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Morte di Dio Il moto critico nietzschiano non s'arresta e giunge cos al "concetto dei concetti ", ovvero Dio.

Idealismo, evoluzionismo, positivismo e romanticismo son tutte te orie ancora "troppo umane", che si prsentan cio come verit eterne ed assolute e ch e occor pertanto smascherar. In nome del "sano" istinto dionisiaco dell'uomo Gre co che ama tutto ci che la terrestrit sa offrirgli, conduce un attaco a fondo cont ro il Cristianesimo, la cui vittoria sul mondo antico ha avvelenato l'umanit. Va alla radice della morale tradizionale e ne fa la genealogia, scoprendo ch'essa " morale degli schiavi", dei deboli e dei vinti risentiti contro tutto ci ch' nobile , bello e aristocratico. <Che ne di Dio? Io ve lo dir. Noi l'abbiamo ucciso. Noi siamo i suoi assassini>; il grido dell'uomo folle sulla piazza del mercato nell' aforisma 125 della Gaia Scienza. Ma uccidendo Dio, la civilt occidentale ha comin ciato anche via via ad eliminar quei valori che son stati a fondamento di tutta la storia precedente; si perde di conseguenza ogni punto di riferimento (avvento dell'era del Nichilismo). Dio l'abbiamo ucciso e con lui scomparso anche l'uomo vecchio, ma quello nuovo (Oltreuomo ancor di l dall'apparire. La Morte di Dio un fatto del qual non ve ne f di pi grande: un evento che divide la storia dell'uman it. Questo l'evento annunziato da Zarathustra, profeta dell'epoca nuova, il quale sulle ceneri di Dio innalzer l'ideale "superumano", novello spirito dionisiaco a mante della vita in tutti i suoi risvolti, anche i pi tragici e terribili Nichilismo Per il filosofo tedesco il concetto di nichilismo assume diverse accezioni a sec onda del contesto in cui lo utilizza. In una prima accezione, il termine viene usato da Nietzsche per descrivere la de cadenza cui va incontro la civilt quando rifiuta la forza vitale e si sottomette alle concezioni razionalistiche ed alle etiche ascetiche. Questa tendenza propri a di tutti i sistemi filosofico-morali che hanno negato la natura imprevedibile e casuale della vita e della realt e si sono tradotti pertanto in una sorta di ri fugio, di protezione dell'uomo all'interno di un mondo "metafisico", inteso nel suo significato originario di mondo "oltre la realt" (e ci vale sia per le concezi oni religiose, sia per quelle razionalistiche tese a creare una visione ordinata della realt, com' il caso dell'Iperuranio platonico). Per nichilismo, tuttavia, Nietzsche intende anche il percorso compiuto dall'uomo , a partire dall'illuminismo, per giungere a smascherare i valori tradizionali m ettendone in luce la falsit. Al contrario del precedente, questo nichilismo esclu sivamente distruttivo, e porta l'uomo ad un senso di impotenza e di smarrimento, ottimamente descritto dall'analisi di Schopenhauer. Esiste, infine, un nichilismo "attivo" e positivo, proprio dello stesso autore, che consiste nell'accettazione del carattere casuale della realt e della falsit di tutte le credenze. Questo atteggiamento proprio dell'Oltreuomo.

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