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Sapere Aude!

Dallet moderna allilluminismo

Sapere Aude!
Dallet moderna allilluminismo

Materia: Filosoa Classe: IV A Codice: vH42a8Sy7

Appunti realizzati in base al programma di filosofia svolto nella classe IV A durante le lezioni tenute dal prof. Claudio Cavalla dal 11-09-2012 al 4-05-2013.

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INDICE GENERALE:
Introduzione; indice generale; Fonti. Capitolo 1: Filosofia umanistica e rinascimentale: Sezione 1: Niccol Cusano; Sezione 2: Michel de Montaigne; Sezione 3: Niccol Machiavelli.

Capitolo 2: La rivoluzione scientifica: Sezione 1: Francis Bacon; Sezione 2: Galileo Galilei; Sezione 3: Isaac Newton.

Capitolo 3: Razionalismo e Metafisica: Sezione 1: Ren Descartes; Sezione 2: Baruch Spinoza; Sezione 3: Gottfried Wilhelm Leibniz.

Capitolo 4: La nuova antropologia post-umanistica: Sezione 1: Blaise Pascal; Sezione 2: Giambattista Vico; Sezione 3: Thomas Hobbes.

Capitolo 5: Lempirismo inglese: Sezione 1: John Locke; Sezione 2: David Hume.

Capitolo 6: Glossario
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FONTI:
Lezioni del prof. Claudio Cavalla (docente di storia e filosofia presso la classe IV A); Filosofia - Autori: S. Givone | F.P. Firrao (testo in adozione presso la classe IV A); https://it.wikipedia.org/wiki/Pagina_principale; http://www.linguaggioglobale.com/ http://www.youtube.com/?gl=IT&hl=it; http://www.storiafilosofia.it/; https://www.google.it/imghp?hl=it&tab=wi http://www.filosofico.net/filos1.html; http://www.skuola.net/; http://www.29elode.it/ http://www.ildiogene.it/ http://www.treccani.it/; http://dizionari.corriere.it/dizionario_italiano/.

Ciascuna fonte sopra elencata link alla pagina web di riferimento.

CAPITOLO 1

Filosofia umanistica e rinascimentale

Con il termine "Umanesimo"( da Umanismo), intendiamo solitamente quel movimento culturale che, iniziato negli ultimi decenni del Trecento in Italia (Firenze), ha come principale elemento la riscoperta dell'uomo attraverso la ricerca e la lettura dei classici latini e greci. Per Rinascimento si indica la nascita, intorno alla prima met del XVI secolo di un nuovo modo di concepire il mondo e se stessi, sviluppando le idee dell'Umanesimo.
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Questo periodo caratterizzato inoltre dalla scoperta della centralit e del valore delluomo(Antropocentrismo) che si contrappone alla concezione medievale che pone Dio al centro delluniverso(Teocentrismo). Da questo deriva la nuova figura dellintellettuale: attivo nella societ e per la societ e studioso delle humanae litterae. Poich spesso i testi antichi avevano finalit pedagogiche(viene ripreso il concetto di paideia dei filosofi greci), ne nacque uno studio critico, la Filologa, volto a riavvicinarsi il pi possibile alla forma originale dei testi, i quali avevano subito modifiche nel corso del Medioevo (ricordiamo che allepoca la trasmissione delle opere ai posteri era garantita esclusivamente dallattivit dei monaci amanuensi) Inoltre la nuova figura di intellettuale, che si svilupp a Firenze, determin una fase storica di intensa vitalit politica chiamata Umanesimo Civile. Non dimentichiamo infine che sebbene alcuni storici interpretino Umanesimo e Rinascimento in chiave discontinuista rispetto al Medioevo, la tesi oggi pi accreditata quella continuista (un sostenitore di questa tesi Konrad Burdach).

Homo Vitruvianus, disegno a matita e inchiostro su carta (34x24 cm) di Leonardo da Vinci, del 1490. Rappresenta linteresse rinascimentale per luomo.

Niccol Cusano
VITA:
Nikolaus Krebs von Kues, italianizzato in Nicola Cusano (Kues,1401 - Todi,1464) fu cardinale, teologo,filosofo umanista tedesco. A Padova si laure in diritto nel 1423, si perfezion a Colonia dove divenne dottore in Filosofia. Ottenne inoltre molti uffici ecclesiastici, come ad esempio la Basilica di San Pietro in Vincoli a Roma e la diocesi di Bolzano-Bressanone. Svolse inoltre numerose ambasciate e prese parte al Concordato di Vienna, dove regolament insieme a Federico III del Sacro Romano Impero gli affari ecclesiastici del regno e le relazioni tra i patrizi e la Curia romana.

OPERE PRINCIPALI:
La Dotta Ignoranza (1440); Le Congetture (1441); LIdiota (1450); De Pace Fidei (1453).
Per

quanto la mente possa affinare le sue conoscenze, non potr mai pervenire alla comprensione della realt dellessere Niccol Cusano.

PENSIERO:
De Pace Fidei: - indaga sulle verit comuni fra varie religioni; - Dio disapprova i conflitti interreligiosi; - apertura verso tutte le religioni; Infinito: - Negativo: inarrivabile, impossibile; - Positivo: fonte di inesauribile creativit, continua euristica; - Teologico: Dio ens perfectissimum; - Potenziale (concezione peripatetica): logico-matematico; - Incerto: conoscibile solo se ha proporzionalit con ci che conosciamo gi; Dotta Ignoranza: lintelletto umano non potr mai comprendere neanche la verit dellessere che ha la sua fonte nella realt divina; Conoscenza: per Cusano come una congettura, teoria, ipotesi; Teologia negativa: dire ci che Dio non :unica teologia possibile per Cusano; Dio: -Complicatio(piegare insieme): tutto torna allunit di Dio; -Explicatio(dispiegare): si spazializza, distribuisce, muove; Coincidenza degli opposti: Dio tutto e niente, massimo e minimo, immanente e trascendente; Universo: - Infinito; - Matematica: comprensibile alluomo.

Nicholas of Cusa's on learned ignorance (English)


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Michel de Montaigne

VITA:
Michel Eyquem de Montaigne (Bordeaux, 28 febbraio 1533 Saint-Michel-de-Montaigne, 13 settembre 1592) nacque da una famiglia di mercanti nobilitata due generazioni prima. A Tolosa o a Parigi comp, tra il 1546 e il 1554, gli studi di diritto indispensabili alle sue attivit future. Nella storia della filosofia, i principali eredi dell'opera di Montaigne sono Rousseau, Pascal e Nietzsche.

OPERE PRINCIPALI:
Saggi (1580); LImmaginazione; Il benessere fisico e spirituale; Viaggio in Italia.
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PENSIERO:
La filosofia un continuo sperimentare, essa aiuta a conoscere luomo e ad accettarne i limiti; Fondamentale osservare la propria cultura attraverso il confronto con le altre; La diversit deve arricchire, non disorientare; Bisogna assumere un atteggiamento di dubbio, sospetto e incredulit circa le umane percezioni.

Video-lesson about Montaigne (English)

Vido-leon sur Montainge (en franais)

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Niccol Machiavelli
VITA:
Niccol dei Machiavelli (Firenze, 3 maggio 1469 Firenze, 21 giugno 1527) fu un filosofo, storico politico e polemologo considerato, a buon diritto, eccelso esempio di uomo rinascimentale. Machiavelli inoltre considerato il fondatore della politologia, intesa in senso moderno.

OPERE PRINCIPALI:
Il Principe (1513); Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio (1513-1521); Dell'arte della guerra (1516-1520); Istorie Fiorentine (1520-1525); Discorso intorno alla nostra lingua (pubblicazione postuma nel 1730).

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PENSIERO:
La politica la dimensione propria del Principe, ovvero di colui che intende governale lo Stato, il comportarsi di questultimo e la sua ratio gubernandi devono essere svincolate dalletica, dalla morale e dalla religione; Conseguenza diretta di quanto enunciato la totale autonomia della politica dai criteri di giudizio morali o religiosi; Le buone virt del politico, non vengono a coincidere con amore ed umilt, ma con astuzia, tipica della volpe (golpe) e forza, tipica del leone (lione); Historia magistra vitae : Secondo Machiavelli la storia delluomo un ripetersi costante delle medesime circostanze e situazioni ( esempio: ogni principato, nasce, si accresce e sviluppa, ma raggiunto il culmine del proprio splendore, indifferentemente dalle leggi che lo governano e dalle risorse da cui trae forza, decliner e cesser di esistere, a vantaggio di altri principati) da ci deriva lenorme importanza attribuita allo studio della storia, attraverso il quale, il buon governare dei sovrani pu, se non impedire la fine ultima del proprio stato, quanto meno ritardarla il pi possibile; Machiavelli ritiene che sorte e fortuna, siano svincolate dal volere di un Dio, dotato di prescienza, bens esse sono il concatenarsi degli avvenimenti della vita di ogni singolo uomo, le quali solo per met determinano lesito e il successo delle nostre azioni: per laltra met fondamentale la capacit delluomo, dotato di virt, di sapere volgere a proprio favore le circostanze e di essere pronto al repentino mutamento della sorte.

Aforismi Machiavelliani tratta da Il Principe Lettura de Il Principe-La dedica a Piero II dei Medici Introduction to Niccol Machiavelli's Philosophy (English)
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CAPITOLO 2

La rivoluzione scientifica

In ambito filosofico utilizzando lespressione Rivoluzione Scientifica, si allude alla profonda trasformazione concettuale verificatasi nel Seicento, dalla pubblicazione del "De Revolutionibus Orbium Celestium" (1543) di Niccol Copernico a quella dei "Philosophiae naturalis principia mathematica" ( 1687) di Isaac Newton.

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Nel Seicento europeo nasce dunque un nuovo tipo di sapere, ovvero la scienza, caratterizzata da diversi punti di contatto con la scienza moderna: riduzione della natura ad oggetto di ricerca da parte dell'uomo, ovvero separazione netta tra fisica e metafisica; utilizzo di nuovi e raffinati strumenti d'indagine come il telescopio o il microscopio; impiego del calcolo matematico (in particolare studio di funzioni e calcolo infinitesimale) per una pi precisa misurazione dei fenomeni naturali; la diffusione di una mentalit sperimentale, ovvero il metodo scientifico galileiano, basata sull'osservazione sistematica dei fenomeni e sul controllo dei risultati ottenuti tramite esperimenti; Nella vigorosa battaglia per l'affermazione del nuovo modo di concepire la scienza i filosofi seicenteschi devono combattere contro le resistenze degli aristotelici Inoltre, la Chiesa europea, nonostante una breve parentesi di libert scientifica, fu molto resta nell'accettare le nuove teorie poich: negavano l'idea antropocentrica del mondo avente quindi l'uomo e la terra al centro dell'universo; negavano la perfezione del cosmo perch i pianeti descrivevano orbite ellittiche e non circolari, quindi cadeva in difetto la perfezione dell'universo, la sua stabilit e la sua immutabilit; La soluzione fu la distinzione tra le rispettive funzioni: la scienza ha uno scopo tecnico-matematico, il testo sacro morale e salvifico.

La rivoluzione astronomica Nascita del metodo scientifico in ambito astronomico

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Francis Bacon
VITA:
Sir Francis Bacon, italianizzato in Francesco Bacone, (Londra, 22 gennaio1561 Londra, 9 aprile 1626), fu filosofo, politico giurista e strenuo difensore della rivoluzione scientifica, sostenendo il metodo induttivo fondato sull'esperienza.

OPERE PRINCIPALI:
Novum Organum (1620) ; Sullavanzamento e sul progresso del sapere umano e divino(1605); Sulla dignit e sul progresso delle scienze (1623) ; La nuova Atlantide (1626-pubblicato postumo nel 1627).

Confronto tra Bacon e Galileo

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PENSIERO:
Bacon, animato da uno spirito di profonda insoddisfazione riguardo alla filosofia aristotelica, la quale tacciata di produrre solamente metodi di discorso riguardo alloggetto e non vera conoscenza di questultimo, elabora un nuovo metodo di indagine, da lui esposto nel Novum Organum, articolato in quattro fasi: 1) Liberazione dai falsi concetti che offuscano la mente umana, ovvero gli Idola (pregiudizi, false anticipazioni), divisi in: idoli della trib: originati dalla natura umana e dalle sue facolt; idoli della spelonca: diversi in ciascuno e prodotti dal temperamento, dall'educazione, dalle amicizie,dalle abitudini, dalle circostanze; idoli del foro: nascono dalla necessit di comunicare con le parole e riflettono l'uso improprio del linguaggio; gli idoli del teatro, che si diffondono con i falsi sistemi filosofici. 2) Elaborazione di Tavole necessarie per classificare i dati osservati e permettere allintelletto di interpretarli. Si distinguono in: tavole di presenza: dove si registrano i casi in cui il dato o il fenomeno in oggetto presente; tavole dell'assenza: dove vengono annotati i casi in cui si osserva invece l'assenza del dato o del fenomeno in corso di studio; tavole dei gradi: dove si registrano i casi in cui loggetto di studio si presenti in diversi gradi, tra loro differenziati qualitativamente e/o quantitativamente. 3) Formulazione di una prima ipotesi provvisoria la quale deve provare la struttura immanente del fenomeno e il perch del suo causarsi. 4) Codificazione di istanze prerogative che si dividono in: istanze informative: distinte a seconda che supportino i sensi o l'intelletto;
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istanze pratiche, che valutano quantitativamente l'opera intrapresa; Il metodo baconiano nobilita la dimensione empirica e fattuale della scienza, ma non avr un grande seguito, poich, purtroppo, ancora un approccio di tipo qualitativo, senza un'adeguata valorizzazione degli aspetti quantitativi del reale e una loro matematizzazione.

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Galileo Galilei
VITA:
Galileo Galilei ( Firenze,15 febbraio 1564 - Arcetri, 8 gennaio 1642 ) fu fisico, matematico e filosofo, considerato padre della scienza moderna per la formulazione di quello che oggi noto come metodo galileiano.

Al Galileo fisico e matematico si devono numerose studi scientifici e invenzioni tuttora validi. I principali sono:

Perfezionamento e potenziamento del cannocchiale ; Studi sul peso specifico; Studi del moto dei corpi su piani inclinati; Pompa idraulica; Bilancia idrostatica; Studi su inerzia e forza di gravit; Studi di ottica; Definizione di infinito dal punto di vista matematico.

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OPERE PRINCIPALI:
Sidereus Nuncius (1610): relazione con cui Galileo annunci al mondo le scoperte astronomiche effettuate con luso del cannocchiale che non era mai stato utilizzato come strumento di osservazione scientifica del cielo; Lettera a Madama Cristina di Lorena (1615) : lettera nella quale Galilei cerc di mostrare che la teoria del movimento della Terra non in contrasto con il contenuto delle Sacre Scritture ; Il Discorso delle Comete (1619) : dimostrazione dellinfondatezza delle affermazioni del padre gesuita Orazio Grassi in merito alla natura delle comete ; Il Saggiatore (1623) : dimostrazione polemica e vivace dellinfondatezza delle affermazioni del padre gesuita Orazio Grassi sulla bilancia ; Il Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo - Tolemaico e Copernicano (1632) : dimostrazione della validit della rivoluzionaria teoria eliocentrica di Copernico.

PENSIERO:
Polemica contro lambito scientifico della filosofia aristotelica (poteri legati a forma esteriore delloggetto, principio di autorit in campo scientifico); Concezione atomista, in accordo con quanto espresso da Democrito riguardo alla costituzione atomica della materia; Indagine scientifica circoscritta agli aspetti puramente quantitativi, matematici e geometrici del fenomeno osservato; Le Sacre Scritture non contengono parti errate o non vere, pi semplicemente linterpretazione letterale di esse utile per accomodarsi allincapacit di intendere del volgo, ma non pu essere sufficiente per gli uomini di scienza che devono interpretarle pi raffinatamente per svelare il vero senso delle parole divine;
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Scrittura e Natura sebbene procedano entrambe da Dio, non hanno uguale rigore: - la Scrittura per essere intesa da tutti si allontanata molto dal vero assoluto mentre; - la Natura, incurante delle difficolt di comprensione degli uomini, non trasgredisce mai le leggi insite in lei imposte da Dio; Difesa dellautonomia della scienza rispetto alle Sacre Scritture, superiorit del metodo scientifico in caso di conflitto, necessit della libera ricerca; Spiegazione matematica della natura ; Metodo galileiano: - Osservazione empirica; - Ipotesi; - Legge matematica. Qualit dei corpi: - oggettive e misurabili (peso, dimensioni); - soggettive e contingenti (sapori,odori); Finalit dello scienziato: interrogare la natura.

Introduzione alla figura di Galileo

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Isaac Newton
VITA:
Sir Isaac Newton (Woolsthorpe, 25 dicembre 1642 Londra, 20 marzo 1727) fu un fisico filosofo e matematico inglese, fu inoltre nominato per i suoi meriti Presidente della Royal Society.

Le principali scoperte di Newton in campo fisico e matematico furono: Determinazione accurata della costante G di gravit; Determinazione delle leggi fondamentali del moto; Studi su moto e gravit lunare; Indagini sulla meccanica dei fluidi: Studi su dinamica e cinematica; Studi di ottica; Sviluppo (insieme a Leibniz) del calcolo innitesimale;

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OPERE PRINCIPALI:
Philosophiae Naturalis Principia Mathematica (1687); De Motu Corporum (1684); Opticks (1704); The System of the World (pubblicata postuma nel 1728); Arithmetica Universalis (1707); De Analysis (scritto nel 1669-1711).

PENSIERO:
Moto come status, non solo come qualit di un corpo che sta effettuando uno spostamento: Atomismo: la materia composta da particelle indivisibili, ossia gli atomi; Meccanicismo (o Determinismo) : tutte le dottrine scientifiche e filosofiche che spiegano la natura secondo il movimento; Definizioni : definizioni dei concetti di massa, quantit di moto (massa x velocit), forza (massa x accelerazione), spazio e tempo assoluti; Assiomi : le tre leggi fondamentali del moto, ovvero 1) inerzia (un corpo tende permanere nel suo stato di quiete/velocit costante); 2) proporzionalit tra accelerazione e forza; 3) equivalenza tra azione e reazione ( un corpo esercitante una forza in una determinata direzione oggetto di una forza avente pari intensit ma direzione contraria); Regolae Philosophandi : 1. Delle cose naturali non devono essere ammesse cause pi numerose di quelle che sono vere e bastano a spiegare i fenomeni. ; 2. Perci, finch pu essere fatto, le medesime cause vanno attribuite ad effetti naturali dello stesso genere.;

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3. Le qualit dei corpi che non posso essere aumentate e diminuite, e quelle che appartengono a tutti i corpi sui quali possibile impiantare esperimenti, devono essere ritenute qualit di tutti i corpi. ; 4. Nella filosofia sperimentale, le proposizioni ricavate per induzione dai fenomeni devono, nonostante le ipotesi contrarie, essere considerate vere o rigorosamente o quanto pi possibile, finch non interverranno altri fenomeni, mediante i quali o sono rese pi esatte o vengono assoggettate ad eccezioni. (Newton-Principia Mathematica) Scolio generale : Dio la forza ordinatrice intelligente che tiene il mondo, lo conserva, lo governa ( concezione del Dio pantocratore); Hypotheses non fingo : qualunque cosa ,non derivabile dai fenomeni, va chiamata ipotesi.

Paolo Rossi spiega Newton parte 1 Paolo Rossi spiega Newton parte 2 Paolo Rossi spiega Newton parte 3

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CAPITOLO 3

Razionalismo e metafisica

Durante il XVII secolo si assiste ad una generale perdita di riferimenti determinata dalle scoperte astronomiche (in particolare quelle galileiane) che pongono luomo non pi al centro del mondo, la presunta perfezione, immobilit e staticit del cosmo e dei corpi celesti in esso presenti definitivamente sostituita dalla concezione moderna di un universo presumibilmente infinito,
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i cui profondi spazi indeterminati sono luogo di movimento e grandi mutamenti da parte dei corpi celesti. La nuova filosofia (ovvero la dottrina che deriva da questo progresso, sia in ambito scientifico che epistemologico) che tutto mette in dubbio dinnanzi al crollo del sapere tradizionale provoca quindi sgomento e disorientamento. Altro importante elemento che caratterizza questo periodo infine il tramonto di unepoca culturale che, con lUmanesimo aveva celebrato lamore e il rispetto per gli antichi, nonch sancito che la rinascita delluomo potesse avvenire solo tramite lavvicinamento agli antichi (tra laltro affermando che fosse impossibile potere superare lesempio dei classici ma si potesse solo cercare quanto pi possibile di avvicinarsene). Adesso lindividuo tenta da solo di rinascere, recidendo ogni collegamento con autorit e memoria del passato.

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Ren Descartes
VITA:
Ren Descartes, italianizzato in in Renato Cartesio (La Haye en Touraine, 31 marzo 1596 Stoccolma, 11 febbraio 1650) fu un filosofo e matematico francese. ritenuto fondatore della filosofia e della matematica moderna.

Cartesio- la sua vita

PRINCIPALI OPERE SCIENTIFICHE:


Compendium musicae; Il mondo ovvero Trattato della luce; La biologia; Diottrica, Meteore, Geometria.

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OPERE FILOSOFICHE:
Regole per la guida dell'intelligenza; Discorso sul metodo (1637); Meditazioni metafisiche (1641); I principi della filosofia; Le passioni dell'anima; La ricerca della verit mediante il lume naturale.

PENSIERO:

Cartesio-Il discorso sul metodo

Dal dubbio allevidenza: Descartes (Discorso sul metodo) afferma che dal dubbio pi radicale pu risorgere un sapere fondato, che facendo leva sullio e sul soggetto, raggiunga in Dio la somma garanzia della sua oggettivit; Il dubbio, elemento caratteristico della scienza moderna (Meditazioni metafisiche), il dubbio ha il compito di sospendere il giudizio su tutto ci che non appare vero con evidenza: importante saper dubitare dei nostri sensi, poi mettere in discussione persino lesistenza del nostro corpo e degli oggetti sensibili esterni. Infine anche le verit matematiche devo essere messe alla prova dal dubbio. Da ci evidente la grande potenza del dubbio, in grado di spazzare tante conoscenze presunte apprese da esperienze, libri o insegnanti; Lunica cosa che resiste al dubbio lio, il soggetto dubitante: dal momento che lio pensa certamente qualcosa una cosa che appunto pensa. Ci significa che potremmo pure non avere un corpo, o che potrebbe nulla potrebbe esistere fuori di noi, ma nonostante questo niente pu farci dubitare di essere qualcosa che
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pensa. Si verifica dunque lintuizione, ovvero la conoscenza immediata e certa che io sono, in quanto penso (cogito ergo sum) da questa evidenza bisogna provare a risalire ad ogni sapere fondato; Dimostrabilit dellesistenza di Dio: muovendo dalla conoscenza dellesistenza certa dellio, deduciamo chiaramente che presente in noi una sostanza immateriale, ovvero la mente, distinta da una sostanza materiale, che il nostro corpo del quale invece non possiamo essere certi riguardo la sua esistenza. Indagando inoltre la nostra mente scopriamo per che senzaltro esiste Dio poich se ne possiamo avere idea questa certamente determinata dal suo essere insita nella nostra mente per volere divino, infatti come potremmo noi uomini, essere finiti ed imperfetti, avere concezione di un ente infinito e perfetto, se proprio questultimo, ovvero Dio, non avesse per sua volont posto tale idea nella nostre menti? Le conseguenze derivanti dalla dimostrazione dellesistenza di Dio sono importantissime, infatti se dimostrabile lesistenza di Dio, risulta allora garantita lesistenza e soprattutto la verit del sapere matematico, lesistenza del mondo esterno e del nostro corpo. Infatti, tutto ci che la mente concepisce con chiarezza deve anche essere reale, ossia posto in essere da Dio (in caso contrario non si riconoscerebbe la sua onnipotenza); Dualismo: esistenza effettiva di due tipi di sostanze create, ben distinte tra loro: le menti (res cogitans) e i corpi (res extensa), la sostanza di questi ultimi unentit spaziale, divisibile in parti, del tutto differenza dalla res cogitans. La materia non ha dunque anima, intelligenza e attivit autonoma a differenza di quanto pensato dai filosofi naturalisti antichi e rinascimentali; Concezione della materia come una realt concepibile di per s meditante lestensione: ogni mutamento deriva esclusivamente da modificazioni dellestensione, ovvero da propriet geometriche e da movimenti nello spazio, introdotto nel

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mondo e mantenuto costante da Dio. Secondo Descartes la materia realizza la geometria in un indefinito universo in movimento perenne, nel quale non vi si identificano centro e periferia, lo studio fisico e matematico della materia quindi affidato ad un sistema arbitrario di coordinate in termini algebrici (gli assi cartesiani); Il mondo materiale retto da un rigido determinismo per il quale ogni effetto frutto di una causa necessaria (spiegabile in termini meccanici di movimento e di urti tra corpi). Al funzionamento di una macchina da ricondurre per Descartes tutto ci che riguarda il corpo umano e dunque attivit come digestione, battito cardiaco respirazione e sonno; Il meccanicismo si interrompe nelluomo alle soglie del pensiero, una realt nella quale regna la libert. Luomo dunque costituito da corpo materiale determinato e corruttibile, oggetto di studi scientifici e da mente spirituale indeterminata e incorruttibile oggetto della filosofia della religione e della morale; Razionalismo: lintelletto e la ragione sono sorgenti autonome e feconde di vera conoscenza, il metodo di Descartes dunque fondato sullattivit pura del pensare per intuizioni e deduzioni.

Cartesio-Idee innate, avventizie e fattizie

Ren Descartes-appunti 29elode


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Baruch Spinoza
VITA: Baruch Spinoza (in ebraico:
, Baruch, in portoghese: Bento de Espinosa; Amsterdam 1632 L'Aia, 21 febbraio 1677) stato un filosofo olandese, di origini portoghesi, ritenuto uno dei maggiori esponenti del razionalismo del XVII secolo.

Costanzo Preve: la filosofia di Spinoza

OPERE PRINCIPALI:
Breve trattato su Dio, l'uomo e il suo bene (1660); Trattato sull'emendazione dell'intelletto (incompiuto 1662); Principia Philosophiae Cartesianae - Cogitata metaphysica (1663); Trattato teologico-politico (1670); Deus sive natura (Dio ossia la natura); Ethica more geometrico demonstrata (etica dimostrata in modo geometrico) (postuma 1677).

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PENSIERO:
Esaltazione del razionalismo del metodo deduttivo delle scienze matematiche per la sua capacit di dimostrare lordine eterno della realt; Nessun dubbio metodologico: a differenza di quanto affermato da Descartes nessun dubbio metodologico precede o accompagna lesposizione della sua filosofia, nella quale la verit si impone da sola ed indice per limmediata certezza con cui si mostra; Carattere geometrico della materia, ovvero lidentificazione di questultima con lestensione e la concezione meccanicistica della natura corporea, tuttavia, a differenza di quanto sostenuto da Descartes, lunica sostanza a rigor di logica deduttiva esistente nelluniverso Dio (monismo): questo perch se la sostanza ci che in s e si concepisce da s n menti n corpi possono dirsi sostanze perch non sussistenti da s bens dipendenti da Dio (dunque unica sostanza nelluniverso); Dio autosufficiente e indipendente da qualsiasi altra cosa, inoltre tutto coincide con Dio(panenteismo), divinit e Natura, ovvero la totalit delle menti, dei corpi e di tutte le altre cose, anche quelle ignote alluomo, che compongono luniverso infinito coincidono con Dio, da ci deriva quindi lespressione Deus sive natura (lett. Dio ossia la natura); Forte critica all antropocentrismo e dunque netto strappo rispetto alla concezione rinascimentale delluomo.Tutto discende da Dio con ferrea necessit causale, senza pertanto scopo, disegno o finalit alcuni, niente di diverso da quanto accaduto o accadr poteva o potr accadere a questo mondo; Negazione della libert volitiva delluomo: nemmeno luomo libero di volere, bens il principio di casualit governa ci che accade nel corpo, come nella mente.

Baruch Spinoza-Filosofa (en espaol) Why Study Baruch Spinoza (English)


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Gottfried Wilhelm Leibniz


VITA:
Gottfried Wilhelm von Leibniz (Lipsia, 1 luglio 1646 Hannover, 14 novembre 1716) fu un matematico, filosofo, scienziato, tedesco di origine serbo-lusaziana. Fu inoltre membro della Royal Society.

In campo matematico e scientifico Leibniz si distinse principalmente per:

Introduzione nel 1694 del termine matematico di funzione; Introduzione e primi concetti del calcolo infinitesimale ( insieme a Newton), in particolare sviluppo del concetto di integrale per il quale ancora oggi si usano molte delle sue notazioni; Studi sul calcolo automatico: fu inventore di una calcolatrice meccanica detta appunto Macchina di Leibniz (Leibniz pu dunque considerarsi a buon diritto un precursore dellinformatica); Studi di entomologia; Leibniz fu inoltre sostenitore del preformismo, dottrina che tuttavia non essendo corretta nel XIX sar sostituita da quella definitiva della teoria cellulare.
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OPERE:
Disputatio Metaphysica de Principio Individui (disputa metafisica riguardo al principio dellindividuo) (1663); De Arte Combinatoria (1666); Monadologia (1714); Saggi di teodicea sulla bont di Dio, la libert delluomo e lorigine del male (1710); Discorso di metafisica (1686); Hypothesis Physica Nova (1671); Nova Methodus pro maximis et minimis (1684); De Arte Combinatoria (1666); Nova methodus discendae docendaeque jurisprudentiae (1667).

PENSIERO:
Potenza pacificatrice della ragione: secondo Leibniz essa soprattutto calcolo e dunque anche capacit pratica di mediare, di limare le asperit contenute in opinioni diverse, anche di carattere religioso; Il nucleo comune della religione cristiana contiene una verit conforme alla ragione, invece ci su si dividono le varie confessioni costituisce un ambito sovrarazionale, n contrario, n conforme alla ragione; Avversione alla visione meccanicistica di Descartes, dunque difesa dellutilit della nozione di causa finale per comprendere lo scopo per cui luniverso sussiste; Tutto ha ragione di esistere e il disegno superiore di Dio tale ragione dellesistenza di tutto; Le sostanze che compongo luniverso sono infinite (le monadi), create direttamente da Dio, esse non hanno natura materiale bens spirituale;
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Le monadi, come centri di energia, sviluppano il proprio essere in virt di una forza intera, finalizzata a realizzare la maggiore perfezione possibile; Difesa dell innatismo , dottrina secondo la quale la nostra conoscenza non nasce tutta dallesperienza dei sensi: nella nostra mente sono gi contenute delle predisposizioni ad elaborare idee universali. Quindi l innatismo assume un carattere virtuale poich il nostro spirito possiede principi e idee innate non in modo consapevole, ma ancora inconscio o virtuale. Sono gli stimoli esterni a fare emergere tali principi: la mente pertanto non una tabula rasa, un foglio bianco, ma piuttosto un blocco di marmo che i sensi scolpiscono seguendo le venature gi presenti; Risoluzione del problema interazione mente/corpo: Leibniz sostiene che luniverso sia da concepirsi come interamente spirituale nel quale Dio ha introdotto fin dalla creazione unarmonia, ovvero una perfetta corrispondenza tra le percezioni delle monadi (armonia prestabilitia) questa tesi anche conosciuta come la tesi del Dio grande orologiaio, ovvero Dio concepito come artefice del perfetto sincronismo che fa si che tra due distinte monadi avvenga simultanea percezione nella stessa unit di tempo e spazio, tale da determinare quella che umanamente chiameremmo percezione sensoriale ( doveroso aggiungere che questa una delle teorie di Leibniz pi controverse e meno solide, tuttavia innovativa e di grande importanza per comprendere le idee di Leibniz riguardo al perch del nostro mondo e alla natura di Dio); Il migliore dei mondi possibili: partendo dalla definizione stessa di Dio, ovvero entit perfetta ed eterna evidente che quello da noi abitato il migliore dei mondi possibili poich se cos non fosse bisognerebbe credere che Dio o ha deliberatamente destinato agli uomini un mondo che poteva essere migliore oppure che la scelta di tale mondo imperfetto fosse da Dio stesso inevitabile, in entrambi i casi evidente che la definizione stessa di Dio viene meno se questultimo ora motivo di sofferenze per luomo, imprigionato in mondo imperfetto e perfettibile, ora semplice spettatore dinnanzi alla scelta del mondo in cui vive lumanit; Da quanto sopra detto risultava naturale per Leibniz porsi la domanda sulla perch del male, a tale interrogative risponde (Saggi di Teodicea,1710) sostenendo che Dio deve essere giustificato per il fatto di avere permesso il male, seguendo
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un assunto della dottrina di Agostino ( 354-430 d.C.) Leibniz distingue tre tipi di male: 1. Il male metafisico, ovvero fragilit delle creature e loro morte (quindi imperfezione delle creature stesse, ineliminabile da tutti i mondi possibili); 2. Il male morale che deriva unicamente dalluomo essendo libero, per volere di Dio, di scegliere tra il bene e il male (dunque una deliberata scelta da parte delluomo verso il male non pu in nessun modo essere attribuita a Dio); 3. Il male fisico che una conseguenza del male morale, ovvero del peccato compiuto da Adamo, malattie e sofferenze sono quindi la punizione per una deliberata scelta di un uomo, Adamo, di seguire il male; una possibile obiezione potrebbe essere che Dio avrebbe potuto creare un mondo privo del male morale, ma tali mondi sarebbero stati irrimediabilmente inferiori rispetto al nostro poich Dio infatti capace di trarre dal male beni peggiori di quelli che avrebbe ottenuto se non avesse permesso il peccato, inoltre larmonia del nostro mondo consiste proprio nella mescolanza di bene e male.

Leibniz-Monadology La complessit del sistema di Leibniz-29elode

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CAPITOLO 4

La nuova antropologia post-umanisitica

Tra la fine del XVI secolo e i primi decenni del XVII la rivoluzione scientifica ha oramai definitivamente sancito il crollo della visione dell'umanit al centro dell'universo, sia in senso prettamente astronomico che sopratutto
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in senso filosofico. Tuttavia se questo era stato nei primi anni fonte di turbamento, sgomento e disorientamento, adesso stimolo per ripensare da capo la natura umana. In questa nuova indagine antropologica si distingueranno in particolare il francese Blaise Pascal (1623-1662), l'inglese Thomas Hobbes (15881679) e il napoletano Giambattista Vico (1688-1744), quest'ultimo sebbene vissuto in un periodo leggermente posteriore riguardo ai primi due pensatori pu comunque essere a loro accostato per il suo avere vissuto e lavorato ignorando quanto accadeva nella cultura europea nel primo settecento. Da questi filosofi derivano dunque tre grandi e diverse concezioni antropologiche: quella di Pascal che muove dalla difesa della fede cristiana, quella di Hobbes che mira alla definizione della politica come dottrina scientifica e infine quella di Vico basata sull'esigenza di fondare una scienza della storia.

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Blaise Pascal
VITA:
Blaise Pascal (Clermont-Ferrand, 19 giugno 1623 Parigi, 19 agosto 1662) stato un filosofo, scienziato e teologo francese. Contribu in modo significativo alla costruzione di calcolatori meccanici e allo studio dei fluidi. Egli ha chiarito i concetti di pressione e di vuoto per ampliare il lavoro di Torricelli.

Blaise Pascal-Introduzione Blaise Pascal-29elode OPERE:


De l'esprit gomtrique (1657); Apologia del Cristianesimo (ideata nel 1658, mai portata a termine); Pensieri (postuma, 1670).

PENSIERO:
Fede: strumento per oltrepassare i limiti della ragione; Dio sensibile al cuore, non alla ragione;
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Adesione al fideismo; Il cuore, ci che sente Dio, un angolo di conoscenza infallibile; Religiosit pascaliana: ricerca di una fede che dia speranza e senso alla vita; Scommessa su Dio: non avendo prove dellesistenza di Dio tuttavia conveniente, non avendo nulla da perdere, scommettere sulla sua esistenza (utilitarismo); La grazia di Dio , in accordo con le tesi gianseniste, unica possibilit di salvezza (soteriologia); Divisione discipline: 1. Discipline storiche (storia, giurisprudenza, geografia e teologia) vige il principio di autorit e ruolo importante ha la memoria; 2. Discipline scientifiche (geometria, aritmetica e fisica) non vige il principio di autorit e ragione ed esperienza hanno massimo rilievo; Sapere enciclopedico: il sapere accumulo di conoscenze ed esperienze; Conoscenza progressiva: Il sapere moderno deriva dal sapere antico; La grazia sufficiente ed efficace: Dio solo pu salvare luomo (tuttavia il bene esclusiva solo di pochi eletti); Critica della concezione gesuita della grazia, secondo la quale essa sufficiente e resa efficace dal libero arbitrio per il quale ogni uomo pu salvarsi. Pascal sostiene che ci determini un rilassamento morale del valore attribuito alla grazia (lassismo); Il cuore, oltre ad essere organo di conoscenza infallibile, non logico;

Lo spirito si divide in: 1. Spirito Geometrico, ovvero deduttivo; 2. Spirito di finezza, in grado di accedere allessenza delluomo.
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La ragione muove da assunti iniziali non dimostrabili; Sproporzione uomo/Natura: luno sospeso tra infinito e nulla (ontologico, fisico e metafisico) e laltra infinita; Tragicit della grandezza umana: La grandezza delluomo sta nellessere consapevole dei propri limiti; Miseria delluomo: determinata dagli umani limiti imposti dalle colpe del peccato originale; Critica al divertissement: la distrazione, inteso da lui nel senso originale di deviazione e allontanamento (dal latino devertere, cio deviare, allontanarsi).

Grandezza umana: luomo tutto rispetto al nulla; Miseria umana: luomo nulla rispetto allinfinito.

Suddivisione uomini: 1. Filosofi: colpevoli di tracotanza e pretesa di potere conoscere tutto con la propria ragione senza ritenere necessaria una mediazione di carattere divino; 2. Atei: in errore poich non in primo luogo possibile determinare con certezza lesistenza o meno di Dio n sarebbe conveniente non scommettere sulla sua esistenza; 3. Fedeli: possono aspirare alla felicit, avendo inoltre Cristo come mediatore.

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Thomas Hobbes
VITA:
Thomas Hobbes (Westport, 5 aprile 1588 Hardwick Hall, 4 dicembre 1679) stato un filosofo britannico. Bench Hobbes sia oggi ricordato per la sua opera politica, egli non ignor e, anzi, contribu allo sviluppo diversi campi del sapere, tra i quali la storia, la geometria e leconomia.

OPERE PRINCIPALI:
Elementi di legge naturale e politica (1640); Obiezioni alle "Meditazioni" di Cartesio (1641); De cive [Elementa philosophiae] (1642); Leviatano (1651); De corpore [Elementa philosophiae] (1655); De homine [Elementa philosophiae] (1658); Behemoth (1670).

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PENSIERO:
La conoscenza scientifica possibile solo riguardo a quelle discipline di cui luomo artefice dei suoi principi, come ad esempio la matematica; Politica ed etica, fondandosi sulla natura umana stessa, che pu essere conosciuta, sono da considerarsi scienze (aventi quindi pari dignit rispetto ad altre discipline, come la gi citata matematica); La natura stata prodotta da Dio pertanto non possibile una dimostrazione necessaria. Esolamente possibile risalire dagli effetti alle loro cause supposte. Quindi si pu giungere soltanto ad una conoscenza approssimativa e probabile degli eventi naturali; Il corpo lunica realt, ovvero lunica sostanza che esiste realmente in s; Il movimento lunico principio di spiegazione di tutti i fenomeni naturali: i concetti di causa, forza e azione si riducono a questo. (Materialismo hobbesiano: esistono solo i corpi perch solo i corpi possono agire o subire unazione); Dio stesso corpo; Incorporeit divina: solo come attributo onorifico verso Dio; Lanima umana materiale perch suoi atti sono movimenti prodotti dai movimenti dei corpi esterni; Le parole sono quelle generalizzazioni che portano luomo allelaborazione delle regole morali necessarie a guidare luomo; Le valutazioni morali sono soggettive perch relative allindividuo e alla situazione in cui si trova; Il comportamento umano determinato da una serie di impulsi che lo spingono a considerare bene ci che giova alla conservazione, male il contrario (tesi meccanicista del comportamento umano);

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Deliberazione: quando nelluomo vi sono differenti desideri e stati danimo e si presentano le conseguenze delle sue azioni; Non esiste libero arbitrio: tutti gli atti dello spirito umano sono movimenti connessi con i movimenti degli oggetti esterni; Unica libert: di azione, quando la volont non impedita nelle sue manifestazioni esteriori; Luomo non pu mai neppure giungere ad uno stato definitivo di quiete o di tranquillit: un fine ultimo o un sommo bene non hanno senso; Bramosia umana: lo porterebbe al soddisfacimento dei suoi desideri e al fruire dei beni comuni, in questo senso Hobbes nega la concezione delluomo come animale sociale (Aristotele) affermando invece il principio homo homini lupus (l'uomo un lupo per laltro l'uomo); Stato di natura: stato di guerra incessante di tutti contro tutti (bellum omnium contra omnes). Non vi nulla di giusto o ingiusto in s: ognuno ha diritto su tutto e tutti; La condizione di guerra totale non si mai realizzata perch luomo, essendo dotato di ragione, ha provveduto, mediante calcoli, a stabilire delle norme affinch ciascun uomo non arrechi danno o distruzione alla vita n causi pericolo e/o sofferenze agli altri uomini; Legge naturale: attivit finita e condizionata dalle diverse circostanze, una tecnica calcolatrice che opera le scelte pi convenienti; Tre norme disciplinari: 1. luomo deve ricercare la pace (pax quaerenda est); 2. luomo deve rinunciare al diritto su tutto e accontentarsi di avere tanta libert quanta ne riconosce agli altri (ius in omnia retinendum est); 3. Luomo deve rispettare i patti (pacta servanda sunt). Contratto: Gli uomini rinunciano al loro diritto illimitato dello stato di natura e lo trasferiscono ad altri;

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Monarchia assoluta: sistema migliore poich democrazia o aristocrazia, essendo per definizione forme di governo pi o meno pluraliste, vedono il conflitto fra gli interessi dei vari esponenti. La monarchia assoluta, rappresentando una forma di potere affidata ad un singolo individuo non presenta il problema del conflitto fra gli interessi di ciascuno e inoltre eventuali usi illeciti di potere possono essere compiuti soltanto da un singolo individuo che dunque non pu causare danno grave allo stato; Una volta costituito lo Stato, i cittadini non possono dissolverlo, perci, scelta lentit verso la quale ciascun cittadino sceglie di destinare parte della propria libert, anche coloro i quali sono stati contrari in fase di scelta dovranno rispettare il patto costituito dalla maggioranza; Il sovrano non soggetto alle leggi dello Stato stesso, non ha inoltre obblighi a comprendere in s anche lautorit religiosa (Chiesa e Stato coincidono); Potere del sovrano: assoluto e il regicidio escluso dal contratto stesso. Tuttavia questultimo pu decadere se, e solo se, lo Stato(il sovrano) forzasse un uomo ad uccidersi, a non difendersi oppure a non fare uso di qualcosa necessario per vivere.

Thomas Hobbes-mini lecture (English) La politica di Hobbes

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Giambattista Vico
VITA:
Giambattista Vico (Napoli, 23 giugno 1668 Napoli, 23 gennaio 1744) stato un filosofo e storico, considerato il fondatore della moderna storiografia.

OPERE:
De nostri temporis studiorum ratione (1709); De antiquissima italorum sapientia (1710); Epistole; La scienza nuova (In tre edizioni:1725-1730-1744).

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PENSIERO:
Vico il primo autore del mondo latino ad avvicinarsi al modello teorico dello storicismo; Per quanto il periodo storico al quale Vico appartiene manifesti un ritorno al classicismo, lautore mantiene tuttavia idee marcatamente barocche; Luomo sa solo quello che conosce; Luniverso conoscibile solamente da Dio; La matematica si occupa solamente di finzioni (loggetto dello studio matematico non si rispecchia nella realt); La fisica studia il probabile e possibile, ma non necessariamente vero, luomo inoltre non riuscir mai a dimostrare con certezza quanto ipotizzato, la fisica dunque studio di probabilit stocastiche(verosimili); Verum ipsum factum (la verit nello stesso fare): l'uomo pu veramente conoscere solo ci che da lui prodotto e fatto, poich solo in questo modo pu conoscerne l'esatta genesi; Storia: al pari di ogni altra scienza ha leggi strutturali che la regolano, denominate da Vico degnit; Etnologia ed ermeneutica hanno grande importanza nella trattazione dei fatti storici poich portano alla luce significati nascosti e reconditi; La provvidenza storica indirizza le naturali propensioni degli uomini verso fini diversi e distanti da quelli a cui gli uomini stessi tendono; Vico sostiene che gli uomini hanno istinti, passioni che sono tuttavia limitati dal matrimonio e dalla castit; Istinti umani: generano effetti contrari rispetto a quelli desiderati, tuttavia la provvidenza divina reindirizza tutto verso effetti diversi, che nel corso del tempo costituiranno il substratum della provvidenza storica; Provvidenza divina: passaggio dal certo al vero; I primi uomini: bestioni dotati solamente di percezioni.
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Fasi storiche: 1. Et degli dei prevale il senso; 2. Et degli eroi prevale la fantasia; 3. Et degli uomini prevale la ragione.

Massimo Cacciari su Giambattista Vico

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CAPITOLO 5

Lempirismo inglese

La fine del XV secolo sancisce lacuirsi di quella fase, di cui si gi trattato ai capitoli 3 e 4, di turbamento e sgomento determinati dalla rivoluzione scientifica, tuttavia adesso lepistemologia stessa ad essere investita da una crisi che mette in dubbio un intero e complessivo modello di scienza e di sapere fondato e, con esso, nozioni filosofiche storicamente radicate, al pari di convinzioni quotidiane e ordinarie apparentemente certe. Se Descartes aveva proposto di porre tutto in dubbio, per poi rinsaldare, attraverso un fondamento ed un metodo sicuri, la verit del nostro sapere pi chiaro e distinto, pensatori come John Locke (1632-1704) e David Hume (1711-1776) affermano che queste pretese certezze hanno una validi55

t meramente probabile, quando non sono addirittura credenze psicologiche prive di fondamento effettivo. Tale crisi dellepistemologia sar cos profonda che il primo filosofo ad avvertirne fino in fondo il senso sar, sul finire del settecento, Immanuel Kant (1724-1804) che tenter a quel punto di rifondare e rivoluzionare completamente il modo di fare filosofia.

Empiricism Philosophy-Movie Review (English) Introduccin al Empirismo (en espaol) Les incohrences de l'empirisme (en franais)

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John Locke
VITA:
John Locke (Wrington, 29 agosto 1632 Oates, 28 ottobre 1704) fu un filosofo e fisico britannico, considerato il padre dell'empirismo moderno.

OPERE PRINCIPALI:
Saggio sullintelletto umano (1690); Pensieri sullistruzione (1693); Cristianesimo ragionevole (1695); Della condotta dellintelletto (1704).

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PENSIERO:
Empirismo: Ogni conoscenza umana deriva dall'esperienza sensoriale; Critica allinnatismo: dottrina secondo la quale nel nostro intelletto risiederebbero idee non derivate dell'esperienza quindi date a prescindere da essa, ossia, innate; Nessuna conoscenza di alcun tipo preesiste all'esperienza,senza quest'ultima l'uomo non pu dunque avere nozione alcuna di logica n di Dio e dei principi della religione, l'intelletto dunque, all'inizio, una tabula rasa "senza idee e senza conoscenze"; Argomentazioni a sfavore dellinnatismo: se tutte le idee fossero innate dovrebbero essere presenti anche nei bambini, ma cos non appare affatto. Luomo , infine, dotato di facolt idonee a formare da sole le idee, cosa che rende quindi persino inutile presupporre idee innate; Gli assiomi, quali il principio di identit e di non contraddizione sono conoscenze generali derivate dallesperienza di casi particolari; Alcuni dei principi considerati innati trovano fondamento esclusivamente nel linguaggio umano; Genesi delle idee: 1. La prima fonte delle idee la sensazione (contatto sensoriale); 2. La seconda fonte delle idee la riflessione (azioni mentali). Le idee di sensazione ci mettono in relazione, mediante il corpo, con il mondo esterno, le idee di riflessione con qualcosa a noi interno che possiamo chiamare mente o spirito; La realt esterna da noi percepita ha qualit oggettive, quindi realmente della materia, e qualit soggettive che dipendono dagli organi di senso del singolo; La mente si attiva nella formazione di idee complesse a partire dalle idee semplici;

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Suddivisione delle idee complesse: 1. Ripetizione della stessa idea semplice; 2. Combinazione di idee semplici diverse; 3. Idee di relazione, originate dal confronto tra le idee dellintelletto; 4. Idee di sostanza, ovvero quelle che sorgono perch lintelletto constata che alcune idee semplici o certe idee di modo sono costantemente unite tra di loro. Queste idee sono rette da un substratum (substrato) che fa loro da supporto. Le idee di sostanza rimangono una semplice supposizione perch il substratum ignoto, non riconducibile ad esperienza sensoriale alcuna; Il pensiero senza dubbio un potere, ma non costituisce lessenza della mente; Le parole sono simboli che richiamano le idee delle cose; Il linguaggio convenzionale, i nomi generali sono simboli di idee complesse che si formano attraverso un processo di astrazione; Locke, ritenendo le idee generali pure costruzioni mentali, aderisce alla tesi nominalistica; Conoscere: percepire laccordo o il disaccordo tra le idee; Tipi di conoscenza: 1. Intuitiva: la percezione avviene immediatamente; 2. Dimostrativa: la percezione avviene per tramite di idee intermedie; 3. Sensoriale delle cose; la percezione avviene attraverso la sensazione. E impossibile conoscere ci di cui non abbiamo idea; Intuizione e dimostrazione sono modalit conoscitive concernenti innanzitutto le idee, non la realt;

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Dio esiste: dal momento che qualcosa esiste, a partire dalla certezza intuitiva che abbiamo del nostro esistere, qualcosa deve allora esistere sin dalleternit; Non possibile conoscere la sostanza dellio e di Dio; La comprensione dellintelletto notevolmente ridotta, tuttavia sufficiente a soddisfare tutti gli scopi umani; Il sapere probabile ha vastissimo spazio, luomo supplisce alla certezza sulla base della conformit alle passate esperienze o grazie alla credibilit delle testimonianze altrui; La fede proviene da Dio, colui che non pu mentire; Per natura tutti gli uomini sono liberi e uguali; La societ civile: un patto consensuale tra uomini; Lo stato di natura semplicemente insicuro; Rispetto per diritto a: vita, libert e propriet; Lo stato: ente creato a difesa dei diritti; Ogni forma di potere assoluto non pi un potere legittimo; Lo stato non ha potere alcuno sulla religione.

Introduction to John Locke (English) Videolezione su Locke

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David Hume
VITA:
David Hume (Edimburgo, 7 maggio 1711 Edimburgo, 25 agosto 1776) stato un filosofo e storico scozzese. Molti considerano Hume come il terzo ed il pi radicale dei British Empiricists ("empiristi britannici"), dopo l'inglese John Locke e l'anglo-irlandese George Berkeley.

OPERE PRINCIPALI:
Treatise of Human Nature (Trattato sulla natura umana) (1739/1740); Essays Moral and Political (1741/1742); Ricerca sull'intelletto umano (1748); Ricerca sui principi della morale (1751); History of England (1754-1761); Dialoghi sulla religione naturale (postumo 1779).

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PENSIERO:
Empirismo: Ogni conoscenza umana deriva dall'esperienza sensoriale; Negazione di sostanza materiale e di sostanza spirituale: tutto ridotto a sensazione; Divisione delle percezioni: 1. Impressioni; 2. Idee (copia delle impressioni). Difesa dellassociazionismo: concezione dei rapporti che legano tra loro le sensazioni da noi provate come rapporti di somiglianza, di continuit nel tempo e nello spazio e, infine rapporti di causa; Critica del concetto di causa: tale legge un "costume" suscitato dallabitudine" nella nostra mente ( se A causa B, non si pu ritenere B causato da A perch se dedotto da A cessa di essere causato, essendo leffetto qualcosa di originale e di nuovo rispetto alla causa); Conoscenze universali e necessarie sono soltanto quelle della geometria e dellalgebra anche se non esistesse in natura neppure un circolo o un triangolo, le verit dimostrate da Euclide conserverebbero sempre la loro perfetta evidenza, perch esse non hanno niente a che fare con l'esistenza reale alla quale si riferiscono invece le impressioni sensibili; Divisione delle verit: 1. Verit di ragione, costruite sul principio di identit e di non-contraddizione esse non tollerano il contrario; 2. Verit di fatto, tollerano il contrario. Scienze: sono soltanto probabili, il loro grado di verit dato dal loro grado di probabilit, cio dall'indice di frequenza statistica; La matematica, vertendo esclusivamente sulle idee e sui rapporti formali senza coinvolgere in alcun modo il mondo dell'esperienza, esempio di scienza perfettamente razionale;
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La metafisica precedente ha scambiato per nessi oggettivi dei rapporti istituiti in base a delle abitudini; La vita morale non consiste nellagire conformemente alla ragione, giacch quest'ultima non n morale n immorale; La societ nasce dal sentimento di simpatia che gli uomini provano naturalmente gli uni per gli altri; La religione non un fatto di scienza, tutt'al pi un fatto di natura, data l'impossibilit di trascendere l'esperienza.

Three Minute Philosophy-David Hume David Hume and his theory on knowledge Appunti su David Hume Life and time of Scottish philospher David Hume - BBC

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Glossario

Aletheia

con verit indicano una variet di signicati, che esprimono un senso di accordo con la realt, e sono in genere collegati con il concetto di onest, buona fede
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e sincerit. Per la variet degli ambiti a cui il termine pu essere applicato, non possibile fornire una denizione univoca su cui concordino gli studiosi o la maggior parte dei loso di professione, pertanto varie teorie e punti di vista della verit continuano ad essere discussi. I principali argomenti di dibattito riguardano la denizione e l'identicazione della verit, in particolare la questione se la verit sia qualcosa di soggettivo, relativo, oggettivo, o assoluto.

Antropocentrismo

(los.) concezione losoca secondo cui tutto nell'universo stato creato in funzione dell'uomo che pertanto ne costituisce il centro.

Antropologia

ramo delle scienze naturali che studia l'origine dell'uomo e la sua posizione nello schema di classicazioni degli animali | antropologia criminale, che ricerca le caratteristiche organiche e biologiche dei delinquenti | antropologia culturale, che studia le strutture mentali di gruppi etnici e sociali | antropologia sica, lo studio dell'uomo in rapporto alla sua genesi, al suo sviluppo somatico, alla sua diffusione sulla Terra mediante l'adattamento all'ambiente, e alla sua suddivisione in diverse razze e ceppi

Apparenza

1 modo di apparire, aspetto esteriore, sembianza: avere una bella, una buona, una brutta apparenza; a giudicare dall'apparenza; guardare solo all'apparenza | PROV. l'apparenza inganna
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2 manifestazione esteriore priva di reale sostanza: apparenza falsa, bugiarda; avere un'apparenza di onest, di seriet; sotto un'apparenza di formalit; badare alle apparenze; sono tutte apparenze | in apparenza, all'apparenza, a giudicare da quel che si vede, alla prima impressione | salvare le apparenze, agire rispettando la forma e le convenzioni 3 (lett.) appariscenza, comparsa 4 apparizione 5 fenomeno sico: molte apparenze varie che si scorgono di sera (G. Galilei) 6 (los.) l'oggetto della conoscenza sensibile SI

Apparire

resentarsi alla vista, spec. improvvisamente o causando sorpresa, meraviglia e sim., detto di persona o cosa che prima non si vedeva: apparve una donna vestita di bianco; un'isola appariva ai loro occhi; uno strano animale appare tra l'erba | presentarsi in sogno, visione e sim.: gli apparve in sogno il fratello morto; Arte magica quando si fa apparere persona morta (F. Sacchetti) 2 spuntare, sorgere: nel cielo gi appare la luna; il sole apparve all'orizzonte 3 mostrarsi chiaramente: prima o poi la verit apparir | risultare: dalle prove in nostro possesso la sua colpevolezza appare chiara 4 mostrare di essere: apparire triste, addolorato, allegro, lieto; mi apparso molto contento; il suo viso appariva felice SIN. parere, sembrare 5 (raro) fare bella gura, comparire

Appercezione

(los.) atto del prendere coscienza delle proprie percezioni


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2 (psicol.) processo con cui una nuova esperienza viene inserita e assimilata nel contesto delle esperienze precedenti

Asserire

affermare, sostenere con vigore: asserisce di essere stato ammalato; asserisce che non lo sapeva | (dir.) asserire qlco. in giudizio, vantare una pretesa in un processo | asserire uno debitore, sostenere che qlcu. obbligato a qlco.

Assioma

1 (los.) principio generale evidente e indimostrabile che pu fare da premessa a un ragionamento, una teoria e sim. | in logica matematica, postulato 2 (est.) affermazione che superuo dimostrare perch palesemente vera

Associazionismo

1 il fenomeno sociale dell'aggregarsi in associazione | il complesso delle associazioni che hanno indirizzo ideologico comune: l'associazionismo cattolico 2 (psicol.) teoria per cui l'apprendimento e lo sviluppo dei processi superiori consistono fondamentalmente nella combinazione di elementi mentali irriducibili

Atarassia

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1 (los.) nel pensiero epicureo, stoico e scettico, ideale etico del saggio che, attraverso il dominio delle passioni, conquista una serenit imperturbabile 2 (est., lett.) imperturbabilit: L'abituale atarassia del suo spirito (C.E. Gadda)

Atomismo

1 (los.) nel pensiero greco (Leucippo, Democrito, Epicuro), teoria secondo la quale tutta la realt, compresa quella spirituale, costituita da un aggregato di atomi in continuo movimento 2 nelle scienze umane e sociali, teoria che tende a trattare fenomeni complessi non organicamente, ma come la combinazione di pochi elementi semplici: atomismo psicologico 3 (g.) suddivisione, frammentazione eccessiva: l'atomismo del sistema politico

Atteggiamento

1 modo di atteggiare la persona, di disporsi: atteggiamento dimesso, minaccioso, sospetto. 2 (est.) comportamento, espressione: atteggiamento ostile; atteggiamento da superuomo | (g.) posizione concettuale assunta rispetto a un problema: criticare l'atteggiamento del governo nei confronti della disoccupazione.

Barbaro

1 (stor. o lett.) che proprio di una popolazione straniera: lingua barbara; voci, parole barbare | poesia, metrica barbara, che si propone di riprodurre in italiano il suono e la misura dei metri classici, cos detta perch tale suonerebbe all'orec69

chio dei Greci e dei Latini che non vi sentirebbero alla base il senso della quantit per loro essenziale 2 dei barbari, barbarico: costumi barbari | (est.) primitivo, selvaggio: popolo barbaro; usi barbari | (g.) rozzo, incolto: gusti barbari; vestire in modo barbaro; scrivere in un latino barbaro 3 (g.) crudele, inumano: una barbara rappresaglia

Barocco

(sost.) gusto e stile affermatisi nell'arte e nella letteratura del Seicento, tendenti a effetti bizzarri, inconsueti, declamatori, illusionisticamente scenograci SIN. seicentismo. (agg.) 1 di opera artistica o letteraria che partecipi del barocco: poemetto barocco; facciata barocca | (est.) che si riferisce o si ispira al gusto e allo stile del barocco: decorazione, scenograa barocca 2 (g.) fastoso, enfatico, pesante: gusto barocco

Calcolo innitesimale

Il calcolo innitesimale la branca fondante dell'analisi matematica che studia il "comportamento locale" di una funzione tramite le nozioni di continuit e di limite, usato in quasi tutti i campi della matematica e della sica, e della scienza in generale.

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Le funzioni a cui si applica sono a variabile reale o complessa. Tramite la nozione di limite, il calcolo innitesimale denisce e studia le nozioni di convergenza di una successione o di una serie, continuit, derivata e integrale. Il calcolo innitesimale poggia sull'algebra, la geometria analitica e la trigonometria. Tra le nozioni che vi appartengono e di cui si avvale vanno ricordate quelle di successione e serie, spazio metrico, funzione di variabile reale, funzione analitica. Sue branche o prodotti sono la teoria dell'integrazione e la teoria della misura, la funzioni speciali (a partire da esponenziale, logaritmo e funzioni trigonometriche), l'analisi armonica. Fornisce la base concettuale e metodologica per lo sviluppo dei modello di un qualsiasi sistema continuo riguardante per esempio fenomeni e processi sici, astronomici,tecnologici, statistici, economici... La conoscenza del calcolo innitesimale costituisce quindi un bagaglio culturale di primaria importanza e sul piano storico il suo sviluppo pu a buon diritto considerarsi uno dei processi fondamentali per la storia del pensiero scientico, e pi in generale, per la storia della losoa occidentale. signicativo a questo proposito osservare che nella lingua inglese in cui pi si sviluppato in partenza, il calcolo innitesimale viene chiamato per antonomasia calculus.

Capzioso

insidioso, ingannevole, cavilloso: ragionamento capzioso; hanno dato una risposta vana, capziosa, piena d'inganni

Causa 1 (los.) principio determinante di ogni essere o divenire | causa efciente, che produce direttamente un effetto | causa nale, il ne a cui tende un divenire | causa prima, nel pensiero cristiano, Dio CFR. ezio-

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2 correntemente, ci che origine, motivo, ragione determinante di qlco.: la superbia causa di molti mali; arricchimento senza causa; il moto causa d'ogni vita (Leonardo) | per causa mia, tua ecc., per colpa mia, tua ecc.: ha sofferto molto per causa sua | PROV. chi causa del suo mal pianga s stesso, chi con il suo comportamento si procurato un danno deve rimproverare s stesso e non gli altri | nella loc. prep. a causa, per causa di, (ellitt.) causa (qlco.), a motivo di, in conseguenza di: i raccolti sono compromessi a causa della siccit; causa la forte nevicata, la strada stata interrotta | causa di forza maggiore, evento che non dipende e non pu essere controllato dalla volont umana | (dir.) giusta causa, fatto che, vericatosi, non consente neppure in via provvisoria la prosecuzione del rapporto di lavoro | causa del negozio giuridico, funzione economico-sociale del negozio, tipica dello stesso | avente causa, dante causa, titolare di un diritto da altri acquistato o ad altri trasferito | (gramm.) complemento di causa, indica il motivo per cui si fa l'azione o si verica la situazione espressa dal verbo; risponde alle domande perch?, per quale motivo?, ed introdotto dalle prep. per, di, da, con o, pi raramente, a, in, tra e dalle loc. prep. a causa di, in conseguenza di, per effetto di, in seguito a, e sim.; pu essere costituito dalla part. pron. ne (per es.: ridere per la gioia, di gioia; piangere di dolore; il concerto stato annullato a causa di un malore dell'artista; ancora ne soffre) | (gramm.) complemento di causa efciente, V. agente nel sign. B 1 | (est.) pretesto: appigliarsi a ogni causa SIN. fonte, occasione, principio, radice 3 (dir.) materia sostanziale del contendere, e quindi materia del provvedere per il giudice: causa del processo; discussione, esame della causa | (est.) processo: causa civile, penale, in tribunale; chiamare qlcu. in causa; concorso di cause | fare, muovere causa, compiere le attivit necessarie a instaurare un processo | essere parte in causa, (g.) essere direttamente interessato a qlco. | chiamare in causa qlcu., (g.) coinvolgerlo | dar causa vinta, cessare la lite; (g.) cessare una polemica, una discussione | avvocato delle cause perse, (g.) chi si impegna in questioni e problemi irresolubili, in difese impossibili e sim. | con cognizione di causa, (g.) conoscendo bene tutti gli elementi di qlco. | (g., lett.) questione, disputa

Classicismo
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caratteristica di chi (o di ci che) classico: il classicismo di Virgilio, del Partenone 2 tendenza artistica che pone come regola fondamentale dell'arte l'imitazione dei classici, considerandoli modelli insuperabili: il classicismo del Seicento francese 3 in musica, periodo che va dalla seconda met del Settecento no al 1830 circa, caratterizzato dall'espansione della musica strumentale e dalla codicazione della forma sonata

Cognitivo

conoscitivo | (psicol.) che riguarda la cognizione: funzione cognitiva, sviluppo cognitivo

Compagnia di Ges

La Compagnia di Ges (in latino Societas Iesu) un istituto religioso maschile di diritto ponticio: i membri di questo ordine dichierici regolari, detti Gesuiti, pospongono al loro nome la sigla S.I. L'ordine venne fondato da Ignazio di Loyola che, con alcuni compagni, a Parigi nel 1534 fece voto di predicare in Terra Santa(progetto abbandonato nel 1537) e di porsi agli ordini del papa: il programma di Ignazio venne approvato da papa Paolo III con la bolla Regimini militantis ecclesiae (27 settembre 1540). Espulso da vari paesi europei nella seconda met del XVIII secolo, l'ordine venne soppresso e dissolto da papa Clemente XIV nel1773 (la Compagnia sopravvisse per nella Bielorussia poich la zarina Caterina II riut l'exequatur al decreto papale di soppressione); venne ricostituito da papa Pio VII nel 1814
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I gesuiti osservano il voto di totale obbedienza al papa e sono particolarmente impegnati nelle missioni e nell'educazione. Il 13 marzo 2013 stato eletto papa Francesco (Jorge Mario Bergoglio), il primo pontece gesuita.

Complicatio

teoria di Niccol Cusano secondo cui Dio l'essere in cui tutte le cose sono

Concordato di Vienna

(17 febbraio 1448) Patto tra Papa Niccol V con l'imperatore Federico III del Sacro Romano Impero, tramite il quale vennero abrogati i decreti del Concilio di Basilea contrari alle prerogative papali per quanto concerneva la Germania.

Congettura

ipotesi, giudizio e sim. fondato su indizi, apparenze, considerazioni personali e sim.: cominci una serie di congetture; chi fa questo giudicio, lo fa per conietture e non per certezza (F. Guicciardini) 2 (mat.) proposizione non dimostrata ma di cui non si conoscono esempi che la contraddicono | congettura di Goldbach, in cui si ipotizza che qualsiasi numero pari sia rappresentabile come somma di due numeri primi 3 in lologia, lezione non attestata dalla tradizione, ma escogitata dall'editore nei luoghi in cui il testo letterario lacunoso o non ha senso plausibile

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Conoscenza

facolt del conoscere | acquisizione intellettuale o psicologica di qualunque aspetto della realt CFR. -gnosia | cognizione, nozione: ha un'ottima conoscenza della matematica; non hai una conoscenza sufciente dei Paesi stranieri | il fatto di conoscere qlcu., di conoscersi: la mia conoscenza con lui cominciata molto tempo fa | prender conoscenza, venire a sapere | venire a conoscenza di qlco., averne notizia, esserne messi al corrente | (inform.) base di conoscenza, in un sistema esperto, insieme di dati e dei rapporti logici che li legano, relativi a un particolare dominio | (los.) teoria della conoscenza, gnoseologia 2 cultura, istruzione: un uomo di grande conoscenza | ci che si conosce: le loro conoscenze in campo tecnico sono superate 3 controllo delle proprie facolt sensoriali e intellettuali: perdere la conoscenza, perdere conoscenza; essere privo di conoscenza; essere, rimanere senza conoscenza; riprendere conoscenza SIN. coscienza 4 (est.) persona conosciuta: una mia vecchia conoscenza | vecchia conoscenza del tribunale, della polizia, persona che stata arrestata o processata pi volte | (est., spec. al pl.) persona conosciuta, relazione personale: ha molte conoscenze in citt 5 rapporto sessuale: Egli ebbe cognoscenza con una giovane di quello castello (N. Machiavelli)

Contratto

(dir.) accordo fra due o pi parti per costituire, modicare, estinguere un rapporto giuridico di contenuto economico: contratto aleatorio, associativo, reale, d'opera, di gioco, di agenzia; stipulare, sottoscrivere, concludere un contratto | (est.) documento su cui scritto tale accordo: rmare il contratto | contratto di formazione e lavoro, contratto di lavoro subordinato a termine che ha lo scopo di favorire
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l'inserimento dei giovani nel mondo del lavoro e la loro formazione professionale | contratto di inserimento, nome del contratto di formazione e lavoro a partire dal 2003 | contratto di collaborazione coordinata e continuativa, quello che regolava le prestazioni di lavoro non occasionali, svolte in maniera autonoma per conto di un committente; in sigla Co.Co.Co. | contratto a progetto | contratto di disponibilit, procedimento amministrativo che consente l'assegnazione prioritaria delle supplenze ai docenti precari | contratto di solidariet, accordo sindacale che mira a evitare o limitare la riduzione di personale in eccedenza presso un'azienda o ad aumentarne l'organico in condizioni produttive normali, riducendo l'orario di lavoro per tutti | contratto d'area, accordo di pianicazione e realizzazione di interventi integrati nei settori dell'industria e dei servizi per la promozione dello sviluppo di un comprensorio omogeneo CFR. patto territoriale | contratto collettivo di lavoro, quello stipulato fra sindacati dei lavoratori e associazioni degli industriali per disciplinare gli aspetti normativi ed economici dei rapporti di lavoro in un settore 2 (est.) patto, accordo | contratto sociale, secondo il contrattualismo, accordo in base al quale gli uomini avrebbero abbandonato lo stato di natura per dare vita alla societ e alle istituzioni civili 3 (econ.) contratto di Borsa, che ha per oggetto titoli mobiliari o valute estere | contratto a contante, contratto di borsa la cui liquidazione deve avvenire entro tre giorni dalla stipula | contratto differenziale, contratto di borsa per cui alla chiusura delle operazioni i contraenti non scambiano titoli ma regolano fra loro la differenza tra prezzo pattuito e quello di mercato | contratto a termine, qualsiasi contratto di borsa nel quale la transazione effettiva rinviata a una data successiva a quella della stipula | contratto a premio o dont, contratto di borsa a termine nel quale uno dei contraenti, dietro pagamento di un premio, si riserva il diritto di effettuare o no la transazione alla data convenuta | contratto stellage, contratto a termine nel quale uno dei contraenti, dietro pagamento di un premio, si riserva la facolt o di ritirare alla data convenuta i titoli a un prezzo maggiore o di riconsegnarli a un prezzo minore, entrambi predeniti SIN. stellaggio | contratto noch, contratto a premio che riconosce al compratore il diritto di acquistare al prezzo predenito un quantitativo doppio dei titoli stabiliti | contratto strip, contratto a premio che riconosce al compratore la facolt o di rilevare a scadenza i titoli oggetto della
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transazione a prezzo pressato o di cederne il doppio allo stesso prezzo | contratto strap, contratto come il precedente che ha come seconda opzione quella di cederne la met allo stesso prezzo | contratto derivato, V. derivato

Contrattualismo

dottrina politica e giuridica dei secc. XVI-XVIII fondata sui principi del contratto sociale

Conversare

1 trattenersi a discorrere con una o pi persone, trattando argomenti vari, gener. in tono disteso e tranquillo: conversare di argomenti piacevoli; conversare con qlcu.; una persona che sa conversare SIN. chiacchierare, discorrere, parlare 2 praticare, aver rapporti | vivere insieme

Copernicano

relativo all'astronomo Niccol Copernico (1473-1543) e alle sue teorie | (astron.) sistema copernicano, sistema planetario che colloca il Sole al centro CFR. tolemaico | rivoluzione copernicana, (g.) rivolgimento radicale di opinioni tradizionali

Cosmo

1 l'universo | l'insieme di tutti i corpi celesti sicamente esistenti


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2 (los.) secondo le antiche cosmologie, il mondo inteso come sistema ordinato, in contrapposizione al caos originario

Cristianesimo

1 religione predicata da Ges Cristo | complesso dei principi e delle dottrine fondamentali accettati dai membri di tutte le Chiese e confessioni cristiane, come punto di incontro di una comune fede 2 la civilt, la cultura basata sull'esperienza cristiana

Criticismo

1 qualsiasi dottrina losoca che indaghi i metodi, le possibilit e i limiti conoscitivi della ragione, sottoponendo a verica ogni principio CONTR. dogmatismo | (per anton.) la losoa di I. Kant (1724-1804 2 (est., raro) atteggiamento di critica costante

Deduzione

1 (los.) procedimento logico consistente nel derivare da una o pi premesse una conclusione che ne rappresenta la conseguenza logica 2 (est.) conclusione: una deduzione inesatta, imprecisa, arbitraria SIN. argomentazione 3 defalco, sottrazione dal reddito imponibile: la deduzione dei contributi previdenziali obbligatori CFR. detrazion
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4 (dir.) presentazione, specicazione: deduzione in giudizio di mezzi di prova

Denizione

1 il denire | determinazione: denizione di un conne 2 spiegazione del signicato di un vocabolo | formula con cui si denisce: denizione imprecisa, inesatta, incompleta, esauriente, chiara, oscura; dare una denizione | per denizione, per propria natura; (est.) per antonomasia: il diamante la pietra preziosa per denizione 3 risoluzione, conclusione: denizione di una lite, di una disputa 4 (fotogr., cinema, tv) nitidezza di un'immagine SIN. risoluzione | alta denizione, tecnologia che consente di ottenere immagini televisive con una risoluzione simile a quella cinematograca

Deismo

concezione losoco-religiosa di matrice razionalistica propria dei secc. XVII e XVIII, che riconosceva l'esistenza di Dio come principio creatore e ordinatore del mondo, ma negava la verit delle religioni rivelate

Deontologia

1 complesso dei doveri inerenti a particolari categorie spec. professionali di persone: deontologia medica 2 (los.) la teoria dell'utilitarismo di J. Bentham (1748-1832)
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Determinismo

1 dottrina losoca secondo la quale il vericarsi di un fenomeno la conseguenza di condizioni antecedenti o concomitanti 2 determinismo economico, dottrina che considera i fatti economici come il fondamento di tutti gli aspetti della vita sociale

Diottrica

(s.) parte dell'ottica che studia la rifrazione della luce

Distimia

(psicol.) alterazione del tono dell'umore che provoca l'insorgere di uno stato depressivo SIN. malumore, malessere; CONTR. eutimia, buonumore

Dogmatismo

1 atteggiamento losoco che fa scaturire l'accettazione di un principio da un'autorit indiscussa, non da una valutazione critica CONTR. criticismo
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2 (est.) tendenza a considerare come assolutamente vere le proprie opinioni, riutando quelle altrui come false

Doxa

opinione (dal latino opinio, -onis; in greco , dxa) genericamente esprime la convinzione che una o pi persone si formano nei confronti di specici fatti in assenza di precisi elementi di certezza assoluta per stabilirne la sicura verit. Con la opinione si avanza, spesso in buona fede, una versione personale o collettiva del fatto che si ritiene vero e, pur non escludendo che ci si possa ingannare, tuttavia lo si valuta come autentico sino a prova contraria. In losoa il concetto di opinione rimanda a due specici signicati: - ogni conoscenza o credenza che non ha in s una garanzia di verit accertata (questo il signicato pi comune che si oppone al concetto di scienza dove la validit conoscitiva sottoposta al vaglio sperimentale); - qualsiasi asserto basato su una esperienza sensibile, immediata e contingente, che in apparenza si presenti come teoreticamente vera.

Dualismo 1 concezione losoca che spiega l'universo facendo riferimento al concorso di due principi opposti irriducibili | (est.) in un ragionamento, opposizione tra due principi assolutamente irriducibili 2 (g.) contrasto, antagonismo

Eliocentrico

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(astron.) che assume il Sole come centro | sistema eliocentrico, quello di Copernico, che postul la Terra in moto intorno al Sole CFR. geocentrico

Empatia

1 (los.) coinvolgimento emotivo nell'opera d'arte 2 (psicol.) capacit di immedesimarsi nelle condizioni di un altro e condividerne pensieri ed emozioni | (est., gener.) capacit o condizione di profonda intesa con qlcu.

Empirismo

1 indirizzo losoco secondo il quale tutti i dati della conoscenza derivano dall'esperienza, che viene pertanto assunta come unico criterio di verit | empirismo logico, neopositivismo 2 (med.) metodo terapeutico basato sulla pratica, non su criteri scientici 3 caratteristica di chi (o di ci che) empirico: l'empirismo di un metodo, di un sistema

Enciclopedico

1 di enciclopedia, che ha carattere di enciclopedia: opera enciclopedica; manuale enciclopedico | dizionario enciclopedico, che riporta non solo termini enciclopedici ma anche voci del lessico comune.

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2 (g.) ricco di cognizioni in ogni campo del sapere: ingegno enciclopedico; mente enciclopedica.

Ente

1 (los.) ci che esiste o che ha possibilit di esistere | ente di ragione, ci che esiste soltanto nel pensiero | Ente supremo, Dio( ens perfectissimum per Cusano) 2 (dir.) persona giuridica, spec. pubblica: ente morale, previdenziale, parastatale; ente ecclesiastico | enti locali, i comuni, le province, le regioni | ente pubblico, ente organizzato in vista di scopi di interesse pubblico, sia generali sia di dimensioni locali 3 (mat.) elemento astratto cui si attribuiscono in modo assiomatico determinate propriet (per es. il punto, le retta, il piano, ecc.)

Entomologia

ramo della zoologia che ha per oggetto lo studio degli insetti

Epistemologia

1 (raro) teoria della conoscenza SIN. gnoseologia

2 losoa della scienza | riessione intorno ai principi e al metodo della conoscenza scientica

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3 (psicol.) epistemologia genetica, teoria di J. Piaget (1896-1980) che si propone di individuare le connessioni fra gli stadi dello sviluppo dell'intelligenza dell'individuo e l'evoluzione delle forme del pensiero nella storia dell'umanit

Epistemologico

relativo all'epistemologia

Ermeneutica

1 arte e tecnica dell'interpretazione dei testi: ermeneutica biblica, letteraria | ermeneutica giuridica, l'interpretazione delle leggi 2 (los.) indirizzo della losoa contemporanea che generalizza la teoria dell'interpretazione dei testi riconducendola a una critica del linguaggio in quanto rivelatore della dimensione costitutiva dell'esistenza umana Esperienza

1 conoscenza diretta di qlco. acquisita nel tempo per mezzo dell'osservazione e della pratica (+di, +in, anche seguiti da inf.): avere esperienza del mondo, del dolore; possedere una vasta esperienza nello sport, in un determinato lavoro; avere esperienza nel destreggiarsi in situazioni difcili; l'esperienza di essere testimone di un avvenimento memorabile; la esperienza non falla mai, ma sol fallano i nostri giudizi (Leonardo) | parlare per esperienza, per diretta conoscenza | (est.) conoscenza del mondo, della vita: un uomo pieno di esperienza | circostanza o vicenda direttamente vissuta: stata un'esperienza molto spiacevole | persona che ha avuto molte esperienze, (eufem.) un'intensa vita sentimentale | raccontare le proprie esperienze, le proprie vicende

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2 (los.) conoscenza acquisita elaborando con la riessione e vericando con l'esperimento i dati forniti dalla percezione sensibile 3 (scient.) esperimento: l'esperienza di una palla tirata in su a perpendicolo con una balestra (G. Galilei)

Et moderna

Let moderna un concetto storiograco, interpretato come elemento di rottura rispetto all'epoca medievale; copre un arco temporale di circa tre secoli, dagli ultimi anni del XV secolo alla ne del XVIII o inizi del XIX secolo. Caratterizzata anche dal processo di formazione degli Stati nazionali in Europa, la storia moderna considerata il periodo nel quale si sono svolti importanti avvenimenti politici che hanno portato alla societ contemporanea.Le precise date d'inizio e ne dell'epoca moderna variano a seconda delle diverse interpretazioni storiograche. Alcune date comunemente utilizzate per indicare l'inizio dell'eta moderna sono: 1453, che coincide con la caduta di Costantinopoli in mano ai Turchi e la ne dell'Impero bizantino, nonch la ne della Guerra dei cent'anni tra Inghilterra e Francia. 1492, anno della caduta del Regno di Granada (ultimo baluardo musulmano in Spagna) e della conseguente unicazione delle corone spagnole, nonch della scoperta delle Americhe da parte di Cristoforo Colombo. 1517, anno d'inizio della diffusione della Riforma protestante.

La conclusione dell'et moderna viene convenzionalmente ssata con la conclusione del Congresso di Vienna (1815), che segu alla scontta di Napoleone e che den il riassetto geopolitico europeo. Interpretazioni diverse indicano come termine dell'et moderna lo scoppio della Rivoluzione francese (1789) o della prima rivoluzione industriale in Inghilterra (ultimi tre decenni del Settecento). Un'altra data di cesura importante tra et moderna e contemporanea pu esser considerata quella del 1848: in questo anno si vericarono importanti quanto fallimentari ten85

tativi di rivoluzione politica, sfociati con la promulgazione di varie Carte Costituzionali, futuro preludio al costituirsi, nella maggior parte dell'Europa, di regimi liberali.

Etnologia

disciplina che studia le culture e le civilt dei vari popoli, utilizzando i dati dell'etnograa, per stabilire l'evoluzione, il diffondersi e l'affermarsi delle culture umane

Eudemonia

(los.) la felicit intesa come scopo fondamentale e ultimo dell'agire umano

Euristica

1 studio dei metodi e delle tecniche della ricerca scientica in relazione alla scoperta di nuovi dati e verit 2 in storiograa, lologia e sim., metodo di ricerca e raccolta di nuovi documenti Eutimia

serenit ed equilibrio spirituale SIN. buon umore (raro. atarassia); CONTR. distimia, malumore

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Explicatio

teoria di Niccol Cusano: il dispiegarsi dellunit di Dio in singoli elementi (creazione)

Eziologia

1 settore di una scienza che studia e ricerca le cause di un fenomeno | (est., med.) studio delle cause che provocano una malattia | l'insieme di tali cause: malattia a eziologia sconosciuta 2 nel mondo greco e latino, studio delle origini di citt, feste e miti

Fattuale

pertinente a una determinata realt di fatto

Fideismo

1 atteggiamento losoco e religioso secondo cui soltanto la fede, strumento di conoscenza superiore alla ragione e da essa indipendente, consente di conoscere le supreme verit 2 (est.) adesione incondizionata e acritica a una teoria, una dottrina, un'opinione

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Filologa

1 disciplina che studia la lingua e la letteratura cos come vengono trasmesse da fonti scritte od orali: lologia greca, latina, romanza, germanica, slava 2 disciplina che ha come ne la ricostruzione di un testo nella sua forma originale, liberandolo da errori e rimaneggiamenti successivi | lologia d'autore, che studia le carte dell'autore al ne di ricostruire la genesi dell'opera CFR. critica testuale 3 (est.) l'insieme dei lologi e degli studi lologici di un dato periodo o di una data area culturale: la lologia tedesca dell'Ottocento

Fisica

1 scienza che studia la materia, l'energia e le loro reciproche interazioni: le leggi della sica; laureato in sica | sica teorica, pura, studia le leggi siche attraverso calcoli, prescindendo dagli aspetti applicativi | sica sperimentale, ricerca sica volta allo studio sperimentale dei fenomeni | sica terrestre, geosica | sica celeste, astrosica | sica matematica, disciplina che tratta questioni siche con metodi matematici | sica dei solidi, studia le propriet della materia allo stato solido | sica atomica, scienza che studia l'atomo e la sua struttura | sica nucleare, scienza che studia il nucleo | sica delle particelle, scienza che studia le particelle elementari della materia | sica quantistica, applicazione alla sica della teoria dei quanti | sica elettronica, branca della sica che studia le azioni degli elettroni 2 losoa naturale

Fortuna

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1 (anche con iniziale maiuscola) destino o sorte alterna, indipendente dalla volont umana, identicata dagli antichi nell'omonima divinit (la dea bendata) distributrice a caso di gioia e dolori: cecit, pazzia, volubilit della fortuna; i resti del tempio della Fortuna; buona fortuna!; a virtute e fortuna Amor pon legge (A. Poliziano) CFR. tyche | la ruota della fortuna, le mutabili vicende umane | afdarsi alla fortuna, ai capricci della fortuna, al caso | con varia fortuna, con alterne vicende 2 sorte favorevole, destino propizio: solo questione di fortuna; quell'individuo ha tutte le fortune, ha una fortuna sfacciata | (g.) glio della fortuna, persona molto fortunata | fortuna che, per fortuna, per buona sorte | un colpo di fortuna, un successo insperato e improvviso | fare la fortuna di qlcu., riuscirgli di grande aiuto e giovamento | (est.) fama, notoriet: la fortuna di Schopenhauer nel Novecento | un'invenzione, un libro, una commedia che ha fatto fortuna, che ha incontrato il favore del pubblico | tentare la fortuna, esporsi a un rischio, spec. al gioco | aver fortuna, essere fortunato, avere successo | non aver fortuna, riuscire malamente in ci che ci si pregge | portar fortuna, essere di buon augurio CONTR. disdetta, scalogna 3 averi, patrimonio, ricchezza: sciupare, dissipare tutte le proprie fortune; ha ereditato una ingente fortuna | fare fortuna, diventare ricco | (lett.) condizione economica o sociale: cadere, trovarsi in bassa fortuna 4 (lett.) sorte o destino avverso, vicenda disgraziata: Pensando alla fortuna che ci perseguita (U. Foscolo) | pericolo

Frammentazione

1 suddivisione in piccole parti | (g.) condizione di ci che spezzettato, disorganico e sim.: la frammentazione del tessuto sociale | frammentazione del lavoro, suddivisione di un processo lavorativo unitario in una serie di operazioni elementari

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2 (bot.) riproduzione asessuata di talune piante che avviene per decomposizione del tallo e accrescimento dei singoli pezzi

Funzione

(mat.) espressione matematica che indica come varia una grandezza in relazione al variare di un'altra o di pi altre | applicazione, spec. riferita agli insiemi numerici | (s.) funzione d'onda, funzione dei parametri di un sistema sico che determina lo stato e l'evoluzione nel tempo del sistema stesso: funzione d'onda di una particella

Geometrico

1 proprio della geometria: gure geometriche; proporzione geometrica | disegni geometrici, basati sulla riproduzione di gure piane e solide | stile geometrico, basato su disegni geometrici | media geometrica, V. media (1), sign. 1 | progressione geometrica, V. progressione, sign. 2 2 (g.) logico, rigoroso, razionale e sim.: ragionamento geometrico | (g.) stringato essenziale: stile geometrico

Giansenismo

1 dottrina morale e teologica risalente al vescovo Cornelis Jansen (Giansenio) d'Ypres, professata dai religiosi di Port-Royal in Francia nel XVII sec., estesa poi in molti Paesi d'Europa e condannata dalla Chiesa cattolica per la sua eccessiva rigidezza e per la sua opposizione alla morale ufciale dei Gesuiti 2 (g., lett.) rigida intransigenza morale
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Gnoseologia

parte della losoa che si occupa del problema della conoscenza | teoria della conoscenza

Humanae litterae classici latini e greci

Idea

1 (los.) entit mentale che costituisce il contenuto del pensiero | nella losoa di Platone, essenza intelligibile, archetipo immutabile ed eterno delle cose sensibili 2 (psicol.) contenuto mentale | idea ssa, coatta, idea, generalmente infondata, che viene mantenuta nonostante l'evidenza contraria; (est.) pensiero ricorrente, ossessivo 3 correntemente, qualunque rappresentazione della mente, ogni entit mentale; concetto, nozione: avere l'idea di tempo, di spazio; avere le idee sconnesse, ordinate; avere un'idea chiara e distinta di qlco.; avere un'idea e non saperla esprimere; idea espressa in immagine, tradotta in parole 4 pensiero astratto, spec. in quanto contrapposto ai dati della realt: solo l'idea di quella crudelt ci faceva rabbrividire; le idee non ci interessano poich sono i fatti che contano; sono idee che vi fanno perdere di vista la realt; incominciavo ad avere la terribile idea che morisse (A. Fogazzaro) | neanche per idea, nemmeno a pensarci, assolutamente no | associazione di idee, collegamento fra concetti per somiglianza o afnit

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5 motivo di fondo, contenuto razionale, culturale o fantastico, che caratterizza un'opera, uno scritto e sim.: l'idea guida di un lm; non sono riuscito ad afferrare l'idea centrale del suo discorso; libro, opera povera di idee 6 ideologia, ideale, credo, dottrina, spec. di movimenti politici, religiosi, culturali e sim.: l'idea della non-violenza; l'idea cristiana, socialista, liberale; un'idea rivoluzionaria, utopistica; l'idea che in me non muore; molti si sacricarono per l'idea; dare la propria vita per un'idea 7 conoscenza elementare, approssimativa, sommaria: avere di qlco. un'idea vaga, generale, imprecisa | farsi un'idea di qlco., di qlcu., cercare di conoscere, di sapere | non averne idea, la pi pallida idea, la minima idea, non saperne assolutamente nulla | impressione: ho idea che ne sentiremo riparlare; mi d l'idea che ci sia sotto qualcosa 8 convincimento, opinione, giudizio: ho solo qualche idea sull'argomento; sei libero di esprimere le tue idee; questa un'idea del tutto personale; evidentemente un uomo d'idee conservatrici; condivido le vostre idee; una persona completamente priva di idee | avere idee larghe, ristrette, essere di vedute larghe, ristrette | essere dell'idea che, ritenere che: sono dell'idea che sia meglio accettare | essere dell'idea, della stessa idea, essere d'accordo: Se sei dell'idea, rispondi a volta di corriere (C. Pavese)

Ignoranza

1 condizione di chi non sa, non conosce, non ha avuto notizia di determinati fatti, avvenimenti e sim. (+di, +in): la legge non ammette ignoranza; cullarsi, bearsi nell'ignoranza; la maraviglia gliuola dell'ignoranza (G. Vico); ignoranza del diritto, delle belle arti; ammetto la mia ignoranza in materia | PROV. la superbia glia dell'ignoranza 2 mancanza di istruzione: ignoranza crassa, supina; vivere nell'ignoranza | ignoranza colpevole, l'ignorare cose che si dovrebbero sapere CONTR. sapienza

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3 maleducazione: comportarsi con grande ignoranza | rozzezza, zoticaggine

Immanente

1 (los.) di ci che fa parte della sostanza di una cosa e che non sussiste fuori di essa CONTR. trascendente 2 che insito, inerente a qlco.: principio, propriet immanente

Impressione

1 l'imprimere | (est.) impronta, segno: impressione del sigillo; impressione del dito sulla creta, sulla cera 2 (edit.) stampa, edizione, ristampa: quinta impressione; impressione nitida, difettosa | indicazione del nome del tipografo, del luogo e dell'anno di stampa 3 (g.) sensazione sica provocata da agenti esterni: impressione di freddo, di caldo 4 (g.) effetto psichico o emotivo provocato da un aspetto della realt: impressione di meraviglia, di terrore; impressione violenta, debole | turbamento: l'incidente ha provocato grande impressione negli astanti; la vista del sangue mi fa impressione; l'impressione fu terribile (A. Fogazzaro) | fare buona, cattiva impressione, suscitare opinione positiva, negativa | prima impressione, l'insieme delle sensazioni immediate che si provano di fronte a qlcu. o qlco: la mia prima impressione che sia un tecnico esperto; la prima impressione che fa Costantinopoli lo spavento (E. De Amicis) | (assol.) fare impressione, meravigliare, colpire 5 giudizio dato d'istinto, opinione soggettiva: ho l'impressione che avremo delle brutte sorprese; non sempre conta la prima impressione
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Indagine

1 ricerca diligente, sistematica e approfondita: compiere un'indagine per scoprire le cause di un fenomeno | studio, analisi: indagine storica, losoca | inchiesta: l'indagine poliziesca fallita 2 investigazione: le indagini della polizia proseguono

Innito

1 che assolutamente privo di limiti e determinazioni spaziali o temporali: l'eternit innita | (est.) di ci che appare illimitato: l'innito universo; il tempo innito 2 nelle religioni superiori, attributo di Dio che non ha principio n ne 3 (iperb.) di ci che estremamente grande, lungo, intenso e sim.: l'innito oceano si stendeva dinnanzi a lui; amore, affetto innito; noia, grazia, bellezza innita; non credo io dal pittore si richiegga innita fatica (L.B. Alberti) SIN. enorme, immenso, sterminato 4 (iperb.) innumerevole: lamenti, ringraziamenti inniti; un'innita variet di animali popola la Terra | (iperb.) interminabile: quando c' da abbigliarsi, spende un tempo innito (C. Dossi)

Innatismo

1 (los.) dottrina gnoseologica che considera presenti nell'uomo idee o principi innati, tali cio che non derivano dall'esperienza: innatismo platonico, cartesiano

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2 (psicol.) teoria secondo cui i comportamenti dell'individuo sono determinati dal patrimonio genetico CONTR. empirismo, ambientalismo.

Integrale

(mat.) integrale denito di una funzione F(x), area della regione compresa tra il graco di F(x), l'asse delle ascisse e le due rette a esso perpendicolari, condotte dalle estremit dell'intervallo considerato | integrale indenito di una funzione F(x), ogni funzione la cui derivata F(x)

Intelletto

1 (los.) facolt di intuire idee, stabilire relazioni, formulare giudizi 2 complesso delle facolt mentali che consentono di intendere, pensare, giudicare: la forza, il vigore dell'intelletto; velare, offuscare, illuminare l'intelletto; valutare le possibilit dell'intelletto umano | nella teologia cattolica, uno dei sette doni dello Spirito Santo, che apre la mente alla Grazia e alla conoscenza delle verit soprannaturali SIN. mente 3 capacit di intendere, di ragionare: avere un intelletto forte, vigoroso; una persona di scarso intelletto; gli animali sono privi d'intelletto | perdere il bene dell'intelletto, la capacit di ragionare e di giudicare SIN. intelligenza 4 persona di grande intelligenza: si tratta di un intelletto speculativo | il Primo Intelletto, Dio 5 cognizione: Donne ch'avete intelletto d'amore (Dante Purg. XXIV, 51) 6 indole, personalit 7 signicato, senso di una parola, di un'opera: intelletto gurato, allegorico, morale
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Intuizione

1 attitudine a cogliere l'intima essenza delle cose, senza dover ricorrere al ragionamento | intuito: essere privi di intuizione; dotato di un'infallibile intuizione per i problemi giuridici | presentimento: ebbe l'intuizione di un pericolo incombente 2 (los.) particolare forma di conoscenza per cui l'oggetto risulta immediatamente presente alla coscienza, indipendentemente da qualsiasi processo razionale: l'intuizione a fondamento dell'estetica di Croce 3 nella terminologia della mistica cristiana, fruizione beatica della conoscenza di Dio ad opera della grazia illuminante

Ipotesi

1 proposizione, dato iniziale ammesso provvisoriamente per servire di base a un ragionamento e per valutarne le conseguenze: formulare un'ipotesi; l'ipotesi di Newton; una nuova ipotesi sull'origine del cancro; dimostrare l'infondatezza di un'ipotesi; Nulla pi vivicante di un'ipotesi (P. Levi) | ipotesi di lavoro, idea che serve come primo orientamento per organizzare una ricerca o un'attivit in genere

2 (mat.) in un teorema, affermazione che si suppone vera e da cui si ricava la tesi

3 (est.) supposizione, congettura volta a spiegare eventi di cui non si ha una perfetta conoscenza: ipotesi improbabile; ipotesi attendibile; le ipotesi della polizia sulla rapina alla banca; tanto per fare un'ipotesi
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4 (est.) caso, eventualit (+di, +che seguito da congtv.): prospettare un'ipotesi; facciamo un'ipotesi di intervento; nell'ipotesi che le cose vadano bene; se per ipotesi le cose vanno bene; le ipotesi sono due | nella migliore, nella peggiore delle ipotesi, nel migliore, nel peggiore dei casi | nella dannata ipotesi che, nel caso malaugurato che

Laico

1 che non fa parte del clero, che non ha ricevuto gli ordini sacerdotali 2 che si ispira al laicismo: idee laiche CFR. laicista | Stato laico, indipendente dall'autorit ecclesiastica CONTR. confessionale | partito laico, non fondato su forme di dogmatismo religioso o ideologico CFR. clericale | (est.) che non rigidamente inquadrato in un'ideologia: un pensatore laico 3 (est.) che non appartiene all'ordine giudiziario, alla magistratura | giudice laico, giudice popolare della Corte d'Assise | membro laico del Consiglio Superiore della Magistratura, eletto dal Parlamento 4 ignorante, illetterato CFR. chierico

Lassismo

1 nella storia della morale cattolica, corrente dottrinale e pratica che, spec. nel XVIII sec., modicava, in forme accomodanti e attenuate, il rigore dei precetti cristiani 2 (est.) atteggiamento improntato a eccessiva indulgenza nei confronti delle norme morali o religiose, della disciplina e sim. CFR. permissivismo

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Leviatano

1 mostro biblico immane e distruttore 2 (g.) organizzazione statale assolutistica e opprimente 3 nell'industria tessile, macchinario per il lavaggio industriale delle lane gregge

Limite

1 conne, barriera: il vallo costituiva un limite insuperabile | limite kilometrico, pietra miliare | punizione dal limite, nel calcio, quella tirata appena fuori dall'area di rigore | limite di cambio, nelle corse a staffetta, quello che segna il punto in cui si d il cambio al compagno di gara | limite della vite, dell'ulivo, linea ideale che delimita la zona dove pu crescere una determinata pianta | limite della vegetazione arborea, linea ideale che in montagna segna l'altitudine massima alla quale possono crescere gli alberi | limite delle nevi persistenti, linea ideale al di sopra della quale la neve caduta nel periodo pi freddo non arriva a sciogliersi tutta nel periodo pi caldo | limite di carico, massimo peso di merce che pu essere caricata su carro 2 grado ultimo, valore estremo, da non superare: vi sono precisi limiti di tempo | limite di et, determinato dalla legge per scopi di vario genere | vittoria prima del limite, nel pugilato, quella conquistata prima che siano state disputate tutte le riprese | limite di velocit, velocit massima consentita ai veicoli | limite di sosta, periodo di tempo in cui consentito il parcheggio | al limite, nell'estrema ipotesi, tutt'al pi 3 (mat.) limite di una funzione in un punto, numero al quale i valori della funzione si mantengono arbitrariamente vicini, se la variabile indipendente si mantiene abbastanza prossima al punto assegnato | limite di una successione, numero al quale i termini della successione si mantengono arbitrariamente vicini, scegliendoli di volta in volta successivi a termini opportunamente ssati
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Machiavelliano

proprio di N. Machiavelli (1469-1527), del suo pensiero e delle sue opere

Machiavellico

1 (raro) machiavelliano 2 (g.) astuto e privo di scrupoli: trama, doppiezza machiavellica SIN. scaltro, subdolo

Machiavellismo

1 orientamento politico fondato su una interpretazione parziale del pensiero machiavelliano, secondo la quale lecito ricorrere ad ogni mezzo per conseguire un ne 2 (est.) opportunismo, utilitarismo, cinismo, spec. in campo politico | comportamento subdolo, privo di scrupoli

Matematica

1 scienza che, avvalendosi di metodi deduttivi, studia le propriet di entit astratte quali i numeri, le gure geometriche e sim., le relazioni che si stabiliscono fra loro e la possibilit di applicazione dei suoi risultati alle altre scienze | matematica applicata, che si occupa delle applicazioni della matematica pura | matematica elementare, che comprende l'aritmetica, il calcolo algebrico e la geometria eucli99

dea | matematica nanziaria, matematica applicata alla scienza delle nanze | matematica pura, che si occupa di questioni matematiche a s stanti, indipendentemente dalle applicazioni 2 (g.) logica, argomentazione certa e inoppugnabile spec. per la sua razionalit | se la matematica non un'opinione, (anche scherz.) espressione che si usa per avallare l'esattezza di un proprio calcolo, data l'inconfutabile precisione della scienza matematica: mi devi ancora dieci euro, se la matematica non un'opinione 3 matesi, astrologia

Meccanicismo

1 qualsiasi dottrina losoca che, riutando ogni nalismo, spiega il mondo sico e le sue manifestazioni con le leggi del movimento dei corpi: il meccanicismo di Democrito, di Hobbes 2 (g.) modo di procedere schematico, che segue connessioni causali prevedibili: un'analisi che pecca di meccanicismo

Medioevo

nella periodizzazione storica, et compresa tra l'evo antico e quello moderno, i cui termini sono convenzionalmente ssati tra il 476, data della caduta dell'Impero romano d'occidente, e il 1492, anno della scoperta dell'America | Alto Medioevo, prima dell'anno 1000 | Basso Medioevo, dopo l'anno 1000

Metasica

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1 (los.) conoscenza teoretica dei princpi primi della realt, al di l degli aspetti particolari propri di ogni sua manifestazione | (est.) teoria con cui ogni pensatore affronta le questioni fondamentali della speculazione losoca, che a seconda dei casi pu coincidere con l'ontologia, con la gnoseologia, con l'etica ecc.: la metasica di Platone, di Leibniz

2 (est., spreg.) cosa astrusa, difcile a comprendersi, o cosa astratta, priva di rapporti con la realt concreta

Monade

(los.) presso i pitagorici, unit che il principio delle cose materiali e spirituali | per Leibniz, sostanza semplice, indivisibile, inestesa e di natura spirituale che costituisce l'elemento ultimo delle cose

Monismo

dottrina losoca che riconduce a un unico principio l'apparente molteplicit dell'esperienza

Morale

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1 che concerne il comportamento umano in relazione alla categoria del bene e del male: giudizio, precetto, massima, legge morale; progresso morale; le dottrine morali | senso morale, intima percezione di ci che bene o male | coscienza morale, consapevolezza del signicato etico delle proprie azioni | responsabilit morale, relativa agli effetti del comportamento pratico | danno morale, V. danno (1) | ente morale, fondazione che persegue uno scopo non lucrativo 2 conforme ai principi di ci che buono e giusto: libro, discorso morale | castigato, non licenzioso: spettacolo morale | onesto, retto: una persona morale 3 relativo al mondo dello spirito, della coscienza: forza, acchezza morale; mi ha dato un aiuto morale | scienze morali, le scienze losoche, giuridiche, storiche e sim., in contrapposizione alle scienze siche e matematiche | autorit morale, che deriva dalla stima o dall'affetto | certezza morale, basata pi su intima persuasione che su prove materiali | (g.) schiaffo morale, offesa, umiliazione bruciante | capitale morale di una nazione, la citt pi importante pur non essendo la capitale | vincitore morale, chi, in una gara e sim., stato scontto pur avendo meritato di vincere

Necessario

1 detto di ci di cui non si pu assolutamente fare a meno (+a): cose necessarie alla vita; pezzo necessario a una macchina; documenti necessari | indispensabile, essenziale (+inf., +che seguito da congtv.): necessario decidere quanto prima; necessario che tu parta subito; ritengo necessaria la sua presenza | non necessario, se ne pu fare a meno | (est.) conseguenza necessaria, inevitabile, certa CONTR. superuo 2 che serve, utile, occorre a qlcu. o qlco.: il tempo necessario per scrivere; la necessaria chiarezza del discorso; una presenza necessaria; prenditi il tempo necessario a concludere il lavoro 3 (los.) che non pu non essere, n essere altrimenti da ci che CONTR. contingente
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4 (dir.) disposto da norma inderogabile: domicilio necessario; erede necessario; sospensione necessaria del processo

Neoplatonismo

indirizzo losoco sviluppatosi tra il III e il VI secolo d.C. dalla contaminazione della losoa platonica con l'ebraismo e altre dottrine di et ellenistica; elabor un concetto dell'Uno come sommo bene, del quale tutte le cose sarebbero emanazione: il neoplatonismo di Plotino | (est.) qualsiasi movimento losoco, artistico o letterario ispirato dal platonismo: il neoplatonismo rinascimentale

Nominalismo

dottrina losoca medievale, secondo la quale soltanto gli individui costituiscono realt concrete, mentre i concetti universali non sono altro che nomi ai quali non corrisponde alcuna realt

Nominalistico

1 (los.) relativo al nominalismo (est., spreg.) Formalistico, astratto: disputa nominalistica 2 (dir.) principio nominalistico, quello per cui i debiti monetari si devono adempiere con moneta avente corso legale al tempo delle scadenze e per il suo valore nominale

Nuovo Mondo (o Nuovo Continente)

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uno dei nomi usati per indicare il continente delle Americhe e le isole adiacenti, in uso n dal XVI secolo. Il continente era nuovo per gli Europei, per i quali il mondo consisteva solo di Europa (tradizionalmente, il Vecchio continente), Africa e Asia, chiamate Continente Antico o Vecchio Mondo.

Onto-teologia

nella losoa di Kant, teologia che deduce concettualmente l'esistenza di Dio, senza ricorrere ai dati dell'esperienza | nella losoa e nella teologia contemporanee, modalit d'indagine che unisce in s il discorso sull'essere (ontologia) e il discorso su Dio (teologia)

Ontologia

(los.) parte della losoa che studia le modalit dell'essere in s, indipendentemente dalle sue determinazioni particolari o fenomeniche

Osservazione 1 l'osservare | attento esame, accurata valutazione, e sim.: osservazione scientica, accurata, diligente; la quotidiana osservazione degli astri | tenere, trattenere in osservazione, di ammalato che viene ricoverato al ne di eseguire esami e controlli | indagine, studio, ricerca: strumenti d'osservazione clinica; il fenomeno degno d'osservazione CFR. -scopia, -scopio 2 complesso delle operazioni riguardanti la rilevazione e la descrizione di un fenomeno: osservazione meteorologica | osservazione partecipante, in etnograa, tecnica di indagine che comporta la partecipazione per un lungo periodo del ricercatore alla vita del gruppo sociale studiato

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3 considerazione, espressione di giudizio relativa a qlcu. o qlco.: le sue osservazioni su quel testo sono state assai acute; un'osservazione molto intelligente SIN. rilievo, riessione 4 appunto, rimprovero: ricevere un'osservazione | obiezione: il testo approvato senza osservazioni

Ossmoro(o Ossimro)

(ling.) gura retorica che consiste nel riunire in modo paradossale due termini contraddittori in una stessa espressione; per es.: un silenzio assordante; oppure l'espressione colme di nulla in: con le braccia colme di nulla, / far da guida alla felicit (G. Ungaretti)

Paideia

educazione, formazione morale e spirituale

Panenteismo

(los.) concezione metasica elaborata in Germania nei primi decenni dell'Ottocento, che costituisce una sintesi fra teismo e panteismo

Pantocratore

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(lett.) che (o chi) onnipotente: Giove pantocratore; Dio pantocratore | (arte) Cristo pantocratore, immagine di Cristo benedicente tipica delle chiese bizantine, gener. in mosaico e posta nell'abside

Pedagogia

disciplina che si occupa dei problemi relativi all'educazione, e in particolare dei ni del processo educativo e dei modi pi atti a conseguirli | materia d'insegnamento o corso universitario: esame di pedagogia

Pedagogico

che concerne la pedagogia: sistemi pedagogici | (est.) educativo: un'opera teatrale con intenti pedagogici

Pensiero

1 attivit psichica e facolt del pensare: il pensiero proprio degli esseri razionali; le leggi del pensiero; chiedere, esigere libert di pensiero e di coscienza | (g.) rapido come il pensiero, rapidissimo | la mente: ho il pensiero altrove; andare col pensiero a qlco., a qlcu.; corsi col pensiero alle conseguenze del mio gesto | riandare col pensiero, ricordare | fermare il pensiero su qlco., su qlcu., ssare la mente su qlco., su qlcu. | sopra pensiero, V. soprappensiero | leggere il pensiero, riuscire a indovinare ci che gli altri pensano 2 oggetto, contenuto del pensare, del riettere, dell'immaginare e sim.: uno strano pensiero; pensieri ricorrenti, preoccupanti, assurdi, angosciosi; un dolce, un cattivo pensiero; era assorto in profondi pensieri; il mare solitario i miei pensieri / culla con le sue lunghe onde grigiastre (U. Saba) | ci che si pensa: modicare, espri106

mere, tacere il proprio pensiero; tutto il suo pensiero si sviluppa in una sola direzione | travisare il pensiero di qlcu., interpretarlo male | intenzione, proposito, disegno: un pensiero audacissimo; lascia da parte simili pensieri! | opinione: qual il tuo pensiero al proposito? SIN. idea 3 modo di pensare, riessione, considerazione: il pensiero dei classici stato di guida a molte generazioni; i suoi pensieri sono raccolti in un volume | pensiero laterale, capacit di risolvere problemi seguendo metodi non convenzionali basati sull'analogia e sull'intuizione 4 (los.) l'attivit speculativa dell'uomo | sistema organico di idee; teoria, dottrina: il pensiero di Platone, di Kant, di Heidegger | pensiero debole, tendenza contemporanea che afferma la necessit per la losoa di limitarsi a interpretazioni parziali e provvisorie del reale, stante la problematicit di ogni forma di sapere | nel linguaggio giornalistico, posposto a un nome proprio (anche iron.): il Celentano pensiero 5 oggetto e ne del pensare, del desiderare e sim.: la vostra salute nostro costante pensiero; il bene della patria fu il suo unico, grande pensiero 6 ansia, preoccupazione: essere, stare in pensiero per qlcu., per l'esito di qlco.; un pensiero che non mi lascia dormire; vita oberata di pensieri e di guai | dar pensieri a qlcu., causargli preoccupazioni | non darsi pensiero di qlco., di qlcu., non preoccuparsene | levarsi, togliersi il pensiero (di qlco.), eliminare la causa di una preoccupazione | senza pensieri, spensieratamente | non d pensiero, detto di cosa facile, agevole, che non desta apprensioni

Percezione

(psicol.) processo mediante il quale l'individuo riceve attraverso gli organi di senso ed elabora le informazioni provenienti dall'esterno e dal proprio corpo: secondo i realisti la esistenza non si pu conoscere se non con la percezione (F. De Sanctis) | (est.) sensazione, impressione: la percezione del calore; ebbe l'esatta percezione di un pericolo
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Peripatetico

(los.) aristotelico

Polemologia

studio sull'arte della guerra | (est.) studio della guerra e delle sue cause in relazione a fenomeni sociologici

Polemologo

studioso di polemologia

Politica 1 scienza e arte di governare lo Stato: La politica, s 'nsegna fare e mantenere e reggere le cittadi e le comunanze (B. Latini) | attivit svolta dal governo di uno Stato: politica industriale, scolastica, sanitaria | politica interna, indirizzo dato dal governo a tutte le forme di attivit statuale esercitate entro i conni dello Stato | politica estera, indirizzo dato dal governo all'attivit statuale di relazione con gli altri soggetti di diritto internazionale | politica dei redditi, politica economica che tende a una pi equa ripartizione del reddito nazionale, commisurando l'incremento dei salari all'incremento della produttivit | politica criminale, che studia e ricerca i mezzi pi idonei per combattere il fenomeno della delinquenza 2 modo di governare: la politica di Napoleone; politica spregiudicata, machiavellica, ingenua; politica dirigista, liberista

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3 l'insieme delle attivit di chi partecipa alla vita pubblica: darsi alla politica; entrare in politica | complesso di problemi e di argomenti che riguardano il governo, i partiti e, in generale, la vita pubblica: discutere di politica 4 (est.) atteggiamento, condotta mantenuta in vista del raggiungimento di determinati ni: per me ha adottato una politica sbagliata; la sua politica pecca d'ingenuit; politica aziendale; politica dei prezzi 5 (g.) accortezza, astuzia o furberia nell'agire o nel parlare: con la sua politica sapr trarsi d'impaccio

Politologia

disciplina che studia i sistemi politici

Preformismo

(biol.) teoria che spiega lo sviluppo dell'individuo come accrescimento di un organismo in scala microscopica ma gi completamente strutturato

Prescienza

1 cognizione che Dio, esente da ogni limite di tempo, ha del futuro: l'accordo della prescienza col libero arbitrio una delle concezioni pi difcili e astruse (F. De Sanctis) 2 preveggenza, capacit di prevedere l'avvenire

Presunzione
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1 opinione, congettura: solo una presunzione; presunzioni non convalidate da prove | (dir.) conseguenza che la legge o il giudice traggono da un fatto noto per risalire a un fatto ignorato: presunzione di paternit | presunzione legale, stabilita dalla legge | presunzione d'innocenza, principio sancito dalla Costituzione, secondo il quale un imputato ritenuto innocente sino a una condanna denitiva 2 opinione esagerata del proprio valore e della propria importanza: la sua presunzione non ha limiti; peccare di presunzione | temerariet, ardire | caparbia ribellione SIN. burbanza, orgoglio, superbia CONTR. modestia, umilt

Principato 1 nobilt e titolo di principe | stato retto da chi ha titolo principesco: il principato di Monaco 2 signoria, monarchia: il principato di Augusto | principato civile, di un cittadino che diventa sovrano | principato ecclesiastico, tenuto da un vescovo e sim. | principato temporale, governo politico del papa 3 (lett., g.) preminenza, primato 4 (al pl.) quarta gerarchia degli angeli

Principe

1 (gener.) sovrano, colui che regna a titolo personale ed ereditario: la corte, i cortigiani del principe | (est.) colui che esercita il potere sovrano in uno Stato | il principe della Repubblica di Venezia, il doge | (est.) il Principe delle tenebre, (per anton.) Lucifero 2 sovrano di un principato: il principe di Monaco 3 membro non regnante di una famiglia reale: il principe Eugenio di Savoia Carignano | glio di sovrano regnante | principi del sangue, i parenti stretti del sovra110

no | principe ereditario, destinato alla successione del trono per diritto ereditario | principe consorte, marito di una sovrana regnante | principe di Galles, il principe ereditario del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord; (est.) tipo di tessuto a quadri di varia grandezza | (est.) Principe della Chiesa, cardinale della Chiesa cattolica | principe azzurro, (per anton.) nelle abe, giovane principe che sposa, salva, redime la giovane protagonista femminile; (est.) lo sposo ideale: sognare il principe azzurro 4 persona insignita del grado di nobilt superiore a quello di duca, il pi alto nella gerarchia araldica: Alessandro Torlonia, principe di Civitella Cesi | stare, vivere da principe, come un principe, lautamente, negli agi

Principio del terzo escluso

Tertium non datur (traduzione: un terzo (o una terza) non dato/a) una locuzione che appartiene al repertorio delle celebri frasi in lingua latina entrate a pieno diritto nel patrimonio culturale mondiale e non solo in quello italiano. Sta a signicare che una terza soluzione (una terza via, o possibilit) non esiste rispetto a una situazione che paia pregurarne soltanto due. Si potrebbe leggere quindi come: Non ci sono altre possibilit eccetto queste due. L'articolazione della frase - nella sua secchezza e laconicit - piuttosto semplice: dove datur la terza persona singolare passiva del verbo dare (quindi = " dato") e tertiumgura come aggettivo neutro (perci non indicativamente maschile oppure femminile) sostantivato. La negazione non compare con lo stesso uso che ne fa la lingua italiana. L'espressione entra nella formulazione del principio logico del terzo escluso, che afferma che due proposizioni formanti una coppia antifatica (p e p) devono avere valore di verit opposto, non esiste una terza possibilit (Tertium non datur). Esso si trova gi formulato nella Metasica di Aristotele.
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In altre parole, non possibile che due proposizioni contraddittorie siano entrambe non vere. Il principio del tertium non datur implica ed pi generale del principio di non-contraddizione, per il quale se una proposizione vera, non lo il suo contrario, fatto che a priori non esclude che entrambe possano essere non vere. La fondazione della matematica - in particolare attraverso la scuola intuizionista - non ne d oggi per scontata l'autoevidenza. La logica "Fuzzy" riuta tale principio, perch i valori di verit sono presi nell'intervallo chiuso tra vero e falso nel campo dei numeri reali, violandone la polarit. Ma in tutte le logiche in cui i valori di verit sono polari, il principio in questione conserva ancora tutta la sua validit, come si dimostra in Logica binaria. importante evidenziare che questo principio si differenzia dal principio di non contraddizione (o di consistenza), di cui non un sinonimo. Ma pi importante evidenziare che questo principio si differenzia dal principio di bivalenza: il principio di bivalenza afferma che una proposizione vera o falsa; il principio del terzo esclusono afferma che il valore di verit di una proposizione sempre opposto a quello della proposizione contraddittoria.

Principio di autorit

L'espressione principio di autorit si riferisce, in termini losoci, al valore decisivo assunto, nella risoluzione delle controversie losoche - in particolare le quaestiones e le disputationes tipiche della scolastica medioevale - dal ricorso alla citazione di testi e fonti considerate particolarmente autorevoli.

Principio di identit

Il principio d'identit insieme al principio di non contraddizione e al principio del terzo escluso una delle leggi fondamentali della logica. Esso stabilisce che

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A A, esprimibile anche con A A (ossia "A equivalente ad A"). Il principio di identit per sua natura tautologico.

Principio di non-contraddizione

Nella logica classica, il principio di non-contraddizione afferma la falsit di ogni proposizione implicante che una certa proposizione A e la sua negazione, cio la proposizione non-A, siano entrambe vere allo stesso tempo e nello stesso modo. Secondo le parole di Aristotele: impossibile che il medesimo attributo, nel medesimo tempo, appartenga e non appartenga al medesimo oggetto e sotto il medesimo riguardo[1] (Aristotele) Pi semplicemente, la proposizione "A anche non-A" falsa.

Ragione

1 la facolt di pensare stabilendo rapporti e legami tra i concetti, di giudicare bene discernendo il vero dal falso, il giusto dall'ingiusto: le bestie non hanno ragione; il dominio della ragione sui sensi; i diritti, i limiti della ragione; l'et della ragione | perdere l'uso, il lume della ragione, impazzire SIN. discernimento, giudizio, riessione 2 discorso, conversazione, ragionamento | (lett.) argomento, tema, soggetto di una composizione poetica: Canzon, chi tua ragion trovasse oscura (F. Petrarca) | mettere qlcu. a ragione, per ragione, interrogarlo per lo e per segno 3 argomentazione, prova, dimostrazione usate per persuadere qlcu., confutare un ragionamento o dimostrarne la validit: una ragione inoppugnabile, evidente;
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allegare le proprie ragioni | non ascoltare, non intendere, non sentire ragione, non lasciarsi convincere | a ragion veduta, avendo ben valutata la situazione 4 sede della giustizia, tribunale: palazzo della Ragione | (est.) diritto, giustizia | ragione canonica, civile, diritto canonico, civile | fare ragione a qlcu., rendergli la giustizia dovuta | (lett.) farsi ragione da s, farsi giustizia personalmente 5 (est.) appartenenza di diritto, competenza: non di sua ragione | a chi di ragione, a chi spetta | di pubblica ragione, noto a tutti | avere ragione di qlcu., vincerlo, sopraffarlo 6 causa giusta, legittimo motivo che spiega un fatto o un'azione: la ragione sta dalla parte sua | avere ragione da vendere, (g.) essere nettamente nel giusto | dare ragione a qlcu., riconoscere la giustezza dei suoi argomenti | a ragione, giustamente, di diritto | a maggior ragione, tanto pi: se sono offeso io, a maggior ragione dev'esserlo lei | ragione, giusto, conviene: ed ragion ch'ei mi disprezzi (T. Tasso) | di santa ragione, (g.) in abbondanza, fortemente: lo ha picchiato di santa ragione | (est.) causa, motivo: volere conoscere la ragione; non una buona ragione; non c' ragione di preoccuparsi; ragioni di famiglia, di forza maggiore | (colloq.) ragione per cui, e per questo motivo, perci | farsi una ragione, rassegnarsi | la ragione ultima, il ne | ragion d'essere, scopo intrinseco, motivo dell'esistenza di qlco.: Il dramma la ragion d'essere del personaggio (L. Pirandello) | fare ragione, considerare, far conto: Fa ragion ch'io ti sia sempre allato (Dante Inf. XXX, 145)

Razionalismo

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1 qualsiasi indirizzo losoco che consideri la realt governata da un principio razionale e assuma la ragione come fondamento della conoscenza e dell'agire umano: il razionalismo di Cartesio, di Spinoza 2 in teologia, tendenza di chi ritiene possibile la conoscenza di Dio per il solo tramite della ragione 3 (est.) prevalenza del ragionamento astratto, dell'elemento razionale in una concezione, in un'opera artistica, e sim. 4 (archit.) termine che denisce una tendenza all'interno del Movimento moderno che poneva in forma radicale l'esigenza di un'architettura e di un'urbanistica razionali e semplicate, anche come strumento di progresso sociale

Realt

1 ci che ha un'esistenza reale: rappresentare in un libro la realt interna, affettiva; la realt dura e pesante e vuol altro che buona volont di individui e illusioni di poeti (B. Croce) | realt esterna, tutto ci che ci circonda | la vita concreta: affrontare la realt; la dura realt del lavoro; mancare di contatto con la realt | (gramm.) periodo ipotetico della realt, V. ipotetico 2 condizione di ci che reale, vero, materiale, esistente o concreto: illusioni prive di realt | verit reale: vericare la realt di un fatto | in realt, in effetti, veramente, effettivamente; per, peraltro 3 insieme di elementi che compongono e caratterizzano un luogo, un ambiente, una comunit e sim.: la realt locale; la realt del nostro quartiere; la scuola e le sue realt 4 (inform.) realt virtuale, tecnologia informatica e relative applicazioni che danno all'utente la percezione di essere in una realt diversa da quella in cui effettivamente si trova | realt aumentata, tecnologia che, sovrapponendo immagini di sintesi sse o in movimento a quelle del mondo reale, crea un campo di visione uni-

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co dando la sensazione realistica di eventi virtuali; immagine o sequenza video realizzata con tale tecnologia

Relativismo

1 (los.) qualsiasi dottrina che affermi il valore relativo della conoscenza CONTR. dogmatismo | relativismo etico, concezione che nega l'esistenza di valori etici assoluti | (antrop.) relativismo culturale, teoria che sostiene il carattere relativo di ogni cultura o civilt, negando l'esistenza di princpi di valutazione universalmente validi 2 caratteristica di ci che relativo, che non immutabile o denitivo: insegnamento che dobbiamo trarne il relativismo del giudizio (C.E. Gadda)

Relativit

1 condizione di ci che relativo, non assoluto nel suo signicato o valore: la relativit di un'opinione; la relativit del gusto | relativit della conoscenza, concezione secondo la quale impossibile raggiungere una conoscenza assoluta e universalmente valida 2 principio sico matematico, che attesta l'inesistenza di osservatori o di sistemi di riferimento privilegiati per lo studio dei fenomeni meccanici e sici, e quindi l'inesistenza di uno spazio e di un tempo assoluti | teoria della meccanica e della sica fondata sul principio di relativit | relativit galileiana, secondo la quale le leggi meccaniche hanno la medesima forma per due osservatori in moto rettilineo e uniforme uno rispetto all'altro | relativit ristretta, speciale, esprime l'equivalenza di due sistemi di riferimento in moto rettilineo e uniforme uno rispetto all'altro per quanto riguarda tutte le leggi meccaniche e siche ed basata sull'ipotesi della costanza della velocit della luce | relativit generale, basata sull'invarianza delle leggi meccaniche e siche per qualsiasi osservatore
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Religione

1 complesso delle credenze, delle norme etiche e degli atti di culto che esprimono, nel corso della storia, la relazione delle varie societ umane con il mondo divino | insieme di dogmi, precetti e riti che costituiscono ciascun culto religioso: religione cattolica, protestante, ebraica, buddista, musulmana | religione monoteistica, quella che riconosce un Dio unico | religione politeistica, quella che si fonda sulla credenza in una pluralit di rappresentazioni divine | religione panteistica, quella che riconosce natura divina a tutto l'universo | religione rivelata, che si fonda su una rivelazione direttamente fatta da Dio all'uomo e conservata, talvolta, in forma scritta | religione naturale, che fondata sulla sola ragione | religione di Stato, quella che uno Stato riconosce ufcialmente sua propria 2 nel vecchio diritto canonico, denominazione degli istituti di vita consacrata | convento, monastero: And questo Giovanni a una religione di monaci (F. Sacchetti) 3 rispetto devoto e fervido per entit astratte profondamente sentite o per sentimenti nobili: la religione dell'arte, dell'umanit, della patria, della famiglia, dell'onest | (est.) con religione, con intenso raccoglimento o con esattezza scrupolosa | non c' pi religione, (g., scherz.) crollato ogni rispetto per valori umani o spirituali 4 (lett.) solennit, santit che incute rispetto e reverenza: almen l'antica / religione del bel loco io sento (U. Foscolo)

Ricerca

1 attivit consistente nel cercare qlcu. o qlco. con molta cura e impegno: la ricerca di un anello perduto, di un colpevole; fare, promuovere, concludere una ricerca; una ricerca lunga, diligente, inutile; malgrado tutte le ricerche fu impossibile
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scoprire anche la bench minima traccia del giovane scomparso; sono alla ricerca di un lavoro 2 indagine o studio condotti con sistematicit e tendenti ad accrescere o a vericare il complesso di cognizioni, documenti, teorie, leggi inerenti a una determinata disciplina o a un determinato argomento: una erudita ricerca lologica; il professore ci ha detto di fare una ricerca su Giulio Cesare; ricerca nucleare; laboratorio di ricerca | dottorato di ricerca, V. dottorato | ricerca di mercato, indagine che ha lo scopo di prevedere nel tempo l'entit della domanda, la richiesta di nuovi prodotti e l'opportunit di offrirli sul mercato | ricerca sul campo, svolta nell'ambiente stesso in cui si realizza il fenomeno o l'evento oggetto di studio | scritto che registra i risultati di tale indagine: pubblicare una ricerca storica, scientica; ho passato tutta la sera a ricopiare la mia ricerca sui mestieri che vanno scomparendo | ricerca motivazionale, ricerca delle ragioni psicologiche del comportamento dell'uomo in quanto consumatore | ricerca fondamentale, di base, che non ha immediati obiettivi applicativi | ricerca applicata, ricerca scientica volta a ni pratici a breve termine | ricerca operativa, studio di problemi organizzativi, eseguito con metodi matematici e statistici 3 insieme delle attivit intellettuali e pratiche che estendono e approfondiscono le conoscenze umane spec. in campo scientico: promuovere la ricerca; Consiglio Nazionale delle Ricerche

Riessione

1 riverbero, riesso | (s.) in propagazioni ondulatorie e materiali, fenomeno per cui un raggio, incidendo su una supercie riettente, viene rinviato secondo un raggio riesso, che forma con la normale alla supercie un angolo di riessione uguale all'angolo d'incidenza e giacente sullo stesso piano: riessione del suono, della luce, di onde elettromagnetiche, di elettroni | angolo di riessione, angolo formato dal raggio riesso con la normale alla supercie riettente nel punto d'incidenza | riessione totale, quando il raggio luminoso, provenendo dal mezzo pi
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rifrangente, giunge alla supercie di separazione dei due mezzi con un angolo d'incidenza che supera l'angolo limite 2 (los.) atto conoscitivo mediante il quale l'intelletto prende coscienza di s e delle sue funzioni 3 (g.) considerazione attenta e approfondita: per questa decisione necessaria una lunga riessione; occorre una pausa di riessione | ragionamento, pensiero, osservazione: sono riessioni giuste, importanti; far conoscere le proprie riessioni sull'argomento

Rinascimento(o Rinascenza)

1 rinascita (spec. g.): rinascimento delle arti, della cultura 2 movimento culturale sorto in Italia alla ne del XIV sec. e diffusosi in tutta Europa no al XVI sec., caratterizzato dall'uso rinnovato della lingua e letteratura latina classica, dal libero riorire delle arti, degli studi, della politica, dei costumi, nello spirito e nelle forme dell'antichit classica: la pittura, l'arte del Rinascimento; il Rinascimento italiano

Rivoluzione

1 violento, profondo rivolgimento dell'ordine politico-sociale costituito, tendente a mutare radicalmente governi, istituzioni, rapporti economico-sociali e sim.: scoppiata la rivoluzione | rivoluzione francese, quella che, iniziata nel 1789, distrusse in Francia il regime feudale assolutista esprimendo i suoi principi ispiratori nella dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino | rivoluzione d'ottobre, quella che, nell'ottobre del 1917, rovesci il governo provvisorio di Kerenskij e port al potere, in Russia, la frazione bolscevica del partito socialdemocratico guidata da Lenin, segnando la nascita del nuovo Stato sovietico | rivoluzione culturale, mo-

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vimento politico-sociale che mirava a cambiare anche i valori ideali e i modi di pensare degli individui, sviluppatosi in Cina negli anni 1966-69 2 (est.) rapida e radicale trasformazione economico-sociale, dovuta all'applicazione sistematica e su scala sempre pi vasta di nuove scoperte scientiche e tecnologiche: la rivoluzione industriale inglese; l'automazione stata denita come la seconda rivoluzione industriale; la rivoluzione informatica; la rivoluzione di Internet | rivoluzione verde, radicale processo di modernizzazione e meccanizzazione dei sistemi di coltivazione della terra 3 (est.) profondo e sostanziale rinnovamento in campo artistico, scientico, culturale e sim.: la rivoluzione copernicana (V. anche copernicano); la rivoluzione di Darwin; rivoluzione nei rapporti tra genitori e gli; rivoluzione sessuale 4 (g., fam.) confusione, turbamento, scompiglio: il suo arrivo ha scatenato la rivoluzione in casa 5 movimento di un corpo intorno a un centro o asse: rivoluzione della ruota | solidi di rivoluzione, generati dalla rotazione di una curva piana intorno a un asse contenuto nel suo piano 6 (astron.) moto di un corpo celeste che descrive un'orbita ellittica attorno ad un altro: la rivoluzione della Terra attorno al Sole CFR. rotazione

Sackpipa

Zampogna in svedese

Saggio(1) agg.

1 che pensa, agisce e sim. secondo criteri di accortezza, prudenza, assennatezza: l'et rende saggi; un vecchio saggio | che pensato, detto, fatto e sim. in modo assennato, prudente: una saggia decisione; un saggio consiglio; sagge parole; un
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saggio proverbio; questa la soluzione pi saggia SIN. accorto, avveduto, giudizioso 2 dotto, esperto nella propria arte, attivit e sim.

Saggio(2) sost.

1 operazione sperimentale che mira a determinare la natura, le propriet, il valore e sim. di qlco. | saggio dell'oro, operazione sperimentale con cui si riconoscono i metalli preziosi e se ne determina il titolo | prova di saggio, piccola quantit di metallo prezioso tolta dal lingotto per fare il saggio | tubo da saggio, provetta 2 campione da cui si possono desumere le caratteristiche del tutto o della serie cui appartiene: un saggio di olio, di vino; un saggio delle sue opere | copia, esemplare di saggio o (assol.) saggio, copia, esemplare di un periodico, un libro e sim. spedita gratuitamente dall'editore per pubblicit | assaggio 3 prova in cui si mostrano agli altri le proprie attitudini, la maturit o il grado di preparazione raggiunti in una disciplina, un'arte e sim.: dare saggio di s; dare saggio della propria bravura, forza, capacit | saggio ginnico, di ginnastica, saggio musicale e sim., nelle scuole, manifestazione che gli allievi eseguono pubblicamente per mostrare quanto hanno imparato 4 ricerca, studio scritto su di un particolare problema, evento, personaggio: un saggio su Hegel, sul diritto pubblico, sulla sica quantistica; uno studioso con molti saggi al suo attivo 5 (econ.) tasso, misura percentuale dell'interesse o dello sconto: saggio dei protti

Scetticismo

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1 nel pensiero greco antico, indirizzo losoco che, in polemica con l'epicureismo e lo stoicismo, negava la possibilit della conoscenza assoluta, attribuendo relativit a ogni sapere | in et moderna, concezione che nega la possibilit di conoscenze sistematiche o fondate su presupposti concettuali o metasici: lo scetticismo di Montaigne 2 (est.) incredulit abituale, inclinazione a dubitare di tutto

Scettico 1 (los.) relativo allo scetticismo 2 (est.) incredulo, proclive a dubitare di tutto, sia in assoluto sia in relazione a realt particolari: l'esperienza lo ha reso scettico; in fatto di politica scettico; sono scettico sull'effetto di questa cura; la borghesia gaudente e scettica (F. De Sanctis)

Scolio

chiosa, annotazione

Sensazione

1 (siol.) l'unit elementare e non analizzabile di ci che si percepisce quando certi organi recettori sono stimolati: sensazione di caldo, di freddo, di fame CFR. estesio-, -estesia 2 (gener.) impressione, presentimento (+che, +di seguito da inf.): ho la sensazione che quel ragazzo nir male; ho la sensazione di essere stato imbrogliato 3 senso di viva impressione, stupore, sorpresa, interesse e sim., spec. nella loc. fare sensazione, gran sensazione, molta sensazione: le dichiarazioni del ministro

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hanno fatto sensazione | a sensazione, a forti tinte, che produce grandi effetti: dramma a sensazione

Simpatetico

che in perfetto accordo con le qualit, le caratteristiche, di altra persona o cosa

Simpatia

1 attrazione e inclinazione istintiva verso persone o cose: avere, nutrire, provare, sentire, simpatia per (o verso) qlcu. o qlco.; ispirare simpatia; entrare in simpatia a qlcu. | giudicare per simpatia, andare a simpatia, a simpatie, badare alle simpatie, e sim., giudicare con parzialit, seguendo le simpatie personali CFR. lo(1), -lo, -lia CONTR. antipatia 2 intesa sentimentale, propensione amorosa: tra loro c' una certa simpatia; una semplice simpatia; si tratta di simpatia, non di amore 3 caratteristica di chi simpatico: un tipo di una simpatia eccezionale 4 (med.) tendenza delle parti dell'organismo a subire le stesse malattie 5 (est.) fenomeno per cui in oggetti non posti a contatto tra loro si vericano le stesse modicazioni: scoppio per simpatia

Sorte

1 ipotetica forza misteriosa e sovrumana che si immagina presiedere agli avvenimenti umani e regolarne, secondo sue leggi imperscrutabili, lo svolgimento: la sorte ha voluto cos; la sorte volle che; sperare nella sorte; afdarsi, rimettersi, alla
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sorte; essere in balia della sorte; buona, cattiva, mala, sorte; sorte favorevole, sfavorevole, contraria, avversa, nemica; sperare nella buona sorte; imprecare contro la mala sorte | tentare la sorte, tentare la fortuna, spec. al gioco SIN. caso, destino, fato 2 condizione, stato, che tale forza superiore riserba agli uomini: essere contento, scontento, della propria sorte; compiacersi, lamentarsi, della propria sorte; avere una buona, una cattiva, sorte; (lett.) le sorti della patria | avere, toccare in sorte, possedere, ottenere, qlco. indipendentemente dalla propria volont: ha avuto in sorte una grande intelligenza | fortuna: avere sorte; V'auguro sorte (V. Aleri) | vita, condizione, futura: decidere della sorte di qlcu.; so quale sar la mia sorte; la tua sorte gi segnata | abbandonare qlcu. alla sua sorte, a quello che sar il suo destino, senza soccorrerlo, consigliarlo e sim. 3 evento fortuito, caso imprevisto: ebbe la sorte di conoscerlo | per sorte, per caso: si trov per sorte a passare di l | a sorte, a caso: fanciulli, donne, uomini, vecchi, si radunavano a sorte (A. Manzoni) | estrarre, tirare, a sorte, sorteggiare: tiriamo a sorte chi deve pagare

Soteriologia

nelle religioni, dottrina che riguarda la salvezza

Spirito di nezza

LEsprit de nesse, vale a dire la capacit di entrare nella sostanza del mondo sico, ssandone le varie bre costitutive attraverso l'intuizione immediata e spontanea; in un'estensione logica l'uno vale per la ragione, l'altro per il cuore. E pro124

prio nel cuore risiede lo slancio a far vibrare le corde dei sentimenti, il complesso di qualit che "deniscono" la persona, le sue modulazioni emotive, le sue articolazioni intellettuali.

Stato

1 lo stare, lo stare fermo: verbi di stato e verbi di moto | complemento di stato in luogo, V. luogo nel sign. 1 2 modo di essere, di trovarsi; condizione: lo stato delle cose, lo stato della questione; lo stato presente, futuro; essere in uno stato lacrimevole, pietoso, da far paura e sim.; essere in buono, in cattivo, in ottimo, in pessimo stato | stato di cose, situazione: Non voleva che l'amico potesse approttare di quello stato di cose (I. Svevo) | allo stato delle cose, nella situazione presente: allo stato delle cose non c'era da far altro che separarsi (F. De Roberto) | stato di fatto, insieme degli elementi oggettivi che costituiscono una realt: esaminare lo stato di fatto; non possiamo prescindere dallo stato di fatto | (burocr.) allo stato (degli atti), per ci che risulta al momento: allo stato, nulla risulta a questo ufcio | stato dell'arte, il livello cui giunta una data tecnica o (est.) lo stato attuale di un fenomeno, di una vicenda ecc. (calco sull'ingl. state of the art) | essere in stato di fare qlco., essere in condizioni tali da poterlo fare | (dir.) situazione di immutabilit di una sentenza: la sentenza fa stato fra le parti 3 modo di vivere, di persone o animali: stato di civilt; vivere allo stato selvaggio; vivere allo stato libero, brado; vivere in uno stato miserabile; vivere in stato d'indigenza 4 condizione economica e sociale: essere di umile stato; essere venuto di basso stato; essere salito in grande stato; cambiare, mutare, stato; migliorare il proprio stato | (assol.) buona posizione economica e sociale: farsi, formarsi, uno stato 5 condizione di una persona relativamente alla posizione che essa occupa nell'ambito della famiglia, della collettivit, della propria professione e sim.: stato nubile, celibe, libero, coniugale, maritale, vedovile; l'appassionatissimo umano stato di
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padre e marito (V. Aleri) | (dir.) situazione della persona connessa con la sua appartenenza alla comunit: stato di famiglia | stato civile, posizione giuridica di un individuo relativamente alla cittadinanza o ai vincoli familiari: atti dello stato civile; registro dello stato civile | (est., burocr.) documento comprovante tale posizione: stato di cittadinanza italiana; richiedere all'anagrafe lo stato di famiglia SIN. certicato | stato giuridico, posizione giuridica del dipendente dello Stato nei confronti dell'amministrazione statale | Stato clericale, religioso, laico, le differenti condizioni rilevabili in diritto canonico riguardo alla persona sica, che pu liberamente eleggere la condizione sacerdotale o religiosa, ovvero restare nel mondo | scegliere il proprio stato, decidere se sposarsi oppure no, se abbracciare la vita religiosa oppure no e sim. | gli obblighi, gli impegni, i doveri e sim. del proprio stato, quelli derivanti dalla particolare condizione in cui si nell'ambito di una collettivit, dalla professione che si esercita e sim. 6 condizione, situazione, di carattere eccezionale in cui si trova una persona, un gruppo di persone o una collettivit: essere in stato di accusa, di arresto; essere in stato di emergenza | stato d'assedio, disposizione diretta a mantenere l'ordine pubblico turbato da sommosse, con conseguente trapasso dei poteri dalle autorit civili a quelle militari | stato di guerra, condizione di tutto o di parte del territorio nazionale, determinata mediante decreti, in relazione alle necessit di difesa o di resistenza del Paese 7 condizione di salute, sia sica sia psichica: stato di salute; essere in buono o in cattivo stato di salute; essere in stato di debolezza, di prostrazione, di ubriachezza; essere in stato di gravidanza; essere in stato di depressione, di agitazione, di incoscienza, di ansia, di euforia | essere in stato interessante, in stato di gravidanza | condizione spirituale o morale: essere in stato di innocenza, di colpa | stato d'animo, condizione di spirito | stato di grazia, nella teologia cattolica, condizione di chi ha la grazia santicante; (g.) condizione di particolare euforia, rendimento, ispirazione e sim.: essere, sentirsi, in stato di grazia 8 (stat.) stato della popolazione, condizione, caratteri, in un dato momento, della popolazione considerata come un insieme di unit statistiche concrete

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9 (stor.) classe sociale, ordine: anticamente il popolo francese era diviso in tre stati | il Terzo Stato, la borghesia | il Quarto Stato, il proletariato | Stati generali, antico parlamento feudale francese, composto da rappresentanti dei tre ordini (nobilt, clero e borghesia); (est.) assemblea dei rappresentanti di un'organizzazione, di un organismo ecc.: gli Stati generali di un partito, di una regione

Status

posizione di un individuo in una struttura sociale | stato giuridico: status di un cittadino

Storicismo

1 orientamento culturale che tende a riferire ogni attivit e manifestazione umana al contesto storico in cui si sono formate e sviluppate: lo storicismo di Vico | indirizzo losoco, sviluppatosi in Germania nella seconda met del XIX sec., che in polemica con il positivismo rivendica l'autonomia delle scienze storiche rispetto a quelle naturali in nome dell'individualit e irripetibilit dei fatti umani 2 nella critica letteraria, studio delle matrici storiche e culturali di un testo, viste come prevalenti o generative rispetto ai fatti di forma CONTR. formalismo, nominalismo

Substrato (o Sostrato)

1 (geol.) strato sottostante a un altro: un sostrato di roccia


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2 (ling.) lingua parlata sostituita, per varie cause storiche, in una determinata regione, da un'altra di maggior prestigio | reazione, fenomeno di sostrato, l'inuenza che la lingua precedente ha esercitato sulla nuova modicandola 3 (g.) V. substrato 4 (los.) la sostanza, l'essenza di ci che resta immutato sotto la variet delle apparenze fenomeniche 5 (biol., agric., chim.) V. substrato

Sussumere

1 (los.) ricondurre un concetto particolare nell'ambito di uno pi generale.

Teismo

credenza in una divinit unica e trascendente | dottrina religiosa o losoca fondata su tale credenza

Teocentrismo

indirizzo di pensiero che pone Dio come centro e ne di ogni pensiero e attivit umana

Teodicea

parte della teologia che tratta della giustizia di Dio e spiega l'esistenza del male in rapporto ad essa | teologia naturale
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Teologia

scienza e studio della natura di Dio | trattazione speculativa che, all'interno delle singole religioni, ha per oggetto Dio, la sua azione e i suoi attributi; (est.) insieme di teologi: teologia cristiana, musulmana, greca | teologia naturale, nella terminologia cristiana, scienza dell'esistenza e provvidenza di Dio, fondata sui dati della sola ragione | teologia biblica, che riguarda la nozione di Dio nelle Scritture | teologia speculativa, dogmatica, che riguarda le verit rivelate e i dogmi | teologia pratica, morale, scienza delle regole di vita cristiana, come via per giungere a Dio | teologia pastorale, concernente le obbligazioni di chi ha cura di anime | teologia positiva, che ricava dalle fonti della rivelazione le verit e le propone semplicemente | teologia mistica, relativa alle esperienze massime del rapporto religioso | teologia negativa, che tratta della accessibilit conoscitiva di Dio solo attraverso attributi negativi | teologia della morte di Dio, movimento americano che riconosce validi alcuni principi del Cristianesimo, accogliendo anche posizioni agnostiche o atee

Teologia negativa

teologia che tratta della accessibilit conoscitiva di Dio solo attraverso attributi negativi

Teologico

attinente a teologia: disputa teologica; studi teologici | il problema teologico, quello dell'esistenza di Dio

Teoria
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1 formulazione sistematica dei princpi propri di una dottrina losoca, un sapere scientico, un movimento artistico o culturale: la teoria platonica delle idee; teoria della relativit, degli insiemi CFR. -logia 2 complesso dei precetti che servono di guida alla pratica: la teoria del maneggio del fucile | (spreg.) eccesso di elaborazione teorica: perdersi nella teoria | in teoria, teoricamente CONTR. pratica 3 sistema, modo di pensare: non condivido le sue teorie sull'amicizia SIN. idea, opinione 4 (lett.) processione, corteo, la, slata: passavano lunghe teorie di cavalli carichi di frumento (G. D'Annunzio)

Teoria cellulare

La teoria cellulare afferma che tutti gli esseri viventi sono formati da una o pi cellule. Ogni cellula deriva da una pre-esistente cellula. Ogni cellula una unit organizzativa e autonoma

Tollerante

1 che in grado di tollerare: essere tollerante del freddo, delle fatiche; un ragazzo poco tollerante della disciplina 2 che dimostra tolleranza, spec. nei confronti delle idee altrui: una persona tollerante, dal carattere tollerante CONTR. Intollerante

Trascendentale

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1 (los.) che trascende la realt sensibile | nella scolastica medievale, detto di propriet comune a pi enti che trascende la distinzione in categorie: attributi trascendentali | nella losoa di Kant, detto della condizione per cui le cose possono divenire oggetto di conoscenza a priori 2 (est.) eccezionale, straordinario: non c' nulla di trascendentale in quello che fa

Trascendente

1 (los.) che trascende la realt sensibile | (los.) che al di l dei limiti della conoscenza possibile CONTR. immanente 2 (mat.) non algebrico, detto di numero, funzione, curva, supercie, e sim.: equazione trascendente

Trascendere

1 oltrepassare, superare: Colui lo cui saver tutto trascende (Dante Inf. VII, 73) | attraversare salendo 2 (los.) superare un limite o una condizione, detto di ci che esiste al di sopra o al di fuori della realt

Umanesimo

1 movimento culturale sorto in Italia alla ne del XIV sec. e diffusosi in tutta Europa no al sec. XVI, caratterizzato dal riorire degli studi classici e dall'affer-

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marsi di una concezione della vita basata sulla riscoperta di autonomi valori umani e storici 2 (est.) qualsiasi concezione della vita, o corrente spirituale, fondata su valori analoghi 3 (est.) interesse per gli studi lologici o classici

Umanismo

1 (raro) umanesimo 2 (lett.) concezione del mondo basata sulla centralit dell'uomo e dei valori umani: la religione lascia le altezze del soprannaturale e s'impregna di umanismo e di naturalismo (F. De Sanctis)

Umore

1 (psicol.) disposizione interna per un certo tipo di risposta emotiva, come l'allegria, la tristezza, l'eccitazione, la depressione e sim. | correntemente, indole, carattere: un vecchietto d'umore bilioso, irascibile; essere di umore bizzarro, bisbetico, gaio, tetro | bell'umore, V. bellumore 2 (est.) disposizione momentanea dell'animo: essere di cattivo, di pessimo umore; sempre di umor nero; una notizia che mi ha messo di ottimo umore | buon umore, V. buonumore | mal umore, V. malumore | (spec. al pl.) mutevole opinione, tendenza, gusto: gli umori dell'elettorato; adeguarsi agli umori del pubblico

Universale

1 dell'universo sico: attrazione universale; gravitazione universale


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2 relativo a tutte le cose inanimate o a tutti gli esseri viventi: principio sico universale; le leggi universali della natura; la volutt dello sparire individuale nella vita universale (F. De Sanctis) 3 (los.) detto di ci che comune a tutti gli enti appartenenti a uno stesso insieme e che costituisce attributo di tutti gli individui della stessa classe: concetti, valori universali 4 che riguarda il mondo intero e l'intera umanit: pace, storia universale; diluvio universale | giudizio universale, V. giudizio nel sign. 5 | lingua universale, lingua articiale creata per le comunicazioni internazionali | (est.) di vastissima portata, d'importanza mondiale: questioni universali; problemi di portata universale 5 relativo a una totalit di individui, che riguarda tutti gli uomini di un determinato Paese, ambiente, ceto, categoria e sim.: cordoglio, plauso, consenso universale; essere oggetto di universale ammirazione; godere di una stima universale; fatto segno all'universale rispetto | suffragio universale, V. suffragio SIN. generale, totale

Vattenkanna

Annafatoio in svedese

Vecchio Continente

Con il termine Vecchio Mondo (talvolta anche Continente Antico o Mondo Antico) ci si riferisce a quelle parti della Terra note agli europei prima dei viaggi di Cristoforo Colombo; esse includono Europa, Africa e Asia (collettivamente chiamate Eurafrasia), e le isole circostanti.

Verit
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1 condizione di ci che vero: la verit di una notizia, di un'informazione, di un'ipotesi CONTR. falsit 2 ci che corrisponde esattamente a una determinata realt: dire la verit, tutta la verit, nient'altro che la verit; sapere, conoscere, cercare, scoprire la verit; ammettere, negare la verit; modicare, svisare, travisare, deformare la verit; questa la pura verit; questa la verit sacrosanta | esposizione della verit dei fatti, ad opera delle parti del processo o dei testimoni | la bocca della verit, (g.) persona che non mente | siero della verit, farmaco ad azione nervosa centrale, spec. barbiturico, che rimuove le inibizioni nel soggetto, favorendo la disponibilit al dialogo, usato per ottenere da qlcu. informazioni altrimenti tenute nascoste | di' la verit, invito a parlare sinceramente | per dire la verit, a dire la verit, per essere sincero; a dire il vero, in realt | PROV. la verit vien sempre a galla 3 ci che corrisponde esattamente a una rappresentazione astratta del vero e che viene considerato certo, assoluto o inconfutabile: le verit scientiche; una grande, una profonda verit; verit indiscutibili, incontrovertibili, ovvie, evidenti | verit rivelata, che stata manifestata agli uomini da Dio nella rivelazione | verit di fede, che, essendo rivelata, deve essere accettata per fede, senza necessaria dimostrazione della ragione 4 ci che vero in senso assoluto: cercare la verit; io sono la via, la verit, la vita | in verit, in verit vi dico, formula con cui nei Vangeli sono introdotte le pi solenni affermazioni del Cristo | in verit, per verit, per la verit, veramente: in verit io non ho visto nulla

Virt

1 disposizione morale che induce l'uomo a perseguire il bene e a praticarlo costantemente, tanto nell'ambito della sua vita privata che di quella pubblica: insegnare la virt; virt civile; dimostrare la propria virt; qui la virt bandita, perseguitata
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2 nella teologia cattolica: virt naturale o virt morale, costante disposizione dell'anima a fare il bene, che si acquista per la sola forza dell'uomo | virt soprannaturale o teologale, disposizione infusa da Dio che ordina l'uomo alla felicit soprannaturale e che si riceve, insieme con la grazia santicante, per mezzo dei sacramenti o per amore della carit | virt cardinali, le quattro principali virt naturali, cio prudenza, giustizia, fortezza e temperanza | virt teologali, fede, speranza e carit | virt eroica, ogni virt teologale o cardinale che, praticata secondo perfezione o eroicit, attribuisce la santit 3 (lett.) persona virtuosa: virt viva spezziam, lodiamo estinta (G. Leopardi) 4 (est.) qualit positiva, pregio, dote: possedere molte virt; la sua unica virt; essere un modello d'ogni virt; avere la virt della discrezione, della riservatezza; e scrivo e scrivo e ho molte altre virt (G. Carducci) | fare di necessit virt, adattarsi alle circostanze | (lett.) abilit, preziosit, virtuosit: virt di artece, di scrittore CONTR. vizio

Volitivo

1 (los.) di volont, relativo alla volont: atto volitivo; virt, facolt, attivit volitiva 2 che dotato di una volont forte e determinata: carattere volitivo; persona volitiva | che rivela tale volont: sguardo volitivo; viso maschio e volitivo 3 (gramm.) detto di forma verbale che esprime una volont

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Sapere Aude!

Materia: Filosoa Classe: IV A Codice: vH42a8Sy7


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