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27 Aprile 2014 - II Domenica di Pasqua - Anno A

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Andate per tutto il mondo e predicate il vangelo a ogni creatura(Mc 16, 15). Se qualcuno si vergogner di me e delle mie parole, il Figlio dell'uomo si vergogner di lui quando ritorner nella gloria sua e del Padre e degli angeli santi (Lc 9, 26).

Disegno di Sergio Toppi

Otto giorni dopo venne Ges Dopo la morte di Cristo, gli apostoli rimasero soli. Eb b ero paura al punto di rinchiudersi per il timore delle persone malevoli. Avevano vissuto tre lunghi anni con il Maestro, ma non lavevano capito, al punto che Cristo dovette rimproverarli seriamente (Lc 24,25). Non lavevano capito perch il loro modo di pensare restava troppo terra terra. Vedendo Cristo impotente e senza coscienza sulla sua croce, essi avevano gettato tuttintorno sguardi impauriti, dimenticando ci che era stato detto loro: Vi vedr di nuovo, e il vostro cuore si rallegrer e nessuno vi potr togliere la vostra gioia (Gv 16,22). Ed ancora: Voi avrete trib olazione nel mondo, ma ab b iate fiducia; io ho vinto il mondo! (Gv 16,33). I discepoli si rallegrarono al vedere Cristo, furono rassicurati dalle sue parole: Pace a voi! Ricevete lo Spirito Santo!. Ma essi dovettero attendere la Pentecoste perch lo Spirito Santo venisse a purificare i loro spiriti e i loro cuori, a dare loro il coraggio di proclamare la gloria di Dio, di portare la b uona novella agli stranieri e di infondere coraggio ai loro seguaci. Dio si riavvicinato agli uomini ed essi si sono rimessi nelle sue mani,

per mezzo di Cristo e dello Spirito Santo. Concedendo agli apostoli il potere di rimettere i peccati, Cristo ha detto loro: Ricevete lo Spirito Santo; a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete resteranno non rimessi (Gv 20,22-23). Come Cristo ha fatto con gli apostoli, cos il vescovo, imponendo le mani ai sacerdoti che vengono ordinati, trasmette oggi il potere dello Spirito Santo, che permette loro di dispensare i sacramenti e, attraverso di essi, di assolvere i peccati. Ogni sacramento, non solo evoca il ricordo di Cristo, ma Cristo in persona, che agisce immediatamente per salvare luomo. Nel dispensare i sacramenti, la Chiesa si mette in un certo senso ai piedi della croce per portare la salvezza ai credenti. Come potreb b e quindi dimenticare la fonte dalla quale scaturiscono le grazie di salvezza che sgorgano dalle sue mani? Dio realizzer il suo pi grande desiderio, render luomo felice se egli lo vorr, se risponder s al Padre che gli offre la gioia, a Cristo che gli porta la salvezza, allo Spirito Santo che gli serve da guida. Dio non impone il suo amore agli uomini. Egli attende che luomo stesso faccia un passo in avanti. Dio salva chi si apre a lui per mezzo della fede, della speranza e dellamore. Dio si avvicina, e anche luomo deve avvicinarsi a lui. Allora Dio e luomo si incontrano sullo stesso cammino, in Cristo, nella sua Chiesa. Cristo non solo uomo, n solo Dio. Dio e uomo allo stesso tempo; grazie a questa duplice natura, egli come un ponte teso tra lumanit e Dio. Questo ponte sareb b e rimasto deserto - n gli uomini n Dio vi avreb b ero messo piede - se la causa della discordia e della separazione - il peccato - non fosse stata soppressa. Il sacrificio offerto a Dio da Cristo ha cancellato le colpe passate, presenti e future. Egli ha fatto questo una volta per tutte, offrendo se stesso (Eb 7,27). Da allora gli uomini possono per mezzo di lui accostarsi a Dio fiduciosi del fatto che egli resta sempre (Eb 7,25). Cos, per la sua natura prodigiosa e il suo sacrificio completo, Cristo il solo Intercessore e Sacerdote Supremo. In Cristo, gli uomini ritornano al Padre. In Cristo il Padre rivela agli uomini lamore che egli porta loro. sempre pi facile avvicinarsi a Dio prendendo la mano caritatevole che il Padre tende alluomo per aiutarlo a seguire Cristo, nostro Redentore. Tale il senso del salmo che evoca luomo miserab ile il cui grido giunse fino agli orecchi del Signore, e che fu lib erato dai suoi mali.

+ Dal vangelo secondo Giovanni (Gv 20,19-31) Otto giorni dopo venne Ges La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Ges, stette in mezzo e disse loro: Pace a voi!. Detto questo, mostr loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. Ges disse loro di nuovo: Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi. Detto questo, soffi e disse loro: Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati. Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Ddimo, non era con loro quando venne Ges. Gli dicevano gli altri discepoli: Abbiamo visto il Signore!. Ma egli disse loro: Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo. Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e cera con loro anche Tommaso. Venne Ges, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: Pace a voi!. Poi disse a Tommaso: Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!. Gli rispose Tommaso: Mio Signore e mio Dio!. Ges gli disse: Perch mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!. Ges, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perch crediate che Ges il Cristo, il Figlio di Dio, e perch, credendo, abbiate la vita nel suo nome.

Dalla Parola del giorno Venne Ges, si ferm in mezzo a loro e disse: "Pace a voi." Mio Signore e mio Dio! la sera del giorno di Pasqua. Le donne hanno riportato la notizia sconvolgente dell'angelo, ma i discepoli hanno ancora paura. Stanno blindati nel cenacolo, nascosti, chiusi nella loro incredulit e delusione. Ma in questo rifugio dominato dalla paura si presenta il Signore Risorto. Le porte chiuse non lo fermano, l'incredulit non arresta il desiderio di incontrare i suoi discepoli. Essi temono che il Signore sia arrabbiato con loro, hanno la coscienza sporca perch sanno di aver lasciato solo il loro maestro proprio nel momento pi duro. Ma Ges - il grande Ges - non porta rancore: annuncia la pace e dona lo Spirito per la remissione dei peccati. Tutto questo ci dice una cosa bellissima: le nostre chiusure non fermano il Risorto! La Sua luce entra nelle nostre tenebre, il Suo amore pi forte delle nostre paure, la Sua presenza riempie la nostra solitudine! L'evangelista Giovanni ci dice chiaro e tondo che la presenza del Signore risorto una certezza che deve sempre accompagnare la vita della comunit cristiana. Non importa quante cadute o fallimenti ti hanno inchiodato alla delusione, Lui c'! Non importa quanti peccati o tradimenti hai incolonnato nella tua vita, Lui c'! Non importa quante debolezze o fragilit hanno prosciugato la tua autostima, Lui c'! Questa la certezza di cui vive il discepolo di Cristo. Tommaso non c'era quella sera e di ritorno al fortino dei discepoli riceve l'annuncio della visita del Risorto. Povero Tommaso... anche Lui vuole vedere il Signore, anche Lui come le donne e gli altri discepoli vuole rivedere il Risorto! Forse siamo sempre stati un po' crudeli con l'apostolo Tommaso, abbiamo coniato detti non molto elogiativi su di Lui e lo abbiamo eletto patrono degli increduli... Invece dobbiamo ringraziarlo! Ringraziarlo perch Tommaso l'anello di congiunzione tra i primi discepoli e noi che facciamo esperienza del Risorto attraverso il loro annuncio. Allora coraggio, amici cercatori di Dio! Il Signore Risorto ed vivo e palpitante nella Sua Parola, smettiamola una buona volta di cercare segni miracolosi o fuochi d'artificio dello Spirito... Proprio per noi Ges ha detto: "Beati quelli che pur non avendo visto crederanno!". Beati noi se sapremo vivere la nostra vita come una danza al ritmo della preghiera di Tommaso: "Mio Signore e mio Dio!". Buona Domenica don Rob erto Seregni

Signore, tu mi dici: "Pace a voi" e io sono qui a lasciarmi pacificare da te per diventare capace, con la tua grazia, di tessere rapporti di pace con tutti, cominciando con chi vive pi vicino. Concedimi occhi nuovi per vedere la tua resurrezione oltre la croce. Dammi la grazia di vivere da risorto la mia storia. Amen.

I doni del Risorto sono da annunciare e da condividere con tutta la famiglia umana: per questo Ges, in quella stessa sera, annuncia una missione universale, che Egli affida agli apostoli e ai loro successori: "Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi" (v. 21). Sono parole che vincolano per sempre la missione della Chiesa con la vita della Trinit, perch il Figlio il missionario inviato dal Padre a salvare il mondo, con l'amore. "Come il Padre ha mandato me, anch'io mando voi": sono parole da leggersi in parallelo con queste altre: "Come il Padre ha amato me, cos anch'io ho amato voi" (Gv 15,9), stabilendo un legame inscindibile fra missione-amore, amore-missione. Con queste parole resta definitivamente sancito che la Missione universale nasce dalla Trinit (AG 16) ed dono-impegno pasquale di Ges risorto.

Viva ed amorosa riconoscenza al Signore per la grande sua carit nell'istituzione della Famiglia Paolina e per il grande dono della vocazione. Stare sempre umili e, nello stesso tempo, costantemente progressivi, perch l'Istituto si amplifichi per opere e persone; e perch nell'Istituto vi siano molti santi (SP, gennaio 1953).

Disegno di Sergio Toppi

Noi guardiamo il cielo, tante stelle, tante stelle; ma quando viene il sole, al mattino, con tanta luce, le stelle non si vedono. E cos la misericordia di Dio: una grande luce di amore, di tenerezza. Dio perdona non con un decreto, ma con una carezza, carezzando le nostre ferite del peccato. Perch Lui coinvolto nel perdono, coinvolto nella nostra salvezza. E cos Ges fa il confessore: non la umilia, non le dice: Cosa hai fatto, dimmi! E quando lo hai fatto? E come lo hai fatto? E con chi lo hai fatto?. No! V, v e dora in poi non peccare pi!. grande la misericordia di Dio, grande la misericordia di Ges. Perdonarci, carezzandoci!. Santa Marta, 7 Aprile 2014

Chi ha sete come pu stare senza b ere? L'uomo come pu vivere senza Dio?

Un fedele buono, ma piuttosto debole, si confessava di solito dal parroco. Le sue confessioni sembravano per un disco rotto: sempre le stesse mancanze, e soprattutto sempre lo stesso grosso peccato. Basta! gli disse, un giorno, in tono severo il parroco. Non devi prendere in giro il Signore. l'ultima volta che ti assolvo per questo peccato. Ricordatelo!. Ma quindici giorni dopo, il fedele era di nuovo l a confessare il suo solito peccato. Il confessore perse davvero la pazienza: Ti avevo avvertito: non ti do l'assoluzione. Cos impari.... Avvilito e colmo di vergogna, il pover'uomo si alz. Proprio sopra il confessionale, appeso al muro, troneggiava un grande crocifisso di gesso. L'uomo lo guard. In quell'istante, il Ges di gesso del crocifisso si anim, sollev un braccio dalla sua secolare posizione e tracci il segno dell'assoluzione: Io ti assolvo dai tuoi peccati.... Ognuno di noi legato a Dio con un filo. Quando commettiamo un peccato, il filo si rompe. Ma quando ci pentiamo della nostra colpa, Dio fa un nodo nel filo, che diviene pi corto di prima. Di perdono in perdono ci avviciniamo a Dio. Vi assicuro che in cielo si fa pi festa per un peccatore che si converte che per novantanove giusti che non hanno b isogno di conversione (Luca 15,7). Bruno Ferrero

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