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LA SECONDA GUERRA MONDIALE

PREMESSA Dal 1914 in poi, tutte le grandi potenze hanno contribuito a soffiare sul fuoco delle tensioni internazionali che lo stesso sistema di alleanze formatosi nei precedenti tren'anni non aveva attenuato. Tuttavia la Germania nazista il soggetto che dalla met degli anni Trenta spinge verso la guerra. I suoi capi infatti non fanno mistero delle loro ambizioni: rimettere in discussione gli accordi di Versailles e assicurare al reich tedesco nuovi spazi e nuovi territori verso est. Questi sono i capisaldi espliciti della loro politica estera. I primi obiettivi sono rivendicati in nome di una ricomposizione del popolo tedesco all'interno di un unico Stato, il Reich. In primo luogo a Berlino si vuole l'Anschluss, cio l'annessione, dell'Austria. E' un obiettivo caldeggiato dal partito nazista austriaco, ma non condiviso da una larga parte del sistema politico e dell'opinione pubblica austriaci. Un tentativo di colpo di stato, nel 1934 stato represso a costo della vita dall'autoritario Cancelliere austriaco, Dollfuss. In quella circostanza le truppe tedesche non sono intervenute anche per una decisa pressione di Mussolini, preoccupato per quella che gli sembra un'esagerata espansione della Germania. Ma dopo l'avventura in Etiopia l'Italia si avvicina alla Germania, dalla quale riceve sostegni materiali e appoggio diplomatico. ALLEANZE Nel 1936 in un'alleanza (l'Asse Roma-Berlino), rinsaldata da un ulteriore accordo del novembre 1937, che include anche il Giappone, e dalla collaborazione nella guerra di Spagna a sostegno delle truppe di Franco. Mussolini non ha pi ragione di temere la Germania di Hitler; perci non si oppone pi all'annessione dell'Austria al reich. ANNESSIONE DELL'AUSTRIA I nazisti austriaci cercano di far cadere il regime guidato dal Cancelliere Schuschnigg, dell'Austria. Schuschnigg tenta un referendum per verificare l'orientamento del popolo in merito all'annessione. La maggioranza degli austriaci sembra favorevole alla conservazione dell'autonomia. Per questo Hitler decide di schierare le sue truppe al confine, pronte ad attaccare; e Schuschnigg lascia il suo posto di Cancelliere al nazista austriaco Inquart: costui, come primo atto di governo, apre le frontiere all'esercito tedesco, che entra a Vienna il 13 marzo 1938. E' l'atto di forza che conduce alla formale annessione dell'Austria alla Germania. ANNESSIONE DEI SUDETI Tutta l'operazione avviene senza che nessun'altra potenza europea faccia alcun passo concreto per opporvisi. In particolare il governo britannico, guidato da Neville Chamberlain, d la sensazione di accettare il fatto compiuto, Pro bono pacis (perch la pace sia conservata). Hitler, interpreta l'atteggiamento britannico come un gesto di debolezza e si appresta a compiere un'altra mossa, cio annettere i Sudeti, territori di confine tra Germania e Cecoslovacchia, con una popolazione in maggioranza tedesca. Nel settembre del 1938, Hitler ingiunge al governo cecoslovacco di cedere il territorio dei Sudeti. CONFERENZA INTERNAZIONALE Mussolini prende allora l'iniziativa di una Conferenza internazionale, partecipano lui stesso, Chamberlain in rappresentanza del regno Unito, il ministro degli Esteri francese Edouard Daladier e Hitler. La Conferenza si tiene a Monaco il 2930 settembre 1938; senza consultare il governo cecoslovacco, Italia, Regno Unito e Francia riconoscono alla Germania il diritto di annettersi i Sudeti. La conclusione del Patto di Monaco vista dall'opinione pubblica occidentale come un grande risultato, perch si pensa che il successo diplomatico e l'annessione dei Sudeti basti alla Germania nazista, e che la pace sia definitivamente al sicuro. AGGRESSIONI La Germania non soddisfatta, perch tutta la sua struttura socioeconomica costruita in funzione di un'imminente espansione territoriale: il nuovo gesto di arrendevolezza da parte delle democrazie occidentali rinfranca ulteriormente Hitler nei suoi propositi. Nel marzo del 1939 le truppe tedesche entrano in Cecoslovaccia. Lo stato viene smembrato: vengono istituiti il Protettorato di Boemia e Moravia, annesso al terzo Reich, e lo stato autonomo di Slovacchia. Intanto tutto il quadro internazionale in movimento. Ungheria e Polonia approfittano del crollo della Cecoslovacchia per annettersi territori del nuovo Stato slovacco; l'Italia, nel 1939, occupa militarmente l'Albania : la resistenza militare albanese facilmente piegata, il sovrano costretto alla fuga e il territorio trasformato in una coloni italiana. AGGRESSIONE DELLA POLONIA Nel marzo del 1939, mentre le truppe naziste entrano a Praga, i diplomatici tedeschi chiedono al governo polacco la cessione del Corridoio di Danzica, che separa la Prussia orientale dalla Germania. Il rifiuto del governo polacco e lo stato di tensione provocano una ripresa dei contatti diplomatici tra le varie potenze. Ad aprile del 1939 Francia e Regno Unito garantiscono al governo polacco la loro disponibilit a soccorrerlo nel caso di un attacco tedesco. La Germania opera le sue contromosse. 1) Nel maggio 1939 Germania e Italia sottoscrivono un accordo (il patto d'acciaio) il quale

prevede che se uno dei due paesi contraenti si trova impegnato in una guerra (difensiva o aggressiva che sia), l'altro contraente obbligato a intervenire militarmente in aiuto. La scarsa resistenza di Mussolini e del suo ministro degli Esteri Galeazzo Ciano, i quali fanno notare che l'Italia ancora impreparata per un impegno militare, viene vinta dalle assicurazioni di Hitler che asserisce di non avere intenzione di scatenare la guerra prima di due-tre anni. 2) Contando sullo stato di tensione che si creato tra URSS e potenze occidentali, vengono avviate trattative tra diplomatici nazisti e sovietici che , il 23 agosto 1939, portano alla firma di un patto di non aggressione tra URSS e Germania nazista patto MolotovRibbentrop, dai nomi dei ministri degli Esteri sovietico e tedesco. Nel patto l'URSS d carta bianca alla Germania per quanto riguarda il corridoio di Danzica, tutta la Polonia occidentale e la Lituania; la Germania riconosce all'URSS la possibilit di occupare Lettonia,Estonia e Finlandia, la Polonia orientale e la Romania nord-orientale. Il 1 settembre 1939 le truppe tedesche attaccano la Polonia. Il 3 settembre Francia e Regno Unito dichiarano guerra alla Germania. L'Italia dichiara la sua non belligeranza, motivandola con la sua impreparazione militare. A met settembre i sovietici attaccano la Polonia, gli stati baltici e la Finlandia. E' l'inizio della SECONDA GUERRA MONDIALE (1939) LA GUERRA LAMPO Con un rapidissimo movimento di forze corazzate e aeree la Germania, attuando la Blitzkrieg, ovvero la guerra lampo, conquista Danzica e la Polonia occidentale. I sovietici, intanto occupano la Polonia orientale; nei mesi seguenti si impadroniscono di tutti e tre gli stati baltici e della Bessarabia. Nella Polonia occupata dai nazisti entrano subito in azione i gruppi operativi tedeschi che uccidono migliaia di polacchi ritenuti politicamente pericolosi, col deliberato obiettivo di decapitare subito la societ polacca, evitando la possibilit di ogni forma di resistenza. In modo del tutto simmetrico, sull'altro lato del fronte i sovietici eliminano circa 20.000 tra ufficiali, soldati e civili polacchi; tra l'aprile e il maggio del 1940 l'attacco sovietico alla Finlandia incontra notevoli difficolt, poich l'esercito finlandese resiste con grande efficacia. URSS e Finlandia siglano un accordo in base al quale quest'ultima cede soltanto una piccola parte del suo territorio; ma l'indipendenza finlandese salva. ATTACCO IN FRANCIA La Germania attacca e conquista la Danimarca e la Norvegia. Il 10 maggio del 1940 parte l'offensiva tedesca contro la Francia, che include anche l'aggressione all'Olanda e al Belgio. I francesi sono attestati su una lunga linea difensiva fortificata (linea Maginot). I francesi si aspettano un'esperienza di guerra simile a quella vissuta nel 1914/18. Ma i loro calcoli si rivelano sbagliati. L'esercito tedesco sfonda la linea nella zona centrale e il 14 giugno 1940 le truppe tedesche sono a Parigi. Mussolini, convinto della sostanziale invincibilit delle truppe naziste, dichiara guerra alla Francia quando questa sta ormai per crollare; e nonostante ci le truppe italiane, che hanno aggredito quelle francesi, danno pessima prova di s. La Francia cede e i nazisti decidono di dividerla in due aree distinte: l'area settentrionale sotto la diretta amministrazione nazista, l'area meridionale affidata al governo collaborazionista del generale Petain, che elegge a sua capitale la citt di Vichy. ATTACCO ALL'INGHILTERRA OPERAZIONE LEONE MARINO Le truppe inglesi inviate in Francia e 100.000 soldati francesi riescono a sfuggire all'attacco tedesco rifugiandosi in Inghilterra. Nel Regno Unito si forma un governo di unit nazionale guidato da Wiston Churchill, che, dopo la formazione del governo Petain, annulla gli accordi diplomatici con la Francia e muove la flotta per mettere in atto un blocco navale antitedesco nel Mediterraneo e sull'Atlantico. Il governo nazista reagisce attaccando i lregno Unito con l'aviazione. Gli strateghi tedeschi, indirizzano i bombardamenti sia verso obiettivi militari sia verso i bersagli civili. Contano di indebolire la resistenza della popolazione civile e di arrecare danni all'aviazione britannica. L'episodio pi grave avviene a Coventry, importante sede di industrie belliche che viene bombardata per 11 ore, tra il 14 e il 15 novembre del 1940. I britannici tuttavia riescono a organizzare un efficace sistema di evacuazione dei civili e dispongono di ottime difese antiaeree. L'operazione appare fallita: Hitler decide di mutare strategia e di perseguire altri obiettivi.

LE GUERRE PARALLELE INIZIATIVE ITALIANE L'Italia fascista ha aperto nuovi fronti. Una volta erntrato in guerra, Mussolini vuole assicurarsi

prima possibile la sua fetta di nuovi territori. L'esercito italiano largamente impreparato. La strategia quella di svolgere una guerra propria, una guerra parallela e non subalterna agli obiettivi di Hitler e del regime nazista. 1) Nell'agosto del 1940 l'esercito italiano attacca dall'Etiopia la Somalia britannica e dalla libia attacca l'Egitto, anch'esso controllato dai britannici. Comandati dal maresciallo Graziani, inizialmente gli italiani riescono a penetrare a fondo in Egitto. Dicembre 1940 controffensiva britannica. L'esercito italiano deve arretrare e abbandonare la Cirenaica. La guerra parallela diviene subalterna : Mussolini chiede aiuto ai tedeschi. Le forze italotedesche respingono le truppe britanniche oltre i confini egiziani. Nel frattempo l'Italia perde la guerra contro i britannici in Africa Orientale ed costretta ad abbandonare l'Etiopia. 2) L'altra guerra parallela iniziata dagli italiani indirizzata contro la Grecia. Ma una vera catastrofe militare, poich l'esercito greco contrattacca respingendo gli italiani in Albania. Le truppe britanniche sbarcano a Salonicco e contemporaneamente Taranto subisce un attacco aereo britannico, mentre la flotta italiana sconfitta al largo di Capo Matapan dalle navi inglesi. L'impresa italiana rischia di trasformare la Grecia e i Balcani in avamposti britannici. I tedeschi decidono dunque di attaccare a fondo nei Balcani sostenuti da truppe dei paesi a loro alleati (Italia, Ungheria,Romania, Bulgaria). Sia la Jugoslavia che la Grecia vengono conquistate e sottoposte ad un regime di occupazione. Agli italiani vengono assegnati la Slovenia centromeridionale, l'area intorno a Zara, la costa della Dalmazia, e il Montenegro. Gli ungheresi si annettono un'area al confine con la Croazia. La Bulgaria ottiene parte della macedonia e della Tracia. La Germania si annette la Slovenia e si riserva l'amministrazione della Serbia, mentre viene costituito uno Stato autonomo di Croazia. In Grecia i tedeschi controllano Creta, le aree di Salonicco e di Atene, il resto viene assegnato all'Italia. ATTACCO ALL'URSS A met del 1941, le potenze dell'asse, guidate dalla Germania, controllano tutta l'Europa, a eccezione di regno Unito e Unione sovietica. L'attacco al regno Unito appare irrealizzabile e quindi viene rimandato, ma si ritiene invece possibile un'aggressione all'Unione Sovietica. L'Ucraina desiderata per la sua ricchezza agricola e tutto l'Est slavo e bolscevico considerato una terra di espansione, nella quale la razza tedesca potr insediarsi come popolo padrone. Viene lanciata l'operazione barbarossa, che ha inizio il 22 giugno 1941, contro l'URSS. L'attacco micidiale e segue tre direttrici: -attraverso i paesi baltici verso Leningrado -da Varsavia verso Mosca -in direzione di Kiev verso l'Ucraina. Nonostante l'aggressione sia efficace, l'attacco a Mosca parte troppo tardi e i tedeschi devono fermarsi per il sopraggiungere dell'inverno senza essere riusciti a prendere la citt. L'offensiva non ha dato un colpo definitivo all'Urss poich la popolazione collabora attivamente con l'armata Rossa. Nell'inverno del 1941-42 si hanno diversi problemi, il fronte esteso troppo in profondit ed difficile il flusso dei rifornimenti, delle munizioni e delle attrezzature belliche. Nei territori di occupazione tedesca inoltre si formano gruppi di partigiani antinazisti che compiono costanti azioni di sabotaggio che ostacolano i collegamenti tra u centri di rifornimento dell'esercito nazista e il fronte. I tedeschi, non potendo arrivare n a Mosca n a Leningrado puntano a sud verso il Caucaso, con l'obiettivo di bloccare i rifornimenti di carburante per le armate sovietiche e di impadronirsene a proprio vantaggio. E' il 1942 e altre terre cadono sotto il controllo nazista. Il corpo di spedizione tedesco giunge in prossimit di Stalingrado, citt che essenziale conquistare. Anche qui si trova una grande resistenza. i tedeschi devono fermarsi. LA GUERRA NEL PACIFICO Tra il 1941 e il 1942 la guerra diviene mondiale poich si assiste all'intervento attivo del Giappone e degli Stati Uniti. Gli Stati Uniti avevano favorito la prosecuzione di una politica isolazionista, che li teneva lontani

dalla guerra europea. Ma, di fronte alle notizie che giungono dall'Europa, soprattutto il presidente Roosevelt spinge per una linea di pi attivo sostegno ai paesi che si oppongono alla Germania di Hitler (Regno Unito). 1941-Il Congresso approva una legge che prevede la concessione di materiale bellico ai paesi alleati a condizioni particolarmente favorevoli maggio 1941- Gli USA interrompono le relazioni diplomatiche con Germania e Italia 14 agosto 1941-Roosevelt e Churchill sottoscrivono la CARTA ATLANTICA documento che prefigura un nuovo ordine internazionale, che deve emergere dalla sconfitta dei regimi nazifascisti e si deve fondare sul rifiuto di politiche belliciste e aggressive, sul principio di autodeterminazione dei popoli- i quali devono essere liberi di scegliere il sistema politico che preferiscono- e sul principio della libera circolazione di beni e capitali. Roosevelt si preoccupa di richiamare l'attenzione dell'opinione pubblica statunitense sul doppio pericolo corso dalle democrazie : un pericolo remoto, quello nazista, e un pericolo pi vicino, quello giapponese, infatti proprio negli ultimi mesi la politica estera giapponese si fatta estremamente minacciosa. Dal 1940 i giapponesi hanno ampliato di molto i loro piani di espansione, non mirano soltanto alla Cina, ma all'intera Asia Sud-Orientale. settembre 1940 il governo giapponese invia truppe in Indocina, Hitler incoraggia questa politica, perch vi vede un diversivo che pu tenere gli Stati Uniti lontani dall'Europa. 27 settembre 1940 Germania, Italia e Giappone firmano un patto tripartito; Germania e Italia riconoscono l'Asia orientale come sfera d'influenza giapponese, mentre il Giappone riconosce alla Germania e all'Italia il ruolo di potenze dominanti in Europa. 28 luglio 1941 I giapponesi occupano definitivamente l'Indocina. Roosevelt decide di imporre l'embargo (sanzione economica con la quale un paese sospende i rapporti commerciali con un altro paese in occasione di una grave crisi diplomatica) sul petrolio e sull'acciaio statunitensi destinati al Giappone e procede anche al sequestro dei beni giapponesi ubicati sul territorio statunitense. La tensione diplomatica tra i due paesi cresce ulteriormente perch il governo nordamericano chiede al governo giapponese di ritirare le truppe da Cina e Indocina e la risposta del governo giapponese non affidata ad una semplice nota diplomatica. 7 dicembre 1941 senza notificare alcun ultimatum, l'aviazione giapponese attacca la flotta statunitense del pacifico, ancorata nella base di Pearl Harbor, Hawaii, distruggendola quasi completamente. L'esercito giapponese ora pu espandere le sue posizioni occupando la Thailandia, l'Indonesia, la Malesia, la Birmania, le Filippine e la Nuova Guinea. Il presidente Roosevelt dichiara guerra al Giappone, e contestualmente anche all'Italia e alla Germania. Il Regno Unito, direttamente minacciato nei suoi possedimenti coloniali (Birmania,India) dichiara anch'esso guerra al Giappone. Sebbene abbiano subito un grave colpo a Pearl Harbor, gli Stati Uniti dispongono di un apparato industriale capace di produrre a ritmi molto rapidi gli armamenti necessari per ricostruire la flotta nel Pacifico e per sostenere l'intero sforzo bellico. Paradossale che la partecipazione alla guerra e la crescita della domanda per materiale bellico consentono all'economia e alla societ statunitensi di superare definitivamente gli effetti della crisi del '29, riassorbendo completamente la disoccupazione che ancora gravava sul suo mercato del lavoro. Si ha anche una netta ripresa dei salari industriali e ci garantisce alle famiglie una buona prosperit per tutto il periodo della guerra. L'industria bellica trascina la ripresa economica e garantisce consenso alle istituzioni politiche. La differenza fondamentale con la Germania che la prima persegue una politica economica bellicista per la realizzazione di un obiettivo primario, ovvero l'attuazione di una guerra di aggressione; gli Stati Uniti invece la promuovono come una risposta difensiva. ORDINE NUOVO IN ASIA E IN EUROPA Nel 1942 il vantaggio relativo di cui possono godere la Germania e il Giappone nel controllare vasti territori in Europa e in Asia sud-orientale. Le lite di entrambi i paesi sono mosse da un'ideologia che postula la superiorit della razza tedesca o giapponese su tutti gli altri popoli europei e asiatici. Le modalit di governo dei territori occupati derivano da un presupposto ideologico fondamentale. In Asia il Giappone attacca e occupa vaste aree facendo impiego di retorica antioccidentale e

anticoloniale. Si parla della formazione di una sfera di prosperit della Grande Asia Orientale. Ma la realt diversa, i territori conquistati sono sottoposti a durissimi regimi di occupazione militare, la cui finalit principale quella di depredare le zone occupate di tutte le materie prime e di tutte le risorse che siano necessarie allo sforzo bellico giapponese. Stesso discorso nei paesi occupati dai tedeschi. Le forme di occupazione nazi-fascista dei territori europei variano da zona a zona. In alcune zone vengono costituiti regimi collaborazionisti come quello di Petain in Francia. In altre aree, invece, vengono organizzati sistemi di occupazione militare gestiti direttamente dalle autorit naziste, come avviene soprattutto nei territori dell'Est europeo. Verranno reclutati da queste zone molti individui e impiegati come forza lavoro servile a disposizione di aziende tedesche in sostituzione dei tedeschi richiamati nell'esercito. Ai lavoratori deportati o ai prigionieri sono riservati i lavori pi duri, mentre i loro paesi sono depredati delle risorse alimentari e delle materie prime a vantaggio della popolazione tedesca. Tutto questo fa s che in Germania i cittadini tedeschiariani risentano relativamente poco dello sforzo di guerra affrontato dalla Germania. Si tratta di un aspetto che rafforza il consenso intorno al regime e fa s che in Germania non ci siano forme significative di resistenza o di opposizione antinazista fino alla fine della guerra. Ci che spaventa dell'azione nazista che essa prefigura il possibile futuro dell' ordine nuovo europeo. Vengono prese misure giustificate solo dalla considerazione che vi sono aree europee popolate da razze di sottouomini, tra i quali i nazisti includono gli slavi, gli zingari, gli ebrei. Le aree per le quali si elaborano i progetti pi estremi sono la Polonia centrale, la Galizia, l'Ucraina, la Bielorussia e gli altri territori ex sovietici man mano conquistati. Il Piano generale per l'Est prevede la colonizzazione dell'intera regione da parte di coloni tedeschi spostati dalle regioni occidentali e dotati dei fondi espropriati dalla popolazione locale. Prevede inoltre che la popolazione slava locale sia sottoposta a una selezione razziale e che la maggior parte della popolazione slava ritenuta indesiderata, perch irrimediabilmente non germanizzabile, sia espulsa verso est (in Siberia), mentre quella trattenuta sia utilizzata come manodopera semi servile. LO STERMINIO DEGLI EBREI La linea antiebraica cambia man mano che, avanzando da est, le truppe tedesche incontrano comunit ebraica sempre pi numerose. Nel 1939, alla conquista della parte occidentale della Polonia, i responsabili nazisti ordinano la deportazione degli ebrei dalle aree rurali dentro recinti appositi (i ghetti) che sono loro riservati nelle pi grandi citt polacche. Dal 1941 nei ghetti polacchi vengono mandati anche altri ebrei che provengono da altre parti dell'Europa occidentale. Le condizioni di vita nei ghetti diventano intollerabili e il tasso di mortalit si fa sempre pi alto. Quando inizia l'offensiva contro l'Unione Sovietica, e le truppe naziste in marcia verso est incontrano comunit ebraiche sempre pi numerose, entrano in azione l Einsatzgruppen delle SS, aiutate da corpi ausiliari, che eseguono rastrellamenti della popolazione ebraica e fucilazioni di massa effettuate sul posto. Dopodich si adotta un'altra tecnica. Gli ebrei cominciano ad essere deportati in massa nei numerosi campi di concentramento costruiti per ospitare oppositori politici e soggetti alieni rispetto allo Herrenvolk . Oltre ai campi di concentramento, dove gli internati sono costretti ai lavori forzati, vengono costruiti campi di nuovo tipo, che hanno una diversa finalit. Il 20 gennaio 1942, nel corso di una riunione, Reinhard Heydrich comunica di aver ricevuto da Goring (responsabile delle politiche relative alla questione ebraica) l'incarico di organizzare la Soluzione Finale della questione ebraica. L'idea quella di sterminare fisicamente tutti gli ebrei. Il piano adottato nei mesi seguenti prevede di destinare sei campi di nuovo tipo all'eliminazione fisica degli ebrei sulla base di un'organizzazione efficiente. Nei nuovi campi di sterminio vengono progressivamente deportati tutti gli ebrei chiusi nei ghetti o nei campi di concentramento. La gestione dei campi di sterminio impegna un'amministrazione numerosa e attenta a minimizzare i costi e a ottenere il massimo dei risultati. Il tutto avviene sotto la supervisione di ufficiali delle SS. Il sistema per procedere alla S.F. quello delle camere a gas. I gruppi di internati destinati alla soppressione vengono condotti in locali simili a docce collettive. Dai condotti viene fatto uscire gas tossico e una volta completata l'operazione si procede all'ispezione dei corpi dei deceduti che poi vengono portati nei forni crematori. In tutta questa operazione vennero sterminati 6.000.000 di ebrei provenienti da tutta Europa. LA RESISTENZA CONTRO LE OCCUPAZIONI NAZI-FASCISTE. Maggiori spazi di azione, e quindi opportunit migliori di organizzarsi, hanno dei movimenti di Resistenza che si costituiscono in varie parti d'Europa e che cercano di ostacolare i trionfi nazisti. FRANCIA

Sin dall'occupazione della Francia il generale Charles De Gaulle a lanciare un appello ai francesi perch non si arrendano al potere nazista. Mentre l'esercito francese sta crollando, De Gaulle, che ha avuto importanti incarichi di responsabilit nell'esercito e nel governo francese, trova rifugio a Londra e il 18 giugno 1940, da una stazione radiofonica della Bbc invita i francesi a resistere e a opporsi agli occupanti nazisti. L'appello, nell'immediato, cade nel vuoto. Nei mesi seguenti, con l'appoggio del governo britannico, De Gaulle ricostituisce una forza armata francese, che egli chiama Forze Francesi Libere, che opera nel regno Unito e nelle colonie francesi d'Africa che si sono ribellate al governo collaborazionista di Vichy. De Gaulle riesce anche a coordinarsi con i gruppi resistenziali che si formano all'interno della Francia. POLONIA Nella Polonia devastata si forma un gruppo di resistenti che si coordinano nella Armia Krajova (esercito nazionale), fedele al governo polacco in esilio a Londra; assai ramificata entra in concorrenza con l'Armia Ludowa (armata popolare), di orientamento comunista, organizzata e sostenuta dall'Unione Sovietica ma molto meno forte. Le formazioni pi numerose e pi attive sono quelle comuniste, collegate all'Armata Rossa sovietica, che garantisce loro rifornimenti e sostegno logistico. JUGOSLAVIA Complessa anche la situazione che si forma nella Jugoslavia. In Croazia operano gli Ustasa, cio i nazionalisti croati. Sostenuti dai nazisti, gli Utasa attuano una politica di aggressione sistematica contro la minoranza serba e contro gli ebrei in nome della realizzazione di una perfetta integrit etnica della Croazia. In Serbia, ma anche in Croazia, sono all'opera i Cetnici, serbi filofascisti e nazionalisti che ingaggiano un duro conflitto con gli Utasa perch puntano alla ricostruzione di una Jugoslavia a dominante serba. Infine c' un terzo gruppo di partigiani, che riunisce persone di varia estrazione etnica ma di comune orientamento comunista, che guidato dal comunista croato Josip Broz, detto Tito: questo un gruppo che riesce a reclutare un largo numero di membri e a dotarsi di un'ottima organizzazione militare. Il movimento comunista jugoslavo non viene appoggiato da Stalin e dall'Urss. Dal punto di vista politico Stalin non apprezza l'esibizione di autonomia di Tito e del suo movimento. Tra il 1943 e il 1945 il movimento resistenziale di Tito riceve aiuti e materiali dalle forze anglo-americane, che lo individuano come la forza pi efficiente nella lotta antinazista nel territorio della Jugoslavia. GRECIA dal 1941 in Grecia si costituiscono diverse formazioni partigiane, che si oppongono all'occupazione nazista, fascista e bulgara della Grecia. L'organizzazione pi ampia animata da membri del Partito comunista greco ed il Fronte di liberazione nazionale. A fianco operano anche gruppi di partigiani nazionalisti e liberali. In tutta Europa le azioni partigiane sono represse dalle forze di occupazione naziste con una tecnica che prende di mira soprattutto le popolazioni civili, indiscriminatamente considerate come favorevoli ai gruppi partigiani e per questo sottoposte ad arresti o, molto spesso, a esecuzioni sommarie di massa. A volte sono pure semplici azioni di intimidazione volte a spezzare i collegamenti tra i partigiani e le popolazioni locali. Vengono bombardati e incendiati interi villaggi e deportati ostaggi nei campi di concentramento locali. (anche in Italia si attuano queste repressioni) Le nude cifre di queste rappresaglie, unite ai dati relative allo sterminio degli ebrei e alle vittime dei bombardamenti aerei, suggeriscono che questa una guerra contro i civili, oltre che una guerra tra eserciti o tra formazioni combattenti.

LA SVOLTA DEL 1942-1943 Se le varie resistenze europee hanno un ruolo significativo nell'ostacolare i movimenti e le operazioni delle truppe nazi-fasciste, la vera svolta militare alla guerra non viene certo impressa dalle loro attivit. Il mutamento di equilibri, che matura tra l'estate del 1942 e l'estate del 1943, dovuto all'andamento della guerra combattuta su tre quadranti diversi: il quadrante dell'Oceano Pacifico, quello russo e quello nordafricano. OCEANO PACIFICO Nel corso del 1942 gli statunitensi hanno potuto ricostruire la loro flotta e la loro aviazione destinate a operare nel pacifico contro l'esercito giapponese. Gli aerei statunitensi riescono a compiere subito un primo bombardamento dimostrativo su Tokyo. Da questo punto di vista il momento che segna un vero cambiamento nei rapporti di forza tra i combattenti scandito dalla battaglia del mar dei Coralli (maggio 1942), dalla battaglia delle isole Midway (4-7 giugno

1942) e dalla battaglia per l'isola di Guadalcanal (agosto 1942- febbraio 1943). nel primo caso gli statunitensi riescono a bloccare lo sbarco giapponese in Nuova Guinea. La battaglia del mar dei Coralli uno scontro navale di nuovo tipo: attaccano gli aerei che decollano dalle portaerei. gli statunitensi respingono i giapponesi. Anche nella battaglia di Midway, un attacco giapponese viene contrastato efficaciemente dagli americani. Nell'agosto del 1942 i marines americani sbarcano nell'isola di Guadalcanal (isola dal valore strategico precedentemente attaccata dai giapponesi) e dopo mesi di combattimenti costringono l'esercito giapponese ad abbandonare l'isola. il momento della svolta: da allora l'esercito statunitense che attacca, mentre quello giapponese costretto a difendersi. RUSSIA L'assedio nazista di Stalingrado si sta trasformando in una vera catastrofe per la VI armata dell'esercito tedesco. Nel novembre del 1942 l'esercito sovietico riesce a sferrare una controffensiva che circonda gli attaccanti. Hitler, invece di autorizzare la ritirata dei suoi soldati, comanda la resistenza a oltranza, ma i tedeschi sono costretti ad arrendersi nel febbraio del 1943. NORD AFRICA In Africa, nell'autunno del 1942, l'Afrikakorps di Rommel e i reparti coloniali italiani cedono davanti all'offensiva delle truppe britanniche guidate dal generale Bernard Montgomery, all'inizio di novembre del 1942 gli italo-tedeschi sono sconfitti a El-Alamein e devono ripiegare verso la Libia. Nel novembre del 1942, un corpo di spedizione anglo- americano di stanza in Marocco al comando del generale Dwight Eisenhower compie uno sbarco in Algeria, procedendo contro le truppe italo tedesche che stanno arretrando da est, inseguite dai britannici di Montgomery. Ritiratesi ulteriormente in Tunisia e strette tra due fuochi , nel maggio de 1943 le truppe di Rommel sono costrette ad arrendersi. Dalla Tunisia gli anglo-americani possono cos preparare i piani per uno sbarco in Sicilia, che viene avviato due mesi pi tardi, il 10 luglio 1943. LA CADUTA DEL FASCISMO, LA RESISTENZA E LA GUERRA IN ITALIA L'attacco alleato alla Sicilia non incontra serie resistenze. L'esercito italiano, rivelatosi impreparato, sul punto di disgregarsi. Mussolini stesso ha ormai perso ogni contatto con la societ. Troppi sono stati gli errori di valutazione compiuti, troppo le sofferenze che le famiglie italiane hanno dovuto sopportare. Un'ondata di scioperi che si diffusa nelle fabbriche del Nord Italia durante il marzo 1943 gi stato un grave segno di crisi. La notizia che le truppe alleate sono in Sicilia rappresenta un ulteriore segno. Ma non il paese a ribellarsi. Il regime fascista crolla per un colpo di Stato al quale partecipano il re e diversi dei massimi esponenti del fascismo. Nel corso di una riunione del Gran Consiglio del fascismo, tenutasi nella notte tra il 24 e il 25 luglio 1943, viene approvata una risoluzione proposta da Dino Grandi, la quale, attribuendo il comando delle forze armate solo al re, Vittorio Emanuele III, ha il significato di una sconfessione della dirigenza di Mussolini: e difatti a conclusione della riunione Mussolini viene arrestato, mentre il re nomina un nuovo presidente del Consiglio nella persona del generale Pietro Badoglio. La notizia del crollo del regime viene accolta con entusiasmo, si ritiene che sia arrivata la fine della guerra. Tuttavia la guerra non finita, i tedeschi inviano reparti del loro esercito in Italia, per contrastare l'avanzata anglo-americana. Il governo Badoglio, inoltre, non ordina la ritirata dalla guerra e mentre annuncia fedelt agli impegni presi da Mussolini, avvia trattative segrete con gli anglo-americani che dilagano in Sicilia. Le trattative portano a un ARMISTIZIO firmato il 3 settembre 1943, ma reso noto l'8 settembre quando gli anglo-americani stanno per sbarcare a Salerno. L'esercito confuso, non chiaro se debba arrendersi o combattere a fianco degli angloamericani. Badoglio, il re e il governo abbandonano Roma e fuggono a Brindisi, dove intanto sono sbarcate le truppe alleate. Alcuni reparti dell'esercito oppongono resistenza alle truppe tedesche insediate nell'Italia centro-settentrionale. I tedeschi considerano queste resistenze atti di tradimento e attuano delle rappresaglie. A Cefalonia (Grecia) una divisione italiana di migliaia di uomini, che ha opposto resistenza ai tedeschi, viene giustiziata in massa dopo esser stata sconfitta. I tedeschi avanzano verso sud fino a schierarsi in difesa di un fronte che corre dalla Gaeta alla foce del Sangro (linea Gustav). Il 12 settembre 1943 un commando di paracadutisti tedeschi libera Mussolini dalla prigione di Campo imperatore, sul Gran Sasso. Trasportato a nord, il 23 settembre 1943 Mussolini annuncia la costituzione di un nuovo Stato fascista repubblicano, la repubblica sociale italiana (RSI), con capitale Sal, sul Lago di Garda. La Rsi dispone di un suo esercito e di sue forze di polizia, ma politicamente e militarmente del tutto dipendente dalle decisioni che vengono prese dalle

autorit militari tedesche, responsabili dell'esercito che sta occupando la parte centrosettentrionale dell'Italia. L'Italia spezzata in due alla fine del 1943 : nella parte meridionale si trova il Regno del Sud, col re e col governo Badoglio, sostenuto dalle forze anglo-americane , nel centro-nord c' la RSI di Mussolini sostenuta dalle truppe naziste. RESISTENZA POPOLARE Proprio nei giorni in cui si formano il Regno del Sud e la RSI, nell'Italia centro-settentrionale cominciano a costituirsi gruppi armati che intendono opporsi ai tedeschi e ai fascisti: nasce una Resistenza contro il nazi-fascismo. Tra i gruppi pi significativi c' quello di Giustizia e Libert, fondato nel 1929 a Parigi da Emilio Lussu e da Carlo Rosselli; e c' il reticolo clandestino organizzato in Italia dai comunisti, guidati dal segretario del partito Palmiro Togliatti. I resistenti che si sentono attratti dagli ideali comunisti cominciano a militare all'interno di fondazioni militari chiamate Brigate Garibaldi. Si costituiscono anche delle formazioni composte da partigiani di simpatie socialiste, le brigate Matteotti; cos come dei gruppi di partigiani di orientamento cattolico o liberal-democratico. Sin dal 9 settembre 1943 si formato il Comitato di Liberazione nazionale (Cln), composto dagli esponenti di sette partiti che si sono costituiti dopo la caduta del fascismo: il Partito d'Azione, che si fa prosecutore di Giustizia e libert; la Democrazia cristiana, che si propone come erede del partito popolare; il Partito socialista italiano di unit proletaria, che rappresenta l'area socialista; il Partito repubblicano italiano, erede della tradizione mazziniana; il Partito liberale italiano; il Partito democratico del lavoro e il Partito comunista italiano. Inizialmente gli esponenti di questi partiti raccolti nel Cln danno voce a una netta polemica col governo Badoglio e con il re, quest'ultimo ritenuto responsabile del successo del fascismo e indegno di rappresentare una futura Italia libera. Le forze anglo-americane per considerano solo il governo Badoglio come l'interlocutore istituzionale legittimo con il quale dialogare. Togliatti nel marzo del 1944 sbarca a Napoli e propone di abbandonare la polemica con Badoglio e di fare in modo che il Cln collabori attivamente con il governo e con le forze alleate per il raggiungimento della liberazione della penisola dal fascismo e dagli occupanti nazisti. La mossa di Togliatti, o Svolta di Salerno, apre prospettive nuove. Il 24 aprile 1944 si forma il primo governo di unit nazionale presieduto da Baglio e comprendente i partiti del Cln e il re Vittorio Emanuele III, che cede i suoi poteri al figlio Umberto. Liberata Roma nel giugno del 1944, Badoglio si dimette e viene sostituito alla presidenza del Consiglio da Ivanoe Bonomi e Umberto di Savoia assume la carica di luogotenente generale del Regno, in sostituzione a suo padre. Dall'autunno del 1943 all'estate del 1944 il movimento di Resistenza attivo nell'Italia settentrionale cresciuto e si dato anche un coordinamento politico generale , espresso dal Comitato di liberazione nazionale dell'Alta Italia, che nel dicembre del 1944 viene riconosciuto dal governo Bonomi come il suo corrispettivo istituzionale nelle zone occupate. Le azioni antipartigiane in Italia sono durissime: a Roma, nel marzo del 1944, come reazione a un attentato in cui muoiono 33 soldati tedeschi, vengono fucilati 335 detenuti. Man mano che le truppe alleate avanzano verso nord e la linea militare tedesca si pone tra Toscana ed Emilia, gli atti di ritorsione contro le azioni partigiane colpiscono sempre pi spesso interi villaggi S.Anna di Stazzema, Marzabotto. Nonostante ci le formazioni partigiane non cessano di operare e aumentano anche i loro effettivi. LA FINE DELLA GUERRA Parallelamente all'avanzata anglo-americana in Italia, l'Armata Rossa sovietica sta riconquistando terreno a est. Dopo Stalingrado le truppe tedesche e quelle loro alleate, sono costrette a ritirarsi. Dal 28 novembre al 1 dicembre del 1943 i capi dei tre principali paesi che conducono la guerra contro la Germania nazista, Roosevelt, Churchill e Stalin, si incontrano a Teheran per una valutazione complessiva della situazione strategica. Stalin insiste affinch gli anglo-americani avviino un'offensiva anche dalla Francia, in modo da impegnare l'esercito tedesco su tutti i fronti possibili. Churchill e Roosevelt concordano, ma chiedono tempo; l'operazione va preparata e la posizione in Italia consolidata. Il luogo pi conveniente per lo sbarco la Normandia. Il 6 giugno 1944, dopo un bombardamento preparatorio contro le postazioni difensive tedesche, vengono lanciate truppe paracadutate e poi arrivano i mezzi da sbarco. <nelle settimane seguenti l'esercito alleato operativo sul territorio francese. Alla fine del luglio 1944 le truppe tedesche sono piegate. Il 25 agosto le truppe anglo-americane sono a Parigi, che gi stata liberata dai partigiani. Sul finire del 1944 la Germania sta per crollare. Il suo apparato industriale non pi in grado di fornire il materiale bellico. A ottobre del 1944 i partigiani comunisti di Tito sono riusciti a entrare a Belgrado, mentre truppe inglesi stanno sbarcando in Grecia. Gli eserciti alleati non

sono ancora entrati in Germania, ma le citt tedesche sono sottoposte a pesanti bombardamenti. Anche gli aerei anglo-americani colpiscono massicciamente i bersagli civili. ( bombardamento di Dresda dal 13 al 15 febbraio 1945) Fiduciosi nella vittoria, Roosevelt,Churchill e Stalin si incontrano di nuovo a Yalta, in Crimea, tra il 4 e l'11 febbraio del 1945. Vi si accordano sulla divisione della Germania in quattro zone di influenza: una sovietica, una francese, una britannica e una statunitense; e sulla formazione di governi provvisori in Polonia, Jugoslavia, Romania e Bulgaria. Nonostante Hitler abbia dato ordine di resistere a oltranza, tra febbraio e aprile del 1945 l'esercito tedesco crolla su tutti i fronti. Alla fine di aprile del 1945 sia i sovietici sia gli angloamericani sono a Berlino. Il 25 aprile del 1945 in Italia il Clnai fa scattare l'insurrezione generale delle truppe partigiane, che liberano le principali citt della Valle Padana prima dell'arrivo delle forze alleate. Le truppe tedesche si ritirano dall'Italia. Confuso con esse, Mussolini cerca di fuggire in Germania con la sua amante Carletta Petacci. Riconosciuti nei pressi del confine con la Svizzera, il 28 aprile 1945 vengono entrambi fucilati da un gruppo di partigiani. I cadaveri dei due, trasportati a Milano, sono impiccati per i piedi a Piazzale Loreto. Il 30 aprile 1945, Hitler si suicida insieme con Eva Braun, la sua amante, sposata poche ore prima. Il nominato successore da Hitler si suicida il 1 maggio 1945 insieme alla moglie. Il 7 maggio 1945 i responsabili dell'esercito tedesco firmato a Reims la resa senza condizioni. La Germania caduta ma il Giappone continua ancora a combattere. Tra il 1943 e il 1945 l'esercito statunitense ha riconquistato posizioni fino ad entrare nelle filippine nel luglio del 1945. Ma la resistenza giapponese continua, affidata anche alle azioni dei kamikaze, aviatori suicidi che si lanciano con i loro aerei carichi di esplosivo contro le navi statunitensi. Dopo la morte di Roosevelt, avvenuta il 12 aprile 1945, presidente degli Stati Uniti Harry Truman. Gli scienziati che lavorano per il governo statunitense hanno messo a punto una nuova arma di inusitata potenza. Truman decide di usarla contro il Giappone, per chiudere una guerra che potrebbe costare ancora troppe vite umane agli Stati Uniti. La nuova arma, la bomba atomica, viene sganciata il 6 agosto 1945 sulla citt giapponese di Hiroshima; tre giorni dopo un attacco analogo viene compiuto contro la citt di Nagasaki. Le citt vengono distrutte, chi resta in vita subisce ferite gravissime e soffrir a lungo negli anni seguenti per effetto delle radiazioni atomiche che l'hanno contaminato. L'8 agosto, intanto, anche l'Urss ha dichiarato guerra al Giappone. Il 15 agosto 1945 l'imperatore Hirohito offre una resa senza condizioni. Il 2 settembre 1945 viene firmato l'armistizio. La guerra finita.

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