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REALTA' SOCIALE E ORDINAMENTO SIURIDICO


Il DIRITTO necessit e conquista delluomo; linsieme delle norme giuridiche.

NORMA GIURIDICA

la regola atta a disciplinare il comportamento delluomo ed a regolare e prevenire liti. Sono infatti
imposizioni esterne, comandi che operano nei confronti di tutti i componenti della Societ.
Sono strumenti con i quali si valuta una condotta.
Il linguaggio delle norme prescrittivo e non descrittivo, in quanto comunica valutazioni che
vietano o permettono comportamenti; non descrive eventi o emozioni.

-) STRUTTURA
Precetto: Comando contenuto nella norma
Sanzione: Reazione che lordinamento minaccia in caso di inosservanza del
Precetto

-) CARATTERISTICHE:
Generalit: le norme si rivolgono alla generalit dei soggetti e non a soggetti specifici
Astrattezza: la norma disciplina una situazione-tipo non un caso concreto
Obbligatoriet: i consociati sono tenuti allosservanza della norma e questa
Infatti garantita dalla sanzione


SANZIONE:

momento essenziale di tutte le norme giuridiche; la reazione che lordinamento minaccia in caso
di violazione delle norme.

La sanzione pu essere positiva o negativa:
Positiva: conseguenza favorevole derivante dallosservanza di talune
Regole
Negativa: conseguenza favorevole inflitta allautore della violazione
1) realizzazione coattiva della situazione dettata dalla re-
gola
2) condanna al pagamento in denaro

La sanzione non pu mai identificarsi con la privazione della libert.
Attraverso la sanzione si manifesta lindispensabilit della forza per la
osservanza della regola; questo non identifica il diritto con limposizione, tanto vero che la forza
non opera nel momento in cui la regola viene dettata, ma nel caso in cui essa non venga osservata.
Il diritto infatti non legittimo se losservanza delle regole dovuta allo
autoritarismo.

---------

Le circostanze previste da una norma possono costituire:

-) Fattispecie astratta: situazione tipizzata nella regola. Sempre uguale a se stessa
-) Fattispecie concreta: si realizza concretamente di volta in volta con sempre di-
stinte modalit.

Abbiamo su detto che, mediante le regole, si controlla il comportamento dei membri di una
comunit.
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Sono regole di condotta quelle che valutano in modo immediato un comportamento.
La norma sui diritti e doveri dei coniugi regola di condotta perch riguarda un comportamento
che esiste anche senza la norma, me che senza di essa non pu essere giudicato.



Distinguere le regole giuridiche da quelle sociali e/o morali non semplice; infatti, il diritto che
previene i conflitti sociali ha anche un contenuto morale perch losservanza delle sue regole non
sarebbe possibile, se mancasse il consenso morale di fondo.
Si passa dalla MORALE al DIRITTO quando le questioni relative alle violazioni sono cos
rilevanti da non poter essere affidate alliniziativa spontanea e da richiedere uno stabile apparato,
una specifica procedura.
Senza ETICA non v DIRITTO; Diritto e Morale sono quindi complementari.
Le stesse norme giuridiche a volte dettano regole valide anche sul piano religioso o morale; a
queste ultime, a volte, il Diritto attinge per dettare comportamenti obbligatori
(vedi Correttezza e Buona Fede).


Il Diritto non definisce la Norma, la Regola e il principio, ma li presuppone.
Ogni enunciato che faccia parte di un testo che fonte del Diritto una DISPOSIZIONE.
Ogni interpretazione di una disposizione esprime la NORMA, una proposizione prescrittiva con la
quale si valuta una condotta.
LARTICOLO la partizione interna di una LEGGE e serve unicamente per indicare a
Quale Enunciato contenuto in una legge si intende fare riferimento (es.: Codice Civile Regole e
Principi sono entrambi Norme.

2969 articoli unica legge).
Ogni capoverso dellArt. definito COMMA.
Ogni Art. pu contenere una o pi disposizioni ed esprimere quindi una o pi norme;
anche possibile che una disposizione sia ricavabile non da un unico articolo, ma dalla
combinazione di pi articoli.
La Regola una norma che richiede un insieme sufficientemente specifico di comportamenti per la
sua soddisfazione.
La norma secondo la quale obbligatoria una determinata vaccinazione regola e pu essere o
no rispettata.
Il Principio norma che impone la massima realizzazione di un valore. Sua caratteristica la
non definibilit in astratto delle fattispecie alle quali applicabile: esso sempre applicabile ad una
nuova fattispecie.
Il Principio si afferma non con ununica soluzione.
In tal senso il principio norma aperta ad una molteplicit di soluzioni.
La norma che dica occorre tutelare la salute di ciascuno enuncia un principio, poich non
soltanto esiste una pluralit di comportamenti che sono in grado di attuarlo, ma, soprattutto, ciascun
comportamento protegge, a diversi livelli, la salute.

Ogni Regola riconducibile almeno ad un Principio.
La regola riguarda comportamento e lo valuta; questo, se valutato positivamente, costituisce un
modo di realizzare il principio.
La Regola quindi una scelta tra le molteplici opportunit di realizzazione del principio.
Il Principio connette una serie di regole tra loro e ciascuna ha un proprio ruolo nella
Attuazione del principio.

I principi non devono essere confusi con le clausole generali.
Esempi di clausole generali sono: il buon costume; lordine pubblico.
La clausola generale un frammento vago di una disposizione dalla quale si deve ancora
ricavare un significato applicabile e, soltanto dopo aver risolto tale problema, la norma si pu dire
individuata.


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_________







CLA88FCAZONE DELLE NORME GURDCHE:

In base al Contenuto:

*) NORME PRECETTIVE: contengono un comando (433)

*) NORME PROIBITIVE: contengono un divieto (1471)

*) NORME PERMISSIVE: concedono ai soggetti particolari facolt, garantite dallo
ordinamento (832)

In base al Comando:

*) NORME DEROGABILI: sono applicabili salvo che la volont dei privati non disponga
diversamente
Possono essere:
- DISPOSITIVE: (1815 co. 1) regolano un rapporto la-
sciando le parti libere di disciplinar-
lo diversamente.
- SUPPLETIVE: disciplinano un rapporto in mancanza
di volont delle parti.

*) NORME INDEROGABILI: non lasciano libert di scelta ai privati; se sono violate,
spetta al soggetto interessato chiedere al giudice di ap-
plicare le sanzioni previste.
La norma inderogabile IMPERATIVA qualora il principio
ad essa riferibile ponga dei limiti di autoregolamentazio-
ne del privato per salvaguardare linteresse generale.
La violazione di una norma imperativa provoca la nullit
dellatto

Le norme giuridiche sono collegate tra loro e riunite in un sistema normativo uni-
Tario o gerarchicamente disposto, chiamato ORDINAMENTO GIURIDICO, che deve
Essere:


-) coerente con se stesso (non possibile avere 2 o pi norme contraddittorie
tra loro)

-) unitario per la certezza del diritto (per dare la possibilit al singolo di conoscere
con sicurezza ci che la legge detta). Non sempre raggiungibile; infatti, la nor-
ma suscettibile di varie interpretazioni, che da una parte evitano linvecchia-
mento precoce della norma, dallaltra, a volte, non ne garantiscono la piena cer-
tezza.
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DIRITTO PRIVATO E DIRITTO PULICO






Il diritto frazionato in una pluralit di settori: questa frantumazione ha una
mera finalit didattica e non si ripercuote sullunitariet dellordinamento.
La rigida distinzione tra Diritto Pubblico e Diritto Privato, secondo la quale ognuno
disciplinerebbe gli interessi dellintera collettivit e laltro regolerebbe gli interessi dei
singoli individui,
oggi insostenibile.
La distinzione che pu essere oggi accettata che:

- ci si trova nella sfera del diritto privato quando lo Stato
pari al cittadino
- ci si trova nella sfera di diritto pubblico quando lo Stato
sovrano.

Sono di diritto civile le regole ed i principi rinconducibili al principio di
eguaglianza.

Sono di diritto pubblico le norme che istituiscono una differenza tra soggetti
comuni ed altri soggetti investiti di autorit.

Nel diritto pubblico, infatti, leventuale violazione comporta sempre lapplicazione
della sanzione (inderogabilit della norma penale)

Nel diritto privato la sanzione viene applicata solo se il
Privato stesso a richiederla al giudice. (contratti conclusi con incapacit di intendere
e di volere)




















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Principio di democraticit


La democrazia richiede un libero confronto di opinioni e una deliberazione,
mediante voto non coartato, con prevalenza della maggioranza sulla minoranza, in un
quadro di diritti insopprimibili della minoranza.
Cos intesa, le democrazia inseparabile dalleguaglianza e dalla persona:
dalleguaglianza, perch non sarebbe altrimenti giustificabile il diritto di partecipazione di
tutti alle decisioni; dalla persona, perch non qualunque decisione maggioritaria
legittima.


Principio della divisione dei poteri
e principio di legalit


Lopera di regolamentazione del potere nella prevenzione dellabuso garantita
dalla separazione delle funzioni tipiche dello Stato, ciascuna attribuita ad una specifica
istituzione che rappresenta un potere separato: potere legislativo, esecutivo e
giudiziario.
Lequilibrio e il reciproco controllo tra questi poteri impedisce la prevaricazione
delluno sullaltro.
La Carta costituzionale riconosce al potere giudiziario lindipendenza e
linamovibilit del magistrato.
Il giudice soggetto soltanto alla legge.
Il giudice non pu giudicare secondo le proprie visioni del mondo , ma rispettando
la Costituzione e le leggi del Parlamento.
La dichiarazione di incostituzionalit di una legge non spetta al Giudice ordinario,
ma alla Corte costituzionale, alla quale il giudice deve rivolgersi qualora dubiti della
costituzionalit della legge applicabile nel processo che si sta svolgendo dinanzi a lui.





Principio di eguaglianza



La Costituzione riconosce leguaglianza sia come divieto di discriminazione
fondata su differenze biologiche o culturali, sia come impegno dello Stato a rimuovere le
condizioni di fatto che ostacolano lo sviluppo della persona.
Tutti i cittadini sono eguali dinanzi alla legge, senza distinzione di sesso, razza,
lingua, religione, opinioni politiche, condizioni personali e sociali (Art. 3 Cost. 1
comma); la Repubblica rimuove gli ostacoli di ordine economico e sociale che,
limitando di fatto la libert e leguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo
della persona umana e leffettiva partecipazione di tutti i lavoratori allorganizzazione
politica, economica e sociale del Paese (Art. 3 Cost. 2comma).
Lenunciazione contenuta nel primo comma esprime leguaglianza formale.
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Lenunciazione contenuta nel secondo comma esprime leguaglianza
sostanziale.
Il precetto costituzionale delleguaglianza violato sia quando:
1) situazioni eguali vengono a subire un trattamento diverso
2) degli individui in situazione differente subiscono un trattamento identico.






Funzione legislativa e giustizia costituzionale Funzione legislativa e giustizia costituzionale Funzione legislativa e giustizia costituzionale Funzione legislativa e giustizia costituzionale



a)- Democraticit, separazione dei poteri, eguaglianza trovano il momento principale di
svolgimento nellattivit legislativa del Parlamento.
Sono limiti generali alla funzione legislativa il principio di irretroattivit e la riserva di
legge
La legge idonea a regolamentare i rapporti giuridici venuti ad esistenza in un
momento successivo a quello nel quale essa entrata in vigore (11 disp. Prel.)


b)- La Riserva di Legge la previsione (implicita o esplicita) nella Costituzione di
materie
nelle quali la disciplina deve essere prevista soltanto con legge.
Le riserve si distinguono in assolute e relative.
La riserva assoluta impone al legislatore di determinare fin nei dettagli la materia
riservata.
La riserva relativa impone al legislatore di determinare la disciplina di principio,
lasciando a
fonti secondarie quella di dettaglio.
























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L'EFFICACIA DELLA NORMA SIURIDICA

L'Efficacia nel tempo

Perch la norma possa entrare in vigore, spiegare, cio, in pieno la sua efficacia
erga omnes si richiedono:

-) la pubblicazione di essa nella Gazzetta Ufficiale dopo la promulgazione
da parte
del Capo dello Stato;

-) il decorso di un certo periodo di tempo detto vacatio legis dalla
pubblicazione, per consentire ai destinatari di venire a conoscenza della legge
(normalmente 15 gg.)
Trascorso tale periodo, la legge diviene obbligatoria per tutti e vale i principio
ignorantia uris non excusat.



Per Abrogazione di una norma si intende la cessazione dellefficacia della stessa.
Labrogazione della norma opera ex nunc, ovvero dal momento in cui entra in
vigore, non cio applicabile a situazioni passate in giudicato.
E invece applicabile a situazioni ancora in corso al momento dellentrata in vigore
della nuova legge.

Tipi di abrogazione:


tacita: viene emanata una nuova legge incompatibile con la precedente (lex
posterior abrogat. Prior) o se la nuova legge regola interamente la materia gi
regolata precedentemente
* espressa: viene emanata una legge che ha per contenuto la dichiarazione
espressa dallabrogazione di unaltra legge
referendum popolare (art. 75 Cost.)
per illeggittimita costituzionale pronunciata dalla Corte Costituzionale

LArticolo 1d1 delle disposizioni preliminari al Codice Civile sancisce un principio
fondamentale: La legge non dispone che per l'avvenire., ossia non ha effetti
retroattivi.
Tale principio , tuttavia, derogabile, in via eccezionale, in quanto:
- il legislatore pu ritenere opportuno estendere gli effetti di una legge anche al
passato (es.: aumenti di stipendio con decorrenza retrodatata);
- sono retroattive le leggi penali pi favorevoli al reo
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Il principio di irretroattivit derogabile solo dalla legge in senso stretto, non invece
da atti di
normazione secondaria (es.: regolamenti, ordinanze normative).
In generale, si pu figurare il principio che solo le norme favorevoli per i destinatari
possono avere efficacia retroattiva

Le nuove norme non estendono la loro efficacia ai fatti compiuti sotto il vigore della
legge precedente, bench nei fatti stessi siano pendenti gli effetti.







L'Efficacia nello spazio L'Efficacia nello spazio L'Efficacia nello spazio L'Efficacia nello spazio



A} l diritto internazionale privato A} l diritto internazionale privato A} l diritto internazionale privato A} l diritto internazionale privato

Per diritto internazionale privato si intende linsieme delle norme interne dello Stato
che stabiliscono quale legge vada applicata nel caso in cui un rapporto giuridico presenti
elementi di estraneit rispetto allordinamento



B} criteri di collegamento B} criteri di collegamento B} criteri di collegamento B} criteri di collegamento

Il nostro ordinamento, per risolvere il contrasto tra diritto italiano e straniero e
identificare la legislazione applicabile, prevede tre criteri di collegamento:

1) la nazionalit del soggetto (legge delle persone), che trova applicazione nelle materie
che riguardano lo stato e la capacit delle persone, rapporti personali e patrimoniali tra
coniugi e rapporti genitori-figli, istituti di protezione degli incapaci, successioni a causa di
morte e donazioni

2) il luogo in cui si trova il bene (legge del luogo), che opera come criterio di
collegamento nei conflitti relativi al possesso, alla propriet, ai diritti sulle cose, ovvero il
luogo dove latto compiuto, per le obbligazioni di fonte non contrattuale

3) la volont delle parti (legge adottata), criterio adottato per le obbligazioni contrattuali

La legge straniera non si applica quando i suoi effetti sono contrari allordine
pubblico

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METODO SIURIDICO E INTERPRETAZIONE



La norma risultato dellinterpretazione: il metodo il mezzo per individuare la
norma.
Linterpretazione della norma necessaria per superare 3 carenze:
- lambiguit del significato
- linvecchiamento
- la lacunosit
Linterpretazione sempre evolutiva, tanto vero che si identifica con un
procedimento atto ad evitare che la norma non sia pi applicabile.
Il legame tra testo e interprete richiede la presenza di entrambi: allinterprete non
consentito scavalcare o ignorare il testo.
Linterpretazione, daltra parte, non soltanto ricerca del significato proprio delle
parole, ma va riferita ad un contesto che la realt esterna.
Se il testo chiaro, secondo il significato proprio delle parole, non occorre
interpretazione.
Se questa necessaria, occorre distinguere:
- l'interpretazione letterale (ricerca del significato proprio delle parole secondo la
loro connessione
- l'interpretazione logico-sistematica. E la ricerca della ratio legis.
Lintenzione del legislatore la ricerca della sua funzione, quale risulta dalla sua
collocazione in un contesto pi ampio. Soltanto se tali criteri non sono sufficienti si
ricorre allinterpretazione analogica
- analogia legis qualora questa non sia possibile, si ricorre allanalogia iuris,
cio allapplicazione dei principi generali dellordinamento giuridico dello Stato. Per
linterpretazione analogica occorre: A) che vi siano due fattispecie, luna disciplinata da
una norma e laltra no; B) che vi sia almeno un elemento comune alle due fattispecie.
Linterpretazione un atto necessario.
Dal testo della fonte si giunge alla norma mediante linterpretazione. Linterprete
deve restare fedele al testo e non pu non tener conto di una fonte perch non ne
condivide il fine politico: nessuna norma senza interpretazione, nessun interprete senza
testo.


Critica dell'"in claris non fit interpretatio"

in claris non fit interpretatio va intesa in due sensi.
Nel primo: se il testo della norma chiaro, non deve essere interpretato;
nel secondo: se il risultato dellinterpretazione letterale del testo produce una
norma non assurda, non occorre proseguire nellinterpretazione.
Nel primo senso lin claris falso; nel secondo inaccettabile.
E falso, poich non esiste alcuna possibilit di applicare una norma senza
interpretare il testo che la pone.
E inaccettabile, poich richiede la costruzione del significato del testo secondo le
relazioni tra le norme: tra regole e princpi e tra principi.
La chiarezza non un a priori. La chiarezza il risultato dellinterpretazione
non la sua premessa. Le parole nel tempo assumono significati diversi secondo la
cultura condivisa dalla comunit.
E compito dellinterprete individuare in quale senso la parola debba essere intesa:
la chia-
Rezza di una disposizione legislativa quindi il risultato della sua interpretazione.
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La chiarezza un elemento rilevante non in sede di interpretazione, ma di
applicazione.
























































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DRTTO 8OGGETTVO

Diritti personali Diritti relativi
di godimento (situazioni di CR. O di DB.)
Unione di diritti assoluti
e diritti relativi
diritti relativi diritti relativi
protestativi di credito



Diritti Assoluti


DIRITTI DELLA PERSONALITA
(situazioni esistenziali)


DIRITTI REALI
(situazioni reali di godimento)

DIRITTI REALI DI GARANZIA
(su cosa altrui)


DIRITTI REALI DI GODIMENTO PEGNO
IPOTECA
su cosa propria su cosa altrui

PROPRIETA IUS AEDIFICANDUM
ENFITEUSI
USUFRUTTO
USO
ABITAZIONE diritti reali limitati
SERVITU perch
presuppongono
la propriet



SUPERFICIE
COMUNIONE
CONDOMINIO
MULTIPROPRIETA

I Diritti Reali non possono prescindere dal possesso

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DIRITTI SU BENI IMMATERIALI


Diritto di autore Diritto di inventore Brevetto





Il soggetto il destinatario delle norme giuridiche o, meglio, le regole di diritto mirano a
disciplinare interessi dei soggetti nei limiti in cui siano ritenuti giuridicamente rilevanti.
Nel campo del diritto privato, linteresse va ad identificare la possibilit di rilevare nei vari
rapporti giuridici lesistenza del carattere patrimoniale.
Solo raramente, fatta eccezione per i diritti della personalit, della famiglia e delle
successioni, linteresse non economico o comunque morale preso in considerazione.
Infatti linteresse si collega alla possibilit di soddisfare determinati bisogni attraverso
lutilizzazione di un BENE.
Di fronte ad un dato interesse, lordinamento pu giudicarlo:

*) Indifferente:
qualora sia interesse lecito ma non apprezzabile giuridicamente

*) Meritevole:
qualora esistano attivit da proteggere (per lordinamento) ed il soggetto va fornito
degli strumenti idonei a realizzare tale interesse meritevole di tutela

*) Illecito:
qualora ci si trovi dinanzi a situazioni il cui interesse in conflitto con interessi
superiori di cui lordinamento portatore. Questo tipo di interesse, essendo
considerato illecito, non solo non verr dallordinamento protetto, ma avversato.









L DRTTO 8OGGETTVO L DRTTO 8OGGETTVO L DRTTO 8OGGETTVO L DRTTO 8OGGETTVO

La pi intensa protezione ceduta dallordinamento si ha quando una norma attribuisce
ad un soggetto un DIRITTO SOGGETTIVO.
E una sintesi tra libert e forza, perch il soggetto pu decidere se usare o meno tale
diritto (LIBERTA), ma se decide di usarlo, questo gli permette di realizzare appieno il proprio
interesse (FORZA).
La tutela accordata dal diritto soggettivo potenzialmente senza limiti; lunico limite il
dovere di non abusarne. Labuso antigiuridico ed in quanto tale non in alcun modo
protetto.





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Situazioni giuridiche soggettive


Onere

Situazione attiva e passiva.
Il soggetto deve tenere un dato comportamento per un interesse proprio (diversa da
obbligo)
Se non tenesse tale comportamento, deriverebbero al soggetto effetti negativi (es.:
onere della prova.
Abbiamo detto che esiste una scala GRADUATA in relazione al potere concesso per
avverare un interesse. A volte, per, questo potere viene dato in funzione conservativa di una
situazione che dar vita alla nascita di un diritto soggettivo, ma la fattispecie non ancora
completa.
Questa situazione giuridica soggettiva detta aspettativa (fattispecie a formazione
progressiva) (situazione di attesa)

Aspettativa di fatto: es.: successione: finch non aperta gli eredi sono in
unaspettativa di fatto

Aspettativa di diritto: es.: successione: per un erede concepito ma non nato,
allapertura della successione c unaspettativa di diritto
es.: diritto condizionato: contratto sottoposto a condizione atti conservativi (soggetto
acquirene. condizione sospensiva) buona fede (soggetto venditore condizione
risolutiva)



Possesso

Situazione di fatto (no di diritto) ritenuta giuridicamente degna di tutela.
Possesso: potere sulla cosa che si manifesta con lesercizio del diritto di propriet, o di
altro diritto reale, sulla cosa,
(POSSESSORE non ha diritto assoluto, ma si comporta come se lo avesse.
Lordinamento d tutela incondizionata a questo potere sulla cosa per evitare che chi possiede
un bene ne venga espropriato con la forza.
Tutela incondizionata provvisoria: non quando il possessore del diritto reale rivuole
la cosa (se con richiesta legittima e attuata senza spoglio violento.
Il possessore titolare dei diritti di credito verso colui che ha il diritto a riavere la cosa;
questi diritti di credito consistono nel diritto ai frutti, alle indennit per miglioramenti ed al
rimborso delle spese.

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Detenzione

Il soggetto in relazione materiale con la cosa ma ne riconosce laltruit
Detenzione qualificata: il detentore detiene anche per interesse proprio e non solo altrui
(a volte ha la stessa tutela del possesso)

Potest: non c coincidenza tra titolare del diritto e titolare dellinteresse (genitori
gestiscono i rapporti giuridici dei figli). Questo potere pu essere attribuito per legge o per
volont (rappresentanza diretta). E un potere vincolato: si esercita il diritto di un altro e si deve
perci perseguire linteresse di un altro. Invece diritto sogg. = sintesi di POTERE LIBERTA,
questo invece un POTERE-DOVERE.







Status: situazione giuridica soggettiva che esprime i rapporti di un soggetto nei confronti
di altri soggetti senza rapporti con i beni

Tutte queste situazioni giuridiche fanno parte del diritto soggettivo e sono giudicate dal
giudice ordinario.

Diverso l
Interesse legittimo che si realizza con lesercizio da parte di un terzo di un potere.
E una situazione giuridica soggettiva attiva ma non consegue linteresse del diretto
interessato.
Linteresse legittimo si contrappone alla potest, anchessa positiva (anche se pure
dovere).
Per interesse legittimo si intende la pretesa al legittimo esercizio di una potest.
Esso perseguito ogni volta che la potest venga esercitata correttamente (es.
rappresentaza il rappresentante agisce per compiere atti per il rappresentato:
questultimo ha interesse legittimo al suo corretto esercizio es.: in tema di concorso,
lordinamento giuridico non tutela linteresse del partecipante a vincere il concorso, ma quello
che il concorso si svolga correttamente)


Interessi diffusi indeterminatezza del soggetto. Non hanno come punto di
riferimento un bene soggetto di appropriazione individuale.
E una situazione soggettiva comune a tutti i membri della collettivit (interessi collettivi:
fanno capo ad una determinata ed individuata collettivit, la cui tutela affidata ad un ente
esponenziale es.: CONI).
Linteresse diffuso interesse privo di un titolare esclusivo e di un ente
esponenziale.












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Nei diritti assoluti rilevante linteresse a considerare una cosa che gi si ha.
Il proprietario pu avere interesse sia nel disporre che nel godere della cosa.
Per la realizzazione di un tale interesse non necessaria la cooperazione di terzi,
costoro hanno per il dovere di astensione.










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I E N I


Art. 810 Sono beni le cose che possono formare oggetto di diritto.
Essendo, quindi, il bene quella cosa che pu formare oggetto di situazioni soggettive
e quindi di un rapporto, esso diventa il punto di riferimento oggettivo del rapporto e quindi
idoneo a soddisfare un bisogno umano meritevole di tutela dellordinamento.
Lunica distinzione dei beni garantita dallordinamento giuridico quella enunciata
nellArt. 812 e cio la distinzione tra beni mobili e beni immobili: sono beni immobili tutto ci
che incorporato al suolo, sia naturalmente che artificialmente (risultano essere beni
immobili anche gli edifici galleggianti purch ben assicurati alla riva); sono beni mobili tutti
gli altri.
LArt. 812 assolutamente inderogabile e rappresenta quella che viene detta
SUMMA DIVISIO.
Al di l di quanto prevede il C.C., questa distinzione non pu essere sufficiente,
infatti nella vita reale i beni subiscono altre suddivisioni:

-) beni materiali (cose corporali) e beni immateriali (cose incorporali)

-) beni in commercio (beni oggetto di un diritto la propriet) e beni fuori
commercio (non possono essere usucapiti)

-) beni pubblici (appartengono ad enti pubblici):
beni demaniali: lArt. 822 identifica i beni facenti parte del demanio pubblico. Tali
beni (Art. 823) sono inalienabili e non possono formare oggetto di diritto a favore di
terzi
beni patrimoniali: Art. 826 .tutti quei beni di propriet dello Stato ma che non
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sono demaniali Tale articolo, inoltre, identifica tutti i beni facenti parte del
patrimonio statale.
e beni privati (appartengono ad enti privati)
Patrimonio indisponibile: foreste, miniere, cave, edifici per uffici pubblici, cose di
interesse storico, archeologico etc.
Tali beni (Art. 828
2
) non possono essere sottratti alla loro destinazione se non nei
modi previsti dalla legge.

-) beni divisibili (tali che, se divisi in parti omogenee, conservino un valore
economico proporzionale allintero) e beni indivisibili (tali che se divisi non
mantengono un valore economico proporzionale allintero). Lindivisibilit pu
essere determinata dalla natura del bene o dalla volont delle parti.

-) beni fungibili (se sostituibili con altri beni identici per quantit e qualit) e beni
infungibili (insostituibili, unici)

-) beni generici (appartengono ad un determinato genere ed hanno importanza per il
loro peso, misura) e beni specifici (caratterizzati dalla loro individualit)

-) beni consumabili (si trasformano con luso e non possono adempiere alla propria
funzione) e beni inconsumabili (non si consumano ed il loro uso ripetibile;
possono per deteriorarsi)









-) beni deteriorabili (si rovinano nel tempo es.: disco) e beni non deteriorabili
(non si rovinano col tempo es.: CD)

-) beni produttivi e beni improduttivi

-) universalit di mobili. Art. 816: considerata universalit di mobili la pluralit di
cose che appartengono alla stessa persona ed hanno una destinazione unitaria.
Le singole cose componenti la universalit possono formare oggetto di separati atti
e rapporti giuridici.

-) cose composte: connessione di pi cose che, nella destinazione unitaria, perdono
la loro funzione originaria per adempierne una diversa (automobile)

La differenza tra cose composte ed universalit di mobili sta nel fatto che in
questultima non v coesione fisica tra i vari elementi.

-) pertinenze: Art. 817 cose destinate in modo durevole a servizio o ad ornamento di
unaltra secondo la destinazione effettuata dal proprietario del bene principale che
deve avere la piena disponibilit di entrambi i beni. Art. 818: i rapporti giuridici che
hanno ad oggetto la cosa principale, comprendono anche le pertinenze se non
diversamente disposto. Le pertinenze possono formare oggetto di separati atti o
rapporti giuridici. La cessazione della qualit di pertinenza non opponibile a terzi
che abbiano anteriormente acquistato diritti sulla cosa principale.




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LA PROPRIETA'


Art. 832 C.C.: il proprietario ha diritto di godere e disporre delle cose in modo pieno
ed esclusivo, entro i limiti e con losservanza degli obblighi stabiliti dallordinamento
giuridico.

La propriet costituisce uno strumento di manifestazione delliniziativa economica.
La propriet definita quale diritto pieno ed esclusivo ed affiancata da limiti ed
obblighi.

Primo esempio di limite alla propriet il pubblico interesse nominato nellArt. 834
che menziona la possibilit che il proprietario venga privato in tutto o in parte dei beni di
sua propriet esclusivamente per causa di pubblico interesse, sempre per dietro il
pagamento di unindennit.

Altro limite quello menzionato dallArt. 835: nel caso di gravi ed urgenti necessit
pubbliche, militari o civili, pu essere disposta la requisizione dei beni mobili ed immobili. Al
proprietario dovuta una giusta indennit

E ancora Art. 838: ..quando il proprietario abbandona la conservazione, la
coltivazione o lesercizio di beni che interessano la produzione nazionale, in modo da
nuocere gravemente alle esigenze della produzione stessa, pu farsi luogo
allespropriazione dei beni da parte dellautorit amministrativa.

Luomo protetto non per ci che ha, ma per ci che ; infatti, nella gerarchia dei
valori, alle situazioni patrimoniali si sostituiscono le situazioni esistenziali. Infatti, la
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propriet non viene pi considerata attributo della persona, ma un mezzo attraverso il quale
il soggetto esprime la sua personalit.

Oltre che dal C.C., la propriet viene disciplinata dalla Costituzione.
LArt. 42
1
Cost., infatti, distingue la propriet da pubblica a privata.
Art. 42
2
: .. la propriet privata riconosciuta dalla legge, che ne determina i modi
di acquisto, di godimento e i limiti allo scopo di assicurarne la funzione sociale..
Art. 42
3
: la propriet pu essere, nei casi previsti dalla legge e salvo indennizzo,
espropriata per motivi di itneresse generale.

Abbiamo quindi detto che la propriet attribuisce il diritto di godere e disporre della
cosa, in senso pieno ed esclusivo, ma entro i limiti e con losservanza degli obblighi stabiliti
dallordinamento.
Per potere di godimento si intende la facolt di usare o meno le cose, di deciderne le
modalit di utilizzazione, di trasformazione, etc.
Il potere di disposizione, invece, consiste in una serie di facolt difficilmente
riconducibili ad un concetto unitario (es.: disponibilit negoziale, scelta del tempo di
utilizzazione e di godimento .quindi la destinazione futura del bene.

Si parla di poteri pieni ed esclusivi nel senso che per:

pieni si intende che della cosa e sulla cosa il proprietario potrebbe fare ci che
vuole.
Esclusivi si intende che sarebbe vietata ogni intrusione altrui sulla scelta del
proprietario.

Ma, di fatto, si pu notare come questi poteri non siano n pieni n esclusivi, essendo
sottomessi a limiti ed obblighi.




ESPROPRIAZIONE ED INDENNIZZO

Il caso pi evidente di limite imposto alla propriet appunto lespropriazione:
provvedimento amministrativo che provoca un trasferimento coattivo di beni oggetto di
propriet privata a favore di un soggetto (di solito pubblico) che dovr provvedere a
realizzare unopera di pubblica utilit.
Esso trova il suo fondamento costituzionale nellArt. 42
3
dove si parla di indennizzo
nel caso in cui la propriet privata venga espropriata per motivi di pubblico interesse,
Quindi bisogna chiarire due punti: cosa sintende per espropriazione e cosa per
indennizzo.
Per quanto riguarda il primo problema la Corte Costituzionale ha parlato di esproprio
non solo nel caso di provvedimento che determina un trasferimento coattivo del diritto di
propriet, ma anche nel caso di provvedimenti che sebbene non trasferiscono la propriet,
tuttavia lo limitano in modo considerevole tanto da incidere in modo sostanziale sui suoi
poteri di godimento (espropriazione anormale).

Espropriazione:
-) normale (trasferimento coattivo della propriet
-) anormale (atti amministrativi che pur non trasferendo la propriet la limitano
considerevolmente.

Anche nel caso di espropriazioni anormali si dovr corrispondere un indennizzo.
Comunque, stato chiarito che non si parler di espropriazione tutte le volte in cui sia
la legge (e non il provvedimento) ad imporre limitazioni ad intere categorie di beni,
individuati a priori (es.: vincoli paesaggistici, di beni aventi valore storico, artistico,
archeologico)
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Per quanto riguarda il secondo problema, la Corte Costituzionale ha chiarito che esso
non equivale ad integrale risarcimento, quindi non consiste nel valore venale, ma neppure
in un valore irrisorio, bens deve garantire un serio ristoro. Cio:

indennizzo diverso integrale risarcimento

non valore venale serio ristoro
indennizzo
non valore simbolico (irrisorio)


I rapporti di vicinato si sostanziano in una serie di limiti alla propriet volti a non
nuocere la libert altrui:

Limitazioni alla propriet privata:

Divieto degli atti di emulazione (Art. 833)
Divieto di immissioni (Art. 844)
Limiti legali: sia di interesse pubblico, sia di interesse privato













LIMITI LEGALI :

limiti legali alla propriet privata di interesse pubblico


Trovano il loro fondamento costituzionale nellart. 42 2 ( l dove si parla di funzione
sociale )e nellart. 44 (l dove prevede limiti al fine di conseguire il razionale sfruttamento
del suolo e di stabilire equi rapporti sociali).
Nellambito di tali limiti pubblici si possono ricordare: le distanze legali di ogni
costruzione da strade, autostrade, ferrovie, tralicci (c.d. zone di rispetto); limposizione di
servit pubbliche ( non edificare nei pressi degli aeroporti , di dare passaggio a condutture
elettriche , telefoniche), i vincoli forestali ( per assicurare la conservazione del patrimonio
forestale ) , i vincoli idrogeologici.


Limiti legali alla propriet privata posti nellinteresse privato



Riguardano la propriet immobiliare e regolano i rapporti di vicinato , cio tra propriet
vicine. Vengono definite obbligazioni reali o propter rem ( sono prestazioni accessorie
inerenti ad un diritto reale ).Si tratta di obbligazioni cui tenuto il titolare di un diritto
reale(non solo di propriet ) per il solo fatto di essere tale.


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Differenze tra i limiti legali e le servit legali
I primi disciplinano i rapporti di vicinato, regolano lesercizio di una facolt gi compresa
nel diritto di propriet ( es. quella che dispone la distanza minima tra 2 edifici ); in quanto
ineriscono al diritto di propriet sono imprescrittibili ( perch imprescrittibile per non uso il
diritto di propriet ).
Invece le servit prediali sono diritti reali limitati e consistono in un peso imposto sopra
un fondo ( servente ) a vantaggio di un altro fondo( dominante ) appartenente a diverso
proprietario ; sono prescrittibili in seguito al loro non uso per venti anni ( come tutti i diritti
reali di godimento ).



Questi limiti riguardano :


LA DISTANZA TRA LE COSTRUZIONI E EL PIANTAGIONI (art 873/899)

Rispetto alle costruzioni il codice rinvia alle distanze dei regolamenti comunali. In
mancanza di questi ultimi la distanza non pu essere inferiore ai tre metri.


LUCI E VEDUTE (900 e segg. ). Luci permettono il passaggio alla luce ad aria ma
non di affacciarsi sul fondo del vicino ( possono essere aperte ad una altezza non
inferiore ai 2 metri e dal pavimento e devono essere dotate di una inferriata ).
Vedute o prospetti : finestre che permettono di affacciarsi e guardare di fronte o
obliguamente o lateralmente.










ACQUE PRIVATE ( 909- 910 ). Esse appartengono al proprietario del suolo su cui
sorgono e il proprietario potr utilizzare le acque che naturalmente attraversano il
suo fondo con lobbligo di restituire gli avanzi.


LO STILLICIDIO (908) : il proprietario deve costruire i tetti in modo tale che la acque
piovane scolino sul proprio terreno.


DIVIETO DI ATTI DI EMULAZIONE (833): il proprietario non pu compire quegli atti
che non hanno altro scopo che nuocere ad altri. Si richiedono 2 elementi: uno
oggettivo ( assenza di utilit per il proprietario ), laltro soggettivo ( intenzione di
nuocere ad altri).Per esempio vietato piantare alberi senza utilit per il proprietario
al solo scopo di togliere la veduta panoramica ad alti .


DIVIETO DI IMMISSIONE (844) a causa della vicinaanza dei fondi a fonti di fumo o
di calore o rumori, ciascun proprietario costretto a sopportarli.Il limite dato dalla
normale tollerabilit . La risoluzione delle controversie rimessa alla valutazione del
giudice. Le immissioni vanno distinte in tre categorie:
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1. Immissioni che non superano la normale tollerabilit :devono essere
tollerate e colui che le subisce no ha diritto a nulla
2. immissioni che superano la normale tollerabilit ma che il giudice pu
consentire in considerazione delle esigenze dell impresa rispetto a quelle
del proprietario. Danno luogo ad un indennizzo.
3. Immissioni che superano la normale tollerabilit e non sono giustificate da
esigenze produttive. Se ne pu ottenere la cessione pi il risarcimento
danni.




Modi di estinzione della propriet


Per perimento della cosa oggetto di propriet, per il trasferimento (atto inter vivos o
mortis causa ). Non si estingue per non uso, a differenza degli altri diritti reali, a meno che al
non uso corrisponda lusucapione acquisitiva da parte di un terzo :cio il proprietario che non
ha utilizzato il bene ne perder la propriet qualora il terzo dimostri di averla acquistata per
usucapione.


Per quanto riguarda la estinzione della propriet immobiliare (840e segg.) si distingue la
propriet in verticale ed in orizzontale .
La propriet in verticale si estende allinfinito (cio nel sottosuolo e nello spazio aereo
sovrastante il suolo); ma il proprietario non pu opporsi ad attivit di terzi che si svolgono ad
una profondit o ad una altezza tali da non avere interesse ad escluderli. Cos il proprietario
non pu opporsi al passaggio di aeroplani sul fondo.
La propriet in linea orizzontale si estende nellambito dei propri confini. Comunque
laccesso dei terzi al fondo non pu essere negato per lesercizio della caccia , per costruire
o riparare un muro, per riprendere una cosa o animale .









Modi di acquisto della propriet



Lacquisto della propriet pu avvenire sia mediante atti di autonomia negoziale
(contratto), sia con semplici fatti anche soltanto naturali (separazione dei frutti naturali)
Lacquisto della propriet pu avvenire a titolo originario o a titolo derivativo.



Acquisto a titolo derivatio:

lacquisto dipende dallesistenza di un diritto di propriet di un precedente titolare.
Questultimo non pu cedere un diritto pi ampio di quello di cui titolare (es.: se sul
bene esiste unipoteca, il diritto che si acquista rimane gravato dallipoteca).
Quindi il nuovo proprietario acquista un diritto identico per qualit e quantit a quello
del precedente titolare.
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Si pu notare, quindi, che in tal modo si ha esclusivamente un trasferimento di un
diritto e non un vero e proprio acquisto.
Lacquisto a titolo derivativo pu avvenire attraverso:
contratti traslativi della propriet
trasferimenti coattivi
successioni mortis causa



Acquisto a titolo originario

I modi di acquisto a titolo originario sono indicati dallArt. 922: occupazione,
invenzione, specificazione, unione e commistione

Occupazione: materiale impossessamento di una cosa, accompagnato dalla
volont di farla propria. Suscettibili di occupazione sono le cose abbandonate,
animali, oggetto di caccia o di pesca. E concessa anche la possibilit al
proprietario di inseguire, sul fondo altrui, sciami di api ed animali mansueti,
altrimenti questi apparterrebbero al proprietario del fondo.

Invenzione: sono sottoposte ad acquisto per invenzione le cose smarrite. Dato
che, per, lo smarrimento non fa perdere il diritto ma soltanto il possesso, la cosa
deve essere restituita al proprietario. Non sempre, per, pu essere conosciuto il
proprietario, perci lordinamento prevede lacquisto della propriet da parte del
ritrovatore: questi ha lobbligo di consegnare la cosa al Comune del luogo dove
stata trovata, affinch sia reso pubblico il ritrovamento. Se il proprietario reclama
dal giorno della pubblicazione dellavviso, il ritrovatore ne acquista la propriet per
invenzione.

Tesoro (Art. 932) per res nullius di pregio nascoste o sotterrate. Se la cosa non
riveste un particolare interesse storico o artistico, il tesoro appartiene al
proprietario del fondo in cui si trova. Se il tesoro trovato in un fondo altrui, se
scoperto solo per caso, spetta per met al proprietario del fondo, e per met al
ritrovatore; lo stesso se il tesoro si trova in una cosa mobile altrui.








Laccessione, lunione e la commistione riguardano il fenomeno espansivo
della propriet in base al quale, per un atto naturale o per opera delluomo, cose
appartenenti a proprietari diversi sono attratte in ununica situazione. In tal caso
deve prevalere un diritto sullaltro per la necessit di salvaguardare tra gli interessi
contrapposti quello pi meritevole.

Accessione: qualunque opera o costruzione esistente sopra o sotto il suolo
appartiene al proprietario di questo

Commistione: il proprietario della cosa principale o di valore superiore acquista
la propriet del tutto

Unione: tra i proprietari delle due cose unite o mescolate si costituisce una
comunione. In questa situazione evidente il rispetto di entrambe le situazioni.

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Sia lunione che la commistione si riferiscono a beni mobili . Laccessione, invece,
riguarda lunione di beni mobili ad immobili, immobili ad immobili.
Nellultimo caso si verifica ci che viene detta alluvione e avulsione:
1. Alluvione: incremento lento e progressivo di un fondo causato dal
distacco di detriti da altro fondo e trasportati a poco a poco
dallacqua corrente dei fiumi e dei torrenti
2. Avulsione : riguarda gli incrementi di un fondo cccausati dal
distacco (determinato da unazione improvvisa dellacqua ) di una
parte considerevole e riconoscibile di un altro fondo.
Nel secondo caso (e non nel primo) prevista per il proprietario del fondo diminuito
una indennit rapportata al valore recato al fondo.


Abbiamo parlato di accessione naturale , ma esiste anche laccessione artificiale, con
la quale si intendono le opere fatte dal proprietario del suolo con materiale altrui(il prop.
Dovr pagare il valore se non chiesta la separazione), le opere fatte da un terzo con
materiale proprio e le opere fatte da un terzo con materiale altrui.

Un apparente accezione quella prevista per loccupazione, in buona fede, di una
parte di un fondo, da una costruzione. In tal caso, il proprietario della costruzione diviene
dopo 3 mesi (salvo opposizione) della parte di fondo dietro pagamento del doppio del
valore della superficie occupata.
In questo caso, prevale s linteresse pi meritevole, ma viene anche tutelata la
situazione del proprietario del fondo.


Specificazione (Art. 940) Se taluno ha adoperato una materia che non gli
apparteneva per formare una nuova cosa, possa o non possa la materia
riprendere la sua prima forma, ne acquista la propriet pagando al proprietario il
prezzo della materia, salvo che il valore della materia sorpassi notevolmente
quella della mano dopera.
In questultimo caso, la propriet spetta al proprietario della materia, il quale deve
pagare il prezzo della mano dopera.









SUPERFICIE



I diritti del proprietario si estendono, nei limiti della meritevolezza dellinteresse, al
sottosuolo ed allo spazio sovrastante (840).
Generalmente, la propriet del suolo non viene quindi separata dalla propriet di ci
che esiste su di essa.
Una deroga per costituita dal diritto di superficie disciplinato dallArt. 952 e
seguenti.

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Art. 952: Il proprietario pu costituire il diritto di fare e mantenere al di sopra del suolo
una costruzione a favore di altri, che ne acquista la propriet.
Quindi, la propriet di ci che esiste sopra al suolo viene concessa a terzi dal
proprietario del suolo.
La propriet superficiaria pu essere costituita a tempo determinato o indeterminato;
nel caso di propriet a tempo determinato, allo scadere del termine il diritto di superficie si
estingue ed il proprietario del suolo diviene anche proprietario della costruzione.

Art. 953: Si pu quindi notare la differenza con la concessione a terzi, da parte del
proprietario del suolo, dello IUS AEDIFICANDI; infatti, lo ius aedificandi caratterizzato da
un limite temporale di 90 anni.

Art. 952-2: disciplina che il proprietario del suolo pu alienare la propriet della
costruzione gi esistente, separatamente dalla propriet del suolo. Si pu notare, quindi, la
possibilit per il proprietario del suolo di separare la propriet del suolo (anche definita
propriet orizzontale) dalla propriet di ci che edificato su di esso (propr. verticale
propr. superficiaria)



Il diritto sulla costruzione ed il diritto di edificare, anche se producono lo stesso effetto,
cio lacquisto della propriet sulla costruzione su suolo altrui, configurano situazioni
diverse.
Infatti, se la costruzione gi esiste, ci che si costituisce un diritto di propriet
sullopera, ed in questo caso la propriet si acquista a titolo derivato
Se invece il proprietario attribuisce la possibilit di costruire sul proprio suolo ad un
terzo, questi acquista prima il diritto di edificare, ed in seguito la propriet delledificio.
In questo caso, si ha quindi acquisto della propriet a titolo originario.
Allo scadere del termine il proprietario del suolo diviene proprietario della costruzione
per accessione.


Art. 954-3: vi specificato che il perimento della costruzione non implica, salvo patto
contrario, lestinzione del diritto di superficie.
Altra caratteristica fondamentale che se stato acquistato un diritto di propriet, il
diritto imprescrittibile; il diritto di edificare (se non si ancora acquistata la propriet)
invece soggetto a prescrizione per il non uso protratto per 20 anni (954-4).











CO8TTUZONE CO8TTUZONE CO8TTUZONE CO8TTUZONE


La costituzione del diritto di superficie pu avvenire per:


-) USUCAPIONE: possibile solo lusucapione in base al titolo perch il semplice
possesso ventennale farebbe acquistare la piena propriet anche del suolo.

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-) CONTRATTO: forma scritta ad substantiam.


-) TESTAMENTO






E8TNZONE E8TNZONE E8TNZONE E8TNZONE


Comporta anche la estinzione dei diritti reali imposti dal superficiario (art.954 co.1).

-) RINUNCIA

-) CONFUSIONE: qualora la titolarit del diritto di propriet e di superficie vengano a
coincidere in capo allo stesso soggetto.

-) SCADENZA DELLEVENTUALE DATA DEL TERMINE


Se la costruzione eseguita: non pu esservi prescrizione,
essendo imprescrittibile il diritto di propriet.

-) PRESCRIZIONE

Se la costruzione non ancora eseguita il diritto si prescrive
per non uso ventennale.



















ENFITEUSI




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Pu per essere qualificata come modello di propriet in senso sostanziale perch
attribuisce al suo titolare, lenfiteuta, il godimento concesso al proprietario.

Art. 960-1: Lenfiteuta ha lobbligo di migliorare il fondo e di pagare al concedente un
canone periodico, che pu consistere in una somma di denaro oppure in una quantit fissa di
prodotti naturali.

Art. 960-2: Lenfiteuta non pu pretendere remissione o riduzione del canone per
sterilit del fondo o perdita dei frutti.
Dietro il corrispettivo di questo canone, il proprietario si spoglia del suo potere di
godimento riconoscendo allenfiteuta tutti i diritti sul fondo e sulle concessioni.

Art. 959: Allenfiteuta vengono attribuiti tutti i diritti del proprietario (per questo il pi
ampio dei diritti
Quindi, la situazione dellenfiteuta viene vista come dominio utile; quella del
proprietario come dominio diretto.
Oltre che su fondi rustici, lenfiteusi pu essere costituita anche su fondi urbani. In
questa ipotesi, viene concessa o su un fondo al quale accede un edificio (da conservare e
migliorare) o su un fondo concesso per costruirvi un edificio (enfiteusi ad aedificandum).


Oltre che per usucapione, lenfiteusi pu essere costituita per contratto (in forma scritta)
o per testamento e pu essere perpetua o a tempo determinato.
Se a tempo determinato, mai inferiore a 20 anni (Art. 958).
Questo perch non si pu pretendere che un soggetto si impegni a migliorare un fondo,
pagando un canone, senza trarne una qualche utilit dal godimento del fondo.
Lenfiteuta pu, inoltre, modificare la destinazione del fondo; pu disporre del proprio
diritto, sia per atto tra vivi che per testamento (Art. 965-1).
Nellatto costitutivo pu essere vietato allenfiteuta di disporre del diritto con atto tra vivi
(Art. 965-3).
Nel caso in cui lalienazione sia stata compiuta contro tale divieto, lenfiteuta non
liberato dai suoi obblighi verso il concedente ed tenuto ai suoi obblighi solidalmente con
lacquirente (Art. 965-4).
Lenfiteuta non pu cedere il proprio diritto per subenfiteusi, chiaramente no ammessa
dallordinamento giuridico (Art. 968).



Il diritto dellenfiteuta si prescrive per il non uso protratto per 20 anni (Art. 970).
Oltre che per prescrizione, lenfiteusi si estingue per scadenza del termine, per rinunzia,
per consolidazione (per unione della situazione della propriet e dellenfiteusi), per perimento
totale del fondo o per espropriazione per pubblico interesse.
Nel caso in cui il fondo perisca solo in parte, ma tanto da rendere sproporzionato il diritto
di godimento rispetto al canone, lenfiteuta pu chiedere una riduzione del canone oppure
rinunciare al diritto.









Oltre a questi, esistono altri due modi di estinzione del diritto:


LAFFRANCAZIONE:
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viene attribuito allenfiteuta il diritto di acquistare la propriet a titolo derivativo, pagando
una somma pari al 15 volte il valore del canone annuo.

Art. 971-1: se gli enfiteuti sono pi di 1, la affrancazione pu essere promossa anche da
1 solo, ma a favore di tutti. In questo caso, laffrancante subentra nei diritti del concedente
verso gli altri enfiteuti e questi otterranno una riduzione proporzionale del canone.

Art. 971-2: se invece sono i concedenti ad essere pi di 1, laffrancazione pu effettuarsi
per la quota che spetta a ciascun concedente.



LA DEVOLUZIONE:
sostanzialmente unazione di risoluzione, e tende a tutelare il proprietario in caso di
inadempienza da parte dellenfiteuta.

Art. 972-1: la concedente pu chiedere la devoluzione del fondo enfiteutico:
-) se lenfiteuta deteriora il fondo o no adempie allobbligo di migliorarlo
-) se lenfiteuta in mora dal pagamento di due annualit di canone, a meno che lenfi-
teuta abbia pagato i canoni maturati prima che sia intervenuta la sentenza che abbia
accolto la domanda di devoluzione,

Art. 972-2: la domanda di dovoluzione non preclude allenfiteuta il diritto di affrancare,
ammesso che ricorrano le condizioni previste dallArt. 971.

Art. 975-1: quando cessa lenfiteusi, allenfiteuta spetta il rimborso dei miglioramenti,
nella misura dellaumento di valore conseguito dal fondo, per effetto dei miglioramenti stessi
al tempo della riconsegna.





Sia la devoluzione che laffrancazione sono diritti potestativi infatti gli effetti si producono
solo successivamente al verificarsi di taluni eventi,ed il proprietario soggetto ad un PATI.



















USUFRUTTO


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Lusufrutto il diritto di godere di un bene altrui e dei suoi frutti con lobbligo di
conservare la destinazione economica del bene e di restituirlo alla scadenza.

Art. 981: il diritto di godimento attribuito allusufruttuario finalizzato al conseguimento
dei frutti della casa; quindi, il bene oggetto del diritto deve essere un bene fruttifero ed inoltre,
dovendo essere riconsegnato a scadenza, deve anche essere inconsumabile.
E comunque possibile anche lusufrutto di beni consumabili quasi usufrutto.
Diversamente dallenfiteusi, non pu essere cambiata la destinazione economica del
bene, n il godimento pu essere perpetuo.
Laddove lusufruttuario esegua opere che alterino loriginaria destinazione economica
della casa, tenuto al risarcimento del danno e pu anche essere costretto al ripristino delle
precedenti condizioni.


Art. 978: stabilito per legge (es.: usufrutto che i genitori hanno sui beni dei figli), o
dalla volont delluomo; pu acquistarsi anche per usucapione.


Art. 979: la durata dellusufrutto non pu eccedere la vita dellusufruttuario.
Lusufrutto, se viene costituito a favore di persona giuridica, non pu durare pi di
30 anni.
Non trasmissibile mortis causa.
Per, per lArt. 980 lusufruttuario pu cedere il proprio diritto per un certo tempo o
per tutta la sua durata, se ci non vietato dal titolo costitutivo.


Estinzione si ha per:
-) scadenza del termine
-) rinuncia
-) prescrizione determinata dal non uso protratto per 20 anni
-) per consolidazione
-) per perimento totale della casa
-) per abuso dellusufruttuario

Lestinzione non ha luogo se la casa espropriata, se perisce per colpa o dolo di
terzi.


















USO E AITAZIONE
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Situazioni dal contenuto analogo allusufrutto; si distinguono da questo, per, per
laspetto quantitativo. Infatti, i poteri attribuiti allusufruttuario, nelluso e abitazione, sono
limitati ai bisogni del titolare del diritto e della sua famiglia.


Art. 1021: luso il diritto personalissimo che attribuisce al suo titolare il potere di
servirsi della casa e di raccoglierne gli eventuali frutti, limitatamente ai bisogni propri o della
sua famiglia.
Se luso ha per oggetto unabitazione, viene chiamato diritto di abitazione.


Art. 1022: attribuisce al titolare del diritto di abitazione il potere di abitare la casa
limitatamente ai bisogni proprii e della sua famiglia.
I diritti duso e di abitazione non si possono cedere o dare in locazione (Art:
1024)



Modi di costituzione:

-) per usucapione
-) volontariamente (testamento, contratto)
-) o per volont della legge (relativamente al diritto di abitazione e di uso riservato in favore
del coniuge superstite)

Modi di estinzione:

-) morte del titolare, perch essendo diritti personalissimi, hanno carattere temporaneo e
non possono essere oggetto di testamento.
Linadempimento di tali obblighi non d luogo ad abuso, con conseguente estinzione del
diritto, dato che non configura un pregiudizio tale da incidere sulla intangibilit e sullinte-
grit del bene.






















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SERVITU'





Art. 1027: La servit prediale consiste nel peso imposto sopra un fondo per lutilit di
un altro fondo appartenente a diverso proprietario,
Quindi, i presupposti per le servit prediali sono:
1) contiguit dei due fondi
2) appartenenza di essi a titolari distinti
3) previsione di un peso a carico di uno dei due fondi (SERVENTE) a fronte di una
utilit derivante allaltro (DOMINANTE)

La caratteristica principale che tra i due fondi deve esistere una relazione di
SERVIZIO: al vantaggio di uno deve sempre corrispondere la restrizione del godimento a
carico dellaltro.


Art. 1028: Lutilit pu consistere anche nella maggiore comodit o amenit del
fondo dominante.

Art. 1029: Pu addirittura costituirsi una servit per assicurare ad un fondo un
vantaggio futuro.
Non sono ammesse servit che prevedano il vantaggio a favore esclusivamente
della persona (es.: passeggiare soltanto)
Il titolare del fondo servente tenuto a sopportare, ad un comportamento di non
facere (servitus in faciendo consistere nequit)


Art. 1030: Il proprietario del fondo servente non tenuto a compiere alcun atto per
rendere possibile lesercizio della servit da parte del titolare, salvo che la legge o il titolo
disponga altrimenti.
Ci vuol dire che le spese per lesercizio delle servit sono a carico del titolare
della situazione giuridica dominante.






















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COMUNIONE


Una stessa situazione di godimento nella titolarit di una pluralit di soggetti (Art.
1100).
Questo diritto reale di godimento bene applicabile a cose altrui; si tratta infatti di
situazioni limitate per definizione.
Risulta meno applicabile alla propriet, perch essa situazione piena ed esclusiva,
non si possono concepire quindi due distinti proprietari di uno stesso bene, ma possibile
che pi soggetti siano titolari di uno stesso diritto di propriet.
I partecipanti alla comunione prendono il nome di comunisti; se si tratta di
compropriet condomini.

Tipi di comunione:
volontaria nasce dallaccordo dei soggetti
legale anche detta se nasce per volont della legge
(comunione forzata del muro di confine)
incidentale nasce da un evento casuale e non volontario da parte
degli eredi

Nel caso della comunione, i poteri di godimento sono diversi da quelli che ha un unico
titolare. Infatti, per esempio, nel caso in cui esistano pi titolari di un diritto di usufrutto, il
godimento di un contitolare limitato in relazione al godimento degli altri contitolari.

Art, 1102
1
: ciascun partecipante pu servirsi della cosa comune, purch non ne alteri
la destinazione e non impedisca agli altri partecipanti di farne parimenti uso secondo il loro
diritto..

Art. 1102
2
: il partecipante non pu estendere il suo diritto sulla cosa comune in danno
degli altri partecipanti, se non compie atti idonei a mutare il titolo del suo possesso.

La comunione attribuisce a ciascun soggetto la titolarit di una quota che indica la
partecipazione del soggetto ai vantaggi ed agli svantaggi derivanti dallesercizio della
situazione. (Art. 1101).

Art. 1031: ogni partecipante pu disporre del suo diritto e cedere ad altri il godimento
della cosa nei limiti della sua quota.

Art. 1104
1
: ciascun partecipante deve contribuire nelle spese necessarie per la
conservazione e per il godimento della cosa comune e delle spese deliberate dalla
maggioranza a norma delle disposizioni degli Artt. 1105 1108. Salva la facolt di
liberarsene con la rinunzia al suo diritto.

Art. 1105
1e2
: tutti i partecipanti hanno diritto di concorrere allamministrazione della
cosa comune. Per gli atti di ordinaria amministrazione, le deliberazioni della maggioranza,
calcolata secondo il valore delle quote, sono obbligatorie per la maggioranza.

Art. 1106: con la maggioranza pu essere formato un regolamento per lordinaria
amministrazione e per il miglior godimento della cosa comune. Nello stesso modo,
lamministrazione pu essere delegata ad uno o pi partecipanti, o anche ad uno estraneo,
determinandosi i poteri e gli obblighi dellamministratore.

Art. 1111
1
: ciascuno dei partecipanti pu sempre domandare lo scioglimento della
comunione.

Art. 1112: lo scioglimento della comunione non pu essere chiesto per quei beni che,
se divisi, cesserebbero di servire alluso a cui sono destinate e anche per patto contrario.
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CONDOMINIO


Il condominio negli edifici un caso di comunione legale.

Negli edifici il condominio ha una finalit strumentale alla realizzazione di pi diritti
esclusivi appartenenti a patrimoni distinti.

Il condominio caratterizzato dalla coesistenza, in uno stesso edificio, di pi diritti di
propriet che si sviluppano per via orizzontale; in pi esiste una comunione di alcune parti
dello stesso edificio.

Nel condominio sono destinati a coabitare contitolarit e propriet esclusive.
Non solo luso delle parti comuni, ma anche lesercizio dei diritti di ciascuno sulla
propriet esclusiva si deve misurare con lesercizio degli altri diritti.
Possono infatti esistere sia limiti riguardo luso delle parti comuni che alla propriet
esclusiva.
Per lArt. 1119: le parti comuni sono indivisibili, a meno che la divisione possa essere
effettuata senza rendere pi incomodo luso della cosa a ciascun condomino.

Il contributo di ciascuno alle spese necessarie alla conservazione e al godimento
della parti comuni dipende dalla destinazione del servizio: se esso serve in modo identico a
tutti, si partecipa alle spese proporzionalmente alla quota di propriet esclusiva, altrimenti la
spesa viene suddivisa in relazione alluso che ciascuno pu farne.

Lassemblea delibera vincolando i condomini, anche quelli assenti o contrari, secondo
il principio della maggioranza. Le maggioranze, per, variano secondo loggetto della
delibera e si calcolano non soltanto per quote, ma anche per numero di condomini.

LAmministratore costituisce lorgano esecutivo.

Si ha il supercondominio quando pi edifici hanno tra loro in comune una serie di
opere staccate dalle singole costruzioni, ma destinate a servizio di ciascuna di esse





MULTIPROPRIETA'



Il diritto relativo alla multipropriet si esercita in relazione al tempo.
Infatti, con la multipropriet il diritto si esercita su un bene comune, ma
esclusivamente con un godimento turnario (uno spazio temporale predeterminato)
La multipropriet quindi caratterizzata per lesistenza di una comunione e per il
godimento esclusivo di ogni comproprietario della cosa in comune, ma in periodi
predeterminati.
Infatti, i limiti presenti nella multipropriet sono quelli relativi alla comunione e quelli
relativi al godimento della cosa esclusivamente nello spazio temporale indicato dal turno.


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AZIONI A DIFESA DEI DIRITTI DI
SODIMENTO




Nellambito delle azioni a tutela dei diritti di godimento vanno distinte le azioni
concesse al solo proprietario (c.d. petitorie) da quelle esperibili anche da chi titolare di un
diritto di godimento su cosa altrui (lazione confessoria e le c.d. azioni di nunciazione) e da
quelle previste per chi soltanto possessore (c.d. azioni possessorie).
Le azioni petitorie sono costituite da:
azione di rivendicazione
azione negatoria
azioni di regolamento di confini e di apposizione di termini

1) Lazione di rivendicazione presuppone la mancanza di possesso da parte di chi
reputa di essere proprietario e tende ad ottenere, a seguito del riconoscimento del proprio
diritto, la restituzione della cosa da parte di chi la possegga o la detenga.
Lazione di rivendicazione imprescrittibile, salvo lacquisto della propriet da parte di
altri per usucapione (Art. 948
3
) pu essere esercitata da chi pretende di essere proprietario
nei confronti di chiunque possieda o detenga la cosa.
E insufficiente provare che chi possiede la cosa non ne il proprietario: E
necessario, invece, dimostrare il proprio diritto, ci che possibile soltanto dando prova
dellacquisto della propriet a titolo derivativo risalendo, mediante i precedenti danti causa,
ad un acquisto a titolo originario: lacquisto del rivendicante potrebbe essere avvenuto cos
validamente ma il suo dante causa, o uno dei precedenti, potrebbe non essere il
proprietario o esserlo diventato sulla base di un titolo non valido e cos aver reso viziato
anche il diritto vantato dal rivendicante.
Affinch lazione di rivendicazione abbia successo, chi pretende di essere proprietario
dovrebbe provare non soltanto di aver acquistato il diritto da un precedente titolare, ma
anche che il diritto di questo trova un valido titolo in un precedente acquisto e cos fino al
primo originario proprietario (probatio diabolica).

2) Azione negatoria: con tale azione si tende a far negare lesistenza sulla propria
situazione di diritti altrui quando da questi si teme di subire un pregiudizio. Il
pregiudizio pu derivare sia da situazioni di fatto che di diritto : nella prima ipotesi un terzo
manifesta con comportamenti concreti la sua pretesa ;nella seconda, invece, un terzo vanta
contro il proprietario lesistenza di un suo diritto.
Affinch lazione negatoria abbia buon esito, il proprietario non deve dimostrare il
proprio diritto, come nellazione di rivendicazione; sufficiente che provi con ogni mezzo,
anche in via presuntiva, lesistenza di un titolo dal quale risulti il suo acquisto.
Una volta offerta questa prova da parte del proprietario, spetta al convenuto
dimostrare lesistenza di un valido titolo a fondamento della sua pretesa.


3) Con lazione di rivendicazione non va confusa lazione di regolamento di confini.
Con la prima la controversia si verte sui rispettivi titoli di propriet, con lazione di
regolamento di confini il conflitto concerne la demarcazione dei limiti di confine tra due fondi
confinanti quando manchino segni distintivi che li contrassegni.
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La prova del confine pu essere data in qualsiasi modo e, in mancanza di prove, il
giudice pu procedere allaccertamento anche mediante lesame delle mappe catastati
(Art. 950
2e3
)







4) Lazione di apposizione di termini presuppone la semplice irriconoscibilit o la
mancanza di segni che individuino i confini. Con essa, pertanto, si chiede che vengano
apposti, a spese di entrambi i proprietari, i segni di confine

5)con lazione confessoria si tende a far riconoscere lesistenza del proprio diritto
contro chi ne contesti lesercizio e/o a far cessare gli atti impeditivi e le turbative allo
stesso. Come per lazione negatoria le molestie possono essere sia di diritto che di fatto ,
ma deve essere lattore che deve dimostrare lesistenza della situazione di godimento.

Concludendo: la semplice propriet ha a disposizione le azioni petitorie ; il
possessore pu utilizzare le azioni possessorie (azioni di reintegrazione o di spoglio e
azioni di manutenzione) (queste azioni sono valide anche per il detentore qualificato) e le
azioni di nunciazione (denuncia di nuova opera e denuncia di danno temuto ).
A difesa dei soli diritti reali di godimento su cosa altrui esistono unicamente le azioni
di nunciazione.
Nel caso in cui il proprietario sia anche possessore, a sua difesa pu utilizzare le
azioni di nunciazione, quelle possessorie e quelle di nunciazione.































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MORA DEL CREDITORE E LIBERAZIONE COATTIVA DEL DEBITORE



Si ha mora quando, per fatto del creditore o del debitore, si verifica un impedimento,
solo temporaneo, allattuazione del rapporto.
La mora, infatti, presuppone che ladempimento sia ancora possibile; limpossibilit
sopravvenuta della prestazione esclude la mora e le relative conseguenze.

Mora del creditore e mora del debitore sono due cose diverse; gli unici punti di
contatto possono essere ritrovati solo nella necessit di cooperazione nel rapporto
obbligatorio per la realizzazione di interessi sia creditori che debitori.

Nelladempimento sono previsti anche gli interessi del debitore, oltre a quelli del
creditore, e tra questi: lesonero della responsabilit per inadempimento, la liberazione del
vincolo, lesecuzione effettiva della prestazione e a ricevere la controprestazione.

Quindi, se per ladempimento richiesta la cooperazione del creditore, uneventuale
omissione a tale cooperazione potrebbe impedire ladempimento e rischia di
compromettere anche le eventuali aspettative del debitore.
La cooperazione del creditore, per, non sempre necessaria ed anche quando
richiesta essa varia in relazione alla prestazione.

Pu essere costituita dalla mera ricezione materiale di una prestazione gi
approntata o essere inserita nel procedimento di predisposizione del contegno dovuto.
In queste ipotesi, lomissione del creditore impedisce ladempimento e, quindi, la
realizzazione del complessivo assetto di interessi che, in concreto, vi sotteso.
Il rifiuto del creditore pu trovar causa in un dissenso sullesattezza della prestazione
offerta, in un giudizio sullinutilit sopravvenuta della prestazione o ancora nellintenzione di
sottrarsi allobbligo di pagare il corrispettivo.
Pu darsi, infine, che il creditore non possa cooperare per una causa a lui non
imputabile. Quali che siano le ragioni, il debitore non pu essere considerato adempiente
ed esposto al rischio di dover rispondere delle conseguenze di un ritardato adempimento.
Linteresse del debitore ad evitare la propria mora tutelato: la semplice offerta della
prestazione o la dichiarazione di concreta prontezza ad adempiere escludono le
conseguenze della mora debendi (Art. 220)

Art. 1206: il creditore in mora, quando, senza motivo legittimo, non riceve il
pagamento offertogli o non compie quanto necessario affinch il debitore possa
adempiere lobbligazione.

Per la costituzione in mora necessario che il debitore effettui unofferta formale della
prestazione mediante un pubblico ufficiale.
Lofferta deve presentare alcuni requisiti menzionati nellArt. 1208.
Quindi, perch lofferta formale sia valida, necessaria lesattezza della prestazione.

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Il creditore non costituito in mora qualora il suo rifiuto di cooperazione sia
giustificato da motivo legittimo (Art. 1206) ed infatti proprio linesattezza che esclude la
mora per difetto di una valida offerta di prestazione,.
La costituzione in mora credendi esclusa nel caso in cui la prestazione sia divenuta
impossibile, in quanto il debitore non pu effettuare una valida offerta della prestazione.
Il motivo legittimo che esclude la mora collegato alla buona fede.
Il creditore che rifiuti lofferta in presenza di uninesattezza tollerabile compie un atto
emulativo non conforme ai principi di buona fede e correttezza.
E invece legittimo il rifiuto dellofferta effettuata con modalit di tempo o di luogo tali
da rendere particolarmente gravosa la ricezione della prestazione o quando sussista il
rischio che il pagamento possa poi essere revocato.




Se la prestazione ha ad oggetto denaro, titoli di credito o cose mobili da consegnare
al domicilio del creditore, lofferta deve essere reale, cio consistere nella consegna
materiale della res debita al pubblico ufficiale, il quale dovr, poi, esibirla al creditore.
La consegna , dunque, in queste ipotesi, requisito costitutivo dellofferta.
Quando la prestazione ha ad oggetto immobili o cose mobili, lofferta consiste
nellintimazione a ricevere, effettuata mediante atto notificato nelle forme prescritte per gli
atti di citazione (Art. 1209
2
).

Anche per le prestazioni di fare richiesta lofferta per intimazione.

Quando il creditore in mora, a suo carico limpossibilit della prestazione
sopravvenuta per causa non imputabile ad debitore e non sono pi dovuti gli interessi e i
frutti della cosa che non siano gi stati percepiti dal debitore (Art. 1207
1
).
La prima conseguenza: il debitore mantiene il diritto al corrispettivo; il creditore
tenuto a risarcire i danni derivati dalla sua mora e a sostenere le spese per la custodia e la
conservazione della cosa dovuta (Art. 1207
2
).
Quanto alle spese, la disposizione si giustifica per il fatto che la mora non comporta
estinzione del vincolo e, quindi, non libera il debitore: le conseguenze dellaggravamento
del vincolo devono essere sopportate da colui il quale vi ha dato causa.

Gli effetti della mora si verificano dal giorno delofferta, se questa successivamente
accettata dal creditore (Art, 1207
3
).

La mora costituisce soltanto un impedimento allattuazione del vincolo che resta in
vita fin quando non sopraggiunga unimpossibilit definitiva della prestazione o non sia
compiuto il termine di prescrizione.
Con la mora il rischio addossato sul creditore ma il debitore ancora sottoposto al
vincolo ed obbligato ad eseguire la prestazione.
Tuttavia, pu reagire al rifiuto del creditore ed ottenere unilateralmente la liberazione
dal vincolo mediante il c.d. deposito liberatorio .
Si tratta di un diritto (potestativo) lesercizio del quale produce un effetto (la
liberazione del vincolo) che il creditore non pu evitare.











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MODI NON SATISFATTIVI




Novazione

Art. 1230: lobbligazione si estingue quando le parti sostituiscono allobbligazione
originaria una nuova obbligazione con oggetto o titolo diverso.
La volont di estinguere lobbligazione precedente deve risultare in modo non
equivoco.

La novazione un contratto consensuale ad effetti estintivi e costitutivi.

E solito distinguere la novazione tra:

soggettiva
accollo modificazioni dal lato passivo
estromissione del rapporto (debitore)
delegazione passiva

delegazione attiva

modificazione del soggetto dellobbligazione


oggettiva

mutazione del titolo o delloggetto dellobbligazione


La distinzione fra novazione oggettiva e novazione soggettiva desunta dagli Artt.
1230 e 1235.
Tuttavia, soltanto la novazione oggettiva ha funzione estintiva. La novazione c.d.
soggettiva determina soltanto una vicenda modificativa della titolarit della situazione
debitoria.

Soltanto nei rapporti fondati sullintuitus personae la sostituzione del soggetto passivo
comporta lestinzione dellobbligazione.
In questa ipotesi la ragione immediata e diretta dellestinzione si collega al
cambiamento delloggetto e cio dellinteresse. Si discorre dunque di novazione oggettiva.
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La novazione oggettiva fattispecie che consiste nellestinguere un rapporto
obbligatorio e nel costituirne uno nuovo, che prende il posto del primo.
Affinch si realizzi tale funzione, si reputa necessario il concorso di due elementi: il
primo quando modificati sono loggetto o il titolo delloriginaria obbligazione (Art. 1230
1
); il
secondo quando sussiste in modo non equivoco la volont di estinguere il rapporto
precedente (c.d. animus novandi) (Art. 1230
2
).

Per oggetto si intende sia la prestazione sia il bene.
Una mera modificazione quantitativa della prestazione o del suo oggetto non
necessariamente determina novazione in quanto ad essa non sempre consegue anche una
modificazione dellinteresse.
Soltanto una modificazione della prestazione o del suo oggetto comporta novazione.








La novazione per modificazione delloggetto si distingue dalla prestazione in luogo di
adempimento (datio in solutum). Questultima attiene alla fase dellesecuzione
delloriginaria ed unica obbligazione, seppur mediante lesecuzione di una prestazione
diversa da quella convenuta nella fase costitutiva del rapporto; la novazione, invece,
determina la nascita di una nuova obbligazione e, contestualmente lestinzione di quella
originaria, s che il debitore non esegue alcuna prestazione, bens si obbliga ad eseguirne
una nuova.
Nella datio in solutum allinadempimento della prestazione sostitutiva, sopravvive
sempre lobbligo di eseguire quella originariamente pattuita; nella novazione, invece,
linadempimento della nuova obbligazione non determina mai la reviviscenza di quella
originaria.

Anche il cambiamento del titolo, cio della ragione giustificativa del rapporto
obbligatorio, comporta novazione oggettiva.
Unobbligazione pecuniaria pu fondarsi su una pluralit di ragioni giustificative: a
titolo di risarcimento del danno extracontrattuale, a titolo di pagamento del prezzo, in una
compravendita o pagamento del canone in un locazione, o in esecuzione dellobbligo di
restituzione in un mutuo o, infine, quale prestazione alimentare.
Nella prima ipotesi la ragione giustificativa dellobbligazione il risarcimento del
danno, mentre la fonte il fatto illecito; nella seconda, nella terza e nella quarta, il titolo
sidentifica, rispettivamente, con la compravendita, con la locazione ed il mutuo, mentre la
fonte dei tre rapporti sempre il contratto; nellultima, il titolo rappresentato dagli alimenti,
mentre la fonte la legge.
Fonte e titolo sono strettamente connessi ma vanno concettualmente distinti.
Ai fini della novazione ci che deve cambiare e non (necessariamente) la fonte bens
il titolo.

Lobbligazione, sorta in seguito alla novazione, ha la sua ragione giustificativa
nellestinzione di quella originaria, s che le vicende relative a questultima, si possono
ripercuotere sulla prima.
Per ci la novazione ineficcace qualora lobbligazione originaria si riveli inesistente.
Pi che inesistenza, sarebbe forse stato pi opportuno parlare di nullit o annullabilit
del titolo costitutivo.

La novazione non pu essere considerata invalida qualora il titolo originario sia
sottoposto ad azione revocatoria (Art. 2901)
Art. 1232: i privilegi, il pegno e le ipoteche del credito originario si estinguono, se le
parti non convengono espressamente di mantenerli per il nuovo credito.
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REMISSIONE DEL DEBITO E RINUNZIA AL CREDITO




Art. 1236: La dichiarazione del creditore di rimettere il debito estingue lobbligazione
quando comunicata al debitore, salvo che questi dichiari in un congruo termine di non
volerne approfittare.

Se il debitore paga oltre il termine, si ha unobbligazione naturale.

Dallinterpretazione dellarticolo, si pu desumere che la remissione costituisce un
negozio giuridico unilaterale recettizio.


COMPENSAZIONE VOLONTARIA Art. 1252

Per volont delle parti pu aver luogo compensazione anche se non ricorrono le
condizioni previste dagli articoli precedenti.
Le parti possono anche stabilire preventivamente le condizioni di tale
compensazione.
Non ammessa la compensazione tra unobbligazione naturale e unobbligazione
civile.


CONFUSIONE Art. 1253

Quando le due qualit di creditore e di debitore si riuniscono nella stessa persona,
lobbligazione si estingue, e i terzi che hanno prestato garanzia per il debitore sono liberati.

Lestinzione dellobbligazione, prodotta dalla confusione determinata non dal mero
venire meno della dualit dei soggetti, ma dalla inidoneit del rapporto a svolgere una
qualche funzione utile.
Leffetto estintivo opera soltanto quando venuta meno la dualit dei centri
dinteressi o dei patrimoni a cui riferire le contrapposte situazioni oggettive.
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MODIFICAZIONI SOSSETTIVE DAL LATO
CREDITORIO


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CESSIONE DEL CREDITO



La cessione del credito un contratto mediante il quale il creditore (cedente)
trasferisce ad altro soggetto (cessionario) il proprio diritto di credito.

Per effetto della cessione, si sostituisce un nuovo creditore a quello originario.

Normalmente, per le modifiche che avvengono nel lato attivo del rapporto
obbligatorio, il consenso del debitore irrilevante, tuttavia in alcune ipotesi il consenso del
debitore ceduto essenziale per la validit e lefficacia della cessione del credito: cio si
verifica quando il debitore ha un interesse giuridicamente rilevante a non essere costretto
ad effettuare la prestazione a favore di un soggetto diverso dal creditore originario.

La cessione del credito pu realizzarsi mediante strutture negoziali diverse (negozio
unilaterale, contratto bilaterale o trilaterale) a seconda del rapporto stesso che destinato a
trasferire.
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Generalmente si ritiene che la cessione del credito, di per s, sia solamente uno
strumento con cui si realizza una fattispecie di pi vasta portata.

La cessione pu avvenire a titolo oneroso o gratuito.

La cedibilit del credito esclusa per:
i crediti strettamente personali, fra i quali: i crediti alimentari
i crediti il cui trasferimento vietato dalla legge
i crediti la cui cessione vietata dallArt. 1261
i crediti la cui cessione esclusa dalle stesse parti (c.d. incedibilit
convenzionale), ma in tal caso il patto di incedibilit non pu essere opposto al
cessionario, se non si prova che egli lo conosceva al tempo della cessione (Art.
1260
2
, co. 2)

Per la validit della cessione, normalmente, non necessaria laccettazione od il
consenso del debitore ceduto (Art. 126, co. 1), al quale solitamente indifferente
adempiere alluno o allaltro creditore.








La cessione efficace:

a) nei confronti del debitore ceduto (Art. 1264) quando stata accettata dal
debitore oppure gli stata notificata.
Ci si spiega considerando che, pur essendo la cessione un negozio che si
perfeziona anche senza il consenso del debitore, affinch questi possa eseguire
la prestazione in favore del cessionario necessario che sia a conoscenza
dellavvenuta sostituzione.
In caso contrario, il debitore pu pagare al vecchio creditore.
Il codice equipara la notificazione alla conoscenza effettiva che comunque il
debitore abbia avuto dalla cessione. Se cio il debitore, in mancanza di notifica,
paghi al vecchio creditore, non liberato qualora il cessionario provi che egli era
comunque a conoscenza dellavvenuta cessione.
Dunque, accettazione, notificazione o conoscenza effettiva della cessione sono
rilevanti al fine di escludere lefficacia liberatoria del pagamento fato al cedente,
rimuovendo in tal modo il limite della tutela del debitore di buona fede;

b) nei confronti dei terzi (Art. 1265): se uno stesso credito stato ceduto a pi
soggetti, lacquisto si verifica solo a favore di chi, per primo, lo ha notificato al
debitore o per primo ha ricevuto laccettazione di questi, con atto di data certa.


Attraverso la cessione del credito si realizza la successione nel lato attivo di un
rapporto che rimane sempre lo stesso.
Di conseguenza:

insieme con il credito si trasferisce ogni accessorio (Art. 1263) (privilegi, pegni,
ipoteche, etc.)

il debitore ceduto pu opporre al cessionario le eccezioni personali e reali che
avrebbe potuto far valere di fronte al cedente.

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se la cessione a titolo oneroso: il cedente tenuto a garantire lesistenza del
credito, ma non la solvibilit del debitore, a meno che non intervenga apposito
patto Art. 1267)
Nel primo caso si ha una cessione pro soluto, perch con il trasferimento del
credito si ha la liberazione del cedente nei confronti del cessionario, il quale si
intende soddisfatto.
Nel secondo si ha una cessione pro solvendo (la soddisfazione del cessionario
avverr in futuro) e la liberazione si ha solo quando il cessionario abbia
effettivamente riscosso il credito; pertanto, se il debitore ceduto non paga,
pagher per lui il cedente ma solo nei limiti del corrispettivo ricevuto per la
cessione, oltre a dover pagare gli interessi e rimborsare le spese.

se la cessione a titolo gratuito: lArt. 1266 stabilisce che la garanzia
dellesistenza del credito dovuta solo nei casi e nei limiti in cui la legge pone a
carico del donante la garanzia per evizione, cio nei casi di cui allArt. 797













SURROGAZIONE PER PAGAMENTO




Normalmente il pagamento del terzo, quando consentito, estingue lobbligazione.
Diversamente in alcune ipotesi previste dalla legge il pagamento del terzo realizza
solo la modificazione soggettiva attiva del rapporto obbligatorio.


Tale vicenda che si definisce surrogazione, pu aversi nei seguenti casi:

(a) per volont del creditore che, ricevendo il pagamento da un terzo, dichiari
espressamente di volerlo far subentrare nei propri diritti verso il debitore (Art.
1201) (detta anche surroga per quietanza);

(b) per volont del debitore che, prendendo a mutuo una somma per pagare il
creditore, pu surrogare il mutuante nella posizione del creditore pagato sempre
che ricorrano le condizioni previste dalla legge (Art. 1202) (detta anche surroga
per imprestito);


(c) per volont della legge (surrogazione legale): ricorre in tutti quei casi previsti
dallArt. 1203 in cui la legge autorizza il terzo a surrogarsi nei diritti del creditore,
indipendentemente dalla volont del creditore e del debitore.



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La surrogazione per pagamento si concreta in una successione nel credito: colui che
si surroga pu utilizzare le azioni spettanti al creditore cui si sostituisce e godere anche
delle eventuali garanzie delle quali dotato il credito nel quale subentra





























MODIFICAZIONI SOSSETTIVE DAL LATO
DEITORIO


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DELEGAZIONE PASSIVA





Si ha delegazione quando un soggetto, delegante, ordina ad un altro, delegato, di
assumersi un debito o di effettuare un pagamento verso un suo creditore, delegatario
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Popporfo di voIufo



Delegante Delegato Delegatario
(cliente) (banca) (creditore)
(sogg.) (terzo)




Appalto di provvista

















TIPI DI DELEGAZIONE:


-) Delegazione di debito o delegatio promittendi.

Si ha quando un soggetto (il delegante) ordina al delegato di promettere di eseguire
un determinato pagamento a favore di un terzo soggetto (delegatario)



-) Delegazione di pagamento o delegatio solvendi che ricorre quando il delegante
incarica il delegato, non ad assumersi un debito, ma direttamente ad eseguire il pagamento
al delegatario.
Il pagamento estingue il rapporto di valuta e viene imputato al rapporto di provvista.

La delegazione di debito (o a promettere) si distingue in:

cumulativa (di regola) in questo caso il delegato diventa condebitore in solido
perch solidale e sussidiaria. Il creditore dovr preventivamente chiedere il
pagamento al delegato e solo in caso di sua insolvenza pu rivolgersi al
delegante.
Art. 1268: se il debitore assegna al creditore un nuovo debitore, che si obbliga
verso il creditore, il debitore originario non liberato dalla sua obbligazione, salvo
che il creditore dichiari espressamente di liberarlo.
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Il creditore che ha accettato lobbligazione del terzo non pu rivolgersi al
delegante, se prima non ha richiesto al delegato ladempimento.

liberatoria: il creditore dichiara di voler liberare il debitore originario e in caso di
sua insolvenza il delegatario non potr agire nei confronti del delegato, a meno
che risulti linsolvenza del delegato fin dal momento in cui aveva assunto lobbligo
verso il delegatario.



La delegazione di debito pu essere:

titolata se il delegato in adempimento dellordine ricevuto fa riferimento ad un
rapporto base (rapporto di provvista o di valuta). Il delegato potr opporre al
delegatario tutte le eccezioni che avrebbe potuto opporre al delegante.

Pura se il delegato, in adempimento dellordine ricevuto non si richiama al alcun
rapporto base. Il delegato non potr opporre al delegatario le eventuali eccezioni
che inficiano luno o laltro rapporto.

















ESPROMISSIONE



Nella espromissione (Art. 1272) un terzo, estraneo al rapporto obbligatorio, assume
spontaneamente nei confronti del creditore lobbligazione del debitore senza delegazione.
A differenza delladempimento del terzo - dove il terzo esegue la prestazione qui si
ha lassunzione dellobbligo di eseguire la prestazione, e quindi non lestinzione
dellobbligazione originaria.
La differenza sta nella spontaneit delliniziativa del terzo ed in pi nella delegazione
esistono due rapporti giuridici, mentre nella espromissione esiste un unico rapporto a due.

Anche lespromissione pu essere:

Cumulativa: il terzo diviene debitore in solido (Art. 1272)

Liberatoria: il creditore dichiara espressamente di liberare il debitore originario. Il
terzo subentra nella stessa posizione del debitore originario, pertanto non potr
opporre al creditore le eccezioni relative ai suoi rapporti con il debitore originario.
Per es.: il padre non pu opporre in compensazione al terzo il credito che ha
verso il figlio.
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ACCOLLO



Nellaccollo un terzo (accollante) conviene con il debitore originario (accollato)
lassunzione del debito che questi ha nei confronti del creditore (accollatario).
Detta assunzione non richiede un atto di consenso del creditore il quale, pertanto,
non partecipa alla convenzione di accollo.
Leventuale adesione del creditore (c.d. accollo esterno) ha la funzione di rendere
irrevocabile la dichiarazione di accollo.
Nellaccollo esterno la dottrina ravvisa un contratto a favore di terzo:
In quanto clausola o modalit che si pu inserire in qualsiasi contratto nominato o no,
laccollo assorbito nella struttura del contratto al quale si riferisce, arricchendone la
funzione.
Se il creditore non aderisce allaccollo o non ne ha conoscenza, laccollo c.d.
interno (o semplice) produce effetti soltanto tra le parti, facendo sorgere in capo
allaccollante lobbligo verso laccollato di tenerlo indenne dal peso economico del debito,
fornendogli ad esempio i mezzi per eseguire il pagamento.
Anche laccollo pu essere cumulativo o liberatorio, qualora ladesione del creditore
sia espressamente condizionata alla liberazione del debitore originario.
Linsolvenza originaria dellassuntore non libera il debitore originario e la
dichiarazione di nullit o lannullamento del negozio di accollo importa la reviviscenza
dellobbligazione a carico del debitore originario.
Il rischio dellinsolvenza del nuovo debitore grava, invece, sul creditore qualora la
liberazione sia stata da questultimo accordata con una sua autonoma e unilaterale
dichiarazione.





MORA DEL DEBITORE



Linadempimento dellobbligazione pu essere definitivo oppure temporaneo.
La distinzione tra ritardo e inadempimento talvolta ardua.
In linea generale, pu evidenziarsi che il ritardo equivale ad inadempimento quando
la prestazione da eseguire, scaduto il termine, non pi utile per il creditore, ovvero non
pi posibile, anche per causa non imputabile al debitore.
Non si configura mai ritardo nelle obbligazioni negative (in cui il debitore deve limitarsi
ad un pati o ad un non facere).

La mora pu definirsi come un ritardo qualificato; in altre parole, il ritardo
nelladempimento dellobbligazione si qualifica come mora quando sussistono determinati
presupposti.

La mora debendi avrebbe la funzione di sanzionare il comportamento del debitore
che ha ritardato lesecuzione della prestazione.
Secondo lopinione prevalente, invece, lo scopo del legislatore stato duplice:
costituire un incentivo per il debitore affinch adempia; restaurare lassetto di interessi
previsto dal contratto.
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Il ritardo aggrava la posizione del creditore il quale, sebbene possa avere ancora
interesse a ricevere la prestazione, risulta comunque danneggiato dal comportamento del
debitore; a tal fine la legge interviene ponendo a carico del debitore lobbligo di risarcire il
danno da ritardo.


Presupposti:

Perch si abbia mora devono verificarsi i seguenti presupposti:

a) Esigibilit del credito: ossia lavvenuta scadenza dellobbligazione;
b) Ritardo nelladempimento, imputabile al debitore.


La mora pu essere:

Mora ex re (o mora di diritto), nei casi in cui il debitore in mora senza che sia
necessaria alcuna attivit del creditore. Questo avviene (Art. 1219
2
)
1. Quando si tratta di obbligazioni da eseguirsi al domicilio del creditore ed il
termine sia scaduto.
2. Quando il debito derivi da atto illecito: si incorre nella mora fin dal momento in
cui latto fu compiuto.
3. Quando il debitore dichiari per iscritto, di non voler adempiere.

Mora ex persona, nei casi in cui necessaria una intimazione formale ad
adempiere (c.d.. atto di costituzione in mora, per mezzo dellufficiale giudiziario o
pi semplicemente per iscritto); ad essa deve farsi ricorso:
Se il debito pagabile presso il debitore ;
Quando manchi il termine per ladempimento ed il creditore non labbia fatto
fissare dal giudice.


Se, dopo la mora, la prestazione diviene impossibile, bench per causa non
imputabile al debitore, questultimo non liberato ed tenuto a risarcire anche il danno da
inadempimento.





Leffetto liberatorio si pu produrre soltanto per le prestazioni aventi ad oggetto una
cosa determinata, qualora il debitore provi che la cosa sarebbe egualmente perita presso il
creditore.
Se lobbligazione di restituire una cosa illecitamente sottratta, il debitore non mai
liberato.
Non si ha mora qualora il debitore, tempestivamente, abbia fatto offerta non formale
della prestazione, salvo che il creditore labbia rifiutata per un motivo legittimo.
Lofferta deve essere seria, completa ed effettiva: un mero impegno ad adempiere
non sufficiente.
Unofferta non formale che intervenga dopo la costituzione in mora del debitore ne
interrompe gli effetti.
Ladempimento tardivo li elimina ex nunc, provocando la c.d. purgazione della mora.
In entrambe le ipotesi, il debitore risponde dei danni provocati dal ritardo



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INADEMPIMENTO



Si ha inadempimento quando la prestazione non eseguita al momento dovuto, nel
luogo dovuto e secondo le modalit convenute.
Il mancato od inesatto adempimento pu dipendere tanto da cause imputabili ad
debitore (negligenza, dimenticanza, etc.) quanto da cause non imputabili allo stesso (es.:
perimento della cosa dovuta).

Nel primo caso si parler di inadempimento ed il debitore sar tenuto al risarcimento
del danno al creditore (Art. 1218);
nel secondo caso, invece, lobbligazione si estinguer per impossibilit
sopravvenuta (Art. 1256).

Il legislatore ha preferito sanzionare linadempimento, in ogni caso, a prescindere
dallindagine circa il dolo o la colpa.
Al riguardo, lArt. 1218 stabilisce una inversione dellonere della prova: dovr
essere il debitore e non il creditore a dimostrare che linadempimento o il ritardo stato
determinato da una causa a lui non imputabile.
La responsabilit di cui allArt. 1218 detta contrattuale.

Linadempimento, quindi, sussisterebbe per il solo fatto che la prestazione dovuta sia
rimasta ineseguita ed il comportamento diligente del debitore non assumerebbe rilevanza
se egli non dimostrasse loggettiva impossibilit della prestazione.
Il rigore di tale impostazione, posto a tutela della posizione creditoria deve essere
per mitigato dallArt. 1176, in base al quale, se il debitore sstato diligente, e ci
nonostante non sia stato obiettivamente possibile adempiere, non potr essere tenuto al
risarcimento del danno.









IMPOSSIBILITA SOPRAVVENUTA PER CAUSA NON
IMPUTABILE AL DEBITORE



Limpossibilit sopravvenuta della prestazione, per una causa non imputabile al
debitore, determina lestinzione dellobbligazione (Art. 1256).
Tale effetto non si verifica nel caso in cui limpossibilit sopravvenga durante il
periodo di mora del debitore, salvo che questi non dimostri che loggetto della prestazione
sarebbe ugualmente perito presso il creditore (Art. 1221).

Perch si abbia estinzione dellobbligazione e conseguente liberazione del debitore
deve trattarsi di:

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Impossibilit oggettiva: limpedimento che determina limpossibilit deve essere
oggettivo, ossia deve riguardare la prestazione in s e per s e non le vicende soggettive
del debitore.
Limpossibilit non pu configurarsi in alcuni tipi di obbligazioni:
Nelle obbligazioni pecuniarie: in quanto inammissibile una causa liberatoria
dalla obbligazione di pagare una somma di denaro, essendo tale prestazione
sempre possibile;
Nelle obbligazioni generiche: in quanto il debitore avr sempre la possibilit di
procurarsi cose dello stesso genere anche in caso di distruzione o altro
impedimento a pagare con quelle nella sua disponibilit;
Nelle obbligazioni negative: in quanto la prestazione consiste in un non fare che,
per sua natura, non suscettibile di impossibilit sopravvenuta (Art. 1222).
Limpossibilit sopravvenuta configurabile anche per questa specie di obbligazioni
nel caso in cui intervenga una positiva necessit, sia pure temporanea, di fare o dare
qualcosa.
Si pensi, ad esempio, ad una legge che imponga ad un venditore, obbligato da un
patto di non alienare, di alienare un determinato prodotto.


Impossibilit sopravvenuta: limpossibilit deve essere sopravvenuta, cio deve
intervenire dopo la conclusione del negozio o il verificarsi del fatto o atto che ha dato
origine allobbligazione.
Diversamente, limpossibilit originaria determina, ai sensi dellArt, 1346, la nullit del
negozio.


Impossibilit assoluta (o inevitabile): limpossibilit deve essere tale da non
consentire in alcun modo di adempiere, riscontrabile nel caso fortuito e nella forza
maggiore o in un fatto, anche umano, che impedisca al debitore di adempiere.


Impossibilit totale: limpossibilit deve riguardare tutta la prestazione.
Diversamente, se la prestazione divenuta impossibile solo in parte, il debitore si libera
dallobbligazione eseguendo la prestazione per la parte che rimasta possibile (Art. 1464).


Impossibilit definitiva: solo limpossibilit definitiva determina lestinzione, ovvero
limpossibilit temporanea che perduri, per, fino al momento in cui il creditore non ha pi
interesse a conseguire la prestazione.
La semplice impossibilit temporanea esclude la responsabilit del debitore per il
ritardo nelladempimento, cio esclude la mora del debitore.



LArt. 1256 dispone lestinzione dellobbligazione e la liberazione del debitore.
Di conseguenza, il rischio sopportato interamente dal creditore, il quale perde il
diritto a ricevere la prestazione.
Questa regola non sufficiente a disciplinare i riflessi dellimpossibilit sopravvenuta
di una prestazione in un contratto a prestazioni corrispettive.
In tal caso, infatti, il debitore, liberato dallobbligazione a causa della sopravvenuta
impossibilit di adempiere, non pu chiedere la controprestazione, e deve restituire quella
che abbia gi ricevuto e quindi il rischio ricade nella sfera giuridica del debitore


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RISARCIMENTO DEL DANNO


Il diritto al risarcimento del danno si articola in maniera differente a seconda che il
diritto sia assoluto o relativo e, quindi, sia configurabile un illecito in senso stretto ex Art.
2043 ovvero un inadempiemento ex Art. 1218.
Nel primo caso il problema che si pone quello di una restitutio in pristinum, che si
risolve nellevitare che le conseguenze gi prodotte possono protrarsi per il futuro.
Nel secondo caso, invece, la prima esigenza sar quella di realizzare coattivamente
linteresse del creditore.

Ai sensi dellArt. 1223 il risarcimento del danno comprende:

Il danno emergente, ossia la perdita effettivamente subita per la mancata
prestazione;
Il lucro cessante, o mancato guadagno, ossia il lucro che il creditore avrebbe
realizzato se avesse utilizzato la prestazione ottenuta.

Il risarcimento del danno avviene sempre per equivalente, attraverso cio il
pagamento di una somma di denaro, dal momento che la prestazione divenuta
impossibile o non pi utile per il creditore.

Le manifestazioni del danno di cui si detto sono risarcibili se sono conseguenza
immediata e diretta dellinadempimento o del ritardo


Prevedibilit del danno ( Art. 1225):

Se linadempimento (o il ritardo) colposo i danni risarcibili sono limitati a quelli
prevedibili nel tempo in cui sorta l'obbligazione.

Il danno prevedibile quando, nel momento in cui sorse lobbligazione, era possibile
prevedere che linadempimento o il ritardo avrebbero comportato quel pregiudizio
lamentato poi dal creditore.
Se questa valutazione non era possibile il danno sar considerato imprevedibile.
Se invece linadempimento (o il ritardo) stato doloso, il debitore tenuto a risarcire
anche i danni imprevisti e imprevedibili.

Il creditore, in base ai principi generali, non deve provare la colpa nello
inadempimento, deve per dimostrare lesistenza e lammontare del danno che pretende di
aver subito. Tuttavia (Art. 1226), se lentit del danno non pu essere provata nel preciso
ammontare, verr liquidata dal giudice con valutazione equitativa.




CLAUSOLA PENALE

In caso di inadempimento o di un ritardo, il creditore ha diritto ad un risarcimento che,
in mancanza di accordo, segue ad una sentenza di condanna.
Al creditore conviene quindi una clausola penale (Art. 1381) con cui concorda con il
debitore, preventivamente, una prestazione come risarcimento in caso di inadempimento,
Con questa pattuizione limita il risarcimento alla prestazione specifica.
Lammontare della penale non pu essere irrisorio, ma non pu neanche essere
eccessivo (in tal caso il giudice lo diminuir.

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CAPARRA


La caparra prevista per i soli contratti a prestazioni corrispettive, per rafforzare il
diritto del creditore alladempimento e al risarcimento del danno in caso di inadempimento.
La caparra si distingue in:
Caparra confirmatoria (Art. 1385): una somma di danaro o una quantit di
cose fungibili che, al momento della costituzione del rapporto obbligatorio, una
parte d allaltra, quale conferma delladempimento, di cui segna quasi
unanticipata e parziale esecuzione.
Se il contratto viene adempiuto, la caparra deve essere restituita o imputata alla
prestazione dovuta.
In caso di inadempimento, invece, se inadempiente la parte che ha dato la
caparra, laltra pu recedere dal contratto e ritenere la caparra; se inadempiente
la parte che lha ricevuta, laltra pu recedere dal contratto ed esigere il doppio
della caparra; in entrambi i casi, se la parte che non inadempiente preferisce
domandare lesecuzione o la risoluzione del contratto, il risarcimento del danno
regolato dalle norme generali e la caparra sar trattenuta in conto dei danni che
saranno liquidati;

Caparra penitenziale (Art. 1386): in tal caso, la somma che una parte d allaltra
non rappresenta una cautela contro linadempimento, ma il corrispettivo per
lattribuzione della facolt di recesso del rapporto contrattuale.
Una volta versata la caparra, i contraenti si riservano la scelta tra ladempimento
ed il recesso.
Lesercizio del potere di recesso pu essere conferito anche disponendo a carico
del recedente una multa penitenziale.
In questultima per, a differenza della caparra penitenziale, il corrispettivo non
versato al momento della stipulazione, ma solo promesso.

Differenza tra caparra e clausola penale:

La caparra si differenzia dalla clausola penale per i seguenti motivi:
1. In primo luogo ammessa, per i soli contratti a prestazioni corrispettive (e non per
qualsiasi obbligazione;
2. In secondo luogo, dovuta solo in caso di inadempimento (e non anche per il
ritardo nelladempimento);
3. Infine, non ha la funzione di liquidare preventivamente il danno: perci la parte
adempiente pu incamerarla come anticipo per il pagamento dei danni che
saranno liquidati dal giudice qualora, invece di ritenerla e recedere dal contratto,
intenda chiedere lesecuzione del contratto stesso oppure la risoluzione
dellobbligazione, oltre al risarcimento del danno secondo le regole generali.











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Responsabilita patrimoniale


La responsabilit patrimoniale si pu definire come lassoggettamento del patrimonio
del debitore inadempiente al soddisfacimento forzoso delle ragioni del creditore,
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La responsabilit si manifesta come conseguenza dellinadempimento del debitore e
concorre a realizzare la tutela giuridica del diritto di credito.

Lazione personale che il creditore pu esercitare contro il debitore diretta:

-) Esecuzione forzata in forma specifica: si ottiene la soddisfazione diretta del proprio
interesse attraverso il conseguimento del bene dovuto.

-) Risarcimento del danno: quando non pi possibile lesecuzione forzata o non pi
utile per il debitore

E necessario citare due norme fondamentali contenute nel codice civile:

Art.: 2740 il debitore risponde alladempimento con tutti i suoi beni

Art.: 2741 par condicio creditorum

Art.: 2740
1
il debitore risponde delladempimento delle obbligazioni con tutti i suoi
beni presenti e futuri.
Questo art. delinea listituto della responsabilit patrimoniale che rappresenta quel
complesso meccanismo mediante il quale il creditore insoddisfatto pu realizzare il suo
interesse aggredendo in via esclusiva i beni del debitore.
La responsabilit patrimoniale opera esclusivamente a seguito dellinadempimento,
peraltro non sempre e non necessariamente.
La responsabilit patrimoniale non quindi strumento alternativo o sostitutivo
dellinadempimento, infatti il potere che ha il creditore sul patrimonio del debitore e
esclusivamente a carattere processuale: ha solo la funzione di applicare il processo
esecutivo.
Perch il creditore possa esercitare lazione esecutiva, necessario che il creditore sia
munito di un titolo esecutivo (es.: sentenza di condanna)
In conclusione, la responsabilit patrimoniale non pu essere considerata satisfattoria
dellinteresse del creditore. Infatti, lesecuzione generica o per espropriazione consente al
creditore di perseguire la stessa utilit che gli avrebbe procurato ladempimento spontaneo
del debitore, solo se la prestazione aveva ad oggetto una somma di denaro.

Art. 2741
1
i creditori hanno uguale diritto di essere soddisfatti sui beni del debitore.
La par condicio viene utilizzata quando esiste una pluralit di creditori di un unico
debitore. Nel caso in cui i creditori abbiano promosso lesecuzione forzata ed il ricavato
della vendita non sia sufficiente a soddisfare le loro pretese, vi sar una ripartizione del
ricavato proporzionale allammontare dei corrispondenti crediti.
Esiste il divieto di promuovere azioni esecutive individuali, liniziativa di uno va a
vantaggio di tutti i creditori, ovvero non viene effettuata lesecuzione forzata solo nei
riguardi di quel creditore.
Ulteriore principio a difesa della parit di trattamento e della tutela del debitore, il
divieto del patto commissorio.







Art. 2744 nullo il patto con il quale si conviene che, in mancanza del pagamento del
credito nel termine fissato, la propriet della cosa ipotecata o data in pegno passi al
creditore. Il patto nullo anche se posteriore alla costituzione dellipoteca o del pegno.
Tale divieto volto ad evitare che altri creditori possano subire il pregiudizio connesso
alla sottrazione di un bene del patrimonio del debitore sul quale essi avrebbero potuto
soddisfarsi.
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E reputato lecito, invece, il patto marciario, con il quale il creditore, nellipotesi di
inadempimento, diventa proprietario della cosa ricevuta in garanzia con lobbligo di
corrispondere al debitore la differenza tra lammontare del credito e leventuale maggior
valore del bene.




Mezzi di rafforzamento della garanzia del credito


La sola responsabilit patrimoniale non basta a garantire al creditore leffettivo
adempimento della prestazione, soprattutto se il debitore usuale contrarre molti debiti o
se sottrae dal suo patrimonio quei beni sui quali era fondata la fiducia del creditore.
La legge ha quindi predisposto un sistema di garanzia a disposizione del creditore, per
rafforzare il proprio credito:
-) laumento dei soggetti passivi, che si traduce in pi patrimoni assoggettati,
attraverso garanzie personali offerte da terze persone che si impegnano a fianco al
creditore originario (FIDEIUSSORE)

-) la costituzione di una garanzia reale su alcuni beni del debitore che vengono
sottratti agli altri creditori (PEGNO o IPOTECA)

-) il conseguimento di un anticipo di esecuzione di prestazione (CAPARRA)

CAUSE LEGITTIME DI PRELAZIONE

La par condicio derogata se sussiste a favore di una creditore una legittima causa
di prelazione: Titolo in base al quale il creditore PRIVILEGIATO preferito nel riparto del
ricavato della vendita forzata, rispetto agli altri creditori CHIROGRAFARI
CHIROGRAFARI perch il loro diritto si affida solo ad un documento (CHIROGRAFO)
senza altre garanzie (tranne la correttezza del debitore e lesecuzione forzata in caso di
inadempimento)

Secondo lArt. 2741
2
le cause legittime di prelazione sono:
PRIVILEGIO PEGNO IPOTECA
E presuppongono una pluralit di creditori e non necessariamente un patrimonio
insufficiente. Lordine di preferenza va rispettato anche in caso di un patrimonio adeguato.

Tali cause di prelazione sono sottoposte ad alcune regole comuni:

-) diritto di seguito ( o sequela): diritto di soddisfarsi sul ricavato della vendita del
bene; il creditore pu aggredire il bene anche se alienato a terzi.

-) principio di conservazione della garanzia (Art. 2743): nel caso in cui la cosa data
in garanzia perisca, il creditore ha la facolt di chiedere una idonea garanzia su altri beni,
oppure limmediato pagamento del credito.

-) divieto di patto comunitario (Art. 2744)





I PRIVILEGI


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PRIVILEGIO Titolo di prelazione che la legge accorda al creditore in
considerazione della particolare natura o causa del credito (Art. 2745)
Alcuni crediti sono considerati dalla legge meritevoli di maggiore tutela rispetto agli altri
e quindi i loro titolari vengono soddisfatti prima.
Unica fonte dei privilegi la legge; ci vuol dire che le parti non possono creare altri
crediti privilegiati, oltre quelli previsti dal legislatore.
A volte la legge subordina la costituzione del privilegio ad un accordo tra le parti
(PRIVILEGIO CONVENZIONALE); anchesso previsto dalla legge, ma non opera
automaticamente.

T i p i:
I privilegi si distinguono in due categorie (Art. 2746):

-) privilegio generale: si esercita su tutti i beni mobili del debitore.
In forza dellArt. 2747 il privilegio generale esplica la sua funzione solo se al
momento del pignoramento esistono beni mobili nel patrimonio del debitore; prima di allora
il creditore assistito da un privilegio generale non gode di diritti diversi da quelli dei creditori
chirografari (no diritto di sequela)

-) privilegio speciale: si pu riferire sia a beni mobili che immobili e grava solo su
determinati beni del debitore.
Se la legge non dispone diversamente, i privilegi speciali, a differenza di quelli generali,
sono accompagnati dal c.d.
Diritto di seguito: possono perci esercitarsi anche in pregiudizio dei diritti acquistati
dai terzi posteriormente al loro sorgere (Art. 2747)
Essi costituiscono una garanzia reale

Nel caso di coesistenza di pi crediti privilegiati, la priorit non viene riferita al tempo
(come per le garanzie reali), ma alla causa del credito, per stabilire quale di esso
costituisca la prima causa di prelazione.
Tale scelta viene effettuata nel rispetto degli Artt. 2777 2783
Le spese di giustizia hanno sempre la preferenza assoluta.
Secondo lArt. 2748 il privilegio speciale sui beni mobili non pu essere esercitato in
pregiudizio del credito garantito da pegno; invece, il creditore con privilegio speciale
immobiliare preferito al credito garantito da ipoteca.






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I diritti reali di garanzia assicurano al creditore la possibilit di sottoporre ad esecuzione
forzata un bene del debitore, con preferenza rispetto ad altri creditori.
Le tradizionali garanzie reali sono il pegno e lipoteca che consentono al creditore
insoddisfatto di procedere alla vendita del bene o di richiederne lassegnazione (pegno), e
lespropriazione dei beni (ipoteca)
Il pegno e lipoteca presentano caratteristiche comuni:

-) immediatezza: per il loro esercizio non necessaria la cooperazione da
parte di terzi

-) assolutezza: sono opponibili erga omnes

-) diritto di sequela: il creditore ha il potere di procedere ad esecuzione forzata
sul bene, anche se esso stato alienato.

-) accessoriet: se manca o si estingue lobbligazione, viene meno o si
estingue anche la garanzia

-) specialit: il pegno e lipoteca hanno per oggetto solo beni determinati

-) indivisibilit: il diritto di pegno e lipoteca si estende sullintero bene

-) determinatezza: la garanzia viene costituita solo in relazione a determinati
crediti

Il pegno e lipoteca si differenziano in quanto:
Il primo ha per oggetto beni mobili; la seconda beni immobili, mobili registrati.
Con il pegno si trasferisce materialmente il bene al creditore, sottraendone il possesso
al debitore; con lipoteca il godimento del bene rimane al proprietario ed il diritto di
garanzia si costituisce mediante liscrizione in pubblici registri.


*** *** *** ***
PEGNO

ll pegno un diritto reale di garanzia; costituito a garanzia dellobbligazione dal
debitore o da un terzo per il debitore.
Possono essere dati in pegno i beni mobili, le universalit di mobili, i crediti e altri diritti
aventi ad oggetto beni mobili (Art. 2784)
Art. 2786: il pegno si costituisce con la consegna al creditore della cosa o del documento
che conferisce lesclusiva disponibilit della cosa. La cosa o il documento possono anche
essere consegnati ad un terzo designato dalle parti, o possono essere posti in custodia di
entrambe, in modo che il costituente sia nellimpossibilit di disporne senza la cooperazione
del creditore.
E quindi indispensabile, perch il pegno si costituisca, che vi sia leffettivo
spossessamento del debitore e la concreta appropriazione del bene da parte del creditore o
di un terzo designato dalle parti.
A mente dellArt. 2786 il pegno si costituisce mediante contratto
Contratto di pegno: un contratto reale, perch si perfeziona con la consegna della cosa.

Art. 27871: il creditore ha diritto di farsi pagare con prelazione sulla cosa ricevuta in pegno



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Art. 27872: la prelazione non si pu far valere se la cosa data in pegno non rimasta in
possesso del creditore o verso il terzo.

Art. 27873: quando il credito garantito eccede la somma di 5.000 lire, la prelazione non ha
luogo se il pegno non risulta da scrittura con data certa, la quale contenga sufficiente
indicazione del credito e della cosa.
La legge attribuisce al creditore una limitata facolt di godimento, in quanto:

-) il creditore, in forza dellArt. 2789, in caso di perdita di possesso, pu esercitare le azioni
possessorie e di rivendicazione solo, per, se queste spettano al costituente.

-) per lArt. 2790, il creditore tenuto a custodire la cosa ricevuta in pegno e risponde
delleventuale perdita e deterioramento. Colui che ha costituito il pegno tenuto al rimborso
delle spese occorse per la conservazione della cosa.

-) per lArt. 2792, il creditore non pu, senza il consenso del costituente, usare la cosa,
salvo che luso sia necessario per la sua conservazione. Egli non pu darla in pegno o
concedere ad altri il godimento di essa. In ogni caso, deve imputare lutile ricavato prima
alle spese e agli interessi e poi al capitale.

-) per lArt. 2791: in caso di bene fruttifero, il creditore, salvo patto contrario, ha la facolt di
fare i suoi frutti, imputandoli prima alle spese, poi agli interessi, e poi al capitale.

-) per lArt. 2793, se il creditore abusa della cosa data in pegno, il costituente pu
domandarne il sequestro.

-) per lArt. 2798 il creditore pu domandare al giudice che la cosa gli venga assegnata in
pagamento, fino alla concorrenza del debito.

Si ha pegno irregolare quando il diritto di garanzia ha per oggetto una cosa fungibile
In tal caso, il creditore non tenuto a conservare e restituire la medesima cosa, ma
soltanto una cosa dello stesso genere.
In caso di inadempimento pu trattenere la cosa definitivamente, determinandosi
cos un trasferimento di propriet dal debitore al creditore.
Il pegno si estingue:
. per rinuncia alla garanzia
. per estinzione del credito garantito
. per perimento della cosa
. per estinzione del diritto di garanzia



















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RE8PON8ABLTA' PER8ONALE RE8PON8ABLTA' PER8ONALE RE8PON8ABLTA' PER8ONALE RE8PON8ABLTA' PER8ONALE
ED E8ECUZONE FORZATA ED E8ECUZONE FORZATA ED E8ECUZONE FORZATA ED E8ECUZONE FORZATA

La responsabilit patrimoniale citata nel codice civile dai due Artt. 1218 e 2740:
nel primo sorge lobbligo di risarcire il danno causato al creditore dallinadempimento, il
secondo indica la soggezione dei beni del debitore allazione esecutiva del creditore
insoddisfatto.
La responsabilit patrimoniale presuppone, oltre allinadempimento delloriginaria
obbligazione, anche linadempimento della conseguente obbligazione risarcitoria.
Ladempimento di questultima fa venir meno la responsabilit patrimoniale eci
dimostra che le due responsabilit citate negli articoli suddetti sono distinte.
La responsabilit personale ha una funzione preparatoria di quella patrimoniale,
La responsabilit patrimoniale consiste nellattribuzione al creditore di una somma di
denaro ricavata dallespropriazione forzata dei beni del debitore, richiede quindi che
lobbligazione da attuare coattivamente abbia ad oggetto una somma di denaro.
In caso contrario, agisce la responsabilit personale, la quale o sostituisce
allobbligazione inadempiuta quella risarcitoria, qualora la prestazione originaria non
consista nella consegna di una somma di denaro o aggiunge allobbligazione inadempiuta
quella risarcitoria per il danno conseguente al ritardo, sia nellobbligazione originaria, sia
nellobbligazione suscettibile di esecuzione forzata in forma specifica

Esecuzione forzata procedimento volto a permettere la realizzazione coattiva
del diritto di credito nei due aspetti:

-) conseguimento dellesatta prestazione
-) risarcimento danni

Sotto il primo aspetto, bisogna distinguere lesecuzione forzata in forma specifica da
quella per equivalente (o per espropriazione). La prima esecuzione caratterizzata dalla
identit tra il bene dovuto, quello aggredito e quello conseguito.

ESECUZIONE FORZATA FORMA SPEC. (2930 e sg.)

-) obbligo di dare una cosa specifica o generica, purch specificata (nel genere e
nella quantit) e deve essere presente nel patrimonio del debitore.

-) obbligo di un fare fungibile, vige il principio della incoercibilit delle azioni umane,
pertanto il debitore non pu essere costretto ad un facere che verr eseguito da un terzo a
spese dellobbligato.

-) obblighi di non fare; il creditore potr ottenere la distruzione (a scelta del debitore)
di ci che stato costruito in violazione, a meno che la distruzione non contrasti con
leconomia nazionale; in questo caso, potr ottenere solo il risarcimento esecuzine
forzata per equivalente

-) obbligo di prestare il consenso (Art. 2932): il creditore potr ottenere una
sentenza che produce gli stessi effetti del contratto non concluso, nel caso in cui colui che
obbligato a concludere il contratto non adempia.



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ESECUZIONE PER EQUIVALENTE O IN FORMA GENERICA

Non presuppone lidentit tra bene dovuto, bene aggredito, bene conseguito.
E questa la forma con la quale si realizza ladempimento coattivo dellobbligo di fare
infungibile, del risarcimento danni e delle prestazioni aventi ad oggetto denaro.
Lesecuzione per equivalente viene effettuata se non sono presenti le caratteristiche
dellesecuzione in forma specifica, ovvero se lobbligazione pecuniaria (la prestazione
non consiste n in un dare, fare o non fare)
In questo caso, esistono tre fasi:

1) pignoramento: con questo atto il creditore impone al debitore di non utilizzare i
beni pignorati
2) vendita allasta: vengono venduti allasta i beni pignorati
3) il ricavato della vendita viene distribuito tra i creditori




































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-) I SOGGETTI:

Ogni volta che nasce unobbligazione, si in presenza di un vincolo giuridico che impone ad
un soggetto (debitore) un dato comportamento per soddisfare un interesse proprio di altra persona
determinata (creditore)

Soggetti del rapporto obbligatorio: * determinati
* portatori di interessi contrapposti

Es.: Lavoratore
(interesse ad arricchire il proprio
patrimonio)
Datore di lavoro
(interesse ad avvalersi delle altrui energie)

Normalmente, nelle altre situazioni soggettive, il titolare del diritto, esercitando il proprio, pu
attuare in via autonoma il proprio interesse.
Nella situazione creditoria invece richiesta lintermediazione dellaltrui prestazione.
Linteresse creditorio elemento fisionomico del rapporto obbligatorio; infatti, non si pu
parlare di obbligazione se un soggetto pu realizzare un interesse in via autonoma (senza laltrui
collaborazione).

1) determinabile in ogni momento per relationem; queste sono chiamate obbligazioni
propter rem (le obbligazioni reali), perch i soggetti sono i titolari dei diritti reali di
godimento o dei diritti di propriet

2) il soggetto determinabile solo in seguito alla verificazione di specifiche condizioni
stabilite dal negozio giuridico o dalla legge.
In questo caso, il creditore indeterminato alla nascita dellobbligazione ma determinabile
(obbl. in incertam personam): es: promessa al pubblico di una prestazione a favore di chi
si trovi in una certa situazione (i nati nel 2000) o facente una specifica cosa (scoperta
vaccino AIDS).
Lobbligazione vera e propria nasce solo dopo lindividuazione del soggetto.

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-) IL DOVERE DI CORRETTEZZA

Art. 1175: Il creditore ed il debitore devono comportarsi secondo le regole della correttezza
La valutazione della correttezza spetta al giudice.

Correttezza: desunta da complesso normativo in un periodo storico e dai principi costituzionali
quindi variabile nel tempo.

Non si pu distinguere la correttezza dalla buona fede oggettiva. (buona fede soggettiva =
stato psicologico di chi ignora di ledere interessi altrui).
Il principio di correttezza violato non solo quando la parte agisce con lintenzione dolosa di
recare danno allaltra, ma anche quando il suo comportamento non improntato sulla schiettezza
e sul senso di solidariet sociale.






-) LINTERESSE

Linteresse del creditore indispensabile per la stessa nascita del rapporto, altrimenti non
si giustificherebbe limposizione al debitore di un vincolo che limiti e ne comprima la libert.
(Le conseguenze patrimoniali negative spingono il debitore ad essere diligente limite
alla libert di comportamento che si traduce, per lui, in uno sforzo determinato dallinteresse del
creditore).

Linteresse deve essere presente al momento della nascita, durante lintero sviluppo del
rapporto ed al momento delladempimento (momento finale: viene realizzato linteresse).
Infatti, se linteresse viene meno prima delladempimento, lobbligazione viene estinta per
conseguimento dello scopo, che determina la liberazione del debitore, in quanto lesecuzione
della prestazione, anche se possibile, non sarebbe pi idonea ad attuare alcun interesse del
creditore.
Il creditore pu talora richiedere che la prestazione sia effettuata personalmente dal
debitore (rapporti fondati sullINTUITUS PERSONAE).

Si ha anche un interesse del debitore a liberarsi dal vincolo che non pu per essere
considerato un vero e proprio diritto alladempimento.
Infatti, se cos fosse, dovrebbe esistere un dovere del creditore a ricevere la prestazione.
Il creditore pu rifiutarsi di cooperare alladempimento, anche quando il debitore abbia
dichiarato di non voler profittare della remissione.
Al debitore resta solo di costituire in mora il creditore ed espedire la procedura coattiva di
liberazione.

Nellordinamento sono presenti un certo numero di norme che permettono al debitore di
liberarsi, a prescindere e anche contro la volont del creditore che non intenda ricevere la
prestazione mora del creditore Art. 1206 e ss.



-) LA PRESTAZIONE


Art. 1174: prestazione: caratterizzata dalla necessaria patrimonialit, a prescindere dal
suo contenuto. La prestazione costituisce loggetto dellobbligazione e
consiste in un comportamento da tenersi da parte del debitore per realizza-
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re il diritto del creditore che pu consistere in un interesse anche non pa-
trimoniale.

La necessit della patrimonialit determinata dalla necessit di precisare che
lautonomia contrattuale circoscritta alle vicende relative ai beni ed ai valori oggettivamente su-
scettibili di valutazione economica.

Il comportamento pu consistere in:
-) fare
-) non fare
-) dare

Vicende relative a beni non economicamente valutabili sono ritenute rilevanti solo in casi
particolari (per diritti della personalit, successioni, famiglia).
La prestazione deve essere determinata: deve cio essere possibile conoscere
lammontare della prestazione.
Se non determinata, deve essere determinabile fin dallinizio.









-) LOBBLIGAZIONE NATURALE

.

Vincoli non giuridici non tutelati dallordinamento possono, per, acquistare rilevanza in casi
Particolari.

Art. 2034. non ammessa la ripetizione di quanto stato spontaneamente prestato in esecuzione
di doveri morali e sociali, salvo che la prestazione sia stata eseguita da un incapace.


Tali doveri non sono coercibili perch non giuridici ma determinano lIRRIPETIBILITA di quanto
prestato spontaneamente.

La violenza sempre rilevante, lerrore mai.

Ha ladempimento natura negoziale?
Due teorie:

1) S, perch, nel caso di obb. Civile, lincapacit del solvens sarebbe irrilevante perch atto
dovuto; mentre lobb. Naturale, come tutti i negozi giuridici, pu essere impugnabile per
violenza, dolo, incapacit di agire e di intendere e volere eccezione per lerrore


2) No, perch non atto voluto, come suddetto, ma imposto da obblighi morali. Il solvens pu
infatti decidere di non attivare ladempimento, ma il dovere morale rimarr comunque. Quindi,
la norma non va interpretata con la natura negoziale dellatto, ma con il principio di
autoresponsabilit posto a tutela degli incapaci.
Es.: debito prescritto
debito di gioco


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SITUAZIONI REALI E SITUAZIONI DI CREDITO



Caratteri distintivi




Situazioni reali Situazioni di credito





-) assolutezza (possibilit per il titolare -) relativit (situazione esercitabile solo nei
di far valere il proprio diritto nei con- confronti di una persona determinata
fronti della generalit) il debitore)


-) dovere di astensione -) dovere specifico imposto ad un soggetto
determinato (debitore)

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-) immediatezza (potere per il titolare di -) il titolare del diritto non potrebbe realizza-
ricavare dalla casa, oggetti di diritto, re il suo interesse se non attraverso lin-
le utilit desiderate, in base ad una termediazione dellaltrui prestazione.
relazione diretta ed immediata con
la casa)





















L'ESTINZIONE DELL'OLISAZIONE

Lobbligazione si estingue nel momento in cui linteresse del creditore viene soddisfatto e
viene, di conseguenza, realizzato il diritto.
Esistono vari modi di estinzione di unobbligazione, che saranno di seguito riportati:


L'ADEMPMENTO

Ladempimento consiste nellesatta esecuzione della prestazione, indirizzata alla
soddisfazione degli interessi sottesi al vincolo.
Ladempimento sar lesatta esecuzione della prestazione solo se rispetter le modalit,
i tempi ed i luoghi preordinati e garantir il risultato utile al creditore dedotto nel vincolo.
Ladempimento fattispecie estintiva del rapporto e produce la realizzazione del diritto di
credito. Rappresenta quindi, ladempimento, il modo in cui si attua il contenuto
dellobbligazione.
Tale contenuto pu essere individuato secondo due punti di vista:

-) dal punto di vista del creditore, costituisce adempimento qualsiasi azione che
soddisfer il proprio interesse (anche lesecuzione da parte di terzi e lesecuzione forzata)

-) dal punto di vista del debitore, costituisce adempimento qualsiasi comportamento atto
ad eseguire la prestazione e quindi soddisfare linteresse del creditore.

E quindi rilevante lo sforzo del debitore per soddisfare il creditore.
La verifica dellesistenza di tale impegno viene effettuata con la regola della diligenza:

Art. 1176: nelladempiere allobbligazione, il debitore deve usare la diligenza del buon
padre di famiglia (colpa lieve).
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La violazione della diligenza media (quella del buon padre di famiglia) d luogo a colpa
lieve.
Si parla di colpa grave quando viene violata la diligenza minima (quando il soggetto
particolarmente trascurato).
Si parla di colpa gravissima quando viene violata la massima diligenza.
La regola della diligenza valuta lesatta esecuzione della prestazione, verificando, nel
caso, lesistenza di un inadempimento dovuto da impossibilit oggettiva di agire (Art. 1218)
Valuta cos se lo sforzo del debitore avrebbe potuto portare ad un inadempimento e se
avrebbe potuto evitare limpossibilit sopravvenuta.

Costituisce ladempimento un atto negoziale?
Esistono due teorie:

*) S, perch c consapevolezza di pagare (animus solvendi), c quindi volont.

*) No, perch non importante la presenza o meno della volont, ma sono importanti gli
effetti, che sono previsti dalla legge, al di l della volont; costituisce quindi atto dovuto e non
voluto.

Oltretutto, non potrebbe essere atto negoziale, in quanto irrilevante la capacit del
debitore adempiente. Sono rilevanti solo il comportamento e lesattezza della prestazione.
Per esattezza si intende la corrispondenza tra loggetto dellobbligazione e loggetto della
concreta prestazione.
Alladempimento sono tenuti il debitore ed i suoi eredi a titolo universale.







CREDTORE NCAPACE


Lestinzione dellobbligazione, qualora ladempimento sia stato eseguito nei confronti di
un creditore incapace, subordinata al fatto che lo stesso creditore ne abbia conseguito un
effettivo vantaggio.
In caso contrario, ladempimento risulta inefficace e in questa ipotesi lunico legittimato a
ricevere il tutore o il curatore.
La capacit di ricevere varia in relazione alla natura della prestazione:
*) per le obbligazioni di fare o non fare, che richiedono la collaborazione del creditore,
efficace ladempimento a destinatario incapace
*) se richiesta la cooperazione del creditore sufficiente la capacit di intendere e di
volere
*) per le obbligazioni di dare necessaria la capacit di agire



CREDTORE APPARENTE


Se il debitore esegue la prestazione delladempimento a chi appare leggittimato a
ricevere il pagamento liberato se prova di essere stato in buona fede.
In tal caso, si ha attuazione dellobbligo, liberazione del debitore, ma non realizzazione
del diritto di credito.
Il creditore, non realizzando il suo interesse alla prestazione dovuta, pu agire, con
lazione di ripetizione dellindebito, nei confronti di chi lha ricevuta (anche se in buona fede)
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L'ADEMPMENTO DEL TERZO


Lobbligazione pu essere adempiuta da un terzo anche contro la volont del creditore
ma non contro la volont del debitore. Questi pu rifiutare ladempimento in due ipotesi: se
ha interesse allesecuzione personale del debitore o se questultimo gli ha manifestato la sua
opposizione.
Lintervento del terzo pu essere paralizzato nel caso di prestazioni intuitus personae
(infungibili) o di concorde volont contraria del creditore e del debitore.
Il rifiuto ingiustificato di ricevere ladempimento del terzo preclude al creditore di
pretendere successivamente la prestazione dal proprio debitore.
Il terzo potr rifarsi sul debitore, al quale estingue il diritto ma non lobbligo.
Latto sicuramente negoziale, essendo assolutamente voluto e non dovuto.
Assoluta importanza dellanimus solvendi: assolutamente importante lintenzione di
adempiere lobbligo altrui.
Se manca lanimus, o se il debito era inesistente, viene applicata la dellindebito.














ADEMPMENTO PARZALE


Il debitore tenuto allesecuzione integrale della prestazione.
Il creditore pu sempre rifiutare un adempimento parziale, anche quando la prestazione
divisibile, salvo che la legge o gli usi dispongano diversamente (Art.: 1181)
Se il creditore acconsente, lesecuzione parziale libera il debitore per la parte eseguita.
Al creditore attribuita la sola facolt di rifiuto, non anche il potere di pretendere un
adempimento parziale




ADEMPMENTO CON CO8E ALTRU


Art.: 1192 Il debitore non pu impugnare il pagamento eseguito con cose di cui non
poteva disporre, salvo che offra di eseguire la prestazione con cose di cui pu disporre.
Il creditore che ha ricevuto il pagamento in buona fede pu impugnarlo, restituendo
loggetto delladempimento e pretendendo un nuovo adempimento, oltre al risarcimento del
danno.

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TEMPO DELL'ADEMPMENTO


Se non determinato il tempo in cui la prestazione deve essere eseguita, il creditore
pu esigerla immediatamente.
Nel caso in cui, invece, sia necessario un termine, questo, in mancanza di accordo tra le
parti, deciso dal giudice (1183-1)
Se per ladempimento fissato un termine, questo si presume a favore del debitore,
qualora non risulti stabilito a favore del creditore o di entrambi

Il creditore non pu esigere la prestazione prima della scadenza del termine, salvo che
esso sia stabilito esclusivamente a suo favore (1185-1)
Il debitore non pu ripetere ci che ha pagato anticipatamente, anche se ignorava
lesistenza del termine.
In tal caso, per, egli pu ripetere, nei limiti della perdita subita, ci di cui il creditore si
arricchito per effetto del pagamento anticipato (1185-2)

Anche se stato stabilito un termine, il creditore pu esigere immediatamente la
prestazione se il debitore diventato insolvente o ha diminuito le garanzie che aveva dato o
non ha dato le garanzie che aveva promesso (1186)












LUOGO DELL'ADEMPMENTO


Art.: 1182: se il luogo nel quale la prestazione deve essere eseguita non determinato
dalla convenzione, o dagli usi, e non pu desumersi dalla natura della prestazione, si
osservino le norme che seguono:

-) Lobbligazione di consegnare una cosa certa e determinata, deve essere adempiuta
nel luogo in cui si trova la cosa quando lobbligazione sorta.

-) Lobbligazione avente ad oggetto una somma di denaro deve essere adempiuta al
domicilio che il creditore ha al tempo della scadenza. Se tale domicilio diverso da quello
che il creditore aveva quando sorta lobbligazione e ci rende pi gravoso ladempimento, il
debitore, previa dichiarazione del creditore, ha diritto di eseguire il pagamento al proprio
domicilio.

Negli altri casi, ladempimento va effettuato al domicilio che il debitore ha alla scadenza.




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IMPUTAZIONE DELLADEMPIMENTO



ART1193-1: chi ha pi debiti della medesima specie verso la stessa persona pu
dichiarare, quando paga, quale debito intende soddisfare.

ART1193-2 : in mancanza di tale dichiarazione, il pagamento deve essere imputato al
debito scaduto; tra pi debiti scaduti, a quello meno garantito; tra pi debiti garantiti, a quello
pi oneroso; tra pi debiti ugualmente onerosi, al pi antico.

ART 1194-1: il debitore non pu imputare il pagamento al capitale, piuttosto che agli
interessi ed alle spese, senza il consenso del creditore.

ART 1194-2: il pagamento fatto di conto capitale e di interessi,deve essere imputato
prima agli interessi e poi al conto capitale.


Limputazione per iniziativa del debitore ha la stessa natura delladempimento.
Se il debitore non esercita la facolt di imputazione, questa pu essere effettuata dal
creditore allatto di rilascio della quietanza ma deve essere accettata dal debitore.
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Con laccettazione della quietanza il debitore posto in condizione di prendere
conoscenza dellavvenuta imputazione e di farla propria:il deditore,infatti, pu sempre
rifiutare la quietanza e richiederne altra con una diversa imputazione.



Quietanza : dichiarazione con la quale il creditore attesta lavvenuto pagamento.
E un atto dovuto, unilaterale e recettizio . In caso di accettazione di adempimento
parziale, la quietanza costituisce prova liberatoria soltanto per la parte eseguita.
Leffetto della quietanza la predisposizione di una prova liberatoria.
La quietanza dunque strumentale alla soddisfazione di un interesse di protezione del
debitore.
Questo interesse concerne principalmente la sfera economica del debitore, infatti il rifiuto
di rilasciare la quietanza espone il debitore adempiente al rischio di adempiere 2 volte nel
caso non sia possibile rinvenire la prova liberatoria.
Il debitore vanta un vero e proprio diritto alla quietanza.
Il debitore pu chiedere la quietanza anche prima del pagamento , subordinando cio
questultimo al rilascio della quietanza; leventuale rifiuto da parte del creditore, non
legittimamente giustificato, fa scattare la mora credendi che comporta una pi efficace
tutela dellinteresse del debitore.
La richiesta di quietanza a seguito delladempimento lesercizio di un diritto del
debitore a fronte del quale la specifica cooperazione del creditore oggetto di un obbligo
strumentale alla soddisfazione dellinteresse di protezione del debitore.
Il debitore fa valere tale interesse quando subordina il pagamento al rilascio della
quietanza, o quando rifiuta di adempiere a fronte del comportamento omissivo del creditore:
nel primo caso si producono gli effetti della mora credendi , nel secondo caso si ha
uneccezione di inadempimento che esclude che il debitore possa essere dichiarato
inadempiente.
In entrambe le ipotesi, il rilascio della quietanza un oner del creditore.








PRESTAZIONE IN LUOGO DELLADEMPIMENTO


Se il creditore accetta, senza riserve, la prestazione, implicitamente condivide la
conformit dellesecuzione di quanto divuto, qualora sia trascorso leventuale termine di
decadenza per la denuncia dei vizi riconoscibili.
Laccettazione esercizio di autonomia negoziale.
Il creditore ha lonere di rifiutare la prestazione inesatta o di denunciare linesattezza
entro untermine di decadenza.
Nellipotesi di difformit o di vizi occulti il termine decorre dalla scoperta e, se i vizi sono
occultati in malafede dal debitore, non previsto alcun termine di decadenza.
Non produce effetto liberatorio lesecuzione di una prestazione diversa da quella dovuta,
anche se di valore eguale o maggiore, a meno che il creditore vi consente.
La prestazione in luogo delladempimento richiede laccordo tra creditore e debitore.
Senza il consenso del creditore, lesecuzione di una prestazione diversa non produce n
leffetto liberatorio , n quello estintivo; necessario pure il consenso del debitore, in
mancanza del quale la prestazione diversa sarebbe ripetibile perch senza causa.

ART 1197-1: il debitore non pu liberarsi eseguendo una prestazione diversa da quella
dovuta, anche se di valore uguale o maggiore , salvo che il creditore consenta. In questo
caso lobbligazione si estingue quando la diversa prestazione eseguita.
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Ci distingue la datio in solutum ( o prestazione in luogo delladempimento) dalla
novazione, in quanto con essa lobbligazione originaria viene sostituita da una nuova
obbligazione con oggetto o titolo diverso.
Interpretando lart. 1197, si pu notare che la datio in solutum un contratto reale,
perch non si perfeziona con il mero consenso, ma necessita della consegna della cosa ( in
tal caso, con lesecuzione della diversa prestazione ).


ART 1197-2: Se la prestazione consiste nel trasferimento della propriet o di altro diritto,
il debitore tenuto alla garanzia per levizione e per i vizi della cosa secondo le norme della
vendita, salvo che il creditore preferisca esigere la prestazione originaria ed il risarcimento
del danno. In ogni caso non rivivono le garanzie prestate da terzi.

In questo caso il contratto solutorio consensuale ad effetti reali; infatti non richioesta
lesecuzione della prestazione.
La datio in solutum un contratto oneroso, con funzione solutoria, direttamente estintivo
dellobbligazione originale.

Non necessariamente, per, il rapporto si estingue ed il debitore liberato, anche
possibile che il terzo si surroghi nei diritti del creditore.
In questa iptesi, il contratto soddisfa linteresse del creditore, ma il debitore si trova
comunque in una situazione di debito, questa volta , per, verso il terzo che ha adempiuto ai
suoi obblighi.
In luogo delladempimento (1198) il debitore pu anche cedere un credito.
Lobbligazione si estinguer con leffettiva riscossione.
Tuttavia si pu convenire che lestinzione si verifichi in virt del mero consenso.
Nella prima ipotesi la cessione ha efficacia traslativa e attribuisce al creditore due
pretese,una verso il creditore cessionario, laltra verso il debitore cedente.
Lobbligazione originaria vincola il debitore fino alla effettiva riscossione.
Non sempre lestinzione definitiva: quando la datio ha ad oggetto il trasferimento di un
diritto reale, il creditore che abbia subito evizione pu pretendere la prestazione originaria
senza che rivivano le garanzie prestate dai terzi.






MORA DEL CREDITORE E LIBERAZIONE COATTIVA DEL DEBITORE


















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MOD D E8TNZONE DVER8 DALL'ADEMPMENTO MOD D E8TNZONE DVER8 DALL'ADEMPMENTO MOD D E8TNZONE DVER8 DALL'ADEMPMENTO MOD D E8TNZONE DVER8 DALL'ADEMPMENTO



Ladempimento non lunico modo di estinzione dellobbligazione.
Esistono molte altre fattispecie entintive disciplinate dal C.C. (1230-1259).
Tali fattispecie, a seconda che soddisfino o meno linteresse del creditore, si
distinguono in satisfattorie e non satisfattorie.




MODI SATISFATTORI


Compensazione
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La compensazione fattispecie estintiva che richiede la presenza di situazioni di
credito e di debito reciproche, facenti capo a due autonomi e separati centri dinteresse
giuridicamente rilevanti.
La reciprocit delle obbligazioni (presupposto essenziale e qualificante della
compensazione) presuppone la dualit non dei soggetti, ma dei patrimoni; tant che
reciprocit e dualit esistono anche nel caso in cui le due obbligazioni ricadano su uno
stesso soggetto, ma afferiscano a due patrimoni distinti (es.: lerede che accetta con
beneficio di inventario)

Art. 1241: quando due persone sono obbligate luna verso laltra, i due debiti si
estinguono per le quantit corrispondenti.
Non quindi necessario che i due crediti reciproci si equivalgano quantitativamente.

Affinch possano operare la compensazione legale o giudiziale, necessario che le
obbligazioni reciproche da estinguere non siano tra loro in relazione sinallagmatica (non
abbiano, cio, luna ragione giustificativa nellaltra), come potrebbe accadere quando i
rapporti scaturiscono da una stessa fonte costitutiva.
Non necessario, perch la compensazione abbia atto, che le fonti costitutive delle
obbligazioni siano omogenee, n che i titoli giustificativi di tali rapporti siano gli stessi.
A mente dellArt. 1246, la compensazione si verifica qualunque sia il titolo delluno o
dellaltro debito, fatta eccezione per alcuni casi menzionati dallo stesso articolo.

Viene considerata come funzione della compensazione quella di realizzare leconomia
degli atti, evitando cos che siano effettuati due adempimenti, quando, mediante la
compensazione, si pu raggiungere lo stesso risultato.
Inoltre, la compensazione realizza una funzione di autotutela, evitando, cos, gli effetti
negativi che potrebbero prodursi con linadempimento della controparte.

Il C.C. disciplina tre tipi di compensazione:
-) legale
-) giudiziale
-) volontaria

LArt. 1243-1 menziona la compensazione legale: Lobbligazione si verifica solo tra
due debiti che hanno per oggetto una somma di denaro o una quantit di cose fungibili dello
stesso genere e che sono ugualmente liquidi ed esigibili.








Quindi, caratteri essenziali per la compensazione legale sono:

liquidit: un credito liquido quando esistente e determinato esattamente nel suo
ammontare. La determinatezza deve risultate in modo certo dal titolo dellobbligazione ed
essa deve avere carattere oggettivo; non sufficiente, cio, una incertezza soggettiva o una
semplice contestazione circa lammontare del credito, a far venir meno la qualit di liquidit.



esigibilit: il credito esigibile quando il suo titolare pu pretendere che il debitore
esegua la prestazione dovuta. Lesigibilit non va identificata con lesistenza del credito;
infatti, lesigibilit presuppone lesistenza del credito, ma lesistenza non richiede lesigibilit.

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fungibilit: la fungibilit esprime una equivalenza qualitativa tra due o pi beni, ma
valutando gli interessi coinvolti quali parametri di riferimento per la qualificazione.


***

Si pone il problema di definire se la compensazione legale operi automaticamente
(IPSO IURE) al verificarsi della coesistenza dei due rapporti giuridici reciproci, oppure se
leffetto estintivo si verifica in seguito alla eccezione di compensazione (obiezione sollevata
dal debitore nel momento in cui gli venga richiesto ladempimento della prestazione di cui
debitore).
La dottrina prevalente opta per la prima teoria; in questo caso nessuno dei due
soggetti sarebbe leggittimato a chiedere il successivo adempimento del proprio credito
perch estinto.
Il secondo caso, invece, accolto dalla dottrina minoritaria ed in questo caso
lestinzione si avrebbe solo se un debitore eccepisca laccezione di compensazione, e non
prima, con la conseguenza



LArt. 1243: detta i confini tra compensazione legale e compensazione giudiziale: si
ha la prima quando il giudice verifichi che il credito, nonostante la compensazione delle parti,
sin dallorigine oggettivamente determinato nel suo ammontare; la seconda si verifica
quando, oltre alloriginaria ed effettiva mancanza di liquidit, si accerta che il credito
prontamente e facilmente liquidabile (Art. 1243-2).
Si pu notare, quindi, che la distinzione tra compensazione legale e giudiziale non sta
nel fatto che la fattispecie si verifica in giudizio, ma ci che determina la compensazione
giudiziale e che la distingue dalla legale e volontaria la diversit dei requisiti necessari per
la sua operativit: mancanza di liquidit in uno dei due crediti, accompagnata
dallaccertamento della sua pronta e facile liquidazione.

















IPOTECA



E un diritto reale di garanzia concesso dal debitore (o da un terzo) su un bene, a
garanzia di un credito.
LArt. 2810 enuncia le situazioni che possono essere gravate da ipoteca:

-) beni immobili e loro pertinenze
-) beni mobili registrati
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-) diritto di superficie, di enfiteusi, di usufrutto (in tal caso lipoteca si estingue alla
cessazione dellusufrutto)
-) le rendite dello Stato

Lipoteca pu gravare su una parte di un bene che goda di unautonomia funzionale ed
economica, oppure su un bene in comunione. In questultimo caso, la garanzia pu essere
concessa da tutti i condomini sullintero bene o dal comproprietario sulla propria quota.

Lipoteca nasce con liscrizione nei pubblici registri immobiliari (Art. 2808
2
)
Liscrizione rappresenta quindi una pubblicit costitutiva.
Lipoteca pu essere legale (Art. 2817), giudiziale (Art. 2818), volontaria (Art. 2821)
(Art. 2808
3
), a seconda che derivi da una previsione legislativa, da una sentenza di condanna
al pagamento di una somma di denaro o da un atto di autonomia negoziale.
Una volta costituita, lipoteca attribuisce al creditore il diritto di espropriare (anche in
confronto del secondo acquirente) i beni vincolati e di soddisfarsi con preferenza sul prezzo
ricavato dallespropriazione (Art. 2808
1
)
Dato che sullo stesso bene possono gravare pi ipoteche, la prelazione determinata
dal grado (numero in ordine cronologico delliscrizione).
Il grado pu essere oggetto di disposizione fra creditori ipotecari, ma non a favore di un
creditore chirografario.
Quindi, un creditore di grado inferiore pu subentrare nella posizione di un creditore con
grado superiore, ma nei limiti dellammontare della propria ipoteca.
Questo scambio di gradi non pregiudica le posizioni degli altri creditori ipotecari.

Sono previste forme di surroga ipotecaria:

-) surroga per pagamento: un creditore di grado posteriore estingue, col pagamento, il
credito di chi ha unipoteca anteriore, surrogandosi nei suoi diritti;

-) surroga ipotecaria del creditore perdente (Art. 2856): il creditore che ha ipoteca sopra
uno o pi immobili, qualora si trovi perdente perch sul loro prezzo si in tutto o in parte
soddisfatto un creditore anteriore, la cui ipoteca si estendeva ad altri beni dello stesso
debitore, pu surrogarsi nellipotesi iscritta a favore del creditore soddisfatto, al fine di
esercitare lazione ipotecaria su questi altri beni con preferenza rispetto ai creditori posteriori
alla propria iscrizione. Lo stesso spetta ai creditori perdenti posteriori alla propria iscrizione.

Il creditore ipotecario pu agire contro chi non debitore quando lipoteca concessa da
altri, oppure quando un terzo ha acquistato il bene gi gravato dalla garanzia.
Il terzo datore di ipoteca non pu pretendere lescussione preventiva del debitore (Art.
2868), pu per evitare la vendita del bene ipotecato pagando i crediti.
In tal caso, il terzo datore di garanzia si surroga nelle ragioni del creditore soddisfatto ed
ha regresso nei confronti del debitore.










Lipoteca ha efficacia anche nei confronti di chi acquisti limmobile dopo liscrizione: i
creditori ipotecari possono far espropriare i beni anche dopo lalienazione.
Il terzo, che voglia evitare ci, pu esercitare una delle seguenti facolt:

pagare i debiti
rilasciare i beni ipotecati
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ricorrere alla PURGAZIONE DELLE IPOTECHE: offrire ai creditori il prezzo stipulato
per lacquisto o il valore da lui stesso dichiarato per i beni di cui non sia stato
determinato il prezzo.


Su richiesta degli interessati, lipoteca pu essere ridotta.

Art. 2872: la riduzione pu aver luogo anche se lipoteca ha per oggetto un solo bene,
qualora questo abbia parti distinte o tali che possono essere comodamente distinte.





Estinzione dellIPOTECA


Art. 2878: Lipoteca si estingue:

1) con la cancellazione delliscrizione
2) con la mancata rinnovazione delliscrizione entro il termine di scadenza (20 anni)
3) con lestinguersi dellobbligazione
4) con il perimento del bene ipotecato, salvo quanto enunciato nellArt. 2742 (somme
dovute dagli assicuratori in caso di perimento del bene)
5) con la rinunzia del creditore
6) con lo spirare del termine a cui lipoteca stata limitata o col verificarsi della
condizione risolutoria.
7) Con la pronunzia del provvedimento che trasferisce allacquirente il diritto espropriato
e ordina la cancellazione delle ipoteche.


Successivamente allestinzione, il proprietario del bene ipotecato pu domandare la
cancellazione delliscrizione.
























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FIDEIUSSIONE



Fideiussione: soggetto che, obbligandosi personalmente verso il creditore, garantisce
ladempimento dellobbligazione altrui (Art. 1936)
Esistono due specie di fideiussione:

-) solidale: il fideiussore si obbliga in solido con il debitore principale al pagamento del
debito (Art. 1944
1
)
-) con beneficio di escussione: le parti concordano che lobbligo di pagamento del
fideiussore sorga dopo lescussione del debitore principale (Art. 1944
2
)

Per lArt. 1937, la volont di prestare fideiussione deve essere espressa.

(Art. 1938) la fideiussione pu essere prestata anche per unobbligazione condizionale o
futura; in questultimo caso deve essere previsto limporto massimo garantito.

Fonte della fideiussione possono essere la legge e la volont privata.
Solitamente, essa si costituisce in forza di contratto tra creditore e il terzo che si rende
garante dal debito altrui.
Trattandosi di un contratto gratuito, esso rientra nello schema del negozio.
Si ritiene che la fideiussione possa essere costituita anche tramite promessa unilaterale,
testamento e contratto a favore del terzo.
Loggetto della fideiussione lobbligo del debitore principale; ha quindi la fideiussione
carattere assolutamente accessorio.

Da questa accessoriet discende che:

-) la fideiussione non valida se non lo lobbligazione principale salvo che sia prestata
per unobbligazione assunta da un incapace (Art. 1939).

-) la fideiussione non pu eccedere ci che dovuto dal debitore, n pu essere
prestata a condizioni pi onerose (Art. 1941)

-) il fideiussore pu opporre al creditore tutte le eccezioni che spettano al debitore
principale, salva quella derivante dalla incapacit (Art.1945)

-) la fideiussione si estende a tutti gli accessori del debito principale, nonch alle spese
per la denunzia al fideiussore della causa promossa contro il debitore principale e alle spese
successive eventualmente sostenute dal creditore (Art. 1942)

Il fideiussore, una volta pagato il debito, pu rivalersi nei confronti del debitore mediante
surrogazione nei diritti che il creditore aveva nei confronti del debitore (Art. 1949)
(Art. 1950): il fideiussore che ha pagato, ha regresso contro il debitore principale,
bench questi non fosse consapevole della prestata fideiussione.

La possibilit di surrogazione dovrebbe per trovare ostacoli nella regola secondo cui il
pagamento del condebitore solidale libera gli altri condebitori e non permette la surroga
condebitore che ha eseguito la prestazione, nei diritti del creditore.
Se tale soluzione viene accettata, la surrogazione nei diritti del creditore diviene attuabile
soltanto dal fideiussore con beneficio di escussione, mentre il regresso potrebbe essere
attuato esclusivamente dal fideiussore in solido.


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Estinzione della FIDEIUSSIONE



Art. 1955: La fideiussione si estingue quando, per fatto del creditore, non pu avere
effetto la surrogazione del fideiussore nei diritti, nel pegno, nelle ipoteche, nei privilegi del
creditore.

Art. 1956: il fideiussore per unobbligazione futura liberato se il creditore, senza
speciale autorizzazione del fideiussore, ha fatto credito al terzo, pur conoscendo che le
condizioni patrimoniali di questo erano divenute tali da rendere notevolmente pi difficile il
soddisfacimento del credito. Non valida la preventiva rinuncia del fideiussore ad avvalersi
della liberazione.

Art. 1957: il fideiussore rimane obbligato anche dopo la scadenza dellobbligazione
principale, purch il creditore entro 6 mesi abbia proposto le sue istanze contro il debitore e le
abbia con diligenza continuate. La disposizione si applica anche nel caso in cui il fideiussore
ha espressamente limitato la sua fideiussione allo stesso termine dellobbligazione principale.
In questo caso, per, listanza contro il debitore va proposta entro mesi.
Listanza proposta contro il debitore interrompe la prescrizione anche nei confronti del
fideiussore.

Oltre ai modi sopra elencati, la fideiussione si estingue:

-) a causa dellestinzione dellobbligazione del debitore originario
-) attraverso i normali modi di estinzione delle obbligazioni



























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PROMESSA DEL FATTO DEL TERZO





Art. 1381: colui che ha promesso lobbligazione o il fatto di un terzo tenuto ad indennizzare
laltro contraente, se il terzo rifiuta di obbligarsi o non compie il fatto promesso.

Il promittente si assume il rischio derivante dal fatto che il terzo non compia il fatto
promesso o rifiuti di obbligarsi.
In tal caso, obbligato a pagare un indennizzo come risarcimento del danno subito dal
promissario.
La promessa del fatto altrui non pu obbligare il dichiarante senza essere giustificata da
un adeguato supporto causale.
La promessa va quindi individuata nel regolamento di interessi, nel quale essa inserita
come clausola negoziale, oppure in un interesse meritevole di tutela del promittente.
Il primo si realizza, per esempio, se nel contratto di compravendita di un immobile
inserita una clausola con la quale lalienante promette che lautorit amministrativa
competente rilasci la licenza di abitabilit.
Il secondo caso si verifica, per esempio, quando con una dichiarazione di patronage una
societ controllante, per facilitare la concessione di una linea di credito alla controllata,
assicura alla banca il pagamento da parte della controllata.
























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MEZZI DI CONSERVAZIONE DELLA GARANZIA
PATRIMONIALE



Pu accadere che, nella fase precedente alla costituzione del rapporto obbligatorio (di
fonte contrattuale) si verifichino delle diminuzioni, attuali o potenziali, del patrimonio debitorio;
tali effetti negativi possono essere neutralizzati dal creditore.

*) se il debitore aliena qualche suo bene a terzi, il creditore pu esperire lazione
revocatoria (Art. 2901)
*) se il debitore, non esercitando il proprio diritto di credito verso terzi, impedisce
lincremento del suo patrimonio, il creditore pu agire con lazione surrogatoria (Art.
2900)
*) se il comportamento del debitore suscita nel creditore il timore che i beni oggetto della
sua garanzia possano essere dissipati, il creditore pu chiedere il sequestro
conservativo di alcuni o di tutti quei beni (Art. 2905)


Inoltre, sono a disposizione del creditore rimedi per sopperire alle conseguenze negative
provocate da diminuzioni patrimoniali soltanto fittizie: ad esempio, lazione di simulazione
assoluta di vendita, effettuata dal debitore solo per sottrarre alcuni beni allazione esecutiva
del creditore.
Questultimo, se riesce ad ottenere una sentenza che accerti tale simulazione, potr in
caso di inadempimento aggredire il bene, perch facente ancora parte del patrimonio
debitorio.
Nel caso in cui, invece, si tratti di una simulazione relativa di vendita (si dissimulata
una donazione, per esempio) lazione di simulazione non idonea ad eliminare un atto di
disposizione che si sia realmente verificato.
Per esercitare pi agevolmente lazione revocatoria, lunico strumento attuabile in tal
caso, si pu dimostrare che si trattato di un atto a titolo gratuito, anzich oneroso, perch gli
oneri probatori che gravano sul creditore che intenda far revocare un atto a titolo gratuito sono
meno gravosi di quelli richiesti per la revoca di atti a titolo oneroso.

Esistono poi altri strumenti posti a disposizione del creditore; essi non possono per
considerarsi veri e propri mezzi di conservazione della garanzia, perch pi che a mantenere
intatto il patrimonio debitorio o ad evitarne diminuzioni, tendono a ridurre al minimo gli effetti
negativi conseguenti ad un deterioramento delle condizioni patrimoniali del debitore.
Ad esempio, un mezzo classificabile in questa categoria la disposizione della
decadenza del beneficio del termine nel caso in cui il debitore abbia diminuito le garanzie
prestate o non abbia dato quelle promesse, ovvero si sia trovato in una situazione di
insolvenza.
Questo mezzo consente al creditore di esigere immediatamente la prestazione o di
attuare lesecuzione forzata.



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Azione Revocatoria



Azione concessa al creditore, a salvaguardia dellintegrit del patrimonio del debitore,
nel caso egli, consapevolmente, compia atti con i quali si spogli dei propri beni, sottraendosi al
soddisfacimento del creditore.


Per lArt. 2901:
il creditore pu domandare che siano dichiarati inefficaci nei suoi confronti gli atti di
disposizione del patrimonio con i quali il debitore rechi pregiudizio alle sue ragioni quando
concorrono le seguenti condizioni:

1) consapevolezza da parte del debitore degli effetti negativi che avrebbe provocato
latto nei confronti del creditore.
2) Consapevolezza anche da parte del terzo, nel caso di atto a titolo oneroso.


Lazione revocatoria, se accolta, non invalida latto compiuto dal debitore ma lo rende
inefficace soltanto nei confronti del creditore che ha promosso lazione; ci vuol dire che gli
altri eventuali creditori non potranno giovarsi degli effetti dellazione revocatoria.
Si parla al riguardo di inefficacia relativa, nel senso che ottenuta la dichiarazione di
inefficacia il bene non rientra a far parte del patrimonio del debitore, ma lalienazione solo
considerata priva di effetto nei confronti del creditore che ha agito in revocatoria.
Ne consegue che (una volta ottenuta la sentenza di inefficacia) il creditore potr
promuovere nei confronti dei terzi acquirenti le azioni conservative ed esecutive (senza le
quali non conseguirebbe il soddisfacimento del suo credito) sui beni che formano oggetto
dellatto impugnato (Art. 2902
1
)
La prescrizione dellazione revocatoria di cinque anni dalla data dellatto (Art. 2903)

Presupposti dellazione revocatoria sono:

1) lesistenza di un credito a tutela del quale agire. Non necessariamente un credito
esigibile. LArt. 2901 ammette lazione revocatoria anche per la tutela di crediti
sottoposti a condizione o a termine.

2) Non necessario che latto di disposizione abbia determinato un oggettivo ed attuale
pregiudizio alle ragioni del creditore (eventus damni), ma , invece, sufficiente che
latto di disposizione sia idoneo a determinare una maggiore difficolt o incertezza
nellesazione coattiva del credito (periculum damni). La verifica del pregiudizio va
condotta tenendo conto sia della consistenza patrimoniale del debitore, sia dellentit
del debito o dei debiti. Cos, un atto di disposizione, seppur diminuisca notevolmente
la garanzia patrimoniale, non pregiudizievole delle ragioni del creditore se nel
patrimonio del residuo debitore permangano beni di valore complessivo ampiamente
superiore allentit del debito.

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3) La consapevolezza del debitore di ledere, con latto di disposizione, la garanzia
patrimoniale del creditore (scientia fraudis). Essendo piuttosto difficile dimostrare la
sussistenza del requisito della consapevolezza, se ne presume lesistenza
ogniqualvolta sia oggettivamente riscontrabile il periculum damni.








Se latto di disposizione da revocare anteriore al sorgere del credito, si richiede la
prova anche della dolosa preordinazione, cio, dimostrare che latto stato posto in essere
dal debitore al solo scopo di diminuire la propria consistenza patrimoniale in vista della futura
assunzione dellobbligazione.

Qualora latto di disposizione sia a titolo oneroso, si richiede, per la revocatoria, oltre alla
scientia fraudis del debitore, anche la dimostrazione della partecipatio fraudis del terzo, e
cio che anchegli fosse consapevole del potenziale pregiudizio che latto di disposizione era
idoneo ad arrecare ai creditori del suo dante causa.
Invece, quando si tratti di atto di disposizione a titolo gratuito (ad es.: una donazione),
sufficiente la ricorrenza della scientia fraudis del debitore. Prevalgono le esigenze di tutela
dei creditori su quelle del terzo, anche se di buona fede, in quanto questultimo dalla revoca
dellatto, e dalla conseguente (eventuale) aggressione in via esecutiva del bene, riceve un
pregiudizio di gran lunga inferiore rispetto a quello che dovrebbero sopportare i creditori se la
revocatoria non fosse esperibile.

Sono soggetti ad azione revocatoria non solo le alienazioni di beni o la costituzione su di
essi di diritti reali, ma anche atti che determinano la nascita di obbligazioni eccedenti
lordinaria amministrazione.
Lassunzione di obbligazioni, se qualificata come atto di ordinaria amministrazione, non
lesiva della garanzia patrimoniale.
Anche il pagamento di debiti non ancora scaduti soggetto ad azione revocatoria; non
lo invece il pagamento di un debito scaduto, che diviene atto dovuto e dunque non
dispositivo del patrimonio.

Concludendo, gli unici atti di disposizione esclusi dallazione revocatoria sono quelli di
ordinaria amministrazione e quelli dovuti.


















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Azione Surrogatoria




Mentre con lazione revocatoria il creditore reagisce a comportamenti attivi del debitore
che determinano un decremento della garanzia patrimoniale, con lazione surrogatoria (Art.
2900) egli evita il pregiudizio conseguente allinerzia del debitore che impedisca lincremento
della garanzia patrimoniale non esercitando i propri diritti di credito.
Il creditore legittimato a sostituirsi al debitore e ad esercitare i diritti dei quali questi
titolare per assicurare che siano soddisfatte o conservate le sue ragioni (Art. 2900).

Lazione surrogatoria differisce da quella revocatoria anche sul piano degli effetti.
La seconda opera soltanto a favore del creditore che labbia esperita, la prima determina
un incremento del patrimonio del debitore che va invece a vantaggio di tutti i creditori.
Gli effetti giuridici, in questo caso, ricadono direttamente sul patrimonio del debitore, non
in quello del creditore che ha agito. Cos ciascun creditore legittimato ad aggredire in via
esecutiva il bene entrato nel patrimonio del debitore a seguito dellesperimento dellazione
surrogatoria.

Condizioni per lesercizio dellazione surrogatoria:

1) Esistenza della situazione creditoria da tutelare

2) Si richiede che linerzia del debitore comporti una maggiore difficolt o limpossibilit
per il creditore di soddisfarsi coattivamente (periculum damni)


I creditori possono surrogarsi al debitore inerte soltanto nellesercizio di diritti o
nellesperimento di azioni:

a) che spettano verso i terzi

b) che abbiano natura patrimoniale

c) che non debbano essere personalmente esercitati dal loro titolare








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Sequestro Conservativo




Forma di tutela preventiva della garanzia patrimoniale, il sequestro conservativo
sottrae al debitore la disponibilit dei beni.

Esso necessario, affinch possa essere concesso, che sussistano i seguenti
presupposti:

a) che il giudice si convinca che il credito vantato esista

b) che, nelle more del giudizio, vi sia il pericolo di alienazione o di dissipazione dei
propri beni da parte del debitore.

Il sequestro produce i seguenti effetti:

-) sottratta al debitore la materiale disponibilit dei beni, che vengono affidati, per
lordinaria amministrazione, ad un custode.

-) prevista linefficacia, nei confronti del creditore pignorante, delle alienazioni odi altri
atti di disposizione dei beni sequestrati posti in essere.



Al termine del processo si possono verificare due situazioni alternative:

1) se il credito realmente esistente, il sequestro pu essere convertito in
pignoramento su richiesta del creditore che inizia lespropriazione forzata
2) se il credito inesistente, il debitore, oltre a recuperare la materiale disponibilit dei
beni sequestrati, pu chiedere il risarcimento dei danni che il sequestro gli abbia
eventualmente procurato.




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AUTONOMA NEGOZALE ED AUTONOMA CONTRATTUALE AUTONOMA NEGOZALE ED AUTONOMA CONTRATTUALE AUTONOMA NEGOZALE ED AUTONOMA CONTRATTUALE AUTONOMA NEGOZALE ED AUTONOMA CONTRATTUALE






AUTONOMIA PRIVATA, ETERONOMIA ED AUTOTUTELA



Per autonomia privata si indica il potere riconosciuto o attribuito dallordinamento
giuridico al privato di auto-regolare i propri interessi. Autoregolamento che giuridicamente
vincolante per la parte o per le parti che lo hanno creato, s da assumere per esse forza di
legge

Eteronomia = creazione di regole non da parte dello stesso titolare dellinteresse cui
quelle regole vanno applicate, ma da parte di un soggetto estraneo: la legge, il provvedimento
amministrativo, la sentenza

Lautonomia privata e leteronomia costituiscono le fonti del contratto.
Gli interessi dei soggetti possono essere sia autoregolamentati che eteroregolamentati,
ed in tal caso si parla di concorso di fonti.
Mentre lautonomia consiste nel potere di regolare da s i propri interessi, lautotutela
indica il potere di tutelare da s tali interessi. Tuttavia il divieto di farsi ragione da s e dunque
lonere di adire gli organi giurisdizionali per ottenere la salvaguardia dei propri interessi,
lautotutela istituto eccezionale e al soggetto consentito ricorrervi soltanto nelle ipotesi
specificamente previste dalla legge: il diritto di ritenzione (Art. 1152), leccezione
dinadempimento (Art. 1460), la legittima difesa (Art. 2044).




AUTONOMIA SINGOLARE E COLLETTIVA
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Si suole prospettare la partizione fra autonomia individuale e autonomia collettiva.
Con lespressione autonomia individuale si indica il potere di regolare interessi di
pertinenza esclusiva dei soggetti agenti o dei loro rappresentanti, siano essi persone fisiche o
enti.
La locuzione autonomia collettiva designa, invece, il pi specifico potere riconosciuto o
attribuito agli enti c.d. esponenziali di regolare interessi delle categorie professionali che essi
rappresentano. Va ricondotto allautonomia collettiva in senso proprio il potere delle
associazioni sindacali disciplinate dallArt. 39 della Costituzione.

Rilevante, ai fini della distinzione fra autonomia individuale e autonomia collettiva
pertanto non gi la struttura del soggetto agente, bens il tipo di interesse da regolare.
Mentre lautonomia collettiva non pu competere al soggetto-individuo, quella individuale
va riconosciuta non soltanto a questultimo, ma anche al soggetto-ente









AUTONOMIA PRIVATA E PUBBLICA


Lautonomia privata intesa come potere riconosciuto o attribuito dallordinamento
giuridico al privato.
Questo potere spetta a tutti i soggetti giuridici, siano essi privati o pubblici.
Naturalmente, questi ultimi sono preordinati a gestire interessi pubblici.




AUTONOMIA NEGOZIALE


Si discorre di autonomia negoziale e di autonomia contrattuale, rispettivamente per il
negozio giuridico e per il contratto

Art. 1321: il contratto laccordo di due o pi parti per costituire, regolare o estinguere
tra loro un rapporto giuridico a carattere patrimoniale.

Da tale definizione si deduce che:

a) il contratto un negozio necessariamente bi o plurilaterale col quale si compongono
interessi inizialmente opposti o quantomeno non coincidenti;

b) il contratto ha la funzione di costituire, regolare o estinguere un rapporto giuridico.
In particolare:
- costituire un rapporto giuridico significa incidere sulla situazione e sugli interessi
delle parti, introducendo per essi un nuovo rapporto;
- regolare significa introdurre una qualsiasi modificazione di un rapporto gi
esistente
- estinguere significa porre fine ad un rapporto preesistente;

c) il contratto ha sempre natura patrimoniale.
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La patrimonialit distingue il contratto da altri tipi di negozi come quelli relativi a
rapporti di famiglia. Tale requisito costituisce inoltre un limite allautonomia privata in
quanto esclude dallarea del contratto quegli atti che la comune coscienza vuole
sottratti alla logica del denaro.

Il contratto rappresenta la maggiore espressione di autonomia degli individui.


Le fonti del contratto sono costituite dalla legge e dalla volont delle parti.

Se si osservano l Art. 1322 C.C. (le parti possono liberamente determinare il contenuto
del contratto nei limiti imposti dalla legge. Le parti possono anche concludere contratti che non
appartengono ai tipi aventi una disciplina particolare, purch siano diretti a realizzare interessi
meritevoli di tutela) e lArt. 41 Costituzione G (Liniziativa economica privata libera. Non
pu svolgersi in contrasto con lutilit sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla
libert, alla dignit umana), si possono far coincidere lautonomia contrattuale con liniziativa
economica privata, per dimostrare la tutela costituzionale dellautonomia contrattuale.

Con una tale identificazione, lautonomia contrattuale finirebbe per essere prerogativa
esclusiva degli operatori economici.




LArt. 41 cost. pu utilmente riferirsi non gi allautonomia contrattuale, ma al settore pi
circoscritto della stessa, cio a quello della autonomia contrattuale dimpresa.
In sede di ricerca del fondamento costituzionale dellautonomia contrattuale si reputa
proficuo il richiamo allArt. 2 cost. ravvisando estrinsecazioni di un diritto inviolabile.
Da tale norma potrebbe trarsi il supporto costituzionale dellautonomia contrattuale
associativa, ma non di quella di scambio.
In conclusione, si arrivati a considerare non pi una tutela costituzionale diretta
dellautonomia contrattuale, ma una tutela costituzionale indiretta che si manifesta in negativo.

Quanto al profilo negativo della rilevanza costituzionale dellautonomia negoziale, i
limiti a questultima emergono dalle stesse norme nelle quali si individuano i suoi fondamenti.
Cos se nellArt. 41 cost. va riposta la tutela costituzionale dellautonomia contrattuale
dimpresa, la stessa norma ne vieta lo svolgimento in contrasto con lutilit sociale o in modo
da recare danno alla sicurezza, alla libert, alla dignit umana (Art. 41
2
cost.) .
Del pari, se il fondamento costituzionale dellautonomia associativa risiede negli Artt 2 e
18, questi stessi articoli ne segnano, rispettivamente, il limite generale, consistente nel rispetto
della personalit degli associati, ed i limiti specifici, relativi alla impossibilit di costituire
associazioni segrete ed a carattere militare.



LIBERTA CONTRATTUALI

I volti con i quali lautonomia contrattuale si manifesta, sono tradizionalmente concepiti
in termini di libert contrattuali; libert alle quali corrispondono simmetricamente limiti di
natura eteronoma o autonoma.

a) libert di contrarre, includendo in essa sia la libert di concludere un contratto sia
quella di non concluderlo. A questa libert collegato un limite: obbligo di contrarre
in casi specifici es.: Art. 1679 (pubblici servizi di linea) o Art. 2597 (obbligo di
contrarre nel caso di monopolio) - sono limiti legali oppure Art. 2932 (esecuzione
specifica dellobbligo di concludere un contratto, in caso di inadempimento): obbligo
volontario, adattabile a qualsiasi libert.
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b) Libert di scegliere il contraente; implica la facolt di individuare la propria
controparte anche con modalit diverse dal consueto contatto individuale (es.:
assunzioni di obbligazioni per categorie protette)
c) libert di determinare il contenuto contrattuale, cio di modulare il regolamento di
interessi in ragione delle specifiche e concrete esigenze dei contraenti (Art. 1322
1)

Solo in relazione alle norme dispositive, la libert viene meno nel caso di norme
imperative. Art. 1322
2
limite o per alcune materie solo contratti tipici.
d) libert di creare nuovi tipi contrattuali, ossia di approntare schemi contrattuali non
appartenenti ai tipi aventi una disciplina legislativa specifica (Art. 1322
2
). E la libert
pi vistosa subordinata allesito favorevole del controllo di meritevolezza di tutela
degli interessi. In tale ambito confluisce sia la libert di creare contratti c.d. misti, sia
la libert di instaurare una connessione tra due o pi contratti
e) libert di determinare la forma di futuri contratti





-










LA CAUSA DEL CONTRATTO



Il Codice Civile nellart.1325 menziona tra gli elementi essenziali del contratto la
CAUSA.

Il contratto pu essere nullo sia con linesistenza della causa che con la sua illiceit

Lart 1343 definisce la causa illecita: la causa illecita quando contraria a norme
imperative, allordine pubblico o al buon costume
.
ART.1344: altres illecita al causa quando il contratto costituisce il mezzo per eludere
lapplicazione di norme imperative.

Inoltre(Art. 1345) il contratto illecito quando le parti si sono determinate a concluderlo
esclusivamente per un motivo illecito comune ad entrambe.

Si pu quindi concludere che caratteristiche essenziali della causa sono la
meritevolezza e la liceit.

La definizione di causa di un contratto ha subito un processo di sviluppo:
il codice vigente nel 1856 valutava il contratto esclusivamente come fonte di obbligazioni
ed in tal modo la causa veniva riferita allobbligazione ed identificata nello scopo che induceva
il soggetto alla conclusine del contratto .
E facilmente osservabile come questa definizione fosse prettamente soggettiva.

Dopo lentrata in vigore del CC. del 1942 che rifiut la concezione del contratto come
meramente obbligatorio, la causa venne identificata nella funzione economico-sociale.
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In tal modo, per, venivano riconosciuti e protetti dallordinamento giuridico solo quegli
atti negoziali idonei alla realizzazione di una funzione utile socialmente; si negava in tal modo
la tutela giuridica ai negozi socialmente improduttivi, giuridicamente indifferenti o
economicamente futili.
Pertanto alla causa si attribuiva, in sostanza, il ruolo di controllare se i fini privati
perseguiti dai contraenti erano o no coerenti con quelli generali fissati dallordinamento.
Quindi il passaggio dalla concezione cd. soggettiva a quella cd. oggettiva rappresenta lo
spostamento della valutazione del contratto dal punto di vista dei contraenti a quello
dellordinamento.

Posto che il CC. ha colto una concezione obiettiva della causa, essa dallopinione
dottrinaria pi consolidata, viene definita come la funzione economico sociale che il contratto
obiettivamente capace di raggiungere (causa astratta); ma in questo modo la causa non
farebbe altro che coincidere con il contratto tipo, restando privo di causa il contratto atipico.
Ovviamente non questo ci che ha voluto il legislatore, quando ha previsto la causa
quale elemento essenziale del contratto.
Pertanto tale teoria stata in parte criticata e quindi si parlato di causa concreta.
E stato affermato che la funzione tipica ed astratta del negozio trascura la realt di ogni
singolo atto, cio linteresse concreto che di volta in volta il negozio realizza al di l dello
schema tipico adoperato.
Viene quindi definita causa concreta linteresse concreto meritevole di tutela o
funzione economico individuale che le parti con quel contratto perseguono.










Tale visione della causa stata preferita alle precedenti per evitare lidentificazione con
il tipo contrattuale, indicando con questa espressione il valore e la portata che alloperazione
hanno dato le parti, cio il valore individuale che una determinata operazione negoziale
assume per le parti.
Concludendo, un contratto diretto a realizzare un interesse non meritevole di tutela
nullo perch carente di causa.
Questa ultima definizione rappresenta una mediazione tra leccessiva soggettivit della
definizione contenuta nel CC. del 1856 e leccessiva oggettivit inizialmente contenuta nel
codice del 1942.





Tuttavia la causa pu anche essere identificata nella sintesi degli effetti giuridici del
contratto senza che questo comporti lidentificazione con il tipo.
Gli effetti giuridici essenziali raccolgono in s i concreti interessi che loperazione
diretta a realizzare e che non possono essere realizzati mediante lindividuazione degli effetti.
Non esiste un rapporto di priorit tra effetti ed interessi; la causa quindi costituita
dallincontro con il concreto interesse con gli effetti essenziali del contratto.
Sotto questa prospettiva si annulla la distanza tra causa come funzione economico
individuale e la causa come sintesi degli effetti essenziali .


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Lidentificazione della causa come sintesi degli effetti essenziali , che consiste nel
perseguimento degli effetti essenziali del negozio attraverso lindividuazione degli interessi,
rende pi complessa la distinzione tra causa e motivo.
Tale distinzione importante in quanto in sede contrattuale il motivo assume rilevanza
solo se illecito e comune ad entrambe le parti.
Il motivo , infatti, costituisce il concreto interesse di una o di entrambe le parti non
dedotto dal concreto regolamento da esse predisposto.
La causa, invece, va sempre dedotta dal rapporto giuridico .




























LOGGETTO DEL CONTRATTO


Altro elemento essenziale del contratto il suo OGGETTO.
Anchesso, come la causa, menzionato nellart. 1325, ed disciplinato dagli articoli
1346-1349.
Il termine oggetto del contratto no n viene utilizzato in senso univoco: stato spesso
identificato con la prestazione ed altre volte con la cosa.
Per chiarire il forte equivoco, necessario definire la distinzione tra oggetto del contratto
e oggetto dellobbligazione.
Con il primo si descrive un elemento dellatto la cui mancanza o difetto determina la
nullit dellatto.
Con il secondo, si descrive un elemento del rapporto che scaturisce dallatto: la porzione
di realt sulla quale si proiettano gli effetti che le parti perseguono.
Quindi lespressione oggetto del contratto o del negozio individua una categoria logica
non un entit materiale che invece costituita dal bene o dallutilit prodotta dagli effetti
dellattivit delle parti, dalle prestazioni e dalle modalit di comportamento che le parti devono
porre in essere.



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I requisiti del contratto sono indicati nel C.C. dallarticolo 1346: loggetto del contratto
deve essere possibile , lecito, determinato e determinabile

Il codice equipara la determinatezza alla determinabilit, infatti anche il contratto con
oggetto determinabile costituisce un fattispecie concreta ed idonea alla produzione
delleffetto.

Altra caratteristica fondamentale del contratto la sua possibilit. Questo requisito
sembra riferirsi alla possibilit fisica che si realizzi il mutamento al quale tende il
contratto.
Impossibile quelloggetto di un negozio giuridico riferito ad un bene che non esiste in
natura, o che per le leggi della fisica non potr mai venire alla luce, oppure ancora
quando il comportamento umano non in grado di raggiungere il risultato dedotto nel
negozio.
Limpossibilit pu riguardare anche la dimensione giuridica dellatto.
Riguardo alla possibilit, lart. 1347 stabilisce che :il contratto sottoposto a condizione
sospensiva o a termine valido, se la prestazione inizialmente impossibile iviene
possibile prima dellavveramento della condizione o della scadenza del termine.


Ultima caratteristica delloggetto costituita dalla liceit: le fattispecie pi ricorrenti di
illiceit delloggetto sono rappresentate da ipotesi di circolazione di beni fuori
commercio ( divieto di trasferire beni di appartenenza pubblica ) o per esempio
contratti di appalto per la costruzione di opere senza la prescritta autorizzazione. In
tal caso si discute se si tratti pi di casi di illiceit o di impossibilit giuridica.



necessario distinguere loggetto dal contenuto del contratto, infatti questultimo
rappresenta lo stesso atto nel suo complesso.









LA FORMA DEL CONTRATTO


Perch la volont del soggetto sia idonea a produrre gli effetti che si propone,
necessario che essa sia manifestata e sia resa conoscibile ai terzi.
Il mezzo con cui si manifesta la volont negoziale la forma ,elemento essenziale del
negozio giuridico (Art. 1325)
Nel nostro ordinamento vige l principio della libert della forma, espressone di
quellautonomia contrattuale che consente al dichiarante di emettere la dichiarazione di
volont nella forma che preferisce, purch il consenso sia manifestato con modalit che siano
socialmente valutabili come accordo .
Esistono, per, dei limiti al principio di libert della forma; infatti a volte lordinamento
subordina la validit del negozio alluso di una forma determinata.
La forma assolve una pluralit di funzioni:
Si distinguono innanzitutto le forme ad sustantiam e ad probationem, secondo che
svolgono il ruolo di elemento costitutivo della figura negoziale ovvero di limite alla prova
dellatto.
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Nella prima accezione, la modalit condiziona la validit del negozio, s da determinare,
nellipotesi di sua violazione, la nullit dellatto; nellaltra, il mancato rispetto della prescrizione
legale incide sui limiti di ammissibilit della prova dellatto negoziale.

Forma ad substantiam

Il legislatore ha numerose volte prescritto per i contratti la forma solenne: scrittura
privata o atto pubblico e talvolta il solo atto pubblico.
Vanno conclusi in forma scritta tutti i contratti che trasferiscono o costituiscono un diritto
reale immobiliare, gli atti di rinunzia ai diritti suindicati, i contratti di affrancazione del fondo
enfiteutico, di anticresi, di locazione immobiliare ultranovennale, di societ o di associazione,
di rendita perpetua o vitalizia, di divisione di immobili o di diritti reali immobiliari, di transazione
avente per oggetto controversie relative ai contratti su elencati ed infine nelle altre ipotesi
specificamente indicate dalla legge.


Forma ad probationem

Ipotesi di forma legale esclusivamente per fini probatori sono contemplate per il contratto
di assicurazione, il contratto di transazione, la cessione della propriet o del godimento
dellazienda, il patto di non concorrenza.
A volte, la forma scritta voluta dalla legge per la sola pubblicit.
Altre volte la forma coinvolge il profilo della opponibilit ai terzi degli effetti del contratto.
Il documento deve rappresentare la diretta esternazione della volont delle parti, non
essendo sufficiente n un documento dal quale risulti lavvenuta conclusione, n la concorde
ammissione delle parti che il contratto stato concluso in forma scritta.

Forma legale e dichiarazione espressa (verbale o scritta) non si identificano; la legge a
volte richiede la volont espressa, indipendentemente da un vincolo di forma.

La legge attribuisce alle stesse parti il potere di determinare la forma del proprio
contratto (Art. 1352). Esse hanno il potere di determinare il vestimentum
LArt. 1352 contiene due norme: luna riconosce allautonomia dei soggetti il potere di
determinare, accanto al contenuto, anche la forma dellatto negoziale; laltra scioglie il nodo
interpretativo che si desume dal c.d. patto dubbio sulla forma, nel quale le parti non hanno




stabilito quale funzione debba assolvere la modalit convenuta: si presume che la forma
convenzionale sia stata voluta per la validit del futuro contratto.






LA PARTE


Il negozio giuridico presuppone la presenza di un individuo che lo ponga in essere e che
diventi soggetto del negozio giuridico in assenza di un soggetto che lo ponga in essere.
La parte diviene quindi elemento essenziale per il perfezionamento della fattispecie.
Il soggetto, per, non svolge lunica funzione di autore del procedimento di formazione
del negozio; egli assume, infatti, anche il ruolo di portatore degli interessi negoziali e quindi
destinatario degli effetti.
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Non necessariamente la parte deve essere costituita da un singolo soggetto, ma pu
esserlo da una pluralit di soggetti, che agiscono per come ununica parte a causa dellunico
interesse.
I soggetti del contratto devono essere determinati e solo nel caso del contratto per
persona da nominare possono essere determinabili.
In relazione ai soggetti, lArt. 1325 inserisce tra i requisiti
































LE SPECIE TIPICHE DI OLISAZIONI



Le Obbligazioni Pecuniarie


Sono trattate dallArt. 1277 s.s.

PECUNIARIO = di denaro per lo pi utilizzato come oggetto di scambio.

I debiti pecuniari si estinguono con moneta avente corso legale nello Stato al tempo del
pagamento per il suo valore nominale Art. 1277
1

Questa norma detta il PRINCIPIO NOMINALISTICO vale solo per quello di valuta e
non di valore.

Valuta: ha per oggetto somma di denaro gi determinata
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Valore: ha per oggetto somma di denaro che deve essere determinata con riferimento a
determinati criteri (es.: risarcimento di denaro)


Se la moneta in 20 anni ha tenuto lo stesso potere dacquisto, non esistono problemi.
In periodi con pi inflazione, per, lobbligazione pecuniaria risulta, per il creditore, molto
vantaggiosa; al contrario nel caso di una rivalutazione monetaria

Obbligazione pecuniaria vantaggiosa per il debitore

Art. 1277
2
: se la somma dovuta determinata in una moneta che non ha pi corso
legale al tempo del pagamento, questo deve farsi in moneta legale ragguagliata per valore alla
prima.

Art. 1278: se la somma dovuta determinata in una moneta non avente corso legale
nello Stato, il debitore pu pagare in moneta legale, al corso del cambio nel giorno della
scadenza e nel luogo stabilito per il pagamento.
Il rischio del creditore non si basa tanto sullinflazione, quanto sulloscillazione del
cambio.

Art. 1279: la disposizione dellarticolo precedente non si applica nel caso in cui la
moneta non avente corso legale nello Stato indicata con la clausola effettivo(no facolt di
scelta perch da contratto quella la moneta), a meno che, alla scadenza dellobbligazione,
non sia possibile procurarsi tale moneta.

Per evitare i rischi della svalutazione, i privati possono avvalersi delle formule
contrattuali, oppure dei principi stabiliti dalla legge. Es.: la legge tutela il salario dei lavoratori
subordinati.
Di solito, per, la garanzia del credito affidata alle parti.

-) Debiti di valuta = debiti soggetti al principio nominalistico

-) Debiti di valore = hanno ad oggetto una somma di denaro che non risente del
principio nominalistico.

La differenza non viene decisa dalle parti.




Funzione Interessi



Frutto civile solo debiti remunerativa
del capitale liquidi ed esegibili (in cambio del vantaggio derivante
ad un soggetto, dalla disponibilt
di un capitale altrui)



INTERESSI



Corrispettivi Compensativi Moratori
(una sorta di
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risarcimento danni)



INTERESSI



Legali Convenzionali
Art. 1282: si applicano previsti dalle
quando le parti non ne parti
abbiano pattuito uno
convenzionale e questo
patto deve risultare per
iscritto (1999 2,5%)



Usurai solo convenzionali


superano del 50% quelli
medi praticati dalle banche
e dagli intermediari finanziari

se sono presenti interessi usurai, il patto convenzionale nullo e non sono dovuti
interessi, neppure legali.

Interessi corrispettivi: per mutui, crediti liquidi ed esegibili si producono
automaticamente interessi corrispettivi che corrispondono al 10% delle somme su
base annua.

Interessi compensativi: devono essere corrisposti dal creditore, a causa del
ritardato conseguimento della somma; ne trae vantaggio il debitore che non paga
subito.

Interessi moratori: dovuti nella legale se il debitore inadempiente al
pagamento di un debito pecuniario, il creditore, ammesso che chieda costantemente
il risarcimento ad debitore, ha diritto di pretendere, sulla somma dovuta, gli interessi
moratori.




Al creditore che dimostri di aver subito un danno maggiore spetta lulteriore
risarcimento (a meno che non sia stata prevista nel contratto una possibilit di
inadempimento).
Ci suddetto vuol dire che: anche in presenza di principio nominalistico, quando il ritardo
nelladempimento di obbligazioni pecuniarie lungo abbastanza da provocare una
diminuzione sensibile del potere dacquisto della moneta, il creditore ha diritto di essere
risarcito: Danno da svalutazione






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Le obbligazioni alternative


Di solito, la prestazione a carico del debitore unica.
Nelle obbligazioni alternative si hanno due o pi prestazioni; il debitore libero
estinguendone uno a sua scelta.
Il debitore, per, non pu costringere il creditore ad accettare parte di una e parte di
unaltra (Art. 1285)

Successivamente alla scelta, avviene la concentrazione (definitiva individuazione della
prestazione da eseguire)

Art. 1286: Scelta = unilaterale e recettizia; spetta al debitore se non stata affidata al
creditore o ad un terzo; diviene irrevocabile con lesecuzione di una delle prestazioni o con la
dichiarazione di scelta da una delle parti.
Se la scelta deve essere fatta da pi persone, il giudice pone un termine e se non si
rispetta il termine sar il giudice ad effettuare la scelta.

Art. 1287: Se il debitore non esegue neanche una delle prestazioni, la scelta spetta al
creditore al termine al terzo al termine al giudice.

Art. 1288: Lobbligazione alternativa diviene semplice se una delle prestazioni non
poteva formare oggetto di obbligazione o se divenuta impossibile per causa non imputabile
da alcuna delle parti.

Art. 1289:
Se la scelta spetta al debitore ed una delle prestazioni diviene impossibile per causa a
lui imputabile, lobbligazione alternativa diviene semplice. Se una delle prestazioni
diviene impossibile per colpa del creditore, il debitore liberato dallobbligazione, a
meno che non preferisca eseguire laltra prestazione e chiedere il rimborso dei danni.

Se la scelta spetta al creditore, il debitore libero, se una delle prestazioni diviene
impossibile per colpa del creditore, a meno che questi preferisca esigere laltra
prestazione e risarcire il danno. Se limpossibilit da addossare al debitore, il creditore
pu scegliere laltra prestazione o esigere il risarcimento del danno.

Art. 1290: Se la scelta spetta al debitore ed una delle prestazioni impossibile per
causa sua e laltra per caso fortuito, egli deve pagare lequivalente dellultima. Se
limpossibilit imputabile riguarda entrambe le prestazioni, il debitore dovr pagare
lequivalente delluna o dellaltra, a sua scelta.






Le obbligazioni solidali

Art. 1292:

Pi debitori della stessa prestazione, ciascuno pu essere costretto alladempimento
totale e ladempimento da parte di uno libera tutti (solidariet passiva)

Pi creditori e ciascuno ha il diritto di chiedere lintero adempimento e ladempimento
conseguito da uno libera il debitore da tutti i creditori (solidariet attiva)
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Per la solidariet non basta quindi una pluralit di soggetti; essa non esclude, per, che i
singoli debitori siano tenuti ciascuno con modalit diverse verso i singoli creditori - Art. 1293

Salvo patto contrario, lobbligazione si divide tra gli eredi di un condebitore o un creditore
in solido, in proporzione delle rispettive quote Art. 1295

Art. 1296: in caso di solidariet attiva il debitore pu scegliere di pagare ad uno qualsiasi
dei creditori se non esiste una domanda giudiale.

Art, 1298: nei rapporti interni, lobbligazione solidale si divide in parte uguale tra i vari
debitori o creditori, se non risulta diversamente, a meno che sia stata contratta nellinteresse
esclusivo di uno di essi

Art. 1299: il debitore che ha pagato lintero debito pu ripetere dai condebitori solo la
parte di ciascuno di essi. Se insolvente, la perdita si ripartisce tra i condebitori.



Le Obbligazioni Parziarie


Pi debitori o creditori; lobbligazione non solidale; ciascuno dei creditori non pu
domandare il soddisfacimento del creditore che ha la sua parte e ciascuno dei debitori non
tenuto a pagare il debitore che per la sua parte Art. 1314

Se lobbligazione indivisibile si applicano le norme dellobbligazione solidale: Art. 1317
Si ha quando la prestazione ha per oggetto una cosa o un fatto che non pu per sua
natura essere diviso Art. 1316





Obbligazione indivisibile


Oggettivamente Soggettivamente

per sua natura indivisibile pena la naturalmente divisibile, ma diviso
perdita del suo valore o la non pu soddisfare linteresse
diminuzione di esso del/dei creditore/i

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