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NEW MEXICO, DA OKEEFFE A CHAPPELL IL DOPO RATZINGER BICI DELINQUENTI

THE DOORS, UN LIBRO PRIMI INCONTRI ROCK

SABATO 7 SETTEMBRE 2013 ANNO 16 N.35

LA CAPITALE EUROPEA DELLA CULTURA 2013 PROVA A SCROLLARSI DI DOSSO L'ETERNA FAMA DI CITT CRIMINALE. TORNANO IN VITA QUARTIERI STORICI, APRONO NUOVI MUSEI, LA NOTTE SI ILLUMINA DI MUSICA E DI GENTE

SAPORE DI MARSIGLIA

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ALIAS 7 SETTEMBRE 2013

MARSIGLIA

2013, LEUROPA DELLA CULTURA

GRAND TOUR
di LUCIANO DEL SETTE
MARSIGLIA

Il simbolo pi evidente della volont di cambiare, quello sotto gli occhi di tutti, a cominciare dagli occhi dei turisti, lenorme parallelepipedo del Mucem, il Muse des Civilisations de lEurope et de la Mditerrane. Realizzato dallarchitetto Rudy Ricciotti, insieme al Centre de conservation e des ressources firmato da Corinne Vezzoni occupa una superficie di ventiseimila metri quadri. La griglia nera che in parte lo avvolge, le immense vetrate che ne delimitano gli spazi, il mare su cui affaccia, la spianata J4 che lo circonda, concorrono a rafforzare il suo ruolo di scenografia spettacolare di Marsiglia 2013 Capitale Europea della Cultura. Ma il Mucem, fisicamente parte dellarea del Vieux Port, solo una fra le realizzazioni compiute o in fase di completamento allinterno delle tre Zac, le Zones dAmnagement Concertes (Zone di sviluppo concertate). Le Zac stanno cambiando il volto del centro della citt, con il recupero di strutture gi esistenti e la costruzione di nuove; la riqualificazione di arterie e zone nevralgiche. Il tutto, 418 gli ettari urbani interessati, stato avviato nel 1996, grazie ai finanziamenti del progetto Euromditerrane erogati dallUnione Europea a dodici Paesi del Mediterraneo, e a quelli di gruppi e istituzioni privati. La Zac Uno, Cit de la Mediterrane, tra Vieux Port e Arenc, comprende, oltre al Mucem e al restaurato Fort San Jean, cui collegato da una passerella, il Boulevard du Litoral, cio lesplanade de la Major, la nuova stazione marittima, le Terrazze del porto, i Dock, lEuromed-Center, il Silo, i 1500 nuovi alloggi del Parc Habit. La Due, Joliette, tra il porto e il centro

Dando le spalle a Parigi, la capitale della Provenza si racconta con il Vecchio Porto, i vicoli del Panier, il liberty della Canebire, la vita bobo di Cours Julien. Protagonista assoluto il grande melting pot della sua popolazione

Allons enfants, il giorno arrivato


di Marsiglia, sar il quartiere degli affari, con uffici ricavati dalla ristrutturazione di edifici depoca e la realizzazione di strutture ex novo. La Tre, Saint-Charles-Porte dAix, ha il suo cuore nelle vecchie manifatture di tabacco, a Belle de Mai, in dirittura darrivo per diventare un centro culturale di 120mila metri quadri, articolato su tre poli: il primo raggruppa gli archivi municipali, i fondi del Museo di Marsiglia, un centro internazionale di restauro di opere darte; il secondo ospita studi televisivi, dove si gira anche la soap opera di nascita marsigliese amata da tutta la Francia, Plus belle la vie, in onda su France 3; infine, il polo dello spettacolo, gestito dallassociazione Systme Friche Thtre e pensato per i professionisti del settore. Tutto questo, Mucem e Fort Saint Jean, a parte, sfugge o si mostra appena, senza suscitare particolare interesse in chi, francese o straniero, approda a Marsiglia cuore culturale dEuropa per un anno. Ulteriore ombra la gettano il cartellone degli spettacoli, delle performances, delle mostre, che continuer a sgranare titoli e nomi fino a gennaio 2014; le installazioni, gli eventi di un giorno o di una notte, i concerti, che si susseguono in un cantiere di avvenimenti rivolti a tutte le tasche e a tutte le fasce di pubblico. Lufficio del turismo, sulla Canebire, registra affollamento perenne. Ma intorno a tutto questo c una citt con due millenni e mezzo di vita alle spalle, le radici affondate nelle civilt greca e romana, porto di commerci, da sempre approdo di razze e di credo religiosi diversi. Ma intorno a tutto questo, c una citt offuscata da un marchio di criminalit e malavita, che si ripropone nelle cronache quasi fosse una maledizione impossibile da esorcizzare. Ma intorno a tutto questo c una citt che, fuori dal suo ruolo temporaneo, manda nuovi segnali, a volte non privi di contraddizioni; mette a rischio o trasforma troppo di fretta una parte del suo passato; esibisce un volto da Giano bifronte quando, appena alle spalle di uninfilata di palazzi della borghesia ottocentesca, rivela una topografia sociale di vie e di case abitate da un popolo fatto di clochard, i barboni, di extracomunitari costretti allarte di arrangiarsi, di negozi e bar poveri. la Marsiglia che lestraneo, francese o straniero, vive, vede, sfiora comunque lungo i suoi percorsi. la Marsiglia che nessun cambiamento riuscir davvero a mutare. I passi del suo cammino, da secoli, si muovono su un filo sospeso. Restare in equilibrio esercizio reso difficilissimo dalla necessit di scrollarsi di dosso una brutta fama e dal contrappeso di unanima comunque impossibile da rinnegare. Spesso, Marsiglia viene paragonata a Napoli. Sono, per, paragoni superficiali: i panni stesi al vento tra le facciate di due case, lo spirito meridionale della gente, i rifiuti (dramma microscopico rispetto alla capitale campana) ammassati intorno ai

cassonetti, la trascuratezza che aleggia. Marsiglia somiglia a Napoli ben pi nel profondo. Al pari di Napoli, il sogno della rinascita di Marsiglia cozza contro una realt che definire complessa non basta, le fiammate di speranza nascono e si spengono, le generazioni di domani cercano di guardare lontano trattenute da ancore incagliate in mezzo agli scogli della distanza non solo fisica con Parigi e altre mecche dellEuropa giovane. Marsiglia, sia detto fuori dal bench minimo disprezzo, anzi, una citt slabbrata fuori e dentro, come Napoli. Ed proprio questo aggettivo a definirne il fascino e la forza attrattiva, la complessit dei suoi codici di vita, il disordine dei fatti e delle idee in continuo fermento. Tra il Mucem e il Port Vieux Nuovo e antico, oggi e, forse, domani. Su questi sentieri occorre andare, seppure guardando dal finestrino privilegiato del passeggero estemporaneo. Partenza obbligata dal Mucem. Del suo indubbio effetto spettacolare si gi detto. Vale la pena annotare che una delle due esposizioni permanenti, La galerie de la Mediterrane, dedicata ai quattro elementi unificanti della Civilt Mediterranea (invenzione dellagricoltura, nascita dei monoteismi, cittadinanza e diritti

Le foto che illustrano il servizio su Marsiglia sono di Roberta Vozza

ALIAS 7 SETTEMBRE 2013

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SCEGLIERE IL TRENO
Il sito voyages-sncf.com distributore on line della compagnia nazionale ferroviaria francese Sncf, per lacquisto di biglietti su destinazioni francesi ed europee. Lofferta comprende i treni circolanti in Francia (TGV, iDTGV, Intercits) e i treni internazionali (TGV Italia-Francia, TGV, Thalys, Eurostar, Elipsos, TGV Lyria, TGV Spagna-Francia, CityNightLine, Italo), che consentono di viaggiare ad alta velocit in tutta Europa. Nella sezione Calendario prezzi possibile individuare, con tre mesi di anticipo rispetto alla data di partenza, i giorni in cui acquistare i propri biglietti usufruendo di tariffe vantaggiose.

Durante la stagione estiva, ad esempio, il costo di unandata in seconda classe sulla linea Milano-Torino-Chambry-Lione-Parigi partiva da 29 euro. Nella sezione Offerte, il sito propone viaggi a diversi livelli di budget, con particolare attenzione alle formule di maggior convenienza economica. Voyages-sncf.com accessibile anche tramite smartphone e relative applicazioni. Rispetto allaereo, i tempi di un viaggio in treno, il mezzo scelto da chi scrive, sono senza dubbio pi lunghi. Ma presentano alcuni vantaggi quali le partenze senza levatacce, larrivo nel centro delle citt o nelle immediate vicinanze, le valigie senza problemi di peso al check-in, il finestrino da cui guardare i paesaggi. Una scelta che richiama gli spostamenti slow e che invita subito a rilassarsi. l.d.s. politiche dellessere donna e uomo nellarea mediterranea. Manichini, manifesti, capi di abbigliamento, ex voto, campionari di anticoncezionali, si alternano a spazi come quello in cui possibile ascoltare il dizionario mondiale degli insulti rivolti alle donne e agli omosessuali. Dal Mucem, il panorama del Vieux Port inchioda lo sguardo. Gli alberi nudi delle barche scompongono lazzurro del mare e la sagoma del forte gemello di Saint Jean, Saint Nicolas. Notre Dame de la Garde, chiesa per eccellenza di Marsiglia, si prende una piccola porzione di cielo sulle colline rocciose e calve. Lungo il Quai du Port e il Quai de Rive Neuve, a destra e a sinistra guardando limboccatura del porto, ventanni fa, con il buio, ti sconsigliavano caldamente di avventurarti. Questioni di marinai e malviventi, di traffici di puttane e di altre cose nascoste da molte oscurit. Adesso, il Quai du Port tanto inoffensivo quanto omologato. I ristoranti, le brasseries, i fast food appena pi eleganti della norma, sgranano uno dopo laltro insegne e ombrelloni, menu del giorno e tavolini. I turisti si affastellano, studiano i prezzi, esitano, decidono, si sventolano con una mappa per trovare sollievo al caldo; si accalcano per comprare souvenir alcolici alla Maison du pastis, i Santons (le statuette di Natale di cui la citt inventrice), il sapone famoso in tutto il mondo e i suoi derivati. E allora vale provare una camminata sullaltro Quai. Le cose vanno meglio. Latmosfera un po dimessa, i bar meno glamour e le rosticcerie alla buona, la presenza di molti marsigliesi suggeriscono che da questa parte del porto si meno convinti di un cambiamento cos radicale. In fondo al cortile di case sbrecciate aprono i loro battenti piccoli teatri off con annessa caffetteria. Puoi farci sosta per mangiare a pranzo in cambio di un conto sotto i dieci euro, o per una cena pi spettacolo. Samir, animatore del minuscolo Thtre Tati, filosofeggia Quelli dellaltro quai spennano i turisti che lo vogliono. Io do loro da mangiare per far vivere. prima di tutto, il mio teatro. E sono contento cos. SEGUE A PAGINA 4

GERENZA
Il manifesto direttore responsabile: Norma Rangeri a cura di Silvana Silvestri (ultravista) Francesco Adinolfi (ultrasuoni) in redazione Roberto Peciola redazione: via A. Bargoni, 8 00153 - Roma Info: ULTRAVISTA e ULTRASUONI fax 0668719573 tel. 0668719557 e 0668719339 redazione@ilmanifesto.it http://www.ilmanifesto.it impaginazione: il manifesto ricerca iconografica: il manifesto concessionaria di pubblicit: Poster Pubblicit s.r.l. sede legale: via A. Bargoni, 8 tel. 0668896911 fax 0658179764 poster@poster-pr.it sede Milano viale Gran Sasso 2 20131 Milano tel. 02 4953339.2.3.4 fax 02 49533395 tariffe in euro delle inserzioni pubblicitarie: Pagina 30.450,00 (320 x 455) Mezza pagina 16.800,00 (319 x 198) Colonna 11.085,00 (104 x 452) Piede di pagina 7.058,00 (320 x 85) Quadrotto 2.578,00 (104 x 85) posizioni speciali: Finestra prima pagina 4.100,00 (65 x 88) IV copertina 46.437,00 (320 x 455) stampa: LITOSUD Srl via Carlo Pesenti 130, Roma LITOSUD Srl via Aldo Moro 4 20060 Pessano con Bornago (Mi) diffusione e contabilit, rivendite e abbonamenti: REDS Rete Europea distribuzione e servizi: viale Bastioni Michelangelo 5/a 00192 Roma tel. 0639745482 Fax. 0639762130

delluomo, esplorazioni oltre il mondo conosciuto) sembra aver sofferto di una certa fretta nellallestimento per arrivare puntuali al 2013. Il percorso confuso, la qualit dei pezzi lascia non di rado a desiderare; i cartellini esplicativi senza protezione sono, a pochi mesi dallapertura, semi cancellati dal contatto con mani e fondoschiena del pubblico. Assai pi attraente Le temps des loisirs, in parte allestita dentro il Forte San Jean, che racconta arti e tradizioni del Mediterraneo in tema di teatri delle marionette, circo, feste, danze e musiche popolari, seguendo tre percorsi tematici: le et della vita, le feste del calendario, linvenzione del divertimento. Decisamente di richiamo le mostre temporanee, molte delle quali si esauriranno soltanto a fine autunno e a inizio 2014. Due sono da segnalare in particolare: Le Noir et le Bleu, un rve mditerrane, dedicato al concetto di civilt, alla sua evoluzione in chiaroscuro a partire dal diciottesimo secolo e al sogno dellesotismo attraverso le opere di pittori e scrittori. Au bazar du genre, fminin/masculin en Mditerrane indaga le trasformazioni sociali, culturali,

CRIMINALIT E PICCOLA DELINQUENZA

Non solo gialli e serie tv, benvenuti nel laboratorio delle strade violente
di ANNA MARIA MERLO
PARIGI

Sono stati i parigini a battezzare La Marsigliese Il canto di guerra dellesercito del Reno (scritto a Strasburgo da Rouget de Lisle dopo la dichiarazione di guerra del re di Francia allAustria e diventato ufficialmente linno nazionale per decisione della Convenzione nel 1795) perch cantato da rivoluzionari della citt del sud saliti nella capitale nelle giornate delle Tuileries del 1792. Un omaggio che illustra una lunga storia di amore-odio tra la capitale e la seconda citt di Francia, spesso soffocata sotto i clich che oscillano tra gli affreschi letterari di Marcel Pagnol e il Marsiglia bashing che imperversa nei media, denunciato ancora in questi giorni dai politici locali, che non vogliono far rinchiudere limmagine della citt nel solo perimetro delle preoccupanti statistiche della delinquenza. Limmagine della citt

continua ad oscillare tra gli estremi. Ha successo da anni la serie televisiva Plus belle la vie, girato a Marsiglia e diffuso su France 3, che veicola con tutti i clich della citt del sud, generosa e umana. Si va dalla melanconia dei gialli di Jean-Claude Izzo alla durezza di Putains de pauvres!, di Maurice Gouiran, un altro giallista marsigliese che mette in scena la sua citt. Solo tre ore e un quarto separano Parigi da Marsiglia in Tgv, ma la capitale si sente mille miglia lontana dalla seconda citt di Francia. Al di l delle tradizionali rivalit che si esprimono soprattutto negli scontri che accompagnano le partite Psg-Om Marseille, Parigi preferisce voltare le spalle a Marsiglia, per evitare di essere messa di fronte a una sgradevole evidenza: tutti i problemi nazionali si presentano ingigantiti nella citt del sud, temuta come un laboratorio negativo che potrebbe prefigurare un futuro poco piacevole in mancanza di una

reazione politica adeguata. E a Marsiglia pi difficile nascondere i problemi che a Parigi, avverte il sociologo Jean Viard: A Marsiglia non c un centro bianco e una periferia di colore come a Parigi. Il tasso di disoccupazione il doppio della media nazionale, la polizia afferma che il traffico di droga il primo datore di lavoro della citt, pi di un quarto degli abitanti vive sotto la soglia della povert, nei quartieri nord, i pi popolari, il tasso di assenteismo nelle scuole medie del 25%. Dallinizio dellanno ci sono stati 14 omicidi nelle strade della citt. Lanno scorso ce nerano stati 24. Il primo ministro, Jean-Marc Ayraut, accompagnato da ben sei ministri, si recato a Marsiglia il 20 agosto, per promettere risposte alla crisi, con interventi a favore di casa, scuola, occupazione. La scorsa primavera, con lavvio delle celebrazioni dellanno di Marsiglia capitale della cultura europea e la sequenza di inaugurazioni, dalla Villa Mditerrane al Mucem, dalla ristrutturazione del Fort Saint-Jean ai numerosi interventi urbani destinati a mostrare un nuovo volto della citt, un primo passo gi stato fatto per trasformare il volto di una citt governata da 18 anni da Jean-Claude Gaudin, senatore-sindaco Ump, a cui si contrappone unopposizione socialista impelagata negli scandali locali.

In copertina un murales a Marsiglia nel quartiere del Panier. Foto di Roberta Vozza

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MARSIGLIA

2013, LEUROPA DELLA CULTURA

SEGUE DA PAGINA 3 Prima i Greci e poi i bordelli Victor Hugo defin Marsiglia una citt senza monumenti. Salendo dal Quai du Port verso il Panier, ti accorgi passo dopo passo che proprio cos. Con leccezione della cinquecentesca Maison Diamante (Casa dei Diamanti), nome che deriva dalle bugnature della sua facciata, e del coevo Hotel de Cabre (il Palazzo di Giustizia) allangolo di Rue Bonnetterie con la GrandRue, gli altri edifici contano pochi secoli di storia: meno di tre il Padiglione Daviel e lHotel Dieu nelle forme architettoniche arrivate a noi, quattro lHotel de Ville. Eppure fu qui che alcuni marinai greci fondarono nel 600 a.C. Focea, in omaggio alla citt da cui provenivano. Scelsero come luogo di insediamento larea di una baia che chiamarono Lacydon, dove avviarono le loro attivit. La baia era dominata da tre modeste alture, battezzate assai dopo butte Saint Laurent, butte des Moulins e butte des Carmes. Sulle buttes Saint Laurent e des Moulins sorsero un tempio dedicato ad Apollo Pizio e ad Artemide, lattuale Place de Lenche era lagor; nel VI secolo a.C., tre metri pi in basso rispetto al livello della GrandRue di oggi, correva larteria commerciale della citt. Le alture accolsero le abitazioni di una Focea in continua espansione. Poche briciole di quel passato, e del successivo dominio romano, sono tornate alla luce. Il resto sepolto per sempre sotto gli strati di interventi urbani condotti senza alcun rispetto della memoria. David Crackanthorpe, nel suo Marsiglia. Ritratto di una citt, afferma: I marsigliesi hanno sempre ricostruito sulle rovine demolite del passato, conservando poco e spesso incuranti del prestigio architettonico e della storia, come se la loro vitalit fosse troppo grande per aver bisogno di antecedenti. In quella che poi divenne la Citt Vecchia vissero a stretto contatto ricchi e poveri fino alla seconda met del 600. Data ad allora la prima radicale demolizione, voluta da Luigi XIV. Furono abbattute le mura e creata, ad est, la nuova Marsiglia, con vie e viali disegnati seguendo lordine di un progetto. Borghesi e patrizi vi si trasferirono, i plebei rimasero a vivere sempre peggio sulle buttes. In pieno Secondo Impero, un altro colpo di scure arriv dallapertura di un collegamento (Rue Imperiale, poi Rue de la Rpublique) tra il porto e gli edifici dei nuovi dock. Una fetta della butte des Carmes, nel quartiere battezzato Panier e negli immediati dintorni, venne mutilata, e centinaia di abitazioni rase al suolo, provocando lesodo forzato di oltre sedicimila persone. Letimologia del nome Panier rimane incerta: la presenza di una locanda in Rue du Panier, una statua della Madonna con in mano un paniere in cui la gente buttava una moneta, linsegna di un

bordello dove si lasciava il denaro dentro un cesto allesterno prima della prestazione. Quel che sicuro, per restare ai bordelli, che il Panier, a met dell800, rappresentava uno dei punti di riferimento consolidati della prostituzione sulla costa mediterranea. E insieme il quartiere della citt con il maggior numero di chiese. Affaristi, politici e benpensanti tentarono a pi riprese di demolirlo, ma per una ragione o per laltra, i nefasti progetti rimasero nel cassetto. Ci pensarono Wermacht e SS il 23 gennaio del 1943. Il Panier era considerato un covo di partigiani, di ebrei e di spie, reso inaccessibile dallintrico e dalloscurit delle vie; la sua popolazione multietnica e proletaria costituiva un vero e proprio affronto alla purezza della razza ariana. Il bilancio del bombardamento dei quartieri vecchi, durato 17 giorni, si chiuse con seimila arresti, seicento deportazioni senza ritorno, quarantamila sfollati e quattordicimila ettari di rovine nelle vicinanze del porto. Quel che restava del Panier, compreso lo splendido complesso secentesco della Vieille Charit, fu per decenni lasciato a se stesso. Alla storia del Panier e dellimmigrazione italiana e corsa, fatta di uomini e donne che lavoravano al limite estremo della fatica, appartiene anche la mafia di Marsiglia, che negli anni 20 elesse le buttes a suo nucleo strategico e operativo. Paul Carbone, classe 1894, figlio di analfabeti, arriv dalla Corsica su una nave di contrabbandieri ed entr nel clan a passi rapidissimi. Franois Spirito, classe 1900, scese al porto da Napoli insieme ai genitori, costruendosi in una manciata di anni uninvidiabile carriera criminale. Ma il titolo di re della malavita locale spetta a Gaetan Zampa, nato in una via del Panier nel 1933, da una famiglia di origine napoletana. La sua maturazione professionale avvenne a Parigi; Marsiglia, dal 1964, fu teatro dazione che lo vide boss di vie nevralgiche per la riscossione delle tangenti, il traffico di droga, la prostituzione. Mor nel 1984, suicida in carcere, mentre

In quella che poi divenne la Citt Vecchia vissero a stretto contatto di gomito ricchi e poveri, almeno fino alla seconda met del XVII secolo

attendeva il processo cui non era riuscito a sfuggire. Solo in anni recenti si compiuta, e in parte ancora in corso, la riqualificazione del Panier e della Charit. Divide in due la Monte des Accoules, cos chiamata per la piccola chiesa del 1100, demolita nel 1794 e poi ricostruita, un mancorrente cui si aggrappano frotte sempre pi fitte di stranieri. Il quartiere incantevole, la sua storia la raccontano cartelli ben collocati, la maggior parte delle case ha recuperato dignit grazie ai restauri e ai colori pastello delle intonacature, le targhe delle vie richiamano mestieri e persone del luogo, la topografia intricata spinge a svoltare ogni angolo nel timore di lasciarsi sfuggire qualcosa. Ma laria sta cambiando. Ed aria di un eccesso di sfruttamento turistico, che rischia di portare il Panier a fare la fine di Trastevere. I locali con dhors nei punti strategici, le gelaterie fuori luogo esteticamente, le boutiques e i negozi di souvenir, stanno oscurando le gallerie darte e gli atelier aperti quando il Panier era lontano dallessere di moda. Allinizio della Monte des Accoules, la birra Cagole ha aperto un suo punto vendita: bottiglie e lattine, accanto a uninfinit di gadget tra bicchieri, vassoi, grembiuli, scatole di latta, targhe, che hanno per soggetto il dipinto di una bruna e provocante cagole (ragazza dal comportamento per cos dire spigliato), fasciata in un abitino succinto, sopra di lei la scritta La bire du cabanon. A boire bien glace. Frutto di unidea di marketing ironica e divertente, che gioca con i ricordi dei vecchi bar portuali, la birra sta riscuotendo un notevole successo. Guarda caso da parte dei turisti e non dei marsigliesi, che continuano a preferirle la bionda e corsa Pietra. Altro segnale allarmante la speculazione edilizia. Per esempio la conversione in stabile residenziale, avviata da unimpresa privata, di uno dei due antichi mulini, superstiti dei quattordici che erano in funzione nella Place des Moulins. Uno degli angoli pi belli del Panier. In Place de Lenche, ex agor, una fatica passare fra i tavolini dei ristoranti che lhanno letteralmente sepolta. Perduta Canebire Si scende dal Panier per risalire la Canebire, arteria nata dagli interventi di Luigi XIV sulle macerie di un centro di fabbricazione e commercio della canapa. La sua progressiva importanza port via via ad allungarne il tracciato, fino a superare il chilometro di lunghezza. Dal 700 ai primi decenni del 900, la Canebire, dove nel 1860 aveva aperto la Borsa, fu il cuore del commercio marittimo; il regno dei

negozi eleganti, dei caff alla moda, dei ristoranti e degli hotel dlite. Lavvento dellaereo spense in una manciata di anni le ciminiere delle navi, e avvi un declino inarrestabile. La Canebire divenne triste, sordida, pericolosa dopo il tramonto; labbandono trasform in fantasmi le statue ornamentali sulle facciate dei palazzi. Le riqualificazioni avviate a partire dagli anni 60 del secolo scorso, hanno prodotto risultati stridenti come i tre edifici di diciotto piani che incombono sul Jardin des Vestiges di Cours Belsunce. Annota Crackanthorpe: Un tentativo di pulizia, investimento e recupero ancora in fase iniziale, ed gi chiaro... che non potr essere che la diffusione di un affarismo popolare pi cospicuo e pi sgradevole.... Per contro, non pochi palazzi sono stati restaurati, la pavimentazione della strada rifatta, un poovunque ci sono cantieri aperti. Quanto ai negozi depoca, i pochi sopravvissuti puntano tutto sui turisti. Gli altri esibiscono i marchi globalizzati dello shopping, salvo quello dedicato alle glorie calcistiche dellOlympique Marseille. Rivivere per un attimo la Canebire sfarzosa e scomparsa impresa possibile, che si compie al numero civico 53. LHotel du Louvre et de la Paix, 250 stanze, due ristoranti e due saloni, adesso sede dei grandi magazzini di abbigliamento C&A. A sinistra e in fondo al primo ambiente, dietro una porta a spinta, si aprono i due

saloni dellhotel. Gli adesivi incollati agli specchi barocchi, gli appendiabiti, i mucchi di scatoloni, divengono invisibili di fronte allo spettacolo di lampadari, mobili, scaffalature, divani, poltrone, soffitti intarsiati, pavimenti in legno, tappezzerie e damaschi, che si polverizzano giorno dopo giorno. Facile il richiamo allhotel di Shining. Difficile spiegarsi perch la propriet dei C&A lasci morire lentamente queste meraviglie, e nessuna pubblica autorit intervenga. Resta da raccontare il popolo di migranti che, della Canebire, divenuto un tratto

distintivo dopo la fine della guerra di Algeria. Al rimpatrio dei coloni segu una prima ondata di immigrazione nordafricana, cui si aggiunta e continua ad aggiungersi gente dallAfrica, dallAsia, dalle Americhe, dallEst Europa. Sono loro i veri abitanti delle vie alle spalle, prima fra tutte Rue des Capucins con il mercato e i negozi che vendono infinite variet di riso, di spezie per carni e verdure, di scatolame, saponi da Aleppo, riviste rosa dOriente. Saladin segnalato sui depliant dellUfficio Turistico, ma al padrone non sembra importare granch. Lui serve tutti

SCAFFALI IN LIBRERIA

David Crackanthorpe, prima e dopo il viaggio


IL LIBRO: David Crackanthorpe, Marsiglia. Ritratto di una citt (edizioni Odoya, pp. 275, 18 euro). Crackanthorpe ha vissuto lungamente a Marsiglia, innamorandosene senza riserve. Il libro racconta la citt partendo dalle origini, per poi compiere un cammino che tocca la crescita e lo sviluppo, i commerci, i cambiamenti urbani, la societ e la politica, le arti, la cultura, limmigrazione, la criminalit. Non ci troverete gli indirizzi e gli itinerari di una guida turistica e, invece, come da sottotitolo, il ritratto di un luogo che va capito nella molteplicit dei suoi contenuti. Leggerlo prima di partire aiuta a mettersi nei panni di Marsiglia. Rileggerlo, una volta tornati a casa, mette la giusta dose di nostalgia. l.d.s.

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Le foto che illustrano il servizio su Marsiglia sono di Roberta Vozza. Sotto, a destra, Raf Vallone e Andrea Ferreol in Rtour Marseille di Ren Allio

PER LA MUSICA TUTTI AL LOLLIPOP


Lollipop, 2 Boulevard Thurner, allangolo con Rue del Bergers, quartiere Cours Julien, il punto di riferimento musicale della citt. Oltre a spaziare, con CD e vinili, tra i generi pi diversi, funziona da caff -bar e spazio culturale. Nel reparto dedicato agli artisti marsigliesi, seguendo i consigli di Paul, potrete far vostri album da noi introvabili. Voci femminili in ascesa sono Les Poulettes, cinque complici che suonano acustico, compongono, fanno divertire con il loro sguardo di donne puntato sulla societ. Ultimo disco Coup de lune. Le Belladonna 9ch, duo in attivit dal 1989, partendo dal funk rock sono arrivate a coniare un genere che hanno

chiamato techno guinguette, rimando alle balere di paese. Disco appena uscito, Le bal des loups garous. Poi ci sono le formidabili gemelle Isaya, flok bluegrass venato di country e rock. Fatica recentissima, Dead or Alive. Rock duro, garage, electroblues, hip pop elencano, ad esempio, i giovani Sauvage (Dissonant Nation), i Cowboys (From outerspace), i Rescue Rangers (Manitoba). In occasione di Marsiglia 2013, undici artisti hanno dato vita ai tre volumi della compilation Focea Rocks. Raffinato il lavoro di Frdric Nevchehirlian, che in Le soleil brille pour tout le monde? ha musicato 14 poesie inedite di Prevert, dal taglio sociale e politico. Da consultare il sito del Calif (Club Action des Labels Indipendants Franais), calif.fr, dedicato alla musica indipendente francese. l. d. s.

BAEDEKER MARSIGLIESE

La miglior bouilleabaisse e la giusta dose di pastis


MUOVERSI: due sono le linee di metropolitana, tram e bus in superficie. Il costo del biglietto di 1, 50 euro, ma cala acquistando carnet e tessere giornaliere. CITY PASS: tessera valida 24 o 48 ore, al costo di 22 e 29 euro, che d diritto a circolare su tutti i mezzi pubblici; allingresso gratuito o scontato nei musei, a sconti nei negozi convenzionati. Si acquista presso lUfficio del Turismo, 11 La Canebire. Molto ben fatto poi il sito marseille-tourisme.com. Sito del turismo francese in Italia franceguide.com MARSIGLIA GAY: Gaymap una mappa gratuita della citt corredata da indirizzi di bar, ristoranti, alberghi, saune, negozi, spiagge gayfriendly, marseillegaymap.fr DORMIRE: infinite le possibilit tra hotel e B&B. Sul sito del Turismo c unapposita sezione di ricerca. Una doppia al Mama Shelter (rue de La Loubire 64, mamashelter.com), prima colazione inclusa, costa 69 euro. Rapporto qualit/prezzo ottimo, va prenotato per con largo anticipo. MANGIARE: da evitare sono tutti i ristoranti e le brasseries del Quai du port, luogo molto turistico e anche i locali nelle zone di maggior richiamo. Lo stesso il Panier, ormai, non esente da trappole. Gli indirizzi forniti qui di seguito, sperimentati di persona, si riferiscono soprattutto alla zona di Cours Julien, facilmente raggiungibile in metro. Prezzi tra i 18 e 25 euro a testa con una birra o un mezzo litro di vino della casa. Eccoli. Adonis du Liban, 12 rue des Trois Rois, 04/91480014, cucina libanese di ottimo livello, titolari simpaticissimi; Lan Thai, 13 rue Vian, 04/91372230, cucina thai eccellente, solo contanti; Le corto, 24 place Notre Dame du Mont, 04/91531950, lecorto.com., menu di mare e di terra, alcune portate arrivano dentro barattoli di vetro caldi; Les Trois Rois, 24 rue des Trois Rois, 04/91534484, raccomandato per la felice unione tra piatti francesi e ricette orientali; O Pakistan, 11 rue des Trois Rois, 04/91488710, opakistan.fr, piatti dallIndia e dal Pakistan preparati con materie prime freschissime; Les mots des ths, 92 Cours Julien, 04/91586820, solo a pranzo, il posto giusto per un pasto veloce, proposte raffinate a prezzi onesti; Caf Theatre Tatie, 19 Quai de Rive Neuve, in un cortiletto, menu semplice, da consumare anche la sera assistendo a uno spettacolo; LEvch, 5 rue de lEvch, 04/91905611, vecchio ristorante del Panier, bouilleabaisse a meno di 30 euro a testa, prezzo che garantisce pesce fresco e sapienza di preparazione. BERE: ovunque troverete tavoli per sorseggiare dal vino al pastis, dal rum al cocktail. In Cours Julien: Id Fixe, La rhumerie, Caf Vian, La butte rouge, Au vin sur zinc. Il bar de la plaine, 57 place Jean Jaurs, il ritrovo dei tifosi dellOM. Al bar del Mama Shelter, oltre 30 variet di Pastis, alcune introvabili in Italia. l.d.s

allo stesso modo, il turista non merita la precedenza e neppure la fatica di un sorriso ruffiano. La gente di Cours Ju Dove sono i giovani; dove si incontrano, creano, parlano di un domani difficile anche a Marsiglia? La risposta Cours Ju, consueta abbreviazione alla francese di Cours Julien. Sulla Plaine, la parte alta della citt, in Place Jean Jaurs, i crociati piantavano i loro accampamenti prima di partire verso Gerusalemme. Al Bar de la plaine piantano ogni giorno le tende i tifosi dellOM. Cours Ju, cinque minuti scarsi di cammino da Jaurs, fu costruito nel 1785 e gli venne assegnato il nome di Cours de Citoyens. Quartiere BoBo, Borghese e Bohmien, esponente di punta di quel fenomeno urbano chiamato gentrification che attira nuovi residenti da altri quartieri delle citt, la porzione pi animata

e rappresentativa di Julien ha laspetto di una piazza, con cipressi e altre specie arboree. Dal tavolo di uno dei tanti locali, lo sguardo scorre sui clienti: coppie dallabbigliamento e dalle letture gauchistes, ragazzi e ragazze pettinati rasta come le cameriere in servizio, turisti alternativi, pallide marsigliesi e statuari giamaicani in tenere effusioni, studenti che mettono in discussione musica e politica, signore ben pettinate e infervorate nelle chiacchiere davanti a una tazza di t. Poi lo sguardo si allarga. Al centro della piazza/corso, seduti sui gradini intorno agli specchi dacqua, clochard, punk a bestia, migranti, si danno quotidiano appuntamento. Appena pi in l, passeggiano famiglie precedute da una carrozzina, le donne velate dellIslam tornano a casa con il carico della spesa, imperversano bambini che corrono dietro un

Il quartiere BoBo, Borghese e Bohmien, lesponente di punta di quel fenomeno urbano chiamato gentrification che attira nuovi residenti. Giovani, clochard, migranti e punkabbestia

pallone, volano le clave dei giocolieri e le gigantesche bolle di sapone soffiate da un signore dietro libero compenso da parte del pubblico, i dj provano le loro apparecchiature per una notte di note, scoppiano liti verbali e qualche volta fisiche. un cocktail dai molti ingredienti, Cours Ju. Gli conferiscono colori i murales delle rues Trois Rois, Trois Mages, Fontanges, Vian, Bussy lindien, Trois frres Barthelemy. Aggiungono sapori i ristoranti di cucine autentiche da Libano, India, Thailandia, Giappone, Caribe, Africa, Corsica. Non coincidenza che, a questo cocktail, abbia aggiunto il suo ingrediente burlesco e goliardico il designer Philippe Starck, complici i tre fratelli Trigano e Cyril Aouizerate, con lHotel Mama Shelter, in Rue de La Loubire 64. Il soggetto della passatoia della hall una sardina, alla reception gli addetti indossano una t-shirt e una salopette; lo spazio del ristorante inneggia al cibo e al divertimento: scritte ovunque, sopra il bancone una cinquantina di salvagenti - ochetta, langolo per i concerti live allestito con una schiera di chitarre e percussioni, il calciobalilla rosa per otto giocatori. In terrazza un bar dedicato al Pastis e unenorme scacchiera dentro una vasca, dove sfidarsi tenendo i piedi a bagno; nelle stanze, sulla parete di fronte al letto di lenzuola e coperte bianche, un Mac multifunzioni. I prezzi battono la concorrenza. Cours Ju, a fine giornata, quando la luce prepara il suo congedo, il posto ideale per ripensare Marsiglia alla vigilia della partenza. Forse hai capito poco di lei, forse, anzi di certo, non hai capito quasi nulla. La penna di Jean Claude Izzo serve a consolarti, quando, in Aglio, menta e basilico scrive: Da qualsiasi luogo tu arrivi, a Marsiglia sei a casa tua. Nelle strade incontri visi familiari, odori familiari. Marsiglia familiare. Fin dal primo sguardo. Su Marsiglia hai sempre ragione tu, malinconico Jean Claude.

OLYMPIQUE MARSEILLE

Quel desiderio di rivincita nelle acrobazie di un pallone


di FLAVIANO DE LUCA

SUL GRANDE SCHERMO

Il mtissage che incanta le cineprese


di SILVANA SILVESTRI

Se c una citt legata al cinema questa Marsiglia, con il treno dei Lumire che arriva alla Ciotat a fecondare tutto il resto che venne in seguito. La Marsiglia legata per sempre a Borsalino, al clan dei marsigliesi, alla French Connection un ricordo del passato. Ormai si fatto strada un cinema che ha dovuto contrapporsi ai luoghi comuni che hanno imperversato per anni e anche alla censura politica che ne aveva cancellato le istanze. Perfino bout de souffle inizia con unazione da film poliziesco: Michel (Belmondo) ruba unauto al Vieux Port e con quella viaggia verso Parigi. Ma agli occhi di alcuni registi marsigliesi il porto era il luogo del lavoro operaio dei portuali e cos stato per Paul Carpita cineasta politico, figlio lui stesso di portuali, che raccontava negli anni 50 i legami della citt con le ex colonie, le storie di immigrazione. I suoi film avrebbero subito rotto con le immagini stereotipate create da Pagnol nella sua trilogia: Marius (31) diretto da Alexander Korda, Fanny (32) diretto da Marc Allgret, Csar (36) il solo episodio della saga diretta da lui. Carpita fu subito censurato con Le rendez-vous des quai (55) dove un giovane portuale deve decidere se continuare il suo lavoro senza prospettive sotto la protezione dei sindacati

oppure inoltrarsi verso scorciatoie dai guadagni pi facili. Lattacco diretto a Pagnol considerato Marseille sans le soleil (60) dove tutti i luoghi comuni contenuti in Marius sono messi in ridicolo nella loro volgarit, gli stessi veicolati da tutti i media. Della vita degli immigrati racconta in Adieu Jesus (70), un tema affrontato gi da Renoir in Toni nel 35, Marsiglia come approdo di italiani e spagnoli alla disperata ricerca di lavoro, di armeni come Henru Verneuil il cui vero nome era Achod Malakian e che racconta in 588 rue Paradis e Mayrig i suoi ricordi di famiglia, come Ren Allio, marsigliese, ricordava in Lheure exquise la sua famiglia di emigrati piemontesi. Ren Allio laltra faccia dei marsigliesi i suoi film sono contemporanei ai grandi film di genere e arrivano nei nostri cineclub come raffinati film dautore con i suoi personaggi in fuga in una citt segnata dal malessere (La vieille dame indigne, 65) nelle periferie dove si incontrano Raf Vallone e Andra Ferrol (Rtour Marseille).

Pi recentemente il regista marsigliese per eccellenza, anzi di quartiere come si definisce, Robert Gudiguian anche le sue sono origini armene e operaie e nellEstaque, il quartiere operaio, ha raggruppato la sua fedele troupe di collaboratori capeggiati da Ariane Ascaride e Jean-Pierre Darrousin per le sue storie dallo stile speciale, fatto di humour e istanze politiche, dove si intrecciano problemi di disoccupazione, droga, amore, razzismo, emigrazione (Marius et Jeannette, La ville est tranquille). Contemporaneamente, alla fine degli anni 90 la citt percorsa quattro volte dalla serie di film Taxxi blockbuster prodotto da Luc Besson con Sami Naceri fattorino di pizzeria con il sogno di diventare pilota automobilistico alla guida spericolata della sua Peugeot 406, auto pubblica protagonista di svariate avventure. Mentre Jean Comolli realizza la pi grande serie di documentari sullo stato della citt (Marseille contre Marseille del 96, Rves de France Marseille, del 2002).

Allleeeezzz lOmmm! Il grido ti accompagna al bar del Vieux Port, sul telefonino degli adolescenti lungo la Canebire, nei gruppi di ragazzi che si danno la voce al Panier e, naturalmente, sulle curve del Vlodrome, la grossa conchiglia aperta, lo stadio che il teatro delle imprese della formazione cittadina, lOlympique Marseille, per tutti semplicemente OM, una squadra di calcio dai colori biancoazzurri che sembra incarnare lo spirito della citt di mare e il suo desiderio di rivincita per un destino difficile, di povert ed esclusione. Come ha brillantemente spiegato lantropologo Bromberger, questa forte coscienza di unidentit schernita si unisce a una tradizione di dissenso e di opposizione frondista al potere centrale, in cui affonda le radici un sentimento di irriducibile specificit. La passione per il club cresce nel cosmopolitismo, nella cultura locale, in un forte sentimento comunitario e si respira un po dovunque tra pagine di giornali, tavoli di caff, radio commerciali, pescatori amatoriali. Droit au but recita il motto cucito sulle loro maglie (dritti alla mta) insieme al logo della societ, reminiscenza degli inizi del club, nato nel 1899 come una polisportiva, col rugby nel cuore ma presto scalzato dal pallone rotondo dei Phocens,come sono soprannominati i calciatori, rievocando i greci focesi, fondatori nel VI secolo a.C. del nucleo originario di Massalia, importante scalo marittimo. Prima e unica squadra francese a vincere la Coppa dei Campioni (nel 1993 a Monaco battendo in finale il Milan con un gol di Boli), lOM ha una bacheca ricca di trofei: nove titoli di campione di Francia (il primo nel 1937, lultimo nel 2010), dieci coppe di Francia, tre coppe di Lega. Il periodo pi prospero, ma anche il pi controverso, coincide con l'arrivo alla presidenza di Bernard Tapie, discusso personaggio, che nella sua vita, oltre che presidente della squadra, stato imprenditore, politico, attore e conduttore televisivo. Tapie prende in mano la squadra nel 1986, acquista grandi giocatori fra cui Chris Waddle, Enzo Francescoli (idolo del marsigliese Zidane, il cui primo figlio si chiama Enzo in suo onore), Didier Deschamps e Eric Cantona. La squadra disputa due finali di Coppa dei Campioni, una persa, a Bari nel 1991 contro la Stella Rossa di Belgrado, laltra, vinta contro il Milan. Sotto la presidenza di Tapie, con allenatori come Beckenbauer, Gili e Goethals, l'OM vince titoli di campione di Francia a ripetizione. Tapie, ai tempi, nel 1989, era riuscito anche a strappare il s a Maradona e a preparare un sontuoso contratto annullato per la retromarcia del Napoli. Poi lo scandalo Valenciennes, una combine denunciata da un calciatore in occasione di un incontro decisivo per lassegnazione del titolo, con squalifica e retrocessione nel 94 in seconda divisione. La dura risalita culmina nella vittoria del titolo del 2010, dopo diciotto anni dastinenza. Oggi la squadra dei cannonieri Gignac e Ayew, stretta nella morsa degli squadroni miliardari, Psg e Monaco, in Ligue 1.

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NELLA TERRA DEI PUEBLO E DEI NAVAJO

di Manuela De Leonardis
SANTA FE

La luce e i colori saturi di un paesaggio che emana una sacralit remota sono forse gli elementi pi immediati della grande attrazione per il New Mexico che, a partire dalla prima met del secolo scorso, hanno subto generazioni di artisti e fotografi. Nella terra dei pueblo e dei navajo le nuvole sembrano meno inafferrabili e i tramonti sono segni grafici che si perdono nellorizzonte, piccanti come la salsa di peperoncini verdi, anima della cucina locale. Lintima connessione con la natura particolarmente evidente nel lavoro di Georgia OKeeffe, icona del modernismo americano, come sottolinea anche John Loengard nei suoi scatti realizzati per Life nel 66-67 e raccolti nel libro Image and Imagination (2006). Immagini che delineano la figura di unanziana signora alle prese con le abitudini quotidiane nelle sue dimore di Abiquiu e Ghost Ranch, tra lunghe camminate, la cura dei cani e del giardino, la collezione di pietre e di sonagli dei Crotalus. Loengard fotografa anche le mani dellartista vicino ad un osso pelvico (stesso soggetto del dipinto Pelvis with the Moon, 1943), ma questa immagine non potr mai competere con la foto delle stesse mani che accarezzano un teschio equino, su cui si era soffermato lo sguardo innamorato di Alfred Stieglitz oltre trentanni prima. Parecchi altri fotografi hanno ritratto OKeeffe in New Mexico, tra loro Philippe Halsman nel 48, Yousuf Karsh nel 56, Tony Vaccaro e Todd Webb nei primissimi anni Sessanta: Webb inquadra lartista con il grembiule mentre gira lo stufato nella pentola. Sicuramente per le foto di Laura Gilpin, in cui vediamo lartista nel suo studio nel 53, rivelano una pi profonda empatia, come evidente in quelle di Paul Strand, che si sono alternate nel tempo, specchio di un lungo rapporto di stima e amicizia. La prima volta che Georgia OKeeffe mette piede in New Mexico

New Mexico, le linee sinuose del deserto


Il fascino di un paesaggio dallaura sacrale, le luci sature, le residenze cult e i personaggi che lhanno abitato. Da OKeeffe a Walter Chappell
proprio con Rebecca, la moglie di Strand, nellestate 1929: entrambe vivono un momento di profonda crisi matrimoniale. Un viaggio rivelatorio che segna una svolta che, nel caso di OKeeffe, anche artistica. Dopo lunghi soggiorni periodici, nel 1945 lartista acquista a Abiquiu lantica casa coloniale di adobe in rovina, di cui segue personalmente i lavori di restauro (oggi di propriet del Georgia OKeeffe Museum di Santa Fe ed visitabile su appuntamento) e nel 1949, tre anni dopo la morte di Stieglitz, si trasferisce definitivamente nel New Mexico. Analogamente, Laura Gilpin sceglie Santa Fe come citt elettiva e, a partire dagli anni Trenta, persegue lobiettivo di documentare la vita dei nativi americani tra Arizona e New Mexico, come testimoniato, in particolare, nel volume The Enduring Navaho (1968). Il suo racconto visivo (preziose stampe al platino e alla gelatina ai sali dargento) si sofferma sulle tradizioni, ma anche sulla contemporaneit con le numerose battaglie per il riconoscimento dei diritti di cui significativo il ritratto di Annie Wauneka, prima donna eletta nel Tribal Council a Window Rock. Tra gli scatti di Gilpin c anche il volume moderno, e allo stesso tempo antico, della chiesa di San Francesco dAssisi a Ranchos de Taos, larchitettura di adobe pi fotografata del paese, che ancora oggi mantiene intatto il fascino originale. Anche Ansel Adams la fotografa durante i suoi soggiorni a Taos nellestate del 30, 31 e 32: anche nel suo caso questa terra del profondo sud una linfa vitale per superare un momento di impasse nella sua carriera e nella vita privata, segnato dalla fine dellamicizia e della collaborazione con Stieglitz. A una manciata di chilometri di distanza, esattamente nel Pueblo di Taos, George Alpert - fondatore della Soho Foundation e direttore negli anni Settanta della Soho Photo Gallery di New York - realizza un intero lavoro in bianco e nero, pubblicato in Taos Pueblo (1983) in cui traduce le vibrazioni di spiritualit del luogo, il pi antico insediamento di nativi americani Pueblo, tuttora abitato e dal 1992 riconosciuto dallUnesco patrimonio dellumanit. Quanto alle fotografie di Ansel Adams scattate a Chimayo, Laguna Pueblo, Pueblo di San Idelfonso, Taos e in altri luoghi sono pubblicate nel volume Paul Strand. Southwest (2004) di Rebecca Busselle e Trudy Wilner Stack. Non troppo distante da qui, poi, stata scattata una delle sue fotografie pi celebri, Moonrise, Hernandez, New Mexico (1941): sembra che lo stesso autore ne abbia realizzato personalmente oltre 1300 stampe. Come Adams, la stessa Georgia OKeeffe e numerose altre celebrit tra cui D. H. Lawrence e Martha Graham, anche Edward Weston

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Da sinistra Laura Gilpin, Type a chongo (da Enduring Navaho 1968); Walter Chappell, Mother and Son, 1962; Edward Weston, Nude - New Mexico, 1937; a destra, pag. 7, lartista Judy Tuwaletstiwa (fotografata da Manuela De Leonardis) e, sotto, lopera Plutonium_onehandful (2012)

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INTERVISTA PARLA LARTISTA E SCRITTRICE JUDY TUWALETSTIWA

aver vissuto, durante la seconda guerra mondiale, nei campi di rilocazione. Mia madre e mio padre, in quanto ebrei, da una parte avevano una valigia piena di paure e dallaltra una piena di sogni, in mezzo cera il desiderio che i loro figli studiassero. Attraverso le nostre vite abbiamo realizzato i loro sogni. Il mio lavoro stato proprio quello di mettere insieme quelle due valigie. I musei darte sono stati il tuo insegnamento, illuminante in particolare una mostra di Van Gogh Quando ho visto la mostra di Van Gogh a San Francisco, nel 1970, avevo gi tre dei miei quattro figli, un matrimonio molto difficile e non avevo la minima idea di fare lartista. Quando mi sono fermata davanti al Campo di grano con corvi ho cominciato a piangere. Non sapevo cosa mi stesse succedendo, semplicemente non ho fatto altro che continuare a piangere per tutta la strada fino a casa. Anni dopo ho letto quello che ha scritto Vincent in una lettera a suo fratello Theo: sperava che nel vedere i suoi quadri la gente aprisse le cateratte dei loro cuori. Ha totalmente aperto le mie! Arrivata a casa dovevo fare qualcosa: ho preso un pezzo di cartoncino e con la matita ho disegnato un albero in maniera espressionista. Non che fosse un bel disegno, ma stato linizio. Unaltra esperienza fondamentale stata lincontro con Phillip a Choco Canyon. Con lui hai vissuto a lungo nella Terza Mesa... Quanto entra questesperienza nel tuo lavoro? Profondamente! Prima di vivere con gli hopi lavoravo in maniera narrativa. Lesperienza di poter vedere nel deserto distanze di cento miglia ha semplificato tutto. Dal 1993 per ventanni ho usato soltanto bianco, nero, rosso e colori neutri. Vivere presso gli hopi, immersa in quel paesaggio semplificato e con le canzoni kachina, stata unesperienza profonda. Anche se non sono in grado di capire le parole delle canzoni il loro suono va direttamente al cosmo e al cuore, come un om: un suono che arriva dalla terra. Per gli hopi conscio e inconscio non sono separati. Il paesaggio molto duro, chiede tutto. Sopravvissuti per oltre mille anni coltivando, hanno una profonda conoscenza della loro terra. Nelle loro canzoni, nelle cerimonie e nelle storie parlano alla terra e questa gli risponde. Per dopo pi di dieci anni trascorsi nella loro riserva, ho capito che ero rimasta sempre unaltra. Avevo degli amici affettuosi, ma non ero parte di un clan e la societ hopi organizzata in clan. Ero accettata come la moglie di Phillip. Ad un certo punto ho sentito che dovevo rientrare nel mondo della cultura occidentale.

Un quadro rituale per celebrare i fasti della Madre terra


M. D. L.
GALISTEO (NEW MEXICO)

stato ospite a Los Gallos, leccentrica residenza in adobe fatta costruire a Taos dalla scrittrice e mecenate Mable Dodge Luhan (autrice anche di Winter in Taos, 1935) insieme al suo terzo marito Tony Luhan. Il 29 dicembre 1937 il fotografo californiano scatta una serie di nudi in cui la sinuosit e la morbidezza della pelle della sua modella e musa (nonch futura seconda moglie), Charis Wilson, sono in netto contrasto con la porosit della superficie modellata con argilla e paglia. Il New Mexico non stato che una tappa del lunghissimo viaggio nel west (i due percorsero quasi diciassettemila chilometri in 187 giorni) che Weston si concesse con il cospicuo Guggenheim Fellowship, per la prima volta assegnato ad un fotografo. Pi tardi, nel 1969, Dennis Hopper giunto a Taos per girare Easy Rider si innamora della stessa residenza, tanto da acquistarla lanno successivo dalla nipote della scrittrice. Proprio nel solarium il regista, attore, artista e grande collezionista di Pop Art tra i pi dannati di Hollywood sposa il 31 ottobre 1970 Michelle Phillips, la cantante dei Mamas and Papas, che chiede il divorzio otto giorni dopo. A Taos, comunque, Hopper vivr per alcuni anni, scattando anche una serie di fotografie (recentemente esposte da Gagosian a New York) con uninstamatic che portava a stampare in un drugstore.

In questo curioso filo conduttore che avvicina e unisce i vari personaggi finora citati c anche Walter Chappell - last but not least che tra i suoi ritratti delle star del cinema annovera anche Dennis Hopper, fotografato nel 69. Ma pi noti dei ritratti sono i suoi controversi nudi. A questo personaggio fuori dagli schemi, che subito dopo la guerra frequenta a San Francisco il circolo dei fotografi che include Minor White, Edward Weston, Imogen Cunningham e Ansel Adams, per trasferirsi dopo qualche anno a Rochester per studiare con White, la Fondazione Fotografia di Modena dedica, nellambito del Festivalfilosofia, in anteprima mondiale la pi grande retrospettiva Walter Chappell. Eternal Impermanence (13 settembre 2 febbraio 2014). Nella visione di Chappell la natura analizzata attraverso la meditazione e la spiritualit. Soprattutto quella del New Mexico, dove vive in diversi momenti della sua vita incluso lultimo paragrafo quando, a partire dal 1987 e fino alla morte (2000) si trasferisce a El Rito, a poca distanza da Abiquiu, dove continua fino allultimo a fotografare e tenere workshop. Per me - affermava - il grande espediente la visione attraverso la macchina fotografica: luso sensibile dei miei occhi sotto la visione pi alta di una comprensione e lintuizione basata sulla conoscenza di un rapporto con la realt.

Alti alberi di cottonwood, i pioppi neri americani, circondano lo studio di Judy Tuwaletstiwa (Los Angeles, 1941). La casa qualche metro pi avanti: una lunga L di adobe con grandi finestre che lasciano entrare la natura silenziosa. Allinterno adornano le pareti e il caminetto una serie di kachina dolls scolpite nel legno e dipinte in vari colori, patrimonio culturale degli hopi. Dal 1993, per dodici anni, lartista ha vissuto con il suo secondo marito nella casa di Phillip, nel villaggio di Kykotsmovi, nella riserva hopi in Arizona nordorientale. Forse ci che accomuna lorizzonte sconfinato dei due luoghi proprio la sensazione di vivere il paesaggio come un respiro profondo, assorbendo lintensit della luce che attraversa la storia. Bench disti solo 33 minuti da Santa Fe, Galisteo un luogo isolato che, allo stesso tempo, ha avuto e ha tuttora una comunit elettiva di artisti, attori e scrittori tra cui Agnes Martin, Nancy Holt, Lucy R. Lippard, Bernard Pomerance, Bruce Neuman e Suzanne Rothenburg. Alcuni elementi della terra che la circonda (legno, sabbia incorporata nel colore), insieme a piume, fili, tela grezza fanno parte del lavoro astratto di Judy Tuwaletstiwa, a cui si aggiunto recentemente il vetro. Parallelamente le sue doti narrative di scrittrice si fondono con le immagini in Frog Dreaming, un libro per bambini che verr pubblicato con un nom de plume (quello della zia Fern Green) e che la porta indietro nel tempo alle magnifiche storie di un mondo che non c pi, lo stesso che raccontava la nonna Rose Green. Nel frattempo le mani di Judy aprono Mapping Water (Radius Book 2007), un libro darte concepito come un viaggio tra i ricordi: Siamo sconosciuti luno allaltro. Forse il mio viaggio illumina il tuo, scrive nelle pagine iniziali. E aggiunge, sfogliando il libro: Il primo capitolo sulle memorie culturali. Comincio con il rintracciare la definizione della parola genesi - una parola meravigliosa - allinterno di culture differenti. interessare analizzare etimologicamente le variazioni di questa stessa parola: gene, genio, genocidio, germinazione fino al sanscrito dove significa generato dai vermi. Sei laureata in letteratura medievale. Qual la connessione tra la tua formazione e il lavoro di artista visiva? Provenendo da una famiglia ebrea in cui cera una forte componente

politica, dovevo necessariamente avere la capacit di difendermi verbalmente. O parlavo o morivo, non cerano altre possibilit. La parola sempre stata importante, per se si cresce allinterno di una famiglia in cui le parole sono manipolate dallideologia, si hanno due messaggi paralleli. Ho imparato quanto sia importante esprimersi con propriet di linguaggio e, allo stesso tempo, quanto la parola possa cambiare di significato. Questo il motivo per cui quando sono andata alluniversit studiare la lingua inglese stata una porta daccesso per me. Studiando la lingua medievale, poi, ho scoperto che molto cinematografica. Leggendo Chaucer, soprattutto nella versione originale, come se ci fosse una macchina da ripresa che si avvicina e poi si sposta sulla scena. Malgrado fossimo stati molto poveri, in famiglia una delle cose che abbiamo sempre fatto stato andare a teatro e al cinema per vedere film stranieri. Questa stata la parte pi nutriente della mia crescita. E quando ho iniziato a studiare la letteratura inglese medievale stato come se le storie diventassero reali, ma in un modo diverso. Anche aver avuto un grande professore come Alain Renoir, figlio di Jean e nipote di Auguste, ha avuto la sua rilevanza. stato lui a stimolare la parte di me che diventata artista, tirando fuori la parte visuale dai grandi poemi come Sir Gawain e il Cavaliere Verde e da altri, appena successivi alla tradizione orale. La tradizione orale, infatti, molto diversa da quella scritta. Il medioevo era molto fluido e ricco in ambito letterario, senza considerare la bellezza della sinuosit della lingua sulla superficie della pagina, che come nella tessitura in cui trama e ordito si alternano. La prima cosa che ho

Ho trascorso pi di dieci anni nella riserva hopi. Poter vedere distanze di cento miglia ha semplificato tutto... Da allora, ho usato soltanto bianco, nero, rosso e colori neutri
fatto, quando sono diventata artista, stato proprio imparare la tessitura; a quei tempi ero in Scozia dove ho frequentato corsi serali alluniversit e l, allimprovviso, ho capito - attraverso il lavoro delle mie mani - che il mondo cominciava ad avere senso come la struttura di un tessuto. Qual stato linsegnamento dei tuoi genitori, Evelyn Greenberg e Alvin Abram Averbuck, ebrei attivi nel partito comunista? Come molti altri comunisti americani hanno lasciato il partito dopo la repressione sovietica della Rivoluzione Ungherese del 1956, ma fino ad allora sono stati molto idealisti. Io e mio fratello siamo cresciuti nel clima multiculturale nellEast Los Angeles dove cerano alcune famiglie ebree, ma anche tanti messicani, neri e molti giapponesi, che hanno dovuto rimettere in ordine le loro vite dopo

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TEOLOGIA E POLITICA

LEPOCA INSICURA

Quel mistero del male dopo Ratzinger


di RAFFAELE K. SALINARI

Per lOccidente cristiano e il suo Evo, il Tempo della Fine non la Fine del Tempo ma solo linizio del Tempo Nuovo, quello della Salvezza per chi ha sempre creduto al messaggio del Cristo e della sua Chiesa; per questo listituzione ecclesiale deve qui ed ora riappropriarsi in toto della sua missione escatologica, rendendosi testimonianza vivente di questa rivelazione, pena non solo la sua inutilit come veicolo della Salvezza ma, sommo abominio, divenire essa stessa il corpo dellAnticristo, veicolarne il Mysterium iniquitatis, il mistero del male, assumendone le forme progressivamente secolarizzate. In questo difficile chiasma tra essere-nel-mondo per il mondo ed essere-nel-mondo per testimoniare una Salvezza che di fatto lo trascende, in questa vera e propria aporia, vive lautentica teologia politica: non la semplice influenza esercitata sulle forme della politica mondana dalle idee religiose, bens lorientamento e la destinazione politica consustanziale alla vita della religione. in questa prospettiva apocalittica, come vedremo analizzando il testo della profetica Seconda lettera ai Tessalonicesi di San Paolo, che si confrontano lAnticristo ed il misterioso potere che lo frena, il katechon, che per dovr togliersi di mezzo al momento opportuno, quando il Salvatore spazzer via lAvversario col soffio della sua bocca. Corpo bipartito della Chiesa Molto si congetturato sulla natura di questo potere che frena ma, per alcuni, sino dallinizio della cristianit, esso convive ed opera allinterno stesso della Chiesa insieme al potere dellAnticristo, come ci riferisce lantico teologo Ticonio nel suo Commento allApocalisse risalente al IV secolo, nel quale sostiene la teoria del corpo bipartito della Chiesa: la compresenza di una sua parte fusca ed una sua parte decora, come si definisce la sposa nel Cantico dei cantici (1,4). Secondo Ticonio esiterebbe allora una Chiesa nera (fusca) che appartiene allAnticristo ed una bella (decora) schierata con il Salvatore. Questa tesi, centrale per comprendere le motivazioni teologico politiche delle dimissioni di Papa Benedetto XVI, era stata assunta dal giovane teologo Ratzinger. Meditando la sua scelta su questo concetto centrale, al quale egli dedica una riflessione gi nel lontano 1956 - dunque ben prima della sua ascesa al Soglio di Pietro Papa Benedetto XVI ha compiuto il suo gesto esemplare, come lo definisce Giorgio Agamben ne Il mistero del male, Benedetto XVI e la fine dei tempi, (Laterza pp. 67, euro 7). Il testo, composto da due riflessioni - una lectio magistralis ed un breve saggio - che trattano lo stesso argomento, vuole situare la

Le dimissioni di Benedetto XVI raccontate da Agamben, guardando alla globalizzazione e il tempo apodittico di Cacciari nel suo Il potere che frena

decisione papale nel contesto teologico ed ecclesiologico che le propria, arrivando, tuttavia, a trarne le conseguenze per la situazione politica delle democrazie in cui viviamo. Le motivazioni di Benedetto XVI, la sua analisi della situazione odierna della Chiesa rispetto alle cose ultime, il suo avvertire che allinterno della Istituzione le forze dellAvversario, la Chiesa fusca, sembra aver preso il sopravvento su quella del bene (decora), hanno spinto il pontefice allazione radicale delle dimissioni per ricordare, come dice Agamben: Che non possibile che la Chiesa sopravviva se rimanda alla fine dei tempi la soluzione del conflitto che ne dilania il corpo bipartito. Come il problema della legittimit, cos anche il problema di ci che giusto non pu essere eliminato dalla vita storica della Chiesa, ma deve ispirare ogni istante la consapevolezza delle sue decisioni nel mondo. Se si finge di ignorare, come spesso ha fatto la Chiesa, la realt del corpo bipartito, la Chiesa fusca finisce col prevalere su quella decora e il dramma escatologico perde ogni senso.

Su questa definizione di Chiesa come protagonista del dramma escatologico, Agamben traccia una vera e propria filologia, una interpretazione autentica del termine dramma, ricordandoci che: Il Mysterium iniquitatis della seconda lettera ai Tessalonicesi non un arcano sovratemporale, il cui unico senso di porre fine alla storia e alleconomia della salvezza: un dramma storico (mysterion in greco significa azione drammatica), che in corso per cos dire in ogni istante e in cui incessantemente si giocano le sorti dellumanit, la salvezza o la rovina degli uomini. Iniquit e perdizione E cos Ratzinger ha voluto riportare allattenzione della riflessione politico teologica della Chiesa e del suo Evo il Mysterium iniquitatis, il mistero del male come componente essenziale della rivelazione cristiana e, con esso, il tema e la natura della Chiesa come kathecon, lenigmatico potere che trattiene il Tempo della Fine, quando lAnticristo sar definitivamente sconfitto dal ritorno del Salvatore.

Dice dunque Paolo nella Seconda lettera ai Tessalonicesi (2, 1-12), gi ampiamente commentata da Carl Schmitt come base della relazione tra teologia e politica nella fondazione e nella superiorit dello Jus Publicum Europaeum: Ora vi preghiamo, fratelli, a proposito della parusia del Signore nostro Ges Cristo e della nostra riunione in Lui, che non vi facciate subito turbare n stoltamente spaventare, n da ispirazioni, n da parole, n da lettera fatta passare per nostra, come fosse imminente il giorno del Signore. Che nessuno vi inganni in nessun modo! Infatti, prima dovr venire lapostasia (discessio) e lapocalisse delluomo dellanomia (homo iniquitatis), il figlio della apoleia, (filius perditionis) lAvversario (qui adversatur), colui che si innalza sopra ogni essere che viene detto Dio e come Dio venerato, fino ad insediarsi nel tempio di Dio e a mostrare se stesso come Dio. Non ricordate che quando ero ancora con voi vi dicevo queste cose? E ora conoscete ci che trattiene (to katechon) la sua apocalisse, che avverr a suo tempo. Gi, infatti, il mistero delliniquit in atto; ma chi trattiene (ho katechon) trattenga, precisamente fino a quando non venga tolto di mezzo. Allora sar lApocalisse dellAnomos (Iniquus), che il Signore Ges distrugger con il soffio delle sua bocca; annienter allapparire della

sua parusia lAnomos la cui parusia appare invece secondo lessere in atto di Satana in ogni potenza e segni e falsi prodigi e con tutti gli inganni dellingiustizia per coloro che si perdono perch non hanno accolto lamore della verit per la loro salvezza. E per questo Dio invier loro la potenza dellinganno, affinch credano alla menzogna e siano cos giudicati tutti quelli che non ebbero fede nella verit, ma acconsentono alliniquit. Il Tempo della Fine Questa verit escatologico profetica dunque lessenza del messaggio cristiano e lo scopo stesso della

Chiesa che, senza la sua permanente relazione con il Tempo della Fine si perde nel tempo profano in cui prevalgono le cure secolari e trionfa lanomia, intesa non come semplice assenza delle regole, ma del prevalere di regole totalmente immanenti al secolo, desacralizzate, dettate e gestite dallAvversario: un quadro drammaticamente attuale che prefigura lo smarrirsi irreversibile della rivelazione cristiana, della verit della Salvezza eterna come legge suprema dalla cui Autorit trascendente derivano tutte le altre. La perdita dellorizzonte escatologico dunque, sostiene Agamben, ha motivato le

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Listituzione ecclesiale deve riappropriarsi della sua missione salvifica, altrimenti finisce per nutrire essa stessa il corpo dellAnticristo
saggezza politica. Quella del katechon classico studiava, s, il possibile, ma non rinunciava a speculare sullottimo. La sua forma era, s, intessuta di temperanza e mesotes, e tuttavia mai riducibile a techne, poich ribadiva in ogni aspetto la propria provenienza dallalto. Per poter contenere, il katechon pensava necessaria una sophia capace di rappresentare il bene comune, e il Comune non potr mai risultare dalla somma degli interessi particolari. Ecco che, allora: Il dissolversi della forma catecontica si origina dal suo stesso interno, viene da noi, come si visto. Inizia con la critica dellidea di impero, prosegue con quella di ogni dio mortale, corrode infine, logicamente filosoficamente la realt dello Stato, lo desostanzializza, lo spoglia di ogni Auctoritas, ne denuncia la natura di finzione ideologica, dimostra limpossibilit di superare il piano assolutamente orizzontale della reta di conflitti e degli interessi. Let di Epimeteo Qui ritorna linterpretazione di Carl Schmitt nel suo Nomos della terra, in cui il giurista tedesco mette in guardia dai guasti della globalizzazione ben prima che essa avvenisse con la pervasivit fenomenica che oggi ben conosciamo. Oggi, senza territorializzazione del potere, senza quella justissima tellus incarnata da stati o istituzioni realmente sovranazionali e condivisi, e senza una Chiesa realmente testimoniante la Salvezza, perch scossa sino alle

Grande, particolare del Giudizio universale (inferno) di Coppo di Marcovaldo nel Battistero di san Giovanni, Firenze; Luca Signorelli, dettaglio di Predica e morte dellAnticristo e, sotto, due particolari della dannazione, Orvieto, Cappella san Brizio; piccole, Arazzi dell'Apocalisse: Il tino trabocca di sangue di artista sconosciuto nel Castello Angers; L' Arcangelo Gabriele della chiesa parrocchiale di Sagama, 1492, attribuito al Maestro di Castelsardo, nel Museo d'Art de Catalunya, Barcellona

dimissioni di Benedetto XVI che, con questo gesto: Ha riportato alla luce il mistero escatologico in tutta la sua forza dirompente; ma solo in questo modo la Chiesa, che si smarrita nel tempo, potr ritrovare la giusta relazione con la fine dei tempi. Vi sono, nella Chiesa, due elementi inconciliabili e, tuttavia, strettamente intrecciati: leconomia e lescatologia, lelemento mondano-temporale e quello che si mantiene in relazione con la fine del tempo e del mondo. Quando lelemento escatologico si eclissa nellombra, leconomia mondana diventa propriamente infinita, cio interminabile e senza scopo. Il paradosso della Chiesa che essa, dal punto di vita escatologico, deve rinunciare al mondo, ma non pu farlo perch, dal punto di vista delleconomia, essa del mondo, e non pu rinunciare a questo senza rinunciare a se stessa. Ma proprio qui si situa la crisi decisiva: perch il coraggio - questo ci sembra il senso ultimo del messaggio di Benedetto XVI - non che la capacit di mantenersi in relazione con la propria fine. Ecco che, allora, questo orizzonte teologico politico investe in essenza il ruolo della Chiesa come parte, o addirittura fondamento, qui ed ora, di quel misterioso potere catecontico che frenerebbe il pieno manifestarsi dellAnticristo, sino a che, toltosi di mezzo, il Signore avvenga e lo spazzi via definitivamente compiendo il Tempo della Fine, il Giudizio Universale, separando per leternit i salvati dai persi. Ma, se questo tempo gi in atto, lurgenza posta alla Chiesa dal Mysterium iniquitatis che ogni momento spinge lAnticristo a prendere potere sul mondo, deve trasformarsi in atti concreti e radicali subito. La presenza nel tempo di mezzo tra il primo avvento e il definitivo non pu essere vista e vissuta come semplice attesa dellapprodo finale, ma come ispirazione escatologica delle scelte quotidiane che lIstituzione deve attuare ogni momento per rimanere in relazione adesso con la rivelazione del messaggio cristiano e mettersi cos dalla parte dei salvati nel Giorno del Tempo della Fine, cio ogni giorno. Il gesto di Benedetto XVI, cos conclude Agamben, sarebbe espressione della volont di riaffermare questo difficile equilibrio della Chiesa tra mondo e escaton, la sua capacit di agire nellintervallo tra la prima e la

seconda venuta, cio nel tempo storico che stiamo vivendo, poich una societ pu funzionare, sostiene lautore, solo se la giustizia (che nella Chiesa corrisponde allescatologia) non resta una mera idea ma riesce a trovare espressione politica in una forza capace di controbilanciare il progressivo appiattimento su un unico piano tecnico economico di quei principi di legittimit e legalit, Aauctoritas e Potestsas potere temporale e potere spirituale - che rappresentano il patrimonio pi prezioso della cultura europea. Il potere che frena Queste stesse riflessioni, partendo dalla natura del potere che frena per arrivare ad una analisi sub specie teologico politica della realt del mondo globalizzato, sono anche oggetto del libro di Massimo Cacciari Il potere che frena (Adelphi, pp. 211, euro 13), che sviluppa la stessa problematica del rapporto tra seculum e tempo apocalittico, arrivando ad abbracciare il problema contingente del governo della globalizzazione visto come politicamente impossibile proprio per la mancanza di una Auctoritas di ascendenza cristiana, cio trascendente: lescaton che informi di s la Potestas delle leggi mondane: Da parte sua, neppure la sovranit politica potr reggere se destituita da qualsiasi effettuale rimando al principio di autorit, sostiene Cacciari. Il suo saggio parte dallanalisi della Seconda lettera ai Tessalonicesi di San Paolo, per esaminare le varie forme o nature che, via via nel tempo e nelle diverse situazioni storiche, sono state attribuite al katechon. Si parte da quelle pi accreditate, lImpero romano o, appunto la Chiesa stessa, per arrivare a delineare il percorso storico che porta alloggi, allattuale regno dellanomia, il momento apocalittico in cui si manifesterebbe appieno il regno dellAvversario, ed ogni potere catecontico del sapere, ricordare, prevedere si esaurisce poich, secondo la profezia paolina, deve farsi da parte. E cos, conclude Cacciari nellultimo capitolo del saggio, Let di Epimeteo, che ben disegna il cambio di fase dallepoca prometeica in cui lumanit sembrava muoversi in una prospettiva di bene comune, a quella epimeteica dominata dal particulare: Muta il senso della

fondamenta dal Mysterium iniquitatis che sembra scaturire dal suo stesso corpo, quale legittimit hanno i poteri che dicono di voler governare la globalizzazione? O meglio, ancora in oggetto questo problema, oppure le dinamiche prevalenti hanno totalmente affermato uno stato di piena anomia, intesa non come anarchia, ma come una serie di norme particolari e indipendenti che rispondono solo alledonismo dei singoli o allaccumulazione del profitto finch dura? La risposta di Cacciari coerente con le sue premesse apocalittiche: Il pensiero conservatore ritiene che questo passaggio segni la vittoria del chaos e dellanomia come chaos. Ma non affatto cos. Quello dellanomia, come gi si detto, un sistema; anzi il sistema mondo. In esso impensabile un ordine territorializzato come quello sempre presupposto dal katechon. impensabile una fonte del potere che ne trascenda il funzionamento immanente, unidea da cui il suo

esercizio dipenda e a cui esso si richiami. Qui dunque viene a definirsi il concetto di anomia della globalizzazione come: Un tempo libero da determinatezze spaziali, in cui lindividuo non tollera di essere rappresentato se non dallimpersonale delle norme che sembrano alla base del funzionamento e del successo di quelle potenze da cui egli riconoscere dipendere la propria vita. LEvo dellinsecuritas Ecco che, infine, la parabola teologica incrocia quella biopolitica, creando un unicum in cui il potere che decide sulla vita e la morte della nuda vita sembra divenire la Weltanschauung stessa dellindividuo globalizzato. A questo punto un Potere Sovrano, che volesse realmente governare The Globe, dovrebbe riassumere ancora in s le categorie dellAuctoritas e della Potestas per fermare lanomia del

sistema-mondo; ma per Cacciari questo non pi possibile. Qui emerge lapocalittica aporia. Non pu darsi Nomos del Mondo, esistono solo queste leggi determinate. E, oltre ad esse, esistono forze, potenze decisive, che operano sul piano globale e producono in base alle norme interne al proprio funzionamento. Che fare allora, quale prospettiva si apre in questa situazione? Le conclusioni sono da una parte analitiche e dallaltra apocalittiche, epimeteiche appunto. In sostanza il filosofo veneziano annuncia lapertura di un periodo dalla durata non prevedibile, uno spazio di permanente crisi, di insecuritas, in cui da una crisi si passer allaltra senza soluzione di continuit; crisi pi o meno governate e gestite parzialmente da lites globali che per non possono tendere al controllo complessivo delle cose proprio per quella mancanza di Auctoritas che essi stessi hanno progressivamente distrutto con la loro discessio, la loro apostasia. E cos: Quello di Epimeteo sar piuttosto lEvo dellinsecuritas e delle crisi permanenti: teologicamente esso pu rappresentare lultimo spasmo del tempo prima della Decisione; politicamente la sua durata imprevedibile. Siamo allora nel pieno di una crisi del politico poich in questa situazione: Ogni forma politica finisce necessariamente col tendere a divenire funzione di quelle stesse potenze fisiologicamente insofferenti del suo primato. Ricostruire lEvo La chiusura del saggio riecheggia le profezie abissali di Carl Schmitt e la sua richiesta di ripristinare i Grossraum, i grandi spazi geopolitici che, forse, seppur in conflitto tra di loro, in un futuro non prevedibile potrebbero assicurare una certo equilibrio alla fase attuale, anche se uniti soltanto dalla comune apostasia verso lEvo cristiano. E dunque, Prometeo si ritirato o tornare ad essere incatenato alla sua roccia, costretto a guardare il fratello Epimeteo scoperchiare sempre nuovi vasi di Pandora. Quella di Cacciari , in definitiva, una sfida radicale al pensiero paleo-prometeico della sinistra, ancora incapace di cogliere lo spirito dei tempi e di conseguenza adattare le sue forme di pensare il politico per agire in questa situazione desacralizzata. Se la sua analisi, a nostro parere estremamente suggestiva e feconda, fosse assunta nelle premesse, ma non necessariamente nelle conclusioni, lorizzonte segnerebbe la ricostruzione di un nuovo Evo, ma questa volta sulla base simbolico fattuale di un nuovo escaton: la sacert immanente a ogni forma di esistenza. Certo un lavoro da nuovi Titani.

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BIKERS & ANTROPOLOGIA

NOVECENTO Delinquenti
su due ruote
Cesare Lombroso. A conclusione di una serie di casi clinici correlati alla bicicletta, Lombroso attribuisce alle due ruote anche l'origine di casi di pazzia, che il noto criminologo definiva clinicamente ebefrenia biciclica tale era il filo rosso che legava il pericoloso mezzo a due ruote ai casi di follia. Il caso clou quello di un ragazzo di 13 anni figlio di operai, soffre l'ossessione di possedere una fisarmonica, poi lo prende la smania irrefrenabile dei bicicli, e tutto il giorno, essendo la famiglia povera, medita i mezzi per rubarli, senza essere scoperto, sicch i parenti si allarmano come di pazzia gravissima e criminale. Della bicicletta all'inizio del secolo scorso, facevano uso i ladri per allontanarsi il pi velocemente possibile dal luogo del misfatto, ma Lombroso non esitava a considerarla quale origine delle tentazioni delinquenziali. La sua attenzione si sofferm sui ladri di biciclette, fenomeno assai in voga fin dai primi anni del Novecento, infatti una banda di giovinastri, aveva sottratto ai legittimi proprietari settanta o ottanta bicicli in pochi mesi, e non esit a tratteggiare l'identikit dei ladri di biciclette, vere e prorie categorie sociali ritenute borderline: Sono giovanissimi, agilissimi, appassionati ciclisti e della cosiddetta buona societ, specialmente militari ed ex militari, meccanici, artisti o studenti con scarsezza del tipo fisiognomico criminale. Le tesi di Lombroso ebbero un certo effetto sull'opinione pubblica, che non poteva non associare la bicicletta ai fenomeni di delinquenza, considerazioni delle quali si avvantaggiarono non poco coloro che all'interno del partito socialista si erano dichiarati apertamente antisportivi. La pratica ciclistica, poteva avere secondo il Lombroso anche un effetto terapeutico, perci lo consigliava per le cure di giovani epilettici, discoli, indocili, bizzarri, esauribili e frenostenici. Il ciclismo moderato poteva giovare alle malattie mentali che affliggevano quei giovinastri presi dalla frenesia del nuovo il ciclismo regolato pu avere utili applicazioni in certe nevropatie e specialmente nelle forme depressive: lo spleen e l'ipocondria; nella cura delle paresi, delle amiotrofie, della paralisi infantile, paralisi isterica, dell'esaurimento nervoso generale, della sciatica, della tabe dorsale. Inoltre, avvertiva il criminologo come effetto generale immediato, si ottiene dal ciclismo l'esaltazione di tutte le funzioni della sensibilit, della circolazione, della forza muscolare, che mette a capo ad una certa eccitazione dell'attivit del cervello. Se il ciclismo moderato produce un'eccitazione cerebrale leggera, cos che dopo una breve passeggiata, l'intelligenza pi libera e il lavoro mentale pi facile, il ciclismo smodato, invece, determinando un'eccitazione pi forte e pi lunga, pu mettere capo a varie malattie del cervello.

Nel riquadro al centro la copertina del libro di Cesare Lombroso

SINISTRA ITALIANA

Quando lo sport era il nemico pubblico


di P.C.

Nei primi anni del secolo scorso, secondo le tesi del criminologo Cesare Lombroso, il biciclo aveva assunto una straordinaria importanza sia come causa che come strumento del crimine
di PASQUALE COCCIA

Ciclisti, dunque delinquenti. Sentenziava cos, all'alba del Novecento Cesare Lombroso e per gli appassionati della biciletta non vi era appello. Il biciclo, come lo chiamava l'autore del famoso trattato L'uomo delinquente, sul finire dell'Ottocento e i primi anni del Novecento tentava i pi arditi, i pi spericolati, quelli che volevano a tutti i costi provare l'emozione del nuovo, del resto salire sulla macchina e pedalare a spron battuto consentiva di dare velocit al corpo e vivere nuove emozioni. Dunque, sosteneva il Lombroso che il massimo della tendenza criminosa si registrava tra coloro che avevano una fascia di et tra i 15 e i 25 anni, quelli esageratamente agili, perci concludeva senza ombra di dubbio: Nessuno dei nuovi congegni ha assunto la straordinaria importanza del biciclo sia come causa che come strumento del crimine. Parte da lontano Cesare Lombroso e nel suo libro I delitti vecchi e nuovi, pubblicato nel 1902, a sostegno delle sue tesi riferisce il caso di due fratelli di Torino, entrambi adolescenti, definiti precoci in amore e

nell'uso del vino, divenuti ladri per causa del biciclo. Nell'analisi tra il modello dei vecchi e nuovi criminali, che la societ dell'industria alimentava come sottoprodotto, il caso di uno studente ginnasiale di 16 anni, il quale avendo precoce sensualit, e passione precoce pel giuoco e sport, affittava una bicicletta e

non la restituiva al noleggiatore, finendo in carcere. Pi chiaro il caso di un giovane di 22 anni, il quale aveva i caratteri di un delinquente nato, cranio idrocefalo, occhio strabico, avendo preso un colpo al capo a seguito di una caduta ed essendo dedito ai piaceri pi ignobili fin dall'et di 10 anni, aveva rubato un bicilo nel negozio in cui lavorava come commesso. A parziale giustifica dell'efferato furto, il Lombroso scriveva: Bisogna per notare che la madre era isterica e pazza morale; lo zio paterno epilettico e suicida; egli ebbe turbe isterico-epilettiche da giovanissimo, il che spiega la doppia personalit, l'altruismo eccessivo da un lato e l'eccessivo egoismo dall'altro, doppia bilancia che trabocc nel delitto per causa della vanit morbosa, acuita evidentemente dalla moda del biciclo. Non poteva mancare il riferimento al genere femminile, associato senza mezzi termini alla bicicletta come causa di tutti i mali. Se uno si pretendeva di trovare nelle donne il movente di ogni delitto virile, si potrebbe con minore esagerazione oggi dire: cercate il biciclo!, sosteneva

Se in Europa un certo dinamismo sportivo aveva coinvolto le organizzazioni politiche vicine al movimento operaio, soprattutto nei paesi del nord e del centro dell'Europa, in Italia in particolare tra i giovani delle organizzazioni politiche e sindacali di sinistra, nei confronti dello sport permaneva una forte ostilit in tutto il primo decennio del Novecento. Il partito socialista, impegnato anche in parlamento in dure battaglie per migliorare le condizioni di vita degli operai, trascur totalmente la questione sport, indiscutibile punto di attrazione dei giovani, demandando il dibattito e le iniziative alla federazione giovanile socialista, che sul tema anzich rappresentare il nuovo, aprendo una breccia a favore dello sport, manifest un acceso antisportismo, ancor pi radicale di quello espresso dai dirigenti del partito. La giovent di inizio secolo, preferiva la partita di calcio al comizio e la lettura della Gazzetta dello Sport a L'Avanti!, alla sezione locale del partito la societ di ginnastica, una situazione che rendeva impotenti le organizzazioni di sinistra, che non avevano compreso il ruolo di aggregazione che svolgeva lo sport e di fascino che esercitava sui giovani. Il dibattito sul che fare, si infervora sugli organi di informazione di sinistra L'Avanguardia, L'Avanti!, La Riscossa, La Lotta, La Giustizia, in vista del congresso nazionale dei giovanili socialisti del 1910 che si tenne a Firenze. Per i giovani socialisti di San Giovanni Valdarno non bisognava occuparsi di sport essendo cosa assolutamente inutile e disastrosa alla vita politica mentre quelli del circolo di Boggibonsi ritenevano che lo sport fosse rovinatore di organismi. Ad avere le idee chiare sull'utilit dello sport Ernesto Baldo delegato di Canelli: Serve a far arricchire le case produttrici di biciclette; il nuovo e unico divertimento per i vagabondi; rovina molti giovani. Non mancano tesi a sostegno dello sport, grazie ai buoni risultati ottenuti da alcune organizzazioni giovanili socialiste, che erano riuscite ad avvicinare alla politica molti giovani grazie, come sostiene Giacomo Azzi di Milano che riteneva si potessero assorbire alcune mansioni dello sport, come hanno fatto i giovani socialisti in Germania e in Belgio, a stretto giro rispondeva il rappresentante del circolo giovanile socialista di San Quirico che intravedeva il pericolo che le nostre sezioni si trasformassero in tante palestre. A Ravenna, invece, il congresso deliberava di disciplinare l'esercizio dello sport e pi propriamente della bicicletta. L'antisportismo si propaga particolarmente tra il 1907 e il 1910 perch in quegli anni nascono le grandi classiche, Milano-Sanremo (1907) e il Giro d'Italia (1909), punto di attrazione di giovani e operai, suscitando non poca apprensione tra i dirigenti dell'organizzazione giovanile di sinistra, che non esitarono a definire i ciclisti che gareggiavano velocipedastri piegati su criminosi manubri a corna di bufalo.

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PAGINE UN TESTO CHE DISVELA GIOIE E TORMENTI DI UNA BAND

John Densmore, non aprite quelle Porte


di JOHN DENSMORE*

mattina presto e ho appena lasciato lautomobile nel parcheggio del tribunale, dove ho pagato la solita tariffa di diciassette dollari. Un costo che scende benevolmente a sei dollari dopo le undici del mattino, ma chi che va in tribunale dopo le undici? Non che io non possa permettermi tale tariffa. Posso permettermela. Ma che dire delle persone sventurate che dominano ledificio al mattino, con le loro sfortune relative a immigrazione, multe e crimini minori? Freghiamo i poveretti per lennesima volta, deve essere il motto di questo posto. Mentre mi avvicino alle pesanti porte dingresso del minaccioso tribunale di Los Angeles, sono pi che consapevole del fatto che si tratti di un ambiente ben diverso da quelli in cui sono solito suonare. Rispetto ai locali fumosi in cui ho passato la mia giovinezza solitaria, decisamente antisettico. Da ragazzino speravo che una ragazza mi notasse dietro la mia scintillante batteria, ma in questo momento non dispongo della mia coperta di Linus musicale. Sono solo mentre faccio il mio ingresso in questo tribunale, armato della mia determinazione a sistemare ci che credo sia sbagliato. Mi fermo un istante mentre attraverso il metal detector di recente installazione, allingresso. Vengo perquisito dagli addetti alla sicurezza mentre poso lo sguardo sul lungo corridoio di marmo dallintensa illuminazione al neon che si snoda verso la mia nuova cella: intendo laula di tribunale Division #36. Immagino che, per alcune settimane, sar qui tutti i giorni. (Non tutta lestate, come in realt andr a finire). Sono afflitto da riflessioni su come la mia integrit mi ha condotto a questa orrenda corte di giustizia. Finir davvero per avere un minimo di giustizia? Cosa sto cercando di dimostrare? Sto macchiandomi di sabotaggio nei confronti dei miei vecchi compagni? Sono riflessioni che non mi fermeranno, per esempio il fatto che forse dovrei essere meno possessivo riguardo alla titolarit del nostro nome. Non mi appartiene. Appartiene a tutti. Siamo tutti coinvolti in questa cosa. sbagliato che una persona sola cerchi di fermare tutto? Sono un guastafeste? La verit che un patto prezioso vergato molto tempo fa dal nostro frontman, Jim, stabilisce in maniera chiara che, se mai la situazione si fosse fatta strana, uno di noi avrebbe potuto e dovuto fare qualcosa. Be, si fatta strana e io sto facendo qualcosa. Ma ora che ho scoperto gli altarini, mi trovo nel posto pi strano in cui sia mai stato. Dentro laula giudiziaria, le persone parlano a bassa voce, chiamandosi signore e vostro

Il batterista dei Doors racconta le sue battaglie legali contro gli ex compagni per non svendere leredit artistica e morale del gruppo. Quando il rock finisce in tribunale. Un estratto dal libro
onore, e contemporaneamente e volutamente pugnalano chiunque sia loro dintralcio al collo, alla schiena, ai fianchi, davanti, ai piedi dappertutto. Indossano il miglior abito Armani della domenica, ma si comportano come se si trovassero in un bordello e non in una chiesa. Cosa diavolo ci faccio qui? Non avevo idea che, quando Jim sugger che dividessimo tutto in quattro, si fosse trattato di una decisione storica che non era e non sarebbe mai stata messa in atto da nessuna altra band. La sua idea non era semplicemente stata magnanima,

perch quella solidariet si dimostr inoppugnabile. Nessuno avrebbe incrinato quella fortezza. Mi conforta la convinzione di non aver sabotato Jim. Anzi, riflettendo a distanza di tanti anni sulla reazione violenta di Jim allincidente della Buick, quando Ray, Robby e io per poco non vendemmo Light My Fire per uno spot televisivo, provo vergogna. Al tempo, quando lo sfogo rabbioso di passione di Jim contro la nostra decisione di vendere una canzone a unagenzia pubblicitaria mi rimase impresso nella mente, per sempre, il gene dellavidit scorreva nelle mie vene. Per trentanni siamo stati un gruppo musicale con uno degli accordi a quattro pi unici di sempre: non si sarebbe potuto stipulare alcun contratto senza lokay di tutti. E ora siamo nemici in armi al quarto piano del tribunale, nel centro di Los Angeles. Nel libro Il codice dellanima: carattere, vocazione, destino, James Hillman (candidato al Pulitzer, psicologo junghiano e autore di bestseller) dichiara che gli individui hanno gi dentro di s il potenziale per sviluppare tutte le loro possibilit esclusive, proprio come una ghianda detiene in s il progetto di una quercia. Credo che Jim e il leggendario Cavallo Pazzo (il condottiero nativo americano degli Oglala Lakota) avessero vocazioni simili, ovvero il mistero invisibile al centro di ogni vita che risponde alla domanda fondamentale: Cos che davvero, intimamente, devo fare?. Malgrado tutte le avversit della sorte orribile che tocc a questi due uomini, vissero fino in fondo le immagini significative che avevano dentro di s fin dal principio. Odio tutte quelle false dicerie sulla morte di Morrison, ma c un motivo per cui, come nel caso di Cavallo Pazzo,

lubicazione dei resti di Jim tuttora fonte di mistero. Sono certo che il cimitero parigino di Pre-Lachaise sia il suo felice territorio di caccia perch ha scambiato Il Grande Spirito con lo spirito nella bottiglia, ma lo spirito di Jim resta cos forte che i fan lo vogliono in vita. (...) Io stesso ripenso al periodo dolce e innocente in cui eravamo una garage band, prima che il nostro grande sogno ci proiettasse sul palcoscenico globale. Ma c davvero poco di sacro in questa corte, zeppa di persone che si scambiano segreti a bassa voce. Sono abituato a fan vocianti, inebriati che ci chiedono a gran voce la loro canzone preferita. Come si arrivati a questo punto? Mentre attendo di mettere piede nellaula giudiziaria, viaggio a ritroso nel tempo, fino agli inizi Era il 1965. Ray Manzarek e Jim Morrison si erano conosciuti ed erano subito diventati amici frequentando la scuola di cinema dellUcla, nel bellissimo Westwood Village di Los Angeles. Al tempo, la gente stava iniziando a sviluppare interesse per la filosofia orientale e, dunque, il mio buon amico Robby Krieger e io decidemmo di partecipare a un seminario sulla meditazione trascendentale a cui partecip anche Ray, che non avevo ancora incontrato. Avevo unossessione per la musica e avevo iniziato a prendere lezioni di piano a otto anni, inoltre avevo suonato la batteria nella banda delle scuole superiori, nella banda da ballo e nellorchestra. Andai a Tijuana, dove mi feci fare un documento di identit falso per poter suonare nei bar un professionista in erba. Allincontro sulla meditazione trascendentale, Ray si present e mi invit a casa dei suoi genitori a Manhattan Beach per fare una jam. Ero pronto, felice di seguire qualsiasi suggerimento pur di intensificare leccitazione che fare musica mi trasmetteva. Gli elogi di altri musicisti erano come il balsamo del dermatologo per la mia acne. Lincontro nel garage di Ray ebbe sfumature negative e positive. Da un lato, cera lo scarso livello musicale dei due fratelli di Ray ma quel tizio che se nera restato in un angolo del garage mi affascinava. Si chiamava Jim Morrison, sembrava una versione moderna di una scultura greca e si muoveva pure come una statua greca. In altre parole, non si muoveva affatto. *(C) 2013 John Densmore, estratto da The Doors. Lo spirito di un'epoca e l'eredit di Jim Morrison (John Densmore, Arcana, euro 22, pp. 335) Unimmagine recente di Densmore (foto Jeff Sarpa), sopra con la prima batteria (Densmore), al centro Jim Morrison (Paul Ferrara) e ancora Densmore (Paul Ferrara)

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ROCK
STORIE QUANDO LA COPPIA SCOPPIA. GLI OTTO SODALIZI PI IMPORTANTI DELLA MUSICA

Il primo incontro non si scorda mai


di GUIDO MARIANI

LOU REED & JOHN CALE


Il giovane Lou Reed era un ragazzo appassionato di musica che aveva gi maturato alle scuole superiori le sue prime esperienze in alcuni gruppetti. Dopo il liceo si iscrisse allUniversit di Syracuse, dove frequent la facolt di arte. Uscito dal College, nel 1964, venne reclutato da una casa discografica di Long Island, la Pickwick International, una sorta di piccola industria della canzone che sfornava singoli a ripetizione. Una fabbrica di one hit-wonder che incassava sugli stili musicali di moda. Reed veniva pagato 25 dollari a settimana per scrivere canzoni rock e pop che spesso uscivano sotto nomi di fantasia di gruppi che di fatto non esistevano. Terry Phillips, uno dei proprietari della Pickwick, a un party incontr John Cale, proveniente dal Galles e approdato negli Stati Uniti per studiare musica classica con una borsa di studio. Decise di reclutarlo e fargli incidere con Lou Reed un brano che questultimo aveva scritto e che prometteva di diventare una potenziale hit. La canzone si chiamava The Ostrich e fu pubblicata sotto il nome The Primitives, band che vedeva per la prima volta insieme Reed e Cale. Ai tempi - ricorder Lou - si lavorava rinchiusi in quattro in una stanza a scrivere canzoni. Ci dicevano: Abbiamo bisogno di 10 canzoni nello stile California, 10 nello stile Detroit. Andavamo poi nello studio e incidevamo tre o quattro album velocemente perch alla fine ci sapevamo fare. Non lavoravamo bene. Lavoravamo in fretta. Lou, che ai tempi viveva ancora nella casa di famiglia a Freeport, decise di trasferirsi a casa del nuovo amico nel cuore di Manhattan. I loro interessi divennero la musica e leroina. Non avevamo un soldo. Mangiavamo solo cereali e vendevamo il sangue. Abbiamo anche posato per dei tabloid scandalistici da 15 centesimi che pubblicavano storie fasulle. La mia foto venne usata come quella di un killer che aveva ucciso 14 bambini, aveva registrato le loro urla su un nastro che ascoltava nella sua fattoria del Kansas. La foto di John divenne quella di un tizio che aveva ucciso lamante perch lei voleva mettersi con la sorella e lui non voleva che la sorella frequentasse delle lesbiche. Ma nella loro vita erano destinati a ben altro. Nel 1965 fondarono i Velvet Underground con due laureati di Syracuse, Donald Sterling Morrison e Angus Maclise (poi rimpiazzato da Maureen Tucker). Rievocher Reed: Iniziammo a suonare in una tremenda coffee house che ci pagava 5 dollari a testa a sera e ci cacci dopo una settimana e mezza perch la gente odiava la nostra musica. Dietro langolo cera una persona destinata a cambiare le loro vite. Incontrarono infatti Andy Warhol che fece di loro la band di punta della scena artistica newyorkese.

C stato un tempo in cui anche i miti del rock erano adolescenti con pi sogni che convinzioni, fino a quando lincontro giusto ha cambiato le loro vite. La storia delle grandi band anche una storia di profonde amicizie o grandi amori, di legami personali nati per caso e diventati un percorso di vita basato su una comune visione artistica o un desiderio di gloria. Molte leggende del pop e del rock sono legate a un primo incontro, a una scintilla che ha unito due anime destinate a diventare gemelle: amici diventati artisti, artisti diventati star. In alcuni casi lunione si dimostrata inossidabile, in altri il successo, il destino, il tempo hanno corroso il legame. Ma la musica rimasta.

JOHN LENNON & PAUL MCCARTNEY


Il mondo come lo conosciamo sarebbe oggi molto diverso se nel pomeriggio del 6 luglio 1957 un quindicenne di Liverpool chiamato Paul McCartney non avesse partecipato a una festa nel giardino della parrocchia del quartiere di Woolton, in occasione della fiera tradizionale della Rose Queen che prevedeva una sfilata, uno show dei cani della polizia, un rinfresco e alcune esibizioni musicali, tra cui quella di un gruppo di musica skiffle chiamato Quarrymen. Leader della formazione era John Lennon, un sedicenne che cantava e suonava la chitarra. I Quarrymen si esibirono prima sul retro di un furgone accompagnando la sfilata, poi allestirono i loro strumenti per unesibizione serale in programma presso la parrocchia. Fu qui che il bassista dei Quarrymen, Ivan Vaughan, present al cantante il suo compagno di scuola Paul. Ero uno scolaretto un po grassoccio e nel momento in cui mi mise il braccio sulla spalla capii che era un po ubriaco ricorder McCartney. Secondo il suo racconto, John mostrava gi dei chiari segni di un grande talento: Era bravo. Pensai Si presenta bene, canta bene ed un ottimo lead singer. Si distingueva da tutti gli altri membri della band. Dopo essersi presentati i due imbracciarono gli strumenti, McCartney mostr a Lennon come accordare la chitarra e poi si mise a cantare Twenty Flight Rock di Eddie Cochran e Be Bop a Lula di Gene Vincent. Proseguirono insieme strimpellando alcuni ritornelli delle canzoni di Little Richard. A quanto ricorda Paul andarono anche a suonare un pianoforte su cui lui accenn le note della scatenata A Whole Lot of Shakin' di Jerry Lee Lewis. Alla fine della serata i membri del gruppo con Paul andarono al pub dove entrarono mentendo sulla loro et e facendosi servire delle birre. Qualche settimana dopo Lennon caldeggi lentrata di Paul nei Quarrymen. Da quel giorno - ha ricordato McCartney - passammo i nostri anni da teenager come amici inseparabili.

BONO VOX & THE EDGE


Il rock e la bibbia. difficile pensare a un legame pi saldo se le premesse sono queste. La storia degli U2 inizia in una scuola superiore di Dublino, la Mount Temple High School. Un giorno, nel settembre del 1976, sulla bacheca della scuola apparve un annuncio scritto a penna: Batterista sta cercando musicisti per iniziare una rock band. Pi sotto una firma, Larry Mullen Jr., e un numero di telefono. Larry ai tempi era un ragazzino di 14 anni con una buona formazione musicale, ma scarsa esperienza e al suo richiamo risposero alcuni suoi coetanei che di musica ne sapevano molto meno. Larry convoc tutti a casa sua e nella sua cucina si presentarono sei ragazzi tra cui due suoi amici, Peter Martin e Ivan McCormick e altri alunni della scuola, David Evans e suo fratello Dick, Adam Clayton e Paul Hewson che si faceva chiamare Bono Vox. In poche settimane da quella riunione improvvisata nacque un progetto musicale chiamato i Feedback, Peter Martin, Ivan McCormick si fecero da parte cos come, per motivi di studio, Dick Evans. I Feedback divennero gli Hype, gli Hype divennero gli U2. In quella cucina era nato un legame artistico e umano che dura anche oggi. Bono Vox inizi a conoscere gli altri e trover la sua anima artistica gemella in David, ragazzo meno istrionico di lui, a cui affibbier un nome che gli rimarr attaccato per sempre, The Edge. Paul Hewson era un adolescente incontenibile noto per voler essere sempre al centro dellattenzione. Faceva parte di un gruppo di ragazzi che nella scuola si dava una certa importanza, si facevano chiamare The Lypton Village e amavano darsi dei soprannomi. Quello di Paul era stato per un certo periodo lo scioglilingua demenziale Steinhegvanhuysenolegbangbangbangbang, ma poi un membro dellimprovvisata compagnia decise che andava meglio Bono Vox, dallinsegna di un negozio di apparecchi acustici di Dublino. Fu cos che Bono si sent in dovere bollare con un nomignolo anche il suo nuovo amico e lo defin The Edge traducibile come limite, ma anche come spigolo. Un nome scelto per laspetto affilato del volto del ragazzo, ma poi rivelatosi perfetto per descrivere la sua personalit acuta e determinata. Lamicizia tra i due non si limitava al rock, Bono e The Edge con Larry rinsaldarono il loro legame anche partecipando nei primi anni della loro amicizia a un gruppo di preghiera e di studi biblici chiamato Shalom. A un certo punto si trovarono di fronte al dilemma se la loro fede potesse conciliarsi con il rock. Stava scoppiando la rivoluzione del punk, i ragazzi erano stati folgorati dai Ramones, visti dal vivo a Dublino nel settembre del 77. Insieme capirono alla fine che, senza rinunciare alla fede, il rock era la loro vita se fossero stati in grado di trovare una loro voce. Fecero questa scelta insieme senza pi guardarsi indietro.

Da adolescenti e sognatori a icone pop. Amicizie, legami e amori destinati a segnare epoche, mode e stili. Una festa in parrocchia per i Beatles, il treno dei Rolling Stones, gli U2 e la bibbia

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MICK JAGGER & KEITH RICHARDS


Si sono amati, si sono odiati, hanno scritto pagine memorabili di rock e di vita spericolata e superati i settantanni, suonano ancora insieme con lo spirito di due ragazzini. La mattina del 17 ottobre 1961 il diciottenne Mick Jagger arriv sul binario 2 della stazione del paese di Dartford, nel Kent, per raggiungere la London School of Economics di cui era studente. Poco dopo arriv nello stesso posto un altro ragazzo suo coetaneo, Keith Richards. Era diretto al Sidcup Art College e portava con s la sua chitarra elettrica Hfner. Jagger aveva sotto braccio alcuni dei suoi amatissimi vinili di blues. Uno aveva i dischi, laltro uno strumento, i due si notarono, si squadrarono e si riconobbero. Avevano infatti entrambi frequentato anni prima la stessa scuola, la Wentworth Primary School. Iniziarono cos a parlare di musica e a capire che avevano le stesse idee. Fu un colpo di fulmine artistico. Richards divenne da subito il chitarrista del gruppo di cui Jagger era allora il frontman, i Little Boy Blue and the Blue Boys. Della acerba band esiste anche un pugno di registrazioni tra cui una versione di La Bamba in cui Jagger inciampa sullo spagnolo. Ma i Blue Boys erano destinati a una vita breve. Mick e Keith incontrarono Brian Jones e Ian Stewart, e il 12 luglio 1962 al Marquee club di Londra si tenne il primo concerto dei Rolling Stones. Il duo di amici fraterni si trover negli anni anche un soprannome. Nel dicembre 1968 durante una vacanza in barca in Brasile con le rispettive fidanzate, Marianne Faithfull e Anita Pallenberg, incontrarono unanziana coppia inglese che chiese loro chi fossero. Mick e Keith non vollero rivelare le loro identit sfidando i due a riconoscerli. La moglie chiese un aiutino e reclam insistentemente di darle un suggerimento, ripetendo Just give us a glimmer!. La situazione divert molto i due Stones sorpresi da questa ritrovata anonimit. Glimmer letteralmente vuol dire luccichio e da quel momento i due decisero di firmarsi nei dischi come i Glimmer Twins. Da allora ci sono stati alti e bassi, infiniti litigi e riconciliazioni, ma gli Stones sono sempre sopravvissuti. Richards addirittura arrivato a denigrare le dimensioni del pene di Mick nella sua autobiografia Life. Jagger non lha presa bene, ma questestate hanno festeggiato i 50 anni di carriera sul palco. E a Dartford stanno preparando un monumento da esporre sul binario 2 che ricordi per sempre quellincontro tra i due ragazzi innamorati del blues.

BLACKWING 602, LA REGINA DELLE MATITE


di FRANCESCO ADINOLFI Sta tutto in quellanima di grafite, morbida, aspersa di cera. O magari in quella ghiera dorata, compressa, da cui sbuca una gommina rosa per cancellare. Oppure quel nero a contrasto con loro. O forse una perversa, affascinante combinazione di ingredienti che rende la Blackwing 602 (foto) la regina delle matite. Per lei impazzivano Vladimir Nabokov, John Steinbeck, Stephen Sondheim. Con lei animava e disegnava Chuck Jones, il genio della serie animata Looney Tunes. Invitato in tv dal presentatore Usa Charlie Rose, brandendo la Blackwing 602

sentenzi: Una penna piena di inchiostro, questa piena di idee. La storia della matita triste e bizzarra. In produzione dal 1949, quando nel 1994 la Eberhard Faber viene rilevata dalla Faber-Castell, in fabbrica si accorgono che il macchinario che produceva la ghiera dorata era stato irrimediabilmente danneggiato. Si decise dunque di bloccare la produzione e smaltire le scorte (durate fino al 1998). Nel 2010 la California Cedar Pencil Company ha rieditato la matita rinominandola Palomino Blackwing; un anno dopo seguita la Palomino Blackwing 602: ghiera diversa, grafite pi dura, colore esterno meno intenso. Insomma non pi lo stesso oggetto utilizzato anche Igor Stravinskij. Oggi una scatola da nove 602 originali arriva a costare anche 250 dollari. E un blog interamente dedicato alla matita spiega perch: http://blackwingpages.com/no-ordinary-pencil/

PAUL SIMON & ART GARFUNKEL


Tutto cominci con Alice nel paese delle meraviglie. Nel 1953 Paul Simon e Arthur Garfunkel erano due ragazzini che frequentavano una scuola media a Forest Hills nel quartiere del Queens a New York. La scuola decise di allestire una rappresentazione teatrale della fiaba di Lewis Carroll con gli studenti come attori. A Simon fin la parte del Bianconiglio a Art la parte dello Stregatto. I due si conobbero cos e fra loro nacque subito una fratellanza artistica. Artie aveva la miglior voce del quartiere - ricord Paul Simon - ci innamorammo del rocknroll quando a New York cera solo una radio che lo trasmetteva. Passavamo i pomeriggi insieme a cantare - rievoc Art Garfunkel - e ci inventavamo degli show musicali radiofonici che incidevamo su un registratore a nastri. Nel 1957 iniziarono a fare musica in modo professionale. Non scelsero il nome Stregatto e Bianconiglio, ma quasi, e pubblicarono un disco come Tom & Jerry riuscendo, ancora da studenti, a mandare il 45 giri Hey Schoolgirl in classifica. Ma il vero successo era ancora lontano. Nel 1964 approdarono alla Columbia dove pubblicarono il loro primo album come Simon & Garfunkel. Lanno dopo il singolo The Sound of Silence li consacr alla fama mondiale. La loro amicizia per sembra aver avuto pi bassi che alti. Il duo si separ nel 1970 in maniera poco amichevole tra reciproche invidie e recriminazioni. Si riunirono nel 1981 per uno storico concerto al Central Park. Nel 1990 furono ammessi nella Hall of Fame del rock e riuscirono a punzecchiarsi anche alla cerimonia. Arthur e io non siamo daccordo quasi su niente scherz Simon. Nonostante tutto nel 2003 erano ancora in tour insieme. Alla fine siamo come fratelli nei nostri gusti musicali e nel nostro sense of humor spieg Garfunkel.

JACK & MEG WHITE


John Anthony Gillis era un aspirante musicista con una piccola impresa di tappezzeria quando una sera del 1994 and a mangiarsi una bistecca al bar Memphis Smoke di Royal Oak, poco fuori Detroit. Qui incontr la cameriera Meg White, si conobbero e divennero ben presto una coppia. Due anni dopo erano marito e moglie e fu proprio John che decise di prendere il cognome della moglie diventando Jack White. Meg non era musicista, ma segu la passione del marito e inizi ad accompagnarlo alla batteria, finch la coppia decise di creare un duo musicale, i White Stripes. Scelsero di mantenere le cose pi essenziali possibili: voce, batteria, chitarra. Vollero inoltre di presentarsi al pubblico come fratello e sorella e non come marito e moglie. Un po per gioco un po per non sentirsi fare le solite domande sulle coppie che suonano insieme. Nel 99 incisero il loro primo album omonimo. Quando vedi un duo e scopri che sono fratello e sorella - spieg Jack - pensi subito che ci sia qualcosa da scoprire. Sei pi interessato alla musica, non alla relazione personale tra i due. Il pubblico li credeva ancora fratello e sorella quando i due decisero di divorziare nel marzo del 2000. Dopo il divorzio rimasero una coppia artistica e conquistarono il grande successo. La loro avventura musicale si conclusa ufficialmente nel 2011.

SID VICIOUS & JOHNNY ROTTEN


Simon Ritchie nacque nel maggio del 1957, figlio di Anne Beverley una donna single che amava vivere da hippie. Per un certo periodo il ragazzo visse a Ibiza, dove la madre viveva spacciando marijuana. Tornati in Inghilterra, Anne inizi a usare droghe pesanti e la famiglia dovette vivere con lassistenza dei servizi sociali. Dopo una serie infinita di lavoretti della madre e di traslochi, il giovane Simon si trov a Hackney, quartiere nord-est di Londra, e venne iscritto a un liceo artistico statale. L conobbe John Lydon. I due divennero inseparabili. Ritchie allepoca era un fan sfegatato del glam rock, seguiva David Bowie e i Roxy Music, adorava i T. Rex ed era un maniaco della moda, amava vestirsi come i suoi idoli a costo di sembrare goffo ed effeminato. Lui e Lydon decisero ben presto che la scuola non era fatta per loro e la abbandonarono. Trascorrevano le giornate in Kings Road fuori dal negozio pi glam di Londra, Sex, la boutique di Malcolm McLaren e Vivienne Westwood. Le notti le passavano in case occupate nellarea di Hampstead, strimpellando musica per strada per racimolare qualche spicciolo. Gli altri squatter ci odiavano per come vestivamo - ricorder John Lydon -. Decidemmo di adeguarci e io gli tagliai i capelli a ciuffi, cos a caso. Lidea era quella di non avere nessuno stile particolare. Fu anche cos che nacque il punk. Lydon inizi a chiamare Ritchie con lo stesso nome con cui aveva chiamato un suo criceto, Sid Vicious. Nel 1975 Lydon era diventato parte dei Sex Pistols, nati sotto legida di Malcolm McLaren, e anche a lui verr affibbiato un soprannome, Johnny Rotten, il marcio, un appellativo scelto dal chitarrista della band Steve Jones a quanto pare per i denti non in perfetta salute del ragazzo. Sid andava a tutti i concerti dei Pistols ed era ormai parte dello spettacolo, ballava come un pazzo, si dimenava, saliva sul palco e si buttava addosso agli spettatori. Quando Glen Matlock, il bassista, nel febbraio del 77 lasci il gruppo, Sid prese il suo posto. Divenne limmagine pi riconoscibile della rivoluzione punk. Ma era fuori controllo e la sua vita fin in tragedia due anni dopo, quando uccise la fidanzata Nancy prima di togliersi la vita. Certi legami sono pi forti della follia e del sangue e John Lydon lo ricorder sempre come il ragazzo di cui fu amico per la pelle: Tutti lo ricordano con il personaggio che interpretava - ha detto - non come la persona reale che era.

STEVIE NICKS & LINDSEY BUCKINGHAM


Chi ha detto che i grandi amori debbano durare per sempre? Stevie Nicks e Lindsey Buckingham sono stati probabilmente la coppia di amanti-rocker pi celebre al mondo e la fine della loro relazione stata lispirazione artistica di uno dei dischi fondamentali degli anni Settanta. I due si incontrarono per la prima volta al liceo. Era il 1966. Lindsey stava cantando a una festa e Stevie lo vide, ne rimase colpita. Si misero a cantare insieme. Stava suonando California Dreamin - ha ricordato la cantante - e io mi misi a cantare con lui. Gli dissi io sono Stevie. Io sono Lindsey rispose. Eravamo entrambi fidanzati allepoca, ma mi innamorai di lui. Mi aveva catturata. Due anni dopo, io iniziai a cantare in un gruppo, lui mi chiam e mi chiese se volevo far parte di una rock band. Allora suonavo folk, ma accettai. Nel giro di poche settimane aprivamo gli show di Jefferson Airplane e Janis Joplin. Ormai erano diventati una coppia fissa e la loro band si chiamava i Fritz, ma ebbe vita breve. Nel 1973 arriv per il loro primo album come duo. Si intitolava Buckingham Nicks e loro appaiono romanticamente insieme sulla copertina che li ritrae nudi. Due anni dopo entrarono nei Fleetwood Mac, un gruppo blues rock inglese che sembrava ormai sul viale del tramonto e che aveva gi nove album alle spalle. Con Stevie e Lindsey la band rinacque. Lalbum Fleetwood Mac del 75 vendette 5 milioni di copie negli Stati Uniti e li consacr come star assolute. Ma il successo li travolse, tra Stevie e Lindsey le cose iniziarono ad andare male. Nel 1976 si lasciarono e lamarezza della loro separazione conflu nelle canzoni del nuovo album dei Fleetwood Mac, Rumours. La crisi personale fu la loro fortuna artistica. Il disco venne pubblicato nel febbraio del 1977 e da allora ha venduto pi di 40 milioni di copie nel mondo. Stevie Nicks e Lindsey Buckingham hanno continuato a suonare insieme per anni. I Fleetwood Mac si sono sciolti e riformati pi volte e questanno sono ancora in tour insieme. La relazione amorosa si interrotta, ma lintesa no. Quel folle legame elettrizzante tra noi non mai morto, non morir mai. Non andr mai via - ha spiegato in diverse occasioni Stevie -. Lindsey sposato, felice, ha tre figli. Ha trovato un posto sicuro. Ma quello che siamo uno per laltra non cambier mai. finita, lamore in qualche modo rimasto, ma non siamo stati pi insieme e non lo saremo pi. E questo forse anche pi romantico.

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RITMI
Hail Selassi, il fuoco e la piazza di Vernasca sono gli elementi del progetto di Simone Trabucchi e Simone Bertuzzi

In queste immagini alcuni momenti della performance Negus di Invernomuto, con Lee Scratch Perry (anche qui accanto) nei panni di Hail Selassi (foto di Moira Ricci)

di SERENA VALIETTI

INTERVISTA IL 13 SETTEMBRE DAL VIVO AL MILANO FILM FESTIVAL

Quando da ragazzino mia nonna mi vedeva spettinato o vestito un po' trasandato mi diceva sistemati che sembri un Negus!, una parola che per un'anziana signora di un paesino aggrappato all'Appennino piacentino identificava un personaggio istrionico, bizzarro, anche un po repellente. Di quel termine radicato nel vocabolario del posto, che significava imperatore in etiope, non certo reietto, era rimasto a galla solo un significato attribuito, mentre il contesto legato a quell'espressione era andato totalmente a fondo. Ottant'anni dopo quel termine riaffiora e diventa la linea guida dell'ultimo progetto di Simone Trabucchi e Simone Bertuzzi, che dal 2003 come Invernomuto portano avanti un percorso fortemente radicato tra sottoculture e musica, che si allarga a immaginari collettivi molto differenti tra loro, analizzandone simboli e codici. Simone, uno o entrambi, quel ragazzino spettinato, un Negus nel suo non essere riconosciuto della nonna in funzione della sua alterit sottoculturale, unito nella sua diversit a quello che gli abitanti di un piccolo centro italiano degli anni Trenta percepivano l'esotismo quasi caricaturale dell'Imperatore di Etiopia, Hail Selassi. Negus il titolo del progetto di Invernomuto, che partendo da Vernasca indaga questa figura, il cui fantoccio stato bruciato in una festa nella piazza del paese per celebrare un soldato ferito rientrato dalla guerra etiope - racconta il duo Invernomuto -. Una storia sopravvissuta solo oralmente, che per noi meritava di essere raccontata, fissata perch riporta alla luce gli episodi rimossi di un'Italia coloniale e da cui allargarsi a Etiopia e Giamaica, coinvolgendo anche il re del dub Lee Scracth Perry. La versione live del progetto Negus, Echo Chamber, sar presentata in anteprima il 13 settembre nella sezione VerniXage

Reggae al rogo. Il Negus secondo Invernomuto

presentato nel 2011 al Padiglione d'Arte Contemporanea di Ferrara, dove Invernomuto realizza un'installazione contenente gli elementi base del progetto, Hail Selassi, il fuoco e la piazza di Vernasca. Da qui abbiamo sviluppato la prima versione del video, Negus-Duppy Conquerors, in cui abbiamo allestito una scenografia con un fuoco centrale, un gigantesco sound system e incluso anche il monumento ai caduti. Mio fratello e alcuni amici rappresentavano i guardiani, che dovevano tenere lontani i fantasmi (duppy in patois giamaicano, ndr) assumendo la posa del leone in cui si metteva durante i suoi set lo storico producer Jah Shaka. Con questo video Invernomuto stato nominato da Filipa Ramos e Elena Filipovic tra i cinque finalisti del Premio Furla di arte contemporanea, il tema 2013 era proprio il fuoco, Add Fire. Fire! Fire! Fire! continuer a urlare anche Lee Scratch Perry nella piazza di Vernasca, mixando altre parole rituali in una sorta di freestyle facendo partire guizzi di fuoco catartici, innocui rispetto alle fiamme con cui bruci il suo studio di Kingston. Pur essendo un personaggio molto controverso, The Upsetter in questo caso ha sposato subito il senso del progetto, calandosi nel ruolo del maestro di cerimonia del rito di purificazione del posto dal rogo di decenni prima. Quel fatto ha subito una rimozione fortissima da parte degli abitanti di Vernasca, che quasi non ricordano pi nulla, come al margine della nostra storia nazionale stata lasciata la questione coloniale etiope. Una rimozione parziale avvenuta anche in Africa: oggi Selassi amato da molti e si scorda l'attentato fallimentare contro di lui da parte degli studenti del paese sull'onda del maggio francese. Le distanze tra Vernasca e Addis Abeba per gli Invernomuto si accorciano ulteriormente grazie alla piattaforma di crowdfunding Indiegogo, con cui il duo ha raccolto i fondi per portare Lee Scratch Perry in Italia: Tra i donatori c'era anche il direttore del festival Novara Jazz Corrado Beld, che dopo un viaggio in Etiopia era rimasto in contatto con Alessandro Ruggeri dell'Istituto italiano di Cultura della capitale, dove siamo stati ospiti per una breve residenza. Da Addis Abeba ci siamo mossi lungo i tracciati in cui il mito trasfigura la storia di Selassi, venerato come il Messia Nero dai rastafariani, a cui

decise di concedere un ampio appezzamento in Etiopia perch questi potessero ritornare alle origini. Abbiamo visitato la comunit rasta di Shashamane, un ghetto autoproclamato: un luogo che da Kingston sembrava un paradiso, si rivelato un compound di lamiere e baracche. Una contraddizione pazzesca che ritorna in una Giamaica ormai lontana da quella di Marley, ma del gangsta ragga di Vybz Kartel, che non smette richiamare il mito del back to Zion; il punto che i giovani etiopi che lo cantano a Zion ci stanno gi, ma vivono di merda comunque. Nonostante tutto l'utopia ideale resta pi forte della realt dei fatti. L'artificio il motore per una pi ampia analisi della rampante e quotidiana fiction che siede quieta sotto la superficie della vita contemporanea scriveranno Ramos e Filipovic riguardo al lavoro di Invernomuto, nato scavando nella vicenda del Negus e assemblando i materiali visivi secondo una modalit tipica del reggae, il versioning, che da un'unica base genera differenti versioni di una canzone. Base del progetto la piazza del rogo, spazio di definizione di un'identit collettiva, rinforzata dalla valenza simbolica dei monumenti: Da quello ai Caduti di Vernasca, a quelli di Addis Abeba dedicati a Selassi, sottratti dagli invasori come trofei. La rimozione dei memoriali, l'esodo dei rasta e le correnti sommerse della musica confluiscono nel nucleo mobile di Invernomuto, insieme alle ricerche personali dei due: Simone Bertuzzi con Palm Wine, un progetto nato nel 2009 come evoluzione della sua tesi sulle transculture del suono e Simone Trabucchi attivo con l'etichetta di ricerca Hundebiss e l'alias Dracula Lewis. Due esperienze che andando oltre l'arte ne rientrano attraverso l'approccio plurale e trasversale di Invernomuto, un'operazione in cui gli immaginari legati a questi mondi, uniti ad altri contesti, vengono fatti collassare insieme e codici dati per assodati si scardinano, generando una narrazione polifonica e in continua mutazione e migrazione.

dedicata al rapporto tra cinema e videoarte del Milano Film Festival, dove i fotogrammi del lavoro di Invernomuto saranno sonorizzati dai due Simone in versione selecter, che proporranno una colonna sonora diffusa dal Prince Healer sound system. Muovendosi tra sottoculture e musica prima o poi stato inevitabile incontrare il reggae. Il passo successivo stato cominciare a lavorare sul contesto, utilizzando la musica come lente per studiare un territorio spesso molto vicino a noi: abbiamo fatto un lavoro che

partendo dal black metal norvegese finiva a concentrarsi sul ritrovamento di un fossile nel piacentino (Whalesland, ndr). Questo vale anche per il reggae: lo shock stato scoprire che il fantoccio dell'icona del rastafarianesimo era stato bruciato nella piazza sotto casa, a quel punto raccontare la storia diventato necessario; per farlo abbiamo scelto un approccio performativo e pensato a un rito di purificazione della piazza, teatro del rogo. Il primo studio di Negus viene

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ULTRASUONATI DA STEFANO CRIPPA VIOLA DE SOTO GIANLUCA DIANA GUIDO FESTINESE GUIDO MICHELONE ROBERTO PECIOLA

NEW ORLEANS

Basin Street, label per tradizione


Iperattivit per una delle storiche etichette di Nowlins, la Basin Street Records. Si parte con Theresa Andersson: svedese naturalizzata statunitense di casa a New Orleans. La one-woman band con Street Parade incide il suo miglior disco. L'ottima cantante e polistrumentista che qui si avvale di una band effettiva, firma undici brani autografi vicini al folk pop scandinavo. Solo apparenza: ovunque trovate metriche e ritmiche di Nola, frammentate e riscostruite con tanto gusto. Scopritele con Fiya's Gone e What Comes Next. Spazio anche a Kermit Ruffins, che pubblica We Partyin' Traditional Style!, il quale chiaramente non contiene nulla di nuovo. Di contro se si vuole ascoltare l'anima musicale tradizionale della citt, lui davvero il miglior rappresentante contemporaneo, vedasi Exactly Like You e Treme Second Line. Finale con Davell Crawford e il suo My Gift to You. Finalmente una produzione in studio degna delle sue performance live. Tradizione, jazz pop e una maestria indiscussa al pianoforte. Alla storia: Creole Man e River. Bravo. (Gianluca Diana)

AA. VV. VERVE REMIXED: THE FIRST LADIES (Verve/ Universal) Certo, a sentire la voce di Ella filtrata swingare sulle note di Cole Porter (Too Darn Hot) ma con l'aggiunta di beat, sample in quantit, si potrebbe gridare a lesa maest. Ma il giochino del remix trattato da specialisti del genere (qui Irac, Kaskade, Bassnectar, Carnage e Vicotr Niglio), non affatto da buttare. Ora tocca alle signore della musica, c' anche Nina Simone in un oscuro e intrigante trattamento su Don't Let me Be Misunderstood e la divina Sarah (Vaughan) shakerata in Please Mr Brown. Ma l'oscar va a una geniale versione di I've Got You Under My Skin, della carnale Dinah Washington. (s.cr.) CEDRIC BURNSIDE PROJECT HEAR ME WHEN I SAY (Cd Baby) Altro disco a suo nome, altra perla. Trenton Ayers diviene il sodale d'elezione alla sei corde. Dopodich, immenso Cedric. Dodici brani dove l'Hill-Country blues 2.1 risplende totalmente. Non bastasse, il nostro, oramai di casa a New Orleans, sugge linfa da questa citt. Ed una bellezza sentirlo sperimentare nuovi suoni. Le perle: Wash My Hands, We Did It. Da avere. E se incontrasse Trombone Shorty al Tipitina's? Scintille! (g.di.) EDITH A.U.F.N. EDITH A.U.F.N. (Seahorse/Audioglobe) Edith A.U.F.N. (acronimo di Edith aveva un fondo nichilista) un quintetto abruzzese alle prese con un'opera prima ben confezionata e molto promettente, grazie anche alla consapevolezza e sintonia acquisite nel corso dei numerosi live in giro per la penisola. Un omaggio al post rock intriso di pop - connotato da atmosfere avvolgenti impreziosite da buone capacit di scrittura. (v.d.s.) DEAN MARTIN SINGS ITALIAN FAVORITES (Jackpot) Memore e fiero delle proprie origini tricolori, mister Crocetti in pieno rat pack incide Italian Love Songs (1961) a nome Dino, con 12 melodie, soprattutto napoletane, quasi sempre cantante in inglese, di rado nelloriginale (con esiti spesso buffissimi di slang italonewyorkese). Dean Martin, del resto, tra il 1947 e il 1962, registra altre 17 italian favorites, oggi qui riunite in un cd storicamente importantissimo, che palesa linteresse diffuso fra i grandi crooner verso un repertorio eterogeneo, dalle tarantelle agli urlatori, che sa americanizzare al punto giusto tra kitsch, mambo, jazz, modernit e hollywoodianesimo. (g.mic.)

IN USCITA A SETTEMBRE
65daysofstatic Wild Light (SuperBall/ Universal) Antiplastic Not for Sale (Elastica) Arctic Monkeys AM (Domino/Self) Au Revoir Simone Move in Spectrums (Moshi Moshi/Coop Music) Julianna Barwick Nephente (Dead Oceans/Goodfellas) Willis Earl Beal Nobody Knows (Xl/ Self) Burning House Walking into a Burning House (Nave/Self) Caged Animals The Land of Giants (Lucky Number/Coop Music) Califone Stitches (Dead Oceans/ Goodfellas) Neko Case The Worse Things Get, The Harder I Fight... (Anti-Epitaph/Self) Cloud Control Dream Cave (PiasInfectious/Self) Julian Cope Revolutionary Suicide (Head Heritage/Goodfellas) Crystal Stilts Nature Noir (Sacred Bones/Goodfellas) Giorgia Del Mese Di cosa parliamo (Radici Music/Egea) Delorean Apar (True Panther/Self) Factory Floor & Also with You (Dfa/ Coop Music) Maria Forte Carne (Autoprod.) Umberto Maria Giardini Ognuno di noi un po' anticristo ep (Woodworm/ Audioglobe) Girls in Hawaii Everest (Nave/Self) God Is an Astronaut Origins (Revive) Goldfrapp Tales of Us (Mute/Self) Gov't Mule Shout! (Edel) Green Like July Build a Fire (La Tempesta International) Larry Gus Years not Living (Pias-Coop/ Self) Roy Harper Man and Myth (Bella Union/Coop Music) His Electro Blue Voice Ruthless Sperm (Sub Pop/Audioglobe) Hookworms Pearl Mystic (Domino/ Self) Jacuzzi Boys s/t (Hardly Art/ Audioglobe) Julie's Haircut Asram Equinox (Woodworm/Audioglobe) Katatonia Dethroned and Uncrowned (Kscope/Audioglobe) Mark Lanegan Imitations (Heavenly/ Coop Music) Jonny Lang Fight for My Soul (Edel) Lanterns on the Lake Until the Colours Run (Bella Union/Coop Music) Momo Said Spirit (Tam Tam Studio/ Audioglobe) Nightmares on Wax Feelin' Good (Warp/Self) Nine Inch Nails Hesitation Marks (Polydor/Universal) No Age An Object (Sub Pop/ Audioglobe) Obits Bed & Bugs (Sub Pop/ Audioglobe) Okkervill River The Sylver Gymnasium (Ato/Coop Music) Out Cold Invasion of Love (Pias-Coop/ Self) Pink Martini Get Happy! (Nave/Self) PINS Girls Like Us (Bella Union/Coop Music) Robert Pollard Honey Locust Honky Tonk (Fire/Goodfellas) Porcelain Raft Permanent Signal (Secretly Canadian/Goodfellas) Satellites 02 (Cooking Vinyl/Self) Sebadoh Defend Yourself (Domino/ Self) Rev Rev Rev s/t (Autopr./The Orchard) The Rides Can't Get Enough (Edel) Summer Camp s/t (Moshi Moshi/ Coop Music) Superchunk I Hate Music (Merge/ Goodfellas) Emiliana Torrini Tookah (Rough Trade/Self) Travis Where You Stand (Red Telephone Box) Ulver Messe (Kscope/Audioglobe) Volcano Choir Repave (Jagjaguwar/ Goodfellas) Yo'true Wild Rice (Rogues/Audioglobe) Watain The Wild Hunt (Century Media/Universal) Willard Grant Conspiracy Ghost Republic (Loose/Goodfellas) Wresteldabearonce Late for Nothing (Century Media/Universal) Zola Jesus/JG Thirwell/Mivos Q Versions (Sacred Bones/Goodfellas)

AMERICANA

JAZZ

POP ROCK

La cavalcata del piccolo Boss


Tre dischi, tre modi per intendere la americana, quel fritto misto di invenzione e tradizione elettrica che fa sognare molti, e infastidisce (o annoia) altrettanti. Difficile trovare mediazioni. Prendete ad esempio American Ride (Blue Rose/Ird) di Willie Nile: non c' un solo pezzo fuori posto, compresa una nobile cover da Jim Carroll. Chitarre tirate a lustro, una band complice, ballate strappacuore e rock'n'roll come se stesse arrivando la fine del mondo, per il piccolo Springsteeen (che forse scrive anche meglio del Boss). Se per il genere non vi convince, non vi convincer neanche questo. Volete trovare un seguito all'americana dei ringhiosi ZZ Top? Allora ecco 7 Cities (Telarc/Egea) di Moreland & Arbuckle: molto dello spirito dei barbuti texani s' travasato qui con naturalezza. Barbe comprese. Grande l'armonica di Dustin Arbuckle. Latitudini pi indie rock, e un percorso americano ma che sta, fisicamente, tra Inghilterra e Nuova Zelanda? Allora il disco per voi Time Stays, We Go (Pitch Beast), pregiata ditta The Veils, qui alla quarta e riuscita prova. Soddisfatti o rimborsati. (Guido Festinese) ENZO PIETROPAOLI QUARTET YATRA VOL. 2 (Via Veneto Jazz) Basta l'attacco trasognato e insinuante di Lontano nell'anima a dare la misura del valore di questa nuova opera del contrabbassista e compositore di origini liguri: una ballad che potrebbe essere uscita dal canzoniere migliore di Rava. La tromba tersa di Fulvio Sigurt, la batteria tutta ricami di Alessandro Paternesi al servizio della musica. E anche quando Pietropaoli si diverte a citare (pop, classica ecc.) un piccolo, fresco capolavoro di equilibrio. (g.fe.)

Piano piano, dolce Nikki Iles


La Basho Records una nuova jazz label londinese, votata a produrre jazz moderno nel solco delle tradizioni boppistiche, praticamente sconosciuta in Italia. Alcune recenti uscite sono poi improntate allarte del piano jazz trio a cominciare da Hush della cinquantenne ma giovanilissima Nikki Iles assieme agli americani Rufus Reid e Jeff Williams in una bella carrellata di sei jazz standard e tre original alternati. Anche lo svizzero Christoph Stiefel in Live! con lInner Language Trio (Thomas Lhans e Lionel Friedli) obbedisce a una sorta di nuovo mainstream, affidando per le linee tematiche alla propria vena compositiva in nove pezzi talvolta introspettivi. Infine il progetto met britannico met statunitense per lalbum The Impossible Gentlemen con Gwilym Simcock (piano), Mike Walker (chitarra) e i notissimi Steve Swallow (basso) e Adam Nussbaum (batteria) non solo un trio allargato, ma soprattutto il tentativo di conferire ulteriore dignit a una fusion profonda e raffinata. (Guido Michelone) WHITE LIES BIG TV (Fiction/Coop Music) Non abbiamo mai ritenuto i White Lies un grandissimo gruppo, ma il loro esordio, To Lose My Life era un dischetto decisamente intrigante (meno il successivo Ritual). Purtroppo per, a un certo punto, i nodi vengono al pettine, ed difficile scioglierli senza farsi del male. Big Tv insignificante e ricalca ancora una volta i suoni Eighties (stavolta pi sintetici che mai), in una serie di brani raccogliticci, che non sanno n di carne n di pesce. (r.pe.)

Ombre inglesi su Chicago


Sembra strano che Chicago abbia dato i natali a un gruppo come gli Smith Westerns che, anche a dispetto del nome scelto, guardano decisamente all'Inghilterra, a quel sano pop rock melodico che dai Beatles in poi ha mietuto fan di tutte le generazioni. Questo per dire che Soft Will (Mom+Pop/ Self) ha un sound le cui radici sono fortemente inserite dalle parti della Manica. Grazioso. Da quelle parti arrivano invece i Kodaline, formazione irlandese all'esordio con In a Perfect World (Rca). Che i ragazzi cerchino di colmare il buco lasciato dai Coldplay evidente, ma di un disco cos banale se ne poteva fare decisamente a meno. Canzoni alla ricerca del ritornello cool & catchy che in definitiva lasciano un senso di vuoto agghiacciante. In quanto a pop rock provano a dire di nuovo la loro gli scozzesi Glasvegas. Dopo un secondo album deludente si ripresentano con Later... When the TV Turns to Static (Wow/Bmg), un lavoro decisamente pi azzeccato. Echi di gruppi anni Ottanta come Tears for Fears (Youngblood) e atmosfere generalmente cupe (il che non guasta). Ben tornati. (Roberto Peciola) ALAN WILSON THE BLIND OWL (Severn Records) Il Gufo Cieco del titolo era il soprannome di Alan Wilson, leader dei Canned Heat, forse il miglior gruppo blues bianco americano. Gli anni tra il 1967 e il 69, prima della sua misteriosa morte (antologizzati in questo doppio cd), sono i pi creativi. Anni in cui le composizioni, la voce, la chitarra, larmonica di Wilson contribuiscono a rendere lo stile psichedelico, con una ricerca sonora che lega rock, blues, jump, boogie e molto altro. (g.mic.)

ON THE ROAD
David Byrne & St. Vincent
L'incontro tra l'ex leader dei Talking Heads e la talentuosa cantante e autrice statunitense ha portato a un apprezzato lavoro discografico, Love This Giants, e a un nuovo ep dal titolo Brass Tactics. Gardone Riviera (Bs) LUNEDI'
9 SETTEMBRE (ANFITEATRO VITTORIALE) Padova MARTEDI' 10 SETTEMBRE (GRAN TEATRO GEOX) Roma MERCOLEDI' 11 SETTEMBRE (AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA) Firenze GIOVEDI' 12 SETTEMBRE (TEATRO VERDI)

A CURA DI ROBERTO PECIOLA CON LUIGI ONORI SEGNALAZIONI: rpeciola@ilmanifesto.it EVENTUALI VARIAZIONI DI DATI E LUOGHI SONO INDIPENDENTI DALLA NOSTRA VOLONT

Junip
La band, che fa capo a Jos Gonzalez, spazia tra psichedelia e folktronica. Segrate (Mi) LUNEDI' 9 SETTEMBRE
(MAGNOLIA)

Hai paura del buio?


Il progetto di Manuel Agnelli, dopo la prima a Torino, sbarca nella capitale. Sul palco, oltre agli Afterhours, si alterneranno Il Teatro degli Orrori, Niccol Fabi, Dargen D'Amico, Enrico Gabrielli, Rodrigo D'Erasmo e altri musicisti della scena indie italiana. Roma VENERDI' 13 SETTEMBRE (AUDITORIUM
PARCO DELLA MUSICA)

Crocodiles
L'indie pop rock della band di San Diego, California. Segrate (Mi) MARTEDI' 10 SETTEMBRE
(MAGNOLIA)

Torino MERCOLEDI' 11 SETTEMBRE (BLAH


BLAH)

MiTo
Al via la settima edizione del Festival Internazionale della Musica che si svolge tra Milano e Torino e raccoglie artisti di varia estrazione. Per questa settimana segnaliamo a Milano: lo shoegaze dei canadesi Braids (stasera, Teatro Out Off), il vocalist afroamericano Dean Bowman con il suo 5tet (domani, Piccolo Teatro Studio Expo), Franco D'Andrea Sextet con ospiti Dave Douglas e Han Bennink (il 10, Teatro Manzoni), Luis Bacalov in quartetto (l'11, Teatro Nuovo), Kyle Hall dj set, Koreless e Mmoths live (il 12, Fabbrica del Vapore Cattedrale), Gregory Porter Quintet (il 14, Blue Note); a Torino: Dente, Daniele Appino e Nada (stasera, Teatro Colosseo), al grande pianista, compositore e didatta meranese Franco DAndrea dedicato un importante spazio, oltre alla performance del 10 a Milano, nel capoluogo piemontese per domani sono previsti un incontro pomeridiano

Beach Fossils
Direttamente dalla scena noise pop di New York. Modena MARTEDI' 10 SETTEMBRE
(EX OSPEDALE SANT'AGOSTINO) Roma MERCOLEDI' 11 SETTEMBRE (CIRCOLO DEGLI ARTISTI) Padova GIOVEDI' 12 SETTEMBRE (CASTELLO CARRARESE)

Roma GIOVEDI' 12 SETTEMBRE (BLACKOUT) Padova VENERDI' 13 SETTEMBRE (LOOOP) Marina di Ravenna (Ra) SABATO
14 SETTEMBRE (HANA-BI)

Built to Spill
Da quasi due decadi fanno parte del mondo alternative made in Usa. Segrate (Mi) GIOVEDI' 12 SETTEMBRE
(MAGNOLIA)

(DAndrea, Luca Bragalini e Luciano Viotto), un doppio concerto per solo-piano e vari organici con Han Bennink, Daniele DAgaro, Mauro Ottolini, Dave Douglas, Andrea Ayassot, Aldo Mella, Zeno De Rossi. (Teatro Regio, ore 11, 17, e 21); Duetti per due violini di Luciano Berio (il 10, Conservatorio Giuseppe Verdi, ore 17), Quintetto Architorti (il 10, Teatro Astra), il fisarmonicista Simone Zanchini in solo (l'11, Officine Caos), Il fantasma dell'opera con F. Magnelli, G. Maroccolo, M. Zamboni e F. Ner (il 13, Cinema Massimo), Irio De Paula & Massimo Fara Quintet (il 14, Teatro Agnelli), Yann Tiersen con Lionel Laquerrire e Thomas Poli (il 14, Teatro Colosseo). Per il programma completo: mitosettembremusica.it. Milano e Torino DA SABATO 7
A SABATO 14 SETTEMBRE (VARIE SEDI)

Panebiando Soulside. Collescipoli (Tr) SABATO 7


E DOMENICA 8 SETTEMBRE (VARIE SEDI)

Talos Festival
La manifestazione pugliese sotto, direzione artistica di Pino Minafra, prosegue lanteprima con il fisarmonicista Giorgio Albanese, lorchestra MusicaInGioco-MomArt, la Fanfara del Comando Scuole dellAeronautica Militare, la Banda del Conservatorio Nino Rota di Monopoli, la Big Band del Conservatorio Duni di Matera, guidata da Giacomo Desiante. Il festival prevede i recital del duo Gianni Coscia/Gianluigi Trovesi, Moni Ovadia, Javier Girotto/ Luciano Biondini, MinAfric Orchestra con i Faraualla, Vincenzo Deluci e Novum Gaudium, il duo Gabriele Mirabassi/Roberto Taufic, Kocani Orkestar, oltre a svariati eventi collaterali. Ruvo di Puglia (Ba) DA DOMENICA 8
A SABATO 14 SETTEMBRE (VARIE SEDI)

Roma VENERDI' 13 SETTEMBRE (BLACKOUT)

Jazzit Fest
Ultime due giornate per la prima edizione dellinnovativa rassegna. I recital iniziano dal pomeriggio e vanno avanti fino a tardi; tra gli altri il cartellone propone Quartetto Ibrido Hot X, Nicola Mingo New Bop 4tet, Walter Beltrami, Kekko Fornarelli/ Roberto Cherillo, Pasquale Innarella 4tet, Eugenio Macchia Trio, Giorgio Distante Rav, Amato Jazz Trio, Renzo Ruggieri solo, Rosario Di Rosa & Contemporary Kitchen, Eskimo Jazz Band diretta da Fabio Morgera, Roy

Evan Lurie
L'ex leader dei Lounge Lizards oggi un apprezzato compositore di colonne sonore. Mantova SABATO 7 SETTTEMBRE (VIRGILIOFESTIVAL DELLA LETTERATURA)

Capital Cities
Una data per il duo di Safe and Sound, uno dei brani pi suonati dell'estate 2013. Milano MERCOLEDI' 11 SETTEMBRE
(MAGAZZINI GENERALI)

Parco della Musica


In attesa del festival dedicato al Brasile (a partire dal 15), la struttura capitolina propone Laura Lala e Sade Mangiaricina (presentano il cd ...Anche le briciole hanno un sapore in quartetto con lorchestra darchi Bim), Natalio Mangalavite e Martin Bruhn-Radio Trio per la rassegna Jammin 2013. Roma MERCOLEDI' 11 E GIOVEDI' 12
SETTEMBRE (AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA)

Milano DOMENICA 8 SETTEMBRE (COX 18) Vasto (Ch) GIOVEDI' 12 SETTEMBRE


(TEATRO ROSSETTI) Napoli VENERDI' 13 SETTEMBRE (RIOT STUDIO)

Paramore
Una data per la pop rock band statunitense. Bologna MARTEDI' 10 SETTEMBRE
(ESTRAGON)

Modena

venerd13
10.00 La lezione dei Classici Sossio Giametta Il mondo come volont e come rappresentazione di Schopenhauer Piazza XX settembre 10.00-22.00 Specchio delle mie brame Laboratorio di self-love A cura di: Idee in circolo, Insieme a noi, Social Point, Tric e Trac e con D. Sarti e Teatro dei Venti Cortile Santa Chiara 11.30 La lezione dei Classici Giovanni Reale Simposio di Platone Piazza Grande 15.00 Lezioni magistrali Roberto Esposito Il ritorno delle emozioni Piazza XX settembre 15.00-20.00 Attrazioni fatali Legami invisibili che danno forma alluniverso Laboratorio di esperimenti A cura di: UniMoRe, Biblioteca Delfini, Associazione inco.scienza Palazzo Santa Margherita Biblioteca Delfini 16.00 LAbbazia Benedettina di San Pietro Visite guidate A cura di: FAI - Fondo Ambiente Italiano Delegazione di Modena Abbazia di San Pietro 16.30 Lezioni magistrali Remo Bodei Attrazioni fatali Piazza Grande 18.00 Lezioni magistrali Michel Maffesoli Homo eroticus Piazza Grande 19.30; 20.30 Music Town Canzoni da appuntamento A cura di: Assessorato allo Sviluppo economico e Centro Musica del Comune di Modena Centro storico 20.30 Alberto Morsiani Paesaggi mobili Desiderio e paura nel road movie A seguire: Locchio il cuore il motore Una rassegna di road movies tra le auto del MEF A cura di: A. Morsiani 21.15; 23.00 Strada a doppia corsia di M. Hellman (Usa 1971, 101) Just like a woman di R. Bouchareb (Gb/Francia/Usa 2012, 84, prima visione) A cura di: Associazione Circuito Cinema MEF - Museo Casa Enzo Ferrari 21.00 Don Giovanni Trionfante (Mozart / Kierkegaard) A cura di: Euphonia Vincitore di: Prime Visioni Produzione: FCRMO e ERT Regia: P. V. Montanari Con: Orchestra Euphonia e Progetto Danza Direttore: G. Paganelli Teatro Comunale Luciano Pavarotti 21.00 Ermanno Cavazzoni Il tormento della gelosia Lettura da Il serpente di Luigi Malerba Palazzo Santa Margherita - Chiostro 21.00 Associazione Culturale STED O.D.I. Otello Desdemona Iago Di: T. Contartese Con: T. Contartese, M. Marzaioli, M. Pietrangelo TeTe - Teatro Tempio 21.30 Lezioni magistrali Massimo Gramellini La biblioteca di Eros Piazza Grande 22.30 Love Lennon and Roll Commentano: E. Gentile, M. Pierini, A. Taormina A cura di: Galleria Civica di Modena Palazzo Santa Margherita - Chiostro 22.30 Sam Paglia La seduzione: vengo a prenderti stasera Concerto A cura di: Sun Agostino Ex Ospedale SantAgostino Cortile Berengario 24.00 The BeaTops Beatles acoustic covers A cura di: Galleria Civica di Modena Palazzo Santa Margherita - Chiostro

18.00 Lezioni magistrali Salvatore Natoli Amore e amicizia Piazza Grande 19.30; 20.00 Riccardo Buscarini/Tir Danza Modena HOme Casa il tuo cuore Performance di danza urbana Realizzazione: Tir Danza Modena Piazza Mazzini

Carpi

venerd13
10.00 La lezione dei Classici Eugenio Lecaldano Teoria dei sentimenti morali di Smith Piazzale Re Astolfo 11.30 La lezione dei Classici Virgilio Melchiorre Diario del seduttore di Kierkegaard Piazzale Re Astolfo 15.00 La lezione dei Classici Massimo Recalcati Seminari di Lacan Piazzale Re Astolfo 16.30 Lezioni magistrali Marco Santagata Donna Angelicata Angiole sposate: la sublimazione delladulterio nella poesia medievale Piazza Martiri 18.00 Lezioni magistrali Fernando Ferroni Stavros Katsanevas Il sentimento del Bosone Come le passioni attraversano la ricerca scientifica Conduce: M. Cattaneo Piazza Martiri 21.30 Roberto Vecchioni Chiamalo ancora amore Narrazioni e canzoni Piazza Martiri

22.00 Roberto Gatto Quintet A love supreme Da Miles Davis a John Coltrane Batteria: R. Gatto Piano: R. Tarenzi Contrabbasso: L. Bulgarelli Tromba: D. Rubino Sassofono: M. Ionata Piazza Martiri 23.30 Angela Baraldi, Corrado Nuccini, Emanuele Reverberi Toxic love Riletture da Velvet Underground, Lou Reed, Nico A cura di: Cookies Kitchen&Bar, Mattatoio Culture Club Piazzale Re Astolfo Cortile di Levante 00.30 His Clancyness Lust for life: Iggy&Ziggy in Berlin Riletture di brani dal periodo berlinese del Duca bianco A cura di: Mattatoio Culture Club Circolo Culturale Mattatoio 00.30 Philippe Taverio Disc Jockey Automatic lover Dj-set A cura di: Cookies Kitchen&Bar Cookies Kitchen&Bar 01.30 Ferruccio/Cut Lets spend the night together Dj-set A cura di: Mattatoio Culture Club Circolo Culturale Mattatoio

20.30 Emilio Rentocchini Del perfetto amore Reading poetico con accompagnamento musicale Fisarmonica: C. Ughetti A cura di: Biblioteca Comunale N. Cionini Biblioteca Comunale N. Cionini 21.30 Lezioni magistrali Philippe Daverio Amor sacro e Amor profano Piazza Garibaldi

Fagiolino ambasciatr damore Spettacolo di burattini A cura di: Compagnia di burattini della tradizione Alessandro Barberini Palazzo dei Musei [sab 17.30] Lelisir damore Vaporotti Di: Burattini della Commedia e Compagnia Lirica di Milano A cura di: Museo Civico dArte Piazza SantAgostino [sab 21.30] La Bottega del sarto Bramare non voce del verbo amare Spettacolo di teatro-danza per bambini dai 4 anni Di e con: E. di Terlizzi, F. Manenti, D. Pignatti A cura di: Bbu Teatro Danza con Artisti Associati Sosta Palmizi 2013 Palazzo Santa Margherita Biblioteca Delfini [dom 11.00 e 16.00] Messer Filippo e il drago Magalasso Spettacolo di burattini Di: Burattini dellOcarina Bianca Palazzo dei Musei [dom 17.30]

nonstopvenerdsabatodomenica
modena
[Mostre e installazioni] Mano nella mano Reperti di un amore oltre la morte A cura di: Museo Civico Archeologico Etnologico, Soprintendenza BB.AA. E-R, Laboratorio di Antropologia Archeologica UniBo Palazzo dei Musei - Lapidario romano Dardi dAmore Pittura e poesia nel Barocco emiliano A cura di: Museo Civico dArte, Galleria Estense, Biblioteca Estense Universitaria, BPER Palazzo dei Musei - Museo Civico dArte Ars amandi Lamore nellarte di Luca Leonelli e nelle poesie di Arturo Schwarz Curatori: C.Barbieri e F. Morandi Palazzo dei Musei - Biblioteca Poletti Teste di legno e cuori di panna Burattini modenesi di ieri e di oggi A cura di: Museo Civico dArte Palazzo dei Musei Walter Chappell Eternal Impermanence Curatore: F. Maggia Modena e i suoi fotografi (1870 - 1945) Curatore: C. DallOlio Principianti Di cosa parliamo quando parliamo damore? Produzione: Fondazione Fotografia Ex Ospedale SantAgostino All you need is Love John Lennon artista, attore, performer Curatori: E. Gentile, M. Pierini e A. Taormina Produzione: Galleria Civica e Fondazione CRMO Con il sostegno di: Gruppo Hera Palazzo Santa Margherita Lamore una cosa meravigliosa Gioie e dolori nelle illustrazioni del Museo della Figurina Curatore: M. G. Battistini con P. Basile e T. Gramolelli Produzione: Museo della Figurina e Fondazione CRMO Palazzo Santa Margherita Ama e fa ci che vuoi Lagape nellarte contemporanea A cura di: T. Cattelani, A. Lugli e I. Valent Con il sostegno di: Banca Interprovinciale Abbazia di San Pietro - Chiostro Cristina Roncati Le addolorate Curatore: G. Galli Abbazia di San Pietro - Chiesa Ericailcane, Bastardilla Street Heart A cura di: Galleria D406 Fedeli alla linea Con il sostegno di: Confindustria Modena - Gruppo Giovani Imprenditori PalaMolza Nicoletta Moncalieri Sfogliature Curatore: M. Bertoni Orto Botanico - Serra Ducale Rose rosse per te Simbologie amorose nel mondo vegetale Curatori: M. Mazzanti, E. Antonini, D. Dallai A cura di: Orto Botanico e Florarte Giardini Ducali - Orto Botanico Francesca e Roberta Vecchi Amoresacro amoreprofano Installazione Il Posto Stella, Giulia Barsuola Farfalle e Gastriti Curatore: G. Barsuola Galleria Art Ekyp Il segno della Croce Mostra collettiva Curatori: M. Nardini e U. Zampini Galleria Mies M. Carolina Arletti, Antonella Monzoni Tamo da morire Associazione Via Piave e Dintorni Foyer ex Cinema Principe

per amori gagliardi 20.30 Lezioni magistrali Marco Vozza Fantasmi damore Piazza XX settembre 20.30; 22.30 Locchio il cuore il motore Holy motors di L. Carax (Francia/Germania 2012, 110, prima visione) La patente di A. Palazzi (Italia 2012, 86, prima visione) A cura di: Associazione Circuito Cinema MEF - Museo Casa Enzo Ferrari 21.00 Patrizia Valduga Reading di poesie Palazzo Santa Margherita - Chiostro 21.00 Senza cuore Di: E. Bellei Regia: S. Vercelli Con: M. Siti e S. Vercelli Fisarmonica: A. Palumbo Sassofono: M. Visconti Prasca Visualizzazioni: M. Terzi e J. de Caire Taylor A cura di: Cgil Modena e Arci Modena Con: Centro stranieri e Casa contro la violenza alle donne di Modena Piazza Pomposa 21.00 Il banchetto di Eros Lettura teatrale dal Simposio di Platone Regia: G. Incerti Con: G. Incerti, M. Bertarini, P. Pagliani, L. DAgruma Arpa: A. Mah Ex Caserma SantEufemia 21.00 Togetherness Menzione Speciale di Short on work Corti sul lavoro A cura di: Fondazione Marco Biagi Cinema Astra 21.00 Candelabrum Cerimonia dellardore Installazione: C. M. Morsiani, M. la Roi Danzatori: E. di Terlizzi, F. Manenti Produzione: IABLU srl Abbazia di San Pietro - Sagrato 22.00 Vinicio Capossela Ensemble Micrologus Bestiario damore Reading musicato da Li bestiaires damours di Richart de Fournival (sec. XIII) Piazza Grande 22.00 Billy Bogus La passione: wicked games Live set A cura di: Sun Agostino Ex Ospedale SantAgostino Cortile Berengario 22.30 Come ho vinto la guerra di R. Lester (UK, 1967, 109) A cura di: Galleria Civica di Modena Palazzo Santa Margherita - Chiostro 23.30 Daniele Baldelli La passione: vampe sensuali Live set A cura di: Sun Agostino Ex Ospedale SantAgostino Cortile Berengario 24.00 Francesco Roccaforte Make love not war Dj-set A cura di: Galleria Civica di Modena Palazzo Santa Margherita - Chiostro

sabato14
10.00 Lezioni magistrali Gabriella Turnaturi Legami, relazioni e tradimenti Piazzale Avanzini 11.30 Lezioni magistrali Luc Ferry Matrimonio damore Piazza Garibaldi 15.00 La lezione dei Classici Mario Galzigna Storia della sessualit di Foucault Piazzale Avanzini 16.30 Lezioni magistrali Massimo Cacciari Philo-sophia Piazza Garibaldi 18.00 Lezioni magistrali Remo Bodei Lamore come passione Piazza Garibaldi

[Libri e dintorni]
La bancarella dellautore I libri del protagonista di turno A cura delle librerie: Aliante Social Book, Feltrinelli, Nuova Tarantola e San Paolo Sedi e orari delle Lezioni Magistrali Piccola fiera del libro filosofico Mostra mercato di titoli nuovi, rari e doccasione Palazzo Santa Margherita

carpiragazzi
Il laboratorio dellAggiustacuori A cura di: Castello dei Ragazzi In collaborazione con: Libreria Radice-Labirinto Allestimenti: V. Vecchi Piazza Garibaldi [sab e dom 10.00-13.00 e 16.00-19.00] Le donne, i cavalier, larme e gli amori Percorso di narrazioni dai 6 anni in su A cura di: Castello dei Ragazzi e Teatro dellOrsa Palazzo dei Pio - Cortile dOnore [sab e dom 16.00-19.00] Il guerriero racconta Installazione sonora A cura di: Castello dei Ragazzi e Teatro dellOrsa Palazzo dei Pio - Sala del guerriero [sab e dom 16.00-19.00]

[Progetti di strada]
Nozze di strada Racconti, anelli, corredi e torte nuziali in Via Carteria Via Carteria

sabato14
10.00 Lezioni magistrali Elena Pulcini Prendersi cura: per amore o per dovere? Piazzale Re Astolfo 11.30 Lezioni magistrali Pier Paolo Portinaro Riconciliazione Dopo i giorni dellodio, la riconciliazione Piazzale Re Astolfo

domenica15
10.00 Lezioni magistrali Piero Coda Trinit Una grammatica dellamore Piazzale Re Astolfo 11.30 Lezioni magistrali Roberta de Monticelli Rinnovamento del cuore Piazza Martiri

[Dirette]
RAI Radio3 Fahrenheit Diretta live Atrio Palazzo dei Musei Sun Agostino Tutti i giorni Ex Ospedale SantAgostino

per amori gagliardi 20.30 Lezioni magistrali Maura Franchi Internet love Piazzale Avanzini 22.00 Alessandro DAvenia Love Beginners Per uneducazione sentimentale Piazza Garibaldi

carpi
[Mostre e installazioni]
Mimmo Paladino Xilografie 1983 - 2013 Curatori: E. Di Martino e M. Rossi Produzione: Musei di Palazzo dei Pio Palazzo dei Pio Le stanze dellAmore cieco Curatore: T. Previdi con M. Rossi Produzione: Musei di Palazzo dei Pio Palazzo dei Pio Corrispondenza damorosi sensi Videoinstallazione A cura di: Istituti culturali di Carpi Piazza Martiri - Torre dellUccelliera

13-14-15settembre2013 ModenaCarpiSassuolo www.festivalfilosofia.it

[Le Gallerie dArte per il festivalfilosofia]


Michael Rotondi, Giulio Zanet Loveless Curatore: F. Pergreffi Galleria Spazio Meme Evelyn Daviddi A cuore aperto Curatore: M. Monachesi Darkroom SilmarArtGallery

[Libri e dintorni]
Bancarelle di libri filosofici Libreria La Fenice e Libreria Alcyone Mondadori Piazza Martiri e Piazzale Re Astolfo

sassuolo
[Mostre e installazioni]
Urban Survivors Sopravvivere nelle baraccopoli Produzione: Medici Senza Frontiere Galleria Paggeriarte Laura Serri Lupus in Fabula A cura di: Biblioteca dei Ragazzi Leontine Villa Giacobazzi Vittoria Facchini Per filo e per segno A cura di: Biblioteca dei Ragazzi Leontine Villa Giacobazzi

festivalfilosofia sullamare
S o t t o l A l t o P a t r o n a t o d e l P r e s i d e n t e d e l l a R e p u b b l i c a
Consorzio per il festivalfilosofia
14.00 Il mio ultimo pensiero per voi Reading di: Barabba-log A cura di: Fondazione Ex-Campo Fossoli Ex-Campo Fossoli 15.00 Lezioni magistrali Luigi Zoja Centauri e stupratori Piazzale Re Astolfo 16.30 Lezioni magistrali Christoph Wulf Emozioni e rituali La cultura della passione Piazza Martiri 18.00 Lezioni magistrali Zygmunt Bauman Aleksandra Kania Legami fragili Piazzale Re Astolfo In inglese Piazza Martiri 19.15 Affacciati al balcone Serenate di strada A cura di: S. Gozzi e Teatro Comunale di Carpi Da Piazza Martiri a Piazza Garibaldi 15.00 La lezione dei Classici Remo Bodei Confessioni di Agostino Piazzale Re Astolfo 16.30 Lezioni magistrali Chiara Saraceno Forme di famiglia Tra norme e pratiche relazionali Piazza Martiri 18.00 Lezioni magistrali Silvia Vegetti Finzi La separazione degli affetti Piazza Martiri 19.15 Affacciati al balcone Serenate di strada Da Corso Cabassi a Corso Fanti Replica da sab 14 21.00 Stefano Benni Cinque racconti di amore folle Con: D. DAcunto Piazza Martiri

[Le Gallerie dArte per il festivalfilosofia]


Vittorio Buratti Potenze generative A cura di: M. Cotto e M. Mango Galleria 42 contemporaneo Gilberto Giovagnoli Destrudo Lamore per la distruzione Galleria D406 Enrica Berselli Do the Mutation Simbiosi post-organiche Curatori: N. Gianelli, R. Tedeschini e J. Costanzini Galleria Emilia Ruvida Dellacl Love Kills Curatore: L. S. Turrini Galleria Cayces Lab

[Le Gallerie dArte per il festivalfilosofia]

domenica15
10.00 Lezioni magistrali Anne Dufourmantelle Psicosofia Tra desiderio e stordimento Piazza XX settembre 10.00-13.00 Specchio delle mie brame Replica da ven 13 11.30 Lezioni magistrali Umberto Galimberti Possessione Lectio Rotary Piazza Grande 15.00 Lezioni magistrali Eva Illouz Perch lamore fa male Piazza Grande 15.00-20.00 Attrazioni fatali Replica da ven 13 16.00-18.00 Il segretario galante Replica da sab 14 16.00 LAbbazia Benedettina di San Pietro Visite guidate Replica da ven 13 16.30 Lezioni magistrali Franco La Cecla Il campo maschile Piazza Grande 18.00 Lezioni magistrali Stefano Zamagni Ha lamore uno spazio in economia? Piazza Grande 20.00 I Camillas Il congedo: se mi lasci non vale Concerto A cura di: Sun Agostino Ex Ospedale SantAgostino Cortile Berengario 21.00 Mogol Le parole per dirlo 50 anni di canzoni damore Conduce: R. Alperoli Piazza Grande 21.00 Viva Verdj Arie verdiane, improvvisazioni jazz, acquerelli, lettere e letture A cura di: Fondazione GMI - sede di Modena Chiesa di San Carlo 21.00 Il banchetto di Eros Replica da sab 14

Luigi Ottani, Katia Mattioli, Elisa Pincelli Fatto con Amore Videoinstallazione Con Compagnia Teatrale 8mani A cura di: Tik Farm Eventi Villa Giacobazzi

[Libri e dintorni]
Bancarelle di libri filosofici Libreria Incontri e Libreria Mondadori Piazza Garibaldi

domenica15
10.00 Lezioni magistrali Maria Bettetini Assoluto amore Piazzale Avanzini 11.30 Lezioni magistrali Vincenzo Paglia Agape Piazza Garibaldi 15.00 Lezioni magistrali Nicla Vassallo Sesso e genere Una corrispondenza incerta Piazzale Avanzini 16.30 Lezioni magistrali Umberto Curi Don Giovanni Dal nome proprio al nome comune Piazza Garibaldi 18.00 La lezione dei Classici Enzo Bianchi Il Cantico dei Cantici Piazza Garibaldi 21.00 Rita Marcotulli Sullamore Concerto jazz su proiezioni di film Fisarmonica: L. Biondini Sassofoni: J. Girotto Regia immagini live: C. Spelti Teatro Carani

sabato14
10.00 Lezioni magistrali Cristina Bianchetti Spazi di condivisione Una nuova citt? Piazza XX settembre 10.00-24.00 Specchio delle mie brame Replica da ven 13 11.30 Lezioni magistrali Stefano Rodot Diritto damore Piazza Grande 15.00 Lezioni magistrali Michela Marzano La fedelt e altri segreti dellamore Piazza XX settembre 15.00-18.00 Giulia Niccolai Amore illimitato Conduce: C. A. Sitta Laboratorio di poesia 15.00-20.00 Attrazioni fatali Replica da ven 13 16.00-18.00 Il segretario galante Come scrivere una lettera damore di sicuro successo Curatore: E. Bergonzini A cura di: Museo della Figurina Palazzo Santa Margherita Museo della Figurina 16.00 LAbbazia Benedettina di San Pietro Visite guidate Replica da ven 13 16.30 Lezioni magistrali Marc Aug La solitudine degli amanti Piazza Grande In italiano

Piccole storie damore Letture per bambini dai 3 ai 5 anni A cura di: Castello dei Ragazzi e i lettori volontari di Donare Voci Palazzo dei Pio - Sala Estense [sab e dom 16.00-19.00]

Bed stories Mostra collettiva Curatore: M. Serri Studio Vetusta Bif Sottrazioni Lamore sotto torchio Curatore: C. Ghioldi Galleria Under House Pietro Nicolaucich e Collettivo THC Meta.Cardio.Grafia Lorgano e il simbolo Curatrici: S. Cavalieri e E. Ferrari Galleria THC

sassuoloragazzi
Intrecci amorosi Laboratorio di lettura e manipolazione visiva A cura di: V. Facchini e Biblioteca dei Ragazzi Leontine Villa Giacobazzi [ven 16.30-18.00; sab e dom 10.00-11.30 e 16.30-18.00] Giochi di Famiglia Laboratorio per bambini dai 3 mesi ai 12 anni A cura di: Servizi educativi per linfanzia, Centro per le famiglie e Centro di Educazione Ambientale San Cristoforo Piazzale della Rosa [sab e dom 9.30-12.30 e 15.00-19.00] Tutto lamare possibile Letture per adolescenti Voce narrante: A. Canducci A cura di: Biblioteca dei Ragazzi Leontine e Cooperativa Equilibri Villa Giacobazzi [sab 15.00 e 17.00] Pandemonium Teatro La mucca e luccellino Spettacolo per bambini dai 3 agli 8 anni Di: L. Ferrari Con: L. Ferrari e G. Manzini Villa Giacobazzi - Teatro del Boschetto [dom 11.00 e 17.00] Fatto con Amore Laboratorio di fotografia per ragazzi dagli 8 ai 13 anni A cura di: Tik Farm Eventi Villa Giacobazzi [dom 15.30-16.30 e 17.00-18.00]

cucinafilosofica Otto menu firmati da Tullio Gregory razionsufficiente Cestini per il pranzo con prodotti tipici a soli 4,50 euro La portata dello Chef Street food a 9,00 euro dagli chef del Consorzio Modena a Tavola Tutti gli appuntamenti sono ad accesso libero e gratuito
Per informazioni Consorzio per il festivalfilosofia Piazza SantAgostino 337, 41121 Modena telefono 059 2033382 - info@festivalfilosofia.it
finanziatori istituzionali

Sassuolo
venerd13
10.00 La lezione dei Classici Paolo Cristofolini Etica di Spinoza Piazzale Avanzini 11.30 La lezione dei Classici Enrico Berti Etica Nicomachea di Aristotele Piazzale Avanzini 15.00 Lezioni magistrali Laura Boella Empatia Fragilit, lati oscuri, potenzialit di una fondamentale capacit umana Piazzale Avanzini 16.30 Lezioni magistrali Paolo Santangelo Le passioni nella Cina tradizionale Piazza Garibaldi 18.00 Lezioni magistrali Manuel Cruz Lamore dei filosofi Piazza Garibaldi

per amori gagliardi 20.30 Lezioni magistrali Franco La Cecla Congedi Piazzale Re Astolfo 21.00 Con cuore puro di L. Le Moli (Italia, 2012, 54) A cura di: Biblioteca multimediale Arturo Loria Presenta: P. Marmiroli Auditorium A. Loria 22.00 Padre Nostro di C. Lo Giudice (Italia, 2008, 40) A cura di: Biblioteca multimediale Arturo Loria Presenta: P. Marmiroli Auditorium A. Loria

modenaragazzi
Mai sotto i cavoli! Trucchi e stratagemmi nella vita amorosa delle piante Laboratorio per bambini dai 6 anni Conducono: G. Barbieri e Gruppo Guide Orto Botanico A cura di: Orto Botanico - UniMoRe Giardini Ducali [ven 17.00; sab 10.30 e 17.30; dom 11.00, 16.00 e 18.00] Baracca, burattini e batticuore A cura di: Dida laboratorio didattico Palazzo dei Musei - Dida [sab, dom 10.00-19.00]

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donatori

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