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A consensual
hallucination...A graphic representation
of data abstracted from the banks of
every computer in the human system.
Unthinkable complexity. Lines of light
ranged in the non-space of the | mind,
clusters and constellations of data"
Con i suoi limiti infiniti e la sua vasta gerarchia di galassie e costellazioni, strade e città, il
ciberspazio è più che una mappa, è un cosmo.
Se gli spazi virtuali dell' "Avventura" sono allegorici, in parte è dovuto al fatto che
emergono da linguaggi di programmazione come il BASIC o il linguaggio macchina che a
loro volta discendono dagli "uni e zeri" che corrono lungo i trasmettitori al silicone.
"In un certo senso, l'Avventura non è altro che una metafora per la stessa
programmazione dei computer; i profondi recessi che si possono esplorare nell'Avventura
sono molto simili ai più oscuri livelli della macchina in cui si viaggia durante un
hackeraggio"
Le geometrie del ciberspazio suggeriscono dunque come i computers siano dei potenti
alleati per indagare nei più oscuri recessi della mente.
“La scienza moderna dipende da una disgiunzione tra le fantasie sintetiche
dell'immaginazione e il rigore della sistemizzazione analitica".
Nella sua fusione di immagini non-sensuali e astrazioni, la sua tendenza alla complessità
barocca e la quasi necessariamente natura spaziale di ordine protoscientifico, l'allegoria
presagisce il ciberspazio. Sia le interfacce digitali che le allegorie mischiano simboli
mimetici (cartelle, files e cestini della spazzatura sullo schermo di un computer, un palo
conficcato nel cuore dell'Inferno nella Commedia di Dante) e simboli magici (pensiamo per
es. alla fenice e agli hyperlink).
Nel medioevo, gli spazi fantastici dell'allegoria fornivano una mappa definita, un modo di
tracciare il pensiero e l'esperienza. Ai nostri giorni, il ciberspazio è più che una buona
storia, è una mappa immaginale ravvivata dalle forze reali che rappresenta: computers,
infonets, telecomunicazioni, media, finanza globale. Queste forze combinate forgiano ciò
che di più strano e surreale abbiamo mai immaginato dando, come per magia, forme alle
sostanze, proprio come le visioni allegoriche.
Ciò che i computers nutrono e prosperano con le loro giungle elettroniche non sono altro
che allegorie oscure, con tutto il loro divertimento psichedelico, così come il mondo di
Neuromancer è decisamente distopico.
Forse proprio usando l'etica geroglifica dell'allegoria. L'immagine pop del ciberspazio
come frontiera ci ri-presenta il modo allegorico più forte che mai, in viaggio verso nuovi
regni inquieti e senza legge, persi nella moltitudine....
Il SimulMondo. La Noosfera.
Una simulazione elettronica, digitale, dello spazio reale, arrivata, come per magia, a
rendere visibile il reale; ci ha mostrato il contraltare della realtà fisica: la realtà del regno
spirituale, del FUFFo - l'Universo Fluido della Forma senza Forma - il regno del pensiero,
dell'intelletto, dell'immaginazione, il flusso della mente globale.
Un processo di simulazione capace di modellare la sostanza stessa del reale, della vita
quotidiana, della vita corporale e affettiva.
Il piacere di simulare libera dai codici che la simulazione stessa impone e scopre la
potenza mitopoietica del linguaggio, la sua infinita e fluente produttività, il darsi del mondo
- il mondo della differenza - in modo variopinto, irregolare, privo di conseguenze,
incoerente, esaltante ed eternamente nuovo come nei sogni.
"La perdita del fondamento e del centro, la consapevolezza che la verità non appartiene
ad un ordine metafisico, la scoperta del carattere fittizio, convenzionale, artificioso del
linguaggio e di tutto ciò che accade in esso, trasformano il mondo in una libera invenzione
al di là di qualsiasi fondamento e di qualsiasi centro, al di là di qualsiasi ordine metafisico"
Come osservava un filosofo francese degli anni '30, “si arriverà a un punto in cui
l'evoluzione in sé stessa sarà così avanzata che inizierà ad essere auto-consapevole...”
Non si può più non riconoscere a questo punto il grave malinteso su cui si fonda la
monocredenza della visione del mondo delle scienze naturali.
"Philip K. Dick considerava la divinità coincidente con l'Universo visto come un'enorme
rete o campo di energie e la nostra realtà come il sogno di un Dio che dorme. Ma la
supermente dai cui sogni e fantasie trarranno origine le nostre esistenze e il nostro mondo
è quel che le mitologie chiamano 'divinità suprema' o anche il trickster, il buffone divino, il
demiurgo imbroglione che simula parodisticamente il vero operare del dio gettando il
dubbio sul senso complessivo della creazione...."
"Quando la Nuova Era avrà Tempo di pronunciarsi, tutto sarà rimesso a posto, & quelle
Opere Grandiose degli Uomini più antichi & più consapevolmente & dichiaratamente
ispirati riprenderanno il loro giusto rango, & le Figlie della Memoria diventeranno le Figlie
dell'Ispirazione. Non ci occorrono modelli se solo si è giusti e fedeli all'Immaginazione..."
samples from:
(Pubblicato su net_institute - an institute_network for net criticism, net culture, net activism
in the urban space - 14 settembre 2000)
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