Professional Documents
Culture Documents
Settembre
Numero
2009
5
Una alternativa
alla guerra
dei prezzi pag. 2
Un’oasi verde
tra le mura
di Ferrara pag. 4
Quando il caffè
è questione
di famiglia pag. 8
Da Morasengo
alla conquista
del Giappone pag. 10
QC&I al Sana:
tutte le iniziative pag. 14
settembre 2009 2
Qualità reale:
l’alternativa alla guerra dei prezzi
Editoriale
Da Morasengo pag. 10
alla conquista del Giappone
Se l’innovazione pag. 12
arriva dal passato
“Mi sento un privilegiato”. “Quel che produciamo si vende qui, non senza fatica.
Giovanni Dalle Molle te lo dice serenamente, mentre ti Perché all’aspetto commerciale anteponiamo quello
accompagna a passeggio tra siepi e alberi da frutto, in culturale. Si trova quel che la campagna produce,
un posto che vive di una sua antica e profonda magia. rispettando la stagionalità dei prodotti. E a volte la
Pochi lo conoscono, tra i ferraresi e soprattutto tra i gente si lamenta. Anche perché il biologico sconta
turisti che arrivano da mezzo mondo, anche se si trova comunque un problema estetico. La frutta non è mai
a pochi metri da Palazzo dei Diamanti. Basta superare perfetta, le carote non sono mai belle dritte come vor-
piazza Ariostea, infilarsi tra le stradine del quartiere e rebbe un cliente tanto attento alla perfezione quanto
raggiungere le mura. Incastonati tra la vecchia Certosa lontano dalla consapevolezza dei bisogni veramente
e il cimitero monumentale, ecco gli orti miracolosa- fondamentali”.
mente salvatisi a secoli di sviluppo edilizio.
Nel Quattrocento li coltivavano i monaci cistercensi, Perché non è più abituato a riflettere sul cibo,
dagli anni Ottanta sono diventati un’oasi di natura in anche se magari al supermercato cerca il prodot-
città, una delle poche in cui sia lecito affermare con ri- to biologico...
gorosa certezza che non è mai entrato un prodotto “Il rapporto con i cittadini è complesso. La vita oggi è
chimico. complessa. È che noi siamo accecati dai bisogni quoti-
Oggi ospitano tre realtà profondamente legate tra diani, e da un modello di acquisti trainato dalla pub-
loro: un’associazione steineriana che propone corsi blicità. Le persone sono molto disconnesse, sono capaci
estivi per ragazzi e incontri culturali; un punto vendita di chiedere la zucca in luglio o le fragole a gennaio,
dei prodotti; l’azienda biologica di Giovanni Dalle semplicemente perché al supermercato le trovano e
Molle. Ci si addentra nella rete di sentieri e la città d’in- non capiscono come mai io non le abbia in azienda!
canto scompare, sostituita da campi di ortaggi, alberi Sembra assurdo ma è così”.
da frutto, siepi, fiori su cui banchettano sciami di api.
Lui ci è arrivato da qualche anno, raccogliendo Bisogna imparare a capirsi.
un’eredità importante con tutta la passione maturata a “Serve un processo lento, di acquisizione di conoscen-
Ro Ferrarese, dove la casa madre Biopastoreria è da za, quasi di amicizia. Il cliente che arriva qui deve sen-
tempo un gioiello dell’agricoltura biologica italiana. tirsi in un luogo amico, deve capire che il valore com-
5 settembre 2009
merciale è certo importante ma non così pressante Ferrarese, offre un panorama molto diverso. Ma il per-
come può essere in un negozio. E deve riscoprire un corso che abbiamo fatto è per molti aspetti simile: sono
rapporto più equilibrato con i consumi e con l’alimen- l’unico agricoltore biologico della zona, quello che
tazione, partendo dalla consapevolezza che le persone piantava gli alberi quando gli altri li toglievano o che
in realtà hanno bisogno di poche cose semplici. Ecco veniva deriso perché mi ostinavo a utilizzare la zappa.
che un luogo come i nostri orti può essere importante Certo la campagna è più produttiva di quanto non
anche per il senso di tranquillità che riesce a trasmet- possa essere un orto di città, eppure a forza di piantare
tere e che aiuta a riflettere sui nostri modelli di con- siepi, alberi, bosco anche lì sta creandosi un’atmosfera
sumo”. nuova. Rischiamo di non pensarci più: non basta eli-
minare la chimica, per fare biologico bisogna tornare a
È vero che la terra guarisce? piantare siepi. Tornare a mettere le mani nella terra,
“Direi meglio: la terra ti libera, ti purifica, torni a casa per riscoprire una dimensione imprescindibile dell’agri-
e ti senti diverso. In questi anni alla nostra azienda si coltore”.
stanno avvicinando numerose persone che per loro
motivazioni personali sentono l’esigenza di riscoprire Se i ferraresi vi scoprono, sarete presi d’assalto!
un rapporto con la terra. “Purtroppo non è mai stata fatta una presentazione
Non sono agricoltori, ma studenti o lavoratori che mi degna, anche dal punto di vista delle valenze storiche,
chiedono di venire un paio di ore a lavorare. È una di un’area come questa. Ferrara è una città che vive
grande lezione: se hai il coraggio di mettere le mani una sua bellezza rinascimentale discreta, dai ritmi
nella terra, vedi anche crescere il frutto del tuo lavoro. placidi, al punto che questo luogo molti hanno iniziato
Poi ci sono altre persone che frequentano l’azienda e a conoscerlo solo da qualche anno, quando è stata
che hanno intrapreso percorsi di recupero da disagi costruita la pista ciclabile lungo le mura.
lievi”. Adesso i ferraresi che passano ne rimangono colpiti e si
fermano a scoprirlo. Di una cosa sono convinto: se il
Però c’è terra e terra... palazzo dei Diamanti è conosciuto da tutti, non capi-
“Questa è un caso unico, come situazione e come sce- sco perché questo diamante verde non possa diventare
nario. La mia azienda agricola principale, a Ro altrettanto celebre”.
TERRAVIVABIO.BLOGSPOT.COM
settembre 2009 6
Innovazione continua
per non smettere di crescere
“Si cercano le nicchie di mercato – racconta Claudio mento della sua durata. Ma anche le scelte inconsuete
Fantolino – e si dedicano tempo ed energie a una forte che caratterizzano tanto il packaging aziendale quan-
innovazione di prodotto. Non appena quella nicchia dà to il contenuto.
buoni risultati, arrivano i grossi gruppi ad aggredirla e “Siamo stati i primi, a livello europeo, a utilizzare sia il
bisogna spostarsi altrove, pena la scomparsa. È fati- bag in box che il tetra pack per confezionare gli ovo-
coso, ma ti tiene sempre in allenamento”. prodotti freschi. Lo scorso anno abbiamo avviato la
Per sopravvivere, quando si è piccoli, bisogna esser produzione dell’unico gelato artigianale tutto biologi-
veloci. Non è una regola assoluta, ma di solito funziona co e tutto senza glutine, presente sul mercato italiano,
proprio così. Capita così che un’azienda chiamata dopo aver lanciato negli anni ‘90 una linea di salse ita-
Tuttovo, a vent’anni di distanza dalla sua nascita deci- liane biologiche e senza glutine che credo sia unica nel
da di abbandonare definitivamente gli ovoprodotti mondo per ricchezza di gusti e per qualità”.
freschi per andare alla ricerca di nuovi settori.
Competenze e tecnologie si conservano, anche perché Parola difficile e delicata, “qualità”. Voi come la
in casa si sono accumulati negli anni ben sei brevetti traducete in pratica nella vita aziendale?
italiani ed europei, ma l’utilizzo finale cambia: salse e “Facciamo il ragionamento inverso. Sa cosa finisce per
gelato, biologici e senza glutine, una sessantina di re- rovinare tante aziende? La sindrome “top-down”, vale
ferenze che continuano a garantire all’azienda a dire quel meccanismo perverso per cui tutti partono
piemontese trend di crescita superiori al dieci per cento con prodotti dalle caratteristiche più o meno ottimali
annuo pur avendo rinunciato all’originale mercato dei per poi ritrovarsi, nell’arco di poco tempo, ad effet-
semilavorati per l’industria alimentare. tuare le famose ottimizzazioni dei costi. Che si tra-
Quel che non si è perso, è un forte rapporto con il ter- ducono nella maggior parte dei casi a semplici tagli alla
ritorio e il desiderio di cercare sempre nuove soluzioni. qualità delle materie prime utilizzate, a vantaggio di
Lo ricordano l’Oscar per il prodotto più innovativo prezzi più competitivi.
ottenuto al salone internazionale Cibus di Parma nel Per evitare di cadere nella trappola bisogna rimanere
1991, la certificazione CE per la lavorazione delle uova fedeli alla qualità merceologica reale, prima ricercata
ottenuta ancora all’inizio degli anni ‘90, i brevetti per in azienda e poi offerta al mercato. Senza nulla
la pastorizzazione “delicata” dell’uovo e il prolunga- togliere all’approccio rigoroso nei confronti del bio-
7 settembre 2009
logico e del senza glutine, e senza trascurare gli aspet- no quanto il pubblico sia attento a questi aspetti e
ti tecnologici legati al processo produttivo, alla fine è il pronto a condividere giudizi, interrogativi, riflessioni”.
gusto a vincere”.
Oggi è già possibile elaborare un disciplinare pri-
Anche chi opera in settori di alta qualità o di nic- vato a maggiore garanzia del consumatore.
chia ha però il problema di saper raccontare ai Potrebbe essere la strada giusta per dare risposte
consumatori le peculiarità di un prodotto. E a questa esigenza?
senza grandi investimenti i mass-media riman- “Si, a patto di non voler riproporre progetti privi di un
gono difficilmente abbordabili. Che si fa? ritorno commerciale tangibile. Il problema non sta
“Credo innanzitutto che spiegare correttamente e fino tanto nel creare l’ennesimo marchio di qualità, quanto
in fondo i prodotti al consumatore non sia più una nel riuscire poi a farlo affermare e riconoscere sul mer-
semplice tecnica di marketing, ma diventi consu- cato perché non resti lettera morta. In realtà, per
stanziale al prodotto stesso, oserei dire un elemento aumentare il numero di prodotti di qualità riconosciu-
caratterizzante al pari della materia prima o del packa- ta e accessibili al pubblico credo occorra pensare a
ging. Alla fin fine, se ci chiediamo cosa interessi nuove piattaforme distributive nazionali ed inter-
davvero il consumatore, vediamo che le risposte sono nazionali.
sempre le stesse: che il prodotto sia buono, che sia Assemblando sapientemente merceologie, servizi e
sano, che sia etico e soprattutto che sia trasparente. È comunicazione tra aziende che condividono una stessa
bene evidenziare che si tratta di categorie tutt’altro filosofia, si potrebbe ottenere quella massa critica ne-
che coincidenti, e qui il biologico è davvero in grado di cessaria a sostenere gli investimenti. D’altronde un
operare una sintesi efficace, cosa quasi impossibile al nuovo rapporto con i consumatori richiede nuove
cibo convenzionale e soprattutto a quello prodotto dai forme di contatto, pensiamo solo alla catena corta o
grandi gruppi multinazionali. Si tratta come sempre di alle materie prime a chilometri zero. Se la commercia-
comunicare tutto questo al consumatore, e di offrirgli lizzazione dei prodotti deve basarsi – come noi credia-
soluzioni al passo con la tecnologia che gli consentano mo – su un rapporto più maturo con i clienti, sull’offer-
di verificare le informazioni presentate da un’azienda. ta anche di sapienza e conoscenza, è finito il tempo
Internet o i vari social network emergenti già dimostra- delle deleghe in bianco ai distributori”.
WWW.TUTTOVO.COM
settembre 2009 8
Quando il caffe’
è una questione di famiglia
Via Verdi è una di quelle strade in cui senti battere il indiani Kogee rappresentano una delle poche culture
cuore di una città. A pochi passi dalla Basilica di che ancora sono riuscite a mantenere intatte le loro
Sant’Andrea – il capolavoro rinascimentale di Leon tradizioni.
Battista Alberti che ospita al suo interno la cappella
funeraria di Andrea Mantegna – una sobria vetrina e “Una scelta – racconta Raffaella Salomoni – che è stata
trenta metri quadrati di negozio rappresentano da fatta proprio in funzione della continua ricerca della
cinquant’anni per i mantovani il punto di sosta obbli- qualità che caratterizza la nostra filosofia. E questo
gato quando si vuol bere un espresso di qualità. perché siamo convinti che sia l’unico aspetto che nel
Ma sono anche l’ideale biglietto da visita per pre- tempo è in grado di creare e conservare la fiducia del
sentare ai possibili clienti la storia e la tradizione di una consumatore verso un prodotto”.
torrefazione che sulla scelta attenta delle materie
prime, sull’innovazione tecnologica e sulla coerenza di Parola magica, e mai pienamente definibile. Cosa
comportamenti ha costruito un’avventura imprendito- c’è, per voi, dietro la qualità?
riale capace di traghettarla senza scossoni dall’origi- “Innanzitutto una profonda ricerca delle materie
naria dimensione artigianale all’odierna fisionomia indu- prime nei paesi d’origine, per avere quelle specifiche
striale. tecniche fondamentali a un prodotto di fascia alta. Per
Gli ingredienti di base, nella una vasta gamma di mi- fare un esempio il caffè mild, che è quello che noi trat-
scele e di prodotti di base, sono sempre gli stessi: caffè tiamo, è un prodotto un poco più dolce della qualità
Gourmet, dolci e aromatici, scelti tra il Centro America, arabica da cui deriva, altamente digeribile e con in
il Brasile e l’Asia con una rigorosa selezione dei forni- aggiunta un ph di acidità più basso. Tre caratteristiche
tori. Arabica lavati o naturali, caffè Indiani, e poi un fondamentali per un caffè.
lungo elenco di te’, cioccolate, orzo che accompagnano A questo tentiamo di aggiungere una accurata ricerca
e completano l’attività dei maestri torrefatori. nel packaging, perché siamo convinti dell’importanza
Negli ultimi dieci anni, l’impegno si è esteso anche al di far percepire la qualità del prodotto anche attraver-
settore biologico, con una linea che utilizza caffè so un adeguato confezionamento. Se il consumatore è
organico proveniente da piccoli coltivatori locali della abituato a comprare al supermercato il caffè sottovuo-
sierra Nevada di Santa Marta, una regione della to, noi proponiamo da sempre un prodotto in atmo-
Colombia tra i 1200 e i 2000 metri di altitudine dove gli sfera modificata, adesso anche confezionato in carta
9 settembre 2009
Caffè Salomoni: dal 1959 un angolo irrinunciabile di Mantova
riciclata. E non è differenza da poco, se si è in grado di Quanto pesa oggi il biologico nel vostro percorso
prescindere dal solo prezzo nella scelta”. aziendale?
“È un mercato molto in crescita, e che ci sta premian-
Sempre che il consumatore sia in grado di com- do. Negli ultimi 4 anni abbiamo sviluppato una grossa
prenderla. fetta di mercato, stringendo accordi con diversi com-
“È chiaro che cerchiamo di raggiungere un consuma- mercializzatori importanti, e allo stato attuale più del
tore attento, che rispetti la qualità e abbia quel livello 50 per cento della nostra produzione è biologica. Per
medio di cultura che consente di capire la differenza una azienda che proviene dal convenzionale credo sia
tra due prodotti all’apparenza simili, e di leggere gra- un ottimo successo, ma è anche il frutto di un nostro
zie all’etichetta ingredienti, caratteristiche tecniche, personale percorso di ricerca di un’alimentazione
tabella nutrizionale. È da questo insieme di aspetti che migliore e più sana. Trasferire questa convinzione dalla
può scaturire un rapporto di fiducia sul lungo periodo”. tavola di casa all’azienda di famiglia è stato alla fine un
passaggio naturale”.
Il vostro è uno dei settori in cui più massicci sono
gli investimenti pubblicitari delle multinazionali. L’Italia è la patria del caffè. Ma gli italiani che
Come comunicare l’eccellenza senza essere can- consumatori sono?
cellati dall’alluvione di spot? “L’italiano si è sempre sentito un grande bevitore di
“Servono diversi tipi di percorso, ma il più importante caffè, in realtà i dati ci dicono che siamo solo
per noi continuano a essere le fiere al pubblico. all’undicesimo posto in Europa per consumo pro capite
Sarebbe folle voler competere con le campagne pub- con 7 chili annui, mentre al nord ci sono paesi che
blicitarie delle multinazionali, e se comunicare la qua- arrivano anche a 11 chili. Quanto alle competenze ci
lità non è semplicissimo siamo convinti che la degu- sarebbe da lavorare, perché un caffè non è uguale
stazione rimanga un primo modo fondamentale. all’altro e comprendere la diversità delle miscele
Quanto alle certificazioni, sono un baluardo di richiede uno sforzo notevole. Una cosa è certa: sul
garanzia per il consumatore in un mercato che soffre caffè l’Italia si divide. Da Roma in giù si beve un caffè
ancora di una forte confusione. I clienti spesso non ne molto ristretto, scuro, nero, con un tasso di caffeina
comprendono appieno il valore, ma è un percorso cul- alto. Al nord una miscela più leggera, dal retrogusto
turale ormai indispensabile”. aromatico. Ad ognuno, verrebbe da dire, il suo caffè”.
WWW.SALOMONI.NET
settembre 2009 10
Da Morasengo
alla conquista del Giappone
Quella di Bioleaves è una delle tante storie di eccellen- specializzando soprattutto nella rosa damascena, che
za italiana riconosciute nel mondo ma che passa quasi siamo convinti possa diventare un nostro punto di
inspiegabilmente nel silenzio più totale dei grandi forza vista la difficoltà di coltivazione. Ad oggi siamo la
mezzi di comunicazione. Ed è al tempo stesso un esem- prima azienda in Italia, e cercheremo di aumentarne
pio lampante di come sia possibile oggi immaginare e ancora la produzione nel corso degli anni”.
costruire un‘azienda agricola al passo con i tempi, in
grado di individuare nicchie di mercato dalle grandi Come avete deciso di passare dalla semplice colti-
possibilità e di recuperare al tempo stesso antiche vazione alla cosmetica?
sapienze andate quasi dimenticate negli scorsi decenni, “Direi che è stata una scelta naturale. Dal 2003, anno di
quando tutte le aree non idonee alla meccanizzazione avvio dell’attività, sono bastati pochi anni per renderci
agricola hanno visto i loro paesi spopolarsi e hanno conto di quanto spazio potesse esserci per la cosmetica
subito l’abbandono dei campi. e la toeletteria biologica, in un mercato ancora inca-
A Morasengo, sulle colline dell’astigiano, Massimiliano pace di rispondere alle richieste di quella fascia di con-
Cerutti e suo figlio Amedeo alla terra non hanno mai sumatori più attenta alla naturalità dei prodotti e alla
rinunciato, ma nella loro azienda ben poco rimane tutela ambientale.
della tradizionale fisionomia della campagna piemon- Le ricette si avvalgono di una formula strettamente
tese. La svolta è arrivata quando hanno deciso di con- vegetale, a base di riso biologico e di saponaria spon-
centrare le energie sulla coltivazione delle piante offi- tanea o coltivata in azienda. Una soluzione che per-
cinali biologiche, una produzione ideale per questi ter- mette anche alle persone celiache di poter utilizzare i
reni asciutti, dalla vocazione vitivinicola ma che ben si prodotti in tutta sicurezza, senza il rischio di irritazioni
prestano anche alle erbe e alla produzione di fiori. Una alla pelle”.
passione nata come hobby, e che in poco tempo si è ri-
velata ricca di potenzialità. Tutto fatto in casa?
“Sì, ed è uno dei nostri punti di forza. Lo stesso labora-
“Sulle nostre colline - racconta Amedeo - utilizziamo e torio di cosmetica e detergenza è stato ricavato da
coltiviamo soprattutto piante aromatiche: lavanda, ro- locali precedentemente adoperati ad uso agricolo. Ma
smarino, melissa, origano, a cui si aggiungono i fiori più in generale a contraddistinguere l’azienda è il ciclo
come la calendula e il fiordaliso. Attualmente ci stiamo chiuso che va dai campi fino al laboratorio, e che ci con-
11 settembre 2009
Bioleaves: la cosmetica biologica che ha conquistato l’Oriente
sente di poter garantire l’assoluta qualità delle materie Massimiliano - abbiamo presentato i prodotti, sono
prime - che siano coltivate o provenienti dalla raccolta piaciuti soprattutto per le garanzie offerte dal nostro
spontanea - e di tutti i passaggi della lavorazione”. ciclo chiuso di produzione ed è cominciato un rappor-
to che in questo momento assorbe gran parte della
Cosa rende i vostri prodotti diversi? produzione. Certo, lavorare con il Giappone rappre-
“Innanzittuo la tecnica di estrazione utilizzata. senta un impegno sia dal punto di vista degli standard
Utilizziamo un sistema ad ultrasuoni, che consente una qualitativi richiesti sia da quello degli iter burocratici.
estrazione dei principi attivi dal fiore, dalla corteccia o Alla fin fine, tuttavia, è un vantaggio per l’organiz-
dalla radice, senza rovinare la struttura molecolare zazione aziendale e per gli stessi clienti italiani. Il ri-
della pianta. Il vantaggio è che si riesce a recuperare il chiamo del made in Italy sul pubblico giapponese è for-
99% dei principi attivi della pianta, valorizzandone al tissimo, ma da solo non basta. Riceviamo continui con-
massimo i colori e i profumi. In questo modo possiamo trolli a campione sui prodotti, visite in azienda e ana-
contare su un prodotto decisamente migliore di quan- lisi delle metodiche produttive.
to non avvenga con le tecniche a pressione o a corrente Una sfida in più, che abbiamo accettato con entusia-
di vapore”. smo e che ormai consideriamo vinta. Anzi, credo
davvero di poter dire che se abbiamo convinto i giap-
Un prodotto di alta qualità, per una linea che dai ponesi della nostra qualità, anche gli altri possono
detergenti domestici si è allargata negli anni alla co- stare tranquilli”.
smetica, con un catalogo sempre più ampio di referen-
ze. Difficile però trovare il marchio Bioleaves in Italia.
La quasi totalità della produzione prende infatti la Volete richiedere l’abbonamento
strada del Giappone, un mercato dalle interessantis- gratuito a “La Scienza della qualità”
sime potenzialità, ma anche dalle regole stringenti e per voi o per un vostro conoscente?
particolarmente esigente in materia di standard quali-
tativi. Scriveteci a marketing@qci.it
oppure visitate il nostro blog
“Abbiamo conosciuto i giapponesi tramite la coopera-
tiva dove conferivamo una parte delle erbe - racconta
http://qciblog.blogspot.com
SHOP.BIOLEAVES.EU
settembre 2009 12
Se l’innovazione
arriva dal passato
Dallo studio di un settore di frontiera, come quello nanoprodotti e le loro applicazioni ci hanno fatto
delle nanotecnologie, alla riscoperta di una tecnologia capire che questa poteva essere la nuova strada da per-
vecchia quanto il mondo... ma che nesuno aveva mai correre. Percé più congeniale alla nostra filosofia di
pensato di applicare nel settore della detergenza e in lavoro, basato sulla ricerca, ma soprattutto perché ci si
quello della conservazione degli alimenti, sfruttando la è aperta una finestra nuova sulla possibile risoluzione
sua capacità di inibizione dei batteri promotori della di problemi ambientali altrimenti insormontabili con i
degradazione delle sostanze organiche. Il risultato si sistemi tradizionali. Quantomeno a costi sostenibili”.
chiama Clinetor, e se in poco meno di un anno i punti
vendita si sono moltiplicati una ragione ci sarà. A prima Ma in che modo Clinetor garantisce la tutela
vista somiglia a un involucro di plastica simile ad altri ambientale?
che è possibile trovare in vendita nei supermercati. La “L’80 % dei residui solidi che finiscono nelle fogne sono
sorpresa, però, sta tutta all’interno. prodotti dai detersivi e sono residui non smaltibili e
inquinanti. Il Clinetor produce meno dell’1% di residui
“Il Clinetor - racconta Renzo Leardini - usa un concet- minerali assolutamente inerti. Inoltre, a parità di risul-
to nuovo di lavaggio. La sua azione è basata sulla io- tati, permette lavaggi a temperature più basse e cicli di
nizzazione dell’acqua, vale a dire che sfrutta meglio risciacquo più brevi. Ciò si traduce in minori consumi di
l’azione detergente dell’acqua sostituendo i detersivi energia che significa meno inquinamento. Non solo, le
tradizionali. Ciò consente di avere una miriade di be- masse batteriche derivanti dalla biodegradazione dei
nefici: da quello economico, che va oltre al solo detersivi tradizionali, con il Clinetor non esistono sia
risparmio rispetto ai detersivi tradizionali, a quello eco- perché non ci sono sostanze organiche da degradare
logico in senso più ampio”. sia perché il Clinetor è lui stesso un battericida”.
innovativo ad un pubblico cosciente e rispettoso del- specifici non previsti per gli altri prodotti tradizionali, e
l’ambiente e quindi più propenso alla ricerca di questo ci ha spinto a istituire un disciplinare privato.
soluzioni in linea con la sua cultura del vivere. Accanto Innanzitutto vogliamo garantire l’efficacia del prodot-
a questi canali, naturalmente, c’è la vendita on-line e to nei confronti dei leader di mercato, attraverso il
c’è il passaparola, che non sarà una formula innovativa monitoraggio continuo della sua efficienza con prove
ma rimane efficacissima per comprendere l’impatto del interne e presso laboratori esterni riconosciuti per la
prodotto sul pubblico”. loro serietà. Il Clinetor sarà testato continuamente e i
risultati saranno resi pubblici, in modo che la qualità sia
Ma come è possibile stringere un rapporto di garantita costantemente e non certificata una tantum”.
fiducia con i clienti quando si propone una strada
totalmente nuova? In che modo un cliente potrà in futuro verificare
“C’è una soluzione semplice, anche se coraggiosa: dare le informazioni da voi comunicate?
tutte le informazioni possibili sul prodotto, per accom- “Tutti i risultati dei test saranno comunicati continua-
pagnare con dati tangibili la promessa di qualità. Che mente attraverso la stampa specializzata, lo specifico
poi altro non significa nella nostra filosofia aziendale sito Internet clinetor.it e comunicazioni su richiesta.
se non risolvere i problemi in modo coerente con quan- Inoltre sulle news il cliente può trovare tutte le infor-
to indicato e mantenere la costanza qualitativa nel mazioni relative al prodotto e alle sue applicazioni e
tempo. Ecco perché accompagnamo la produzione con alle nuove scoperte frutto delle continue ricerche sul
test continui e specifici che possano fugare ogni dub- Clinetor. Utilizzando lo stesso principio di base, infatti,
bio”. il nostro catalogo prodotti si sta ampliando seguendo
le sollecitazioni del mercato: prodotti per le piscine,
State elaborando un disciplinare privato a mag- per la conservazioni dei cibi, la eliminazione degli
giore garanzia del consumatore. Cosa vi ha por- odori, e via elencando”.
tato a optare per questa soluzione?
“Il Clinetor, per sua composizione e tipologia di fun- Da qui a un anno, dove sarete arrivati?
zionamento, non trova riscontro nei disciplinari dei “Abbiamo l’obiettivo di aprire 1000 punti vendita in
detersivi tradizionali, per cui va inquadrato in modo Italia e 200 all’estero. Se ci riusciamo, abbiamo aperto
diverso. Per essere valutato ha bisogno di parametri una strada nuova. E il grande pubblico capirà”.
WWW.CLINETOR.IT
settembre 2009 14
QC&I al Sana:
uno stand per discutere di qualità
Nell’ambito della continua ricerca della Qualità e dei percorsi più efficaci per poterla comunicare, il gruppo QC&I sarà pre-
sente anche alla Fiera SANA 2009 che si svolgerà a Bologna dal 10 al 13 settembre, con un proprio spazio al Padiglione
21 Stand A 47 che sarà organizzato cercando di fornire alle aziende, in primis a quelle aderenti al proprio sistema di con-
trollo, la possibilità di entrare in contatto con i maggiori esperti del settore agroalimentare e degli altri settori che pos-
sono rivestire interesse per la vita aziendale.
Questa iniziativa, che sarà a titolo gratuito, ha lo scopo di aiutare le aziende a raccogliere tutte le informazioni necessa-
rie per raggiungere l’obiettivo della Qualità Reale, progetto di certificazione del gruppo QC&I, specificamente dedicato
alle produzioni di elevata qualità intrinseca, che sarà presentato durante il SANA. A seguire sono indicati i nomi degli
esperti che saranno presenti presso lo stand del gruppo QC&I e il loro campo di attività, per informazioni sulle giornate
di presenza vi preghiamo di mettervi in contatto con La Scienza della Qualità.
CATERINA SANTORI – Comitato Esecutivo Nazionale di AIAB (Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica)
Commercializzazione prodotti a marchio Garanzia Aiab, Organizzazione Fiere, Comunicazione dei Prodotti
STAFF QC&I
Informazioni sulla certificazione da agricoltura biologica e altre