You are on page 1of 66

spaziometi.org clashcityworkers.

org

2013

spaziometi.org clashcityworkers.org

2013

materiali per i seminari di formazione politica Spazio Me-Ti, febbraio-luglio 2013

INDI !
"resentazione dell#antologia "resentazione del ciclo di seminari %febbraio 2013& I( incontro$ )a *scoperta+ delle classi sociali
Il giovane Marx, la sua critica alla nozione di cittadinanza e di societ civile. Prime intuizioni del materialismo storico e prima apparizione del proletariato.

p$ 3 p$ ' p$ ,

II( incontro$ )a classe operaia, classe uni-ersale


I Manoscritti: critica delleconomia politica borghese, prima analisi delle condizioni operaie, presa di distanza di Marx e di ngels dalla !iloso!ia come ideologia e dalle !orme di socialismo utopistico. "ormulazione dei principi del materialismo storico.

p$ 1'

III( incontro$ )a lotta delle classi


#ritica di Proudhon e di ogni residuo utopistico nel campo socialista. Il Mani!esto del partito comunista del $%&% come apertura di un nuovo scenario e !ormalizzazione degli studi precedenti sul materialismo e la teoria delle classi. Perch' il movimento storico polarizza le classi sociali e perch' (ueste entrano per !orza in contraddizione, (ual ) lesito di (uesta lotta e (ual ) il programma che pu* unire le !orze di classe. #hi sono i comunisti e che ruolo giocano nella storia+

p$ 2,

I.( incontro$ /natomia della classe$ Il mistero dell#Arbeiter


,a classe ogni oltre sempli!icazione sociologica. "igure sociali, mutevoli, e !orma dello s!ruttamento, immutata. ,avoro salariato e capitale: la chiave per comprendere la !ormazione delle classi. Il proletariato come corpo della !orza-lavoro e sorgente del valore. Il carattere sociale e universale del salario. ,a compravendita della !orza-lavoro: una merce molto particolare...

p$ 30

.-.I( incontro$ /natomia della classe II$ )a teoria del -alore in Mar1 e la sfera della circolazione
.ncora sul rapporto !ra capitale e lavoro: dove e come si produce valore in un modo di produzione capitalista+ .lcune categorie di base: valore duso e valore di scambio. #he cos) il plusvalore+ /ussunzione !ormale e sussunzione reale. ,importanza del tema della cooperazione. Plusvalore assoluto e plusvalore relativo. ,uso capitalista delle macchine. ,a sovrappopolazione relativa, la disoccupazione, il mondo del non-lavoro. /i produce valore nel mondo della circolazione+ Il capitale commerciale.

p$ '2

!1cursus su )a-oro produtti-o3)a-oro improdutti-o


ovvero: la multi!orme !orma del proletariato oggi. Una selezione da alcuni testi di Gianfranco Pala de !a "ontraddizione#

p$41

spaziometi.org clashcityworkers.org

2013

"5!S!NT/6I7N! D!))#/NT7)78I/
%uesta raccolta ragionata di scritti di &ar' nasce da alcune esigenze della nostra attivit( di militanti comunisti. ) da tempo che infatti sentiamo* come proviamo a spiegare meglio pi+ sotto* il ,isogno di chiarire e chiarirci su chi o cosa - il nostro soggetto di ri!erimento* al di l( di facili slogan e di parole d.ordine della durata di una stagione. "i pare infatti che la scarsa comprensione di /uesto punto a cui - legata la sostanziale ignoranza di come funzioni materialmente una societ( e uno 0tato* di /uali siano le dinamiche complesse che presiedano alla vita collettiva sia oggi uno dei pi+ grandi limiti dei movimenti e dei rivoluzionari. 0pesso* s,allottati fra le scadenze che ci vengono imposte e dopo aver ,uttato a mare tutta la nostra* invece utilissima* cassetta degli attrezzi#* ci troviamo completamente smarriti nel leggere /uello che ci accade intorno. 1* nonostante gli sforzi profusi* fatichiamo a portare risultati a casa* a coinvolgere settori sociali larghi* a farli diventare parte di un processo di trasformazione radicale. Per rispondere a /ueste insoddisfazioni* all.inizio del 221$ a,,iamo pensato di concentrare il nostro lavoro di autoformazione sul tema della classe* da intendere come chiave di lettura imprescindi,ile per capire e mutare la realt(. 3,,iamo dun/ue deciso di ripartire dall.inizio* di metter su un ciclo di seminari che si concentrasse sui classici#* perch4 ci pare che in &ar' e in 1ngels fuori dalle facili schematizzazioni a cui vengono condannati sia dai discepoli dogmatici che dai critici ignoranti compaia un metodo attualissimo di comprensione della storia e di trasformazione del presente. Per5* anche se il di,attito sulla classe - amplissimo* non a,,iamo trovato n4 in rete n4 in ,i,lioteca un testo che potesse restituirci una panoramica d.insieme su /uesto tema* che potesse darci una sintesi comprensi,ile delle posizioni6definizioni di &ar' a /uesto riguardo. %uindi a,,iamo deciso di farci da soli /uesta selezione. "he non rappresenta ovviamente n4 un lavoro accademico* volto magari a trovare testi nuovi# o approfondire singoli punti dell.opera mar'iana* n4 una raccolta a fini divulgativi7editoriali* tesa a condensare un the best degli scritti di &ar'8 Pi+ semplicemente* si tratta di una raccolta pensata per i militanti* sia per /uelli che sanno poco o nulla di &ar'* sia per /uelli che hanno letto /ualcosa in pi+ ma che vogliono approfondire il testo mar'iano. Perci5 i criteri in ,ase ai /uali a,,iamo scelto i testi sono: 7 seguire un ordine cronologico# di sviluppo dell.opera di &ar'* di modo che si possa capire da un lato la continuit( della sua opera* da un altro lato il sempre maggiore livello di complessit( con il /uale ritorna sugli stessi temi9 7 centrare tutta la selezione sui luoghi in cui emerge il concetto pi+ o meno esplicitamente 7 di classe sociale e di proletariato9 7 privilegiare i punti in cui il materialismo storico si caratterizza come metodo* e dun/ue non come dottrina#* di comprensione e trasformazione della realt(9 7 scegliere i ,rani che pi+ ci permettevano di rispondere e di discutere le domande che la nostra attivit( politica e il di,attito sociale ci pone* ad es.: esistono ancora le classi: - ancora attuale la categoria di proletariato: perch4 l.idea di cittadinanza* le teorie della decrescita* /uelle sul capitalismo cognitivo* tutte le variet( del riformismo* colgono solo la superficie dei fenomeni: etc8 !a nostra selezione non ha dun/ue alcuna pretesa: - sicuramente parziale e non - la migliore possi,ile. &a se a,,iamo deciso* una volta finiti i seminari* di sistemarla e pu,,licarla - perch4 crediamo possa essere utile ad altri singoli compagni e collettivi sparsi per l.;talia* speriamo possa essere uno stimolo alla formazione e servire a riaprire un di,attito sulla classe* e speriamo infine che possa soprattutto rafforzare i nostri percorsi politici in vista di una maggiore unit( e forza. Perch4* nelle diversioni anche lunghe che la storia ci offre* le opzioni che ci attendono sono sempre le stesse: o socialismo o barbarie.
<apoli* agosto 221$ $

spaziometi.org clashcityworkers.org

2013

"5!S!NT/6I7N! D!) I )7 DI S!MIN/5I %febbraio 2013&


9na fotografia$ >rmai - evidente: la crisi economica cominciata nel 222? ha prodotto una serie di trasformazioni rapidissime e decisive. @a provocato nel mondo guerre e rivoluzioni* inciso sulle relazioni fra gli 0tati e le classi sociali* gerarchizzato l.assetto dell.Unione 1uropea* fatto saltare definitivamente i vecchi compromessi e le mediazioni su cui si reggeva l. ordine# nel nostro paese* - diventata crisi sociale* politica* istituzionale e persino morale e culturale. ;n /uesto scenario di macerie scenario che peraltro vede anche la crisi di partiti* sindacati e organizzazioni storiche della sinistra si - affacciata alla protesta una nuova generazione: giovani animati da ra,,ia* speranze* da sentimenti e generosit( davvero rivoluzionarie* e per5 allo stesso tempo sprovvisti di strumenti di lettura della realt(* di memoria storica* di capacit( di analisi. "osA* mentre tutti i padroni e /uelli che ci comandano leggono la situazione e si organizzano di conseguenza per tutelare al meglio i loro interessi* tanti ragazzi che hanno partecipato ai movimenti studenteschi o tanti lavoratori che pure si sono mo,ilitati* trasformano il loro entusiasmo in depressione o la loro ra,,ia in frustrazione* vengono attirati dalla diversione di turno* pensano di poter risolvere tutto andando a votare* o finiscono per credere ai falsi pro,lemi e alle false risposte che ci raccontano nelle televisioni e nei giornali della ,orghesia... Mettiamoci mano: Per risolvere /uesto pro,lema e rendere pi+ incisiva la nostra azione politica* a,,iamo sin da su,ito sentito la necessit( di studiare* di mettere in relazione teoria e prassi. Bi capire /uello che stava accadendo davvero intorno a noi* e di cercare di ela,orare una strategia per uscirne. Per /uesto dal 222C a,,iamo organizzato tante iniziative di formazione* e in particolare a,,iamo messo su nel marzo del 2211 il ciclo di incontri Disogna sognareE#* incentrato su #risi, rivolte organizzazione* e nel marzo del 2212 la lettura collettiva sul #apitale di Farl &ar'* 0e lo conosci non ti uccide#. 3nche /uest.anno vogliamo proporre a tutti i compagni un ciclo di seminari* stavolta centrati sul tema della classe. Pensiamo infatti che una politica* per essere efficace* deve essere organizzata* cio- seria* consapevole* articolata su diversi livelli* e godere di un largo consenso* cio- essere comprensi,ile e sostenuta dai soggetti a cui si rivolge. Per ottenere /uesti due o,,iettivi* a,,iamo ,isogno di sapere precisamente /ual -* da chi composto* cosa vuole il nostro soggetto di ri!erimento* e come costruire insieme un ,locco storico che sappia rovesciare i rapporti di forza che oggi ci vedono oppressi. ;n altre parole* vogliamo capire /uali sono* nella teoria di &ar' ma anche nella realt( di oggi* le categorie sociali* i soggetti politici ed economici che si danno ,attaglia sul campo della storia9 com.- fatto /uel proletariato che in secoli di lotte ha con/uistato diritti ed emancipazione* e che ancora prova ,asta guardare oltre in confini della nostra provinciale ;talia a li,erare l.umanit( dal modo di produzione capitalista. ome funziona$ 0iccome il tema - vasto* a,,iamo deciso di dividere il ciclo seminariale in sei incontri: ogni incontro sar( per5 centrato su un pro,lema specifico* in modo da rendere possi,ile la partecipazione anche a chi non pu5 seguire tutto il ciclo. <essuna lezione frontale: l.idea - di leggere insieme dei ,rani e commentarli* soprattutto ponendoci delle domande e cercando di attualizzare le categorie che ci troveremo davanti. <ei primi tre incontri cercheremo di ricostruire* concentrandoci in particolare sul giovane &ar'* come nasca la categoria di classe* come si relazioni a /uella di societ( civile#* cosa voglia dire lotta delle classi* e perch4 l.analisi materialistica della realt( sia ancora oggi uno strumento valido di comprensione della storia e di lettura della societ(. <ei successivi tre incontri cercheremo invece di mettere all.opera /uesti concetti* e capire meglio da /uali soggetti e di /uale complessit( sia fatta la classe degli oppressi* cio- il proletariato* come si produce il valore nelle societ( contemporanee e dun/ue chi sono gli sfruttati oggi* /uale sia la loro percezione e la loro coscienza.

spaziometi.org clashcityworkers.org

2013

I( IN 7NT57$ )/ S 7"!5T/ D!))! )/SSI S7 I/)I


Il giovane Marx, la sua critica alla nozione di cittadinanza e di societ civile. Prime intuizioni del materialismo storico e prima apparizione del proletariato

Uno degli errori pi+ comuni che si fanno* anche nello stesso &ovimento* - /uello di ritenere che le classi sociali siano una scoperta# di &ar'* e che non siano /uindi una categoria scientifica* utile per l.analisi della sfera sociale e della dinamica storica* ma elementi teorici gi( connotati politicamente* che vanno /uindi scartati perch4 non aiutere,,ero a leggere la realt(* ma ne fornire,,ero una lettura distorta. >vviamente* si capisce ,ene /uale sia la convenienza della ,orghesia a far sparire le classi sociali: senza le classi restano solo gli individui# o al massimo i gruppi di interesse#. 1 gli individui possono essere ,uoni# o cattivi#* possono essere pi+ o meno a,ili#* meritare# di pi+ o di meno. "osA la situazione di ingiustizia in cui ci si trova pu5 essere attri,uita solo a se stessi o alla propria incapacit( di fare lobb0* mentre i capitalisti possono persino apparire magnanimi perch4 come singole persone sono magari impegnati in opere di ,eneficenza etc... <el cominciare il nostro seminario vogliamo invece sottolineare sin da su,ito che il metodo dell.analisi di classe non ha nulla di ideologico o dogmatico* al contrario: a essere ideologico* a non porsi pro,lemi* - proprio chi fa scomparire dalla storia le classi* perch4 cerca di rivestire i fatti materiali di idee e di concezioni astratte* rispondendo cosA alle esigenze della classe dominante* formulando come assolutamente valido il suo* particolare* modo di vedere. ;n /uesta Lettera a Weydemeyer1 del G marzo 10,2* &ar' stesso specifica che non spetta a lui la scoperta# della classi sociali. %uesta - un merito dell.economia politica ,orghese* che proprio per perfezionare la conoscenza della realt( in modo da migliorare i suoi profitti - stata costretta a essere un minimo scientifica e riconoscere come stanno per davvero le cose. 3nche se poi deve coprire con un velo di naturalit(# e di eternit(# /uesta constatazione. ;n /uesto senso &ar' distingue come apparir( chiaramente nel #apitale* la cui pu,,licazione avviene circa /uindici anni dopo la stesura di /uesta lettera l.economia politica classica dall.economia volgare#* che non ha proprio niente di scientifico ed - pura ideologia# e propaganda per nascondere agli operai ogni strumento di emancipazione. Ba /ueste righe emerge anche un altro elemento: spesso* a essere cosA volgari#* non sono tanto i nostri nemici* che soprattutto nelle loro riviste specialistiche e nei loro circoli parlano molto chiaro* ma gli pseudodemocratici* i radicali# etc: cio- proprio /uelli che si mostrano sensi,ili nei confronti dei poveri# sono /uelli che mascherano* con la loro piet( e il loro ,uonismo* come stanno per davvero le cose* facendo credere che esistono in regime di capitalismo i modi per fare felici tutti. &a lasciamo la parola a &ar': H... 3l tuo posto osserverei* a proposito dei signori democratici en g'n'ral* che costoro fare,,ero meglio a prendere conoscenza della letteratura ,orghese* prima di pretendere di a,,aiare contro chi ne - l.antagonista. %uesti signori per esempio dovre,,ero studiare le opere storiche di Ihierry* Guizot* John Kade ecc.* per informarsi sulla passata Lstoria delle classiL. Bovre,,ero prendere conoscenza degli elementi primi dell.economia politica* prima di mettersi a criticare la critica delleconomia politica2. Per esempio ,asta aprire la grande opera di Micardo per trovare in prima pagina le parole con cui egli apre la prefazione:
;l prodotto della terra* tutto /uanto viene ottenuto dalla sua superficie con l.applicazione unita di lavoro* macchine e capitale* si distri,uisce tra tre classi della comunit(9 cio- il proprietario della terra* il proprietario del capitale necessario a coltivarla* e gli operai con il cui lavoro la terra viene coltivata.

N8O Per /uanto mi riguarda* non a me compete il merito di aver scoperto l.esistenza delle classi nella societ( moderna e la loro lotta reciproca. &olto tempo prima di me* storiografi ,orghesi hanno descritto lo sviluppo storico di /uesta lotta delle classi ed economisti ,orghesi la loro anatomia economica. "i5 che io ho fatto di
Joseph Keydemeyer P1C1C71CQQR* comunista della Kestfalia. &em,ro della !ega dei comunisti* partecip5 alla rivoluzione del 1C=C. 0volse attivit( giornalistica fino al 1CG2. <el 1CG1 fuggA negli 0tati Uniti* dove contri,uA alla diffusione fra gli operai americani delle idee di &ar' e di 1ngels* con i /uali rest5 in contatto fino alla morte. Partecip5. alla guerra civile americana in /ualit( di ufficiale nordista. 2 Per la critica delleconomia politica si intitoler( un suo testo del 1CGS* che sar( la ,ase del primo capitolo del #apitale.
1

spaziometi.org clashcityworkers.org

2013

nuovo - stato: 1R dimostrare che lesistenza delle classi - legata puramente a determinate !asi storiche di sviluppo della produzione9 2R che la lotta delle classi conduce necessariamente alla dittatura del proletariato9 $R che /uesta dittatura medesima non costituisce se non il passaggio allabolizione di tutte le classi e a una societ( senza classi. &ascalzoni ignoranti come @einzen* i /uali non solo negano la lotta* ma persino l.esistenza delle classi* dimostrano soltanto* nonostante i loro latrati sanguinari e le loro pose umanistiche* di ritenere le condizioni sociali nelle /uali la ,orghesia domina come il prodotto ultimo* come il non plus ultra della storia* di non essere che servi della ,orghesia* una servit+ che - tanto pi+ ripugnante* /uanto meno /uesti straccioni riescono a capire anche solo la grandezza e la necessit( transitoria del regime ,orghese stesso8T. %uesta lettera - importante perch4 - uno dei pochissimi passaggi in cui &ar' usa espressamente l.espressione dittatura del proletariato#* che in futuro sapr( ripresa da molti mar'isti trasformandone e spesso impoverendone il senso. )enin invece commenter( cosA /uesta lettera in Stato e Rivoluzione ;II( capitolo, par$ 3<* redatto nell.agosto7settem,re del 121= teniamo presente che la sua angolatura risponde alle esigenze del momento e alla sua polemica con la 0econda ;nternazionale che aveva visto inserirsi fra le sue file molti ,orghesi progressisti* che accettavano serenamente# la cornice della lotta di classe* ma solo per svilupparla pacificamente# sul piano democratico7elettorale: H;n /ueste righe &ar' - riuscito in primo luogo a esprimere con una impressionante nitidezza lUelemento essenziale e fondamentale che distingue la sua dottrina dalle dottrine dei pi+ profondi e avanzati pensatori della ,orghesia. ;n secondo luogo* egli ha /ui indicato la sostanza della sua dottrina dello 0tato. !Uelemento essenziale della dottrina di &ar' - la lotta di classe. "osA si dice e si scrive molto spesso. &a /uesto non - vero e da /uesta affermazione errata deriva* di solito* una deformazione opportunista del mar'ismo* un travestimento del mar'ismo nel senso di renderlo accetta,ile alla ,orghesia. Perch4 la dottrina della lotta di classe non - stata creata da &ar'* ma dalla ,orghesia prima di &ar' e pu5* in generale* essere accettata dalla ,orghesia. "olui che si accontenta di riconoscere la lotta delle classi non - ancora un mar'ista* e pu5 darsi ,enissimo che egli non esca dai limiti del pensiero ,orghese e dalla politica ,orghese. Midurre il mar'ismo alla dottrina della lotta delle classi* vuol dire mutilare il mar'ismo* deformarlo* ridurlo a ci5 che la ,orghesia pu5 accettare. &ar'ista - soltanto colui che estende il riconoscimento della lotta delle classi sino al riconoscimento della dittatura del proletariato. ;n /uesto consiste la differenza pi+ profonda tra il mar'ista e il ,anale piccolo7 ,orghese Pe anche il grandeR. ) /uesto il punto attorno al /uale ,isogna mettere alla prova la comprensione e il riconoscimento e!!ettivi del mar'ismo8T. Mitroveremo tutti /uesti pro,lemi pi+ avanti* e in /uesto senso il nostro seminario avr( una struttura circolare: cercheremo di riprendere le stesse /uestioni un livello sempre maggiore di complessit(. !a cosa che comun/ue /ui ci interessa sottolineare - che il pro,lema della classe si pone su,ito in relazione allo 0tato e pi+ in generale in relazione alla dimensione dell.emancipazione politica ,orghese* che lascia sussistere Pe anzi si ,asa proprioR su una divisione fra gli uomini* su una divisione della societ( che segue una linea di classe. "erchiamo /uindi di ricostruire i primi passi della teoria mar'iana* per capire come &ar' scopra# le classi sociali* di /uali illusioni si s,arazzi /uando arriva a /uesta scoperta e che attri,uti conferisce* sin da su,ito* al proletariato. Partiamo da Sulla questione ebraica* in cui al giovane &ar' P- il 10'3* e ha appena 2G anniER appare chiaro che per ottenere una reale emancipazione dell.uomo non - sufficiente l.emancipazione politica* ma serve l.emancipazione sociale. ;n /uesto senso il ,rano - utilissimo per attaccare ancora oggi i concetti astratti di democrazia#* di li,ert(#* di eguaglianza#* su cui non a caso fanno am,iguamente leva la ,orghesia e i suoi mass media. ;noltre troviamo /ui una spiegazione di cosa sia la cosiddetta societ( civile#: non l.insieme dei cittadini per,ene contrapposti ai politici ladri* come viene intesa comunemente oggi* ma lo spazio dei conflitti materiali da cui lo 0tato Pe dun/ue anche il ceto politicoR deriva: H!o 0tato$ sopprime nel suo modo le differenze di nascita* di condizione* di educazione* di occupazione* dichiarando che nascita* condizione* educazione* occupazione non sono differenze politiche* proclamando ciascun mem,ro del popolo partecipe in egual misura della sovranit( popolare* senza riguardo a tali differenze*
3

3ttenzione: /ui &ar' si riferisce allo 0tato uscito fuori dalla Mivoluzione Vrancese* allo stato democratico#* /uello che ha spezzato i privilegi di ceto dell.ancien r)gime* insomma grossomodo allo 0tato come lo conosciamo ancora oggi.

spaziometi.org clashcityworkers.org

2013

trattando tutti gli elementi della vita reale del popolo dal punto di vista dello 0tato. <ondimeno lo 0tato lascia che la propriet( privata* lUeducazione* lUoccupazione operino nel loro modo* cio- come propriet( privata* come educazione* come occupazione* e facciano valere la loro particolare essenza. Den lungi dal sopprimere /ueste differenze di fatto* lo 0tato esiste piuttosto soltanto in /uanto le presuppone* sente se stesso come 0tato politico* e fa valere la propria universalit( solo in opposizione con /uesti suoi elementi. !o 0tato politico perfetto - per sua essenza la vita dellUuomo come specie* in opposizione alla sua vita materiale. Iutti i presupposti di /uesta vita egoistica continuano a sussistere al di fuori della sfera dello 0tato* nella societ( civile* ma come caratteristiche della societ( civile. !( dove lo 0tato politico ha raggiunto il suo vero sviluppo* lUuomo conduce non soltanto nel pensiero* nella coscienza* ,ensA nella realt(* nella vita* una doppia vita* una celeste e una terrena* la vita nella comunit( politica nella /uale egli si afferma come comunit(* e la vita nella societ( civile nella /uale agisce come uomo privato* che considera gli altri uomini come mezzo* degrada se stesso a mezzo e diviene trastullo di forze estranee. N8O <ella sua realt( pi+ immediata* nella societ( civile* lUuomo - un essere profano. %ui* dove per s4 e per gli altri vale come individuo reale* egli - un fenomeno non vero. Wiceversa* nello 0tato* dove lUuomo vale come specie* egli - il mem,ro immaginario di una sovranit( fantastica* - spogliato della sua reale vita individuale e riempito di una universalit( irreale. ;l conflitto nel /uale si trova lUuomo come seguace di una religione particolare* con se stesso in /uanto cittadino* con gli altri uomini in /uanto mem,ri della comunit(* si riduce alla scissione mondana tra lo 0tato politico e la societ( civile. Per lUuomo in /uanto bourgeois* Lla vita nello 0tato - soltanto apparenza o una momentanea eccezione contro lUessenza e la regolaL. "ertamente il bourgeois* come lUe,reo* rimane nella vita solo sofisticamente* cosA come solo sofisticamente il cito0en rimane e,reo o bourgeois9 ma tale sofistica non personale. 1ssa - la sofistica dello 0tato politico stesso. !a differenza tra lUuomo religioso e il cittadino - la differenza tra il commerciante e il cittadino* tra il salariato giornaliero e il cittadino* tra il proprietario fondiario e il cittadino* tra lUindividuo vivente e il cittadino. !a contraddizione nella /uale si trova lUuomo religioso con lUuomo politico* - la medesima contraddizione nella /uale si trova il bourgeois con il cito0en* nella /uale si trova il mem,ro della societ( civile con il suo travestimento politico N8O !Uemancipazione politica - certamente un grande passo in avanti* non - per5 la forma ultima dellUemancipazione umana in generale* ma - lUultima forma dellUemancipazione umana entro lUordine mondiale attuale. 0Uintende: noi parliamo /ui di reale* di pratica emancipazione. !Uuomo si emancipa politicamente dalla religione confinandola dal diritto pu,,lico al diritto privato. 1ssa non pi+ lo spirito dello 0tato* dove lUuomo 7 anche se in modo limitato* sotto forma particolare e in una particolare sfera 7 si comporta come specie* in comunit( con altri uomini9 essa - divenuta lo spirito della societ civile* della sfera dellUegoismo* del bellum omnium contra omnes. 1ssa non - pi+ lUessenza della comunit(* ma lUessenza della distinzione. 1ssa - divenuta lUespressione della separazione dellUuomo dalla sua comunit, da s4 e dagli altri uomini* ci5 chUessa era originariamente. 1ssa - ancora soltanto il riconoscimento astratto dellUassurdit( particolare* del capriccio privato* dellUar,itrio. N8O &a non ci si inganni circa i limiti della emancipazione politica. !a scissione dellUuomo nellUuomo pubblico e nellUuomo privato* il tras!erimento della religione dallo 0tato alla societ( civile* non sono un gradino* sono il compimento dellUemancipazione politica* che pertanto sopprime la religiosit( reale dellUuomo tanto poco /uanto poco tende a sopprimerla. !a scomposizione dellUuomo nellUe,reo e nel cittadino* nel protestante e nel cittadino* nellUuomo religioso e nel cittadino* /uesta scomposizione non - una menzogna contro la /ualit( di cittadino* non - un modo di eludere lUemancipazione politica* essa - l1emancipazione politica stessa* - il modo politico di emanciparsi dalla religione. "ertamente* in epoche in cui lo 0tato politico in /uanto 0tato politico viene generato con violenza dalla societ( civile* in cui lUauto7li,erazione umana tende a compiersi sotto la forma dellUauto7li,erazione politica* lo 0tato pu5 e deve procedere fino alla soppressione della religione, fino all1annientamento della religione* ma solo cosA come procede alla soppressione della propriet( privata* al massimo* con la confisca* con lUimposta progressiva* come procede alla soppressione della vita con la ghigliottina. <ei momenti del suo particolare sentimento di s4* la vita politica cerca di soffocare il suo presupposto* la societ( civile e i suoi elementi* e di costituirsi come la reale e non contraddittoria vita dellUuomo come specie. 1ssa pu5 /uesto* nondimeno* solo attraverso una violenta contraddizione con le sue proprie condizioni di vita* solo dichiarando permanente la rivoluzione* e il dramma politico finisce perci5 altrettanto necessariamente con la

spaziometi.org clashcityworkers.org

2013

restaurazione della religione* della propriet( privata* di tutti gli elementi della societ( civile* cosA come la guerra finisce con la pace. N8O <oi a,,iamo dun/ue mostrato: lUemancipazione politica dalla religione lascia sussistere la religione* anche se non una religione privilegiata. !a contraddizione nella /uale il seguace di una religione particolare si trova con la sua /ualit( di cittadino* - solo una parte dellUuniversale contraddizione mondana tra lo /tato politico e la societ civile. !a perfezione dello 0tato cristiano - lo 0tato che si riconosce come 0tato* e fa astrazione dalla religione dei suoi mem,ri. !Uemancipazione dello 0tato dalla religione non - lUemancipazione dellUuomo reale dalla religione N8O Per /uesto l1emancipazione politica stessa non - lUemancipazione umana. 0e voi e,rei volete essere emancipati politicamente* senza emancipare voi stessi umanamente* - perch4 lUincompletezza e la contraddizione non risiedono in voi soltanto* esse risiedono nellUessenza e nella categoria della emancipazione politica. 0e voi siete rinchiusi in /uesta categoria* - perch4 partecipate dellUuniversale soggezione. N8O ; droits de l1homme, i diritti dellUuomo* vengono in /uanto tali distinti dai droits du cito0en, dai diritti del cittadino. "hi - l1homme distinto dal cito0en+ <ientUaltro che il membro della societ civile. Perch4 il mem,ro della societ( civile viene chiamato LuomoL* uomo senzUaltro* perch4 i suoi diritti vengono chiamati Ldiritti dell1uomoL: Bonde spieghiamo /uesto fatto: Bal rapporto dello 0tato politico con la societ( civile* dallUessenza dellUemancipazione politica. ;nnanzi tutto costatiamo il fatto che i cosiddetti diritti dell1uomo, i droits de l1homme, come distinti dai droits du cito0en non sono altro che i diritti del membro della societ civile, cio- dellUuomo egoista* dellUuomo separato dallUuomo e dalla comunit(. !a costituzione pi+ radicale* la costituzione del 1?S$ pu5 dire: 23'clar. des droits de l1homme et du cito0en2 3rt. 2.: L"es droits* etc. Ples droits naturels et imprescripti,lesR sont: lU'gal4t'* la l4bert'* la s5ret'* la propri't'L. ;n che consiste la l4bert': 3rt. Q.: L!a li,ert4 est le pouvoir /ui appartient ( lUhomme de faire tout ce /ui ne nuit pas au' droits dUautruiL* secondo la Bichiarazione dei diritti dellUuomo del 1?S1: L!a li,ert4 consiste ( pouvoir faire tout ce /ui ne nuit pas ( autruiL. !a li,ert( - dun/ue il diritto di fare ed esercitare tutto ci5 che non nuoce ad altri. ;l confine entro il /uale ciascuno pu5 muoversi senza nocumento altrui* - sta,ilito per mezzo della legge* come il limite tra due campi sta,ilito per mezzo di un cippo. 0i tratta della li,ert( dellUuomo in /uanto monade isolata e ripiegata su se stessa N8O ;l diritto dellUuomo alla li,ert( si ,asa non sul legame dellUuomo con lUuomo* ma piuttosto sullUisolamento dellUuomo dallUuomo. 1sso - il diritto a tale isolamento* il diritto dellUindividuo limitato* limitato a se stesso. !Uutilizzazione pratica del diritto dellUuomo alla li,ert( - il diritto dellUuomo alla propriet privata: ;n che consiste il diritto dellUuomo alla propriet( privata: 3rt. 1Q* 6#onst. de $789:: L!e droXt de propriet4 est celui /ui appartient ( tout citoyen de Youir et de disposer son gr' de ses ,iens* de ses revenus* du fruit de son travaAl et de son industrieL . ;l diritto dellUuomo alla propriet( privata - dun/ue il diritto di godere ar,itrariamente P son gr'R* senza riguardo agli altri uomini* indipendentemente dalla societ(* della propria sostanza e di disporre di essa* il diritto dellUegoismo. %uella li,ert( individuale* come /uesta utilizzazione della medesima* costituiscono il fondamento della societ( civile. 1ssa lascia che ogni uomo trovi nellUaltro uomo non gi( la realizzazione* ma piuttosto il limite della sua li,ert(. &a essa proclama innanzi tutto il diritto dellUuomo Lde Youir et de disposer son gr' de ses ,iens* de ses revenus* du fruit de son travail et de son industrieL. Mestano ancora gli altri diritti dellUuomo* la 'galit' e la s5ret'. !U4galit4* /ui nel suo significato non politico* non - altro che lUuguaglianza della li,ert( sopra descritta* e cio-: che ogni uomo viene ugualmente considerato come una siffatta monade che riposa su se stessa. !a "ostituzione del 1?SG sta,ilisce cosA il concetto di tale uguaglianza* conforme al suo significato: 3rt. G 6#onst. de $78;:: L!Uegalit4 consiste en ce /ue la loi est la mZme pour tous* soit /uUelle prot-ge* soit /uUelle punisseL. 1 la s5ret': 3rt. C P#onst. de $78;R: L!a s[ret4 consiste dans la Protection accord4e par la soci4t4 ( chacun de ses mem,res pour la conservation de sa personne* de ses droits et des ses propri4t4sL. !a sicurezza - il pi+ alto concetto sociale della societ( civile* il concetto della polizia* che lUintera societ( esiste unicamente per garantire a ciascuno dei suoi mem,ri la conservazione della sua persona* dei suoi diritti e della sua propriet(. ;n tal senso @egel chiama la societ( civile: L!o 0tato del ,isogno e dellUintellettoL.
C

spaziometi.org clashcityworkers.org

2013

Per il concetto di sicurezza la societ( civile non si innalza oltre il suo egoismo. !a sicurezza - piuttosto lUassicurazione del suo egoismo. <essuno dei cosiddetti diritti dellUuomo oltrepassa dun/ue lUuomo egoistico* lUuomo in /uanto - mem,ro della societ( civile* cio- individuo ripiegato su se stesso* sul suo interesse privato e sul suo ar,itrio privato* e isolato dalla comunit(. Den lungi dallUessere lUuomo inteso in essi come specie* la stessa vita della specie* la societ(* appare piuttosto come una cornice esterna agli individui* come limitazione della loro indipendenza originaria. !Uunico legame che li tiene insieme - la necessit( naturale* il ,isogno e lUinteresse privato* la conservazione della loro propriet( e della loro persona egoistica N8O. Wediamo che la cittadinanza* la comunit( politica viene a,,assata dagli emancipatori politici addirittura a mero mezzo per la conservazione di /uesti cosiddetti diritti dellUuomo* che pertanto il cito0en viene considerato servo dellUhomme egoista* che la sfera nella /uale lUuomo si comporta come ente comune viene degradata al di sotto della sfera nella /uale esso si comporta come ente parziale* infine che non lUuomo come cito0en* ,ensA lUuomo come bourgeois viene preso per lUuomo vero e proprio. !Uemancipazione politica - contemporaneamente la dissoluzione della vecchia societ(* sulla /uale riposa lUessenza dello 0tato estraniato dal popolo* la potenza sovrana. !a rivoluzione politica - la rivoluzione della societ( civile. %ual era il carattere della vecchia societ(: Una sola parola la caratterizza: la !eudalit. !a vecchia societ( civile aveva immediatamente un carattere politico, cio-* gli elementi della vita civile* come ad es. la propriet( o la famiglia* o la maniera del lavoro* nella forma del dominio fondiario* dello stato e della corporazione erano innalzati a elementi della vita dello 0tato. ;n tale forma essi determinavano il rapporto del singolo individuo verso la totalit statale, cio- il suo rapporto politico* cio- il suo rapporto di separazione ed esclusione dalle altre parti costitutive della societ(. %uellUorganizzazione della vita del popolo* infatti* non innalzava ad elementi sociali il possesso o il lavoro* ma piuttosto perfezionava la loro separazione dalla totalit( statale e le costituiva in societ( particolari nella societ(. "osA intanto le funzioni e le condizioni di vita della societ( civile erano ancor sempre politiche* anche se politiche nel senso della feudalit(* cio- esse escludevano lUindividuo dalla totalit( statale* esse trasformavano il rapporto particolare della sua corporazione verso lo 0tato nel suo proprio rapporto universale verso la vita del popolo* cosA come la sua determinata attivit( e situazione civile nella sua attivit( e situazione universale. "ome conseguenza di /uesta organizzazione* lUunit( statale* come la coscienza* la volont( e lUattivit( dellUunit( statale* la potenza universale dello 0tato* appare necessariamente appunto come affare particolare di un sovrano* diviso dal popolo* e dei suoi servi. !a rivoluzione politica che a,,att4 /uesta potenza sovrana e innalz5 gli affari dello 0tato ad affari del popolo* che costituA lo 0tato politico come affare universale* cio- come 0tato reale* spezz5 necessariamente tutti gli stati* corporazioni* arti* privilegi* che erano altrettante espressioni delle separazioni del popolo dalla sua comunit(. !a rivoluzione politica soppresse con ci5 il carattere politico della societ( civile. 1ssa spezz5 la societ( civile nelle sue parti costitutive semplici* da un lato gli individui* dallUaltro gli elementi materiali e spirituali che costituiscono il contenuto della vita* la situazione civile di /uesti individui. 1ssa svincol5 lo spirito politico* che era parimenti diviso* disgiunto* disperso nei diversi vicoli ciechi della societ( feudale9 lo raccolse da tale smem,ramento* lo li,er5 dalla sua mescolanza con la vita civile e lo costituA come la sfera della comunit(* dellUuniversale attivit( del popolo* in una ideale indipendenza da /uegli elementi particolari della vita civile. !a determinata attivit( e le determinate condizioni di vita decaddero a significato solo individuale. 1sse non formarono pi+ il rapporto universale dellUindividuo nei confronti della totalit( dello 0tato. !a cosa pu,,lica in /uanto tale divenne piuttosto lUaffare universale di ciascun individuo* e la funzione politica divenne la sua funzione universale. 0oltanto* il compimento dellUidealismo dello 0tato fu contemporaneamente il compimento del materialismo della societ( civile. !Ua,,attimento del giogo politico fu contemporaneamente lUa,,attimento dei legami che tenevano vincolato lo spirito egoista della societ( civile. !Uemancipazione politica fu contemporaneamente lUemancipazione della societ( civile dalla politica* dallUapparenza stessa di un contenuto universale. !a societ( feudale era dissolta nel suo fondamento: lUuomo. &a lUuomo /uale realmente era* in /uanto suo fondamento* lUuomo egoista. %uestUuomo* il mem,ro della societ( civile* - ora la ,ase* il presupposto dello 0tato politico. 1gli - da esso riconosciuto come tale nei diritti dellUuomo. !a li,ert( dellUuomo egoista e il riconoscimento di /uesta li,ert( - per5 piuttosto il riconoscimento dello sfrenato movimento degli elementi spirituali e materiali che formano il contenuto della sua vita.

spaziometi.org clashcityworkers.org

2013

!Uuomo non venne perci5 li,erato dalla religione* egli ricevette la li,ert( religiosa. 1gli non venne li,erato dalla propriet(. Micevette la li,ert( della propriet(. 1gli non venne li,erato dallUegoismo dellUindustria* ricevette la li,ert( dellUindustria. !a costituzione dello /tato politico e la dissoluzione della societ( civile negli individui indipendenti 7il cui rapporto - il diritto* cosA come il rapporto degli uomini degli stati e delle arti era il privilegio7 si adempie in un medesimo atto. !Uuomo in /uanto mem,ro della societ( civile* lUuomo non politico* appare perci5 necessariamente come lUuomo naturale. ; droits de l1homme appaiono come droits naturels* dacch4 lUattivit( autocosciente si concentra nellUatto politico. !Uuomo egoistico - il risultato passivo e soltanto trovato della societ( dissolta* oggetto della certezza immediata* dun/ue oggetto naturale. !a rivoluzione politica dissolve la vita civile nelle sue parti costitutive* senza rivoluzionare /ueste parti stesse n4 sottoporle a critica. 1ssa si comporta verso la societ( civile* verso il mondo dei ,isogni* del lavoro* degli interessi privati* del diritto privato* come verso il !ondamento della propria esistenza* come verso un presupposto non altrimenti fondato* perci5* come verso la sua base naturale. ;nfine lUuomo* in /uanto mem,ro della societ( civile* vale come uomo vero e proprio* come lUhomme distinto dal cito0en* poich4 egli lUuomo nella sua immediata esistenza sensi,ile individuale* mentre lUuomo politico - soltanto lUuomo astratto* artificiale* lUuomo come persona allegorica, morale. !Uuomo reale - riconosciuto solo nella figura dellUindividuo egoista* lUuomo vero solo nella figura del cito0en astratto. <gni emancipazione - un ricondurre il mondo umano* i rapporti umani allUuomo stesso. !Uemancipazione politica - la riduzione dellUuomo* da un lato* a mem,ro della societ( civile* allUindividuo egoista indipendente* dallUaltro* al cittadino* alla persona morale. 0olo /uando lUuomo reale* individuale riassume in s4 il cittadino astratto* e come uomo individuale nella sua vita empirica* nel suo lavoro individuale* nei suoi rapporti individuali - divenuto membro della specie umana* soltanto /uando lUuomo ha riconosciuto e organizzato le sue forces propres# come forze sociali* e perci5 non separa pi+ da s4 la forza sociale nella figura della forza politica* soltanto allora lUemancipazione umana compiutaT. Una simile argomentazione si ritrova nel cele,re Per la critica della filosofia del diritto di Hegel. Introduzione* redatto sempre nel 10'3$ &a /ui si capisce chi deve essere il soggetto collettivo di /uesta emancipazione dell.uomo reale: compare infatti per la prima volta nell.opera di &ar' il proletariato come classe* e classe universale* che - contemporaneamente dentro e !uori* che conosce meglio di tutti la societ( capitalistica perch4 ne vive gli effetti e perch4 la produce continuamente* e che per /uesto non pu5 emancipare s4 senza emancipare tutti: HPer la Germania* la critica della religione nellUessenziale - compiuta* e la critica della religione - il presupposto di ogni critica. !Uesistenza pro!ana dellUerrore - compromessa dacch4 - stata confutata la sua celeste oratio pro aris et !ocis. !Uuomo il /uale nella realt( fantastica del cielo* dove cercava un superuomo* non ha trovato che l1immagine ri!lessa di se stesso* non sar( pi+ disposto a trovare soltanto l1immagine apparente di s4* soltanto il non7uomo* l( dove cerca e deve cercare la sua vera realt(. ;l fondamento della critica irreligiosa -: l1uomo !a la religione, e non la religione lUuomo. ;nfatti* la religione - la coscienza di s4 e il sentimento di s4 dellUuomo che non ha ancora con/uistato o ha gi( di nuovo perduto se stesso. &a l1uomo non - un essere astratto* posto fuori del mondo. !Uuomo - il mondo dell1uomo, 0tato* societ(. %uesto 0tato* /uesta societ( producono la religione* una coscienza capovolta del mondo, poich4 essi sono un mondo capovolto. !a religione - la teoria generale di /uesto mondo* il suo compendio enciclopedico* la sua logica in forma popolare* il suo point d1honneur spiritualistico* il suo entusiasmo* la sua sanzione morale* il suo solenne compimento* il suo universale fondamento di consolazione e di giustificazione. 1ssa la realizzazione !antastica dellUessenza umana* poich4 lUessenza umana non possiede una realt( vera. !a lotta contro la religione - dun/ue mediatamente la lotta contro (uel mondo, del /uale la religione lUaroma spirituale. !a miseria religiosa - insieme l1espressione della miseria reale e la protesta contro la miseria reale. !a religione - il sospiro della creatura oppressa* il sentimento di un mondo senza cuore* cosA come - lo spirito di una condizione senza spirito. 1ssa - lUoppio del popolo. 1liminare la religione in /uanto illusoria felicit( del popolo vuol dire esigerne la felicit( reale. !Uesigenza di a,,andonare le illusioni sulla sua condizione - l1esigenza di abbandonare una condizione che ha bisogno di
12

spaziometi.org clashcityworkers.org

2013

illusioni. !a critica della religione* dun/ue* -* in germe, la critica della valle di lacrime, di cui la religione lUaureola. !a critica ha strappato dalla catena i fiori immaginari* non perch4 lUuomo porti la catena spoglia e sconfortante* ma affinch4 egli getti via la catena e colga i fiori vivi. !a critica della religione disinganna lUuomo affinch4 egli pensi* operi* configuri la sua realt( come un uomo disincantato e giunto alla ragione* affinch4 egli si muova intorno a se stesso e perci5* intorno al suo sole reale. !a religione - soltanto il sole illusorio che si muove intorno allUuomo* fino a che /uesti non si muove intorno a se stesso. ) dun/ue compito della storia, una volta scomparso lUal di l della verit, /uello di rista,ilire la verit dell1al di (ua. ) innanzi tutto compito della !iloso!ia, la /uale sta al servizio della storia* una volta smascherata la !igura sacra dellUautoestraneazione umana* /uello di smascherare lUautoestraneazione nelle sue !igure pro!ane. !a critica del cielo si trasforma cosA nella critica della terra* la critica della religione nella critica del diritto, la critica della teologia nella critica della politica N8O !a critica non - una passione del cervello* essa - il cervello della passione. 1ssa non - un coltello anatomico* unUarme. ;l suo oggetto - il suo nemico, che essa non vuole confutare ,ensA annientare. ;nfatti* lo spirito di /uelle condizioni - confutato. ;n s4 e per s4 non sono oggetti memorabili, ma spregevoli /uanto spregiate esistenze. Per s4* la critica non ha ,isogno di venire in chiaro nei confronti di /uesto oggetto* poich4 - gi( in chiaro con esso. 1ssa non si pone pi+ come !ine a se stessa, ma ormai soltanto come mezzo. ;l suo pathos essenziale - lUindignazione, il suo compito essenziale - la denuncia. Disogna descrivere la reciproca* sorda pressione di tutte le sfere sociali lUuna sullUaltra* il generale inerte disaccordo* la limitatezza che altrettanto si riconosce /uanto si misconosce* il tutto racchiuso nella cornice di un sistema di governo che* vivendo della conservazione di ogni meschinit(* non - esso stesso altro se non la meschinit al governo. %uale spettacoloE Una societ( divisa allUinfinito nelle razze pi+ svariate* le /uali si contrastano con piccole antipatie* cattiva coscienza e ,rutale mediocrit(* e che appunto per la reciproca posizione am,igua e sospetta chiedono di essere trattate tutte senza distinzione* se pur con differenti formalit(* dai loro signori come esistenze consentite. 1 lo stesso fatto di essere dominate* governate* possedute* esse devono riconoscerlo e professarlo come una concessione dal cielo= BallUaltra parte stanno /uegli stessi signori* la cui grandezza sta in rapporto inverso al loro numeroE !a critica che si cimenta con /uesto contenuto - la critica che sta in mezzo alla mischia, e nella mischia non si tratta di sapere se lUavversario - no,ile* di pari condizione* se - un avversario interessante, si tratta di colpirlo. 0i tratta di non concedere ai tedeschi un solo attimo di illusione su di s4 e di rassegnazione. Disogna rendere ancor pi+ oppressiva lUoppressione reale con lUaggiungervi la consapevolezza dellUoppressione* ancor pi+ vergognosa la vergogna* dandole pu,,licit(. 0i deve raffigurare ciascuna sfera della societ( tedesca come la partie honteuse della societ( tedesca* ,isogna far ,allare /uesti rapporti mummificati cantando loro la loro propria musicaE Disogna insegnare al popolo a spaventarsi di se stesso* per fargli coraggio. N8O !Uarme della critica non pu5 certamente sostituire la critica delle armi* la forza materiale devUessere a,,attuta dalla forza materiale* ma anche la teoria diviene una forza materiale non appena si impadronisce delle masse. !a teoria - capace di impadronirsi delle masse non appena dimostra ad hominem* ed essa dimostra ad hominem* non appena diviene radicale* 1ssere radicale vuol dire cogliere le cose alla radice. &a la radice* per lUuomo* - lUuomo stesso N8O !e rivoluzioni* infatti* hanno ,isogno di un elemento passivo* di un fondamento materiale. 0empre la teoria viene realizzata in un popolo soltanto nella misura in cui essa ne realizza i ,isogni. 3llUenorme divario tra le domande del pensiero tedesco e le risposte della realt( tedesca* corrisponder( il medesimo dissidio della societ( civile con lo 0tato e con se stessa: ; ,isogni teorici diverranno immediatamente ,isogni pratici: <on ,asta che il pensiero tenda a realizzarsi* la realt( deve tendere se stessa verso il pensiero. N8O 0u che cosa si fonda una rivoluzione parziale* una rivoluzione soltanto politica: 0ul fatto che una parte della societ civile si emancipa e perviene al dominio generale, sul fatto che una determinata classe intraprende la emancipazione generale della societ( partendo dalla propria situazione particolare. %uesta classe li,era lUintera societ(* ma soltanto a condizione che lUintera societ( si trovi nella situazione di /uesta classe* dun/ue* ad esempio* possieda denaro e cultura, ovvero possa a suo piacere ac/uistarli. <essuna classe della societ( civile pu5 sostenere /uesta parte* senza provocare un momento di entusiasmo in s4 e nella massa* un momento nel /uale essa fraternizza e confluisce nella societ( in generale* si scam,ia con
11

spaziometi.org clashcityworkers.org

2013

essa e viene intesa e riconosciuta come sua rappresentante universale, un momento nel /uale le sue esigenze e i suoi diritti sono diritti ed esigenze della societ( stessa* nel /uale essa - realmente la testa e il cuore della societ(. 0oltanto nel nome dei diritti universali della societ(* una classe particolare pu5 rivendicare a se stessa il dominio universale. Per espugnare /uesta posizione emancipatrice e /uindi per sfruttare politicamente tutte le sfere della societ( nellUinteresse della propria sfera* non sono sufficienti soltanto energia rivoluzionaria e autocoscienza spirituale. 3ffinch4 la rivoluzione di un popolo e la emancipazione d> una classe particolare della societ( civile coincidano* affinch4 uno stato sociale valga come lo stato dellUintera societ(* ,isogna al contrario che tutti i difetti della societ( siano concentrati in unUaltra classe* ,isogna che un determinato stato sia lo stato dello scandalo universale* impersoni le ,arriere universali* ,isogna che una particolare sfera sociale e/uivalga alla mani!esta criminalit dellUintera societ(* cosicch4 la li,erazione da /uesta sfera appaia come la universale autoli,erazione. 3ffinch4 uno stato divenga lo stato della li,erazione par excellence, ,isogna al contrario che un altro stato diventi manifestamente lo stato dellUassoggettamento. !Uimportanza negativa universale della no,ilt( francese e del clero francese condizion5 lUimportanza positiva universale della classe immediatamente confinante e contrapposta* della borghesia. BovU- dun/ue la possi,ilit( positiva della emancipazione tedesca: ?isposta: nella formazione di una classe con catene radicali, di una classe della societ( civile la /uale non sia una classe della societ( civile* di uno stato che sia la dissoluzione di tutti gli stati* di una sfera che per i suoi dolori universali possieda un carattere universale e non rivendichi alcun diritto particolare, poich4 contro di essa viene esercitato non una ingiustizia particolare ,ensA lUingiustizia senz1altro, la /uale pu5 fare appello non pi+ ad un titolo storico ma al titolo umano, che non si trova in contrasto unilaterale verso le conseguenze* ma in contrasto universale contro tutte le premesse del sistema politico tedesco* di una sfera* infine* che non pu5 emancipare se stessa senza emanciparsi da tutte le rimanenti sfere della societ( e con ci5 stesso emancipare tutte le rimanenti sfere della societ(* la /uale* in una parola* - la perdita completa dellUuomo* e pu5 dun/ue guadagnare nuovamente se stessa soltanto attraverso il completo riac(uisto dell1uomo. %uesta dissoluzione della societ( in /uanto stato particolare - il proletariato. ;l proletariato comincia per la Germania a diventar tale soltanto con lUirrompente movimento industriale, poich4 non la povert( sorta naturalmente ,ensA la povert( prodotta arti!icialmente, non la massa di uomini meccanicamente oppressa dal peso della societ( ma la massa di uomini che proviene dalla sua acuta dissoluzione, anzi dalla dissoluzione del ceto medio* costituisce il proletariato* se,,ene gradualmente entrino nelle sue file* comU- naturale* anche la povert( naturale e la cristiano7 germanica schiavit+ della gle,a. 0e il proletariato annunzia la dissoluzione dell1ordinamento tradizionale del mondo, esso esprime soltanto il segreto della sua propria esistenza, poich4 esso ) la dissoluzione e!!ettiva di /uesto ordinamento del mondo. 0e il proletariato richiede la negazione della propriet privata, esso eleva a principio della societ solo ci5 che la societ( ha elevato a suo principio* ci5 che in esso - gi( impersonato senza suo apporto* in /uanto risultato negativo della societ(. ;l proletariato /uindi rispetto al mondo in divenire si trova nello stesso diritto in cui il re tedesco si trova rispetto al mondo gi( divenuto* /uando egli chiama suo popolo il popolo* cosA come chiama suo cavallo il cavallo. ;l re dichiarando il popolo sua propriet( privata* esprime soltanto il fatto che il proprietario privato - re. "ome la filosofia trova nel proletariato le sue armi materiali, cosA il proletariato trova nella filosofia le sue armi spirituali, e una volta che il lampo del pensiero sia penetrato profondamente in /uesto ingenuo terreno popolare* si compir( lUemancipazione dei tedeschi a uominiT. ;nfine* ecco un ,rano da un testo meno noto* le Glosse marginali di critica all articolo !Il re di Prussia e la riforma sociale"* testo scritto da &ar' in risposta ad un articolo di Muge apparso sul LWorw\rtsL* ,isettimanale tedesco che uscA a Parigi da gennaio a dicem,re del 10''* e che fu pu,,licato sullo stesso giornale nei numeri del ? e del 12 agosto. %ui ritorna ancora una volta il rapporto fra 0tato ed emancipazione. ;l tema - di strettissima attualit( perch4 ancora oggi c.- chi* in ,uona o in cattiva fede* crede che l.ingiustizia sia un semplice pro,lema di cattiva amministrazione# della cosa pu,,lica: HPu5 lo /tato comportarsi diversamente:

12

spaziometi.org clashcityworkers.org

2013

!o /tato non trover( mai nello L/tato e nellUordinamento della societ2 il fondamento dei mali sociali, come il LprussianoL pretende dal suo re. !( dove sono partiti politici* ciascuno trova il fondamento di ciascun male nel fatto che al timone dello /tato si trova non gi( esso ma il suo partito avversario. Perfino i politici radicali e rivoluzionari cercano il fondamento del male non gi( nellUessenza dello 0tato ma in una determinata !orma di /tato, al cui posto essi vogliono mettere unUaltra forma di 0tato. !o /tato e lUordinamento della societ, dal punto di vista politico, non sono due cose differenti. !o 0tato lUordinamento della societ(. ;n /uanto lo 0tato ammette lUesistenza di inconvenienti sociali, li ricerca o in leggi di natura, cui nessuna forza umana pu5 comandare* o nella vita privata* che - indipendente da esso* o nella ine!!icienza dell1amministrazione che da esso dipende. N8O ;nfine* tutti gli 0tati ricercano la causa in de!icienze accidentali intenzionali dellUamministrazione, e perci5 in misure amministrative i rimedi dei loro mali. Perch4: 3ppunto perch4 lUamministrazione lUattivit( organizzatrice dello 0tato. !o 0tato non pu5 eliminare la contraddizione tra lo scopo determinato e la ,uona volont( dellUamministrazione da un lato e i suoi mezzi come pure le sue possi,ilit( dallUaltro* senza eliminare se stesso* poich4 esso poggia su tale contraddizione. 1sso poggia sulla contraddizione tra vita privata e pubblica, sulla contraddizione tra gli interessi generali e gli interessi particolari. !Uamministrazione deve perci5 limitarsi ad una attivit( !ormale e negativa, poich4 proprio l( dove ha inizio la vita civile e il suo lavoro* l( termina il suo potere. 3nzi* di fronte alle conseguenze che scaturiscono dalla natura asociale di /uesta vita civile* di /uesta propriet( privata* di /uesto commercio* di /uesta industria* di /uesta reciproca rapina delle differenti sfere civili* di fronte a /ueste conseguenze* lUimpotenza - la legge di natura dellUamministrazione. ;nfatti* /uesta lacerazione* /uesta infamia* /uesta schiavit@ della societ civile - il fondamento naturale su cui poggia lo stato moderno, cosA come la societ civile della schiavit@ era il fondamento su cui poggiava lo 0tato antico. !Uesistenza dello 0tato e lUesistenza della schiavit+ sono insepara,ili. !o 0tato antico e la schiavit+ antica 7 schiette antitesi classiche 7 non erano saldati lUuno allUaltra pi+ intimamente che non siano lo 0tato moderno ed il moderno mondo di trafficanti* ipocrite antitesi cristiane. 0e lo 0tato moderno volesse eliminare lUimpotenza della sua amministrazione* sare,,e costretto a eliminare lUodierna vita privata. 0e esso volesse eliminare la vita privata* dovre,,e eliminare se stesso* poich4 esso esiste soltanto nellUantitesi con /uella. &a nessun essere vivente crede che i difetti della sua esistenza a,,iano le loro radici nel principio della sua vita* nellUessenza della sua vita* ,ensA in circostanze al di !uori della sua vita. ;l suicidio - contro natura. Perci5 lo 0tato non pu5 credere allUimpotenza interiore della sua amministrazione* cio- di se stesso. 1sso pu5 scorgere soltanto difetti formali* casuali* della medesima e tentare di porvi riparo. 0e tali modificazioni sono infruttuose allora lUinfermit( sociale - una imperfezione naturale* indipendente dallUuomo* una legge di 3io, ovvero la volont( dei privati - troppo corrotta per corrispondere ai ,uoni scopi dellUamministrazione. 1 /uali sono /uesti pervertiti privati: 1ssi mormorano contro il governo ogni /ualvolta esso limita la li,ert(* e pretendono dal governo che impedisca le conseguenze necessarie di tale li,ert(T.

1$

spaziometi.org clashcityworkers.org

2013

II( IN 7NT57$ )/ )/SS! 7"!5/I/, )/SS! 9NI.!5S/)!


I Manoscritti: critica delleconomia politica borghese, prima analisi delle condizioni operaie, presa di distanza di Marx e di ngels dalla !iloso!ia come ideologia e dalle !orme di socialismo utopistico. "ormulazione dei principi del materialismo storico

;l 10'' - un anno denso: il venticin/uenne &ar' avvia proprio in /uesto periodo lo studio dell.economia politica* fondando cosA il suo materialismo di ascendenza filosofica in un metodo di analisi e in una teoria complessiva della societ(. Bi /uesto lavoro sono traccia i #anoscritti economico$filosofici* redatti a Parigi* ma che non furono mai pu,,licati da &ar'* e saranno conosciuti dal pu,,lico solo nel 1S$2 grazie al lavoro di alcuni ricercatori sovietici. ;n /uesti manoscritti compaiono alcuni dei principali temi che saranno ela,orati da &ar' successivamente: l.alienazione dell.operaio* la critica del socialismo reazionario# Pche vorre,,e tornare indietro# alla comunit( medievaleR o di /uello piccolo7,orghese alla Proudhon Pche si ,asa su una semplice redistri,uzione della ricchezzaR etc. ;l tema della classe non - esplicitamente affrontato* ma la categoria continuamente utilizzata da &ar'* che non nasconde di averla presa in prestito# dagli economisti ,orghesi. !.operazione di &ar' - per5 /uella di portare fino in fondo le teorie degli economisti* e dimostrare cosA l.inconcilia,ilit( fra le classi* fra gli interessi dei lavoratori e /uelli del capitalista. %uesto - evidente sin dal Primo manoscritto. Wediamo cosa dice &ar': A$./alario N8O Prendiamo le tre principali situazioni in cui la societ( pu5 trovarsi* e consideriamo /uali sono in ciascuna di esse le condizioni dellUoperaio: 1R 0e la ricchezza della societ( - in declino* lUoperaio - /uegli che ne soffre maggiormente. ;nfatti* per /uanto la classe degli operai non possa* in una situazione sociale di ,enessere* guadagnare tanto /uanto /uella dei proprietari* Hnessuno soffre cosA crudelmente del suo declino /uanto la classe degli operaiT. N;;;O 2R Prendiamo ora una societ(* in cui la ricchezza sia in progresso. %uesta situazione - lUunica favorevole allUoperaio. %ui si verifica la concorrenza tra i capitalisti. !a domanda di operai supera lUofferta. &a: in primo luogo: lUaumento del salario reca con s4 un eccesso di lavoro per gli operai. %uanto pi+ vogliono guadagnare tanto pi+ de,,ono sacrificare il loro tempo e privandosi completamente di ogni li,ert( compiere un lavoro da schiavi al servizio della avidit( altrui. ;noltre: la durata della loro vita viene in /uesto modo accorciata. %uesto accorciamento della durata della loro vita - una circostanza favorevole per la classe degli operai nel suo complesso* perch4 a causa di ci5 si rende necessaria una sempre nuova domanda. %uesta classe deve sacrificare sempre una parte di se stessa* per non andare tutta in rovina. ;noltre: /uando una societ( si trova in fase di arricchimento crescente: %uando aumentano i capitali e i redditi di un paese. &a ci5 - possi,ile soltanto aR per il fatto che si accumula insieme molto lavoro* essendo che il capitale - lavoro accumulato9 e /uindi per il fatto che allUoperaio viene sempre pi+ strappata di mano una parte dei suoi prodotti e sempre pi+ il suo proprio lavoro gli sta di fronte come una propriet( altrui e i mezzi della sua esistenza e della sua attivit( si concentrano sempre pi+ nelle mani del capitalista9 ,R !Uaccumulazione del capitale aumenta la divisione del lavoro* la divisione del lavoro aumenta il numero degli operai9 e reciprocamente* il numero degli operai aumenta la divisione del lavoro* come la divisione del lavoro aumenta lUaccumulazione dei capitali. "on /uesta divisione del lavoro da un lato e con lUaccumulazione dei capitali dallUaltro* lUoperaio dipende in modo sempre pi+ netto dal lavoro* e da un lavoro determinato* molto unilaterale e meccanico. 1 /uindi* come egli viene a,,assato spiritualmente e fisicamente al livello della macchina e trasformato da uomo in una attivit( astratta e in un ventre* cosA si trova in condizione di sempre maggior dipendenza da tutte le oscillazioni del prezzo del mercato* dellUimpiego dei capitali e del capriccio dei ricchi. Parimenti* con lUingrossarsi della classe degli uomini solo da lavoro N;WO* si accresce la concorrenza degli operai* e /uindi il loro prezzo diminuisce. %uesta situazione dellUoperaio tocca il suo punto culminante nellUindustria. cR ;n una societ( che si trova in fase di ,enessere crescente* soltanto i pi+ ricchi tra i ricchi possono ancora vivere con gli interessi del loro denaro. Gli altri devono col loro capitale intraprendere un /ualche affare
1=

spaziometi.org clashcityworkers.org

2013

oppure immetterlo nel commercio. ;l che fa aumentare la concorrenza tra i capitali. !a concentrazione dei capitali diventa pi+ grande* i grandi capitalisti mandano in rovina i piccoli* e una parte degli e' capitalisti va a finire nella classe degli operai* la /uale a causa di /uesto afflusso torna a su,ire in parte una depressione del salario e viene a trovarsi in una dipendenza ancor maggiore nei confronti di /uei pochi grandi capitalisti9 essendo diminuito il numero dei capitalisti* la loro concorrenza in relazione agli operai non sussiste /uasi pi+* ed essendo aumentato il numero degli operai* la concorrenza tra /uesti - diventata tanto pi+ grande* innaturale e violenta. Una parte del ceto operaio va a finire perci5 nella categoria dei mendicanti o degli affamati* allo stesso modo che una parte dei capitalisti medi va a finire nel ceto operaio. ;n conclusione* anche nella situazione sociale pi+ favorevole allUoperaio* la conseguenza necessaria per lUoperaio - eccesso di lavoro* morte prematura* degradazione a macchina* schiavit+ nei confronti del capitale* che si accumula pericolosamente dinanzi a lui* nuova concorrenza* morte per fame o accattonaggio per una parte degli operaiT. AB. Pro!itto del capitale. N8O ;l dominio del capitale sul lavoro e i moventi del capitalista. !Uunico movente che determina il detentore di un capitale ad impiegarlo piuttosto nellUagricoltura o nellUindustria o in un determinato ramo del commercio allUingrosso o al minuto* - il punto di vista del proprio profitto. <on gli passa mai per la mente di calcolare /uale /uantit( di lavoro produttivo potr( essere posto in opera da ciascuno di /uesti diversi tipi dUimpiego NWO e /uale aumento di valore potr( su,ire la produzione annuale della terra e il lavoro del suo paese P0mith* t. ;;* pp. =22* =21R. Per il capitalista lUimpiego pi+ utile del capitale - /uello che in condizioni di uguale sicurezza gli rende il profitto maggiore. %uesto impiego non sempre il pi+ utile per la societ(9 il pi+ utile - /uello che viene destinato a ricavare un utile dalle forze produttive della natura P0ay* t. ;;* p. 1$1R. !e pi+ importanti operazioni del lavoro sono regolate e guidate secondo le direttive e le speculazioni di coloro che impiegano i capitali* e lo scopo che costoro si propongono in tutte /ueste direttive e operazioni* - il profitto. Perci5: il tasso del profitto non cresce* al pari della rendita fondiaria e del salario* col ,enessere della societ(* n4 cala come /uelli col suo declino. 3l contrario* /uesto tasso - naturalmente ,asso nei paesi ricchi e alto nei paesi poveri* e non - mai tanto alto come nei paesi che precipitano con la massima rapidit( verso la loro rovina. !Uinteresse di /uesta classe non ha /uindi nei confronti dellUinteresse generale della societ( lo stesso rapporto che ha lUinteresse delle altre due classi. !Uinteresse particolare di coloro che esercitano un particolar ramo di industria o di commercio - sotto un certo aspetto sempre diverso da /uello del pu,,lico e spesse volte - ad esso ostilmente contrapposto. !Uinteresse del mercante - sempre /uello di allargare il mercato e di restringere la concorrenza dei venditori... ) /uesta una classe di persone il cui interesse non coincider( mai esattamente con /uello della societ(* perch4 hanno in generale un interesse a ingannare il pu,,lico e a im,rogliarlo P0mith* t. ;;* pp. 1Q$7QGR. N8O <ei singoli rami dellUindustria avviene di tanto in tanto una superproduzione9 si verificano fre/uenti ,ancarotte* attraverso cui si producono entro la classe dei capitalisti e dei padroni oscillazioni e fluttuazioni incerte nel possesso dei ,eni* il che getta una parte degli individui economicamente rovinati nel proletariato9 spesso e allUimprovviso diventa necessaria unUinterruzione o una diminuzione del lavoro* i cui danni sono sempre sentiti amaramente dalla classe dei salariati# P0chulz* Il movimento della produzione* p. Q$RT. H&. Il lavoro estraniato. N8O <oi siamo partiti dai presupposti dellUeconomia politica. 3,,iamo accettato la sua lingua e le sue leggi. 3,,iamo preso in considerazione la propriet( privata* la separazione tra lavoro* capitale e terra* ed anche tra salario* profitto del capitale e rendita fondiaria* come pure la divisione del lavoro* la concorrenza* il concetto del valore di scam,io* ecc. Partendo dalla stessa economia politica* e valendoci delle sue stesse parole* a,,iamo mostrato che lUoperaio decade a merce* alla pi+ misera delle merci* che la miseria dellUoperaio sta in rapporto inverso con la potenza e la /uantit( della sua produzione* che il risultato necessario della concorrenza - lUaccumulazione del capitale in poche mani* e /uindi la pi+ terri,ile ricostituzione del monopolio* che infine scompare la differenza tra capitalista e proprietario fondiario* cosi come scompare la differenza tra contadino e operaio di fa,,rica* e tutta intera la societ( deve scindersi nelle due classi dei proprietari e degli operai senza propriet(.
1G

spaziometi.org clashcityworkers.org

2013

!Ueconomia politica parte dal fatto della propriet( privata. &a non ce la spiega. "oglie il processo materiale della propriet( privata /uale si rivela nella realt(* ma lo coglie in formule generali* astratte* che hanno per essa il valore di leggi. 1ssa non comprende /ueste leggi* cio- non riflette in /ual modo esse derivino dallUessenza della propriet( privata. !Ueconomia politica non ci d( nessuna spiegazione sul fondamento della divisione di capitale e lavoro* di capitale e terra. %uando* per esempio* determina il rapporto del salario col profitto del capitale* lUinteresse del capitalista vale per essa come la ragione suprema9 cio- essa presuppone ci5 che deve spiegare. Parimenti interviene dappertutto la concorrenza. &a /uesta viene spiegata in ,ase a circostanze esterne. !Ueconomia politica non cUinsegna nulla sul fatto che /ueste circostanze esterne* apparentemente accidentali* sono nullUaltro che lUespressione di uno svolgimento necessario. 3,,iamo visto come lo stesso scam,io le appaia come un fatto accidentale. Gli unici ingranaggi che lUeconomia politica mette in moto sono lUavidit( di denaro e la guerra tra coloro che ne sono affetti* la concorrenza. Proprio perch4 lUeconomia politica non comprende la connessione del movimento storico* si - potuto di nuovo contrapporre* ad esempio* la dottrina della concorrenza a /uella del monopolio* la dottrina della li,ert( di lavoro a /uella della corporazione* la dottrina della divisione del possesso fondiario a /uella della grande propriet( fondiaria9 e infatti concorrenza* li,ert( di lavoro* divisione del possesso fondiario sono state svolte e comprese soltanto come conseguenze casuali* volontarie* violente del monopolio* della corporazione e della propriet( feudale* e non come conseguenze necessarie* inevita,ili* naturali. %uindi* ora noi do,,iamo comprendere la connessione essenziale che corre tra la propriet( privata* lUavidit( di denaro* la separazione tra lavoro* capitale e propriet( fondiaria* tra scam,io e concorrenza* tra valorizzazione e svalorizzazione dellUuomo* tra monopolio e concorrenza* ecc.* la connessione di tutto /uesto processo di estraniazione col sistema monetario. <on trasferiamoci* come fa lUeconomista /uando vuol dare una spiegazione* in uno stato originario fantastico. Un tale stato originario non spiega nulla. <on fa che rinviare il pro,lema in una lontananza grigia e ne,ulosa. Presuppone in forma di fatto* di accadimento* ci5 che deve dedurre* cio- il rapporto necessario tra due fatti* per esempio tra la divisione del lavoro e lo scam,io. 3llo stesso modo la teologia spiega lUorigine del male col peccato originale* cio- presuppone come un fatto* in forma storica* ci5 che deve spiegare. <oi partiamo da un fatto dellUeconomia politica* da un fatto presente. !Uoperaio diventa tanto pi+ povero /uanto maggiore - la ricchezza che produce* /uanto pi+ la sua produzione cresce di potenza e di estensione. !Uoperaio diventa una merce tanto pi+ vile /uanto pi+ grande - la /uantit( di merce che produce. !a svalorizzazione del mondo umano cresce in rapporto diretto con la valorizzazione del mondo delle cose. ;l lavoro non produce soltanto merci9 produce se stesso e lUoperaio come una merce* e proprio nella stessa proporzione in cui produce in generale le merci. %uesto fatto non esprime altro che /uesto: lUoggetto che il lavoro produce* il prodotto del lavoro* si contrappone ad esso come un essere estraneo* come una potenza indipendente da colui che lo produce. ;l prodotto del lavoro - il lavoro che si - fissato in un oggetto* - diventato una cosa* - lUoggettivazione del lavoro. !a realizzazione del lavoro - la sua oggettivazione. %uesta realizzazione del lavoro appare nello stadio dellUeconomia privata come un annullamento dellUoperaio* lUoggettivazione appare come perdita e asservimento dellUoggetto* lUappropriazione come estraniazione* come alienazione. !a realizzazione del lavoro si presenta come annullamento in tal maniera che lUoperaio viene annullato sino a morire di fame. !Uoggettivazione si presenta come perdita dellUoggetto in siffatta guisa che lUoperaio deru,ato degli oggetti pi+ necessari non solo per la vita* ma anche per il lavoro. Gi(* il lavoro stesso diventa un oggetto* di cui egli riesce a impadronirsi soltanto col pi+ grande sforzo e con le pi+ irregolari interruzioni. !Uappropriazione dellUoggetto si presenta come estraniazione in tale modo che /uanti pi+ oggetti lUoperaio produce* tanto meno egli ne pu5 possedere e tanto pi+ va a finire sotto la signoria del suo prodotto* del capitale. Iutte /ueste conseguenze sono implicite nella determinazione che lUoperaio si viene a trovare rispetto riprodotto del suo lavoro come rispetto ad un oggetto estraneo. ;nfatti* partendo da /uesto presupposto chiaro che: /uanto pi+ lUoperaio si consuma nel lavoro* tanto pi+ potente diventa il mondo estraneo* oggettivo* che egli si crea dinanzi* tanto pi+ povero diventa egli stesso* e tanto meno il suo mondo interno gli appartiene. !o stesso accade nella religione. %uante pi+ cose lUuomo trasferisce in Bio* tanto meno egli ne ritiene in se stesso. !Uoperaio ripone la sua vita nellUoggetto9 ma dUora in poi la sua vita non appartiene pi+ a lui* ma allUoggetto. %uanto pi+ grande - dun/ue /uesta attivit(* tanto pi+ lUoperaio - privo di oggetto. %uello che - il prodotto del suo lavoro* non - egli stesso. %uanto pi+ grande - dun/ue /uesto prodotto* tanto pi+ piccolo 1Q

spaziometi.org clashcityworkers.org

2013

egli stesso. !Ualienazione dellUoperaio nel suo prodotto significa non solo che il suo lavoro diventa un oggetto* /ualcosa che esiste allU esterno* ma che esso esiste fuori di lui* indipendente da lui* a lui estraneo* e diventa di fronte a lui una potenza per se stante9 significa che la vita che egli ha dato allUoggetto* gli si contrappone ostile ed estraneaT. !a conseguenza diretta di tutto /uesto ragionamento - che l.alienazione non si pu5 sopprimere nel pensiero* la riappropriazione dell.operaio Pinteso come uomo universaleR della propria vita* deve essere un movimento pratico. 1d - /uesto il motivo per cui nel settem,re 10'' &ar' scrive insieme ad 1ngels ,a /acra "amiglia* un testo di critica della corrente dei giovani hegeliani* e /ualche mese dopo Le tesi su %euerbac&* in cui si distacca anche dall.umanesimo e dal materialismo naturalistico# di /uesto filosofo. Wediamo alcune di /ueste tesi: H;;. !a /uestione se al pensiero umano appartenga una verit( oggettiva non - una /uestione teorica* ma pratica. 1U nellUattivit( pratica che lUuomo deve dimostrare la verit(* cio- la realt( e il potere* il carattere terreno del suo pensiero. !a disputa sulla realt( o non7realt( di un pensiero che si isoli dalla pratica - una /uestione puramente scolastica. ;;;. !a dottrina materialistica che gli uomini sono prodotti dellUam,iente e dellUeducazione* e che pertanto uomini mutati sono prodotti di un altro am,iente e di una mutata educazione* dimentica che sono proprio gli uomini che modificano lUam,iente e che lUeducatore stesso deve essere educato. 1ssa perci5 giunge necessariamente a scindere la societ( in due parti* una delle /uali sta al di sopra della societ( Pper esempio in Mo,erto >wenR. !a coincidenza nel variare dellUam,iente e dellUattivit( umana pu5 solo essere concepita e compresa razionalmente come pratica rivoluzionaria. W;;;. !a vita sociale - essenzialmente pratica. Iutti i misteri che sviano la teoria verso il misticismo trovano la loro soluzione razionale nella attivit( pratica umana e nella comprensione di /uesta attivit( pratica. ]. ;l punto di vista del vecchio materialismo - la societ( L,orgheseL9 il punto di vista del nuovo materialismo la societ( umana* o lUumanit( socializzata. ];. ; filosofi hanno solo interpretato il mondo in modi diversi9 si tratta per5 di mutarlo.> ;nfine* &ar' ed 1ngels lanciano un attacco alla filosofia tedesca contemporanea* che poi voleva dire date le vette# raggiunte dalla speculazione di @egel e compagnia mettere in discussione la filosofia tout court* che viene letta come ideologia#* a meno che non si trasformi in altro* in un pensiero della prassi e della trasformazione reale del mondo. &a per motivare /uesta critica* &ar' ed 1ngels sono costretti a formulare e presentare tutto il loro materialismo e a spiegare alcuni cardini della loro teoria: la divisione del lavoro* la propriet( privata* la rottura della comunit( tradizionale e la comunit( illusoria creata della ,orghesia* il comunismo come radicale innovazione nella storia dell.umanit(* ma anche come realizzazione del suo senso proprio. Iutti /uesti temi raggiungono una formulazione cristallina nell.Ideologia tedesca* testo che per5 non fu mai pu,,licato dai due autori Panch.esso lo sar( solo nel 1S$2* e /uesto fatto ha avuto pesanti conseguenze nell.interpretazione del mar'ismoR. HIIC capitolo. ,ideologia in generale e in particolare l1ideologia tedesca. N8O !a divisione del lavoro* che implica tutte /ueste contraddizioni e che a sua volta - fondata sulla divisione naturale del lavoro nella famiglia e sulla separazione della societ( in singole famiglie opposte l.una all.altra* implica in pari tempo anche la ripartizione* e precisamente la ripartizione ineguale* sia per /uantit( che per /ualit(* del lavoro e dei suoi prodotti* e /uindi la propriet(* che ha gi( il suo germe* la sua prima forma* nella famiglia* dove la donna e i figli sono gli schiavi dell.uomo. !a schiavit+ nella famiglia* che certamente - ancora molto rudimentale e allo stato latente* - la prima propriet(* che del resto in /uesta fase corrisponde gi( perfettamente alla definizione degli economisti moderni* secondo cui essa consiste nel disporre di forza7lavoro altrui. Bel resto divisione del lavoro e propriet( privata sono espressioni identiche: con la prima si esprime in riferimento all.attivit( esattamente ci5 che con l.altra si esprime in riferimento al prodotto dell.attivit(. ;noltre con la divisione del lavoro - data altresA la contraddizione fra l.interesse del singolo individuo o della singola famiglia e l.interesse collettivo di tutti gli individui che hanno rapporti reciproci9 e /uesto interesse collettivo non esiste puramente nell.immaginazione* come Huniversale T* ma esiste innanzi tutto nella realt( come dipendenza reciproca degli individui fra i /uali il lavoro - diviso. 1 infine la divisione del lavoro offre
1?

spaziometi.org clashcityworkers.org

2013

anche il primo esempio del fatto che gli uomini si trovano nella societ( naturale* fintanto che esiste* /uindi* la scissione fra interesse particolare e interesse comune* fin tanto che lUattivit(* /uindi* - divisa non volontariamente ma naturalmente* lUazione propria dellUuomo diventa una potenza a lui estranea* che lo sovrasta* che lo soggioga invece di essere da lui dominata. "io- appena il lavoro comincia ad essere diviso ciascuno ha una sfera di attivit( determinata ed esclusiva che gli viene imposta e dalla /uale non pu5 sfuggire: - cacciatore* pescatore* o pastore* o critico critico* e tale deve restare se non vuol perdere i mezzi per vivere9 laddove nella societ( comunista* in cui ciascuno non ha una sfera di attivit( esclusiva ma pu5 perfezionarsi in /ualsiasi ramo a piacere * la societ( regola la produzione generale e appunto in tal modo mi rende possi,ile di fare oggi /uesta cosa* domani /uellUaltra* la mattina andare a caccia* il pomeriggio pescare* la sera allevare il ,estiame* dopo pranzo criticare* cosi come mi vien voglia9 senza diventare n4 cacciatore* n4 pescatore* n4 pastore* n4 critico. %uesto fissarsi dellUattivit( sociale* /uesto consolidamento del nostro proprio prodotto in un potere o,iettivo che ci sovrasta* che cresce fino a sfuggire al nostro controllo* che contraddice le nostre aspettative* che annienta i nostri calcoli* - stato fino ad oggi uno dei momenti principali dello sviluppo storico* e appunto da /uesto antagonismo fra interesse particolare e interesse collettivo l.interesse collettivo prende una configurazione autonoma come /tato* separato dai reali interessi singoli e generali* e in pari tempo come comunit( illusoria* ma sempre sulla ,ase reale di legami esistenti in ogni conglomerato familiare e tri,ale* come la carne e il sangue* la lingua* la divisione del lavoro accentuata e altri interessi* e soprattutto ^ come vedremo pi+ in particolarmente in seguito ^ sulla ,ase delle classi gi( determinate dalla divisione del lavoro* che si differenziano in ogni raggruppamento umano di /uesto genere e delle /uali una domina tutte le altre. <e consegue che tutte le lotte nell.am,ito dello 0tato* la lotta fra democrazia* aristocrazia e monarchia* la lotta per il diritto di voto* ecc. ecc.* altro non sono che le forme illusorie nelle /uali vengono condotte le lotte reali delle diverse classi N8O* e inoltre che ogni classe la /uale aspiri al dominio* anche /uando* come nel caso del proletariato* il suo dominio implica il superamento di tutta la vecchia forma della societ( e del dominio in genere* deve dapprima con/uistarsi il potere politico per rappresentare a sua volta il suo interesse come l.universale* essendovi costretta in un primo momento. 3ppunto perch4 gli individui cercano soltanto il loro particolare interesse* che per loro non coincide col loro interesse collettivo* /uesto viene imposto come un interesse generale#* anch.esso a sua volta particolare e specifico* ad essi estraneo# e da essi indipendente#* o gli stessi individui devono muoversi in /uesto dissidio* come nella democrazia. Giacch4 d.altra parte anche la lotta pratica di /uesti interessi particolari che sempre si oppongono realmente agli interessi collettivi e illusoriamente collettivi rende necessario l.intervento pratico e l.im,rigliamento da parte dell.interesse HgeneraleT illusorio sotto forma di 0tato. ;l potere sociale* cio- la forza produttiva moltiplicata che ha origine attraverso la cooperazione dei diversi individui* determinata nella divisione del lavoro* appare a /uesti individui* poich4 la cooperazione stessa non volontaria ma naturale* non come il loro proprio potere unificato* ma come una potenza estranea* posta al di fuori di essi* della /uale essi non sanno donde viene e dove va* che /uindi non possono pi+ dominare e che al contrario segue una sua propria successione di fasi e di gradi di sviluppo la /uale - indipendente dal volere e dall.agire degli uomini e anzi dirige /uesto volere e agire. %uesta HestraniazioneT9 per usare un termine comprensi,ile ai filosofi* naturalmente pu5 essere superata soltanto sotto due condizioni pratiche. 3ffinch4 essa diventi un potere Hinsosteni,ileT* cio- un potere contro il /uale si agisce per via rivoluzionaria* occorre che essa a,,ia reso la massa dell.umanit( affatto Hpriva di propriet(T e l.a,,ia posta altresA in contraddizione con un mondo esistente della ricchezza e della cultura* due condizioni che presuppongono un grande incremento della forza produttiva* un alto grado del suo sviluppo9 e d.altra parte (uesto sviluppo delle !orze produttive Pin cui - gi( implicita l.esistenza empirica degli uomini sul piano della storia universale* invece che sui piano localeR ) un presupposto pratico assolutamente necessario anche perch' senza di esso si generalizzerebbe soltanto la miseria e (uindi col bisogno ricomincerebbe anche il con!litto per il necessario e ritornerebbe per !orza tutta la vecchia merda, e poi perch4 solo con /uesto sviluppo universale delle forze produttive possono aversi relazioni universali fra gli uomini* ci5 che da una parte produce il fenomeno della massa Hpriva di propriet(T contemporaneamente in tutti i popoli Pconcorrenza generaleR* fa dipendere ciascuno di essi dalle rivoluzioni degli altri* e infine sostituisce agli individui locali individui inseriti nella storia universale* individui empiricamente universali. 0enza di che: 1R il comunismo potre,,e esistere solo come fenomeno locale*
1C

spaziometi.org clashcityworkers.org

2013

2R le stesse potenze dello scam,io non si sare,,ero potute sviluppare come potenze universali* e /uindi insosteni,ili* e sare,,ero rimaste H circostanze T relegate nella superstizione domestica* $R ogni allargamento delle relazioni sopprimere,,e il comunismo locale. Il comunismo ) possibile empiricamente solo come azione dei popoli dominanti tutti in Auna voltaD e simultaneamente* ci5 che presuppone lo sviluppo universale della forza produttiva e le relazioni mondiali che il comunismo implica. 3ltrimenti* per esempio* come avre,,e potuto la propriet( avere una storia /ualsiasi* assumere forme diverse* e la propriet( fondiaria* a seconda dei diversi presupposti esistenti* spingere in Vrancia dalla suddivisione parcellare alla concentrazione in poche mani* e in ;nghilterra dalla concentrazione in poche mani alla suddivisione parcellare* come oggi accade realmente: >vvero come avviene che il commercio* il /uale pur non - altro che lo scam,io dei prodotti di individui e paesi diversi* attraverso il rapporto di domanda e di offerta domina il mondo intero ^ un rapporto che* come dice un economista inglese* simile all.antico fato sovrasta la terra e con mano invisi,ile ripartisce fortuna e disgrazia fra gli uomini* edifica e distrugge regni* fa sorgere e scomparire popoli ^ mentre con l.a,olizione della ,ase* la propriet( privata* con l.ordinamento comunistico della produzione e con la conseguente eliminazione di /uell.estraneit( che impronta le relazioni degli uomini con il loro proprio prodotto* la potenza del rapporto di domanda e di offerta si dilegua e gli uomini riprendono in loro potere lo scam,io* la produzione* il modo del loro reciproco comportarsi: ;l comunismo per noi non - uno stato di cose che de,,a essere instaurato* un ideale al /uale la realt( dovr( conformarsi. "hiamiamo comunismo il movimento reale che a,olisce lo stato di cose presente. !e condizioni di /uesto movimento risultano dal presupposto ora esistente. B.altronde la massa di semplici operai ^ forza lavorativa privata in massa del capitale o di /ualsiasi limitato soddisfacimento ^ e /uindi anche la perdita non pi+ temporanea di /uesto stesso lavoro come fonte di esistenza assicurata* presuppone* attraverso la concorrenza* il mercato mondiale. ;l proletariato pu5 dun/ue esistere soltanto sul piano della storia universale* cosA come il comunismo* che - la sua azione* non pu5 affatto esistere se non come esistenza Hstorica universaleT. 1sistenza storica universale degli individui* cio- esistenza degli individui che - legata direttamente alla storia universaleT. <el ,rano appena citato compaiono tantissimi temi di interesse: dalla divisione del lavoro* con il suo legame con la propriet( privata* allo 0tato come comunit( illusoria* alla necessit( per il proletariato di passare a una fase di potere politico P/uesto sar( il tema della polemica successiva contro gli anarchiciR. ;l comunismo viene anche allontanato dalle prime utopie socialiste* che lo intendevano come ideale# e non come pratica ,asata su una conoscenza materiale della realt( e delle sue line di tendenza e di tensione. 1 /ui arriviamo all.Uindividuazione di un altro punto del materialismo storico su cui &ar' ed 1ngels insisteranno sempre: il legame fra rapporti materiali e vita concreta* e panorama mentale6cognitivo che si configura. HN8O !e idee della classe dominante sono in ogni epoca le idee dominanti9 cio-* la classe che - la potenza materiale dominante - in pari tempo la sua potenza spirituale dominante. !a classe che dispone dei mezzi della produzione materiale dispone con ci5* in pari tempo* dei mezzi della produzione intellettuale* cosicch4 ad essa in complesso sono assoggettate le idee di coloro ai /uali mancano i mezzi della produzione intellettuale. !e idee dominanti non sono altro che l.espressione ideale dei rapporti materiali dominanti* sono i rapporti materiali dominanti presi come idee: sono dun/ue l.espressione dei rapporti che appunto fanno di una classe la classe dominante* e dun/ue sono le idee del suo dominio. Gli individui che compongono la classe dominante posseggono fra l.altro anche la coscienza* e /uindi pensano9 in /uanto dominano come classe e determinano l.intero am,ito di un.epoca storica* - evidente che essi lo fanno in tutta la loro estensione* e /uindi fra l.altro dominano anche come pensanti* come produttori di idee che regolano la produzione e la distri,uzione delle idee del loro tempo9 - dun/ue evidente che le loro idee sono le idee dominanti dell.epoca. Per esempio: in un periodo e in un paese in cui potere monarchico* aristocrazia e ,orghesia lottano per il potere* il /uale /uindi - diviso* appare come idea dominante la dottrina della divisione dei poteri* dottrina che allora viene enunciata come Hlegge eternaT. !a divisione del lavoro* che a,,iamo gi( visto come una delle forze principali della storia finora trascorsa* si manifesta anche nella classe dominante come divisione del lavoro intellettuale e manuale* cosicch4 all.interno di /uesta classe una parte si presenta costituita dai pensatori della classe Pi suoi ideologi attivi* concettivi* i /uali dell.ela,orazione dell.illusione di /uesta classe su
1S

spaziometi.org clashcityworkers.org

2013

se stessa fanno il loro mestiere principaleR* mentre gli altri nei confronti di /ueste idee e di /ueste illusioni hanno un atteggiamento pi+ passivo e pi+ ricettivo* giacch4 in realt( sono i mem,ri attivi di /uesta classe e hanno meno tempo di farsi delle idee e delle illusioni su se stessi. 3ll.interno di /uesta classe /uesta scissione pu5 addirittura svilupparsi fino a creare fra le due parti una certa opposizione e una certa ostilit(* che tuttavia cade da s4 se sopraggiunge una collisione pratica che metta in pericolo la classe stessa: allora si dilegua anche la parvenza che le idee dominanti non siano le idee della classe dominante e a,,iano un potere distinto dal potere di /uesta classe. !.esistenza di idee rivoluzionarie in una determinata epoca presuppone gi( l.esistenza di una classe rivoluzionaria sui cui presupposti a,,iamo gi( detto /uanto occorre. 0e ora nel considerare il corso della storia si svincolano le idee della classe dominante dalla classe dominante e si rendono autonome* se ci si limita a dire che in un.epoca hanno dominato /ueste o /uelle idee* senza preoccuparsi delle condizioni della produzione e dei produttori di /ueste idee* e se /uindi si ignorano gli individui e le situazioni del mondo che stanno alla ,ase di /ueste idee* allora si potr( dire per esempio che al tempo in cui dominava l.aristocrazia dominavano i concetti di onore* di fedelt(* ecc.* e che durante il dominio della ,orghesia dominavano i concetti di li,ert(* di uguaglianza* ecc. %ueste sono* in complesso* le immaginazioni della stessa classe dominante. %uesta concezione della storia che - comune a tutti gli storici* particolarmente a partire dal diciottesimo secolo* deve urtare necessariamente contro il fenomeno che dominano idee sempre pi+ astratte* cio- idee che assumono sempre pi+ la forma dell.universalit(. ;nfatti ogni classe che prenda il posto di un.altra che ha dominato prima - costretta* non fosse che per raggiungere il suo scopo* a rappresentare il suo interesse come interesse comune di tutti i mem,ri della societ(* ossia* per esprimerci in forma idealistica* a dare alle proprie idee la forma dell.universalit(* a rappresentarle come le sole razionali e universalmente valide. !a classe rivoluzionaria si presenta senz.altro per il solo fatto che si contrappone a una classe* non come classe ma come rappresentante dell.intera societ(* appare come l.intera massa della societ( di contro all.unica classe dominante. "i5 le - possi,ile perch4 in realt( all.inizio il suo interesse - ancora pi+ legato all.interesse comune di tutte le altre classi non dominanti* e sotto la pressione dei rapporti fino allora esistenti non si - ancora potuto sviluppare come interesse particolare di una classe particolare=. !a sua vittoria giova perci5 anche a molti individui delle altre classi che non giungono al dominio* ma solo in /uanto pone /uesti individui in condizione di ascendere nella classe dominante. %uando la ,orghesia francese rovesci5 il dominio dell.aristocrazia* con ci5 rese possi,ile a molti proletari di innalzarsi al di sopra del proletariato* ma solo in /uanto essi diventarono ,orghesi. %uindi ogni nuova classe non fa che porre il suo dominio su una ,ase pi+ larga della precedente* per la /ual cosa anche l.opposizione delle classi non dominanti contro /uella ora dominante si sviluppa pi+ tardi con tanto maggiore asprezza e profondit(. %ueste due circostanze fanno sA che la lotta da condurre contro /uesta nuova classe dominante tenda a sua volta a una negazione della situazione sociale esistente pi+ decisa e pi+ radicale di /uanto fosse possi,ile a tutte le classi che precedentemente avevano aspirato al dominio. Iutta /uesta parvenza* che il dominio di una determinata classe altro non sia che il dominio di certe idee* cessa naturalmente da s4 non appena il dominio di classi in generale cessa di essere la forma dell.ordinamento sociale* non appena /uindi non - pi+ necessario rappresentare un interesse particolare come universale o l.universale# come dominante.T Iuttavia* e /uesto - un punto capitale* l.ideologia non - una semplice apparenza. &a ha una ,ase reale* cioaffonda nei rapporti di produzione* nelle relazioni fra i soggetti viventi. Perch4 un mondo capovolto produce un pensiero capovolto. !Uideologia - /uindi la super!icie dell.esperienza vissuta e una formulazione teorica che la rinforza. &ar' cerca /uindi di spiegare come si produce l.ideologia ripercorrendo tutta la storia europea* e dandoci un vero saggio di una lettura della storia da un punto di vista di classe.

!.universalit( corrisponde: 1R alla classe contra ordine* 2R alla concorrenza* relazioni mondiali* ecc.* $R alla grande consistenza numerica della classe dominante* =R all.illusione della comunit( di interessi Pinizialmente /uesta illusione - veraR* GR all.inganno degli ideologi e alla divisione del lavoro N<ota di &ar' ed 1ngelsO.

22

spaziometi.org clashcityworkers.org

2013

HIIIC #apitolo. ,a base reale dell1ideologia. $.?elazioni e !orza produttiva N8O !a pi+ grande divisione del lavoro materiale e intellettuale - la separazione di citt( e campagna. !.antagonismo tra citt( e campagna comincia col passaggio dalla ,ar,arie alla civilt(* dall.organizzazione in tri,+ allo 0tato* dalla localit( alla nazione* e si protrae attraverso tutta la storia della civilt( fino ai nostri giorni. !.esistenza della citt( implica immediatamente la necessit( dell.amministrazione* della polizia* delle imposte* ecc.* in una parola dell.organizzazione comunale* e /uindi della politica in genere. 3pparve /ui per la prima volta la divisione della popolazione in due grandi classi* che - fondata sulla divisione del lavoro e sugli strumenti di produzione. !a citt( - gi( il fatto della concentrazione della popolazione* degli strumenti di produzione* del capitale* dei godimenti* dei ,isogni* mentre la campagna fa apparire proprio il fatto opposto* l.isolamento e la separazione. !.antagonismo fra citt( e campagna pu5 esistere solo nell.am,ito della propriet( privata. 1sso - la pi+ crassa espressione della sussunzione dell.individuo sotto la divisione del lavoro* sotto una determinata attivit( che gli viene imposta9 sussunzione che fa dell.uno il limitato animale cittadino* dell.altro il limitato animale campagnolo* e che rinnova /uotidianamente l.antagonismo fra i loro interessi. ;l lavoro - /ui ancora una volta la cosa principale* il potere sopra gli individui* e fin tanto che /uesto esiste* deve esistere la propriet( privata. !.a,olizione dell.antagonismo fra citt( e campagna - una delle prime condizioni della comunit(* condizione che dipende a sua volta da una /uantit( di presupposti materiali e che non pu5 essere realizzata dalla semplice volont(* come ciascuno pu5 osservare a prima vista. P%ueste condizioni de,,ono ancora essere spiegateR. !a separazione fra citt( e campagna pu5 essere vista anche come la separazione fra capitale e propriet( fondiaria* come l.inizio di un.esistenza e di uno sviluppo del capitale indipendente dalla propriet( fondiaria* di una propriet( che ha la sua ,ase soltanto nel lavoro e nello scam,io. N8O <el &edioevo in ogni citt( i cittadini erano costretti ad unirsi contro la no,ilt( delle campagne per difendere la pelle9 lUestensione del commercio* lo sta,ilirsi delle comunicazioni conduceva le singole citt( a conoscere altre citt( che avevano visto trionfare gli stessi interessi lottando contro la stessa opposizione. Balle numerose ,orghesie locali delle singole citt( sorse assai lentamente la classe ,orghese. 3ttraverso lUopposizione contro le condizioni esistenti e attraverso il modo di lavoro da esse condizionato* le condizioni di vita del singolo ,orghese diventarono insieme condizioni che erano comuni a tutti i ,orghesi e indipendenti da ciascun individuo singolo. ; ,orghesi avevano creato /ueste condizioni in /uanto si erano svincolati dai legami feudali* ed erano stati creati da esse in /uanto erano determinati dalla loro opposizione contro il sistema feudale preesistente. "on lo sta,ilirsi dei collegamenti delle singole citt( /ueste condizioni comuni si svilupparono per diventare condizioni di classe. !e stesse condizioni* la stessa opposizione* gli stessi interessi dovevano far sorgere in complesso anche gli stessi costumi dappertutto. !a ,orghesia stessa non si sviluppa che a poco a poco insieme con le sue condizioni* si scinde poi in varie frazioni sulla ,ase della divisione del lavoro e infine assor,e in s4 tutte le classi possidenti preesistenti Pmentre trasforma in una nuova classe* il proletariato* la maggioranza dei non possidenti che prima esistevano e una parte delle classi fino allora possidentiR nella misura in cui tutta la propriet( preesistente - trasformata in capitale industriale o commerciale. ; singoli individui formano una classe solo in /uanto de,,ono condurre una lotta comune contro unUaltra classe9 per il resto essi stessi si ritrovano lUuno di contro allUaltro come nemici* nella concorrenza. BUaltra parte la classe ac/uista a sua volta autonomia di contro agli individui* cosicch4 /uesti trovano predestinate le loro condizioni di vita* hanno assegnata dalla classe la loro posizione nella vita e con essa il loro sviluppo personale* e sono sussunti sotto di essa. %uesto fenomeno - identico alla sussunzione dei singoli individui sotto la divisione del lavoro e pu5 essere eliminato soltanto mediante il superamento della propriet( privata e del lavoro stesso. 3,,iamo gi( accennato pi+ volte come /uesta sussunzione degli individui sotto la classe si sviluppi in pari tempo in una sussunzione sotto idee dA ogni genere* ecc. N8O Presso i popoli uscenti dal &edioevo la propriet( tri,ale si evolve attraverso diversi stadi ^ propriet( fondiaria feudale* propriet( mo,iliare corporativa* capitale manifatturiero ^ fino al capitale moderno* condizionato dalla grande industria e dalla concorrenza universale* alla propriet( privata pura* che si - spogliata di ogni parvenza di comunit( e che ha escluso ogni influenza dello 0tato sullo sviluppo della propriet(. 3 /uesta propriet( privata moderna corrisponde lo 0tato moderno* che attraverso le imposte - stato a poco a poco
21

spaziometi.org clashcityworkers.org

2013

comperato dai detentori della propriet( privata* che attraverso il sistema del de,ito pu,,lico - caduto interamente nelle loro mani* e la cui esistenza ha finito col dipendere del tutto* nell.ascesa o nella caduta dei titoli di 0tato in Dorsa* dal credito commerciale che gli assegnano i detentori della propriet( privata* i ,orghesi. Per il solo fatto che - una classe e non pi+ un ordine* la ,orghesia - costretta a organizzarsi nazionalmente* non pi+ localmente* e a dare una forma generale al suo interesse medio. 3ttraverso l.emancipazione della propriet( privata dalla comunit(* lo 0tato - pervenuto a un.esistenza particolare* accanto e al di fuori della societ( civile9 ma esso non altro che la forma di organizzazione che i ,orghesi si danno per necessit(* tanto verso l.esterno che verso l.interno* al fine di garantire reciprocamente la loro propriet( e i loro interessi. !.indipendenza dello 0tato oggi non si trova pi+ che in /uei paesi dove ordini non si sono ancora sviluppati in classi* dove gli ordini* eliminati nei paesi pi+ progrediti* esercitano ancora una funzione ed esiste una mescolanza* per cui nessuna parte della popolazione pu5 arrivare a dominare le altre. %uesto - il caso specialmente della Germania. !.esempio pi+ perfetto di 0tato moderno - il <ord 3merica. ; moderni scrittori francesi* inglesi e americani affermano tutti che lo 0tato esiste in virt+ della propriet( privata* cosA che ci5 - passato anche nella coscienza comune. Poich4 lo 0tato - la forma in cui gli individui di una classe dominante fanno valere i loro interessi comuni e in cui si riassume l.intera societ( civile di un.epoca* ne segue che tutte le istituzioni comuni passano attraverso l.intermediario dello 0tato e ricevono una forma politica. Bi /ui l.illusione che la legge riposi sulla volont( e anzi sulla volont( strappata dalla sua ,ase reale* sulla volont( libera. N..O ;nfine* dalla concezione della storia che a,,iamo svolto otteniamo ancora i seguenti risultati: 1R <ello sviluppo delle forze produttive si presenta uno stadio nel /uale vengono fatte sorgere forze produttive e mezzi di relazione che nelle situazioni esistenti fanno solo del male* che non sono pi+ forze produttive ma forze distruttive Pmacchine e denaroR e* in connessione con tutto ci5* viene fatta sorgere una classe che deve sopportare tutti i pesi della societ(* forzata al pi+ deciso antagonismo contro le altre classi9 una classe che forma la maggioranza di tutti i mem,ri della societ( e dalla /uale prende le mosse la coscienza della necessit( di una rivoluzione che vada al fondo* la coscienza comunista* la /uale naturalmente si pu5 formare anche fra le altre classi* in virt+ della considerazione della posizione di /uesta classe9 2R che le condizioni entro le /uali possono essere impiegate determinate forze produttive sono le condizioni del dominio di una determinata classe della societ(* la cui potenza sociale* che scaturisce dal possesso di /uelle forze* ha la sua espressione pratico7idealistica nella forma di 0tato che si ha di volta in volta* e perci5 ogni lotta rivoluzionaria si rivolge contro una classe che fino allora ha dominatoG9 $R che in tutte le rivoluzioni sinora avvenute non - mai stato toccato il tipo dell.attivit(* e si - trattato soltanto di un.altra distri,uzione di /uesta attivit(* di una nuova distri,uzione del lavoro ad altre persone* mentre la rivoluzione comunista si rivolge contro il modo dell.attivit( che si - avuto finora* sopprime il lavoro e a,olisce il dominio di tutte le classi insieme con le classi stesse* poich4 essa - compiuta dalla classe che nella societ( non conta pi+ come classe* che non - riconosciuta come classe* che in seno alla societ( odierna - gi( l.espressione del dissolvimento di tutte le classi* nazionalit(* ecc.9 =R che tanto per la produzione in massa di /uesta coscienza comunista /uanto per il successo della cosa stessa - necessaria una trasformazione in massa degli uomini* che pu5 avvenire soltanto in un movimento pratico* in una rivoluzione9 che /uindi la rivoluzione non - necessaria soltanto perch4 la classe dominante non pu5 essere a,,attuta in nessun.altra maniera* ma anche perch4 la classe che l.a,,atte pu5 riuscire solo in una rivoluzione a levarsi di dosso tutto il vecchio sudiciume e a diventare capace di fondare su ,asi nuove la societ(T. 3rriviamo cosA all.ultimo capitolo dell.Ideologia tedesca* in cui &ar' ed 1ngels provano a dimostrare come la contraddizione fra le forze produttive e i rapporti di produzione de,,a esplodere ogni volta in forme rivoluzionarie. &a /uesto non vuol dire assumere una posizione attendista* anzi: il comunismo richiede precisamente /uesto spostamento# e /uesta assunzione# delle forze oggettive. 3ddirittura si arriva a dire che proprio per affermare la personalit(# dell.essere umano ,isogna rovesciare lo 0tatoE Per /uesto il comunismo - li,ert(* - il grado pi+ alto di li,ert( a cui si possa aspirare. 1d - comunit reale* ovvero luogo in

"he costoro sono interessati a conservare le condizioni attuali della produzione N<ota di &ar' e 1ngelsO.

22

spaziometi.org clashcityworkers.org

2013

cui l.individuo non viene n4 schiacciato n4 si afferma contro gli altri* ma si afferma per mezzo degli altri. ;l comunismo - cosA sparizione delle classi* di tutte le classi. HIEC #apitolo. #omunismo, produzione della !orma di relazione stessa. N8O 0econdo la nostra concezione* dun/ue* tutte le collisioni della storia hanno la loro origine nella contraddizione tra le forze produttive e la forma di relazioni. B.altronde non - necessario che per provocare delle collisioni in un paese /uesta contraddizione sia spinta all.estremo in /uesto paese stesso. !a concorrenza con paesi industrialmente pi+ progrediti* provocata dall.allargamento delle relazioni internazionali* sufficiente per generare una contraddizione analoga anche nei paesi con industria meno sviluppata Pper esempio il proletariato latente in Germania* fatto apparire dalla concorrenza dell.industria ingleseR. %uesta contraddizione fra le forze produttive e la forma di relazioni* che come a,,iamo visto si - gi( manifestata pi+ volte nella storia fino ad oggi senza per5 comprometterne la ,ase* dovette esplodere ogni volta in una rivoluzione* assumendo in pari tempo diverse forme accessorie* come totalit( di collisioni* come collisioni di diverse classi* contraddizione della coscienza* lotta ideologica* ecc.* lotta politica* ecc. Ba un punto di vista limitato si pu5 isolare una di /ueste forme accessorie e considerarla come la ,ase di /uelle rivoluzioni* ci5 che - tanto pi+ facile in /uanto gli individui da cui procedevano le rivoluzioni si facevano essi stessi delle illusioni sulla loro propria attivit(* a seconda del loro grado di cultura e dello stadio dello sviluppo storico. !a trasformazione delle forze PrapportiR personali in forze oggettive* provocata dalla divisione del lavoro* non pu5 essere a,olita togliendosene dalla testa l.idea generale* ma soltanto se gli individui sussumono nuovamente sotto se stessi /uelle forze oggettive e a,olendo la divisione del lavoro. %uesto non - possi,ile senza la comunit(. 0olo nella comunit( con altri ciascun individuo ha i mezzi per sviluppare in tutti i sensi le sue disposizioni9 solo nella comunit( diventa dun/ue possi,ile la li,ert( personale. <ei surrogati di comunit( che ci sono stati finora* nello 0tato* ecc.* la li,ert( personale esisteva soltanto per gli individui che si erano sviluppati nelle condizioni della classe dominante e solo in /uanto erano individui di /uesta classe. !a comunit( apparente nella /uale finora si sono uniti gli individui si - sempre resa autonoma di contro a loro e allo stesso tempo* essendo l.unione di una classe di contro a un.altra* per la classe dominata non era soltanto una comunit( del tutto illusoria* ma anche una nuova catena. <ella comunit( reale gli individui ac/uistano la loro li,ert( nella loro associazione e per mezzo di essa. Ba tutto /uello che si - visto finora risulta che il rapporto di comunit( nel /uale entravano gli individui di una classe e che era condizionato dai loro interessi comuni di fronte a un terzo* era sempre una comunit( alla /uale /uesti individui appartenevano soltanto come individui medi* soltanto in /uanto vivevano nelle condizioni di esistenza della loro classe9 era un rapporto al /uale essi partecipavano non come individui* ma come mem,ri di una classe. <ella comunit( dei proletari rivoluzionari* invece* i /uali prendono sotto il loro controllo le condizioni di esistenza proprie e di tutti i mem,ri della societ(* - proprio l.opposto: ad essa gli individui prendono parte come individui. ) proprio l.unione degli individui Pnaturalmente nell.am,ito del presupposto delle forze produttive attualmente sviluppateR* che mette le condizioni del li,ero sviluppo e del li,ero movimento degli individui sotto il loro controllo* condizioni che finora erano lasciate al caso e che si erano rese autonome di contro ai singoli individui proprio attraverso* il fatto che essi erano separati come individui* attraverso la loro necessaria unione* che era data con la divisione del lavoro ma che per la loro separazione era diventata un vincolo ad essi estraneo. N8O %uesta sussunzione degli individui sotto classi determinate non pu5 essere superata finch4 non si sia formata una classe la /uale non a,,ia pi+ da imporre alcun interesse particolare di classe contro la classe dominante. Gli individui hanno sempre preso le mosse da se stessi* ma naturalmente da s4 nell.am,ito delle loro date condizioni e situazioni storiche* non dal HpuroT individuo nel senso degli ideologi. &a nel corso dello sviluppo storico* e proprio attraverso l.indipendenza inevita,ile che entro la divisione del lavoro ac/uistano i rapporti sociali* emerge una differenza tra la vita di ciascun individuo in /uanto essa - personale* e in /uanto sussunta sotto un /ualche ramo di lavoro e sotto le condizioni relative. P"i5 non va inteso nel senso che per esempio il rentier o il capitalista cessino di essere delle persone9 ma la loro personalit( - condizionata e determinata da rapporti di classe determinatissimi* e la differenza emerge solo nel contrasto con un.altra classe* e per loro stessi emerge solo /uando fanno ,ancarottaR.

2$

spaziometi.org clashcityworkers.org

2013

<ell.ordine Pe pi+ ancora nella tri,+R /uesto fatto rimane ancora nascosto: per esempio un no,ile resta sempre un no,ile* un rentier sempre un rentier* a prescindere da ogni altra sua condizione: - una /ualit( insepara,ile dalla sua individualit(. !a differenza fra l.individuo personale e l.individuo come mem,ro di una classe* la casualit( delle condizioni di vita per l.individuo* si ha soltanto con la comparsa della classe che a sua volta - un prodotto della ,orghesia. 0olo la concorrenza e la lotta degli individui tra di loro produce e sviluppa /uesta casualit( come tale. %uindi sotto il dominio della ,orghesia gli individui sono pi+ li,eri di prima* nell.immaginazione* perch4 per loro le loro condizioni di vita sono casuali9 nella realt( sono naturalmente meno li,eri perch4 pi+ su,ordinati a una forza oggettiva. !a differenza dall.ordine si manifesta particolarmente nell.antagonismo fra ,orghesia e proletariato. %uando l.ordine della popolazione ur,ana* le corporazioni* ecc. si affermarono contro la no,ilt( delle campagne* le loro condizioni di vita* la propriet( mo,iliare e il lavoro artigiano* che gi( erano esistiti allo stato latente prima che si separassero dal vincolo feudale* apparvero come /ualche cosa di positivo* che veniva fatto valere contro la propriet( fondiaria feudale* e /uindi in un primo tempo anche assunsero a loro volta e a loro modo la forma feudale. 0enza du,,io i servi della gle,a che fuggivano consideravano la loro servit+ come /ualche cosa di casuale per la loro personalit(. &a con ci5 facevano semplicemente la stessa cosa che fa ogni classe che si li,era da un vincolo* e poi non si li,eravano come classe* ma isolatamente. ;noltre essi non uscivano dall.am,ito del sistema degli ordini* ma si limitarono a formare un nuovo ordine e conservarono il modo di lavoro che avevano avuto fino allora anche nella nuova situazione* e lo perfezionarono li,erandolo dai vincoli che lo avevano impacciato fino allora e che non corrispondevano pi+ allo sviluppo che esso aveva raggiunto. <el caso dei proletari* invece* la loro propria condizione di vita* il lavoro* e /uindi tutto l.insieme delle condizioni di esistenza della societ( odierna* sono diventati /ualche cosa di casuale* su cui i singoli proletari non hanno alcun controllo e su cui nessuna organizzazione sociale pu5 dare loro il controllo9 e la contraddizione tra la personalit( del singolo proletario e la condizione di vita che gli - imposta* il lavoro* si manifesta al proletario stesso* soprattutto perch4 egli - stato sacrificato fin dalla giovinezza e perch4 gli manca la possi,ilit( di arrivare* in seno alla sua classe* alle condizioni che lo fare,,ero passare nell.altra classe. &entre i servi della gle,a fuggitivi* dun/ue* volevano soltanto sviluppare e fare affermare li,eramente le loro condizioni di esistenza gi( in atto* e /uindi in ultima istanza arrivarono soltanto al lavoro li,ero* i proletari invece* per affermarsi personalmente* devono a,olire la loro propria condizione di esistenza /uale - stata fino ad oggi* che in pari tempo - la condizione di esistenza di tutta la societ( fino ad oggi* il lavoro. 1ssi si trovano /uindi anche in antagonismo diretto con la forma nella /uale gli individui della societ( si sono dati finora un.espressione collettiva* lo 0tato* e devono rovesciare lo 0tato per affermare la loro personalit(T.

2=

spaziometi.org clashcityworkers.org

2013

III( IN 7NT57$ )/ )7TT/ D!))! )/SSI


#ritica di Proudhon e di ogni residuo utopistico nel campo socialista. Il Mani!esto del partito comunista del $%&% come apertura di un nuovo scenario e !ormalizzazione degli studi precedenti sul materialismo e la teoria delle classi. Perch' il movimento storico polarizza le classi sociali e perch' (ueste entrano per !orza in contraddizione, (ual ) lesito di (uesta lotta e (ual ) il programma che pu* unire le !orze di classe. #hi sono i comunisti e che ruolo giocano nella storia+

0critta tra la fine di dicem,re 1C=Q e il principio di aprile 1C=?* #is're de la (&iloso(&ie. R)(onse * la (&iloso(&ie de la mis're de #. Proud&on* fu pu,,licata nel luglio 10'= a Dru'elles e Parigi. &ar' entra pesantemente nel di,attito fra i socialisti del suo tempo per cercare di sgom,rare il campo# dagli e/uivoci e di li,erare il nascente movimento operaio da ogni utopia e da ogni influenza piccolo7,orghese. ;l comunismo non - /uestione di ,uona volont(#* non sta solo in una redistri,uzione pi+ giusta della ricchezza sociale* ma nell.eliminazione alla radice delle forme di produzione private che creano la disuguaglianza. Per /uesto &ar' mette in discussione allo stesso tempo sia l.economia ,orghese* sia le proposte apparentemente radicali# di Proudhon* ,asate su una cattiva conoscenza dell.economia ,orghese e allo stesso tempo su una pessima conoscenza della filosofia tedesca. %uesta critica - molto importante non solo perch4 l.insegnamento di Proudhon fu storicamente rivendicato da li,ertari* socialisti riformisti e li,erali* ma perch4 contiene in s4 il metodo per criticare ogni forma riformismo* anche di /uello che si presenta con una fraseologia ro,oante e pratiche apparentemente conflittuali. %uesto passaggio - tratto dal secondo capitolo, La metafisica dell economia (olitica. %ui compaiono alcune affermazioni cele,ri* attualissime ancora oggi. ".- la definizione del proletariato come Hlato cattivo che fa la storiaT* e c.- la contestazione dell.affermazione che la storia sia finita# Pcome pretendevano gi( i ,orghesi dell.C22 e come per esempio si - ricominciato a ripetere dopo il 1SCS* cfr. il cele,re testo di Vrancis VukuyamaR8 H1. ;l metodo N..O /ettima e ultima osservazione. Gli economisti hanno un singolare modo di procedere. <on esistono per essi che due tipi di istituzioni* /uelle dellUarte e /uelle della natura. !e istituzioni del feudalesimo sono istituzioni artificiali* /uelle della ,orghesia sono istituzioni naturali. 1 in /uesto gli economisti assomigliano ai teologi* i /uali pure sta,iliscono due sorta di religioni. >gni religione che non sia la loro - unUinvenzione degli uomini* mentre la loro - una emanazione di Bio. Bicendo che i rapporti attuali 7 i rapporti della produzione ,orghese 7 sono naturali* gli economisti fanno intendere che si tratta di rapporti entro i /uali si crea la ricchezza e si sviluppano le forze produttive conformemente alle leggi della natura. Per cui /uesti stessi rapporti sono leggi naturali indipendenti dallUinfluenza del tempo. 0ono leggi eterne che de,,ono sempre reggere la societ(. #os> c1) stata storia, ma ormai non ce n1) pi@. "U- stata storia perch4 sono esistite istituzioni feudali e perch4 in /ueste istituzioni feudali si trovano rapporti di produzione del tutto differenti da /uelli della societ( ,orghese* che gli economisti vogliono spacciare per naturali e /uindi eterni. 3nche il feudalesimo aveva il suo proletariato: i servi della gle,a* in cui erano racchiusi i germi della ,orghesia. 3nche la produzione feudale aveva elementi antagonistici9 che* se si vuole* possono essere ,en designati come il lato buono e il lato cattivo del feudalesimo* senza pensare che - /uello cosiddetto cattivo che finisce sempre con lUavere il sopravvento. F, il lato cattivo a produrre il movimento che !a la storia, determinando la lotta. 0e allUepoca del regime feudale gli economisti* entusiasmati dalle virt+ cavalleresche* dalla ,ella armonia fra i diritti e i doveri* dalla vita patriarcale delle citt(* dalle condizioni prospere dellUindustria domestica nelle campagne* dallo sviluppo dellUindustria organizzata in corporazioni* e corpi dei consoli e maestri dUarte* ecc.* infine da tutto ci5 che costituisce il lato ,uono del feudalesimo* si fossero posti il pro,lema di eliminare tutto ci5 che offusca /uesto /uadro 7 servit+* privilegi* anarchia 7 che sare,,e avvenuto: 0are,,ero stati annullati tutti gli elementi che costituivano la lotta e si sare,,e soffocato in germe lo sviluppo della ,orghesia. ;nsomma* si sare,,e posto lUassurdo pro,lema di eliminare la storia. %uando la ,orghesia lUe,,e vinta* non vi fu pi+ /uestione n4 del lato ,uono n4 di /uello cattivo del feudalesimo. 3d essa andarono le forze produttive che si erano sviluppate per mezzo suo sotto il regime
2G

spaziometi.org clashcityworkers.org

2013

feudale. Iutte le vecchie forme economiche* le relazioni di diritto civile loro corrispondenti* lo stato politico che era lUespressione ufficiale dellUantica societ( civile* vennero spezzati. "osA* per ,en giudicare la produzione feudale* - necessario considerarla come un modo di produzione fondato sullUantagonismo. Disogna mostrare come la ricchezza veniva prodotta allUinterno di /uesto antagonismo* come le forze produttive si sviluppavano di pari passo allUantagonismo delle classi* come una di /ueste classi* il lato cattivo* lUinconveniente della societ(* andasse sempre crescendo finch4 le condizioni materiali della sua emancipazione non furono pervenute al punto di maturazione. <on - tutto ci5 sufficiente per dire che il modo di produzione* i rapporti in cui si sviluppano le forze produttive* sono tuttUaltro che leggi eterne* ma corrispondono invece a un grado di sviluppo determinato degli uomini e delle loro forze produttive* e che un mutamento sopravvenuto nelle forze produttive degli uomini comporta necessariamente un mutamento nei loro rapporti di produzione: Poich4 innanzi tutto importa non essere privati dei frutti della civilt(* delle forze produttive ac/uisite* - necessario infrangere le forme tradizionali nelle /uali /uelle sono state prodotte. Ba /uesto momento* la classe rivoluzionaria diviene conservatriceT. ) interessante notare* nella continuazione del ,rano* dove nasce il proletariato per &ar'* da chi - composto originariamente. <el primo incontro a,,iamo visto che si - formato in particolar modo da /uella dissoluzione del Hceto medioT: piccoli agricoltori indipendenti* piccoli commercianti* artigiani in proprio. 0criveva &ar': H<on la povert( sorta naturalmente ,ensA la povert( prodotta arti!icialmente, non la massa di uomini meccanicamente oppressa dal peso della societ( ma la massa di uomini che proviene dalla sua acuta dissoluzione, anzi dalla dissoluzione del ceto medio* costituisce il proletariato* se,,ene gradualmente entrino nelle sue file* comU- naturale* anche la povert( naturale e la cristiano7germanica schiavit+ della gle,aT. Bopo /uattro anni &ar' ritorna sul punto e precisa le sue riflessioni estendendole a tutta l.1uropa alla luce dei suoi nuovi studi di economia politica: H!a ,orghesia ha inizio con un proletariato che a sua volta - un resto del proletariato dei tempi feudali. <el corso del suo sviluppo storico* la ,orghesia svolge necessariamente il suo carattere antagonistico* che allUinizio si trova ad essere pi+ o meno dissimulato* non esiste che allo stato latente. 3 misura che la ,orghesia si sviluppa* si sviluppa nel suo seno un nuovo proletariato* un proletariato moderno9 si sviluppa una lotta fra la classe proletaria e la classe ,orghese* lotta che* prima di essere sentita dalle due parti* individuata* valutata* compresa* ammessa e infine proclamata ad alta voce* non si manifesta* allUinizio* che attraverso conflitti parziali e momentanei* attraverso episodi di sovversivismo. BUaltra parte* se tutti i mem,ri della moderna ,orghesia hanno i medesimi interessi in /uanto formano una classe contrapposta a unUaltra* hanno per5 interessi opposti* antagonistici* in /uanto si trovano gli uni contrapposti agli altri. %uesta opposizione di interessi deriva dalle condizioni economiche della loro vita ,orghese. Bi giorno in giorno diventa dun/ue pi+ chiaro che i rapporti di produzione entro i /uali si muove la ,orghesia non hanno un carattere unico* semplice* ,ensA un carattere duplice9 che negli stessi rapporti entro i /uali si produce la ricchezza* si produce altresA la miseria9 che entro gli stessi rapporti nei /uali si ha sviluppo di forze produttive* si sviluppa anche una forza produttrice di repressione9 che /uesti rapporti producono la ricchezza borghese* ossia la ricchezza della classe ,orghese* solo a patto di annientare continuamente la ricchezza di alcuni mem,ri di /uesta classe* e a patto di dar vita a un proletariato ognora crescente. Pi+ il carattere antagonistico viene in luce* pi+ gli economisti* i rappresentanti scientifici della produzione ,orghese* entrano in contraddizione con le loro stesse teorie9 e nascono diverse scuole. N8O "ome gli economisti sono i rappresentanti scientifici della classe ,orghese* cosA i socialisti e i comunisti sono i teorici della classe proletaria. Vinch4 il proletariato non si - ancora sufficientemente sviluppato per costituirsi in classe* e di conseguenza la lotta del proletariato con la ,orghesia non ha ancora assunto un carattere politico* e finch4 le forze produttive non si sono ancora sufficientemente sviluppate in seno alla stessa ,orghesia* tanto da lasciar intravedere le condizioni materiali necessarie allUaffrancamento del proletariato e alla formazione di una societ( nuova* /uesti teorici non sono che utopisti* i /uali* per soddisfare i ,isogni delle classi oppresse* improvvisano sistemi e rincorrono le chimere di una scienza rigeneratrice. &a a misura che la storia progredisce e con essa la lotta del proletariato si profila pi+ netta* essi non hanno pi+ ,isogno di cercare la scienza nel loro spirito9 devono solo rendersi conto di ci5 che si svolge davanti ai loro occhi e farsene portavoce. Vinch4 cercano la scienza e costruiscono solo dei sistemi* finch4 sono allUinizio della
2Q

spaziometi.org clashcityworkers.org

2013

lotta* nella miseria non vedono che la miseria* senza scorgerne il lato rivoluzionario* sovvertitore* che rovescer( la vecchia societ(. &a /uando /uesto lato viene scorto* la scienza prodotta dal movimento storico 7 e al /uale si - associata con piena cognizione di causa 7 ha cessato di essere dottrinaria per divenire rivoluzionariaT. 0e /uesto - il nocciolo della critica che viene rivolta a Proudhon* &ar' passa nella conclusione del testo a vedere come concretamente* seguendo un certo istinto di classe#* gli operai a,,iano cominciato a organizzarsi. %uesta pagine sem,rano dirci che non c.- ,isogno di riformatori sociali che dall.alto della loro moralit( pontifichino su ci5 che - giusto o non - giusto fare* ma che c.- da imparare da un movimento spontaneo degli operai* che va per5 poi affinato* indirizzato* sostenuto. 3nche se &ar' non - !enin* e alla teoria dell.organizzazione* allo spazio proprio della politica* ai rapporti fra 0tato* istituzioni* movimento dei lavoratori* dedica certo nella sua teoria molto meno spazio Pteniamo per5 presente che /uesto rilievo* pur ampiamente accettato dalla critica* non - affatto conclusivo* ma - un elemento di apertura del di,attitoR. ;l ,rano - tratto dal ?uinto paragrafo del secondo capitolo, Gli scio(eri e le coalizioni degli o(erai. H; primi tentativi degli operai per associarsi tra loro assumono sempre la forma di coalizioni. !a grande industria raccoglie in un solo luogo una folla di persone sconosciute le une alle altre. !a concorrenza le divide* nei loro interessi. &a il mantenimento del salario* /uesto interesse comune che essi hanno contro il loro padrone* li unisce in uno stesso proposito di resistenza: coalizione. "osA la coalizione ha sempre un duplice scopo* di far cessare la concorrenza degli operai tra loro* per poter fare una concorrenza generale al capitalista. 0e il primo scopo della resistenza era solo il mantenimento dei salari* a misura che i capitalisti si uniscono a loro volta in un proposito di repressione* le coalizioni* dapprima isolate* si costituiscono in gruppi e* di fronte al capitale sempre unito* il mantenimento dellUassociazione diviene per gli operai pi+ necessario ancora di /uello del salario. "i5 - talmente vero* che gli economisti inglesi rimangono stupiti a vedere come gli operai sacrifichino una ,uona parte del salario a favore di associazioni che* agli occhi di /uesti economisti* erano state istituite solo a favore dei salari. ;n /uesta lotta 7 vera guerra civile 7 si riuniscono e si sviluppano tutti gli elementi necessari a una ,attaglia imminente. Una volta giunta a /uesto punto* lUassociazione ac/uista un carattere politico. !e condizioni economiche avevano dapprima trasformato la massa della popolazione del paese in lavoratori. !a dominazione del capitale ha creato a /uesta massa una situazione comune* interessi comuni. "osA /uesta massa - gi( una classe nei confronti del capitale* ma non ancora per se stessa. <ella lotta* della /uale a,,iamo segnalato solo alcune fasi* /uesta massa si riunisce* si costituisce in classe per se stessa. Gli interessi che essa difende diventano interessi di classe. Ma la lotta di classe contro classe ) una lotta politica. <ella ,orghesia do,,iamo distinguere due fasi: /uella durante la /uale essa si costituA in classe sotto il regime della feudalit( e della monarchia assoluta* e /uella in cui* ormai costituitasi in classe* rovesci5 la feudalit( e la monarchia per fare della societ( una societ( ,orghese. !a prima di /ueste fasi fu la pi+ lunga e richiese i pi+ grandi sforzi. 3nche la ,orghesia aveva cominciato con coalizioni parziali contro i signori feudali. 0i sono fatte molte ricerche per descrivere le differenti fasi storiche che la ,orghesia ha percorso* dal comune fino alla sua costituzione come classe. &a /uando si tratta di rendersi esattamente conto degli scioperi* delle coalizioni e delle altre forme nelle /uali i proletari realizzano davanti ai nostri occhi la loro organizzazione come classe* gli uni sono presi da un timore reale* gli altri ostentano uno sprezzo trascendentaleT. )a c@iusa del libro - importantissima* per capire appieno che vuol dire una societ( senza classi e /ual - la specificit( comunista* /ual - il suo ordine#* i rapporti fra movimenti sociali e politici. %uesti temi saranno ampiamente ripresi da !enin in /tato e rivoluzione: AUna classe oppressa - la condizione vitale di ogni societ( fondata sullUantagonismo delle classi. !Uaffrancamento della classe oppressa implica dun/ue di necessit( la creazione di una societ( nuova. Perch4 la classe oppressa possa affrancarsi* ,isogna che le forze produttive gi( ac/uisite e i rapporti sociali esistenti non possano pi+ esistere le une a fianco degli altri. Bi tutti gli strumenti di produzione* la pi+ grande forza

2?

spaziometi.org clashcityworkers.org

2013

produttiva - la classe rivoluzionaria stessa. !Uorganizzazione degli elementi rivoluzionari come classe presuppone lUesistenza di tutte le forze produttive che potevano generarsi nel seno della societ( antica. "i5 vuol dire forse che dopo la caduta dellUantica societ( ci sar( una nuova dominazione di classe* riassumentesi in un nuovo potere politico: <o. !a condizione dellUaffrancamento della classe lavoratrice - lUa,olizione di tutte le classi* come la condizione dellUaffrancamento del Lterzo statoL* dellUordine ,orghese fu lUa,olizione di tutti gli stati e di tutti gli ordini. !a classe lavoratrice sostituir(* nel corso dello sviluppo* allUantica societ( civile unUassociazione che escluder( le classi e il loro antagonismo* e non vi sar( pi+ potere politico propriamente detto* poich4 il potere politico precisamente il compendio ufficiale dellUantagonismo nella societ( civile. <ellUattesa* lUantagonismo tra il proletariato e la ,orghesia - una lotta di classe contro classe* lotta che* portata alla sua pi+ alta espressione* - una rivoluzione totale. BUaltronde* ,isogna forse stupirsi che una societ( ,asata sullUopposizione delle classi metta capo alla contraddizione ,rutale* a un urto corpo a corpo come sua ultima conclusione: <on si dica che il movimento sociale esclude il movimento politico. <on vi - mai movimento politico che non sia sociale nello stesso tempo. 0olo in un ordine di cose in cui non vi saranno pi+ classi n4 antagonismo di classi le evoluzioni sociali cesseranno dUessere rivoluzioni politiche. 0ino allora* alla vigilia di ciascuna trasformazione generale della societ(* lUultima parola della scienza sociale sar( sempre: L;l com,attimento o la morte9 la lotta sanguinosa o il nulla. "osA* inesora,ilmente* - posto il pro,lema.L George 0andT. Iutto il lavoro fatto da &ar' ed 1ngels dal 1C=$ in poi* lavoro in gran parte nascosto# e sconosciuto* trover( invece una formalizzazione compiuta in un testo fa i pi+ importanti della storia dell.umanit(. Tra il 10'= e il 10'0* &ar' ed 1ngels scriveranno infatti il #anifesto del Partito comunista. 0i tratta di un li,retto# divulgativo* come si dire,,e oggi. &a il &anifesto non - solo un ,ignami* o una sintesi di /uanto detto finora: ha /ualcosa in pi+. ;nnanzitutto si rivolge direttamente al soggetto di cui finora si - parlato: il proletariato. ;n secondo luogo* proprio perch4 indirizzato a /uel tipo di pu,,lico* pone con forza la necessit( della trasformazione della societ(. <ecessit( in due sensi: come bisogno e dovere di trasformazione* e come inelutta,ilit( del movimento delle classi* delle societ(* dei sistemi di produzione. !a societ( - /ualcosa in continua trasformazione* determinata da leggi che dipendono dallUagire umano e dai parziali interessi dei singoli e delle classi. !a divisione in classi sociali determina il carattere di /uesti mutamenti che di volta in volta si riflettono in rapporti di produzione* ma anche* a un livello ulteriore* in forme politiche* giuridiche* religiose* in modi di pensare* a,itudini* diversi. !a divisione tra le classi e la lotta che /ueste classi ingaggiano diventa* insomma* il motore della storia. &a entriamo su,ito nel merito* cominciando con il capitolo Aorg@esi e proletariB H!a storia di ogni societ( esistita fino a /uesto momento* - storia di lotte di classi. !i,eri e schiavi* patrizi e ple,ei* ,aroni e servi della gle,a* mem,ri delle corporazioni e garzoni* in ,reve* oppressori e oppressi* furono continuamente in reciproco contrasto* e condussero una lotta ininterrotta* ora latente ora aperta9 lotta che ogni volta - finita o con una trasformazione rivoluzionaria di tutta la societ( o con la comune rovina delle classi in lotta. N...O !a societ( civile moderna* sorta dal tramonto della societ( feudale* non ha eliminato gli antagonismi fra le classi. 1ssa ha soltanto sostituito alle antiche* nuove classi* nuove condizioni di oppressione* nuove forme di lotta. !a nostra epoca* lUepoca della ,orghesia* si distingue per5 dalle altre per aver semplificato gli antagonismi di classe. !Uintera societ( si va scindendo sempre pi+ in due grandi campi nemici* in due grandi classi direttamente contrapposte lUuna allUaltra: ,orghesia e proletariato. Bai servi della gle,a del medioevo sorse il popolo minuto delle prime citt(9 da /uesto popolo minuto si svilupparono i primi elementi della ,orghesia. !a scoperta dellU3merica* la circumnavigazione dellU3frica crearono alla sorgente ,orghesia un nuovo terreno. ;l mercato delle ;ndie orientali e della "ina* la colonizzazione dellU3merica* gli scam,i con le colonie* lUaumento dei mezzi di scam,io e delle merci in genere diedero al commercio* alla navigazione* allUindustria uno slancio
2C

spaziometi.org clashcityworkers.org

2013

fino allora mai conosciuto* e con ci5 impressero un rapido sviluppo allUelemento rivoluzionario entro la societ( feudale in disgregazione. !Uesercizio dellUindustria* feudale o corporativo* in uso fino allora non ,astava pi+ al fa,,isogno che aumentava con i nuovi mercati. 3l suo posto su,entr5 la manifattura. ;l medio ceto industriale soppiant5 i maestri artigiani9 la divisione del lavoro fra le diverse corporazioni scomparve davanti alla divisione del lavoro nella singola officina stessa. &a i mercati crescevano sempre* il fa,,isogno saliva sempre. <eppure la manifattura era pi+ sufficiente. 3llora il vapore e le macchine rivoluzionarono la produzione industriale. 3llUindustria manifatturiera su,entr5 la grande industria moderna9 al ceto medio industriale su,entrarono i milionari dellUindustria* i capi di interi eserciti industriali* i ,orghesi moderni. !a grande industria ha creato /uel mercato mondiale* chUera stato preparato dalla scoperta dellU3merica. ;l mercato mondiale ha dato uno sviluppo immenso al commercio* alla navigazione* alle comunicazioni per via di terra. %uesto sviluppo ha reagito a sua volta sullUespansione dellUindustria* e nella stessa misura in cui si estendevano industria* commercio* navigazione* ferrovie* si - sviluppata la ,orghesia* ha accresciuto i suoi capitali e ha respinto nel retroscena tutte le classi tramandate dal medioevoT. "i troviamo gi( difronte a un paio di elementi importanti. !a lotta di classe ha caratterizzato tutte le epoche storiche finora esistite. "osa succede con la nascita della ,orghesia: !a ,orghesia compie una trasformazione preparata dalle grandi scoperte geografiche: il mercato mondiale. !Uartigianato feudale muore definitivamente e nel corso di due secoli P]W;7]W;;;R viene sostituito dal Eerlags0stem prima Passociazioni tra artigiani sottomesse a un mercante che ritirava il prodotto finitoR* e dalle manifatture poi Pvere e proprie fa,,riche dove lUartigiano - ridotto a operaioR. !a ,orghesia* anche per /uesto* semplifica la societ( togliendo progressivamente centralit( a tutti /uei ceti intermedi della societ( feudale* riducendo tendenzialmente la societ( in proprietari di mezzi di produzione e venditori di forza7lavoro. 3nche per /uesto la ,orghesia ha un ruolo sommamente rivoluzionario#. H!a ,orghesia ha avuto nella storia una parte sommamente rivoluzionaria. Bove ha raggiunto il dominio* la ,orghesia ha distrutto tutte le condizioni di vita feudali* patriarcali* idilliche. @a lacerato spietatamente tutti i variopinti vincoli feudali che legavano lUuomo al suo superiore naturale* e non ha lasciato fra uomo e uomo altro vincolo che il nudo interesse* il freddo Lpagamento in contantiL. @a affogato nellUac/ua gelida del calcolo egoistico i sacri ,rividi dellUesaltazione devota* dellUentusiasmo cavalleresco* della malinconia filistea. @a disciolto la dignit( personale nel valore di scam,io e al posto delle innumerevoli li,ert( patentate e onestamente con/uistate* ha messo* unica* la li,ert( di commercio priva di scrupoli. ;n una parola: ha messo lo sfruttamento aperto* spudorato* diretto e arido al posto dello sfruttamento mascherato dUillusioni religiose e politiche. !a ,orghesia ha spogliato della loro aureola tutte le attivit( che fino allora erano venerate e considerate con pio timore. @a tramutato il medico* il giurista* il prete* il poeta* lUuomo della scienza* in salariati ai suoi stipendi. !a ,orghesia ha strappato il commovente velo sentimentale al rapporto familiare e lo ha ricondotto a un puro rapporto di denaro. !a ,orghesia ha svelato come la ,rutale manifestazione di forza che la reazione ammira tanto nel medioevo* avesse la sua appropriata integrazione nella pi+ pigra infingardaggine. 0olo la ,orghesia ha dimostrato che cosa possa compiere lUattivit( dellUuomo. 1ssa ha compiuto ,en altre meraviglie che le piramidi egiziane* ac/uedotti romani e cattedrali gotiche* ha portato a termine ,en altre spedizioni che le migrazioni dei popoli e le crociate. "on lo sfruttamento del mercato mondiale la ,orghesia ha dato unUimpronta cosmopolitica alla produzione e al consumo di tutti i paesi. @a tolto di sotto i piedi dellUindustria il suo terreno nazionale* con gran rammarico dei reazionari. !e antichissime industrie nazionali sono state distrutte* e ancora adesso vengono distrutte ogni giorno. Wengono soppiantate da industrie nuove* la cui introduzione diventa /uestione di vita o di morte per tutte le nazioni civili* da industrie che non lavorano pi+ soltanto le materie prime del luogo* ma delle zone pi+ remote* e i cui prodotti non vengono consumati solo dal paese stesso* ma anche in tutte le parti del mondo. 3i vecchi ,isogni* soddisfatti con i prodotti del paese* su,entrano ,isogni nuovi* che per essere soddisfatti esigono i prodotti dei paesi e dei climi pi+ lontani. 3llUantica autosufficienza e allUantico isolamento locali e
2S

spaziometi.org clashcityworkers.org

2013

nazionali su,entra uno scam,io universale* una interdipendenza universale fra le nazioni. 1 come per la produzione materiale* cosA per /uella intellettuale. ; prodotti intellettuali delle singole nazioni divengono ,ene comune. !Uunilateralit( e la ristrettezza nazionali divengono sempre pi+ impossi,ili* e dalle molte letterature nazionali e locali si forma una letteratura mondialeT. 3nticipiamo anche alcune cose che verranno dette in seguito. !a ,orghesia domina il mercato mondiale e per dominarlo ha ,isogno di un avanzamento tecnologico senza precedenti* che per ora &ar' ed 1ngels descrivono come una razionalizzazione della produzione. 3nche da /uesto punto di vista* dun/ue* emerge il ruolo rivoluzionario della ,orghesia* salvo poi appropriarsi di /uesta scienza per servirsene nel perseguimento del proprio interesse e dei singoli interessi privati. !a ,orghesia li,era dai vincoli feudali per rischiavizzare nei vincoli salariali9 allo stesso modo* li,era le possi,ilit( tecniche dellUuomo per riappropriarsene e renderlo schiavo di /uelle nuove tecnologie. "ome si vedr(* per5* /uesta appropriazione si caratterizza come una contraddizione che presenter( il conto: la ,orghesia - come lUapprendista stregone che non riesce a controllare le forze che ha scatenato* dicono &ar' ed 1ngels. ;l mondo a immagine e somiglianza del #apitale sfugge* presenta una eccedenza# che non pu5 essere reintegrata. !e forze di produzione messe in campo dalla ,orghesia esprimono lUanarchia della produzione* che espone il sistema a cicliche crisi di sovrapproduzione#. %uesto discorso rimanda ad un.analisi che &ar' e 1ngels formalizzeranno solo nel #apitale* /uella sullUaccumulazione originaria* dove si vede come la primordiale ,orghesia costituisca violentemente le condizioni per il suo sviluppo e per lo sviluppo dei rapporti di produzione e della forma produttiva che pi+ le aderisce. <on ,isogna fare lUerrore* per5* di prendere il paradigma dellUaccumulazione originaria come lUessenza originaria del capitalismo. 0i tratta di un esempio e di un fatto storico che avviene una volta# nella storia. !Uaccumulazione del capitale - diversa dallUaccumulazione originaria e si ,asa su condizioni pacificate# Pper la ,orghesia* ovviamenteR in cui i ruoli tra venditori e compratori della forza lavoro sono chiari* e li,eri# Psempre in senso ,orgheseR. &a andiamo avanti* e vediamo le forze di produzione* osserviamo la rivoluzione ,orghese e i proletari. H!a ,orghesia elimina sempre pi+ la dispersione dei mezzi di produzione* della propriet( e della popolazione. @a agglomerato la popolazione* ha centralizzato i mezzi di produzione* e ha concentrato in poche mani la propriet(. <e - stata conseguenza necessaria la centralizzazione politica. Province indipendenti* legate /uasi solo da vincoli federali* con interessi* leggi* governi e dazi differenti* vennero strette in una sola nazione* sotto un solo governo* una sola legge* un solo interesse nazionale di classe* entro una sola ,arriera doganale. Burante il suo dominio di classe appena secolare la ,orghesia ha creato forze produttive in massa molto maggiore e pi+ colossali che non avessero mai fatto tutte insieme le altre generazioni del passato. ;l soggiogamento delle forze naturali* le macchine* lUapplicazione della chimica allUindustria e allUagricoltura* la navigazione a vapore* le ferrovie* i telegrafi elettrici* il dissodamento dUinteri continenti* la naviga,ilit( dei fiumi* popolazioni intere sorte /uasi per incanto dal suolo 7/uale dei secoli antecedenti immaginava che nel grem,o del lavoro sociale stessero sopite tali forze produttive: &a a,,iamo visto che i mezzi di produzione e di scam,io sulla cui ,ase si era venuta costituendo la ,orghesia erano stati prodotti entro la societ( feudale. 3 un certo grado dello sviluppo di /uei mezzi di produzione e di scam,io* le condizioni nelle /uali la societ( feudale produceva e scam,iava* lUorganizzazione feudale dellUagricoltura e della manifattura* in una parola i rapporti feudali della propriet(* non corrisposero pi+ alle forze produttive ormai sviluppate. 1ssi inceppavano la produzione invece di promuoverla. 0i trasformarono in altrettante catene. Bovevano essere spezzate e furono spezzate. 3d esse su,entr5 la li,era concorrenza con la confacente costituzione sociale e politica* con il dominio economico e politico della classe dei ,orghesi. 0otto i nostri occhi si svolge un moto analogo. ; rapporti ,orghesi di produzione e di scam,io* i rapporti ,orghesi di propriet(* la societ( ,orghese moderna che ha creato per incanto mezzi di produzione e di scam,io cosA potenti* rassomiglia al mago che non riesce pi+ a dominare le potenze degli inferi da lui evocate. 0ono decenni ormai che la storia dellUindustria e del commercio - soltanto storia della rivolta delle forze produttive moderne contro i rapporti moderni della produzione* cio- contro i rapporti di propriet( che costituiscono le

$2

spaziometi.org clashcityworkers.org

2013

condizioni di esistenza della ,orghesia e del suo dominio. Dasti ricordare le crisi commerciali che col loro periodico ritorno mettono in forse sempre pi+ minacciosamente lUesistenza di tutta la societ( ,orghese. <elle crisi commerciali viene regolarmente distrutta non solo una parte dei prodotti ottenuti* ma addirittura gran parte delle forze produttive gi( create. <elle crisi scoppia una epidemia sociale che in tutte le epoche precedenti sare,,e apparsa un assurdo: lUepidemia della sovrapproduzione. !a societ( si trova allUimprovviso ricondotta a uno stato di momentanea ,ar,arie9 sem,ra che una carestia* una guerra generale di sterminio le a,,iano tagliato tutti i mezzi di sussistenza9 lUindustria* il commercio sem,rano distrutti. 1 perch4: Perch4 la societ( possiede troppa civilt(* troppi mezzi di sussistenza* troppa industria* troppo commercio. !e forze produttive che sono a sua disposizione non servono pi+ a promuovere la civilt( ,orghese e i rapporti ,orghesi di propriet(9 anzi* sono divenute troppo potenti per /uei rapporti e ne vengono ostacolate* e appena superano /uesto ostacolo mettono in disordine tutta la societ( ,orghese* mettono in pericolo lUesistenza della propriet( ,orghese. ; rapporti ,orghesi sono divenuti troppo angusti per poter contenere la ricchezza da essi stessi prodotta. 7"on /uale mezzo la ,orghesia supera le crisi: Ba un lato* con la distruzione coatta di una massa di forze produttive9 dallUaltro* con la con/uista di nuovi mercati e con lo sfruttamento pi+ intenso dei vecchi. Bun/ue* con /uali mezzi: &ediante la preparazione di crisi pi+ generali e pi+ violente e la diminuzione dei mezzi per prevenire le crisi stesseT. ;l proletariato pu5 mettere in crisi la propriet( ,orghese* pu5 rompere lUultima catena dello sviluppo umano* creando# la produzione socializzata* gi( preparata dalla ,orghesia. 1cco come &ar' ed 1ngels ci descrivono il proletariato. H3 /uesto momento le armi che son servite alla ,orghesia per atterrare il feudalesimo si rivolgono contro la ,orghesia stessa. &a la ,orghesia non ha soltanto fa,,ricato le armi che la porteranno alla morte9 ha anche generato gli uomini che impugneranno /uelle armi: gli operai moderni* i proletari. <ella stessa proporzione in cui si sviluppa la ,orghesia* cio- il capitale* si sviluppa il proletariato* la classe degli operai moderni* che vivono solo fintantoch4 trovano lavoro* e che trovano lavoro solo fintantoch4 il loro lavoro aumenta il capitale. %uesti operai* che sono costretti a vendersi al minuto* sono una merce come ogni altro articolo commerciale* e sono /uindi esposti* come le altre merci* a tutte le alterne vicende della concorrenza* a tutte le oscillazioni del mercato. "on lUestendersi dellUuso delle macchine e con la divisione del lavoro* il lavoro dei proletari ha perduto ogni carattere indipendente e con ci5 ogni attrattiva per lUoperaio. 1gli diviene un semplice accessorio della macchina* al /uale si richiede soltanto unUoperazione manuale semplicissima* estremamente monotona e facilissima da imparare. %uindi le spese che causa lUoperaio si limitano /uasi esclusivamente ai mezzi di sussistenza dei /uali egli ha ,isogno per il proprio mantenimento e per la riproduzione della specie. &a il prezzo di una merce* /uindi anche /uello del lavoro* - uguale ai suoi costi di produzione. %uindi il salario decresce nella stessa proporzione in cui aumenta il tedio del lavoro. 3nzi* nella stessa proporzione dellUaumento dellUuso delle macchine e della divisione del lavoro* aumenta anche la massa del lavoro* sia attraverso lUaumento delle ore di lavoro* sia attraverso lUaumento del lavoro che si esige in una data unit( di tempo* attraverso lUaccresciuta celerit( delle macchine* e cosA via. !Uindustria moderna ha trasformato la piccola officina del maestro artigiano patriarcale nella grande fa,,rica del capitalista industriale. &asse di operai addensate nelle fa,,riche vengono organizzate militarmente. 1 vengono poste* come soldati semplici dellUindustria* sotto la sorveglianza di una completa gerarchia di sottufficiali e ufficiali. Gli operai non sono soltanto servi della classe dei ,orghesi* ma vengono asserviti giorno per giorno* ora per ora dalla macchina* dal sorvegliante* e soprattutto dal singolo ,orghese fa,,ricante in persona. %uesto dispotismo - tanto pi+ meschino* odioso ed esasperante* /uanto pi+ apertamente esso proclama come fine ultimo il guadagno. %uanto meno il lavoro manuale esige a,ilit( ed esplicazione di forza* cio- /uanto pi+ si sviluppa lUindustria moderna* tanto pi+ il lavoro degli uomini viene soppiantato da /uello delle donne Ne dei fanciulliO. Per la classe operaia non han pi+ valore sociale le differenze di sesso e di et(. >rmai ci sono soltanto strumenti di lavoro che costano pi+ o meno a seconda dellUet( e del sesso.

$1

spaziometi.org clashcityworkers.org

2013

%uando lo sfruttamento dellUoperaio da parte del padrone di fa,,rica - terminato in /uanto allUoperaio viene pagato il suo salario in contanti* si gettano su di lui le altre parti della ,orghesia* il padron di casa* il ,ottegaio* il prestatore su pegno e cosA via. %uelli che fino a /uesto momento erano i piccoli ordini medi* cio- i piccoli industriali* i piccoli commercianti e coloro che vivevano di piccole rendite* gli artigiani e i contadini* tutte /ueste classi precipitano nel proletariato* in parte per il fatto che il loro piccolo capitale non - sufficiente per lUesercizio della grande industria e soccom,e nella concorrenza con i capitalisti pi+ forti* in parte per il fatto che la loro a,ilit( viene svalutata da nuovi sistemi di produzione. "osA il proletariato si recluta in tutte le classi della popolazioneT. %uesto passaggio - attualissimo* soprattutto nell.1uropa della crisi* in cui stiamo assistendo a fenomeni di proletarizzazione. &a vediamo dun/ue come /uesto accresciuto proletariato si relaziona e si de,,a relazionare alla politica* che /ui appare nel senso di lotta per il potere. H;n /uesto stadio gli operai costituiscono una massa disseminata per tutto il paese e dispersa a causa della concorrenza. !a solidariet( di maggiori masse operaie non - ancora il risultato della loro propria unione* ma della unione della ,orghesia* la /uale* per il raggiungimento dei propri fini politici* deve mettere in movimento tutto il proletariato* e per il momento pu5 ancora farlo. Bun/ue* in /uesto stadio i proletari com,attono non i propri nemici* ma i nemici dei propri nemici* gli avanzi della monarchia assoluta* i proprietari fondiari* i ,orghesi non industriali* i piccoli ,orghesi. "osA tutto il movimento della storia - concentrato nelle mani della ,orghesia9 ogni vittoria raggiunta in /uesto modo - una vittoria della ,orghesia. &a il proletariato* con lo sviluppo dellUindustria* non solo si moltiplica9 viene addensato in masse pi+ grandi* la sua forza cresce* ed esso la sente di pi+. Gli interessi* le condizioni di esistenza allUinterno del proletariato si vanno sempre pi+ agguagliando man mano che le macchine cancellano le differenze del lavoro e fanno discendere /uasi dappertutto il salario a un livello ugualmente ,asso. !a crescente concorrenza dei ,orghesi fra di loro e le crisi commerciali che ne derivano rendono sempre pi+ oscillante il salario degli operai9 lUincessante e sempre pi+ rapido sviluppo del perfezionamento delle macchine rende sempre pi+ incerto il complesso della loro esistenza9 le collisioni fra il singolo operaio e il singolo ,orghese assumono sempre pi+ il carattere di collisioni di due classi. Gli operai cominciano col formare coalizioni contro i ,orghesi* e si riuniscono per difendere il loro salario. Vondano perfino associazioni permanenti per approvvigionarsi in vista di /uegli eventuali sollevamenti. %ua e l( la lotta prorompe in sommosse. >gni tanto vincono gli operai9 ma solo transitoriamente. ;l vero e proprio risultato delle lotte non - il successo immediato* ma il fatto che lUunione degli operai si estende sempre pi+. 1ssa - favorita dallUaumento dei mezzi di comunicazione* prodotti dalla grande industria* che mettono in collegamento gli operai delle diverse localit(. 1 ,asta /uesto collegamento per centralizzare in una lotta nazionale* in una lotta di classe* le molte lotte locali che hanno dappertutto uguale carattere. &a ogni lotta di classi - lotta politica. 1 /uella unione per la /uale i cittadini del medioevo con le loro strade vicinali e,,ero ,isogno di secoli* i proletari moderni con le ferrovie la attuano in pochi anni. %uesta organizzazione dei proletari in classe e /uindi in partito politico torna ad essere spezzata ogni momento dalla concorrenza fra gli operai stessi. &a risorge sempre di nuovo* pi+ forte* pi+ salda* pi+ potente. 1ssa impone il riconoscimento in forma di legge di singoli interessi degli operai* approfittando delle scissioni allUinterno della ,orghesia. "osA fu per la legge delle dieci ore di lavoro in ;nghilterra N8O >gni societ( si - ,asata finora* come a,,iam visto* sul contrasto fra classi di oppressori e classi di oppressi. &a* per poter opprimere una classe* le de,,ono essere assicurate condizioni entro le /uali essa possa per lo meno stentare la sua vita di schiava. ;l servo della gle,a* lavorando nel suo stato di servo della gle,a* ha potuto elevarsi a mem,ro del comune* come il cittadino minuto* lavorando sotto il giogo dellUassolutismo feudale* ha potuto elevarsi a ,orghese. &a lUoperaio moderno* invece di elevarsi man mano che lUindustria progredisce* scende sempre pi+ al disotto delle condizioni della sua propria classe. !Uoperaio diventa un povero* e il pauperismo si sviluppa anche pi+ rapidamente che la popolazione e la ricchezza. Ba tutto ci5 appare manifesto che la ,orghesia non - in grado di rimanere ancora pi+ a lungo la classe dominante della societ( e di imporre alla societ( le condizioni di vita della propria classe come legge regolatrice. <on - capace di dominare* perch4 non - capace di garantire lUesistenza al proprio schiavo neppure entro la sua schiavit+* perch4 - costretta a lasciarlo sprofondare in una situazione nella /uale* invece di esser da lui nutrita* essa - costretta a nutrirlo. !a
$2

spaziometi.org clashcityworkers.org

2013

societ( non pu5 pi+ vivere sotto la classe ,orghese* vale a dire la esistenza della classe ,orghese non - pi+ compati,ile con la societ(. !a condizione pi+ importante per lUesistenza e per il dominio della classe ,orghese - lUaccumularsi della ricchezza nelle mani di privati* la formazione e la moltiplicazione del capitale9 condizione del capitale - il lavoro salariato. ;l lavoro salariato poggia esclusivamente sulla concorrenza degli operai tra di loro. ;l progresso dellUindustria* del /uale la ,orghesia - veicolo involontario e passivo* fa su,entrare allUisolamento degli operai risultante dalla concorrenza* la loro unione rivoluzionaria* risultante dallUassociazione. "on lo sviluppo della grande industria* dun/ue* vien tolto di sotto ai piedi della ,orghesia il terreno stesso sul /uale essa produce e si appropria i prodotti. 1ssa produce anzitutto i suoi seppellitori. ;l suo tramonto e la vittoria del proletariato sono del pari inevita,iliT. ;nfine* verso la chiusura del &anifesto* nel capitolo Proletari e comunisti* &ar' ed 1ngels spiegano che cosa significa essere comunisti. 0montano una serie di argomenti critici diretti alle teorie comuniste e spiegano alcuni nessi importanti. ;l primo - /uello della propriet(. ; comunisti vogliono a,olire non la propriet( in generale* ma la propriet( ,orghese* ovvero la propriet( privata come propriet( dei mezzi di produzione* cio/uella propriet( ,asata sullo sfruttamento* e come propriet( privata della ricchezza prodotta. ;l comunismo restituisce la ricchezza alla societ( e allo stesso tempo restituisce il mezzo di produzione ai lavoratori collettivamente organizzati e messi in relazione* superando definitivamente il pro,lema della propriet( privata dei mezzi di produzione9 compiendo il processo rivoluzionario di socializzazione della produzione* iniziato dalla ,orghesia e fermatosi di fronte alla ,arriera dellUinteresse e del profitto individuale. H;n che rapporto sono i comunisti con i proletari in genere: ; comunisti non sono un partito particolare di fronte agli altri partiti operai. ; comunisti non hanno interessi distinti dagli interessi di tutto il proletariato. ; comunisti non pongono princApi speciali sui /uali vogliano modellare il movimento proletario. ; comunisti si distinguono dagli altri partiti proletari solo per il fatto che da una parte essi mettono in rilievo e fanno valere gli interessi comuni* indipendenti dalla nazionalit(* dellUintero proletariato* nelle varie lotte nazionali dei proletari9 e dallUaltra per il fatto che sostengono costantemente lUinteresse del movimento complessivo* attraverso i vari stadi di sviluppo percorsi dalla lotta fra proletariato e ,orghesia. %uindi in pratica i comunisti sono la parte progressiva pi+ risoluta dei partiti operai di tutti i paesi* e /uanto alla teoria essi hanno il vantaggio sulla restante massa del proletariato* di comprendere le condizioni* lUandamento e i risultati generali del movimento proletario. !o scopo immediato dei comunisti - lo stesso di tutti gli altri proletari: formazione del proletariato in classe* a,,attimento del dominio della ,orghesia* con/uista del potere politico da parte del proletariato. !e proposizioni teoriche dei comunisti non poggiano affatto su idee* su princApi inventati o scoperti da /uesto o /uel riformatore del mondo. 1sse sono semplicemente espressioni generali di rapporti di fatto di una esistente lotta di classi* cio- di un movimento storico che si svolge sotto i nostri occhi. !Ua,olizione di rapporti di propriet( esistiti fino a un dato momento non - /ualcosa di distintivo peculiare del comunismo. Iutti i rapporti di propriet( sono stati soggetti a continui cam,iamenti storici* a una continua alterazione storica. Per esempio* la rivoluzione francese a,olA la propriet( feudale in favore di /uella ,orghese. %uel che contraddistingue il comunismo non - lUa,olizione della propriet( in generale* ,ensA lUa,olizione della propriet( ,orghese. &a la propriet( privata ,orghese moderna - lUultima e la pi+ perfetta espressione della produzione e dellUappropriazione dei prodotti che poggia su antagonismi di classe* sullo sfruttamento degli uni da parte degli altri. ;n /uesto senso i comunisti possono riassumere la loro teoria nella frase: a,olizione della propriet( privata. "i si - rinfacciato* a noi comunisti che vogliamo a,olire la propriet( ac/uistata personalmente* frutto del lavoro diretto e personale9 la propriet( che costituire,,e il fondamento di ogni li,ert(* attivit( e autonomia personale.

$$

spaziometi.org clashcityworkers.org

2013

Propriet( frutto del proprio lavoro* ac/uistata* guadagnata con le proprie forzeE Parlate della propriet( del minuto cittadino* del piccolo contadino che ha preceduto la propriet( ,orghese: <on cU- ,isogno che lUa,oliamo noi* lUha a,olita e la va a,olendo di giorno in giorno lo sviluppo dellUindustria. > parlate della moderna propriet( privata ,orghese: &a il lavoro salariato* il lavoro del proletario* crea propriet( a /uesto proletario: 3ffatto. ;l lavoro del proletario crea il capitale* cio- /uella propriet( che sfrutta il lavoro salariato* che pu5 moltiplicarsi solo a condizione di generare nuovo lavoro salariato* per sfruttarlo di nuovo. !a propriet( nella sua forma attuale si muove entro lUantagonismo fra capitale e lavoro salariato. 1saminiamo i due termini di /uesto antagonismo. 1ssere capitalista significa occupare nella produzione non soltanto una pura posizione personale* ma una posizione sociale. ;l capitale - un prodotto collettivo e pu5 essere messo in moto solo mediante una attivit( comune di molti mem,ri* anzi in ultima istanza solo mediante lUattivit( comune di tutti i mem,ri della societ(. Bun/ue* il capitale non - una potenza personale9 - una potenza sociale. Bun/ue* se il capitale viene trasformato in propriet( collettiva* appartenente a tutti i mem,ri della societ(* non cU- trasformazione di propriet( personale in propriet( sociale. 0i trasforma soltanto il carattere sociale della propriet(. !a propriet( perde il suo carattere di classe. Weniamo al lavoro salariato. ;l prezzo medio del lavoro salariato - il minimo del salario del lavoro* cio- - la somma dei mezzi di sussistenza che sono necessari per mantenere in vita lUoperaio in /uanto operaio. Bun/ue* /uello che lUoperaio salariato sUappropria mediante la sua attivit( - sufficiente soltanto per riprodurre la sua nuda esistenza. <oi non vogliamo affatto a,olire /uesta appropriazione personale dei prodotti del lavoro per la riproduzione della esistenza immediata* appropriazione che non lascia alcun residuo di profitto netto tale da poter conferire potere sul lavoro altrui. Wogliamo eliminare soltanto il carattere misera,ile di /uesta appropriazione* nella /uale lUoperaio vive solo allo scopo di accrescere il capitale* e vive solo /uel tanto che esige lUinteresse della classe dominante. <ella societ( ,orghese il lavoro vivo - soltanto un mezzo per moltiplicare il lavoro accumulato. <ella societ( comunista il lavoro accumulato - soltanto un mezzo per ampliare* per arricchire* per far progredire il ritmo dUesistenza degli operai. Bun/ue nella societ( ,orghese il passato domina sul presente* nella societ( comunista il presente domina sul passato. <ella societ( ,orghese il capitale - indipendente e personale* mentre lUindividuo operante dipendente e impersonale. 1 la ,orghesia chiama a,olizione della personalit( e della li,ert( lUa,olizione di /uesto rapportoE 1 a ragione: infatti* si tratta dellUa,olizione della personalit(* della indipendenza e della li,ert( del ,orghese N8O Woi inorridite perch4 vogliamo a,olire la propriet( privata. &a nella vostra societ( attuale la propriet( privata - a,olita per i nove decimi dei suoi mem,ri9 la propriet( privata esiste proprio per il fatto che per nove decimi non esiste. Bun/ue voi ci rimproverate di voler a,olire una propriet( che presuppone come condizione necessaria la privazione della propriet( dellUenorme maggioranza della societ(. ;n una parola* voi ci rimproverate di volere a,olire la vostra propriet(. "erto* /uesto vogliamo. 3ppena il lavoro non pu5 pi+ essere trasformato in capitale* in denaro* in rendita fondiaria* insomma in una potenza sociale monopolizza,ile* cio-* appena la propriet( personale non pu5 pi+ convertirsi in propriet( ,orghese* voi dichiarate che - a,olita la persona. Bun/ue confessate che per persona non intendete nientUaltro che il ,orghese* il proprietario ,orghese. "erto /uesta persona deve essere a,olita. ;l comunismo non toglie a nessuno il potere di appropriarsi prodotti della societ(* toglie soltanto il potere di assoggettarsi il lavoro altrui mediante tale appropriazione N8O &a non discutete con noi misurando lUa,olizione della propriet( ,orghese sul modello delle vostre idee ,orghesi di li,ert(* cultura* diritto e cosA via. !e vostre idee stesse sono prodotti dei rapporti ,orghesi di produzione e di propriet(* come il vostro diritto - soltanto la volont( della vostra classe elevata a legge* volont( il cui contenuto - dato nelle condizioni materiali di esistenza della vostra classe. Woi condividete con tutte le classi dominanti tramontate /uellUidea interessata mediante la /uale trasformate in eterne leggi della natura e della ragione* da rapporti storici /uali sono* transeunti nel corso della
$=

spaziometi.org clashcityworkers.org

2013

produzione* i vostri rapporti di produzione e di propriet(. <on vi - pi+ permesso di comprendere per la propriet( ,orghese /uel che comprendete per la propriet( antica e per la propriet( feudale N8OT ;n tutta /ueste temperie di concetti* &ar' ed 1ngels trovano anche il modo di affrontare Plo faranno diverse volte nella loro opera e* anche se mai sistematicamente* dimostreranno una sensi,ilit( incredi,ile per due uomini dell.epocaR la /uestione femminile. <elle accuse che i ,orghesi rivolgono ai comunisti appare in trasparenza come essi intendono la donna* /uale ruolo de,,a avere per loro in regime capitalista. HIutta la ,orghesia ci grida contro in coro: ma voi comunisti volete introdurre la comunanza delle donne. ;l ,orghese vede nella moglie un semplice strumento di produzione. 0ente dire che gli strumenti di produzione devono essere sfruttati in comune e non pu5 naturalmente farsi venire in mente se non che la sorte della comunanza colpir( anche le donne. <on sospetta neppure che si tratta proprio di a,olire la posizione delle donne come semplici strumenti di produzione. Bel resto non cU- nulla di pi+ ridicolo del moralissimo orrore che i nostri ,orghesi provano per la pretesa comunanza ufficiale delle donne fra i comunisti. ; comunisti non hanno ,isogno dUintrodurre la comunanza delle donne9 essa - esistita /uasi sempre. ; nostri ,orghesi* non paghi dUavere a disposizione le mogli e le figlie dei proletari* per non parlare neppure della prostituzione ufficiale* trovano uno dei loro divertimenti principali nel sedursi reciprocamente le loro mogli. ;n realt( il matrimonio ,orghese - la comunanza delle mogli. IuttUal* pi+ ai comunisti si potre,,e rimproverare di voler introdurre una comunanza delle donne ufficiale e franca al posto di una comunanza delle donne ipocritamente dissimulata. del resto - ovvio che* con lUa,olizione dei rapporti attuali di produzione* scompare anche /uella comunanza delle donne che ne deriva* cio- la prostituzione ufficiale e non ufficialeT. &ar' ed 1ngels trovano anche il tempo di precisare alcuni concetti ela,orati gi( all.epoca dell.Ideologia tedesca. ;n /uesto passaggio chiariscono ad esempio come de,,a essere inteso il materialismo storico. 0ono righe molto importanti* che vanno comprese in tutto il loro spessore* proprio per non dogmatizzare /uesto metodo di lettura della realt(* facendolo diventare riduzionismo economicista. %uesto - /uello che cercano di fare ogni volta i teorici ,orghesi che* una volta rappresentato il materialismo in maniera rigida* hanno gioco facile nel criticarlo. H"U- ,isogno di una profonda comprensione per capire che anche le idee* le opinioni e i concetti* insomma* anche la coscienza degli uomini* cam,ia col cam,iare delle loro condizioni di vita* delle loro relazioni sociali* della loro esistenza sociale: "osUaltro dimostra la storia delle idee* se non che la produzione intellettuale si trasforma assieme a /uella materiale: !e idee dominanti di unUepoca sono sempre state soltanto le idee della classe dominante. 0i parla di idee che rivoluzionano unUintera societ(9 con /ueste parole si esprime semplicemente il fatto che entro la vecchia societ( si sono formati gli elementi di una nuova* e che la dissoluzione delle vecchie idee procede di pari passo con la dissoluzione dei vecchi rapporti dUesistenza. %uando il mondo antico fu al tramonto* le antiche religioni furono vinte dalla religione cristiana. %uando nel secolo ]W;;; le idee cristiane soggiac/uero alle idee dellUilluminismo* la societ( feudale dovette com,attere la sua ultima lotta con la ,orghesia allora rivoluzionaria. !e idee della li,ert( di coscienza e della li,ert( di religione furono soltanto lUespressione del dominio della li,era concorrenza nel campo della coscienza. &a* si dir(* certo che nel corso dello svolgimento storico le idee religiose* morali* filosofiche* politiche* giuridiche si sono modificate. Per5 in /uesti cam,iamenti la religione* la morale* al filosofia* la politica* il diritto si sono sempre conservati. ;noltre vi sono verit( eterne* come la li,ert(* la giustizia e cosA via* che sono comuni a tutti gli stati della societ(. &a il comunismo a,olisce le verit( eterne* a,olisce la religione* la morale* invece di trasformarle9 /uindi il comunismo si mette in contraddizione con tutti gli svolgimenti storici avuti sinora. 3 cosa si riduce /uestUaccusa: !a storia di tutta /uanta la societ( che cU- stata fino ad oggi sU- mossa in contrasti di classe che hanno avuto un aspetto differente a seconda delle differenti epoche.
$G

spaziometi.org clashcityworkers.org

2013

!o sfruttamento dUuna parte della societ( per opera dellUaltra parte - dato di fatto comune a tutti i secoli passati* /ualun/ue sia la forma chUesso a,,ia assunto. %uindi* non cU- da meravigliarsi che la coscienza sociale di tutti i secoli si muova* nonostante ogni molteplicit( e differenza* in certe forme comuni: forme di coscienza* che si dissolvono completamente soltanto con la completa scomparsa dellUantagonismo delle classi. !a rivoluzione comunista - la pi+ radicale rottura con i rapporti tradizionali di propriet(9 nessuna meraviglia che nel corso del suo sviluppo si rompa con le idee tradizionali nella maniera pi+ radicaleT. ;nfine* &ar' ed 1ngels affrontano la /uestione del potere politico* la relazione fra democrazia e socialismo* la fine della politica come strumento di coercizione e di divisione* e cercano di tratteggiare il programma che pu5 unire le forze di classe8 H3,,iamo gi( visto sopra che il primo passo sulla strada della rivoluzione operaia consiste nel fatto che il proletariato sUeleva a classe dominante* cio- nella con/uista della democrazia. ;l proletariato adoprer( il suo dominio politico per strappare a poco a poco alla ,orghesia tutto il capitale* per accentrare tutti gli strumenti di produzione nelle mani dello 0tato* cio- del proletariato organizzato come classe dominante* e per moltiplicare al pi+ presto possi,ile la massa delle forze produttive. <aturalmente* ci5 pu5 avvenire* in un primo momento* solo mediante interventi despotici nel diritto di propriet( e nei rapporti ,orghesi di produzione* cio- per mezzo di misure che appaiono insufficienti e poco consistenti dal punto di vista dellUeconomia9 ma che nel corso del movimento si spingono al di l( dei propri limiti e sono inevita,ili come mezzi per il rivolgimento dellUintero sistema di produzione N8O %uando le differenze di classe saranno scomparse nel corso dellUevoluzione* e tutta la produzione sar( concentrata in mano agli individui associati* il pu,,lico potere perder( il suo carattere politico. ;n senso proprio* il potere politico - il potere di una classe organizzato per opprimerne unUaltra. ;l proletariato* unendosi di necessit( in classe nella lotta contro la ,orghesia* facendosi classe dominante attraverso una rivoluzione* ed a,olendo con la forza* come classe dominante* gli antichi rapporti di produzione* a,olisce insieme a /uei rapporti di produzione le condizioni di esistenza dellUantagonismo di classe* cio- a,olisce le condizioni dUesistenza delle classi in genere* e cosA anche il suo proprio dominio in /uanto classe. 3lla vecchia societ( ,orghese con le sue classi e i suoi antagonismi fra le classi su,entra una associazione in cui il li,ero sviluppo di ciascuno - condizione del li,ero sviluppo di tutti N...O Ba /uanto sU- detto nel secondo capitolo appare ovvio /uale sia il rapporto dei comunisti coi partiti operai gi( costituiti* cio- il loro rapporto coi cartisti in ;nghilterra e coi riformatori nellU3merica del <ord. ; comunisti lottano per raggiungere i fini e gli interessi immediati della classe operaia* ma nel movimento presente rappresentano in pari tempo lUavvenire del movimento. ;n Vrancia i comunisti si alleano al partito socialista7democratico contro la ,orghesia conservatrice e radicale* senza per /uesto rinunciare al diritto dUun contegno critico verso le frasi e le illusioni provenienti dalla tradizione rivoluzionaria. ;n 0vizzera essi appoggiano i radicali* senza disconoscere che /uesto partito - costituito da elementi contraddittori* in parte da socialisti democratici in senso francese* in parte da ,orghesi radicali. Vra i polacchi* i comunisti appoggiano il partito che fa dUuna rivoluzione agraria la condizione della li,erazione nazionale. !o stesso partito che promosse lUinsurrezione di "racovia del 1C=Q. ;n Germania il partito comunista com,atte insieme alla ,orghesia contro la monarchia assoluta* contro la propriet( fondiaria feudale e il piccolo ,orghesume* appena la ,orghesia prende una posizione rivoluzionaria. Per5 il partito comunista non cessa nemmeno un istante di preparare e sviluppare fra gli operai una coscienza /uanto pi+ chiara - possi,ile dellUantagonismo ostile fra ,orghesia e proletariato* affinch4 i lavoratori tedeschi possano su,ito rivolgere* come altrettante armi contro la ,orghesia* le condizioni sociali e politiche che la ,orghesia deve creare con il suo dominio* affinch4 su,ito dopo la caduta delle classi reazionarie in Germania* cominci la lotta contro la ,orghesia stessa. ; comunisti rivolgono la loro attenzione soprattutto alla Germania* perch4 la Germania - alla vigilia dUuna rivoluzione ,orghese* e perch4 essa compie /uesto rivolgimento in condizioni di civilt( generale europea pi+ progredite* e con un proletariato molto pi+ evoluto che non lU;nghilterra nel decimosettimo e la Vrancia nel decimottavo secolo9 perch4 dun/ue la rivoluzione ,orghese tedesca pu5 essere soltanto lUimmediato preludio dUuna rivoluzione proletaria.

$Q

spaziometi.org clashcityworkers.org

2013

;n una parola: i comunisti appoggiano dappertutto ogni movimento rivoluzionario diretto contro le situazioni sociali e politiche attuali. 1ntro tutti /uesti movimenti essi mettono in rilievo* come pro,lema fondamentale del movimento* il pro,lema della propriet(* /ualsiasi forma* pi+ o meno sviluppata* esso possa avere assunto. ;nfine* i comunisti lavorano dappertutto al collegamento e allUintesa dei partiti democratici di tutti i paesi. ; comunisti sdegnano di nascondere le loro opinioni e le loro intenzioni. Bichiarano apertamente che i loro fini possono esser raggiunti soltanto col rovesciamento violento di tutto lUordinamento sociale finora esistente. !e classi dominanti tremino al pensiero dUuna rivoluzione comunista. ; proletari non hanno da perdervi che le loro catene. @anno un mondo da guadagnare. PM>!1I3M; B; IUII; ; P310;* U<;I1W;ET.

$?

spaziometi.org clashcityworkers.org

2013

I.( IN 7NT57$ /N/T7MI/ D!))/ )/SS!$ )#AR+,I-,R ! I) )/A75/T75I7 S!85!T7 D!))/ "57D96I7N! /"IT/)ISTI /
,a classe ogni oltre sempli!icazione sociologica. "igure sociali, mutevoli, e !orma dello s!ruttamento, immutata. ,avoro salariato e capitale: la chiave per comprendere la !ormazione delle classi. Il proletariato come corpo della !orza-lavoro e sorgente del valore. Il carattere sociale e universale del salario. ,a compravendita della !orza-lavoro: una merce molto particolare...

"on /uesto incontro entriamo in un.ideale seconda fase# del nostro seminario. <ei primi tre appuntamenti a,,iamo infatti cercato di precisare /ual era il contesto materiale e culturale nel /uale veniva ela,orata la categoria di classe* dai primi studi dell.economia politica fino alla compiuta formulazione del materialismo storico da parte di &ar' ed 1ngels. 0i - trattato /uindi di seguire in maniera cronologica e /uasi filologica il lavoro degli autori del Mani!esto* per evitare sia sovrainterpretazioni che inde,ite attualizzazioni* e per arrivare a vedere come la classe* da concetto prima empirico Pnegli economisti li,eraliR* poi via via sempre pi+ teorico* diventi con &ar' ed 1ngels il nome di un soggetto collettivo* una lente per leggere non solo la storia passata ma le dinamiche politiche del presente. Un soggetto* che ha /uindi dentro di s4 forme di coscienza* di organizzazione e persino elementi di programma* un soggetto che si costituisce sempre dentro una complessa strategia di lotta per il potere. B.altronde gi( &ar' ed 1ngels si trovarono pi+ volte a dover rispondere a chi voleva ridurre ,rutalmente tutti i complessi pro,lemi che la loro analisi poneva al solo momento economico. 0i veda /uanto scrive 1ngels in una cele,re Lettera allo studente berlinese .ose(& +loc /on +oegni0 , nel 1020: H0econdo la visione materialista* il fattore determinante nella storia -* in ultima istanza* la produzione e la riproduzione della vita reale. <4 io n4 &ar' a,,iamo mai sostenuto pi+ di /uesto. 0e si distorce /uesto affermando che il momento economico - lUunico fattore determinante* si trasforma /uellUasserzione in uno sprolo/uio astratto* ridicolo e senza sensoT. ;l materialismo storico - dun/ue uno strumento complesso* che non demanda alla sfera dell.economia tutta la complessit( dell.azione umana* ma che cerca di spiegare /uesta complessit( attraverso la produzione e la riproduzione della vita reale* /uindi con gli interessi materiali* i rapporti di potere* i ,isogni delle diverse componenti sociali* lo spessore dei sim,oli e dei linguaggi etc. Per /uesto motivo ora il nostro lavoro si complica: forti del /uadro teorico che a,,iamo appena ac/uisito* do,,iamo provare ad approfondire* dettagliare* pro,lematizzare il testo mar'iano* cercando di capire meglio cosa sia la classe nella teoria comunista e nella societ( d.oggi. Bo,,iamo cio- provare a comprendere sia il livello economico* strutturale* da cui le classi sociali vengono fuori* sia il capitale come Hrapporto socialeT* e dun/ue il livello pi+ politico* i rapporti di forza* la dialettica e l.autocoscienza che permette alle classi sociali di affermare i propri interessi* che siano di parte Pcome sono /uelli ,orghesiR o universali Pcom.- nel caso di /uelli proletariR. Per iniziare /uesto lavoro pensare di concluderlo in pochi seminari sare,,e infatti una folliaE seguiremo lo stesso percorso di &ar'. "he* dopo il Mani!esto e la sconfitta delle sollevazioni del 1C=C* si dedic5 da un lato a uno studio approfondito dell.economia e della storia* che gli permettesse di riela,orare con pi+ consapevolezza e scientificit( il materialismo* dall.altro a un intervento puntuale nelle /uestioni politiche del suo tempo. ;n /uesto /uarto incontro cercheremo dun/ue* a partire dal testo pi+ difficile ma pi+ importante di &ar'* di mettere a fuoco ancora meglio il meccanismo del #apitale* che producendo merci per fare profitto* finisce per produrre anche gli stessi produttori di merci. ;n altri termini* proveremo a capire da dove viene il proletariato* come viene sussunto dal capitale* /uali lotte e reazioni istintive /uesta sussunzione genera. 1 tenteremo cosA di attualizzare l.opera di &ar'* osservando come* anche se le !igure sociali si trasformano continuamente Pper dirla ,analmente: l.operaio delle prime manifatture inglesi non - /uello fordista americano* non - /uello delle officine torinesi degli anni settanta* non - /uello della Vo'conn odiernaR* la
$C

spaziometi.org clashcityworkers.org

2013

!orma o il rapporto di sfruttamento resta lo stesso Povvero produzione del valore a partire dal pluslavoro estorto in un tempo datoR. ;nfatti il punto che terremo fermo* perch4 - su /uesto punto che fa leva la nostra azione politica* che non - n4 determinista cio- non aspetta che il sistema crolli da s4* n4 che il proletariato prenda spontaneamente coscienza delle contraddizioni in cui vive e le agisca n4 volontarista posizione che non si radica nella materialit( delle condizioni e dei soggetti reali* ma li inventa# secondo i propri desideri * - che le classi sociali non possono essere de!inite a priori. !e classi si presentano sempre vestite di a,iti diversi* con religioni* a,itudini* forme di relazione e di percezione di s4 anche molto differenti* e soprattutto non si sviluppano indipendentemente dalla relazione fra le classi. "ome sottolinea ,ene Daniel AensaCd* teorico e militante francese recentemente scomparso* &ar' non ha una concezione sociologico7positivista delle classi sociali* ma una concezione strategica. H;l concetto di classe* secondo &ar'* non - riduci,ile n4 a un attri,uto di cui sare,,ero portatori i singoli individui che la compongono* n4 alla somma di /uesti singoli. ) una cosa diversa. ) una totalit( di relazioni e non una semplice sommatoriaT PDensaid6Desancenot* Prenons Parti G Pour un socialisme du HHIe si)cle* &ille et Une <uits* Parigi 222SR. Densaid sostiene l.impossi,ilit( di indicare criteri sociologici /uali reddito* /ualifica professionale etc come elementi che identificano l.appartenenza di classe: &ar' non procede per definizioni Pper enumerazione di criteriR* ma per Hdeterminazioni di concetti Pproduttivo6improduttivoR* plusvalore6profitto* produzione6circolazioneR* che tendono al concreto* articolandosi all.interno della totalit(T. %uesto ,reve ,rano che citiamo Ppreso da /uest.intervista del maggio 2002 su -eoria del valore1 lavoro e classi socialiR d( esattamente la misura del compito che tenteremo nei prossimi tre incontri: H"he cos.- una classe: <on a caso in &ar' ed 1ngels non si trova una definizione descrittiva o approssimativa di classe sociale. <on esiste definizione perch4* fin dall.inizio* &ar' non lavora con /uesto tipo di procedimento tramite definizioni#. !a definizione - un genere logico molto presente nella tradizione positivista francese* che non c.- invece nella grande logica tedesca di @egel e &ar'* che - una logica di determinazione. Pertanto non un caso che non si incontra un tipo di classificazione sociologica che tenda a collocare* di fatto* una serie di individui in categorie socio7professionali* come fanno oggi gli statistici accademici. ;n /uesto senso* c.- un rapporto con!littuale* le classi si determinano reciprocamente le une rispetto alle altre in un rapporto di scontro. Iuttavia* se si cerca a ogni costo e in modo pedagogico una definizione* possiamo trovarla* soprattutto* in !enin* in un testo che si chiama ,a grande iniziativa N2C giugno 1S1S* in <pere* vol. 2S* 1ditori Miuniti* Moma* su internet reperi,ile /ui http:66www.isc7,i,liotecadigitale.com6flip6lend2S26inde'.htmlO. ) arrivato alla definizione* per5* attraverso criteri molto complessi* in cui c.- il ruolo della divisione del lavoro* /uello del rapporto di propriet(* ci sono le forme e l.ammontare del reddito8 Dene* /uesto consente un.approssimazione per sta,ilire il nesso con la concezione strategica di classe. "he sare,,e per me la /uestione fondamentale* poich4 in &ar' non c.- una concezione sociologica classificatoria di classe. ".- sA una concezione strategica di classe che si realizza a partire dalla sua lotta. Gli elementi forniti da !enin possono aiutare a chiarire o ad arricchire in maniera pedagogica /uesta forma di approssimazione8T. Prima di arrivare a !enin* e alla teoria delle classi che il mar'ismo svilupper(* cercheremo in /uest.incontro di sviscerare meglio* dal punto di vista economico* il concetto di classe. >ra* per comprendere a fondo cosa sono ,orghesia e proletariato* ,isogna relazionarli alla contraddizione fra capitale e lavoro* che loro incarnano. Per noi* ma anche per il &ar' del post7Mani!esto* si tratta di capire meglio la forma di /uesta contraddizione. <el 10'2 &ar'* trentunenne* si trova a "olonia* dove si - trasferito un anno prima da Parigi per provare a mettere in collegamento le lotte francesi col proletariato tedesco. @a fondato un giornale* la Ieue ?einische Jeitung* sul /uale pu,,lica alcuni articoli che andranno a comporre un opuscolo postumo* curato da 1ngels e pu,,licato nel 1CS1 col titolo Lavoro salariato e 2a(itale. !Uopuscolo anticipa in modo straordinariamente chiaro alcuni temi che saranno poi ripresi e sviluppati nel primo li,ro del #apitale: il rapporto sociale capitalistico* i concetti di valore* di forza7lavoro e di plus7lavoro* il rapporto tra salario e profitto* /uindi tra interessi dei proletari e interessi dei capitalisti. Wediamo meglio. ;l punto di partenza* sia di &ar' ed 1ngels che dellUeconomia politica cosiddetta classica* - lUaspetto pi+ visi,ile del modo di produzione* cio- il mercato* la sfera di circolazione delle merci. Ba lA partono gli studi degli
$S

spaziometi.org clashcityworkers.org

2013

economisti* per capire che cosa si celi dietro lUincessante oscillazione dei prezzi delle merci9 /uale sia il perno intorno al /uale essi ruotano9 (uale sia dun/ue il valore di una merce* del /uale il prezzo - una rappresentazione pi+ o meno fedele* e soprattutto da che cosa sia determinato /uesto valore. Micardo per primo arriv5 ad una formulazione compiuta della teoria del valore* scrivendo che esso - determinato dal lavoro necessario per produrre una merce. %uesta definizione sar( dimostrata insufficiente da &ar' ed 1ngels* in particolare in relazione alla determinazione del valore di una merce particolare* il lavoro stesso. Wediamo come 1ngels riassume con chiarezza e sintesi tale /uestione nellUintroduzione: H!.economia classica trov5 dun/ue che il valore di una merce ) determinato dal lavoro che - contenuto in essa* dal lavoro cio- che si richiede per la sua produzione. Bi /uesta spiegazione essa si accontent5* e anche noi* per ora* possiamo fermarci a /uesto punto. 0olo per evitare malintesi* voglio ricordare che (uesta spiegazione ) diventata oggi assolutamente insu!!iciente N8O <on appena per5 gli economisti applicarono alla merce lavoro# /uesto modo di determinare il valore per mezzo del lavoro* caddero da una contraddizione in un.altra. "ome viene determinato il valore del lavoro#: Bal lavoro necessario che - contenuto in esso. &a /uanto lavoro contenuto nel lavoro di un operaio* per un giorno* una settimana* un mese* un anno: ;l lavoro di un giorno* di una settimana* di un mese* di un anno. 0e il lavoro - la misura di tutti i valori* possiamo esprimere il valore del lavoro# soltanto in lavoro. &a non sappiamo assolutamente niente del valore di un.ora di lavoro* /uando sappiamo soltanto che esso - uguale a un.ora di lavoro. ;n /uesto modo non ci siamo avvicinati di un capello al nostro scopo9 ci aggiriamo in un circolo vizioso. !.economia classica tent5 allora un.altra via d.uscita. 1ssa disse: il valore di una merce - uguale ai suoi costi di produzione. &a che cosa sono i costi di produzione del lavoro: Per rispondere a /uesta domanda gli economisti de,,ono fare un po. di violenza alla logica. ;nvece di ricercare i costi di produzione del lavoro stesso* che purtroppo non - possi,ile sta,ilire* essi ricercano ora /uali sono i costi di produzione dell.operaio. 1 /uesti - possi,ile sta,ilirli. 1ssi variano secondo il tempo e le circostanze* ma per un dato stato sociale* per una data localit(* per una data ,ranca della produzione* sono essi pure dati* almeno entro limiti a,,astanza ristretti. <oi viviamo oggi sotto il dominio della produzione capitalistica* in cui una classe della popolazione* grande e in continuo aumento* pu5 vivere soltanto se lavora* in cam,io di un salario* per i possessori dei mezzi di produzione: strumenti* macchine* materie prime e mezzi di sussistenza8T Per uscire dal circolo vizioso del tentativo di determinare il valore del lavoro# operaio col lavoro# necessario per produrlo* &ar' ed 1ngels introdurranno un concetto originale rispetto agli economisti classici* /uello di !orza-lavoro. ;n realt(* /uando i capitoli dellUopuscolo uscirono sul giornale* &ar' ancora non faceva /uesta distinzione* o meglio* trattandosi di scritti divulgativi* preferiva utilizzare lUespressione* scorretta ma popolare* di valore del lavoro* piuttosto che /uella pi+ precisa di valore della forza7lavoro. ) lo stesso &ar' a spiegare /uesta scelta in un opuscolo divulgativo successivo* Salario1 (rezzo e (rofitto ;104,R: HBo,,iamo portare la nostra attenzione sul valore specifico del lavoro ... 1ppure non esiste una cosa come il valore del lavoro* nel senso comune della parola ... <aturalmente* una volta che a,,iamo scoperto il senso vero* ma nascosto* della espressione valore del lavoro#* saremo in grado di chiarire /uesta applicazione irrazionale e apparentemente impossi,ile del valore... "i5 che l.operaio vende non - direttamente il suo lavoro* ma la sua forza7lavoro* che egli mette temporaneamente a disposizione del capitalista ... "ome per ogni altra merce* il suo valore - determinato dalla /uantit( di lavoro necessaria per la sua produzione ... @o,,es disse: ;l valore di un uomo -* come per tutte le altre cose* il suo prezzo: cio-* - /uel tanto che viene dato per l.uso della sua forza#. ... ;l valore o prezzo della forza7lavoro prende l.apparenza esteriore del prezzo o valore del lavoro stesso* /uantun/ue* parlando rigorosamente* valore o prezzo del lavoro siano espressioni prive di significato ... %uesta falsa apparenza distingue il lavoro salariato dalle altre forme storiche del lavoro ... 0e in seguito user5 le parole valore del lavoro#* non si tratter( che di una espressione popolare per valore della forza7lavoro#T. !Uintroduzione di 1ngels* scritta nel 1CS1* ha il pregio di raccogliere tutta lUela,orazione teorica degli anni precedenti* compresa /uella del #apitale: nel momento in cui introduce il discorso sulla forza7lavoro espone* in pochissimi paragrafi* il nucleo fondamentale dellUanalisi mar'iana* il disvelamento del carattere particolarissimo della merce forza7lavoro* del furto# che lUoperaio su,isce nel momento in cui vende al capitalista /uesta
=2

spaziometi.org clashcityworkers.org

2013

merce* della possi,ilit( di li,erazione insita proprio nel fatto che dalla prestazione di lavoro operaio* e solo da essa* il capitale trae la sua forza* la sua linfa vitale* lUessenza della sua sopravvivenza: H0ulla ,ase di /uesto modo di produzione* i costi di produzione delloperaio consistono in (uella (uantit di mezzi di sussistenza K o nel loro prezzo in denaro K che sono in media necessari per renderlo atto al lavoro, per conservarlo atto al lavoro e per sostituirlo* /uando egli scompare per vecchiaia* per malattia o per morte* con un altro operaio* cio- per assicurare che la classe operaia si riproduca nella misura necessaria. 0upponiamo che il prezzo in denaro di /uesti mezzi di sussistenza sia in media di tre marchi al giorno. ;l nostro operaio riceve dun/ue dal capitalista che lo occupa un salario di tre marchi al giorno. Per /uesto salario il capitalista lo fa lavorare* poniamo* dodici ore al giorno. 1 il capitalista fa presso a poco i calcoli seguenti: 0upponiamo che il nostro operaio ^ un meccanico ^ de,,a fare un pezzo di una macchina* e che lo finisca in un giorno. !a materia ^ ferro e ottone* nella forma necessaria precedentemente ela,orata ^ costa venti marchi. ;l consumo di car,one della macchina a vapore e il deterioramento di /uesta stessa macchina a vapore* del tornio e degli altri strumenti con cui l.operaio lavora* rappresentano* per un giorno e per un operaio* il valore di un marco. ;l salario giornaliero -* secondo la nostra supposizione di tre marchi. ;l totale -* per il nostro pezzo di macchina* di venti/uattro marchi. ;l capitalista calcola per5 che in media ricever( dai suoi clienti un prezzo di ventisette marchi* cio- tre marchi in pi+ delle spese che egli ha anticipato. Bonde vengono /uesti tre marchi che il capitalista intasca: 0econdo /uanto afferma l.economia classica* le merci in media sono vendute secondo il loro valore* cio- a prezzi corrispondenti alle necessarie /uantit( di lavoro contenute in esse. ;l prezzo medio del nostro pezzo di macchina ^ ventisette marchi ^ sare,,e dun/ue uguale al suo valore* uguale cio- al lavoro che - contenuto in esso. &a* di /uesti ventisette marchi* ventuno erano valori che esistevano gi( prima che il nostro meccanico incominciasse a lavorare. Wenti marchi erano contenuti nelle materie prime* un marco nel car,one ,ruciato durante il lavoro* o in macchine e strumenti che sono stati utilizzati e la cui capacit( di produzione - stata diminuita per un valore uguale a /uesto importo. Mestano sei marchi che sono stati aggiunti al valore della materia prima. &a /uesti sei marchi* come ammettono anche i nostri economisti* possono derivare soltanto dal lavoro che il nostro operaio ha aggiunto alla materia prima. ;l suo lavoro di dodici ore ha dun/ue creato un nuovo valore di sei marchi. ;l valore della sua giornata di lavoro di dodici ore* sare,,e dun/ue uguale a sei marchi. 1 cosA avremmo dun/ue finalmente scoperto che cosa - il valore del lavoro#. Un momentoE ^ esclama il nostro meccanico ^ 0ei marchi: ;o non ne ho ricevuti che treE ;l mio capitalista giura su tutti i santi che il valore del mio lavoro di dodici ore - soltanto di tre marchi* e se io ne chiedo sei* si fa ,effe di me. "ome si spiega tutto /uesto:#. 0e prima con il nostro valore del lavoro* eravamo giunti a un circolo vizioso* ora siamo caduti sul serio in una contraddizione insolu,ile. "ercavamo il valore del lavoro* e a,,iamo trovato pi+ di /uanto ci occorre. Per l.operaio il valore del lavoro di dodici ore - di tre marchi* per il capitalista - di sei* dei /uali egli ne paga tre all.operaio come salario* e intasca gli altri tre. ;l lavoro non avre,,e dun/ue uno* ma due valori* e per di pi+ molto diversiE N...O Possiamo voltarci e rigirarci come vogliamo* non usciremo da /uesta contraddizione fino a tanto che parleremo di compra e di vendita del lavoro e di valore del lavoro. 1d - appunto ci5 che - accaduto agli economisti. !.ultimo prodotto dell.economia classica* la scuola ricardiana* fallA in gran parte per non aver saputo risolvere /uesta contraddizione. !.economia classica si era cacciata in un vicolo cieco. "hi trov5 la via per uscirne fu Farl &ar'. "i5 che gli economisti avevano considerato come costo di produzione del lavoro#* erano i costi di produzione non del lavoro* ma dello stesso operaio vivente. 1 ci5 che /uesto operaio vendeva al capitalista non era il suo lavoro. 3ppena il suo lavoro comincia realmente ^ dice &ar' ^ esso ha gi( cessato di appartenergli e /uindi non pu5 pi+ essere venduto da lui#. 1gli potre,,e dun/ue tutt.al pi+ vendere il suo lavoro futuro* cioassumersi l.o,,ligo di compiere una determinata prestazione di lavoro in un tempo determinato. &a in /uesto modo egli non vende lavoro Pche si dovre,,e ancora fareR* ma pone a disposizione del capitalista per un certo tempo Psalario giornalieroR o per una determinata prestazione di lavoro Psalario a cottimoR la sua forza7lavoro* contro una determinata paga9 egli cede* cio- vende* la sua forza7lavoro. %uesta forza7lavoro - per5 unita insieme con la sua persona e insepara,ile da essa. ; suoi costi di produzione coincidono dun/ue con i costi di
=1

spaziometi.org clashcityworkers.org

2013

produzione dell.operaio: ci5 che gli economisti chiamavano costi di produzione del lavoro* sono appunto i costi di produzione dell.operaio e /uindi della forza7lavoro. 1 cosA possiamo risalire dai costi di produzione della forza7lavoro al valore della forza7lavoro* e determinare la /uantit( di lavoro socialmente necessario che si richiede per la produzione di una forza7lavoro di /ualit( determinata* come ha fatto &ar' nel capitolo sulla compra e vendita della forza7lavoro N...O !a difficolt( che era insupera,ile per i migliori economisti fino a tanto che partivano dal valore del lavoro#* scompare non appena* invece* si parte dal valore della forza7lavoro. <ella nostra attuale societ( capitalistica* la !orza-lavoro ) una merce, una merce come ogni altra, ma ci* nonostante una merce tutta a!!atto speciale. ssa ha cio) la propriet speci!ica di essere !orza produttrice di valore, anzi di essere, se viene impiegata in modo appropriato, !onte di un valore maggiore di (uello che essa possiede. <ello stato attuale della produzione la forza7lavoro dell.uomo non solo produce in un giorno un valore superiore a /uello che essa possiede e a /uello che costa9 ad ogni nuova scoperta scientifica* ad ogni nuovo perfezionamento tecnico /uesta eccedenza del suo prodotto giornaliero sul suo costo giornaliero aumenta* cio- si riduce /uella porte della giornata di lavoro in cui l.operaio produce l.e/uivalente del suo salario* e si allunga perci5 d.altro lato /uella parte della giornata in cui egli deve regalare al capitalista il suo lavoro senza essere pagato. Iale - la costituzione economica di tutta la nostra societ( attuale: solo la classe operaia ) (uella che produce tutti i valori. Poich4 valore non - che un.altra espressione per lavoro* l.espressione con la /uale* nella nostra attuale societ( capitalistica* viene indicata la /uantit( di lavoro socialmente necessaria che - contenuta in una merce determinata. %uesti valori prodotti dagli operai non appartengono per5 agli operai. 1ssi appartengono ai proprietari delle materie prime* delle macchine* degli strumenti e del capitale anticipato* i /uali permettono a /uesti proprietari di comperare la forza7lavoro della classe operaia. Bi tutta la massa di prodotti da essa fa,,ricata* alla classe operaia ne viene restituita solo una parte. 1 come a,,iamo visto* l.altra parte* che la classe capitalista trattiene per s4* o tutt.al pi+* deve ancora dividere con la classe dei proprietari fondiari* diventa sempre maggiore ad ogni nuova invenzione e ad ogni nuova scoperta* mentre la parte che tocca alla classe operaia Pcalcolata per testaR o aumenta lentamente e in modo insignificante o non aumenta affatto* e in talune circostanze pu5 persino diminuireT. >ra* il salario - il modo in cui la merce forza7lavoro viene comprata. 3nche in /uesto caso lUo,iettivo di &ar'* fin dagli scritti divulgativi* - /uello di andare oltre la sfera sensi,ile della circolazione delle merci forza7lavoro compresa e spiegare che cosa esso sia realmente. !a determinazione della natura del salario - uno degli argomenti del "apitale che viene anticipato in /uesti scritti: nel primo capitolo di Lavoro salariato e 2a(itale &ar' scrive: HPassiamo dun/ue alla prima /uestione: "he cosa - il salario: "ome viene esso determinato: 0e domandiamo agli operai: %ual.- l.importo del vostro salario:#* essi risponderanno* l.uno: ;o ricevo un franco al giorno dal mio ,orghese#* l.altro: ;o ricevo due franchi#* ecc. 0econdo le varie ,ranche di lavoro alle /uali appartengono* essi indicheranno diverse somme che ricevono dal loro rispettivo padrone per un determinato tempo di lavoro o per fare un determinato lavoro* ad esempio per tessere un ,raccio di lino* o per comporre un foglio di stampa. &algrado la diversit( delle loro risposte essi concordano tutti su un punto: il salario - la somma di denaro che il ,orghese paga per un determinato tempo di lavoro o per una determinata prestazione di lavoro. ;l ,orghese compera* dun/ue* il loro lavoro con del denaro. Per denaro essi gli vendono il loro lavoro. "on la stessa somma di denaro con la /uale il ,orghese ha comperato il loro lavoro* per esempio con due franchi* avre,,e potuto comperare due li,,re di zucchero o una determinata /uantit( di /ualsiasi altra merce. ; due franchi con i /uali egli ha comperato le due li,,re di zucchero sono il prezzo delle due li,,re di zucchero. ; due franchi con i /uali egli ha comperato dodici ore di lavoro* sono il prezzo del lavoro di dodici ore. ;l lavoro* dun/ue* - una merce* n4 pi+ n4 meno che lo zucchero. !a prima si misura con l.orologio* la seconda con la ,ilancia. Gli operai scam,iano la loro merce* il lavoro* con la merce del capitalista* il denaro* e /uesto scam,io si effettua secondo un rapporto determinato. Ianto denaro per tanto lavoro. Per tessere dodici ore* due franchi. 1 i due franchi* non rappresentano essi forse tutte le altre merci che posso comperare per due franchi: Bi fatto* /uindi* l.operaio ha scam,iato la sua merce* il lavoro* contro altre merci di ogni genere* e secondo un rapporto
=2

spaziometi.org clashcityworkers.org

2013

determinato. Bandogli due franchi il capitalista gli ha dato* in cam,io della sua giornata di lavoro* tanto di carne* tanto di a,iti* tanto di legna* di luce* ecc. ; due franchi esprimono dun/ue il rapporto in cui il lavoro si scam,ia con altre merci* il valore di scam,io del suo lavoro. ;l valore di scam,io di una merce* valutato in denaro* si chiama appunto il suo prezzo. Il salario non ) (uindi che un nome speciale dato al prezzo del lavoro9 non - che un nome speciale dato al prezzo di /uesta merce speciale* che - contenuta soltanto nella carne e nel sangue dell.uomoT. &ar' usa* come a,,iamo detto* la parola HlavoroT per indicare la Hforza7lavoroT9 nelle note di 1ngels allUedizione del 1CS1 si spiega che la parola H,orgheseT va correttamente intesa come HcapitalistaT* per indicare pi+ propriamente la figura sociale connessa al rapporto di produzione. &a vediamo ora il carattere universale del salario. ;l salario* in /uanto prezzo della merce forza7lavoro* oscilla intorno al valore della merce stessa* determinato dai costi di produzione: tanto il salario /uanto la forza7lavoro* spiega &ar'* non vanno intesi relativamente al singolo operaio e alla singola prestazione dUopera ma alla classe operaia nel suo complesso e alla forza7 nel suo complesso. %uesta - la prima rivelazione# della natura del salario al di l( dellUapparenza: il salario - una varia,ile universale che riguarda la classe operaia nella sua universalit(. !Uosservazione* apparentemente ,anale* diventa fondamentale nel momento in cui si andranno a definire conseguentemente i comuni destini degli operai di tutti i paesi e la necessit( di una comune azione politica. 3scoltiamo ancora &ar': H&a /uali sono i costi di produzione del lavoro: 0ono i costi necessari per conservare l.operaio come operaio e per formarlo come operaio. %uanto meno tempo si richiede per apprendere un lavoro* tanto minori sono i costi di produzione dell.operaio* tanto pi+ ,asso - il prezzo del suo lavoro* il suo salario. <ei rami industriali dove non si richiede nessun apprendistato e ,asta la semplice esistenza fisica dell.operaio* i costi di produzione richiesti per la sua formazione si riducono /uasi esclusivamente alle merci necessarie per mantenerlo in vita. ;l prezzo del suo lavoro sar( dun/ue determinato dal prezzo dei mezzi di sussistenza necessari. &a ,isogna fare ancora una considerazione. ;l fa,,ricante* che calcola i costi di produzione e* a seconda di essi* il prezzo dei prodotti* tiene conto del logorio degli strumenti di lavoro. 0e una macchina gli costa* per esempio* 1.222 franchi e si logora in dieci anni* egli conteggia 122 franchi all.anno nel prezzo della merce* per potere* dopo dieci anni* sostituire la macchina vecchia con una nuova. 3llo stesso modo* nei costi di produzione del semplice lavoro devono essere conteggiati i costi di riproduzione* per cui la razza degli operai viene posta in condizione di moltiplicarsi e di sostituire gli operai logorati dal lavoro con nuovi operai. ;l logorio dell.operaio viene dun/ue conteggiato allo stesso modo del logorio della macchina. ; costi di produzione del semplice lavoro ammontano /uindi ai costi di esistenza e di riproduzione dell.operaio. Il prezzo di (uesti costi di esistenza e di riproduzione costituisce il salario. Il salario cos> determinato si chiama salario minimo. %uesto salario minimo* come* in generale* la determinazione del prezzo delle merci secondo i costi di produzione* vale non per il singolo individuo* ma per la specie. 0ingoli operai* milioni di operai non ricevono a,,astanza per vivere e riprodursi9 ma il salario dell.intera classe operaia* entro i limiti delle sue oscillazioni* - uguale a /uesto minimoT. %uesto ci porta a capire la natura sociale del salario. !a /uestione relativa alla determinazione sociale del salario - infatti una /uestione fondamentale. "he cosa vuol dire che il salario ha una natura sociale: 0ignifica che la determinazione del salario stesso* il calcolo del prezzo della forza7lavoro non - astratto o uguale in ogni contesto storico o geografico* ma dipende strettamente dalle condizioni sociali entro le /uali si realizza la compravendita della forza7lavoro. ;l salario minimo* inteso come somma dei costi di produzione e riproduzione della forza7lavoro universale* non pu5 essere sta,ilito come somma di un tot di ci,o* una dimora di certe dimensioni etc* ma - socialmente determinato sulla ,ase del grado di sviluppo storico del modo di produzione capitalistico: pu5 dun/ue cam,iare* anzi certamente cam,ia* a seconda delle epoche storiche e del contesto geografico. %uesto - lUargomento del III( capitolo dellUopuscolo: H<ella produzione gli uomini non hanno rapporto soltanto con la natura. 1ssi producono soltanto in /uanto colla,orano in un determinato modo e scam,iano reciprocamente le proprie attivit(. Per produrre* essi
=$

spaziometi.org clashcityworkers.org

2013

entrano gli uni con gli altri in determinati legami e rapporti* e il loro rapporto con la natura* la produzione* ha luogo soltanto nel /uadro di /uesti legami e rapporti sociali. %uesti rapporti sociali che legano i produttori gli uni agli altri* le condizioni nelle /uali essi scam,iano le loro at7 tivit( e partecipano all.atto complessivo della produzione* sono naturalmente diversi a seconda del carattere dei mezzi di produzione. "on l.invenzione di un nuovo strumento di guerra* dell.arma da fuoco* tutta l.organizzazione interna dell.esercito necessariamente si modific5* si modificarono i rapporti sulla ,ase dei /uali i singoli costituiscono un esercito e possono operare come esercito* e si modific5 pure il rapporto dei diversi eserciti tra di loro. ; rapporti sociali entro i /uali gli individui producono* i rapporti sociali di produzione* si modificano* dun/ue* si trasformano con la trasformazione e con lo sviluppo dei mezzi materiali di produzione* delle forze produttive. I rapporti di produzione costituiscono nel loro assieme ci* che riceve il nome di rapporti sociali* di societ(* e precisamente una societ( a un grado di sviluppo storico determinato* una societ( con un carattere particolare che la distingue. !a societ( antica* la societ( feudale* la societ( ,orghese sono simili complessi di rapporti di produzione* e ognuno di /uesti complessi caratterizza* nello stesso tempo* un particolare stadio di sviluppo nella storia dell.umanit(. 3nche il capitale ) un rapporto sociale di produzione. 1sso - un rapporto ,orghese di produzione* un rapporto di produzione della societ( ,orghese. ; mezzi di sussistenza* gli strumenti di lavoro* le materie prime di cui il capitale - costituito* non furono essi prodotti e accumulati in determinate condizioni sociali* in determinati rapporti sociali: <on vengono essi impiegati per una nuova produzione in determinate condizioni sociali* in determinati rapporti sociali: 1 non - proprio /uesto carattere sociale determinato che fa diventare capitale i prodotti che servono per una nuova produzione:T <el momento in cui a,,iamo chiarito la differenza tra lavoro e forza7lavoro possiamo /uindi misurare tutte le merci attraverso il lavoro. ;l capitale* come rapporto sociale* composto di forza7lavoro* macchinario* materie prime* rendita* si riduce ad una relazione tra forme diverse di lavoro* che &ar' chiama lavoro vivo e lavoro accumulato. "he cosU- il lavoro vivo: ) esattamente la /uota di valore immessa nel processo produttivo e /uindi nella merce dal dispendio di carne* sangue e nervi del lavoratore. "he cosU- il lavoro accumulato: ) esattamente la /uota di valore immessa nel processo produttivo e /uindi nella merce dal consumo di materia prima e di macchinari. Perch4 /uesti due nomi: Perch4 il primo lavoro - vivo#* il secondo - accumulato#: "he senso ha /uesta distinzione: !e materie prime* anche le pi+ semplici* non sono immediatamente disponi,ili. Persino lUac/ua piovana* per essere utilizzata* ha ,isogno di essere raccolta* cosA come la legna o ogni altra materia che siamo a,ituati a considerare* nel processo produttivo* materia prima. Pi+ /ueste diventano sofisticate Pcar,one* petrolio* lana* cotone...R pi+ aumenta la /uota di lavoro che contengono* nascosta#9 lo stesso vale* ovviamente* per i macchinari* che sono nullUaltro che lUesito di un processo produttivo. ;n tutte /ueste cose si nasconde* dun/ue* un accumulo di lavoro* il frutto cristallizzato di una prestazione* per /uanto minima* di forza7lavoro. %uesta riduzione a un.unica sostanza# della complessit( del processo produttivo non spiega ancora* per5* la /ualit( del rapporto sociale capitalistico: non - ancora chiaro perch4 la relazione tra lavoro vivo e accumulato non sia e/uili,rata* o meglio il lavoro accumulato non sia al servizio del lavoro vivo* ,ensA viceversa. ) il punto immediatamente successivo dell.esposizione di &ar': H;l capitale non consta soltanto di mezzi di sussistenza* di strumenti di lavoro e di materie prime* non consta soltanto di prodotti materiali9 esso consta pure di valori di scam,io. Iutti i prodotti di cui esso consta sono merci. ;l capitale non - dun/ue soltanto una somma di prodotti materiali9 esso - una somma di merci* di valori di scam,io* di grandezze sociali. ;l capitale rimane lo stesso se mettiamo cotone al posto di lana* riso al posto di frumento* piroscafi al posto di ferrovie* alla sola condizione che il cotone* il riso* i piroscafi ^ il corpo del capitale ^ a,,iano lo stesso valore di scam,io* lo stesso prezzo della lana* del frumento* delle ferrovie* in cui esso prima era incorporato. ;l corpo del capitale pu5 trasformarsi continuamente senza che il capitale su,isca il minimo cam,iamento. &a se ogni capitale - una somma di merci* cio- di valori di scam,io* non ogni somma di merci* di valori di
==

spaziometi.org clashcityworkers.org

2013

scam,io* - capitale N8O "ome dun/ue una somma di merci* di valori di scam,io* diventa capitale: Per il fatto che essa* come forza sociale indipendente* cio- come forza di una parte della societ(* si conserva e si accresce attraverso lo scam,io con il lavoro vivente* immediata. ,esistenza di una classe che non possiede nullaltro che la capacit di lavorare, ) una premessa necessaria del capitale. 0oltanto il dominio del lavoro accumulato* passato* materializzato* sul lavoro immediato* vivente* fa del lavoro accumulato capitale. ;l capitale non consiste nel fatto che il lavoro accumulato serve al lavoro vivente come mezzo per una nuova produzione. 1sso consiste nel fatto che il lavoro vivente serve al lavoro accumulato come mezzo per conservare e per accrescere il suo valore di scam,io. "he cosa avviene nello scam,io fra capitale e lavoro salariato: !.operaio riceve in cam,io del suo lavoro dei mezzi di sussistenza* ma il capitalista* in cam,io dei suoi mezzi di sussistenza* riceve del lavoro* l.attivit( produttiva dell.operaio* la forza creatrice con la /uale l.operaio non soltanto ricostituisce ci5 che consuma* ma conferisce al lavoro accumulato un valore maggiore di /uanto aveva prima. !.operaio riceve dal capitalista una parte dei mezzi di sussistenza esistenti. 3 che gli servono /uesti mezzi di sussistenza: 3l consumo immediato. &a non appena io consumo mezzi di sussistenza essi sono per me irrimedia,ilmente perduti* nel caso in cui io non utilizzi il tempo durante il /uale essi mi tengono in vita per produrre nuovi mezzi di sussistenza* per creare* cio-* con il mio lavoro* durante il consumo* nuovi valori al posto dei valori perduti nel consumo stesso. &a - appunto /uesta no,ile forza riproduttiva che l.operaio cede al capitale in cam,io dei mezzi di sussistenza ricevuti. Per se stesso /uindi egli l.ha perduta N8O Un operaio in un cotonificio produce egli soltanto tessuti di cotone: <o* egli produce capitale. 1gli produce va7 lori che serviranno nuovamente a comandare il suo lavoro* per creare a mezzo di essi nuovi valori. ;l capitale pu5 accrescersi soltanto se si scam,ia con il lavoro* soltanto se produce lavoro salariato. ;l lavoro salariato si pu5 scam,iare con capitale soltanto a condizione di accrescere il capitale* di rafforzare il potere di cui - schiavo. 3umento del capitale - /uindi aumento del proletariato* cio- della classe lavoratrice. !.interesse del capitalista e dell.operaio - /uindi lo stesso* sostengono i ,orghesi e i loro economisti. 1 infattiE !.operaio va in malora se il capitale non lo occupa. ;l capitale va in malora se non sfrutta il lavoro* e per sfruttarlo deve comperarlo N8O N&aO dire che gli interessi del capitale e gli interessi del lavoro sono gli stessi* significa soltanto che il capitale e il lavoro salariato sono due termini di uno stesso rapporto. !.uno condiziona l.altro* allo stesso modo che si condizionano a vicenda lo strozzino e il dissipatore. 0ino a tanto che l.operaio salariato - operaio salariato* la sua sorte dipende dal capitale. %uesta - la tanto rinomata comunit( di interessi fra operaio e capitalistaT. !a ragione del rapporto di s/uili,rio sta* dun/ue* nel fatto che il capitale presuppone lUesistenza del lavoro salariato e il suo sfruttamento per la sua stessa sopravvivenza* per garantirsi cio- livelli sempre crescenti di profitto. <on da altro viene in profitto infatti* se non da /uella merce particolarissima che - la forza7lavoro* unica merce in grado di produrre pi+ valore di /uanto ne serva per riprodurre la forza7lavoro stessa. "on una forte immagine dialettica &ar' mostra contemporaneamente lUinterdipendenza di capitale e lavoro e contemporaneamente la totale alterit( degli interessi. ;n /uesto /uadro trova una perfetta sintesi la concezione del capitale come rapporto sociale. !a divergenza dUinteressi tra le due forze in campo torna nel momento in cui &ar' approfondisce la di!!erenza tra salario nominale, salario reale e salario relativo: H"i5 che gli operai* anzitutto* ricevono in cam,io del loro lavoro* - una determinata somma di denaro. ) il salario determinato soltanto da /uesto prezzo in denaro: <el secolo ]W;* in seguito alla scoperta dell.3merica* l.oro e l.argento circolanti in 1uropa aumentarono. ;l valore dell.oro e dell.argento cadde /uindi* in rapporto alle altre merci. Gli operai continuarono a ricevere per il loro lavoro la stessa /uantit( di argento monetato. ;l prezzo in denaro del loro lavoro rimase lo stesso* eppure il loro salario era diminuito* poich4* nello scam,io* con la stessa /uantit( di argento essi ricevevano una /uantit( minore di altre merci. %uesta fu una delle circostanze che favorirono l.accrescimento del capitale* lo sviluppo della ,orghesia nel secolo ]W;. Prendiamo un altro caso. <ell.inverno del 1C=?* in seguito a un cattivo raccolto* i generi alimentari di prima ne7 cessit(* frumento* carne* ,urro* formaggi* ecc.* aumentarono notevolmente di prezzo. 0upposto che gli operai
=G

spaziometi.org clashcityworkers.org

2013

avessero continuato a ricevere per il loro lavoro la stessa somma di denaro* il loro salario non sare,,e forse diminuito: 0enza du,,io. Per lo stesso denaro essi ricevevano in cam,io meno pane* meno carne* ecc. ;l loro salario era diminuito* non perch4 fosse diminuito il valore dell.argento* ma perch4 era aumentato il valore dei mezzi di sussistenza. 0upponiamo infine che il prezzo in denaro del lavoro non muti* mentre tutti i prodotti agricoli e industriali* in seguito all.introduzione di nuove macchine* ad annate pi+ favorevoli* ecc.* siano diminuiti di prezzo. "on lo stesso denaro gli operai possono ora comperare pi+ merci di ogni sorta. ;l loro salario - dun/ue aumentato* appunto perch4 il suo valore in denaro non - cam,iato. ;l prezzo in denaro del lavoro* il salario nominale* non coincide /uindi con il salario reale* cio- con la /uantit( di merci che vengono realmente date in cam,io del salario. %uando parliamo* dun/ue* di aumento o diminuzione del salario* non do,,iamo tener presente soltanto il prezzo del lavoro in denaro* il salario nominale. &a n4 il salario nominale* cio- la somma di denaro per la /uale l.operaio si vende al capitalista* n4 il salario reale* cio- la /uantit( di merci ch.egli pu5 comperare con /uesto denaro* esauriscono i rapporti contenuti nel salario. ;nnanzi tutto il salario - determinato anche dal suo rapporto col guadagno* col profitto del capitalista. %uesto il salario proporzionale* relativo. ;l salario reale esprime il prezzo del lavoro in rapporto col prezzo delle altre merci* il salario relativo* invece* il prezzo del lavoro immediato* in rapporto col prezzo del lavoro accumulato* il valore relativo di lavoro salariato e capitale* il valore reciproco di capitalisti e operai. ;l salario reale pu5 restare immutato* anzi pu5 anche aumentare* e ciononostante il salario relativo pu5 diminuire. 0upponiamo* per esempio* che il prezzo di tutti i mezzi di sussistenza sia caduto di due terzi* mentre il salario giornaliero non - caduto che di un terzo* poniamo da tre a due franchi. %uantun/ue l.operaio con /uesti due franchi disponga di una maggiore /uantit( di merci* che non prima con tre* il suo salario per5 diminuito in rapporto al guadagno del capitalista. ;l profitto del capitalista Pdel fa,,ricante* per esempioR aumentato di un franco* il che vuol dire che per una minore /uantit( di valori di scam,io ch.egli paga all.operaio* l.operaio deve produrre una /uantit( di valori di scam,io maggiore di prima. !a parte che va al capitale* in rapporto alla parte che va al lavoro* - cresciuta. !a distri,uzione della ricchezza sociale fra capitale e lavoro - diventata ancora pi+ disuguale. ;l capitalista* con lo stesso capitale* comanda una maggiore /uantit( di lavoro. ;l potere della classe capitalista sulla classe operaia - aumentato9 la posizione sociale del lavoratore peggiorata* - stata sospinta un gradino pi+ in ,asso al di sotto di /uella del capitalista. %ual - dun/ue la legge generale che determina l.aumento e la diminuzione del salario e del profitto nel loro rapporto reciproco: ssi stanno in rapporto inverso. Il valore di scambio del capitale, il pro!itto, aumenta nella stessa proporzione in cui diminuisce il valore di scambio del lavoro, il salario giornaliero, e viceversa. Il pro!itto sale nella misura in cui il salario diminuisce, e diminuisce nella misura in cui il salario saleT. ;l carattere inconcilia,ile della relazione tra capitale e lavoro sta semplicemente nel fatto che il capitale vive appropriandosi del lavoro eccedente fornito dalla forza7lavoro che impiega* di /uella /uota di valore immessa nel prodotto che non viene retri,uita* o che per meglio dire supera i costi di riproduzione della forza7lavoro stessa. %uanto pi+ il capitale produttivo si sviluppa* come a,,iamo visto* tanto pi+ il salario diventa una grandezza relativamente minore rispetto al profitto* cresce di meno se non diminuisce addirittura* perde dUimportanza relativa. %uesta relazione* sinteticamente esposta in ,avoro salariato e #apitale e /alario, prezzo e pro!itto* trova compiuta esposizione nel primo li,ro del 2a(itale* dove si analizzano compiutamente i concetti di forza7lavoro* plus7lavoro Plavoro eccedente la /uota coperta# dal salarioR e plus7valore Pvalore corrispondente al plus7 lavoro estorto* che si realizza nella sfera di circolazione della merceR* si distingue tra plusvalore assoluto e relativo* si entra nel merito della giornata lavorativa e /uindi della materialit( del furto di lavoro. Wediamo come funziona la compravendita della forza7lavoro* al cap$ I., par$ 3: HPer forza7lavoro o capacit( di lavoro intendiamo lUinsieme delle attitudini fisiche e intellettuali che esistono nella corporeit(* ossia nella personalit( vivente dUun uomo* e che egli mette in movimento ogni volta che produce valori dUuso di /ualsiasi genere N8O Per trasformare il denaro in capitale il possessore di denaro deve
=Q

spaziometi.org clashcityworkers.org

2013

trovare sul mercato delle merci il lavoratore li,ero9 li,ero nel duplice senso che disponga della propria forza lavorativa come propria merce* nella sua /ualit( di li,era persona* e che* dUaltra parte* non a,,ia da vendere altre merci* che sia privo ed esente* li,ero di tutte le cose necessarie per la realizzazione della sua forza7lavoro. Per il possessore di denaro* che trova il mercato del lavoro come sezione particolare del mercato delle merci* non ha alcun interesse il pro,lema del perch4 /uel li,ero lavoratore gli si presenti nella sfera della circolazione. 1 per il momento non ha interesse neppure per noi. <oi teniamo fermo* sul piano teorico* al dato di fatto* come fa il possessore di denaro sul piano pratico. Una cosa - evidente* per5. !a natura non produce da una parte possessori di denaro o di merci e dallUaltra puri e semplici possessori della propria forza lavorativa. %uesto rapporto non - un rapporto risultante dalla storia naturale e neppure un rapporto sociale che sia comune a tutti i periodi della storia. 1sso stesso - evidentemente il risultato dUuno svolgimento storico precedente* il prodotto di molti rivolgimenti economici* del tramonto di tutta una serie di formazioni pi+ antiche della produzione sociale. 3nche le categorie economiche che a,,iamo gi( considerato* portano le tracce della loro storia. <ellUesistenza del prodotto come merce* sono racchiuse determinate condizioni storiche. Per divenire merce* il prodotto non dev.essere prodotto come mezzo immediato di sussistenza per colui che lo produce N8O !a rappresentazione del prodotto come merce esige una divisione del lavoro entro la societ(* tanto sviluppata che la separazione fra valore dUuso e valore di scam,io* che nel commercio di permuta diretta comincia soltanto* sia gi( compiuta. Iale grado di sviluppo - per5 comune a formazioni sociali economiche storicamente diversissime lUuna dallUaltra N8O &a per il capitale la cosa - differente. !e sue condizioni storiche dUesistenza non sono affatto date di per se stesse con la circolazione delle merci e del denaro. 1sso nasce soltanto dove il possessore di mezzi di produzione e di sussistenza trova sul mercato il li,ero lavoratore come venditore della sua forza7lavoro e /uesta sola condizione storica comprende tutta una storia universale. %uindi il capitale annuncia fin da principio unUepoca del processo sociale di produzione. >rmai do,,iamo considerare pi+ da vicino /uella merce peculiare che - la forza7lavoro. 1ssa ha un valore* come tutte le altre merci. "ome viene determinato : ;l valore della forza7lavoro* come /uello di ogni altra merce* - determinato dal tempo di lavoro necessario alla produzione e* /uindi anche alla riproduzione* di /uesto articolo specifico. ;n /uanto valore* anche la forza7 lavoro rappresenta soltanto una /uantit( determinata di lavoro sociale medio oggettivato in essa. !a forza7 lavoro esiste soltanto come attitudine naturale dellUindividuo vivente. %uindi la produzione di essa presuppone lUesistenza dellUindividuo. Bata lUesistenza dellUindividuo* la produzione della forza7lavoro consiste nella riproduzione* ossia nella conservazione di esso. Per la propria conservazione lUindividuo vivente ha ,isogno di una certa somma di mezzi di sussistenza. Bun/ue il tempo di lavoro necessario per la produzione della forza7 lavoro si risolve nel tempo di lavoro necessario per la produzione di /uei mezzi di sussistenza9 ossia: il valore della forza7lavoro - il valore dei mezzi di sussistenza necessari per la* conservazione del possessore della forza7 lavoro. Per5* la forza7lavoro si realizza soltanto per mezzo della sua estrinsecazione* si attua soltanto nel lavoro. &a nellUattuazione della forza7lavoro* nel lavoro* si ha dispendio di una certa /uantit( di muscoli* nervi* cervello* ecc. umani* la /uale deve a sua volta esser reintegrata. %uesto aumento dUuscita esige un aumento dUentrata. 0e il proprietario di forza7lavoro ha lavorato oggi* deve esser in grado di ripetere domani lo stesso processo* nelle stesse condizioni di forza e salute. !a somma dei mezzi di sussistenza deve dun/ue essere sufficiente a conservare lUindividuo che lavora nella sua normale vita* come individuo che lavora. ; ,isogni naturali* come nutrimento* vestiario* riscaldamento* alloggio ecc.* sono differenti di volta in volta a seconda delle peculiarit( climatiche e delle altre peculiarit( naturali dei vari paesi. BUaltra parte* il volume dei cosiddetti ,isogni necessari* come pure il modo di soddisfarli* - anchUesso un prodotto della storia* dipende /uindi in gran parte dal grado dUincivilimento di un paese e* fra lUaltro* anche ed essenzialmente dalle condizioni* /uindi anche dalle a,itudini e dalle esigenze fra le /uali e con le /uali si formata la classe dei li,eri lavoratori. Bun/ue la determinazione del valore della forza7lavoro* al contrario che per le altre merci* contiene un elemento storico e morale. &a per un determinato paese* in un determinato periodo* il volume medio dei mezzi di sussistenza necessari* - dato. ;l proprietario della forza7lavoro - mortale. Bun/ue* se la sua presenza sul mercato devUessere continuativa* come presuppone la trasformazione continuativa del denaro in capitale* il venditore della forza7lavoro si deve
=?

spaziometi.org clashcityworkers.org

2013

perpetuare* Hcome si perpetua ogni individuo vivente* con la procreazioneT. !e forze7lavoro sottratte al mercato dalla morte e dal logoramento de,,ono esser continuamente reintegrate per lo meno con lo stesso numero di forze7lavoro nuove N8O ;l valore della forza7lavoro si risolve nel valore dUuna certa somma di mezzi di sussistenza. %uindi varia col valore di /uei mezzi di sussistenza* cio- con la grandezza del tempo7lavoro richiesto dalla loro produzione. N8O !Uultimo limite* o limite minimo* del valore della forza7lavoro - costituito dal valore di una massa di merci senza la fornitura giornaliera delle /uali il detentore della forza7lavoro* lUuomo* non pu5 rinnovare il suo processo vitale9 dun/ue* dal valore dei mezzi di sussistenza fisiologicamente indispensa,ili. 0e il prezzo della forza7lavoro scende a /uesto minimo* scende al disotto del suo valore* perch4 a /uesto modo la forza7lavoro si pu5 conservare e sviluppare solo in forma ristretta e ridotta. &a il valore di ogni merce - determinato dal tempo7 lavoro necessario per fornirla di ,ont( normale N8O !a natura peculiare di /uesta merce specifica* la forza7lavoro* ha per conseguenza che* /uando - concluso il contratto fra compratore e venditore* il suo valore dUuso non - ancor passato realmente nelle mani del compratore. ;l suo valore era determinato* come /uello di ogni altra merce* prima chUessa entrasse in circolazione* poich4 per produrla era stata spesa una determinata /uantit( di lavoro sociale N8O ;n tutti i paesi dove domina il modo di produzione capitalistico la forza7lavoro viene pagata soltanto dopo che ha gi( funzionato durante il periodo fisso sta,ilito nel contratto: per esempio alla fine di ogni settimana N8O ;l prezzo della forza7lavoro - sta,ilito per contratto* ,ench4 venga realizzato solo in un secondo tempo* come il canone dUaffitto di una casa. !a forza7lavoro - venduta ,ench4 venga pagata soltanto in un secondo tempo. Iuttavia* per una comprensione netta del rapporto* - utile presupporre per un momento che il possessore della forza7lavoro ne riceva su,ito il prezzo sta,ilito per contratto* ogni volta che la vende N8O ;l processo di consumo dalla forza7lavoro - allo stesso tempo processo di produzione di merce e di plusvalore. ;l consumo della forza7lavoro* come il consumo di ogni altra merce* si compie fuori del mercato ossia della sfera della circolazione. %uindi* assieme al possessore di denaro e al possessore di forza7lavoro* lasciamo /uesta sfera rumorosa che sta alla superficie ed - accessi,ile a tutti gli sguardi* per seguire lUuno e lUaltro nel segreto la,oratorio della produzione sulla cui soglia sta scritto: Io admittance except on business. %ui si vedr( non solo come produce il capitale* ma anche come lo si produce* il capitale. Vinalmente ci si dovr( svelare lUarcano della fattura del plusvalore. !a sfera della circolazione* ossia dello scam,io di merci* entro i cui limiti si muovono la compera e la vendita della forza7lavoro* era in realt( un vero 1den dei diritti innati dellUuomo. %uivi regnano soltanto ,ibert* guaglianza, Propriet e Lentham. ,ibertE Poich4 compratore e venditore dUuna merce* per esempio della forza7lavoro* sono determinati solo dalla loro li,era volont(. 0tipulano il loro contratto come li,ere persone* giuridicamente pari. ;l contratto - il risultato finale nel /uale le loro volont( si danno una espressione giuridica comune. guaglianzaE Poich4 essi entrano in rapporto reciproco soltanto come possessori di merci* e scam,iano e/uivalente per e/uivalente. ProprietE Poich4 ognuno dispone soltanto del proprio. LenthamE Poich4 ognuno dei due ha a che fare solo con se stesso. !Uunico potere che li mette lUuno accanto allUaltro e che li mette in rapporto - /uello del proprio utile* del loro vantaggio particolare* dei loro interessi privati. 1 appunto perch4 cosA ognuno si muove solo per s4 e nessuno si muove per lUaltro* tutti portano a compimento* per una armonia presta,ilita delle cose* o sotto gli auspici dUuna provvidenza onniscaltra* solo lUopera del loro reciproco vantaggio* dell.utile comune* dellUinteresse generale. <el separarci da /uesta sfera della circolazione semplice* ossia dello scam,io di merci* donde il li,eroscam,ista vulgaris prende a prestito concezioni* concetti e norme per il suo giudizio sulla societ( del capitale e del lavoro salariato* la fisionomia delle nostre dramatis personae sem,ra gi( cam,iarsi in /ualche cosa. !Uantico possessore del denaro va avanti come capitalista* il possessore di forza7lavoro lo segue come suo lavoratore9 lUuno sorridente con aria dUimportanza e tutto affaccendato* lUaltro timido* restio* come /ualcuno che a,,ia portato al mercato la propria pelle e non a,,ia ormai da aspettarsi altro che la... conciaturaT.

=C

spaziometi.org clashcityworkers.org

2013

.(-.I( IN 7NT57$ /N/T7MI/ D!))/ )/SS! II$ )/ T!75I/ D!) ./)75! IN M/5D
.ncora sul rapporto !ra capitale e lavoro: dove e come si produce valore in un modo di produzione capitalista+ .lcune categorie di base: valore duso e valore di scambio. #he cos) il plusvalore+ /ussunzione !ormale e sussunzione reale. ,importanza del tema della cooperazione. Plusvalore assoluto e plusvalore relativo. ,uso capitalista delle macchine. ,a sovrappopolazione relativa, la disoccupazione, il mondo del non-lavoro. /i produce valore nel mondo della circolazione+ Il capitale commerciale.

;n /uesti ultimi due incontri insisteremo* anche alla luce di sollecitazioni che ci provengono dalla nostra attivit( politica /uotidiana e dal di,attito culturale* su un nodo centrale dell.analisi di &ar'. Parliamo della teoria del valore* che - davvero il cuore pulsante di tutto il #apitale* e il punto in cui si concentrano i maggiori sforzi dei suoi due autori. ) intorno a /uesto pro,lema di come e dove si produce il valore in un modo di produzione capitalista che si manifesta chiaramente la distanza di &ar' e di 1ngels non solo dall.economia politica* dai li,erali etc* ma anche da tutte le varianti del socialismo riformista. %uesto - il luogo in cui il materialismo storico e la concezione comunista provano a farsi scientifiche#: esplorarlo a fondo ci permette sia di imparare il metodo dialettico per analizzare e trasformare la realt(* sgom,rando il campo dall.ideologia dominante e dalle false soluzioni che ci propone* sia di individuare chi - il soggetto collettivo che si pu5 fare carico di portare la lotta di classe fino alle estreme conseguenze. ;n altri termini: se troviamo dove e come si produce il valore* troviamo dove e come si genera il proletariato* /uali sono le sue forme spontanee# di organizzazione e di resistenza* /uali sono le sue possi,ilit( storiche. >ra* nello scorso incontro a,,iamo cercato di mostrare come* nei venti anni che vanno dalla stesura del Mani!esto alla pu,,licazione del primo li,ro del #apitale* &ar' ed 1ngels si sforzino di trovare la fonte del valore delle merci nel lavoro. Pi+ precisamente* come a,,iamo visto* l.analisi dei due tedeschi si differenzia da /uella di Micardo e 0mith per una distinzione* non solo terminologica* che - cruciale: /uella fra lavoro e forza7 lavoro. "ome infatti scrive &ar' in Lavoro salariato e ca(itale: H;l capitalista compera agli stessi operai* a /uanto sem,ra* il loro lavoro con del denaro. Per denaro essi gli vendono il loro lavoro. &a ci5 non - che l.apparenza. "i5 che essi in realt( vendono al capitalista per una somma di denaro - la loro !orza lavoro. N...O !a forza lavoro - dun/ue una merce* che il suo possessore* il salariato* vende al capitale. Perch4 la vende: Per vivereT. %uesto ci ha portato* alla fine dello scorso incontro* ad alcune considerazioni* che possiamo riassumere cosA: 1. ;l capitale esiste in /uanto esiste la forza7lavoro: cio- non esiste capitale senza il suo antagonista Pdun/ue* contro /uanto dicono molti* se esiste il capitale esiste anche il proletariatoR. ;l capitale /uindi - un rapporto sociale* di natura dialettica. 1d - da /uesta dialettica sociale che si genera il processo di valorizzazione. 2. !a forza7lavoro che conta# - dun/ue /uella che genera plusvalore* scam,iandosi inegualmente contro il capitale nella forma del salario. ;n altre parole* - forza7lavoro che genera valore di scam,io e non solo valore d.uso. ) /uesta la prima definizione di lavoro produttivo#. <on esiste capitale senza /uesto lavoro produttivo. Per capire fino in fondo /uesto punto* specifichiamo per5 di cosa parliamo /uando parliamo di valore. Partiamo con /uesta prima distinzione* fra valore d.uso e valore di scam,io* tratta dal 2a(itale ;sezione I, cap$ 1, par$ 1<: H!a merce - in primo luogo un oggetto esterno* una cosa che mediante le sue /ualit( soddisfa ,isogni umani di un /ualsiasi tipo N8O !Uutilit( di una cosa ne fa un valore dUuso. &a /uesta utilit( non aleggia nellUaria. 1U un portato delle /ualit( del corpo della merce e non esiste senza di esso. ;l corpo della merce stesso* come il ferro* il grano* un diamante* ecc.* - /uindi un valore dUuso* ossia un ,ene. %uesto suo carattere non dipende dal fatto che lUappropriazione delle sue /ualit( utili costi allUuomo molto o poco lavoro. N8O ; valori dUuso costituiscono il contenuto materiale della ricchezza* /ualun/ue sia la forma sociale di /uesta. <ella forma di

=S

spaziometi.org clashcityworkers.org

2013

societ( che noi do,,iamo considerare i valori dUuso costituiscono insieme i depositari materiali del valore di scam,io N8O ;l valore di scam,io si presenta in un primo momento come il rapporto /uantitativo* la proporzione nella /uale valori dUuso dUun tipo sono scam,iati con valori dUuso di altro tipo9 tale rapporto cam,ia continuamente coi tempi e coi luoghi. Perci5 si presenta come /ualcosa di casuale e puramente relativo* e perci5 un valore di scam,io interno* immanente alla merce si presenta come una contradictio in adYecto. "onsideriamo la cosa pi+ da vicino. Una certa merce* per esempio 1 kg di grano* si scam,ia con ' lucido da stivali* o con y seta* o con z oro: in ,reve* si scam,ia con altre merci in differentissime proporzioni. %uindi il grano ha molteplici valori di scam,io invece di averne uno solo. &a poich4 ' lucido da stivali* e cosA y seta* e cosA z oro* ecc. - il valore di scam,io di 1 kg di grano* ' lucido da stivali* y seta* z oro* ecc. de,,ono essere valori di scam,io sostitui,ili lUun con lUaltro o di grandezza eguale fra loro. Perci5 ne consegue: in primo luogo* che i valori di scam,io validi della stessa merce esprimono la stessa cosa. &a* in secondo luogo: il valore di scam,io pu5 essere in generale solo il modo di espressione* la Lforma fenomenica L di un contenuto distingui,ile da esso. N...O 1 kg di grano _ 1 kg di ferro. "osa ci dice /uesta e/uazione: "he in due cose differenti* in1 kg di grano come pure in 1 kg di ferro* esiste un /ualcosa di comune e della stessa grandezza. Bun/ue lUuno e lUaltro sono eguali a una terza cosa* che in s4 e per s4 non - n4 lUuno n4 lUaltro. >gnuno di essi* in /uanto valore di scam,io* devUessere dun/ue riduci,ile a /uesto terzo. N8O ; valori di scam,io delle merci sono riduci,ili a /ualcosa di comune* di cui rappresentano unUaggiunta o una diminuzione. %uesto /ualcosa di comune non pu5 essere una /ualit( geometrica* fisica* chimica o altra /ualit( naturale delle merci. !e loro propriet( corporee si considerano* in genere* soltanto in /uanto le rendono utilizza,ili* cio- le rendono valori dUuso. &a dUaltra parte - proprio tale astrarre dai loro valori dUuso che caratterizza con evidenza il rapporto di scam,io delle merci. 1ntro tale rapporto* un valore di scam,io - valido /uanto un altro* purch4 ve ne sia in proporzione sufficiente. "ome valori dUuso le merci sono soprattutto di /ualit( differente* come valori di scam,io possono essere soltanto di /uantit( differente* cio- non contengono nemmeno un atomo di valore dUusoT. Vatta /uesta importante precisazione* &ar' dimostra che per capire davvero il modo di produzione capitalistico* non possiamo restare nel mondo della circolazione# delle merci e della compravendita di /ueste* ma do,,iamo entrare nel la,oratorio segreto della produzione#. %uello che infatti immediatamente appare* non - /uello che ): se nel mondo della circolazione tutti i valori appaiono ugualmente scam,ia,ili* nel modo della produzione scopriremo che c.- una merce il cui scam,io ) diseguale* ed - appunto la forza7lavoro che si scam,ia con il salario. Wediamo come funziona il processo di valorizzazione# ;sezione III, cap$ ,, par II<: H;l prodotto 7 propriet( del capitalista 7 - un valore dUuso* refe* stivali* ecc. &a ,ench4 per esempio gli stivali costituiscano in certo senso la ,ase del progresso sociale e il nostro capitalista sia un deciso progressista* egli non fa,,rica gli stivali per amor degli stivali. ;l valore d1uso non - affatto la cosa (u1on aime pour ellemMme, nella produzione delle merci. %uivi in genere i valori dUuso vengono prodotti soltanto perch4 e in /uanto essi sono sostrato materiale, depositari del valore di scambio. 1 per il nostro capitalista si tratta di due cose: in primo luogo egli vuol produrre un valore dUuso che a,,ia un valore di scam,io* un articolo destinato alla vendita* una merceN e in secondo luogo vuol produrre una merce il cui valore sia pi+ alto della somma dei valori delle merci necessarie alla sua produzione, i mezzi di produzione e la forza7lavoro* per le /uali ha anticipato sul mercato il suo ,uon denaro. <on vuole produrre soltanto un valore d1uso, ma una merce, non soltanto valore dUuso* ma valore* e non soltanto valore, ma anche plusvaloreT. 0e ci5 che muove il capitalista - l.idea di produrre un plusvalore che gli renda possi,ile un profitto* il pro,lema per lui - capire dove tirarlo fuori. 1 pu5 tirarlo fuori solo nel processo lavorativo* in cui* fra le varie merci che il capitalista com,ina per ottenere il suo prodotto finale* compare una merce particolare che produce pi+ di /uanto costa Pil cui valore d.uso - cio- pi+ grande# del suo valore di scam,ioR: HWediamo un poU pi+ da vicino. N<ell.esempio precedenteO ;l valore giornaliero della !orza-lavoro ammontava a $2 ` perch4 in esso - oggettivata una mezza giornata lavorativa, cio- perch4 i mezzi di sussistenza necessari
G2

spaziometi.org clashcityworkers.org

2013

giornalmente alla produzione della forza7lavoro costano una mezza giornata lavorativa. &a il lavoro trapassato* latente nella forza7lavoro* e il lavoro vivente che pu5 fornire la forza7lavoro* cio- i costi giornalieri di mantenimento della forza7lavoro e il dispendio giornaliero di /uesta sono due grandezze del tutto distinte. !a prima determina il suo valore di scam,io* lUaltra costituisce il suo valore dUuso. "he sia necessaria una mezza giornata lavorativa per tenerlo in vita per venti/uattro ore* non impedisce affatto allUoperaio di lavorare per una giornata intera. Bun/ue il valore della forza7lavoro e la sua valorizzazione nel processo lavorativo sono due grandezze differenti. 3 /uesta di!!erenza di valore mirava il capitalista /uando comperava la forza7 lavoro. !Uutile /ualit( di produrre refe e stivali* propria della forza7lavoro* era per il capitalista soltanto la conditio sine (ua non, poich4* per creare valore* il lavoro devUessere speso in forma utile: ma decisivo era invece il valore d1uso speci!ico di (uesta merce, che - /uello di esser fonte di valore* e di pi+ valore di /uanto ne a,,ia essa stessa. %uesto - il servizio specifico che il capitalista se ne aspetta. 1 in /uesto egli procede secondo le eterne leggi dello scam,io delle merci. Bi fatto* il venditore della forza7lavoro realizza il suo valore di scambio e aliena il suo valore d1uso, come il venditore di /ualsiasi altra merce. <on pu5 ottenere lUuno senza cedere lUaltro. ;l valore dUuso della forza7lavoro* il lavoro stesso* non appartiene affatto al venditore di essa* come al negoziante dUolio non appartiene il valore dUuso dellUolio da lui venduto. ;l possessore del denaro ha pagato il valore giornaliero della forza7lavoro9 /uindi a lui appartiene l1uso di essa durante la giornata, il lavoro di tutt1un giorno. ,a circostanza che il mantenimento giornaliero della !orza-lavoro costa soltanto una mezza giornata lavorativa, bench' la !orza-lavoro possa operare, cio) lavorare, per tutta una giornata, e che (uindi il valore creato durante una giornata dall1uso di essa superi del doppio il suo proprio valore giornaliero, ) una !ortuna particolare per il compratore, ma non ) a!!atto un1ingiustizia verso il venditore. ;; nostro capitalista ha previsto /uesto caso* che lo mette in allegria. %uindi il lavoratore trova nellUofficina non solo i mezzi di produzione necessari per un processo lavorativo di Q ore* ma /uelli per 12 ore. 0e 12 /li di cotone hanno assor,ito Q ore lavorative e si sono trasformati in 12 /li di refe* 22 /li di cotone assor,iranno 12 ore di lavoro e si trasformeranno in 22 /li di refe. "onsideriamo il prodotto del processo lavorativo prolungato. 3desso nei 22 /li di refe sono oggettivate G giornate lavorative: =* nella massa di cotone e di fusi consumata9 1* assor,ita dal cotone durante il processo di filatura. &a lUespressione in oro di G giornate lavorative -: $Q2 `. %uesto - dun/ue il prezzo dei 22 /li di refe. ;l /uintale di refe costa* come prima* 1C `. &a il totale del valore delle merci immesse nel processo ammontava a $2= `. ;l valore del refe ammonta a $Q2 `. ;l valore del prodotto - cresciuto di un nono oltre il valore anticipato per la sua produzione. "osA $2= ` si sono trasformati in $Q2 `. @anno deposto un plusvalore di $Q `. ;l colpo - riuscito* finalmente. ;l denaro ) tras!ormato in capitale. Iutti i termini del pro,lema sono risolti e le leggi dello scam,io delle merci non sono state affatto violate. 0i scam,iato e/uivalente con e/uivalente9 il capitalista* come compratore* ha pagato ogni merce al suo valore* cotone* massa dei fusi* forza7lavoro9 poi ha fatto /uel che fa ogni altro compratore di merci9 ha consumato il loro valore dUuso. Il processo di consumo della !orza-lavoro che insieme - processo di produzione della merce, ha reso un prodotto di 22 /li di refe del valore di $Q2 `. ;l capitalista torna ora sul mercato e vende merce* dopo aver comprato merce. Wende il /uintale di cotone a 1C `, non un /uattrino pi+ o meno del suo valore. 1ppure trae dalla circolazione $Q ` di pi+ di /uelli che vi ha immesso inizialmente. Iutto /uesto svolgimento di trasformazione in capitale del denaro del nostro capitalista* avviene e non avviene nella sfera della circolazione. 3vviene attraverso la mediazione della circolazione* perch4 ha la sua condizione nella compera della !orza-lavoro sul mercato delle merci9 non avviene nella circolazione* perch4 /uesta non fa altro che dare inizio al processo di valorizzazione, il /uale avviene nella sfera della produzione. 1 cosA tout est pour le mieux dans le meilleur des mondes possible#. ;l capitalista* trasformando denaro in merci che servono per costituire il materiale di un nuovo prodotto ossia servono come fattori del processo lavorativo* incorporando forza7lavoro vivente alla loro morta oggettivit(* trasforma valore, lavoro trapassato* oggettivato* morto, in capitale, in valore autovalorizzantesiN mostro animato che comincia a HlavorareT come se avesse amore in corpoT.

G1

spaziometi.org clashcityworkers.org

2013

0e volessimo dun/ue rappresentare graficamente la giornata dell.operaio ci ritroveremmo di fronte a /uesto schema: ;777777777777777777777777; per la riproduzione della !orza-lavoro ;777777777777777; ;7777777777777777777777777777; plus-lavoro riposo

%uesto schema non cam,ia in ,ase al tipo di lavoro* ma solo al tipo di rapporto che si intrattiene con il capitale* tanto che &ar' aggiunge: H3,,iamo gi( notato che per il processo di valorizzazione - del tutto indifferente che il lavoro appropriatosi dal capitalista sia lavoro semplice, lavoro sociale medio, oppure lavoro pi@ complesso, lavoro di importanza speci!ica superiore. ;l lavoro che viene stimato come lavoro superiore* pi+ complesso* in confronto al lavoro sociale medio* - l1estrinsecazione d1una !orza-lavoro nella /uale confluiscono costi di preparazione superiori* la cui produzione costa pi+ tempo di lavoro* e che /uindi ha valore superiore a /uello della forza7lavoro semplice. 0e il valore di /uesta forza - superiore* essa si manifester( anche in lavoro superiore e si oggettiver( /uindi* negli stessi periodi di tempo, in valori relativamente superiori. Iuttavia* /ualun/ue sia la differenza fondamentale fra lavoro di filatura e lavoro di gioielleria* la porzione di lavoro per mezzo della /uale il lavorante gioielliere non fa che reintegrare il valore della propria forza7lavoro* non si distingue affatto (ualitativamente dalla porzione aggiuntiva di lavoro con la /uale egli crea plusvalore. ;n entram,i i casi* il plusvalore risulta soltanto attraverso unUeccedenza (uantitativa di lavoro* attraverso la durata prolungata del medesimo processo produttivo, in un caso* processo di produzione di refe* nellUaltro* processo di produzione di gioielliT. Una volta appurato che - il pluslavoro estorto all.operaio ad essere alla ,ase del profitto del capitalista* do,,iamo per5 calcolare il saggio del plusvalore che -* come dice &ar'* Hla valorizzazione relativa del capitale varia,ile* cio- la grandezza relativa del plusvaloreT. ) evidente che per arrivare a capire /uesta definizione e a rappresentarci matematicamente /uesto saggio* cio- /uesto rapporto* /uesta Hespressione esatta del grado di sfruttamento della forza7lavoro da parte del capitale* cio- dell.operaio da parte del capitalistaT* come dice ancora &ar'* do,,iamo prima fare una distinzione cruciale fra capitale varia,ile e capitale costante. ) una distinzione molto chiara: H0appiamo gi( che il processo lavorativo continua a durare oltre il punto nel /uale sare,,e riprodotto e aggiunto allUoggetto del lavoro solo un puro e semplice e(uivalente del valore della forza7lavoro. ;nvece delle Q ore a ci5 sufficienti il processo dura per esempio 12 ore. Bun/ue con la messa in atto della forza7lavoro non viene riprodotto solo il suo proprio valore ma viene anche prodotto un valore eccedente. %uesto plusvalore costituisce l1eccedenza del valore del prodotto sul valore dei !attori del prodotto consumati, cio- dei mezzi di produzione e della forza7lavoro. "on lUesposizione delle parti differenti avute dai differenti fattori del processo lavorativo nella !ormazione del valore del prodotto a,,iamo di fatto caratterizzato le !unzioni delle di!!erenti componenti del capitale nel suo proprio processo di valorizzazione. !Ueccedenza del valore complessivo del prodotto sulla somma dei valori dei suoi elementi costitutivi - lUeccedenza del capitale valorizzato sul valore del capitale inizialmente anticipato. ; mezzi di produzione da una parte* la forza7lavoro dallUaltra* sono solo le differenti forme dUesistenza assunte da valore iniziale del capitale /uando sU- svestito della sua forma di denaro e sU- trasformato nei fattori del processo lavorativo 3un(ue la parte del capitale che si converte in mezzi di produzione, cio) in materia prima, materiali ausiliari e mezzi di lavoro, non cambia la propria grandezza di valore nel processo di produzione. %uindi la chiamo parte costante del capitale, o* in ,reve* capitale costante. Invece la parte del capitale convertita in !orza-lavoro cambia il proprio valore nel processo di produzione. ?iproduce il proprio e(uivalente e inoltre produce un1eccedenza, il plusvalore, che a sua volta pu* variare, pu* essere pi@ grande o pi@ piccolo. %uesta parte del capitale si trasforma continuamente da grandezza costante in grandezza varia,ile. %uindi la chiamo parte variabile del capitale, o in ,reve: capitale variabile. !e medesime parti costitutive del capitale che dal punto di vista del processo lavorativo si distinguono
G2

spaziometi.org clashcityworkers.org

2013

come fattori oggettivi e fattori soggettivi* mezzi di produzione e forza7lavoro* dal punto di vista del processo di valorizzazione si distinguono come capitale costante e capitale variabileD. ;nsomma: ;l capitale varia,ile PWR - dato dai ,eni salario che remunerano la forza lavoro del lavoratore. ;l suo valore - /uindi /uello che si incorpora nei ,eni che il lavoratore riceve in forma di salario. %uesta parte del capitale - chiamata varia,ile# perch4 il valore che produce supera il proprio valore. %uesto accade perch4 il lavoratore lavora per un tempo superiore a /uello strettamente necessario a riprodurre i ,eni che formano il suo salario. "ome vedremo fra poco* proprio il rapporto tra plusvalore e capitale varia,ile definisce il saggio di plusvalore o saggio di sfruttamento Psezione ;;;* capitolo ?R: H;l plusvalore generato nel processo di produzione dal capitale anticipato "* cio- la valorizzazione del valore di capitale " anticipato* si presenta in un primo momento come eccedenza del valore del prodotto sulla somma dei valori degli elementi della sua produzione. ;l capitale " si scinde in due parti* una somma di denaro PcR spesa per mezzi di produzione* e un.altra somma di denaro PvR spesa per forza7lavoro9 PcR rappresenta la parte di valore trasformata in capitale costante* PvR /uella trasformata in capitale varia,ile. Bun/ue all.inizio si ha " _ c a v* per esempio il capitale anticipato di Q.222 ` - eguale a =.S22 ` PcR a 1.2C2 ` PvR _ Q.222 `. 3lla fine del processo di produzione risulta merce il cui valore - eguale a Pc a vR a p* dove PpR - il plusvalore* per esempio P=.S22 ` PcR a 1.2C2 ` PvRR a 1.2C2 ` PpR _ ?.2C2 `. ;; capitale iniziale " si - trasformato in ".* da Q.222 ` e ne sono venuti ?.2C2 `. !a differenza fra i due - eguale a PpR* un plusvalore di 1.2C2 `. N8O !a formula " _ c a v* si trasforma in ". _ Pc a vR a p. N8O ;n primo luogo dun/ue poniamo che la parte di capitale costante sia eguale a zero. Bun/ue il capitale anticipato si ridurr( da Pc a vR a PvR* e il valore del prodotto Pc a vR a p si ridurr( al prodotto del valore Pv a pR. Bato che il prodotto del valore sia eguale a 2.1Q2 `* nel che - rappresentato il lavoro che scorre per tutta la durata del processo di produzione* do,,iamo detrarre il valore del capitale varia,ile* che - eguale a 1.2C2 `* per ottenere il plusvalore* 1.2C2 `. !a cifra di 1.2C2 ` * cio- PpR* esprime /ui la grandezza assoluta del plusvalore prodotto. &a la sua grandezza proporzionale* cio- il rapporto di valorizzazione del capitale varia,ile* - evidentemente determinato dal rapporto del plusvalore col capitale varia,ile* ossia - espresso dalla formula p:v Bun/ue* nell.esempio fatto sopra sare,,e: 1.2C2 : 1.2C2 _ 122 b. "hiamo saggio del plusvalore /uesta valorizzazione relativa del capitale varia,ile* cio- la grandezza relativa del plusvalore N8O 3ll.operaio* il secondo periodo del processo lavorativo* nel /uale egli sgo,,a oltre i limiti del lavoro necessario* gli costa certo lavoro* dispendio di forza7lavoro* ma per lui non crea nessun valore. 1sso crea plusvalore* che sorride al capitalista con tutto il fascino d.una creazione dal nulla. "hiamo tempo di lavoro soverchio /uesta parte della giornata lavorativa* e pluslavoro Psurplus la,ourR il lavoro speso in esso. Per conoscere il plusvalore - altrettanto decisivo intenderlo come puro e semplice coagulo di tempo di lavoro soverchio* come pluslavoro semplicemente oggettivato* /uanto - decisivo* per conoscere il valore in generale* intenderlo come puro e semplice coagulo di tempo di lavoro* come semplice lavoro aggettivato. 0olo la forma per spremere al produttore immediato* al lavoratore* /uesto pluslavoro* distingue le formazioni economiche della societ(9 per esempio* la societ( della schiavit+ da /uella del lavoro salariatoN$2O. Poich4 il valore del capitale varia,ile - eguale al valore della forza7lavoro da esso ac/uistata* poich4 il valore di /uesta forza7lavoro determina la parte necessaria della giornata lavorativa* e il plusvalore - determinato a sua volta dalla parte eccedente della giornata lavorativa* ne segue che il plusvalore sta al capitale varia,ile nello stesso rapporto che il pluslavoro sta al lavoro necessario9 cio- il saggio del plusvalore -: p : v _ pluslavoro : lavoro necessario. ; due rapporti esprimono la stessa relazione in forma differente* l.uno nella forma del lavoro oggettivato* l.altro nella forma del lavoro in movimento.
G$

spaziometi.org clashcityworkers.org

2013

%uindi* il saggio del plusvalore - l.espressione esatta del grado di sfruttamento della forza7lavoro da parte del capitale* cio- dell.operaio da parte del capitalistaT. >ra* come pu5 il capitalista incrementare /uesto saggio del plusvalore e intensificare lo sfruttamento in maniera tale da fare pi+ profitti: @a davanti a s4 due strade: /uella della produzione di plusvalore assoluto e /uella della produzione di plusvalore relativo. ;l plusvalore assoluto riguarda tutti /uei metodi che cercano di espandere* a parit( di altre condizioni Pciolasciando invariate le macchine o altri fattori concomitantiR* il lavoro assoggettato al capitale. Ira /uesti il pi+ classico - il prolungamento della giornata lavorativa* che consente di ampliare le ore di pluslavoro /uando siano date e costanti le ore di lavoro necessarie alla riproduzione della forza7lavoro Plavoro necessarioR. 3nche lUestensione dei soggetti sottomessi allo sfruttamento Psi pensi ad esempio al lavoro minorileR possono rientrare in /uesta classificazione. "osA tutta la terza sezione del #apitale - una lunga storia delle lotte fra capitalisti e operai per allungare o ridurre la giornata lavorativa. %ui &ar' pone come centrale per i comunisti la lotta per ridurre sempre e in ogni condizione la giornata lavorativa. ;n /uesto ,rano* fra i pi+ toccanti del #apitale* che fra le altre cose fa capire come la lotta per il comunismo non a,,ia niente a che vedere con i ,uoni sentimenti#* ma con i rapporti di forza fra soggetti dotati di eguali diritti* &ar' ricalca un volantino distri,uito dagli operai inglesi nel 1CQ2: H;l capitalista ha comperato la forza7lavoro al suo valore del giorno. Gli appartiene il valore duso di essa durante una giornata lavorativa. @a dun/ue ac/uisito il diritto di far lavorare l.operaio per s- durante una giornata. &a* che cos) una giornata lavorativa: ;n ogni caso* - meno di un giorno naturale di vita. %uanto meno: ;l capitalista ha la sua opinione su /uesta ultima Ohule che -il limite necessario della giornata lavorativa. "ome capitalista* egli - soltanto capitale personificato. !a sua anima - l.anima del capitale. &a il capitale ha un unico istinto vitale* l.istinto cio- di valorizzarsi* di creare plusvalore* di assor,ire con la sua parte costante* che sono i mezzi di produzione* la massa di pluslavoro pi+ grande possi,ile. ;l capitale - lavoro morto* che si ravviva* come un vampiro* soltanto succhiando lavoro vivo e pi+ vive /uanto pi+ ne succhia. ;l tempo durante il /uale l.operaio lavora - il tempo durante il /uale il capitalista consuma la forza7lavoro che ha comprato. 0e l.operaio consuma per se stesso il proprio tempo disponi,ile* egli deru,a il capitalista. Bun/ue il capitalista invoca la legge dello scambio delle merci. "ome ogni altro compratore* cerca di spremere dal valore d.uso della sua merce la maggiore utilit( possi,ile. &a all.improvviso s.alza la voce dell.operaio* che era ammutolita nell.incalzare e nel tumulto del processo di produzione: !a merce che ti ho venduto si distingue dal volgo delle altre merci per il fatto che il suo uso crea valore* e valore maggiore di /uanto essa costi. 1 per /uesta ragione tu l.hai comprata. %uel che dalla tua parte appare come valorizzazione del capitale* dalla mia parte - dispendio eccedente di forza7lavoro. Iu ed io* sul mercato* conosciamo soltanto una legge* /uella dello scam,io di merci. 1 il consumo della merce non appartiene al venditore che la aliena* ma al compratore che l.ac/uista. 3 te dun/ue appartiene l.uso della mia forza7lavoro /uotidiana. &a* col suo prezzo di vendita /uotidiano* io de,,o* /uotidianamente* poterla riprodurre* per poterla tornare a vendere. 3 parte il logorio naturale per l.et( ecc.* io de,,o essere in grado di lavorare domani nelle stesse condizioni normali di forza* salute e freschezza di oggi. Iu mi predichi continuamente il vangelo della HparsimoniaT e della HastinenzaT. 1,,ene: voglio amministrare il mio unico patrimonio* la forza7 lavoro* come un ragionevole e parsimonioso economo e voglio astenermi da ogni folle sperpero di essa. <e voglio render disponi,ile /uotidianamente* mettendolo in moto e convertendolo in lavoro* soltanto /uel tanto che - compati,ile con la sua durata normale e col suo sano sviluppo. Iu puoi mettere a tua disposizione* in un solo giorno* con uno smoderato prolungamento della giornata lavorativa* una /uantit( della mia forza7lavoro maggiore di /uanta io ne possa rista,ilire in tre giorni. %uel che tu guadagni cosA in lavoro* io lo perdo in sostanza lavorativa. ,uso della mia forza lavorativa e il depredamento di essa sono cose del tutto differenti. 0e il periodo medio nel /uale un operaio medio pu5 vivere* data una misura ragionevole di lavoro* ammonta a trent.anni* il valore della mia forza7lavoro* che tu mi paghi di giorno in giorno* - N1 : P$QG ' $2RO cio-* 1 : 12.SG2 del suo valore complessivo. &a se tu la consumi in 12 anni* tu mi paghi /uotidianamente 1612.SG2 del suo valore complessivo* invece di 16$.QG2: cio- mi paghi soltanto un terzo del suo valore giornaliero* e mi ru,i /uindi /uotidianamente due terzi del valore della mia merce. Iu mi paghi la forza7lavoro di un giorno* mentre
G=

spaziometi.org clashcityworkers.org

2013

consumi /uella di tre giorni. %uesto - contro il nostro contratto e contro la legge dello scam,io delle merci. ;o esigo /uindi una giornata lavorativa di lunghezza normale* e lo esigo senza fare appello al tuo cuore* perch- in /uestioni di denaro non si tratta pi+ di sentimento. Iu puoi essere un cittadino modello* forse mem,ro della !ega per l.a,olizione della crudelt( verso gli animali* per giunta puoi anche essere in odore di santit(* ma la cosa che tu rappresenti di fronte a me non ha cuore che le ,atta in petto. %uel che sem,ra che vi palpiti* - il battito del mio proprio cuore. 1sigo la giornata lavorativa normale* perch- esigo il valore della mia merce* come ogni altro venditore. ) evidente: astrazione fatta da limiti del tutto elastici* dalla natura dello scam,io delle merci* cosA com.-* non risulta nessun limite della giornata lavorativa* /uindi nessun limite del pluslavoro. ;l capitalista* cercando di rendere pi+ lunga possi,ile la giornata lavorativa e* /uando - possi,ile* cercando di farne di una due* sostiene il suo diritto di compratore. Ball.altra parte* la natura specifica della merce venduta implica un limite del suo consumo da parte del compratore* mentre l.operaio* volendo limitare la giornata lavorativa ad una grandezza normale determinata* sostiene il suo diritto di venditore. %ui ha dun/ue luogo una antinomia: diritto contro diritto* entram,i consacrati dalla legge dello scam,io delle merci. Vra diritti eguali decide la forza. "osA nella storia della produzione capitalistica la regolazione della giornata lavorativa si presenta come lotta per i limiti della giornata lavorativa ^ lotta fra il capitalista collettivo* cio- la classe dei capitalisti* e l.operaio collettivo* cio- la classe operaiaT. ;nvece /uando parliamo di plusvalore relativo parliamo di metodi che consentono di ridurre le ore di lavoro necessario o* che - lo stesso* del capitale varia,ile. ;nfatti* ponendo costante la durata della giornata lavorativa* al diminuire delle ore di lavoro necessario il pluslavoro aumenta. Poich4 il salario non pu5 scendere al di sotto del livello di sussistenza* il modo tipico di ridurre il tempo di lavoro necessario - lUaumento della produttivit( del lavoro: se occorrono meno ore di lavoro per produrre i ,eni di consumo dei lavoratori* si riduce il lavoro necessario anche senza diminuire i consumi dei lavoratori* cio- i salari reali. HProlungamento della giornata lavorativa oltre il punto fino al /uale lUoperaio avre,,e prodotto soltanto un e/uivalente del valore della sua forza7lavoro* e appropriazione di /uesto pluslavoro da parte del capitale: ecco la produzione del plusvalore assoluto. 1ssa costituisce il fondamento generale del sistema capitalistico e il punto di partenza della produzione del plusvalore relativo. ;n /uesta* la giornata lavorativa - divisa da ,el principio in due parti: lavoro necessario e pluslavoro. Per prolungare il pluslavoro* il lavoro necessario viene accorciato con metodi che servono a produrre in meno tempo lUe/uivalente del salario. Per la produzione del plusvalore assoluto si tratta soltanto della lunghezza della giornata lavorativa9 la produzione del plusvalore relativo rivoluziona da cima a fondo i processi tecnici del lavoro e i raggruppamenti sociali. Bun/ue la produzione del plusvalore relativo presuppone un modo di produzione speci!icamente capitalistico che a sua volta sorge e viene ela,orato spontaneamente* coi suoi metodi* coi suoi mezzi e le sue condizioni* solo sulla ,ase della sussunzione formale del lavoro sotto il capitale. 3l posto della sussunzione formale del lavoro sotto il capitale su,entra /uella realeT P;vi* pagina GGQR ;nsomma* il capitale* per estorcere pi+ plusvalore* ha ,isogno di intervenire su tanti aspetti del processo lavorativo* che ormai appare pienamente nel suo carattere cooperativo Ped - /uesto carattere la ,ase materiale per il comunismo* che per /uesto non - un ideale# n4 uno stato di cose che de,,a essere istaurato#* ma il movimento reale che a,olisce lo stato di cose presenti#R. !o sviluppo della cooperazione* l.estensione del modo di produzione capitalista a tutte le sfere della societ(* la trasformazione in merce di ogni ,ene o servizio* fra le altre cose fa sA che la classe operaia si presenti sotto una molteplicit( di figure estremamente diversificate. &a /uello che resta centrale - il rapporto sociale di sfruttamento: H!a !orma del lavoro di molte persone che lavorano lUuna accanto allUaltra e lUuna assieme allUaltra secondo un piano* in uno stesso processo di produzione* o in processi di produzione differenti ma connessi* si chiama cooperazioneT.

GG

spaziometi.org clashcityworkers.org

2013

H"ol carattere cooperativo del processo lavorativo si amplia necessariamente il concetto del lavoro produttivo e del veicolo di esso* cio- del lavoratore produttivo. >rmai per lavorare produttivamente non - pi+ necessario por mano personalmente al lavoro* - sufficiente essere organo del lavoratore complessivo e compiere una /ualsiasi delle sue funzioni su,ordinate. !a sopra citata definizione originaria del lavoro produttivo che dedotta dalla natura della produzione materiale stessa* rimane sempre vera per il lavoratore complessivo considerato nel suo complesso. &a non vale pi+ per ogni suo mem,ro* singolarmente presoT H&a dall.altra parte il concetto del lavoro produttivo si restringe. !a produzione capitalistica non - soltanto produzione di merce* - essenzialmente produzione di plusvalore. !.operaio non produce per s4* ma per il capitale. %uindi non ,asta pi+ che l.operaio produca in genere. Beve produrre plusvalore. produttivo solo (uelloperaio che produce plusvalore per il capitalista, ossia che serve allautovalorizzazione del capitale N8O. 0e ci - permesso scegliere un esempio fuori della sfera della produzione materiale* un maestro di scuola lavoratore produttivo se non si limita a lavorare le teste dei ,am,ini* ma se si logora dal lavoro per arricchire lUimprenditore della scuola. "he /uesti a,,ia investito il suo denaro in una fa,,rica dUistruzione invece che in una fa,,rica di salsicce* non cam,ia nulla nella relazione. ;l concetto di operaio produttivo non implica affatto soltanto una relazione fra attivit( ed effetto utile* fra operaio e prodotto del lavoro* ma implica anche un rapporto di produzione specificamente sociale* di origine storica* che imprime allUoperaio il marchio di mezzo diretto di valorizzazione del capitale. Bun/ue esser operaio produttivo non - una fortuna ma una disgraziaT. %ui si vede come la concezione del lavoro di &ar' sia estremamente complessa e stratificata. ;l lavoro* nel modo di produzione capitalista* per l.operaio - sempre sfruttamento. &a non - il lavoro tout court a fare pro,lema* perch4 /uesto - solo Hun processo che si svolge fra lUuomo e la natura* nel /uale lUuomo per mezzo della propria azione produce* regola e controlla il ricam,io organico fra se stesso e la natura: contrappone se stesso* /uale una fra le potenze della natura* alla materialit( della natura. 1gli mette in moto le forze naturali appartenenti alla sua corporeit(* ,raccia e gam,e* mani e testa* per appropriarsi i materiali della natura in forma usa,ile per la propria vita. >perando mediante tale moto sulla natura fuori di s4 e cam,iandola* egli cam,ia allo stesso tempo la natura sua propria. 0viluppa le facolt( che in /uesta sono assopite e assoggetta il giuoco delle loro forze al proprio potereT. ;l pro,lema* piuttosto* - che finch4 c.- dominio del capitale sulla societ( non ci sono forze produttive autonome* ma le forze produttive del lavoro sociale appaiono come forze produttive del capitale* che si appropria anche delle cognizioni e delle potenze intellettuali e della forza produttiva sociale che si trova gi( predisposta: H!Uoperaio - proprietario della propria forza7lavoro finch- negozia col capitalista come venditore di essa9 ed egli pu5 vendere solo /uello che possiede: la sua individuale* singola forza lavorativa. %uesto rapporto non viene in alcun modo cam,iato per il fatto che il capitalista comperi cento forze7lavoro invece di una e invece di concludere un contratto con un singolo operaio lo concluda con cento operai indipendenti lUuno dallUaltro. Pu5 impiegare i cento operai senza farli cooperare. ;l capitalista paga /uindi il valore delle cento forze7lavoro autonome* ma non paga la forza7lavoro com,inata del cento operai. "ome persone indipendenti gli operai sono dei singoli i /uali entrano in rapporto con lo stesso capitale ma non in rapporto reciproco tra loro. !a loro cooperazione comincia soltanto nel processo lavorativo*ma nel processo lavorativo hanno gi( cessato dUappartenere a se stessi. 1ntrandovi* sono incorporati nel capitale. "ome cooperanti* come mem,ri dUun organismo operante sono essi stessi soltanto un modo particolare dUesistenza del capitale . Bun/ue* la forza produttiva sviluppata dallUoperaio come operaio sociale - !orza produttiva del capitaleT. H!a !orza produttiva sociale del lavoro si sviluppa gratuitamente appena gli operai vengono posti in certe condizioni9 e il capitale li pone in /uelle condizioni. 0iccome la !orza produttiva sociale del lavoro non costa nulla al capitale* perch4 d.altra parte non viene sviluppata dall.operaio prima che il suo stesso lavoro

GQ

spaziometi.org clashcityworkers.org

2013

appartenga al capitale* essa si presenta come forza produttiva posseduta dal capitale per natura* come sua forza produttiva immanenteT. H!e cognizioni* lUintelligenza e la volont( che il contadino o il maestro artigiano indipendente sviluppano* anche se su piccola scala* allo stesso modo che il selvaggio esercita come astuzia personale tutta lUarte della guerra* ormai sono richieste soltanto per il complesso dellUofficina. !e potenze intellettuali PgeistigR della produzione allargano la loro scala da una parte perch4 scompaiono da molte parti. %uel che gli operai parziali perdono si concentra nel capitale* di contro a loro. %uesta contrapposizione delle potenze intellettuali PgeistigR del processo di produzione agli operai* come propriet non loro e come potere che li domina* - un prodotto della divisione del lavoro di tipo manifatturiero. %uesto processo di scissione comincia nella cooperazione semplice* dove il capitalista rappresenta lUunit( e la volont( del corpo lavorativo sociale di fronte ai singoli operai9 si sviluppa nella manifattura* che mutila lUoperaio facendone un operaio parziale9 si completa nella grande industria che separa la scienza* facendone una potenza produttiva indipendente* dal lavoro e la costringe a entrare al servizio del capitaleT. 3 /uesto grado di sviluppo diventa difficile calcolare il plusvalore su ogni singola impresa capitalistica. ;nfatti* come &ar' chiarisce nel secondo e soprattutto nel terzo li,ro del capitale* nelle societ( capitalistiche mature il singolo capitalista non fa che appropriarsi di un.ali/uota del plusvalore complessivo. ;n /uesto senso nella circolazione sem,ra ma attenzione: sem,raE prodursi valore* perch4 il valore trova in /uesta la sua realizzazione. ;n /uesti ,rani &ar' chiarisce cosA il ruolo essenziale della circolazione* la sua relativa autonomizzazione* e si capisce in /uale senso* molto particolare* chi lavora in /uesti settori sia un lavoratore produttivo Pper l.approfondimento di /uesto concetto oggi vedi l.,3cursus in allegatoR. H;l capitale per il commercio di merci non - N8O altro che il capitale7merce del produttore che deve su,ire il processo della sua trasformazione in denaro* adempiere sul mercato la sua funzione di capitale7merce* con la differenza che /uesta funzione in luogo di essere una operazione secondaria del produttore appare ora come lUoperazione esclusiva di una categoria particolare di capitalisti* dei commercianti di merci* diventa autonoma come attivit( di un particolare investimento di capitaleT P;dem* Il capitale. #ritica dell1economia politica, ,ibro terzo* tr. it. &aria !uisa Doggeri* Moma 1SS=* pagina $2?R. H;l capitale per il commercio di merci* in /uanto N8O esso non - semplice forma del capitale industriale che si trova in mano del commerciante nella forma di capitale7merce o di capitale monetario* non - altro che la parte del capitale monetario che appartiene al commerciante stesso e viene fatto circolare nella vendita e nellUac/uisto di merci. %uesta parte rappresenta allora* in proporzioni ridotte* la parte del capitale anticipato per la produzione* che dovre,,e sempre trovarsi in mano allUindustriale come riserva monetaria* mezzo di ac/uisto e circolare sempre come suo capitale monetario. %uesta parte si trova ora* ridotta* in mano di capitalisti commerciali9 come tale sempre funzionando nel processo di circolazione. ) la parte del capitale complessivo che* astrazione fatta delle spese di reddito* deve continuamente circolare come mezzo di ac/uisto* e circolare sempre come suo capitale monetario. %uesta parte si trova ora* ridotta* in mano di capitalisti commerciali9 come tale sempre funzionando nel processo di circolazione. ) la parte del capitale complessivo che* astrazione fatta dalle spese del reddito* deve continuamente circolare come mezzo di ac/uisto sul mercato per assicurare la continuit( del processo di riproduzioneT P;vi* pagine $$G7$$QR HPoich4 il capitale commerciale stesso non produce plusvalore alcuno* - chiaro che il plusvalore che ad esso attri,uito* sotto la forma di profitto medio* costituisce una parte del plusvalore creato dal capitale produttivo complessivo. !a /uestione - ora /uesta: come il capitale commerciale giunge ad impadronirsi della parte che gli spetta del plusvalore o del profitto creato dal capitale produttivo: ) solo in apparenza che il profitto commerciale costituisce una semplice maggiorazione* un aumento nominale del prezzo delle merci al di sopra del loro valore N8O. <ella nostra analisi sul saggio generale del profitto N8O noi dovevamo necessariamente in un primo tempo spiegare il profitto medio e /uindi il saggio generale del profitto come il livellamento dei profitti o dei plusvalori che vengono effettivamente prodotti dai capitali industriali delle diverse sfere di

G?

spaziometi.org clashcityworkers.org

2013

produzione. "on il capitale commerciale noi a,,iamo* invece* a che fare con un capitale che partecipa al profitto senza partecipare alla sua produzioneT P;vi* pagina $=2R H;l profitto dei capitalisti industriali corrisponde allUeccedenza del prezzo di produzione della merce sul suo prezzo di costo e che* a differenza di /uesto profitto industriale* il profitto commerciale corrisponde allUeccedenza del prezzo di vendita sul prezzo di produzione della merce* che per il commerciante - il suo prezzo di ac/uisto9 che infine lUeffettivo prezzo della merce - uguale al suo prezzo di produzione aumentato del profitto mercantile PcommercialeR. "ome il capitale industriale ottiene del profitto unicamente perch4 esso si trova di gi( come plusvalore nel valore della merce* cosA il capitale commerciale lo ottiene unicamente perch4 tutto il plusvalore o profitto non - ancora realizzato nel prezzo della merce incassato dal capitale industriale. ;l prezzo di vendita del commerciante - cosA superiore a /uello di ac/uisto* non perch4 il prezzo di vendita sia superiore al valore totale* ma perch4 il prezzo di ac/uisto - inferiore a essoT P;vi* pagine $==7$=GR H"ome il capitale industriale ottiene del profitto per il fatto che esso vende lavoro incorporato e realizzato nelle merci per cui non ha pagato lUe/uivalente* cosA il capitale commerciale lo ottiene per il fatto che esso non paga integralmente al capitale produttivo il lavoro non pagato contenuto nella merce Pnella merce in /uanto il capitale speso per la sua produzione opera come parte ali/uota del capitale industriale complessivoR* mentre vendendo a sua volta le merci* si fa pagare /uesta parte ancora incorporata nelle merci e per cui non ha pagato. ;l rapporto fra il capitale commerciale ed il plusvalore differisce completamente da /uello del capitale industriale. %uestUultimo produce il plusvalore appropriandosi direttamente lavoro estraneo non pagato. ;l capitale commerciale invece si impadronisce di una parte di /uesto plusvalore facendosi trasmettere dal capitale industriale /uesta parteT P;vi* pagina $G2R H) unicamente per la sua funzione di assicurare la realizzazione dei valori* che il capitale commerciale funziona come capitale nel processo di riproduzione* ed in conseguenza* in /uanto capitale in funzione* raccoglie plusvalore prodotto dal capitale complessivo N8O. ;l capitalista commerciale fa eseguire in gran parte dai lavoratori la funzione stessa in virt+ della /uale il suo denaro - capitale. ;l lavoro non pagato di /uesti commessi* pur non creando plusvalore gli rende possi,ile lUappropriazione di plusvalore* il che per /uanto riguarda /uesto capitale produce esattamente il medesimo risultato9 esso - /uindi la fonte del suo profittoT P,ench4 il processo di generazione di /uesto profiito - diversa perch4 il commesso del capitalista commerciale gli realizza /uella parte di plusvalore gi( presente nella merce e che il capitalista commerciale non ha pagato al capitalista industrialeR H"ome il lavoro non pagato degli operai crea direttamente del plusvalore per il capitale produttivo* cosA il lavoro non pagato dei lavoratori commerciali procura al capitale commerciale una partecipazione a /uel plusvaloreT P;vi* pagina $G$R H"i5 che il lavoratore commerciale costa al capitalista e ci5 che gli rende* sono grandezze diverse. 1gli gli rende* non perch4 produce direttamente del plusvalore ma perch4 contri,uisce a diminuire le stesse della realizzazione del plusvalore nella misura in cui egli compie un lavoro in parte non pagato. ; lavoratori commerciale veri e propri appartengono alla classe dei salariati meglio pagati* di /uelli il cui lavoro /ualificato* superiore al lavoro medio. "on tutto ci5 a misura che il modo capitalistico di produzione si sviluppa* il salario ha la tendenza a diminuire* anche in rapporto al lavoro medioT P;vi* pagina $Q2R H!a legge generale - che tutti i costi di circolazione che scaturiscono solo dal mutamento di !orma della merce non aggiungono valore a (uest1ultima. 0ono puri e semplici costi per il realizzo del valore o per la sua trasposizione da una forma nellUaltra. ;l capitale s,orsato in /uesti costi Pcompreso il lavoro da esso comandatoR appartiene ai !aux !rais della produzione capitalistica. !a sostiiuzione di essi deve avvenire mediante il plusprodotto e costituisce* dal punto di vista dellUintera classe capitalistica* una sottrazione di plusvalore o di plusprodotto* cosA come per un operaio - perduto il tempo in cui ha ,isogno di ac/uistare i suoi mezzi di sussistenzaT P;dem* Il capitale. #ritica delleconomia politica. ,ibro secondo* citato* pagina 1G$R H!Uindustria dei trasporti costituisce da un lato un ramo autonomo della produzione* e perci5 una particolare sfera di investimento del capitale produttivo. BUaltro lato* si distingue perch4 appare come la continuazione del
GC

spaziometi.org clashcityworkers.org

2013

processo di produzione entro il processo di circolazione e per il processo di circolazioneT P;vi* pagina 1GQR HIutto il modo capitalistico di produzione - solo un modo di produzione relativo* i cui limiti non sono assoluti ma lo diventano per il modo di produzione stesso. N!o scopo della produzione capitalisticaO - la valorizzazione del capitale e non il consumo N8O. ; limiti della produzione capitalistica non sono limiti inerenti alla produzione in generale e* in conseguenza* non sono neanche limiti dello specifico modo di produzione capitalistico. &a la contraddizione esistente nel modo capitalistico di produzione* consiste proprio nella sua tendenza allo sviluppo assoluto delle !orze produttive* che vengono continuamente a trovarsi in conflitto con le specifiche condizioni di produzione* entro le /uali il capitale si muove e pu5 solo muoversi. <on vengono prodotti troppi mezzi di sussistenza in rapporto alla popolazione esistente. 3l contrario* se ne producono troppo pochi per poter soddisfare in modo conveniente ed umano la massa della popolazione. <on vengono prodotti troppi mezzi di produzione* per poter occupare la parte della popolazione capace di lavorare. 3l contrario. 0i crea innanzitutto una parte troppo grande di popolazione che effettivamente non - atta al lavoro* ed - costretta dalle sue particolari condizioni a sfruttare il lavoro altrui o ad eseguire dei lavori che possono essere considerati tali solo in un modo di produzione assolutamente misera,ile. ;n secondo luogo* non si producono sufficienti mezzi di produzione* perch4 tutta /uanta la popolazione capace di lavorare possa farlo nelle circostanze pi+ produttive* in modo che il suo tempo di lavoro assoluto venga ridotto dalla massa e dallUefficienza del capitale costante impiegato durante il tempo di lavoro. &a vengono periodicamente prodotti troppi mezzi di lavoro e di sussistenza* perch4 possano essere impiegati come mezzi di sfruttamento degli operai a un determinato saggio del profitto. Wengono prodotte troppe merci* perch4 il valore ed il plusvalore che esse contengono possano essere realizzati e riconvertiti in nuovo capitale* e nei rapporti di produzione e di consumo inerenti alla produzione capitalistica* ossia perch4 /uesto processo possa compiersi senza che si verifichino continue esplosioni. <on viene prodotta troppa ricchezza. &a periodicamente viene prodotta troppa ricchezza nelle sue forme capitalistiche* che hanno un carattere antiteticoT P;dem* Il capitale. #ritica dell1economia politica, ,ibro terzo* citato* pagine $127 $12R. &a - proprio /uesta concentrazione e /uesto dominio sempre pi+ accentuato del capitale* - proprio /uesta produzione di ricchezza sociale che si scontra con il carattere antitetico dell.appropriazione privata a rendere impossi,ile ogni mediazione riformista# e a necessaria la rottura rivoluzionaria* e /uindi un nuovo modo di produzione che utilizzi in maniera diversa gli elementi cooperativi. ;n /uesti ultimi due ,rani* che ci - sem,rato giusto porre come conclusione del nostro seminario* &ar' ci d( gi( gli spunti per pensare il comunismo: H0e la generalizzazione della legislazione sulle fa,,riche /uale mezzo di difesa fisico e intellettuale della classe operaia - diventata inevita,ile* essa* dUaltra parte* generalizza e accelera N8O la trasformazione di processi lavorativi dispersi* compiuti su scala minima* in processi lavorativi com,inati su scala larga* sociale* e con ci5 la concentrazione del capitale e il dominio esclusivo del regime di fa,,rica. 1ssa distrugge tutte le forme anti/uate e transitorie* dietro le /uali si nasconde ancora in parte il dominio del capitale* e le sostituisce con il suo dominio diretto* senza maschera. 1ssa rende cosA generale anche la lotta diretta contro /uesto dominio. &entre nelle officine individuali la legislazione sulle fa,,riche impone lUuniformit(* la regolarit(* lUordine e lUeconomia* essa aumenta* con lUenorme assillo imposto alla tecnica dai limiti e dalla regola della giornata lavorativa* lUanarchia e le catastrofi della produzione capitalistica nel suo insieme* lUintensit( del lavoro e la concorrenza tra macchine e operai. ;nsieme colle sfere della piccola industria e del lavoro a domicilio essa distrugge gli ultimi asili di coloro che sono in LsoprannumeroL e con ci5 la valvola di sicurezza di cui finora era munito tutto il meccanismo sociale. "on le condizioni materiali e con la com,inazione sociale del processo di produzione essa matura le contraddizioni e gli antagonismi della !orma capitalistica del processo di produzione* e /uindi contemporaneamente gli elementi di !ormazione di una societ nuova e gli elementi di rivoluzionamento della societ vecchiaT. H&a in !act* una volta cancellata la limitata forma ,orghese* che cosa - la ricchezza se non l.universalit( dei ,isogni* delle capacit(* dei godimenti* delle forze produttive* ecc. degli individui* creata nello scam,io universale: "he cosa - se non il pieno sviluppo del dominio dell.uomo sulle forze della natura* sia su /uelle
GS

spaziometi.org clashcityworkers.org

2013

della cosiddetta natura* sia su /uelle della propria natura: "he cosa - se non l.estrinsecazione assoluta delle sue doti creative* senza altro presupposto che il precedente sviluppo storico* che rende fine a se stessa /uesta totalit( dello sviluppo* cio- dello sviluppo di tutte le forze umane come tali* non misurate su un metro g i ( d a t o : <ella /uale l.uomo non si riproduce in una dimensione determinata* ma produce la propria totalit(: Bove non cerca di rimanere /ualcosa di divenuto* ma - nel movimento assoluto del divenire: <ell.economia politica ,orghese e nella fase storica di produzione cui essa corrisponde /uesta completa estrinsecazione della natura interna dell.uomo si presenta come un completo svuotamento* /uesta universale oggettivazione come alienazione totale* e la eliminazione di tutti gli scopi determinati unilaterali come sacrificio dello scopo autonomo a uno scopo completamente esterno. Perci5 da un lato l.infantile mondo antico si presenta come /ualcosa di pi+ elevato9 dall.altro lato esso lo - in tutto ci5 in cui si cerca di ritrovare un.immagine compiuta* una forma* e una delimitazione oggettiva. 1sso - soddisfazione da un punto di vista limitato9 mentre il mondo moderno lascia insoddisfatti* o* dove esso appare soddisfatto di se stesso* - v o l g a r e T P,ineamenti !ondamentali della critica dell1economia politica, $%;7-$%;%* traduzione italiana di 1nzo Grillo* 0candicci 1SS?* volume secondo * pagina 112R.

Q2

spaziometi.org clashcityworkers.org

2013

!D 95S9S$ )/.757 "57D9TTI.7 ! )/.757 IM"57D9TTI.7


3lleghiamo ai materiali utilizzati nel seminario /ueste pagine di Gianfranco Pala* tratte da alcuni suoi scritti comparsi negli anni sulla rivista mar'ista !a "ontraddizione#. "i sem,rano interessanti perch4 chiariscono* pur nei giochi dialettici e nella difficolt( di distinguere ci5 che appare da ci5 che -* /uali figure sociali e /uali posizioni rispetto al capitale costituiscano la classe. 0e il proletariato si pu5 genericamente identificare con il lavoro salariato Povvero con /uella parte di popolazione la maggioranzaE che non ha n4 rendite n4 mezzi di produzione* ma per vivere - costretta a vendere la propria forza lavoroR* si vede che all.interno del lavoro salariato passa una distinzione* centrale dal punto di vista teorico ma non sempre essenziale dal punto di vista pratico* fra lavoro produttivo e lavoro improduttivo. "apire /uesta distinzione - fondamentale per capire chi dentro la societ( e in particolar modo nella nostra societ( produce plusvalore* anche se* come ricorda !enin* il compito dei comunisti - /uello di agire in tutte le contraddizioni che la complessit( sociale apre* facendosi tri,uni del popolo* e dun/ue utilizzando anche le lotte e le istanze dei lavoratori improduttivi per fare avanzare le condizioni e la coscienza della classe lavoratrice tutta. 45 Lavoro (roduttivo ,avoro produttivo* nel senso della produzione capitalistica* - il lavoro salariato che* nello scam,io con la parte variabile del capitale Pla parte del capitale spesa in salarioR* non solo riproduce /uesta parte del capitale Povvero il valore della propria capacit( lavorativaR* ma oltre a ci5 produce plusvalore per il capitalista. 0olo per /uesta via la merce* o il denaro* - trasformata in capitale* - prodotta come capitale. ) produttivo solo il lavoro salariato che produce capitale. ;l rapporto tra lavoro produttivo e lavoro improduttivo* e la definizione stessa di /uesta partizione del lavoro capitalistico* costituisce un punto la cui precisazione va ora completata. 3nzitutto* si - detto* - produttivo capitalisticamente solo /uel lavoro che produce plusvalore9 non - pi+ sufficiente* cio-* ma - ancora necessaria* la condizione smithiana di produttivit( materiale. Wiene cosA precisato che in ogni caso esso deve essere produttivo di nuovo valore e di nuovo valore d.uso9 ci5 discende dalla duplicit della merce* ed esclude perci5 le false spese di produzione#* relative alla circolazione. Wa sottolineato /uindi che il lavoro produttivo - sempre lavoro salariato pagato con capitale* ma avvertendo al contempo che ci5 non ,asta ancora* non essendo vero che ogni lavoro salariato pagato con capitale sia produttivo di plusvalore* anche se fa guadagnare pro!itto al capitalista che lo paga. &ar' riassume cosA le condizioni suddette* indicando di verificare che vi sia: $: il rapporto reciproco tra denaro e forza7lavoro in /uanto merci* l.ac/uisto e la vendita tra il possessore del denaro e il possessore della forza7lavoro9 B: la diretta assunzione del lavoro nel capitale9 9: la trasformazione reale del lavoro in capitale nel processo di produzione o* ci5 che - lo stesso* la creazione di plusvalore per il capitale. Bun/ue il lavoro* che - l.unica !onte attiva del valore d.uso* si trasforma dapprima in lavoro astratto Possia* lavoro che la societ( riconosce in /uanto produttore generico di valori merci* indipendentemente dalla concretezza immediata della sua utilit(R e /uindi* come lavoro salariato Palienato* ossia* in /uanto venduto al capitale* separato* reso altro dall.unit( con la personaR* si trasforma infine in nuovo capitale per produrre plusvalore. 0olo se si verifica /uest.ultima circostanza* si pu5 dare la seguente definizione Panche senza pretesa di assoluta precisioneR: il lavoro produttivo - pagato con /uel capitale che si autovalorizza complessivamente cio-* - /uel lavoro trasformato in capitale* nella sola sfera materiale# della produzione immediata* necessario alla riproduzione di neovalore. ;nsieme alla definizione* occorrono alcune precisazioni. !a materialit della produzione non va intesa esclusivamente come materialit( tangi,ile# del prodotto* riguardando piuttosto la forma inelimina,ile di valore d.uso* di ricchezza# sociale che essa assume. "erto* la
Q1

spaziometi.org clashcityworkers.org

2013

tangi,ilit(* la concretezza fisica* riguarda ancora e sempre la parte di gran lunga pi+ grande della produzione mondiale. &a una porzione significativa di essa pu5 anche essere frui,ile in forma non separa,ile dall.attivit( lavorativa stessa o in forma intangi,ile* come - da oltre un secolo per l.elettricit( o adesso per i flussi informatici: il che non ha nulla a che vedere con la presunta immaterialit(# della produzione* su cui cy,er7 navigano i virtuosi della virtualit( postmoderna. !a materialit( stessa* non dipendendo dalle particolari /ualit( fisiche# del prodotto* dipende piuttosto dall.universalit( Priproduci,ilit( pressoch4 illimitataR del valore d.uso prodotto in (uanto merce Po capitaleR. Bun/ue* solo dalla forma specifica del rapporto sociale del capitale col lavoro salariato dipende il carattere produttivo o meno di /uest.ultimo. !a produzione immediata di ricchezza sociale in !orma di merce capitalistica* ossia /ualsiasi attivit( di trasformazione industriale* agricola* ecc.* comprende anche valori d.uso che* indipendentemente dalla loro /ualit( particolare o destinazione* possono essere in parte inclusi tra i prodotti non fondamentali* consumi di lusso* ecc. Iale /uota della produzione sociale* che contiene e porta plusvalore* /uindi* anche se fosse considerata inutile o nociva dai pi+* non limita il lavoro produttivo al solo (m,ito della riproduzione o accumulazione. 0i - gi( accennato* tuttavia* che la produzione immediata non comprende le attivit(* pur pagate con capitale perch4 assai utili per esso* inerenti la circolazione* le /uali sparire,,ero in un altro modo di produzione. >ssia* in /uesto sistema* capitalistico* esse dipendono solo dal carattere di merce che l.intera produzione sociale assume* e che proprio grazie a /uelle attivit( di circolazione che procurano profitto ai capitalisti particolari che le esercitano* in nome e per conto dell.intera loro classe raggiunge il suo scopo. &ar'* a tale proposito* cita i casi relativi alla conta,ilit(* al commercio* alle ,anche* ecc. Bel resto* la produzione di neovalore* in /uanto immediata* pu5 includere anche modalit( particolari e trasmutate di produzione di merci per la valorizzazione del capitale complessivo. Iali merci* infatti* potre,,ero essere vendute da /ualche singolo peculiare capitale# senza profitto. 0enonch4 /uest.ultimo fenomeno si riferisce solo alla fase della circolazione e dei prezzi* e non a /uella della produzione di valore e plusvalore. 1sso pu5 riguardare* per fare un esempio* /uelle merci prodotte da capitale pu,,lico# alle /uali vengono imposti prezzi politici* per poter trasferire cosA il plusvalore in esse contenuto ai capitalisti loro ac/uirenti: il lavoro produttivo con il /uale sono state ottenute si trasforma cosA in profitto non per il capitale# che ha prodotto tali merci* ma solo per il capitale che le ha ac/uistate. ;l lavoro salariato* impiegato a tali fini* - /uindi comun/ue produttivo di plusvalore di /uel plusvalore ripartito complessivamente entro la classe capitalistica anche se meno visi,ile perch4 non si trasforma in profitto immediato. Mestano escluse* invece* /uelle produzioni che non sono direttamente sottomesse al capitale in /uanto* provvisoriamente* fanno riferimento a esigenze sociali legate a momenti storici determinati. ) classico l.esempio della costruzione di strade statali* ricordato da &ar'* come di ogni altra opera pu,,lica del medesimo genere. ;l capitale* infatti* per sua convenienza* pu5 delegare allo stato la creazione di infrastrutture che* pur soddisfacendo ,isogni collettivi* hanno come intrinseca finalit( lo sviluppo delle condizioni generali della produzione capitalistica. >ccorre /ui rammentare ancora una volta* sempre con &ar'* che non - neppure concepi,ile /uella figura sociale per cui altri economisti fanno essere il cosiddetto lavoratore improduttivo indirettamente produttivo#. 0e il lavoro - improduttivo* perch4 escluso dalla valorizzazione complessiva del capitale e dedicato solo alla circolazione* rimane tale anche dopo aver considerato il lavoratore collettivo# del lavoro sociale combinato. 0emmai - proprio entro /uest.ultimo che si pu5 comprendere una pi+ dettagliata divisione del lavoro produttivo. ) con lo sviluppo del mercato mondiale e della forma !inanziaria dell.imperialismo* in cui agisce la ,orghesia transnazionale costituita come classe* che l.estendersi della sfera della circolazione internazionale aggiunge ulteriore e piena validit( attuale* per chi l.avesse dimenticata* alle determinazioni di lavoro produttivo e improduttivo Pdi plusvaloreR entro il proletariato mondiale. Pi+ matura la fase monopolistica* pi+ esigua percentualmente e differenziata territorialmente diviene la classe produttiva* affiancata invece da un aumento relativo e da una diversa dislocazione di lavoratori improduttivi# Pmagari sotto l.anodina e spuria etichetta di terziarizzazione* /uale intermediazione finanziaria* commerciale e stataleR. !.entit( e la /ualit( delle trasformazioni introdotte dal processo informatico di produzione e circolazione sono tali da mutare le ,asi stesse della composizione internazionale del proletariato* di un lavoro sociale universale
Q2

spaziometi.org clashcityworkers.org

2013

sia produttivo* sia improduttivo non pi+ facilmente e immediatamente rintraccia,ile nel sim,olo del lavoro operaio di massa#. &a la progressiva atomizzazione dei luoghi e dei momenti produttivi* rispetto all.organizzazione della grande fa,,rica* da Ure a Iaylor* non vuol dire affatto Pcome pretendono i fautori della tesi del postfordismo#R che sia venuta meno la centralit( della produzione di massa* su larga scala* con un mutamento dell.essenza fondamentale della forma industriale del capitale* o addirittura con il deperimento del modo di produzione capitalistico stesso. ) in tale contesto contraddittorio che si sviluppa un processo di tendenziale omogeneizzazione sociale del lavoro* fenomeno che investe sia il lavoro produttivo sia /uello improduttivo. !e possi,ili diverse mansioni di uno stesso lavoratore salariato esi,iscono un.alternanza di lavoro produttivo e improduttivo* senza per /uesto cam,iare procedura. 0i - gi( ripetutamente sostenuto come ci5 contenga una precisa indicazione sui caratteri da indagare per comprendere la nuova composizione di classe. "osA* prima di aver dato l. addio al proletariato# e al lavoro salariato* gli ideologi del nuovismo avevano gi( fatto cadere con noncuranza anche la diverse determinazioni di lavoro produttivo e improduttivo. <oncuranti di cosa sia il lavoro salariato Pin /uanto lavoro dipendente dal comando del capitale come forma del rapporto sociale dominante* dun/ue caratteristico anche del lavoro prestato per lo stato del capitale appuntoR* volutamente ignorano /uale de,,a essere la distinzione e la proporzione tra lavoro produttivo e improduttivo* tra produzione e circolazione* sotto le leggi del capitale e del suo plusvalore. Bi conseguenza* implicitamente il nuovismo simula un linguaggio e dei concetti pertinenti solo ad un modo di produzione* inconfessa,ilmente fuori da /uello capitalistico. 3l contrario vanno ancora ripetute* con &ar'* due cose: anzitutto che essere lavoratore produttivo non affatto una fortuna ma per il singolo pu5 rappresentare una disgrazia* in /uanto condanna alla creazione di plusvalore9 in secondo luogo e conseguentemente* l.essere lavoratore improduttivo non costituisce n4 una colpa n4 un motivo di vergogna e neppure di a,,assamento del riconoscimento sociale. ) dun/ue nel solo mondo ideale dei valori#* della loro produzione immediata come merci* che si pu5 e si deve prescindere dal lavoro improduttivo. %uando si tratta della produzione capitalistica di merci* ossia produzione con plusvalore* si circoscrive l.analisi sempre al solo lavoro produttivo* l.unico che risulta immediatamente rilevante per la spiegazione scientifica dei nessi profondi del modo di produzione capitalistico. <on deve stupire* pertanto* che stima,ili critici assoluti della teoria del valore e del plusvalore* anche /uando* o proprio perch4* si richiamino fortuitamente alla tradizione economica classica* attraverso la reinterpretazione sraffiana* ,en pi+ pesantemente influenzata dalla logica keynesiana* lascino cadere la distinzione proficua tra lavoro produttivo e lavoro improduttivo. 46 Lavoro im(roduttivo !a confusione che ancora oggi domina circa la definizione e l.importanza dell.individuazione del lavoro improduttivo - enorme. ) una confusione che comincia dai riferimenti impropri che comunemente vengono fatti al contenuto del lavoro svolto Pil tipo di lavoro* il mestiereR anzich4 alla sua forma di relazione economica* che pu5 essere diversa per un medesimo tipo di lavoro concreto9 e va a finire sui giudizi morali che assai spesso* e sempre immotivatamente* vengono affi,,iati al lavoro improduttivo come perlopi+ esecra,ile di contro a un lavoro produttivo chiss( perch4 innalzato dal cattivo senso comune alla gloria dell.encomio sociale. &ar' avvertiva che essere lavoratore produttivo* lungi dal rappresentare una fortuna* costituiva una disgrazia9 che i lavoratori improduttivi potevano essere pi+ utili alla societ( di tanti lavoratori produttivi costretti a applicare la loro forza7lavoro ad attivit( del tutto inutili se non addirittura nocive9 e che gli stessi lavoratori improduttivi finiscono /uasi sempre per essere sfruttati pi+ di /uelli produttivi. 0e la definizione di lavoro produttivo e improduttivo* in /uanto categoria analitica funzionale al concetto di modo di produzione capitalistico - coeva e immutata rispetto alla nascita di /uesto sistema sociale stesso* la sua importanza storica* a dispetto delle elucu,razioni accademiche dei post7mar'isti* - cresciuta assieme allo sviluppo della forma industriale del capitale* ossia alle macchine. Per definire e individuare l.importanza del lavoro improduttivo necessario caratterizzarne il suo complemento# positivo* ossia il lavoro produttivo.

Q$

spaziometi.org clashcityworkers.org

2013

!a /uestione richiede un ulteriore approfondimento specifico. %ui* per ora* ci si pu5 limitare a definire nella maniera pi+ generale l.attri,uzione di lavoro produttivo Pnel senso capitalistico del termine* sia detto ora una volta per tutteR onde procedere s+,ito per negazione di ci5 alla caratterizzazione di /uello che - lavoro improduttivo. ;n generale* cio-* ,asti dire /uesto: per essere capitalisticamente produttivo - necessario che il lavoro sia scam,iato ovvero pagato con capitale* ed - sufficiente che produca plusvalore* nella sfera della produzione immediata. ;l resto procede da s4. Una prima immediata conseguenza - che ogni lavoro che non stia nel rapporto di capitale* ossia che non sia salariato* neppure pu5 riferirsi alle categorie di produttivo# o improduttivo#. "osA* chiun/ue non venda la propria forza7lavoro ma direttamente il risultato Pprodotto* servizio o prestazione /ualsivogliaR del suo stesso lavoro Partigiano* piccolo contadino* ,ottegaio di famiglia o li,ero professionista: insomma lavoro autonomoR* o addirittura non lo venda Plavoro domestico o di cura#* cosA si suol dire* per s4 e per la famigliaR* sia che produca realmente un valore d.uso o si limiti a predisporne la fruizione* nella forma del valore di scam,io o meno e,,ene* tutta /uesta casistica non rientra nella ru,rica /ui esaminata* in /uanto non attiene al modo di produzione capitalistico. >ccorre tuttavia precisare s+,ito che il rientrarvi o no concerne la sostanziale !orma economica della relazione stessa e non /uella giuridica o sociologica. Giacch4* se la forma formale sta,ilita in via di diritto o per convenzione sociale chiama sempre pi+ sovente autonomo# un lavoro reso come attivit( artigianale o semiartigianale* di piccola produzione e distri,uzione* o di prestazione d.opera* in una forma sostanziale sussunta realmente al capitale* ovverosia in un rapporto di sottomissione al capitale che si pu5 invece configurare sostanzialmente come rapporto di lavoro salariato* in /ualche modo occultato sotto forme esteriori diverse in tutte /ueste circostanze l.analisi rientra appieno nella ru,rica del lavoro produttivo e improduttivo. "osA* preliminarmente* l.intero comparto del lavoro che non sia economicamente salariato rimane escluso sia dalla definizione di produttivo# sia da /uella di improduttivo#. &a non tutto il lavoro salariato - produttivo: /uella si - detta essere una condizione necessaria ma non sufficiente. Iutto il lavoro produttivo ha da essere salariato* ma vi - anche una grande parte PcrescenteR di lavoro salariato proletariato* perci5 che improduttivo* entro una medesima definizione di classe. ,avoratori improduttivi sono dun/ue coloro che scam,iano le loro prestazioni la loro !orza-lavoro come merce con reddito o anche con capitale* ma entro la sfera della circolazione. ;n primo luogo* il caso pi+ generale ma meno specifico si ha /uando l.ac/uirente di forza7lavoro non si contrappone al lavoratore come capitalista* trattandosi solo di consumo del reddito Pprivato o pu,,licoR* che come tale rientra sempre nella circolazione semplice e non in /uella del capitale: appartengono a tale figura di lavoro* anzitutto* domestici e inservienti in genere alle dipendenze di un /ualsiasi redditiero privato in /uanto consumatore. 0i tratta di lavoratori salariati* sfruttati Pil loro orario di lavoro - superiore al tempo di lavoro a essi pagatoR* assai spesso sfruttati anche pi+ della media sociale* date le peculiari condizioni del loro lavoro. &a essi non producono valori vendi,ili e tanto meno plusvalore* per definizione* procurando solo utilit( al loro redditiero. Una posizione concettualmente molto simile - /uella dei dipendenti pubblici Pstato* enti locali* ecc.R* non a caso spesso retoricamente chiamati fedeli servitori dello stato#. "ostoro sono pagati con reddito pubblico Pprelevato mediante il !iscalismo delle imposte e il debito pubblico* o tasse di scopo e prezzi politiciR* per procu7 rare utilit( ai cittadini Pamministrazione* istruzione* assistenza sanitaria* giustizia* protezione militare e /uant.altroR in forma generalmente non vendi,ile* o fornita dietro pagamento ad hoc o al limite venduta /uasi come merce ma a prezzi politici o amministrati* e comun/ue sempre senza plusvalore alcuno Pper definizione* ancora* trattandosi di spesa di reddito e non di capitaleR. 0ono comprese in /uesta ru,rica anche /uelle produzioni Popere pu,,liche* come il caso della costruzione di stradeR che* in diverse condizioni* rappresentano sicuri e lucrosi investimenti capitalistici con produzione di valore e plusvalore. &a in momenti storici determinati - possi,ile che tali attivit(* in via provvisoria* piuttosto che al capitale complessivo facciano riferimento a esigenze sociali che non siano direttamente capitalistiche9
Q=

spaziometi.org clashcityworkers.org

2013

/uest.ultimo infatti pu5* per sua convenienza* delegare allo stato la creazione di infrastrutture che* pur soddisfacendo ,isogni collettivi* hanno come intrinseca finalit( lo sviluppo capitalistico. ) facilmente comprensi,ile* altresA* come anche tutte /ueste attivit( salariate pu,,liche rientrino nel mercato del lavoro salariato in generale e siano perci5 sfruttate al pari delle altre. ;n secondo luogo* tuttavia* pure /uando si a,,ia la diretta assunzione del lavoro nel capitale* codesta condizione necessaria da sola non - sufficiente a definire produttivo# il lavoro corrispondente* se non - in grado di produrre plusvalore. Giacch4 una tale circostanza deriva certamente da una semplice mutata sottomissione al capitale della forma di una funzione non produttiva e con ci5 il caso rientra propriamente nei costi di circolazione del capitale* come !alsa spesa di produzione. 0i tratta cio- di /uelle attivit( che il capitalista originariamente fare,,e da solo o paghere,,e col proprio reddito. 3utonomizzarle* pagandole con una parte del capitale proprio o facendone l.attivit( specifica di altri capitalisti* non ne modifica il carattere P&ar' cita casi relativi alla conta,ilit(* al commercio* alle ,anche* ecc.R. >ssia* la produzione immediata non comprende le attivit(* pur pagate con capitale* inerenti la circolazione* che dipendano solo dal carattere di merce del prodotto: - facile* da /uesto punto di vista* farne una classificazione per comparazione* immaginando /uei lavori* pur assai utili e indispensa,ili al capitale* che non avre,,ero pi+ motivo di esistere Pma sicuramente sostituiti da altri lavori storicamente specificiR se i prodotti circolassero come valori d.uso immediati anzich4 come merci. "he i lavoratori salariati nella sfera della circolazione del capitale siano sfruttati* non occorre dimostrarlo* al punto che proprio per /uesta ragione molti li confondono con i lavoratori produttivi. "onsiderando il pagamento del lavoro salariato improduttivo* - ,ene comprendere che nella sfera della circolazione* e /uindi anche della riproduzione del capitale* il plusvalore non lo si produce* appunto per definizione* ma viene a costituire un limite negativo dato per la spesa del capitalista* il /uale fa di tutto per risparmiare al massimo sul salario Pestendendo e intensificando il pi+ possi,ile l.uso della forza7lavoroR al fine di conservare per s4 la maggiore /uantit( possi,ile di /uel plusvalore gi( prodotto: perci5 il grado di sfruttamento del lavoro improduttivo* pur non creando esso plusvalore* pu5 di norma essere perfino pi+ alto di /uello produttivo. Iutto ci5 che precede non significa escludere /ualche influenza del lavoro improduttivo sull.intero sistema produttivo* perch4 per poter far ci5 occorre prescindere momentaneamente dai livelli della produzione e dalle proporzioni tra i settori: infatti* il lavoro improduttivo pu5 essere contingentemente il tramite per far fronte a una crisi da sovraproduzione di valore o a una riduzione sensi,ile dell.esercito di riserva* o lo stesso lavoro produttivo pu5 essere impiegato nella produzione di merci di lusso. &a se una parte sproporzionata fosse cosA riprodotta* invece di essere ritrasformata in mezzi di produzione e in mezzi di sussistenza* lo sviluppo della ricchezza su,ire,,e un colpo d.arresto#. Gli effetti del lavoro produttivo nella produzione di merci di lusso* cosA come /uelli dei costi di circolazione e del lavoro improduttivo* anche se isolati artificiosamente dal processo immediato di produzione* si ripresentere,,ero nel processo complessivo di riproduzione e di circolazione per le conseguenze indirette dovute a una dilatazione sproporzionata del lavoro improduttivo o anche di /uello produttivo ma non riproduttivo. &a le categorie che presiedono all.individuazione dei criteri di definizione di lavoro produttivo e improduttivo non mutere,,ero affatto. !a rivoluzione dell.automazione del controllo ripropone l.attualit( della distinzione tra lavoro produttivo e improduttivo nella produzione e nella circolazione. "on le strutture organizzative e tecniche del lavoro informatizzato si sviluppa contraddittoriamente un processo di tendenziale omogeneizzazione sociale del lavoro* in una forma di rapporti materiali di produzione sempre pi+ uguali tra loro* e dun/ue tendenzialmente universali. Iale fenomeno investe sia il lavoro produttivo sia /uello improduttivo. !e diverse mansioni di uno stesso lavoratore esi,iscono un.alternanza di lavoro produttivo e improduttivo* senza per /uesto cam,iare !orma. "i5 contiene una precisa indicazione sui caratteri da indagare per comprendere la nuova composizione di classe. 3lla proletarizzazione delle classi corrisponde la sintesi corporativa dello stato li,erale. !a riproduzione delle classi sociali* in direzione di un progressivo ampliamento della proletarizzazione verso i
QG

spaziometi.org clashcityworkers.org

2013

settori di lavoro improduttivo* segna cosA una linea di demarcazione tra nazioni e stati nazionali pi+ sviluppati e /uelli da dominare. !a complementare apparente sparizione della classe operaia# che tanto scompiglio ha gettato nei riela,oratori delle soggettivit( rivoluzionarie si spiega cosA essere il prodotto di una nuova divisione internazionale del lavoro* cui - collegata funzionalmente l.immissione della tecnologia pi+ avanzata. ;l proletariato mondiale come classe in s4 - ,en lontano dalla sua estinzione* presentando al contrario caratteri sempre pi+ diffusi e omogenei. !o sviluppo di nuove figure lavorative connesse alla seconda rivoluzione industriale si inserisce compiutamente nella ridefinizione del proletariato in rapporto alle altre classi sociali. 1ntro tali classi si annida il germe della contraddizione dello sviluppo della scienza* del sapere collettivo Pl.intelletto generaleR espropriato. !a rinnovata attualit( del nesso tra lavoro produttivo e improduttivo capace di gettare luce sulla percezione della dinamica sociale del processo produttivo.

QQ

You might also like