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by Paolo Ceccarelli
Prefazione pag. 8
Capitolo 1 pag. 13
BREVE STORIA DI VITA DA TRADER
La Borsa…… io posso ?
La fortuna dei principianti
Le prime batoste,
lo scoppio della bolla di Internet e oltre.
Imparare dai propri errori……..
ma PRIMA che sia troppo tardi !
Capitolo 2 pag. 22
CONOSCENZA GENERALE DEI MERCATI
Orsi e Tori
I Futures
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Capitolo 3 pag. 27
IN RETE TROVI TUTTO
Capitolo 4 pag. 28
LE MANI FORTI, GLI SQUALI DEL MERCATO
Capitolo 5 pag. 37
CENNI DI PSICOLOGIA DEL TRADER
Capitolo 6 pag. 40
MOMENTI DI MERCATO DA EVITARE
FARE TRADING IN CERTI GIORNI
E’ PIU’ PERICOLOSO
-3-
Capitolo 7 pag. 43
CHE TRADER SEI ?
INTRADAY, MEDIO O LUNGO TERMINE
Capitolo 8 pag. 45
ANALISI TECNICA E FONDAMENTALE
LE CANDELE GIAPPONESI
Capitolo 9 pag. 47
STUDIO DEI GRAFICI
Le trend lines
Supporti e resistenze
Accumulazione e resistenze
Figure di consolidamento e inversione
Gli oscillatori e i volumi
I Gap
Fibonacci e Elliot
-4-
Capitolo 10 pag. 68
LA FONDAMENTALE IMPORTANZA
DEI VOLUMI
Capitolo 11 pag. 72
LA GIORNATA TIPO DEL BUON TRADER
Quando entrare ?
Capitolo 12 pag. 83
IL TRADING INTRADAY, TECNICHE E TIMING
-5-
Capitolo 13 pag. 86
LO STOP LOSS
DA STRUMENTO DI PROTEZIONE
A STRUMENTO DI ESTINZIONE
Lo Stop-Loss monetario
Il “Risk-Meter”
ci aiuta a decidere la dimensione dello Stop-Loss
Capitolo 14 pag. 97
RIEPILOGO E COMMENTO DEGLI
ERRORI TIPICI
I comportamenti virtuosi
Errori da evitare
-6-
Capitolo 15 pag. 103
RISPARMIA TEMPO
CON GLI INDIRIZZI WEB GIUSTI
-7-
PREFAZIONE
Alla
fine ho
deciso di scrivere
convinto che, raccontare
il mio percorso di vita fatto da
quando ho scoperto la Borsa, possa
essere di aiuto a molti per metterli in
guardia dai pericoli di questo modo di
investire i propri risparmi ma soprattutto
per cercare di spronarli a prepararsi
meglio prima di continuare a
rischiare sudati risparmi
nell’acquisto di
titoli azionari.
Via via che il libro prosegue, si troveranno informazioni sempre più tecniche, in
quanto nella mia storia questo è stato un processo molto graduale ( fin troppo
purtroppo ) e come spesso accade a chi si avvicina al mondo della Borsa.
Il tema affrontato nel titolo del libro avrà un intero capitolo, dove analizzeremo gli
stop-loss come strumenti necessari; ma vedremo anche come gli operatori
professionisti tentano di farci “morire di Stop-Loss”.
Ricorda comunque che tutto ciò che troverai in questo e in altri libri o in rete che ti
verrà indicato come metodo di trading profittevole, è solamente un parere e una
interpretazione. Infatti l’attività di investitore è più un’arte che una scienza ed ognuno
deve mettere in pratica questa arte a seconda delle proprie capacità ed attitudini.
Creati quindi un TUO METODO DI TRADING, usa tutto ciò che leggi come e base
e come spunto di riflessione ma poi VAI DA SOLO E CON LA TUA TESTA.
Avrai dalla tua parte il vantaggio della velocità, che nei mercati degli anni 2000 è il
fattore determinante. Ciò che leggerai nella maggior parte dei libri scritti nel passato
fa riferimento a mercati che avevano una velocità mooolte volte più bassa di quella di
oggi, e tutta una serie di consigli e atteggiamenti da tartaruga o bradipo sono stati
spazzati via dall’avvento del trading on line in vasta scala.
Anche in rete troviamo tantissime informazioni sul trading con commenti e
suggerimenti operativi, ma la maggior parte di essi sono ormai stagionati come dei
baccalà…….. raccontano di atteggiamenti e modi di operare che con il crollo
dell’ultimo trimestre del 2008 e quello ancora peggiore del primo trimestre 2009
sono stati superati tanto da sembrare preistoria.
Una frase per tutte come esempio del cambio epocale che abbiamo vissuto :
“In Borsa nel lungo periodo si guadagna sempre”. Oggi cominciamo a chiederci se la
vita media di una persona è sufficiente per essere definito un lungo periodo !!
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Se pensi che fare trading on line ti consentirà di fare profitti facili e veloci ti consiglio
di fare una di queste due cose :
• lascia perdere il trading e compra gratta e vinci o scommetti sul calcio;
sicuramente perderai meno soldi e le probabilità di fare qualche profitto
saranno maggiori con un po’ di fortuna
• leggi questo libro fino alla fine per capire quanto è difficile fare profitti con
la borsa e quanto è importante studiare e fare pratica
Fare trading con successo significa fare operazioni profittevoli in quantità maggiore
di quelle in perdita; e sarà impossibile in qualunque fase della tua “carriera” non
sbagliare un colpo. Operare con calma e con attenzione è l’unica ricetta vincente per
fare parte di quella esigua percentuale che le statistiche ci indica come Traders
vincenti.
Un profitto del 3% in una settimana è nulla ? Prova a fare questo conteggio con
me : partiamo con una base iniziale di 10.000 euro e mettiamoci sopra 3 punti
percentuali per ogni settimana di un anno ( un titolo il 3% di oscillazione lo può fare
anche in un solo giorno… ). Sapete quanto possiamo avere in mano dopo un anno ?
Se vogliamo lasciarci un paio di settimane di ferie senza operare, alla fine di un anno
di trading possiamo avere in mano € 40.000 ! Incredibile ma vero, ma purtroppo la
realtà non è mai così rosea e il rischio perdite si materializza di frequente. Restando
nell’ambito del nostro esempio, se partendo da 10.000 euro si fanno due settimane
positive con un +3% ed una negativa con un -5% di avrà un risultato dopo 50
settimane di un capitale totale di circa 12.000 euro con un profitto ante imposte di
“soli” 2.000 euro. Da queste simulazioni si comprende immediatamente quanto
è importante non prenderle ! O quantomeno prenderne poche ( di operazioni in
perdita ), e possibilmente piccole. Il pugile che vince un match importante, lo fa
perché ha messo a segno più colpi giusti del suo avversario ma non perché non ha
ricevuto neanche un cazzottone…….
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Rileggete una seconda volta il libro dopo averlo finito, perché ho si cercato di
graduare il livello di difficoltà dei termini e dei concetti per agevolare ogni lettore,
ma spiegare tutto senza mai usare nessun termine tecnico soprattutto nei primi
capitoli è risultata impresa impossibile. In seconda lettura molti concetti potrebbero
essere quindi compresi e fatti propri in misura maggiore. Vi verrà poi voglia di
approfondire tutti quei concetti o sistemi di trading che credete più vicini alle Vostre
caratteristiche / capacità / possibilità di investimento. Vedrete nei 38 passi per
diventare un buon trader quante volte si crede, sbagliandosi, di aver capito i segreti
dell’investitore di successo.
Ancora una cosa…….. !! Prima di entrare nel vivo del libro e per i lettori che
conoscono l’inglese, leggetevi questi 38 passi per diventare un trader. Ritengo questo
pezzo veramente eccezionale perché la maggior parte dei passaggi li ho veramente
vissuti sulla mia pelle e credo sia lo stesso per il 99% dei traders. Ho deciso di
lasciarli in lingua originale perché convinto che traducendoli avrei fatto scomparire la
vena poetica con la quale sono stati scritti. Per chi non conosce l’inglese invece dico
di non preoccuparsi ( anche se è ora che lo imparino ) perché nel libro i 38 passi sono
abbondantemente analizzati e approfonditi.
Ah, dimenticavo….., io credo di essere tra il 22° e il 25°……. e Voi ?
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Capitolo 1
BREVE STORIA DI VITA DA TRADER
La Borsa…… io posso ?
Era il 1999 quando un caro amico mi parlò della Borsa…….. fino a quel momento
per me era solo un numero che ascoltavo alcune volte distrattamente nei TG e poco
altro……. ma l’entusiasmo di chi me la raccontava mi incuriosì fortemente.
Arrivò presto anche il giorno del primo acquisto, andai in banca e dopo un po’ di fila
entrai nell’ufficio del responsabile titoli…………( è sconvolgente oggi ripensare a
situazioni del genere ! )………. dopo un po’ di convenevoli mi fece la domanda :
Cosa compriamo ? Generali e Telecom Italia fu la mia risposta, e dopo un ulteriore
commento dove mi veniva indicata la variazione percentuale del giorno dei due titoli
si compilava il modulo di acquisto.
Con una telefonata il giorno successivo si scopriva se l’acquisto o la vendita era
andata a buon fine, e poi via con televideo o quando possibile sui siti internet per
vedere nei dati ritardati di una ventina di minuti come stava andando la situazione.
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Una grande innovazione fu poi la possibilità di passare ordini telefonici, l’operatore
titoli della banca ti preparava al via della registrazione e poi ti faceva tutte le
domande necessarie per compiere l’operazione. Fantastico ! E molto pratico.
Era il momento dei titoli del “Nuovo Mercato” cioè titoli di aziende con tecnologie
avanzate e aziende legate al fenomeno Internet. Le performance dei titoli di questo
mercato erano stupefacenti e quasi ogni giorno i telegiornali parlavano delle
spettacolari crescite a due cifre delle azioni di queste aziende.
Grande era anche il numero delle nuove aziende che si quotavano, anche lì i primi
giorni della quotazione erano spettacolari : crescite dal 20 al 50 % dal prezzo della
forchetta iniziale con la quale era stata fatta l’offerta pubblica di vendita.
Potete immaginare cosa succedeva nell’ufficio borsa delle nostre banche i giorni
precedenti l’offerta di azioni di nuove società……….. raccomandazioni a non finire
per farsi assegnare dei pacchetti ( allora non si poteva comprare quante se ne
volevano ), limiti all’acquisto per accontentare tutti, litigi tra noi clienti della banca
su chi era prima in fila come accade nelle aperture di nuovi ipermercati quando
“regalano” televisori e telefonini a prezzi mai visti !!
Poi si passò addirittura all’assegnazione dei pacchetti di titoli nuovi AD
ESTRAZIONE. Eravamo arrivati ad assimilare gli acquisti in borsa alla Lotteria !
Nel caso di Tiscali, solo un investitore su 60 venne "accontentato", pagandola al
prezzo iniziale di offerta (quello di OPV), 46 euro. Il lotto minimo di 40 azioni allora
fece sborsare ai fortunati "estratti" solo 1840 Euro (circa 3 milioni e mezzo di lire)
E io non fui ovviamente tra i fortunati quando volevo a tutti i costi prendere un
pacchetto di Tiscali……. compilai il modulo di richiesta azioni senza molte speranze,
e infatti il giorno prima della quotazione mi chiamò il mio referente della banca con
la brutta notizia della mancata assegnazione. Tremenda delusione ! Ero convinto
come tutti che Tiscali sarebbe cresciuta appena entrata in quotazione e quindi non mi
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diedi per vinto. Inoltrai un ordine per la prima mattinata di quotazione di alcuni punti
percentuali più alto della quotazione di apertura prevista ( quella che tutti avevano
pagato al momento dell’assegnazione ) e mi misi in trepida attesa; la mia
perseveranza fu premiata e nella prima mezz’ora di contrattazioni le Tiscali
entrarono nel mio conto titoli !!!
Prima della chiusura della borsa tornai a guardare la quotazione del titolo…..non
credevo ai miei occhi…….. ERA CRESCIUTO DEL 50% IN UN SOLO GIORNO !!
La mattina dopo mi sbrigai a vendere tutto, avevo guadagnato circa € 900 in una
sola giornata, era l’equivalente del mio stipendio di un mese !
La Borsa mi aveva completamente conquistato e da quel giorno divenne una
ingombrante compagna della mia vita ( non mi rendevo ancora conto in che cosa mi
ero avventurato …… ).
Dopo quello storico giorno continuai per qualche mese a comprare e vendere titoli
soprattutto del Nuovo Mercato, e nella maggior parte delle volte mi andava bene,
ma mai ebbi il coraggio di rimanere dentro un titolo per troppo tempo perché tutti
dicevano che era impossibile che il mercato potesse continuare a crescere a quella
velocità. Se solo fossi rimasto dentro a Tiscali avrei guadagnato ai suoi massimi di
marzo ben € 38.000, infatti il lotto iniziale era di 40 azioni e arrivò a quasi 1000
euro per azione.
Ma nulla di tutto questo accadde, ricordo che Telecom Italia mi pagò la settimana
bianca e poco altro di notevole.
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Le prime batoste, lo scoppio della bolla di Internet e oltre
Mese di Marzo 2000 .ed .io avevo deciso di .comprare un lotto. importante di un
titolo allora .molto in voga : SEAT-TIN IT a circa 7 .euro per azione
……… sono entrato ai massimi……..
N. B. :
tutti gli errori tipici
saranno commentati nel
dettaglio nel capitolo 14
Era arrivato il momento. Era atteso ma non era possibile prevederne il giorno.
Il Nasdaq, l'indice dei titoli Hi-Tech americano, e punto di riferimento per il Nuovo
Mercato nostrano ed Europeo iniziò a ridimensionarsi. Fu il panico, i titoli Hi-Tech
che tutti ieri volevano, oggi non li voleva più nessuno, migliaia di Trader On Line si
stavano scottando, me compreso. Il solo giorno 20 aprile 2000 un -9,67% per il
Nasdaq, ha portato il ribasso a ben oltre il 30% dai massimi. Nei forum e nei
newsgroup dedicati alla Borsa si respirava un'aria da tragedia. Sembrava che quei
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rialzi euforici che caratterizzarono gli indici dei titoli tecnologici tra dicembre '99 e
marzo 2000, non dovessero avere fine. Ora, al contrario pareva che il Nasdaq non
riuscisse a trovare il fondo dal quale ripartire: l'indice Hi-Tech di Wall Street infatti,
dagli oltre 5.000 punti di marzo, scese, davanti all'incredulità di molti, sotto i 2.600.
Questa correzione salutare ci doveva essere. Certo, erano davvero pochi gli analisti
che l'avevano prevista di tale portata. Come al solito, coloro che in un mercato
euforico al rialzo, hanno opinioni negative, vengono demonizzati: chi ci credeva al
Nasdaq a 2.600 punti quando quotava 4.500 e saliva del 3-5% quotidiano? Ben pochi.
E proprio davanti all'incredulità degli investitori, si consumarono forti ribassi.
La New Economy, il mito del guadagno facile con le IPO, dei titoli miniera d'oro,
sembravano essersi dissolti.
Tornando alle mie Seat-Tin It, era la prima volta che affrontavo una perdita
importante e rimasi annichilito. Ogni giorno che passava guardavo la quotazione
scendere incredulo dopo la vita facile dei mesi passati, con la continua speranza di
una inversione di tendenza che non avvenne mai. Quando la discesa sembrava
rallentare, mediai la perdita con ulteriori acquisti non ottenendo altro risultato che
peggiorare la situazione.
Entrai nella fase cassettista per necessità, cioè entrai nell’onorevole club di coloro che
tengono i titoli per lunghi periodi con la convinzione che “nel lungo periodo la borsa
premia”. Poi un giorno di novembre del 2000 mi svegliai e decisi che era abbastanza
e che Seat non si sarebbe mai più ripresa dai 2,60 euro, decisi quindi di vendere e di
rendere la perdita da virtuale a reale.
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Finché sono azioni con la loro quotazione è una cosa, ma quando diventano euro del
tuo conto corrente è completamente un’altra e i miei euro si erano ridotti di due terzi.
La sensazione di frustrazione fu molto pesante, ma il desiderio di rifarsi era sempre
nella mia testa e non mi consentì di abbandonare la lotta. Così mi misi subito a
cercare un titolo per poter recuperare rapidamente le perdite subite. In quel periodo
STMicroelectronic mi sembrò quello che più faceva al mio caso. Un’azienda di
semiconduttori in un periodo di forte crescita del mercato dei telefonini mi sembrò
una scelta oculata nell’ottica del : “è impossibile che la New Economy sia finita del
tutto”.
Non mi guardai per niente attorno, non mi accorsi che eravamo entrati nell’era dei
titoli bancari e dei titoli energetici; i tecnologici mi avevano dato troppe
soddisfazioni in passato che non riuscivo nonostante gli schiaffoni ricevuti a
concepire altro investimento al di fuori di essi……..
Feci le mie operazioni di Trader di medio periodo, alcune positive e alcune negative,
ma dal confronto dei due grafici che seguono si può ben vedere com’è più facile la
vita del Trader che sceglie il cavallo giusto al momento giusto. A prescindere
dall’abilità e dalla preparazione delle singole operazioni, avere il trend di fondo a
proprio favore cambia completamente la misura del risultato finale. Il grafico dei 5
anni 2001-2005 di STM è stato prevalentemente in discesa , mentre quello di ENI
prevalentemente in salita.
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mondiali avevano tutte perso una decina di punti….. ormai era troppo tardi per uscire
per colpa di un attentato terroristico…… e rimasi dentro con la mia amata STM..
Nei 10 giorni successivi il panico da guerra di religione fece dei danni veramente
gravi anche ai mercati oltre alla società civile e al nostro stile di vita. Io decisi di
uscire dal mio investimento quando la mia STM era passata da 40 a circa 25 euro.
La mia uscita fu non proprio ai minimi, che furono toccati il 21 settembre, ma quasi;
e mi decisi di rientrare qualche giorno dopo la ripartenza dei mercati che
recuperarono quasi tutto entro i primi giorni di ottobre.
Vennero poi altri mesi neri fino alla fine del 2002, ma non essendo caratterizzati da
crolli clamorosi fu possibile gestire meglio la situazione.
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Imparare dai propri errori…….. ma PRIMA che sia troppo tardi !
Poi venne finalmente un lungo periodo di tranquilla crescita dei mercati che è durato
dagli inizi del 2003 fino alla metà del 2008. Durante quei periodi ho cominciato a
fare ricerche in internet per approfondire le mie conoscenze e per scambiare pareri
con altri Traders dai quali contavo di imparare l’arte.
11 settembre
Nella mia esplorazione mi sono imbattuto in una miriade di siti e di forum, devo
dire che ho imparato molto anche se con estrema fatica ! Tutti raccontavano le stesse
cose ma in modo troppo spersonalizzato. Si rischiava di passare ore per leggere
sempre i soliti 10 concetti triti e ritriti con pochissimi consigli pratici.
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Tutto questo libro è invece impostato cercando di stare sempre con i piedi per terra,
analizzando i problemi le emozioni e le difficoltà di tutti i giorni di un trader
dell’anno 2009 che è stato investito da una crisi economico-finanziaria epocale e che
cerca una bussola per uscire dalla tempesta con le ossa meno rotte possibile.
Ricorda che il trading non può assolutamente essere definito una scienza in quanto
non ha nessuna regola fissa e immutabile, quindi è un’attività che non può essere
svolta con successo con metodi matematici né statistici, è sempre l’uomo ( il Trader )
che fa la differenza con la sua capacità intuitiva blindata da preparazione psicologica
e tecnica.
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Capitolo 2
CONOSCENZA GENERALE DEI MERCATI
Iniziamo con questo capitolo a delineare la figura di chi vuole fare trading, cosa deve
conoscere, a che informazioni deve dare retta e a quali no.
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Passando ad informazioni più tecniche, è necessario sapere che la nostra povera
Borsa Italiana molto piccola per capitalizzazione rispetto alle principali borse
mondiali.
E’ facile quindi immaginare come l’andamento dei nostri indici sia fortemente
influenzato da quelli più importanti ed in particolare da quelli Americano e
Giapponese. E’ quindi importante conoscere lo stato di salute quantomeno
dell’economia statunitense, informandosi continuamente su che cosa sta accadendo in
quel paese, quali sono i settori che stanno trainando i mercati e quali vanno a
rimorchio o peggio sono in difficoltà. Tutto questo, anche se non si riflette subito
nella nostra economia reale, viene quasi sempre incorporato piuttosto rapidamente
nelle quotazioni dei titoli del nostro indice.
Info sull’economia americana se ne hanno in continuazione, ma in realtà le più
puntuali credo si ottengano leggendo o ascoltando i commenti di chiusura del DOW
JONES o del NASDAQ. Il Tg delle 22,00 di Sky ad esempio inizia con un
approfondito commento sulla giornata americana, ulteriori commenti vengono poi
fatti sul canale Class CNBC ( Bloomberg in Italiano purtroppo è “svampato”…..).
Le aperture dei nostri indici sono quindi strettamente correlate a ciò che è successo
durante la notte a New York e a Tokyo !! Ma sarebbe troppo facile se i nostri indici
aprissero con la stessa variazione percentuale fatta la sera precedente in America o la
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mattina presto in Giappone ………….. il movimento di apertura italiano dipende in
buona parte da un calcolo matematico e in misura minore dal succedersi delle storie
di due borse mondiali con i loro pesi relativi.
Vedremo nel dettaglio nel capitolo dedicato al trading intraday come
approfittare di questa possibilità di prevedere il movimento di apertura del
nostro indice facendo operazioni nella prima ora di contrattazioni.
Durante l’orario di chiusura dei mercati americani sono poi i cosiddetti “futures” ad
influenzare le nostre quotazioni. I Futures sugli indici di borsa o su singoli titoli
non sono altro che una scommessa futura sull'andamento degli indici o dei titoli in
questione. Se pertanto compri un future su un titolo o indice scommetti che alla
scadenza prevista dal contratto il titolo sottostante valga di più del momento in cui
l'hai comprato, in tal modo - se azzecchi la scommessa - venderai il futures
lucrandone il guadagno. Se invece vendi allo scoperto un futures scommetti sulla
discesa del sottostante, pertanto ad un certo momento - se azzecchi la scommessa -
comprerai il futures a un prezzo più basso di quello di acquisto chiudendo la
posizione e lucrandone la differenza. Anche non operando personalmente sui
futures degli indici statunitensi, noteremo quanto essi siano incidenti sull’andamento
intraday degli indici nostrani.
Poi ci sono gli eventi macroeconomici della giornata, anch’essi molto spesso creano
turbolenze nelle quotazioni. E utile essere preparati a queste evenienze e per far ciò ci
aiuta ad esempio un sito che si presenta come segue :
La capacità d’identificare queste fasi e questi movimenti potrebbe aiutarci nella scelta
dei temi da cavalcare, infatti talvolta le differenze di performance nel medio periodo
sono così accentuate da far rizzare i capelli. Abbiamo visto nel capitolo in cui
raccontavo la storia dei miei primi anni di trading quanto mi è costato insistere su
STM ( tecnologico ) anziché scegliere ad esempio ENI ( energetico ).
Alcuni settori sembrano, infatti, beneficiare più di altri durante le fasi iniziali di
crescita dell’economia, mentre altri settori sembrano beneficiare maggiormente nei
periodi di declino. Il grafico che segue prova a schematizzare le principali tendenze
dei settori in relazione agli andamenti del ciclo economico ( linea verde ) e del ciclo
borsistico ( linea rossa )
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Provando a leggerlo assieme possiamo vedere per prima cosa come la linea rossa
delle quotazioni delle borse tende sempre ad anticipare il ciclo dell’economia reale
( linea verde ). Per quanto riguarda i settori, notiamo come i titoli tecnologici e
immobiliari siano da preferire nei momenti in cui le Borse ( linea rossa ) sono in
ripartenza dal fondo ma mentre l’economia reale è ancora in discesa. Perfetta
fotografia della situazione che stiamo vivendo in questo secondo trimestre 2009.
Sarebbe stato opportuno scappare entro la scorsa estate 2008 dai finanziari e dagli
energetici in quanto avevamo toccato con la linea rossa i massimi dei mercati
borsistici ed avremmo dovuto ruotare su utilities, servizi e beni di largo consumo.
In realtà una crisi pesante come quella di fine 2008 e inizi 2009 ha spazzato via tutto
e saremmo dovuti scappare proprio dagli investimenti in borsa…….
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Capitolo 3
IN RETE TROVI TUTTO - IMPOSTA LA TUA “Website-Selecion”
Basta saper cercare ma ci vuole molto tempo e costanza, per evitare mille ripetizioni
e dati spesso obsoleti.
Nel capitolo 15 troverai tutti i siti che ritengo i migliori e i più aggiornati per tutte
le necessità quotidiane del Trader suddivisi per categorie. Migliori forum on line,
migliori news economiche, migliori commenti sulle giornate borsistiche, migliore
analisi tecnica giornaliera con grafico di tutti i titoli del SPMib, migliori grafici a 10
minuti dei futures Nasdaq ecc. Io considero la mia Website-Selection come una
miniera d’oro che ho trovato scavando per anni nella rete e gettando via la terra
inutile selezionando solo le pepite.
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Capitolo 4
LE MANI FORTI - GLI “SQUALI” DEL MERCATO
Il mercato nel quale operiamo è lo stesso per tutti, forse non ci rendiamo conto ma
contemporaneamente a noi stanno guardando il titolo ad es. ENEL tutti gli gli
investitori del MONDO !! La forza economica di ciascuno è diversa e potete
immaginare quanto siamo piccoli noi Traders rispetto a molti altri.
Essere coscienti di questo è il punto di partenza per capire che qualcuno può avere
anche la forza di portare il mercato ( o la quotazione di un singolo titolo ) dove vuole
lui e non dove potrebbe andare senza alcuna manipolazione.
La direzione che danno al mercato tali operatori, che definiremo squali per meglio
comprendere la loro attitudine e dimensione, può dipendere sia da loro necessità di
raggiungere certe quotazioni per chiudere operazioni precedenti; altre volte può
anche essere in funzione di una informazione che hanno avuto in anticipo.
Conoscere fatti influenti prima degli altri può fare la differenza, ma può farla anche di
più enfatizzare informazioni sbagliate creando aspettative ai piccoli operatori del
mercato che poi si riveleranno infondate.
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Per continuare ad usare la metafora degli SQUALI, siamo noi che entriamo in acqua
con un’attrezzatura subacquea ( preparazione e strumenti tecnici ) nettamente
inadeguata rispetto a loro che nell’acqua ci sono nati e comunque ci sguazzano tutti i
giorni !! Loro faranno il possibile per farci credere che il mercato prenda delle
direzioni piuttosto che altre, riusciranno a vedere dove abbiamo posizionato i nostri
ordini di entrata o di uscita e faranno arrivare i prezzi fino a li solo se vorranno
oppure fermeranno il prezzo un attimo prima dell’esecuzione della nostra entrata
oppure della nostra uscita in guadagno.
Vi è mai successo di non vedere eseguito il vostro ordine per una piccolissima
differenza di prezzo ? Vi siete chiesti perchè ?
Gli squali faranno di tutto fino a che noi finiremo le nostre bombole di ossigeno e
rimarremo inermi in attesa del loro ultimo morso……
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La stessa operazione e alla stessa ora è stata effettuata anche su ATLANTIA con una
escursione ancora più marcata, quasi 6 punti percentuali, in questo caso
evidentemente chi può vedere nei book i nostri ordini si è reso conto che verso l’alto
non c’era nulla di interessante e gli è stato sufficiente “mangiarsi” tutte i titoli di chi
aveva deciso che sotto una certa quotazione avrebbe venduto.
Come potete vedere dal secondo grafico di ATLANTIA, nel grafico intraday non ad
un minuto e senza candlestick non vi è traccia del terremoto delle ore 10,57.
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Col senno di poi posso affermare che chi fatto quell’operazione su molti titoli del
SPMib ha fatto una specie di mietitura del grano in un periodo di quotazioni molto
basse mettendosi in portafoglio una enorme quantità di azioni. Nelle settimane
successive infatti i mercati hanno fatto un lunghissimo rally e i loro prezzi sono saliti
quasi tutti di decine di punti percentuali. Chi ha venduto in stop-loss o in stop-profit
durante il terremoto delle 10,57 del 16 marzo 2009 penso che abbia avuto difficoltà a
non mangiarsi le mani nelle settimane successive…….. E invece i nostri SQUALI si
sono goduti l’affare a spese di altri.
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Il balletto delle News e dei Rumors – Valuta da solo se dargli retta……
Un altro metodo per portare via soldi agli investitori più sprovveduti è quello di far
uscire sui giornali o su internet notizie che per gli operatori professionali sono già
“vecchie”. Questo in modo di far muovere il cosiddetto “parco buoi” in una direzione
ma solo dopo che gli operatori professionali si sono già coperti.
La notizia che segue è uscita l’8 aprile del 2009, guardate la discordanza tra il tono
del testo e l’andamento del grafico di FIAT nella stessa giornata :
Milano, 8 apr. - Dopo un avvio pesante Fiat recupera terreno, complice il
miglioramento dei mercati, e cede ora l'1,3% a 6,35 euro, a fronte di un calo
dell'indice S&P/Mib dello 0,4%. Secondo quanto riportato da alcuni quotidiani
ci sarebbero dei rallentamenti nelle trattative in corso fra Fiat e Chrysler e
Tesoro Usa legate al nodo della rettifica dei crediti vantati dalle banche nei
confronti del gruppo di Detroit, in vista di una parziale conversione degli stessi
in capitale.
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Per continuare a parlare di notizie, vediamo ora come nel giro di due giorni sono
uscite due notizie sul titolo Italcementi; peccato però che tali news andavano in una
direzione completamente opposta l’una dall’altra :
• 16/03/2009 Avvio positivo per piazza Affari, bene i bancari e Pirelli
Avvio di settimana in netto rialzo per Piazza Affari, che chiude una giornata
contrassegnata da forti guadagni con l'indice Mibtel a +2,3% a 11.629 punti; positivi
anche l'S&P/Mib, +2,56%
Le attese per il piano casa, di cui discuterà il Governo nei prossimi
giorni, mettono le ali a Italcementi (+8,48%) e Buzzi (+7,22%), con
Impregilo a +1,19%. Contrastati gli energetici: Enel guadagna il
3,64%, Terna +3,23%, Saipem +0,65% e Snam gas +1,1%, Eni -0,14%.
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mercato”. Mettiamo a posto i conti, poi decideremo se vendere o meno
asset, ma solo se avrà senso", ha aggiunto l'Ad, affermando anche che
valuterà eventuali opportunità "come le trattative riaperte per gli asset
Uk", per i quali si parla da tempo di un interesse da parte di Carphone
Warehouse.
Tutto ciò che avete letto in questo capitolo si può quindi così riassumere :
le tendenze macro che vediamo nei grafici di indici o di singoli titoli sono
difficilmente pilotabili e sono di conseguenza “vere”, ma tutte le fluttuazioni più
piccole ( dette anche trends secondari ) sono tanto più influenzabili dagli operatori
professionisti quanto più esse sono di breve periodo; e il loro modo di influenzare i
corsi può essere messo in pratica enfatizzando informazioni già vecchie e usate
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cercando di far accorrere il parco buoi oppure facendo muovere i grafici delle azioni
in modo pilotato.
Attenzione quindi a non reagire alle news in modo troppo emotivo, e a cercare di
rimanere sempre legati ai segnali che leggiamo nei grafici piuttosto che ai segnali dei
giornali o dei siti di rumors……… secondo alcuni traders non si dovrebbe accedere
alle notizie dai mercati mentre si sta operando, personalmente non sono d’accordo nel
chiudersi mettendosi i paraocchi come si fa con i cavalli da tiro. La nostra cultura
economico-finanziaria ha costante bisogno di essere perfezionata ed è proprio questo
che ci consentirà di essere critici al punto giusto.
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