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LIMPRENDITORE Il sistema legislativo Il Codice Civile distingue diversi tipi di imprese e di imprenditori in base a tre criteri: - Loggetto dellimpresa

(imprenditore agricolo e imprenditore commerciale); - La dimensione dellimpresa (piccolo imprenditore e imprenditore medio-grande); - La natura del soggetto (impresa individuale, societ e impresa pubblica). Tutti gli imprenditori sono assoggettati a una disciplina di base comune (statuto generale dellimprenditore). Gli imprenditori commerciali non piccoli sono assoggettati allo statuto tipico dellimprenditore commerciale (iscrizione nel registro delle imprese con effetti di pubblicit legale, la disciplina della rappresentanza commerciale, le scritture contabili, il fallimento e le procedure concorsuali). La nozione generale di imprenditore imprenditore chi esercita professionalmente unattivit economica organizzata al fine della produzione o dello scambio di beni e servizi. Lart.2082 fissa i requisiti minimi che devono ricorrere perch un dato soggetto sia esposto allapplicazione delle norme del codice civile dettate per limpresa e per limprenditore. Dallo stesso articolo si ricava che limpresa attivit caratterizzata da uno specifico scopo e da specifiche modalit di svolgimento. Attivit produttiva Limpresa attivit produttiva di nuova ricchezza. Questa definizione esclude dalla categoria di impresa le attivit di mero godimento (attivit che non d luogo alla produzione di nuovi beni e servizi; ad es. il proprietario di immobili che ne gode i frutti concedendoli in locazione). Unattivit pu costituire allo stesso tempo godimento di beni preesistenti e produzione di nuovi beni o servizi (es. albergatore). Gli atti di investimento, speculazione e finanziamento, quando siano coordinati in modo da configurare unattivit, possono dar vita ad impresa se ricorrono i requisiti dellorganizzazione e della professionalit (es. societ finanziarie che erogano crediti con mezzi propri s. di leasing-). ormai opinione diffusa che la qualit di imprenditore deve essere riconosciuta anche quando lattivit produttiva svolta illecita. Vi possono essere due tipi diversi di impresa illecita: - Impresa illegale: attivit svolta in violazione di norme che disciplinano concessioni, licenze, autorizzazioni (es. attivit bancaria senza la prescritta autorizzazione governativa); - Impresa immorale: illecito loggetto stesso dellattivit (es. contrabbando di sigarette, fabbricazione o commercio di droga). Lillecito compiuto dallimprenditore immorale pi grave rispetto a quello dellimprenditore illegale. Questo riconoscimento dellattivit dimpresa estesa anche alle imprese illecite risponde allesigenza di tutelare eventuali creditori di queste e di sottoporle alla disciplina fallimentare. Lorganizzazione. Impresa e lavoro autonomo. Limprenditore crea un complesso produttivo, formato da persone e da beni strumentali ( quindi unattivit organizzata). imprenditore anche chi opera senza utilizzare altrui prestazioni lavorative autonome o subordinate (es. lavanderia a gettoni); infatti la sempre pi alta fungibilit tra capitale e lavoro ha determinato che lorganizzazione imprenditoriale pu essere costituita di soli capitali e del proprio lavoro intellettuale e/o manuale. La qualit di imprenditore non pu essere negata quando il coordinamento di capitale e lavoro proprio non si concretizza in un complesso aziendale materialmente percepibile. La semplice organizzazione ai fini produttivi del proprio lavoro non pu essere considerata un organizzazione imprenditoriale in quanto viene a mancare un minimo di eteroorganizzazione (presenza di un minimo di organizzazione di lavoro altrui o di capitale). Ad esempio la borsa degli attrezzi di un idraulico non pu essere considerata una forma di capitale poich sono solo beni strumentali al lavoro. Economicit dellattivit e scopo di lucro. essenziale che lattivit produttiva sia svolta con metodo economico (coprendo i costi con i ricavi, assicurando lautosufficienza economica). In caso contrario si avrebbe consumo e non produzione di ricchezza. Non quindi essenziale il perseguimento di uno scopo di lucro. Se si assumesse questo scopo come requisito essenziale dellimpresa sarebbero automaticamente escluse dalla categoria le imprese pubbliche (che non perseguono uno scopo di lucro).

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Professionalit. lesercizio abituale e non occasionale di una data attivit produttiva (es. non imprenditore chi compie unisolata operazione di acquisto e di rivendita di merci). Non richiesto che lattivit sia svolta senza interruzioni, poich sarebbero escluse attivit stagionali come alberghi e stabilimenti balneari, ma sufficiente il costante ripetersi di atti di impresa secondo le cadenze proprie di quel dato tipo di attivit. Non richiesto che lattivit dimpresa sia unica o principale. Pu costituire impresa anche un unico affare se questo comporta il compimento di operazioni molteplici e lutilizzo di un apparato produttivo complesso. Pu essere qualificato imprenditore anche chi produce beni o servizi destinati ad uso o consumo personale (imprese per conto proprio). Imprese e professioni intellettuali. I liberi professionisti (avvocati, dottori commercialisti, notai) non sono mai in quanto tali imprenditori. Le disposizioni in tema dimpresa si applicano alle professioni intellettuali solo se lesercizio della professione costituisce elemento di una attivit organizzata in forma di impresa (es. il medico che gestisce la clinica privata nella quale opera o professore titolare di una scuola privata nella quale insegna). Il professionista intellettuale che si limita a svolgere la propria attivit non diventa mai imprenditore. Motivo di questa esclusione lesistenza di specifici statuti per le diverse categorie professionali che sono gi una forma di tutela per il professionista. Lesonero dei professionisti intellettuali dello statuto dellimprenditore ha vantaggi (sottrazione al fallimento) e svantaggi (inapplicabilit della disciplina dellazienda, dei segni distintivi e della concorrenza sleale). Limprenditore agricolo. Le attivit agricole essenziali Lattuale formulazione dellart.2135 stabilisce che imprenditore agricolo chi esercita una delle seguenti attivit: coltivazione del fondo, selvicoltura, allevamento di animali e attivit connesse; intendendosi attivit dirette alla cura e allo sviluppo di un ciclo biologico o di una fase necessaria del ciclo stesso, che utilizzano o che possono utilizzare il fondo, il bosco o le acque dolci, salmastre o marine. Rispetto alle attivit agricole tradizionali regolate nel Codice del 1942, si sono aggiunte attivit quali: allevamenti in batteria (bovini e pollame), agricoltura industrializzata (utilizzo di prodotti chimici per accrescere la produttivit) e coltivazioni artificiali o fuori terra (funghi e ortaggi). Queste attivit possono prescindere dallutilizzo del fondo e quindi non potevano essere considerate attivit agricole dal vecchio Codice. Si pu essere imprenditori agricoli anche per connessione, cio quando lattivit riguarda la manipolazione, conservazione, trasformazione, commercializzazione dei prodotti delle attivit agricole di base. Le due attivit devono essere omogenee e i prodotti utilizzati nellattivit connessa devono provenire prevalentemente dallattivit agricola di base. Sono attivit agricole connesse anche i servizi svolti a terzi utilizzando prevalentemente il capitale dellattivit agricola di base (es. trebbiatura conto terzi). impresa agricola anche lattivit di valorizzazione rurale (es. agriturismo). Limprenditore commerciale imprenditore commerciale colui che esercita una o pi delle seguenti categorie di attivit, elencate dallart. 2195: - Attivit industriale diretta alla produzione di beni o servizi (imprese industriali); - Attivit intermediarie nella circolazione dei beni (commercio); - Attivit di trasporto; - Attivit bancarie o assicurative. Dovr essere considerata commerciale ogni impresa che non sia qualificabile come agricola. Piccolo imprenditore sottoposto allo statuto generale dellimprenditore, ma esonerato, anche se esercita attivit commerciale, dalla tenuta delle scritture contabili e dallassoggettamento al fallimento. Sono piccoli imprenditori i coltivatori diretti del fondo, gli artigiani, i piccoli commercianti e coloro che esercitano unattivit professionale in cui sia prevalente il lavoro proprio e/o dei componenti della propria famiglia rispetto al lavoro altrui e ai capitali utilizzati (art. 2083). In base allattuale disciplina non soggetto al fallimento limprenditore commerciale che dimostri il possesso congiunto dei seguenti requisiti: - Investimenti per trecentomila euro; - Ricavi lordi per duecentomila euro; - Debiti (anche non scaduti) non superiori a cinquecentomila. Queste cifre vengono calcolate nella media di tre anni (per adeguarle alla svalutazione monetaria). Basta il superamento di un solo parametro per essere esposti al fallimento. Limputazione dellattivit dimpresa imprenditore il soggetto il cui nome validamente speso nellattivit dimpresa.
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Il mandatario un soggetto che agisce nellinteresse di un altro soggetto e pu porre in essere i relativi atti giuridici sia spendendo il proprio nome (mandato senza rappresentanza) sia spendendo il nome del mandante, se questi gli ha conferito il potere di rappresentanza (mandato con rappresentanza). Mentre nel mandato con rappresentanza gli atti posti in essere dal mandatario si producono direttamente nella sfera giuridica del mandante, nel mandato senza rappresentanza il mandatario che agisce in proprio nome acquista i diritti e assume gli obblighi derivanti dagli atti compiuti con i terzi. Quando gli atti dimpresa sono compiuti tramite rappresentante (volontario o legale) limprenditore diventa il rappresentato e non il rappresentante (anche nel caso in cui questultimo abbia grandi poteri decisionali). Limprenditore occulto. largamente diffuso lesercizio dellimpresa tramite interposta persona. Uno il soggetto che compie in proprio nome i singoli atti dimpresa (il c.d. imprenditore palese o prestanome). Altro il soggetto che somministra al primo i necessari mezzi finanziari, dirige di fatto limpresa e fa propri tutti i guadagni, pur non palesandosi come imprenditore di fronte ai terzi (il c.d. imprenditore diretto o occulto). Poich il prestanome ha agito in proprio nome, ha acquistato la qualit di imprenditore commerciale: i creditori potranno provocarne dunque il fallimento. altrettanto vero che, data linsufficienza del relativo patrimonio, i creditori potranno ricavare ben poco dal fallimento del prestanome, con la conseguenza che il rischio dimpresa non sar sopportato dal reale dominus ma da questi trasferito sui creditori (soprattutto su quelli che non sono in grado di premunirsi contro il dissesto del prestanome, costringendo il reale interessato a garantire personalmente i debiti contratti in proprio nome dal primo. Esistono due modi per coinvolgere nel fallimento: - Con il potere gestorio chi esercita il potere deve rispondere degli atti compiuti (in alcuni casi anche con il proprio patrimonio); - Teoria dellimprenditore occulto: il comma 4 dellart. 147 prevede che chi esercita il potere di direzione di unimpresa se ne assume necessariamente anche il rischio e risponde delle relative obbligazioni con la conseguenza che responsabile verso i creditori assieme al prestanome e in caso di fallimento dellimpresa, fallirebbe con lui. Linizio dellimpresa. La qualit di imprenditore si acquista con leffettivo inizio dellesercizio dellattivit dimpresa. In precedenza si riteneva che lattivit iniziasse con liscrizione nel registro delle imprese: questa regola stata abbandonata, in quanto avrebbe portato al fallimento le societ cosiddette dormienti (societ gi costituite ma che non hanno ancora iniziato la propria attivit). Si imprenditore anche durante la fase preliminare di organizzazione in quanto costituita da un insieme di atti di gestione indirizzati a un fine produttivo. Pu essere sufficiente anche un solo atto di organizzazione imprenditoriale (particolarmente qualificato) per affermare che lattivit dimpresa iniziata (es. societ alberghiera che acquista unarea fabbricabile). La fine dellimpresa. La fine dellimpresa di regola preceduta da una fase di liquidazione pi o meno lunga, durante la quale limprenditore completa i cicli produttivi iniziati, vende le giacenze di magazzino e gli impianti, licenzia i dipendenti, definisce i rapporti pendenti. La fase liquidativa pu ritenersi chiusa solo con la definitiva disgregazione del complesso aziendale, che rende definitiva e irrevocabile la cessazione. Lart.10 della legge fallimentare dispone che gli imprenditori possono essere dichiarati falliti entro un anno dalla cancellazione dal registro delle imprese, se linsolvenza si manifestata anteriormente alla medesima o entro lanno successivo. Per ragioni di certezza del diritto, si presume che al momento della cancellazione lattivit dimpresa sia gi terminata, ma il creditore o il pubblico ministero possono provare il contrario per ottenere la cancellazione di fallimento del debitore dopo lanno dalla cancellazione della stessa. Incapacit e incompatibilit. La capacit allesercizio di attivit dimpresa si acquista con la piena capacit di agire e quindi al compimento del diciottesimo anno di et. Si perde in seguito a interdizione o a inabilitazione. Il minore o lincapace che esercita attivit di impresa non acquista la qualit di imprenditore. Lincompatibilit si ha con il divieto di esercizio di impresa commerciale posto a carico di coloro che esercitano determinati uffici o professioni (ad es. impiegati dello Stato, avvocati, notai). La violazione di tali divieti non impedisce lacquisto della qualit di imprenditore commerciale, ma espone solo a sanzioni amministrative e ad un aggravamento delle sanzioni penali per bancarotta in caso di fallimento. Lo statuto dellimprenditore commerciale

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Il registro delle imprese. Il registro delle imprese istituito in ciascuna provincia presso la camera di commercio. Lattivit svolta sotto la vigilanza di un giudice. Il registro articolato in una sezione ordinaria e in tre sezioni speciali. Nella sezione ordinaria sono iscritti gli imprenditori (non agricoli) per i quali liscrizione produce effetti di pubblicit legale (imprenditori commerciali). Le sezioni speciali sono tre. I fatti e gli atti da registrare riguardano gli elementi di individuazione dellimprenditore e dellimpresa (dati anagrafici dellimprenditore, ditta, oggetto, sede, inizio e fine dellattivit, ) e la struttura organizzativa della societ (atto costitutivo e sue modificazioni, nomina e revoca degli amministratori, ). Liscrizione eseguita su domanda dellinteressato, ma pu avvenire anche di ufficio se liscrizione obbligatoria e linteressato non vi provvede. Prima di procedere alliscrizione, lufficio del registro deve controllare che la documentazione formalmente regolare, nonch lesistenza e la veridicit dellatto o del fatto. Linosservanza dellobbligo di registrazione punita con sanzioni pecuniarie amministrative. Liscrizione nella sezione ordinaria ha funzione di pubblicit legale. Di regola liscrizione ha efficacia semplicemente dichiarativa. I fatti e gli atti soggetti a iscrizione e iscritti sono opponibili a chiunque dal momento della loro registrazione (efficacia positiva immediata). Lomessa iscrizione impedisce che il fatto possa essere opposto a terzi (efficacia negativa). In alcune ipotesi liscrizione presupposto affinch latto sia produttivo di effetti, sia fra le parti che per i terzi, o solo nei confronti dei terzi. In altri casi liscrizione presupposto per la piena applicazione di un determinato regime giuridico (efficacia normativa). Liscrizione nella sezione speciale ha di regola solo funzione di pubblicit notizia (non di per s opponibile ai terzi). stato stabilito con un decreto del 2001 che liscrizione degli imprenditori agricoli e delle societ semplici nella sezione speciale ha efficacia di pubblicit legale. Le scritture contabili. Le scritture contabili sono i documenti che contengono la rappresentazione, in termini quantitativi e/o monetari, dei singoli atti dimpresa, della situazione del patrimonio dellimprenditore e del risultato economico dellattivit. Di regola sono tenute spontaneamente dallimprenditore ( un obbligo per limprenditore che esercita attivit commerciale, con lesclusione dei piccoli imprenditori). Nella legislazione tributaria questobbligo esteso anche ai liberi professionisti La norma pone il principio generale che limprenditore deve tenere tutte le scritture contabili che siano richieste dalla natura e dalle dimensioni dellimpresa. In ogni caso devono essere tenuti determinati libri contabili: il libro giornale (registro cronologico-analitico in cui vengono indicate giorno per giorno le operazioni relative allesercizio dellimpresa) e libro degli inventari (registro periodico-sistematico redatto allinizio dellesercizio dellimpresa e successivamente ogni anno; fornisce il quadro della situazione patrimoniale dellimprenditore e si chiude con il bilancio e il conto dei profitti e delle perdite). Dal bilancio devono risultare con evidenza e verit la situazione complessiva del patrimonio (stato patrimoniale) alla fine di ciascun anno, nonch gli utili conseguiti o le perdite sofferte (conto economico) nel medesimo arco di tempo. Altre scritture sono: libro mastro (operazioni registrate sistematicamente), libro cassa (entrate e uscite di denaro), libro magazzino (entrate e uscite di merci). Regolarit delle scritture contabili. Efficacia probatoria. Per garantire la veridicit delle scritture contabili imposta losservanza di determinate regole formali e sostanziali nella loro tenuta. Tutte le scritture contabili devono essere poi tenute secondo le norme di unordinata contabilit (senza spazi in bianco, senza interlinee, senza abrasioni e in modo che le parole cancellate restino leggibili). Linosservanza di tali regole rende le scritture irregolari e quindi giuridicamente irrilevanti. Limprenditore che non tiene regolarmente le scritture contabili non pu utilizzarle come mezzo di prova a suo favore. Le scritture contabili, siano o meno regolarmente tenute, possono sempre essere utilizzate dai terzi come mezzo processuale di prova contro limprenditore che le tiene (il terzo non pu avvalersi solo della parte a lui favorevole). Limprenditore pu utilizzare le proprie scritture contabili come mezzo processuale di prova contro i terzi. Sono necessarie tre condizioni (1- scritture regolarmente tenute; 2- la controparte deve essere un imprenditore obbligato alla tenuta delle scritture contabili; 3- la controversia relativa a rapporti inerenti allesercizio dellimpresa). La rappresentanza commerciale. Di regola limprenditore si avvale della collaborazione di altri soggetti. Possono essere collaboratori interni, oppure possono essere soggetti esterni allorganizzazione imprenditoriale. Per la
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posizione rivestita nellorganizzazione aziendale, institori, procuratori e commessi sono automaticamente investiti del potere di rappresentanza dellimprenditore. Linstitore. institore colui che preposto dal titolare allesercizio dellimpresa o di una sede secondaria o di un ramo particolare della stessa ( il direttore generale dellimpresa o di una filiale o di un setto re produttivo). un lavoratore subordinato con la qualifica di dirigente, posto al vertice della gerarchia del personale (vertice assoluto se preposto allintera impresa: in tal caso dipender solo dallimprenditore, solo da lui ricever direttive e sol o a lui dovr rendere conto del suo operato). Linstitore tenuto, congiuntamente con limprenditore, alladempimento degli obblighi di iscrizione al registro delle imprese e di tenuta delle scritture contabili. In caso di fallimento dellimprenditore troveranno applicazione anche nei confronti dellinstitore le sanzioni penali a carico del fallito. Ha anche un generale potere di rappresentanza, sia sostanziale che processuale. Per quanto riguarda quella sostanziale, linstitore pu compiere in nome dellimprenditore, anche in mancanza di espressa procura, tutti gli atti pertinenti allesercizio dellimpresa (gli espressamente vietato di alienare i beni immobili del preponente). Per quanto riguarda poi la rappresentanza processuale, linstitore pu stare in giudizio, sia come attore (rappresentanza processuale attiva), sia come convenuto (rappresentanza processuale passiva) per le obbligazioni dipendenti da atti compiuti nellesercizio dellimpresa a cui preposto. I poteri rappresentativi dellinstitore possono essere ampliati o limitati dallimprenditore (le limitazioni saranno opponibili ai terzi solo se la procura originaria o il successivo atto di limitazione siano stati pubblicati nel registro delle imprese). Anche la revoca della procura opponibile ai terzi solo se pubblicata. Come ogni rappresentante, linstitore deve rendere palese (spendendo il nome del rappresentato) al terzo con cui contratta, tale sua veste, affinch latto compiuto e i relativi effetti ricadano direttamente sul rappresentato. In caso di danno del terzo, risponderanno nei suoi confronti solidalmente sia linstitore sia il preponente. Sar poi questione interna a costoro stabilire su chi debba realmente ricadere il peso del debito e il regolamento dei reciproci rapporti. I procuratori. I procuratori sono coloro che, in base ad un rapporto continuativo, abbiano il potere di compiere per limprenditore gli atti pertinenti allesercizio dellimpresa pur non essendo preposti ad esso. Sono ausiliari subordinati di grado inferiore rispetto allinstitore, poich non sono posti a capo dellimpresa o di sedi secondarie e il loro potere decisionale circoscritto ad un determinato settore operativo dellimpresa (es. direttore del settore acquisti, dirigente del personale,). Il procuratore non ha la rappresentanza processuale dellimprenditore. Limprenditore non risponde degli atti compiuti dal procuratore senza spendita del nome dellimprenditore stesso, anche se pertinenti allesercizio dellimpresa. I commessi. Sono ausiliari subordinati cui sono affidate mansioni esecutive o materiali che le pongono in contatto con i terzi (es. commesso di negozio, impiegato di banca addetto agli sportelli, cameriere,). Il loro potere pi limitato rispetto a quello di institori e procuratori: possono compiere gli atti che ordinariamente comporta la specie di operazioni di cui sono incaricati. Non possono modificare le condizioni generali di vendita, non possono concedere sconti. Limprenditore pu limitare o ampliare tali poteri. Lazienda Lazienda il complesso dei beni organizzati dallimprenditore per lesercizio dellimpresa (art. 2555). quindi lapparato strumentale (locali, macchinari, merci,) di cui si avvale limprenditore per lo svolgimento e nello svolgimento della propria attivit. Non possono essere perci considerati beni aziendali i beni di propriet dellimprenditore che non siano da questi effettivamente destinati allo svolgimento dellattivit dimpresa. Viceversa la qualifica di bene aziendale compete anche ai beni di propriet di terzi di cui limprenditore pu disporre purch attualmente impiegati nellattivit dimpresa (locali in affitto o macchinario in leasing). I beni organizzati ad azienda consentono la produzione di utilit nuove, diverse e maggiori di quelle ricavate dai singoli beni isolatamente considerati. Il rapporto di strumentalit e di complementariet fra i singoli elementi costitutivi dellazienda fa si che il complesso unitario acquisti di regola un valore di scambio maggiore della somma dei valori dei singoli beni che in dato momento la costituiscono. Tale maggior valore si definisce avviamento: - Lavviamento oggettivo quello ricollegabile a fattori che permangono anche se muta il titolare dellazienda, in quanto insiti nel coordinamento esistente dei diversi beni (capacit di un complesso industriale di consentire una produzione a costi competitivi sul mercato); - Lavviamento soggettivo quello dovuto allabilit operativa dellimprenditore sul mercato ed in particolare alla sua abilit nel formarsi, conservare e accrescere la clientela.
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La circolazione dellazienda. Oggetto e forma. importante stabilire in concreto se un determinato atto di disposizione dellimprenditore sia da qualificare come trasferimento di azienda o come trasferimento dei singoli beni aziendali. La distinzione non sempre agevole, soprattutto quando latto di disposizione comprende solo parte dei beni aziendali. Per aversi trasferimento dazienda non necessario che latto di disposizione comprenda lintero complesso aziendale. necessario, ma al tempo stesso sufficiente, che sia trasferito un insieme di beni potenzialmente idoneo a essere utilizzato per lesercizio di una determinata attivit dimpresa. I contratti che hanno per oggetto il trasferimento della propriet o la concessione in godimento dellazienda sono validi se stipulati con losservanza delle forme stabilite dalla legge per il trasferimento dei singoli beni che compongono lazienda o per la particolare natura del contratto. La vendita dellazienda. Il divieto di concorrenza dellalienante. Chi aliena unazienda commerciale deve astenersi, per un periodo massimo di cinque anni dal trasferimento, dalliniziare una nuova impresa che possa comunque, per loggetto, lubicazione o altre circostanza, sviare la clientela dallazienda ceduta (se viene pattuito un termine superiore, tale termine viene ricondotto ai cinque anni). La norma tutela due opposte esigenze. Quella dellacquirente dellazienda di trattenere la clientela dellimpresa e quindi di godere dellavviamento (soggettivo), del quale di regola si tenuto conto nella pattuizione del prezzo di vendita. Quella dellalienante a non vedere compromessa la propria libert di iniziativa economica oltre un determinato arco di tempo (legislativamente ritenuto) sufficiente per consentire allacquirente di consolidare la propria clientela. Il divieto di concorrenza derogabile e ha carattere relativo: sussiste nei limiti in cui la nuova attivit dimpresa dellalienante sia potenzialmente idonea a sottrarre clientela allazienda ceduta.

La successione nei contratti aziendali. La disciplina del trasferimento dellazienda si preoccupa di favorire il mantenimento dellunit economica della stessa. A tal fine agevolato il subingresso dellacquirente nei rapporti contrattuali in corso di esecuzione che lalienante ha stipulato con fornitori, finanziatori, lavoratori e clienti, per assicurarsi i fattori produttivi necessari allo svolgimento dellattivit dimpresa, nonch per dare sbocco ai suoi prodotti. infatti previsto che, se non pattuito diversamente, lacquirente dellazienda subentra nei contratti stipulati per lesercizio dellazienda stessa che non abbiano carattere personale. Al terzo contraente riconosciuto il diritto di recedere dal contratto entro tre mesi dalla notizia del trasferimento, se sussiste una giusta causa. Nella cessione dei contratti inerenti allesercizio dellimpresa, il consenso del terzo contraente non pi necessario per il trasferimento del contratto. Se il terzo decide di avvalersi del diritto di recesso pu richiedere un risarcimento danni allalienante dimostrando che questi non ha osservato la normale cautela nella scelta dellacquirente dellazienda. Nei contratti che hanno carattere personale sono necessari sia unespressa pattuizione contrattuale fra alienante e acquirente dellazienda, sia il consenso del contraente ceduto ai fini del trasferimento. I crediti e i debiti aziendali. Nella successione dei crediti aziendali, la notifica al debitore ceduto o laccettazione da parte di questi sostituita da una sorta di notifica collettiva: liscrizione del trasferimento dellazienda nel registro delle imprese. Da tale momento la cessione dei crediti relativi allazienda ceduta ha effetto nei confronti dei terzi. Tuttavia se il debitore ceduto paga in buona fede lalienante liberato. Per quanto riguarda i debiti invece necessario il consenso del creditore: lalienante non infatti liberato se non risulta che i creditori vi hanno consentito. Nel trasferimento di unazienda commerciale risponde dei debiti suddetti anche lacquirente dellazienda, se essi risultano dai libri contabili obbligatori. Per quanto riguarda i debiti di lavoro, risponde lacquirente dellazienda, in solido con lalienante, anche se non risultano dalle scritture contabili. Secondo gli orientamenti pi recenti, crediti e debiti non passano automaticamente in testa allacquirente, ma necessaria a tal fine unespressa pattuizione. Usufrutto e affitto dellazienda. La costituzione in usufrutto di un complesso di beni destinati allo svolgimento di attivit dimpresa comporta il riconoscimento in testa allusufruttario di particolari poteri-doveri. E ci sia per consentire allusufruttuario di operare liberamente nella gestione dellimpresa, sia per tutelare linteresse del concedente a che non sia menomata lefficienza del complesso aziendale. Lusufruttuario pu godere dei beni aziendali e ha il potere di disporne nei limiti segnati dalle esigenze della gestione; pu inoltre acquistare e immettere nellazienda nuovi beni.
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Al termine dellusufrutto, lazienda sar composta in tutto o in parte da beni diversi da quelli originari; pertanto prevista la redazione di un inventario allinizio e alla fine dellusufrutto, in modo da regolare la differenza fra le due consistenze in denaro. Laffitto di azienda un contratto che ha ad oggetto un complesso di beni organizzati, eventualmente comprensivo dellimmobile (e quindi diverso dalla locazione di un immobile destinato allesercizio di attivit dimpresa). Il nudo proprietario e il locatore sono tenuti a non iniziare una nuova impresa idonea a sviare la clientela per la durata dellusufrutto e dellaffitto. Inoltre nei debiti aziendali anteriori alla costituzione dellusufrutto o dellaffitto risponderanno esclusivamente il nudo proprietario o il locatore. I segni distintivi Il sistema dei segni distintivi. In un mercato che vede la coesistenza di pi imprenditori, i quali producono beni o servizi identici o similari, ricopre una grande importanza il sistema dei segni distintivi (la ditta, linsegna e il marchio). Questi permettono ai consumatori di identificare con precisione limprenditore e quindi di operare scelte consapevoli. Gli imprenditori sono tutelati dal divieto di precludere ai concorrenti luso di segni similari idonei a sviare la propria clientela. Inoltre possono cedere ad altri i propri segni distintivi, monetizzando lautonomo valore economico. I segni distintivi rispondono anche allinteresse dei terzi che entrano in contatto con lazienda a non essere tratti in inganno sullidentit dellimprenditore. In questo modo si garantisce uno svolgimento ordinato e leale della competizione concorrenziale. In generale limprenditore: - gode di ampia libert nella formazione dei propri segni distintivi; - ha diritto alluso esclusivo dei propri segni distintivi; - pu trasferire ad altri i propri segni distintivi. La ditta. La ditta il nome commerciale dellimprenditore; in mancanza di diversa scelta corrisponde col nome e cognome civile dellimprenditore, ma pu essere liberamente stabilita. La ditta originaria quella formata dallimprenditore che la utilizza. Deve contenere il cognome o la sigla dellimprenditore. La ditta derivata quella formata da un imprenditore e successivamente trasferita ad altro imprenditore insieme allazienda. Il principio della novit stabilisce che la ditta non deve essere uguale o simile a quella usata da altro imprenditore e tale da creare confusione per loggetto dellimpresa o per il luogo in cui questa esercitata (chi successivamente adotti ditta uguale o simile pu essere costretto a modificarla con indicazioni idonee a differenziarla). Lobbligo di differenziazione esiste soltanto tra imprenditori che si trovano in un rapporto concorrenziale. La ditta si pu trasferire solo insieme allazienda. Il marchio. Il marchio il segno distintivo dei prodotti o dei servizi dellimpresa. Alcuni marchi producono effetti soltanto a livello nazionale (marchio nazionale), altri a livello europeo (marchio comunitario). Il marchio non un segno distintivo essenziale; ha la importante funzione di riconoscere con facilit i prodotti provenienti da una determinata fonte di produzione e svolge unimportante funzione nella formazione e nel mantenimento della clientela. Alcuni marchi celebri godono di una tutela speciale: ad es. non possono essere riportati nemmeno su prodotti differenti da quelli cui il marchio si riferisce. possibile che alcuni beni possono riportare pi marchi di fabbrica in quanto subiscono successive fasi di lavorazione o risultano dallassemblaggio di parti distintamente prodotte. Il marchio pu anche essere apposto dal commerciante. Il marchio pu essere utilizzato anche da imprese che producono servizi (ad es. a scopo pubblicitario). Limprenditore pu utilizzare un solo marchio per tutti i prodotti (marchio generale), ma pu anche servirsi di pi marchi. possibile luso contemporaneo di un marchio generale e di pi marchi speciali (ad es. Fiat 500, Fiat Punto, ecc). Il marchio pu essere costituito solo da parole, da figure o da suoni. Pu anche essere costituito dalla forma del prodotto. Un tipo particolare di marchio quello collettivo che svolge la funzione di garantire lorigine, la natura o la qualit di determinati prodotti o servizi. Il marchio deve rispondere ai requisiti di liceit, verit, originalit, novit.
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La registrazione attribuisce al titolare del marchio il diritto alluso esclusivo dello stesso su tutto il territorio nazionale. La disciplina della concorrenza Concorrenza perfetta e monopolio Contemporanea presenza sul mercato di numerose imprese in competizione tra loro, nessuna delle quali sia singolarmente in grado di condizionare il prezzo delle merci vendute. Questo il modello ideale di funzionamento del mercato: la concorrenza perfetta (ideale perch spinge verso una riduzione dei costi e dei prezzi di vendita; assicura la naturale eliminazione dal mercato delle imprese meno competitive; stimola il progresso tecnologico e laccrescimento dellefficienza produttiva). La concorrenza perfetta appunto solo un modello ideale e teorico. Nei settori strategici della produzione la tendenza verso un regime di mercato sempre pi lontano dalla concorrenza perfetta. Si vengono cos spesso a creare situazioni di oligopolio (mercato caratterizzato dal controllo dellofferta da parte di poche grandi imprese). Gli imprenditori riescono a sfruttare questa situazione stipulando intese volte a limitare la reciproca concorrenza, arrivando anche al punto da controllare lintera offerta di un dato prodotto (monopolio di fatto). La salvaguardia del regime di concorrenza non pu prescindere da una preclusione delle situazioni limitative della concorrenza, che vanno tenute sotto controllo per evitare che degenerino in situazioni monopolistiche. La legge italiana: - consente limitazioni legali della libert di concorrenza per fini di utilit sociale ed anche la creazione di monopoli legali in specifici settori di interesse generale; - consente limitazioni negoziali della concorrenza; - assicura lordinato e corretto svolgimento della concorrenza attraverso la repressione degli atti di concorrenza sleale. Per lungo tempo il sistema italiano della concorrenza stato sprovvisto di una normativa antimonopolistica. Questo vuoto stato colmato dalla legge 287/1990, recante norme per la tutela della concorrenza del mercato. La legislazione antimonopolistica La disciplina italiana e comunitaria. La disciplina comunitaria volta a preservare il regime concorrenziale del mercato comunitario e reprimere le pratiche anticoncorrenziali che pregiudicano il commercio fra stati membri. Questo principio recepito anche dalla legislazione antimonopolistica italiana, volta a preservare il regime concorrenziale del mercato nazionale e a reprimere i comportamenti anticoncorrenziali che incidono sul mercato italiano. Con la legge 287/1990 stato istituita lAutorit garante della concorrenza del mercato, che vigila sul rispetto della normativa antimonopolistica generale, adotta i provvedimenti antimonopolistici necessari ed irroga le sanzioni amministrative e pecuniarie previste dalla legge. Le singole fattispecie. Tre sono i fenomeni rilevanti per la disciplina antimonopolistica nazionale e comunitaria: - intese: comportamenti concordati tre imprese, anche attraverso organismi comuni, volti a limitare la propria libert di azione sul mercato. Sono vietate le intese che hanno per oggetto o per effetto di impedire, restringere o falsare, in maniera consistente, il gioco della concorrenza allinterno del mercato (le intese vietate sono nulle ad ogni effetto). - Abuso di posizione dominante: vietato solo lo sfruttamento abusivo di tale posizione con comportamenti capaci di pregiudicare la concorrenza effettiva. Ad unimpresa in posizione dominante vietato di: imporre prezzi o altre condizioni contrattuali ingiustificatamente gravose; impedire o limitare la produzione, gli sbocchi o gli accessi al mercato; applicare condizioni oggettivamente diverse per prestazioni equivalenti. Oggi vietato nellordinamento nazionale anche labuso dello stato di dipendenza economica nel quale si trova unimpresa cliente o fornitrice rispetto ad unaltra anche in posizione non dominante sul mercato. Per dipendenza economica sintende la situazione in cui unimpresa sia in grado di determinare, nei rapporti commerciali con unaltra impresa, un eccessivo squilibrio di diritti e di obblighi (valutata tenendo conto anche delle reali possibilit per la parte che ha subito labuso di reperire sul mercato alternative soddisfacenti); - Concentrazioni: si ha quando: due o pi imprese si fondono dando cos luogo ad ununica impresa; due o pi imprese, pur restando giuridicamente distinte, diventano ununica entit economica; due o pi imprese indipendenti costituiscono unimpresa societaria comune. Le concentrazioni diventano per illecite e vietate
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quando danno luogo a gravi alterazioni del regime concorrenziale del mercato (solo per le concentrazioni di grandi dimensioni). Se la concentrazione vietata viene ugualmente eseguita o se le imprese non si adeguano, sono previste pesanti sanzioni pecuniarie inflitte dallAutorit. Le limitazioni della concorrenza Limitazioni pubblicistiche e monopoli legali. La libert di iniziativa economica privata e la conseguente libert di concorrenza sono libert disposte nellinteresse generale e non possono svolgersi in contrasto con lutilit sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libert, alla dignit umana. Linteresse generale pu legittimare la soppressione della libert di concorrenza attraverso la costituzione di monopoli pubblici (in settori predeterminati dalla stessa Costituzione: servizi pubblici, fonti di energia,). Quando la produzione di determinati beni o servizi attuata in regime di monopolio legale, il legislatore si preoccupa di tutelare gli utenti contro possibili comportamenti arbitrari del monopolista. Per chi opera in regime di monopolio sono previsti due obblighi: - lobbligo di contrarre con chiunque richieda le prestazioni; - obbligo di rispettare la parit di trattamento tra i diversi richiedenti. Limitazioni convenzionali della concorrenza. La libert individuale di iniziativa economica e di concorrenza libert parzialmente disponibile. Il patto che limita la concorrenza deve essere approvato per iscritto, ed valido solo se circoscritto ad un determinato ambito territoriale o ad un determinato tipo di attivit e ha una durata massima di cinque anni. Costituiscono esempi classici di questo fenomeno i cartelli, i consorzi anticoncorrenziali, i contratti con i quali pi imprenditori possono prevedere impegni reciproci di vario tipo. La concorrenza sleale Libert di concorrenza e disciplina della concorrenza. Nel perseguimento di questi obiettivi ciascun imprenditore gode di ampia libert di azione e pu porre in essere le strategie che ritiene pi proficue, non solo per attirare clienti ma anche per sottrarli alla concorrenza. Infatti il danno che un imprenditore subisce a causa della sottrazione della clientela non un danno ingiusto e quindi non risarcibile. necessario distinguere fra comportamenti concorrenziali leali e comportamenti sleali. Nello svolgimento della competizione fra imprenditori concorrenti vietato servirsi di mezzi e tecniche non conformi ai principi della correttezza professionale; gli atti che non soddisfano questo requisito vengono considerati di concorrenza sleale. La repressione e la sanzionabilit di questi atti dipende solamente dal fatto che latto sia idoneo a danneggiare laltrui azienda. tutelato anche linteresse generale a che non vengano falsati gli elementi di valutazione e di giudizio del pubblico e non siano tratti in inganno i destinatari finali della produzione: i consumatori. Per tutelare le esigenze di questi stata introdotta nel Codice del consumo una disciplina contro tutte le pratiche commerciali scorrette (che possono indurre il consumatore medio ad assumere le decisioni commerciali che altrimenti non avrebbe preso). Anche a questo scopo stata introdotta una disciplina statale della pubblicit ingannevole o comparativa. Gli atti di concorrenza sleale. atto di concorrenza sleale ogni atto idoneo a creare confusione con i prodotti o con lattivit di un concorrente (art. 2598). Molteplici sono le tecniche o le pratiche che limprenditore pu porre in atto per realizzare la confondibilit dei propri prodotti e della propria attivit con i prodotti e con lattiv it di un concorrente: uso di nomi o segni distintivi idonei a produrre confusione con i nomi o con i segni distintivi legittimamente usati da altri imprenditori concorrenti; imitazione servile dei prodotti di un concorrente (riproduzione delle forme esteriori dei prodotti altrui). La seconda vasta categoria di atti di concorrenza sleale comprende: gli atti di denigrazione (diffondere notizie e apprezzamenti sui prodotti e sulle attivit di un concorrente idonei a determinarne il discredito; appropriazione di pregi dei prodotti o delle imprese di un concorrente. Esempio di concorrenza sleale per denigrazione la pubblicit iperbolica con cui si tende ad accreditare lidea che il proprio prodotto sia il solo a possedere determinati pregi (non oggettivi) che invece vengono implicitamente negati ai concorrenti. Per quanto riguarda la pubblicit comparativa, la comparazione lecita quando fondata su dati veri e oggettivamente verificabili, non genera confusione sul mercato e non comporta discredito o denigrazione del concorrente.
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La pubblicit menzognera la falsa attribuzione ai propri prodotti di qualit o pregi non appartenenti ad alcun concorrente (quindi non inquadrabile nella figura tipica dellappropriazione di pregi). Altre forme di concorrenza sleale sono: concorrenza parassitaria (sistematica imitazione di prodotti, marchi, campagne pubblicitarie altrui, sia pure con accorgimenti tali da evitare la piena confondibilit delle attivit; dumping (sistematica vendita sottocosto dei propri prodotti finalizzata alla eliminazione dei concorrenti); storno di dipendenti (sottrazione ad un concorrente di dipendenti particolarmente qualificati attuata con mezzi scorretti come ad esempio fornire false notizie sulla situazione economica del concorrente). I consorzi fra imprenditori Con il contratto di consorzio pi imprenditori istituiscono unorganizzazione comune per la disciplina o per lo svolgimento di determinate fasi delle rispettive imprese (art. 2602). Un consorzio pu essere costituito al fine prevalente o esclusivo di disciplinare, limitandola, la reciproca concorrenza fra imprenditori che svolgono la stessa attivit o attivit similari (consorzio con funzione anti-concorrenziale, ad esempio contingentamento della produzione o degli scambi tra imprenditori concorrenti). Sollecitano controlli volti ad impedire che per loro tramite si instaurino situazioni di monopolio di fatto contrastanti con linteresse generale. Il consorzio pu anche essere uno strumento di cooperazione interaziendale, finalizzato alla riduzione dei costi di gestione delle singole imprese consorziate (consorzio con funzione di coordinamento, ad esempio consorzio per acquisto in comune di determinate materie prime). Accrescono la competitivit delle imprese e sono quindi viste con favore dal legislatore che ne agevola lattivit con una serie di incentivi. I consorzi con sola attivit interna hanno il compito di regolare i rapporti reciproci fra consorziati e di verificare che venga rispettato quanto convenuto. Nei consorzi con attivit esterna invece le parti prevedono listituzione di un ufficio comune destinato a svolgere attivit con i terzi nellinteresse delle imprese consorziate. Il contratto di consorzio pu essere stipulato solo tra imprenditori, ma questo principio frequentemente derogato dalla legislazione speciale che consente la partecipazione a determinati consorzi di enti pubblici o enti privati di ricerca. Il contratto di consorzio deve essere stipulato per iscritto a pena di nullit. essenziale la determinazione delloggetto del consorzio, degli obblighi assunti dai consorziati e degli (eventuali) contributi in denaro da essi dovuti. un contratto di durata, che pu essere liberamente fissata dalle parti. Nel silenzio il contratto valido per dieci anni. Il contratto di consorzio un contratto tendenzialmente aperto. perci possibile la partecipazione di nuovi imprenditori senza che sia necessario il consenso di tutti gli attuali consorziati (le condizioni per lammissione devono essere predeterminate nel contratto). Il trasferimento dellazienda comporta lautomatico subingresso dellacquirente nel contratto di consorzio (con una giusta causa gli altri consorziati possono deliberare lesclusione dellacquirente dal consorzio). Il contratto di consorzio pu sciogliersi, limitatamente al consorziato, per volont di questi (recesso) o per decisione degli altri consorziati (esclusione). Lo scioglimento dellinterno contratto di consorzio si pu verificare con una delibera a maggioranza dei consorziati quando sussiste una giusta causa (in mancanza di questa, lo scioglimento anticipato dovr essere deciso allunanimit). Carattere essenziale dei consorzi la creazione di unorganizzazione comune che prevede la presenza di un organo con funzioni deliberative composto da tutti i consorziati (assemblea) e di un organo con funzioni gestorie (organo direttivo). I consorzi con attivit esterna. Per questi consorzi previsto un regime di pubblicit legale per portare a conoscenza dei terzi i dati essenziali della struttura consortile (attraverso il deposito di un estratto del contratto di consorzio presso lufficio del registro delle imprese). Nei consorzi con attivit esterna sono previsti incarichi (presidenza, direzione e rappresentanza) allinterno dellorgano direttivo. Coloro che hanno la direzione del consorzio devono redigere annualmente la situazione patrimoniale e depositarla presso lufficio del registro delle imprese. Nei consorzi con attivit esterna prevista la formazione di un fondo consortile, il quale costituisce patrimonio autonomo rispetto a quello dei singoli consorziati. Nelle obbligazioni assunte dal consorzio per conto dei singoli consorziati sono chiamati a rispondere solidalmente sia il consorziato, sia il fondo consortile.

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LE SOCIET Le societ sono organizzazioni di risorse e di mezzi create dallautonomia privata per lesercizio in comune di unattivit produttiva (costituiscono la categoria pi numerosa di imprese collettive). Esistono otto tipi di societ: la societ semplice, in nome collettivo e in accomandita semplice tradizionalmente definite come societ di persone; la societ per azioni, in accomandita per azioni e a responsabilit limitata sono definite invece societ di capitali; societ cooperative; mutue assicuratrici. La nozione di societ Il contratto di societ. Con il contratto di societ due o pi persone conferiscono beni o servizi per lesercizio in comune dellattivit economica allo scopo di dividerne gli utili (art. 2247). Oggi la S.r.L. e la S.p.A possono essere costituite anche con atto unilaterale. Le societ sono quindi enti associativi a base contrattuale che si caratterizzano per la contemporanea presenza di tre elementi: a) i conferimenti dei soci; b) lesercizio in comune di unattivit economica (scopo mezzo); c) l o scopo di divisione degli utili (scopo fine). I conferimenti sono le prestazioni cui le parti del contratto di societ si obbligano. Costituiscono i contributi dei soci alla formazione del patrimonio iniziale della societ. La loro funzione dotare la societ del capitale di rischio iniziale per lo svolgimento dellattivit dimpresa: col conferimento ciascun socio destina stabilmente parte della propria ricchezza personale allattivit comune e si espone al rischio dimpresa. Diversi possono essere da socio a socio sia loggetto sia lammontare del conferimento. I conferimenti possono essere costituiti da beni e da servizi: pu costituire oggetto di conferimento ogni attivit suscettibile di valutazione economica che le parti ritengono utile o necessaria per lo svolgimento dellattivit dimpresa (denaro, beni in natura, prestazione di attivit lavorativa sia manuale sia intellettuale, ). Patrimonio sociale inizialmente costituito dai conferimenti eseguiti o promessi dai soci; successivamente subisce continua variazioni qualitative e quantitative in relazione alle vicende economiche della societ. La sua consistenza accertata periodicamente e si definisce patrimonio netto la differenza positiva fra attivit e passivit. Ha anche una funzione di garanzia verso i creditori della societ: garanzia principale, se per le obbligazioni sociali rispondono anche i soci col proprio patrimonio; garanzia esclusiva se si tratta di un tipo di societ nel quale per le obbligazioni sociali risponde solo la societ con il proprio patrimonio. Il capitale sociale nominale una cifra che esprime il valore in denaro dei conferimenti come risulta dallatto costitutivo delle societ. Il capitale sociale nominale rimane immutato fin quando con modifica dellatto costitutivo non se ne decide laumento o la riduzione: quindi un valore storico. La cifra del capitale sociale indica la frazione del patrimonio netto non distribuibile fra i soci e perci assoggettata ad un vincolo di stabile destinazione fra i soci. La cifra del capitale sociale nominale iscritta in bilancio fra le passivit (funzione vincolistica). La funzione vincolistica del capitale sociale si risolve per i creditori in un margine di garanzia patrimoniale supplementare. Lesercizio in comune di attivit economica. il cosiddetto scopo-mezzo del contratto di societ; si definisce oggetto sociale la specifica attivit economica che i soci si propongono di svolgere. In tutte le societ loggetto sociale deve consistere nello svolgimento di unattivit (serie coordinata di atti) e di unattivit economica (normalmente unattivit produttiva, condotta cio con metodo economico e finalizzata alla produzione o allo scambio di beni o servizi). Le societ non possono essere costituite al solo scopo di consentire il godimento dei beni conferiti dai soci (a differenza della comunione, lautonomia patrimoniale riconosciuta a tutte le societ). La societ fra professionisti.Societ fra avvocati: nel 2001 stata ammessa la costituzione di societ fra avvocati che ha per oggetto esclusivo lesercizio in comune dellattivit professionale di rappresentanza, assistenza e difesa in giudizio svolta dai propri soci ( regolata dalle norme della societ in nome collettivo). inoltre iscritta in una sezione speciale dellalbo degli avvocati.
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La societ fra avvocati non soggetta a fallimento in quanto non svolge attivit dimpresa. Vi una diretta responsabilit del professionista nei confronti del cliente. Infatti, non solo lamministrazione della societ non pu essere affidata a terzi, ma il cliente ha diritto di chiedere che lesecuzione dellincarico conferito alla societ sia affidata ad uno o pi soci da lui scelti (solo quello o quelli incaricati sono professionalmente e illimitatamente responsabili). Societ di mezzi: costituita da professionisti per lacquisto e la gestione in comune di beni strumentali allesercizio individuale delle rispettive professioni (es. due medici, per dividersi le spese di studio, costituiscono una societ per la gestione di ogni aspetto non strettamente professionale della loro attivit). Societ di servizi imprenditoriali: societ che offrono sul mercato un servizio complesso, per la cui realizzazione sono necessarie anche prestazioni professionali dei soci o dei terzi. Prestazioni queste ultime che hanno per carattere strumentale e servente rispetto al servizio unitario offerto dalla societ. Societ di ingegneria: societ la cui attivit non si esaurisce nella semplice progettazione di opere di ingegneria, ma comprende anche ulteriori prestazioni quali la realizzazione e la vendita di impianti e attrezzature industriali. Lo scopo-fine delle societ. Una societ pu essere costituita per svolgere attivit dimpresa con terzi allo scopo di conseguire utili (lucro oggettivo), destinati ad essere successivamente divisi fra i soci (lucro soggettivo). questo appunto il cosiddetto scopo di lucro o profitto (le societ di persone e di capitali vengono definite lucrative). Le societ cooperative devono perseguire per legge uno scopo mutualistico (fornire direttamente ai soci beni, servizi o occasioni di lavoro a condizioni pi vantaggiose di quelle del mercato). Devono procurare ai soci un vantaggio patrimoniale diretto che potr consistere in un risparmio di spesa o in una maggiore remunerazione del lavoro prestato dai soci nella cooperativa. La societ cooperativa deve operare con metodo economico e per la realizzazione di uno scopo economico dei soci. In definitiva le societ sono enti associativi che operano con metodo economico e per la realizzazione di un risultato economico a favore esclusivo dei soci. La societ quindi un fenomeno essenzialmente egoistico ed caratterizzata dalla destinazione ai suoi membri (autodestinazione) dei benefici patrimoniali conseguibili attraverso lesercizio della comune attivit dimpresa. I tipi di societ Le societ formano un sistema composto da una pluralit di modelli organizzativi, ciascuno dei quali costituisce una diversa combinazione di risposte legislative ai problemi di disciplina che solleva lesercizio in forma societaria dellattivit dimpresa. - Una prima classificazione quella basata sullo scopo istituzionale perseguibile: le societ cooperative e le mutue assicuratrici (societ mutualistiche) si contrappongono a tutti gli altri tipi di societ, definiti come societ lucrative. - Una seconda distinzione (nellambito delle lucrative) quella basata sulla natura dellattivit esercitabile: la societ semplice solo per lesercizio di attivit non commerciale; tutte le altre societ lucrative possono esercitare sia attivit commerciale sia attivit non commerciale. - Altra distinzione legislativa quella fra societ dotate di personalit giuridica (societ di capitali e societ cooperative) e societ prive di personalit giuridica (societ di persone). - Nelle societ di capitali: prevista unorganizzazione di tipo corporativo (presenza di una pluralit di organi: assemblea, organo di gestione, di controllo); il funzionamento degli organi sociali dominato dal principio maggioritario (maggioranze assembleari calcolate in base alla partecipazione di ciascun socio al capitale sociale); il singolo socio ha il solo diritto di concorrere, con il suo voto, dellorgano amministrativo e/o di controllo (non ha alcun potere diretto); la partecipazione sociale di regola liberamente trasferibile. - Nella societ di persone: lattivit si fonda su un modello organizzativo che riconosce ad ogni socio a responsabilit limitata di amministrare la societ e richiede di regola il consenso di tutti i so ci per le modificazioni dellatto costitutivo; il singolo socio investito del potere di amministrazione e di rappresentanza della societ indipendentemente dallammontare del capitale conferito e dalla consistenza del suo patrimonio personale. Ne consegue che la partecipazione sociale di regola trasferibile solo col consenso degli altri soci. - Ultimo criterio di distinzione quello basato sul regime di responsabilit: societ nelle quali per le obbligazioni sociali rispondono sia il patrimonio sociale sia i singoli soci personalmente e illimitatamente; societ nelle quali coesistono istituzionalmente soci a responsabilit illimitata (accomandatari) e soci a responsabilit limitata (accomandanti); societ nelle quali per le obbligazioni sociali di regola risponde solo la societ con il proprio patrimonio.

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Personalit giuridica ed autonomia patrimoniale delle societ. il legislatore del 1942 ha operato una netta distinzione: le societ di capitali e le societ cooperative sono persone giuridiche; la personalit giuridica invece negata alle societ di persone (che godono per di autonomia patrimoniale). Con il riconoscimento della personalit giuridica, le societ (di capitali e le cooperative) sono trattate, per legge, come soggetti di diritto formalmente distinte dalle persone dei soci (piena e perfetta autonomia patrimoniale). I beni conferiti dai soci diventano beni di propriet della societ: questa titolare di un proprio patrimonio, di propri diritti e di proprie obbligazioni distinti da quelli personali dei soci. I creditori personali dei soci non possono soddisfarsi sul patrimonio sociale, n i creditori sociali possono soddisfarsi sul patrimonio personale dei soci. Le societ di persone godono di autonomia patrimoniale: al creditore (insoddisfatto) personale del socio non permesso aggredire il patrimonio della societ, ma concesso di ottenere la liquidazione della quota del proprio debitore; i creditori (insoddisfatti) della societ non possono aggredire direttamente il patrimonio personale dei soci (solo dopo aver infruttuosamente escusso il patrimonio sociale). Quindi, le obbligazioni sociali sono obbligazioni della societ, cui si aggiunge a titolo di garanzia la responsabilit di tutti o di alcuni soci. Imprenditore la societ (anche se il fallimento della societ determina il fallimento dei soci illimitatamente responsabili). Chi costituisce una societ pu liberamente scegliere fra tutti i tipi di societ previsti dalla legislazione nazionale se lattivit non commerciale (tutti tranne la societ semplice se lattivit commerciale). Se lattivit non commerciale la scelta del tipo necessaria solo se le parti vogliono sottrarsi al regime della societ semplice. Anche quando lattivit commerciale unesplicita scelta del tipo non tuttavia necessaria. Infatti, il silenzio delle parti in merito interpretato come implicita opzione per il regime della societ in nome collettivo. I modelli organizzativi per i singoli tipi di societ non sono rigidi e consentono un parziale adattamento alle esigenze del caso concreto (clausole compatibili con la disciplina del tipo di societ prescelto). invece inammissibile la creazione di un tipo di societ del tutto inconsueto e stravagante, che non corrisponde ad alcuno dei modelli legislativi previsti.

La societ semplice. La societ in nome collettivo s.n.c La societ di persone. La societ semplice pu esercitare solo attivit non commerciale. La societ in nome collettivo (anche per attivit commerciale) soggetta alliscrizione nel registro delle imprese con effetti di pubblicit legale. Tutti i soci rispondono solidalmente e illimitatamente per le obbligazioni sociali. La societ in accomandita semplice si caratterizza per la presenza di due categorie di soci: i soci accomandatari (rispondono solidalmente e illimitatamente per le obbligazioni sociali) e i soci accomandanti (rispondono limitatamente alla quota conferita). La costituzione delle societ. Il contratto di societ semplice non soggetto a forme speciali, salvo quelle richieste dalla natura dei beni conferiti. prevista liscrizione nel registro delle imprese, che avviene nella sezione speciale ed ha efficacia di pubblicit legale. Il contratto pu essere concluso anche verbalmente o risultare da comportamenti concludenti (societ di fatto). Per le societ in nome collettivo, regole di forma e di contenuto per latto costitutivo sono prescritte solo ai fini delliscrizione della societ nel registro delle imprese. Liscrizione condizione di regolarit della societ (integralmente disciplinata dalle norme della societ in nome collettivo). irregolare la societ non iscritta nel registro delle imprese, perch le parti non hanno provveduto a redigere latto costitutivo (societ di fatto) o perch, pur avendolo redatto, non hanno provveduto alla registrazione dello stesso (societ irregolare in senso proprio): in entrambi i casi si applica la disciplina della collettiva irregolare. Quindi latto costitutivo (solo ai fini della registrazione e della regolarit della societ) deve essere redatto per atto pubblico o per scrittura privata autenticata e deve contenere: le generalit dei soci; la ragione sociale; i soci che hanno lamministrazione e la rappresentanza della societ; la sede; loggetto sociale; i conferimenti; prestazioni dei soci dopera; i criteri di ripartizione degli utili; la durata della societ. Societ di fatto. Societ occulta. Societ apparente. La societ di fatto si perfeziona per fatti concludenti. regolata dalle norme della societ semplice se lattivit esercitata non commerciale. regolata dalle norme della collettiva irregolare se lattivit commerciale. esposta al fallimento al pari di ogni imprenditore commerciale. Il fallimento della societ determina automaticamente il fallimento di tutti i soci: dei soci noti e dei soci occulti (la cui esistenza venga successivamente scoperta).
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La societ occulta costituita con lespressa e concorde volont dei soci di non rivelarne lesistenza allesterno: pu essere una societ di fatto ma pu anche risultare da un atto scritto tenuto ovviamente segreto dai soci. Lattivit dimpresa svolta per conto della societ ma senza spenderne il nome. La societ esiste nei rapporti interni tra i soci ma non viene esteriorizzata (nei rapporti esterni si presenta come impresa individuale di uno dei soci o anche di un terzo, che operano spendendo il proprio nome). Lo scopo quello di limitare la responsabilit nei confronti dei terzi al patrimonio (di regola modesto) del solo gestore; di evitare cio che la societ e gli altri soci rispondano delle obbligazioni di impresa e siano esposti al fallimento. Sono considerati indici probatori di una societ occulta: il sistematico finanziamento di un imprenditore individuale, la partecipazione a trattative di affari con i fornitori, il compimento di atti di gestione, Nel caso di socio occulto di societ palese lattivit dimpresa svolta in nome della societ e ad essa certamente imputabile in tutti i suoi effetti. Societ apparente: capita spesso che il giudice si convinca che dietro un imprenditore individuale, insolvente o gi fallito, ci sia una societ. Se per il giudice si rende per conto che gli indici probatori sono fragili pu decretare (se proprio convinto) la societ apparente. Una societ, ancorch non esistente nei rapporti tra i presunti soci, deve tuttavia considerarsi esistente allesterno quando due o pi persone operino in modo da ingenerare nei terzi la ragionevole opinione che essi agiscono come soci e quindi da determinare in essi lincolpevole affidamento circa lesistenza della societ (che assoggettata a fallimento come una societ realmente esistente). I conferimenti. Con la costituzione della societ il socio assume lobbligo di effettuare i conferimenti determinati nel contratto sociale (se questi non sono determinati, i soci devono conferire in parti uguali tra loro). Il conferimento pu consistere in qualsiasi prestazione di dare, fare o non fare. Per il conferimento di beni in propriet la garanzia dovuta dal socio e il passaggio dei rischi sono regolati dalle norme sulla vendita. Finch la propriet del bene non sia passata alla societ il rischio del perimento del bene grava ancora sul socio. Per le cose conferite in godimento, il rischio grava sul socio che le ha conferite. Questi potr essere escluso dalla societ qualora il godimento diventi impossibile per causa non imputabile agli amministratori. Essendo un bene conferito in godimento, la societ non ne pu disporre (alienare) e il socio ha diritto alla restituzione al termine della societ nello stato in cui si trova. Il socio che conferisce i crediti risponde verso la societ dellinsolvenza del debitore ceduto. Nel caso del socio dopera, il conferimento consiste nellobbligo del socio di prestare la propria attivit lavorativa (manuale o intellettuale) a favore dellazienda. Patrimonio sociale e capitale sociale. I conferimenti dei soci formano il patrimonio iniziale della societ. I soci non possono servirsi delle cose appartenenti al patrimonio sociale per fini estranei a quello della societ. Il capitale sociale del tutto assente nella societ semplice, mentre per le societ in nome collettivo obbligatorio indicare nellatto costitutivo i conferimenti dei soci e il relativo valore. vietata la ripartizione tra i soci degli utili non realmente conseguiti (utili fittizi). Se si verificata una perdita del capitale sociale, gli utili non possono essere ripartiti finch il capitale non sia reintegrato o ridotto in misura corrispondente. Gli amministratori non possono rimborsare ai soci i conferimenti eseguiti o liberarli dallobbligo di ulteriori versamenti senza una riduzione del capitale sociale. Loperazione (di riduzione) comporta una riduzione reale del patrimonio netto e pu pregiudicare i creditori sociali (che possono opporsi alla riduzione di capitale). La partecipazione dei soci agli utili e alle perdite. Tutti i soci hanno diritto di partecipare agli utili e partecipano alle perdite della gestione aziendale. Non necessario che la ripartizione sia proporzionale ai conferimenti. Allautonomia privata viene posto il limite rappresentato dal divieto di patto leonino: nullo il patto con il quale uno o pi soci sono esclusi da ogni partecipazione agli utili o alle perdite. Vi sono dei criteri legali di ripartizione: - se il contratto nulla dispone, le parti spettanti ai soci nei guadagni e nelle perdite si presumono proporzionali ai conferimenti; - se il valore dei conferimenti non stato determinato, le parti si presumono uguali; - se determinata soltanto la parte di ciascuno nei guadagni, si presume la partecipazione alle perdite nella stessa misura (o viceversa). Nella societ semplice il diritto del socio di percepire la sua parte di utili nasce con lapprovazione del rendiconto; nella societ in nome collettivo il documento che accerta lesistenza di utili o perdite il bilancio desercizio.
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Lapprovazione del rendiconto o del bilancio condizione sufficiente perch ciascun socio possa pretendere lassegnazione della sua parte di utili. Le perdite incidono direttamente sul valore della partecipazione sociale riducendolo proporzionalmente; in questo modo, al momento della liquidazione della societ, al socio verr rimborsata una somma inferiore al valore del conferimento. La responsabilit dei soci per le obbligazioni sociali. Nella societ semplice e nella s.n.c. delle obbligazioni sociali risponde innanzitutto la societ con il proprio patrimonio; questa una garanzia primaria ma non esclusiva (i singoli soci rispondono personalmente e illimitatamente). Nella societ semplice possibile esonerare dalla responsabilit i soci non investiti del potere di rappresentanza (nella s.n.c. non possibile). In entrambe le societ la responsabilit per le obbligazioni sociali precedentemente contratte estesa anche ai nuovi soci. Lo scioglimento del rapporto sociale per morte, recesso od esclusione, non fa venir meno la responsabilit personale del socio per le obbligazioni sociali anteriori al verificarsi di tali eventi. Responsabilit della societ e responsabilit dei soci. Nella societ semplice e nella s.n.c. i creditori sociali hanno di fronte a s pi patrimoni su cui soddisfarsi: il patrimonio della societ e il patrimonio dei singoli soci illimitatamente responsabili. I soci sono responsabili in solido fra loro, ma sono responsabili in via sussidiaria rispetto alla societ in quanto godono del beneficio di preventiva escussione del patrimonio sociale. Nella societ semplice il creditore pu rivolgersi direttamente al singolo socio illimitatamente responsabile e sar questi a dover invocare la preventiva escussione del patrimonio sociale indicando i beni sui quali il creditore possa agevolmente soddisfarsi. Questa disciplina si applica anche alla s.n.c. irregolare. Nella s.n.c. regolare, invece, il beneficio di escussione opera automaticamente. I creditori sociali non possono pretendere il pagamento dai singoli soci, se non dopo lescussione del patrimonio sociale ( necessario che il creditore abbia infruttuosamente esperito lazione esecutiva sul patrimonio sociale). I creditori personali dei soci. Il patrimonio della societ insensibile alle obbligazioni personali dei soci ed intangibili da parte dei creditori personali di questi ultimi. Il creditore personale non pu compensare il suo credito verso il socio con il debito che eventualmente abbia verso la societ (divieto di compensazione). Il creditore non per sprovvisto di tutela (sia nella societ semplice sia nella s.n.c.). Egli pu infatti: far valere i suoi diritti sugli utili spettanti al socio suo debitore; compiere atti conservativi sulla quota allo stesso spettante nella liquidazione della societ. Nella societ semplice e nella s.n.c. irregolare il creditore pu anche chiedere la liquidazione della quota del suo debitore, provando anche che gli altri beni del debitore sono insufficienti a soddisfare i suoi crediti (la societ sar tenuta a versargli entro tre mesi una somma di denaro corrispondente al valore della quota al momento della domanda). Nella s.n.c. regolare, il creditore particolare del socio, finch dura la societ, non pu chiedere la liquidazione della quota del socio debitore, neppure se trova che gli altri beni dello stesso siano insufficienti a soddisfarlo. Lamministrazione della societ. lattivit di gestione dellimpresa sociale. Il potere di amministrare il potere di compiere tutti gli atti che rientrano nelloggetto sociale. Per legge ogni socio illimitatamente responsabile amministratore della societ. Quando lamministrazione della societ spetta a pi soci (tutti o alcuni; amministrazione disgiuntiva), ciascun socio amministratore pu intraprendere da solo tutte le operazioni che rientrano nelloggetto sociale, senza essere tenuto a richiedere il consenso o il parere degli altri soci amministratori. Lampio potere di iniziativa individuale tuttavia temperato dal diritto di opposizione riconosciuto a ciascuno degli altri soci amministratori (se lopposizione tempestiva paralizza il potere decisorio del singolo amministratore, decidendo con la maggioranza dei soci per quote dinteresse). Con lamministrazione congiuntiva (espressamente convenuta nellatto costitutivo) necessario il consenso di tutti i soci amministratori per il compimento delle operazioni sociali. Lamministrazione congiunta pu atteggiarsi sia come amministrazione allunanimit sia come amministrazione a maggioranza. Vi il riconoscimento ai singoli amministratori del potere di agire individualmente quando vi sia urgenza di evitare un danno alla societ.

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Amministrazione e rappresentanza. Fra le funzioni degli amministratori vi quella di rappresentanza della societ (potere di firma) che il potere di agire nei confronti di terzi in nome della societ, dando luogo allacquisto di diritti e allassunzione di obblighi da parte della stessa. Il potere di gestione (attivit amministrativa interna) riguarda la fase decisoria delle operazioni sociali. Il potere di rappresentanza (a.a. esterna) riguarda la fase di attuazione con i terzi delle operazioni sociali. Nel caso di amministrazione disgiunta, ogni amministratore pu decidere e stipulare da solo atti in nome della societ (firma disgiunta). Nellamministrazione congiuntiva tutti i soci amministratori devono partecipare alla stipulazione dellatto (firma congiunta). La rappresentanza anche processuale: la societ pu agire o pu essere chiamata in giudizio in persona dei soci amministratori che ne hanno la rappresentanza. Nella s.n.c. regolare le limitazioni del potere di rappresentanza degli amministratori non sono opponibili ai terzi se non sono iscritte nel registro delle imprese o se non si provi che i terzi ne abbiano avuta effettiva conoscenza. Nella s.n.c. irregolare lomessa registrazione si ritorce contro i soci essendo tutelato laffidamento che i terzi ripongono nel rispetto del modello legale di rappresentanza (si presume che ogni socio che agisce per la societ abbia la rappresentanza sociale anche in giudizio). Nella societ semplice le limitazioni originarie sono sempre opponibili ai terzi, sicch su costoro incombe lonere di accertare se il socio che agisce in nome della societ ha effettivamente potere di rappresentanza. I soci investiti dellamministrazione possono essere nominati nellatto costitutivo o con atto separato. La distinzione acquista rilievo ai fini della revoca della facolt di amministrare: se lamministratore nominato nellatto costitutivo la revoca deve essere decisa dagli altri soci allunanimit e non ha effetto se non ricorre una giusta causa; lamministratore nominato per atto separato invece revocabile secondo le norme del mandato, quindi anche se non ricorre una giusta causa. Diritti e obblighi degli amministratori sono regolati dalle norme sul mandato. Lamministratore investito per legge del potere di compiere tutti gli atti che rientrano nel progetto sociale. Nella s.n.c. gli amministratori devono tenere le scritture contabili e redigere il bilancio desercizio; devono inoltre provvedere agli adempimenti pubblicitari connessi alliscrizione nel registro delle imprese. Dei numerosi obblighi ad essi imposti dalla legge o dallatto costitutivo (sintetizzabili nel dovere generale di amministrare la societ con la diligenza del mandatario) gli amministratori sono poi solidalmente responsabili verso la societ, con conseguente obbligo di risarcire i danni alla stessa arrecati. I soci amministratori avranno diritto al compenso per il loro ufficio (pu essere costituito anche da una pi elevata partecipazione agli utili). I soci non amministratori. Il divieto di concorrenza. Ai soci esclusi dallamministrazione sono riconosciuti ampi poteri di informazione e di controllo: diritto di avere dagli amministratori notizie dello svolgimento degli affari sociali, di consultare documenti relativi allamministrazione, di ottenere il rendiconto al termine di ogni anno. Nella s.n.c. incombe su tutti i soci uno specifico obbligo: il divieto di concorrenza ( vietato esercitare per conto proprio o altrui unattivit concorrente con quella della societ e partecipare come socio illimitatamente responsabile ad altra societ concorrente). La violazione del divieto espone il socio al risarcimento dei danni e legittima gli altri soci a deciderne lesclusione. Le modificazioni dellatto costitutivo. Nella societ semplice e nella s.n.c. il contratto sociale pu essere modificato soltanto con il consenso di tutti i soci, se non convenuto diversamente. Per il rapporto fiduciario che normalmente intercorre fra i soci, il consenso di tutti gli altri soci perci necessario per il trasferimento della quota sociale sia fra vivi che a causa di morte. Nella s.n.c. e ora anche nella societ semplice le modificazioni dellatto costituivo sono soggette a pubblicit le gale e finch non sono iscritte al registro delle imprese non sono opponibili ai terzi, a meno che si provi che questi non erano a conoscenza. Frequente nella pratica la clausola che prevede la modificabilit a maggioranza dellatto costitutivo. La maggioranza deve rispettare due principi generali: lobbligo di esecuzione del contratto secondo buona fede e il rispetto della parit di trattamento fra i soci. Scioglimento del singolo rapporto sociale. Il socio pu cessare di far parte della societ per morte, recesso od esclusione. Con il venir meno di un socio non si ha lo scioglimento della societ: rimesso ai soci superstiti il decidere se porre fine alla societ o continuarla. Nel caso in cui rimanga un solo socio superstite, questi ha la facolt di associare a s altre persone (continuando la societ) oppure porvi fine.
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Se muore un socio, i soci superstiti sono obbligati a liquidare la quota ai suoi eredi nel termine di sei mesi (i soci non sono tenuti a subire il subingresso di eredi nella societ). In alternativa possono: - sciogliere anticipatamente la societ: gli eredi partecipano alla divisione dellattivo che residua dopo lestinzione dei debiti sociali; - continuare la societ con gli eredi del socio defunto: necessario il consenso di tutti i soci superstiti e degli eredi. Il recesso lo scioglimento del rapporto sociale per volont del socio: - se la societ a tempo indeterminato ogni socio pu recedere liberamente comunicando la sua volont ai soci con un preavviso di almeno tre mesi; - se la societ a tempo determinato, il recesso ammesso per legge solo se sussiste una giusta causa. Unaltra causa di scioglimento del rapporto sociale costituita dallesclusione del socio dalla societ (in alcuni casi ha luogo di diritto; in altri facoltativa, cio rimessa alla decisione degli altri soci). Sono esclusi di diritto il socio che sia dichiarato fallito e il socio il cui creditore particolare abbia ottenuto la liquidazione della quota. Si pu avere esclusione facoltativa quando si riscontrano: - gravi inadempienze degli obblighi che derivano dalla legge o dal contratto sociale (mancata esecuzione dei conferimenti, violazione del divieto di concorrenza,); - linterdizione e linabilitazione del socio; - la sopravvenuta impossibilit di esecuzione del conferimento per causa non imputabile al socio (es. perimento della cosa da conferire, sopravvenuta inidoneit del socio a svolgere lopera conferita,). Lesclusione deliberata dalla maggioranza dei soci calcolata per teste. Nella societ composta da sue soli soci, lesclusione di uno di essi pronunciata direttamente dal tribunale su domanda dellaltro. La liquidazione della quota. In tutti i casi in cui il rapporto sociale si scioglie limitatamente ad un socio, questi o i suoi eredi hanno diritto alla liquidazione della quota sociale (consistente in una somma di denaro che rappresenta il valore della quota). Il valore della quota determinato in base alla situazione patrimoniale della societ (valutata attribuendo ai beni il loro valore effettivo) nel giorno in cui si verifica lo scioglimento del rapporto. Il pagamento della quota spettante al socio deve essere effettuato entro sei mesi dal giorno in cui si verificato lo scioglimento del rapporto (tre mesi in caso di scioglimento su richiesta del creditore particolare).

Scioglimento della societ. Le cause di scioglimento sono: - il decorso del termine fissato nellatto costitutivo (la proroga della durata della societ pu essere espressa o tacita); - il conseguimento delloggetto sociale o la sopravvenuta impossibilit di conseguirlo; - la volont di tutti i soci (o della maggioranza dei soci, se previsto nellatto costitutivo); - il venir meno della pluralit dei soci, se nel termine di sei mesi questa non ricostituita; - le altre cause previste nel contratto sociale. Al verificarsi di una delle ipotesi la societ entra automaticamente in stato di liquidazione, ma non si estingue immediatamente; si deve infatti prima provvedere al soddisfacimento dei creditori sociali ed alla distribuzione fra i soci delleventuale residuo attivo. Lestinzione della societ. Il procedimento di liquidazione inizia con la nomina di uno o pi liquidatori che richiede il consenso di tutti i soci. Con laccettazione della nomina, i liquidatori prendono il posto degli amminis tratori i quali devono presentare loro il bilancio dellultimo periodo; insieme devono poi redigere linventario dal quale risulta lo stato attivo e passivo del patrimonio sociale. I liquidatori hanno il compito di definire i rapporti che si ricollegano allattivit sociale: conversione in denaro dei beni, pagamento dei creditori, ripartizione fra i soci delleventuale residuo attivo. I liquidatori possono compiere dunque tutti gli atti necessari per la liquidazione. In particolare, per procedere al pagamento dei creditori sociali, i liquidatori possono chiedere ai soci i versamenti ancora dovuti, ma solo se i fondi disponibili risultano insufficienti. Se occorre possono richiedere ai soci stessi le somme ulteriormente necessarie. Sui liquidatori incombe un duplice divieto: - non possono intraprendere nuove operazioni: se violano tale divieto essi rispondono personalmente e solidalmente per gli affari intrapresi nei confronti dei terzi;
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non possono ripartire tra i soci, neppure parzialmente, i beni sociali finch i creditori sociali non siano stati pagati. Estinti tutti i debiti sociali, la liquidazione si avvia allepilogo con la ripartizione tra i soci delleventuale attivo patrimoniale residuo convertito in denaro. Il saldo attivo di liquidazione destinato innanzitutto al rimborso del valore nominale dei conferimenti. Leventuale eccedenza poi ripartita fra tutti i soci in proporzione della partecipazione di ciascuno nei guadagni. Nessuna regola specifica prevista per la chiusura del procedimento di liquidazione nella societ semplice. Nella s.n.c. invece, i liquidatori devono redigere il bilancio finale di liquidazione (rendiconto della gestione dei liquidatori: entrate e uscite e situazione patrimoniale finale) e il piano di riparto (proposta di divisione fra i soci dellattivo residuo). Nella s.n.c. irregolare la chiusura del procedimento di liquidazione determina lestinzione della societ. Principi diversi valgono per la s.n.c. registrata e per la societ semplice: approvato il bilancio finale di liquidazione, i liquidatori devono chiedere la cancellazione della societ dal registro delle imprese. La cancellazione pu anche essere disposta dufficio, quando lufficio del registro rilevo alcune specifiche circostanze sintomatiche dellassenza di attivit sociale (irreperibilit presso la sede legale, assenza degli atti di gestione per tre anni consecutivi, mancanza del codice fiscale,). Con la cancellazione dal registro delle imprese la societ si estingue, quandanche non tutti i creditori so ciali non siano stati soddisfatti: essi possono agire nei confronti dei soci, che restano personalmente e illimitatamente responsabili per le obbligazioni sociali insoddisfatte. Possono inoltre agire nei confronti dei liquidatori, se il mancato pagamento imputabile a colpa o dolo di questi ultimi. I creditori della s.n.c. possono richiedere il fallimento della societ entro un anno dalla sua cancellazione dal registro delle imprese.

Capitolo dodicesimo. La societ in accomandita semplice Nozione e caratteri distintivi La societ in accomandita semplice una societ di persone che prevede la presenza di due categorie di soci: - i soci accomandatari, che rispondono solidalmente e illimitatamente per le obbligazioni sociali (a loro spetta lamministrazione della societ); - i soci accomandanti, che rispondono limitatamente alla quota conferita (sono obbligati solamente ad eseguire i conferimenti promessi). Questo tipo di societ consente lesercizio in comune di unimpresa commerciale con limitazione del rischio e non esposizione al fallimento personale per i soci accomandanti. Proprio per questo ultimo fatto un modello societario spesso soggetto ad abusi. La costituzione della societ. La ragione sociale Per la costituzione della s.a.s. valgono le regole esposte per la s.n.c. Latto costitutivo dovr indicare quali sono i soci accomandatari e quali gli accomandanti. Latto costitutivo soggetto ad iscrizione nel registro delle imprese. Quello che contraddistingue la s.a.s. dalla s.n.c. la ragione sociale; questa deve essere formata con il nome di uno dei soci accomandatari e con lindicazione del tipo sociale. Laccomandante che consente che il suo nome sia compreso nella ragione sociale risponde di fronte ai terzi illimitatamente e solidalmente con i soci accomandatari per le obbligazioni sociali, perdendo cos il beneficio della responsabilit limitata. I soci accomandanti e lamministrazione della societ Gli accomandanti non possono compiere atti di amministrazione, n trattare o concludere affari in nome della societ, se non in forza di procura speciale per singoli affari. Non possono prendere decisioni autonomamente in merito alla condotta degli affari sociali. Per quanto riguarda lattivit esterna, laccomandante pu concludere affari in nome della societ in forza di procura speciale per singoli affari, ma non pu agire di fronte a terzi come procuratore generale o institore. Se laccomandante viola questo divieto risponde di fronte ai terzi illimitatamente e solidalmente per tutte le obbligazioni sociali che siano imputabili alla societ (in caso di fallimento, anchegli sar dichiarato fallito al pari degli accomandatari). esposto inoltre allesclusione dalla societ, con decisione a maggioranza degli altri soci.

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I soci accomandanti hanno il diritto di concorrere con gli accomandatari alla nomina e alla revoca degli amministratori, che avviene con il consenso di tutti i soci accomandatari e lapprovazione di tanti soci accomandanti che rappresentano la maggioranza del capitale da essi sottoscritto. I soci accomandanti possono prestare la loro opera, manuale o intellettuale, allinterno della societ sotto la direzione degli amministratori. Inoltre, se latto costitutivo lo consente, possono dare autorizzazioni e pareri per determinate operazioni, nonch compiere atti di ispezione e di controllo. Il trasferimento della partecipazione sociale I soci accomandatari sono sottoposti alla disciplina prevista per la s.n.c. (il trasferimento per atto fra vivi della quota degli accomandatari pu avvenire solo col consenso di tutti gli altri soci e per la trasmissione a causa di morte sar necessario anche il consenso degli eredi). Per quanto riguarda gli accomandanti, la loro quota liberamente trasferibile per causa di morte senza che sia necessario il consenso dei soci. Per il trasferimento per atto fra vivi occorre il consenso dei soci che rappresentano la maggioranza del capitale sociale. Lo scioglimento della societ La s.a.s. si scioglie, oltre che per le cause previste per la s.n.c., quando rimangono soltanto soci accomandatari o soci accomandanti, sempre che nel termine di sei mesi non sia stato sostituito il socio che viene meno. Inoltre, se sono venuti meno i soci accomandatari, i soci accomandanti devono nominare un amministratore provvisorio, i cui poteri sono per legge limitati al compimento degli atti di ordinaria amministrazione (lamministratore provvisorio non diventa socio accomandatario). Per il procedimento di liquidazione e estinzione valgono le regole dettate per la s.n.c.; tuttavia, i creditori rimasti insoddisfatti potranno soddisfarsi solo sulla quota di liquidazione dei soci accomandanti, dato che essi non erano soci a responsabilit illimitata. La societ in accomandita irregolare irregolare la societ in accomandita semplice il cui atto costitutivo non stato iscritto nel registro delle imprese. I soci accomandanti rispondono limitatamente alla loro quota, salvo che abbiano partecipato alle operazioni sociali. Per il resto vale la disciplina dettata per la s.n.c. irregolare. Capitolo tredicesimo. La societ per azioni Nozione e caratteri essenziali una societ di capitali nella quale: - per le obbligazioni sociali risponde soltanto la societ con il suo patrimonio; - la partecipazione sociale rappresentata da azioni. La societ per azioni la forma prescelta dalle imprese di media e grande dimensione a capitale sia privato sia pubblico. La s.p.a. dotata di personalit giuridica: perci un soggetto di diritto distinto dai soci e gode di perfetta autonomia patrimoniale (nessuno dei soci assume responsabilit personale per le obbligazioni sociali). I soci sono obbligati solo ad eseguire i conferimenti promessi e possono predeterminare quanta parte della propria ricchezza personale intendono esporre al rischio dellattivit sociale. Ha unorganizzazione di tipo corporativo: lassemblea, un organo di gestione e un organo di controllo. Il funzionamento dellassemblea dominato dal principio maggioritario ed il peso di ogni socio in assemblea proporzionato alla quota di capitale sottoscritto ed al numero di azioni possedute (maggioranza per capitale). Le azioni sono partecipazioni sociali di uguale valore che conferiscono ai loro possessori uguali diritti. Le azioni sono liberamente trasferibili e la loro circolazione avviene attraverso documenti assoggettati alla disciplina di titoli di credito. La s.p.a. il tipo di societ pi utilizzato dalle grandi imprese. La limitazione del rischio individuale dei soci e la possibilit di pronta mobilitazione dellinvestimento favoriscono infatti la raccolta degli ingenti capitali di rischio di cui ha tipicamente bisogno la grande impresa. Inoltre si orienta verso linvestimento in azioni la massa dei piccoli risparmiatori, privi di interesse e propensione per lattivit dimpresa. Si ha cos la compartecipazione di un ristretto numero di soci che assumono liniziativa economica (azionisti imprenditori) con una gran massa di piccoli azionisti che intendono investire fruttuosamente i propri risparmi (azionisti risparmiatori). Esistono anche s.p.a. a ristretta base azionaria nelle quali lappello al pubblico risparmio per la raccolta di capitale di rischio marginale o del tutto assente (es. societ a carattere familiare).
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I problemi della societ a ristretta base azionaria sono quelli tradizionali della tutela dei soci di minoranza e dei creditori di fronte a possibili abusi dei soci che detengono la maggioranza del capitale e degli amministratori. In questo caso chi ha pi conferito e pi rischia, ha pi potere: il potere verr quindi esercitato in modo oculato. Nelle s.p.a. che fanno istituzionalmente appello al pubblico risparmio, il naturale disinteresse degli azionisti risparmiatori per la vita della societ favorisce il dominio della stessa da parte di gruppi minoritari di controllo. Levoluzione della disciplina La riforma della disciplina nazionale iniziato nel 1974 fino a sfociare nel 1998 in unorganica disciplina delle societ di capitali non quotate. Si cercato di porre un freno al proliferare di minisociet per azioni con capitale del tutto irrisorio; inoltre si dettata una specifica disciplina per le societ con azioni quotate in borsa, volta a tutelare gli azionisti risparmiatori, a rafforzare lautotutela dei soci e a rafforzare la tutela degli investitori. Nel 1974 sono stati introdotti strumenti di etero tutela degli azionisti risparmiatori: stata prevista la possibilit di emettere azioni (di risparmio) prive di diritto di voto e privilegiate sotto il profilo patrimoniale; maggiore trasparenza della propriet azionaria e pi ampia informazione del mercato; certificazione dei bilanci; istituzione di un organo pubblico di controllo (CONSOB). Un secondo intervento riformatore si avuto nel 1998, in seguito ai mutamenti intervenuti nella composizione dellazionariato di minoranza delle societ quotate. Nasce infatti linvestimento indiretto tramite operatori professionali: gli investitori istituzionali, dotati di grande competenza professionale nella selezione delle imprese, raccolgono il risparmio fra il pubblico e lo investono in partecipazioni di minoranza in societ quotate secondo il criterio di diversificazione del rischio. I punti pi significativi della riforma del 1998 sono: radicale revisione di tutti gli istituti propri delle societ quotate precedentemente introdotti; potenziamento dellinformazione societaria; rafforzamento degli strumenti di tutela delle minoranze gi esistenti e introduzione di strumenti di autotutela delle stesse. Nel contempo, lesigenza di modernizzare la disciplina delle societ per azioni non quotate e delle societ di capitali ha portato da ultimo ad una riforma organica della disciplina delle societ di capitali (in vigore dal 1 gennaio 2004). Maggiori rinnovamenti: introduzione della societ per azioni uni personale a responsabilit limitata; disciplina pi flessibile dei conferimenti con possibilit di costituire patrimoni autonomi destinati ad un singolo affare. A) La costituzione Il procedimento La costituzione della s.p.a. si articola in due fasi essenziali: la stipulazione dellatto costitutivo e liscrizione dellatto costitutivo nel registro delle imprese. La stipulazione dellatto costitutivo pu avvenire secondo due diverse procedure: - stipulazione (o costituzione) simultanea: latto costitutivo stipulato immediatamente da coloro che assumono liniziativa per la costituzione della societ (soci fondatori, provvedono allintegrale sottoscrizione delliniziale capitale sociale); - stipulazione (o costituzione) per pubblica sottoscrizione: stipulazione dellatto costitutivo al termine di un complesso procedimento che consente la raccolta fra il pubblico del capitale iniziale sulla base di un programma predisposto da coloro che assumono liniziativa (promotori). Si tratta di un procedimento largamente utilizzato. Latto costitutivo: forma e contenuto La s.p.a. pu essere costituita per contratto o per atto unilaterale, nel caso in cui si abbia un solo socio fondatore. Latto costitutivo deve essere redatto per atto pubblico a pena di nullit della societ e deve indicare: - le generalit dei soci e degli eventuali promotori, nonch il numero delle azioni assegnate a ciascuno di essi; - la denominazione e il comune ove sono poste la sede della societ e le eventuali sedi secondarie; - loggetto sociale: tipo di attivit economica che la societ si propone di svolgere; - lammontare del capitale sottoscritto e versato; - il numero e leventuale valore nominale delle azioni; - il valore attribuito ai crediti e ai valori conferiti in natura; - le norme secondo le quali gli utili devono essere ripartiti; - i benefici eventualmente accordati ai promotori o ai soci fondatori; - il sistema di amministrazione adottato, il numero degli amministratori e i loro poteri; - il numero dei componenti del collegio sindacale; - la nomina dei primi amministratori e sindaci;
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- limporto globale, almeno approssimativo, delle spese poste a carico della societ; - la durata della societ. Latto costitutivo della s.p.a. ha nella pratica un contenuto pi ampio e articolato di quello minimo richiesto per legge. Sovente si preferisce procedere alla redazione di due distinti documenti: latto costitutivo (pi sintetico, contiene la manifestazione di volont di costituire la societ e i dati fondamentali della costituenda societ) e lo statuto (pi analitico, contiene le regole di funzionamento della societ e si considera parte integrante dellatto costitutivo; deve essere redatto per atto pubblico a pena di nullit). Le condizioni per la costituzione La s.p.a. deve costituirsi con un capitale non inferiore a centoventimila euro. Altre condizioni stabilite dallart. 2329 sono: - che sia sottoscritto per intero il capitale sociale; - che siano rispettate le disposizioni relative ai conferimenti (deve essere versato presso una banca il 25% dei conferimenti in denaro); - che sussistano le autorizzazioni e le altre condizioni richieste dalle leggi speciali per la costituzione della societ in relazione al suo particolare oggetto. I conferimenti in denaro devono essere versati prima della stipula dellatto costitutivo e restano vincolati pres so la banca fino al completamento del processo di costituzione. Liscrizione nel registro delle imprese Il notaio che ha ricevuto latto costitutivo deve depositarlo, entro venti giorni, presso lufficio del registro delle imprese, allegando allatto costitutivo i documenti che comprovano losservanza delle condizioni richieste per la costituzione. Se il notaio non provvede, lobbligo incombe sugli amministratori. Nellinerzia di entrambi (punita con sanzione amministrativa pecuniaria) ogni socio pu provvedervi a spese della societ. Al notaio spetta la verifica del rispetto delle condizioni stabilite dalla legge per la costituzione. Se il notaio chiede liscrizione nel registro delle imprese di un atto costitutivo nel quale risultano inesistenti le condizioni richieste, egli stesso soggetto a una sanzione amministrativa. Se tale controllo ha esito positivo, il notaio richiede liscrizione della societ nel registro delle imprese; con liscrizione la societ acquista la personalit giuridica e viene ad esistenza. Non configurabile una societ per azioni irregolare. Pu verificarsi che nel periodo fra la stipulazione dellatto costitutivo e liscrizione della societ nel registro delle imprese vengano compiute operazioni in nome della costituenda societ. Per tali operazioni sono illimitatamente e solidalmente responsabili verso i terzi coloro che hanno agito ( da escludersi ogni responsabilit della societ non ancora venuta ad esistenza). Prima delliscrizione nel registro delle imprese vietata lemissione delle azioni, ad eccezione della costituzione per pubblica sottoscrizione. La nullit delle societ per azioni Prima della registrazione vi solo un contratto di societ e tale contratto pu essere dichiarato nullo o annullato nei casi e con gli effetti previsti dalla disciplina generale dei contratti. La situazione muta radicalmente dopo liscrizione nel registro delle imprese; viene ad esistere una societ, anche se invalidamente costituita. Lordinamento non pu ignorare che la legalit sia stata violata, ma la sanzione deve essere comminata alla societ-organizzazione (pu consistere anche nello scioglimento della stessa). Il legislatore tutela i terzi che sono entrati in contatto con la societ. In seguito alliscrizione nel registro delle imprese, la s.p.a. pu essere dichiarata nulla se: - manca la stipulazione dellatto costitutivo nella forma dellatto pubblico; - loggetto sociale illecito; - latto costitutivo privo di indicazioni riguardanti la denominazione della societ, i conferimenti, lammontare del capitale sociale o loggetto sociale. La possibilit di dichiarare invalida una societ circoscritta a casi eclatanti e di difficile accadimento. La dichiarazione di nullit della s.p.a. non pregiudica lefficacia degli atti compiuti in nome della societ dopo liscrizione nel registro delle imprese. Inoltre i soci non sono liberati dallobbligo dei conferimenti fino a quando non sono soddisfatti i creditori sociali, n hanno diritto di chiedere indietro i conferimenti gi eseguiti. In sintesi, la dichiarazione di nullit della societ opera come semplice causa di scioglimento della societ. La nullit della societ iscritta non pu essere dichiarata se la causa di essa stata eliminata e di tale eliminazione stata data pubblicit mediante iscrizione nel registro delle imprese.
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B) Societ per azioni unipersonale. Patrimoni destinati La societ per azioni unipersonale Il codice civile del 1942 vietava la costituzione di una s.p.a. da parte di una singola persona e sanciva la nullit della societ in mancanza di pluralit di soci fondatori. In base allattuale disciplina, approvata nel 2003: - consentita la costituzione della s.p.a. con atto unilaterale di un unico socio fondatore; - anche nella s.p.a. unipersonale per le obbligazioni sociali di regola risponde solo la societ col proprio patrimonio. La limitazione di responsabilit dellunico socio fondatore opera solo per le obbligazioni sorte dopo lacquisto della personalit giuridica da parte della societ. Sia in sede di costituzione della societ, sia in sede di aumento del capitale sociale, lunico socio tenuto a versare integralmente, al momento della sottoscrizione, i conferimenti in denaro (quindi non solo il 25%). importante la trasparenza: per consentire ai terzi di conoscere agevolmente se la societ unipersonale, negli atti e nella corrispondenza della societ deve essere indicato se questa ha un unico socio. I dati anagrafici dello stesso devono essere iscritti nel registro delle imprese a cura degli amministratori. Per quanto riguarda la responsabilit per le obbligazioni sociali della s.p.a. unipersonale vale la regola opposta a quella dettata dal codice del 1942: lunico socio non incorre in responsabilit illimitata per le obbligazioni sociali. Quindi ora anche la s.p.a. (oltre alla s.r.l.) pu essere utilizzata per lesercizio sostanzialmente individuale dellattivit dimpresa, senza che ci determini di per s la perdita del beneficio della responsabilit limitata. Sono previste tuttavia due eccezioni che comportano, in caso di insolvenza della societ, la responsabilit illimitata dellunico socio: - quando non sia osservata la disciplina dellintegrale liberazione dei conferimenti; - fino a quando non sia stata attuata la specifica pubblicit dettata per la s.p.a. unipersonale dallart. 2362 I patrimoni destinati Sono individuati uno o pi patrimoni separati che rispondono solo delle obbligazioni relative a predeterminate e specifiche operazioni economiche. Lattuale disciplina offre due modelli di patrimoni destinati: a) la s.p.a. pu costituire uno o pi patrimoni ciascuno dei quali destinato in via esclusiva ad uno specifico affare, sia pure entro i limiti del 10% del proprio patrimonio netto; b) la societ pu inoltre stipulare con i terzi un contratto di finanziamento di uno specifico affare, pattuendo che al rimborso totale o parziale di un finanziamento siano destinati i proventi dellaffare stesso o parte di essi. La prima modalit (caso a) prevede la costituzione di un patrimonio destinato avviene con apposita deliberazione adottata dallorgano amministrativo della societ a maggioranza assoluta. La delibera costitutiva deve contenere una serie di dati volti a consentire lidentificazione dellaffare, dei beni e dei rapporti giuridici compresi nel patrimonio destinato. La deliberazione deve essere verbalizzata da un notaio, soggetta ad iscrizione nel registro delle imprese e diventa produttiva di effetti da quando sono decorsi sessanta giorni dalliscrizione. Decorso tale termine si producono gli effetti della separazione patrimoniale. I creditori della societ non possono pi far valere alcun diritto sul patrimonio destinato al singolo affare. Nel contempo, delle obbligazioni contratte per realizzare lo specifico affare la societ risponde di regola solo nei limiti del patrimonio destinato. Per ciascun patrimonio destinato dovranno essere tenuti separatamente i libri e le scritture contabili. Realizzato laffare, o se lo stesso divenuto impossibile, anche per fallimento della societ, gli amministratori redigono un rendiconto finale che deve essere depositato presso lufficio del registro delle imprese (se permangono creditori insoddisfatti, questi possono chiedere entro novanta giorni la liquidazione del patrimonio destinato). Pi semplice la disciplina dettata per la secondo modalit (caso b): contratto di finanziamento di uno specifico affare, con previsione che al rimborso totale o parziale del finanziamento sono destinati, in via esclusiva, tutti o parte dei proventi dellaffare stesso. Il patrimonio separato in tal caso formato dai proventi dellaffare, dai relativi frutti e dagli investimenti eventualmente effettuati in attesa del rimborso al finanziatore. Delle obbligazioni nei confronti del finanziatore risponde esclusivamente il patrimonio separato. In alternativa, se il fallimento della societ non impedisce la realizzazione delloperazione, il curatore pu decidere di subentrare nel contratto assumendone gli oneri relativi. C) I conferimenti
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Conferimenti e capitale sociale I conferimenti costituiscono i contributi dei soci alla formazione del patrimonio iniziale della societ; la loro funzione quella di dotare la societ del capitale di rischio iniziale per lo svolgimento dellattivit dimpresa. Il valore in denaro dei conferimenti promessi dai soci costituisce il capitale sociale della societ. Esiste una specifica disciplina dei conferimenti che persegue una duplice finalit: - quella di garantire che i conferimenti promessi dai soci vengano effettivamente acquisiti dalla societ; - quella ulteriore di garantire che il valore assegnato dai soci ai conferimenti sia veritiero. I conferimenti in denaro Nella s.p.a. i conferimenti devono essere effettuati in denaro se nellatto costitutivo non stabilito diversamente. Per garantire leffettivit almeno parziale del capitale, disposto lobbligo di versamento immediato presso una banca di almeno il 25% dei conferimenti in denaro o dellintero ammontare se si tratta di societ unipersonali. Costituita la societ, gli amministratori possono chiedere in ogni momento ai soci i versamenti ancora dovuti. Il socio in mora nei versamenti non pu esercitare il diritto di voto. La societ (in caso di inadempimento del socio) tenuta ad offrire le azioni agli altri soci, in proporzione della loro partecipazione e per un corrispettivo non inferiore ai conferimenti ancora dovuti. In mancanza di offerte, la societ pu far vendere le azioni a mezzo di una banca o di un intermediario autorizzato. Se la vendita coattiva non ha esito, gli amministratori possono dichiarare decaduto il socio, trattenendo i conferimenti gi versati. Le azioni del socio escluso entrano a far parte del patrimonio della societ e questa pu ancora tentare di rimetterle in circolazione entro lesercizio. Svanita anche questultima possibilit, la societ deve annullare le azioni rimaste invendute riducendo di pari importo il capitale sociale. I conferimenti diversi dal denaro Non tutte le cose diverse dal denaro possono essere conferite in s.p.a. infatti espressamente stabilito che non possono formare oggetto di conferimento le prestazione di opera o di servizi, per la oggettiva difficolt di valutarle economicamente. Queste possono formare oggetto solo di prestazioni accessorie. Esistono limitazioni anche per quanto riguarda i conferimenti dei beni in natura e dei crediti (stessa disciplina della societ di persone). Al momento della sottoscrizione, il socio deve porre in essere tutti gli atti necessari affinch la societ acquisti la titolarit e la piena disponibilit del bene conferito. ammissibile invece il conferimento di diritti di godimento, dato che la societ acquista col consenso del conferente leffettiva disponibilit del bene ed in grado di trarne tutte le utilit. Per quanto riguarda i beni immateriali, conferibile ogni prestazione di dare suscettibile di valutazione economica oggettiva e di immediata messa a disposizione della societ (es. diritti di brevetto per marchi o invenzioni industriali).

La valutazione I conferimenti diversi dal denaro devono formare oggetto di uno specifico procedimento di valutazione regolato dallart. 2343 (la cui finalit quella di assicurare una valutazione oggettiva e veritiera). Chi conferisce beni in natura o crediti deve presentare una relazione giurata di stima di un esperto designato dal tribunale (si deve attestare che il loro valore almeno pari a quello ad essi attribuito ai fini della determinazione del capitale sociale). Entro centottanta giorni dalla costituzione della societ, gli amministratori devono controllare le valutazioni contenute nella relazione di stima. Nel frattempo le azioni corrispondenti sono inalienabili. Se dalla revisione risulta che il valore dei beni o dei crediti conferiti inferiore di oltre un quinto rispetto a quello per cui avvenne il conferimento, la societ deve ridurre proporzionalmente il capitale sociale e annullare le azioni che risultano scoperte. Al socio concessa una duplice alternativa: pu versare la differenza in denaro oppure recedere dalla societ (ha diritto alla restituzione in natura del bene conferito). Sono necessarie la preventiva autorizzazione dellassemblea ordinaria e la presentazione da parte dellalienante della relazione giurata di stima di un esperto designato dal tribunale per lacquisto da parte della societ di beni o crediti dai promotori, dai fondatori, dai soci attuali o dagli amministratori quando: - il corrispettivo pattuito pari o superiore al decimo del capitale sociale; - lacquisto compiuto nei due anni dalliscrizione della societ nel registro delle imprese.
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Le prestazioni accessorie Oltre lobbligo dei conferimenti, latto costitutivo pu prevedere lobbligo dei soci di eseguire prestazioni accessorie non consistenti in denaro, determinandone anche contenuto, durata, modalit e compenso. Le prestazioni accessorie costituiscono un utile strumento per vincolare stabilmente i soci ad effettuare a favore della societ prestazioni che non possono formare oggetto di conferimento. Capitolo quattordicesimo. Le azioni Nozione e caratteri Le azioni sono le quote di partecipazione dei soci nella societ per azioni. Sono omogenee e standardizzate, liberamente trasferibili e di regola rappresentate da documenti (titoli azionari) che circolano secondo la disciplina dei titoli di credito. Il capitale sociale sottoscritto diviso in un numero predeterminato di parti di identico ammontare, ciascuna delle quali costituisce unazione e attribuisce identici diritti nella societ e verso la societ; la singola azione indivisibile. In relazione allammontare del capitale sottoscritto, ciascun socio diventa titolare di una o pi azioni che restano tendenzialmente distinte e autonome anche quando fanno capo alla stessa persona. Azioni e capitale sociale Le azioni devono essere tutte di uguale valore, devono cio tutte rappresentare unidentica frazione del capitale sociale nominale. Nelle azioni con valore nominale lo statuto deve specificare il valore nominale di ciascuna azione ed il loro numero complessivo. Il valore nominale delle azioni, al pari del capitale sociale nominale, insensibile alle vicende patrimoniali della societ. Nelle azioni senza valore nominale, invece, lo statuto e i titoli azionari devono indicare solo il capitale sottoscritto e il numero delle azioni emesse, fermo restando che anche le azioni senza valore nominale sono frazioni uguali del capitale sociale. Per tutte le azioni, vale la regola che in nessun caso il valore complessivo dei conferimenti pu essere inferiore allammontare globale del capitale sociale. Il che comporta che le azioni non possono essere complessivamente emesse per somma inferiore al loro valore nominale (per evitare che il capitale realmente conferito dai soci sia inferiore a quello dichiarato). Le azioni possono essere invece emesse per somma superiore al valore nominale (emissione con sovrapprezzo). Il valore di emissione delle azioni va distinto dal valore reale delle stesse, che si ottiene dividendo il patrimonio netto della societ per il numero di azioni. Tale valore varia nel tempo in funzione delle vicende economiche della societ e pu essere accertato contabilmente attraverso il bilancio desercizio (valori di bilancio). Diverso ancora il valore di mercato delle azioni, che risulta giornalmente dai listini ufficiali quando le azioni sono ammesse alla quotazione in un mercato regolamentato (borsa valori): esso indica il prezzo di scambio delle azioni in quel determinato giorno. Un pacchetto azionario ha un proprio specifico valore, maggiore e spesso notevolmente maggiore della somma dei valori delle singole azioni. La partecipazione azionaria Ogni azione costituisce una partecipazione sociale e attribuisce al suo titolare un complesso unitario di diritti e poteri di natura amministrativa (es. diritto di intervento e di voto alle assemblee), di natura patrimoniale (diritto agli utili, diritto alla quota di liquidazione) e anche a contenuto complesso amministrativo e patrimoniale (diritto di opzione, diritto di recesso,). Le azioni conferiscono ai loro possessori uguali diritti. Si tratta di unuguaglianza relativa in quanto possibile creare categorie di azioni fornite di diritti diversi (distinzione fra azioni ordinarie e azioni speciali). Luguaglianza poi oggettiva in quanto uguali sono i diritti che ogni azione attribuisce, non i diritti di ciascun azionista globalmente dispone, dovendosi al riguardo tener conto anche del numero delle azioni di cui ciascuno titolare. Se vero che alcuni diritti dellazionista sono indipendenti dal numero di azioni possedute (ad es. il diritto di intervento in assemblea) altrettanto vero che i diritti pi significativi spettano in proporzione del numero di azioni possedute (es. diritto di voto, diritto agli utili e alla quota di liquidazione, diritto di opzione). Ed proprio con riferimento a questi diritti che si coglie la disuguaglianza soggettiva degli azionisti. Si badi per che si tratta di
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disuguaglianze soggettive perfettamente legittime e giuste: chi ha pi conferito e pi rischia ha pi potere e pu imporre, nel rispetto della legalit, la propria volont alla minoranza. Le categorie speciali di azioni Sono categorie speciali di azioni quelle fornite di diritti diversi da quelli tipici previsti dalla disciplina legale. La presenza di categorie speciali di azioni comporta una modifica nellorganizzazione interna della societ, per la contemporanea presenza di diversi gruppi di azionisti con interessi parzialmente non coincidenti. infatti stabilito che, se esistono diverse categorie di azioni, le deliberazioni dellassemblea (generale) che pregiudicano i diritti di una di esse devono essere approvare anche dallassemblea speciale della categoria considerata. La valutazione dellinteresse di tutti gli azionisti (espressa dallassemblea straordinaria) e quella degli interessi di categoria (assemblea speciale) prevalgono sulla volont individuale. I diritti speciali di categoria sono perci diritti di gruppo e non diritti individuale. Fra i limiti espressi permane, dopo la riforma del 2003, il divieto di emettere azioni a voto plurimo, azioni cio che attribuiscono a ciascuna pi di un voto (per il resto lattuale disciplina molto pi permissiva di quella precedente). Con la riforma del 2003 tutte le societ possono emettere azioni senza diritto di voto. Nel contempo sono scomparse. Si consente a tutte le societ: - la creazione di azioni con diritto di voto limitato a particolari argomenti; - la creazione di azioni con diritto di voto subordinato al verificarsi di particolari condizioni non meramente potestative. Le azioni privilegiate sono azioni che attribuiscono ai loro titolari un diritto di preferenza nella distribuzione degli utili e/o nel rimborso del capitale al momento dello scioglimento della societ. consentita lemissione di azioni fornite di diritti patrimoniali correlati ai risultati dellattivit sociale in un determinato settore, anche quando non si danno vita a patrimoni separati destinati ad uno specifico affare. Ai possessori di azioni correlate non possono essere corrisposti dividendi agli utili risultanti dal bilancio generale della societ; perci a nulla avranno diritto se lattivit complessiva della societ registra una perdita. Le azioni di risparmio Le azioni di risparmio costituiscono la risposta ad una esigenza unitaria: quella di incentivare gli investimenti in azioni offrendo ai risparmiatori titoli meglio rispondenti ai loro specifici interessi. Titoli cio che tengano conto del disinteresse degli stessi per lesercizio dei diritti amministrativi e del rilievo attribuito al contenuto patrimoniale ed alla redditivit dei titoli azionari. Le azioni di risparmio possono essere emesse solo da societ le cui azioni ordinarie sono quotate. La somma fra azioni di risparmio e azioni a voto limitato non pu superare la met del capitale sociale. Le azioni di risparmio sono prive del diritto di voto e possono essere emesse al portatore, garantendo lanonimato. Per la tutela degli interessi comuni prevista unorganizzazione di gruppo: questa si articola nellassemblea speci ale e nel rappresentante comune. Lassemblea delibera sugli oggetti di interesse comune ed in particolare sullapprovazione delle delibere dellassemblea della societ che pregiudicano i diritti degli azionisti di risparmio. Il rappresentante comune nominato dallassemblea di categoria, provvede allesecuzione delle deliberazioni dellassemblea e tutela gli interessi degli azionisti di risparmio nei confronti della societ. Le azioni a favore dei prestatori di lavoro Il cointeressamento dei lavoratori alla gestione e ai risultati della societ si pu concretizzare nellassegnazione straordinaria di utili ai dipendenti della societ: gli utili sono imputati a capitale e, per limporto corrispondente, la societ emette speciali categorie di azioni che vengono assegnate gratuitamente ai prestatori di lavoro. Possono anche essere assegnati strumenti finanziari partecipativi diversi dalle azioni. Sono previsti obblighi di trasparenza per le societ quotate o per societ che fanno uso in maniera rilevante di strumenti finanziari nel momento in cui pongono in essere un piano di compensi basati su azioni o strumenti finanziari a favore di dipendenti, amministratori o collaboratori. Azioni e strumenti finanziari partecipativi Dalle azioni vanno tenuti distinti gli strumenti finanziari partecipativi (non possono formare oggetto di conferimento e non sono imputabili al capitale sociale). Questi non attribuiscono la qualit di azionista e presentano ampia elasticit per quanto riguarda i diritti propri delle azioni che possono essere loro riconosciuti. Possono essere forniti solo di diritti patrimoniali o anche di diritti amministrativi con esclusione per del diritto di voto nellassemblea generale degli azionisti. Possono essere dotati di diritto di voto su argomenti specificamente indicati (es. nomina di un componente del CdA).
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La circolazione delle azioni I titoli azionari sono i documenti che rappresentano le quote di partecipazione nella s.p.a. e ne consentono il trasferimento secondo le regole proprie dei titoli di credito. La loro emissione non essenziale nelle societ con azioni non quotate in borsa. Nelle societ quotate in mercati regolamentate le azioni non possono essere rappresentate da titoli e la loro circolazione basata su un sistema di semplici registrazioni contabili con la soppressione materiale dei titoli. Le azioni rientrano nella categoria dei titoli di credito causali (possono essere emessi solo in base ad un determinato rapporto causale). Le azioni possono essere nominative o al portatore (con beneficio dellanonimato) a scelta dellazionista. Il sistema vigente prevede che tutte le azioni devono essere nominative, salvo le azioni di risparmio e quelle emesse dalle Sicav che possono essere anche al portatore. Le azioni al portatore si trasferiscono con la consegna del titolo; quelle nominative sono assoggettate ad una specifica disciplina. I vincoli sulle azioni Le azioni possono essere costituite in usufrutto o in pegno e possono formare oggetto di misure cautelari ed esecutive. Il diritto di voto compete al creditore pignoratizio o allusufruttuario, che dovranno esercitarlo senza ledere gli interessi del socio, a pena di un risarcimento dei danni nei suoi confronti. Se le azioni sono poste sotto sequestro il voto esercitato dal custode. Gli altri diritti amministrativi spettano invece disgiuntamente sia al socio sia al creditore pignoratizio o allusufruttuario. Se le azioni sono poste sotto sequestro sono invece esercitati dal custode. Il diritto di opzione spetta invece al socio, il quale deve provvedere almeno tre giorni prima della scadenza al versamento delle somme necessarie per lesercizio del diritto di opzione. In mancanza, gli altri soci possono offrire di acquistarlo. Il socio deve provvedere al versamento delle somme dovute sulle azioni non liberate. In mancanza il creditore pignoratizio pu far vendere le azioni tramite una banca o altro intermediario autorizzato, con trasferimento del pegno sul ricavato (della vendita dellazione). In caso di usufrutto, lusufruttuario deve provvedere al versamento. I limiti alla circolazione dellazione Le azioni sono in via di principio liberamente trasferibili. La libera trasferibilit tuttavia esclusa o limitata per legge in determinate ipotesi. Vi sono dei limiti legali che impediscono lalienazione di azioni liberate con conferimenti diversi dal denaro prima del controllo della valutazione del valore. Inoltre le azioni con prestazione accessoria non sono trasferibili senza il consenso del CdA. I limiti convenzionali sono determinati da accordi intercorsi fra i soci; possono risultare dallatto costitutivo della societ (limiti statutari) o da patti parasociali (non presenti nellatto costitutivo). I limiti imposti dai patti parasociali alla circolazione delle azioni vengono definiti sindacati di blocco; questi hanno lo scopo di evitare lingresso in societ di terzi non graditi e vincolano solo le parti contraenti. Linadempiente sar tenuto solo al risarcimento dei danni nei confronti degli altri soci contraenti. Linopponibilit ai terzi dei patti parasociali incentiva la conclusione di accordi allinterno dellatto costitutivo. In tal modo le clausole limitative acquistano efficacia reale: vincolano tutti i soci, anche futuri. Le clausole statutarie pi diffuse sono le clausole di prelazione, di gradimento e di riscatto. La clausola di prelazione la clausola che impone al socio, che intende vendere le azioni, di offrirle preventivamente agli altri soci e di preferirli ai terzi a parit di condizioni (questo per impedire lingresso in societ di soci non graditi senza impedire allazionista uscente di realizzare il valore economico della partecipazione). La violazione del patto di preferenza comporta linefficacia del trasferimento; i soci beneficiari hanno il diritto di riscattare dal terzo acquirente le relative azioni. Le clausole di gradimento richiedono il possesso di determinati requisiti da parte dellacquirente (ad es. cittadinanza italiana, professione, ) e subordinano il trasferimento delle azioni al consenso di un organo sociale (ad es. CdA). prevista anche lintroduzione di clausole statutarie che prevedono un potere di riscatto delle azioni da parte della societ o dei soci al verificarsi di determinati eventi. Il valore di rimborso determinato applicando le disposizioni in tema di diritto di recesso dellazionista. Le operazioni della societ sulle proprie azioni
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Le operazioni della s.p.a. sulle proprie azioni ed in particolare la loro sottoscrizione e compravendita sono particolarmente pericolose: potrebbero dar luogo allelusione dellobbligo di conferimento o del divieto di restituzione anticipata dei conferimenti eseguiti; potrebbero mettere in pericolo il corretto funzionamento dellorganizzazione societaria, concentrando i diritti di voto nelle mani degli amministratori e dei gruppi di comando; potrebbero infine dar luogo a manovre speculative volte ad alterare le quotazioni delle azioni. In nessun caso la societ pu sottoscrivere le proprie azioni. Il divieto ha carattere assoluto; lunica deroga concessa per lesercizio del diritto di opzione sulle azioni proprie detenute dalla societ. Tale divieto colpisce tanto la sottoscrizione diretta (compiuta in nome della societ) quanto la sottoscrizione indiretta (compiuta da terzi per conto della societ). In caso di violazione del divieto non si ha nullit della sottoscrizione ma le azioni si intendono sottoscritte e devono essere liberate dai soggetti che hanno violato il divieto. Lacquisto da parte della societ delle azioni proprie invece consentito. Questa operazione pu dar luogo ad una riduzione del capitale reale se non avviene la riduzione del capitale sociale nominale. () Gli amministratori non possono disporre delle azioni senza la preventiva autorizzazione dellassemblea, la quale dovr stabilire anche le relative modalit. Alla societ vietato di concedere prestiti o fornire garanzie di qualsiasi tipo a favore di soci o di terzi per la sottoscrizione o lacquisto di azioni proprie. Le partecipazioni reciproche Le partecipazioni reciproche fra societ di capitali danno luogo a pericoli di carattere patrimoniale e amministrativo. Pericoli che si accentuano quando fra le due societ intercorre un rapporto di controllo, dato che la controllata pu facilmente subire le direttive della controllante nella scelta dei propri investimenti azionari e nellesercizio del voto. Nel caso della sottoscrizione reciproca del capitale due societ si costituiscono od aumentano il capitale sociale sottoscrivendo luna il capitale dellaltra, creando una moltiplicazione illusoria di ricchezza (aumenta il capitale sociale mentre resta invariato il capitale reale). Nel contempo ciascuna delle due societ dispone di un pacchetto di voti da gestire nellaltra. Al contrario, lacquisto reciproco di azioni lascia inalterato il capitale nominale, ma determina una riduzione dei rispettivi capitali reali. Questo processo determina un indiretto rimborso dei conferimenti degli azionisti delle due societ (la societ A rimborsa i soci della societ B e viceversa), con effetti incrociati del tutto identici a quelli cui d luogo lacquisto di azioni proprie. In sintesi, lacquisto reciproco di azioni possibile senza alcun limite quando fra le due societ non intercorre un rapporto di controllo e nessuna delle due quotata in borsa. Se lincrocio realizzato fra societ controllante e sue controllate, lacquisto da parte della societ controllata considerato come effettuato dalla controllante stessa; perci assoggettato alle limitazioni previste per lacquisto di azioni proprie (le azioni o quote acquistate in violazione di tali condizioni devono essere alienate entro un anno dal loro acquisto). Capitolo quindicesimo. Le partecipazioni rilevanti. I gruppi di societ A )Le partecipazioni rilevanti Linformazione sulle partecipazioni rilevanti Lattuale disciplina prevede un obbligo di comunicazione alla societ partecipata ed alla Consob per: - tutti coloro che partecipano, direttamente o indirettamente, in una societ con azioni quotate in misura superiore al 2% del capitale di questa; - le sole societ con azioni quotate che partecipano, direttamente o indirettamente, in societ con azioni non quotate o in societ a responsabilit limitata in misura superiore al 10% del capitale di queste. Le percentuali vengono calcolate tenendo conto solo del capitale rappresentato da azioni o quote con diritto di voto e solo delle azioni o quote che , direttamente o indirettamente, attribuiscono il diritto di voto. In caso di violazione degli obblighi di comunicazione vengono comminate sanzioni pecuniarie, mentre mantenuta ferma per le sole partecipazioni in societ quotate lulteriore sanzione della sospensione del voto. Qualora la societ ammetta ugualmente il socio a votare, la relativa deliberazione assembleare impugnabile se il voto di quel socio stato determinante per la formazione della maggioranza. Oltre che alla societ partecipata, le partecipazioni rilevanti vanno comunicate alla Banca dItalia (partecipazioni in societ bancarie, di intermediazione mobiliare, di gestione del risparmio,), alla Consob (societ di intermediazione mobiliare, digestione nel risparmio,) e allIsvap (societ di assicurazione).
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Lacquisto di partecipazioni rilevanti in societ quotate Il passaggio di propriet di pacchetti di controllo di societ quotate deve avvenire con la massima trasparenza e con modalit che consentano a tutti gli azionisti di partecipare al premio di maggioranza (guadagni) che loperazione pu comportare. Sono stati introdotti due principi cardine: - il lancio di unofferta pubblica dacquisto delle azioni (opa) obbligatorio quando trasferito il pacchetto di controllo di una societ quotata; - lopa, sia essa obbligatoria o volontaria, deve svolgersi nel rispetti di determinate regole di comportamento volte a tutelare i destinatari dellofferta e il regolare funzionamento del mercato. Un primo esempio di opa successiva obbligatoria lopa successiva totalitaria consente agli azionisti di minoranza di societ con azioni ordinarie quotate di uscire dalla societ a seguito del mutamento dellazionista di controllo. infatti tenuto a promuovere unofferta pubblica di acquisto chiunque, in seguito ad acquisti a titolo oneroso, venga a detenere, direttamente o indirettamente, una partecipazione superiore al 30% delle azioni che atribuiscono il diritto di voto nelle deliberazioni assembleari riguardanti nomina o revoca o responsabilit degli amministratori o del consiglio di sorveglianza. Il prezzo da pagare agli azionisti di minoranza che aderiscono allopa pi basso di quello predisposto per lacquisto della partecipazione di controllo, in modo da non rendere eccessivamente oneroso limpegno finanziario complessivo di chi intenda acquisire il controllo e da non creare cos eccessivi ostacoli al ricambio dei gruppi di controllo delle societ quotate. Chi intende acquisire il controllo di una societ quotata pu tuttavia sottrarsi allobbligo di promuovere lonerosa opa successiva totalitaria, lanciando unopa preventiva che lo porti a detenere una partecipazione superiore al 30% (lopa preventiva pu essere totale o parziale). Lopa preventiva diretta a conseguire tutte le azioni quotate che attribuiscono diritto di voto nelle deliberazioni assembleari non soggetta a condizioni e lofferente pu fissare liberamente il prezzo dacquisto. Lopa preventiva parziale deve avere per oggetto almeno il 60% delle stesse azioni ( pi articolata, lesonero dallopa successiva totalitaria deve essere autorizzata dalla Consob). Laltro caso di opa obbligatoria lopa residuale. La sua funzione quella di consentire agli azionisti di minoranza luscita dalla societ ad un prezzo equo quando la stessa ormai saldamente in pugno di un predeterminato gruppo di controllo, sicch il regolare andamento delle negoziazioni pregiudicato dalla mancanza di un adeguato flottante (azioni diffuse fra il pubblico). quindi previsto che chiunque venga a detenere pi del 90% delle azioni ordinarie tenuto a lanciare unopa sulla totalit delle azioni con diritto di voto ancora in circolazione, al prezzo fis sato dalla Consob, se non ripristina entro 120 giorni un flottante sufficiente ad assicurare il regolare andamento delle negoziazioni. Chi viene a detenere, in seguito ad unopa totalitaria, pi del 98% delle azioni con diritto di voto ha diritto di acquistare coattivamente le azioni residue ad un prezzo fissato da un esperto nominato dal presidente del tribunale. La violazione dellobbligo di promuovere unopa colpita con sanzioni particolarmente dissuasive (il diritto di voto inerente alla partecipazione detenuta non pu essere esercitato). Sono previste anche sanzioni pecuniarie. Le offerte pubbliche di acquisto e di scambio Lofferta pubblica di acquisto (corrispettivo in denaro) o di scambio (altri strumenti finanziari) una proposta irrevocabile rivolta a parit di condizioni a tutti i titolari di prodotti finanziari che ne formano oggetto. Lofferta si svolge sotto costante controllo della Consob. I soggetti che intendono lanciare unofferta pubblica devono darne preventiva comunicazione alla Conso b allegando il documento di offerta destinato alla pubblicazione (lo societ bersaglio a sua volta obbligata a diffondere un comunicato per lapprezzamento dellofferta). Si apre cos la fase delle adesioni allofferta. Adesioni che possono essere raccolte dallofferente o dagli intermediari indicati dal documento di offerta (banche, sim,). La Consob fissa le regole per assicurare il corretto svolgimento dellofferta pubblica. Esistono tecniche di difesa che il gruppo di comando della societ bersaglio, aggredita da unopa ostile, pu porre in essere per ostacolare il successo delliniziativa dellofferente: acquisti di azioni proprie, massicci aumenti del capitale sociale, trasformazione della societ, fusione per incorporazione in altra societ amica, vendita di rami significativi per lazienda. Lutilizzo di queste tecniche di difesa era precluso. Oggi invece stabilito che gli amministratori della societ bersaglio devono astenersi dal compiere atti o operazioni che possano contrastare con gli obiettivi dellofferta, ma il divieto pu essere rimosso con delibera dellassemblea (seppur con una maggioranza elevata: 30% del capitale sociale).
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B)I gruppi di societ Il fenomeno di gruppo. I problemi Le s.p.a. sono libere di sottoscrivere o acquistare azioni o quote di altre societ di capitali. Il gruppo di societ unaggregazione di imprese societarie formalmente autonome ed indipendenti luna dallaltra, ma assoggettate tutte ad una direzione unitaria. Tutte sono infatti sotto linfluenza dominante di ununica societ, che le controlla e dirige secondo un disegno unitario la loro attivit di impresa, per il perseguimento di uno scopo unitario (interesse di gruppo). Il gruppo di societ fenomeno largamente diffuso nella pratica. Combina i vantaggi dellunit economica della grande impresa con quelli offerti dallarticolazione in pi strutture formalmente distinte e autonome: snellezza operativa e autonomia decisionale; delimitazione e separazione del rischio dimpresa. I gruppi possono essere a catena (la societ capogruppo A controlla e dirige la societ B, che a sua volta controlla e dirige la societ C) o a raggiera (la capogruppo A controlla e dirige contemporaneamente tutte le altre societ). Il fenomeno dei gruppi pu rappresentare un pericolo per lordinato funzionamento delleconomia di mercato. Da qui lesigenza di definire una specifica disciplina idonea a realizzare un equilibrio fra unit economica e pluralit giuridica di tali aggregazioni. La disciplina deve soddisfare tre esigenze: - assicurare unadeguata informazione sui collegamenti di gruppo, sui rapporti commerciali e finanziari fra societ del gruppo, sul bilancio del gruppo; - evitare che eventuali intrecci di partecipazioni alterino lintegrit patrimoniale delle societ coinvolte e il corretto funzionamento degli organi decisionali della capogruppo; - evitare che le scelte operative delle singole societ del gruppo pregiudichino le aspettative di quanti fanno affidamento esclusivamente sulla consistenza patrimoniale e sui risultati economici di quella determinata societ. Societ controllate e direzione unitaria societ controllata la societ che si trova, direttamente o indirettamente, sotto linfluenza dominante di altra societ (controllante), che perci in grado di indirizzarne lattivit nel senso da essa voluto. Secondo il diritto, controllata la societ in cui unaltra societ dispone della maggioranza dei voti esercitabili nellassemblea ordinaria (dispone di pi della met delle azioni con diritto di voto nelle assemblee ordinarie). Di fatto, si pu considerare societ controllata anche la societ in cui unaltra societ dispone di voti sufficienti per esercitare uninfluenza dominante nellassemblea ordinaria. Il controllo azionario pu essere anche indiretto: se A controlla B che a sua volta controlla C, questultima si considera controllata indirettamente da A. Si considerano infine, controllate, le societ che sono sotto linfluenza dominante di unaltra societ in virt di particolari vincoli contrattuali con essa (controllo contrattuale). Lesistenza di un rapporto di controllo societario non sufficiente per affermare che si in presenza di un gruppo di societ: fa tuttavia presumere lesercizio di attivit di direzione e di coordinamento di societ. Si considerano infine collegate le societ sulle quali unaltra societ esercita uninfluenza notevole, ma non dominante: quando cio nellassemblea ordinaria pu essere esercitato almeno un quinto dei voti, o un decimo se la societ partecipata ha azioni quotate in mercati regolamentati. La disciplina dei gruppi In base allattuale disciplina istituita unapposita sezione nel registro delle imprese nella quale sono iscritti le societ o gli enti che esercitano attivit di direzione e coordinamento e le societ alla stessa sottoposte. In presenza di una situazione di controllo, scattano limitazioni e divieti a carico delle societ controllate, che ridimensionano i pericoli di alterazione dellintegrit patrimoniale della capogruppo ed inquinamento del funzionamento degli organi della stessa. La disciplina oggi limita al 10% del capitale della controllante le azioni che possono essere possedute dalle societ facenti parte di uno stesso gruppo e inibisce alle controllate lesercizio del diritto di voto anche per le azioni legittimamente possedute. Esistono specifici obblighi di informazione contabile sia a carico della societ controllante, sia a carico delle societ controllate (rapporti finanziari, risultati economici,). stato introdotto il bilancio consolidato di gruppo: consente di conoscere la situazione patrimoniale, finanziaria ed economica del gruppo considerato unitariamente.
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La tutela dei soci e dei creditori delle societ controllate La riforma del 2003 ha introdotto forme di tutela degli azionisti esterni e dei creditori delle societ controllate contro possibili abusi della controllante, che induca le prime al compimento di atti vantaggiosi per il gruppo unitariamente considerato, ma pregiudizievoli per il proprio patrimonio (ad es. acquisto a prezzi vistosamente superiori a quelli del mercato di prodotti della capogruppo, vendita sottocosto di propri prodotti alla stessa, ). Tuttavia non si possono ignorare i vantaggi che lappartenenza ad un gruppo procura alle societ controllate, come la sicurezza delle ve ndite, leliminazione degli oneri di commercializzazione, lassistenza finanziaria, Resta fermo nel nostro ordinamento il principio cardine della distinta soggettivit e della formale indipendenza giuridica delle societ del gruppo. Lindipendenza formale porta ad escludere che la capogruppo sia responsabile per le obbligazioni assunte dalle controllate in attuazione della politica di gruppo. Questo principio comporta per che la capogruppo non pu legittimamente imporre alle societ figlie il compimento di atti che contrastino con gli interessi delle stesse separatamente considerate. Le decisioni (dellassemblea o degli amministratori) delle societ controllate ispirate da un interesse di gruppo devono essere adeguatamente motivate. Lordinamento stabilisce che le decisioni delle societ soggette ad attivit di direzione e coordinamento devono essere motivate da una puntuale indicazione delle ragioni e degli interessi la cui valutazione ha inciso sulla decisione. Esiste una specifica disciplina per i finanziamenti concessi alle societ controllate dalla capogruppo, al fine di evitare che un eccessivo indebitamento danneggi gli altri creditori sociali (il rimborso di tali finanziamenti subordinato rispetto al soddisfacimento degli altri creditori). Infine, la societ capogruppo tenuta ad indennizzare direttamente azionisti e creditori delle societ controllate per i danni dagli stessi subiti per il fatto che la propria societ si tenuta alle direttive di gruppo lesive del proprio patrimonio. Le societ che violano i principi di corretta gestione societaria e imprenditoriale delle societ soggette alla loro attivit di direzione e coordinamento sono direttamente responsabili nei confronti dei soci di queste (per il pregiudizio arrecato al valore della partecipazione sociale), nonch nei confronti dei creditori sociali (per la lesione cagionata allintegrit del patrimonio sociale). Rispondono inoltre, in solido con la capogruppo, sia coloro che abbiano preso parte al fatto lesivo, sia coloro che ne abbiano consapevolmente tratto beneficio. La riforma del 2003 riconosce inoltre il diritto di recesso ai soci di una societ soggetta ad attivit di direzione e di coordinamento in presenza di eventi riguardanti la societ capogruppo, ma che di riflesso determinano un mutamento delle originarie condizioni di rischio dellinvestimento nelle controllate. inoltre riconosciuto quando la capogruppo delibera una trasformazione che comporta il mutamento del suo scopo sociale o un cambiamento delloggetto sociale. Il gruppo insolvente Manca ancora oggi una disciplina del gruppo insolvente. Pu trovare applicazione generale la regola enunciata con riferimento allamministrazione straordinaria delle grandi imprese insolventi, la quale dispone che in caso di direzione unitaria del gruppo, gli amministratori delle societ che hanno abusato di tale direzione rispondono in solido con gli amministratori della societ dichiarata insolvente dei danni da questa cagionati alla societ stessa. Capitolo sedicesimo. Lassemblea I modelli organizzativi La s.p.a. caratterizzata da tre distinti organi: - lassemblea dei soci, ha funzioni esclusivamente deliberative (decisioni di maggior rilievo della vita sociale); - organo amministrativo, che si occupa della gestione dellimpresa sociale (gli amministratori hanno la rappresentanza legale della societ e danno attuazione alle deliberazioni dellassemblea); - lorgano di controllo interno, con funzioni di controllo sullamministrazione della societ. Per quanto riguarda lamministrazione e il controllo sono previsti due organi di nomina assembleare: lorgano amministrativo e il collegio sindacale. Con la riforma del 2003 il controllo contabile stato affidato ad un organo di controllo esterno alla societ: revisore contabile o societ di revisione. Questa riforma ha introdotto altri due sistemi alternativi tra i quali la societ pu scegliere: - il sistema dualistico: amministrazione e controllo sono esercitati da un consiglio di sorveglianza, di nomina assembleare, e da un consiglio di gestione (nominato dal consiglio di sorveglianza);
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il sistema monistico: amministrazione e controllo esercitati rispettivamente dal c.d.a. (nominato dallassemblea) e da un comitato per il controllo sulla gestione costituito al suo interno.

Nozioni e distinzioni Lassemblea lorgano composto dalle persone e dai soci. un organo collegiale che decide secondo il principio maggioritario. La volont dei soci riuniti in assemblea, che rappresentano la maggioranza di capitale, vale come volont della societ e vincola tutti i soci, anche se assenti o dissenzienti, purch siano state rispettate le norme che regolano il procedimento assembleare. Nelle assemblee che adottano il sistema tradizionale o monistico, lassemblea ordinaria: - approva il bilancio; - nomina e revoca gli amministratori, i sindaci e i presidenti del collegio sindacale; - determina il compenso degli amministratori e dei sindaci (e delibera sulle loro responsabilit); - delibera sulle autorizzazioni eventualmente richieste dallo statuto per il compimento di atti degli amministratori; - approva leventuale regolamento dei lavori assembleari. Pi ristrette sono le competenze dellassemblea ordinaria nelle societ che optano per il sistema dualistico. Lassemblea, in sede straordinaria, delibera: - sulle modifiche dello statuto; - sulla nomina, sulla sostituzione e sui poteri dei liquidatori; - su ogni altra materia espressamente attribuita dalla legge alla sua competenza. Diversi sono i quorum costitutivi e deliberativi richiesti per lassemblea ordinaria e quella stra ordinaria. Per evitare che lassenteismo degli azionisti impedisca di deliberare, poi prevista una seconda convocazione con quorum inferiori, per lassemblea sia ordinaria che straordinaria. Nelle societ che hanno emesso diverse categorie di azioni, allassemblea generale si affiancano delle assemblee speciali. Il procedimento assembleare La convocazione dellassemblea di regola decisa dallorgano amministrativo ogni qualvolta lo ritiene opportuno. Gli amministratori sono obbligati a convocare lassemblea in una serie di casi: - devono convocarla almeno una volta allanno, entro il termine stabilito dallo statuto che comunque non pu essere superiore a centoventi giorni dalla chiusura dellesercizio, per consentire lapprovazione del bilancio; - devono convocarla senza ritardo quando ne sia fatta richiesta da tanti soci che rappresentano almeno il 10% del capitale sociale (nella domanda sono comunicati gli argomenti da trattare). Se gli amministratori non provvedono, lassemblea convocata con decreto dal tribunale. La convocazione dellassemblea deve essere poi disposta dal collegio sindacale ogniqualvolta la convocazione sia obbligatoria e gli amministratori non vi abbiano provveduto. Lavviso di convocazione dellassemblea deve contenere lindicazione del giorno, dellora e del luogo delladunanza, nonch lelenco delle materie da trattare (ordine del giorno). Anche in assenza di convocazione lassemblea regolarmente costituita quando rappresentato lintero capitale sociale e partecipa allassemblea la maggioranza dei componenti degli organi amministrativi e di controllo (assemblea totalitaria). Lassemblea presieduta dalla persona indicata dallo statuto; il presidente assicura che lassemblea si svolga in modo ordinato e nel rispetto delle norme che ne regolano lattivit. possibile per i soci che raggiungono un terzo del capitale sociale rappresentato in assemblea, chiedere e ottenere il rinvio delladunanza di non oltre cinque giorni (il rinvio pu essere esercitato solo una volta per lo stesso oggetto). Le delibere assembleari devono constare da verbale (data dellassemblea, identit dei partecipanti, modalit e risultato delle votazioni), sottoscritto dal presidente e dal segretario o dal notaio. Costituzione dellassemblea. Validit delle deliberazioni Si definisce quorum costitutivo la parte del capitale sociale che deve essere rappresentata in assemblea perch questa sia regolarmente costituita e possa iniziare i lavori. Si definisce invece quorum deliberativo la parte del capitale sociale che si deve esprimere a favore di una determinata deliberazione perch questa sia approvata. Lassemblea ordinaria in prima convocazione costituita dai soci che rappresentano almeno la met del capitale sociale con diritto di voto; delibera col voto favorevole della met pi una delle azioni.

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Lassemblea ordinaria di seconda convocazione pu validamente deliberare qualunque sia la parte del capitale rappresentata in assemblea e le delibere sono approvate con il voto favorevole della maggioranza delle azioni che hanno preso parte alla votazione. Per lassemblea straordinaria in prima convocazione non espressamente previsto un quorum costitutivo, anche se lo stesso risulta indirettamente dal fatto che il quorum deliberativo rappresentato da aliquote dellintero capitale sociale con diritto di voto e non del solo capitale intervenuto in assemblea (come per lassemblea ordinaria). Lassemblea straordinaria di seconda convocazione regolarmente costituita con la partecipazione di oltre un terzo del capitale sociale e delibera col voto favorevole di almeno i due terzi del capitale rappresentato in assemblea. Per le societ che fanno ricorso al capitale di rischio, e quindi anche per le societ quotate, il quorum costitutivo minimo almeno la met del capitale sociale in prima convocazione e pi di un terzo in seconda convocazione. I quorum deliberativi, sia in prima che in seconda convocazione, sono di almeno i due terzi del capitale rappresentato in assemblea. Lo statuto pu modificare solo in aumento le maggioranze previste. consentito infine che lo statuto preveda convocazioni ulteriori. Il diritto di intervento. Il diritto di voto Possono intervenire in assemblea (insieme ad amministratori, sindaci, rappresentante comune degli azionisti di risparmio e degli azionisti) gli azionisti con diritto di voto e i soggetti che pur non essendo soci hanno il diritto di voto, come lusufruttuario o il creditore pignoratizio. Il diritto di intervento compete anche al socio che ha dato le proprie azioni in pegno o in usufrutto. Lo statuto pu consentire lintervento in assemblea mediante mezzi di telecomunicazione o mediante lespressione del voto per corrispondenza. Chi esprime il voto per corrispondenza si considera intervenuto allassemblea. La rappresentanza in assemblea Gli azionisti possono partecipare allassemblea sia direttamente sia a mezzo di rappresentante. Listituto di rappresentanza in assemblea consente la partecipazione indiretta dei piccoli azionisti alla vita della societ e agevola il raggiungimento delle maggioranze assembleari nelle societ con diffuso assenteismo dei soci. per, nel contempo, istituto che pu prestarsi ad abusi. La delega deve essere conferita per iscritto e deve contenere il nome del rappresentante, che pu farsi sostituire solo da altra perdona indicata nella delega stessa. La rappresentanza non pu essere conferita ai membri degli organi amministrativi e di controllo e ai dipendenti della societ. La stessa persona non pu rappresentare pi di venti soci; se si tratta di societ che fanno ricorso al capitale di rischio, non pi di cinquanta, cento o duecento soci a seconda del capitale sociale. Con la riforma del 1998 sono stati introdotti gli istituti della sollecitazione e della raccolta delle deleghe. La sollecitazione la richiesta del conferimento di deleghe di voto rivolta a tutti gli azionisti da parte di uno o pi committenti, che richiedono ladesione a specifiche proposte di voto. La raccolta di deleghe la richiesta di conferimento di deleghe effettuata da associazioni di azionisti esclusivamente nei confronti dei propri associati che comunque non sono tenuti a conferire la delega. La Consob deve assicurare trasparenza e correttezza nella raccolta delle deleghe tali da consentire allazionista una decisione consapevole. Limiti allesercizio del voto. Il conflitto di interessi Con lesercizio del diritto di voto il socio concorre alla formazione della volont sociale in proporzione del numero di azioni possedute. Lesercizio del diritto di voto rimesso allapprezzamento discrezionale del socio, il quale deve esercitarlo senza arrecare danno al patrimonio sociale. Se la maggioranza sia ispirata esclusivamente ad interessi extra sociali, danneggiando la societ, le deliberazioni sono annullabili. Se un azionista, in una determinata delibera, ha un interesse personale contrastante con quello della societ, si ha conflitto di interessi. In questo caso la delibera approvata con il suo voto determinante impugnabile qualora possa recare danno alla societ. Larticolo 2373, riguardo i casi di conflitto di interesse, vieta ai soci amministratori di votare nelle deliberazioni riguardanti la loro responsabilit; nel sistema dualistico, vieta ai soci componenti del consiglio di gestione di votare nelle deliberazioni riguardanti la nomina, la revoca o la responsabilit dei consiglieri di sorveglianza. La disciplina del conflitto di interessi consente di reprimere gli abusi della maggioranza a danno del patrimonio sociale. Alcune deliberazioni possono essere adottate dalla maggioranza per danneggiare i soci di minoranza (con conseguente annullabilit della delibera).
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Sono rari i casi in cui si pervenuti allannullamento di delibere assembleari per abuso del diritto di voto ( difficile per il socio di minoranza provare che la delibera sia stata presa al solo fine di ledere la sua posizione). I sindacati di voto I sindacati di voto sono accordi (patti parasociali) con i quali alcuni soci si impegnano a concordare preventivamente il modo in cui votare allassemblea. Possono avere carattere occasionale o permanente (a tempo determinato o indeterminato). Si pu stabilire che il modo come votare sar deciso allunanimit o, pi frequentemente, a maggioranza dei soci sindacati. I sindacati di voto danno un indirizzo unitario allazione dei soci sindacati e se questi vengono a costituire il gruppo di comando, il patto di sindacato consente di dare stabilita di indirizzo alla condotta della societ. Laccordo di sindacato consente una migliore difesa dei comuni interessi quando stipulato fra i soci di minoranza. I sindacati di comando cristallizzano il gruppo di controllo, soprattutto se stipulati a lungo termine o a tempo indeterminato. Con i sindacati di comando il procedimento assembleare finisce con lessere rispettato solo verbalmente, dato che in fatto le decisioni vengono prese prima e fuori dellassemblea. Il sindacato di voto produttivo di effetti solo fra le parti e non nei confronti della societ. Perci il voto dato in assemblea resta valido anche se espresso in violazione degli accordi di sindacato. I patti parasociali sono soggetti ad un particolare regime di pubblicit, diverso fra societ quotate e non quotate che fanno ricorso al mercato del capitale di rischio. In queste ultime i patti parasociali devono essere comunicati alle societ e dichiarati in apertura di assemblea (lomessa dichiarazione sanzionata con la sospensione del diritto di voto). Nelle societ quotate devono invece essere comunicati alla Consob (la violazione di tali obblighi di trasparenza comporta la nullit dei patti e la sospensione del diritto di voto relativo alle azioni sindacate). Le deliberazioni assembleari invalide Linvalidit delle delibere assembleari pu essere determinata dalla violazione di norme che regolano il procedimento assembleare o da vizi che riguardano il contenuto della delibera. Il Codice del 1942 presentava la nullit come sanzione eccezionale prevista solo per le delibere aventi oggetto impossibile o illecito. Per contro, i vizi di procedimento davano vita soltanto allannullabilit della delibera (decorso il termine di tre mesi concesso per limpugnativa, la delibera non era pi contestabile). Le delibere inesistenti presentavano vizi di procedimento talmente gravi da precludere la possibilit stessa di qualificare latto come delibera assembleare (mancanza di requisiti minimi essenziali che determinava una nullit radicale). La riforma del 2003 introduce una disciplina il cui obiettivo di fondo quello di porre fine alla categoria delle delibere inesistenti riconducendo nelle categorie della nullit o dellannullabilit tutti i possibili vizi delle delibere assembleari. Lattuale disciplina stabilisce che sono annullabili tutte le deliberazioni che non sono prese in conformit della legge o dello statuto. Possono determinare lannullabilit delle delibere: - la partecipazione allassemblea di persone non legittimate (se tale partecipazione sia stata determinante per la costituzione dellassemblea); - linvalidit dei singoli voti o il loro errato conteggio (se determinanti per il raggiungimento della maggioranza); - lincompletezza o inesattezza del verbale (quando impediscono laccertamento del contenuto, degli effetti e della validit della delibera). Limpugnativa pu essere proposta dai soci assenti, dissenzienti o astenuti, amministratori, consiglio di sorveglianza e collegio sindacale (non sono legittimati allimpugnativa i soci che hanno votato a favore della delibera). I soci non legittimati allimpugnativa possono chiedere il risarcimento dei danni dovuti dalla non conformit della delibera (entro 90 giorni). Lazione di annullamento proposta davanti al tribunale del luogo dove la societ ha sede. Lannullamento ha effetto per tutti i soci ed obbliga gli amministratori a prendere i provvedimenti conseguenti sotto la propria responsabilit. Restano salvi i diritti acquistati in buona fede dai terzi in base ad atti compiuti in esecuzione della delibera. Le deliberazioni nulle I casi di nullit delle delibere sono stati accresciuti rispetto alla disciplina previgente. La delibera nulla solo nei tre casi indicati dallart. 2379: - illiceit o impossibilit delloggetto (oppure quando ha oggetto lecito ma contenuto illecito); - mancata convocazione dellassemblea (non si ha nullit della delibera nel caso di irregolarit dellavviso);
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mancanza del verbale: il verbale non si considera mancante se contiene la data della deliberazione e il suo oggetto ed sottoscritto; inoltre la nullit per mancanza del verbale pu essere sanata mediante verbalizzazione eseguita prima dellassemblea successiva. La nullit delle delibere assembleari pu essere fatta valere da chiunque vi abbia interesse e pu essere rilevata anche di ufficio dal giudice. Lazione di nullit decade dopo tre anni. Anche la dichiarazione di nullit non pregiudica i diritti acquistati in buona fede dai terzi e non pu essere esperita se la delibera sostituita con unaltra conforme alla legge. Capitolo diciassettesimo. Amministrazione. Controlli I sistemi di amministrazione e controllo La riforma del 2003 ha previsto tre sistemi di amministrazione e controllo: - il sistema tradizionale, basato sulla presenza di due organi di nomina assembleare: lorgano amministrativo e il collegio sindacale. Il controllo contabile affidato al revisore contabile ; - il sistema dualistico, che prevede la presenza di un consiglio di sorveglianza di nomina assembleare, e di un consiglio di gestione nominato dal consiglio di sorveglianza; - il sistema monistico, nel quale lamministrazione e il controllo sono esercitati rispettivamente dal CdA (nominato dallassemblea) e da un comitato per il controllo sulla gestione costituito al suo interno. Il sistema tradizionale trova tuttora applicazione in mancanza di diversa previsione statutaria. Il sistema societ o con una modifica successiva dello statuto. A) Gli amministratori Struttura e funzioni dellorgano amministrativo Nel sistema tradizionale, la s.p.a. non quotata pu avere sia un amministratore unico sia un CdA. Alle societ quotate invece imposta lamministrazione pluripersonale. Il CdA pu essere articolato al suo interno con la creazione di uno o pi organi delegati (comitato esecutivo e amministratori delegati). Agli amministratori affidata in via esclusiva la gestione dellimpresa sociale. A questi sono riconosciute numerose funzioni: - deliberare su tutti gli argomenti attinenti alla gestione della societ che non siano riservati dalla legge allassemblea (cd. Potere gestorio); - hanno la rappresentanza generale della societ (hanno il potere di manifestare allesterno al volont soc iale compiendo singoli atti giuridici); - danno impulso allattivit dellassemblea: la convocano e ne fissano lordine del giorno; - devono curare la tenuta dei libri e delle scritture contabili della societ e redigere annualmente il bilancio da sottoporre allapprovazione dellassemblea; - devono prevenire il compimento di atti pregiudizievoli per la societ. Queste funzioni vengono esercitate in posizione di formale autonomia rispetto allassemblea. Nomina. Cessazione della carica I primi amministratori sono nominati nellatto costitutivo. Successivamente la loro nomina compete allassemblea ordinaria. Nelle societ quotate almeno un amministratore deve essere espresso dalla minoranza. Inoltre almeno un componente del CdA deve essere un amministratore indipendente. Il numero degli amministratori fissato nello statuto, il quale pu anche indicare il numero minimo e massimo. Gli amministratori possono essere soci o non soci, devono rispondere a specifici requisiti di onorabilit, professionalit e indipendenza. Non possono essere amministratori linterdetto, linabilitato, il fallito o chi stato condannato ad una pena che comporta linterdizione dai pubblici uffici o lincapacit a esercitare uffici direttivi. La nomina degli amministratori non pu essere fatta per un periodo superiore a tre esercizi; essi sono per rieleggibili. Sono cause di cessazione dallufficio prima della scadenza del termine: - la revoca da parte dellassemblea; - la rinuncia da parte degli amministratori; - la decadenza dallufficio; - la morte.
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Gli amministratori scaduti rimangono in carica con pieni poteri fino allaccettazione della nomina da parte dei nuovi amministratori. Le dimissioni dellamministratore hanno effetto immediato se rimane in carica la maggioranza degli amministratori. In caso contrario, le dimissioni hanno effetto solo dal momento in cui la maggioranza del consiglio si ricostituita in seguito allaccettazione dei nuovi amministratori. dettata una particolare disciplina per la sostituzione degli amministratori mancanti: - se rimane in carica pi della met degli amministratori nominati dallassemblea, i superstiti provvedono a sostituire provvisoriamente quelli venuti meno; - se viene a mancare pi della met degli amministratori nominati dallassemblea, i superstiti devo no convocare lassemblea per sostituire i mancanti; - se vengono a cessare tutti gli amministratori, il collegio sindacale deve convocare lassemblea per la ricostituzione dellorgano amministrativo. Nel frattempo il collegio sindacale non pu compiere gli atti di ordinaria amministrazione. La nomina e la cessazione della carica degli amministratori soggetta ad iscrizione nel registro delle imprese. Compenso. Divieti Gli amministratori hanno diritto ad un compenso per la loro attivit, che pu consistere in una partecipazione agli utili della societ o nellattribuzione del diritto di sottoscrivere a prezzo predeterminato azioni di futura emissione (i c.d. stock options). Modalit e misura del compenso sono determinati dallatto costitutivo o dallassemblea allatto della nomina. Gli amministratori di s.p.a. non possono assumere la qualit di soci a responsabilit illimitata in societ concorrenti, n esercitare unattivit concorrente per conto proprio o altrui, n essere amministratori o direttori generali in societ concorrenti (divieto di concorrenza). Linosservanza del divieto espone lamministratore alla revoca allufficio per giusta causa e al risarcimento degli eventuali danni arrecati alla societ. Il consiglio di amministrazione Il c.d.a. retto da un presidente scelto dallo stesso consiglio scelto fra i suoi membri. Lattivit esercitata collegialmente. Il c.d.a. convocato dal presidente che fissa lordine del giorno, coordina i lavori e provvede affinch tutti gli amministratori siano adeguatamente informati sugli argomenti. Per la validit delle deliberazioni necessaria la presenza della maggioranza degli amministratori in carica. Le deliberazioni sono approvate con il voto favorevole della maggioranza assoluta dei presenti (voto per teste). Quando la delibera consiliare lede direttamente un diritto soggettivo del socio, questi avr diritto di agire giudizialmente per far annullare la delibera. Lamministratore che in una determinata operazione ha un interesse non necessariamente in conflit to con quello della societ: - deve darne notizia agli altri amministratori e al collegio sindacale; - se si tratta di amministratore delegato, deve astenersi dal compiere loperazione; - il c.d.a. deve adeguatamente motivare le ragioni e la convenienza per la societ delloperazione. La delibera del c.d.a., qualora possa recare danno alla societ (danno potenziale), impugnabile sia quando lamministratore interessato ha votato e il suo voto determinante, sia quando sono stati violati gli obblighi di trasparenza, astensione e motivazione. Limpugnazione pu essere proposta dal collegio sindacale e dagli amministratori assenti e dissenzienti (entro novanta giorni dalla delibera). La societ pu agire contro lamministratore per il risarcimento dei danni derivanti dalla sua azione o omissione. Comitato esecutivo. Amministratori delegati Se latto costitutivo o lassemblea lo consentono, il c.d.a. pu delegare le proprie attribuzioni ad un comitato esecutivo ad uno o pi amministratori delegati. Il comitato esecutivo un organo collegiale. Le sue decisioni sono adottate in riunioni alle quali devono assistere i sindaci e le deliberazioni devono risultare da un apposito libro delle adunanze. Gli amministratori delegati (uno o pi) sono invece organi unipersonali cui di regola affidata la rappresentanza della societ. I membri del comitato esecutivo e gli a.d. sono designati dallo stesso c.d.a., che determina inoltre lambito della delega.
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Con la concessione della delega larga parte della gestione corrente della societ svolta dagli organi delegati, nei quali in fatto si concentra il potere decisionale. La rappresentanza della societ In presenza di un CdA, gli amministratori investiti di un potere di rappresentanza devono essere indicati nello statuto. Deve essere specificato se essi hanno il potere di agire disgiuntamente o congiuntamente. Di regola la rappresentanza della societ attribuita al presidente del CdA e/o a uno o pi a.d. Il potere di rappresentanza degli amministratori generale e hanno inoltre la rappresentanza processuale della societ. Due sono i principi cardine secondo lattuale disciplina: - in opponibile ai terzi in buona fede la mancanza di potere rappresentativo dovuta allinvalidit dellatto di nomina; - la societ inoltre resta vincolata ai terzi anche se gli amministratori hanno violato eventuali limitazioni volontarie poste ai loro poteri di rappresentanza. Le limitazioni al potere di rappresentanza che risultano dallo statuto o da una decisione degli organi competenti, non sono opponibili ai terzi, anche se pubblicati, salvo che si provi che questi abbiano agito intenzionalmente a danno della societ. Restano invece opponibili ai terzi i limiti legali del potere di rappresentanza degli amministratori (es. amministratore che stipula un contratto in conflitto di interessi con la societ). Il contratto sar annullabile su richiesta della societ, se il conflitto di interessi era conosciuto o riconoscibile dal terzo. La responsabilit degli amministratori verso al societ Gli amministratori sono responsabili civilmente del loro operato verso la societ, verso i creditori sociali e verso i singoli soci o terzi. Gli amministratori incorrono in responsabilit verso la societ e sono tenuti al risarcimento dei danni dalla stessa subiti quando non adempiono i doveri ad essi imposti dalla legge o dallo statuto con la diligenza richiesta dallincarico. Gli amministratori non sono responsabili per i risultati negativi della gestione che non siano imputabili a difetto di normale diligenza nella condotta degli affari sociali o nelladempimento degli obblighi posti a loro carico. Se gli amministratori sono pi, sono responsabili solidalmente se essendo a conoscenza di atti pregiudizievoli non hanno fatto quanto potevano per impedirne il compimento o attenuare le conseguenze dannose. Se la colpa imputabile solo ad alcuni amministratori, risponderanno in solido anche gli altri se non abbiano prevenuto lattivit dannosa dei primi. Lesercizio dellazione di responsabilit contro gli amministratori deve essere deliberato dallassemblea ordinaria oppure dal collegio sindacale a maggioranza di due terzi dei suoi componenti. Lazione sociale di responsabilit nelle mani del gruppo di comando che ha nominato gli amministratori e perci decider di agire in giudizio contro gli stessi solo quando venga a mancare il rapporto fiduciario. Con la riforma del 1998, lazione sociale di responsabilit pu essere promossa anche dagli azionisti di minoranza che rappresentino almeno il 20% del capitale sociale. La responsabilit verso i creditori sociali Gli amministratori sono responsabili anche verso i creditori sociali. Infatti: - rispondono per linosservanza degli obblighi inerenti alla conservazione dellintegrit del patrimonio sociale; - lazione pu essere proposta dai creditori quando il patrimonio sociale risulta insufficiente al soddisfacimento dei loro crediti. Il risarcimento danni da parte degli amministratori verr corrisposto direttamente ai creditori fino alla concorrenza del loro credito. Il danno subito dai creditori un effetto riflesso del danno che gli amministratori hanno arrecato al patrimonio sociale rendendolo insufficiente a soddisfare i primi. Ne consegue che se lazione risarcitoria gi stata esperita dalla societ e il relativo patrimonio stato reintegrato, i creditori non potranno pi esercitare lazione di loro spettanza. La responsabilit verso i singoli soci o terzi Anche il singolo socio o il terzo che sono stati direttamente danneggiati da atti dolosi o colposi degli amministratori, posso esperire lazione di responsabilit verso questi. Per poter richiedere il risarcimento dei danni devono ricorrere due presupposti: - il compimento da parte degli amministratori di un atto illecito nellesercizio del loro ufficio; - la produzione di un danno diretto (e non riflesso) al patrimonio del singolo socio o del singolo terzo. Direttori generali
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I direttori generali sono dirigenti che svolgono attivit di alta gestione dellimpresa sociale. Sono al vertice della gerarchia dei lavoratori subordinati dellimpresa ed operano in rapporto diretto con gli amministratori, dando attuazione alle direttive generali dagli stessi impartite. Essi sono perci investiti di ampi poteri decisionali, e di conseguenza sono parificati agli amministratori sotto il profilo delle responsabilit penali. B) Il collegio sindacale Premessa Il collegio sindacale lorgani di controllo interno della s.p.a., con funzioni di vigilanza sullamministrazione della societ. La riforma del 1974 ha introdotto per le societ quotate anche un controllo contabile esterno da parte di una societ di revisione, dando per vita ad una sovrapposizione di funzioni col collegio sindacale che si rivelata scarsamente funzionale. Con la riforma del 2003 il controllo contabile stato sottratto al collegio sindacale ed stato attribuito ad un revisore contabile o ad una societ di revisione. Composizione. Nomina. Cessazione Il collegio sindacale delle s.p.a. non quotate si compone di tre o cinque membri effettivi (struttura semirigida, ostacolo soprattutto nelle grandi societ), soci o non soci; devono inoltre essere nominati due membri supplenti. Dal 1998 lostacolo stato rimosso per le societ quotate: latto costitutivo pu oggi determinare liberamente il numero dei sindaci, adeguandolo alla complessit dellimpresa sociale. I primi sindaci sono nominati nellatto costitutivo; successivamente dallassemblea ordinaria. Quindi i sindaci sono di regola nominati dallo stesso organo che nomina gli amministratori: questo un ulteriore motivo di scarsa funzionalit del collegio sindacale, dato che controllanti e controllati sono espressione dello stesso gruppo di comando. La situazione per le sole societ quotate mutata dal 1998: latto costitutivo di tali societ deve prevedere che almeno un membro effettivo sia eletto dalla minoranza. Esistono dal 2003 requisiti di professionalit: almeno un sindaco deve essere scelto fra gli iscritti nel registro dei revisori contabili (possono iscriversi persone fisiche in possesso di specifici requisiti di professionalit ed onorabilit, che abbiano superato un apposito esame di ammissione). In base allattuale disciplina non possono essere nominati sindaci: il coniuge, i parenti e gli affini degli amministratori; coloro che sono legati alla societ da un rapporto di lavoro o di consulenza che ne compromettano lindipendenza. La retribuzione annuale dei sindaci (compenso) deve essere determinata dallassemblea allatto della nomina ed invariabile per lintero periodo di durata del loro ufficio. I sindaci restano in carica per tre esercizi e sono rieleggibili. Lassemblea pu revocarli solo se esiste una giusta causa; la delibera di revoca deve essere approvata dal tribunale al fine di verificare se ricorre giusta causa. In caso di morte, di rinuncia o di decadenza di un sindaco, subentrano automaticamente i supplenti in ordine di et, che restano in carica fino alla successiva assemblea che provvede alla relativa nomina. Il controllo sullamministrazione Il collegio sindacale vigila sulladeguatezza dellassetto organizzativo, amministrativo e contabile adottato dalla societ e sul suo concreto funzionamento. La vigilanza del collegio sindacale pu estendersi in ogni direzione: il potere-dovere dei sindaci di intervenire alle riunioni dellassemblea, del CdA e del comitato esecutivo, nonch di impugnare le relative delibere. Gli amministratori hanno numerosi obblighi di comunicazione nei confronti del collegio sindacale: devono riferire tempestivamente sullattivit svolta, sulle operazioni compiute di maggior rilievo economico, su quelle a rischio di conflitto di interessi. I sindaci hanno il potere-dovere di procedere in qualsiasi momento ad atti di ispezione-controllo, nonch di chiedere agli amministratori notizie sullandamento delle operazioni sociali o su determinati affari. Il collegio sindacale pu convocare lassemblea qualora ravvisi fatti censurabili di rilevante gravit e vi sia urgente necessita di provvedere. Il funzionamento del collegio sindacale Nelle societ non quotate il presidente del collegio sindacale nominato dallassemblea. In quelle quotate latto costitutivo fissa i criteri di nomina dello stesso. Il collegio sindacale si riunisce ogni 90 giorni, regolarmente costituito con la presenza della maggioranza dei sindaci e delibera a maggioranza assoluta. Deve essere redatto un verbale delle riunioni. I sindaci possono avvalersi di dipendenti e di ausiliari per lo svolgimento di operazioni di ispezione e di controllo.
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Ogni socio pu denunciare al collegio sindacale fatti che ritiene censurabili. Quando una denuncia proviene da tanti soci che rappresentano il 5% del capitale sociale, il collegio sindacale deve indagare senza ritardo e presentare le sue conclusioni allassemblea. La responsabilit dei sindaci Come gli amministratori, ai sindaci richiesta professionalit e diligenza per lo svolgimento dellincarico. Essi sono responsabili delle verit delle loro attestazioni e devono conservare il segreto sui fatti e documenti di cui hanno conoscenza per ragione del loro incarico. Qualora il danno sia imputabile solamente al loro comportamento, grava su di essi lobbligo di risarcimento. Se levento dannoso conseguenza anche di un comportamento degli amministratori, che i sindaci avrebbero potuto impedire, questi ultimi sono responsabili in solido con gli amministratori. C) Il controllo contabile Il sistema La riforma del 2003 ha completato il processo di separazione del controllo sullamministrazione dal controllo contabile. La legge del 1974 ha previsto laffidamento del controllo contabile ad un revisore esterno per tutte le societ quotate. A questa disciplina si affiancata la riforma del 2003 applicabile a tutte le altre s.p.a. In queste societ (non quotate) il controllo contabile esercitato: - per le societ che non fanno ricorso al mercato del capitale di rischio, da un revisore di conti o da una societ di revisione; - per le societ che fanno ricorso al mercato del capitale di rischio, da una societ di revisione. La revisione contabile esercitata su tutte le societ di un gruppo di cui faccia parte una societ quotata ( esercitata da una societ di revisione iscritta nellalbo speciale della Consob). Il controllo contabile Nelle societ non quotate, il soggetto responsabile del controllo contabile nominato per la prima vol ta nellatto costitutivo. Successivamente lincarico conferito dallassemblea, che determina il corrispettivo spettante al revisore o alla societ di revisione. Non possono esercitare il controllo contabile i sindaci della societ revisionata. Lincarico ha una durata di tre esercizi ed rinnovabile senza limiti. Lincarico pu essere revocato dallassemblea solo per giusta causa, sentendo il parere del collegio sindacale. La revisione contabile obbligatoria Nelle societ soggette a revisione contabile obbligatoria, lincarico conferito con deliberazione dellassemblea ordinaria in occasione dellapprovazione del bilancio, su proposta motivata dellorgano di controllo. fatto divieto alle societ di revisione di prestare alla societ revisionata servizi ulteriori rispetto allorganizzazione e revisione contabile. Non pu essere responsabile della revisione chi ha ricoperto da meno di tre anni cariche sociali o funzioni dirigenziali nella societ revisionata. La legge fissa regole di durata dellincarico che impongono la sostituzione periodica sia delle societ di revisione, sia del responsabile della revisione. Lincarico di revisione ha la durata di nove esercizi e non pu essere rinnovato se non siano decorsi almeno tre anni dalla data di cessazione del precedente. Lassemblea ordinaria pu revocare lincarico prima della scadenza del mandato solo se ricorre una giusta causa e su proposta dellorgano di controllo, provvedendo a conferire lincarico ad altra societ di revisione. La Consob pu revocare dufficio lincarico quando rilevi lesistenza di una causa di incompatibilit. Le delibere di conferimento e di revoca dellincarico sono depositate presso il registro delle imprese. Funzioni e responsabilit del revisore dei conti Funzione principale del revisore quella di controllare la regolare tenuta della contabilit e di esprimere un giudizio sul bilancio di esercizio e sul bilancio consolidato (del gruppo). La sua attivit deve esprimere un giudizio sul bilancio. Il giudizio pu essere: - senza rilievi (il bilancio conforme alla legge); - giudizio con rilievi; - giudizio negativo;
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- dichiarazione di impossibilit di esprimere il giudizio. Il rilascio di un giudizio positivo modifica sensibilmente la normale disciplina dellimpugnativa della delibera di approvazione del bilancio. Il soggetto incaricato del controllo contabile ha diritto di ottenere documenti e notizie utili per la revisione e pu procedere autonomamente ad accertamenti e controlli. La societ di revisione deve informare la Consob dei fatti che ritiene censurabili. Il revisore contabile documenta lattivit svolta in un apposito libro tenuto presso la sede della societ. Il soggetto incaricato del controllo contabile deve adempiere ai propri doveri con diligenza e professionalit. D) I sistemi alternativi Il sistema dualistico Il sistema dualistico, di ispirazione tedesca, prevede la presenza di un consiglio di gestione e di un consiglio di sorveglianza. Il controllo contabile affidato ad un revisore contabile o ad una societ di revisione. Il consiglio di gestione svolge le funzioni proprie del CdA nel sistema tradizionale. Per quanto riguarda il consiglio di sorveglianza invece, gli sono attribuite sia le funzioni di controllo proprie del collegio sindacale, sia le funzioni di indirizzo della gestione propria dellassemblea dei soci (nomina e revoca dei componenti del consiglio di gestione e approvazione del bilancio; in pi, approvazione delle operazioni strategiche e dei piani industriali finanziari). La presenza del consiglio di sorveglianza riduce le competenze dellassemblea ordinaria: nomina e revoca i componenti del consiglio di sorveglianza; nomina il revisore; decide sulla distribuzione degli utili. I componenti del consiglio di sorveglianza possono essere soci o non soci (non meno di tre). I primi componenti sono nominati nellatto costitutivo, successivamente dallassemblea ordinaria. Vi sono requisiti di eleggibilit e non possono essere eletti i componenti del consiglio di gestione n coloro che sono legati dalla societ da un rapporto che ne comprometta lindipendenza. I componenti del consiglio di sorveglianza restano in carica per tre esercizi e sono rieleggibili (revocabili dallassemblea anche senza giusta causa). Le competenze del consiglio di sorveglianza sono le stesse del collegio sindacale nel sistema tradizionale, in particolare: riferisce per iscritto almeno una volta allanno allassemblea sullattivit di vigilanza svolta, sulle omissioni e sui fatti censurabili rilevanti ed destinatario delle denunce dei soci. Ha inoltre poteri e diritti di informazione nei confronti del consiglio di gestione e del soggetto che esercita la revisione dei conti. Spettano inoltre al consiglio di sorveglianza parte delle funzioni dellassemblea ordinaria: nomina e revoca i componenti del consiglio di gestione e ne determina il compenso; approva il bilancio desercizio; delibera in ordine alle operazioni strategiche a ai piani finanziari e industriali della societ. Il presidente del consiglio di sorveglianza eletto allassemblea. I componenti del consiglio di sorveglianza devono operare con diligenza e sono solidalmente responsabili con i componenti del consiglio di gestione per i fatti e le omissioni di questi quando il danno non si sarebbe prodotto se avessero vigilato in conformit dei doveri della loro carica. Le funzioni del consiglio di gestione coincidono con quelle del CdA del sistema tradizionale. costituito da almeno due componenti (i primi nominati nellatto costitutivo, successivamente dal consiglio di sorveglianza). Se nel corso dellesercizio vengono a mancare uno o pi componenti del consiglio di gestione, il consiglio di sorveglianza provvede senza indugio alla loro sostituzione. Il sistema monistico Il sistema ministico, di ispirazione anglosassone, si caratterizza per la soppressione del collegio sindacale. Lamministrazione e il controllo sono esercitati dal CdA e da un comitato per il controllo sulla gestione (costituito da membri del CdA in possesso di requisiti di indipendenza che non siano membri del comitato esecutivo e che non svolgano funzioni gestorie). Il comitato svolge le funzioni del collegio sindacale (vigila sulladeguatezza della struttura organizzativa della societ, del sistema di controllo interno e del sistema amministrativo e contabile). Il controllo contabile affidato ad un revisore contabile o ad una societ di revisione. Al CdA si applicano le disposizioni dettate per gli amministratori nel sistema tradizionale; si richiede per che almeno un terzo dei componenti sia in possesso dei requisiti di indipendenza. Il comitato per il controllo sulla gestione destinatario delle denunce dei soci di fatti censurabili e pu a sua volta presentare denuncia al tribunale ove riscontri gravi irregolarit di gestione potenzialmente dannose. Il comitato elegge al suo interno il presidente; deve riunirsi almeno entro novanta giorni, regolarmente costituito con la presenza della maggioranza dei componenti e delibera a maggioranza assoluta dei presenti.
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evidente che il punto debole di questo sistema consiste nel fatto che i controllori sono direttamente nominati dai controllati, siedono insieme a questi ultimi e votano nel CdA. E) I controlli esterni Il sistema Accanto al controllo interno e al controllo contabile, lordinamento prevede un articolato sistema di controlli esterni sulle s.p.a. Comune a tutte le s.p.a. solo il controllo esterno sulla gestione esercitato dallautorit giudiziaria in presenza di situazioni patologiche che ne alterano il corretto funzionamento. A partire dal 1974 le societ con azioni quotate in borsa e quelle che operano sul mercato mobiliare sono assoggettate al controllo della Consob (organo pubblico con poteri regolamentari e di controllo finalizzati alla tutela degli investitori, nonch alla trasparenza del mercato mobiliare e delle societ che vi operano). Il controllo giudiziario sulla gestione Il controllo giudiziario sulla gestione delle s.p.a. una forma di intervento dellautorit giudiziaria nella vita delle societ volta a ripristinare la legalit dellamministrazione delle stesse. Il procedimento pu essere attuato se vi fondato sospetto che gli amministratori in violazione dei loro doveri abbiano compiuti gravi irregolarit nella gestione che possano arrecare danno alla societ (irregolare tenuta della contabilit, redazione di un bilancio falso). Le gravi irregolarit possono essere denunciate: dai soci che rappresentano almeno un decimo del capitale sociale; dal collegio sindacale; nelle societ che fanno ricorso al mercato del capitale di rischio dal pubblico ministero o dalla Consob. Il gruppo di comando pu evitare lispezione ordinata dal tribunale ed ottenere dal tribunale stesso la sospensione del procedimento per un periodo determinato se lassemblea sostituisce amministratori e sindaci con soggetti di adeguata professionalit, che si attivano senza indugio per accertare se le violazioni sussistono e, in caso positivo, per eliminarle, riferendo al tribunale sugli accertamenti e le attivit compiute. Poteri e durata in carica dellamministratore giudiziario sono determinati dal tribunale. Lamministratore giudiziario ha il potere di proporre lazione di responsabilit contro amministratori e sindaci, e ha la rappresentanza anche processuale della societ. La Consob La Consob (commissione nazionale per le societ e la borsa) un organo pubblico di vigilanza sul mercato di capitali. una persona giuridica di diritto pubblico e ha sede a Roma. Svolge un ruolo centrale per assicurare unadeguata e veritiera informazione del mercato mobiliare sugli eventi di rilievo che riguardano la vita della societ che fanno appello al pubblico risparmio, in modo da consentire agli investitori scelte pi consapevoli. Tutte le societ con azioni e obbligazioni diffuse tra il pubblico devono tempestivamente informare il pubblico secondo le modalit stabilite dalla Consob, di qualsiasi fatto la cui conoscenza pu influire sul prezzo degli strumenti finanziari. La Consob pu inoltre chiedere che siano resi pubblici notizie e documenti necessari per linformazione del pubblico. Capitolo diciottesimo. Il bilancio Il bilancio di esercizio La societ per azioni deve redigere annualmente il bilancio di esercizio. A partire dal 2005 alcune societ (societ con azioni o strumenti finanziari quotati o diffusi fra il pubblico in maniera rilevante) sono obbligate a redigere i propri bilanci in base ai principi contabili internazionali. Ladozione dei principi contabili internazionali non consentita a quelle societ che possono ricorrere al bilancio in forma abbreviata (societ di medio piccole dimensioni). Per tutte le altre s.p.a. ladozione dei principi contabili internazionali facoltativa. Il bilancio desercizio il documento che rappresenta la situazione patrimoniale e finanziaria della societ. costituito dallo stato patrimoniale, dal conto economico e dalla note integrativa. La sua funzione quella di accertare periodicamente la situazione patrimoniale e la redditivit della societ. Il bilancio rappresenta per i soci il solo strumento legale di informazione contabile sullandamento della societ e permette ai creditori sociali di comprendere la consistenza del patrimonio. I principi cardine della redazione del bilancio sono la chiarezza e la rappresentazione veritiera e corretta.
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La valutazione delle voci di bilancio deve essere fatta secondo prudenza e nella prospettiva di continuazione dellattivit. Inoltre si deve tener conto delle entrate e delle uscite di competenza dellesercizio indipendentemente dalla data dellincasso o del pagamento. Per il principio di continuit, i criteri di valutazione non possono essere modificati da un esercizio allaltro. La struttura del bilancio Il bilancio di esercizio si articola in tre parti: lo stato patrimoniale, il conto economico e la nota integrativa. Le singole voci devono essere inserite secondo lordine fissato dalla legge. Le voci sono organizzate in grandi categorie omogenee (lettere maiuscole), a loro volta articolate in sottocategorie (numeri romani), in voci (numeri arabi) ed in alcuni casi anche in sottovoci (lettere minuscole). Si viene cos a creare un sistema di voci chiaro, ordinato e facilmente comprensibile. Per ogni voce dello stato patrimoniale e del conto economico deve essere indicato limporto dellesercizio precedente. vietato compensare costi e ricavi che per legge devono essere iscritti distintamente. Le societ che non superano determinate dimensioni possono ricorrere alla redazione del bilancio in forma abbreviata. Lo stato patrimoniale rappresenta la composizione quantitativa e qualitativa del patrimonio della societ e la situazione finanziaria nel giorno della chiusura dellesercizio. Deve essere redatto nella forma a colonne, iscrivendo prima le attivit, poi il patrimonio netto e le passivit. Le voci dellattivo sono aggregate in quattro categorie: A) Crediti verso soci per versamenti ancora dovuti; B) Immobilizzazioni: I) immobilizzazioni immateriali (costi di impianto e di ampliamento, diritti di brevetto industriale, avviamento) II) immobilizzazioni materiali (terreni e fabbricati, attrezzature industriali) III) immobilizzazioni finanziarie (partecipazioni azionarie, crediti, azioni proprie) C) Attivo circolante: I) rimanenze (materie prime, prodotti in corso di lavorazione, prodotti finiti e merci) II) crediti che non costituiscono immobilizzazioni (crediti tributari) III) attivit finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni, es. partecipazioni, azioni proprie e altri titoli di cui si prevede lalienazione in tempi brevi IV) disponibilit liquide (cassa e banca) D) Ratei e risconti (attivi) Il passivo dello stato patrimoniale si articola in cinque categorie: A) Patrimonio netto (capitale sociale nominale, riserve) B) Fondi per rischi e oneri C) Trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato D) Debiti E) Ratei e risconti passivi In calce allo stato patrimoniale devono infine essere iscritti i conti dordine (la loro funzione quella di informare sullesistenza di rischi futuri che non incidono attualmente sul patrimonio sociale, es. garanzie prestate dalla societ). Il conto economico espone il risultato dellesercizio attraverso la rappresentazione dei costi e degli oneri sostenuti, nonch dei ricavi e degli altri proventi conseguiti nellesercizio. Deve essere redatto in forma scalare (prima i componenti positivi e poi quelli negativi). articolato in cinque sezioni scalari: A) Valore della produzione (ricavi di competenza sommati alle variazioni delle rimanenze di magazzino) B) Costi della produzione (ammortamenti, svalutazioni e accantonamenti) Sottraendo B) da A) si ottiene il risultato lordo della gestione ordinaria della societ C) Proventi e oneri finanziari (proventi derivanti da partecipazioni in altre societ, gli interessi attivi e passivi, gli utili e le perdite sui cambi. Segue il relativo totale) D) Rettifiche di valore di attivit finanziarie (rivalutazioni e svalutazioni delle stesse. Segue il totale) E) Proventi ed oneri straordinari La somma algebrica dei diversi totali costituisce il risultato globale di esercizio, che va indicato prima al lordo e poi al netto delle imposte sul reddito. Si ottiene cos lutile o la perdita desercizio che va riportato nello stato patrimoniale. Oltre lo stato patrimoniale e il conto economico, gli amministratori devono redigere la nota integrativa (che illustra e
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specifica le voci dello stato patrimoniale e del conto economico) e la relazione sulla gestione (allegato esterno al bilancio che deve analizzare la situazione della societ e landamento della gestione con particolare riguardo ai costi, ai ricavi e agli investimenti). I criteri di valutazione La redazione del bilancio desercizio comporta per molti cespiti patrimoniali (es. immobili e rimanenze di magazzino) la necessit di essere sottoposti a una stima da parte degli amministratori, cos da determinarne il valore da iscrivere in bilancio. Sopravvalutazioni delle attivit o sottovalutazioni delle passivit gonfiamo artificiosamente lutile o riducono le perdite. Il processo contrario genera un utile ridotto, dando luogo al fenomeno delle riserve occulte. I principi da osservare nella valutazione sono quelli della prudenza e della continuit dei criteri. Le immobilizzazioni di ogni tipo sono iscritte in bilancio al costo storico (devono essere computati anche i costi accessori). Il valore quasi sempre inferiore a quello attuale. Il valore delle immobilizzazioni materiali e immateriali deve essere sistematicamente ammortizzato in ogni esercizio in relazione alla residua possibilit di utilizzare il bene. Se il valore di unimmobilizzazione risulta durevolmente minore del costo storico regolarmente ammortizzato, dovr essere iscritta in bilancio per tale minore valore (svalutazione). I costi di impianto e di ampliamento, di ricerca, di sviluppo e di pubblicit possono essere iscritti nellattivo solo se hanno unutilit pluriennale. Devono essere ammortizzati entro cinque anni. Lavviamento pu essere iscritto nellattivo solo se acquistato a titolo oneroso e va ammortizzato entro cinque anni. I crediti devono essere sempre valutati secondo il valore di prudente realizzo. I cespiti dellattivo (rimanenze, titoli e partecipazioni) devono essere iscritti al costo di acquisto o di produzione o, se minore, al valore di realizzo desumibile dal valore di mercato. In presenza di casi eccezionali (es. in un terreno si scopre un giacimento di metano) gli amministratori devono attribuire ai beni un valore superiore. Fra i casi eccezionali non rientra il semplice incremento di valore per effetto della svalutazione monetaria. Il procedimento di formazione del bilancio Il bilancio di esercizio un atto della societ alla cui redazione cooperano nel sistema tradizionale di amministrazione e controllo (e in quello monistico) tutti e tre gli organi sociali: amministratori, collegio sindacale ed assemblea, nonch il soggetto incaricato del controllo contabile. Nel sistema dualistico il bilancio predisposto dal consiglio di gestione ed approvato dal consiglio di sorveglianza. Lassemblea ordinaria deve essere convocata almeno una volta allanno per lapprovazione del bilancio. Nelle societ quotate gli amministratori si avvalgono della cooperazione di un dirigente proposto alla redazione dei documenti contabili societari, il quale deve predisporre adeguate procedure amministrative e contabili per la formazione del bilancio. Il progetto di bilancio deve essere comunicato al collegio sindacale almeno trenta giorni prima della convocazione dellassemblea. Inoltre deve restare depositato in copia nella sede della societ durante i quindici giorni che precedono lassemblea. Lassemblea pu approvarlo, respingerlo o modificarlo. Entro trenta giorni dallapprovazione, deve essere depositata dagli amministratori una copia del bilancio presso lufficio del registro delle imprese. Le azioni di annullabilit e/o di nullit non possono essere pi esercitate do po che stato approvato il bilancio dellesercizio successivo. Se il soggetto incaricato della revisione non ha formulato rilievi, la delibera di approvazione del bilancio pu essere impugnata da tanti soci che rappresentano almeno il 5% del capitale sociale. Utili. Riserve. Dividendi Lassemblea che approva il bilancio delibera sulla distribuzione degli utili ai soci. Non tutti gli utili per sono distribuibili fra i soci sotto forma di dividendi. Se negli esercizi precedenti si verificata una perdita del capitale sociale, non si possono ripartire gli utili fino a che il capitale sociale non sia reintegrato o ridotto in misura corrispondente. Dagli utili netti annuali deve essere dedotta una somma del 5% degli stessi per costituire la riserva legale (fin quando la stessa non abbia raggiunto il 20% del capitale sociale). La riserva legale, se viene diminuita, deve essere reintegrata. La riserva legale costituisce un accantonamento contante di utili imposto per legge alla salvaguardia dellintegrit del capitale sociale.

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Funzione simile assolve la riserva statutaria; a differenza di quella legale, la riserva statutaria imposta dallo statuto (che stabilisce la quota degli utili da destinare alla stessa). Gli utili accantonati a riserva statutaria non sono distribuibili ai soci. Le riserve facoltative sono quelle discrezionalmente disposte dallassemblea ordinaria che approva il bilancio. Gli utili di cui lassemblea che approva il bilancio pu disporre a favore dei soci sono costituiti perci dagli utili distribuibili di esercizio e dagli utili accertati e non distribuiti dagli esercizi precedenti. Il potere dispositivo dellassemblea in tema di distribuzione degli utili pu essere limitato da clausole statutarie che riconoscono a determinate categorie di azionisti il diritto alla percezione annuale di un dividendo minimo. La societ non pu comunque pagare dividendi sulle azioni, se non per utili realmente conseguiti e risultanti dal bilancio regolarmente approvato. N pu procedere alla distribuzione di dividendi se negli esercizi precedenti si verificata una perdita. Se gli azionisti erano in buona fede al momento della riscossione e i dividendi sono stati distribuiti in base ad un bilancio regolarmente approvato, questi possono trattenere i dividendi riscossi. Il bilancio consolidato di gruppo Il bilancio consolidato un bilancio redatto dalla capogruppo in aggiunta al proprio bilancio desercizio. In esso rappresentata la situazione patrimoniale, finanziaria ed economica del gruppo considerato nella sua unit. Il bilancio consolidato deve essere redatto dalle societ di capitali che controllano altre imprese ed dalle societ cooperative che controllano societ di capitali. Sono esonerati dallobbligo di redigere il bilancio consolidato i gruppi di minore dimensione purch nessuna delle imprese del gruppo sia una societ con azioni quotate. Il bilancio consolidato ha la stessa struttura del bilancio di esercizio; non una semplice aggregazione dei bilanci delle singole imprese, ma deve rappresentare la situazione patrimoniale, finanziaria ed il risultato economico del complesso delle imprese costituenti il gruppo, come se si trattasse di ununica impresa. Il bilancio consolidato non assoggettato ad approvazione da parte dellassemblea. Capitolo diciannovesimo. Le modificazioni dello statuto Nozione. Procedimento Ogni mutamento del contenuto oggettivo del contratto sociale costituisce modificazione (inserimento di nuove clausole, modificazione o soppressione di clausole esistenti) dello statuto si una societ per azioni. Le modificazioni dello statuto sono di competenza dellassemblea dei soci in sede straordinaria. Il notaio che ha verbalizzato la delibera dellassemblea, verifica ladempimento delle condizioni stabilite dalla legge e, entro trenta giorni, ne richiede liscrizione nel registro delle imprese. Se il notaio ritiene non adempiute le condizioni stabilite dalla legge ne d comunicazione agli amministratori, i quali possono convocare lassemblea per gli opportuni provvedimenti o ricorrere al tribunale affinch approvi lo stesso. Il diritto di recesso Lapplicazione del principio maggioritario fa si che nella s.p.a. la minoranza non pu impedire modifiche dellassetto societario. necessario per che la maggioranza rispetti i limiti posti da norme inderogabili e che non siano violati i principi cardine di correttezza, buona fede e parit di trattamento fra gli azionisti. In presenza di delibere modificative di particolare entit, la minoranza tutelata dalla previsione di maggioranze pi elevate e dal riconoscimento del diritto di recesso alla societ. La riforma del 2003 distingue cause di recesso inderogabili, derogabili dallo statuto e cause statutarie. Nella cause inderogabili, il recesso pu essere esercitato dai soci che non hanno concorso alla modifica delloggetto sociale, alla trasformazione della societ, e ad altre modificazioni. In tutti questi casi il diritto di recesso non pu essere soppresso dallo statuto. Nelle cause derogabili, il diritto di recesso spetta ai soci che non hanno concorso allapprovazione delle delibere riguardanti la proroga del termine di durata della societ, lintroduzione o la rimozione di vincoli alla circolazione delle azioni. Nelle societ che non fanno appello al mercato del capitale di rischio, lo statuto pu prevedere ulteriori cause di recesso. Il diritto di recesso deve essere esercitato mediante una lettera raccomandata alla societ entro quindici giorni dalliscrizione nel registro delle imprese della delibera che lo legittima. Le azioni per le quali esercitato il diritto di recesso devono essere depositate presso la sede della societ. Nelle societ non quotate il valore delle azioni da rimborsare determinato dagli amministratori tenendo conto della consistenza patrimoniale della societ e delle sue prospettive reddituali.
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Nelle societ con azioni quotate il valore di liquidazione viene determinato facendo la media aritmetica dei prezzi di chiusura nei sei mesi che precedono la convocazione dellassemblea. In caso di mancato collocamento delle azioni presso i soci o presso terzi, le azioni vengono rimborsate mediante acquisto da parte della societ (in assenza di utili e riserve disponibili, il capitale sociale deve essere ridotto del relativo ammontare). Le modificazioni del capitale sociale Laumento del capitale sociale pu essere reale (a pagamento: aumento del capitale sociale nominale e del patrimonio della societ per effetto di nuovi conferimenti) oppure semplicemente nominale (gratuito: si incrementa solo il capitale nominale mentre il patrimonio resta invariato). Laumento reale del capitale sociale Con laumento reale del capitale sociale, la societ intende procurarsi nuovi mezzi finanziari a titolo di capitale di rischio: nuovi conferimenti. Laumento reale da perci luogo allemissione di nuove azioni a pagamento, che vengono sottoscritte dai soci attuali (che vantano un diritto di opzione) o da terzi che cos diventano soci. Competente a deliberare laumento di capitale lassemblea straordinaria dei soci o anche gli amministratori se previsto dallo statuto (deve essere predeterminato lammontare massimo e la delega pu essere concessa per un periodo massimo di cinque anno). Il versamento del 25% dei conferimenti in denaro deve essere effettuato, allatto della sottoscrizione , direttamente alla societ e non presso una banca (come invece era previsto al momento della costituzione della societ). Il diritto di opzione Il diritto di opzione il diritto dei soci attuali di essere preferiti ai terzi nella sottoscrizione dellaumento del capitale sociale a pagamento. Consente di mantenere inalterata la proporzione in cui ciascun socio partecipa al capitale e al patrimonio sociale, e quindi alla formazione della volont sociale attraverso il voto (funzione amministrativa); serve inoltre a mantenere inalterato il valore reale della partecipazione azionaria in presenza di riserve accumulate (funzione patrimoniale). Il diritto di opzione ha un proprio valore economico, spesso notevole, che lazionista pu monetizzare cedendolo a terzi. Attualmente il diritto di opzione ha per oggetto le azioni di nuove emissione di qualsiasi categoria e le obbligazioni convertibili in azioni emesse dalla societ. Il diritto di opzione attribuito a ciascun azionista il proporzione del numero di azioni gi possedute. Esistono casi di esclusione del diritto di opzione in presenza di situazioni oggettive rispondenti a un concreto interesse della societ: quando le azioni devono essere liberate mediante conferimenti in natura; quando linteresse della societ lo esige; quando le azioni devono essere offerte in sottoscrizione ai dipendenti della societ. Laumento nominale del capitale sociale Laumento nominale (o gratuito) del capitale sociale posto in essere dallassemblea straordinaria imputando a capitale le riserve o gli altri fondi iscritti al bilancio in quanto disponibili (non determina perci alcun incremento del capitale sociale). Il passaggio a capitale di riserve e fondi disponibili comporta che la societ non pu pi disporre a favore dei soci dei corrispondenti valori del patrimonio netto. Pu essere attuato o aumentando il valore nominale delle azioni in circolazione o mediante lemissione di nuove azioni (devono essere assegnate gratuitamente agli azionisti in proporzione di quelle gi possedute). La riduzione del capitale sociale. La riduzione reale Anche la riduzione del capitale sociale pu essere reale o nominale, a seconda che la riduzione dia luogo o meno ad un corrispondente rimborso ai soci del valore dei conferimenti. La riduzione reale unoperazione potenzialmente pericolosa per i creditori sociali e per i soci di minoranza: riduce la consistenza del patrimonio sociale e pu pregiudicare lo svolgimento dellattivit dimpresa. Il capitale sociale non pu essere ridotto al di sotto del minimo legale di centoventimila euro; lavviso di convocazione dellassemblea deve indicare le ragioni e le modalit della riduzione. Nei novanta giorni che seguono liscrizione della delibera i creditori sociali possono farvi opposizione, dato che lesecuzione della stessa pu pregiudicare la loro posizione. La riduzione reale pu aver luogo mediante liberazione dei soci dallobbligo di versamenti ancora dovuti, o mediante rimborso agli stessi del capitale. Le modalit di riduzione prescelte devono inoltre assicurare la parit di trattamento degli azionisti.
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La riduzione del capitale sociale per perdite Il patrimonio netto della societ pu scendere, per effetto delle perdite, al di sotto del capitale sociale nominale. Si tratta in questo caso di una riduzione puramente nominale, dato che non comporta riduzione del patrimonio sociale; questultima si infatti gi verificata per effetto delle perdite subite dalla societ. La societ non obbligata a ridurre il capitale sociale fino a quando la perdita dello stesso non sia superiore ad un terzo (es. se il capitale sociale nominale 300, finch il patrimonio netto non scende sotto 200 per effetto delle perdite, la riduzione facoltativa). La societ pu ugualmente ridurre il capitale per perdite per poter distribuire gli utili successivamente conseguiti; distribuzione altrimenti vietata fin quando le perdite non siano state colmate. La riduzione del capitale sociale diventa obbligatoria quando il capitale diminuito di oltre un terzo per effetto delle perdite. Gli amministratori devono convocare senza indugio lassemblea straordinaria per prendere gli opportuni provvedimenti. Lassemblea non tenuta di decidere limmediata riduzione del capitale sociale, ma pu anche limitarsi a rinviare le perdite (se entro lesercizio successivo la perdita non risulta diminuita a meno di un terzo, lassemblea ordinaria deve ridurre il capitale in proporzione alle perdite accertate). Nel caso in cui il capitale sociale scenda al di sotto del minimo legale, la disciplina non consente di attendere i risultati dellesercizio successivo per prendere provvedimenti. Capitolo ventesimo. Le obbligazioni Nozione e tipologia La s.p.a. pu emettere obbligazioni (strumento per la raccolta di capitale di prestito fra il pubblico). Le obbligazioni sono titoli di credito che rappresentano frazioni di uguale valore nominale e con uguali diritti di ununitaria operazione di finanziamento a titolo di mutuo (sono titoli di massa). I titoli obbligazionari documentano quindi un credito verso la societ. Mentre lazione attribuisce la qualit di socio e quindi di compartecipe ai risultati dellattivit dimpresa, lobbligazione attribuisce invece la qualit di creditore della societ e il diritto ad una remunerazione periodica fissa (interessi), svincolata dai risultati economici della societ finanziata. Lobbligazionista ha diritto al rimborso del valore nominale del capitale prestato alla scadenza pattuita; lazionista ha diritto al rimborso del suo apporto in sede di liquidazione, sempre che residui un attivo netto dopo che sono stati soddisfatti tutti i creditori, compresi gli obbligazionisti. Vi sono tipi speciali di obbligazioni che la pratica societaria ha creato e continua a creare, per incentivare la propensione dei risparmiatori verso tali forme di investimento: - le obbligazioni partecipanti, in cui la remunerazione periodica del capitale commisurata agli utili di bilancio della societ emittente; - le obbligazioni indicizzate, che mirano a neutralizzare gli effetti della svalutazione monetaria e ad adeguare il rendimento dei titoli allandamento del mercato finanziario; - le obbligazioni convertibili in azioni, che attribuiscono allobbligazionista la facolt di trasformare il proprio credito in una partecipazione azionaria; - le obbligazioni con warrant, che attribuiscono allobbligazionista il diritto di sottoscrivere o acquistare azioni ferma restando la posizione di creditore per le obbligazioni possedute (ci le distingue da quelle convertibili); - obbligazioni subordinate, nelle quali il diritto degli obbligazionisti al pagamento degli interessi e al rimborso del capitale subordinato allintegrale soddisfacimento degli altri creditori.

I limiti allemissione di obbligazioni In base allattuale disciplina, la s.p.a. pu emettere obbligazioni per somma complessivamente non eccedente il doppio del capitale sociale (sottoscritto), della riserva legale e delle riserve disponibili risultanti dallultimo bilancio approvato. Cos, se il capitale sottoscritto 100 (di cui 50 versato), la riserva legale 20 e le altre riserve disponibili 30, la societ potr emettere obbligazioni per ammontare non superiore a 300 (in passato sarebbe stato 50 in quanto non potevano essere emesse per somma eccedente il capitale versato ed esistente risultante dallultimo bilancio approvato). La societ pu tuttavia emettere azioni per ammontare superiore quando : - le obbligazioni emesse in eccedenza sono destinate ad essere sottoscritte da investitori istituzionali, soggetti a vigilanza prudenziale (banche, imprese di assicurazione,), i quali a loro volta, se trasferiscono le obbligazioni sottoscritte, rispondono della solvenza della societ nei confronti degli acquirenti;
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ricorrono particolari ragioni che interessano leconomia nazionale e la societ autorizzata, con provvedimento dellautorit governativa, a superare il limite.

Il procedimento di emissione Lemissione di obbligazioni deliberata dagli amministratori. La delibera di emissione deve risultare da verbale redatto da un notaio, soggetta a controllo di legalit da parte dello stesso e ad iscrizione nel registro delle imprese. Lammontare delle obbligazioni emesse deve risultare da un apposito libro delle obbligazioni. Le obbligazioni convertibili in azioni Le obbligazioni convertibili in azioni attribuiscono il diritto di sottoscrivere azioni della stessa societ, in base ad un prefissato rapporto di cambio, utilizzando come conferimento le somme gi versato al momento dellacquisto delle obbligazioni. Chi esercita il diritto di conversione cessa perci di essere obbligazionista e diventa azionista della societ. La delibera di emissione delle obbligazioni convertibili non pu essere adottata se il capitale sociale precedentemente sottoscritto non stato integralmente versato; le obbligazioni convertibili non possono essere emesse per somma complessivamente inferiore al loro valore nominale. Competente a deliberare lemissione di obbligazioni convertibili lassemblea straordinaria, che deve determinare anche il rapporto di cambio, nonch il periodo e le modalit di conversione. Deve inoltre contestualmente deliberare laumento del capitale sociale per un ammontare corrispondente al valore nominale delle azioni da attribuire in conversione. Lorganizzazione degli obbligazionisti prevista unorganizzazione di gruppo degli obbligazionisti volta a tutelare linteresse degli stessi verso la societ, ed articolata in due organi: lassemblea e il rappresentante comune. Lassemblea delibera: - sulla nomina e sulla revoca del rappresentante comune; - sulle modificazioni delle condizioni del prestito; - sulla costituzione di un fondo per le spese necessarie alla tutela dei comuni interessi. Lassemblea convocata dagli amministratori della societ o dal rappresentante comune degli obbligazionisti. Il rappresentante comune degli obbligazionisti nominato dallassemblea degli obbligazionisti. Tutela gli interessi comuni degli obbligazionisti nei confronti della societ e dei terzi, in particolare: esegue le deliberazioni dellassemblea degli obbligazionisti e ha la rappresentanza processuale degli obbligazionisti. Capitolo ventunesimo. Lo scioglimento della s.p.a. Le cause di scioglimento La s.p.a. si scioglie ed entra in stato di liquidazione con il verificarsi di una delle seguenti cause: - il decorso del termine di durata fissato nellatto costitutivo (pu essere tuttavia prorogato); - il conseguimento delloggetto sociale o la sopravvenuta impossibilit di conseguirlo (sempre che questultima abbia carattere assoluto o definitivo); - limpossibilit di funzionamento o la continua inattivit dellassemblea; - la riduzione del capitale (per perdite) al di sotto del minimo legale; - la delibera dellassemblea straordinaria in seguito al recesso di uno o pi soci, o allimpossibilit di provvedere al rimborso delle relative azioni senza ridurre il capitale sociale; - la deliberazione dellassemblea straordinaria di scioglimento anticipato; - le altre cause previste dallatto costitutivo o dallo statuto (es. morte di un determinato socio). Verificatasi una causa di scioglimento, gli amministratori devono procedere al suo accertamento e alliscrizione nel registro delle imprese della relativa dichiarazione o della deliberazione assembleare che dispone lo scioglimento; gli effetti decorrono dal momento delliscrizione nel registro delle imprese. La societ in stato di liquidazione Il verificarsi di una causa di scioglimento non determina unimmediata estinzione della societ: si deve prima provvedere, attraverso il procedimento di liquidazione, al pagamento dei creditori sociali e alla ripartizione fra i soci delleventuale residuo attivo. Gli amministratori restano in carica fino alla nomina dei liquidatori e sono responsabili della conservazione dei beni sociali fino a che non li abbiano consegnati ai liquidatori.
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Gli amministratori vedono limitati i loro poteri. Infatti conservano il potere di gestire la societ ai soli fini della conservazione dellintegrit e del valore del patrimonio sociale. Per gli atti posti in essere violando tale limitazione, gli amministratori sono personalmente e solidalmente responsabili dei danni arrecati alla societ, ai soci, ai creditori sociali e ai terzi. Con gli amministratori risponder nei confronti dei terzi anche la societ. La societ pu in ogni momento revocare lo stato di liquidazione e tornare ad una fase di normale esercizio con delibera dellassemblea straordinaria. Ai soci che non hanno concorso alla deliberazione riconosciuto il diritto di recesso. Il procedimento di liquidazione. Lestinzione della societ La liquidazione si apre con la nomina dei liquidatori da parte dellassemblea straordinaria, che ha il potere di revocarli. Con liscrizione della nomina dei liquidatori nel registro delle imprese, gli amministratori cessano dalla carica e devono consegnare i documenti della societ ai liquidatori. I liquidatori devono: - adempiere i loro doveri con diligenza e professionalit; - redigere linventario del patrimonio sociale. I liquidatori devono provvedere al pagamento dei creditori sociali. Se necessario i liquidatori possono chiedere ai soci i versamenti ancora dovuti. Completata la liquidazione del patrimonio, i liquidatori redigono il bilancio finale, che va approvato dai singoli soci. Approvato il bilancio i liquidatori devono chiedere la cancellazione della societ dal registro delle imprese. Capitolo ventiduesimo. La societ in accomandita per azioni Caratteri distintivi Esistono due categorie di soci: i soci accomandatari (rispondono solidalmente e illimitatamente per le obbligazioni sociali; sono di diritto gli amministratori della societ) e i soci accomandanti (obbligati verso la societ nei limiti della quota di capitale sottoscritta). Le quote di partecipazione sono rappresentate da azioni. Sono applicabili le norme relative alla s.p.a. La disciplina Latto costitutivo deve indicare quali sono i soci accomandatari e la denominazione sociale deve essere costituita dal nome di almeno uno di questi. Nellassemblea, gli accomandatari non hanno diritto di voto nelle deliberazioni di nomina e revoca dei sindaci e dei componenti del consiglio di sorveglianza; inoltre devono approvare allunanimit le modificazioni dellatto costitutivo. Inoltre possono essere revocati anche senza giusta causa, salvo il diritto al risarcimento dei danni. La societ si scioglie in caso di cessazione dalla carica di tutti gli amministratori, se entro 180 giorni non si provveduto a sostituirli. In questo periodo viene nominato un amministratore provvisorio il cui compito quello di gestire lordinaria amministrazione. Capitolo ventitreesimo. La societ a responsabilit limitata Caratteri distintivi La s.r.l. una societ di capitali nella quale: - per le obbligazioni sociali risponde soltanto la societ col suo patrimonio; - le partecipazioni dei soci non possono essere rappresentate da azioni e non possono essere oggetto di offerta al pubblico. Le s.r.l. possono emettere titoli di debito (assimilabili alle obbligazioni) che non possono per essere collocati direttamente presso il pubblico dei risparmiatori. Il capitale sociale minimo richiesto per la costituzione della societ di diecimila euro. La struttura della s.r.l. consente di valorizzare le piccole medie imprese ( un modello societario particolarmente elastico). La costituzione della societ. La s.r.l. unipersonale La costituzione della s.r.l. prevede: - un capitale sociale minimo di diecimila euro; - la presenza dellindicazione di s.r.l. nella denominazione sociale;
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- la possibilit di costituirla a tempo indeterminato. possibile la costituzione da parte di un singolo socio, mantenendo la responsabilit limitata per le obbligazioni sociali. I conferimenti. Le altre forme di finanziamento La riforma del 2003 stabilisce che possono essere conferiti tutti gli elementi dellattivo suscettibili di valutazione economica. Il versamento presso una banca del 25% dei conferimenti in denaro pu essere sostituito da una polizza di assicurazione o da una fideiussione bancaria. consentito il conferimento di prestazioni dopere o servizi e il conferimento in natura (la valutazione deve essere effettuata da un esperto o da una societ di revisione). facolt della societ vendere coattivamente le quote del socio costituito in mora. Se mancano offerte di acquisto da parte dei soci si procede alla vendita allincanto (se previsto dallo statuto); in mancanza di compratori il capitale deve essere ridotto in misura corrispondente (la s.r.l. non pu acquisire proprie quote). Il rimborso dei finanziamenti dei soci alla societ subordinato al soddisfacimento degli altri creditori. Le quote sociali Nella s.r.l. il capitale diviso secondo un criterio personale (il numero iniziale delle quote corrisponde al numero dei soci che partecipano alla costituzione della societ e ciascun socio diventa titolare di una quota di partecipazione). Le quote possono essere di diverso ammontare a seconda del capitale sottoscritto da ciascun socio. I diritti sociali spettano ai soci in proporzione alla partecipazione posseduta. Latto costitutivo pu prevedere lattribuzione a singoli soci di particolari diritti riguardanti lamministrazione o la distribuzione degli utili. Le quote, a differenza delle azioni, non possono essere rappresentate da titoli di credito n possono costituire oggetto di offerta al pubblico. Latto costitutivo pu escludere del tutto il trasferimento delle quote. Inoltre stabilisce i modi in cui esercitare il diritto di recesso. Questultimo deve per essere riconosciuto: - se la societ a tempo indeterminato, al socio che vuole recedere deve comunicarlo con un preavviso di 180 giorni; - se la societ a tempo determinato, ai soci che non hanno consentito a una rilevante modifica della struttura societaria (es. fusione, cambiamento di sede,) La quota del socio che recede deve essere offerta in opzione agli altri soci o a un terzo concordato dai soci stessi. In mancanza di acquirenti la quota viene rimborsata attingendo alle riserve societarie o procedendo alla riduzione reale del capitale. Se la riduzione del capitale impossibile (per opposizione dei creditori) la societ si scioglie. Latto costitutivo pu prevedere cause di esclusione del socio per giusta causa. Il trasferimento delle quote sociali Il trasferimento della quota valido ed efficace fra le parti per effetto del semplice consenso. per produttivo di effetti nei confronti della societ solo dal momento in cui iscritto nel libro dei soci. I trasferimenti devono risultare da scrittura privata con sottoscrizione autenticata da un notaio, il quale deve depositarla per liscrizione nel registro delle imprese. Infine il trasferimento deve essere annotato nel libro dei soci. Se la quota alienata con successivi contratti a pi persone, prevale chi per primo effettua liscrizione nel registro delle imprese, purch sia in buona fede. Gli organi sociali. Le decisioni dei soci Il modello base di partenza resta sempre la tripartizione assemblea-organo amministrativo-collegio sindacale propria della s.p.a. Sono rimesse inderogabilmente alla decisione dei soci: - lapprovazione del bilancio e la distribuzione degli utili; - la nomina degli amministratori; - la nomina dei sindaci, del presidente del collegio sindacale e del revisore; - le modificazioni dellatto costitutivo; - la decisione di compiere azioni che comportano una sostanziale modificazione delloggetto sociale o una rilevante modificazione dei diritti dei soci. Le decisioni dei soci sono adottate col voto favorevole di una maggioranza che rappresenti almeno la met del capitale sociale. Lassemblea convocata dagli amministratori con lettera raccomandata spedita ai soci; il voto ei soci vale in misura proporzionale alla partecipazione. Lassemblea (ordinaria) regolarmente costituita con la presenza di tanti soci che rappresentano almeno la met del capitale sociale e delibera a maggioranza assoluta del capitale intervenuto.
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Le decisioni che non sono prese in conformit della legge o dellatto costitutivo possono essere impugnate dai soci che non vi hanno acconsentito anche individualmente, nonch da ciascun amministratore o dal collegio sindacale entro novanta giorni dalla loro trascrizione. Possono essere impugnate da chiunque vi abbia interesse nel termine di tre anni le decisioni aventi oggetto impossibile o illecito e quelle prese in assenza assoluta di informazione. Possono infine essere impugnate senza limite di tempo le deliberazioni che modificano loggetto sociale prevedendo attivit impossibili o illecite. Amministrazione e controlli Lamministrazione affidata a uno o pi soci, nominati con la decisione dei soci, che restano in carica a tempo indeterminato. Quando lamministrazione affidata a pi persone, queste costituiscono il CdA, anche se ladozione del metodo collegiale non inderogabile. Latto costitutivo pu prevedere che gli amministratori operino non gi come CdA, bens disgiuntamente o congiuntamente come nelle societ di persone. La disciplina del potere di rappresentanza degli amministratori coincide con quella dettata per le s.p.a.; i contratti conclusi dagli amministratori con rappresentanza in conflitto di interessi possono essere annullati su domanda della societ. Possono essere impugnate le decisioni adottate dal CdA col voto determinante di un amministratore in conflitto di interessi, qualora cagionino un danno patrimoniale alla societ. Gli amministratori sono responsabili verso la societ e verso i singoli soci o i terzi direttamente danneggiati, ma non verso i creditori sociali. Responsabili solidalmente con gli amministratori sono anche i soci che hanno intenzionalmente deciso o autorizzato il compimento di atti dannosi per la societ, i soci o i terzi. Lazione sociale di responsabilit contro gli amministratori pu essere promossa anche dal singolo socio. Latto costitutivo pu prevedere la nomina di un collegio sindacale o di un revisore determinandone competenze e poteri ( obbligatorio solo se il capitale sociale non inferiore a centoventimila euro). Ogni socio non amministratore ha diritto ad avere dagli amministratori notizie di svolgimento degli affari sociali e di consultare i libri sociali e i documenti relativi allamministrazione. La redazione del bilancio desercizio e la distribuzione degli utili non presenta sostanziali differenze rispetto alla disciplina delle s.p.a. Anche le modalit di aumento e riduzione (reale) del capitale sociale sono disciplinate da norme sostanzialmente coincidenti con quelle delle s.p.a. Capitolo ventiquattresimo. La societ cooperative Il sistema legislativo Le societ cooperative sono societ a capitale variabile che perseguono uno scopo mutualistico. Il nostro ordinamento attribuisce particolare rilievo sociale alle societ che perseguono tale scopo, favorendone lo sviluppo. Per fare ci sono state emanate alcune leggi speciali che riconoscono particolari agevolazioni creditizie e tributarie per le cooperative che perseguono specifici fini sociali. Prima della riforma del 2003, lordinamento era caratterizzato da un disordine normativo che favoriva la proliferazione di false cooperative, indotto dalle agevolazioni riservate a questo tipo di societ. Le societ con scopo mutualistico Le societ cooperative si distinguono dagli altri tipi di societ per lo scopo economico perseguito (le societ lucrative perseguono uno scopo di lucro, le societ cooperative uno scopo mutualistico); mentre identico lo scopo mezzo (esercizio in comune di una determinata attivit economica). In particolare, lo scopo mutualistico consiste nel fornire beni o servizi od occasioni di lavoro direttamente ai membri dellorganizzazione a condizioni pi vantaggiose di quelle che otterrebbero sul mercato. Questo possibile evitando lintermediazione di altri imprenditori ed il relativo profitto. Il vantaggio patrimoniale realizzato dalla cooperativa non consiste nella remunerazione del capitale investito, ma nel soddisfare un comune bisogno economico. Accanto ai soci cooperatori, troviamo la figura dei soci sovventori, il cui ruolo consiste nellapportare il capitale di rischio necessario per lo svolgimento dellattivit cooperativa (la legge impedisce che gli stessi prendano il sopravvento nella gestione della societ). Scopo mutualistico e scopo lucrativo Le societ cooperative sono caratterizzate da uno scopo prevalente, ma non esclusivamente mutualistico. Infatti, se previsto dallatto costitutivo, possono svolgere anche attivit con terzi (soggetti diversi dai soci). Tale attivit di
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regola finalizzata alla produzione di utili. Pu verificarsi che lattivit lucrativa con terzi prevalga rispetto a quella mutualistica con i soci. incompatibile con lo scopo mutualistico lintegrale distribuzione ai soci degli utili prodotti (sono previsti limiti massimi della percentuale di utili distribuibile ai soci). Le cooperative a mutualit prevalente Le cooperative a mutualit prevalente sono caratterizzate: - dalla presenza nello statuto di clausole che limitano la distribuzione di utili e riserve ai soci cooperatori; - dalla circostanza che la loro attivit deve essere svolta prevalentemente a favore dei soci, oppure deve utilizzare prevalentemente prestazioni lavorative dei soci o beni o servizi dagli stessi apportati. Le societ cooperative a mutualit prevalente sono tenute ad iscriversi in un apposito albo delle societ cooperative. Caratteri strutturali previsto un numero minimo di soci per la costituzione e la sopravvivenza della societ. Si richiede che i soci cooperatori abbiano specifici requisiti soggettivi (per assicurare che la compagine sociale sia composta da persone appartenenti a categorie sociali interessate a fruire dei servizi offerti dalla cooperativa). Sono fissati i limiti massimi alla quota di partecipazione di ciascun socio e alla percentuale di utili agli stessi distribuibile (favorendo lallargamento della base societaria e disincentivando la partecipazione per fini lucrativi). Le variazioni del numero dei soci e le variazioni del capitale sociale non comportano modificazione dellatto costitutivo (facilitando lingresso di nuovi soci e il recesso di quelli non pi interessati allattivit mutualistica). Lassemblea vota per numero di teste. Le societ cooperative sono sottoposte a vigilanza dellautorit governativa al fine di assicurare che venga il regolare funzionamento amministrativo e contabile. La costituzione della societ Per costituire una societ cooperativa necessario che i soci siano almeno nove (se il numero dei soci scende al di sotto del minimo e non reintegrato entro un anno la societ si scioglie). Possono partecipare alla societ cooperativa coloro che siano in possesso di requisiti volti ad assicurare che i soci svolgano unattivit compatibile con quella che costituisce loggetto sociale della cooperativa. Non po ssono essere soci quanti esercitano in proprio imprese concorrenti con quella cooperativa. Tali requisiti non sono richiesti per i soci sovventori. Le indicazioni dellatto costitutivo coincidono in parte con quelle delle s.p.a. Bisogna tuttavia inserire: - lindicazione specifica delloggetto sociale, con riferimento ai requisiti e agli interessi dei soci; - i requisiti per lammissione di nuovi soci; - le condizioni per il recesso e lesclusione dei soci; - le regole per la ripartizione degli utili. La denominazione sociale pu essere formata liberamente, ma deve contenere lindicazione di societ cooperative. Latto costitutivo deve essere iscritto nel registro delle imprese. Le cooperative che intendono godere dei benefici fiscali e delle altre agevolazioni sono tenute alliscrizione nel nuovo albo delle societ cooperative. I conferimenti. La responsabilit dei soci La disciplina dei conferimenti identica a quella delle s.p.a., salvo che lo statuto non abbia optato per la disciplina delle s.r.l. Nelle societ cooperative, per le obbligazioni sociali, risponde solo la societ col suo patrimonio. Il socio che non esegue in tutto o in parte i conferimenti dovuti pu essere escluso dalla societ. Il creditore particolare del socio cooperatore non pu agire esecutivamente sulla quota o sulle azioni dello stesso. Le quote. Le azioni Per stimolare lallargamento della compagine azionaria, nessun socio persona fisica pu avere una quota superiore a centomila euro. Le quote e le azioni dei soci cooperatori non possono essere cedute senza lautorizzazione degli amministratori (il cui provvedimento deve essere comunicato al socio entra 60 giorni dalla richiesta). Il silenzio vale assenso e il provvedimento che nega lautorizzazione deve essere motivato. Latto costitutivo pu autorizzare gli amministratori ad acquistare o rimborsare quote o azioni della societ.
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Le nuove forme di finanziamento Per favorire la raccolta del capitale di rischio da parte delle societ cooperative, sono stati elevati i limiti massimi della partecipazione di ciascun socio ed i limiti massimi dei prestiti dei soci ammessi a godere delle agevolazioni fiscali. Nel contempo sono state consentite nuove forme di raccolta del capitale di rischio con la previsione della figura dei soci sovventori e delle azioni di partecipazione cooperativa. La figura dei soci sovventori consente la raccolta del capitale di rischio anche fra coloro che non possiedono i requisiti richiesti per partecipare allattivit mutualistica. I conferimenti dei sovventori sono rappresentati da azioni nominative o quote nominative liberamente trasferibili. stabilito che il tasso di remunerazione dei soci sovventori non pu essere maggiorato pi del 2% rispetto a quello previsto per gli altri soci. Inoltre i voti attribuiti ai soci sovventori non possono superare un terzo dei voti spettanti a tutti i soci. Le azioni di partecipazione cooperativa presentano affinit con le azioni di risparmio: sono prive del diritto di voto e sono privilegiate nella ripartizione degli utili e nel rimborso del capitale. Sono liberamente trasferibili e godono dellanonimato. Inoltre sono privilegiate sotto il profilo patrimoniale, vantando una partecipazione agli utili maggiore e un diritto di prelazione nel rimborso del capitale. prevista unorganizzazione di gruppo dei possessori di tali azioni, per la tutela degli interessi comuni. Le societ cooperative possono emettere obbligazioni per la raccolta del capitale di prestito e di strumenti finanziari secondo la disciplina prevista per le s.p.a. Gli organi sociali. Lassemblea Ogni socio persona fisica ha diritto ad un solo voto qualunque sia il valore della quota o il numero delle azioni possedute. Solo ai soci persone giuridiche possono essere attribuiti pi voti (ma non oltre cinque). Hanno diritto di voto solo coloro che risultano iscritti nel libro dei soci da almeno novanta giorni (si evita cos di manipolare le maggioranze ammettendo un numero massiccio di soci allultimo momento). Il socio pu farsi rappresentare in assemblea solo da altro socio e ciascun socio non pu rappresentarne pi di dieci; il voto pu essere dato anche per corrispondenza. I quorum costitutivi e deliberativi sono determinato dallatto costitutivo. Vi la possibilit di una formazione progressiva della volont assembleare attraverso il meccanismo delle assemblee separate (deliberano sulle stesse materie che formeranno oggetto dellassemblea generale ed eleggono dei soci delegati che parteciperanno a questultima). Amministrazione. Controlli. Collegio dei probi viri Nel sistema tradizionale i primi amministratori sono nominati nellatto costitutivo e successivamente nellassemblea. Con lattuale disciplina caduta la regola che tutti gli amministratori debbano essere soci cooperatori. Oggi sufficiente che solo la maggioranza degli amministratori sia scelta fra i soci cooperatori. La nomina del collegio sindacale obbligatoria quando la societ ha un capitale non inferiore a quello minimo della s.p.a., quando non ricorrono le condizioni per la redazione del bilancio in forma abbreviata e quando la cooperativa ha emesso strumenti finanziari non partecipativi. Per la nomina del collegio sindacale, lo statuto pu attribuire il diritto di voto proporzionalmente alle quote o alle azioni possedute. prassi consolidata alla previsione negli statuti delle cooperative di un ulteriore organo sociale: il collegio dei probi viri. A tale organo affidata la risoluzione di eventuali controversie tra soci o fra soci e societ, riguardanti il rapporto sociale (ammissione di nuovi soci, esclusione, recesso) o la gestione mutualistica. La vigilanza governativa. Il controllo giudiziario Le societ cooperative sono sottoposte al controllo dellautorit governativa, finalizzata allaccertamento dei requisiti mutualistici, nonch a assicurare il regolare funzionamento amministrativo e contabile delle stesse. La vigilanza spetta al Ministero dello sviluppo economico ed esercitata tramite revisioni ed ispezioni straordinarie. In caso di irregolare funzionamento della societ, lautorit di vigilanza pu revocare amministratori e sindaci ed affidare la gestione della cooperativa ad un commissario governativo, determinandone la durata in carica e i poteri. Pu inoltre disporre lo scioglimento della cooperativa se, a suo giudizio, non in grado di raggiungere gli scopi per cui stata costituita. Bilancio. Utili. Ristorni

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La formazione del bilancio desercizio delle societ cooperative integralmente assoggettata alla disciplina dettata per le s.p.a. Le cooperative di maggiore dimensione e quelle che emettono obbligazioni devono sottoporre il bilancio a revisione obbligatoria. La percentuale degli utili netti annuali da destinare a riserva legale sei volte pi elevata rispetto a quella della s.p.a.: il trenta per cento. Dal 1992 stato introdotto lobbligo di destinare il tre per cento degli utili netti annuali ad appositi fondi mutualistici per la promozione e lo sviluppo della cooperazione. Sono posti limiti alla distribuzione fra i soci degli utili residui, cos comprimendosi il profilo lucrativo della partecipazione sociale. Vi una netta distinzione fra societ cooperative a mutualit prevalente e altre societ cooperative. Per queste ultime sufficiente che latto costitutivo fissi la percentuale massima dei dividendi che possono essere ripartiti fra i soci cooperatori. Disciplina pi restrittiva prevista per le societ cooperative a mutualit prevalente, in particolare: divieto di distribuire le riserve fra i soci cooperatori; obbligo di devolvere in caso di scioglimento della societ lintero patrimonio sociale, dedotto solamente il capitale sociale e i dividendi eventualmente maturati, ai fondi mutualistici per la promozione e lo sviluppo della cooperazione. La quota di utili che residua dopo tali destinazioni pu essere dallassemblea: assegnata ad altre riserve o fondi, distribuita ai soci, o infine destinata a fini mutualistici. I ristorni costituiscono rimborso ai soci di parte del prezzo pagato per i beni o servizi acquistati dalla cooperativa (cooperativa di consumo) a prezzo di mercato, o integrazione della retribuzione corrisposta dalla cooperativa per le prestazioni del socio (cooperative di produzione e di lavoro). Costituiscono quindi uno degli strumenti tecnici per attribuire ai soci cooperatori il vantaggio mutualistico (risparmio di spesa o maggiore remunerazione) derivante dai rapporti di scambio intrattenuti con la cooperativa. Variazione dei soci e del capitale sociale Le societ cooperative sono societ a capitale variabile. Il capitale sociale non determinato in un ammontare prestabilito. La variazione del numero delle persone dei soci non comporta modificazione dellatto costitutivo. Estremamente semplificato quindi il procedimento per lammissione di nuovo soci (cooperatori), non dovendosi ogni volta procedere ad una modifica dellatto costitutivo (c.d. porta aperta). Lammissione deliberata dagli amministratori su domanda dellinteressato, che deve versare limporto delle quote e delle azioni sottoscritte (e leventuale sovrapprezzo). Vi una categoria speciale di soci cooperatori che devono seguire un periodo di formazione (massimo cinque anni) prima di esser ammessi a godere dei diritti che spettano agli altri soci cooperatori. Nelle societ cooperative costituiscono cause di riduzione del numero dei soci e del capitale: - il recesso, ammesso quando latto costitutivo vieta la cessione delle quote o delle azioni e nei casi previsti per la s.p.a.; - esclusione, in caso di mancato pagamento delle quote o delle azioni, nei casi previsti per le societ di persone, per gravi inadempienze del socio, per mancanza o perdita dei requisiti previsti per la partecipazione alla societ. La deliberazione di esclusione deve essere comunicata al socio, che pu proporre lopposizione dinnanzi al tribunale; - la morte del socio, il rapporto sociale si scioglie, salvo che latto costitutivo non disponga la continuazione della societ con gli eredi. La liquidazione della quota avviene secondo i criteri stabiliti nellatto costitutivo e il pagamento deve essere effettuato entro centottanta giorni dallapprovazione del bilancio. Il gruppo cooperativo paritetico Il gruppo cooperativo paritetico unorganizzazione di gruppo delle societ cooperative volto a dar vita ad una strategia imprenditoriale comune ed unitaria. Trova fondamento in un accordo contrattuale, che deve indicare: durata, cooperativa cui affidata la direzione del gruppo e relativi poteri, nonch i criteri di compensazione e lequilibrio nella distribuzione dei vantaggi derivati dallattivit comune. Ogni cooperativa pu recedere senza oneri di alcun tipo. Lo scioglimento della societ Valgono le cause di scioglimento previste per le societ di capitali, con la sola differenza che solo la perdita totale causa di scioglimento. Sono poi cause specifiche di scioglimento: la riduzione dei soci al di sotto del numero minimo di nove, se questo non reintegrato entro un anno, la liquidazione coatta amministrativa disposta dallautorit governativa.
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Le mutue assicuratrici Le mutue assicuratrici sono societ cooperative caratterizzate dalla stretta interdipendenza che per legge esiste tra la qualit di socio e la qualit di assicurato: non si pu acquistare la qualit di socio, se non assicurandosi presso la societ e, viceversa, si perde la qualit di socio con lestinguersi dellassicurazione. Questo principio differenzia il mutuo assicurativo rispetto alle comuni cooperative di assicurazione. Per le obbligazioni sociali risponde solo la societ con il proprio patrimonio. I soci assicurati sono obbligati verso la societ al pagamento di contributi, che costituiscono nel contempo conferimento e premio di assicurazione (pagati periodicamente). Quando il patrimonio sociale (formato dai contributi) insufficiente per lesercizio dellattivit assicurativa, latto costitutivo pu prevedere la costituzione di fondi di garanzia per il pagamento delle indennit, mediante speciali conferimenti da parte di soci assicurati o di terzi, attribuendo anche a questultimi la qualit di socio. Di regola perci coesistono due categorie di soci: soci assicurati e soci sovventori (i quali si limitano a conferire il capitale necessario per lattivit della societ senza essere assicurati). Capitolo venticinquesimo. Trasformazione. Fusione e scissione A) La trasformazione Nozione e limiti Occorre distinguere fra trasformazione omogenea (fra societ) e trasformazione eterogenea (da societ di capitali in altri enti o viceversa). La trasformazione omogenea il cambiamento del tipo di societ. il passaggio da un tipo ad altro tipo di societ. Non si ha per estinzione della societ preesistente: la stessa societ che conserva i diritti e gli obblighi e prosegue tutti i rapporti dellente che ha effettuato la trasformazione. La trasformazione uno strumento che serve ad adattare lassetto organizzativo della societ alle nuove esigenze sopravvenute durante la vita della stessa. espressamente vietata la trasformazione di una societ cooperativa a mutualit prevalente in societ lucrativa. La trasformazione omogenea: il procedimento di trasformazione Per attuare la trasformazione da societ di persone a societ di capitali sufficiente il consenso della maggioranza dei soci determinata secondo la partecipazione attribuita a ciascuno negli utili. Per le societ di capitali necessaria una delibera dellassemblea straordinaria da adottare nelle s.p.a. non quotate con le maggioranze rafforzate. Per la trasformazione di societ cooperative (diverse da quelle a mutualit prevalente) in societ di persone o di capitali richiesto il voto favorevole di almeno la met dei soci. La delibera di trasformazione fissa le basi organizzative della nuova veste giuridica della societ; deve rispondere perci ai requisiti previsti per latto costitutivo del tipo di societ prescelto. Nel caso di trasformazione di societ di capitali, gli amministratori devono predisporre una relazione per illustrare motivazione ed effetti della trasformazione. Nel caso di trasformazione di societ di persone in societ di capitali la delibera deve risultare da atto pubblico. Alla delibera di trasformazione deve essere allegata una relazione giurata di stima del patrimonio sociale. La responsabilit dei soci richiesto il consenso dei soci che assumono responsabilit illimitata per le obbligazioni sociali in seguito alla trasformazione. Nellipotesi inversa (viene meno la responsabilit illimitata), i soci non sono liberati dalla responsabilit per le obbligazioni sociali anteriori alla trasformazione. stabilito che: - il consenso dei creditori alla trasformazione vale come consenso alla liberazione di tutti i soci a responsabilit illimitata; - il consenso alla trasformazione si presume se ai singoli creditori stata comunicata per raccomandata ed essi non hanno negato espressamente al loro adesione. La trasformazione eterogenea

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Una societ di capitali pu trasformarsi in consorzi, societ consortili, societ cooperative, comunioni di azienda, associazioni non riconosciute e fondazioni. Per questo tipo di trasformazione richiesto il voto favorevole di almeno i due terzi degli aventi diritto. La disciplina della trasformazione eterogenea in societ di capitali pi articolata, dettando una specifica disciplina per ogni singola trasformazione. B) La fusione Nozione. Distinzioni La fusione lunificazione di due o pi societ in una sola, e pu essere realizzata in due diversi modi: - con la costituzione di una nuova societ, che prende il posto di tutte le societ che si fondono (fusione in senso stretto); - mediante assorbimento in una societ preesistente di una o pi altre societ (fusione per incorporazione); la forma di fusione pi diffusa. La fusione pu aver luogo sia fra societ dello stesso tipo (fusione omogenea), sia fra societ di tipo diverso (fusione eterogenea: comporta anche la trasformazione di una o pi delle societ che si fondono). La partecipazione alla fusione non consentita alle societ che si trovano in stato di liquidazione e abbiano gi cominciato la distribuzione dellattivo. La fusione uno strumento di concentrazione delle imprese societarie che consente di ampliarne la dimensione e la competitivit sul mercato. Il passaggio da una pluralit di societ ad una sola determina la riduzione ad unit dei patrimoni delle singole societ e la confluenza dei rispettivi soci in ununica struttura organizzativa che continua lattivit di tutte le societ preesistenti, mentre queste ultime si estinguono. La societ incorporante o che risulta dalla fusione assume i diritti e gli obblighi delle societ partecipanti alla fusione, proseguendo in tutti i loro rapporti, anche processuali, anteriori alla fusione. I creditori delle societ estinte potranno quindi far valere i loro diritti sullunitario patrimonio della societ risultante dalla fusione. Il progetto di fusione Il procedimento di fusione si articola in tre fasi essenziali: il progetto, la delibera e latto. Gli amministratori delle diverse societ partecipanti alla fusione devono redigere il progetto, che deve contenere le seguenti indicazioni: - il tipo e la denominazione delle societ partecipanti; - latto costitutivo della nuova societ risultante dalla fusione o di quella incorporante; - il rapporto di cambio delle azioni o quote (rapporto in base al quale saranno assegnate ai soci delle societ che si estinguono le azioni o quote della societ incorporante o della nuova societ). prevista la redazione preventiva di altri tre documenti: - la situazione patrimoniale, redatta dagli amministratori di ciascuna delle societ partecipanti; - la relazione degli amministratori, unica per tutte le societ, la quale illustri e giustifichi il progetto di fusione e in particolare del rapporto di cambio; - la relazione degli esperti: uno o pi esperti per ciascuna societ hanno il compito di redigere una relazione sulla congruit del rapporto di cambio ed esprimere un parere sulladeguatezza del metodo seguito dagli amministratori per ladeguatezza dello stesso. La delibera di fusione La fusione viene decisa da ciascuna delle societ che vi partecipano mediante lapprovazione del relativo progetto. In caso di fusione eterogenea, i soci che non hanno concorso alla deliberazione avranno diritto di recesso. Le delibere di fusione delle singole societ devono essere iscritte nel registro delle imprese. La tutela dei creditori sociali La fusione pu pregiudicare la posizione dei creditori delle societ partecipanti dato che, attuata la fusione, tutti concorreranno sullunico patrimonio risultante dallunificazione dei patrimoni delle singole societ (questo pu danneggiare i creditori delle societ pi solide). La fusione attuata trascorsi sessanta giorni dalliscrizione nel registro delle imprese. Entro tale termine, ciascun creditore anteriore alla pubblicazione del progetto di fusione pu proporre opposizione alla fusione. Il tribunale pu disporre che la fusione abbia ugualmente luogo, previa prestazione da parte della societ di idonea garanzia a favore dei soli creditori opponenti.
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Latto di fusione Il procedimento di fusione si conclude con la stipulazione dellatto di fusione (redatto per atto pubblico) da parte dei legali rappresentanti delle societ interessate, che cos danno attuazione alle relative delibere assembleari. Una volta eseguite le iscrizioni dellatto di fusione prescritte per legge, linvalidit dellatto di fusione non pu essere pronunciata; resta salvo solo il diritto al risarcimento dei danni eventualmente spettante ai soci o ai terzi danneggiati dalla fusione. C) La scissione Nozione. Forme Con la scissione il patrimonio di una societ scomposto e assegnato (trasferito) in tutto o in parte ad altre societ (esistenti o di nuova costituzione), con la contestuale assegnazione ai soci della prima di azioni o quote delle societ beneficiarie del trasferimento patrimoniale. Si ha quindi la suddivisione di un unico patrimonio sociale e di ununica compagine societaria in pi societ. Le azioni o quote delle societ beneficiarie del trasferimento patrimoniale sono acquisite direttamente dai soci della societ che si scinde. Nella scissione totale, lintero patrimonio della societ che si scinde viene trasferito a pi societ (la prima societ perci si estingue senza che per si abbia la liquidazione della stessa). Nella scissione parziale invece solo parte del patrimonio della societ che si scinde viene trasferita ad una o pi altre societ (la societ scissa resta in vita con un patrimonio ridotto). Le societ beneficiarie possono essere: - societ di nuova costituzione, che nascono per gemmazione dalla societ che si scinde (scissione in senso stretto); - una o pi societ preesistenti (scissione per incorporazione), che vedono nel contempo incrementati il loro patrimonio e la compagine sociale per lingresso dei soci della societ scissa.

Il procedimento Gli amministratori delle societ partecipanti alla scissione devono redigere un unitario progetto di scissione, che deve contenere: lesatta descrizione degli elementi patrimoniali da trasferire a ciascuna delle societ beneficiarie e delleventuale conguaglio in denaro; i criteri di distribuzione ai soci delle azioni o quote delle societ beneficiarie. A tutela dei creditori stato stabilito che ciascuna societ solidalmente responsabile, nei limiti del valore effettivo del patrimonio netto ad essa assegnato o rimasto, dei debiti della societ scissa non soddisfatti dalla societ cui fanno carico (in sostanza, tutte le societ coinvolte nella scissione sono garanti in via sussidiaria di quella il cui debito stato trasferito). Capitolo ventiseiesimo. Le societ europee Dallarmonizzazione dei diritti societari al diritto societario sovranazionale Dalla costituzione della Comunit europea gli Stati membri si sono impegnati a coordinare i propri ordinamenti nazionali circa le garanzie richieste per proteggere gli interessi dei soci e dei terzi. Lobiettivo dellazione legislativa dellUE volta a creare un diritto societario sovranazionale, introducendo tipi societari direttamente disciplinati da regolamento comunitario. A tal fine, sono state predisposte la societ europea (SE, una s.p.a.) e la societ cooperativa europea (SCE, una soc. coop. a scopo mutualistico). Per le materie non disciplinate dal regolamento si fa riferimento alle leggi interne che disciplinano le SE e le SCE; se lordinamento ne sprovvisto, ci si basa sulle disposizioni dettate per le s.p.a. e le soc. coop. a scopo mutualistico. Questo aspetto permette ai soci di poter insediare la societ nello stato membro che offre la disciplina pi vantaggiosa. A) La societ europea La costituzione La SE una s.p.a. (e quindi ogni socio risponde delle obbligazioni solo nei limiti del capitale sottoscritto). Il capitale minimo di 120mila euro. La costituzione di una SE consentita: - quando si fondono s.p.a. soggette alla legge di stati membri differenti;
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quando due o pi s.p.a. promuovono la costituzione di una societ europea holding al fine di sottoporsi ad una direzione unitaria; quando due o pi enti presentano un collegamento stabile con ordinamenti comunitari diversi; quando viene stipulato un patto unilaterale di costituzione di societ da parte di unaltra societ europea; in caso di trasformazione di una s.p.a. costituita secondo la legge di uno stato membro.

Gli oneri La struttura interna della SE caratterizzata dalla presenza dellassemblea dei soci, da unamministrazione e controllo basati sul sistema dualistico (organo di direzione e organo di vigilanza) o su quello monistico (organo di amministrazione). Per quanto riguarda lassemblea, le competenze, lorganizzazione e le procedure di voto sono regolate dalla legge dello stato della sede. Le deliberazioni vengono prese di regola a maggioranza semplice, ma per le modificazioni dello statuto necessaria una maggioranza di almeno i due terzi. La gestione Nel sistema dualistico, i componenti dellorgano di vigilanza sono nominati dallassemblea generale. Lorgano di vigilanza esercita il controllo sulla gestione; per fare ci tenuto in costante aggiornamento dallorgano di direzione sullandamento generale degli affari sociali. Lorgano di direzione gestisce la societ sotto la propria responsabilit. I componenti sono nominati e revocati dallorgano di vigilanza. Il sistema monistico prevede solo un organo di amministrazione a cui attribuita la gestione della societ. I suoi componenti sono nominati e revocati dallassemblea. Non possono essere nominati amministratori i soggetti che la legge dello stato o della sede considera non eleggibili. La disciplina locale della s.p.a. viene richiamata anche in tema di redazione, controllo e pubblicit del bilancio desercizio e consolidato. Il coinvolgimento dei lavoratori nella gestione Il coinvolgimento dei lavoratori pu consistere nellobbligo di consultare e di informare periodicamente o in circostanze speciali un organi di rappresentanza dei dipendenti, e nulla pi. Pu allopposto arrivare fino al riconoscimento del potere di nomina da parte dei lavoratori di alcuni componenti degli organi di gestione o di controllo della societ. prevista la costituzione di un organo di rappresentanza dei lavoratori i cui componenti sono eletti o designati dai dipendenti della SE. Lorgano di rappresentanza ha il diritto di essere informato e consultato almeno una volta lanno dai competenti organi della SE in merito allevoluzione delle attivit e delle prospettive della societ. Deve inoltre essere informato quando si verificano circostanze eccezionali che incidono notevolmente sugli interessi dei lavoratori. Vi un pi incisivo coinvolgimento dei lavoratori se prevista una forma di partecipazione dei dipendenti alla gestione nelle societ che partecipano alla costituzione della SE. Altri aspetti della disciplina Come gi detto in precedenza, la legislazione a livello europeo in materia di SE lacunosa. Si rimandano perci agli ordinamenti interni delle s.p.a. le discipline in tema di scioglimento, liquidazione, insolvenza e procedure concorsuali. B) La societ cooperativa europea Costituzione La SCE una societ cooperativa in cui i soci rispondono limitatamente o illimitatamente alle obbligazioni sociali a seconda di quanto previsto dallo statuto. La SCE caratterizzata da scopo mutualistico (loggetto principale consiste nel soddisfacimento dei bisogni e/o promozione delle attivit economiche e sociali dei propri soci). La costituzione della SCE deve essere eseguita da almeno cinque soci che presentino un legame con almeno due ordinamenti nazionali diversi. In alternativa la SCE pu nascere:
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per fusione fra cooperative costituite secondo la legge di uno stato membro, che abbiano sede nella Comunit e che siano soggette ad almeno due ordinamenti nazionali diversi; - per trasformazione di una cooperativa che possegga da almeno due anni una succursale o una controllata soggetta alla legge di un altro stato membro. I fondatori redigono latto costitutivo e lo statuto della societ cooperativa europea, nel quale va indicato il capitale sottoscritto che non pu essere inferiore a 30mila euro. Per quanto riguarda i conferimenti, possono essere conferiti gli elementi dellattivo suscettibili di valutazione economica, ad eccezione delle prestazioni di opere o servizi. Le partecipazioni sociali Le partecipazioni dei soci nella SCE sono rappresentate da quote nominative. ammessa la creazione di categorie speciali di quote, dotate di diritti diversi. Questo consente la presenza di soci sovventori, ai quali possibile riservare privilegi nella partecipazione agli utili e una rappresentanza negli organi di gestione e di vigilanza. Lingresso di nuovi soci avviene con il trasferimento delle quote esistenti, oppure sottoscrivendo quote di nuova emissione. Il capitale della SCE variabile. La qualit di socio si perde per morte, recesso o esclusione. Il recesso va dichiarato entro due mesi dalla delibera contestata. Lesclusione colpisce di diritto il socio fallito e gli enti che si sciolgono, ma pu essere estesa anche al socio gravemente inadempiente ai propri obblighi o che compie atti in contrasto con linteresse della societ. In caso di scioglimento del rapporto sociale per morte, recesso o esclusione, il socio ha diritto esclusivamente al rimborso del valore nominale della quota al netto di eventuali perdite di capitale. La societ cooperativa pu finanziarsi anche mediante lemissione di obbligazioni e di altri titoli che non attribuiscono la qualit di socio. Gli organi La SCE pu essere organizzata secondo il sistema dualistico o monistico, e conserva la disciplina dettata per la SE in materia di organi di amministrazione e controllo e coinvolgimento dei lavoratori. Se ne discosta la disciplina dellassemblea, nella quale vige la regola del voto per teste, in linea con i principi tradizionale del diritto cooperativo. Lassemblea deve riunirsi almeno una volta lanno, entro sei mesi dalla chiusura dellesercizio per lapprovazione del bilancio e la destinazione degli utili. I quorum assembleari sono fissati dallo statuto. Destinazione degli utili. Scioglimento La SCE pu attribuire ristorni ai propri soci in proporzione degli scambi mutualistici realizzati con ciascuno, mentre viene limitata la remunerazione del capitale mediante la distribuzione degli utili. Le SCE con sede in Italia devono rispettare i vincoli imposti dallordinamento interno (accantonamento del 30% degli utili a riserva legale, devoluzione del 3% ai fondi mutualistici per la promozione e lo sviluppo della cooperazione). Per quanto riguarda il bilancio, la revisione contabile, lo scioglimento e le procedure di insolvenza, si fa riferimento allordinamento dettato dallo stato della sede. Il residuo attivo di liquidazione viene devoluto per finalit altruistiche, dedotto solo quanto necessario per il rimborso del capitale ai soci.

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