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Lingua siciliana - Wikipedia

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Lingua siciliana
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Riconoscendo l'arbitrariet delle definizioni, nella nomenclatura delle voci viene usato il termine lingua se riconosciute tali nelle norme ISO 639-1, 639-2 o 639-3. Per gli altri idiomi viene usato il termine dialetto.

(LA) Et primo de siciliano examinemus ingenium, nam videtur sicilianum vulgare sibi famam pre aliis asciscere, eo quod quicquid poetantur Ytali sicilianum vocatur [...]

(IT) Indagheremo per primo la natura del siciliano, poich vediamo che il volgare siciliano si attribuisce fama superiore a tutti gli altri: che tutto quanto gli Italici producono in fatto di poesia si chiama siciliano [...]

Siciliano (Sicilianu)
Parlato in Regioni Persone Classifica Scrittura Tipo Filogenesi Italia e comunit di emigranti Sicilia 8.000.000 non nelle prime 100 Alfabeto siciliano (basato sul latino) SOV Lingue indoeuropee[1] Italiche Romanze Italo-occidentali Italo-dalmate Siciliano[2] Statuto ufficiale Centro di studi filologici e linguistici siciliani[3] Codici di classificazione scn (http://www.loc.gov/standards/iso6392/codechanges.html) scn (http://www.sil.org/iso6393/documentation.asp?id=scn) (EN) SCN (http://www.ethnologue.com/show_language.asp? code=scn) (EN) Estratto in lingua

Regolato da ISO 639-2 ISO 639-3 SIL

(Dante Alighieri, De vulgari eloquentia, I,XII,2)

Il siciliano (nome nativo sicilianu) una lingua romanza della Sicilia, classificata nel gruppo siciliano al pari del salentino e del calabrese centro-meridionale. Vari filologi[4] e l'organizzazione Ethnologue descrivono il siciliano come abbastanza distinto dall'italiano tipico tanto da poter essere considerato un idioma separato, il che risulta ovvio da qualsiasi analisi dei sistemi fonologici, morfologici e sintattici, nonch per quanto riguarda il lessico[5]. Peraltro il siciliano non una lingua derivata dall'italiano, ma - al pari di questo - direttamente dal latino, e costitu la prima lingua letteraria italiana. Anche l'UNESCO riconosce al siciliano lo status di lingua madre e lo inserisce tra le lingue europee non a rischio di estinzione[6].

Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, art. 1

Tutti li mini nsciunu lbbiri e avali nt dignitati e nt dritti. Iddi sunnu addutati di raciuni e di cuscenza e hannu a travagghiari nzmmula c spritu d fratirnitati.

Distribuzione geografica del siciliano

Alcuni studiosi, come Joseph Privitera[7] e Ignazio Sucato[8], asseriscono che il siciliano sia la pi antica lingua romanza, ma tale ipotesi non diffusa nel mondo accademico e, talvolta, fortemente criticata.
Indice 1 Distribuzione geografica 1.1 Lingua ufficiale 1.2 Dialetti e lingue derivate 2 Rapporto di Ethnologue sulla lingua siciliana 2.1 Nomi alternativi 2.2 Altre osservazioni 3 Storia 3.1 Antiche parlate indigene della Sicilia 3.2 Fenici, greci e romani 3.3 Sviluppo linguistico dal Medioevo 4 La letteratura 5 Alfabeto e segni grafici

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6 Fonologia 6.1 Vocali 6.2 Consonanti 7 Grammatica 7.1 Articoli 7.2 Nomi 7.3 Aggettivi 7.4 Pronomi 7.4.1 Personali 7.4.2 Possessivi 7.4.3 Relativi 7.4.4 Indefiniti 7.4.5 Interrogativi 7.4.6 Dimostrativi 7.5 Verbi 7.6 Avverbi 7.7 Preposizioni 7.8 Congiunzioni 8 Vocabolario 8.1 Influenza mediterranea e indoeuropea antica 8.2 Influenza greca 8.3 Antichi nomi propri di persona e cognomi siciliani 8.4 Influenza araba 8.5 Influenza franco-normanna 8.6 Altre influenze galliche 8.7 Influenza delle lingue iberiche 8.7.1 Prestiti dal catalano 8.7.2 Prestiti dal castigliano 8.8 Influenza dall'inglese-americano 8.9 Influenze e assonanze con altre lingue 9 Esempi 9.1 Preghieri (preghiere) 9.2 Estratto di Antonio Veneziano 9.2.1 Celia, Lib. 2 9.3 Altro di Antonio Veneziano 9.4 Estratto di Giovanni Meli 9.4.1 Don Chisciotti e Sanciu Panza (Cantu quintu) 9.5 Estratto di Eco della Sicilia - Francesco Paolo Frontini 9.6 Estratto di Nino Martoglio 9.6.1 Briscula 'n Cumpagni 9.7 Frasi base 10 Film girati in siciliano 11 Note 12 Bibliografia 13 Voci correlate 14 Altri progetti 15 Collegamenti esterni

Distribuzione geografica
Per approfondire, vedi la voce Siculofonia.

Il siciliano nelle sue variet correntemente parlato da circa 5 milioni di persone in Sicilia, oltre che da un numero imprecisato di persone emigrate o discendenti da emigrati delle aree geografiche dove il siciliano madrelingua, in particolare quelle trasferitesi nel corso dei secoli passati negli USA (dove addirittura si formato il Siculish), in Canada, in Australia, in Argentina, in Belgio, in Germania e nella Francia meridionale.

Lingua ufficiale
La lingua siciliana si deve ritenere una Lingua Regionale o minoritaria ai sensi della Carta europea per le lingue regionali e minoritarie, che all'Art. 1 afferma che per "lingue regionali o minoritarie si intendono le lingue... che non sono dialetti della lingua ufficiale dello stato". La "Carta Europea delle Lingue Regionali o minoritarie" stata approvata il 25 giugno 1992 ed entrata in vigore il 1 marzo 1998. L'Italia ha firmato tale Carta il 27 giugno 2000 ma non l'ha ancora ratificata. I comuni di Caltagirone e Grammichele, nel catanese, riconoscono ufficialmente nei loro statuti la lingua siciliana, che

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assumono "come valore storico e cultura inalienabile"[9][10]. Pur essendo milioni le persone che lo parlano, buona parte delle quali madrelingua, e pur essendo stata elencata dall'UNESCO tra le lingue europee non a rischio di estinzione, n immediato n futuribile, il siciliano non viene insegnato nelle scuole, non viene utilizzato come lingua ufficiale nemmeno in Sicilia, venendo per utilizzato nella vita pubblica tra persone in stretta relazione, affiancato spesso dall'Italiano di Sicilia, il quale pu essere considerato una via di mezzo tra la lingua siciliana e quella italiana. L'uso del siciliano altres molto diffuso sia come lingua familiare che come lingua conviviale tra persone in stretta relazione, e presenta una produzione letteraria piuttosto viva, soprattutto nel campo musicale e poetico.

Dialetti e lingue derivate


Siciliano proprio Occidentale (tra le province regionali di Palermo e Trapani si contano 1 milione e 600 mila circa di parlanti) Centro-Occidentale o agrigentino (nella provincia regionale di Agrigento 450 mila circa) Metafonetica centrale (tra le province regionali di Enna e Caltanissetta, inclusi i comuni "gallo-siculi", 400 mila circa) Metafonetica sudorientale (provincia regionale di Ragusa, zone meridionali delle province regionali di Siracusa e Catania, 350 mila circa) Non metafonetica orientale (tra le province regionali di Siracusa e Catania 1 milione e 450 mila circa) Messinese (nella provincia regionale di Messina, inclusi i comuni "gallo-siculi", 650 mila circa) Pantesco (isola di Pantelleria) influenzato dall'arabo Eoliano (Eolie)

Rapporto di Ethnologue sulla lingua siciliana


Nomi alternativi
I nomi alternativi del siciliano sono: Calabro-Siciliano, Sicilianu, Siculo. Il termine "Calabro-Siciliano" si riferisce al fatto che una forma del siciliano, o un dialetto collegato con il siciliano, parlata nella parte centrale e meridionale della Calabria. Il termine "Siculo" (o siculu) descrive uno dei pi grandi gruppi etnici preistorici che occuparono la Sicilia prima dell'arrivo dei Greci nell'VIII secolo a.C. (si veda sotto). Pu anche essere usato come aggettivo per qualificarsi o definire le origini di una persona, per esempio "Siculo-Americano" (siculu-miricanu) o "Siculo-Australiano".

Altre osservazioni
La maggior parte dei siciliani descritta come bilingue. Da notare un'influenza forte del francese e del castigliano (sottolineata anche in seguito); in genere tale lingua pu essere classificata meglio come "Romanzo Meridionale" piuttosto che "Italo-Occidentale".

Storia
La ricchezza di influenze della lingua siciliana (greco, latino, arabo, francese, provenzale, tedesco, catalano, castigliano e italiano) deriva dalla posizione geografica dell'isola, centrale nel Mar Mediterraneo, visitata durante i millenni da molte delle popolazioni mediterranee dai cui idiomi ha ereditato il vocabolario e le forme grammaticali.

Antiche parlate indigene della Sicilia


Per approfondire, vedi le voci Lingua sicana e Lingua sicula.

Prima della conquista greca e fenicia, la Sicilia era occupata dalle popolazioni autoctone: Sicani, Elimi e Siculi (fra il secondo e il primo millennio a.C.). L'limo, lingua parlata dal popolo siciliano della Sicilia sud-occidentale, era probabilmente di ceppo indoeuropeo, pi precisamente di tipo anatolico. Lo studio di questa lingua relativamente recente e risale agli anni sessanta[11]. Non si sa quasi nulla del sicano, lingua del popolo della Sicilia centro-occidentale. Vengono considerate sicane tutte le iscrizioni non indoeuropee rinvenute nell'isola, ma si tratta solo di supposizioni[12]. Per quanto riguarda il siculo, idioma dell'antico popolo egemone della Sicilia, quasi sicuramente una lingua vicina al latino[13], appartenente alla famiglia delle lingue latinofalische.

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Fenici, greci e romani


Successivamente l'isola fu occupata da fenici (fra decimo ed VIII secolo a.C.) e greci (dall'VIII secolo a.C.). limi, Sicani e Siculi si ritirarono all'interno dell'isola, conservando lingua e tradizioni. Sulle coste occidentali, le colonie parlavano la lingua cartaginese, con la presenza delle citt fenicie di Mozia, Lilibeo, Palermo e Solunto. Su quelle orientali, si diffuse invece il greco. Quest'ultima lingua per secoli fu quella della cultura dell'isola, anche dopo la conquista da parte dei romani nel III secolo a.C. In questo periodo, nella zona dello Stretto, si stanzi anche una popolazione italica, i Mamertini, che portarono con s la propria lingua del ceppo Osco-Umbro affine al Sannita. L'arrivo del latino intacc fortemente l'identit linguistica siciliana. Il punico-cartaginese si estinse nel primo periodo dell'Impero romano, le parlate indigene andarono poco a poco scomparendo, il greco sopravvisse ma fu prevalentemente la lingua delle classi povere della citt. I ceti urbani pi ricchi e la popolazione delle campagne adottarono invece la lingua dei nuovi dominatori, che fu favorita anche dalla cristianizzazione.

Sviluppo linguistico dal Medioevo


Verso l'anno 1000 la Sicilia era dominata dai Saraceni. Il sud della penisola italiana era diviso fra il dominio bizantino, che comprendeva l'estremo sud della Calabria e il Salento, e da cui dipendevano formalmente alcune citt della costa, come Napoli, Gaeta, Sorrento e Amalfi, che si erano nel tempo guadagnate una situazione di pressoch totale autonomia. Il resto del territorio era controllato dai longobardi, divisi fra il Ducato di Benevento, il Principato di Salerno e la Signoria di Capua. Era in questo contesto che i normanni entravano nella storia dell'Italia meridionale.

La letteratura
Per approfondire, vedi la voce Letteratura siciliana.

Alfabeto e segni grafici


Per approfondire, vedi la voce Alfabeto siciliano.

L'alfabeto siciliano si compone delle seguenti 23 lettere in caratteri latini: A B C D DD E F G H I J L M N O P Q R S T U V Z I segni grafici usati in siciliano sono l'accento grave, il circonflesso e la dieresi (nelle vocali i e u). L'accento grave va messo quando l'accento cade nell'ultima vocale (come in italiano), come accento tonico e quando una parola finisce in "-ia" (es.: catigura, camurra, etc.). Il circonflesso usato per indicare che la parola stata contratta, in particolare nelle preposizioni articolate: di lu = d. La dieresi usata nei rarissimi casi dove occorre separare un dittongo (es.: sbrugnatu).

Fonologia
Vocali
Per approfondire, vedi la voce Sistema vocalico siciliano.

La lingua italiana ha il sistema eptavocalico cio ha sette vocali, le vocali in siciliano hanno il sistema esavocalico siciliano, cio sei vocali: a, e, i, o, u, ll (il gruppo "ll" comprende le microvocali: d, dd, ddr) Le principali caratteristiche fonetiche sono: La i pronunciata i come in italiano e come in inglese big. La u pronunciata u come in italiano e come in inglese good.

Consonanti
La d si pronuncia normalmente d. La dd, derivante dal nesso latino -LL-, pronunciata retroflessa: . Esempi: beddu, cavaddu. La r si pronuncia retroflessa () solo se seguita da vocale. Il gruppo tr si pronuncia sempre retroflesso: . Esempi: strata, trenu. La z si pronuncia quasi sempre sorda (ts), raramente sonora. La j si pronuncia j come la i italiana di ieri.

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La h non muta, ma comporta un'aspirazione , la fricativa ve laresorda comein te de sco "ich". Talefono rappre se ntato dal gruppo hi, pe r gli altri gruppi ha l'aspirazionenormale(glottale ). Fa e cce zionequando usata pe r distingue reil ve rbo ave re : in que sto caso muta. In siciliano sono pre se nti molteparolecon leconsonanti duplicatea inizio parola. Lepi comuni sono: cci, nni, cchi, ssa, ssi, ssu , cc, ddcu , dd.

Grammatica
Articoli
Gli articoli de te rminativi sono lu , la, li, (l'), u , a, i. Gli articoli lu , la, li, pe rdono la "L" inizialeedive ntano comede tto prima u , a i dipe ndela parola chese gue , la parola chepre ce de , il conte sto in cui vie neutilizzato pe r re nde rela frasepi comoda. Que lli inde te rminativi sono u n o nu , na (n'). In siciliano non e sistela forma pluraledi que sti (ovve ro dei edelle): al posto di que sti vie neusato "na pocu di", na para di, "un paio di", na trina di, ma anchen'anticchia di e cc.

Nomi
I ge ne ri sono due : maschileefe mminile , ma sono rimasti sostantivi di ge ne rene utro, classificati se condo il ge ne rene utro de l gre co antico. Il ne utro non ha pe r un suo articolo comein gre co pe rch leparoleve ngono appoggiateda articoli maschili o fe mminili. Alcunedi que steparolene utresono: (in italiano: l'oliva) chein siciliano ha tutti eduei ge ne ri quindi: lo oliva o la aliva (in italiano: l'animale ) cio: lo armalu o la armalu; ne l ge rgo comunen'animali (in italiano: lepe rsone ) cio la ge nti o li ge nti Esistono molti plurali irre golari (la manu, li manu,i mani).

Aggettivi Pronomi
Personali Singolare: Iu/Jo/Ju/J, mi; tu, ti; iddu, idda, ci/si Plurale: Nuutri/nuavutri/nanddri, ni; Vuutri, vi; iddi, ci/si Possessivi Singolare: m, t, s/di iddu o idda Plurale: nostru, vostru, s/di iddi Gli agge ttivi ei pronomi posse ssivi vanno se mpreprima de l nomea cui si rife risce . Relativi Chi, Ca, Cui, Cu, Cuali Indefiniti Nuddu, cirtuni, ce rti, quali, quale gghi, zocche gghi, cue gghi, e cc. Interrogativi chi? comu? quantu? quali? di cu? quannu? Dimostrativi Maschile: chistu, chissu, chiddu Femminile: chista, chissa, chidda

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Verbi
In siciliano l'unico ausiliare il verbo avere. I verbi possono essere: regolari, irregolari, transitivi, intransitivi, riflessivi, difettivi, servili. Il futuro esiste solo in forma perifrastica ("jiri" + "a" + infinito).

Avverbi
Di luogo:
sutta supra susu iusu cc dd unni ntunnu dintra fora avanti vicinu arrassu agghiri allatu

Di tempo:
doppu ora ajeri i dumani quannu mai mentri nzinu

Di quantit:
bastanti menu cchi picca assai tantu

Di maniera:
comu bonu accuss ammatula ammucciuni

Altri avverbi:
siccomu dunca macari avanti prmisi mmenzu mmeci

Preposizioni
Le preposizioni semplici sono:
a cu n di pi nna nni nta ntra sinza supra sutta

Queste preposizioni possono essere usate anche come articoli determinativi:


Preposizione: + Articolo: lu = + Articolo: la = + Articolo: li = + Articolo: un = a cu di pi nna / nni nta / nti ntra c / c d / d p / p nn / nn nt / nt ntr c d p nn nt ntr ch / ch d / d p / p nn / nn nt / nt ntr n c'un d'un p'un nn'un nt'un ntr'un

Congiunzioni
i/e puru sparti pir mancu ancora videmma ma picch sippuru mmeci

Vocabolario

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Influenza mediterranea e indoeuropea antica


Le influenze pi antiche, visibili in siciliano ancora oggi, esibiscono sia gli elementi mediterranei preistorici che gli elementi indoeuropei preistorici ed occasionalmente un punto d'incrocio di entrambi. Si pu dire con certezza che rimangono parole preindoeuropee in siciliano di un'origine mediterranea antica. Si pu talvolta ritenere che una certa parola abbia derivazione preistorica, ma non sempre certo se i siciliani l'abbiano ereditata direttamente dalle popolazioni autoctone o se il termine sia arrivato per un'altra via. Le parole con una derivazione mediterranea preistorica si riferiscono spesso alle piante della regione mediterranea o ad altre caratteristiche naturali. alastra - generica di alcune specie di leguminose spinose ammarrari - costruire un canale, un passaggio e simile; fermare, bloccare, ad esempio una corrente d'acqua calancuni - onda alta e impetuosa di fiume o di torrente in piena racioppu - raspollo, da tema mediterraneo rak timpa - una pietra grande, poggetto, balza (ma notate greco tmba, tumolo, latino tumba e tumulus, da cui anche catalano timba, dirupo).

Analisi etimologica di 5.000 termini tratte dal Dizionario etimologico siciliano di Salvatore Giarrizzo:[14] lingua latina 2.792 (55,84%) lingua greca 733 (14,66%) lingua spagnola 664 (13,28%) lingua araba 303 (6,06%) lingua francese 318 (6,36%) lingua provenzale 83 (1,66%) lingua catalana 107 (2,14%)

Ci sono inoltre parole siciliane con un'origine indoeuropea antica che non sembrano derivare dai gruppi di lingue principali connesse normalmente con il siciliano, cio si sospetta che siano passate al siciliano da una fonte indoeuropea molto antica. Il Siculo una fonte possibile come fonte di tali parole, ma esiste inoltre la possibilit di un punto d'incrocio fra le parole mediterranee antiche e le forme indoeuropee introdotte. Alcuni esempi delle parole siciliane con un'origine indoeuropea antica: dudda - mora; come indoeuropeo roudho, gallese rhudd, serbo rd, lituano rauda significando il colore "rosa"; Romeno "dud" scrozzu - infermiccio, venuto su a stento, imbozzacchito; come lituano su-skurdes arrestato nella sua crescita. sfunnacata - moltitudine, indoeuropeo und/Fund acqua

Influenza greca
L'influenza greca rimane fortemente visibile. Per una parola di origine greca non facile capire a partire da quale periodo greco i siciliani iniziarono ad usarla (se in occupazione pre-romana o in periodo bizantino) o, ancora, se la stessa parola non sia arrivata in Sicilia per vie diverse. Ad esempio, per quando i romani avevano occupato la Sicilia nel III secolo a.C., la lingua latina aveva gi preso in prestito diverse parole dalla lingua greca. Le seguenti parole siciliane sono di origine greca (sono inclusi alcuni esempi dove poco chiara se la parola derivi direttamente dal greco o attraverso il latino): appizzari - appendere, attaccare, sprecare (da (eks)peson) babbaluciu - lumaca (da boubalkion) babbiari - scherzare (da babazo, da cui abbiamo: babbazzu e babbu - stupido; ma notate latino babulus e castigliano babieca, da baba, e anche bobo, stupido, dal latino balbus, balbuziente) bucali - boccale (da baukalion) bmmulu - piccola brocca per l'acqua (da bombule; ma latino bomby la) cntaru (cantaru anche in salentino) - tazza (da kantharos) cantunra - angolo (da kanduni) cartedda - grande cesta intessuta di canne o altro materiale legnoso (da kartallos; ma latino cratellum) carusu - ragazzo (da kouros; ma latino carus - caro, sanscrito caruh - amabile) casntaru - lombrico (da gs nteron) chanca - macelleria (chancheri macellaio - dal verbo greco kiankeo macellare) cirasa - ciliegia (da kerasos; ma latino cerasum, e castigliano cereza) ciciulu - dolce pasquale di forma circolare, chiacchierare (da ky clos) cona - icona (da eikona; ma latino icona) crastu - montone (da krstos) macri - beato, anche (da macri) mrmaru - marmo (da mrmaro) cammisa - camicia (da poucamiso) tumazzu - formaggio stagionato (da tumassu) cru - setaccio (da krino) cuddura - pane di forma circolare (da kolly ra; ma latino colly ra) rasta (crasta in salentino) - vaso per piantarvi fiori (da gastra; ma latino gastra)

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liccu - ghiotto (da liknos). naca - culla (da nake) nicu - piccolo (da nicrs o micrs) ntamari - sbalordire (da thambeo) pistiari - mangiare (da esth) piriccu (pircca in salentino) - albicocco (da praiccchion) pitrusinu - prezzemolo (anche in salentino) (da petroselinon) timogna - cumulo di grano (da themoonia) tabbutu - bara (da tapto seppellire, rendere gli onori funebri)[15][16][17][18] tuppiri o tuppuliari (tuzzri in salentino) - bussare (da typt).

Il termine partuallu - arancia (da alcuni considerato derivante dal greco portokali) invece di derivazione araba ("burtuqal").

Antichi nomi propri di persona e cognomi siciliani


Gli antichi nomi propri di persona di origine siciliana, di provenienza greca, di influenza dorica, si vennero a formare per il passaggio del th greco in lettera (f): th greco = = f, suffisso greco = eo, caratteristica dei Dori di Sicilia. Nel Medioevo i seguenti nomi propri di persona divennero cognomi Siciliani: dal greco dorico A = Alfeo nome proprio di persona = cognome Alfeo o Alfei dal greco dorico = Feo nome proprio di persona = cognome Feo o Fei dal greco dorico = Griffeo nome proprio di persona = cognome Griffeo o Griffei dal greco dorico = Maffeo nome proprio di persona = cognome Maffeo o Maffei dal greco dorico = Nunzio nome proprio di persona = cognome Nunziato o Nunzi dal greco dorico O = Orfeo nome proprio di persona = cognome Orfeo o Orfei

Influenza araba
Per approfondire, vedi la voce Lingua siculo-araba.

Nel 535, l'imperatore Giustiniano I di Bisanzio fece diventare la Sicilia una provincia dell'Impero bizantino e, per la seconda volta nella storia siciliana, la lingua greca risuonava forte attraverso l'isola. Mentre il potere dell'impero di Bisanzio iniziava a diminuire, la Sicilia venne conquistata progressivamente dai Saraceni dell'Africa del nord, dalla met del IX secolo alla met del X secolo. Durante il periodo di governo degli emiri arabi la Sicilia pot godere di un periodo di continua prosperit economica e di una viva vita culturale e intellettuale. L'influenza araba si trova in circa 300 parole siciliane di notevole importanza, la maggior parte delle quali si riferiscono all'agricoltura e alle attivit relative. Ci comprensibile perch i saraceni introdussero in Sicilia un sistema di irrigazione moderno e nuove specie di piante agricole, che rimangono tutt'oggi endemiche nell'isola. Alcune parole di origine araba: bagghiu - cortile (da bahah) oppure tardo latino ballium (cortile circondato da alti edifici o muri). balata - pietra o per estensione tomba (da balat, pietra) burnia o bruna - giarra (da burniya; ma latino hirnea) capu-rrais - capo, capobanda (da ras; capo) cafsu - misura per l'acqua (e, soprattutto, per l'olio) (da qafz, in realt misura per aridi) carrubba - frutto del carrubo (da harrubcfr. castigl. algarroba) cassata - una torta tipica siciliana, con ricotta (da qashata; ma latino caseata qualcosa fatta di formaggio; castigliano quesada o quesadilla) ciolla - volg. per "pene" (dal persiano "choln", idem) dammusu - soffitto (dal verbo damms, "cavit, caverna") favara - sorgente d'acqua (da fawwara fonte) coschina - ombra (da coschin ombra) a volte ombra viene detto: mmira, ma anche coschina jarrsu - giovane effeminato (da arsa, sposa) gebbia - vasca di conservazione dell'acqua utilizzata per l'irrigazione (da jabh, cisterna) giuggiulena - seme di sesamo (da giulgiulan) giurana - rana (da jrhanat) limmccu - moccio (da al-ambiq) madda - recipiente in legno usato per impastare la farina (da mida, mensa, tavola) mischinu - poverino (dall'arabo miskn, cfr. castigl. mezquino, sardo mischinu) noria - ruota idraulica (dall'arabo n'r, vociare, zampillare) saia - canale (da sqiya, irrigatrice, cfr. castigl. acequia) scibaca o sciabachju - rete da pesca (da sabaka) taliri - guardare, osservare (da alaa ; castigliano atalaya, torre, altura, e atalayar, registrare il campo da una torre o altura, osservare, spiare, dall'arabo ispanico attalya)

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tannra - cucina in muratura (da tannr, forno) tmminu- tumolo (misura agraria) (da tu mn) vaddara - ernia (da adara) zabbara - agave (da sabbara) zaffarana - zafferano (da zafarn e questi dal persiano; castigliano azafrn, dall'arabo ispanico azza farn) zagara - fiore dell'arancio (da zahr, fiore; casigliano azahar, dall'arabo ispanico azzahr) zaccnu- recinto per le bestie (da sakan) zamm - anice (da zammu t) zibbibbu- tipo di uva a grossi chicchi (da zabb, "uva passita") da cui deriva il vino zrru- recipiente (da zir) zu ccu- tronco dell'albero (da sq; ma aragonese soccue castigliano zoqu ete, quest'ultimo forse dal celtico tsu cca)

Numerosi sono anche i toponimi arabi: Alcntara deriva da al-qantar (il ponte, identico toponimo si registra in Spagna) Alia deriva da yhale (viale, identico toponimo si registra in Spagna) Calascibetta, Calatabiano, Calatafimi, Caltagirone, Caltanissetta, Caltavuturo, derivano da qala (cittadella, fortificazione) Marsala, Marzamemi da marsa (porto) Mongibello, Gibellina, Gibilmanna, Gibilrossa da gebel (monte) Racalmuto, Regalbuto, Ragalna, Regaleali da rahl (luogo di soggiorno, quartiere) Giarre, Giarratana da giarr (contenitore o giara di terracotta) Misilmeri, da Menzel-el-Emir (( ) villaggio dell'Emiro) Nonch alcuni cognomi: Butera - possibile che derivi da un'italianizzazione del nome arabo AbuTir (padre di Tir), o anche dal mestiere del capostipite espresso dal vocabolo arabo bu tirah (pastore) o una possibile origine greca (vedi influenza greca) Buscema - "abu-samah-dal grande neo" - tipico della Sicilia Sud-Orientale e toponimo in provincia di Siracusa Caruana - dall'arabo che a sua volta proviene dal persiano krwn "carovana" convoglio di cammelli, dromedari e altri animali da trasporto Cassar - da qasr castello - "castello di Allah (o Ali)" Fragal - "gioia di Allah" Gebbia - gebihja vasca o cisterna Gedda - Jeddha toponimo in Arabia Saudita Sciarrabba, Sciarabba - da sarab bevanda (di solito vino o altri alcolici) - "bevitore, beone, crapulone". Da sarab viene la parola italiana sciroppo e sorbetto Taibi - tayyb "molto buono" Vadal, Badal - "servo di Allah" Zappal - "forte in Allah"

Influenza franco-normanna
Quando i due condottieri normanni pi famosi dell'Italia meridionale, Ruggero I di Sicilia e suo fratello, Roberto il Guiscardo, iniziarono la conquista della Sicilia nel 1061, controllavano gi l'estremo sud dell'Italia (la Puglia e la Calabria). A Ruggero sarebbero stati necessari altri 30 anni per completare la conquista della Sicilia (Roberto mor nel 1085). Durante questo periodo, la Sicilia si latinizz e cristianizz per la seconda volta. Un gran numero di parole normanne vennero assorbite dalla lingua siciliana, per esempio: accattari - comprare (dal normanno acater, francese moderno acheter) accia - sedano (da ache). Pi probabilmente dal latino "accium" ammintu ari o mu ntu ari - accennare, nominare (dal normanno mentevoir) armu arruo armaru- armadio (da armoire) appu jari - appoggiare (da appu yer) u tru- altro (da au tre) bu cceri (vu cceri) - macellaio (da bou chier) bu atta - latta, barattolo (da bote) cu stu reri - sarto (da cou strier, francese moderno cou tou rier) nzajari - provare (da essayer) firranti - grigio (da ferrant) foddi - pazzo (da fol) giu gnettu- luglio (da ju ignet) lariu- brutto (da laid) largasa - generosit (da largesse) magasinu- magazzino (da magasin) mu stzzu- baffi (da mou stache) anche inglese mu stache

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puseri - pollice (da poucier) quasetti - calze (da "chausettes") racna - uva (da raisin) raggia - rabbia (da rage) rua - via (da rue) stujari - asciugare, strofinare (da essuyer) travagghiari - lavorare (da travaller, francese moderno travailler, ma in castigliano trabajar dal latino. tripalire, da tripalum) trippari o truppicari - inciampare (dal normanno triper; ma anche provenzale trepar) tummari o attummuliari - cadere (da tomber) giarnu - giallo (dal francese jaune)

Altre influenze galliche


Per approfondire, vedi le voci Dialetto gallo-italico di Sicilia e Lombardi di Sicilia.

L'influenza lombarda ci interessa particolarmente. Anche oggi, ritroviamo i cosiddetti dialetti galloitalici nelle zone dove l'immigrazione lombarda fu pi consistente, vale a dire a San Fratello, Novara di Sicilia, Nicosia, Sperlinga, Valguarnera Caropepe, Aidone e Piazza Armerina. Il dialetto galloitalico non sopravvissuto in altre importanti colonie lombarde, come Randazzo, Bronte e Patern (anche se ha influenzato il vernacolo siciliano locale), ma anche nella lingua siciliana parlata in altre parti della Sicilia. L'influenza lombarda inoltre si ritrova nelle seguenti parole della lingua siciliana comuni a tutti i dialetti: soggiru - suocero (da suoxer - latino socer) cugnatu - cognato (da cognau - latino cognatum) figghiozzu - figlioccio (da figlioz - latino filiolum) orbu - cieco (da orb - latino orbum) arricintari - risciacquare (da rexentar, notare insubre resent) unni - dove (da ond - latino unde) i nomi dei giorni della settimana: lunniri/lunniria - luned (da lunes) martiri marted (da martes) mercuri - mercoled (da mrcor) joviri - gioved (da juovia) venniri - venerd (da vnner) sbbatu - sabato (da sabt) duminica - domenica (da domenixn)

Un'altra influenza gallica, quella del provenzale antico, ha tre possibili cause. 1. il numero di normanni in Sicilia (provenienti dalla Normandia vera e propria) difficile da definire. A questi si aggiungono i soldati di ventura di origine lombarda dall'Italia settentrionale e dall'Italia meridionale, ma inoltre possibile che quest'ultimi siano nati in regioni ancora pi lontane, come la Francia meridionale. Durante i primi anni dell'occupazione della parte nord-orientale della Sicilia, i Normanni costruirono una cittadella a San Fratello. Ancora oggi a San Fratello si parla un dialetto gallo-italico influenzato chiaramente del vecchio provenal, che porta a dedurre che un numero significativo di soldati chiamati a difendere la cittadella provenisse dalla Provenza. In realt, ci pu spiegare il dialetto parlato soltanto a San Fratello, ma non chiarisce del tutto l'importazione di molte parole provenzali nella lingua siciliana. Su questo punto si possono formulare altre due ipotesi. 2. alcune parole del provenal potrebbero essere entrate a far parte del Siciliano durante il regno della regina Margherita fra il 1166 e il 1171 quando suo figlio, Guglielmo II di Sicilia fu incoronato all'et di 12 anni. I consiglieri pi vicini della regina provenivano dal sud della Francia e molte parole del provenal si sono aggiunte alla lingua durante questo periodo. 3. la scuola siciliana poetica (discussa sotto) stata influenzata fortemente della tradizione provenzale dei trovatori (troubadours). Questo elemento una parte importante della cultura siciliana: per esempio, la tradizione delle marionette siciliane (l'pira d pupi) e la tradizione dei cantastor. Non c' dubbio che i trovatori provenzali erano attivi durante il regno di Federico II del Sacro Romano Impero e che alcune parole del provenal siano state assimilate nella lingua siciliana in questo modo. Alcuni esempi di parole siciliane derivate dal provenal: addumari accendere (da allumar; notare sardo logudorese allumare) aggrifari rapinare (da grifar) banna - lato, parte (da banda) burgisi cittadino, proprietario (da borges) lascu - sparso, largo, sottile, raro (da lasc) lavanca - precipizio (da lavanca) da cui proviene il verbo allavancari/cadiri: (in italiano) cadere paru - uguale (da paratge)

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Influenza delle lingue iberiche


L'influenza delle lingue iberiche (aragonese e catalano prima, castigliano poi) , probabilmente, la pi importante e la pi evidente. Agisce su tutti gli aspetti linguistici, dal lessico (che quello pi facilmente influenzabile) alla grammatica e alla sintassi. Per esempio, sono peculiari del siciliano le terminazioni verbali dell'imperfetto (-a, come in dica, faca) e del condizionale (-a, es.: dira, fara). Riguardo a quest'ultimo, il siciliano ha ereditato dalle lingue iberiche l'uso di sostituire il condizionale dell'apdosi nel periodo ipotetico, sia di secondo che di terzo tipo (nel castigliano solo in quello di terzo tipo), col congiuntivo passato o trapassato (es.: "Si me hubiera llamado, no hubiera ido" in castigliano; "Si m'avissiru chiamatu, nun cc'avissi jutu" in siciliano). Un'altra regola grammaticale di derivazione iberica quella dell'uso nel complemento oggetto della preposizione "a" con nomi propri o comuni di persone (es.: "Esperamos a tu hermano" o "Llamamos al doctor" in castigliano; "Aspittamu a t frati" o "Chiamamu dutturi" in siciliano). Queste costruzioni sintattiche molte volte vengono scambiate per delle inesattezze dovute all'ignoranza e al paragone con la lingua italiana. Ancora dal castigliano, forse, derivano numerose perifrastiche; un esempio la costruzione "havi" + complemento di tempo + "ca" + verbo (es.: "Havi dui anni ca nun niscmu nzmmula" in siciliano; "Hace dos aos que no salimos juntos" in castigliano); per non parlare della tipicissima costruzione del verbo "aviri" + "a" + infinito (es.: "Tengo que ir" in castigliano; "Haju a jiri" in siciliano) anche se il siciliano l'ha fatta "propria" cambiando la preposizione. Infine, sopravvivono degli autentici "relitti" linguistici, come l'esclamazione "Vja!" che, anche se estranea alle strutture esistenti della lingua, viene utilizzata comunemente. L'influenza che la lingua castigliana ebbe sul siciliano nei secoli passati probabilmente riscontrabile nella cosiddetta metafonesi di alcune parlate dell'isola: Siciliano Castigliano Italiano tiempu tiempo tempo vientu viento vento (Dittongazione della e tonica breve latina) cos come della palatalizzazione e perdita dei gruppi latini pl-, clchianu llano piano chiavi llave chiave chiamari llamar chiamare Prestiti dal catalano interessante notare come dal catalano il siciliano abbia ereditato il verbo "dunari" ("donar" appunto in catalano; "dare" in italiano) e come la sua coniugazione si sia 'fusa' con quella dell'analogo termine italiano (es.: "dugnu, duni, duna, etc...", presente indicativo; "dunava, dunavi, dunava,etc...", imperfetto indicativo; ma "detti, dun, etc..." passato remoto). Inoltre, la formazione di alcune parole derivanti dal latino praticamente identica tra i due idiomi, alcuni dialetti ripropongono la scrittura della "e" atona originaria come "a" (es.: "asempiu", "alittronica") e non da escludere che il pronome relativo e congiunzione "ca" sia un prestito derivante dalla "que" catalana, in cui la "e" si pronuncia come vocale neutra (nel dialetto mallorquino tendente pi alla vocale "a"). abbuccari - cadere, capovolgere, inclinare (da abocar, "capovolgere", "versare") accabbari - concludere, finire (da acabar presente sia in catalano che in castigliano) acciaffari - schiacciare (da aixafar) accupari - soffocare (da acubar) addunarisi - accorgersi (da adonar-se) affruntrisi - vergognarsi (da afrontar-se, "confrontarsi") anciova - acciuga (da anxova', 'anche dall Arabo) arricugghrisi - rientrare, ritirarsi (da recollir-se) arriminari - mescolare (da remenar) banna in forme composte come ddabbanna, ccabbanna - di l, di qua (da banda nel significato di "parte", sia in catalano che in provenzale) capuliari - tritare (da capolar, presente sia in catalano che in castigliano) cascia - cassa (da caixa) fastuchi - pistacchi (da festuc) fastunnachi - carote (da pastanagues) muccaturi - fazzoletto (catalano: mocador; voce presente anche in castigliano, ma molto meno usata) nzirtari - indovinare (da encertar) pila - lavello, vasca (da pila) pririsi - rallegrarsi (da prear-se) sgarrari - sbagliare (da esguerrar) stricari - strofinare (da estregar)

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Prestiti dal castigliano accurdrisi - accontentarsi (da acordar) agghicari - arrivare (da llegar) ajeri - ieri (da ayer) arrivintari - ansimare (da reventar) asciari - trovare, ritrovare (da hallar, in portoghese achar) assira - ieri sera (da anoche) attrassari - ritardare (da atrasar) basca - malessere (da basca, "nausea") crita - serva (da criada) cucchiara - cucchiaio (da cuchara) curra - cinghia (da correa) curtigghiu - cortile, pettegolezzo (da cortijo, ma anche cotorrear) dimmura - ritardo (da demora) firraru - fabbro (da herrero) isari - alzare (da izar) lstima - lamento, fastidio (da lstima) lisca - lisciva, ridarella (da leja) manta - coperta (da manta) mpanatigghi - impanatelle (dolce tipico modicano) (da empanadillas) nzajari - provare (da ensayar) ntonzi - allora (da entonces) scupetta - fucile (da escopeta) paracqua/paraccu - ombrello (da paraguas) palumma - colomba (da paloma) percia - gruccia (da percha) pigghiari - prendere (da pillar) pignata - pentola (da piata) pinzeddu - pennello (da pincel) sartania - padella (da sartn) simana - settimana (da semana) struppiarisi - farsi male, rompersi (da estropear, "guastare") taccia - chiodo (da tacha) via! o avia - ma v! (da vaya!) zotta - frusta (da azote) zita - fidanzata (probabilmente da cita, "appuntamento")

Influenza dall'inglese-americano
Alcune parole della lingua siciliana derivano dal contatto col mondo americano. Questo dovuto alla grande migrazione di massa post-Risorgimento, quando dalla Sicilia sbarcarono ad Ellis Island, fra il 1892 ed il 1924, un gran numero di siciliani. Il secondo grande periodo di contatto fra le due lingue inevitabilmente legato alla fine della seconda guerra mondiale e all'avvento della globalizzazione che ha portato l'inglese a influenzare in maniera massiccia molte lingue indoeuropee. firrabbottu - traghetto (da ferry boat) piscipagnu - pino rigido (da pitch-pine) mustazzu - baffi (da mustache) anche francese moustache bissinssi - affare da (business) friggider - frigorifero da (fridge)

Influenze e assonanze con altre lingue


saimi - strutto (da sahimir strutto,grasso) Turco Antico dudda - mora (da roudho) indoeuropeo, (da rhudd) gallese, (da rd) serbo, (da raunda) lituano che significa "rosa", (da dud) scrozzu - infermiccio,venuto su a stento, imbozzacchito, arrestato nella sua crescita (da su-skurdes) lituano sceccu - asino (escek in turco) pintaiota - carrozza (pentzaiota, carrozzone, antico Greco-Ciprioto)

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Esempi
Preghieri (preghiere)
Patri nnostru (Padre Nostro) Patri nostru, ca si n celu, Santificatu sia lu nomu vostru, Vinissi prestu lu vostru regnu, Sempri sia faciuta la vostra Divina Vuluntati comu n celu accuss n terra. Dtannillu a sta jurnata lu panuzzu cutiddianu E pirduntini li nostri piccati Accuss comu nanddri li rimintemu nimici nostri E nun ni lassati cascari nt tintazzioni, ma scanztini d mali. Amen. Aviu Maria (Ave Maria) Aviu maria, china di grazia, u'signuri cu tia, Salvi o'Rigina (Salve Regina) Salvi o'Regina, Angelu ca ni custudisci (Angelo Custode) Angelu di Diu ca s u'me custodi, alluminami, custudiscimi, tenimi e guvernami ca ti vinni datu da piet celeste

matri di misericordia, vita, duci, spiranza nostra tu s a biniditta 'menzu i salvi, a tia ricurremu, naddri donni, figghi di Eva e binidittu u'fruttu d a tia sospiramu, chiangennu, t senu Ges, Santa Maria, matri di ne sta valli di lacrimi, allura Diu, abbucata prega p nanddri nostra talinani cu chiddri occhi t piccatura, misericurdiusi, ora e n momentu da e fanni abbidiri doppu, stu esiliu nostra morti. Ges u'fruttu binidittu d t senu O clemente, bona o duci Virgini Maria Amen.

Amen.

Estratto di Antonio Veneziano


Celia, Lib. 2 (~1575 - 1580) Siciliano Non xhiamma ordinaria, no, la mia xhiamma chi sul'iu tegnu e rizettu, xhiamma pura e celesti, ch'ardi 'n mia; per gran misteriu e cu stupendu effettu. Amuri, 'ntentu a fari idulatria, s'ha novamenti sazerdoti elettu; tu, sculpita 'ntra st'alma, s la dia; sacrifiziu lu cori, ara stu pettu. Italiano Non fiamma ordinaria, non la mia una fiamma che sol'io tengo e rassetto, una fiamma pura e celeste che arde in me; per gran mistero e con stupendo effetto. Amore, intento a fare idolatria, si nuovamente a sacerdote eletto; tu, scolpita dentro quest'anima, sei la dea; il mio cuore il sacrificio, il mio petto l'altare.

Altro di Antonio Veneziano


Siciliano Omeru nun scrissi pi grecu chi fu grecu, o Orazziu pi latinu chi fu latinu? E siddu Pitrarca chi fu tuscanu nun si piritau di scrviri pi tuscanu, pirch ju avissi a ssiri evitatu, chi sugnu sicilianu, di scrviri pi sicilianu? Haiu a frimi pappagaddu di la lingua d'utri? Italiano Non scrisse Omero che fu greco in greco, o Orazio che fu latino in latino? E se Petrarca che fu toscano non si perit di scrivere in toscano, perch dovrebbe essere impedito a me, che son siciliano di scrivere in siciliano? Dovrei farmi pappagallo della lingua d'altri?

Estratto di Giovanni Meli


Don Chisciotti e Sanciu Panza (Cantu quintu) (~1790)

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Siciliano Italiano Stracanciatu di notti soli jiri; travestito di notte suole andare S'ammuccia ntra purtuni e cantuneri; Si nasconde fra portoni e angoli di strade cu vacabunni ci mustra piaciri; con i vagabondi gli fa piacere stare; poi lu so sbiu sunnu li sumeri; poi il suo svago sono i somari li pruteggi e li pigghia a ben vuliri, ; li protegge e li prende a ben volere li tratta pri parenti e amici veri; li tratta da parenti ed amici veri siccomu ancura n'amicu viraci poich ancora un amico verace di li bizzari, capricciusi e audaci. di quelli bizzarri, capricciosi e audaci.

Estratto di Eco della Sicilia - Francesco Paolo Frontini


Siciliano Italiano Ciuri di paparina! Fiore di paparina! Moru di sonnu pri na signurina. Non dormo mai per una signorina. Ciuri di camumidda! Fiore di camomilla! Astanotti mi nzunnai d'amari a Pidda. Stanotte mi sognai d'amare Pilla. Ciuri di chistu ciuri! Fiore di questo fiore! Ti l'haju pirch si lu primu amuri. Io l'ho con te perch sei'l primo amore. Ciuriddu di granatu! Fioretto di granato! Cu campa senza mugghieri scunzulatu. Chi vive senza sposa sconsolato. Ciuriddu di patata! Fioretto di patata! Quantu beni cci vogghiu a na criata. Voglio un gran bene a una servetta amata. Ciuri di tuttu l'annu! Fiore di tutto l'anno! Lu meli siti e lu pani cci abbagnu. Voi siete il miele dove'l pane io bagno.

Statua di Giovanni Meli presso il Palazzo Pretorio (Palermo)

Estratto di Nino Martoglio


Briscula 'n Cumpagni (~1900) Siciliano Crricu, mancu? Cca cc' 'n sei di spati!... E chi schifiu , di sta manera? Don Peppi Nnappa, d'accuss jucati? Misseri e sceccu ccu tutta 'a tistera, comu vi l'haju a diri, a vastunati, ca mancu haju sali di salera! Italiano Nemmeno un carico? Qui c' un sei di spade!... Ma che schifo, in questo modo? Signor Peppe Nappa, ma giocate cos? Messere e asino con tutti i finimenti, come ve lo devo dire, forse a bastonate, che non ho nemmeno il sale per la saliera!

Frasi base
Se = S No, Nonzi = No Ni videmu! = Ci vediamo! Salutamu! = Arrivederci! A biatu! = A presto! Grazz assai! = Tante grazie! Bon jornu = Buongiorno! Bona sira = Buonasera! Bona notti = Buonanotte! Pi fari = Per favore! Pi piaciri = Per piacere! Mi scusassi = Mi scusi Amun! = Andiamo!, Forza!, Dai! Amuninni = Andiamocene Accura! = Attenzione! Addunati! = Accertati! Sapddu... = Chiss...

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M'havi a scusari = Mi deve scusare Chi voi? = Cosa vuoi? Vulissi nu caf = Vorrei un caff Vulissi nu cannolu c ricotta = Vorrei un cannolo con la ricotta Li bagni unni sunnu? = Dove sono i bagni? Dunni s'havi a pigghiari pi jiri stazzioni? = Per dove si deve prendere per arrivare alla stazione? La frimmata di l'autubussu unn'? = Dov' la fermata degli autobus? Risturanti cc a furriari tunnu cci nn'? = Ci sono ristoranti qui intorno? Cci sunnu risturanti cc? = Ci sono ristoranti qui? Scusassi, p Cursu Sicilia dunni ca haju a pigghiari? = Scusi, per Corso Sicilia che direzione devo prendere? P'attruvari nu chianche ri ca cc'havi carni di cavaddu unn'haju a jiri? = Dove devo andare per trovare un macellaio che abbia carne di cavallo? Cumminasti na chianca! = L'hai fatta grossa! Unni l'attrovu na puta? = Dove lo trovo un negozio? Si na camurra! = Sei uno scocciatore! Arrassati! = Allontanati!

Ssabinidica o Assabinidica = Ella mi benedica, da vossia (mi) benedica Vossia s'abbinirica = "Vostra signoria (mi) benedica" Voscenza s'abbinirica = "Vostra eccellenza(mi) benedica" si risponde con Santu (Santo) ,Binidittu (Benedetto), santu ericcu nzinu a Pasqua (Santo e ricco fino a Pasqua), Santu, riccu, eccu bonu distinu (Santo, ricco e con buona fortuna), oppure con Binidittu Iddiu (Dio)

Film girati in siciliano


Respiro di Emanuele Crialese Nuovomondo di Emanuele Crialese Baara di Giuseppe Tornatore La bella societ di Gian Paolo Cugno Le buttane di Aurelio Grimaldi Il dolce e l'amaro di Andrea Porporati Mery per sempre di Marco Risi Nuovo cinema Paradiso di Giuseppe Tornatore Ragazzi fuori di Marco Risi Il ritorno di Cagliostro di Cipr e Maresco Placido Rizzotto di Pasquale Scimeca Rosso Malpelo di Pasquale Scimeca Salvatore Giuliano di Francesco Rosi La Terramadre di Nello La Marca La terra trema di Luchino Visconti Tot che visse due volte di Cipr e Maresco Lo zio di Brooklyn di Cipr e Maresco La lupa di Gabriele Lavia L'infernale Litterio di Nicola Cal Salvatore - Questa la vita di Gian Paolo Cugno La terra trema di Luchino Visconti

Note
1. ^ Linguistic Lineage for Sicilian (http://www.ethnologue.com/show_lang_family.asp?code=scn) 2. ^ Pellegrini, 1977, op. cit.. 3. ^ Secondo il suo statuto, il CSFLS si propone di promuovere gli studi sul siciliano antico e moderno, considerato in tutti i suoi aspetti e correlazioni, realizzando ogni iniziativa al detto fine attinente. Particolarmente si propone: a) la pubblicazione di una Collezione di testi siciliani dei secoli XIV e XV; b) la pubblicazione di un grande vocabolario delle parlate siciliane; c) la pubblicazione di collane e di ogni altra opera, in cui trovino organica sistemazione le attivit di ricerca nel campo degli studi filologici e linguistici siciliani, programmate dal Consiglio direttivo; d) la edizione di un Bollettino che, oltre ad illustrare i programmi e le attivit del Centro, accolga studi filologici e linguistici riguardanti la Sicilia, nonch l'edizione di eventuali altre pubblicazioni periodiche dirette a illustrare i programmi e le attivit del Centro. 4. ^ Moseley-Asher, 1994, op. cit., 249. 5. ^ Secondo il Bonner, studioso americano autore di una grammatica siciliana, il siciliano non dovrebbe essere considerato un dialetto ma una vera e propria lingua, in quanto ha un suo proprio vocabolario, grammatica e sintassi, nonch una storia e influenze storiche diverse dall'italiano. 6. ^ UNESCO Red Book on Endagered languages: Europe (http://www.helsinki.fi/~tasalmin/europe_index.html) . URL consultato in data 21-08-2010. (EN) 7. ^ Privitera, 2004, op. cit.. 8. ^ Sucato, 1975, op. cit., 9-10.

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9. ^ Statuto del Comune di Caltagirone (http://win.comune.caltagirone.ct.it/public/UserFiles/File/statuto%20definitivo% 2018_06_2010.pdf) . URL consultato in data 21-08-2012. (PDF) 10. ^ Statuto del Comune di Grammichele (http://www.gurs.regione.sicilia.it/Gazzette/g05-28s/g05-28s-p1.htm) . URL consultato in data 2108-2012. 11. ^ Ambrosini, 1968, op. cit.. 12. ^ Schmoll, 1958, op. cit.. 13. ^ Francisco Villar, Gli Indoeuropei e le origini dell'Europa, p. 478. 14. ^ Privitera, 2004, op. cit., 47. 15. ^ Etimologia Greco-Latina di Vocaboli Dialettali (http://www.old.consiglio.basilicata.it/pubblicazioni/rossi/Rossi.pdf) 16. ^ Riti funerari Arabi (http://www.arabismo.it/?area=costume&menu=religione&pag=ritofunebreislamico) 17. ^ Riti funerari Arabi (http://www.onoranzafunebre.com/rito-funebre-islamico.html) 18. ^ Riti funerari Arabi (http://www.oltremagazine.com/index.html?id_articolo=1364)

Bibliografia
U. Schmoll, Die vorgriechischen Sprachen Siziliens, Wiesbaden, 1958.(ISBN non disponibile) Giovan Battista Pellegrini, La Carta dei Dialetti d'Italia, Pisa, Pacini editore, 1977.(ISBN non disponibile) C. Moseley; R.E. Asher, Atlas of the World's Languages, London & New York, Routledge, 1994.(ISBN non disponibile) R. Ambrosini. Italica o anatolica la lingua dei graffiti di Segesta?. Studi e saggi linguistici VIII (1968): 160-172. M. Pasqualino, Vocabolario siciliano etimologico italiano e latino,Palermo 1875-95 [1] (http://books.google.it/books? id=b_YlAAAAMAAJ) Joseph Frederic Privitera, Sicilian. The oldest romance language (in inglese), Canada, Legas, 2004. ISBN 978188190141-9 Ignazio Sucato, La lingua siciliana. Origine e storia, 2a ed., Palermo, Edizioni La Via, 1975.(ISBN non disponibile)

Voci correlate
Lingua siciliana e lingua italiana Siculofonia Sistema esavocalico siciliano

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Collegamenti esterni
Carta europea delle lingue regionali o minoritarie (http://www.coe.int:80/t/e/legal_affairs/local_and_regional_democracy/regional_or_minority_languages/) Wikipedia siciliana (http://scn.wikipedia.org/wiki/P%C3%A0ggina_principali) (SCN, IT, EN, ES, FR) LinguaSiciliana.org (http://www.linguasiciliana.org/) Storia della lingua siciliana (http://www.csfls.it/?id=21) Il sito della lingua siciliana (http://www.linguasiciliana.it/) Dizionario siciliano - italiano (http://www.linguasiciliana.it/sicita.htm) (EN) Scheda Ethnologue sul siciliano (http://www.ethnologue.com/show_language.asp?code=scn) (EN) Sicilian - English Dictionary (http://www.websters-online-dictionary.org/definition/Sicilian-english/) (EN, SCN) Arba Sicula (http://arbasicula.org/) Informazioni ed esempi parlati di diversi dialetti siciliani (http://www2.rz.hu-berlin.de/vivaldi/index.php? id=m1000&lang=it) I dialetti galloitalici di Sicilia (http://www.itispiazza.it/galloitalico/) Raccolte canti siciliani (http://frontini.altervista.org/canti_siciliani.htm) di Francesco Faolo Frontini - 1883/1938 Salviamo il siciliano (http://www.salviamoilsiciliano.com) Arca dei Suoni (http://www.arcadeisuoni.org) Archivio sonoro digitale on-line del CRICD - Centro Regionale per l'Inventario, la Catalogazione e la Documentazione dei Beni Culturali della Regione Siciliana Quando la Sicilia sbarcava a Ellis Island (http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2002/10/03/quandola-sicilia-sbarcava-ellis-island.html) di TANO GULLO Musiche comisane del XXI secolo (http://comiso2.altervista.org) Dizionario siciliano italiano Pasqualino (http://books.google.it/books?id=b_YlAAAAMAAJ)

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Nuovo dizionario siciliano italiano Mortillaro (http://books.google.it/books?id=4FMCAAAAQAAJ) Fraseologia sicola toscana Castagnola (http://books.google.it/books?id=3-MlAAAAMAAJ) Dizionario tascabile familiare siciliano italiano (http://books.google.it/books?id=FsUDAAAAQAAJ)

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17/02/2013

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