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19/10/13

Newsletter San Paolo Bari

Andate per tutto il mondo e predicate il vangelo a ogni creatura(Mc 16, 15). Se qualcuno si vergogner di me e delle mie parole, il Figlio dell'uomo si vergogner di lui quando ritorner nella gloria sua e del Padre e degli angeli santi (Lc 9, 26).

Disegno di Sergio Toppi

Dio far giustizia ai suoi eletti che gridano verso di lui Cristo si definisce di fronte ad un mondo diviso in due: quello degli oppressori senza Dio e senza cuore, e quello degli oppressi senza protezione. Egli scopre un peccato: il peccato sociale, pi forte che mai, antico quanto luomo; ed egli lo analizza in profondit nellingenuit di una parabola dalla quale trae un duplice insegnamento. Quello del clamore che sale verso Dio gridando lingiustizia irritante in una preghiera fiduciosa e senza risentimento, tenacemente serena e senza scoraggiamenti, con la sicurezza che verr ascoltata da un giudice che diventa il Padre degli orfani e il consolatore delle vedove. Daltro canto, Ges stesso prende posizione, rivoltandosi come una forza trasformatrice delluomo su questa terra deserta di ogni piet, per mezzo della risposta personale della sua propria sofferenza, agonizzante, in un giudizio vergognoso, senza difesa e senza colpa. Neanche lui viene ascoltato, ma si abbandona ciecamente a suo Padre, dalla sua croce, che ottiene per tutti la liberazione. La sua unica forza viene dal potere di una accettazione, certa, ma profetica, denunciante. Ci chiede, dalla sua croce: quando ritorner a voi trover tutta questa fede, che prega nella rivolta?

+ Dal vangelo secondo Luca (Lc 18,1-8)


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Dio far giustizia ai suoi eletti che gridano verso di lui In quel tempo, Ges diceva ai suoi discepoli una parabola sulla necessit di pregare sempre, senza stancarsi mai: In una citt viveva un giudice, che non temeva Dio n aveva riguardo per alcuno. In quella citt cera anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: Fammi giustizia contro il mio avversario. Per un po di tempo egli non volle; ma poi disse tra s: Anche se non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, dato che questa vedova mi d tanto fastidio, le far giustizia perch non venga continuamente a importunarmi. E il Signore soggiunse: Ascoltate ci che dice il giudice disonesto. E Dio non far forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li far forse aspettare a lungo? Io vi dico che far loro giustizia prontamente. Ma il Figlio delluomo, quando verr, trover la fede sulla terra?.

Dalla Parola del giorno Ma il Figlio delluomo, quando verr, trover la fede sulla terra?. E se oggi... Lo sguardo del Figlio dell'uomo, quando torner sulla terra, non sar come il nostro. Per fortuna. Altrimenti saremmo spacciati. Uno zio bonaccione si trasforma in un mostruoso omicida, una precedenza non rispettata sfocia in una rissa brutale, una madre lascia il suo bimbo appena nato nel cestello di una lavatrice, silenzi e menzogne avvolgono vite intrecciate di povert e di piccolezze, uomini e donne innocenti continuano ad essere spezzate nel gioco di potere dei grandi della terra, disastri ambientali ed evitabili follie rischiamo di trasformare il pianeta in una enorme discarica. Ma se oggi, adesso, ora, tornasse il Figlio dell'uomo, troverebbe ancora fede sulla terra? Quanti semi di senapa, quanti gelsi trapiantati nel mare, quanti samaritani tornati a ringraziare scoverebbe tra le file dell'umanit? Ma lo sguardo del Figlio dell'uomo, per fortuna, non miope come il nostro. Scoverebbe la fede di Luigia che per trent'anni ha vegliato e curato il marito invalido senza mai lamentarsi, senza mai togliere un grammo alla passione dell'amore giovanile. Rintraccerebbe l'amore masticato dalla vita di Lorenza e Francesco che hanno potuto tenere stretto fra le braccia il loro bambino solo per pochi minuti. Troverebbe desiderio pulito e appassionato di Emanuela che si affaccia alla vita adulta e non si accontenta di essere una cristiana della domenica. Scoverebbe la tenacia di Luca, che trova nella preghiera la forza di portare pesi e preoccupazioni inimmaginabili e non si lamenta mai, perch pensa a chi sta peggio di lui. Troverebbe la semplicit e la dolcezza di Lucia, che ha preso proprio sul serio il suo "Eccomi" del giorno della Cresima. Troverebbe l'entusiasmo di Federico che si dedica con passione allo studio e non tralascia mai il tempo della preghiera. Troverebbe questi volti e mille altri. Troverebbe uomini e donne che continuano a bussare come la vedova della parabola. Troverebbe fratelli e sorelle con le mani alzate al cielo, come Mos; e altri che sostengono le loro fatiche, come Aronne e Cur. Troverebbe uomini e donne con l'orecchio teso, che custodiscono il silenzio per ascoltare il Suo passo e districare l'impalpabile groviglio del Suo misterioso passaggio. Troverebbe fratelli e sorelle che lottano ogni giorno per vivere nella verit la loro fede, che non cedono a compromessi, che non si accontentano dell'ovvio. Troverebbe uomini e donne piantati come croci roventi nel gelo della nostra indifferenza. E se oggi, adesso, ora, tornasse il Figlio dell'uomo, come ti troverebbe? Cosa potrebbe vedere nei tuoi occhi, quali parole ascolterebbe sulle tue labbra? Cosa leggerebbe sulla pelle delle tue mani, tra quali impronte scoverebbe i sentieri della tua vita? Se appoggiasse la Sua mano ferita d'amore al tuo petto, troverebbe un cuore che palpita di passione o un cuore vicino al collasso dell'indifferenza?

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troverebbe un cuore che palpita di passione o un cuore vicino al collasso dell'indifferenza? Solitamente vi auguro una buona settimana, sta volta - invece - vi auguro una settimana scomoda, pungolata da queste domande... N.B. I nomi che ho riportato non sono veri, ma le persone e i fatti - per nostra fortuna - lo sono. Buona Settimana don Roberto Seregni

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Signore, Tu ci insegni a pregare con perseveranza, a scegliere la parte migliore, ci insegni a ricordarci di pregare pi volte di quanto non respiriamo. Purtroppo spesso, troppo spesso, la preghiera invece ai margini della nostra vita. Le riserviamo un posto di convenienza, di circostanza. Nelle nostre giornate il tempo che vi dedichiamo irrisorio. Perdonaci ancora. Tu, o Ges, eri in continuo dialogo con il Padre. Signore, aiutaci a pregare. Signore, fa' che la nostra vita diventi preghiera. Fa' che la nostra preghiera non sia solo preghiera parolaia, ma fatta di fatti. Fa' al tempo stesso che la nostra vita non sia vuoto attivismo, ma anche orazione. Signore, perdonaci quando ci dimentichiamo dell'essenziale. Insegnaci ad amare la preghiera, ad amare te che sei la fonte e l'essenza. Amen. Matteo Salvatti , Preghiera per quando non preghiamo

Il dono della preghiera lo hai gi intessuto nelle fibre della tua umanit, lo senti premere dal di dentro verso l'infinit di Dio che il senso unico del tuo esistere, ma lo copri con mille sensazioni e rumori, riducendolo a una richiesta scarna di utilit. Quando ti disporrai a percepire le grandezze del Suo amore per te, nascoste nelle ore e nei minuti che divori ogni giorno, allora s...cadrai in ginocchio e le lacrime del cuore saranno le sole tue parole, perch sarai inebriato dal Mistero! Ma come si fa a pregare sempre? A lavorare, incontrare persone, studiare, dormire e nello stesso tempo pregare? Innanzitutto pregare non significa recitare preghiere, ma sentire che la nostra vita immersa in Dio, che siamo circondati da un mare d'amore e non ce ne rendiamo conto. Pregare come voler bene. Se ami qualcuno, lo ami sempre. Qualsiasi cosa tu stia facendo non il sentimento che si interrompe, ma solo l'espressione del sentimento. Il desiderio prega sempre, anche se la lingua tace. Se tu desideri sempre, tu preghi sempre. Quand' che la preghiera sonnecchia? Quando si raffredda il desiderio (sant'Agostino). Pregare sempre si pu: la preghiera il nostro desiderio di amore. Ma Dio esaudisce le preghiere? S, Dio esaudisce sempre, ma non le nostre richieste bens le sue promesse (Bonhoeffer): il Padre dar lo Spirito Santo (Lc 11,13), io e il Padre verremo a lui e prenderemo dimora in lui (Gv 14,23). Non si prega per ricevere ma per essere trasformati. Non per ricevere dei doni ma per accogliere il Donatore stesso; per ricevere in dono il suo sguardo, per amare con il suo cuore.
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Il nostro cuore sia un altare, un focolare di sante aspirazioni, santi desideri, di sospiri ardenti, larghissimi: Venga il tuo regno! Sia largo il cuore: abbracci tutti i popoli e tutti i bisogni (RdA 519).

Disegno di Sergio Toppi

Il pollice il dito a te pi vicino. Comincia quindi col pregare per coloro che ti sono vicini. Sono le persone di cui ci ricordiamo pi facilmente. Pregare per i nostri cari "un dolce obbligo". Il dito successivo l'indice. Prega per coloro che insegnano, educano e curano. Questa categoria comprende maestri, professori, medici e sacerdoti. Hanno bisogno di sostegno e saggezza per indicare agli altri la giusta direzione. Ricordali sempre nelle tue preghiere. Il dito successivo il pi alto. Ci ricorda i nostri governanti. Prega per il presidente, i parlamentari, gli imprenditori e i dirigenti. Sono le persone che gestiscono il destino della nostra patria e guidano l'opinione pubblica. Hanno bisogno della guida di Dio. Il quarto dito l'anulare. Lascer molto sorpresi, ma questo il nostro dito pi debole, come pu confermare qualsiasi insegnante di pianoforte. E' l per ricordarci di pregare per i pi deboli, per chi ha sfide da affrontare, per i malati. Hanno bisogno delle tue preghiere di giorno e di notte. Le preghiere non saranno mai troppe. Ed l per invitarci a pregare anche per le coppie sposate. E per ultimo arriva il nostro dito mignolo, il pi piccolo di tutti, come piccoli dobbiamo sentirci noi di fronte a Dio e al prossimo. Come dice la Bibbia, "gli ultimi saranno i primi". Il dito mignolo ti ricorda di pregare per te stesso. Dopo che avrai pregato per tutti gli altri, sar allora che potrai capire meglio quali sono le tue necessit guardandole dalla giusta prospettiva. Papa Francesco, una Preghiera "per ogni dito della mano"

La vera preghiera non nella voce, ma nel cuore. Non sono le nostre parole, ma i nostri desideri a dar forza alle nostre suppliche. Se invochiamo con la bocca la vita eterna, senza desiderarla dal profondo del cuore, il nostro grido un silenzio. Se senza parlare, noi la desideriamo dal profondo del cuore, il nostro silenzio un grido. S. Agostino
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Se non riesci a parlare di Dio al tuo fratello, parla a Dio del tuo fratello. Dietrich Bonhoeffer

Una volta un sacerdote stava camminando in chiesa, verso mezzogiorno, passando dall'altare decise di fermarsi l vicino per vedere chi era venuto a pregare. In quel momento si apr la porta, il sacerdote inarc il sopracciglio vedendo un uomo che si avvicinava; l'uomo aveva la barba lunga di parecchi giorni, indossava una camicia consunta, aveva una giacca vecchia i cui bordi avevano iniziato a disfarsi. L'uomo si inginocchi, abbass la testa, quindi si alz e usc. Nei giorni seguenti lo stesso uomo, sempre a mezzogiorno, tornava in chiesa con una valigia... si inginocchiava brevemente e quindi usciva. Il sacerdote, un po' spaventato, inizi a sospettare che si trattasse di un ladro, quindi un giorno si mise davanti alla porta della chiesa e quando l'uomo stava per uscire dalla chiesa gli chiese: "Che fai qui?". L'uomo gli rispose che lavorava nella zona e aveva mezz'ora libera per il pranzo e approfittava di questo momento per pregare, "Rimango solo un momento, sai, perch la fabbrica un po' lontana, quindi mi inginocchio e dico: "Signore, sono venuto nuovamente per dirTi quanto mi hai reso felice quando mi hai liberato dai miei peccati... non so pregare molto bene, per Ti penso tutti i giorni... Beh Ges... qui c' Jim a rapporto". Il padre si sent uno stupido, disse a Jim che andava bene, che era il benvenuto in chiesa quando voleva. Il sacerdote si inginocchi davanti all'altare, si sent riempire il cuore dal grande calore dell'amore e incontr Ges. Mentre le lacrime scendevano sulle sue guance, nel suo cuore ripeteva la preghiera di Jim: "Sono venuto solo per dirti, Signore, quanto sono felice da quando ti ho incontrato attraverso i miei simili e mi hai liberato dai miei peccati... non so molto bene come pregare, per penso a te tutti i giorni... beh, Ges... eccomi a rapporto!". Un dato giorno il sacerdote not che il vecchio Jim non era venuto. I giorni passavano e Jim non tornava a pregare. Il padre inizi a preoccuparsi e un giorno and alla fabbrica a chiedere di lui; l gli dissero che Jim era malato e che i medici erano molto preoccupati per il suo stato di salute, ma che tuttavia credevano che avrebbe potuto farcela. Nella settimana in cui rimase in ospedale Jim port molti cambiamenti, egli sorrideva sempre e la sua allegria era contagiosa. La caposala non poteva capire perch Jim fosse tanto felice dato che non aveva mai ricevuto n fiori, n biglietti augurali, n visite. Il sacerdote si avvicin al letto di Jim con l'infermiera e questa gli disse, mentre Jim ascoltava: "Nessun amico venuto a trovarlo, non ha nessuno". Sorpreso il vecchio Jim disse sorridendo: "L'infermiera si sbaglia, per lei non pu sapere che tutti i giorni, da quando sono arrivato qui, a mezzogiorno, un mio amato amico viene, si siede sul letto, mi prende le mani, si inclina su di me e mi dice: Sono venuto solo per dirti, Jim, quanto sono stato felice da quando ho trovato la tua amicizia e ti ho liberato dai tuoi peccati. Mi sempre piaciuto ascoltare le tue preghiera, ti penso ogni giorno... beh, Jim... qui c' Ges a rapporto!.

Le Vostre Opinioni
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