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IRES

Imposta sul reddito delle societ


DPR 917 del 22/12/1986

PRESUPPOSTO:

possesso dei redditi in denaro e in natura che rientra nelle categorie esaminate.
Le societ di capitali producono solo reddito di impresa, da qualsiasi fonte provengano.
Determinazioni dei redditi = determinazione dei redditi dellIRPEF

SOGGETTI PASSIVI

4 CATEGORIE:
1. Societ di capitali residenti: spa, srl, sapa residenti nel territorio dello Stato.
2. Enti commerciali residenti: enti statali, enti pubblici, enti locali che svolgono unattivit commerciale.
3. Enti non commerciali residenti.

Ma quali redditi sono soggetti allIRES? Quelli rientranti nelle 6 categorie o quelli rientranti nella categoria
dei redditi di impresa? Sono vere entrambe le cose, perch per gli enti commerciali si tassano i redditi di
impresa, per gli enti non commerciali si tassano gli altri redditi, perch questi ultimi non producono reddito
di impresa.
4. Societ ed enti non residenti. Redditi prodotti da societ ed enti non residenti, ma che producono redditi
allinterno del territorio italiano.
Es. societ francese che apre un supermercato in Italia.
(principio delle tassazione su base territoriale).

Vi poi da distinguere tra enti residenti e non considerando che sono residenti quegli enti che per la
maggior parte del periodo d imposta hanno la sede legale o dell amministrazione o l oggetto principale nel
territorio dello stato.
Nb: si considerano residenti in italia:
-le societ estere che detengono partecipazioni di controllo in societ italiane
-le societ estere che sono amministrate da un organo prevalentemente costituito da persone residenti in
italia.

ALIQUOTA

Non progressiva come nellIRPEF, ma proporzio
Periodo di imposta

IRPEF: anno solare.
IRES: non detto che sia lanno solare. Il periodo di imposta costituito dallesercizio, o periodo di
gestione determinato dalla legge o dallatto costitutivo. C una certa autonomia per la societ in ordine
alla determinazione del periodo di imposta. Quasi sempre coincide con lanno solare, ma non detto.

Questa cosa non assolutamente possibile per le persone fisiche!


Il calcolo della base imponibile


La determinazione del reddito dimpresa secondo il cosiddetto regime ordinario, prende le mosse dal
risultato d esercizio (utile, pareggio o perdita) del conto economico, redatto in base alle regole
privatistiche in materia, dellesercizio chiuso nel periodo di imposta ) e si applicano alcune variazioni in
aumento e diminuzione, che derivano dallapplicazione delle norme fiscali sui singoli componenti del
reddito.
Al risultato devono poi essere apportate nella dichiarazione dei redditi delle variazioni, in aumento o in
diminuzione, quando non vi sia coincidenza fra valori assunti ai fini di esso e quelli risultanti
dallapplicazione della disciplina tributaria di componenti di reddito. Si ha dunque una dipendenza parziale
del reddito dimpresa dal risultato del conto economico:



Le variazioni in aumento:
Aumentano il reddito emerso dal bilancio.
In tali casi la legge fiscale include nel calcolo del reddito imponibile delle componenti di reddito positive
non comprese nel conto economico o non consente di dedurre componenti negativi di reddito ammesse in
deduzione dalla normativa civilistica.

Le variazioni in diminuzione: riducono il reddito imponibile. Ci si verifica quando le disposizioni fiscali
consentono di non calcolare ai fini fiscali elementi positivi inclusi invece nel conto economico o di calcolare
elementi negativi che riducono il reddito imponibile rispetto al risultato desercizio.


Principio di competenza
pi che un principio di determinazione un principio di imputazione temporale, infatti si guarda al
momento del compimento dellatto giuridico.
Al fine di calcolare il reddito di impresa ai fini fiscali si applica il principio di competenza, il quale si
contrappone al principio di cassa che fa riferimento ai movimenti finanziari (entrate e uscite). Il principio di
competenza fa riferimento al concretizzarsi dei fatti economici della gestione aziendale (costi e ricavi); in
particolare questo principio stabilisce che una volta individuato lesercizio di competenza dei ricavi, i relativi
costi sono deducibili nello stesso esercizio, anche se sostenuti in esercizi precedenti.
Vi sono alcuni costi e ricavi per i quali si applica il principio di cassa: oneri fiscali, interessi di mora, compensi
degli amministratori, utili da partecipazione, ecc

In particolare, il codice civile stabilisce:
la cessione dei beni mobili ha effetto con la consegna/spedizione (o la data posteriore in cui si ha
effetto trasativo);
la cessione di immobili ha effetto con la stipulazione dell'atto ;
la prestazione di servizi ha rilievo a completamento della prestazione o alla maturazione dei
corrispettivi per le prestazioni periodiche.

Queste regole fissano la competenza temporale: opportuno ricordare che non tutti i costi sono deducibili
nel periodo in cui si ritengono sostenuti per il principio di correlazione coi ricavi. I costi pluriennali sono
dedotti ad esempio nei diversi esercizi in cui concorrono a produrre ricavi.
inoltre
Anche se di competenza del periodo, non sono deducibili i costi/ricavi incerti
(o non del tutto certi)
con il principio di cassa

o compensi dovuti agli amministratori
o oneri fiscali e contributivi
o erogazioni liberali


- Principio di cassa:
i componenti positivi sono tassati quando sono percepiti, e i componenti negativi quando sono pagati o
sopportati.

- Principio di inerenza
un costo deducibile se sostenuto in funzione della vita dell'impresa
fondamentale ai fini della tassazione del reddito netto; qui si guarda al momento dellultimazione.
Linerenza attiene alla deducibilit dei costi, e ha una duplice accezione:

collegamento tra costi e ricavi (ma non tutti i costi producono dei ricavi);
collegamento tra costi e oggetto dellattivit imprenditoriale.

Soddisfano il requisito non solo le spese necessarie per produrre ricavi, ma in genere quelle sostenute
infunzione del programma imprenditoriale, in quanto suscettibili di recare utilit allattivit produttiva.Non
sono invece inerenti le spese sostenute nellinteresse personale dellimprenditore o dei suoi familiari,dei
soci o amministratori della societ, di terzi.




...COMPONENTI POSITIVE DI REDDITO...
1. I ricavi
2. Le plusvalenze
3. Le sopravvenienze
4. I dividendi
5. Redditi che derivano da beni dellimpresa
6. Le rimanenze
7. Altre valutazioni a fine esercizio
...COMPONENTI NEGATIVE DEL REDDITO...
1. Le spese per prestazioni di lavoro
2. Interessi passivi e oneri assimilati
3. Oneri fiscali
4. Le minusvalenze
5. Le sopravvenienze passive
6. Le perdite
7. Gli ammortamenti
8. Gli accantonamenti

I RICAVI Sono qualificati come ricavi

ne di materie prime, azioni e quote di partecipazioni inclusi nellattivo circolante

ti sono erogati per
integrare mancati ricavi di imprese che operano a prezzo politico.

autoconsumo o pi in generale destinazione a finalit estranee allesercizio dellimpresa come la cessione
gratuita).

Quantificazione: tutto il ricavo concorre per intero alla tassazione, non frazionabile.
Imputazione temporale: vale il principio di competenza senza alcuna eccezione. Per i beni merce ci
riferiamo in particolare al momento della consegna, prescindendo dalla manifestazione finanziaria e dalla
fatturazione

LE PLUSVALENZE PATRIMONIALI E I DIVIDENDI

La plusvalenza determinata come differenza tra un valore finale (valore di realizzo o quello
normale, es. in caso di autoconsumo) ed un valore base (il valore fiscalmente riconosciuto al
netto degli ammortamenti fiscalmente riconosciuti).

Sono qualificate come plusvalenze
e a titolo oneroso di beni strumentali, azienda o ramo di azienda. In caso di
cessione di azienda e ramo aziendale si considera il blocco: anche i beni merci inclusi nellinsieme
concorrono alla formazione della plusvalenza
dita o danneggiamento del bene strumentale
finalit estranee allesercizio di impresa
ealizzata (p 111): un uscita dal nostro
regime fiscale di beni di impresa

Quantificazione: la plusvalenza la differenza tra due valori dello stesso bene in momenti diversi, in
particolare
Incasso, corrispettivo, prezzo valore fiscalmente riconosciuto

ammortamento fiscale)
La plusvalenza fiscale quindi pu non coincidere con la plusvalenza contabile

Imputazione temporale: possibile frazionare limputazione della plusvalenza in 5 esercizi a partire da
quello di realizzo, a quote costanti, a patto che il bene sia stato detenuto almeno 3 anni. La ragione di
questo regime duplice: prima di tutto le plusvalenze sono componenti pluriennali di reddito; in secondo
luogo si desidera incentivare lautofinanziamento realizzato mediante il reinvestimento della plusvalenza.

PLUSVALENZE DA PARTECIPAZIONI IMMOBILIZZATE Partecipation exemption (PEX):


le plusvalenze realizzate da societ di capitali sono esenti nella misura del 95%. Di riflesso per lacquirente
non deducibile il costo sostenuto, n tanto meno le minusvalenze realizzate dalla cessione di
partecipazioni. I costi inerenti a plusvalenze esenti non sono quindi deducibili Questo regime si applica se
sono rispettate 4 condizioni:


Lesenzione accordata solo per le partecipazioni durevoli: devono essere state possedute per almeno 12
mesi
periodo di possesso
disapplicativo (p 115-116).
tipo le societ immobiliari di mero godimento. Queste ultime sono
individuate mediante presunzione legale assoluta: si esclude svolgano attivit di impresa le societ che
hanno prevalentemente nel loro patrimonio immobili patrimoniali

NB - TASSAZIONE ORDINARIA
La plusvalenza che non rispetta i requisiti pex tassata come una plusvalenza da cessione di beni
patrimoniali. Pu essere frazionata in 5 anni se rispettato il requisito di anzianit. La partecipazione deve
figurare in bilancio da almeno 3 esercizi


SOPRAVVENIENZE ATTIVE
Le sopravvenienze attive sono eventi che modificano componenti positivi che hanno gi concorso
alla formazione del reddito in esercizi precedenti:
le sopravvenienze attive in senso stretto possono, ad esempio, derivare:
da ricavi conseguiti in un periodo successivo ma di competenza di uno precedente ;
dalla sottovalutazione dei ricav i;
da sopravvenuta insussistenza di componenti negative ;
le sopravvenienze attive in senso lato derivano da un avvenimento estreneo alla normale
gestione dell'impresa:
indennit risarcitorie per beni le cui plusvalenze non costituiscono ricav i;
proventi conseguiti a titolo di contributi o liberalit (la cui tassazione rateizzabile in
cinque anni).
contributi pubblici in conto capitale .
E' espressamente previsto che non costituiscano sopravvenienze attive (e non sono quindi tassati):
i versamenti dei soci a fondo perduto od in conto capitale;
la riduzione dei debiti derivante da rinuncia di un credito da parte dei soci.



DIVIDENDI PEX

dal primo gennaio 2004 questo regime sostituisce il meccanismo del credito di imposta per i dividendi. La
societ versa lires dovuta sullutile prodotto. Esso, qualora venga distribuito ai soci sottoforma di dividendi
prevede diversi regimi di tassazione a seconda che il socio sia una persona fisica o una societ e che la
partecipazione sia o no qualificata. Analizziamo lo schema di tassazione dei dividendi:









LE RIMANENZE DI MAGAZZINO
Sono una componente positiva derivante da costi che a fine esercizio non hanno generato ricavi e sono
quindi sospesi e rinviati allesercizio successivo. Riguardano i beni merce. Per espressa disposizione le
rimanenze di beni fungibili sono quantificati col metodo LIFO. comunque consentita lapplicazione dei
metodi FIFO e costo medio ponderato o varianti del LIFO. Se il valore determinato al costo superiore al
valore di presunto realizzo, le rimanenze sono valutate adottando il valore normale.
Anche le variazioni delle rimanenze di beni-merci intervengono nel calcolo del reddito.
La valutazione delle rimanenze finali si effettua raggruppando i beni in categorie omogenee per
natura e valore ed assumendo come criterio di valutazione, in primo luogo, il costo.
Come nei criteri civilistici, anche a fini fiscali la valutazione sar al minore fra valore di costo e
valore di presumibile realizzo. Si d dunque rilievo fiscale alla svalutazione dei beni-merce.
Le rimanenze, nel primo esercizio in cui si verificano sono valutate in base al costo medio
ponderato.
Per espressa previsione, per le successive variazioni di magazzino si applica il criterio del LIFO (si
considerano alienati per prima i beni facenti parte degli incrementi formatisi in esercizi precedenti,
distinti per esercizio di formazione a partire dall'incremento pi recente): il reddito imponibile
risulta quindi compresso. Qualora l'impresa a fini civilistici usi altri criteri di valutazione (FIFO,
CMP, LIFO a scatti) le data facolt di adottarli anche a fini fiscali. Si applicano grossomodo le
stesse regole previste per i beni merci ai:
prodotti in corso di lavorazione ;
servizi in corso di esecuzione ;
lavori in corso su ordinazione .
Allo stesso modo, infine, andranno valutati titoli e partecipazioni non iscritte tra le
immobilizzazioni
finanziarie.





interessi attivi:

allart. 89 del TUIR si regola il concorso al reddito dimpresa
degli utili derivanti dalla partecipazione in societ di persone residenti. Gli utili concorrono al
reddito secondo il criterio di cassa:
- al 40% se il percettore soggetto irpef o societ di persone;
- al 5% se il percettore soggetto ires.
Gli interessi attivi si valutano secondo il normale criterio di maturazione; se non
diversamente determinato, si ritengono fruttiferi di tasso legale.
Gli interessi attivi sono percepiti a fronte di contratti di mutuo, deposito, etc. al di fuori
dellimpresa sarebbero redditi di capitale, ma percepiti in regime di impresa, coms come i
proventi immobiliari, diventano redditi dimpresa, in forza del principio di avulsione o
attrazione.




LE COMPONENTI NEGATIVE DI REDDITO

Mentre i componenti positivi concorrono a formare il reddito anche se non sono imputati a
conto economico, i componenti negativi non sono ammessi in deduzione, se non nella
misura in cui siano imputati a conto economico. Questa regola conosce alcune deroghe:
- sono deducibili i componenti negativi gi imputati al conto economico di un esercizio
precedente, se la deduzione era stata rinviata in base a norme del tuir;
- possibile dedurre spese ed oneri nel momento in cui risultino maggiori rispetto a
quelli del conto economico, ma sempre se adeguatamente provati;
- in pi sono deducibili, a prescindere dallimputazione a conto economico, gli
ammortamenti di beni materiali o immateriali e gli accantonamenti di spese relative a
studi e ricerche.
Per quanto riguarda i costi, vanno imputati seguendo i criteri di inerenza e competenza.

SPESE PER PRESTAZIONI DI LAVORO
Le spese per prestazioni di lavoro sono integralmente deducibili, anche qualora si tratti di
liberalit.
Vi sono per alcuni limiti:
i fringe benefit sono deducibili per la quota per cui corrispondono effettivamente a reddito
altri limiti quantitativi sono previsti per spese di vitto e alloggio sostenute in trasferta.
In deroga al principio di competenza, i compensi agli amministratori seguono il principio di cassa.
INTERESSI PASSIVI
sono gli interessi che limpresa sopporta a fronte di un rapporto di debito
Sono previsti limiti alla deducibilit degli interessi passivi per contrastare la sottocapitalizzazione e
stimolare le imprese al raggiungimento di un giusto equilibrio tra capitale proprio e capitale di debito.

Deducibilit: gli interessi negativi sono deducibili per limporto degli interessi attivi. Leccedenza di
interessi passivi rispetto agli interessi attivi entro il limite del 30% del ROL (risultato operativo lordo della
gestione caratteristica). La quota di interessi passivi che supera tale misura deducibile nei periodi
successivi senza limiti di tempo, purch la quota resti sempre al di sotto del 30% del ROL dellanno.

Int. Passivi int. Attivi = 35.000
ROL = 100.000
30%del ROL = 30.000

Sono deducibili nellanno 30.000.
i 5000 non deducibili vengono rinviati ai periodi di imposta futuri.
T+1: int passivi int attivi = 10.000
ROL= 120.000
30% del ROL = 36000
Deduco i 10.000 T+1 e i 5000 residui dellanno prima dato che rientro nei limiti Eccezioni al regime:
loro attivit tipica non giustifica lapplicazione di norme sulla sottocapitalizzazione.
ri la deducibilit non limitata




LA PREVIGENTE DISCIPLINA
Nella previgente disciplina, per la determinazione della quota di interessi passivi deducibile si
applicava all'ammontare totale degli interessi passivi prima la thin capitalization rule che
escludeva la deducibilit di una determinata percentuale di interessi, poi il pro-rata patrimoniale
(che ne escludeva un'altra quota), e dunque (sulla parte residua) il pro-rata ordinario.

La thin capitalization rule era prevista onde evitare elusioni riguardanti la preferenza per una
societ di richiedere finanziamenti ai soci (che producono interessi passivi deducibili), piuttosto
che l'apporto di capitale a titolo di capitale proprio (la cui remunerazione costituisce invece
reddito per la societ, imponibile). La regola della thin capitalization prevedeva che:
i finanziamenti dei soci qualificati superiori ad un determinato importo producessero interessi
passivi non deducibili;
la remunerazione del socio finanziatore fosse considerata dividendo ai fini fiscal i.
Tale norma si applicava (salvo che il socio non dimostrasse che l'ammontare dei finanziamenti
erogati dai soci poteva essere anche ottenuto da un terzo finanziatore) qualora:
il socio avesse controllato (direttamente o indirettamente) il 25%;
il finanziamento del socio avesse superato di almeno 4 volte al quota di patrimonio netto di
propria competenza.
Il pro rata patrimoniale limitava la deduzione degli interessi passivi nel caso in cui la societ
avesse detenuto in portafoglio partecipazioni soggette alla partecipation exemption.
Per garantire una simmetria fiscale con lesenzione delle plusvalenze rientranti nelle participation
exemption, era stata disposta lindeducibilit di tutti i costi compresi gli interessi passivi (per cui
era calcolata una corrispondente quota non deducibile) afferenti tali partecipazioni. Erano
escluse nel
calcolo della quota di interessi non deducibile nel pro-rata patrimoniale le partecipazioni in societ
incluse nel consolidato (nazionale o mondiale), e le partecipazioni in societ con reddito tassato
per trasparenza.

Il pro rata ordinario prevedeva che gli interessi passivi fossero deducibili solo per la parte
corrispondente al rapporto fra l'ammontare dei ricavi e degli altri proventi che concorrono a
formare il reddito e l'ammontare complessivo di tutti i ricavi e proventi (cos da escludere quelli
relativi a proventi esenti).







MINUSVALENZE

A fini fiscali, le minusvalenze:
non sono rilevanti quando iscritte, ma solo quando sono effettivamente realizzate.
non sono rilevanti se si riferiscono alla cessione di partecipazioni soggette partecipation
exemption (possedute ininterrottamente per 12 mesi, anzich 18);
sono rilevanti se derivano da partecipazioni a cui non si applica il regime della partecipation
exemption;
per gli imprenditori individuali, se derivanti da partecipazioni partecipation exemption, sono
indeducibili al 60% (la percentuale esente).



SOPRAVVENIENZE PASSIVE
Le sopravvenienze passive sono la voce negativa speculare alle sopravvenienze attive si hanno
quando si verifica:
il mancato conseguimento di ricavi od altri proventi che hanno concorso a formare il reddito in
precedenti esercizi;
il sostenimento di spese, perdite od oneri a fronte di ricavi od altri proventi che hanno
concorso a formare il reddito in precedenti esercizi;
la sopravvenuta insussistenza di attivit iscritte in bilancio in precedenti eserciz i.
Ad esempio, rientrano fra le sopravvenienze deducibili gli abbuoni e sconti concessi alla clientela
in un periodo d'imposta successivo a quello in cui si sono contabilizzati i ricavi derivanti dalla
vendita del bene-merce.

AMMORTAMENTI DI BENI MATERIALI

solo per i beni strumentali allesercizio dellimpresa. Fiscalmente i beni patrimoniali puri non sono
ammortizzabili. le quote di ammortamento ai fini fiscali sono calcolate in base ai coefficienti definiti da
regolamenti ministeriali per ciascun settore economico e tipologia di bene. Esprimono il consumo fisico e
lobsolescenza tecnologica normale. Se la quota di ammortamento imputata in bilancio superiore a quella
fiscalmente ammessa ai fini fiscali si genera una variazione in aumento per la differenza. Tale eccedenza
pu essere dedotta dal primo esercizio in cui termina lammortamento civilistico (data la % superiore
terminer prima lammortamento). Le quote di ammortamento sono deducibili a partire dallesercizio di
entrata in funzione del bene: nel primo esercizio, indipendentemente dallentrata in vigore, la quota di
ammortamento deve essere ridotta a met.

AMMORTAMENTI IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI: le immobilizzazioni immateriali sono divise in
categorie
1) Diritti di utilizzazione, brevetti: deducibile il 50% del costo in due anni
2) Marchi di impresa: deducibile la quota di 1/18 del costo dacquisto in 18 anni
3) Avviamento: deducibile in 18 anni per 1/18 allanno se acquisito come costo
4) Concessioni: dedotte in base al contratto o alla legge (p 140)

AMMORTAMENTO FINANZIARIO (p 140): imprese che al termine della concessione devono devolvere gratis
i beni costruiti e gestiti in concessione allo stato.

Con la finanziaria 2008 stata abrogata la norma che consentiva la deduzione fiscale di
ammortamenti anticipati ed accelerati, con lo scopo di aumentare il gettito nel breve periodo.




LA TASSAZIONE DEI GRUPPI

Il diritto tributario prende in considerazione i gruppi di societ per molteplici fini adottando ogni volta una
diversa definizione di controllo. Il legislatore adotta definizioni pi o meno rigide di gruppo a seconda del
fine della norma. Il codice civile definisce il gruppo dando una definizione di societ controllata come 1) le
societ in cui un'altra societ dispone della maggioranza dei voti esercitabili nell'assemblea ordinaria; 2) le
societ in cui un'altra societ dispone di voti sufficienti per esercitare un'influenza dominante nell'assemblea
ordinaria; 3) le societ che sono sotto influenza dominante di un'altra societ in virt di particolari vincoli
contrattuali con essa. Con la riforma del 2004 i gruppi possono optare per il consolidato: se non sussistono i
requisiti i gruppi sono tassati per trasparenza


Il regime di trasparenza

un congegno che realizza la tassazione esclusiva del socio, imputando direttamente ad esso i
redditi della societ.

Introduzione: accanto al nuovo regime dei dividendi, la riforma fiscale ha introdotto un nuovo ed
opzionale criterio di tassazione dei redditi derivanti dalla partecipazione a societ di capitali, ossia
la tassazione per trasparenza del reddito, che consiste nella possibilit di attribuire in capo a
ciascun socio una quota del reddito imponibile della societ stessa, indipendentemente
dalleffettiva percezione ed in relazione alla quota detenuta di partecipazione agli utili. Il reddito
imputato ai soci il reddito imponibile, considerato dunque al netto di perdite pregresse della
societ partecipata.

Finalit: lo scopo , verosimilmente, quello di compensare (parzialmente) leliminazione del
credito di imposta.




LA PICCOLA TRASPARENZA
Il regime di trasparenza pu essere adottato anche dalle piccole S.r.L. (e dalle cooperative) la cui
compagine sociale sia esclusivamente composta da persone fisiche: in questo modo la tassazione
presso ciascun socio (con IRPEF) piuttosto che nei confronti della societ (con IRES) e poi verso i
soci (nella distribuzione dei dividendi).

Per applicare il regime di trasparenza alle S.r.L. devono sussistere tre condizioni:

il volume dei ricavi non deve superare le soglie previste per l'applicazione degli studi di settore (
5.164.569 )

devono esserci solo soci persone fisiche, al pi nel numero di 10 (20 per le societ S.c.a.r.l. ,
societ cooperative a responsabilit limitata);

la societ non deve essere assoggettata a procedure concorsuali, n aver optato per il
consolidato. Se la S.r.L. detiene partecipazioni soggette a partecipation exemption, sia i
dividendi che le plusvalenze saranno imputati nella determinazione del reddito tassabile per il
40%.







LA GRANDE TRASPARENZA
Il regime di trasparenza un congegno che realizza la tassazione esclusiva del socio, imputando
direttamente ad esso i redditi della societ.
Le Societ per Azioni (e le S.a.p.A) possono optare per il regime della grande trasparenza solo
qualora siano esclusivamente possedute da altri soci-societ, che singolarmente non detengano
partecipazioni inferiori al 10% o superiori al 50%.
L'opzione per la trasparenza dev'essere espressa sia dalla partecipata che dalla partecipante.
Qualora adottata, l'opzione irrevocabile per 3 esercizi sociali e non si pu adottare se la
partecipata ha gi optato per il consolidato o se i soci partecipanti fruiscono di un'aliquota IRES
ridotta.
Se manca una condizione, il regime perde efficacia a partire dall'esercizio sociale in corso.
Se vi sono soci non residenti, l'esercizio dell'opzione consentito a condizione che non vi sia
l'obbligo di ritenuta alla fonte sugli utili distributiti: quindi paesi UE, Svizzera, ed eventualmente
altri stati extra-comunitari purch non vi sia una ritenuta sugli utili in uscita dall'Italia.



Impossibilit di esercitare lopzione;
lesercizio dellopzione non consentito nel caso in cui la societ partecipata:
1. abbia emesso strumenti finanziari partecipativi di cui allarticolo 2346, ultimo comma, del
Codice Civile;
2. eserciti lopzione per il consolidato.
Nel caso vengano meno le condizioni per lesercizio dellopzione, lefficacia cessa fin dallinizio
dellesercizio sociale in corso della societ partecipata. Gli effetti dellopzione non vengono meno
nel caso di mutamento della compagine sociale della societ partecipata mediante lingresso di
nuovi soci con i requisiti predetti.




IL CONSOLIDATO NAZIONALE
La tassazione consolidata colpisce il risultato del gruppo visto come un unit economica.

Le diverse societ che lo compongono conservano la loro soggettivit, sia ai fini della determinazione del
reddito, sia ai fini della responsabilit. Il consolidato fiscale non basato sul consolidato civilistico, e non
rilevano i rapporti tra societ del gruppo. Il reddito di ciascuna societ, compresa la capogruppo, calcolato
secondo le norme ordinarie, confluisce nel risultato del gruppo, pari alla somma algebrica dei risultati
reddituali delle consolidate. Si ottiene il reddito complessivo globale su cui la controllante debitrice di
imposta. I risultati delle partecipate sono imputate alla controllante, allopposto della trasparenza in cui i
redditi sono imputate alle partecipanti i risultati della partecipata.
Ne scaturisce un unico debito d'imposta che deve essere dichiarato dalla capogruppo (relativo al
totale dei redditi delle controllate), ed soggetto passivo per l'intero importo la controllante ,
le controllate sono invece responsabili solo per la parte del debito che da collegare al loro
reddito e per le relative sazioni.


Lopzione per il consolidato alternativa allopzione per la trasparenza. Essa dipende dalla volont delle
societ del gruppo. Lopzione richiede, per essere esercitata
a) Esercizio coincidente per tutte le societ

b) Lopzione per il consolidato va esercitata congiuntamente dalla capogruppo e da almeno una controllata
c) Ciascuna controllata deve eleggere a domicilio ai fini della notifica degli atti e provvedimenti presso la
controllante
d) Comunicazione dellopzione allAgenzia delle entrate entro i termini(p 159)

Lopzione irrevocabile e valida per tre esercizi sociali Non possono esercitare lopzione



ato mondiale

Esercitabile se
diretta o indiretta al capitale e agli utili in misura superiore al 50% (p 160-161)

IL REDDITO CONSOLIDATO calcolato apportando una rettifica di consolidamento per gli interessi passivi.
Dal reddito consolidato opportunamente rettificato si riducono le eventuali perdite, ottenendo il reddito
imponibile. (P 162 per dettagli). La perdita fiscale del gruppo imputata alla controllante che pu riportarla
a nuovo. Le perdite precedenti allesercizio dellopzione possono essere usate in detrazione solo dalla
societ che le ha prodotte. Ciascuna societ deve redigere la propria dichiarazione dei redditi da presentare
al fisco e alla capogruppo, che la utilizzer per redigere la dichiarazione di gruppo. Limposta liquidata
nella dichiarazione della capogruppo. Non hanno rilievo reddituale le somme ricevute o versate tra societ
del gruppo in contropartita a vantaggi fiscali attribuiti o ricevuti nellambito del gruppo (esempio p 163).
RESPONSABILITA
La consolidante debitrice in base al reddito complessivo del gruppo. Essa tenuta a versare gli acconti e a
liquidare limposta dovuta in base alla dichiarazione. Ad essa compete il riporto a nuovo delle perdite. Le
consolidate rispondono solo per la parte di debito fiscale di loro competenza da ricollegare al reddito
complessivo. Ciascuna controllata deve corrispondere alla capogruppo i mezzi finanziari per assolvere il
tributo in ragione della quota parte del debito unitario a lei imputabile. Se non vengono forniti la
controllante ha diritto di rivalsa. La tassazione comporta la compensazione tra risultati positivi e negativi: il
vantaggio fiscale procurato dalle imprese in perdita alle imprese in utile deve essere remunerato per non
danneggiare le minoranze: tale remunerazione per non deve incidere. (p 165) Lonere economico delle
sanzioni deve essere sopportato dalla societ cui imputabile la violazione. La controllante risponde per le
violazioni commesse in sede di dichiarazione dellimponibile consolidato.





CONSOLIDATO MONDIALE

A differenza di quello nazionale (che comporta tassazione unitaria di pi societ residenti), il
consolidato mondiale concerne, invece, la tassazione di un solo soggetto (la controllante
residente) e consiste sostanzialmente in una modalit di tassazione dei redditi delle controllate
estere imputabili alla controllante residente: al soggetto residente sono imputati i redditi/perdite
conseguiti dalle controllate, proporzionalmente alla quota di partecipazione.
L'ente controllante che pu optare per il consolidato mondiale deve essere una societ di capitali
od ente commerciale residente in Italia, e deve essere all'apice della catena di controllo.
La controllante pu comunque optare per il consolidato mondiale qualora:
sia una societ con titoli quotati in borsa ;
sia controllata dallo Stato o da persona fisica residente che non controlla altra societ.
L'opzione (che non pu durare per meno di 5 esercizi mentre i successivi rinnovi per meno di 3)
richiedibile dalla controllante (solo da questa);
ha per oggetto (obbligatoriamente) tutte le controllate non residenti del gruppo ;
subordinata all'identit fra gli esercizi social i;
subordinata alla previa revisione dei bilanci di tutte le societ di gruppo .

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