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1-Il terzo settore

1.1 Cos' il terzo settore Il terzo settore la variegata area di soggetti del mondo

dellassociazionismo, del volontariato, della cooperazione sociale, delle ong, della mutualit integrativa volontaria, nate per iniziativa autonoma dei cittadini - che operano secondo logiche e meccanismi che non appartengono n allo Stato, fornitore di servizi pubblici, n al mercato, che fornisce i servizi profit. L espressione !non profit! deriva avvantaggiare" dal latino proficere che significa

in seguito confluita nel vocabolario anglosassone, tra il

#in$uecento e il Seicento, ad opera di alcuni monaci. !%on profit! sta per !non profit organizations!, e indica $uegli enti che operano senza avere per fine primario il conseguimento del profitto &il termine pi' usato %ot for (rofit). Il profitto non dun$ue lo scopo sociale di $uesti soggetti, solo $uando $ueste associazioni si configurano come imprese, si usa lespressione *!non profit!+. ,n impresa definita !non profit! $uando l utile realizzato non viene distribuito ai soci ma reinvestito nell attivit che svolge.

1.2- Stato, mercato e Terzo settore ,n argomento molto dibattuto, fin dagli esordi degli studi sul tema -, il rapporto che lega, o dovrebbe legare lo Stato, il mercato e l azione volontaria.
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U. Ascoli, a cura di, Azione volontaria e welfare state, Il Mulino, 1987, pp.15 e sgg. 1

. un dato di fatto che la promozione del terzo settore, dagli anni /0 ad oggi, andata di pari passo con la ridefinizione del 1elfare state, accompagnando $uindi il disimpegno dello Stato nelle politiche sociali 2. #i3 non toglie per3 che ci sia un energia endogena che spinge, oltre lo stato e il mercato, verso !sfere d azione imperniate ..sull altruismo, sulla reciprocit, sulla solidariet, sulla produzione non mercificata di relazionalit e socialit! 4. 5ggi la maggioranza degli studi sociologici &6scoli, #olozzi, 7onati, ecc.) convengono nel ritenere, per un verso, improponibile la sostituzione completa dello Stato, e dell intervento pubblico, con il 8erzo Settore" il che dovrebbe fugare la paura che lo sviluppo del 8erzo settore sia il cavallo di 8roia della privatizzazione dei servizi pubblici. (er altro verso , secondo l opinione corrente, sempre pi' importante promuovere 9, accanto e non in alternativa al servizio pubblico, interventi coordinati di organizzazioni che siano capaci di coinvolgere e !promuovere la partecipazione degli utenti del servizio in momenti associativi e autogestionali!:. 6d esempio, (. 7onati, uno degli autori pi' sensibili al tema, propone la creazione di forme giuridiche che valorizzino $uanti operano in attivit economiche a fini sociali, politiche di buoni &bonus come il buono scuola, o trasporti per i pendolari..) dati ai cittadini dallo Stato, che permettano loro di scegliere il fornitore del servizio sociale, una legislazione fiscale che regoli
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Ivi, p.27 U. Ascoli, a cura di, Il !elfare futuro. Manuale critico del "erzo settore, #arocci, $o%a, 1999, p.1& e pp.'5 e sgg. & I. #olozzi, a cura di, "erzo settore e sviluppo civile. (erso una regolazione pro%ozionale, )ranco Angeli, Milano, 1997. 5 U. Ascoli, a cura di, Il !elfare futuro. Manuale critico del "erzo settore , op. cit., p.15. A *uest+opera di U. Ascoli si devono le definizioni in inglese delle funzioni delle associazioni di volontariato, riportate tra parentesi nel testo pi, avanti. 2

le attivit e non la natura giuridica delle associazioni e infine il controllo affidato ad una 6uthorit; che sia espressa dagli operatori stessi del terzo settore <. In sostanza $uello a cui si mira e $uanto emerge una tendenza a un nuovo mi= tra Stato, libero mercato e mondo del volontariato. 1.3 Terzo settore e volontariato >o usato i termini volontariato e 8erzo settore senza fare distinzione tra i due. .ppure con volontariato ci si riferiva una tradizione filantropica, umanitaria e affidata al sacrificio di singoli e gruppi, ormai secolare e legata in Italia soprattutto alla cultura cattolica. 6lla fine degli anni /0, a $uesta costola

dell azione volontaria si aggiunta l impresa sociale &con le 5%L,S, le cooperative sociali, le associazioni a difesa del consumatore, ecc.). In senso stretto, si dovrebbe distinguere il volontariato, e l associazionismo che lo organizza &con servizi prestati a titolo completamente gratuito, senza alcuna retribuzione ed utile d impresa) dal !non profit! &con servizi anche a pagamento, retribuzione per il personale ma senza utile d impresa)" in teoria il volontariato dovrebbe esclusivamente reggersi su prestazioni volontarie gratuite, mentre il !non profit! si avvale anche di lavoro dipendente. %on ci atterremo rigorosamente, sul piano della scelta lessicale, a $uesta distinzione perch di fatto il volontariato &e l associazionismo che lo esprime) oggi difficilmente distinguibile dal !non profit! e la letteratura scientifica sul tema usa spesso indistintamente le due espressioni.
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-. .onati, in "erzo settore e sviluppo civile, a cura di I. #olozzi, op. cit., pp.1/ e sgg..

6nche perch il $uadro normativo ha di fatto omologato associazioni di volontariato e 5%L,S, adottando identici criteri, re$uisiti e provvedimenti legislativi. ?a detto inoltre che 8erzo settore e !non profit! hanno in un certo senso preso il posto del pi' antico *volontariato+, ereditandone il significato di esercizio attivo di cittadinanza e nello stesso tempo ac$uistando la funzione di soggetti pubblici per lofferta di beni e servizi. . pi' del terzo settore che si parla oggi, indicandolo come terzo sistema, privato sociale, economia informale, terza dimensione o terza via delleconomia. @orse pi' che di fronte a due concetti distinti, ci troviamo di fronte ad un fenomeno in evoluzione che oggi ancora &fino a $uando oggetto di diverse interpretazioni) racchiude due diverse realtA -) il volontariato tradizionale, inteso come testimonianza di una cultura della solidariet, caratterizzato da un azione volta a dar voce a chi non ce l ha, animato da soggetti che, autonomamente, anticipano le risposte a bisogni emergenti e si pongono come istanza critica verso le istituzioni, con una forte vocazione al fare solidale" 2) il 8erzo settore come laboratorio di una modernizzazione dell offerta di servizi e di gestione delle infrastrutture, che, in parallelo alle trasformazioni del Belfare State, si pone come interlocutore autorevole delle strutture pubbliche, senza rinnegare il proprio patrimonio ideale, ma adeguandolo a processi di innovazione nell esercizio della cittadinanza e nell erogazione della spesa pubblica.
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1.4 Analisi della funzione sociale erc!" il terzo settore# Se i dati sul ruolo economico e sociale del terzo settore non giustificano toni

trionfalistici, perch il terzo settore oggi ancora una nicchia assai piccola in confronto all impresa capitalistica, comun$ue innegabile che la sua importanza destinata a crescere e, a dispetto del suo peso attuale, sembra essere una tappa obbligata delle attuali dinamiche sociali di lunga durata . ., come gi riferivo pi' sopra, non si tratta solo di una dura necessit &dettata dall impossibilit economica di finanziamento delle politiche di Belfare e la conseguente crisi generalizzata dei modelli di 1elfare state in .uropa a partire dalla fine degli anni /0 /), ma, secondo autorevoli sociologi, di una possibilit per la messa in atto di un nuovo circolo virtuoso. (. 7onati, ad esempio, vede nel 8erzo settore il possibile rimedio all indebolimento del legame sociale tipico delle moderne societ capitalistiche C. 7onati vede nella triangolazione StatoDmercatoD8erzo settore la costruzione di un net1orE interattivoFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFF.. ,n dato comune alle organizzazioni che operano nel terzo settore la funzione di arricchimento della scelta per l utente, l offerta di servizi gratuiti di advocac; &difesa e tutela), la capacit di coinvolgimento in prima persona degli utenti, il loro ruolo di attori pubblici da cui lo Stato compra pacchetti di prestazioni. In pi' le organizzazioni di volontariato hanno da sempre svolto una
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U. Ascoli, a cura di, Il !elfare futuro. Manuale critico del "erzo settore, #arocci, $o%a, 1999, pp00.. #fr. -. .onati, 1a cittadinanza societaria, 1aterza, $o%a 2 3ari, 199 , %a anc4e I. #olozzi e A. 3assi, Una solidariet5 efficiente. Il terzo settore e le organizzazioni di volontariato, 6I7, $o%a, 1995 5

funzione di innovazione e sperimentazione &pioneering role) e critica costruttiva delle anomalie del servizio pubblico.

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