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y Th reporl lI'as sublllill,d lasl Oclober 01 lhe Convention of lhe Ilalian National Town P/allnillg IlIslilule. Several prljecls of lhe lasl few years (Iled 01 lhe heginnillg of lhe arlic/e) premlllu'o fialures: Ihey are fra",ed on a lown-planning scale and hatle an evidenl
ulopiall characl,r. Whal lhe '11laning of Ihis return 10 ulopia? In lhe firsl place, if reflecls

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Ihe...!!i!i!. of archileclure Ihroughoul lhe wor/d. In lhe serond place, however, it serms 10 nvolve indilference 10 archileclure as a complele form: we are alw'!Js tkaling wilh gigantic gridr, which cOlldilion archileclure wilhoul defining lhe concrele volume and space values. There Iherejore a ""ofo/d rk: Ihal of evasion, possib/y lechnological, 10 lhe poinl of soliPsm, alld Ih91 of depressing lhe frerdom of designo Yel, some of Ihese ulopian tksigns (Tange, LubiCZ-NycZ> f11'!Jprove significanl in anolher sense: Ihey lend 10 conslilule concrele anlicipatiolls, ",ode/s for lhe fulure, 10 be experimenled wilh and checked archilecluralb'. We mu.rl accePI lhe scale wbich Ihey tkmand for lhe shaPe-funclion relalionship and subjecl il 10 an inlensive cri/icaland hlorical inspection. The Irue uloPia is lhe ulopia of reality ,,: a profound adherence 10 lhe sente and guidelines of presenl hislory.

y Ce rapporl a it prsenl en oclobre dernier Ia R""ion annuelle de r Inslitut national d'UrhaniSllIC. De nomhreux prljets des dern;;res annes (lists aux premieres lignes de I'arlic/e) prsentenl deu:': caraclristiques: ils sonl lahlis I'chelon urbaniste et ils ont un caracttre utopique vident. Que signifie-I-il ce relour rutopie? II dnonce d' ahord une cre gn 'rale de I' architecture dons le mond. entier. En tecond lieu, il temhle cependanl comporteI' I'indiffirence envers I'architeclure comme form. accomplie: en elfet, i/ s' agillozifours demaillesgigantesquesquicondilionnentl.archilecture sons en prciser les valeurs concrUes de volume et d' espace. On a donc un risque double: c"ui de I' vasion, ne flit-elle que technologique,ju.rqu' ou solipsme, et celui de Ia mortification de Ia lihert de composilioll. Toutejois, quelques-unes de ces utopies (Tange, LubiCZ-Nyc:i) peuvent rsulter significatives dons un autre tens: elles tentknt conslituer des anticipations roncrUes, dlU modNes pour I' avenir, exPrimenter el vrifier architectoniquement. li faut accepler I'chelle qu'elles poslulenl pour le rapport forme-fonction el Ia soumelfre un contrle critique el historique intente. La vritahle ulopie esl ,ulopie de Ia ralit : une adhrence profonde ou tens et aux directions de I' hisloire prsenle.

Di fronte ai sempre piu dilaganti progetti a scala cittadina dali' evidente sapore utopistico venuti alia ribalta da una decina d'anni circa e susseguitisi fino ad oggi con continuit, Ia critica internazionale ha mantenuto, nel suo complesso, un contegno ambiguo, mancando, sostanziaImente, alio specifico compito di puntualizzatrice e correttrice che dovrebbe esserle proprio. Le utopie urbane cui ci rife riamo sono naturalmente del tipo e del tagIio piu diversi: dalle proposte, non compiutamente precisate, di Peter e Allison Smithson (L'a, nn. 74, 80), a quelle famose dei teams guidati da Tange per Boston e per Tokyo (L'a, n. 72.), ai progetti di Louis Kahn per Philadelphia (n. 60), ai progetti dei francesi lona Friedmann, Nicolas Schffer, Paul Maymont, e Nicolas ]ordan, a quelli di Lubicz-Nycz (nn. 100, 120), alie varie esperienze degli spazialisti giapponesi dei gruppi Metabo/ism e Neo mastaba, a quello del gruppo inglese Archigram, fino ad una serie di esperienze italiane che vanno dai molti progetti scolastici ad alcuni progetti di concorso per il centro direzionale di Torino (n. 94) e per il Tronchetto a Venezia (n. II I), che, a rigore, occupano un posto a parte nel quadro complessivo, che tracceremo, della nuova internazionale dell'utopia. Di fronte ad ogni dichiarato utopismo Ia domanda piu spontanea riguarda il senso storico di un atteggiamento che in qualche modo rifiuta il presente per un accorato tendere ad anticipazioni daI sapore catartico: esiste un utopismo umanistico come ne esistono manieristi e illuministi; alie origini stesse del movimento

tom. tore dell mo ti u ha ' Ep divf espf prin stud che, vere Pos gett guaJ post alia RisF ricO! a) I' inteJ scalf smi spor e ne di T retic mon della all'ir Ia ra ai li

y Dieser Bericht isl im vergangen Oktober heim Treffen des Nationa/instiluts fiir Urhanistik priisentiert worden. Zahlreiche En""rfe tkr letzlen Jabre zeigen zwei Charakteristiken: sie sind auf urbanistischer Skala impostierl und hahen einen k/aren utopistisehen Charakler. Was fr eine Bedeulung hat diese Rikkkehr zur Ulopie? Vor allen Dingen denunziert sie die allgemeine Krise der Archilektur in der ganzen Well. Zweilens jedoch scheinl sie eine Indifferenz der Architektur gegenher mit sich zu bringen: in der Tal handell es sich im",er um giganlische Masehinen, die die Architekturen kendilionieren, ohne es zu erreichen, die konkrelen Werte von Volumen und Roum zu priizisieren. Man hat daher ein doppelles Risiko: das tkr Evasionen, e""a der technischen bis zum Solips/smu.r, und das der Erniedrigung der komposi/iven Freiheil. In jedem Fali I:Onnen rinige dieser UtoPien (Tange, LuhicZ-NycZ> in einem antkren Sinne hedeutungsvoll dastehen: dass sie dazu neigen, konkrele VOT'1/legnabmenZU konstituieren, Modelle fr die Zukunfl, die archilektonisch experimentierl und geprft werden mssen. Man mu.rs die Dilatation der Skala akzeplieren, die sie fiir das Verhiiltnis Form-Funktion foMern und sie einer intensiven kritischen und historischen Kontrolle unterziehen. Die wirk/iche Ulopie isl ,Utopie der Wirk/ichkeit : tieje Aderenz an den Sinn und die Richtung der gegenwiirtigen Geschichle.

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moderno tipi diversi di utopismo si incontrano e si scontrano - vedi gli avvenirismi insiti nello Art Nouveau, i sogni futuristi, l'utopismo espressionista dei Taut, dei Luckhardt o di Krayl, il realismo utopico di Le Corbusier. In modo diverso, pertanto, e verificabile storicamente che Ia concessione all'utopia prende piede in situazioni di crisi o trapasso linguistico, come sforzo teso ad una ricerca chiaramente intenzionata a bruciare le tappe nella difficile via della costruzione di un nuovo linguaggio, per raggiungere il quale si usa I'arma del salto ai di sopra dell' ostacolo, rappresentato per 10 piu dalla vischiosit di meto di e sistemi comunicativi esauriti o dilapidati. Non e il caso di esaminare, qui, 10 stato presente dei linguaggi dell'architettura moderna; si potr per riconoscere nel fenomeno dei ri-

b) le poStl ai c( Stars dime gioc( quas. rale; ni s orgal

, La relacill adjunta te ha presenlado duranle eI posado mes de ocluhre en eI. Convenio ,I Instiluto Nacional de Urbanlslica. Numerosos proyeclos de los ltimos aios (mencionados I Ias pri",eras /neas dei articulo) respontkn a dos caractersticas comunes: , planteamiento a escala urhanlstica y el carcler utpico. l Qu significa esle regreso a Ia lopia? Anle lodo, denullcia Ia crisis general de Ia arquitectura. En segundo lugar, sin 1/hargo,parece presuponer Ia indiferencia hacia Ia arquitectura en cuanto realizacin. )e hecho, todos 10fproyectos aludidos son gigantescas retks que conmcionan Ia arquilectura sin -ecisar su.r concrelos valores volumtricos o espaciales. Se corre, pues, un dohle riesgo:
. de Ia ..as/n - acaso lemolgica hasta el solipsismo

-y

el dei menoscabo

de Ia libertad

'",positiva. Sin embargo, a/gunas de estas ulopias (Tange, LubiCZ-NycZ> 'sultan significativas en otro sentido, ya que tienden a constituir anticipaciones concrelas, 'odelospara eI porvenir que pueden experimenlarse y verificarse arquileclonicamenle. " necesario aceplar Ia di/atacin de escala que postulan para Ia relacin forma-funcin someterla a un intenso control crlico e. histrico. La verdadera utopia es utopia de Ia alidad ", adhesin profunda ai senlido y a Ias direcciones de Ia hisloria presente.

c) co esso disce to di polif Risp' verifi

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XI 680

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mn=tradizionali

. lore aI di l delle problematiche 1


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dell'architettura moderna, come evidente sinto' , mo di un tentativo di spostare su campi ampliati una ricerca che nelle scale sino ad ora usate
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mente esaltate, presentate come fattori risolutivi dei problemi di apertura e flessibilit. Rispetto alle impostazioni figurali abbiamo poi un ulteriore gruppo di costanti: a) gli organismi polifunzionali tendono ad individuarsi come enormi oggettiassoluti nella loro unitariet, isolati - progetti Maymont, LubiczNycz, Metabolism, Kahn - o integrati in composizioni variamente estendibili - progetti Tange e Friedmann - presupponendo una percezione immediata e globale sia delle loro reIazioni interne che di quelle esterne (con Ia citt esistente e col territorio); b) le varie proposte tendono sempre ad enfatizzare illoro antinaturalismo senza residui, affidando alla carica inedita delle loro dimensioni e deI loro sintetico geometrismo l'irradiarsi di effetti emozionali in competizione diretta con il paesaggio, non di rado sceIto con caratteri eccezionali, proprio per sottolineare quell'ideale competitivit;

j
1

ha condotto

alla presente

impasse.

questo che, prima di mettere in luce le diversit, anche molto accentuate, di simili esperienze, tenteremo di coglierne i caratteri primari e comuni, schematizzandoli aI fine di studiarne piuttosto Ia struttura delle immgini che, in un primo tempo almeno, le immagini vere e proprie. Possiamo anzitutto osservare che tutti i progetti considerati conservano delle costanti riguardo ai problemi delle strutture urbane proposte, riguardo alla laro strutturazione fisica e alla loro struttura figurale-percettiva. Rispetto alla prima costante i caratteri specifici ricorrenti sono:

E per

fortemente influenzato dalla poesia avveniristica di Paul Scheerbaart, e i grandi complessi di Vienna ed Amburgo lavorano gi sfruttando sintetismo geometrico dialetizzato e gigantisrni rapportati alla volont disperata di un rinnovamento aI di sopra della crisi linguistica; nello ambito dell'area semantica razionalista prende forma coerente il concetto di modellospaziale con funzioni risolutive ed estendibili all'intero organismo insediativo; l'introduzione della scaIa deI town-designe Ia sua dimensione espressiva sono oggetto di ricerche da parte di altri, ben differenziati gruppi: e potremmo citare come probanti il progetto per il centro di Cumbernauld, di Leaker, Wilson e Copcutt, il quaroniano CEPalle Barene di San Giuliano, o a1cuni progetti di Candilis, Josic e Woods, nei quali il problema dell'equilibrio tra forma dell'organismo e farma architettonica e risolto con ben altra coerenza e senza ricorsi ad ingiustificate esasperazioni tecnologico-funzionali.

chiaro,

a questo

punto,

che in tutte

tali pro-

, interno deI concetto stesso di flessibilit alla scala architettonica, realizzata attraverso organismi polifunzionali contenenti, teoricamente disponibili per una assoluta mobilit neI tempo e nello spazio. I grandi contenitori triangolari di Tange, i cucchiai di Lubicz-Nycz, le strutture reticolari di Friedmann, quelle sospese di Maymont partono tutti da una volont di recupero della piu ampia libert individuale e strutturale all'interno di riferimenti fissi che garantiscano ia razionalit e l'efficienza delle ossature guida aI livello urbano o territoriale;

a) l'impostazione

di una

reIazione

aperta

allo

c) nei riguardi degli organismi contenitori Ia poste l'eIemento fondamentale che ~i viene ad lettura portata ad un ulteriore approfondimento annUllare, senza possibilit a1cuna di recupero, sembrerebbe obbligata ad accettare un concetto e proprio quel concetto di processualit della di forma come risultante dinamica delle trasfar- fenomenologia urbana su cui, sintomaticamente, mazioni e delle particolarizzazioni le piu libe- molte di quelle stesse proposte pongono l'acre degli organismi rninori: l'ipotesi di un cento riconoscendolo come una delle idee-guitown-design come opera aperta e sempre presente da centrali dell'intero modello morfologico con diverse giustificazioni nelle varie teorizza- raffigurato. zioni e spunti di teorizzazione. E non e qui il caso di sottolineare o meno una contraddizione interna od una speculazione che Le risultanti delle costanti ora analizzate sono i non riesce ad autocrearsi una sua consequenziaconcetti di una forma urbana globale e risolutrice, lit rigorosa, quanto piuttosto di cogliere, da alternativa in senso assoluto alie strutture esistenti, quanto sino ad ora osservato, valori intenzionali di una identificazione di utopia di scala e utopia e valori sintomatici, aI fine di approdare a: cri-

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La nuova dimensione urbana


,

e Ia

funzione deU'utopia
Tafuri

di Manfredo

Bisogner quindi valutare quanto tali proposizioni contengano di veramente nuovo, quanto c) come terzo corollario, non indifferente anche in esse non sia gi scontato da piu avanzate espeesso ad implicazioni di carattere figurativo, ne rienze, quanto, eventualmente, sia nelle stesse discende Ia necessit di un integrarsi assai stretdi gratuito. to di strutture di comunicazione ed organisrni Si puo intanto riconoscere, come indiretta e lontana matrice espressiva, l'apporto dell' Epolifunzionali. = spressionismo aI problema della citt; le due opposte esperienze che caratterizzano i tentativi Rispetto aI loro strutturarsi fisico e invece '<. verificabile, nei progetti in questione, l'identifiespressionisti nei riguardi degli organismi urI bani - le utopie di Bruno Taut e deI suo circolo, carsi degli organismi con strutture tecnologicai

b) le due conseguenze piu dirette di tale primo postulato sono l'indifferenza dell'architettura aI costituirsi delle immagini urbane e 10 spostarsi dei rapporto forma-funzione ad una scala dimensionale dilatata nella quale i parametri in gioco mutano necessariamente, individuandosi quasi esclusivamente ad un livello infrastrutturale; mentre all' analitico comporsi delle funzioni si sostituisce l'integrarsi complesso degli organismi;

sociale - alla mobilit strutturale corrisponde sempre, nei nostri progetti, una sia pur vaga impostazione di rinnovamento totale delle relazioni umane - di un valore catartico ajjidato alie anticipazioni tecnologiche,di una reintegrazione dialettica di citt e natura, di un'esasperazione formale, infine, introdotta come valore urbano essa stessa.

teri critici orientativi per le future esperienze, e a criteri seIettivi rispetto a quelle sottoposte ad indagine. Negare infatti il concetto di processoe conseguentemente meto di di controllo e intervento capaci di assorbire le potenzialit positive insite nella variabilit deI metamorfismo urbano puo assumere due diversi aspetti: a) da un lato - si vedano i progetti di Kahn per il nuovo centro di Philadelphia e per Ia ristrutturazione di Market-East - siamo in presenza di una vera e propria denuncia, conseguentemente espressa da una stabilit dellaforma dove gli spunti allusivo-polemici a ordinamenti classicisti e di difesa (il riferimento allegorico alla citt fortificata nella triangolazione dei cilindri per gli autosili, neI primo progetto, e quello, piu evidenziato, ~lla staticit deI foro ellenistico,

ne! secondo) assurgono indubbiamente ad una assoluta coerenza nei confronti de! valore-base cui si richiamano: 1'esorcizzazione totale delIa mobilit urbana e i1 suo irretimento in strutture guida che polemizzano, col loro voluto arcaismo, nei confronti de! loro stesso inserirsi come isole, come oggetti estranei, nelIa dinamica delIa citt (dove, se si vuole, i1 riferimento a modi compositivi tipici della pop-art pu anche essere ritrovato, con tutta Ia dovuta diffidenza per simili traslazioni di termini critici, daI puro valore didascalico). b) da un secondo punto di vista vanno invece considerati progetti quali que!li di Tange per Boston e per Tokyo, quelli de! gruppo Metabolism, di Lubicz-Nycz per Te! Avive per il Kursaal di San Sebastiano, degli utopisti francesi; in tali esperimenti Ia stabilizzazione della forma urbana non e punto di partenza ma di arrivo, in contrasto, come si e detto, con i criteri dichiarati dai vari autori. Tn tali opere Ia negazione de! rapporto forma urbana - processo morjologico assume Ia veste di una drammatica constatazione di sconfitta: Ia assunzione delIa mobilit si traduce infatti per 10 piu in una indifferenziata possibilit di dislocazioni funzionali; il parametro delIa esaltazione tecnologica, che dovrebbe permettere non di rado tramite artifici daI sapore fantascientifico - tale indifferenziazione e Ia sua mobilit ne! tempo, proprio per i1 suo gratuito enfatizzarsi si riduce ad un exploit piu che problematico; 1'ambiguit delIa re!azione architettura-dimensione urbana, infine, approda ad una sostanziale accademicit, per Ia insoluta labilit delIe definizioni figurative alIe varie scale.

Riguardo aI primo problema pu esser detto che l'introduzione cosi violenta de! parametro fiNodo che, ad un'analisi che non e i1 caso di af- gurativo nella scena urbana - da un punto di frontare in questa sede, tocca i1 grande problema vista operativo, naturalmente - facendo ragione delIa liceit o meno di una configurazione fi- della tradizionale indijferenza verso l'immagine a guralmente determina ta, chiamata ad investire livello di town-design propria all'area semantica indifferenziatamente l' organismo urbano deter- de! razionalismo europeo, ha un senso indiminando a sua volta forme particolari a quelIo retto, come stimolo e come impostazione proinsieme subordinate (il tessuto continuo della blematica, almeno per i piu seri contributi Amsterdam di Coor van Eesteren, ad esempio, (Tange, Lubicz-Nycz, Kahn, Smithson). o i vari modelli di citt basati sulIe teorie nu- Questo, anche se l'unitariet assoluta delle cleari, che non solo sottopongono Ia dinamica loro immagini e Ia loro staticit confinante con territoriale ad un tipo figurativo di riferimento, l'accademia possono apparire come un passo ma investono direttamente le varie tipologie a indietro, piuttosto che come avanzament, riscala di nucleo o, comunque, di settore urbano). spetto alle intuizioni lecorbusieriane delIe meTn tal senso le varie proposte utopistiche, pur todologie di/ferenziate di intervento e di quapresentandosi come critica in atto allo zoning lificazione figurativa, ne! piano per Rio de tradizionale ne riproducono - spazialmente Janeiro, e di dimensione espressiva ne! sempre

di accusa piu che esplicito (del resto anche in altre forme piu volte formulato, almeno a livelIo teorico): nelIa fiducia tutta razionalista verso un atto di progettazione continuo, risolto nelIo zoning bidimensionale come guida non relativa per 1'urban design, pu infatti esser vista una delIe cause prime de! fallimento delI'urbanistica moderna - fattori di natura etico-politica a parte; ma nelI'illusione circa il raggiungimento di una qualit urbana tramite 10 strumento totalizzante delIo zoning, disegnato con 1'intenzione di approdare ad una forma, per quanto dinamica, di citt di tendenza a livello figurativo, si passa, nei progetti in questione, ad un controlIo ancora totalizzante, ancora esteso alI'intera realt cittadina, ancora di precisa tendenza figurativa a livelIo generale (anzi, con qualit figurali esaltate), senza che il no do problematico irrisolto nelIe esperienze razionaliste risulti minimamente affrontato.

sa idea di forma, dato che alIa sua realt geometrica viene precluso irrimediabilmente il sostegno di una conseguente idea dinamico-organizzativa. Non e quindi un caso che i progetti di cui stiamo trattando assumano cosi spesso l'aspetto di paradossi daI sapore nichilistico; in realt con le loro apparenti enfatizzazioni figurali essi distruggono i concetti di forma urbana, di architettura, di mobilit e di disponibilit dello organizzarsi territoriale. Resta naturalmente da vedere cosa viene sostituito a tali distruzioni e se, per caso, Ia negativit denunciata interpretando le nostre utopie urbane cosi come loro stesse ci si autopresentano - come finali modelli
risolutivi, vale a dire

- non

possa

rivelare

lati

positivi spostando notevolmente i1 nostro angol o di osservazione e di lettura.

. . t i ,

La nuova

dimensione u,.bana

e Ia funzione

dellJlutopia

Anche se tale schematizzazione riunisce - volutamente - progetti e proposte daI valore espressivo e concettuale assai differenti (fra 1'approfondimento dei temi da parte de! gruppo Tange, quelIo di Metabolism e dei francesi, ad esempio, il paragone non pu neppure reggersi), le costanti che per ora ci interessava estrapolare sono comuni ad un atteggiamentoche ci proveremo sinteticamente a definire. Anzitutto e presente in tutti gli esempi considerati 1'isolamento de! problema figurativo in una dimensione totalizzante rispetto all'intero corpo urbano. Nel loro essere proposte totali, infatti, esse tendono a dimostrare Ia necessit assoluta, tragica nella sua apodittica presentanzione, di un ribaltamento senza residuo alcuno dei tradizionali metodi di controllo urbanistico e!aborati dalIa cultura moderna. Tn realt in que! ribaltamento e insito un atto
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e con forme architettoniche definite, invece che bidimensionalmente e con casistiche architettoniche vincolate solo dimensionalmente e tipologicamente - proprio Ia struttura vista come portatrice di configurazioni non incisive aI livello generale. E come conseguenza di cio, mentre I' architettura in senso proprio si annulla nella figura spaziale volta per volta proposta come risolutrice universale, dato che Ia supposta nuova dimensiom di libert per lei predisposta non ha alcuna possibilit di raggiungere autonome espressivit, costretta in limiti per lei snaturanti, Ia stessa struttura urbana, fissata mil' apoditticit deI modello geometrico a scala gigantesca, si annulla come organismo capace di seguire una dinamica di sviluppo dettata dallo stesso costituirsi della realt territoriale nei suoi fenomeni processuali. 11 binomio di partenza, forma-libert, si conclude quindi con 1'esclusione del secondo termine, ma di ritorno anche con i1 ridursi a zero della stes-

piu stupefacente piano Obus per AIgeri, specie se visto sotto il profilo delI'attualit. L'elemento positivo, in altre parole, sembra essere Ia dimostrazione delIa necessit di un controlIo formale sulIa citt diretto ed esplicitato tramite strutture organiche:anche se poi in quei progetti 1'equivoca identificazione di struttura intesa in senso fisico-tecnologico e di struttura
~

intesa in senso organico-figurale i: proprio uno degli e!ementi piu ambigui e pericolosi. 11 secondo problema, invece, appare piu complesso. Per impostarlo, infatti, dobbiamo partire da un'ipotesi di lavoro che ignori le premesse metodologiche e le finalit contingenti dei vari progetti, e li riconsideri come modelli sintetici Ia cui validit vada misurata tramite possibili deformazioni nelle varie situazioni urbane da essi estrapolabili volta per volta: da cogliere, quindi, nelloro valore di sim boliche equazioni dimostrative, elaborate con un linguaggio altamente formalizzato.

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Cosi, ad esempio, dai progetto tangiano per Tokyo - ma ancor piu da quello, seguito da Tange, degli studenti del M.I.T. per Boston - sar possibile l'estrapolazione del problema delle connessioni organiche fra arterie di comunicazione e strutture edilizie complesse e polifunzionali, dai progetti recenti di Lubicz-Nycz l'indicazione di un recupero di valori emozionali, aflidati ad un libero comporsi di oggetti piu che labilmente connessi ad una funzione a scala architettonica; da Lubicz-Nycz, ancora, e da Kah-:1, (e, in tono minore, da alcuni fra i migliori del gruppo Metabolism, quale Fumihiko Maki), l'intento di un recupero deI rapporto forma-funzione tradotto nei termini struttura funzionale-organismo (dimensionando cioe su di una scala superiore l'usurata relazione funzionalista), dalle esperienze degli Smithson un senso nuovo per ['ormai classico problema dell'integrazione degli organismi residenziali in fitti tessuti di servizi. Letti in tal modo i vari progetti che stiamo considerando perdono il loro carattere utopistico, non essendo piu legati a contingenti volont realizzative: accettando una recente schematizzazione proposta essi potrebbero essere riguardati come prodotti di una Highcult con intenti puramente sperimentali, con funzione di modelli da sottoporre a riduzione nella prassi corrente, in prodotti di Midcult o Masscult che ne sfruttino alcune delle molteplici indicazioni.

meni territoriali (sempre che non si crei l'equivoco di una corrispondenza diretta ed univoca tra dinamica regionale e morfologie alie scale minori di intervento) sono certo problemi nuovi non tanto in s, quanto nella coscienza delle giovani generazioni che in essi si sono generosamente lanciate.

zionale in strutture che ingigantimenti monumento;

che, alia fine, sono nient'altro gratuiti deI concetto di

Solo che appare sempre piu chiaramente che all'ampliarsi delle dimensioni di intervento - con tutti i problemi di natura figurativa che esso comporta - gli architetti moderni hanno annesso e continuano ad annettere speranze che potranno essere soddisfatte solo da un approfondirsi rigoroso e cosciente dell'impegno espressivo, e non da un meccanico trasporsi di valori per cui a dimensione ampliata debbano necessariamente corrispondere strumentazioni linguistiche capaci di uscire dalla crisi semantica dell'attuale panorama internazionale.~J Esistono quindi delle vere e proprie condizioni da imporre ad ogni tentativo che voglia porsi nell'ambito di una ricerca positiva nel senso anzidetto:

d) l'indagine rigorosa delle nuove strumentazioni espressive condizionanti (e non automaticamente condizionate), la forma dell'intervento nel suo rapportarsi alia struttura della citt come punto di cesura, come continuit, come commento, come contestazione, o come forza dirompente e condizionante. Il riallaccio ad alcuni temi dell' Espressionismo, che abbiamo riconosciuto in alcuni progetti, pu in tal senso trovare una sua esplicitazione, a patto per di evitare sia una architettura comegesto - ingigantita addirittura fino a toccare Ia dimensione cittadina - che Ia sterilit filologica del revival: pericolo sempre presente in milieux culturali ricchi di storia ma scarsamente coscienti del suo senso;

E chiaro che una tale interpretazione costituisce ad un tempo una proposta metodologica per chi intenda elaborare nuove proposte organizzativo-formali evitando le secche dell'ormai dilagante accademia dell'utopia per approdare, ai contrario, a quella utopia della realt recentemente

.! ':

teorizzata da Rogers come stimolo anticipatore e positivo che rientra, dei resto, nella grande tradizione del movimento moderno. Anzi, convinti .che nell'attuale situazione della cultura architettonica Ia via dello sperimentalismo, delle esperienze proiettate ai di l delle contingenze, dell'utopismo, sia pure - ma nel senso in cui utoPia e sinonimo di profonda aderenza ai senso della storia presente - sia fra le piu feconde e, alia fine, piu realistiche, riteniamo che il danno che esperimenti superficiali possono oggi arrecare e proprio quello di lanciare prematuramente e inconsultamente problematiche fondamentali, degne di ben altri sviluppi. L'ampliarsi della progettazione alia scala dei town-design,la ricerca di una collocazione nuova dell' oggetto architettonico in maglie gi di per s figurativamente leggibili, l'integrarsi della _:M__-Ao.ll- t: - "___11-_n '_I- n: t:_--

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e) come ultima condizione si potrebbe aggiungere Ia necessit di precisazioni riguardo ai grado e alia qualit delle possibili deformazioni dei modello in concrete realt urbane o territoriali, ai fine di sottoporre a verifiche relatia) in primo luogo il carattere di esperimento dai vamente immediate settori o problemi isolati valore di modello in cui assorbire precisi pro- che rimanderanno sicuramente ai modello generale correzioni o accomodamenti fondamenblemi individuati nel loro reciproco condizionarsi; ci evidentemente, non esclude una pro- tali per Ia sua perfettibilit. gettazione diretta nel vivo della dinamica ur- Il bilancio dell'utopismo contemporaneo, quinbana, ma vuole solo obbligare ad una rigorosa di, non sembra ammettere proposizioni critipuntualizzazione degli elementi in gioco, ai camente defini tive e perentorie: Ia negativit fine di una trasmissibilit e perfettibilit di del suo apporto e gli elementi positivi in esso esperienze; insiti si alternano e si fondono, come in ogni manifestazione che, nel prendere coscienza di b) l'introduzione, in tutti gli ambiti dimensiouna crisi, nel suo voler spesso generosamente e nali via via alfrontati, dei concetti di processuadisperatamente aderire ad essa per fungere da rivelatrice e contribuire alia sua conoscenza, si involge nella crisi stessa approdando aI so/ipsismo e ali' incomunicabileper eccessoo saturazione di sforzi comunicativi compiuti in direzioni incontrollate. ... Per questo, nel tentare di olfrire all'utopismo contemporaneo degli agganci metodologici che altro non sono se non esplorazioni di possibili parametri di controllo, 10 sforzo da fare e quello della comprensione degli elementi, delle idee, dei problemi nuovi, che appaiono passibili di fecondi sviluppi, isolandoli da contesti che si qualificano - come si e visto - per una loro piu che evidenziata ambiguit. E, certo, di fronte a tale ambiguit non e il caso di sdegnarsi moralisticamente; anche l'ambiguit, come dimostrano gli studiosi di linguistica, e una specificazione e una qualit comunicativa, e, nel nostro caso, si tratta addirittura di un lit e di dinamica morfologica,analizzati nelle loro indice sintomatico della nostra stessa situazione specificazioni pertinenti alie diverse scale di nel mondo: solo che di fronte ai compiti che progettazione: l'equivoco, su cui abbiamo piu l'impegno costruttivo dell'architetto alfronta col volte insisti to, di riduzioni e traslazioni indif- solo atto di speranza costituito dalla sua volonferenziate di strumentazioni relative a generici t di progettare, l'ambiguit stessa, per essere accettabile, deve tradursi in valore comunicativo, concetti di mobilit e di apertura (fisica e formale), in struttura semantica; in indicazione figurativa va in altre parole annullato mediante distinzioni . in s compiuta. metodologiche precisate; Fra una realt tuttavia, che non sembra perc) l'inserimento, nel quadro di tale complesso mettere illusioni o speranze non accompagnate di relazioni, dell'ulteriore rapporto architettura- da drammatiche volont di resistenza e l'evatown-design, come analisi dei necessari salti me- sione nel tormentato sogno colmo di simboli, todologici cui in un quadro della forma urbana propria delle utopie presenti, l'architettura modeterminata da sistemi di controllo e intervento derna potr di nuovo trovare un suo percorso basati su una, sia pur relativa, scientificit, ri- positivo solo con uno spietato atto critico che spetto alia dinamica della percezione e della si riconduca alia matrice prima dell'atto stesso fruizione, 10 stesso concetto di architettura an- di progettazione: che e, da sempre, costruzione dr sottoposto. Anche qui l'equivoco da ri- di realt fatte per gli uomini del presente, comuovere e quello dell'assorbimento indilferen- me contributo insostituibile alia secolare ri_:n>- -1:"'n~~__>: --A,;>_H_n;r; " <r"l" '~Orl;- ,..p~,..o rlp1 <pn<" rlpllo <tnrio

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