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Anno Accademico 2011 - 2012

UNIVERSIT DEGLI STUDI DI ENNA KORE


Laboratorio di Strutture, Strade e Geotecnica
O
P
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T
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V
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E

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E

COSTRUZIONE DI STRADE, FERROVIE ED AEROPORTI


A
D
E
,

F
E
R
R
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V
n
g
.

T
.

G
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F
F
I MATERIALI COSTITUENTI LE
A A
I
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E

D
I

S
T
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A
P
r
o
f
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INFRASTRUTTURE DI TRASPORTO:
C
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I BITUMI I BITUMI
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I LEGANTI IDROCARBURICI: GENERALIT
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F
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E

i leganti idrocarburici sono prodotti che vengono portati allo stato pastoso
o fluido per riscaldamento oppure tramite soluzioni o sospensioni, ed in
tali condizioni vengono utilizzati da soli o miscelati con inerti
A
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E
,

F
E
R
R
O
V
n
g
.

T
.

G
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F
tali condizioni vengono utilizzati da soli o miscelati con inerti
costituiscono la componente legante (pasta) nella realizzazione dei
conglomerati bituminosi
I
O
N
E

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I

S
T
R
A
P
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o
f
.

I
n
conglomerati bituminosi
si possono classificare in:
C
O
S
T
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I
bitumi asfalti catrami
miscele di
idrocarburi
distillazione di rocce
asfaltiche naturali
distillazione dei
carboni fossili f f
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BITUME/1
i b i i i i i f i
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un composto idrocarburico derivato dalla distillazione frazionata del


petrolio grezzo
A
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E
,

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n
g
.

T
.

G
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dal punto di vista chimico formato da:
I
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S
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A
P
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o
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.

I
n
idrogeno
810%
carbonio
8188%
zolfo, ossigeno, azoto
in modeste quantit
C
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S
T
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% %
i composti che derivano dalla combinazione di questi elementi possono
suddividersi in tre categorie:
malteni asfalteni
resine
malteni asfalteni
resine
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BITUME/2
f i
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E

sono strutture complesse che determinano il comportamento del bitume


asfalteni
A
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,

F
E
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n
g
.

T
.

G
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(viscoso, elastico o plastico) al variare della temperatura e la resistenza
alle sollecitazioni meccaniche
I
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f
.

I
n
sono sostanze chimiche che costituiscono il componente pi fluido del
malteni
C
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S
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bitume ed influiscono sul suo comportamento ad elevate temperature
resine
sono composti solubili, viscosi a temperatura ambiente e con notevoli
propriet adesive, che rendono il legante bituminoso duttile ed adesivo p p g
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BITUME/3
bi ib i i i i i i
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al bitume attribuita una struttura colloidale in cui nuclei detti


micelle, costituiti da asfalteni circondati da resine, sono dispersi in una
matrice di oli maltenici
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,

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E
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n
g
.

T
.

G
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il comportamento reologico del bitume dipende dallo stato di
aggregazione delle micelle e dunque dal rapporto tra asfalteni, malteni e
I
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.

I
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gg g q pp f ,
resine, infatti:
C
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carenza di malteni carenza di asfalteni
carenza di resine
il bitume presenta influisce sulla
determina scadenti propriet
p
consistenza ridotta ed
pi suscettibile alle
deformazioni
f
lavorabilit rendendo il
legante duro e di
difficile manipolazione
alle basse temperature e la
segregazione degli asfalteni
che tendono a reticolare
f ff e p e
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BITUME/4
i bi i i i i i bi i f i
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il bitume un materiale visco-elastico con reologia variabile in funzione


della temperatura, dei modi e dei tempi di applicazione dei carichi
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,

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g
.

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.

G
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il suo comportamento descritto dal modulo complesso G* che lega la
tensione applicata alla deformazione subita
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.

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se sottoposto a carichi con andamento sinusoidale il bitume presenta
deformazioni anchesse sinusoidali, ma sfasate di un angolo di fase
C
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S
T
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I
( ) t sen
0 t
= e o o ( ) e c c = t sen
0 t
dove o ed c sono le ampiezze massime di tensione e deformazione t il dove o
0
ed c
0
sono le ampiezze massime di tensione e deformazione, t il
tempo, e la velocit angolare legata alla frequenza di applicazione della
sollecitazione mediante la relazione e = 2 t
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BITUME/5
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,

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g
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BITUME/6
i fi i i
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si definisce modulo complesso G* il rapporto:


( ) t
*
G
c
o
=
A
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,

F
E
R
R
O
V
n
g
.

T
.

G
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che, utilizzando la notazione immaginaria, diventa:
( ) t
c
*
I
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S
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o
f
.

I
n
2 1
*
G i G G + =
dove G
1
la componente elastica (storage modulus) del modulo, mentre G
2

la componente viscosa (loss modulus)
C
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S
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I
la componente viscosa (loss modulus)
possibile conoscere il modulo complesso al variare della temperatura
tramite u a master curve che ricavata a varie freque ze per u a tramite una master curve che, ricavata a varie frequenze per una
temperatura di riferimento, viene traslata orizzontalmente di un valore
o
t
di cui in letteratura esistono varie espressioni quali lespressione di
i i d ( ) i di i Williams, Landel e Ferry (WLF) o lespressione di Arrhenius
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BITUME/7
lespressione di Williams Landel e Ferry (WLF)
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lespressione di Williams, Landel e Ferry (WLF) :


S 1
T
T T c
) T T ( c
log
+

= o
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,

F
E
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R
O
V
n
g
.

T
.

G
I
U
F
F
S 2
T T c +
dove C
1
e C
2
sono due costanti che dipendono dal tipo di materiale studiato
e dalla temperatura di riferimento
I
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.

I
n
p f
lespressione WLF esprime lequivalenza tra un aumento di temperatura
ed un aumento del tempo di applicazione dei carichi a temperatura
C
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S
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ed un aumento del tempo di applicazione dei carichi a temperatura
costante (principio di sovrapposizione frequenzatemperatura)
la master curve una curva che rappresenta landamento di una la master curve una curva che rappresenta landamento di una
qualunque caratteristica meccanica, ad esempio log |G*|, in funzione
del logaritmo della frequenza di applicazione del carico ad una
di if i (f id ) temperatura di riferimento T
S
(frequenza ridotta)
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BITUME/8
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g
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CLASSIFICAZIONE DEI BITUMI/1
la classificazione di un bitume si basa sulla determinazione di precise
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E

la classificazione di un bitume si basa sulla determinazione di precise


caratteristiche:
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,

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V
n
g
.

T
.

G
I
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1) Adesione a pietre (CNR B.U. n 2/51)
determina ladesivit del bitume a pietre prototipi di rocce idrofile ed
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S
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r
o
f
.

I
n
p p p f
idrofobe
si determina lo sforzo in kg/cm
2
che occorre per strappare a 20 C una
C
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si determina lo sforzo in kg/cm che occorre per strappare a 20 C una
pellicola di 80 m di bitume fatta aderire alle facce di due parallelepipedi
di granito di S. Fedelino (pietra tipo per i materiali idrofili) e di marmo
statuario di Carrara (pietra tipo per i materiali idrofobi) statuario di Carrara (pietra tipo per i materiali idrofobi)
per ogni prova si richiedono dieci coppie di provini
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CLASSIFICAZIONE DEI BITUMI/2
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2) Spogliamento in acqua (B.U. n 2/51)


determina il distacco di una pellicola di legante dai granuli causato
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,

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n
g
.

T
.

G
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determina il distacco di una pellicola di legante dai granuli causato
dalla presenza dellacqua
circa 400 g di aggregato di pezzature 6 3/10 mm o 10/15 mm viene
I
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S
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P
r
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f
.

I
n
circa 400 g di aggregato di pezzature 6,3/10 mm o 10/15 mm, viene
completamente rivestito di legante (pari al 3,5% o al 3,0% in peso
rispettivamente) e si attende un periodo di stagionatura a 60 C per 2 h
C
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I
il 50% del campione viene immerso in acqua a 25C per 24 h, laltra
met, sempre per 24 h, viene immersa in acqua a 40 C
lesito della prova riguarda la valutazione a vista della percentuale
della superficie dei granuli spogliatasi, alle 2 T di riferimento p f g p g f
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CLASSIFICAZIONE DEI BITUMI/3
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3) Viscosit dinamica (CNR - B.U. 35/1973)


la viscosit, in generale, una propriet dei fluidi che indica la
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D
E
,

F
E
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R
O
V
n
g
.

T
.

G
I
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la viscosit, in generale, una propriet dei fluidi che indica la
resistenza allo scorrimento
la viscosit dinamica si determina tramite un viscosimetro rotazionale
I
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f
.

I
n
la viscosit dinamica si determina tramite un viscosimetro rotazionale
secondo il Metodo Brookfield
l b t ll d t i i d ll f i
C
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S
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la prova basata sulla determinazione della forza necessaria per
mantenere in rotazione un cilindro, a velocit angolare costante,
immerso nel fluido da misurare
lunit di misura il poise (definito come la forza necessaria per
imprimere l'accelerazione di 1 cm/s ad un corpo avente massa di 1 g ) p p g
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CLASSIFICAZIONE DEI BITUMI/4
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la viscosit dinamica si
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,

F
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R
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n
g
.

T
.

G
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la viscosit dinamica si
determina dalla seguente
relazione:
I
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E

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S
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f
.

I
n
r r
h 2
F
1 2

= q
C
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S
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v h r 2
1
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CLASSIFICAZIONE DEI BITUMI/5
) i i i i ( )
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4) Viscosit cinematica (UNI EN 12595)


si misura col viscosimetro Cannon-Fenske: questo dispositivo permette
A
D
E
,

F
E
R
R
O
V
n
g
.

T
.

G
I
U
F
F
q p p
di misurare il tempo t di efflusso di un volume fissato di fluido in un
tubo capillare, con fattore di calibrazione C noto, a temperatura fissata
I
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E

D
I

S
T
R
A
P
r
o
f
.

I
n
la viscosit cinematica si determina dalla seguente relazione:
q
=
C
O
S
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dove rappresenta la massa specifica (densit) del fluido


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CLASSIFICAZIONE DEI BITUMI/6
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E

5) Determinazione della penetrazione con ago (UNI EN 1426)


fornisce un indice di consistenza del bitume
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E
,

F
E
R
R
O
V
n
g
.

T
.

G
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U
F
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fornisce un indice di consistenza del bitume
si misura la penetrazione di un ago normalizzato in un campione di
prova condizionato
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O
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E

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S
T
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A
P
r
o
f
.

I
n
prova condizionato
per penetrazioni fino a 500 dmm, i parametri operativi sono una
t t di di i li t di d
C
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S
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I
temperatura di prova di 25 C, un carico applicato di 100 g, ed una
durata di applicazione del carico di 5 s
per penetrazioni maggiori di 500 dmm la temperatura di prova viene
ridotta a 15 C, mentre rimangono invariati i parametri operativi del
carico applicato e la durata di applicazione pp pp
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CLASSIFICAZIONE DEI BITUMI/7
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6) Determinazione del punto di rammollimento (UNI EN 1427)


determina la temperatura cui convenzionalmente il bitume inizia a
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,

F
E
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V
n
g
.

T
.

G
I
U
F
F determina la temperatura cui convenzionalmente il bitume inizia a
perdere le caratteristiche di plasticit
d e di hi i tali di le a te bit i lati i a elli di tt e
I
O
N
E

D
I

S
T
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A
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r
o
f
.

I
n
due dischi orizzontali di legante bituminoso, colati in anelli di ottone
con bordi, vengono riscaldati a velocit controllata in un bagno liquido
(con gradiente di 5 C/min), mentre ognuno di essi sostiene una biglia
C
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S
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I
di acciaio (| 9,50 mm e peso 3,50 g)
si indica come punto di rammollimento la media delle temperature alle p p
quali i due dischi rammolliscono tanto da far scendere ogni biglia,
avvolta dal legante bituminoso, di 25 mm (1 inch)
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CLASSIFICAZIONE DEI BITUMI/8
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Penetrometro Palla e anello


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,

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g
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T
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G
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CLASSIFICAZIONE DEI BITUMI/9
) i i i ( )
V
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E

E
D

A
E
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O
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R
E

7) Determinazione del punto di rottura Fraas (UNI EN 12593)


determina la temperatura di innesco di fessure su uno spessore noto di
A
D
E
,

F
E
R
R
O
V
n
g
.

T
.

G
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U
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p f p
bitume
il punto di rottura Fraas un parametro indicativo del comportamento
I
O
N
E

D
I

S
T
R
A
P
r
o
f
.

I
nil punto di rottura Fraas un para etro indicativo del co porta ento
del legante alle basse temperature
su una lamina di acciaio (20 x 40 mm spessore 0 15 mm) si stende a
C
O
S
T
R
U
Z
I su una lamina di acciaio (20 x 40 mm, spessore 0,15 mm) si stende a
caldo una pellicola di bitume del peso di 0,4 g
la la i a vie e tt ta a fle i i (1 al i t ) e t e i abba a la lamina viene sottoposta a flessioni (1 al minuto), mentre si abbassa
la temperatura (1 C al minuto, partendo da 10 C)
f si misura la T di comparsa della prima fessura
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CLASSIFICAZIONE DEI BITUMI/10
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8) Determinazione del punto di infiammabilit flash point


determina la temperatura alla quale il bitume emette vapori suscettibili
A
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,

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n
g
.

T
.

G
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F determina la temperatura alla quale il bitume emette vapori suscettibili
di infiammarsi al contatto di una fiammella, senza tuttavia mantenere
la combustione
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I
n
tale temperatura pu essere determinata mediante la COC - Cleveland
Open Cup (apparecchio Cleveland a vaso aperto)
C
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S
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I
tale prova fornisce unindicazione molto importante per la sicurezza nei
cantieri e negli impianti di produzione di conglomerati, laddove avviene p p
lo stoccaggio e la lavorazione del bitume
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CLASSIFICAZIONE DEI BITUMI/11
i
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Fraas Flash-point
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g
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Anno Accademico 2011 - 2012
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Laboratorio di Strutture, Strade e Geotecnica
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P
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I
CLASSIFICAZIONE DEI BITUMI/12
9) Determinazione della solubilit (UNI EN 12592)
V
I
E

E
D

A
E
R
O
F
R
E

9) Determinazione della solubilit (UNI EN 12592)


determina la presenza di eventuali cariche inerti aggiunte allinterno
d l bit
A
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,

F
E
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R
O
V
n
g
.

T
.

G
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del bitume
10)Determinazione della duttilit
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r
o
f
.

I
n
CNR - B.U. 44/1974)
si esegue con il duttilometro ed esprime la
l h i i t i di
C
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I
lunghezza in cm raggiunta, prima di
rompersi, da un provino normalizzato di
bitume, stirato meccanicamente a date
temperatura (T = 25 C) e velocit
(costante e pari a 5 cm/minuto)
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CLASSIFICAZIONE DEI BITUMI/13
) i i i i i ( )
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11)Determinazione della resistenza allinvecchiamento (UNI EN 12607-1)


il bitume risente della presenza di ossigeno, delle radiazioni
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g
.

T
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G
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p g
ultraviolette, dei trattamenti termici subiti e delle condizioni di esercizio
questi fattori determinano con il passare del tempo lindurimento del
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.

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nquesti fattori deter inano con il passare del te po l induri ento del
materiale e un peggioramento delle prestazioni meccaniche
la prova di invecchiamento RTFOT (Rolling Thin Film Oven Test)
C
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Z
I la prova di invecchiamento RTFOT (Rolling Thin Film Oven Test)
consiste nel sottoporre un campione di bitume alla temperatura di 163 C
per 75 min e misurare, in seguito, la variazione di peso, la penetrazione
e id a ed il t di a lli e t residua ed il punto di rammollimento
la prova simula linvecchiamento dei C.B. in fase di fabbricazione in
impianto e di posa in opera
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CLASSIFICAZIONE DEI BITUMI/14
i i i i f i bbi i
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lapparecchiatura di prova utilizzata una stufa/ventilatore a gabbia di


scoiattolo
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g
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G
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si riempiono dei contenitori con 35 g di bitume e si collocano allinterno
del dispositivo che compie delle rivoluzioni attorno al proprio asse ad una
velocit di 15 rpm
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i campioni di prova, durante la rotazione, sono sottoposti ad un getto
daria costante con portata pari a 400 ml/min
C
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I
d aria costante con portata pari a 400 ml/min
in ultimo, si misurano peso, penetrazione residua e punto di
rammollimento dei campioni e si determina la loro variazione rispetto rammollimento dei campioni e si determina la loro variazione rispetto
alla condizione pre-prova
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CLASSIFICAZIONE DEI BITUMI/15
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EMULSIONI BITUMINOSE/1
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sono dispersioni di bitume (fase dispersa) in acqua (fase disperdente)


la dispersione avviene meccanicamente e poich risulta minimamente
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,

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n
g
.

T
.

G
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la dispersione avviene meccanicamente e, poich risulta minimamente
stabile, prevede limpiego di sostanze tensioattive che abbassano la
tensione superficiale tra le due fasi per un certo tempo
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n
la quantit di bitume in una emulsione deve essere compresa tra il 50%
ed il 69%
C
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lacqua non deve contenere impurit n organiche n minerali
i tensioattivi sono insolubili in acqua e per attivare la loro funzione
devono essere trasformati in saponi aggiungendo HCl (emulsioni acide)
o soda (emulsioni basiche) o soda (emulsioni basiche)
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EMULSIONI BITUMINOSE/2
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la classificazioni delle emulsioni avviene sulla base di tre principali


caratteristiche:
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,

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g
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1. carattere ionico: si dividono in anioniche (basiche) e cationiche (acide);
le prime conferiscono al bitume carica negativa, le seconde carica
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positiva
2. percentuale di bitume residuo: ossia la percentuale di bitume in
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p p
emulsione
3. velocit di rottura: indica il tempo che impiega lacqua a separarsi dal p p g q p
bitume facendo iniziare la presa. Una emulsione pu essere super-rapida
(RR), rapida (R), media (M), lenta (L) o sovrastabilizzata (LL)
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IEMULSIONI BITUMINOSE/3
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nella tecnica stradale, le emulsioni trovano principalmente impiego nella


formazione di mani dattacco, nel riciclaggio a freddo del conglomerato
bituminoso, nei trattamenti superficiali e microtappeti colati a freddo
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,

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, p f pp f
(slurry seal)
Pseudo-viscosit Engler (CNR B.U. n 102/1984)
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n
la viscosit Engler il rapporto fra i secondi che occorrono ad un noto
volume di emulsione per defluire ad una certa temperatura da un tubo di
determinate dimensioni, ed i secondi che occorrono ad un ugual volume
C
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determinate dimensioni, ed i secondi che occorrono ad un ugual volume
di acqua per defluire nelle stesse condizioni.
Pseudo-viscosit Redwood
si determina misurando il tempo di fuoriuscita di 50 cm
3
di bitume da
un orifizio di diametro fissato (| 4 mm per bitumi molto fluidi e | 10
i i i) mm negli altri casi)

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