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01/11/13

Mitologia greca e latina, Epigoni, Epimeteo

MITOLOGIA CLASSICA

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Mitologia greca e latina : lettera E

Epigoni, Epimeteo.

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EPIGONI: sono i discendenti diretti dei Sette Campioni che parteciparono alla prima sfortunata spedizione contro Tebe. Dieci anni dopo il disastro, i figli dei Sette rinnovarono l'attacco contro Tebe dietro suggerimento dell'oracolo di Delfi, per vendicare i padri e reclamare il trono di Polinice. L'oracolo di Delfi promise loro la vittoria se Alcmeone, figlio di Anfiarao, avesse assunto il comando. Ma egli non provava desiderio di attaccare Tebe e si accalor a discutere dell'opportunit di quella guerra col fratello Anfiloco. Poich non riuscivano ad accordarsi, rimisero la decisione nelle mani della loro madre Erifile. Tersandro, figlio di Polinice, corruppe Erifile con il magico manto che Atena aveva donato alla sua ava Armonia in occasione delle nozze. Erifile decise perla guerra e Alcmeone assunse di malavoglia il comando. Parteciparono alla guerra: i due figli di Anfiarao, Alcmeone e Anfiloco; il figlio di Adrasto, Egialeo; il figlio di Tideo, Diomede; il figlio di Partenopeo, Promaco; il figlio di Capaneo, Stenelo; il figlio di Polinice, Tersandro; il figlio di Mecisteo, Eurialo. Gli Epigoni iniziarono le operazioni saccheggiando i villaggi attorno a Tebe. Poi a Glissa avvenne lo scontro con i Tebani comandati da Laodamante, figlio d'Eteocle. Nella battaglia, gli Epigoni perdettero Egialeo, ucciso da Laodamante, ma questi venne ucciso da Alcmeone e i Tebani furono sbaragliati. Il veggente Tiresia predisse allora ai Tebani che la loro citt sarebbe stata distrutta allorch l'ultimo dei Sette antichi eroi fosse rimasto in vita. Adrasto, l'ultimo superstite, mor di dolore alla notizia della fine di Egialeo. Era dunque opportuno che i Tebani fuggissero dalla citt quella notte stessa. Col favore delle tenebre, i Tebani fuggirono al Nord portando seco le mogli, i figli, le armi e poche suppellettili, e si rifugiarono nella terra degli Enchelei. All'alba Tiresia, che era andato con loro, si disset alla fonte Tilfussa e all'improvviso spir. Quel medesimo giorno, gli Argivi, trovando Tebe deserta, vi irruppero, rasero al suolo le mura e raccolsero il bottino. Ne mandarono la parte migliore ad Apollo a Delfi, compresa la figlia di Tiresia, Manto, che era rimasta in citt; ed essa divenne la Pizia del dio. Gli Epigoni ristabilirono sul trono Tersandro, figlio di Polinice, il quale invit i Tebani a tornare, e poi tornarono ad Argo.

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EPIMETEO: figlio di Giapeto e d'Asia (o di Climene, secondo Igino), della stirpe dei Titani, era fratello di Prometeo del quale era l'esatto opposto: tanto preveggente questi, quanto improvvido quegli. Cos quando Zeus gli mand per mezzo di Ermete Pandora, la donna fornita di tutti i doni dagli di, bellezza, astuzia incantatrice, abilit, coraggio, egli, ammonito dal fratello di non ricevere nessun dono dagli di irati contro la stirpe di Giapeto per il furto del fuoco compiuto da Prometeo, cortesemente rifiut. Zeus, sempre pi infuriato, fece incatenare Prometeo a una vetta del Caucaso, dove un avido avvoltoio gli divorava il fegato tutto il giorno; e il suo tormento non aveva fine, poich ogni notte il fegato gli ricresceva. Epimeteo, angosciato per la sorte di suo fratello, si affrett a sposare la bella Pandora, che per volont di Zeus era stata resa stupida, malvagia e pigra: la prima di una lunga serie di donne come lei. Subito Pandora, divorata dalla curiosit, apr il vaso che Prometeo aveva raccomandato a Epimeteo di tenere chiuso, e nel quale si trovavano tutte le Pene che possono affliggere l'umanit: la Vecchiaia, la Fatica, la Malattia, la Pazzia, il Vizio e la Passione. Esse allora volarono via a stormo e attaccarono i mortali. Rest solo la Speranza, la pi lenta a uscire, che era in fondo e non pot scappare, perch Pandora aveva richiuso prima il coperchio. Altre versioni dicono che il vaso rinchiudesse non i mali, ma i beni, e che fosse stato portato a Epimeteo come dono di nozze da Pandora, da parte di Zeus. Aprendolo, Pandora lasci che i beni volassero via e ritornassero alle divine dimore, invece di restare fra gli uomini. Cos l'umanit fu afflitta da tutti i mali; solo la Speranza rest a consolare i nortali. Da Epimeteo e Pandora nacque Pirra, che fu poi sposa di Deucalione, figlio di Prometeo.

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