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Lungi dall'affievolire la nostra piena partecipazionein Cristo, la nflessionedevotasul mistero delle Suedue naturenon pu che rendercli grande onore,

infatti qualunque possa essereil cammino tradizronale di un uomo verso la salvezza, l'unico e medesimologos ad essere il vero Salvatoredi tutti. Il suo raggio d'azione illimitato, e si estende ben al di I dei confini della religione cristianasino a raggiungere.,altre pecore che non sono di questoovile" (Giovanni, l0:16), e i Suoi tesori sono tramandatia tutti noi.

UOMO E DONNA: VALUTAZIONE DELLA LORO RELAZIONE NELLA PROSPETTIVACRISTIANA hilip Sherrard

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Una quasiasivalutazionedella relazionetra uomo e donnanella procristianadeve iniziarecol riconoscimentoche la distinzione spettiva dellanaturaumana in maschioe femmina in accordocon la saggezza e la prowidenza di Dio. Non un qualcosadi arbitrario o d'accidentale o chc s' sviluppato in rispostaa vari stimoli di natura biologica, amdi un estremo o d'altro tipo. Al contrario, una manifestazione bientale profondita nelle della Vita Divina. QuandoDio cre la misteronascosto oaturaumana,la cre maschioe femmina. Tuttavia Dio non crea nulla sei principi o causecreative non sono inerenti al Suo proprio Essere. Ci vuol dire che la fonte della distinzione tra uomo e donna sta nel fatto che Dio contiene in Se Stessoi principi di mascolinit e di femminilt.Egli Stesso e l maschioe femmina.Il Divino androgine; dovc entra in gioco la natura umana, tale androginia del Divino vrene polarizzata in uomo e donna. mistero della natura bisessualedi Dio cos fondamentale Questo che suoi echi e tracce si possonotrovare ad ogni livello di creazione, sino ad arrivare alle forme pi semplici e rudimentali di vita. Ma di tutti gli esseri creati, I'uomo la piir diretta espressione del Divino. Egli creato ad immagine di Dio in modo pi pieno. Quindi ci vuol dtreche i principi di mascolinite di femminilit che coesistonoin Dio sonorranifcsti nella natura umana nel modo piir esplicito. E'come se Dio desiderasse vedere rivelato il mistero del Suo pi intimo S su di uno spccchio,con la minore distorsionepossibile, e il risultato stato l.uomoe la donna.E'nell'uomo e nella donnache Dio percepisce la Piirpiena espressione priva della Sua gloria. La Sua la segretarealt, d'afticolazionee di forma, di cui le forme dell'uomo e della doma rapprescntano le immasini dischiuseed articolate. A questopuno ci si pohebbe chiedereperch, se Dio bisessuato, lale bisessualitanon rova piir adeguataespressione a livello umano oellacreazione,non di due esseridistinti in maschio e femmina, ma di
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una singola figura androgina.In realt, secondouna cefa lettura si p6della creazionecome si leggg tebbe affermare che nella presentazione nei primi capitoli del Genesi, che fomisce il punto di partenzaper la speculazionecristiana su questotema, l'originale ordine delle cosesa'uomo'significa rebbe statoproprio quello. Dio crea l'uomo - e qui no1 maschilema la naturaumananella suaintcgrit; semplicemente il sesso 'maschio femmina e Egli li cre'. e questanaturaumana bisessuata: Tuttavia emergeche tali aspettiduali della naturaumana- quel 'li'della citazione- fanno ancorariferimento ad un singolo essere: s'incontrano all'interno del singolo esseredi Adamo. Sempresecondoil Genesi sembrache soltanto ad uno stadio successivo della creazione abbia luogo la biforcazione dei sessi ed il femminile venga in un certo qual modo ad esseredisunito dal maschile e inglobato nella figura separatadi Eva. E la ragione data nel Genesi della biforcazione dell'androgine originale che era Adamo e riguardo la separazionedell'aspetto femminile della natura umana nella figura indipendentedi Eva, non che tale polarizzazionedei sessimostri piu quellafin pienamentela gloria di Dio. La ragionedata semplicemente troppo umana che Adamo si sentiva solo e aveva bisogno di un'adeguata compagnia.Ci farebbe intendereche la creazionedella donna come essereseparatonon abbia nulla o ben poco a che fare col desiderio di Dio di contemplare piir picnarnenteil mistero del Suo piu intimo S nelle sue conroparti sul piano della creazionedal momento che poteva fare ci piir pienamentenella singola figura androginadi piuttosto, che la creazionedella doma qualees' Adamo. Sembrerebbe, sereseparatonon fosseparte dell'originale intenzionedivina, ma fosse da partedi Dio rispetto ad una certacontinuna concessione successiva genza non prevista che insorsedopo la creazionedi Adamo. La ratson nel fatto che essasi relazionaall'uorno d'tre diEva sta semplicemcntc come aiuto e compagnia.A parte ci, non v' alcuna reale ragionepr cui lei debbaesistere. Molti scrittori cristiani sono rimasti persuasida questaversionedella creazione di Adamo ed Eva nel tiur della Gensi che considerala donna come un esseresecondarioe subordinatoall'uomo, che non ha in realri alcunaragione di esisterese non per l'uomo, e che non sarebbe esistita se I'uomo originale - Adamo - fosse stato capacedi preservaf intatta la propria natura bisessuata,come Dio aveva originariamerlte 112

visto nella creazione inteso.Per di pi, alcuni scrittori cristiani hanno 'caduta' che ebbe prova quale identit separata una della luogo Eva di proprio prospettiva, della creazione originale in tale lo stato all'intemo quello viene considerato dell'androgine Adamo, che rispecchia umano nel suo singolo essereI'androginia di Dio e quindi immagine divina nar ercellence;tuttavia, per ragioni d'economia, che non hanno tanto che lare col desideriodi auto-rivelazionedi Dio quanto con il benesnelle seredell'uomo creato,tale statoideale viene in pratica estrapolato formc di due esseriumani separati,Adamo ed Eva, che coesistononel La creazionedella donnaviene ancoraconsiderata in accordo oaradiso. e la prowidenza di Dio, e la donna ancorauna rivelacon la saggezza zioneowero uno svelarsidel divino - una teofania - per la sempliceragioneche ogni cosacreatapossiedeuna qualit teofanica.Tuttavia, per un seconda certi versi la sua creazione occasionale,ella rappresenta scelta:infatti, parlando in termini ideali, la sua creazionepotrebbeesin un singolo esserecreatoche uniscee riconsercriassuntae trascesa ciliagliaspettimaschilie femminili della naturaumanain s. gli Tale concezionedello stato ideale umano ha sempreossessionato uomini, non solo all'intemo del mondo cristiano; e sono molti quelli che provano ad ottenere,o a riguadagnarela padronanzadi ci che suppongono persa dopo una esserela loro natura originale bisessuata, catastrofe che ha tragicamentetagliato tale natura in due e lasciatociascuna met in uno statoanormaledi destituzionee di auto-esilio.Inolne va dctto che se Dio Stesso androgine,e I'uomo creatoad immagine di Dio, allora diffcile capire come il destino dell'individuo uomo e donnanon sia piir pienamente realizzatoquandociascunodistintamente ed indipendentemente, unisce e riconcilia i separatiaspetti maschili e temminili della natura umana in un singolo essere. Tuttavia,contrapposta a tale concezionedell'ideale statoumano, non , e orse possibile leggere il resocontodella creazionedella donna del trencsi in altro modo? La parola che viene usata nel capitolo di apertura tlcl Genesi a significare che Dio pone il sigillo della Sua approvazionesulle successivefasi della Sua creazione . nella traduzrone $eca dell'ebraico. la parola kalon, che denota primariamenteil bello: E DIo vide che ci era bello". La stessa parolaebraicanelle versioni autorizzate del testoviene tradottacon'buono': "8 Dio vide che ci era ouono"lo stesso termine ebraicosembrapoter significaresia buono che

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bello, ma la traduzionegreca nel Septuagintoenfatizzain modo particolare I'aspetto della bellezza,e la tradizione teologica greca ha visto in maniera corrispondentenella bellezza del mondo creato la manifeha fomito stazionedella Bellezza Divina, il desideriola cui espressione per certi versi il motivo fondamentaleche sta al di l dell'originale./al: il desideriodi Dio di rivelare la sua bellezzapriva di forma e nascosta, di ci che Egli nelle forme in cui potevadeliziarsi. Di qui l'adeguatezza all'Archetipo ha creato il cui grado Egli ha riconosciutocorrispondere Divino - era dipendente dal suo accordo con I'armonia interiore del Suo Essere:dal momento che proprio tale armonia che determinale definitive norme della bellezza. Quando Dio "vide che ci era bello", con cui Egli verific che ci tale vista fu un atto di auto-riconoscimento che vedevaera un'immagine vera e fedeledella Suavita interiore e non manifesta. Tenendo questo a mente, senzameno assai pertinente che il resoconto del Genesi della effettiva creazione di Eva inizi col riconosctmento da parte di Dio che la presenzadella singola figura di Adamo in paradisofosseoz kalon,'nonbella', 'non buona'; "e Dio disseI'uomo da solo non bello". Sino a questopunto Dio aveva visto che hltto era bello, tutto era buono tutto era in accordo con I'armonia interiore del Suo Essere.Tuttavia a questo punto c'era qualcosache era fuori assetto,e che non era perfettamentefunzionante.La creazioneera ancora un'immagine distorta o inadeguatarispetto all'Archetipo Divino. Era ancora in uno statodi disparit ed incompletezza;era ancoramonca.E questoulteriore stadio di articolazioneviene portato a compimentocon la creazionedi Eva. Se questalettura della narrazionedel Genesiviene tenutain considerazione, allora si pu capire che non c' nulla di meramenteagglunto nella creazionedella donna owero essanon una secondascelta.Prola di Dio di vedere del desiderio prio comeI'uomo ella la conseguenza posslSuaGloria dispiegatasul piano della creazioneil pir pienamente bile. La biforcazionedella naturaandroginadi Dio in due distinti essn maschile e femminile non quindi una tragedia o una cadutada uno stato umano ideale in uno stato pi imperfetto. Al contrario, I'unlco e necessariomodo in cui Dio pu pone, per cos dire, il tocco finale all'opera d'arte divina in cui Egli coinvolto. Il non riuscire a pofe quesiotocco finale avrebbesignificato lasciarlain uno statoincompleo

monco. La maestria avrebbe fallito nel Suo intento, se non avesse palizzato il paradigmae l'artefatto nella relazionepi vicina possibile. alla creazionedella donnaDio potevaconfersuccessivamente Soltanto manifestazione della pienezza e della ricchezza della naf.na, la che mare figure di Adamo ed Eva era in accordocon I'armonta rnumananelle terioredella SuaNatura e quindi era bella e buona; nella maestriadel Suotocco finale che il genio del grandeArtista viene a compiersi. Da una tale lettura della narrazionedel Genesipotrebbealtrettantoseguireche la questioneche fom il punto di partenzaper questoexcursus - ovvero se una figura androgina singola non possariflettere in modo pi adeguatola bisessualitdi Dio a livello umano rispetto a due esseri distinti maschio e femmina - deve ricevere una rispostanegativa. Qualsiasialtra cosapossaapplicarsial caso di altri livelli di creazrone - nel casodel livello angelico,ad esempio,o a quello delle forme di vita pi elementari- chiaro che l dove entra in gioco il livello umano la polarizzazione in due figure di uomo e donna rapprcsenta una manifepi piena del Divino, rispetto ad una singola figura androgina. stazione come se i due principi complementariche descriviamocome principi richiedanoanche maschile e femminile, uniti e riconciliati in Dio Stesso, talepolarzzazione sul piano umano se si vuole che la piena potenzialit delle loro energiecreative ver.gaattuahzzztn. Ciascuno dei due esseri si trova in una particolare relazionerispetto ad uno di questi principi, che c la sua fonte di identit, il suo /ogos e sophia, e che detrminail suodcstino.La differenziazionein maschio e femmina, lungi da essere un compromesso umana intrinseco o una concessionealla debolezza allo statoumanocome tale: una condizionepropria all'esistenzadella nafuraumanastessa. Standocos le cose, si potrebbe inoltre dire ghe qualsiasi sforzo da partedell'uomo di trascendere tale differenziazione,cercandodi guadagnarequello che egli presume esserela sua natura bisessuale,non rappresenta un passo in avanti verso la perfezione umana ma una deviazioneda essa.Nel migliore dei casi si tratta semplicemente di follia; nel peggiore un tentativo di andareal di l della norrna umana per provaread essere Dio Stesso.Questotentativo deve andareincontro al lato che toccaa tutti quegli sforzi tesi a trascendere il livello dell'essere sttcui e per il quale si viene creati, e in cui risiede la propria perfezione -. e di tale fato paradigmala cadutadi Lucifero. In manieracorrisponlt5

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dente, qualsiasi sforzo volto a sopprimere tale differenziaziones .6 ottenereuno stato di neutralit sessuale deve anche esserevisto come qualcosache distorcee deforma l'esserein questionee gli impediscern maniera determinantedi ottenerela finalit per cui egli e creato,il suo unico destino come creaturaumana.Per quel che riguardaquantomeno la tradizione cristiana,la norma per ci che costituiscela vita umanaal suo livello pi profondo e pir radioso fomito dal paradiso,il giardino che Dio ha piantato ad oriente dell'Eden, e le due figure che lo abitano: un uomo e una donna, entrambecreatea immagine di Dio, entrambe createper I'immofalit. Tuttavia ciascunachiaramentev riconosciuta separatamente dall'altra attraversoil predominio in loro delle caratteristiche e qualit rispettivamentedi mascolinite femminilit, che esse devono portare con loro per I'etemit come elementi non riducibili e inalienabili e come qualit dei loro esseri unici individualizzati. Ciascunodi loro incarnain manierapositiva un aspettodel Divino; ed ogni reciproco tentativo di deviare o di eliminare e sopprimerequestaqualiperdita o attenuazione fica data da Dio, con la conseguente della mascolinit nell'uomo e della femminilit della donnarappresenta un passo di allontanamentodalla perfezione e un ostacolo ad essa.Sia I'individuo bisessualeche la personaneutra sono parodie dell'esserepienamente umano. Tuttavia, se la situazioneparadisiacadell'uomo e della donna viene consideratacome norma per gli esseriumani, e ad immagine di come tali esserivivono quando sono in accordo con la natura e non contrari ad essa,allora va anche notato qualcos'altro di significato universale. Abbiamo visto che, per quanto possa a prima vista apparire paradossale, I'auto-determinazionedi Dio sul piano umano pi pienamene realizzata dalla creazione,non di un singolo essereumano che comprendein se stesso iprincipi di mascolinit e femminilit,ma di due quali prcdomina individualizzati in ciascuno dei rispettivamente esseri uno di questi principi. Abbiamo visto altres che questaprevalcnzadel principio mascolino o di quello femminino ha inestricabilmcntea che fare con I'eterno destinodi entrambi: uomo e donna. ll fatto che le cose stiano cos riaffermato nella tradizione cristiana dal riconoscimento e le qua' che Maria, la madre di Dio, porta pienamentele caratteristiche 'superiore lit della femminilit nel suo statodi immofalit, in cui ella agli angeli', come lo fu nel suo soggiomo sulla Terra: n in Cielo ne ln 116

ella pu con qualsiasisforzo della immaginazioneessere descritta 1g11a Tuttavia nonostante il androgine. fatto che ella non unisca nel suo .66e principi i essere della mascolinit e della femminilita, ella ha specifco ottcnutola forma supremadella perfezioneumana. Allora perch,se le cose stannocos, dover spiegarequel che appare cssereuna discrepanza'lQuando Dio cre la natura umana a propria i6magine, Egli la cre maschio e femmina. Tuttavia una personache pi pienamente I'immaginedivina e ottienela piir pienasomirealizza a Dio che pu essereottenutada un essereumano, lo fa senza gbanza della differenziazione sessuale.Certaalcuna perdita o trascendenza potrebbe pensare, qualsiasi si sia I'ordine delle cose nella sfera mente, terrcstre,che tale differenziazione potrebbe esseresuperata qualora I'uonlo ottengalo statodi deificazione.Altrimenti come si potrebbeimla naturaumananella suatotalit esserepararcellenceimmamaginare ginedi Dio se gli uomini e le donnecome individui non possonoessere in maniera predominantealtro che maschio o femmina persino dopo la loro deificazione? E all'uomo e alla donna come individui, persino dopo la loro deirtca o, sar forse impedito di ottenerequalcosadi pir di un aspettodella pienezzadel divino che viene dispensata alla natura umanada Dio quandoEgli la fa scaturirenella propria immagine? Tuttavia, se la situazioneparadisiacafornisce la norma e il modello della vita umana e se in paradiso,la natura umana maschile e femmrnile nella sua integdt, viene polarizzata negli esseri individuali maschili e femminili dell'uomo e della donna, Adamo ed Eva, la prena tmmagine ancora incompleta. Infatti I'uomo e la donna in Paradiso, sebbene identit indipendenti - ciascunadeterminatain manieradominantedagli aspetti complementarie persino contraddittori del Divino - non conduconole loro vite in isolamento.Essi conduconole loro vite rn relazione.Ed proprio in questo vivere da parte dell'uomo e della donnale loro vite in relazioneche il mistero della natura bisessuale di Dio viene dischiuso sul piano umano nella maniera pi esplicita. Ci cne nc I'uomo, n la donna possonoottenere come individui che vivono nell'isolamento,essi lo possonoottenerevivendo in relazione.In nraniera concomitante, nella relazionetra uomo e donna, quando ci vlenevissuto in accordocon le norme del Paradiso- alle condizioni che c'eranoprima di caderein uno statodi dimenticanzae di egocentnsmo ' che I'immagine divina piir pienamenterealizzalasul piano umano
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e l'Archetipo Divino viene manifesratopi pienamente. soltanro in questarelazioneed attraversodi essache I'integrit della naturaurnsn4, creatamaschioe femmina, viene rappresenaa inegralmentesul prano umano, e quindi in grado di conformarsi alla bisessualitdel suo archetipo e di abbracciarepienamenteentrambi i principi mascolino e femminino. In altre parole, nella loro relazioneAdamo ed Eva esemplificano quella pienezzaprimordiale della natura umana che ciascunoe futti possono imitareed ottenere. Tale centralit della relazione tra uomo e donna come stato che li schiudeentrambi,nel modo piir pieno possibile,al mistero ultimo della vita Divina e fomisce, se propriamentecompresoe vissuto, il conteslo pi propizio per il perfezionamentodella stessanatura umana, vlene riaffermata nella tradizione cristiana dal fatto che l'evento divinoumano che sta al cuore di tale tradizione, e che costituiscela garanzia della sua autenticit,ha luogo proprio all'intemo di questocontesto. 6010dopo che Giuseppesceglie Maria e Maria riceve Giuseppecome cuo promessosposo,che lo Spirito Santo fa la Sua annunciazione e il Logos Divino nasce in forma umana. Il paradisopotr realizzarsinon domani o dopo la morte, ma qui e ora. ammessoche si compianole sue bondizioni. In tal caso quali sono le condizioni secondole quali la relazioneprimordiale umana deve esserevissutase vuole espletareil suo ruolo positivo di portareI'uomo e Ia donnaalla pienezza dell'immagine divina e quindi condurli ad uno stato di perfezione?La prima cosada dire qui che ci deve essereuna relazione d'amore. Ci apparecos ovvio da non richiedere ulteriori puntualizzazioni. Inoltre, non piir - persino non meno - di una condizione che dovrebbeessererealizzatain tutte le relazioniumane, Dio non semplicemente in quellatra uomoe donna. amore; e nella misura in cui condividiamo I'immagine divina condividiamo ancheI'amore e dobbiamo esprimerlonelle nostreattivit. Ci ahec atleizza in particoareI'amore tra uomo e donna quandoquesto - sebbene evidentenella loro relazioneparadisiaca cosavarra la stessa - il riconoscimento per le suealtre manifestazioni proI'amore che prio una qualit e un dono di Dio e non appartieneall'uomo di suo pro' prio diritto, quindi quando dico 'io amo', mi sto in realt appropriando di una cosa che in realtnon mia ma che si esprimeattraversodi m' Ci wol dire che la distinzione tra amore sacro e Drofano.I'amore che lt8

e I'amore che non lo , non sta tanto in una qualsiasidiffe6 paradisiaco quantonella differenza qualitativa nella naturadell'arnore stesso, rnza profano lnfatti il quello sacro e .ualitativa nella coscienzadell'alnante orimo riconosceche I'amore una Qualit e un dono divino e risponde di tale riconosctmentre il secondo,in assenza s6 essodi conseguenza, piil poco una semplice espressione di considerarlo colpevole di mentoe gli conviene. come meglio del proprio ego, da usareo abusare Ma c' altro da aggiungere.Infatti se I'amante riconosceche I'amore con cui e in cui egli osservaI'amala una Qualit Divina, egli riuscir a vedereI'amata in Dio, riuscir a vedere lei alla luce dell'amore che nella sua essenza divino. Non I'amer quindi al di fuori o separanonch talnenteda Dio, almeno l dove v' una loro consapevolezza delle sane intenzioni, e non considererciascuno come un essereche non ha relazione con Dio e che indipendenteda Lui. Tutavia nello statoparadisiacoI'uomo e la donna si amano reciprocamentein Dio, che soltanto in Lui che essi possonoamarsidavvero. consapevoli in Dio che essi si amano reciprocamente lnE non semplicemente una forma di coscienzaspirituale essi sannoche ogni fatti possedendo cosache esiste una propria articolazionedell'auto-rivelazionedel divino. Ogni cosa uno svelarsidi Dio, una teofania in cui Dio dischiude Se Stessonella Sua propia immagine. Quindi, amandosi reciprocamente, ci che essiamano Dio cosi come Egli Si rivelato il ciascuno di ororispettoall'altro.Ciascuno divieneun'iconadell'altro;e poch viventedell'amato, Dio Si rivelatoqualeiconanellaformadell'essere cosi nell'amare quell'essere, l'amanteamerDio. Nell'icona Dio che manilcstase stesso;e ci che I'uomo ama nella donna il mistero che elladischiudecome tale icona, proprio come ci che la donna ama nelquindi I'uomo il misteroche egli dischiude in modo simile.Ciascuno dischiude sconosciuto che il nucleosacrodella loro all'altro l'essere csistenza e Lui Stessone preparaun luogo di nascita nel cuore di entrarnbi. E non v' alcunadolatriain ci, poichnon si vedepiir I'atro scltarato da Dio o estemoa Lui. Dunque, nella forma d'amore paradisiacatra I'uomo e la donna, il vero amante- il vero soggettoche muove I'amore tra due esseriumani - proprio Dio, il Signore dell'Amore. L'uomo e la donna amano Dio I uno nell'altro noD attraversose stessi ma per mezzo di Dio e attraversodi Lui. Owero, per essere piir precisi, in ciascuno Dio che ama
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I'altro. Tale amore fisico, nella misura in cui si concentrasull'im6n_ gine incamata e la abbraccia.Tuttavia anche spirituale dal monrento I'imrnagine ma wole rinascerein essaed esche non vuole possedere seretrasfiguratoattraversodi essa.Quel che I'uomo e la donna fannoin di una concretaforma di un tale relazione d'investirsi reciprocamente altro esserevivente che promuove in ciascunoI'aspirazionea crescere verso la perfezioneper cui entrambi sono stati creati. La loro arte - dal momento che si tratta davvero di un arte - sta nel trasfigurarsireciprocamentedispiegandola piena potenzialit delle loro energie creative, portandosireciprocamentein tal modo semprepiir vicino alla presenza di Dio. Vedendosi reciprocamentecome manifestazionedell'Amaro Divino, il Signore dell'Amore, essi si spiritualizzano reciprocamente sollevando il proprio essere,al d la della sua forma fisica o sensibile, alla sua forma divina incorruttibile, cos che alla fine la loro contemplazione di Dio, I'uno nell'altra diviene la forma superioredi contemplazione di cui gli esseriumani sono capaci,non meno di quella di Dio, di se Slesso nellapropriaimnragine. contemplare quindi, modo e a questecondrzioni,che la relazionetra uomo E in tal dell'ime donnarealizzail suo ruolo positivonel portarlialla pienezza ed in maginee della somiglianza divina in cui la naturaumanae creata cui I'Archetipo Divino reso manifesto nella maniera piu completa. Tale relazione pu ottenere questo coronamentopurche in essasiano coinvolti due esseri,ciascunodei quali racchiudeaspettidel divino che I'altro possiedesoltantoin forma rudimentaleo conotta. Non dovrebbe rimarcareche I'uomo non possiededunqueun monoesserenecessario cos polio di caratteristichemaschili (qualunqueessepossanoessere), femminili come la donnanon possiedeun monopolio di caratteristiche La questionesta nel prevaleredi certi aspettidel divino in ciascunodei due. a un tivello tale che sonoprodotticome due esseriumani assolutamente non intercambiabili. Quindi possibile affermare che mentre I'uomo si distingue di pir per le qualit di maestosite giudzio ime senso parztale,ladonnasi distinguedi pi per le qualitdi bellezza e compassione.Si potrebbedire che le differenze di infinita tenerezza nel mondo naturale,nella distinzione ra corrispondentisono spresse la montagnae il mare. Ad un livello piu profondo si potrebbedire che I'uomo rppresentimaggiormenteI'inergia creativa non manifestadt Dio mentre la donnapiuttosto la forma in cui Dio Si rivela etemament 120

prima di tutte x Se Stesso,la sua gloria manifestae la saggezza'creata potrebbe e si dire che prototipo tale caratferizzazione del della lc cose'; donnaabbia il suo omologo nel mondo naturale nella forma del sole la luce solare. cui si manifesta rttravcrso Rispettoa ci il protolipo della donna - l'Eerno Femmineo- racil misterodelt'Epifania Divina, infatt senzala manifestazione chrudc della Sua Gloria e della Sua SaggezzaI'energia creativa di Dio rimarrebbesconosciutae non conoscibile, nascostaper sempreJcome non ci sarebbeluce solare senzasole, o senzaMaria il Logos Divino non avrebbericevuto forma umana. Invece, Maria in grado di dare alla luce Dio in una forma umana proprio in virtr del fatto che su di un il suo ruolo quale Madre di Dio reapiano spirituale trascendente 'd vita' etemamentea Dio; infaiti lizzato dall'Etemo Femmineo,che soltantosimboleggiandoil suo prototipo divino Maria poteva portare a compimentoil suo ruolo sul piano umano e temporale,sul piano della storia.Ogni rivelazione divina sul piano della storia ha le sue origini e il suo prototipo sul piano della nretastoria,e non altro che una manifestazionedi quest'ultima. In breve, si potrebbe dire che la donna pi al mondo dell'Anma,non solo in senso corrisponde cosmologico, 'luogo'in ma come cui Dio Si manifesta, e propriocome tale manifestazione, anchein un sensoindividuale, come aspettodi ciascunessere umanoche si strutturasull'immaginazione come forma femminina, 'la l',4rina. Nella suaessenza, ella donnavestitad sole',la Teotokos, che ancheTeofania. Andrebbe ripetuto che questa caratterizzazione delle differenze tra uomo e donna per quanto sa valida, non significa poi che I'uomo sia pnvo delle qualit presenti in maniera pi marcatanella donna, o viceversa. N le differenze in questioneimplicano una qualsiasi ineguaglianzatra uomo e donna,infatti i prototipi delle qualit di cui ciascuno la manifestazione e ne depositario,non hannoalcun ordine di supenonto inferiorit, qualitdell'Essere ma sonougualnrente Divino che e la loro fonte. Tuttavia ignoraretali differenze in nome di un inappropnato egualtarismo non significa solo far violenza ai particolari destini che uonro e donna sono chiamati a realizzare, ma anche,ed <t./brtiori, a contrastare Ia realizzzzone della relazioneumana nrimordiale di cui stiamo parlando. E infatti assai chiaro che la realizzazione di tale relazione troppo
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spessocontrastata nel mondo della dimenticanzae della separazione in cui prevalentemente viviamo. Soprattutto contrastatapoich ci che abbiarno definito come coscienzasuperiore,ovvero sacra, stata soetituita dalla coscienzainferiore, owero profana. Quando la coscienza aacra operativa- quandocio in tale relazionel'uomo e la donnasono ntrambi spiritualmente desti - allora nella donna che l'uomo soerimenta la bellezza umana come epifnia della Bellezza Divina, e oell'uomo che la donnasperimenta in forma umanala Maestdi Dio. Lo stesso vale pcr le altrequalitche ciascuno possiede n maniera pir) rispetto o rlcnomarcala all'altro; nel'altro,ed attraverso di esso, che ciascuno diventa capacedi sperimentareed integrare le qualit di cui, come individui separati,ciascunodi loro carente,o non ha sviluppato. Infatti, soltantoin virtu di tale scambiodi qualit che la relazionetra 'di loro pu crescerenella penezzadell'immagine e della somiglianza divina. Quel che rende un uomo e una donna non semplicemente due individui isolati ciascunomancantedi aspettidell'integrit della natura umana, ma due pafner che insiemc ottengonola perfezioneumana, ci che viene aggiunto a ciascunoattraversola loro relazioneed in ci he ciascunoelargisce all'altro. Inoltre, lo scambiodi qualitopera lma sorta di raddoppiamento,dal momento che all'esseredi ciascuno cos com' di per s, viene aggiunto I'esseredi ciascunocos com' per I'altro. Quindi in tale relazione I'uomo e la donna cessanoin un celo sensodi esseredue individui, per diventarnequattro. E a questo punto che possibile coglicre il vero significato dell'ingiunzione scritturale (Genesi, I:28), 'Siate prolifici e moltiplicatevi', annunciatada Dio all'uomo quando cre per la prima volta I'uomo a Sua propria immagine 'maschio e femmina'. Troppo spessogli interpreti letterali della scrittura cristiana - ed ahim, ce ne sono davvro troppi - prendono queste parole a significare che I'uomo e la donna debbanoprodurre 6gli in sensopuran:enlcfisico o corporale,ed inttti esclusivamente in tal sensoche I'uomo e la donnasono esolai ad 'essere prolifici e a moltiplicarsi',nelle cerimoniematrimonialidella Chiesacristiana.Come si sia giunti addirittura a tale conclusioneattra' verso questi interpreti letterali della scrittura cristiana - quando viene chiaramentedetto nel Libro della Genesi che Adamo conobbeEva in sensocamale solt antodopo la loro espulsione dal Paradisoe che fu sol' figli 'secondola came' - e tanfodopo t^le espulsione che essiprodussero nel silenzio. Si che questistessiinterpreti tendonoa tralasciare qualcosa pensare perfezione che se uno stadio verso la umana sia rappotrebbe paradisiaco, dal ritorno dell'uomo allo allora stato I'ultima presentato cosacui bisognerebbeesortarlo di funzionare in modo sintomatico rlla sua condizione decadutanon paradisiaca,e tenda a consolidarla. fornunque, chiaro che seAdamo ed Eva produssetounaqualsiasipro'secondola gcnic in Paradiso,essaera di tipo diverso da quella prodotta camc'. e fu generataattraversouna relazionedi modalit differente da chiedere cometale esortazione quellacamale.Perdi piir, ci si potrebbe possaessere fatta in rispettodi uno dei rnistericristiani piir cenletterale trali: che fu dopo che Giuseppeprese Maria con s ma prima che egli la conobbe in maniera camale che essaconcep attraversolo Spirito Santoe port nel grembo il Logos di Dio. Questomistero dovrebbedialle coppie cristianeuna prospettivaun po'diversa da quella schiudere su cui si insiste nelle cerimonie matrimoniali. Tuttavia, questo non altro che un esempio assaitipico di come gli interpreti della scrittura cristiananon tendanoa spiritualizzareil naturale ma a naturalizzarelo spirituale,consumando cos a loro volta il peccatooriginale di Adamo. Il compito di districaree risolvere le contraddizionie le confusioni che scaturiscono da tale naturalizzazione delle cosedello spirilo - come nel - tale, che coloro che insistono casopresene preso in considerazione maggiormentea perpetuarequesto peccato risultano i meno adatti a realizzare quel compito. Il vero significato di questaingiunzione spirituale pu essereavvicinato attraversola traduzionedella frase in questionedel Septuaginto. Le parole che nella versionecorrente sono tradotte con 'siate prolifici e moltiplicatevi' vengono qui tradottein greco con auxaneshe e plithinesthe, e di questeparole grechela prima allude chiaramenteal senso di crescita owero al divenire perfetti, mentre la secondaal senso di rendere pieno, ovvero aumentare, in manieraquannon semplicemente titativa ma anche in modalit qualitatva. Quindi una traduzionc dal grcconon risulterebbe ma come' come'siateprolifici e moltiplicatevi' crescctc perfezione pieDezza spirituale'- sebsino alla ed aumentate in benevada tra I'altro detto che la cerimonia matrimoniale Ortooossa non accentuail significato di tale frase pi di quanto non lo faccia la oenmonia occidentale.Letta in tale luce, la frase s'accorda perfettamentecon quel che statodetto prima riguardo al reciprocoscambiodi 123

qualit nella relazioned'amore tra un uomo e una donna che porta alla perfezione umana ed alla loro crescitanella pienezzadell'immagine e della somiglianzadivina. Inoltre, questo scambio di qualit tra uomo e donna pu esserecon_ sideratocome una rigenerazionereciprocache va ben al di l della generazionedi figli attraversoil corpo. Come afferma Platone, 'la nosra natura desideragenerare'(Simposio.206C) e la generazione a cui pons 'qualcosa di sempreesistenteed immortale nelle nostre vite moftali (Simposio,206E) visto che tale generazione l'unico modo con cui possiamo ottenere l'immortalit in cui la nostra vita viene consumata (Simposio,207D). Tuttavia mentre alcuni cercano di otteneretale immofalita in maniera indiretta con la generazionedi figli attraversoil 'il corpo, ce ne sono altri cui desiderio creativo dell'anima, e che concepiscono spiritualmente,non fisicamente,la progenieche la natura dell'anima chiamata a concepire e a sviluppare' (Simposio, 209A); inoltre questa generazione la generazionedelle forme spirituali ovvero intellegibili(di bellezza, d'amore)con cui Dio illumina icuori di coloro che lo amano.Ecco perch l'opera d'amore pu essere descritta come'generare ci che bello attraversocorpo ed anima' (Simposio, 2068) ed ecco perch alla fine I'amore tra uomo e donna pu essere pura ed inconsumatoin vista della bellezzaassolutanella sua essenza, contaminata'(Sirzposio,2llC). Il linguaggio Platonico.Tuttavia una visione simile a quella che l'ispira, ha altrettantoispirato il linguaggio di molti autori cristiani nel mondo medievale. Bisogna ricordare che nel mondo medievalela coscienzacristianaera dominatatutta, ma non in modo esclusivo,dallo spirito monasticoe asceticomaschilenella cui prospettivala donnaterrestree la bellezzafemminile, nel loro insieme, non risultano come potenziali agenti di grazia trasfigurante,quanto piuttosto come tentazionida evitaread ogni costo, sia in termini di relazione sociale esterioreche in termini di meditazionee di vita interiore del ruolo giocato dalle virgines suhinLa condannae la soppressione troductae forse tipica dello spirito in questione.Inutile dire quindi che la relazione umana in cui I'amore riconoscevadi possederea oza redentiva e trasfigurantenon quella tra uomo e donna ma quella fia uomo e uomo - non certo nel sensoerotico intravisto da Platone(ancor ma nel sensodi una profonda meno nel modemo sensoomosessuale) amicizia spirituale. Quindi non c' modo di farla risalire al paradig' 124

atico rapporto paradisiacodi Adamo ed Eva, visto che i suoi protasonisti sono chiamati a sirnboleggiaredirettamentei personaggidella questa ioppia umanaprimordiale prima della caduta.Di conseguenza, pu non rispecchiare I'archetipo androgine del Divino, con la relazione fedeltdella relazionetra uomo e donna.A tal riguardo, non pu stessa essere in grado di completarela pienezzadell'immagine di conseguenza questa potr esserecompletatanella relazione tra i cos come Divina, differenziati sessualmente dell'uomo e della donna.Dunque, dueesseri si potr dire che, cos com' valida nei suoi termini propri, la visione con cui questi autori medievali cristiani hanno investito I'unione di amici,possasoltantodischiuderela suapienapotenzialitquandoviene raspostanella relazionetra uomo e donna. Per questi autori,rrTI'amicizia (amiciria) non soltanto la piir alta divina, la rivelaztone forma dell'amore umano. E' una manifestazione di Dio Stesso. Sant'Agostino chiamavai suoi amici e la comunicazione in lui. Quindi vivere in uno statodi un'unicarivelazionedi Dio presente vivere in Dio, owero come affermaAelred in maniera amiciziasignifica pi succinta,l'amicizia Dio (amiciziaDeus est'1. Cometale, I'amicizia un modo di ritomare in Paradiso,un mezzo per elevarsi a Dio, di vivere in Lui e di farlo vivere in noi. Tale ritomo in Paradisoviene consideratocome una nuova nascita,una rigenerazionein Dio, una reintegrazionee una riforma. E'lo schiudersidi un nuovo cielo e di una nuova terra, la rivelazione della beatitudinedi coloro che dimorano rn Cielo, e I'etemo Giomo del Signore,un ingresso,qui ed ora, nella terra promessa, la Nuova Gerusalemme,un'esperienzadi resurrezionepasquale, un ritorno alla fonte dell'armonia cosmicae una riconciliazrone degli opposti in un ordine di tranquillit, di riposo e di pace. Uunita degli amici riflette I'unit cosmicaprimordiale di tutta la creazione.Per Aelred, la semplicevista di un amico una grazia che conducealla rimembranza di Dio, e la gioia dei due amici in Dio, ma in Dio trovato e nvelato reciprocamente; mentre per Alcuino il semplice pensierodi un amico come la visita dello Spirito Santoche pu esseresperimentatoattraversola preghiera.Per Sant'Agostino il fine della relazionetra oue amici si realizzanell'unione delle loro anime - owero in ci che
I l7 Per un resoconlopi completo sull'intero argomento,e per riferimenti dettagliati a tune le fonti qui crrjte, si vddar Madre Adele Fiske, 'ParadisusHomo Amicua. in ':lteculum, Luglio 1965.pagg.436-459.

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Cassiano definisceil plasmarsidi un cuore e un'anima in due corpi - nel possesso di Dio, nel ritrovarsi reciprocamente in Dio. Quindi l'amicizia un'esperienzaprofondamentereligiosa, una ierofania o una teofania al cuore del myserium cristiano. Essereuniti nell'amore con I'amata vuol dire ritrovare se stessi,ritomare al proprio pieno essere.E'una riacquisizionedella propria pienezzaparadisiaca, allo Spirito Santo.ll paradisodell'amore di un amico un'associazione e unatrasfigurauna rivelazionedel ParadisoDivino, un trascendimento stato mortale, una rinascita della caduta dell'uomo e dello zione in Dio. Come abbiamo gi fatto notare,il particolare ethos in cui viene concepita e vissutatale relazioned'amore da questi autori cristiani del mondo medievale I'ha limitata all'associazionedi uomo e uomo e quindi non riesce a simboleggiarepienamentel'archetipo della relazione divrnoumana, la manifestazionedella pienezza dell'immagine divina. Tuttavia, liberata da tale restrizione e traspostanella relazione tra uomo e doma, la visione che ha informato tale amore e I'amore che ha ispirato tale visione possonorealizzare la loro piena potenzialita.Che tale visione non abbia informato, tranne forse in rari casi, I'amore tra uomo e m doluto, quantomeno donnanel mondo occidentalepost-medievale, pafe, al fatto che s' dolorosamenteeclissatoproprio nella coscienza veramenteconsucristiana.Tuttavia, soltantoalla luce di ci pu essere quasi inutile sottolineareche tale mata la relazionetra uomo e donna. pu essere ottenutasoltantoa condizioneche i partnerin consumazione questionepongano,continuamentee coscientemente, ci che ricevono in riferimento alla sua fonte Divina. Devono esserein grado di riconoe di cui scereche i doni e le grazie con cui si investonoreciprocamente, sono investiti, non sono di loro propriet, e che non devono cercaredi possederlio di usarli come mezzo d'auto-soddisfazione o d'auto-compiacimento. Infatti la visione che loro relazioneispira in essisvanirebbe il nel momento in cui non riuscisseroa riconoscereColui che consacra loro amore, I'amore del quale d valore alle loro vite. Tuttavia, da un fallimento di riconoscimentodi questotipo che deriva la cadutadallo stato paradisiaco,il cui cambiamentodi coscienza dal sacro al profano causae sintomo. Per certi versi, I'uomo inizia a non tanto spostarela sua attenzioneed a vedereil centro del suo essere quantonel essenza spirituale in se stesso, in Dio, e nella corrispondente proprio ego e nelle sue inclinazioni. Comincia a negare la sua dipon126

di proprio diritto, signore denzaontologicada Dio e a cercaredi essere, della creazione. Allo stesso tempo, ed in manieracorrisponc padrone pir) capacedi vederela bellezzadella donnacome epifania tlente,non dellaBellezzaDlina e di contemplarlain tale prospettiva;egli la wole Il suo amore diventa concupiscenza e ed appropriarsene. ora possedere un fenomeno separato che egli desiderio sensuale, e la donna smanioso come fossedistinta da Dio, e al di fuori di Lui. Tale concupiconsidera pone lo spirito umano in sensonegativo al di l del bene e del scenza male e alla fine trasforma I'amore tra uomo e donna in poco pi che di desideri egocentrici:traspofato in unacieca ricerca d'appagamento un'insaziabilecorrente infemale, I'uomo si sforza in vano di riempire unioni attraversosuccessive la cupavacuit della sua vita trascinandosi chimeriche,non lanno che esacerbare essestesse infemali che, essendo e di cui egli lo squilibrio mentalee morale di cui essesono espressione vittima. Questo processodi profanazione,di cui I'uomo colpevole, ha la suacontroparteanchenella donna. Infatti la donna rispetto all'uomo, per cos dire, ancorapiir prona nella stima delle cose - inclusa la propria personalebellezza - in termini di propria attrazionesensorialeo estetica,e in termini di amoralit e passioneche non tiene conto di 'La donna vide che I'albero alcunadimensionespirituale o qualitativa. erabello da mangiare,e che era piacevolealla vista, e che era un albero desiderabile...'; di Eva che la port a violareil tale era la disposizione Comandamento Divino. Una volta separatala coscienzaumana dalla suaradice Divina, e considerata quindi autonoma,la bellezzaaffascina e distrugge. L'Afrodite celeste,tradita nelle strade e nei mercati, assumela terribile maschera d'Afrodite terrestre.La donnadiventa la seduttrice,e la relazionetra uomo e donnaun culto idolatrico che ha ben pocodi nobilitante e di trasfigurante. Dire ci, implica necessariamente che tutte le relazioni di questotipo nel nostro mondo siano totalmcnte prive di qualit paradisiache. Ogni tenerezza, perdono, generate nella relalealt, affettuosita,conforto e zione tra uomo e donna come anche lo scambio di eflrsioni fisiche, un eco ed un annuncio della beatitudinenascostache I'uomo serbaal centrodel suo essere. Riguardo a ci, I'Afrodite celestepotr ben rivelarsi attraversole violazioni della sua controparteterrenapi abbandonata.Tuttavia,considerando la perdita di coscienzadi cui abbiamopar127

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lato, col nostro conseguente fallimento a considerarele cose per quel troppo spessola relazionetra uo66 che sono e trattarledi conseguenza, e donna fallisce proprio nell'essereall'alezza del ruolo di cui capacg e che si potrebbe dire costituisca la sua fondamentaleraison d'tre, qualunque altro scopo sussidiario essa indubbiamenteabbia. Troppo spesso la suapotenzialit negatao frustrata.Per certi versi ci inevitabile, dal momento che gli uomini e le donnepensanoe agisconouome mortali e finiti e dimenticanodi essere se fosseroesserisemplicemente immortalie dotati di un destinoche non pu essere compiutosenza la realizzazione della loro naturasDirituale. Dio amore.e il simile rispondeal simile. E allora, come fa I'amore donato da Dio, tra uomo e donna, ad esserepofato a fruizione, se essi non riesconoa riconoscere il Divino e a rispondergli reciprocamenteI'uno nell'altra? In altre parole, il non riuscire a realizzarc le piene potenzialit di tale relazone umana primordiale, reso quasi inevitabile dal modo assolutamente inadeguatoin cui uomo e donna si consideranoreciprocamente, dalla loro incapacitdi riconoscerechi sono dawero e quale la loro vera realt. Infatti, quando non sentiamo la necessitdi affondare le radici nelI'etemo, o quando neghiamo di avere la capacitdi farlo, quel che in realt stiamo facendo condannarenoi stessie le nostre attivit a una definitiva disintegrazione.E' I'armonia e il ritmo dell'etemit che tiene ogni cosaal suo posto e ne permettela crescita;e qualunquccosas'opponga a tale armonia e ritmo, o si distacchi da questi, verr necessariamente ad essere disintegrata.Si disintegrera causadella suamancanza soltantoci chevienedalla di realtintrinseca.Nonostantele apparenze, sorgentedella vita, ed diretta verso la sorgentedella vita, pu possedereuna realtin sensovero e durevole.Il resto non altro che un gioco di ombre. Solo ci chc mette radicl di ombre. una continua successione nell'eterno riesce a sfuggire a questoprocessodi reciprocaauto-distru' zione e pu esseresostenuto,divenendoindistruttibile. L'uomo non ha l'immagine divina in cui viene creao,persinoquandonon abbandonato ci che ha riescea vivere e ad agire in accordocon essa.Pu recuperare perso.Pu invertire il processocon cui egli ha ridotto la sua coscienza e a livello profano. Ma per fare ci deve riconoscereche nell'essenza un esserespirituale,le cui pi profonde necessit e aspirazionipossono in Dio. Tuttavra,dal essererealizzate soltanto nell'auto -realizzazione 128

pu essereottenuta solnomento che Dio amore, tale realzzazone tanto attraversola rinascitadell'Amore Divino nella sua anima. Di qui i1 ruolo cruciale nell'intero processodella rigenerazione,ovvero della chepu e dovrebbeessere giocatodalla relazionecrotica tra redenzione, e donna. Infatti I'amore reciproco che essi esprimono,e I'implituomo cito desideriod'unione, sono entrambi espressionidella loro necessit c della loro capacitdi riottenerela piena coscienzadella visione beatifca che essipossiedononel paradisoche sta in loro: quella visione in cui essicontemplanoDio I'uno nell'altra e che pienamentenanifesta soltantoin coloro la cui vita umana statatrasfiguratadallabellezza di ci che essi ammirano in un amore che di oer s Divino.

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