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Quello che sto per raccontare è un trancio della mia vita. E’ il


ricordo più bello sino ad ora.

Mi chiamo Alessia e due mondi paralleli mi abbracciano con amore


ed armonia, la musica e la poesia. Amo scrivere le meraviglie di
questo mondo,le accendo come candele,le scrivo sulla carta e
divengono cicatrici profonde ma indolore. Amo cantare la musica da
ogni dove,l’ascolto silente,la dipingo dentro di me e ne faccio mia
fida compagna. Ed oggi racconterò la musica più bella di tutte le
altre,colei che sento nell’anima e cammina sulle punte sino a
risvegliare i miei sensi.

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Capitolo 1
Non ricordo nulla della notte precedente, so solo di aver
trascorso una delle notti più belle di tutta la mia vita. Sono
stata al molo,sotto un immenso manto di stelle oro ed
argento. Ho dipinto,ho dipinto l’intera notte. Ed ora che è
giunto il mattino,il sole schiarisce quello che ho disegnato
sulla tela : delle sagome ombreggiate,che ricordo aver
conosciuto da qualche parte. Sulla tela vi sono degli
strumenti accasciati all'’angolo,uno dopo l’altro. Sul soffitto
note musicali,in terra penne e quaderni stracciati. E’ qui
che ho deciso di scrivere un libro,che come nei sogni,parte
soltanto dalla magia di un dipinto.

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Capitolo 2
Non v’è più tempo da perdersi. E’ l’alba ed il tramonto è
scomparso già da un po’. Accanto alla finestra qualcuno
apre gli occhi,siede disordinato e ride un po’. La tenda è
semichiusa ed il vento muove i suoi capelli. Dall’altro capo
della stanza qualcun altro si stiracchia
comodamente,accende una sigaretta ed urla qualcosa. Nel
bel mezzo di quella mansarda qualcun altro ancora
preferisce dormire temendo forse che la luce del sole
potesse accecarlo o risvegliarlo del tutto dal mondo dei
sogni. Sul pavimento v’è un mucchio di fotografie e cd di
ogni tipo. Le pareti sono tappezzate di poster e cartoline da
ogni dove. La luce entra in punta di piedi in quella stanza,la
magia della natura si sveglia appena e suona armoniosa. E
la musica che penetra, si posa sugli occhi di quei tre strani
individui,torcendo le loro labbra e cucendone un sereno
sorriso. Su di una sedia poggia un quaderno imbrattato di
inchiostro indelebile,trattasi di una nuova canzone
magari,l’ennesima voce dell’anima di qualcuno di loro. Le
parole si intrecciano in simbiosi al vibrar delle corde
immaginarie di una chitarra e di un basso, e ai colpi lievi a
volte, di una batteria.

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Capitolo 3
Ray - Emo si alzò per primo,si diresse in cucina e disse
qualcosa. Ma a volte le parole si perdono
nell’aria,scomparendo per sempre. Rocks lanciò un cuscino
a Karl,che si svegliò finalmente dal mondo dei sogni e si
girò verso la finestra. “ Dai! Scemo muoviti! Dobbiamo
darci una mossa, è ora di mettersi a lavoro ”- borbottò
Rocks ironicamente. Ma parve che Karl non badò a quello
che disse. Ray - Emo era già in cucina a far colazione, sul
tavolo v’era un buffo quaderno bianco ed egli era già tra le
nuvole a cercar di completare la strofa a cui aveva
rinunciato la sera prima. Rocks nel frattempo cercava di
recuperare l’ennesimo plettro che s’era rotto in due la
notte del loro primo concerto e Karl finalmente si alzava e
si avviava verso la cucina. “Buongiorno faccia di cazzo!”-
diceva Ray – Emo a Karl – “Bella sbatta ieri! Il nostro primo
concerto è andato proprio alla grande! Soddisfatti?”
“Soddisfatti si!”-rispondeva Karl mezzo stordito- “E’ stata
una bella emozione,la gente,le foto cazzo!”
“Bella storia si infatti”- Ray – Emo interrompeva Karl. Poi
sorrisero e continuarono a fare colazione,mentre di là
Rocks saltava sul letto perché era riuscito a trovare il
plettro che stava cercando,o almeno aveva recuperato
quello che ne rimaneva.

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Capitolo 4
“ Oh Plasmodesma! Beeella! Hai ritrovato il plettro magico!
”- Karl diceva. “Oh faccia da culo com’è che mi hai
chiamato? Quella è storia vecchia!! Adesso my name is
Rocks!”-controbatteva Rocks scherzosamente. “Iu Rocks
sugnu, ah Karl statte buono!”- Ray – Emo concludeva come
al solito con una delle sue battute. Si misero subito a
lavoro,montarono le apparecchiature,amplificatori e
microfoni. In breve quella stanza divenne un delirio e di
musica e di suoni e di voci. Quei suoni parevano dei fulmini
a ciel sereno,intrisi di rabbia e di rancore e tuonavano e
risuonavano tra le pareti in un marasma unico di emozioni.
Quel giorno era in programma di fare l’intera scaletta,
poiché mancava poco alla registrazione del loro primo EP.
Sulle fronti di ciascuno di loro scendeva il sudore sino al
collo,gli occhi erano lucidi più del solito e a Karl
sanguinavano già le dita. Ray – Emo non si fermava
neanche un secondo,e sorrideva ed esortava i due amici a
continuare quello che avevano iniziato. Fuori da quel
mondo,le stelle si lanciavano dallo spazio e non temevano
il giorno. Si univano in un gran cerchio,guardavano la
musica che proveniva da quelle pareti ed accorrevano
quasi verso la luna perché si svegliasse dal sonno e
anch’essa non temesse la luce. E quella grinta,e quei suoni
e quelle voci divennero presto care al mondo intero.

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Capitolo 5
Quel giorno Ray – Emo era un po’ triste e giù di morale. Se
ne stava tra le mura della sua stanza e disegnava qualche
schizzo su di un foglio,malinconico. Fuori, le nuvole
avevano invaso il sereno sbiadito di quel giorno di
settembre. La fine di un amore,il grigiore delle lunghe
giornate di fine estate,il caos che la gente crea,la frenesia e
il disincanto di un ritorno grigio alla quotidianità : é qui che
nascevano gli Angry September. La musica soffiava
attraverso le strade della città come il vento in autunno tra
le foglie, e quel giorno il vento aveva deciso di soffiare sul
cuore di Ray – Emo con le sue ali. “Ho un’idea,cavolo!”-
diceva tra se e se – “Conosco Rocks da una vita! E’ uno dei
miei migliori amici! Ogni tanto suoniamo insieme e
abbiamo spesso fantasticato sul fatto che un giorno anche
noi avremmo potuto mettere piede su di un palcoscenico e
suonare davanti a gente che ti apprezza e ti ascolta con
piacere! Perché non formare una band che spacca??”- si
precipitò al telefono e con gran foga chiamò il suo amico.
Qualche giorno dopo Ray – Emo si trovava nei pressi di una
station. Da quelle parti incontrò per puro caso un amico di
vecchia data, il buon Carlo! Carlo era un batterista in
gamba in quel di Nole,era un tipo duro,insomma uno tosto.
Di lì a poco Karl cominciò a provare insieme a Ray – Emo ed
il caro Rocks. Ray – Emo si incaricò alla grande di tre ruoli :
bassista,vocalist e writer di songs; Rocks venne messo alla
chitarra e Karl alla batteria. Trascorsero diversi mesi
insieme,ad arrangiare i pezzi e far funzionare la musica. In

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sala prove vi era sempre una certa armonia,gli amici li
ascoltavano con amore e le battute sarcastiche di Ray –
Emo non mancavano mai. Si leggeva negli occhi di ognuno
di loro,l’adrenalina. Il sole rifletteva sul pelo dell’acqua e
risvegliava i fondali perché ascoltassero le meraviglie della
loro musica,il cieco accorreva a grandi passi sino ad essi ed
il sordo riusciva a sentire l’amore nativo da quelle corde,il
giorno si affrettava a far spazio alla notte perché anche il
buio riuscisse ad udirli. Ray – Emo era stra felice, Rocks
sorrideva e Karl era soddisfatto.

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Capitolo 6
Nel garage di Ray - Emo quel pomeriggio v’era un gran
caldo. I tre decisero ugualmente di metter su le
apparecchiature e di darsi alla musica. Poiché la musica è
come l’amore quando ti chiama. Quel posto era
strettissimo e pieno di cianfrusaglie di ogni tipo. Karl era
quello che soffriva di più! Sopportava a stento il caldo e
poveretto se ne stava in silenzio senza aprir bocca. Rocks
aveva pensato di far scrivere un pezzo da dedicare alla sua
moto,alla quale in effetti era molto affezionato. Ray – Emo
invece suonava qualcosa,col capo chino e battendo il
tempo con il piede destro. “Hey raga! Ho pensato che il
titolo del nostro primo EP potrebbe essere < from the
Angry Autumn>! Che ne pensate?”-chiese loro Ray – Emo.
“Ottima idea!! Figo!”- rispose Karl. Rocks si limitò soltanto
ad annuire felice con il capo. “L’idea era quella di metter su
nove pezzi,compresi l’ Intro e l’ Outro”- diceva ancora Ray –
Emo –“Voglio che sia un buon lavoro,ben fatto! Un mio
amico ci aiuterà a registrarlo”- concludeva quest’ultimo. “
Dunque che aspettiamo raga?! Proviamo bene i pezzi e poi
magari ci si fa una birretta più tardi”-esclamava Rocks. Karl
sbuffava,ma si mise subito in pista. Quel pomeriggio in
realtà passò in fretta. La settimana seguente avrebbero
dato vita al primo demo.

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Capitolo 7
Il gran giorno era arrivato. Finalmente il primo demo era
stato registrato. Ray – Emo portò alcune copie del disco a
scuola. Era gasato perché aveva i capelli cotonati e
gonfissimi e si spostava da una parte all'’altra del corridoio
di scuola durante la ricreazione,distribuendo di qua e di là
alcune copie del demo. E’ qui che entrai in gioco io. Ricordo
che Ray – Emo si trovava accanto alla fotocopiatrice in
corridoio ed io che amo la musica ricordo di non aver
resistito. “ Hey Amedeo!” ( il nome segreto di Ray – Emo
xD) “ cos’hai in mano? Un demo? A quanto lo vendi?”-gli
chiesi io. “Ciao Ale!”-rispose lui- “ solo due euro!”- concluse
. “ Vieni su che ti do i soldi e mi lasci una copia”- gli dissi
sorridente. Ray – Emo mi seguì. Ed io ebbi il mio adorato
cd.
Quel giorno fremevo,non vedevo l’ora di ascoltarlo. Era
insolito per me trovarmi ad ascoltare in stereo la musica e
la voce di un mio compagno di classe,con il quale in realtà
all'’inizio non avevo ancora legato molto. Poi quel
pomeriggio feci ascoltare a mia sorella il demo,anche a lei
piacque molto. Ho apprezzato fin da subito quella
musica,ignara che di lì a poco me ne sarei innamorata.
I giorni a seguire leggevo ovunque la scritta “Angry
September”,sulle locandine o sulle magliette di qualcuno.
Ricordo ancora che staccavo dai pali della luce per strada
alcune locandine,che poi rincasavano insieme a me.
Addirittura Ray – Emo me ne regalò qualcuna,che aggiunsi
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felice agli altri poster in camera. Così mi intrecciavo al loro
mondo proprio come i due microfoni che sono disegnati sul
loro stemma,mentre l’albero dietro per me non è che
l’esplosione felice di quell’unione,e di fulmini e di tuoni e di
fantasia.

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Capitolo 8
Stamane un fascio di luce taglia in due il cielo. In alto si
affollano gli uccelli. In basso rimane la quiete. La poesia
viaggia a velocità estreme. La musica scandisce le ore e
vola inesorabile. V’è un ombra da quelle parti. Sono i passi
di una fata,che si lancia contro le nuvole e cammina sulle
punte angelicamente. Corre sempre e mai si ferma. Sbarra
gli occhi e si accascia accanto a Ray – Emo,Rocks & Karl.
Ray – Emo quella mattina era rimasto a casa tutto solo.
Quasi pioveva e tutto era immobile. Sulla scrivania si
ammucchiavano disegni di ogni tipo. Il computer era
acceso ed un cd dei Nofx era in play. Per terra v’era un
basso,rosso fuoco e pieno zeppo di adesivi e spille di ogni
genere. La custodia della chitarra acustica era sotto il letto
e Ray – Emo lanciava in aria un cuscino. Il suo volto si
perdeva tra le meraviglie della natura ed ogni tanto
leggeva gli appunti che erano sparsi sul pavimento. Sul
comodino poggiava all'’ingiù il suo cappello preferito, pieno
zeppo di spille. E le ore trascorrevano in silenzio. Qualche
volta si alzava e canticchiava qualche strofa,che
accompagnava con la chitarra. E l’arcobaleno rifletteva
sulle corde,parendo diamanti oro e argento.
Rocks sedeva nel frattempo sulle rampe allo skate-park.
Ogni tanto guardava gli skaters volteggiare per aria e
riascoltava il demo sorridente. Certe volte dava un’occhiata
all'’orologio. Ed ora abbassava lo sguardo sul marciapiede
ed ora chiudeva gli occhi. Il casco della moto era accanto a
lui. Poi salutava qualcuno,che veniva da lontano. Infine si
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alzava e correva verso il T@urus,dove i Left Her Behind
avevano appena cominciato a provare.
Karl invece era in sala prove. Montava gli strumenti e
picchiava lentamente con le bacchette sulla batteria.
Arrangiava qualche pezzo. E qualcheduna volta vestiva da
hip-hop boy xD. Karl ascoltava hip hop & rap ogni tanto. La
sala prove da Cisco era piccola e la luce era soffusa.
Qualcuno aveva scritto sui muri: strofe di pezzi famosi e
ritornelli,nomi di gruppi vari,schizzi e disegni di ogni tipo.
Sulle pareti v’era qualche locandina gigante,che ricordava
forse un evento importante,appena trascorso. Le panchine
erano silenti e poste all'’angolo. E fuori il vialetto sapeva di
verde. Karl ora suonava qualcosa ed ora si lanciava a tuffo
sul divano.

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Capitolo 9
Karl aspettava oramai da più di un’ora e mezza ed
imprecava già contro Ray – Emo e Rocks. Rocks saltava
sulla moto e si dirigeva verso Nole. Ray – Emo saltava
invece sul primo treno in corsa. Quel giorno gli Angry
avevano pensato di registrare tre nuovi pezzi,che poi
avrebbero distribuito in un secondo demo. I tre vi
lavoravano già da un po’ di tempo. Adesso erano pronti per
essere registrati. “Finalmente! E dove sei stato tutto questo
tempo?”-urlava Karl vedendo arrivare Rocks di fretta.
“Bella! Sono stato al T@urus! C’erano i Left che provavano!
Fighi come al solito! ”. “Ed io qui ad aspettare voi e a
morire di caldo!!”-diceva Karl,sbuffando. “Oh raga! Si lo so
cavolo è che mi sono addormentato sul letto! Stavo
studiando la Divina e poi bo! Scusate!”-arrivava Ray – Emo
finalmente. “Dai per oggi ti scusiamo!”-diceva
Rocks,ridendo. In realtà Rocks era sempre l’unico che
ritardava tanto e per una volta che era arrivato prima di
Ray – Emo,era super gasatissimo. “No adesso ti mettiamo
in castigo e suoni con la faccia rivolta alla porta del
cesso!”-sghignazzava Karl intanto. “Oh per me va bene
eh!”-rispondeva Ray – Emo serissimo. Dopo qualche risata
di qua e di là, Ray – Emo disse agli altri due che da quel
giorno avrebbe cambiato il suo nome in AmeRay.
Provarono tutto il giorno i tre pezzi che avrebbero
registrato giorni a venire : Sue e la sua focosa estate,Again
e At Least this is a Love Song. Again è una delle mie
canzoni preferite poichè sprona a non abbattersi mai

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nonostante le difficoltà della vita e sprona a supportare
sempre e comunque i propri ideali. At Least this is a Love
Song in realtà non sembra affatto una canzone
d’amore,piuttosto racconta di un amore che forse è stato
troncato troppo presto,lasciando un amaro in bocca troppo
amaro.
Le due ore trascorsero probabilmente troppo in fretta. I
pezzi erano stati corretti ed ogni cosa sapeva di musica.

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Capitolo 10
Giungeva così il gran giorno. AmeRay,Rocks & Karl erano
pronti alla partenza.
AmeRay era di corsa. S’era alzato presto quel mattino e
aggiungeva ancora qualcosa in valigia. Rocks usciva
appena di casa. Karl invece dormiva ancora poiché come
sempre aveva dimenticato di mettere la sveglia.
AmeRay & Rocks arrivarono insieme in stazione. Karl nel
frattempo cercava di avvertire loro che di lì a poco sarebbe
arrivato. Dopo qualche istante Karl sbucò dall’angolo per
fortuna. Al binario 2 era in arrivo il treno per Latina.
Da quelle parti vi era un locale in cui gli Angry September
si sarebbero esibiti. Il viaggio intanto proseguiva alla
grande. Da Torino il treno partì con un leggero ritardo.
Cinque ore sarebbero trascorse prima di giungere a
destinazione. Durante il viaggio accadde qualunque cosa.
La cabina era stra-piena di strumenti,casse,valigie e deliri
di ogni tipo. Il treno sfrecciava più che mai. Dal finestrino le
case,il cielo e gli alberi parevano solo miniature e per
fortuna il sole non mancava mai.
Non appena gli Angry saltarono giù dal treno un gruppo di
amici era già lì ad aspettarli. A Latina il cielo era sereno ed i
sorrisi di ognuno di loro dava ad ogni cosa un sapore
diverso. Sui binari trascorrevano i ricordi di quel
viaggio,ancora una volta in direzione della musica. Il
concerto cominciò in tarda serata e proseguì alla grande.
AmeRay al basso cantava in mai stancarsi. Rocks guardava
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il pubblico e suonava eccitato. Mentre Karl si perdeva tra le
luci e le ombre di quella serata,picchiando sempre forte ed
ancora più forte. “Soddisfatti Angry?”-urlavano insieme-
“Stra-contenti!!”-e si abbracciarono in amicizia.

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Capitolo 11
Io penso che gli Angry siano il più bel ricordo di quegli anni
trascorsi nel Piemunteis. Da quel giorno io e AmeRay siamo
diventati molto amici. Dalle prime chiacchierate sui banchi
di scuola,ai primi concerti che andavo a vedere. Mio padre
mi accompagnava volentieri,anche se spesso era costretto
a stare da solo in macchina ad aspettare che il concerto
finisse xD. Gli Angry simboleggiavano e simboleggiano per
me qualcosa di immenso diviso in tre cuori.
Il primo concerto che andai a vedere fu a Robassomero @
Robin Hood. In realtà quella sera,senza neanche saperlo,mi
beccai ben due concerti! I thanX the KiLLer e i cari Angry.
AmeRay si esibì con entrambe i gruppi. Insieme ai thanx
come cantante mentre con gli Angry,come già si sa,basso e
voce. Il locale era molto piccolo. Andai al concerto con due
mie amiche e ricordo che ci sedemmo subito ai tavoli.
AmeRay era già lì,mentre Karl e Rocks non li avevo mai
visti prima. Quel Live mi piacque molto. Ricordo che ero
seduta,immobile e con la testa appoggiata alla parete.
Osservavo il palco e le luci e dentro di me esplodeva una
grande emozione. Era tutto così strano e bello allo stesso
momento. Vi era di tutto,gente sui tavoli,deliri e punk a
tutto andare.

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Capitolo 12
Era già il tramonto. AmeRay,Karl & Rocks si svaccavano in
casa.
“Hey Rocks passami una birrettina!”-diceva AmeRay. “Tòh
pigliate sta birrettina”-Rocks la lanciava dal divano. “Bella
storia raga!”-continuava AmeRay-“Mettiamo su il clip di
Again! Che ne pensate?”-concludeva voltandosi verso Karl.
Karl intanto cercava un buon disco da metter in play. “Figo
si per me va bene!”-diceva Rocks. Rimasero tutta la notte
in piedi,a cercar di metter su un buon video. Da qui nacque
il video di Again.In quel clip passavano le immagini dei
momenti più belli forse trascorsi insieme : il viaggio a
Latina,i concerti,le rampe a Ciriè,le serate e le risate. Fui la
prima a cui AmeRay passò il video,che ancora oggi a
distanza di qualche anno guardo e riguardo. Proprio come
la sabbia che racchiude in sé i segreti più intimi e più
nascosti dei mari e degli oceani. Ed oggi si innamora degli
uni e domani si innamora degli altri. I ricordi,la
musica,l’amicizia in un tutt’uno magico.

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Capitolo 13
Un progetto unico : realizzare un video ufficiale. Il pezzo in
cantiere era Who can show. L’idea era quella di registrare il
video presso il T@urus. Così fu. “Hey Ale! Abbiamo pensato
di realizzare il primo video ufficiale.”-mi diceva AmeRay.
“Wow! E dove?Racconta!”-gli risposi curiosa. “Pensavamo
di farlo al T@urus. Volevamo tipo spargere dappertutto il
nesquik e intanto suonare!”-mi rispose lui. Io risi ma non
dissi nulla. “Però poi ci abbiam pensato su e abbiamo
deciso di cambiare! Spargiamo tipo degli skate sul
pavimento e intanto noi suoniamo. Poi spezziamo con le
immagini di amici che vanno sullo skate! ”- diceva ancora
AmeRay. “Figo!”-aggiunsi io,pensando che fosse un’ottima
idea. “Si si figo! E poi facciamo passare sullo schermo delle
inquadrature minori,racchiuse in dei quadrati più piccoli!”-
concluse AmeRay. Ed io gli sorrisi. Il video sarebbe stato
pronto per la settimana seguente la gita in Paris.

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Capitolo 14
AmeRay,Rocks & Karl uscirono di casa nel pomeriggio
tardo. La giornata prometteva bene. Al T@urus Salvino
attendeva i tre. Sul retro del locale ogni cosa era pronta :
gli amplificatori ed i microfoni. Qualcuno aveva già portato
un bel po’ di skate,che vennero spiaccicati sul pavimento.
Gli Angry arrivarono nel giro di qualche minuto. Montarono
su il pezzo perfettamente. AmeRay suonava ed ogni tanto
saltava su per aria,Rocks era serio e si concentrava a
suonare,Karl scandiva il tempo con la batteria. Ogni tanto
AmeRay esibiva un cartello con su scritto ‘ This videoclip is
not something new ‘e come è suo solito si girava a volte
verso di Karl,sorridendogli. Fuori dal locale nel frattempo
alcuni loro amici andavano sullo skate,inseguiti dalla
telecamera. Ed ora qualcuno scivolava giù da qualcosa ed
ora qualcun altro saltava su per i gradini allo skate park.
Terminate le riprese il video venne montato per bene. Sulle
inquadrature principali slittavano ogni tanto dei piccoli
rettangoli, ed ora AmeRay con una lente di
ingrandimento,ed ora Karl alla batteria colto alla
sprovvista,ed ora la chitarra nera e bianca di Rocks. Gli
Angry tornarono in fretta a casa e prima di lasciare il
T@urus si voltarono verso Friso Rico Federico e gli
sorrisero. Friso Rico Federico era un amico degli Angry,il
regista in qualche modo. Da quelle zone anche lui era un
musicante,e la sua anima gemella era l’hip hop.

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Capitolo 15
Una notte d’estate gli Angry si svaccarono da qualche parte
in giardino. AmeRay guardava in direzione della luna.
Rocks leggeva Rock Sound e Karl cercava di riparare una
bacchetta. “Oi teste vi ricordate del concerto su a Milano?”-
Rocks interrompeva la lettura ed il silenzio. “E già eh! Mi
ricordo si!”-diceva Karl. “In particolare il caldo terribile di
quella giornata!”-continuava AmeRay. “Io mi ricordo che
non avevamo molta acqua! E abbiamo dovuto farci bastare
quel poco che c’era e tra l’altro diviso per tre!”-ridevano
insieme. “O tipo io mi ricordo di quella prima competition a
cui abbiamo partecipato e che tra l’altro abbiamo anche
vinto!”- diceva AmeRay. “Ah già è vero!”- aggiungevano
Karl & Rocks. “Ci sarebbe materiale abbastanza da scrivere
un libro! ”- concludeva Karl.
In quel frangente le lucciole si mescolavano al manto di
stelle dorate e si posizionavano l’una accanto all'’altra in
migliaia. Sul cielo e nell’aria si dipingeva improvvisamente
una sorta di nastro da pellicola sul quale scorrevano e
scorrevano in fila i momenti migliori trascorsi insieme.
Poiché credo che i ricordi prima o poi si riuniranno tra di
loro ed anche se sbiaditi e lontani potranno essere scordati
mai. AmeRay si voltò sul fianco destro e si addormentò.
Karl mise in play l’i-pod appena acquistato e Rocks lesse
ancora per un po’ gli ultimi articoli che rimanevano. Quella
notte la musica piovve dal cielo intrisa di passione e si
poggiò sulle loro teste proprio come rugiada.

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Capitolo 16
Nel gennaio del 2008 il nuovissimo demo era pronto per
essere distribuito in giro. Il titolo del cd era “Angry
September vS the abominable OcuLo Boy ”. Sul disco fu
inciso lo stemma del gruppo mentre la copertina mostrava
una serie di vignette,piccole in bianco e nero : gli Angry in
veste di tre eroi super potenti in lotta con il terribile OcuLo
Boy. Quel mattino di gennaio AmeRay portò in classe una
serie di cd da vendere. La campanella era suonata già da
un pezzo. Ame mi lanciò il disco per prima. Lo abbracciai
contenta :D ! Il disco contiene diversi pezzi,taluni appena
sfornati ed altri di vecchia data. Weird Night In Wellington
nasceva nella lontanissima Nuova Zelanda, Follininlov era
un pezzo di vecchia data,So so song era uno dei pezzi più
recenti,un grido di rabbia contro la guerra, I went to college
(and I was a nerd ) pezzo recente anch’esso che racconta
del tipico studente secchione e sfigato dei college. Buona
parte delle copie furono vendute,addirittura qualcuna
arrivò anche in Sicilia.

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Capitolo 17
“Forza cicci!”-diceva AmeRay. “Carichiamo su la roba in
macchina e andiamo”. Rocks & Karl lo seguirono. Quel
pomeriggio Friso Rico Federico li attendeva alle rampe a
Cirié. Era arrivato il momento di montare I went to college
(and I was a nerd ) in un video paura. Il video venne
registrato in zona T@urus,skate park a Cirié. “Io faccio lo
sfigato!”-diceva AmeRay. “Io faccio il bullo che ti picchia a
sangue”-aggiungeva Rocks. “E io aiuto lui a picchiarti a
sangue.”-diceva Karl ridendo. Fu proprio così. AmeRay si
acconciò a mo di vero e proprio Nerd, con gli occhiali ed i
pantaloni sino all'’ombelico,Rocks sembrava un vero e
proprio duro con le mani in tasca ed il giubbotto di
pelle,Karl con l’aria da “non temo niente,non ho paura di
nessuno!” :D Il video fu molto divertente e fu divertente
anche girarlo. “Fichissimo il super balletto da Nerd(s)!”-
esclamava Karl,mentre Rocks era un po’ in imbarazzo. I
due godevano mentre AmeRay veniva massacrato di
legnate o era rincorso per le strade :D! “Peccato che era
solo un sogno!”- diceva AmeRay riferendosi a se stesso.
Il pomeriggio trascorse così. Qualche giorno dopo il video
circolava già su utube. “Grazie Fede per averci dato una
mano”- AmeRay era rivolto verso l’amico. “Bella raga! Di
nulla! Sempre un piacere darvi una mano. YO! ”-
rispondeva Federico mentre si allontanava.

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Capitolo 18
Immenso come il mare,quel campo di spighe dorate. Si
alzano al cielo e salutano l’infinito. La nebbia sulle cime
delle montagne in estate. E i rumori remoti. I cavalli
all'’orizzonte. In corsa verso il tramonto. E si lanciano tra i
raggi ingialliti del sole. E’ una matita,che disegna in
silenzio. I suoni della vita.
Fantasticavo sempre. Trascorrevo i pomeriggi a cercare
qualcosa di bello in questo mondo. Immaginavo i luoghi
lontani ed invisibili. Trasformavo la loro musica in poesia.
Ogni tanto buttavo giù i miei pensieri. Sbarravo gli occhi
alla realtà. La scordavo e ne disegnavo una nuova. Non li
dimentico i palcoscenici fittizi che dipingevo con la fantasia
nella mia mente. E quei musicanti in corsa nel boato della
musica. La musica non esiste. Si legge negli occhi di chi la
fa. Essa esiste,viene fuori dalle cose. Ed ora dalle corde
tese di una chitarra,ed ora da quelle graffianti d’una
chitarra elettrica o di un basso accordato,ed ora dalla voce
di chi la canta,ed ora dalle parole di chi la compone. E’ così
che ho sempre visto gli Angry,dal primo giorno in cui li ho
cantati a mia volta.

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Capitolo 19
“I wasn’t bored,I was so fuckin’angry!”- scriveva AmeRay
sul suo diario di scuola. “Bella! Alla fine non abbiam più
provato Your Guts My Clone”- urlava Karl dal bagno. “Eh si
non l’abbiam più fatta,è vero”-rispondeva AmeRay. “Mi
ricordo che l’abbiam solo più fatta quella volta in cui
l’abbiamo anche registrata da Cisco e poi bon”-continuava
quest’ultimo. “Ah già! Anche Pissed Off Mind non l’abbiam
più provata”- diceva Karl a sua volta- “Era fico come
pezzo!”- concludeva mentre tornava dal bagno. “No one is
so sick! No one is so sick!” intonava AmeRay. Si svaccò poi
sul letto a pancia in giù. “Sono arrivate oggi le pinS degli
Angry”- AmeRay si rivolgeva a Karl. “Wow ! Son venute
bene! Dammene già una che la metto sul cappellino” – Karl
rispondeva,scegliendone un paio. “Domani le distribuisco al
T@urus”-concludeva AmeRay. Intanto suonava qualcuno
alla porta. Era Rocks,che arrivava di corsa da casa e aveva
in mano una scatola gigante in cui era piegato un mucchio
di magliette con su scritto Angry September. Erano divise
in due : quelle verdi e quelle nere. Entrambe avevano su
inciso lo stemma del gruppo. “Queste si vendono a 10
euros ”-Rocks si rivolgeva ad AmeRay. “Intanto
dividiamocele tra di noi. Domani ne porto qualcuna a
scuola!”- AmeRay gli rispondeva. Poi si divisero le T-Shirt e
mangiarono insieme!
Il giorno dopo AmeRay portò in classe diverse magliette.
Naturalmente ne acquistai una anche io : nera e molto

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larga. Le sono molto affezionata,è sempre con me e guai a
chi la tocca, cazzolino eh!

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Capitolo 20
Era giunta la primavera. Una sera decisi con AmeRay che il
giorno seguente sarei andata in sala prove. Quel
giorno,dopo scuola presi il treno insieme ad Ame e ad
Alessia. Era la prima volta che andavo a sentirli in prove.
Arrivammo a Nole in poco tempo,mangiammo qualcosa e
poi arrivarono Rocks & Karl. Fu in quell’occasione che li
conobbi personalmente. In realtà ero già andata a diversi
concerti ma non avevo mai avuto l’occasione di parlarci
insieme. Gli Angry fecero diversi pezzi,tra i quali uno
inedito che però dopo fu abbandonato : Bang Bang! The
telephone bang! faceva il ritornello di quel pezzo (eh si lo
so! Ho un’ottima memoria! :p). Dalle due alle quattro il
tempo volò molto in fretta. Tornai ancora un paio di volte in
sala prove, sempre contentissima di farlo.

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Capitolo 21
Una sera gli Angry si riunirono a casa di AmeRay e
guardarono insieme vecchie fotografie. Tra quelle
fotografie,soprattutto una ricordava loro di un pezzo in
particolare : “ Monsterland..”
“Monkeys! We are Monkeys!”- cantava AmeRay. “Le note
però non me le ricordo più cazzo!”- concludeva. “E’ passato
un sacco di tempo!”- continuava Rocks. “Quel pezzo
l’abbiamo anche registrato con la videocamera..che ridere
oh! E la cimice che è passata a proposito davanti
all'’obiettivo!”- rideva Karl. “E’ già è vero! Fico si! E’stato
un caso..però minchia,paura!”-diceva d’altro canto
AmeRay. Poi continuarono a sfogliare qualche fotografia.
Ogni tanto si prendevano per il culo guardandosi in qualche
video qua e là :D. Aprirono insieme l’impolverato album dei
ricordi.

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Capitolo 22
Le dita di AmeRay si intrecciavano tra le note leggere del
suo basso. Divenivano metafore di pesante leggerezza.
Pizzicavano quelle corde come fossero fatte di seta. Ed il
suono che nasceva si perdeva nell’eco dell’universo. Si
amplificavano in fretta. E morivano nei suoi occhi.
Le dita di Rocks si intrecciavano tra le note rumorose della
sua chitarra. Divenivano metafore di disarmonico caos.
Pizzicavano le corde come fossero pietre. Ed il suono che
nasceva tuonava imbelle tra gli orizzonti schiariti. Si
amplificavano in fretta. E posavano sui suoi occhi,ivi
addormentandosi.
Le dita di Karl si intrecciavano tra i colpi e le note veloci
della sua batteria. Divenivano metafore di ombre fugaci.
Colpivano i piatti come fossero cannoni. Ed il suono che
nasceva risvegliava i cuori spenti e disperati. Si
amplificavano in fretta. E si disegnavano nei suoi
occhi,come fossero pastelli.
Gli Angry September si preparavano ad un nuovo Live in
acustico. Quella sera al T@urus sarei andata anche io.
Quando entrai e scesi giù per i gradini,alla mia destra c’era
una sorta di palcoscenico. In realtà vi erano delle
sedie,completamente sommerse da una luce verde soffusa.
Gli Angry si esibivano in acustico. Presentarono qualche
inedito,qualche pezzo già conosciuto e fecero anche
qualche cover. Era la prima volta che li ascoltavo esibirsi in
acustico e mi piacquero moltissimo. Quella fu l’ultima volta

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che vidi gli Angry in concerto e fu anche l’ultima volta in cui
Rocks suonò insieme a loro.

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Capitolo 22
Il mattino dopo l’aria era diversa,era del tutto nuova.
AmeRay si alzò presto quel giorno e si precipitò allo skate
Park vicino al T@urus. Ogni tanto saltava in aria insieme
allo skate, altre volte invece si sedeva sui gradini e fissava
il vuoto. Quella mattina i fiori erano semichiusi,il vento
soffiava leggermente ed il sole illuminava a tratti le strade
ed il marciapiede. Qualcuno passava e ripassava spesso.
C’era uno strano odore : odore di cambiamenti. AmeRay
era giù di morale poiché la sera prima Rocks aveva detto
lui e Karl che avrebbe lasciato il gruppo. Nel frattempo si
avvicinava la partenza per il Belgio,dove gli Angry si
sarebbero dovuti esibire.
Giorni a seguire correva voce che Michele,che già faceva
parte dei Left Her Behind,non aveva più un gruppo. Michele
era un bassista,amico già di AmeRay & Karl. Di lì a poco il
caro Miki entrò a far parte degli Angry September e sostituì
Rocks nell’imminente mini tour in Belgio e Paesi Bassi ;)
Gli Angry si rivoluzionarono,geneticamente rimasero gli
stessi,cambiarono soltanto i ruoli. AmeRay prendeva di
fatto il posto di Rocks,divenendo il chitarrista e la voce del
gruppo;Miki prendeva il posto di AmeRay,al basso e ai
cori;Karl invece rimaneva il batterista di sempre. In questo
frangente io lasciai il Piemonte non sapendo ancora che
sarebbe stato per sempre,lasciai gli Angry e rimpatriai in
Sicilia.
Non possono contarsi le lacrime come i petali di
margherite,poiché le prime nascono e muoiono lungo i
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solchi dei nostri volti e sulle labbra rosee e bianche;mentre
i petali cadono sul terreno e vi rimangono a lungo sino ad
ingiallire.

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Capitolo 23
“Miki siamo contenti di averti con noi!”-diceva Karl
rivolgendosi a Miki. “Anche io son contento di aver-MI con
voi ih ih”-rispondeva Miki. “Va che bella che è la mia bimba
cicci!”-AmeRay sbucava dalla porta della sala prove- “Vi
presento la mia nuova chitarra! L’ho fatta battezzare oggi
da un esorcista! Picchia da paura! Ah ah”- concludeva
AmeRay gasato a mille! “Fica!”-aggiungeva Miki. Karl
invece si preoccupava solo di ridere della sua
“gasaggine” :). “Oggi è il primo giorno in cui Miki prova
insieme a noi”-continuava Karl-“Vedi di farmi fare bella
figura scemo!”-si riferiva ad AmeRay. “Eh va ti raccomando
Karl”-rispondeva AmeRay. “Che ne dite? Mettiamo su
qualche pezzo,anche solo più tre,che andremo poi a
registrare su un promo cd nell’attesa di un nuovo EP.”-
AmeRay proponeva. “Okay sir!”-dicevano in coro Miki e
Karl,che si guardarono e si sorrisero,fumandosi una
sigaretta.
Quel pomeriggio di fine estate/September nascevano tre
nuovi pezzi : Day of the That,You’re my beast friend &
Leave Tyler. Il T@urus aveva già organizzato una serata in
cui il promo sarebbe stato presentato dal gruppo.

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Capitolo 24
Miki entrava così a far parte di questa angry crew. Si inserì
bene nel gruppo e non si sentì mai a disagio. Egli aveva già
suonato in due precedenti gruppi : i NewClearBoMbs ( i più
odiati del canavese ) e i Left Her Behind. Entrambe i gruppi
vennero poi abbandonati. In realtà la musica non la si
abbandona mai. Essa non cessa mai di esistere ed è
proprio vero quando si dice che mette le ali al pensiero e la
gaiezza alla vita. La musica non può seppellirsi.
AmeRay,Miki & Karl sono la musica,quella vera,quella che
si sente realmente dal profondo ed arriva a noi sempre
sincera e totalmente pura. Coloro che cantano questa
musica e la suonano,prima o poi cessano di esistere,poiché
essi stessi divengono la musica.
Miki quel giorno era sovrappensiero. Se ne stava sul
davanzale della finestra e fumava una sigaretta. Gli stessi
suoni del mondo,che avevano già bussato agli occhi di Karl
e di AmeRay,adesso osservavano Miki da lontano. Ne
dipingevano il profilo e spaziavano anni luce perché sia il
giorno che la notte lo potessero vedere. Era come
cominciare di nuovo a vivere e cambiare di punto in bianco.
Miki rientrò in casa,si sedette sulla seggiola in camera sua.
Poi si avvicinò al computer,buttò un occhio su alcune foto
degli Angry e sorrise al suo nuovo inizio.

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Capitolo 25
Gli Angry erano pronti alla partenza. Si armarono di camper
e viveri e si diressero verso il Belgio e Paesi Bassi. Quel
giorno insieme agli Angry partirono alcuni loro amici. Il
viaggio fu lungo ma presto si arrivò a destinazione.
Durante il viaggio AmeRay cercava di accordare la sua
chitarra. Poi ogni tanto la poggiava sul divanetto e
guardava fuori dal finestrino. Pareva che gli alberi ed i viali
fioriti viaggiassero ad alta velocità. Qualche volta inceve
sbiadivano come fossero in un dipinto di acquerelli e
tempere. AmeRay pensava ai pezzi da suonare la sera del
concerto. Poi si voltava verso Karl,che si svaccava sul letto
e si preparava ad una dormita. Miki invece faceva qualche
accordo col basso ed intonava qualcosa.
Erano in programma ben due concerti Live. In uno dei due
locali gli Angry sistemarono i loro gadgets,adesivi e
qualche copia del promo. La scritta “Angry September ”
spiccava in rosso e giallo su un banchetto all'’angolo. Il
locale era piccolino ed accogliente. Una luce bianca
illuminava gli strumenti e faceva da contorno alla musica.
La sera seguente era in programma un secondo concerto.
Entrambe i concerti andarono alla grande. Gli Angry furono
molto molto soddisfatti. Giorni a seguire il profilo sarebbe
stato aggiornato con tanto di foto ed ottime notizie. : )
Durante il viaggio di ritorno AmeRay,Miki & Karl
guardavano le strade accorciarsi sempre di più. Qualcosa
era rimasto, anche all'’estero il nome “Angry September ”
era stato inciso.
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Non esistono confini al mondo. E le strade e i luoghi in cui
ci spostiamo fanno parte di un unico deserto : le orme che
lasciamo rimangono indelebili, anche quando il vento le
spazzerà via con ardore,poiché sarà quello il momento in
cui non vivranno ma esisteranno. “Anche questa è fatta!”-
esclamava AmeRay mentre abbracciava Karl & Miki. Mai si
spense un sorriso a quel luogo e mai scomparve.

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Capitolo 26
Il primo singolo paura che venne presentato nel Settembre
del 2008 fu “Day of the That”. Servito in busta paga o in
profumatissimo croissant o fresh bread. :D Giorni
precedenti al Live in quel di Ciriè,Friso Rico Federico ancora
una volta si mise nei panni del video maker! Al T@urus
venne registrato il video del nuovo singolo! Il risultato del
video fu molto divertente. Insieme agli Angry parteciparono
alcuni loro amici. Il video non è che una sequenza di
immagini paura, ed ora AmeRay, Miki & Karl agli strumenti
ed ora qualcuno passava in mutande,qualcun altro con un
peluche sul petto si rotolava per il pavimento,qualcuno
strimpellava la bimba di AmeRay,qualcun altro ancora si
incastrava e scivolava giù per i gradini e naturalmente non
poteva non esserci il fichissimo ballettino da Nerd(s) a tutto
andare!
Quando vidi il video in super anteprima mi trovavo già in
Sicilia. Conoscevo già il pezzo,che mi piacque tantissimo. Il
pezzo si intrecciava in un unico grandioso risultato! Guardai
il video insieme ai miei amici e parenti e nel giro di poco gli
Angry si sparsero anche in Sicily con furore.

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Capitolo 27
Sulla sabbia Vale,Michele & Anto scrivevano “Angry
September ”. La gente passava e leggeva di nascosto.
Attorno a quella scritta si univano tutti i tasselli che avevo
acquistato durante gli anni trascorsi in Piemonte. Erano
unici,rari pezzi di un solo puzzle. E si concatenavano gli uni
dopo gli altri : dal primo concerto a cui andai,all'ultimo che
vidi. Quella volta al Robin,ed al T@urus,ed a Caselle,in sala
prove,le serate cover ed i concert in Turin in un miscuglio
unico di colori bianchi,verdi,blu,gialli e di suoni spaventosi.
E’ tutto impresso nella mia mente. Celato nello scrigno dei
miei ricordi,che conservo gelosamente.Adesso sono
lontana ma vicina allo stesso tempo. La mia poesia
abbraccia la loro musica in qualcosa di magico. E non si
scorda e si lenisce se si spezza. E’ un enorme bagaglio,che
poggia sulle mie spalle. E viaggia insieme a me. Scavo sulla
sabbia della vita in punta di piedi,è un deserto immenso e
ripido. Con le dita disegno la mia speranza ed alle mie
orecchie rimbomba sempre la musica dei miei Angry.
Raccolgo una conchiglia. Ascolto la sua voce. La lancio
contro il mare. Raccolgo le spighe dai campi dorati.
Raccolgo la tristezza. La lancio nel baratro dell’odio…e
sono libera.

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Capitolo 28
“Today is the better day to go outside and meet all' of my
friends!”- AmeRay cantava. “Again! Again ! E’ gay ! E’ gay
”- Karl cantava a sua volta. “Siamo le nuove bombe del
pulito,spacchiamo il culo a chi non ci è gradito..”- Miki
seguiva Karl. “You broke my heart in 2,I’ve never had the
chance to say FUCK YOU!”- AmeRay riprendeva a cantare.
“…I’ve never had the chance to Fuck with uuuu ”- Karl si
rivolgeva ad AmeRay con sguardo malizioso. AmeRay
sorrideva. Miki invece “Fuck the kids,Fuck the kids,Fuck the
kidsss!”. E tutti risero. “Oh siamo poi bravi eh!”- diceva
Karl. “A far che?”-gli dimandava AmeRay. “Eh perché ci va
un certo soft nel fare queste concatenazioni di pezzi!”-
rispondeva Karl. “Ma vai a cacare va! Che ti farebbe bene
ogni tanto!”- gli urlava contro AmeRay. Miki li osservava in
silenzio. “Oh scemi cos’è l’emozione che vi fa dir cagate?!”-
Miki aggiunse. “No è che Kris Roe suscita un certo fascino
su di me,poi mi emoziono e dico quel che mi hai sentito
dire!”- AmeRay a sua volta. “E’ l’emozione! Che vuoi
farci?!”- diceva Karl. “Domani suoneranno al T@urus cazzo!
Al T@urus!! Fico fico fico!!”- AmeRay era ormai andato :D.
“Poi domani sto culato va anche a beccarselo in aeroporto!
Sto culato..gli fa anche da autista!”- borbottava Miki
ironicamente,riferendosi ad AmeRay. Ma AmeRay non
badava a nulla quella sera : .. “Nobody on the road,Nobody
on the beach!”- e continuò così tutta la notte.
Il T@urus aveva organizzato una serata : gli Ataris
avrebbero suonato in un Live concert a cui,tra

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l’altro,avrebbero suonato anche gli Angry ed avrebbero
anche presentato il nuovissimo EP “More Stereotapes &
Less Stereotypes”. Quella notte fu un delirio sopra la
folla,nel vero senso della parola. Venne gente da ogni dove.
Fu piacevole parlare insieme a Kris Roe,fu incontrollabile il
controllo di AmeRay :D!
E’ come un ago tra la pelle. Non a sentirsi il fastidio che
lascia. Poiché la gioia e l’adrenalina annullano la paura ed il
dolore. Gli Angry erano entusiasti del loro lavoro. Io ero
entusiasta di loro.

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Capitolo 29
Il 26 Febbraio 2009 era finalmente giunto. Gli Angry
September erano pronti a presentare il primo EP ufficiale
della nuova Line-up. Il titolo scelto per il nuovo EP fu “ More
Stereotapes & Less Stereotypes ”. Conteneva sei pezzi del
tutto inediti : Break the guns,L.L.L,The P.P. case,I’m not a
loo,sir,Up.nea( r ) & I went to college and I was a nerd (the
revenge of the nerd). Io non ero presente al Live ma Ame
mi aveva già mandato i pezzi in super anteprima.
Psichedeliche luci viaggiavano dal palco sino al pubblico e
viceversa. In tanti erano accorsi quella sera.
AmeRay saliva adesso sul palco. Prese la chitarra che era
poggiata sul palcoscenico accanto alla batteria. Teneva lo
sguardo rivolto verso l’alto. Seguiva le luci e tremava di
tanto in tanto. Dal basso una luce bianca lo avvolse
d’improvviso in un tutt’uno : era la carica giusta per iniziare
e spaccare.
Miki era già sul palco. Salutava qualcuno e osservava il suo
basso. Lo accordava ancora un po’. Poi lo metteva a
tracollo e provava a suonare qualcosa. Col piede sinistro
batteva il tempo,ma era solo l’emozione di quella serata
che lo agitava.
Karl era già seduto al suo posto. Nell’attesa ripassava
qualche colpo alla batteria. Cercava invano di contare la
gente. Ma era troppa e le luci ombreggiavano il pubblico.
Era come accecarsi. Ed ora Karl ricordava ad AmeRay di
dargli una copia della scaletta.

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AmeRay aveva scritto ore prima la scaletta dei pezzi da
eseguire. Posizionava dunque una copia accanto a Karl. La
seconda copia stava invece a metà tra AmeRay & Miki.
Mancava poco all'’inizio. AmeRay si voltò verso
Miki,facendogli un grande in bocca al lupo. Miki riportava
l’in bocca al lupo al caro Karl,che stava dietro in silenzio. A
pochi secondi dall’inizio quest’ultimo si alzò,prese AmeRay
per una mano e Miki per l’altra mano e si abbracciarono
forte.
Il concerto andò alla grandissima grande. Il nuovo EP
cominciò a spargersi in poco tempo nei pressi e dintorni.

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Capitolo 30
E’ come disegnare una risata su di un foglio di carta e poi
donarlo a qualcuno. Mi accorgo che è impossibile,poiché la
risata non è che l’astrattezza di uno star bene.
E’ come disegnare un sorriso su un foglio di carta e poi
donarlo a qualcuno. Mi accorgo che è possibile,poiché il
sorriso non è astrattezza.
Quella notte sedevo su di una sedia a dondolo. Chiudevo gli
occhi e davo il benvenuto alla fantasia. Stringevo i denti ed
i pugni insieme. La magia,quella vera,mi avvolgeva sino a
farmi male. E sentivo gli Angry tra i rumori del pianeta.
Poiché anche quando una stella si avvicina alla terra,si
diffonde veloce il suono dei suoi passi. Ed il sole quando
tramonta e la luna quando sorge. E’ vero gli Angry sono
lontani. Ma mai come sembra.
La stessa notte gli Angry September suonarono in quel di
Genova insieme ai Thee Tinkees. Ebbi modo di guardare
qualche spezzone di concerto in un video che venne
registrato giorni a seguire. Da quel che sembra pare che
sia stato a dir poco pauroso! E le rosse luci sono sempre
protagoniste spettatrici di suoni idilliaci.

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Capitolo 32
“Serata Misfits Miki!”- gli diceva AmeRay. “Wow!”-
rispondeva Miki. “Ma Karl donde sta?”-gli domandava
AmeRay. “Ah non so! Penso stia per arrivare!”- Miki a sua
volta – “Eccolo!”- continuava quest’ultimo mentre Karl
entrava in camera. “Ah eccoti! Dicevo,serata Misfits!
Dobbiamo far cover!”- diceva AmeRay a Karl! “Graaande! E
quando l’evento?”- chiedeva Karl. “Fra un paio di giorni”-
proseguiva AmeRay – “Domani ci vediamo in sala e
proviamo qualcosa!”- concludeva. “Ok capo!”- diceva Karl.
Miki annuiva soltanto.
Il giorno dopo gli Angry si trovarono da Cisco. Provarono
qualche pezzo e decisero bene quello che avrebbero
suonato. Dopo un paio di giorni gli Angry September si
esibirono in una serata cover in cui fecero Misfits. AmeRay
si acconciò a mo di Astro zombies, Miki si fasciò tipo
mummia,Karl si mise della carta stagnola in testa. :D Anche
quello lì fu un grande concerto.

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Capitolo 33
Giungo così alla fine di questo lungo racconto. Gli eventi
che ho raccontato sono realmente accaduti,a parte
qualcosa che ho solo immaginato. Di recente sono tornata
in Piemonte,ho rivisto i miei amici ed ho rivisto i cari Angry.
All'’incirca un mese fa ero in sala prove insieme ad Erika.
Gli Angry hanno fatto qualche pezzo. E’ stato bello tornare
in quel posto. Era nuovo ritrovarsi insieme a loro. Le mie
emozioni non si riuscivano a controllare. E piangevo di
nostalgia e felicità insieme riguardando i miei Angry.
AmeRay era alla mia sinistra. Aveva i tappi alle orecchie e
andava giù di brutto insieme alla sua bimba in bianco e
nero. Poi ogni tanto si girava verso di me,che ero seduta in
panchina e cercavo di mantenere calma la mia emotività, e
mi chiedeva quale pezzo volevo facessero. Di fronte a me
c’era Karl alla batteria. Non ha mai perso la grinta di
sempre,anzi,in questi mesi è accresciuta parecchio. Miki
era alla mia destra. Non l’avevo mai conosciuto
personalmente. Se ne stava immobile col suo basso
davanti alla porta e suonava con lo sguardo rivolto verso il
pavimento. L’impressione che mi ha dato è stata quella di
un tipo un po’ solitario,ma sicuramente uno tosto. Ed io ero
libera,libera dai pensieri e da ogni cosa. Finalmente,avevo
atteso quel momento per più di un anno. E difficile è a
descriversi quello che ho provato. Quello che so è che gli
Angry sono parte integra di me. E’ come una mano che non
può separarsi dal braccio perché essa è la sua arte e senza
la mano,il braccio non saprebbe scrivere. La mano non
esisterebbe senza le dita,poiché a lei indispensabile è il
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tatto alle cose. O gli occhi,che non vivrebbero se non ci
fosse qualcosa di bello da vedere. O le orecchie,che non
vivrebbero se non ci fosse nulla di bello da ascoltare.
Quello che dico agli Angry è di continuare con la musica e
di non mollare mai. Poiché qualcuno una volta mi disse che
è importante seguire con tenacia le proprie passioni.
Gli Angry September sono la musica,la mia musica. Quella
che si auto produce e si diffonde attraverso il tempo,quella
che si sente davvero e permane in mai stancarsi. E’ più
silenzioso di una lacrima che scivola sugli oceani dalla riva.
E’ più dolce del miele. E’ più grande di tutto il mondo.
Graz

ie Angry.
“ pagine ingiallite. Di ricordi sbiaditi. Coriandoli di sogni.
Che la luna ha condannato. D’esser rogo lor dimora. E a
notte. Nella notte. Risvegliarsi sotto un cielo. Bianche
nuvole e la voce. Di un amico che mi parla. E sussurra dolci
note. Come la musica che egli suona. Ricordare ad
un’amica. Di guardare in altri occhi questa vita. E riviverla.

Grazie Ame..

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