k ronstadt 24

© Massimo Ghimmy

periodico bimensile
Numero 24
Venerdì 5
Maggio 2006

Ultima notte di veglia Alla fine ce l’abbiamo

fatta. E’ uscito un libro:
impaginato da veri pro;
rilegato; copertina rigida;
codice ISBN). Per una
volta, invece di fare i soliti
disfattisti stile gioventù anni
‘70 di Ecce Bombo, possiamo
congratularci per il buon
lavoro. Titolo: “Ultima notte
di veglia ed altre follie”. C’è
chi ha fatto le foto per la
copertina, c’è che chi ha
curato la grafica, chi ha
impaginato e chi ha messo
Simone Leddi/A.F.A.&G.

i contenuti. Guardiamo a
questo prodotto con la gioia
degli artisti e degli artigiani.
O.M.P. funziona.

Decervellamento Neolaureati in Lettere: sopravvivere si può?

A volte capita di avere a che fa-
re con persone irragionevoli.
Le persone irragionevoli han-
no sempre ragione. Le perso-
ne irragionevoli mettono in di-
scussione i dati di fatto. Se tu
hai detto grigio, loro diranno
che hai detto nero. Se provi ad
obiettare, sei un comunista. Se
non dài ragione, sei un maledu-
cato, al limite un imbecille. Le
persone irragionevoli parlano
più forte, più a lungo.
Niente panico: non siete capi-
tati in un articolo di Francesco
Alberoni sul Corriere. Ora ven-
go al dunque.
In Italia, i mass media sono co-
me le persone irragionevoli. I
mass media non hanno mai tor-
to. Se, ad esempio, dicono che
il centrodestra ha preso la mag-
gioranza assoluta al Senato, no-
nostante non siano stati conta-
ti i voti dei collegi esteri, della
Valle d’Aosta, dell’Alto Adige, fa
niente: il centrodestra ha pre-
so la maggioranza dei voti as-
che la Cassazione ha afferma-
to che prima del 1980 Andreotti
ha avuto rapporti continuativi
e fruttuosi con cosa nostra, che
aveva informazioni su crimini
che cosa nostra aveva commes-
so, che ha favoreggiato attività
mafiose ottenendo in cambio
favori para-legali e che questi
reati sono però andati in pre-
scrizione: fa niente. Puoi pure
alzare il ditino con tanto di sen-
tenza in mano, chiedendo se è
il caso di affidare la seconda
carica dello Stato ad un uomo
giudicato così dalla Cassazio-
ne della Repubblica, ma sarai
sempre un imbecille, un comu-
nista, un rompicoglioni.
La terra del qui-è-come-dico-io.
Il trionfo del fattoide.
Per avere una democrazia sana
e forte, c’è bisogno di giornali e
tivù che facciano il loro lavoro
come si deve, che dicano le co-
se per intero. Che non si presti-
no alle bugie dei manovratori.
Avere una stampa come si
Ammettiamo che io, uscito dal
liceo, abbia optato per Lettere
all’Università; perché mi pia-
ceva, perché volevo fare una
scuola che mi desse una certa
capacità di critica e giudizio in-
torno ai movimenti che hanno
influenzato, o frenato, il pensie-
ro e le azioni dell’umanità dal-
le sue origini; sperando maga-
ri che, occupandomi di questo e
occupandomene bene, mi sarei
dotato di un buon bagaglio per
comprendere il presente.
Conoscere, comprendere, cer-
care... di competenze profes-
sionali, di strumenti effettivi
che mi rendessero competitivo
al punto di indurre un’azienda
ad assumere me piuttosto che
un altro, e trovare così un la-
voro, inteso non come un hob-
by su cui profondere tempo ed
energie, ma su un’attività neces-
saria a tal punto da essere retri-
buita, e permettermi così di de-
bellare l’impeto distruttivo dei
quattro elementi (acqua, luce,
gas e affitto), di tutto questo ne
parlavo in famiglia in maniera
timida, elusiva, laconica; come
se mi sentissi in colpa, come se
una parte di me cedesse a con-
dividere l’opinione generale,
ossia che fossi un cretino. Fino
a quel momento, in effetti, le
persone adulte che avevo cono-
sciuto, laureate in Lettere, non
svolgevano che due professioni:
l’insegnante e la mamma; la se-
conda ipotesi non era contem-
plabile, essendo io un maschio;
speravo un po’ nella prima: sti-
pendio umile, ma tre mesi di
vacanza l’anno, e si lavora so-
lo mezza giornata. Poi l’impie-
go statale, lo Stato è un’azienda
ben grossa, sarà bene organiz-
zata in modo serio e raziona-
le! Insomma, ero arrivato qua-
si a scordarmi di avere, chissà
perché, ringraziato Iddio quan-
do il liceo mi ha lasciato toglie-
re il disturbo. C’era un’altra via,
poco più di un sogno: il giorna-
lismo. E qui forse avevo un’idea
non diversa dal vero, intuendo
la lunga e ingrata gavetta che
è necessario fare per entrarvi,
e che poi avrei finito coll’intra-
prendere.
Mi sarebbe piaciuto ricevere da
qualcuno un consiglio, una te-
stimonianza, un esempio; ma
in famiglia non c’erano laurea-
ti. E tutt’intorno non vedevo
altro che professori; un eserci-
to di professori, una fiumana
di professori; e tutti contraddi-
stinti, tranne rarissimi casi, da
un atteggiamento teso, un’indo-
le irascibile che suggeriva for-
ti frustrazioni presenti e passa-
te, e che mi metteva in allarme.
Ma, del resto, non ho mai avuto
la pretesa di avere un qualche
orientamento dall’istituzione
università, forse perché la paga-
vo con soldi che non avevo gua-
dagnato io. Non avevo queste
pretese, e sbagliavo. Nel frat-

soluti al Senato. Il centrodestra
è maggioranza reale nel paese.
Berlusconi ha vinto le elezioni.
Questo è il messaggio. Questa è
la vulgata. Questo è quello che
rimane. È la comunicazione di
massa, baby. Un fatto è un fat-
to se lo dicono loro. Non serve
Digit@l point
continua a pagina quattro...
deve, un’informazione tele-
visiva come si deve, è uno
dei tanti tasselli che biso- Occhio alla città!
gnerebbe sistemare per vi-
vere in un Paese decente.
Fotografa Pavia e
Sono quelle cose che tra perso- RILEGATURA TESI DI LAUREA vinci ricchi premi!
ne ragionevoli neanche si di- Per partecipare al
scute: sarebbe come discutere STAMPA DIGITALE concorso fotografico

@
a niente alzare il ditino e conte- se la Terra sia effettivamente
stare con dati alla mano: sei un rotonda. In Italia invece è ma-
“occhi sulla città”!
comunista, sei un imbecille. leducazione, perché, casomai, via S. Agostino n.4
Se i mass media dicono, ad un Nixon potrebbe fare la fine 27100 PAVIA vai su
esempio, che Andreotti è stato che si merita. Tel. 0382.309568 www.mupa.it/
assolto dalle accuse di collusio-
ne con la mafia, e non dicono Domenico Santoro
info@digitalcentersrl.it node/180
 2 k
“L’amore di Dio non distin-
gue embrione e adulto”. Que-
ste le parole pronunciate da pa-
pa Benedetto XVI in occasione
dell’udienza tenuta nella Sala
Clementina in Vaticano ai 350
partecipanti al congresso inter-
nazionale su L’embrione umano
nella fase del pre-impianto orga-
nizzato dalla Pontificia Accade-
mia per la Vita. Il papa ha inol-
tre ribadito che: “L’amore di dio
non fa differenza tra il neocon-
cepito ancora nel grembo ma-
terno e il bambino o il giovane
o l’uomo maturo o l’anziano…
la dignità della persona umana
ha le sue radici nell’intimo le-
game che la unisce al suo crea-
tore”. Poi citando un passo del-
la Evangelium vitae del defunto
Giovanni Paolo II ha aggiunto:
“La vita umana è sacra e invio-
labile in ogni momento della
Pensare da sé
Le incertezze dei diritti umani
II parte: una difficile uguaglianza
“La nostra vita politica si fonda
sul presupposto che possiamo
instaurare l’uguaglianza attra-
veL’uguaglianza non ci è data,
ma è il risultato dell’organizza-
zione umana basata sul princi-
pio di giustizia: “non si nasce
uguali; si diventa uguali come
membri di un gruppo in vir-
tù della decisione di garantirsi
reciprocamente uguali diritti”.
Un’uguaglianza naturale può
essere solo ‘fabbricata’ riducen-
do gli uomini alle loro reazioni
fisiologiche, a esemplari inter-
cambiabili di una specie: tale è
stata, ad esempio, ‘l’uguaglian-
za mostruosa’ prodotta nei cam-
pi di concentramento
Gli stati-nazione insistono sul-
l’omogeneità etnica perché ten-
dono a ridurre le ineliminabili
differenze naturali che suscita-
no odio e discriminazione: “la
diversità e l’individualità di cui
lo ‘straniero’ è un simbolo al-
larmante” e che normalmente
si estrinsecano solo nella sfera
della vita privata. Tale ambito
si basa sulla legge della diver-
sità e della infinita differenzia-
zione allo stesso modo in cui la
vita politica si basa sull’ugua-
glianza. È necessario protegge-
re questa assoluta irriducibilità
di ogni uomo, “il miracolo per
Aladino Foto
Foto di laurea
Sviluppo e stampa in 30 minuti
Servizi matrimoniali
Foto digitali in 30 minuti
Corso Cavour, 16A 27100 Pavia
Tel/Fax 0382/33866
strumenti
Legge 194: trent’anni dopo
Basta consigli sulla maternità da chi non ha perso la verginità!
sua esistenza, anche in quello
iniziale che precede la nasci-
ta”. Durante la tavola rotonda
conclusiva del congresso Jean-
Marie Le Menè, membro del-
la Pontificia Accademia per la
Vita, ha affermato a proposito
delle passate elezioni politiche
che: “Votare a favore di un can-
didato le cui convinzioni non
sono rispettose dell’embrione
costituisce una complicità con
l’omicidio di questo embrione
e quindi una grave mancanza
di carità”, ed invita ad una “re-
sistenza attiva al genocidio pro-
grammato degli embrioni”.
cui ognuno di noi è fatto così
com’è, unico, inimitabile, im-
mutabile”. Ma questo a sua vol-
ta è possibile solo salvaguar-
dando l’esistenza di un ‘mondo
comune’ come luogo in cui l’uo-
mo può ‘rendere visibile’ la sua
unicità attraverso le proprie
azioni e opinioni, come spazio
di libertà e di confronto nella si-
tuazione di uguaglianza di dirit-
ti garantita da ‘quella tremenda
livellatrice di tutte le differenze
che è la cittadinanza’.
L’esistenza di questo mondo co-
mune si fonda sul rispetto del-
la condizione della pluralità: del
fatto che sono gli uomini ad abi-
tare la terra, non l’uomo generi-
co, “rappresentante nient’altro
che la propria diversità asso-
lutamente unica, spogliata di
ogni significato perché privata
dell’espressione e dell’azione in
un mondo comune”, né la sem-
plice molteplicità indifferenzia-
ta della massa, ma una pluralità
che includa al tempo stesso l’es-
sere-tra gli uomini e l’unicità.
Silvia Patrizio
1:Questa e le seguenti citazioni
sono tratte da Hannah Arendt,
Le origini del totalitarismo, ed
Einaudi, Torino, 2004, cap XII.
tutti piegammo a stento
Al meeting di Comunione e Li-
berazione di Rimini, il Presi-
dente del Senato Marcello Pe-
ra ha parlato di crisi morale
dell’occidente riferendosi an-
che all’aborto come “un piccolo
omicidio commesso dagli adul-
ti”. Ha inoltre sottolineato che
i due maggiori problemi dello
stato sono il relativismo e la lai-
cità. Monsignor William Leva-
da non è da meno e dichiara:
“È peccato grave sostenere poli-
ticamente un candidato favore-
vole all’aborto o ad altri atti gra-
vi contro la vita”.
Noi riteniamo vergognoso che
La Gaia Scienza
Il 20 Febbraio scorso Luca Co-
scioni è morto. Quanti cono-
scono la storia di quest’uomo?
Ma sì che lo so -verrebbe da di-
re- quello sulla sedia a rotelle,
quello dei Radicali, insomma…
quel “poverino strumentalizza-
to”, per usare una felice intui-
zione dell’ex ministro Gaspar-
ri. Troppo facile sarebbe stato
tirarlo in ballo durante il cli-
ma antecedente al referen-
dum sulla legge 40, e troppo
irrispettoso associare il suo no-
me a polemicucce di nostrana
italianità. Mi sembra doveroso,
invece, ora che lui non è più in
prima persona a portare avanti
la sua coraggiosa battaglia di li-
bertà, richiamare alle menti il
suo messaggio di speranza.
Luca Coscioni era un docente
alla facoltà di Economia del-
l’Università di Viterbo che, a
poco meno di trent’anni, men-
tre sta preparandosi alla ma-
ratona di New York, si ritro-
va malato di sclerosi laterale
amiotrofica (SLA) e, a poco a
poco, è costretto su una sedia
a rotelle, con un sintetizzato-
re vocale collegato a un com-
puter come unico mezzo per
esprimere al mondo la forza
delle sue idee. È la fine di un
uomo? No, è semplicemente
l’inizio di un’altra maratona,
di una battaglia per il diritto di
tutti i malati a una terapia, per
una ricerca scientifica libera
che sia anelito di conoscenza -
che non vuol dire mancanza di
regole per le applicazioni deri-
vanti dalla conoscenza.
Coscioni si arrabbia quando si
dice che è strumentalizzato, e
ci tiene a precisare che è lui ad
aver strumentalizzato un inte-
ro partito (il partito Radicale)
per portare avanti la sua batta-
glia; non è un fenomeno me-
Consoude, Sextidi, 16
Floréal, An CCXIV
n uno stato che si dichiara co-
stituzionalmente laico le istitu-
zioni politiche e religiose si ar-
roghino il diritto di formare le
nostre coscienze. Vorremmo di-
re a signori, monsignori e sena-
tori che ogni cittadino di uno
stato laico ha diritto di segui-
re un percorso spirituale perso-
nale senza subire le pressioni o
le limitazioni delle Istituzioni.
È inammissibile una così for-
te intrusione delle istituzioni
religiose in quelle che sono le
libertà di scelta di ogni singolo
cittadino. I continui attacchi al-
l’aborto e alla Legge 194 che si
Luca Coscioni
diatico perché non accetta di
essere trattato come caso uma-
no, bensì rivendica il ruolo che
gli spetta, quello di avanguar-
dia di una battaglia, anche e so-
prattutto politica.
I temi che affronta sono forti,
creano fratture all’interno del-
l’opinione pubblica (ad esem-
pio per la ricerca sulle cellu-
le staminali embrionali), ma
i ‘maestri della politica’ cerca-
no di confinare le sue battaglie
all’interno della coscienza per-
sonale e individuale -o comun-
que fanno in modo di parlarne
il meno possibile-, una sorta di
prigione delle idee dalla qua-
le è meglio che non fuoriesca
nulla (non sia mai si perdano
consensi elettorali).
Nel 2002 Coscioni fonda l’Asso-
ciazione per la Libertà di Ricer-
ca Luca Coscioni, attualmente
impegnata a livello europeo
per ottenere dalla Commissio-
ne il finanziamento della ricer-
ca sulle staminali embrionali
sull’esempio di Blair. Il vero e
proprio manifesto dell’Associa-
zione è il libro Il Maratoneta,
scritto dallo stesso Coscioni,
in cui si legge che l’Associazio-
ne è “un organismo che si pro-
pone come un network pronto
a far circolare le informazioni
fondono su presupposti religio-
si non si possono considerare
come consigli o verità rivelate,
ma sono dei veri e propri attac-
chi alla libertà personale e una
grossa violenza alla laicità dello
stato stesso. Inoltre è da sottoli-
neare che la Chiesa, da sempre,
non accetta l’uso di anticonce-
zionali e promuove l’astinenza
come unico metodo di non con-
cepimento.
Vorremmo allora chiedere ai
nostri predicatori dell’amore
di dio: qual è il vero problema?
Che si interrompa una gravi-
danza o che si rischi di perdere
il controllo sul nostro modo di
vivere il piacere sessuale e sul-
le nostre coscienze? E, infine,
vorremmo chiedere a voi: ma
questi, non era meglio abor-
tirli tutti?
Lidia e Kavida
necessarie a rendere i malati
dei soggetti politici, e a riunire
le esperienze di tutti coloro che
lottano per la laicità della ricer-
ca scientifica”. Quando Coscio-
ni entra in politica è visto con
diffidenza perché -scrive sem-
pre nel libro- “in Italia la per-
sona malata perde elementari
diritti umani”, dove invece in
Inghilterra Stephen Hawking,
malato anch’esso di SLA, occu-
pa a Cambridge la cattedra di
Matematica che fu di Newton.
Ma fortunatamente a sostene-
re questo esempio di caparbie-
tà illuminata, e la sua Associa-
zione, ci sono stati 50 premi
Nobel della scienza e della cul-
tura e 500 scienziati e accade-
mici da tutto il mondo.
Mi piacerebbe ricordare Lu-
ca Coscioni come hanno fat-
to José Saramago ed Umberto
Veronesi rispettivamente nel-
la introduzione e nella prefa-
zione de Il Maratoneta, e cioè
come un uomo che “Da sem-
pre ha avuto il coraggio di far
sentire la sua voce, nonostan-
te le avversioni, di correre, con
la mente (…) da velocista, da
maratoneta che insegue la sua
battaglia di e per la libertà”,
uno la cui “arma è la ragione,
il suo unico obiettivo la difesa
della dignità umana”.
Alessio Vagnoni
La versione elettronica del
volume Il Maratoneta vie-
ne rilasciata sotto la licenza
Creative Commons Attribuzio-
ne-NonCommerciale-Condividi
allo stesso modo: http://creative
commons.ieiit.cnr.it/preview/
Licenses/by-nc-sa_2.0_it.html
Per scaricare il libro: http:/
/www.stampalternativa.it/
liberacultura/index.php?p=7
 k 3
e venne cane che morse il gatto che si mangiò il topo che al mercato mio padre comprò

Consoude, Sextidi, 16
Floréal, An CCXIV
Hanno tagliato i fondi alla ri-
cerca.
Di nuovo.
Ieri la giunta comunale di Mila-
no35 ha deciso, a unanime con-
senso, che “i ricercatori sono
un investimento a fondo perdu-
to, non servono a nulla e puzza-
no anche un pochetto”
Con questa motivazione si è de-
liberato che gli stanziamenti al-
l’azienda ‘Università Ex Pavia’
per gli operai addetti alla ricer-
ca saranno ridotti da 24 Liruro
a 2,5 Liruro mensili (circa 16 
del vecchio conio).
Stranamente sul caso ha pre-
so la parola anche il presiden-
terza pagina
te della Repubblica Sergio Emi-
lio Silvio Berlusconi il quale, in
visita alla città, ha commenta-
to tra l’euforia generale: “è giu-
sto che si prendano provvedi-
menti contro questi comunisti
mangiabambini e ciucciasol-
di. Vi chiederete (e anch’io me
lo chiedo): Ricercatori de che?
Vi rispondo io! Ricercatori di
sto... !” E poi, con la verve mi-
mica che lo contraddistingue, si
è vigorosamente massaggiato il
pacco presidenziale chiudendo
alla grande la GAG.
Immediata la reazione del sin-
dacato della ricerca, che dagli
scantinati ha organizzato “la
Milano 35
prima manifestazione sotterra-
nea, silenziosa, civile, privata
(Astenersi perditempo)”.
Un po’ più riottosi sono stati in-
vece i rappresentanti dell’UTS
(Unione Trombati Silsis) i quali
hanno colto la palla al balzo per
far sentire la loro voce unen-
do le proprie rivendicazioni a
quelle dei dottorandi.
In effetti non possiamo negare
che la recente lg. 380/2045 sul-
l’istruzione che ha portato ad
avere l’insegnante di ruolo ogni
3 istituti con il turn over per i
posti vacanti (da cui il nome di
legge Ancelotti) abbia in qual-
che maniera reso la vita degli
aspiranti ‘professori’ molto più
difficile.
Ma non tutto il male, a quan-
to pare, vien per nuocere: i fon-
di per la ricerca, infatti, verran-
no devoluti alla ‘Pininfarina
s.p.a’, che come ben sappiamo
è l’azienda leader italiana nel-
la progettazione e realizzazione
di automobili, biciclette, ferri
da stiro, infrastrutture olimpio-
niche, bottiglie d’acqua, car-
ta igienica, computer palmari,
piatti pronti e ostie consacrate.
Così facendo, secondo quanto
detto direttamente dal Ministe-
ro per le Deprecabili Devoluzio-
ni Devote, “si terrà alta la ban-
diera del Made in Italy in tutto
il mondo”.
Resta comunque il problema
della oramai certa ‘fuga di cer-
velli’.
Ma a questo sembra aver già
pensato il governo: la nuova
legge sull’emigrazione, infatti,
prevede che ogni cittadino sia
dotato di due passaporti.
Uno per sé e uno per il proprio
cervello.
Il Ministro degli esteri Socci ha
già dichiarato che ben presto a
tutte le menti brillanti del pae-
se sarà ritirato il secondo.
Il Piccolo Esteta

Nel romanzo d’esordio dell’au-
striaco Gustav Meyrink (1868-
1932) il Golem, creato nel 1580
dal rabbino Jehuda Loew, ogni
33 anni si anima di vita propria
per seminare il terrore per le vie
del ghetto di Praga. Il Golem è
una sorta di mostro di fango,
che incarna lo spirito protettore
degli ebrei. Non è una creatura
buona, ma neanche malvagia.
È un personaggio a tutto tondo,
con una propria volontà. Si può
dire che il Golem sia l’antenato
di Frankenstein e che l’autore
sia un precursore di Mary Shel-
ley e del regista Fritz Lang, che
diede vita ad un robot-mostro in
Metropolis.
La traduzione che segue è una
dissertazione filosofica, con l’in-
tento di mostrare quanto il ‘ven-
to’ incida sulle nostre esistenze.
Da Der Golem (il Golem) di Gu-
stav Meyrink, capitolo V, Punch
Poi bevemmo il Pun-
ch caldo e ci immergem-
mo nei nostri pensieri.
Vrieslander era intento a in-
tagliare una marionetta.
“Lei ci ha formalmente rita-
gliato fuori dal mondo, Josua”
disse Zwakh rompendo il si-
lenzio, “da quando lei ha chiu-
so la finestra, non ha più detto
una parola.”
“Io pensavo solo a poc’anzi,
quando ho visto dei cappot-
ti svolazzare; è così insolito
[...]
quando il vento muove cose
senza vita”, rispose Josua Pro-
kop veloce, come per scusar-
si. “Vedi, è così stupefacente,
quando qualcosa che di soli-
to giace come morto si anima
improvvisamente e ti svolaz-
za intorno, ti lascia di sasso.
No? Mi venne da pensarlo an-
che una volta, quando vidi in
una piazza deserta dei gros-
si fogli di carta -senza che po-
tessi percepire il vento che li
muoveva, perché me ne stavo
in casa, al coperto- e questi si
inseguivano con rabbiosa fu-
ria come incalzandosi e perse-
guitandosi in una folle giran-
dola, come se si fossero giurati
la morte a vicenda.
Per un istante sembrò che i fo-
gli si fossero calmati, ma subi-
to dopo un nuovo folle accani-
mento si impadronì di loro in
tre noi speriamo, nella nostra volta sognato di annaspare in
un insensato turbinio danzan-
ingenuità, di sottostare solo acque profonde, cercando di
te fino a che si bloccarono, es-
alla nostra libera ed indipen- acchiappare pesci d’argento,
sendosi andati a cacciare tut-

Fiera del Libro

dente volontà? E se davvero e nient’altro ci è accaduto, se
ti insieme contro un pezzo di
la vita non fosse altro che un non che un’aria fredda incon-
muro, per poi disperdersi rapi-

di Torino ti da una nuova ossessione e

sparire tutti dietro un angolo.
enigmatico vortice di vento?
Quel vento di cui la Bibbia di-
trasse le nostre mani?
Traduzione di Marta Vecchi
ce: tu non sai da dove viene, nè
Solo un grosso giornale non
Dal 4 all’8 maggio potè andare con gli altri, rima-
dove va? Non abbiamo noi tal-

se disteso sul selciato e si ri-

ci siamo anche noi! baltava su e giù, pieno d’odio,
Porteremo il giornale, come se gli fosse mancato il
respiro e boccheggiasse.
i kuaderni, e il libro che Nacque allora, in me, un oscu-

abbiamo appena pubblicato: ro sospetto; se in fin dei conti

anche noi mortali non fossimo
prose e poesie di diversi da quei pezzi di carta?
Se null’altro che un invisibile
autori esordienti e incomprensibile ‘vento’ ci
sospingesse qua e là e deter-
minasse le nostre azioni, men-
 4 k
ora potete FARVI PRENDERE DAL PANICO!

cronache Consoude, Sextidi, 16

Floréal, An CCXIV

Ultima notte di veglia Neolaureati in Lettere:

Ed altre follie sopravvivere si può?
...continua da pagina uno no. L’università, dopo un pri-
Reg. Trib. PV n°594 - Stampa: Industria Grafica Pavese sas, Pavia - Chiuso in Redazione 3-5-2006 - Tiratura 2000 copie - 2006, Alcuni diritti riservati (Rilasciato sotto licenza Creative Commons 2.0 by-nc-sh)

glio offrirvi un breve stralcio tempo, il mondo cambiava in- mo anno interessante, perdette
torno a me. Riforma della scuo- improvvisamente ogni minimo
del racconto che presta il titolo
la, riforma del lavoro. Chiedere brandello di credibilità. Diventò
E’ la storia di un viaggio che parte dall’incontro con un mon- alla raccolta.
consigli ai più anziani diventa- confusa, inattuale, una scoccia-
do complesso, surreale, a volte fin troppo crudele. Si inabissa va così del tutto inutile, perché tura e basta. Alla parola ‘corsi’ si
nell’incertezza del futuro, nel dolore, nella follia, ma da que- ero un pioniere, costretto a mi- era sostituita definitivamente la
sto percorso sa trarre insegnamenti, coraggio e speranza. E’ Troppo silenzio. surarmi con un sistema del tut- parola ‘esami’, e gli esami si fa-
un viaggio che, tramite le ombre della nostra insensatezza, il- Come quando l’esploratore, nel- to nuovo, e che tra l’altro ave- cevano come le galline fanno le
lumina gli angoli più nascosti e affascinanti della nostra vita, la giungla, si volta e dice: trop- va l’inquietante caratteristica di uova, uno al giorno, e col culo.
dal dettaglio insignificante che rende splendente la giornata essere del tutto incognito agli E il bello mi attendeva poi. Una
po silenzio, c’è qualcosa che non
più triste, al momento epocale che ci spinge a intraprendere stessi sciagurati che l’avevano cosa mi ha consolato: con l’uni-
nuove, meravigliose vie. va. E di solito c’è davvero qual- versità tutta a gambe all’aria, e
progettato.
cosa che non va, gli indigeni as- Io sono classe 1981, sono di del tutto slegata dal mondo del
Questo volume nasce dall’incontro tra diverse realtà pave- sassini o una tigre, un tiranno- quella generazione che ha fat- lavoro, in che cosa mi fossi lau-
si: il periodico bimensile Kronstadt e l’Officina Multimedia- sauro, un vampiro meccanico. to il passaggio, dopo un primo reato non contava più così tan-
le Pavese, che pongono come loro obiettivo primario la diffu- anno di ‘vecchio ordinamen- to. Serviva intuito, adattabilità,
Quasi mi mancano i rumori
sione della cultura dal basso e di giovani artisti; gli editori del to’ universitario, al ‘nuovo or- creatività, e fortuna. Ho salu-
sito Copyleft Italia, che si propongono di promuovere l’utiliz- della guerra, pensava il solda-
dinamento’ dal secondo anno tato in anticipo l’insegnamen-
zo delle licenze di libera distribuzione; Farepoesia, fanzine to, lontani, voglio dire, rumori in poi. Potevo anche sceglie- to -che cosa avrei potuto ave-
murale ed elettronica di poesia e arte sociale; il Comune di di sottofondo. I colpi a ripetizio- re di terminare da vecchio or- re da uno Stato al catafascio?- e
Pavia, settore Istruzione e Politiche Giovanili. ne della mitragliatrice e le esplo- dinamento. Non sapevo bene ho rivolto l’interesse, per puro
Raccoglie prose e poesie di giovani autori che hanno avuto il sioni delle granate… le batterie che fare. Ma qui i consigli so- caso, al tirocinio volontario in
coraggio e la possibilità di farsi leggere. no arrivati, direttamente a le- un determinato ambito profes-
come un tamburo: boum-buom,
zione e nientemeno che dagli sionale, il giornalismo appunto,
boum-boum… Accompagnò il e soprattutto alla Formazione
ordinari dell’università. “Sono
pensiero ritmando i suoni con professori”, mi son detto, “non professionale. Ma di ciò, parle-
Molti dei nostri lettori sapran- re gradualmente alla poesia, ad dei gesti della mano, come un rò prossimamente.
hanno alcun motivo per fregar-
no che, parallelamente a que- uno sguardo più consapevole e mi!”. Il motivo non lo conosco
direttore d’orchestra.
sto giornale, la redazione si ironico, con decise pennellate tutt’ora, comunque ce l’aveva- Simone Mattoli
Se ci sono gli scoppi, c’è la guer-
occupa del progetto kuader- di dolcezza.
ra. Se c’è la guerra, ci sono degli
ni. Nato dall’esigenza di offrire Dagli scritti traspare come i
uomini. Se ci

che hanno gareggiato per

uno sfogo alla

la copertina del numero.

Questa è una delle foto

creatività di sono degli uo-
giovani scrit- mini, non so-
tori, il pro- no solo. Avrei
getto prende la certezza
corpo in brevi di non esse-
pubblicazioni re qui senza
in cui trovano nessuno… c’è
spazio poesie,
un esercito, ci
racconti bre-
sono delle cit-
Arti, volti e mestieri
vi, novelle,
tà… e da qual-
fumetti e sag-
gi. Partita con che parte c’è
soli quattro ti-
toli, ora la col-
persino casa
mia.
in Bassa Padana
lana ne conta Casa mia…
Sulla mostra fotografica che si un lungo racconto sulle storie
ben trentasei, Si voltò e disse terrà Dal 5 al 13 maggio 2006 del suo paese, per lui le facce
e ha dato spa- a Santo: presso il Collegio Cairoli di Pa- parlano, e anche per noi, abi-
zio a più di “Oh, ma ti im- via, (Piazza Cairoli), a cura di tuati alle espressioni stereoti-
quaranta au- magini rima- Giuseppe Morandi. pe dell’universo di città, anche
tori. per noi queste facce finiscono
ner da soli al
Recentemen- L’esposizione di immagini fo- per parlare.”
mondo? Di- tografiche tende a ripercorre- Durante l’evento verrà proiet-
te, entrati in
co, senza più re le condizioni di lavoro, gli tato il corto Il Macello girato
contatto con
la casa editri- nessuno in gi- strumenti e l’ambiente conta- dallo stesso Giuseppe Moran-
ce Primaora, ro…” dino dall’immediato dopoguer- di.
Santo non ri- ra agli Anni Settanta. Un’inda- Al termine sarà offerto agli in-
ci è stata of-
gine storica sui protagonisti del tervenuti un piccolo buffet.
ferta la possi- spose.
mondo rurale italiano, ‘I Pai- Per informazioni sull’artista
bilità di pub- san’, e sulle loro battaglie per www.legacultura.it 3480636221
blicare un l’emancipazione. Per informazioni sulla mostra
libro, un’anto- Il libro sarà Riferendosi all’artista Giuseppe Collegio Cairoli, Pavia 0382-
logia che rac- presentato al- Morandi, Arturo Carlo Quinta- 23746
colga i miglio- la Fiera In- valle dice: “… Credo che voglia Orari: dal 5 maggio al 13 mag-
ri scritti tra ternaziona- scrivere un romanzo, oppure gio 2006 dalle 17 alle 19.30.
tutti i kuader- le del Libro
ni. Così è nato di Torino, ed I disegni in questo numero sono di Angelo Rindone
“Ultima notte è disponibile www.inventati.org/hackeralbum
di veglia – e altre follie”. Il vo- giovani si rapportino al con- nelle librerie di Pavia, sui si-
lume, curato dall’associazione fuso mondo odierno ma, so- ti internet www.mupa.it/libri ronstadt
periodico bimensile Abbonamenti:
Officina Multimediale Pavese, prattutto, prendono forma le e www.copyleft-italia.it/libri,
Numero 24 non ancora, ma stiamo
inizia con un’introduzione di diverse risposte degli autori al- anche in versione digitale. E’
www.kronstadt.it lavorando per voi.
Tomaso Kemeny, e si articola le contraddizioni che affollano pubblicato in licenza Creative info@kronstadt.it
in un viaggio di centoventotto un universo sempre più veloce Commons Italia 2.0 by-nc-nd
pagine che parte da una prosa, e indifferente. (www.creativecommons.it). Direttore responsabile:
dai contenuti nettamente pes- Si potrebbe scrivere molto di Salvatore Gulino
http://creativecommons.org/
simistici e tragici, per giunge- più su quest’opera, ma è me- Simone Leddi, Luca Schiavi licenses/by-nc-sa/2.0/it/legalcode/