You are on page 1of 32

Effetti biologici delle radiazioni ionizzanti

Viviana Fanti viviana.fanti@ca.infn.it

Universit degli Studi di Cagliari


Servizio di Radioprotezione e Fisica Sanitaria

Effetti delle radiazioni ionizzanti sulle persone


n

Indesiderati: radioattivit naturale, esposizioni lavorative e medico-diagnostiche

Radioprotezione

Desiderati: radioterapia

Piani di trattamento: controllo tumore, risparmio tessuti sani

Radiazioni ionizzanti (RI)


Sono in grado di produrre ionizzazione di atomi e/o molecole nella materia attraversata. Tipi principali: n Radiazioni elettromagnetiche (raggi X , ) n Particelle cariche leggere (e-, e+) n Particelle cariche pesanti (, protoni, ioni leggeri) n Particelle neutre pesanti (neutroni)
Raggi X e
Particella
Elettrone ()
Neutrone

+ +

Dose assorbita
n

la quantit di energia impartita dalla radiazione ad una massa unitaria di materiale attraversato

dE D= dm
Il concetto di dose non sufficiente per valutare l'effetto biologico. Questa quantit infatti non ci consente di tener conto delle radiazioni di diversa qualit, n della diversa radiosensibilit dei tessuti.
4

Unit di misura nel Sistema Internazionale


n

Dose assorbita

Joule Gray (Gy ) = 1 kg

Qualit della radiazione


n

l'insieme delle caratteristiche della radiazione che determinano la distribuzione spaziale dei depositi energetici e quindi l'efficacia biologica. Energia, carica elettrica, massa delle RI determinano le modalit di interazione con la materia e quindi la distribuzione spaziale dell'energia rilasciata. Un indicatore della qualit della radiazione il LET: Linear Energy Transfer, trasferimento lineare di energia.

LET: Trasferimento Lineare di Energia


n

Il LET definito come il rapporto tra l'energia E depositata in un percorso molto breve e la lunghezza del percorso x
" E % L =$ ' # x &
L'unit di misura di solito utilizzata keV/m 1keV = 103 eV, 1 m = 10-6 m
7

Alto e basso LET


Il LET di una particella determina la densit di ionizzazione lungo la traccia

Radiazioni basso LET Es. raggi X,


Radiazioni alto LET Es. particelle , protoni

Ionizzano pi raramente Il LET non varia nel percorso

Producono ionizzazioni ravvicinate Il LET maggiore alla fine del percorso

Efficacia biologica relativa (RBE)


La RBE tiene conto del fatto che la stessa dose assorbita, dovuta a radiazioni con diverso LET non produce gli stessi effetti biologici.

DoseX RBE = DoseT


DoseX= dose assorbita dovuta ad una radiazioni di riferimento (convenzionalmente raggi X 250 kVp) necessaria a produrre un certo effetto biologico in un dato tessuto. DoseT = dose assorbita di una radiazione T necessaria a produrre lo stesso effetto biologico nello stesso tessuto.
Es.: 2 Gy di una radiazione producono la stessa reazione biologica prodotta da 10 Gy di raggi X da 250 kVp. In questo caso la radiazione ha RBE pari a 5. 9

Dose equivalente
n

definita mediante un fattore di ponderazione wR che tiene conto dell'efficacia biologica della radiazione

HT = wR DT , R
R

wR = fattore di ponderazione per la radiazione R DT,R = dose assorbita mediata sullorgano o tessuto T a causa della radiazione R

Unit di misura
n

Dose assorbita Dose equivalente

Joule Gray (Gy ) = 1 kg

Sievert (Sv) = [Gy]

Quando si parla di Sievert, vuol dire che si sta tenendo conto del tipo di radiazione incidente Gli effetti sono gli stessi per tutti i tessuti biologici?
11

Legge di Bergoni e Tribondeau (1906)


Stabilisce che la radiosensibilit delle cellule direttamente proporzionale alla loro attivit riproduttiva e inversamente proporzionale al loro grado di differenziazione Le cellule staminali sono quelle pi radiosensibili Pi una cellula matura pi radioresistente Pi un tessuto o un organo sono giovani pi sono radiosensibili La radiosensibilit tanto maggiore quanto maggiore lattivit metabolica e quanto maggiore la velocit di proliferazione cellulare e di crescita dei tessuti
12

Radiosensibilit
n n n

Cellule e tessuti radiosensibili Cellule basali della pelle Tessuto emopoietico Epitelio intestinale radioresistenti Cervello Fegato Reni Muscoli Ossa Cartilagini
13

Le cellule pi radiosensibili sono quelle non specializzate, indifferenziate. Tali cellule si trovano in rapida riproduzione. In fase di mitosi (suddivisione della cellula madre in due cellule figlie) la doppia elica del DNA si divide per potersi duplicare nelle cellule figlie, pertanto sufficiente danneggiare un solo filamento per produrre gli stessi effetti della doppia rottura.

Dose efficace
n

Nella Dose Efficace si tiene conto della radiosensibilit dei diversi organi o tessuti irradiati, mediante il fattore di ponderazione wT

E = wT HT
T

wT = fattore di ponderazione per lorgano o tessuto T HT = dose equivalente nel tessuto o organo T

Unit di misura
n

Dose assorbita Dose equivalente Dose efficace

Joule Gray (Gy ) = 1 kg

Sievert (Sv) = [Gy] Sievert (Sv) = [Gy]

15

Vecchie unit di misura (ancora in uso in USA)


n

Dose assorbita
rad : 1 rad = 0,01 Gy; 1 Gy = 100 rad

Dose equivalente, dose efficace:


rem : 1 rem = 0,01 Sv; 1 Sv = 100 rem

16

Danno biologico
n

Il danno biologico, dovuto alle radiazioni, deriva dalla ionizzazione degli atomi che formano le molecole che a loro volta formano le cellule degli organismi viventi. Un atomo ionizzato tender a produrre nuovi legami chimici allinterno della molecola alla quale appartiene. Se la molecola in questione ha una importanza critica per le funzioni della cellula, allora la cellula stessa pu risultare danneggiata.

CELLULA

17

Gli effetti biologici dovuti alle radiazioni ionizzanti sono a carico di diverse parti della cellula
Rottura della membrana nucleare Rottura di un complesso DNA-membrana Rottura della guaina proteica

Rottura di un doppio filamento di DNA Rottura della membrana mitocondriale Rottura di un singolo filamento di DNA

Il bersaglio principale, in quanto molecola fondamentale per il funzionamento della cellula e 18 presente in una sola copia, il DNA

Danno diretto e indiretto


n

DANNI DIRETTI la radiazione crea ionizzazione nella macromolecola di DNA che viene danneggiato direttamente dalla radiazione. DANNI INDIRETTI il danno prodotto dai radicali liberi dovuti alla ionizzazione delle molecole dacqua che costituiscono circa l80% del corpo umano.
19

Radiolisi dell'acqua
Ionizzazione Dissociazione

H 2O + ri HOH + + e H 2O + e HOH

HOH + H + + OH HOH OH + H

n n

Molecole dacqua sono scomposte in radicali liberi che presentano una notevole reattivit chimica: H*, OH*. I radicali liberi possono rompere i legami del DNA; hanno vita molto breve ma sufficiente a raggiungere il nucleo e a danneggiare le molecole di DNA.

20

Radicali liberi
n

Sono atomi neutri o molecole che hanno un elettrone spaiato.

OH

n n

Sono particolarmente instabili dal punto di vista chimico e molto reattivi. Possono produrre reazioni chimiche indesiderate e trasferire la loro energia in eccesso ad altre molecole determinando la rottura dei legami chimici. In presenza di ossigeno i radicali liberi possono combinarsi e formare perossido di idrogeno, H2O2, tossico per la cellula.
Formazione di perossido di idrogeno

OH + OH H 2O 2 H + O 2 HO 2 HO 2 + HO 2 H 2O 2 + O 2
21

Radicali liberi
n

I radicali liberi possono essere prodotti anche a partire da molecole organiche


RH + ri RH H + R R + O 2 RO 2

n n n

Possono viaggiare attraverso la cellula e causare danni a grandi distanze dalla loro zona di origine. L'ossigeno aumenta l'effetto dovuto ai radicali liberi. Le cellule presenti allinterno di tessuti dotati di scarsa irrorazione sono pi resistenti alle radiazioni perch hanno un minore apporto di ossigeno.
Es.: alcuni tumori sono radioresistenti perch contengono cellule scarsamente ossigenate.
22

Effetto ossigeno
L'effetto di aumento del danno biologico in presenza di Ossigeno ben conosciuto nel campo dei danni da radiazioni. La capacit dellOssigeno di potenziare la risposta della radiazione chiamato effetto Ossigeno e viene espresso in termini di rapporto di accrescimento dellOssigeno OER (Oxygen Enhancement Ratio): OER =
Dose necessaria per produrre un effetto biologico senza O2 Dose necessaria per produrre lo stesso effetto con O2
23

Danno al DNA
n

Se il danno al DNA su uno solo dei filamenti che lo costituiscono, allora il danno riparabile. Se il danno al DNA su entrambi i filamenti, allora si possono avere due situazioni: 1 la cellula muore (subito o quando tenta di riprodursi)
2 la cellula non muore ma la perdita di informazione si traduce in una mutazione che potrebbe dare inizio ad un processo neoplastico o a malattie ereditarie.

24

LET e danno al DNA


n

Le radiazioni ad alto LET producono ionizzazioni ravvicinate Sono in grado di danneggiare la molecola di DNA interagendo direttamente con essa Le radiazioni a basso LET producono danni maggiormente per effetto indiretto attraverso la radiolisi dell'acqua. L'effetto ossigeno non importante per radiazioni ad alto LET
25

Curve di sopravvivenza cellulare


Rappresentano la frazione di cellule che sopravvivono in funzione della dose. Si ottengono da esperimenti di irraggiamento di campioni cellulari

Pi alto il LET pi pendente la curva. La gran parte delle linee cellulari, esposte a radiazioni di basso LET, mostrano una spalla iniziale sulla curva di sopravvivenza, che indica lintervento di meccanismi di riparazione del danno da radiazione In seguito a esposizione a radiazioni ad alto LET la capacit di recupero del danno bassa o assente: curve di sopravvivenza con andamento lineare
26

Effetti biologici sullorganismo


Diverse classificazioni: " Effetti somatici " Effetti ereditari " Effetti immediati " Effetti tardivi " Effetti deterministici (reazioni tissutali) " Effetti stocastici

27

Effetti somatici Effetti ereditari


n

Il danno prodotto alle cellule ha una implicazione profondamente diversa a seconda che le cellule siano somatiche oppure germinali. Il danno alle cellule germinali potrebbe introdurre una mutazione genetica che potrebbe essere trasmessa allindividuo figlio, mentre il danno alle cellule somatiche rimane a carico del corpo di cui queste fanno parte.

28

Danni deterministici
(sterilit, cataratta, alterazione emopoiesi, eritema, ...) Dovuti al danneggiamento di molte cellule in organi o tessuti n In genere evidenziabili in seguito ad esposizioni acute n Dose soglia (necessit di danno in un numero sufficiente di cellule e possibilit di recupero) n Soglia dipendente dalla definizione di condizione patologica e dalla variabilit individuale n Tessuti/organi pi radiosensibili: ovaie e testicoli, midollo osseo, cristallino n Il periodo di latenza solitamente breve, quindi gli effetti sono riscontrabili poco tempo dopo lirraggiamento (minuti, ore o settimane)
29

Sindromi acute da irradiazione


Insorgono a seguito di irradiazioni a corpo intero con dosi e ratei di dose elevati. Si manifestano con tre forme cliniche di progressiva gravit.

Ematologica (D>3 Gy)


Aplasia dei tessuti emopoietici che conduce a infezioni ed emorragie (per riduzione delle piastrine). In genere letale con dosi > 4 Gy in mancanza di trattamenti.

Gastoeintestinale (D>10 Gy)


Sintomi: nausea intrattabile, vomito e diarrea, necrosi tissutale per progressiva atrofia della mucosa, setticemia, emorragia e perforazione intestinale. Generalmente fatale nell'arco di 1-3 settimane.

Neurologica o cerebrovascolare (D>30 Gy)


Sintomi: periodo prodromico di nausea e vomito, seguito da tremori, convulsioni, atassia. sempre fatale. Edema cerebrale e morte entro poche decine di ore o pochi giorni
30

Danni stocastici
(induzione di tumori e leucemie, danni ereditari)
Possono insorgere a seguito del danneggiamento di una o poche cellule Evidenziabili anche in esposizione protratte a basso rateo di dose (effetti dominanti per esposizioni occupazionali) Non evidenziabile l'esistenza di dosi soglia Sono di tipo probabilistico, quindi non su tutti gli individui hanno lo stesso effetto La frequenza della loro comparsa aumenta con la dose Hanno lunghi periodi di latenza prima che si verifichino (mesi o anni) La gravit non dipende dalla dose ricevuta
31

Radiazioni e vita

32

You might also like