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PLAY/REC.

Tecnica, persone ed esperienza neIIe riprese audio d'orchestra






di Giorgio Carlin


Proprieta dell`autore,
registrato SIAE n9902657




versione 2.6.2






a mia moglie
00- Premesse
PRIMA PARTE
01- In lode dell`orecchio
02- A come microfono
03- La voce dei microfoni
04-Le coppie elementari
05- Ripresa d`orchestra
06- Dopo applausi insistenti
07- Fare gli equilibri
08- La fase e il livello
09-Ascolti
SECONDA PARTE : GLI STRUMENTI E I CASI
10-La Grande Proletaria (i violini)
11-Mr.Rosenkranz e Mr.Guildenstern,
ovvero gli strumenti non solisti
12- Palco d`Opera
13- Solisti e Direttori
14- All`aperto
15- Progresso e nuove frontiere...
16- L`Economia politica della ripresa
17- Appendice (Persone)
Piccolo Glossario
00- Premesse

La rottura del patto Ira le generazioni, e della cinghia di
trasmissione di saperi ed aIIetti che da quel patto deriva......
Clara Sereni
1


Quello che manca nella nostra societa sono la possibilita e la voglia di trasmettere
le proprie conoscenze pratiche e concrete, quelle che trasIormano le pur
indispensabili Iormule matematiche in risultati.
InIatti questo processo oggi si privatizza, si secreta. Si vende a caro prezzo ed a
pezzettini da quando le grandi societa pubbliche di broadcast * sono state deIinite
superate ed il Iuturo delle riprese tecniche, e delle conoscenze per eIIettuarle, e stato
aIIidato sempre piu alla precarieta, con il suo carico di insicurezza per chi opera in
questo campo. Restano ancora, per Iarsi valere, i lavori interstiziali, quelli Iondati
sull`esperienza, Iortemente autorganizzati e che non si possono comprare a scatola
chiusa a meno di non pagarli a prezzi europei......ad esempio il mio.
Non e mai stato Iacile passare il testimone tra generazioni diIIerenti di tecnici.
Anche in tempi di maggior sicurezza lavorativa, se tra i tecnici esperti, nei conIronti
dei nuovi assunti, prevaleva l`istinto paterno piuttosto che il timore di una
concorrenza, quasi sempre la trasmissione della conoscenza aveva degli aspetti anche
cruenti.
OIIrire le proprie competenze e veramente rischiare di cedere il posto e, per
pararsi, troppo spesso si chiede in cambio ai giovani una subordinazione
inaccettabile. Ma su questo sono gia state scritte delle pagine bellissime per cui non
staro, di mio, ad aggiungerne, voglio solo dire che uno scotto il discente deve pur
pagarlo al docente. Nell`antica Grecia era.....lasciamo perdere, nell`eta passata
l`apprendistato con il suo corollario degli incarichi piu bruti, sottopagati e Iaticosi e

1
Scrittrice, da il manifesto
4
nel caso di questo libro, per il lettore, doversi subire queste mie note a margine, che
nulla hanno a che vedere con la tecnica ma che mi divertono e senza le quali non
sarei Iorse motivato a scrivere neanche il resto.

Si possono chiudere gli occhi ma non le orecchie (magari parzialmente con le
mani, non da sole) e soprattutto si puo indirizzare lo sguardo ma non l`udito se non in
parte e dopo lungo esercizio. Lo sguardo abbraccia un campo di elementi discreti
isolabili, quello sonoro e uno spazio che ci avvolge. Anche i termini per deIinire quei
caratteri che, soggettivamente ed a Iatica, tentiamo di isolare nel Ilusso sonoro sono
deIiniti in opposizioni drastiche e presi a prestito dagli altri sensi: caldo-Ireddo, duro-
morbido, levigato ed aspro, luminoso-scuro..... Quasi mai le parole ci aiutano a
descrivere i Ienomeni acustici; mentre le immagini, pur Iacendo parte di un altro
sistema di segni del linguaggio verbale, sono composte da oggetti piu Iacilmente
identiIicabili (nei conIronti di un insieme sonoro) ed hanno stimolato per millenni un
loro ormai consolidato sistema di traduzione letteraria e poetica.
Del suono si sa che simulerebbe in qualche modo l`andamento ciclico e periodico
delle onde cerebrali......della musica si potrebbe solo dire che sarebbe una perdita di
tempo, se non Iosse per l`importanza sociale del ballo e per le baricchiane mucche del
Wisconsin che producono piu latte ascoltandola.
Il che non ci rende piu Iacile capire quale insieme collega Beethoven ai 99
Posse......
Questo per dire che il suono e la musica sono un oggetto ben diIIicilmente
aIIerrabile, anche se oggi perIettamente registrabile.
Quindi spesso i Ienomeni acustici si possono esprimere meglio, talvolta solo, con
metaIore. Ma cercando di non esagerare, vale sempre la buona lezione di sobrieta di
Wittgenstein
2
: 'L`indicibile non va detto !
Pur lasciando ai IilosoIi l`onere di deIinire la musica, a noi che lavoriamo per
renderla riproducibile tocca in qualche modo di giustiIicare le nostre operazioni, di

2
FilosoIo del linguaggio e logico austriaco del 900. Questo e uno dei suoi concetti piu noti.
5
veriIicare delle relazioni plausibili (vedremo come non si possa assolutamente parlare
di copia della realta)) tra l`evento musicale e la riproduzione tecnica che tentiamo.

La Iruizione principale della musica, Iino all`era della riproducibilita dell`opera
d`arte, la si godeva eseguendola. Anche a livello popolare, nella tradizione contadina,
il canto accompagnava non solo le veglie nelle stalle , ma soprattutto i lavori collettivi
nei campi. L`ascoltatore era contemporaneamente l`esecutore. Ai contadini,
imprigionati nelle Iabbriche, venne proibito di cantare gia dalla Iine dell`800. Resta
come ultimo documento (temo non registrato da alcuno) dei canti di lavoro 'lurlo
della catena '. Si dice che nelle catene di montaggio Iordiste degli anni 60, quando il
ritmo superava le possibilita di resistenza umane, dal gemito individuale dei singoli
operai si Iormasse un lamento collettivo e poi un urlo: 'L`urlo della catena. Dopo
una breve Iase di recupero della dignita umana anche nei luoghi di lavoro, e di
un`eIIimera ripresa della tradizione del canto popolare almeno al di Iuori dei cancelli,
e subentrata la restaurazione post-Iordista, l`isolamento di ogni singolo operaio ed il
deIinitivo silenzio.
Durante qualche turno mattiniero di copertura al Giornale Radio sentivo, anni Ia,
gli operai delle cooperative di pulizia cantare durante il lavoro. Poi solo piu qualche
operaia, adesso talvolta hanno la radiolina accesa.
E` comunque da decenni ormai che la borghesia aveva convertito il corpo della sua
esperienza musicale dalla esecuzione alla pura Iruizione.
Eppure ancora oggi (anzi la tendenza e alla crescita) ben il 15 dei cittadini
europei (ed italiani) suonano in qualche modo uno strumento, rendendo la musica la
Iorma d`arte piu praticata in assoluto, anche se la si esegue in uno spazio hobbistico
Iuori delle occupazioni quotidiane. Attenzione dunque quando Iate una ripresa
sonora: molti tra i vostri ascoltatori sanno perIettamente per esperienza diretta che
suono ha un pianoIorte!
6
Come recita il titolo, parlero quasi esclusivamente di ripresa di musica acustica,
sinIonica in particolare, anche se il discorso dovrebbe interessare, come premessa
ineliminabile, anche i cultori del suono elettrificato.
La lettura di questo libro presuppone le normali conoscenze tecniche patrimonio di
qualunque appassionato. Ad ogni modo in appendice vi e un breve glossario dei
termini tecnici, marcati con un asterisco e ovviamente numerosi solo nei capitoli
iniziali. .






















7
PRIMA PARTE

Bisogna scegliere. Una cosa non puo essere
contemporaneamente vera e verosimile.
George Braque
3


01- In lode dell`orecchio
E` uno strumento d`alta precisione: il proI. Pietro Righini, studioso d`acustica di
Iama europea, sostiene che sia in grado di percepire variazioni di pressione inIeriori
al peso di un metro della colonna d`aria. Come dire che se Iosse possibile passare
dalla posizione eretta a quella seduta con suIIiciente rapidita (almeno 20 volte al
secondo, ma 2/3000 e meglio perche li l`orecchio e piu sensibile) riusciremmo a
percepire quella inIinitesima variazione di pressione come un suono!
Il proI.J.Jeans
4
speciIica che il minimo spostamento d`aria percepibile dal nostro
orecchio equivale a circa il diametro di una molecola. Mezzo milionesimo di
millimetro!
All`altro estremo il nostro timpano regge senza rompersi anche esplosioni in
grado di abbattere un muro di mattoni. E` il bello della risposta logaritmica del
nostro organo, unita al Iatto che l`impressione di intensita sonora non deriva solo dal
picco di pressione raggiunto ma anche dalla sua durata. Il nostro geniale trasduttore*,
pero, richiede un continuo lavoro di aggiustamento dei riIerimenti e correzione degli
errori; operazioni queste eIIettuate dal nostro cervello, un computer in grado di
aggiornare continuamente il proprio soItware*. Perche se e l`orecchio che sente, e il
cervello che ascolta.
Questo spiega come dei ragazzini con dei timpani ideali, pur sentendole
perIettamente, non riescano ad ascoltare certe sIumature nelle riprese musicali; non
hanno un`esperienza che consenta di sapere dove andarle a pescare nello sterminato

3
Uno dei Maestri della pittura cubista
4 Jeans J. Scien:a e musica . Ed. It. Bompiani ,Milano, 1940
8
magma dello spettro sonoro. Mentre dei professionisti cinquantenni, con dei
probabili, vistosi buchi nell`audiogramma*, riescono a rilevare ogni sottigliezza nella
diIIicile resa dell`arpa. O sorprendentemente, un eccesso di quelle altissime
Irequenze che ormai intuiscono appena, nel suono di un triangolo.
Ma, si dice, il cervello e un computer terribilmente lento e che, per giunta,
dimentica con grande rapidita. Ma la strategia della lumaca consiste proprio nel
diventare Iurbi!
Il cervello non sta ad inseguire la Iorma d`onda, lui controlla gli inviluppi, ha
una specie di Iormato MIDI* tutto suo, eIIicientissimo. Quella di saper dimenticare e
una capacita, non un limite; se vogliamo proseguire con l`analogia del computer, e
mantenere sempre pulita e libera una parte di RAM, di memoria. Il cervello, per
mantenere stabilmente i suoi dati, ha dei mezzi molto piu sicuri dei dischi rigidi, e
conservati in numerosissime copie di backup*...ad esempio i CD che incidiamo ed il
libro che state leggendo. .
...........................................................................
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02- A come microfono
I passaggi piu delicati, in una catena audio, sono quelli tra un mezzo ed un altro;
cioe tra il segnale acustico e quello elettrico, tra quest`ultimo e lo strumento di
registrazione e/o trasmissione, la riconversione del segnale registrato/trasmesso in
elettrico e poi la trasIormazione Iinale per ricostruire il messaggio acustico.
L`accuratezza con cui si esegue il primo passaggio determinera largamente il
risultato Iinale e le scelte che si Ianno a proposito della trasduzione da segnale
acustico ad elettrico richiedono non solo oggettive considerazioni tratte dalla Iisica
ma anche piu discutibili valutazioni psicoacustiche. Nell`acustica, Iorse piu ancora
che nella Iisica dei quanti, l`osservatore modiIica con la sua presenza il
Ienomeno....Metabolizzare un evento sonoro in modo da permettere all`utente di
riosservare il Ienomeno, cogliendone quanto piu possibile tutte le caratteristiche, e il
nostro compito.
Come avrete notato NON ho usato l`aggettivo 'Iedelmente; nel cercare di tradurre
un evento in cui manca l`elemento visivo (o e solo 'televisivo, quindi Iortemente
disturbato dagli stacchi*, cioe da continui cambiamenti dei riIerimenti dimensionali
quando non addirittura da controcampi) tutti i parametri della percezione vanno
riclassiIicati e quindi il cosiddetto 'punto d`ascolto ideale tale non e piu. Non c`e piu
lo sguardo ad aiutarci, ma e solo l`intenzionalita della mente a permetterci di estrarre
dall`impasto sonoro dell`armonia i singoli, magari minimi, contributi musicali.
Inoltre la dinamica acustica dal vivo e inIinitamente superiore a quella riproducibile
nei nostri appartamenti , ove viene in sovrappiu mascherata da un pesante rumore di
Iondo, che nelle sale da concerto Iortunatamente non esiste. E la Iisica (con le Iamose
curve di Fletcher-Munson)*

ci inIorma che diIIerenze di livello sonoro, prescindendo
da soggettive correzioni psico acustiche, si traducono in diIIerenze di timbro.....
Queste ed altre diIIerenze tra musica dal vivo e musica riprodotta, su cui
ritorneremo in varie occasioni nel corso dell`opera, mi inducono a ritenere privo di
senso il concetto di 'Iedelta ed a preIerirgli quello di 'buona ripresa, pur con tutta
10
la soggettivita ed ambiguita del termine. Torniamo alla Iamosa Irase di Braque
5
...e
allora cos`e una buona ripresa? E` quella che Ia, con dei buoni strumenti, un buon
tecnico!
Uscendo dalle divagazioni , che comunque rivendico come ciIra necessaria per
qualunque serio discorso di acustica, torniamo al primo anello della catena, quello piu
critico , di diIIicile scelta e posizionamento: il microIono.
Nell`evoluzione degli strumenti di ripresa, trasmissione e riproduzione questo ha
raggiunto la Iorma pressoche perIetta che conosciamo molto presto, ad opera della
geniale invenzione del microIono a condensatore.
Una membrana virtualmente priva di peso che vibra in sintonia con la musica
senza alcun vincolo meccanico oltre le leggerissime sospensioni. Eppure la vera
diIIusione dei microIoni a condensatore avvenne, molti anni dopo la loro invenzione
ed uso pionieristico in alcune sedute discograIiche, soltanto nel secondo dopoguerra.
Ritardo dovuto non tanto al prezzo inizialmente proibitivo (un orchestra costa molto
di piu, non sono questi gli ambienti in cui si guarda alle due lire) ma perche solo
negli anni 50 c`era Iinalmente un mezzo di diIIusione che permetteva di apprezzare a
livello di massa le superiori caratteristiche del nuovo microIono, cioe le trasmissioni
in modulazione di Irequenza.
La dote piu appariscente di un microIono a condensatore e la risposta in Irequenza
che, gia nei primi modelli, si estendeva Iino al limite dell`udibile; che senso avrebbe
avuto sobbarcarsi i problemi dell`alimentazione e preampliIicazione a valvole
necessari alla delicatissima membrana, quando i dischi giravano a 78 e le trasmissioni
in modulazione d`ampiezza non superavano, in risposta di Irequenza, i 6 khz? A tale
proposito e illuminante, per cio che attiene un certo conservatorismo degli audioIili,

5
Un`altro modo, piu disteso, di indicare un concetto simile lo ha espresso Maurizio Ferraris su 'il maniIesto
del 18/2/99: '...un Ienomeno per essere vero, cioe per rivelare qualcosa, non puo essere interamente presente,
diversamente da cio che avviene in una allucinazioen o come diceva Platone (ingeneroso verso i pittori) nei dipinti. Cio
che si nasconde nel Ienomeno, cio a cui non potremo mai accedere, e dunque la condizione della sua verita, ossia il
motivo per cui non e vero che il mondo e una Iavola.
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ricordare che molti tra i piu qualiIicati radioascoltatori scrivessero allora lettere di
protesta contro il nuovo mezzo di trasmissione considerato 'troppo aspro......
L`accoppiata Modulazione di Frequenza U47
6
era considerata un trapano
micidiale per le abitudini d`ascolto dell`epoca. Questa e un po` una reazione costante
degli amanti della musica riprodotta, che si ripresento anche nei primi anni 80, con
la diIIusione della ripresa digitale e del CD come supporto; le altissime Irequenze,
prima ammorbidite dai magnetoIoni e dalle testine dei giradischi, la Iecero da
padrone suscitando, oltre alla meraviglia dei neoIiti, qualche resistenza degli esperti.
La colpa Iu anche dei tecnici di ripresa che, aIIascinati dalle possibilita che oIIriva un
supporto cosi silenzioso e dinamico, cedettero, per i primi anni, al trip
dell`iperdeIinizione rompendo i timpani agli appassionati meno di bocca buona.
Perche noi tecnici pensiamo si, a ragione, che dieci anni non bastino ad esprimere
un giudizio deIinitivo su di una Iamiglia di microIoni ('Come ti sembra che vadano
questi B&K?) ma poi partiamo per la tangente quando crediamo di aver trovato uno
strumento od una tecnica che ci permetta di risolvere UN problema che ci sta
particolarmente a cuore. In questo caso la deIinizione delle Irequenze piu acute.
Dimenticando che quello e solo uno dei diversi aspetti della ripresa
'Prendete un circolo e coccolatelo. Diventera vizioso. diceva Jonesco
7
. Sono
chiaro...?
Spesso noi tecnici per tappare dei buchi creiamo delle voragini, si Iinisce per usare,
in mancanza di meglio, il bullone che regge il tetto per riparare la lavatrice. Neanche
Iossimo dei ministri!

La dinamica ed il rumore di fondo
Il microIono a condensatore e nato quasi perIetto, basta vedere come tra l`U47
della Neumann ed i successivi U67 e 87 la capsula sia rimasta praticamente la stessa
(in piu di 30 anni!). Sono cambiati dei dettagli importanti come la possibilita di

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Eccellente microIono a condensatore dell`epoca
7 Eugene Jonesco La Cantatrice calva Ed.Einaudi, Torino 1961
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un`alimenta:ione fantasma * dal mixer o importantissimi come quelli determinati
dall`incessante progresso dei preampliIicatori incorporati. Dalle valvole, da taluni
rimpiante e riproposte di recente in versione rinnovata, si e passati ai transistor e poi
ai Fet* che nelle ultimissime conIigurazioni guadagnano ancora una decina di dB*
sul rumore , giungendo cosi a competere con il fondo delle apparecchiature digitali.
Il rumore in un microIono a condensatore ormai e quasi tutto dovuto al moto
browniano delle molecole d`aria sulla sua superIicie per cui, come dimostra Nicolao
8

nel suo bel libro 'MicroIoni, piu e piccola la membrana minore e il rumore di Iondo.
La dinamica supera cosi, nei bassissimi livelli, qualunque limite ragionevole,
mentre in alto, verso le altissime pressioni sonore, non ci sono mai stati problemi. I
moderni microIoni a condensatore arrivano a sopportare da 125 ad addirittura 140
dB, piu di un quadrireattore al decollo sentito da 10 metri di distanza. Per cui non
credete mai a chi dice che 'il microIono ha saturato. Ho visto, come direbbe il
Iamoso Replicante di Blade Runner, due microIoni Schoeps piazzati ad un millimetro
dalla membrana di un tamburone ma::olato da un energumeno giapponese che
riuscivano ad accendere tutte le lampadine di Iondo scala possibili ma che, attenuati
praticamente a livello linea sull`ingresso del mixer, non distorcevano aIIatto. Perche e
sempre l`ingresso del mixer che satura e basta attenuarlo di conseguenza; a maggior
ragione oggi con i mixer digitali, in cui non sono necessari troppi compromessi per
tener basso il rumore di Iondo, il segnale d`ingresso non dovrebbe mai superare i -6
dB, -3 al massimo, nei conIronti dello 0 digitale. Anche perche voi, sullo strumento, i
picchi rapidissimi che raggiungono lo 0 non li vedete ma il convertitore analogico
digitale, all`ingresso del mixer, si. Ed anche le vostre orecchie, con un po` di
allenamento, li possono sentire.
Ma qual e la vera dinamica in gioco in una ripresa orchestrale?
Leggiamo sul 'Lessico di acustica di Pietro Righini
9
alcune notizie interessanti.
Prima di tutto colpisce la bassissima eIIicienza nella conversione di energia Iisica in

8 Umberto Nicolao, Microfoni. Ed. Il Rostro, Milano, 1996
9
Pietro Righini, Lessico di acustica e tecnica musicale . Ed. Zanibon, Padova, 1980
13
energia acustica. Un buon solista produce nei Iortissimi al pianoIorte circa 200 watt
muscolari (e gia qui, se teniamo conto dei cachet, conosciamo Iorme di energia piu
economiche...) che pero si convertono in meno di mezzo watt acustico! In
un`orchestra le grandezze in gioco variano da i 0,0000035 watt prodotti dal
pianissimo di un violino ai 70 watt acustici del Iortissimo orchestrale, un rapporto da
1 a 20 milioni corrispondente a 73 decibel.
Essendo questa la dinamica orchestrale sembrerebbe stare con agio dentro la
novantina di dB consentiti dalle normali riprese digitali a 16 bit e dalle riproduzioni
da CD. Purtroppo non e cosi, occorre comunque garantire che il pianissimo superi il
rumore di Iondo di almeno un trentina di dB e quindi, Iacendo le somme, arriviamo a
103 dB teorici necessari per una ripresa dinamicamente fedele di un` orchestra
sinIonica (senza il colpo di cannone della '1812 di Ciaikovski!). Anche questo
spiega la ricerca di sistemi di registrazione digitale superiori ai 16 bit, ricordando che
ogni bit in piu garantisce circa 6 dB di segnale-rumore (o dinamica che e lo stesso) in
piu. Per ora dobbiamo comunque comprimere un po`, in ripresa, per contenere tutta la
dinamica di una grande partitura orchestrale. In ogni modo, per cio che attiene la
masterizzazione dei prodotti musicali, ritengo che anche in Iuturo i limiti posti dagli
impianti domestici e dalla convivenza civile dovranno imporci un ragionevole
contenimento della dinamica.

Risposta in frequenza
I moderni microIoni a condensatore non hanno in genere limiti veri e propri sulla
resa alle alte Irequenze, semmai caratteristiche volutamente diIIerenti.
Anche se teoricamente i diaIrammi di diametro piu piccolo hanno una risposta piu
estesa, oggi questa si colloca spesso oltre l`udibile. Se osservate i graIici (delle
caratteristiche immancabilmente 'da 20 a 20.000 sui listini per i dilettanti e inutile
parlare) della risposta agli acuti di moderni microIoni, oltre il normale roll off * sopra
i 10.000 dovuto piu che altro alle condizioni di misura e non percepibile ad orecchio,
diIIicilmente capirete la diIIerenza tra una capsula ed un`altra. La direzionalita della
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risposta alle alte Irequenze e inIatti determinante per deIinirne la quantita eIIettiva,
non solo quella in asse misurata in camera anecoica*, e varia molto da microIono a
microIono. E` quindi opportuno controllare assieme curva di risposta e caratteristica
polare*, anche se la parola deIinitiva deve darla un orecchio allenato.
Comunque oggi tutti i microIoni tendono ad avere una resa persino esuberante
sulle alte Irequenze se collocati vicini agli strumenti, che cosi ne beneIiciano in
presenza; solo allontanandosi alcuni metri dalla sorgente sonora si puo apprezzare
l`eIIettivo timbro di una capsula. Ed e solo nel conIronto alle medie distanze che i
microIoni recenti mostrano una sensibile superiorita sui loro predecessori. Cambiate
le tecniche di ripresa, anche le caratteristiche delle capsule si sono adeguate: solo ad
una certa distanza si percepisce la reale diIIerenza tra un U89 o TLM 170 della
Neumann nei conIronti dell` U87 o, piu ancora, dell` U47/67 che erano nati per una
ripresa multimicroIonica ravvicinata e tengono molto meno il fuoco
10
dei loro eredi.
Le Iamiglie di capsule Schoeps, nascendo in tempi piu recenti, hanno da subito
strabiliato per la loro capacita di rendere preciso e setoso un Ironte orchestrale anche
a diversi metri di distanza.
Naturalmente questo non vuol dire che i microIoni piu recenti siano sempre
migliori. Tutt`oggi, su di un pianoIorte solista, l`U87 mi sembra insuperato, almeno
per come lo uso io (ne parleremo in seguito).
Sulle basse Irequenze la risposta e soggetta a molte piu variabili. Tutti i microIoni
tendono ad avere una risposta polare piu larga sulle Irequenze inIeriori per cui le
riIlessioni ambientali si Ianno maggiormente sentire che non all`estremo superiore e
quindi l`acustica della sala diventa determinante. Ricordiamo anche che
l`assorbimento dell`intonaco, e quindi l`attenuazione che ingenera, e maggiore alle
alte che alle Irequenze piu gravi. Poi vi e il problema della Iiltratura a pettine* di
Irequenze la cui lunghezza d`onda e di un ordine di grandezza simile alla distanza dei
microIoni dal pavimento e pareti. Inoltre le vibrazioni meccaniche che il palcoscenico
trasmette alle aste microIoniche hanno un bell`eIIetto distruttivo sulle medio/basse

10
Nel senso IotograIico del termine
15
Irequenze; per cui sono proprio i microIoni disposti per i bassi, non potendoli Iiltrare
decisamente sulle inIrasoniche come ad esempio i violini, che pretendono di essere
sospesi elasticamente o, meglio, appesi..
Benedetto Croce diceva che le migliori idee non sono come i 'cacicavalli appisi, i
microIoni invece si.
Le capsule che danno una migliore resa sulle Irequenze inIeriori sono quelle gia
nate come circolari (anche se la risposta polare di tutte le capsule, come gia detto,
tende al circolare alle basse). Non e solo un Iatto di livello sonoro, la somma cioe del
suono diretto con quello riIlesso che il tipo di capsula in questione raccoglie da tutte
le direzioni; probabilmente c`e in piu un eIIetto di piene::a che, a diIIerenza della
resa delle membrane cardiodi*, si Ia sentire gia sulle Irequenze medie-inIeriori. .
Per una buona resa sulle basse e comunque determinante la distanza di ripresa:
quante volte, per sostenere i contrabbassi in una sala asciutta , abbiamo avvicinato il
microIono a loro dedicato...ottenendo l`eIIetto opposto!
Le Irequenze inIeriori hanno bisogno di un certo spazio per Iarsi sentire: la teoria
dice che per iniziare a svilupparsi una Irequenza di 30 Hz ha bisogno di circa due
metri e mezzo (da un nodo di origine ad una cresta, tenuto conto che la lunghezza
d`onda e ben 11 metri), ma l`esperienza dice che i metri di distanza devono essere di
piu. La grancassa cede il suo transitorio d`attacco al microIono vicino ma la
Iondamentale entra in quelli principali piu distanti.
A meno di essere come i Irancesi, che li prediligono, non sempre si possono usare
microIoni circolari perche captano, esaltandoli se vicini, anche strumenti Iin troppo
robusti del loro (che un cardioide correttamente orientato tende ad escludere) oppure
un pubblico tossicoloso alle spalle. In questi casi si puo usare, ed e una buona scelta
per tutti e due i 'rinIorzi laterali di cui parleremo, microIoni con la caratteristica '
cardioide allargata, sostanzialmente una via di mezzo tra circolare e cardioide. E`
comunque sempre piu diIIicile ottenere una buona resa sia delle basse che degli acuti.
Inoltre gli ascolti di cio che si sta riprendendo sono eIIettuati spesso in condizioni
precarie, per cui ad una resa piu prevedibile degli acuti (magari aiutandosi con
16
altoparlanti 'in campo vicino* o con la cuIIia) si accompagna l`impossibilita di
monitorare con cura dei contrabbassi con casse mal collocate in regie riverberanti*.
Non sempre le migliori caratteristiche di risposta rendono il microIono piu adatto
in ogni circostanza. Nello studio annunci del Lingotto, un corridoio lungo e stretto ma
abbastanza assorbente, non riuscivamo ad ottenere una voce decente. Avevamo
provato l`U87, poi uno Schoeps cardioide ed uno ipercardioide ma niente, pur
essendo molto vicina al microIono e quindi quasi Iuori dall`inIluenza dell`ambiente,
la voce risultava intubata . Fino a che Ciro
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non propone di provare con un
Sennheiser 441, buon microIono dinamico ma di classe molto inIeriore a dei
condensatori, ed il miracolo avviene: la voce si illimpidisce. Evidentemente una
risposta in Irequenza meno estesa ed un eIIetto prossimita piu pronunciato, o
qualcos`altro che non so, lo rendeva piu adatto.
Un altro caso concreto in cui Davide batte Golia l`ho veriIicato quando un
compositore Irancese, nell`imminenza dell`esecuzione di un suo pezzo
all`Auditorium RAI di Torino, mi mando un suo schema per Iare un`ampliIicazione
locale. al clavicembalo solista. Per locale si intende un`ampliIicazione in cui il suono,
quindi la cassa acustica, provenga proprio dalle vicinanze dello strumento. E` la
preIerita nel caso di strumenti piccoli e delicati come cembali, chitarre ed arpe di cui
non si voglia snaturare la dimensione e si ottiene collocando uno o due altoparlanti
nelle vicinanze dello strumento rischiando cosi l`eIIetto Larsen*. Per evitarlo si
avvicinano molto i microIoni ( specie se a condensatore, cosi sensibili agli inneschi)
allo strumento, rischiando di ingrossare il suono con troppo eIIetto di prossimita e
per giunta dovendoli moltiplicare in numero per riuscire a coprire tutte le
corde...insomma, quasi sempre un bel rebus.
Ma questa volta c`era la precisa indicazione dell`autore: mettere 10 o 12 (sic)
Schoeps ipercardiodi aIIiancati a coprire tutta l`estensione delle corde in prossimita

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Le persone identiIicate d`ora in poi con il solo nome di battesimo sono dei colleghi. Non sapendo se tutti
gradiscono essere nominati per nome e cognome ho optato per questa soluzione. Cosi non Iaccio preIerenze ma posso
comunque ringraziarli per i loro preziosi consigli , di cui non potrei onestamente prendermi il merito.
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della tastiera. Fatica improba trovare prima 12 Schoeps, poi Iare un marchingegno
che li distanziasse e li sostenesse nella giusta posizione. Per scoprire, com`era
prevedibile, che per quanto mi avvicinassi alle corde e mi tenessi abbottonato
nell`ampliIicazione, l`altoparlante posto nelle vicinanze di 12, dicesi 12 microIoni, a
condensatore su di un suonino piccolo piccolo come quello del cembalo innescasse
alla grande. Tentai di chiudere il coperchio del cembalo per ridurre il rientro del
Larsen, ma come Iar stare la batteria di capsule?
Il tempo incalzava (provate a Iermare un`orchestra di 100 persone per Iare delle
prove tecniche!) e tanto per permettergli di Iinire la seduta pensai di Iissare,
provvisoriamente con dello scotch nell`interno del coperchio, un microIonino
semiproIessionale, leggero, da eIIetti. Un Crown a :ona di pressione*. Chiuso il
cembalo ed alzato il volume l`innesco non c`era piu e la resa, non solo diIIusa in sala
ma anche in ripresa, era perIetta.
Qualche tempo dopo ebbi a disposizione degli splendidi Schoeps a zona di
pressione ( i cosiddetti microIoni a piastra con caratteristica di ripresa a semisIera) e
su di un nuovo cembalo da ampliIicare decisi di Iissarne uno dentro il coperchio. ma
il risultato non era lo stesso: troppi acuti e troppi bassi, il suono era metallico e
rimbombante per cui sono ritornato all`economicissimo Crown.
Per Iinire, l`amico Ciro mi ha conIermato che gli armonicisti da qualche tempo
hanno scoperto che un vecchio microIono dinamico degli anni 40, credo uno Shure,
per il loro strumento e insuperabile. Decretandone un successo tale da Iarne
riprendere la costruzione.

Caratteristica polare
Abbiamo gia sostenuto che piu della risposta in Irequenza di un certo microIono
conti la caratteristica polare, cioe la risposta che il microIono da a segnali provenienti
da direzioni diverse e come questa vari a seconda della Irequenza. Come sia
maggiore la direzionalita, alle alte Irequenze, di qualunque microIono compresi gli
omnidirezionali che allungano la loro caratteristica sull`asse avanti-dietro e come sia
18
all`inverso piu allargata e tendente al circolare, anche nei microIoni cardiodi, la
risposta alle basse.
La caratteristica polare di ripresa per cosi dire mediana e quella cardioide. Nella
sua Iorma classica presenta, a mille Herz, un`attenuazione del 50 dei suoni
provenienti a 90 dal suo asse ed e totalmente insensibile ai suoni incidenti a 180.
E` intuitivo che un microIono piu direttivo consentira di isolare meglio uno
strumento nella massa orchestrale, mentre uno piu ampio Iondera piu strumenti
assieme. Ma non e solo questo, uno cardiode avvicinera anche lo strumento ripreso
riducendo il campo delle riIlessioni ambientali che si sommano al suono diretto,
mentre un microIono circolare dara una resa piu ricca di inIormazioni ambientali,
Iino al rischio di un immagine conIusa.
In un passato neanche tanto lontano c`era una certa tendenza a quella che deIinirei
'MicroIilia: una moltiplicazione smodata del numero dei microIoni che portava
come risultato ad allineare tanti bei suoni nitidissimi, ma morti, su di una sorta di
tavolo da obitorio stereoIonico....
Fuori di metaIora, si puo dire che oggi c`e Iortunatamente la tendenza ad
abbandonare la ripresa puramente multimicroIonica, con il suo Ironte stereo
ultradeIinito, somma distribuita nello spazio di tanti strumenti monoIonici, a Iavore di
una resa sonora piu distanziata; con meno microIoni e piu ricco ciascuno di riIlessioni
ambientali, in cui sia eIIettivamente stereoIonico ogni segnale captato in meno punti
di ripresa..

Le possibilita Iisiche di muoversi sul palco (leggi allontanarsi per guadagnare
spazio, respiro e prospettiva sonora) sono spesso limitate ed, in caso di riprese dal
vivo, e pericoloso avvicinarsi troppo come punto di ripresa al pubblico, Ionte di
rumore incontrollabile. Per cui va da se che si tendano ad usare sempre di piu, quando
e possibile, microIoni dalla caratteristica ampia per guadagnare ambienza in poco
spazio. Anche nei grandi studi di registrazione, pur non sussistendo le
19
summenzionate esigenze di spazio, vi sono sempre piu microIoni omnidirezionali,
apprezzati per la loro resa naturale.
Cio non toglie che i microIoni direttivi continuino ad avere una loro Iunzione nelle
riprese. E` proprio quella loro caratteristica che avevamo visto negativa, cioe mettere
in primo piano, isolandolo dal contesto, uno strumento, che rende indispensabili gli
ipercardiodi
12
. In una ripresa di musica lirica dal vivo, non potendo entrare nell`area
del palco, una batteria di ipercardiodi, in genere 6 sul bordo del palcoscenico,
consente di coprirne l`estensione e di non perdere troppo il fuoco delle voci anche
quando cantano sul Iondo della scena. Con tutti i microIoni dell`orchestra aperti,
malgrado quest`uso di ipercardiodi sulle voci, l`ambienza sara comunque sempre
troppa!
I microIoni direttivi, anche in una ripresa basata su di una coppia microIonica
principale, saranno necessari per dare una giusta presenza a strumenti che
risulterebbero deboli e/o lontani. Naturalmente sempre controllando i piani sonori con
livelli mai esagerati, disposizioni accurate e, quando serve, con l`uso, dedicato ad
ogni speciIico microIono, dei riverberi.
Ma attenzione, non e quasi mai il caso di ricorrere a caratteristiche polari estreme,
le controindicazioni in termini di timbrica sono pesanti. Di microIoni a clava stretta, i
cosiddetti a fucile, timbricamente eccellenti conosco unicamente il Neumann e Iorse
solo perche e piu un ipercardiode che un Iucile.....
Queste caratteristiche sono poi estreme soprattutto per le controindicazioni. Un
microIono a Iucile sul palcoscenico della lirica e si piuttosto aspro ma in compenso
non va molto piu in la, come Iuoco, di un iper.
Con tutto il rispetto per i Iilm ' La conversazione ' e ' Blow Out
13
, che sono uno
straordinario omaggio a quell`eroe (?) moderno che e il tecnico del suono , io, che
non Irequento i salotti della CIA, di microIoni che riescano ad isolare a trenta metri di

12 nell`esercizio chiamiamo, indiIIerentemente, in questo modo anche i supercardiodi e cosi continuero a Iare.
13 Rispettivamente di Francis Ford Coppola e Brian De Palma
20
distanza una conversazione in mezzo al traIIico o di Iiltri in grado di estrarla dal
rumore di Iondo di una Ionderia, non ne ho mai visti.



I PZM
Un altro tipo di microIoni a condensatore, che abbiamo gia visto nell`uso
particolare di riprendere/ampliIicare un clavicembalo, e il microIono a zona di
pressione.
Il modello originale di questo microIono
e Iormato da una piastra di metallo, che
viene appoggiata generalmente sul
pavimento, con una piccola membrana
perpendicolare e 'blindata sopra di essa, in
contatto con l`ambiente solo tramite una
stretta Iessura, anch`essa parallela e vicina alla piastra. Tranne un`eventuale dialogo
tra Iormiche, solo i suoni riIlessi, una volta sola, sulla piastra possono cosi
raggiungere la membrana evitando quindi le dannose Iiltrature a pettine del segnale,
di cui parlammo e parleremo ancora, che aIIliggono microIoni non suIIicientemente
alti da terra o troppo vicini alle pareti. Il principio Iisico della 'zona di pressione
spiega anche come il guadagno possa superare di 12 dB il livello in campo libero,
qualora si schermino i lati del microIono.
Andrea, esperto decano dell`uso creativo dei PZM nelle riprese televisive, ha
costruito degli schermi acustici per delimitare il diagramma polare, che in origine
sarebbe una semisIera, riducendolo ad un quarto di semisIera. Accoppiando due di
questi marchingegni su di una telecamera riesce a garantire una eccellente ambienza
stereoIonica (e in soggettiva) che da proIondita alle riprese di prosa altrimenti
appiattite sui pur ottimi microIoni a spillo dei singoli attori.
21
Un`altra caratteristica che puo rendere indispensabili i microIoni a zona di
pressione e, malgrado la collocazione a pavimento, l`insensibilita assoluta ai rumori
dei passi e la drastica riduzione di quelli tipici di palco. La loro robustezza, e piatta
invisibilita, li rende utili alle riprese appoggiati sui palcoscenici, senza disturbare
l`ossessiva intolleranza dei registi; ne ho visto uno reggere al tacco di una soprano
wagneriana.
Il loro limite consiste in una caratteristica polare molto ampia che li rende adatti
magari alla ripresa di un coro lirico sul Iondo e lontano dalla massa orchestrale, ma
rischia di sIocare troppo eventuali solisti in movimento su di un palco. Bisognerebbe
provare la tecnica di Andrea, sempreche non richieda dei baIIle (cioe schermi
acustici) di contenimento del lobo di ripresa troppo grandi: i registi dell`opera lirica
non accettano che si veda sul palcoscenico neppure la punta di un microIono.
Esistono anche microIoni simili ma che lavorano su principi acustici diIIerenti:
microIoni a montaggio superficiale , con la capsula orizzontale incastonata nella
piastra e che, all`opposto dei PZM, capta suoni esclusivamente diretti e percio,
sempre per motivi opposti, riesce ad evitare le Iiltrature del segnale. Li ho visti usare
dall`equipe tecnica di Pavarotti, montati su dei baIIle di spesso plexiglas di circa un
metro quadro e supportati da delle giraIIe. Riprendevano gli archi, rinIorzati,
dell`orchestra riducendo sensibilmente il rientro della voce robustamente ampliIicata
del cantante. Si possono anche usare appoggiati sul palco come i PZM e danno
un`ottima resa sulle basse, essendo degli omnidirezionali ridotti a semisIera dalla
presenza del pavimento. Sono adatti, volendo, per captare violoncelli e contrabbassi
in sale di acustica asciutta e in riprese televisive in cui vi ringrazieranno per aver
tolto un po` di antiestetiche aste microIoniche.
Vi e poi una tecnica che usa una normale capsula cardioide appoggiata, o quasi, su
di una piastra a terra o appena sollevata dal pavimento e perpendicolare (la
membrana) ad esso. L`ho vista usare da una grande casa discograIica inglese, non la
Grandissima, in una ripresa di qualche anno Ia al Rossini Opera Festival. Avevano
inserito dei Neumann mk184 dentro delle specie di antivento in spugna, credo per
22
supportarli in modo molleggiato, orizzontali e distanti circa un centimetro dal
pavimento. Incuriosito ho voluto provate la tecnica a bocce ferme, con calma in sede.
Ho collocato i Neumann a tre diverse distanze dal pavimento, la prima quasi a
contatto, e il mio riIerimento Schoeps ipercardiode sulla solita basetta, a 20 cm. da
terra ed inclinato di 30/40 gradi verso l`alto (e la cellula base delle mie riprese sul
palcoscenico dell`opera). I Neumann in questa collocazione (altri tipi di microIoni al
loro posto non hanno dato una resa migliore) si sono dimostrati molto critici nella
risposta alla voce umana rendendola nasale e migliorando invece sensibilmente piu ci
si avvicinava al pavimento; ma anche appoggiati sul palco il non trascurabile
diametro della capsula era suIIiciente a rendere sensibile la Iiltratura a pettine delle
riIlessioni. Invece la direzionalita piu spiccata e l`inclinazione verso l`alto del sistema
di riIerimento lo rendeva quasi immune, quasi.., dal Ienomeno.

I microfoni dinamici
Non e vero che nelle riprese di un`orchestra sinIonica non si possono usare
microIoni dinamici. Ne che non si possano usare microIoni di marche od addirittura
tipi diversi. E` invece certo piu comodo avere microIoni uguali per Iunzioni simili, ad
esempio quattro U89 aIIiancati per i 4 solisti; avranno rientri simili e quasi
sicuramente uguale guadagno, il che permettera di avere la stessa preattenuazione sul
banco di ripresa e livelli dei dosatori visivamente conIrontabili. Ma controllate
sempre il guadagno reale di microIoni che non conoscete: il guadagno delle capsule
della stessa marca varia non solo da modello a modello ma anche all`interno della
stessa Iamiglia. Non solo, ad esempio, tra U87 e U87i ma anche, talvolta, a seconda
dei numeri di serie....Per cui potreste trovarvi, a dosatori pareggiati, a sentire un
solista piu Iorte di un altro senza sapere perche.
Tornando ai microIoni dinamici di buona qualita, se ne puo certo consigliare l`uso
ravvicinato di presen:a su tutte le piccole percussioni e alla bisogna possono
sostituirsi ai condensatori sugli ottoni. Una voce recitante deve utilizzare un buon
dinamico nel caso sia richiesta un`ampliIicazione anche se spesso e meglio dedicare
23
questo solo alla diIIusione e collocargli vicino un condensatore esclusivamente per la
ripresa. Non tanto per una questione di qualita di registrazione quanto per avere una
maggiore Ilessibilita su distanza dallo speaker, Iiltrature, riverberi ecc.

Testa artificiale
La testa artiIiciale e soprattutto un mito.
Un mito positivo per i Iabbricanti che vi proIondono il meglio delle loro
conoscenze tecnologiche ed acustiche (ahime,
con l`esclusione delle psico-acustiche). Oggi
riescono a Iabbricare delle teste che simulano
perIettamente assorbimento e riIlettenza della
pelle umana, con capelli artiIiciali, risonanze
delle cavita ossee, condotti auricolari e
soprattutto diametro e caratteristiche delle due
membrane assolutamente identiche a quelle
fisiche dei nostri timpani. Facendosi pagare il
tutto in proporzione.
E` un mito regressivo per i servizi tecnici
delle societa di broadcasting che sperano cosi di
risparmiare i tempi delle prove, tecnici esperti e quindi qualiIiche proIessionali....
I Signori del broadcast non sono immuni dalla tentazione di Re Ubu: Ammazzo
tutti e scappo con le Finanze!.
Cosi come lo e per alcuni compositori, terrorizzati dall`idea che si possa
reinterpretare la loro musica e, quasi sempre ignoranti di semiologia, vittime del
mito di una riproduzione ESATTA di cio che hanno scritto.
Si ha un bello spiegargli, pur nella relativa modestia del nostro ruolo di tecnici,
che e come se, per Iare a meno dell`interpreta:ione degli esecutori, scrivessero
invece di partiture solo rulli per pianole meccaniche o, piu modernamente,
programmi inIormatici per sintetizzatori. A questo mito tendeva, con esplicita
24
Iranchezza e subendo Iorse il Iascino di alcune coeve Iormulazioni Iuturiste, anche
un grande compositore come Edgar Varese: 'Sono certo che verra il giorno in cui il
compositore, una volta realizzata graIicamente la sua partitura, potra aIIidarla ad una
macchina che ne trasmettera Iedelmente ed automaticamente il contenuto musicale
all`ascoltatore (da 'Nuovi strumenti per nuova musica). Ma qualunque interIaccia,
anche meccanica, tra un mezzo ed un altro non puo prescindere dall`interpretazione,
si puo solo pretendere che sia BUONA . Tra il suono acustico in una sala da concerto
ed il suono riprodotto in un ambiente domestico - anche trascurando la diIIicolta di
numerosi passaggi intermedi che al conIronto possiamo considerare trasparenti - vi e
almeno una necessaria riduzione di scala dinamica, il che implica ( curve di Fletcher
ecc. insegnano) un leggero ma determinante intervento sulla timbrica e sui piani
sonori. Inoltre la mancanza della possibilita di vedere l`esecutore (e se vogliamo
l`inIluenza psicoacustica del sapere che non c`e) richiede, e qui usciamo dal generico
e ci riIeriamo propriamente ad una lacuna intrinseca alla testa artiIiciale, un eIIetto
presenza leggermente maggiore del reale, quindi un microIono un po` piu vicino
certamente della distanza dello spettatore in sala, troppo geometricamente simulata
dall`attrezzo in questione.
Un diIetto propriamente concettuale della testa consiste nel collocare, tra suono
originale e timpano dell`ascoltatore, un condotto auricolare ed un timpano pseudo-
umano di troppo...RiIlettiamo sulla catena audio: normalmente si capta con strumenti
piu neutri possibili (i microIoni normali) il suono in sala e lo si riporta a due
altoparlanti Iedeli, lasciando agli strumenti Iisiologici dell`ascoltatore di svolgere il
compito di traduzione Iinale, che comunque Iarebbero se assistessero all`evento. La
testa artiIiciale introduce degli adattamenti semi Iisiologici in piu, gia nella Iase di
captazione del segnale, restituendo agli altoparlanti un suono che e gia quello del
timpano e non quello dell`evento!
Bisogna pero riconoscerle due meriti:
25
Funziona, e splendidamente, qualora si Iaccia una ripresa dedicata solo ad un
ascolto in cuIIia. In altoparlante il suono risulta invece spampanato , spazialmente
impreciso e distante.
E` eccellente per riprese stereoIoniche di ambienti, soprattutto per colonne sonore.
In senso piu generale allargando il discorso a ogni ripresa 'purista, impostata su
di un estremismo minimalistico (che pure mi aIIascina e che quando e possibile
pratico anch`io) bisogna sottolinearne le diIIicolta ed i rischi. Solo chi lavora nel
campo dell`arte, anche come umile artigiano, sa di quanta esperienza e lavoro ci sia
bisogno per dare un`impressione di naturale::a e spontaneita .Ero rimasto
aIIascinato da un`incisione della 4 SinIonia di Mahler della Denon, realizzata con
due soli microIoni (2 di ambienza, credo). Conosciuto il Direttore, il MEliahu
Inbal, gli ho Iatto i miei complimenti e ne abbiamo parlato; la ripresa era stata Iatta
eIIettivamente con due soli microIoni principali, ma per trovare la posizione giusta i
bravissimi tecnici giapponesi ci avevano impiegato piu di 10 giorni!
Cosi nella stupeIacente sonorita del disco della Ninbus, con cui veniva inaugurata
la nuova Simphony Hall di Birmingham
14
, un ascolto attento e prolungato rivela
qualche lieve buco che in un`altra occasione Iorse sarebbe stato utile rinIorzare
leggermente con un paio di microIoni in piu . Pur essendo, in questo caso, una scelta
eccellente quella dei due soli microIoni per dare il suono bellissimo della nuova sala.
.
Nessuno si illuda: le riprese con meno microIoni non richiedono solo piu cura ma
anche piu prove e piu tempo a disposizione in genere.

Il simbolo che userero per indicare una capsula microIonica, negli schemi di
ripresa che illustrero nei prossimi capitoli, e quello usuale e, come dovrebbe risultare
intuitivo, la direzione di ripresa del suono e la seguente:



14
Beniamin Britten, English Symphony Orchestra, dir.William Boughton
26


Anche se puo sembrare superIluo, vi rammento che la direzione di provenienza del
suono, ovviamente per sIruttare la massima sensibilita delle capsule, deve essere
perpendicolare all`asse principale dei microIoni della Iamiglia 'U87(compreso lo
stereo USM 69i e gli altri trasduttori con la capsula parallela alla lunghezza, come
l`AKG 414 ecc.). Il segnale acustico, invece, deve colpire il microIono
parallelamente al suo asse nel caso quest`ultimo sia del tipo 'a sigaro come gli
Shoeps, i B&K, gli Mk 184 e tutti i fucili.


















27
03- La voce dei microfoni

Udire e un po` come gustare. C`e certo intenzionalita, ma e impossibile
un`esplicita dire:ionalita di questo senso. Abbiamo visto la bella diIIerenza tra
sentire ed ascoltare, e quanto l`esperienza riesca a Iare la diIIerenza tra i due verbi;
ma quando arriviamo a diIIerenze sottilissime, Irutto della sapienza pluridecennale di
rari Iabbricanti di microIoni, la tecnica sembra lasciare spazio all`enologia. Non e
possibile ricorrere che a delle metaIore ed analogie, come ben sanno i redattori di
riviste audio, per descrivere qualcosa che e indistricabile dalla magia della musica.
E d`altronde come deIinire a parole, ad esempio, il contributo che danno ad una
IotograIia i secondi piani sfocati, ripresi con un obbiettivo Leitz piuttosto che
Nikkor?
E` cosi costoso e diIIicile creare una capsula microIonica, miscela unica di
dimensioni, materiali, spessori e cedevolezza delle sospensioni che un Iabbricante
deve crederci proprio a quella certa IilosoIia di risposta in Irequenza e caratteristica
polare per investirvi capitali e prestigio. Sara in genere quell`unica capsula meglio
riuscita a venir aIIinata e variata nei modelli successivi, dati anche i relativamente
piccoli numeri delle serie produttive; per cui non e improprio parlare delle diverse
marche di microIoni come di famiglie, ciascuna dotata di un suo timbro genetico pur
attraverso il progresso tecnico ed il mutare delle sigle. Compatibilmente ai diversi usi
a cui ogni microIono e dedicato, e ovvio.
Non Iaro la storia dei singoli produttori, ne entrero in troppi dettagli tecnici, perche
non e questo lo scopo del libro. Faro solo alcune osservazioni molto soggettive sul
suono delle diverse capsule, attualmente in produzione, e sugli utilizzi in cui credo
possano primeggiare.
Neumann
Non possiamo che iniziare con il Iabbricante piu Iamoso di microIoni a
condensatore, che costruisce molti modelli e quasi tutti costituenti un riIerimento nel
loro terreno d`impiego. Oltre a quelli qui descritti, la casa produce recentemente una
28

linea deIinita, tutto e relativo, 'economica: cioe il modello TLM103. Al prezzo di
rinunciare alla, spesso inutile, possibilita di regolare la caratteristica polare oltre ad
una posizione cardiode, si puo ottenere la stessa qualita delle capsule piu celebrate ad
un prezzo sensibilmente inIeriore.


U87
Sua Maesta l`U 87 e il decano della produzione
ma non per questo superato dai suoi successori, e
con la sua caratteristica variabile (circolare, cardiode
e bidirezionale) e adatto alle piu varie necessita.
Possiede inoltre un`attenuatore, disinseribile, di
dieci dB ed un taglio sulle basse a circa 80 Hz.
Entrambi preIerisco lasciarli disinseriti nella
maggior parte dei casi: salvo utilizzi mostruosi,
come sappiamo i microIoni non sono saturabili,
almeno in parten:a, per cui e inutile sacriIicare un
po` di silen:iosissimo guadagno ed il taglio
inIrasonico mi sembra un po` alto. Meglio ricorrere, se servisse, a quello piu
modulabile del banco . Il microIono e abbastanza sensibile, malgrado un leggero
antipop* incorporato, ad ogni Iorma di vento.
I Beatles avevano inventato, per usarlo ravvicinato con la voce, un eIIicacissimo
cerchietto con della seta tesa all`interno. Comunque non solo all`aperto ma anche con
uno speaker non troppo esperto e meglio munirlo di antivento. E` un microIono nato
per lavorare da uno a due/tre metri di distanza. Non meno, tranne che con attori
esperti che riusciranno a Iarne risaltare le caratteristiche ruIIiane sussurrando a sette
centimetri dalla capsula.
29
E` meglio non usarlo a piu di tre metri di distanza dal soggetto principale, e un
microIono nato all`epoca delle riprese multimicroIoniche e perderebbe un po` il
Iuoco anche in cardioide.
E` piuttosto grosso e pesante, se non si appende (altre capsule si prestano piu
Iacilmente a questo utilizzo, il suo uso speciIico e su asta) e meglio usare la
sospensione molleggiata.
Si ammacca Iacilmente anche con piccoli urti ma e indistruttibile. Ha una sorta di
carrozzeria ad assorbimento d`urto, come tutti i Neumann; continuo ad utilizzare
perIettamente un U87i che e stato incautamente pi::icato dalla caduta del coperchio
di un pianoIorte gran coda. Il corpo e piu contorto della mascella di Moby Dick ma la
capsula ed il preampliIicatore sono intatti. Puo Iare il paio con il mitico Nagra III,
caduto da un elicottero e recuperato che stava girando ancora!
Ma che voce ha e quando si usa, al dunque?
Pieno sulle basse, rotondo sulle medio-basse, un Iilo indietro (quindi nessun
rischio di nasalita) sulle medie, una spada sulle alte con una piccola risonanza sui
dodicimila Herz. Appena un`unghietta sulla seta senza neanche un`ombra di metallo.
Credo sia quest`ultima la caratteristica piu aIIascinante di questa capsula, non
morbida e non aspra, che ha segnato con la sua personalita quasi tutte le migliori
incisioni di pianoIorte e voce da molti anni a questa parte. Al punto che, quando
proviamo sul pianoIorte anche capsule piu moderne e magari della stessa Iamiglia
come gli U89 ed i TLM170, ci sembra che gli manchi qualcosa tale e la coincidenza,
nella nostra memoria acustica, del suono ben riprodotto con la voce dell`U87. Quindi
cardiode per pianoIorte, voce (a circa un metro di distanza, in asse e con capsula
verticale) e tutti gli strumenti in genere purche non troppo distanti. Sugli archi e
indicatissimo, meglio pero se li riprende dall`alto (30/45 di inclinazione rispetto alla
verticale) rischiando cosi meno riIlessioni che potrebbero disturbarlo sulle medie.
Ottimo con gli speaker (in studioli trattati, senno meglio roba piu asciutta), molti
colleghi in questi casi lo esaltano sugli alti. Certo, cosi la voce buca di piu, ma a me
piange il cuore.
30


U89
E` il Iiglio del microIono precedente, piu piccolo (anche la capsula sembra di
diametro leggermente minore) e con la possibilita di selezionare anche la
caratteristica polare cardioide allargata, o semicardioide, e ipercardiode. Soprattutto
la prima delle due possibilita si rivela preziosa, come abbiamo gia visto, in molti
utilizzi e si sposa
particolarmente bene alle
caratteristiche soniche
della capsula.
E` questo, inIatti un
microIono con una pasta
leggermente diversa ai suoi
predecessori della
Neumann.L`aggiornamento
ai nuovi gusti sonori,
perche di questo credo
essenzialmente si tratti, e
consistito in una maggiore
linearita di risposta
generale. Le medie
sembrano leggermente piu
a livello, le acutissime piu
controllate, senza alcuna
risonanza apparente e, probabilmente anche Irutto di un diametro minore, piu estese.
Il primo eIIetto pratico di questi cambiamenti e una migliore proIondita di messa a
Iuoco, che rende il microIono adatto alle maggiori distanze dagli strumenti in cui
oggi ci si colloca in una ripresa tipo. Nella diIIicile posizione di cardioide-allargato
riesce a dare una copertura veramente eccellente anche in proIondita. Per il resto
31
e.untuttofare di lusso come il suo predecessore. A mio modesto parere leggermente
superiore con il violino solista, con piccoli pro e contro con la voce (a seconda del
timbro e della distanza, tutti da provare in concreto) mentre sul pianoIorte e certo piu
preciso ma meno pieno e caldo.


TLM 170
E` il cugino primo dell`U89, con le stesse possibilita di regolazione e Iorse la stessa
capsula di base. E` montato in un
diverso contenitore con un
supporto basculabile laterale,
magari un po` meno ammortizzato
ma di minor ingombro e di piu
Iacili installazioni (soprattutto se
appese). Il modello R consente,
proprio in questo tipo di utilizzo,
una inconsueta e comodissima
possibilita di regolazione senza
dover accedere Iisicamente alla
capsula: agendo su di un
alimentatore apposito e variando
di pochi volt la phantom, e
possibile telecomandare la scelta
ed il cambio tra le 5 caratteristiche
polari. Il timbro di questo gioiello
e quasi indistiguibile dall` U89,
simile quindi negli usi e Iorse ancora piu lineare. Ma non per questo asciutto sulle
basse quanto, invece, leggermente meno brillante sugli acuti. E` il microIono
d`elezione per gli appoggi laterali. Regge Iortissime pressioni sonore e violenti
32
transienti senza scomporsi per cui e adattissimo anche a breve distanza dalle
percussioni.

TLM50
Perche uno dovrebbe discutere di, piu ancora usare
e -alla base di tutto- aver comprato un microIono
carissimo (come e piu degli altri di cui abbiamo parlato),
omnidirezionale senza alcuna regolazione e per giunta
praticamente sconosciuto?
Facciamo il solito passo indietro, parlando prima di
un eco artiIiciale 'storico, l`EMT. La sigla sarebbe stata
'246 ma noi lo chiamavamo 'Franz dal nome del
Iabbricante. Era un apparecchio con una gran quantita di
regolazioni, ben intuitive nei comandi, e soprattutto una
voce strepitosa, non inIeriore all`attuale standard Lexicon
L480. Aveva solo il diIetto di scaldare come una bestia;
malgrado le ventole dopo un po` l`apparecchio entrava in
protezione...
Interrompeva allora discretamente il suo servizio,
allontanandosi in punta di piedi, magari con un lampeggio di led giallini? NO! Iaceva
un bel 'Krack, perIettamente stereoIonico.
Ma tale era la bonta del suono e la mancanza di valide alternative che lo
usavamo lo stesso, dopo averlo completamente svestito della carrozzeria e piazzato
sopra un ventolone. Divenne uIIicialmente il 'Franz Desnudo.
Per evitare Iolgorazioni era stato collocato in cima ad un rack, Iuori portata di mani
indiscrete.
Arriva un contratto con la Arion Irancese, per realizzare due dischi, e con questo
un bravissimo produttore d`oltralpe che ne avrebbe curato con noi la realizzazione.

33
Appena entra in regia si presenta e Ia una rapida panoramica con lo sguardo su
tutte le apparecchiature, poi indica ridendo il 'Franz nudo, sopra l`armadio e dice:
'Anche voi...!.
Dopo quest`inizio e lavorando poi insieme (basta poco a capire di avere gusti
acusticamente simili) si e Iiniti per parlare di microIoni. Del Iatto che loro, i Irancesi,
dopo aver inventato lo stereo Schoeps (che non a caso si chiama ORTF) lo hanno
praticamente abbandonato per sposare gli omnidirezionali: Siete matti? 'No,
abbiamo auditori migliori! ecc. InIine mi racconta meraviglie della coppia di
TLM50 che ha appena acquistato.
Dovendo rinnovare parte della nostra dotazione ne abbiamo Iatti prendere due
anche noi.
Il trasduttore , caratterizzato da uno strano diIIrattore (?) sIerico attorno la
membrana, e derivato dalla capsula M50 resa Iamosa dai Beatles, debitamente
aggiornata soprattutto nel preampliIicatore.
E` una capsula con un suono diverso dalla moda, con cui la Neumann ha avuto il
coraggio di Iare una proposta controcorrente. E` un microIono non, ovviamente, ricco
DI medie (sarebbe una cioIeca) ma certo ricco NELLE medie Irequenze; quando tutti
i produttori tendono a contenerle per allontanare rischi di nasalita e dare quel bel
senso di ariosita, Ialso, che una sella sulle medie/medio-basse garantisce. Invece qui
ci sono tutte, neppure naturalmente coperte dalle basse che, malgrado la caratteristica
circolare, sono abbastanza contenute come livello sebbene eccezionalmente proIonde
come estensione. La capacita di sviluppare in asse un buon lobo sulle Irequenze alte e
marcata, a garanzia di una proIondita di Iuoco eccezionale per un omnidirezionale. E
cio conIerma l` attitudine che il producer Irancese mi aveva garantito, di poter
eIIettuare effettivamente una buona ripresa purista di un concerto di musica da
camera con due soli microIoni. E` un tipo di voce alternativa, da sperimentare con
cura ed in grado di garantire risultati preziosi anche su voci e pianoIorte.
Non e questo un suono che nasce dal niente. E` la prosecuzione della ricerca
Iondata sul recupero della linearita di risposta, non solo nelle alte Irequenze e oltre
34
l`euIonia aIIascinante degli U87, che ha portato agli U89 e TLM170. Solo un po` di
piu, arrivando Iino alle soglie del colore ; i signori della Neumann non possono
quindi proporre il TLM50 come moderno tuttofare ma come scelta piu specialistica e
meditata. Ci vogliono la sala adatta, il tempo per le prove ma si puo ottenere qualcosa
di diverso, spesso di piu.


STEREO USM 69i
MicroIono esteriormente simile alla bomba a mano a bastone della seconda guerra
mondiale, ha pero un suono molto migliore. Le sue capsule, due identiche ma
indipendenti a Iormare una Ilessibilissima coppia stereo principale, sono sonicamente
molto simili ai TLM170, leggermente piu brillanti intorno ai 10.000 Hz; quindi
grande linearita , controllo e proIondita di Iuoco.
Ciascuna capsula puo essere regolata indipendentemente non solo
come caratteristica polare (nelle 5 conIigurazioni tra ipercardioide e
otto) ma anche come angolo che il suo asse Iorma sul piano di ripresa.
Certo
15
e pur sempre un 'capsule coincidenti per cui non puo
simulare il sistema ORTF, gli altri sistemi si. In piu permette anche un
uso indipendente delle due membrane. E` indicatissimo, per
caratteristiche timbriche e praticita meccanica, alla conIigurazione
MS, particolarmente apprezzata nel mondo germanico.
Di una Miss, troppo bella ed irraggiungibile, per consolarci si dice:
'Almeno speriamo che le puzzi il Iiato!. Per criticare l`USM 69 che
vogliamo dire? Qualcosa c`e, gli indici di riIerimento per veriIicare
l`angolazione -nei conIronti dell`asse di ripresa- delle due capsule
sono un po` criptici, bisogna controllare bene le istruzioni, ed, almeno
la prima volta, Iare qualche veriIica sul campo.

15 Per riIerimenti vedere cap. 'Coppie Elementari

35
Per il resto ha una resa assolutamente intuibile e perIettamente conseguente alle
regolazioni che si possono eIIettuare. Ad esempio, in posizione cardiode e con i
panpot delle due uscite a 180
16
, la perIetta omogeneita del Ironte stereoIonico la si
ottiene con un angolo meccanico tra le due capsule di 90 (o poco piu). volendo
raIIorzare la zona centrale (magari gli strumentini, in presenza di due appoggi
laterali) basta stringere le capsule a circa 60. Viceversa volendo alleggerire il
centro, a cui magari dedichiamo anche altri microIoni, e suIIiciente divaricare di piu
le capsule Iino a 120 o piu. Questi eventuali interventi possono essere coadiuvati da
un uso, moderato, dei panpot, ricordando che questi ultimi NON inIluenzano la
risposta polare delle membrane bensi ne Iissano gli estremi nello spazio stereoIonico.
Cioe stringere i panpot dal massimo (180) a 90 non altera gli equilibri dei
diversi strumenti tra di loro ma si limita a collocarli su di un palcoscenico virtuale
largo la meta.

MK 184
Una caratteristica di quasi tutti i Neumann e un
ingombro abbastanza importante che li rende
particolarmente visibili. Quando se ne ricerca la timbrica,
ma per motivi scenici o televisivo non se ne possono
accettare le dimensioni, puo tornare molto utile il MK 84,
divenuto MK184 nelle versioni recenti. La piu usata di
queste e la cardioide, che ha un`unica regolazione di
guadagno (da ignorare, sempre al massimo). E` di
diametro leggermente piu ampio, ma anche piu corto, del
suo avversario storico, lo Schoeps.

16 Intendo 180 Iisici nello spazio, da estrema sinistra ad estrema destra. Una capsula tutta sul canale sinistro e
l`altra tutta sul destro. I riIerimenti meccanici sui panpot del banco possono essere,ed in genere lo sono, maggiori (270)

36
Sono questi due microIoni adatti agli stessi usi, con caratteristiche sonore pero
diverse. L`MK184 e tendenzialmente piu morbido, ricco sulle basse ma anche
suIIicientemente deIinito, lo Schoeps e piu asciutto, analitico ma non per questo
carente nello spettro basso solo un po` piu contenuto di quello del suo concorrente.
Va da se, quindi, che in ambienti trasparenti, magari sale polivalenti un po` asettiche
e con tempi di riverberazione bassi, il Neumann possa dare qualcosa in piu,
soprattutto in riprese ravvicinate. Quel qualcosa che in sale piu conIuse, con
numerosi rinIorzi (magari nelle chiese) lo Schoeps si riprende.
I tecnici spesso scelgono gli Schoeps, anche per gli speaker, in virtu della loro
superiore presenza mentre i consulenti musicali in genere gradiscono particolarmente
i Neumann. Devo anche dire, dopo anni di uso, che una leggera preIerenza
all`MK184 la do anch`io, almeno quando le condizioni consentono di utilizzarlo.
Lo Schoeps, pero, e meccanicamente piu robusto e modulare : sullo stesso
preampliIicatore cilindrico si possono indiIIerentemente avvitare capsule circolari,
cardiodi, ipercardioidi ecc., nonche comporre (con l`aggiunta della basetta e
dell`estensor) le cosiddette astine attive di cui abbiamo gia parlato.Tra i due
microIoni e, quindi, un match sostanzialmente pari.
Espresso in decimi, un 9 a 9.

KMR 81i (1/2 FUCILE)
Lavorando qualche volta con gli amici del Teatro Regio avevo notato due
microIoni di servizio, sistemati molto in alto, ai due lati del palco, vicini al sipario
antiIuoco.La posizione era necessariamente inIelice, l`unica possibile per non
intralciare mai movimenti di scena e luci, ma il suono che ne usciva era decisamente
buono. Entrato in conIidenza ho chiesto dei lumi su quegli strani tubi grigi....
37
Ero Iinalmente incappato nei 1/2 Iucili della Neumann di cui avevo gia sentito
parlare. Avutane in dotazione una coppia , dopo qualche tempo d`aIIiatamento, ho
potuto constatare come questi microIoni smentissero un gran numero di luoghi
comuni sulle capsule a clava stretta.
Non sono assolutamente aspri; anche se non captano i 16 Hz dell`organo
garantiscono una piena omogeneita timbrica con gli altri microIoni, compresi i
circolari, che era un po` il tallone d`Achille dei diversi fucili precedenti.
Anche il lobo di ripresa posteriore sembra meno sviluppato e critico dei, pur buoni,
Sennheiser MHK 415 che usavamo prima del loro arrivo. Naturalmente vi e un
piccolo scotto da pagare, in cui risiede anche parte della spiegazione delle doti del
Neumann, cioe un lobo di ripresa un po` meno stretto, soprattutto sulle medio/medio-
basse. Ma nel nostro uso la cosa non e rilevante in quanto ben compensata da un
Iuoco molto, molto esteso in proIondita. Certo, dato anche il maggior costo e
delicatezza del Neumann, dovessimo riprendere un dialogo in distanza (montandolo
su di una canna) oppure gli eIIetti di una partita di calcio od il passaggio di cavalli al
trotto sulla dirittura opposta alla nostra non avrei dubbi a suggerire il Sennheiser. Ma
per riprendere degli strumentini a 7/15 metri o degli eIIetti sala da 20 metri o piu, il
KMR81i e insuperabile.
Il suo segreto mi sembra, non ho osato smontarlo Iino in Iondo,
risiedere in una grande semplicita strutturale. Il Neumann pare
composto da un`unica capsula (apparentemente molto simile a
quella del MK 184) collocata al Iondo di un tubo con appositi intagli
orizzontali e riempito di adeguato smorzante acustico. I suoni che
non giungono in asse alla capsula tendono ad elidersi all`interno di
questo tubo che li convoglia verso la membrana, ovviamente con un
eIIetto piu eIIicace sulle Irequenze alte e medie. La diIIicolta e studiare delle
distanze, geometrie ed impedenze delle Iessure sul corpo del microIono tali dal
renderle eIIicaci ed omogenee su di un range di Irequenze molto esteso. Un artiIicio
puramente acustico, evidentemente testato ed aIIinato Iino alla perIezione.
38

M149 TUBE
Enorme, bellissimo con una Iinitura da Leica
d`annata.
E` la risposta tedesca a....nessuno! Perche nessuno
contestava il dominio della Neumann nei grandi
microIoni da solista. Eppure il Iabbricante si e
prodotto in questo costosissimo capolavoro che
recupera una tecnologia desueta anche se di gran
Iama.
Su di una capsula di grande diametro e inIatti
montato un preampliIicatore a valvole. Prima dei
transistor e dei Fet, la casa era specialista in questo
tipo di preampliIicatori che davano ai primi U47, a
cui questo prodotto e ispirato, un suono da molti
considerato ineguagliato. In parte e il vecchio,
discusso mito della valvola; che pero proprio nei
preampliIicatori, ed in modo particolare in quelli pre-
microIonici, puo accampare indiscutibili atout. InIatti tratta senza problemi transitori
molto ripidi e segnali molto ampi, lavora bene in conIigurazioni con poca o nulla
controreazione ed avendo un`elevata impedenza d`ingresso puo ben accoppiarsi
all`uscita della capsula. I limiti che avevano portato all`abbandono di questa
tecnologia erano il rumore di Iondo non trascurabile, la scomodita di un alimentatore
separato a Ironte dell`estendersi della phantom come standard sui banchi di regia e,
soprattutto, la microIonicita propria delle valvole. Di tutti questi inconvenienti e
rimasto solo il secondo, in eIIetti al posto della phantom bisogna utilizzare un
(piccolo) alimentatore connesso con un Ilessibilissimo multipolare al microIono.


39
MicroIono tipicamente per solista , ma sarebbe interessante - malgrado le
dimensioni, l`intrinseca delicatezza e l`alimentatore - provarlo in coppia sui quartetti
e magari anche come principale sulla grande orchestra.
La sua qualita sulla voce umana e semplicemente la massima possibile. Niente gli
sIugge ma, contemporaneamente, niente sibila o va nel naso. Altrettanto eccellente
sul pianoIorte e sul violino, ma qui la diIIerenza con altri ottimi trasduttori e meno
drammatica mentre con la voce sembrerebbe quasi compensarne i limiti umani!
Peccato che il costo, ed un`inevitabile maggior complessita dell`impianto, non ne
consentano un uso piu generale.



SCHOEPS

Sistema Colette
Questo produttore realizza un sistema di microIoni imperniato su di un
preampliIicatore, piccolo e robustissimo, a cui possono essere avvitati diversi tipi di
capsule, a seconda delle necessita.
Non solo capsule di caratteristiche polari diIIerenti (utilissime le commutabili
omni/cardioide tipo MK5) ma, come abbiamo gia visto, anche astine integrate,
prolunghe in grado di avvicinare alla sorgente solo la piccolissima capsula tenendo
nascosto il pre e persino eccellenti microIoni a piastra (BLM3) da avvitarsi allo stesso
preampliIicatore standard. Anche l`ottimo stereo tipo ORTF della Schoeps, il
cornetto, utilizza su di un preampliIicatore apposito (l`MSTC) le stesse capsule della
serie (generalmente le cardioidi MK4).
E` ovvia la comodita, ed il risparmio in prodotti gia non costosissimi, di questa
modularita. Tutti i particolari della casa sono improntati anche alle piccole
40
dimensioni, scarsa visibilita soprattutto
nella eccellente versione grigia-TV e
grande robustezza purche si adotti un po`
di cura nel trattare i Iiletti meccanici delle
capsule.
Della personalita acustica di questi
trasduttori abbiamo gia parlato nel
raIIronto con i concorrenti della Neumann. Anche se di concorrenza diretta non e
cosi Iacile parlare. Sono microIoni veramente tuttoIare. C`e chi sceglie gli Schoeps
per motivi di costo, poi scopre di aver Iatto un aIIare e non li cambierebbe mai. A
volte si inizia la prova con un cornetto : 'Dopo magari vediamo... e invece va bene
cosi da subito. Il microIonista chiede 'Sulla celesta cosa mettiamo? 'Mettiamoci
uno Schoeps.
Sono microIoni sostanzialmente neutrali, che aggiungono chiarezza ovunque
necessiti. Ideali per riprese da lontano, quattro e piu metri, in quanto hanno un Iuoco
molto proIondo, ed in questi usi si stempera quella che talvolta puo sembrare una
eccessiva brillantezza. Nelle caratteristiche omnidirezionali sviluppano una ottima
resa alle basse Irequenze, perIino generosa. Per chi preIerisce un circolare un po` piu
brillante, cioe nella tradizione della casa, c`e anche la versione MK2S o, per spingere
ulteriormente gli acuti, la capsula MK3.
Tutti questi trasduttori gradiscono una certa distanza dalla sorgente, almeno un
metro, tranne ovviamente il caso in cui si utilizzino in Iunzione spot , per aumentare
solo la presenza di uno strumento.
Le capsule cardioidi (MK 4) ed ipercardiodi (MK 41) sono sostanzialmente
intercambiabili nel normale utilizzo; l`iper e leggermente piu direttiva, piu chiara e
con un discreto globo di captazione posteriore, le prime due caratteristiche la rendono
41
un eccellente quasi 1/2 Iucile per cantanti d`Opera, cori lontani, applausi ecc. mentre
la sensibilita da retro richiede un po` di cura nel posizionamento.
17

Recentemente e entrato nel catalogo Schoeps uno scatolotto denominato DSP-4P.
E' un processore di segnale dedicato ad una coppia microIonica stereo MS
18
(ma
Iunziona anche con altre conIigurazioni) che consente di variarne le caratteristiche
polari separatamente alle Irequenze basse, medie ed acute. La stampa straniera, a
diIIerenza di altri prodotti similari, ne parla molto bene.


Tutti i microIoni Colette, dato il peso contenuto e la buona Iocalizzazione, sono
adatti ad essere appesi, anche per delle riprese 'a pioggia (ricordando i limiti di
questa comoda tecnica, soprattutto se applicata ai solisti).

Brel & Kjr (DPA)
E` un Iamoso Iabbricante di strumenti di misura audio, le celeberrime capsule
campione gia trent`anni Ia mantenevano la loro linearita Iino a 50.000 Hz!
Da questa esperienza sono nati i microIoni della serie 4000. E` dotato di
piccolissime capsule che si basano su di un particolare, aIIidabile tipo di electret che
richiede una normale alimentazione phantom.

17 Ricordiamo che gli ipercardiodi sono sordi ai suoni che provengono da 120 e 240 rispetto l`asse anteriore.
Non a 180.
18
vedi capitolo successivo
42
Sono microIoni di piccole dimensioni, con una Iorma che ricorda le sonde di
misura, e prodotti nelle diverse caratteristiche polari. La versione che meglio
conosco, Iorse anche la piu interessante, e la omnidirezionale.
E` un microIono eccellente, con la capacita di riprendere la Iondamentale
dell`organo e contemporaneamente di estendere la sua risposta verso l`alto molto
oltre la gamma audio, riuscendo in questo modo a collocare il suo picco di risonanza
al di la dell`udibile. Ne risulta un suono pieno e trasparente, assolutamente lineare
che, per dovere di cronaca, qualche consulente musicale trova un po` Ireddo se usato
da solo o troppo da vicino.

La loro buona tenuta alla distanza
consente di usarli in versione purista per
riprese con una sola coppia microIonica:
in tecnica XY o AB usando la versione
cardioide, oppure lontani un paio di
metri tra loro e divaricati verso l`esterno
se si preIeriscono gli omnidirezionali. In
questo caso e bene stare un po` lontani
dal palco e/o alti sullo stesso, non solo
per evitare di incrudire il timbro ma per
approIittare della caratteristica circolare
ed equilibrare il suono diretto con il riverbero captato dalla sala.
Personalmente lo trovo insuperabile per rinIorzare una sezione d`orchestra, quando
devo avvicinarmi molto e non voglio che contemporaneamente aumenti troppo la
presen:a. Nella Iattispecie, usati a pioggia sopra la massa dei violini e quella delle
viole-celli. A due metri e mezzo/tre di altezza ed altrettanti dal bordo del palco,
dentro il palcoscenico.
43
Le caratteristiche di questo microIono vengono anche impiegate per valorizzare
contemporaneamente sia i transitori d`attacco che le Iondamentali delle percussioni.
Nella Iattispecie timpani e grancasse.
Un unica accortezza: richiedono molta aria attorno, patiscono piu ancora di altri
microIoni omnidirezionali la vicinanza di pareti. Sono leggermente piu tolleranti
nella versione cardioide, ma comunque e meglio evitarne l`uso in ambienti ristretti,
come nel caso tipico delle buche d`orchestra.
I microIoni Brel sono commercializzati recentemente sotto il marchio DPA.


AKG
Produce moltissimi tipi diversi di
microIoni in una Iascia di prezzo adatta anche al
mercato semiproIessionale. Per i nostri utilizzi e
particolarmente apprezzabile la capsula C414 (e
derivate). Moderna, con il suo suono leggermente
piu aggressivo degli U87, quindi indicata per
speaker e conduttori, si rivela insuperabile sugli
ottoni. Brillante e grassa al punto giusto Ia anche
un ottimo servizio agli strumentini, clarinetto in
testa.
Nel giugno 2005 ho partecipato ad una
dimostrazione dei nuovi microIoni AKG a
conIronto con i classici concorrenti. Oltre alle versione rinnovate degli ottimi C 414,
cio che ha piu sorpreso e il grande progresso qualitativo delle capsule di medio
prezzo. Soprattutto il C 3000, un cardioide da solista, si e dimostrato in grado di
competere addirittura con l'U87 (risultando appena un Iilo piu caldo, ma per qualcuno
e un pregio). E' un microIono da 350 euro.
44
Oggi un musicista, ma anche un semplice appassionato puo realizzare delle eccellenti
registrazioni di piccoli organici usando solo un normalissimo portatile, una
economica scheda audio (purche con la phantom) e due capsule da appena 700 t la
coppia.

SENNHEISER
Di questi microIoni abbiamo gia parlato a proposito degli ottimi dinamici 441 e dei
direttivi MHK415. Di questi ultimi, che hanno gia diversi anni di servizio sulle
spalle, possiamo aggiungere un utilizzo che li vede preziosi e che a torto viene
considerato umile: gli applausi.
Nessuno userebbe un recentissimo
microIono da 5mila euro - collocato su di
un`asta esposta ad urti, o peggio, in
qualche parte poco sorvegliata della sala -
per riprendere degli applausi e spesso
quel microIono non si rivelerebbe ideale.
Quando a svolgere la Iunzione non ci
sono, o danno un livello insuIIiciente, i
due ottimi cardiodi adibiti a captare
l`ambienza, occorre utilizzare due
microIoni appositi; suIIicientemente distanti per non porre troppo in primo piano il
battimani o le grida di qualche singolo spettatore, piuttosto brillanti, senza essere
aspri, per dare chiarezza e un po` tagliati sulle basse per non prendere troppi rumori.
A tale scopo e anche utile abbassare di almeno 10 dB tutti i microIoni di palco
appena terminata l`esecuzione.
Dopo una bella ripresa, si deve evitare di mandare in onda come ultima cosa degli
applausi gracchianti o conIusi con dei 'Bravo direttamente nelle orecchie degli
ascoltatori.

45
Simil-Neumann
MicroIoni Ialsi? No, solamente ispirati a questi Iamosi protagonisti delle riprese,
magari Iabbricati da qualche tecnico della casa tedesca messosi in proprio. O di
Iabbricazione 'orientale come in campo ottico era per la ZEISS JENA, anche se i
Russi i loro microIoni, che prendono a modello i Neumann, non li hanno mai
esportati in occidente. Oggi pare che qualcuno stia arrivando sui nostri mercati ,
ovviamente a prezzi convenientissimi, e se ne dice un gran bene; d`altronde basta
aver ascoltato alcune splendide registrazioni della Melodya o della Hungatron per
non stupirsi della qualita delle capsule usate.
Attualmente si trovano in commercio dei microIoni apparentemente simili a degli
U87, ad esempio i tedeschi BPM e gli australiani RODE. Non avendo la regolazione
della caratteristica polare sono solo cardioidi e un po` meno riIiniti, ma molto simili
come suono, ai loro fratelli maggiori. Sono ben costruiti e vanno quindi bene al
semiproIessionista che li paghera circa 500 euro l`uno. Pero e meglio evitare un
conIronto diretto, testa a testa, con gli originali!

Per concludere, occorre ricordare come queste mie osservazioni siano del tutto
soggettive, anche se conIermate da anni di esperienze e controllate in qualche modo
con l`opinione di colleghi; il che non implica coincidenza di giudizi, senno si
userebbe tutti, nelle stesse circostanze, lo stesso tipo di microIono...D`altronde e
proprio questo un campo di scelta in cui, almeno per iniziare, un giovane tecnico
deve Iidarsi piu dell`esperienza altrui, per Iarsene una propria, che delle
caratteristiche tecniche uIIiciali. Caratteristiche apparentemente molto simili, che per
dare indicazioni signiIicative vanno incrociate tra di loro e che anche cosi non
spiegano perche certi cantanti siano splendidi in sala ma continuino, nel 2000 davanti
ad una capsula da 5mila euro, a non essere 'microIonici.
Ne un semplice conIronto diretto tra due trasduttori puo Iarci apprezzare diIIerenze
sottili se non ci si garantisce che tutte le condizioni di prova siano identiche e non ci
si guardi da indebite generalizzazioni in impieghi diIIerenti.
46
Lo stesso aspetto esterno del microIono puo condizionare il nostro giudizio,
quando sono in discussione sIumature. Anche se sappiamo che le misure sostengono
addirittura il contrario, potremmo giurare che notare l`abbondante diametro della
membrana di un U87 non ce lo Iaccia sentire piu rotondo di un sottilissimo Bruel? Il
quale non risultera, a volte, freddino .....per via della cromatura?
Senza dimenticare quanto sia importante la distanza a cui si Ia lavorare la capsula
dalla sorgente sonora: un microIono molto aggressivo ad un metro diventa
appre::abilmente lineare a 3/4 metri ed addirittura morbido a sette. Con la distanza,
come sappiamo, aumenta la porzione di suono riIlesso nei conIronti di quello diretto;
ed il suono nelle riIlessioni viene soprattutto attenuato nella parte alta dello spettro,
per cui la voce dei microIoni si ammorbidisce parecchio con la distanza.
L`unico antidoto a giudizi aIIrettati e suggestioni improprie consiste nel
considerare, in questo campo, le proprie convinzioni sempre come provvisorie, Iino a
prova contraria. Nel conIrontarsi spesso con gli amici e colleghi e darsi del tempo
prima di Iormulare dei verdetti (semi)deIinitivi.
Come, direte voi, neanche spendendo decine di migliaia di euro in microIoni si puo
essere sicuri di avere quelli giusti? Invece, a consolazione dei dilettanti, e il contrario:
se dietro vi e la passione e la conoscenza perIetta di come rispondono i propri
materiali, due 'electret da 50 t possono registrare ottimamente della bella musica in
una buona sala.
Di piu, uno dei successi discograIici degli anni 80 ('The Texas CampIireTapes
di Michelle Shoked, 1986), era stato registrato in un campeggio con un
mangiacassette; e si sente, ma il disco vale largamente la spesa.






47
04-Le coppie elementari


La coppia stereo elementare

Argomento diIIicile da trattare come tutti i fondamentali. Non pretendiamo qui di
Iarne la teoria scientiIica, limitandoci agli aspetti teorico-pratici che piu possono
interessare un tecnico di ripresa e rimandando, chi Iosse interessato a maggiori
approIondimenti, al Iondamentale libro di Riccardo Prosperi 'Elementi di acustica e
StereoIonia
19
a cui questo capitolo deve piu di un`osservazione.
Innanzitutto, perche percepiamo la direzione di provenienza del suono? Sostenere
che cio avvenga perche il segnale arriva piu Iorte all`orecchio piu vicino alla Ionte di
provenienza non e solo parziale ma anche impreciso. Il suono non arriva meno Iorte
all`orecchio opposto su tutte le Irequenze bensi solo alle piu acute che vengono
schermate progressivamente dalla testa. Ma questo non e l`unico Ienomeno che il
nostro cervello utilizza per rilevare la direzione di provenienza dei segnali.
Altrettanto importante e la diIIerenza tra i tempi di arrivo del suono alle due orecchie;
per quanto possa essere piccola la diIIerenza di percorso dalla sorgente alle due
orecchie (attraversata a 340 metri al secondo!) il nostro udito, capace di rilevare
ritardi inIeriori ai 100 microsecondi, puo discriminare angoli di pochi gradi.
Anche la Iase con cui i segnali arrivano ai due timpani viene rilevata dal cervello e
da un`indicazione di direzione; ovviamente la lunghezza d`onda del suono che ci
colpisce deve essere conIrontabile in un qualche modo con i centimetri, ordine di
grandezza che puo diIIerenziare percorsi di diversa lunghezza tra le due orecchie,
sperimentalmente si e veriIicato un range da 500 a 1000 Hz.
L` integrazione di tutti questi Ienomeni Iisiologici ci consente un ottima capacita di
discriminare la direzione del suono.

19 Riccardo Prosperi, Elementi di acustica e stereofonia Ed.KLM, Roma 1986
48
Il Ironte stereo, anche quando viene deIinito amplissimo, non puo Iisicamente
superare i 60, in quanto gli altoparlanti devono Iormare un triangolo grossomodo
equilatero con l`ascoltatore e quindi quello e il massimo angolo che l`utilizzatore puo
vedere dalla sua poltrona.. Si puo anche generare qualche suono che sembri uscire
dallo spazio compreso tra gli altoparlanti. E` suIIiciente mandare in controIase, ad un
livello piu basso, lo stesso segnale anche sull`altro canale per sentirlo fuori dal primo
altoparlante. Questo e un eIIetto generalmente riservato solo alle colonne sonore;
pero, pensandoci bene, niente vieta di proporre ad un Direttore disponibile di
sperimentare il sistema con le incudini dell`Oro del Reno o la banda, in lontananza,
delle sinIonie di Mahler oppure con qualche 'Iuori scena dell`Opera lirica.
Anche la tecnica Stereosonic, vedremo, usa questo Ienomeno per allargare il Ironte
sonoro oltre i 60 massimi teorici.
Non conIondiamo l`angolo di riproduzione dei suoni, sul Ironte stereo tra gli
altoparlanti, con l`angolo di ripresa della nostra coppia microIonica -cioe l`angolo al
vertice del cono geometrico che riesce a coprire, dalla sua posizione, l`orchestra
senza attenuare sensibilmente gli strumenti posti ai suoi estremi- ne tanto meno con
l`angolo coperto, sull`orizzonte di un ascoltatore in sala, dall`orchestra.
L`angolo d`ascolto del Direttore e, data la sua collocazione abituale sul podio, 180
e questo Iatto sottolinea come non possa essere unicamente il rapporto matematico tra
l`intensita dei suoni che arrivano alle orecchie a determinare la nostra percezione di
direzionalita. Il Direttore puo sentire un suono provenire solamente da destra o da
sinistra malgrado le riIlessioni della sala gliene riportino una porzione non
trascurabile anche all`orecchio opposto. Senza questa intelligen:a dellorecchio
riusciremmo a udire un segnale tutto a destra o tutto a sinistra unicamente in una
camera anecoica.
La ricostruzione psicoacustica del Ironte sonoro e un processo non solo complesso
ma potente, per cui quando diremo che con la tecnica a capsule coincidenti il Ironte
sonoro virtuale e di 20 davanti all`ascoltatore non andiamo a pensare che sia quasi
monoIonico. Cerchiamo invece di dare un aiuto al cervello degli ascoltatori
49
rispettando la geometria che gli e abituale negli ascolti dal vivo e percio, in una
ripresa con una coppia microIonica molto vicina al palco e che quindi vede il primo
violino e cello molto estremi, sentiamo bisogno, negli assoli, o di stringerla con i
panpot (si deve Iare nel caso si disponga di appoggi laterali) oppure di puntualizzare
la posizione quasi centrale della Spalla* con un microIono di presenza.

Le principali coppie microIoniche che prenderemo in considerazione sono:
XY, detta anche a capsule coincidenti - Stereosonic - ORTF, chiamata anche AB -
MS - Senza Nome, tecnica ancora non classiIicata con cui inizieremo la carrellata.




Senza Nome
Con la riscoperta dei microIoni circolari, e la migliorata resa di quest`ultimi sulle
alte Irequenze che in passato ne limitava troppo la proIondita di Iuoco e quindi
l`utilizzo, si e imparato ad usarne una coppia anche per il Ironte principale, come
interessante variante della tecnica cosiddetta 'Spaziata.

50
Li si pongono non troppo distanti alle spalle del Direttore, un metro o due,
abbastanza distanziati tra loro, un paio di metri o anche piu, e divaricati verso
l`esterno di almeno trenta gradi ciascuno per sIruttare la direzionalita della capsula
alle Irequenze piu alte. Sara questo il Iattore, insieme alla distanza tra i microIoni e
quindi la maggiore vicinanza alle sezioni sinistre e destre, a determinare l`ampiezza
del Ironte sonoro ricostruito (quello ripreso e amplissimo). Risulterebbe teoricamente
un angolo ristretto, se non che, come nella coppia ORTF, i tempi di ritardo tra
l`arrivo dei suoni su di una prima che sull`altra capsula aiutano a percepire una
direzionalita anche nelle medie-basse Irequenze. Persino nelle note piu gravi che, nel
dominio acustico, hanno una direzionalita solo in Iunzione dei transitori di attacco
(dislocati inIatti nel campo delle alte Irequenze) il tempo di ritardo in cui i suoni
arrivano sulla capsula opposta, essendo i microIoni enormemente piu distanziati dei
timpani umani che vorrebbero emulare, e probabilmente tale da rendere riconoscibile
una Iase e quindi contribuire a dare una provenienza.
Con microIoni come i TLM 50 o BK 4000 omnidirezionali si puo realizzare un
Ironte stereo molto ricco di ambienza, timbricamente caldo e suIIicientemente
proIondo come Iuoco. Sono necessarie pero molte prove per trovare la posizione
esatta, il sistema e ovviamente molto sensibile ai rumori in sala e poco flessibile nel
corso della ripresa, per cui non e bene prenderlo in considerazione se, nell`alternarsi
dei brani del concerto, vi siano proIondi cambiamenti di organico.
Una nobile variante di questo tipo di ripresa e costituita dalla cosiddetta 'Triade
della Decca. Ai due classici omnidirezionali ai lati del direttore si aggiunge un altro
microIono, di caratteristiche identiche, davanti allo stesso; viene situato al centro,
sopra le ultime Iile degli archi, prima della linea degli strumentini a Iormare un
triangolo variamente isoscele.

XY
Questa tecnica di ripresa si avvale di due capsule uguali, che possono essere
montate all`interno dello stesso microIono, direzionate a 90 l`una dall`altra sul piano
51
orizzontale e di caratteristica cardioide. Quando noi diciamo cardioide, vale
ricordarlo ogni volta che si parla di angoli di ripresa, intendiamo a 1000 Herz; a
Irequenze piu basse ogni microIono tende a diventare circolare e a quelle piu alte
direttivo, anche molto. Percio ogni discorso che Iaremo su uniIormita di campi sonori
e alle Irequenze medie che si riIerisce, e solo data l`importanza di queste puo essere
considerato in prima approssimazione valido.
Ciascuna capsula e collegata ad un canale. Come si vede sommando la sensibilita
dei due trasduttori da ciascun angolo di provenienza del suono si ottiene un valore
costante della somma canale sinistro canale destro per almeno 90. Nel caso si
collocasse la coppia ad una distanza tale dal palcoscenico da coprire lo spazio
dell`orchestra (cioe un po` meno della larghezza dell`orchestra stessa) si otterrebbe
un Ironte di ripresa di livello uniIorme. Dalla Iigura si deduce pero, per la deIinizione
stessa del cardiode 'perIetto, che un suono proveniente dall`asse della capsula X
52

viene captato anche dalla Y, generando quindi un proporzionale segnale sul canale
destro, con un livello pari alla meta del sinistro.

Riportato questo dato sugli altoparlanti, divaricati di 60 canonici davanti
all`ascoltatore, l`angolo massimo tra la sorgente virtuale del violino ultimo della Iila e
quella dei contrabbassi darebbe, risparmiandovi i parallelogrammi vettoriali, un
Ironte sonoro esteso di circa 20. Un po` poco, se a cio uniamo la diIIicolta, in
presenza di pubblico, di trovare lo spazio per arretrare tanto i microIoni all`interno
della platea (e microIoni piu vicini coprono con un guadagno uniIorme una porzione
inIeriore di orchestra davanti a loro) si comprende come questa conIigurazione
richieda due microIoni laterali di sostegno. Questi, panpottati all`estremo,
garantiranno un Ironte sonoro ampio da un altoparlante all`altro.
53
L`XY avendo le capsule quasi coincidenti nello spazio garantisce una totale
compatibilita mono, per quanto questo oggi possa contare, non essendovi ritardo di
Iase nell`arrivo del segnale alle due membrane. Ha un Iuoco piuttosto proIondo ed
una sensibilita centrale regolabile stringendo od allargando l`angolo tra le capsule,
con un briciolo di esperienza risulta di resa molto prevedibile e quindi 'sicuro in
situazioni di ripresa diIIicili. E` poco sensibile ai rumori posteriori della platea e
quindi anche scarso di ambienza che va integrata con microIoni piu distanti in sala
e/o riverberi artiIiciali.

Stereosonic
E` un sistema identico al precedente se non per le caratteristiche polari delle sue
capsule, scelte tra quelle bidirezionali.
Dalla Iigura si comprende Iacilmente come, con una coppia di trasduttori ad 8
in questa disposizione, si possa ottenere sugli altoparlanti ben 60 di angolo di
ascolto, cioe il massimo
20
. InIatti la sensibilita del microIono bidirezionale e nulla per
segnali che la raggiungono perpendicolarmente, per cui i suoni in asse con una
capsula non danno alcun contributo al canale opposto garantendo quindi la massima
escursione dell`orizzonte riprodotto.


12
Con lo stesso angolo di ripresa di 90. Ed e possibile ottenere un campo abbastanza uniIorme anche piu
ampio.
54


Ma c`e di piu, quando i segnali superano i 45 dall`asse della coppia
microIonica passano, da zero, ad un crescente contributo in controfase sul canale
opposto. Come abbiamo visto, la presenza di uno stesso segnale, piu basso di livello
ed in controIase, sul canale opposto crea una sorgente virtuale che pare provenire al
di Iuori dell`altoparlante corrispondente al segnale principale, allargando il Ironte
sonoro d`ascolto oltre il limite dei 60.
Questa coppia garantisce una grande ariosita, con la controindicazione ovvia di una
sensibilita posteriore uguale a quella anteriore e quindi esposta a tutti gli eventuali
rumori ambientali. Siccome anche le capsule ad 8 tendono, seppur in misura minore,
a diventare piu direttive con il crescere della Irequenza, la presenza degli strumenti
posti al centro potrebbe essere minore che nel sistema XY, almeno guardando come
si compongono i graIici polari nelle due diIIerenti conIigurazioni.
55
Lo stereosonic e un sistema poco usato, Iorse per la critica sensibilita ad un
pubblico rumoroso. Pero l`ariosita, il Iatto di non richiedere, dato l`amplissimo
angolo di ripresa anche in posizione abbastanza ravvicinata al palco, microIoni
laterali d`appoggio ed, in ambienti adatti, neppure echi artiIiciali lo puo rendere
prezioso in riprese 'puriste senza pubblico.
Anche i dilettanti, che in genere hanno piu tempo e possibilita di scegliersi
ambienti e Iare prove che di disporre di numerosi microIoni ed attrezzature,
potrebbero avvalersi di queste caratteristiche. Salvo trovare due microIoni con tale
caratteristica ad 8, che io sappia, inevitabilmente dedicata al mercato proIessionale.

ORTF (AB)
Secondo voi quale Ente radiotelevisivo pubblico puo aver studiato questa
conIigurazione? Naturellement....
Sono due capsule cardioidi disposte a 110 e distanziate di 17 centimetri (che e lo
spazio medio tra i timpani umani). Si puo realizzare con due microIoni debitamente
Iissati ad una barra oppure optare per l`eccellente e compatta realizzazione della
SCHOEPS, di cui vi abbiamo gia presentato la IotograIia nel capitolo precedente. Il
raIIronto piu immediato e quello con il sistema XY. Salta subito agli occhi che un
segnale proveniente dall`asse della capsula sinistra viene captato da quella destra solo

FAXSIMILE
56
ad un quarto del livello di riIerimento (mentre nell`XY era la meta). Per cui la resa
nel campo della riproduzione in ascolto e molto piu ampia, circa 36. Ma questo
sistema non sIrutta solamente il rapporto tra i livelli sui due canali per localizzare la
direzione stereoIonica del segnale, bensi anche la diIIerenza temporale e lo
sIasamento del segnale captato da due capsule NON coincidenti. L`eIIetto di
localizzazione e piu sicuro e naturale.
Questa coppia microIonica pero, almeno teoricamente, potrebbe presentare qualche
problema di Iase e quindi di compatibilita monoIonica. Piu un segnale proviene
lateralmente rispetto all`asse del sistema, maggiore risultera il ritardo temporale in
cui giunge alla seconda capsula. Questa, pur oIIrendo una risposta polare meno
sensibile a suoni provenienti da quella direzione, puo captare il suono in controIase.
Al di sopra di una certa Irequenza e per tutte le armoniche multiple della diIIerenza di
percorso tra le membrane possono attenuarsi i segnali somma dei due canali, cioe
l`eventuale mono. Riccardo Prosperi ha calcolato la Irequenza piu bassa in cui
avviene il Ienomeno, cioe 1.133 Herz.
Ricordando pero come non esistano suoni puri in natura e tantomeno in musica e
come le riIlessioni sulle pareti cambino drammaticamente la lunghezza dei percorsi e
Iacciano considerare il segnale sempre come somma di una pluralita di contributi da
direzioni diverse, il rischio (quantiIicabile comunque al piu in un`attenuazione di un
quarto) e da trascurare.
Il sistema AB, suo secondo nome, e eccellente anche perche garantisce un angolo
di ripresa uniIorme di 110 e non 90 come l`XY, consentendo quindi di avvicinarsi
maggiormente, spesso e necessario, al palcoscenico continuando ad 'illuminare tutta
l`orchestra e potendo talvolta Iare a meno degli appoggi. E` anche abbastanza arioso
avendo un giusto compromesso tra avanti e dietro, con una non eccessiva sensibilita
ad il pubblico. E` di resa prevedibile in tutte le situazioni, lo Schoeps che ne integra
le capsule e poi anche piccolo e leggero, Iacilmente occultabile in riprese televisive.
Questa conIigurazione potrebbe presentare una certa leggere::a al centro, la cosa
pero si rivela spesso un pregio in quanto tipicamente lo stesso sistema, in riprese di
57
una certa complessita, si usa anche per rinIorzare gli strumentini e, nel caso, per un
coro collocato sul Iondo del palco. Questi ORTF aggiuntivi dovranno essere in
qualche modo stretti dai panpot per rispettare la geometria della ripresa, per cui
restituiranno al centro quel poco che mancava alla coppia principale (naturalmente i
microIoni per strumentini e coro dovranno essere ampliIicati sensibilmente meno di
quello principale, sopra il Maestro).
Una tecnica analoga, con in piu un`altro Schoeps collocato verso il centro della
platea e sempre rivolto verso il palcoscenico, ha Iormato un quartetto di microIoni
stereo principali sospesi per le riprese dell`Orchestra SinIonica Nazionale della RAI
nell`Auditorium di Torino. Si e rivelato molto adatto alle caratteristiche morbide
della sala e Ilessibile, regolando i diversi guadagni ed aggiungendo di volta in volta i
microIoni di presenza necessari, nei piu disparati organici orchestrali.
Il Iuturo sistema di quella sala, in Iase di ristrutturazione, e ancora da deIinire: si
potrebbe provare una variazione sul tema della 'Creatura
21
, magari con il Neumann
stereo centrale conIigurato a MS.

MS
E` la tecnica di ripresa concettualmente piu diIIicile da comprendere, anche se
pratica e Ilessibile nell`uso.
Seguendo con un po` di attenzione come si compongono i lobi di ripresa dei due
microIoni (e ricordando che nella conIigurazione ad 8 i due lobi circolari di ripresa
sono di Iase opposta) si comprende come possa Iunzionare ed il signiIicato delle
matrici; poi passano due mesi e ci si chiede perche diavolo sia necessario collegare il
microIono ad 8 in Iase ad un canale ed in controIase all`altro.... Perche la
caratteristica di questo sistema e proprio l`utilizzare due microIoni di caratteristiche
polari diverse e di connetterli ai due canali non tramite un panpot ma attraverso una
semplice matrice. Naturalmente si usa un microIono che comprende in se gia le due

21
Vedi Neumann USM 69 e, nel prossimo capitolo, la disposizione microIonica nella sala del Lingotto
58
capsule e, volendo non usare il mixer a questo scopo, la matrice di combinazione
dedicata.
I microIoni sono uno cardioide allineato sull`asse di ripresa e chiamato M (non
conIondiamoci, non signiIica Mono anche se ha qualche relazione -che vedremo- con
questo tipo di segnale, ma Middle Centrale), l`altro bidirezionale, ad 8 cioe, ed
ortogonale all`asse di ripresa chiamato S (non Stereo, anche se ecc.ecc.come sopra,
bensi Side Laterale).
Vediamo che nell`ambito di un angolo di ripresa di 90, quello che ci interessa
in prima approssimazione, il segnale captato da M e costante quindi se applicato ai
due canali A(sinistro) e B(destro) darebbe un segnale centrale, monoIonico.

Il segnale
prodotto dalla
capsula S, con i
suoi lobi positivo
e negativo, e
massimo positivo
per segnali
provenienti 'tutto
da sinistra,
diminuisce Iino a
zero per segnali
centrali e diviene
sempre piu
negativo per i segnali da destra Iino ad assumere il livello massimo per incidenze di -
90. In cio simula perIettamente i diagrammi di un segnale stereoIonico nella
rappresentazione graIica 'canonica.
Le due capsule captano, praticamente, una la somma e l`altra la diIIerenza dei
segnali stereoIonici del canale A e canale B. Provate ad assegnare una direzione di
59
provenienza al suono e vedrete che i valori ricavati sui diagrammi polari
qualitativamente tornano. Siccome i segnali delle due capsule si sommano nel mixer
il contributo di ciascuna capsula sara diviso per due (ipotizziamo, in partenza,
sensibilita uguali). Per cui M (AB) : 2 e S(A-B) : 2
La somma della capsula M e la diIIerenza della capsula S sono concretamente
realizzate collegandole in questo modo ad un mixer

I due dosatori del segnale S sono
accoppiati per lavorare sempre con lo stesso
livello ed il segnale proveniente da M puo
Iacilmente essere usato anche per Iornire un
segnale monoIonico.
Temo di non essere riuscito
chiarissimo.....Comunque provate ad
immaginare di aumentare, nella Iigura, il
guadagno di M o di S e vedrete come sia Iacile con questo sistema rispettivamente
diminuire od aumentare la spazialita stereoIonica del segnale agendo esclusivamente
sui tre dosatori, senza alcun panpot (che alcuni puristi, tra l`altro, detestano), con un
eIIetto piu raIIinato del puro stringere o allargare il Ironte sonoro.
Il sistema MS, molto utilizzato in paesi di cultura tecnica tedesca, consente riprese
di grande spazialita ma richiede un`accurata collocazione nello spazio e presenta una
sensibilita ai segnali provenienti da retro piuttosto accentuata, soprattutto se nei
rapporti tra M ed S si vuole privilegiare la larghezza dello stage (basta guardare i
diagrammi..). Si puo collocare abbastanza vicino al bordo del palco, vantaggio
logistico non da poco, potendo controllare con un buon margine l`eccesso di peso
della parte centrale dell`orchestra che questa collocazione sempre comporta.
E` interessante ascoltare le diIIerenze di resa, non aspettatevi che siano abissali
usando le stesse capsule anche se in caratteristiche polari e conIigurazioni diverse, in
una concreta ripresa d`orchestra. E` il pregevole lavoro realizzato, a conclusione di
60
un CD Rom che raccoglie un corso completo di ripresa sonora, dall`amico Leonardo
Scopece per la Scuola Rai. All`Auditorium torinese dell`Orchestra SinIonica
Nazionale si sono istallati i diversi sistemi di ripresa, cercando di mantenere costanti
tutti gli altri parametri, e si e registrato contemporaneamente, in digitale, lo stesso
brano orchestrale.



(SAREBBE BELLO POTERLO INSERIRE COME CD IN
APPENDICE. CHIEDERE I DIRITTI ALLA RAI, non
dovrebbe essere difficile, ne ho gi accennato)
61
05- Ripresa d`orchestra

Abbiamo visto le coppie elementari con le loro caratteristiche, ora mettiamole
all`opera, insieme ad altre tecniche come la multimicroIonica, per riprendere quel che
si dice un fronte orchestrale ; cioe l`immagine sonora principale del palcoscenico, a
volte bisognosa di rinIorzi e puntualizzazioni di singoli strumenti, ma spesso -se
abbiamo Iatto le scelte giuste- suIIiciente per ricreare tra gli altoparlanti cio che
avviene in sala.
Con piccoli complessi cameristici, per la seconda legge bronzea cioe meno
microIoni si usano meglio e, a volte basta una sola coppia di microIoni posta ad
almeno tre-cinque metri di distanza dalla prima Iila di esecutori. Abbiamo gia visto
come la tecnica XY, M S o ORTF consente ottime riprese di piccoli gruppi da
camera.
Quando l`ambienza naturale e buona, nel sistema XY, si puo provare ad utilizzare
caratteristiche cardiodi allargate, con l`accortezza di ampliare un po`, dai 90
canonici ai 110,o anche piu, l`angolo tra i microIoni. Buoni risultati si ottengono
spesso usando microIoni circolari, una coppia distanziata da almeno 60 cm a circa
due metri., provando magari a separarli, se vicini, con un disco di 50/80 cm. di
materiale assorbente ma non troppo ( gommaspugna o lana di roccia vanno
benissimo). Usando microIoni circolari nella 'prospettiva centrale e bene comunque
divaricarli di almeno una novantina di gradi tra di loro. Ma se sono circolari, direte
voi? Sono chiamati circolari ma come abbiamo gia detto hanno una punta di
maggiore sensibilita alle alte Irequenze in asse, per cui divergendoli si ottiene talvolta
un leggero ma udibile ampliamento del Ironte sonoro; talaltra no, ma per quel che
costa si puo sempre Iare.
Se avete voce in capitolo e la cosa non crea loro problemi, Iate disporre gli
esecutori a semicerchio attorno all`asta microIonica, su di una o due Iile. E` questa la
condizione tipica per la ripresa di cori o quartetti e garantisce il rispetto pieno,
62
addirittura matematico, della prima legge bronzea* dell`acustica: il quadrato delle
distanze.

Quadrato delle distanze:
In un campo libero, senza riIlessioni, un suono subisce un`attenuazione dalla
sorgente all`ascoltatore ( e quindi a ciascun microIono) pari alla distanza che li separa
al quadrato. E` anche intuitivo, il suono non procede linearmente verso l`ascoltatore
bensi e una sIera che si espande subendo quindi un`attenuazione piu che
proporzionale alla distanza. Questo signiIica che, per ottenere lo stesso livello sonoro,
due strumenti simili devono collocarsi alla stessa distanza dal microIono e che ogni
discostarsi da questa condizione sarebbe acusticamente piu sensibile di quanto
potrebbe apparire visivamente (intuendo noi piu rapporti lineari che geometrici).
Sarebbe, perche nessuno per Iortuna suona in una camera anecoica (non consiglio ad
alcuno di starci per piu di un quarto d`ora e solo se si e molto impegnati a Iar
qualcosa ...di molto assorbente). In un normale ambiente vi sono innumerevoli,
beneIiche riIlessioni sul pavimento e sulla pareti che riducono ed addolciscono molto
l`estremistico Quadrato Delle Distanze, senza pero cancellarlo del tutto.
Anche un ascoltatore in sala subisce quest`eIIetto e per riprodurlo in maniera esatta
dovremmo collocare la coppia microIonica, o la testa artiIiciale che sarebbe nata
proprio a questo scopo, al posto dell`ascoltatore tipo. Ma anche il Direttore
d`orchestra ascolta in Iunzione del quadrato delle distanze dai musicisti cioe, provate
una volta a mettervi vicino a lui, in modo radicalmente diverso da quello che si
percepisce in sala. E cio che sarebbe piu grave, Ia gli equilibri sonori in Iunzione di
quello che sente...ma il Direttore Iortunatamente sa che l`ascolto in sala e diverso e
lavora per quello. Il Maestro sa che il rapporto sonoro, tra un violino a due metri dal
podio e un oboe a otto, che lui sta ascoltando e radicalmente diverso da quello che
sentira il pubblico a una distanza tipo di 10 metri dal violino e 16/18 dal l`oboe.
63
Nella condizione ideale del nostro coro, disposto a semicerchio attorno alla coppia
microIonica questi problemi non si pongono. Se vi e Ira di loro un solista e
suIIiciente che questo Iaccia due passi avanti, passando dalla distanza tipica di 4/6
metri a 3, per
garantire un po` di
presenza, come dire,
iperrealistica ; un
equilibrio
leggermente piu a suo
Iavore, nei conIronti
di un ascolto dal vivo,
che, per motivi su cui
ritorneremo parlando
dei solisti, in una
ripresa sonora e
necessario.
Nella ripresa dei
quartetti tutto
sommato e sempre meglio resistere alla tentazione di rinIorzare con un microIono
quegli elementi che possono risultare leggermente in secondo piano, magari perche la
scena, come spesso succede, e dominata da un violoncello che appare piu grande
della realta; meglio perdere qualche tempo a cercare una migliore collocazione della
coppia di microIoni di ripresa. Tipicamente la si trovera leggermente disassata a
Iavore dei violini. Il discorso non vale pero quando c`e anche un pianoIorte che
richiede comunque sempre un microIono di presenza.

Ambienza, Eco/Riverbero, Distanze e Cancellazione di fase
Se l`acustica della sala non e eccellente non sempre si riesce a Iare una ripresa con
due soli microIoni, anche nel caso di organici ristretti; puo accadere che riIlessioni
64
indesiderate del suono sulle pareti, un riverbero eccessivo e soprattutto non uniIorme
nelle diverse gamme di Irequenza costringano ad una ripresa piu ravvicinata (tecnica
che sempre limita l`inIluenza dell`ambiente). La quale a sua volta richiede un
recupero di ambienza da eIIettuare o con echi artiIiciali o, piu spesso, con due
microIoni di 'Sala collocati circa a meta della platea e rivolti verso il palco .
Saranno anche utili per riprendere eventuali applausi, le caratteristiche polari piu
adatte per questi microIoni sono il cardiode allargato od anche circolare,
compatibilmente alla qualita dell`ambienza, capaci di cogliere numerose e ben Iuse
riIlessioni. Naturalmente si possono combinare i microIoni d`ambienza con il
riverbero artiIiciale e l`esperienza consiglia di provare ad aggiungere, in stage poco
complicati, quest`ultimo alla sola coppia di ambienza piu che alla principale od al
mixato complessivo.
Due microIoni di ambienza, uniti ad una posizione della coppia principale un po`
piu vicina agli esecutori del canonico, e una conIigurazione che si puo usare anche
quando l`acustica e molto buona, inIrangendo consapevolmente la Seconda Legge, in
quanto e piu Ilessibile dei soli due microIoni principali. Se i tempi destinati alle prove
sono stretti ci vuole molto meno a trovare, in consolle, l`equilibrio tra le due coppie
di microIoni che garantisca la migliore resa di ambienza che provare e riprovare (e
sempre piuttosto laborioso) a spostare Iisicamente una sola puristica coppia stereo per
trovare la posizione migliore che unisca presenza e riverbero ottimali.
Anche con piccoli complessi, quindi, non rinunciate ad un paio di microIoni di
ambienza al centro della sala. Non al Iondo, perche se c`e una cosa che i microIoni a
condensatore patiscono, ed in modo proporzionale all`ampiezza della loro
caratteristica di ripresa, sono le pareti riIlettenti. Due metri di distanza dai muri
possono essere pochi, cinque sono sicuramente meglio. Cosi si riesce a spostare la
Irequenza della cancellazione di Iase in alto (quindi sostanzialmente indeterminata ed
ininIluente) , togliendola dalle Irequenze basse e medie che renderebbero il suono
rispettivamente scatolare e nasale. Ed il pavimento allora? Anche il pavimento
riIlette, e le pareti troppo vicine agli strumenti (micidiali se a ridosso dei timpani) ma
65
con un meccanismo diIIerente : quando e il microIono vicino ad una parete il suono
proveniente dagli strumenti viene prima colto dal microIono, lo supera, rimbalza sul
muro ed inIine ripassando sul microIono si somma o sottrae, a seconda della sua Iase
in conIronto al suono diretto, con il segnale che abbiamo ripreso, alterandolo cosi
sulle Irequenze che hanno una lunghezza d`onda dai decimetri ai metri e che creano,
quindi, dei ventri o delle creste precise in corrispondenza dei nostri trasduttori. La
riIlessione e cancellazione di Iase di uno strumento sul pavimento avviene con le
stesse modalita ma prima che il suono si componga nel microIono: se questo e
suIIicientemente distante, le altre riIlessioni naturali dell`ambiente stemperano
notevolmente la crudezza del Ienomeno rendendolo accettabile e consentendoci
spesso la comodita e sicurezza di microIoni calati a sigaro dal soIIitto (che beccano
senza pieta la riIlessione sul pavimento degli strumenti), senza bisogno di
controventature che gli diano un`inclinazione.
Quando i microIoni sono inclinati verso gli strumenti non esiste piu una riIlessione
'Iissa bensi Iamiglie di riIlessioni con tempi di arrivo diversi, generate dai diversi
piani e superIici del palcoscenico, beneIiche per la resa sonora. Per questo motivo,
almeno i solisti e comunque meglio riprenderli con microIoni inclinati di un 30/45
rispetto al palco.
Ma tornando ai nostri microIoni di ambienza e certo scomodo collocarli lontani
dalle pareti: quando non si possono appendere e richiedono delle aste disturbano non
solo il passaggio ma anche la visione del pubblico e magari delle telecamere. Perche,
allora, non lasciar perdere e ricorrere ad un buon riverbero artiIiciale?
Nella musica leggera si usa un`inIinita di riverberi, sulla batteria montano minimo
7 microIoni a diIIerenza dei nostri uno o due per i timpani (a volte nessuno), i
service devono sempre ampliIicare, anche solo per le spie, sono costretti a lavorare
in Iretta smontare di notte e montare nel casino di uno stadio il giorno dopo ed
ottenere dei buoni risultati per un pubblico non meno esigente del nostro. Ma noi,
nella classica, dobbiamo Iar sentire il dB. A volte si sente anche il mezzo dB, e
soprattutto la prospettiva sonora, l`ambienza, una distanza realistica degli interpreti.
66
Naturalmente uso anch`io il riverbero artiIiciale: sui cantanti solisti quando la densita
della partitura, e la dislocazione sul palco, non mi consentono un livello sonoro o
deIinizione suIIiciente senza avvicinare i microIoni a meno di un metro dalle voci e
dover poi, proprio con il riverbero, recuperare lo spazio sottratto. L`uso anche con il
violino solista quando devo aumentarne un po` il livello e quindi ,come sopra,
riequilibrarne la prospettiva.
Cosi l`eco e necessario con la tecnica multimicroIonica (o con quella 'a
prospettiva centrale rinIorzi che, avrete capito, e la mia preIerita) quando uno
strumento troppo esile va sostenuto ma poi rimesso al suo posto, non in primissima
Iila ma all`interno del palco, anche se un accurato e sobrio equilibrio tra microIoni
principali e rinIorzi dovrebbe rendere rara questa necessita. Talvolta un riverbero
artiIiciale applicato solo ai microIoni d`ambienza puo migliorare la resa della sala.
Pero a rigor di logica, perlomeno in riprese non troppo complesse con organici di
piccole dimensioni -e tempo suIIiciente a disposizione per le prove- sarebbe bene
aIIidare il giusto riverbero soprattutto alla scelta del tipo e disposizione dei microIoni
principali.
Al Produttore (non si puo che scriverlo maiuscolo) della Decca, in visita a Torino
per possibili Iuture registrazioni dell`orchestra, ho chiesto con la dovuta
circospezione quale riverbero usassero per i loro incomparabili dischi: 'Scegliamo
una sala che abbia un buon riverbero e cerchiamo di rispettarlo con i microIoni. 'E
se il riverbero naturale non e suIIiciente?. 'Allora in genere cambiamo sala.

Quando il Fronte ampio
Purtroppo, tranne i quartetti e i cori alpini, ben poche compagini orchestrali hanno
la cortesia, o la possibilita date le dimensioni, di porsi ordinatamente a semicerchio
attorno ai nostri trasduttori. Nelle condizioni concrete gruppi orchestrali appena
superiori a quelli da camera si estendono talmente in larghezza ed in proIondita sul
palco da porre Iuori della portata della coppia microIonica principale gli estremi, in
genere i violini I di Iila a sinistra, i contrabbassi a destra, le percussioni sul Iondo e
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talvolta, creando problemi di ripresa molto delicati come vedremo, anche gli
Strumentini al centro.
Si usano per ovviare a tale inconveniente i microIoni di appoggio o rinfor:o ai due
estremi sinistro e destro. Vanno posti piu o meno all`altezza rispettivamente dei
penultimi leggii dei violini e, dal lato opposto, dei violoncelli, distanti circa un metro
o due dalla Iila degli esecutori ed ad una altezza approssimativa di tre/quattro metri,
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leggermente rivolti verso il basso. Come sempre queste misure che Iornisco valgono
solo come indicazioni di massima per iniziare le prove, nel corso delle quali si trovera
la posizione ottimale che potra diIIerire anche molto dall`impostazione iniziale.

La caratteristica polare da preIerirsi e quella cardioide allargato o anche circolare
almeno Iino a quando l`acustica della sala e la densita della partitura (magari con
molti solisti, cori e percussioni ed elevate dinamiche complessive) non consiglino di
preIerire una maggiore discriminazione sonora di tutte le sezioni da ottenersi con
caratteristiche polari piu strette e distanze piu ravvicinate dei vari microIoni . Il
conIine tra una bella ariosita e quell`atroce marmellata sonora sempre in agguato e
spesso Iatto da qualche mezzo metro di distanza in meno, qualche microIono in piu
per coprire i buchi che cosi si creano, l`eco artiIiciale un po` piu corto (e meno),
dall`abbassare di 10 dB la sensibilita dei microIoni d`ambienza e qualche cardioide
piu stretto. Certo in queste condizioni limite ci si avvicina molto ad una ripresa
multimicroIonica ma 'Primum vivere, deinde philosophare. Avendone il tempo,
quando la situazione si sta incasinando troppo, i microIoni si avvicinano alla trentina
ed ogni strumento risulta quindi o troppo Iorte o troppo piano (non parliamo della
prospettiva, gia sacriIicata per prima), varrebbe la pena prendersi una pausetta
e...ricominciare con meno microIoni piu distanti! Senza comunque illudersi di poter
69
riprendere organici orchestrali sterminati con soli 2 o 4 microIoni. Certe riprese
puristiche , alcune molto belle di cui torneremo a parlare, sono state eIIettuate
esclusivamente con organici ridotti o comunque omogenei, senza eIIettivi solisti.
Nell`insuperabile acustica dell`Auditorium A di Torino ho eIIettuato una bellissima
registrazione (credo la prima esecuzione del maestro Tang in Italia) della sinIonia
Jupiter con due soli microIoni , ma il merito e stato tutto di una sala piu unica che
rara.


Una volta risolte, con i microIoni di appoggio le ali, passiamo alle retrovie. E`
Iondamentale il rispetto dei piani sonori, per simulare eIIettivamente l`evento reale. Il
nostro utente, mentre ascolta in casa, e dotato di un solo senso per cui abbiamo visto
che e necessaria una lieve esaltazione della proIondita dell`orchestra; pero senza
esagerare. La dinamica trasmissibile e, comunque, di ascolto domestico non puo
ragionevolmente superare certi limiti e allora gli strumenti piu lontani dal bordo del
palco 'microIonato, scusate la parola orrenda, si perderebbero. Non solo gli
strumentini, ma anche la presenza delle percussioni di cui giungerebbe solo il rombo
e, non stupitevi, anche i corni; si salverebbero solo i tromboni e le trombe il cui suono
e particolarmente energetico e proiettato in avanti.
Per rimediare e quasi sempre necessario collocare due microIoni di leggero
rinIorzo per gli strumentini. Questi si possono evitare solo nel caso di Auditorium
particolarmente trasparenti (leggi un po`asciutti ed enIatizzati sulle alte Irequenze),
nel caso di palchi molto estesi in larghezza e poco in proIondita che quindi
avvicinano, separati solo da due/tre Iile di archi, i Iiati alla coppia stereo principale e
nel caso di partiture che prevedano una pura Iunzione di raddoppio da parte degli
strumentini.
Il microIono ideale per questo scopo e lo Schoeps stereo MSTC con capsule Mk4,
amichevolmente soprannominato 'cornetto per la sua Iorma, possibilmente appeso
70
(o su asta) ben alto. Tre metri buoni, picchiato di un 45, appena un metro avanti la
perpendicolare tra il 1Ilauto ed il 1oboe per non prendere troppo i secondi violini.
Va` ampliIicato almeno 10 dB meno dei microIoni del Ironte stereo (di pari
sensibilita), panpottato* a non piu di 180 e con un po` di riverbero per contribuire,
insieme al piu basso livello di ampliIicazione, a collocarlo prospetticamente dietro
violini e viole. L`inclinazione verso il basso del microIono e critica: bastano pochi
gradi in piu o in meno per esaltare la prima o la seconda Iila degli strumentini.
Almeno per iniziare e meglio Iavorire leggermente la seconda Iila, gia piu distante
dalle capsule.
Ma non sempre un buon cornetto e suIIiciente a risolvere tutti i problemi. Quasi
mai gli strumentini si possono disporre a semicerchio attorno al nostro microIono e
trovandosi disposti su due Iile occupano, soprattutto nel caso di raddoppi, una
larghezza del palco tale da porre l`ottavino con il clarinetto alle sue spalle (sulla
estrema sinistra
22
) ed il corno inglese con il controIagotto (alla estrema destra) Iuori
della portata utile del cornetto.
Non e certo un problema per l`ottavino, che risulta sempre troppo petulante, ne per
il controIagotto (o Iagotto di Iila); comincia ad esserlo per il clarinetto, anche se di
Iila (quindi meno critico nella partitura) collocato com`e nella posizione estrema, che
emette un suono poco penetrante ed e preoccupante per il corno inglese che si
Iinirebbe per non sentire proprio.
Se la partitura lo consente, cioe gli assoli di questi strumenti sono temporalmente
isolabili dalle risposte della stessa sezione, e possibile aiutarli quando serve, alzando
il dosatore rispettivo con un po` di Link* eventuale con il gemello dall`altro lato per
non sbilanciare troppo il Ironte sonoro.
Se invece la partitura e molto densa, gli assoli importanti e c`e spazio nel mixer e
tempo per Iarlo non guasta aggiungere due microIoni, magari due astine della
Schoeps (dette tubi attivi, con una capsula intercambiabile in testa ed il

22 DeIiniamo sinistra e destra del palco riIerendoci al punto di vista del Direttore (e del pubblico). Cioe ,
rispettivamente, il lato dei violini e quello dei contrabbassi.
71
preampliIicatore alla base) alla loro massima estensione in altezza; hanno la stessa
timbrica dello stereo e poco ingombro.
Gli ottoni, generalmente alle spalle degli strumentini, sono suIIicientemente vicini
e sonori per non richiedere rinIorzi particolari. Non cosi i corni qualora abbiano una
Iunzione che vada appena oltre il ripieno e mai i timpani che richiedono, come
vedremo nella sezione dedicata agli strumenti speciIici, sempre una puntualizzazione.
Per concludere questo discorso sulla ripresa dei Iiati d`orchestra vorrei illustrare la
risoluzione di un caso particolare speciIico che si e rivelata valida.
Nell`Auditorium del Lingotto vi era l`esigenza di realizzare un impianto del
massimo livello qualitativo, per le riprese dell`orchestra sinIonica nazionale della
RAI, che pero Iosse rapidamente smontabile e rimontabile senza lasciare tracce su di
un palco utilizzabile anche per altre maniIestazioni. Doveva anche essere
estremamente aIIidabile in quanto spesso dedicato a delle dirette, leggero e
ragionevolmente elegante per le riprese televisive. Quindi necessariamente 'appeso.
Ma e diIIicile appendere qualcosa ad un soIIitto a geometria variabile come quello
realizzato dall`architetto Renzo Piano e a delle pareti troppo lontane e dense di
palchi per tendere cavi di sostegno orizzontali. Per la coppia principale centrale, i
due appoggi laterali ed i microIoni sala si e ricorsi a dei verricelli sistemati nel
controsoIIitto e telecomandati dalla platea. Siamo riusciti a trovare una posizione
corretta, sulla verticale del palcoscenico, senza dover ricorrere a controventature in
nylon di problematico ancoraggio e che avrebbero inevitabilmente interIerito con i
movimenti delle americane dei riIlettori. Servivano, pero, anche dei microIoni per
gli strumentini. E` vero che l`acustica della sala e trasparente, che il palco e largo e
relativamente poco proIondo ma il primo concerto in cartellone era 'L`oro del
Reno!
Non c`era la possibilita Iisica di calarli dall`alto e per i predetti motivi preIerivo
non Iare lunghissime controventature, percio ho voluto studiare una soluzione inedita.
Avevo appena avuto in consegna due splendidi microIoni a clava non estrema (i
me::i-fucile) della Neumann ed, anche per sperimentarli, ho deciso di Iissarli
72
meccanicamente ai lati della coppia principale
(uno stereo, Neumann anch`esso), sopra la testa
del Direttore. Ne e risultata una strana
costruzione, da quel momento chiamata 'La
Creatura con qualche riIerimento a
Frankenstein.., composta di 4 capsule diverse ed
orientabili. I due mezzi-Iucile direzionati quasi in
orizzontale per andare verso il Iondo del palco e
divaricati di una trentina di gradi, lo stereo invece
picchiato dei soliti 45. Il risultato complessivo e
apparso subito molto buono ed il sistema
praticissimo. Gli strumentini risultavano ben deIiniti ma non troppo presenti,
collocati alla giusta distanza anche senza ricorrere all`eco artiIiciale. Ed anche i
credenti della teoria del ritardo da applicare ad ogni microIono di presenza per
compensare l`anticipo con cui capta il suono nei conIronti della coppia principale
23

non potrebbero che esserne entusiasti, coincidendo praticamente i centri di captazione
della coppia principale con quella degli strumentini.

Un successivo aIIinamento ha portato ad allargare leggermente la divaricazione
Iisica delle due capsule del microIono stereo Iino a raggiungere circa 120, il
Neumann lo consente, in quanto la presenza dei microIoni degli strumentini
rinIorzava inevitabilmente un poco tutto il centro acustico della scena (compreso un
leggero rinIorzo dei secondi violini che allargando le capsule della coppia principale
tornavano a posto). L`ariosita del sistema era tale che si e ritenuto opportuno esaltarla

23 Secondo la Iormula: Secondi di ritardo Distanza tra microIono di presenza e coppia microIonica
principale (in metri) diviso 340 (vel. del suono). Ho provato ma l`eIIetto, che dovrebbe consistere in una migliore
collocazione spaziale degli strumenti mi sembra minimo. Potrebbe essere perche tendo a tenere molto attenuati (e
spesso Iiltrati sulle Irequenze gravi) i microIoni di presenza, o per che si richiedono altoparlati ed ambienti di ascolto
particolarmente raIIinati, comunque per ora non mi pare che il gioco valga la candela.
73
alzando i microIoni a circa
4 metri da terra, con i
ringraziamenti della regia
TV, e riducendo in
proporzione il riverbero
artiIiciale.

Alcuni mesi dopo le
prime riprese, Luigi, il
microIonista, mi riIerisce di
aver visto una ripresa
televisiva di una equipe
tedesca in cui si riprendeva
esattamente la nostra
disposizione microIonica.
La cosa mi ha Iatto
piacere; nel nostro mestiere
non esiste copyright (per
Iortuna) e sia che dei tecnici
stranieri siano arrivati, per altre vie, alle mie stesse soluzioni, sia che, vista la mia
scelta, l`abbiano risperimentata e trovatala valida adottata (anch`io spesso imito), la
cosa non puo che lusingarmi.


(Una suggestiva, anche se non dovrebbe essere l`autore a dirlo, immagine della
Creatura, come la vedono i secondi violini) .
74
06- Dopo applausi insistenti

Durante una trasmissione radioIonica, insistenti applausi Iinali ad un abile solista
spesso non signiIicano che siete arrivati alla Iine della vostra Iatica, bensi che si sta
preparando un altro problema: trasmettere un probabile bis.
Previa una rapida consultazione con il conduttore della trasmissione, che dovra
valutare se 'stiamo nei tempi, conviene prepararci, gia durante gli applausi
all`eventuale bis. Tenendo robusti i microIoni ambienza/applausi, chiudiamo i vari
microIoni di presenza dell`orchestra che potrebbero captare solo rumori di disturbo,
mantenendo pero aperto tutto il Ironte anteriore.
Il solista raggiungera dei picchi di modulazione certamente inIeriori a quelli
complessivi del concerto precedente, soprattutto se il suo e uno strumento ad arco od
un legno. Bisognera compensarne un po`, non troppo senno se ne snaturano le
dimensioni, il livello con i generali. Non si puo agire solo sul suo microIono di
presenza altrimenti si Iinisce per estrarre lo strumento dal suo ambiente per
proiettarlo sgradevolmente dentro le orecchie dell`ascoltatore.
Un piccolo intervento a Iavore di questo microIono e comunque opportuno (3 dB
vanno bene, 5 sono troppi soprattutto se avrete chiuso molti microIoni di presenza in
orchestra) anche per sottolineare l`aspetto solistico dell`esecuzione. Alzare, anche di
poco, il microIono del solista potrebbe pero creare qualche problema all'immagine
sonora, se non si tengono ben presenti i parametri che la determinano e non si sono,
gia precedentemente durante il concerto, ottimizzati i compromessi che, anche per
quanto attiene l'omogeneita del Ironte sonoro, la presenza di un solista in orchestra
impone.
Se noi adottiamo una coppia microIonica principale, uno degli inconvenienti
intrinseci che presenta (a meno di non collocarla al centro della sala, dove pero non
svolgerebbe bene la sua Iunzione) e quello di estremizzare la collocazione spaziale
sinistra/destra degli strumenti posti nel suo piu diretto raggio d`azione. Non solo
quelli collocati agli estremi, che sarebbe solo giusto, ma anche quelli collocati verso
75
il centro della scena. E` intuitivo che maggiore e la sua vicinanza al bordo del palco,
piu si accentua il Ienomeno. Nel caso di una coppia microIonica posta proprio sopra
la testa del Direttore e panpottata tutta a sinistra e a destra, il primo violino ed il
primo cello saranno agli estremi del Ironte sonoro esattamente come gli ultimi dei
violini e, dall`altro lato, i contrabbassi .
Per limitare questo Ienomeno si cerca di collocare la coppia microIonica un paio di
metri alle spalle del Direttore e se ne stringono verso il centro ( a ore 9 e ore 15 circa)
i panpot. Si rivelano, anche per questo, utili i due microIoni di appoggio laterali ,sui
violini di Iila e contrabbassi, ben collocati con i panpot all`estrema sinistra e destra.
Ma per avere un Ironte sonoro matematicamente perIetto si dovrebbero stringere un
po` troppo i panpot della coppia centrale perdendone la panoramicita e l`eIIetto di
prospettiva, arrivando quindi all`equivalente multimicroIonico di 4 capsule sul bordo
del palcoscenico. PreIerisco una prospettiva sonora un poco piu espansa nella
porzione centrale, che si avvicina in questo a quella di cui gode il Direttore
d`orchestra e che non aIIastella il quartetto, cioe il dialogo delle prime parti.
Quando c`e un solista sul palco questo, nei conIronti della coppia principale
anche per la sua posizione piu avanzata rispetto all`orchestra, rischia di essere
collocato a sinistra troppo lontano dal centro; ma il microIono di presenza compie
anche questa correzione spaziale. Se panpottato quasi al centro riesce a stringere il
solista verso il Direttore, situandolo in una posizione geometricamente quasi giusta
ma in compenso eccellente per l`ascoltatore. Udire un solista praticamente al
centro/centro della scena sonora, come in eIIetti sarebbe in realta, e meno gradevole.
Bisogna aggiungere che se alziamo troppo il microIono di presenza del solista
Iiniamo per spostare la collocazione spaziale dello stesso, ricordando che questa
risulta determinata anche dalla coppia centrale. E' bene immaginare sempre i vari
microIoni come collegati tutti tra di loro da un elastico: ciascuno ha un suo margine
di liberta (che e bene incrementare con tecniche opportune) pero non e mai possibile
tenderne troppo nessuno nelle sue caratteristiche di livello e collocazione spaziale (in
76
parte anche di esaltazione timbrica) senza compromettere l'omogeneita del tutto ed
essere costretti a ripensare gli equilibri generali.
Naturalmente, nel caso di un bis o di un brano musicale diverso, di mezzo ci sono
stati gli applausi, gli ascoltatori possono benissimo accettare uno spostamento di
prospettiva da una posizione che quasi non ricordano
24
, per cui il Ienomeno descritto
piu che essere un problema e un pretesto per sempre utili riIlessioni sul Ironte sonoro
e l`interazione che piu microIoni hanno Ira di loro. Non solo per cio che riguarda il
livello, l`impressione d`ambienza/proIondita e la Iase ma anche per la collocazione
degli strumenti nel Ironte stereo. .

24
La memoria acustica, in soggetti non allenati e non esplicitamente invitati in qualche modo a metterla in
opera, e molto breve.
77

07- Fare gli equilibri

Bisogna saper ascoltare una cosa alla volta e risolverne i singoli problemi prima di
passare ai successivi. Si puo cominciare con solo la coppia principale ( gli eventuali
appoggi laterali), per poi aggiungere i microIoni di presenza piu importanti ed
aIIinare l`equilibrio generale ed il riverbero prima di passare ai particolari. Oppure,
con l`esperienza e soprattutto un` eventuale conoscenza precedente dell`impianto e
della sala, si possono iniziare le prove gia con una disposizione-tipo completa, con i
microIoni tutti aperti piu o meno a livello. Poi si Iaranno le correzioni ma sempre e
comunque Iocalizzando la propria attenzione sulle diverse sezioni separatamente, una
alla volta.
Le cose da ascoltare sono, nell`ordine:
1) da sinistra al centro (in primo piano); equilibrio, estensione ed omogeneita del
Ironte tra i piu estremi dei violini di Iila ed il primo violino; presenza leggermente
piu accentuata di quest`ultimo ( a seconda delle partiture e di eventuali a solo
importanti dello stesso) da ottenersi con una piu accentuata prossimita della coppia
principale e/o un microIono dedicato ( a pioggia o Irontale , con leggera preIerenza
per quest`ultima soluzione, compatibilmente con il video).
2) da centro sin. al centro (lievemente in secondo piano); per i violini secondi
stesso discorso di quello riservato ai violini primi, ovviamente il Ironte del settore e
piu limitato, la presenza deve essere leggermente minore per cui il primo dei violini
secondi (che ricopre un ruolo importante assieme alla Spalla, prima viola e cello nel
cosiddetto Quartetto d`orchestra) risultera generalmente in giusto risalto con solo la
coppia principale, senza bisogno di rinIorzi.
3) da centro a centro destra (lievemente in secondo piano); ci sono le viole, uno
strumento che rischia di venir soIIocato tra la massa dei violini ed il corpo dei celli.
Con l`uso di rinIorzi si rischia di Iar piu danno che altro, eccedendo in livello e
presenza (vale sempre la regola nonricordochenumero per cui meglio meno che
78
troppo). Alcuni direttori per valorizzare le viole e riequilibrarle con i celli ne
invertono la disposizione con quest`ultimi. E` in genere una buona soluzione, ma
diIIicilmente il tecnico e l`assistente musicale sono cosi in conIidenza con un
Direttore d`orchestra da poterla proporre autonomamente.
4) da centro a destra (in primo piano) vi sono i celli, strumenti per cui vale lo
stesso discorso dei violini primi. Talvolta il primo cello ha assoli importanti per cui
vale la pena rinIorzarlo come il primo violino. Si puo dedicargli un microIono anche
solo per simmetrizzare la scena sonora quando la Spalla ha parti importanti .
5) a destra ci sono in genere i contrabbassi; sono strumenti meno Iacili di come si
pensi da riprendere. Il loro corpo sonoro entra in qualunque microIono ma per
garantire la necessaria presenza nei alla corda e utile un microIono solo per loro
(che raIIorzera utilmente anche gli ultimi leggii dei celli). Questo microIono dovra
comunque non essere troppo vicino per permettere un adeguato sviluppo delle basse
Irequenze nell`aria (l`abbiamo gia detto, ma e utile ripeterlo) e scelto possibilmente
tra i circolari od almeno cardiodi allargate , in quanto queste caratteristiche polari
garantiscono una maggiore risposta a Irequenze piu basse. Buoni anche i microIoni a
piastra (PZM o Schoeps) purche non accentuino troppo l`invadenza abituale degli
scomodi, splendenti vicini dei contrabbassi, cioe dei tromboni.
6) a questo punto pensiamo agli strumentini, riassumendo il discorso del capitolo
precedente. Se il palco e poco proIondo, la sala chiara, il loro suono Iermo ed il ruolo
raramente solistico si puo evitare di raIIorzarli, risolvendo cosi il diIIicile problema
della loro giusta presenza. Ci pensera la naturale distanza dai microIoni del Ironte. Il
piu delle volte pero occorre rinIorzarli, cercando di evitare di collocare i microIoni
troppo vicini agli strumenti altrimenti non ci sara riverbero artiIiciale che riesca a
rimetterli a posto, in seconda Iila.
Devono bastare due microIoni, ricordando che il Ilauto e molto penetrante, l`oboe
dipende da chi lo suona, il clarinetto non buca esattamente come il corno inglese (che
pero si colloca sempre all`estremo destro) ed il Iagotto o non si sente o diventa
lamentoso...
79
Va bene, in genere, un cornetto Schoeps messo alto (3/4 metri), vicino al leggio
dei Ilauti e oboi ma, siccome lo disporremo quasi orizzontalmente, in eIIetti in Iavore
della seconda Iila degli strumentini (clarinetti, Iagotti ecc.). Si puo anche provare un
tipo di microIono ed una disposizione come quella illustrata a proposito della sala del
Lingotto. Gli ottoni , in genere, entreranno piu che suIIicientemente negli stessi
microIoni; con l`eccezione dei corni la cui emissione va equilibrata a quella dei
cugini tromboni con un rinIorzo, argomento su cui ritorneremo.
Il Ironte degli strumentini deve essere ovviamente piu chiuso di quello degli archi
ed il riverbero artiIiciale, nel caso si usino dei microIoni dedicati, e quasi sempre
indispensabile per ricreare la giusta proIondita.
7) le percussioni vengono per ultime. Solo in pochi casi, in auditori esemplari
come ad esempio la Salle Pleyel di Parigi, ci si puo permettere il lusso di non
puntualizzarle. La grancassa spesso entra a suIIicienza, ma un microIono vicino, che
ne esalti il transitorio d`attacco, non guasta. Il triangolo ed i piatti sono sempre
troppo pungenti per cui meglio evitare che eventuali microIoni di rinIorzo risultino,
anche indirettamente, a loro Iavore. Il tamburo militare invece, pur cosi penetrante in
sala, con i microIoni non si sente a suIIicienza (soprattutto nei pianissimi e nei
Iortissimi) per cui va 'microIonato e molto da vicino con un bel ipercardioide. I
tamburi, ed il discorso vale a maggior ragione per la grancassa e quelli grandi in
genere, se richiedono dei microIoni individuali (spesso non si puo metterne uno a
ciascun strumento e si lavora 'a zona) questi e bene rivolgerli verso i bordi dello
strumento ove si addensano le armoniche.
I timpani, per il ruolo che ricoprono e la precisione del timbro che richiedono,
vanno comunque, anche se gia pesanti all`ascolto, puntualizzati. Se sono gia Iorti da
un punto di vista energetico si puo puntualizzarli senza rinIorzarli: basta porre due
microIoni (ciascuno servira due caldaie) vicini agli strumenti, Iiltrarli pesantemente
sulle basse Irequenze (anche un -12 dB per ottava da 800 hz) ed al:arli con i dosatori
appena il necessario.
80
8) per le arpe Iaremo un discorso a parte, la celesta in genere si colloca molto
vicino all`arpa per problemi di esecuzione ed essendo piu penetrante di quest`ultima
quasi sempre entra a suIIicienza.. I pianoIorti d`orchestra sono un problema perche
arrivano pochissimo nei microIoni ma troppo in sala, per cui spesso il coperchio e
completamente chiuso ed il microIono, sempre necessario, va diretto verso quella
apertura vicina al leggio.
9) e ora, Iinalmente possiamo occuparci degli eventuali solisti per poi sentire se
tutto questo impianto, messo assieme, Iunziona. Se il suono complessivo ha la giusta
presenza e morbidezza, se niente si perde anche nei forti e niente buca nei piano.
Perche a volte tutti gli ingredienti sono buoni ma il brodo no.
Fate spesso dei conIronti con l`ascolto reale che si ha in sala, ma ricordate che la
ripresa e un`altra cosa. Che la televisione cancella i bassi e soprattutto il riverbero, e
che praticamente tutti la ascoltano in mono o quasi. Non lasciatevi impressionare dal
Iatto che in sala, nei Iortissimi, gli ottoni e i piatti si mangiano tutto, voi continuate a
Iar sentire, almeno un po`, gli archi.
Magari le trombe non vi perdoneranno, ma gli archi sono molti di piu.
81
08- La fase e il livello


La Fase
Una breve premessa sulla Iase tra le diverse linee microIoniche e tra i due canali
(o piu se si parla, e non e il nostro caso, di quadriIonia, dolby surround ecc.).
Si deve dare per scontato che tutti gli elementi dell`impianto, microIoni, cavi,
mixer, ampliIicatori ecc. siano elettricamente in Iase; in caso di dubbio e Iacile
controllare o con l`apposita pistola o, piu semplicemente, mettendo tutti i microIoni
in mono, scegliendone uno come riIerimento e conIrontandolo, dopo aver pareggiato
i livelli, con ciascun altro con il classico 'Pronto....prova, prova... Se il suono
diminuisce e diventa nasale vuol dire che sono in controIase. Avete diritto, anzi il
dovere, allora, di presentare calorose rimostranze a chi vi ha Iornito il materiale:
cavi in controIase sono un virus che non si deve lasciare in circolazione, appena se
ne trova uno va tagliato con la Iorbice.
Comunque il vero problema della controIase non e dato dalle apparecchiature,
ormai immuni purche proIessionali, ma e acustico dovuto cioe alle riIlessioni del
suono sulle diverse superIici ed agli eventuali ritardi tra l`arrivo dell'onda sonora ai
diversi microIoni. Ma hic sunt leones, la terra incognita dei ritardi di Iase in cui
ognuno la pensa a suo modo; ci ritorneremo anche se devo anticipare che a mio
personale parere, se le riflessioni sono multiple e/o le distanze tra i trasduttori
sono metri e non centimetri, il problema non si pone. Diverso e l`atteggiamento
dei colleghi che si occupano di riprese di musica 'leggera (che invece dovrebbe
deIinirsi pesantissima per gli impegni tecnici che richiede); alcuni operatori passano
le ore a battere sul tom ed accordare con una vite senza Iine la distanza del
microIono in modo in modo che la capsula si trovi fisicamente sul punto in cui, data
la lunghezza d`onda, vi e la cresta della Iondamentale dello strumento!
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Vi e poi, molto importante, la Iase tra i due canali stereo. In origine si dedicava
un`attenzione ossessiva a che Iosse sempre non solo positiva ma massima, molto
prossima ad 1, per garantire la compatibilita monoIonica piu alta possibile.
Si sa che sommando, per ottenere il mono, i canali sinistro e destro ogni qualvolta
la Iase non sia 1 si veriIica una riduzione del segnale. Ma oggi si lavora soprattutto
in stereo, ogni veriIica di qualita (anche televisiva) si Ia in stereo. Per cui non si puo
troppo penalizzarne la qualita data da quello che si deIinisce "un bello stereo
arioso", cioe con una Iase bassa e talvolta anche negativa nei passaggi degli ottoni,
ad eventuali ascolti in mono, ormai per deIinizione, non Iedeli. E` sintomatico, come
mi ha raccontato Ciro, che i torinesi 'Knoch Out nel loro album del 93 ad un certo
punto inseriscano una chitarra molto Iorte in controIase puro sui due canali e sotto,
piano al centro, una vocina che dice : 'e tu nel 93 ascolti ancora in mono? '. Perche
solo cosi si puo ascoltare quel messaggio altrimenti mascherato da due identici
segnali di chitarra che, appunto, solo in mono si elidono.
Alcuni strumenti, come il corno, vanno naturalmente in controIase su alcune
note.
Come si dice 'una Iase ben aperta con con un valore medio anche inIeriore al
50 e lunghi passaggi anche prossimi a 0, rende il suono arioso e gradevole, per cui,
se come dicevamo non ci sono particolari problemi di compatibilita con il mono, e
bene non stringerla troppo. Si parla qui non a caso di aperto e stretto con
riIerimento alla posizione dei panpot in una coppia di microIoni stereo: l`eIIetto
acustico di una Iase prossima ad 1 e identico alla chiusura verso il centro di entrambi
i panpot. Parimenti, per evitare che la Iase di un suono captato da due microIoni sia
troppo divaricata o ballerina e utile -soprattutto se vi sono altri microIoni meno
interessati da quello strumento (cioe piu distanti e/o piu direttivi) che possano
garantire la larghezza del Ironte stereo- stringere i due rispettivi panpot verso una
posizione intermedia.
Al contrario uno strumento solista beneIiciera di una maggiore apertura se
ripreso da una coppia microIonica con i panpot collocati uno tutto a destra e l`altro
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tutto a sinistra; purche il solista sia Iisicamente ben Iermo sul palcoscenico,
possibilmente non ripreso solo dalla coppia stereo e comunque non troppo da vicino.
Va bene con un pianoIorte ed un violoncello, meglio se Iocalizzati un poco da un
microIono di presenza piu vicino, non l'azzarderei con un Iocoso violinista a meno di
non volerlo sentir correre da destra a sinistra sul palco. In questi casi conviene
restringere i panpot
Il Livello
Nella vita il senso del limite e costitutivo della personalita adulta non paranoica,
nell`audio e costituito da quei numerini rossi posti alla Iine degli indicatori di livello.
E` percio necessario deIinire il livello del segnale minimo e massimo ammesso nei
diversi ambiti.
Ascolta, si fa sera...
In trasmissioni radioIoniche precedenti alla deregulation dell`etere e negli LP piu
recenti si ammetteva qualcosa di piu, ma oggi e considerata accettabile una dinamica
del segnale non superiore ai 30/35 dB. Cio vuol dire che tra i pianissimi piu
impercettibili ed i picchi nei Iortissimi piu Iragorosi ci sono 35 dB di diIIerenza.
Siccome nella realta acustica sono quasi il doppio, perche questa limitazione?
Perche questa e la larghezza dinamica del canale FM, posta tra il soIIio di Iondo
(cioe un po` sopra) e un livello estremo corrispondente alla deviazione del segnale
massima ammessa dalle norme internazionali CCIR di 75 khz. Il Iatto che sia solo la
RAI a rispettare quest`ultima legge e problema dell`Escopost (la polizia dell`etere,
esiste ancora?) e del malcostume nazionale che induce a voler coprire con pochi
watt in antenna (ma 200khz di deviazione) chi trasmette con 100 kilowatt ma
rispettando le regole.
Nel nostro paese se uno Ia servizio pubblico allora e carne di porco da macellare
al piu presto. Se si e in tanti, e ci si guadagna onestamente pane e companatico, cio
signiIica che e una nicchia corporativa, che va abolita in nome del mercato; solo se
sono pochi, privati e ci guadagnano moltissimo diventa un 'Core Business
assolutamente Iuori discussione, da proteggere con ogni mezzo anche contro la
84
legge. Ormai sono tali gli arbitrii nell`etere che, paraIrasando Foucault, non si
tratterebbe piu di sorvegliare ma soltanto di punire!
Eppure anche se il canale di trasmissione Iosse libero da disturbi ed illimitato non
sarebbe possibile eccedere di molto questi limiti di dinamica, che vengono posti
anche dagli apparecchi ed altoparlanti domestici e soprattutto dal rispetto che si deve
a chi ci sta attorno, Iamigliari e vicini di casa. Certo, con le trasmissioni in digitale,
sarebbe bello poter eccedere questi parametri Iino ai 40/45 dB, propri di alcuni CD
non for:ati , ma risulta grottesco porsi questo problema oggi quando anche le nostre
decorose estensioni di una trentina di dB vengono ridotte a dieci da terriIicanti
compressori inseriti nei trasmettitori. Gia, perche la risposta legale a chi inquina
l`etere e cercare di ridurre i disturbi, indotti, comprimendo la propria dinamica.
Alzando cioe i pianissimi del segnale. In questo modo si snatura certo una
trasmissione di musica sinIonica ma Iino a che non si cambiano i canali di
trasmissione passando al digitale (DAB o da satellite) o non si Ionda un`AntimaIia
dell`etere e diIIicile reagire in modo diverso.
Altro discorso e l`uso dei compressori sui trasmettitori per rendere piu Iruibile un
messaggio sonoro ad alta dinamica (come la musica sinIonica) in modalita d`ascolto
particolari, anche molto diIIuse, come le autoradio. Recentemente e stata Iatta una
correzione importante degli algoritmi di compressione di RadioTre al Iine di
migliorare il compromesso a Iavore di un ascolto domestico di qualita, ma penso
che in Iuturo andrebbero divise le reti di distribuzione del segnale: una per le
autoradio e usi tipo ambience ed una per l`alta Iedelta. Oppure, in un etere pulito,
trasmettere tutti senza compressori e spingere i costruttori ad inserirli in ricezione
(magari regolabili) sui loro apparecchi.
Parrebbero in arrivo alcune iniziative contro l`inquinamento elettromagnetico per
cui, sperando che queste mie note siano superate dalla cronaca Iutura e che i
compressori tornino a quell`uso creativo di cui magari parleremo, rioccupiamoci
della tecnica e di una sana necessita di comprimere comunque un poco il segnale
musicale. Se ci aIIidiamo alle macchine queste toseranno i picchi massimi ed
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eleveranno, pompandoli progressivamente, i pianissimi. Il massimo dei loro
algoritmi gli consentira un po` di dolcezza nelle operazioni (rischiando cosi di
saturare nei picchi !) e magari di tenere conto in qualche modo dell`evento
precedente (dopo un`esplosione di Iortissimo si puo senza danno alzare di un 5/10
dB il pianissimo seguente). Meglio Iarlo 'a mano.
Il dosaggio della dinamica complessiva del segnale durante una ripresa e quindi
una delle Iunzioni principali di un tecnico ed una misura della sua esperienza. Lo
scopo principale e quello di dare intelligibilita al segnale anche nei pianissimi
impalpabili ed evitare saturazioni nei Iortissimi simulando il piu possibile la stessa
impressione di dinamica che si avrebbe dal vivo. Come per il buon cortigiano di
Baldassarre Castiglione, la simulazione richiede una massima conoscenza del
territorio, nel nostro caso della partitura che si va eseguendo. Ed a questo, insieme
alla scelta, collocazione e dosaggio dei diversi microIoni, servono le prove.
La regola consiste nell`anticipare il piu possibile l`evento dinamico principale che
sta per accadere, soprattutto il passaggio dal piano al Iortissimo in modo da
conservarne il piu possibile lo swing, l`escursione. Bisogna evitare di trovarsi con un
pianissimo troppo esaltato con i dosatori generali, per superare il rumore di Iondo, a
ridosso di un Iortissimo da comprimere, per non andare troppo sul rosso; in questo
modo si schiaccerebbe troppo la dinamica. Un buon guidatore guarda lontano, non si
occupa dei sassolini per la strada (piccoli contrasti dinamici, brevissimi passaggi in
pianissimo che si possono lasciare appena percettibili), anticipa gli eventi principali.
Occorre abbassare insensibilmente, poco a poco, il livello nei piani in prossimita dei
Iortissimi; si puo ancora scendere nei Iorti, ma li il livello deve essere gia giusto per
consentire all`esplosione dinamica del Iortissimo tutto il suo impatto.
Il passaggio da Iortissimo a pianissimo, altra escursione tipica della musica
classica, e meno critico, anzi e il momento giusto per recuperare, con azione
abbastanza rapida, un po` del livello perduto per contenere il Iortissimo. In presenza
di pubblico rumoroso, ma anche gli ambienti e gli interpreti in genere lo sono, e
opportuno abbassare di un 5/10 dB il segnale prima dell`esecuzione e nelle pause tra
86
un movimento e l`altro stando attenti a recuperare il livello durante il gesto d`inizio
del Direttore. Oltre a realizzare un prodotto piu elegante, l`eIIetto acustico e quello
di aumentare comunque, partendo da uno zero/ambiente piu basso, la dinamica
apparente del segnale.
Ma con la registrazione digitale, magari un buon pluripista che consenta una
grande liberta di rimissaggio, ed il CD come supporto per l`ascoltatore questi
problemi non esistono piu? In senso strettamente tecnico, per quel che attiene il
canale di registrazione del segnale Iorse si, ma io resto convinto che, per le catene di
riproduzione domestica e motivi di convivenza, sia comunque necessario
comprimere un po` e con intelligenza il segnale. Anche perche sono pigro e mi da
Iastidio, mentre ascolto della buona musica, dover smanettare con il telecomando del
volume e penso a quei puristi che addirittura lo riIiutano (il telecomando).
Se qualcuno ha ancora dei dubbi, guardi uno dei suoi VU meter mentre ascolta un
pezzo di rock moderno. Oscillano al massimo di tre dB, quando va bene, eppure si
direbbe di piu, vero? Anche chi mixa il rock ha i suoi trucchetti, anzi di piu!

Nella catena di ripresa
Proprio il caso della musica rock, quando cioe si tende ad avere sempre il
massimo livello di incisione possibile per Iarsi sentire di piu via radio o riempire
meglio una discoteca, mette in luce il rischio di saturare qualche punto della catena
di ripresa. Abbiamo gia visto a proposito dei microIoni come questi trasduttori siano
virtualmente in-saturabili, non cosi il primo delicato stadio di preampliIicazione del
mixer, quello deIinito attenuatore dingresso . Attenuando al massimo e spingendo il
livello con i vari Iader successivi si risolverebbe il problema....ma, direte voi, in
questo modo si aumenterebbe il rumore, attenuando prima oltre misura il segnale e
riampliIicandolo poi. L`obiezione non e proprio esatta: questo primo stadio e
impropriamente deIinito attenuatore, mentre, in caso di segnali microIonici, e invece
un preampliIicatore a guadagno regolabile per cui ampliIicare meno li, per poi
recuperare con i dosatori sarebbe la stessa cosa. Sarebbe....perche, invece, i mixer
87
sono ottimizzati, proprio per quanto riguarda il rumore, sulla posizione a 0 dB dei
dosatori, sub-master e master.
In pratica tutto il guadagno andrebbe eIIettuato sul pre di ingresso non solo perche
e meglio ampliIicare all`inizio della catena ma anche per normalizzare eventuali
mandate alle ausiliarie prima del dosatore, eccetera.
La maggior parte dei mixer ha la corsa dei dosatori che supera lo 0dB Iino ad un
5 o, meglio, 10dB Iondo corsa, che ci consente di aiutare i pianissimi senza
dover intervenire sugli attenuatori di ingresso. Per quel che riguarda i Iortissimi, le
prove precedenti la ripresa avrebbero dovuto consentirvi di tarare lo zero dei dosatori
proprio su quelli; nella pratica succede sempre di trovarsi a lavorare con i dosatori un
po` sotto lo 0dB, non e un problema perche esiste un margine di sovraccarico in tutti
gli ampliIicatori nella catena del mixer di 14/24 dB. Sono tanti ma non tantissimi, se
vi ritrovate a modulare a 0dB con un dosatore a - 30dB vuole proprio dire che state
mandando un segnale ben saturato.
Scegliere un livello di ripresa, soprattutto in tecnica analogica, signiIica attuare un
compromesso tra rumore di Iondo delle apparecchiature e margine di sicurezza dalla
saturazione nei picchi del segnale; questo sia nel banco di ripresa sia, soprattutto, nei
livelli mandati in antenna od al nastro magnetico. Per garantire una buona dinamica
si e sempre accettata un po` di saturazione nei Iortissimi con canali analogici. Il
trasmettitore provvede del suo a comprimerli ed il nastro magnetico li assorbe con
una certa dolcezza aumentando progressivamente la sua distorsione Iino addirittura a
15/18 dB (dipende dalle tarature) oltre lo 0, Iino al Iatidico CRACK.
Nei sistemi digitali questi margini non esistono piu, lo 0 dB e proprio il massimo
ammesso, oltre non codiIica. Questa considerazione porta a ridimensionare un po`
l`innegabile vantaggio di dinamica e rumore che questi sistemi presentano nei
conIronti dell`analogico, e per sIruttarli a pieno si richiede una maggiore attenzione
nella taratura dei livelli. L`attenuatore d`ingresso e il convertitore analogico/digitale
per cui mai e poi mai deve superare lo 0, anzi e opportuno dargli un margine nei
Iortissimi di almeno 3dB perche vi sono dei picchi che sIuggono anche alla costante
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di tempo dei peak meter ma non al nostro A/D. Non a caso la nota di riIerimento a -
6 dB dei peak meter del banco, va regolata a -18 dB standard con l`attenuatore
d`ingresso del registratore digitale (e 2 sui VU meter dei registratori analogici).

Livello di riferimento (e son dolori!)
Una delle poche certezze che abbiamo sui livelli di riIerimento e che il tono, la
nota di riIerimento a 6 di peack meter, deve essere indicata dagli strumenti del DAT
come corrispondente a -18dB ( anche se a Londra spesso e tarato a 14..). In questo
caso se il peak meter del banco raggiunge, con un segnale dinamico, anche i 5dB
sul registratore digitale non si dovrebbe superare lo 0. Il Iatto e che picchi molto
rapidi sono di diIIicile lettura, per cui e meglio non rischiare e non inviare segnali
maggiori del 3 letto sul mixer. E` tale la dinamica e la silenziosita dei DAT, e dei
due tracce digitali in genere, che non vale la pena rischiare per due dB in piu.
Semmai ci penseranno a livello di masterizzazione ad ottimizzare la dinamica.
Diverso e il discorso con i pluripista, anche digitali, in cui il soIIio di Iondo ed il
rischio di saturazione e sempre piu evidente; per lavorare bene con queste
apparecchiature e necessario un tecnico in piu, che si dedichi solo all`ottimizzazione
dei livelli di registrazione sulle varie tracce.
Naturalmente entrando negli ingressi digitali di un registratore il nostro -6dB (di
picco) d`uscita sara automaticamente - 18 sulla macchina, cosi non Iosse e da tarare
il peak meter del banco. Attenzione che anche le costanti di tempo degli strumenti,
pur sempre di picco, dei registratori digitali varia tra le diverse marche, ma non piu
di 1o2dB al massimo.
La situazione dei livelli di riIerimento su cui tarare le macchine diventa parecchio
conIusa quando si passa all`analogico e magari ci si collega con societa diverse dalla
propria e con standard diversi.
In RAI -6dB letti su di un peak meter corrispondono a 2 dB letti su di un VU.
Bisogna aggiungere: su di uno strumento di un registratore analogico tarato a tot
nanoweber corrispondenti ad una distorsione x ed assunti come riIerimento di y dB.
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Ed e probabilmente dalla taratura delle vecchie macchine analogiche che la RAI, ed il
broadcast in genere, colloca il punto a O dB di picco ad eIIettivi 6 dB assoluti
misurati in volt su 600 ohm ( ma questo Iate pur conto che non ve l`abbia detto, in
eIIetti interessa solo i trasmettitori ).
InIine si scopre che molte societa tarano lo 0dB VU come corrispondente a 0dB
peaK.....per cui quando vi sentite dire Quanto mi mandi? dovrete prima
domandarvi chi ve lo chiede.
E` buona regola inviare comunque sempre un -6 (oppure 0, se espressamente
richiesto) speciIicando di picco e magari aggiungendo di regolarsi con quello per il
-18 del DAT.
Se il vostro interlocutore ha un VU meter, in mancanza di piu precise indicazioni
od esperienze precedenti, dite di riIerire il vostro -6 ad uno 0 VU, alla peggio non
sIruttera di 2dB tutta la dinamica ma cosi non dovrebbe distorcere o saturare.
Se siete voi ad avere un VU e non sapete come e tarato e dovete collegarvi a
qualcuno che ha un vecchio Geloso con locchio magico, beh, allora...

Una recente raccomandazione UER (Ente Europeo RadiodiIIusioni) ribadisce,
comunque, che il segnale di allineamento pari al 50 dell`indicazione del voltmetro
di picco (-6dB), deve corrispondere sull`apparecchiatura di registrazione digitale
(Tascam ed hard disk recording compresi) a 18 dB sotto il livello massimo di
codiIica, qualunque sia il numero di bit della codiIica stessa. Con l`eccezione dei
supporti CD-R che, dato il loro uso abitualmente non master e la pruden:a dei loro
meter possono, e devono, essere regolati a 12dB. Se dovete riversare un DAT su
CD-R sara necessario quindi ampliIicarne l`uscita di 6dB.
90
09-Ascolti

"Quando ormai avevamo tutte le risposte,
ci hanno cambiato le domande."
scritta su di un muro di Quito
25


Suono Freddo? Il piu delle volte e solo sinonimo di lineare per chi, invece, non e
abituato a suoni piu enIatici. Abbiamo gia visto come dicevano lo stesso delle
trasmissioni FM, all`inizio degli anni 50, perche finalmente si sentivano anche le alte
Irequenze a cui gli ascoltatori non erano avvezzi! Si e detto lo stesso del suono
digitale, all`inizio degli 80`; per motivi analoghi nonche per gli iniziali errori di
masterizzazione coincisi con la crisi di passaggio, particolarmente grave alla D.G., di
generazioni di tecnici del suono e soprattutto di ascolti di riIerimento. Dai solidi
Tannoy all`anarchia e poi, Iaticosamente, alle B&W 801.
Analoga polemica gira da anni ad opera dei cultori dell`LP nei conIronti del
moderno CD. In eIIetti nei migliori LP qualcosa c`e in piu nelle medio basse, oltre la
distorsione di 2 armonica... assente nei CD. Il resto e materia di Iede, in cui sono
agnostico

26
, ma come proIessionista non posso non ricordare con terrore le
trasmissioni in diretta degli anni70`. Con LP reali, cioe non Iior di conio, esposti ad
ogni TOC e CROCK. Il maestro 'M., come il mostro di DsseldorI, si aggirava
nelle regie spruzzando di alcool denaturato i dischi in onda dicendo che cosi si
limitava il soIIio, malgrado le proteste dei tecnici ammorbati ed antiche amicizie,
quindi, in Irantumi. Si passo all`acqua demineralizzata, poi, stanti problemi di
approvvigionamento a quella del rubinetto. Le testine navigavano letteralmente con
non piu di una ventina di dB di guadagno medio sul soIIio. Ed il salto del solco?
Sport preIerito dai dischi appena si passasse dalle prove tecniche, dove era escluso,
alla dirette. Povere testine OrthoIon, raccomandate per i due grammi di pressione che


25
citata da Edoardo Galeano in Parole in cammino, Ed.A.Mondadori, Milano 1996
26
Non ateo. Qualche volta anche a me sembra di sentire delle cose che la ragione tecnica, oggi, riIiuta.
91
scricchiolavano sotto il peso di monete da cento lire Iissate con lo scotch per tenere
un po` piu in curva (come del resto le coeve Dauphine, necessariamente zavorrate
con 50kg. di cemento nel bagagliaio). Contro i TOC era uscito un apparecchietto che
le riviste di settore magniIicavano. L`avevamo Iatto subito comprare ed in eIIetti era
magniIico per tagliare le alte Irequenze, ma solo per quello. Oggi che praticamente
non sono piu in commercio gli LP c`e invece , per togliere il soIIio, un programma di
computer che addirittura Iunziona.
Per la disperazione talvolta, prima di una diretta importante, si riversava su nastro
l`LP. E se si trovava un TOC? Avete presente 33,3 tagli al minuto per i minuti di
durata della riga del disco?! Per cui sempre viva il CD!
Tornando all`evoluzione dei sistemi di ascolto di riIerimento, bisogna evitare di
vederla come un processo a se stante, pilotato unicamente dall`evoluzione degli
altoparlanti, dei sistemi d`accordo e delle teorie psicoacustiche. I gusti dei tecnici non
sono cosi cambiati negli ultimi anni, anche perche da sempre si e cercato il conIronto
con il suono reale in sala. Sono cambiati nel Irattempo, e molto, i sistemi di
registrazione e riproduzione (passati al digitale), ampliIicatori e casse domestiche
(con la diIIusione di accordi reIlex potenti in basso e di tweeter ben estesi ed
economici) e, in misura minore, i microIoni (con il successo sul mercato di marche
piu fri::anti ).
La tesi che sostengo e questa: non c`e un`abissale diIIerenza tra il suono che
ascolta un tecnico in regia oggi, rispetto a quello che sentiva 25 o anche 40 anni Ia. Il
cammino verso una sempre maggior linearita di ogni singolo elemento della catena
audio ha Iatto stemperare la compensazione attuata dagli altri componenti e tecniche
di ripresa.
Dopo i primi errori di ripresa e masterizzazione, e stato inevitabile correggere le
asprezze del digitale, supertweeter e microIoni sia con una disposizione delle capsule
piu distanziata (passando dal multimicroIonico puro ai sistemi coppia principale
rinIorzi) sia ricorrendo a sistemi di ascolto di regia piu simili a quelli domestici per
estensione della gamma riprodotta. I monitor dovevano garantire, in piu dei diIIusori
92
domestici, la linearita della risposta pur all`interno della nuova timbrica. Dopo molte
prove e tentativi sono usciti vincitori nella gara tra grossi altoparlanti da regia per le
riprese sinIoniche (nei monitor portatili c`e ancora molta varieta) i B&W 801.
Non perche siano in assoluto i diIIusori che suonano meglio, Iinisce per essere
anche una questione di gusti personali, ma perche uno standard bisognava pur
sceglierlo e le 801 sono apparse, tra le casse di eccellenza, quelle che piu rivelavano i
diIetti di una ripresa: se un mixato Iunziona bene su quelle, con ogni probabilita
andra bene anche a casa.
Qualcuno obbietta che sono troppo buone...troppo per valere come test ad ascolti
televisivi normali . Da qui la Iortuna di piccole casse deIinite di 'ascolto alternativo
piu simili a prodotti commerciali, da usare come veriIica. Le Yamaha NS 10 si Iecero
la Iama ( ad onore della Casa in parte immeritata) di suonare esattamente come un
mediocre televisore. Per cui vennero in breve richiestissime quasi come monitor di
'riIerimento ( se suona bene li dentro , Iigurati con delle casse 'vere!). Ed i loro
prezzi andarono alle stelle.
Oggi la moda degli ascolti alternativi sta tramontando; tutto sommato quando un
mixato suona bene su eccellenti (e critiche) casse che conosciamo a menadito, lo Iara
anche a casa dell`utente. Si puo invece conservare la buona norma, in prodotti
destinati ad un consumo allargato, di riascoltare i punti critici del pezzo
nell`altoparlantino dei preascolti, che ogni mixer possiede; i punti critici cioe i
Iortissimi, i pianissimi, gli acuti (quanto trapanano?) e soprattutto l`estremo basso
che non mandi a Iondo corsa altoparlanti consumer.
Dedichiamo la massima cura agli ascolti, sono lo strumento piu critico del nostro
armamentario, capace di Iarci Iare degli errori di impostazione generale al suono.
Curiamo anche l`acustica della regia, oggi cominciano ad apparire delle regole che
dovrebbero standardizzarne la sonorita, preIerendola semmai un po` asciutta piuttosto
che riverberante* (ad asciugare il suono ci penseranno Iin troppo le catene di
trasmissione e gli impianti domestici).
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In trasIerta e massimamente importante scegliere, ed eventualmente trattare,
l`ambiente in cui si Iaranno gli ascolti. Vi illustrero due situazioni opposte:
A Spoleto, per l`annuale Festival dei Due Mondi, avevo la piu bella regia che mai
mi Iosse capitata, la sacrestia mirabilmente aIIrescata del Duomo. Durante il
sopraluogo, pero, notai come Iosse molto ampia, spoglia e riIlettente per cui
nell`istallarvi la regia realizzai praticamente un`altra stanza all`interno della sacrestia,
con tralicci e molti panni stesi sopra in Iunzione assorbente. Si registrava, e
trasmetteva in diretta, la Nona di Beethoven e malgrado gli accorgimenti messi in
opera in regia, la riIlessione delle casse sul soIIitto meraviglioso ma, ahime, spoglio
mi ingannarono; in riversamento rimediai aggiungendo un poco di eco ma in diretta il
suono era stato troppo asciutto.
Invece a Siena mi dettero il tradizionale magazzino delle scope, pieno di vecchi
materassi e cartoni: ' Glielo ripuliamo, pero..... 'Solo della polvere, lasciate carte e
materassi, grazie!.
Il risultato Iu una acustica di regia molto buona, e quindi una valida ripresa.
E` piu raro, in genere a seguito di qualche incidente tecnico che ha inIluito sui
vostri ascolti, trovarsi con una registrazione con troppo ambiente, ed in questo caso e
ovvio che non lo si puo eliminare neanche dal nastro. In passato era lo scherzo
classico che si Iaceva ai registi pivellini: 'Vuole che togliamo un po` di eco dal
nastro?. Solo tagliando le basse si puo simulare quest`eIIetto, ed e chiaramente
improponibile in caso di lavori di qualita, soprattutto in campo sinIonico. In questi
casi una registrazione eIIettuata, magari per riserva, con un multitraccia anche
leggero (un 8 tracce digitali) risolve il problema. In caso si usi un multitraccia e bene
sacriIicare sempre due di queste al riverbero (se non si pensa di poterlo aggiungere in
un secondo tempo), due agli eventuali solisti e due al coro se c`e. Se lavorate bene,
per l`orchestra ne basteranno due sole (magari due per gli strumentini). E
ricordiamoci, sia in registrazione che in montaggio, che il riverbero e come la
panna...un po` lega i gusti ma diventa subito troppo e li conIonde (rendendo indigesto
il tutto).
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In condizioni ambientali diIIicili, o per veriIicare dei dubbi sugli ascolti, la cuIIia
puo rivelarsi uno strumento prezioso, con alcune avvertenze: il suono in cuIIia
sembra sempre piu bello e piu ricco di armonici acuti, essa non da alcuna indicazione
aIIidabile sull`ambienza, proietta piu avanti gli strumenti percussivi e, se non e di
prima qualita, anche i solisti e tutta la porzione centrale del Ironte sonoro.
Sono piu precise, naturali e meno stancanti le cuIIie aperte, indispensabili invece
in ambienti rumorosi quelle chiuse; delle prime amo molto le AKG 500 (che
considero quasi una mia scoperta...) e delle seconde, pur nei limiti di quella
tecnologia, vanno citate alcune buone Sony.
Attenzione a non esagerare i livelli dell`ascolto in cuIIia; la loro eIIicienza e minor
distorsione le puo rendere ancora piu pericolose, per l`integrita del vostro udito, degli
altoparlanti.

La fatica
Dopo troppe ore d`ascolto consecutive subentra la cosiddetta 'Iatica d`ascolto.
Questa aumenta non solo con il prolungarsi della seduta ma anche con la maggior
attenzione che si puo richiedere in talune riprese. Determinante e anche il tasso di
distorsione del segnale che si sta ascoltando (talvolta si deve Iare la monitoria su
ritorni radio disturbati od addirittura teleIonici) l`eccesso di alte Irequenze di taluni
altoparlanti (magari anche troppo vicini) e di ambienti non trattati e, soprattutto, un
livello d`ascolto troppo elevato. Non vorrei disturbare un`altra volta la nostra tavola
delle Leggi, pero non si raccomanda mai abbastanza di lavorare con livelli d`ascolto
moderati; oltre a valutare meglio la modulazione, cio vi consente di ritardare
l`inevitabile logorio dei vostri principali strumenti di lavoro, le orecchie, e di ridurne
moltissimo l`aIIaticamento.
95
Ricordo che, appena entrato nella regia dell`auditorium di Berghen
27
restai
impressionato dalla -anzi dalle due- cataste di ottimi trasduttori acustici nordici
ammonticchiate davanti al banco.
Coppie di Genelec, Linn e Dynaudio con poderose ampliIicazioni SoundcraIt,
Copland e Krell. Iniziato il concerto mi aspettavo di sentire un suono come si dice
immanente e invece il livello d`ascolto era bassissimo. Un suonino piccolo, anche se
di gran classe, come una radiolina in sottoIondo. Il tecnico ha notato divertito il mio
stupore, non dovevo essere il primo, e mi ha invitato ad ascoltare con attenzione a
quel livello, con una ampliIicazione ed un ambiente di ascolto di qualita si riesce
eIIettivamente a sentire tutto quello che c`e e, soprattutto, a non sentire quello che
non c`e. Contribuisce anche a tenere le orecchie, qualunque sia la durata della ripresa,
riposate e quindi pulite.
Talvolta, pero, ambienti d`ascolto rumorosi, ospiti autorevoli in regia (e noto che
per Iar apprezzare a solisti e Direttori qualunque ripresa, e minimizzarne i diIetti,
basta tirare a manetta il volume), ventilatori, condizionatori ed interIonici di mezzi
di ripresa mobili costringono ad alzare di molto il livello sonoro ed allora dopo un
po` cominciano a sparire gli acuti, poi i bassi e la scena sonora, ridotta ad una
poltiglia di medie Irequenze, si aIIastella tutta al centro dell`ex Ironte sonoro. Certo,
nella ripresa non e cambiato niente, e guai se noi a questo punto cambiamo qualcosa;
e solo subentrata la Iatica d`ascolto. Ma anche tecnici esperti Iiniranno per dire,
magari il giorno dopo prima di riascoltare la registrazione e tirare un respiro di
sollievo,: ' Peccato che la seconda parte sia venuta meno bene della prima!.
Quando si sente arrivare la Iatica, se non si puo abbassare il volume d`ascolto,
bisogna comunque cercare di alleggerire almeno l`attenzione, non modiIicare la
ripresa e continuare a Iidarci dei livelli dei dosatori che ci siamo segnati durante le
prove e che si erano dimostrati validi Iino ad allora. Se la registrazione e statica e non
richiede interventi particolari durante l`esecuzione, Iacciamoci anche un giretto di

27
Citta norvegese, sede di un Iamoso Iestival di musica sinIonica
96
due o tre minuti, alzandoci ed allontanandoci di qualche metro dal banco, e poi
torniamo piu lucidi.


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SECONDA PARTE : GLI STRUMENTI E I CASI

Il meglio e nemico del bene
(detto popolare)



10-La Grande Proletaria (i violini)
Anche in una eccellente orchestra, talvolta l`ottima prima tromba puo non essere in
serata e stonare clamorosamente l`assolo di Petruska ( e se la cosa si ripete per
qualche settimana di seguito ci siamo giocati crudelmente il sistema nervoso del
musicista), oppure il primo corno puo trovare un po` di saliva nei condotti e
scrocchiare clamorosamente l`inizio di un lungo assolo; sognera allora per
interminabili secondi di stare suonando uno strumento meno pericoloso o, piu
semplicemente, di essere morto. Ma Iinche la massa dei violini non cede e riprende
decisa il ritornello i critici potranno dire: 'Buona esecuzione, con qualche piccolo
inevitabile incidente..... Quando pero si scompongono gli archi, cominciano a
perdere il tempo (quasi sempre per colpa del Direttore che pero Iingera di indignarsi)
e l`intonazione allora, e solo allora, e la disIatta.
Come in una esecuzione anche nella ripresa musicale la trama degli archi e
Iondamentale.
Il 90 del suono di una ripresa sinIonica e dato, nel 90 dei casi, dalla massa dei
violini. Per cui dalla qualita dei violini che riusciremo ad oIIrire agli ascoltatori
dipendera buona parte del risultato.
E` importante che il Ironte coperto da questi strumenti sia anche in riproduzione
ampio e di pasta omogenea; non c`e nulla come una singola voce svettante in un
complesso all`unisono, sia un violino ma ancora piu drammaticamente un cantante in
un coro, che impoverisca il numero apparente degli esecutori e riesca a denunciare
l`artiIiciosita di una ripresa.
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La Iusione dei diversi strumenti la si ottiene guadagnando un po` di distanza dagli
stessi con i microIoni principali e, nel caso i rinIorzi debbano stare piu vicini, non
esagerando nel livello dei microIoni di appoggio. Quando questi ultimi non possono
essere collocati ai canonici tre/quattro metri di distanza e bene, si e gia detto,
allargare le cardioidi usate. Ma anche i microIoni circolari sotto i due metri, a meno
di non tenerne molto basso il guadagno, rischiano di mettere un po` troppo in
evidenza gli strumenti piu vicini; in questi casi bisogna moltiplicarne il numero e
ricorrere a dosi non omeopatiche di riverbero artiIiciale.
Direte: 'ma perche dobbiamo metterci nelle condizioni di stare troppo vicini con i
microIoni?. A volte e necessario: ad esempio in riprese all`aperto dove non vi e
alcuna riIlessione ambientale ad aiutarci e domina assoluta la legge del Quadrato
delle Distanze. Quindi il numero apparente di violini all`ascolto e poco superiore al
numero di microIoni che gli abbiamo dedicato....oppure quando la presenza nelle
vicinanze di un solista rumoroso (lo vedremo parlando dei Solisti) ci costringe a
rinIorzare i violini molto da vicino per non riprendere anche, ad esempio, il
pianoIorte. Rischiando cosi, in sovrappiu, di sfocare il solista.
Altri casi in cui e necessaria una ripresa ravvicinata sono quelli in cui non solo un
eventuale interprete bensi l`intera massa orchestrale debba venire ampliIicata (ci
ritorneremo) oppure il riverbero naturale, caso molto piu raro di come si possa
immaginare, sia veramente eccessivo: abbiamo eIIettuato splendide registrazioni,
anche di musica contemporanea molto percussiva, in cattedrali e senza dover
avvicinare troppo i microIoni principali.
In condizioni normali e quindi consigliabile utilizzare sulla massa dei violini solo
il microIono principale con il suo appoggio laterale sinistro. Spesso verra in soccorso
della Grande Proletaria (l`aveva detto, dell`Italia in Libia, mi pare il Pascoli ma il
termine e ben piu adatto alla fanteria dell`orchestra ) il microIono per le arpe che
vede ai suoi lati quasi sempre la massa dei primi e secondi violini.
Quando i microIoni sono collocati, come abbiamo gia visto, su delle aste l`angolo
Iormato dal loro asse di ripresa con il palco varia tra i 45 ed i 30(ovviamente verso
99
il basso) garantendo un`ottimale distribuzione delle riIlessioni del suono sul
pavimento prima di giungere alle capsule; queste giungeranno con ritardi diversi alle
membrane garantendo un ricco riverbero. Quando, invece, i microIoni sono collocati
a pioggia, sospesi cioe tramite il loro cavo al soIIitto, con l`asse della capsula
perpendicolare al pavimento l`unica riIlessione che percepiscono, trascurando quelle
delle pareti e del soIIitto di minore entita perche piu distanti dall`origine del suono, e
quella del palcoscenico. Una sola, avvenendo in asse con il microIono, con un ritardo
in secondi pari alla distanza esecutore-palco x 2 diviso 340 (la velocita del suono in
secondi). Ne conseguira una classica Iiltratura a pettine del segnale che aumentera e
diminuira seguendo la Iase, dipendente dalla Irequenza del segnale, con cui il suono
riIlesso giungera alla capsula sommandosi o sottraendosi a quello diretto.
Non drammatizziamo troppo il Ienomeno: Iortunatamente i suoni musicali,
particolarmente degli archi, non sono toni puri per cui le diverse note non
risulteranno mai all`ascolto piu Iorti o piu piano a seconda della loro altezza, inoltre
l`apporto della riIlessione sulle pareti e sul soIIitto l`avevamo trascurata solo per
comodita di ragionamento ma non e mai marginale nella realta. Sappiamo anche che
modiIicando la caratteristica polare prescelta per il microIono possiamo renderlo piu
sensibile alle riIlessioni laterali e da retro e quindi ammorbidire la cancellazione.
Pero resta il Iatto che se si eIIettuasse una ripresa solo con microIoni a pioggia,
soprattutto se cardioidi, ravvicinati ed in una sala asciutta, un`alterazione timbrica
del suono sarebbe nettamente percepibile.
Utilizzando invece la conIigurazione con microIoni principali, quindi controventati
per dare loro la corretta inclinazione verso il palco, e servendoci di quelli a pioggia
solo come rinIorzi, il Ienomeno puo essere trascurato e non impedirci di approIittare
della innegabile comodita di avere capsule semplicemente appese. Con il plauso
dell`eventuale regista televisivo e degli ispettori di palco che si ritroveranno meno
aste tra i piedi durante la ripresa.
E` utile aggiungere un`altra riIlessione circa l`inIluenza del palcoscenico sul suono
riprodotto, ed e opportuno Iarla proprio a proposito dei violini la cui sonorita e
100
centrale nella nostra ricerca di verosimiglian:a.. Per un ascoltatore in platea il peso
della riIlessione dei suoni sul palcoscenico e scarsamente avvertibile, almeno nel suo
percorso diretto, in quanto si sviluppa verso l`alto in direzione ortogonale al suo asse
di ascolto. I nostri microIoni sono invece sopraelevati nei conIronti della platea,
sopra o comunque vicini e molto inIluenzati dalle riIlessioni del palcoscenico. Io
sostengo che li il suono sia piu ricco e migliore e posso citare a conIorto il Iatto che
in quasi tutti i teatri si senta meglio in galleria piuttosto che in platea. Pero bisogna
tenere conto che, seppur esecutori e direttori sono nelle nostre stesse condizioni
d`ascolto, sul palco, i critici musicali e soprattutto i dirigenti degli Enti discograIici e
Radiotelevisivi sono seduti nelle prime Iile della platea ed il loro giudizio conta!
Vale la pena citare un`esperienza concreta, con un`interpretazione autorevole,
anche se discutibile, dell`inIluenza del suono del palcoscenico sul risultato
complessivo. Era arrivata una equipe della BBC per registrare un concerto della loro
orchestra londinese in trasIerta a Torino, ospite dell`Auditorium dove lavoravo
stabilmente. L`impianto di ripresa e la disposizione dei microIoni abituale gli andava
bene e non sono intervenuti per modiIicarla. Durante la ripresa che hanno eIIettuato i
miei ospiti ho potuto notare, pero, come abbiano Iiltrato gli abituali due microIoni di
appoggio dei violini, togliendo due/tre dB con i rispettivi Iiltri passabanda centrati su
circa 180 Hz.
L`eIIetto di questa operazione, che signiIica in pratica cancellare l`apporto della
riIlessione del palco, e sicuramente rendere piu spumeggianti e deIiniti gli archi.
Risulta il classico suono dei violini che i musicisti deIiniscono 'da CD. Certo puo
essere utile in sale diIIicili od in partiture molto dense in cui gli archi rischiano di
perdersi, pero....dopo averlo provato e riprovato non mi convince Iino in Iondo, si
ottiene un risultato 'piu bello del vero, un po` artiIicioso. Provate.
Comunque gli Inglesi, nell`audio, hanno quasi sempre ragione....c`e pero quel
briciolo di supponenza bene esempliIicato dal Iamoso bollettino meteorologico della
BBC: 'Nebbia sulla Manica. Il Continente e isolato.

101
In alcune partiture il primo violino ha parti quasi solistiche, puo darsi che la sua
posizione sia troppo distante dal microIono principale e che quindi rischi di sembrare
debole in ripresa. E` utile quindi un rinIorzo, senza esagerare in livello; e suIIiciente,
come regola generale, che dia un contributo uguale a quello dei microIoni di
appoggio. Un poco di riverbero artiIiciale puo compensare la distanza ravvicinata, un
paio di metri, della capsula. Ideale e un Neumann, inclinato su asta, ma anche un
microIono a pioggia va` bene, magari circolare Schoeps o B&K.
Per ultimo una piccola esperienza con i microIoni a pioggia. Abbiamo parlato di
alcune controindicazioni nel loro uso ma quando si possono usare con caratteristica
circolare e ben distanti, alti sul palco, cioe quando la sala e straordinaria...A Parigi,
nella Salle Pleyel, ho visto i bravi tecnici dell`ORTF microfonare la nostra orchestra
di Torino con soli 4 microIoni circolari, erano Schoeps versione S un po` tagliata
sulla basse, a pioggia sul bordo del palco.
Volevo Iar osservare discretamente che c`era in programma 'I pini di Roma, con
un organico molto grosso, arpe, tutte le percussioni tamburi tamburelli e tamburoni
possibili quando ho sentito, prima in sala e quasi mi bastava, poi in ripresa la sonorita
di quella sala. La conchiglia dietro il palcoscenico prendeva il suono di tutte le
percussioni e, delicatamente senza mischiarle, lo riportava davanti. Stesso
trattamento riservava, a lato, alle arpe, contemporaneamente aveva il tempo (cioe
coeIIicienti di assorbimento, tempi di riIlessione e decadimento calcolati e realizzati
alla perIezione, nessuna metaIisica) per stemperare l`invadenza degli ottoni lasciando
loro, pero tutto il grasso che gli e naturale. Questo risultava uguale in sala e nei
microIoni.
Beato il pubblico, ed i tecnici, parigini.
.................................


11- Mr.Rosenkranz e Mr.Guildenstern
(ovvero gli strumenti non solisti)


Arpe
Walter diceva che un` arpa mal ripresa sembra una Iabbrica di reti da letto per
militari. Riprenderla bene e meno Iacile di quel che sembra.
E` uno strumento che:
1) E` collocato nella posizione sbagliata del palcoscenico.
2) Presenta problemi di rimbombo del complesso cassa-armonica/pedana su cui
viene collocato.
3) Ha un equilibrio tonale molto delicato tra Irequenze medie ed acuti.
4) DiIIicile attribuirle una giusta presenza.
5) Vi e una grande diIIerenza di tocco tra i diversi arpisti.
6) Anche se quasi sempre simpatiche e gentili, le arpiste hanno continui problemi:
di ombre sulla partitura, causate da uno strumento particolarmente ingombrante, e di
visuale libera verso il Direttore, per cui non e possibile collocare il microIono dove si
vuole ma solo dove si puo.
Al primo punto vi e il Iatto che uno strumento dal suono cosi delicato viene
Iisicamente collocato piuttosto dentro il palco, dietro i violini primi e a Iianco dei
Ilauti, con alle spalle la presenza massiccia dei corni. La cosa in sala si nota Iino ad
un certo punto: il rapporto tra sonorita dal vivo e, diciamo, microfonica in questo
strumento e esattamente invertito nei conIronti, ad esempio, del triangolo. Per cui
mentre e bene tenere quest`ultimo ben lontano dai microIoni, l`arpa senza un
trasduttore di presenza non si sente proprio. La sua vicinanza Iisica con strumenti piu
penetranti, o potenti, consiglia di porre l`asta vicina ed usare capsule direttive.
Per secondo, essendo questo un Ienomeno che ovviamente si nota solo con il
microIono di presenza e non ascoltando in sala, e opportuno che -con questo piu che
con altri strumenti (ma a somiglianza dei timpani)- si capti il corpo del suono solo


103
con i microIoni del Ironte principale. Limitando percio la gamma di intervento, della
capsula dedicata, alle Irequenze medio-alte , con un taglio generoso in quantita, e cut
off collocato abbastanza in alto, delle Irequenze basse. L`asta deve essere piuttosto
alta, circa un metro e mezzo, la capsula leggermente inclinata verso il basso e,
sempre per limitare ogni rimbombo, ben ammortizzata.
Per risolvere il terzo problema e bene scegliere microIoni molto lineari,
tendenzialmente Ireddi. Eccellente lo Schoeps ipercardioide, si puo anche usare il
B&K ma avvicinandosi di piu e conIidando nel quadrato delle distan:e e
nell`ammorbidimento della presenza proprio degli omnidirezionali. Un solo
microIono, collocato in mezzo, e suIIiciente per due strumenti. Non disponiamolo
comunque a piu di un metro/metro e mezzo dalle corde.
La presenza e il quarto problema: in sala il suono dell`arpa giunge ben percepibile,
ammorbidito dai molti metri ma presente nelle sue scalette sulle corde corte e pieno
quando raddoppia i bassi. Questa gamma tonale cosi varia, questa presenza che
oscilla cosi avanti ed indietro, a seconda delle ottave in cui viene suonato lo
strumento, eppure cosi omogenea dal vivo, nei microIoni viene snaturata. Sara
probabilmente per l`impossibilita di usare, e soprattutto Iar Iruire a casa
dell`ascoltatore, livelli sonori realistici (e quindi Fletcher & Munson colpiscono
ancora), sara perche le tecniche malgrado tutto non sono ancora perIette, comunque
noi siamo costretti a sottolineare l`arpa alzando non di poco il microIono di presenza
e a compensare quest`eccesso con l`uso abbondante di un buon riverbero. Malgrado
tutti questi accorgimenti saremo anche obbligati a seguire con il dosatore le
evoluzioni del suono delle arpe , nei loro interventi importanti almeno, sostenendone
il livello soprattutto nelle tessiture medie/medio-basse.
Le ultime questioni si risolvono come al solito con la conoscenza dell`orchestra ed
un buon rapporto con gli esecutori. E` suIIiciente spostare un`asta di pochi centimetri
per risolvere i problemi di visibilita, ed in caso di dubbi sulla timbrica che risulta in
ripresa Iate ascoltare le vostre prove registrate e chiedete un parere ai musicisti.


104
Nessuno come loro conosce il suono del proprio strumento (e di quello dei propri
sogni!) e saranno Ielici di collaborare.
Ma quando chiedete un parere agli esecutori tenete sempre presente, e Iatelo a loro,
che se pure sulla timbrica sono inIallibili devono pero riuscire ad astrarsi dalla
speciIica prospettiva sonora, data dalla loro collocazione Iisica in orchestra, ed
esprimere dei pareri come se ascoltassero dalla sala. Cosa che, per Iortuna, dei bravi
proIessionisti Ianno spesso.
Quest`ultimo e un problema sottovalutato, che invece puo spiegare alcune
diIIerenze di giudizio tra i tecnici, i direttori, ed i musicisti. Se siete in conIidenza con
un`orchestra, provate a girare discretamente tra le sezioni durante una prova.
Scoprirete come gli strumentisti riescano ad udire solo se stessi, piu i vicini di destra
e sinistra e, magari, le trombe dietro, ad un metro dalle orecchie....Come riusciranno
mai a suonare assieme? Allora si capisce tutta l`importanza di un Direttore con i gesti
CHIARI, perche e solo sul gesto del Direttore che si puo coordinare l`orchestra.


I Timpani
Problemi simili a quelli dell'arpa presenta la corretta ripresa dei timpani. Salvo sale
particolari (la gia citata Pleyel di Parigi), organici barocchi ridotti, disposizioni
inconsuete cioe molto avanzate sul palcoscenico, i timpani hanno la necessita di
veder leggermente esaltata la loro presenza con microIoni appositi. I timpani danno
un grande apporto energetico alla modulazione, vengono captati da tutti i microIoni
dell'orchestra ma, per le note leggi della propagazione, soprattutto nelle Irequenze
gravi. Finendo cosi per rendere gonfio ed indistinto il loro suono. Il Ienomeno si
aggrava perche, entrando in tutti i microIoni, l`emissione del timpano lo Ia
ovviamente in tempi diversi legati alla distanza Iisica; se aggiungiamo a cio la Iacilita
con cui i suoni percussivi vengono riIlessi dalle pareti ci avviciniamo
pericolosamente al rischio di udire delle note ribattute dovute all'ambiente.


105
Inoltre, per evitare questo Ienomeno sgradevole ed antimusicale, si evita quasi
sempre di mandare direttamente in eco uno strumento percussivo, pianoIorte
compreso, e comunque non dal microIono di presenza e semmai con tempi di
riverbero corti.
Quindi anche se il livello del timpano appare suIIiciente alla ripresa e necessario
che venga Iocalizzato da una capsula piu vicina ed allora, come nelle Iiabe, il
suonaccio grosso e conIuso precedente assumera il giusto corpo e la precisa risonanza
ambientale dello strumento. Il livello del microIono di presenza deve essere
abbastanza marcato: meglio avere il timpano leggermente troppo Iorte ma deIinito,
che equilibrato come livello ma conIuso. Il livello della presenza e eccessivo solo
quando Iinisce per spostare la posizione virtuale del timpano davanti agli strumentini.
Per evitare che il suono diventi troppo grosso e che colpi violenti carichino troppo
il livello della modulazione e spesso opportuno tagliare sulle basse il microIono di
presenza.

Avrete capito che considero l'eventuale taglio
sulle basse Irequenze, accuratamente calibrato
come punto d'intervento e proIondita dello
stesso, come l'unico uso autorizzato dei Iiltri sui
banchi di ripresa della sinIonica...
28

Invece, tutto sommato, possiamo provare
a scandalizzare i puristi sperimentando qualche
buon compressore
29
proprio sui timpani. Certi rullati pianissimi non si sentono
assolutamente e non e sempre agevole, come si dice, corrergli dietro con i dosatori,

28
In riversamento,invece, e talvolta necessario dare una piccola spinta alle Irequenze acute che potrebbero
essere state penalizzate, in ripresa, da un monitoraggio di Iortuna (tipicamente con un eccesso di eco sul master). Un
paio di dB, centrati sui 10 Kiloherz, spesso risolvono.



106
per contro alcuni colpi risultano cosi violenti da venir comunque compressi, almeno
nei transitori, da microIoni, banchi, altoparlanti e soprattutto trasmettitori e
registratori analogici. Gli stessi DAT saturano, in maniera Iortunatamente poco
avvertibile data la durata brevissima del Ienomeno. Ma poi ci sono dei tempi
drammaticamente lunghi di assestamento dei compressori dei trasmettitori per cui
Iorse e meglio che la compressione, leggera e calibrata, la si Iaccia gia noi in
partenza.
E' eIIicace, in questo caso, ampliIicare i pianissimi leggermente di piu di quanto
non si comprimano i Iortissimi, e, piuttosto che inserire un limitatore, tarare una
compressione progressiva e moderata del segnale. Ci vogliono un po' di prove per
raggiungere l'optimum, magari tentando anche di agire singolarmente sulle diverse
bande di Irequenza, ma il risultato puo essere eccellente. Quando l'abbiamo
sperimentato mi sono stati necessari quindici giorni per essere soddisIatto della
taratura, e subito dopo hanno rivoluto indietro il compressore che ci avevano
prestato! Un buon settaggio di partenza per un compressore, in un uso generico da
sinfonica, e con un tempo di attacco e rilascio rispettivamente di 10millisec.e 100
millisec.( rapporto tipico 1:10 ), il rapporto di compressione buono per cominciare
puo essere 1.4 a 1. Nel corso delle prove si varieranno ovviamente i Iattori Iino ad
ottenere i settaggi giusti.

Quando e possibile e molto pratico riprendere i timpani con uno Schoeps
ipercardioide a due metri e mezzo/tre di altezza, a pioggia sulla testa dell'esecutore; il
suo raggio d'azione coprira a suIIicienza la normale disposizione di 4 caldaie.
Nel caso si debbano usare delle aste, e preIeribile cambiare tecnica e capsule. Si
possono usare due microIoni per quattro caldaie, con le aste molto basse e vicine ai
timpani (cercando di evitare bene intralci per l`esecutore) e le capsule inclinate di 45
a poco piu di una spanna dalle pelli.

29 Nella musica leggera sono molto piu sciolti ad usarli. Anche se molti Grandi del rock continuano ad usare
la registrazione analogica. Dicono che, regolati bene i livelli, i magnetoIoni si rivelino dei compressori insuperabili!


107


I microIoni andranno un poco piu morbidi, MK I84 o U67/87 oppure i solidissimi
TLM 170, molto tagliati sulle basse per non subirne troppo l'impatto e garantire
presenza. Lo so che e strano usare microIoni morbidi per poi asciugarli
drammaticamente, eppure, se non lo si prova non ci si crede, pur cosi tagliati, tenuti a
basso livello ed in mezzo a tanti altri microIoni i Neumann su delle caldaie si
distinguono; e sono proprio quello che ci vuole.
Spesso la posizione dei timpani sul palco e inIelice, con alle spalle una parete
riIlettente troppo vicina, che sporca il suono; in questo caso, anche potendo ricorrere
alla soluzione del microIono a pioggia, e meglio optare per le due aste a terra in
quanto si rivelano meno sensibili a questo disturbo.
Talvolta i timpani vengono posti non al centro ma un po' di lato, generalmente in
una posizione piu avanzata a sinistra, a Iianco/dietro i corni. In sale diIIicili potrebbe
risolvere molto brillantemente i vostri problemi di ripresa, rendendo magari anche
inutile il microIono di presenza o potendoci evitare la delicata operazione di tagliarlo
sulle basse. E' una disposizione che potete suggerire, quando e se riuscite ad avere
voce in capitolo.
In condizioni limite, nei casi in cui si puo ricercare la massima qualita, se non vi
sono problemi estetici del palco (essenzialmente in registrazioni discograIiche,
colonne sonore e trasmissioni senza pubblico), e utile disporre dei siparietti di
materiale Ionoisolante attorno ai timpani ed alla cassa. E' una tecnica usata soprattutto
nelle registrazioni di musica leggera, che consente di non sporcare con le percussioni
gli altri microIoni. Nel nostro caso consente un dosaggio piu preciso dello strumento,
purche non se ne esageri la presenza, in questo caso meno mitigata dai rientri
ambientali

I corni
'I corni sono la rovina delle Iamiglie e delle orchestre....


108
La Ionte della battuta e di prima mano: un primo corno che, dopo, mi chiedeva di
sostituire, con la registrazione della prova generale, un suo assolo scrocchiato.
Dicevamo, nel capitolo dedicato alla ripresa d`orchestra, che la potenza dei corni
cosi avvertibile in sala, quando viene ripresa dai microIoni generali, si impoverisce
drammaticamente, anche se installiamo la coppia microIonica dedicata agli
strumentini. Solo nel caso di musica barocca, con un`orchestra corta ed i corni vicini
al Ironte del palco il loro livello e naturale.
La percezione di un insuIIiciente corpo dei corni si aggrava quando, in repertorio
da grande orchestra, vengono sopraIIatti, sulla destra del palcoscenico, dai Iin troppo
incisivi tromboni; in questo caso si squilibra non solo il rapporto tra i livelli ma anche
il Ironte stereoIonico.
Per ovviare a cio, nel repertorio romantico e moderno, e opportuno rinIorzare non
solo la presenza ma il corpo stesso dei corni.
Collocare un microIono di Ironte alla sezione di questi strumenti e diIIicile, sia per
problemi di spazio che di vicinanza a strumenti molto direttivi ed energetici come le
trombe. I corni poi, a diIIerenza degli altri Iiati, hanno un`emissione non in asse
diretto con la campana bensi Iondata sulla riIlessione della loro emissione posteriore
su tutte le pareti della sala. Un microIono vicino e Irontale potrebbe garantire una
migliore presenza Iornita dalla vibrazione del primo tratto del tubo e delle chiavi ma
non il corpo dello strumento. Un microIono a pioggia potrebbe cogliere la prime
riIlessioni sul palco ma sarebbe troppo lontano dalla riIlessione sulle pareti. Il corno e
proprio un strumento il cui suono si compone omnidire:ionalmente pur con contributi
timbrici diversi dalle varie provenienze. Per questo le nostre orecchie omnidirezionali
lo percepiscono corposo e presente mentre le nostre riprese, sempre comunque
dire:ionate perche verso il palcoscenico, ce lo restituiscono impoverito. Basta vedere,
nel comparatore* sul mixer, come gira la Iase durante un assolo di un corno,
tranquillamente da 1 a -1. E cosi bisogna lasciarlo, con la naturale somma o
sottrazione delle riIlessioni nelle varie Irequenze di una Iondamentale molto rilevata.


109
Il rinIorzo ideale del corno sarebbe dalla sala, con microIoni omni....pero, a meno
di eIIettuare la ripresa solo con una testa artiIiciale oppure di riprendere un corno
solista, cosi si rinIorzerebbe ovviamente tutta l`orchestra.
Il sistema che si e rivelato migliore, nei casi generali, consiste in un microIono
di rinIorzo cardiode, montato su di una basetta alta pochi decimetri, collocato
posteriormente, tra il primo ed il secondo corno, ad un metro di distanza dalle
campane. Altrettanto bene un microIono a pioggia, non molto alto e comunque non
sulla perpendicolare degli esecutori ma alle spalle di un metro; questa soluzione e
pero praticabile solo se non rinIorza troppo (e sposta sul Ironte verso sinistra)
un`eventuale timpano, senno e preIeribile la precedente.
All`inizio i cornisti non amavano essere ripresi da un microIono alle spalle,
dicendo che il suono diretto -all`uscita della campana- e brutto, ma poi si sono
convinti che quella capsula serviva per contribuire solo al corpo degli strumenti; il
suono piu bello, sviluppato e diIIuso entrera comunque in tutti gli altri microIoni.
Miscelando con attenzione, senza esagerare col livello e quasi sempre arrotondando
con il riverbero, il risultato soddisIa anche loro. I cornisti, poi, sono molto amici dei
tecnici; ritornando all`inizio del paragraIo, voi siete quelli addetti a togliere dalle
registrazioni, con le Iorbici Iisiche od elettroniche, quegli scrocchi che, qualche volta,
anche i migliori di loro inevitabilmente Ianno..

Coro
Abbiamo gia detto come un coro 'solista disposto a semicerchio a 5/6 metri di
distanza da una coppia microIonica stereo rappresenti la classica ripresa che si Ia da
sola. L`equilibrio tra le voci deve essere gia in origine quello giusto, semmai si puo
aggiungere un po` di riverbero. Lo si puo Iare con i classici due microIoni di
ambienza in sala oppure con un buon eco artiIiciale, in chiesa meglio i primi.
Attenzione a non Iarsi prendere la mano in riprese all`aperto aggiungendo troppo
eco (e magari con tempi di riverberazione troppo lunghi, non sempre dobbiamo
simulare il riIlesso delle montagne di Ironte!). Il risultato sarebbe artiIicioso, oIIesa


110
peggiore che si possa Iare ad una ripresa 'acustica sia di musica classica che
leggera, addirittura intollerabile se accoppiata ad un video; in questi casi poco
riverbero e con tempi di ritardo corti.
Quando pero un coro di organico normale canta in orchestra, quasi sempre in
grandi composizioni con molti strumenti, non e praticamente mai suIIiciente una sola
coppia microIonica per riprenderlo. Tassativamente impossibile in un teatro d`opera,
con il coro collocato spesso sul Iondo, con le voci che si disperdono verso l`alto tra
scene e Iondali appesi.
Spesso neppure 4 microIoni sono bastanti per una buona ripresa del coro a causa
soprattutto della loro disposizione abituale. InIatti le voci non si collocano, come ci
Iarebbe comodo, in quattro spicchi (soprani, contralti, tenori e bassi) bensi soprani e
contralti nelle prime Iile ed i tenori con i bassi dietro, nelle seconde. Nel nostro caso
ideale potremmo isolare le quattro 'voci del coro
30
con quattro microIoni Irontali (le
voci vengono emesse in avanti, microIoni a pioggia non andrebbero comunque bene).
Nelle situazioni concrete sono necessari, invece, due microIoni relativamente bassi e
due piu alti (possibilmente con un braccio aggettante per avvicinare le capsule alle
voci maschili delle seconde Iile). In questo modo purtroppo si rischia un buco al
centro, essendo il coro molto esteso in larghezza ed il palco in genere troppo
sovraIIollato per permetterci di arretrare suIIicientemente le aste onde coprirne bene
l`area.
Inoltre siamo pericolosamente vicini con i microIoni alle percussioni che rischiano
di sovrastare, con rimbombi sIocati, le non altrettanto potenti voci umane a cui
dobbiamo stare decisamente piu a Iavore. Stare vicini ai cantanti signiIica, oltre al
buco centrale e magari anche sulle ali estreme, rischiare di isolare le voci piu vicine
alle capsule, perdendo l`amalgama che e l`essenza del coro. Come allontanarsi, un
po` almeno, stretti come siamo dalle percussioni? Solo andando verso l`alto con le

30 Ricordiamo che solo schematizzando possiamo deIinire 4 le 'voci del coro, in quanto sarebbero piu
propriamente 8: soprani primi e soprani secondi, mezzo soprani e contralti, tenori primi e secondi, baritoni e, per Iinire,
bassi (partendo ovviamente dal timbro piu acuto per arrivare al piu grave)


111
aste, ma cosi il cono cardioide (l`iper sarebbe troppo stretto) rischia di beccare anche
i timpani! Allora alziamo l`angolo di ripresa, picchiando un po` meno i microIoni,
puntandoli cioe sulla seconda Iila dei coristi e non sulla prima, contando che
quest`ultima entri comunque: non e Iorse vero che le voci Iemminili bucano di piu?
Al centro collocheremo, quando possibile, un quinto microIono, puntato tra le
sezioni. Siccome in quel punto c`e la transizione tra soprani/contralti/tenori/bassi va`
posizionato con una certa cura. Essendo soprattutto critico il passaggio tra soprani e
mezzosoprani (o contralti come si vuole) e bene inIormarsi delle sedie occupate da
quest`ultimi e collocare il microIono in mezzo, tra l`ultimo soprano ed il primo
contralto. Una posizione sbagliata squilibrerebbe non di poco l`armonia tra le voci, i
microIoni sono vicini ed anche solo uno su cinque, se Iosse troppo a Iavore di una
delle 'voci, non sarebbe poco.
Essendo poco lo spazio, ho potuto sperimentare con successo la collocazione
dietro il coro delle due aste (sostituite per l`occasione da giraIIe con un braccio lungo
almeno tre metri) dedicate alle voci maschili, entrando con i due microIoni da dietro
la scena sonora, guadagnando una posizione abbastanza elevata davanti ai coristi ed
inclinando ovviamente le capsule a Iavore delle voci maschili.
Riverbero quanto basta, non troppo per non perdere l`articolazione delle parole, e
dovrebbe essere risolto anche questo impegnativo rebus.
I microIoni piu usati sono gli Schoeps ed i Mk 184, con le solite indicazioni a
seconda dell`acustica dell`ambiente e delle preIerenze soggettive.



112
12- Palco d`Opera

Diceva Leone Trotsky che, anche prescindendo dai diversi regimi sociali, la
Iunzione geopolitica della Russia era avere uno stato Iorte per sostenere un Iorte
esercito. Il quale doveva garantire una sorta di placenta, un setto che permettesse gli
scambi ma non l`irrompere delle 'selvagge steppe dell`Asia nelle pianure europee. E
che, naturalmente, era nell`interesse di quest`ultime sostenere la Russia nel suo
sIorzo.
Questo e esattamente il problema che ci pone la ripresa di un`opera lirica: impedire
che le ampie sonorita dell`orchestra, debitamente attutite in sala dall`eIIetto della
buca, irrompano dentro i microIoni del palcoscenico e distruggano cosi le delicate
sonorita e prospettive dei cantanti.
Perche gli impianti di ripresa di un`opera, oltre ovviamente i microIoni di
ambienza generale, sono due.
Il primo dedicato all`orchestra, del tutto simile a quello tradizionale non Iosse per
due esigenze inedite (che, pure, Iiniscono per compensarsi parzialmente). Cioe da un
lato vi e la necessita di stare bassi con le aste microIoniche per obbedire ad una regia
d`opera che vuole occultare alla vista della platea qualunque apparato tecnico.
Dall`altro la compattezza della disposizione dell`orchestra nella buca permette di
evitare una eccessiva moltiplicazione delle capsule, in piu la contemporanea azione
dei microIoni sul palcoscenico (piuttosto preamplificati nei conIronti di quelli
dell`orchestra) alona di suo il suono degli strumenti e non costringe ad un uso
esasperato di eco artiIiciale.
Piu delicato e il secondo impianto , posto sul palco per la ripresa dei cantanti ed
eventuali coro od eIIetti.


113
Ho gia accennato, a questo scopo, ad un impianto tipo consigliabile Iormato da
circa, dipende dalle dimensioni in larghezza della scena, sei microIoni piazzati sul
bordo del palcoscenico. Le basette di appoggio devono essere quanto di piu pesante e
stabile sia conciliabile con lo spazio a disposizione. L`inclinazione e di circa 45
verso l`alto e la posizione sara almeno a mezzo metro dal bordo del palcoscenico,
compatibilmente con il movimento dei cantanti che spesso avanzano molto verso la
platea. E` questo l`elemento piu critico della disposizione microIonica, che giustiIica
il mio sIoggio di cultura nella citazione iniziale (altrimenti chissa dove sarei stato
costretto a cacciarla).

E` necessario impedire che il suono proveniente dalla buca entri nei microIoni del
palcoscenico e questo si ottiene utilizzando il bordo del palco medesimo come
schermo acustico. Una semplice prova visiva, ponendo l`occhio al posto dei
microIoni per i cantanti e guardando di li verso la buca, ci dara la controprova della
loro corretta disposizione: l`orchestra non si deve vedere. Se c`e del buon margine
meglio!

Ricordiamo che, per quanto acusticamente vigorosi, i cantanti si dislocano su di
una proIondita di palco notevole. A volte la loro voce e a quasi 10 metri dal
microIono corrispondente e magari non in asse, quando non rivolta al contrario verso


114
le quinte. Per cui le linee corrispondenti sono molto ampliIicate nel mixer e rischiano
di captare suoni non desiderati (per giunta Iortemente alonati). Non pensiamo mai i
microIoni direttivi come dei teleobiettivi: la loro risposta e prevalentemente in asse
ma, basta guardarne le caratteristiche polari , beccano anche attorno, eccome!

Io preIerisco per
questo uso gli Schoeps
ipercardiodi (capsula Mk
41). Uniscono, mi ripeto,
proIondita di Iuoco a
morbidezza pero...
Durante una ripresa,
anni Ia in San Marco,
stavo disponendo degli iper tra le percussioni ed un coro, volendo isolare e riprendere
bene quest`ultimo. Lavoravo con Maddalena, ottima consulente musicale e non meno
capace ingeniera del suono, la quale mi ha messo in guardia: 'Attenzione, tutti i
microIoni a clava piu acuta del cardiode ( e piu e stretta piu e evidente il Ienomeno)
hanno un piccolo lobo di ripresa posteriore. Certo, cosi credi di isolare bene i coristi
ma poi ti ritroverai inspiegabilmente un po` troppe percussioni alle spalle. Guarda la
caratteristica polare...
Per cui e bene che alle spalle degli ipercardiodi non ci sia nulla, almeno di troppo
vicino. Altrimenti garantiscono un discrimine avanti/dietro maggiore i cardioidi.
A volte non e suIIiciente microfonare la parte anteriore del palcoscenico; vi
possono essere scene importanti ad un tavolo o su di un letto al fondo di una scena, o
addirittura Iuori di essa o su di un soppalco, Iinestra ecc.
In questi casi bisognera nascondere dei microIoni nelle vicinanze, calarli dal
graticcio* sopra il palco, mettere delle piastre nei punti strategici od attaccare con
morsetti dei fucili alle quinte. Tenendo sempre conto che una caratteristica di ripresa
ampia non schiaccia il suono neanche con la voce molto vicina e quindi perdona


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anche piccolo errori o ritardi di intervento durante la ripresa; pero perde con una certa
Iacilita il Iuoco sonoro e capta anche rumori o voci indesiderate provenienti da
qualunque direzione.
E` molto importante anche tener conto della logistica. Un palcoscenico non va`
solo guardato, bisogna anche misurarselo in lungo ed in largo a piedi, solo cosi si puo
capire veramente dove e come i microIoni andranno disposti, i punti deboli da
coprire. O che non si possono coprire e vanno percio compensati.
Bisogna consumarsi le scarpe sul palco, sia davuoto che con i leggii; ma
soprattutto con le scene, con tutte le scene in caso di un`opera. Mentre vengono
montate, spostate e smontate. Perche i vostri microIoni di rinIorzo sono messi li,
esposti, e bisogna vedere se possono restare da una scena ad un`altra, svolgere piu di
una Iunzione o devono essere tolti (bisogna comunicare, meglio scrivere, al
microIonista tutti gli spostamenti e quando Iarli). Una piantina puo essere molto utile.
Occhio anche agli scricchiolii e, peggio, a vibrazioni indesiderate. A tale scopo i
microIoni del palco hanno quasi sempre il Iiltro subsonico inserito, ma talvolta non e
suIIiciente e per smorzare la vibrazione si ricorre ad un Ioglio di gommapiuma. In un
caso per evitare il rombo di un microIono che doveva captare una voce lontana (pur
essendo calpestato da vicino!) abbiamo ottenuto di poter Iare un Ioro circolare nel
palco onde poter appoggiare saldamente l`asta al battuto di cemento sottostante.
La ripresa d`opera e il caso in cui si rivela veramente prezioso un consulente
musicale esperto, non solo per Iare gli equilibri e ricreare gli spa:i giusti per le voci,
ma soprattutto per Iarsi ricordare, con il dovuto anticipo seguendo la partitura, le
diverse entrate ed i movimenti dei cantanti. Perche la ripresa dell`opera e delicata,
non si possono tenere aperti sempre tutti i microIoni, soprattutto non quelli del
palcoscenico. E` anche un errore tenere aperto solo un microIono del palco alla
volta, se non nella condizione estrema di tentare di ridurre al minimo il rientro del
sottoIondo di sala mentre una vocina Ilebile muore dietro una quinta...Le voci riprese
con un microIono solo tendono sempre ad essere troppo monoIoniche, troppo Iisse in
un punto del palcoscenico ed i loro inevitabili movimenti, anche se contenuti dentro il


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cardiode di ripresa, si traducono in troppo percettibili avanti ed indietro. Meglio avere
sempre aperti due microIoni vicini. Cosi si seguono anche, cercando di anticiparli un
poco (quando si riesce), i movimenti dei cantanti.
Ed e veramente la ripresa piu divertente ed emozionante che ci sia cercare di
seguire un cantante, mentre sta tagliando da destra a sinistra (e magari anche da dietro
ad avanti) tutto il palco, aprendo e chiudendo i diversi dosatori sen:a Iar ondeggiare
la voce e ricreando oltre al movimento orizzontale anche quello in proIondita.
Questa era l`unica tecnica possibile Iino a non molto tempo Ia, essendo
praticamente inutilizzabili, per la normale ripresa delle voci, i radiomicroIoni. Erano
troppo ingombranti, non reggevano la Iormidabile pressione sonora dei cantanti e
soprattutto Ialsavano con una presenza micidiale i piani sonori. Questi trasduttori
venivano usati solo nelle situazioni di emergenza, quando ad esempio un cantante
attraversava la platea rendendosi cosi irraggiungibile da qualunque microIono Iisso.
Oggi non e piu cosi, come mi ha chiarito una conversazione con ElIride, grande
specialista nelle riprese d`opera, e l`ascolto di alcune eccellenti incisioni realizzate
integrando anche questi strumenti nella ripresa. Vi sono recenti radiomicroIoni che si
nascondono tra i capelli, reggono gli acuti dei soprani e soprattutto si mantengono
ariosi malgrado l`estrema vicinanza alla sorgente sonora. Tra tutti, mi citava ElIride, i
Sennheiser Gold e Platinum, mettendomi pero contemporaneamente in guardia circa
l`estrema diIIicolta nell`uso dei radiomicroIoni nelle riprese d`Opera e nella grande
pratica che richiedono. L`estrema prossimita alla sorgente (c`e sempre un quadrato
delle distanze al lavoro...) rende drammatica l`interIerenza di Iase con gli altri
microIoni, sia con quelli Iissi d`ambienza che, a maggior ragione, con altri
radiomicroIoni che Iossero nelle vicinanze. Vanno praticamente aperti e chiusi a
battuta, almeno quelli vicini tra loro, ma pensate la diIIicolta con i duetti! E`
comprensibile che vengano, ogni volta che sia possibile, associati ad una
registrazione pluripista che garantisca ampia liberta d`intervento in Iase di
rimixaggio.



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L`orchestra non richiede altrettante cure, ben diIIicilmente le voci entreranno nei
suoi microIoni , molto piu attenuati. Se ne puo tener sotto controllo il livello solo con
dei generali o sub-master dedicati*, salvo qualche assolo importante. Ed attenzione
quando, dopo aver Iatto i vostri livelli, scoprirete che in qualche punto della partitura
l`orchestra e un po` troppo Iorte (con l`esperienza imparerete a scoprirla, in quelle
situazioni, anche un po` sIocata), non abbassatene i microIoni piu di tanto. Non sono
le capsule dell`orchestra troppo ampliIicate, e il suono proveniente dalla buca che sta
entrando in quelli del canto! Se questi ultimi sono tutti in uso per i solisti allora, salvo
la eventuale possibilita di spostarli ancora piu addentro nel palcoscenico, non c`e
niente da Iare.
Viene un momento i cui bisogna sapersi accontentare e torna utile il detto: 'Il
meglio e nemico del bene.
Abbassando troppo i microIoni dell`orchestra otterrete solo il risultato di sIocarla
di piu.

Un ultimo aneddoto: al Rossini Opera Festival stavo collaborando con un bravo
tecnico della Ricordi. Io lavoravo per la trasmissione radiotelevisiva e lui registrava
l`edizione discograIica dell`opera. Avevamo messo in comune i microIoni del
palcoscenico per evitarne un antiestetico raddoppio.
Avendo gia dolorosamente sperimentato l`eIIetto che l`aria condizionata Ia a dei
microIoni sensibili, piazzati necessariamente vicino ai suoi Ilussi di mandata, ho
chiesto all`addetto di veriIicare se questa era in Iunzione: 'Si . VeriIica, tutto a
posto.
Ma durante le prove, piu passavano i giorni e piu sentivamo degli strani Iruscii sul
palco. Naturale addebitarli ai movimenti in proscenio degli ampi abiti ottocenteschi.
Abbiamo messo i microIoni in posizione piu protetta, niente. Fissammo con
complicate sospensioni elastiche le capsule sul bordo del palco, rischiando anche di
prendere troppa orchestra alle spalle, con poco risultato. Alla prova generale andava
proprio male, soprattutto nel secondo atto con i cantanti sul Iondo ed i dosatori a


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palla*. Qualcosa mi diceva che era l`aria condizionata, anche se avevamo riIatto il
controllo e sembrava silenziosa: propongo di mettere gli antivento. 'Ma abbiamo gia
Iatto la prova, e gli antivento tagliano un po` gli acutissimi, se non servono.... mi ha
risposto ragionevolmente il collega.
La sera della Prima la situazione peggiora ancora e dopo il primo atto, avendo ben
veriIicato che nessuna gonna Irusciante si Iosse avvicinata troppo ai microIoni,
insisto: 'Ormai non c`e piu tempo, e qui rischiamo di dover buttare tutto, proviamo
con gli antivento.... 'Va bene.
Come per incanto il brontolio e svanito. Prima della seconda replica abbiamo
voluto Iare una veriIica approIondita con il tecnico del teatro: l`impianto di
condizionamento aveva una valvola che ne regolava automaticamente la portata in
Iunzione della temperatura esterna ed interna. Il mio primo controllo l`avevo Iatto
all`inizio di luglio ed a teatro vuoto prima della prova. Durante le esecuzioni il teatro
si surriscaldava e le ventole pompavano di piu. E la stagione diventava piu calda
anche Iuori del teatro. Anche il secondo esame, essendo comunque avvenuto prima
della prova a teatro freddo, non poteva risentire piu di tanto dell`aumento di
temperatura esterna. Solo durante l`esecuzione pubblica della Generale, e soprattutto
nel pienone della Prima, le ventole venivano sollecitate a dare il massimo. In onore
di Rossini era tutt`altro che un venticello... Per cui d`ora in avanti, al primo dubbio,
antivento!
Naturalmente bisogna anche tener conto delle diIIerenze acustiche tra i diversi teatri e
delle eventuali asimmetrie in ciascuno di essi. Un esempio: durante i bombardamenti
della Seconda guerra mondiale, il teatro la Scala di Milano Iu gravemente
danneggiato. Il pilone di sostegno destro del boccascena dovette essere sostituito. Al
posto dell`originale in legno e mattoni venne costruita una colonna in cemento
armato. Ma l`operazione non Iu neutrale per cio che riguarda l`acustica della sala: la
risposta del palcoscenico risulto meno sonora ed armonica dal lato destro al punto
che i cantanti, durante le rappresentazioni, si spostavano naturalmente sul lato
sinistro del palco.con la sorpresa e l`irritazione dei registi che avevano indicato


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altre posizioni! E` tale la diIIerenza di risposta tra lato destro e sinistro che la grande
Maria Callas cantava le sue arie in un punto preciso ( avrete gia capito: a meta tra
estrema sinistra ed il centro) che da allora si chiamo 'Punto Callas. Speriamo che
gli attuali lavori di ristrutturazione del teatro riescano ad ovviare a questo
inconveniente.

Le sorprese in un teatro non mancano mai, dovrebbe essere nato apposta per Iarle,
no?



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13- Solisti e Direttori

Buoni consigli
Spesso non e Iacile lavorare con delle 'primedonne, ma e necessario ricordare
proprio nei momenti diIIicili che siamo pagati per risolvere i problemi e non per
crearli. Soprattutto nei rapporti con artisti, musicisti , attori (che, comunque, se
seppellivano in terra sconsacrata qualche motivo ci sara!) e cantanti. Capire che sono
li, praticamente in mutande davanti ad un pubblico, e soprattutto una critica in parte
Ieroce e in parte, peggio, distratta.
Pronti a cogliere ogni piccola deIaillance se Iamosi e a riconsegnarli all`oblio se
esordienti. Questi ultimi, poi, ostentano tranquillita ma hanno soprattutto bisogno di
rassicurazioni da parte nostra. Si trovano gia, spesso, il camerino senza
riscaldamento, le luci Iatte all'ultimo minuto e diritte negli occhi e molta, molta
insicurezza, non possiamo raccontargli che anche le linee audio ronzano, i ponti
radio interrompono e noi e dalle sei del mattino che stiamo lavorando.
Rassicuriamoli, invece, dicendo che va sempre bene e Iacciamo loro, almeno quando
lo meritano, dei complimenti. Anche gli artisti Iamosi li apprezzano particolarmente
dai tecnici, Iiguriamoci gli esordienti. Ce ne saranno grati piu che di qualche
Iunambolismo tecnologico.
La durezza, da parte nostra, e accettabile solo se segue una pesante provocazione
e comunque deve risultare sempre spiritosa come quella di Walter che, ad un
violoncellista all'esordio, troppo insistente nel chiedere di cambiare il microIono
perche secondo lui: "il suono e troppo duro" rispose: 'Strano, la settimana scorsa e
venuto Rostropovic a suonare davanti a questo stesso microIono ed il suono che
usciva era bellissimo!.
Chiediamo loro poche cose, possibilmente una sola, l'indispensabile. Mai
l`impossibile, non si puo chiedere al clarinetto di Iare meno rumore con le
chiavi...bisogna proprio allontanare il microIono. Si puo invece ricordare
cortesemente all`attrice che dopo aver sussurrato 'Amore.., siccome non stiamo


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girando la parodia di 'Gola proIonda, puo togliersi il microIono dalla laringe prima
di gridare 'PATROCLO!!!.

Proviamo, ora, ad analizzare in dettaglio i singoli strumenti solistici, le loro
caratteristiche ed i problemi che possono presentare durante una ripresa.

Le voci
Durante un`esecuzione, naturalmente parliamo 'in Iorma di concerto senza
movimenti scenici, riprendere una voce solista, collocata in genere al Iianco sinistro
del Direttore, non e molto complesso. Un microIono di presenza (normalmente un
U87/89 o Mk184, chi gradisce maggiore aggressivita puo usare lo Schoeps
cardioide) con il contributo della coppia di ripresa principale non molto distante dal
solista, garantira una buona captazione della voce con un certo riverbero dato dal
ritardo con cui essa arriva al microIono stereoIonico. Un po` di eco artiIiciale puo
completare l`immagine acustica.
Ci vuole la solita cura nel panpottare il microIono di presenza onde tirare un po`
verso il centro l`immagine del solista che la coppia stereo principale sposterebbe
naturalmente troppo a lato. Per un equilibrio naturale il contributo del microIono di
presenza dovrebbe essere circa uguale a quanto da la coppia o il Ironte principale.
Potendo visualizzare, con indicatori di livello sull`uscita di ciascun dosatore, il
contributo che ciascun microIono Iornisce al risultato complessivo si veriIica questo
equilibrio abbastanza agevolmente. Non e comunque diIIicile, con un minimo di
pratica, eIIettuare l`equilibrio anche ad orecchio.
Ma la prospettiva naturale spesso verra giudicata troppo purista dai vari solisti che
amano ascoltarsi svettare sull`orchestra. Obbligandoci anche ad abusare di riverberi
per rendere accettabile questa eccessiva sovraesposizione della voce. Chi dovrebbe
avere la parola deIinitiva sugli equilibri e il Direttore, anche se talvolta una
registrazione sul pluripista potra permetterci con piu calma di Iar valere le nostre
ragioni ed, eventualmente, rimixare con altri equilibri.


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C`e qualche problema in piu quando i cantanti sono numerosi. Per conservare una
maggiore naturalezza di prospettiva ed una distanza di captazione meno ravvicinata
siamo tentati di riprenderli con uno, al massimo due microIoni (aIIidandoci per
l`eIIetto stereo al contributo degli altri microIoni della sala). Purtroppo l`impresa e
quasi disperata; in parte perche i cantanti gradiscono avere ciascuno il proprio
microIono ma, soprattutto, in quanto gli equilibri tra le voci sono spesso molto
diversi in ripresa rispetto al loro risultato in sala. Ad esempio: il soprano va` in
secondo piano sulle note gravi, mentre amma::a tutti negli acuti, questo avviene
anche per le orecchie di un ascoltatore in platea ma l`eIIetto e diverso attraverso i
microIoni. Senza il contributo dell`immagine, e della presenza Iisica all`evento in
sala -anche prescindendo dal livello acustico abitualmente piu moderato in un
ascolto di musica riprodotta- non si accettano queste oscillazioni naturali della
presenza nei diversi punti della partitura delle diverse voci, che andranno percio
leggermente riequilibrate. E risulta persino naturale aiutare leggermente il basso,
penalizzato da altoparlanti di diametro insuIIiciente....(e qui mi aspetto non inIondate
critiche: ho detto leggermente, leggermente).
Per cui e quasi inevitabile mettere un microIono per ogni cantante, anche
quando questi sono aIIiancati e ci sarebbe lo spazio davanti per racchiuderli tutti nel
cono di ripresa di uno solo. Resta la regola, gia vista per l`Opera, di tener aperto non
piu di un paio dei loro microIoni alla volta, e non meno di due/uno e mezzo (cioe uno
dei due a -6 db!), quando canta un solo artista, onde ridurre i rientri nelle altre
capsule.
A volte i Direttori provano a collocare i cantanti dietro gli strumentini o, nel caso
sia presente un coro, tra questo e le percussioni. Se quest`ultime non hanno una parte
troppo invadente, il risultato e spesso buono per la ripresa sonora, i trasduttori
dell`orchestra arricchiscono di ambienza le voci ed i microIoni dei cantanti, a loro
volta, contribuiscono alla sonorita del coro posto alle loro spalle. Peccato che i solisti
non sempre gradiscano una disposizione che li allontana dal Direttore, aumentando il
ritardo con cui la voce arriva, e dal loro pubblico.


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Quando Iate riascoltare le registrazioni cercate che i cantanti siano presenti al
completo; loro si sentono nel 'Tutti sempre piu bassi di livello di come si
percepiscono per via ossea, per cui solo la presenza degli altri colleghi evitera di
sentirgli dire, a ciascuno se singolarmente presi: ' si, ma...il mio microIono e piu
basso degli altri.
Per ultimo un problema comune alle esigenze di ripresa non solo di cantanti ma di
ogni genere di solista cioe

La giusta distanza
della capsula dal solista.
La giusta distanza del microIono di presenza del solista, in un brano con orchestra
(perche nel caso sia solo sul palcoscenico ci si puo
allontanare anche di piu) e circa un metro e mezzo. Un
metro basta a Iatica. Di meno non si puo. EIIetto presenza,
Iiati e rumori di pagine e chiavi, squilibrio tonale verso
medie ed alte e cono di ripresa che si restringe troppo
rischiando di ampliIicare i movimenti del solista: sono
tutti Ienomeni che possiamo compensare un po`
cambiando microIoni e caratteristiche polari ma solo Iino
ad un certo punto e comunque creandoci altri problemi.
Sul palcoscenico e spesso diIIicile guadagnare quel
metro che ci serve. Vi sono alcuni trucchi per conquistare
decimetri preziosi senza dover collocare aste in mezzo alle
sezioni orchestrali collocate davanti ai solisti oppure in
platea con l`opposizione dei vigili del Iuoco.
I giraffini, con il loro braccetto snodato, sono nati per avvicinare ma possono
benissimo allontanare le capsule dalla Ionte sonora. Gli estensor della Schoeps
possono benissimo essere ripiegati all`indietro ed, anche in virtu di una base pesante
e poco ingombrante, risolvere problemi logistici apparentemente disperati.


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Capovolgendo i supporti microIonici delle
capsule, caso tipico quelli molleggiati degli
U87/89, si guadagna quasi una preziosissima
spanna ed in piu, come si vede dalla Iigura, si
bilancia meglio il trasduttore e gli si consente un
maggiore angolo di inclinazione.
Si possono anche usare microIoni appesi,
cavi orizzontali su cui Iissare le capsule o
morsetti dotati di una vite Iilettata in standard
audio; come dicevamo, tutto quello che serve ad
avvicinare puo anche allontanare...
Nei casi disperati l`ispettore di palco, con cui intrattenete ottimi rapporti, vi puo
dare una mano.

Violino
Forse nessun solista dimostra sul palco una personalita cosi diversiIicata come
quella di un violinista.
Abbiamo gia visto per sommi capi microIoni e tecniche ideali per gli archi con un
riguardo al primo violino, da considerare spesso un vero e proprio solista, pur se
seduto su di una sedia.
In piedi, invece, si esibisce il
virtuoso e spesso si muove, anche
troppo, sul palco. Con una distanza
suIIiciente, un cardioide su asta
inclinato di 30 verso il basso ha un
cono bastante per illuminare la
maggior parte dei solisti. Nel caso si
usi un microIono a pioggia
rivolgiamoci a cardiodi ampie e


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comunque Iacciamo cadere la perpendicolare del microIono un poco avanti lo
strumento, un metro circa, di modo da arricchire le riIlessioni sul palcoscenico.

Nel caso di riprese televisive importanti,
talvolta e necessario nascondere il microIono
tra gli addobbi del bordo del palcoscenico, il
trasduttore verra quindi puntato in modo
meno Iavorevole, cioe verso l`alto riducendo
cosi il cono pratico di corretto utilizzo. Il
risultato sara accettabile a patto che il
puntamento sia preciso ed i movimenti del
violinista contenuti.

Sugli archi solisti, secondo la mia
esperienza ed i miei gusti, e bene usare dei
Neumann puntati grossomodo tra la Iine della
tastiera e leEffe. Questo orientamento e solo
teorico per il violinista, che si muove molto,
ma diviene pregnante per un violoncello.
I violinisti sono molto attenti alla resa del
loro strumento in registrazione e ben disposti,
in genere, a discuterne con noi in conIronti
preziosi per la nostra Iormazione
proIessionale.
Il maestro Uto Ughi, che di Irequente ho il piacere di riprendere, in ogni sala prova
i suoi due splendidi violini, uno Stradivari ed un Guarneri del Gesu, per sentire quale
sia il piu indicato. Registrando queste sue prove ho imparato a riconoscerne le
diverse sonorita e, con i commenti del Maestro, a capire con quali brani musicali le
loro doti vengano esaltate. Ho anche veriIicato che la straordinaria estensione e stoIIa


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delle basse esibita dal Guarneri lo Ia quasi sempre preIerire al suo brillantissimo
compagno.
Vedere entrambi violini appoggiati sul tavolo a Iianco del mixer , malgrado gli
anni d`esperienza, Ia ancora una certa impressione!

A seguito del concerto quasi sempre il pubblico chiede un bis, durante gli applausi
noi dobbiamo prepararci a cambiare un po` la sonorita della ripresa: non siamo piu
con un solista con/nell`orchestra bensi con un virtuoso tout court. Ne abbiamo gia
parlato, ma occhio: la sonorita di un violino solo e delicata per cui potrebbe essere
necessario alzare anche un poco i generali per portare i picchi a quel -3 di peak meter
che rappresenta gia un rinIorzo ma evita che il suono del solista nel bis giganteggi
sproporzionato su quello del pezzo precedente che raggiungeva , con l`orchestra, i
2/3 db.

Pianoforte
E` probabilmente lo strumento piu diIIicile da riprendere dovendosi mantenere
l`equilibrio di una gamma sonora molto vasta ed un delicato rapporto tra la presenza,
persino la metallicita che gli e propria, con l`ambienza di una grande sala. E non
sempre e Iacile puntualizzarne in modo chiaro la posizione nel Ironte stereoIonico
senza che risulti troppo largo ma neanche ridotto ad una sorgente puntiIorme.
Taluni usano Iino a 7 microIoni su di un solo pianoIorte, mettendone anche due
sotto il piano armonico! Per me ne bastano molti meno, quasi sempre, nei concerti
con orchestra, gli dedico un solo U87.


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L`astina va collocata nell`ansa dello strumento, ad una spanna di distanza dal
pomello; la capsula cardioide deve essere ad una trentina di centimetri sopra il bordo
del pianoIorte con un angolo di circa 45 sul piano e puntata a coprire tutte le corde.
Dovrebbe mirare, sul piano orizzontale, verso i martelletti delle corde piu lontane (le
piu gravi).
Abbiamo provato, ovviamente e uno dei primi usi che si sperimenta, ogni tipo di
microIono sul pianoIorte. Ogni volta, anche dopo aver usato l`U89 che ci ha
aIIascinato con la sua linearita, il consulente musicale ha sollevato il sopracciglio e ci
siamo detti: 'Riproviamo l`U87?. Sara anche per l`abitudine di sentire il pianoIorte
ripreso con quel trasduttore nei migliori dischi della storia, ma a quella leggera
metallicita data da una sapiente piccola enIasi sui 7/10.000, alla pienezza cosi
controllata delle basse non riusciamo a rinunciare. Ci sono microIoni piu moderni,
lineari, che salgono e scendono di piu in Irequenza MA.... Mi riservo, pero, di
dedicare un po` di tempo ad ascoltare l`M149 Tube che Iorse potra impensierire la
nostra intramontabile capsula.


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In genere, quindi basta usare una capsula, quella giusta; solo nel caso si suoni
senza coperchio ritengo allora necessari i canonici due microIoni; uno piu orientato
verso le corde acute ed un altro sulle gravi.
Anche nel caso il pianoIorte suoni da solo, e indispensabile una coppia stereo
principale (ed magari una di ambiente) oltre al/ai microIoni di presenza dedicati.
Alcuni riprendono il piano con due microIoni direttivi di qualita (potrebbero essere i
Kmr 81) un po` divaricati, distanti alcuni metri e puntati da un tre metri di altezza
verso le corde dello strumento. Non e la mia tecnica e a questo proposito ho avuto
una piccola discussione con il maestro Pollini.
Era venuto a Torino per un concerto molto atteso ed io avevo disposto i microIoni
nella conIigurazione che mi e abituale (di cui parleremo a Iondo piu avanti). Il
Maestro mi ha Iatto notare che il microIono, quello di presenza, era troppo vicino,
per lui e che altrove usavano un`altra tecnica e che temeva sarebbe risultato un suono
troppo presente e duro..Mi sono permesso di Iargli notare come il suono del piano
risultasse ammorbidito dagli altri microIoni e che quindi l`equilibrio generale Iosse a
mio parere buono. Insistendo un poco il grande pianista accetto di Iare una prova. E
con mia grandissima soddisIazione, riascoltando la registrazione ammise le mie
ragioni e disse che andava bene. Non e Iacile che un`interprete cosi grande abbia il
riguardo di ammettere una cosa del genere, ed a Maurizio Pollini va riconosciuto
anche questo merito.
Alcuni anni dopo ebbi modo di registrare ancora una sua esecuzione a Bologna,
ma allora il tempo delle prove era pochissimo, il Maestro mi riobbietto la posizione
dei microIoni, capii che la tensione del concerto troppo imminente non mi rendeva
possibile un sereno ' Si ricorda..? per cui risposi 'Certo, maestro, come preIerisce.
In alcuni casi la tranquillita dell`esecutore e molto piu importante dei particolari di
ripresa, per cui bisogna saper Iare un passo indietro di Ironte alla musica. Fu uno
splendido concerto, ma una ripresa appena discreta.



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A volte noi ricerchiamo il pelo nell`uovo nella sonorita di uno strumento mentre
alcuni esecutori sono molto piu pratici. Eravamo in attesa di Martha Argerich ed il
nostro accordatore di Iiducia aveva preparato due strumenti con caratteristiche
leggermente diverse. Quando giunge la pianista, l`accordatore si Ia un punto di
merito di elencarne le diIIerenze: 'Questo e piu brillante e leggero nel tocco ma
l`altro risuona Iorse meglio ecc.ecc.ecc.. ' Bene, li provo!.
La grande artista suona non piu di tre scalette su ciascuno dei pianoIorti e: 'Per me
sono uguali, scegliete voi quello che volete!.
Pur partendo di nuovo da un aneddoto ora torniamo alla tecnica, per illustrare la
disposizione dei
microIoni che il
sottoscritto predilige
nella ripresa del
pianoIorte.

Ero in Norvegia,
al Festival di
Bergen, con la
nostra orchestra e
mentre mi
accingevo a
disporre i microIoni
per il concerto di
pianoIorte il
giovane tecnico
locale, che Iaceva
gli onori di casa, osservo: 'Mi sembra proprio la stessa tecnica che un balance
engineer della Deutsche Grammophon aveva usato qui qualche anno Ia, il cornetto
poi lo disponeva.... 'Proprio sulla perpendicolare esatta del bordo del coperchio..


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aggiunsi io. 'L`hai conosciuto anche tu?. Invece proprio per niente, credevo di
averlo inventato io il sistema! Saranno affinita elettive oppure molto piu
prosaicamente a Iuria di rigirare e spostare i tre/quattro microIoni interessati e quasi
inevitabile trovare quale e il punto, la conIigurazione che va meglio. Ed a parere di
un tecnico della Deutsche (e dello scrivente) e bene collocare un U87 nell`ansa del
piano, come gia detto, ed un cornetto Schoeps (o comunque un microIono stereo) a
3,5/4 metri di altezza esattamente al centro della lunghezza del piano e sulla
perpendicolare del coperchio aperto. Di modo che quest`ultimo Iaccia da schermo
(ma per un niente) al suono diretto dello strumento captandone pero tutte le risonanze
e riIlessioni ambientali in modo da ricostruirne l`ambienza e la stereoIonicita.
L`apporto dello stereo deve essere (come dato di partenza da aIIinare nelle prove) di
livello circa uguale al
microIono di presenza.
Se non e possibile
collocare lo stereo in quella
posizione ma e Iisicamente
necessario disporlo piu verso
la platea, pazienza; ma la
diIIerenza un po` si sente ed
i rapporti tra coppia
principale-microIono di
presenza vanno leggermente
cambiati.
E` possibile utilizzare
anche un altro microIono
stereo di ambienza, a
qualche metro dal palco,
utile pure per gli applausi,
calibrandone l`intervento


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con lo stereo principale e gli eventuali appoggi laterali per non allontanare troppo il
solista.

Questa soluzione, magniIica con lo strumento solo, diviene un po` penalizzante, in
alcune partiture, per gli archi; per ricavarne un livello accettabile bisogna o alzare
troppo gli appoggi oppure sovradimensionare il pianoIorte ampliIicando il microIono
stereo principale (mic.di
presenza del piano per non
allontanarlo). In questo caso e
utile intervenire con altri due
microIoni cardioidi, morbidi,
che raIIorzino in settore
violini e quello viole-bassi.
Meglio disporli su asta di
modo da orientarli con le
spalle alla tastiera il primo ed al Iondo del pianoIorte il secondo, al Iine di
minimizzare al massimo il rientro del solista e godere quindi di maggior liberta nel
raIIorzare gli archi. Se si scegliesse la comoda disposizione a pioggia, o si
controventano queste due capsule di rinIorzo per dirigerle verso le masse degli archi,
oppure vanno almeno calate un po` discoste dal pianoIorte, sulla verticale tra il
primo e secondo leggio dei violini (ed un po` all`interno per raIIorzare anche i violini
secondi) e tra primo e secondo leggio delle viole e celli.


Il riverbero sul microIono di presenza del pianoIorte, come del resto su
timpani e strumenti percussivi in genere, non si mette. Il rischio, anche con
apparecchiature di prim`ordine, e di sIocare proprio il microIono che ci dara la
presenza...(sarebbe meglio abbassare il suo rapporto con la coppia principale, no?).
Nel caso di vero e proprio eco, si correrebbe addirittura il rischio di Iastidiose


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ribattute. Per cui, in genere si preIerisce aggiungere il riverbero artiIiciale alla coppia
stereo principale o addirittura ai microIoni di ambienza sala. Altro e l`uso che si Ia
del riverbero per allontanare alcuni strumenti delicati che i microIoni di presenza
avvicinerebbero troppo, ad esempio in molti casi gli strumentini o le arpe.

Direttori
Questa Iigura, pur essendo il vostro reIerente e giudice arbitro in ultima istanza,
spesso si rivela non molto attento ai risultati della ripresa. Durante le stagioni
musicali la maggior parte dei Direttori arriva all`ultimo momento, spesso per un solo
concerto, per cui si trova di Ironte problemi piu stringenti e quindi non puo che
Iidarsi del vostro operato. Al piu vi chiedera come e andata ed una cassetta registrata
per ricordo.
Con altri si riesce invece a stabilire un rapporto di piu lunga durata ed una eIIettiva
collaborazione. Quando, dopo molte riprese, si sono comprese le preIerenze del
Maestro e questi ha potuto appurare una somiglianza dei nostri gusti in Iatto di
ripresa con i suoi, la Iiducia che si realizza, come oggi (spero sia anche il suo
pensiero) con il maestro Inbal, non ha bisogno di molte discussioni. Il Direttore
interviene presso di voi solo se si presentano esigenze particolari, talvolta
chiedendovi un parere sulla disposizione orchestrale ottimale ai Iini della ripresa, e
veriIicando su di un DAT l`esito di riprese importanti. Quando ascoltano una
registrazione, sempre che naturalmente abbiate Iatto un buon lavoro, i direttori non
Iocalizzano l`attenzione sulle cose che stanno a cuore a noi tecnici ma soprattutto
sull`interpretazione, sugli attacchi e sugli equilibri intesi essenzialmente come
intenzioni degli esecutori piu che Irutto della ripresa sonora.
Molti di loro sono anche abituati a volumi sonori piu Iorti dei vostri saggi ascolti
abituali, livelli in cui, lo abbiamo visto, tutto diventa percepibile ed ogni ripresa, in
assenza di mascheramenti, risulta meno criticabile. Per cui quando alcuni direttori (e
cantanti) vengono in regia a Iare qualche ascolto alzate bene il volume e, se sono
proprio sordi, Iatevi un giretto per non diventarlo a vostra volta.


133
Alcuni maestri, anche dei piu Iamosi, non intervengono mai e Ianno bene perche
quando intervengono dimostrano di non capire molto di ripresa. Certo, non e quello il
loro mestiere e quindi non ne Iaro il nome; non e bello, neanche dal punto di vista
legale, citare delle persone senza il loro permesso se non per parlarne bene. Come,
invece, Iaro del maestro Shipway, un simpatico Direttore inglese con cui ho
collaborato molti anni e che ha rivelato, insieme al collega, consulente musicale, M
Musso, l`orecchio piu Iino, per le riprese, che abbia mai incontrato. Il nostro
consulente riusciva, di primo acchito senza neanche pensarci, a riconoscere una
cassetta DAT registrata con una macchina piuttosto che con un`altra: 'Non questa
versione Iatta sul Panasonic, metti quella registrata con il Sony. Ed il maestro
Shipway era altrettanto inIallibile nel riconoscere equilibri sonori e prospettive.
Per un Direttore, in eterna trasIerta, riascoltarsi in regia oltre che una veriIica del
proprio operato signiIica anche trovarsi Iuori da rapporti condizionati, come in
orchestra, dal proprio ruolo per stabilire un contatto piu rilassato con il personale
tecnico e trovare, a volte, un`amicizia disinteressata come di rado gli viene oIIerta.
Non aspettatatevi comunque dei regali o che vi presentino delle ragazze!
Il Direttore di cui stiamo parlando aveva un modo tutto suo di deIinire il rapporto
tra i diversi microIoni, diceva: 'Alzare i violini secondi del 10 oppure Abbassare
le arpe del 15. Con un po` d`esercizio sono riuscito a tradurre i suoi per cento in
dB e scoprire quanto il suo orecchio Iosse inIallibile.
Ma un giorno ci sembrava avesse esagerato. Durante le prove, risentita una
registrazione di un concertone di Walton mi pare, con 32 microIoni aperti, ci ha
detto: 'Quel microIono che abbiamo messo per rinIorzare la parte intermedia della
Iila dei violini...5 in piu!. Eravamo abbastanza in conIidenza per tentare la prova
del pisello sotto i sette materassi, per cui, tornato in sala ci siamo guardati con il
consulente musicale e ci siamo detti: ' Lasciamo tutto cosi, invece, e vediamo se...
Finita la prova, tornato il maestro in regia, beh gia ve lo immaginate: Tutto bene ,
ma perche non avete alzato i violini?.
Oppure avra guardato le tacche sul dosatore prima di rientrare in sala?


134


Generale, Repliche e inserti, opera, pluripista, diretta
Bisogna prendere l`abitudine di registrare sempre la prova generale, se il
repertorio e complesso e per un qualunque motivo difficile, si possono registrare
anche le prove precedenti. Nel caso queste siano lunghe e Irequenti fermate non ne
permettano una previsione di durata, per non distrarvi a seguire questa registrazione
di sicure::a potete tranquillamente Iarla, con il DAT, a mezza velocita. Con quattro
ore di autonomia davanti e possibile, come si dice, dimenticare che gira.
Queste registrazioni si riveleranno preziose, soprattutto se il concerto oIIre una
sola replica, nel caso si debbano eIIettuare degli 'inserti per sostituire sempre
possibili errori durante l`esecuzione. Per uno strumento ad arco, anche se suonato da
un Iuoriclasse, e tremendamente Iacile soffiare una nota di una scaletta , non
parliamo neanche degli incidenti, sempre in agguato, dei Iiati.
Queste prove e meglio, appena possibile, registrarle gia con impostazioni e livelli
simili a quelli che terremo durante l`esecuzione, almeno nei punti della partitura che
l`esperienza ci suggerisce come particolarmente critici (a soli del corno e della
tromba, virtuosismi particolari dei solisti, attacchi dinsieme ecc.). Cosi si avvertira
molto meno il passaggio tra una versione e l`altra nell`eventuale montaggio.
E` a tal punto importante salvare la compatibilita tra prova generale ed esecuzione,
da evitare cambiamenti sostanziali di ripresa tra i due momenti, a meno che non si
rivelino proprio necessari.
Anche nel caso che si abbiano piu repliche a disposizione per il montaggio, come
con l`Opera lirica, quando le prime registrazioni non ci soddisIano e sempre una
scelta delicata decidere di cambiare radicalmente l`impostazione della ripresa;
sembra strano, ma quasi sempre i cantanti preIeriscono musicalmente la replica che a
voi e venuta tecnicamente peggio! In questi casi, ed in genere nell`Opera, e prezioso
poter registrare sul pluripista digitale; in un successivo rimissaggio si hanno molte


135
piu possibilita di rendere omogenee repliche diverse, oltre che correggere eventuali
lacune della ripresa.
Se siete in diretta, o anche in diretta oltre che in registrazione, il problema
principale e riuscire a mantenere la concentrazione. Non preoccupatevi troppo dei
livelli, quelli li avrete gia trovati e segnati durante le prove, dovete soprattutto
cercare di anticipare i diversi eventi e, in caso di errori di ripresa, mai 'restare sul
colpo, come si dice in gergo pugilistico. Se per caso (avviene, eccome se avviene)
dimenticate di aprire a tempo un microIono NON spalancatelo all`improvviso,
sarebbe come mettere una bandiera sul vostro sbaglio. Gli ascoltatori percepiscono
soprattutto la derivata, la rapidita di una variazione, aprite quindi morbidamente il
dosatore ed il diIetto potra passare inosservato.
Per Iortuna, risentendo a mente Iredda le nostre registrazioni, il piu delle volte
errori che ci sembravano enormi, in diretta, si ridimensionano enormemente. Fino a
riuscire spesso inavvertibili PURCHE` non ci abbiano Iatto perdere la
concentrazione durante le Iasi di ripresa successive.
E` sempre necessario rivedere criticamente i nostri errori e cercare le cause di
eventuali disIunzioni tecniche dell`impianto, ma, sempreche quest`ultime non siano
enormi, bisogna Iarlo dopo, a bocce ferme'





14- All`aperto

'All`aperto devono suonare solo le bande sosteneva Herbert von Karaan, ma
non permetteranno certo a voi, nel caso decidano di inIrangere il precetto, di
ripeterlo.
Per cui bisognera attuare un`accurata politica di riduzione del danno.
Innanzitutto analizziamo i problemi che una ripresa en plein air pone:
all`aperto la Iamosa legge del quadrato delle distanze domina incontrastata. Poche o
nulle le benefiche riIlessioni ambientali, escluse quelle modeste di un eventuale
cortile e proporzionate alle dimensioni delle sue pareti in rapporto alla superIicie
dello stesso. Siamo nel regno dell`atmosIera, quindi del vento sempre e talvolta della
pioggia , neve, grandine (riuscite ad immaginare che rumore potrebbe Iare sulla
griglietta degli U87?), trombe d`aria (vabbe, adesso sto esagerando). Speriamo di
essere suIIicientemente lontani dai rumori del traIIico urbano, anche se vi accorgerete
che ormai non vi e alcun luogo in Italia che non sia attraversato almeno ogni 20
minuti da un aereo. Quindi sempre cuIIie antivento, stagnare con dei Iogli di plastica
e nastro adesivo le giunte dei cavi esposte alle intemperie e continuamente in
campana, pronti a salvare con dei sacchetti di plastica le preziose capsule da
acquazzoni improvvisi.
Dovrete usare generalmente delle aste perche sara diIIicile trovare comodi
ancoraggi per un impianto aereo, comunque troppo rigido per gli esigui tempi di
prova che probabilmente avrete a disposizione.
Contro l`inIluenza dei rumori estranei non c`e che piegare il Iamoso quadrato
ai nostri scopi, avvicinandosi sensibilmente alle Ionti sonore; percio diIIicilmente
all`aperto potrete usare aste piu alte di un paio di metri e avvicinare i microIoni
signiIica, ahime, doverne moltiplicare il numero. Con microIoni cosi vicini , in un
luogo che e acusticamente asciutto per deIinizione e con la pratica impossibilita di


137
usare in ripresa, per l`ambienza, i microIoni applausi (il brusio del pubblico
risulterebbe dominante su quello proveniente da un palco distante e quindi Ilebile)
occorrera abbondare in riverbero. Ma cosi prossimi alla sorgente sonora neppure i
Lexicon 480 Ianno miracoli, 'anche la ragazza piu bella di Francia non puo dare che
quello che ha!.
Siccome le disgrazie non vengono mai sole bisogna tener conto della
situazione politico/culturale concreta in cui, generalmente, avviene un concerto
sinIonico all`aperto. I costi sono tali per cui e sempre una kermesse di rilievo
popolare e/o nazionale.
L`importanza dell`evento si riIlette, per noi negativamente, sia nella scelta del
programma che nelle dimensioni della platea; l`ipertroIia di entrambi rende
necessaria una ampliIicazione pesante che complica tutti i problemi.
Con un programma puramente orchestrale per una platea non superiore alle
poche centinaia di persone sarebbe possibile mantenere una suIIiciente distanza tra
microIoni ed esecutori anche ampliIicandoli moderatamente. La presenza di un
eventuale solista potrebbe invece essere rinfor:ata da una semplice e leggera
'ampliIicazione locale, cioe una cassa acustica di buona qualita posta in platea, sotto
al palcoscenico e vicina al solista, utilizzando il bordo dello stesso palco come
schermo acustico tra altoparlante ed esecutore da ampliIicare.
Questa soluzione e accetta anche ai critici puristi, pronti, non sempre a torto,
ad azzannare chiunque osi compromettere la 'classica con l`elettronica. Il suono
sembra, qualunque sia la posizione dell`ascoltatore in sala, provenire proprio
dall`esecutore, solo leggermente piu Iorte.
Ma all`aperto con 5000 persone in platea, sette cantanti doppio coro e voci
bianche, per Iar udire qualcosa i watt si sprecheranno......e quindi i solisti ed il coro,
gia posti su di un palco poco 'sonoro, chiederanno dei riporti per sentirsi tra loro
aumentando i rientri, senza tener conto che non e musica leggera e voi state usando
tutti microIoni a condensatore!


138
Ma quest`ultimo problema cioe il rientro dell`ampliIicazione e delle spie nei
microIoni , micidiale sulla carta (e al chiuso), non e insormontabile all`aperto. Le
attuali ampliIicazioni sanno essere molto direttive, l`ambiente e quasi esente da
rimbalzi sonori e l`asciuttezza di una ripresa tanto ravvicinata regge anche robusti
rientri. L`importante e stabilire un buon rapporto con i tecnici dell`ampliIicazione,
non permettergli (pur rispettando il loro diIIicile lavoro) di esagerare coi volumi e
cercare di uniIicare i microIoni di ripresa Iornendo voi all`ampliIicazione i diversi
gruppi stereo (archi, Iiati, percussioni, solisti, coro) magari separati ma gia miscelati
al loro interno. Non sempre lo accetteranno, le collaborazioni nel nostro mestiere
sono tutte Iondate su di una Iiducia che ci vuole qualche tempo a costruire, per cui o
vorranno aggiungere ai vostri gruppi alcuni microIoni dedicati ad integrare la loro
diIIusione o accetteranno dei microIoni in comune solo garantendosene la gestione
autonoma. Per cui si ricorrera ad un apparecchiaccio chiamato splitter che dividera
il segnale del microIono, Iornendone due uscite indipendenti a voi e a loro. Due
uscite totalmente indipendenti tranne per il ronzio che le aIIliggera in comune! Capita
che in pizzeria, a tarda notte dopo una giornata di lavoro tremenda aggiustata un po`
alla Iine -come per miracolo e come al solito- tra tecnici si Iavoleggi di splitter che
non ronzano neanche con i dimmer delle luci a meta; non credetegli, e la stanchezza
che parla per loro......
A parte gli scherzi, gli splitter creano non pochi problemi di masse, e
indispensabile alimentare apparecchiature di ripresa e diIIusione da un`unica presa di
rete e provare a connettere e sconnettere le masse alla ricerca di una miglior
protezione dal ronzio. Rassegnandosi a non poterlo abbattere al di sotto un certo
livello.
Ma perche crearsi questi problemi quando basterebbe Iare due impianti
totalmente divisi, uno per la ripresa ed uno per l`ampliIicazione? Perche, data
l`importanza dell`evento (i costi sono comunque da sostenere malgrado la classica
non Iaccia 'audience) e Iinalmente arrivato anche il regista televisivo e : 'Cosa sono
tutte queste aste microIoniche nella MIA inquadratura! e la prima cosa che dira.


139
Ed ha anche ragione, basta vedere queste palle antivento nere, per giunta
insuIIicienti appena si supera il livello 'brezza, che con un certo angolo di
inquadratura si mettono davanti alle orecchie delle cantanti trasIormandole in
altrettante Minni....Per cui il regista costringera comunque l`ampliIicazione a togliere
le sue 'aggiunte ed anche noi Iaremo bene a partire gia con una conIigurazione
minima, anche se suIIiciente, di microIoni. Ed aiutare una ripresa video, per Iorza di
cose in aIIanno, spostando di 10 centimetri i microIoni in basso o a destra quando
serve per l`inquadratura. Cambia poco per noi ed in queste caotiche kermesse la
ripresa audio risultera probabilmente la cosa migliore. Ricordiamo anche che un
audio per la TV richiede una presen:a dei solisti, spesso inquadrati in primo piano
dalle telecamere, piu marcata di quella ottimale. E` Iacile dimenticarsene, ma lo
stesso vale per gli assolo degli strumentini, gli impercettibili pianissimo iniziali o
Iinali dei timpani eccetera. Naturalmente cercando un buon compromesso con il
rispetto della prospettiva sonora e della partitura.
Comunque nessuno vi chiedera di tirarne Iuori un disco.

Per i collegamenti con il palco scordatevi di poter usare dei walkie-talkie.
Potranno Iorse Iunzionare il pomeriggio delle prove, purche non siate nel Quirinale o
posti simili, ma la sera della Prima i Carabinieri e la Sicurezza avranno delle bestie,
con una potenza di qualche ordine di grandezza superiore ai vostri giocattoli, che vi
zittiranno. Per cui e meglio Iin da subito usare, per provare le linee dal palco e darsi i
"VIA!" durante la trasmissione, coppie Iisiche o, evviva il progresso, il cellulare.
Per ultimo, che microIoni utilizzare?
Torniamo alla solita disputa Coppi e Bartali. C`e chi preIerisce la deIinizione
degli Schoeps e chi la morbidezza della Neumann. Mai come in questo caso vale un
uso congiunto dei due sistemi, in una ripresa Iorzatamente multimicroIonica pura.
Sul Ironte principale degli archi userei piu i Neumann, magari gli MK 184 che
sono abbastanza piccoli. Ce ne vogliono almeno due per sezione e magari 3/4 sui
primi violini.


140
Per gli strumentini vanno benissimo gli Schoeps, montati sulla loro astina
integrata (chiamata anche 'tubo attivo o estensor) che li rende poco visibili e
microIoni televisivi di elezione anche su tutte le percussioni, timpano escluso. Ce ne
vorranno 3, meglio 4 sulle 4 Iamiglie principali di strumentini. Anche gli AKG 414
(e derivati) vanno benissimo sui Iiati. Trombe e tromboni, in questo caso, non
verranno microfonati direttamente, conIidando nella loro capacita di 'penetrazione.
Si potranno usare due vecchi U 87 sulle caldaie dei timpani, vicini ed un po`
tagliati sulle basse, ed il solito ipercardioide Schoeps (o Sennheiser 441) sul
tamburino conIidando che capti anche un po` di eventuale grancassa.
Aggiungiamo un microIono, quello che e disponibile, alle spalle dei corni
altrimenti non ne esce niente ed uno all`arpa (come al solito ma meno del solito
perche siamo all`aperto) tagliato sulle basse.
Sul coro , riprendendo quanto gia scritto, serviranno 5 microIoni ( a parte extra
per voci bianche). Tre (U89, MK184, TLM 170 o simili) davanti, ad un metro dalla
prima Iila, alti quasi 3 metri e picchiati di 45. Due su giraIIa (se c`e spazio possono
essere nascoste dietro il coro) che devono captare le ultime due Iile, in genere le voci
maschili, collocando le capsule MK 184 sulla perpendicolare dell`ultima Iila di
donne, picchiati di 30 sull`orizzonte ed un poco piu alti degli altri tre microIoni del
coro. E` uno schema del tutto analogo a quello che si e rivelato ottimale nelle riprese
da studio, se non per le distanze, in questo caso piu ravvicinate. Se si accettano delle
voci un po` piu Irizzati l`uso di Schoeps, al posto dei Neumann, ci rendera piu
semplice evidenziare il coro.
Per i solisti vanno bene i diversi Neumann; il pianoIorte solista con orchestra,
per Iortuna, non ho mai dovuto riprenderlo all`aperto. Nel caso, bisognerebbe cercare
di dargli un po` di ambienza dislocandogli vicino i microIoni del 1 violino e 1
violoncello, riprenderlo con un microIono di presenza piu distanziato del solito e,
Iacendo eccezione alla regola generale, aggiungendo a quest`ultimo un po` di
riverbero.


141
In questo tipo di riprese le caratteristiche polari da usare sono, generalmente,
cardiodi ed ipercardiodi; ma nel caso di Iorte vento bisogna ricordare che la
conIigurazione meno sensibile (molto meno sensibile) e la omnidirezionale e quindi
in situazioni diIIicili e da preIerire. Comunque -dato il livello di qualita
realisticamente raggiungibile, la ripresa ravvicinata e la quantita di microIoni da
usare, tale da esaurire tutte le scorte- si possono utilizzare convenientemente anche
buoni dinamici.
Ovviamente l`abbondante riverbero dovra ricreare i piani sonori distrutti dalla
multimicroIonicita e quindi essere maggiore sugli strumentini/ottoni. Per cio che
riguarda percussioni e coro il discorso e un po` piu complesso: ad eccedere con l`eco
si rischia di conIondere il suono delle percussioni (che gia entra 'spampanato in tutti
i microIoni) e di rendere inintelligibili le parole pronunciate dal coro. In questi casi e
ancora piu importante curare che la giusta prospettiva sonora sia il Irutto dialettico
del riverberolivello dei singoli microIoni.
Quale riverbero usare? L`eco piu utilizzato nelle riprese sinIoniche credo sia, in
ogni situazione, il Lexicon L480. Recentemente e comparso sul mercato il modello
PCM 91 che monta gli stessi 'integrati del Iratello maggiore 480, ma si limita agli
eIIetti di eco/riverbero sen:a la parte di processamento del segnale, che comunque
per i nostri usi non servirebbe. La cura dimagrante lo ha ridotto ad una unita rack,
pochi chili di peso e, quel che piu puo interessare, ha anche coinvolto pesantemente il
prezzo senza in alcun modo compromettere la qualita. Oggi anche un dilettante
evoluto, stanco dei riverberini del computer, puo accedere ad una qualita senza
compromessi (ascoltate il preset 'Concert Hall!). Ma bisogna aggiungere una
osservazione dettata dall`esperienza al discorso sui riverberi artiIiciali: spesso, anche
le macchine migliori ed i programmi dedicati alla classica, si rivelano un po`
'lunghi e vanno ridotti, come tempo di caduta a 20 dB, comunque al di sotto dei 2
secondi. Domanda: perche Iabbricanti specializzati, dopo anni di studi ed aIIidandosi
alle migliori orecchie in circolazione, scelgono programmi di riverbero un po`
lunghi? Risposta: perche, molto probabilmente, li immaginano usati in dosi moderate


142
su riprese con pochi microIoni ben distanziati dagli strumenti, mentre noi spesso li
utilizziamo in quantita massicce su capsule molto vicine alle sorgenti.
Ricordiamo che si possono spendere decine di migliaia di euro per i microIoni
ma il 10/20 del suono viene dal riverbero e potrebbe compromettere, se non e
all`altezza, il risultato Iinale.
Per concludere l`argomento riprese all`aperto, mi sento di consigliare anche ad
altri una mia esperienza abbastanza recente. Provate ad usare anche nelle riprese
all`aperto (addirittura con l`ampliIicazione) gli eccellenti microIoni a piastra della
Schoeps, soprattutto sugli archi. Hanno, e vero, una caratteristica di ripresa molto
ampia che all`aperto ne sconsiglierebbe l`uso ai pedanti- ma anche una insuperata
resistenza ad indurire il suono, qualunque sia la distanza, ed oltre all`insensibilita ai
rumori del palco, una strutturale, 'geometrica protezione anti vento. Dopo aver
molto ridimensionato, con l`esperienza diretta, il problema dei rientri legato alla
caratteristica polare dei microIoni, penso
che il primo obbiettivo che bisogna porsi
per migliorare questo tipo di riprese sia
rendere piu credibili prospetticamente ed
omogenee, almeno al loro interno, le
diverse sezioni dell`orchestra; le piastre
possono dare un contributo ad ottenerlo.
La collocazione da sperimentare e: una tra
i piedi dei violini degli ultimi leggii, una
nello spazio tra il Direttore ed il primo violino (che riprenda anche il resto del
'concertino) e un`altra, quasi simmetrica, dall`altro lato tra il secondo cello e la
prima viola. Per i contrabbassi Iorse e meglio restare al tradizionale Neumann: tra il
primo e secondo basso, ad un metro d`altezza e leggermente picchiato.





143
L'Amplificazione (quando dovete farla voi)
L`ampliIicazione di un`orchestra acustica, o di una sua parte, e come il bollito:
viene buono il brodo o la carne.
O si Ia una buona diIIusione ed una cattiva ripresa a causa di rientri eccessivi,
oppure una buona ripresa ed una ampliIicazione appena percettibile.
Con il bollito, per Iare un buon brodo, la ricetta consiste nel mettere la carne
nell`acqua Iredda prima di accendere il Iuoco, oppure nel cacciare quello che la mia
amica Doriana deIinisce 'il cadavere nell`acqua gia bollente, per racchiuderne il
gusto all`interno di cio che diventera un buon bollito.
Ma torniamo all`ampliIicazione. Abbiamo gia visto quella che ho deIinito
"ampliIicazione locale" che consente un rinIorzo squisito di uno strumento non
troppo sonoro da riequilibrare con il volume dell'orchestra. Talvolta non basta e non
solo di rinIorzo si deve parlare bensi di vera ampliIicazione, o di solisti/speaker e
coro o, addirittura, dell'intera orchestra. Abbiamo visto come collegarci ad
un'eventuale service, ma se il service siete voi?
L'ampliIicazione puo essere Iornita da due "torri" ai lati del palcoscenico; si
usa collocare gli altoparlanti a qualche metro d`altezza picchiati verso il centro della
platea per non assordare le prime Iile. Se si possono calare dal soIIitto con delle
catene (ma qui e gia lavoro da service esterno) e meglio. Dovrete collocare sulle torri
una potenza sonora che dipendera ovviamente dalle dimensioni dell`ambiente e dal
tipo di musica, ma che oggi comunque non puo essere meno di due casse da 500 watt
per lato: ovviamente non si terranno a manetta ma si avra cura di lasciare un po` di
margine contro le distorsioni.
Si puo optare anche per un`ampliIicazione distribuita. Questa puo
rappresentare un rinIorzo delle voci meno invasivo nei conIronti della ripresa sonora
e piu equilibrato per gli ascolti in una grande sala o all`aperto. Consiste in piu casse
ampliIicate, oltre quelle ai Iianchi del palcoscenico, disposte a coppie ai lati della sala
e rivolte leggermente verso l`interno. Possono essere solo due, in aggiunta alle
Irontali che coprono ovviamente le prime Iile, ad alcuni metri dal palco, o anche piu


144
numerose ma sempre a coppie e distanziate di alcuni metri dalle precedenti per
permettere l`uso di indispensabili linee di ritardo.
InIatti il segnale andra inviato a ciascuna coppia di casse ritardato dei
millisecondi che impiega il suono a provenire dal palcoscenico all`altezza di quelle
Iile di poltrone; in caso contrario si percepirebbe una serie di echi conIusi al posto di
una ampliIicazione. Anzi, per localizzare piu Iacilmente l`origine virtuale del suono
come proveniente dal palcoscenico, non e male ritardare di qualche millisecondo in
piu le ampliIicazioni distribuite nei conIronti del dato matematico che sarebbe (per
ogni linea di ampliIicazione): Ritardo (in sec.) distanza tra palcoscenico e casse :
340 (velocita del suono nell`aria).
Questo tipo di rinIorzo del suono presenta il solo inconveniente, per quanta cura si
metta nella sua realizzazione, di permettere una localizzazione meno distinta della
provenienza della musica nei conIronti del metodo a torri .
Ovviamente si possono combinare i due sistemi ed in grandi ampliIicazioni e
normale Iarlo.
Per concludere questi brevi cenni all`ampliIicazione, ricordiamoci di come essa sia
una Iaccenda delicata e complessa, che implica anche problemi di sicurezza per il
pubblico e che richiede percio una vera specializzazione da parte di chi la mette in
opera ed attrezzature soIisticate diIIicilmente a disposizione di chi eIIettua, invece, le
riprese. Per cui e bene limitarsi, quando necessario, a piccoli rinIorzi del suono
demandando ad altri le vere e proprie ampliIicazioni.


145
15- Progresso e nuove frontiere...

' In queste citta l`avvio ad ogni tipo di produzione artistica e dato da un uomo
che va dall`artista per dirgli che lui ha una sala, dopo di che l`artista interrompe il
lavoro che aveva intrapreso per un`altra persona che gli aveva detto di avere un
megaIono. Il mestiere dell`artista consiste inIatti nel trovare qualcosa che serva a
scusare a posteriori l`avventatezza di cui si e dato prova Iabbricando sala e megaIono.
E` un mestiere diIIicile e un tipo di produzione malsano.
Bertolt Brecht
31


Progresso

Questa citazione vorrebbe essere un antidoto ai miti tecnicistici che aIIliggono noi
operatori (ed in misura ancora maggiore, per quanto possa sembrare strano, i
letterati). Non sempre uno strumento nasce per rispondere ad un bisogno
insoddisIatto, anche se dobbiamo riconoscere che talvolta ne crea di molto evoluti e
progressivi.
E` percio buona norma seguire il precetto del Marchese De Sade e Iarsi Irustare per
bene prima di parlare di Rivoluzione
32
....
Ricordiamo che il 90 della qualita di un broadcast e dato dagli uomini che dirige
e da come riesce a mobilitarli. Qualunque 'piattaIorma e Iatta per veicolare dei
messaggi e quello di Orson Wells, quando negli anni Trenta Iece una cronaca
realistica della 'Guerra dei Mondi gettando nel panico l`America, non aveva
bisogno di dolby surround...
In Italia si e sempre dedicata la massima cura, anche durante il Iascismo, nel
selezionare dirigenti, intellettuali e tecnici per le trasmissioni circolari.

31 B.Brecht, Scritti sulla letteratura e sullarte, Ed. Einaudi, Torino 1973
32 Peter Waiss, La persecu:ione e lassasinio di J.P.Marat,rappresentati dai filodrammatici di Charenton,
sotto la guida del Marchese di Sade, Ed.Einaudi, Torino 1967


146
Ricordiamo che nel dopoguerra, dietro le prime Iile di quadri provenienti dalla
Resistenza, si Iacevano le ossa Iior di intellettuali che avrebbero mostrato tutto il loro
valore negli anni successivi. Capo del personale all`Olivetti non era qualche esperto
di inside trading ma Paolo Volponi, Emilio Gadda era un oscuro Iunzionario alla RAI
insieme a Luciano Berio che Iaceva il consulente musicale come cento altri.
Tempi duri invece, oggi, in tutti i settori compreso quello a noi piu vicino della
programmazione musicale. Le stagioni dei Concerti sono sempre meno disposte al
rischio, meno aperte alla musica moderna e contemporanea e sempre piu stanca
ripetizione di un rito borghese, quasi volessero essere l`Opera dei poveri....
Ma queste mie considerazioni sono Iorse dettate da un malessere generazionale per
cui e meglio tornare al progresso in senso stretto, quello tecnico.

Anche a questo proposito bisogna ricordare che Iino a poco tempo Ia (piu o meno
quando si controllavano ancora gli scambi ed i Ireni delle carrozze Ierroviarie) il
segnale radiotelevisivo subiva, a diIIerenza di oggi, delle severe veriIiche lungo tutti
i punti della catena di ripresa e trasmissione. Allora nessuno si permetteva di
stramodulare oltre i legali 75 Kiloherz in FM, per coprire le stazioni vicine, per cui il
segnale ricevuto era molto piu simile di oggi a quello trasmesso.
L`introduzione delle trasmissioni digitali (DAB) audio procede molto a rilento, e
degli innumerevoli Megaherz a disposizione da satellite non uno viene 'sprecato per
migliorare tecnicamente il segnale ma solo per moltiplicare gli spazi a disposizione
degli sponsor. Si e anche decretato la morte preventiva della TV ad alta deIinizione.
Forse sottrarrebbe mezzo canale alla pubblicita dei pannolini, e poi ve lo vedete uno
schermo 16:9 per dire: 'Pronto da dove chiami, complimenti per la trasmissione?
Solo una massiccia concorrenza su trasmissioni sportive a pagamento pare rilanciare
l`ipotesi Alta deIinizione/16:9.
Una volta pochi secondi di interruzione in onda signiIicavano una bella multa per
gli operatori (comunque dei privilegiati e coscienti di dovere qualcosa, in cambio del
loro status, all`utente) e le regie venivano mensilmente chiuse per una manutenzione


147
preventiva. Quindi se di progresso tecnico delle riprese e trasmissioni audio vogliamo
parlare, dobbiamo riIerirci essenzialmente a quello tecnologico di processo, negli
strumenti di produzione, ove eIIettivamente sono stati compiuti passi da gigante
Dagli anni 60 ad oggi molto e cambiato nelle attrezzature a disposizione della
ripresa audio. Non certo i microIoni, la capsula principe della Neumann era gia
praticamente deIinitiva con l`U 47, Iorse neanche tanto nei banchi di mixaggio, pur
diminuiti in dimensioni, migliorati nel rumore, con innumerevoli Iiltri ed eIIetti che si
rivelano utili, pero, soprattutto per la musica 'leggera. Si sono invece perIezionati
talmente gli altoparlanti che, ascoltando cosi bene in regia, non si capisce piu cosa
arrivera a casa dell`utente.......
Per me, se devo correre ancora il rischio di Iare il provocatore, il piu grande
progresso tecnologico, il vero salto qualitativo, c`e stato nei connettori. Mi ricordo
dei primi anni`70 alle Esterne TV. Di quei cavi multipli, i Iamigerati dodici coppie,
che invece quando andava bene erano solo 8 o 9 Iunzionanti! Non si poteva mai
sapere se una trasmissioni sarebbe arrivata alla Iine con lo 'schieramento dei
microIoni al completo. E quindi, per supplire alle interruzioni dovute a contatti
diIettosi o ossidati, bisognava aggiungere, nei luoghi strategici, microIoni con la triste
scritta 'RIS. (riserva). Erano la Ragione ed il Progetto che abdicavano di Ironte al
caos imprevedibile! Oggi, grazie a monsieur SURIOT
33
per i cavi multipli e Mr.
CANNON
34
per gli altri, non e piu cosi. Sono gli onnipresenti JACK che non hanno
retto la competizione qualitativa e, per quanto di buona marca, ove e possibile vanno
sostituiti con Cannon. Perche se c`e uno scroscio, 9 su 10, e merito loro.
Il DAT ha rivoluzionato le riprese audio, ormai non esiste piu il problema del
soffio del nastro e dei riversamenti, purche questi avvengano correttamente in
digitale. Fino a 10 anni Ia, per una ripresa in esterna erano necessari almeno due
registratori da 20 Kg. l`uno, di diIIicoltosa ed non sempre stabile taratura, con
margini di sovraccarico ridotti e soprattutto un soIIio sui pianissimi oggi intollerabile.

33
Marca di connettori e contattiere
34
Idem


148
Con i DAT si puo portare il registratore in tasca e la cassetta nel taschino della
camicia.
Lo sviluppo dei sistemi digitali non ha ancora compiutamente coinvolto i mixer
omonimi, ancora aIIlitti da problemi di costo e criticita di soItware. Solo ora
l`industria sta Iornendo prodotti aIIidabili a costi terrestri, per cui si potra presto
apprezzare in ambiti piu ampi la comodita di memorizzare conIigurazioni, di processi
digitali dal preampliIicatore microIonico al prodotto Iinito e, con soItware all`altezza,
di connessioni con gli ingressi ed uscite completamente a stato solido, programmabili
e soprattutto sicure e 'pulite.


Audio-Video e le nuove frontiere della Qualit
'L`uomo che ha qualcosa da dire e non trovi chi
l`ascolta se la passa male. Ma ancor peggio se la passano gli
ascoltatori che non trovano nessuno che abbia qualcosa da
dir loro.
B. Brecht
35


Lo sviluppo dell`audio-video, e la progressiva integrazione con il computer in
sistemi multimediali, coinvolge il sonoro in nuovi standard e supporti.
La digitalizzazione del segnale audio, la presenza di colonne multilingua a scelta, i
vari tipi di surround che conIeriscono un sempre maggiore realismo al sonoro del
video stanno pero portando a rottura l`insostenibile diIIerenza di qualita con le misere
625 linee (quando tutto va bene...) dello standard TV. Gia negli anni 50 RudolI
Arnheim rilevava uno iato tra il realismo dell`audio ed il nanismo dell`immagine in
un televisore, tale da compromettere la piena capacita di coinvolgimento del mezzo.
Oggi questa distanza, malgrado la non recente introduzione del colore, ha raggiunto
un punto tale da non giustiIicare piu ulteriori sIorzi per il miglioramento tecnico del


149
sonoro. Ma perche non si Ia alcun tentativo per perIezionare l`immagine televisiva? E
qui e necessaria una piccola digressione sull`economia politica dei media.
Quando i grandi broadcaster erano essenzialmente pubblici, parte dei loro enormi
guadagni venivano spesi per la ricerca di migliori sistemi tecnici e per l`adeguamento
degli impianti di ripresa e trasmissione allo stato dellarte. Cio veniva considerato
vantaggioso, ovviamente, anche dai privati che producevano apparecchiature di
ripresa e ricezione. Nacque la modulazione di Irequenza, poi il colore TV e la
stereoIonia. Gli Enti pubblici riuscivano anche a raggiungere abbastanza Iacilmente
degli accordi sugli standard, non essendo spinti tanto da concorrenza gli uni contro
gli altri quanto da una emulazione collaborativa. Lo scontro sul sistema di codiIica
colore Iu un`eccezione dovuta piu agli interessi geopolitici degli Stati che dei
broadcaster europei.
Cio ha garantito per decenni un progresso tecnico sostenuto e la controprova la si
puo vedere nella coeva stagnazione su di uno standard primitivo dei segnali video dei
network privati americani.
Il canto del cigno degli Enti pubblici Iacenti capo all`Eurovisione (e all`Ente
semipubblico giapponese, pur in concorrenza come sistema proposto) Iu il progetto,
seguito da trasmissioni sperimentali, prima di un PAL migliorato e poi della
splendida Alta DeIinizione che doveva diventare il nuovo standard televisivo. Nel
Irattempo pero era 'Iinita la Storia ed iniziava il dominio assoluto del capitale
Iinanziario con neoliberismo annesso, i broadcaster pubblici vennero ridimensionati e
l`idea dominante divenne non piu il diritto dell`utente ad un servizio di eccellenza ma
il dover remunerare il piu possibile, e nel tempo piu breve, il capitale impiegato. E`
ovvio che oggi qualunque discorso sulla qualita tecnica e culturale del prodotto
televisivo diventa quasi provocatorio perche implica una riduzione dei canali
trasmissibili: l`alta deIinizione occupa una banda di trasmissione molto piu larga e la
maggiore qualita culturale di un programma in genere aumenta i costi senza
necessariamente aumentare l`audience. Mentre l`obbiettivo del mercato sono 100,

35 B.Brecht, opera citata


150
500 (questi sono i numeri) nuovi canali da vendere ai pubblicitari o direttamente al
pubblico, in abbonamento o sciolti uno per uno, programma per programma (cosi si
puo Iar pagare di piu).
Per quanto riguarda gli accordi sugli standard i privati hanno grandi diIIicolta a
realizzarli: quando sono proIondamente innovativi, c`e sempre qualcuno che subito ci
rimette o anche solo guadagna di meno. Basti vedere l`esito grottesco di quello sul
DVD (nuovo standard nato come generale per video/audio/dati) con la crittazione
diversa per aree geograIiche. Anche per l`audio c`e stato un problema di standard, la
codiIica Dolby dei segnali surround del DVD si e praticamente imposta dopo una
battaglia Iuribonda con il sistema MPEG 2 Multichannel, sponsorizzato dalla Philips
e, soprattutto, gia adottato come uIIiciale sullo standard appena nato. Quando ci sono
interessi cosi giganteschi, al di la del merito tecnico che pare leggermente a Iavore
della Dolby, neanche la CCIR, come sede degli standard internazionali, riesce ad
imporre il rispetto delle regole.
Fine della digressione che pero ha introdotto, con il DVD, una cosa che interessa
anche noi appassionati ed addetti alle riprese d'orchestra....
Questo nuovo supporto di registrazione e dotato di una capacita strepitosa (circa 5
gigabyte espandibili in Iuturo ad 17, quando un Cd non arriva che a 650 megabyte)
che si presta ad un nuovo standard di incisione dell`audio digitale. Molti sostengono
che i 16 bit e 44 kiloherz di campionamento degli attuali CD siano pochini e
numerosi sono gli artiIici proliIerati sia in Iase di codiIica che di decodiIica per
aggirare questa presunta limitazione. Con tutto questo nuovo 'spazio non saranno
piu necessari, si potra largheggiare con un sistema da 24 bit e ben 96 (volendo
addirittura 192) kiloherz di clock. Anche perche l`alternativa sarebbe lasciare i nuovi
supporti vuoti per nove decimi oppure riempirli con 5 ore di musica e doverli vendere
ad un prezzo proporzionato, improponibile per un oggetto cosi piccolo e soprattutto
piratabile. Lo standard proposto sembra pero barocco, cioe tecnicamente eccessivo
ed il suo terreno d`elezione non puo essere certo la musica rock bensi la sinIonica.
Ricordiamo che ancora oggi gruppi musicali giovanili che vanno per la maggiore


151
utilizzano tecniche di registrazione analogiche perche trovano, con buone ragioni,
insuperata la capacita di compressione del magnetoIono in saturazione...vi
immaginate il tasso di distorsione? E con un livello che, nella maggior parte delle
canzoni, oscilla intorno allo 0 di un paio di dB al massimo, dite che 16 bit non
bastano a contenerne la masterizzazione? Per la musica sinIonica, invece, si puo
obbiettivamente ritenere che nei pianissimi orchestrali un po` di capacita di
discrimine maggiore, almeno in registrazione, non guasterebbe e renderebbe piu
agevoli le operazioni successive. Certo questo nuovo sistema ha soprattutto un
obbiettivo commerciale, Iorzando il rinnovo della discoteca di migliaia di
appassionati a vent`anni giusti dall`invenzione del CD. E` anche un Iormato
diIIicilmente IalsiIicabile, almeno a livello domestico Iino all`entrata in commercio
dei masterizzatori di DVD....
Quanto, pero, possa realizzare un eIIettivo miglioramento tecnico della Iruizione
musicale a casa dell`audioIilo e, a mio parere, discutibile. Pochi anni orsono, sotto il
patrocinio del CCIR, un nutrito gruppo di tecnici del suono e consulenti musicali
Iurono invitati nel Laboratorio di Ricerche della RAI di Torino per esprimersi su di
un nuovo sistema di compressione del segnale audio digitale.
Il rapporto di compressione era circa 3:1 e le condizioni di veriIica rigorose: un
DAT con la ripresa originale di alcuni strumenti musicali priva di qualunque
elaborazione da ascoltare con un impianto sopra ogni sospetto che comprendeva
anche delle cuIIie STAX ampliIicate a valvole con elaboratore di campo sonoro (non
ho mai ascoltato nient`altro di simile). Bisognava tentare di riconoscere tra i numerosi
esempi musicali gli 'originali dai compressi; la compressione poteva essere stata
eIIettuata una, due o tre volte. Il risultato Iu che , mentre nel caso di tripla
compressione le risposte esatte superarono, pur richiedendo molta attenzione durante
il test, il 70, i successi nell`individuare il suono compresso una sola volta Iurono
pressoche statistici, raggiungendo poco piu del 50.
Pur per orecchie allenate, che sapevano di doversi concentrare, ad esempio, nel
punto debole dei transitori d`attacco, era estremamente diIIicile percepire diIIerenze.


152
Mi immagino l`utente domestico che debba giustiIicare una spesa non indiIIerente
per un miglioramento probabilmente inIeriore alla soglia di percezione di
proIessionisti....Naturalmente sono sempre pronto a ricredermi in un conIronto
concreto con il nuovo standard e devo pur ricordare come il ritardo, per motivi di
austerita economica, all`introduzione della TV a colori in Italia non Iu un buon
aIIare neanche per l`industria nazionale; ma in quel caso almeno la diIIerenza si
vedeva.
Esiste invece tuttora un punto debole nella catena di ripresa e soprattutto di
riproduzione audio e sono gli ascolti. Per cio che attiene la ripresa, andrebbe
standardizzata una misura della curva di risposta e tempo di decadimento del segnale
in regia nella posi:ione delloperatore e Iissati dei parametri ottimali di riIerimento.
Per l`ascolto domestico l`elemento piu critico e sempre, non solo con impianti al top
ma anche medi, l`interazione tra altoparlanti e stanza; non sarebbe ne impossibile ne
costosissimo inserire negli impianti audio ( e qualche apparato comincia ad arrivare
in commercio) un sistema di rilevazione delle caratteristiche ambientali che piloti un
DSP ( controllo digitale di risposta in livello, Iase e decadimento) connesso
all`ampliIicatore. Il miglioramento della resa sarebbe drammatico e Iarebbe giustizia
dei ricorrenti tentativi di reintrodurre una nuova sorta di quadriIonia. Cerchiamo di
evitare, come consiglia Carlo Freccero, di sostituire il passato prossimo con quello
remoto.
Invece e stata introdotta nel nuovo standard DVD Audio -oltre al maggior clock e
numero di bit- la riproduzione multicanale, tipo surround, sul modello 5.1. Questo
tipo di segnale, lo dice la ciIra, comprende due canali Irontali principali, un canale
centrale, due posteriori di eIIetti/ambienza un eventuale sub-wooIer per le
Irequenze molto basse la cui provenienza, in prima approssimazione, non viene
localizzata.
Per quel che riguarda l`audio della TV questo sistema surround va benissimo.
Riproduce l`ambiente con i canali eIIetti e ricrea bene il realismo dell`azione, ma per
disegnare accuratamente un messaggio squisitamente musicale la criticita della


153
ripresa e la diIIicolta a disporre un Ironte sonoro posteriore d`ambienza in un
ambiente domestico Ianno sconsigliare i ricorrenti tentativi di superamento della
stereoIonia. Anche se il nuovo standard DVD Audio potrebbe Iornire
economicamente i bit per Iarlo. Certo l`opzione 'Canali posteriori (canale
centrale
36
?) potrebbe essere disinseribile; pero cio passerebbe come una limitazione,
un indulgere al presunto Ianatismo dei puristi invece che rispondere a quella che e
una precisa obiezione tecnica.
Eppoi i nostri problemi, i problemi di ripresa: non abbiamo ancora, non dico uno
standard, ma neanche un vero modello per gli ascolti delle regie, non sappiamo
(perche anche di cio manca il modello) con che cosa ed in che stanza di riIerimento il
pubblico ascoltera a casa e dovremmo addirittura modulargli i canali posteriori
37
?!
Esiste un altro nuovo Iormato di registrazione delle inIormazioni audio su CD che
e stato recentemente proposto dalla Sony. Si chiama SACD o, commercialmente,
SuperAudio. Utilizza una tecnologia di incisione chiamata Direct Stream Digital, cioe
un segnale ad 1 bit campionato a ben 2,8224 megaHerz, ottenendo, senza dover
ricorrere a Iiltraggi, una Iorma d`onda praticamente analogica. Con 120dB di gamma
dinamica ed una banda di Irequenza di 100kHerz (inutile, ma bisogna ben riempire
totalmente la mostruosa capacita dei nuovi supporti!). Puro stereo
38
. Ha un`altra
caratteristica interessante: sIruttando la 'trasparenza dei nuovi CD (tipo DVD)
consente di incidere anche un segnale nel vecchio standard, potendo Iornire cosi
prodotti leggibili pure dai lettori tradizionali.
Anche questo e un sistema evidentemente sovradimensionato rispetto alle esigenze
di ascoltatori per quanto esigenti, pero appare ben propor:ionato all`interno delle sue

36 che ci starebbe a Iare? In TV serve per i dialoghi, renderli regolabili in conIronto agli eIIetti e localizzarne
bene la provenienza dallo schermo. Ma con la musica? In proposito ElIride, che ha grande esperienza di codiIiche in
Iormato 5.1 per i DV di opere liriche de La Scala, mi ha conIidato l`estrema criticita del canale centrale e come sia
diIIicile renderlo omogeneo e 'credibile.
37
Dopo aver steso queste note mi e stato di conIorto leggere un ottimo articolo su AUDIOreview del Dicembre
98, a Iirma di Marco Benedetti. In questo resoconto di una seduta d`ascolto del nuovo standard DVD Audio multicanale
si esprimono, con il sostegno dell`esperienza diretta, le mie stesse perplessita.


154
caratteristiche e, se promosso in questa direzione, potrebbe rivelarsi un Iormidabile
standard per registrazioni proIessionali.
Oggi non sembra possibile gestire una Qualita commerciale ragionevole: o si opta
per quella deplorevole dell`MP3, oppure c`e il multicanale a 24 bit e 192 Khz di
clock.
A complicare ulteriormente il panorama audio si e aggiunto il Iormato DTS,
soprattutto concorrente del Dolby Digital. Ed i canali sono diventati 7.1, avviandosi
al 9.1!
Ma i problemi del DVD A(udio) e del SACD multicanale derivano anche dal loro
non essere propriamente dei sistemi 5.1 come avevo approssimato poco sopra. In
eIIetti questi sistemi sono a 6 canali uguali. Il sesto NON e Iiltrato sopra gli 85/120
Hz come il .1 del sistema per il video. Ovviamente non sapendo a che cosa serva e
per non rischiare che vada a Iar danno nel subwooIer, i tecnici del suono, nelle riprese
musicali, si limitano nel 99 dei casi a chiudere la mandata corrispondente!
Ricordiamo che nel 5.1 (e nel 6.1 o 7.1.) il canale .1 va solo al sub ed unicamente
per gli eIIetti.
Altro guaio consiste nel Iatto che, nel 5.1 Video, il.1 viene registrato con una
enIasi di 10 dB e riprodotto con un a deenIasi di 10 dB Iornita dal lettore ed,
ovviamente, non escludibile; peccato che DVD Audio e SACD non prevedano enIasi
e deenIasi. Siccome i lettori sono pluristandard e spesso sullo stesso DV viene incisa
una traccia DVD Video 5.1 come bonus si capisce bene quali conIusioni di livelli
possano generarsi.

Risultato ovvio e la paralisi del mercato in attesa che 'la polvere si depositi.

Si prospetta invece un progresso certo nella radioIonia con l`introduzione anche in
Italia del sistema di trasmissioni, sviluppato nel laboratorio RAI di Torino, DAB
(digital audio broadcast), sia da satellite che, ancora piu interessante, da rete terrestre.

38
almeno in origine, oggi esiste anche una versione multicanale


155
La BBC ha gia iniziato il servizio regolare nel 97. La qualita sara digitale, i disturbi,
anche in un etere selvaggio come il nostro, trascurabili e, dulcis in Iundo per chi
viaggia, la Irequenza di trasmissione unica su tutto il territorio nazionale.
Per esprimersi su ipotesi tecniche che riguardano prospettive Iuture piu lontane
bisogna guardarsi da quello che i sociologi della comunicazione chiamano
'l`obsolescenza del Iuturibile. Troppi sono i Iattori extratecnologici che possono Iar
sviluppare, o no, una tecnologia. Gli sgabuzzini sono pieni di apparecchi che sulla
carta, e magari anche nei prototipi, promettevano Iaville ed hanno invece perso la
competizione con concorrenti molto meno agguerriti: dalla quadriIonia all`Elcaset, al
Video 2000 alla cassetta digitale Philips per non parlare delle memorie di massa dei
computer di cui esce un nuovo standard al mese cosi che, per scambiarsi dati, si deve
continuare ad usare i Iloppy!
Il Iuturo tecnico che oggi ci aIIascina, almeno quello immaginabile al di Iuori dei
grandi laboratori di ricerca, tra due anni rischiera di essere solo un modernariato che
ricordera malinconicamente le astronavi barocche di Flash Gordon.


16- L`Economia politica della ripresa


Breviario di sopravvivenza in regia
Non esiste solo un valore d`uso delle riprese d`orchestra, gia cosi diIIicili da
valutare in base a criteri tutti opinabili, ma anche un valore di scambio. Dati gli
attuali, elevatissimi, costi di produzione spesso una ripresa piu che essere Iinalizzata
solo ad una trasmissione o ad un CD e un primo passo per creare nuovi rapporti,
stabilire alleanze o addirittura 'cordate in quel mondo Iragile, ma ricco e
complicato, che gravita attorno alla musica. Rapporti che per motivi economici o
politici, in senso stretto o lato, possono anche rompersi prima dell`edizione di un
progetto gia registrato; oppure l`intenzione non c`era Iin dall`inizio, non si poteva
pero dire di no e si attendeva solo una scusa per mandarne a monte, in Iorma
possibilmente anonima, la realizzazione.
Credete sia mai successo che in una commedia alle soglie della trasmissione, la
protagonista, moglie del regista, vada a letto con l`attor giovane e quindi la
trasmissione venga rimandata ' Per motivi tecnici. E i tecnici siete voi!.
Oppure, immaginate che un Direttore non possa politicamente riIiutare di
mettere in cartellone un'Opera di un compositore inIluente e che durante le prove
riesca a litigare Iuriosamente, a Ireddo, con un tecnico ed avere cosi la scusa ('E`
mancato il tempo di provare il nuovo pezzo) per non eseguirlo. Mettetevi nei panni
di quel povero tecnico!
'O credete di vivere in un mondo di uomini puri e di donne le cui virtu non
toccano l`urlo dei ramarri in amore... (Garcia Lorca)
Quando volano gli stracci, sappiate sempre che lo straccio predestinato a volare
per primo siete voi! Meglio prendere qualche precauzione.
Quindi:
1) Registrare sempre su DAT almeno le prove generali (meglio tutte le prove,
se il clima non e buono).


2) Se la situazione peggiora conIidatevi, magari di Ironte a testimoni, con
qualche dirigente poco coinvolto in quella produzione.
3) Contravvenite alla regola di Iar ascoltare meno possibile le prove registrate
ai diretti interessati. Organizzate, con tutti i crismi, qualche ascolto collettivo e
mettete in archivio i complimenti che avrete vergognosamente pietito.
4) Se, come e successo al sottoscritto, un service geloso di non aver avuto in
appalto il vostro lavoro trancia il cavo che porta il vostro segnale in una piazza
distante alcune centinaia di metri, beh...allora solo le medaglie accumulate nel vostro
passato vi potranno salvare! .


158

17- Appendice (Persone)

E se si scrivesse un libro non solo per i giovani, per il
Iuturo, ma anche per risarcire un po` il passato?

Albanesi
Sollevo gli occhi e vedo il gesso di Butrinti....E`un piccolo tondo, appeso al
muro nella mia stanza, riproduzione di uno splendido proIilo greco-romano che
rappresenta un po` il simbolo della cultura albanese e che ha una piccola storia
personale alle spalle.
Erano i primi anni 80 quando nella regia della SinIonica Iurono accompagnati due
tecnici albanesi, in visita di aggiornamento alla RAI. Troppo spesso oggi accoppiamo
la parola 'Albanesi a gruppi di disperati, se non di minacciosi tagliagole; niente puo
essere piu diverso dei miei ospiti di allora. Gentili, dignitosissimi e sorridenti, un po`
come i rappresentanti di Kroda dei Gemelli Ruggieri.....E come questi personaggi,
ogni tanto si ritiravano in un angolo a parlare velocissimi ed animati tra di loro; poi
mi Iacevano una domanda tecnica.
Dopo qualche giorno si entro in conIidenza e notai la curiosita con cui, cercando di
non darlo a vedere, sbirciavano negli schemi per capire gli impianti di regia. Come
avrete capito non sono tipo da segreti e neanche riservatezze, per cui senza Iare
complimenti gli Iornii l`intera raccolta di schemi e speciIiche tecniche: 'Noi non
siamo certo in concorrenza con Radio Tirana, e comunque siete qui con il permesso
della Direzione, per cui chiedete tutto quello di cui potete avere bisogno e, per quello
che posso sapere, qualunque chiarimento.
Furono molto sollevati dalla mia disponibilita ed alla Iine del corso mi regalarono
questo medaglione, di nessun valore venale ma che mi e carissimo. Parlarono anche
di invitarmi in Albania, paese di cui ero molto curioso, naturalmente dopo aver
chiesto il permesso alle loro autorita.....


159
Il permesso non arrivo, in cambio vi Iu la catastroIe balcanica. La Iine del
socialismo degli 'slavi del sud che, con qualche goIIaggine e non senza delitti,
aveva comunque garantito 50 anni di convivenza e di dignita.
Chissa che ne e stato dei miei gentili ospiti?

Tecnici !"#$!"$
Il potere contrattuale dei tecnici, Irutto della loro elevata ed insostituibile
proIessionalita, era Iormidabile nell`Ente Radiotelevisivo di Stato, almeno Iinche
duro il monopolio delle trasmissioni. Come contropartita i lavoratori della RAI, e le
loro organizzazioni, si sentivano anche garanti degli interessi dell`utenza e del
pluralismo politico e culturale all`interno dell`Ente. La stessa dirigenza della RAI,
almeno dopo la Liberazione, si dimostro, pur essendo di emanazione puramente
governativa, piu illuminata di quella operante in altri settori nazionali riuscendo a
portare cosi il nostro sistema radiotelevisivo ai massimi livelli tecnici e culturali. Il
processo di crescita culmino nel 1975 con la grande riIorma dell`Ente, e degrado con
la successiva trasIormazione del pluralismo in lottizzazione e la dilagante
commercializzazione dell`etere.
Alle origini della radio non vi era una scuola da cui attingere il personale che era
quasi tutto autodidatta. Di qui la necessita di Iormarlo con i primi, embrionali, corsi
aziendali. Negli anni 30 cominciarono ad uscire, da un istituto della Romagna, i
primi tecnici, telegraIisti ed elettrotecnici e questo spiega il gran numero di
specialisti, oggi ormai anziani, provenienti da quella regione. E con tutte le
caratteristiche romagnole compreso il radicalismo politico. Vi era chi entrava in
azienda in camicia nera e posava le bombe a mano sul termosiIone per spaventare le
impiegate e chi, a rischio dalla vita, diIese gli impianti che i tedeschi in ritirata
volevano portare in Germania. Romagnolo come l`umorismo, che contagio anche i
compassati piemontesi e la passione per gli scherzi. Sara ricordato nei secoli a venire
quello di Walter, tecnico dell`orchestra sinIonica di Torino, che durante la visita
uIIiciale di un Iunzionario della Direzione di Roma, si Iinse completamente sordo. '


160
Malgrado questa inIermita e un tecnico bravissimo -diceva all`Ingegnere il
consulente musicale, complice dello scherzo - io gli Iaccio segno di alzare i violini e
lui, zac, li alza subito.... 'Cosa? Cosa dici?!.
Dirigenti spesso lunari, immortalati poi in 'Alto Gradimento con il dottor
Marsala, che gli scherzi se li tiravano. 'Non e cosi complicato l`inglese -mi disse uno
di loro mostrandomi un dizionario- vede? Cameramen cameramen...., non e
diIIicile.
Con alcuni di questi tecnici la vita, per noi nuovi assunti, non era pero Iacile. La
gelosia del mestiere li portava addirittura a tenere gli schemi delle apparecchiature
sotto chiave. Qualche addetto alla manutenzione, peraltro ineccepibile a quei tempi
come lo era il rispetto degli orari di trasmissione e la segnalazione (con relativa
multa) di qualunque minimo errore tecnico, per operare si chiudeva a chiave nelle
regie, oscurando anche il vetro dall`interno con un Ioglio di giornale!
Altri tecnici invece sono ricordati per la loro estrema disponibilita ad insegnarci il
mestiere e diIenderci nei nostri inevitabili primi errori. Questo libro vuole anche
essere un saluto ed un ringraziamento ai miei molti Maestri.

C`era Renato , il mio primo capo, mago assoluto delle valvole. Aveva un rapporto
carnale con questi oggetti, i guasti li trovava letteralmente a Iiuto: apriva
l`apparecchiatura e annusava, non scherzo, nel caso di dubbi batteva leggermente con
il dito medio sulle valvole sospette e dal suono che Iacevano inIallibilmente
riconosceva il guasto. I transistor lo convincevano meno, ancora di meno i primi
integrati. Ci guardava armeggiare con gli oscilloscopi e, con un sorriso sornione:
'Lasciate perdere, e la ECC88.. 'E perche? 'Perche in quell`apparecchio, e quella
che si rompe.
Era l`epoca dei 'magniIici tre registi di sceneggiati: Bolchi, Fenoglio e Maiano.
Quest`ultimo, me lo rivedo con gli stivali da cavallerizzo alla Blasetti, ci intratteneva
nelle pause con i suoi ricordi di guerra: '....e allora il generale Rommel venne a


161
bussare alla mia tenda! E noi, carogne, a sonori::are sottovoce la scena: 'Flap,
Ilap...

Krzysztof Kieslowski
Ricordo di aver registrato una conIerenza di questo grande regista
cinematograIico, tanto spiritoso e solare in pubblico quanto inquietante e scuro nelle
sue opere. L`aneddoto che raccontava e in tema, riguarda proprio la musica ed i
diversi pregiudizi che puo suscitare anche nelle persone piu intelligenti. Lo cito a
memoria, perdonatemi qualche imprecisione.
L`autore ha raccontato che, per sonorizzare il suo Film Blu, avrebbe voluto una
bella musica struggente e Iamosa, magari una sinIonia di Mahler suonata da
un`orchestra prestigiosa. Il produttore si era subito premurato di avvertirlo che, di
diritti, una cosa del genere si sarebbe mangiata tutto il budget del Iilm, che aveva
solo i mezzi di una produzione polacca.
Allora, con il compositore di Iiducia Zbigniew Preisner, si penso di creare un Ialso
d`epoca, una musica da retrodatare alla Iine del seicento e da attribuire ad un autore
di Iantasia. Il Ialso, per chi abbia ascoltato quella musica, era abbastanza scoperto: la
melodia, ispirata ad una sorta di IanIara barocca, aveva elementi di stile
evidentemente piu moderni.
Per continuare il gioco Kieslowski cerco un nome di Iantasia adatto, perche no?,
olandese. Si rivolse all`ambasciata di quel paese richiedendo un elenco di cognomi
Irequenti nei Paesi Bassi alla Iine del 600; tra questi scelse un Van Der eccetera che
lo ispirava.
Il Iilm ebbe un grande successo ed anche la musica Iu trovata bella e suggestiva.
Dopo qualche tempo il regista ricevette una lettera dall`Enciclopedia Britannica.
Dopo i complimenti di rito, i responsabili della sezione musicale delle prestigiose
edizioni inglesi chiesero i dati biograIici di questo 'Grande autore olandese del 600
che per qualche deplorevole disguido non erano in loro possesso......


162
Kieslowski racconto, divertito e lusingato, di aver subito risposto all`Enciclopedia
ringraziandola di tanta considerazione e spiegando con Iranchezza come era nata
l`idea e la realizzazione di quell`ingenuo Ialso musicale.
Dopo qualche giorno arrivo la risposta dell`Enciclopedia: 'E` stato veramente
divertente....Abbiamo apprezzato molto il suo spirito da vero intellettuale europeo.
Pero, ci dispiace insistere, noi continuiamo ad aver bisogno dei dati di questo
autore olandese per il nostro archivio.....

.In orchestra
Questa e anche luogo di un apparente paradosso: pur essendo quasi tutti Iigli
d`arte, le assunzioni sono regolate da severissimi criteri meritocratici garantiti da una
nutrita presenza statutaria dei rappresentanti dell`orchestra nelle commissioni
d`esame. Sono spesso loro i piu severi esaminatori perche sanno che il comune
avvenire dipendera quasi esclusivamente dalla qualita dei nuovi assunti.
Il primo violino e notoriamente il capo riconosciuto dell`orchestra e la rappresenta
con il massimo dell`autorevolezza anche verso l`esterno. Non necessariamente e il
violinista piu bravo bensi 'il migliore. Selezionato per le sue doti di Spalla del
Direttore: capacita di dirigere le prove per sezioni, di suscitare interesse tra i colleghi
anche verso i lavori piu ostici e prendersi le responsabilita della qualita delle
esecuzioni, mediare i conIlitti ed essere imparziale, possibilmente un po` distaccato
dalle varie cordate interne. Sicuramente deve essere un po` IilosoIo e la sua
IilosoIia pratica impronta negli anni l`orchestra; il cambio del primo violino segna il
passaggio di Iase dell`organismo e spesso una crisi. Il primo violino e il vecchio capo
oIIicina di mestiere, magari anche rappresentante sindacale e non sempre tra i piu
moderati. Sono noti i conIlitti tra la Spalla dei Berliner ed il vecchio Karaan quando
questi voleva imporre, contro gli statuti dei musicisti che garantiscono un loro
necessario gradimento verso i nuovi assunti, le sue pupille in orchestra. E non sempre
l`anziano e genialetiranno l`ebbe vinta anche se il nostro meno Iamoso eroe pago con


163
la salute i durissimi scontri con il Capo. D`altronde, noi 'proletari, non si hanno
ormai che le coronarie da perdere.....


Mestiere
'Perche la Iorza dell`uomo e come quella del cavallo. Nel culo, vedi, qui appena
sotto le reni. E lui ne aveva tanta. Nei tempi d`oro, ma non piu giovanissimo,
metteva in piedi una 'seicento prendendola dai paraurti! Dario era anche il miglior
giraIIista, allo Studio 1, quello dei grandi sceneggiati, della RAI di Torino. Cioe il
miglior giraIIista in assoluto.
Era uno dei lavori piu diIIicili in TV negli anni 70. Bisognava seguire, spesso
anticipandoli leggermente, i movimenti degli attori con un attrezzo su ruote ed
estensibile, voluminoso e tutt`altro che maneggevole, con in punta un microIono. Si
lavorava con in testa la cuIIia che monitorava l`uscita del microIono e gli occhi
Iissati su di un monitor televisivo che denunciava spietatamente le ombre che questo
lunghissimo strumento, Iiccato quasi sempre in mezzo al parco riIlettori, rischiava di
lasciare nelle inquadrature. Un bravo giraIIista Iaceva dimezzare i ciack necessari per
girare le scene che allora, con registi esigenti, superavano spesso i 50. In piu
l`estensione del braccio, spesso da eIIettuarsi in diretta, portava cigolii al microIono e
si doveva riIare la scena. Il mestiere consisteva non solo nel saper usare l`attrezzo ma
anche nel Iargli una giornaliera manutenzione che minimizzasse la rumorosita
intrinseca della giraIIa. L`innovazione di Torino era consistita nel sostituire il
microIono, la classica 'bombetta' RCA a bobina mobile, con un MHK 415
Sennheiser, a condensatore e direttivo. Permetteva di stare piu distanti dagli attori
dando spazio alla inquadratura, di avere voci piu presenti e meno eIIetto rombo dal
condizionamento dello studio; allora le telecamere a colori erano quasi cieche e
richiedevano torrenti di luce per Iunzionare e di aria per raIIreddarsi. Ma con un
microIono cosi sensibile bisognava avere un giraIIista perIetto e che sapesse ben
oliare l`attrezzatura.


164
Dario non era il solo bravo: come non ricordare il simpaticissimo e sIortunato
Bobo, l`unico comunista, con Davide Laolo, dell`astigiano? La sua ospitalita verso
tutti gli amici, a base del miglior vino e salame di produzione propria....

Poi negli anni 80 con i radiomicroIoni, che negli studi televisivi si possono usare
con tranquillita essendo protetti da gabbie di Iaraday contro i disturbi, le giraIIe sono
cadute in disuso. Oggi si nascondono micro-radiomicroIoni nei capelli degli attori,
ciascuno equalizzato in base alla posizione in cui e posto! Dario ha chiesto il
prepensionamento, aveva tanti anni di marchette alla Lancia e la vista si indeboliva;
oggi credo eserciti con successo il mestiere del contadino. Mica bisogna saper Iare
solo una cosa nella vita.
Pero quella naturalezza di prospettiva, ricchezza di proIondita e di diversi piani
sonori che dava la giraIIa, una ripresa Iondata solo sui radio non la puo realizzare.
Bisogna integrarla con microIoni Iissi che arricchiscano i piani sonori, Una ripresa
non puo essere solo dettagliata e non basta abbassare il livello di un microIono per
Iar sentire la voce piu lontana.
Certo oggi, con questi nuovi radiomicroIoni, avrei saputo piu Iacilmente
rispondere alla richiesta Iattami da un regista dell`epoca (senza concorrenza si
sperimentava piu volentieri..) di riprendere un dialogo sussurrato tra due attori
seminudi, inquadrati in campo lungo, in una scena spoglia.
Ricordate 'La conversazione ? Come aveva Iatto Gene Hackman a registrare un
dialogo avvenuto in una barchetta, al centro di un lago?

Walter
Lo incontro talvolta ai Saloni, di musica o libri. Alto, con la bella Iaccia nei lunghi
capelli bianchi ed un bastone, come il segno esteriore di una ferita piu che un
appoggio. Partecipa ed e interessato a cio che vede, malgrado un evidente velo di
amarezza. Forse per le persone che non ci sono piu, Iorse per quelle che purtroppo ci


165
sono ancora. Per le cose omesse, tra le inIinite che pure ha Iatto. O piu probabilmente
per un lavoro, gia Iinito quando ci sarebbero tante cose ancora da provare.
Io, che ne ho ereditato il posto alla SinIonica, ho sempre un riserbo molto
piemontese ad intrattenerlo. Lo Iaccio di qui, sperando che gli sia gradito e che
apprezzi questa mia Iatica
39
.



PER FINIRE.........

per Iinire si puo dire, con Leporello: Madamina, il catalogo e questo!
....tutto qui?
Oppure: 'La liberta e quello che un uomo puo Iare di cio che hanno Iatto di lui.
Questo e stato il mio modesto contributo per una strada che Sartre, sublime inattuale
di cui stiamo banalizzando un po` il messaggio per i nostri scopi, vi invita a
percorrere senza l`illusione di riscoprire il mondo ma cercando sempre di arricchire
l`esperienza del passato con la vostra.

Ringrazio la Neumann, la Shoeps, la Lingotto s.p.a. e l' Orchestra SinIonica della
RAI al cui materiale inIormativo, come avrete notato, ho abbondantemente attinto e
mia Iiglia Giulia per i disegni.
Un grazie particolare a tutti i miei colleghi che con le loro esperienze, consigli e
pareri mi hanno permesso di scrivere questo testo. Grazie a Beppe, Pierino, Walter,
Ciro, Raul, AlIredo, Maurizio, Dario, Paolo, Bruno ed a tutti gli altri che solo perche
meno vicini al settore delle mie attivita non nomino, ma che hanno contribuito a

39
Proprio in questi giorni Walter e mancato. Ho provato a riscrivere queste poche righe al passato ma non ci
sono riuscito, misurando ancora una volta come siano preIeribili i rimorsi per gli errori e gli slanci non compresi del
rimpianto per le occasioni rimandate.


166
creare una struttura produttiva cosi speciale da meritare di essere ricordata ed a cui
sono debitore di tutto cio che proIessionalmente ho imparato: Radio Torino.




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Piccolo Glossario

A palla: (in gergo) al massimo
Alimentazione Iantasma (o Phantom): tensione continua con cui si
alimentano i microIoni a condensatore. Richiede l`uso di linee bilanciate, in cui non
interIerisce in alcun modo con il segnale (da cio fantasma). Ormai e quasi sempre
incorporata nei mixer e si puo lasciar inserita anche usando microIoni dinamici. Oggi
e uniIicata, salvo rare eccezioni, in 48 volt.
Anecoica (camera): stanza per misure acustiche, interamente rivestita di coni
di lana di vetro al Iine di ridurre praticamente a zero ogni riIlessione del suono e
misurare cosi unicamente la radiazione diretta. Le migliori hanno rivestito anche il
pavimento e l`operatore si muove su di un graticcio metallico molto sottile. Entrando
si avverte un senso di disagio, dopo mezz`ora si hanno dei problemi di equilibrio.
Meglio non venirvi chiusi per scherzo, come e successo al sottoscritto in gioventu!
Antipop: leggero schermo antivento, in genere incorporato nei microIoni tra
la griglia di protezione e la capsula. Nasce, lo dice il suo nome onomatopeico, per
limitare la Iastidiosa sovrapressione a cui e sottoposta la membrana in corrispondenza
delle P pronunciate dai cantanti a distanza ravvicinata. In genere e insuIIicente anche
per questo uso, soprattutto con utilizzatori inesperti, per cui spesso e meglio
integrarlo con un vero antivento esterno in spugna sintetica. Anche se quest`ultimo
causa una lieve attenuazione delle Irequenze acute.
ArtiIicioso/MultimicroIonico: Dopo aver notato un preoccupante aumento
dei tumori all`apparato digerente, anche le tarme hanno smesso di mangiare lana
sintetica. Perche dovremmo ostinarci noi ad usare la tecnica multimicroIonica pura ?
Audiogramma: diagramma della risposta in Irequenza di un orecchio umano.
Backup: con questo termine si intende, in termini inIormatici, una copia di
sicurezza dei dati contenuti nel disco del computer.
Broadcast: Ente di trasmissioni radiotelevisive


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Cardioide: caratteristica di direttivita che si colloca nella media e risulta la
piu utilizzata negli usi generali. Nel diagramma polare (vedi voce del glossario) e
rappresentata da una Iigura a cuore. Con il 100 della sensibilita in asse, il 50
circa ai suoni provenienti da 90, e 0 a quelli provenienti a 180 (dalle spalle).
Comparatore (di Iase): Lo dice la parola stessa, e lo strumento che conIronta
la Iase tra il canale sinistro e destro di un banco stereoIonico. Da utili indicazioni
sulla compatibilita monoIonica (quando indica una Iase positiva tendenzialmente
superiore a 0,5) e dell`ampiezza stereoIonica (quando non supera troppo
stabilmente, durante la ripresa, questo valore). Nelle moderne riprese stereoIoniche
non bisogna drammatizzare troppo se talvolta, tipico con l`assolo del corno,
l`indicazione passa a valori negativi. Un Iase non stabilmente troppo positiva ,
comunque non sempre superiore a 0,5, garantisce respiro ed ariosita ad una
registrazione stereoIonica. Il range varia tra un massimo di 1 (in Iase perIetta) ad un
minimo di -1 (controIase assoluta). E` utile anche per misurare la Iase dei cavi, unici
responsabili, oggi, di brutti controIase.
Coppia stereo: Insieme di microIoni piu grande di uno e meno di tre, legati
da una relazione (caratteristiche di ciascuno e posizione nello spazio) che gli consente
di generare un`immagine stereoIonica dell`evento ripreso. In casi particolari (vedi
'Creatura) della 'coppia stereo Ianno parte piu di due capsule, nel qual caso, come
in ogni set pornograIico che si rispetti, e piu complesso tener conto di tutte le
reciproche relazioni possibili.
dB (decibel): esprime il rapporto tra l`intensita o la potenza di due eventi
sonori, tra di loro comparati. E` anche una misura elettrica e rappresenta il rapporto
tra la nostra grandezza ed una tensione di riIerimento di 0,775 volt. Per la precisione,
nel nostro caso quando ci riIeriamo alle indicazioni del peak meter d`uscita del nostro
mixer, tradurre in decibel il rapporto lineare tra il nostro segnale e lo 0,775 di
riIerimento signiIica Iare la seguente operazione: dB 20 x log.x (Vuscita / VriI.). Lo
zero dB e percio 20 x log. x (Nostro Segnale /0,775). Cioe il nostro segnale e uguale
a quello di riIerimento, 0,775 volt. Dire che un segnale e -6 dB signiIica deIinirlo la


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meta esatta del riIerimento, e -20 dB corrisponde, sempre in valore assoluto, ad un
decimo. I decibel possono, come detto inizialmente, rappresentare anche una
grandezza sonora apparentemente in assoluto . Si dice: 'La soglia del dolore e data da
una intensita acustica di 130 dB. Ma anche questo e un rapporto, si riIerisce ad uno
0 dB corrispondente alla soglia di udibilita (vedi anche il capitolo 'I Livelli).
Fase: In un segnale stereoIonico rappresenta l`eventuale ritardo relativo con
cui una Iorma d`onda viene riprodotta dai due canali. Nel caso piu semplice, di due
canali connessi ad una coppia microIonica elementare, e dovuta al tempo diIIerente
che uno stesso suono, a seconda della direzione di provenienza, puo impiegare per
raggiungere le due capsule. Viene misurata, sul mixer, dal comparatore di fase. Il
valore indicato puo variare da 1 a -1, passando da 0. Al valore 1 corrispondono
due segnali perIettamente in Iase, cioe monoIonici, -1 e la controIase pura, accettabile
in un ascolto stereo in situazioni sonore transitorie, ma che in un ascolto monoIonico
silenzia il segnale. Lo 0 corrisponde ad una sonorita molto aperta, ancora accettabile
in stereo ma molto critica in mono. Il valore giusto corrisponde ad una Iase positiva
intorno allo 0,5, in quanto un po` di ritardo tra un canale e l`altro corrisponde al senso
di stereoIonicita ed ambienza del suono naturale. Non e il caso di preoccuparsi se con
alcuni strumenti, nella Iattispecie il corno, ed in alcuni passaggi musicali per brevi
periodi la Iase scende a 0 o, addirittura, diviene negativa. Un modo per rendere piu
positiva la Iase e usare, ad esempio, coppie principali tipo XY piuttosto che AB
oppure stringere semplicemente un po` i panpot.
Fet: componente elettronico utilizzato in genere come ampliIicatore od
interruttore allo stato solido. Garantisce ottimi valori di rumore.
Filtratura a pettine: Ienomeno complesso, su cui si ritorna abbastanza di
Irequente nel corso dell`opera, giudicato dall`autore molto pericoloso per l`integrita
del suono captato dai microIoni. Consiste nell`inIluenza distruttiva che i segnali
riIlessi da pareti, soIIitto e soprattutto pavimento hanno sul suono diretto captato
dalla capsula se giungono in perIetto controIase. La loro somma con il suono diretto
sara zero (cancellazione) e sempre zero a tutte le armoniche superiori. L`uscita del


170
microIono Iornira percio un`immagine, all`oscilloscopio, simile a quella di un
pettine; con i denti nei punti in cui segnale diretto e riverberato si somma e dei buchi
dove si sottrae. Molti saranno i modi che illustrero per minimizzare questo Ienomeno.
Il principale e comunque quello di tenere i microIoni a qualche metro dal pavimento
e dalle pareti. Almeno un paio, e nel caso sia impossibile, comunque inclinare un
poco la capsula. La posizione peggiore e con capsule a pioggia sotto i tre metri dal
pavimento. Con l`aumentare della distanza, la Irequenza a cui avviene la Iiltratura a
pettine si sposta su valori piu bassi, ove sono meno udibili e piu compensate dalle
caratteristiche polari dei microIoni.
Fletcher-Munson (curve di): Iamiglia di curve graIiche che rappresentano la
sensibilita dell`orecchio alle diverse Irequenze a seconda del livello di pressione
acustica. Dimostrano come la risposta dei timpani dipenda non solo dalla Irequenza
(l`orecchio e comunque piu sensibile alle Irequenze medie) ma molto anche dal
livello sonoro. Per ottenere la stessa soggettiva impressione timbrica, se il livello
sonoro e ad esempio molto piu basso del riIerimento, occorrera aumentare le alte
Irequenze e, ancor piu le basse. I vecchi controlli di contour, sui preampliIicatori,
realizzavano una compensazione dipendente dal livello e Iondata su questo principio.
Generali: i dosatori di un mixer posti alla Iine della catena di ampliIicazione
ed elaborazione del suono, muovendo quelli si controlla direttamente il LeIt ed il
Right di uscita. Si chiamano anche Master. I dosatori che controllano solo una
sezione di microIoni sono detti sub-master, talvolta VCA per il modo in cui i piu
moderni di essi controllano la sezione assegnata.
Graticcio: struttura a travi con numerose aperture posta sopra un palcoscenico
teatrale, o studio di ripresa televisivo, da cui si movimentano scene e quinte, si
muovono proiettori e che risulta molto comodo per calare microIoni. Sia nella
modalita a pioggia che controventati per Iar loro assumere una giusta inclinazione.
Grunen: movimento politico tedesco. In Italia si dicono 'I Verdi.


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In campo vicino: tecnica di monitoraggio in riprese dal vivo ed in condizioni
di ascolto diIIicili. Consiste nel collocare due piccoli altoparlanti molto vicini al
tecnico (mezzo / un metro) in modo da minimizzare l`eIIetto dell`ambiente di una
regia di Iortuna. Si aumenta con questa disposizione il suono diretto nei conIronti di
quello riIlesso, ottenendo in sovrappiu (potendo abbassare un po` il livello data la
vicinanza dei monitor) un minor disturbo per altri eventuali ospiti della stanza.
Bisogna abituarsi, quasi sempre e meglio una cuIIia per cui se si puo lo si evita.
Larsen (eIIetto) o Innesco : quando si eIIettua un`ampliIicazione in sala
bisogna sempre evitare che il suono proveniente dalle casse acustiche rientri nei
microIoni ampliIicati con un livello superiore (ma gia quando e pari da un rimbombo
inaccettabile) a quello della sorgente. In caso contrario il sistema microIoni-casse
innesca producendo un Iischio (l`eIIetto Larsen) pericoloso per timpani e tweeter.
Ovviamente l`eIIetto avviene sulla Irequenza che si presenta, per Iiltratura o
risonanza, piu ampliIicata delle altre (puo anche accadere a Irequenze basse). Una
catena di ampliIicazione che curi molto la linearita della risposta alza la soglia in cui
avviene l`innesco. Oggi vi sono molti accorgimenti, anche programmi inIormatici,
per ridurre il Ienomeno.
Link: da ANELLO, LEGAME, VINCOLO. Consiste nel mantenere,
utilizzando i controlli del mixer, sempre un certo legame tra i due canali. Le
variazioni di livello (e magari anche di riverbero) eIIettuate su di un canale devono
corrispondere a qualche correzione sull`altro, al Iine di evitare che vengano percepiti
squilibri. Esistono anche alcuni comandi che consentono di eIIettuare il Link tra i due
canali in automatico, nei nostri usi meglio ricorrere alle correzioni manuali.
MIDI: Iormato di registrazione e trasmissione di segnali audio. Serve a
pilotare i sintetizzatori dei suoni, percio non dovendo trasmettere l`intero spettro
acustico ma solo le indicazioni per riprodurlo risulta particolarmente sintetico e
maneggevole ed occupa pochissimo spazio nelle memorie dei computer.
Polare (caratteristica, diagramma, risposta) : Iorma del diagramma di
sensibilita di un microIono ai segnali provenienti da diverse direzioni. Da


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un`indicazione della direttivita della capsula: puo essere (in ordine dalla piu direttiva)
a clava, super/ipercardioide, cardioide, cardioide allargata, bidirezionale (o ad otto),
circolare o omnidirezionale. La direttivita varia con il variare della Irequenza: come
riIerimento generale viene assunta quella a 1000 Hz.
Riverberante (1) : sala molto ricca di riverbero e/o eco. Ripeto che, pur
sapendo la diIIerenza tra riverbero, che con numerose e diverse riIlessioni ambientali
da sostegno al suono, e l`eco, piu lungo ed isolato, che Ia percepire delle nette
ribattute antimusicali, i tecnici usano quasi indiIIerentemente i due termini. Un tempo
di riverberazione ottimale, per sale da concerto, viene indicato dai vari autori tra 1,5 e
2,5 secondi, a seconda delle dimensioni e del tipo di musica prevalentemente
eseguito. Il tempo di riverbero e l`intervallo tra l`emissione del suono e l`istante in
cui cade a -60 dB. E` bene sia il piu possibile costante alle varie Irequenze.
Riverberante (2) : Stanza di buone dimensioni interamente rivestita di
piastrelle. In passato veniva usata, ponendo un altoparlante in un angolo ed un
microIono in quello opposto, per creare un eIIetto di riverbero con risultati spesso
eccellenti. Oggi, ovviamente, costa meno un eco digitale e quelli recenti, se di buona
qualita, hanno indubbiamente una resa migliore. Ma Iino agli anni `70 non c`era
niente di meglio, compresi i pregiati echi a piastra EMT.
Roll-oII: Irequenza al di sopra, o al di sotto, della quale la risposta di un
dispositivo inizia a diminuire.
Rumore (di Iondo): detto anche fondo o soffio, termine quest`ultimo che
meglio rappresenta onomatopeicamente il disturbo presente in tutte le
apparecchiature elettroniche, microIoni compresi e che si somma al segnale utile.
Oggi, soprattutto negli strumenti digitali, e molto modesto, nei moderni microIoni
addirittura trascurabile. Da non conIondersi con il ron:io, sempre indice (anche se
presente ad un livello modesto) di qualcosa che non va, da individuare ed eliminare;
spesso e portato da linee sbilanciate, masse elettriche mal collegate, prese energia
diverse da quelle di un`eventuale diIIusione (connettersi sempre alla medesima


173
sottostazione) oppure ai dimmer di regolazione delle luci (ed in questo caso c`e ben
poco da Iare).
SoItware: i programmi applicativi utilizzati da un computer.
Spalla: termine gergale per deIinire il primo violino dell`orchestra (sulla cui
Spalla conIida il Direttore per sostere tutti i musicisti..)
Stacchi: termine televisivo e cinematograIico per indicare repentini
cambiamenti di inquadratura. Nell`audio non possono essere altrettanto secchi,
neanche nelle colonne sonore, pena un disagio nello spettatore con l`impressione di
un suono tagliato bruscamente.
Trasduttore: elemento che trasmette o converte energia in un`altra Iorma. Nel
nostro caso altoparlanti, microIoni ed anche timpani.
Zona di pressione : principio Iisico su cui si basa la logica costruttiva di
alcuni microIoni a condensatore. La capsula, di minime dimensioni, viene posizionata
in modo tale da cogliere, nella cosiddetta :ona di pressione, non solo il suono diretto
ma anche quello riIlesso in modo sufficentemente in fase, quindi, come si dice, con
Iase costruttiva. E` intuitivo che aumentando cosi il segnale incidente sulla
membrana ne aumenti in proporzione la sensibilita. La capsula e generalmente
montata perpendicolarmente alla piastrina di base, come nel caso del Crown PZM che
piu compiutamente incarna il principio, e collegata all`ambiente esterno tramite una
sottile Iessura orizzontale. Molti microIoni a piastra vengono deIiniti
impropriamente a zona di pressione mentre invece un microIono a capsula
superIiciale montata orizzontalmente non puo Iisicamente esserlo. Un microIono a
zona di pressione se collocato accuratamente alla conIluenza di tre schermi ortogonali
puo aumentare la sua sensibilita di ben 12 dB (6 dB per ogni parete riIlettente , oltre
la prima ovviamente). Non per questo sono tutti di qualita eccellente...oppure per
Iorza modesti quelli a membrana orizzontale!



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FINE


Giorgio Carlin, via Ormea 49, 10125 Torino, tel.011.6507429,
E- Mail: angelacolombolibero.it



L'autore si presenta:
sono nato a Torino nel 1946, Iiglio di un musicista dell` Orchestra SinIonica
della RAI. Dopo aver compiuto studi tecnici, per un paio d`anni ho lavorato nel
reparto di acustica dell`Istituto di ricerche Galileo Ferraris. Dal 1970 Iaccio il
tecnico del suono alla RAI e, nel Irattempo, mi sono laureato in Storia e Critica
del Cinema con il proI. Aristarco. Come ho gia detto, negli ultimi 15 anni sono
stato addetto alle riprese audio dell`orchestra, da qualche anno 'nazionale,
della RAI sia nelle diverse sedi che in esterna. Recenti lavori impegnativi che
ricordo sono stati la ripresa dell'opera 'Le nozze di Figaro, al Teatro
Comunale di Firenze per un DVD della TDK, e del 'Concerto di Capodanno
2004, in mondovisione dal Teatro La Fenice di Venezia.






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