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CIRCOLARE N.

19/E

Direzione Centrale Normativa

Roma, 1 GIUGNO 2012

OGGETTO:

IRPEF Risposte a quesiti

Agenzia delle Entrate - Direzione Centrale Normativa - Ufficio Redditi Fondiari e di Lavoro Via Cristoforo Colombo, 426 c/d 00145 Roma Tel. 06.5054.5463 - Fax 06.5076.9805 - e-mail: dc.norm.redditifondiariedilavoro@agenziaentrate.it

INDICE

PREMESSA .......................................................................................................... 3 1. DETRAZIONE DIMPOSTA DEL 36 PER CENTO PER INTERVENTI DI RECUPERO DEL PATRIMONIO EDILIZIO ABITATIVO ............... 3 1.1 Soppressione dellobbligo di preventiva comunicazione - Decorrenza . 3 1.2 Soppressione dellobbligo di preventiva comunicazione - Acquisto box pertinenziali .................................................................................................. 5 1.3 Soppressione dellobbligo di indicazione del costo della manodopera in fattura ........................................................................................................... 6 1.4 Esibizione della documentazione per lavori su parti comuni ................ 7 1.5 Titolo abilitativo ai lavori e dichiarazione sostitutiva ............................ 8 1.6 Fruizione della detrazione del 36% e vendita dellimmobile ................. 9 1.7 Fruizione della detrazione del 55% e vendita dellimmobile ............... 10 1.8 Verifica della propriet al 31 dicembre ................................................. 12 1.9 Ristrutturazione della fognatura - Bonifica del terreno ....................... 13 2. DETRAZIONI PER SPESE SANITARIE ................................................... 14 2.1 Acquisto di dispositivi medici in erboristeria ........................................ 14 2.2 Prestazioni rese dagli operatori abilitati all'esercizio delle professioni elencate nel D.M. 29 marzo 2001 .............................................................. 15 2.3 Spese sostenute per la frequenza di palestre ......................................... 16 2.4 Acquisto macchina a ultrasuoni .............................................................. 17 3. AGEVOLAZIONI FISCALI IN FAVORE DEI DISABILI ...................... 18 3.1 Acquisto autovettura Rate residue e decesso ...................................... 18 3.2 Esportazione allestero di veicoli ............................................................ 19 3.3 Ippoterapia e musicoterapia.................................................................... 20 4. DETRAZIONI PER CARICHI DI FAMIGLIA ......................................... 22 4.1 Cessazione degli effetti civili del matrimonio - Figlia maggiorenne .... 22 4.2 Ulteriore detrazione per le famiglie numerose - Ripartizione tra i genitori ........................................................................................................ 24 5. ALTRE QUESTIONI ..................................................................................... 25 5.1 Mutuo ipotecario per lacquisto dellabitazione principale Deposito presso il notaio ............................................................................................ 25 5.2 Oneri di intermediazione per lacquisto dellabitazione principale .... 27 5.3 Deduzione contributi previdenziali - Buoni lavoro (voucher) ............. 28 5.4 Immobili di interesse storico o artistico concessi in locazione Determinazione degli acconti dovuti per lanno 2012 ............................ 30 5.5 Addizionali regionale e comunale allIRPEF Applicazione delle soglie di esenzione in presenza di redditi assoggettati al regime della cedolare secca ............................................................................................. 34

PREMESSA Con la presente circolare si forniscono chiarimenti su varie questioni interpretative poste allattenzione della scrivente riguardanti le agevolazioni per gli interventi di recupero del patrimonio abitativo e per la riqualificazione energetica degli edifici, le detrazioni per spese sanitarie e per carichi di famiglia, le agevolazioni per i disabili, nonch altre questioni in tema di deduzioni e detrazioni. Nel seguito per TUIR si intende il Testo Unico delle Imposte sui Redditi approvato con il decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917. Le circolari e le risoluzioni dellAgenzia delle entrate citate in questo documento sono consultabili nella banca dati Documentazione Tributaria accessibile dal sito www.agenziaentrate.gov.it o dal sito www.finanze.gov.it.

1. DETRAZIONE DIMPOSTA DEL 36 PER CENTO PER INTERVENTI DI RECUPERO DEL PATRIMONIO EDILIZIO ABITATIVO 1.1 Soppressione dellobbligo di preventiva comunicazione - Decorrenza

D. Il decreto legge n. 70 del 13 maggio 2011, entrato in vigore il 14 maggio 2011, ha eliminato lobbligo di inviare tramite raccomandata la comunicazione di inizio lavori al Centro Operativo di Pescara. Si chiede di chiarire se la soppressione dellobbligo di comunicazione al Centro operativo di Pescara decorra dal 14 maggio 2011 o riguardi lintero anno 2011. R. Lart. 7, comma 2, lett. q), del DL n. 70 del 2011, al fine di semplificare gli adempimenti previsti per la fruizione delle detrazioni per interventi di recupero del patrimonio edilizio di cui allart. 1 della legge 27 dicembre 1997, n. 449, e successive modificazioni, ha sostituito lart. 1, comma 1, lett. a) del decreto interministeriale 18 febbraio 1998, n. 41 (regolamento di attuazione) richiedendo di indicare nella dichiarazione dei redditi i dati catastali identificativi dell'immobile e se i lavori sono effettuati dal detentore, gli estremi di

registrazione dell'atto che ne costituisce titolo e gli altri dati richiesti ai fini del controllo della detrazione e a conservare ed esibire a richiesta degli uffici i documenti che saranno indicati in apposito Provvedimento del Direttore dell'Agenzia delle entrate. Si ricorda che in base allart. 4 del citato decreto interministeriale n. 41 del 1998 la detrazione non riconosciuta in caso di violazione degli obblighi di cui allart. 1, comma 1, la cui lett. a) come prima evidenziato prevede ora lindicazione dei dati catastali identificativi dellimmobile nella dichiarazione dei redditi. In sostanza, a decorrere dal 14 maggio 2011, la disposizione ha sostituito lobbligo di inviare la comunicazione preventiva di inizio lavori con lobbligo di indicare taluni dati nella dichiarazione dei redditi e di conservare la documentazione prevista dal provvedimento del Direttore dellAgenzia delle entrate n. 149646 del 2 novembre 2011. Considerato che la detrazione si applica per anno dimposta e che per le spese sostenute per interventi di recupero del patrimonio edilizio iniziati nel 2011 la detrazione indicata nella dichiarazione dei redditi da presentare nel 2012, possibile fruire della detrazione per i lavori iniziati nel 2011, anche nellipotesi di mancato invio della comunicazione preventiva, a condizione che siano indicati nella dichiarazione dei redditi (730/2012, UNICO 2012) i dati richiesti dalla vigente lett. a) del citato decreto interministeriale n. 41 del 1998 e che sia conservata la relativa documentazione. Si ricorda che i contribuenti che hanno spedito la raccomandata con la comunicazione al Centro Operativo di Pescara entro il 13 maggio 2011, dovranno barrare la colonna 2 C.O. Pescara/Condominio dei righi da E51 a E53 del modello 730/2012 o dei righi da RP51 a RP54 del modello UNICO Persone fisiche 2012, senza compilare le successive colonne relative ai dati catastali dellimmobile. I contribuenti che hanno spedito la raccomandata con la comunicazione al Centro Operativo di Pescara entro il 13 maggio, ma dopo linizio dei lavori, ovvero a partire dal 14 maggio 2011 (data di entrata in vigore del decreto), dovranno,

invece, compilare le colonne relative ai dati catastali dellimmobile dei righi da E51 a E53 del modello 730/2012 o dei righi da RP51 a RP54 del modello UNICO Persone fisiche 2012, senza barrare la colonna 2 C.O. Pescara/Condominio degli stessi righi. 1.2 Soppressione dellobbligo di preventiva comunicazione - Acquisto box pertinenziali D. Alla luce dellabolizione dellinvio della comunicazione di inizio lavori al Centro Operativo di Pescara si chiede di conoscere se per gli acquisti di box avvenuti nel corso del 2010 per i quali non sia stata inviata la comunicazione nel 2011, prima della presentazione della dichiarazione dei redditi il contribuente possa ugualmente fruire della detrazione. R. Con risoluzione n. 166 del 20/12/1999 stato chiarito che, nellipotesi di acquisto di box pertinenziali, la comunicazione allUfficio finanziario da parte del contribuente che intende avvalersi della detrazione dimposta poteva essere successiva alla data di inizio lavori (che sono effettuati dal concessionario o dallimpresa di costruzione). Era necessario, comunque, che la suddetta comunicazione pervenisse allAmministrazione finanziaria entro i termini di presentazione della dichiarazione dei redditi relativa al periodo dimposta nel quale sintende fruire della detrazione [Cfr. anche circolare del 10/06/2004 n. 24 (punto 1.2)]. Nel caso di acquisto del box pertinenziale nel 2010, il contribuente avrebbe potuto inviare la comunicazione preventiva allAgenzia delle entrate entro il 30 settembre 2011. Dato che a partire dal 14 maggio 2011 lobbligo di comunicazione allAgenzia stato sostituito dallindicazione di taluni dati nella dichiarazione dei redditi, in caso di acquisto di box il contribuente che non avesse gi inviato prima di detta data la comunicazione relativa allacquisto di box effettuati nel 2010, potr fruire della detrazione a condizione che compili le colonne relative ai dati catastali dellimmobile dei righi da E51 a E53 del

modello 730/2012 o dei righi da RP51 a RP54 del modello UNICO Persone fisiche 2012. I dati catastali dellimmobile (box pertinenziale) acquistato nel 2010 saranno associati alle spese sostenute, indicate nelle sezioni III-A del quadro E modello 730/2012 o del quadro RP dal modello UNICO PF 2012, mediante lapposito numero dordine presente nellultima colonna della sezione III-A e nella prima colonna della sezione III-B. Si ricorda che, al di fuori di tale specifica ipotesi, la sezione III-B deve essere compilata solo con riferimento ai lavori iniziati nellanno 2011. 1.3 Soppressione dellobbligo di indicazione del costo della manodopera in fattura

D. Il DL n. 70 del 13 maggio 2011, entrato in vigore il 14 maggio 2011, ha eliminato lobbligo di indicazione del costo della manodopera in fattura. Si chiede di chiarire se la soppressione del suddetto obbligo decorra dal 14 maggio 2011 o possa operare anche per il pregresso. R. Lart. 7, comma 2, lett. r) del DL 70 del 2011, nel quadro degli interventi di semplificazione, ha abrogato lart. 1, comma 19, della legge n. 244 del 2007 secondo cui Le agevolazioni fiscali di cui al comma 17 spettano a condizione che il costo della relativa manodopera sia evidenziato in fattura. Il citato comma 17 ha esteso agli anni dal 2008 al 2012 (estensione poi limitata al 2011 dallart. 4 del DL n. 201 del 2011) le agevolazioni relative: a) agli interventi di recupero del patrimonio edilizio (di cui all'articolo 2, comma 5, della legge 27 dicembre 2002, n. 289); b) agli interventi di restauro e risanamento conservativo e di ristrutturazione edilizia riguardanti interi fabbricati eseguiti dal 1 gennaio 2008 al 31 dicembre 2012 da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare e da cooperative edilizie, che provvedano alla successiva alienazione o assegnazione dell'immobile entro il 30 giugno 2013 (di cui allarticolo 9, comma 2, della legge 28 dicembre

2001, n. 448). In altri termini, il DL n. 70 del 2011 ha soppresso lobbligo di indicare nella fattura in maniera distinta il costo della manodopera utilizzata per i richiamati interventi di recupero del patrimonio edilizio, prima posto come condizione per la fruizione delle relative detrazioni. Detta soppressione ha effetto anche per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici (cfr. circolare n. 36/E del 31 maggio 2007). Si ritiene che la soppressione della condizione della separata indicazione della manodopera nella fattura abbia effetto sia per le spese sostenute nel 2011, ma in data antecedente al 14 maggio 2011, data di entrata in vigore del DL n. 70 del 2011, sia per quelle sostenute negli anni precedenti, considerata la sostanziale riferibilit della soppressione dellobbligo in esame alla fattispecie di cui allart. 3, comma 2, del d.lgs. n. 472 del 1997 (c.d. principio del favor rei). Si fa presente, per completezza, che la separata indicazione del costo della manodopera in fattura non richiesta neanche per gli interventi agevolabili in base al nuovo art. 16-bis del TUIR introdotto dallart. 4 del DL 201 del 2011.

1.4 Esibizione della documentazione per lavori su parti comuni D. Si chiede conferma che anche a seguito dellentrata in vigore delle modifiche introdotte dal DL n. 70 del 2011 sufficiente per il singolo condomino esibire in sede di controllo la sola certificazione o attestazione dellamministratore di condominio che dichiari di aver adempiuto a tutti gli obblighi previsti per fruire della detrazione del 41 o 36 per cento, con lindicazione della somma spettante, in quanto la restante documentazione nel solo possesso dellamministratore. La suddetta certificazione dovrebbe essere sufficiente per consentire di fruire della detrazione senza necessit di esibire al CAF copia di tutta la documentazione conservata in originale dallamministratore. R. Anche a seguito delle modifiche introdotte dal DL n. 70 del 2011, nellipotesi di interventi sulle parti comuni di edifici residenziali, vale quanto precisato con

circolare del 1 giugno 1999, n. 122/E, al par. 4.6, per cui il condomino potr fruire della detrazione in esame, se in possesso della certificazione dellamministratore del condominio che attesti di aver adempiuto a tutti gli obblighi previsti ai fini della detrazione, di essere in possesso della documentazione originale e la somma di cui il contribuente pu tenere conto ai fini della detrazione (cfr. anche le istruzioni al modello di dichiarazione UNICO/2012 e 730/2012). necessario, inoltre, che lamministratore conservi tutta la documentazione originale, cos come individuata dal Provvedimento del Direttore dellAgenzia del 2 novembre 2011 al fine di esibirla a richiesta degli uffici. In tali ipotesi, nella dichiarazione dei redditi (mod. 730/2012 UNICO/2012) i singoli condomini devono limitarsi ad indicare il codice fiscale del condominio, senza riportare i dati catastali identificativi dellimmobile. Tali dati saranno indicati dallamministratore di condominio nel quadro AC concernente le comunicazioni dellamministratore del condominio, da allegare alla propria dichiarazione dei redditi ovvero, in caso di esenzione da tale obbligo o di utilizzo del modello 730, da presentare unitamente al frontespizio del modello Unico PF della propria dichiarazione dei redditi.

1.5 Titolo abilitativo ai lavori e dichiarazione sostitutiva D. A seguito dellemanazione del Provvedimento del Direttore dellAgenzia delle entrate n. 149646 del 2 novembre 2011, si chiede di conoscere se la prevista dichiarazione sostitutiva di cui al punto 1 del Provvedimento, in cui richiesta lindicazione della data di inizio lavori, individui un obbligo generalizzato sostitutivo della precedente abolita comunicazione. R. Con Provvedimento del Direttore dellAgenzia delle Entrate n. 149646 del 2 novembre 2011 sono stati individuati i documenti che i contribuenti devono conservare e presentare, a richiesta degli Uffici, per la fruizione delle detrazioni per interventi di recupero del patrimonio edilizio di cui allart. 1 della legge 27 dicembre 1997, n. 449. Al punto 1 sono richieste Le abilitazioni amministrative

richieste dalla vigente legislazione edilizia in relazione alla tipologia di lavori da realizzare (Concessione, autorizzazione o comunicazione di inizio lavori). Solo nel caso in cui la normativa edilizia applicabile non preveda alcun titolo abilitativo per la realizzazione di interventi di ristrutturazione edilizia agevolati dalla normativa fiscale richiesta la dichiarazione sostitutiva dellatto di notoriet, resa ai sensi dellart. 47 del Decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, in cui sia indicata la data di inizio dei lavori ed attestata la circostanza che gli interventi di ristrutturazione edilizia posti in essere rientrano tra quelli agevolabili, pure se i medesimi non necessitano di alcun titolo abilitativo, ai sensi della normativa edilizia vigente. 1.6 Fruizione della detrazione del 36% e vendita dellimmobile D. In caso di vendita dellimmobile oggetto degli interventi di recupero del patrimonio edilizio si chiede se il diritto a fruire della detrazione, in assenza di specifiche clausole contrattuali, si trasferisce allacquirente o resta in capo al venditore. R. I commi 12-bis e 12-ter dellart. 2 del decreto-legge n. 138 del 2011, introdotti in sede di conversione in legge del decreto, intervengono sulla disciplina della detrazione del 36 per cento prevista, per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio, dallart. 1 della legge n. 449 del 1997, modificando le disposizioni che individuano i soggetti cui compete la fruizione della detrazione in caso di vendita e, pi in generale, in caso di trasferimento per atto tra vivi dellunit immobiliare sulla quale sono stati effettuati interventi agevolabili (art. 1, comma 7, della legge n. 449 del 1997, e art. 2, comma 5, terzo periodo, della legge n. 289 del 2002). In base alla previgente disciplina, la detrazione non utilizzata in tutto o in parte dal venditore spettava per i rimanenti periodi dimposta allacquirente persona fisica dellunit immobiliare. In base alla disciplina applicabile dal 17 settembre 2011, data di entrata in vigore

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della legge di conversione n. 148 del 2011, in caso di vendita dell'unit immobiliare sulla quale sono stati realizzati gli interventi agevolabili, le detrazioni possono essere utilizzate dal venditore oppure possono essere trasferite per i rimanenti periodi di imposta all'acquirente persona fisica dell'unit immobiliare. In assenza di specifiche indicazioni nellatto di trasferimento si ritiene che le detrazioni residue competano allacquirente conformemente alla disciplina previgente. Depone in tal senso anche il comma 8 dellart. 16-bis del TUIR, inserito ad opera dellarticolo 4 del DL n. 201 del 2011 che, a partire dal 2012, ha reso strutturale la detrazione in esame, secondo cui In caso di vendita dellunit immobiliare sulla quale sono stati realizzati gli interventi la detrazione non utilizzata in tutto o in parte trasferita per i rimanenti periodi di imposta, salvo diverso accordo delle parti, allacquirente persona fisica dellunit immobiliare. Si precisa che i commi in esame non incidono su altri profili dellagevolazione in esame. Si confermano quindi i chiarimenti gi forniti con la circolare del 24 febbraio 1998, n. 57 del Ministero delle Finanze con la quale si precisato che bench il legislatore abbia utilizzato il termine vendita (non oggetto di modifica) la detrazione trova applicazione in tutte le ipotesi in cui si ha una cessione dellimmobile, anche nelle cessioni a titolo gratuito. Nellipotesi, invece, di trasferimento mortis causa dellimmobile oggetto di interventi di recupero del patrimonio edilizio, resta invariato per gli eredi il diritto a godere delle quote residue della detrazione, purch conservino la detenzione materiale e diretta dellimmobile, come previsto dal quarto periodo dellart. 2, comma 5, della legge n. 289 del 2002, non modificato dal decretolegge n. 138 del 2011. 1.7 Fruizione della detrazione del 55% e vendita dellimmobile

D. Si chiede se le disposizioni riguardanti il trasferimento della detrazione del

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36% per interventi di recupero del patrimonio edilizio in caso vendita dellimmobile si applichino anche alla detrazione del 55% per interventi di riqualificazione energetica? R. Lart. 1 della legge n. 296 del 2006, introduttivo dellagevolazione per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici, prevede al comma 348 che la detrazione sia concessa con le modalit di cui allart. 1 della legge 27 dicembre 1997, n. 449, e successive modificazioni, e alle relative norme di attuazione previste dal regolamento di cui al decreto del ministro delle Finanze 18 febbraio 1998, n. 41, ossia con le modalit previste per lagevolazione per interventi di recupero del patrimonio edilizio. Con circolare n. 36/E del 31 maggio 2007 stato chiarito che in relazione alla variazione della titolarit dellimmobile durante il periodo di godimento dellagevolazione, in assenza di precise indicazioni rinvenibili nel decreto attuativo del 19 febbraio 2008, si rinviava alla prassi normativa relativa alle detrazioni per le ristrutturazioni edilizie. Successivamente, il DM di attuazione del 19 febbraio 2007 (nella formulazione risultante dalle modifiche apportate dal D.M. 7 aprile 2008) ha previsto allart. 9bis che in caso di trasferimento per atto tra vivi dellunit immobiliare residenziale sulla quale sono stati realizzati gli interventi di cui allart. 1, commi da 2 a 5, le relative detrazioni non utilizzate in tutto o in parte dal cedente spettano, per i rimanenti periodi dimposta, allacquirente persona fisica dellunit immobiliare. Al riguardo, sebbene il richiamato art. 9-bis del DM del 19 febbraio 2007 non sia stato espressamene modificato, tenendo conto della gerarchia delle fonti, si ritiene prevalente il rinvio operato dal comma 348 dellart. 1 della legge n. 296 del 2006 alle modalit di cui allart. 1 della legge 27 dicembre 1997, n. 449, e successive modificazioni, ossia alle disposizioni riguardanti la detrazione per interventi di recupero del patrimonio edilizio. Conseguentemente, i commi 12-bis e 12-ter dellart. 2 del decreto-legge n. 138 del 2011 sono applicabili anche agli atti di trasferimento tra vivi delle unit immobiliari sulle quali sono stati

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effettuati interventi di riqualificazione energetica agevolabili. cos mantenuta, anche dopo la modifica normativa descritta, la simmetria tra le modalit applicative delle due agevolazioni fiscali.

1.8 Verifica della propriet al 31 dicembre D. Lart. 16-bis del TUIR ha introdotto a regime la detrazione dallimposta lorda sui redditi delle persone fisiche pari al 36 per cento delle spese sostenute per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio. Si chiede di conoscere se nellipotesi di alienazione dellimmobile, siano ancora attuali i chiarimenti contenuti nella circolare 12 maggio 2000, n. 95/E (punto 2.1.14), con i quali si stabiliva il diritto a detrarre la rata relativa allanno del passaggio di propriet, in capo al contribuente che risultava proprietario al 31/12 dellanno del trasferimento. R. Come chiarito al par. 1.6 dal 17 settembre 2011, in caso di vendita dellunit immobiliare oggetto degli interventi di recupero del patrimonio edilizio, le parti possono stabilire a chi di esse competa la fruizione della detrazione residua; in assenza di indicazioni nellatto di vendita, la detrazione residua non utilizzata si trasferisce per intero al soggetto acquirente. Pertanto, per le cessioni di immobili intervenute a decorrere dal 17 settembre 2011 occorre verificare se nel relativo atto presente un accordo volto a mantenere la fruizione delle quote residue di detrazione non utilizzate in capo al cedente. Si precisa che la quota detraibile nellanno di trasferimento dellimmobile spetta per intero al contribuente titolare del diritto a fruire della detrazione residua in base alle indicazioni in precedenza date. Ad esempio, se in un contratto di compravendita di un immobile del 5 dicembre 2011 prevista una clausola diretta a mantenere la detrazione residua in capo al cedente, questultimo fruir dellintera quota della detrazione riferita al 2011.

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1.9 Ristrutturazione della fognatura - Bonifica del terreno

D. Un condominio ha effettuato nel corso del 2011 lavori di ristrutturazione che hanno interessato le reti fognarie. Si chiede se la detrazione d'imposta prevista dallart. 1 della legge n. 449 del 1997 possa essere fruita, oltre che per le spese di ristrutturazione relative alla fognatura, anche per le spese impreviste sostenute, nellambito del medesimo intervento, per la bonifica del terreno con la rimozione di rifiuti speciali pericolosi, dal momento che la rimozione indispensabile per la prosecuzione dei lavori. R. Con risoluzione 11 novembre 2002, n. 350, stato precisato che nellambito dei lavori per la realizzazione e l'integrazione dei servizi igienico-sanitari possono essere compresi anche quelli relativi alla costruzione o il rifacimento dell'impianto idrico-fognario fino alla rete pubblica, realizzati con opere interne o esterne, in quanto si tratta di lavori che presentano le caratteristiche proprie degli interventi di manutenzione straordinaria, da considerare riferiti, come chiarito con circolare n. 57 del 1998, agli "...interventi, anche di carattere innovativo, di natura edilizia ed impiantistica, finalizzati a mantenere in efficienza ed adeguare all'uso corrente l'edificio e le singole unit immobiliari, con il rispetto della superficie, della volumetria e della destinazione d'uso". I lavori di bonifica del suolo su cui sorge l'edificio, seppur effettuati su parti comuni dell'edificio ai sensi dell'art. 1117 del codice civile, non possono - di per s - fruire dell'agevolazione prevista dalla citata legge n. 449 del 1997 in quanto non riconducibili ad alcuno degli interventi edilizi previsti dalle lettere a), b), c) e d), dell'art. 31 della legge n. 457 del 1978 (ora art. 3 del DPR n. 380 del 2001) dalla cui realizzazione deriva il particolare regime fiscale. Sul punto si osserva altres che il legislatore con legge 27 dicembre 2002, n. 289, art. 2, comma 5 ha esteso l'agevolazione in esame ai soli interventi di bonifica dell'amianto (ora oggetto della lett. l del comma 1 dellart. 16-bis del TUIR), costituendo solo per tale tipo di bonifica una categoria a parte che risulta agevolabile indipendentemente dalla classificazione tra gli interventi di manutenzione

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ordinaria, straordinaria, restauro e risanamento conservativo o ristrutturazione edilizia. La scrivente, comunque, ha riconosciuto ricomprese negli interventi agevolabili, tra l'altro, la progettazione dei lavori, le perizie e sopralluoghi nonch gli eventuali costi strettamente collegati alla realizzazione degli interventi (cfr. circolari 24 febbraio 1998, n. 57 e 11 maggio 1998 n. 121, nonch risoluzione 18 agosto 2009 n. 229). Ci premesso, si ritiene che le spese sostenute per i lavori di bonifica del terreno possono essere riconosciute solo se indispensabili per la realizzazione dell'intervento di "ristrutturazione delle fognature" oggetto dell'agevolazione e nei limiti della parte della spesa strettamente necessaria per la realizzazione dell'intervento agevolato. Alle condizioni descritte, infatti, si ravvisa lo stretto collegamento e l'accessoriet rispetto alla realizzazione degli interventi agevolabili che consente, come precedentemente specificato, il riconoscimento dei relativi costi. Fermo restando il rispetto delle disposizioni in materia ambientale, la sussistenza del carattere di indispensabilit dei lavori di bonifica e l'individuazione della parte di spesa da considerare strettamente necessaria dovranno risultare da rigorose valutazioni tecniche fondate su elementi oggettivi.

2. DETRAZIONI PER SPESE SANITARIE

2.1 Acquisto di dispositivi medici in erboristeria

D. Le spese sostenute per i dispositivi medici possono essere portate in detrazione, quali spese sanitarie, anche se lacquisto effettuato in erboristeria? R. La circolare n. 20/E del 13 maggio 2011, nel fornire chiarimenti sulle condizioni per la detrazione delle spese sostenute per i dispositivi medici, non pone vincoli in relazione alla qualifica del soggetto alienante. quindi possibile beneficiare della detrazione dimposta di cui allart. 15, comma 1, lett. c), del

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TUIR anche in relazione ai dispositivi medici acquistati presso le erboristerie, purch risultino soddisfatte le condizioni indicate nella citata circolare n. 20/E del 2011.

2.2 Prestazioni rese dagli operatori abilitati all'esercizio delle professioni elencate nel D.M. 29 marzo 2001 D. Alcune associazioni di operatori rientranti nelle professioni sanitarie riabilitative individuate dallarticolo 3 del decreto ministeriale 29 marzo 2001 chiedono di rivedere lorientamento espresso con circolare 1 luglio 2010, n. 39/E, al par. 3.2, secondo cui le prestazioni sanitarie rese dai propri iscritti rientrano tra le prestazioni sanitarie detraibili di cui allarticolo 15, comma 1, lettera c), del TUIR, purch prescritte da un medico; ci in quanto le disposizioni regolanti le attivit professionali dei propri iscritti consentono di operare anche in autonomia rispetto alla prescrizione medica. R. Con circolare 1 luglio 2010, n. 39/E, par. 3.2, confermando precedenti orientamenti di prassi, stato precisato che le prestazioni sanitarie rese dalle figure professionali individuate dallarticolo 3 del decreto ministeriale 29 marzo 2001, e, in via generale, da personale abilitato dalle autorit competenti in materia sanitaria, rientrano tra le prestazioni sanitarie detraibili di cui allarticolo 15, comma 1, lettera c), del TUIR, purch prescritte da un medico. Il vincolo alla prescrizione medica richiesto al fine di ammettere alla detrazione dimposta di cui allarticolo 15, comma 1, lettera c), del TUIR solo le spese sostenute per prestazioni legate ad effettive finalit sanitarie, evitando cos possibili abusi della detrazione. Pervenuta la richiesta di rivedere tale orientamento, la scrivente ha ritenuto opportuno interpellare il Ministero della Salute che, sul punto, ha osservato che i decreti istitutivi delle figure professionali individuate dallart. 3 del dal DM 29 marzo 2001 non sempre subordinano lerogazione della prestazione alla prescrizione medica e che per poter stabilire se una determinata attivit

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professionale soggetta o meno a prescrizione medica occorre far riferimento al relativo profilo professionale. Il Ministero ha fatto presente, altres, che levoluzione delle professioni sanitarie ha portato ad una progressiva autonomia ed assunzione di responsabilit dirette dei professionisti e che la natura sanitaria di una prestazione non pu essere definita sulla base del fatto che la stessa sia erogata a seguito di una prescrizione medica. Per questo motivo il decreto del Ministro della salute di concerto con il decreto del Ministro delleconomia e delle finanze del 17 maggio 2002 non prevede pi lobbligo della prescrizione medica ai fini dellesenzione dallimposta sul valore aggiunto. Al riguardo, tenuto conto delle precisazioni fornite dal Ministero della salute, si ritiene che possano essere ammesse alla detrazione dimposta di cui allarticolo 15, comma 1, lettera c), del TUIR le spese sostenute per le prestazioni sanitarie rese alla persona dalle figure professionali elencate nel decreto ministeriale 29 marzo 2001, anche senza una specifica prescrizione medica. Ai fini della detrazione, dal documento di certificazione del corrispettivo rilasciato dal professionista sanitario dovranno risultare la relativa figura professionale e la descrizione della prestazione sanitaria resa.

2.3 Spese sostenute per la frequenza di palestre

D. Un contribuente frequenta regolarmente una palestra e sostiene che la spesa per il tipo di ginnastica effettuata da considerare spesa sanitaria in quanto l'attivit motoria finalizzata alla cura/prevenzione della propria patologia. Si chiede se sia possibile detrarre detta spesa, qualora le relative ricevute fiscali siano accompagnate da un certificato medico che prescriva la specifica attivit motoria. R. La spesa per liscrizione ad una palestra non pu essere qualificata spesa sanitaria ai fini dellapplicazione dellart. 15, comma 1, lett. c) del TUIR, anche se accompagnata da un certificato medico che prescriva una specifica attivit motoria; detta attivit, infatti, anche se svolta a scopo di prevenzione o

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terapeutico, va inquadrata in un generico ambito salutistico di cura del corpo e non pu essere riconducibile a un trattamento sanitario qualificato.

2.4 Acquisto macchina a ultrasuoni D. Si chiede se sia detraibile, tra le spese sanitarie, limporto della fattura attestante lacquisto di macchina per ultrasuoni per la moglie fiscalmente a carico. La documentazione in possesso, oltre alla fattura, un certificato medico dove si consigliano alla signora per la propria patologia varie tipologie di cure, comprese gli ultrasuoni. R. LAgenzia delle entrate con circolare n. 20/E del 13 maggio 2011, al par. 5.16, ha dato chiarimenti in merito alla individuazione dei dispositivi medici che consentono la detrazione e le relative condizioni. Non rientrando la macchina a ultrasuoni nellelenco dei dispositivi medici di uso pi comune allegato alla circolare citata, il contribuente ha diritto alla detrazione qualora: - dallo scontrino o dalla fattura appositamente richiesta risulti il soggetto che sostiene la spesa e la descrizione del dispositivo medico; - sia in grado di comprovare che il dispositivo medico sia contrassegnato dalla marcatura CE che ne attesti la conformit alle direttive europee 93/42/CEE, 90/385/CEE e 98/79/CE. Il soggetto che vende il dispositivo medico pu assumere su di s lonere di individuare i prodotti che danno diritto alla detrazione integrando le indicazioni da riportare sullo scontrino fiscale/fattura con la dicitura prodotto con marcatura CE, con l'indicazione del numero della direttiva comunitaria di riferimento per i dispositivi medici diversi da quelli di uso comune elencati in allegato alla citata circolare n. 20/E del 2011. Il contribuente, in possesso del documento di spesa con le suddette indicazioni, non deve conservare anche la documentazione comprovante la conformit alle direttive europee del dispositivo medico acquistato.

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3. AGEVOLAZIONI FISCALI IN FAVORE DEI DISABILI 3.1 Acquisto autovettura Rate residue e decesso D. Ai sensi dellart. 15, comma 1, lett. c), del TUIR la spesa per lacquisto di veicoli da parte dei portatori di handicap detraibile, nel limite di 18.075,99 euro, e pu essere rateizzata in quattro quote annuali costanti e di pari importo. Si rappresenta il caso di un disabile che ha sostenuto la spesa nel 2009, optando per la ripartizione della detrazione in quattro quote annuali, e che deceduto nel corso del 2011, beneficiando cos solo delle prime due rate della detrazione (mod. 730/2010 e 730/2011). Si chiede di sapere se lerede, che compila il mod. Unico 2012 per conto del deceduto, possa indicare in detrazione la somma delle due rate residue, al fine di non perdere il diritto alla detrazione della spesa sostenuta. R. Lart. 15, comma 1, lett. c), del TUIR prevede la possibilit per i portatori di handicap di detrarre la spesa relativa allacquisto di veicoli. In particolare, la detrazione spetta una sola volta in un periodo di quattro anni, salvo i casi in cui dal Pubblico registro automobilistico risulti che il suddetto veicolo sia stato cancellato da detto registro, e con riferimento a un solo veicolo, nei limiti della spesa di 18.075,99 euro. La stessa disposizione prevede, in alternativa, la possibilit, di ripartire la predetta detrazione in quattro quote annuali costanti e di pari importo. La scelta di ripartire la detrazione in quattro rate di pari importo risulta dalla dichiarazione dei redditi, nella quale devono essere indicati: il numero della rata che si utilizza per lanno dimposta e lintero importo della spesa se si presenta il mod. 730 (limporto della spesa deve essere indicato in modo identico nei modelli di dichiarazione 730 relativi ai quattro anni di imposta interessati); il numero della rata che si utilizza per lanno dimposta e limporto della rata spettante se si presenta il mod. Unico/persone fisiche.

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Finalit della ripartizione della detrazione , ovviamente, quella di consentire al contribuente, con problemi di capienza di imposta, di poter beneficiare interamente dellagevolazione fiscale riconosciuta a fronte di un onere gi sostenuto ed effettivamente rimasto a carico. Ci considerato, in relazione allipotesi in esame, si ritiene che lerede, tenuto alla presentazione della dichiarazione dei redditi del deceduto, nel compilare il relativo modello UNICO, possa portare in detrazione in ununica soluzione la terza e la quarta rata, indicando la somma delle due rate residue, senza compilare la casella relativa al numero della rata. 3.2 Esportazione allestero di veicoli D. Le agevolazioni fiscali previste in favore dei disabili per lacquisto di veicoli spettano una sola volta in un periodo di quattro anni, salvo i casi in cui il primo veicolo acquistato con le agevolazioni sia stato cancellato dal PRA. Si chiede di sapere se lesportazione allestero del veicolo, che comporta la cancellazione del veicolo dal PRA, integri la condizione richiesta per accedere nuovamente alle agevolazioni fiscali entro il quadriennio. R. Le agevolazioni fiscali previste, ai fini dellIRPEF e dellIVA, in favore dei disabili per lacquisto di veicoli, disciplinate, rispettivamente, dallart. 15, comma 1, lett. c), del TUIR e dal punto n. 31) della Tabella A, parte II, allegata al DPR 26 ottobre 1972, n. 633, possono applicarsi anche per acquisti successivi, a condizione che siano trascorsi almeno quattro anni dalla data del precedente acquisto effettuato con le agevolazioni. Detta condizione non opera nel caso in cui il veicolo acquistato con le agevolazioni stato cancellato dal PRA. La cancellazione dal PRA disposta a seguito della cessazione della circolazione dei veicoli in una serie di casi tra cui la demolizione e la definitiva esportazione allestero del veicolo, ad esempio per la vendita dello stesso. Al riguardo, occorre considerare che il legislatore successivamente allentrata in vigore delle norme richiamate intervenuto nuovamente per disciplinare le

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vicende dei veicoli acquistati con agevolazioni fiscali previste in favore dei disabili, stabilendo allart. 1, comma 37, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 che in caso di trasferimento a titolo oneroso o gratuito delle autovetture per le quali lacquirente ha usufruito dei benefici fiscali prima del decorso del termine di due anni dallacquisto, dovuta la differenza fra limposta dovuta in assenza di agevolazioni e quella risultante dal'applicazione delle agevolazioni stesse. La disposizione non si applica per i disabili che, in seguito a mutate necessit dovute al proprio handicap, cedano il proprio veicolo per acquistarne un altro su cui realizzare nuovi e diversi adattamenti. Tale disposizione palesa lintento del legislatore di trattare in modo uniforme le ipotesi di trasferimento a titolo oneroso o gratuito del veicolo indipendentemente dalla circostanza che detto trasferimento avvenga allestero, e quindi comporti anche la cancellazione dal PRA, o nello Stato, con il permanere delliscrizione del veicolo nel PRA. Analogamente, si ritiene che vadano trattate allo stesso modo le cessioni di veicoli avvenute nello Stato o allestero, nel senso che per entrambe deve operare la limitazione prevista dallarticolo 1, comma 2, della legge n. 97 del 1986. Lesportazione allestero del veicolo, che comporta la cancellazione del veicolo dal PRA, non integra, pertanto, la condizione richiesta per accedere nuovamente alle agevolazioni fiscali entro il quadriennio. Detta conclusione coerente con la finalit della disposizione in esame che presuppone, in sostanza, la demolizione per linutilizzabilit del veicolo, circostanza questa che non ricorre in caso di esportazione.

3.3 Ippoterapia e musicoterapia

D. Le spese sostenute per familiari portatori di handicap per la frequenza di corsi di ippoterapia e musicoterapia finalizzati alla riabilitazione effettuati in centri specializzati, se corredate da specifica prescrizione medica, possono essere dedotte dal reddito complessivo ai sensi dellart. 10, comma 1, lett. b) del TUIR?

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R. Larticolo 10, comma 1, lettera b), del TUIR prevede la deduzione delle spese mediche e di quelle di assistenza specifica necessarie nei casi di grave e permanente invalidit o menomazione, sostenute dai soggetti indicati nellarticolo 3 della legge 5 febbraio 1992, n. 104. Il medesimo articolo, al comma 2, precisa che le spese di cui alla lettera b) del comma 1 sono deducibili anche se sono state sostenute per le persone indicate nell'art. 433 del codice civile, anche se non fiscalmente a carico. La circolare n. 17 del 18 maggio 2006 ha chiarito che per spese di assistenza specifica si intendono i compensi erogati a personale paramedico abilitato (infermieri professionali), ovvero a personale autorizzato ad effettuare prestazioni sanitarie specialistiche (ad esempio: prelievi ai fini di analisi, applicazioni riabilitativa). Il documento di prassi ha precisato, altres, che, in via generale, le spese sostenute per prestazioni sanitarie rese da soggetti diversi dai medici possono essere ammesse in deduzione/detrazione a condizione che le prestazioni stesse, oltre ad essere collegate alla cura di una patologia, siano rese da personale abilitato dalle autorit competenti in materia sanitaria. Per quanto concerne la possibilit di ricondurre nellambito della norma agevolativa sopra citata le spese sostenute in favore di portatori di handicap per le attivit c.d. di ippoterapia e musicoterapia finalizzate alla riabilitazione, il Ministero della Salute, interpellato sul punto, ha precisato che tali prestazioni non sono strettamente riconducibili ad attivit sanitarie riabilitative, anche se consigliate da un medico, e che le stesse possono contribuire a migliorare il benessere psico-fisico del soggetto beneficiario, ma la loro utilit ed efficacia pu essere valutata soltanto soggettivamente. In assenza di una specifica disciplina sanitaria che qualifichi tali attivit e i soggetti competenti ad esercitarle, si ritiene che le prestazioni di ippoterapia e musicoterapia, possano essere ammesse alla deduzione in esame qualora: un medico ne attesti la necessit per la cura della patologia di cui affetto il con apparecchiature elettromedicali, esercizio di attivit

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portatore di handicap; siano eseguite in centri specializzati direttamente da personale medico o sanitario specializzato (psicoterapeuta, fisioterapista, psicologo, terapista della riabilitazione, ecc), ovvero sotto la loro direzione e responsabilit tecnica. Per poter fruire della deduzione sar quindi necessario presentare la prescrizione del medico e la fattura del centro specializzato presso cui eseguita lippoterapia o la musicoterapia dalla quale risulti che le prestazioni sono direttamente effettuate da personale medico o sanitario specializzato ovvero sotto la loro direzione e responsabilit tecnica. Tale ultima condizione, per le fatture eventualmente gi emesse nell'anno 2011, potr essere certificata anche mediante una specifica attestazione del centro specializzato apposta su dette fatture.

4. DETRAZIONI PER CARICHI DI FAMIGLIA

4.1 Cessazione degli effetti civili del matrimonio - Figlia maggiorenne

D. Con la sentenza del tribunale che ha pronunciato la cessazione degli effetti civili del matrimonio, la figlia minorenne stata affidata alla madre, mentre a carico del padre stato previsto il versamento di un assegno mensile per il mantenimento della figlia. Con un successivo decreto il Tribunale, preso atto che la figlia divenuta maggiorenne si trasferita presso labitazione del padre, ha modificato le condizioni stabilite nella sentenza, disponendo a carico della madre la corresponsione di una somma al padre (oltre al 50 per cento delle spese straordinarie) per il mantenimento della figlia. Il padre chiede di poter fruire della detrazione per la figlia nella misura del 100%, atteso che la stessa, non ancora economicamente indipendente, risiede presso di lui e che, negli anni in cui la figlia minorenne era affidata alla madre, quest'ultima fruiva della detrazione nella misura del 100 per cento. R. In merito alle detrazioni per carichi di famiglia di cui allart. 12, comma 1,

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lett. c) del TUIR, con circolare n. 15/E del 16 marzo 2007, par. 1.4.5, stato chiarito in linea di principio che, al fine di evitare ingiustificate discriminazioni tra genitori separati e non separati, le disposizioni in materia di attribuzione della detrazione debbono essere interpretate secondo criteri unitari. Con la medesima circolare stato altres precisato, con riferimento ai genitori non coniugati, che, qualora non vi siano provvedimenti di affidamento dei figli, la detrazione spetta con le stesse modalit previste per i genitori non separati (ripartizione al 50 per cento ovvero, previo accordo, attribuzione al genitore con reddito pi elevato). Con riferimento alla situazione dei figli maggiorenni, con la citata circolare, dopo aver ricordato che la detrazione per figli a carico spetta a prescindere dall'et del figlio e dalla convivenza con i genitori e dalla eventuale circostanza che il figlio sia portatore di handicap, stato specificato che nelle ipotesi in cui la norma richiede la condizione dell'affidamento disgiunto o congiunto per l'assegnazione della detrazione, rispettivamente, nella misura intera ovvero nella misura del 50 per cento, i genitori possano continuare, salvo diverso accordo, a fruire per il figlio maggiorenne e non portatore di handicap, della detrazione ripartita nella medesima misura in cui era ripartita nel periodo della minore et del figlio. Con circolare n. 34/E del 4 aprile 2008, al par. 1.3, stato ulteriormente chiarito che, se la sentenza di separazione non si pronunciata sull'affido, la detrazione va ripartita in egual misura tra i due genitori, salva anche in questo caso la possibilit di giungere ad un diverso accordo. Nel caso in esame, considerato che la figlia (non economicamente autonoma) non pu, in quanto maggiorenne, essere considerata affidata ad uno dei due genitori, e che con decreto il Tribunale ha disposto un assegno di mantenimento a carico della madre (oltre al 50 per cento delle spese straordinarie), modificando le condizioni stabilite con la sentenza di scioglimento del matrimonio, si ritiene che non possa continuare ad applicarsi la detrazione in capo al genitore affidatario nel periodo della minore et della figlia. Si rileva, inoltre, che la condizione della residenza presso un genitore non presa in considerazione dall'articolo 12 del TUIR in esame per definire la ripartizione

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della detrazione tra i genitori. Non sussistendo altre ipotesi di deroga, per la determinazione della detrazione spettante nel caso in esame quindi applicabile il principio generale enunciato nell'art. 12, comma 1, lett. c) del TUIR in base al quale la detrazione deve essere ripartita nella misura del 50 per cento tra i due genitori, salvo diverso accordo diretto ad attribuire la detrazione al genitore che ha il reddito complessivo pi elevato.

4.2 Ulteriore detrazione per le famiglie numerose - Ripartizione tra i genitori

D. Si chiedono chiarimenti per quanto concerne la ripartizione della ulteriore detrazione per famiglie numerose di euro 1.200, nel caso in cui un genitore abbia avuto due figli con un coniuge e due con un altro. Si ritiene che lunico genitore che ha quattro figli abbia diritto alla detrazione nella misura del 100 per cento, pur non avendo il coniuge a carico. R. Larticolo 12, comma 1-bis, del TUIR prevede che In presenza di almeno quattro figli a carico, ai genitori riconosciuta unulteriore detrazione di importo pari a 1.200 euro. La detrazione ripartita nella misura del 50 per cento tra i genitori non legalmente ed effettivamente separati. In caso di separazione legale ed effettiva o di annullamento, scioglimento o cessazione degli effetti civili del matrimonio, la detrazione spetta ai genitori in proporzione agli affidamenti stabiliti dal giudice. Nel caso di coniuge fiscalmente a carico dellaltro, la detrazione compete a questultimo per lintero importo. Con circolare n. 34/E del 4 aprile 2008 stato precisato che lulteriore detrazione di euro 1.200, prevista dal comma 1-bis dellarticolo 12 del TUIR, riconosciuta a condizione che spetti anche la detrazione ordinaria di cui al precedente comma 1 del medesimo articolo. Nellipotesi in cui il quarto figlio di un genitore non sia tale anche per laltro genitore, e quindi lulteriore detrazione non possa essere in alcun modo attribuita

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a questultimo, si ritiene che lulteriore detrazione in esame spetti per intero al primo genitore.

5. ALTRE QUESTIONI 5.1 Mutuo ipotecario per lacquisto dellabitazione principale Deposito presso il notaio D. Un contribuente nel mese di dicembre acquista labitazione principale e contestualmente stipula il mutuo ipotecario per lacquisto dellabitazione stessa; nello stesso mese, corrisponde al notaio una somma in deposito per lonorario e per le spese da sostenere in nome e per conto. Il notaio emette fattura lanno successivo, facendo menzione alla riscossione delle somme anticipate, in linea con quanto previsto dallart. 3 del D.M. 31 ottobre 1974 che consente di emettere fattura entro sessanta giorni dalla data di costituzione del deposito. Si chiede di sapere se il contribuente possa beneficiare della detrazione dimposta del 19 per cento per le spese relative allonorario del notaio nellanno in cui ha effettuato il pagamento o debba rinviare il beneficio allanno successivo, in linea con la fattura rilasciata dal notaio. R. Lart. 15, comma 1, lett. b), del TUIR prevede la detrazione dallIRPEF lorda di un importo pari al 19 per cento per gli interessi passivi, e relativi oneri accessori, pagati in dipendenza di mutui garantiti da ipoteca su immobili contratti per lacquisto dellunit immobiliare da adibire ad abitazione principale entro un anno dallacquisto stesso, per un importo non superiore a 4.000 euro. LAmministrazione Finanziaria, con circolare n. 95/E del 12 maggio 2000, richiamata anche nella circolare n. 15/E del 20 aprile 2005, ha chiarito che tra gli oneri accessori connessi con loperazione di finanziamento che danno diritto alla detrazione sono compresi lonorario del notaio per la stipula del contratto di mutuo e le spese che il notaio sostiene per conto del cliente quali, ad esempio,

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liscrizione e la cancellazione dellipoteca. Non sono, invece, detraibili le spese notarili sostenute con riferimento al contratto di compravendita dellimmobile. La scrivente, con risoluzione n. 128/E del 23 settembre 2005, ha precisato che gli oneri accessori agli interessi passivi sono detraibili nel limite del 19 per cento secondo il principio di cassa e che, pertanto, la detrazione riferita a tali oneri deve essere fruita nellanno in cui gli stessi sono sostenuti. Per quanto concerne il pagamento dellonorario del notaio, con circolare n. 24/E del 10 giugno 2004 stato chiarito che per avere piena prova del pagamento della parcella del notaio si deve far riferimento, in linea generale, alla data del documento di certificazione del compenso, rimanendo inteso che, ai sensi dellart. 6 del DPR n. 633 del 1972, per le prestazioni di servizi deve essere emesso allatto del pagamento del corrispettivo. Nellipotesi in cui il notaio abbia ricevuto somme in deposito, si applica lart. 3 del D.M. 31 ottobre 1974, emanato in attuazione dellart. 73, primo comma, lett. c), del DPR n. 633 del 1972, secondo cui per le somme ricevute in deposito, globalmente ed indistintamente, sia a titolo di corrispettivo che a titolo di spese da sostenere in nome e per conto dei clienti, gli esercenti la professione notarile, quella forense, nonch quella di commercialista, devono emettere la fattura, relativa al pagamento dei corrispettivi, entro sessanta giorni dalla data di costituzione del deposito. La richiamata disposizione ha finalit di semplificazione e consente ai professionisti che non possano determinare, al momento in cui costituito il deposito, limporto riferibile alle spese da sostenere in nome e per conto del committente e quello riferibile allonorario, di emettere la fattura non oltre il termine di sessanta giorni dalla data di costituzione del predetto deposito per la parte riferibile al pagamento dei corrispettivi. Ci premesso, qualora il contribuente abbia costituito il deposito presso il notaio in un dato anno e il notaio depositario abbia emesso fattura per la somma imputata ad onorario nellanno successivo in base allart. 3 del DM 31 ottobre 1974, si ritiene che il relativo onere sia detraibile dallimposta dovuta per lanno

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di costituzione del deposito in applicazione del principio di cassa di cui allart. 15, comma 1, del TUIR. Del resto, il termine di sessanta giorni previsto dallarticolo 3 del D.M. 31 ottobre 1974 consente comunque al contribuente di conoscere, nei tempi utili per la liquidazione della dichiarazione dei redditi, la parte della somma versata a titolo di deposito che costituisce onere detraibile ai sensi dellarti. 15, comma 1, lett. b), del TUIR. Il contribuente tenuto a conservare ed esibire, su richiesta degli Uffici, la documentazione attestante data e importo del deposito e la fattura emessa dal notaio, con annotazione degli estremi del deposito cui si riferisce. 5.2 Oneri di intermediazione per lacquisto dellabitazione principale

D. Nel caso in cui il dichiarante, gi proprietario di immobile acquistato con i benefici prima casa (dove ha la residenza), acquisti un ulteriore immobile dove andr ad abitare e dove trasferir la residenza, pu detrarre la fattura per l'intermediazione dell'ultimo acquisto? In pratica, occorre chiarire quale sia il concetto di abitazione principale rilevante per la relativa applicazione: quello valido ai fini dell'imposta di registro agevolata o quello IRPEF. R. La detrazione di cui allart. 15, comma 1, lett. b-bis), del TUIR concessa per i compensi comunque denominati pagati a soggetti di intermediazione immobiliare in dipendenza dellacquisto dell'unit immobiliare da adibire ad abitazione principale . La nozione quella rilevante ai fini IRPEF secondo cui per abitazione principale si intende quella nella quale il contribuente o i suoi familiari dimorano abitualmente. Lunit immobiliare deve essere adibita ad abitazione principale entro i termini previsti dalla precedente lett. b), riguardante la detrazione prevista per gli interessi passivi pagati per i mutui contratti per lacquisto dellabitazione principale, e quindi ordinariamente entro un anno dallacquisto, salvi i diversi termini per le eccezioni ivi previste. Si ricorda, come peraltro gi indicato in altri documenti di prassi (cfr. circolare n. 15/E del 20 aprile 2005, par . 4.3), che la dimora abituale pu non coincidere con la residenza

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anagrafica. Questultima costituisce, invece, presupposto per lapplicazione dellagevolazione, c.d. prima casa, di cui allarticolo 1, nota II-bis, della Tariffa, parte prima, allegata al DPR 26 aprile 1986, n. 131(Testo unico dellimposta di registro). Ai fini della detrazione in esame la circostanza che la dimora abituale non coincide con la residenza anagrafica pu essere oggetto di apposita dichiarazione resa ai sensi del DPR 445del 2000; in caso di dichiarazione mendace si applicano le sanzioni penali di cui allart. 76 del medesimo DPR.

5.3 Deduzione contributi previdenziali - Buoni lavoro (voucher)

D. Un contribuente ha chiesto chiarimenti in relazione alla deducibilit, ai fini dell'IRPEF, dei contributi previdenziali versati attraverso i c.d. "buoni lavoro" o voucher, per prestazioni di lavoro domestico; inoltre, chiede come poter documentare il versamento contributivo in sede di presentazione del modello dichiarativo 730. R. Il decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276 (c.d. Legge Biagi) ha introdotto la disciplina delle prestazioni occasionali di tipo accessorio, definite allart. 70, comma 1, quali attivit lavorative di natura occasionale, prevedendone alla lett. a) lapplicabilit anche a quelle rese nellambito dei lavori domestici. Il successivo articolo 72 prevede, per tali prestazioni di lavoro, la possibilit di corrispondere il relativo compenso anche attraverso i c.d. buoni lavoro (c.d. voucher), acquistabili telematicamente ovvero presso le rivendite autorizzate. Per quanto concerne lambito dei lavori domestici, con circolare n. 44 del 24 marzo 2009 lINPS, richiamando la nota del Ministero del lavoro n. 16/SEGR/1044 del 16 febbraio 2009, fa comunque presente che il ricorso ai buoni lavoro pu essere effettuato solamente per quelle attivit, che per la loro natura occasionale e accessoria, fino ad oggi non sono assistite da alcuna tutela previdenziale e assicurativa, quindi attivit non riconducibili n a un rapporto di lavoro gi disciplinato dalla legge (il rapporto di lavoro domestico, di cui alla

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legge 2 aprile 1958, n. 339 ha uno specifico obbligo assicurativo previsto dal DPR 31 dicembre 1971, n. 1403), n a regolamentazioni contrattuali afferenti a tale ambito lavorativo (CCNL del 16 febbraio 2007). Ci premesso in termini generali, si ritiene che le prestazioni occasionali rese nellambito di lavori domestici in base all'art. 70 del d.lgs. n. 276 del 2003, pur non riferibili alla legge sul rapporto di lavoro domestico, siano comunque da ricomprendere tra quelle rese dagli addetti ai servizi domestici di cui all'art. 10, comma 2, del TUIR, attesa peraltro anche la comune finalit delle disposizioni in esame di far emergere prestazioni rese in forma irregolare (cfr. circolari n. 207/E del 2000 dellAgenzia delle entrate e n. 44 del 2009 dell'INPS). Ne consegue che, contributi previdenziali versati attraverso i buoni lavoro per gli addetti ai servizi domestici potranno essere dedotti dal reddito complessivo ai sensi di quanto statuito dall'articolo 10, comma 1 lett. e), e comma 2 del TUIR, per la quota rimasta a carico e comunque per un importo non superiore ad euro 1.549,37 (cfr. circolare 207/E del 16 novembre 2000, par. 1.5.1). In relazione alla quota di onere contributivo imputabile al committente ovvero al prestatore, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, interpellato al riguardo, ha evidenziato che la disciplina del lavoro occasionale di tipo accessorio deve considerarsi di carattere del tutto speciale e che quindi al lavoro occasionale di tipo accessorio non applicabile il criterio generale di ripartizione del carico previdenziale tra committente e prestatore di lavoro, previsto dallarticolo 2, comma 30, della legge n. 335 del 1995, pertanto i contributi previdenziali, pari al 13 per cento del valore nominale del voucher, sono a totale carico del committente. Inoltre, considerate le particolari procedure delineate dal d.lgs. n. 276 del 2003 e le disposizioni attuative adottate dall'INPS, si ritiene che detto importo possa essere dedotto nel periodo di imposta in cui effettuato il versamento per l'acquisto del buono lavoro (cartaceo o telematico), a condizione che la relativa prestazione di lavoro domestico, nonch la consegna del buono lavoro cartaceo o

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la comunicazione all'INPS per il buono lavoro telematico, siano comunque intervenute prima della presentazione della dichiarazione dei redditi. Infine, per quanto concerne la documentazione attestante il sostenimento dellonere, si precisa che il committente dovr conservare le ricevute di versamento relative allacquisto dei buoni lavoro, copia dei buoni lavoro consegnati al prestatore (procedura con voucher cartaceo), documentazione attestante la comunicazione all'INPS dellavvenuto utilizzo dei buoni lavoro (procedura con voucher telematico); inoltre, dovr attestare con dichiarazione sostitutiva di atto di notoriet resa ai sensi dell'art. 47 del DPR n. 445 del 2000 che la documentazione relativa esclusivamente a prestazioni di lavoro rese da addetti ai servizi domestici. 5.4 Immobili di interesse storico o artistico concessi in locazione Determinazione degli acconti dovuti per lanno 2012

D. Il decreto-legge 2 marzo 2012, n. 16, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 aprile 2012, n. 44 ha modificato il trattamento fiscale degli immobili riconosciuti di interesse storico o artistico, ai sensi dellarticolo 10 del codice di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42. Le nuove disposizioni si applicano a decorrere dal periodo di imposta 2012. Tuttavia, nella determinazione degli acconti dovuti per lanno 2012 si deve assumere, quale imposta del periodo precedente, quella che si sarebbe determinata applicando la disciplina introdotta dal citato decreto-legge n.16 del 2012. Si chiede di chiarire le modalit di determinazione degli acconti relativi allIRPEF e alladdizionale comunale allIRPEF da parte di un contribuente che nellanno 2011 abbia percepito un reddito di fabbricati derivante dalla locazione di un immobile riconosciuto di interesse storico. R. Lart. 11, comma 2, della legge 30 dicembre 1991, n. 413, abrogato dallarticolo 4, comma 5-quater, del citato decreto-legge n. 16 del 2012, stabiliva che in ogni caso, il reddito degli immobili riconosciuti di interesse storico o

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artistico, ai sensi dellarticolo 3 della legge 1 giugno 1939, n. 1089, e successive modificazioni e integrazioni, determinato mediante lapplicazione della minore tra le tariffe destimo previste per le abitazioni della zona censuaria nella quale collocato il fabbricato. Lart. 4 del decreto-legge n. 16 del 2012, oltre ad abrogare la richiamata disposizione, aggiunge allart. 37, comma 4-bis, del TUIR il seguente periodo: Per gli immobili riconosciuti di interesse storico o artistico, ai sensi dellarticolo 10 del codice di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, la riduzione elevata al 35 per cento. Pertanto, con effetto a partire dal periodo dimposta 2012, il reddito dei fabbricati di interesse storico o artistico concessi in locazione costituito dal maggiore importo risultante a seguito del confronto tra la rendita catastale effettiva dellimmobile rivalutata del 5 per cento, rapportata al periodo e alla percentuale di possesso, e il canone di locazione ridotto del 35 per cento, rapportato alla percentuale di possesso. Secondo quanto previsto dallart. 4, comma 5-septies, del decreto-legge n. 16 del 2012, per calcolare correttamente lammontare degli acconti dovuti per lanno 2012 ai fini dellIRPEF e delladdizionale comunale, necessario determinare limposta per lanno 2011 applicando la nuova disciplina introdotta dallo stesso decreto legge. Pertanto, il contribuente deve: ridurre il proprio reddito complessivo relativo allanno 2011 - indicato nel rigo 11 del prospetto di liquidazione 730/3 del modello 730/2012 o nel rigo RN1, colonna 5, del modello UNICO PF 2012 di un importo pari al reddito del fabbricato di interesse storico o artistico locato, corrispondente alla rendita determinata in base alla minore tra le tariffe destimo previste per le abitazioni della zona censuaria nella quale collocato il fabbricato, rapportata al periodo e alla percentuale di possesso; determinare il reddito del fabbricato in base alle disposizioni introdotte dal decreto-legge n. 16 del 2012 (confronto tra rendita catastale effettiva

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dellimmobile rivalutata del 5 per cento, rapportata al periodo e alla percentuale di possesso, e canone di locazione ridotto del 35 per cento, rapportato alla percentuale di possesso); sommare il risultato di tale operazione al reddito complessivo relativo allanno 2011 come sopra ridotto. Viene cos individuato un reddito complessivo virtuale, utile al solo fine di determinare correttamente lammontare degli acconti dovuti per lanno 2012. Sulla base di tale reddito complessivo virtuale, vanno quindi riliquidate le imposte dovute per lanno 2011 al fine di ricalcolare gli acconti per lanno 2012 secondo le regole ordinarie. Si evidenzia che il contribuente in possesso di un immobile di interesse storico o artistico che presenta il modello 730/2012 deve effettuare il ricalcolo degli acconti dovuti sulla base delle nuove disposizioni sopra illustrate e confrontarli con quelli evidenziati nel prospetto di liquidazione 730/3 rilasciato dal soggetto che ha prestato lassistenza fiscale. Ove gli acconti ricalcolati in base alle nuove disposizioni siano di importo superiore rispetto a quello evidenziato nel prospetto 730/3, il contribuente deve provvedere a un versamento integrativo nei termini ordinari tramite il modello di pagamento F24, utilizzando gli appositi codici tributo. Tenuto conto che la legge di conversione n. 44 del 2012 entrata in vigore il 29 aprile 2012, dunque a campagna dichiarativa gi iniziata, al fine di consentire ai contribuenti un termine congruo per determinare correttamente gli acconti relativi allIRPEF e alladdizionale comunale allIRPEF, la differenza tra i seguenti importi: 1. acconti calcolati senza tener conto delle nuove disposizioni; 2. acconti determinati in base alle nuove norme in materia di immobili di interesse storico o artistico; potr essere versata entro il 30 novembre 2012, termine per effettuare il pagamento della seconda rata di acconto IRPEF, senza applicazione di sanzioni.

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Sulla quota della differenza come sopra calcolata che, in assenza di tale differimento, dovrebbe essere versata con la prima rata di acconto, sono dovuti gli interessi nella misura del 4 per cento annuo (D.M. 21 maggio 2009) prevista per i pagamenti rateali, di cui allart. 20 del decreto legislativo n. 241 del 1997. Esempio 1. Acconto IRPEF 2012 calcolato con il cd. metodo storico - Differenza (rigo 57 del 730/3 2012 o rigo RN33 di UNICO PF 2012) = 500 euro - Acconto IRPEF 2012 (vedi pag. 7 istruzioni UNICO PF 2012) = 480 euro - Prima rata acconto (trattenuto dalla retribuzione di competenza del mese di luglio o da versare entro il 18 giugno con possibilit di rateazione) 39,6% di 500 euro = 198 euro - Seconda rata acconto (trattenuto o da versare entro il 30 novembre, non rateizzabile) 56,4% di 500 euro = 282 euro 2. Acconto IRPEF 2012 ricalcolato tenendo conto delle nuove regole per gli immobili di interesse storico-artistico - Differenza = 1500 euro - Acconto IRPEF 2012 = 1440 euro - Prima rata di acconto (39,6% di 1500 euro) = 594 euro - Seconda rata di acconto (56,4% di 1500 euro) = 846 euro Quota di acconto IRPEF che pu essere versata entro il 30 novembre 2012 594 euro (primo acconto correttamente ricalcolato) 198 euro (primo acconto calcolato con il metodo storico) = 396 euro Tale importo di 396 euro potr essere versato, tramite il modello di pagamento F24, entro il 30 novembre 2012 senza applicazione di sanzioni. Anche i soggetti IRES possono versare la differenza tra lacconto calcolato senza tener conto delle nuove disposizioni e lacconto determinato in base alle nuove disposizioni, entro il termine per il pagamento della seconda rata di acconto, senza applicazione di sanzioni. Come sopra chiarito, sono comunque dovuti gli interessi nella misura del 4 per cento annuo.

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5.5 Addizionali regionale e comunale allIRPEF Applicazione delle soglie di esenzione in presenza di redditi assoggettati al regime della cedolare secca

D. Il reddito fondiario assoggettato alla cedolare secca deve essere computato nel reddito complessivo del locatore per determinare la condizione di familiare fiscalmente a carico, per calcolare le detrazioni per carichi di famiglia e le altre detrazioni dimposta previste dallarticolo 13 del TUIR. Si chiede se si debba tener conto della base imponibile della cedolare secca anche per applicare le esenzioni dal pagamento delle addizionali regionale e comunale allIRPEF commisurate al reddito, eventualmente disposte dalle Regioni o deliberate dai Comuni. R. Larticolo 3 del decreto legislativo 14 marzo 2011, n. 23 ha introdotto, a partire dal 2011, un nuovo regime facoltativo di tassazione dei redditi derivanti dalla locazione per finalit abitative degli immobili ad uso abitativo e delle relative pertinenze. Lopzione per lapplicazione della cedolare secca comporta che i canoni tassati con il regime dellimposta sostitutiva siano esclusi dal reddito complessivo e, conseguentemente, non rilevino ai fini della progressivit delle aliquote IRPEF. Tuttavia, secondo quanto previsto dal comma 7 dellarticolo 3 del decreto legislativo n. 23 del 2011, il nuovo regime di tassazione non rileva ai fini dei benefici fiscali collegati alla situazione reddituale del contribuente. Come precisato nel paragrafo 5 della circolare n. 26/E del 1 giugno 2011, infatti, il reddito fondiario assoggettato a cedolare secca deve essere computato nel reddito complessivo del locatore per determinare la condizione di familiare fiscalmente a carico, per calcolare le detrazioni per carichi di famiglia, le altre detrazioni dimposta previste dallarticolo 13 del TUIR, le detrazioni per canoni di locazioni di cui allarticolo 16 del TUIR e, in generale, per stabilire la spettanza o la misura di benefici fiscali e non, collegati al possesso di requisiti reddituali.

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Si ritiene che la soglia di esenzione commisurata al reddito prevista dalla Regione o dal Comune in relazione allapplicazione delladdizionale regionale o delladdizionale comunale allIRPEF rientri tra i benefici fiscali considerati dalla disposizione recata dallarticolo 3, comma 7, del citato decreto legislativo n. 23 del 2011. Pertanto, ai fini della verifica della soglia di esenzione, lammontare dellimponibile relativo alladdizionale regionale o comunale (ovvero lammontare del reddito complessivo nel caso in cui la delibera colleghi a questultimo lesenzione) deve essere aumentato della base imponibile della cedolare secca. Esempio - Imponibile addizionale comunale (rigo RV1 del modello UNICO PF 2012): 8.000 euro - Base imponibile cedolare secca (righi RB10, col. 13 + RB10, col. 14): 3.000 euro - Esenzione deliberata dal Comune per redditi fino a 10.000 euro - Aliquota deliberata dal Comune: 0,6 per cento Lesenzione non trova applicazione in quanto limponibile delladdizionale aumentato dellimponibile per cedolare secca (8.000 + 3.000 = 11.000) superiore alla soglia di esenzione prevista dal Comune. Laliquota dello 0,6 per cento si applica sullimponibile pari a 8.000 euro.

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Le Direzioni regionali vigileranno affinch le istruzioni fornite e i principi enunciati con la presente circolare vengano puntualmente osservati dalle Direzioni provinciali e dagli Uffici dipendenti.

IL DIRETTORE DELLAGENZIA

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