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La storia dellArte

Codice: Ug39H1Wj55
CLASSE: IV G

CAPITOLO 1

Rinascimento
Con il termine rinascimento si indica solitamente quel periodo tra Quattrocento e Cinquecento che vede la oritura di letteratura, arte, losoa e scienze in Italia. Uno dei primi ad usare questo termine Giorgio Vasari che lo utilizza per indicare il rinnovamento della pittura introdotto da Cimabue e Giotto. In epoca moderna viene invece usato nella prima met dellOttocento dallo storico Jules Michelet in relazione ad un saggio di Jacob Burckhardt, La civilt del Rinascimento in Italia. Gli uomini di questo periodo si sentivano ancora legati in qualche modo alla civilt classica della quale si ritenevano eredi mentre consideravano il Medioevo un periodo di decadenza. Gli eventi storici di questo periodo furono decisamente negativi per lItalia, ma nonostante ci i centri culturali e artistici aumentarono notevolmente. I caratteri distintivi del Rinascimento sono la centralit delluomo e linteresse per la cultura e il
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mondo antico; il Rinascimento comincia con il cosiddetto Umanesimo, cio con lo studio dei testi letterari in grado di formare lessere umano. Il greco e il latino riprendono vigore e lobbiettivo quello di competere con gli antichi per raggiungere la loro grandezza, se non addirittura superarla. Lo scopo dellarte limitazione della natura o mimesi, natura che gli uomini indagheranno per poterne carpire ogni segreto. Inoltre no al Quattrocento si pi volte parlato di prospettica, ma sempre stata intuitiva. Nel 1413 ca. Filippo Brunelleschi scopre le regole geometriche della rappresentazione prospettica, realizza anche due tavole per dimostrare le sue tesi, ma non lascia nulla di scritto. Solo con Piero della Francesca si arriva ad avere ben chiaro il giusto processo per realizzare la prospettiva, infatti intorno al 1475 pubblica il suo primo trattato De prospectiva pingendi. Linteresse per lantico

si sviluppa con linteresse verso vecchi edici e il rintracciamento dei luoghi di cui si legge negli scritti. Il soggiorno a Roma diventa quasi una tappa obbligatoria e necessaria per la formazione degli artisti. Gli architetti scavano tra le rovine mentre i pittori prendono nota di pose complesse e muscoli in tensione che faranno addirittura assumere ai modelli durante la copia dal vivo. Uno dei trattati fondamentali quello di Vitruvio che fornisce le basi per una nuova concezione del copro basata sulle proporzioni. Gli architetti del rinascimento ritenevano che le opere per essere armoniose e solide dovessero essere in proporzione. Nel Medioevo tutto era afdato al rigore geometrico, nel rinascimento invece le proporzioni sono per lo pi numeriche e i rapporti spesso rispecchiano quelli esistenti tra le varie note musicali. Cosa avrebbe dovuto rispecchiare un edicio sacro una volta che fosse stato costruito tramite le proporzioni?

"Nel corpo umano il punto centrale n a t u r a l m e n t e l ' o m b e l i c o . Infatti se un uomo adagiato sulla schiena, con le braccia e le gambe protese, e un compasso posto con uno degli estremi in corrispondenza dell'ombelico, le punta delle dita delle mani e dei piedi toccheranno la circonferenza d e l c e r c h i o c o s t r a c c i a t o . E come il corpo umano ha un conne circolare, cos si pu ricavare da esso u n a g u r a q u a d r a t a . Infatti, misurando la distanza dalle piante dei piedi alla sommit del capo, e poi misurando allo stesso modo la distanza tra le estremit delle braccia estese, si costater che la larghezza uguale all'altezza, come accade a una gura piana che sia perfettamente quadrata." La risposta di Vitruvio il corpo umano, come suggerisce nel suo trattato. La natura infatti ha creato il corpo delluomo ben proporzionato e per questo molti artisti applicano il principio vitruviano ai loro progetti.

SEZIONE 1

Piero della Francesca

1416-1417 ca. Nasce a Borgo Sansepolcro. Si interessa principalmente di soggetti religiosi e le sue opere tendono ad essere geometrizzate. Non fa un uso eccessivo dei colori per far emergere il volume. Scrive il "Trattato dell'Abaco", il Libro sui cinque corpi regolari e il "De prospettiva pingendi". 1449 Forse si trova a Ferrare presso la corte della famiglia Este. 1451 Va a Rimini perch viene chiamato da Sigismondo Pandolfo Malatesta per realizzare il famoso Tempio Malatestiano. 1458 Si dirige a Roma per realizzare alcuni progetti commissionatigli dal Papa Pio II. 1459-1466 Lavorer ad Arezzo. 1469-1472 Entra in contatto con la famiglia Montefeltro ed eseguir molte opere nellurbinate. 1492 12 Ottobre Muore a Borgo Sansepolcro.

Battesimo del Cristo: E uno dei primi dipinti di Piero, risalente al 1400 ca., che lo realizz per la Chiesa di Santa Maria delle Pieve a Sansepolcro per i monaci Camaldolesi. Lopera fu smembrata per un restauro a Londra e in seguito il trittico non fu mai ricomposto, infatti ora si trova alla National Gallery. La parte superiore ha una forma circolare ed ha un bordo bianco perch prima vi era la cornice. In linea con la gura del cristo era presente un
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tondo con la gura di Dio, le altre parti sono andate perse, a causa della cattiva catalogazione delle opere. Il Cristo posto al centro immobile come una colonna, a destra c San Giovanni Battista che versa lacqua sulla testa del Cristo per battezzarlo. Sopra la mano del Battista Piero ha dipinto una colomba che rappresenta lo Spirito Santo. Risultano essere sullo stesso asse: Cristo, la colomba, e Dio (quello che era nel tondo). A sinistra c' un albero di noce, allusione al legno della croce, parallelo alla gura di Cristo, dietro il quale ci sono tre angeli di cui non si capisce esattamente la presenza poich nel Vangelo non vengono mai citati in questa scena. Lalbero rappresentato in modo insolito ed il simbolo della vita, ma anche lalbero della conoscenza presente nell Eden. Gli angeli indossano tre vestiti con i colori trinitari (bianco-rosso-blu) e potrebbero riferirsi alla distruzione di Sodoma e Gomorra . Dio si presenta da Abramo sotto forma di angeli e anche in un altro episodio sono presenti gli angeli accanto alla quercia di Mamre, quindi lalbero potrebbe far riferimento a diversi fatti. Dietro il battista si intravede un catecumeno che si sta slando la veste per ri-

cevere il battesimo, o lha gi ricevuto e si sta rimettendo la tunica, non si capisce bene. Sullo sfondo ci sono diversi personaggi dall'abbigliamento orientale, con capelli alti tipici dei sacerdoti ortodossi, forse a ricordare il suo appoggio per il concilio di Firenze e Ferrara del 1439. Il paesaggio potrebbe essere l'Aretino

Cappella Bacci: La famiglia Bacci ordina a Bicci di Lorenzo gli affreschi con tema inerente alle Storie della Croce. Lartista muore in corso d'opera e viene perci chiamato Piero della Francesca ad Arezzo per concludere il lavoro. Parte delle storie derivano dai Vangeli Apocri, altre dalla Legenda aurea di Jacopo da Varagine (o Varazze). Piero realizza dieci scene distribuendolo in due lunette e otto riquadri. Le dieci storie son disposte sulla parete di fondo della cappella absidale e sulle due laterali. Sogno di Costantino: E un dipinto che fa parte delle Storie della Croce ed probabilmente il primo notturno pittorico, perch si descrivono per la prima volta gli effetti della luce in modo efcace (nel bacio di Giuda della Cappella Scrovegni vi una scena notturna ma non ben descritta). E notte perch ci sono ancora alcune stelle, ma si stanno avvicinando le prime luci dellalba perch il cielo nella parte bassa pi chiaro. Le stelle sono posizionate nel verso opposto di come solitamente noi le potremmo vedere: il loro ordine invertito. ambientato in un accampamento militare in cui si possono scorgere delle tende dalla copertura conica; in
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una di queste dorme Costantino il giorno prima della Battaglia di Massenzio. Durante la notte un angelo gli mostra il simbolo della croce e gli dice che avrebbe dovuto anteporlo allesercito e disegnarlo sugli scudi, e cos gli avrebbe permesso di vincere la battaglia. Ci sono dei soldati in controluce e altri accanto al suo letto. Costantino una gura centrale nel cristianesimo: era considerato liberatore dei Cristiani ( convoca e presiede il Concilio di Nicea del 325) e langelo sembra confermare questa teoria. Il Divino permette la vittoria e Costantino il riesso dellintervento Divino. La luce proviene
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dallangelo e denisce il volume della tenda oltre a permetterci di vedere lintera scena. Quindi per mezzo della luce possiamo vedere sia Dio sia limmagine del dipinto. Flagellazione: Lopera, realizzata ad Urbino nel 1459 ca., si divide in due momenti ben distinti. Nella parte a sinistra c un ambiente romano dove viene rappresentata la agellazione del Cristo. E un portico di marmo bianco con colonne dordine composito dal fusto scanalato che reggono una trabeazione. Sulla parete di fondo si vedono delle porte aperte, una delle quali lascia intravedere una scala. Ve-

diamo Ponzio Pilato seduto in trono che assiste alla scena con sguardo sso, quasi fosse una divinit arcaica mentre due boia agellano Cristo. Si vede anche un personaggio di spalle che porta un turbante, ma non si hanno notizie certe su di lui. Luso impeccabile della prospettiva si vede dalla pavimentazione della scena a sinistra che divisa da quella a destra con una colonna. La seconda scena stata luogo di molte discussioni: ci sono infatti svariate interpretazioni dei personaggi. Lambiente esterno del 1400 mentre una delle letture pi argomentate dei personaggi la seguente. A partire da sinistra vediamo il cardinale Bessarione, Buonconte da Montefeltro e Giovanni Bacci. Sono tutti e tre posti pi avanti rispetto allaltra scena, ma il personaggio centrale quello che attira di pi lattenzione poich scalzo e pu essere un apparizione, non una persona viva; si ipotizza essere Buonconte, glio di Fedrico, poich era morto a 17 anni di peste. La Flagellazione del Cristo, sarebbe unevocazione, cio potrebbe essere largomento di cui sta parlando il cardinale Bressarione.

Sacra Conversazione Quest opera stata realizzata per la Chiesa


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di San Bernardino a Urbino tra il 1472 e il 1474. Ha un signicato votivo a ricordo di avvenimenti importanti. Sulla destra, inginocchiato c Federico da Montefeltro reduce dalla battaglia di Volterra. Durante un combattimento aveva perso un occhio e una parte del naso per cui viene ritratto di prolo per nascondere questa mancanza. Di fronte a lui manca la moglie, Battista Sforza, ma sulla sinistra San Giovanni Battista con il dito la indica. La donna era morta con il glio durante il parto. Ha anche un carattere penitenziale, infatti San Gerolamo si percuote il petto con un sasso, San Pietro ha la testa spaccata e sanguinante e San Francesco mostra la ferita sul costato mentre in mano tiene una piccola croce di cristallo di rocca. La Vergine seduta in trono sta pregando, ma rigida simbolo del dolore che Federico sta provando in quel momento. E circondata da sei santi martiri e da quattro angeli preziosamente abbigliati. Il bambino che dorme sulle sue ginocchia indossa una collana con un rametto di corallo e un pendaglio di peli di tasso in segno di buon augurio, ma la posizione del corallo indica il punto in cui la lancia avrebbe perforato il Cristo sulla croce. La Sacra Conversazione si svolge allinterno di un edicio classi-

cheggiante di cui vediamo il presbiterio, il coro, labside, i bracci laterali e un accenno di arco che introduce il corpo longitudinale. I personaggi sono tutti collocati nella campata delledicio pi vicina a noi anche se sembrano pi lontani per leffetto prospettico. La volta a botte che vediamo cassettonata e sul fondo c una conchiglia con un uovo perlaceo di struzzo che pende. Lartista non vuole solo mostrarci la profondit,

ma anche le relazioni. Uovo = incarnazione divina = Vergine. Sia labside che luovo sono tagliati in due: una parte, quella che rappresenta lumano, nellombra; laltra, che rappresenta il divino, illuminata. Sulla spalla di Federico c un riesso di luce, si intravede una nestra gotica che non nello spazio prospettico perch lartista vuole compensare una mancanza della prospettiva

Schema riassuntivo de Sacra Conversazione

Schema riassuntivo de Battesimo di Cristo

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SEZIONE 2

Sandro Botticelli
Sandro Botticelli: committenti i Medici. Sono le sue opere pi famose. A Firenze nella bottega del Verrocchio.

La Primavera: circa 1478. Commissionata da Lorenzo PierFrancesco de Medici, cugino del Magnico. stata inventariata. In via Cavour, collocata nella stanza da letto. Personaggio molto dedito ai piaceri. Quest'opera ha a che fare con il suo comportamento. Tempera su tavola, preparazione in gesso. L'opera in perfetta condizioni.
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La denizione dei dettagli inganna, sembra quasi a Dio (pi facile, inventata dai pittori amminghi. Su tela, la si pu trasferire pi facilmente arrotondarla. L'olio non asciuga subito, per qualche giorno lo si pu modicare. I amminghi sono particolarmente attenti ai dettagli.)

Con la tempera devi avere una grande precisione, non puoi pi correggere. Sul prato e sui vestiti ci sono 500 variet di ori. Imita i amminghi. Dx->Sx Zero rapisce Cloris. Rappresenta l'innamoramento irrazionale. Dalla loro unione, o Cloris per sfuggire diventa Flora. Flora sparge ori sul prato (le Grazie). A Sx Mercurio. Si trovano in un aranceto, sul prato molti ori diversi. Locus Amoenus. Soggetti a studi iconologici. I primi 3 a dx raccontano la nascita dell'amore, la Primavera l'inizio della vita (ritorno di Proserpina) Venere non allude solo alla bellezza estetica, fa riferimento all'humanitas. Bellezza estetica ed etica insieme. Eros, bendato, che scocca. Perch ci sono le 3 grazie con le altre gure. Sul piano formale rimandano al trattato De Pittura di Leon Battista Alberti. Lui da consigli per i soggetti antichi. Quando parla delle 3 gra-

zie, rappresentano la Liberalitas. Una la da, laltra la riceve e la terza rende benecio. Indicazioni anche per i vestiti. Si tengono per mano, danzano, anche i vestiti sono cascanti e gon daria. (Cloris ha le vesti monde per il sofo di Zero). Alberti attinge la descrizione di Seneca. Se questo vero rappresenta la Liberalitas. La generosit di un aspetto dellamore, contrapposto allamore irrazionale per Zero. Lamore che si realizza nel donare Mercurio, divinit dei venti, scaccia le nuvole. Veglia sulla situazione della primavera. Caccia le perturbazioni. Attinge dai amminghi. Si caratterizza per i dettagli e per la costruzione. Pi sulla linea che sul volume, quasi uno stile ideale. Contenuto diretto a PierFrancesco, lhumanitas di venere molto lontana dal lui. quasi unopera pedagogica.

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Nascita di Venere: segue il testo del Poliziano. Spinta da Zero dal mare su una conchiglia. La gura a DX pu essere Flora (stessi personaggi). Forse una delle Ore, ninfe che accolgono Venere. Venere qui lideale di bellezza estetica, corpo nudo.

Una linea molto bella. In ambito neoplatonico la Venere simbolo del Catecumeno che rinasce dalle acque. Lacqua lelemento comune. Postura classica, ma diversa perch sulla linea e forma pi rafnata ed elegante.

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Schema riassuntivo de La primavera

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SEZIONE 3

Antonello da Messina
1430 ca. nasce a Messina. E la rappresentanza pi importante del Rinascimento meridionale. Le informazioni sulla sua biograa sono incerte, ma viene citato dal Vasari che gli dedica una piccola biograa ne Le Vite, dalla quale si ipotizzata la data di nascita. Si former a Napoli nella bottega di Colantonio e nella stessa citt entrer in contatto con J. Van Eyck, pittore ammingo, che inuenzer molto la sua pittura. Dipinge con olio su tavola ed ha una particolare attenzione per i dettagli; la sua pittura sintetizza il Rinascimento italiano e la tradizione amminga. 1458 Probabilmente ha incontrato Piero della Francesca come si nota da alcuni riferimenti nelle opere. 1457 Risale la prima commissione come maestro autonomo: un gonfalone per la confraternita di San Michele dei Gerbini aReggio Calabria 1475 Lavora a Venezia per una ventina di anni 1476 ca. Ritorna in Sicilia 1479 Muore a Messina. Nel suo testamento chiese di essere sepolto in un saio monacale e la sua tomba stata individuata a Messina nellachiesa di Santa Maria di Ges Superiore.

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San Gerolamo1) nello studio Opera databile intorno al 1475 della quale sono state realizzate due versioni, una si trova a New York mentre laltra a Napoli. E stata dipinta con la tecnica olio su tavola per la necessit di dipingere cos tanti dettagli, poich permetteva di apportare modiche in corso dopera dal momento che lolio non asciuga subito. Lartista crea una struttura architettonica gotica surreale perch un interno poco realistico, lo decontestualizza: potrebbe essere la navata di una chiesa, ma lo studio al centro ha una collocazione molto stra16

na. Riproduce lo spazio della meditazione nella vita delluomo rappresentata dagli oggetti posti sugli scaali e ragura la condizione mentale del Santo. La luce entra attraverso larco di accesso e dal fondo per rischiarare il santo in un momento di raccoglimento intento a leggere. La prospettiva centrale usata in maniera perfetta, come si nota dalle piastrelle policrome che compongono il pavimento quattrocentesco mentre sullo sfondo grazie alle nestre si intravedono paesaggi collinari molto dettagliati e ben deniti. I dettagli presenti nel dipinto, caratteristica ammin-

ga, sono talmente tanti che si fatica a vederli tutti: libri, vasi, piume, calamai, una scatola di legno intarsiata sono sparsi per tutto lo studiolo, un asciugamano e una aschetta sono appesi a due chiodi e un piccolo crocisso di fronte al Santo. Tutta la perfezione presente conferisce un alone surreale a tutta lopera. Sulla destra lungo la navata presente un colonnato con volte a crociera dove troviamo rappresentato un leone che simboleggia la forza spirituale e ricorda Il Fisiologo2), un bestiario; messo lontano da San Gerolamo perch rappresenta egli stesso, un elemento metasico ed una ripetizione della gura nello spazio. Il Santo indossa la tipica veste rossa cardinalizia che ricala in pieghe attorno a lui; prima di salire sulla struttura si tolto i calzari

e li ha lasciati al fondo della scaletta mentre il galero3) appoggiato su una panca dietro di lui. In primo piano ci sono diversi animali: il pavone rappresenta leternit perch allepoca si credeva che la sua carne potesse essere conservata per lungo tempo; la pernice simbolo di verit perch in grado di riconoscere il verso della madre tra tanti altri versi. Sono rappresentati con rigidit per dare un maggior fascino, ma potrebbero anche essere delle semplici nature morte. Sullo studiolo sono presenti due piante, il geranio e il bosso, a rappresentare la passione di Cristo mentre in controluce, nella bifora centrale, si intravedono delle rondini simbolo dellanima surreale.

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di un trittico che non pi stato ricomposto a Dresda. Il Santo ha un volto ovale dai lineamenti dolci privo di soerenza, gli occhi sono rivolti al cielo e la postura normale perch il Santo martire che, morto da innocente, viene salvato dalla Grazia. Il corpo ha la stessa solidit dellarchitettura che lo circonda, unimmagine simbolica e metasica. E legato ad un albero secco del quale si intravedono alcuni rami tagliati e una parte rimossa della corteccia: la ruvidit dellalbero in netto contrasto con il corpo liscio del Santo. La spalla destra leggermente inclinata rispetto a quella sinistra e questo porta allinclinazione del bacino e sposta la gamba destra pi avanti di lato. Le forme del corpo sono perfette e le frecce non rovinano la bellezza del soggetto. I muscoli appaiono rilassati e la luce scivola su di essi rendendo il copro tornito come la colonna levigata e spezzata in basso. Ricorda molto le icone russe, delle quali il massimo esponente dellepoca era Rublv (pittore e santo russo). Viene concepito in modo particolaSan Sebastiano4) Viene commissionato nel 1478, durante il periodo in cui Antonello si trova a Venezia, e infatti lopera ambientata in una piazza della citt. Faceva parte re ed infatti si realizza per rappresentare lincarnazione divina. Prima di dipingere si sottoponeva a particolari riti di puricazione ed i materiali utilizzati per dipingere dovevano essere speciali. Tutti i Cristi vengono rappresentati vi-

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vi perch non possono essere scontti dalla morte; viene messa in evidenza una nuova dimensione della vita: non potr mai essere sopraatta dal male. Il punto di fuga sul polpaccio sinistro del giovane e lultimo restauro, avvenuto nel 2004, ha ristabilito i corretti e vivaci rapporti cromatici delle origini. In quel punto lartista ha fatto coincidere le fughe di tutte le giunture della pavimentazione mentre la linea dorizzonte bassa contribuisce alla monumentalit del personaggio. Grazie al restauro si anche capito come abbia lavorato Antonello: prima ha steso lazzurro del cielo e lacqua della laguna, poi ha dipinto

le architetture ed inne il Santo. Anche in questo dipinto sono presenti molti dettagli, come il soldato ubriaco o i tappeti; il pezzo di colonna sul pavimento una citazione classica e ricorda anche la colonna a cui spesso il santo era legato mentre lalbero messo in un posto strano a voler rappresentare la vita. Le nuvole e il cielo simboleggiano una dimensione diversa per cui sono dipinti in modo diverso dal solito. Lopera sembra anticipare il decadimento del Rinascimento, quando tutte le certezze vengono messe in discussione dalla Rivoluzione Scientica.

Note: 1) San Gerolamo: dottore della Chiesa, letterato e asceta. L iconograa lo mostra solitamente vecchio, con la barba mentre studia in una cella ricchissima di libri oppure in una cella, molto magro, mentre fa penitenza. Per un antico errore, poich lepisodio si riferisce a San Gerasimo, accompagnato da un leone al quale avrebbe tolto una spina da una zampa. 2) Fisiologo: opera greca, redatta tra il II e il IV sec. d.C., contenente le descrizioni simboliche di piante ed animali, reali e non e di alcune pietre. 3) Galero: dal latino galrus, tipo di elmo in cuoio a forma di calotta. Qui con il signicato di cappello di panno rosso che indica dignit cardinalizia. 4) San Sebastiano: secondo la storia leggendaria del martirio, visse nel III secolo. Soldato romano, venne condannato a causa della sua fede a essere tratto dai suoi stessi compagni. Liconograa lo mostra giovane, seminudo, legato a un tronco o ad una colonna e colpito dalle frecce.

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SEZIONE 4

Pittura Fiamminga
Secondo la tradizione, i pittori amminghi, e in particolare Jan Van Eyck, furono gli inventori della pittura ad olio. In realt la tecnica di utilizzare oli essenziali era gi nota nellantichit, ed era utilizzata anche nel medioevo. Quale sia stata, in questo campo, la reale novit introdotta dai pittori amminghi uno dei problemi ancora aperti della storia artistica di quegli anni. Possiamo per ritenere che la vera rivoluzione che essi apportarono non fu tanto nella composizione dei colori, quanto nella tecnica di stesura, nellattenzione per i dettagli e nella rappresentazione della luce: con i pittori amminghi si elev a sommo grado la tecnica della velatura. Le caratteristiche principali dell'arte amminga sono: Uso deicolori ad olio Spazialit unicata tramite la luce Visione particolareggiata della realt Gusto per il miniaturismo Ritratti con posa ditre quarti I colori a olio avevano alcuni difetti poich asciugavano male rimanendo a lungo appiccicosi e inoltre le vernici utilizzate alteravano la cromia desiderata scurendo. I amminghi nel XV secolo perfezionarono e svilupparono la tecnica della pittura ad olio ponendo rimedio a questi e ad altri inconvenienti. Al contrario della tempera che asciugava rapidamente, i colori nel nuovo legante oleo-resinoso si lasciavano sfumare uno nell'altro pi facilmente, rendendo possibile il procedere per velature, cio per strati di colore pi o meno trasparenti, che rendevano il dipinto brillante e lucido permettendo di denire la diversa consistenza delle superci n nei pi minuti particolari. Gli studi condotti durante il restauro di molte altre opere del periodo hanno permesso di chiarire solo in parte le circostanze tecniche con cui le migliori opere amminghe vennero prodotte. Il procedimento si pu grosso modo riassumere cos: il pittore tracciava innanzitutto sull' imprimitura bianca un disegno sommario se20

guito da un abbozzo del modellato; su di esso stendeva poi una tinta di base (detta mestica) che rappresentava il colore medio delle tinte, sulla quale iniziava a lavorare il chiaroscuro; ogni gura veniva quindi ripresa con strati successivi di velature, in numero e spessore assai variabili a seconda degli effetti desiderati. Da registrare la sostanziale assenza nella pittura amminga di affreschi poich le caratteristiche di questa pittura erano difcilmente riproducibili nella pittura ad affresco. Altra causa di questo fenomeno sta probabilmente nella consuetudine di afdare, in quell'aera, la decorazione parietale agli arazzi piuttosto che a pitture. I amminghi, inoltre, inventarono un altro modo di visualizzare il personaggio: non di prolo, non frontale, ma a tre quarti. Questo cambiamento nella rappresentazione del punto di vista, permette all'osservatore di cogliere maggiori informazioni della sionomia di uno stesso volto. Si pu dire inoltre che, per la prima volta, la luce fa il suo vero ingresso nellarte pittorica. I pittori italiani che avevano perfezionato il chiaroscuro avevano utilizzato la luce per dare senso di tridimensionalit ai corpi, ma in fondo era un modo astratto e molto concettuale di pensare la luce. I pittori amminghi analizzarono
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invece la luce con unattenzione maggiore rendendosi conto che la luce gioca un ruolo fondamentale e imprescindibile ad una corretta analisi dellimmagine. Per certi versi il loro un atteggiamento molto moderno, che anticipa percorsi analoghi che, attraverso la pittura tonale veneziana e la pittura olandese del Seicento, giungono no allImpressionismo francese del XIX secolo. La pittura amminga assume quindi un effetto che potremmo denire fotograco: in pratica riescono a dare alle immagini una sensazione di verosimiglianza del tutto inedito.

SEZIONE 5

Andrea Mantegna

1431 ca. Nasce a isola di Carturo, Padova. Si forma nella bottega di Francesco Squarcione, artista molto noto al tempo nell Italia Nord-orientale. E il primo grande autore veneto e la sua arte pu essere considerata come sintesi del collezionismo e delle nuove tecniche amminghe. Ha una pittura dettagliata e attenta per i particolari. 1447VisitaVeneziacon lo Squarcione 1456Ludovico Gonzagainvia la prima lettera che richiedeva Andrea come pittore di corte 1460 Si trasferisce a Mantova chiamato da Ludovico II Gonzaga che vuole dare un nuovo volto alla citt rendendola ancora pi ricca. 1466Mantegna a Firenze e aSiena 1469 Va a Ferrara e lavora presso la famiglia Este 1484Ottiene il prestigioso titolo di cavaliere. 1489 Gennaio Mantegna a Roma su richiesta di Papa Innocenzo VIII 1506 Muore a Mantova

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Orazione dellOrto: Il piccolo arbusto al centro lunico riferimento allambientazione evangelica: la preghiera di Cristo nellOrto degli Ulivi nella notte in cui fu tradito. La natura spoglia, pietricata, completamente modicata dallazione delluomo mostra gli interessi geologici dellartista e il luogo dove si compie a pieno il volere Divino. Tutta la composizione ricorda il linearismo di Botticelli, anche se meno nitido, cos come lattenzione per i dettagli. In alto a sinistra si trovano cinque angeli, simili nellaspetto ai putti degli antichi rilievi romani, che
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mostrano a Cristo i simboli del martirio (colonna del martirio, croce, lancia, spugna con avrebbe bevuto laceto). La strada ben denita e potrebbe far riferimento alle parole di Dio Io sono la via. La roccia su cui Cristo sta pregando per chiedere aiuto al Padre, sembra intagliata a forma di altare e sono presenti anche delle scale. In basso troviamo i tre discepoli, Giacomo, Giovanni e Paolo, che sopraffatti dalla stanchezza si sono addormentati, anche se sembrano morti. Sono posizionati sulla riva del ume che sembra un canale scavato fra lisce pareti rocciose che si pre-

sentano come blocchi incastrati perfettamente tra loro ed hanno una posizione innaturale e molto geometrica, come se Dio stesso avesse deciso come metterli. Sono svenuti per la paura di non sapere cosa aspettarsi dal Cristo e inoltre il loro sonno ricorda la morte. A destra sullo sfondo, Mantegna con lintento di raccontare tutta la storia, rappresenta Giuda che guida una folla di armati che avrebbero catturato il Figlio di Dio. La citt sullo sfondo Gerusalemme ed molto particolare perch sono presenti la colonna Traiana a ricordare Roma, lArena che ricorda Verona e il Campanile di San Marco di Venezia. Su alcuni edici ci sono mezzelune crescenti simbolo dellIslam e allusione alla caduta di Costantinopoli del 1453 e al possesso dei Turchi dei luoghi santi. Le mura sono diroccate e si mette in risalto il loro restauro proprio come narrano i passi biblici. In primo piano troviamo alcuni animali che hanno simbologie differenti. Il corvo sul ramo dell albero spoglio rappresenta la morte, i tre leprotti sulla strada vicino alla roccia sono le anime dei fedeli mentre i cigni o i pellicani si riferiscono alla vita e alla resurrezione. Camera degli Sposi: Dipinto realizzato tra il 1465 e il 1474 per la came24

ra da letto di Ludovico II Gonzaga, ambiente cubico di 8 metri quadri nel torrione lato Nord di Castel San Giorgio a Mantova. Questo dipinto collegato con quello che racconta lincontro a Bozzalo tra Ludovico II e il glio, Francesco. Mentre il padre va a Milano essendo a capo dellesercito il glio va a Roma per ricevere la nomina a cardinale e ha una lettera in mano. La lettera potrebbe essere la richiesta di aiuto da parte del Signore di Milano ai Gonzaga. Lopera rappresenta la camera che si usava per ricevere e vuole celebrare i Gonzaga. E stata dipinta sulla parete ed un stile puramente romano con lutilizzo dell illusione prospettica. Vi una perfetta simbiosi tra architettura e pittura che risulta difcile distinguere cosa sia stato dipinto e cosa no. I capitelli sono veri, cos come la cornice del camino e delle porte. Le pareti sono divise da una nta architettura di paraste che poggiano su un basamento. Sopra una scalinata conduce ad una terrazza schermata da unalta transenna di marmo. Sopra le paraste ci sono dei veri peducci1) con delle costole dipinte che si dividono in lunette e rombi decorati a grisaglia2) che conuiscono in un oculo centrale, ricordo di quello del Pantheon, sovrastato da un parapetto traforato dipinto in pro-

spettiva. Vi un nto cielo azzurro con nuvole vaporose, dal parapetto si sporgono amorini e fanciulli oltre ad un pavone e ad un vaso appoggiato precariamente sul bordo. Fra un peduccio e laltro, nti cursori metallici sorreggono nti tendoni di cuoio con impressioni in oro, in cui si vede lutilizzo dellillusione prospettica. Quello seduto sulla sinistra del dipinto Ludovico II con la moglie Barbara di Brandeburgo, circondati dalla famiglia e da alcuni segretari. Il personaggio che consegna la let25

tera a Ludovico il consigliere Marsiglio Andreasi e tiene in mano il suo berretto. Tutti i personaggi sono ben descritti e ben riconoscibili, dai gli dei signori di Mantova alla nana a anco della marchesa, dal cane accucciato sotto la sedia ai decori dei tappeti. Tutto simbolo della tipica corte rinascimentale amante del lusso, dei divertimenti e di tutto ci che era insolito e stravagante. La scena ambientata su un terrazzo con una recinzione alle spalle che allunga notevolmente lo spazio. I cer-

chi colorati presenti nel dipinto ricordano molto l Alberti e sono presenti anche festoni tipicamente romani, inoltre vi una grande attenzione per la realt.

San Sebastiano: Alla base di questopera, realizzata nel 1480 ca., trovia26

mo linteresse per il mondo classico e la venerazione dellantichit. E un soggetto che rappresenta puramente la grande conoscenza antiquaria dellartista. Faceva parte della dote di Chiara di Gonzaga, glia del marchese Federico delno e poi signore di Auvergne. In primo piano il santo, legato ai resti di un edicio classico, tratto da molte frecce ed ha unespressione sofferente con gli occhi rivolti al cielo. Le gambe sono ravvicinate perch legate da una fune mentre le spalle si abbassano a destra e il bacino si solleva dallo stesso lato. Gli arcieri sono messi nellangolo in basso a destra e sono praticamente ininuenti perch lartista si concentrato su altri aspetti: il corpo umano e lantichit. Il pilastro su cui si appoggia infatti decorato con motivi vegetali e c una colonna con un capitello decorato in stile corinzio. Sullabaco mistilineo del capitello presente ancora una parte di trabeazione mentre il resto caduto a terra ed la base su cui poggia il Santo. Tra le rovine cresce un co selvatico che minaccia ulteriormente la precariet delle rovine, tra larco e il timpano un pianta di edera ormai estesa e sullarchitrave di sinistra allaltezza del gomito destro di Sebastian crescono campanule e papaveri. Sullo sfondo Mantegna dipinge

edici classici che sono stati riadattati per un uso moderno: un arco trionfale simile a quello di Costantino (ma con un solo fornice) costituisce la porta della citt; una struttura ad archi sormontata da colonne lo afanca a sinistra e rocchi di colonne giacciono a terra sul-

la spianata di pietre regolari che costituisce la piazza antistante le mura. Poco pi sopra labitato dominato da un fortezza al di sopra della quale vi unacropoli murata e turrita su uno sperone roccioso incombe paurosamente sulla citt.

Note: 1) Peducci: mensole aggettanti al muro. Solitamente hanno la forma di semicapitelli con la funzione di sostenere le imposte di archi e volte 2) Grisaglia: dal francese grisaille, derivante da gris, grigio. Tecnica pittorica a monocromo, solitamente grigio, che nge degli stucchi spesso su sfondo oro. E usata anche nelle vetrate e negli smalti.

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SEZIONE 6

Tonalismo Veneto
Nel corso del Cinquecento larte rinascimentale conosce una diffusione a livello europeo e Firenze non pi lunico centro artistico italiano allavanguardia, ma ad essa si afancano altre citt, prime tra tutte Roma e Venezia. La scuola veneziana si caratterizz n dalle origini con uno splendore cromatico, dovuto alle radice bizantine dei magnici mosaici di San Marco e alla disponibilit dei pigmenti delle migliori qualit nei suoi empori, che venivano smerciate in tutta Europa. Il colore l'elemento principale che determina il volume e la scansione dello spazio. Il tonalismo, detto anche pittura tonale, una tecnica artistica tipica della tradizione veneta del XVI secolo, legata a una particolare sensibilit del colore. Il tono di un colore pu essere denito come la quantit di luce che esso riette. Se un oggetto viene investito da una grande quantit di luce, esso rietter molta luce e il suo colore ci apparir di tono chiaro, o insaturo. Se invece illuminato da una fonte luminosa pi debole, il suo colore diventer di tono scuro, o saturo. Usando questa
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tecnica si pu creare un inedito effetto di tridimensionalit nei quadri, senza ricorrere alla prospettiva tradizionale. Nelle opere di Giovanni Bellini del secondo Quattrocento e in quelle dei suoi seguaci si inizia gi a notare un abbandono dei contorni incisivi e delle forme delineate nettamente, con la costruzione dell'immagine afdata essenzialmente a una calibrata orchestrazione delle campiture cromatiche Alla creazione di questa tecnica contribuirono i soggiorni di Leonardo da Vinci e dei leonardeschi in laguna, portatori dellosfumatoe dellaprospettiva aerea, e il passaggio dal colore a tempera alla pittura con legante oleoso, che permetteva una pi lenta elaborazione dell'opera. Un altro elemento fondamentale fu lo sviluppo del senso "atmosferico", legato cio a una pittura in cui percepibile l'aria e la luce circola liberamente tra le gure. Il pi importante contributo alla denizione pratica del tonalismo legato essenzialmente alla gura di Giorgione, che nel primo decennio del Cinquecento impresse alla pittura una svolta decisiva verso l'uso

di un impasto cromatico pi ricco e sfumato, che determina il volume delle gure tramite la stesura in strati sovrapposti, senza il conne netto dato dal contorno, tendendo cos a fondere leggermente soggetti e paesaggio. Tale rivoluzione fu ripresa ed approfondita dai suoi seguaci, in particolare Tiziano, Lorenzo Lotto e Sebastiano del Piombo. Tiziano in particolare us contrasti cromatici pi decisi, infondendo, soprattutto nell'ultima fase della sua carriera, un inedito dinamismo alla supercie pittorica di straordinaria modernit. A questo stile attinse Tintoretto, forse l'ultimo dei grandi tonalisti, in cui tra le gure e lo sfondo esistono campiture sfocate di tonalit medie. Il suo esempio venne poi portato alle estreme conseguenze da artisti stranieri qualiRembrandtedEl Greco.

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SEZIONE 7

Giovanni Bellini

1433 ca. Nasce a Venezia, lavorer principalmente in questa zona e nelle Marche ed ritenuto l innovatore della pittura veneziana. Allievo di Gentile da Fabriano, attinger molte idee dal Mantegna poich oltre a lavorare nello stesso ambito sono anche cognati. Bellini pu essere considerato il rappresentante del Rinascimento veneto poich presta molta attenzione i colori 1460 Comincer a dipingere una serie di Madonne col Bambino che, insieme alle Piet, saranno le tematiche principali delle sue opere. 1464-1470 Sar coinvolto nella bottega del padre per la realizzazione di quattro trittici per la Chiesa di Santa Maria della Carit a Venezia. Anni 70 Si dedica alla realizzazione di alcuni ritratti 1483 Verr nominato pittore ufciale della Repubblica di Venezia. 1516, 29 Novembre Muore a Venezia

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Orazione dellorto: lopera dipinta tra il 1465-1470, stata realizzata anche da Mantegna, ma le due versioni presentano alcune differenze. Mantegna fa molte citazioni classiche riferendosi allantica Roma, Bellini utilizza una prospettiva pi ampia e i villaggi presenti nellopera risultano essere semplici rappresentazioni paesaggistiche. In secondo piano alla sinistra di Ges, lungo largine del ume, troviamo un gruppo di persone capeggiate da Giuda, ma non si possono riconoscere i personaggi perch i dettagli non sono ben deniti. Bellini non dispone i tre discepoli, Pietro, Giacomo e Giovanni con rigore
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geometrico e taglia la roccia come se fosse un altare dandogli per un senso di morbidezza. La luce aranciata proveniente dallo sfondo illumina le zone pi elevate, come il campanile e le mura della citt, e fa risplendere langelo sulla destra. Il Cristo indossa una veste che sembra essere bagnata per mettere in evidenza le forme del corpo. I colori sono molto importanti per la denizione del territorio e quelli delle vesti sono in contrasto con quelli dello sfondo. Ges sta pregando inginocchiato sulla roccia rivolto allunico angelo presente nel dipinto chiedendogli di allontanare il calice, simbolo del dolore. A differenza de-

gli angeli del Mantegna che hanno consistenza sica, questo trasparente perch non appartiene alla natura umana e indica la realt. La profondit data grazie alla sinuosit delle strade e del ume e anche ad un sapiente utilizzo dei colori caldi per i primi paini e quelli freddi per i piani successivi. Con Bellini si assiste allutilizzo della prospettiva cromatica, probabilmente senza una totale consapevolezza. Queste innovazioni sono alla base della pittura tonale. Il Cristo rispetto alla roccia risulta pi piccolo proprio perch la roccia lo rappresenta e nellopera sono presenti altre sproporzioni per la necessit di mettere in evidenza alcuni dettagli. Si incominciano ad intravedere i primi sintomi del cedimento del Rinascimento nella veste e nella natura della cose, che non sono nalizzati a rappresentare un ideale. Pala dellIncoronazione: La pala daltare fu realizzata tra il 1470 e il 1475 per la Chiesa di San Francesco a Pesaro. Si compone della tavola centra32

le con lIncoronazione di Maria1), della predella e della base dei pilastri con sei storie di Santi che afancano una Nativit. Ai lati ci sono due pilastri con otto Santi e Sante. La cornice mastodontica rimanda allarchitettura di Leon Battista Alberti come lo schienale del trono su cui sono presenti dei tondi simili ai clipei. Al di sopra di tutta la struttura presente una cimasa2) con lImbalsamazione del Cristo. Nella parte alta del dipinto possiamo trovare alcuni angeli molto colorati disposti su delle nuvole. Alla sinistra della composizione ci sono San Paolo e San Pietro, sulla destra San Girolamo e San Francesco mentre al

centro ci sono la Madonna e il Cristo seduti su un trono, vera e propria struttura architettonica che incornicia una parte del paesaggio creando un dipinto nel dipinto e annullando leffetto illusorio, altro esempio dellarte manieristica. Oltre alla rigorosa prospettiva lineare, che si nota grazie alla pavimentazione di marmo, utilizza anche quella cromatica. Per la prima volta Bellini ambienta la scena allaperto riproducendo una rocca abbarbicata lungo una collina, paesaggi tipici della zona di Pesaro. di damasco rosso n sotto larchitrave. Sul catino troviamo una scritta che inneggia allimmacolata concezione, tema caro ai Francescani. La prospettiva crea lateralmente una continuit dello spazio. Tra le gambe e il busto della Madonna vi una sproporzione perch lartista utilizza una prospettiva che va dal basso verso lalto; ai piedi della Vergine sono collocati due angeli che suonano mentre il Bambino sulle sue gambe. Ai lati ci sono i quattro Santi protettori della famiglia Pesaro: San Nicola di Bari e San Pietro a sinistra, San

Madonna col Bambino e santi: Trittico commissionato per la cappella della famiglia Pesaro nella chiesa di Santa Maria Gloriosa dei Frari a Venezia. In questo dipinto la cornice fondamentale perch parte effettiva dellarchitettura dellopera che divisa in tre campate le cui due laterali hanno una copertura piana mentre quella centrale ha una volta a botte. Tutta la struttura retta da pilastri a fascio che sostengono una trabeazione. La madonna si trova in un abside semicircolare rivestito
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Benedetto, che in mano ha un libro sullImmacolata Concezione, e San Marco a destra. Alle estremit delle campate laterali ci sono due strisce in cui sono rappresentati paesaggi. La luce arriva da sinistra in alto, rischiarando San Nicola, il volto di San Pietro e il libro che regge San Benedetto; il volto della Vergine radioso e il corpicino nudo del

bambino risplende. Sul piano geometrico possiamo inserire i personaggi celesti in un triangolo alla cui base troviamo i due angeli. Ritratto del doge Leonardo Loredan: E un dipinto del 1501 molto realista grazie ai giochi di luce che Bellini crea sul volto e sulle spalle dando idea di movimento. Lo sfondo non

Note: 1) Incoronazione di Maria: tema molto trattato dagli artisti dellepoca, una delle ultime rappresentazioni che attinge dai vangeli Apocri. Dopo la morte e lassunzione in cielo venne incoronata Regina del Cielo e prese posto alla destra del Figlio 2) Cimasa: decorazione che corona la sommit di un muro, di un mobile o di una cornice.

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presente, c solo una distesa dazzurro che si schiarisce verso il basso perci viene messa in evidenza la psicologia del personaggio che di stirpe nobile e ha un gran potere, come si nota dallabbigliamento molto ricercato. Indossa il corno dogale, con una larga fascia ricamata con li doro, e un mantello di seta damascata intessuta con li doro, davorio, dargento e celeste pallido con bottoni sferici. Il soggetto ritratto quasi frontalmente con la testa appena ruo35

tata verso sinistra. Secondo Leonardo la pittura lunico modo per riprodurre i sentimenti dell uomo, vi la ricerca dellanima interiore che gli antichi ritenevano essere il cuore che pu essere raggiunta solo attraverso i movimenti, cio lespressione. Gli occhi sono piccoli e infossati, lo sguardo ero punta al di fuori del dipinto ed accompagnato da un impercettibile sorriso che, insieme alle rughe, conferisce un effetto di imperturbabilit e calma. Dopo alcuni studi si notato che il volto assi metrico perch Bellini volle rappresentare le due facce del potere: quella benevola, che con le rughe al lato della bocca suggerisce un sorriso (met di destra) e quella severa che appare pi impassibile (met sinistra).

SEZIONE 8

Il Cinquecento
Dal 1492 comincia la fase del rinascimento maturo. Le principali differenze col periodo precedente si rilevano sul piano storico: tali: la libera interpretazione delle sacre scritture da parte di ogni singolo uomo e il principio della salvezza per mezzo della sola fede; dal 1535 ha inizio la Controriforma, che ebbe il suo momento pi importante nel Concilio di Trento che inizi nel 1545 per concludersi nel 1563 dopo diverse interruzioni. Il Concilio cre anche problemi per larte poich impose regole ferree agli artisti in modo da poter risollevare l'immagine della Chiesa.

- Si inaugura la Repubblica a Firenze con la morte di Lorenzo de Medici nel 1492.I Signori non erano ben accetti perch non rispettavano il governo democratico anche se meritano un ringrazi mento per aver contribuito in gran parte al patrimonio artistico italiano. - Nel 1499 l' Italia viene invasa da Spagna e Francia e la sua composizione cambia ancora. Luigi XIV, re di Francia, giunger a Milano, Firenze, Roma e successivamente in tutto il meridione. - Nel 1527 Roma sar profondamente segnata poich gli spagnoli di Carlo V prendono d'assalto la citt che subisce una grande perdita a livello culturale. - Nel 1517Lutero pubblica le 95 tesi che si basano su due punti fondamen36

Il Vasari pubblica Le Vite, opera divisa in tre parti che riporta le vite degli artisti dei secoli XIV, XV e XVI. Secondo il Vasari lo scopo dellarte limitazione della natura e lo stile pi consono larte che comincia con Leonardo da Vinci e che prosegue con Bramante, Raffaello e Michelangelo ; la sua opera considerata la prima storia dellarte. La condizione sociale dellartista cambia: prima era un semplice artigiano, ora incarna lintellettuale . Pittura, scultura e architettura si allineano con le altre arti liberali (grammatica,

retorica, poesia, musica, giurisprudenza. astrologia, losoa). Caratteristica di questo periodo il collezionismo: si recuperano gli ideali e la cultura classica. Statue, capitelli e colonne erano ricercatissimi sia dagli esponenti del clero sia dai nobili romani. Le statue delle collezioni papali furono quelle che ebbero pi notoriet e che superarono i secoli tanto da essere ammirate ancora oggi. Giulio II ad esempio aveva posizionato la sua collezione nel cortile del Belvedere in Vaticano e successivamente Leone X vi aveva aggiunto ancora alcune statue. Degna di nota anche la collezione Farnese che era sparsa per le varie residenze della famiglia; secondo la tradizione Alessandro, nipote di Papa Paolo III Farnese, durante la notte faceva trasportare settecento carri colmi di preziosi reperti nel proprio palazzo in Campo de Fiori. Durante questo secolo la capitale artistica Roma. Il mecenatismo si sposter sui Pa-

pi, a cominciare da Giulio II che chiamer molti artisti orenti; altri Papi che possiamo ricordare sono: Leone X, Clemente VII e Urbano VIII. Non vi un punto fermo di riferimento in questo secolo perch la Chiesa ormai luogo di corruzione e perdizione. Gli artisti per si ribellano spesso ai Papi perch non sono liberi di esprimere loro stessi a pieno. Ad esempio Michelangelo andr contro l'Inquisizione e non coprir le parti intime dei suoi personaggi nella Sistina. Michelangelo metto allo stesso livello letteratura, musica e arte sostenendo che "L' arte cultura". Nascono inoltre le prime accademie che formeranno i primi architetti. Il Cinquecento quindi il secolo di Roma, ma anche il periodo della massima diffusione dellarte italiana in Europa che per coincide con il peggiore periodo politico delle sorti della penisola.

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SEZIONE 9

Donato Bramante

1444 Nasce a Monte Asdrualdo, nei pressi di Urbino, glio di Angelo di Antonio di Renzo di Farneta e di Vittoria di Pascuccio da Monte Asdrualdo. Si form a Montefeltro da Fra Carnevale (pittore e religioso italiano). 1478 Si reca a Milano, forse mandato da Federico di Montefeltro, dove agli inizi degli anni 80 fu in stretti rapporti con Leonardo. Lavorer come architetto per Ludovico il Moro.

1488 Si trova a Pavia dove realizza il progetto de Duomo. 1487 Partecipa insieme ad altri famosi artisti al concorso per il tiburio del Duomo di Milano.

1492/1494-1496 Lavora per conto di Ludovico il Moro a Vigevano. 1500 Si trasferisce a Roma dove realizzer alcuni dei suoi progetti pi importanti sotto il ponticato di Giulio II.

1514 Muore a Roma.

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del Cristo. A sinistra sullo sfondo c una nestra dalla quale penetra la luce che si riette sul calice doro appoggiato al davanzale e dalla quale si intravede un paesaggio con rocce e acqua.

Cristo alla colonna Viene dipinto intorno al 1490 per lAbbazia di Chiaravalle1) ed ora si trova nella pinacoteca di Brera. Linterno classicheggiante si evince dalla presenza di un pilastro di pietra grigia decorato con motivi oreali. Il busto del Cristo ricorda la pittura amminga; il colorito molto realistico, come la corda che gli legata al collo e le vene che si intravedono sotto la supercie della pelle. Le ombre aiutano la modellazione anatomica del corpo perfetto e classico nelle proporzioni, mentre la barba e i capelli ricchi di riessi insieme agli occhi concentrano lattenzione sul volto sofferente
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Chiesa di Santa Maria presso San Satiro Ledicio, realizzato tra il 1482 e il 1486, ha un corpo longitudinale diviso in tre navate con volte a botte, volte a crociera e transetto con cupola emisferica cassettonata centrale. I pi-

lastri della navata sono privi di base, proprio come la cripta della Chiesa di San Sebastiano dellAlberti. Le navate laterali continuano su un lato dei bracci del transetto sono riportate sullaltro lato da un effetto prospettico. L'abside di fatto non esiste ma viene ricavato grazie all'uso della prospettiva, crea un coro a tre arcate con unampia volta a botte. Dietro a questa chiesa presente una strada che non pu essere distrutta per cui Bramante si inventa lo spazio che non ha. A conferire una maggiore realt alla nzione contribuiscono anche gli effetti degli ori luminosi, dei fregi azzurri, del cotto e della ricchezza e variet degli ornamenti. Utilizza la prospettiva solo per il suo aspetto illusorio, come articio, e non per rappresentare la realt, cosa che accadeva nel 1400; questo tipo di arte pu essere chiamato di maniera e segnale i primi sintomi del decadimento del Rinascimento.

San Pietro in Montorio Lo realizza dopo il suo arrivo a Roma proprio dove mor il Santo, infatti al di sotto troviamo la cripta con la tomba. Viene commissionato nel 1502 dal re di Spagna che voleva ricordare il luogo del martirio del santo. Il tempio di piccole dimensioni, si basa su un modulo geometrico e inizialmente doveva essere circondato da un cortile della stessa forma che riprendeva il colonnato. Ha una piante centrale circolare, ispira40

to all'architettura classica, le colonne monolitiche di tipo dorico poggiano su alcuni gradini a voler ricordare il crepidoma. Il corpo scavato da nicchie per alleggerire la struttura ed sormontato da una cupola emisferica che termina con una lanterna. Utilizza lordine dorico perch vuole sintetizzare l'arte classica senza eccedere con lo sfarzo. Il fregio, anchesso dorico, diviso in metope e trigli ed sormontato da una cornice con una balaustra che cor-

re tutto intorno all'edicio. Le metope presentano una decorazione di tipo liturgico che rinviano a San Pietro e alla Chiesa. Alle colonne corrispondono delle paraste addossate sulla supercie convessa del cilindro della cella. Allinterno le paraste si dimezzano diventando otto,a causa delle dimensioni ridotte del tempio, e si raggruppano a coppie attorno alle quattro piccole nestre.

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Tribuna della Chiesa di santa Maria della Grazie Gli viene attribuita solo la costruzione della tribuna di Santa Maria delle Grazie perch il resto stato realizzato da Solari; Alcuni per ritengono che ci siano troppe differenze con San Pietro in Montorio per cui non attribuibile al Bramante. Secondo Ludovico Sforza la tribuna doveva servire da mausoleo dinastico per la sua famiglia. Lo schema planimetrico ricorda la Sagrestia Vecchia di San
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Lorenzo e segue la tradizione coloristica dei maestri lombardi La struttura ricorda molto quella di Brunelleschi: si compone di due ambienti quadrati di dimensioni differenti, sono presenti due ampie esedre e il coro venne prolungato con la costruzione di un abside. E presente la scarsella con una piccola cupola mentre la tribuna, il cui tamburo piuttosto basso, sormontata da una cupola con quattro pennacchi.

La nuova Basilica di San Pietro Bramante il primo architetto che il papa chiama per progettare San Pietro. La pergamena con i diversi progetti conservata agli Ufzi di Firenze. La basilica era gi presente, ma il Papa vuole crearne una nuova per rinnovare l'immagine della Chiesa, che sar costruita a partire dallaprile del 1506. Secondo Lutero la costruisce sulle spalle della gente perch i soldi utilizzati per la sua costruzione sono quelli che si ricavavano dalla vendita delle indulgenze. Inizialmente ebbe due idee distinte: vuole rispettare il tracciato delle navate gi esistenti, ma aggiunge una cupola centrale e quattro perimetrali secondo lo schema del quincux2) ; del secondo progetto fanno parte la creazione di tre ampie esedre con deambulatorio e

lampliamento delle dimensioni della navata. Bramante ha inoltre una concezione rivoluzionaria: propone una chiesa che non piacer ai Papi perch a pianta centrale in modo da poter ospitare i fedeli tutt'intorno allaltare per una partecipazione attiva alla preghiera. Probabilmente la pianta era formata da quattro bracci a croce greca, ma si ha solo met piantina quindi non una notizia certa. La nuova basilica notevolmente pi grande di quella precedente, la cupola un progetto di Michelangelo mentre la facciata di Maderno. E' una struttura piuttosto complessa ma al tempo stesso dinamica, si superano i moduli classici del primo rinascimento e si ha una struttura pi irregolare. Lampliamento ipotizzato per non fu mai portato a termine.

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Note: 1) Abbazia di Chiaravalle milanese: Abbazia cistercense fondata da San Bernardo nel 1135 22) Quincux: disposizione sfalsata in cui di cinque elementi, quattro sono collocati secondo gli angoli di un quadrato, il quinto al centro.

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S E Z I O N E 10

Leonardo da Vinci

15 aprile1452 Nasce a Vinci. 1469/1470 Si forma a Firenze nella bottega del Verrocchio. 1472 Leonardo gi considerato un pittore indipendente. 5 agosto 1473 La data della prima opera di sua certa realizzazione. 1482 Si trasferisce a Milano presso Ludovico il Moro. 1499 Fugge dalla citt a seguito dellinvasione francese e trova riparo a Firenze. 1502 al seguito del Valentino (Cesare Borgia, glio di papa Alessandro VI) durante la guerra per la conquista della Romagna. 1506 Ritorna a Milano. 1513 Si trasferisce a Roma dopo lelezione di Leone X. 1517 Lascia lItalia per la Francia, dove lavora per Francesco I. 2 maggio 1519 Muore a Cloux, viene sepolto sotto sua richiesta nella Chiesa di Saint-Florentin, ad Amboise. Le sue spoglie sono state disperse a causa delle successive guerre.

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LEONARDO incarnazione del Rinascimento. E' animato da una straordinaria cu-

riosit, si interessa di tutto. La gran parte dei suoi studi sono stati raccolti e poi catalogati anche se molti sono andati persi. Uno dei codici pi consistenti quello Atlantico che raccoglie gli studi scientici sul corpo umano e sul volo degli uccelli. In Italia ricordiamo ancora il codice Triburziano riguardante matematica e scia, alcuni appuntia Venezia e il Trattato de Ombra e Lume conservato nella Biblioteca Borromea di Milano. Altro codice quello Hammer, comprato da BillGates nel 1994. Nasce a Vinci ma si former a Firenze presso la bottega del Verrocchio. In un battesimo del Cristo troviamo un angelo attributio a Leonardo e, secondo alcuni studi, in questo dipinto che il maestro si accorse della bravura di Leonardo. A Firenze realizza molte opere, il primo disegno la valle dell'Arno conservato ancora oggi agli Ufzi. Nel 1482 si sposta a Milano perch viene chiamato da Ludovico il moro per motivi di guerra. A Milano realizza la Vergine delle rocce, della quale esistono due copie. Avr il tempo di realizzare il cenacolo, ma nel 1599 sar costretto a scappare dai Francesi. Muore ad Amboise Lo storico de Beatis ricorda i suoi appunti come "Un'innit di volumi", nel 1517 verranno lasciati in eredit a Francesco Melzi; nel 1523 Melzi ricorda i codici come "quei libricini del Leonardo de la Notomia"; 1530 Melzi compila il libro di pittura usando 18 manoscritti, sei dei quali identicati con lettere dell'alfabeto : A, E, F, G, L, user parte del codice Windsor e Triburziano; nel 1570 muore e molti manoscritti vanno persi.

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Annunciazione Lopera attribuita solo in parte a Leonardo, perch la critica dell' 800 ha notato anche la mano del Verrocchio. Realizzato per la chiesa di San Bartolomeo, lolio su tavola nel 1472-1475. un soggetto in generale molto utilizzato nel periodo gotico. La Vergine seduta in un cortile del 400 e poggia una mano su un leggio a sua volta appoggiato su una tomba riccamente decorata. L'angelo ha le ali ancora spiegate perch appena arrivato. Lo sfondo tipicamente leonardesco, con una particolare prospettiva, quella aerea, che non permette di vedere i dettagli. Il prato, il sarcofago, il leggio e la Vergine sono stati attribuiti al Verrocchio. Il motivo dellattribuzione della Madonna dovuta al fatto che ella sproporzionata e Leonardo, nono47

stante fosse molto giovane, non avrebbe commesso un errore simile. Il paesaggio stato attribuito a Leonardo per alcuni aspetti in particolare. Il primo lutilizzo delle prospettiva aerea, che ricrea leffetto dellaria. Lartista infatti aveva notato, soprattutto al mattino, che la foschia non lasciava una visuale chiara, e in pittura ci accentuava la profondit e dava maggior realismo. Il secondo luso della tecnica veneta per rappresentare la luce. Langelo la classica gura di Leonardo, molto solenne. La Vergine molto decorativa e riprende il gusto gotico; con il dito indica le scritture dove si parla dell annunciazione. Il sarcofago allude alla morte del Cristo, nonostante sia una tomba romana. La collocazione della Vergine richiama quella della Pala di

San Zeno, che si trova su un trono appoggiato su un sarcofago.

Adorazione dei Magi Lopera incompiuta perch Leonardo nel 1482 dovette scappare da Firenze. Commissionata dai monaci di San Donato a Scopeto, lopera una tempera grassa e olio su tavola, tratta la tematica in modo molto particolare. Lo spazio diviso in due parti. In basso troviamo le gure umane e una grande roccia con i protagonisti. Luomo sulla sinistra potrebbe essere un auto ritratto di Leonardo. Sullo sfondo invece sta imperversando una battaglia e troviamo
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delle mura diroccate. Al centro ci sono due alberi, un noce e una palma. Mentre dallaltro lato vi sono delle gure decisamente pi tranquille che potrebbero rappresentare una scena di vita quasi cittadina. La vergine alle spalle circondata da una schiera di angeli che si mescolano anche con le altre gure. Le gure hanno espressioni di sofferenza e meraviglia, simbolo della reazione delluomo davanti al mistero divino. Uno dei Magi inginocchiato, come se fosse caduto a terra, laltro sta baciando la terra. Questi tendono a sottolineare il fortissimo legame che sentono con la terra da cui vengono, in contrasto con la soggezione che la presenza del divino provoca in loro. Il terzo porge un calice al bambino, tenendolo allaltezza del volto. Cos facendo sembra che con il dono voglia comunicare quello che non riesce a dire con le parole. Il bambino si sporge per toccare il dono, ma senza prenderlo realmente, sembra accettare il dono pur essendo gi consapevole che la sua venuta destinata a ben altri obiettivi. Si crea cos un ponte che potrebbe essere la rappresentazione del cordone ombelicale, che lega la ter-

ra con il cielo. Giuseppe vuole rendersi partecipe, tenta invano di farsi notare. Anche dal Vangelo si evince che la sua sia quasi una gura di contorno nalizzata a tutelare il Cristo. Si affaccia per farsi vedere ma il bambino non lo considera. Cenacolo: Il dipinto di notevoli dimensioni fu commissionato da Ludovico Il Moro per il refettorio di Santa Maria delle Grazie. Leonardo ha utilizzato una tecnica particolare che per ha causato anche la perdita di colore; nel restauro avvenuto negli anni 90 si trovato il modo per fermare il procedimento di decadimento. Per modicare un affresco bisognava togliere il pezzo di intonaco e rifarlo da capo; lartista sullintonaco passa del gesso (intona49

chino) e quando non gli piace ha la possibilit di cambiarlo, in questo modo il colore si assorbe troppo in fretta senza andare in profondit. Dopo 50-60 anni i monaci per evitare il distacco misero colla a base di uovo e cose vegetali che in realt contribuirono solamente a rovinarlo. La stanza fu addirittura usata come stalla in epoca napoleonica; dallaltro lato cera la cucina ed i monaci nel tempo crearono una porta per passare tra le due stanze distruggendo una parte del dipinto. Viene impiegata una prospettiva centrale per prolungare lo spazio sico ed realizzata ad altezza duomo in modo che i monaci potessero mangiare con il Cristo accanto a loro. Il punto di fuga situato nella testa del Cristo e ha un chiaro valore simbolico; fu ritrovato addirittura il

punto del chiodo dove Leonardo leg le corde per disegnare le linee principali. Leonardo stravolge la composizione tradizionale: colloca il Cristo e i discepoli dallo stesso lato del tavolo e non rappresenta il momento dellEucarestia. Il Cristo messo in quella posizione (nello stesso punto che lontano in quanto vi si incontrano le parallele, vicino perch comunque in primo piano) rappresenta la vicinanza agli uomini perch si fatto uomo e la lontananza ad essi in questo Dio. Leonardo dipinge il momento in cui Cristo dice In verit, in verit vi dico: Uno di voi mi tradir infatti i discepoli, divisi a gruppi di tre, si animano e si interrogano come si nota dalle espressioni stupite dei loro volti. Giuda si tira un po indietro, non posto al centro per rappresentare la visione moderna del ma-

le che ha Leonardo, cio che non una cosa facilmente individuabile. Giuda tradisce il Cristo perch crede che egli avrebbe reagito alla sua provocazione e avrebbe liberato tutti dal governo romano, non agisce in mala fede. Il traditore tiene in mano il sacchetto con i 33 denari con la destra, li porta verso di s mentre con la sinistra si allontana dagli altri soggetti. I suoi gesti lasciano intendere i suoi piani, ma ha anche una reazione di sorpresa per quello che il Cristo ha detto. La gura di San Giovanni ha lineamenti molto dolci, come spesso accadeva nel rinascimento; alcuni credono che sia la Maddalena, ma non ci sono fondamenti storici e anche se lo fosse mancherebbe poi il dodicesimo apostolo.

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Gioconda: Iniziata nel 1503-1506 stata ripresa nel 1513-1515, un olio su tavola. stata portata in Francia Leonardo stesso, stata la sua fortuna visto che se fosse stata in Italia avrebbe avuto molta meno risonanza visto lelevato livello artistico del Paese. Non si sa esattamente chi sia stata ritratta, potrebbe essere la Monna Lisa, di cui sembra essere stata trovata la tomba che confermerebbe la sua effettiva passata esistenza), oppure Isabella Gualanti, moglie di Luciano de Medici. Freud
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ci vide persino il ritratto di sua madre. E di un ritratto di tratta, anche se il soggetto non conosciuto. Si trova seduta su una seggiola, di cui si vede il bracciolo sinistro, su un balcone da cui si vede il paesaggio Marchigiano. particolarmente famoso poich inaugura un nuovo modello, in cui si abbandona la modellistica. fondamentale la sua espressione, che ne evidenzia lo stato danimo complesso. I movimenti facciali sono sottilissimi, allo stesso tempo serena e malinconica, mettendo insieme le due cose che si pu spiegare la realt umana che Leonardo voleva rappresentare. Il capo della donna coperto da un velo, che ne aumenta la profondit. Realizzato con unaltissima perizia tecnica, nuovamente utilizzata la prospettiva aerea che in qualche modo cela i dettagli dello sfondo, riprendendo latmosfera che si riette nel volto di lei. Non c un conne netto tra la donna e il paesaggio, come tutto si confonde cos la donna fa parte del paesaggio, che la sembra proteggere.

databile al 1494-1508 e conservato nellaNational Gallery di Londra. Commissione e realizzazione I confratelli dell'Immacolata Concezione di Milano commissionarono un dipinto per il loro altare nellachiesa di San Francesco Maggiore al giovane artista giunto da poco da Firenze per il quale la pala d'altare rappresentava la prima commissione nella citt lombarda dove si era stabilito da quasi un anno. Il dettagliatissimo contratto, datato 25 aprile 1483, prevedeva una composizione un po' antiquata, con la Madonna tra angeli, profeti e Dio Padre, che in un momento imprecisato venne modicata dal pittore, optando per l'incontro tra Ges e san Giovannino nel deserto, alla presenza di Maria e di un angelo. Il soggetto, che derivava da vari testi apocri, celebrava i protettori della confraternita, Maria e Giovanni Battista, attribuendo a quest'ultimo un ruolo centrale nella composizione, protetto dalla Vergine e benedetto da Ges. La prima versione, quella parigina, venne completata relativamente presto, ma Leonardo e i committenti non si trovarono d'accordo sui pagamenti e, forse, sull'aspetto generale della tavola, che, come ha notato -tra gli
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Vergine delle rocce, prima versione Vergine delle rocce: La prima versione dellaVergine delle Rocce un dipinto a olio su tavola trasportato su tela (199x122 cm) di Leonardo da Vinci, databile al 1483-1486 e conservato nel Muse du Louvre di Parigi. La seconda versione della Vergine sempre un olio su tavola (189,5x120 cm), ma

Vergine delle rocce, seconda versione altri- Pedretti (storico dellarte), ha una serie di elementi inquietanti, dall'ambientazione scura e umida, all'ambiguo sorriso dell'angelo che guarda lo spettatore no alla mano "rapace" che Maria stende sul Bambin Ges. In primo piano sono presenti diverse specie erbose: liris lanceolato rappresenta la pace, ledera la fedelt, lanemone rosso la morte, laconito la passione. La
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Vergine posta al centro della composizone e sembra il ritratto di una dona comune. Con le mani accompagna San Giovanni e protegge il Bambino. Le mai sono fondamentali in questopera poich creano un lo invisibile che collega tutti i personaggi tra loro. Cristo viene posto pi in basso rispetto a San Giovanni perch questultimo era colui che gli avrebbe fatto da giuda e quindi viene dipinto in una posizione pi elevata. Il mantello dellangelo ancora gona perch appena giunto e sostiene il Cristo. Con molta probabilit la versione denitiva dell'opera londinese venne dipinta in due fasi distinte: una databile nell'ultimo decennio del Quattrocento, sospesa per la partenza di Leonardo da Milano nel 1499; una seconda databile ai primi anni del suo secondo soggiorno milanese nel 1506-1508. Nel 1503 Antonio da Monza trasse infatti una copia del dipinto su miniatura (Vienna, Albertina), dove l'opera appare ancora incompleta nella parte inferiore. In quegli anni la prima versione venne venduta a Luigi XIII di Francia. A questa versione partecip probabilmente anche Ambrogio De Predis, socio milanese di Leonardo n dal suo primo arrivo, al quale sono di solito assegnati anche i due angeli laterali che

componevano il trittico della pala d'altare, oggi al museo londinese. Alcuni ipotizzano addirittura che l'autore del dipinto sia interamente il De Predis, che copi il cartone di Leonardo, ma si tratta di un'attribuzione minoritaria: nel 2005 gli esperti della National Gallery di Londra hanno analizzato ai raggi infrarossi il dipinto trovando sotto di questo un disegno precedente, attribuibile allo stesso Leonardo. Secondo un'ipotesi recente le due versioni dellaVergine delle Roccesarebbero state realizzate per due diversi luoghi e committenti nella stessa citt di Milano: la prima per la cappella palatina della chiesa di San Gottardo, e la seconda per la cappella dell'Immacolata nella chiesa di San Francesco Grande. La versione londinese si trovava sicuramente in San Francesco poco prima che la chiesa venisse demolita nel 1576; trasportata nella sede della confraternita, vi rimase no alla soppressione del 1785, quando venne venduta dal conte Cicognara al pittore inglese Gavin Hamilton che la port in Inghilterra. I suoi eredi vendettero il dipinto a Lord Lansdowne; l'opera pass poi al conte di Suffolk e nel 1880 alla National Gallery, che la pag duecentocinquantamila franchi. Il destino della prima versione, quella parigina,
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pi incerto e nessuna delle diverse ipotesi sull'arrivo dell'opera in Francia ha ancora trovato una conferma documentale. Nell'ipotesi pi accreditata, la prima versione sarebbe stata venduta a qualcuno che aveva fatto generose offerte d'acquisto, forse lo stesso duca Ludovico il Moro che l'avrebbe esposta nella cappella del palazzo ducale, e sarebbe poi caduta nelle mani dei francesi assieme a tutte le sue propriet. Altri ritengono che la pala oggi al Louvre sarebbe identicabile con laMaestinviata in dono da Ludovico il Moro a Massimiliano d'Asburgo in occasione delle nozze dell'imperatore con Bianca Maria Sforza (1493), e il passaggio in Francia sarebbe avvenuto molti anni pi tardi, in occasione di altre nozze, quelle di Eleonora, nipote di Massimiliano, con Francesco I di Francia. Esiste una terza versione del dipinto (la cosiddetta Vergine delle Rocce Cheramy), oggi in una collezione privata inSvizzera, attribuita a Leonardo da Carlo Pedretti, ma riutata da altri specialisti del settore. Stile Nella versione parigina le gure emergono dallo sfondo scuro, con una luce diffusa tipica dello sfumato leonardesco, che crea un'atmosfera avvolgente, di "pacata Rivelazione".

L'opera sembra celare infatti il mistero dell'Immacolata concezione, con l'arido scenario montuoso, oscuro e simbolico, che evoca, con la manifestazione delle viscere della natura in cui la Vergine sembra incastrarsi a perfezione, il senso del mistero legato alla maternit. I colori sono pi cupi di quelli utilizzati da Leonardo nella versione successiva, ma la luce decisamente pi calda di quella, asettica e tagliente, di Londra. La composizione londinese , in generale, identica alla prima redazione del dipinto. Rispetto alla prima versione si nota una scala pi monumentale delle gure rispetto allo sfondo, con una chiaricazione dei personaggi tramite aureole e attributi, che per potrebbero essere stati aggiunti successivamente. La Madonna appare pi grande e maestosa, i due bambini sono pi riconoscibili. I classici attributi della iconograa tradizionale, come le aureole e il bastone con la croce del Battista, sarebbero stati aggiunti molti anni pi tardi, probabilmente nei primi decenni del XVII secolo. La gura pi modicata l'angelo, che non guarda pi verso lo spettatore "invitandolo" nella sacra rappresentazione, ma ha un ruolo pi gregario; non ha il drappo rosso che lo evidenzia e soprattutto non fa l'insolito gesto di indicare il Battista. Le espressio55

ni dei volti sono molto studiate e rese abilmente grazie all'uso di luci ed ombre e all'effetto sfumato; permane la tendenza tipica di Leonardo a rappresentare proli mascolini e spigolosi. La gura umana, inoltre, non circoscritta e isolata, bens si fonde armonicamente con il paesaggio circostante. Molto diversa anche l'atmosfera generale, molto pi nitida e "asciutta", con una cromia spenta, basata su un azzurro cinerino e su varie tonalit del bruno, che rimanda allatradizione lombarda. Maggiore il senso plastico delle rocce, con un effetto scenico negli stessi due scorci in cui si aprono vedute "interessanti": una grotta aperta verso un ume tra picchi irti a sinistra (sfumati secondo la prospettiva aerea), e uno sperone roccioso a destra. L'osservatore viene quindi ad essere condotto progressivamente in lontananza, apprezzando la spazialit dell'opera. L'effetto tridimensionale dipende quindi dall'effetto atmosferico, in quanto la presenza dell'aria costituisce un velo che offusca la visione

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Raffaello Sanzio

1483 28 Marzo Nasce a Urbino. Figlio del pittore Giovanni Santi il pittore per eccellenza del rinascimento. Si focalizza soprattutto sulla pittura, ma verr anche chiamato da Leone X per pianicare Roma. Sar allievo di Perugino a Firenze e verr affascinato da tanto da volerlo incontrare di persona. 1499 Si trasferisce a Citt di Castello dove riceve la sua prima commissione indipendente. 1503 Riceve delle commissioni dallUmbria per cui si sposta temporaneamente nelle zone di Urbino. 1504 Si reca a Firenze accompagnato da una lettera di raccomandazione rmata da Giovanni Feltria della Rovere. 1504-1508 Trascorre del tempo a Siena da Pinturicchio (pittore italiano) 1505-1506 Per un breve periodo torna ad Urbino alla corte di Giudobaldo da Montefeltro. 1508 Viene invitato a trasferirsi a Roma da Papa Giulio II. 1520 6 Aprile Morir a Roma.

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Raffaello lartista pi intelligente della storia dellarte perch porta nelle sue opere un pezzo di altri autori. Il Vasari dice Michelangelo quando dipinge la Sistina non vuole che nessuno veda il suo lavoro, nel frattempo Raffaello sta dipingendo le Stanze Vaticane. Nella Scuola si Atene Eraclito ha la stessa posizione di un personaggio della Sistina, per cui deve aver visto almeno una volta la cappella. E inevitabile

che un artista parta da qualcosa di gi esistente. Lopera darte un fatto storico ( tale quando contribuisce alla cultura) e lartista lo scienziato. Come uno scienziato non crea una formula dal nulla cos fa un pittore. Leccezionalit dellopera sta proprio nella modica, Raffaello fa proprie le cose di altri. Lo Sposalizio della Vergine. Datato 1504 il primo grande dipinto completo che si ha dellautore. Lopera un riferimento allo stesso dipinto del Perugino e a La consegna delle chiavi a San Pietro, con laggiunta di alcune novit; i colori sono molto accesi e c una particolare attenzione per i dettagli, i personaggi sono pi raccolti e la tavola pi piccola. Limpianto lo stesso: un edicio sul fondo con dietro un paesaggio toscanoumbro mentre in primo piano il sacerdote sposa sta sposando i due protagonisti con dietro due gruppi di personaggi. A destra vi maggior movimento, contrapposto alla calma del lato opposto dove vi sono dolci e pacate gure femminili insieme alla Vergine. La storia attinge dai vangeli apocri: lo sposo viene riconosciuto per la presenza di una verga orita, tutti i pretendenti hanno invece un bastone; il ore simbolo del Divino.
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Tutti i personaggi sono disposti su una linea curva per riprendere la pianta delledicio. La struttura a pianta centrale con sedici facce non stata ben identicata ed molto strana perch tutte le nestre sono chiuse mentre la porta aperta e lascia pensare che ledicio sia vuoto, viene inoltre bloccato il suo slancio verticale poich la cupola viene tagliata sulla lanterna dalla centina del dipinto stesso. I capitelli delle colonne sono ionici, ci sono volute ad arco rovescio e a ricciolo che rinforzano gli spigoli del tamburo. Le nestre sono architravate e trabeazioni tripartite che corrono tangenti agli archi che coronano nel tamburo; nel complesso ricorda San Pietro in Montorio di Bramante. I due artisti si conoscono per cui possibile che si sia ricordato dell opera. La prospettiva centrale e il punto di fuga posto nella porta aperta, come nel Perugino; la linea dorizzonte taglia il lato pi lungo del dipinto nel punto aureo del lato pi lungo: nulla casuale, viene rispettata la sezione aurea. Si crea cos un effetto scenograco che dilata lo spazio e i personaggi acquisiscono monumentalit grazie alla diversicazione delle loro pose. I personaggi sullo sfondo sono evidenti artici per permettere a chi osserva il dipinto di poter misurare il tempio. Il punto di fu58

ga rappresenta Cristo che posto sullo stesso asse del sacerdote. Cristo infatti leterno Sommo Sacerdote che inaugurer lavvento della Chiesa Cristiana. Il sacerdote ebraico sbilanciato verso destra poich si mette in discussione il suo ruolo: con la nascita di Cristo infatti lui non ha pi importanza.. Alcuni ritengono che rappresenti la Chiesa Cristiana: nellAntico Testamento dio viene spesso rappresentato come sposo dIsraele; quando Israele segue altri riti pagani viene ritenuta adultera. La Vergine potrebbe essere la Chiesa stessa e Giuseppe Dio. Nel rituale ebraico la donna a destra del sacerdote, lato del comando, anche se per gli ideali dell epoca molto strana questa visione della donna soprattutto alla luce delle critiche che Cristo aveva ricevuto quando si era avvicinato alle donne o alle classi meno abbienti. In Israele viene data grande importanza alla famiglia la donna fondamentale quindi considerata importante. E la vergine che viene chiamata dallangelo. Il restauro del 2008-2009 ha eliminato delle velature opache dovute a precedenti restauri permettendo di vedere colori pi brillanti e in netto contrasto tra di loro.

ne e lazzurro simboleggia il Padre. Il Bambino Ges sta giocando innocentemente con la croce, simbolo del martirio, che gli porge S. Giovannino. Si parte dalla realt per poi giungere a signicati assoluti.

Madonne Quando si reca a Firenze incontrer Leonardo che in quel periodo probabilmente sta dipingendo la Gioconda. Raffaello prendendo spunto realizzer diverse Madonne che hanno lo stesso impianto costitutivo di Leonardo. La Vergine viene inserita in un paesaggio naturale e rappresenta la vita. Il paesaggio ben dettagliato rimanda alla Toscana. I colori molto accesi sono quelli della sacralit: il rosso la passio59

Pala Baglioni E stata commissionata da Atalanta Baglioni per ricordare la morte del glio Federico avvenuta nel 1500 dovuta ad una questione famigliare riguardante leredit. Raffaello ha realizzato molti disegni preparatori prima di cominciare a dipingere e inizialmente nasce come Compianto del Cristo che si trasformer nella Deposizione. Sullo sfondo troviamo un paesaggio profondo con a destra il Golgota con le tre croci e al centro una citt turrita che quasi certamente Urbino. Il Cristo viene portato al sepolcro e possiamo distinguere diversi personaggi: Nicodemo, giovane arzillo in abito rosso e verde, dalla chioma ondulata regge le gambe del Cristo e ricorda Federico. Giuseppe dArimatea, vestito dazzurro con indosso un turbante invece regge Ges. Al centro troviamo la Maddalena che tiene una mano del Cristo, San Giovanni con lineamenti molto

che era suo allievo. Si occuper di quattro stanze: la Stanza della Segnatura, dove cera la biblioteca del Papa e dove si siglavano i documenti, la Stanza di Eliodoro, quella detta di Costantino e quella dellIncendio; In queste stanze si realizza un programma propagandistico. Nella stanza della Segnatura sono messe in evidenza la conoscenza del bene, del vero e del bello.

dolci e laureola sul capo e San Pietro, vestito di verde che ricorda il Laoconte. Sulla destra la Vergine viene sorretta da tre donne, una delle quali in torsione come la Vergine del Tondo Doni di Michelangelo. Sul piano compositivo si pu notare che tutti i personaggi sono allinterno di due fasce delineate dalle diagonali. Il pittore molto scrupoloso, ci induce a ripercorrere tutto il tragitto e i dettagli ricordano la pittura amminga. Stanze Vaticane Raffaello viene chiamato da Bramante mentre Michelangelo dipinge la Cappella Sistina. Il pittore segue una scuola capeggiata da un artista famoso allepoca, Romano,
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Scuola di Atene Il dipinto stato realizzato tra il 1509 e il 1510 e rappresenta una delle due vie con cui si pu arrivare a Dio: la losoa. E unopera che va letta dallalto verso il basso. La struttura architettonica non completa e ricorda le terme romane e la Basilica di San Pietro di Bramante. Vi sono per alcune differenze con la Basilica poich il pittore ha personalizzato lopera per evitare una cattiva percezione delle forme. La parte visibile delledicio composta da due bracci con volta a botte cassetto nata che ricorda molto le basiliche romane. Ledicio preceduto da una scalinata sui quali sono collocati i vari personaggi disposti con un andamento semicircolare attorno alle di Platone e Aristotele

che ricordano Leonardo e Michelangelo. Il primo punta il dito verso lalto ad indicare il mondo dellIperuranio mentre il secondo lo punta a terra. Fra i due posizionato il punto di fuga dellimpianto prospettico, la cui costruzione rigorosa determina lequilibrio dellopera. Anche le due gure di Eraclito e Diogene che appaiono discordanti in realt seguono la linea di fuga e contribuiscono quindi al senso di stabilit. Eraclito ricorda molto un ritratto di Michelangelo, era pessimista e tende a riettere il carattere del pittore. Michelangelo sospetta che Raffaello abbia vi61

sto la Sistina perch Eraclito uguale ad un suo personaggio. Uno dei personaggi, Zoroastro pi alto rispetto a tutti gli altri poich si vuole dare rilievo alla losoa orientale, basamento di quella greca. Raffaello ha dato le fattezze ad alcuni loso di artisti contemporanei a voler sottolineare il lo che collega gli uomini del passato con quelli del presente, ad esempio Bramante ritratto in Euclide. Liberazione di San Pietro dal carcere Si trova nella Stanza di Eliodoro ed tratto dagli atti degli apostoli. E un dipinto diviso che racconta tre

to attraverso la luce che domina tutta lopera. Incendio di Borgo (foto nella pagina successiva) Il dipinto rappresenta la cessazione dellincendio di Borgo avvenuta nell anno 874 nel quartiere adiacente alla basilica vaticana ad opera di Papa Leone IV che lo aveva spento con un unico segno della croce. Lopera allude per allazione di pacicazione dei principi cristiani intrapresa da Leone X n dallinizio del suo ponticato no al 1519 quando tent di evitare la guerra tra Francesco I e Carlo V. Viene considerato un dipinto della scuola raffaelliana per lo stile. Il dipinto organizzato come un teatro con fondale e quinte. Sullo sfondo viene rafgurato il Papa in prospettiva su una loggia rinascimentale sotto una volta e dietro si intravede la vecchia chiesa di San Pietro per sottolineare la cristianit. Vi un gran movimento dettato dalle gure che fuggono dagli edici in amme e dal vento che solleva le vesti. Larchitettura rappresentata classica anche se risale allepoca medioevale. Sono presenti quattro ordini: sulla destra presente lordine ionico nelle colonne di marmo colorato. A sinistra presen62

episodi separati dalle mura della cella di Pietro, ma collegati dallo stesso spazio e dalla narrazione. Al centro langelo luminoso scuote San Pietro per svegliarlo; a destra i due scappano dalla cella mentre i soldati sono addormentati; a sinistra con movimento agitato arriva un soldato con una torcia a svegliare i compagni mentre sullo sfondo si intravede ormai lalba. E stato realizzato sopra una nestra per cui la luce arriva sia da questa che dal dipinto stesso; tutta lopera realizzata in controluce e sono presenti riessi sulle armature. Oggi le persiane sono quasi sempre chiuse per evitare di rovinarlo. Il Vasari sosteneva che una luce teorica quella del dipinto, come se volesse essere vera tanto quella che entra dalla nestra. Lo scorrere del tempo racconta-

te lordine corinzio e quello tuscanico nella loggia. Il composito mentre quello dorico non viene utilizzato perch poco decorativo. La postura delluomo sulla sinistra, appeso nudo al muro, molto innaturale, sembra che voglia mostrare volutamente il suo corpo. Ci sono citazioni classiche che ricordano lincendio di Troia. I pittori ricominciano a citare il passato e ci simbolo di decadenza e preannuncia il manierismo. Ritratto di Leone X con due cardinali (immagine nella pagina successiva) Dipinto che viene concluso nel 1518 ritrae il papa mediceo seduto davanti ad uno scrittoio coperto da un
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tappeto rosso sul quale ci sono un campanello e un codice miniato. Il campanello molto decorato e riporta alcuni simboli araldici medicei, il codice si rivela essere la Bibbia volta ad esaltare la cultura del personaggio; aperta su una pagina del vangelo di Giovanni anche se in realt viene letta al contrario per cui la pagina che sta per essere scoperta lultima del vangelo di Luca. Viene messo in evidenza lo stato danimo del personaggio attraverso lespressione del volto molto attenta e acuta ma si possono capire alcuni suoi aspetti anche dalle mani che sono molto curate sembrando quasi femminili e sono segno di intellettualit. La gura princi-

intravedono le linee oblique delle cornici che conuiscono nello stesso punto di fuga esterno al quadro Lettera a Leone X Nel corso del suo ponticato Leone X incarica Raffaello di realizzare una grande pianta di Roma. Il pittore coglie loccasione per realizzare un trattato di architettura dove la pianta sarebbe stata afancata da diversi disegni; erano previsti tre graci: una pianta, una sezione e una prospettiva. Decide di utilizzare le prospettive ortogonali e di spiegare le tecniche che utilizza. Raffaello scriver una lettera al Papa dove inizialmente lo elogia e dopo fa una critica generale ai Papi poich non hanno saputo preservare il patrimonio artistico della Chiesa. Quanti Ponteci, Padre Santissimo, li quali avevano il medesimo ofcio che ha Vostra Santit, ma non gi il medesimo sapere, n il medesimo valore e grandezza d'animo, n quella clemenza che la fa simile a Dio: quanti, dico, Ponteci hanno atteso a ruinare templi antichi, statue, archi e altri edici gloriosi! Quanti hanno comportato che solamente per pigliar terra pozzola64

pale assume una posizione particolare, inclinata, quasi come se girasse a 360. Lattenzione nei dettagli si nota labbigliamento damascato e nella diversit dei tessuti impiegati. Il pomolo dello schienale riprende il campanello e si intravede una nestra fuori campo e le spalle stesse del papa. Il colore dominante il rosso che assume diverse tonalit per caratterizzare i diversi tipi di stoffa. Alle spalle ci sono il cardinale Giulio de Medici, futuro papa, e Luigi Rossi, entrambi cugini di Leone X. Lo sfondo immerso nelloscurit ma si

na si sieno scavati dei fondamenti, onde in poco tempo poi gli edici sono venuti a terra! [] Quanta calce si

fatta di statue e d'altri ornamenti antichi! che ardirei dire che tutta questa Roma nuova che ora si vede, quanto grande ch'ella si sia, quanto bella, quanto ornata di palagi, chiese e altri edici che la scopriamo, tutta fabricata di calce e marmi antichi.. Villa Madama Raffaello per questa villa si ispira ai classici, come ad esempio Plinio il Giovane. Viene progettata per il Cardinale Giulio de Medici nel 1517 alle pendici del monte Mario. Viene utilizzata per ospitare personaggi importanti e anche se non conclusa ha ispirato molti artisti successivi. Tutta la struttura avrebbe dovuto avere
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uno sviluppo su pi livelli per seguire la conformazione del territorio. Vi un grande cortile esterno con un giardino di aranci, doveva poi esserci una scalinata che avrebbe condotto ad un vestibolo a tre navate che consentiva laccesso ad un cortile circolare intorno al quale si sarebbero disposti gli ambienti abitativi. Oggi met del cortile costituisce la facciata della villa che, decorata con paraste ioniche a fregio pulvinato, ricorda molto lo stile barocco. La piazza molto particolare perch in quel periodo erano tutte quadrate mentre questa circolare. Loggia doveva comunicare con un giardino chiusa da

mura e a completare lopera si sarebbero dovuti costruire una stalla per ospitare quattrocento cavalli, le terme e un

de in esedre ornate da nicchie. Sul piano architettonico sono tutti elementi classici che ricordano le domus romane mentre i decori sono di stile manierista. Trasgurazione E una tavola molta grande rimasta incompiuta poich Raffaello mor durante la sua realizzazione e verr infatti posta sul suo letto di more. Sar lo spunto per alcuni dipinti Per Tiziano. Sono raccontati due avvenimenti distinti: In alto ha dipinto il monte Tabor dove avvenuta la trasgurazione, in basso la liberazione di un ragazzo indemoniato. In cielo avviene la trasformazione che il Cristo sub quando si mostr ai discepoli Pietro, Giacomo e Giovanni, risplendente di luce e afancato dai profeti Elia e Mos. I profeti che dormivano si sono svegliati spaventati e sembrano stupiti poich la Divinit si manifesta in tutta la sua grandezza. Sulla sinistra ci sono due devoti che stanno pregando. Nella dimensione terrena invece ha luogo il
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teatro. La loggia composta da tre campate, due laterali coperte a crociera, quella centrale a cupola, e si espan-

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Michelangelo Buonarroti
1475 6 Marzo Nasce a Caprese. E il pi grande scultore dellarte italiana e ha lasciato un grande patrimonio. Uno dei concetti che caratterizzano la sua arte Lartista libera lanima della materia. La materia impotenza presente nella scultura 1487 Si forma nella bottega del Ghirlandaio a Firenze. Sar legato alla famiglia Medici che lo adotter visto che la famiglia non lo supportava. 1492 Lorenzo de Medici muore, ma riesce a vedere la Madonna della Scala e la Centauromachia, bassorilievi conservati a casa Buonarroti e li elogi. Nel cortile di palazzo Medici cera una scuola di scultura dove i giovani autori si esercitavano, inoltre Michelangelo era probabilmente coinvolto in un commercio di sculture false. 1494-1945 Andr a Bologna dove per la chiesta di San Domenico realizza un angelo portacandele. 1496-1501 Viene chiamato a Roma da alcuni cardinali; una delle prime opere la Piet richiesta dal cardinale francese Jean Bilhres. Successivamente Giulio II gli afda il compito di affrescare la Cappella. 1501-1504 Soggiorna a Firenze per un periodo, passando anche a Siena. 1505-1513 Torna a Roma chiamato da Papa Giulio II. 1516-1534 Ritorna a Firenze. 1556 Si rifugia a Loreto dallattacco dellesercito spagnolo. 1564 18 Febbraio Morir a Roma mentre lavora alla Piet Rondanini.
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Piet di San Pietro Quando si reca a Roma il cardinale Bilhres gli commissiona lopera anche se non era ancora famoso. E realizzata completamente in marmo e rappresenta quello che nei dipinti sempre rappresentato in modo simbolico: la morte si realizza. E unopera platonica, molto idealista e i primi giudizi che ricevette furono negativi perch la Vergine appariva troppo giovane e lopera venne considerata poco realistica. Lintento di Michelangelo quello di idealizzarla perch che la considera come un essere che trascende il tempo,che ha un senso di eter68

nit. Sorregge in modo amorevole il corpo del glio e lampio gesto che compie col braccio un invito a provare lo stesso dolore che prova lei n quel momento. Anche la gura del Cristo non appare sofferente, ha un corpo integro e piuttosto bello. Il capo rovesciato allindietro, il braccio sinistro accompagna la linea del corpo mentre quello destro ricade abbandonato verso terra. Lopera inserita in una piramide e no ad ora lunico ad usare questo tipo di composizione Leonardo nella Vergine delle Rocce. Linuenza nordica, ma non si sa come sia possi-

bile forse perch allepoca a Firenze arrivavano molti artisti stranieri. Lopera rmata sulla cintura che attraversa diagonalmente il petto della Madonna. Il vestito enorme, le pieghe e la stoffa sono abbondanti e anche per questo riceve molte critiche, ma ponendo il Cristo in quella posizione era necessario un sostegno.

David Viene realizzato quando a Firenze si inaugura la Repubblica poich come Re dIsraele libera il suo paese dai Filistei dopo la chiamata del Signore. E simbolo della libert, infatti dopo la morte di Lorenzo de Medici comincia un nuovo periodo per la citt orentina. Lopera era gi iniziata quando Michelangelo prende la commissione, difatti allinterno del Duomo Agostino di Duccio aveva fatto trasportare il gigante, un pezzo di marmo per poi farne una scultura; quando Duccio muore viene chiamato Michelangelo che appena vede il pezzo di marmo viene come folgorato e riesce ad ottenere il lavoro. Viene rappresentato nel momento che precede il lancio, ha la onda sulla spalla sinistra e la pietra nellaltra mano. E completamente diverso dal personaggio biblico e da quello di Donatello. Non un fanciullo ma ha un corpo possente, con i muscoli contratti anche se in realt a riposo. Ripropone un po il modello classico come si nota dalla posizione delle gambe. Ha il volto concentrato e le sopracciglia aggrottate, le mani sono nervose e scattanti, con le vene in supercie pronte a far scattare la onda.

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Tondo Doni E un regalo richiesto da Agnolo Doni per il suo matrimonio con Maddalena Strozzi. Rappresenta la sacra famiglia in un modo piuttosto inusuale. La vergine in primo piano in torsione e volge lo sguardo verso il Bambino. Dietro di loro sulla destra si trova il Battista con una la di uomini nudi disposti a semicerchio seduti su un muretto. La famiglia rappresenta la cristianit, gli uomini il mondo pagano e il Battista essendo al centro rappresenta il mediatore. I colori sono cangianti e vivaci e i corpi sono trattati in maniera scultorea, infatti Michelange-

lo riteneva che la migliore pittura fosse quella che si avvicinava maggiormente alla scultura. E posto allinterno di una cornice circolare doro riccamente decorata. Questo dipinto verr sottoposto a censura ad opera di Daniele da Volterr soprannominato il braghettone perch copriva sempre gli organi genitali, anche quelli del giudizio universale. Tomba di Giulio II Giulio II nel 1505 lo incarica di progettare il suo monumento funebre da collocare poi nella Basilica di San Pietro. Ci sono

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tana molto dal modello della Piet, e crea una scultura quasi espressionistica come a voler inaugurare un nuovo modello: quello delle proporzioni. La storia Biblica dice che quando Mos scese dal Sinai avesse un volto splendente e ne portasse su di s i segni; allepoca cornuto signicava splendente per cui in diverse occasioni viene rappresentato con le corna o una raggiera dietro alla testa. Michelangelo stesso sceglier i marmi e si occuper personalmente del trasporto e di tutte le attivit legate alla realizzazione della tomba. Volta della Cappella Sistina Secondo Giulio Carlo Argon Michelangelo utilizzava il pennello come lo scalpello cio aveva compiuto un lavoro sommario ma quando fece questo commento non aveva ancora visto il restauro infatti dopo cambier idea; alcuni studiosi criticarono il modo di restauro poich erano emersi colori troppo vivaci. Molti si interrogano sulla decisione del Papa di dare a lui lincarico visto che aveva realizzato un unico dipinto, il Tondo Do71

due versione del progetto, della seconda vi fa parte Mos: liberatore di Israele e ricevitore delle Leggi, il legislatore. E una statua molto possente, forse in modo eccessivo, vengono abbandonati gli stereotipi classici e il movimento dato dalle vesti. La barba lunga e uente e lo sguardo intenso accentuano la sua saggezza. Michelangelo uno dei primi che utilizza le proporzioni per accentuare lespressione, si allon-

ni, probabilmente and sulla ducia. Realizz il dipinto con la tecnica ad affresco tra il 1508-1512 e non volle farsi aiutare da nessuno anche se il Vasari sostiene che ebbe problemi di vista a causa del colore. La volta nge delle membrature architettoniche alle quali la prospettiva conferisce un realismo sconcertante. Si presenta attraversata in senso trasversale da arconi che poggiano su una cornice corrente poco al di sopra delle vele triangolari e sorretta da pilastrini. Lopera pu essere suddivisa in quattro registri: Storie della Genesi nella parte centrale divisa in nove riquadri, Sibille e Profeti ai lati, antenati e scene profetiche nelle vele e nelle lunette sottostanti e inne nei quattro pennacchi eventi miracolosi. Michelangelo comincia a dipingere dal soggetto pi vicino a noi dalla scena cio dalla scena dellebbrezza di No; Lobbiettivo vuole essere quello di rispondere allorigine delluomo e per poterla spiegare bisogna andare indietro nel tempo. Michelangelo non un credente fanatico, crede ma ha molti dubbi per cui parte dalla realt facendo riferimento a No la cui paura somiglia molto a quella di Adamo ed evidentemente considera i
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due fatti uniti fra loro. No incarna una sorta di nuova creazione e per Michelangelo la creazione si ripetuta pi volte nel tempo. Nel libro della genesi si trova una versione diversa da quella rappresentata nasce dal fango della terra mentre nellaffresco il fango non presente. No rappresenta il controllo della ragione: la terra equivale allo stato naturale pi autentico dove si liberi, ci si allontana da tutti i giudizi della societ,si ricerca il rapporto con la natura pi intenso. La gura di Michelangelo ha addirittura superato la storia biblica: le dita di Dio ed Adamo non si toccano, ma si sorano quasi a simboleggiare il potere creativo divino. Sognano una relazione che c ma non completa, che rappresenta la massima lontananza e la massima vicinanza contemporaneamente; luomo
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non pu essere Dio perch proviene da lui ed ha anche dentro di se parte del Divino, un rapporto perfetto. Dio sorretto da numerosi angeli ed dipinto allinterno di un drappo che pu essere un cervello o lutero materno, ; sotto il braccio sinistro c Eva che per non ancora nata, ma secondo il neoplatonismo Eva esiste gi nella mente di Dio. Il pittore esprime ancora una volta il suo concetto di bellezza: corpi perfetti, atletici nella quale si riette la bellezza della divinit Giudizio universale Affresco realizzato tra il 1563 e il 1541 viene commissionato da Papa Clemente VII de Medicei, ma viene realizzato sotto Paolo III Farnese. Lartista non cerca pi la bellezza ideale, il suo interesse ricolto al senso tragico del destino del-

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luomo. Nella storia il Giudizio sempre stato rappresentato con ordine invece Michelangelo lo dipinge in modo particolare e ad un primo sguardo tutto sembra confondersi. E il momento in cui Dio sceglier chi salvare e chi no, vi un caos generale alimentato dalle urla disperate, dal suono delle trombe, dalle grida dei demoni e dai movimenti assennati dei personaggi. In questepoca alcuni ritengono che tutti gli uomini saranno salvati indistintamente, ma secondo Michelangelo lamore non esclude la giustizia; Dio ha infatti una mano alzata a dimostrare la sua collera per luomo. Nellapocalisse c scritto che i morti ritorneranno e i viventi andranno a incontrare Cristo nellaria. A sinistra ci sono delle tombe con i salvati che risalgono a fatica sulle nuvole che sembrano solide rocce. A destra descrive linferno prendendo spunto da Dante, mette Caronte e anche in questa parte del dipinto i corpi vanno verso lalto, ma altri angeli apteri li spingono verso il basso. I corpi sono massicci poich Michelangelo guarda Donatello e ricorda il personaggio che si copre il volto con una mano nel Banchetto di Erode. Il dannato rappresenta bene lo spirito delluomo: curioso ma ha anche paura di guardare la realt delle cose. Accanto al Cri75

sto c la Vergine che volge lo sguardo materno e pietoso ai salvati mentre sotto di lei troviamo S. Lorenzo con la graticola e S. Bartolomeo con in mano la sua pelle perch era stato scorticato vivo a rappresentare la sofferenza e probabilmente anche una rappresentazione di Michelangelo stesso che in questo periodo perseguitato dal Concilio. In alto ci sono i simboli del martirio: la croce, la colonna della agellazione, la corona di spine. Alla passione rinvia simbolicamente anche il braccio sinistro di Cristo piegato e tenuto sul costato. Allaltezza di Cristo ci i salvati sul cui viso non vi gioia, ma solo terrore. Latto dellartista pu considerarsi ispirazione divina, perch riscrive in modo nuovo e innovativo sia la Genesi che il Giudizio. Il Concilio di Trento condanner l'opera e incaricher Daniele da Volterra di coprire le nudit che saranno riscoperte nel restauro del 1998. Sagrestia Nuova della Basilica di San Lorenzo I Medici ritornano dopo la ne della Repubblica e fondano il Ducato di Firenze; la Sagrestia doveva ospitare le loro tombe. Sul piano architettonico riprende la Sagrestia vecchia di Brunelleschi, ha una pianta composta da due quadrati adiacenti di cui

Sagrestia Nuova uno maggiore e laltro molto inferiore, entrambi gli spazi sono coperti da cupole emisferiche su pennacchi. Quella pi grande prende come esempio il Pantheon ed sormontata da una lanterna. E dotata di ampie vetrate, per quanto possibile, ed circondata da colonnine composite trabeate sormontate da volute e conclusa da una supercie conica dal prolo concavo e rigona alla base. Utilizza i colori della tradizione orentina: il bianco dellintonaco e il grigio della pietra serena. E presente un fregio di primo ordine semplicemente intonacato che sembra dividere in due lo spazio rendendo la parte supe76

riore quasi uttuante. I nestroni entro le lunette hanno una rastrematura verso lalto che contribuiscono a slanciare ledicio. Vennero realizzati solo due dei sepolcri previsti, quello di Lorenzo duca di Urbino e Giuliano duca di Nemours. Michelangelo sceglie del marmo bianco e li colloca in uno spazio poco ampio; su di essi giacciono le allegorie del Giorno e della Notte, dellAurora e del Crepuscolo. La gura del Giorno stata volutamente lasciata incompiuta per evidenziare il contrasto tra ci che nito e quello che non lo . Biblioteca Laurenziana Negli anni in cui progetta le edicole della Sa-

grestia realizza anche i disegni del vestibolo della Biblioteca Laurenziana, uno spazio esiguo che tramite una scalinata conduce al salone della biblioteca; il progetto fu poi realizzato da Bartolomeo Ammannati. E un vasto edicio a pianta rettangolare, ritmato da paraste e nestre, con una copertura piana di legno cassetto nata. Michelangelo disegn sia i cassettoni che il pavimento, oltre ai sedili e ai tavoli per la lettura
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tenendo conto della postura corretta che un uomo deve assumere quando legge. Nel vestibolo divide le pareti in due ordini sovrapposti tramite delle cornici orizzontali; nella muratura incassa delle colonne binate a cui corrispondono superiormente delle coppie di paraste. Quasi tutto lo spazio interno occupato dalla monumentale scalinata che in origine doveva essere realizzata in legno, ma il duca Cosimo I im-

pose che si utilizzasse la pietra serena. La scalinata composta da tre vie, le due laterali hanno gradini rettangolari che si alternano a gradini a L,sono senza balaustra e si accordano a quella centrale tramite due volute ellittiche. La parte centrale dominata dalle curve, i gradini avanzano nella porzione mediana e arretrano con dei ricci ai lati.

lepoca sul colle esistevano solo due edici: a Est il Palazzo Senatorio e a Sud il Palazzo dei Conservatori, progettato da Michelangelo. Nel 1539 Michelangelo Piazza del Campidoglio Nel viene incaricato di realizzare il piedistal1537 Papa Paolo III decide di risistema- lo per il monumento di Marco Aurelio re la piazza del Campidoglio e come e con altri suoi interventi il Campidoprima cosa sceglie di trasferirvi il monu- glio diventer una delle piazze pi belle mento equestre di Marco Aurelio. Al- di Roma. Michelangelo interverr nel

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1546 a Palazzo Senatorio progettando Cavalieri, fu edicato a Nord Palazzo una grande scala a due rampe contrap- Nuovo, venendosi a creare una piazza poste il cui arrivo coincide col primo trapezoidale. piano. Dopo la scomparsa di Michelangelo, su suggerimento di Tommaso de
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S E Z I O N E 13

Giorgione da Castelfranco

1477/1478 nasce a Castelfranco Veneto. 1485/1487 si trasferisca a Venezia e frequenta la bottega di Giovanni Bellini. 1500 ca. entra in scena a Venezia. 1502 dipinge la Pala di Castelfranco. 1505-1508 dipinge la Tempesta. 1506 a questa data risale lunica opera rmata di Giorgione, Il ritratto di giovane donna. 1508 dipinge la Venere Dormiente. 1510 muore di peste poco pi che trentenne.

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Pala di Castelfranco: La Pala di Castelfranco stata commissionata da Tuzio Costanzo nel 1504 per la sua cappella. Si tratta di una Madonna in trono con il bambino. Altri personaggi presenti sono San Nicasio, protettore della famiglia, o San Giorgio, sulla sinistra e San Francesco a destra. La Vergine ha il viso rivolto verso il basso, con espressione triste, probabilmente preludio della tristezza che la aspetta quando suo glio dovr subire il martirio. La gura della Vergine
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particolamermente umana, proprio per via della sua espressione, anticipa gi la passione del Cristo, alla sua morte fa riferimento anche il sonno del bambino. Il paesaggio un riferimento alla campagna veneta, la citt turrita sulla sinistra e i due soldati sulla destra non si sa cosa rappresentino, probabilmente fanno riferimento a qualche avvenimento dellepoca di cui a noi non sono giunti riferimenti.

Il dipinto ha un punto di fuga molto alto, nel piede sinistro del bambino, a voler proiettare la Vergine, come se lo si guardasse dallalto. La Vergine sembra quasi entrare a far parte del paesaggio che la circonda, questo realizzato anche grazie al tonalismo veneto che prevede lutilizzo di colori pi caldi sul davanti che si raffreddano

un uomo in piedi. Non si sa chi siano le due gure e nemmeno perch sia stato scelto questo contesto. Si pensato che i due possano essere Adamo ed Eva, la citt sul fondo dietro il ume potrebbe rappresentare lEden e il fulmine lira di Dio quando caccia i due dal Paradiso Terrestre, anche se i due personaggi sono stati attualizzati dallautore. Altra alternativa quella di vedere nei due delle divinit della mitologia, lei in particolare potrebbe essere identicata con la Madre Terra.

man mano che ci si allontana dallosservatore. Tempesta: si tratta di una tempera su tela. Rappresenta un paesaggio in sono visibili sulla destra una donna che sta allattando un bambino quasi completamente svestita e sulla sinistra
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Vero protagonista di questo dipinto per la luce. Noi possiamo vedere la scena solamente grazie al fulmine che squarcia il cielo e a una fonte di luce in primo piano che non si pu individuare nel dipinto. Questa una concezione totalmente nuova, il dipinto pensa-

to alla stregua di una fotograa, una scena che avvenuta in un attimo ed stata immortalata per sempre sulla tela, non pi una scena duratura nel

tempo. Il dipingere, in questo caso, visto come la possibilit di fermare il tempo e cristallizzare per sempre quellistante.

Venere: La Venere di Giorgione dolcemente abbandonata al sonno, sdraiata su drappi e cuscini a rendere. La ragazza che vi rappresentata non fa riferimento ai canoni classici delle Dee antiche, bens quella rappresentata non altro che una ragazza del tempo. Il volto innocente fa intuire allo spettatore che totalmente inconsapevole della sua nudit o che, quanto meno, non se ne preoccupa. La scelta di una ragazza del tempo che si riette nel nome della Dea vuole creare un collegamento tra presente e

passato, a ricordare che Venere vive in ogni donna di qualsiasi epoca ed quindi in un certo senso reale. Alla bellezza della donna corrisponde la bellezza del paesaggio retrostante, entrambi dotati di una placida calma, enfatizzato dalla luce che inonda sia la donna che il borgo sul lato destro. Il borgo un importante nodo, poich sembra che abbia contribuito a realizzarlo anche Tiziano, quindi un ponte tra la pittura del Giorgione e del suo allievo.

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S E Z I O N E 14

Tiziano Vecellio

1488/1490 nasce a Pieve di Cadore. 1499 all et di nove anni entra nella cerchia di Giovanni Bellini e in seguito nella bottega di Giorgione. 1514/1515 realizza lAmor Sacro e lAmor Profano. 1516/1517 dipinge la Pala dellAssunta. 1515/1520 realizza Flora. 1520 circa non ancora trentenne diventa il primo pittore di Venezia 1552 1533 diventa pittore ufciale dellimperatore Carlo V realizzando numerosi ritratti. 1538 dipinge la Venere di Urbino. 1546 realizza il ritratto di Paolo III Farnese con i nipoti. 1552 rientra denitivamente a Venezia. 1576 muore a Venezia di peste.

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Amor Sacro Amor Profano: Il dipinto un regalo di nozze per Niccol Aurelio, questo confermato dallo stemma della sua famiglia, citato nel bacile. Realizzato nel 1514/1515 e ora conservato a Villa Borghese a Roma. La donna vestita sulla sinistra del dipinto rapprensenta lAmore Profano, la donna a destra invece il simbolo dellAmore Sacro e, ultimo personaggio, Eros al centro dietro il bacile che agita le acque. Vi sono due paesaggi diversi, un bianco campanile sulla sinistra mentre una citt turrita sulla destra. Si intravedono anche due conigli, simbolo della fertilit, augurio agli sposi di una prole numerosa. Si ipotizzato che la
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donna di sinistra sia Laura Bagarotto, moglie di Niccol. Luomo faceva parte del Consiglio dei 10 di Venezia, che aveva condannato a morte il padre di lei. plausibile che il dipinto fosse un modo per cercare di risanare la loro relazione, temporaneamente in crisi, no ad elevare il loro amore, questo lo si pu dedurre dalla accola che tiene in mano la donna di destra alzata verso il cielo. Potrebbe anche essere identicata come Venere stessa, con un riferimento mitologico al mito di Proserpina. Le due donne in questo caso sarebbero la rappresentazione delle stagioni, della vita e della morte, che si riettono nella presenza del sarcofago e

dellacqua. I ori presenti nel dipinto sono rose, con un altro riferimento alla gura di Venere, e anemoni quelli che stringe nella mano la donna vestita. Fondamentale la tecnica con cui Tiziano sa modulare le varie tonalit di colore, riuscendo a rendere realistici i personaggi. Lattenzione per il colore di Tiziano sar presente in tutta la sua pittura, andando via a via ad aumentare con il tempo.

Pala dellAssunta: La Pala dellAssunta viene commissionata dal Priore del convento dei Frari e verr terminata nel 1518. Rappresenta lassunzio86

ne della Vergine in cielo. Pala dallo sviluppo verticale, divisa in tre sezioni. Partendo dal basso, troviamo la terra rappresentata da discepoli e apostoli che stanno assistendo allevento. Proseguendo si trova, nella parte centrale la Vergine, punto focale del dipinto. Essa rappresentata in modo inconsueto, sebbene levento sia divino lei non pare serena, ma agitata e noi lo possiamo percepire sia grazie allespressione del viso che al gesto delle braccia aperte. La posizione centrale della Vergine anche volta a sottolineare il legame che grazie a lei si creato fra il cielo, quindi Dio, e la terra, quindi gli uomini chiaramente espresso nel dipinto. Inne, in cima, troviamo il Santo Padre. Nonostante la suddivisione, tutte le parti sono collegate grazie allutilizzo del rosso, che si ripete negli abiti di due gure a terra, nel manto della Vergine e in quello del Divino, che sottolinea lo sviluppo piramidale della composizione. Altro elemento fondamentale lassenza di luce nella parte che bassa, che rende quasi i contorni confusi, che salendo si fanno sempre pi nitidi, a simboleggiare la chiaricazione dellavvenimento, che per non si rispecchia nel viso della Madonna.

tore sul ritratto del mezzobusto della ragazza.

Paolo III Farnese: Questo ritratto ad olio, del 1546, vuole essere unattenta descrizione del Papa, come dei due nipoti. Ottavio, sulla destra, si sta inchinando con un sorriso melliuo che anticipa la congiura di cui sar successivamente partecipe. Flora: Un nuovo riferimento mitologico viene fatto nel caso di Flora. Un dipinto realizzato a olio su tela, ora nella Galleria degli Ufzi. Il ritratto di una giovane ragazza, che noi possiamo ricondurre alla ninfa solamente grazie alla presenza dei ori, gelsomini, viole e rose, nella sua mano. vestita allantica, con la manica del vestito che le lascia scoperta la spalla di sinistra, a voler mettere in mostra la pelle perfettamente candida della fanciulla, su cui spicca il colore dei capelli. La ragazza di tre quarti, mentre il capo leggermente inclinato. Il viso sottolineato da un delicato effetto di chiaroscuro accentuato dallacconciatura dei capelli, mentre lo sfondo completamente nero, per concentrare lattenzione del let87

Lo sguardo che il Papa gli lancia simbolo della sua conoscenza e tacita accettazione di quello che sta per accadere. Allo stesso tempo il Cardinale Alessandro solamente sul fondo, che sembra osservare lo spettatore. Importanti sono gli aspetti decorativi e descrittivi, contano molto allo stesso tempo i movimenti e le espressioni, le differenti psicologie dei personaggi. La tenda che presente sul fondo della scena sar successivamente ripresa dagli autori Barocchi, chiaro riferimento a una scena teatrale. La pittura del dipinto immediata, i contorni non sono perfettamente deniti ma sono i colori a sottolineare le gure; gli stessi volti risaltano specialmente grazie al contrasto cromatico. Le pennellato dellautore sono veloci

ed immediate, cosa che dona realismo allopera e che ci fa capire che non stato precedentemente realizzato un ritratto preparatore.

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Venere di Urbino: La Venere di Urbino stata realizzata nel 1518 per Guidobaldo II della Rovere. Lolio su tela rappresenta una giovane donna nuda distesa su un letto nel primo piano del dipinto. Difcile non notare linusso giorgionesco, la donna ha infatti la stessa identica posizione di quella del suo maestro. La differenza per sta soprattutto nello sguardo e nel volto della ragazza, non sta infatti dormendo ma guarda verso lo spettatore ben consapevole non solo della sua nudit ma anche della bellezza del suo corpo. Probabilmente voleva essere di aiuto al com-

mittente, il quale aveva appena preso in moglie una ragazzina di appena 10 anni. Anche lambientazione diversa, qui la donna si trova in una casa patrizia, sullo sfondo possibile vedere due fantesche, mentre lo spazio ampio sulla destra lascia intuire un ipotetico resto della stanza e quindi della casa. Altri elementi da notare sono la pianta di mirto sul davanzale della nestra e il cane ai piedi del letto, simbolo di fedelt. A questo dipinto si sono ispirati anche artisti di epoche molto successive, Manet ne un esempio.

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CAPITOLO 2

Manierismo
Dopo la met del 500 iniziano a mancare delle gure che possono essere individuate come gure simbolo. C linizio di una nuova epoca, il Manierismo, che gi stato anticipato da diversi autori, che poi si svilupper nel Barocco dopo il Concilio di Trento. Lo stile no ad ora era nalizzato a grandi contenuti, adesso non ci sono pi ideali di riferimento per. C un disorientamento di pensiero che automaticamente si riette nellarte. Questa diventa ne a se stessa, ormai solo pi esteriorit e non ha dei contenuti reali e dei valori al suo interno. C una forte commistione delle arti, nessuna indipendente dallaltra. Un ruolo importante giocato dal teatro, perch riesce a unire al suo interno tutte le arti, considerato monumentale. E Manierismo e Barocco sono correnti decisamente monumentali, un esempio eclatante lo si vede nelle scenograe barocche. Un esempio il Sacro Bosco di Bomarzo
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realizzato da Jacopo Vignola per PierFrancesco Orsini, che ricorda il Gigante del Pratolino di Giambologna. Vignola uno dei massimi architetti del tempo, lavor anche a San Pietro insieme a Michelangelo. Il committente forse lo fece realizzare in seguito alla morte della moglie, che amava i classici e Petrarca. Oppure potrebbe essere la semplice ricerca di un mondo diverso. Molto ricercato il legame con la natura, come lo era anche in passato, un esempio sono le divinit che venivano sempre collegate a dei fenomeni naturali. I giardini sono il luogo della fantasia e dellevasiano, la scultura si adegua per entrare a farne parte. La caverna diventa una bocca, il corpo del gigante ha al suo interno dei passaggi che portano una sorgente. Altro esempio Palazzo Pitti, nuova residenza Medicea con annesso un meraviglioso giardino. Al suo interno vi sono diverse caverne, una ad esempio deco-

rata con conchiglie. Nel cuore della stessa Firenze vi una serie di passaggi che collega tutte le residenze dei Signori della citt. La natura diventa il luogo per eccellenza dellarte, come lo sempre stata, essendo il miglior luogo per evadere dalla realt. Si trova un nuovo collegamento con il divino, che ha a che fare con il misterioso. Il Palazzo di te di Giulio Romano la casa di

unaltra importante famiglia, quella dei Gonzaga. Si trova su una piccola isola che allepoca era presente sul Mincio. Richiama i palazzi rinascimentali e allo stesso tempo cerca un rapporto quasi simbiotico con la natura. Privilegia le difformit, ogni facciata del palazzo differente dalle altre.

Madonna con il bambino e angeli, Parmigianino


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SEZIONE 1

Andrea Palladio

1508 Nasce a Padova. Viene soprannominato Palladio dal letterato veneto Trissino, che lo poter con lui a Roma. Si interessa dellarchitettura antica e disegner anche alcuni edici. Alcun delle sue opere vennero concluse da Scamozzi (architetto e scenografo italiano) 1523 Si trasferisce con la famiglia a Vicenza. 1541 Compie il suo primo viaggio a Roma. 1561 E negli anni successivi porta molti contributi al rinnovamento urbano di Venezia. 1570 Si trasferisce a Venezia dove pubblica I Quattro Libri dellArchitettura 1580 Muore forse a Vicenza.

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Basilica di Vicenza Palladio realizza le logge del Palazzo della Regione, meglio noto come Basilica. Gli viene dato lincarico di realizzare un nuovo involucro per un edicio gi esistente di epoca medioevale. La struttura divisa in tre parti asimmetriche in laterizio romano collegate da arcate ed completamente recintata da un porticato a due piani con arcate a tutto sesto che ricordano larte romana. Essendoci gi degli ingressi deve adattare le sue idee. La facciata pensata su due strutture: lordine gigante con la balaustra e il fregio e poi la seconda parte delle arcate che si nota di meno poich la vista si focalizza sul primo ordine. Si ricorder dellarchitettura veneta perch nella
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facciata inserisce delle serliane, colonne binate gi usate da Sansovino. Al piano terra presente lordine tuscanico mentre quello ionico domina il secondo; in cima vi un fregio di ordine dorico con trigli e metope. Ha una volta a padiglione con una struttura metallica in bronzo. Il Palladio apport vari accomodamenti per rispettare la posizione dei varchi esistenti. Cambi volta per volta, e ad ogni campata la distanza fra i pilastri e le coppie di colonne libere trabeate che sostengono gli archi delle serliane; un sistema ingegnoso e fortemente decorativo che contribu in maniera decisiva allaggiornamento architettonico della piazza dei Signori.

Villa Barbaro Villa Barbaro-Volpi si trova a Maser (Treviso) , risale agli inizi degli anni Cinquanta del Cinquecento e fu commissionata a Palladio dai fratelli Daniele e Marcantonio Barbaro. Ledico oggi presente stato costruito trasformando la vecchia villa padronale della famiglia committente. La struttura, composta da un corpo centrale che tende a mimetizzarsi con la natura, viene interamente sollevata su una scalinata, il crepidoma, e il corpo centrale e a croce latina. Lateralmente si svillupano due porticati con arcate a tutto sesto che collegano le barchesse alledico centrale. La facciata ha delle

dimensioni notevoli e assume le sembianze del fronte di un tempio tetrastilo per la presenza di un ordine ionico gigante e di una terminazione a timpano dentellato e con frontone. La cornice del timpano,allinterno del quale presente un bassorilievo, viene interrotta da una grande nestra, come aveva gi fatto Alberti, mentre quelle pi piccole collocate nella parte superiore delledicio sono timpanate e quelle inferiori centinate. Nella parte posteriore c unesedra semicircolare con un giardino che ricorda lortus delle domus romane.

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La Rotonda Il vero nome Villa Almerico-Capra, ma conosciuta come La Rotonda; viene commissionata dal canonico Almerico e sar costruita sulla sommit di una collinetta poco fuori Vicenza tra il 1556-1567. E una villa pensata non solo come abitazione, ma anche come luogo di svago per dove si svolgevano concerti e gare poetiche. Ha un corpo quadrato con quattro pronai come i templi antichi,l ordine delle colonne presenti ionico e ha una ripartizione simmetrica degli ambienti interni che si sviluppano intorno ad un atrio circolare. La struttura di

un equilibrio straordinario, molto omogenea e il Palladio ha adottato questa soluzione quadrata per la conformazione del territorio perch non ha molto spazio intorno ed inoltre ricorda molto un podio romano., delle piccole porte con scale che portano alle stanze disposte su due piani. La cupola che copre latrio pi bassa di quella prevista dal progetto poich cera la necessit che la struttura dal basso non apparisse troppo alta. Sono presenti anche dei loggiati che permettono di ammirare lo splendido paesaggio che circonda la villa.

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Teatro Olimpico Il teatro Olimpico di Vicenza fu realizzato dal Palladio e terminato dal suo allievo Scamozzi. Ha un architettura molto scenograca ed stato realizzato tenendo conto dei passi che Vitruvio dedica a questo tipo di edico. Essendo riccamente decorato E il preludio pi chiaro dellarchitettura barocca. Utilizza una prospettiva molto lunga ponendo la linea dorizzonte allaltezza del pubblico. La cavea molto ripida e si conclude in alto con un colonnato trabeato sormontato da statue che ne esaltano la verticalit. Di fronte c il palcoscenico dietro al quale posizionato uno scenario sso, la cosiddetta scaenae frons. La scena formata da due ordini sovrapposti, en96

trambi corinzi e da un attico. Al primo piano sono presenti nicchie timpanate e le dietro le colonne principali ci sono dei fasci di paraste. Al secondo piano le colonne sono meno aggettanti per accentuare leffetto prospettico, le cornici sono sia timpanate che centinate. I tre spazi sono divisi da cornici molto alte e, secondo la tradizione romana presente un fregio nella parte superiore. Lapertura centrale, che termina nel secondo ordine, viene detta valva regia mentre le due aperture laterali, che contribuiscono a creare profondit, sono dette valvae hospitales La softtatura a cassettoni lignei, sulla cavea vi la riproduzione di un cielo con delle nuvole simulando cos un teatro

allaperto. Una delle innovazioni di Palladio risiede nelle prospettive plastiche che rendono le cinque strade presenti quasi innte; sono state realizzate leggermente in salita e si restringono sempre di pi verso il fondo.

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SEZIONE 2

Jacopo Robusti detto Tintoretto

1518 nasce a Venezia. 1533 entra in bottega da Tiziano. 1548 realizza Il miracolo dello schiavo anche conosciuto come Il miracolo di San Marco. 1550 diventa capo di una orente bottega e lavora per la Confraternita di San Marco e San Rocco diventandone il pittore ufciale. 1557 dipinge lopera Susanna e i vecchioni. 1565 realizza La Crocissione. 1594 mentre dipinge LUltima Cena viene colto da una febbre altissima che nel giro di 2 settimane lo porta alla morte.

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Susanna e i Vecchioni: Dipinto commissionato intorno al 1557, Susanna e i Vecchioni considerato un dipinto estremamente particolare, che sfugge alle regole come era tipico nel manierismo. Si tratta di una rappresentazione estrapolata da un brano della Bibbia, anche se nella maggior parte della edizioni considerato un testo apocrifo. La storia narra che i due vecchi fossero giudici, due funzionari dello Stato estremamente importanti. Susanna invece era una bellissima ragazza, che loro desideravano perdutamente. Spinti dal loro desiderio bramoso i due si introducono nel suo giardino mentre
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lei stava facendo il bagno. Lui ritrae esattamente questo momento, la ragazza completamente nuda, mentre i due nascosti dietro una siepe la spiano. Questo per sottolineare il desiderio spasmodico che investe i due giudici, che li porter addirittura a giurare il falso. Lepisodio infatti non ha un lieto ne. La ragazza si accorge di quello che i due hanno fatto, ma i due la vogliono obbligare ad avere rapporti con loro altrimenti lavrebbero accusata di adulterio nei confronti del marito. Lei non cede, ma le ancelle scoprono i due e lei viene condannata a morte per un tradimento che non ha commesso. I due

giureranno infatti di averla vista con un giovane, solamente uno fanciullo che sar illuminato dallo Spirito Santo la difender, costringendo inne i due a confessare. Il dipinto estremamente importante perch mette in evidenza una realt, quella dei vecchioni, che quella del potere corrotto, che si lascia abbindolare dal desiderio e che viene sorpreso in una situazione molto lontana dalla moralit. Lelemento centrale quello del desiderio della bellezza, una bellezza ingannatrice che senza alcuna colpa della donna la porta a mori-

re. Si deduce che la bellezza quindi vista come causa di morte e come il desiderio pi perverso delluomo. Allo stesso tempo, per, anche loro vengono condannati a dimostrazione che la ricerca della massima soddisfazione non si pu concludere in altro modo che con la morte. Questo si rispecchia nella corrente stessa, la licenza alla regola porta alla ne di ogni speranza e ideale. Tintoretto un ottimo disegnatore, lo si pu apprezzare specialmente nelle forme denite e perfette del corpo di lei, scolpito soprattutto dalla luce.

Il miracolo di San Marco


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La crocissione
lunico punto davvero luminoso del dipinto, mentre tutto il resto sembra oscuro, la luce pu essere interpretata quasi come simbolo di quello che rappresentano i personaggi. Deliziosi sono i dettagli che lautore ha sparso per il dipinto, in particolare la boccetta o il velo che si trovano accanto alla donna. il turbante che si affacciano dal balcone di quella che potrebbe essere una casa. La luce sottolinea il prolo delle gure. Il corpo di San Marco messo in una posizione particolarmente ardita, in primo piano ed anchesso sottolineato dalla luce. Ricorda il Sogno di Costantino, sia la sua posizione sia la pesantezza del corpo. Le gure intorno sono molteplici, alcuni vicino allo schiavo e altri pi lontani, alcuno con degli attrezzi in mano, ma tutti osservano solamente la scena senza pensare nemmeno di intervenire. La crocissione: Per la Confraternita della Scuola di San Rocco, la Crocissione un olio su tela realizzato nel 1565. Vi sono tantissimi gruppi di gure, sono inoltre rappresentati tutti i pas101

Il miracolo di San Marco: Il miracolo di San Marco, un olio su tela, realizzato nel 1548 realizzato per la Scuola Grande di San Marco. Una folla si radunata intorno a un giovano che schiavo che sta per essere ucciso dal suo padrone perch stava adorando delle reliquie. San Marco, dallalto cala sulla folla. Sul resto si vede un giardino recintato, due gure di colore con

saggi del martirio del Cristo. Se lui infatti gi stato crocisso, i soldati romani stanno ancora alzando le due croci del ladroni. Subito sotto la gura di Cristo ci sono i personaggi biblici che sono, nella tradizione rappresentati sotto la croce, mentre tra la folla vi anche un autoritratto dellautore. Il dipinto molto ampio e questo gli permette di fare una descrizione molto puntigliosa dei dettagli. Si sente obbligato a rispettare le indicazioni del Concilio di Trento del 1545, ma allo stesso tempo vuole fare una descrizione estremamente realistica.

Ultima Cena: Lultima cena, olio su tela realizzato nel 1592-1594, richiama alla mente la crocissione per lincredibile molteplicit dei personaggi. Anche questa volta il contesto molto ampio, la tavola a cui sono seduti gli apostoli presentata come una normale tavola a cui chiunque potrebbe essere seduto. I personaggi non sono, come vuole la tradizione, solamente i dodici apostoli, ma vi sono altre gure che potrebbero essere identicate come dei servi. Per la prima volta il tavolo non parallelo alla linea dello spettatore, bens in prospettiva. Altra differenza con i precedenti dipinti rappresentanti que102

stoccasione il momento che viene rappresentato, qui non sta rivelando che tra gli apostoli vi qualcuno che lo tradir bens sta offrendo i simboli del martirio. Elemento di continuit invece Giuda, che viene rappresentato dal lato opposto del tavolo rispetto a Cristo. Questa pu essere considerata una pittura di genere, infatti vi sono rappresentazioni di elementi della vita quotidiana, come il cane sotto il tavolo o il gatto vicino alla cesta. Sembra quasi essere

un qualsiasi banchetto pagano dellepoca dellautore, piuttosto che un episodio sacro. Lo stesso Cristo insieme agli altri e lo si riesce ad identicare solamente grazie allalone luminoso che gli avvolge il capo. Il locale piuttosto buio, come lo era anche la Crocissione, ad illuminarlo infatti ci sono solamente delle accole. Queste sono circondate da presenza angeliche incorporee, rappresentate attraverso colpi di luce per evidenziare la differenza

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CAPITOLO 3

Il Seicento
Nel XVII secolo si sviluppano tre correnti principali: Barocco, larte della controriforma Realismo seicentesco Classicismo seicentesco, che anticipa il Rinascimento. miracolo diventa il protagonista perch lunico elemento sufcientemente forte che ha la Chiesa per contrastare la razionalit. Il termine Barocco, deriva dallo spagnolo, signica pietra irregolare che nellarte si riette nella licenza dalla regola. Larte eccessiva, tende a suscitare meraviglia. Nei secoli successivi la corrente viene messa da parte e limitata al solo ambito clericale e verr riscoperta solamente nel 900. Il suo massimo esponente in ambito italiano GianLorenzo Bernini.

Barocco: questa corrente larte della propaganda della Chiesa, segue i dettami del Concilio ed esalta il fasto e il lusso, sulla scia del Manierismo. Si cerca, nuovamente, di sfuggire alla regola, per questo si preferiscono soggetti come i miracoli, perch sono eventi che sfuggono dalla comprensione e puntano a convincere la veridicit del dogma. Le scienze ormai pongono questioni a cui la Chiesa non sa dare delle risposte, di fronte al miracolo per non c bisogno di risposte, successo per intervento divino e si crede per fede. Il
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Realismo: anche questa corrente deriva dal manierismo, ma tende a rappresentare solamente la vita reale. Se il Barocco larte della Chiesa, il Realismo si pu denire larte della vita quotidiana dei poveri. Inizia con i fratelli bolognesi Carracci e il suo massimo esponente sar Caravaggio. I due fratelli saranno i primi a fondare unAccade-

mia dove tramandare il loro piacere, questo nel 1582. la prima scuola privata della storia dellarte. Il Seicento il secolo del razionalismo, anche larte tende a cercare di sistematizzare le conoscenze, questo il vero obiettivo dellAccademia, che trover la sua massima realizzazione della pubblicazione dellAccademia il secolo successivo.

Classicismo: terza e ultima corrente del secolo, quella che su cui trover fondamento il Rinascimento, perder importanza nel 700 per poi riacquistare forza alla ne di quello stesso secolo. Il massimo esponente Nicolas Poussin, francese, che per dipinge a Roma.

Nicolas Poussin, Il ratto delle Sabine

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SEZIONE 1

Annibale Carracci
1560 nasce a Bologna. 1582 Annibale e il fratello Agostino aprono una bottega, lAccademia degli Incanminati. 1587/1588 Annibale visita Parma e Venezia. 1595 Lavora a Roma per decorare il Palazzo Farnese. 1609 muore a Roma e fu sepolto nel Pantheon.

Il Mangiafagioli: Dipinto del, una rappresentazione molto puntuale di quella che una scena di vita assolutamente quotidiana. Il soggetto particolare, un uomo umile che non nasconde le sue origini. un contadino affamato, vestito estremamente semplice,
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dalle mani pesanti e rovinate dal lavoro e dalle guance arrossate. La luce ha una doppia fonte, da sinistra ma anche frontale. Da unalta importanza ai dettagli, specialmente per gli oggetti della vita quotidiana che il contadino usa per mangiare.

CAPITOLO 4

Bibliografia
http://it.wikipedia.org/wiki/Giorgione#Biograa http://it.wikipedia.org/wiki/Tiziano http://it.wikipedia.org/wiki/Tintoretto http://it.wikipedia.org/wiki/Annibale_Carracci#Biograa http://it.wikipedia.org/wiki/Leonardo_da_Vinci#Biograa http://it.wikipedia.org/wiki/Giovanni_Bellini http://it.wikipedia.org/wiki/Tonalismo http://www.francescomorante.it/pag_2/207.htm

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