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e la viscosit
V
densit
viscosit
forza F
(il cilindro ha lunghezza L nella direzione
perpendicolare al disegno)
Nellipotesi che il problema possa essere descritto in due dimensioni, trascurando le eventuali
disuniformit lungo lasse del cilindro, si suppone che la forza per unit di lunghezza sia costante
e pari a
L
F
.
Le grandezze che descrivono il fenomeno in esame, nellipotesi che le propriet fisiche siano
costanti in tutto il campo di moto del fluido, sono riportate nella tabella seguente:
12/04/2004 Cenni sullanalisi dimensionale e sulla similitudine 45
velocit del fluido
V
densit
viscosit
diametro D
forza per unit di lunghezza F/L
La forza per unit di lunghezza F /L la variabile dipendente, mentre le altre grandezze sono le
variabili indipendenti. Per il calcolo della variabile dipendente occorre conoscere il legame
funzionale tra di essa e le variabili indipendenti. Conoscendo la natura del fluido, la sua
pressione e la sua temperatura possibile determinare la viscosit e la densit; conoscendo anche
il diametro del cilindro e la velocit del fluido possibile, utilizzando il suddetto legame
funzionale, determinare la forza per unit di lunghezza applicata dalla corrente al cilindro.
Nellipotesi che il legame funzionale non possa essere determinato in modo analitico mediante la
risoluzione delle equazioni che descrivono linterazione tra la corrente e il cilindro, si vuole
determinare tale legame per via empirica mediante lo svolgimento di prove di laboratorio.
A questo scopo occorre definire quella che viene chiamata matrice sperimentale; essa consiste
in una tabella data dallinsieme delle condizioni di prova che si ritiene opportuno effettuare per
caratterizzare adeguatamente il fenomeno in esame.
A titolo puramente indicativo dei problemi che si potrebbero presentare nella determinazione
empirica del legame funzionale, si suppone che per la definizione della matrice sperimentale
occorra realizzare almeno quattro differenti valori per ciascuna delle variabili indipendenti. Il
numero totale di prove da effettuare sotto questa ipotesi pu essere valutato come qui di seguito
indicato. Per ogni velocit del fluido si realizzano 4 differenti valori della densit, per un totale
di 16 prove; per ognuna delle 16 prove si realizzano 4 differenti valori della viscosit, per un
totale di 64 prove; per ognuna delle 64 prove si utilizzano 4 differenti valori del diametro,
per un totale di 256 prove.
Il numero totale delle prove, pari a 256, appare pertanto elevato; non inoltre ugualmente
agevole per tutte le variabile realizzare quattro differenti valori scelti in un intervallo ritenuto
significativo. Mentre infatti facile realizzare quattro cilindri di differente diametro e quattro
correnti fluide con differenti velocit, non altrettanto agevole realizzare quattro differenti valori
della densit e della viscosit che coprano un ampio intervallo.
Considerate le dipendenze delle propriet fisiche dalla temperatura e dalla pressione, si osserva
infatti che, per un dato fluido, possibile ottenere differenti densit e viscosit con differenti
valori della temperatura e della pressione, cosa non sempre compatibile con le attrezzature
sperimentali a disposizione. Se poi la dipendenza delle propriet fisiche dalla temperatura o
dalla pressione debole, lintervallo di variazione richiesto per la temperatura e per la pressione
pu risultare troppo ampio e difficilmente realizzabile, o realizzabile con costi eccessivi. Si pu,
in alternativa, ricorrere a fluidi differenti, ma non sempre la cosa praticamente realizzabile in
quanto, ad esempio, unapparecchiatura progettata per operare con acqua non pu normalmente
operare con aria e viceversa.
Alle difficolt di tipo operativo si aggiungono quelle derivanti dallesigenza di produrre
rappresentazioni grafiche o analitiche dei punti sperimentali e del legame tra la variabile
dipendente e le variabili indipendenti. La rappresentazione grafica nel piano, ad esempio,
consente di mettere in evidenza la dipendenza di una variabile dipendente da sole due variabili
indipendenti, come illustrato nella figura seguente nella quale la variabile dipendente z
12/04/2004 Cenni sullanalisi dimensionale e sulla similitudine 46
riportata in funzione delle variabili indipendenti x ed y (gli andamenti sono puramente
indicativi e non hanno alcun riferimento ai legami funzionali dello specifico problema in esame).
z
x
y = y
1
y = y
2
y = y
3
y = y
4
valori sperimentali
della variabile z
Nella rappresentazione in figura la variabile y viene utilizzata come parametro delle quattro
curve, che si immaginano ottenute mediante il metodo dei minimi quadrati, avendo assunto
legami funzionali adatti a rappresentare landamento dei dati sperimentali.
E evidente la difficolt di rappresentazione dei legami funzionali, che cresce al crescere del
numero delle variabili indipendenti. Nel caso in esame esse sono quattro e richiederebbero
quindi sedici rappresentazioni del tipo in figura, che consente di rappresentare leffetto di sole
due variabili indipendenti.
Dopo aver messo in evidenza le difficolt proprie di un approccio empirico non basato
sullanalisi dimensionale, si mettono ora in evidenza i vantaggi derivanti dallimpiego dei numeri
adimensionati. Lanalisi dimensionale ha consentito, per il problema in esame, una notevole
semplificazione sia nella definizione della matrice sperimentale che nelle modalit di
rappresentazione. Risulta infatti possibile rappresentare linterazione tra la corrente e il cilindro
mediante due soli parametri adimensionati, di cui uno svolge il ruolo di variabile indipendente e
laltro di variabile dipendente. I due numeri adimensionati sono riportati nella tabella seguente:
numero di Reynolds (variabile indipendente)
=
D V
Re
D
coefficiente di drag (variabile dipendente)
L D V
2
1
F
C
2
D
=
Il parametro geometrico del numero di Reynolds il diametro del cilindro; il coefficiente C
D
definito come rapporto tra la forza, il gruppo
2
V
2
1
1
punti sperimentali
retta interpolante
Landamento dei punti si presta ad essere rappresentato da una retta del tipo b a
1 2
+ = e le
costanti a e b possono essere determinate con il metodo dei minimi quadrati, mediante il quale
viene minimizzata la somma dei quadrati degli scarti tra i valori sperimentali e quelli calcolati
con lequazione della retta.
12/04/2004 Cenni sullanalisi dimensionale e sulla similitudine 48
A titolo di esempio, si citano ancora le seguenti relazioni funzionali molto utilizzate nella
rappresentazione dei dati sperimentali nei problemi di moto dei fluidi e scambio termico:
b
2
1
a = ,
c
3
b
2
1
a =
La prima stata utilizzata nellespressione del fattore di attrito di Blasius f per il moto
turbolento in tubi, in funzione del numero di Reynolds:
4 / 1
Re 079 . 0 f
= . La seconda stata
utilizzata nel calcolo del coefficiente di scambio termico in convezione forzata con moto
turbolento, esprimendo il numero di Nusselt in funzione dei numeri di Reynolds e di Prandtl,
come nella correlazione di Dittus Boelter:
n 8 . 0
Pr Re 023 . 0 Nu = , dove lesponente n vale 0.4
o 0.3 a seconda che il fluido sia riscaldato o raffreddato.
Si pu osservare che le precedenti relazioni possono essere linearizzate calcolando il logaritmo
del primo e del secondo membro. Si ha infatti: ( ) ( )
1 2
ln b a ln + = ; pertanto possibile,
anche in questo caso, ricavare le costanti a e b mediante il metodo dei minimi quadrati,
determinando la retta di ordinata ( )
2
ln e di ascissa ( )
1
ln .
Il problema che si pone nellapproccio empirico basato sullimpiego di numeri adimensionati
naturalmente quello di individuare i numeri adimensionati stessi. Con riferimento al precedente
esempio si illustrano due tecniche per lindividuazione dei suddetti numeri, di cui la prima basata
sullanalisi delle equazioni differenziali che descrivono il fenomeno e la seconda sul teorema di
Buckingham.
9.2 Determinazione dei numeri adimensionati mediante adimensionalizzazione delle equazioni
Con riferimento allesempio precedente, si individuano innanzitutto le equazioni da utilizzare per
una risoluzione teorica del problema, indipendentemente dal fatto che sia agevole, o comunque
possibile, risolverle dal punto di vista matematico.
D
V
densit
viscosit
forza F
(il cilindro ha lunghezza L nella direzione
perpendicolare al disegno)
asse x
a
s
s
e
y
Le equazioni sono quelle della conservazione della massa e di Navier Stokes, la cui risoluzione
consentirebbe il calcolo degli sforzi normali e tangenziali applicati dal fluido alla parete del
cilindro. Dopo aver calcolato gli sforzi normali e tangenziali, sarebbe possibile calcolare le
corrispondenti forze applicate dal fluido al cilindro e determinarne la risultante F nella
direzione dellasse x.
12/04/2004 Cenni sullanalisi dimensionale e sulla similitudine 49
Con riferimento alle coordinate cartesiane x ed y, si hanno le seguenti espressioni delle
equazioni differenziali di conservazione della massa e di Naviers - Stokes:
0
y
v
x
u
,
_
,
_
2
2
2
2
y
u
x
u
x
p
y
u
v
x
u
u
,
_
,
_
2
2
2
2
y
v
x
v
y
p
y
v
v
x
v
u
Le precedenti equazioni sono valide in regime stazionario, per valori costanti della densit e
della viscosit, trascurando la forza peso.
Esse possono essere rese adimensionate, introducendo le seguenti variabili adimensionate:
V
u
u
*
,
V
v
v
*
,
D
x
x
*
,
D
y
y
*
,
2
*
V
p
p
, da cui si
ottiene: 0
y
v
x
u
*
*
*
*
.
Sostituendo nellequazione di Navier Stokes relativa alla direzione x si ha:
( )
( )
( )
( )
( )
( )
( )
( )
( )
( ) 1
1
]
1
1
]
1
2
*
* 2
2
*
* 2
*
2 *
*
*
*
*
*
*
D y
V u
D x
V u
D x
V p
D y
V u
V v
D x
V u
V u ; dividendo per la
densit e moltiplicando per
2
V
D
si ottiene:
,
_
2 *
* 2
2 *
* 2
*
*
*
*
*
*
*
y
u
x
u
D V x
p
y
u
v
x
u
u .
Il gruppo
D V
,
_
2 *
* 2
2 *
* 2
*
*
*
*
*
*
*
y
u
x
u
Re
1
x
p
y
u
v
x
u
u
,
_
2 *
* 2
2 *
* 2
*
*
*
*
*
*
*
y
v
x
v
Re
1
y
p
y
v
v
x
v
u
Con riferimento alle equazioni precedenti, si pu osservare che nella forma normale delle
equazioni le componenti della velocit u e v e la pressione p sono funzione delle seguenti
cinque variabili: x, y, , , V
Con riferimento ai precedenti legami funzionali, pur senza conoscerne lespressione analitica, si
pu ricavare il coefficiente di drag come illustrato qui di seguito, considerando le forze dovute
alla pressione e allo sforzo di taglio. A questo scopo per pi agevole utilizzare le coordinate
cilindriche r e , anzich le coordinate cartesiane:
r, r* = r / (D/2)
V
forza F
u
u
r
con riferimento a queste ultime coordinate e alle corrispondenti componenti della velocit
indicate in figura, procedendo come per le coordinate cartesiane e utilizzando la coordinata
radiale adimensionata r* = r / (D/2) (la coordinata angolare , gi adimensionata), si ottiene:
( ) Re , r , u u
* * *
, ( ) Re , r , u u
* *
r
*
r
, ( ) Re , r , p p
* * *
lo sforzo di taglio sul contorno del cilindro dato da:
2 / D r
w
r
u
,
_
. Ponendo
2
w *
w
V
e introducendo la velocit e la coordinata radiale adimensionate, si ottiene:
( )
( )
1
]
1
2 / D r
V u
V
*
*
2 *
w
e quindi
1 r
*
*
1 r
*
*
*
w
* *
r
u
Re
1
2
r
u
D V
2
,
_
,
_
.
Poich sul contorno del cilindro la coordinata radiale adimensionata costante e pari allunit, lo
sforzo di taglio adimensionato sul contorno del cilindro solamente funzione dellangolo e del
numero di Reynolds; analoga dipendenza, sul contorno del cilindro, si ha per la pressione
adimensionata. Si ha pertanto, indicando con
w
p la pressione sul contorno del cilindro e con
*
w
p la corrispondente pressione adimensionata:
12/04/2004 Cenni sullanalisi dimensionale e sulla similitudine 51
( ) Re ,
*
w
*
w
= , ( ) Re , p p
*
w
*
w
=
Si esprimono ora le componenti della forza per unit di lunghezza
w
L
F
e
w
p
L
F
rispettivamente dovute allo sforzo di taglio e alla pressione, come integrale delle forze
infinitesime applicate allelemento di superficie del contorno (D / 2) d , che rappresenta larea
di un elemento della superficie del cilindro infinitesimo e di lunghezza unitaria. Considerando
simmetrico landamento sia della pressione che dello sforzo di taglio rispetto ad un asse
orizzontale passante per il centro del cilindro, si ha:
0
w
d
2
D
sen 2
L
F
w
,
0
w
p
d
2
D
cos p 2
L
F
w
La presenza del seno e del coseno dovuta alla proiezione delle forze nella direzione
orizzontale, come indicato nella figura seguente:
V
forza F
d
p
w
cos D/2
d
w
sen D/2 d
Passando anche alle grandezze adimensionate nei precedenti integrali, si ottiene:
= =
0
*
w
2
0
2 *
w
d sen V D d
2
D
sen V 2
L
F
w
Essendo ( ) Re ,
*
w
*
w
= , lintegrale
0
*
w
d sen funzione del solo Re, in quanto la
dipendenza da viene eliminata dal calcolo dellintegrale. Si ha pertanto:
( ) Re f d sen
V DL
F
V D
L
F
w
w
w
0
*
w 2 2
= =
dove
w
f
indica il legame funzionale tra il primo membro e il numero di Reynolds, non noto in
forma analitica.
Considerando la forza dovuta alla pressione, si ottiene in modo analogo:
12/04/2004 Cenni sullanalisi dimensionale e sulla similitudine 52
( ) Re f d cos p
V DL
F
p
0
*
w
p
2
= =
Poich il primo membro della precedente equazione il coefficiente C
D
precedentemente
definito, risulta confermato che linterazione tra la corrente e il cilindro decritta dai due numeri
adimensionati C
D
e Re.
Allo stesso risultato si perviene, come illustrato pi oltre, mediante il teorema di Buckingham.
9.3 Determinazione dei numeri adimensionati mediante il teorema di Buckingham
Con riferimento ad unequazione tra le m di variabili dimensionate da cui dipende un
fenomeno:
f
1
(x
1
, x
2
, x
3
, .., x
m
) = 0
il teorema di Buckingham (che viene qui solamente enunciato) afferma che possibile trovare
una relazione tra gruppi adimensionati, che coinvolge un numero di variabili minore e
rappresenta completamente lequazione precedente. Le variabili di questa seconda equazione,
che vengono indicate con il simbolo , sono in numero di n, con n < m:
f
2
(
1
,
2
,
3
, ..,
n
) = 0
Sussiste la relazione
n = m k
dove k il pi grande numero di variabili dellequazione f
1
= 0 che non si combina in un
gruppo adimensionato.
Il fattore k minore o uguale al numero i di dimensioni fondamentali in gioco; nella maggior
parte dei casi si ha k = i. Nei problemi di moto dei fluidi in cui non appare la temperatura le
dimensioni fondamentali sono la massa, la lunghezza e il tempo e si ha quindi k = i = 3; in
presenza di scambio termico interviene anche la temperatura e si ha quindi k = i = 4.
La procedura per individuare i gruppi si basa sulla scelta di un numero di variabili
dimensionate pari a k (che vengono scelte tra le m variabili che descrivono il fenomeno); tali
variabili vengono ripetute negli n gruppi , elevate a esponenti da determinare; le rimanenti
(m k) variabili vengono inserite ciascuna in un gruppo con esponente unitario. Gli
esponenti incogniti vengono determinati imponendo che i gruppi siano adimensionati.
12/04/2004 Cenni sullanalisi dimensionale e sulla similitudine 53
La procedura illustrata con riferimento allesempio del cilindro investito da una corrente, gi
trattato nei punti precedenti, per il quale si ha:
0 , , D V ,
L
F
f
, 1
=
, la densit e il diametro D,
costruendo quindi i due gruppi adimensionati come segue:
=
c b a
1
D V
L
F
D V
f e d
2
=
Indicando ora con m, l, t la massa, la lunghezza e il tempo, si esprimono le dimensioni dei due
gruppi:
[ ] ( )
t l
m
l
l
m
t
l
c
b
3
a
1
=
[ ] ( )
l t
l
m l
l
m
t
l
2
1
f
e
3
d
2
=
Si determinano ora i valori degli esponenti a, b, c, d, e ed f che rendono adimensionati
1
e
2
. Dal primo gruppo si ottiene:
[ ]
-1 -a
t m l
1 b 1 c b 3 a
1
+ +
=
Imponendo che il gruppo sia adimensionato, cio che gli esponenti di m, l e t siano nulli, si
ottiene il seguente sistema di equazioni:
a - 3b + c - 1 = 0
b + 1 = 0
-a - 1 = 0
da cui si ha: a = -1 , b = -1, c = 1 a + 3b = 1 + 1 3 = -1
Sostituendo si ha:
Re
1
D V
D V
c b a
1
=
= =
a gruppi di quattro
nei seguenti cinque differenti modi:
L
F
, , D , ,
L
F
, , D , V ,
L
F
, , V
,
,
L
F
, D , V
,
, ( )
, D , V
,
I precedenti gruppi sono stati ottenuti eliminando una alla volta le cinque variabili. Si pu
utilizzare la formula seguente
( ) ( )! 1 k m ! 1 k
! m
+
, che fornisce il numero di gruppi che
possibile realizzare combinando m variabili in gruppi di 1 k + ciascuno; nel caso in esame si
ha:
( ) ( )
5
2 3 4
2 3 4 5
! 1 3 5 ! 1 3
! 5
= =
+
.
La scelta delle variabili ripetute nei vari gruppi arbitraria. E tuttavia conveniente non inserire
la variabile dipendente tra quelle ripetute, perch essa potrebbe cos apparire in pi gruppi
adimensionati e diventerebbe difficile esplicitare la variabile dipendente in funzione delle
variabili indipendenti.
Pu essere inoltre opportuno scegliere le variabili ripetute in relazione ai numeri adimensionati
che prevedibilmente dovranno essere ottenuti; a questo scopo utile mettere in relazione il
fenomeno in esame con il significato fisico dei numeri adimensionati di cui si fa cenno pi oltre.
9.4 Risultati dellapplicazione dei precedenti metodi allo scambio termico convettivo
Si accenna ora ai risultati ottenuti applicando i metodi precedentemente illustrati a deflussi di
fluido caratterizzati da scambio termico convettivo. Si considera ancora il deflusso della
corrente a velocit V
V
densit
viscosit
(il cilindro ha lunghezza L nella direzione
perpendicolare al disegno)
asse x
a
s
s
e
y
T
T
w
Per questo problema si definisce la seguente temperatura adimensionata:
=
T T
T T
T
w
*
e, per
maggiore generalit, si considerano le equazioni del moto per fluido comprimibile, aggiungendo
inoltre lequazione differenziale di conservazione dellenergia.
Nelle equazioni di conservazione della quantit di moto vengono incluse, sempre per maggiore
generalit, termini che le rendono atte a descrivere il moto del fluido in presenza dei fenomeni di
convezione naturale.
Si tratta di termini che tengono conto delle forze che promuovono, nel campo di gravit, il moto
del fluido a causa delle differenze di densit dovute alle differenze di temperatura tra il fluido
adiacente alla parete e quello indisturbato, lontano dalla parete.
Considerate le limitate variazioni della pressione proprie dei fenomeni di convezione naturale, la
dipendenza della densit dalla temperatura viene rappresentata mediante il coefficiente di
espansione termica
te tan cos p
T
1
=
=
T T
1
, supponendo costante il coefficiente ; si ha pertanto ( )
= T T ;
la forza per unit di volume che promuove la circolazione naturale si ottiene moltiplicando la
differenza di densit cos espressa per la componente dellaccelerazione di gravit nella
direzione considerata.
Lequazione di conservazione dellenergia viene scritta includendo la funzione che esprime
la dissipazione viscosa di energia. La risoluzione delle equazioni porterebbe ad esprimere, oltre
alla velocit e alla pressione, anche la temperatura, la cui conoscenza permetterebbe di
determinare il flusso termico scambiato tra il fluido e la parete del cilindro e di esprimere il
coefficiente di scambio termico h.
Introducendo anche la definizione del coefficiente di scambio termico convettivo ed esprimendo
le equazioni in forma adimensionata, possibile individuare i seguenti cinque numeri
adimensionati, quali parametri rappresentativi dello scambio termico convettivo:
12/04/2004 Cenni sullanalisi dimensionale e sulla similitudine 56
numero di Reynolds Re
D V
numero di Grashof Gr
( )
( )
2
3
w
/
D T T g
numero di Prandtl Pr
k
c
p
numero di Eckert Ek
( )
T T c
V
w p
2
numero di Nusselt Nu
k
D h
Lanalisi delle equazioni e la definizione del coefficiente di scambio termico mostrano che il
numero di Nusselt pu essere espresso in funzione degli altri quattro numeri adimensionati:
Nu = Nu(Re, Gr, Pr, Ek)
Il numero di Grashof tiene conto dei fenomeni di convezione naturale (oltre al numero di
Grashof, anche utilizzato il numero di Rayleigh, dato dal prodotto del numero di Grashof per il
numero di Prandtl: Pr Gr Ra = ). Quando il moto del fluido dovuto sia a alla convezione
naturale che ad una velocit imposta quale la V
, nellipotesi che il
coefficiente di scambio termico h sia funzione di , , k, c
p
, D, V
.
In questa ipotesi si hanno sette grandezze dimensionate e quattro dimensioni fondamentali
(lunghezza, massa, tempo e temperatura) e quindi il numero di gruppi pari a tre.
Scegliendo come variabili ripetute nei tre gruppi , , D, k si pone:
p
d c b a
1
c k D =
= V k D
h g f e
2
= V k D
l k j i
3
Procedendo come precedentemente indicato, si determinano i valori delle costanti per cui i tre
gruppi sono adimensionati, ottenendo
12/04/2004 Cenni sullanalisi dimensionale e sulla similitudine 57
Nu
k
D h
Re
D V
Nu
k
D h
Occorre osservare che, non essendo stati introdotti il coefficiente e la differenza di
temperatura T
w
- T
=
numero di Eulero
D
L
2
=
lunghezza
adimensionata
Re
1
3
=
reciproco del numero
di Reynolds
D
4
=
rugosit relativa
Si pu quindi porre:
D
,
D
L
Re, f
V
p
2 2
Circa il risultato ottenuto, si ricorda che il teorema di Buckingam non fornisce il legame
funzionale f
2
.
Si riporta, per confronto, la formulazione di usuale impiego per il calcolo delle cadute di
pressione per attrito:
2
B
V
2
1
D
L
f p =
Nella precedente relazione f
B
il fattore dattrito di Blasius; ponendo questultima relazione
nella forma
D
L
f
2
1
V
p
B 2
=
D
,
D
L
Re, f
2
, la dipendenza funzionale
=
D
Re, f f
B B
, che trova riscontro nelle usuali
correlazioni per il calcolo del fattore dattrito in tubi rugosi riportate pi oltre.
9.5 Significato fisico dei numeri adimensionati
Il metodo di Buckingham non mette in evidenza il significato fisico dei numeri adimensionati.
Si pu invece osservare che nel metodo basato sulladimensionalizzazione delle equazioni
differenziali di conservazione, il numero di Reynolds viene ad apparire come fattore
moltiplicativo di uno dei termini dellequazione di Navier Stokes. Poich ciascun addendo
dellequazione ha un suo particolare significato fisico, si pu associare anche un significato
fisico al numero di Reynolds.
Si fa allo scopo riferimento allequazione di Navier Stokes lungo la direzione dellasse x nella
forma non adimensionata, utilizzata nellapplicazione al moto di una corrente sullostacolo
cilindrico:
2
2
2
2
y
u
x
u
x
p
y
u
v
x
u
u
12/04/2004 Cenni sullanalisi dimensionale e sulla similitudine 59
Il primo membro rappresenta la forza dinerzia, mentre il primo e i secondo addendo al secondo
membro rappresentano rispettivamente le forze di pressione e viscose; poich tutti gli addendi
hanno le stesse dimensioni, dal rapporto tra due di essi si ottiene un numero adimensionato.
Assumendo che le velocit siano proporzionali ad una velocit di riferimento V del sistema
considerato e che le coordinate siano proporzionali ad una lunghezza di riferimento L, il primo
membro dellequazione risulta proporzionale a
L
V
V , mentre il termine delle forze viscose
proporzionale a
2
L
V
(a giustificazione della presenza di L
2
, si ricorda che la derivata seconda
ottenuta come limite del rapporto incrementale tra la derivata prima della velocit rispetto alla
lunghezza e la lunghezza stessa). Dal rapporto tra il termine rappresentativo delle forze dinerzia
e quello rappresentativo delle forze viscose, si ottiene il gruppo adimensionato
L V
V
L
L
V
2 2
, che ha la struttura del numero di Reynolds. Se in modo analogo si fa il
rapporto tra il termine delle forze di pressione e quello delle forse dinerzia, si ottiene il gruppo
adimensionato
2 2
V
p
V
L
L
p
= e la
diffusivit molecolare del calore
p
c
k
= ; si ha infatti Pr
k
c
k
c
p p
=
.
Nella tabella seguente indicato il significato fisico dei numeri adimensionati utilizzati
nellambito della meccanica dei fluidi e dello scambio termico.
12/04/2004 Cenni sullanalisi dimensionale e sulla similitudine 60
12/04/2004 Cenni sullanalisi dimensionale e sulla similitudine 61
Circa il significato fisico dei numeri adimensionati, occorre osservare che esso non va inteso in
senso strettamente quantitativo, come si pu dedurre a titolo di esempio considerando il numero
di Reynolds; innanzitutto, il valore numerico del numero di Reynolds arbitrario, in quanto esso
dipende da una scelta arbitraria del parametro geometrico; inoltre se si considera per esempio il
moto laminare sviluppato di un fluido incomprimibile in un condotto orizzontale, si pu
osservare che in esso le forze viscose sono equilibrate dalle forze di pressione e le forze di
inerzia sono nulle, in quanto il profilo di velocit non varia al variare della coordinata assiale. In
tal caso il numero di Reynolds assume un valore non nullo e ben definito, mentre leffettivo
rapporto tra le forze dinerzia e le forze viscose nullo. Questo esempio mostra che il rapporto
tra le forze dinerzia e le forze viscose non uguale al valore numerico del numero di Reynolds,
pur in presenza del significato fisico precedentemente individuato.
9.6 Gruppi adimensionati presenti nelle correlazioni empiriche.
Negli esempi dei punti precedenti si fatto riferimento a casi particolari, ma i numeri
adimensionati ottenuti hanno validit generale e possono essere applicati a condizioni differenti,
con differenti valori dei parametri geometrici, fluidodinamica e termici.
12/04/2004 Cenni sullanalisi dimensionale e sulla similitudine 62
Ad esempio, il parametro geometrico del numero di Reynolds nel moto di una corrente che
lambisce una piastra la lunghezza della piastra stessa; la velocit da inserire nel numero di
Reynolds relativo al deflusso in un tubo quella media sulla sezione retta del tubo.
Oltre ai gruppi adimensionati ricavati negli esempi precedenti e, pi in generale, a quelli riportati
nella tabella, nelle correlazioni empiriche relative al moto dei fluidi e allo scambio termico
possono essere presenti altri parametri adimensionati. E il caso ad esempio dei parametri
adimensionati necessari per descrivere la configurazione geometrica dei corpi solidi, come ad
esempio il rapporto
D
L
tra la lunghezza e il diametro che interviene nelle correlazioni di
scambio termico per la regione di ingresso di un tubo. Altro caso , ad esempio, quello di un
tubo alettato investito da una corrente fluida perpendicolarmente allasse del tubo; nelle
correlazioni di scambio termico per tubi con alettatura cilindrica compaiono, ad esempio, i
rapporti tra i parametri geometrici che caratterizzano lalettatura (diametri, spessore e passo) e
uno dei parametri scelto come riferimento.
Altri parametri adimensionati possono essere introdotti per rappresentare la dipendenza delle
propriet fisiche dalla temperatura; il caso ad esempio del rapporto
w
b
1
1 1 1
2
2 2 2
3
3 3 3
4
4 4 4
5
5 5 5
6
6 6 6
=
=
=
=
=
=
a b
b
c
te
a b
b
c
m
a b
b
c
a b
b
c
a b
b
c
a b
b
c
d d
d d
d L
d
d u
d p
Si impone ora che i gruppi siano adimensionati.
Gruppo
1
:
( ) [ ]
1 3
1 1
1
=
m
l
m
lt
l l
a b
c
massa m a1 + b1 = 0
lunghezza l -3 a1 - b1 + c1 + 1 = 0
12/04/2004 Cenni sullanalisi dimensionale e sulla similitudine 68
tempo t -b1 = 0
da cui si ottiene b1 = 0, a1 = 0, c1 = -1 e
1
=
d
d
te
b
gruppi
2
,
3
,
4
:
le equazioni sono analoghe a quelle del calcolo precedente; si ottiene:
2 3 4
= = =
d
d
L
d d
m
b b b
, ,
gruppo
5
:
( ) [ ]
5 3
5 5
5
=
m
l
m
lt
l
l
t
a b
c
massa m a5 + b5 = 0
lunghezza l -3 a5 - b5 + c5 + 1 = 0
tempo t -b5 - 1 = 0
da cui si ottiene b5 = -1, a5 =1, c5 = 1 e
5
1
= = =
d u
ud
b
b
Re , numero di Reynolds
riferito al diametro del bocchello d
b
.
gruppo
6
:
( ) [ ]
6 3
6 6
6
2 2
1
=
m
l
m
lt
l m
l
t l
a b
c
massa m a6 + b6 + 1 = 0
lunghezza l -3 a6 - b6 + c6 + 1 - 2 = 0
tempo t -b6 - 2 = 0
da cui si ottiene b6 = -2, a6 =1, c6 = 2 e
6
2 2
2
2
= =
d p
d p
b
b
.
Poich il numero adimensionato
6
non si identifica con nessuno di quelli usualmente
impiegati e caratterizzati da un preciso significato fisico, lo si sostituisce con il seguente numero
adimensionato:
6
6
2
2
2
2
2 2 2 2
'
Re
= = = =
d p
u d
p
u
Eu
b
b
, numero di Eulero.
Ad una assegnata coppia di valori numerici di
6
e Re corrisponde un' unica coppia di valori
di Eu e Re. Si pu pertanto sostituire
6
con Eu.
I numeri adimensionati che rappresentano la relazione tra la caduta di pressione e le altre
grandezze sono pertanto:
1 2 3 4 2
= = = = = =
d
d
d
d
L
d d
ud
Eu
p
u
te
b
m
b b b
b
, , , , Re , .
9.8.2 Uguaglianza dei numeri adimensionati.
Il legame funzionale f
1
che esprime il numero di Eulero in funzione degli altri numeri
adimensionati:
12/04/2004 Cenni sullanalisi dimensionale e sulla similitudine 69
Eu = f
1
(
1
,
2
,
3
,
4
, Re)
equivalente al legame funzionale f
2
tra le variabili dimensionate:
p = f
2
(d
b
, d
te
, d
m
, L, , , , u).
A uguali valori dei numeri adimensionati
1
,
2
,
3
,
4
, Re tra il modello e lo scambiatore
devono pertanto corrispondere uguali valori del numero di Eulero Eu.
Occorre osservare che lo svolgimento del problema in esame non richiede la conoscenza dei
legami funzionali f
1
ed f
2
, ma unicamente l' uguaglianza dei numeri adimensionati.
Il fattore di scala 1:10, applicato a tutti i parametri geometrici, assicura l' uguaglianza dei numeri
adimensionati
1
,
2
,
3
e
4
.
Imponendo l' uguaglianza dei numeri di Reynolds dello scambiatore e del modello si determina la
portata del modello. Esprimendo a tale scopo il numero di Reynolds in funzione della portata in
volume, si ha:
u
Q
d
u
Q
d
u d Q
d
u d Q
d
s
s
bs
m
m
bm
s
s s bs
s
s s
bs s
m
m m bm
m
m m
bm m
= = = = = =
4 4 4 4
2 2
, , Re , Re .
Ponendo Re
m
= Re
s
e introducendo il fattore di scala, si ottiene:
m m
bm m
s s
bs s
m s
s
m
m
s
bm
bs
s
s
m
m
s
Q
d
Q
d
Q Q
d
d
Q = = = ,
1
10
Si indica con p
m
la caduta di pressione misurata nel modello, alimentato con la portata Q
m
.
La
caduta di pressione dello scambiatore p
s
viene ricavata imponendo l' uguaglianza dei numeri di
Eulero; esprimendo a tale scopo anche il numero di Eulero in funzione della portata, si ha:
Eu
p
u
p d
Q
Eu
p
u
p d
Q
m
m
m m
m
m
m
m
s
s
s s
s
s
s
s
= = = =
2
2 4
2 2
2 4
2
16 16
, .
Ponendo Eu
s
= Eu
m
e introducendo il fattore di scala si ricava:
p d
Q
p d
Q
p p
Q
Q
d
d
p
Q
Q
s
s
s
s
m
m
m
m
s m
s
m
s
m
m
s
m
s
m
s
m
4
2
4
2
2 4 2
4
1
10
= =
, .
9.8.3 Calcoli numerici.
Dalla relazione Q Q
m s
s
m
m
s
=
1
10
, con Q
s
= 0.015 m
3
/s,
s
= 998 kg/m
3
,
m
= 1.21 kg/m
3
,
s
= 547 10
-6
kg/(m s) e
m
= 18.1 10
-6
kg/(m s), si ottiene Q
m
= 0.0409 m
3
/s.
12/04/2004 Cenni sullanalisi dimensionale e sulla similitudine 70
Dalla relazione p p
Q
Q
s m
s
m
s
m
=
2
4
1
10
, nellipotesi che il valore della caduta di
pressione misurato sul modello sia p
m
= 7475 Pa, si ottiene infine p
s
= 83 Pa.
Nello svolgimento del calcolo si assunta la densit dell' aria a pressione atmosferica, mentre in
realt la pressione media effettiva dell' aria dipende dalla caduta di pressione nel modello, non
nota a priori. Con i dati del presente problema la pressione media dell' aria, ottenuta dalla media
aritmetica tra l' ingresso e l' uscita, pari a 101300 + 7475 / 2 Pa = 105038 Pa, a cui corrisponde
una densit di 1.25 kg/m
3
, superiore del 3.3 % a quella adottata nel calcolo.