You are on page 1of 32

..

In questo numero:
l l l l

Lettera del Parroco Giornata Mondiale della Giovent a Rio Lettera di Benedetto XVI Relazione Settimana della Fede Urna di Don Bosco a Vercelli Testimonianza sul tema dellaborto Cercatori di gioia

In copertina: Rio de Janeiro, 28 luglio 2013: Giornata Mondiale della Giovent. Santa Messa conclusiva.

l l l

Paradiso
Bollettino Parrocchiale NOVEMBRE 2013 - N. 2 Periodico della Parrocchia di San Bartolomeo Via G.A. Irico, 3 13039 Trino (VC) Tel. 0161.80.13.59 Fax 0161.82.83.10 www.trinoratorio.org

per coloro che desiderano inviare offerte: PARROCCHIA San Bartolomeo Banca Intesa San Paolo filiale di Trino Codice IBAN IT 71 Q 03069 44840 10000 000 6243

Direttore Responsabile: Stefano Bedello privo di pubblicit Registrazione Tribunale di Vercelli 03/12/96 Stampa: Tipografia AgS snc Trino (VC)

Carissimi, vi comunico una bella notizia che ha gi incominciato a circolare nella nostra Comunit: venerd 20 dicembre giunger nella Cattedrale di Vercelli lUrna di don Bosco! Tutta la grande famiglia Salesiana che sparsa in tutti i continenti, si sta preparando a festeggiare i 200 anni dalla nascita di don Bosco (16 agosto 1815) e il nostro Rettor Maggiore don Pascual Chavez ha voluto che una copia esatta dellUrna di don Bosco che si trova nella Basilica di Maria Ausiliatrice potesse visitare tutte le Opere salesiane sparse nel mondo. In questa copia dellUrna stata inserita una importante reliquia del corpo di don Bosco, ossia il braccio e la mano destra. Dal 2012 iniziato questo pellegrinaggio e ci giungono notizie di grande accoglienza ed entusiasmo che superano le pi ottimistiche aspettative, anche nei paesi dove la maggioranza di altre religioni, ma conoscono don Bosco e il suo straordinario metodo educativo. Ora lUrna approdata in Italia e verso met dicembre e tutto gennaio 2014 sar in Piemonte e in Valle dAosta dove verr accolta nelle Cattedrali delle 17 diocesi. Don Bosco ha voluto riservarci una sorpresa che non pensavamo di vedere realizzata: senza fare nessuna richiesta ci stato proposto di accogliere lUrna anche a Trino nel pomeriggio della Domenica 22 dicembre. Come non pensare ad un dono che proprio don Bosco ha voluto riservare alla nostra Comunit che ha la presenza dei Salesiani dal 19 ottobre 1890, una delle pi antiche del Piemonte? Come sappiamo stato il Prevosto dellepoca,

BOLLETTINO PARROCCHIALE
LETTERA DEL PARROCO

Mons Silvino Nervi ad insistere presso don Bosco stesso perch mandasse i suoi Salesiani a Trino, iniziando a costruire la Chiesa del Sacro Cuore nel 1880 e comprando i terreni intorno per lOratorio. Le cronache non ci dicono di una visita di don Bosco a Trino, ma dopo 123 anni Lui viene da noi. Ci prepareremo ad una grande festa. Uno dei pensieri pi abituali di don Bosco e ricorrente nei suoi colloqui con i giovani, anche nelle sue paroline allorecchio era richiamare il Paradiso, dunque indicare una meta e abituare a guardare avanti nel cammino: non un linguaggio che dona speranza? Oggi ne abbiamo tanto bisogno e dunque impariamo da don Bosco e parliamo del Paradiso. Paradiso ci fa venire in mente la possibilit di una vita bella piena di gioia di presenza di amici veri, dove si sperimenta la pace, la giustizia e ogni possibilit di situazioni positive. Ma dov questa realt? Esiste o nei nostri sogni e nelle nostre suggestioni? Partiamo dal presente: tutti sappiamo apprezzare il dono della vita, un grande bene, anche se accompagnato da difetti, mancanze e anche sofferenze piccole e grandi, ma a partire da questo straordinario dono possiamo sapere qualcosa della gioia, della felicit (anche se limitata e non sempre come vorremmo). A partire dal dono della vita possiamo costruire intorno a noi ambienti che ci possono avvicinare ai nostri sogni di Paradiso. Il Paradiso inizia in questo mondo e chiama in causa il nostro impegno e la nostra responsabilit: dipende molto dallagire umano se questo mondo cresce per essere migliore e pi vivibile, se assomiglia sempre pi ad un Paradiso o se lo abbandoniamo, con i nostri egoismi, al degrado che richiamano linferno. Nel cuore umano ci sono le risorse per accrescere il

bene e migliorare il mondo. Possiamo iniziare a costruire il Paradiso nella nostra vita, nelle nostre famiglie, nei nostri rapporti umani e nelle societ. Le guerre le facciamo noi, le ingiustizie le coltiviamo noi, le invidie, le vendette vengono da noi e tutte queste situazioni rompono le relazioni e ci isolano nelle nostre solitudini e tristezze. Allora impegniamoci a costruire nel nostro quotidiano relazioni umane e ambienti di Paradiso, lo possiamo fare e abbiamo tanti esempi di persone che conosciamo che sono costruttori di Paradiso. Don Bosco ha trasformato Valdocco con i suoi poveri ragazzi bisognosi, abbandonati, in un Paradiso: allegria, gioia, impegno, generosit, santit: era un ambiente dove si respirava un mondo nuovo, era un cantiere di persone nuove pronte ad entrare nella societ per renderla migliore come onesti cittadine e buoni cristiani. Il Paradiso il mondo di Dio e Ges presente in questo mondo per trasformarlo, con il nostro impegno a vivere il suo Vangelo, nel suo Regno. Dove si accoglie Dio, dove si collabora con Lui, si inaugura il suo Regno e quindi gi possiamo essere costruttori di Paradiso in questa nostra vita terrena che ha appunto questo nobile scopo intessendo una rete di relazioni di gioia, di vita bella, di accoglienza, di fraternit, di attenzione ai pi bisognosi vivendo e testimoniando il Vangelo. Don Bosco stato un infaticabile costruttore di Paradiso tra i suoi giovani e con i suoi giovani per questo ha dato a tutti lappuntamento alla casa che Dio ha preparato per noi, dove il Paradiso pienamente realizzato. Ci riposeremo in Paradiso, diceva don Bosco ai suoi Salesiani per ammirare la realizzazione completa del lavoro fatto nella vita. Costruttori di paradiso. Don Piero

BOLLETTINO PARROCCHIALE
GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENT

A Rio con Papa Francesco


Luned 22 luglio:
Siamo arrivate in aeroporto a Caselle dove una parte del nostro gruppo aveva gi raggiunto il luogo. Allinizio non ci conoscevamo e quindi eravamo tutti divisi in gruppetti; dopo interviste e foto ci ha raggiunto anche il vescovo di Torino Cesare Nosiglia e insieme ci siamo imbarcati sul primo volo per Francoforte. Arrivati a destinazione siamo saliti sullaereo che ci avrebbe portati a Rio de Janeiro. Il viaggio trascorso abbastanza velocemente tra film, dormite e qualche turbolenza che ha reso molto movimentata la colazione! a causa dei pullman molto affollati!

Mercoled 24 luglio:

Marted 23 luglio:

Atterrati a Rio abbiamo caricato le valigie su di un pullman e, dopo un viaggio ad alta velocit, siamo arrivati a Casa Italia (punto di riferimento per tutti gli Italiani) dove, dopo una lunga sosta sul pullman, ci hanno dato una scatola che conteneva la colazione. Dopo un altro viaggio spericolato, siamo arrivati alla parrocchia di Nossa Senhora de Conseicao nella zona Engenho Novo, un po in periferia, dove ci hanno accolto calorosamente e fatti sistemare in una stanzetta. Dopo aver creato il nostro comodo giaciglio a terra, siamo andati a pranzo e ci siamo recati alla spiaggia di Copacabana dove alla sera, sotto una lieve pioggia, si tenuta la S. Messa. Finita la funzione cera molta ressa e, per uscire dalla spiaggia a causa della grande quantit di giovani, ci siamo persi di vista per un attimo. Dopo esserci ritrovati, in tarda serata, abbiamo cenato e siamo tornati a casa in taxi

La nostra giornata iniziata alle 6.30 dopo un brusco risveglio da parte dei volontari. Dopo la colazione, con la solita scatola, ci siamo recati in chiesa per le lodi e la prima catechesi il cui tema era Sete di speranza, sete di Dio. Dopo la S. Messa abbiamo preso un treno per lo stadio del Maracan; abbiamo pranzato con un involtino queijo presunto (formaggio e prosciutto) e ci siamo recati al Maracanazinho per la festa degli Italiani dove alcuni del gruppo sono saliti sul palco, mentre noi due e altri siamo rimasti gi in prima fila e abbiamo fatto amicizia con molti altri Italiani. Finito lo spettacolo, siamo usciti sotto la pioggia e abbiamo preso un treno per tornare a casa.

Gioved 25 luglio:

Dopo la catechesi con il tema Essere discepoli di Cristo tenuta dal vescovo di Torino, ci siamo recati in centro per il pranzo e ci siamo uniti agli altri milioni di giovani in strada per attendere larrivo di Papa Francesco. Anche se non siamo riusciti a vederlo molto bene stato un momento molto emozionante! Appena il Papa passato tra la folla, tutti i giovani si sono riversati in spiaggia dove si tenuta la S. Messa di apertura della Giornata Mondiale della Giovent 2013! Tornati a casa verso sera, abbiamo trovato la porta della parrocchia gi chiusa, ma fortunatamente padre Barnab ci ha
continua a pag. 6

BOLLETTINO PARROCCHIALE
GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENT

continua da pag. 4

sentiti ed venuto ad aprirci con una ciotola di pop-corn.

Venerd 26 luglio:

Dopo la catechesi con il vescovo di Milano, sul tema Essere missionari: Andate! , ci siamo recati a Copacabana per assistere alla Via Crucis sulla spiaggia, che stata molto originale e ha coinvolto emotivamente tutti. Tornati a casa abbiamo fatto la doccia che era ghiacciata! Poich era abbastanza presto, ci siamo fermati a chiacchierare con il resto del gruppo e abbiamo avuto lopportunit di conoscerci meglio.

Sabato 27 luglio:

Arrivati a Copacabana ci siamo divisi in due gruppi: un gruppo andato a prendere i kit per la veglia e laltro ad occupare i posti sulla spiaggia. Dopo 9 km a piedi siamo finalmente giunti alla spiaggia dove abbiamo lasciato gli zaini, mentre noi con don Luca, Ausilia e Francesco (altri membri del nostro gruppo) siamo tornati indietro per aiutare gli altri a trasportare i kit. Nellattesa della veglia abbiamo fatto il bagno nelloceano. La veglia stata molto suggestiva, cerano milioni di giovani che pregavano insieme e sembrava di essere parte di ununica grande famiglia! La notte tra il sabato e la domenica labbiamo passata rannicchiate nel caldo e umido sacco a pelo sulla spiaggia, in mezzo agli altri giovani di tutto il mondo che in parte dormivano e in parte facevano festa. Noi siamo stati fortunati, perch tanti hanno dormito per strada!

Domenica 28 luglio:

gli altoparlanti che trasmettevano linno di questa JMJ: Esperana do amanhecer cio speranza che sorge e ci siamo goduti una meravigliosa alba sulloceano. Alle 9 arrivato il Papa e ha celebrato la S. Messa conclusiva della JMJ, al termine della quale ha annunciato il luogo dove si terr la prossima Giornata Mondiale della Giovent nel 2016: Cracovia in Polonia! Subito si sentito un grande boato di gioia di tutti i giovani polacchi. Dopo la S. Messa, abbiamo pranzato e scambiato con i ragazzi delle nazioni di tutto il mondo maglie, spille, braccialetti e un sacco di altri oggetti. I giorni seguenti li abbiamo trascorsi da turisti a visitare la citt di Rio. Abbiamo visitato il Pan di zucchero, il Corcovado con limponente statua del Cristo Redentore, la baia di Guanabara, la spiaggia di Ipanema e Le Blondie, lorto botanico dove abbiamo visto anche le scimmie! E stata unesperienza unica. I Brasiliani sono stati molto accoglienti, erano sempre allegri e trasmettevano gioia con i loro canti e le loro danze! E stato bello condividere questa esperienza con altri milioni di giovani che provavano le nostre stesse emozioni e in particolare con i ragazzi del nostro fantastico gruppo della diocesi di Torino. Per questa bellissima occasione vogliamo ringraziare il nostro parroco don Piero che si interessato proponendoci questa iniziativa e mettendoci in contatto con don Luca Ramello. Vogliamo ringraziare anche lui per averci accolto nel suo gruppo e averci accompagnato in questa esperienza in una citt cos meravigliosa e lontana! Infine vogliamo ringraziare tutta la comunit che, con don Piero, ci ha accompagnato con la preghiera! Cristina e Martina

Siamo stati svegliati alle 6 di mattina da-

BOLLETTINO PARROCCHIALE
TESTIMONI

Lettera di Papa Benedetto XVI


DIALOGO CON UN NON CREDENTE
ll. mo Signor Professore Odifreddi, (...) vorrei ringraziarLa per aver cercato fin nel dettaglio di confrontarsi con il mio libro e cos con la mia fede; proprio questo in gran parte ci che avevo inteso nel mio discorso alla Curia Romana in occasione del Natale 2009. Devo ringraziare anche per il modo leale in cui ha trattato il mio testo, cercando sinceramente di rendergli giustizia. Il mio giudizio circa il Suo libro nel suo insieme , per, in se stesso piuttosto contrastante. Ne ho letto alcune parti con godimento e profitto. In altre parti, invece, mi sono meravigliato di una certa aggressivit e dellavventatezza dellargomentazione. (...) Pi volte, Ella mi fa notare che la teologia sarebbe fantascienza. A tale riguardo, mi meraviglio che Lei, tuttavia, ritenga il mio libro degno di una discussione cos dettagliata. Mi permetta di proporre in merito a tale questione quattro punti: 1. corretto affermare che scienza nel senso pi stretto della parola lo solo la matematica, mentre ho imparato da Lei che anche qui occorrerebbe distinguere ancora tra laritmetica e la geometria. In tutte le materie specifiche la scientificit ha ogni volta la propria forma, secondo la particolarit del suo oggetto. Lessenziale che applichi un metodo verificabile, escluda larbitrio e garantisca la razionalit nelle rispettive diverse modalit. 2. Ella dovrebbe per lo meno riconoscere che, nellambito storico e in quello del pensiero filosofico, la teologia ha prodotto risultati durevoli. 3. Una funzione importante della teologia quella di mantenere la religione legata alla ragione e la ragione alla religione. Ambedue le funzioni sono di essenziale importanza per lumanit. Nel mio dialogo con Habermas ho mostrato che esistono patologie della religione e - non meno pericolose - patologie della ragione. Entrambe hanno bisogno luna dellaltra, e tenerle continuamente connesse un importante compito della teologia. 4. La fantascienza esiste, daltronde, nellambito di molte scienze. Ci che Lei espone sulle teorie circa linizio e la fine del mondo in Heisenberg, Schrdinger ecc., lo designerei come fantascienza nel senso buono: sono visioni ed anticipazioni, per giungere ad una vera conoscenza, ma sono, appunto, soltanto immaginazioni con cui cerchiamo di avvicinarci alla realt. Esiste, del resto, la fantascienza in grande stile proprio anche allinterno della teoria dellevoluzione. Il gene egoista di Richard Dawkins un esempio classico di fantascienza. Il grande Jacques Monod ha scritto delle frasi che egli stesso avr inserito nella sua opera sicuramente solo come fantascienza. Cito: La comparsa dei Vertebrati tetrapodi... trae proprio origine dal fatto che un pesce primitivo scelse di andare ad esplorare la terra, sulla quale era per incapace di spostarsi se non saltellando in modo maldestro e creando cos, come conseguenza di una modificazione di comportamento, la pressione selettiva grazie alla quale si sarebbero sviluppati gli arti robusti dei tetrapodi. Tra i discendenti di questo audace esploratore, di questo Magellano dellevoluzione, alcuni possono correre a una velocit superiore ai 70 chilometri orari... (citato secondo ledizione italiana Il caso e la necessit, Milano 2001, pagg.
continua a pag. 15

In Baita... a Estoul
2 e 3 Elementare

BOLLETTINO PARROCCHIALE
SETTIMANA DELLA FEDE

Relazione Settimana della fede


17 - 23 Marzo 2013
Carissimi, mi scuso per il grande ritardo con il quale vi scrivo, ma ho dovuto preparare diverse cose in questultimo squarcio di tempo. Desidero raggiungervi con questa semplice lettera per mettere in evidenza alcune dinamiche pastorali che possono essere utili allindomani della Settimana della Fede che abbiamo vissuto dal 17 al 23 marzo u.s. Al Parroco, don Piero, ciascuno dei Missionari presenti ha consegnato la relazione per la zona di competenza. A me il compito di delineare una sorta di sintesi del lavoro pastorale che abbiamo svolto. Mi rendo conto che la conoscenza che i Missionari possono avere di tante dinamiche pastorali, tipiche dellordinariet di una Parrocchia, pu essere solo parziale. Daltronde anche plausibile. Levento della Missione prima e della Settimana della fede dopo raccolgono un tempo relativamente breve e per di pi straordinario per poter avere una visione globale della situazione. Tuttavia la visita alle famiglie, e quindi lincontro con il popolo, lo stare in mezzo ad esso, ci aiuta a decifrare le esigenze, i bisogni, le necessit di coloro che incontriamo. Questo ci permette di intuire quali potrebbero essere le possibili vie pastorali da percorrere nellordinariet della vita di una Parrocchia perch la comunit cristiana sia sempre pi missionaria, cos come i documenti dei Vescovi chiedono. La Settimana della fede a Trino nata nel solco del Progetto di Nuova Evangelizzazione che la Parrocchia ha voluto iniziare lo scorso anno con la celebrazione della Missione popolare. Fanno parte di questo progetto anche i 16 Centri di Ascolto che durante lanno sono stati proposti alla comunit, condotti dagli animatori laici e religiosi che sono stati formati dai Missionari OMI e il Centro di Ascolto dei giovani, curato dallazione del Vice-Parroco e dei Missionari OMI. Il programma della Settimana della fede ha visto la partecipazione gioiosa dei bambini delle scuole Elementari e dei ragazzi delle scuole Medie al momento di preghiera per loro organizzato nella Chiesa di S. Francesco. Ha visto una discreta partecipazione alla S. Messa del mattino e anche una buona partecipazione agli ordinari Centri di Ascolto che, per loccasione, sono stati animati dai Missionari. Al cuore della Settimana della fede era la visita alle famiglie dellIniziazione cristiana e gli incontri con i genitori. Su questi due filoni mi permetto di spendere una parola in pi, cercando di delineare alcuni punti che possono essere utili. 1. Chiamati per nome Per quanto riguarda la visita abbiamo incontrato, con nostra grande sorpresa, la quasi totalit delle famiglie, alcune delle quali al completo. A questo certamente ha contribuito, almeno cos abbiamo cercato di interpretare questo segno, il fatto che era previsto un appuntamento specifico con orario e giorno di visita. La famiglia, in qualche modo, si sentita interpellata e chiamata per nome personalmente. Una metodologia che riteniamo possibile continuare e che ha come obiettivo lumanizzazione dei rapporti che porta alla qualit della vita perch fa uscire dalla massa i volti di ogni singola famiglia con la sua

10

BOLLETTINO PARROCCHIALE
SETTIMANA DELLA FEDE

storia, il suo vissuto, le sue gioie e i suoi dolori. 2. Lumanit che grida A fronte di famiglie dove vige una certa serenit di fondo, a Trino esistono altres famiglie che vivono un disagio pi o meno pesante dal punto di vista economico, relazionale, e questo avviene anche tra quelle famiglie che apparentemente sembrano esattamente il contrario. In alcuni casi i bambini crescono in situazioni umane, psicologiche, relazionali, economiche molto precarie. La dimensione della fede poco evidente, men che meno quella della educazione della fede che viene demandata, anzi direi, delegata alla presenza dei Salesiani. Ritengo questo un grido che sale da unumanit sofferente e piagata che aspetta di essere sanata. La comunit cristiana non pu non prendersi a cuore questo spaccato di umanit che vive accanto alla mia porta. Per questo diventa necessario non lasciare nulla di intentato: dai rapporti umani semplici

e costruttivi di vicinato fino a giungere allannuncio del Vangelo. La fede si accresce donandola: chi pensa di custodire la fede che ha ricevuto nel tabernacolo della propria intimit e non si adopera, in modo opportuno o inopportuno, direbbe S. Paolo, perch altri ne possano sperimentare la forza, simile a quel servo che avendo ricevuto il talento lo sotterra per paura del suo padrone. Sappiamo quale sar la sua fine. 3. Percorsi per i genitori e i nonni Gli incontri che sono stati proposti ai genitori e ai nonni, riteniamo siano stati fruttuosi. Con loro abbiamo affrontato tematiche specifiche. Alle mamme abbiamo proposto leducazione alla gratuit, per i pap la riflessione stata incentrata sulla dissolvenza a cui sottoposta la loro figura nella nostra realt, ai nonni abbiamo cercato di ridire il loro ruolo educativo positivo nei confronti dei ragazzi. Il fatto di aver incontrato in modo distinto
continua a pag. 14

11

Lurna di Don Bosco a TRINO


Domenica 22 dicembre
ore 15,30 Accoglienza dellUrna alla rotonda di Vercelli da parte dei giovani Sfilata in Via Vercelli, Corso Italia e Via Cavour allOratorio Salesiano e omaggio a don Bosco dei giovani. Sfilata verso la Parrocchia San Bartolomeo S. Messa solenne (viene soppressa la S. Messa delle ore 10) Veglia a don Bosco in turni di unora per i gruppi che si prenotano. ore 17,15 ore 18,00 dalle 19 alle 06
di Luned 23/12

Luned 23 dicembre
ore 6,15 Santa Messa e partenza dellUrna per la diocesi di Acqui

12

BOLLETTINO PARROCCHIALE
DON BOSCO

Lurna di Don Bosco a Vercelli


Venerd 20 dicembre
ore 10,00 ore 10,30 ore 11,30 ore 15,00 ore 21,00 ore 10,00 Accoglienza dellUrna al Belvedere, presso lIstituto Salesiano con le rappresentanze della Scuola camminata accompagnando lUrna in Cattedrale Liturgia della Parola presieduta dallArcivescovo Visita dei bambini delle Scuole Materne Preghiera dei giovani

Sabato 21 dicembre

Incontro dei Sacerdoti, Religiosi e Religiose in Cattedrale: conferenza dellIspettore dei Salesiani del Piemonte don Stefano Martoglio e Adorazione ore 15-16,30 Venerazione dellUrna per il Popolo di Dio ore 18,30 S. Messa presieduta dallArcivescovo con gli Sportivi ore 21,00 Venerazione dellUrna delle Famiglie

Domenica 22 dicembre
ore 12,00

S. Messa presieduta dallArcivescovo

13

BOLLETTINO PARROCCHIALE
SETTIMANA DELLA FEDE

continua da pag. 11

mamme, pap e nonni ci ha aiutato a decifrare, in maniera ancora pi personalizzata, qual il ruolo educativo della donna e delluomo. A volte, nelle Parrocchie, si omologa tutto pensando ai genitori. Riteniamo che i percorsi di questi ultimi, che in futuro si potranno mettere in cantiere, possano essere a fisarmonica: salvaguardare incontri distinti tra mamme e pap, ma salvaguardare anche alcuni momenti di confronto educativo allinterno delle coppie stesse e con i nonni. 4. I/le vedovi/e Lincontro con i/le vedovi/e ha segnato unaltra tappa della Settimana della fede. Una porzione significativa della popolazione della Parrocchia vive questa condizione a volte in maniera serena, altre volte meno. Riteniamo che periodicamente si possano pensare dei percorsi per questi fratelli e sorelle, aiutando loro a prendere coscienza del posto che occupano come tassello di questo meraviglioso puzzle che la Chiesa cos come Dio lha pensata. 5. I giovani Durante la Settimana della fede, per i giovani sono stati messi in calendario un Centro di ascolto in casa e un Focus. Purtroppo la partecipazione alle gite scolastiche ha provocato lassenza di diversi ragazzi, per cui il Centro di Ascolto non si potuto realizzare. Il focus, invece, preparato dal Missionario insieme con don Corrado, ha visto una buona partecipazione, oltre a un chiaro clima di ascolto facilitato dalla conoscenza diretta dei giovani costruita dal Missionario stesso durante lanno con i Centri di Ascolto. La preghiera delle scuole elementari e medie si rivelata, come gi durante la Missione popolare del maggio scorso, un mo-

mento di grande coinvolgimento. litinerario proposto ha avuto come contenuto il Credo. I ragazzi hanno seguito con molto interesse. Come sempre importante anche il coinvolgimento dei genitori dei bambini delle elementari. Alla luce di questa nuova esperienza proposta ai giovani riteniamo che sia importante sistematizzare il cammino loro proposto, indirizzarlo in chiave evangelizzatrice e, con loro, progettare unazione di evangelizzazione diretta a tutti quei giovani e adolescenti che sono ai margini della vita dellOratorio, della vita della Parrocchia o addirittura di unesperienza di fede. In un tempo in cui la Chiesa chiamata a coniugare il verbo andare, considerando che la Parrocchia di Trino sta cercando di fare suo questo progetto che si sta facendo processo, i giovani non possono non essere coinvolti in questi dinamica nei confronti dei loro coetanei. Sarebbe un progetto parziale e mancante di una parte fondamentale che ne garantisce la continuit e il futuro. 6. Conclusione Mentre ringraziamo lEterno Padre per tutto il bene che abbiamo raccolto e per quello che siamo riusciti a donare, noi Missionari non possiamo che incoraggiare la comunit parrocchiale di Trino a continuare nel percorso che ha iniziato. Ci sono tutte le potenzialit perch la vostra comunit sia come la citt posta sul monte che diventa faro per tante altre comunit. Si tratta di lasciarsi accompagnare, formare e indirizzare dallo Spirito Santo che, come ben sappiamo, parla nella brezza leggera. Maria, aiuto dei cristiani, con voi. Buona continuazione del cammino. A nome dei Missionari p. GianPaolo Gugliotta, OMI

14

BOLLETTINO PARROCCHIALE
TESTIMONI

continua da pag. 7

117 e sgg.). In tutte le tematiche discusse finora si tratta di un dialogo serio, per il quale io come ho gi detto ripetutamente - sono grato. Le cose stanno diversamente nel capitolo sul sacerdote e sulla morale cattolica, e ancora diversamente nei capitoli su Ges. Quanto a ci che Lei dice dellabuso morale di minorenni da parte di sacerdoti, posso - come Lei sa - prenderne atto solo con profonda costernazione. Mai ho cercato di mascherare queste cose. Che il potere del male penetri fino a tal punto nel mondo interiore della fede per noi una sofferenza che, da una parte, dobbiamo sopportare, mentre, dallaltra, dobbiamo al tempo stesso, fare tutto il possibile affinch casi del genere non si ripetano. Non neppure motivo di conforto sapere che, secondo le ricerche dei sociologi, la percentuale dei sacerdoti rei di questi crimini non pi alta di quella presente in altre categorie professionali assimilabili. In ogni caso, non si dovrebbe presentare ostentatamente questa deviazione come se si trattasse di un sudiciume specifico del cattolicesimo. Se non lecito tacere sul male nella Chiesa, non si deve per, tacere neppure della grande scia luminosa di bont e di purezza, che la fede cristiana ha tracciato lungo i secoli. Bisogna ricordare le figure grandi e pure che la fede ha prodotto - da Benedetto di Norcia e sua sorella Scolastica, a Francesco e Chiara dAssisi, a Teresa dAvila e Giovanni della Croce, ai grandi Santi della carit come Vincenzo d Paoli e Camillo de Lellis fino a Madre Teresa di Calcutta e alle grandi e nobili figure della Torino dellOttocento. vero anche oggi che la fede spinge molte persone allamore disinteressato, al servizio per gli altri, alla sincerit e alla giustizia. (...) Ci che Lei dice sulla figura di Ges

non degno del Suo rango scientifico. Se Lei pone la questione come se di Ges, in fondo, non si sapesse niente e di Lui, come figura storica, nulla fosse accertabile, allora posso soltanto invitarLa in modo deciso a rendersi un po pi competente da un punto di vista storico. Le raccomando per questo soprattutto i quattro volumi che Martin Hengel (esegeta dalla Facolt teologica protestante di Tbingen) ha pubblicato insieme con Maria Schwemer: un esempio eccellente di precisione storica e di amplissima informazione storica. Di fronte a questo, ci che Lei dice su Ges un parlare avventato che non dovrebbe ripetere. Che nellesegesi siano state scritte anche molte cose di scarsa seriet , purtroppo, un fatto incontestabile. Il seminario americano su Ges che Lei cita alle pagine 105 e sgg. conferma soltanto unaltra volta ci che Albert Schweitzer aveva notato riguardo alla Leben-Jesu-Forschung (Ricerca sulla vita di Ges) e cio che il cosiddetto Ges storico per lo pi lo specchio delle idee degli autori. Tali forme mal riuscite di lavoro storico, per, non compromettono affatto limportanza della ricerca storica seria, che ci ha portato a conoscenze vere e sicure circa lannuncio e la figura di Ges. (...) Inoltre devo respingere con forza la Sua affermazione (pag. 126) secondo cui avrei presentato lesegesi storico-critica come uno strumento dellanticristo. Trattando il racconto delle tentazioni di Ges, ho soltanto ripreso la tesi di Soloviev, secondo cui lesegesi storico-critica pu essere usata anche dallanticristo - il che un fatto incontestabile. Al tempo stesso, per, sempre - e in particolare nella premessa al primo volume del mio libro su Ges di Nazaret - ho chiarito in modo evidente che lesegesi storico-critica necessaria per una
continua a pag. 30

15

16

17

BOLLETTINO PARROCCHIALE
TESTIMONIANZE

Ho eseguito 75.000 aborti e mi sono battuto per la sua legalizzazione negli Stati Uniti
Sebbene fossi ateo, compresi labominio che avevo compiuto, poi la conversione al cattolicesimo

di Bernard Nathanson
Sono personalmente responsabile di aver eseguito 75.000 aborti. Ci mi legittima a parlare con autorevolezza e credibilit sullargomento. Sono stato uno dei fondatori della National Association for the Repeal of the Abortion Laws (NARAL), nata negli Stati Uniti, nel 1968. A quel tempo, un serio sondaggio dopinione aveva rilevato che la maggioranza degli Americani era contraria a liberalizzare laborto. In capo a soli 5 anni, noi riuscimmo a costringere la Corte Suprema degli Stati Uniti ad emettere la decisione che, nel 1973, legalizz laborto completamente, rendendolo possibile virtualmente fino al momento del parto. Come ci riuscimmo? importante capire le strategie messe in atto perch esse sono state utilizzate, con piccole varianti, in tutto il mondo occidentale al fine di cambiare le leggi contro laborto. LA PRIMA STRATEGIA FU CONQUISTARE I MASSMEDIA Cominciammo convincendo i massmedia che quella per la liberalizzazione dellaborto era una battaglia liberale, progressista ed intellettualmente raffinata. Sapendo che se fosse stato fatto un vero sondaggio ne saremmo usciti sonoramente sconfitti, semplicemente inventammo i risultati di falsi sondaggi. Annunciammo ai media che dai nostri sondaggi risultava che il 60% degli Americani era favorevole alla liberalizzazione dellaborto. Questa la tecnica della bugia che si auto-realizza: poche persone, infatti, desiderano stare dalla parte della minoranza. Raccogliemmo ulteriori simpatie verso il nostro programma inventando il numero degli aborti illegali praticati ogni anno negli Stati Uniti. La cifra reale era di circa centomila, ma il numero che pi volte ripetemmo attraverso i media era di un milione. Ripetendo continuamente enormi menzogne si finisce per convincere il pubblico. Il numero delle donne morte per le conseguenze di aborti illegali si aggirava su 200250 ogni anno. La cifra che costantemente indicammo ai media era 10.000. Questi fal-

18

BOLLETTINO PARROCCHIALE
TESTIMONIANZE

si numeri penetrarono nelle coscienze degli Americani, convincendo molti che era necessario eliminare la legge che proibiva laborto. Unaltra favola che facemmo credere al pubblico attraverso i media era che la legalizzazione avrebbe significato soltanto che quegli aborti, allora eseguiti illegalmente, sarebbero divenuti legali. In realt, ovviamente, laborto divenuto ora il principale metodo di controllo delle nascite negli Stati Uniti e il loro numero annuale aumentato del 1500% dalla legalizzazione. LA SECONDA STRATEGIA FU GIOCARE LA CARTA CATTOLICA Sbeffeggiammo sistematicamente la Chiesa Cattolica e le sue idee socialmente arretrate e scegliemmo la Gerarchia cattolica come colpevole dellopposizione contro laborto. Questo argomento fu ripetuto allinfinito. Diffondemmo ai media bugie del tipo tutti sappiamo che lopposizione allaborto viene dalla Gerarchia e non dalla maggioranza dei cattolici e i sondaggi dimostrano ripetutamente che la maggior parte dei cattolici vuole la riforma della legge sullaborto. I media bersagliarono insistentemente il pubblico americano con queste informazioni, persuadendolo che qualsiasi opposizione alla liberalizzazione dellaborto doveva essere sotto linfluenza della Gerarchia ecclesiastica e che i cattolici favorevoli allaborto erano illuminati e lungimiranti. Da questa affermazione propagandistica si deduceva che non esistessero gruppi antiabortisti non cattolici; il fatto che altre religioni cristiane e non cristiane fossero (e ancora sono) unamimemente antiabortiste era costantemente sottaciuto, allo stesso modo delle opinioni pro-life espresse da atei.

LA TERZA STRATEGIA FU LA DENIGRAZIONE E LA SOPPRESSIONE DI TUTTE LE PROVE SCIENTIFICHE DEL FATTO CHE LA VITA HA INIZIO DAL CONCEPIMENTO. Spesso mi viene chiesto che cosa mi abbia fatto cambiare idea. Come, da esponente abortista di punta, mi sono trasformato in un difensore pro-life? Nel 1973, sono diventato direttore di Ostetricia in un grande ospedale di New York City ed ho fondato lunit di indagine prenatale, proprio quando stava prendendo il via una nuova grande tecnologia che oggi usiamo quotidianamente per studiare il feto nellutero. Una delle principali tattiche pro-aborto insistere sullimpossibilit di definire quando la vita abbia inizio, e che questa sia una domanda di carettere teologico o morale o filosofico ma non scientifico. La fetologia ha reso innegabilmente evidente che la vita inizia dal concepimento e che richiede tutta la protezione e la salvaguardia che ognuno di noi desidera per se stesso. chiaro che la liberalizzazione dellaborto la deliberata distruzione di quella che indiscutibilmente una vita umana. un inaccettabile atto di violenza mortale. Si pu comprendere che una gravidanza non pianificata sia uno straziante dilemma, ma cercare la soluzione in un deliberato atto di distruzione significa buttare via linfinita ricchezza dellingengno umano e sottomettere il bene pubblico alla classica risposta utilitaristica ai problemi sociali. Come scienziato so non credo, ma so che la vita ha inizio con il concepimento. Bench io non sia praticante, credo con tutto il cuore alla sacralit dellesistenza che ci impone di fermare in modo definitivo ed irrevocabile questo triste e vergognoso crimine contro lumanit.

19

In Baita... a Estoul
4 e 5 Elementare

20

21

BOLLETTINO PARROCCHIALE
ESTATE IN BAITA

Estate in montagna e Estoul


Anche questanno, e diciamocelo pure forte, grazie ad enormi sacrifici del Don, come lo chiama sempre mio figlio Riccardo, i nostri ragazzi hanno avuto la possibilita di andare in vacanza in montagna con la Parrocchia. Come sempre turni di settimana in settimana, suddivisi per classi di eta, cos il nostro Don Piero ha accompagnato molti ragazzi, freschi di vacanza, carichi di energia, verso le alte mete di Estoul, alla scoperta di luoghi ed itinerari studiati in base alle eta dei ragazzi e, tempo permettendo, unendo anche uscite a dormire di notte in tenda... Bestialata!!! E gi trascorso qualche mese, ma ancora vivo il ricordo di escursioni bellissime e allegre in compagnia delle mucche, fino a sfiorare ghiacciai ancora pieni neve... occasione di scivolate, come se fosse inverno, con slittini improvvisati; si guadavano anche i torrenti, occasione per bagnarsi i piedi a 2000 metri, per la gioia delle mamme... Poi, nel grande prato, a celebrare tutti insieme la messa, affidando a tutti i ragazzi sempre un augurio per il cammino nella loro adolescenza; per concludere le giornate serate con la fiaccolata sotto un cielo stellato, unico, e poi... volete mettere la compagnia??? La famosa Pineta, un folto bosco a pochi passi dalla Baita nel quale si svolgevano la maggioranza dei giochi, sana competizione in vari tornei, caccia al tesoro, e poi ancora... tanta musica dopo cena, quando improvvisamente tutto si trasformava magicamente in discoteca, con i balli di gruppo sulle panche. Note dolenti: qualche escoriazione e dolore muscolare post gita, gli animali che vivono nei paraggi che fuggivano al BUM BUM delle canzoni di oggi, e tanta contentezza per cio che si faceva. Vi scrivo perche quando sono andato a recuperare i ragazzi il venerdi pomeriggio, terminata la settimana, vedere il loro comportamento, completamente trasformati, i loro occhi che brillavano, la loro vitalit, gli sguardi, i sorrisi che parlavano da soli, mi hanno fatto riflettere parecchio, e mi sono soffermato un secondo su alcuni aspetti importanti che lesperienza comunitaria in montagna porta. Innanzitutto laspetto del vivere insieme per giorni, mettere da parte tutto cio che e motivo di isolamento nel mondo di oggi (cellulare, TV, Videogames, Ipad, Ipod pc...) e vivere un esperienza di disintossicazione totale, testimoni che si puo vivere anche senza queste cose e stando con gli altri ci si diverte di piu e intensamente. A casa per quanto tempo riusciamo a impedire che si incantino nel loro mondo? ...E qual e la vacanza migliore se non quella in montagna, perche in montagna si cresce, si cammina per raggiungere una meta anche se faticosa, proprio come dovremmo fare poi nella vita, e poi perche la montagna ci avvicina a Dio in tutti i sensi. E non si puo non ammettere che in Baita vengono anche coccolati: si mangia bene grazie alle meravigliose cuoche Mariuccia e la Tilde, sempre pronte a preparare piatti

22

BOLLETTINO PARROCCHIALE
ESTATE IN BAITA

prelibati e gustosi, e a sostenere i ragazzi in ogni attivita e nei loro piu disparati stati danimo. Non si sa mai come ringraziarle, anche se i ragazzi si affezionano parecchio e trovano sempre la maniera per ringraziarle trasmettendo con la loro singolare fantasia il proprio calore. Appunto, i nostri ragazzi... imparano a farsi le valigie, a gestirsi, a rispettare e a far rispettare lambiente che li circonda, e tenere pulito il luogo dove vivono. Tutti!! Erano divisi in gruppi e si alternavano nelle pulizie delle camere , nell apparecchiare e sparecchiare le tavole e pulire. Educazione signori, educazione e impegno misti al divertimento. Tutti ci si aiuta, quanti sani principi. Ma quante volte a casa sollecitiamo i nostri figli ad effettuare un solo mestiere svolto in baita, a volte si viene rimbalzati, altre rispondono con sufficienza e si comportano con svogliatezza Eppure il Don, solo, con due giovani studenti stranieri (dei quali non ricordo ricordo i loro nomi) che a malapena conoscevano litaliano, ma si sapevano far comprendere perfettamente, riesce a plasmare ed amalgamare ad ogni turno almeno venti/venticinque bambini e ragazzini, ognuno con il proprio carattere, le proprie abitudini, pregi e difetti, e i ragazzi cosi facendo rispondono terminando la settimana responsabilizzati, cresciuti, migliorati sotto tutti gli aspetti... Grazie Don Piero. Ecco limportanza dellimparare a stare in Comunita, del vivere INSIEME: loratorio, e per cortesia non fraintendetemi, non e unagenzia di viaggi, non lo si deve frequentare solo come un luogo di divertimento!

Vivendo una sana vita cristiana, offre ai suoi ragazzi momenti di preghiera e di fede, con le Messe (a volte scomode), in questo caso celebrate in aperta montagna, alternate a divertimento, svago... e comunque occasioni di fraternita unica! Mi rendo conto che nella Societa di oggi, e difficile stimolare i principi dellessere Cristiano negli adolescenti, non riconoscendoli molte volte Noi adulti, ma proprio per questo viene richiesto il prestigioso aiuto degli Educatori, fondamentale nella crescita dei ragazzi piu giovani, affinch il loro impegno e insegnamento scateni tutti i principi e ideali che rendono una persona dal cuore buono, generosa, educata, altruista, rispettosa, di esempio come comportamento e come stile di vita. pap Stefano

Benvenuto

Diamo il benvenuto nella nostra comunit a Don Sergio Pierbattisti che giunge da Roma.

23 23

24

25

Cercatori di gioia
Ho iniziato questa esperienza pensando che si trattasse di una nuova avventura, ideale per spezzare la mia routine quotidiana. Me ne avevano parlato a scuola e si rivelata subito una interessante possibilit da cogliere al volo. Cos, contrariamente al pensiero comune: chi te lo fa fare? , ho deciso di dedicare una settimana della mia estate ad aiutare i poveri. Si trattato di una delle esperienze pi belle della mia vita e mi ha cambiato radicalmente. Sono partita il 4 di agosto con il pensiero che l non avrei trovato nessuno dei miei compagni, invece, per mia sorpresa, mi sono ritrovata con una delle mie migliori amiche e con unaltra ragazza di Trino, Chiara. In quella settimana si teneva un campo lavoro in val di Reims, vicino ad Aosta, con altri 80 ragazzi provenienti da TUTTA Italia, facenti parte dei gruppi OMG (Operazione Mato Grosso). Lo scopo dellOMG quello lavorare gratuitamente insieme ad altri ragazzi e, i soldi che si guadagnano, vengono mandati nelle missioni in Per, Bolivia, Brasile, Equador e Colombia. Lobiettivo del campo era quello di abbattere una stalla che si trovava a 2200 m di altitudine, per creare lo spazio dove il prossimo anno costruiremo un rifugio (progetto simile a quello del Rifugio degli Angeli, in Valgrisenche(1), costruito dallOMG di Casale). Sinceramente, per una come me che non ha mai fatto niente di simile, stato parecchio faticoso, soprattutto i primi giorni. La sveglia era prestissimo, il lavoro era tanto e decisamente stancante, per... stato bellissimo e divertente. Dal campo mi sono portata a casa la simpatia, la disponibilit, la seriet (a volte), il sorriso perenne sulle labbra di tutte le persone che ho conosciuto, per la gran parte ragazzi e ragazze della mia et o poco pi grandi, sempre disposti ad aiutarti nel momento del bisogno. Persone che in una settimana sono entrate nel

26

BOLLETTINO PARROCCHIALE
TESTIMONIANZA

mio cuore come un ricordo indelebile. Bellissima la serata del povero, durante la quale abbiamo mangiato riso e fagioli (il cibo del povero per antonomasia) tutti in rigoroso silenzio e abbiamo ascoltato lesperienza di due ragazzi appena tornati dalla missione: stato un momento indimenticabile e ci ha fatto capire qual era il vero scopo di quello che stavamo facendo. Anche quella dedicata ai sogni, dove chi voleva raccontava agli altri i propri sogni, stata davvero bella. In quel momento ho capito che non sono lunica a voler lottare per migliorare questo mondo e che ci sono tanti altri ragazzi che vorrebbero fare qualcosa di concreto per aiutare chi ha pi bisogno. Questa esperienza mi ha dato la forza di combattere per quello in cui credo, perch ora so che non sono sola. Unaltra cosa che il campo ha rafforzato la mia fede. Ho veramente capito cosa vuol dire essere cristiani: lOMG unassociazione laica di ispirazione cristiana, ma l ho conosciuto persone che si svegliavano prima di altri per pregare, persone che chiedevano volontariamente di andare a Messa e soprattutto persone che non si vergognavano a testimoniare la propria fede. E poi, l ultima cosa che il campo mi ha insegnato, apprezzare la bellezza delle piccole cose: non potr mai cancellare la gioia dell ultimo giorno in cui ci hanno dato due merendine a testa, gioia che adesso mi sembra assurda, ma allora mi era sembrata una delle cose pi belle del mondo. Questo ci che mi sono portata realmente a

casa. La fatica in confronto non niente. Tornata, sullonda dellentusiasmo, ho deciso di continuare lesperienza facendo gruppo, cio andando a lavorare per lOMG di Vercelli una volta alla settimana, ed stata una delle decisioni migliori che potessi prendere. Sto capendo sempre meglio cosa vuol dire fare gruppo. Tra laltro sono parecchio fortunata perch i miei congruppini sono persone a dir poco fantastiche. Ho detto che iniziato tutto come unavventura? In realt mi sbagliavo non solo iniziata, ma continua ad esserlo! Lucia
(1 )

I lavori di costruzione del Rifugio degli Angeli (mt. 2916) in Valgrisenche (Val dAosta) vennero iniziati nel 2003 dai volontari dellOperazione Mato Grosso di Casale Monferrato. La maggior parte dei materiali furono portati a spalle da ragazzi e ragazze giovanissimi, la nostra migliore giovent, che ha donato tempo e sudore per aiutare i pi poveri dellAmerica Latina. Cemento e mattoni sono stati trasportati dagli autocarri fino allArp Vieille, qui venivano caricati sui muli che i conduttori accompagnavano fino a met del sentiero per il Rifugio degli Angeli. Dove iniziava il pezzo pi erto si scaricavano i muli che rientravano a valle per un altro viaggio e si caricavano i basti che i giovani portavano fino al cantiere. Linaugurazione si tenne il 4 settembre 2005, dopo tre anni di lavori. La struttura pu ospitare 52 alpinisti nel periodo di apertura e 10 nel locale invernale. Il sito ufficiale del rifugio http://www.rifugiodegliangeli.it.

27

In Baita... a Estoul
1 e 2 Media

28

3 Media

29

BOLLETTINO PARROCCHIALE
ANAGRAFE PARROCCHIALE

continua da pag. 15

fede che non propone miti con immagini storiche, ma reclama una storicit vera e perci deve presentare la realt storica delle sue affermazioni anche in modo scientifico. Per questo non neppure corretto che Lei dica che io mi sarei interessato solo della metastoria: tuttal contrario, tutti i miei sforzi hanno lobiettivo di mostrare che il Ges descritto nei Vangeli anche il reale Ges storico; che si tratta di storia realmente avvenuta. (...) Con il 19 capitolo del Suo libro torniamo agli aspetti positivi del Suo dialogo col mio pensiero. (...) Anche se la Sua interpretazione di Gv 1,1 molto lontana da ci che levangelista intendeva dire, esiste tuttavia una convergenza che importante. Se Lei, per, vuole sostituire Dio con La Natura, resta la domanda, chi o che cosa sia questa natura. In nessun luogo Lei la definisce e appare quindi come una divinit irrazionale che non spiega nulla. Vorrei, per, soprattutto far ancora notare che nella Sua religione della matematica tre temi fondamentali dellesistenza umana restano non considerati: la libert, lamore e il male. Mi meraviglio che Lei con un solo cenno liquidi la libert che pur stata ed il valore portante dellepoca moderna. Lamore, nel Suo libro, non compare e anche sul male non c alcuna informazione. Qualunque cosa la neurobiologia dica o non dica sulla libert, nel dramma reale della nostra storia essa presente come realt determinante e deve essere presa in considerazione. Ma la Sua religione matematica non conosce alcuna informazione sul male. Una religione che tralascia queste domande fondamentali resta vuota. Ill. mo Signor Professore, la mia critica al Suo libro in parte dura. Ma del dialogo fa parte la franchezza; solo cos pu cre-

scere la conoscenza. Lei stato molto franco e cos accetter che anchio lo sia. In ogni caso, per, valuto molto positivamente il fatto che Lei, attraverso il Suo confrontarsi con la mia Introduzione al cristianesimo, abbia cercato un dialogo cos aperto con la fede della Chiesa cattolica e che, nonostante tutti i contrasti, nellambito centrale, non manchino del tutto le convergenze. Con cordiali saluti e ogni buon auspicio per il Suo lavoro.

VITA IN FAMIGLIA
Sono stati battezzati
9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 20. 21. 22. 23. 24. RAIMONDI Gabriele di Marco e Caltavuturo Tina Fina OSENGA Andrea di Lorenzo e Galoppini Maria BELLATI Alessandro di Stefano e Cannella Jessica FRANCHINA Tommaso di Davide e Grandin Sara CANNELLA Gaia di Michael e Accettulli Zaira Ediana BORLA Mya Andrea di Ivan e Osana Egle ESPOSITO Alice di Giovanni e Botticini Paola CERRUTI Federico di Andrea e Bongermino Samantha GHITTINO Emma di Ivan e Liguori Lisa LOPES Chiara di Maurizio e Lopes Maria Luisa CANNATELLA Salvatore di Vincenzo e Torregrossa Katya NICOLOSI Chiara di Luca e Bertolotti Giuliana RAVASENGA Matilde di Marco e Carelli Sabrina CHIARELLI Desire di Giuseppe e Leanza Loredana CHIARELLI Samuele di Giuseppe e Leanza Loredana PIACQUADIO Cecilia di Roberto e Mulone Maria SCOFFONE Mauro BRUNO Paola (15 giugno) BAUCERO Enrico MOSSO Giulia (30 giugno) SIMONELLI Alberto BOLTRO Elena (7 settembre)

Si sono sposati
2. 3. 4.

30

BOLLETTINO PARROCCHIALE
ANAGRAFE PARROCCHIALE

I nostri defunti
29. 30. 31. 32. 33. 34. 35. 36. 37. 38. 39. 40. 41. 42. 43. 44. 45. 46. 47. 48. 49. 50. 51. 52. 53. 54. 55. 56. 57.

DE MARIA Maria Teresa di anni 76 GUENNO Alessandra di anni 87 CRISTI Bruno di anno 89 TESSARIN Mario di anni 73 BIGINELLI Piera di anni 86 OSENGA Giuseppe Giovanni di anni 82 VINESIA Eloisa di anni 78 LINARELLO Primo di anni 79 TRICERRI Adriana di anni 84 CROCE Salvatore di anni 82 BALOCCO Maddalena di anni 85 LINARELLO Franca di anni 68 TAVANO Arcangela di anni 94 BORLA Maria di anni 83 ISACCO Maurizio di anni 89 CERESA SAGRADA Marino di anni 84 RUOCCO Antonio di anni 83 GUENNO Silvio di anni 83 LUPPI Franco di anni 64 DEMARIA Teresa di anni 93 PUGNO Gino di anni 87 BALLERINI Tonino di anni 73 OSENGA Gianfranco di anni 61 PANZANI Ercoliano di anni 83 BOVO Agnese Nanda di anni 80 ALBERTONE Luciano di anni 81 MAZZUCCO Adelmo di anni 57 GARDANO Maria Rita di anni 67 GRIGNOLIO Mariuccia di anni 83

GRAZIE!
Pro Bollettino N.N. 50; Fam. Masazza 20; N.N. 10; Ferrarotti Dante e Piergiorgio 10; Ariotti Rita 10; Massa Elisa 5; Medaglia Caterina e Antonio 5; Fabrizio Nicola 2; Via Spalti Ponente, 12; Saettone D. 10: Osenga Piero 20; Mastella Alcide, Via Lanza 5; Barbero Angela 10; Zolla Assunta 5; N.N. 10; Vaccaneo Rita 20; N.N. 50; Domenicale Vincenzina 10; Pro Opere Parrocchiali N.N. per il tetto di S. Francesco 50; N.N. per il tetto di S. Francesco 50; N.N., per il tetto della Divina Provvidenza 50; N.N. per il tetto di S. Francesco 150; N.N. per il tetto della Divina Provvidenza 100; Chiusura del mese di Maggio alla Divina Provvidenza 485; N.N. per il tetto di S. Francesco 20; Leva del 1953 100; Battesimo di Raimondi Gabriele 50; N.N. per il tetto di S. Francesco 100; Costa Anna Maria e Maria Carla per il tetto di S. Francesco 100; Busso Pasquale per il tetto di S. Francesco 20; N.N. per il tetto di S. Domenico 100; N.N. per il tetto di S. Francesco 50; Offerte Chiesetta della Madonna Addolorata 1000; Fraternit Carmelitana in occasione dellonomastico di don Piero 50; Matrimonio di Bucero Enrico e Mosso Giulia 100; per lonomastico di don Piero 50; Battesimo di Cannella Gaia 50; Battesimo di Bellati Alessandro 50; Battesimo di Osenga Andrea 100; Battesimo di Franchina Tommaso 50; in ringraziamento alla Madonna della Divina Provvidenza 50; N.N. per la chiesetta della Divina

Provvidenza 100; N.N. per la chiesetta della Divina Provvidenza 100; Gardano Mariuccia e Della Valle Maria Ausilia per lonomastico di don Piero 20; Fam. Ausano per il tetto di S. Francesco 50; Battesimo di Borla Mya Andrea 20; in ricordo di Andrea e Venerina dalla Fam. Calamida 40; N.N. per il tetto di S. Francesco 90; N.N. per il tetto di S. Francesco 30; Boltro Elena e Simonelli Alberto per il tetto di S. Francesco 100; nel 1 anniversario di Buffa Luigi per il tetto di S. Francesco 50; Battesimo di Esposito Alice 50; in memoria di Osenga Giuseppe Giovanni per il tetto di S. Francesco 200; Arciconfraternita Orazione e Morte nella festa di S. Camillo De Lellis 100; N.N. per il tetto di S. Francesco 50; Fam. Dainesi per il tetto di S. Francesco 50; N.N. per il tetto di S. Francesco 40; Ausano Carlo e Ausilia per il tetto di S. Francesco 50; Fam. Osenga Gianni per il tetto di S. Francesco 50; N.N. per il tetto di S. Francesco 50; Fam. Cerrati in ricordo di Guenno Sandra per il tetto di S. Francesco 50; Porta Sergio N.N. per il tetto di S. Francesco 20; Battesimo di Cerruti Federico 50; N.N. per il tetto di S. Francesco 50; N.N. per il tetto di S. Francesco 40; N.N. per il tetto di S. Francesco 100; Leva del 1973 50; devoti della Chiesetta della Divina Provvidenza 100; in memoria di Massa Maria e Rina per il tetto di S. Francesco 50; offerta AIDO 50; Battesimo di Ghittino Emma 30; Battesimo di Cannatella Salvatore 20; Battesimo di Lopes Chiara 50; Gruppo Padre Pio N.N. per il tetto di S. Francesco 40; Fam. Osenga per il tetto di S. Francesco 50; Fam. Azzaro e Ferraro 20; in memoria di Ferrarotti Rosina per il tetto di S. Francesco 250; Battesimo di Nicolosi Chiara 20; Battesimo di Ravasenga Matilde 50; N.N. per il tetto di San Francesco 60; N.N. 50; Fam. Carlini per il tetto di San Francesco 200; in suffragio di Osenga Giovanni per il tetto di San Francesco 50; N.N. per il tetto di San Francesco 20; N.N. per il tetto di San Francesco 250; N.N. per il tetto di San Francesco 40; Giancarlo per il tetto di San Francesco 50; N.N. per la Chiesetta della Divina Provvidenza 180; Fam. Cerati per il tetto di San Francesco 100; N.N. per il tetto di San Domenico 400; N.N. per il tetto di San Francesco 40; Fam. Buffa per il tetto di San Francesco 50; Battesimo di Savian Alberto 70; Battesimo di Chiarelli Desire e Samuele 20; Ing. Carlo Piazza e Fam. per il tetto di San Francesco 310; 55 della FIDAS 100. Pro Caritas N.N. 25; N.N. 100; Alessandra in mem. della nonna 50; N.N. 100; Karate Shotokan 25; N.N. 30; Gruppo Alpini 400; Osenga Antonietta 50; N.N. 50; N.N. 25; N.N. 25; N.N. 100; N.N. 25. Pro San Vincenzo N.N. 25; Fam. Porta 20; Rosi 40; Ferioli M. 20; N.N. 20; N.N. 25; Domenico 10; Picco 10; Giovanna 10; N.N. 2; Gianna 5; Adriana 10; Marilena 10; N.N. 13; N.N. 25; N.N. 14; N.N. 15; N.N. 10; N.N. 16; Concetta 10; N.N. 61. Pro Oratorio Gorlero Luigina, le madrine della festa di Maria Ausiliatrice per lOratorio 100; N.N. in onore di Maria Ausiliatrice per lOratorio 50;

31

...

You might also like