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Strumenti terrestri per la misurazione del tempo

La misurazione del tempo richiese una delle prime ricerche scientifiche dell'antichit. Per i primi esseri umani era infatti assolutamente necessario sapere quanto era lunga la notte per conoscere quanto tempo si doveva aspettare prima di riprendere l'attivit alla luce del giorno; tanto pi, quando l'uomo da cacciatore divenne agricoltore, ebbe il bisogno di imparare a conoscere l'alternanza delle stagioni. Inizialmente, le uniche certezze provenivano da fenomeni astronomici. Si inizi ad osservare con regolarit la Luna, che con le sue forme mutevoli, scandiva il passare del tempo con regolarit. Ma essa non fu l'unico astro di cui si tenne conto, anche perch non seguiva l'alternanza delle stagioni. Si scrutarono cos anche gli agglomerati di stelle, i pianeti, e sopratutto il Sole. Proprio su questultimo si basa il metodo dellorologio solare , pi comunemente chiamato meridiana. Una delle prime meridiane fu ideata ad Atene da Metone tra il V e il IV secolo a.C.; unaltra da Aristarco di Samo nel III secolo a.C. che rendeva possibile determinare lora con discreta precisione attraverso lutilizzo di un puntatore che gettava lombra, questa volta, in una ciotola emisferica. Levoluzione degli studi ha successivamente portato alla realizzazione della meridiana come la conosciamo odiernamente. Essa generalmente costituita da uno stilo, detto gnomone, che permette la rilevazione dell'ora proiettando l'ombra sul quadrante dell'orologio. Con lavanzamento degli studi astronomici stato poi possibile aumentare ulteriormente laffidabilit della meridiana, adattandola a seconda della latitudine e portandola ad essere uno strumento molto preciso. Infatti, lunica incertezza che era presente derivava dalla variazione di 15 minuti che Meridiana a Mandello del Lario si verifica nell'arco di un intero anno (provocata dal fatto che l'orbita terrestre non circolare, bens ellittica, ed inclinata rispetto all'equatore). Successivamente, la meridiana si diffuse anche a Roma. Pare infatti dalle testimonianze di Plinio il Vecchio (I secolo a.C.) che la meridiana di Catania fu portata a Roma come bottino di guerra durante la prima guerra punica (264-241 a.C.), nonostante si dica anche che, inizialmente, i Romani abbiano continuato a determinare lora a seconda dellaltezza del Sole, metodo che per comporta una scarsa precisione. Una delle pi celebri meridiane romane era lHorologium Augusti, la quale, fatta costruire dallimperatore stesso, si trovava nel Campo Marzio ed aveva la fama di essere la pi grande del mondo antico. Era infatti formata da una vasta piazza di circa 160x7m ed utilizzava come gnomone un grande obelisco egiziano di granito rosso, alto circa 30m, prelevato dalla citt di Eliopoli (e divenuto poi lobelisco di Montecitorio), la cui ombra era proiettata sullenorme Pagina | 1

quadrante che portava una linea graduata e iscrizioni in greco che rappresentavano i segni zodiacali. A questo proposito, per dobbligo puntualizzare che Romani e Greci scandivano la giornata in modo diverso: a Roma, infatti, il giorno iniziava allalba e finiva al tramonto (approssimativamente 6 e 18) ed era diviso in 12 horae. La notte poi era divisa in 4 vigiliae, ognuna delle quali corrisponde a circa 3 delle nostre ore. Pare invece che i Greci, come i Babilonesi, dividessero lintera giornata in 24 ore. Si avrebbe una prova di questa divisione guardando lHorologion di Atene, orologio a pianta ottagonale eretto nellagor della capitale greca nel I secolo a.C. e progettato da Andronico di Cirro, alto 12m e di diametro di circa 8. Anche noto come Torre dei Venti, in quanto ogni faccia laterale porta una raffigurazione di una delle otto divinit dei venti (Borea [N], Kaikias [NE], Euro [E], Apeliote [SE], Noto [S], Lips [SO], Zefiro [O], e Skiron [NO]), munito di 9 meridiane. Al suo interno si trova poi una clessidra ad acqua, lidrocronometro (inventato nel III secolo a.C. dal greco Ctesibio), che rendeva possibile rilevare lorario secondo il livello che il liquido raggiungeva entrando in un apposito cilindro. Per altre innovazioni in questo campo bisogna attendere diversi secoli; lintroduzione di orologi a meccanismo meccanico avviene infatti tra il XIII e il XIV secolo. Questi non si presentano per inizialmente come strumenti molto precisi, poich Horologion di Atene avevano infatti solamente la lancetta delle ore. La svolta avvenne nel XVII secolo, quando Galileo, per primo, si dedic molto attentamente allo studio del moto del pendolo e, soprattutto, Christiaan Huygens scopr un metodo, del quale deposit il brevetto nel 1657, attraverso cui ovviare al ritardo a cui era soggetto lorologio a pendolo causato dallattrito con laria. Questo lo scappamento, cio un meccanismo attraverso cui convertire il moto alternato del pendolo in una rotazione regolare di ingranaggi, necessaria per far ruotare le lancette, e contemporaneamente fornire al pendolo energia cinetica per compensare, come detto, le perdite per attrito. I primi orologi di Huygens avevano infatti un errore di circa 10s al giorno. Fu inoltre lo stesso fisico olandese a ricavare la formula a partire dalla teoria dellisocronismo del pendolo.

Un altro perfezionamento che Huygens apport al suo orologio consisteva nellintroduzione di un bilanciere che, essendo in grado di funzionare in qualunque posizione e anche in movimento, concedeva unenorme affidabilit allo strumento. Questo era costituito da un volano di opportuna massa fatto ruotare intorno al suo asse e collegato ad un sistema di scappamento simile a quello del pendolo. Il volano, ruotando con regolarit alternativamente in senso orario ed antiorario, scambia l energia cinetica con l energia potenziale accumulata da una molla a torsione a cui vincolato. Dedic a questa innovazione un intero volume, lHorologium Oscillatorium sive de Bilanciere di Huygens motu pendulorum. Allinvenzione del bilanciere segu la creazione di un orologio specifico per la navigazione. Pagina | 2

Prosecutore degli studi di Huygens sullorologio da nave fu John Harrison, un falegname inglese nato alla fine del XVII secolo. Questi fu in grado di fabbricare orologi enormemente precisi, la cui fabbricazione richiedeva diversi anni, tanto che Harrison stesso fabbric solamente 5 esemplari nella sua vita. In particolare, il quarto orologio (H4) fu imbarcato nel 1761 su una nave diretta in Giamaica e, nei due mesi di viaggio, ebbe un ritardo di soli 5s. La grande affidabilit degli strumenti permise inoltre di calcolare con grande precisione la longitudine durante gli spostamenti via mare. Harrison, tra i primi, aveva infatti compreso che, confrontando lora locale con quella del porto di partenza, una differenza di 1h comporta la differenza di 15 nella longitudine.

John Harrison H4

Fonti http://www.sailingissues.com/yachting-guide/tower-of-the-winds.html http://www.greece-athens.com/page.php?page_id=273 http://daily.wired.it/news/tech/2011/06/16/primo-orologio-pendolo.html http://www.livius.org/ro-rz/rome/rome_horologium.html http://www.parodos.it/fisicamisuratempo.htm http://it.wikipedia.org/wiki/Clessidra http://it.wikipedia.org/wiki/Christiaan_Huygens http://it.wikipedia.org/wiki/Scappamento http://it.wikipedia.org/wiki/Torre_dei_Venti http://web.arte.unipi.it/salvatori/didattica/vecchiprog/storiadeltempo/opuscolo.htm http://www.rmg.co.uk/harrison Enciclopedia La biblioteca del Sapere (Corriere della Sera , 2003) alle voci: Clessidra Meridiana Harrison, John Huygens, Christiaan Scappamento

Corti Giorgio Longoni Matteo Manzoni Pietro 3DLS

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