Professional Documents
Culture Documents
Vigliaturo
Silvio Vigliaturo
GIUDIZIO UNIVERSALE TRASPARENTE
a cura di Boris Brollo
Castello Normanno di Santa Severina Silvio Vigliaturo Giudizio Universale Trasparente 8 giugno 8 settembre 2013
Comune di
Santa Severina
Mostra voluta e patrocinata dal Rotary Club di Santa Severina Distretto 2100 in occasione del decennale (2003-2013) Presidente: Prof.ssa Teresa Amoruso Curatore della mostra Boris Brollo Organizzazione e Coordinamento Comune di Santa Severina Rotary Club di Santa Severina - Distretto 2100 Soc. Coop. Aristippo Oesum Led Icima Allestimento mostra e collaboratori Franco Gaccione Massimo Garofalo Gianfranco DeLuca Giuseppe Tunnera Valerio Vigliaturo Ermanno Benna Giulia Zucca Progetto grafico ed elaborati Silvio Vigliaturo Claudio Zucca Stampa Ideaprint - Roccabernarda Foto Roberto Ferraris
Video Enrico Schenardi
ROTARY INTERNATIONAL
Distretto 2100 ROTARY CLUB DI SANTA SEVERINA
Ufficio Stampa Andrea Rodi, ufficio stampa Vigliaturo Francesco Kostner, portavoce Rettore, Universit della Calabria
Sono trascorsi dieci anni da quando la campana che, ritualmente, segna l'avvio dei lavori rotariani ha, per la prima volta, risuonato nei suggestivi ambienti del Castello Normanno di Santa Severina, sugellando, di fatto, la nascita del nuovo Club Rotary. Da quel giorno, tante iniziative improntate alla solidariet ealtrettante manifestazioni culturali, in ossequio ai precetti e alla missione statutari, si sono susseguite e hanno caratterizzato il felice connubio fra il Club e la nostra cittadina, le istituzioni locali, i suoi singoli abitanti. Una ricorrenza tanto importante e significativa, quale , appunto, il decennale del Club Rotary di Santa Severina, viene celebrata contestualmente all'inaugurazione della straordinaria "mostra evento", promossa per l'occasione dal medesimo Club e dal Comune, dell'artista e maestro del vetro Silvio Vigliaturo. A lui, figlio illustre della terra di Calabria, nomade d'intelletto ma sempre vicino alle proprie radici, va il mio ringraziamento per aver messo a disposizione le sue preziose opere, esposte fra l'ingresso, il Piano Nobile, gli spazi museali e il Salone delle Scuderie del Castello. Si tratta, certamente, di un'operazione culturale di grande rilievo, che consente a questo prezioso monumento, le cui mura raccontano una storia millenaria, di arricchirsi di moderne suggestioni, di farle proprie e di catturarne l'impronta, serbandone il ricordo anche quando gli squarci di luce che l'attraversano non si poseranno pi sulle sculture vitree e sui grandi dipinti. Si realizza, cos, la fusione mistica, immaginifica, solo apparentemente stridente, fra il luogo, custode di memorie antiche e lopera darte contemporanea del maestro Vigliaturo, che ci richiama tutti alla necessit di allargare i nostri orizzonti e che favorisce, nel contempo, la comprensione delle radici culturali di cui non solo il castello e gli altri monumenti presenti nel nostro borgo sono il prodotto, ma anche noi stessi.
Il Sindaco Diodato Scalfaro Castello Normanno di Santa Severina
6_7
Il cuore delluomo ha bisogno di celebrare le ricorrenze che lo ricollegano agli avvenimenti del passato, ricordare quanto fatto e immaginare quanto ancora potr fare. Il Rotary nato dalla constatazione dellisolamento delluomo e dal bisogno per ognuno di noi della comunicazione dei sentimenti: da qui la ricerca dellunione degli sforzi per dare un contributo di opere e di sostegno concreto a chi ha bisogno. Nello stesso tempo il Rotary avverte la necessit di rinnovare in occasioni particolari, quale, ad esempio, un decennale di fondazione, i proponimenti di partecipazione per rendere sempre pi viva, pi significativa, pi incisiva la sua presenza nella societ. E allora, perch una mostra, perch un Giudizio Universale Trasparente nella ricorrenza del nostro decennale e in particolare nellanno che il Rotary dedica alla pace? La ricerca della pace scelta di valori, scelta compiuta con responsabile libert. Se la natura delluomo quella di essere un soggetto di cultura evidente che non c cultura senza luomo, cos, come non c uomo senza cultura. Luomo aamato di pace luomo reale, concreto, ansioso di giustizia, desideroso di comunicare nel suo sogno di bellezza, nella sua esigenza di libert. In questottica si pone la mostra che andiamo ad inaugurare; a fronte di unaabulazione sul non pensare, sta una cultura totalmente diversa che la cultura del fare. Il mondo del fare, infatti, ci induce a riflettere, ci scuote e, coerente con la propria essenza volta allagire, pensa ai rimedi. Si pu certo aermare che gli uomini non hanno solo bisogno di pace ma anche di poesia, da godere in pace. E poesia sono le opere di Silvio Vigliaturo che con le loro trasparenze colorate ci invitano a pensare che larte, rivelazione della vita dellanima, dono di Dio. Poesia lamicizia, pace la reciproca comprensione. Pace la libert intesa come obbedienza allappello di quello che vi di meglio in noi. E lavanzamento costante verso il conseguimento di modelli di vita pi umanizzati, cio degni delluomo che li vive. Il ruolo che a noi rotariani compete, quali costruttori di un avvenire di pace e di fratellanza, passa anche da qui; dallidea che luomo di domani -che comincia da noi stessi- pu esser pi umano, pi comprensivo delluomo di ieri. E, allora, il Giudizio Universale Trasparente con le sue suggestioni, con i suoi miti rivisitati, pu essere percepito, appunto, come unindicazione di cammino su cui tutti noi, grazie a Silvio ci ritroviamo. Uniamoci quindi a far s che il Rotary si vivifichi sempre di pi perch esso, oltre ad essere unoccasione di sereno incontro, possa essere unassociazione di persone che credono nellideale del servire la comunit e che, attraverso questo ideale, vogliono umanamente costruire un mondo migliore.
Teresa Amoruso Presidente a.s. 2012\13
8_9
Ecco, dopo una felice nascita, preceduta da una gestazione rapida quanto convulsa, iniziava una aascinante avventura che ha dimostrato che la volont, lentusiasmo e lamore per certi valori e certe idee sono una spinta straordinaria che fa superare ogni ostacolo e consente a tante persone di condividerli ed interpretarli. Tale volont, tale entusiasmo e tale amore e condivisione dei valori e degli scopi del Rotary sono stati sinora bene coniugati ed interpretati dal Club e da tutti i soci, i quali, superando tante dicolt hanno consentito di portare a termine in modo egregio tanti prestigiosi progetti e realizzazioni. In un territorio come il Marchesato Crotonese, aspro e dicile, dal paesaggio di una bellezza selvaggia e rude, cos didente e bizantino per indole, ricco di millenni di storia fatta di pagine tragiche e gloriose, ora come non mai martoriato dalle innumerevoli e note piaghe sulle quale non ci soermiamo oltre, non stato certo facile far nascere e crescere un sodalizio che coniuga felicemente nobili ideali di carattere universale con un solido e concreto pragmatismo anglosassone! Quanto lavoro qui per un club di services! Quante dicolt per tradurre in realt concrete le aspirazioni dei soci alla realizzazione dei progetti di solidariet, sia locali che internazionali, in una situazione di recessione il cui morso stato via via particolarmente velenoso in questangolo del nostro Distretto! Ma torniamo alla nascita, al giugno del 2003. Il decollo riusc come meglio era dicile aspettarsi. I primi passi mossi dal Club, guidato per i due anni iniziali da un sempre motivato ed entusiasta Fabrizio Fauci, e per il terzo anno da Michele Gallucci ed assistito con grande cura da un padre nobile esperto ed assiduo come Tot Amoruso, diventato nel frattempo socio onorario, forse sono stati i pi emozionanti ed i pi belli. Alla compagine dei soci, infatti, si apriva un mondo nuovo, fatto di amicizia, solidariet, progettualit e condivisione di ideali. I primi caminetti costituivano un evento atteso e, nello stesso tempo, un po temuto per linevitabile ansia dei neofiti che, pur conoscendosi da tempo nella stragrande maggioranza, entravano in punta di piedi, con umilt e rispetto, in un club elitario, certamente non per censo e titoli, ma per sensibilit e soprattutto per vocazione al servizio, in un sodalizio, inoltre, che si caratterizza anche, e necessariamente, per un rigido rispetto di regole, procedure e forme. Composto da circa trenta soci fondatori, residenti in gran parte a Santa Severina e nei vicini centri di S.Mauro, Scandale, Roccabernarda, Cotronei e Rocca di Neto, e da una qualificata rappresentanza crotonese, il Club nascente annoverava, inoltre, quale socio onorario il Magnifico Rettore dellUniversit della Calabria Giovanni Latorre. Questo avveniva i primi di giugno del 2003, due lustri orsono, quindi, cadenzati da anni rotariani caratterizzati tutti dai grandi temi internazionali, dalle prerogative e dagli input dei Governatori succedutisi
e, ovviamente, dalle attitudini e dalle personalit dei Presidenti eletti dopo i precitati Fabrizio Fauci e Michele Gallucci, nellordine: Nino Attin, Vincenzo Bisceglia, Rocco De Rito, Tatjana Saveria Stefankka Grebler, Bruno Cortese, Walter Geremicca e Teresa Amoruso, presidente in carica. Dopo dieci anni duopo tracciare i primi bilanci. Molto stato fatto, ma come sempre accade quando il fare sorretto da passione, entusiasmo e spirito di servizio, tutti i soci hanno ( questa una circostanza che va letta in chiave positiva) la sensazione che si poteva fare meglio e di pi. Facendo una rapida carrellata su questo decennio e tralasciando volutamente una puntuale e minuziosa elencazione dei numerosi singoli eventi succedutisi non si possono non rammentare momenti assai significativi perch inerenti le aree di intervento specifiche rotariane (che sono sei: pace e prevenzione dei conflitti prevenzione e cura delle malattie acqua e strutture igienico-sanitarie salute materna ed infantile alfabetizzazione ed educazione di base sviluppo economico e comunitario). Come non rammentare, ad esempio i convegni sulla tutela alimentare, sugli anziani intesi come risorsa, sulle cellule staminali (donazione del cordone ombelicale), sulle risorse idriche, sullipotesi di un itinerario religioso nel nostro comprensorio, su il Rotary fra scienza ed arte, sulle tossicodipendenze, sulla violenza contro le donne, sul dissesto idrogeologico. per citare solo alcuni degli incontri e convegni vertenti su tematiche di grande impegno civile ed economico-sociale, ai quali, naturalmente, si sono alternati progetti concreti, tutti realizzati, con interventi sia a livello locale che internazionale. A livello locale assai significativi, ad esempio, lintitolazione a Paul Harris di uno spazio emblematico, in quanto posto allingresso del nostro centro storico, e la realizzazione, fortemente voluta dallinfaticabile Rocco De Rito, ineguagliabile anche nellopera di reperimento di risorse economiche, di un centro di assistenza alle gestanti a Roccabernarda. Ora, a coronamento del decennale il Club installa delle targhe topografiche illustrative dei monumenti di Santa Severina in Braille, strumento divulgativo indispensabile per un centro a vocazione turistica come il nostro e pienamente in sintonia con la particolare attenzione che il Rotary riserva ai diversamente abili. A livello internazionale limpegnativo progetto Matching Grand El Zawayain collaborazione con il Club Rotary egiziano di Heliopolis. Grande attenzione stata posta anche nello stimolare ed incoraggiare le nuove generazioni premiando annualmente con una borsa di studio uno studente particolarmente meritevole del Liceo Classico D. Borrelli. Non stata trascurata, inoltre, lazione tesa allassistenza sanitaria della comunit dellintero Marchesato con dei services quali lo screening teso alla prevenzione dellosteoporosi ed una campagna educativa - realizzata grazie alla collaborazione della Calabrodental (che fa
capo al nostro socio Massimo Marrelli) - per la prevenzione dentale svolta presso le scuole elementari di Santa Severina. Andando avanti in questa carrellata, indimenticabile risulta la visita al Club di Leck Walesa, premio Nobel per la pace, che abbiamo il vanto di annoverare fra i nostri soci onorari, e ci inorgoglisce anche aver ospitato per unintera giornata il grande Carlo Rambaldi , nel corso di una delle sue ultime venute in Calabria. Cos come ci inorgoglisce il fatto di avere come soci onorari tre Past Governor di grande spessore: Francesco Socievole, disponibile da sempre ad ascoltare h 24 i nostri dubbi e quesiti, Mario Greco, nativo di Cotronei e legatissimo al nostro territorio, che ha favorito in modo determinante il gemellaggio con il suo Club di appartenenza, quello di Putignano e Orscelik Balkan del distretto della Turchia sempre aettuosamente vicino a noi. Passando a tematiche che potremmo definire pi frivole, va detto anche che non sono mancati momenti di gioiosa aggregazione, momenti che qualche socio definisce ludici durante i quali, per, forse col favore di una propizia e rilassata atmosfera conviviale, spesso sono state gettate le basi per la realizzazione di importanti services. Restando in tema, vivo anche il ricordo dei viaggi e delle numerose gite pi a breve raggio organizzati dal Club, in particolare, della nostra primavera di Praga nel maggio del 2008, e delle gite a Napoli ed a Lecce e Terra dOtranto ed ultimamente a Taverna in occasione della mostra dedicata a Mattia Preti. Nellanno in corso, inoltre, non da escludersi che possa concretizzarsi la nascita di un nuovo Club, quello del comprensorio di Botricello-Cropani, che vedrebbe il nostro nellimpegnativa e lusinghiera veste di Club sponsor. Si tratta di un importante traguardo che oltre a colmare lo scacchiere territoriale al centro di Crotone, Catanzaro, Santa Severina e Petilia Policastro, arrichisce il Palmares del nostro Club. Ma uno dei maggiori meriti di questo Club stato ed in primis la capacit di impiantare felicemente nel territorio il seme degli ideali rotariani, e poi quello di incontrarsi, camminare insieme e collaborare con i club pi vicini di Crotone, Cir Marina, San Giovanni in Fiore, Petilia Policastro, e meno vicini come, ad esempio, Acri, Palmi, Trebisacce, Amantea, Corigliano e Rossano ed, in alcune circostanze, con Club extraeuropei (particolarmente intensi e proficui i rapporti con la Turchia). In un tessuto sociale cos individualista e spesso disgregato, in un territorio geograficamente e topograficamente cos diverso e mal collegato come il nostro, tale merito ha certamente una particolare valenza, rispecchiando in toto e mettendo in pratica quei concetti di amicizia, solidariet e condivisione prettamente rotariani, senza mai discostarsi dal significativo principio cardine enunciato da Paul Harris: servire al di sopra di ogni interesse personale.
14_15
Silvio Vigliaturo condivide la sua esperienza artistica fra il Nord, dove vive in Piemonte, e il Sud da dove proviene e dove un museo, il M.A.C.A, ha una sezione a lui dedicata. Questa esperienza artistica ed estetica rende lidea dellibridismo culturale che si trova nella sua opera. Sono innegabili le contaminazioni e gli slittamenti culturali, soprattutto dovuti alla frequentazione dellarte locale, che ha le radici nella Magna Grecia, di cui porta i segni nellarte vasaria che egli ha assorbito incoscientemente fin da ragazzino tramite la scuola; e alla civilt storica di cui assorbiva laria e se ne nutriva. Spostatosi a Torino, la grande citt con la sua cultura investe la coscienza civile di questo giovane uomo che, cercando il riscatto della propria esistenza, impegna la sua vita nel lavoro da una parte, e dallaltra nella ricerca di elevarsi grazie alla conoscenza. Conoscenza storica dellambiente sociale in cui vive, ma soprattutto conoscenza di ci che lo circonda: la societ industriale e le sue origini. Simpegna nel sociale e diventa conservatore della storia locale e intanto frequenta un maestro pittore che lo accoglie e lo erudisce nella cultura artistica. Dopo i vari passaggi che segnano la capacit da tecnica del saper fare e quindi del dimostrare, ecco via via emergere in s quel bagaglio sopito che viene dalla sua terra. La Magna Grecia gli si muove dentro e cozza con lesperienza artistica che prima lo irrigidiva. La sua linea che prima, nordica, era spezzata e tratteggiata, ora diventa fluida e corrente, sinuosa e scivolosa. Non pi disgiunta, essa si muove matitando, senza pi bisogno di ricostruire i volumi ma muovendosi sullaura esterna del corpo, ritratto a memoria come nel migliore simbolismo. La sua memoria interiore pesca nella cultura greca e sibarita. Mescolando colore a linea e rendendo tutto acceso e forte come per necessit di dare fisionomia alla luce accecante che di solito confonde la linea, smangiandola. Oggi risaputo che chi vive due culture privilegiato, perch sviluppa un sincretismo nomade che prende del maestro Silvio Vigliaturo, oramai artista vetraio e pittore riconosciuto, con mostre varie e fiere darte alle spalle. Egli passa a una sintesi della figura rinchiudendo la stessa dentro una geometria semplice, come nella migliore tradizione espressionista. La geometria costituisce e costringe allinterno del suo perimetro trattenendo lenergia creativa nel segno, che tenta di uscire spingendo in un continuo sforare per tramite dellurlo espresso nelle deformazioni dei visi che sincrociano tra fronte e profili comuni, entrambi rappresi allinterno dellovale del volto. Questa complessit si esprime in quella linearit continua della sua cultura greca, senza sospensione alcuna. La dicolt e la necessit, nel contempo, di dare un completamento alla scultura, lo fanno ingegnosamente scegliere lo snodo e il cuscinetto quale soluzione del tutto tondo, su cui far girare le sue doppie lastre vetrarie che costituiscono lossatura della scultura. E quindi ecco che la scultura diventa ingegneristica lastra totemica: razionale e astratta. A questo punto, trovato lo snodo quale fondamento e fusione della sua rappresentazione teatrale, egli fissa lo sguardo non pi, e non solo, sullattenzione del corpo, bens sulla natura stessa dellinfanzia, quella che gli ricorda i fichi dindia, le piante fiorite o ancora gli alberi con le loro foglie lanceolate. Qui la manualit sintride della creativit calda delleros antico e produce un naturalismo di alta qualit e per il colore e per la rotondit delle protuberanze scultoree, come nei fichi dindia, deliziose opere dal piacere mediterraneo. Leros che promana da queste sculture
viene espresso al meglio nei riflessi lucenti che queste sculture diondono e danno grande piacere alla vista e ai sensi. Ma la comprensione del suo operare ultimo lho avuta alla vista dellAlbero del Sapere, che stato installato nel Liceo V.Julia di Acri. Lalbero, di dicile soluzione estetica proprio perch realizzato in vetro, qui presenta ancora il carattere naturalistico della somiglianza formale, ma gode pure di una riduzione geometrica che lo riduce allessenza, per tramite di unastrazione derivante dalla cultura nordica dellarte, come ad esempio nella perspicace sequenza dellalbero di Mondrian. Pu sembrare una contraddizione questa del naturalismo astratto, un ossimoro, perch si abituati a pensare alla natura come si vede comunemente: rigogliosa, esuberante e, se incontrollata dalluomo, selvaggia e invadente. Ma in realt la Natura presenta sempre unorigine formalmente rigorosa e geometrica, quella che viene definita armonia delle sfere celesti che si riflette nel prisma cromatico dellarcobaleno, oppure nei cerchi perfetti di crescita degli alberi, o ancora nei disegni contenuti nei minerali: basti tagliare una pietra e guardare il marmo per accorgersi di quale disegno profondo governa il mondo naturale. Ed in questarmonia che si concede lastrazione naturale, cio quel pensarsi stesso della natura e il suo darsi allocchio del mondo. Silvio Vigliaturo, nella sua maturit artistica, ha colto questastrazione interiore e ce la rende naturalisticamente nelle sue forme scultoree.
Boris Brollo L'albero del sapere, 2013 - scultura in vetro cm.265x83 Opera in permanenza nellatrio del liceo V. Julia di Acri
18_19
24_25
La dea che gener la musica ,2010, cm. 215x48 - Courtesy Conservatorio di Cosenza
26_27
e Ev
2 o, t n
1 01
,c
2 m.
5 3x
,2 ero ist M 01 1, cm .2 48 7 x4
32_33
36_37
38_39
44_45
46_47
, no i cch e l Ar
1 20
m. ,c
2 x6 0 6
50_51
54_55
56_56
Ama nti, 20
12,
cm. 1
0 2 x3
Etto re
, 20
12,
cm.
253
58_59
60_61
64_65
68_69
Mescolanze, Una festa sui prati, 2012, olio su tavola, cm. 150x150
70_71
72_73
74_75
Tutto, nellarte di Silvio Vigliaturo, trova fonte e nutrimento nel segno. In esso si trova lorigine del procedimento creativo e la matrice che lo accompagna e guida in tutti i suoi stadi e le sue successive manifestazioni. Nelloriginalit accanita dellartista, il segno ha una perentoriet esemplare, fulminante. Il segno traduce la necessit dellartista di racchiudere le esperienze multiformi della vita in un perimetro visibile e condivisibile che faccia da limite a un racconto, a una parabola. Perch il disegno , prima di tutto, una narrazione e, attraverso il gesto lungamente addestrato da cui scaturisce il segno, Vigliaturo si trasforma in narratore dalla voce e dalle intenzioni cristalline che, pur nella presenza persistente di simbolismi, non cede mai allequivoco e allambiguit. Il racconto, imbastito dal segno nella sua forma preliminare, ma gi completa dal punto di vista narrativo, viene successivamente tradotto in pittura ed esplorato pi in profondit, dando vita a opere dal forte accento teatrale, vere e proprie parabole contemporanee. Il segno continua a essere il vero protagonista, mai modificato dallartista durante le fasi del procedimento pittorico. A esso si aggiungono i colori vibranti, anchessi custodi di altri interventi gestuali che arricchiscono il dipinto e la narrazione che esso ospita, donandogli uno spessore visivo ulteriore. Il segno, giunti a questo stadio, svela la sua parte razionale capace di coordinare lesuberanza cromatica fino a giungere al perfetto equilibrio tra figura e astrazione, dando vita a immagini che non appartengono a nessuna storia e a nessun tempo, pur essendo impregnate di memoria, e divenendo finalmente archetipi e miti in grado di saldare insieme lantico e il presente. La plasticit del segno di Vigliaturo trova nella scultura la sua naturale destinazione, sorprendendo per le infinite possibilit di traduzione tridimensionale che emanano da esso, sostenuto dalla ricerca e dalla sperimentazione costanti a cui lartista sottopone il proprio procedimento creativo.
Acciaio, vetro e ceramica sono i diversi accenti di un linguaggio espressivo sempre riconoscibile, addirittura inconfondibile. Le sue opere scultoree, figure di una narrazione mitica senza tempo, racchiudono e circoscrivono il vissuto con lo stesso segno caratteristico che si era prima tradotto in pittura, legando strette, luna allaltra, le due forme espressive. Lavvento del vetro, la sua riscoperta a inizio degli anni Novanta, non fa che confermare, oltre alla straordinaria golosit intellettuale e la ricchezza degli approvvigionamenti culturali e artistici, lurgenza di una comunione quotidiana tra progettualit ed esecuzione. La dimensione della bottega artistica, fatta di scambio e interazione, fa da cornice ideale a una lavorazione ancestrale, lenta, in cui fondamentale lapporto di pi mani che traducano sapientemente limmagine dellartista nella sua forma totemica. Vigliaturo veste i panni del maestro alchimista in grado di trasformare la materia e domare, nei suoi forni, la forza generatrice del fuoco, dando vita a sculture fluide, flessuose, lisce e trasparenti, in cui il magistrale uso del colore trova la sua esaltazione massima. Le sculture monumentali sono la sintesi della ricerca e delle sperimentazioni dellartista con materiali diversi. Luso dellacciaio come ossatura del vetro o della ceramica celebra ulteriormente la matrice segnica dellarte di Vigliaturo, sviluppandone lo spessore del segno e rendendolo palpabile sostegno delle variopinte narrazioni. Le opere di Vigliaturo trovano la loro espressione pi congeniale nello sviluppo in verticale, una ricerca del cielo e del divino di derivazione antica che sottende lintera attivit scultorea dellartista. Nelle grandi dimensioni ancora pi percepibile lessenza narrativa, allusiva e profondamente parabolica dellarte di Vigliaturo. I monumenti, moltiplicando le dimensioni del segno e quindi del racconto che esso traduce simbolicamente, amplificano ed estendono la portata del messaggio che custodiscono ed esplicitano, fino a renderlo universale.
Andrea Rodi
78_79
LOPERA NON CADE MAI NON SI FRANTUMA, RIMANE ETERNA GIOIOSA O MESTA, ENTUSIASTA E MOLTEPLICE RIMANENDO IMMUTATA AI COLPI DEL TEMPO E TESTIMONE DI UN TEMPO IMMORTALE.
Lorenzo Calogero 1910 1961 Melicucc (RC)