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3.
3.1
A.
PROCESSI PRIMARI
3.2
3.3
11
B.
I PROCESSI SECONDARI
12
3.4
CRACKING CATALITICI
12
3.5
REFORMING CATALITICI
14
3.6
IDRODESOLFORAZIONE
15
3.7
ALCHILAZIONE E POLIMERIZZAZIONE
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3.8
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3.9
16
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4.
COMBUSTIBILI SOLIDI.
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5.
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6.
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6.1
24
6.2
25
7.
26
7.1
POTENZA ORARIA RELATIVA AL CONSUMO INTERNO LORDO DI ENERGIA ELETTRICA IN ITALIA NEL 3 MERCOLED DEL MESE DI DICEMBRE 2007
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7.2
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8.
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8.1
LINEE ELETTRICHE
39
8.2
41
8.3
LINEE DI INTERCONNESSIONE
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8.4
44
8.5
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8.6
48
8.7
57
8.8
58
1. Generalit Il concetto di energia strettamente legato a quello di lavoro. Lenergia di un corpo o di un sistema definita come la sua capacit a produrre lavoro. Essa pu assumere diverse forme (cinetica, potenziale, termica, elettrica, chimica, ecc.). Nel sistema internazionale lunit di misura dellenergia e del lavoro il Joule (J): Qualsiasi forma di energia ha le dimensioni [ML2T-2]. Joule = Newton metro = kgmassa metro2 secondo-2 Unit pratiche si adottano per forme particolari di energia: in campo meccanico si usa talvolta il chilogrammetro (kgm); in termodinamica molto usata la chilocaloria (kcal) e, nel mondo anglosassone, la BTU; nelle applicazioni elettriche si usa il chilowattora (kWh). Nei bilanci energetici globali si ricorre alla tonnellata equivalente di petrolio (tep) che equivale al calore prodotto dalla combustione di una tonnellata di petrolio, assunto convenzionalmente pari a 10 milioni di kcal.
1 Joule 1 kgm 1 kcal 1 kWh 1 BTU 1 tep Joule 1 9,81 4186 3,6 10
6
kcal 2,389 10
-4
A seconda delle azioni, trasformazioni e delle interazioni che avvengono con e nella materia e tra cori materiali si ha energia: 1. chimica. E lenergia che viene sviluppata o assorbita nelle trasformazioni (reazioni) chimiche 2. meccanica. a. cinetica: e il lavoro esterno che un corpo di massa m e di velocit v, rispetto a un dato sistema di riferimento b. potenziale lenergia di un corpo relativa alla sua posizione, riferita a un dato sistema di riferimento, in un campo di forze esterne al corpo considerato 3. elastica il lavoro L di deformazione compiuto da forze esterne su un corpo elastico, al cessare del quale il corpo restituisce il lavoro L riprendendo la configurazione originaria 4. elettrica a. elettrostatica: generata da un campo elettrostatico b. elettrodinamica: generata da cariche in movimento 5. elettromagnetica: si tratta di radiazioni (fotoni bosoni) che si propagano nel vuoto alla velocit della luce sono quindi radiazioni luminose (sia nel campo visibile che nellinfrarosso e nellultravioletto), come le onde radio, i raggi X e i raggi . 6. termica: la quantit di calore ceduta o assorbita da un corpo o da un insieme di pi corpi 7. interna: per un sistema chiuso funzione dello stato iniziale e di quello finale del sistema, cio delle variabili di stato del sistema durante una trasformazione 8. nucleare: lenergia liberata dalla reazione nucleare tra neutroni e gli isotopi fissili o fissionabili che costituiscono il combustibile nucleare.
energia di biomasse, materiali fossili come carbone e petrolio energia idroelettrica, energia geotermica, energia solare, energia nucleare, energia eolica
I materiali e i fenomeni da cui si ricava energia sono chiamati fonti energetiche che si dividono in due gruppi: fonti rinnovabili, cio sempre presenti (sole, acqua e vento) fonti non rinnovabili destinate cio ad esaurirsi tanto pi in fretta quanto maggiore sar il loro
sfruttamento nei prossimi anni (carbon fossile, petrolio, gas naturale). A seconda della loro natura, ossia dei fenomeni da cui traggono origine, le fonti di energia possono essere cos classificate, seguendo anche lordine storico della loro utilizzazione: fonti di energia biologica, data dalla forza muscolare di uomini e animali; fonti di energia eolica, data dalla forza del vento; fonti di energia idraulica, data dalla caduta per gravit di masse dacqua tra differenti quote geodetiche; fonti di energia termica, data dalla combustione di combustibili solidi [generalmente materie organiche vegetali attuali (legna) o fossili (carbone)], liquidi (olio combustibile) o gassosi (gas idrocarburi naturali), dalla captazione diretta della radiazione solare, dallutilizzazione di vapor dacqua ad alta pressione e temperatura. fonti di energia gravitazionale, data dallazione dei campi gravitazionali lunare e solare sulle fluide oceaniche terrestri; fonti di energia nucleare, data dalle reazioni nucleari con sviluppo energetico (utilizzando lenergia cinetica dei prodotti della razione) A seconda del loro modo di impiego le fonti di energia si possono classificare in: fonti primarie, quando il lavoro utile per luomo ricavato direttamente dallapparato concentratore di energia predisposto. masse
fonti secondarie, quando lenergia che esse erogano non prodotta direttamente, bens proviene da un apparato primario ed stata trasformata in altra forma pi adatta alla sua utilizzazione e trasporto come nel caso dellenergia elettrica che non pu essere immagazzinata pertanto deve nei quantitativi desiderati dallutilizzatore nello stesso istante in cui si manifesta la richiesta, 2. Potere calorifico L energia cui si fa ricorso utilizzata o per la produzione di calore o di energia elettrica e tale essere continuamente prodotta, ma ha il vantaggio di essere facilmente trasportabile a distanza e distribuita
sfruttamento implica il ricorso a combustibili , fatta eccezione la produzione di energia elettrica con centrali idroelettriche. Discorso diverso quello relativo alle centrali nucleari assolvono anche alla produzione di calore in quanto limpianto di produzione sostanzialmente di tipo convenzionale. Sappiamo che la quantit di calore espressa in kilocalorie (kcal) o in rnegajoule (MJ) prodotta da un kilogrammo di un determinalo combustibile, quando questo brucia completamente, rappresenta il potere calorifico di quel combustibile ed una delle sue caratteristiche pi importanti. In particolare si distingue tra: Potere calorifico superiore (P.C.S) s - La quantit di calore che si rende disponibile per effetto della combustione completa a pressione costante della massa unitaria del combustibile quando i prodotti della combustione siano riportati alla temperatura iniziale del combustibile e del comburente. Per i combustibili liquidi l'unit di misura usualmente adottata per la massa il kg mentre nel caso di combustibili gassosi si fa riferimento al metro cubo in condizioni normali cio alla massa di gas combustibile secco contenuta in 1m3quando la sua temperatura sia 0 C (273.15 K, ) e 1 atm (ovvero 101.325 N/m2 o 1,013 bar) 1 . Se nel riportare i prodotti della combustione alla temperatura iniziale di combustibile e comburente il vapore d'acqua contenuto nei gas di combustione, e ottenuto dalla combustione dell'idrogeno del combustibile, non viene condensato e non rilascia quindi il proprio calore di condensazione, la quantit di calore complessivamente resa disponibile nella combustione minore, e si definisce pertanto: Potere calorifico inferiore (P.C.I) i il potere calorifico superiore diminuito del calore di
condensazione del vapore d'acqua formatosi durante la combustione. Il vapor d'acqua non viene
condensato nei processi di combustione in caldaia quindi si fa normalmente riferimento al potere calorifico inferiore.
1
La determinazione del potere calorifico si pu fare col calcolo in base all'analisi elementare" del combustibile, oppure direttamente mediante l'uso di appositi strumenti calorimetrici. Nel primo caso si determina la massa degli elementi combustibili, carbonio (C), idrogeno (H), e zolfo (S) contenuta in un kilogramrno del combustibile stesso, mediante analisi chimica elementare 2 , quindi si valuta l'apporto di calore fornito da ciascuno di essi e si sommano i risultati. Sapendo per esempio che 1 kg di carbonio sviluppa nella combustione:
C + O2 = CO2 34 ,03 MJ
e che 1 kg di idrogeno sviluppa
1 J 4 ,186 cal
= 8.130 kcal
2 H 2 + O2 = 2 H 2O