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TECNOLOGIA DELL DELLARCHITETTURA

I COLLEGAMENTI VERTICALI

I COLLEGAMENTI VERTICALI
parte 1 1 : I collegamenti verticali non meccanizzati (c.v.n.m.)

Mirella Bindo & Vincenzo Nuzzolese

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I COLLEGAMENTI VERTICALI

Possiamo distinguere:

I collegamenti verticali non meccanizzati (c.v.n.m.) - scale - cordonate (o gradonate) gradonate) - piani inclinati

I collegamenti verticali meccanizzati (c.v.m.) - montascale - scale mobili - elevatori


- ascensori - montacarichi

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I collegamenti verticali non meccanizzati


(c.v.n.m.)

Oltre a rappresentare lelemento di collegamento tra piani differenziati di un edificio costituiscono il percorso di accesso e di uscita per i diversi piani di un edificio La loro configurazione deve, quindi, rispondere: - a requisiti ergonomici e distributivi
(corretto dimensionamento in relazione all allutenza)

- a requisiti di funzionalit funzionalit e sicurezza


(accesso alle diverse parti dell delledificio, esodo degli occupanti l ledificio)

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I collegamenti verticali non meccanizzati


(c.v.n.m.)

I collegamenti verticali non meccanizzati e, in particolare, le scale hanno rappresentato nelle diverse epoche, e rappresentano tuttora, tuttora, un elemento suscettibile di forte valenza architettonica

Nella piramide maya la scala scala , allo stesso tempo, matrice formale ed elemento di collegamento dell delledificio

Mirella Bindo & Vincenzo Nuzzolese

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I collegamenti verticali non meccanizzati


(c.v.n.m.)

I collegamenti verticali non meccanizzati e, in particolare, le scale hanno rappresentato nelle diverse epoche, e rappresentano tuttora, tuttora, un elemento suscettibile di forte valenza architettonica

Mirella Bindo & Vincenzo Nuzzolese

Nel teatro greco la scala scala , allo stesso tempo, matrice formale ed elemento funzionale

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I collegamenti verticali non meccanizzati


(c.v.n.m.)

Si pu forse affermare che in epoca rinascimentale (1500) e barocca (1600 - 1700) che le scale assurgono ai pi pi elevati livelli di rappresentativit rappresentativit qualificando significativamente sia spazi interni, sia spazi esterni

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I collegamenti verticali non meccanizzati


(c.v.n.m.)

Scalone Palazzo senatorio al Campidoglio


(Michelangelo - Roma - 1539)

Scalinata Piazza di Spagna/Trinit Spagna/Trinit dei Monti


(Francesco De Sanctis - Roma - 17231723-1725)

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I collegamenti verticali non meccanizzati


(c.v.n.m.)

Scalinata Biblioteca Laurenziana


(Michelangelo - Firenze - 1559)

Scalone Palazzo Reale di Caserta


(Vanvitelli - 1751)

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I collegamenti verticali non meccanizzati


(c.v.n.m.)

Non mancano esempi nell nellarchitettura moderna e contemporanea nei quali i collegamenti verticali sviluppano, oltre la funzione pi pi meramente utilitaria, anche un importante ruolo nella composizione architettonica dell delledificio

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I collegamenti verticali non meccanizzati


(c.v.n.m.)

Nel GUGGENHEIM MUSEUM di F.L.Wright F.L.Wright convivono e si pu dire compongono compongono ledificio tre collegamenti verticali: - il piano inclinato a spirale - la scala - lascensore

Il piano inclinato a spirale spirale costituisce lelemento formale caratterizzante l ledificio e il percorso espositivo (da percorrere in discesa discesa dopo aver raggiunto il livello pi pi alto mediante la scala e/o l lascensore)

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I collegamenti verticali non meccanizzati


(c.v.n.m.)

Nel CENTRE POMPIDOU di Renzo Piano e Richard Rogers il collegamento verticale si dichiara dichiara all allesterno come elemento compositivo della facciata

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I collegamenti verticali non meccanizzati


(c.v.n.m.)

Padiglione FOLIE P7 - Bernhard Tschumi - La Villette - Parigi le scale come citazione citazione le scale come elementi plastici plastici nello spazio

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I collegamenti verticali non meccanizzati


(c.v.n.m.)

Le scale impossibili impossibili di ESCHER

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I collegamenti verticali non meccanizzati


(c.v.n.m.)

ESCHER riesce anche a far risalire l lacqua !

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I COLLEGAMENTI VERTICALI

Dicesi PENDENZA di un collegamento verticale non meccanizzato il rapporto tra il dislivello dei piani collegati (h) e la proiezione orizzontale del collegamento (b) (unit (unit di misura: percentuale %) %) Dicesi INCLINAZIONE di un collegamento verticale non meccanizzato langolo tra la retta tangente al suo andamento in sezione e l lorizzontale () (unit (unit di misura: gradi )

h b
pendenza

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inclinazione

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I tipi di c.v.n.m. pendenza/inclinazione le scale


Le scale comuni comuni (pendenza : 26% -> 100%) (inclinazione : 15 15 -> 45 45) si suddividono in:
-> 42%->23 - leggere (pend.:27% pend.:27%42%- inclinaz.:15 inclinaz.:15 >23) -> 70%->35 - normali (pend.:42% pend.:42%70%- inclinaz.:23 inclinaz.:23 >35) -> 100%->45 - pesanti (pend.:70% pend.:70%100%- inclinaz.:35 inclinaz.:35 >45)

costituiscono una barriera architettonica architettonica

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I tipi di c.v.n.m. pendenza/inclinazione le cordonate


Le cordonate cordonate si utilizzano per il superamento di dislivelli ridotti costituiscono una barriera architettonica architettonica

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I tipi di c.v.n.m. pendenza/inclinazione i piani inclinati


I piani inclinati inclinati si utilizzano per il superamento di dislivelli ridotti e per eliminare barriere architettoniche architettoniche
(non costituiscono una barriera architettonica architettonica)

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I tipi di c.v.n.m. pendenza/inclinazione


piani inclinati o rampe rampe per l leliminazione delle barriere architettoniche
non consentito superare dislivelli superiori a 3,20 m mediante piani piani inclinati/rampe larghezza della rampa abilitata al transito di una sola sedia a ruote: 90 cm larghezza della rampa abilitata al transito con incrocio di due due sedie a ruote: 150 cm pendenza: 8% ripiano orizzontale: 1 ogni 10 m e in presenza di porte dimensioni minime del ripiano in assenza di porte: 150 x 150 cm dimensioni del ripiano in presenza di porte: - trasversale 140 cm - longitudinale 170 cm pendenza in caso di adeguamento: sono ammesse pendenze superiori all'8% rapportate allo sviluppo effettivo della rampa. in tal caso, il rapporto tra la pendenza e la lunghezza del tratto deve essere comunque inferiore rispetto a quelli derivabili dal diagramma
(D.M. 14/6/1989 14/6/1989 - n.236)
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(da considerarsi oltre l lingombro di apertura delle porte)

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Le parti costituenti una scala (terminologia) pianerottolo darrivo pozzo

pianerottolo di riposo

vano scala

gradini

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rampa

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Le parti costituenti una scala (terminologia)

vano scala: scala: il volume contenente lo sviluppo della scala

vano scala

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Le parti costituenti una scala (terminologia)

rampa: rampa: insieme di gradini consecutivi

rampa

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Le parti costituenti una scala (terminologia)

pianerottolo: pianerottolo: ripiano di sosta tra due rampe - di arrivo (quando dallo stesso si accede alle unit unit abitative) - di riposo (ripiano intermedio tra due piani dell delledificio)

pianerottolo darrivo pianerottolo di riposo

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Le parti costituenti una scala (terminologia)

pozzo
pozzo (o tromba) : spazio compreso tra le rampe

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Le parti costituenti una scala (terminologia) gradino


pedata alzata larghezza
Il rapporto tra le dimensioni dell dellalzata e della pedata determina la pendenza pendenza della rampa (cio (cio la sua comodit comodit di percorrenza)

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Le caratteristiche dimensionali la larghezza delle rampe

Il dimensionamento della larghezza delle rampe deriva dal numero di persone che si prevede possano percorrerle contemporaneamente Le scale costituenti percorso di uscita (di sicurezza) non possono, in generale, avere larghezza inferiore a m 1,20

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Le caratteristiche dimensionali alzata e pedata


(formule varie) All Allaumentare della pendenza il passo si accorcia per bilanciare lo sforzo necessario per il sollevamento verticale. Esso usualmente considerato pari al doppio dello sforzo occorrente per superare la stessa distanza in orizzontale La formula pi pi correntemente utilizzata quella di BLONDEL: BLONDEL: 2a + p = 64 cm (o 63 - 65 cm) altre formule: a + p = 46 - 48 cm (REITMAYER) p - a = 12 cm (DOLL e LEHMANN) a2 + p2 = 33,6 (n.n.) a = 23 - 1/7 (p - 20) (p - 5) (FREESE) a/p = tang (a/2,54 - 3) 8 (J.PARKER)

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a a2 + p2 = 600 ( HERMANT)

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Le caratteristiche dimensionali la lunghezza delle rampe


La lunghezza lunghezza delle rampe determinata dal numero di gradini (pedate) susseguenti senza interposizione di pianerottolo Il numero di alzate susseguenti deve essere tale da non ingenerare ingenerare affaticamento affaticamento La normativa di sicurezza non ammette rampe: - con numero di alzate inferiore a 3 - con numero di alzate superiore a 15 Per non incorrere in difficolt difficolt di percorrenza tutti i gradini di una rampa devono essere caratterizzati da gradini con uguale alzata e pedata Tutte le rampe di una scala dovrebbero essere caratterizzate da gradini aventi medesima alzata e pedata In interventi di recupero pu essere tollerata (dovendo rispettare quote preesistenti) una variazione minima delle alzate tra rampe differenziate
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Le caratteristiche dimensionali pianerottoli di arrivo e di riposo


I pianerottoli di arrivo e di riposo devono avere larghezza almeno pari a quella delle rampe
(misurata a partire dal limite del pozzo della scala)

Il pianerottolo di arrivo generalmente anche pi pi ampio della larghezza delle rampe per meglio disimpegnare gli accessi alle unit unit abitative e all allascensore Per risultare rispondente alla normativa per disabili il pianerottolo di arrivo (per la funzionalit funzionalit dell dellaccesso all allascensore) deve avere dimensioni minime non inferiori a m 1,50 x 1,50

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Gli elementi di completamento balaustra


La balaustra (o parapetto o ringhiera) della scala deve avere un unaltezza non inferiore a m 1,00

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Gli elementi di completamento grado, sottogrado e battiscopa laterale

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Gli elementi di completamento i gradini portati portati


Quando non sono parte integrante della soluzione strutturale, i gradini vengono realizzati in materiale leggero leggero dopo la formazione delle rampe

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I collegamenti verticali non meccanizzati


(c.v.n.m.)

TIPOLOGIE Possiamo distinguere i c.v.n.m. sulla base della loro posizione rispetto al fabbricato

c.v.n.m. esterni all alledificio

c.v.n.m. interni all alledificio

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le scale esterne all alledificio


tra le scale esterne all alledificio possiamo distinguere: - a rampe semplici - le scale parallele alla facciata - a rampe doppie

- le scale perpendicolari alla facciata (o frontali)


Palazzo dei Senatori Campidoglio - Roma

Villa Farnese a Caprarola (Antonio da Sangallo --- Vignola - 1558 - 1573)

Piramide Maya (El Castillo - Messico)

- le scale a rampe curve

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I COLLEGAMENTI VERTICALI

le scale interne all alledificio tra le scale interne all alledificio possiamo distinguere:

- le scale diritte
(o a rampa singola) la rampa pu essere interrotta da uno o pi pi pianerottoli a seconda della lunghezza

composte da una rampa ampia che, dopo un pianerottolo, si divide in due rampe parallele (o viceversa)

- le scale a tenaglia

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le scale interne all alledificio tra le scale interne all alledificio possiamo distinguere:

- le scale a pozzo - le scale ad anima


caratterizzate da due rampe parallele separate da elemento portante centrale caratterizzate da due o pi pi rampe che si sviluppano intorno ad uno spazio centrale libero (pozzo)

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le scale interne all alledificio tra le scale interne all alledificio possiamo distinguere:

- le scale elicoidali
(a pianta circolare o ellittica)
caratterizzate da rampe ad andamento curvilineo (circolare o ellittico) che si sviluppano intorno ad uno spazio centrale libero

- le scale a chiocciola
caratterizzate da una successione di gradini di forma triangolare/trapezia triangolare/trapezia vincolati ad un elemento portante centrale

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Tipi di scale
con riferimento alla forma in pianta del vano scala possiamo distinguere:

scale quadrate

scale rettangolari

scale poligonali

scale mistilinee

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scale circolari

scale ellittiche

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Tipi di scale
con riferimento alla ai requisiti di sicurezza in caso di incendio possiamo distinguere:

- scale a prova di fumo - scale a prova di fumo interne - scale protette - scale di sicurezza esterne

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Tipi di scale
con riferimento alla ai requisiti di sicurezza in caso di incendio possiamo distinguere:

scala a prova di fumo


scala in vano costituente compartimento antincendio avente accesso, per ogni piano mediante porte di resistenza al fuoco almeno RE predeterminata e dotate di congegno di autochiusura - da spazio scoperto o da disimpegno aperto per almeno un lato su spazio scoperto dotato di parapetto a giorno
(D.M. 30 novembre 1983)

murature REI

ZONA A RISCHIO

ZONA A RISCHIO porta REI

R = stabilit stabilit - E = tenuta


COMPARTIMENTO

porta REI

SCALA A PROVA DI FUMO

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Tipi di scale
con riferimento alla ai requisiti di sicurezza in caso di incendio possiamo distinguere:

scala a prova di fumo


esempi

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Tipi di scale
con riferimento alla ai requisiti di sicurezza in caso di incendio possiamo distinguere:

scala a prova di fumo interna


scala in vano costituente compartimento antincendio avente accesso, per ogni piano, da filtro a prova di fumo
(D.M. 30 novembre 1983) filtro a prova di fumo: fumo: vano delimitato da strutture con resistenza al fuoco REI predeterminata, e comunque non inferiore a 60 60, dotato di due o pi pi porte munite di congegni di autochiusura con resistenza al fuoco REI predeterminata, e comunque non inferiore a 60 60, con camino di ventilazione di sezione adeguata e comunque non inferiore a 0,10 mq sfociante al di sopra della copertura dell delledificio, oppure vano con le stesse caratteristiche di resistenza al fuoco e mantenuto in sovrapressione ad almeno 0,3 mbar, mbar, anche in condizioni di emergenza, oppure aerato direttamente verso l lesterno con aperture libere di superficie non inferiore a 1 mq con esclusione di condotti
(D.M. 30 novembre 1983)
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ZONA A RISCHIO murature REI ZONA A RISCHIO porta REI porta REI

FILTRO A PROVA DI FUMO COMPARTIMENTO porta REI

SCALA A PROVA DI FUMO INTERNA

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Tipi di scale
con riferimento alla ai requisiti di sicurezza in caso di incendio possiamo distinguere:

scala a prova di fumo interna


esempi

PORTA REI 120

APERTURA DI AERAZIONE PERMANENTE FILTRO

PORTA REI 120


PORTA REI 120

PORTA REI 120

SCALA DI SICUREZZA

FILTRO A PROVA DI FUMO

SCALA DI SICUREZZA

FILTRO A PROVA DI FUMO

CANALE DI IMMISSIONE ARIA PER MANTENIMENTO FILTRO IN SOVRAPRESSIONE (0,3 mBar)

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I COLLEGAMENTI VERTICALI

Tipi di scale
con riferimento alla ai requisiti di sicurezza in caso di incendio possiamo distinguere:

scala protetta
murature REI

scala in vano costituente compartimento antincendio avente accesso diretto da ogni piano, con porte di resistenza al fuoco REI predeterminata e dotate di congegno di autochiusura
(D.M. 30 novembre 1983)

ZONA A RISCHIO

ZONA A RISCHIO

porta REI COMPARTIMENTO

R = stabilit stabilit - E = tenuta - I = isolamento

SCALA PROTETTA

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I COLLEGAMENTI VERTICALI

Tipi di scale
con riferimento alla ai requisiti di sicurezza in caso di incendio possiamo distinguere:

scala di sicurezza esterna


scala totalmente esterna, rispetto al fabbricato servito, munita di parapetto regolamentare e di altre caratteristiche stabilite dalla norma
(D.M. 30 novembre 1983)

- h parapetto non inf. inf. a mt 1 - parapetto dotato di almeno un corrente intermedio e di corrente fermapiede - altri requisiti (rampe lineari, dim. dim. alzata e pedata, ecc.) in relazione alle destinazioni d duso dell delledificio ed alle relative norme specifiche

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I COLLEGAMENTI VERTICALI

Tipi di scale
con riferimento alla tipologia edilizia possiamo distinguere:

casa in linea
- scala con illuminazione e aerazione dirette

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I COLLEGAMENTI VERTICALI

Tipi di scale
con riferimento alla tipologia edilizia possiamo distinguere:

casa a torre
- scala con illuminazione e aerazione dirette

casa a torre
- scala senza illuminazione e aerazione dirette

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I COLLEGAMENTI VERTICALI

le soluzioni costruttive le scale in legno


scala intelaiata all allinglese inglese i gradini sono sovrapposti ai cosciali o travi bordonali

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I COLLEGAMENTI VERTICALI

le soluzioni costruttive le scale in legno


scala a cassetta cassetta i gradini sono incastrati nei cosciali o travi bordonali
un tirante metallico contrasta l leventuale inflessione laterale dei cosciali

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I COLLEGAMENTI VERTICALI

le soluzioni costruttive le scale in metallo


scala a profili in acciaio e laterizi

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le soluzioni costruttive le scale in metallo


scala a profili in acciaio con gradini in legno

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le soluzioni costruttive

le scale in materiale lapideo


con gradini a sbalzo sbalzo costituiti da pietra da taglio a massello massello con gradini a sbalzo sbalzo costituiti da pietra da taglio a lastre lastre

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I COLLEGAMENTI VERTICALI

le soluzioni costruttive le scale in muratura


scala ad anima anima con volte a botte inclinate nelle rampe e volte a crociera nei pianerottoli

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I COLLEGAMENTI VERTICALI

le soluzioni costruttive le scale in muratura


scala ad anima anima con volte a collo d doca oca

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I COLLEGAMENTI VERTICALI

le soluzioni costruttive le scale in muratura


scala ad anima anima con volte a botte rampanti nelle rampe e volte a botte orizzontali nei pianerottoli

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le soluzioni costruttive le scale in muratura


scala a pozzo pozzo con volte a botte a generatrici inclinate nelle rampe e volte a crociera e a botte nei pianerottoli

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le soluzioni costruttive le scale in muratura


scala a pozzo pozzo con rampe sostenute da volte rampanti alla romana romana

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I COLLEGAMENTI VERTICALI

le soluzioni costruttive le scale in c.a. - a gradini prefabbricati

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le soluzioni costruttive le scale in c.a. - a rampe prefabbricate

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le soluzioni costruttive

le scale in c.a.

- a sbalzo da parete

con setto portante centrale

con setti portanti laterali

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le soluzioni costruttive le scale in c.a. - a sbalzo da trave a ginocchio

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le soluzioni costruttive le scale in c.a. - a sbalzo da trave a ginocchio

soletta a sbalzo da trave a ginocchio

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gradini a sbalzo da trave a ginocchio

armatura trave a ginocchio

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le soluzioni costruttive le scale in c.a. - a soletta rampante

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le soluzioni costruttive le scale in c.a. - a soletta rampante sagomata a ginocchio ginocchio

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I COLLEGAMENTI VERTICALI

le soluzioni costruttive le scale in c.a. - a soletta rampante incastrata incastrata nei pianerottoli

con trave in c.a. al bordo dei pianerottoli a sostegno delle solette delle rampe e dei pianerottoli

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I COLLEGAMENTI VERTICALI

le soluzioni costruttive le scale in c.a. - a soletta rampante incastrata incastrata nei pianerottoli

con pianerottoli a sbalzo sbalzo

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I COLLEGAMENTI VERTICALI

le soluzioni costruttive le scale in c.a. - a soletta rampante incastrata incastrata nei pianerottoli

con pianerottoli incastrati lateralmente lateralmente

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I COLLEGAMENTI VERTICALI

le soluzioni costruttive le scale in c.a. - a travi rampanti

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I COLLEGAMENTI VERTICALI

la tipica scala dell delledificio residenziale la scala a due rampe parallele procedura di progetto

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I COLLEGAMENTI VERTICALI

la tipica scala dell delledificio residenziale la scala a due rampe parallele procedura di progetto
Noto l linterpiano da servire occorre stabilire il numero delle alzate da utilizzare. Adottando una delle formule note si sceglie una coppia a, p p compatibile con l lutenza prevista. Ad esempio: 2a 2a+ p p = 6365 cm (BLONDEL) => scegliendo p = 30 cm (edificio residenziale) => a=16,5 17,5 I valori di a e p sono da considerarsi di primo approccio e vanno verificati ed, eventualmente, modificati sulla base di ulteriori dati.

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interpiano

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la tipica scala dell delledificio residenziale la scala a due rampe parallele procedura di progetto
- il valore definitivo dell dellalzata a si ottiene come segue: - noto l linterpiano I, si valuta n = I/a I/a; - si approssima n ad un valore intero n, di solito il primo intero > di n n se si vuole che l lalzata non sia superiore a quella a scelta; - si calcola a = I/n ottenendo un numero di solito a pi pi cifre decimali; - si approssima a con una precisione al millimetro millimetro cercando di ripartire, per arrotondamento, le differenze sui vari gradini poich ad poich una precisione grafica pi pi accurata non potrebbe corrispondere un unesecuzione altrettanto precisa essendo solitamente le misurazioni misurazioni di cantiere (pi generalmente al cantiere al pi pi approssimate al millimetro (pi centimetro centimetro)
interpiano

In particolare:

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la tipica scala dell delledificio residenziale la scala a due rampe parallele procedura di progetto
Tornando all allesempio numerico: se I = 300 cm e se si adotta a = 17 cm si ha: n = 300/17 = 17,65 cm scegliendo n = 18 si ha: a = 300/18 = 16,6666666 cm Adottando per a il valore approssimato a=16,7 cm si dovranno compensare le differenze cumulate per ogni rampa (circa 4 decimi di millimetro per ogni gradino) nella quotatura dei singoli pianerottoli Per le correzioni inerenti i singoli gradini si pu operare variando opportunamente lacquatura acquatura della pedata.

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la tipica scala dell delledificio residenziale la scala a due rampe parallele lo sfalsamento
Per realizzare correttamente una scala a pi pi rampe occorre progettarne lo sfalsamento. sfalsamento. Si tratta di una procedura di disegno disegno della scala che consente di ottenere due risultati rilevanti sia sotto l laspetto architettonico, sia sotto quello costruttivo: - la continuit continuit dei piani intradossali della scala (rampe e pianerottoli) - la continuit continuit del corrimano

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I COLLEGAMENTI VERTICALI

la tipica scala dell delledificio residenziale la scala a due rampe parallele lo sfalsamento
Il primo risultato (continuit dei piani intradossali) (continuit intradossali) oltre a rendere pi pi pulito pulito landamento dell dellintradosso della scala, ne semplifica le fasi realizzative (assenza di spigoli e sbalzi nella realizzazione delle cassaforme, cassaforme, pi pi agevole disposizione delle armature) Il secondo risultato (continuit del corrimano) (continuit corrimano) oltre a determinare un corrimano esteticamente pi pi gradevole, ne migliora la funzionalit funzionalit evitando bruschi cambi di quota cui la mano dovrebbe adattarsi percorrendo la scala

Mirella Bindo & Vincenzo Nuzzolese

TECNOLOGIA DELL DELLARCHITETTURA

I COLLEGAMENTI VERTICALI

la tipica scala dell delledificio residenziale la scala a due rampe parallele lo sfalsamento
Quando una scala viene progettata senza tener conto dello sfalsamento, sfalsamento, pur potendo ottenere il risultato di un pozzo della scala di lunghezza pari alla sola somma delle pedate (invece che somma delle pedate + 1 pedata) ottenendo un ingombro della scala ridotto ridotto, si devono accettare, come conseguenza, le discontinuit discontinuit degli intradossi e del corrimano. corrimano.

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I COLLEGAMENTI VERTICALI

la tipica scala dell delledificio residenziale la scala a due rampe parallele lo sfalsamento
Planimetricamente, Planimetricamente, infatti, la procedura che verifica lo sfalsamento comporta che la lunghezza del pozzo della scala si incrementa di una pedata. pedata. La posizione delle pedate delle 2 rampe consecutive non pu essere decisa esaminando solo l landamento in pianta, ma occorre considerare anche l landamento in sezione. Si procede come segue: - si stabilisce la posizione del pozzo della scala e se ne tracciano le proiezioni (tratteggi (tratteggi verticali in rosso) rosso) - si disegnano i pianerottoli di cui sono note le quote (al finito e al rustico) e, di solito, gli spessori (determinati dalle loro caratteristiche costruttive)
segue>

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I COLLEGAMENTI VERTICALI

continua

la tipica scala dell delledificio residenziale la scala a due rampe parallele lo sfalsamento

- si congiungono i punti di intersezione degli intradossi dei pianerottoli con le corrispondenti proiezioni del pozzo scala, ottenendo il profilo intradossale della scala - si stabilisce o lo spessore della rampa (questo il dato di solito obbligato obbligato per motivi strutturali) o la distanza della prima alzata rispetto alla proiezione del pozzo della scala - scelto uno dei due valori l laltro si ottiene di conseguenza ricordando che tutte le linee di pendenza occorrenti per il disegno in sezione delle due rampe consecutive devono intersecarsi, intersecarsi, a due a due, in punti appartenenti alle linee di proiezione del pozzo della scala e che in tali punti confluiscono anche le corrispondenti linee costruttive (intradosso ed estradosso rustico e finito) dei pianerottoli

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I COLLEGAMENTI VERTICALI

la tipica scala dell delledificio residenziale la scala a due rampe parallele lo sfalsamento
Provando a ridurre lo spessore della rampa, rampa, rispetto al disegno precedente, si pu verificare che la prima alzata si allontana dalla proiezione del pozzo della scala. scala. Quando questa distanza diviene pari a 1/2 della pedata si verifica che la rampa successiva presenta le pedate allineate allineate con quelle della precedente. In questo caso si dice che lo sfalsamento nullo. nullo. Stazionando su un pianerottolo generico, lo sfalsamento quindi la distanza tra l lultima alzata della rampa di arrivo e la prima alzata di quella di partenza. partenza. Nel caso del disegno precedente pari, quindi, ad 1 pedata e poich poich lultima alzata della rampa di arrivo precede la prima alzata della rampa di partenza (nel verso di salita) si dice che lo sfalsamento di una pedata indietro (o negativo) negativo)

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I COLLEGAMENTI VERTICALI

la tipica scala dell delledificio residenziale la scala a due rampe parallele lo sfalsamento
In generale, quindi, si potr potr avere: - sfalsamento nullo - sfalsamento indietro o negativo - sfalsamento in avanti o positivo

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I COLLEGAMENTI VERTICALI

la tipica scala dell delledificio residenziale la scala a due rampe parallele lo sfalsamento
Nel caso dello sfalsamento in avanti o positivo si evidenzia, esaminando la sezione, che esso comporta una riduzione dello spessore della rampa. rampa. Ne deriva che uno sfalsamento di una pedata in avanti risulta possibile, in genere, in presenza di spessori maggiori dei pianerottoli tali da consentire un idoneo spessore della rampa. (Una semplice verifica di quanto sopra la si pu ottenere immaginando di traslare la sagoma dei gradini verso destra lasciando inalterata la posizione dell dellintradosso della rampa generica)

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I COLLEGAMENTI VERTICALI

la tipica scala dell delledificio residenziale la scala a due rampe parallele lo sfalsamento
Un impedimento alla realizzazione dello sfalsamento pu essere l limpossibilit impossibilit di aumentare la lunghezza del pozzo della scala (e conseguentemente del vano scala) In tal caso il pozzo della scala potr potr avere una lunghezza esattamente uguale alla somma delle pedate delle rampe, ma bisogner bisogner accettare accettare la presenza delle discontinuit discontinuit di intradosso e di corrimano.

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I COLLEGAMENTI VERTICALI

la tipica scala dell delledificio residenziale la scala a due rampe parallele lo sfalsamento
Procedura analitica
Oltre che mediante costruzione grafica lo sfalsamento pu essere calcolato analiticamente mediante formule derivanti dalla trigonometria piana. piana. Considerando i triangoli e le notazioni in figura si ha:

= arctag a/p d = s - r/cos x1 = d/tag d/tag x2 = p - x1 sfalsamento sf = x1 - x2

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I COLLEGAMENTI VERTICALI

la tipica scala dell delledificio residenziale la scala a due rampe parallele gli elaborati grafici: pianta, sezione, particolari
Rappresentazione grafica in pianta: - al piano in cui ha inizio la scala - ai piani intermedi (piano tipo tipo) - all allultimo piano

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I COLLEGAMENTI VERTICALI

la tipica scala dell delledificio residenziale la scala a due rampe parallele gli elaborati grafici: pianta, pianta, sezione, particolari

20 19

18 17

16 15

14 13

12 11

+3,00m

+4,65m

10

NUMERAZIONE ALZATE -

QUOTE ALTIMETRICHE -

ASSE DI PERCORRENZA

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I COLLEGAMENTI VERTICALI

la tipica scala dell delledificio residenziale la scala a due rampe parallele gli elaborati grafici: pianta, sezione, sezione, particolari

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I COLLEGAMENTI VERTICALI

la tipica scala dell delledificio residenziale la scala a due rampe parallele gli elaborati grafici: pianta, sezione, particolari

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I COLLEGAMENTI VERTICALI

Scale a gradini sfalsati sfalsati


(superamento di dislivelli elevati in spazi ridotti)

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Scala uso bordo bordo alzate da 26 cm

Scala a gradini sfalsati sfalsati alzate da 18,55 cm

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I COLLEGAMENTI VERTICALI

La correzione in curva curva


metodo 1
Si disegna in pianta la scala con le alzate distanziate di p sulla linea di calpestio e tracciate normalmente a questa nel tratto rettilineo ed alle tangenti nel tratto curvilineo; curvilineo; si traccia sul piano lo sviluppo della scala lungo il suo bordo interno, si segnano i gradini nella loro loro posizione iniziale e le inclinazioni dei tratti rettilinei e curvi; si ottiene la spezzata ABCD. Si traccia l lasse del segmento BC passante per il suo punto mediano M; con centro in B si stacca sulla AB un segmento AB=BM e con centro in C si stacca sulla CD un segmento CD CD=CM; dai punti A e D D si tracciano le perpendicolari alle rette di inclinazione fino ad incontrare l lasse di BC nei punti O e O. Con centro in O e O si tracciano gli archi AM e MD MD tangenti alle rette di inclinazione e tangenti tra loro nel punto M; si prolungano le pedate della scala fino ad incontrare questi archi e in pianta si riportano sul bordo interno interno i punti di intersezione. Congiungendo questi punti con i corrispondenti punti inizialmente presi sulla linea di calpestio si hanno le nuove inclinazioni delle alzate della scala nella quale ora i gradini del tratto rettilineo invitano verso quelli del tratto curvilineo.

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I COLLEGAMENTI VERTICALI

La correzione in curva curva


metodo 2
Si segnano in pianta, sulla linea di calpestio, i punti 1,2, 1,2,n distanziati della larghezza p della pedata; si traccia la retta a, normale alla linea di calpestio in corrispondenza della prima alzata del tratto rettilineo di raccordo e si prolunga fino ad incontrare, nel punto O, la traccia t dell dellultima alzata del tratto curvilineo di raccordo; a partire da O si riportano su a tanti segmenti di lunghezza p quante sono le pedate comprese tra la prima e l lultima alzata di raccordo e si congiungono gli estremi di questi con i corrispondenti punti 1,2, 1,2,n, tracciati sulla linea di calpestio; si ottengono le tracce delle alzate della scala in curva compensata. compensata.

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I COLLEGAMENTI VERTICALI

La correzione in curva curva


metodo 3
Si segnano in pianta, sulla linea di calpestio i punti 1,2,3, 1,2,3, n distanziati della larghezza p della pedata; si traccia quindi un segmento A B uguale allo sviluppo della curva AB (linea di calpestio) calpestio) e dal punto A una semiretta arbitraria su cui si stacca un segmento AB uguale allo sviluppo della curva CD. Sul prolungamento della congiungente BB si sceglie un punto O che dista da B poco pi pi del segmento AB e da questo si proiettano i punti 1,2,3, 1,2,3,n riportati sulla A B; si trovano sulla AB i punti 1, 2 2, n, che si riportano sulla curva CD e si congiungono con i corrispondenti punti 1, 2, n, tracciando le alzate della scala in curva compensata. compensata.

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I COLLEGAMENTI VERTICALI

La correzione in curva curva


raccordo tra rampe ortogonali

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I COLLEGAMENTI VERTICALI

La correzione in curva curva


raccordo tra rampe ortogonali

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I COLLEGAMENTI VERTICALI

La correzione in curva curva


raccordo tra rampe ortogonali

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I COLLEGAMENTI VERTICALI

Gli spazi impossibili impossibili di Escher

FINE

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