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A.A. 2006/7
Ing. Di Blasi GEOMETRIA DEI GALLEGGIANTI A.A. 2006/7 capitolo 2 - pag. 2/12
1.
In generale la superficie dello scafo presenta doppia curvatura e non pu essere espressa da
semplici relazioni analitiche.
Per questo motivo si rappresenta lo scafo tramite curve isometriche, vale a dire curve ottenute
dallintersezione della superficie con pi piani paralleli.
In definitiva, lo scafo rappresentato da tre serie di curve, rispettivamente a x costante oppure y
costante o z costante.
1.1
Se tagliamo lo scafo con piani verticali paralleli al piano yOz otteniamo le sezioni trasversali
denominate ordinate, come si vede in fig. 1.
Fig. 1. Ordinate.
In detta figura le ordinate sono denominate con la notazione inglese Stations (v. tab. 1),
abbreviata in St.
La numerazione generalmente adottata crescente da poppa verso prora, iniziando con
lOrdinata 0 a poppa.
Possono comparire ordinali negativi, in quei casi in cui lo scafo sia esteso a poppavia della PPAD.
Vedremo nel seguito con quale criterio si selezionano posizione e numero delle ordinate.
Unordinata detta, (fig. 2):
svasata, se al di sopra del galleggiamento sestende allontanandosi dal piano diametrale;
rientrante, se al di sopra del galleggiamento sestende avvicinandosi dal piano diametrale;
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stellata, se conformata a V in modo da affinare lo scafo ed in tal caso si dice angolo di
stellatura langolo di rialzamento del fondo.
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1.2
Se tagliamo lo scafo con piani orizzontali paralleli al piano xOy otteniamo le sezioni denominate
linee dacqua, riportate in fig. 4, in cui si fa uso della notazione inglese abbreviata WL (tab. 1).
Se tagliamo lo scafo con piani verticali paralleli al piano xOz otteniamo le sezioni denominate
verticali, riportate in fig. 5, in cui si fa uso della notazione inglese Buttocks
Fig. 5. Verticali.
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2.
IL PIANO DI COSTRUZIONE
Ordinate, linee dacqua e verticali sono disegnate tutte insieme nel piano di costruzione (lines
drawing o lines plan), un esempio del quale riportato in fig. 6, in una delle disposizioni pi
comunemente adottate delle tre viste.
Sez. longitudinale
Verticale
Poppa
Prora
Ord. 10
Ord. 1
Ord. 0
Linee dacqua
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Fig. 7. Proiezione delle sezioni nelle tre viste del piano di costruzione.
Ci avviene tipicamente nella zona del ginocchio (congiunzione tra fondo e fianco), quando
questo non costituito da uno spigolo, dove spesso le ordinate non sono intersecate da verticali o
linee dacqua.
Per ricavare ulteriori dati, utili per controllare il tracciato in detta zona, si ricorre allora al
tracciamento di linee addizionali, ricavate tagliando lo scafo con piani paralleli alla LC, formanti
un angolo con lorizzontale.
consigliabile inclinare il piano in modo che sia approssimativamente normale alle curve delle
ordinate nella regione di massima curvatura.
Lintersezione di detto piano con la superficie dello scafo detta diagonale; se ne pu vedere un
esempio nella fig. 8.
Fig. 8.
Diagonale
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2.1
Terminologia
3.
AVVIAMENTO E BILANCIAMENTO
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4.
Nei cantieri navali abituale derivare dal piano di costruzione una descrizione dello scafo, in
forma numerica, abitualmente detta tabella quote scafo (table of offsets).
Ne riportato un esempio nella tab. 1, riprodotta in due versioni, con notazioni in italiano ed
inglese, che fornisce le coordinate ricavate dal piano di costruzione della fig. 6.
La carena cui si riferisce la tabella sopra riportata, a differenza di quella di fig. 9, tonda, quindi
non presenta discontinuit ed descritta sufficientemente dalla tab. 1.
Qualora invece la carena presenti spigoli ed altre curve che introducono discontinuit,
necessario affiancare alle coordinate del tipo mostrato in tab. 1, vale a dire semilarghezze sulle
LA ed altezze sui piani verticali, anche le coordinate che ne definiscono dette curve singolari.
Un esempio di tabulazione di questo tipo di curve visibile in tab. 2, che fornisce le misure della
carena il cui verticale (body plan) riportato in fig. 10.
In definitiva, nella sua forma pi completa una tabella quote scafo si presenta come in tab. 3,
riportando quindi sia le curve particolari (spigoli, ponti, ecc.) sia la documentazione pi
completa possibile relativa a semilarghezze ed altezze.
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LA
0
1
2
3
4
5
Ord
x
z
0.360
0.512
0.665
0.817
0.969
1.122
0
1
2
3
4
5
6
7
0.000 0.893 1.786 2.678 3.571 4.464 5.357 6.250
Semilarghezze sulle LA
0.900 1.189 1.325 1.377 1.335 1.219 1.024
0.894 1.167 1.341 1.440 1.463 1.417 1.300 1.109
1.014 1.240 1.397 1.482 1.501 1.455 1.340 1.156
1.055 1.270 1.414 1.495 1.514 1.470 1.361 1.184
1.070 1.273 1.412 1.491 1.511 1.471 1.369 1.201
1.069 1.260 1.395 1.474 1.496 1.461 1.363 1.201
Tab. 1.
Tab. 2.
8
9
10
7.142 8.035 8.928
0.749
0.842
0.898
0.936
0.962
0.972
0.389
0.496
0.564
0.614
0.648
0.671
0.067
0.149
0.214
0.257
0.295
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da osservare che le tabelle quote scafo, in origine, erano ricavate dai piani di costruzione
prodotti sui tavoli da disegno del progettista, disegnati in scala tanto pi ridotta, quanto pi
grandi erano le dimensioni al vero della nave.
Si pensi p.es. ad un disegno in scala 1:200: un occhio molto addestrato pu apprezzare, ad essere
ottimisti, un errore di 0.1 mm che corrisponde ad un errore al vero di 20 mm, generalmente
inaccettabile.
Le tabelle cos compilate erano quindi trasferite alla cosiddetta sala a tracciare, dove si
provvedeva, con tecniche che si sono evolute nel tempo, al disegno in scala possibilmente 1:1
delle forme della nave.
Dalla tracciatura scaturivano le correzioni delle misure originali che davano luogo alla tabella
definitiva.
Oggi, con luso del disegno assistito dal calcolatore, lavviamento delle forme avviene in fase di
disegno in dimensioni reali, con lausilio di tecniche che generalmente sfruttano il calcolo della
curvatura e/o il controllo del colore (rendering) che permette devidenziare le eventuali
irregolarit della superficie scafo che derivano da cattivo avviamento delle curve che lhanno
generata.
#
.
.
.
.
CHIGLIA
GRADINO
SPIGOLO
PONTE
INTERNO
ESTERNO
SEMILARGHEZZE
ALTEZZE
sulla LA
sul VERTICALE
Y
.
Z
.
Y
.
Z
.
Y
.
Z
.
Y
.
Z
.
II
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Tab. 3.