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pu solo rispondere per s. Ma cerchiamo di dare ugualmente una definizione di felicit in termini generali. La prima cosa che viene in mente quando si parla di felicit quella di una condizione di gioia eccitata che si esprime nella sensazione di euforia, di energia in eccedenza, nel ridere, nel voler danzare, cantare, etc. Questa una forma di euforia pi che di felicit e ha lo svantaggio di essere precaria, instabile e, necessariamente, di breve durata. Non questo il tipo di felicit che ci interessa in questa discussione. C' poi una felicit biologica che deriva dall'appagamento delle necessit primarie quali ad esempio la fame, il sonno, l'appagamento sessuale. I bisogni biologici creano una condizione di attesa e di infelicit che tende a risolversi nel momento in cui il bisogno primario appagato. L'appagamento genera una condizione di felicit biologica, identificabile con il piacere, che influenza anche la psiche e lo spirito. L'appagamento biologico anch'esso provvissorio. E' sottoposto infatti ad una temporaneit irrevocabile, frutto del continuo ripresentarsi di pulsioni e istinti dopo il breve periodo di appagamento degli stessi. Certo la felicit biologica importante ma neanche questo il tipo di felicit che ci interessa analizzare. E felice chi ha tutto quello che vuole pu essere indicata come la formula concisa di quello che la maggior parte delle persone intende oggi per felicit. Secondo questa definizione, felice quel tale la cui esistenza materiale assicurata, che gode di buona salute, che ha trovato il lavoro dei sui sogni, che guadagna bene e pu permettersi una bella macchina, che ha una casa di propriet, dei figli sani ed intelligenti. Certo questa persona sulla buona strada per essere felice se capace di rallegrarsi, di apprezzare quello che ha e di goderne intimamente. Dovr per stare attento a non cadere nel tranello dellinsaziabile bisogno di avere: avere pi soldi, pi case, pi gioielli, macchine pi costose. E' naturale voler migliorare la propria condizione materiale ma sbagliato concentrarsi su quello che non si ha e, allo stesso tempo, svalutare, dare per scontato, quello che gi si ha. Occorre non cadere nell'errore di amare troppo le cose che sono completamente fuori del nostro controllo. A questo proposito, Spinoza scrive: "Bisogna [...] notare che gli affanni e le disavventure dellanimo traggono origine soprattutto dal troppo amore per una cosa soggetta a molte variazioni e di cui non possiamo mai essere pienamente padroni. Infatti nessuno preoccupato e ansioso se non per una cosa che ama, e le ingiurie, i sospetti, le inimicizie, ecc. nascono solo dallAmore per le cose di cui nessuno, in realt, pu essere veramente padrone." (ET V, Prop. XX) Il desiderio senza fine, il dover aver assolutamente questo o quello per pensare di essere felici assomiglia ad una corsa per raggiungere un traguardo che si sposta sempre pi avanti. Ogni desiderio appagato genera altri desideri da appagare in una catena senza fine. Alla fine si cade esausti senza aver raggiunto il traguardo. In questa corsa senza senso a voler avere sempre di pi lunico traguardo certo un crescente senso di vuoto, di delusione e di infelicit. Certo lacquisto ed il possesso di beni materiali possono appartenere ad una vita felice ma non ne sono il presupposto. La felicit, dal mio punto di vista, una condizione di gioiosa serenit, di contentezza tranquilla ma pervasiva, che nasce da una condizione mentale di armoniosa unione del mio 'io' con me stesso, con gli altri, con la natura, con il Tutto. La gioia soffusa e diffusa scaturisce dal sentirsi parte viva di un ordine meraviglioso, perfetto; dal sentire Dio immanente, presente in tutte le cose della Natura; dall'avvertire l'Amore Cosmico che pervade la Natura. Una tale condizione di gioia e serenit ci porta a pensare: Si, io ho il privilegio di essere. Io sono parte della Vita infinita del Tutto".
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Il privilegio di ESSERE sovente sottovalutato perch non siamo consapevoli del presente. Il nostro
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Il privilegio di ESSERE sovente sottovalutato perch non siamo consapevoli del presente. Il nostro animo completamento assorbito dalle aspettative, dalle speranze, a volte, dalle paure di quello che accadr nel futuro. Anche il passato con i suoi ricordi, i suoi rimorsi, la nostalgia dei tempi andati occupa una parte considerevole della nostra coscienza. Quanto spazio rimane per il presente? Molto poco. Ma il futuro e il passato non sono reali: lunica realt il presente. E nel presente che sento fluire il sangue nelle mie vene, nel presente che alcune cellule del mio corpo crescono, si riproducono, altre muoiono. E nel presente che le nuvole scorrono nel cielo, che il sole scalda la terra, che Luna, il mio gattino, sporgendosi da dietro lo schermo del computer, mi guarda con un punto interrogativo negli occhi. Star pensando ma questo proprio scemo?!. Noi SIAMO nel presente. A volte, per brevi momenti del presente, si pu sentire il proprio essere come annegato nel mare placido, armonioso, amorevole dellEssere cosmico, il proprio cuore battere in unisono con il ritmo dell'Universo. Si pu sentir il fluire della propria vita come il fluire di una molecola d'acqua nel fiume quieto, immenso ed eterno della Vita. Quale gioia pi profonda! Cosa ci importa, in questi momenti di grazia, di cosa ci riserva il futuro? Di quello che stato nel passato? Siamo VIVI adesso! Gloria a Dio! Quando si riesce a raggiungere questa condizione mentale di armoniosa comunione cosmica in Dio, di adesione al mondo nella sua totalit, lanimo si colma di serenit, di gioia e si pu vivere in pace con se stessi e con gli altri. Questo il tipo di felicit che ho intenzione di analizzare in questa discussione seguendo il metodo spinoziano. In attesa del risveglio intellettuale allarmonia del Tutto e all'Amore intelletuale di Dio, non dobbiamo sottovalutare le piccole felicit, cio i momenti di felicit quotidiani. Possiamo provare una piccola felicit di fronte allo spettacolo di unalba o di un tramonto, di fronte al profilo maestoso di montagne in lontananza dopo essere giunti in cima ad una vetta, durante una passeggiata solitaria lungo il mare o nel silenzio dei boschi, per il sorriso innocente di un bimbo, per uno sguardo pieno damore, per un bicchiere di buon vino in compagnia di persone care. Purtroppo questi momenti durano un istante e subito passano via. Sarebbe necessario rendersi consapevoli dei momenti di piccola felicit, di goderli fino in fondo, di espanderli, dar loro spazio e importanza, fissarli nella memoria come sottofondo gioioso della vita di ogni giorno. Per oggi mi fermo qui. Nella prossima puntata cercher di capire se c una scorciatoia al raggiungimento della felicit. Cercher di rispondere alla domanda: la religione popolare, cio la fede cristiana come viene vissuta dalla gente comune, pu aiutarci a essere felici in questa vita?
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