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vicenzaabc
venerdì 2 aprile 2004, numero 3, anno III
SETTIMANALE DI INFORMAZIONE, CULTURA, POLITICA, ASSOCIAZIONISMO, SPETTACOLO
la città a chiare lettere
Editore: VicenzaAbc scarl, Corte dei Molini 7, 36100 Vicenza. Partita Iva 03017440243. Telefono 0444.305523. Fax 0444.314669. E mail: info@vicenzaabc.it. Spedizione in abbonamento postale 45% Comma 20/B, legge 662/96 - DC Vicenza
Redazione: Corte dei Molini 7, Vicenza. Telefono 0444.504012. Fax 0444.314669. E mail: redazione@vicenzaabc.it www.vicenzaabc.it
San Bortolo Inchiesta. Primari cacciati, tagli milionari: ecco cosa succede
tra utopia e realtà
di Andrea Tramarin*
L’incubo notturno
correnti, la riduzione di
stata caratterizzata da alcuni leit- Bisognerebbe, quindi, ripensare al investimenti, le
motiv che, tediosamente, sono stati modello di valutazione degli ospe- polemiche infinite tra
ribaditi per mesi nella stampa loca- dali rendendolo più trasparente e
le: il buco nel bilancio, la bocciatu- democratico. Una pagella con voti
primari e direttore gen-
erale? Ad esempio, la
ra del piano industriale, il commis-
sariamento. A mandare in rosso il
bilancio dell’ospedale sarebbero
state diverse iniziative, tra le quali,
l’acquisto di una attrezzatura d’a-
vanguardia per il trattamento dei
e materie, così sono valutati, ad
esempio, gli ospedali in Inghilterra.
Se i direttori generali fossero giudi-
cati sulla base della riduzione delle
liste di attesa, sulla qualità del ser-
vizio alberghiero, sull’igiene dell’o-
presenza in città di un
cacciatore notturno di
ambulanze che con la
sua auto si incolla dietro
alle sirene e, con speri-
delle ambulanze
destra sul cambio bloccare i poveri sani- questa volta a piedi – ad tratti di una persona
tumori: il cyberknife, una tecnolo- spedale; se fossero resi espliciti il colate manovre, tenta pronta ad ingranare la tari del 118. A raccon- attenderli. Il singolare ben nota ai servizi
gia unica in Europa. La bocciatura numero degli interventi chirurgici poi di bloccarle lungo la prima, appena l’ambu- tare il bizzarro episodio personaggio si è avvici- psichiatrici, convinto
ha riguardato, e in un certo senso saltati, la prevalenza delle infezioni strada. lanza esce con i lampeg- sono gli stessi operatori nato ma appena che le ambulanze siano
umiliato, anche la città stessa ed il ospedaliere, la soddisfazione degli Stiamo parlando del
suo ruolo. Il peso di una città in un operatori sanitari (anche i dati sul- gianti accesi, parte la del servizio, preoccupati l’autista gli ha rivolto la navicelle aliene e che
misterioso pilota di una caccia. E così che un’us- dalla sfida lanciata dal porola chiedendo chi l’ospedale faccia da cop-
ambito regionale, come quello l’assenteismo sarebbero sufficienti coupé rossa che in
sanitario, non è certo un aspetto a tal scopo); se al posto della spesa cita di servizio si fantasioso emulo del fosse, ha girato i tacchi ertura ad una base
queste notti d’inizio pri- trasforma in una sfida film Duel. “Gli autisti dandosela a gambe” marziana. Insomma,
trascurabile. Non si tratta infatti sanitaria calcolata sul numero di mavera (l’ultima lunedì
dell’identità da campanile. E’ l’effi- abitanti ci fosse la misurazione del all’ultimo pistone, ten- dell’ambulanza fanno di raccontano al Pronto nulla di cui preoccuparsi
cienza dei sistemi di allocazione reale fabbisogno finanziario di un
scorso) si apposta tando di seminare il cac- tutto per seminarlo e Soccorso. “Ancora non veramente”. Si
delle risorse della regione e la ospedale; beh, allora si, si potrebbe davanti al Pronto ciatore che insegue, affi- per far perdere le pro- siamo riusciti a scoprire rasserenino dunque i
copertura del territorio ad essere cominciare a ragionare e ciò che Soccorso del San anca, precede l’ambu- prie tracce. Ma una esattamente chi sia. Ma vicentini, il “cacciatore”
posta sotto la lente d’ingrandimen- sembra utopia potrebbe essere, Bortolo. Motore acceso, lanza frenando e volta rientrati in sede abbiamo allertato la non è certo il più grave
to. chissà, una realtà. mano sinistra salda- accellerando all’im- l’uomo è di nuovo lì, Questura, che ci ha dei problemi che assil-
Il San Bortolo ha recentemente vis- *infettivologo mente sul volante, provviso per cercare di appostato nell’ombra – tranquillizzato: pare si lano la sanità.
suto un inattesa rivoluzione: da ed economista sanitario
questa settimana
Identikit del potere. Marco Zocca ha tenuto lungamente in scacco la sua maggioranza e perfino l’accordo che piace a Berlusconi
fanno la maggioranza
Fa discutere a San Pio X il pro- contemporaneamente nei due nulla, siamo pronti ad indire
promesso da tempo ma ancora irrealizzato seconda campagna elettorale,
memore degli equivoci che
aveva determinato. Le parole
sono come pietre e qualche
volta tutti noi le utilizziamo un
getto che vede l’imminente rea- sensi. In secondo luogo, nes- una manifestazione in loco e, po’ così. Sul lasciapassare
lizzazione di una pista ciclabile. suno può guidare a filo marcia- eventualmente, a recarci in c’era scritta una frase precisa:
Tutti si schierano a favore della piede. Ma, cosa più grave, Consiglio Comunale.” ‘venite a trovarmi se avete pro-
sicurezza dei ciclisti, ma sono all’uscita dagli stop si é poste, consigli e critiche’. Per
le condizioni ad essere fonte di costretti ad invadere la carreg- Una passerella rispondere a queste esigenze
malumori. Il Consigliere di giata opposta. E’ pur vero che per il Paradiso c’è una squadra composta dal
Circoscrizione Antonio Lora fa la circoscrizione aveva delibera- Sindaco e da tredici assesso-
presente che la decisione é to su quel tratto di pista, ma Recarsi in Chiesa a Bertesina ri”.
stata presa nel 2001, durante oltre ai problemi già elencati, richiede una grande fede. Tutti Insomma, un bravo al sindaco.
un’assemblea. Ad essa erano Cicero – sottolinea Lora – ha coloro che intendono farlo, Stimolato dal nostro servizio,
presenti quaranta persone, il deciso di prolungare il progetto infatti, sono costretti ad attra- ha ammesso l’errore e colma-
cui parere é stato ritenuto da fino in via Giorgione. Dallo stu- versare i binari. Il quartiere é to una lacuna. Peccato che
Cicero indicativo del volere di dio eseguito, è questo uno dei tagliato in due dalla ferrovia e nella sostanza non cambi
un quartiere di 12.000 abitan- tratti con meno incidenti della (per un accordo tra le FS e i nulla: Hüllweck ha fatto capire
ti. Il progetto (già in fase di zona. Vi sono altre strade, inve- Comuni che prevede la costru- che non dedicherà qualche
attuazione) prevede una restri- ce, che sono molto meno sicu- zione di sottopassaggi ove pos- mezz’ora in più del suo tempo
zione di carreggiata oltre alla re. E’ stata fatta richiesta di un alternativa caldeggiata dai citta- stata posta una bretella che al contatto con i cittadini,
sibile) il passaggio a livello é dini e dal Consigliere Lora é serve solamente quattro abita-
creazione di un dosso per la semaforo “intelligente” in via stato chiuso. Tuttavia non si come sarebbe stato logico
diminuzione della velocità in dalla Scola. Nessuno lo ha mai una passerella stile quartiere zioni. Pressoché inutile quindi. aspettarsi, ma invita calda-
intravede alcun lavoro per la Ferrovieri, anche se più sempli- C’é da sottolineare che si parla
Via Calvi. Peccato che la cosa, visto. “Ora la nostra strategia é realizzazione di un sottopas- mente le persone a rivolgersi
così com’é, non funzioni. Gli quella di ottenere un dibattito ce e meno onerosa. La richie- di un problema di prim’ordine ai suoi collaboratori. Se vi
saggio. Questo poiché pare sta é stata avanzata ad inizio dato che l’attraversamento ha basta una stretta di mano,
autobus, di passaggio in quel per evidenziare tali punti critici. che in quel tratto debba uscire
tratto, non riescono a passare Se ciò non dovesse portare a dicembre. A tutt’oggi non vi già provocato un decesso. basta bazzicare per il Corso in
l’Alta velocità. La proposta sono riscontri. In alternativa é presenza di telecamere.
4 la nostra inchiesta
Malato di tumore, aveva scelto la medicina di Stato: nacque una grande inchiesta nazionale
Ghirotti: “Che equilibrismi tra profitto e medicina”
Medici, cure e malattie viste dal grande cronista vicentino, ricordato nei giorni scorsi a Santa Corona
Gigi Ghirotti, celebre giornalista vicentino, ebbe per dato da una equipe efficiente, assistito da subalterni recente, si perseguirono criteri di funzionalità. Ma piut-
primo in Italia il coraggio di dire: ho un tumore e lo so. volonterosi e capaci. Tutto nella vita ospedaliera sem- tosto formali che sostanziali: in conclusione, gli ospe-
Ricordato giusto una settimana fa in un grande con- bra legato con un filo sempre prossimo al punto di rot- dali si fanno standosene al di fuori del malato e della
vegno a Santa Corona, scelse di curarsi esclusiva- tura.[...] malattia. Si disegnano con il tiralinee, al tavolino, e
mente con la medicina di stato. Ghirotti era convinto Anche gli amministratori arretrano davanti alla mole di avendo presente, chissà, un grosso armadio a muro una qualità soddisfacenti si potranno ottenere più facil-
che i momenti decisivi della propria vita andassero debiti e dei costi che la moderna medicina ospedaliera entro cui stivare molti malati. Mai che si senta dire d'un mente da una sola industria che da sessanta differen-
vissuti come la stragrande maggioranza dei propri richiede. Anche la comunità si tura volentieri le orec- gruppo di degenti che sia stato consultato in vista di un ti industrie in gara tra loro per contendersi il mercato.
connazionali. Il morbo di Hodgkin, questo oscuro, chie al sentirne parlare: tira ai rinvii, propende per le qualsiasi progetto riguardante il rapporto tra degente e
cupo, sleale avversario, se lo portò via nel luglio del soluzioni del giorno per giorno, si affida alla mediazio- struttura ospedaliera. 9 maggio 1973, La Stampa
1974. Prima di morire lasciò testimonianza della sua ne tradizionale dei politici e delle categorie professio-
avventura umana e civile in una serie di articoli pub- nali, ben lieta che l'interlocutore numero uno, il malato, 20 gennaio 1974, La Stampa ...ma il medico tipo mamma e cultura è assai raro. Più
blicati per La Stampa - giornale in cui aveva lavorato sia in definitiva messo nell'impossibilità di farsi rap- numerosi coloro che obbediscono al richiamo imperio-
per più di 25 anni - e in due celebri puntate trasmes- presentare e ascoltare. La segregazione ospedaliera, Moltissimi dei medicinali iscritti nel Prontuario dei far- so della legge della sopravvivenza e si agitano in impro-
sa dalla Rai, “Lungo viaggio nel tunnel della malattia”. tutto sommato, giova ad attutire le voci, a spegnere le maci ammessi e pagati dall'Inam e da quasi tutti gli babili equilibrismi tra la medicina pubblica, al mattino,
Molto è cambiato da allora, eppure riprendendo in tinte d'un tragico scandalo quotidiano: l'inefficienza del enti assistenziali minori, hanno identica formula chimi- e quella di profitto, al pomeriggio. Sentiamo i professor
mano quelle cronache, a trent'anni di distanza da sistema sanitario, l'incapacità del potere pubblico di ca: cambia il prezzo, il nome, l'involucro. Tanto per non T., che al mattino presta l'opera per una clinica univer-
quando furono scritte, qualcosa ci sembra ancora organizzare seriamente la domanda e l'offerta dei beni restare nel vago [ecco] il caso dell'acido ascorbico, sitaria: Lo sa quanto guadagno? Duecentomila al
attuale. della salute attraverso la rete ospedaliera. Vitamina C. Nel famoso prontuario, se ne trovano di mese. Mi bastano, sì e no, per l'affitto. E il resto, chi
sessanta tipi: prodotti da sessanta case, sotto ses- me lo dà . Glielo darà il suo ambulatorio privato, oppu-
26 aprile 1974 La Stampa 3 maggio 1973, La Stampa santa nomi, in sessanta differenti confezioni. Che cosa re uno mutualistico, oppure la clientela d'elezione, visi-
avrebbe dovuto fare l'Inam, se avesse voluto agire tata a domicilio. Sta di fatto che dopo dieci o quindici
Il luogo pio è finito, ma la macchina per guarire è Nei secoli scorsi, quando della malattia si aveva un secondo l'interesse dei suoi assistiti e secondo le anni di riforma sanitaria promessa (o minacciata) e mai
ancora lontana. Dobbiamo contentarci d'un'officina di concetto di espiazione, sorsero ospedali simili a peni- norme della Costituzione? Accertare il fabbisogno di fatta, e sempre tenuta in sospeso, siamo riusciti ad
riparazione che funziona come può. Non che sia raro tenzierie. In epoca fascista, si trapassò ad uno smoda- acidum ascorbico, bandire un'asta, infine commissio- ottenere una generazione di medici insoddisfatti e mal-
l'incontrare un bravo medico, e anche bravissimo. E' to trionfalismo di tipo laico-basilicale: onusto di marmi, nare ad un solo produttore il quantitativo verosimil- contenti anche se arricchiti.
difficile incontrarlo contento del proprio lavoro, secon- di atrii immensi, con corridoi a perdita d'occhio. Più di mente necessario all'ente. Chiaro [...] che un prezzo e Alessandro Baù
la nostra inchiesta 5
Bortolo
Le cinque stelle “Mi diedero mezz’ora
per firmare le dimissioni”
del San Bortolo Bruno Maraschin racconta il suo allontanamento
Nel dicembre del 2003, a segui- Non mi diede nemmeno il tempo rapia per i tumori, ad esempio,
to di un duro scontro con il dot- di consultare i responsabili del la chirurgia toracica, l’endosco-
I vantaggi di oggi che rischiamo di perdere domani tor Alessandri, il primario Bruno mio sindacato, sostenendo che pia ed altre indagini diagnosti-
Maraschin racconta di essere io lo avevo messo in cattiva luce che, ecc.) Per contro io soste-
stato obbligato a chiedere il davanti alle strutture del San nevo la necessità di distinguere
1 Neuroradiologia pensionamento. Ora svolge la Bortolo. Così decisi di sottoscri- tra gli interventi cosiddetti socia-
per le cure contro gli aneurismi cerebrali grazie al Cyber Knife libera professione a Vicenza e vere la lettera di dimissioni ed il li da delegare al territorio e quel-
nella zona di Montecchio e venti di dicembre lasciai li più prettamente ospedalieri da
Trissino dove è ancora molto l’Ospedale con qualche mese mantenere e da rafforzare.
2 Cardiochirurgia apprezzato nell’attività speciali- d’anticipo rispetto alla data ini- Io credo che alcuni settori pos-
Per i suoi 1500 interventi l’anno al cuore stica di medicina interna e di zialmente prevista. sano essere considerati come
cardiologia. Di seguito, inviai una lettera al dei rami secchi per l’Ospedale e
In questo testo, raccolto da Coordinatore della conferenza considerati come interventi di
Ematologia Federico Formisano, racconta dei Sindaci, Dottor Pretzalis ( è il tipo ambulatoriale ( per esempio
3 All’avanguardia per le sue terapie cellulari in esclusiva per Vicenza Abc le
cause del distacco.
Sindaco di Camisano, ndr),
all’Assessore Regionale,
la diabetologia, dove si può
intervenire con strutture organiz-
all’Ordine dei Medici. Nessuno zate sulla tipologia dei day
“Con Alessandri (direttore gene- mi ha mai risposto! hospital); penso che certe forme
4 Nefrologia rale dell’Usl n. 6) ci sono stati Indiscutibilmente, i motivi del di lungo degenza degli anziani
Per i suoi rinomati trapianti di rene contrasti quasi da subito, sia di contendere erano molti. Io infortunati o sottoposti ad inter-
carattere organizzativo che di avevo, per esempio, sollevato venti chirurgici debbano essere
carattere tecnico. Io avevo intui- spesso la questione dell’assen- trattate presso strutture con
5 Unità spinale to che il suo ruolo a Vicenza era
quello di contenere le spese e di
za di trasparenza. Vicenza era
stata danneggiata dalla scelta
questa tipologia, come Lonigo o
Sandrigo.
Per l’eccellente riabilitazione dopo i traumi al midollo spinale limitare la crescita del nostro della Regione di corrispondere i Non si possono abbandonare
ospedale e questo non era com- trasferimenti per quota capitarla specialità di eccellenza come la
patibile con il lavoro che stava- anziché per DRG ( il sistema di cardiochiurugia, perché finisce
mo svolgendo per rilanciare la calcolo basato sulla tipologia con il decadere anche la struttu-
inesistenti. di mandare in discarica re Vittorio si, vivono fuori. Altro che Geremia! al Laghetto; i morti a Casale.
LETTERE Assistiamo, dunque, al trasloco di illu-
stri concittadini e personaggi famosi:
Emanuele II, residuato naftalinico in
piazza Duomo? Nessuno si prende la
Vicenza? Ha una
febbre da cavallo
Una febbre da cavallo si è abbattuta su
Vicenza e può trasformarsi in malattia
Abbiamo bisogno di qualcosa di più,
ce lo meritiamo. Il disagio è forte:
Fogazzaro sta lungo viale Roma, spor- responsabilità di nettarlo temendo l’ac- Anche tra i vicentini dilaga il pessimi- dello spirito e della partecipazione. smog, traffico, Tir, pulizia delle strade,
co come uno spazzacamino, a custodi- cusa di filomonarchico in tempi di smo. Chi è nato e vive in città, fatica a Basterebbe che il sindaco firmasse l’or- marciapiedi da sistemare, allagamenti,
re il parcheggio Verdi. Giacomo ritorno dei Savoia. Sostituiamolo con riconoscersi, in questo ambiente sem- dinanza di divieto ai Tir per la statale case popolari inesistenti, aumento dei
Ho visto Garibaldi Zanella, sfrattato da piazza S. Lorenzo una bella statua di Bettino Craxi, con pre più disastrato. Il sentimento è gene- Pasubio e riceverebbe almeno 10.000 prezzi, autobus...
a passeggio in Corso si consola aspettando la “fontana con le tasche ricolme di soldi, come hanno rale, misto a disagio, fastidio, per un applausi: anche il mio. Questo sarebbe Eppure, gratta gratta c’è ancora tanto
giochi d’acqua e aiuola semicircolare” fatto in un ridente paesino della “corpo senza anima e senza cuore” il primo passo per governare a favore entusiasmo, in questa città diventata
Caro Abc, promessa (Giornale di Vicenza, Calabria. Incontrerebbe il favore di Una città smarrita, in centro e perife- dei cittadini e migliorare lo stile di vita. opaca, c’è ancora voglia di fare, di bat-
ma che bella la nostra città! Mi pare 19/2/2004). Il buon Bepi Garibaldi è lì tutti e scaccerebbe il fantasma della ria. Se ti trovi fuori casa dopo le 20, Ma non ha coraggio! I problemi ven- tersi per uscire da una gestione quoti-
proprio indovinata l’operazione “spo- tra gli industriali e Galla, ormai senza crisi economica oltre a rispecchiare un sembri l’Uomo in frac che sviene guar- gono sempre rimandati con menefre- diana della cosa pubblica, avvilente e
stamento monumenti” rimandando spada. Solo l’ottimo Lampertico si po’ meglio questo nostro Paese. dando il Bacchiglione. Problemi risolti: ghismo e incapacità a trovare la sintesi mercantile.
sine die altri lavoretti inutili come la frega le mani per il suo bel cantuccio nessuno. Il traffico: commercianti giusta per regolare i ritmi della città. Luciano Parolin
rappezzatura di strade e marciapiedi all’ombra dell’Olimpico. Anna Lidia Borgo astiosi e incarogniti, la fanno da padro- A Parco Città non vogliono gli anziani Responsabile cittadino
malridotti o la costruzione di fognature Ho una proposta. Non è il momento ni, dettano legge, non sono più gli stes- ed al cimitero non c’è posto. I “vecchi” Italia dei Valori
RITRATTI VICENTINI
”La cosa più interessante è rendersi conto di come dal nostro lavoro dipenda la salute della gente”
vicenzaabc
Direttore responsabile
Matteo Rinaldi
la città a chiare lettere
breve, fredda, lucida analisi delle quali- veneto: l’aldilà?” Successivamente, venne sempre meno a
tà letterarie del grande vicentino.
Nessun accenno all’antica amicizia che
per placare Risposi Milano. Io, quando tornavo in Veneto,
andavo per lo più a Verona dove abita
aveva fatto confessare al più giovane la sua di no. mio figlio. Però ci sentivamo molto
dei due: “Ho imparato l’arte da
Comisso e la vita da Moravia”. Il ricor-
scontrosità Si adombrò spesso al telefono. O attraverso i
bigliettini con cui accompagnava i pezzi
do, il dolore per la scomparsa dello bastarono “Forse che ci arrivavano in redazione spediti
scrittore (collaboratore del Corsera per
oltre trent’anni), viene affidato in terza
un paio diventerò da Ponte di Piave.
di battute
pagina alle penne di Ettore Mo e Giulio
Nascimbeni, giornalista, critico lettera-
rio, ma soprattutto, veronese di
Sanguinetto e grande amico di
Goffredo Parise. In occasione dell’aper-
una foglia”
“ Son vecio, diceva
e fumava, fumava
tura al pubblico della casa museo di Ricordo che le cartelle erano al limite
Ponte di Piave, a lui abbiamo chiesto di della leggibilità, piene di cancellature.
raccontare il rapporto con lo scrittore. Inutile spiegargli le vecchie regole alle
quali, per altro, era sempre stato riotto-
“Eravamo molto amici. Conservo
proprio col Corriere. Osvaldo vide per la prima volta la firma Un gran lazza- so (ogni cartella non deve superare le
ancora, gelosamente, dei suoi inediti.
Goffredo c’era rimasto parecchio male di Goffredo sul Corriere, rimase per rone! Forse per questo Spadolini lo trenta righe di sessanta battute): ascol-
Questo dà la misura dell’intimità del
per come Carlo Laurenzi, inviato a alcune ore con lo sguardo fisso sulla amava tanto. I Sillabari furono una sua tava e poi brontolava qualcosa per me
nostro rapporto. Che vuole, anche se
Viareggio come cronista, aveva raccon- pagina. Chissà se è vero. Comunque intuizione! Aspetti che cerco tra le mie incomprensibile. Poi, parlava spesso
sono a Milano da quasi mezzo secolo,
tato l’evento. ‘Trovo il resoconto’, scris- Nico la racconta così. Come quell’altra, carte un vecchio articolo. Ah, eccolo. della malattia. E della morte. Ma non
con Goffredo avevamo in comune l’ori-
se in una lettera al direttore di quel sempre di Naldini, secondo cui Parise pubblicò la prima voce della rac- ne aveva paura. Più che altro, a preoc-
gine veneta: quella luminosa solitudine
periodo, Alfio Russo, ‘velenoso’. Goffredo era solito, negli anni milanesi colta, ‘Amore’, sul Corriere del 10 gen- cuparlo era la possibilità di diventare
che splende nei sogni della provincia.
Insomma, era abbastanza maldisposto. alla Garzanti, dormire in piedi addossa- naio 1971. Insoddisfatto come sempre, cieco come sua madre. E in effetti perse
Credo che questo tratto ci avvicinasse
Di più: quando arrivò negli studi per to ad un muro durante la pausa di mez- Goffredo espresse qualche dubbio sulla quasi del tutto la vista. L’ultima volta
naturalmente. Tra noi, per altro, si par-
registrare la trasmissione, era davvero zogiorno, con un mendicante lì dap- soluzione grafica giocata sull’accosta- che l’ho incontrato in Via Solferino è
lava quasi sempre in dialetto. A parte le
scorbutico, scontroso, decisamente presso incaricato di svegliarlo dopo mento di sole due parole, Sillabari e, stato nel corridoio al pianterreno. Mi
occasioni particolari, come un’intervi-
rude. Poi ci furono un paio di battute in un’ora circa. Io però, lo giuro – ride appunto, il titolo, Amore. Il Direttore parlò della sua angoscia di non poter
sta. Allora, mi era indispensabile la
dialetto e lui si sciolse. Nacque così la Nascimbeni – non l’ho mai visto farlo. gli rispose, cito testualmente: più vedere con i suoi occhi avidi le cose
distanza fisica e professionale dell’ita-
nostra amicizia. Che non si è mai inter- Né ho mai visto quel mendicante. ‘Manterrei lo schema iniziale. Ormai il che più amava. Poi concluse mestamen-
liano.
rotta fino alla sua morte. pubblico si è abituato al sillabario come te, come spesso ripeteva anche nel corso
Sono entrato al Corriere il 15 dicembre
1960. Lui collaborava già dal ‘55, ma
con l’edizione pomeridiana, che allora
si chiamava ‘Corriere “ Dormiva in piedi
“ Perchè Spadolini
lo amava tanto
occhiello: non lo turberei’. Ecco, questo
era Giovanni Spadolini.
Parise in Sillabari
Ci sono voluti diciott’anni con le gambe fresche come
Semplicità per trasformare in realtà le la gazosa per le punture del Maternità
volontà di Goffredo Parise: vento”. Dunque Salgarèda,
Scrivere con parole trasformare l’ultima dimora, e poi Ponte di Piave, come Se il Mediterraneo
molto semplici ed ele- la casetta di Ponte di Piave, esiti naturali di quell’essere
nasconde nelle sue pro-
in un centro di cultura e stu- “profondamente veneto”
mentari; essere sinceri; dio del suo lavoro. Erano in (la definizione è di Alberto fondità arte e cultura
scrivere solo quando si più di duecento appassiona- Moravia) che fu proprio di come i bronzi di Riace,
ama molto non soltan- ti, sabato 27 marzo, a salu- Goffredo Parise. in questa zona di terra
to le cose che si scrivo- tare l’apertura ufficiale del
percorso museale ricavato
Un’appartenenza di cui il
piccolo comune del trevigia- veneta vivevano però
no ma soprattutto colo- all’interno. Acquistata nel no ha raccolto l’eredità: con i loro elfi e coboldi
ro che le leggeranno. 1984 da un Parise costretto motivo d’orgoglio, ma le culture nordiche e
Il lettore sente subito dalla malattia ad abbando- anche di grande responsabi-
barbariche, non più
che chi scrive vuol fare nare il rifugio di Salgarèda
Benvenuti a
lità, come ci ha spiegato
troppo esposto agli umori Francesco Tiveron, bibliote- mediterranee ma
il furbo, vuol fare il pro- del Piave, la casa di Ponte, cario e membro del comita- boschive, fungacee,
fessore, sente che l’au- una barchessa restaurata cir- to scientifico. “Ponte di muschiose, gelate e
tore non lo ama e non
ci casca, non si com-
muove, non si emozio-
na.
(da un’intervista del settembre 1972
a Claudio Altarocca)
condata da un ampio giardi-
no, è specchio fedele di chi
l’ha abitata e amata.
Visitando le sue stanze, è
impossibile non rimanere
affascinati dalla semplicità
essenziale del luogo così
come dai molteplici richiami
Casa Parise
Aperta al pubblico in questi giorni l’ultima
Piave è un comune di soli
settemila abitanti, Parise un
monumento della letteratu-
ra italiana. Troppa la spro-
porzione. Noi abbiamo
fatto e facciamo il possibile,
ma forse servirebbe dare ai
luoghi che furono dello
nebbiose della fantasia
di Andersen e dei
Grimm, della steppa e
delle sinagoghe russe.
(da G. Parise: “Veneto barbaro di
ai tanti viaggi in giro per il dimora dello scrittore: ospita un ricco archivio scrittore un respiro più
muschi e di nebbie” sul Corsera
del 1 gennaio 1984)
mondo. Lo studio con ampio. Ad esempio, realiz-
vive nei molti ritratti di amici artisti ricordato il critico Silvio Perrella
Vicenza l’Olivetti e gli occhiali ancora posa-
ti sulla scrivania, il salone reso (Carlo Guarienti, Mario Ceroli, (autore della recente monografia
zando un parco letterario tra qui,
Vicenza e Oderzo dove Parise era
luminosissimo dalle due pareti a Giosetta Fioroni, accanto a tante
altre opere di Schifano, De Pisis,
“Fino a Salgarèda”, Rizzoli. Euro
13,50) presente alla conferenza
un habitué alla libreria Il Becco Viaggiare
Perchè non ero tornato vista sul giardino, la camera da
Vacchi, Festa) sparsi ovunque, cuci- d’apertura dell’evento insieme a
Giallo. L’apporto della Regione?
o non tornavo nella letto incentrata sul lettino – un po’
triste – da una piazza e mezza, ma na compresa. Perché Parise riposa vecchi amici dello scrittore come
Hanno dato qualche soldo per que-
sto convegno e per il sito Internet.
Ma ci fu un ultimo
mia città? Non avevo anche le lampade cinesi, le sedie in in quello stesso luogo, a pochi Nico Naldini, il vicentino Non si può dire che vi sia indiffe- viaggio, in Giappone,
parenti in quella città e vimini così leggere, un’imponente metri dal cancelletto d’ingresso,
nella tomba appena accennata nel
Fernando Bandini (presidente del
Comitato scientifico Casa di
renza, ma certo, per valorizzare un dove lo spirito di
per di più l’avevo per zanna di elefante in entrata. Tutto è
verde del prato e vegliata dal Cultura Goffredo Parise) e
gigante della cultura veneta come Salgari trionfò: l’unico
così dire “sfruttata” in intatto, come Parise lo aveva lascia-
to. E’ vero, vi è qualche cosa di marmo bianco - Mademoiselle Tommaso Tommaseo Panzetta.
Goffredo Parise, si potrebbe fare
qualcosa in più”.
paese al mondo dove
quattro miei libri. Ora struggente o, più ancora, di tragico, Pogany - di Brancusi (purtroppo, Piuttosto, una sorta di passaggio di l’America è messa sotto
la ricordavo esatta- nella celebrazione postuma di un soltanto una copia, l’originale fu
rubato nel 1996). In quel punto
consegne con l’amico e maestro
Giovanni Comisso morto a Treviso Casa museo i tacchi, ogni cosa
mente come si ricorda uomo, nella logica museale che, per
esatto, si riaccende il dialogo muto proprio in quello stesso anno. di Goffredo Parise avendo l’aspetto e l’uso
un sogno. Le grigie conservare, cristallizza. Forse è il
contrasto inevitabilmente stridente con l’artista che aveva deciso di Anche quando lontano, Parise non americano. Ecco, l’es-
colonne palladiane in tra la vivezza dell’opera e l’imper- ritornare nel suo “Veneto barbaro aveva mai rinunciato, men che Via Verdi 1 (31047) senza, lo spirito ineffa-
lunghe e alte fila come di muschi e di nebbie” (dal titolo di meno rinnegato, il legame profon- Ponte Di Piave (TV)
turbabilità un po’ polverosa di un
un imperdibile articolo di Parise do, ancestrale, con la sua terra d’o- Telefono: 0422759995 bile dell’esotismo in
d’alberi della foresta luogo da cui si vorrebbero svelati i
pubblicato sul Corsera il 1° gen- rigine. Scriveva a Comisso in una Internet: www.goffredoparise.it Giappone resisteva
malese, la piazza, il segreti del processo creativo.
Eppure, al visitatore innamorato naio 1984) acquistando, già nel lettera da Capri datata 22 agosto intatto: l’acqua non era
passato. dell’autore dei Sillabari e di tanti 1969, la casetta di Salgarèda, per 1959: “Vorrei passare questo inver- Orario: dal lunedì al venerdì, dalle
14,30 alle 19,00. Su prenotazione il
stata inquinata.
altri capolavori, la congiunzione poi trasferirsi a Ponte di Piave due no sepolto nella nostra campagna,
(da G. Parise: “Veneto barbaro di anni prima di morire. Non un caso girando con una bicicletta e dor- sabato mattina e la domenica mat- (da G. Parise: “Salgari: i miei
simbolica tra l’uomo e l’artista tina.
muschi e di nebbie” sul Corsera riesce perfettamente. Perché Parise la data del rientro di Parise in mendo nei fienili e la sera ritirarmi viaggi” sul Corsera del 24 ottobre
del 1 gennaio 1984) Veneto dopo una vita randagia, ha a ‘filò’ con quelle belle campagnole Ingresso libero. 1982)