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12 domenica 20 | settembre 2009 |

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Storia di ordinaria persecuzione e di quotidiana repressione terminata con una tragica morte

Francesco Mastrogiovanni
è morto martedì 4 agosto
nel reparto di psichiatria
Franco era il “maestro
dell’ospedale San Luca di Vallo
della Lucania, dopo 4 giorni
passati sul letto di contenzione più alto del mondo”
Daniele Nalbone Roma per consegnare ai compagni tanissetta venne rinchiuso in una cel- denuncia per arresto illegale, lesioni non la pensa il sindaco di Pollica Ac-
della capitale i risultati di una loro in- la senza luce da dove non smise mai personali, abuso di autorità e calun- ciaroli, Giuseppe Vassallo che ha for-
Quella di Francesco Mastrogiovanni, chiesta sulle stragi fasciste che aveva- di denunciare le aberranti condizioni nia. Per lui scattano gli arresti domici- mati contro di lui il Tso fatale. Il 30
per le forze dell’ordine “noto anarchi- no iniziato a insanguinare il paese, in di vita riservate ai carcerati». Per mo- liari presso l’abitazione familiare, a luglio Franco si trovava nella località
co”, per i suoi alunni “il maestro più particolare sul deragliamento del tivi di ordine pubblico il processo Castelnuovo Cilento. Una beffa: il turistica cilentana quando, per l’enne-
alto del mondo”, è una storia di ordi- “Treno del Sole” Palermo-Milano del venne spostato da Salerno proprio a compito di controllarne l’osservanza sima volta, viene inseguito dai carabi-
naria persecuzione e di quotidiana re- 22 luglio del 1970, nei pressi della sta- Vallo della Lucania. Marini viene viene affidato agli stessi carabinieri nieri. In preda al panico scappa. La
pressione. zione di Gioia Tauro. Giovanni Ma- condannato in primo grado a dodici denunciati. Inizia il tormento al pun- pattuglia desiste. Il maestro trova rifu-
Una vita fatta di mille difficoltà, di rini aveva scoperto che alla guida del- anni (pena poi ridotta a nove in ap- to che diverse volte chiederà di torna- gio nel bungalow del campeggio
tragedie messe alle spalle ma che la- l’autotreno, che procedeva a fari pello), Mastrogiovanni viene assolto re in carcere. Ma quando tutto sem- Club Costa Cilento. Un luogo tran-
sciano un segno indelebile nella testa. spenti, c’era un camionista con sim- ma allora per lui inizierà l’inferno. bra volgere per il meglio con il pro- quillo, per lui. Circondato da amici e
Un’esistenza precaria fino all’ultimo patie fasciste e che lo scontro avven- Un inferno in camicia nera fatto di scioglimento da ogni accusa, per persone che lo stimano come la si-
giorno di libertà. Una storia di quelle ne precisamente all’altezza di una vil- minacce, telefonate minatorie, conti- Franco inizia la terza fase di persecu- gnora Licia, la proprietaria del cam-
che non vorresti mai raccontare ma la di Valerio Borghese. Erano iniziati nue ritorsioni che lo porteranno ad zione: quella dello Stato. Alla fine ping, che, di tanto in tanto, gli lascia
che, come ci spiega il suo caro amico a insinuarsi i primi dubbi sulla casua- emigrare al nord. A metà degli anni venti anni di angherie, soprusi, mi- i nipotini. Ma la mattina seguente
e compagno, il professore-editore lità dell’episodio. «Da allora su di lui ottanta si trasferisce a Sarnico, sul la- nacce, botte, lasciano il segno. Psico- l’incubo delle forze dell’ordine ritor-
anarchico Giuseppe Galzerano, «devi incombeva una sentenza di morte al- go di Iseo, in provincia di Bergamo, logicamente fragile, Franco si sente na, prepotente. Arrivano sul posto
farlo, per rendere giustizia a Franco e la quale sarebbe sopravvissuto per dove, per quindici anni, insegna nel- perseguitato. Ogni volta che incrocia una quindicina di carabinieri, una
far si che quanto gli è accaduto non si quasi trent’anni», spiega oggi il pro- le scuole elementari della zona. Ma la una divisa, entra nel panico. Per due pattuglia dei vigili urbani, un medico
ripeta a nessun altro». fessor Galzerano. Giovanni, Franco e sua fama di “pericoloso anarchico” lo volte il sindaco di Castelnuovo firma dell’ospedale di Vallo della Lucania.
Liberazione è stato il primo giornale Gennaro si stavano recando a teatro. accompagnerà anche lassù. Il merito, la richiesta per un trattamento sanita- Voglio portare Franco in ospedale. Il
nazionale a denunciare la morte di Ridiscendendo via Velia si trovano questa volta, è delle forze dell’ordine rio obbligatorio. Esperienza trauma- maestro scappa dalla finestra, si getta
Franco, deceduto nel reparto di psi- davanti a due giovani missini: Carlo che, con una nota, comunicano ai tica che Franco riesce a superare con- in mare, a nuoto raggiunge una secca.
chiatria dell’ospedale San Luca di Val- Falvella e Giovanni Alflinito armati colleghi bergamaschi di non perderlo tinuando ad insegnare. Adora i bam- Per oltre due ore resta in acqua. So-
lo della Lucania alle 7,20 di martedì 4 di lame. Franco accelera il passo per d’occhio. Inizia, così, una seconda fa- bini e i bambini adorano questo mae- praggiunge anche una motovedetta
agosto. Pochi giorni dopo una mail andare a parlare con loro. Dai raccon- se di persecuzioni: questa volta con- stro altissimo. Le uniche proteste dei della guardia costiera per avvertire i
inviata dal professor Galzerano ci ha ti e dalle testimonianze del processo dotta della forze dell’ordine.Alla fine genitori sono perché è poco severo. bagnanti che “è in corso una caccia al-
fatto capire che qualcosa, in quella emerge come tentò di far da paciere degli anni novanta decide di fare ri- Di certo non una minaccia. Ma così l’uomo”. Stremato, si arrende. Rag-
morte, non era chiara. Franco è stato ma, per tutta risposta, ricevette una torno a Castelnuovo Cilento. giunge la spiaggia, chiede una sigaret-
ricoverato il 31 luglio per un tratta- coltellata ad una coscia da Alflinito e Agli agenti del paese non sembra ve- ta, si fa una doccia. E’ tranquillo.
mento sanitario obbligatorio. In stramazzò a terra. I due compagni in- ro: ora avranno di che divertirsi. Per Consapevole di ciò che lo aspetta.
quattro giorni è passato dalla calda tervennero immediatamente e, nella Franco la divisa diventa un incubo Eppure, gli vengono fatte tre iniezio-
spiaggia di San Mauro Cilento, dove rissa che ne seguì, Giovanni riuscì a quotidiano che si trasforma in realtà Se la memoria ni. Sale sull’ambulanza e il suo ulti-
stava trascorrendo le vacanze, al fred- disarmare Falvella ferendolo a morte il 5 ottobre 1999. Quel giorno per lui coltiva l’odio mo messaggio è per la signora Licia.
do marmo dell’obitorio dell’ospeda- con la sua stessa arma. Si costituì il scattano le manette. Tutto inizia dal- «Se mi portano a Vallo, non ne esco
le di Vallo della Lucania. Arresto car- giorno stesso mentre Franco venne l’ennesima, immotivata provocazio- Ci sono in giro amministratori senza vivo». E così sarà. Dopo quattro gior-
diaco causato da un edema polmona- trasportato in ospedale. Gennaro, in- ne. Una multa per divieto di sosta a scrupoli che fanno ricorso a Tso ni di Tso muore per un infarto causa-
re, hanno detto i medici. Ma c’è qual- vece, sarà immediatamente scarcera- Vallo Scalo. Franco compie l’errore di selvaggi per togliersi di torno to da edema polmonare. Una morte
cosa di più che colpisce la nostra at- to perché minorenne. Da quel giorno mandare a quel paese un agente. Im- cittadini indesiderati. Basta questa naturale, “normale”, dicono dal-
tenzione: Francesco Mastrogiovanni il caso Marini finì su tutti i giornali: mediato l’arresto. Immancabili le bot- denuncia per spiegare la morte di l’ospedale. Ma dall’autopsia emergo-
era salito agli onori della cronaca nei Giovanni era, per tutti, un mostro. te nel commissariato. L’accusa è pe- Francesco Mastrogiovanni? Il no particolari inquietanti. Franco ave-
primi anni settanta per la morte di «Per punizione», racconta il professor sante: resistenza aggravata e continua passato politico di questo maestro va diversi lividi sul corpo e segni di
Carlo Falvella, giovane neofascista, Galzerano, «peregrinava incessante- nonché lesioni personali. Ovviamen- anarchico che adorava i bambini lacci su polsi e caviglie. Era stato lega-
vicepresidente del Fuan salernitano, mente da un carcere all’altro e a Cal- te Franco risponde con una contro- riemerge dalle nebbie in un to per tutti e quattro i giorni di Tso,
ferito a morte durante l’aggressione momento ben preciso, l’evento anche se sulla cartella clinica non c’è
dell’anarchico Giovanni Marini. Per memoriale rappresentato dalla traccia della contenzione. Ci rechia-
capire in quale scenario sia morto il pubblicazione di Cuori Neri, il libro mo all’ospedale di Vallo per parlare
“maestro più alto del mondo”, non di Luca Telese che rievoca la morte con i medici. Nessuno apre bocca.
possiamo fare altro che partire alla di Carlo Falvella, insieme a quella di Nessuno ha visto niente, anche se
volta del Cilento per conoscere i pa- altri militanti neofascisti uccisi negli quattordici, fra medici e infermieri,
renti e i compagni. Il 9 settembre, nel- anni 70. Questo volume ha sono tutt’ora sotto inchiesta. Tutti tac-
lo splendido scenario di Castellabate rivitalizzato, attorno ad una retorica ciono anche quando facciamo nota-
è in programma la rassegna “Finister- vittimaria e sepolcrale, il senso di re che le sbarre alle finestre e le porte
re Plus”, video, musica e performance appartenenza della comunità nera. del reparto chiuse a chiave non sono
dedicata a William Burroughs. “La Da allora la vita di Francesco è “normali”. Chiediamo di parlare con
cosa più pericolosa da fare è rimane- ripiombata nell’inferno. Nelle terre i vertici dell’ospedale per avere dei
re immobili”. Un titolo, una frase, che del Cilento, dove era tornato a chiarimenti che, puntualmente, non
spiega perché a Burroughs è stato ac- vivere, qualcuno si è forse sentito in arrivano. «Quello che succede di so-
costato il racconto degli ultimi giorni dovere, e nel potere, di rianimare pra, non lo so» ci spiega, come se
di vita di Francesco Mastrogiovanni. vecchi odii e nuovi rancori? niente fosse, il vicedirettore. Ogni no-
Ombra e violenza. Un resoconto det- stra domanda è un secco «no com-
tagliato, quello fatto dal professor ment». Neanche quando domandia-
Galzerano e dall’ex sindaco di Mon- mo se avesse avuto notizia di una ris-
tecorice, Giuseppe Tarallo, amico e sa al piano di sopra, cosa che spieghe-
compagno di Franco, che sembra co- rebbe la contenzione (anche se non
struito appositamente sullo sfondo protratta per quattro giorni) e i lividi.
persecutorio di una delle opere dello «Quello che succede di sopra...». Cer-
scrittore americano. Purtroppo, però, to, i dirigenti dell’ospedale non lo
questa volta siamo al cospetto di una sanno. Rassicurante. Sta di fatto che
“storia vera” iniziata nel lontano 7 lu- un maestro elementare, che ha vissu-
glio 1972. Insieme a Giovanni Mari- to tutta la sua vita di precario inse-
ni e Gennaro Scariati, Franco stava gnante, perseguitato da fascisti, forze
passeggiando sul lungomare di Saler- dell’ordine, amministratori locali in
no. Quel giorno era pieno di fascisti quanto “noto e pericoloso anarchi-
che da giorni cercavano di provoca- co”, in poche ore è passato dalla cal-
re Marini per avere la “scusa” di da spiaggia di Acciaroli al freddo mar-
un’aggressione. Le sue indagini, al- mo dell’obitorio dell’ospedale di Val-
l’epoca si diceva “controinformazio- lo della Lucania. Tutto per un tratta-
ne”, sullo strano incidente stradale mento sanitario obbligatorio deciso
che il 27 settembre 1970 aveva provo- da un sindaco che non voleva avere
cato la morte sulla Roma-Napoli di problemi in una località che ha appe-
cinque giovani anarchici calabresi, na ottenuto la bandiera blu d’Europa
nei pressi di Ferentino, davano fasti- e millanta di essere il paese di Ernest
dio. Annalisa Borth, Giovanni Aricò, Hemingway. Come chiosa il profes-
Angelo Casile, Francesco Scordo e sor Galzerano, «un falso storico sen-
Luigi Lo Celso si stavano recando a za precedenti».

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