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ROMPIAMO IL SILENZIO: LAUTOSTRADA ORTE-MESTRE DEVASTERA ANCHE IL TERRITORIO FERRARESE!

Ravenna, Convegno Nazionale dei movimenti Stop Or-Me (25.05.2013) Resoconto dellassociazione GentediSinistra-Ferrara

Come associazione Gentedisinistra-Ferrara, che aderisce alla rete Stop OR-ME contro la realizzazione della nuova autostrada Orte-Mestre, abbiamo partecipato a Ravenna al primo Convegno nazionale della rete che aveva lo scopo di puntare i riflettori sullennesima grande opera che si intende realizzare e di cui nessuno vuol parlare, soprattutto i politici. Non a caso lo slogan utilizzato stato Rompiamo il silenzio: il silenzio su unopera inutile, devastante per lambiente ed il territorio, con risvolti finanziari inquietanti e che attraverser anche il territorio ferrarese nel Parco del delta del Po e nelle valli del Mezzano, compromettendo paesaggio e agricoltura come in tutte le cinque le regioni interessate, coinvolgendo siti come la riviera del Brenta o le foreste casentinesi. Al seminario di Ravenna i vari relatori hanno descritto la storia del progetto, i soggetti interessati e lo stato attuale delle cose. Gi negli anni 90 si parlava di un corridoio autostradale in questa tratta ma solo nel 2001 che viene inserito nella legge obiettivo. Nel luglio 2003 nasce la Nuova Romea SPA, con amministratore delegato Lino Brentan (condannato a 4 anni per corruzione) per la realizzazione dei primi 140 km tra Venezia e Ravenna, ma nel dicembre dello stesso anno nasce una seconda cordata, capeggiata da Gefip di Vito Bonsignore (europarlamentare PDL plurindagato e condannato in via definitiva a 2 anni per corruzione): inutile dire che in entrambe figurano grossi gruppi bancari. Dopo un lungo contenzioso, nel 2008 la cordata di Bonsignore liquida la Nuova Romea SPA. Il primo progetto viene bocciato (non conteneva nemmeno la valutazione di impatto ambientale obbligatoria); nel 2009 ottiene un primo ok da parte della commissione VIA Nazionale e nel 2010 c lavvallo, con alcune prescrizioni. Attualmente si attende il via libera del CIPE (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica). Per rendersi conto della portata dellopera ecco solo alcune cifre: il costo complessivo di 10 miliardi di euro (ma esperienza insegna che poi si raddoppia o peggio); lungo i 400 km circa del percorso verranno costruiti 20 cavalcavia, 147 sovrappassi, 139 ponti e viadotti, 64 km di gallerie, 83 svincoli, 2 barriere autostradali. Il che vorrebbe dire solo di cantieri 6 milioni di mq. Tutto questo ovviamente non tiene conto dei vari poli logistici (altri mc di cemento) che verranno poi realizzati a fianco del nastro di asfalto. A Ravenna ci si chiesti allora: ma davvero necessaria questa ennesima grande opera? Per gli organizzatori del convegno ovviamente no, visto che i dati del traffico (attualmente in contrazione) non giustificano la necessit di una nuova autostrada tanto pi che esisterebbero le alternative, meno costose sia in termini di denaro che di impatto ambientale, cio spostare il traffico pesante sulle attuali autostrade (A 13 / A 14), mettere in sicurezza lattuale Romea e la E 45 e soprattutto potenziare le linee ferroviarie che ci sono ma sono sottoutilizzate.

Perch allora si prosegue con questo progetto? Ivan Cicconi, direttore di ITACA (Istituto per la trasparenza degli Appalti e Compatibilit Ambientale) ha illustrato bene come funziona il Parternariato Pubblico Privato, erroneamente chiamato in Italia ProjectFinancing, attraverso cui una grande impresa riesce a ottenere utili enormi scaricando tutto il rischio sul pubblico, che funge da garante per il prestito che le banche fanno alla cordata di imprese private e si obbliga a ripianare quanto la societ concessionaria non riuscisse a recuperare dallo sfruttamento dellopera secondo il piano finanziario: insomma un debito occulto che esploder in futuro sulle spalle dei cittadini a vantaggio di finte imprese che non corrono rischi. Si potrebbe affermare che il privato ci guadagna molto sia subito che con il passare degli anni mentre le amministrazioni pubbliche interessate ci guadagnano un po subito perch tengono in ordine i bilanci ma dopo qualche anno il debito pubblico occultato emerge sotto forma di canoni di servizio da pagare o debiti della societ da ripianare e quindi dovranno rivalersi sui cittadini due volte mazziati: subito vedono stravolto il proprio territorio e poi dovranno in qualche modo ripagare i debiti fatti dai propri governanti e amministratori, preoccupati solamente delloggi e dei profitti dei propri gruppi di riferimento. Il debito creato da costoro sottrae poi risorse alle opere di tutela del territorio e dellambiente o ai servizi sociali. Ecco perch di questa gigantesca operazione si parla poco: scomodo sollevare certe obiezioni ed difficile difendere un progetto che ha come unica urgenza quella di generare profitti per i soliti noti. Anche a Ferrara rompiamo il silenzio! Marina Ferri per Gentedisinistra

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