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1. Una particella di massa unitaria si muove lungo lasse Ox in assenza di forze.

A partire
dalla descrizione hamiltoniana in tale sistema di riferimento,
(a) si verichi la canonicit` a della trasformazione (x, p) (X, P):
X = x + pt
2
; P = p
e si scriva la nuova Hamiltoniana K(X, P);
(b) si risolva la corrispondente equazione di Hamilton-Jacobi, esplicitando la soluzione
del moto X = X(X
0
, P
0
, t).
2. Si consideri un oscillatore armonico bidimensionale di massa unitaria, descritto dalla
funzione di Lagrange
L =
1
2
( q
2
1
+ q
2
2
)
1
2
(q
2
1
+q
2
2
)
e si scriva la corrispondente funzione di Hamilton.
(a) Si applichi alle equazioni di Hamilton del sistema la trasformazione
Q
i
= q
i
; P
1
= p
2
; P
2
= p
1
e si verichi che il sistema trasformato ` e ancora hamiltoniano; si commenti la
canonicit` a della trasformazione.
(b) Si scriva lequazione di Hamilton-Jacobi per il nuovo sistema hamiltoniano.
3. Una particella di massa unitaria si muove nello spazio, soggetta a una forza costante di
modulo , diretta come lasse Oz. Si scriva la funzione di Hamilton del sistema e
(a) si verichi che la funzione G = x + p
x
p
z
genera una simmetria per H.
(b) si discuta la costruzione della trasformazione canonica nita per esponenziazione di
tale simmetria.
4. Una particella di massa m si muove nel piano Oxy sotto lazione di una forza di mo-
dulo costante F, diretta come lasse Ox; si consideri inoltre, nelle variabili canoniche
x, y, p
x
, p
y
, loperatore differenziale:

G = F

p
y

p
y
m

x

p
x
m

y
.
(a) Si verichi che lapplicazione successiva delloperatore hamiltoniano

H relativo a
questo sistema e delloperatore

Galle variabili canoniche,

H(

G(z)), ` e commutativa;
(b) si scriva esplicitamente la simmetria dellHamiltoniana generata da

G e si verichi
che la corrispondente funzione generatrice ` e una costante del moto.
1
5. Una particella carica di massa unitaria si muove in un campo magnetico costante (di
modulo B) diretto come lasse x
3
e in un campo elettrico costante (di modulo E), diretto
come lasse x
1
. Facendo uso dei potenziali vettore e scalare
A = Bx
1
e
2
; V = Ex
1
,
(a) si discuta lintegrabilit` a della corrispondente equazione di Hamilton-Jacobi;
(b) si determini, mediante lesponenziazione delloperatore

H, levoluzione temporale
della funzione
F(x
3
(t), p
3
(t)) =
x
2
3
p
3
.
6. Il moto di una particella sullasse Ox ` e descritto dallHamiltoniana
H =
p
2
2m
+
k
2
x
2
+A
p
x
, A R.
(a) Si scriva lespressione della forza (posizionale) a cui ` e soggetta la particella;
(b) si scrivano le equazioni di Hamilton nelle nuove variabili:
Q = arctan
x
p
; P =
1
2
_
p
2

+x
2
_
, ( R)
7. Il moto di una particella di massa unitaria sullasse Ox ` e descritto dallHamiltoniana
H =
p
2
2
+ V (x)
(a) Si consideri la trasformazione di scala
Q = x; P = p R
e si mostri che ` e canonoide rispetto ad H, determinando la nuova hamiltoniana
K(Q, P);
(b) si verichi se esistono condizioni su e per cui le equazioni differenziali del moto
sono invarianti.
8. Si determini per quali valori delle costanti e le seguenti equazioni
p
1
= 0; p
2
= 0; q
1
= p
1
+p
2
; q
2
= p
1
2p
2
q
4
2
, , R
sono equazioni di Hamilton. Si scriva la funzione di Hamilton e
(a) si determini la corrispondente funzione di Lagrange;
(b) si dica per quale funzione = (p
1
, p
2
) ` e costante durante il moto hamiltoniano la
funzione
G = q
1
+ t(p
1
, p
2
).
2
9. Una particella di carica q e massa unitaria si muove in un campo magnetico il cui poten-
ziale vettore ` e
A = f(x
1
)e
3
mentre ` e nullo il potenziale scalare .
(a) Si scriva per il sistema loperatore hamiltoniano

H =
H
z


z
;
(b) mediante esponenziazione di tale operatore si studi levoluzione temporale della
funzione
F =
x
2
2
2p
2
10. Sia
H =
1
2
_
p
2
+
q
2
B
2
4
(x
2
1
+ x
2
2
) + qB(p
1
x
2
x
1
p
2
)
_
la funzione di Hamilton di una particella di carica q e massa unitaria in moto in un campo
magnetico costante, e campo elettrico nullo.
Si applichi al sistema la trasformazione (lineare) di punto (x
1
, x
2
, x
3
) (Q
1
, Q
2
, Q
3
)
_
_
x
1
x
2
x
3
_
_
=
_
_
_
cos sin 0
sin
1

cos 0
0 0 1
_
_
_
_
_
Q
1
Q
2
Q
3
_
_
dove R e ` e un angolo assegnato, e si scriva la nuova hamiltoniana K(Q, P); si
discuta se, per qualche valore di , K(Q, P) ha la stessa forma funzionale di H e dunque
la trasformazione ` e una simmetria (nita) dellhamiltoniana.
11. Si consideri nello spazio delle fasi bidimensionale la generica trasformazione lineare
invertibile, insieme con la sua inversa:
_
Q
P
_
=
_


__
q
p
_
;
_
q
p
_
=
1

_


__
Q
P
_
; = = 0.
(a) Si individui quali di queste trasformazioni sono canonoidi per loscillatore armonico
unidimensionale;
(b) si verichi se tra le canonoidi individuate esistono trasformazioni canoniche.
12. Una particella ` e vincolata nel piano Oxy e la sua evoluzione dinamica ` e descritta dalla
funzione di Hamilton
H =
p
2
x
2
+ p
2
y
p
x
p
y
2y.
(a) Si scriva loperatore hamiltoniano

H e si valuti la serie z(t) = e
t

H
z
0
per ogni
variabile canonica;
3
(b) si scriva la nuova hamiltoniana K dopo aver eseguito la trasformazione di coordinate
X = x; Y =
1
2
(x +y)
e si verichi che [p
x
, K] = 0
dove p
x
= p
x
(X, Y, P
X
, P
Y
) ` e espresso nelle nuove coordinate.
13. Si consideri la trasformazione di coordinate dello spazio delle fasi (q, p) (Q, P),
Q =
1
2
q
2
p; P = f(q)
(a) Si determini per quale funzionef(q) tale trasformazione ` e canonica;
(b) si applichi tale trasformazione allhamiltoniana di una particella libera e si veri-
chi che la nuova hamiltoniana K = K(Q, P) ` e invariante per le trasformazioni
innitesime generate dalla quantit` a di moto
p = p(Q, P).
14. Le particelle P
1
e P
2
, di ugual massa, sono vincolate a muoversi, rispettivamente, sullasse
Ox e sullasse Oy di un sistema di riferimento ortogonale di un piano orizzontale. Le due
particelle esercitano una sullaltra una forza diretta come la loro congiungente e di modulo
F(r) = e
r
1
dove r ` e la distanza tra i due punti.
(a) Si scriva la funzione di Hamilton per il sistema, scegliendo come variabili lagran-
giane r e langolo che il segmento (P
2
P
1
) forma con lasse Ox;
(b) si discuta lequazione di Hamilton Jacobi.
15. Una particella di massa unitaria si muove nel piano Oxy soggetta alla forza
F =
_
_
_
_
k(t)x +

x
3
k(t)y +

y
3
_
_
_
_
, R.
(a) Si scriva la funzione di Hamilton per il sistema;
(b) si espliciti la trasformazione canonica innitesima generata da
G =
x
4
+y
4
x
2
y
2
+ (xp
y
yp
x
)
2
e si mostri che tale trasformazione ` e una simmetria per H.
4
16. La funzione di Lagrange per un moto unidimensionale ha la forma
L =
x
2
2
e
f(x)
.
Si scriva loperatore hamiltoniano

H corrispondente a tale moto e
(a) si verichi se

H commuta con loperatore associato alla funzione generatrice
G = f(x) 2 ln p.
(b) Si determini la forma di f(x) per la quale lo sviluppo in serie
p(t) = e
t

H
p
0
si arresta al primo ordine e si commenti il risultato.
17. Un sistema di coordinate cartesiano ortogonale Ox
1
x
2
x
3
di un osservatore inerziale viene
trasformato nel sistema rotante Oy
1
y
2
y
3
secondo la seguente equazione:
_
_
x
1
x
2
x
3
_
_
=
_
_
cos t sin t 0
sin t cos t 0
0 0 1
_
_
_
_
y
1
y
2
y
3
_
_
;
(a) si discuta la canonicit` a di tale trasformazione, determinandone la funzione genera-
trice;
(b) si applichi tale trasformazione al moto di una particella soggetta a forze centra-
li (V = V (

x
2
1
+x
2
2
)) e si scriva la funzione di Hamilton nel nuovo sistema di
coordinate;
(c) si discuta la conservazione di tale hamiltoniana.
18. Una particella di massa unitaria si muove nel piano Oxy e la sua dinamica ` e descritta
dalla funzione di Hamilton
H =
p
2
x
2
+
p
2
y
2
+
1
2
k
2
(x
2
+y
2
)
+
k
x
2
+y
2
(xp
y
yp
x
);
(a) si scriva la funzione di Hamilton in coordinate polari, eseguendo lusuale trasforma-
zione
x = cos ; y = sin ;
(b) si scriva la corrispondente equazione di Hamilton-Jacobi e se ne discuta la separa-
bilit` a.
19. La funzione di Lagrange
L =
x
2
2
+
d
dt
(f(x))
descrive il moto di una particella libera, di massa unitaria, qualsiasi sia la funzione f(x).
Si scrivano la funzione di Hamilton e le equazioni di Hamilton corrispondenti a tale
lagrangiana e:
5
(a) si applichi a tali equazioni la trasformazione di coordinate (x, p) (Q, P):
Q = x; P =
_
p
df
dx
_
2
,
discutendo se tale trasformazione possa essere canonoide rispetto allhamiltoniana
data;
(b) si discuta la canonicit` a di tale trasformazione.
20. Le equazioni del moto di una particella nello spazio delle fasi bidimensionale di coordi-
nate x, p sono:
x = F(t)p + (a 1)x
p = F(t)
dG
dx
dove a R, e le funzioni F e G dipendono, come ` e indicato, rispettivamente da t e da x.
(a) si trovi per quali valori di a tali equazioni sono canoniche e si scriva la corrispon-
dente funzione di Hamilton;
(b) si risolva per tale hamiltoniana lequazione di Hamilton Jacobi.
21. Si mostri che la trasformazione
Q = q; P = p
2
f(q)
` e canonoide per lhamiltoniana della particella libera H =
p
2
2
per ogni scelta di f(q). Si
determini la nuova hamiltoniana K = K(Q, P) e si studi la corrispondente equazione di
Hamilton-Jacobi
K +
S
t
= 0.
22. Sia V =

lenergia potenziale generalizzata di una particella che si muove su un piano
i cui punti sono individuati dalle coordinate polari e .
(a) si riduca il numero di variabili lagrangiane con il metodo di Routh;
(b) a partire dalla funzione di Routh, si scriva la corrispondente equazione di Hamilton-
Jacobi, discutendone la risolubilit` a.
23. Una particella carica si muove in un campo magnetico costante, diretto come lasse Oz. Si
descriva il sistema facendo uso delle coordinate cilindriche , , z e dei momenti coniugati
p

, p

, p
z
, e in tale sistema di coordinate
(a) si scrivano gli operatori
i.

H che genera il moto innitesimo del sistema;
ii.

L che genera le rotazioni innitesime attorno allasse Oz;
6
iii.

P che genera le traslazioni innitesime lungo lasse Oz;
(b) si verichi se si annullano i commutatori
[

H,

L], [

H,

P], [

L,

P]
24. Una particella di massa unitaria si muove in un piano, soggetta a una forza di potenziale
U =
cos

2
.
Si scriva per il sistema la funzione di Hamilton H = H(, , p

, p

) e
(a) si verichi che la trasformazione innitesima
_
= p

= sin
(1)
` e canonica e lascia invariata in forma la funzione di Hamilton;
(b) si scrivano il generatore innitesimo

G della (1), loperatore hamiltoniano

H relati-
vo al moto del sistema e si verichi se essi commutano con loperatore
p

.
25. Una particella di massa unitaria si muove su una retta soggetta a una forza costante,
cosicch e la corrispondente funzione di Hamilton ` e:
H =
p
2
2
x.
Si trovi la funzione generatrice della trasformazione canonica
(x, p) (X, P)
che soddisfa ai seguenti requisiti:
(a)
P =
1
p
;
(b) nelle nuove coordinate, il sistema ` e descritto dalla funzione di Hamilton
K = XP
2
.
26. Una particella di massa unitaria si muove nello spazio soggetto a una forza di potenziale

f()

2
+g(z)
dove , , z sono le coordinate cilindriche.
Si consideri la trasformazione innitesima
= p

; p

=
df()
d
; z = t; p
z
=
Dopo averne vericato la canonicit` a,
7
(a) si valuti la variazione in forma dellHamiltoniana per effetto di tale trasformazione;
(b) si trovi una condizione sotto la quale la trasformazione ` e una simmetria dellHamil-
toniana
27. La funzione di Hamilton che descrive il moto di una particella di massa unitaria ` e
H(q, p, t) =
p
2
2

1
t
qp.
Si esegua la trasformazione di coordinate (q, p) (Q, P)
Q = tq, P =
p
t
(a) Vericata la canonicit` a di tale trasformazione, si scriva la nuova hamiltoniana K(Q, P, t)
per il nuovo sistema canonico;
(b) si risolva lequazione di Hamilton-Jacobi relativa a K.
28. La funzione di Hamilton che descrive il moto di un sistema a un grado di libert` a ` e
H(q, p, t) =
a
2
t
2
2
p
2
q
2

q
2
2
+
qp
2t
, a R.
Si esegua la trasformazione di coordinate di punto (q, p) (Q, P) caratterizzata da
Q =
q
2
2at
.
(a) Si scriva la nuova hamiltoniana K(Q, P, t) ottenuta per effetto di tale trasformazione
e la corrispondente equazione di Hamilton-Jacobi;
(b) si discuta se la funzione
S(Q, , t) = bt
2
Q +Q +(t), b R,
rappresenta lintegrale completo per tale equazione.
29. La funzione di Lagrange di una particella carica in moto in un campo magnetico costante
e in un campo elettrico nullo ` e
L
1
=
m
2
( x
2
1
+ x
2
2
) + q
B
2
(x
1
x
2
x
1
x
2
)
(dove: B = Be
3
, m la massa, q la carica; per semplicit` a assumiamo x
3
(0) = 0). Tenendo
conto dellarbitrariet` a del potenziale vettore, una lagrangiana (gauge-)equivalente a L
1
` e
palesemente
L
2
=
m
2
( x
2
1
+ x
2
2
) + q(f(x
1
) x
1
+Bx
1
x
2
)
dove f = f(x
1
) ` e completamente arbitraria. Siccome ` e noto che la funzione
G = m(x
1
x
2
x
2
x
1
) +
qB
2
(x
2
1
+x
2
2
)
` e costante durante il moto, si verichi se, in ambito hamiltoniano, essa genera una simme-
tria anche per la funzione di Hamilton ricavata da L
2
. Si verichi inoltre se tale risultato
dipende dalla funzione f(x
1
).
8
30. Esercizio 7.10 Goldstein pag. 455
(a) Una particella carica si muove nello spazio sotto lazione di un potenziale conser-
vativo. Si imposti lequazione di Hamilton-Jacobi in coordinate ellissoidali u, v,
denite in funzione delle usuali coordinate cilindriche , z e da
= a sinh v sin u = z = a cosh v cos u.
Si dica per quali forme di V (u, v, ) lequazione ` e separabile.
(b) Si utilizzino i risultati del punto (a) per ridurre alle quadrature il problema di una
particella puntiforme di massa m che si muove nel campo gravitazionale di due
particelle con masse diverse tra loro, ssate sullasse z a distanza reciproca 2a.
31. Esercizio 22.9 Goldstein pag. 404
Per la trasformazione puntuale di un sistema bidimensionale denita da
Q
1
= q
2
1
Q
2
= q
1
+q
2
si ricavi la forma pi u generale delle equazioni di trasformazione di P
1
e P
2
che lasciano
canonica la trasformazione complessiva. Si dimostri che con una scelta particolare di v
lhamiltoniana
H =
_
p
1
p
2
2q
1
_
2
+p
2
+ (q
1
+q
2
)
2
pu` o essere trasformata in una in cui sia Q
1
sia Q
2
sono ignorabili. Si risolva in questo
modo il problema del moto e si ricavino le espressioni di q
1
, q
2
, p
1
e p
2
in funzione del
tempo e dei loro valori iniziali.
32. La funzione di Lagrange
L =
1
2
x
2
V (x)
` e gauge-equivalente alla
L

=
1
2
x
2
V (x) +
d
dt
f(x)
qualunque sia la funzione f. Come ` e noto, le due lagrangiane danno luogo alla stessa
equazione differenziale (del secondo ordine) del moto. Si applichino le trasformazioni di
Legendre a entrambe le lagrangiane e, indicati con p e P i corrispondenti momenti,
(a) si scrivano le corrispondenti funzioni di Hamilton e si verichi direttamente se le
equazioni di Hamilton sono le stesse;
(b) si verichi la canonicit` a della trasformazione
(x, p) (x, P)
determinando una funzione generatrice. Si discuta inoltre se per tale trasformazione
si possono determinare tutti e quattro i tipi di funzione generatrice.
9
33. Una trasformazione canonica di punto
(q
1
, q
2
, p
1
, p
2
) (Q
1
, Q
2
, P
1
, P
2
)
` e caratterizzata dalle equazioni
Q
1
= q
1
; Q
2
=
q
2
q
1
.
Si trasformi la funzione di Hamilton
H =
1
2
_
p
2
1
+p
2
2
+
q
2
2
q
2
1
p
2
2
+ 2p
1
p
2
q
2
q
1
_
+
q
2
1
+q
2
q
3
1
scrivendola nel nuovo sistema di coordinate e si discuta la separabilit` a della corrispon-
dente equazione di Hamilton-Jacobi.
34. Si scriva loperatore hamiltoniano corrispondente alla funzione
G = a
1
(q
1
, q
2
)p
1
+a
2
(q
1
, q
2
)p
2
e si discuta la possibilit` a che generi simmetrie (

G(H) = 0) di hamiltoniane della forma
H =
p
2
1
2
+
p
2
2
2
+f(q
1
, q
2
)
Si verichi direttamente se la simmetria pu` o esistere nei seguenti due casi:
(a)
f =
1
2
(q
2
1
+q
2
2
);
(b) solo una delle due variabili lagrangiane ` e ciclica.
35. Si determini per quale funzione f(y) il sistema di equazioni differenziali
_
x = p
x
f(y)
y = p
y
_
p
x
= x
p
y
= p
x
y
costituiscono un sistema di equazioni di Hamilton. Si scrivano le corrispondenti espres-
sioni dellHamiltoniana e della componente
L
z
= x y y x
del momento angolare e si verichi se questultima funzione si conserva durante il moto.
36. Si consideri la trasformazione, denita nello spazio delle fasi, (q, p) (Q, P):
Q = e
kp
f(q); P = e
kp
g(q), k R.
10
(a) Si determini sotto quali condizioni tale trasformazione ` e canonica e se ne scriva la
funzione generatrice di tipo F
2
;
(b) si scelga f(q) = q e si applichi la corrispondente trasformazione canonica alla
funzione di Hamilton
H =
p
2
2
+qe
kp
discutendo leffetto di tale trasformazione.
Si consideri la trasformazione, denita nello spazio delle fasi, (q, p) (Q, P):
Q = e
kp
f(q); P = e
kp
g(q), k R.
37. (a) Si determini sotto quali condizioni tale trasformazione ` e canonica e se ne scriva la
funzione generatrice di tipo F
2
;
(b) si scelga f(q) = q e si applichi la corrispondente trasformazione canonica alla
funzione di Hamilton
H =
p
2
2
+qe
kp
discutendo leffetto di tale trasformazione.
38. Il moto unidimensionale di una particella ` e descritto dalla funzione di Hamilton
H =
1
3
(q +p)
3
.
(a) Si scriva la corrispondente funzione di Lagrange.
(b) Si scriva il corrispondente operatore hamiltoniano

H, e si valuti mediante la sua
esponenziazione levoluzione temporale delle coordinate canoniche.
(c) Si risolva lequazione di Hamilton-Jacobi per tale hamiltoniana.
39. Il moto di una particella di massa unitaria ` e descritto dalla funzione di Hamilton
H =
1
2
(p
2
1
+p
2
2
) + F(q
1
).
(a) Si mostri che rispetto a essa ` e canonoide la trasformazione
Q
i
= q
i
, i = 1, 2
P
1
= p
1
P
2
= p
2
2
+(q
2
) ( funzione arbitraria)
e si trovi la funzione di Hamilton K per le equazioni trasformate;
(b) si verichi se la simmetria innitesima q
2
= di H lascia invariata anche la nuova
hamiltoniana K.
11
40. Una particella di massa unitaria si muove liberamente (la risultante delle forze attive ` e
nulla) sulla supercie di una sfera di raggio unitario. Si determini la funzione principale
di Hamilton risolvendo la corrispondente equazione di Hamilton-Jacobi per separazione
delle variabili. Si confronti il risultato con quello che si potrebbe dedurre dalla
S =

t
0
Ldt.
41. Si trovi per quale funzione f(q) la trasformazione
Q = ln[1 + f(q) cos p]
P = 2[1 + f(q) cos p]f(q) sin p
` e canonica. Si trovi quindi la funzione generatrice di tipo F
3
(p, Q) e, mediante una
trasformazione di Legendre, la corrispondente funzione generatrice di tipo F
1
(q, Q).
12
SOLUZIONI
1. La funzione di Hamilton, ovviamente, ` e H =
p
2
2
.
(a) Le condizioni
p =
F
2
x
= P
X =
F
2
P
= x +Pt
2
risultano soddisfatte da F
2
= xP +
P
2
t
2
2
. Allora,
K(X, P) = H(x, p) +
F
2
t
=
_
t +
1
2
_
P
2
.
(b) Lequazione di Hamilton-Jacobi
_
S
X
_
2
+
2
2t + 1
S
t
= 0
` e a variabili separabili. Infatti, se scriviamo la soluzione come
S(X, , t) = W
X
(X, ) + W
t
(t, ),
si ha
_
W
X
X
_
2
=
2
=
2
2t + 1
W
t
t
.
Dunque, S = W
X
+W
t
= X (t + 1)
t
2

2
.
Allora, valutando allistante iniziale t = 0 le relazioni tra le variabili
=
S

= X (t + 1)t
P =
S
X
= ,
otteniamo
= X
0
= X(0); = P
0
= P(0)
e la soluzione
X = X
0
+P
0
(t + 1)t
Osservazione: naturalmente tale soluzione, tornando alle coordinate originarie, si trasfor-
ma in
x +pt
2
= x
0
+ p
0
(t + 1)t =x = x
0
+p
0
t,
come deve essere per la particella libera.
13
2. La funzione di Hamilton ` e
H =
1
2
(p
2
1
+ p
2
2
) +
1
2
(q
2
1
+q
2
2
)
con equazioni del moto
q
i
= p
i
; p
i
= q
i
, i = 1, 2
La trasformazione non ` e ovviamente canonica, basta considerare che
[Q
1
, P
1
] = [q
1
p
2
] = 0.
La trasformazione ` e per` o canonoide. Infatti, dalla trasformazione delle equazioni diffe-
renziali del moto, si ottiene che

Q
1
=
Q
1
q
1
q
1
= P
2

Q
2
=
Q
2
q
2
q
2
= P
1

P
1
=
P
1
p
2
p
2
= Q
2

P
2
=
P
1
2
p
1
p
1
= Q
1
che rappresentano le equazioni di Hamilton per la funzione
K = P
1
P
2
+Q
1
Q
2
.
La conseguente equazione di Hamilton-Jacobi ` e
_
S
Q
1
__
S
Q
2
_
+Q
1
Q
2
=
3. La funzione di Hamilton ` e H =
p
2
2
+ z; la funzione G genera le trasformazioni
innitesime
x = p
z
p
x
=
y = 0 p
y
= 0
z = p
x
p
z
= 0
G genera una simmetria per H ed ` e una costante del moto poich e, come ` e immediato
vericare,
[G, H] = p
x
p
x
= 0
K =
1
2
_
P
2
X
+P
2
Y
+P
2
Z
_
P
X
+p
x
+Z =H = 0.
14
Per quel che concerne il secondo punto, tenendo conto che

G =

p
x
p
z

x
p
x

z
,

G

G
2

G
3
x p
z
0 0
y 0 0 0
z p
x
0
p
x
0 0
p
y
0 0 0
p
z
0 0 0
e, dunque,
x() = x
0
+p
z
p
x
() = p
0
x

y() = y
0
p
y
() = p
0
y
z() = z
0
+p
x

2
2
p
z
() = p
0
z
4. (a) Prima questione.
Siccome

H = F

p
x

p
x
m

x

p
y
m

y
,

H(

G(x)) =

H
_

p
y
m
_
= 0

H(

G(y)) =

H
_

p
x
m
_
=
F
m

H(

G(p
x
)) =

H(0) = 0

H(

G(p
y
)) =

H(F) = 0

G(

H(x)) =

G
_

p
x
m
_
= 0

G(

H(y)) =

G
_

p
y
m
_
=
F
m

G(

H(p
x
)) =

G(F) = 0

G(

H(p
y
)) =

G(0) = 0
concludiamo che la commutativit` a ` e soddisfatta. In realt` a il risultato ` e generalizza-
bile a ogni arbitraria f(x, y, p
x
, p
z
):

H(

G(f)) =

H
_
F
f
p
y

p
y
m
f
x

p
x
m
f
y
_
=

G(

H(f)) =

G
_
F
f
p
x

p
x
m
f
x

p
y
m
f
y
_
(b) Seconda questione. Rispondendo alla prima questione si ` e gi` a stabilito che
x =
p
y
m
p
x
= 0
y =
p
x
m
p
y
= F
da cui G = Fy+
1
m
p
x
p
y
=[G, H] =
_
Fy +
1
m
p
x
p
y
,
1
m
_
p
2
x
+p
2
y
_
+Fx
_
= 0,
che dimostra la conservazione di G e ribadisce il suo ruolo di generatrice di una
simmetria.
15
5. (a) Prima questione.
La funzione di Lagrange del sistema ` e
L =
1
2
x
2
+qEx
1
+qBx
1
x
2
e le trasformazioni di Legendre (dirette e inverse) sono:
_
_
_
p
1
= x
1
p
2
= x
2
+qBx
1
p
3
= x
3

_
_
_
x
1
= p
1
x
2
= p
2
qBx
1
x
3
= p
3
Conseguentemente, la funzione di Hamilton e loperatore hamiltoniano sono, rispet-
tivamente,
H =
1
2
_
p
2
1
+ (p
2
qBx
1
)
2
+p
2
3

qEx
1

H = (qB(qBx
1
p
2
) qE)

p
1
p
1

x
1
(p
2
qBx
1
)

x
2
p
3

x
3
.
Lequazione di Hamilton Jacobi ` e dunque:
1
2
_
_
S
x
1
_
2
+
__
S
x
2
_
qBx
1
_
2
+
_
S
x
3
_
2
_
qEx
1
+
S
t
= 0;
siccome le variabili t, x
2
e x
3
sono cicliche, poniamo
S(x,
i
) =
1
t +
2
x
2
+
3
x
3
+W(x
1
,
i
)
e, sostituendo, otteniamo
1
2
_
_
W
x
1
_
2
+ (
2
qBx
1
)
2
+
2
3
_
qEx
1
=
1
;
il problema ` e allora ridotto alla quadratura:
W =

dx
1

2
1

2
3
+qEx
1
(
2
qBx
1
)
2
(b) Seconda questione.
La proiezione del moto lungo lasse x
3
ha una velocit` a costante, essendo x
3
ciclica
e p
3
conseguentemente costante:
p
3
= p
0
3
x
3
= x
0
3
+p
0
3
t.
Rispondendo alla seconda domanda, si ottiene proprio che:

H(F) =
_
(qB(qBx
1
p
2
) qE)

p
1
p
1

x
1
(p
2
qBx
1
)

x
2
p
3

x
3
__
x
2
3
p
3
_
16
= 2x
3
=

H
2
(F) = 2p
3
;

H
3
(F) = 0
da cui, inne,
x
2
3
p
3
(t) =
(x
0
3
)
2
p
0
3
(2x
0
3
)t +
1
2!
2p
0
3
t
2
=
(x
0
3
+p
0
3
t)
2
p
0
3
6. La trasformazione di Legendre p = m
_
x
A
x
_
permette di scrivere la funzione di
Lagrange direttamente come
L =
m
2
_
x
A
x
_
2

k
2
x
2
sfruttando il fatto che il termine lineare in p si semplica. Si noti inoltre che, anche
se apparentemente il termine lineare in x fa presupporre lesistenza di un potenziale
generalizzato, in realt` a la lagrangiana espressa nella forma
L =
m
2
x
2
+
m
2
A
2
x
2

k
2
x
2
+
d
dt
(mAln x)
` e gauge-equivalente a quella di una particella che si muove sullasse Ox soggetta alla
forza posizionale
F i =

x
_

m
2
A
2
x
2
+
k
2
x
2
_
= m
A
2
x
3
kx
La trasformazione ` e canonica come si pu` o direttamente vericare:
[Q, P] =
p
2
p
2
+
2
x
2
+

2
x
2
p
2
+
2
x
2
= 1
Invertendo la trasformazione,

2
x
2
= p
2
tan
2
Q p
2
=
2P
1 + tan
2
Q
=p =

2P cos Q; x =
sin Q

2P
Le equazioni del moto sono dunque quelle relative allhamiltoniana
K =
_

m
cos
2
Q +
k

sin
2
Q
_
P +A cotan Q
17
7. (a) Essendo Q = q; P = p, si deduce che, ponendo H

(Q, P) = H(q, p),

Q = q =
H
p
=
H

(Q, P)
P
P
p
=
H

(Q, P)
P
=
K
P

P = p =
H
q
=
H

(Q, P)
Q
Q
q
=
H

(Q, P)
Q
=
K
Q
La soluzione del problema ` e
K(Q, P) = H

(Q, P),
da cui si vede che le trasformazioni di scala sono canonoidi per tutte le hamiltoniane.
In particolare, relativamente al problema in esame,
K(Q, P) =
_
1
2
P
2

2
+V

(Q)
_
(b) Le equazioni di Hamilton implicano:

Q =
d
dt
K
P
=

P =

(Q)
Q
_
e la richiesta di simmetria ` e allora soddisfatta se e solo se:

2
V

(Q)
Q
=
V (Q)
Q
ma questo comporta, a parte una costante additiva,
V

(Q) = V
_
Q

_
=
1

2
V (Q).
Dunque, ci sono 2 possibilit` a:
i. = 1 (banale)
ii. V (Q) Q
2
in questultimo caso, V ` e una funzione omogenea di grado 2; il sistema ` e un oscil-
latore armonico.
8. Le prime due equazioni impongono che H, se esiste, non dipende esplicitamente dalle
coordinate, ma solo dai momenti; dunque, comunque, = 0. Inoltre, lintegrazione della
terza equazione fornisce
H =
p
2
1
2
+p
1
p
2
+C(p
2
), C funzione arbitraria
Il confronto con lultima equazione impone che
= 1, H =
p
2
1
2
+p
1
p
2
p
2
2
18
(a) Dunque, le trasformazioni di Legendre inverse sono
p
1
=
1
3
(2 q
1
+ q
2
); p
2
=
1
3
( q
1
q
2
)
ed essendo la funzione di Hamilton quadratica omogenea nelle p, si ha direttamente
che
L =
1
9
_
1
2
(2 q
1
+ q
2
)
2
+ (2 q
1
+ q
2
)( q
1
q
2
) ( q
1
q
2
)
2
_
=
=
1
3
_
q
2
1
+ q
1
q
2

1
2
q
2
2
_
(b)
dG
dt
= [G, H] +
G
t
=
H
p
1
+(p
1
, p
2
) = 0 = (p
1
+p
2
)
9. La funzione di Lagrange della particella di carica q ` e
L =
1
2
x
2
+qf(x
1
) x
3
;
dunque, le trasformazioni di Legendre sono date dalle
p
1
= x
1
; p
2
= x
2
; p
3
= x
3
+qf(x
1
).
(a) Siccome la funzione di Hamilton ` e
H =
1
2
(p
2
2qp
3
f(x
1
) + q
2
f
2
(x
1
)),
scriveremo loperatore richiesto come:

H = q(qf p
3
)f


p
1
p
1

x
1
p
2

x
2
+ (qf p
3
)

x
3
.
(b) Poich e

H(F) = x
0
2
;

H
2
(F) = p
0
2
;

H
3
(F) = 0,
levoluzione temporale di F si determina mediante
F(x
2
(t), p
2
(t)) = e
t

H
F(x
0
2
, p
0
2
) =
x
2
2
(t)
2p
2
(t)
=
(x
0
2
)
2
2p
0
2
+tx
0
2
+
t
2
2!
p
0
2
;
tenendo conto che

H(p
2
) = 0 implica che p
2
= p
0
2
` e costante, si ha inne
x
2
2
= (x
0
2
+p
0
2
t)
2
.
Questo risultato ribadisce un fatto evidente: che la componente del moto lungo
lasse x
2
` e uniforme.
19
10. Ricordiamo che le trasformazioni di punto sono sempre canoniche e che inducono sui
momenti le equazioni di trasformazione
P
k
= p
j
x
j
Q
k
p
i
= P
l
Q
l
x
i
dove, per questultima, si fa uso dello Jacobiano della trasformazione diretta:
_
_
Q
1
Q
2
Q
3
_
_
=
_
_
_
1

cos sin 0
sin cos 0
0 0 1
_
_
_
_
_
x
1
x
2
x
3
_
_
La canonicit` a della trasformazione e la sua indipendenza dal tempo garantisce che
H(x, p) = K(Q, P) =
1
2
_
_
1

cos P
1
sin P
2
_
2
+ (sin P
1
+cos P
2
)
2
+P
2
3
+
+
q
2
B
2
4
_
(cos Q
1
+ sin Q
2
)
2
+
_
sin Q
1
+
1

cos Q
2
_
2
_
+
qB
__
1

cos P
1
sin P
2
__
sin Q
1
+
1

cos Q
2
_
(cos Q
1
+ sin Q
2
)
_
(sin P
1
+ cos P
2
)] .
In generale, la trasformazione muta la forma dellhamiltoniana. Discutiamo comunque
due casi particolari:
(a) =

2
: le equazioni di trasformazione sono
x
1
= Q
2
; x
2
= Q
1
; x
3
= Q
3
; p
1
= P
2
; p
2
= P
1
; p
3
= P
3
K =
1
2
_
P
2
+
q
2
B
2
4
(Q
2
1
+Q
2
2
) qB(P
1
Q
2
Q
1
P
2
)
_
(b) = 1: la trasformazione ` e una rotazione piana: ovviamente i termini quadratici si
conservano; daltra parte
p
1
x
2
x
1
p
2
= (P
1
Q
2
Q
1
P
2
) cos 2 (Q
1
P
1
+Q
2
P
2
) sin 2
11. La trasformazione lineare sulle equazioni delloscillatore armonico di massa unitaria
H =
1
2m
p
2
+
k
2
q
2
=
_

_
q =
p
m
p = kq
20
comporta, in generale,

Q =
H
p

H
q
=

m
p kq =
1

m
(Q +P) k(QP)
_

P =
H
p

H
q
=

m
p kq =
1

m
(Q +P) k(QP)
_
Dunque, inne, ci chiediamo se esiste una hamiltoniana K che soddisfa contemporanea-
mente le relazioni

Q =
1

m
+k
_
Q+
1

2
k +

2
m
_
P =
K
P

P =
1

2
m
+
2
k
_
Q +
1

_
k +

m
_
P =
K
Q
La risposta evidentemente ` e sempre affermativa, in quanto, senza condizioni sui coef-
cienti della trasformazione, le relazioni sono soddisfatte da
K =
1

2
k +

2
m
_
P
2
2
+
1

2
m
+
2
k
_
Q
2
2

1

_
k +

m
_
QP
In quanto alla canonicit` a, lunica condizione sui coefcienti ` e, naturalmente,
= = 1.
12.
Essendo

H = 2

p
y
(p
x
p
y
)

x
(2p
y
p
x
)

y
,

H

H
2

H
3
x (p
x
p
y
) 2 0
y (2p
y
p
x
) 4 0
p
x
0 0 0
p
y
2 0 0
e, dunque,
x(t) = x
0
+ (p
0
x
p
0
y
)t t
2
y(t) = y
0
+ (2p
0
y
p
0
x
)t + 2t
2
p
x
(t) = p
0
x
p
y
(t) = p
0
y
+ 2t
21
La trasformazione ` e di punto e, come ` e noto dalla teoria, la funzione generatrice ` e della
forma F
2
= Q
k
(q, t)P
k
, cio` e
F
2
(x, y, P
X
, P
Y
) = xP
X
+
1
2
(x + y)P
Y
=
_

_
p
x
= P
X
+
1
2
P
Y
p
y
=
1
2
P
Y
Siccome y = 2Y X, si ha che
K =
1
2
_
P
X
+
1
2
P
Y
_
2
+
1
4
P
2
Y

1
2
P
Y
_
P
X
+
1
2
P
Y
_
2(2Y X)
=
P
2
X
2
+
P
2
Y
8
4Y + 2X
Conseguentemente,
[p
x
, K] =
K
X

1
2
K
Y
= 0,
come cera da aspettarsi, in quanto nella precedente descrizione hamiltoniana p
x
era il
momento coniugato a una variabile ciclica.
13. La condizione sulla parentesi fondamentale di Poisson
[Q, P] =
Q
p
P
q
=
q
2
2
df
dq
= 1,
impone che la trasformazione abbia la forma
Q =
1
2
q
2
p; P =
2
q
q =
2
P
; p =
QP
2
2
Se viene applicata alla particella (di massa unitaria) libera, otteniamo
H =
p
2
2
= K =
Q
2
P
4
8
.
La funzione p =
QP
2
2
genera la trasformazione innitesima
Q = QP; P =
P
2
2
che comporta (essendo la trasformazione indipendente dal tempo) la seguente variazione
in forma dellhamiltoniana:
K =
K
Q
Q +
K
P
P =
QP
4
4
QP +
Q
2
P
3
2
()
P
2
2
= 0.
Questo risultato equivale a confermare che la quantit` a di moto di una particella libera ` e
una costante del moto.
22
14. Per le trasformazioni di punto vale la regola
p
j
=
Q
k
q
j
P
k
che diventa, nel caso delle coordinate polari
p
x
=

x
P

+

x
P

= cos P

sin

p
y
=

y
P

+

y
P

= sin P

+
cos

Siccome
F =
dV
dr
=V = e
r
+r,
H =
1
2m
_
P
2

+
P
2

2
_
+e
r
+ r
e lequazione di H-J ` e dunque, i` a in forma separata,
_
W

_
2
= r
2
_
2m(
1
e
r
r)
_
W
r
r
_
2
_
=
2
dove
1
= E.
15. La forza ` e derivabile da un potenziale, anche se il sistema non ` e conservativo,a causa della
dipendenza esplicita di k dal tempo. Quindi, semplicemente,
H =
p
2
x
2
+
p
2
y
2
+
k
2
(x
2
+y
2
) +

2
_
1
x
2
+
1
y
2
_
.
Si noti che la funzione di hamilton ` e costituita da due hamiltoniane separate, ciascuna del-
le quali descrive il moto di un oscillatore con frequenza dipendente dal tempo e soggetto
a una forza centrale.
La funzione G genera la trasformazione canonica innitesima:
x =
G
p
x
= 2y(yp
x
xp
y
)
y =
G
p
y
= 2x(yp
x
xp
y
)
p
x
=
G
x
=
_
2
x
3
y
2
(x
4
y
4
) + 2p
y
(xp
y
yp
x
)
_
p
y
=
G
y
=
_
2
x
3
y
2
(y
4
x
4
) 2p
x
(xp
y
yp
x
)
_
La verica dellinvarianza di H pu` o essere fatta per sostituzione diretta o, facendo riferi-
mento al teorema di Noether, mostrando che
[G, H] +
G
t
= 0
23
16. La trasformazione di Legendre, diretta e inversa, ` e data da:
p = xe
f(x)
x = pe
f(x)
,
per cui
H =
p
2
2
e
f(x)
=

H =
df
dx
p
2
2
e
f(x)

p
pe
f(x)

x
.
(a) Essendo

G =
df
dx

p
+
2
p

x
, con pochi passaggi si mostra che per ogni funzione
F(x, p) denita sullo spazio delle fasi, si ha
[

H,

G]F(x, p) =

H
_
df
dx
F
p
+
2
p
F
x
_

G
_

df
dx
p
2
2
e
f(x)
F
p
pe
f(x)
F
x
_
= 0.
Si poteva per` o osservare che
G = ln
_
e
f(x)
_
2 ln p = ln
_
p
2
e
f(x)
_
= ln 2H;
conseguentemente,

G =
1
H

H
e la commutazione ` e subito evidente:
[

H,

G]F(x, p) =

H
_

1
H

H(F)
_
+
1
H

H(

H(F)) = 0.
(b) Al primo ordine di approssimazione, essendo

H =
df
dx
e
f
p
2
2

p
pe
f

x
,
p(t) = e
t

H
p
0
= p
0
t

H(p)

t=0
= p
0
+
df
dx
e
f
p
2
0
2
t
`
E evidente che scegliendo la funzione identit` a f(x) = x, si ottiene

H(p) =
p
2
2
e
x
= H;
dunque, il termine del secondordine ` e identicamente nullo, cos come tutti i ter-
mini di ordine superiore. Ci ` o comporta che levoluzione temporale del momento ` e
completamente stabilita dalla legge
p(t) = p
0
+ Ht
che mette in rilievo landamento lineare nel tempo.
Osservazione: quando f ` e la funzione identit` a, il moto ` e determinato separando le
variabili in
x = (p
0
+Ht)e
x
:
x(t) = ln
_
p
o
t +
Ht
2
2
+C
_
.
24
17. La trasformazione ` e di punto, per cui
P
i
=
L

y
i
=
L
x
k
x
k
y
i
;
Equivalentemente,
_
P
1
P
2
_
=
_
cos t sin t
sin t cos t
__
p
1
p
2
_
La funzione generatrice ` e dunque
F
2
= y
i
P
i
= (x
1
cos t +x
2
sin t)P
1
+ (x
1
sin t +x
2
cos t)P
2
e, inoltre,
F
2
t
= (x
1
sin t +x
2
cos t)P
1
(x
1
cos t +x
2
sin t)P
2
= (y
2
P
1
y
1
P
2
).
Nelle nuove coordinate, la funzione di Hamilton ` e
K = H +
F
2
t
=
P
2
2
+V (

y
2
1
+y
2
2
) + (y
2
P
1
y
1
P
2
),
in quanto
p
2
1
+p
2
2
+p
2
3
= P
2
1
+P
2
2
+P
2
3
; x
2
1
+x
2
2
= y
2
1
+y
2
2
.
Evidentemente
K
t
= 0; se ne conclude che K si conserva durante il moto.
18. Le trasformazioni a coordinate polari sono di punto: per ogni funzione di Lagrange,
p
x
=
L

x
+
L

x
= p

cos p

sin

p
y
=
L

y
+
L

y
= p

sin +p

cos

Conseguentemente, essendo la trasformazione indipendente dal tempo, la nuova hamilto-


niana ` e
K =
p
2

2
+
p
2

2
2
+
k
2
2
2
+
kp

2
Indicando con
1
il valore costante dellhamiltoniana, lequazione di H-J ` e
1
2
_
W

_
2
+
1
2
2
_
W

_
2
+
k
2
2
2
+
k

2
_
W

_
=
1
che ` e in linea di principio separabile, in quanto

2
_
W

_
2
+k
2
2
1

2
=
2
=
_
W

_
2
2k
_
W

_
,
25
da cui
W

2
k
2

2
+ 2
1
d
W

(k

k
2

2
)d
19. La trasformazione di Legendre comporta in questo caso:
p = x +
df
dx
e H =
1
2
_
p
df
dx
_
2
.
Le equazioni di Hamilton sono allora
_

_
x = p
df
dx
p =
_
p
df
dx
_
d
2
f
dx
2
(a) Prima questione.
Le equazioni differenziali nelle nuove variabili sono

Q =
Q
x
x +
Q
p
p = 1 x + 0 p = p
df
dx
=

P =
d
dt
(2H) = 0.
Queste equazioni sono sicuramente canoniche, in quanto

Q =

P =

P
_
2
3
P
3
2
_

P = 0 =

Q
_
2
3
P
3
2
_
.
La trasformazione ` e dunque canonoide rispetto a H.
(b) Seconda questione.
Poich e non c` e modo di rendere uguale a 1 la parentesi fondamentale di Poisson
[Q, P] = 2
_
p
df
dx
_
,
possiamo affermare che sicuramente la trasformazione non ` e canonica.
20. (a) La condizione di integrabilit` a

x
(Fp + (a 1)x) =

p
_
F
dG
dx
_
26
impone che
a = 1,
inoltre la funzione di Hamilton ` e evidentemente
H = F(t)
_
p
2
2
+G(x)
_
.
(b) Bench e la funzione di Hamilton dipenda esplicitamente dal tempo, lequazione di
H-J
F
_
1
2
_
S
x
_
2
+G
_
+
S
t
= 0
` e a variabili separabili: infatti, indicando con S(x, t, ) = W
x
(x, ) + W
t
(t, ), si
ha
1
2
_
W
x
x
_
2
+G =

1
F
W
t
t
=
La soluzione sar` a del tipo
S =


2( G(x))dx

F(t)dt
e le equazioni della trasformazione canonica:
p =
S
x
=

2( G(x)); =
S

2( G(x))
dx

F(t)dt.
21. Tenendo conto delle equazioni del moto, si ha

Q = p =

P +f(Q) =

P
_
2
3
(P +f(Q))
3/2
_

P =
df
dq
p =
df
dQ

P +f(Q) =

Q
_
2
3
(P + f(Q))
3/2
_
da cui si deduce
K =
2
3
(P +f(Q))
3/2
si noti che
[Q, P] = 2p = trasf. non canonica.
Lequazione (ridotta) di Hamilton-Jacobi ` e
2
3
_
W
Q
+f(Q)
_
3/2
= .
27
Si deduce dunque che
W
Q
= C f(Q) =W =

(C f(Q))dQ
essendo C =
_
3
2

_
2/3
il nuovo momento costante. Dalla teoria,
S = W
2
3
C
3/2
t = =
S
C
=

dQ

Ct
Imponendo le condizioni iniziali
Q(0) = q
0
; P(0) = p
2
0
f(q
0
),
si ottiene per le coordinate costanti
= q
0
C = P(0) = p
2
0
.
Il moto ` e dunque individuato da
Q(t) = q
0
+ p
0
t.
22. Siccome la Lagrangiana del sistema ` e
L =
m
2
(
2
+
2

2
)

,
la variabile ` e ciclica, e dalla teoria si ottiene che
P

=
L

= = m
2

=

=

m
2
+
1
m
La funzione di Routh per questo sistema ` e
R = L

=
m
2

2

m
2

2
_

m
2
+
1
m
_
2
La corrispondente funzione di hamilton ` e
H =
p
2
2m
+
1
2m
_

+ 1
_
2
da cui segue lequazione di H-J
1
2m
_
W

_
2
+
1
2m
_

+ 1
_
2
=
essendo il valore costante della funzione di Hamilton. Il sistema ` e ridotto alle quadra-
ture.
28
23. Come ` e noto, la funzione di Lagrange per questo sistema ` e, in coordinate cartesiane,
L =
m
2
( x
2
+ y
2
+ z
2
) + e
B
2
(x y xy). (2)
Dunque, in coordinate cilindriche si ha
L =
m
2
(
2
+
2

2
+ z
2
) + e
B
2

2

(3)
La trasformazione di Legendre si effettua tramite
p

= m , p

= m
2

+
eB
2

2
, p
z
= m z
Conseguentemente la funzione di Hamilton ` e
H =
p
2

2m
+
p
2

2m
2

eB
2m
p

+
e
2
B
2
8m

2
+
p
2
z
2m
Le funzioni generatrici delle rotazioni piane e delle traslazioni nella direzione del campo
sono rispettivamente
=
L
p

=L = p

,
z = =
P
p
z
=P = p
z
Dunque, gli operatori richiesti sono

H =
_
e
2
B
2
4m

1
m
3
_

p


_
p

m
2

eB
2m
_


p
z
m

L =

P =

z
I commutatori si annullano tutti, perch e leffetto della commutazione degli operatori si
riduce a invertire lordine di derivazione nelle derivate seconde; per i primi due casi ci ` o
` e dovuto al fatto che e z sono variabili cicliche. Infatti, per esempio, per ogni funzione
f(q, p) denita sullo spazio delle fasi,

L(

H(f)) =
_
e
2
B
2
4m

1
m
3
_

2
f
p

+
p

2
f

+
_
p

m
2

eB
2m
_

2
f

2
+
p
z
m

2
f
z
ed ` e facile vedere che lo stesso risultato si ottiene a fattori invertiti. Pi u semplice ancora
` e vericare che

L(

P(f)) =

2
f
z
=

P(

L(f))
29
24. La forza ` e conservativa, non sono presenti vincoli reonomi, e dunque si ha che
H = T U =
1
2
_
p
2

+
1

2
p
2

cos

2
.
(a) La trasformazione (1) ` e canonica, in quanto generata dalla funzione
G =
1
2
p
2

cos;
essa genera una simmetria di H:
H =
1

2
p

+
1

2
sin = 0.
Alla stessa conclusione si poteva pervenire, tenendo conto del teorema di Noether e
osservando che
dG
dt
= [G, H] = 0.
(b) dalla denizione di operatore hamiltoniano, si ha nei tre casi richiesti

G = sin

p

H =
1

3
(2 cos p
2

)

p

+
sin

Mediante questi, si possono eseguire le veriche richieste:


[

G, p

](f) =
_
sin

p

_
f

_
sin
f
p

_
= 0
[

H, p

](f) =
_
1

3
(2 cos p
2

)

p

+
sin

_
f

+
+

_
1

3
(2 cos p
2

)
f
p

+
sin

2
f
p

2
f

_
=
3

4
(2 cos p
2

)
f
p

2 sin

3
f
p

+
2p

3
f

Questultimo risultato ` e evidentemente diverso da zero per una generica funzione f.


25. La funzione generatrice deve essere evidentemente di tipo F
2
o F
3
, in quanto deve ne-
cessariamente essere variabile indipendente o il vecchio momento o il nuovo. Abbiamo
dunque che
P =
F
3
X
=
1
p
=F
3
=
X
p
+(p)
30
con funzione arbitraria. Siccome deve essere soddisfatta anche la
x =
F
3
p
=
X
p
2

d
dp
,
la nuova Hamiltoniana ` e della forma
K = H(x(X, P), p(X, P)) =
1
2P
2
+XP
2
+
d
dp
.
Dunque, per i requisiti richiesti deve essere
d
dp
=
1
2
p
2
= =
p
3
6
,
per cui la funzione cercata ` e
F
3
=
X
p

p
3
6
.
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
Se si fosse scelto lo schema 2, i conti erano analoghi:
F
2
=
x
P
+(P); X =
x
P
2
+
d
dP
K =
1
2P
2
+P
2
_
X
d
dP
_
= =
1
6
1
P
3
e, inne,
F
2
(x, P) =
x
P

1
6
1
P
3
26. La trasformazione ` e canonica in quanto generata dalla funzione
G =
p
2

2
+f() + tp
z
z
Conseguentemente, si ha per la variazione in forma di
H =
1
2
_
p
2

+
p
2

2
+p
2
z
_
+
f()

2
g(z),
H =
_
[G, H] +
G
t
_
= t
dg
dz
dove abbiamo fatto uso del teorema di Noether. Allora abbiamo che
H = 0 g(z) = costante
31
Naturalmente si poteva ottenere lo stesso risultato con un calcolo diretto della variazione
in forma:
H = K(Z) H(Z) = H(z) +
G
t
H(Z) =
1
2
_
p
2

+
p
2

2
+p
2
z
_
+
f()

2
g(z) + p
z

1
2
_
p
2

+
1

2
_
p

df
d
_
2
+ (p
z
+)
2
_

f( +p

2
+ g(z +t)
Dunque, al primo ordine di approssimazione, dove
f( +p

) = f() + p

df
d
e g(z +t) = g(z) + t
dg
dz
,
H = t
dg
dz
27. La trasformazione ` e canonica in quanto generata dalla funzione
F
2
= tqP
Dalla teoria delle trasformazioni canoniche, abbiamo che
K(Q, P, t) = H(q, p, t) +
F
2
t
= t
2
P
2
2

1
t
QP +
Q
t
P
La corrispondente equazione di Hamilton Jacobi ` e
1
2
t
2
_
S
Q
_
2
+
S
t
= 0
In questo caso, il tempo non ` e una variabile ciclica, ma lo ` e Q. Dunque, la separazione
delle variabili porta a
1
2
_
W
Q
Q
_
2
=
2
=
1
t
2
W
t
t
=W
Q
=

2Q; W
t
=
2
t
3
3

28. La trasformazione ` e di punto e, dunque generata dalla funzione


F
2
= Q(q, t)P =
q
2
2at
P
Come sappiamo, la trasformazione dei momenti ` e indotta da quella delle coordinate.
Infatti,
p =
F
2
q
=
qP
at
=

2atQ
at
P.
32
Dalla teoria delle trasformazioni canoniche, abbiamo che
K(Q, P, t) = H(q, p, t) +
F
2
t
=
P
2
2
atQ,
essendo
F
2
t
=
q
2
2at
2
P =
QP
t
.
La corrispondente equazione di Hamilton Jacobi ` e
1
2
_
S
Q
_
2
atQ+
S
t
= 0
Sostituendo lespressione proposta, si ottiene
1
2
( +bt
2
)
2
atQ+ 2btQ+
d
dt
= 0
Dunque, prima di tutto deve essere
b =
1
2
a
Inne, si ottiene, come condizione su
=
1
2

2
t +
1
6
at
3
+
1
40
a
2
t
5
.
Dalle equazioni di trasformazione, si ha
_

_
=
S

= Qt
1
6
at
3
P =
S
Q
=
1
2
at
2
+
Indicando con Q
0
e P
0
le condizioni iniziali, si ha conseguentemente che = Q
0
, =
P
0
,
=
_

_
Q = Q
0
+P
0
t +
1
6
at
3
P = P
0
+
1
2
at
2
che rappresentano la soluzione del problema meccanico.
29. Lequivalenza delle due lagrangiane ` e dovuta al fatto che

_
qB
2
(e
2
e
1
)
_
= [q(f(x
1
)e
1
+Bx
1
e
2
)]
cio` e che il rotore dei due potenziali vettori d` a lo stesso campo magnetico B.
33
Le trasformazioni di Legendre sono, rispettivamente,
_

_
p
1
=
L
1
x
1
= m x
1

qB
2
x
2
;
p
2
=
L
1
x
2
= m x
2
+
qB
2
x
1
;
_

_
P
1
=
L
2
x
1
= m x
1
+qf(x
1
);
P
2
=
L
2
x
2
= m x
2
+qBx
1
;
Usando queste relazioni si pu` o prima di tutto vericare che le equazioni di Lagrange
portano alle medesime equazioni differenziali
x
1
=
qB
m
x
2
; x
2
=
qB
m
x
1
da cui ` e evidente che G ` e una costante del moto indipendentemente dalla scelta della
lagrangiana:
dG
dt
=
G
x
i
x
i
+
G
x
i
x
i
= (m x
2
+qBx
1
) x
1
(m x
1
qBx
2
) x
2
mx
2
x
1
+mx
1
x
2
= 0.
Passando alla descrizione hamiltoniana mediante le trasformazioni di Legendre inverse
_

_
x
1
=
p
1
m
+
qB
2m
x
2
;
x
2
=
p
2
m

qB
2m
x
1
;
_

_
x
1
=
P
1
m

q
m
f(x
1
);
x
2
=
P
2
m

qB
m
x
1
;
otteniamo le due corrispondenti hamiltoniane:
H
1
=
1
2m
_
p
2
1
+p
2
2
+
q
2
B
2
4
(x
2
1
+x
2
2
) + qB(p
1
x
2
x
1
p
2
)
_
H
2
=
1
2m
[P
2
1
+P
2
2
+ q
2
(f
2
+ B
2
x
2
1
) 2q(fP
1
+Bx
1
P
2
)]
Inoltre, le due trasformazioni di Legendre, si riettono in modo diverso sulla funzione G:
G
1
(x, p) = x
1
p
2
x
2
p
1
G
2
(x, P) = x
1
P
2
x
2
P
1
+
qB
2
(x
2
2
x
2
1
) + qf(x
1
)x
2
Per rispondere alla domanda, richiamiamo il teorema di Noether: G
i
generano simmetrie
se sono costanti del moto.
`
E noto dalle lezioni del corso che
[G
1
, H
1
] = 0.
Daltra parte,
m[G
2
, H
2
] = (P
2
qBx
1
+ qf

x
2
)(P
1
qf) + (P
1
+qBx
2
+qf)(P
2
qBx
1
)
(x
2
)(q
2
B
2
x 1 + q
2
ff

qf

P
1
qBP
2
) = 0
34
30. La trasformazione dalle coordinate cilindriche a quelle ellissoidali
= a sinh v sin u = z = a cosh v cos u
trasforma lenergia cinetica nel seguente modo:
T =
m
2
(
2
+
2

2
+ z
2
) =
ma
2
2
[( v cosh v sin u+ usinh v cos u)
2
+sinh
2
v sin
2
u

2
+( v sinh v cos u u cosh v sin u)
2
] =
ma
2
2
[(sinh
2
v + sin
2
u)( u
2
+ v
2
) + sinh
2
v sin
2
u

2
].
Lenergia cinetica ` e quadratica e omogenea nelle velocit` a generalizzate, dunque si ha
immediatamente
H =
1
2ma
2
(sinh
2
v + sin
2
u)
_
p
2
v
+ p
2
u
+
_
1
sinh
2
v
+
1
sin
2
u
_
p
2

_
+V (u, v, ).
Se scegliamo come energia potenziale
V (u, v) =
f(v) + g(u)
sinh
2
v + sin
2
u
, f, g funzioni arbitrarie
lequazione di Hamilton-Jacobi per lhamiltoniana sopra ricavata, diviene
1
2ma
2
(sinh
2
v + sin
2
u)
_
_
W
v
v
_
2
+
_
W
u
u
_
2
+
_
1
sinh
2
v
+
1
sin
2
u
__
W

_
2
_
+
f(v) + g(u)
sinh
2
v + sin
2
u
= E.
` e evidentemente una variabile ciclica, per cui W

=
1
, e lequazione di H-J si separa
nelle v, u come segue:
1
2ma
2
_
_
W
v
v
_
2
+
1
sinh
2
v

2
1
_
+ f(v) E sinh
2
v =
2

1
2ma
2
_
_
W
u
u
_
2
+
1
sin
2
u

2
1
_
g(u) + E sin
2
u =
2
Inne, la soluzione dellequazione di H-J si pu` o scrivere come:
S = Et +
1
+

dv

2ma
2
(
2
+E sinh
2
v f(v))

2
1
sinh
2
v
+

du

2ma
2
(
2
+E sin
2
u g(u))

2
1
sin
2
u
35
Venendo alla seconda domanda, dette m
1
e m
2
le masse sse sullasse z,
6
z
O
m
1
m
2
m
-

r
1
r
2
Siano, rispettivamente, a e a le quote di m
1
e m
2
, si
ha che
r
2
1
= (a z)
2
+
2
, r
2
2
= (z +a)
2
+
2
Se G ` e la costante gravitazionale, si ha allora che
lenergia potenziale del sistema ` e
V = Gm
_
m
1

(a z)
2
+
2
+
m
2

(a +z)
2
+
2
_
.
Nelle coordinate ellissoidali, tale funzione si esprime come:
V (u, v) =
Gm
a
_
m
1
cosh v cos u
+
m
2
cosh v + cos u
_
=

Gm
a
m
1
(cosh v + cos u) + m
2
(cosh v cos u)
cosh
2
v cos
2
u
vale a dire,
V =
Gm
a
_
(m
1
+m
2
) cosh v + (m
1
m
2
) cos u
sinh
2
v + sin
2
u
_
.
`
E facile ridurre alle quadrature questo problema, sfruttando la separazione di variabili
precedente, scegliendo
f(v) =
Gm
a
(m
1
+m
2
) cosh v e g(u) =
Gm
a
(m
1
m
2
) cos u.
31. In generale, a causa della gauge-equivalenza delle funzioni di Lagrange, una trasfor-
mazione di Legendre ` e denita a meno di una funzione arbitraria. Infatti ` e corretto
scrivere
L L +
d
dt
f(q, t) =p
i
=

q
i
_
L +
df
dt
_
in cui f(q, t) ` e una funzione arbitraria. Ci ` o si riette sulle trasformazioni di punto:
p
i
=

q
i
_
L +
df
dt
_
=
L


Q
k
Q
k
q
i
+

q
i
_
f
q
j
q
j
+
f
t
_
36
dove L(q, q, ) = L

(Q,

Q, t). Conseguentemente,
p
i
=
Q
k
q
i
P
k
+
f
q
i
.
Nel problema in esame, dunque,
_
_
p
1
p
2
_
_
=
_
_
_
_
_
Q
1
q
1
Q
2
q
1
Q
1
q
2
Q
2
q
2
_
_
_
_
_
_
_
P
1
P
2
_
_
+
_
_
_
_
_
f
q
1
f
q
2
_
_
_
_
_
dove
_
_
_
_
_
Q
1
q
1
Q
2
q
1
Q
1
q
2
Q
2
q
2
_
_
_
_
_
=
_
_
2

Q
1
1
0 1
_
_
.
La trasformazione dei momenti ` e dunque data dalle
p
1
= 2

Q
1
P
1
+P
2
+
f
q
1
p
2
= P
2
+
f
q
2
La trasformazione agisce anche sulla funzione f, che bench e arbitraria, diverr` a uguale,
nelle nuove coordinate, a f

(Q, t). Conseguentemente,


f
q
1
=
f

Q
1
Q
1
q
1
+
f

Q
2
Q
2
q
1
= 2

Q
1
f

Q
1
+
f

Q
2
f
q
2
=
f

Q
1
Q
1
q
2
+
f

Q
2
Q
2
q
2
=
f

Q
2
.
La trasformazione ` e sicuramente canonica e, dunque, la funzione di Hamilton si trasforma
come segue:
K(Q, P) =
_
_
_
_
2

Q
1
P
1
+ 2

Q
1
f

Q
1
+
f

Q
2

Q
2
2

Q
1
_
_
_
_
2
+P
2
+
f

Q
2
+Q
2
2
=
_
P
1
+
f

Q
1
_
2
+ P
2
+
f

Q
2
+Q
2
2
;
` e sufciente allora scegliere
f

=
Q
3
2
3
37
per ridurre la nuova hamiltoniana alla forma
K = P
2
1
+P
2
Integrando le equazioni di Hamilton, otteniamo le soluzioni
_
P
1
= P
0
1
P
2
= P
0
2
_
Q
1
= 2P
0
1
t +Q
0
1
Q
2
= t +Q
0
2
Rimuovendo larbitrariet` a sulla f, le equazioni di trasformazione dei momenti forniscono
p
1
= 2

Q
1
P
1
+P
2
Q
2
2
p
2
= P
2
Q
2
2
.
Con queste e con le equazioni di trasformazione delle coordinate, si possono ricavare le
relazioni tra le condizioni iniziali:
Q
0
1
= (q
0
1
)
2
Q
0
2
= q
0
1
+q
0
2
P
0
1
=
p
0
1
p
0
2
2q
0
1
P
0
2
= p
0
2
+ (q
0
1
+q
0
2
)
2
32. Le equazioni di Hamilton sono
q =
H
p
= pq
4
p =
H
q
=
1
q
3
2p
2
q
3
;
per integrarle, usiamo la trasformazione di Legendre inversa e scriviamo lintegrale di
Jacobi:
p =
q
q
4
=
1
2
_
1
q
2
+
q
2
q
4
_
= E
da cui
dq
dt
= q
2

2E
1
q
2
.
La separazione delle variabili comporta
dt =

dq
q

2Eq
2
1
= arctan
1

2Eq
2
1
C
2Eq
2
1 =
1
tan
2
(t +C)
.
Si hanno allora le soluzioni:
q(t) =
1

2E sin(t + C)
p(t) = 2E

2E sin
2
(t +C) cos(t +C)
38
Alternativamente, si poteva risolvere il problema mediante la trasformazione canonica
Q =
1
q
P = q
2
p ([Q, P] =
1
q
2
q
2
= 1).
La nuova hamiltoniana ` e quella di un oscillatore armonico con massa e costante elastica
pari allunit` a:
K =
1
2
(P
2
+Q
2
),
e anche in questo caso ricaviamo la soluzione del moto dallintegrale di Jacobi

Q
2
+Q
2
= 2E :
la separazione delle variabili comporta

dt =

dQ

2E Q
2
t = arcsin
Q

2E
C
e questo risultato concorda con quello precedentemente trovato. Infatti, usando la trasfor-
mazione canonica inversa,
_
Q(t) =

2E sin(t + C)
P(t) =

2E cos(t +C)
=
_
_
_
1
q
= Q(t) =

2E sin(t +C)
p(t) = Q
2
(t)P(t) = 2E

2E sin
2
(t +C) cos(t +C)
33. I momenti coniugati alle due funzioni di Lagrange sono evidentemente
p = x, P = x +
df
dx
da cui
p = P
df
dx
La trasformazione di coordinate ` e dunque
X = x; P = p +
df
dx
Conseguentemente,
H =
p
2
2
+ V (x); H

=
1
2
_
P
df
dX
_
2
+V (X) =
P
2
2
+V +
1
2
_
df
dX
_
2
P
df
dX
Le equazioni del moto per H e H

sono:
_

_
x = p
p =
dV
dx
_

X = P
df
dX

P =
dV
dX
+
d
2
f
dX
2
_
P
df
dX
_
39
La trasformazione di gauge non ` e dunque una simmetria per le equazioni del moto di
Hamilton (a meno del caso banale f = cost.).
Le funzioni generatrici F
2
e F
3
sono ammissibili, non le F
1
e F
4
:
p =
F
2
x
= P
df
dx
; X =
F
2
P
= x
=F
2
= Px f
analogamente, F
3
= pX f.
34. La trasformazione si completa con le equazioni per i momenti:
P
k
=
q
i
Q
k
p
i
=P
1
= p
1
+
q
2
q
1
p
2
; P
2
= q
1
p
2
e le trasformazioni inverse sono
q
1
= Q
1
; q
2
= Q
1
Q
2
; p
1
= P
1

Q
2
Q
1
P
2
; p
2
=
P
2
Q
1
nelle nuove coordinate,
K(Q, P) =
1
2
_
_
P
2
1

Q
2
Q
1
P
2
_
2
+
P
2
2
Q
2
1
+
Q
2
1
Q
2
2
Q
2
1
P
2
2
Q
2
1
+ 2
_
P
1

Q
2
Q
1
P
2
_
P
2
Q
1
Q
2
_
+
Q
2
1
+ Q
1
Q
2
Q
3
1
Semplicando, si ottiene inne
K =
1
2
_
P
2
1
+
P
2
2
Q
2
1
_
+
Q
1
+Q
2
Q
2
1
e lequazione di Hamilton-Jacobi
Q
2
1
_
W
1
Q
1
_
2
+
_
W
2
Q
2
_
2
+ 2(Q
1
+Q
2
) = 2Q
2
1
` e palesemente separabile.
35.

G =
_
p
1
a
1
q
1
+ p
2
a
2
q
1
_

p
1
+
_
p
1
a
1
q
2
+p
2
a
2
q
2
_

p
2
a
1

q
1
a
2

q
2

G(H) =
a
1
q
1
p
2
1
+
a
2
q
2
p
2
2
+
_
a
1
q
2
+
a
2
q
1
_
p
1
p
2
a
1
f
q
1
a
2
f
q
2
Condizione necessaria perch e G generi una simmetria ` e che
a
1
q
1
= 0 =
a
2
q
2
;
da
1
dq
2
=
da
2
dq
1
= C (4)
40
a
1
f
q
1
+a
2
f
q
2
= 0 (5)
Da (1) segue che
a
1
= Cq
2
; a
2
= Cq
1
e la (2) conseguentemente si scrive come
1
q
1
f
q
1
=
1
q
2
f
q
2
Separando le variabili, con f = A
1
(q
1
) + A
2
(q
2
) e omettendo le costanti di integrazione,
si ha
f = (q
2
1
+q
2
2
)
Dunque, in conclusione,
G = q
2
p
1
q
1
p
2
lascia invariata unhamiltoniana quadratica nelle q
i
(del tipo hamiltoniana di un oscilla-
tore armonico bi-dimensionale), non genera simmetrie per i casi in cui f dipenda essen-
zialmente da una sola delle due variabili. Ovviamente se tutte e due le variabili fossero
cicliche, la condizione di simmetria sarebbe soddisfatta da G.
36. Le prime due equazioni implicano
_

_
H
P
x
= p
x
f(y)
H
P
y
= p
y
=H =
1
2
(p
2
x
+ p
2
y
) f(y)p
x
+(x, y)
essendo una funzione arbitraria, da determinare mediante le altre due condizioni. Ab-
biamo dunque
_

H
x
=

x
= x

H
y
=
df
dy
p
x


y
= p
x
y
=H =
1
2
(p
2
x
+p
2
y
) yp
x
+
1
2
(x
2
+ y
2
)
in quanto
=
1
2
(x
2
+y
2
), f(y) = y.
Inoltre,
L
z
= xp
y
y(p
x
y),
cosicch e
[L
z
, H] = yp
y
+xp
x
0
41
37. Dalla condizione di canonicit` a sulle parentesi fondamentali di Poisson, si ha:
[Q, P] = k(fg

+f

g) = 1 =
d
dt
(fg) =
1
k
.
Conseguentemente, scegliendo di annullare la costante di integrazione, si ha:
g =
q
kf
,
da cui, la trasformazione canonica cercata diventa
Q = e
kp
f(q); P = e
kp
q
kf
, k R.
Siccome da queste equazioni si pu` o ricavare che
P =
q
kQ
,
abbiamo che
Q =
F
2
P
=
q
kP
=F
2
=
q
k
ln P +(q), funzione arbitraria.
Daltra parte, dallo schema F
2
, si ha
p =
F
2
q
=
1
k
ln P +

(q),
che va confrontata con
e
kp
=
kf
q
P =p =
1
k
ln
_
k
f
q
P
_
=
1
k
ln P
1
k
ln
_
k
f
q
_
.
Larbitrariet` a su ` e rimossa, in quanto si ha
(q) =
1
k

ln
_
k
f
q
_
dq.
La seconda questione (f = q), richiede prima di tutto che k R

, afnch e il logaritmo
che compare nella F
2
sia denito. La trasformazione di H ` e molto semplice e comporta
una nuova hamiltoniana
K =
1
2
_

1
k
ln P
1
k
ln
_
k
f
q
__
2
+Q
che, essendo lineare nella Q, comporta

P = 1 =P(t) = t +C.
42
38. Le equazioni del moto sono
q = (q +p)
2
; p = (q +p)
2
Dalla prima, si ottiene p =

q q da cui
L = p q H = q

q
1
3
q
2
3
+q q =
2
3
q

q +
d
dt
_
q
2
2
_
.
Loperatore hamiltoniano ` e

H = (q +p)
2
_

p


q
_
e, conseguentemente,

H(q) = (q +p)
2
;

H
2
(q) = 0;

H(p) = (q +p)
2
;

H
2
(p) = 0.
Le equazioni richieste sono
q(t) = q
0
+ (q
0
+p
0
)
2
t
p(t) = p
0
(q
0
+p
0
)
2
t
Si poteva facilmente pervenire a questo risultato osservando che il termine di destra della
equazioni di Hamilton, E
2
3
(E essendo il valore costante di H) ` e una costante del moto.
Lequazione di Hamilton-Jacobi ` e integrabile a vista, come ` e naturale:
W
q
=
3

3E q =W =
3

3E
q
2
2
=S =
3

3E
q
2
2
Et
39. Le equazioni del moto sono
q
i
= p
i
(i = 1, 2); p
1
=
dF
dq
1
; p
2
= 0.
Sulla base di queste, derivando rispetto al tempo le equazioni della trasformazione, si ha:

Q
1
= q
1
= P
1

Q
2
= q
2
=

P
2
(Q
2
)

P
1
= p
1
=
dF
dQ
1

P
2
= 0 +
d
dq
2
=
d
dQ
2

P
2
(Q
2
)
Come ` e facile vericare, queste sono equazioni hamiltoniane per
K =
P
2
1
2
+F(Q
1
) +
2
3
(P
2
(Q
2
)
3
2
.
Palesemente,
K
Q
2
Q
2
= 0 e la simmetria di H non conserva tale propriet` a.
Nota. La non canonicit` a della trasformazione ` e garantita da
[Q
2
, P
2
] = 2p
2
.
43
40.
L =
1
2
(

2
+ sin
2

2
) =p

=

; p

=

sin
2
,
conseguentemente,
H =
1
2
_
p
2

+
p
2

sin
2

_
.
Lequazione di Hamilton-Jacobi per S(q, , t) = W

(, ) + W

(, ) + W
t
(t, ), ` e
1
2
_
W

_
2
+
1
2
1
sin
2

_
W

_
2
+
W
t
t
= 0
La separazione evidentemente parte dalle variabili cicliche, che forniscono
W

, W
t
= Et.
Conseguentemente,
W

2E

sin
2

.
Si noti che non ` e facile determinare la primitiva di questultimo integrale, per cui lasciamo
indicato il risultato come
S = Et +

2E

sin
2

e usiamo il suggerimento contenuto nella seconda domanda: siccome nel caso in questio-
ne L = H, ` e una costante del moto,
S = L

t
0
dt = Et.
Il confronto tra le due formule implica dunque

2E

sin
2

= 2Et.
41. Condizione necessaria di canonicit` a ` e
1 = [Q, P]
q,p
=
f

cos p
1 + f cos p
2(f cos p+f
2
cos 2p)
f sin p
1 + f cos p
2(f

sin p+2ff

sin p cos p) =
=
2ff

1 + f cos p
(cos
2
p +f cos p cos 2p + sin
2
p + 2f sin
2
p cos p) =
=
2ff

1 + f cos p
[1 + f cos p(cos
2
p sin
2
p + 2 sin
2
p)] =2ff

= 1
44
vale a dire 2f
df
dq
=
df
2
dq
= 1 =f
2
(q) = q.
Dunque, f(q) =

q soddisfa la condizione e le equazioni di trasformazione canonica
sono
Q = ln(1 +

q cos p)
P = 2(1 +

q cos p)

q sin p
Lo schema 3 richiede di scegliere p e Q variabili indipendenti, dunque conviene ricavare
1 +

q cos p = e
Q

q sin p =
P
2e
Q
.
Dalla prima otteniamo
q =
_
(e
Q
1)
cos p
_
2
,
mentre, dividendo membro a membro la seconda equazione per la prima, si ha
tan p =
P
2e
Q
(e
Q
1)
.
Essendo q =
F
3
p
, abbiamo F
3
= (e
Q
1)
2
tan p+(Q), ( funzione arbitraria).
Dalla derivata di F
3
rispetto a Q, si deduce immediatamente che = 0. Pertanto
F
3
= (e
Q
1)
2
tan p
con la quale si pu` o rispondere allultima domanda. Infatti, tenendo conto che la relazione
tra le variabili attive ` e q =
(F
3
)
p
, si ha dalla teoria sulle trasformazioni di Legendre
F
1
(q, Q) = qp +F
3
= q arccos
e
Q
1

q
(e
Q
1)

q (e
Q
1)
2
,
dove si ` e fatto uso di sin p =

1 cos
2
p =

1
(e
Q
1)
2
q
, tan p =

q (e
Q
1)
2
e
Q
1
.
Conseguentemente, p =
F
1
q
= arccos
_
e
Q
1

q
_
; P =
F
1
Q
= 2e
Q

q (e
Q
1)
2
.
Osservazione: si noti come altri schemi di variabili indipendenti fossero particolarmente
complessi da esplicitare.
45

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