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Mitologia greca e latina, Diomede, Dione, Dioniso

MITOLOGIA CLASSICA

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Mitologia greca e latina : lettera D

Diomede, Dione, Dioniso.

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DIOMEDE: 1. Re di Argo, figlio di Tideo e di Deipile, una delle figlie d'Adrasto. Fu amico e compagno di Odisseo. Le sue imprese si possono raccogliere in tre cicli fondamentali: la partecipazione alla presa di Tebe, la partecipazione alla guerra di Troia e le peregrinazioni dopo il ritorno da Troia. Il padre Tideo era uno dei Sette Campioni, e fu ucciso a Tebe durante l'assedio della citt; sua madre era la figlia di Adrasto, il re di Argo che aveva condotto i Sette contro Tebe. Diomede era dunque uno dei figli dei Sette, detti Epigoni, i quali raggiunta l'et adulta marciarono su Tebe per vendicare i padri. L'attacco ebbe successo e persero soltanto Egialeo, figlio di Adrasto. Adrasto per il dolore mor a Megara durante il viaggio di ritorno. Diomede, in quanto nipote, divenne reggente di Argo e tutore insieme ad Eurialo di Gianippo, la giovane figlia di Egialeo. Spos sua zia Egialea, quarta figlia di Adrasto. Dopo la caduta di Tebe, Diomede si rec con Alcmeone a Calidone per punire i figli d'Agrio, che avevano tolto il regno a Eneo, suo nonno, per darlo al proprio padre. Diomede uccise tutti i figli d Agrio, tranne Onchesto e Tersite, che fuggirono prima nel Peloponneso. Quando Eneo si rivel troppo vecchio per regnare, Diomede dette il suo regno ad Andremone, marito di Gorga, e quindi uno dei generi d'Eneo. Allorch Eneo, che s'era ritirato nel Peloponneso, fu ucciso in un'imboscata dai figli sopravissuti di Agrio, Diomede gli fece solenni funerali e lo seppell a Enoe, che da lui prese il nome. Nei racconti del ciclo troiano, Diomede ha una parte notevole: egli l'incarnazione dell'eroe perfetto, come Achille, che unisce una formidabile forza fisica con un'audacia che non arretra neppure di fronte agli di, e con una saggezza e una nobilt che si rivelano soprattutto nei rapporti con gli altri eroi e con lo stesso Agamennone. Chiamato da Agamennone per partecipare all'impresa di Troia, Diomede giunse da Argo alla guida di ottanta navi; suoi luogotenenti erano due degli Epigoni, e cio Stenelo, figlio di Capaneo, ed Eurialo l'Argonauta, figlio di Mecisteo. Diomede aveva amato profondamente Elena e considerava il suo ratto un affronto personale. Secondo alcuni autori, Diomede aiut Odisseo a costringere Agamennone al sacrificio della figlia Ifigenia in Aulide e a provocare la caduta e la morte di Palamede. Come Odisseo, godeva della speciale protezione di Atena, con il cui aiuto in un giorno solo uccise il principe troiano Pandaro, fer Enea e quando Afrodite intervenne per salvare il figlio dalla morte, fer anche la dea e assal Apollo, accorso a sua volta in difesa di Enea. Stanco, infine, riusc a ferire lo stesso Ares, che si era scagliato contro i Greci, costringendolo ad abbandonare il campo di battaglia. Nello scontr con il capitano licio Glauco, figlio di Ippoloco, i due, rammentando l'amicizia che aveva legato i loro padri, smisero di combattere e cavallerescamente si scambiarono le armi. In compagnia di Odisseo fece un'incursione notturna nelle file troiane, s'imbatt in Dolone che era stato mandato in ricognizione del nemico, e dopo avergli strappato informazioni con la forza, gli tagli la gola. Diomede e Odisseo si precipitarono poi verso il fianco destro delle linee nemiche dove, come avevano saputo da Dolone, era accampato il tracio Reso. Dopo aver furtivamente ucciso nel sonno Reso ed altri dodici traci, rapirono gli stupendi cavalli del re. Sempre con Odisseo si rec a prendere Filottete a Lemno per portarlo a Troia, poich l'indovino Eleno catturato dai Greci aveva dichiarato che soltanto la presenza di Filottete avrebbe garantito la caduta della citt. Taluni dicono che Diomede e Odisseo, in qualit di prediletti di Atena, furono scelti per rubare il Palladio, la sacra effigie di Atena, dalla cittadella di Troia, perch ancora Eleno aveva dichiarato che chiunque avesse posseduto quell'immagine avrebbe vinto. Decisivo fu l'intervento di Diomede in favore della continuazione della guerra nell'assemblea dei capi greci in cui Agamennone propose di abbandonare l'impresa; allo sgomento degli altri eroi perch Achille rifiut di ritornare a combattere, oppose aspre parole verso Achille e la decisione incrollabile di continuare la lotta. Il terzo ciclo delle imprese di Diomede si raccoglie intorno alle sue disavventure durante il ritono ad Argo: fu messo a dura prova dall'ira di Afrodite, che covava rancore per la ferita ricevuta dalla sua lancia. Dapprima naufrag sulle coste licie, dove re Lico l'avrebbe sacrificato ad Ares se la principessa Calliroe non l'avesse fatto fuggire; poi, raggiunta Argo, scopr che sua moglie Egialea era stata indotta da Nauplio a vivere in adulterio con Comete o secondo altri con Ippolito. La sua pretesa al trono di Argo venne contestata dalla famiglia di Stenelo, della casa reale argiva, a cui Diomede era legato soltanto grazie alla moglie. Fu costretto a rifugiarsi presso l'altare di Era
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e pi tardi lasci Argo abbandonando il suo scudo alla dea. Cilarabete, figlio di Stenelo divenne re di Argo. Accompagnato dagli uomini pi fedeli, part per l'Italia, dove venne gettato da una tempesta sulle coste della Daunia. Qui aiut il re Dauno contro i Messapi e in premio ne spos la figlia Evippa. Fond numerose citt, come Benevento, Arpi, Brindisi. Virgilio nell'Eneide lo rappresenta come re pacifico e dedito al benessere dei suoi popoli, tanto da rifiutare di partecipare alla coalizione contro Enea, di cui ricorda il valore conosciuto durante la guerra di Troia. Grazie ad Atena, dopo la morte Diomede ricevette onori divini. Si dice che fosse sepolto sulle isole dove i suoi compagni, trasformati in uccelli, visitavano ogni giorno la sua tomba.

DIOMEDE: 2. Figlio di Ares e della ninfa Cirene, re dei Bistoni in Tracia e uomo cos feroce che uccideva gli stranieri che si avventuravano nella sua terra e ne dava i cadaveri in pasto au suoi cavalli. Questi erano tanto selvaggi che dovevavo essere legati con catene di bronzo e di ferro. Per punirlo dei suoi delitti Eracle, inviato da Euristeo, lo uccise e il suo corpo fu dato in pasto agli stessi suoi cavalli. Gli animali furono poi dispersi sul monte Olimpo. Ebbe culto in Tracia, poi in tutto il mondo ellenico; a lui venivano sacrificate vittime umane.

DIONE: 1. Divinit greca, figlia di Urano e di Gea o di Oceano e di Teti. Amata da Zeus, divenne la madre di Afrodite, che fu chiamata quindi Diona . Nel santuario di Dodona veniva venerata insieme a Zeus e teneva il posto di Era; anche in Atene e in altre citt ebbe culto antichissimo. Oscuratasi la popolarit del santuario di Dodona, anche Dione fu presto dimenticata e perdette ogni culto in favore di Era. Altra Dione gener con Tantalo la sfortunata Niobe e Pelope, che diede il nome al Peloponneso. DIONE: 2. Re della Laconia ebbe da Anfitea tre figlie, Orfe, Lico e Caria. Quest'ultima fu amata da Dioniso, ma mor improvvisamente a Carie e il dio la trasform in un albero di noce, mentre le sorelle di Caria, in quanto volevano impedergli di frequentare la giovane amata, furono mutate in rocce. Artemide port questa notizia agli Spartani che costruirono un tempio in onore di Artemide Cariatide, da cui prendono il nome le Cariatidi, figure femminili che fungono da colonne. A Carie, inoltre, le donne danzano ogni anno in onore della dea una danza appresa dai Dioscuri.

DIONISO: L'origine di Dioniso controversa, ma la versione pi comune del mito lo dice figlio di Zeus e di Semele, figlia di Cadmo re di Tebe. Zeus, travestito da uomo mortale, ebbe un'avventura segreta con Semele e la gelosa Era, assunte le sembianze della vecchia nutrice Beroe, consigli a Semele, gi incinta di sei mesi, di esigere dal suo amante che si mostrasse nella sua vera forma e natura. Semele segu quel consiglio e, quando Zeus rifiut di accondiscendere, gli rifiut il suo letto. Il dio allora, furibondo, le apparve fra tuoni e folgori e Semele ne mor. Ma Ermete salv il bambino: lo cuc nella coscia di Zeus dove pot maturare per altri tre mesi, e a tempo debito venne alla luce. Ecco perch Dioniso e detto "nato due volte" o anche "il fanciullo della doppia porta". Per ordine di Era, i Titani si impadronirono di Dioniso, e bench egli si trasformasse di continuo, lo fecero a brani, Poi ne bollirono i resti in un calderone, mentre un albero di melograno sorgeva dal suolo inzuppato del suo sangue. Ma la nonna Rea accorse in suo aiuto e gli ridon la vita. Zeus lo affid allora a Persefone che lo condusse dal re di Orcomeno Atamante, e convinse la sua moglie Ino ad allevare Dioniso negli alloggi delle donne, travestito da fanciulla. Ma Era non si lasci ingannare e pun la coppia regale con la pazzia, cosicch Atamante uccise suo figlio Learco scambiandolo per un cervo. Ino afferr allora Melicerte, il suo figliolo pi giovane, e fugg; ma sarebbe scampata a stento alle frecce di Atamante se il giovane Dioniso non avesse temporaneamente accecato Atamante, cosicch egli uccise una capra invece di Ino. Ermete allora, seguendo le istruzioni di Zeus, trasform Dioniso in un capretto o in un ariete e lo port dalle ninfe Macride, Nisa, Erato, Bromie e Bacche, che vivevano sul monte Nisa in Elicona. Esse celarono Dioniso in una grotta e lo nutrirono di miele. Zeus, in segno di gratitudine, pose poi la loro immagine tra gli astri, come costellazione delle Iadi. Fu sul monte Nisa che Dioniso invent il vino, e tale invenzione gli procur grandissima fama. Quando raggiunse la maturit, Era riconobbe in lui il figlio di Zeus, bench fosse molto effeminato per via dell'educazione ricevuta, e fece impazzire anche lui. Egli and vagando per il mondo, accompagnato dal suo tutore Sileno e da un gruppo frenetico di Satiri e di Menadi, le cui armi erano bastoni ricoperti d'edera con una pigna sulla punta, chiamati tirso , e spade e serpenti e rombi (asticelle ronzanti). Egli navig fino all'Egitto, portando il vino con s; e a Faro il re Proteo lo accolse ospitalmente. Tra i Libi del delta del Nilo, di fronte all'isola di Faro, vi erano certe regine delle Amazzoni e Dioniso le invit a marciare con lui contro i Titani che avevano scacciato re Ammone dal suo regno. La sconfitta dei Titani fu uno dei molti successi militari di Dioniso, che restitu ad Ammone il suo trono. Egli si diresse poi a oriente, verso l'India. Giunto all'Eufrate si trov di fronte un avversario, il re di Damasco, che Dioniso scortic vivo; poi lanci sul fiume un ponte d'edera e di vite; e una tigre, mandata dal padre suo Zeus, lo aiut a passare sulla sponda opposta del Tigri. Raggiunse cos l'India, dopo aver affrontato molti avversari lungo il cammino, e conquist l'intera regione, insegnando agli abitanti l'arte della viticoltura, istituendo leggi e fondando citt. Al suo ritorno gli si opposero le Amazzoni, che egli aveva gi respinto in precedenza sino a Efeso. Alcune si rifugiarono nel tempio di Artemide; altre fuggirono a Samo, dove Dioniso le insegu con delle navi, facendone strage. In seguito Dioniso ritorn in Europa passando dalla Frigia, dove sua
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nonna Rea lo purific per i molti delitti commessi durante la sua pazzia e lo inizi ai Misteri. Dioniso poi invase la Tracia, ma non appena la sua gente fu sbarcata alla foce del fiume Strimone, Licurgo, figlio di Driante re degli Edoni, li attacc selvaggiamente con un pungolo da bestiame e cattur l'intero esercito; Dioniso si tuff sulle onde del mare e si rifugi nella grotta di Teti. Rea, irritata per questa sconfitta, aiut i prigionieri a fuggire e fece impazzire Licurgo: egli colp con una scure il proprio figlio Driade, convinto di potare una vite. Quando Dioniso, riemerso dal mare, dichiar che la terra sarebbe rimasta sterile finch Licurgo non fosse stato messo a morte, gli Edoni lo trascinarono sul monte Pangeo e cavalli selvaggi ne straziarono il corpo. Sempre in Tracia, Orfeo trascur di onorarlo, iniziando invece i suoi fedeli ad altri misteri e condannando i sacrifici umani. Irritato, Dioniso incaric le Menadi di far vendetta. Esse raggiunsero Orfeo a Deio, in Macedonia. Attesero che gli uomini fossero entrati nel tempio di Apollo e, impadronitesi delle armi, irruppero nel recinto sacro, uccisero tutti i fedeli e fecero a pezzi Orfeo, gettando nel fiume Ebro la sua testa. Vinta ogni opposizione in Tracia, Dioniso pass in Beozia, dove visit Tebe e invit le donne a unirsi alle sue feste notturne sul monte Citerone. Penteo, figlio di Cadmo, re di Tebe, cui non garbava la vita dissoluta di Dioniso, lo arrest unitamente alle Menadi, ma improvvisamente impazzito, invece di mettere in ceppi Dioniso mise in ceppi un toro. Le Menadi fuggirono di nuovo e si dispersero furibonde lungo le pendici del monte, dove fecero a brani i vitelli. Penteo cerc di fermarle, ma, accese dal vino e dalla frenesia religiosa, esse lo fecero a brani. La madre di Penteo, Agave, guidava le forsennate, e fu lei che gli stacc il capo dal busto. A Orcomeno, le tre figlie di Minia chiamate Alcitoe, Leucippe e Arsippe o Aristippe o Arsinoe, avendo osato disprezzare Dioniso e rifiutato di partecipare alle feste notturne, furono rese folli e spinte a fare a brani i loro figli, e poi trasformate in pipistrelli. Ad Argo le figlie di re Preto si rifiutarono di unirsi alle Menadi. Anch'esse impazzirono e salirono sulle montagne credendo di essere vacche e mangiando i loro figli. Secondo un'oscura leggenda argiva, Perseo combatt contro Dioniso uccidendo molti dei suoi seguaci: Dioniso lo pun facendo impazzire le donne argive, che cominciarono a divorare crudi i loro bambini. Perseo si affrett ad ammettere la propria colpa e plac Dioniso erigendogli un tempio. Quando l'intera Beozia ebbe accettato il culto di Dioniso, il dio si rec nelle isole dell'Egeo, spargendo gioia e terrore ovunque passava. Giunto a Icaria, si accorse che la sua nave non teneva pi il mare e ne noleggi un'altra da certi marinai tirreni che dicevano di essere diretti a Nasso. Erano invece pirati e, ignari della divina natura del loro passeggero, fecero rotta per l'Asia, dove intendevano venderlo per schiavo. Dioniso fece allora crescere una vite attorno all'albero maestro, mentre l'edera avvolgeva il sartiame, trasform i remi in serpenti e se stesso in leone, e la nave si colm di fantasmi di animali feroci che si muovevano al suono di flauti, cosicch i pirati terrorizzati si gettarono in acqua e divennero delfini. A Icaria legato il mito di Icario e di Erigone. Icario, eroe eponimo di Icaria, accolse benevolmente Dioniso, che in compenso gli diede la vite e gl'insegn l'arte della sua coltivazione; ma quando Icario offr il vino prodotto ai pastori e ai contadini vicini, questi si ubriacarono e credendo di essere stati avvelenati lo uccisero a bastonate. La figlia Erigone, all'oscuro di ci che era accaduto al padre, lo cerc in ogni dove con l'aiuto della fedele cagna Mera, e allorch trov il suo carpo esanime si impicc per il dolore. Dioniso per intervenne, pose fra gli astri Icario ed Erigone, e per punirne gli abitanti devast la regione di Icaria, finch non vennero istituite per placarlo feste e sacrifici in suo onore. A Nasso, Dioniso incontr la bella Arianna, che Teseo aveva abbandonata durante il sonno. Ella, lasciata sola sul lido deserto, al risveglio ruppe in disperati lamenti; ma ecco Dioniso con il suo gaio corteo di Satiri e Menadi giungere in aiuto e, senza por tempo in mezzo, la spos, ponendole sul capo la corona di Teti, fabbricata da Efesto con oro e rubini indiani disposti in forma di rose. Arianna gli gener numerosi figli. In seguito Dioniso pose la corona nuziale di Arianna in cielo nella costellazione della Corona Boreale. Dioniso figura anche nella lotta degli Dei contro i Giganti, abbattendo Eurito con un colpo di tirso (che un lungo fusto ornato d'edera) e gli asini cavalcati dai Satiri provocarono terrore nei Giganti con i loro ragli. Infine, affermato il suo culto in tutto il mondo, Dioniso ascese al cielo e sedette alla destra di Zeus come uno dei Dodici Grandi. La mite e umile dea Estia gli cedette il suo posto alla mensa, lieta di cogliere quell'occasione per sottrarsi alle continue dispute degli di, ben sapendo che sarebbe stata accolta con gioia in ogni citt greca che le fosse piaciuta visitare. Dioniso poi discese al Tartaro passando da Lerna e, donandole del mirto, indusse Persefone a liberare la madre sua Semele. Semele sal con Dioniso nel tempio di Artemide a Trezene; ma per non ingelosire le altre ombre dei morti, Dioniso le cambi nome e la present agli di olimpi come Tione. Zeus mise a sua disposizione un alloggio ed Era si chiuse in un indispettito ma rassegnato silenzio.

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