Tecnica, persone ed esperienza neIIe riprese audio d'orchestra
di Giorgio Carlin
Proprieta dell`autore, registrato SIAE n9902657
versione 2.6.2
a mia moglie 00- Premesse PRIMA PARTE 01- In lode dell`orecchio 02- A come microfono 03- La voce dei microfoni 04-Le coppie elementari 05- Ripresa d`orchestra 06- Dopo applausi insistenti 07- Fare gli equilibri 08- La fase e il livello 09-Ascolti SECONDA PARTE : GLI STRUMENTI E I CASI 10-La Grande Proletaria (i violini) 11-Mr.Rosenkranz e Mr.Guildenstern, ovvero gli strumenti non solisti 12- Palco d`Opera 13- Solisti e Direttori 14- All`aperto 15- Progresso e nuove frontiere... 16- L`Economia politica della ripresa 17- Appendice (Persone) Piccolo Glossario 00- Premesse
La rottura del patto Ira le generazioni, e della cinghia di trasmissione di saperi ed aIIetti che da quel patto deriva...... Clara Sereni 1
Quello che manca nella nostra societa sono la possibilita e la voglia di trasmettere le proprie conoscenze pratiche e concrete, quelle che trasIormano le pur indispensabili Iormule matematiche in risultati. InIatti questo processo oggi si privatizza, si secreta. Si vende a caro prezzo ed a pezzettini da quando le grandi societa pubbliche di broadcast * sono state deIinite superate ed il Iuturo delle riprese tecniche, e delle conoscenze per eIIettuarle, e stato aIIidato sempre piu alla precarieta, con il suo carico di insicurezza per chi opera in questo campo. Restano ancora, per Iarsi valere, i lavori interstiziali, quelli Iondati sull`esperienza, Iortemente autorganizzati e che non si possono comprare a scatola chiusa a meno di non pagarli a prezzi europei......ad esempio il mio. Non e mai stato Iacile passare il testimone tra generazioni diIIerenti di tecnici. Anche in tempi di maggior sicurezza lavorativa, se tra i tecnici esperti, nei conIronti dei nuovi assunti, prevaleva l`istinto paterno piuttosto che il timore di una concorrenza, quasi sempre la trasmissione della conoscenza aveva degli aspetti anche cruenti. OIIrire le proprie competenze e veramente rischiare di cedere il posto e, per pararsi, troppo spesso si chiede in cambio ai giovani una subordinazione inaccettabile. Ma su questo sono gia state scritte delle pagine bellissime per cui non staro, di mio, ad aggiungerne, voglio solo dire che uno scotto il discente deve pur pagarlo al docente. Nell`antica Grecia era.....lasciamo perdere, nell`eta passata l`apprendistato con il suo corollario degli incarichi piu bruti, sottopagati e Iaticosi e
1 Scrittrice, da il manifesto 4 nel caso di questo libro, per il lettore, doversi subire queste mie note a margine, che nulla hanno a che vedere con la tecnica ma che mi divertono e senza le quali non sarei Iorse motivato a scrivere neanche il resto.
Si possono chiudere gli occhi ma non le orecchie (magari parzialmente con le mani, non da sole) e soprattutto si puo indirizzare lo sguardo ma non l`udito se non in parte e dopo lungo esercizio. Lo sguardo abbraccia un campo di elementi discreti isolabili, quello sonoro e uno spazio che ci avvolge. Anche i termini per deIinire quei caratteri che, soggettivamente ed a Iatica, tentiamo di isolare nel Ilusso sonoro sono deIiniti in opposizioni drastiche e presi a prestito dagli altri sensi: caldo-Ireddo, duro- morbido, levigato ed aspro, luminoso-scuro..... Quasi mai le parole ci aiutano a descrivere i Ienomeni acustici; mentre le immagini, pur Iacendo parte di un altro sistema di segni del linguaggio verbale, sono composte da oggetti piu Iacilmente identiIicabili (nei conIronti di un insieme sonoro) ed hanno stimolato per millenni un loro ormai consolidato sistema di traduzione letteraria e poetica. Del suono si sa che simulerebbe in qualche modo l`andamento ciclico e periodico delle onde cerebrali......della musica si potrebbe solo dire che sarebbe una perdita di tempo, se non Iosse per l`importanza sociale del ballo e per le baricchiane mucche del Wisconsin che producono piu latte ascoltandola. Il che non ci rende piu Iacile capire quale insieme collega Beethoven ai 99 Posse...... Questo per dire che il suono e la musica sono un oggetto ben diIIicilmente aIIerrabile, anche se oggi perIettamente registrabile. Quindi spesso i Ienomeni acustici si possono esprimere meglio, talvolta solo, con metaIore. Ma cercando di non esagerare, vale sempre la buona lezione di sobrieta di Wittgenstein 2 : 'L`indicibile non va detto ! Pur lasciando ai IilosoIi l`onere di deIinire la musica, a noi che lavoriamo per renderla riproducibile tocca in qualche modo di giustiIicare le nostre operazioni, di
2 FilosoIo del linguaggio e logico austriaco del 900. Questo e uno dei suoi concetti piu noti. 5 veriIicare delle relazioni plausibili (vedremo come non si possa assolutamente parlare di copia della realta)) tra l`evento musicale e la riproduzione tecnica che tentiamo.
La Iruizione principale della musica, Iino all`era della riproducibilita dell`opera d`arte, la si godeva eseguendola. Anche a livello popolare, nella tradizione contadina, il canto accompagnava non solo le veglie nelle stalle , ma soprattutto i lavori collettivi nei campi. L`ascoltatore era contemporaneamente l`esecutore. Ai contadini, imprigionati nelle Iabbriche, venne proibito di cantare gia dalla Iine dell`800. Resta come ultimo documento (temo non registrato da alcuno) dei canti di lavoro 'lurlo della catena '. Si dice che nelle catene di montaggio Iordiste degli anni 60, quando il ritmo superava le possibilita di resistenza umane, dal gemito individuale dei singoli operai si Iormasse un lamento collettivo e poi un urlo: 'L`urlo della catena. Dopo una breve Iase di recupero della dignita umana anche nei luoghi di lavoro, e di un`eIIimera ripresa della tradizione del canto popolare almeno al di Iuori dei cancelli, e subentrata la restaurazione post-Iordista, l`isolamento di ogni singolo operaio ed il deIinitivo silenzio. Durante qualche turno mattiniero di copertura al Giornale Radio sentivo, anni Ia, gli operai delle cooperative di pulizia cantare durante il lavoro. Poi solo piu qualche operaia, adesso talvolta hanno la radiolina accesa. E` comunque da decenni ormai che la borghesia aveva convertito il corpo della sua esperienza musicale dalla esecuzione alla pura Iruizione. Eppure ancora oggi (anzi la tendenza e alla crescita) ben il 15 dei cittadini europei (ed italiani) suonano in qualche modo uno strumento, rendendo la musica la Iorma d`arte piu praticata in assoluto, anche se la si esegue in uno spazio hobbistico Iuori delle occupazioni quotidiane. Attenzione dunque quando Iate una ripresa sonora: molti tra i vostri ascoltatori sanno perIettamente per esperienza diretta che suono ha un pianoIorte! 6 Come recita il titolo, parlero quasi esclusivamente di ripresa di musica acustica, sinIonica in particolare, anche se il discorso dovrebbe interessare, come premessa ineliminabile, anche i cultori del suono elettrificato. La lettura di questo libro presuppone le normali conoscenze tecniche patrimonio di qualunque appassionato. Ad ogni modo in appendice vi e un breve glossario dei termini tecnici, marcati con un asterisco e ovviamente numerosi solo nei capitoli iniziali. .
7 PRIMA PARTE
Bisogna scegliere. Una cosa non puo essere contemporaneamente vera e verosimile. George Braque 3
01- In lode dell`orecchio E` uno strumento d`alta precisione: il proI. Pietro Righini, studioso d`acustica di Iama europea, sostiene che sia in grado di percepire variazioni di pressione inIeriori al peso di un metro della colonna d`aria. Come dire che se Iosse possibile passare dalla posizione eretta a quella seduta con suIIiciente rapidita (almeno 20 volte al secondo, ma 2/3000 e meglio perche li l`orecchio e piu sensibile) riusciremmo a percepire quella inIinitesima variazione di pressione come un suono! Il proI.J.Jeans 4 speciIica che il minimo spostamento d`aria percepibile dal nostro orecchio equivale a circa il diametro di una molecola. Mezzo milionesimo di millimetro! All`altro estremo il nostro timpano regge senza rompersi anche esplosioni in grado di abbattere un muro di mattoni. E` il bello della risposta logaritmica del nostro organo, unita al Iatto che l`impressione di intensita sonora non deriva solo dal picco di pressione raggiunto ma anche dalla sua durata. Il nostro geniale trasduttore*, pero, richiede un continuo lavoro di aggiustamento dei riIerimenti e correzione degli errori; operazioni queste eIIettuate dal nostro cervello, un computer in grado di aggiornare continuamente il proprio soItware*. Perche se e l`orecchio che sente, e il cervello che ascolta. Questo spiega come dei ragazzini con dei timpani ideali, pur sentendole perIettamente, non riescano ad ascoltare certe sIumature nelle riprese musicali; non hanno un`esperienza che consenta di sapere dove andarle a pescare nello sterminato
3 Uno dei Maestri della pittura cubista 4 Jeans J. Scien:a e musica . Ed. It. Bompiani ,Milano, 1940 8 magma dello spettro sonoro. Mentre dei professionisti cinquantenni, con dei probabili, vistosi buchi nell`audiogramma*, riescono a rilevare ogni sottigliezza nella diIIicile resa dell`arpa. O sorprendentemente, un eccesso di quelle altissime Irequenze che ormai intuiscono appena, nel suono di un triangolo. Ma, si dice, il cervello e un computer terribilmente lento e che, per giunta, dimentica con grande rapidita. Ma la strategia della lumaca consiste proprio nel diventare Iurbi! Il cervello non sta ad inseguire la Iorma d`onda, lui controlla gli inviluppi, ha una specie di Iormato MIDI* tutto suo, eIIicientissimo. Quella di saper dimenticare e una capacita, non un limite; se vogliamo proseguire con l`analogia del computer, e mantenere sempre pulita e libera una parte di RAM, di memoria. Il cervello, per mantenere stabilmente i suoi dati, ha dei mezzi molto piu sicuri dei dischi rigidi, e conservati in numerosissime copie di backup*...ad esempio i CD che incidiamo ed il libro che state leggendo. . ........................................................................... 9 02- A come microfono I passaggi piu delicati, in una catena audio, sono quelli tra un mezzo ed un altro; cioe tra il segnale acustico e quello elettrico, tra quest`ultimo e lo strumento di registrazione e/o trasmissione, la riconversione del segnale registrato/trasmesso in elettrico e poi la trasIormazione Iinale per ricostruire il messaggio acustico. L`accuratezza con cui si esegue il primo passaggio determinera largamente il risultato Iinale e le scelte che si Ianno a proposito della trasduzione da segnale acustico ad elettrico richiedono non solo oggettive considerazioni tratte dalla Iisica ma anche piu discutibili valutazioni psicoacustiche. Nell`acustica, Iorse piu ancora che nella Iisica dei quanti, l`osservatore modiIica con la sua presenza il Ienomeno....Metabolizzare un evento sonoro in modo da permettere all`utente di riosservare il Ienomeno, cogliendone quanto piu possibile tutte le caratteristiche, e il nostro compito. Come avrete notato NON ho usato l`aggettivo 'Iedelmente; nel cercare di tradurre un evento in cui manca l`elemento visivo (o e solo 'televisivo, quindi Iortemente disturbato dagli stacchi*, cioe da continui cambiamenti dei riIerimenti dimensionali quando non addirittura da controcampi) tutti i parametri della percezione vanno riclassiIicati e quindi il cosiddetto 'punto d`ascolto ideale tale non e piu. Non c`e piu lo sguardo ad aiutarci, ma e solo l`intenzionalita della mente a permetterci di estrarre dall`impasto sonoro dell`armonia i singoli, magari minimi, contributi musicali. Inoltre la dinamica acustica dal vivo e inIinitamente superiore a quella riproducibile nei nostri appartamenti , ove viene in sovrappiu mascherata da un pesante rumore di Iondo, che nelle sale da concerto Iortunatamente non esiste. E la Iisica (con le Iamose curve di Fletcher-Munson)*
ci inIorma che diIIerenze di livello sonoro, prescindendo da soggettive correzioni psico acustiche, si traducono in diIIerenze di timbro..... Queste ed altre diIIerenze tra musica dal vivo e musica riprodotta, su cui ritorneremo in varie occasioni nel corso dell`opera, mi inducono a ritenere privo di senso il concetto di 'Iedelta ed a preIerirgli quello di 'buona ripresa, pur con tutta 10 la soggettivita ed ambiguita del termine. Torniamo alla Iamosa Irase di Braque 5 ...e allora cos`e una buona ripresa? E` quella che Ia, con dei buoni strumenti, un buon tecnico! Uscendo dalle divagazioni , che comunque rivendico come ciIra necessaria per qualunque serio discorso di acustica, torniamo al primo anello della catena, quello piu critico , di diIIicile scelta e posizionamento: il microIono. Nell`evoluzione degli strumenti di ripresa, trasmissione e riproduzione questo ha raggiunto la Iorma pressoche perIetta che conosciamo molto presto, ad opera della geniale invenzione del microIono a condensatore. Una membrana virtualmente priva di peso che vibra in sintonia con la musica senza alcun vincolo meccanico oltre le leggerissime sospensioni. Eppure la vera diIIusione dei microIoni a condensatore avvenne, molti anni dopo la loro invenzione ed uso pionieristico in alcune sedute discograIiche, soltanto nel secondo dopoguerra. Ritardo dovuto non tanto al prezzo inizialmente proibitivo (un orchestra costa molto di piu, non sono questi gli ambienti in cui si guarda alle due lire) ma perche solo negli anni 50 c`era Iinalmente un mezzo di diIIusione che permetteva di apprezzare a livello di massa le superiori caratteristiche del nuovo microIono, cioe le trasmissioni in modulazione di Irequenza. La dote piu appariscente di un microIono a condensatore e la risposta in Irequenza che, gia nei primi modelli, si estendeva Iino al limite dell`udibile; che senso avrebbe avuto sobbarcarsi i problemi dell`alimentazione e preampliIicazione a valvole necessari alla delicatissima membrana, quando i dischi giravano a 78 e le trasmissioni in modulazione d`ampiezza non superavano, in risposta di Irequenza, i 6 khz? A tale proposito e illuminante, per cio che attiene un certo conservatorismo degli audioIili,
5 Un`altro modo, piu disteso, di indicare un concetto simile lo ha espresso Maurizio Ferraris su 'il maniIesto del 18/2/99: '...un Ienomeno per essere vero, cioe per rivelare qualcosa, non puo essere interamente presente, diversamente da cio che avviene in una allucinazioen o come diceva Platone (ingeneroso verso i pittori) nei dipinti. Cio che si nasconde nel Ienomeno, cio a cui non potremo mai accedere, e dunque la condizione della sua verita, ossia il motivo per cui non e vero che il mondo e una Iavola. 11 ricordare che molti tra i piu qualiIicati radioascoltatori scrivessero allora lettere di protesta contro il nuovo mezzo di trasmissione considerato 'troppo aspro...... L`accoppiata Modulazione di Frequenza U47 6 era considerata un trapano micidiale per le abitudini d`ascolto dell`epoca. Questa e un po` una reazione costante degli amanti della musica riprodotta, che si ripresento anche nei primi anni 80, con la diIIusione della ripresa digitale e del CD come supporto; le altissime Irequenze, prima ammorbidite dai magnetoIoni e dalle testine dei giradischi, la Iecero da padrone suscitando, oltre alla meraviglia dei neoIiti, qualche resistenza degli esperti. La colpa Iu anche dei tecnici di ripresa che, aIIascinati dalle possibilita che oIIriva un supporto cosi silenzioso e dinamico, cedettero, per i primi anni, al trip dell`iperdeIinizione rompendo i timpani agli appassionati meno di bocca buona. Perche noi tecnici pensiamo si, a ragione, che dieci anni non bastino ad esprimere un giudizio deIinitivo su di una Iamiglia di microIoni ('Come ti sembra che vadano questi B&K?) ma poi partiamo per la tangente quando crediamo di aver trovato uno strumento od una tecnica che ci permetta di risolvere UN problema che ci sta particolarmente a cuore. In questo caso la deIinizione delle Irequenze piu acute. Dimenticando che quello e solo uno dei diversi aspetti della ripresa 'Prendete un circolo e coccolatelo. Diventera vizioso. diceva Jonesco 7 . Sono chiaro...? Spesso noi tecnici per tappare dei buchi creiamo delle voragini, si Iinisce per usare, in mancanza di meglio, il bullone che regge il tetto per riparare la lavatrice. Neanche Iossimo dei ministri!
La dinamica ed il rumore di fondo Il microIono a condensatore e nato quasi perIetto, basta vedere come tra l`U47 della Neumann ed i successivi U67 e 87 la capsula sia rimasta praticamente la stessa (in piu di 30 anni!). Sono cambiati dei dettagli importanti come la possibilita di
6 Eccellente microIono a condensatore dell`epoca 7 Eugene Jonesco La Cantatrice calva Ed.Einaudi, Torino 1961 12 un`alimenta:ione fantasma * dal mixer o importantissimi come quelli determinati dall`incessante progresso dei preampliIicatori incorporati. Dalle valvole, da taluni rimpiante e riproposte di recente in versione rinnovata, si e passati ai transistor e poi ai Fet* che nelle ultimissime conIigurazioni guadagnano ancora una decina di dB* sul rumore , giungendo cosi a competere con il fondo delle apparecchiature digitali. Il rumore in un microIono a condensatore ormai e quasi tutto dovuto al moto browniano delle molecole d`aria sulla sua superIicie per cui, come dimostra Nicolao 8
nel suo bel libro 'MicroIoni, piu e piccola la membrana minore e il rumore di Iondo. La dinamica supera cosi, nei bassissimi livelli, qualunque limite ragionevole, mentre in alto, verso le altissime pressioni sonore, non ci sono mai stati problemi. I moderni microIoni a condensatore arrivano a sopportare da 125 ad addirittura 140 dB, piu di un quadrireattore al decollo sentito da 10 metri di distanza. Per cui non credete mai a chi dice che 'il microIono ha saturato. Ho visto, come direbbe il Iamoso Replicante di Blade Runner, due microIoni Schoeps piazzati ad un millimetro dalla membrana di un tamburone ma::olato da un energumeno giapponese che riuscivano ad accendere tutte le lampadine di Iondo scala possibili ma che, attenuati praticamente a livello linea sull`ingresso del mixer, non distorcevano aIIatto. Perche e sempre l`ingresso del mixer che satura e basta attenuarlo di conseguenza; a maggior ragione oggi con i mixer digitali, in cui non sono necessari troppi compromessi per tener basso il rumore di Iondo, il segnale d`ingresso non dovrebbe mai superare i -6 dB, -3 al massimo, nei conIronti dello 0 digitale. Anche perche voi, sullo strumento, i picchi rapidissimi che raggiungono lo 0 non li vedete ma il convertitore analogico digitale, all`ingresso del mixer, si. Ed anche le vostre orecchie, con un po` di allenamento, li possono sentire. Ma qual e la vera dinamica in gioco in una ripresa orchestrale? Leggiamo sul 'Lessico di acustica di Pietro Righini 9 alcune notizie interessanti. Prima di tutto colpisce la bassissima eIIicienza nella conversione di energia Iisica in
8 Umberto Nicolao, Microfoni. Ed. Il Rostro, Milano, 1996 9 Pietro Righini, Lessico di acustica e tecnica musicale . Ed. Zanibon, Padova, 1980 13 energia acustica. Un buon solista produce nei Iortissimi al pianoIorte circa 200 watt muscolari (e gia qui, se teniamo conto dei cachet, conosciamo Iorme di energia piu economiche...) che pero si convertono in meno di mezzo watt acustico! In un`orchestra le grandezze in gioco variano da i 0,0000035 watt prodotti dal pianissimo di un violino ai 70 watt acustici del Iortissimo orchestrale, un rapporto da 1 a 20 milioni corrispondente a 73 decibel. Essendo questa la dinamica orchestrale sembrerebbe stare con agio dentro la novantina di dB consentiti dalle normali riprese digitali a 16 bit e dalle riproduzioni da CD. Purtroppo non e cosi, occorre comunque garantire che il pianissimo superi il rumore di Iondo di almeno un trentina di dB e quindi, Iacendo le somme, arriviamo a 103 dB teorici necessari per una ripresa dinamicamente fedele di un` orchestra sinIonica (senza il colpo di cannone della '1812 di Ciaikovski!). Anche questo spiega la ricerca di sistemi di registrazione digitale superiori ai 16 bit, ricordando che ogni bit in piu garantisce circa 6 dB di segnale-rumore (o dinamica che e lo stesso) in piu. Per ora dobbiamo comunque comprimere un po`, in ripresa, per contenere tutta la dinamica di una grande partitura orchestrale. In ogni modo, per cio che attiene la masterizzazione dei prodotti musicali, ritengo che anche in Iuturo i limiti posti dagli impianti domestici e dalla convivenza civile dovranno imporci un ragionevole contenimento della dinamica.
Risposta in frequenza I moderni microIoni a condensatore non hanno in genere limiti veri e propri sulla resa alle alte Irequenze, semmai caratteristiche volutamente diIIerenti. Anche se teoricamente i diaIrammi di diametro piu piccolo hanno una risposta piu estesa, oggi questa si colloca spesso oltre l`udibile. Se osservate i graIici (delle caratteristiche immancabilmente 'da 20 a 20.000 sui listini per i dilettanti e inutile parlare) della risposta agli acuti di moderni microIoni, oltre il normale roll off * sopra i 10.000 dovuto piu che altro alle condizioni di misura e non percepibile ad orecchio, diIIicilmente capirete la diIIerenza tra una capsula ed un`altra. La direzionalita della 14 risposta alle alte Irequenze e inIatti determinante per deIinirne la quantita eIIettiva, non solo quella in asse misurata in camera anecoica*, e varia molto da microIono a microIono. E` quindi opportuno controllare assieme curva di risposta e caratteristica polare*, anche se la parola deIinitiva deve darla un orecchio allenato. Comunque oggi tutti i microIoni tendono ad avere una resa persino esuberante sulle alte Irequenze se collocati vicini agli strumenti, che cosi ne beneIiciano in presenza; solo allontanandosi alcuni metri dalla sorgente sonora si puo apprezzare l`eIIettivo timbro di una capsula. Ed e solo nel conIronto alle medie distanze che i microIoni recenti mostrano una sensibile superiorita sui loro predecessori. Cambiate le tecniche di ripresa, anche le caratteristiche delle capsule si sono adeguate: solo ad una certa distanza si percepisce la reale diIIerenza tra un U89 o TLM 170 della Neumann nei conIronti dell` U87 o, piu ancora, dell` U47/67 che erano nati per una ripresa multimicroIonica ravvicinata e tengono molto meno il fuoco 10 dei loro eredi. Le Iamiglie di capsule Schoeps, nascendo in tempi piu recenti, hanno da subito strabiliato per la loro capacita di rendere preciso e setoso un Ironte orchestrale anche a diversi metri di distanza. Naturalmente questo non vuol dire che i microIoni piu recenti siano sempre migliori. Tutt`oggi, su di un pianoIorte solista, l`U87 mi sembra insuperato, almeno per come lo uso io (ne parleremo in seguito). Sulle basse Irequenze la risposta e soggetta a molte piu variabili. Tutti i microIoni tendono ad avere una risposta polare piu larga sulle Irequenze inIeriori per cui le riIlessioni ambientali si Ianno maggiormente sentire che non all`estremo superiore e quindi l`acustica della sala diventa determinante. Ricordiamo anche che l`assorbimento dell`intonaco, e quindi l`attenuazione che ingenera, e maggiore alle alte che alle Irequenze piu gravi. Poi vi e il problema della Iiltratura a pettine* di Irequenze la cui lunghezza d`onda e di un ordine di grandezza simile alla distanza dei microIoni dal pavimento e pareti. Inoltre le vibrazioni meccaniche che il palcoscenico trasmette alle aste microIoniche hanno un bell`eIIetto distruttivo sulle medio/basse
10 Nel senso IotograIico del termine 15 Irequenze; per cui sono proprio i microIoni disposti per i bassi, non potendoli Iiltrare decisamente sulle inIrasoniche come ad esempio i violini, che pretendono di essere sospesi elasticamente o, meglio, appesi.. Benedetto Croce diceva che le migliori idee non sono come i 'cacicavalli appisi, i microIoni invece si. Le capsule che danno una migliore resa sulle Irequenze inIeriori sono quelle gia nate come circolari (anche se la risposta polare di tutte le capsule, come gia detto, tende al circolare alle basse). Non e solo un Iatto di livello sonoro, la somma cioe del suono diretto con quello riIlesso che il tipo di capsula in questione raccoglie da tutte le direzioni; probabilmente c`e in piu un eIIetto di piene::a che, a diIIerenza della resa delle membrane cardiodi*, si Ia sentire gia sulle Irequenze medie-inIeriori. . Per una buona resa sulle basse e comunque determinante la distanza di ripresa: quante volte, per sostenere i contrabbassi in una sala asciutta , abbiamo avvicinato il microIono a loro dedicato...ottenendo l`eIIetto opposto! Le Irequenze inIeriori hanno bisogno di un certo spazio per Iarsi sentire: la teoria dice che per iniziare a svilupparsi una Irequenza di 30 Hz ha bisogno di circa due metri e mezzo (da un nodo di origine ad una cresta, tenuto conto che la lunghezza d`onda e ben 11 metri), ma l`esperienza dice che i metri di distanza devono essere di piu. La grancassa cede il suo transitorio d`attacco al microIono vicino ma la Iondamentale entra in quelli principali piu distanti. A meno di essere come i Irancesi, che li prediligono, non sempre si possono usare microIoni circolari perche captano, esaltandoli se vicini, anche strumenti Iin troppo robusti del loro (che un cardioide correttamente orientato tende ad escludere) oppure un pubblico tossicoloso alle spalle. In questi casi si puo usare, ed e una buona scelta per tutti e due i 'rinIorzi laterali di cui parleremo, microIoni con la caratteristica ' cardioide allargata, sostanzialmente una via di mezzo tra circolare e cardioide. E` comunque sempre piu diIIicile ottenere una buona resa sia delle basse che degli acuti. Inoltre gli ascolti di cio che si sta riprendendo sono eIIettuati spesso in condizioni precarie, per cui ad una resa piu prevedibile degli acuti (magari aiutandosi con 16 altoparlanti 'in campo vicino* o con la cuIIia) si accompagna l`impossibilita di monitorare con cura dei contrabbassi con casse mal collocate in regie riverberanti*. Non sempre le migliori caratteristiche di risposta rendono il microIono piu adatto in ogni circostanza. Nello studio annunci del Lingotto, un corridoio lungo e stretto ma abbastanza assorbente, non riuscivamo ad ottenere una voce decente. Avevamo provato l`U87, poi uno Schoeps cardioide ed uno ipercardioide ma niente, pur essendo molto vicina al microIono e quindi quasi Iuori dall`inIluenza dell`ambiente, la voce risultava intubata . Fino a che Ciro 11 non propone di provare con un Sennheiser 441, buon microIono dinamico ma di classe molto inIeriore a dei condensatori, ed il miracolo avviene: la voce si illimpidisce. Evidentemente una risposta in Irequenza meno estesa ed un eIIetto prossimita piu pronunciato, o qualcos`altro che non so, lo rendeva piu adatto. Un altro caso concreto in cui Davide batte Golia l`ho veriIicato quando un compositore Irancese, nell`imminenza dell`esecuzione di un suo pezzo all`Auditorium RAI di Torino, mi mando un suo schema per Iare un`ampliIicazione locale. al clavicembalo solista. Per locale si intende un`ampliIicazione in cui il suono, quindi la cassa acustica, provenga proprio dalle vicinanze dello strumento. E` la preIerita nel caso di strumenti piccoli e delicati come cembali, chitarre ed arpe di cui non si voglia snaturare la dimensione e si ottiene collocando uno o due altoparlanti nelle vicinanze dello strumento rischiando cosi l`eIIetto Larsen*. Per evitarlo si avvicinano molto i microIoni ( specie se a condensatore, cosi sensibili agli inneschi) allo strumento, rischiando di ingrossare il suono con troppo eIIetto di prossimita e per giunta dovendoli moltiplicare in numero per riuscire a coprire tutte le corde...insomma, quasi sempre un bel rebus. Ma questa volta c`era la precisa indicazione dell`autore: mettere 10 o 12 (sic) Schoeps ipercardiodi aIIiancati a coprire tutta l`estensione delle corde in prossimita
11 Le persone identiIicate d`ora in poi con il solo nome di battesimo sono dei colleghi. Non sapendo se tutti gradiscono essere nominati per nome e cognome ho optato per questa soluzione. Cosi non Iaccio preIerenze ma posso comunque ringraziarli per i loro preziosi consigli , di cui non potrei onestamente prendermi il merito. 17 della tastiera. Fatica improba trovare prima 12 Schoeps, poi Iare un marchingegno che li distanziasse e li sostenesse nella giusta posizione. Per scoprire, com`era prevedibile, che per quanto mi avvicinassi alle corde e mi tenessi abbottonato nell`ampliIicazione, l`altoparlante posto nelle vicinanze di 12, dicesi 12 microIoni, a condensatore su di un suonino piccolo piccolo come quello del cembalo innescasse alla grande. Tentai di chiudere il coperchio del cembalo per ridurre il rientro del Larsen, ma come Iar stare la batteria di capsule? Il tempo incalzava (provate a Iermare un`orchestra di 100 persone per Iare delle prove tecniche!) e tanto per permettergli di Iinire la seduta pensai di Iissare, provvisoriamente con dello scotch nell`interno del coperchio, un microIonino semiproIessionale, leggero, da eIIetti. Un Crown a :ona di pressione*. Chiuso il cembalo ed alzato il volume l`innesco non c`era piu e la resa, non solo diIIusa in sala ma anche in ripresa, era perIetta. Qualche tempo dopo ebbi a disposizione degli splendidi Schoeps a zona di pressione ( i cosiddetti microIoni a piastra con caratteristica di ripresa a semisIera) e su di un nuovo cembalo da ampliIicare decisi di Iissarne uno dentro il coperchio. ma il risultato non era lo stesso: troppi acuti e troppi bassi, il suono era metallico e rimbombante per cui sono ritornato all`economicissimo Crown. Per Iinire, l`amico Ciro mi ha conIermato che gli armonicisti da qualche tempo hanno scoperto che un vecchio microIono dinamico degli anni 40, credo uno Shure, per il loro strumento e insuperabile. Decretandone un successo tale da Iarne riprendere la costruzione.
Caratteristica polare Abbiamo gia sostenuto che piu della risposta in Irequenza di un certo microIono conti la caratteristica polare, cioe la risposta che il microIono da a segnali provenienti da direzioni diverse e come questa vari a seconda della Irequenza. Come sia maggiore la direzionalita, alle alte Irequenze, di qualunque microIono compresi gli omnidirezionali che allungano la loro caratteristica sull`asse avanti-dietro e come sia 18 all`inverso piu allargata e tendente al circolare, anche nei microIoni cardiodi, la risposta alle basse. La caratteristica polare di ripresa per cosi dire mediana e quella cardioide. Nella sua Iorma classica presenta, a mille Herz, un`attenuazione del 50 dei suoni provenienti a 90 dal suo asse ed e totalmente insensibile ai suoni incidenti a 180. E` intuitivo che un microIono piu direttivo consentira di isolare meglio uno strumento nella massa orchestrale, mentre uno piu ampio Iondera piu strumenti assieme. Ma non e solo questo, uno cardiode avvicinera anche lo strumento ripreso riducendo il campo delle riIlessioni ambientali che si sommano al suono diretto, mentre un microIono circolare dara una resa piu ricca di inIormazioni ambientali, Iino al rischio di un immagine conIusa. In un passato neanche tanto lontano c`era una certa tendenza a quella che deIinirei 'MicroIilia: una moltiplicazione smodata del numero dei microIoni che portava come risultato ad allineare tanti bei suoni nitidissimi, ma morti, su di una sorta di tavolo da obitorio stereoIonico.... Fuori di metaIora, si puo dire che oggi c`e Iortunatamente la tendenza ad abbandonare la ripresa puramente multimicroIonica, con il suo Ironte stereo ultradeIinito, somma distribuita nello spazio di tanti strumenti monoIonici, a Iavore di una resa sonora piu distanziata; con meno microIoni e piu ricco ciascuno di riIlessioni ambientali, in cui sia eIIettivamente stereoIonico ogni segnale captato in meno punti di ripresa..
Le possibilita Iisiche di muoversi sul palco (leggi allontanarsi per guadagnare spazio, respiro e prospettiva sonora) sono spesso limitate ed, in caso di riprese dal vivo, e pericoloso avvicinarsi troppo come punto di ripresa al pubblico, Ionte di rumore incontrollabile. Per cui va da se che si tendano ad usare sempre di piu, quando e possibile, microIoni dalla caratteristica ampia per guadagnare ambienza in poco spazio. Anche nei grandi studi di registrazione, pur non sussistendo le 19 summenzionate esigenze di spazio, vi sono sempre piu microIoni omnidirezionali, apprezzati per la loro resa naturale. Cio non toglie che i microIoni direttivi continuino ad avere una loro Iunzione nelle riprese. E` proprio quella loro caratteristica che avevamo visto negativa, cioe mettere in primo piano, isolandolo dal contesto, uno strumento, che rende indispensabili gli ipercardiodi 12 . In una ripresa di musica lirica dal vivo, non potendo entrare nell`area del palco, una batteria di ipercardiodi, in genere 6 sul bordo del palcoscenico, consente di coprirne l`estensione e di non perdere troppo il fuoco delle voci anche quando cantano sul Iondo della scena. Con tutti i microIoni dell`orchestra aperti, malgrado quest`uso di ipercardiodi sulle voci, l`ambienza sara comunque sempre troppa! I microIoni direttivi, anche in una ripresa basata su di una coppia microIonica principale, saranno necessari per dare una giusta presenza a strumenti che risulterebbero deboli e/o lontani. Naturalmente sempre controllando i piani sonori con livelli mai esagerati, disposizioni accurate e, quando serve, con l`uso, dedicato ad ogni speciIico microIono, dei riverberi. Ma attenzione, non e quasi mai il caso di ricorrere a caratteristiche polari estreme, le controindicazioni in termini di timbrica sono pesanti. Di microIoni a clava stretta, i cosiddetti a fucile, timbricamente eccellenti conosco unicamente il Neumann e Iorse solo perche e piu un ipercardiode che un Iucile..... Queste caratteristiche sono poi estreme soprattutto per le controindicazioni. Un microIono a Iucile sul palcoscenico della lirica e si piuttosto aspro ma in compenso non va molto piu in la, come Iuoco, di un iper. Con tutto il rispetto per i Iilm ' La conversazione ' e ' Blow Out 13 , che sono uno straordinario omaggio a quell`eroe (?) moderno che e il tecnico del suono , io, che non Irequento i salotti della CIA, di microIoni che riescano ad isolare a trenta metri di
12 nell`esercizio chiamiamo, indiIIerentemente, in questo modo anche i supercardiodi e cosi continuero a Iare. 13 Rispettivamente di Francis Ford Coppola e Brian De Palma 20 distanza una conversazione in mezzo al traIIico o di Iiltri in grado di estrarla dal rumore di Iondo di una Ionderia, non ne ho mai visti.
I PZM Un altro tipo di microIoni a condensatore, che abbiamo gia visto nell`uso particolare di riprendere/ampliIicare un clavicembalo, e il microIono a zona di pressione. Il modello originale di questo microIono e Iormato da una piastra di metallo, che viene appoggiata generalmente sul pavimento, con una piccola membrana perpendicolare e 'blindata sopra di essa, in contatto con l`ambiente solo tramite una stretta Iessura, anch`essa parallela e vicina alla piastra. Tranne un`eventuale dialogo tra Iormiche, solo i suoni riIlessi, una volta sola, sulla piastra possono cosi raggiungere la membrana evitando quindi le dannose Iiltrature a pettine del segnale, di cui parlammo e parleremo ancora, che aIIliggono microIoni non suIIicientemente alti da terra o troppo vicini alle pareti. Il principio Iisico della 'zona di pressione spiega anche come il guadagno possa superare di 12 dB il livello in campo libero, qualora si schermino i lati del microIono. Andrea, esperto decano dell`uso creativo dei PZM nelle riprese televisive, ha costruito degli schermi acustici per delimitare il diagramma polare, che in origine sarebbe una semisIera, riducendolo ad un quarto di semisIera. Accoppiando due di questi marchingegni su di una telecamera riesce a garantire una eccellente ambienza stereoIonica (e in soggettiva) che da proIondita alle riprese di prosa altrimenti appiattite sui pur ottimi microIoni a spillo dei singoli attori. 21 Un`altra caratteristica che puo rendere indispensabili i microIoni a zona di pressione e, malgrado la collocazione a pavimento, l`insensibilita assoluta ai rumori dei passi e la drastica riduzione di quelli tipici di palco. La loro robustezza, e piatta invisibilita, li rende utili alle riprese appoggiati sui palcoscenici, senza disturbare l`ossessiva intolleranza dei registi; ne ho visto uno reggere al tacco di una soprano wagneriana. Il loro limite consiste in una caratteristica polare molto ampia che li rende adatti magari alla ripresa di un coro lirico sul Iondo e lontano dalla massa orchestrale, ma rischia di sIocare troppo eventuali solisti in movimento su di un palco. Bisognerebbe provare la tecnica di Andrea, sempreche non richieda dei baIIle (cioe schermi acustici) di contenimento del lobo di ripresa troppo grandi: i registi dell`opera lirica non accettano che si veda sul palcoscenico neppure la punta di un microIono. Esistono anche microIoni simili ma che lavorano su principi acustici diIIerenti: microIoni a montaggio superficiale , con la capsula orizzontale incastonata nella piastra e che, all`opposto dei PZM, capta suoni esclusivamente diretti e percio, sempre per motivi opposti, riesce ad evitare le Iiltrature del segnale. Li ho visti usare dall`equipe tecnica di Pavarotti, montati su dei baIIle di spesso plexiglas di circa un metro quadro e supportati da delle giraIIe. Riprendevano gli archi, rinIorzati, dell`orchestra riducendo sensibilmente il rientro della voce robustamente ampliIicata del cantante. Si possono anche usare appoggiati sul palco come i PZM e danno un`ottima resa sulle basse, essendo degli omnidirezionali ridotti a semisIera dalla presenza del pavimento. Sono adatti, volendo, per captare violoncelli e contrabbassi in sale di acustica asciutta e in riprese televisive in cui vi ringrazieranno per aver tolto un po` di antiestetiche aste microIoniche. Vi e poi una tecnica che usa una normale capsula cardioide appoggiata, o quasi, su di una piastra a terra o appena sollevata dal pavimento e perpendicolare (la membrana) ad esso. L`ho vista usare da una grande casa discograIica inglese, non la Grandissima, in una ripresa di qualche anno Ia al Rossini Opera Festival. Avevano inserito dei Neumann mk184 dentro delle specie di antivento in spugna, credo per 22 supportarli in modo molleggiato, orizzontali e distanti circa un centimetro dal pavimento. Incuriosito ho voluto provate la tecnica a bocce ferme, con calma in sede. Ho collocato i Neumann a tre diverse distanze dal pavimento, la prima quasi a contatto, e il mio riIerimento Schoeps ipercardiode sulla solita basetta, a 20 cm. da terra ed inclinato di 30/40 gradi verso l`alto (e la cellula base delle mie riprese sul palcoscenico dell`opera). I Neumann in questa collocazione (altri tipi di microIoni al loro posto non hanno dato una resa migliore) si sono dimostrati molto critici nella risposta alla voce umana rendendola nasale e migliorando invece sensibilmente piu ci si avvicinava al pavimento; ma anche appoggiati sul palco il non trascurabile diametro della capsula era suIIiciente a rendere sensibile la Iiltratura a pettine delle riIlessioni. Invece la direzionalita piu spiccata e l`inclinazione verso l`alto del sistema di riIerimento lo rendeva quasi immune, quasi.., dal Ienomeno.
I microfoni dinamici Non e vero che nelle riprese di un`orchestra sinIonica non si possono usare microIoni dinamici. Ne che non si possano usare microIoni di marche od addirittura tipi diversi. E` invece certo piu comodo avere microIoni uguali per Iunzioni simili, ad esempio quattro U89 aIIiancati per i 4 solisti; avranno rientri simili e quasi sicuramente uguale guadagno, il che permettera di avere la stessa preattenuazione sul banco di ripresa e livelli dei dosatori visivamente conIrontabili. Ma controllate sempre il guadagno reale di microIoni che non conoscete: il guadagno delle capsule della stessa marca varia non solo da modello a modello ma anche all`interno della stessa Iamiglia. Non solo, ad esempio, tra U87 e U87i ma anche, talvolta, a seconda dei numeri di serie....Per cui potreste trovarvi, a dosatori pareggiati, a sentire un solista piu Iorte di un altro senza sapere perche. Tornando ai microIoni dinamici di buona qualita, se ne puo certo consigliare l`uso ravvicinato di presen:a su tutte le piccole percussioni e alla bisogna possono sostituirsi ai condensatori sugli ottoni. Una voce recitante deve utilizzare un buon dinamico nel caso sia richiesta un`ampliIicazione anche se spesso e meglio dedicare 23 questo solo alla diIIusione e collocargli vicino un condensatore esclusivamente per la ripresa. Non tanto per una questione di qualita di registrazione quanto per avere una maggiore Ilessibilita su distanza dallo speaker, Iiltrature, riverberi ecc.
Testa artificiale La testa artiIiciale e soprattutto un mito. Un mito positivo per i Iabbricanti che vi proIondono il meglio delle loro conoscenze tecnologiche ed acustiche (ahime, con l`esclusione delle psico-acustiche). Oggi riescono a Iabbricare delle teste che simulano perIettamente assorbimento e riIlettenza della pelle umana, con capelli artiIiciali, risonanze delle cavita ossee, condotti auricolari e soprattutto diametro e caratteristiche delle due membrane assolutamente identiche a quelle fisiche dei nostri timpani. Facendosi pagare il tutto in proporzione. E` un mito regressivo per i servizi tecnici delle societa di broadcasting che sperano cosi di risparmiare i tempi delle prove, tecnici esperti e quindi qualiIiche proIessionali.... I Signori del broadcast non sono immuni dalla tentazione di Re Ubu: Ammazzo tutti e scappo con le Finanze!. Cosi come lo e per alcuni compositori, terrorizzati dall`idea che si possa reinterpretare la loro musica e, quasi sempre ignoranti di semiologia, vittime del mito di una riproduzione ESATTA di cio che hanno scritto. Si ha un bello spiegargli, pur nella relativa modestia del nostro ruolo di tecnici, che e come se, per Iare a meno dell`interpreta:ione degli esecutori, scrivessero invece di partiture solo rulli per pianole meccaniche o, piu modernamente, programmi inIormatici per sintetizzatori. A questo mito tendeva, con esplicita 24 Iranchezza e subendo Iorse il Iascino di alcune coeve Iormulazioni Iuturiste, anche un grande compositore come Edgar Varese: 'Sono certo che verra il giorno in cui il compositore, una volta realizzata graIicamente la sua partitura, potra aIIidarla ad una macchina che ne trasmettera Iedelmente ed automaticamente il contenuto musicale all`ascoltatore (da 'Nuovi strumenti per nuova musica). Ma qualunque interIaccia, anche meccanica, tra un mezzo ed un altro non puo prescindere dall`interpretazione, si puo solo pretendere che sia BUONA . Tra il suono acustico in una sala da concerto ed il suono riprodotto in un ambiente domestico - anche trascurando la diIIicolta di numerosi passaggi intermedi che al conIronto possiamo considerare trasparenti - vi e almeno una necessaria riduzione di scala dinamica, il che implica ( curve di Fletcher ecc. insegnano) un leggero ma determinante intervento sulla timbrica e sui piani sonori. Inoltre la mancanza della possibilita di vedere l`esecutore (e se vogliamo l`inIluenza psicoacustica del sapere che non c`e) richiede, e qui usciamo dal generico e ci riIeriamo propriamente ad una lacuna intrinseca alla testa artiIiciale, un eIIetto presenza leggermente maggiore del reale, quindi un microIono un po` piu vicino certamente della distanza dello spettatore in sala, troppo geometricamente simulata dall`attrezzo in questione. Un diIetto propriamente concettuale della testa consiste nel collocare, tra suono originale e timpano dell`ascoltatore, un condotto auricolare ed un timpano pseudo- umano di troppo...RiIlettiamo sulla catena audio: normalmente si capta con strumenti piu neutri possibili (i microIoni normali) il suono in sala e lo si riporta a due altoparlanti Iedeli, lasciando agli strumenti Iisiologici dell`ascoltatore di svolgere il compito di traduzione Iinale, che comunque Iarebbero se assistessero all`evento. La testa artiIiciale introduce degli adattamenti semi Iisiologici in piu, gia nella Iase di captazione del segnale, restituendo agli altoparlanti un suono che e gia quello del timpano e non quello dell`evento! Bisogna pero riconoscerle due meriti: 25 Funziona, e splendidamente, qualora si Iaccia una ripresa dedicata solo ad un ascolto in cuIIia. In altoparlante il suono risulta invece spampanato , spazialmente impreciso e distante. E` eccellente per riprese stereoIoniche di ambienti, soprattutto per colonne sonore. In senso piu generale allargando il discorso a ogni ripresa 'purista, impostata su di un estremismo minimalistico (che pure mi aIIascina e che quando e possibile pratico anch`io) bisogna sottolinearne le diIIicolta ed i rischi. Solo chi lavora nel campo dell`arte, anche come umile artigiano, sa di quanta esperienza e lavoro ci sia bisogno per dare un`impressione di naturale::a e spontaneita .Ero rimasto aIIascinato da un`incisione della 4 SinIonia di Mahler della Denon, realizzata con due soli microIoni (2 di ambienza, credo). Conosciuto il Direttore, il MEliahu Inbal, gli ho Iatto i miei complimenti e ne abbiamo parlato; la ripresa era stata Iatta eIIettivamente con due soli microIoni principali, ma per trovare la posizione giusta i bravissimi tecnici giapponesi ci avevano impiegato piu di 10 giorni! Cosi nella stupeIacente sonorita del disco della Ninbus, con cui veniva inaugurata la nuova Simphony Hall di Birmingham 14 , un ascolto attento e prolungato rivela qualche lieve buco che in un`altra occasione Iorse sarebbe stato utile rinIorzare leggermente con un paio di microIoni in piu . Pur essendo, in questo caso, una scelta eccellente quella dei due soli microIoni per dare il suono bellissimo della nuova sala. . Nessuno si illuda: le riprese con meno microIoni non richiedono solo piu cura ma anche piu prove e piu tempo a disposizione in genere.
Il simbolo che userero per indicare una capsula microIonica, negli schemi di ripresa che illustrero nei prossimi capitoli, e quello usuale e, come dovrebbe risultare intuitivo, la direzione di ripresa del suono e la seguente:
14 Beniamin Britten, English Symphony Orchestra, dir.William Boughton 26
Anche se puo sembrare superIluo, vi rammento che la direzione di provenienza del suono, ovviamente per sIruttare la massima sensibilita delle capsule, deve essere perpendicolare all`asse principale dei microIoni della Iamiglia 'U87(compreso lo stereo USM 69i e gli altri trasduttori con la capsula parallela alla lunghezza, come l`AKG 414 ecc.). Il segnale acustico, invece, deve colpire il microIono parallelamente al suo asse nel caso quest`ultimo sia del tipo 'a sigaro come gli Shoeps, i B&K, gli Mk 184 e tutti i fucili.
27 03- La voce dei microfoni
Udire e un po` come gustare. C`e certo intenzionalita, ma e impossibile un`esplicita dire:ionalita di questo senso. Abbiamo visto la bella diIIerenza tra sentire ed ascoltare, e quanto l`esperienza riesca a Iare la diIIerenza tra i due verbi; ma quando arriviamo a diIIerenze sottilissime, Irutto della sapienza pluridecennale di rari Iabbricanti di microIoni, la tecnica sembra lasciare spazio all`enologia. Non e possibile ricorrere che a delle metaIore ed analogie, come ben sanno i redattori di riviste audio, per descrivere qualcosa che e indistricabile dalla magia della musica. E d`altronde come deIinire a parole, ad esempio, il contributo che danno ad una IotograIia i secondi piani sfocati, ripresi con un obbiettivo Leitz piuttosto che Nikkor? E` cosi costoso e diIIicile creare una capsula microIonica, miscela unica di dimensioni, materiali, spessori e cedevolezza delle sospensioni che un Iabbricante deve crederci proprio a quella certa IilosoIia di risposta in Irequenza e caratteristica polare per investirvi capitali e prestigio. Sara in genere quell`unica capsula meglio riuscita a venir aIIinata e variata nei modelli successivi, dati anche i relativamente piccoli numeri delle serie produttive; per cui non e improprio parlare delle diverse marche di microIoni come di famiglie, ciascuna dotata di un suo timbro genetico pur attraverso il progresso tecnico ed il mutare delle sigle. Compatibilmente ai diversi usi a cui ogni microIono e dedicato, e ovvio. Non Iaro la storia dei singoli produttori, ne entrero in troppi dettagli tecnici, perche non e questo lo scopo del libro. Faro solo alcune osservazioni molto soggettive sul suono delle diverse capsule, attualmente in produzione, e sugli utilizzi in cui credo possano primeggiare. Neumann Non possiamo che iniziare con il Iabbricante piu Iamoso di microIoni a condensatore, che costruisce molti modelli e quasi tutti costituenti un riIerimento nel loro terreno d`impiego. Oltre a quelli qui descritti, la casa produce recentemente una 28
linea deIinita, tutto e relativo, 'economica: cioe il modello TLM103. Al prezzo di rinunciare alla, spesso inutile, possibilita di regolare la caratteristica polare oltre ad una posizione cardiode, si puo ottenere la stessa qualita delle capsule piu celebrate ad un prezzo sensibilmente inIeriore.
U87 Sua Maesta l`U 87 e il decano della produzione ma non per questo superato dai suoi successori, e con la sua caratteristica variabile (circolare, cardiode e bidirezionale) e adatto alle piu varie necessita. Possiede inoltre un`attenuatore, disinseribile, di dieci dB ed un taglio sulle basse a circa 80 Hz. Entrambi preIerisco lasciarli disinseriti nella maggior parte dei casi: salvo utilizzi mostruosi, come sappiamo i microIoni non sono saturabili, almeno in parten:a, per cui e inutile sacriIicare un po` di silen:iosissimo guadagno ed il taglio inIrasonico mi sembra un po` alto. Meglio ricorrere, se servisse, a quello piu modulabile del banco . Il microIono e abbastanza sensibile, malgrado un leggero antipop* incorporato, ad ogni Iorma di vento. I Beatles avevano inventato, per usarlo ravvicinato con la voce, un eIIicacissimo cerchietto con della seta tesa all`interno. Comunque non solo all`aperto ma anche con uno speaker non troppo esperto e meglio munirlo di antivento. E` un microIono nato per lavorare da uno a due/tre metri di distanza. Non meno, tranne che con attori esperti che riusciranno a Iarne risaltare le caratteristiche ruIIiane sussurrando a sette centimetri dalla capsula. 29 E` meglio non usarlo a piu di tre metri di distanza dal soggetto principale, e un microIono nato all`epoca delle riprese multimicroIoniche e perderebbe un po` il Iuoco anche in cardioide. E` piuttosto grosso e pesante, se non si appende (altre capsule si prestano piu Iacilmente a questo utilizzo, il suo uso speciIico e su asta) e meglio usare la sospensione molleggiata. Si ammacca Iacilmente anche con piccoli urti ma e indistruttibile. Ha una sorta di carrozzeria ad assorbimento d`urto, come tutti i Neumann; continuo ad utilizzare perIettamente un U87i che e stato incautamente pi::icato dalla caduta del coperchio di un pianoIorte gran coda. Il corpo e piu contorto della mascella di Moby Dick ma la capsula ed il preampliIicatore sono intatti. Puo Iare il paio con il mitico Nagra III, caduto da un elicottero e recuperato che stava girando ancora! Ma che voce ha e quando si usa, al dunque? Pieno sulle basse, rotondo sulle medio-basse, un Iilo indietro (quindi nessun rischio di nasalita) sulle medie, una spada sulle alte con una piccola risonanza sui dodicimila Herz. Appena un`unghietta sulla seta senza neanche un`ombra di metallo. Credo sia quest`ultima la caratteristica piu aIIascinante di questa capsula, non morbida e non aspra, che ha segnato con la sua personalita quasi tutte le migliori incisioni di pianoIorte e voce da molti anni a questa parte. Al punto che, quando proviamo sul pianoIorte anche capsule piu moderne e magari della stessa Iamiglia come gli U89 ed i TLM170, ci sembra che gli manchi qualcosa tale e la coincidenza, nella nostra memoria acustica, del suono ben riprodotto con la voce dell`U87. Quindi cardiode per pianoIorte, voce (a circa un metro di distanza, in asse e con capsula verticale) e tutti gli strumenti in genere purche non troppo distanti. Sugli archi e indicatissimo, meglio pero se li riprende dall`alto (30/45 di inclinazione rispetto alla verticale) rischiando cosi meno riIlessioni che potrebbero disturbarlo sulle medie. Ottimo con gli speaker (in studioli trattati, senno meglio roba piu asciutta), molti colleghi in questi casi lo esaltano sugli alti. Certo, cosi la voce buca di piu, ma a me piange il cuore. 30
U89 E` il Iiglio del microIono precedente, piu piccolo (anche la capsula sembra di diametro leggermente minore) e con la possibilita di selezionare anche la caratteristica polare cardioide allargata, o semicardioide, e ipercardiode. Soprattutto la prima delle due possibilita si rivela preziosa, come abbiamo gia visto, in molti utilizzi e si sposa particolarmente bene alle caratteristiche soniche della capsula. E` questo, inIatti un microIono con una pasta leggermente diversa ai suoi predecessori della Neumann.L`aggiornamento ai nuovi gusti sonori, perche di questo credo essenzialmente si tratti, e consistito in una maggiore linearita di risposta generale. Le medie sembrano leggermente piu a livello, le acutissime piu controllate, senza alcuna risonanza apparente e, probabilmente anche Irutto di un diametro minore, piu estese. Il primo eIIetto pratico di questi cambiamenti e una migliore proIondita di messa a Iuoco, che rende il microIono adatto alle maggiori distanze dagli strumenti in cui oggi ci si colloca in una ripresa tipo. Nella diIIicile posizione di cardioide-allargato riesce a dare una copertura veramente eccellente anche in proIondita. Per il resto 31 e.untuttofare di lusso come il suo predecessore. A mio modesto parere leggermente superiore con il violino solista, con piccoli pro e contro con la voce (a seconda del timbro e della distanza, tutti da provare in concreto) mentre sul pianoIorte e certo piu preciso ma meno pieno e caldo.
TLM 170 E` il cugino primo dell`U89, con le stesse possibilita di regolazione e Iorse la stessa capsula di base. E` montato in un diverso contenitore con un supporto basculabile laterale, magari un po` meno ammortizzato ma di minor ingombro e di piu Iacili installazioni (soprattutto se appese). Il modello R consente, proprio in questo tipo di utilizzo, una inconsueta e comodissima possibilita di regolazione senza dover accedere Iisicamente alla capsula: agendo su di un alimentatore apposito e variando di pochi volt la phantom, e possibile telecomandare la scelta ed il cambio tra le 5 caratteristiche polari. Il timbro di questo gioiello e quasi indistiguibile dall` U89, simile quindi negli usi e Iorse ancora piu lineare. Ma non per questo asciutto sulle basse quanto, invece, leggermente meno brillante sugli acuti. E` il microIono d`elezione per gli appoggi laterali. Regge Iortissime pressioni sonore e violenti 32 transienti senza scomporsi per cui e adattissimo anche a breve distanza dalle percussioni.
TLM50 Perche uno dovrebbe discutere di, piu ancora usare e -alla base di tutto- aver comprato un microIono carissimo (come e piu degli altri di cui abbiamo parlato), omnidirezionale senza alcuna regolazione e per giunta praticamente sconosciuto? Facciamo il solito passo indietro, parlando prima di un eco artiIiciale 'storico, l`EMT. La sigla sarebbe stata '246 ma noi lo chiamavamo 'Franz dal nome del Iabbricante. Era un apparecchio con una gran quantita di regolazioni, ben intuitive nei comandi, e soprattutto una voce strepitosa, non inIeriore all`attuale standard Lexicon L480. Aveva solo il diIetto di scaldare come una bestia; malgrado le ventole dopo un po` l`apparecchio entrava in protezione... Interrompeva allora discretamente il suo servizio, allontanandosi in punta di piedi, magari con un lampeggio di led giallini? NO! Iaceva un bel 'Krack, perIettamente stereoIonico. Ma tale era la bonta del suono e la mancanza di valide alternative che lo usavamo lo stesso, dopo averlo completamente svestito della carrozzeria e piazzato sopra un ventolone. Divenne uIIicialmente il 'Franz Desnudo. Per evitare Iolgorazioni era stato collocato in cima ad un rack, Iuori portata di mani indiscrete. Arriva un contratto con la Arion Irancese, per realizzare due dischi, e con questo un bravissimo produttore d`oltralpe che ne avrebbe curato con noi la realizzazione.
33 Appena entra in regia si presenta e Ia una rapida panoramica con lo sguardo su tutte le apparecchiature, poi indica ridendo il 'Franz nudo, sopra l`armadio e dice: 'Anche voi...!. Dopo quest`inizio e lavorando poi insieme (basta poco a capire di avere gusti acusticamente simili) si e Iiniti per parlare di microIoni. Del Iatto che loro, i Irancesi, dopo aver inventato lo stereo Schoeps (che non a caso si chiama ORTF) lo hanno praticamente abbandonato per sposare gli omnidirezionali: Siete matti? 'No, abbiamo auditori migliori! ecc. InIine mi racconta meraviglie della coppia di TLM50 che ha appena acquistato. Dovendo rinnovare parte della nostra dotazione ne abbiamo Iatti prendere due anche noi. Il trasduttore , caratterizzato da uno strano diIIrattore (?) sIerico attorno la membrana, e derivato dalla capsula M50 resa Iamosa dai Beatles, debitamente aggiornata soprattutto nel preampliIicatore. E` una capsula con un suono diverso dalla moda, con cui la Neumann ha avuto il coraggio di Iare una proposta controcorrente. E` un microIono non, ovviamente, ricco DI medie (sarebbe una cioIeca) ma certo ricco NELLE medie Irequenze; quando tutti i produttori tendono a contenerle per allontanare rischi di nasalita e dare quel bel senso di ariosita, Ialso, che una sella sulle medie/medio-basse garantisce. Invece qui ci sono tutte, neppure naturalmente coperte dalle basse che, malgrado la caratteristica circolare, sono abbastanza contenute come livello sebbene eccezionalmente proIonde come estensione. La capacita di sviluppare in asse un buon lobo sulle Irequenze alte e marcata, a garanzia di una proIondita di Iuoco eccezionale per un omnidirezionale. E cio conIerma l` attitudine che il producer Irancese mi aveva garantito, di poter eIIettuare effettivamente una buona ripresa purista di un concerto di musica da camera con due soli microIoni. E` un tipo di voce alternativa, da sperimentare con cura ed in grado di garantire risultati preziosi anche su voci e pianoIorte. Non e questo un suono che nasce dal niente. E` la prosecuzione della ricerca Iondata sul recupero della linearita di risposta, non solo nelle alte Irequenze e oltre 34 l`euIonia aIIascinante degli U87, che ha portato agli U89 e TLM170. Solo un po` di piu, arrivando Iino alle soglie del colore ; i signori della Neumann non possono quindi proporre il TLM50 come moderno tuttofare ma come scelta piu specialistica e meditata. Ci vogliono la sala adatta, il tempo per le prove ma si puo ottenere qualcosa di diverso, spesso di piu.
STEREO USM 69i MicroIono esteriormente simile alla bomba a mano a bastone della seconda guerra mondiale, ha pero un suono molto migliore. Le sue capsule, due identiche ma indipendenti a Iormare una Ilessibilissima coppia stereo principale, sono sonicamente molto simili ai TLM170, leggermente piu brillanti intorno ai 10.000 Hz; quindi grande linearita , controllo e proIondita di Iuoco. Ciascuna capsula puo essere regolata indipendentemente non solo come caratteristica polare (nelle 5 conIigurazioni tra ipercardioide e otto) ma anche come angolo che il suo asse Iorma sul piano di ripresa. Certo 15 e pur sempre un 'capsule coincidenti per cui non puo simulare il sistema ORTF, gli altri sistemi si. In piu permette anche un uso indipendente delle due membrane. E` indicatissimo, per caratteristiche timbriche e praticita meccanica, alla conIigurazione MS, particolarmente apprezzata nel mondo germanico. Di una Miss, troppo bella ed irraggiungibile, per consolarci si dice: 'Almeno speriamo che le puzzi il Iiato!. Per criticare l`USM 69 che vogliamo dire? Qualcosa c`e, gli indici di riIerimento per veriIicare l`angolazione -nei conIronti dell`asse di ripresa- delle due capsule sono un po` criptici, bisogna controllare bene le istruzioni, ed, almeno la prima volta, Iare qualche veriIica sul campo.
15 Per riIerimenti vedere cap. 'Coppie Elementari
35 Per il resto ha una resa assolutamente intuibile e perIettamente conseguente alle regolazioni che si possono eIIettuare. Ad esempio, in posizione cardiode e con i panpot delle due uscite a 180 16 , la perIetta omogeneita del Ironte stereoIonico la si ottiene con un angolo meccanico tra le due capsule di 90 (o poco piu). volendo raIIorzare la zona centrale (magari gli strumentini, in presenza di due appoggi laterali) basta stringere le capsule a circa 60. Viceversa volendo alleggerire il centro, a cui magari dedichiamo anche altri microIoni, e suIIiciente divaricare di piu le capsule Iino a 120 o piu. Questi eventuali interventi possono essere coadiuvati da un uso, moderato, dei panpot, ricordando che questi ultimi NON inIluenzano la risposta polare delle membrane bensi ne Iissano gli estremi nello spazio stereoIonico. Cioe stringere i panpot dal massimo (180) a 90 non altera gli equilibri dei diversi strumenti tra di loro ma si limita a collocarli su di un palcoscenico virtuale largo la meta.
MK 184 Una caratteristica di quasi tutti i Neumann e un ingombro abbastanza importante che li rende particolarmente visibili. Quando se ne ricerca la timbrica, ma per motivi scenici o televisivo non se ne possono accettare le dimensioni, puo tornare molto utile il MK 84, divenuto MK184 nelle versioni recenti. La piu usata di queste e la cardioide, che ha un`unica regolazione di guadagno (da ignorare, sempre al massimo). E` di diametro leggermente piu ampio, ma anche piu corto, del suo avversario storico, lo Schoeps.
16 Intendo 180 Iisici nello spazio, da estrema sinistra ad estrema destra. Una capsula tutta sul canale sinistro e l`altra tutta sul destro. I riIerimenti meccanici sui panpot del banco possono essere,ed in genere lo sono, maggiori (270)
36 Sono questi due microIoni adatti agli stessi usi, con caratteristiche sonore pero diverse. L`MK184 e tendenzialmente piu morbido, ricco sulle basse ma anche suIIicientemente deIinito, lo Schoeps e piu asciutto, analitico ma non per questo carente nello spettro basso solo un po` piu contenuto di quello del suo concorrente. Va da se, quindi, che in ambienti trasparenti, magari sale polivalenti un po` asettiche e con tempi di riverberazione bassi, il Neumann possa dare qualcosa in piu, soprattutto in riprese ravvicinate. Quel qualcosa che in sale piu conIuse, con numerosi rinIorzi (magari nelle chiese) lo Schoeps si riprende. I tecnici spesso scelgono gli Schoeps, anche per gli speaker, in virtu della loro superiore presenza mentre i consulenti musicali in genere gradiscono particolarmente i Neumann. Devo anche dire, dopo anni di uso, che una leggera preIerenza all`MK184 la do anch`io, almeno quando le condizioni consentono di utilizzarlo. Lo Schoeps, pero, e meccanicamente piu robusto e modulare : sullo stesso preampliIicatore cilindrico si possono indiIIerentemente avvitare capsule circolari, cardiodi, ipercardioidi ecc., nonche comporre (con l`aggiunta della basetta e dell`estensor) le cosiddette astine attive di cui abbiamo gia parlato.Tra i due microIoni e, quindi, un match sostanzialmente pari. Espresso in decimi, un 9 a 9.
KMR 81i (1/2 FUCILE) Lavorando qualche volta con gli amici del Teatro Regio avevo notato due microIoni di servizio, sistemati molto in alto, ai due lati del palco, vicini al sipario antiIuoco.La posizione era necessariamente inIelice, l`unica possibile per non intralciare mai movimenti di scena e luci, ma il suono che ne usciva era decisamente buono. Entrato in conIidenza ho chiesto dei lumi su quegli strani tubi grigi.... 37 Ero Iinalmente incappato nei 1/2 Iucili della Neumann di cui avevo gia sentito parlare. Avutane in dotazione una coppia , dopo qualche tempo d`aIIiatamento, ho potuto constatare come questi microIoni smentissero un gran numero di luoghi comuni sulle capsule a clava stretta. Non sono assolutamente aspri; anche se non captano i 16 Hz dell`organo garantiscono una piena omogeneita timbrica con gli altri microIoni, compresi i circolari, che era un po` il tallone d`Achille dei diversi fucili precedenti. Anche il lobo di ripresa posteriore sembra meno sviluppato e critico dei, pur buoni, Sennheiser MHK 415 che usavamo prima del loro arrivo. Naturalmente vi e un piccolo scotto da pagare, in cui risiede anche parte della spiegazione delle doti del Neumann, cioe un lobo di ripresa un po` meno stretto, soprattutto sulle medio/medio- basse. Ma nel nostro uso la cosa non e rilevante in quanto ben compensata da un Iuoco molto, molto esteso in proIondita. Certo, dato anche il maggior costo e delicatezza del Neumann, dovessimo riprendere un dialogo in distanza (montandolo su di una canna) oppure gli eIIetti di una partita di calcio od il passaggio di cavalli al trotto sulla dirittura opposta alla nostra non avrei dubbi a suggerire il Sennheiser. Ma per riprendere degli strumentini a 7/15 metri o degli eIIetti sala da 20 metri o piu, il KMR81i e insuperabile. Il suo segreto mi sembra, non ho osato smontarlo Iino in Iondo, risiedere in una grande semplicita strutturale. Il Neumann pare composto da un`unica capsula (apparentemente molto simile a quella del MK 184) collocata al Iondo di un tubo con appositi intagli orizzontali e riempito di adeguato smorzante acustico. I suoni che non giungono in asse alla capsula tendono ad elidersi all`interno di questo tubo che li convoglia verso la membrana, ovviamente con un eIIetto piu eIIicace sulle Irequenze alte e medie. La diIIicolta e studiare delle distanze, geometrie ed impedenze delle Iessure sul corpo del microIono tali dal renderle eIIicaci ed omogenee su di un range di Irequenze molto esteso. Un artiIicio puramente acustico, evidentemente testato ed aIIinato Iino alla perIezione. 38
M149 TUBE Enorme, bellissimo con una Iinitura da Leica d`annata. E` la risposta tedesca a....nessuno! Perche nessuno contestava il dominio della Neumann nei grandi microIoni da solista. Eppure il Iabbricante si e prodotto in questo costosissimo capolavoro che recupera una tecnologia desueta anche se di gran Iama. Su di una capsula di grande diametro e inIatti montato un preampliIicatore a valvole. Prima dei transistor e dei Fet, la casa era specialista in questo tipo di preampliIicatori che davano ai primi U47, a cui questo prodotto e ispirato, un suono da molti considerato ineguagliato. In parte e il vecchio, discusso mito della valvola; che pero proprio nei preampliIicatori, ed in modo particolare in quelli pre- microIonici, puo accampare indiscutibili atout. InIatti tratta senza problemi transitori molto ripidi e segnali molto ampi, lavora bene in conIigurazioni con poca o nulla controreazione ed avendo un`elevata impedenza d`ingresso puo ben accoppiarsi all`uscita della capsula. I limiti che avevano portato all`abbandono di questa tecnologia erano il rumore di Iondo non trascurabile, la scomodita di un alimentatore separato a Ironte dell`estendersi della phantom come standard sui banchi di regia e, soprattutto, la microIonicita propria delle valvole. Di tutti questi inconvenienti e rimasto solo il secondo, in eIIetti al posto della phantom bisogna utilizzare un (piccolo) alimentatore connesso con un Ilessibilissimo multipolare al microIono.
39 MicroIono tipicamente per solista , ma sarebbe interessante - malgrado le dimensioni, l`intrinseca delicatezza e l`alimentatore - provarlo in coppia sui quartetti e magari anche come principale sulla grande orchestra. La sua qualita sulla voce umana e semplicemente la massima possibile. Niente gli sIugge ma, contemporaneamente, niente sibila o va nel naso. Altrettanto eccellente sul pianoIorte e sul violino, ma qui la diIIerenza con altri ottimi trasduttori e meno drammatica mentre con la voce sembrerebbe quasi compensarne i limiti umani! Peccato che il costo, ed un`inevitabile maggior complessita dell`impianto, non ne consentano un uso piu generale.
SCHOEPS
Sistema Colette Questo produttore realizza un sistema di microIoni imperniato su di un preampliIicatore, piccolo e robustissimo, a cui possono essere avvitati diversi tipi di capsule, a seconda delle necessita. Non solo capsule di caratteristiche polari diIIerenti (utilissime le commutabili omni/cardioide tipo MK5) ma, come abbiamo gia visto, anche astine integrate, prolunghe in grado di avvicinare alla sorgente solo la piccolissima capsula tenendo nascosto il pre e persino eccellenti microIoni a piastra (BLM3) da avvitarsi allo stesso preampliIicatore standard. Anche l`ottimo stereo tipo ORTF della Schoeps, il cornetto, utilizza su di un preampliIicatore apposito (l`MSTC) le stesse capsule della serie (generalmente le cardioidi MK4). E` ovvia la comodita, ed il risparmio in prodotti gia non costosissimi, di questa modularita. Tutti i particolari della casa sono improntati anche alle piccole 40 dimensioni, scarsa visibilita soprattutto nella eccellente versione grigia-TV e grande robustezza purche si adotti un po` di cura nel trattare i Iiletti meccanici delle capsule. Della personalita acustica di questi trasduttori abbiamo gia parlato nel raIIronto con i concorrenti della Neumann. Anche se di concorrenza diretta non e cosi Iacile parlare. Sono microIoni veramente tuttoIare. C`e chi sceglie gli Schoeps per motivi di costo, poi scopre di aver Iatto un aIIare e non li cambierebbe mai. A volte si inizia la prova con un cornetto : 'Dopo magari vediamo... e invece va bene cosi da subito. Il microIonista chiede 'Sulla celesta cosa mettiamo? 'Mettiamoci uno Schoeps. Sono microIoni sostanzialmente neutrali, che aggiungono chiarezza ovunque necessiti. Ideali per riprese da lontano, quattro e piu metri, in quanto hanno un Iuoco molto proIondo, ed in questi usi si stempera quella che talvolta puo sembrare una eccessiva brillantezza. Nelle caratteristiche omnidirezionali sviluppano una ottima resa alle basse Irequenze, perIino generosa. Per chi preIerisce un circolare un po` piu brillante, cioe nella tradizione della casa, c`e anche la versione MK2S o, per spingere ulteriormente gli acuti, la capsula MK3. Tutti questi trasduttori gradiscono una certa distanza dalla sorgente, almeno un metro, tranne ovviamente il caso in cui si utilizzino in Iunzione spot , per aumentare solo la presenza di uno strumento. Le capsule cardioidi (MK 4) ed ipercardiodi (MK 41) sono sostanzialmente intercambiabili nel normale utilizzo; l`iper e leggermente piu direttiva, piu chiara e con un discreto globo di captazione posteriore, le prime due caratteristiche la rendono 41 un eccellente quasi 1/2 Iucile per cantanti d`Opera, cori lontani, applausi ecc. mentre la sensibilita da retro richiede un po` di cura nel posizionamento. 17
Recentemente e entrato nel catalogo Schoeps uno scatolotto denominato DSP-4P. E' un processore di segnale dedicato ad una coppia microIonica stereo MS 18 (ma Iunziona anche con altre conIigurazioni) che consente di variarne le caratteristiche polari separatamente alle Irequenze basse, medie ed acute. La stampa straniera, a diIIerenza di altri prodotti similari, ne parla molto bene.
Tutti i microIoni Colette, dato il peso contenuto e la buona Iocalizzazione, sono adatti ad essere appesi, anche per delle riprese 'a pioggia (ricordando i limiti di questa comoda tecnica, soprattutto se applicata ai solisti).
Brel & Kjr (DPA) E` un Iamoso Iabbricante di strumenti di misura audio, le celeberrime capsule campione gia trent`anni Ia mantenevano la loro linearita Iino a 50.000 Hz! Da questa esperienza sono nati i microIoni della serie 4000. E` dotato di piccolissime capsule che si basano su di un particolare, aIIidabile tipo di electret che richiede una normale alimentazione phantom.
17 Ricordiamo che gli ipercardiodi sono sordi ai suoni che provengono da 120 e 240 rispetto l`asse anteriore. Non a 180. 18 vedi capitolo successivo 42 Sono microIoni di piccole dimensioni, con una Iorma che ricorda le sonde di misura, e prodotti nelle diverse caratteristiche polari. La versione che meglio conosco, Iorse anche la piu interessante, e la omnidirezionale. E` un microIono eccellente, con la capacita di riprendere la Iondamentale dell`organo e contemporaneamente di estendere la sua risposta verso l`alto molto oltre la gamma audio, riuscendo in questo modo a collocare il suo picco di risonanza al di la dell`udibile. Ne risulta un suono pieno e trasparente, assolutamente lineare che, per dovere di cronaca, qualche consulente musicale trova un po` Ireddo se usato da solo o troppo da vicino.
La loro buona tenuta alla distanza consente di usarli in versione purista per riprese con una sola coppia microIonica: in tecnica XY o AB usando la versione cardioide, oppure lontani un paio di metri tra loro e divaricati verso l`esterno se si preIeriscono gli omnidirezionali. In questo caso e bene stare un po` lontani dal palco e/o alti sullo stesso, non solo per evitare di incrudire il timbro ma per approIittare della caratteristica circolare ed equilibrare il suono diretto con il riverbero captato dalla sala. Personalmente lo trovo insuperabile per rinIorzare una sezione d`orchestra, quando devo avvicinarmi molto e non voglio che contemporaneamente aumenti troppo la presen:a. Nella Iattispecie, usati a pioggia sopra la massa dei violini e quella delle viole-celli. A due metri e mezzo/tre di altezza ed altrettanti dal bordo del palco, dentro il palcoscenico. 43 Le caratteristiche di questo microIono vengono anche impiegate per valorizzare contemporaneamente sia i transitori d`attacco che le Iondamentali delle percussioni. Nella Iattispecie timpani e grancasse. Un unica accortezza: richiedono molta aria attorno, patiscono piu ancora di altri microIoni omnidirezionali la vicinanza di pareti. Sono leggermente piu tolleranti nella versione cardioide, ma comunque e meglio evitarne l`uso in ambienti ristretti, come nel caso tipico delle buche d`orchestra. I microIoni Brel sono commercializzati recentemente sotto il marchio DPA.
AKG Produce moltissimi tipi diversi di microIoni in una Iascia di prezzo adatta anche al mercato semiproIessionale. Per i nostri utilizzi e particolarmente apprezzabile la capsula C414 (e derivate). Moderna, con il suo suono leggermente piu aggressivo degli U87, quindi indicata per speaker e conduttori, si rivela insuperabile sugli ottoni. Brillante e grassa al punto giusto Ia anche un ottimo servizio agli strumentini, clarinetto in testa. Nel giugno 2005 ho partecipato ad una dimostrazione dei nuovi microIoni AKG a conIronto con i classici concorrenti. Oltre alle versione rinnovate degli ottimi C 414, cio che ha piu sorpreso e il grande progresso qualitativo delle capsule di medio prezzo. Soprattutto il C 3000, un cardioide da solista, si e dimostrato in grado di competere addirittura con l'U87 (risultando appena un Iilo piu caldo, ma per qualcuno e un pregio). E' un microIono da 350 euro. 44 Oggi un musicista, ma anche un semplice appassionato puo realizzare delle eccellenti registrazioni di piccoli organici usando solo un normalissimo portatile, una economica scheda audio (purche con la phantom) e due capsule da appena 700 t la coppia.
SENNHEISER Di questi microIoni abbiamo gia parlato a proposito degli ottimi dinamici 441 e dei direttivi MHK415. Di questi ultimi, che hanno gia diversi anni di servizio sulle spalle, possiamo aggiungere un utilizzo che li vede preziosi e che a torto viene considerato umile: gli applausi. Nessuno userebbe un recentissimo microIono da 5mila euro - collocato su di un`asta esposta ad urti, o peggio, in qualche parte poco sorvegliata della sala - per riprendere degli applausi e spesso quel microIono non si rivelerebbe ideale. Quando a svolgere la Iunzione non ci sono, o danno un livello insuIIiciente, i due ottimi cardiodi adibiti a captare l`ambienza, occorre utilizzare due microIoni appositi; suIIicientemente distanti per non porre troppo in primo piano il battimani o le grida di qualche singolo spettatore, piuttosto brillanti, senza essere aspri, per dare chiarezza e un po` tagliati sulle basse per non prendere troppi rumori. A tale scopo e anche utile abbassare di almeno 10 dB tutti i microIoni di palco appena terminata l`esecuzione. Dopo una bella ripresa, si deve evitare di mandare in onda come ultima cosa degli applausi gracchianti o conIusi con dei 'Bravo direttamente nelle orecchie degli ascoltatori.
45 Simil-Neumann MicroIoni Ialsi? No, solamente ispirati a questi Iamosi protagonisti delle riprese, magari Iabbricati da qualche tecnico della casa tedesca messosi in proprio. O di Iabbricazione 'orientale come in campo ottico era per la ZEISS JENA, anche se i Russi i loro microIoni, che prendono a modello i Neumann, non li hanno mai esportati in occidente. Oggi pare che qualcuno stia arrivando sui nostri mercati , ovviamente a prezzi convenientissimi, e se ne dice un gran bene; d`altronde basta aver ascoltato alcune splendide registrazioni della Melodya o della Hungatron per non stupirsi della qualita delle capsule usate. Attualmente si trovano in commercio dei microIoni apparentemente simili a degli U87, ad esempio i tedeschi BPM e gli australiani RODE. Non avendo la regolazione della caratteristica polare sono solo cardioidi e un po` meno riIiniti, ma molto simili come suono, ai loro fratelli maggiori. Sono ben costruiti e vanno quindi bene al semiproIessionista che li paghera circa 500 euro l`uno. Pero e meglio evitare un conIronto diretto, testa a testa, con gli originali!
Per concludere, occorre ricordare come queste mie osservazioni siano del tutto soggettive, anche se conIermate da anni di esperienze e controllate in qualche modo con l`opinione di colleghi; il che non implica coincidenza di giudizi, senno si userebbe tutti, nelle stesse circostanze, lo stesso tipo di microIono...D`altronde e proprio questo un campo di scelta in cui, almeno per iniziare, un giovane tecnico deve Iidarsi piu dell`esperienza altrui, per Iarsene una propria, che delle caratteristiche tecniche uIIiciali. Caratteristiche apparentemente molto simili, che per dare indicazioni signiIicative vanno incrociate tra di loro e che anche cosi non spiegano perche certi cantanti siano splendidi in sala ma continuino, nel 2000 davanti ad una capsula da 5mila euro, a non essere 'microIonici. Ne un semplice conIronto diretto tra due trasduttori puo Iarci apprezzare diIIerenze sottili se non ci si garantisce che tutte le condizioni di prova siano identiche e non ci si guardi da indebite generalizzazioni in impieghi diIIerenti. 46 Lo stesso aspetto esterno del microIono puo condizionare il nostro giudizio, quando sono in discussione sIumature. Anche se sappiamo che le misure sostengono addirittura il contrario, potremmo giurare che notare l`abbondante diametro della membrana di un U87 non ce lo Iaccia sentire piu rotondo di un sottilissimo Bruel? Il quale non risultera, a volte, freddino .....per via della cromatura? Senza dimenticare quanto sia importante la distanza a cui si Ia lavorare la capsula dalla sorgente sonora: un microIono molto aggressivo ad un metro diventa appre::abilmente lineare a 3/4 metri ed addirittura morbido a sette. Con la distanza, come sappiamo, aumenta la porzione di suono riIlesso nei conIronti di quello diretto; ed il suono nelle riIlessioni viene soprattutto attenuato nella parte alta dello spettro, per cui la voce dei microIoni si ammorbidisce parecchio con la distanza. L`unico antidoto a giudizi aIIrettati e suggestioni improprie consiste nel considerare, in questo campo, le proprie convinzioni sempre come provvisorie, Iino a prova contraria. Nel conIrontarsi spesso con gli amici e colleghi e darsi del tempo prima di Iormulare dei verdetti (semi)deIinitivi. Come, direte voi, neanche spendendo decine di migliaia di euro in microIoni si puo essere sicuri di avere quelli giusti? Invece, a consolazione dei dilettanti, e il contrario: se dietro vi e la passione e la conoscenza perIetta di come rispondono i propri materiali, due 'electret da 50 t possono registrare ottimamente della bella musica in una buona sala. Di piu, uno dei successi discograIici degli anni 80 ('The Texas CampIireTapes di Michelle Shoked, 1986), era stato registrato in un campeggio con un mangiacassette; e si sente, ma il disco vale largamente la spesa.
47 04-Le coppie elementari
La coppia stereo elementare
Argomento diIIicile da trattare come tutti i fondamentali. Non pretendiamo qui di Iarne la teoria scientiIica, limitandoci agli aspetti teorico-pratici che piu possono interessare un tecnico di ripresa e rimandando, chi Iosse interessato a maggiori approIondimenti, al Iondamentale libro di Riccardo Prosperi 'Elementi di acustica e StereoIonia 19 a cui questo capitolo deve piu di un`osservazione. Innanzitutto, perche percepiamo la direzione di provenienza del suono? Sostenere che cio avvenga perche il segnale arriva piu Iorte all`orecchio piu vicino alla Ionte di provenienza non e solo parziale ma anche impreciso. Il suono non arriva meno Iorte all`orecchio opposto su tutte le Irequenze bensi solo alle piu acute che vengono schermate progressivamente dalla testa. Ma questo non e l`unico Ienomeno che il nostro cervello utilizza per rilevare la direzione di provenienza dei segnali. Altrettanto importante e la diIIerenza tra i tempi di arrivo del suono alle due orecchie; per quanto possa essere piccola la diIIerenza di percorso dalla sorgente alle due orecchie (attraversata a 340 metri al secondo!) il nostro udito, capace di rilevare ritardi inIeriori ai 100 microsecondi, puo discriminare angoli di pochi gradi. Anche la Iase con cui i segnali arrivano ai due timpani viene rilevata dal cervello e da un`indicazione di direzione; ovviamente la lunghezza d`onda del suono che ci colpisce deve essere conIrontabile in un qualche modo con i centimetri, ordine di grandezza che puo diIIerenziare percorsi di diversa lunghezza tra le due orecchie, sperimentalmente si e veriIicato un range da 500 a 1000 Hz. L` integrazione di tutti questi Ienomeni Iisiologici ci consente un ottima capacita di discriminare la direzione del suono.
19 Riccardo Prosperi, Elementi di acustica e stereofonia Ed.KLM, Roma 1986 48 Il Ironte stereo, anche quando viene deIinito amplissimo, non puo Iisicamente superare i 60, in quanto gli altoparlanti devono Iormare un triangolo grossomodo equilatero con l`ascoltatore e quindi quello e il massimo angolo che l`utilizzatore puo vedere dalla sua poltrona.. Si puo anche generare qualche suono che sembri uscire dallo spazio compreso tra gli altoparlanti. E` suIIiciente mandare in controIase, ad un livello piu basso, lo stesso segnale anche sull`altro canale per sentirlo fuori dal primo altoparlante. Questo e un eIIetto generalmente riservato solo alle colonne sonore; pero, pensandoci bene, niente vieta di proporre ad un Direttore disponibile di sperimentare il sistema con le incudini dell`Oro del Reno o la banda, in lontananza, delle sinIonie di Mahler oppure con qualche 'Iuori scena dell`Opera lirica. Anche la tecnica Stereosonic, vedremo, usa questo Ienomeno per allargare il Ironte sonoro oltre i 60 massimi teorici. Non conIondiamo l`angolo di riproduzione dei suoni, sul Ironte stereo tra gli altoparlanti, con l`angolo di ripresa della nostra coppia microIonica -cioe l`angolo al vertice del cono geometrico che riesce a coprire, dalla sua posizione, l`orchestra senza attenuare sensibilmente gli strumenti posti ai suoi estremi- ne tanto meno con l`angolo coperto, sull`orizzonte di un ascoltatore in sala, dall`orchestra. L`angolo d`ascolto del Direttore e, data la sua collocazione abituale sul podio, 180 e questo Iatto sottolinea come non possa essere unicamente il rapporto matematico tra l`intensita dei suoni che arrivano alle orecchie a determinare la nostra percezione di direzionalita. Il Direttore puo sentire un suono provenire solamente da destra o da sinistra malgrado le riIlessioni della sala gliene riportino una porzione non trascurabile anche all`orecchio opposto. Senza questa intelligen:a dellorecchio riusciremmo a udire un segnale tutto a destra o tutto a sinistra unicamente in una camera anecoica. La ricostruzione psicoacustica del Ironte sonoro e un processo non solo complesso ma potente, per cui quando diremo che con la tecnica a capsule coincidenti il Ironte sonoro virtuale e di 20 davanti all`ascoltatore non andiamo a pensare che sia quasi monoIonico. Cerchiamo invece di dare un aiuto al cervello degli ascoltatori 49 rispettando la geometria che gli e abituale negli ascolti dal vivo e percio, in una ripresa con una coppia microIonica molto vicina al palco e che quindi vede il primo violino e cello molto estremi, sentiamo bisogno, negli assoli, o di stringerla con i panpot (si deve Iare nel caso si disponga di appoggi laterali) oppure di puntualizzare la posizione quasi centrale della Spalla* con un microIono di presenza.
Le principali coppie microIoniche che prenderemo in considerazione sono: XY, detta anche a capsule coincidenti - Stereosonic - ORTF, chiamata anche AB - MS - Senza Nome, tecnica ancora non classiIicata con cui inizieremo la carrellata.
Senza Nome Con la riscoperta dei microIoni circolari, e la migliorata resa di quest`ultimi sulle alte Irequenze che in passato ne limitava troppo la proIondita di Iuoco e quindi l`utilizzo, si e imparato ad usarne una coppia anche per il Ironte principale, come interessante variante della tecnica cosiddetta 'Spaziata.
50 Li si pongono non troppo distanti alle spalle del Direttore, un metro o due, abbastanza distanziati tra loro, un paio di metri o anche piu, e divaricati verso l`esterno di almeno trenta gradi ciascuno per sIruttare la direzionalita della capsula alle Irequenze piu alte. Sara questo il Iattore, insieme alla distanza tra i microIoni e quindi la maggiore vicinanza alle sezioni sinistre e destre, a determinare l`ampiezza del Ironte sonoro ricostruito (quello ripreso e amplissimo). Risulterebbe teoricamente un angolo ristretto, se non che, come nella coppia ORTF, i tempi di ritardo tra l`arrivo dei suoni su di una prima che sull`altra capsula aiutano a percepire una direzionalita anche nelle medie-basse Irequenze. Persino nelle note piu gravi che, nel dominio acustico, hanno una direzionalita solo in Iunzione dei transitori di attacco (dislocati inIatti nel campo delle alte Irequenze) il tempo di ritardo in cui i suoni arrivano sulla capsula opposta, essendo i microIoni enormemente piu distanziati dei timpani umani che vorrebbero emulare, e probabilmente tale da rendere riconoscibile una Iase e quindi contribuire a dare una provenienza. Con microIoni come i TLM 50 o BK 4000 omnidirezionali si puo realizzare un Ironte stereo molto ricco di ambienza, timbricamente caldo e suIIicientemente proIondo come Iuoco. Sono necessarie pero molte prove per trovare la posizione esatta, il sistema e ovviamente molto sensibile ai rumori in sala e poco flessibile nel corso della ripresa, per cui non e bene prenderlo in considerazione se, nell`alternarsi dei brani del concerto, vi siano proIondi cambiamenti di organico. Una nobile variante di questo tipo di ripresa e costituita dalla cosiddetta 'Triade della Decca. Ai due classici omnidirezionali ai lati del direttore si aggiunge un altro microIono, di caratteristiche identiche, davanti allo stesso; viene situato al centro, sopra le ultime Iile degli archi, prima della linea degli strumentini a Iormare un triangolo variamente isoscele.
XY Questa tecnica di ripresa si avvale di due capsule uguali, che possono essere montate all`interno dello stesso microIono, direzionate a 90 l`una dall`altra sul piano 51 orizzontale e di caratteristica cardioide. Quando noi diciamo cardioide, vale ricordarlo ogni volta che si parla di angoli di ripresa, intendiamo a 1000 Herz; a Irequenze piu basse ogni microIono tende a diventare circolare e a quelle piu alte direttivo, anche molto. Percio ogni discorso che Iaremo su uniIormita di campi sonori e alle Irequenze medie che si riIerisce, e solo data l`importanza di queste puo essere considerato in prima approssimazione valido. Ciascuna capsula e collegata ad un canale. Come si vede sommando la sensibilita dei due trasduttori da ciascun angolo di provenienza del suono si ottiene un valore costante della somma canale sinistro canale destro per almeno 90. Nel caso si collocasse la coppia ad una distanza tale dal palcoscenico da coprire lo spazio dell`orchestra (cioe un po` meno della larghezza dell`orchestra stessa) si otterrebbe un Ironte di ripresa di livello uniIorme. Dalla Iigura si deduce pero, per la deIinizione stessa del cardiode 'perIetto, che un suono proveniente dall`asse della capsula X 52
viene captato anche dalla Y, generando quindi un proporzionale segnale sul canale destro, con un livello pari alla meta del sinistro.
Riportato questo dato sugli altoparlanti, divaricati di 60 canonici davanti all`ascoltatore, l`angolo massimo tra la sorgente virtuale del violino ultimo della Iila e quella dei contrabbassi darebbe, risparmiandovi i parallelogrammi vettoriali, un Ironte sonoro esteso di circa 20. Un po` poco, se a cio uniamo la diIIicolta, in presenza di pubblico, di trovare lo spazio per arretrare tanto i microIoni all`interno della platea (e microIoni piu vicini coprono con un guadagno uniIorme una porzione inIeriore di orchestra davanti a loro) si comprende come questa conIigurazione richieda due microIoni laterali di sostegno. Questi, panpottati all`estremo, garantiranno un Ironte sonoro ampio da un altoparlante all`altro. 53 L`XY avendo le capsule quasi coincidenti nello spazio garantisce una totale compatibilita mono, per quanto questo oggi possa contare, non essendovi ritardo di Iase nell`arrivo del segnale alle due membrane. Ha un Iuoco piuttosto proIondo ed una sensibilita centrale regolabile stringendo od allargando l`angolo tra le capsule, con un briciolo di esperienza risulta di resa molto prevedibile e quindi 'sicuro in situazioni di ripresa diIIicili. E` poco sensibile ai rumori posteriori della platea e quindi anche scarso di ambienza che va integrata con microIoni piu distanti in sala e/o riverberi artiIiciali.
Stereosonic E` un sistema identico al precedente se non per le caratteristiche polari delle sue capsule, scelte tra quelle bidirezionali. Dalla Iigura si comprende Iacilmente come, con una coppia di trasduttori ad 8 in questa disposizione, si possa ottenere sugli altoparlanti ben 60 di angolo di ascolto, cioe il massimo 20 . InIatti la sensibilita del microIono bidirezionale e nulla per segnali che la raggiungono perpendicolarmente, per cui i suoni in asse con una capsula non danno alcun contributo al canale opposto garantendo quindi la massima escursione dell`orizzonte riprodotto.
12 Con lo stesso angolo di ripresa di 90. Ed e possibile ottenere un campo abbastanza uniIorme anche piu ampio. 54
Ma c`e di piu, quando i segnali superano i 45 dall`asse della coppia microIonica passano, da zero, ad un crescente contributo in controfase sul canale opposto. Come abbiamo visto, la presenza di uno stesso segnale, piu basso di livello ed in controIase, sul canale opposto crea una sorgente virtuale che pare provenire al di Iuori dell`altoparlante corrispondente al segnale principale, allargando il Ironte sonoro d`ascolto oltre il limite dei 60. Questa coppia garantisce una grande ariosita, con la controindicazione ovvia di una sensibilita posteriore uguale a quella anteriore e quindi esposta a tutti gli eventuali rumori ambientali. Siccome anche le capsule ad 8 tendono, seppur in misura minore, a diventare piu direttive con il crescere della Irequenza, la presenza degli strumenti posti al centro potrebbe essere minore che nel sistema XY, almeno guardando come si compongono i graIici polari nelle due diIIerenti conIigurazioni. 55 Lo stereosonic e un sistema poco usato, Iorse per la critica sensibilita ad un pubblico rumoroso. Pero l`ariosita, il Iatto di non richiedere, dato l`amplissimo angolo di ripresa anche in posizione abbastanza ravvicinata al palco, microIoni laterali d`appoggio ed, in ambienti adatti, neppure echi artiIiciali lo puo rendere prezioso in riprese 'puriste senza pubblico. Anche i dilettanti, che in genere hanno piu tempo e possibilita di scegliersi ambienti e Iare prove che di disporre di numerosi microIoni ed attrezzature, potrebbero avvalersi di queste caratteristiche. Salvo trovare due microIoni con tale caratteristica ad 8, che io sappia, inevitabilmente dedicata al mercato proIessionale.
ORTF (AB) Secondo voi quale Ente radiotelevisivo pubblico puo aver studiato questa conIigurazione? Naturellement.... Sono due capsule cardioidi disposte a 110 e distanziate di 17 centimetri (che e lo spazio medio tra i timpani umani). Si puo realizzare con due microIoni debitamente Iissati ad una barra oppure optare per l`eccellente e compatta realizzazione della SCHOEPS, di cui vi abbiamo gia presentato la IotograIia nel capitolo precedente. Il raIIronto piu immediato e quello con il sistema XY. Salta subito agli occhi che un segnale proveniente dall`asse della capsula sinistra viene captato da quella destra solo
FAXSIMILE 56 ad un quarto del livello di riIerimento (mentre nell`XY era la meta). Per cui la resa nel campo della riproduzione in ascolto e molto piu ampia, circa 36. Ma questo sistema non sIrutta solamente il rapporto tra i livelli sui due canali per localizzare la direzione stereoIonica del segnale, bensi anche la diIIerenza temporale e lo sIasamento del segnale captato da due capsule NON coincidenti. L`eIIetto di localizzazione e piu sicuro e naturale. Questa coppia microIonica pero, almeno teoricamente, potrebbe presentare qualche problema di Iase e quindi di compatibilita monoIonica. Piu un segnale proviene lateralmente rispetto all`asse del sistema, maggiore risultera il ritardo temporale in cui giunge alla seconda capsula. Questa, pur oIIrendo una risposta polare meno sensibile a suoni provenienti da quella direzione, puo captare il suono in controIase. Al di sopra di una certa Irequenza e per tutte le armoniche multiple della diIIerenza di percorso tra le membrane possono attenuarsi i segnali somma dei due canali, cioe l`eventuale mono. Riccardo Prosperi ha calcolato la Irequenza piu bassa in cui avviene il Ienomeno, cioe 1.133 Herz. Ricordando pero come non esistano suoni puri in natura e tantomeno in musica e come le riIlessioni sulle pareti cambino drammaticamente la lunghezza dei percorsi e Iacciano considerare il segnale sempre come somma di una pluralita di contributi da direzioni diverse, il rischio (quantiIicabile comunque al piu in un`attenuazione di un quarto) e da trascurare. Il sistema AB, suo secondo nome, e eccellente anche perche garantisce un angolo di ripresa uniIorme di 110 e non 90 come l`XY, consentendo quindi di avvicinarsi maggiormente, spesso e necessario, al palcoscenico continuando ad 'illuminare tutta l`orchestra e potendo talvolta Iare a meno degli appoggi. E` anche abbastanza arioso avendo un giusto compromesso tra avanti e dietro, con una non eccessiva sensibilita ad il pubblico. E` di resa prevedibile in tutte le situazioni, lo Schoeps che ne integra le capsule e poi anche piccolo e leggero, Iacilmente occultabile in riprese televisive. Questa conIigurazione potrebbe presentare una certa leggere::a al centro, la cosa pero si rivela spesso un pregio in quanto tipicamente lo stesso sistema, in riprese di 57 una certa complessita, si usa anche per rinIorzare gli strumentini e, nel caso, per un coro collocato sul Iondo del palco. Questi ORTF aggiuntivi dovranno essere in qualche modo stretti dai panpot per rispettare la geometria della ripresa, per cui restituiranno al centro quel poco che mancava alla coppia principale (naturalmente i microIoni per strumentini e coro dovranno essere ampliIicati sensibilmente meno di quello principale, sopra il Maestro). Una tecnica analoga, con in piu un`altro Schoeps collocato verso il centro della platea e sempre rivolto verso il palcoscenico, ha Iormato un quartetto di microIoni stereo principali sospesi per le riprese dell`Orchestra SinIonica Nazionale della RAI nell`Auditorium di Torino. Si e rivelato molto adatto alle caratteristiche morbide della sala e Ilessibile, regolando i diversi guadagni ed aggiungendo di volta in volta i microIoni di presenza necessari, nei piu disparati organici orchestrali. Il Iuturo sistema di quella sala, in Iase di ristrutturazione, e ancora da deIinire: si potrebbe provare una variazione sul tema della 'Creatura 21 , magari con il Neumann stereo centrale conIigurato a MS.
MS E` la tecnica di ripresa concettualmente piu diIIicile da comprendere, anche se pratica e Ilessibile nell`uso. Seguendo con un po` di attenzione come si compongono i lobi di ripresa dei due microIoni (e ricordando che nella conIigurazione ad 8 i due lobi circolari di ripresa sono di Iase opposta) si comprende come possa Iunzionare ed il signiIicato delle matrici; poi passano due mesi e ci si chiede perche diavolo sia necessario collegare il microIono ad 8 in Iase ad un canale ed in controIase all`altro.... Perche la caratteristica di questo sistema e proprio l`utilizzare due microIoni di caratteristiche polari diverse e di connetterli ai due canali non tramite un panpot ma attraverso una semplice matrice. Naturalmente si usa un microIono che comprende in se gia le due
21 Vedi Neumann USM 69 e, nel prossimo capitolo, la disposizione microIonica nella sala del Lingotto 58 capsule e, volendo non usare il mixer a questo scopo, la matrice di combinazione dedicata. I microIoni sono uno cardioide allineato sull`asse di ripresa e chiamato M (non conIondiamoci, non signiIica Mono anche se ha qualche relazione -che vedremo- con questo tipo di segnale, ma Middle Centrale), l`altro bidirezionale, ad 8 cioe, ed ortogonale all`asse di ripresa chiamato S (non Stereo, anche se ecc.ecc.come sopra, bensi Side Laterale). Vediamo che nell`ambito di un angolo di ripresa di 90, quello che ci interessa in prima approssimazione, il segnale captato da M e costante quindi se applicato ai due canali A(sinistro) e B(destro) darebbe un segnale centrale, monoIonico.
Il segnale prodotto dalla capsula S, con i suoi lobi positivo e negativo, e massimo positivo per segnali provenienti 'tutto da sinistra, diminuisce Iino a zero per segnali centrali e diviene sempre piu negativo per i segnali da destra Iino ad assumere il livello massimo per incidenze di - 90. In cio simula perIettamente i diagrammi di un segnale stereoIonico nella rappresentazione graIica 'canonica. Le due capsule captano, praticamente, una la somma e l`altra la diIIerenza dei segnali stereoIonici del canale A e canale B. Provate ad assegnare una direzione di 59 provenienza al suono e vedrete che i valori ricavati sui diagrammi polari qualitativamente tornano. Siccome i segnali delle due capsule si sommano nel mixer il contributo di ciascuna capsula sara diviso per due (ipotizziamo, in partenza, sensibilita uguali). Per cui M (AB) : 2 e S(A-B) : 2 La somma della capsula M e la diIIerenza della capsula S sono concretamente realizzate collegandole in questo modo ad un mixer
I due dosatori del segnale S sono accoppiati per lavorare sempre con lo stesso livello ed il segnale proveniente da M puo Iacilmente essere usato anche per Iornire un segnale monoIonico. Temo di non essere riuscito chiarissimo.....Comunque provate ad immaginare di aumentare, nella Iigura, il guadagno di M o di S e vedrete come sia Iacile con questo sistema rispettivamente diminuire od aumentare la spazialita stereoIonica del segnale agendo esclusivamente sui tre dosatori, senza alcun panpot (che alcuni puristi, tra l`altro, detestano), con un eIIetto piu raIIinato del puro stringere o allargare il Ironte sonoro. Il sistema MS, molto utilizzato in paesi di cultura tecnica tedesca, consente riprese di grande spazialita ma richiede un`accurata collocazione nello spazio e presenta una sensibilita ai segnali provenienti da retro piuttosto accentuata, soprattutto se nei rapporti tra M ed S si vuole privilegiare la larghezza dello stage (basta guardare i diagrammi..). Si puo collocare abbastanza vicino al bordo del palco, vantaggio logistico non da poco, potendo controllare con un buon margine l`eccesso di peso della parte centrale dell`orchestra che questa collocazione sempre comporta. E` interessante ascoltare le diIIerenze di resa, non aspettatevi che siano abissali usando le stesse capsule anche se in caratteristiche polari e conIigurazioni diverse, in una concreta ripresa d`orchestra. E` il pregevole lavoro realizzato, a conclusione di 60 un CD Rom che raccoglie un corso completo di ripresa sonora, dall`amico Leonardo Scopece per la Scuola Rai. All`Auditorium torinese dell`Orchestra SinIonica Nazionale si sono istallati i diversi sistemi di ripresa, cercando di mantenere costanti tutti gli altri parametri, e si e registrato contemporaneamente, in digitale, lo stesso brano orchestrale.
(SAREBBE BELLO POTERLO INSERIRE COME CD IN APPENDICE. CHIEDERE I DIRITTI ALLA RAI, non dovrebbe essere difficile, ne ho gi accennato) 61 05- Ripresa d`orchestra
Abbiamo visto le coppie elementari con le loro caratteristiche, ora mettiamole all`opera, insieme ad altre tecniche come la multimicroIonica, per riprendere quel che si dice un fronte orchestrale ; cioe l`immagine sonora principale del palcoscenico, a volte bisognosa di rinIorzi e puntualizzazioni di singoli strumenti, ma spesso -se abbiamo Iatto le scelte giuste- suIIiciente per ricreare tra gli altoparlanti cio che avviene in sala. Con piccoli complessi cameristici, per la seconda legge bronzea cioe meno microIoni si usano meglio e, a volte basta una sola coppia di microIoni posta ad almeno tre-cinque metri di distanza dalla prima Iila di esecutori. Abbiamo gia visto come la tecnica XY, M S o ORTF consente ottime riprese di piccoli gruppi da camera. Quando l`ambienza naturale e buona, nel sistema XY, si puo provare ad utilizzare caratteristiche cardiodi allargate, con l`accortezza di ampliare un po`, dai 90 canonici ai 110,o anche piu, l`angolo tra i microIoni. Buoni risultati si ottengono spesso usando microIoni circolari, una coppia distanziata da almeno 60 cm a circa due metri., provando magari a separarli, se vicini, con un disco di 50/80 cm. di materiale assorbente ma non troppo ( gommaspugna o lana di roccia vanno benissimo). Usando microIoni circolari nella 'prospettiva centrale e bene comunque divaricarli di almeno una novantina di gradi tra di loro. Ma se sono circolari, direte voi? Sono chiamati circolari ma come abbiamo gia detto hanno una punta di maggiore sensibilita alle alte Irequenze in asse, per cui divergendoli si ottiene talvolta un leggero ma udibile ampliamento del Ironte sonoro; talaltra no, ma per quel che costa si puo sempre Iare. Se avete voce in capitolo e la cosa non crea loro problemi, Iate disporre gli esecutori a semicerchio attorno all`asta microIonica, su di una o due Iile. E` questa la condizione tipica per la ripresa di cori o quartetti e garantisce il rispetto pieno, 62 addirittura matematico, della prima legge bronzea* dell`acustica: il quadrato delle distanze.
Quadrato delle distanze: In un campo libero, senza riIlessioni, un suono subisce un`attenuazione dalla sorgente all`ascoltatore ( e quindi a ciascun microIono) pari alla distanza che li separa al quadrato. E` anche intuitivo, il suono non procede linearmente verso l`ascoltatore bensi e una sIera che si espande subendo quindi un`attenuazione piu che proporzionale alla distanza. Questo signiIica che, per ottenere lo stesso livello sonoro, due strumenti simili devono collocarsi alla stessa distanza dal microIono e che ogni discostarsi da questa condizione sarebbe acusticamente piu sensibile di quanto potrebbe apparire visivamente (intuendo noi piu rapporti lineari che geometrici). Sarebbe, perche nessuno per Iortuna suona in una camera anecoica (non consiglio ad alcuno di starci per piu di un quarto d`ora e solo se si e molto impegnati a Iar qualcosa ...di molto assorbente). In un normale ambiente vi sono innumerevoli, beneIiche riIlessioni sul pavimento e sulla pareti che riducono ed addolciscono molto l`estremistico Quadrato Delle Distanze, senza pero cancellarlo del tutto. Anche un ascoltatore in sala subisce quest`eIIetto e per riprodurlo in maniera esatta dovremmo collocare la coppia microIonica, o la testa artiIiciale che sarebbe nata proprio a questo scopo, al posto dell`ascoltatore tipo. Ma anche il Direttore d`orchestra ascolta in Iunzione del quadrato delle distanze dai musicisti cioe, provate una volta a mettervi vicino a lui, in modo radicalmente diverso da quello che si percepisce in sala. E cio che sarebbe piu grave, Ia gli equilibri sonori in Iunzione di quello che sente...ma il Direttore Iortunatamente sa che l`ascolto in sala e diverso e lavora per quello. Il Maestro sa che il rapporto sonoro, tra un violino a due metri dal podio e un oboe a otto, che lui sta ascoltando e radicalmente diverso da quello che sentira il pubblico a una distanza tipo di 10 metri dal violino e 16/18 dal l`oboe. 63 Nella condizione ideale del nostro coro, disposto a semicerchio attorno alla coppia microIonica questi problemi non si pongono. Se vi e Ira di loro un solista e suIIiciente che questo Iaccia due passi avanti, passando dalla distanza tipica di 4/6 metri a 3, per garantire un po` di presenza, come dire, iperrealistica ; un equilibrio leggermente piu a suo Iavore, nei conIronti di un ascolto dal vivo, che, per motivi su cui ritorneremo parlando dei solisti, in una ripresa sonora e necessario. Nella ripresa dei quartetti tutto sommato e sempre meglio resistere alla tentazione di rinIorzare con un microIono quegli elementi che possono risultare leggermente in secondo piano, magari perche la scena, come spesso succede, e dominata da un violoncello che appare piu grande della realta; meglio perdere qualche tempo a cercare una migliore collocazione della coppia di microIoni di ripresa. Tipicamente la si trovera leggermente disassata a Iavore dei violini. Il discorso non vale pero quando c`e anche un pianoIorte che richiede comunque sempre un microIono di presenza.
Ambienza, Eco/Riverbero, Distanze e Cancellazione di fase Se l`acustica della sala non e eccellente non sempre si riesce a Iare una ripresa con due soli microIoni, anche nel caso di organici ristretti; puo accadere che riIlessioni 64 indesiderate del suono sulle pareti, un riverbero eccessivo e soprattutto non uniIorme nelle diverse gamme di Irequenza costringano ad una ripresa piu ravvicinata (tecnica che sempre limita l`inIluenza dell`ambiente). La quale a sua volta richiede un recupero di ambienza da eIIettuare o con echi artiIiciali o, piu spesso, con due microIoni di 'Sala collocati circa a meta della platea e rivolti verso il palco . Saranno anche utili per riprendere eventuali applausi, le caratteristiche polari piu adatte per questi microIoni sono il cardiode allargato od anche circolare, compatibilmente alla qualita dell`ambienza, capaci di cogliere numerose e ben Iuse riIlessioni. Naturalmente si possono combinare i microIoni d`ambienza con il riverbero artiIiciale e l`esperienza consiglia di provare ad aggiungere, in stage poco complicati, quest`ultimo alla sola coppia di ambienza piu che alla principale od al mixato complessivo. Due microIoni di ambienza, uniti ad una posizione della coppia principale un po` piu vicina agli esecutori del canonico, e una conIigurazione che si puo usare anche quando l`acustica e molto buona, inIrangendo consapevolmente la Seconda Legge, in quanto e piu Ilessibile dei soli due microIoni principali. Se i tempi destinati alle prove sono stretti ci vuole molto meno a trovare, in consolle, l`equilibrio tra le due coppie di microIoni che garantisca la migliore resa di ambienza che provare e riprovare (e sempre piuttosto laborioso) a spostare Iisicamente una sola puristica coppia stereo per trovare la posizione migliore che unisca presenza e riverbero ottimali. Anche con piccoli complessi, quindi, non rinunciate ad un paio di microIoni di ambienza al centro della sala. Non al Iondo, perche se c`e una cosa che i microIoni a condensatore patiscono, ed in modo proporzionale all`ampiezza della loro caratteristica di ripresa, sono le pareti riIlettenti. Due metri di distanza dai muri possono essere pochi, cinque sono sicuramente meglio. Cosi si riesce a spostare la Irequenza della cancellazione di Iase in alto (quindi sostanzialmente indeterminata ed ininIluente) , togliendola dalle Irequenze basse e medie che renderebbero il suono rispettivamente scatolare e nasale. Ed il pavimento allora? Anche il pavimento riIlette, e le pareti troppo vicine agli strumenti (micidiali se a ridosso dei timpani) ma 65 con un meccanismo diIIerente : quando e il microIono vicino ad una parete il suono proveniente dagli strumenti viene prima colto dal microIono, lo supera, rimbalza sul muro ed inIine ripassando sul microIono si somma o sottrae, a seconda della sua Iase in conIronto al suono diretto, con il segnale che abbiamo ripreso, alterandolo cosi sulle Irequenze che hanno una lunghezza d`onda dai decimetri ai metri e che creano, quindi, dei ventri o delle creste precise in corrispondenza dei nostri trasduttori. La riIlessione e cancellazione di Iase di uno strumento sul pavimento avviene con le stesse modalita ma prima che il suono si componga nel microIono: se questo e suIIicientemente distante, le altre riIlessioni naturali dell`ambiente stemperano notevolmente la crudezza del Ienomeno rendendolo accettabile e consentendoci spesso la comodita e sicurezza di microIoni calati a sigaro dal soIIitto (che beccano senza pieta la riIlessione sul pavimento degli strumenti), senza bisogno di controventature che gli diano un`inclinazione. Quando i microIoni sono inclinati verso gli strumenti non esiste piu una riIlessione 'Iissa bensi Iamiglie di riIlessioni con tempi di arrivo diversi, generate dai diversi piani e superIici del palcoscenico, beneIiche per la resa sonora. Per questo motivo, almeno i solisti e comunque meglio riprenderli con microIoni inclinati di un 30/45 rispetto al palco. Ma tornando ai nostri microIoni di ambienza e certo scomodo collocarli lontani dalle pareti: quando non si possono appendere e richiedono delle aste disturbano non solo il passaggio ma anche la visione del pubblico e magari delle telecamere. Perche, allora, non lasciar perdere e ricorrere ad un buon riverbero artiIiciale? Nella musica leggera si usa un`inIinita di riverberi, sulla batteria montano minimo 7 microIoni a diIIerenza dei nostri uno o due per i timpani (a volte nessuno), i service devono sempre ampliIicare, anche solo per le spie, sono costretti a lavorare in Iretta smontare di notte e montare nel casino di uno stadio il giorno dopo ed ottenere dei buoni risultati per un pubblico non meno esigente del nostro. Ma noi, nella classica, dobbiamo Iar sentire il dB. A volte si sente anche il mezzo dB, e soprattutto la prospettiva sonora, l`ambienza, una distanza realistica degli interpreti. 66 Naturalmente uso anch`io il riverbero artiIiciale: sui cantanti solisti quando la densita della partitura, e la dislocazione sul palco, non mi consentono un livello sonoro o deIinizione suIIiciente senza avvicinare i microIoni a meno di un metro dalle voci e dover poi, proprio con il riverbero, recuperare lo spazio sottratto. L`uso anche con il violino solista quando devo aumentarne un po` il livello e quindi ,come sopra, riequilibrarne la prospettiva. Cosi l`eco e necessario con la tecnica multimicroIonica (o con quella 'a prospettiva centrale rinIorzi che, avrete capito, e la mia preIerita) quando uno strumento troppo esile va sostenuto ma poi rimesso al suo posto, non in primissima Iila ma all`interno del palco, anche se un accurato e sobrio equilibrio tra microIoni principali e rinIorzi dovrebbe rendere rara questa necessita. Talvolta un riverbero artiIiciale applicato solo ai microIoni d`ambienza puo migliorare la resa della sala. Pero a rigor di logica, perlomeno in riprese non troppo complesse con organici di piccole dimensioni -e tempo suIIiciente a disposizione per le prove- sarebbe bene aIIidare il giusto riverbero soprattutto alla scelta del tipo e disposizione dei microIoni principali. Al Produttore (non si puo che scriverlo maiuscolo) della Decca, in visita a Torino per possibili Iuture registrazioni dell`orchestra, ho chiesto con la dovuta circospezione quale riverbero usassero per i loro incomparabili dischi: 'Scegliamo una sala che abbia un buon riverbero e cerchiamo di rispettarlo con i microIoni. 'E se il riverbero naturale non e suIIiciente?. 'Allora in genere cambiamo sala.
Quando il Fronte ampio Purtroppo, tranne i quartetti e i cori alpini, ben poche compagini orchestrali hanno la cortesia, o la possibilita date le dimensioni, di porsi ordinatamente a semicerchio attorno ai nostri trasduttori. Nelle condizioni concrete gruppi orchestrali appena superiori a quelli da camera si estendono talmente in larghezza ed in proIondita sul palco da porre Iuori della portata della coppia microIonica principale gli estremi, in genere i violini I di Iila a sinistra, i contrabbassi a destra, le percussioni sul Iondo e 67 talvolta, creando problemi di ripresa molto delicati come vedremo, anche gli Strumentini al centro. Si usano per ovviare a tale inconveniente i microIoni di appoggio o rinfor:o ai due estremi sinistro e destro. Vanno posti piu o meno all`altezza rispettivamente dei penultimi leggii dei violini e, dal lato opposto, dei violoncelli, distanti circa un metro o due dalla Iila degli esecutori ed ad una altezza approssimativa di tre/quattro metri, 68 leggermente rivolti verso il basso. Come sempre queste misure che Iornisco valgono solo come indicazioni di massima per iniziare le prove, nel corso delle quali si trovera la posizione ottimale che potra diIIerire anche molto dall`impostazione iniziale.
La caratteristica polare da preIerirsi e quella cardioide allargato o anche circolare almeno Iino a quando l`acustica della sala e la densita della partitura (magari con molti solisti, cori e percussioni ed elevate dinamiche complessive) non consiglino di preIerire una maggiore discriminazione sonora di tutte le sezioni da ottenersi con caratteristiche polari piu strette e distanze piu ravvicinate dei vari microIoni . Il conIine tra una bella ariosita e quell`atroce marmellata sonora sempre in agguato e spesso Iatto da qualche mezzo metro di distanza in meno, qualche microIono in piu per coprire i buchi che cosi si creano, l`eco artiIiciale un po` piu corto (e meno), dall`abbassare di 10 dB la sensibilita dei microIoni d`ambienza e qualche cardioide piu stretto. Certo in queste condizioni limite ci si avvicina molto ad una ripresa multimicroIonica ma 'Primum vivere, deinde philosophare. Avendone il tempo, quando la situazione si sta incasinando troppo, i microIoni si avvicinano alla trentina ed ogni strumento risulta quindi o troppo Iorte o troppo piano (non parliamo della prospettiva, gia sacriIicata per prima), varrebbe la pena prendersi una pausetta e...ricominciare con meno microIoni piu distanti! Senza comunque illudersi di poter 69 riprendere organici orchestrali sterminati con soli 2 o 4 microIoni. Certe riprese puristiche , alcune molto belle di cui torneremo a parlare, sono state eIIettuate esclusivamente con organici ridotti o comunque omogenei, senza eIIettivi solisti. Nell`insuperabile acustica dell`Auditorium A di Torino ho eIIettuato una bellissima registrazione (credo la prima esecuzione del maestro Tang in Italia) della sinIonia Jupiter con due soli microIoni , ma il merito e stato tutto di una sala piu unica che rara.
Una volta risolte, con i microIoni di appoggio le ali, passiamo alle retrovie. E` Iondamentale il rispetto dei piani sonori, per simulare eIIettivamente l`evento reale. Il nostro utente, mentre ascolta in casa, e dotato di un solo senso per cui abbiamo visto che e necessaria una lieve esaltazione della proIondita dell`orchestra; pero senza esagerare. La dinamica trasmissibile e, comunque, di ascolto domestico non puo ragionevolmente superare certi limiti e allora gli strumenti piu lontani dal bordo del palco 'microIonato, scusate la parola orrenda, si perderebbero. Non solo gli strumentini, ma anche la presenza delle percussioni di cui giungerebbe solo il rombo e, non stupitevi, anche i corni; si salverebbero solo i tromboni e le trombe il cui suono e particolarmente energetico e proiettato in avanti. Per rimediare e quasi sempre necessario collocare due microIoni di leggero rinIorzo per gli strumentini. Questi si possono evitare solo nel caso di Auditorium particolarmente trasparenti (leggi un po`asciutti ed enIatizzati sulle alte Irequenze), nel caso di palchi molto estesi in larghezza e poco in proIondita che quindi avvicinano, separati solo da due/tre Iile di archi, i Iiati alla coppia stereo principale e nel caso di partiture che prevedano una pura Iunzione di raddoppio da parte degli strumentini. Il microIono ideale per questo scopo e lo Schoeps stereo MSTC con capsule Mk4, amichevolmente soprannominato 'cornetto per la sua Iorma, possibilmente appeso 70 (o su asta) ben alto. Tre metri buoni, picchiato di un 45, appena un metro avanti la perpendicolare tra il 1Ilauto ed il 1oboe per non prendere troppo i secondi violini. Va` ampliIicato almeno 10 dB meno dei microIoni del Ironte stereo (di pari sensibilita), panpottato* a non piu di 180 e con un po` di riverbero per contribuire, insieme al piu basso livello di ampliIicazione, a collocarlo prospetticamente dietro violini e viole. L`inclinazione verso il basso del microIono e critica: bastano pochi gradi in piu o in meno per esaltare la prima o la seconda Iila degli strumentini. Almeno per iniziare e meglio Iavorire leggermente la seconda Iila, gia piu distante dalle capsule. Ma non sempre un buon cornetto e suIIiciente a risolvere tutti i problemi. Quasi mai gli strumentini si possono disporre a semicerchio attorno al nostro microIono e trovandosi disposti su due Iile occupano, soprattutto nel caso di raddoppi, una larghezza del palco tale da porre l`ottavino con il clarinetto alle sue spalle (sulla estrema sinistra 22 ) ed il corno inglese con il controIagotto (alla estrema destra) Iuori della portata utile del cornetto. Non e certo un problema per l`ottavino, che risulta sempre troppo petulante, ne per il controIagotto (o Iagotto di Iila); comincia ad esserlo per il clarinetto, anche se di Iila (quindi meno critico nella partitura) collocato com`e nella posizione estrema, che emette un suono poco penetrante ed e preoccupante per il corno inglese che si Iinirebbe per non sentire proprio. Se la partitura lo consente, cioe gli assoli di questi strumenti sono temporalmente isolabili dalle risposte della stessa sezione, e possibile aiutarli quando serve, alzando il dosatore rispettivo con un po` di Link* eventuale con il gemello dall`altro lato per non sbilanciare troppo il Ironte sonoro. Se invece la partitura e molto densa, gli assoli importanti e c`e spazio nel mixer e tempo per Iarlo non guasta aggiungere due microIoni, magari due astine della Schoeps (dette tubi attivi, con una capsula intercambiabile in testa ed il
22 DeIiniamo sinistra e destra del palco riIerendoci al punto di vista del Direttore (e del pubblico). Cioe , rispettivamente, il lato dei violini e quello dei contrabbassi. 71 preampliIicatore alla base) alla loro massima estensione in altezza; hanno la stessa timbrica dello stereo e poco ingombro. Gli ottoni, generalmente alle spalle degli strumentini, sono suIIicientemente vicini e sonori per non richiedere rinIorzi particolari. Non cosi i corni qualora abbiano una Iunzione che vada appena oltre il ripieno e mai i timpani che richiedono, come vedremo nella sezione dedicata agli strumenti speciIici, sempre una puntualizzazione. Per concludere questo discorso sulla ripresa dei Iiati d`orchestra vorrei illustrare la risoluzione di un caso particolare speciIico che si e rivelata valida. Nell`Auditorium del Lingotto vi era l`esigenza di realizzare un impianto del massimo livello qualitativo, per le riprese dell`orchestra sinIonica nazionale della RAI, che pero Iosse rapidamente smontabile e rimontabile senza lasciare tracce su di un palco utilizzabile anche per altre maniIestazioni. Doveva anche essere estremamente aIIidabile in quanto spesso dedicato a delle dirette, leggero e ragionevolmente elegante per le riprese televisive. Quindi necessariamente 'appeso. Ma e diIIicile appendere qualcosa ad un soIIitto a geometria variabile come quello realizzato dall`architetto Renzo Piano e a delle pareti troppo lontane e dense di palchi per tendere cavi di sostegno orizzontali. Per la coppia principale centrale, i due appoggi laterali ed i microIoni sala si e ricorsi a dei verricelli sistemati nel controsoIIitto e telecomandati dalla platea. Siamo riusciti a trovare una posizione corretta, sulla verticale del palcoscenico, senza dover ricorrere a controventature in nylon di problematico ancoraggio e che avrebbero inevitabilmente interIerito con i movimenti delle americane dei riIlettori. Servivano, pero, anche dei microIoni per gli strumentini. E` vero che l`acustica della sala e trasparente, che il palco e largo e relativamente poco proIondo ma il primo concerto in cartellone era 'L`oro del Reno! Non c`era la possibilita Iisica di calarli dall`alto e per i predetti motivi preIerivo non Iare lunghissime controventature, percio ho voluto studiare una soluzione inedita. Avevo appena avuto in consegna due splendidi microIoni a clava non estrema (i me::i-fucile) della Neumann ed, anche per sperimentarli, ho deciso di Iissarli 72 meccanicamente ai lati della coppia principale (uno stereo, Neumann anch`esso), sopra la testa del Direttore. Ne e risultata una strana costruzione, da quel momento chiamata 'La Creatura con qualche riIerimento a Frankenstein.., composta di 4 capsule diverse ed orientabili. I due mezzi-Iucile direzionati quasi in orizzontale per andare verso il Iondo del palco e divaricati di una trentina di gradi, lo stereo invece picchiato dei soliti 45. Il risultato complessivo e apparso subito molto buono ed il sistema praticissimo. Gli strumentini risultavano ben deIiniti ma non troppo presenti, collocati alla giusta distanza anche senza ricorrere all`eco artiIiciale. Ed anche i credenti della teoria del ritardo da applicare ad ogni microIono di presenza per compensare l`anticipo con cui capta il suono nei conIronti della coppia principale 23
non potrebbero che esserne entusiasti, coincidendo praticamente i centri di captazione della coppia principale con quella degli strumentini.
Un successivo aIIinamento ha portato ad allargare leggermente la divaricazione Iisica delle due capsule del microIono stereo Iino a raggiungere circa 120, il Neumann lo consente, in quanto la presenza dei microIoni degli strumentini rinIorzava inevitabilmente un poco tutto il centro acustico della scena (compreso un leggero rinIorzo dei secondi violini che allargando le capsule della coppia principale tornavano a posto). L`ariosita del sistema era tale che si e ritenuto opportuno esaltarla
23 Secondo la Iormula: Secondi di ritardo Distanza tra microIono di presenza e coppia microIonica principale (in metri) diviso 340 (vel. del suono). Ho provato ma l`eIIetto, che dovrebbe consistere in una migliore collocazione spaziale degli strumenti mi sembra minimo. Potrebbe essere perche tendo a tenere molto attenuati (e spesso Iiltrati sulle Irequenze gravi) i microIoni di presenza, o per che si richiedono altoparlati ed ambienti di ascolto particolarmente raIIinati, comunque per ora non mi pare che il gioco valga la candela. 73 alzando i microIoni a circa 4 metri da terra, con i ringraziamenti della regia TV, e riducendo in proporzione il riverbero artiIiciale.
Alcuni mesi dopo le prime riprese, Luigi, il microIonista, mi riIerisce di aver visto una ripresa televisiva di una equipe tedesca in cui si riprendeva esattamente la nostra disposizione microIonica. La cosa mi ha Iatto piacere; nel nostro mestiere non esiste copyright (per Iortuna) e sia che dei tecnici stranieri siano arrivati, per altre vie, alle mie stesse soluzioni, sia che, vista la mia scelta, l`abbiano risperimentata e trovatala valida adottata (anch`io spesso imito), la cosa non puo che lusingarmi.
(Una suggestiva, anche se non dovrebbe essere l`autore a dirlo, immagine della Creatura, come la vedono i secondi violini) . 74 06- Dopo applausi insistenti
Durante una trasmissione radioIonica, insistenti applausi Iinali ad un abile solista spesso non signiIicano che siete arrivati alla Iine della vostra Iatica, bensi che si sta preparando un altro problema: trasmettere un probabile bis. Previa una rapida consultazione con il conduttore della trasmissione, che dovra valutare se 'stiamo nei tempi, conviene prepararci, gia durante gli applausi all`eventuale bis. Tenendo robusti i microIoni ambienza/applausi, chiudiamo i vari microIoni di presenza dell`orchestra che potrebbero captare solo rumori di disturbo, mantenendo pero aperto tutto il Ironte anteriore. Il solista raggiungera dei picchi di modulazione certamente inIeriori a quelli complessivi del concerto precedente, soprattutto se il suo e uno strumento ad arco od un legno. Bisognera compensarne un po`, non troppo senno se ne snaturano le dimensioni, il livello con i generali. Non si puo agire solo sul suo microIono di presenza altrimenti si Iinisce per estrarre lo strumento dal suo ambiente per proiettarlo sgradevolmente dentro le orecchie dell`ascoltatore. Un piccolo intervento a Iavore di questo microIono e comunque opportuno (3 dB vanno bene, 5 sono troppi soprattutto se avrete chiuso molti microIoni di presenza in orchestra) anche per sottolineare l`aspetto solistico dell`esecuzione. Alzare, anche di poco, il microIono del solista potrebbe pero creare qualche problema all'immagine sonora, se non si tengono ben presenti i parametri che la determinano e non si sono, gia precedentemente durante il concerto, ottimizzati i compromessi che, anche per quanto attiene l'omogeneita del Ironte sonoro, la presenza di un solista in orchestra impone. Se noi adottiamo una coppia microIonica principale, uno degli inconvenienti intrinseci che presenta (a meno di non collocarla al centro della sala, dove pero non svolgerebbe bene la sua Iunzione) e quello di estremizzare la collocazione spaziale sinistra/destra degli strumenti posti nel suo piu diretto raggio d`azione. Non solo quelli collocati agli estremi, che sarebbe solo giusto, ma anche quelli collocati verso 75 il centro della scena. E` intuitivo che maggiore e la sua vicinanza al bordo del palco, piu si accentua il Ienomeno. Nel caso di una coppia microIonica posta proprio sopra la testa del Direttore e panpottata tutta a sinistra e a destra, il primo violino ed il primo cello saranno agli estremi del Ironte sonoro esattamente come gli ultimi dei violini e, dall`altro lato, i contrabbassi . Per limitare questo Ienomeno si cerca di collocare la coppia microIonica un paio di metri alle spalle del Direttore e se ne stringono verso il centro ( a ore 9 e ore 15 circa) i panpot. Si rivelano, anche per questo, utili i due microIoni di appoggio laterali ,sui violini di Iila e contrabbassi, ben collocati con i panpot all`estrema sinistra e destra. Ma per avere un Ironte sonoro matematicamente perIetto si dovrebbero stringere un po` troppo i panpot della coppia centrale perdendone la panoramicita e l`eIIetto di prospettiva, arrivando quindi all`equivalente multimicroIonico di 4 capsule sul bordo del palcoscenico. PreIerisco una prospettiva sonora un poco piu espansa nella porzione centrale, che si avvicina in questo a quella di cui gode il Direttore d`orchestra e che non aIIastella il quartetto, cioe il dialogo delle prime parti. Quando c`e un solista sul palco questo, nei conIronti della coppia principale anche per la sua posizione piu avanzata rispetto all`orchestra, rischia di essere collocato a sinistra troppo lontano dal centro; ma il microIono di presenza compie anche questa correzione spaziale. Se panpottato quasi al centro riesce a stringere il solista verso il Direttore, situandolo in una posizione geometricamente quasi giusta ma in compenso eccellente per l`ascoltatore. Udire un solista praticamente al centro/centro della scena sonora, come in eIIetti sarebbe in realta, e meno gradevole. Bisogna aggiungere che se alziamo troppo il microIono di presenza del solista Iiniamo per spostare la collocazione spaziale dello stesso, ricordando che questa risulta determinata anche dalla coppia centrale. E' bene immaginare sempre i vari microIoni come collegati tutti tra di loro da un elastico: ciascuno ha un suo margine di liberta (che e bene incrementare con tecniche opportune) pero non e mai possibile tenderne troppo nessuno nelle sue caratteristiche di livello e collocazione spaziale (in 76 parte anche di esaltazione timbrica) senza compromettere l'omogeneita del tutto ed essere costretti a ripensare gli equilibri generali. Naturalmente, nel caso di un bis o di un brano musicale diverso, di mezzo ci sono stati gli applausi, gli ascoltatori possono benissimo accettare uno spostamento di prospettiva da una posizione che quasi non ricordano 24 , per cui il Ienomeno descritto piu che essere un problema e un pretesto per sempre utili riIlessioni sul Ironte sonoro e l`interazione che piu microIoni hanno Ira di loro. Non solo per cio che riguarda il livello, l`impressione d`ambienza/proIondita e la Iase ma anche per la collocazione degli strumenti nel Ironte stereo. .
24 La memoria acustica, in soggetti non allenati e non esplicitamente invitati in qualche modo a metterla in opera, e molto breve. 77
07- Fare gli equilibri
Bisogna saper ascoltare una cosa alla volta e risolverne i singoli problemi prima di passare ai successivi. Si puo cominciare con solo la coppia principale ( gli eventuali appoggi laterali), per poi aggiungere i microIoni di presenza piu importanti ed aIIinare l`equilibrio generale ed il riverbero prima di passare ai particolari. Oppure, con l`esperienza e soprattutto un` eventuale conoscenza precedente dell`impianto e della sala, si possono iniziare le prove gia con una disposizione-tipo completa, con i microIoni tutti aperti piu o meno a livello. Poi si Iaranno le correzioni ma sempre e comunque Iocalizzando la propria attenzione sulle diverse sezioni separatamente, una alla volta. Le cose da ascoltare sono, nell`ordine: 1) da sinistra al centro (in primo piano); equilibrio, estensione ed omogeneita del Ironte tra i piu estremi dei violini di Iila ed il primo violino; presenza leggermente piu accentuata di quest`ultimo ( a seconda delle partiture e di eventuali a solo importanti dello stesso) da ottenersi con una piu accentuata prossimita della coppia principale e/o un microIono dedicato ( a pioggia o Irontale , con leggera preIerenza per quest`ultima soluzione, compatibilmente con il video). 2) da centro sin. al centro (lievemente in secondo piano); per i violini secondi stesso discorso di quello riservato ai violini primi, ovviamente il Ironte del settore e piu limitato, la presenza deve essere leggermente minore per cui il primo dei violini secondi (che ricopre un ruolo importante assieme alla Spalla, prima viola e cello nel cosiddetto Quartetto d`orchestra) risultera generalmente in giusto risalto con solo la coppia principale, senza bisogno di rinIorzi. 3) da centro a centro destra (lievemente in secondo piano); ci sono le viole, uno strumento che rischia di venir soIIocato tra la massa dei violini ed il corpo dei celli. Con l`uso di rinIorzi si rischia di Iar piu danno che altro, eccedendo in livello e presenza (vale sempre la regola nonricordochenumero per cui meglio meno che 78 troppo). Alcuni direttori per valorizzare le viole e riequilibrarle con i celli ne invertono la disposizione con quest`ultimi. E` in genere una buona soluzione, ma diIIicilmente il tecnico e l`assistente musicale sono cosi in conIidenza con un Direttore d`orchestra da poterla proporre autonomamente. 4) da centro a destra (in primo piano) vi sono i celli, strumenti per cui vale lo stesso discorso dei violini primi. Talvolta il primo cello ha assoli importanti per cui vale la pena rinIorzarlo come il primo violino. Si puo dedicargli un microIono anche solo per simmetrizzare la scena sonora quando la Spalla ha parti importanti . 5) a destra ci sono in genere i contrabbassi; sono strumenti meno Iacili di come si pensi da riprendere. Il loro corpo sonoro entra in qualunque microIono ma per garantire la necessaria presenza nei alla corda e utile un microIono solo per loro (che raIIorzera utilmente anche gli ultimi leggii dei celli). Questo microIono dovra comunque non essere troppo vicino per permettere un adeguato sviluppo delle basse Irequenze nell`aria (l`abbiamo gia detto, ma e utile ripeterlo) e scelto possibilmente tra i circolari od almeno cardiodi allargate , in quanto queste caratteristiche polari garantiscono una maggiore risposta a Irequenze piu basse. Buoni anche i microIoni a piastra (PZM o Schoeps) purche non accentuino troppo l`invadenza abituale degli scomodi, splendenti vicini dei contrabbassi, cioe dei tromboni. 6) a questo punto pensiamo agli strumentini, riassumendo il discorso del capitolo precedente. Se il palco e poco proIondo, la sala chiara, il loro suono Iermo ed il ruolo raramente solistico si puo evitare di raIIorzarli, risolvendo cosi il diIIicile problema della loro giusta presenza. Ci pensera la naturale distanza dai microIoni del Ironte. Il piu delle volte pero occorre rinIorzarli, cercando di evitare di collocare i microIoni troppo vicini agli strumenti altrimenti non ci sara riverbero artiIiciale che riesca a rimetterli a posto, in seconda Iila. Devono bastare due microIoni, ricordando che il Ilauto e molto penetrante, l`oboe dipende da chi lo suona, il clarinetto non buca esattamente come il corno inglese (che pero si colloca sempre all`estremo destro) ed il Iagotto o non si sente o diventa lamentoso... 79 Va bene, in genere, un cornetto Schoeps messo alto (3/4 metri), vicino al leggio dei Ilauti e oboi ma, siccome lo disporremo quasi orizzontalmente, in eIIetti in Iavore della seconda Iila degli strumentini (clarinetti, Iagotti ecc.). Si puo anche provare un tipo di microIono ed una disposizione come quella illustrata a proposito della sala del Lingotto. Gli ottoni , in genere, entreranno piu che suIIicientemente negli stessi microIoni; con l`eccezione dei corni la cui emissione va equilibrata a quella dei cugini tromboni con un rinIorzo, argomento su cui ritorneremo. Il Ironte degli strumentini deve essere ovviamente piu chiuso di quello degli archi ed il riverbero artiIiciale, nel caso si usino dei microIoni dedicati, e quasi sempre indispensabile per ricreare la giusta proIondita. 7) le percussioni vengono per ultime. Solo in pochi casi, in auditori esemplari come ad esempio la Salle Pleyel di Parigi, ci si puo permettere il lusso di non puntualizzarle. La grancassa spesso entra a suIIicienza, ma un microIono vicino, che ne esalti il transitorio d`attacco, non guasta. Il triangolo ed i piatti sono sempre troppo pungenti per cui meglio evitare che eventuali microIoni di rinIorzo risultino, anche indirettamente, a loro Iavore. Il tamburo militare invece, pur cosi penetrante in sala, con i microIoni non si sente a suIIicienza (soprattutto nei pianissimi e nei Iortissimi) per cui va 'microIonato e molto da vicino con un bel ipercardioide. I tamburi, ed il discorso vale a maggior ragione per la grancassa e quelli grandi in genere, se richiedono dei microIoni individuali (spesso non si puo metterne uno a ciascun strumento e si lavora 'a zona) questi e bene rivolgerli verso i bordi dello strumento ove si addensano le armoniche. I timpani, per il ruolo che ricoprono e la precisione del timbro che richiedono, vanno comunque, anche se gia pesanti all`ascolto, puntualizzati. Se sono gia Iorti da un punto di vista energetico si puo puntualizzarli senza rinIorzarli: basta porre due microIoni (ciascuno servira due caldaie) vicini agli strumenti, Iiltrarli pesantemente sulle basse Irequenze (anche un -12 dB per ottava da 800 hz) ed al:arli con i dosatori appena il necessario. 80 8) per le arpe Iaremo un discorso a parte, la celesta in genere si colloca molto vicino all`arpa per problemi di esecuzione ed essendo piu penetrante di quest`ultima quasi sempre entra a suIIicienza.. I pianoIorti d`orchestra sono un problema perche arrivano pochissimo nei microIoni ma troppo in sala, per cui spesso il coperchio e completamente chiuso ed il microIono, sempre necessario, va diretto verso quella apertura vicina al leggio. 9) e ora, Iinalmente possiamo occuparci degli eventuali solisti per poi sentire se tutto questo impianto, messo assieme, Iunziona. Se il suono complessivo ha la giusta presenza e morbidezza, se niente si perde anche nei forti e niente buca nei piano. Perche a volte tutti gli ingredienti sono buoni ma il brodo no. Fate spesso dei conIronti con l`ascolto reale che si ha in sala, ma ricordate che la ripresa e un`altra cosa. Che la televisione cancella i bassi e soprattutto il riverbero, e che praticamente tutti la ascoltano in mono o quasi. Non lasciatevi impressionare dal Iatto che in sala, nei Iortissimi, gli ottoni e i piatti si mangiano tutto, voi continuate a Iar sentire, almeno un po`, gli archi. Magari le trombe non vi perdoneranno, ma gli archi sono molti di piu. 81 08- La fase e il livello
La Fase Una breve premessa sulla Iase tra le diverse linee microIoniche e tra i due canali (o piu se si parla, e non e il nostro caso, di quadriIonia, dolby surround ecc.). Si deve dare per scontato che tutti gli elementi dell`impianto, microIoni, cavi, mixer, ampliIicatori ecc. siano elettricamente in Iase; in caso di dubbio e Iacile controllare o con l`apposita pistola o, piu semplicemente, mettendo tutti i microIoni in mono, scegliendone uno come riIerimento e conIrontandolo, dopo aver pareggiato i livelli, con ciascun altro con il classico 'Pronto....prova, prova... Se il suono diminuisce e diventa nasale vuol dire che sono in controIase. Avete diritto, anzi il dovere, allora, di presentare calorose rimostranze a chi vi ha Iornito il materiale: cavi in controIase sono un virus che non si deve lasciare in circolazione, appena se ne trova uno va tagliato con la Iorbice. Comunque il vero problema della controIase non e dato dalle apparecchiature, ormai immuni purche proIessionali, ma e acustico dovuto cioe alle riIlessioni del suono sulle diverse superIici ed agli eventuali ritardi tra l`arrivo dell'onda sonora ai diversi microIoni. Ma hic sunt leones, la terra incognita dei ritardi di Iase in cui ognuno la pensa a suo modo; ci ritorneremo anche se devo anticipare che a mio personale parere, se le riflessioni sono multiple e/o le distanze tra i trasduttori sono metri e non centimetri, il problema non si pone. Diverso e l`atteggiamento dei colleghi che si occupano di riprese di musica 'leggera (che invece dovrebbe deIinirsi pesantissima per gli impegni tecnici che richiede); alcuni operatori passano le ore a battere sul tom ed accordare con una vite senza Iine la distanza del microIono in modo in modo che la capsula si trovi fisicamente sul punto in cui, data la lunghezza d`onda, vi e la cresta della Iondamentale dello strumento! 82 Vi e poi, molto importante, la Iase tra i due canali stereo. In origine si dedicava un`attenzione ossessiva a che Iosse sempre non solo positiva ma massima, molto prossima ad 1, per garantire la compatibilita monoIonica piu alta possibile. Si sa che sommando, per ottenere il mono, i canali sinistro e destro ogni qualvolta la Iase non sia 1 si veriIica una riduzione del segnale. Ma oggi si lavora soprattutto in stereo, ogni veriIica di qualita (anche televisiva) si Ia in stereo. Per cui non si puo troppo penalizzarne la qualita data da quello che si deIinisce "un bello stereo arioso", cioe con una Iase bassa e talvolta anche negativa nei passaggi degli ottoni, ad eventuali ascolti in mono, ormai per deIinizione, non Iedeli. E` sintomatico, come mi ha raccontato Ciro, che i torinesi 'Knoch Out nel loro album del 93 ad un certo punto inseriscano una chitarra molto Iorte in controIase puro sui due canali e sotto, piano al centro, una vocina che dice : 'e tu nel 93 ascolti ancora in mono? '. Perche solo cosi si puo ascoltare quel messaggio altrimenti mascherato da due identici segnali di chitarra che, appunto, solo in mono si elidono. Alcuni strumenti, come il corno, vanno naturalmente in controIase su alcune note. Come si dice 'una Iase ben aperta con con un valore medio anche inIeriore al 50 e lunghi passaggi anche prossimi a 0, rende il suono arioso e gradevole, per cui, se come dicevamo non ci sono particolari problemi di compatibilita con il mono, e bene non stringerla troppo. Si parla qui non a caso di aperto e stretto con riIerimento alla posizione dei panpot in una coppia di microIoni stereo: l`eIIetto acustico di una Iase prossima ad 1 e identico alla chiusura verso il centro di entrambi i panpot. Parimenti, per evitare che la Iase di un suono captato da due microIoni sia troppo divaricata o ballerina e utile -soprattutto se vi sono altri microIoni meno interessati da quello strumento (cioe piu distanti e/o piu direttivi) che possano garantire la larghezza del Ironte stereo- stringere i due rispettivi panpot verso una posizione intermedia. Al contrario uno strumento solista beneIiciera di una maggiore apertura se ripreso da una coppia microIonica con i panpot collocati uno tutto a destra e l`altro 83 tutto a sinistra; purche il solista sia Iisicamente ben Iermo sul palcoscenico, possibilmente non ripreso solo dalla coppia stereo e comunque non troppo da vicino. Va bene con un pianoIorte ed un violoncello, meglio se Iocalizzati un poco da un microIono di presenza piu vicino, non l'azzarderei con un Iocoso violinista a meno di non volerlo sentir correre da destra a sinistra sul palco. In questi casi conviene restringere i panpot Il Livello Nella vita il senso del limite e costitutivo della personalita adulta non paranoica, nell`audio e costituito da quei numerini rossi posti alla Iine degli indicatori di livello. E` percio necessario deIinire il livello del segnale minimo e massimo ammesso nei diversi ambiti. Ascolta, si fa sera... In trasmissioni radioIoniche precedenti alla deregulation dell`etere e negli LP piu recenti si ammetteva qualcosa di piu, ma oggi e considerata accettabile una dinamica del segnale non superiore ai 30/35 dB. Cio vuol dire che tra i pianissimi piu impercettibili ed i picchi nei Iortissimi piu Iragorosi ci sono 35 dB di diIIerenza. Siccome nella realta acustica sono quasi il doppio, perche questa limitazione? Perche questa e la larghezza dinamica del canale FM, posta tra il soIIio di Iondo (cioe un po` sopra) e un livello estremo corrispondente alla deviazione del segnale massima ammessa dalle norme internazionali CCIR di 75 khz. Il Iatto che sia solo la RAI a rispettare quest`ultima legge e problema dell`Escopost (la polizia dell`etere, esiste ancora?) e del malcostume nazionale che induce a voler coprire con pochi watt in antenna (ma 200khz di deviazione) chi trasmette con 100 kilowatt ma rispettando le regole. Nel nostro paese se uno Ia servizio pubblico allora e carne di porco da macellare al piu presto. Se si e in tanti, e ci si guadagna onestamente pane e companatico, cio signiIica che e una nicchia corporativa, che va abolita in nome del mercato; solo se sono pochi, privati e ci guadagnano moltissimo diventa un 'Core Business assolutamente Iuori discussione, da proteggere con ogni mezzo anche contro la 84 legge. Ormai sono tali gli arbitrii nell`etere che, paraIrasando Foucault, non si tratterebbe piu di sorvegliare ma soltanto di punire! Eppure anche se il canale di trasmissione Iosse libero da disturbi ed illimitato non sarebbe possibile eccedere di molto questi limiti di dinamica, che vengono posti anche dagli apparecchi ed altoparlanti domestici e soprattutto dal rispetto che si deve a chi ci sta attorno, Iamigliari e vicini di casa. Certo, con le trasmissioni in digitale, sarebbe bello poter eccedere questi parametri Iino ai 40/45 dB, propri di alcuni CD non for:ati , ma risulta grottesco porsi questo problema oggi quando anche le nostre decorose estensioni di una trentina di dB vengono ridotte a dieci da terriIicanti compressori inseriti nei trasmettitori. Gia, perche la risposta legale a chi inquina l`etere e cercare di ridurre i disturbi, indotti, comprimendo la propria dinamica. Alzando cioe i pianissimi del segnale. In questo modo si snatura certo una trasmissione di musica sinIonica ma Iino a che non si cambiano i canali di trasmissione passando al digitale (DAB o da satellite) o non si Ionda un`AntimaIia dell`etere e diIIicile reagire in modo diverso. Altro discorso e l`uso dei compressori sui trasmettitori per rendere piu Iruibile un messaggio sonoro ad alta dinamica (come la musica sinIonica) in modalita d`ascolto particolari, anche molto diIIuse, come le autoradio. Recentemente e stata Iatta una correzione importante degli algoritmi di compressione di RadioTre al Iine di migliorare il compromesso a Iavore di un ascolto domestico di qualita, ma penso che in Iuturo andrebbero divise le reti di distribuzione del segnale: una per le autoradio e usi tipo ambience ed una per l`alta Iedelta. Oppure, in un etere pulito, trasmettere tutti senza compressori e spingere i costruttori ad inserirli in ricezione (magari regolabili) sui loro apparecchi. Parrebbero in arrivo alcune iniziative contro l`inquinamento elettromagnetico per cui, sperando che queste mie note siano superate dalla cronaca Iutura e che i compressori tornino a quell`uso creativo di cui magari parleremo, rioccupiamoci della tecnica e di una sana necessita di comprimere comunque un poco il segnale musicale. Se ci aIIidiamo alle macchine queste toseranno i picchi massimi ed 85 eleveranno, pompandoli progressivamente, i pianissimi. Il massimo dei loro algoritmi gli consentira un po` di dolcezza nelle operazioni (rischiando cosi di saturare nei picchi !) e magari di tenere conto in qualche modo dell`evento precedente (dopo un`esplosione di Iortissimo si puo senza danno alzare di un 5/10 dB il pianissimo seguente). Meglio Iarlo 'a mano. Il dosaggio della dinamica complessiva del segnale durante una ripresa e quindi una delle Iunzioni principali di un tecnico ed una misura della sua esperienza. Lo scopo principale e quello di dare intelligibilita al segnale anche nei pianissimi impalpabili ed evitare saturazioni nei Iortissimi simulando il piu possibile la stessa impressione di dinamica che si avrebbe dal vivo. Come per il buon cortigiano di Baldassarre Castiglione, la simulazione richiede una massima conoscenza del territorio, nel nostro caso della partitura che si va eseguendo. Ed a questo, insieme alla scelta, collocazione e dosaggio dei diversi microIoni, servono le prove. La regola consiste nell`anticipare il piu possibile l`evento dinamico principale che sta per accadere, soprattutto il passaggio dal piano al Iortissimo in modo da conservarne il piu possibile lo swing, l`escursione. Bisogna evitare di trovarsi con un pianissimo troppo esaltato con i dosatori generali, per superare il rumore di Iondo, a ridosso di un Iortissimo da comprimere, per non andare troppo sul rosso; in questo modo si schiaccerebbe troppo la dinamica. Un buon guidatore guarda lontano, non si occupa dei sassolini per la strada (piccoli contrasti dinamici, brevissimi passaggi in pianissimo che si possono lasciare appena percettibili), anticipa gli eventi principali. Occorre abbassare insensibilmente, poco a poco, il livello nei piani in prossimita dei Iortissimi; si puo ancora scendere nei Iorti, ma li il livello deve essere gia giusto per consentire all`esplosione dinamica del Iortissimo tutto il suo impatto. Il passaggio da Iortissimo a pianissimo, altra escursione tipica della musica classica, e meno critico, anzi e il momento giusto per recuperare, con azione abbastanza rapida, un po` del livello perduto per contenere il Iortissimo. In presenza di pubblico rumoroso, ma anche gli ambienti e gli interpreti in genere lo sono, e opportuno abbassare di un 5/10 dB il segnale prima dell`esecuzione e nelle pause tra 86 un movimento e l`altro stando attenti a recuperare il livello durante il gesto d`inizio del Direttore. Oltre a realizzare un prodotto piu elegante, l`eIIetto acustico e quello di aumentare comunque, partendo da uno zero/ambiente piu basso, la dinamica apparente del segnale. Ma con la registrazione digitale, magari un buon pluripista che consenta una grande liberta di rimissaggio, ed il CD come supporto per l`ascoltatore questi problemi non esistono piu? In senso strettamente tecnico, per quel che attiene il canale di registrazione del segnale Iorse si, ma io resto convinto che, per le catene di riproduzione domestica e motivi di convivenza, sia comunque necessario comprimere un po` e con intelligenza il segnale. Anche perche sono pigro e mi da Iastidio, mentre ascolto della buona musica, dover smanettare con il telecomando del volume e penso a quei puristi che addirittura lo riIiutano (il telecomando). Se qualcuno ha ancora dei dubbi, guardi uno dei suoi VU meter mentre ascolta un pezzo di rock moderno. Oscillano al massimo di tre dB, quando va bene, eppure si direbbe di piu, vero? Anche chi mixa il rock ha i suoi trucchetti, anzi di piu!
Nella catena di ripresa Proprio il caso della musica rock, quando cioe si tende ad avere sempre il massimo livello di incisione possibile per Iarsi sentire di piu via radio o riempire meglio una discoteca, mette in luce il rischio di saturare qualche punto della catena di ripresa. Abbiamo gia visto a proposito dei microIoni come questi trasduttori siano virtualmente in-saturabili, non cosi il primo delicato stadio di preampliIicazione del mixer, quello deIinito attenuatore dingresso . Attenuando al massimo e spingendo il livello con i vari Iader successivi si risolverebbe il problema....ma, direte voi, in questo modo si aumenterebbe il rumore, attenuando prima oltre misura il segnale e riampliIicandolo poi. L`obiezione non e proprio esatta: questo primo stadio e impropriamente deIinito attenuatore, mentre, in caso di segnali microIonici, e invece un preampliIicatore a guadagno regolabile per cui ampliIicare meno li, per poi recuperare con i dosatori sarebbe la stessa cosa. Sarebbe....perche, invece, i mixer 87 sono ottimizzati, proprio per quanto riguarda il rumore, sulla posizione a 0 dB dei dosatori, sub-master e master. In pratica tutto il guadagno andrebbe eIIettuato sul pre di ingresso non solo perche e meglio ampliIicare all`inizio della catena ma anche per normalizzare eventuali mandate alle ausiliarie prima del dosatore, eccetera. La maggior parte dei mixer ha la corsa dei dosatori che supera lo 0dB Iino ad un 5 o, meglio, 10dB Iondo corsa, che ci consente di aiutare i pianissimi senza dover intervenire sugli attenuatori di ingresso. Per quel che riguarda i Iortissimi, le prove precedenti la ripresa avrebbero dovuto consentirvi di tarare lo zero dei dosatori proprio su quelli; nella pratica succede sempre di trovarsi a lavorare con i dosatori un po` sotto lo 0dB, non e un problema perche esiste un margine di sovraccarico in tutti gli ampliIicatori nella catena del mixer di 14/24 dB. Sono tanti ma non tantissimi, se vi ritrovate a modulare a 0dB con un dosatore a - 30dB vuole proprio dire che state mandando un segnale ben saturato. Scegliere un livello di ripresa, soprattutto in tecnica analogica, signiIica attuare un compromesso tra rumore di Iondo delle apparecchiature e margine di sicurezza dalla saturazione nei picchi del segnale; questo sia nel banco di ripresa sia, soprattutto, nei livelli mandati in antenna od al nastro magnetico. Per garantire una buona dinamica si e sempre accettata un po` di saturazione nei Iortissimi con canali analogici. Il trasmettitore provvede del suo a comprimerli ed il nastro magnetico li assorbe con una certa dolcezza aumentando progressivamente la sua distorsione Iino addirittura a 15/18 dB (dipende dalle tarature) oltre lo 0, Iino al Iatidico CRACK. Nei sistemi digitali questi margini non esistono piu, lo 0 dB e proprio il massimo ammesso, oltre non codiIica. Questa considerazione porta a ridimensionare un po` l`innegabile vantaggio di dinamica e rumore che questi sistemi presentano nei conIronti dell`analogico, e per sIruttarli a pieno si richiede una maggiore attenzione nella taratura dei livelli. L`attenuatore d`ingresso e il convertitore analogico/digitale per cui mai e poi mai deve superare lo 0, anzi e opportuno dargli un margine nei Iortissimi di almeno 3dB perche vi sono dei picchi che sIuggono anche alla costante 88 di tempo dei peak meter ma non al nostro A/D. Non a caso la nota di riIerimento a - 6 dB dei peak meter del banco, va regolata a -18 dB standard con l`attenuatore d`ingresso del registratore digitale (e 2 sui VU meter dei registratori analogici).
Livello di riferimento (e son dolori!) Una delle poche certezze che abbiamo sui livelli di riIerimento e che il tono, la nota di riIerimento a 6 di peack meter, deve essere indicata dagli strumenti del DAT come corrispondente a -18dB ( anche se a Londra spesso e tarato a 14..). In questo caso se il peak meter del banco raggiunge, con un segnale dinamico, anche i 5dB sul registratore digitale non si dovrebbe superare lo 0. Il Iatto e che picchi molto rapidi sono di diIIicile lettura, per cui e meglio non rischiare e non inviare segnali maggiori del 3 letto sul mixer. E` tale la dinamica e la silenziosita dei DAT, e dei due tracce digitali in genere, che non vale la pena rischiare per due dB in piu. Semmai ci penseranno a livello di masterizzazione ad ottimizzare la dinamica. Diverso e il discorso con i pluripista, anche digitali, in cui il soIIio di Iondo ed il rischio di saturazione e sempre piu evidente; per lavorare bene con queste apparecchiature e necessario un tecnico in piu, che si dedichi solo all`ottimizzazione dei livelli di registrazione sulle varie tracce. Naturalmente entrando negli ingressi digitali di un registratore il nostro -6dB (di picco) d`uscita sara automaticamente - 18 sulla macchina, cosi non Iosse e da tarare il peak meter del banco. Attenzione che anche le costanti di tempo degli strumenti, pur sempre di picco, dei registratori digitali varia tra le diverse marche, ma non piu di 1o2dB al massimo. La situazione dei livelli di riIerimento su cui tarare le macchine diventa parecchio conIusa quando si passa all`analogico e magari ci si collega con societa diverse dalla propria e con standard diversi. In RAI -6dB letti su di un peak meter corrispondono a 2 dB letti su di un VU. Bisogna aggiungere: su di uno strumento di un registratore analogico tarato a tot nanoweber corrispondenti ad una distorsione x ed assunti come riIerimento di y dB. 89 Ed e probabilmente dalla taratura delle vecchie macchine analogiche che la RAI, ed il broadcast in genere, colloca il punto a O dB di picco ad eIIettivi 6 dB assoluti misurati in volt su 600 ohm ( ma questo Iate pur conto che non ve l`abbia detto, in eIIetti interessa solo i trasmettitori ). InIine si scopre che molte societa tarano lo 0dB VU come corrispondente a 0dB peaK.....per cui quando vi sentite dire Quanto mi mandi? dovrete prima domandarvi chi ve lo chiede. E` buona regola inviare comunque sempre un -6 (oppure 0, se espressamente richiesto) speciIicando di picco e magari aggiungendo di regolarsi con quello per il -18 del DAT. Se il vostro interlocutore ha un VU meter, in mancanza di piu precise indicazioni od esperienze precedenti, dite di riIerire il vostro -6 ad uno 0 VU, alla peggio non sIruttera di 2dB tutta la dinamica ma cosi non dovrebbe distorcere o saturare. Se siete voi ad avere un VU e non sapete come e tarato e dovete collegarvi a qualcuno che ha un vecchio Geloso con locchio magico, beh, allora...
Una recente raccomandazione UER (Ente Europeo RadiodiIIusioni) ribadisce, comunque, che il segnale di allineamento pari al 50 dell`indicazione del voltmetro di picco (-6dB), deve corrispondere sull`apparecchiatura di registrazione digitale (Tascam ed hard disk recording compresi) a 18 dB sotto il livello massimo di codiIica, qualunque sia il numero di bit della codiIica stessa. Con l`eccezione dei supporti CD-R che, dato il loro uso abitualmente non master e la pruden:a dei loro meter possono, e devono, essere regolati a 12dB. Se dovete riversare un DAT su CD-R sara necessario quindi ampliIicarne l`uscita di 6dB. 90 09-Ascolti
"Quando ormai avevamo tutte le risposte, ci hanno cambiato le domande." scritta su di un muro di Quito 25
Suono Freddo? Il piu delle volte e solo sinonimo di lineare per chi, invece, non e abituato a suoni piu enIatici. Abbiamo gia visto come dicevano lo stesso delle trasmissioni FM, all`inizio degli anni 50, perche finalmente si sentivano anche le alte Irequenze a cui gli ascoltatori non erano avvezzi! Si e detto lo stesso del suono digitale, all`inizio degli 80`; per motivi analoghi nonche per gli iniziali errori di masterizzazione coincisi con la crisi di passaggio, particolarmente grave alla D.G., di generazioni di tecnici del suono e soprattutto di ascolti di riIerimento. Dai solidi Tannoy all`anarchia e poi, Iaticosamente, alle B&W 801. Analoga polemica gira da anni ad opera dei cultori dell`LP nei conIronti del moderno CD. In eIIetti nei migliori LP qualcosa c`e in piu nelle medio basse, oltre la distorsione di 2 armonica... assente nei CD. Il resto e materia di Iede, in cui sono agnostico
26 , ma come proIessionista non posso non ricordare con terrore le trasmissioni in diretta degli anni70`. Con LP reali, cioe non Iior di conio, esposti ad ogni TOC e CROCK. Il maestro 'M., come il mostro di DsseldorI, si aggirava nelle regie spruzzando di alcool denaturato i dischi in onda dicendo che cosi si limitava il soIIio, malgrado le proteste dei tecnici ammorbati ed antiche amicizie, quindi, in Irantumi. Si passo all`acqua demineralizzata, poi, stanti problemi di approvvigionamento a quella del rubinetto. Le testine navigavano letteralmente con non piu di una ventina di dB di guadagno medio sul soIIio. Ed il salto del solco? Sport preIerito dai dischi appena si passasse dalle prove tecniche, dove era escluso, alla dirette. Povere testine OrthoIon, raccomandate per i due grammi di pressione che
25 citata da Edoardo Galeano in Parole in cammino, Ed.A.Mondadori, Milano 1996 26 Non ateo. Qualche volta anche a me sembra di sentire delle cose che la ragione tecnica, oggi, riIiuta. 91 scricchiolavano sotto il peso di monete da cento lire Iissate con lo scotch per tenere un po` piu in curva (come del resto le coeve Dauphine, necessariamente zavorrate con 50kg. di cemento nel bagagliaio). Contro i TOC era uscito un apparecchietto che le riviste di settore magniIicavano. L`avevamo Iatto subito comprare ed in eIIetti era magniIico per tagliare le alte Irequenze, ma solo per quello. Oggi che praticamente non sono piu in commercio gli LP c`e invece , per togliere il soIIio, un programma di computer che addirittura Iunziona. Per la disperazione talvolta, prima di una diretta importante, si riversava su nastro l`LP. E se si trovava un TOC? Avete presente 33,3 tagli al minuto per i minuti di durata della riga del disco?! Per cui sempre viva il CD! Tornando all`evoluzione dei sistemi di ascolto di riIerimento, bisogna evitare di vederla come un processo a se stante, pilotato unicamente dall`evoluzione degli altoparlanti, dei sistemi d`accordo e delle teorie psicoacustiche. I gusti dei tecnici non sono cosi cambiati negli ultimi anni, anche perche da sempre si e cercato il conIronto con il suono reale in sala. Sono cambiati nel Irattempo, e molto, i sistemi di registrazione e riproduzione (passati al digitale), ampliIicatori e casse domestiche (con la diIIusione di accordi reIlex potenti in basso e di tweeter ben estesi ed economici) e, in misura minore, i microIoni (con il successo sul mercato di marche piu fri::anti ). La tesi che sostengo e questa: non c`e un`abissale diIIerenza tra il suono che ascolta un tecnico in regia oggi, rispetto a quello che sentiva 25 o anche 40 anni Ia. Il cammino verso una sempre maggior linearita di ogni singolo elemento della catena audio ha Iatto stemperare la compensazione attuata dagli altri componenti e tecniche di ripresa. Dopo i primi errori di ripresa e masterizzazione, e stato inevitabile correggere le asprezze del digitale, supertweeter e microIoni sia con una disposizione delle capsule piu distanziata (passando dal multimicroIonico puro ai sistemi coppia principale rinIorzi) sia ricorrendo a sistemi di ascolto di regia piu simili a quelli domestici per estensione della gamma riprodotta. I monitor dovevano garantire, in piu dei diIIusori 92 domestici, la linearita della risposta pur all`interno della nuova timbrica. Dopo molte prove e tentativi sono usciti vincitori nella gara tra grossi altoparlanti da regia per le riprese sinIoniche (nei monitor portatili c`e ancora molta varieta) i B&W 801. Non perche siano in assoluto i diIIusori che suonano meglio, Iinisce per essere anche una questione di gusti personali, ma perche uno standard bisognava pur sceglierlo e le 801 sono apparse, tra le casse di eccellenza, quelle che piu rivelavano i diIetti di una ripresa: se un mixato Iunziona bene su quelle, con ogni probabilita andra bene anche a casa. Qualcuno obbietta che sono troppo buone...troppo per valere come test ad ascolti televisivi normali . Da qui la Iortuna di piccole casse deIinite di 'ascolto alternativo piu simili a prodotti commerciali, da usare come veriIica. Le Yamaha NS 10 si Iecero la Iama ( ad onore della Casa in parte immeritata) di suonare esattamente come un mediocre televisore. Per cui vennero in breve richiestissime quasi come monitor di 'riIerimento ( se suona bene li dentro , Iigurati con delle casse 'vere!). Ed i loro prezzi andarono alle stelle. Oggi la moda degli ascolti alternativi sta tramontando; tutto sommato quando un mixato suona bene su eccellenti (e critiche) casse che conosciamo a menadito, lo Iara anche a casa dell`utente. Si puo invece conservare la buona norma, in prodotti destinati ad un consumo allargato, di riascoltare i punti critici del pezzo nell`altoparlantino dei preascolti, che ogni mixer possiede; i punti critici cioe i Iortissimi, i pianissimi, gli acuti (quanto trapanano?) e soprattutto l`estremo basso che non mandi a Iondo corsa altoparlanti consumer. Dedichiamo la massima cura agli ascolti, sono lo strumento piu critico del nostro armamentario, capace di Iarci Iare degli errori di impostazione generale al suono. Curiamo anche l`acustica della regia, oggi cominciano ad apparire delle regole che dovrebbero standardizzarne la sonorita, preIerendola semmai un po` asciutta piuttosto che riverberante* (ad asciugare il suono ci penseranno Iin troppo le catene di trasmissione e gli impianti domestici). 93 In trasIerta e massimamente importante scegliere, ed eventualmente trattare, l`ambiente in cui si Iaranno gli ascolti. Vi illustrero due situazioni opposte: A Spoleto, per l`annuale Festival dei Due Mondi, avevo la piu bella regia che mai mi Iosse capitata, la sacrestia mirabilmente aIIrescata del Duomo. Durante il sopraluogo, pero, notai come Iosse molto ampia, spoglia e riIlettente per cui nell`istallarvi la regia realizzai praticamente un`altra stanza all`interno della sacrestia, con tralicci e molti panni stesi sopra in Iunzione assorbente. Si registrava, e trasmetteva in diretta, la Nona di Beethoven e malgrado gli accorgimenti messi in opera in regia, la riIlessione delle casse sul soIIitto meraviglioso ma, ahime, spoglio mi ingannarono; in riversamento rimediai aggiungendo un poco di eco ma in diretta il suono era stato troppo asciutto. Invece a Siena mi dettero il tradizionale magazzino delle scope, pieno di vecchi materassi e cartoni: ' Glielo ripuliamo, pero..... 'Solo della polvere, lasciate carte e materassi, grazie!. Il risultato Iu una acustica di regia molto buona, e quindi una valida ripresa. E` piu raro, in genere a seguito di qualche incidente tecnico che ha inIluito sui vostri ascolti, trovarsi con una registrazione con troppo ambiente, ed in questo caso e ovvio che non lo si puo eliminare neanche dal nastro. In passato era lo scherzo classico che si Iaceva ai registi pivellini: 'Vuole che togliamo un po` di eco dal nastro?. Solo tagliando le basse si puo simulare quest`eIIetto, ed e chiaramente improponibile in caso di lavori di qualita, soprattutto in campo sinIonico. In questi casi una registrazione eIIettuata, magari per riserva, con un multitraccia anche leggero (un 8 tracce digitali) risolve il problema. In caso si usi un multitraccia e bene sacriIicare sempre due di queste al riverbero (se non si pensa di poterlo aggiungere in un secondo tempo), due agli eventuali solisti e due al coro se c`e. Se lavorate bene, per l`orchestra ne basteranno due sole (magari due per gli strumentini). E ricordiamoci, sia in registrazione che in montaggio, che il riverbero e come la panna...un po` lega i gusti ma diventa subito troppo e li conIonde (rendendo indigesto il tutto). 94
In condizioni ambientali diIIicili, o per veriIicare dei dubbi sugli ascolti, la cuIIia puo rivelarsi uno strumento prezioso, con alcune avvertenze: il suono in cuIIia sembra sempre piu bello e piu ricco di armonici acuti, essa non da alcuna indicazione aIIidabile sull`ambienza, proietta piu avanti gli strumenti percussivi e, se non e di prima qualita, anche i solisti e tutta la porzione centrale del Ironte sonoro. Sono piu precise, naturali e meno stancanti le cuIIie aperte, indispensabili invece in ambienti rumorosi quelle chiuse; delle prime amo molto le AKG 500 (che considero quasi una mia scoperta...) e delle seconde, pur nei limiti di quella tecnologia, vanno citate alcune buone Sony. Attenzione a non esagerare i livelli dell`ascolto in cuIIia; la loro eIIicienza e minor distorsione le puo rendere ancora piu pericolose, per l`integrita del vostro udito, degli altoparlanti.
La fatica Dopo troppe ore d`ascolto consecutive subentra la cosiddetta 'Iatica d`ascolto. Questa aumenta non solo con il prolungarsi della seduta ma anche con la maggior attenzione che si puo richiedere in talune riprese. Determinante e anche il tasso di distorsione del segnale che si sta ascoltando (talvolta si deve Iare la monitoria su ritorni radio disturbati od addirittura teleIonici) l`eccesso di alte Irequenze di taluni altoparlanti (magari anche troppo vicini) e di ambienti non trattati e, soprattutto, un livello d`ascolto troppo elevato. Non vorrei disturbare un`altra volta la nostra tavola delle Leggi, pero non si raccomanda mai abbastanza di lavorare con livelli d`ascolto moderati; oltre a valutare meglio la modulazione, cio vi consente di ritardare l`inevitabile logorio dei vostri principali strumenti di lavoro, le orecchie, e di ridurne moltissimo l`aIIaticamento. 95 Ricordo che, appena entrato nella regia dell`auditorium di Berghen 27 restai impressionato dalla -anzi dalle due- cataste di ottimi trasduttori acustici nordici ammonticchiate davanti al banco. Coppie di Genelec, Linn e Dynaudio con poderose ampliIicazioni SoundcraIt, Copland e Krell. Iniziato il concerto mi aspettavo di sentire un suono come si dice immanente e invece il livello d`ascolto era bassissimo. Un suonino piccolo, anche se di gran classe, come una radiolina in sottoIondo. Il tecnico ha notato divertito il mio stupore, non dovevo essere il primo, e mi ha invitato ad ascoltare con attenzione a quel livello, con una ampliIicazione ed un ambiente di ascolto di qualita si riesce eIIettivamente a sentire tutto quello che c`e e, soprattutto, a non sentire quello che non c`e. Contribuisce anche a tenere le orecchie, qualunque sia la durata della ripresa, riposate e quindi pulite. Talvolta, pero, ambienti d`ascolto rumorosi, ospiti autorevoli in regia (e noto che per Iar apprezzare a solisti e Direttori qualunque ripresa, e minimizzarne i diIetti, basta tirare a manetta il volume), ventilatori, condizionatori ed interIonici di mezzi di ripresa mobili costringono ad alzare di molto il livello sonoro ed allora dopo un po` cominciano a sparire gli acuti, poi i bassi e la scena sonora, ridotta ad una poltiglia di medie Irequenze, si aIIastella tutta al centro dell`ex Ironte sonoro. Certo, nella ripresa non e cambiato niente, e guai se noi a questo punto cambiamo qualcosa; e solo subentrata la Iatica d`ascolto. Ma anche tecnici esperti Iiniranno per dire, magari il giorno dopo prima di riascoltare la registrazione e tirare un respiro di sollievo,: ' Peccato che la seconda parte sia venuta meno bene della prima!. Quando si sente arrivare la Iatica, se non si puo abbassare il volume d`ascolto, bisogna comunque cercare di alleggerire almeno l`attenzione, non modiIicare la ripresa e continuare a Iidarci dei livelli dei dosatori che ci siamo segnati durante le prove e che si erano dimostrati validi Iino ad allora. Se la registrazione e statica e non richiede interventi particolari durante l`esecuzione, Iacciamoci anche un giretto di
27 Citta norvegese, sede di un Iamoso Iestival di musica sinIonica 96 due o tre minuti, alzandoci ed allontanandoci di qualche metro dal banco, e poi torniamo piu lucidi.
97 SECONDA PARTE : GLI STRUMENTI E I CASI
Il meglio e nemico del bene (detto popolare)
10-La Grande Proletaria (i violini) Anche in una eccellente orchestra, talvolta l`ottima prima tromba puo non essere in serata e stonare clamorosamente l`assolo di Petruska ( e se la cosa si ripete per qualche settimana di seguito ci siamo giocati crudelmente il sistema nervoso del musicista), oppure il primo corno puo trovare un po` di saliva nei condotti e scrocchiare clamorosamente l`inizio di un lungo assolo; sognera allora per interminabili secondi di stare suonando uno strumento meno pericoloso o, piu semplicemente, di essere morto. Ma Iinche la massa dei violini non cede e riprende decisa il ritornello i critici potranno dire: 'Buona esecuzione, con qualche piccolo inevitabile incidente..... Quando pero si scompongono gli archi, cominciano a perdere il tempo (quasi sempre per colpa del Direttore che pero Iingera di indignarsi) e l`intonazione allora, e solo allora, e la disIatta. Come in una esecuzione anche nella ripresa musicale la trama degli archi e Iondamentale. Il 90 del suono di una ripresa sinIonica e dato, nel 90 dei casi, dalla massa dei violini. Per cui dalla qualita dei violini che riusciremo ad oIIrire agli ascoltatori dipendera buona parte del risultato. E` importante che il Ironte coperto da questi strumenti sia anche in riproduzione ampio e di pasta omogenea; non c`e nulla come una singola voce svettante in un complesso all`unisono, sia un violino ma ancora piu drammaticamente un cantante in un coro, che impoverisca il numero apparente degli esecutori e riesca a denunciare l`artiIiciosita di una ripresa. 98 La Iusione dei diversi strumenti la si ottiene guadagnando un po` di distanza dagli stessi con i microIoni principali e, nel caso i rinIorzi debbano stare piu vicini, non esagerando nel livello dei microIoni di appoggio. Quando questi ultimi non possono essere collocati ai canonici tre/quattro metri di distanza e bene, si e gia detto, allargare le cardioidi usate. Ma anche i microIoni circolari sotto i due metri, a meno di non tenerne molto basso il guadagno, rischiano di mettere un po` troppo in evidenza gli strumenti piu vicini; in questi casi bisogna moltiplicarne il numero e ricorrere a dosi non omeopatiche di riverbero artiIiciale. Direte: 'ma perche dobbiamo metterci nelle condizioni di stare troppo vicini con i microIoni?. A volte e necessario: ad esempio in riprese all`aperto dove non vi e alcuna riIlessione ambientale ad aiutarci e domina assoluta la legge del Quadrato delle Distanze. Quindi il numero apparente di violini all`ascolto e poco superiore al numero di microIoni che gli abbiamo dedicato....oppure quando la presenza nelle vicinanze di un solista rumoroso (lo vedremo parlando dei Solisti) ci costringe a rinIorzare i violini molto da vicino per non riprendere anche, ad esempio, il pianoIorte. Rischiando cosi, in sovrappiu, di sfocare il solista. Altri casi in cui e necessaria una ripresa ravvicinata sono quelli in cui non solo un eventuale interprete bensi l`intera massa orchestrale debba venire ampliIicata (ci ritorneremo) oppure il riverbero naturale, caso molto piu raro di come si possa immaginare, sia veramente eccessivo: abbiamo eIIettuato splendide registrazioni, anche di musica contemporanea molto percussiva, in cattedrali e senza dover avvicinare troppo i microIoni principali. In condizioni normali e quindi consigliabile utilizzare sulla massa dei violini solo il microIono principale con il suo appoggio laterale sinistro. Spesso verra in soccorso della Grande Proletaria (l`aveva detto, dell`Italia in Libia, mi pare il Pascoli ma il termine e ben piu adatto alla fanteria dell`orchestra ) il microIono per le arpe che vede ai suoi lati quasi sempre la massa dei primi e secondi violini. Quando i microIoni sono collocati, come abbiamo gia visto, su delle aste l`angolo Iormato dal loro asse di ripresa con il palco varia tra i 45 ed i 30(ovviamente verso 99 il basso) garantendo un`ottimale distribuzione delle riIlessioni del suono sul pavimento prima di giungere alle capsule; queste giungeranno con ritardi diversi alle membrane garantendo un ricco riverbero. Quando, invece, i microIoni sono collocati a pioggia, sospesi cioe tramite il loro cavo al soIIitto, con l`asse della capsula perpendicolare al pavimento l`unica riIlessione che percepiscono, trascurando quelle delle pareti e del soIIitto di minore entita perche piu distanti dall`origine del suono, e quella del palcoscenico. Una sola, avvenendo in asse con il microIono, con un ritardo in secondi pari alla distanza esecutore-palco x 2 diviso 340 (la velocita del suono in secondi). Ne conseguira una classica Iiltratura a pettine del segnale che aumentera e diminuira seguendo la Iase, dipendente dalla Irequenza del segnale, con cui il suono riIlesso giungera alla capsula sommandosi o sottraendosi a quello diretto. Non drammatizziamo troppo il Ienomeno: Iortunatamente i suoni musicali, particolarmente degli archi, non sono toni puri per cui le diverse note non risulteranno mai all`ascolto piu Iorti o piu piano a seconda della loro altezza, inoltre l`apporto della riIlessione sulle pareti e sul soIIitto l`avevamo trascurata solo per comodita di ragionamento ma non e mai marginale nella realta. Sappiamo anche che modiIicando la caratteristica polare prescelta per il microIono possiamo renderlo piu sensibile alle riIlessioni laterali e da retro e quindi ammorbidire la cancellazione. Pero resta il Iatto che se si eIIettuasse una ripresa solo con microIoni a pioggia, soprattutto se cardioidi, ravvicinati ed in una sala asciutta, un`alterazione timbrica del suono sarebbe nettamente percepibile. Utilizzando invece la conIigurazione con microIoni principali, quindi controventati per dare loro la corretta inclinazione verso il palco, e servendoci di quelli a pioggia solo come rinIorzi, il Ienomeno puo essere trascurato e non impedirci di approIittare della innegabile comodita di avere capsule semplicemente appese. Con il plauso dell`eventuale regista televisivo e degli ispettori di palco che si ritroveranno meno aste tra i piedi durante la ripresa. E` utile aggiungere un`altra riIlessione circa l`inIluenza del palcoscenico sul suono riprodotto, ed e opportuno Iarla proprio a proposito dei violini la cui sonorita e 100 centrale nella nostra ricerca di verosimiglian:a.. Per un ascoltatore in platea il peso della riIlessione dei suoni sul palcoscenico e scarsamente avvertibile, almeno nel suo percorso diretto, in quanto si sviluppa verso l`alto in direzione ortogonale al suo asse di ascolto. I nostri microIoni sono invece sopraelevati nei conIronti della platea, sopra o comunque vicini e molto inIluenzati dalle riIlessioni del palcoscenico. Io sostengo che li il suono sia piu ricco e migliore e posso citare a conIorto il Iatto che in quasi tutti i teatri si senta meglio in galleria piuttosto che in platea. Pero bisogna tenere conto che, seppur esecutori e direttori sono nelle nostre stesse condizioni d`ascolto, sul palco, i critici musicali e soprattutto i dirigenti degli Enti discograIici e Radiotelevisivi sono seduti nelle prime Iile della platea ed il loro giudizio conta! Vale la pena citare un`esperienza concreta, con un`interpretazione autorevole, anche se discutibile, dell`inIluenza del suono del palcoscenico sul risultato complessivo. Era arrivata una equipe della BBC per registrare un concerto della loro orchestra londinese in trasIerta a Torino, ospite dell`Auditorium dove lavoravo stabilmente. L`impianto di ripresa e la disposizione dei microIoni abituale gli andava bene e non sono intervenuti per modiIicarla. Durante la ripresa che hanno eIIettuato i miei ospiti ho potuto notare, pero, come abbiano Iiltrato gli abituali due microIoni di appoggio dei violini, togliendo due/tre dB con i rispettivi Iiltri passabanda centrati su circa 180 Hz. L`eIIetto di questa operazione, che signiIica in pratica cancellare l`apporto della riIlessione del palco, e sicuramente rendere piu spumeggianti e deIiniti gli archi. Risulta il classico suono dei violini che i musicisti deIiniscono 'da CD. Certo puo essere utile in sale diIIicili od in partiture molto dense in cui gli archi rischiano di perdersi, pero....dopo averlo provato e riprovato non mi convince Iino in Iondo, si ottiene un risultato 'piu bello del vero, un po` artiIicioso. Provate. Comunque gli Inglesi, nell`audio, hanno quasi sempre ragione....c`e pero quel briciolo di supponenza bene esempliIicato dal Iamoso bollettino meteorologico della BBC: 'Nebbia sulla Manica. Il Continente e isolato.
101 In alcune partiture il primo violino ha parti quasi solistiche, puo darsi che la sua posizione sia troppo distante dal microIono principale e che quindi rischi di sembrare debole in ripresa. E` utile quindi un rinIorzo, senza esagerare in livello; e suIIiciente, come regola generale, che dia un contributo uguale a quello dei microIoni di appoggio. Un poco di riverbero artiIiciale puo compensare la distanza ravvicinata, un paio di metri, della capsula. Ideale e un Neumann, inclinato su asta, ma anche un microIono a pioggia va` bene, magari circolare Schoeps o B&K. Per ultimo una piccola esperienza con i microIoni a pioggia. Abbiamo parlato di alcune controindicazioni nel loro uso ma quando si possono usare con caratteristica circolare e ben distanti, alti sul palco, cioe quando la sala e straordinaria...A Parigi, nella Salle Pleyel, ho visto i bravi tecnici dell`ORTF microfonare la nostra orchestra di Torino con soli 4 microIoni circolari, erano Schoeps versione S un po` tagliata sulla basse, a pioggia sul bordo del palco. Volevo Iar osservare discretamente che c`era in programma 'I pini di Roma, con un organico molto grosso, arpe, tutte le percussioni tamburi tamburelli e tamburoni possibili quando ho sentito, prima in sala e quasi mi bastava, poi in ripresa la sonorita di quella sala. La conchiglia dietro il palcoscenico prendeva il suono di tutte le percussioni e, delicatamente senza mischiarle, lo riportava davanti. Stesso trattamento riservava, a lato, alle arpe, contemporaneamente aveva il tempo (cioe coeIIicienti di assorbimento, tempi di riIlessione e decadimento calcolati e realizzati alla perIezione, nessuna metaIisica) per stemperare l`invadenza degli ottoni lasciando loro, pero tutto il grasso che gli e naturale. Questo risultava uguale in sala e nei microIoni. Beato il pubblico, ed i tecnici, parigini. .................................
11- Mr.Rosenkranz e Mr.Guildenstern (ovvero gli strumenti non solisti)
Arpe Walter diceva che un` arpa mal ripresa sembra una Iabbrica di reti da letto per militari. Riprenderla bene e meno Iacile di quel che sembra. E` uno strumento che: 1) E` collocato nella posizione sbagliata del palcoscenico. 2) Presenta problemi di rimbombo del complesso cassa-armonica/pedana su cui viene collocato. 3) Ha un equilibrio tonale molto delicato tra Irequenze medie ed acuti. 4) DiIIicile attribuirle una giusta presenza. 5) Vi e una grande diIIerenza di tocco tra i diversi arpisti. 6) Anche se quasi sempre simpatiche e gentili, le arpiste hanno continui problemi: di ombre sulla partitura, causate da uno strumento particolarmente ingombrante, e di visuale libera verso il Direttore, per cui non e possibile collocare il microIono dove si vuole ma solo dove si puo. Al primo punto vi e il Iatto che uno strumento dal suono cosi delicato viene Iisicamente collocato piuttosto dentro il palco, dietro i violini primi e a Iianco dei Ilauti, con alle spalle la presenza massiccia dei corni. La cosa in sala si nota Iino ad un certo punto: il rapporto tra sonorita dal vivo e, diciamo, microfonica in questo strumento e esattamente invertito nei conIronti, ad esempio, del triangolo. Per cui mentre e bene tenere quest`ultimo ben lontano dai microIoni, l`arpa senza un trasduttore di presenza non si sente proprio. La sua vicinanza Iisica con strumenti piu penetranti, o potenti, consiglia di porre l`asta vicina ed usare capsule direttive. Per secondo, essendo questo un Ienomeno che ovviamente si nota solo con il microIono di presenza e non ascoltando in sala, e opportuno che -con questo piu che con altri strumenti (ma a somiglianza dei timpani)- si capti il corpo del suono solo
103 con i microIoni del Ironte principale. Limitando percio la gamma di intervento, della capsula dedicata, alle Irequenze medio-alte , con un taglio generoso in quantita, e cut off collocato abbastanza in alto, delle Irequenze basse. L`asta deve essere piuttosto alta, circa un metro e mezzo, la capsula leggermente inclinata verso il basso e, sempre per limitare ogni rimbombo, ben ammortizzata. Per risolvere il terzo problema e bene scegliere microIoni molto lineari, tendenzialmente Ireddi. Eccellente lo Schoeps ipercardioide, si puo anche usare il B&K ma avvicinandosi di piu e conIidando nel quadrato delle distan:e e nell`ammorbidimento della presenza proprio degli omnidirezionali. Un solo microIono, collocato in mezzo, e suIIiciente per due strumenti. Non disponiamolo comunque a piu di un metro/metro e mezzo dalle corde. La presenza e il quarto problema: in sala il suono dell`arpa giunge ben percepibile, ammorbidito dai molti metri ma presente nelle sue scalette sulle corde corte e pieno quando raddoppia i bassi. Questa gamma tonale cosi varia, questa presenza che oscilla cosi avanti ed indietro, a seconda delle ottave in cui viene suonato lo strumento, eppure cosi omogenea dal vivo, nei microIoni viene snaturata. Sara probabilmente per l`impossibilita di usare, e soprattutto Iar Iruire a casa dell`ascoltatore, livelli sonori realistici (e quindi Fletcher & Munson colpiscono ancora), sara perche le tecniche malgrado tutto non sono ancora perIette, comunque noi siamo costretti a sottolineare l`arpa alzando non di poco il microIono di presenza e a compensare quest`eccesso con l`uso abbondante di un buon riverbero. Malgrado tutti questi accorgimenti saremo anche obbligati a seguire con il dosatore le evoluzioni del suono delle arpe , nei loro interventi importanti almeno, sostenendone il livello soprattutto nelle tessiture medie/medio-basse. Le ultime questioni si risolvono come al solito con la conoscenza dell`orchestra ed un buon rapporto con gli esecutori. E` suIIiciente spostare un`asta di pochi centimetri per risolvere i problemi di visibilita, ed in caso di dubbi sulla timbrica che risulta in ripresa Iate ascoltare le vostre prove registrate e chiedete un parere ai musicisti.
104 Nessuno come loro conosce il suono del proprio strumento (e di quello dei propri sogni!) e saranno Ielici di collaborare. Ma quando chiedete un parere agli esecutori tenete sempre presente, e Iatelo a loro, che se pure sulla timbrica sono inIallibili devono pero riuscire ad astrarsi dalla speciIica prospettiva sonora, data dalla loro collocazione Iisica in orchestra, ed esprimere dei pareri come se ascoltassero dalla sala. Cosa che, per Iortuna, dei bravi proIessionisti Ianno spesso. Quest`ultimo e un problema sottovalutato, che invece puo spiegare alcune diIIerenze di giudizio tra i tecnici, i direttori, ed i musicisti. Se siete in conIidenza con un`orchestra, provate a girare discretamente tra le sezioni durante una prova. Scoprirete come gli strumentisti riescano ad udire solo se stessi, piu i vicini di destra e sinistra e, magari, le trombe dietro, ad un metro dalle orecchie....Come riusciranno mai a suonare assieme? Allora si capisce tutta l`importanza di un Direttore con i gesti CHIARI, perche e solo sul gesto del Direttore che si puo coordinare l`orchestra.
I Timpani Problemi simili a quelli dell'arpa presenta la corretta ripresa dei timpani. Salvo sale particolari (la gia citata Pleyel di Parigi), organici barocchi ridotti, disposizioni inconsuete cioe molto avanzate sul palcoscenico, i timpani hanno la necessita di veder leggermente esaltata la loro presenza con microIoni appositi. I timpani danno un grande apporto energetico alla modulazione, vengono captati da tutti i microIoni dell'orchestra ma, per le note leggi della propagazione, soprattutto nelle Irequenze gravi. Finendo cosi per rendere gonfio ed indistinto il loro suono. Il Ienomeno si aggrava perche, entrando in tutti i microIoni, l`emissione del timpano lo Ia ovviamente in tempi diversi legati alla distanza Iisica; se aggiungiamo a cio la Iacilita con cui i suoni percussivi vengono riIlessi dalle pareti ci avviciniamo pericolosamente al rischio di udire delle note ribattute dovute all'ambiente.
105 Inoltre, per evitare questo Ienomeno sgradevole ed antimusicale, si evita quasi sempre di mandare direttamente in eco uno strumento percussivo, pianoIorte compreso, e comunque non dal microIono di presenza e semmai con tempi di riverbero corti. Quindi anche se il livello del timpano appare suIIiciente alla ripresa e necessario che venga Iocalizzato da una capsula piu vicina ed allora, come nelle Iiabe, il suonaccio grosso e conIuso precedente assumera il giusto corpo e la precisa risonanza ambientale dello strumento. Il livello del microIono di presenza deve essere abbastanza marcato: meglio avere il timpano leggermente troppo Iorte ma deIinito, che equilibrato come livello ma conIuso. Il livello della presenza e eccessivo solo quando Iinisce per spostare la posizione virtuale del timpano davanti agli strumentini. Per evitare che il suono diventi troppo grosso e che colpi violenti carichino troppo il livello della modulazione e spesso opportuno tagliare sulle basse il microIono di presenza.
Avrete capito che considero l'eventuale taglio sulle basse Irequenze, accuratamente calibrato come punto d'intervento e proIondita dello stesso, come l'unico uso autorizzato dei Iiltri sui banchi di ripresa della sinIonica... 28
Invece, tutto sommato, possiamo provare a scandalizzare i puristi sperimentando qualche buon compressore 29 proprio sui timpani. Certi rullati pianissimi non si sentono assolutamente e non e sempre agevole, come si dice, corrergli dietro con i dosatori,
28 In riversamento,invece, e talvolta necessario dare una piccola spinta alle Irequenze acute che potrebbero essere state penalizzate, in ripresa, da un monitoraggio di Iortuna (tipicamente con un eccesso di eco sul master). Un paio di dB, centrati sui 10 Kiloherz, spesso risolvono.
106 per contro alcuni colpi risultano cosi violenti da venir comunque compressi, almeno nei transitori, da microIoni, banchi, altoparlanti e soprattutto trasmettitori e registratori analogici. Gli stessi DAT saturano, in maniera Iortunatamente poco avvertibile data la durata brevissima del Ienomeno. Ma poi ci sono dei tempi drammaticamente lunghi di assestamento dei compressori dei trasmettitori per cui Iorse e meglio che la compressione, leggera e calibrata, la si Iaccia gia noi in partenza. E' eIIicace, in questo caso, ampliIicare i pianissimi leggermente di piu di quanto non si comprimano i Iortissimi, e, piuttosto che inserire un limitatore, tarare una compressione progressiva e moderata del segnale. Ci vogliono un po' di prove per raggiungere l'optimum, magari tentando anche di agire singolarmente sulle diverse bande di Irequenza, ma il risultato puo essere eccellente. Quando l'abbiamo sperimentato mi sono stati necessari quindici giorni per essere soddisIatto della taratura, e subito dopo hanno rivoluto indietro il compressore che ci avevano prestato! Un buon settaggio di partenza per un compressore, in un uso generico da sinfonica, e con un tempo di attacco e rilascio rispettivamente di 10millisec.e 100 millisec.( rapporto tipico 1:10 ), il rapporto di compressione buono per cominciare puo essere 1.4 a 1. Nel corso delle prove si varieranno ovviamente i Iattori Iino ad ottenere i settaggi giusti.
Quando e possibile e molto pratico riprendere i timpani con uno Schoeps ipercardioide a due metri e mezzo/tre di altezza, a pioggia sulla testa dell'esecutore; il suo raggio d'azione coprira a suIIicienza la normale disposizione di 4 caldaie. Nel caso si debbano usare delle aste, e preIeribile cambiare tecnica e capsule. Si possono usare due microIoni per quattro caldaie, con le aste molto basse e vicine ai timpani (cercando di evitare bene intralci per l`esecutore) e le capsule inclinate di 45 a poco piu di una spanna dalle pelli.
29 Nella musica leggera sono molto piu sciolti ad usarli. Anche se molti Grandi del rock continuano ad usare la registrazione analogica. Dicono che, regolati bene i livelli, i magnetoIoni si rivelino dei compressori insuperabili!
107
I microIoni andranno un poco piu morbidi, MK I84 o U67/87 oppure i solidissimi TLM 170, molto tagliati sulle basse per non subirne troppo l'impatto e garantire presenza. Lo so che e strano usare microIoni morbidi per poi asciugarli drammaticamente, eppure, se non lo si prova non ci si crede, pur cosi tagliati, tenuti a basso livello ed in mezzo a tanti altri microIoni i Neumann su delle caldaie si distinguono; e sono proprio quello che ci vuole. Spesso la posizione dei timpani sul palco e inIelice, con alle spalle una parete riIlettente troppo vicina, che sporca il suono; in questo caso, anche potendo ricorrere alla soluzione del microIono a pioggia, e meglio optare per le due aste a terra in quanto si rivelano meno sensibili a questo disturbo. Talvolta i timpani vengono posti non al centro ma un po' di lato, generalmente in una posizione piu avanzata a sinistra, a Iianco/dietro i corni. In sale diIIicili potrebbe risolvere molto brillantemente i vostri problemi di ripresa, rendendo magari anche inutile il microIono di presenza o potendoci evitare la delicata operazione di tagliarlo sulle basse. E' una disposizione che potete suggerire, quando e se riuscite ad avere voce in capitolo. In condizioni limite, nei casi in cui si puo ricercare la massima qualita, se non vi sono problemi estetici del palco (essenzialmente in registrazioni discograIiche, colonne sonore e trasmissioni senza pubblico), e utile disporre dei siparietti di materiale Ionoisolante attorno ai timpani ed alla cassa. E' una tecnica usata soprattutto nelle registrazioni di musica leggera, che consente di non sporcare con le percussioni gli altri microIoni. Nel nostro caso consente un dosaggio piu preciso dello strumento, purche non se ne esageri la presenza, in questo caso meno mitigata dai rientri ambientali
I corni 'I corni sono la rovina delle Iamiglie e delle orchestre....
108 La Ionte della battuta e di prima mano: un primo corno che, dopo, mi chiedeva di sostituire, con la registrazione della prova generale, un suo assolo scrocchiato. Dicevamo, nel capitolo dedicato alla ripresa d`orchestra, che la potenza dei corni cosi avvertibile in sala, quando viene ripresa dai microIoni generali, si impoverisce drammaticamente, anche se installiamo la coppia microIonica dedicata agli strumentini. Solo nel caso di musica barocca, con un`orchestra corta ed i corni vicini al Ironte del palco il loro livello e naturale. La percezione di un insuIIiciente corpo dei corni si aggrava quando, in repertorio da grande orchestra, vengono sopraIIatti, sulla destra del palcoscenico, dai Iin troppo incisivi tromboni; in questo caso si squilibra non solo il rapporto tra i livelli ma anche il Ironte stereoIonico. Per ovviare a cio, nel repertorio romantico e moderno, e opportuno rinIorzare non solo la presenza ma il corpo stesso dei corni. Collocare un microIono di Ironte alla sezione di questi strumenti e diIIicile, sia per problemi di spazio che di vicinanza a strumenti molto direttivi ed energetici come le trombe. I corni poi, a diIIerenza degli altri Iiati, hanno un`emissione non in asse diretto con la campana bensi Iondata sulla riIlessione della loro emissione posteriore su tutte le pareti della sala. Un microIono vicino e Irontale potrebbe garantire una migliore presenza Iornita dalla vibrazione del primo tratto del tubo e delle chiavi ma non il corpo dello strumento. Un microIono a pioggia potrebbe cogliere la prime riIlessioni sul palco ma sarebbe troppo lontano dalla riIlessione sulle pareti. Il corno e proprio un strumento il cui suono si compone omnidire:ionalmente pur con contributi timbrici diversi dalle varie provenienze. Per questo le nostre orecchie omnidirezionali lo percepiscono corposo e presente mentre le nostre riprese, sempre comunque dire:ionate perche verso il palcoscenico, ce lo restituiscono impoverito. Basta vedere, nel comparatore* sul mixer, come gira la Iase durante un assolo di un corno, tranquillamente da 1 a -1. E cosi bisogna lasciarlo, con la naturale somma o sottrazione delle riIlessioni nelle varie Irequenze di una Iondamentale molto rilevata.
109 Il rinIorzo ideale del corno sarebbe dalla sala, con microIoni omni....pero, a meno di eIIettuare la ripresa solo con una testa artiIiciale oppure di riprendere un corno solista, cosi si rinIorzerebbe ovviamente tutta l`orchestra. Il sistema che si e rivelato migliore, nei casi generali, consiste in un microIono di rinIorzo cardiode, montato su di una basetta alta pochi decimetri, collocato posteriormente, tra il primo ed il secondo corno, ad un metro di distanza dalle campane. Altrettanto bene un microIono a pioggia, non molto alto e comunque non sulla perpendicolare degli esecutori ma alle spalle di un metro; questa soluzione e pero praticabile solo se non rinIorza troppo (e sposta sul Ironte verso sinistra) un`eventuale timpano, senno e preIeribile la precedente. All`inizio i cornisti non amavano essere ripresi da un microIono alle spalle, dicendo che il suono diretto -all`uscita della campana- e brutto, ma poi si sono convinti che quella capsula serviva per contribuire solo al corpo degli strumenti; il suono piu bello, sviluppato e diIIuso entrera comunque in tutti gli altri microIoni. Miscelando con attenzione, senza esagerare col livello e quasi sempre arrotondando con il riverbero, il risultato soddisIa anche loro. I cornisti, poi, sono molto amici dei tecnici; ritornando all`inizio del paragraIo, voi siete quelli addetti a togliere dalle registrazioni, con le Iorbici Iisiche od elettroniche, quegli scrocchi che, qualche volta, anche i migliori di loro inevitabilmente Ianno..
Coro Abbiamo gia detto come un coro 'solista disposto a semicerchio a 5/6 metri di distanza da una coppia microIonica stereo rappresenti la classica ripresa che si Ia da sola. L`equilibrio tra le voci deve essere gia in origine quello giusto, semmai si puo aggiungere un po` di riverbero. Lo si puo Iare con i classici due microIoni di ambienza in sala oppure con un buon eco artiIiciale, in chiesa meglio i primi. Attenzione a non Iarsi prendere la mano in riprese all`aperto aggiungendo troppo eco (e magari con tempi di riverberazione troppo lunghi, non sempre dobbiamo simulare il riIlesso delle montagne di Ironte!). Il risultato sarebbe artiIicioso, oIIesa
110 peggiore che si possa Iare ad una ripresa 'acustica sia di musica classica che leggera, addirittura intollerabile se accoppiata ad un video; in questi casi poco riverbero e con tempi di ritardo corti. Quando pero un coro di organico normale canta in orchestra, quasi sempre in grandi composizioni con molti strumenti, non e praticamente mai suIIiciente una sola coppia microIonica per riprenderlo. Tassativamente impossibile in un teatro d`opera, con il coro collocato spesso sul Iondo, con le voci che si disperdono verso l`alto tra scene e Iondali appesi. Spesso neppure 4 microIoni sono bastanti per una buona ripresa del coro a causa soprattutto della loro disposizione abituale. InIatti le voci non si collocano, come ci Iarebbe comodo, in quattro spicchi (soprani, contralti, tenori e bassi) bensi soprani e contralti nelle prime Iile ed i tenori con i bassi dietro, nelle seconde. Nel nostro caso ideale potremmo isolare le quattro 'voci del coro 30 con quattro microIoni Irontali (le voci vengono emesse in avanti, microIoni a pioggia non andrebbero comunque bene). Nelle situazioni concrete sono necessari, invece, due microIoni relativamente bassi e due piu alti (possibilmente con un braccio aggettante per avvicinare le capsule alle voci maschili delle seconde Iile). In questo modo purtroppo si rischia un buco al centro, essendo il coro molto esteso in larghezza ed il palco in genere troppo sovraIIollato per permetterci di arretrare suIIicientemente le aste onde coprirne bene l`area. Inoltre siamo pericolosamente vicini con i microIoni alle percussioni che rischiano di sovrastare, con rimbombi sIocati, le non altrettanto potenti voci umane a cui dobbiamo stare decisamente piu a Iavore. Stare vicini ai cantanti signiIica, oltre al buco centrale e magari anche sulle ali estreme, rischiare di isolare le voci piu vicine alle capsule, perdendo l`amalgama che e l`essenza del coro. Come allontanarsi, un po` almeno, stretti come siamo dalle percussioni? Solo andando verso l`alto con le
30 Ricordiamo che solo schematizzando possiamo deIinire 4 le 'voci del coro, in quanto sarebbero piu propriamente 8: soprani primi e soprani secondi, mezzo soprani e contralti, tenori primi e secondi, baritoni e, per Iinire, bassi (partendo ovviamente dal timbro piu acuto per arrivare al piu grave)
111 aste, ma cosi il cono cardioide (l`iper sarebbe troppo stretto) rischia di beccare anche i timpani! Allora alziamo l`angolo di ripresa, picchiando un po` meno i microIoni, puntandoli cioe sulla seconda Iila dei coristi e non sulla prima, contando che quest`ultima entri comunque: non e Iorse vero che le voci Iemminili bucano di piu? Al centro collocheremo, quando possibile, un quinto microIono, puntato tra le sezioni. Siccome in quel punto c`e la transizione tra soprani/contralti/tenori/bassi va` posizionato con una certa cura. Essendo soprattutto critico il passaggio tra soprani e mezzosoprani (o contralti come si vuole) e bene inIormarsi delle sedie occupate da quest`ultimi e collocare il microIono in mezzo, tra l`ultimo soprano ed il primo contralto. Una posizione sbagliata squilibrerebbe non di poco l`armonia tra le voci, i microIoni sono vicini ed anche solo uno su cinque, se Iosse troppo a Iavore di una delle 'voci, non sarebbe poco. Essendo poco lo spazio, ho potuto sperimentare con successo la collocazione dietro il coro delle due aste (sostituite per l`occasione da giraIIe con un braccio lungo almeno tre metri) dedicate alle voci maschili, entrando con i due microIoni da dietro la scena sonora, guadagnando una posizione abbastanza elevata davanti ai coristi ed inclinando ovviamente le capsule a Iavore delle voci maschili. Riverbero quanto basta, non troppo per non perdere l`articolazione delle parole, e dovrebbe essere risolto anche questo impegnativo rebus. I microIoni piu usati sono gli Schoeps ed i Mk 184, con le solite indicazioni a seconda dell`acustica dell`ambiente e delle preIerenze soggettive.
112 12- Palco d`Opera
Diceva Leone Trotsky che, anche prescindendo dai diversi regimi sociali, la Iunzione geopolitica della Russia era avere uno stato Iorte per sostenere un Iorte esercito. Il quale doveva garantire una sorta di placenta, un setto che permettesse gli scambi ma non l`irrompere delle 'selvagge steppe dell`Asia nelle pianure europee. E che, naturalmente, era nell`interesse di quest`ultime sostenere la Russia nel suo sIorzo. Questo e esattamente il problema che ci pone la ripresa di un`opera lirica: impedire che le ampie sonorita dell`orchestra, debitamente attutite in sala dall`eIIetto della buca, irrompano dentro i microIoni del palcoscenico e distruggano cosi le delicate sonorita e prospettive dei cantanti. Perche gli impianti di ripresa di un`opera, oltre ovviamente i microIoni di ambienza generale, sono due. Il primo dedicato all`orchestra, del tutto simile a quello tradizionale non Iosse per due esigenze inedite (che, pure, Iiniscono per compensarsi parzialmente). Cioe da un lato vi e la necessita di stare bassi con le aste microIoniche per obbedire ad una regia d`opera che vuole occultare alla vista della platea qualunque apparato tecnico. Dall`altro la compattezza della disposizione dell`orchestra nella buca permette di evitare una eccessiva moltiplicazione delle capsule, in piu la contemporanea azione dei microIoni sul palcoscenico (piuttosto preamplificati nei conIronti di quelli dell`orchestra) alona di suo il suono degli strumenti e non costringe ad un uso esasperato di eco artiIiciale. Piu delicato e il secondo impianto , posto sul palco per la ripresa dei cantanti ed eventuali coro od eIIetti.
113 Ho gia accennato, a questo scopo, ad un impianto tipo consigliabile Iormato da circa, dipende dalle dimensioni in larghezza della scena, sei microIoni piazzati sul bordo del palcoscenico. Le basette di appoggio devono essere quanto di piu pesante e stabile sia conciliabile con lo spazio a disposizione. L`inclinazione e di circa 45 verso l`alto e la posizione sara almeno a mezzo metro dal bordo del palcoscenico, compatibilmente con il movimento dei cantanti che spesso avanzano molto verso la platea. E` questo l`elemento piu critico della disposizione microIonica, che giustiIica il mio sIoggio di cultura nella citazione iniziale (altrimenti chissa dove sarei stato costretto a cacciarla).
E` necessario impedire che il suono proveniente dalla buca entri nei microIoni del palcoscenico e questo si ottiene utilizzando il bordo del palco medesimo come schermo acustico. Una semplice prova visiva, ponendo l`occhio al posto dei microIoni per i cantanti e guardando di li verso la buca, ci dara la controprova della loro corretta disposizione: l`orchestra non si deve vedere. Se c`e del buon margine meglio!
Ricordiamo che, per quanto acusticamente vigorosi, i cantanti si dislocano su di una proIondita di palco notevole. A volte la loro voce e a quasi 10 metri dal microIono corrispondente e magari non in asse, quando non rivolta al contrario verso
114 le quinte. Per cui le linee corrispondenti sono molto ampliIicate nel mixer e rischiano di captare suoni non desiderati (per giunta Iortemente alonati). Non pensiamo mai i microIoni direttivi come dei teleobiettivi: la loro risposta e prevalentemente in asse ma, basta guardarne le caratteristiche polari , beccano anche attorno, eccome!
Io preIerisco per questo uso gli Schoeps ipercardiodi (capsula Mk 41). Uniscono, mi ripeto, proIondita di Iuoco a morbidezza pero... Durante una ripresa, anni Ia in San Marco, stavo disponendo degli iper tra le percussioni ed un coro, volendo isolare e riprendere bene quest`ultimo. Lavoravo con Maddalena, ottima consulente musicale e non meno capace ingeniera del suono, la quale mi ha messo in guardia: 'Attenzione, tutti i microIoni a clava piu acuta del cardiode ( e piu e stretta piu e evidente il Ienomeno) hanno un piccolo lobo di ripresa posteriore. Certo, cosi credi di isolare bene i coristi ma poi ti ritroverai inspiegabilmente un po` troppe percussioni alle spalle. Guarda la caratteristica polare... Per cui e bene che alle spalle degli ipercardiodi non ci sia nulla, almeno di troppo vicino. Altrimenti garantiscono un discrimine avanti/dietro maggiore i cardioidi. A volte non e suIIiciente microfonare la parte anteriore del palcoscenico; vi possono essere scene importanti ad un tavolo o su di un letto al fondo di una scena, o addirittura Iuori di essa o su di un soppalco, Iinestra ecc. In questi casi bisognera nascondere dei microIoni nelle vicinanze, calarli dal graticcio* sopra il palco, mettere delle piastre nei punti strategici od attaccare con morsetti dei fucili alle quinte. Tenendo sempre conto che una caratteristica di ripresa ampia non schiaccia il suono neanche con la voce molto vicina e quindi perdona
115 anche piccolo errori o ritardi di intervento durante la ripresa; pero perde con una certa Iacilita il Iuoco sonoro e capta anche rumori o voci indesiderate provenienti da qualunque direzione. E` molto importante anche tener conto della logistica. Un palcoscenico non va` solo guardato, bisogna anche misurarselo in lungo ed in largo a piedi, solo cosi si puo capire veramente dove e come i microIoni andranno disposti, i punti deboli da coprire. O che non si possono coprire e vanno percio compensati. Bisogna consumarsi le scarpe sul palco, sia davuoto che con i leggii; ma soprattutto con le scene, con tutte le scene in caso di un`opera. Mentre vengono montate, spostate e smontate. Perche i vostri microIoni di rinIorzo sono messi li, esposti, e bisogna vedere se possono restare da una scena ad un`altra, svolgere piu di una Iunzione o devono essere tolti (bisogna comunicare, meglio scrivere, al microIonista tutti gli spostamenti e quando Iarli). Una piantina puo essere molto utile. Occhio anche agli scricchiolii e, peggio, a vibrazioni indesiderate. A tale scopo i microIoni del palco hanno quasi sempre il Iiltro subsonico inserito, ma talvolta non e suIIiciente e per smorzare la vibrazione si ricorre ad un Ioglio di gommapiuma. In un caso per evitare il rombo di un microIono che doveva captare una voce lontana (pur essendo calpestato da vicino!) abbiamo ottenuto di poter Iare un Ioro circolare nel palco onde poter appoggiare saldamente l`asta al battuto di cemento sottostante. La ripresa d`opera e il caso in cui si rivela veramente prezioso un consulente musicale esperto, non solo per Iare gli equilibri e ricreare gli spa:i giusti per le voci, ma soprattutto per Iarsi ricordare, con il dovuto anticipo seguendo la partitura, le diverse entrate ed i movimenti dei cantanti. Perche la ripresa dell`opera e delicata, non si possono tenere aperti sempre tutti i microIoni, soprattutto non quelli del palcoscenico. E` anche un errore tenere aperto solo un microIono del palco alla volta, se non nella condizione estrema di tentare di ridurre al minimo il rientro del sottoIondo di sala mentre una vocina Ilebile muore dietro una quinta...Le voci riprese con un microIono solo tendono sempre ad essere troppo monoIoniche, troppo Iisse in un punto del palcoscenico ed i loro inevitabili movimenti, anche se contenuti dentro il
116 cardiode di ripresa, si traducono in troppo percettibili avanti ed indietro. Meglio avere sempre aperti due microIoni vicini. Cosi si seguono anche, cercando di anticiparli un poco (quando si riesce), i movimenti dei cantanti. Ed e veramente la ripresa piu divertente ed emozionante che ci sia cercare di seguire un cantante, mentre sta tagliando da destra a sinistra (e magari anche da dietro ad avanti) tutto il palco, aprendo e chiudendo i diversi dosatori sen:a Iar ondeggiare la voce e ricreando oltre al movimento orizzontale anche quello in proIondita. Questa era l`unica tecnica possibile Iino a non molto tempo Ia, essendo praticamente inutilizzabili, per la normale ripresa delle voci, i radiomicroIoni. Erano troppo ingombranti, non reggevano la Iormidabile pressione sonora dei cantanti e soprattutto Ialsavano con una presenza micidiale i piani sonori. Questi trasduttori venivano usati solo nelle situazioni di emergenza, quando ad esempio un cantante attraversava la platea rendendosi cosi irraggiungibile da qualunque microIono Iisso. Oggi non e piu cosi, come mi ha chiarito una conversazione con ElIride, grande specialista nelle riprese d`opera, e l`ascolto di alcune eccellenti incisioni realizzate integrando anche questi strumenti nella ripresa. Vi sono recenti radiomicroIoni che si nascondono tra i capelli, reggono gli acuti dei soprani e soprattutto si mantengono ariosi malgrado l`estrema vicinanza alla sorgente sonora. Tra tutti, mi citava ElIride, i Sennheiser Gold e Platinum, mettendomi pero contemporaneamente in guardia circa l`estrema diIIicolta nell`uso dei radiomicroIoni nelle riprese d`Opera e nella grande pratica che richiedono. L`estrema prossimita alla sorgente (c`e sempre un quadrato delle distanze al lavoro...) rende drammatica l`interIerenza di Iase con gli altri microIoni, sia con quelli Iissi d`ambienza che, a maggior ragione, con altri radiomicroIoni che Iossero nelle vicinanze. Vanno praticamente aperti e chiusi a battuta, almeno quelli vicini tra loro, ma pensate la diIIicolta con i duetti! E` comprensibile che vengano, ogni volta che sia possibile, associati ad una registrazione pluripista che garantisca ampia liberta d`intervento in Iase di rimixaggio.
117 L`orchestra non richiede altrettante cure, ben diIIicilmente le voci entreranno nei suoi microIoni , molto piu attenuati. Se ne puo tener sotto controllo il livello solo con dei generali o sub-master dedicati*, salvo qualche assolo importante. Ed attenzione quando, dopo aver Iatto i vostri livelli, scoprirete che in qualche punto della partitura l`orchestra e un po` troppo Iorte (con l`esperienza imparerete a scoprirla, in quelle situazioni, anche un po` sIocata), non abbassatene i microIoni piu di tanto. Non sono le capsule dell`orchestra troppo ampliIicate, e il suono proveniente dalla buca che sta entrando in quelli del canto! Se questi ultimi sono tutti in uso per i solisti allora, salvo la eventuale possibilita di spostarli ancora piu addentro nel palcoscenico, non c`e niente da Iare. Viene un momento i cui bisogna sapersi accontentare e torna utile il detto: 'Il meglio e nemico del bene. Abbassando troppo i microIoni dell`orchestra otterrete solo il risultato di sIocarla di piu.
Un ultimo aneddoto: al Rossini Opera Festival stavo collaborando con un bravo tecnico della Ricordi. Io lavoravo per la trasmissione radiotelevisiva e lui registrava l`edizione discograIica dell`opera. Avevamo messo in comune i microIoni del palcoscenico per evitarne un antiestetico raddoppio. Avendo gia dolorosamente sperimentato l`eIIetto che l`aria condizionata Ia a dei microIoni sensibili, piazzati necessariamente vicino ai suoi Ilussi di mandata, ho chiesto all`addetto di veriIicare se questa era in Iunzione: 'Si . VeriIica, tutto a posto. Ma durante le prove, piu passavano i giorni e piu sentivamo degli strani Iruscii sul palco. Naturale addebitarli ai movimenti in proscenio degli ampi abiti ottocenteschi. Abbiamo messo i microIoni in posizione piu protetta, niente. Fissammo con complicate sospensioni elastiche le capsule sul bordo del palco, rischiando anche di prendere troppa orchestra alle spalle, con poco risultato. Alla prova generale andava proprio male, soprattutto nel secondo atto con i cantanti sul Iondo ed i dosatori a
118 palla*. Qualcosa mi diceva che era l`aria condizionata, anche se avevamo riIatto il controllo e sembrava silenziosa: propongo di mettere gli antivento. 'Ma abbiamo gia Iatto la prova, e gli antivento tagliano un po` gli acutissimi, se non servono.... mi ha risposto ragionevolmente il collega. La sera della Prima la situazione peggiora ancora e dopo il primo atto, avendo ben veriIicato che nessuna gonna Irusciante si Iosse avvicinata troppo ai microIoni, insisto: 'Ormai non c`e piu tempo, e qui rischiamo di dover buttare tutto, proviamo con gli antivento.... 'Va bene. Come per incanto il brontolio e svanito. Prima della seconda replica abbiamo voluto Iare una veriIica approIondita con il tecnico del teatro: l`impianto di condizionamento aveva una valvola che ne regolava automaticamente la portata in Iunzione della temperatura esterna ed interna. Il mio primo controllo l`avevo Iatto all`inizio di luglio ed a teatro vuoto prima della prova. Durante le esecuzioni il teatro si surriscaldava e le ventole pompavano di piu. E la stagione diventava piu calda anche Iuori del teatro. Anche il secondo esame, essendo comunque avvenuto prima della prova a teatro freddo, non poteva risentire piu di tanto dell`aumento di temperatura esterna. Solo durante l`esecuzione pubblica della Generale, e soprattutto nel pienone della Prima, le ventole venivano sollecitate a dare il massimo. In onore di Rossini era tutt`altro che un venticello... Per cui d`ora in avanti, al primo dubbio, antivento! Naturalmente bisogna anche tener conto delle diIIerenze acustiche tra i diversi teatri e delle eventuali asimmetrie in ciascuno di essi. Un esempio: durante i bombardamenti della Seconda guerra mondiale, il teatro la Scala di Milano Iu gravemente danneggiato. Il pilone di sostegno destro del boccascena dovette essere sostituito. Al posto dell`originale in legno e mattoni venne costruita una colonna in cemento armato. Ma l`operazione non Iu neutrale per cio che riguarda l`acustica della sala: la risposta del palcoscenico risulto meno sonora ed armonica dal lato destro al punto che i cantanti, durante le rappresentazioni, si spostavano naturalmente sul lato sinistro del palco.con la sorpresa e l`irritazione dei registi che avevano indicato
119 altre posizioni! E` tale la diIIerenza di risposta tra lato destro e sinistro che la grande Maria Callas cantava le sue arie in un punto preciso ( avrete gia capito: a meta tra estrema sinistra ed il centro) che da allora si chiamo 'Punto Callas. Speriamo che gli attuali lavori di ristrutturazione del teatro riescano ad ovviare a questo inconveniente.
Le sorprese in un teatro non mancano mai, dovrebbe essere nato apposta per Iarle, no?
120 13- Solisti e Direttori
Buoni consigli Spesso non e Iacile lavorare con delle 'primedonne, ma e necessario ricordare proprio nei momenti diIIicili che siamo pagati per risolvere i problemi e non per crearli. Soprattutto nei rapporti con artisti, musicisti , attori (che, comunque, se seppellivano in terra sconsacrata qualche motivo ci sara!) e cantanti. Capire che sono li, praticamente in mutande davanti ad un pubblico, e soprattutto una critica in parte Ieroce e in parte, peggio, distratta. Pronti a cogliere ogni piccola deIaillance se Iamosi e a riconsegnarli all`oblio se esordienti. Questi ultimi, poi, ostentano tranquillita ma hanno soprattutto bisogno di rassicurazioni da parte nostra. Si trovano gia, spesso, il camerino senza riscaldamento, le luci Iatte all'ultimo minuto e diritte negli occhi e molta, molta insicurezza, non possiamo raccontargli che anche le linee audio ronzano, i ponti radio interrompono e noi e dalle sei del mattino che stiamo lavorando. Rassicuriamoli, invece, dicendo che va sempre bene e Iacciamo loro, almeno quando lo meritano, dei complimenti. Anche gli artisti Iamosi li apprezzano particolarmente dai tecnici, Iiguriamoci gli esordienti. Ce ne saranno grati piu che di qualche Iunambolismo tecnologico. La durezza, da parte nostra, e accettabile solo se segue una pesante provocazione e comunque deve risultare sempre spiritosa come quella di Walter che, ad un violoncellista all'esordio, troppo insistente nel chiedere di cambiare il microIono perche secondo lui: "il suono e troppo duro" rispose: 'Strano, la settimana scorsa e venuto Rostropovic a suonare davanti a questo stesso microIono ed il suono che usciva era bellissimo!. Chiediamo loro poche cose, possibilmente una sola, l'indispensabile. Mai l`impossibile, non si puo chiedere al clarinetto di Iare meno rumore con le chiavi...bisogna proprio allontanare il microIono. Si puo invece ricordare cortesemente all`attrice che dopo aver sussurrato 'Amore.., siccome non stiamo
121 girando la parodia di 'Gola proIonda, puo togliersi il microIono dalla laringe prima di gridare 'PATROCLO!!!.
Proviamo, ora, ad analizzare in dettaglio i singoli strumenti solistici, le loro caratteristiche ed i problemi che possono presentare durante una ripresa.
Le voci Durante un`esecuzione, naturalmente parliamo 'in Iorma di concerto senza movimenti scenici, riprendere una voce solista, collocata in genere al Iianco sinistro del Direttore, non e molto complesso. Un microIono di presenza (normalmente un U87/89 o Mk184, chi gradisce maggiore aggressivita puo usare lo Schoeps cardioide) con il contributo della coppia di ripresa principale non molto distante dal solista, garantira una buona captazione della voce con un certo riverbero dato dal ritardo con cui essa arriva al microIono stereoIonico. Un po` di eco artiIiciale puo completare l`immagine acustica. Ci vuole la solita cura nel panpottare il microIono di presenza onde tirare un po` verso il centro l`immagine del solista che la coppia stereo principale sposterebbe naturalmente troppo a lato. Per un equilibrio naturale il contributo del microIono di presenza dovrebbe essere circa uguale a quanto da la coppia o il Ironte principale. Potendo visualizzare, con indicatori di livello sull`uscita di ciascun dosatore, il contributo che ciascun microIono Iornisce al risultato complessivo si veriIica questo equilibrio abbastanza agevolmente. Non e comunque diIIicile, con un minimo di pratica, eIIettuare l`equilibrio anche ad orecchio. Ma la prospettiva naturale spesso verra giudicata troppo purista dai vari solisti che amano ascoltarsi svettare sull`orchestra. Obbligandoci anche ad abusare di riverberi per rendere accettabile questa eccessiva sovraesposizione della voce. Chi dovrebbe avere la parola deIinitiva sugli equilibri e il Direttore, anche se talvolta una registrazione sul pluripista potra permetterci con piu calma di Iar valere le nostre ragioni ed, eventualmente, rimixare con altri equilibri.
122 C`e qualche problema in piu quando i cantanti sono numerosi. Per conservare una maggiore naturalezza di prospettiva ed una distanza di captazione meno ravvicinata siamo tentati di riprenderli con uno, al massimo due microIoni (aIIidandoci per l`eIIetto stereo al contributo degli altri microIoni della sala). Purtroppo l`impresa e quasi disperata; in parte perche i cantanti gradiscono avere ciascuno il proprio microIono ma, soprattutto, in quanto gli equilibri tra le voci sono spesso molto diversi in ripresa rispetto al loro risultato in sala. Ad esempio: il soprano va` in secondo piano sulle note gravi, mentre amma::a tutti negli acuti, questo avviene anche per le orecchie di un ascoltatore in platea ma l`eIIetto e diverso attraverso i microIoni. Senza il contributo dell`immagine, e della presenza Iisica all`evento in sala -anche prescindendo dal livello acustico abitualmente piu moderato in un ascolto di musica riprodotta- non si accettano queste oscillazioni naturali della presenza nei diversi punti della partitura delle diverse voci, che andranno percio leggermente riequilibrate. E risulta persino naturale aiutare leggermente il basso, penalizzato da altoparlanti di diametro insuIIiciente....(e qui mi aspetto non inIondate critiche: ho detto leggermente, leggermente). Per cui e quasi inevitabile mettere un microIono per ogni cantante, anche quando questi sono aIIiancati e ci sarebbe lo spazio davanti per racchiuderli tutti nel cono di ripresa di uno solo. Resta la regola, gia vista per l`Opera, di tener aperto non piu di un paio dei loro microIoni alla volta, e non meno di due/uno e mezzo (cioe uno dei due a -6 db!), quando canta un solo artista, onde ridurre i rientri nelle altre capsule. A volte i Direttori provano a collocare i cantanti dietro gli strumentini o, nel caso sia presente un coro, tra questo e le percussioni. Se quest`ultime non hanno una parte troppo invadente, il risultato e spesso buono per la ripresa sonora, i trasduttori dell`orchestra arricchiscono di ambienza le voci ed i microIoni dei cantanti, a loro volta, contribuiscono alla sonorita del coro posto alle loro spalle. Peccato che i solisti non sempre gradiscano una disposizione che li allontana dal Direttore, aumentando il ritardo con cui la voce arriva, e dal loro pubblico.
123 Quando Iate riascoltare le registrazioni cercate che i cantanti siano presenti al completo; loro si sentono nel 'Tutti sempre piu bassi di livello di come si percepiscono per via ossea, per cui solo la presenza degli altri colleghi evitera di sentirgli dire, a ciascuno se singolarmente presi: ' si, ma...il mio microIono e piu basso degli altri. Per ultimo un problema comune alle esigenze di ripresa non solo di cantanti ma di ogni genere di solista cioe
La giusta distanza della capsula dal solista. La giusta distanza del microIono di presenza del solista, in un brano con orchestra (perche nel caso sia solo sul palcoscenico ci si puo allontanare anche di piu) e circa un metro e mezzo. Un metro basta a Iatica. Di meno non si puo. EIIetto presenza, Iiati e rumori di pagine e chiavi, squilibrio tonale verso medie ed alte e cono di ripresa che si restringe troppo rischiando di ampliIicare i movimenti del solista: sono tutti Ienomeni che possiamo compensare un po` cambiando microIoni e caratteristiche polari ma solo Iino ad un certo punto e comunque creandoci altri problemi. Sul palcoscenico e spesso diIIicile guadagnare quel metro che ci serve. Vi sono alcuni trucchi per conquistare decimetri preziosi senza dover collocare aste in mezzo alle sezioni orchestrali collocate davanti ai solisti oppure in platea con l`opposizione dei vigili del Iuoco. I giraffini, con il loro braccetto snodato, sono nati per avvicinare ma possono benissimo allontanare le capsule dalla Ionte sonora. Gli estensor della Schoeps possono benissimo essere ripiegati all`indietro ed, anche in virtu di una base pesante e poco ingombrante, risolvere problemi logistici apparentemente disperati.
124 Capovolgendo i supporti microIonici delle capsule, caso tipico quelli molleggiati degli U87/89, si guadagna quasi una preziosissima spanna ed in piu, come si vede dalla Iigura, si bilancia meglio il trasduttore e gli si consente un maggiore angolo di inclinazione. Si possono anche usare microIoni appesi, cavi orizzontali su cui Iissare le capsule o morsetti dotati di una vite Iilettata in standard audio; come dicevamo, tutto quello che serve ad avvicinare puo anche allontanare... Nei casi disperati l`ispettore di palco, con cui intrattenete ottimi rapporti, vi puo dare una mano.
Violino Forse nessun solista dimostra sul palco una personalita cosi diversiIicata come quella di un violinista. Abbiamo gia visto per sommi capi microIoni e tecniche ideali per gli archi con un riguardo al primo violino, da considerare spesso un vero e proprio solista, pur se seduto su di una sedia. In piedi, invece, si esibisce il virtuoso e spesso si muove, anche troppo, sul palco. Con una distanza suIIiciente, un cardioide su asta inclinato di 30 verso il basso ha un cono bastante per illuminare la maggior parte dei solisti. Nel caso si usi un microIono a pioggia rivolgiamoci a cardiodi ampie e
125 comunque Iacciamo cadere la perpendicolare del microIono un poco avanti lo strumento, un metro circa, di modo da arricchire le riIlessioni sul palcoscenico.
Nel caso di riprese televisive importanti, talvolta e necessario nascondere il microIono tra gli addobbi del bordo del palcoscenico, il trasduttore verra quindi puntato in modo meno Iavorevole, cioe verso l`alto riducendo cosi il cono pratico di corretto utilizzo. Il risultato sara accettabile a patto che il puntamento sia preciso ed i movimenti del violinista contenuti.
Sugli archi solisti, secondo la mia esperienza ed i miei gusti, e bene usare dei Neumann puntati grossomodo tra la Iine della tastiera e leEffe. Questo orientamento e solo teorico per il violinista, che si muove molto, ma diviene pregnante per un violoncello. I violinisti sono molto attenti alla resa del loro strumento in registrazione e ben disposti, in genere, a discuterne con noi in conIronti preziosi per la nostra Iormazione proIessionale. Il maestro Uto Ughi, che di Irequente ho il piacere di riprendere, in ogni sala prova i suoi due splendidi violini, uno Stradivari ed un Guarneri del Gesu, per sentire quale sia il piu indicato. Registrando queste sue prove ho imparato a riconoscerne le diverse sonorita e, con i commenti del Maestro, a capire con quali brani musicali le loro doti vengano esaltate. Ho anche veriIicato che la straordinaria estensione e stoIIa
126 delle basse esibita dal Guarneri lo Ia quasi sempre preIerire al suo brillantissimo compagno. Vedere entrambi violini appoggiati sul tavolo a Iianco del mixer , malgrado gli anni d`esperienza, Ia ancora una certa impressione!
A seguito del concerto quasi sempre il pubblico chiede un bis, durante gli applausi noi dobbiamo prepararci a cambiare un po` la sonorita della ripresa: non siamo piu con un solista con/nell`orchestra bensi con un virtuoso tout court. Ne abbiamo gia parlato, ma occhio: la sonorita di un violino solo e delicata per cui potrebbe essere necessario alzare anche un poco i generali per portare i picchi a quel -3 di peak meter che rappresenta gia un rinIorzo ma evita che il suono del solista nel bis giganteggi sproporzionato su quello del pezzo precedente che raggiungeva , con l`orchestra, i 2/3 db.
Pianoforte E` probabilmente lo strumento piu diIIicile da riprendere dovendosi mantenere l`equilibrio di una gamma sonora molto vasta ed un delicato rapporto tra la presenza, persino la metallicita che gli e propria, con l`ambienza di una grande sala. E non sempre e Iacile puntualizzarne in modo chiaro la posizione nel Ironte stereoIonico senza che risulti troppo largo ma neanche ridotto ad una sorgente puntiIorme. Taluni usano Iino a 7 microIoni su di un solo pianoIorte, mettendone anche due sotto il piano armonico! Per me ne bastano molti meno, quasi sempre, nei concerti con orchestra, gli dedico un solo U87.
127 L`astina va collocata nell`ansa dello strumento, ad una spanna di distanza dal pomello; la capsula cardioide deve essere ad una trentina di centimetri sopra il bordo del pianoIorte con un angolo di circa 45 sul piano e puntata a coprire tutte le corde. Dovrebbe mirare, sul piano orizzontale, verso i martelletti delle corde piu lontane (le piu gravi). Abbiamo provato, ovviamente e uno dei primi usi che si sperimenta, ogni tipo di microIono sul pianoIorte. Ogni volta, anche dopo aver usato l`U89 che ci ha aIIascinato con la sua linearita, il consulente musicale ha sollevato il sopracciglio e ci siamo detti: 'Riproviamo l`U87?. Sara anche per l`abitudine di sentire il pianoIorte ripreso con quel trasduttore nei migliori dischi della storia, ma a quella leggera metallicita data da una sapiente piccola enIasi sui 7/10.000, alla pienezza cosi controllata delle basse non riusciamo a rinunciare. Ci sono microIoni piu moderni, lineari, che salgono e scendono di piu in Irequenza MA.... Mi riservo, pero, di dedicare un po` di tempo ad ascoltare l`M149 Tube che Iorse potra impensierire la nostra intramontabile capsula.
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In genere, quindi basta usare una capsula, quella giusta; solo nel caso si suoni senza coperchio ritengo allora necessari i canonici due microIoni; uno piu orientato verso le corde acute ed un altro sulle gravi. Anche nel caso il pianoIorte suoni da solo, e indispensabile una coppia stereo principale (ed magari una di ambiente) oltre al/ai microIoni di presenza dedicati. Alcuni riprendono il piano con due microIoni direttivi di qualita (potrebbero essere i Kmr 81) un po` divaricati, distanti alcuni metri e puntati da un tre metri di altezza verso le corde dello strumento. Non e la mia tecnica e a questo proposito ho avuto una piccola discussione con il maestro Pollini. Era venuto a Torino per un concerto molto atteso ed io avevo disposto i microIoni nella conIigurazione che mi e abituale (di cui parleremo a Iondo piu avanti). Il Maestro mi ha Iatto notare che il microIono, quello di presenza, era troppo vicino, per lui e che altrove usavano un`altra tecnica e che temeva sarebbe risultato un suono troppo presente e duro..Mi sono permesso di Iargli notare come il suono del piano risultasse ammorbidito dagli altri microIoni e che quindi l`equilibrio generale Iosse a mio parere buono. Insistendo un poco il grande pianista accetto di Iare una prova. E con mia grandissima soddisIazione, riascoltando la registrazione ammise le mie ragioni e disse che andava bene. Non e Iacile che un`interprete cosi grande abbia il riguardo di ammettere una cosa del genere, ed a Maurizio Pollini va riconosciuto anche questo merito. Alcuni anni dopo ebbi modo di registrare ancora una sua esecuzione a Bologna, ma allora il tempo delle prove era pochissimo, il Maestro mi riobbietto la posizione dei microIoni, capii che la tensione del concerto troppo imminente non mi rendeva possibile un sereno ' Si ricorda..? per cui risposi 'Certo, maestro, come preIerisce. In alcuni casi la tranquillita dell`esecutore e molto piu importante dei particolari di ripresa, per cui bisogna saper Iare un passo indietro di Ironte alla musica. Fu uno splendido concerto, ma una ripresa appena discreta.
129 A volte noi ricerchiamo il pelo nell`uovo nella sonorita di uno strumento mentre alcuni esecutori sono molto piu pratici. Eravamo in attesa di Martha Argerich ed il nostro accordatore di Iiducia aveva preparato due strumenti con caratteristiche leggermente diverse. Quando giunge la pianista, l`accordatore si Ia un punto di merito di elencarne le diIIerenze: 'Questo e piu brillante e leggero nel tocco ma l`altro risuona Iorse meglio ecc.ecc.ecc.. ' Bene, li provo!. La grande artista suona non piu di tre scalette su ciascuno dei pianoIorti e: 'Per me sono uguali, scegliete voi quello che volete!. Pur partendo di nuovo da un aneddoto ora torniamo alla tecnica, per illustrare la disposizione dei microIoni che il sottoscritto predilige nella ripresa del pianoIorte.
Ero in Norvegia, al Festival di Bergen, con la nostra orchestra e mentre mi accingevo a disporre i microIoni per il concerto di pianoIorte il giovane tecnico locale, che Iaceva gli onori di casa, osservo: 'Mi sembra proprio la stessa tecnica che un balance engineer della Deutsche Grammophon aveva usato qui qualche anno Ia, il cornetto poi lo disponeva.... 'Proprio sulla perpendicolare esatta del bordo del coperchio..
130 aggiunsi io. 'L`hai conosciuto anche tu?. Invece proprio per niente, credevo di averlo inventato io il sistema! Saranno affinita elettive oppure molto piu prosaicamente a Iuria di rigirare e spostare i tre/quattro microIoni interessati e quasi inevitabile trovare quale e il punto, la conIigurazione che va meglio. Ed a parere di un tecnico della Deutsche (e dello scrivente) e bene collocare un U87 nell`ansa del piano, come gia detto, ed un cornetto Schoeps (o comunque un microIono stereo) a 3,5/4 metri di altezza esattamente al centro della lunghezza del piano e sulla perpendicolare del coperchio aperto. Di modo che quest`ultimo Iaccia da schermo (ma per un niente) al suono diretto dello strumento captandone pero tutte le risonanze e riIlessioni ambientali in modo da ricostruirne l`ambienza e la stereoIonicita. L`apporto dello stereo deve essere (come dato di partenza da aIIinare nelle prove) di livello circa uguale al microIono di presenza. Se non e possibile collocare lo stereo in quella posizione ma e Iisicamente necessario disporlo piu verso la platea, pazienza; ma la diIIerenza un po` si sente ed i rapporti tra coppia principale-microIono di presenza vanno leggermente cambiati. E` possibile utilizzare anche un altro microIono stereo di ambienza, a qualche metro dal palco, utile pure per gli applausi, calibrandone l`intervento
131 con lo stereo principale e gli eventuali appoggi laterali per non allontanare troppo il solista.
Questa soluzione, magniIica con lo strumento solo, diviene un po` penalizzante, in alcune partiture, per gli archi; per ricavarne un livello accettabile bisogna o alzare troppo gli appoggi oppure sovradimensionare il pianoIorte ampliIicando il microIono stereo principale (mic.di presenza del piano per non allontanarlo). In questo caso e utile intervenire con altri due microIoni cardioidi, morbidi, che raIIorzino in settore violini e quello viole-bassi. Meglio disporli su asta di modo da orientarli con le spalle alla tastiera il primo ed al Iondo del pianoIorte il secondo, al Iine di minimizzare al massimo il rientro del solista e godere quindi di maggior liberta nel raIIorzare gli archi. Se si scegliesse la comoda disposizione a pioggia, o si controventano queste due capsule di rinIorzo per dirigerle verso le masse degli archi, oppure vanno almeno calate un po` discoste dal pianoIorte, sulla verticale tra il primo e secondo leggio dei violini (ed un po` all`interno per raIIorzare anche i violini secondi) e tra primo e secondo leggio delle viole e celli.
Il riverbero sul microIono di presenza del pianoIorte, come del resto su timpani e strumenti percussivi in genere, non si mette. Il rischio, anche con apparecchiature di prim`ordine, e di sIocare proprio il microIono che ci dara la presenza...(sarebbe meglio abbassare il suo rapporto con la coppia principale, no?). Nel caso di vero e proprio eco, si correrebbe addirittura il rischio di Iastidiose
132 ribattute. Per cui, in genere si preIerisce aggiungere il riverbero artiIiciale alla coppia stereo principale o addirittura ai microIoni di ambienza sala. Altro e l`uso che si Ia del riverbero per allontanare alcuni strumenti delicati che i microIoni di presenza avvicinerebbero troppo, ad esempio in molti casi gli strumentini o le arpe.
Direttori Questa Iigura, pur essendo il vostro reIerente e giudice arbitro in ultima istanza, spesso si rivela non molto attento ai risultati della ripresa. Durante le stagioni musicali la maggior parte dei Direttori arriva all`ultimo momento, spesso per un solo concerto, per cui si trova di Ironte problemi piu stringenti e quindi non puo che Iidarsi del vostro operato. Al piu vi chiedera come e andata ed una cassetta registrata per ricordo. Con altri si riesce invece a stabilire un rapporto di piu lunga durata ed una eIIettiva collaborazione. Quando, dopo molte riprese, si sono comprese le preIerenze del Maestro e questi ha potuto appurare una somiglianza dei nostri gusti in Iatto di ripresa con i suoi, la Iiducia che si realizza, come oggi (spero sia anche il suo pensiero) con il maestro Inbal, non ha bisogno di molte discussioni. Il Direttore interviene presso di voi solo se si presentano esigenze particolari, talvolta chiedendovi un parere sulla disposizione orchestrale ottimale ai Iini della ripresa, e veriIicando su di un DAT l`esito di riprese importanti. Quando ascoltano una registrazione, sempre che naturalmente abbiate Iatto un buon lavoro, i direttori non Iocalizzano l`attenzione sulle cose che stanno a cuore a noi tecnici ma soprattutto sull`interpretazione, sugli attacchi e sugli equilibri intesi essenzialmente come intenzioni degli esecutori piu che Irutto della ripresa sonora. Molti di loro sono anche abituati a volumi sonori piu Iorti dei vostri saggi ascolti abituali, livelli in cui, lo abbiamo visto, tutto diventa percepibile ed ogni ripresa, in assenza di mascheramenti, risulta meno criticabile. Per cui quando alcuni direttori (e cantanti) vengono in regia a Iare qualche ascolto alzate bene il volume e, se sono proprio sordi, Iatevi un giretto per non diventarlo a vostra volta.
133 Alcuni maestri, anche dei piu Iamosi, non intervengono mai e Ianno bene perche quando intervengono dimostrano di non capire molto di ripresa. Certo, non e quello il loro mestiere e quindi non ne Iaro il nome; non e bello, neanche dal punto di vista legale, citare delle persone senza il loro permesso se non per parlarne bene. Come, invece, Iaro del maestro Shipway, un simpatico Direttore inglese con cui ho collaborato molti anni e che ha rivelato, insieme al collega, consulente musicale, M Musso, l`orecchio piu Iino, per le riprese, che abbia mai incontrato. Il nostro consulente riusciva, di primo acchito senza neanche pensarci, a riconoscere una cassetta DAT registrata con una macchina piuttosto che con un`altra: 'Non questa versione Iatta sul Panasonic, metti quella registrata con il Sony. Ed il maestro Shipway era altrettanto inIallibile nel riconoscere equilibri sonori e prospettive. Per un Direttore, in eterna trasIerta, riascoltarsi in regia oltre che una veriIica del proprio operato signiIica anche trovarsi Iuori da rapporti condizionati, come in orchestra, dal proprio ruolo per stabilire un contatto piu rilassato con il personale tecnico e trovare, a volte, un`amicizia disinteressata come di rado gli viene oIIerta. Non aspettatatevi comunque dei regali o che vi presentino delle ragazze! Il Direttore di cui stiamo parlando aveva un modo tutto suo di deIinire il rapporto tra i diversi microIoni, diceva: 'Alzare i violini secondi del 10 oppure Abbassare le arpe del 15. Con un po` d`esercizio sono riuscito a tradurre i suoi per cento in dB e scoprire quanto il suo orecchio Iosse inIallibile. Ma un giorno ci sembrava avesse esagerato. Durante le prove, risentita una registrazione di un concertone di Walton mi pare, con 32 microIoni aperti, ci ha detto: 'Quel microIono che abbiamo messo per rinIorzare la parte intermedia della Iila dei violini...5 in piu!. Eravamo abbastanza in conIidenza per tentare la prova del pisello sotto i sette materassi, per cui, tornato in sala ci siamo guardati con il consulente musicale e ci siamo detti: ' Lasciamo tutto cosi, invece, e vediamo se... Finita la prova, tornato il maestro in regia, beh gia ve lo immaginate: Tutto bene , ma perche non avete alzato i violini?. Oppure avra guardato le tacche sul dosatore prima di rientrare in sala?
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Generale, Repliche e inserti, opera, pluripista, diretta Bisogna prendere l`abitudine di registrare sempre la prova generale, se il repertorio e complesso e per un qualunque motivo difficile, si possono registrare anche le prove precedenti. Nel caso queste siano lunghe e Irequenti fermate non ne permettano una previsione di durata, per non distrarvi a seguire questa registrazione di sicure::a potete tranquillamente Iarla, con il DAT, a mezza velocita. Con quattro ore di autonomia davanti e possibile, come si dice, dimenticare che gira. Queste registrazioni si riveleranno preziose, soprattutto se il concerto oIIre una sola replica, nel caso si debbano eIIettuare degli 'inserti per sostituire sempre possibili errori durante l`esecuzione. Per uno strumento ad arco, anche se suonato da un Iuoriclasse, e tremendamente Iacile soffiare una nota di una scaletta , non parliamo neanche degli incidenti, sempre in agguato, dei Iiati. Queste prove e meglio, appena possibile, registrarle gia con impostazioni e livelli simili a quelli che terremo durante l`esecuzione, almeno nei punti della partitura che l`esperienza ci suggerisce come particolarmente critici (a soli del corno e della tromba, virtuosismi particolari dei solisti, attacchi dinsieme ecc.). Cosi si avvertira molto meno il passaggio tra una versione e l`altra nell`eventuale montaggio. E` a tal punto importante salvare la compatibilita tra prova generale ed esecuzione, da evitare cambiamenti sostanziali di ripresa tra i due momenti, a meno che non si rivelino proprio necessari. Anche nel caso che si abbiano piu repliche a disposizione per il montaggio, come con l`Opera lirica, quando le prime registrazioni non ci soddisIano e sempre una scelta delicata decidere di cambiare radicalmente l`impostazione della ripresa; sembra strano, ma quasi sempre i cantanti preIeriscono musicalmente la replica che a voi e venuta tecnicamente peggio! In questi casi, ed in genere nell`Opera, e prezioso poter registrare sul pluripista digitale; in un successivo rimissaggio si hanno molte
135 piu possibilita di rendere omogenee repliche diverse, oltre che correggere eventuali lacune della ripresa. Se siete in diretta, o anche in diretta oltre che in registrazione, il problema principale e riuscire a mantenere la concentrazione. Non preoccupatevi troppo dei livelli, quelli li avrete gia trovati e segnati durante le prove, dovete soprattutto cercare di anticipare i diversi eventi e, in caso di errori di ripresa, mai 'restare sul colpo, come si dice in gergo pugilistico. Se per caso (avviene, eccome se avviene) dimenticate di aprire a tempo un microIono NON spalancatelo all`improvviso, sarebbe come mettere una bandiera sul vostro sbaglio. Gli ascoltatori percepiscono soprattutto la derivata, la rapidita di una variazione, aprite quindi morbidamente il dosatore ed il diIetto potra passare inosservato. Per Iortuna, risentendo a mente Iredda le nostre registrazioni, il piu delle volte errori che ci sembravano enormi, in diretta, si ridimensionano enormemente. Fino a riuscire spesso inavvertibili PURCHE` non ci abbiano Iatto perdere la concentrazione durante le Iasi di ripresa successive. E` sempre necessario rivedere criticamente i nostri errori e cercare le cause di eventuali disIunzioni tecniche dell`impianto, ma, sempreche quest`ultime non siano enormi, bisogna Iarlo dopo, a bocce ferme'
14- All`aperto
'All`aperto devono suonare solo le bande sosteneva Herbert von Karaan, ma non permetteranno certo a voi, nel caso decidano di inIrangere il precetto, di ripeterlo. Per cui bisognera attuare un`accurata politica di riduzione del danno. Innanzitutto analizziamo i problemi che una ripresa en plein air pone: all`aperto la Iamosa legge del quadrato delle distanze domina incontrastata. Poche o nulle le benefiche riIlessioni ambientali, escluse quelle modeste di un eventuale cortile e proporzionate alle dimensioni delle sue pareti in rapporto alla superIicie dello stesso. Siamo nel regno dell`atmosIera, quindi del vento sempre e talvolta della pioggia , neve, grandine (riuscite ad immaginare che rumore potrebbe Iare sulla griglietta degli U87?), trombe d`aria (vabbe, adesso sto esagerando). Speriamo di essere suIIicientemente lontani dai rumori del traIIico urbano, anche se vi accorgerete che ormai non vi e alcun luogo in Italia che non sia attraversato almeno ogni 20 minuti da un aereo. Quindi sempre cuIIie antivento, stagnare con dei Iogli di plastica e nastro adesivo le giunte dei cavi esposte alle intemperie e continuamente in campana, pronti a salvare con dei sacchetti di plastica le preziose capsule da acquazzoni improvvisi. Dovrete usare generalmente delle aste perche sara diIIicile trovare comodi ancoraggi per un impianto aereo, comunque troppo rigido per gli esigui tempi di prova che probabilmente avrete a disposizione. Contro l`inIluenza dei rumori estranei non c`e che piegare il Iamoso quadrato ai nostri scopi, avvicinandosi sensibilmente alle Ionti sonore; percio diIIicilmente all`aperto potrete usare aste piu alte di un paio di metri e avvicinare i microIoni signiIica, ahime, doverne moltiplicare il numero. Con microIoni cosi vicini , in un luogo che e acusticamente asciutto per deIinizione e con la pratica impossibilita di
137 usare in ripresa, per l`ambienza, i microIoni applausi (il brusio del pubblico risulterebbe dominante su quello proveniente da un palco distante e quindi Ilebile) occorrera abbondare in riverbero. Ma cosi prossimi alla sorgente sonora neppure i Lexicon 480 Ianno miracoli, 'anche la ragazza piu bella di Francia non puo dare che quello che ha!. Siccome le disgrazie non vengono mai sole bisogna tener conto della situazione politico/culturale concreta in cui, generalmente, avviene un concerto sinIonico all`aperto. I costi sono tali per cui e sempre una kermesse di rilievo popolare e/o nazionale. L`importanza dell`evento si riIlette, per noi negativamente, sia nella scelta del programma che nelle dimensioni della platea; l`ipertroIia di entrambi rende necessaria una ampliIicazione pesante che complica tutti i problemi. Con un programma puramente orchestrale per una platea non superiore alle poche centinaia di persone sarebbe possibile mantenere una suIIiciente distanza tra microIoni ed esecutori anche ampliIicandoli moderatamente. La presenza di un eventuale solista potrebbe invece essere rinfor:ata da una semplice e leggera 'ampliIicazione locale, cioe una cassa acustica di buona qualita posta in platea, sotto al palcoscenico e vicina al solista, utilizzando il bordo dello stesso palco come schermo acustico tra altoparlante ed esecutore da ampliIicare. Questa soluzione e accetta anche ai critici puristi, pronti, non sempre a torto, ad azzannare chiunque osi compromettere la 'classica con l`elettronica. Il suono sembra, qualunque sia la posizione dell`ascoltatore in sala, provenire proprio dall`esecutore, solo leggermente piu Iorte. Ma all`aperto con 5000 persone in platea, sette cantanti doppio coro e voci bianche, per Iar udire qualcosa i watt si sprecheranno......e quindi i solisti ed il coro, gia posti su di un palco poco 'sonoro, chiederanno dei riporti per sentirsi tra loro aumentando i rientri, senza tener conto che non e musica leggera e voi state usando tutti microIoni a condensatore!
138 Ma quest`ultimo problema cioe il rientro dell`ampliIicazione e delle spie nei microIoni , micidiale sulla carta (e al chiuso), non e insormontabile all`aperto. Le attuali ampliIicazioni sanno essere molto direttive, l`ambiente e quasi esente da rimbalzi sonori e l`asciuttezza di una ripresa tanto ravvicinata regge anche robusti rientri. L`importante e stabilire un buon rapporto con i tecnici dell`ampliIicazione, non permettergli (pur rispettando il loro diIIicile lavoro) di esagerare coi volumi e cercare di uniIicare i microIoni di ripresa Iornendo voi all`ampliIicazione i diversi gruppi stereo (archi, Iiati, percussioni, solisti, coro) magari separati ma gia miscelati al loro interno. Non sempre lo accetteranno, le collaborazioni nel nostro mestiere sono tutte Iondate su di una Iiducia che ci vuole qualche tempo a costruire, per cui o vorranno aggiungere ai vostri gruppi alcuni microIoni dedicati ad integrare la loro diIIusione o accetteranno dei microIoni in comune solo garantendosene la gestione autonoma. Per cui si ricorrera ad un apparecchiaccio chiamato splitter che dividera il segnale del microIono, Iornendone due uscite indipendenti a voi e a loro. Due uscite totalmente indipendenti tranne per il ronzio che le aIIliggera in comune! Capita che in pizzeria, a tarda notte dopo una giornata di lavoro tremenda aggiustata un po` alla Iine -come per miracolo e come al solito- tra tecnici si Iavoleggi di splitter che non ronzano neanche con i dimmer delle luci a meta; non credetegli, e la stanchezza che parla per loro...... A parte gli scherzi, gli splitter creano non pochi problemi di masse, e indispensabile alimentare apparecchiature di ripresa e diIIusione da un`unica presa di rete e provare a connettere e sconnettere le masse alla ricerca di una miglior protezione dal ronzio. Rassegnandosi a non poterlo abbattere al di sotto un certo livello. Ma perche crearsi questi problemi quando basterebbe Iare due impianti totalmente divisi, uno per la ripresa ed uno per l`ampliIicazione? Perche, data l`importanza dell`evento (i costi sono comunque da sostenere malgrado la classica non Iaccia 'audience) e Iinalmente arrivato anche il regista televisivo e : 'Cosa sono tutte queste aste microIoniche nella MIA inquadratura! e la prima cosa che dira.
139 Ed ha anche ragione, basta vedere queste palle antivento nere, per giunta insuIIicienti appena si supera il livello 'brezza, che con un certo angolo di inquadratura si mettono davanti alle orecchie delle cantanti trasIormandole in altrettante Minni....Per cui il regista costringera comunque l`ampliIicazione a togliere le sue 'aggiunte ed anche noi Iaremo bene a partire gia con una conIigurazione minima, anche se suIIiciente, di microIoni. Ed aiutare una ripresa video, per Iorza di cose in aIIanno, spostando di 10 centimetri i microIoni in basso o a destra quando serve per l`inquadratura. Cambia poco per noi ed in queste caotiche kermesse la ripresa audio risultera probabilmente la cosa migliore. Ricordiamo anche che un audio per la TV richiede una presen:a dei solisti, spesso inquadrati in primo piano dalle telecamere, piu marcata di quella ottimale. E` Iacile dimenticarsene, ma lo stesso vale per gli assolo degli strumentini, gli impercettibili pianissimo iniziali o Iinali dei timpani eccetera. Naturalmente cercando un buon compromesso con il rispetto della prospettiva sonora e della partitura. Comunque nessuno vi chiedera di tirarne Iuori un disco.
Per i collegamenti con il palco scordatevi di poter usare dei walkie-talkie. Potranno Iorse Iunzionare il pomeriggio delle prove, purche non siate nel Quirinale o posti simili, ma la sera della Prima i Carabinieri e la Sicurezza avranno delle bestie, con una potenza di qualche ordine di grandezza superiore ai vostri giocattoli, che vi zittiranno. Per cui e meglio Iin da subito usare, per provare le linee dal palco e darsi i "VIA!" durante la trasmissione, coppie Iisiche o, evviva il progresso, il cellulare. Per ultimo, che microIoni utilizzare? Torniamo alla solita disputa Coppi e Bartali. C`e chi preIerisce la deIinizione degli Schoeps e chi la morbidezza della Neumann. Mai come in questo caso vale un uso congiunto dei due sistemi, in una ripresa Iorzatamente multimicroIonica pura. Sul Ironte principale degli archi userei piu i Neumann, magari gli MK 184 che sono abbastanza piccoli. Ce ne vogliono almeno due per sezione e magari 3/4 sui primi violini.
140 Per gli strumentini vanno benissimo gli Schoeps, montati sulla loro astina integrata (chiamata anche 'tubo attivo o estensor) che li rende poco visibili e microIoni televisivi di elezione anche su tutte le percussioni, timpano escluso. Ce ne vorranno 3, meglio 4 sulle 4 Iamiglie principali di strumentini. Anche gli AKG 414 (e derivati) vanno benissimo sui Iiati. Trombe e tromboni, in questo caso, non verranno microfonati direttamente, conIidando nella loro capacita di 'penetrazione. Si potranno usare due vecchi U 87 sulle caldaie dei timpani, vicini ed un po` tagliati sulle basse, ed il solito ipercardioide Schoeps (o Sennheiser 441) sul tamburino conIidando che capti anche un po` di eventuale grancassa. Aggiungiamo un microIono, quello che e disponibile, alle spalle dei corni altrimenti non ne esce niente ed uno all`arpa (come al solito ma meno del solito perche siamo all`aperto) tagliato sulle basse. Sul coro , riprendendo quanto gia scritto, serviranno 5 microIoni ( a parte extra per voci bianche). Tre (U89, MK184, TLM 170 o simili) davanti, ad un metro dalla prima Iila, alti quasi 3 metri e picchiati di 45. Due su giraIIa (se c`e spazio possono essere nascoste dietro il coro) che devono captare le ultime due Iile, in genere le voci maschili, collocando le capsule MK 184 sulla perpendicolare dell`ultima Iila di donne, picchiati di 30 sull`orizzonte ed un poco piu alti degli altri tre microIoni del coro. E` uno schema del tutto analogo a quello che si e rivelato ottimale nelle riprese da studio, se non per le distanze, in questo caso piu ravvicinate. Se si accettano delle voci un po` piu Irizzati l`uso di Schoeps, al posto dei Neumann, ci rendera piu semplice evidenziare il coro. Per i solisti vanno bene i diversi Neumann; il pianoIorte solista con orchestra, per Iortuna, non ho mai dovuto riprenderlo all`aperto. Nel caso, bisognerebbe cercare di dargli un po` di ambienza dislocandogli vicino i microIoni del 1 violino e 1 violoncello, riprenderlo con un microIono di presenza piu distanziato del solito e, Iacendo eccezione alla regola generale, aggiungendo a quest`ultimo un po` di riverbero.
141 In questo tipo di riprese le caratteristiche polari da usare sono, generalmente, cardiodi ed ipercardiodi; ma nel caso di Iorte vento bisogna ricordare che la conIigurazione meno sensibile (molto meno sensibile) e la omnidirezionale e quindi in situazioni diIIicili e da preIerire. Comunque -dato il livello di qualita realisticamente raggiungibile, la ripresa ravvicinata e la quantita di microIoni da usare, tale da esaurire tutte le scorte- si possono utilizzare convenientemente anche buoni dinamici. Ovviamente l`abbondante riverbero dovra ricreare i piani sonori distrutti dalla multimicroIonicita e quindi essere maggiore sugli strumentini/ottoni. Per cio che riguarda percussioni e coro il discorso e un po` piu complesso: ad eccedere con l`eco si rischia di conIondere il suono delle percussioni (che gia entra 'spampanato in tutti i microIoni) e di rendere inintelligibili le parole pronunciate dal coro. In questi casi e ancora piu importante curare che la giusta prospettiva sonora sia il Irutto dialettico del riverberolivello dei singoli microIoni. Quale riverbero usare? L`eco piu utilizzato nelle riprese sinIoniche credo sia, in ogni situazione, il Lexicon L480. Recentemente e comparso sul mercato il modello PCM 91 che monta gli stessi 'integrati del Iratello maggiore 480, ma si limita agli eIIetti di eco/riverbero sen:a la parte di processamento del segnale, che comunque per i nostri usi non servirebbe. La cura dimagrante lo ha ridotto ad una unita rack, pochi chili di peso e, quel che piu puo interessare, ha anche coinvolto pesantemente il prezzo senza in alcun modo compromettere la qualita. Oggi anche un dilettante evoluto, stanco dei riverberini del computer, puo accedere ad una qualita senza compromessi (ascoltate il preset 'Concert Hall!). Ma bisogna aggiungere una osservazione dettata dall`esperienza al discorso sui riverberi artiIiciali: spesso, anche le macchine migliori ed i programmi dedicati alla classica, si rivelano un po` 'lunghi e vanno ridotti, come tempo di caduta a 20 dB, comunque al di sotto dei 2 secondi. Domanda: perche Iabbricanti specializzati, dopo anni di studi ed aIIidandosi alle migliori orecchie in circolazione, scelgono programmi di riverbero un po` lunghi? Risposta: perche, molto probabilmente, li immaginano usati in dosi moderate
142 su riprese con pochi microIoni ben distanziati dagli strumenti, mentre noi spesso li utilizziamo in quantita massicce su capsule molto vicine alle sorgenti. Ricordiamo che si possono spendere decine di migliaia di euro per i microIoni ma il 10/20 del suono viene dal riverbero e potrebbe compromettere, se non e all`altezza, il risultato Iinale. Per concludere l`argomento riprese all`aperto, mi sento di consigliare anche ad altri una mia esperienza abbastanza recente. Provate ad usare anche nelle riprese all`aperto (addirittura con l`ampliIicazione) gli eccellenti microIoni a piastra della Schoeps, soprattutto sugli archi. Hanno, e vero, una caratteristica di ripresa molto ampia che all`aperto ne sconsiglierebbe l`uso ai pedanti- ma anche una insuperata resistenza ad indurire il suono, qualunque sia la distanza, ed oltre all`insensibilita ai rumori del palco, una strutturale, 'geometrica protezione anti vento. Dopo aver molto ridimensionato, con l`esperienza diretta, il problema dei rientri legato alla caratteristica polare dei microIoni, penso che il primo obbiettivo che bisogna porsi per migliorare questo tipo di riprese sia rendere piu credibili prospetticamente ed omogenee, almeno al loro interno, le diverse sezioni dell`orchestra; le piastre possono dare un contributo ad ottenerlo. La collocazione da sperimentare e: una tra i piedi dei violini degli ultimi leggii, una nello spazio tra il Direttore ed il primo violino (che riprenda anche il resto del 'concertino) e un`altra, quasi simmetrica, dall`altro lato tra il secondo cello e la prima viola. Per i contrabbassi Iorse e meglio restare al tradizionale Neumann: tra il primo e secondo basso, ad un metro d`altezza e leggermente picchiato.
143 L'Amplificazione (quando dovete farla voi) L`ampliIicazione di un`orchestra acustica, o di una sua parte, e come il bollito: viene buono il brodo o la carne. O si Ia una buona diIIusione ed una cattiva ripresa a causa di rientri eccessivi, oppure una buona ripresa ed una ampliIicazione appena percettibile. Con il bollito, per Iare un buon brodo, la ricetta consiste nel mettere la carne nell`acqua Iredda prima di accendere il Iuoco, oppure nel cacciare quello che la mia amica Doriana deIinisce 'il cadavere nell`acqua gia bollente, per racchiuderne il gusto all`interno di cio che diventera un buon bollito. Ma torniamo all`ampliIicazione. Abbiamo gia visto quella che ho deIinito "ampliIicazione locale" che consente un rinIorzo squisito di uno strumento non troppo sonoro da riequilibrare con il volume dell'orchestra. Talvolta non basta e non solo di rinIorzo si deve parlare bensi di vera ampliIicazione, o di solisti/speaker e coro o, addirittura, dell'intera orchestra. Abbiamo visto come collegarci ad un'eventuale service, ma se il service siete voi? L'ampliIicazione puo essere Iornita da due "torri" ai lati del palcoscenico; si usa collocare gli altoparlanti a qualche metro d`altezza picchiati verso il centro della platea per non assordare le prime Iile. Se si possono calare dal soIIitto con delle catene (ma qui e gia lavoro da service esterno) e meglio. Dovrete collocare sulle torri una potenza sonora che dipendera ovviamente dalle dimensioni dell`ambiente e dal tipo di musica, ma che oggi comunque non puo essere meno di due casse da 500 watt per lato: ovviamente non si terranno a manetta ma si avra cura di lasciare un po` di margine contro le distorsioni. Si puo optare anche per un`ampliIicazione distribuita. Questa puo rappresentare un rinIorzo delle voci meno invasivo nei conIronti della ripresa sonora e piu equilibrato per gli ascolti in una grande sala o all`aperto. Consiste in piu casse ampliIicate, oltre quelle ai Iianchi del palcoscenico, disposte a coppie ai lati della sala e rivolte leggermente verso l`interno. Possono essere solo due, in aggiunta alle Irontali che coprono ovviamente le prime Iile, ad alcuni metri dal palco, o anche piu
144 numerose ma sempre a coppie e distanziate di alcuni metri dalle precedenti per permettere l`uso di indispensabili linee di ritardo. InIatti il segnale andra inviato a ciascuna coppia di casse ritardato dei millisecondi che impiega il suono a provenire dal palcoscenico all`altezza di quelle Iile di poltrone; in caso contrario si percepirebbe una serie di echi conIusi al posto di una ampliIicazione. Anzi, per localizzare piu Iacilmente l`origine virtuale del suono come proveniente dal palcoscenico, non e male ritardare di qualche millisecondo in piu le ampliIicazioni distribuite nei conIronti del dato matematico che sarebbe (per ogni linea di ampliIicazione): Ritardo (in sec.) distanza tra palcoscenico e casse : 340 (velocita del suono nell`aria). Questo tipo di rinIorzo del suono presenta il solo inconveniente, per quanta cura si metta nella sua realizzazione, di permettere una localizzazione meno distinta della provenienza della musica nei conIronti del metodo a torri . Ovviamente si possono combinare i due sistemi ed in grandi ampliIicazioni e normale Iarlo. Per concludere questi brevi cenni all`ampliIicazione, ricordiamoci di come essa sia una Iaccenda delicata e complessa, che implica anche problemi di sicurezza per il pubblico e che richiede percio una vera specializzazione da parte di chi la mette in opera ed attrezzature soIisticate diIIicilmente a disposizione di chi eIIettua, invece, le riprese. Per cui e bene limitarsi, quando necessario, a piccoli rinIorzi del suono demandando ad altri le vere e proprie ampliIicazioni.
145 15- Progresso e nuove frontiere...
' In queste citta l`avvio ad ogni tipo di produzione artistica e dato da un uomo che va dall`artista per dirgli che lui ha una sala, dopo di che l`artista interrompe il lavoro che aveva intrapreso per un`altra persona che gli aveva detto di avere un megaIono. Il mestiere dell`artista consiste inIatti nel trovare qualcosa che serva a scusare a posteriori l`avventatezza di cui si e dato prova Iabbricando sala e megaIono. E` un mestiere diIIicile e un tipo di produzione malsano. Bertolt Brecht 31
Progresso
Questa citazione vorrebbe essere un antidoto ai miti tecnicistici che aIIliggono noi operatori (ed in misura ancora maggiore, per quanto possa sembrare strano, i letterati). Non sempre uno strumento nasce per rispondere ad un bisogno insoddisIatto, anche se dobbiamo riconoscere che talvolta ne crea di molto evoluti e progressivi. E` percio buona norma seguire il precetto del Marchese De Sade e Iarsi Irustare per bene prima di parlare di Rivoluzione 32 .... Ricordiamo che il 90 della qualita di un broadcast e dato dagli uomini che dirige e da come riesce a mobilitarli. Qualunque 'piattaIorma e Iatta per veicolare dei messaggi e quello di Orson Wells, quando negli anni Trenta Iece una cronaca realistica della 'Guerra dei Mondi gettando nel panico l`America, non aveva bisogno di dolby surround... In Italia si e sempre dedicata la massima cura, anche durante il Iascismo, nel selezionare dirigenti, intellettuali e tecnici per le trasmissioni circolari.
31 B.Brecht, Scritti sulla letteratura e sullarte, Ed. Einaudi, Torino 1973 32 Peter Waiss, La persecu:ione e lassasinio di J.P.Marat,rappresentati dai filodrammatici di Charenton, sotto la guida del Marchese di Sade, Ed.Einaudi, Torino 1967
146 Ricordiamo che nel dopoguerra, dietro le prime Iile di quadri provenienti dalla Resistenza, si Iacevano le ossa Iior di intellettuali che avrebbero mostrato tutto il loro valore negli anni successivi. Capo del personale all`Olivetti non era qualche esperto di inside trading ma Paolo Volponi, Emilio Gadda era un oscuro Iunzionario alla RAI insieme a Luciano Berio che Iaceva il consulente musicale come cento altri. Tempi duri invece, oggi, in tutti i settori compreso quello a noi piu vicino della programmazione musicale. Le stagioni dei Concerti sono sempre meno disposte al rischio, meno aperte alla musica moderna e contemporanea e sempre piu stanca ripetizione di un rito borghese, quasi volessero essere l`Opera dei poveri.... Ma queste mie considerazioni sono Iorse dettate da un malessere generazionale per cui e meglio tornare al progresso in senso stretto, quello tecnico.
Anche a questo proposito bisogna ricordare che Iino a poco tempo Ia (piu o meno quando si controllavano ancora gli scambi ed i Ireni delle carrozze Ierroviarie) il segnale radiotelevisivo subiva, a diIIerenza di oggi, delle severe veriIiche lungo tutti i punti della catena di ripresa e trasmissione. Allora nessuno si permetteva di stramodulare oltre i legali 75 Kiloherz in FM, per coprire le stazioni vicine, per cui il segnale ricevuto era molto piu simile di oggi a quello trasmesso. L`introduzione delle trasmissioni digitali (DAB) audio procede molto a rilento, e degli innumerevoli Megaherz a disposizione da satellite non uno viene 'sprecato per migliorare tecnicamente il segnale ma solo per moltiplicare gli spazi a disposizione degli sponsor. Si e anche decretato la morte preventiva della TV ad alta deIinizione. Forse sottrarrebbe mezzo canale alla pubblicita dei pannolini, e poi ve lo vedete uno schermo 16:9 per dire: 'Pronto da dove chiami, complimenti per la trasmissione? Solo una massiccia concorrenza su trasmissioni sportive a pagamento pare rilanciare l`ipotesi Alta deIinizione/16:9. Una volta pochi secondi di interruzione in onda signiIicavano una bella multa per gli operatori (comunque dei privilegiati e coscienti di dovere qualcosa, in cambio del loro status, all`utente) e le regie venivano mensilmente chiuse per una manutenzione
147 preventiva. Quindi se di progresso tecnico delle riprese e trasmissioni audio vogliamo parlare, dobbiamo riIerirci essenzialmente a quello tecnologico di processo, negli strumenti di produzione, ove eIIettivamente sono stati compiuti passi da gigante Dagli anni 60 ad oggi molto e cambiato nelle attrezzature a disposizione della ripresa audio. Non certo i microIoni, la capsula principe della Neumann era gia praticamente deIinitiva con l`U 47, Iorse neanche tanto nei banchi di mixaggio, pur diminuiti in dimensioni, migliorati nel rumore, con innumerevoli Iiltri ed eIIetti che si rivelano utili, pero, soprattutto per la musica 'leggera. Si sono invece perIezionati talmente gli altoparlanti che, ascoltando cosi bene in regia, non si capisce piu cosa arrivera a casa dell`utente....... Per me, se devo correre ancora il rischio di Iare il provocatore, il piu grande progresso tecnologico, il vero salto qualitativo, c`e stato nei connettori. Mi ricordo dei primi anni`70 alle Esterne TV. Di quei cavi multipli, i Iamigerati dodici coppie, che invece quando andava bene erano solo 8 o 9 Iunzionanti! Non si poteva mai sapere se una trasmissioni sarebbe arrivata alla Iine con lo 'schieramento dei microIoni al completo. E quindi, per supplire alle interruzioni dovute a contatti diIettosi o ossidati, bisognava aggiungere, nei luoghi strategici, microIoni con la triste scritta 'RIS. (riserva). Erano la Ragione ed il Progetto che abdicavano di Ironte al caos imprevedibile! Oggi, grazie a monsieur SURIOT 33 per i cavi multipli e Mr. CANNON 34 per gli altri, non e piu cosi. Sono gli onnipresenti JACK che non hanno retto la competizione qualitativa e, per quanto di buona marca, ove e possibile vanno sostituiti con Cannon. Perche se c`e uno scroscio, 9 su 10, e merito loro. Il DAT ha rivoluzionato le riprese audio, ormai non esiste piu il problema del soffio del nastro e dei riversamenti, purche questi avvengano correttamente in digitale. Fino a 10 anni Ia, per una ripresa in esterna erano necessari almeno due registratori da 20 Kg. l`uno, di diIIicoltosa ed non sempre stabile taratura, con margini di sovraccarico ridotti e soprattutto un soIIio sui pianissimi oggi intollerabile.
33 Marca di connettori e contattiere 34 Idem
148 Con i DAT si puo portare il registratore in tasca e la cassetta nel taschino della camicia. Lo sviluppo dei sistemi digitali non ha ancora compiutamente coinvolto i mixer omonimi, ancora aIIlitti da problemi di costo e criticita di soItware. Solo ora l`industria sta Iornendo prodotti aIIidabili a costi terrestri, per cui si potra presto apprezzare in ambiti piu ampi la comodita di memorizzare conIigurazioni, di processi digitali dal preampliIicatore microIonico al prodotto Iinito e, con soItware all`altezza, di connessioni con gli ingressi ed uscite completamente a stato solido, programmabili e soprattutto sicure e 'pulite.
Audio-Video e le nuove frontiere della Qualit 'L`uomo che ha qualcosa da dire e non trovi chi l`ascolta se la passa male. Ma ancor peggio se la passano gli ascoltatori che non trovano nessuno che abbia qualcosa da dir loro. B. Brecht 35
Lo sviluppo dell`audio-video, e la progressiva integrazione con il computer in sistemi multimediali, coinvolge il sonoro in nuovi standard e supporti. La digitalizzazione del segnale audio, la presenza di colonne multilingua a scelta, i vari tipi di surround che conIeriscono un sempre maggiore realismo al sonoro del video stanno pero portando a rottura l`insostenibile diIIerenza di qualita con le misere 625 linee (quando tutto va bene...) dello standard TV. Gia negli anni 50 RudolI Arnheim rilevava uno iato tra il realismo dell`audio ed il nanismo dell`immagine in un televisore, tale da compromettere la piena capacita di coinvolgimento del mezzo. Oggi questa distanza, malgrado la non recente introduzione del colore, ha raggiunto un punto tale da non giustiIicare piu ulteriori sIorzi per il miglioramento tecnico del
149 sonoro. Ma perche non si Ia alcun tentativo per perIezionare l`immagine televisiva? E qui e necessaria una piccola digressione sull`economia politica dei media. Quando i grandi broadcaster erano essenzialmente pubblici, parte dei loro enormi guadagni venivano spesi per la ricerca di migliori sistemi tecnici e per l`adeguamento degli impianti di ripresa e trasmissione allo stato dellarte. Cio veniva considerato vantaggioso, ovviamente, anche dai privati che producevano apparecchiature di ripresa e ricezione. Nacque la modulazione di Irequenza, poi il colore TV e la stereoIonia. Gli Enti pubblici riuscivano anche a raggiungere abbastanza Iacilmente degli accordi sugli standard, non essendo spinti tanto da concorrenza gli uni contro gli altri quanto da una emulazione collaborativa. Lo scontro sul sistema di codiIica colore Iu un`eccezione dovuta piu agli interessi geopolitici degli Stati che dei broadcaster europei. Cio ha garantito per decenni un progresso tecnico sostenuto e la controprova la si puo vedere nella coeva stagnazione su di uno standard primitivo dei segnali video dei network privati americani. Il canto del cigno degli Enti pubblici Iacenti capo all`Eurovisione (e all`Ente semipubblico giapponese, pur in concorrenza come sistema proposto) Iu il progetto, seguito da trasmissioni sperimentali, prima di un PAL migliorato e poi della splendida Alta DeIinizione che doveva diventare il nuovo standard televisivo. Nel Irattempo pero era 'Iinita la Storia ed iniziava il dominio assoluto del capitale Iinanziario con neoliberismo annesso, i broadcaster pubblici vennero ridimensionati e l`idea dominante divenne non piu il diritto dell`utente ad un servizio di eccellenza ma il dover remunerare il piu possibile, e nel tempo piu breve, il capitale impiegato. E` ovvio che oggi qualunque discorso sulla qualita tecnica e culturale del prodotto televisivo diventa quasi provocatorio perche implica una riduzione dei canali trasmissibili: l`alta deIinizione occupa una banda di trasmissione molto piu larga e la maggiore qualita culturale di un programma in genere aumenta i costi senza necessariamente aumentare l`audience. Mentre l`obbiettivo del mercato sono 100,
35 B.Brecht, opera citata
150 500 (questi sono i numeri) nuovi canali da vendere ai pubblicitari o direttamente al pubblico, in abbonamento o sciolti uno per uno, programma per programma (cosi si puo Iar pagare di piu). Per quanto riguarda gli accordi sugli standard i privati hanno grandi diIIicolta a realizzarli: quando sono proIondamente innovativi, c`e sempre qualcuno che subito ci rimette o anche solo guadagna di meno. Basti vedere l`esito grottesco di quello sul DVD (nuovo standard nato come generale per video/audio/dati) con la crittazione diversa per aree geograIiche. Anche per l`audio c`e stato un problema di standard, la codiIica Dolby dei segnali surround del DVD si e praticamente imposta dopo una battaglia Iuribonda con il sistema MPEG 2 Multichannel, sponsorizzato dalla Philips e, soprattutto, gia adottato come uIIiciale sullo standard appena nato. Quando ci sono interessi cosi giganteschi, al di la del merito tecnico che pare leggermente a Iavore della Dolby, neanche la CCIR, come sede degli standard internazionali, riesce ad imporre il rispetto delle regole. Fine della digressione che pero ha introdotto, con il DVD, una cosa che interessa anche noi appassionati ed addetti alle riprese d'orchestra.... Questo nuovo supporto di registrazione e dotato di una capacita strepitosa (circa 5 gigabyte espandibili in Iuturo ad 17, quando un Cd non arriva che a 650 megabyte) che si presta ad un nuovo standard di incisione dell`audio digitale. Molti sostengono che i 16 bit e 44 kiloherz di campionamento degli attuali CD siano pochini e numerosi sono gli artiIici proliIerati sia in Iase di codiIica che di decodiIica per aggirare questa presunta limitazione. Con tutto questo nuovo 'spazio non saranno piu necessari, si potra largheggiare con un sistema da 24 bit e ben 96 (volendo addirittura 192) kiloherz di clock. Anche perche l`alternativa sarebbe lasciare i nuovi supporti vuoti per nove decimi oppure riempirli con 5 ore di musica e doverli vendere ad un prezzo proporzionato, improponibile per un oggetto cosi piccolo e soprattutto piratabile. Lo standard proposto sembra pero barocco, cioe tecnicamente eccessivo ed il suo terreno d`elezione non puo essere certo la musica rock bensi la sinIonica. Ricordiamo che ancora oggi gruppi musicali giovanili che vanno per la maggiore
151 utilizzano tecniche di registrazione analogiche perche trovano, con buone ragioni, insuperata la capacita di compressione del magnetoIono in saturazione...vi immaginate il tasso di distorsione? E con un livello che, nella maggior parte delle canzoni, oscilla intorno allo 0 di un paio di dB al massimo, dite che 16 bit non bastano a contenerne la masterizzazione? Per la musica sinIonica, invece, si puo obbiettivamente ritenere che nei pianissimi orchestrali un po` di capacita di discrimine maggiore, almeno in registrazione, non guasterebbe e renderebbe piu agevoli le operazioni successive. Certo questo nuovo sistema ha soprattutto un obbiettivo commerciale, Iorzando il rinnovo della discoteca di migliaia di appassionati a vent`anni giusti dall`invenzione del CD. E` anche un Iormato diIIicilmente IalsiIicabile, almeno a livello domestico Iino all`entrata in commercio dei masterizzatori di DVD.... Quanto, pero, possa realizzare un eIIettivo miglioramento tecnico della Iruizione musicale a casa dell`audioIilo e, a mio parere, discutibile. Pochi anni orsono, sotto il patrocinio del CCIR, un nutrito gruppo di tecnici del suono e consulenti musicali Iurono invitati nel Laboratorio di Ricerche della RAI di Torino per esprimersi su di un nuovo sistema di compressione del segnale audio digitale. Il rapporto di compressione era circa 3:1 e le condizioni di veriIica rigorose: un DAT con la ripresa originale di alcuni strumenti musicali priva di qualunque elaborazione da ascoltare con un impianto sopra ogni sospetto che comprendeva anche delle cuIIie STAX ampliIicate a valvole con elaboratore di campo sonoro (non ho mai ascoltato nient`altro di simile). Bisognava tentare di riconoscere tra i numerosi esempi musicali gli 'originali dai compressi; la compressione poteva essere stata eIIettuata una, due o tre volte. Il risultato Iu che , mentre nel caso di tripla compressione le risposte esatte superarono, pur richiedendo molta attenzione durante il test, il 70, i successi nell`individuare il suono compresso una sola volta Iurono pressoche statistici, raggiungendo poco piu del 50. Pur per orecchie allenate, che sapevano di doversi concentrare, ad esempio, nel punto debole dei transitori d`attacco, era estremamente diIIicile percepire diIIerenze.
152 Mi immagino l`utente domestico che debba giustiIicare una spesa non indiIIerente per un miglioramento probabilmente inIeriore alla soglia di percezione di proIessionisti....Naturalmente sono sempre pronto a ricredermi in un conIronto concreto con il nuovo standard e devo pur ricordare come il ritardo, per motivi di austerita economica, all`introduzione della TV a colori in Italia non Iu un buon aIIare neanche per l`industria nazionale; ma in quel caso almeno la diIIerenza si vedeva. Esiste invece tuttora un punto debole nella catena di ripresa e soprattutto di riproduzione audio e sono gli ascolti. Per cio che attiene la ripresa, andrebbe standardizzata una misura della curva di risposta e tempo di decadimento del segnale in regia nella posi:ione delloperatore e Iissati dei parametri ottimali di riIerimento. Per l`ascolto domestico l`elemento piu critico e sempre, non solo con impianti al top ma anche medi, l`interazione tra altoparlanti e stanza; non sarebbe ne impossibile ne costosissimo inserire negli impianti audio ( e qualche apparato comincia ad arrivare in commercio) un sistema di rilevazione delle caratteristiche ambientali che piloti un DSP ( controllo digitale di risposta in livello, Iase e decadimento) connesso all`ampliIicatore. Il miglioramento della resa sarebbe drammatico e Iarebbe giustizia dei ricorrenti tentativi di reintrodurre una nuova sorta di quadriIonia. Cerchiamo di evitare, come consiglia Carlo Freccero, di sostituire il passato prossimo con quello remoto. Invece e stata introdotta nel nuovo standard DVD Audio -oltre al maggior clock e numero di bit- la riproduzione multicanale, tipo surround, sul modello 5.1. Questo tipo di segnale, lo dice la ciIra, comprende due canali Irontali principali, un canale centrale, due posteriori di eIIetti/ambienza un eventuale sub-wooIer per le Irequenze molto basse la cui provenienza, in prima approssimazione, non viene localizzata. Per quel che riguarda l`audio della TV questo sistema surround va benissimo. Riproduce l`ambiente con i canali eIIetti e ricrea bene il realismo dell`azione, ma per disegnare accuratamente un messaggio squisitamente musicale la criticita della
153 ripresa e la diIIicolta a disporre un Ironte sonoro posteriore d`ambienza in un ambiente domestico Ianno sconsigliare i ricorrenti tentativi di superamento della stereoIonia. Anche se il nuovo standard DVD Audio potrebbe Iornire economicamente i bit per Iarlo. Certo l`opzione 'Canali posteriori (canale centrale 36 ?) potrebbe essere disinseribile; pero cio passerebbe come una limitazione, un indulgere al presunto Ianatismo dei puristi invece che rispondere a quella che e una precisa obiezione tecnica. Eppoi i nostri problemi, i problemi di ripresa: non abbiamo ancora, non dico uno standard, ma neanche un vero modello per gli ascolti delle regie, non sappiamo (perche anche di cio manca il modello) con che cosa ed in che stanza di riIerimento il pubblico ascoltera a casa e dovremmo addirittura modulargli i canali posteriori 37 ?! Esiste un altro nuovo Iormato di registrazione delle inIormazioni audio su CD che e stato recentemente proposto dalla Sony. Si chiama SACD o, commercialmente, SuperAudio. Utilizza una tecnologia di incisione chiamata Direct Stream Digital, cioe un segnale ad 1 bit campionato a ben 2,8224 megaHerz, ottenendo, senza dover ricorrere a Iiltraggi, una Iorma d`onda praticamente analogica. Con 120dB di gamma dinamica ed una banda di Irequenza di 100kHerz (inutile, ma bisogna ben riempire totalmente la mostruosa capacita dei nuovi supporti!). Puro stereo 38 . Ha un`altra caratteristica interessante: sIruttando la 'trasparenza dei nuovi CD (tipo DVD) consente di incidere anche un segnale nel vecchio standard, potendo Iornire cosi prodotti leggibili pure dai lettori tradizionali. Anche questo e un sistema evidentemente sovradimensionato rispetto alle esigenze di ascoltatori per quanto esigenti, pero appare ben propor:ionato all`interno delle sue
36 che ci starebbe a Iare? In TV serve per i dialoghi, renderli regolabili in conIronto agli eIIetti e localizzarne bene la provenienza dallo schermo. Ma con la musica? In proposito ElIride, che ha grande esperienza di codiIiche in Iormato 5.1 per i DV di opere liriche de La Scala, mi ha conIidato l`estrema criticita del canale centrale e come sia diIIicile renderlo omogeneo e 'credibile. 37 Dopo aver steso queste note mi e stato di conIorto leggere un ottimo articolo su AUDIOreview del Dicembre 98, a Iirma di Marco Benedetti. In questo resoconto di una seduta d`ascolto del nuovo standard DVD Audio multicanale si esprimono, con il sostegno dell`esperienza diretta, le mie stesse perplessita.
154 caratteristiche e, se promosso in questa direzione, potrebbe rivelarsi un Iormidabile standard per registrazioni proIessionali. Oggi non sembra possibile gestire una Qualita commerciale ragionevole: o si opta per quella deplorevole dell`MP3, oppure c`e il multicanale a 24 bit e 192 Khz di clock. A complicare ulteriormente il panorama audio si e aggiunto il Iormato DTS, soprattutto concorrente del Dolby Digital. Ed i canali sono diventati 7.1, avviandosi al 9.1! Ma i problemi del DVD A(udio) e del SACD multicanale derivano anche dal loro non essere propriamente dei sistemi 5.1 come avevo approssimato poco sopra. In eIIetti questi sistemi sono a 6 canali uguali. Il sesto NON e Iiltrato sopra gli 85/120 Hz come il .1 del sistema per il video. Ovviamente non sapendo a che cosa serva e per non rischiare che vada a Iar danno nel subwooIer, i tecnici del suono, nelle riprese musicali, si limitano nel 99 dei casi a chiudere la mandata corrispondente! Ricordiamo che nel 5.1 (e nel 6.1 o 7.1.) il canale .1 va solo al sub ed unicamente per gli eIIetti. Altro guaio consiste nel Iatto che, nel 5.1 Video, il.1 viene registrato con una enIasi di 10 dB e riprodotto con un a deenIasi di 10 dB Iornita dal lettore ed, ovviamente, non escludibile; peccato che DVD Audio e SACD non prevedano enIasi e deenIasi. Siccome i lettori sono pluristandard e spesso sullo stesso DV viene incisa una traccia DVD Video 5.1 come bonus si capisce bene quali conIusioni di livelli possano generarsi.
Risultato ovvio e la paralisi del mercato in attesa che 'la polvere si depositi.
Si prospetta invece un progresso certo nella radioIonia con l`introduzione anche in Italia del sistema di trasmissioni, sviluppato nel laboratorio RAI di Torino, DAB (digital audio broadcast), sia da satellite che, ancora piu interessante, da rete terrestre.
38 almeno in origine, oggi esiste anche una versione multicanale
155 La BBC ha gia iniziato il servizio regolare nel 97. La qualita sara digitale, i disturbi, anche in un etere selvaggio come il nostro, trascurabili e, dulcis in Iundo per chi viaggia, la Irequenza di trasmissione unica su tutto il territorio nazionale. Per esprimersi su ipotesi tecniche che riguardano prospettive Iuture piu lontane bisogna guardarsi da quello che i sociologi della comunicazione chiamano 'l`obsolescenza del Iuturibile. Troppi sono i Iattori extratecnologici che possono Iar sviluppare, o no, una tecnologia. Gli sgabuzzini sono pieni di apparecchi che sulla carta, e magari anche nei prototipi, promettevano Iaville ed hanno invece perso la competizione con concorrenti molto meno agguerriti: dalla quadriIonia all`Elcaset, al Video 2000 alla cassetta digitale Philips per non parlare delle memorie di massa dei computer di cui esce un nuovo standard al mese cosi che, per scambiarsi dati, si deve continuare ad usare i Iloppy! Il Iuturo tecnico che oggi ci aIIascina, almeno quello immaginabile al di Iuori dei grandi laboratori di ricerca, tra due anni rischiera di essere solo un modernariato che ricordera malinconicamente le astronavi barocche di Flash Gordon.
16- L`Economia politica della ripresa
Breviario di sopravvivenza in regia Non esiste solo un valore d`uso delle riprese d`orchestra, gia cosi diIIicili da valutare in base a criteri tutti opinabili, ma anche un valore di scambio. Dati gli attuali, elevatissimi, costi di produzione spesso una ripresa piu che essere Iinalizzata solo ad una trasmissione o ad un CD e un primo passo per creare nuovi rapporti, stabilire alleanze o addirittura 'cordate in quel mondo Iragile, ma ricco e complicato, che gravita attorno alla musica. Rapporti che per motivi economici o politici, in senso stretto o lato, possono anche rompersi prima dell`edizione di un progetto gia registrato; oppure l`intenzione non c`era Iin dall`inizio, non si poteva pero dire di no e si attendeva solo una scusa per mandarne a monte, in Iorma possibilmente anonima, la realizzazione. Credete sia mai successo che in una commedia alle soglie della trasmissione, la protagonista, moglie del regista, vada a letto con l`attor giovane e quindi la trasmissione venga rimandata ' Per motivi tecnici. E i tecnici siete voi!. Oppure, immaginate che un Direttore non possa politicamente riIiutare di mettere in cartellone un'Opera di un compositore inIluente e che durante le prove riesca a litigare Iuriosamente, a Ireddo, con un tecnico ed avere cosi la scusa ('E` mancato il tempo di provare il nuovo pezzo) per non eseguirlo. Mettetevi nei panni di quel povero tecnico! 'O credete di vivere in un mondo di uomini puri e di donne le cui virtu non toccano l`urlo dei ramarri in amore... (Garcia Lorca) Quando volano gli stracci, sappiate sempre che lo straccio predestinato a volare per primo siete voi! Meglio prendere qualche precauzione. Quindi: 1) Registrare sempre su DAT almeno le prove generali (meglio tutte le prove, se il clima non e buono).
2) Se la situazione peggiora conIidatevi, magari di Ironte a testimoni, con qualche dirigente poco coinvolto in quella produzione. 3) Contravvenite alla regola di Iar ascoltare meno possibile le prove registrate ai diretti interessati. Organizzate, con tutti i crismi, qualche ascolto collettivo e mettete in archivio i complimenti che avrete vergognosamente pietito. 4) Se, come e successo al sottoscritto, un service geloso di non aver avuto in appalto il vostro lavoro trancia il cavo che porta il vostro segnale in una piazza distante alcune centinaia di metri, beh...allora solo le medaglie accumulate nel vostro passato vi potranno salvare! .
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17- Appendice (Persone)
E se si scrivesse un libro non solo per i giovani, per il Iuturo, ma anche per risarcire un po` il passato?
Albanesi Sollevo gli occhi e vedo il gesso di Butrinti....E`un piccolo tondo, appeso al muro nella mia stanza, riproduzione di uno splendido proIilo greco-romano che rappresenta un po` il simbolo della cultura albanese e che ha una piccola storia personale alle spalle. Erano i primi anni 80 quando nella regia della SinIonica Iurono accompagnati due tecnici albanesi, in visita di aggiornamento alla RAI. Troppo spesso oggi accoppiamo la parola 'Albanesi a gruppi di disperati, se non di minacciosi tagliagole; niente puo essere piu diverso dei miei ospiti di allora. Gentili, dignitosissimi e sorridenti, un po` come i rappresentanti di Kroda dei Gemelli Ruggieri.....E come questi personaggi, ogni tanto si ritiravano in un angolo a parlare velocissimi ed animati tra di loro; poi mi Iacevano una domanda tecnica. Dopo qualche giorno si entro in conIidenza e notai la curiosita con cui, cercando di non darlo a vedere, sbirciavano negli schemi per capire gli impianti di regia. Come avrete capito non sono tipo da segreti e neanche riservatezze, per cui senza Iare complimenti gli Iornii l`intera raccolta di schemi e speciIiche tecniche: 'Noi non siamo certo in concorrenza con Radio Tirana, e comunque siete qui con il permesso della Direzione, per cui chiedete tutto quello di cui potete avere bisogno e, per quello che posso sapere, qualunque chiarimento. Furono molto sollevati dalla mia disponibilita ed alla Iine del corso mi regalarono questo medaglione, di nessun valore venale ma che mi e carissimo. Parlarono anche di invitarmi in Albania, paese di cui ero molto curioso, naturalmente dopo aver chiesto il permesso alle loro autorita.....
159 Il permesso non arrivo, in cambio vi Iu la catastroIe balcanica. La Iine del socialismo degli 'slavi del sud che, con qualche goIIaggine e non senza delitti, aveva comunque garantito 50 anni di convivenza e di dignita. Chissa che ne e stato dei miei gentili ospiti?
Tecnici !"#$!"$ Il potere contrattuale dei tecnici, Irutto della loro elevata ed insostituibile proIessionalita, era Iormidabile nell`Ente Radiotelevisivo di Stato, almeno Iinche duro il monopolio delle trasmissioni. Come contropartita i lavoratori della RAI, e le loro organizzazioni, si sentivano anche garanti degli interessi dell`utenza e del pluralismo politico e culturale all`interno dell`Ente. La stessa dirigenza della RAI, almeno dopo la Liberazione, si dimostro, pur essendo di emanazione puramente governativa, piu illuminata di quella operante in altri settori nazionali riuscendo a portare cosi il nostro sistema radiotelevisivo ai massimi livelli tecnici e culturali. Il processo di crescita culmino nel 1975 con la grande riIorma dell`Ente, e degrado con la successiva trasIormazione del pluralismo in lottizzazione e la dilagante commercializzazione dell`etere. Alle origini della radio non vi era una scuola da cui attingere il personale che era quasi tutto autodidatta. Di qui la necessita di Iormarlo con i primi, embrionali, corsi aziendali. Negli anni 30 cominciarono ad uscire, da un istituto della Romagna, i primi tecnici, telegraIisti ed elettrotecnici e questo spiega il gran numero di specialisti, oggi ormai anziani, provenienti da quella regione. E con tutte le caratteristiche romagnole compreso il radicalismo politico. Vi era chi entrava in azienda in camicia nera e posava le bombe a mano sul termosiIone per spaventare le impiegate e chi, a rischio dalla vita, diIese gli impianti che i tedeschi in ritirata volevano portare in Germania. Romagnolo come l`umorismo, che contagio anche i compassati piemontesi e la passione per gli scherzi. Sara ricordato nei secoli a venire quello di Walter, tecnico dell`orchestra sinIonica di Torino, che durante la visita uIIiciale di un Iunzionario della Direzione di Roma, si Iinse completamente sordo. '
160 Malgrado questa inIermita e un tecnico bravissimo -diceva all`Ingegnere il consulente musicale, complice dello scherzo - io gli Iaccio segno di alzare i violini e lui, zac, li alza subito.... 'Cosa? Cosa dici?!. Dirigenti spesso lunari, immortalati poi in 'Alto Gradimento con il dottor Marsala, che gli scherzi se li tiravano. 'Non e cosi complicato l`inglese -mi disse uno di loro mostrandomi un dizionario- vede? Cameramen cameramen...., non e diIIicile. Con alcuni di questi tecnici la vita, per noi nuovi assunti, non era pero Iacile. La gelosia del mestiere li portava addirittura a tenere gli schemi delle apparecchiature sotto chiave. Qualche addetto alla manutenzione, peraltro ineccepibile a quei tempi come lo era il rispetto degli orari di trasmissione e la segnalazione (con relativa multa) di qualunque minimo errore tecnico, per operare si chiudeva a chiave nelle regie, oscurando anche il vetro dall`interno con un Ioglio di giornale! Altri tecnici invece sono ricordati per la loro estrema disponibilita ad insegnarci il mestiere e diIenderci nei nostri inevitabili primi errori. Questo libro vuole anche essere un saluto ed un ringraziamento ai miei molti Maestri.
C`era Renato , il mio primo capo, mago assoluto delle valvole. Aveva un rapporto carnale con questi oggetti, i guasti li trovava letteralmente a Iiuto: apriva l`apparecchiatura e annusava, non scherzo, nel caso di dubbi batteva leggermente con il dito medio sulle valvole sospette e dal suono che Iacevano inIallibilmente riconosceva il guasto. I transistor lo convincevano meno, ancora di meno i primi integrati. Ci guardava armeggiare con gli oscilloscopi e, con un sorriso sornione: 'Lasciate perdere, e la ECC88.. 'E perche? 'Perche in quell`apparecchio, e quella che si rompe. Era l`epoca dei 'magniIici tre registi di sceneggiati: Bolchi, Fenoglio e Maiano. Quest`ultimo, me lo rivedo con gli stivali da cavallerizzo alla Blasetti, ci intratteneva nelle pause con i suoi ricordi di guerra: '....e allora il generale Rommel venne a
161 bussare alla mia tenda! E noi, carogne, a sonori::are sottovoce la scena: 'Flap, Ilap...
Krzysztof Kieslowski Ricordo di aver registrato una conIerenza di questo grande regista cinematograIico, tanto spiritoso e solare in pubblico quanto inquietante e scuro nelle sue opere. L`aneddoto che raccontava e in tema, riguarda proprio la musica ed i diversi pregiudizi che puo suscitare anche nelle persone piu intelligenti. Lo cito a memoria, perdonatemi qualche imprecisione. L`autore ha raccontato che, per sonorizzare il suo Film Blu, avrebbe voluto una bella musica struggente e Iamosa, magari una sinIonia di Mahler suonata da un`orchestra prestigiosa. Il produttore si era subito premurato di avvertirlo che, di diritti, una cosa del genere si sarebbe mangiata tutto il budget del Iilm, che aveva solo i mezzi di una produzione polacca. Allora, con il compositore di Iiducia Zbigniew Preisner, si penso di creare un Ialso d`epoca, una musica da retrodatare alla Iine del seicento e da attribuire ad un autore di Iantasia. Il Ialso, per chi abbia ascoltato quella musica, era abbastanza scoperto: la melodia, ispirata ad una sorta di IanIara barocca, aveva elementi di stile evidentemente piu moderni. Per continuare il gioco Kieslowski cerco un nome di Iantasia adatto, perche no?, olandese. Si rivolse all`ambasciata di quel paese richiedendo un elenco di cognomi Irequenti nei Paesi Bassi alla Iine del 600; tra questi scelse un Van Der eccetera che lo ispirava. Il Iilm ebbe un grande successo ed anche la musica Iu trovata bella e suggestiva. Dopo qualche tempo il regista ricevette una lettera dall`Enciclopedia Britannica. Dopo i complimenti di rito, i responsabili della sezione musicale delle prestigiose edizioni inglesi chiesero i dati biograIici di questo 'Grande autore olandese del 600 che per qualche deplorevole disguido non erano in loro possesso......
162 Kieslowski racconto, divertito e lusingato, di aver subito risposto all`Enciclopedia ringraziandola di tanta considerazione e spiegando con Iranchezza come era nata l`idea e la realizzazione di quell`ingenuo Ialso musicale. Dopo qualche giorno arrivo la risposta dell`Enciclopedia: 'E` stato veramente divertente....Abbiamo apprezzato molto il suo spirito da vero intellettuale europeo. Pero, ci dispiace insistere, noi continuiamo ad aver bisogno dei dati di questo autore olandese per il nostro archivio.....
.In orchestra Questa e anche luogo di un apparente paradosso: pur essendo quasi tutti Iigli d`arte, le assunzioni sono regolate da severissimi criteri meritocratici garantiti da una nutrita presenza statutaria dei rappresentanti dell`orchestra nelle commissioni d`esame. Sono spesso loro i piu severi esaminatori perche sanno che il comune avvenire dipendera quasi esclusivamente dalla qualita dei nuovi assunti. Il primo violino e notoriamente il capo riconosciuto dell`orchestra e la rappresenta con il massimo dell`autorevolezza anche verso l`esterno. Non necessariamente e il violinista piu bravo bensi 'il migliore. Selezionato per le sue doti di Spalla del Direttore: capacita di dirigere le prove per sezioni, di suscitare interesse tra i colleghi anche verso i lavori piu ostici e prendersi le responsabilita della qualita delle esecuzioni, mediare i conIlitti ed essere imparziale, possibilmente un po` distaccato dalle varie cordate interne. Sicuramente deve essere un po` IilosoIo e la sua IilosoIia pratica impronta negli anni l`orchestra; il cambio del primo violino segna il passaggio di Iase dell`organismo e spesso una crisi. Il primo violino e il vecchio capo oIIicina di mestiere, magari anche rappresentante sindacale e non sempre tra i piu moderati. Sono noti i conIlitti tra la Spalla dei Berliner ed il vecchio Karaan quando questi voleva imporre, contro gli statuti dei musicisti che garantiscono un loro necessario gradimento verso i nuovi assunti, le sue pupille in orchestra. E non sempre l`anziano e genialetiranno l`ebbe vinta anche se il nostro meno Iamoso eroe pago con
163 la salute i durissimi scontri con il Capo. D`altronde, noi 'proletari, non si hanno ormai che le coronarie da perdere.....
Mestiere 'Perche la Iorza dell`uomo e come quella del cavallo. Nel culo, vedi, qui appena sotto le reni. E lui ne aveva tanta. Nei tempi d`oro, ma non piu giovanissimo, metteva in piedi una 'seicento prendendola dai paraurti! Dario era anche il miglior giraIIista, allo Studio 1, quello dei grandi sceneggiati, della RAI di Torino. Cioe il miglior giraIIista in assoluto. Era uno dei lavori piu diIIicili in TV negli anni 70. Bisognava seguire, spesso anticipandoli leggermente, i movimenti degli attori con un attrezzo su ruote ed estensibile, voluminoso e tutt`altro che maneggevole, con in punta un microIono. Si lavorava con in testa la cuIIia che monitorava l`uscita del microIono e gli occhi Iissati su di un monitor televisivo che denunciava spietatamente le ombre che questo lunghissimo strumento, Iiccato quasi sempre in mezzo al parco riIlettori, rischiava di lasciare nelle inquadrature. Un bravo giraIIista Iaceva dimezzare i ciack necessari per girare le scene che allora, con registi esigenti, superavano spesso i 50. In piu l`estensione del braccio, spesso da eIIettuarsi in diretta, portava cigolii al microIono e si doveva riIare la scena. Il mestiere consisteva non solo nel saper usare l`attrezzo ma anche nel Iargli una giornaliera manutenzione che minimizzasse la rumorosita intrinseca della giraIIa. L`innovazione di Torino era consistita nel sostituire il microIono, la classica 'bombetta' RCA a bobina mobile, con un MHK 415 Sennheiser, a condensatore e direttivo. Permetteva di stare piu distanti dagli attori dando spazio alla inquadratura, di avere voci piu presenti e meno eIIetto rombo dal condizionamento dello studio; allora le telecamere a colori erano quasi cieche e richiedevano torrenti di luce per Iunzionare e di aria per raIIreddarsi. Ma con un microIono cosi sensibile bisognava avere un giraIIista perIetto e che sapesse ben oliare l`attrezzatura.
164 Dario non era il solo bravo: come non ricordare il simpaticissimo e sIortunato Bobo, l`unico comunista, con Davide Laolo, dell`astigiano? La sua ospitalita verso tutti gli amici, a base del miglior vino e salame di produzione propria....
Poi negli anni 80 con i radiomicroIoni, che negli studi televisivi si possono usare con tranquillita essendo protetti da gabbie di Iaraday contro i disturbi, le giraIIe sono cadute in disuso. Oggi si nascondono micro-radiomicroIoni nei capelli degli attori, ciascuno equalizzato in base alla posizione in cui e posto! Dario ha chiesto il prepensionamento, aveva tanti anni di marchette alla Lancia e la vista si indeboliva; oggi credo eserciti con successo il mestiere del contadino. Mica bisogna saper Iare solo una cosa nella vita. Pero quella naturalezza di prospettiva, ricchezza di proIondita e di diversi piani sonori che dava la giraIIa, una ripresa Iondata solo sui radio non la puo realizzare. Bisogna integrarla con microIoni Iissi che arricchiscano i piani sonori, Una ripresa non puo essere solo dettagliata e non basta abbassare il livello di un microIono per Iar sentire la voce piu lontana. Certo oggi, con questi nuovi radiomicroIoni, avrei saputo piu Iacilmente rispondere alla richiesta Iattami da un regista dell`epoca (senza concorrenza si sperimentava piu volentieri..) di riprendere un dialogo sussurrato tra due attori seminudi, inquadrati in campo lungo, in una scena spoglia. Ricordate 'La conversazione ? Come aveva Iatto Gene Hackman a registrare un dialogo avvenuto in una barchetta, al centro di un lago?
Walter Lo incontro talvolta ai Saloni, di musica o libri. Alto, con la bella Iaccia nei lunghi capelli bianchi ed un bastone, come il segno esteriore di una ferita piu che un appoggio. Partecipa ed e interessato a cio che vede, malgrado un evidente velo di amarezza. Forse per le persone che non ci sono piu, Iorse per quelle che purtroppo ci
165 sono ancora. Per le cose omesse, tra le inIinite che pure ha Iatto. O piu probabilmente per un lavoro, gia Iinito quando ci sarebbero tante cose ancora da provare. Io, che ne ho ereditato il posto alla SinIonica, ho sempre un riserbo molto piemontese ad intrattenerlo. Lo Iaccio di qui, sperando che gli sia gradito e che apprezzi questa mia Iatica 39 .
PER FINIRE.........
per Iinire si puo dire, con Leporello: Madamina, il catalogo e questo! ....tutto qui? Oppure: 'La liberta e quello che un uomo puo Iare di cio che hanno Iatto di lui. Questo e stato il mio modesto contributo per una strada che Sartre, sublime inattuale di cui stiamo banalizzando un po` il messaggio per i nostri scopi, vi invita a percorrere senza l`illusione di riscoprire il mondo ma cercando sempre di arricchire l`esperienza del passato con la vostra.
Ringrazio la Neumann, la Shoeps, la Lingotto s.p.a. e l' Orchestra SinIonica della RAI al cui materiale inIormativo, come avrete notato, ho abbondantemente attinto e mia Iiglia Giulia per i disegni. Un grazie particolare a tutti i miei colleghi che con le loro esperienze, consigli e pareri mi hanno permesso di scrivere questo testo. Grazie a Beppe, Pierino, Walter, Ciro, Raul, AlIredo, Maurizio, Dario, Paolo, Bruno ed a tutti gli altri che solo perche meno vicini al settore delle mie attivita non nomino, ma che hanno contribuito a
39 Proprio in questi giorni Walter e mancato. Ho provato a riscrivere queste poche righe al passato ma non ci sono riuscito, misurando ancora una volta come siano preIeribili i rimorsi per gli errori e gli slanci non compresi del rimpianto per le occasioni rimandate.
166 creare una struttura produttiva cosi speciale da meritare di essere ricordata ed a cui sono debitore di tutto cio che proIessionalmente ho imparato: Radio Torino.
167 Piccolo Glossario
A palla: (in gergo) al massimo Alimentazione Iantasma (o Phantom): tensione continua con cui si alimentano i microIoni a condensatore. Richiede l`uso di linee bilanciate, in cui non interIerisce in alcun modo con il segnale (da cio fantasma). Ormai e quasi sempre incorporata nei mixer e si puo lasciar inserita anche usando microIoni dinamici. Oggi e uniIicata, salvo rare eccezioni, in 48 volt. Anecoica (camera): stanza per misure acustiche, interamente rivestita di coni di lana di vetro al Iine di ridurre praticamente a zero ogni riIlessione del suono e misurare cosi unicamente la radiazione diretta. Le migliori hanno rivestito anche il pavimento e l`operatore si muove su di un graticcio metallico molto sottile. Entrando si avverte un senso di disagio, dopo mezz`ora si hanno dei problemi di equilibrio. Meglio non venirvi chiusi per scherzo, come e successo al sottoscritto in gioventu! Antipop: leggero schermo antivento, in genere incorporato nei microIoni tra la griglia di protezione e la capsula. Nasce, lo dice il suo nome onomatopeico, per limitare la Iastidiosa sovrapressione a cui e sottoposta la membrana in corrispondenza delle P pronunciate dai cantanti a distanza ravvicinata. In genere e insuIIicente anche per questo uso, soprattutto con utilizzatori inesperti, per cui spesso e meglio integrarlo con un vero antivento esterno in spugna sintetica. Anche se quest`ultimo causa una lieve attenuazione delle Irequenze acute. ArtiIicioso/MultimicroIonico: Dopo aver notato un preoccupante aumento dei tumori all`apparato digerente, anche le tarme hanno smesso di mangiare lana sintetica. Perche dovremmo ostinarci noi ad usare la tecnica multimicroIonica pura ? Audiogramma: diagramma della risposta in Irequenza di un orecchio umano. Backup: con questo termine si intende, in termini inIormatici, una copia di sicurezza dei dati contenuti nel disco del computer. Broadcast: Ente di trasmissioni radiotelevisive
168 Cardioide: caratteristica di direttivita che si colloca nella media e risulta la piu utilizzata negli usi generali. Nel diagramma polare (vedi voce del glossario) e rappresentata da una Iigura a cuore. Con il 100 della sensibilita in asse, il 50 circa ai suoni provenienti da 90, e 0 a quelli provenienti a 180 (dalle spalle). Comparatore (di Iase): Lo dice la parola stessa, e lo strumento che conIronta la Iase tra il canale sinistro e destro di un banco stereoIonico. Da utili indicazioni sulla compatibilita monoIonica (quando indica una Iase positiva tendenzialmente superiore a 0,5) e dell`ampiezza stereoIonica (quando non supera troppo stabilmente, durante la ripresa, questo valore). Nelle moderne riprese stereoIoniche non bisogna drammatizzare troppo se talvolta, tipico con l`assolo del corno, l`indicazione passa a valori negativi. Un Iase non stabilmente troppo positiva , comunque non sempre superiore a 0,5, garantisce respiro ed ariosita ad una registrazione stereoIonica. Il range varia tra un massimo di 1 (in Iase perIetta) ad un minimo di -1 (controIase assoluta). E` utile anche per misurare la Iase dei cavi, unici responsabili, oggi, di brutti controIase. Coppia stereo: Insieme di microIoni piu grande di uno e meno di tre, legati da una relazione (caratteristiche di ciascuno e posizione nello spazio) che gli consente di generare un`immagine stereoIonica dell`evento ripreso. In casi particolari (vedi 'Creatura) della 'coppia stereo Ianno parte piu di due capsule, nel qual caso, come in ogni set pornograIico che si rispetti, e piu complesso tener conto di tutte le reciproche relazioni possibili. dB (decibel): esprime il rapporto tra l`intensita o la potenza di due eventi sonori, tra di loro comparati. E` anche una misura elettrica e rappresenta il rapporto tra la nostra grandezza ed una tensione di riIerimento di 0,775 volt. Per la precisione, nel nostro caso quando ci riIeriamo alle indicazioni del peak meter d`uscita del nostro mixer, tradurre in decibel il rapporto lineare tra il nostro segnale e lo 0,775 di riIerimento signiIica Iare la seguente operazione: dB 20 x log.x (Vuscita / VriI.). Lo zero dB e percio 20 x log. x (Nostro Segnale /0,775). Cioe il nostro segnale e uguale a quello di riIerimento, 0,775 volt. Dire che un segnale e -6 dB signiIica deIinirlo la
169 meta esatta del riIerimento, e -20 dB corrisponde, sempre in valore assoluto, ad un decimo. I decibel possono, come detto inizialmente, rappresentare anche una grandezza sonora apparentemente in assoluto . Si dice: 'La soglia del dolore e data da una intensita acustica di 130 dB. Ma anche questo e un rapporto, si riIerisce ad uno 0 dB corrispondente alla soglia di udibilita (vedi anche il capitolo 'I Livelli). Fase: In un segnale stereoIonico rappresenta l`eventuale ritardo relativo con cui una Iorma d`onda viene riprodotta dai due canali. Nel caso piu semplice, di due canali connessi ad una coppia microIonica elementare, e dovuta al tempo diIIerente che uno stesso suono, a seconda della direzione di provenienza, puo impiegare per raggiungere le due capsule. Viene misurata, sul mixer, dal comparatore di fase. Il valore indicato puo variare da 1 a -1, passando da 0. Al valore 1 corrispondono due segnali perIettamente in Iase, cioe monoIonici, -1 e la controIase pura, accettabile in un ascolto stereo in situazioni sonore transitorie, ma che in un ascolto monoIonico silenzia il segnale. Lo 0 corrisponde ad una sonorita molto aperta, ancora accettabile in stereo ma molto critica in mono. Il valore giusto corrisponde ad una Iase positiva intorno allo 0,5, in quanto un po` di ritardo tra un canale e l`altro corrisponde al senso di stereoIonicita ed ambienza del suono naturale. Non e il caso di preoccuparsi se con alcuni strumenti, nella Iattispecie il corno, ed in alcuni passaggi musicali per brevi periodi la Iase scende a 0 o, addirittura, diviene negativa. Un modo per rendere piu positiva la Iase e usare, ad esempio, coppie principali tipo XY piuttosto che AB oppure stringere semplicemente un po` i panpot. Fet: componente elettronico utilizzato in genere come ampliIicatore od interruttore allo stato solido. Garantisce ottimi valori di rumore. Filtratura a pettine: Ienomeno complesso, su cui si ritorna abbastanza di Irequente nel corso dell`opera, giudicato dall`autore molto pericoloso per l`integrita del suono captato dai microIoni. Consiste nell`inIluenza distruttiva che i segnali riIlessi da pareti, soIIitto e soprattutto pavimento hanno sul suono diretto captato dalla capsula se giungono in perIetto controIase. La loro somma con il suono diretto sara zero (cancellazione) e sempre zero a tutte le armoniche superiori. L`uscita del
170 microIono Iornira percio un`immagine, all`oscilloscopio, simile a quella di un pettine; con i denti nei punti in cui segnale diretto e riverberato si somma e dei buchi dove si sottrae. Molti saranno i modi che illustrero per minimizzare questo Ienomeno. Il principale e comunque quello di tenere i microIoni a qualche metro dal pavimento e dalle pareti. Almeno un paio, e nel caso sia impossibile, comunque inclinare un poco la capsula. La posizione peggiore e con capsule a pioggia sotto i tre metri dal pavimento. Con l`aumentare della distanza, la Irequenza a cui avviene la Iiltratura a pettine si sposta su valori piu bassi, ove sono meno udibili e piu compensate dalle caratteristiche polari dei microIoni. Fletcher-Munson (curve di): Iamiglia di curve graIiche che rappresentano la sensibilita dell`orecchio alle diverse Irequenze a seconda del livello di pressione acustica. Dimostrano come la risposta dei timpani dipenda non solo dalla Irequenza (l`orecchio e comunque piu sensibile alle Irequenze medie) ma molto anche dal livello sonoro. Per ottenere la stessa soggettiva impressione timbrica, se il livello sonoro e ad esempio molto piu basso del riIerimento, occorrera aumentare le alte Irequenze e, ancor piu le basse. I vecchi controlli di contour, sui preampliIicatori, realizzavano una compensazione dipendente dal livello e Iondata su questo principio. Generali: i dosatori di un mixer posti alla Iine della catena di ampliIicazione ed elaborazione del suono, muovendo quelli si controlla direttamente il LeIt ed il Right di uscita. Si chiamano anche Master. I dosatori che controllano solo una sezione di microIoni sono detti sub-master, talvolta VCA per il modo in cui i piu moderni di essi controllano la sezione assegnata. Graticcio: struttura a travi con numerose aperture posta sopra un palcoscenico teatrale, o studio di ripresa televisivo, da cui si movimentano scene e quinte, si muovono proiettori e che risulta molto comodo per calare microIoni. Sia nella modalita a pioggia che controventati per Iar loro assumere una giusta inclinazione. Grunen: movimento politico tedesco. In Italia si dicono 'I Verdi.
171 In campo vicino: tecnica di monitoraggio in riprese dal vivo ed in condizioni di ascolto diIIicili. Consiste nel collocare due piccoli altoparlanti molto vicini al tecnico (mezzo / un metro) in modo da minimizzare l`eIIetto dell`ambiente di una regia di Iortuna. Si aumenta con questa disposizione il suono diretto nei conIronti di quello riIlesso, ottenendo in sovrappiu (potendo abbassare un po` il livello data la vicinanza dei monitor) un minor disturbo per altri eventuali ospiti della stanza. Bisogna abituarsi, quasi sempre e meglio una cuIIia per cui se si puo lo si evita. Larsen (eIIetto) o Innesco : quando si eIIettua un`ampliIicazione in sala bisogna sempre evitare che il suono proveniente dalle casse acustiche rientri nei microIoni ampliIicati con un livello superiore (ma gia quando e pari da un rimbombo inaccettabile) a quello della sorgente. In caso contrario il sistema microIoni-casse innesca producendo un Iischio (l`eIIetto Larsen) pericoloso per timpani e tweeter. Ovviamente l`eIIetto avviene sulla Irequenza che si presenta, per Iiltratura o risonanza, piu ampliIicata delle altre (puo anche accadere a Irequenze basse). Una catena di ampliIicazione che curi molto la linearita della risposta alza la soglia in cui avviene l`innesco. Oggi vi sono molti accorgimenti, anche programmi inIormatici, per ridurre il Ienomeno. Link: da ANELLO, LEGAME, VINCOLO. Consiste nel mantenere, utilizzando i controlli del mixer, sempre un certo legame tra i due canali. Le variazioni di livello (e magari anche di riverbero) eIIettuate su di un canale devono corrispondere a qualche correzione sull`altro, al Iine di evitare che vengano percepiti squilibri. Esistono anche alcuni comandi che consentono di eIIettuare il Link tra i due canali in automatico, nei nostri usi meglio ricorrere alle correzioni manuali. MIDI: Iormato di registrazione e trasmissione di segnali audio. Serve a pilotare i sintetizzatori dei suoni, percio non dovendo trasmettere l`intero spettro acustico ma solo le indicazioni per riprodurlo risulta particolarmente sintetico e maneggevole ed occupa pochissimo spazio nelle memorie dei computer. Polare (caratteristica, diagramma, risposta) : Iorma del diagramma di sensibilita di un microIono ai segnali provenienti da diverse direzioni. Da
172 un`indicazione della direttivita della capsula: puo essere (in ordine dalla piu direttiva) a clava, super/ipercardioide, cardioide, cardioide allargata, bidirezionale (o ad otto), circolare o omnidirezionale. La direttivita varia con il variare della Irequenza: come riIerimento generale viene assunta quella a 1000 Hz. Riverberante (1) : sala molto ricca di riverbero e/o eco. Ripeto che, pur sapendo la diIIerenza tra riverbero, che con numerose e diverse riIlessioni ambientali da sostegno al suono, e l`eco, piu lungo ed isolato, che Ia percepire delle nette ribattute antimusicali, i tecnici usano quasi indiIIerentemente i due termini. Un tempo di riverberazione ottimale, per sale da concerto, viene indicato dai vari autori tra 1,5 e 2,5 secondi, a seconda delle dimensioni e del tipo di musica prevalentemente eseguito. Il tempo di riverbero e l`intervallo tra l`emissione del suono e l`istante in cui cade a -60 dB. E` bene sia il piu possibile costante alle varie Irequenze. Riverberante (2) : Stanza di buone dimensioni interamente rivestita di piastrelle. In passato veniva usata, ponendo un altoparlante in un angolo ed un microIono in quello opposto, per creare un eIIetto di riverbero con risultati spesso eccellenti. Oggi, ovviamente, costa meno un eco digitale e quelli recenti, se di buona qualita, hanno indubbiamente una resa migliore. Ma Iino agli anni `70 non c`era niente di meglio, compresi i pregiati echi a piastra EMT. Roll-oII: Irequenza al di sopra, o al di sotto, della quale la risposta di un dispositivo inizia a diminuire. Rumore (di Iondo): detto anche fondo o soffio, termine quest`ultimo che meglio rappresenta onomatopeicamente il disturbo presente in tutte le apparecchiature elettroniche, microIoni compresi e che si somma al segnale utile. Oggi, soprattutto negli strumenti digitali, e molto modesto, nei moderni microIoni addirittura trascurabile. Da non conIondersi con il ron:io, sempre indice (anche se presente ad un livello modesto) di qualcosa che non va, da individuare ed eliminare; spesso e portato da linee sbilanciate, masse elettriche mal collegate, prese energia diverse da quelle di un`eventuale diIIusione (connettersi sempre alla medesima
173 sottostazione) oppure ai dimmer di regolazione delle luci (ed in questo caso c`e ben poco da Iare). SoItware: i programmi applicativi utilizzati da un computer. Spalla: termine gergale per deIinire il primo violino dell`orchestra (sulla cui Spalla conIida il Direttore per sostere tutti i musicisti..) Stacchi: termine televisivo e cinematograIico per indicare repentini cambiamenti di inquadratura. Nell`audio non possono essere altrettanto secchi, neanche nelle colonne sonore, pena un disagio nello spettatore con l`impressione di un suono tagliato bruscamente. Trasduttore: elemento che trasmette o converte energia in un`altra Iorma. Nel nostro caso altoparlanti, microIoni ed anche timpani. Zona di pressione : principio Iisico su cui si basa la logica costruttiva di alcuni microIoni a condensatore. La capsula, di minime dimensioni, viene posizionata in modo tale da cogliere, nella cosiddetta :ona di pressione, non solo il suono diretto ma anche quello riIlesso in modo sufficentemente in fase, quindi, come si dice, con Iase costruttiva. E` intuitivo che aumentando cosi il segnale incidente sulla membrana ne aumenti in proporzione la sensibilita. La capsula e generalmente montata perpendicolarmente alla piastrina di base, come nel caso del Crown PZM che piu compiutamente incarna il principio, e collegata all`ambiente esterno tramite una sottile Iessura orizzontale. Molti microIoni a piastra vengono deIiniti impropriamente a zona di pressione mentre invece un microIono a capsula superIiciale montata orizzontalmente non puo Iisicamente esserlo. Un microIono a zona di pressione se collocato accuratamente alla conIluenza di tre schermi ortogonali puo aumentare la sua sensibilita di ben 12 dB (6 dB per ogni parete riIlettente , oltre la prima ovviamente). Non per questo sono tutti di qualita eccellente...oppure per Iorza modesti quelli a membrana orizzontale!
174 FINE
Giorgio Carlin, via Ormea 49, 10125 Torino, tel.011.6507429, E- Mail: angelacolombolibero.it
L'autore si presenta: sono nato a Torino nel 1946, Iiglio di un musicista dell` Orchestra SinIonica della RAI. Dopo aver compiuto studi tecnici, per un paio d`anni ho lavorato nel reparto di acustica dell`Istituto di ricerche Galileo Ferraris. Dal 1970 Iaccio il tecnico del suono alla RAI e, nel Irattempo, mi sono laureato in Storia e Critica del Cinema con il proI. Aristarco. Come ho gia detto, negli ultimi 15 anni sono stato addetto alle riprese audio dell`orchestra, da qualche anno 'nazionale, della RAI sia nelle diverse sedi che in esterna. Recenti lavori impegnativi che ricordo sono stati la ripresa dell'opera 'Le nozze di Figaro, al Teatro Comunale di Firenze per un DVD della TDK, e del 'Concerto di Capodanno 2004, in mondovisione dal Teatro La Fenice di Venezia.