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Corso di Idrogeologia Applicata

Dr Alessio Fileccia

Acquiferi rocciosi fratturati ed acquiferi carsici


Le immagini ed i testi rappresentano una sintesi, non esaustiva, dellintero corso di Idrogeologia tenuto presso il Dipartimento di Scienze Geologiche, Ambientali e Marine dellUniversit di Trieste. Il programma completo prevede, oltre agli argomenti in elenco e per ogni capitolo, una serie di esercizi con applicazione delle formule analitiche, la descrizione di alcuni software specifici per geostatistica, prove di portata, modellistica ed unuscita con prove pratiche in un campo pozzi. Le lezioni sono periodicamente aggiornate e controllate. Per una versione definitiva, informazioni, segnalazione di errori o commenti, rivolgersi a:
Dr Alessio Fileccia (geofile@libero.it) ( Per scaricare lintero corso: www.disgam.units.it/didattica/insegnamenti-13.php

(figure e foto sono dellautore, se non diversamente specificato)

Approccio di studio degli acquiferi rocciosi fratturati


Caratterizzazione degli acquiferi carsici Numero cavit Estensione e topografia Quote accessi e livelli derosione Quote livelli piezometrici Livelli fossili ed attivi Quote emergenze Ubicazione doline ed inghiottitoi

Caratterizzazione geolitologica
(acquiferi fratturati) Fotogeologia Rilevamento geologico-geomorfologico Studi strutturali sullandamento delle fratture a: a) scala decametrica b) scala metrica c) scala centimetrica (definizione di spaziatura, direzione, immersione, inclinazione, frequenza, apertura)

Censimento acque superficiali Misure idrologiche Portata di corsi dacqua e sorgenti, pluviometria bilancio idrologico

Monitoraggio sorgenti Portate, livelli Parametri chimici (conducibilit, temperatura, contenuto in calcio, batteri) Contenuto isotopico (per la ricostruzione dei circuiti profondi e quote dalimentazione)

Prove di tracciamento Scelta del tracciante Individuazione dei punti dimmissione e di controllo alluscita del sistema 2

(Idrogeologia: Acquiferi fratturati)

Esempi di bacini e spartiacque idrografici e sotterranei

Bacino idrogeologico Bacino idrografico

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(Idrogeologia: Acquiferi fratturati)

Esempi di bacini e spartiacque idrografici e sotterranei


Bacino idrogeologico

Bacino idrografico Fiume Sorgente

Limite dello spartiacque sotterraneo idrogeologico

Livello superiore della falda freatica

Flusso idrico sotterraneo

4
(Idrogeologia: Acquiferi fratturati)

Limiti di alcuni bacini idrogeologici in diverse strutture

B B

C C

D D

In grigio le rocce impermeabili, in azzurro e giallo quelle pi permeabili, in rosso le linee di faglia o frattura

Notare la diversit tra i bacini idrogeologici A, B, C, D, E e quelli idrografici B, C D

5
(Idrogeologia: Acquiferi fratturati)

Aree a diversa permeabilit nelle rocce calcaree fratturate

0 30 60 90

zona alterata

Le zone pi fratturate sono quelle a maggiore permeabilit ed accumulo idrico

(Freeze, Cherry)

6
(Idrogeologia: Acquiferi fratturati)

Regolite Roccia pi o meno fratturata

Falda freatica

Pozzi secchi, in un substrato roccioso compatto (A); Pozzi che incontrano poche fratture collegate poco sotto il regolite (B - C) forniscono portate dellordine di 1 l/s fino a drenare le fratture Pozzi che penetrano molte fratture collegate tra loro, forniscono portate elevate (D - E)

Pozzi che penetrano una o due fratture (F) forniscono portate mediamente elevate, a seconda dellampiezza della frattura
(modificato da Le Grand, 1967)

7
(Idrogeologia: Acquiferi fratturati)

A B
Fratt ur a

Scisti

Le zone di contatto, in frattura, sono favorevoli per la perforazione di pozzi in terreni rocciosi
(USGS, H.I. Atlas 730-F, modificato)

Granito

Il pozzo A, perforato quasi completamente negli scisti, fornisce circa 0.06 l/s Il pozzo B, situato a poche decine di metri, fornisce circa 6 l/s
(USGS, H. I., Atlas 730-G, modificato)

Argillite Arenaria

8
(Idrogeologia: Acquiferi fratturati)

Schema della circolazione idrica in un massiccio carsico


zona di alimentazione zona di affioramento

Epicarso inghiottitoio

rami fossili

sorgenti temporanee sorgente sot tomarina

rocc ia impermeabile

Zona di oscillazione

zona di scorrimento (parzialmente satura)

roccia calcarea fratturata

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(Idrogeologia: Acquiferi fratturati)

Zona non satura (epicarso e zona di trasferimento) Epicarso (di 2-5 m) zona intensamente fratturata per decompressione dellammasso e processi morfogenetici, trasferisce e depura le acque di precipitazione esterna; flusso verticale Zona di trasferimento Caratterizzata da un deflusso verticale e temporaneo, lungo le principali fratture e pozzi, giunge fino alla zona satura e di oscillazione (zona vadosa); in certi casi possono esistere sorgenti temporanee, alte, di troppo pieno se le gallerie intersecano la superficie topografica Zona satura Corrisponde alle fratture e gallerie quasi sempre sommerse e comprende anche la zona di oscillazione (zona freatica), caratterizzata da forti variazioni dei livelli piezometrici (anche centinaia di metri), accompagnate da notevoli circolazioni daria (buchi soffianti) Area di emergenza E quella altimetricamente pi bassa, con le sorgenti perenni e/o temporanee vicino al livello di base (locale, carsico o strutturale)
10
(Idrogeologia: Acquiferi fratturati)

Condotta freatica nel complesso carsico di Holloch (Svizzera), scavata dallacqua in pressione (foto B. Vigna)
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(Idrogeologia: Acquiferi fratturati)

Condotte freatiche lungo la costa del golfo di Orosei (NU) (foto B. Vigna)
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(Idrogeologia: Acquiferi fratturati)

Parametri che condizionano le caratteristiche idrogeologiche


Fattori esterni (morfologia, clima, vegetazione) Litologia (calcari, dolomie, altre rocce) Struttura: Piani di faglia, fasce cataclastiche o milonitiche, Fratturazione in grande Microfessurazione Giunti di strato Per struttura idrogeologica od idrostruttura si intende una serie di formazioni anche a diversa litologia, ma con comportamento idrogeologico simile (unit spaziale e giaciturale)

13
(Idrogeologia: Acquiferi fratturati)

Le sorgenti
Una sorgente si pu definire come un punto od una zona della superficie del terreno dalla quale fluisce , in modo naturale, un determinato volume dacqua proveniente da un acquifero (Llamas). Esistono numerose classificazioni delle sorgenti, legate soprattutto alle caratteristiche idrogeologiche dellacquifero e della zona di sbocco. Una delle pi complete quella di Meinzer (vedi oltre). La classificazione di Civita (1972) tiene conto delle caratteristiche idrogeologiche al punto di emersione e distingue tre classi principali a loro volta suddivise in due sottoclassi a seconda che il contatto tra livello permeabile e non, sia visibile oppure che si tratti semplicemente di un innalzamento della superficie piezometrica allinterno della stessa formazione permeabile.
(Idrogeologia: Acquiferi fratturati)

Rio dei Gamberi, Slovenia (foto. G. Tormene)

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Relazioni tra area del bacino, ricarica annua e portata media di una sorgente
10000kmq

ampiezza del bacino della sorgente

ua n an a m ic 1000kmq m r a 1 c 0, ri 1
100kmq

m 10 m

m 0 10 m m m 00 0 1

10kmq

5 31

Per definire la grandezza di una sorgente, Meinzer ha proposto una classificazione basata sulla portata media e divisa in 8 classi diverse tra meno di 1 lt/sec ed oltre 10 mc/sec. Un altro criterio di classificazione, sempre proposto da Meinzer, lindice di variabilit, (Rv), espresso in funzione della portata massima (QM), portata minima (Qm), e portata media (Qmed) dellintero anno idrologico (medio o non): Rv = (QM Qm)100/Qmed

10 lt/sec 1 lt/sec 10 lt/sec 100 lt/sec

10 mc/sec 1 mc/sec

portata della sorgente

(Meinzer)

100ha

100 ha

Sono costanti quelle con Rv < 25% Sub-variabili quelle con Rv tra 25 e 100% Variabili quelle con Rv > 100% Lindice pu essere utile, in prima fase, a selezionare le sorgenti che necessitano di interventi di regolarizzazione della portata
15

Una sorgente sufficiente ai bisogni di ununit famigliare deriva da una zona di ricarica di pochi ettari.

(Idrogeologia: Acquiferi fratturati)

Classificazione delle sorgenti in base alla portata (Meinzer)

Ordine di grandezza I II III IV V VI VII VIII

Portata > 2,83 (m3 /s) 0,283 2,83 (m3 /s) 28,3 283 l/s 6,31 28,3 l/s 0,631 6,31 l/s 63,1 631 ml/s 7,9 63,1 ml/s < 7,9 ml/s
16

(Idrogeologia: Acquiferi fratturati)

Varie tipologie di sorgenti

Conoide

Sorgente Roccia impermeabile

Effettuate alcune considerazioni in merito a: Situazione idrogeologica Regime Alimentazione Qualit chimica Vulnerabilit Metodo di captazione consigliabile
17
(Idrogeologia: Acquiferi fratturati)

Varie tipologie di sorgenti

Sup. Piezometrica Sorgente

Effettuate alcune considerazioni in merito a: Situazione idrogeologica Regime Alimentazione Qualit chimica Vulnerabilit Metodo di captazione consigliabile
(Idrogeologia: Acquiferi fratturati)

Roccia impermeabile

18

Varie tipologie di sorgenti

Effettuate alcune considerazioni in merito a: Situazione idrogeologica Regime Alimentazione Qualit chimica Vulnerabilit Metodo di captazione consigliabile
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(Idrogeologia: Acquiferi fratturati)

Sorgenti temporanee e perenni

A'

Affioramento di acque tra gli interstrati

B C D
Funzionamento delle sorgenti a diversa quota dopo linizio delle precipitazioni (A, B, C sorgenti temporanee, D sorgente perenne)

B' C' D'

20

(Idrogeologia: Acquiferi fratturati)

Studio degli idrogrammi di piena delle sorgenti


La forma della curva di esaurimento registrata per una sorgente, caratterizza la risposta dellacquifero alla ricarica oltre che lorganizzazione del sistema di fratture. Le informazioni raccolte si dimostrano molto pi utili se vengono esaminate anche insieme alle variazioni qualitative dellacqua (chemiogrammi). Durata ed intensit delle precipitazioni influenzano la forma della curva di piena nei corsi dacqua superficiali. E noto anche che le caratteristiche del bacino idrografico (forma, dimensione, pendenze, densit del drenaggio, litologia e vegetazione) modificano la risposta del ruscellamento. Le condizioni precedenti limmagazzinamento, influenzano inoltre la quantit di acqua che ruscella e lintervallo di tempo tra levento piovoso e la piena. In conseguenza di questo la forma degli idrogrammi di piena e le caratteristiche del flusso di base mostrano grosse variazioni. In un particolare regime climatico, la litologia considerata come il fattore dominante per la forma dellidrogramma. Rocce impermeabili mostrano idrogrammi con un picco di portata molto netto a causa del piccolo immagazzinamento e rapido flusso, mentre invece, i bacini idrogeologici costituiti da formazioni permeabili tendono ad avere risposte ritardate e pi piatte. Lidrogramma di un sistema carsico vadoso, tende ad avere picchi molto netti, simili a quelli dei corsi dacqua superficiali. Nel caso di gallerie freatiche e quindi di un flusso idrico in gallerie sature a monte della sorgente, la risposta simile a quella di una serie di affluenti che si gettano in un lago. Alcuni idrogrammi sono del tipo a denti di sega, altri hanno curve pi piatte od a debole pendenza, in ogni caso evidenziano la presenza di un sistema di condotti variamente distribuito e dimensionato. Nellinterpretazione dellidrogramma importante inoltre sapere se stiamo analizzando tutto il flusso uscente dal bacino idrogeologico o parte di esso. 21
(Idrogeologia: Acquiferi fratturati)

Curve di esaurimento
La variazione di portata di una sorgente nel tempo, a seguito di un evento piovoso, mostra alcune caratteristiche essenziali: Un intervallo di tempo tra linizio delle piogge e la sua risposta (aumento di portata) Una salita pi o meno veloce e ripida della curva (tratto ascendente, rising limb) Una discesa pi o meno veloce e dolce della curva discendente, (falling limb) Piccole variazioni di portata con forma a denti di sega, su entrambi i fianchi della curva Quando la curva al massimo lo anche limmagazzinamento nel sistema carsico. Lentit dello svuotamento indicato dalla pendenza del tratto in discesa (a destra) della curva di esaurimento. Lequazione che meglio approssima la curva di esaurimento risale a Maillet, che propose la seguente relazione esponenziale per rappresentare lo scarico di una sorgente in funzione del volume di acqua presente nellimmagazzinamento. Qt = Q0 e - t Dove Qt la portata in mc/sec della sorgente al tempo t; Q0 la portata iniziale dellevento di piena (t = 0); t il tempo in giorni, passato tra le due misure di portata precedenti; e la base dei logaritmi Neperiani; con dimensione 1/t, il coefficiente di esaurimento, o regression coefficient. Se la curva costruita su carta semilog, si ottiene una retta di pendenza -. Applicando i logaritmi alla formula di Maillet, si ottiene unequazione semplificata per ricavare poi il coefficiente . log Q1 log Q2 = -----------------0,4343 (t2 t1)
(Idrogeologia: Acquiferi fratturati)

22

In alcune situazioni reali le curve di esaurimento non sono sempre lineari (su grafici semilog) e sono state pertanto introdotte altre espressioni per migliorare la sovrapposizione tra dati sperimentali e calcolati. Il valore di d unindicazione della permeabilit generale del massiccio, soprattutto nella zona insatura. Valori di elevati (0,1-0,2) indicano elevate permeabilit, rapidi drenaggi e scarso immagazzinamento dellacquifero. In altri termini fornisce utili indicazioni sulla proporzione tra flusso diffuso e canalizzato. Spesso il tratto discendente iniziale, mostra alcune variazioni di pendenza associabili a diverse dimensioni ed estensioni dei condotti. Chemiogrammi Le variazioni di portata sono associate anche a variazioni di qualit chimica delle acque. A partire dagli anni 60 si comprese come lintensit della fratturazione e dellestensione del carsismo, possono essere evidenziate dalle variazioni di composizione chimica, analizzate insieme alle variazioni di portata. Alcuni ricercatori, notarono come anche nelle sorgenti che mostrano scarse variazioni di portata durante lanno, vi possano essere invece forti variazioni in temperatura, conducibilit, Ca, Mg, HCO3, pH. Jakucs (1959) riporta un classico esempio di studio per una sorgente in Ungheria (Komlos). Jakucs dilu della fluoresceina in una zona dassorbimento e poco prima di un forte evento piovoso, registrando allo sbocco i seguenti parametri: Ca, torbidit, Cl, fluoresceina, portata. La sorgente mostr un aumento di portata precedente la comparsa della fluoresceina, anche se questa era stata immessa nel circuito prima delle piogge. Ashton (1966) interpret questo fatto come una serie di impulsi da vari punti dingresso ed attraverso sezioni diverse dellacquifero, introducendo il concetto di flusso a pistone. Ad esempio laumento della concentrazione in Ca allinizio della piena era dovuto alla spinta dellacqua vecchia con un tempo di residenza maggiore nella zona freatica profonda. I chemiogrammi hanno una forma ad impulsi, in sequenza e talvolta sovrapposti dovuti ad acque di composizione e quantit leggermente diverse provenienti da sub bacini con caratteristiche proprie. Combinando variazioni chimiche e di portata mostrate dai grafici si possono separare i volumi scaricati dallacquifero nei diversi eventi di piena. Il fenomeno dellacqua vecchia spinta fuori dalla nuova fu confermato da vari ricercatori negli anni 70 (Bakalowicz, Eberentz, Mangin) utilizzando le variazioni in 18O registrate allo sbocco dalcune sorgenti carsiche. Levento piovoso costringe lacqua con maggiore permanenza nellacquifero ed immagazzinata nei diversi reticoli carsici, ad uscire allesterno. Questo fenomeno si verifica con velocit di flusso variabili, secondo la permeabilit dei reticoli da cui proviene lacqua e provoca un miscelamento dei diversi flussi. 23
(Idrogeologia: Acquiferi fratturati)

Variazione della portata e delle caratteristiche chimiche per un acquifero carsico, parzialmente omogeneo, nel quale lapporto dei canali maggiori paragonabile a quello delle fessurazioni, (Qmax / Qmin pari a 100 -300) 1: listante t0 corrisponde allinizio delle precipitazioni; in t1 comincia lincremento di portata; tra t1 e t2 lidrogramma formato dallacqua accumulata nelle canalizzazioni della zona freatica (a) spremuta dalla pressione dellonda di piena; con lincremento della portata aumenta la torbidit (2) e, nel caso di piogge dopo un lungo periodo secco, aumentano anche i microorganismi (3, c); listante t2 coincide con la repentina diminuzione di durezza, causata dallarrivo della piena che ha attraversato la zona vadosa (b); la portata raggiunge il massimo (tm); listante t3 coincide con un ulteriore aumento della torbidit (2) e larrivo di acqua di percolazione (c); t4 coincide con il ritorno ai valori iniziali di durezza (4) e fino alla prossima pioggia, la sorgente scarica acqua immagazzinata nelle fessure della zona freatica (d). Nel caso di acquifero omogeneo, con rapporto tra Qmax / Qmin circa 50, e quindi con canali poco sviluppati, landamento dei grafici sarebbe differente. Ad esempio la durezza totale aumenterebbe con la piena per pistonaggio. Lacqua vecchia allinterno dei blocchi fessurati viene spremuta fuori dal carico piezometrico delle acque dinfiltrazione. Ancora diversa sarebbe la risposta in un acquifero carsico in cui la rete dei canali irrilevante rispetto a quelle delle fessure. Le variazioni sarebbero molto meno marcate e difficilmente correlabili agli eventi piovosi. (Bonacci 1985)

Esempio di risposta idraulica e chimica di una sorgente


(vedi figura alla pagina seguente)

24
(Idrogeologia: Acquiferi fratturati)

Q
mc/sec

1
a b c d

Esempio di risposta idraulica e chimica di una sorgente


(vedi didascalia alla pagina precedente)

tt t t t
0 1 2 m

tempo

solidi disciolti mg/lt

c
tt t
0 1 2

6
b
1

micro organismi mg/lt

b
tt t
0 1 2

durezza ppm CaCO


3

d
tt t
0 1 2

a d zona impermeabile
(Bonacci, 1985) 25

piovosit mm/min

(Idrogeologia: Acquiferi fratturati)


2

Lidrogramma di una sorgente


Aumento di portata dopo le piogge Q0 por tate (mc/sec)

un grafico che riporta la variazione di portata (in ordinata) rispetto al tempo (in ascissa)
Termine delle precipitazioni

Svuotamento della sorgente dopo le piogge

W
Qtn flusso di base t0 tempo (giorni) tn

W corrisponde al volume defluito tra t0 e tn


(Idrogeologia: Acquiferi fratturati)

26

Analisi degli idrogrammi delle sorgenti


t n

portate (mc/sec)

W capacit di svuotamento Q
0

W riserve regolatrici
r

W riserve permanenti
p

tempo (giorni) W immagazzinamento dinamico

(Celico)

W corrisponde al volume defluito tra t0 e tn

27
(Idrogeologia: Acquiferi fratturati)

Diagramma di esaurimento di una sorgente


W = capacit di svuotamento: volume di acqua, tra linizio e la fine esaurimento t0 tn = periodo di svuotamento della sorgente

Q portate (mc/sec)

W
Q
tn

Flusso di base: portata della sorgente in regime non influenzato

flusso di base t
0

Equazione della curva (Maillet)

tempo (giorni)

Qt = Q0 e -t
(Celico)

= (ln Q0 ln Qt ) / tn W = Q0 86400 / Q mc/sec; in g-1 Immagazzinamento dinamico Wt = Q0 86400 / e t Immagazzinamento al tempo t W = W Wt = volume defluito durante levento

e = 2,718 = coefficiente di esaurimento t = tempo trascorso dallinizio esaurimento Qt = portata falda al tempo t (fine esaurimento) Q0 = portata falda al tempo 0 (inizio esaurimento)

28
(Idrogeologia: Acquiferi fratturati)

Calcolo del coefficiente di esaurimento

(Celico)

= (ln 2,78 ln 1,93) / 180


29
(Idrogeologia: Acquiferi fratturati)

lt/sec

200

lt/sec
2500

temperatura (C)
5

temperatura (C)

150

2000

100 4

1500

portata (lt/sec) portata (lt/sec)


50 3

1000 500

3 0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 950 1000 1050 1100

B
tempo (ore)
lt/sec

tempo (ore)
lt/sec conducibilit (microS)
200

250

conducibilit (microS)

conducibilit
200

200

conducibilit

2500 2000

150

150 100

1500

100 150

portata (lt/sec)
50

portata (lt/sec)
50

1000 500

100 0 20 40 60 80 100 950 1000 1050 1100

D
tempo (ore)

tempo (ore)

Diagrammi portata-temperatura e portata-conducibilit per una stessa sorgente


Un evento temporalesco di breve intensit determina un aumento di portata di 30 lt/sec; alla sorgente una blanda diminuzione di conducibilit e temperatura segnala larrivo di acqua dinfiltrazione (A - C). Una piena maggiore (grafici a destra) determina un aumento di portata a 1000 lt/sec. In questo caso conducibilit e temperatura diminuiscono pi rapidamente evidenziando il meccanismo di sostituzione prevalente (B - D). Il comportamento idrodinamico ed idrogeochimico, evidenzia un sistema con scarse riserve ed alto grado di vulnerabilit (Vigna) 30
(Idrogeologia: Acquiferi fratturati)

Comportamento idrodinamico ed idrogeochimico delle sorgenti (da Vigna) Pistonaggio Miscelazione

(ricarica rapida del sistema)

(grande sviluppo dei condotti)

conducibilit temperatura portata

conducibilit temperatura portata

(completo rinnovamento delle acque)

Sostituzione prevalente

(circolazione di tipo idrodispersiva)


conducibilit temperatura portata

Omogeneizzazione

conducibilit temperatura portata

31
(Idrogeologia: Acquiferi fratturati)

Sistemi di circolazione in acquiferi fratturati e carsici (Vigna)

Rete a primario dominante


importanti vie di drenaggio preferenziale organizzazione della rete di drenaggio condotti sifonanti ma assenza di una zona satura tradizionale

Rete a dreni interdipendenti


numerose vie di drenaggio interdipendenti circolazione semidispersiva nella rete di condotti e fratture esistenza di zone sature con pi sersem

Rete a circolazione dispersiva


assenza di vie di drenaggio preferenziale circolazione dispersiva nella rete di fratture presenza di una zona satura tradizionale

32
(Idrogeologia: Acquiferi fratturati)

Traccianti ottici
Luso dei traccianti, immessi nella zona di alimentazione dellacquifero, fornisce le seguenti informazioni: estensione del bacino velocit di propagazione dellonda di piena tipologia del sistema di circolazione In alto: curva caratteristica per un sistema a dreno dominante Al centro: curva caratteristica per un sistema a dreni interdipendenti In basso: curva caratteristica per un sistema a circolazione dispersiva
(da Vigna)

33
(Idrogeologia: Acquiferi fratturati)

Metodo Altimetrico-Morfologico per la delimitazione delle aree di alimentazione delle sorgenti


(Piacentini 1992)

10

1 00

100

90

50

Spartiacque

A
50

90

Porzione del massiccio montuoso topograficamente superiore alla quota della sorgente, con estensione laterale fino ai fossi compresi degli impluvi adiacenti il bacino idrografico ed estensione a monte e nel versante opposto fino a quota sorgente. In caso di pi sorgenti si effettuano raccordi con curve di livello o corsi dacqua

10

10
34
(Idrogeologia: Acquiferi fratturati)

Metodo AltimetricoMorfologico per la delimitazione delle aree di alimentazione delle sorgenti


(Piacentini 1992)

Sezione A - A

Sezione B - B
35
(Idrogeologia: Acquiferi fratturati)

Metodo Altimetrico-Morfologico per la delimitazione delle aree di alimentazione delle sorgenti


(Piacentini 1992)

30
10

50

1
10

10

Due sorgenti sullo stesso versante e nessun corso dacqua su quello opposto

30
50
30

10

Sorgente singola con corsi dacqua divergenti sui due versanti


36
(Idrogeologia: Acquiferi fratturati)

Metodo Altimetrico-Morfologico per la delimitazione delle aree di alimentazione delle sorgenti


(Piacentini 1992)

10

30

10

50

3
10

Sorgente singola con corsi dacqua sul versante opposto

30
50

10

Due sorgenti su versanti opposti con corsi dacqua sui due versanti
37
(Idrogeologia: Acquiferi fratturati)

30 20 10

Metodo Altimetrico-Morfologico per la delimitazione delle aree di alimentazione delle sorgenti


(Piacentini 1992)

100

80

50

Sorgente singola su dorsale delimitata da corsi dacqua

80
50

20

30

Sorgente isolata ad alta quota


38
(Idrogeologia: Acquiferi fratturati)

Metodo Altimetrico-Morfologico per la delimitazione delle aree di alimentazione delle sorgenti


(Piacentini 1992)
10

20

30

100

90 80

50

8 0 70

50

40

30

20

10

Caso di pi sorgenti su dorsale


39
(Idrogeologia: Acquiferi fratturati)

M. ZOGO 1394 DOC M. VALLINA 1067

A
quota 1025 V . DI CARLO V .P AULA

Sorgente Fium

A
C. NOAL 220

N60E
C C

S30W N30E

intersezione con profilo

S60W

Delimitazione del bacino idrogeologico della sorgente FIUM (BL) Profilo geologico
(Studio Fileccia)

40
(Idrogeologia: Acquiferi fratturati)

Delimitazione del bacino idrogeologico della sorgente FIUM (BL)


Idrogramma della sorgente e pluviometria nellarea circostante
8

altezza dacq ua in cm , allas ta id rom etrica

7 6

11/10

3/11

120

7/11
21/11

30/3
5

9/5

7/12
80

21/9 30/10
2

6/6 14/1 12/7

15/2

40

10 9

8
7 6 5 0 40 80 120 160 200 240 280 320 360 0

(Studio Fileccia)

giorni da inizio misure

p io g gia in m m /giorno

alfa1 = 0.032 alfa2 = 0.014 alfa3 = 0.0025

2/10 6/4

41
(Idrogeologia: Acquiferi fratturati)

Delimitazione del bacino idrogeologico della sorgente FIUM (BL)


Curva di taratura e portate misurate
Curva di correlazione altezze idrometriche - portata (misure gennaio - luglio 2000)
altezza dacqua allasta idrometrica 0.4 0.35 0.3 0.25 0.2 0.15 0.1 0.05 0.0 0.0 0.5 1.0 1.5 2.0 portata in mc/sec 2.5 3.0 3.5
y = 0.046 + 0.22 X - 0.073 X + 0.01 X
2 3

La curva utile nei casi in cui la sorgente sia dotata della sola asta idrometrica.

(Studio Fileccia)
10.00

Misure di portata durante il periodo gennaio - luglio 2000

5/4 portata in mc/sec

Idrogramma della sorgente e calcolo dei coefficienti di esaurimento

19/4 9/5

1.00

14/1 5/5 26/5 17/3 22/2


0.10 0
alfa1 = 0.07 alfa2 = 0.013

6/6

C
42

10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 110 120 130 140 150 160 170 180 190 200

giorni da inizio misure

(Idrogeologia: Acquiferi fratturati)

280

Sorgente Fium
Legenda temperatura

variazione di livello dal fondo vasca in cm

260

livello conduttanza

245

240

220

9.1

240

200

9.0

180
4/3/01 ore 4.37 4/3/01 ore 9.37 4/3/01 ore 14.37 4/3/01 ore 19.37

8.9

235

misure effettuate con intervalli di 30 min.)

Esempio di monitoraggio con acquisitori automatici, per evidenziare le caratteristiche di una sorgente carsica ed il fenomeno di sostituzione prevalente (Studio Fileccia)
43
(Idrogeologia: Acquiferi fratturati)

conduttanza specifica

Sorgente Tegorzo: curva desaurimento 1986-87


10

10/9/1986
1

alfa 1 = 0.09 alfa 2 = 0.011


26/9/1986 15/10/1986
0.1 0 20 40 60 80 100 120 140

4/3/1987

alfa 3 = 0.0032
28/1/1987 12/1/1987 11/2/1987
160 180

(Studio Fileccia)

Nel grafico in figura lacquifero caratterizzato da tre ordini di porosit, rappresentati dai tre coefficienti. Il primo indica che la rete di canali carsici si svuota in circa 15 giorni, il secondo che la rete di fessure pi piccole, drena in circa 20 giorni. Il terzo coefficiente costituisce la risposta idrica, con flusso laminare, della rete di piccole fessure dellacquifero e della parte insatura al di sopra (durata circa 4 mesi). In pratica, valori di dellordine di 10 -2 , indicano canali larghi e reti di fessure ben interconnesse, mentre valori di dellordine di 10-3 , drenaggi lenti e fessure pi piccole. 44
(Idrogeologia: Acquiferi fratturati)

M. Grappa 1775 m.

Abisso Spaurazzo
Ingresso 1728 m.

Grotta/sorgente Sorgente Flusso sotterraneo


1278 m.

Prova di colorazione con fluoresceina

450 m.

Punto di immissione del tracciante

780 m.

525 m.

Busa di Refs (Paderno)

Sorgente Madonna del Covolo (Crespano)


127 m.

407 m.

Sorgenti dei Fontanazzi (Solagna)

Sorgente Tegorzo (Quero)

La prova stata effettuata nellambito dello studio per la delimitazione del bacino idrogeologico di una sorgente carsica. Sono stati utilizzati 5 kg di fluorescina immessi in un torrente sotterraneo a 450 m di profondit. La sostanza stata evidenziata a circa 10 km di distanza dopo una ventina di giorni (Studio Fileccia)
45
(Idrogeologia: Acquiferi fratturati)

Sorgente Tegorzo ed area del bacino idrogeologico


Prov. di Belluno
Val d i Se r en

Schieve nin

Prov. di Vicenza

(Idrogeologia: Aquiferi fratturati )

Cismon

T. Ca

lc ino

Quero

Alano

B
Col della Be retta

T. Ornic

M. Tomba

C
M. Asolone M. Grappa

M. Pallone

Prov. di Treviso

A
Sorgenti dei Fontanazzi
F.
ta en Br

0
Solagna

3 Km

F. Pi a ve

L. del Corlo

Immissione di fluoresceina (foto M. Pappacoda)

flusso sotterraneo

faglia

malga

Prove di tracciamento e percorso sotterraneo da Abisso M. Oro (A); da Val Piana (B); da Abisso Spaurazzo (C) 46

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