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1.0 PREMESSA ....................................................................................................... 2 2.0 NORME DI RIFERIMENTO ............................................................................... 3 3.0 MATERIALI ...................................................................................................... 4 4.0 CARATTERISTICHE GEOTECNICHE DEL SOTTOSUOLO .................................. 5 5.0 METODO DI CALCOLO ................................................................................... 10 6.0 DESCRIZIONE DELLE OPERE STRUTTURALI ................................................ 22 6.1 VASCA 10A ..................................................................................................... 23 6.2 VASCA 12 ....................................................................................................... 28 6.3 VASCA 13 ....................................................................................................... 33 6.4 VASCA 15 ....................................................................................................... 38 6.5 VASCA 16 ....................................................................................................... 43 7.0 CONCLUSIONI ............................................................................................... 47
Tangenziale di Napoli : Opere di convogliamento delle acque meteoriche superficiali tratto km 1+000 al km 3+500: Relazione Tecnica Opere Strutturali
1.0 PREMESSA
Il presente documento illustra le scelte di carattere statico relativamente alle opere di smaltimento delle acque meteroriche superficiali che vengono intercettate dalla rete di smaltimento attualmente funzionante sul tratto della Tangenziale di Napoli dal km 1+000 al km 3+500 ricadente nel comune di Pozzuoli. Nel tratto in esame sono state individuate complessivamente 17 vasche di smaltimento delle acque di piattaforma di cui solo 5 di esse necessitano di opere civili aventi una funzione strutturale; esse sono: 1. Vasca N. 10A; 2. Vasca N.12; 3. Vasca N.13; 4. Vasca N.15; 5. Vasca N.16; la cui ubicazione riportata nellallegata tavola di inquadramento; per una maggiore comprensione nella figura 1 si riporta la parte di tracciato della tangenziale oggetto di studio con le sole 5 vasche oggetto di interventi strutturali messe in evidenza.
Figura 1: Schema planimetrico dellarea oggetto di studio con ubicazione delle 5 vasche
La forma, le caratteristiche geometriche, le dimensioni in termini di volumi e superfici in pianta sono state oggetto di uno specifico studio idraulico, che servito di input per la presente progettazione strutturale. Dallanalisi dello studio di carattere idraulico si evinto che, limitatamente alle 5 vasche oggetto del presente progetto strutturale, le vasche N.12, 13 e 16 sono impermeabilizzate sia perimetralmente che sul fondo e scaricano direttamente in fogna; le rimanenti, vasche N.10A e 15, non necessario che siano impermeabilizzate in quanto scaricano direttamente nella falda
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attraverso dei dreni opportunamente dimensionati e predisposti a partire dal fondo vasca, previa la necessaria depurazione delle acque che avviene allinterno della medesima vasca.
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3.0 MATERIALI
Per la tenuta impermeabile delle vasche, il progetto idraulico delle stesse prevede la posa in opera di un doppio strato di malta bicomponente passata a pennello, sia sulle pareti che sul fondo; le pareti delle vasche, essendo realizzate attraverso delle paratie di pali, saranno preliminarmente completate con uno strato di c.a. di finitura realizzato attraverso calcestruzzo proiettato. Le vasche, quindi, vengono impermeabilizzate lungo le pareti verticali attraverso la realizzazione di paretine in c.a. di spessore minimo s=10cm e spessore medio sm=22 cm (cfr. tavole strutturali allegate) e doppio strato di malta bicomponente che resteranno quindi a contatto con le acque reflue e che pertanto, seppure non strutturali, dovranno avere una classe di esposizione adeguata. Grazie a tali scelte, il getto delle paretine, previa applicazione di rete elettrosaldate F8/20 cm e di altre armature come da progetto, dovr essere eseguito con una classe di esposizione XA1 - Contenitori di fanghi e vasche di decantazione. Contenitori e vasche per acque reflue, cui corrisponde un calcestruzzo proiettato CP35. La classe di esposizione del calcestruzzo strutturale, invece, deve essere XC2 - Bagnato,
raramente asciutto. Parti di strutture di contenimento liquidi, fondazioni. Calcestruzzo armato ordinario o precompresso prevalentemente immerso in acqua o terreno non aggressivo. Superfici in cls a contatto con acqua per lungo tempo secondo il prospetto 2 della UNI EN 206 -,
essendo protette dagli strati di finitura; pertanto per tutti i calcestruzzi delle paratie, fondazioni e opere di sostegno in generale viene prescritta una classe C25/30 (Rck=300). Si evidenzia che, per qualsiasi struttura non protetta da strati di finitura necessario utilizzare una classe di esposizione XA1, cui corrisponde, come detto una classe C28/35. Per quanto concerne lacciaio da c.a., previsto limpiego di barre ad aderenza migliorata tipo B450C. Le barre devono essere costituite da acciaio esente da scorie, soffiature, tagli e da qualsiasi difetto apparente o di fusione, laminazione, trafilatura e simili. Per lacciaio da carpenteria, invece, previsto limpiego dellacciaio S275 (ex Fe430).
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Di seguito si riportano sinteticamente i risultati delle indagini geognostiche eseguite, attraverso le quali si desunto che i terreni in esame sono sostanzialmente terreni sabbiosi di medie caratteristiche meccaniche. Infatti gli strati pi superficiali si presentano pi leggeri e con minore resistenza attritiva, mentre quelli pi profondi presentano un peso unitario maggiore ed una conseguente maggiore resistenza meccanica. Dalle indagine eseguite, come si evince dalla relazione geologica, non stata rilevata la presenza della falda.
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Con riferimento alla definizione degli effetti sismici locali, ai fini della definizione dellazione sismica di progetto lindividuazione della categoria di sottosuolo di riferimento si effettua in base ai valori della velocit equivalente Vs30 di propagazione delle onde di taglio entro i primi 30,00 m di profondit dal piano di fondazione. Come si evince dalla relazione geologica, attraverso le N. 4 prove ReMi (Refraction Microtremor) i sottosuolo di tipo C. valori ottenuti consentono di classificare il
Strato Spessore
Angolo di attrito j
Coesione drenata c
Peso di volum g
Modulo Young
Mod Di
Coeffic di
Terreni
Taglio Poisson
1 2 3 4 5 6
Kg/cm2
Kg/cm2
g/cm3
g/cm3
Kg/cm2
Kg/cm2
Kg/cm2
23 27 26 28 31 32
6 35 30 45 110 140
Dalla relazione geologica, unitamente agli allegati cartografici, si evince che larea oggetto di intervento viene classificata stabile, e che la stessa area caratterizzata da una serie stratigrafica di seguito sintetizzata. Per le profondit delle opere di sostengo in esame, sono stati individuati sostanzialmente due strati principali di caratteristiche omogenee; di seguito si riportano i due strati di terreno con caratteristiche meccaniche uniformi che, cautelativamente, ai fini del presente progetto geotecnico sono stati considerati: 1 strato da 0m a 8m c=0 f=26 g=1,45 t/m3
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2 strato da 8m a 22m c=0 f=31 g=1,65 t/m3. Seguendo le indicazioni delle NTC del 2008, si sono determinati i valori medi, minimi e massimi delle propriet meccaniche dei vari strati di terreno attraversati, scegliendo di seguire lapproccio 2. NellApproccio 2 si impiega ununica combinazione dei gruppi di coefficienti parziali definiti per le Azioni (A), per la resistenza dei materiali (M) e, eventualmente, per la resistenza globale (R). In tale approccio, per le azioni si impiegano i coefficienti gF riportati nella colonna A1 della successiva tabella. La combinazione dei gruppi di coefficienti parziali da utilizzare A1M1R3.
La resistenza di progetto dei pali costituenti la paratia si determina con il metodo di calcolo analitico previsto dalle NTC, dove Rk calcolata a partire dai valori caratteristici dei parametri geotecnici; il valore caratteristico della resistenza Rc,k (o Rt,k) dato dal minore dei valori ottenuti applicando alle resistenze calcolate Rc,cal (Rt,cal) i fattori di correlazione x riportati nella Tab. 6.4.IV delle NTC, in funzione del numero n di verticali di indagine. La resistenza di progetto si ottiene dividendo la resistenza caratteristica cos ottenuta per il fattore parziale di sicurezza gR. In sostanza, le azioni alla base derivanti dalla struttura in elevazione, sono gi amplificati per i fattori parziali previsti nella colonna A1 della precedente tabella; i coefficienti parziali di sicurezza da applicare ai materiali dipendono dalle verticali indagate, che nel caso in esame sono n 10, per cui ci si riferisce allultima colonna della successiva tabella:
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Infine, il fattore di sicurezza parziale che opera sulla resistenza globale, gR, differenziato a seconda della tecnologia esecutiva del palo e della resistenza globale cui ci si riferisce, come si evince dalla seguente tabella:
Pertanto i coefficienti di sicurezza da applicare per il calcolo della resistenza dei pali nel caso specifico, sono riportati nella seguente tabella:
fatt. correlazione PUNTA res. caratteristiche 1,35 media x3 1,9 1,40 minimo x4 1,7 1,21
gR per R3 LAT. COMP. LAT. TRAZ. 1,15 1,25 1,6 1,4 1,8 1,5
La resistenza di progetto del complesso fondazione terreno per le fondazioni superficiali viene determinata col metodo di calcolo analitico previsto dalle NTC 08, applicando i coefficienti parziali di sicurezza dei materiali desunti dalla seguente tabella:
Le azioni alla base derivanti dalla struttura in elevazione, sono gi amplificati per i fattori parziali previsti nella colonna A1 della precedente tabella; infine, il fattore di sicurezza parziale che opera sulla resistenza globale, gR, si evince dalla seguente tabella:
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Ai valori medi, minimi e massimi delle propriet meccaniche dei vari strati di terreno attraversati, occorre applicare i coefficienti gM, che per il caso in esame (M1) sono pari ad 1. Come previsto dalle NTC 08 stato approfondito il problema della liquefazione dei terreni durante gli eventi sismici previsti, essendo essi di magnitudo e massima accelerazione attesa al suolo, significative. Con riferimento al 7.11.3.4.2 Esclusione della verifica a liquefazione, essendo sostanzialmente soddisfatta la condizione N.3 prevista al paragrafo suddetto, secondo quanto appreso dalla relazione geologica, si pu quindi affermare che il rischio liquefazione trascurabile e quindi pu essere omessa la relativa verifica. Infatti, dalle indagini gognostiche emersa lassenza di falda fino a profondit di interesse delle strutture in esame.
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diagramma della spinta attiva agente da monte diagramma della spinta attiva agente da valle sulla parte interrata diagramma della spinta passiva agente da monte diagramma della spinta passiva agente da valle sulla parte interrata.
Dm=Kpm-Kav e
Dv=Kpv-Kam
Questi diagrammi rappresentano i valori limiti delle pressioni agenti sulla paratia. La soluzione ricercata per tentativi facendo variare la profondit di infissione e la posizione del centro di rotazione fino a quando non si raggiunge l'equilibrio sia alla traslazione che alla rotazione. Per mettere in conto un fattore di sicurezza nel calcolo delle profondit di infissione si pu agire con tre modalit :
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1. applicazione di un coefficiente moltiplicativo alla profondit di infissione strettamente necessaria per l'equilibrio; 2. riduzione della spinta passiva tramite un coefficiente di sicurezza; 3. riduzione delle caratteristiche del terreno tramite coefficienti di sicurezza su tan(f) e sulla coesione. CALCOLO DELLA SPINTE Metodo di Culmann (metodo del cuneo di tentativo) Il metodo di Culmann adotta le stesse ipotesi di base del metodo di Coulomb: cuneo di spinta a monte della parete che si muove rigidamente lungo una superficie spezzata (nel caso di terreno stratificato). La differenza sostanziale che mentre Coulomb considera un terrapieno con superficie a pendenza costante e carico uniformemente distribuito (il che permette di ottenere una espressione in forma chiusa per il valore della spinta) il metodo di Culmann consente di analizzare situazioni con profilo di forma generica e carichi sia concentrati che distribuiti comunque disposti. Inoltre, rispetto al metodo di Coulomb, risulta pi immediato e lineare tener conto della coesione del masso spingente. Il metodo di Culmann, nato come metodo essenzialmente grafico, si evoluto per essere trattato mediante analisi numerica (noto in questa forma come metodo del cuneo di tentativo). I passi del procedimento risolutivo sono i seguenti: - si impone una superficie di rottura (angolo di inclinazione rispetto all'orizzontale) e si considera il cuneo di spinta delimitato dalla superficie di rottura stessa, dalla parete su cui si calcola la spinta e dal profilo del terreno; - si valutano tutte le forze agenti sul cuneo di spinta e cio peso proprio (W), carichi sul terrapieno, resistenza per attrito e per coesione lungo la superficie di rottura (R e C) e resistenza per coesione lungo la parete (A); - dalle equazioni di equilibrio si ricava il valore della spinta S sulla parete. Questo processo viene iterato fino a trovare l'angolo di rottura per cui la spinta risulta massima nel caso di spinta attiva e minima nel caso di spinta passiva. Le pressioni sulla parete di spinta si ricavano derivando l'espressione della spinta S rispetto all'ordinata z. Noto il diagramma delle pressioni si ricava il punto di applicazione della spinta. di rottura rettilinea o
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SPINTA IN PRESENZA DI SISMA Per tenere conto dell'incremento di spinta dovuta al sisma si fa riferimento al metodo di Mononobe-Okabe (cui fa riferimento la Normativa Italiana). Il metodo di Mononobe-Okabe considera nell'equilibrio del cuneo spingente la forza di inerzia dovuta al sisma. Indicando con W il peso del cuneo e con C il coefficiente di intensit sismica la forza di inerzia valutata come
Fi = W*C
Indicando con S la spinta calcolata in condizioni statiche e con Ss la spinta totale in condizioni sismiche l'incremento di spinta ottenuto come
DS= S- Ss
L'incremento di spinta viene applicato a 1/3 dell'altezza della parete stessa (diagramma triangolare con vertice in alto). ANALISI AD ELEMENTI FINITI La paratia considerata come una struttura a prevalente sviluppo lineare (si fa riferimento ad un metro di larghezza) con comportamento a trave. Come caratteristiche geometriche della sezione si assume il momento d'inerzia I e l'area A per metro lineare di larghezza della paratia. Il modulo elastico quello del materiale utilizzato per la paratia. La parte fuori terra della paratia suddivisa in elementi di lunghezza pari a circa 5 centimetri e pi o meno costante per tutti gli elementi. La suddivisione suggerita anche dalla eventuale presenza di tiranti, carichi e vincoli. Infatti questi elementi devono capitare in corrispondenza di un nodo. Nel caso di tirante inserito un ulteriore elemento atto a schematizzarlo. Detta L la lunghezza libera del tirante, Af l'area di armatura nel tirante ed Es il modulo elastico dell'acciaio inserito un elemento di lunghezza pari ad L, area Af, inclinazione pari a quella del tirante e modulo elastico Es. La parte interrata della paratia suddivisa in elementi di lunghezza, come visto sopra, pari a circa 5 centimetri. I carichi agenti possono essere di tipo distribuito (spinta della terra, diagramma aggiuntivo di carico, spinta della falda, diagramma di spinta sismica) oppure concentrati. I carichi distribuiti sono riportati sempre come carichi concentrati nei nodi (sotto forma di reazioni di incastro perfetto cambiate di segno).
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MODALIT DI ANALISI E COMPORTAMENTO ELASTO-PLASTICO DEL TERRENO A questo punto vediamo come effettuata l'analisi. Un tipo di analisi molto semplice e veloce sarebbe l'analisi elastica (peraltro disponibile nel programma PAC). Ma si intuisce che considerare il terreno con un comportamento infinitamente elastico una approssimazione alquanto grossolana. Occorre quindi introdurre qualche correttivo che meglio ci aiuti a modellare il terreno. Fra le varie soluzioni possibili una delle pi praticabili e che fornisce risultati soddisfacenti quella di considerare il terreno con comportamento elasto-plastico perfetto. Si assume cio che la curva sforzi-deformazioni del terreno abbia andamento bilatero. Rimane da scegliere il criterio di plasticizzazione del terreno (molle). Si pu fare riferimento ad
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un criterio di tipo cinematico: la resistenza della molla cresce con la deformazione fino a quando lo spostamento non raggiunge il valore Xmax; una volta superato tale spostamento limite non si ha pi incremento di resistenza all'aumentare degli spostamenti. Un altro criterio pu essere di tipo statico: si assume che la molla abbia una resistenza crescente fino al raggiungimento di una pressione pmax. Tale pressione pmax pu essere imposta pari al valore della pressione passiva in corrispondenza della quota della molla. D'altronde un ulteriore criterio si pu ottenere dalla combinazione dei due descritti precedentemente: plasticizzazione o per raggiungimento dello spostamento limite o per raggiungimento della pressione passiva. Dal punto di vista strettamente numerico chiaro che l'introduzione di criteri di plasticizzazione porta ad analisi di tipo non lineare (non linearit meccaniche). Questo comporta un aggravio computazionale non indifferente. L'entit di tale aggravio dipende poi dalla particolare tecnica adottata per la soluzione. Nel caso di analisi elastica lineare il problema si risolve immediatamente con la soluzione del sistema fondamentale (K matrice di rigidezza, u vettore degli spostamenti nodali, p vettore dei carichi nodali) Ku=p Un sistema non lineare, invece, deve essere risolto mediante un'analisi al passo per tener conto della plasticizzazione delle molle. Quindi si procede per passi di carico, a partire da un carico iniziale p0, fino a raggiungere il carico totale p. Ogni volta che si incrementa il carico si controllano eventuali plasticizzazioni delle molle. Se si hanno nuove plasticizzazioni la matrice globale andr riassemblata escludendo il contributo delle molle plasticizzate. Il procedimento descritto se fosse applicato in questo modo sarebbe particolarmente gravoso (la fase di decomposizione della matrice di rigidezza particolarmente onerosa). Si ricorre pertanto a soluzioni pi sofisticate che escludono il riassemblaggio e la decomposizione della matrice, ma usano la matrice elastica iniziale (metodo di Riks). Senza addentrarci troppo nei dettagli diremo che si tratta di un metodo di Newton-Raphson modificato e ottimizzato. L'analisi condotta secondo questa tecnica offre dei vantaggi immediati. Essa restituisce l'effettiva deformazione della paratia e le relative sollecitazioni; d informazioni dettagliate circa la deformazione e la pressione sul terreno. Infatti la deformazione direttamente leggibile, mentre la pressione sar data dallo sforzo nella molla diviso per l'area di influenza della molla stessa. Sappiamo quindi quale la zona di terreno effettivamente plasticizzato. Inoltre dalle deformazioni ci si pu rendere conto di un possibile meccanismo di rottura del terreno.
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ANALISI PER FASI DI SCAVO L'analisi della paratia per fasi di scavo consente di ottenere informazioni dettagliate sullo stato di sollecitazione e deformazione dell'opera durante la fase di realizzazione. In ogni fase lo stato di sollecitazione e di deformazione dipende dalla 'storia' dello scavo (soprattutto nel caso di paratie tirantate o vincolate). Definite le varie altezze di scavo (in funzione della posizione di tiranti, vincoli, o altro) si procede per ogni fase al calcolo delle spinte inserendo gli elementi (tiranti, vincoli o carichi) attivi per quella fase, tendendo conto delle deformazioni dello stato precedente. Ad esempio, se sono presenti dei tiranti passivi si inserir nell'analisi della fase la 'molla' che lo rappresenta. Indicando con u ed u0 gli spostamenti nella fase attuale e nella fase precedente, con s ed s0 gli sforzi nella fase attuale e nella fase precedente e con K la matrice di rigidezza della 'struttura' la relazione sforzi-deformazione esprimibile nella forma
s=s0+K(u-u0)
In sostanza analizzare la paratia per fasi di scavo oppure 'direttamente' porta a risultati abbastanza diversi sia per quanto riguarda lo stato di deformazione e sollecitazione dell'opera sia per quanto riguarda il tiro dei tiranti. VERIFICA ALLA STABILIT GLOBALE La verifica alla stabilit globale del complesso paratia+terreno deve fornire un coefficiente di sicurezza non inferiore a 1.3. usata la tecnica della suddivisione a strisce della superficie di scorrimento da analizzare. La superficie di scorrimento supposta circolare. In particolare il programma esamina, per un dato centro 3 cerchi differenti: un cerchio passante per la linea di fondo scavo, un cerchio passante per il piede della paratia ed un cerchio passante per il punto medio della parte interrata. Si determina il minimo coefficiente di sicurezza su una maglia di centri di dimensioni 6x6 posta in prossimit della sommit della paratia. Il numero di strisce pari a 50. Si adotta per la verifica di stabilit globale il metodo di Bishop. Il coefficiente di sicurezza nel metodo di Bishop si esprime secondo la seguente formula:
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cibi+(Wi-uibi)tgfi Si ( ) m h = SiWisinai dove il termine m espresso da tgfitgai m = (1 + ) cosai h In questa espressione n il numero delle strisce considerate, bi e ai sono la larghezza e l'inclinazione della base della striscia iesima rispetto all'orizzontale, Wi il peso della striscia iesima ,
ci e fi sono le caratteristiche del terreno (coesione ed angolo di attrito) lungo la base della
striscia ed ui la pressione neutra lungo la base della striscia. L'espressione del coefficiente di sicurezza di Bishop contiene al secondo membro il termine m che funzione di h. Quindi essa risolta per successive approsimazioni assumendo un valore iniziale per h da inserire nell'espressione di m ed iterare finquando il valore calcolato coincide con il valore assunto. COMBINAZIONI DI CARICO Nella tabella sono riportate le condizioni di carico di ogni combinazione con il relativo coefficiente di partecipazione. Combinazione n 1 [DA1 - A1M1] Spinta terreno Combinazione n 2 [DA1 - A1M1] Spinta terreno Combinazione n 3 [DA1- A2M2] Spinta terreno Combinazione n 4 [DA1- A2M2] Spinta terreno Combinazione n 5 [DA1 - A1M1]
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Spinta terreno Condizione 1 (Condizione 1) Combinazione n 6 [DA1- A2M2] Spinta terreno Condizione 1 (Condizione 1) Combinazione n 7 [DA1 - A1M1] Spinta terreno Combinazione n 8 [DA1 - A1M1] Spinta terreno Combinazione n 9 [DA1- A2M2] Spinta terreno Combinazione n 10 [DA1- A2M2] Spinta terreno Combinazione n 11 [DA1 - A1M1] Spinta terreno Condizione 1 (Condizione 1 / sisma V+) Combinazione n 12 [DA1- A2M2] Spinta terreno Condizione 1 (Condizione 1 / sisma V-) x 0.20 x 0.20 x 1.00 x 1.00
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IMPOSTAZIONI DI PROGETTO Spinte e verifiche secondo : Norme Tecniche sulle Costruzioni 14/01/2008 Coefficienti di partecipazione combinazioni statiche Coefficienti parziali per le azioni o per l'effetto delle azioni: Carichi Permanenti Permanenti Variabili Variabili Effetto Favorevole Sfavorevole Favorevole Sfavorevole gGfav gGsfav gQfav gQsfav A1 1,00 1,30 0,00 1,50 A2 1,00 1,00 0,00 1,30
Coefficienti parziali per i parametri geotecnici del terreno: Parametri Tangente dell'angolo di attrito Coesione efficace Resistenza non drenata Resistenza a compressione uniassiale Peso dell'unit di volume gtanf ' gc' gcu gqu gg M1 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 M2 1,25 1,25 1,40 1,60 1,00
Coefficienti di partecipazione combinazioni sismiche Coefficienti parziali per le azioni o per l'effetto delle azioni: Carichi Permanenti Permanenti Variabili Variabili Effetto Favorevole Sfavorevole Favorevole Sfavorevole gGfav gGsfav gQfav gQsfav A1 1,00 1,00 0,00 1,00 A2 1,00 1,00 0,00 1,00
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Coefficienti parziali per i parametri geotecnici del terreno: Parametri Tangente dell'angolo di attrito Coesione efficace Resistenza non drenata Resistenza a compressione uniassiale Peso dell'unit di volume gtanf ' gc' gcu gqu gg M1 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 M2 1,25 1,25 1,40 1,60 1,00
Verifica materiali : Stato Limite Ultimo Impostazioni di analisi Analisi per Combinazioni di Carico. Rottura del terreno Pressione passiva
Influenza (angolo di attrito terreno-paratia) Nel calcolo del coefficiente di spinta attiva Ka e nell'inclinazione della spinta attiva (non viene considerato per la spinta passiva) Stabilit globale Metodo di Bishop
IMPOSTAZIONI ANALISI SISMICA Combinazioni SLU Accelerazione al suolo [m/s^2] Massimo fattore amplificazione spettro orizzontale F0 Periodo inizio tratto spettro a velocit costante Tc* Coefficiente di amplificazione topografica (St) Coefficiente di amplificazione per tipo di sottosuolo (Ss) Coefficiente di riduzione per tipo di sottosuolo ( ) Spostamento massimo senza riduzione di resistenza Us [m] Coefficiente di riduzione per spostamento massimo ( ) Coefficiente di intensit sismica (percento) 1.800 2.430 0.370 1.200 1.200 0.995 0.083 0.412 10.827
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Rapporto intensit sismica verticale/orizzontale (kv) Influenza sisma nella spinta attiva da monte Forma diagramma incremento sismico : Triangolare con vertice in alto.
0.00
Il calcolo sismico della paratia viene eseguito con il metodo pseudo statico. Nei metodi pseudostatici lazione sismica definita mediante unaccelerazione equivalente costante nello spazio e nel tempo. Le componenti orizzontale e verticale ah e av dellaccelerazione equivalente devono essere ricavate in funzione delle propriet del moto sismico atteso nel volume di terreno significativo per lopera e della capacit dellopera di subire spostamenti senza significative riduzioni di resistenza. Le NTC 2008 stabiliscono che ah pu essere legata allaccelerazione di picco amax attesa nel volume di terreno significativo per lopera mediante la relazione:
ah = khg = ab amax
dove g laccelerazione di gravit, kh il coefficiente sismico in direzione orizzontale, a 1 un coefficiente che tiene conto della deformabilit dei terreni interagenti con lopera e b 1 un coefficiente funzione della capacit dellopera di subire spostamenti senza cadute di resistenza. Per le paratie la norma consente di porre av = 0. Laccelerazione di picco amax valutata mediante unanalisi di risposta sismica locale, ovvero come
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6.1 VASCA 10A La vasca N.10A adiacente al rilevato della Tangenziale (direzione Capodichino) e scarica direttamente nella falda attraverso dei dreni opportunamente dimensionati e predisposti a partire dal fondo vasca, previa la necessaria depurazione delle acque che avviene allinterno della medesima vasca. Le sue dimensioni in pianta sono 40mx28m circa e la quota assoluta di fondo vasca Qfv=51.00 m, mentre le quote esterne principali sono: 58.00 m circa per il rilevato stradale, 54.00 m circa le quote restanti. Per laccesso alla vasca dalla strada pubblica prevista una strada di collegamento per la realizzazione della quale necessario realizzare ai lati due paratie di micropali; previsto laccesso al fondo della vasca attraverso una rampa delimitata da un lato dalla paratia medesima, dallaltro da un muro di sostegno realizzato ad hoc. previsto, infine, laccesso carrabile, con mezzi di piccolo cabotaggio, alla zona impianti attraverso una passerella appositamente realizzata per le operazioni di manutenzione ordinaria. Anche tale passerella realizzata attraverso una struttura in c.a..
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Laltezza fuori terra delle paratie abbastanza variabile, ma soprattutto varia notevolmente laltezza del rilevato da sostenere; pertanto per la realizzazione della vasca in esame sono previste le seguenti tipologie di pali: pali F700, i= 80cm p.i.= 10m; pali F500, i= 80cm p.i.= 7m; dove si indicato con i linterasse dei pali ed p.i. la relativa profondit di infissione. Di seguito si riporta il calcolo della paratia pi sollecitata, costituita dai pali F700.
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Tangenziale di Napoli : Opere di convogliamento delle acque meteoriche superficiali tratto km 1+000 al km 3+500: Relazione Tecnica Opere Strutturali
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Tangenziale di Napoli : Opere di convogliamento delle acque meteoriche superficiali tratto km 1+000 al km 3+500: Relazione Tecnica Opere Strutturali
Verifica a pressoflessione Sezione Circolare d = 70 cm (Af=24F26, staffe F10/20) Caratteristiche di sollecitazione: M = 90,00 tm N = 10,00 t Valori limiti: Mlim = 111,84 tm Nlim = 12,43 t N/Nlim = 0,8047 Deformazioni: eps c sup = 0,0035 eps s inf = -0,0056 asse neutro x =25,0 cm Sezione verificata
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Tangenziale di Napoli : Opere di convogliamento delle acque meteoriche superficiali tratto km 1+000 al km 3+500: Relazione Tecnica Opere Strutturali
Verifica a Taglio DATI b h d Rck fcd f'cd f n. bracci Ast s fyd VEd NEd scp ac 620 620 580 30 16,60 8,3 10 2 157,08 200 374 288 0 0 1 mm mm mm MPa MPa MPa mm mm2 mm MPa kN kN MPa
VERIFICHE DI SICUREZZA cot(q) 2,5 VRcd (kN) 926 VRsd (kN) 383 VRd (kN) 383
VERIFICA SODDISFATTA
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6.2 VASCA 12 La vasca N.12 adiacente al rilevato della Tangenziale (direzione Capodichino) e scarica direttamente in fogna essendo completamente impermeabilizzata sia perimetralmente che sul fondo, previa la necessaria depurazione delle acque che non avviene allinterno della vasca stessa. La sua forma in pianta a T, risultato dellampliamento di una vasca esistente (completamente demolita e sostituita); le sue massime dimensioni in pianta sono 15mx24m circa e la quota assoluta di fondo vasca Qfv=62.00 m, mentre le quote esterne principali sono: 71.00 m circa per il rilevato stradale, 65.00-68.00 m circa le restanti quote circostanti.
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Anche in questo caso, laltezza fuori terra delle paratie abbastanza variabile, ma soprattutto varia notevolmente laltezza del rilevato da sostenere; pertanto per la realizzazione della vasca in esame sono previste le seguenti tipologie di pali: pali F800, i= 85cm p.i.= 12m; pali F600, i= 80cm p.i.= 7m; dove si indicato con i linterasse dei pali ed p.i. la relativa profondit di infissione. Di seguito si riporta il calcolo della paratia pi sollecitata, costituita dai pali F800.
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Verifica a pressoflessione Sezione Circolare d= 80 cm (Af=32F26, staffe F12/20) Caratteristiche di sollecitazione: M =145,00 tm N = 10,00 t Valori limiti: Mlim = 172,28 tm Nlim = 11,88 t N/Nlim = 0,8417 Deformazioni: eps c sup = 0,0035 eps s inf = -0,0058 asse neutro x =28,3 cm Sezione verificata
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Tangenziale di Napoli : Opere di convogliamento delle acque meteoriche superficiali tratto km 1+000 al km 3+500: Relazione Tecnica Opere Strutturali
Verifica a Taglio DATI b h d Rck fcd f'cd f n. bracci Ast s fyd VEd NEd scp ac 700 700 650 30 16,60 8,3 12 2 226,19 200 374 513 0 0 1 mm mm mm MPa MPa MPa mm mm2 mm MPa kN kN MPa
VERIFICHE DI SICUREZZA cot(q) 2,5 VRcd (kN) 1172 VRsd (kN) 619 VRd (kN) 619
VERIFICA SODDISFATTA
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6.3 VASCA 13 La vasca N.13 ubicata in prossimit di via Fascione e scarica direttamente in fogna essendo completamente impermeabilizzata sia perimetralmente che sul fondo, previa la necessaria depurazione delle acque che non avviene allinterno della vasca stessa. La sua forma in pianta di tipo trapezoidale e costituisce lampliamento di una vasca esistente da cui risulta completamente giuntata da un punto di vista strutturale; le sue massime dimensioni in pianta sono 11mx13m circa e la quota assoluta di fondo vasca Qfv=61.04 m, mentre le quote esterne principali sono variabili tra 65.00 m circa e 66.00 m in corrispondenza del rilevato stradale.
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Tangenziale di Napoli : Opere di convogliamento delle acque meteoriche superficiali tratto km 1+000 al km 3+500: Relazione Tecnica Opere Strutturali
Laltezza fuori terra delle paratie abbastanza costante; pertanto per la realizzazione della vasca in esame prevista una sola tipologia di pali: pali F600, i= 70cm p.i.= 8m; dove si indicato con i linterasse dei pali ed p.i. la relativa profondit di infissione.
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Verifica a pressoflessione Sezione Circolare d= 60 cm (Af=16F22, staffe F10/20) Caratteristiche di sollecitazione: M = 45,00 tm N = 5,00 t Valori limiti: Mlim = 47,42 tm Nlim = 5,27 t N/Nlim = 0,9489 Deformazioni: eps c sup = 0,0035 eps s inf = -0,0067 asse neutro x =18,9 c Sezione verificata
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Tangenziale di Napoli : Opere di convogliamento delle acque meteoriche superficiali tratto km 1+000 al km 3+500: Relazione Tecnica Opere Strutturali
Verifica a Taglio DATI b h d Rck fcd f'cd f n. bracci Ast s fyd VEd NEd scp ac 550 550 500 30 16,60 8,3 10 2 157,08 200 374 210 0 0 1 mm mm mm MPa MPa MPa mm mm2 mm MPa kN kN MPa
VERIFICHE DI SICUREZZA VRcd (kN) VRsd (kN) cot(q) 2,5 708 330 VERIFICA SODDISFATTA VRd (kN) 330
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6.4 VASCA 15 La vasca N.15 adiacente al rilevato della Tangenziale (direzione Capodichino) e scarica direttamente nella falda attraverso dei dreni opportunamente dimensionati e predisposti a partire dal fondo vasca, previa la necessaria depurazione delle acque che avviene allinterno della medesima vasca. La sua principale forma in pianta abbastanza irregolare; le sue massime dimensioni in pianta sono 55mx40m circa e la quota assoluta di fondo vasca Qfv=73.50 m, mentre le quote esterne principali sono variabili tra 79.00 m circa e 83.50 m circa in corrispondenza del rilevato stradale della stessa Tangenziale.
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Anche in questo caso, laltezza fuori terra delle paratie abbastanza variabile, ma soprattutto varia notevolmente laltezza del rilevato da sostenere; pertanto per la realizzazione della vasca in esame sono previste le seguenti tipologie di pali: pali F800, i= 85cm p.i.= 12m; pali F600, i= 80cm p.i.= 10m; pali F500, i= 60cm p.i.= 8m; pali F500, i= 55cm p.i.= 10m; dove si indicato con i linterasse dei pali ed p.i. la relativa profondit di infissione. Occorre subito evidenziare che la parte della vasca in cui saranno ubicati gli impianti sar oggetto di un riempimento definitivo, pertanto le relative opere di sostegno dovranno lavorare con tutta la parete a sbalzo solo nella fase transitoria di realizzazione; pertanto in prossimit di tale area si sono utilizzati pali F500 anche per la parte che sostiene il rilevato. Di seguito si riporta il calcolo della paratia pi sollecitata, costituita dai pali F800.
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Verifica a pressoflessione Sezione Circolare d= 80 cm (Af=32F26, staffe F12/20) Caratteristiche di sollecitazione: M =171,00 tm N = 10,00 t Valori limiti: Mlim = 172,03 tm Nlim = 10,06 t N/Nlim = 0,9940 Deformazioni: eps c sup = 0,0035 eps s inf = -0,0058 asse neutro x =28,2 cm Sezione verificata
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Tangenziale di Napoli : Opere di convogliamento delle acque meteoriche superficiali tratto km 1+000 al km 3+500: Relazione Tecnica Opere Strutturali
Verifica a Taglio DATI b h d Rck fcd f'cd f n. bracci Ast s fyd VEd NEd scp ac 650 650 600 30 16,60 8,3 12 2 226,19 200 374 504 0 0 1 mm mm mm MPa MPa MPa mm mm2 mm MPa kN kN MPa
VERIFICHE DI SICUREZZA cot(q) 2,5 VRcd (kN) 1005 VRsd (kN) 571 VRd (kN) 571
VERIFICA SODDISFATTA
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Tangenziale di Napoli : Opere di convogliamento delle acque meteoriche superficiali tratto km 1+000 al km 3+500: Relazione Tecnica Opere Strutturali
6.5 VASCA 16 La vasca N.16 adiacente al rilevato della Tangenziale (direzione Capodichino) e scarica direttamente nellimpianto fognario svolgendo tuttavia una funzione di laminazione. La sua forma in pianta pressappoco rettangolare; le sue massime dimensioni in pianta sono 12mx37m circa e la quota assoluta di fondo vasca Qfv=82.60 m, mentre le quote esterne principali sono variabili tra 89.00 m circa e 90.00 m circa.
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Anche in questo caso, laltezza fuori terra delle paratie abbastanza variabile a causa della presenza dellopera di sfioro costituita da un muro a mensola in c.a. fondato su una paratia di pali di base che consentono di raggiungere una quota altimetrica pi bassa del fondo vasca, convogliando le acque alla scarico finale; per la realizzazione della vasca in esame sono previste le seguenti tipologie di pali: pali F700, i= 80cm p.i.= 10m; pali F700, i= 80cm p.i.= 13m; pali F500, i= 60cm p.i.= 7m; dove si indicato con i linterasse dei pali ed p.i. la relativa profondit di infissione. Di seguito si riporta il calcolo della paratia pi sollecitata, costituita dai pali F700.
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Tangenziale di Napoli : Opere di convogliamento delle acque meteoriche superficiali tratto km 1+000 al km 3+500: Relazione Tecnica Opere Strutturali
Verifica a pressoflessione Sezione Circolare d= 70 cm (Af=24F26, staffe F10/20) Caratteristiche di sollecitazione: M = 90,00 tm
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Tangenziale di Napoli : Opere di convogliamento delle acque meteoriche superficiali tratto km 1+000 al km 3+500: Relazione Tecnica Opere Strutturali
N = 10,00 t Valori limiti: Mlim = 111,84 tm Nlim = 12,43 t N/Nlim = 0,8047 Deformazioni: eps c sup = 0,0035 eps s inf = -0,0056 asse neutro x =25,0 cm Sezione verificata Verifica a Taglio DATI b h d Rck fcd f'cd f n. bracci Ast s fyd VEd NEd scp ac 600 600 550 30 16,60 8,3 10 2 157,08 200 374 250 0 0 1 mm mm mm MPa MPa MPa mm mm2 mm MPa kN kN MPa
VERIFICHE DI SICUREZZA cot(q) VRcd (kN) VRsd (kN) 2,5 850 364 VERIFICA SODDISFATTA VRd (kN) 364
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7.0 CONCLUSIONI
Tutti i dati riportati nella presente relazione sono stati desunti dalla relazione geologica allegata redatta dal dott. Mario Coppola. Tanto le verifiche geotecniche quanto quelle strutturali sono ampiamente soddisfatte e rispettano tutti i codici normativi vigenti.
il progettista
Ing. Massimo ACANFORA
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