You are on page 1of 12

Periodico bimestrale N 49 - Settembre/Ottobre 2004

Edito da Associazione studentesca Jan Palach Direttore : Andrea Lobina www.janpalach.it/graffiti

Editoriale
di Francesco Floris

LIBERATE O LIBERE?
Simona Pari e Simona Torretta

Viviamo in un paese in cui l'esecutivo si pu permettere di prenderci per il c..o con reticenza, affermando che abbasser le tasse, non taglier il welfare, abbatter l'inflazione, aumenter il potere d'acquisto. Ancora una volta. Intanto, di soppiatto, con la complicit dei suoi vassalli mediatici, rincara i balzelli alla piccola e media impresa (a detta di molti esperti l'unico motore di sviluppo in Italia dopo la crisi industriale), congela i contratti sindacali, se ne frega del prezzo del petrolio, prepara una nuova stangata fiscale, continua a dare i numeri sull'inflazione. Viviamo in un paese in cui di mafia e corruzione non si sente pi parlare da 10 anni, e non sperabile che entrambe abbiano gettato la spugna, mentre pi facile che agiscano indisturbate visto che la magistratura stata falciata, tra decreti e trasferimenti. Viviamo in un paese dove anche lo sport nazionale marcio, connesso con la politica fraudolenta, sporcato dalle speculazioni, dai debiti e dalle truffe. Viviamo in un paese dove i telegiornali continuano a dire che l'Irak sar democratico e felice grazie alla guerra e ai suoi padri, mostrando nel frattempo corpi sgozzati e mutilati. Dicono anche che l'Italia in crescita, mentre siamo sempre pi poveri, e che aumenta l'occupazione, peccato ci siano gli incentivi per lavorare sino a 100 anni e la cara flessibilit permetta lo sfruttamento dei giovani per quattro soldi. Viviamo in un paese dove il Grande Fratello viene giudicato da fior fior di "esperti" un fenomeno culturale, e fa parlare di se milioni e milioni di cittadini, mentre il discorso mussulmani in Italia (un milione) si liquida con "ma va, terroristi, stiano a casa loro".

Viviamo in un paese dove si fa l'epurazione dei giornalisti antipatici e "criminali" solo perch esprimono le loro idee e, guardacaso, non sono quelle del capo supremo di una democrazia fasulla e spacciata per buona. Viviamo in un paese che se esistessero solo queste cosette sarebbe un luogo splendido. Purtroppo c' molto altro. Ecco, ora dico io, in un posto come questo, se una ragazza che invece di sognare le veline si reca in un paese ostile, rischiando la vita per aiutare gli indifesi, come volontaria, senza nessun lusso, con sacrificio, viene rapita, presa per spia americana, riesce a tornare libera perch anche i rapitori pi infami del mondo se capiscono chi non possono che chiederle pure scusa dopo averla liberata, ebbene questa ragazza potr permettersi al suo ritorno, di ringraziare chi cazzo vuole, come vuole, dove vuole senza suscitare la polemica dei servetti del potere? Io penso di si. Ma neppure questo stato possibile. Alla prossima.

Allinterno
- Universit: Le ricette di donna Letizia - Ambiente: Energie alternative - LIdrogeno - Attualit: Sky - Big father - Attualit: Legge su fecondazione assistita - Cultura: Convegno sulla lingua sarda - Rubriche: Internet Cinema Musica
Pag.2

Pag.3

Pag.7

Pag.7

Pag.8

Pag.10 Pag.10 Pag.11

Universit in sciopero contro il ddl della Ministra: cosa cambia e perch non ci piace
Passa l'estate e comincia l'A.A. ed eccoci nuovamente qui a combattere col ricettario della donna Letizia Moratti, e con tutto il suo insieme di specialit per cucinare il sistema universitario italiano. Quelle stesse specialit che, a partire da Marzo, hanno portato in piazza tutte le componenti delle Universit italiane. Nuova prelibatezza aggiunta al gi lungo elenco l'approvazione in Commissione Cultura della Camera del disegno di legge (ddl) per il riordino dello stato giuridico del personale docente dell'Universit: in barba alle proteste della scorsa primavera, il Documento pronto ad essere portato in aula senza nessuna modifica. La protesta anche stavolta coinvolge Atenei di tutta Italia: da Torino a Cagliari, da Parma a Messina, passando per Pisa, Roma e per l'attivissima Universit della Basilicata, sono ben 23 gli Atenei in agitazione. Dopo aver inutilmente cercato un tavolo di confronto con donna Letizia, i ricercatori e i docenti hanno deciso di adottare la linea dura: l'astensione dalla didattica. Soluzione soft, dato che l'idea iniziale era quella del blocco dell'A.A., azione che per avrebbe danneggiato solo ed esclusivamente il corpo studentesco. L'A.A. quindi partito, ma con grandi difficolt e corsi dimezzati. La maggior parte dei ricercatori rifiuta di assumere compiti che non siano quelli istituzionali, cio rifiuta di tenere corsi di insegnamento. Infatti, sebbene essi svolgano negli Atenei italiani attivit didattica a tempo pieno, per contratto non sono obbligati a tenere corsi. Il loro rifiuto significa slittamento di corsi di insegnamento dal primo al secondo semestre e eliminazione di corsi definiti "non fondamentali", con conseguente diminuzione dell'offerta formativa, nonch incertezza per coprire corsi del secondo semestre. Il blocco della didattica si concretizzato nella maggior parte degli Atenei con il rinvio della data di inizio delle lezioni. Ma visto che la nostra Ministra fa finta di non recepire il messaggio, in molti Atenei si deciso un ulteriore blocco a lezioni gi cominciate. A Cagliari tra le Facolt pi attive risulta quella di Scienze, oltre a Lingue e Farmacia. La mozione del Consiglio di Facolta' di Scienze MM.FF.NN. del 22 settembre 2004 "ribadisce il proprio giudizio fortemente negativo sul DDL", e sintetizza i 5 punti del ddl contestati da tutti gli Atenei in agitazione: la messa in esaurimento del ruolo di ricercatore, l'abbattimento del distinguo tra tempo pieno e tempo parziale, la precariet dell'accesso alla carriera universitaria, la marginalizzazione dell'attivit di ricerca, la mancanza di un piano di investimenti. La messa in esaurimento della figura del ricercatore avr come unica conseguenza quella di prolungare il periodo di precariet di chi intende dedicarsi alla ricerca, tramite l'utilizzo di contratti stile co.co.co. Ci causer un sicuro impoverimento del sistema universitario pubblico: da una parte la previsione di un precariato lungo e dalle prospettive incerte allontaner i neo-laureati dalla carriera universitaria,; dall'altra parte, la separazione dell'attivit di ricerca da quella della didattica abbasser inevitabilmente la qualit e il livello di aggiornamento della didattica. Altro punto fondamentale l'abolizione della distinzione tra tempo pieno e tempo definito. Secondo quanto indicato nel documento, i docenti riceveranno retribuzione piena, ma potranno dedicarsi ad attivit di libera professione. Cosa voglia dire si pu immaginar-

Le ricette di donna Letizia

Universit Ricerca Universit Ricerca Universit


lo: solamente il libero professionista con qualche attivit ben avviata alle spalle intraprender la carriera universitaria, salvo poi dedicare il minimo tempo indispensabile all'universit! Futuro scenario dopo l'approvazione del ddl: una didattica di qualit inferiore sia perch scissa dalla ricerca, sia perch i docenti saranno impegnati in attivit esterne. Le poche prospettive di crescita professionale porteranno a un invecchiamento e alla mancanza di ricambio dell'ambiente universitario, mentre la stessa libert scientifica sar limitata e soggetta a condizionamenti esterni. Di fronte a tali prospettive normale e doveroso che il mondo universitario, e tutta la societ civile, si indignino e protestino. Si arrivati a un punto in cui se gli Atenei, con tutti i loro componenti, non alzano la testa, l'Universit pubblica verr definitivamente schiacciata. Il tentativo di sottoporre a controllo la ricerca, gli incentivi ai professori ad occuparsi dei propri studi professionali, l'ennesima diminuzione dei fondi sono solo la scure definitiva su un'Universit pubblica gi moribonda. Alcune associazioni studentesche di centro-destra accusano i ricercatori di agire solamente contro gli interessi e i diritti degli studenti. vero che noi siamo i pi colpiti, ancora una volta, perch siamo noi quelli che ci troveremo con pi corsi da seguire il prossimo semestre, perch siamo noi a perdere tempo. Ma probabilmente vale la pena perdere una settimana di lezione oggi per salvare quel modello di Universit che ci sta a cuore: libera, dove non solo si impara, ma si CREA sapere, e soprattutto si cresce umanamente, non come macchine programmate e imbottite di nozioni statiche. Questo modello di Universit diametralmente opposto a quella di Donna Letizia: il suo progetto l'affossamento dell'Istruzione pubblica, l'asservimento della didattica e della ricerca ai fini aziendali, la creazione di un Far West della cultura dove le Universit dovranno aumentare alle stelle le tasse degli studenti per poter sopravvivere. Un bel men ricco di sorprese quello preparato da Donna Letizia. Con un dessert eccezionale per il quale non si bada a spese: il privato, l'unico, in una situazione generalizzata di tagli, a beneficiare di 70M di finanziamenti. Buon appetito a tutti, dunque. E fate attenzione che il dessert non vi vada di traverso. Francesca Vargiu Link: -presa di posizione della CRUI (Conferenza dei Rettori delle Universit Italiane): http://www.crui.it//data/allegati/links /1235/cs_6ottobre_2004.pdf -mappa della protesta: http://protesta.di.uniroma1.it Protesta a Pisa: -Presentazione informativa sul DDL http://www.di.unipi.it/%7Ebruni/DDL -Moratti/DDL.pdf

A proposito di Mobbing
Un importante fenomeno ancora sottovalutato
Dal 19 al 21 Settembre 2004 si tenu- ribadito, se tutto mobbing, niente t analoghe sono sempre esistite nel to presso il Tanka Village a Villasimius mobbing! mondo del lavoro e delle organizzazioun importante convegno nazionale che Nell'ambito dell'Unione Europea viene ni in generale, basta pensare al nonniha avuto per oggetto uno tra i pi in genere definito come un comporta- smo nelle caserme o al bullismo nelle importanti fenomeni di disagio in ambi- mento ripetuto, senza apparenti moti- scuole. possibile distinguere due to organizzativo, ovvero il Mobbing, in vazioni, messo in atto contro un dipen- tipologie principali di mobbing, il mobtutte le sue sfumature. dente o un gruppo di essi, in grado di bing strategico ed il mobbing emozioAl tavolo dei lavori per tre gior- I relatori nale. Il primo viene messo in ni si sono infatti alternati pi di atto intenzionalmente dall'imsessanta relatori, oltre ai soliti presa con lo scopo di allontanomi illustri della psicologia itanare dall'organizzazione il perliana, stato di vitale importansonale in esubero, divenuto za il confronto, sereno e scomodo o difficilmente gesticostruttivo, con avvocati, rapbile. Il mobbing emozionale presentanti sindacali e di istituinvece si scatena tra le singole ti previdenziali, responsabili persone, in genere tra capo e aziendali. L'evento, organizzacollaboratore (bossing), ma to dal Dipartimento di anche tra colleghi (mobbing Psicologia dell'Universit degli orizzontale). Il conflitto iniziale Foto di F. Cogotti pu nascere anche da futili Studi di Cagliari, stato seguito da un vasto numero di convegnisti, determinare un rischio per la sicurezza motivi, come banali divergenze di opisoprattutto studenti e lavoratori sensi- e la salute fisica e mentale nel luogo di nione, gelosie e rivalse, differenze di bili al rischio Mobbing. lavoro. In Italia, considerate le implica- razza, religione o cultura. Tra le azioni Ma cos' il mobbing? Se ne parla zioni medico legali, si tende a valutare pi significative nei confronti della vittitanto, tantissimo e ovunque, ma la con- l'intenzionalit del mobber e a definirlo ma, apparentemente innocue e lecite, fusione sempre in agguato. Il punto come una violenza psicologica, inten- rientrano attacchi alla possibilit di di partenza stato proprio questo, cer- zionale e sistematica, consumata in comunicare, alle relazioni e all'immagicare di trovare una definizione ampia- ambiente lavorativo per almeno sei ne sociali, alla qualit delle condizioni mente condivisa che permetta di distin- mesi, con lo scopo di allontanare il e delle mansioni lavorative, in generaguere ci che mobbing da ci che mobbizzato dal processo o dal mondo le attacchi alla salute della vittima. Le non lo , in effetti come si spesso del lavoro. Di fatto forme di aggressivi- conseguenze del disagio lavorativo

Universit Ricerca Universit Ricerca Universit sono nella maggior parte dei casi irreversibili e si riflettono negativamente Lauree triennali non solo sull'individuo e sull'organizzazione ma anche e soprattutto sulla societ. Si poi riflettuto sul tema della convivenza e sull'importanza di un approccio multidisciplinare al fenomeno, costruito sull'apporto dei diversi esperti, in particolare psicologi e giuristi, nel tentativo di accertare i casi effettivi di mobbing, punire penalmente i mobber e cercare di restituire almeno in parte il benessere alle vittime. Infine sono stati presentati i risultati di diverse ricerche, effettuate in ambito nazionale e regionale, sia in contesti pubblici che privati. La realt che emerge da tali ricerche rappresenta un significativo campanello d'allarme ed invita tutti alla prevenzione, all'informazione ed al continuo monitoraggio di quello che ormai viene riconosciuto da tutte le parti come un grave sintomo di un forte disagio organizzativo, sicuramente non individuale.
Negli ultimi anni, nei quali si attuata la riforma universitaria, si molto parlato dell'equiparazione della nostra Universit a quelle Europee e della riduzione degli anni di studio per il conseguimento della laurea ma non si voluto puntare il dito, probabilmente di proposito, sulla povert dei contenuti di queste nuove lauree triennali. Gran parte dei programmi sono stati tagliati, gli esami ridotti o frammentati in una miriade di ridicoli quiz/pre-esami ed andato perso il sapere specifico nella sua globalit. Ormai non pi importante essere preparati, la sola cosa che conta il sospirato pezzo di carta, la tanto agognata pergamena che attesta che ci si laureati. Che importa se poi non si assolutamente all'altezza di ci che si stringe fra le mani? Dicendo questo non penso che si debba tornare indietro a quando gli esami erano insormontabili o a quando magari l'eccessiva severit del professore era dovuta ad

M.Elena Cani

altri motivi pi che quelli concernenti l'esame vero e proprio, ma penso che ci possa essere una decorosa via di mezzo. Non si pu prescindere dal sapere, n dalla pratica Bisogna saper fare la cose ma anche sapere perch si fanno ed essere in grado di rispondere con argomentazioni valide alle possibili critiche Forse vero che nel nostro Paese sempre stato dato troppo spazio alle nozioni teoriche ma penso che un salto cos esagerato sia davvero troppo Il rischio che stiamo correndo quello di ritrovarci , negli anni futuri, ambienti di lavoro poco qualificati. E, ai i pochi che colmeranno le eventuali lacune studiando privatamente, sar contrapposta la maggiorparte che non lo far ed andr ad aumentare quell'esercito di ignoranza (intesa proprio come "nonsapere" e non in senso dispregiativo) da cui nessuno ci potr salvare. Tutto quel che resta appellarsi alla coscienza di ognuno. M.T.

Energie alternative
Idrogeno: potenzialit e perplessit
ormai da tempo che si parla dell'idrogeno come energia alternativa a quella fornita dai combustibili fossili, ma il fatto che ancora nessuna tecnologia sia stata resa disponibile al grande pubblico ha lasciato molti dubbi su un eventuale futuro da protagonista dell'idrogeno nel mercato dell'energia. La realizzazione dei pochi prototipi di automobili a idrogeno, non seguita da una relativa importante azione di mercato ha portato alla facile conclusione che, appunto, il mercato non fosse ancora pronto ad una rivoluzione di tale portata. E infatti pare che sia proprio cos. I costi altissimi di produzione di celle a combustibile alimentate a H puro, la sua scarsa maneggiabilit (deve essere conservato a -270 gradi C), la sua elevatissima pericolosit e l'ancora relativamente basso costo del petrolio sono fattori che penalizzano oltremodo l'idea di una tecnologia che metta finalmente da parte quella inefficiente e inquinante del motore a scoppio. Tutti questi fattori lasciano pensare che l'auto a H puro sar probabilmente l'ultima cosa che riusciremo a vedere commercializzata massivamente, d'altra parte l'auto ibrida che utilizzi un motore elettrico con celle a combustione nei tratti urbani e un motore a combustione interna in quelli extraurbani praticamente una realt grazie a batterie al litio di nuova generazione. L'H ha anche altre possibili applicazioni oltre a quella automobilistica, la ricerca sta rivolgendo i propri sforzi anche verso un'altra particolare tecnologia: la Direct Methanol Fuel Cell (DMFC), per la creazione di microcelle alimentate con miscele di alcool che sono gi sulla soglia di un mercato di massa qual quello dei cellulari, palmari, computer portatili etc. La Toshiba a commercializzato un caricabatterie per cellulari del peso di 130 grammi che sta sul palmo di una mano che per generare energia usa una miscela di acqua e metanolo distribuita in cartucce da 25 centilitri. Anche la Nec e la Sony hanno gi presentato i loro prototipi di laptop alimentati a metanolo. Per quanto riguarda l'Italia invece, entro la fine dell'anno la Technofil in collaborazione col CNR dovrebbe commercializzare un caricabatterie a microcelle per telefoni cellulari a un prezzo inferiore ai 100 e che fa uso di etanolo, al posto del tossico metanolo. Dal punto di vista dell'impatto ambientale ha suscitato scalpore uno studio del California Institute of Tecnology di Pasadena che prova che se nel 2020 dovessimo utilizzare idrogeno per sostituire un terzo dei combustibili fossili ne occorrerebbero 5 miliardi di tonnellate per produrre i 12-15 terawatt annuali di fabbisogno energetico del mondo. Poich si stima che 1-3 per cento del totale verr perso nell'atmosfera a causa delle inevitabili perdite delle condotte e dei contenitori ad alta pressione, si avrebbero 150 milioni di tonnellate di H che finirebbero nell'atmosfera e combinandosi con radicali idrossidi (OH) nella stratosfera porterebbero a una notevole produzione di vapore acqueo e quindi a nubi pi fredde e durature sopra i poli che favorirebbero le reazioni che danneggiano lo strato di ozono. Queste argomentazioni dovrebbero essere tenute bene presenti per non cedere a facili entusiasmi quando si parla di idrogeno come soluzione ai problemi energetici del mondo, altres vero che non si potr continuare ancora a lungo con lo sfruttamento dei combustibili convenzionali sia per il danno che stanno producendo nell'ambiente sia perch destinati a esaurirsi in tempi non troppo lunghi.
Ernesto Puddu

Ambiente Ambiente Ambiente Ambiente Ambiente

Voglio la Fontana di Trevi


Il senso civico del turista
della stupidit. Quest'estate mentre ci godevamo qualche giorno di vacanza alla scoperta delle bellezze naturali dell'Arcipelago della Maddalena. Siamo andati ad ammirare le bellezze della famosa spiaggia di Cala nota come "Tahiti" a Caprera, dopo 40 minuti di camminata su un sentiero, rigorosamente segnalato con bottiglie, cartacce e lattine gentilmente lasciate da chi ci aveva preceduto per indicarci la corretta via, arriviamo alla caletta meta della nostra escursione. Il luogo sicuramente merita la sua

Capita spesso di leggere sul giornale, soprattutto d'estate di ignari turisti o similtali "beccati" mentre trafugano sabbia, fiori, arbusti e quant'altro da spiagge, parchi e aree protette per andare ad abbellire acquari, vasi e fioriere in qualche appartamento di citt. Niente da dire, se tale gesto non andasse in contrasto con una specifica norma regionale e soprattutto con il buon senso e la civilt che ci dovrebbero accompagnare non solo in vacanza ma anche per il resto dell'anno! Molto spesso tali gesti non sono solo frutto dell'ignoranza ma anche e soprattutto dell'arroganza e

fama per via dei colori stupendi delle acque. Peccato che l'orizzonte, delimitato dalle boe per impedire a qualche decina di yacth da diverse migliaia di euro l'uno di essere troppo invadenti, assomigli pi ad un porto turistico che ad un area marina protetta! Beh in compenso c' la spiaggia. La sabbia finissima formata da tante piccole conchigliette e frammenti di conchiglie pi grandi, oltre da diverse migliaia di cicche di sigarette bellissima. Con me concordano tutti, in particolare una famiglia di vacanzieri "terroni", che consapevoli di tale bellezza decidono di portarne Continua a lato

Workshop internazionale
Stato dellarte e prospettive delle energie rinnovabili in Europa
Una mattina importante quella del 24 Settembre 2004 in cui si svolto a Pula, presso il centro di ricerche Polaris, un workshop internazionale sulle energie rinnovabili. La finalit era di evidenziare le diverse modalit e agevolazioni, a livello europeo e locale, dell'uso di fonti rinnovabili per la produzione o risparmio di energia. I relatori istituzionali (Commissione europea, Regione, Comuni) hanno spiegato le problematiche e i tempi di attuazione di una reale politica rinnovabile in Sardegna e la sua possibilit di penetrazione nelle masse. In particolare la Regione ha presentato il PER (Piano Energetico Regionale), sottolineando l'importanza di uno sviluppo energetico locale in assenza di un serio collegamento elettrico con il resto della nazione. Gli obiettivi del PER consistono nel trovare un compromesso tra un livello di energia adeguato ad uno sviluppo industriale nel rispetto dell'ambiente. In quest'ottica le fonti rinnovabili forniscono un valido apporto. L'assessore all'industria M.C. Rau ha evidenziato che gli sforzi regionali sono principalmente rivolti al solare, inteso come impianti distribuiti al privato, in vista dell'imminente politica di compravendita energetica, in vigore dal 1 Gennaio 2005. Lieve protesta da parte del presidente dell'ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani), L. Serri, che accusa l'assenza di una direttiva regionale in materia, e che nella catena amministrativa i comuni e le giunte sono abbandonati a decisioni locali. Inoltre ha evidenziato l'anacronismo degli attuali provvedimenti (richiesta di certificato energetico per gli edifici, ad esempio), e l'emergenza di mettere a norma di sicurezza 626 il 70% (!) degli istituti scolastici sardi. L'intervento di B. Jensen, Commissione europea, ha ricordato il compromesso di Kyoto, descrivendo le manovre per un'integrazione delle energie rinnovabili in Europa. Tra i vincoli la sicurezza dell'erogazione energetica, la competitivit industriale e il rispetto dell'ambiente. Importantissima (ai fini della produzione distribuita) la necessit di quotare in borsa l'energia. Tra gli interventi pi tecnici S. Goeltz, del Fraunhofer Institute (D), ha descritto un progetto di realizzazione di uno stadio, interamente alimentato con energia fotovoltaica, finanziato dalla comunit locale attraverso l'acquisto di azioni e con la simpatica garanzia di avere un introito sui profitti calcistici. Allo stesso modo si realizzano interi condomini sui cui tetti presente la centrale di generazione. L'energia in esubero viene immessa in rete, garantendo alla comunit un introito costante, oltre al risparmio sulle bollette. L'intervento di A. Rassu, della Multiss SpA, ha chiarito i punti essenziali affinch le nuove tecnologie prevalgano sulla comune diffidenza locale: il rilascio di certificazione verde (Dir. Eur. 2002/01/CE, Energy performance in buildings), la garanzia di acquisto dell'energia da parte del gestore nazionale (GRTN), una quotazione di mercato e la garanzia di finanziamenti pubblici. A questo proposito ha scaturito notevole interesse l'intervento di P. Hartigan, della Moher Technologies (IR) il quale ha proposto un paragone tra lo Shannon e la Sardegna, come aree che dovrebbero puntare sul rinnovabile per la conformazione naturale e lo sviluppo sociale. ENEL Green Power ha fornito per una panoramica esaustiva della situazione energetica rinnovabile isolana, principalmente eolica e solare, illustrando la totale assenza di geotermia e dell'ormai saturo sfruttamento idroelettrico. Di interesse "socio-scientifico" l'esperienza dell'isola di Samsoe (DK) le cui attivit sono turismo, agricoltura, energia rinnovabile. L'isola (4300 abitanti) non usa altra fonte energetica, se non l'eolica, la solare, la biomassa, e in pi vende energia al continente grazie a immense centrali eoliche marine (fino a 240 MW). Le sessioni sono state concluse con la descrizione delle principali attivit di ricerca condotte dal CRS-4, volte al miglioramento della tecnologia dell'idrogeno, uno dei metodi pi accreditati per la conservazione dell'energia. Daniele Corona

Ambiente Ambiente Ambiente Ambiente Ambiente


un secchiello a casa per rallegrare la vita da eterno carcerato del loro pesciolino rosso! Folgorati da un incredibile voglia di senso civico, facciamo presente che tale atto contrario alla legge e al buon senso, tra 10 anni vorrei trovarci ancora la spiaggia originale e non il ricordo dopo un disastroso ripascimento. Come risposta otteniamo una raffica di insulti dagli interessati, e l'invito a lasciar vivere e goderci le vacanze senza rompere le b.... da alcuni turisti. Solo dopo la chiamata ai carabinieri e la solidariet della maggioranza dei presenti i vacanzieri-teppisti demordono dal loro barbaro tentativo, gettando il bottino tra gli arbusti. La nostra battaglia di civilt vinta solo a met! Ma noi non tolleriamo che nessuno si senta in diritto di depredare il nostro territorio solo perch in vacanza. Altrimenti l'anno prossimo mi sento in diritto di andare a Roma e prendermi la Fontana di Trevi, tanto sono in vacanza!!! Valentino Steri

Cala Coticcio

Pagina Regione

Sky-Big father
Dopo il monopolio del calcio quello del cielo
del satellite e di uno dei pochi strumenti di potere di cui ancora disponiamo: il nostro telecomando. Sky ha infatti deciso di abbandonare la codifica Seca II per quella NDS che, essendo di sua propriet, impedisce a tutti i decoder non suoi di poter ricevere i suoi canali. Per far ci stato inviato a casa di ogni abbonato un nuovo decoder munito dell'apposito modulo di decodifica, con un costo complessivo di 150 milioni di euro. Sono sorti cos due problemi: il primo l'aver reso inutili gli altri decoder "di marca", il secondo, molto pi inspiegabile, sta nella sintonizzazione limitata dei canali. Il nuovo decoder permette infatti di vedere solo un ristretto numero di canali in chiaro tra gli altri 1000 disponibili, oltre quelli del pacchetto Sky. Questa per non ha deciso solo quanti, ma anche quali canali rendere visibili, non dato sapere con quale criterio. solo possibile sintonizzarne manualmente solo altri 20, stavolta a nostra scelta. Immediate sono partite le proteste da parte delle associazioni di consumatori e dei produttori di decoder. Le prime lamentano la violazione della delibera dell'Autorit sulle Telecomunicazioni sul decoder unico, risalente al 2000 e mirante a dirimere il problema allora sorto tra Tele+ e Stream che utilizzavano due sistemi di codifica diversi (Seca e Irdeto). Questo fa s che i proprietari di decoder tecnologicamente avanzati, che costano centinaia di euro (come quelli dotati di hard-disk che consente la registrazione dei programmi, e in grado di controllare il motore che orienta la parabola), dovranno utilizzare in aggiunta quello di Sky quando questa bloccher le trasmissioni in modalit Seca, il primo gennaio 2005. Anche chi ha acquistato il decoder per il digitale terrestre (ricordate? Quello che ha rivoluzionato le nostre vite!) si trover a dover gestire due sistemi, due telecomandi e quant'altro. I produttori di decoder, dal canto loro, parlano di un "abuso di posizione dominante" e "un impedimento della libera scelta dei consumatori i quali, una volta ricevuto il 'regalo' di Sky, non potranno pi vedere una vastissima serie di canali, a pagamento e non, salvo decidano di dotarsi di due diversi impianti, due diversi telecomandi, due diversi sistemi di sintonizzazione, due prese scart, diversi metri di cavi, e in certi casi addirittura di due parabole". Di fatto tutti gli altri decoder sono messi fuori dal mercato. Mentre su questo fronte la difesa di Sky comprensibile in quanto pare che il nuovo sistema sia in aggirabile dai pirati dell'etere (anche se alcuni forum in internet smentiscono), non si capisce cosa abbia spinto l'emittente a decidere per noi quanti e quali canali guardare. E pensare che l'NDS consente la codifica di 4000 segnali invece dei 1000 del vecchio Goldbox. In un solo colpo sono stati oscurati tutti i canali stranieri, tra cui Al Arabiya e Al Jazeera seguitissimi dai tanti immigrati nel nostro paese, tanti canali tematici, tv regionali ed altre emittenti alternative. A queste si sommano tutti i canali radiofonici, persino Radio Vaticano che si sente anche nei citofoni ha dovuto soccombere sotto la scure di Murdoch. Dopo le proteste Sky si adoperata per portare a 300 (da novembre) i canali sintonizzabili sul decoder, ma ancora non si capisce per quale motivo non si possano vedere tutti i canali a disposizione. Visto che il problema non tecnico si tratta solo di una limitazione della libert dell'utente di scegliere di vedere altro. Che lo scopo per il quale abbiamo tanto voluto la legge Gasparri! Carlo Gaddari

Attualit Attualit Attualit Attualit Attualit


Una legge manichea, da distruggere o da cambiare?
Dopo il superamento delle firme necessarie per il referendum un problema reale si pone
Una legge che, come era scontato che fosse, fa tanto discutere, questa sulla fecondazione assistita. Premessa la mia forte vocazione alla laicit, non ho mai visto come nemici coloro che, in nome di un credo interiore, religioso o meno, spingono alle estreme conclusioni l'incertezza scientifica sul momento in cui inizia la vita. Mi hanno sempre preoccupato per le incursioni che fa, talora, qualche gruppo pi in mala fede di altri, nell'ordinamento dello stato, che bene si mantenga sempre laico, onde evitare derive simil-islamiche. Veniamo al dunque per brevit: una legge nel far west riproduttivo, come stata definita da molti addetti ai lavori la situazione precedente, era necessaria. Ma gli errori, anzi gli obbrobri dell'opera legislativa di questa maggioranza sono enormi. Per brevit ne cito alcuni: la donna che inizia la fecondazione artificiale e poi cambia idea per qualsiasi motivo non pu rifiutare che le venga impiantato l'embrione, costringendo il medico a compiere un atto contro la costituzione, vista l'inviolabilit della persona (pensate che non possiamo costringere nessuno nemmeno a fare il test dell'AIDS!!!). Alla donna non resta che ricorrere all'interruzione di gravidanza, un'assurdit che costa, alla paziente, al medico, alla societ (economicamente). La legge impedisce anche il ricorso alle tecniche di fecondazione assistita alle coppie non sterili in cui uno dei due sia affetto da malattie importanti e trasmissibili. D'altronde anche molte donne di centrodestra sono concordi nel definire sbagliata la legge (S. Prestigiacomo, ministro Pari Opportunit). Dispiace modificare le leggi a colpi di referendum, e cassarle del tutto pure, ma questa volta non sembra ci sia altra scelta. Contrari sono i medici ('non esiste paese al mondo, nemmeno totalitario, con una legge cos' - 'nella legge ci sono tanti limiti ingiusti e poi non c' scritto che a maneggiare le provette devono essere solo i laureati' - 'non si possono usare gli embrioni per sperimentazione, ma vanno tutti mandati in un centro unico', dove si sperimenter!!! E se una madre vuole tenersi il suo embrione che ha fatto congelare in passato non pu, scusate, ma quella non vita allo stesso modo?). Questa legge pessima perch costringe ad emigrare per aggirarla, all'estero si pu, persino la Spagna, molto pi cattolica di noi ha una legge migliore. Gi i cattolici: la legge non l'hanno fatta loro, ma una maggioranza che ha voluto a tutti i costi, anche irragionevolmente, accattivarsi la loro simpatia, non detto che ci siano riusciti, ma hanno messo in discussione un principio sacrosanto, la laicit dello stato, che gli italiani gi in passato hanno salvato con il referendum. Marco Pistis

Limba de Mesania o Limba Sarda Unificada?


Conferenza-dibattito a Macomer
caratteristiche del centro storico di Macomer, che ha voluto far rivivere aspetti importanti della cultura e delle usanze locali, coinvolgendo i quartieri pi antichi della citt con l'apertura al pubblico dei laboratori artigianali e l'organizzazione di mostre, spettacoli folk e giochi tradizionali. Limba de mesania o limba sarda unificada, questo l'intricato dilemma che stato sviscerato all'interno del salone Castagna in tre ore dense di interventi e considerazioni, durante le quali il coinvolgimento da parte dei presenti si dimostrato forte e curioso nonostante la stanchezza. L'apertura dell'incontro stata affidata al sindaco di Macomer, Marco Mura, al quale seguito l'intervento di Antonio Alberto Frau, presidente della Consulta comunale per la lingua e la cultura dei sardi, che ha coordinato le relazioni degli ospiti guidando lo svolgimento del dibattito. Numerosissimi i contributi. Sono intervenuti infatti Giuseppe Corongiu, giornalista e direttore de L'argomento lingua sarda non mai saturo di proposte e di osservazioni ma continua a generare tra gli esperti e gli amanti del settore il desiderio di creare occasioni di incontro, capaci di agevolare lo scambio e il dialogo aperto sulle questioni relative all'uso del sardo ed al suo concreto recupero, specialmente in riferimento ad un utilizzo di esso nell'ambito della pubblica amministrazione. Sabato 18 settembre si tenuta a Macomer un'interessante e movimentata conferenza-dibattito, organizzata dalle autorit comunali in collaborazione con la Consulta locale per la lingua e la cultura sarda, che ha coinvolto un numero nutrito di persone, provenienti anche dai paesi limitrofi, ed ha vivacizzato intellettualmente la cittadina del Marghine grazie anche alla presenza di personalit colte, strenue sostenitrici del nostro patrimonio linguistico. L'evento stato pensato a coronamento di una manifestazione dal titolo "Sas sette carrelas", svoltasi nei giorni 11, 12 e 13 settembre nelle vie su Sotziu Limba Sarda, Eduardo Blasco Ferrer, docente di linguistica presso l'Universit di Cagliari, Michele Pinna, presidente dell'associazione culturale Camillo Bellieni, Francesco Cheratzu, editore, Mario Puddu, autore de su Ditzionariu de sa limba e de sa cultura sarda e Gonario Francesco Sedda, studioso di lingua sarda. Il problema della politica linguistica da adottare per supportare e difendere la dignit del sardo non facile da risolversi. Le proposte e le idee sono tante e spesso particolarmente soggettive, i metodi capaci di sostenerle difficili da attuarsi. Il modello proposto dalla Lingua Sarda Unificata prevede l'utilizzo di uno standard che contenga in s elementi di tutte le parlate locali, creando quindi una sorta di sopralinguaggio capace di essere parlato e compreso da chiunque senza generare particolarismi. L'esito di questa proposta si per rivelato non soddisfacente in quanto incapace di garantire appieno la preservazione delle

Cultura Cultura Cultura Cultura Cultura Cultura


varianti locali e del loro grande valore. Inoltre la Lsu si dimostra poco apprezzata e stimata da chi non ha mai smesso di parlare il sardo, quello appreso sin dall'infanzia, che non si disposti a barattare facilmente a favore di una lingua standard, studiata a tavolino e quindi innaturale. L'idea di sa Limba de Mesania nasce proprio in alternativa alla Lsu, suggerendo di scegliere come lingua standard la parlata di una zona particolare della Sardegna, dove il logudorese e il campidanese si incontrano e si sposano in una miscela naturale, non artificiosa, frutto di anni di normalizzazione data dall'uso stesso di tale lingua. Si tratta della parlata propria dei paesi del Mandrolisai e di quelli vicini, definita zona di mezzo, Mesania, proprio per questa sua centralit geografica e vicinanza ad entrambe le macrovarianti del sardo. Il dibattito scaturito durante la conferenza non ha voluto porsi in modo giudicante nei confronti di queste due proposte, stabilendo in modo perentorio quale sia pi opportuno sostenere, ma ha ribadito dei punti importanti sui quali stato facile trovarsi d'accordo. Primo tra tutti la necessit di parlare il sardo rivalutandone l'uso anche in contesti definiti formali, alti, come quelli previsti dalla Pubblica Amministrazione. Si molto discusso poi riguardo alla possibilit concreta di inserire il sardo all'interno della didattica scolastica applicando quanto previsto dalla L.R. 26, in modo tale da favorire l'apprendimento da parte dei bambini della parlata del proprio paese, con ogni sua coloritura. L'insegnamento infatti uno dei metodi pi efficaci per poter salvaguardare la lingua sarda, promuoverla e trasmetterla alle generazioni dei futuri adulti parlanti. La scelta di uno standard linguistico sar solo il passo successivo, il completamento di un percorso durante il quale ciascuno avr preso coscienza di quella che la sua lingua d'origine e n sar divenuto completamente padrone. Anche l'editoria in lingua sarda un settore che deve essere fortemente sostenuto, perch capace di contribuire fortemente a questo tipo di politica, diffondendo testi di autori sardi scritti in limba ed educando quindi ad un lettura diversa e culturalmente necessaria. L'importanza di organizzare incontri e dibattiti sulla lingua sarda quella di confrontarsi e di far circolare idee nuove ed informazioni, educando e lasciandoci educare per poter contribuire ad un recupero sincero della nostra cultura. Macomer non voluta restare indietro e si dimostrata sensibile a questo progetto, invitandoci ad un incontro arricchente e stimolante che speriamo non rimanga un caso isolato ma abbia un seguito nei prossimi anni.
Elisabeth Ledda

Pagina Regione

10

GOOGLE
Il miglior amico dellinternauta
Quando si viaggia nel mondo reale si usano strumenti per orientarsi, come cartine, stradari, la vecchietta all'angolo di strada (che sa sempre tutto e ti manda all'altra parte). Per orientarsi all'interno della grande rete si usano i motori di ricerricordiamo sono molto comuni probabilmente una ricerca normale ci dar troppi risultati, quindi mettiamo la frase precisa tra virgolette. In questo modo google cercher la frase precisa e non le singole parole. La "ricerca avanzata" offre altre opzioni, per esempio eliminare alcune parole chiave dalla ricerca (se cercate la canzone "superman" meglio che eliminiate le parole marvel, o comics), o selezionare la lingua. Google per non cerca solo pagine, infatti si pu impostare una ricerca di sole immagini, o una ricerca tra i messaggi dei newsgroup, una fonte di informazioni davvero precisa. Se per esempio volete sapere se il lettore mp3 di marca sconosciuta, che volete prendere, nasconde delle insidie, potete fare una ricerca sui gruppi indicando marca e modello e potrete leggere cosa dice chi l'ha provato prima di voi, soprattutto in quei messaggi con un numero alto di risposte. Un'altra opzione interessante, ma da usare cum grano salis sono gli "strumenti per le lingue", ovvero dei traduttori pi o meno universali, che accettano singole parole, brani o indirizzi di pagine. Pu essere d'aiuto per avere un'idea generale, ma, essendo uno strumento automatico che traduce le parole senza preoccuparsi del contesto, spesso semplicistica e ridicola. In conclusione quando avete problemi col computer, quando volete acquistare qualcosa di cui non sapete molto, quando avete un dubbio su un argomento che non trovereste nell'enciclopedia (ad esempio come si chiama il bassista di un gruppo semisconosciuto) o che trovereste ma buttandola gi dallo scaffale pi alto, usate google! Angela Loi

ca. Ne esistono tanti, pi o meno completi, io vi parler di Google (www.google.it) perch quello che uso e perch ha un'interfaccia semplice e leggera, cos che viene caricata all'istante anche dai modem pi lenti, ma grossomodo quello che vale per google vale anche per gli altri. Fare una ricerca precisa pu far risparmiare molto tempo e fatica, per questo si possono usare vari trucchi. Poniamo per esempio di voler cercare il titolo di una canzone che abbiamo sentito alla radio e di cui ci ricordiamo il ritornello. Se le parole che

INTERNET

Rubriche Rubriche Rubriche Rubriche Rubriche

Fahrenheit 9/11
Quando un documentario batte le opere di finzione...
vita economica e i rapporti d'affari (pi o meno diretti, pi o meno volutamente occultati) della famiglia dell'attuale presidente con un'altra potente famiglia, ovvero quella saudita dei Bin Laden, continuando a porre la domanda a cui tuttora non stat data una risposta sul come mai, all'indomani della tragedia dell'11 settembre 2001, fu favorita la fuoriuscita dagli Stati Uniti dei familiari di Osama Bin Laden (!!!) e prosegue con l'attacco all'Afghanistan e all'Iraq. Nella parte dedicata al conflitto che ha portato alla caduta del regime di Saddam Hussein il documentario perde parte della sua vena grottesca, sottolineata dalle immagini dei militari che attaccano ascoltando musica rock, indagando maggiormente sul dolore causato dall'inutile conflitto mostrando i feriti e i morti, che fossero bambini e adulti irakeni o miltari americani, mostrando lo strazio delle madri dei soldati morti sul campo di battaglia. Un film da vedere per capire quanto sempre pi raro che un film documentario riesca vincere un festival come quello di Cannes (l'ultima volta fu se non sbaglio negli anni 60) eppure Michael Moore riesce a bissare l'impresa del premio Oscar con "Bowling a Columbine" (documento sulla facile diffusione delle armi negli Stati Unita prendendo spunto dalla tragedia della scuola di Columbine) conquistando la Palma d'Oro con Fahrenheit 9/11, film che indaga sull'amministrazione Bush, partendo dalla controversa vittoria elettorale sino alla guerra in Iraq. E' quasi inutile sottolineare che il protagonista indiscusso sia proprio George W. Bush che, con sapiente utilizzo del montaggio, viene spesso catturato in pose espressioni grottesche. Il film inizia denunciando le irregolarit e i brogli elettorali che hanno portato, nel 2000, all'insediamento di Bush alla Casa Bianca, per poi fare un passo indietro ed analizzare, minuziosamente e con dovizia di particolari, la

CINEMA

poco sia stato fatto per evitare la tragedia della Twin Towers e quanto inutili siano stati i due conflitti che hanno maggiormente amplificato lo stato di instabilit del Mondo Odierno. Massimiliano Perria

11

Lanima rock delliglesiente si fonde con le radici del reggae, trasformandolo in reggaen roll
Intervista ad Andrea Guidotti, percussionista del gruppo. Il progetto part nel 1999 da un gruppo amici di Carbonia. Le influenze degli strumentisti della band sono tra le pi disparate, tutte accomunate per dall'anima rock blues degli anni '70 come i Led Zeppelin, Eric Clapton e i Deep Purple; anche la fusion dei Weather Report e il progressive dei Banco del Mutuo Soccorso anno contribuito alla loro formazione musicale. "Inizialmente l'unione delle nostre idee avrebbe dovuto far nascere un gruppo roots-reggae (sullo stile cio dei primi artisti della scena giamaicana, ndr), almeno nelle fantasie del primo cantante!!" afferma Andrea Guidotti, percussionista della complesso dalla suo formazione. Nell'Aprile del 2000 quando entra a far parte stabilmente dell'organico,

Zac Mc Crack & the alien mad banders

MUSICA

La band
per esigenze di suono, il chitarrista e cantante Francesco Peddoni la formazione subisce una prima e fondamentale mutazione. << Di colpo avvenne la vera svolta del gruppo: iniziammo a suonare i nostri pezzi eseguendoli nello stile che pi amiamo (il rock, ndr) e fondendolo con la nosta matrice rock anche nella scelta degli accordi e delle scale.>> Da quel momento la formazione costituita da Emiliano "billo" Billai al basso, Matteo Collu alla chitarra solista, Andrea "guido" Guidotti alle per-

Rubriche Rubriche Rubriche Rubriche Rubriche


cussioni, Emiliano Sanna alla batteria e Francesco Peddoni alla chitarra ritmica e voce solista. I testi dei Zack Mc Crack, sia in inglese che in italiano, passano dal "politicamente impegnato" all'introspezione, anche se : "Non siamo un gruppo che fa musica politica anche se ovviamente ci sono numerose canzoni che condannano l'attuale concezione della ricchezza, come il mito di babilonia per esempio, e la divisione del mondo in quartieri alti e bassi." Per quanto concerne le prime esibizioni, il gruppo parte da un lungo lavoro in sala prove con l'intenzione di portare dal vivo solo la propria musica anche se, di tanto in tanto, compiono piccole apparizioni nelle rassegne ("Sottosuoni" e "rassegna" al FBI nel 2003), testando l'effetto del complesso su pubblico. "Attualmente siamo in sala di incisione per una demo autoprodotta il cui titolo ancora da decidersi: sar composto da "almost africa", "Bruno Martino", "turnin' around", "l'oro di Babilonia", "do you feel all right?", quest'ultima gi pubblicata nella compilation "Donkey Shouts" prodotta dall'Associazione studentesca "Don Chisciotte" di Cagliari.>> Quest'estate hanno suonato due volte al Calipso, <<la seconda delle quali con i "Loska famiglia" di Torino>>, a Carbonia e al festival di Ortueri. Andrea Guidotti "Il 15 Ottobre suoneremo alla rassegna "Millennium music "nel locale Capo Horn"(il 14 suoner alla rassegna con i Kolokintas, ndr) Alcuni gruppi locali vengono prodotti da case discografiche del nord e centro Italia. Cosa pensi della scena musicale isolana? "... un luogo comune dire quanto sia difficile per un gruppo che si prefigge degli obiettivi seri riuscire a fare della propria musica una professione in un ambiente (la scena cagliaritana, ndr) come quello isolano in cui non mancano n abili strumentisti n persone e gruppi dalle idee originali ed innovative, purtroppo questa situazione voluta anche da chi della musica ha fatto il suo bussiness e non offre la possibilit agli artisti di avere il riscontro sia pratico sia economico che in realt meriterebbero, quindi ci si trova a lavorare in un ambiente difficile con persone poco affidabili e si finisce a dover fare i soliti concertini sottopagati senza avere la reale possibilit di essere "scoperti" e/o prodotti. Simone Arca

12

Siete interessati a promuovere la cultura sarda e a difendere i diritti violati degli studenti? LAssociazione Jan Palach vi aspetta. Contattateci al numero 070 675 86 41 ogni gioved dalle h 21.00 alle 23.00. www.janpalach.it

Registrazione Tribunale di Cagliari n 8 del 27-01-1995 a cura dellAssociazione Studentesca Jan Palach Iscritto alla Camera di Commercio di Cagliari realizzato con il patrocinio dellERSU e dellUniversit degli studi di Cagliari Marco Pistis, Raimondo Schiavone Direttore Responsabile Andrea Lobina

Oltre ai soliti posti d ora in poi potrete trovare Graffiti anche presso :

Condirettore Giovanni Cristian Melis Redazione Valentino Acca, Simone Arca, Maria Elena Cani, Gian Franco Cadau, Gaudia Carta, Daniele Corona, Andrea Deiana, Alessia Floris, Francesco Floris, Carlo Gaddari, Elisabeth Ledda, Angela Loi, Luigi Lorrai, Marco Mancosu, Carla Murru, Sandra Olianas, Massimiliano Perria, Antonio Pilia, Gian Luigi Piras, Ernesto Puddu, Luca Sida, Valentino Steri, Manuela Tegas, Mariangela Trogu, Francesca Vargiu Vignette e foto Carla Murru, Andrea Deiana Sede Legale Via Giotto, 42a - Tel. 070.530.899 Sede redazione Palazzo delle Scienze c/o Associazione Jan Palach E-mail: redazione@janpalach.it Stampa Copygraphic Snc -Via Sardegna, 41 - Assemini

- Libreria Cuec, P .zza DArmi - Utet medica, Via S. Margherita - Sarda Computing, Viale Monastir - Il Merlo, Via Porto Scalas - Eurocopy, Via Carbonazzi - Monreale Video, Via Socrate, (Pirri)

Vuoi dire la tua su avvenimenti riguardanti la vita universitaria?

Utilizza il nostro il giornale


Lettere di lamentela, proteste, ma anche consigli per vivere pi agevolmente allinterno del mondo universitario Questo ed altro su Graffiti Fai sentire la tua voce, Graffiti te ne d la possibilit

Ass. Jan Palach


C/o P .zzo delle Scienze
e-mail: redazione@janpalach.it

www.janpalach.it

You might also like