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la Repubblica

DOMENICA 28 LUGLIO 2013

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R CULT

ILMUSEO DEL MONDO


MELANIA MAZZUCCO
FOTO DI BASSO CANNARSA

LARTISTA

Georg Baselitz, pseudonimo di HansGeorg Rem (Kamenz, 1938), un pittore e scultore tedesco. Nella cultura nordamericana il suo stile appartiene al Neoespressionismo, ma da una prospettiva europea un artista post-moderno

KLEE Ad Parnassum (6 gennaio)

BEATO ANGELICO Annunciazione (13 gennaio)

KOKOSCHKA La sposa del vento (20 gennaio)

GRNEWALD Crocifissione (5 maggio)

OKEEFFE Black Iris (12 maggio)

ACHEROPITA Il Santissimo Salvatore (27 gennaio)

POLLOCK Full Fathom Five (3 febbraio)

RAFFAELLO Ritratto di Leone X (10 febbraio)

BCKLIN Lisola dei morti (17 febbraio)

DI COSIMO La morte di Procri (24 febbraio)

MONDRIAN Lalbero grigio (3 marzo)

CORREGGIO Giove e io (10 marzo)

MATISSE Violinista alla finestra (17 marzo)

GIOTTO Resurrezione di Lazzaro (24 marzo)

DE STAL Footballeurs (31 marzo)

LEONARDO Uomo vitruviano (7 aprile)

CZANNE La montagna SainteVictoire (14 aprile)

TIEPOLO Leducazione di Maria (21 aprile)

BURNE-JONES Il destino compiuto (28 aprile)

mmagino ci che pensate. Non c errore. Il quadro non al contrario: il verso giusto questo. O forse voi ormai siete abituati. Mi correggo. E ci che ho pensato io, tanti anni fa, in Germania, entrando in un museo darte contemporanea dove si teneva una personale di Georg Baselitz. Credo di avere visto per primo questo quadro, attratta dalla musica arrogante dei colori: la coppia seduta, le teste allaltezza del mio viso, le gambe verso il soffitto. Immobili, arcaici e inespressivi come idoli esotici. E per, come quelli, capaci di emanare unenergia trattenuta e selvaggia. A quel tempo arte contemporanea era per me sinonimo di merda dartista o di pop dai barattoli di Warhol alle altre feticistiche merci di consumo; la costosissima Europa del Nord, che come molti studenti della mia generazione perlustravo con linter-rail e con pochi soldi in tasca, mi offriva per ricredermi i suoi musei gratuiti. La seconda cosa che ho pensato che lautore volesse provocare o scandalizzarmi. Ma non avvenne. Baselitz mi suggeriva un nuovo punto di vista da cui guardare il mondo e me stessa: stato il primo pittore vivente che ho amato. In seguito ho appreso che non vi fu scandalo nemmeno quando, nellottobre del 1970, Baselitz espose per la prima volta a Colonia i suoi quadri capovolti (aveva iniziato nel 1969, con Il bosco a testa in gi). Si aspettava dal pubblico una reazione forte, anche violenta: nel 1962, quando aveva esposto La grande notte in bianco, che raffigurava un uomo in atto di masturbarsi, qualcuno chiam la polizia e il quadro fu sequestrato. I visitatori della galleria invece risero, pensando che fosse una trovata divertente. Non successe nulla. Eppure, i quadri capovolti erano molto pi scandalosi del maschio onanista, perch sovvertivano oltre la legge della gravitazione di Newton una pratica artistica millenaria, e il principio stesso della rappresentazione. Contraddicevano i codici della visione e dellinterpretazione. E azzeravano anche lantagonismo fra arte figurativa e arte astratta, che nel 1970 era ormai logoro. Perch i quadri capovolti di Baselitz erano luna e laltra cosa, e le immagini consuete del mondo, dipinte in modo tradizionale bench brutale, ribaltate mutavano di segno, e di senso. Insomma, capovolgevano la pittura stessa. Ma il capovolgimento non era una provocazione o una clownerie. Era una rivoluzionaria e deliberata rivendicazione di libert. E perci un atto da cui non cera ritorno. Da allora, il capovolgimento dellimmagine la firma di Baselitz. Paesaggi, teste, mani, ginocchia, amici, cavalli, cavalieri, mangiatori di arance. Ma il mio quadro prediletto questo che peraltro ha un gemello, perch Baselitz, come molti artisti, lavora sulla serialit e sulla va-

DEGAS La stiratrice (19 maggio)

PISANELLO San Giorgio e la principessa (25 maggio)

KANDINSKY Lirica (2 giugno)

GOYA Cane (9 giugno)

HOPPER Cinema (16 giugno)

MICHELANGELO La creazione di Eva (23 giugno)

BACON Due figure nellerba (30 giugno)

ROUSSEAU Il sogno (7 luglio)

Adamo ed Eva, gli archetipi degli amanti nel quadro capovolto di Baselitz
riante. Ha realizzato Camera da letto sul finire del 1975. Baselitz dipingeva stendendo la tela a terra, anche camminandoci sopra e lasciandovi limpronta delle scarpe, e solo dopo la raddrizzava in verticale. La colatura di questa fa pensare che lavesse appesa coi colori ancora liquidi. Non eseguiva un disegno preparatorio. Non ha mai usato modelli in carne ed ossa. Ha sempre dipinto velocemente, coi pennelli e con le dita. A volte usava particolari e anatomie tratte dalla storia dellarte (se ti serve un piede, prendi quelli di Raffaello, ha detto); spesso, come Bacon, fotografie. Queste ultime sempre quando doveva dipingere un nudo. Perci forse anche mentre dipingeva Camera da letto aveva davanti a s una polaroid coi due personaggi nudi. Che potrebbero essere il pittore stesso (cui luomo assomiglia) ed Elke, la moglie, ritratta con regolarit nel corso del tempo. Ma chi sono non conta. La loro forma appartiene al repertorio della figurazione tradizionale (la testa di lui tradisce perfino il classico pentimento, la correzione); lincompletezza dei particolari anatomici (a lei manca un occhio, a entrambi i piedi) in contrasto col risalto dato agli organi genitali, e la fissit dei volti da cui ogni psicologia assente garantiscono loro lanonimato, e li rendono universali. Sono Adamo ed Eva, due amanti, due archetipi delluomo e della donna. Baselitz si riprometteva di dipingere quadri brutti, per andare controcorrente e per creare unarte non convenzionale, violenta, aggressiva, impura. Forse ho unidea malsana della bellezza, ma trovo irresistibile questa coppia accampata in uno spazio vuoto e disadorno, senza contorni n confini (ai bordi la tela non coperta di pittura), il colore che sgocciola come la pioggia sul vetro di una finestra. Fluidi e approssimativi come visioni oniriche, reali come presenze. Lui proietta unombra blu, lei ha dietro di s il giallo: colori complementari, acidi, dissonanti. E il rosso, una fiamma che brucia e li divide. I due, nudi e disinvolti, coppia aperta e divisa, hanno qualcosa di cos intensamente legato agli anni Settanta da esserne, per me, lemblema. Camera da letto il riflesso nello specchio di Scene da un matrimonio di Bergman, che peraltro stato girato nello stesso periodo (1973). Ricorda le liti di Erland Josephson e LivUllmann, i loro dialoghi feroci e gli assordanti silenzi. Luomo e la donna di Baselitz se ne stanno sulle loro sedie a gambe aperte, senza guardarsi, come dopo un coito furibondo, o un litigio, o entrambe le cose: quando le parole non bastano per comunicare, e tutto, troppo, stato detto. Il fatto che siano a testa in gi li rende solo pi autentici, e pi veri. Le opere che abbiamo fatto si staccano da noi. Il tempo ci separa. Alcune svaniscono, altre le dimentichiamo. Sono legate a unepoca, una circostanza uno stato danimo. Rientrarci impossibile. Eppure quello che facciamo. Gli scrittori riscrivono. I pittori correggono e attualizzano, adattando i quadri alle loro nuove visioni. Lo hanno fatto Tiziano, Van Gogh, Kiefer. Munch ha ossessivamente riprodotto fino a 25 volte i suoi quadri pi celebri, fra cui la scena della coppia claustrofobicamente prigioniera di una stanza dove sta per essere (o si gi) consumato un litigio mortale. Baselitz, che del resto deve molto a Munch, ha creato i remix dei successi di trentanni prima. Li ha reinventati, deformati, infondendo loro nuova vita. E un modo di tornare giovane, ha spiegato: rifare un quadro significa renderlo contemporaneo delle nuove generazioni. Per quanto ne so, non ha remixato Camera da letto. La vita cos imperfetta e cos fragile non ripetibile.
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TIZIANO Venere di Urbino (14 luglio)

MUNCH Sphinx (21 luglio)

LOPERA
Georg Baselitz: Camera da letto (1975) Collezione privata

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