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Salvami Regina
Il Cardinal Odilo Scherer, Arcivescovo di San Paolo del Brasile, prega nella Cappella dellAdorazione perpetua al Santissimo Sacramento, nella Chiesa della Madonna del Rosario, degli Araldi del Vangelo
a preghiera alimenta la speranza, perch nulla pi del pregare con fede esprime la realt di Dio nella nostra vita. Anche nella solitudine della prova pi dura, niente e nessuno possono impedirmi di rivolgermi al Padre, nel segreto del mio cuore, dove Lui solo vede, come dice Ges nel Vangelo (cfr. Mt 6, 4.6.18). Vengono in mente due momenti dellesistenza terrena di Ges che si collocano uno allinizio e laltro quasi al termine della sua vita pubblica: i quaranta giorni nel
deserto, sui quali ricalcato il tempo quaresimale, e lagonia nel Getsemani entrambi sono essenzialmente momenti di preghiera. Preghiera solitaria, a tu per tu, con il Padre nel deserto, preghiera colma di angoscia mortale nellOrto degli Ulivi. Ma sia nelluna che nellaltra circostanza, pregando che Cristo smaschera gli inganni del tentatore e lo sconfigge. La preghiera si dimostra cos la prima e principale arma per affrontare vittoriosamente il combattimento contro lo spirito del male.
Victor Toniolo
SommariO
Salvami Regina
Periodico dellAssociazione Madonna di Fatima - Maria, Stella della Nuova Evangelizzazione
Anno XI, numero 70, Febbraio 2009
Scrivono i lettori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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Bakhita, la fortunata
Direttore responsabile: Zuccato Alberto Consiglio di redazione: Guy Gabriel de Ridder, Juliane Vasconcelos A. Campos, Luis Alberto Blanco Corts, Mariana Morazzani Arriz, Severiano Antonio de Oliveira Amministrazione: Via San Marco, 2A 30034 Mira (VE) CCP 13805353 Aut. Trib. Padova 1646 del 4/5/99 Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D. L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n 46) art. 1, comma 2, DR PD Contiene I.R. www.araldi.org www.salvamiregina.it Con la collaborazione dellAssociazione Privata Internazionale di Fedeli di Diritto Pontificio
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Gli articoli di questa rivista potranno essere riprodotti, basta che si indichi la fonte e si invii copia alla Redazione. Il contenuto degli articoli firmati di responsabilit dei rispettivi autori.
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S CRIVONO
I LETTORI
LA COsA MIGLIORE LA sPIEGAZIONE DEL VANGELO
che ritengo molto importante per portare messaggi di speranza e fede alla comunit che la legge. Apprezzo le storie della vita delle persone che si sono dedicate anima e corpo alle volte giungendo al sacrificio di se stesse per il bene dellumanit, giungendo alla gloria della santificazione. Sono molto devoto della Madonna e ho ottenuto molte grazie per Suo tramite, soprattutto per un problema molto serio avuto recentemente. Divulgare la devozione a Lei uno degli scopi di questa rivista. Col. Tomaz A. C. So Paulo Brasile
STRuMENTO DI FORMAZIONE
Complimenti in Ges e Maria Santissima. Ogni volta che arriva la rivista, la mia comunit ed io la riceviamo con gioia, poich uno strumento di formazione nella nostra vita religiosa. Suor Karina M. Lambayeque Per
Scrivo per comunicare la gioia e la pace che sento nel far parte di questa famiglia degli Araldi e quanto mi gradito il ricevere la rivista, che di grande conforto nella mia vita quotidiana. Leggo sempre tutto il suo contenuto perch ci aumenta la mia fede, aiuta a convivere nella mia famiglia e con i fratelli. Mi piacciono tutti i testi, ma la cosa migliore la spiegazione del Vangelo. Mi incantano anche le storie per bambini o adulti pieni di fede. Idalina B. de B. Bacurituba Brasile
MI sENTO PI IN sALuTE
Ho tra le mani la rivista Araldi del Vangelo, che ricevo con grande gioia. Quando arriva, il mio cuore si riempie di entusiasmo e, anche se sono malata, mi sento pi in salute. Mi piace leggerla immediatamente e interamente, poich mi d pi coraggio per andare sempre avanti! Maria da Conceio M. T. Celorico de Basto Portogallo
SEGNALE POsITIvO DI
vITA E sPERANZA
LA NOsTRA RELIGIONE
CREsCE IN sANTIT
Desidero complimentarmi con voi per la rivista che mi stata inviata, con i suoi ricchi contenuti che favoriscono e irrobustiscono la nostra fede nella parola di Dio. Che questa meravigliosa rivista continui a prosperare, essendo essa un segnale positivo di vita e speranza nelle nostre vite, poich ci motiva ancor pi ad essere missionari e discepoli di Ges Cristo in questo mondo. Aparecido de F. Ivaipor Brasile
bello vedere che la nostra Religione cresce in santit e che gli Araldi del Vangelo vi contribuiscono. Continuate ad andare avanti sempre con la vostra missione, per il bene dellumanit, portando il messaggio damore e le benedizioni della Santissima Vergine, ed evangelizzando con i cuori pieni di fede nel Vangelo di Ges. Ricevere la vostra rivista stato di grande vantaggio per la nostra famiglia. Yolanda de F. Milagro Ecuador
Editoriale
mento Postale
- D. L. 353/200
3 (conv.
in L. 27/02/2
004 n 46)
art. 1, comma
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Poste Italiane
Il gotico
ed il Cielo
s.p.a. - Spedizi
Empireo
Salvami R
egina
impossibile, in questo esilio terreno, immaginare le meraviglie del Cielo Empireo, riservate da Dio come premio per gli uomini. Infatti come afferma San Paolo: Quelle cose che occhio non vide, n orecchio ud, n mai entrarono in cuore di uomo, queste ha preparato Dio per coloro che lo amano (ICor, 2, 9). Tuttavia, alcuni santi hanno avuto il privilegio di intravvedere, in forma soprannaturale, il luogo di felicit dove si godono tutte le gioie, sia spirituali che materiali. San Giovanni Evangelista, rapito da una visione profetica, descrive nellApocalisse questa Gerusalemme Celeste, con le sue fondamenta di zaffiri e smeraldi, i suoi muri e pavimenti di giada e topazio, le sue porte di perle e diamanti e le sue colonne di cristallo incastonate doro puro (cfr. Ap. 21). San Giovanni Bosco, che aveva visitato il Cielo Empireo in uno dei suoi mistici sogni, cos lo presenta ai suoi giovani alunni: Le colonne di quelle case sembravano doro, di cristallo e di diamante, in modo che producevano una piacevole impressione, saziavano la vista e infondevano un piacere straordinario. Era uno spettacolo incantevole. Incuriosisce il fatto che in queste visioni il Paradiso Celeste venga rappresentato come una bella citt costituita da splendide costruzioni. Non si tratta, dunque, di una mera metafora. L uomo, nelleternit, non ha bisogno di edifici per trovare riparo durante le intemperie, ma continuano ad essere necessarie per lui abitazioni adeguate, nelle quali il corpo e lanima si sentano ben accolti e trovino le condizioni appropriate per il convivio con i propri simili. Per soddisfare questo desiderio, Dio prevede per i beati una abitazione celeste inimmaginabile e magnifica, in armonia con la visione beatifica di cui godono le loro anime. Ora, quando nel Padre Nostro preghiamo venga il Tuo Regno, chiediamo che tutto in questo mondo dalla natura allarte, dal pensiero alla tecnica, dalla preghiera alle forme di governo si avvicini quanto pi possibile al modello di sublimit che esiste nel Cielo. Nel campo dellarchitettura, questo significa chiedere che le abitazioni celesti realizzate, senza dubbio, in uno stile sui generis e inedito possano venire ad essere in qualche forma riflesse negli edifici della Terra. Risplendente di luce e ornata di pietre preziose, la Gerusalemme Eterna stata lideale splendido al quale si sono ispirati gli architetti del medioevo, nel loro intenso desiderio di edificare, in questa valle di lacrime, qualcosa di analogo. Per questo, il gotico, con le sue ogive e guglie che puntano verso lalto, e, soprattutto, con le sue variopinte vetrate ed il variato gioco di luci ed ombre, offre agli uomini un mitico e soprannaturale ambiente, punto di riferimento per contemplare, attraverso la Fede, le bellezze che li aspettano nella visione beatifica. Nella sua Lettera agli Artisti, il servo di Dio Giovanni Paolo II osserva che la forza e la semplicit del romanico si sviluppa gradualmente nelle ogive e splendori del Gotico. E subito dopo afferma: laddove il pensiero teologico realizzava la Summa di San Tommaso, larte delle chiese sottometteva la materia alladorazione del mistero. Se Dio desse agli Angeli lincombenza di erigere in Terra grandiosi templi, sceglierebbero uno stile differente?
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Nuova Evange
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ellodierna catechesi ci soffermeremo sulle relazioni tra Adamo e Cristo, delineate da san Paolo nella nota pagina della Lettera ai Romani (5, 12-21), nella quale egli consegna alla Chiesa le linee essenziali della dottrina sul peccato originale.
Lui, stata riversata in abbondanza sullumanit. La ripetizione del molto pi riguardante Cristo sottolinea come il dono ricevuto in Lui sorpassi, di gran lunga, il peccato di Adamo e le conseguenze prodotte sullumanit, cos che Paolo pu giungere alla conclusione: Ma dove abbond il
Il dono ricevuto in Lui sorpassi, di gran lunga, il peccato di Adamo e le conseguenze prodotte sullumanit
peccato, sovrabbond la grazia (Rm 5, 20). Pertanto, il confronto che Paolo traccia tra Adamo e Cristo mette in luce linferiorit del primo uomo rispetto alla prevalenza del secondo. Daltro canto, proprio per mettere in evidenza lincommensurabile dono della grazia, in Cristo, che Paolo accenna al peccato di Adamo: si direbbe che se non fosse stato per di-
mostrare la centralit della grazia, egli non si sarebbe attardato a trattare del peccato che a causa di un solo uomo entrato nel mondo e, con il peccato, la morte (Rm 5, 12). Per questo se, nella fede della Chiesa, maturata la consapevolezza del dogma del peccato originale perch esso connesso inscindibilmente con laltro dogma, quello della salvezza e della libert in Cristo. La conseguenza di ci che non dovremmo mai trattare del peccato di Adamo e dellumanit in modo distaccato dal contesto salvifico, senza comprenderli cio nellorizzonte della giustificazione in Cristo.
tore perderebbe il suo fondamento. Dunque, esiste il peccato originale o no? Per poter rispondere dobbiamo distinguere due aspetti della dottrina sul peccato originale. Esiste un aspetto empirico, cio una realt concreta, visibile, direi tangibile per tutti. E un aspetto misterico, riguardante il fondamento ontologico di questo fatto.
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LOsservatore Romano
be insuperabile; i due principi stanno sullo stesso livello, perci ci sar sempre, fin dallorigine dellessere, questa contraddizione. La contraddizione del nostro essere, quindi, rifletterebbe solo la contrariet dei due principi divini, per cos dire. Nella versione evoluzionistica, atea, del mondo ritorna in modo nuovo la stessa visione. Anche se, in tale concezione, la visione dellessere monistica, si suppone che lessere, come tale, dallinizio porti in s il male e il bene. L essere stesso non semplicemente buono, ma aperto al bene e al male. Il male ugualmente originario come il bene. E la storia umana svilupperebbe soltanto il modello gi presente in tutta levoluzione precedente. Ci che i cristiani chiamano peccato originale sarebbe in realt solo il carattere misto dellessere, una mescolanza di bene e di male che, secondo questa teoria, apparterrebbe alla stessa stoffa dellessere. una visione in fondo disperata: se cos, il male invincibile. Alla fine conta solo il proprio interesse. E ogni progresso sarebbe necessariamente da pagare con un fiume di male e chi volesse servire al progresso dovrebbe accettare di pagare questo prezzo. La politica, in fondo, impostata proprio su queste premesse: e ne vediamo gli effetti. Questo pensiero moderno pu, alla fine, solo creare tristezza e cinismo.
ci dice: esistono due misteri di luce e un mistero di notte, che per avvolto dai misteri di luce. Il primo mistero di luce questo: la fede ci dice che non ci sono due principi, uno buono e uno cattivo, ma c un solo principio, il Dio creatore, e questo principio buono, solo buono, senza ombra di male. E perci anche lessere non un misto di bene e male; lessere come tale buono, perci bene essere, bene vivere. Questo il lieto annuncio della fede: c solo una fonte buona, il Creatore. E perci vive-
pi forte. E perci il male pu essere superato. Perci la creatura, luomo, sanabile. Le visioni dualiste, anche il monismo dellevoluzionismo, non possono dire che luomo sia sanabile; ma se il male viene solo da una fonte subordinata, rimane vero che luomo sanabile. E il Libro della Sapienza dice: Hai creato sanabili le nazioni (1, 14 volg). E finalmente, ultimo punto, luomo non solo sanabile, sanato di fatto. Dio ha introdotto la guarigione. entrato in persona nella storia. Alla permanente fonte del male ha opposto una fonte di puro bene. Cristo crocifisso e risorto, nuovo Adamo, oppone al fiume sporco del male un fiume di luce. E questo fiume presente nelle storia: vediamo i santi, i grandi santi ma anche gli umili santi, i semplici fedeli. Vediamo che il fiume di luce che viene da Cristo presente, forte. Fratelli e sorelle, tempo di Avvento. Nel linguaggio della Chiesa la parola Avvento ha due significati: presenza e attesa. Presenza: la luce presente, Cristo il nuovo Adamo, con noi e in mezzo a noi. Gi splende la luce e dobbiamo aprire gli occhi del cuore per vedere la luce e per introdurci nel fiume della luce. Soprattutto essere grati del fatto che Dio stesso entrato nella storia come nuova fonte di bene. Ma Avvento dice anche attesa. La notte oscura del male ancora forte. Per questa ragione preghiamo nellAvvento con lantico popolo di Dio: Rorate caeli desuper. E preghiamo con insistenza: vieni Ges; vieni, d forza alla luce e al bene; vieni dove domina la menzogna, lignoranza di Dio, la violenza, lingiustizia; vieni, Signore Ges, d forza al bene nel mondo e aiutaci a essere portatori della tua luce, operatori della pace, testimoni della verit. Vieni Signore Ges! (Udienza Generale 3/12/2008)
esistenza di quello che la Chiesa chiama peccato originale purtroppo di unevidenza schiacciante, se solo guardiamo intorno a noi e prima di tutto dentro di noi. L esperienza del male infatti cos consistente, da imporsi da s e suscitare in noi la domanda: da dove proviene?
ducendoli alla ribellione. E il dramma della libert, che Dio accetta fino in fondo per amore, promettendo per che ci sar un figlio di donna che schiaccer la testa allantico serpente (Gn 3,15).
primitiva caduta dei nostri progenitori (Omelia IV sulla Nativit, PG 97, 880 A). E la liturgia odierna afferma che Dio ha preparato una degna dimora per il suo Figlio e, in previsione della morte di Lui, lha preservata da ogni macchia di peccato (Orazione Colletta). Carissimi, in Maria Immacolata, noi contempliamo il riflesso della Bellezza che salva il mondo: la bellezza di Dio che risplende sul volto di Cristo. In Maria questa bellezza totalmente pura, umile, libera da ogni superbia e presunzione. Cos la Vergine si mostrata a santa Bernadette, 150 anni or sono, a Lourdes, e cos venerata in tanti santuari. (Estratto dellAngelus dell8/12/2008)
Tutti i diritti sui documenti pontifici sono riservati alla Libreria Editrice Vaticana. La versione integrale di questi documenti pu essere trovata in www.vatican.va
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Victor Toniolo
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aVANGELOA
llora venne a lui un lebbroso: lo supplicava in ginocchio e gli diceva: Se vuoi, puoi guarirmi!. Mosso a compassione, stese la mano, lo tocc e gli disse: Lo voglio, guarisci!. Subito la lebbra scomparve ed egli guar. E, ammonendolo severamente, lo rimand e gli disse: Guarda di non dir niente a nessuno, ma v, presentati al sacerdote, e offri per la tua puricazione quello che Mos ha ordinato, a testimonianza per loro. Ma quegli, allontanatosi, cominci a proclamare e a divulgare il fatto, al punto che Ges non poteva pi entrare pubblicamente in una citt, ma se ne stava fuori, in luoghi deserti, e venivano a lui da ogni parte (Mc 1, 40-45).
dominava qualsiasi infermit (cfr. Mt 8, 8), perdonava i peccati (cfr. Mt 9,6; Mc 2, 9-11), scacciava i demoni (cfr. Mc 3, 15), ecc. Per questa ragione Egli ha potuto affermare: Mi stato dato ogni potere in Cielo e in Terra (Mt 28, 18); e pi tardi, San Paolo ha potuto insistere su questo punto fondamentale della nostra fede: Per noi, forza di Dio (I Cor 1, 18); Cristo forza di Dio e sapienza di Dio (I Cor 1, 24); e pi avanti: risusciter anche noi con la sua potenza (I Cor 6, 14). La fede in questa onnipotenza di Dio ci permette di ammettere pi facilmente le altre verit, specialmente le azioni che oltrepassano lordine natuFebbraio 2009 Salvami
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rale. A un Dio onnipotente, sono proprie le opere eccellenti e mirabili: Perch a Dio nulla impossibile! (Lc 1, 37). Ci dice San Tommaso dAquino: Col potere divino concesso alluomo di fare miracoli per due ragioni: la prima, e principale, per confermare la verit che uno insegna. Le cose che appartengono alla fede sono superiori alla ragione umana e per questo non si possono provare con ragioni umane; necessario che si provino con dimostrazioni di potere divino. In questo modo, quando la persona realizza opere che soltanto Dio pu realizzare, si pu credere che ci che dice viene da Dio; come quando uno presenta un documento col sigillo del re, si pu credere che quanto contenuto nel documento provenga dalla volont del re. In secondo luogo, per mostrare la presenza di Dio nelluomo con la grazia dello Spirito Santo. Quando la persona fa le opere di Dio, si pu credere che Dio in lei abita per la grazia. Si dice nella Lettera ai Galati: Quello che vi d lo Spirito e realizza miracoli tra voi (Gal 3, 5). Ora, in Cristo, bisognava dimostrare luna e laltra cosa, cio che Dio stava in Lui per mezzo della grazia, non di adozione, ma di unione; e che il suo insegnamento soprannaturale proveniva da Dio. Per questo, era del tutto conveniente che Cristo facesse miracoli. Egli stesso afferm: Se non volete credere in Me, credete nelle mie opere (Gv 10, 38). Ed anche: Le opere che mio Padre Mi ha concesso di realizzare, sono quelle che danno testimonianza di Me (Gv 5, 36).4 Questi sono i motivi che hanno portato gli Apostoli a credere in Ges dopo il miracolo da Lui operato alle Nozze di Cana di Galilea (cfr. Gv 2, 11); e molti altri sono stati portati a credere, dopo la resurrezione di Lazzaro (cfr. Gv 11, 1-44). Lo stesso Ges giunge a citare le Sue opere come prova della Sua
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divinit: Andate e riferite a Giovanni ci che voi udite e vedete: I ciechi recuperano la vista, gli storpi camminano, i lebbrosi sono guariti, i sordi riacquistano ludito, i morti risuscitano, ai poveri predicata la buona novella (Mt 11, 4-5), Le opere che io compio nel nome del Padre mio, queste mi danno testimonianza; Se non compio le opere del Padre mio, non credetemi; ma se le compio, anche se non volete credere a me, credete almeno alle opere, perch sappiate e conosciate che il Padre in me e io nel Padre (Gv 10, 25; 37-38).
Difficile dirlo con piena sicurezza ma si pu fare unipotesi di considerevole sostanza che appare come la pi probabile. La Santa Chiesa passata attraverso numerosi drammi lungo i suoi venti secoli di esistenza; drammi capaci di far sparire qualsiasi stato o governo. Gi ai suoi primordi, essa ha dovuto affrontare il fissismo religioso del popolo giudeo. La Redenzione si operata nellambito di questa nazione: le prime azioni, organizzazioni, proselitismo sono stati effettuati da giudei lo stesso Fondatore, gli Apostoli,
ecc. ed esclusivamente sugli israeliti. Tuttavia, trattandosi di una mentalit blindata nelle proprie concezioni, cera da temere che la Chiesa venisse ad essere soffocata al suo nascere. Chi avrebbe potuto prevedere le decisioni del primo concilio, quello di Gerusalemme, che rifiuta il giudaismo e si apre ai gentili? Se lo Spirito Santo non avesse ispirato gli Apostoli in questo senso, quanti anni di vita sarebbero stati concessi alla Chiesa? Pari passu, sorta leresia della Gnosi che assecondava le cattive inclinazioni di quei tempi. I suoi adepti dicevano di aver ricevuto la missione di spiegare e risolvere il problema dellesistenza del male nel mondo. stato un grande pericolo per la Chiesa in quellepoca storica. Non si finirebbe pi, se cercassimo di enumerare tutti gli attacchi subiti dalla Chiesa nel corso dei suoi due millenni. Ci basti ricordare le persecuzioni romane, linvasione dei barbari, larianesimo, i catari e gli albigesi, Avignone, il Rinascimento, il protestantesimo e umanesimo, la Rivoluzione Francese, il comunismo. In altre parole, la Santa Chiesa ha via via ricevuto i pi violenti attacchi che la Storia abbia conosciuto, sia esternamente che internamente. Tuttavia, non si pu mai dire che sia arrivata la fine. Questo avverr soltanto quando si compir la profezia di Ges: Frattanto questo vangelo del regno sar annunziato in tutto il mondo, perch ne sia resa testimonianza a tutte le genti; e allora verr la fine (Mt 24, 14). Fu in funzione di questa profezia che Egli invi i Dodici a percorrere il mondo intero, per predicare e battezzare, persino nelle persecuzioni, ma sempre convinti che le porte degli inferi non prevarranno contro di essa (Mt 16, 18). Il Redentore ha anche categoricamente affermato: Mi stato dato ogni potere in cielo e in terra. [] Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo (Mt 28, 18. 20). Vediamo, in questi due verset-
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ti, quanto la Chiesa sia esistita, esiste ed esister sempre per un miracolo permanentemente rinnovato dalle divine e adorabili mani del suo Fondatore. in considerazione dellonnipotenza divina, tanto chiaramente confermata dai miracoli dellUomo-Dio, Ges Cristo, in maniera speciale o dallimmortalit della Santa Chiesa, che si deve comprendere la guarigione del lebbroso narrata nel Vangelo di questa VI Domenica del Tempo Ordinario.
Se non volete credere in Me, credete nelle mie opere (Gv 10, 38)
Ges guarisce un cieco Chiesa di Saint German lAuxerrois, Parigi
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II GUARigioNE DEL LEBBRoSo Allora venne a lui un lebbroso: lo supplicava in ginocchio e gli diceva: Se vuoi, puoi guarirmi!.
La lebbra sempre stata una malattia drammatica, con inenarrabili sofferenze fisiche e gravi conseguenze sociali. A quei tempi era, inoltre, nella maggior parte delle volte incurabile.
che molte volte la giudicavano un castigo di Dio (cfr. II Cr 26, 19-20); quando si indignavano contro qualcuno, solo in casi estremi gli auguravano questa piaga (cfr. II Sm 3, 29 2 II Re 5, 27). Quando veniva dichiarato impuro dal sacerdote, il lebbroso, era immediatamente escluso dal convivio sociale. Doveva ritirarsi fuori dalle citt, potendo avere rapporti solamente con altri lebbrosi (cfr. Lc 17, 12). Non si trattava di vivere presidiati, poich nelle citt non attorniate da
Quante preghiere non avr Dio rifiutato a causa dellorgoglio farisaico con cui furono realizzate!
mura, poteva entrare nelle sinagoghe e persino rimanere in un angolo, isolato da tutti da una balaustra, dalla quale entrava per primo e usciva per ultimo, ma la sua deambulazione diventava sempre pi difficoltosa perch questo male penetrava lentamente in tutto lorganismo, interessando non solo le carni, ma anche i muscoli e i tendini, nervi e ossa. Per evidenziare questo aspetto di drammaticit, con la sua voce nasale e dietro a un fazzoletto di lino che copriva la parte inferiore del viso, era obbligato a urlare ai passanti: Tam! Tam! (Impuro! Impuro!),
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E per il fatto che il Signore disse: Non sono venuto ad abolire la Legge, ma a portarla alla perfezione (Mt 5, 17), quello che, come lebbroso, era escluso dalla Legge, credendo di essere stato guarito dal potere di Dio, ha indicato che la grazia, che pu lavare la macchia del lebbroso, non era nella Legge, ma al di sopra di questa. Ed in verit, cos come si dichiara nel Signore lautorit del potere, si dichiarava in lui la costanza della fede. E ponendosi in ginocchio, Gli disse: se vuoi, puoi guarirmi. Egli si inginocchia,cadendo col viso a terra, il che segno di umilt e vergogna, per chiunque provi vergogna delle colpe della sua vita. Questa vergogna, tuttavia, non impedisce la sua confessione: mostra la piaga e chiede il rimedio, e la propria confessione piena di religione e di fede. Se vuoi, egli dice, puoi: ossia, ho posto il potere nella volont del Signore. Non ha dubitato nella volont di Dio come un empio, ma come chi sa quanto indegno di questa, a causa delle macchie che lo abbruttiscono.5 Se siamo consapevoli delle nostre miserie, come il Pubblicano, dobbiamo anche riconoscere quanto il peccato sia la lebbra dellanima. Se questa fosse tanto visibile come quella fisica, quanto pi repellente sarebbe agli occhi di tutti! Tuttavia, niente nascosto a Dio, ed cos che sono viste da Lui le anime di quelli che si trovano nel peccato. Vedendo Ges, il lebbroso Gli and incontro. Per la sua felicit, gli bastava approssimarsi al Salvatore. Dobbiamo a nostra volta desiderare che lo stesso accada a noi, ossia di non distogliere mai il nostro sguardo da Cristo.
guarito, ma ha steso la sua mano e ha toccato il lebbroso. Questo molto degno di considerazione. Infatti, potendo guarirlo con la sua semplice volont e parola, perch aggiunge il contatto con la mano? Secondo me solamente perch ha voluto dimostrare anche qui che egli non era soggetto alla Legge e che da quel momento, per chi puro tutto avrebbe dovuto essere puro (Tt 1, 15) [] Ges d ad intendere che Egli non guarisce come servo ma come Signore e non trova sconveniente toccare il lebbroso. Infatti non stata la sua mano che si macchiata con la lebbra, ma il corpo del lebbroso che diventato pulito al contatto con la mano divina.7
Le opere che mio Padre Mi ha concesso di realizzare, sono quelle che danno testimonianza di Me (Gv 5, 36)
Ges guarisce un paralitico mosaico italiano della Chiesa Ortodossa del Sangue versato San Pietroburgo (Russia)
macchia gli immacolati. Lo ha toccato, inoltre, per dimostrare umilt, per insegnarci a non disprezzare nessuno a causa delle ferite o macchie del corpo, che sono unimitazione del Signore ed stato per questo che Egli stesso lo ha fatto. [] Nel tendere la mano per toccarlo, la lebbra scomparsa; la mano del Signore non ha trovato la lebbra, ma ha toccato un corpo gi guarito. Consideriamo noi adesso, carissimi fratelli, che non si trovi nella nostra anima la lebbra di un alcun peccato, che non tratteniamo nel nostro cuore nessuna contaminazione di colpa e se ce labbiamo, adoriamo immediatamente il Signore e Gli diciamo: Se vuoi, puoi guarirmi.6 Sullo stesso tenore, commenta San Giovanni Crisostomo: E il Signore non Si accontentato di dire: Voglio, sei
Diventa chiaro, da questo versetto, come da parte di Ges ci sia sempre lonnipotenza divina desiderosa di salvarci, purch non frapponiamo un ostacolo. Per questo se, opponendoGli resistenza, non approfittiamo delle liberali disposizioni del nostro Redentore per guarirci dalla nostra lebbra e santificarci, saremo noi, e unicamente noi, i colpevoli. Il carattere istantaneo della guarigione dimostra il potere assoluto della Sua volont e ci porta a supporre che lex-lebbroso sia diventato pi bello nel suo aspetto generale di come era prima di contrarre la malattia. Questo avvenimento ci riempie di fi-
ducia, poich anche noi possiamo ottenere la guarigione del nostro orgoglio e di tanti altri difetti, se con ardore, umilt e perseveranza andiamo incontro a Nostro Signore Ges Cristo, implorandoLo di aver compassione di noi. Per questo, non dobbiamo mai disperarci per la guarigione delle nostre miserie spirituali, per quanto negative possano essere. Esse non potranno mai oltrepassare linfinito potere di Dio, a Cui sempre baster un semplice atto di volont. Quanto pi insolubili sembreranno essere le nostre crisi, pi rutilante sar la gloria del Divino Medico. Se a Lui ricorriamo, troveremo tenerezza, bont e compassione.
Anche noi possiamo ottenere la guarigione dei nostri difetti, se andiamo incontro a Ges
Ges completa lopera mandando ai sacerdoti la prova
Gustavo Kralj
E, ammonendolo severamente, lo rimand e gli disse: Guarda di non dir niente a nessuno, ma v, presentati al sacerdote, e offri per la tua puricazione quello che Mos ha ordinato, a testimonianza per loro.
La carit possiede anche un certo santo pudore, simile a quello della virt della castit, per questo cerca di velarsi agli occhi altrui. A questo proposito, commenta San Giovanni Crisostomo: In questo modo [Ges] ci insegna a non cercare, come retribuzione per le nostre opere, onori umani [] Il Salvatore lo invia al sacerdote per una prova della guarigione, e per-
ch egli non debba rimanere fuori del Tempio, ma possa pregare a lui insieme agli altri. Lo ha inviato anche per compiere il precetto della Legge, e per placare la maldicenza dei giudei. Cos, infatti, ha completato lopera mandandogli la prova della sua realizzazione.8 Questi versetti ci mostrano il grande impegno di Ges a che la Legge fosse osservata. Il miracolato voleva seguire Nostro Signore e non abbandonarLo pi, ma Egli gli parla in tono severo e minaccioso, obbligandolo a presentarsi al sacerdote prima di ogni altra cosa. Una volta ottenuta una guarigione cos brillante e da una malattia che avrebbe condotto alla morte, era comprensibile che il beneficiato non volesse allontanarsi, anche se era per compiere qualche prescrizione legale, ma Ges non desiderava scandalizzare nessuno, e per questo evitava di causare limpressione che le sue azioni fossero contrarie alle prescrizioni di Mos. Ora, la Legge disponeva che in questo caso il miracolato avrebbe dovuto offrire tre sacrifici: uno di colpevolezza, un altro di espiazione e un terzo di olocausto (cfr. Lv 14, 10-13). I ricchi offrivano agnelli e i poveri uccelli. Questi provvedimenti dovevano essere assolti con urgenza; oltre tutto, nel caso concreto, era apostolico verso coloro che servivano nel Tempio, il fatto di essere subito messi a conoscenza del miracolo, che, una volta constatato, veniva ufficializzato reintroducendo lex-lebbroso nella societ. Di nulla avrebbero potuto accusare il vero Messia, nel caso fossero stati attaccati dalla solita invidia. Ecco il motivo della severit con cui il Divino Maestro Si rivolge al miracolato: E lo minacci e lo invit subito a allontanarsi. Anche per quanto riguarda la necessit imposta dalla Legge di presentarsi al sacerdote, possiamo leggervi una certa approssimazione con
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lobbligatoriet di cercare la Confessione, quando qualcuno toccato dalla lebbra del peccato. Si deve, comunque, sottolineare lenorme superiorit del sacramento della Riconciliazione sullantico rito, poich ristabilisce lamicizia dellanima con Dio e con se stessa, obbliga alla restituzione dei beni quando male ottenuti, costringe luomo a conoscersi meglio, ecc. Quanto ai due sacerdoti, vi sono anche enormi differenze. NellAntica Legge, il sacerdote constatava e registrava solamente la guarigione corporale. Nel Nuovo Testamento, il Prete non solo constata la guarigione, ma si fa strumento per Ges affinch Egli realmente la operi.
Beda: Dopo aver fatto il miracolo nella citt, il Signore si ritira nel deserto, per manifestare che preferisce la vita tranquilla e separata dalle preoccupazioni del secolo, e che per questa preferenza Si consacra con dedizione a sanare i corpi.9
Ma quegli, allontanatosi, cominci a proclamare e a divulgare il fatto, al punto che Ges non poteva pi entrare pubblicamente in una citt, ma se ne stava fuori, in luoghi deserti, e venivano a lui da ogni parte.
Per quanto il commosso miracolato potesse aver approvato la severit del Signore, questa non riusc a frenare lesuberanza della sua gioia. Egli usc a proclamare dappertutto la meraviglia di cui era stato oggetto da parte del Salvatore. Per questo, non fu pi possibile a Ges mostrarsi nelle citt. Si vide nella situazione di ritirarSi nei campi deserti, lontano dalle genti che Lo acclamavano non appena Lo incontravano. Dovette, in questo modo, abbandonare, per un certo tempo, il Suo intenso apostolato, dedicandoSi tuttavia alla pura contemplazione tanto amata da Lui. Questa contemplazione, come sappiamo, causa dei buoni frutti dellazione, come commenta San
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si riesce a porre rimedio ai mali provenienti dalla sua diffusione. Non dobbiamo neppure dimenticare che coloro che soffrono di questa infermit fisica comunicando tra loro, o perfino con i sani, non accrescono la propria disgrazia. Non avviene la stessa cosa con la lebbra del peccato: essendo causa del contagio, aumentiamo la nostra colpa. Per quanto la lebbra conduca a miserevoli condizioni che, senza trattamento, terminano solo con la morte, il peccato peggiore, poich strappa dallanima la pace di coscienza, rende amara la vita e prepara la morte eterna. Consideriamo anche la grande superiorit dellanima sul corpo. Essa creata ad immagine della Santissima Trinit e, in quanto capolavoro delle mani di Dio, porta su di s linfinito prezzo del preziosissimo Sangue del Signore Ges. Per questo, i mali dellanima sono sempre pi gravi di quelli del corpo. Essendo fisici i segni del male di Hansen, sono facili da riconoscere per la vittima. In senso contrario, il peccatore, quanto pi avanza nelle tortuose vie del peccato, meno si rende conto dellabisso nel quale rotola. In questa prospettiva, come potr mai ottenere la guarigione? Terribile anche considerare che le sofferenze del lebbroso abbandonato alla propria sorte terminano con la sua morte e, se le ha accettate con rassegnazione e amore verso Dio, aprir i suoi occhi per leternit felice. Quelli del peccatore non solo si perpetuano nelleternit, ma diventano anche incomparabilmente pi atroci dopo la morte.
cora se quotidiana che Lui andr assumendo interiormente quelli che nella sua grazia Lo ricevono, per renderli cos sempre pi simili alla Sua santit. Quelle divine e sacre mani, le cui carezze incantavano i piccini, guarivano gli infermi al suo avvicinarsi; quelle stesse mani onnipotenti che calmavano i venti e i mari, restituivano la vita ai cadaveri e perdonavano i peccati, saranno allinterno di chi ricever Ges nella Comunione Eucaristica, per santificarlo. Conviene tantissimo accettare linvito che la Chiesa fa a tutti i battezzati di non lasciar passare un solo giorno senza ricevere Ges Eucaristico; ma la Sua azione sar ancora pi efficace nelle anime che lo faranno per mezzo di Colei che Lo ha portato allIncarnazione: Sua e nostra Madre, Maria Santissima.
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Non lasciar passare un solo giorno senza ricevere Ges Eucaristico per mezzo di Colei che Lo ha portato allIncarnazione: Maria Santissima
Madonna del Santissimo Sacramento Sacrestia Papale della Basilica di Santa Maria Maggiore, Roma
Cfr. Summa Teologica, I, q.25, a.2 e 3. Cfr. Summa Teologica, III, q. 13, a.1, ad1. Cfr. Summa Teologica, III, q.13, a.1c e 2c. Cfr. Summa Teologica, III, q.43, a.1 resp. Apud dAQUINO, San Tommaso, Catena Aurea. ORIGENES, Commentarium in evangelium Matthi, 2, 2-3. CHRYSOSTOMI, Joannis. Homili in Matthum, 25, 2 (PG 57, 329). Apud dAQUINO, San Tommaso, Catena Aurea. Apud dAQUINO, San Tommaso, Catena Aurea. Cf. DENZINGERHNERMANN, 1528.
dicata dal Vangelo di oggi, quando afferma che il lebbroso andato da Lui, ossia, andato in cerca di Ges. Non si tratta di aspettare che Ges vada dal peccatore; necessario che costui vada in cerca di Ges, e quanto pi avanzato sar lo stato della sua lebbra, pi fiducia dovr avere di essere ben ricevuto da Lui. Mai deve permettere qualsiasi briciola di scoraggiamento o, peggio ancora, di sfiducia. E dove incontrarLo? Ges non sta dentro di noi di passaggio, come avvenuto nella vita del lebbroso del Vangelo, ma in forma permanente: Io sono con voi tutti
i giorni, fino alla fine del mondo (Mt 28, 20). S! Cristo si incontra costan-
Non si tratta di aspettare che Ges vada dal peccatore; necessario che costui vada in cerca di Ges
temente nellEucarestia in Corpo, Sangue, Anima e Divinit. Sar nella Comunione frequente meglio an-
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LO STilE GOTiCO
Larchitettura medievale, che ha donato allEuropa cristiana opere monumentali, non deve la sua esistenza ad alcun genio del calcolo strutturale: unarte nata dalla Fede. Questa virt un dono di Dio, non un prodotto dello sforzo umano.
bbiamo lasciato la sinuosa strada nazionale che stavamo percorrendo, in viaggio per la Francia, per raggiungere un monastero benedettino di cui non ricordo pi il nome. L amico che mi accompagnava voleva confessarsi. Il viale ricoperto di ghiaia ci invitava a mettere in disparte la vertiginosa velocit del mondo moderno,adottandone una pi adeguata allintelletto umano, ossia una velocit nella quale luomo capace di assimilare le informazioni che lambiente mette a disposizione della sua intelligenza. Quando il veicolo si fermato, abbiamo potuto ascoltare un qualcosa che da molto tempo non risuonava alle nostre orecchie di abitanti della grande citt: il canto degli uccellini allimbrunire. Il sole dautunno, filtrato dalle fronde degli alberi, evidenziava il dorato delle foglie che ricoprivano il suolo e ci servivano da morbido tappeto, nel breve cammino fino al grande portone di legno. Al posto del campanello elettrico, abbiamo trovato un battente di ferro appeso ad una catena, con il quale abbiamo suonato una campana il cui suono si armonizzava al cinguettio degli uccelli. Subito dopo apparso il frate portinaio. Il mio amico gli ha spiegato il motivo della nostra visita e lui ci ha invitati ad aspettare in chiesa larrivo di un monaco confessore.
colori raggi di luce provenienti dalle vetrate. Le colonne rettilinee si ergevano fino alle alte volte ogivali, dove gli archi si incrociavano formando stelle, al cui centro spiccavano grandi sculture. Dopo un breve atto di adorazione davanti al Santissimo Sacramento, abbiamo percorso la navata centrale, lasciandoci avvolgere dalle luminose policromie delle vetrate. Il silenzio sonoro del tempio vuoto rispondeva alleco dei nostri passi, invitandoci ad avanzare. Nelle navate laterali, si succedevano altari semplici, monacali, dove, dopo la solenne Messa conventuale celebrata allaltar maggiore, con nuvole di incenso che salivano verso lalto e musiche gregoriane che accentuavano le parole della Liturgia , ogni monaco sacerdote pregava una Messa particolare per le pi svariate intenzioni: il bene della Chiesa, la pace nel mondo, la conversione dei peccatori, la santificazione delle famiglie, la perfezione delle persone di vita consacrata, leroismo dei martiri Ognuno di questi altari rimembrava la gloria di un asceta o una vergine, un soldato di Cristo, unanima caritativa, un governante cristiano, una madre di famiglia Girolamo penitente, Agnese candidamente verginale, Sebastiano impavido guerriero, Luigi il re buono, Monica la madre affettuosa e anche vari santi benedettini che hanno seguito, in terra, la via spirituale del loro fondatore, San Benedetto: Placido, Mauro, Oddone, Odilone, Beda, Anselmo, Scolastica, Ildegarda, Matilde, Adelaide
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la parte pi bassa, una sequenza di colonne, un po trascurate, apriva uno spazio per le navate laterali. A seguire, un piano intermedio guardava verso la navata centrale attraverso le finestre del triforio. In questa stretta galleria il fedele poteva pregare senza essere disturbato o assistere alle grandi cerimonie quando il popolo cristiano riempiva il tempio al punto da non lasciar pi nemmeno un posto disponibile ed anche servire da alloggio per i pellegrini che percorrevano chilometri e chilometri a piedi, per dirigersi alla Terra Santa o ad un famoso Santuario. Sopra il triforio, risplendenti vetrate narravano la storia terrena di Ges, la grandezza di Maria, le epopee dei santi, e perfino la vita quotidiana del monastero e del villaggio vicino. Veri catechismi stampati nel cristallo, il cui simbolismo luomo medievale, captava in tutta la sua profondit.
luti stereotipati, tanto comuni al giorno doggi. I suoi occhi chiari, profondi, irradiavano la luce interiore propria delluomo abituato a considerare il mondo in funzione delleternit. Uno di voi desidera confessarsi? Mi sembrava di vedere in lui lamore con cui Dio coglie la nostra richiesta di perdono, e la limpidezza del suo sguardo rispecchiava il candore dellanima che non stata macchiata dal peccato.
I passi tranquilli di un monaco che si avvicinava, hanno interrotto la nostra contemplazione. Vestito con unampia tunica, sembrava unimmagine uscita da qualcuna delle vetrate, oppure una di quelle numerose sculture che avesse preso vita. I drappeggi della sua tunica sembravano riflettere qualcosa dei suoi pensieri e meditazioni, frutto di una vita di totale dedizione al Signore. Il suo viso ospitale ci salut con un sorriso franco, molto differente dai saJos Afonso de Aguiar
Vetrate della Cattedrale di Notre Dame, Parigi 20Salvami Regina Febbraio 2009
la vita (Gv 8, 12). Cos, la preghiera rivolta allOriente vorrebbe indicare che tutto ci viene dal Divino Redentore. Secondo questa modalit costruttiva, nelle cattedrali dellemisfero nord lilluminazione poteva accompagnare le diverse fasi della preghiera cristiana durante la giornata. Sul far del giorno, quando i chierici cantavano le Lodi, rifulgevano le vetrate dellabside, dietro laltare maggiore, sopra il quale, subito dopo, lo stesso Ges Cristo Si sarebbe fatto presente nella Messa conventuale. Nel corso della giornata, le finestre laterali illuminavano la navata e allimbrunire, mentre i monaci cantavano i Vespri, il sole di ponente illuminava la facciata principale, scivolava per lultima volta, attraverso i cristalli, sopra laltare. La disposizione delle vetrate non fatta a caso, ma secondo criteri simbolici. Per esempio, il rosone nord non mai toccato dal sole; per questo, nelle sue vetrate sono rappresentate persone e scene dellAntico Testamento, che non hanno conosciuto Ges Cristo, il Sole di Giustizia. Nel rosone sud, al contrario, illuminato per tutto il giorno, vediamo scene del Nuovo Testamento, dove la Luce di Cristo ha diffuso il suo fulgore sul mondo.
Dal punto dove mi trovavo potevo constatare che la navata centrale non era totalmente retta. Come mi aveva spiegato una volta un erudito sacerdote benedettino, questo fatto per indicare la posizione del capo del Signore Ges sulla Croce quando, dal suo fianco squarciato dalla lancia di Longino, uscirono le ultime gocce di sangue e linfa. Egli era gi morto e il suo capo pendeva leggermente da un lato. Per questo, la navata del presbiterio che corrisponderebbe al capo non totalmente allineata al resto della chiesa , che corrisponderebbe al corpo inerte, pendente del tronco. Gli architetti medievali non erano semplici costruttori di pareti, ma artisti completi che sapevano coniugare spazio e suono. In certe chiese gotiche, le colonne e le pareti sono interrotte, di tanto in tanto, da capitelli o cornicioni, che studiosi moderni hanno scoperto essere in armoniche proporzioni musicali. Cos, il suono del canto divino risuona e si ripercuote sulle pareti e sulle colonne, ampliandosi in terze, quinte e ottave, creando una sensazione musicale eccezionale. Sembra la voce degli uomini che, elevata dalla grazia, si unisce a quella degli Angeli, cantori eterni della gloria di Dio nei Cieli. Nelle mani degli artisti gotici, le rocce si convertono in strumenti musicali, che elevano a Dio, in melodica consonanza, le preghiere degli uomini, perPortico della Cattedrale di Colonia (Germania)
Paulo Mikio
Sergio Hollmann
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Francisco Lecaros
za, culminata in una delle sue estremit dallabside dellaltare. Forse era decorata da affreschi rudimentali, alcuni tessuti preziosi, fiori e, certamente, molte frasche raccolte nei boschi vicini. Era la povert dei tempi, vista, per, con gli occhi di un credente neofito inondato di Fede. Con il gotico, la forza e la semplicit del romanico, espressa nelle cattedrali o nelle abbazie, si va sviluppando gradualmente. In questo stile architettonico, come abbiamo visto, non esiste solo il genio di un artista, ma lanima di un popolo. Una cultura intera, sebbene con i limiti umani sempre presenti, si impregnava del Vangelo, e dove il pensiero teologico realizzava la Summa di San Tommaso, larte delle chiese sottometteva la materia alladorazione del mistero.6 La materia sottomessa e allo stesso tempo elevata al di sopra di se stessa Questo quello che sentiamo nellarchitettura gotica. L aspra roccia che ferisce il piede del viandante, linstabile sabbia che nulla riflette, si convertono in una fioritura di colonne altere, capitelli snelli o di vetrate incantevoli, attraverso i quali si manifesta in modo sensibile linvisibile trascendente che ci circonda.
luminata e vivida, rendono Dio credibile in questo mondo e mi tornano in mente le riflessioni fatte dal Cardinale Ratzinger a Subiaco poco prima di essere eletto Papa: Abbiamo bisogno di uomini che abbiano lo sguardo rivolto a Dio, in modo che apprendano l la vera umanit. Abbiamo bisogno di uomini la cui intelligenza sia illuminata dalla luce di Dio e ai quali Egli apra il cuore, in modo che il loro intelletto possa parlare allintelletto degli altri e il loro cuore possa aprire il cuore degli altri. Solamente attraverso uomini toccati da Dio, Dio pu fare ritorno presso gli uomini.7 Infatti come ha indicato lo stesso Benedetto XVI, dando continuit alla Lettera agli Artisti, del suo venerato predecessore, dobbiamo nutrire il nostro apostolato con la bellezza proclamata dal Vangelo: Il nostro annuncio del Vangelo deve essere percepito nella sua bellezza e novit, e per questo necessario saper comunicare col linguaggio delle immagini e dei simboli; la nostra missione quotidiana deve rendersi eloquente trasparenza della bellezza dellamore di Dio, per raggiungere efficacemente i nostri contemporanei, molte volte distratti e assorbiti da un clima culturale non sempre propenso ad accogliere una bellezza in piena armonia con la verit e la bont, ma sempre desiderosi e nostalgici di una bellezza autentica, non superficiale ed effimera.8
Giovanni Paolo II, Lettera agli Artisti, 23/4/1999, n.8. Idem ibidem, n. 7. Idem ibidem, n. 7. Idem ibidem, n. 7. Idem ibidem, n. 8. Idem ibidem, n. 8. Ratzinger, card. Joseph, LEuropa nella crisi delle culture, conferenza a Subiaco, 1/4/2005; in LEuropa di Benedetto, Cantagalli, Bologna, 2005. Messaggio al Presidente del Pontificio Consiglio per la Cultura, 24/11/2008.
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Sergio Hollmann
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oi ti chiediamo, Padre Onnipotente, di innalzare questi tuoi servi alla dignit di Presbiteri. Queste parole del rito di ordinazione sacerdotale, pronunciate dallEminentissimo Cardinal Odilo Scherer, sono tornate a risuonare allinterno della Chiesa della Madonna del Rosario, nel Seminario degli Araldi del Vangelo, elevando sei dei suoi membri alla condizione di Presbiteri. Nella stessa cerimonia, altri sedici religiosi dellassociazione sono stati ordinati diaconi. Per deferenza di Mons. Jos Maria Pinheiro, vescovo di Bragana Paulista, diocesi nella quale si trova la chiesa, la celebrazione stata presieduta
dallArcivescovo di San Paolo del Brasile. Vari vescovi, oltre a monsignori, canonici e presbiteri, vicini in modo speciale agli araldi, hanno voluto accompagnarli nella celebrazione.
mento di grande gioia impressa sui volti di tutti, alla conclusione, con un altro momento di grande emozione: l abbraccio della pace, dato ai neoordinati da tutti i vescovi, sacerdoti e diaconi presenti.
Autorit ecclesiastiche
Oltre a S.E.R. il Cardinal Odilo e Mons. Jos Maria, hanno onorato la cerimonia con la loro presenza, Mons. Benedito Beni dos Santos, Vescovo di Lorena, Mons. Gil Antonio Moreita, Vescovo di Jundai; Mons. Joaquim Justino Carreira, Vescovo Ausiliare di San Paolo, Mons. Joo Mamede Filho, OFM, Vescovo Ausiliare di San Paolo; e Mons. Emilio Pignoli, Vescovo Emerito di Campo Limpo Paulista.
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Sacerdoti concelebranti
Hanno anche concelebrato i reverendissimi sacerdoti: Mons. Edmilson Zanin, Vicario Generale della Arcidiocesi di Botucatu; Mons. Jos Dimas de Lima, Cancelliere della Arcidiocesi di Pouso Alegre, come rappresentante di Mons. Ricardo Pedro Chaves Pinto Filho, Arcivescovo Metropolitano di Pouso Alegre; Can. Jos Adriano, Rettore del Seminario Propedeutico FraGalvo della Arcidiocesi di San Paolo; Can. Edson Oriolo, Vicario Episcopale del-
la Arcidiocesi di Pouso Alegre e Parroco della Cattedrale Metropolitana; Don Bruno Esposito, Vice-Rettore della Pontificia Universit San Tommaso dAquino Angelicum, di Roma; Don Jos Gomes, Direttore del Pontificio Istituto Superiore di Diritto Canonico di Rio de Janeiro; Don Pedro Fenech, Curato della Cattedrale Metropolitana della Arcidiocesi di San Paolo; Don. Renato Cangianelli, Vicario della Cattedrale Metropolitana della Arcidiocesi di San Paolo; Don Wagner Scarponi Vicario Par-
rocchiale della Cattedrale Metropolitana di Pouso Alegre; Don Wagner da Silva Navarro, Parroco della Chiesa Santa Rita, di Caieiras; Don Raimondo Nonato de Souza, Parroco della Chiesa Santa Paolina di Embu; Don Jos Roberto Pereira, Vicario della Parrocchia di Santa Ceclia; Don Jos Roberto Abreu de Matos, della Parrocchia Santa Giovanna dArco, SP; Don Jos Ignazio Sonsini, di Itu; Don Ricardo Anacleto, Segretario del Cardinal Odilo Scherer; Don Rubn Ruiz Daz, di Asuncin, Paraguay.
Allinizio della cerimonia, i candidati si rivolgono verso lassemblea, manifestando di accettare lincarico.
Con il cantico delle Litanie di tutti i Santi, lassemblea chiede lintercessione celeste per gli ordinandi, mentre essi rimangono prosternati.
Il celebrante recita la Preghiera di Ordinazione Diaconale e impone le mani, subito dopo, ad ognuno dei candidati.
S.E.R. Odilo, come principale consacrante, impone le mani sui neo-presbiteri. Subito dopo, gli altri sacerdoti ripetono il gesto.
Alla fine dellordinazione, il Cardinal Odilo d labbraccio della pace a tutti gli ordinandi.
I nuovi presbiteri offrono le loro mani, appena unte, per essere baciate.
Alla fine della cerimonia S.E.R. Odilo ha presentato ai Vescovi, al Superiore Generale e a tutti i nuovi sacerdoti unedizione speciale della Bibbia commemorativa dellArcidiocesi.
Dopo la celebrazione, una lunga fila di persone si congratulata con i nuovi sacerdoti ed ha ricevuto la loro benedizione. Nella foto, Don Joshua Sequeira, EP , benedice suo padre, venuto dallIndia per la cerimonia.
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Con la gioia impressa nel volto, concelebranti e neo-ordinati posano per la foto dopo la Messa. Al centro, S.E.R. Odilo, che ha alla sua sinistra Mons. Jos Maria Pinheiro e alla sua destra Mons. Joo Scognamiglio Cl Dias, EP . In primo piano, da sinistra a destra, Mons. Gil Antnio Moreira, Mons. Benedito Beni dos Santos, Mons. Joaquim Justino Carreira, Mons. Emilio Pignoli e Mons. Joo Mamede Filho, OFM.
22 araldi che hanno ricevuto il Sacramento dellOrdine, in questa cerimonia, provengono da nove paesi dellEuropa, Asia e America.
Nuovi diaconi
Hanno ricevuto lordine diaconale gli spagnoli Daniel Alberto Mirasierras Tarodo, Francisco Javier Marn San Martn, Gonzalo Raymundo Esteban, Leopoldo Werner Benjumea, Ramn Angel Pereira Veiga e Santiago Canals Coma; i brasiliani Antonio Carlos Coluo, Erick Bernardes Marchel e Ricardo Jos Basso; gli argentini Jorge Gustavo Antonini Castellanos e Jorge Mara Storni; gli ecuadoregni Jos Mauricio Galarza Silva e Mar-
Nuovi sacerdoti
Come presbiteri, sono stati ordinati i brasiliani Katsumassa Sakurata, Mrio Srgio Sperche e Walmir Bertoletti, il nordamericano David Edward Ritchie, lindiano Joshua Alexander Sequeira e il colombiano Juan Antonio Vargas Martnez.
lon Efrn Jimnez Caldern; il colombiano Juan Pablo Merizalde Escalln; il nordamericano Michael Joseph Carlson e il costaricano Rodrigo Alonso Solera Lacayo.
ari fratelli e sorelle. Questo un bel momento per la Chiesa, che accoglie i candidati agli Ordini Sacri. Dopo essere stati debitamente preparati ed esaminati, vi siete potuti oggi presentare qui davanti al Ministro Ordinante, con la richiesta della vostra ordinazione. Con le parole tranquille e ferme del vostro superiore, siete stati dichiarati degni di questo ministero, nella misura in cui la condizione umana pu essere considerata degna di un cos grande dono di Dio.
te inadeguato: Ah! Signore Dio, io non so parlare, sono molto giovane. Ma lAltissimo gli replica: Non aver paura, perch sono con te. Ti metto le mie parole sulla bocca e a tutti coloro ai quali Io ti invier, tu andrai. Le parole che Io ti ordiner di dire, tu le dirai. Geremia svolge la sua missione di profeta, sostenuto interamente dalla grazia di Dio, malgrado la sua debolezza, che continuer ad essere presente nella sua vita e di tanto in tanto gli riscuoter il suo tributo. Geremia soffre, ma svolge la sua missione profetica, mettendo in chiaro che essa non opera delluomo, ma di Dio, il quale agisce nella nostra fragilit e realizza il suo disegno. Anche oggi, Egli vuole attuare nella Chiesa attraverso persone umane che, essendo ancora sulla via della santificazione, esortate sempre a manifestare nella loro vita lo splendore della santit, evidentemente con-
tinuano ad essere umane. Cos, Ges Cristo concede il suo dono a persone che Egli sceglie, affidando a loro la divulgazione del Vangelo, lincarico di essere pastori, la missione di celebrare i Santi Misteri per la santificazione del popolo di Dio, come sacerdoti, come mediatori della grazia di Dio tra gli uomini.
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di ministri di Ges Cristo che Si manifestato servitore dei suoi discepoli, compite generosamente la sua volont. E nella carit, servite con gioia, tanto Dio quanto lumanit. Essendo impossibile servire due padroni, ricordatevi che ogni impurit e avarizia assoggettamento agli idoli. Visto che liberamente cercate lordine del diaconato, a somiglianza di quelli che sono stati scelti dagli Apostoli per il servizio della carit, dovete essere uomini di bene, pieni dello Spirito Santo e di saggezza. Esercitate il vostro ministero nello stato del celibato. In verit, questo un segno e, nel contempo, un incentivo della carit pastorale. incomparabile fonte di fecondit nel mondo. SpinNella seconda lettura, San Paolo avverte che chi ti da un sincero amore chiamato a una cos grande grazia deve vivere un verso Cristo e vivendo costante processo di conversione con totale dedizione in to. Uniti al sacerdozio dei vescovi, i questo stato, voi consacrerete pi fapresbiteri e diaconi si dedicheranno cilmente a Cristo, con un cuore senza Significato del santo ministero ad annunciare il Vangelo, a santifica- divisione, e potrete dedicarvi pi libeEd ora desidero presentarvi lesor- re e a istruire il popolo di Dio, a cele- ramente al servizio di Dio e dellumatazione che la Chiesa propone per il brare il culto divino, specialmente nel nit lavorando con maggior solleciRito di Ordinazione, non solo per- sacrificio del Signore. Per questo, in tudine nellopera della salvezza eterch molto bella, ma anche perch, tutte le cose,che essi procedano in tal na. Radicati e consolidati nella Fede, in parole concise, spiega ci che si- modo, con la grazia di Dio, e che essi gnifica il sacro ministero e la missio- possano essere riconosciuti come se- vi presentate col cuore puro, irreprensiguaci di Colui che non venuto per bili davanti a Dio e davanti allumanine conferita a chi lo riceve: t, come conviene a dei ministri di CriCarissimi fratelli e sorelle, visto essere servito, ma per servire. sto e ai dispensatori dei misteri di Dio. che questi nostri fratelli saranno ora Diaconi: mostrate nei vostri Non lasciatevi turbare nella vostra fiordinati diaconi e presbiteri, consiatti le parole che proclamate ducia nel Vangelo, del quale siete non derate con attenzione il servizio che vanno a prestare. Serviranno Cristo, Quanto a voi, figli carissimi, che solo ascoltatori, ma servitori. Consersupremo maestro, sacerdote e pasto- sarete ordinati diaconi, il Signore vi vando il mistero della Fede con una re, edificando permanentemente la ha dato lesempio affinch, come Egli coscienza pura, mostrate nei vostri atChiesa come popolo di Dio, Corpo ha fatto, lo facciate anche voi. Nel- ti la parola che proclamate, affinch il di Cristo e tempio dello Spirito San- la vostra condizione di diaconi, cio, popolo cristiano, vivificato dallo SpiriGes ci conforta nel Vangelo. NellUltima Cena, riunito con i suoi, nel momento del commiato, Egli, con molto affetto, si rivolge ai dodici e dice: Voi siete miei amici. Ges ci rende suoi amici e per questo possiamo sempre contare su di Lui. Possiamo essere sicuri che Lui vuole agire con noi e attraverso di noi, affinch esercitiamo il Sacro Ministero in maniera meno indegna e, soprattutto, con efficacia, appoggiandoci allo Spirito del Padre e del Figlio che agisce con la nostra intercessione. Per questo, cari candidati al diaconato e al presbiterato, che la Parola di Dio da poco proclamata nel contesto di questa celebrazione e dellAvvento, nellattesa del Natale che si avvicina, vi possa servire come luce, orientamento e conforto e ad essa ritorniate con frequenza.
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to Santo, diventi una oblazione pura, gradita a Dio. In questo modo, anche voi, nellultimo giorno della vostra vita, potrete andare incontro al Signore e udire da Lui queste parole: Servo buono e fedele, entra nella gioia del tuo Signore.
Esercitate anche in Cristo la funzione di santificare. Col vostro ministero, il sacrificio spirituale dei fedeli raggiunge la pienezza, unendosi al sacrificio di Cristo che, per mano vostra, offerto sullaltare quando celebrerete i Sacri Misteri. Prendete coscienza di quello che fate e mettete in pratica quello che celebrate. In modo che celebrando il mistero della morte e resurrezione del Signore, vi sforziate di mortificare il vostro corpo, fuggendo dai vizi per vivere una vita nuova. Incorporando gli esseri umani al popolo di Dio, col Battesimo, perdonando i peccatori in nome di Cristo e della Chiesa, col sacramento della Penitenza, confortando gli ammalati con la Sacra Unzione, celebrando i riti sacri, offrendo nelle diverse ore del giorno lodi e suppliche e rendimento di grazia a Dio, non solo per il popolo di Dio, ma per tutto il mondo, ricordatevi
che siete stati scelti tra gli uomini e posti al loro servizio nelle cose di Dio.
Non aver paura, perch sono con te. Ti metto le mie parole sulla bocca e a tutti coloro ai quali Io ti invier, tu andrai. Le parole che Io ti ordiner di dire, tu le dirai (Ger 1, 8-9)
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Stati Uniti A Houston, gli Araldi hanno partecipato alla solennit dellImmacolata Concezione celebrata dallArcivescovo Cardinale Daniel Di Nardo, nella co-cattedrale. Hanno partecipato, pure, alla processione della Madonna di Guadalupe, presieduta dal Vescovo Ausiliare, Mons. Joseph Vsquez, nella parrocchia del Santissimo Sacramento.
Africa del Sud Gli Araldi hanno promosso una processione per le strade di Evander (foto a sinistra).
Nella citt di Springs, gli alunni del Collegio Jamelson hanno accolto con gioia la visita della statua pellegrina del Cuore Immacolato di Maria (foto a destra).
Italia Approfittando della presenza della statua della Madonna, D. Alesio ha promosso una giornata di intensa preghiera nel Santuario Santa Maria del Bosco in Calabria.
Attivit in Brasile
Joinville Mons. Ireneu Roque Scherer ha visitato la residenza degli araldi dove stato accolto
da centinaia di persone. Dopo aver celebrato lEucarestia, il prelato ha inaugurato il presepio ed ha partecipato ad un pranzo di convivio.
San Paolo Gli Araldi hanno partecipato al pellegrinaggio dellAvvento nella regione
arcidiocesana di Santana, presieduta dal Vescovo Ausiliare della Zona Nord, Mons. Joaquim Justino Carreira.
Macei La statua pellegrina del Cuore Immacolato di Maria ha visitato il Collegio Santissima Trinit.
Juiz de Fora Nuovi Oratori del Cuore Immacolato di Maria sono stati affidati a dei coordinatori della Parrocchia Santa Cruz.
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Victor Toniolo
Bakhita, la fortunata
Molte volte le vie del Signore sono incomprensibili agli occhi umani, ma Egli sa come guidare le anime e gli avvenimenti per realizzare il suo piano di amore e salvezza.
in dai tempi pi remoti, i popoli antichi, immersi nella barbarie e nel paganesimo dopo il disastro della Torre di Babele, praticavano la schiavit. Se una nazione trionfava sullaltra nella guerra, gli sconfitti erano incarcerati e condannati allumiliante servit. Perfino nellImpero Romano, cos civilizzato da molti punti di vista, gli schiavi avevano lo status giuridico di cosa (res), sulla quale il diritto conferiva ai nobili il potere di vita e di morte.
l Amatevi lun laltro (Gv 13,34), il nono comandamento di Ges ed ha condotto le relazioni umane ad un equilibrio cristiano. Predicando lesistenza di unanima razionale e immortale, elevata alla partecipazione della vita divina attraverso il Battesimo, la dottrina cattolica innalza tutti alla dignit alla quale sono chiamati. Lungi dallabolire le diversit che derivano dalla missione e dai doni che il Creatore affida ad ogni anima in particolare, la Chiesa invita gli uomini a un rapporto di reciproco rispetto: di gioiosa sottomissione degli inferiori nei confronti dei superiori, vedendo in loro un riflesso dello stesso Dio e di affettuosa protezione di questi ultimi sui primi. Gi nel I secolo, il grande San Paolo scriveva agli Efesini una sintesi di
questo stato danimo: Schiavi, obbedite ai vostri padroni secondo la carne con timore e tremore, con semplicit di spirito, come a Cristo, [] Anche voi, padroni, comportatevi allo stesso modo verso di loro, mettendo da parte le minacce, sapendo che per loro come per voi c un solo Signore nel cielo, e che non v preferenza di persone presso di lui. (Ef 6, 5-9)
Anime modello
Tuttavia, considerato lorgoglio del cuore umano, nel corso della Storia, le ammonizioni dellApostolo delle genti e di tanti altri santi e predicatori, molte volte non sono state ascoltate, sia dai grandi che dai piccoli. Da qui derivano la tirannia da parte di alcuni e le ribellioni da parte di altri,
causa di guerre e dissensi il cui racconto ci fa tremare di orrore. Dio, per, ha suscitato innumerevoli uomini e donne che non solo hanno ascoltato la Sua Parola, ma hanno saputo metterla in pratica, facendosi modelli di tale portata da essere imitati dagli altri. Tutti loro, ognuno a proprio modo e secondo la propria specifica vocazione, hanno compreso a fondo la legge dellAmore portata dal Signore e ad essa hanno conformato le loro vite. Cos stato per la giovane schiava sudanese Giuseppina Bakhita, la cui docilit danimo stata tanto gradita agli occhi di Dio da portarla allonore degli altari.
nel contempo alla sua compagna che poteva continuare il suo cammino e che sarebbe stata raggiunta pi tardi. Io non dubitavo di nulla, ho obbedito subito, come facevo sempre con mia madre ha raccontato.1
Le vie dellobbedienza
Dotata di un carattere docile e sottomesso, con una marcata propensione a compiere il bene agli altri, la piccola discendente della trib dei Dagiu ha mostrato, fin dalla pi tenera infanzia, di essere una prediletta di Dio. Una volta, trovandosi con unamica nelle vicinanze del suo villaggio, situato nella regione del Darfur, nell ovest del Sudan, Bakhita si imbatt in due uomini, comparsi allimprovviso da dietro un recinto. Uno di loro le chiese di andare a prendere un pacco che si era dimenticato nel bosco vicino, dicendo
nuit, comprensibile visti i suoi otto anni, le era costata cara. Tuttavia, erano proprio queste le misteriose vie della Provvidenza, grazie alle quali si sarebbero realizzati i disegni di Dio nei suoi confronti. Se Bakhita fosse stata una bambina ribelle o capricciosa, non c dubbio che non avrebbe accettato cos volentieri di fare il favore a quellestraneo. Avrebbe accelerato il passo e, in compagnia dellamica, avrebbe raggiunto labitato, dove la presenza dei suoi genitori e fratelli avrebbe impedito agli sconosciuti di farle alcun male. La sua vita sarebbe continuata nella normalit del convivenza familiare, tra faccende domestiche e pratiche rituali del culto animista che professavano i suoi parenti. Probabilmente non avrebbe mai conosciuto la Fede Cattolica, e sarebbe rimasta nelle tenebre del paganesimo.
Protetti dalla foresta e lontani da ogni possibile testimone importuno, i due estranei afferrarono la bambina portandola a forza con loro, sotto la minaccia di un pugnale. La sua inge-
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Gustavo Kralj
tro col grande Signore che gi amava, prima di conoscerLo. Si, fin dalla prima infanzia, Bakhita si dilettava a contemplare il sole, la luna, le stelle e le bellezza della natura, chiedendosi meravigliata: Chi il padrone di tutte queste cose cos belle? E sentiva una grande voglia di vederlo, di conoscerlo, di rendergli omaggio. Insegna San Tommaso dAquino che una persona pu raggiungere leffetto del Battesimo grazie alla forza dello Spirito Santo, senza Battesimo dacqua e perfino senza Battesimo di sangue, quando il suo cuore mosso dallo Spirito Santo a credere e amare Dio e a pentirsi dei suoi peccati.2 ci che si chiama Battesimo di desiderio o di penitenza. Appoggiandoci su questa dottrina, possiamo supporre che nellanima piena di ammirazione della schiava sudanese brillasse la luce della grazia santificante, molto prima che lei ricevesse il Battesimo sacramentale. Per Bakhita, tuttavia, era appena cominciata la terribile serie di patimenti che si sarebbe prolungata per dieci anni. Tale fu lo choc prodotto nel suo spirito dalla violenza del sequestro da farle dimenticare perfino il proprio nome. Cos, quando fu interrogata dai banditi, non fu in grado di pronunciare neanche una parola. Allora uno di loro le ha detto: Molto bene. Ti chiameremo Bakhita. Nella sua voce cera un accento ironico, dato che questo nome, in arabo, significa fortunata.
si pu dire a parole, avrebbe scritto pi tardi. Alla fine, dopo quei giorni nei quali la porta si apriva solo per lasciar passare un misero pasto, la prigioniera pot uscire, non per essere messa in libert, ma per essere consegnata al trafficante di schiavi che laveva appena acquistata. Bakhita sarebbe stata venduta per altre cinque volte consecutive, ai pi svariati padroni, esposta nei mercati, incatenata ai piedi da pesanti catene e obbligata a lavorare senza tregua per soddisfare i capricci dei suoi padroni. Messa a servizio della madre e della moglie di un generale, la giovane schiava affront i peggiori anni della sua esistenza, come lei stessa descrive: Le sferzate si abbattevano su di noi senza misericordia, in modo che nei tre anni che fui al loro servizio, non mi ricordo di aver passato un solo giorno senza ferite, perch non ero ancora guarita dai colpi ricevuti che altri ne ricevevo ancora, senza saperne il motivo. [] Quanti maltrattamenti ricevono gli schiavi senza alcuna ragione! [] Quante mie compagne di sventura sono morte per le percosse subite!. Oltre a questi e ad altri tormenti, le fecero un tatuaggio che la obblig a rimanere immobile sulla sua stuoia per oltre un mese. Bakhita fu segnata per sempre da 144 cicatrici, oltre che da un lieve difetto nel camminare. Una volta, interrogata sulla veridicit di tutto quanto aveva descritto, afferm di aver omesso nei suoi racconti i dettagli veramente pi spaventosi, visti solo da Dio e impossibili da essere detti o scritti. La mano del Signore non la abbandon neppure un istante. Anche nei peggiori momenti, Bakhita sentiva dentro di s una forza misteriosa che la sorreggeva, che
la spingeva a comportarsi con docilit e obbedienza, senza mai cedere alla disperazione.
Il trasferimento in Italia
Nel 1882, il generale che laveva comprata dovette far ritorno in Turchia, suo paese natale, perci mise in vendita i suoi numerosi schiavi. Bakhita, facendo giustizia al suo nome, risvegli subito la simpatia del console italiano Calisto Legnani, dal quale fu acquistata. Questa volta sono stata veramente fortunata, perch il nuovo padrone era molto buono e ha cominciato a volermi tanto bene. Sebbene non risulti che il console avesse in qualche modo agito per iniziare alla Fede la giovane schiava, gli anni in cui questa visse a casa sua, furono il periodo dellaurora dellincon-
tro con la Chiesa. Da cattolico che era, Legnani tratt Bakhita con bont. Non esistevano castighi, botte, e nemmeno rimproveri, cos lei pot godere della dolcezza domestica delle relazioni tra coloro che cercano di compiere i comandamenti della carit cristiana. Di fronte allavanzata di una rivoluzione nazionalista nel Sudan, Calisto Legnani dovette far ritorno in Italia. Su richiesta di Bakhita, la port con s. Appena giunti a Genova, il console cedette la giovane sudanese ai signori Michieli, amici suoi, che abitavano a Mirano, nel Veneto, avendo come compito speciale la cura della figlia, la piccola Mimina.
Un giorno, Bakhita ricevette da un amabile signore, che si era interessato a lei, un bel crocifisso dargento: Mi spieg che Ges Cristo, Figlio di Dio, era morto per noi. Io non sapevo chi fosse []. Ricordo che di nascosto lo guardavo e sentivo una cosa in me che non so spiegare. Poco a poco, la grazia lavorava lanima sensibile della ex-schiava africana, aprendola alle realt soprannaturali che non conosceva. Nella sua Enciclica Spe Salvi, il Santo Padre Benedetto XVI cos descrive il miracolo che si oper nellintimo di BakhiI resti mortali di Santa Giuseppina nella Chiesa della Sacra Famiglia a Schio (VI) ta: Dopo padroni
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cos terribili di cui fino a quel momento era stata propriet, Bakhita venne a conoscere un padrone totalmente diverso nel dialetto veneziano, che ora aveva imparato, chiamava paron il Dio vivente, il Dio di Ges Cristo. Fino ad allora aveva conosciuto solo padroni che la disprezzavano e la maltrattavano o, nel caso migliore, la consideravano una schiava utile. Ora, per, sentiva dire che esiste un paron al di sopra di tutti i padroni, il Signore di tutti i signori, e che questo Signore buono, la bont in persona. Veniva a sapere che questo Signore conosceva anche lei, aveva creato anche lei anzi, che Egli la amava. Anche lei era amata, e proprio dal Paron supremo, davanti al quale tutti gli altri padroni sono essi stessi soltanto miseri servi. Lei era conosciuta e amata ed era attesa. Anzi, questo Padrone aveva affrontato in prima persona il destino di essere picchia-
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to anche da quelli che la conoscevano meglio. Temendo di mettere a rischio la sua perseveranza, si rifiut di seguire la sua signora. Le promesse di una vita facile, la prospettiva di rivedere la sua patria, il profondo attaccamento a Mimina e la gratitudine ai suoi padroni, niente di tutto questo pot mutare la sua decisione di consegnarsi a Ges per sempre. Bakhita si era mostrata sempre docile ai suoi superiori. Ora manifestava in unaltra forma questa virt, obbedendo pi a Dio che agli uomini (cfr. At 4, 19). Era il Signore che mi infondeva tanta fermezza, perch voleva farmi tutta sua.
Sullo spirito missionario di Bakhita, Benedetto XVI commenta cos nella sua enciclica: La liberazione che aveva ricevuto mediante lincontro con il Dio di Ges Cristo, sentiva di doverla estendere, doveva essere donata anche ad altri, al maggior numero possibile di persone. La speranza, che era nata per lei e laveva redenta, non poteva tenerla per s; questa speranza doveva raggiungere molti, raggiungere tutti.4
seguendo con attenzione e devozione tutte le preghiere. Quel giorno era un sabato, quando lo seppe, il suo volto sembr illuminarsi ed esclam con gioia: Come sono contenta! Madonna, Madonna!. Furono queste le sue ultime parole prima di consegnare serenamente lanima e trovarsi faccia a faccia col Paron che fin da piccina desiderava conoscere. Il suo corpo, traslato presso la chiesa, fu oggetto di venerazione di numerosi fedeli, che per tre giorni affluirono, desiderosi di contemplare per lultima volta la cara Madre Moretta, come era affettuosamente conosciuta, che li aveva trattati sempre con tanta bont. Miracolosamente, le sue membra si mantennero flessibili durante questo periodo, tanto da poterle muovere le braccia e posare la sua mano sopra il capo dei bambini. Con questo mezzo, Santa Giuseppina Bakhita rivelava il grande segreto della santit che veniva riflessa nel suo stesso corpo. La via per la quale Dio laveva chiamata era stata quella della sottomissione eroica alla volont divina e lei lasciava un modello da seguire. L umilt, la mansuetudine e lobbedienza traspaiono nelle sue parole, con una disposizione veramente sublime della sua anima: Se incontrassi quei negrieri che mi hanno rapita, e anche quelli che mi hanno torturata, mi inginocchierei a baciare le loro mani, perch se questo non fosse accaduto, io ora non sarei cristiana e religiosa.
approssimarsi. Colpita da numerose bronchiti e polmoniti che le minarono la salute, sopport tutto con forza danimo. Nelle sue ultime parole, proferite poco prima della sua morte, lasci trasparire il piacere che le riempiva lanima: Quando una persona ama tanto unaltra, desidera ardentemente andare vicino a lei: perch, allora, tanta paura della morte? La morte ci conduce a Dio. L 8 febbraio 1947, Suor Giuseppina ricevette gli estremi Sacramenti,
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Salvo indicazione contraria, tutte le citazioni tra virgolette appartengono a DAGNINO, Suor Maria Luisa, Bakhita racconta la sua storia. Trad. Cecilia Maringolo Canossiana, Roma: Citt Nuova, 1989, pag. 38. Cfr. Summa Teologica, III, q. 66, a. 11. Benedetto XVI, Lettera Enciclica Spe Salvi, 30/11/2007, n.3. Benedetto XVI, Lettera Enciclica Spe Salvi, 30/11/2007, n.3.
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Daro Iallorenzi
core impressionante. Questa statua fu intronizzata a sinistra, vicino allentrata della chiesa. Vi era l un chierico, che dedicava una speciale devozione a quel Cristo. Non passava giorno senza fare delle orazioni davanti a Lui e baciare devotamente i Suoi venerandi piedi. Una volta, questo sacerdote ricevette in confessione un uomo che aveva dichiarato di aver rubato e ucciso crudelmente. Di fronte alla rivelazione di un simile crimine, il religioso afferm che Dio avrebbe perdonato sempre, purch il mal tolto venisse restituito ed egli si consegnasse alla giustizia, in quanto la confessione non era sufficiente, ma era anche necessario pentirsi e riparare il danno sofferto. Il criminale si rifiut di farlo, andandosene dal confessionale furibondo. Temendo di essere denunciato, macchin un perfido piano per assassinare il sacerdote. Nascosto dallombra della notte, furtivamente si introdusse nella cappella e bagn i piedi del Cristo con un potente veleno. Nessuno lo vide e, furtivamente come era arrivato, si nascose in un angolo buio. Il giorno successivo, dopo aver fatto le orazioni quotidiane, il prete si avvicin a baciare i piedi della statua, che con suo grande stupore, pieg le ginocchia miracolosamente, sollevando i piedi, in modo da impedire il contatto. Contemporaneamente la statua assorb il veleno e come conseguenza il suo colore divent nero. Il religioso ebbe una sorpresa ancora maggiore quando ud dei singhiozzi provenire da qualcuno nascosto dietro ad una colonna. Era lassassino del giorno prima, nascosto ad attendere gli effetti del suo maligno piano. Veramente pentito dopo essere stato testimone di un tal meraviglioso prodigio, in lacrime, fece alla fine una sincera confessione e subito dopo si consegn alla giustizia, disposto a pagare per i suoi crimini. Da allora, il nome della miracolosa statua divenne Signore del Veleno. Tutti concordavano che il Cristo non solo aveva protetto il suo devoto, assorbendo il veleno, ma il Suo misericordioso atto era anche simbolo di come Nostro Signore assuma su di S i nostri peccati, un terribile veleno, che uccide lanima, impedendole di raggiungere la vita eterna. Anni dopo, la statua fu trasferita nella cattedrale metropolitana. Quando la chiesa di Porta Coeli fu consegnata ai sacerdoti del rito greco-melchita nel 1952, il parroco di questa affid ad un famoso artista di scolpirne una copia, in modo che il Cristo del Veleno potesse essere venerato anche nella sua chiesa di origine.
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hi passeggia per Citt del Messico pu ammirare i bei monumenti, residenze, conventi e chiese riccamente decorate. Nella regione chiamata El Zcalo ci sono molte cose da vedere, tra queste, la grandiosa cattedrale della citt tuttora danneggiata dal terremoto del 1985. Non molto lontano, si trova la via Venustiano Carranza, frequentata ogni giorno da migliaia di persone, sia per fare la spesa, sia semplicemente per ristorarsi dal lavoro quotidiano, assaporando i tipici tacos o anche le quesadillas. In questi paraggi ci imbattiamo in un piccolo tempio chiamato Porta Coeli, dove molti fedeli si recano per ringraziare per le grazie ricevute o per chiedere favori davanti ad una statua conosciuta col nome singolare di Signore del Veleno. Qual la storia di tanto inusuale invocazione? Nel 1602, giunse in Messico, allora Nuova Spagna, una delegazione di domenicani, che portava nel loro seminario un bel crocifisso a grandezza naturale, con la statua di Ges di un bian-
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rie citt, in Italia e Germania, ma il suo grande giorno stato quando per la prima volta ha cantato durante la Messa dellAurora, celebrata dal Papa Benedetto XVI, nella Basilica di San Pietro. Il Coro della Cappella Sistina, uno dei pi antichi e prestigiosi del mondo, composto da 20 adulti e 35 bambini, provenienti da vari paesi.
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l 28 dicembre, festa della Sacra Famiglia, centinaia di migliaia di persone si sono riunite nella Piazza Coln a Madrid, per dare una pubblica dimostrazione che in Spagna listituzione della famiglia viva e vegeta. Il momento saliente dellevento stata la Messa presieduta dallArcivescovo di Madrid, Cardinal Antonio Rouco Varela, concelebrata dai Cardinali Antonio Caizares, Arcivescovo di Toledo e Agostino Garca-Gasco, Arcivescovo di Valencia, oltre ad altri 30 Vescovi e circa 300 sacerdoti. Mentre la moltitudine aspettava linizio della cerimonia, il Coro dell Almudena cantava inni natalizi festosamente accompagnati dai presenti. Nonostante il freddo intenso, il clima generale era di gioia; si avvertiva la sensazione che per difendere la famiglia cristiana, vale la pena fare qualunque tipo di sforzo. Poco prima che cominciasse la Messa, il servizio tecnico del suono ha stabilito il collegamento con Piazza San Pietro, per trasmettere direttamente dal Vaticano il consueto discorso del Papa dopo la recita dellAngelus. Parlando in spagnolo, Sua Santit ha detto: Rivolgo ora un cordiale saluto ai partecipanti che si trovano riuniti a Madrid, in questa commovente festa, per pregare per la famiglia ed impegnarsi a lavorare a favore di essa con forza e speranza []. Care famiglie non lasciate che lamore, lapertura alla vita e i vincoli incomparabili che uniscono il vostro focolare si indeboliscano. Nella sua omelia, il Cardinal Rouco Varela ha qualificato laborto come una delle pi terribili piaghe del nostro tempo. Dopo aver indicato la Sacra Famiglia di Nazareth come modello sempre attuale, Sua Eminenza ha affermato: Questo modello della vera famiglia, la cui attualit non tramonta mai, ci che vogliamo annunciare e presentare al mondo con questa nostra Celebrazione Eucaristica in Piazza Coln. Ha incoraggiato anche i presenti a ordinare e vivere il matrimonio in forma differente da quella in voga in tanti ambienti della nostra societ e che dispone di tanti mezzi e opportunit mediatiche.
Flashes de la
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Per questatto inaugurale appositamente giunto da Roma il Segretario di Stato del Vaticano, Cardinal Tarcisio Bertone, che ha trattato nella sua prolusione le somiglianze e le differenze tra la comunit politica e la societ della Chiesa. La presentazione dellatto stata pronunciata dal Rettore della Facolt, Mons. Brian Ferme. Fondata cinque anni fa come Istituto di Studi, lentit stata eretta come Facolt in agosto dellanno scorso per decreto della Congregazione per lEducazione Cattolica. Sotto il governo del Patriarca di Venezia, Cardinal Angelo Scola e del segretario del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi, Mons. Juan Ignacio Arrieta, essa diventata attualmente, il secondo istituto di studi canonici del mondo per numero di alunni.
Il Santo Padre li ha incentivati a proseguire con diligenza il loro importante compito e ha sottolineato che la paziente ricerca dellarcheologo non pu prescindere dal penetrare pure le realt soprannaturali, senza tuttavia rinunciare allanalisi rigorosa dei reperti archeologici. Ha poi aggiunto: non possibile una completa visione della realt di una comunit cristiana, antica o recente che essa sia, se non si tiene conto che la Chiesa composta da un elemento umano e da un elemento divino.
missione-miracolo, ma noi continuiamo a dire che un miracolo di Maria Ausiliatrice. La nuova universit, in collaborazione con otto collegi universitari gi esistenti, sar un centro di insegnamento, ricerca e consultazione che comprender tre grandi settori: tecnologia, servizio e il settore sociale.
SantieBeati.it
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n risposta allappello fatto da Sua Santit il compianto Papa Giovanni Paolo II, il 28 febbraio 2001: Siate messaggeri del Vangelo per intercessione del Cuore Immacolato di Maria!, gli Araldi del Vangelo sviluppano in tutta lItalia un apostolico lavo-
ro, attraverso i loro missionari, che portano una parola di conforto e speranza e fanno conoscere sempre pi questo nuovo carisma della Chiesa, alle famiglie aderenti alla Campagna Salvami Regina. Una breve visita, una preghiera che si fa alla Madonna, unoccasione per si chiedere una grazia, sono tutti momenti in cui Dio si fa presente.
del Beato Giovanni Duns Scoto, una Lettera Apostolica ricordando il suo importante contributo al progresso della dottrina della Chiesa e della scienza umana. Il Sommo Pontefice incentiva gli studiosi ad adottare litinerario e il metodo che Scoto ha seguito per stabilire larmonia tra fede e ragione, poich il religioso francescano si fece guidare dal Magistero della Chiesa e da un sano senso critico in merito alla crescita nella conoscenza della verit [] e si sforzato di comprendere, spiegare e difendere le verit della fede alla luce della ragione umana.
er, Javier Solana, Giovanni Paolo II e lanno scorso al cancelliere tedesco Angela Merkel, stato attribuito nella sua 50 edizione al fondatore della Comunit di SantEgidio. Nella motivazione del premio si legge tra laltro: per il suo straordinario impegno civile a favore di una Europa pi umana e solidale dentro e fuori delle sue frontiere, per la comprensione tra i popoli, le religioni e le culture, per un mondo pi pacifico e giusto. Egli vive lEuropa dei valori.
che afferma il comunicato sono al servizio delle persone pi vulnerabili nella terra natale di Ges, ora tragicamente colpita dalla morte, dalla sofferenza, dai danni materiali, mentre le popolazioni versano lacrime che invocano la pace. Benedetto XVI ricorda Cor Unum ha espresso pi volte la sua vicinanza ai nostri fratelli e sorelle che abitano nella Striscia di Gaza, i quali hanno gi tanto sofferto a motivo del persistente conflitto che ha causato una grave crisi umanitaria.
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utti gli anni, dal 2001, il Santuario di Fatima sceglie un tema centrale per le sue attivit pastorali, liturgiche e formative. Il tema del 2009 sar il nono Comandamento della Legge di Dio secondo la formulazione del Catechismo tradizionale: Conservare la castit nei pensieri e nei desideri, come chiarisce il Rettore del Santuario, Don Virgilio Antunes o come afferma la frase del Vangelo di San Matteo: Beati i puri di cuore, perch vedranno Dio (Mt 5, 8). Avr senso, ancor oggi, chiede Don Virgilio parlare di purezza di cuore? Lesperienza di vita e di relazioni esistenti tra le persone sta continuamente a dimostrare, in maniera negativa, le conseguenze della sua assenza. I feno-
meni di disgregazione familiare, conseguenza di infedelt e tradimenti, sono lo specchio migliore. Se, per trarre questa conclusione, non bastasse la vita reale che conosciamo direttamente o indirettamente, avremmo la valanga di romanzi, film e telenovele che, per unaltra via, ci introiettano questa realt. Il Santuario di Fatima cercher anche, nel corso di questanno in cui si commemora il centenario della nascita del Beato Francesco Marto, di presentarlo come una grande figura della purezza di cuore, estremamente attento alle necessit degli altri, per i quali prega e si sacrifica; estremamente attento a Dio, con cui ha il piacere di stare e che anela a vedere afferma il Padre Rettore.
Il recupero di questopera importante per la storia dellarte paulista e brasiliana ha dichiarato a O Estado de S. Paulo, Carlos Cerqueira, storico dellIstituto del Patrimonio Storico e Artistico Nazionale. Padre Jesuino do Monte Carmelo, uno dei principali artisti di San Paolo nel periodo coloniale, era non solo pittore, ma anche scultore, architetto e compositore.
Ha causato un vasto eco lassassinio dellArcivescovo Mons. Paolo Faraj Rahho, rapito il 29 febbraio a Mossul, Irak, e trovato morto due settimane dopo. Nellelenco della Fides figurano anche 16 sacerdoti, un religioso e 2 volontari laici. Con questi, aumentato a 912 il numero di missionari uccisi nel periodo dal 1980 al 2008.
200 mila visitatori, il maggiore afflusso di persone registrato dal 2000. Betlemme si trova in una regione montuosa della Palestina ed ha una popolazione di circa 30 mila abitanti.
te che non permetter la persecuzione di nessuna minoranza in qualsiasi parte del paese, visto che lIndia uno Stato laico. La Corte ha ordinato anche alle autorit di Orissa di non ritirare la protezione armata ai campi dove si trovano gli sfollati della comunit cristiana.
mento per la protezione divina durante lanno 2008. Nella sua omelia, il Sommo Pontefice ha parlato della Maternit divina di Maria ed ha affermato: Questa sera vogliamo porre nelle mani della celeste Madre di Dio il nostro corale inno di ringraziamento al Signore per i benefici che lungo i passati dodici mesi ci ha ampiamente concessi. Sua Santit ha sottolineato anche che, in questepoca di incertezze e preoccupazioni, necessario sperimentare la viva presenza di Cristo e
chi ci pu condurre a Lui Maria, la Stella della Speranza. Ha chiuso con le confortanti parole di orientamento e fiducia: Cari fratelli e sorelle, questanno si chiude con la consapevolezza di una crescente crisi sociale ed economica, che ormai interessa il mondo intero; una crisi che chiede a tutti pi sobriet e solidariet per venire in aiuto specialmente delle persone e delle famiglie in pi serie difficolt. []La materna presenza di Maria ci assicura questa sera che Dio non ci abbandona mai, se noi ci affidiamo a Lui e seguiamo i suoi insegnamenti.
l Decano del Sacro Collegio, Cardinal Angelo Sodano, ha ordinato il 20 dicembre, nella Basilica di San Paolo fuori le Mura, 49 nuovi presbiteri della Congregazione dei Legionari di Cristo. Hanno concelebrato la solenne Messa il Cardinal Giovanni Coppa, ex Nunzio Apostolico nella Repubblica Ceca, Mons. Brian Farrel, LC, segretario del Pontificio Consiglio per lUnit dei Cristiani, Mons. Marc Alliet, Vescovo di Bayonne in Francia e Don Alvaro Corcuera, LC, direttore generale dei Legionari di Cristo. Nella sua omelia, il Cardinal Sodano ha descritto le principali linee dellordinazione sacerdotale ed ha sottolineato i tre uffici che da questa derivano: essere maestro della verit, ministro della grazia e guida del popolo cristiano. Ha rilevato anche che ogni sacerdote chiamato a
essere missionario ovunque si trovi, e qualunque sia il lavoro affidatogli. Alla fine della cerimonia, Don Alvaro Corcuera ha chiesto in modo speciale lintercessione di San Paolo affinch questi 49 nuovi sacerdoti vivano fino alla fine della loro vita come lui, servendo Cristo e la sua Chiesa, ben stretti alla mano di Maria Santissima. Il giorno successivo, dopo la recita dellAngelus in Piazza San Pietro, il Santo Padre ha salutato i neosacerdoti: Carissimi, lamore di Cristo, che spinse san Paolo nella sua missione, animi sempre il vostro ministero. Vi benedico di cuore insieme con i vostri cari!. Con questa ordinazione presbiterale, arrivato a 800 il numero dei sacerdoti della Congregazione dei Legionari di Cristo.
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Il frate e lo scorpione
Il frate contempl per alcuni istanti il prezioso oggetto e, compiaciuto della sua bellezza, disse al commerciante: A che serve alluomo conquistare il mondo intero se perde la sua anima?.
olto tempo fa, quando le terre americane erano ancora in via di colonizzazione, si form un piccolo abitato vicino al mare. Il suo porto, ampio e sicuro, era molto frequentato da navi che andavano e venivano, portando passeggeri, mercanzie e novit da altre terre. Questattivit fece prosperare labitato. I negozi e magazzini si moltiplicarono. Subito gli abitanti costruirono una nuova Chiesa Matrice, bella e grande, al lato della quale i frati benedettini abitavano un austero monastero. L si stabil Carlo, un immigrante appena giunto dal Vecchio Continente con la sua famiglia, i suoi pochi beni e, soprattutto, con la speranza che nel Nuovo Mondo risiedesse il futuro prospero che sognava. Non si era ingannato, poich la sua piccola attivit cresceva a vista docchio. In poco tempo, si trasform in un ricco mercante.
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te lo guard con benevolenza, lo prese per un braccio e lo alz, dicendo: Non si disperi! Abbia sempre fiducia in Dio e in Sua Madre Santissima. Loro la aiuteranno a rifarsi una vita. Nostro Signore ha detto: Se avrete una fede della grandezza di un grano di senape, direte a questa montagna: Spostati da qui a l, e lei andr; e niente vi sar impossibile. E se Lui cura con tanto affetto i gigli del campo, sar mai possibile che abbandoni uno dei suoi figli? Mentre il religioso cercava in tal modo di confortare Carlo, vide fuori dal monastero, su un lato della parete, uno scorpione spostarsi sopra le pietre. Senza mostrare alcun timore, prese il velenoso animale e questo si trasform istantaneamente in uno scorpione doro incastonato di pietre preziose. Un gioiello come mai prima si era visto! Abbia coraggio! Questo regalo di Dio la aiuter ad uscire dalle sue difficolt disse, consegnando il prezioso pezzo al commerciante che lo guardava sbigottito. Carlo ringrazi il caritatevole frate e torn a casa esultante, raccontando tutto a Dolores. I due resero grazie a Dio per tale miracolo. I loro problemi erano risolti. Vendettero a buon prezzo il gioiello e poterono, cos, saldare tutti i debiti e ricominciare a vivere. *** Trascorsero vari anni. In una luminosa mattina di primavera, un distinto signore, ben vestito, suon il campanello del monastero benedettino, portando una scatola in mano. Il portinaio apr la porta e, come sempre faceva, salut amabilmente:
Dio sia lodato! In che cosa posso servirla? Dio sia lodato! Mio buon frate, sono Carlo, il commerciante. Sono qui per ringraziare Dio per i favori ricevuti per mezzo della vostra disponibilit. Alcuni anni fa, sono venuto in questo monastero disperato, chiedendo aiuto. E ho ricevuto non solo i mezzi per rifare la mia fortuna, ma anche qualcosa di molto pi prezioso: quel giorno, ho compreso che la vera felicit non sta nel denaro, negli affari o in questo mondo che passa, ma nellaffidarsi totalmente nelle mani di Dio e di Sua Madre Santissima, fiduciosi solo in Loro. Con questo, la mia vita cambiata! Detto questo, prese dalla scatola un bellastuccio di velluto, lo apr e
consegn al religioso un meraviglioso scorpione doro e pietre preziose, pi prezioso di quello che lo stesso umile frate gli aveva dato anni prima, frutto di un miracolo. Il frate contempl per alcuni istanti, con tutta tranquillit, il prezioso oggetto, compiaciuto della sua bellezza. Poi disse a Carlo: Figlio, si ricordi delle parole di Nostro Signore: A che serve alluomo conquistare il mondo intero se perde la sua anima? e ancora: Beati i poveri di spirito, perch di loro il Regno dei Cieli. Successivamente, colloc lo scorpione doro e diamanti nello stesso luogo dove, anni prima, si trascinava il precedente. Esso istantaneamente prese vita e continu il suo cammino, scomparendo tra le pietre.
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Edith Petitclerc
Santa Adelaide, badessa (1015). Proveniente dallalta nobilt, si fece religiosa e fu eletta badessa del monastero di Villich in Germania. Adott la regola benedettina e diede impulso allo sviluppo culturale delle religiose. 6. San Paulo Miki e compagni, martiri (1597). Beato Alfonso Maria Fusco, presbitero (1910). Si distinse per lassiduit al servizio liturgico e per la diligenza nellamministrazione dei sacramenti. Fond ad Angri, in provincia di Salerno, le Suore Battistine del Nazareno. 7. Beato Pio IX, Papa (1878). Convoc il Concilio Vaticano I, proclam i dogmi dellInfallibilit Pontificia e dellImmacolata Concezione. Diede impulso alla vita religiosa, rinnovando e facendo fiorire le Congregazioni. Incentiv la devozione al Sacro Cuore di Ges e allEucaristia. 8. V Domenica del Tempo Ordinario. San Girolamo Emiliani, presbitero (1537). Santa Giuseppina Bakhita, vergine (1947). Beato Pietro Ignei, vescovo (1089). Monaco benedettino di Vallombrosa, discepolo di San Giovanni Gualberto.
Nominato da San Gregorio VII cardinale e vescovo di Albano. 9. SantApollonia, vergine e martire (250). Dopo aver patito numerosi supplizi, fu bruciata viva ad Alessandria dEgitto, per essersi rifiutata di proferire blasfemie. 10. Santa Scolastica, vergine (547). San Guglielmo di Malavalle, eremita (1157). Militare francese che, dopo una vita poco raccomandabile, si fece eremita e trascorse i suoi ultimi anni in preghiera e penitenza. 11. Beata Vergine Maria di Lourdes. Beato Tobia Borras Romeu, martire (1937). Religioso dellOrdine Ospitalare di San Giovanni di Dio. Esempio di bont, umilt e zelo, fu martirizzato durante la Guerra Civile Spagnola. 12. SantAntonio Cauleas, vescovo (901). Patriarca di Costantinopoli, lott per consolidare la pace e lunit nella Chiesa dOriente, pregiudicata dallo scisma di Fozio. 13. San Martiniano, eremita (398). Visse in solitudine nelle re-
Martirio di San Paolo Miki e compagni Chiesa della TerzOrdine di San Francesco, Salvador (Brasile)
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14. San Cirillo, monaco (869) e San Metodio, vescovo (885). Patroni dEuropa. SantAussenzio, presbitero ( sec.V). Abbandonato il suo posto nella guardia imperiale, si fece eremita e dedic il resto della vita alla pratica della mortificazione e alla difesa della Fede. 15. VI Domenica del Tempo Ordinario. Beato Angelo Scarpetti, presbitero (1306). Religioso degli Eremiti di Sant Agostino, nato a Borgo San Sepolcro. 16. Santa Giuliana di Nicomedia, vergine e martire ( sec. IV). Della sua famiglia era lunica ad essere cristiana. A 18 anni, per essersi rifiutata di sposarsi con un pagano, fu imprigionata e decapitata. 17. Santi Sette Fondatori dei Servi della Beata Vergine Maria (1310). Erano mercanti che si ritirarono sul Monte Senario, nei pressi di Firenze, dove costruirono un oratorio dedicato a santa Maria. Pi tardi molti chiesero ad essi di appartenere alla loro famiglia, cos decisero di fondare lOrdine dei Servi di Maria. San Flaviano, vescovo (449). Eletto alla sede patriarcale di Costantinopoli, stabil un tribunale per esaminare il nestorianesimo e capeggi lopposizione alleresia monofisita. 18. Beato Guglielmo Harrington, presbitero e martire (1594). Dopo essersi convertito al cattolicesimo ed essere stato ordinato a Reims in Francia, torn al suo paese, dove fu condannato perch esercitava la sua missione sacerdotale. 19. Beata Elisabetta Picenardi, vergine (1468). Nata a Mantova, si
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consacr a Dio prendendo labito dellOrdine dei Servi di Maria. Possedeva una particolare devozione allEucaristia e alla Santissima Vergine. Si dedic molto allo studio e alla meditazione delle Sacre Scritture. 20. San Leone, vescovo (787). Religioso benedettino eletto vescovo di Catania. Si distinse per il suo impegno nella cura dei poveri e per la sua lotta contro gli iconoclasti. 21. San Pier Damiani, vescovo e dottore della Chiesa (1072). Beato Natale Pinot, presbitero e martire (1794). Parroco di LourouxBconnais, durante la Rivoluzione Francese. Si rifiut di giurare la costituzione civile del clero e cominci ad esercitare clandestinamente il ministero sacerdotale. Mentre si preparava a celebrare una Messa, fu catturato e, ancora rivestito dei paramenti Sacri, condotto alla ghigliottina. 22. VII Domenica del Tempo Ordinario. Festa della Cattedra di San Pietro Apostolo. Beata Maria di Ges dOultremont, vedova (1878). Dopo la morte del suo sposo, si occup senza trascurare leducazione dei suoi quattro figli di fondare e dirigere, a Parigi, la Congregazione delle Suore di Maria Riparatrice, dedicata alla riparazione delle offese al Santissimo Sacramento. 23. San Policarpo, vescovo e martire (155). San Giovanni, monaco (1127). Suo padre fu ucciso e sua madre fatta schiava dai saraceni, che la portarono a Palermo, poco prima della sua nascita. Ella educ nella fede cristiana il figlio e, quando questi comp 14 anni, lo invi nella citt dei suoi progenitori, affinch fosse battezzato. Fortemente attratto dalleroismo della vita dei mo-
naci basiliani di quella regione, si un a loro e si distinse per le sue virt e per il suo spirito contemplativo. 24. Beato Marco De Marconi, religioso (1510). Condusse una vita di studi, orazione e mortificazioni nel monastero dellOrdine degli Eremiti di San Girolamo, a Mantova. 25. Mercoled delle Ceneri, inizio della Quaresima. 26. San Faustiniano, vescovo ( sec. IV). Secondo Vescovo di Bologna. Con le sue predicazioni, fortific e fece fiorire la Chiesa oppressa dalle persecuzioni. 27. San Baldomero, monaco (660). Lavoratore manuale nelle vicinanze di Lione in Francia, suscitava lammirazione di tutti, per la sua piet e carit verso i poveri. Si dedic intensamente allorazione nel monastero di San Giusto. 28. Beato Timoteo Trojanowski, presbitero e martire (1942). Religioso francescano del convento di Niepokalanw in Polonia, redattore della rivista Il Cavaliere dellImmacolata, fondata da San Massimiliano Kolbe. Catturato durante la Seconda Guerra Mondiale, fu inviato al campo di concentramento di Auschwitz, dove mor.
Febbraio 2009 Salvami
Regina49
LARCOBalENO
Dopo il Diluvio, Dio ha voluto suggellare con gli uomini unalleanza della quale larcobaleno un simbolo. Trascorsi molti secoli, una nuova Alleanza dovrebbe essere fatta, pi bella e sublime della prima.
Carlo Toniolo
erti fenomeni atmosferici evocano in modo caratteristico il Creatore. Alcuni, come il fragore del tuono o la forza della tempesta, ci ricordano il Suo illuminato potere; altri, come il sorgere del sole o la soave bruma del mattino, ci riportano agli aspetti benevoli e protettori dellAltissimo. Vi , in ogni caso, una manifestazione della natura tutta speciale, che lo stesso Creatore ha scelto come
simbolo della Sua alleanza con gli uomini: larcobaleno. Riguardo a questo misterioso fenomeno, che fluttua intangibile nellatmosfera come un vittorioso combattente dopo la tempesta, dice la Genesi: Dio disse: Questo il segno dellalleanza, che io pongo tra me e voi e tra ogni essere vivente che con voi per le generazioni eterne. Il mio arco pongo sulle nubi ed esso sar il segno dellalleanza tra me e la terra. Quando raduner le nubi sulla ter-
ra e apparir larco sulle nubi ricorder la mia alleanza che tra me e voi e tra ogni essere che vive in ogni carne (Gen 9, 12-15). Con lavvento della Nuova Legge, questo antico simbolo del perdono di Dio ha cominciato ad essere considerato da molti autori sacri come una prefigurazione della Madonna. Cos, San Bernardino da Siena riguardo alla Vergine commenta: Lei larcobaleno dato dal Signore a No in segno di alleanza e come pegno del fatto che
il genere umano non sar pi distrutto. E perch? Perch Lei che ha dato alla luce Colui che la nostra pace, Colui che di due nature ha fatto una sola persona. Un altro famoso studioso, il padre Thibaud, aggiunge: Quando, dopo una tempesta, vediamo larcobaleno che scende dalle nubi fino alla Terra, non possiamo fare a meno di ammirare questo bel manto, tessuto con i sette colori fondamentali, vero simbolo della misericordia. Lo splendore di
questo fenomeno per, subito si eclissa in presenza di Maria, nella quale i sette doni dello Spirito Santo hanno brillato con tanta magnificenza. La stessa Madre di Dio ha rivelato a Santa Brigida, in unapparizione: Questo arcobaleno, sono Io stessa che, con le mie preghiere, Mi abbasso e Mi chino sopra i buoni e i cattivi abitanti della Terra. Mi chino sui buoni per aiutarli a rimanere fedeli e devoti nellosservanza dei precetti della Chiesa e sui cattivi, per impedire loro di pro-
seguire nella loro malignit e di diventare peggiori. *** Cos, quando, dopo un pomeriggio piovoso, larcobaleno viene ad incantarci la vista e il cuore con i suoi colori ora soavi, ora vibranti, ricordiamoci di questo messaggio che Dio stesso ci invia attraverso un cos bellemissario: esiste un sublime ponte tra il Cielo e la Terra, una promessa di materna protezione: Maria Santissima, Madre di Dio e Madre nostra.
Febbraio 2009 Salvami
Regina51
ra lascia, o Signore, che il tuo servo vada in pace secondo la tua parola; perch i miei occhi han visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli, luce per illuminare le genti e gloria del tuo popolo Israele.
Cantico di Simeone, (Lc 2, 29-32)
Gustavo Kralj, su concessione del Ministero dei Beni Culturali della Repubblica Italiana