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Udienza 5 maggio 2014 Corte di Assise di Alessandria. J'accuse.


Lino Balza 2/3/48 Alessandria via Dante 86. Direttivo nazionale Medicina democratica - Movimento di lotta
per la salute. Redattore omonima rivista. Responsabile regionale Medicina democratica. Primo tesserato
Alessandria Arci-Lega per lambiente. Cinquantennio di attivit eco pacifista in ambito nazionale.
Assunto a Spinetta Marengo (Alessandria) il 1/6/70 da Montecatini Edison, passando per Montedison,
Montefluos e Ausimont, licenziato in Solvay 30/8/2002. Cio messo in mobilit il 31/8 dopo accordo
sindacale collettivo (31/7/2002), mobilit per 3 anni onde accedere al pensionamento di anzianit.
Sempre lavorato a Spinetta Marengo
Sempre. Ad eccezione di 5 avvenimenti: uno quando sono stato mandato in esilio a Bussi (1971), uno
quando sono stato allontanato per rappresaglia in cassa integrazione annullata dal Magistrato (1989), altri
due quando sono stato trasferito a Milano (1989 e 1993) per rappresaglia e reintegrato a Spinetta dai
Giudici, e uno (1992) quando sono stato licenziato ma reintegrato da Pretore per aver denunciato (ante
Mani Pulite) anche il sistema di tangenti aziendali [ U ].
A parte a queste trasferte, sempre lavorato in Amministrazione
S. Ad eccezione di altre 2 occasioni sempre per gli stessi motivi: una quando (1989) sono stato rinchiuso
isolato a far niente in un box di vetro finch ho fatto lo sciopero della fame; laltra poco dopo (1990)
quando sono stato trasferito in Magazzino a contare bulloni e dadi cio con mansioni di almeno sei livelli
inferiori alla mia professionalit (riconosciuta con sentenza della Cassazione ,1990) In entrambi i casi i
giudici hanno condannato lazienda e mi hanno fatto reintegrare in Amministrazione.
Il complesso delle rappresaglie e relative sentenze si possono leggere, se devo esibirle, sui testi delle
conferenze stampa che a suo tempo si sono succedute. [ % ]
Oltre alle pratiche del bastone (rappresaglie) non mancarono le alternative con quelle della carota:
allettamenti pecuniari, allontanamenti dalla fabbrica, che ebbero risonanza mediatica nazionale [ T ]
Mi proposero di fare il PR Public Relations proprio a me Mi proposero di stare a casa a tempo
indeterminato (1991 ) retribuito e con rivalutazione monetaria a scrivere un libro (che, sapevano?, fosse
la mia passione). Mecenatismo insomma. Strategie pi sofisticate rispetto ai precedenti reparto confine, a
chi doveva passare la giornata a travasare col secchiello acqua da un pozzetto allaltro comunicanti fra
loro, a chi doveva strappare con le mani lerba dal binario morto.
Riassumendo: 7 cause in pretura, 4 in appello, 2 in cassazione, tutte concluse a favore del sorvegliato
speciale (come laveva ribattezzato il direttore Capogrosso) [ foto ] e piene di sofferenze: cassa
integrazione, tre trasferimenti, mobbing, anni di dequalificazione professionale, di inattivit assoluta,
oltre ad uno stillicidio di tentati provvedimenti disciplinari e vertenze minori e, dulcis in fundo,
licenziamento. Il corollario furono querele, esposti, denunce, manifestazioni, scioperi della fame,
incatenamenti, chilometri di firme di solidariet, titoli su titoli in giornali e tv. Non possiamo dilungarci.
Dopo essere andato in pensione, ricevuto minacce?
S, soprattutto a seguito dei nostri esposti alla Procura [ F ] ,soprattutto nel 2008 prima che si avviasse
questo processo [ 5 ]. Minacce anonime. Intimidazioni sono state anche riferite da testimoni e parti civili.
[ N ]
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Per 40 anni ha scritto tantissimo di questo polo chimico, anche come giornalista pubblicista da esserne
considerato il biografo. Anche quando subentra Solvay: quando ancora dipendente annunci in
anteprima nazionale lacquisto [ O ] in due lunghissimi articoli (settembre 2001) che disegnavano una
carta di identit allarmante della multinazionale belga , al punto che il direttore (Corrado Tartuferi)
riport minacce di querela . Insomma un biografo troppo critico, secondo alcuni
Dipende. Ho parlato molto bene di una classe operaia che scrisse pagine di elevato valore sociale e
culturale. Ho parlato molto male di una dirigenza che ha fatto una chimica selvaggia verso la salute e
lambiente e che ha distrutto la chimica italiana, a cominciare dalla ricerca (il grande Gruppo Montedison
contava 140 mila dipendenti!, oggi ridotto alle aziendine Solvay).
Scelte di politica industriale che hanno determinato lavvelenamento doloso delle acque e lomessa
dolosa bonifica di Spinetta. Veniamo alla conoscenza acquisita della fabbrica.
Negli anni 70-80 (1983) ero (autorevole) membro del Consiglio di fabbrica e come Commissione ambiente
ero costretto a passare pi tempo nei reparti che in ufficio.
Perch cerano problemi ambientali
Grossi. Di salute e sicurezza. Cera grande mobilitazione operaia, tanti scioperi. Ma le criticit erano grosse
grosse. Erano appena stati chiusi DDT (lo trovano ancora nellArtico) Solfato di rame, Canfora e Bicromati,
cancerogeni. Ma gli impianti del ciclo Pigmenti bianchi e colorati, oggi scomparsi, erano tutti tossici e
cancerogeni. E cerano gi quelli del ciclo clorofluorocarburi. In fabbrica: ai lavoratori fornivano abbondante
latte per disintossicarsi, cera la tragedia della trib dei nasi forati; allesterno: quando giocavamo a
pallone al castello di Marengo la saliva sapeva di zolfo, nelle case le grondaie si bucavano e venivano
risarcite, le carrozzerie delle auto si corrodevano,nevicava a cielo sereno, facevamo manifestazioni con
mazzi di spighe di grano vuote sterili [foto]
Ci torneremo sopra pi avanti. Gli uffici amministrativi (oltre alle abitazioni di Spinetta) non erano
lontani da questi reparti nocivi
Confinanti. Oltre al fatto che nelle case, nella fontanella in piazza della chiesa, negli uffici, in mensa, in
infermeria, servizi sanitari, reparti ecc. arrivava lacqua avvelenata, freschissima anche destate, che ho
bevuto per 40 anni senza sapere che proveniva dal pozzo8 sotto lo stabilimento.
La consulente Trefiletti ha detto che il pozzo8 ha continuato a fornire acqua fino al 2006, per, - ha detto
- usata per servizi igienici, come fosse per lo sciacquone. [ 64 ]
Ma lacqua dello sciacquone era la stessa che bevevamo!
Infatti al piano superiore della palazzina uffici (il piano dei dirigenti) cera un cartello Acqua non
potabile
La teste Cattaruzza qui ha detto di averlo visto ancora nel 2005. I dirigenti, sopra, si salvaguardavano mentre
noi comuni mortali , sotto, bevevamo ignari: una cosa criminale. [ 30 ]
Solvay nega che lacqua fosse avvelenata
E senzaltro nega anche il mio cancro. Unacqua cancerogena in falda non diventa potabile quando esce dal
rubinetto. Loro sapevano che il pozzo8 era avvelenato, contravvenendo a 3 divieti tassativi: 1) non si usano
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ad uso potabile e alimentare pozzi situati sotto uno stabilimento industriale, 2) in pi se lo stabilimento
addirittura chimico, e 3) nientemeno che in regime di bonifica per inquinamento. Se i dipendenti avessero
saputo la provenienza dellacqua, si sarebbero ribellati (non tutti i dipendenti, cera anche chi sapeva ed
diventato amministratore delegato dellAMAG).
Nelle acque, in falda e nellacquedotto cittadino, cera un cocktail di veleni, ne sono stati analizzati almeno
una ventina [ 61 ]. Se il pozzo 8 era innocuo: perch a Valeria Giunta ordinavano di produrre analisi a
doppia versione?
Torniamo al posto di lavoro in Amministrazione, nelle vicinanze della palazzina uffici cerano
A pochi metri cerano i magazzini con i tetti di amianto, come in tantissimi altri edifici della fabbrica
(tuttora). A fianco cera il reparto Pigmenti. A pochi metri cerano gli ex capannoni dove si immagazzinavano
i prodotti. Negli stessi capannoni dove si erano lavorati e poi stoccati fertilizzanti, azotati, arseniati,
bicromati e compagnia bella, al confine con la piazza della chiesa di Spinetta. Tutti ricordano che si
produceva il DDT, che durante le due guerre la fabbrica produceva armi chimiche [ 57 ], che i fertilizzanti
vennero prodotti con le ossa degli ebrei (bloccato il guano dal Per) (fonte israeliana) (parlato con
testimone). Sotto, un bunker antiaereo dove sarebbe interessante sapere cosa c stoccato.
Fra tanto cimitero industriale a ridosso della chiesa in pieno centro abitato e a fianco
dellAmministrazione cera il reparto Pigmenti, gialli e aranci di cromo, gialli di zinco, blu di Prussia, rossi e
aranci di molibdeno. Erano una lavorazione cancerogena
[Y.] Lha stabilito inequivocabilmente unispezione dellIspettorato del Lavoro (febbraio 1980 ) da noi
sollecitata. La relazione scrisse che piombo e cromo, cromati di piombo, sono tossici e cancerogeni.
Nellambiente esterno, nellaria si sprigionano vapori di piombo e ossidi di azoto, nelle acque i nitrati.
Piombo e cromo erano lavorati, manipolati respirati a cielo aperto dagli operai, senza alcuna protezione.
Quando entravano in mensa gli operai lasciavano le impronte: chi bianche e nere (reparto Biossido di
Titanio), chi rosse, gialle, arancioni (Pigmenti colorati). Gli operai erano tutti colorati dalla testa ai piedi.
Quando rientravo dai sopralluoghi al Solforico, lacqua della doccia color ruggine non finiva pi di correre.
La relazione del Nucleo ispettivo della Regione impose che le tecnologie arcaiche fossero riconvertite in
tempo brevissimo (3-6 mesi) a ciclo chiuso. Non fu fatto
[ U.o. ] No. Scoppi, a colpi di volantini (1980-1981), una violentissima polemica della Cellula del PCI (di cui
facevo parte con il teste Pace Casimiro, prima che fosse promosso nello staff dirigenziale) contro Direzione e
consiglio di fabbrica che concordavano per la prosecuzione della produzione. La Cellula chiedeva invece la
chiusura immediata del reparto e la sua riconversione a ciclo chiuso cambiando prodotto allestito (atossico,
ad alto costo, pigmenti di ferro? Vanadiati?). Ho qui una relazione di Pace (verba volant, scripta manent) [ Y]
Chi la spunt
Sindacato e direzione naturalmente. Con il ricatto occupazionale, ovvero la vaga promessa che i posti di
lavoro si sarebbero salvati resistendo ancora un po in quellinferno, in vana attesa di non indicati
investimenti per la riconversione.
Promesse mantenute?
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No, come previsto. I lavoratori continuarono ad assorbire cancerogeni per anni, fino alla chiusura
dellimpianto (agosto 1982). Tutti gli impianti/stabilimenti che inquinano, se non si interviene per tempo,
sono inesorabilmente destinati alla chiusura, dopo aver seminato malattie e morti.
Che fine ha fatto limpianto Pigmenti dopo la chiusura
E rimasto l. Con tutte le sostanze cancerogene a percolare nel terreno. Poi sepolte sotto la demolizione dei
fabbricati. Senza alcuna bonifica. Ad oggi.
Seppellito. Come successo per tutti i reparti chiusi senza bonifiche negli anni 80 90 (In quegli anni, e
non prima delle due guerre, come si vuol raccontare!). Che facevano parte del Ciclo (cancerogeno)
Pigmenti inorganici bianchi e colorati.
Cio Biossido di Titanio (78), Solferro, Acido Solforico (83), Latte di calce,Pigmenti colorati (82), Biossido
di cromo, Cerpi Centro di ricerca pigmenti (83-84). Oltre a Acido Fluoridrico (84), Solfonazione-Rol [95],
Algoflon 27, Ultrasil (85) sospetto cancerogeno per la lana di roccia paragonabile all'amianto. Gironi degni
dellinferno dantesco. Con le chiusure, loccupazione si dimezz dai 1.800 che eravamo. Questa disfatta della
chimica e della ricerca italiana si sarebbe evitata se Montedison non avesse respinto il Progetto di
riconversione dei 5 consigli di fabbrica (1977) che pur arriv fino alla Comunit Europea. [ M ]
A proposito di scarichi nelle acque, il caso pi clamoroso fu per il Biossido di Titanio, dal 1955 il padre di
tutti i pigmenti. Scaricava direttamente in Bormida, con la consorella Acna.
In alternativa avevano studiato di costruire un pozzo profondo chilometri e infilare tutto dentro. Le 3 linee
del mastodontico Titanio ( fu fermato (7/5/75) dopo che Montedison aveva ricevuto i mandati di
comparizione dal Pretore (Parola). Il ricatto occupazionale (300 subito in cassa integrazione), i lavoratori
contro la Magistratura. Fu riavviato e ovviamente chiuso poco dopo con i suoi 460 addetti: nel 78 senza
bonifiche, tutto (ilmenite) in discariche.
Il Ciclo Pigmenti fu sostituito da quello dei Perossidi ossigenati (poi venduto a Elf Atochem Archema)
(1992), quello delle colline che proteggono la ferrovia Torino-Piacenza dallo scoppio degli impianti, scoppi
peraltro non scongiurati: due nel 1983 anche con un morto. Che caratteristiche hanno queste colline, si
sospetta che vi siano sepolti rifiuti industriali
Ancora oggi non si sa bene quanto contengano, cosa sia stato sotterrato. Abbiamo evidenziato i sospetti,
considerando la concomitanza con la demolizione degli impianti dismessi. Abbiamo chiesto carotaggi
idrogeologici, senza risposte ufficiali.
Comunque queste colline hanno protetto la ferrovia
Ma non i lavoratori: ben due esplosioni nell83 (28/5 e 12/7) hanno causato feriti e un morto (Claudio Cresta
assistente).
Dopo la chiusura del Ciclo Pigmenti e le vendite dei Perossidi ai francesi di Elf Atchem (oggi Arkema) e
della Centrale termica alla Edison (1994), nello stabilimento diventa dominante, a tuttoggi, il ciclo del
clorofluorocarburi su cui torneremo pi volte: Algofreni, Monomeri fluorurati, Tetrafluoroetilene, Acido
cloridrico, Esafluoruro di zolfo (dal 70 al 2004), Algoflon PTFE e PTE, Hiflon, Fluoropolimeri (dal 60),
Tecnoflon (dal 66), Galden Fomblin (dall87), Perfluorovinileteri (dal 93). Le produzioni sono state qui
descritte anche dal consulente Francesco Messineo. Daltronde gi il 21 aprile 1986 Montefluos
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(Ausimont), leader mondiale del fluoro, acquista una intera pagina del IlSole24Ore per illustrare il nuovo
volto di Spinetta (100 miliardi di lire). [ ]
Facendo il punto finora: Solvay, subentrata ufficialmente (dopo lunga contrattazione) nel 2002, era a
conoscenza di questi fatti peraltro abbastanza recenti e finora descritti
Erano di dominio pubblico. Memoria storica. Sono documenti ufficiali che fanno parte della storia recente
dello stabilimento. Fanno parte degli archivi Ausimont trasferiti a Solvay assieme alla dirigenza. Citati
appunto da Messineo. In pi, hanno potuto ricorrere all archivio informatico nella parte a me dedicata (lo
curava Ferruccio Folli) che contiene tutto quello che ho scritto a riguardo e nei decenni.
La contrattazione per lacquisizione da Ausimont, di cui ha dato una versione il teste Oscarino Corti [ 44 ],
si protratta per almeno 2 anni (2000-2002), ne parlavano i giornali
Io per primo. Sono stato il primo ad annunciare lavvenuta vendita [ O ]. Per almeno 2 anni i concorrenti
(Solvay, Dow Chemical) hanno setacciato tutte le informazioni immaginabili e possibili [ 44 ], (come si sta
facendo attualmente per la trattativa di vendita [ 46 ], non si sono certo fermati a Wikipedia, in Internet
cera la storia di Spinetta, anche quella scritta da me, le produzioni, le sostanze, le fonti di rischio, le criticit
passate e soprattutto presenti allepoca. Dow Chemical si ritir dallacquisto proprio per queste enormi
criticit ambientali: presenti allepoca e soprattutto future. Per la stessa ragione, Solvay spunt un prezzo
bassissimo: un tozzo di pane, ho scritto. Valutazioni desunte anche dai giornali finanziari. [Corsera]
Solvay sapeva tutto ancor prima dellacquisto, ancor prima di aprire gli archivi cosiddetti segreti.
Gli imputati, i direttori sapevano
I direttori per primi sapevano, dirigevano operativamente. I direttori di Spinetta (Nicola Sabatini, Maurilio
Aguggia, , Leonardo Capogrosso, Luigi Guarracino, Corrado Tartuferi erano miei contemporanei: hanno visto
e saputo ben pi di quello che ho visto e saputo io. In pi hanno fatto!! Non mica un caso che gli imputati
sono gli stessi a Spinetta e a Bussi (Carlo Cogliati, Luigi Guarracino,Salvatore Boncoraglio, Francois Yoris). [$ ]
Senza allontanarsi troppo dagli uffici amministrativi: cerano altre situazioni di pericolo. I capannoni di cui
si parlava prima: dove si erano lavorati e stoccati fertilizzanti, azotati, arseniati, bicromati ecc. al confine
con la piazza della chiesa e la sua fontana, di fronte alla quale alcuni si vedono ancora oggi. I materiali e i
bidoni sono ancora l stoccati?
Lo erano. Oggi non mi risulta. Non so dove e come siano stati trasferiti quelli che non sono percolati nel
terreno.
Visto personalmente rifiuti che percolavano nel terreno
Li ho anche fotografati e le foto sono andate su tutti i giornali (e dunque negli archivi della societ). Quando
sono stato trasferito per rappresaglia in Magazzino materiali (1990), su segnalazione degli operai di nascosto
e a mio rischio sono penetrato nelledificio adiacente e ho fotografato migliaia di bidoni [ D ] in gran parte
che percolavano sul pavimento. Sul fatto abbiamo anche distribuito volantini alla popolazione alessandrina.
[ # ]
I fusti che non erano sfasciati, che ancora non erano percolati nel terreno e dunque in falda, furono
rimossi? Larea stata bonificata?
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Non mi risulta finch io sono rimasto in Magazzino (il Magistrato mi ha fatto rientrare in Amministrazione).
Non so se successivamente i bidoni sono stati portati via, o sono stati sepolti nella demolizione dei
fabbricati. Dalle analisi in falda, c da propendere per la seconda ipotesi.
Solvay venuta a conoscenza di questo fatto?
Ripeto, i fatti fanno parte della storia documentata e degli archivi.
In pi, a Solvay non possono essere sfuggite le segnalazioni ripetute da Medicina democratica in
continuazione sui mass media e agli Enti pubblici, fino ai giorni nostri, che fanno parte della
rivendicazione dellOsservatorio ambientale della Fraschetta. [ G ] Bernard De Laguiche, il vertice Solvay,
ne ha mai sentito parlare?
Eccome. Nel dicembre 2002 De Laguiche venne ad Alessandria in pompa magna all'Unione Industriali. Nella
lettera che gli indirizzammo, resa anche pubblica, il contenuto era proprio questo. [ V ]
Cosa conteneva di cos importante questa rivendicazione dell'Osservatorio
La proposta dellOsservatorio compare sulla prima pagina de Il Piccolo il 19/12/84. [ G ]Abbiamo continuato
a rivendicare: monitoraggio degli scarichi idrici e gassosi, mappa dei depositi, delle discariche, delle
lavorazioni dei rifiuti tossici, nocivi, speciali e urbani, accompagnati da indagini idrogeologiche sui rilasci alle
falde acquifere e alle pubbliche fognature.
Questo era uno dei punti qualificanti della proposta di Osservatorio elaborata da Medicina democratica e
altre associazioni ambientaliste. Altro punto punto basilare era ed la rivendicazione di una indagine
epidemiologica per lavoratori e abitanti. La proposta dellOsservatorio sale alla ribalta nel 1988
allindomani della crisi che aveva portato lo stabilimento Montefluos ad un passo dalla chiusura per
iniziativa del sindaco (Mirabelli). Ma aveva radici pi lontane
Infatti la proposta riprendeva la Piattaforma rivendicativa aziendale di fine anni 70 del Consiglio di fabbrica.
Insomma tutti sapevano o sospettavano cosa cera sotto lo stabilimento e sulle strane colline dentro e
attorno. Questo documento dellOsservatorio ambientale della Fraschetta, che su tutti i tavoli delle
Amministrazioni pubbliche, [ G ] non pu essere sfuggito a Solvay.
Impossibile, da De Laguiche in gi. Passando da Carlo Cogliati (Premio Attila), Giulio Tommasi, Salvatore
Boncoraglio.
Tanto meno pu essere sfuggito alla Solvay (siamo nel 2005 2007) che i muri degli edifici non demoliti
trasudavano cromo esavalente dal sottosuolo.
Ne ho scritto io per primo. Abbiamo qui ascoltato la testimonianza di Anche Pietro Mancini aveva fatto
denunce prima di essere licenziato. [ L ]
[ I ] Licenziati anche Sonny Alessandrini, Daniele Ferrarazzo e Valentina Berto (guarda caso, tutti e tre iscritti
a Medicina democratica) dopo aver dettagliatamente denunciato (2008) agli Enti e alla Procura che non se
la sentivano pi di barattare la nostra salute e quella degli abitanti si Spinetta per le sostanze
cancerogene rilasciate nel suolo, nella rete fognaria comunale e in aria dai bassi camini: perfluoropropene,
tetrafluoroetilene, perfluoroisobutene, sono appunto sostanze rinvenute dal PM e comprese nei capi di
imputazione.
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Labitudine a demolire e seppellire una costante dura da morire: nel marzo 2011 Medicina democratica fa
un esposto alla Procura in merito alla demolizione senza bonifica di un impianto inquinato da cromo.
Leggiamolo [ E ]
Ma a Solvay-De Laguiche pu essere sfuggito che il cromo esavalente cancerogeno quando bevuto oltre
che respirato.
Impossibile. [ 59 ] Solvay una multinazionale chimica che, al pari di tutte le multinazionali chimiche,
conosceva almeno fin dl 1987 l'indagine epidemiologica dei cinesi Zhang e Li, conosceva che l'americana
PG&E aveva risarcito con una cifra astronomica 634 vittime di cancro da cromo esavalente assorbito per via
orale (1996), conosceva benissimo ancor prima di aver visto il famoso film Oscar con Julia Roberts (2000).
Parliamo degli archivi segreti
Lunico archivio veramente segreto era l archivio Rossi, lex maresciallo dei carabinieri che a casa sua
custodiva le schedature dei lavoratori assunti (dopo le denunce di Guariniello alla Fiat e dopo lavvento dello
Statuto dei lavoratori).
Cosa si sapeva in fabbrica degli archivi segreti archivio Parodi archivio Canti
Ma quali segreti. Archivi inaccessibili. Accessibili ai dirigenti, segreti per i sindacati e gli Enti pubblici di
controllo. Noi sapevamo dove erano. Avremmo voluto entrare in quei locali. Come quando riuscimmo a
rubare dalla scrivania del direttore la relazione top secret (74 75) diretta allamministratore delegato, un
volume alto quattro dita con il bilancio consuntivo e preventivo di tutte le attivit aziendali (tra cui il Piano
annuale di manutenzione, di cui parlava il teste Alessandro Cebrero: una miniera di informazioni utilissime
sindacalmente...
... soprattutto riferite a ci che NON si poteva/voleva spendere per lambiente.
Scoprirono (licenziarono) gli autori di quel furto?
No, per sospettarono facilmente. Poco dopo il nostro furto, i ladri scassinarono la porta di casa mia, la
misero a soqquadro ma non rubarono nulla. Disse la Questura che sembrava pi una perquisizione.
Ci sono state vostre azioni di... spionaggio e furto verso gli archivi?
Tentammo di penetrare in quegli archivi ma la serratura reggeva, entrammo anche per qualche minuto
mentre Rondoletto era risalito e ridisceso troppo in fretta ai e dai piani superiori.
Insomma quegli archivi non erano segreti n sotto Ausimont n sotto Solvay.
Solvay li conosceva: altrimenti perch li teneva blindati? Gli archivi erano conosciuti ma inaccessibili. Infatti
quando i NOE ispezionano lo stabilimento, addirittura due operai, Sonny Alessandrini e Daniele Ferrarazzo,
indicano ai carabinieri dove cercare. Entrambi sono stati licenziati.
Chi aveva le chiavi degli archivi, oltre ai direttori e agli amministratori delegati naturalmente
A Spinetta il responsabile della Funzione Ambiente e Sicurezza dello stabilimento. Prima di Giorgio Canti
cera Rondoletto (Guido), dal quale Canti eredita ruolo e archivio. Cos come in sede Milano Boncoraglio
eredita da Parodi (Bruno) archivio e funzione relativa a tutti gli stabilimenti del Gruppo. Infatti Parodi
imputato al processo di Bussi e nascondeva i segreti di Bussi a Spinetta dove era di casa.
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Per esperienza sindacale, che ruolo ricoprivano Rondoletto, Parodi, Canti, Boncoraglio. Avevano potere
decisionale o erano semplici consulenti ambientali.
Erano figure chiave nellorganigramma aziendale. Rondoletto presenziava alle trattative sindacali con la
Direzione, anzi le conduceva e concludeva autonomamente fino a determinati limiti di spesa. Oltre questi
limiti, magari sotto la spinta di scioperi, lultima parola passava al direttore o addirittura allamministratore
delegato.
Sempre per esperienza diretta, Canti decideva alla stregua di Rondoletto?
I poteri erano gli stessi. Lho verificato di persona ancora nel 2001 quando chiesi di ristrutturare gli uffici
amministrativi secondo canoni ecologici, e quando per una grossa stampante volli un box chiuso con
aspirazione e controlli mensili delle polveri. Trattai direttamente con lui, ed non fu facile.
Canti era una figura chiave nel 2002. Lo era anche nel 2008?
Dal 2002 al 2008 si erano succeduti presidenti e direttori, ma Canti rimasto nella sua funzione, anche
dopo, custode dei segreti negli armadi.
E larchivio Parodi? Chi Parodi
Bruno Parodi, dopo aver subto una condanna penale ad Alessandria ( ) aveva dovuto abbandonare
incarichi operativi per rischio di recidiva,nel 92 processato di nuovo col direttore (Capogrosso ) per
inquinamento delle acque [ & ] da noi denunciate ripetutamente, anche con volantini alla popolazione [ # ],
per non parlare degli articoli che scrivevo dal titolo ad es. Veleni a go-go nelle acque sotterranee [ A ] In
pi, ci siamo costituiti parte offesa nel procedimento penale contro Parodi e Capogrosso (violazione legge
319/76 e successive) [ & ]. Per queste ragioni Parodi quindi aveva assunto la funzione di PAS di Sede finch la
pass a Boncoraglio. Ma proprio per quella funzione, imputato a Bussi. I processi furono la spinta per la
carriera.
Larchivio Parodi era segreto?
Come quelli di Canti a Spinetta: inaccessibili, non segreti. Gli uffici di Parodi, Boncoraglio, Rondoletto, Canti,
come quelli dei direttori, erano ai piani superiori, con letichetta sulla porta,la porta sempre aperta, gli
scaffali scarni e soprattutto privi di documentazione sensibile (abbiamo dato unocchiatina anche l). I loro
archivi erano ai piani inferiori, anonimi, blindati a chiave.
Le discariche, sotterrate o innalzate, 500 mila o 1 milione di metri cubi, i cui contenuti tossici e
cancerogeni erano tenuti nascosti dallazienda, erano conosciute da chi lavorava in fabbrica
Anche fuori. Sulle discariche, in particolare dei bicromati, distribuimmo ad es. volantini alla popolazione
alessandrina (concerto Befana Montefluos chiesa S. Maria di Castello) [ # ] I dipendenti pi vecchi avevano
segnalato anche un bunker antiaereo sotterraneo, ho chiesto pi volte di andarlo a cercare se contiene
cadaveri, intendendo non solo fusti tossici. Ricordo infatti che a Spinetta sarebbero arrivati convogli
ferroviari con le ossa degli ebrei per farne concimi: fonte israeliana, io stesso ho ascoltato testimonianze
oculari (Abricola).
Per quanto riguarda le colline di rifiuti: le colline, in una pianura piatta come quella della Fraschetta, sono
evidenti a chiunque. Gli sversamenti sul terreno e in fogna erano conosciuti tanto sotto Ausimont che sotto
Solvay.
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Cos come le perdite dai 22 Km della fatiscente rete idrica interna completamente da rifare [6]
Il consulente del Ministero dellambiente ha affermato che uno scandalo che ci avvenga ancora oggi. Lo
stabilimento preleva 33 milioni di metri cubi (litri) di acqua allanno, pi del consumo dellintera provincia
(31 milioni) [ 6 ]. Le perdite conosciute- che percolavano i veleni in falda ammontavano a 300 metri cubi
allora, cio 2.682.000 allanno.
Torneremo sugli sversamenti. Le colline non potevano sfuggire dalla documentazione posseduta
(sequestrata) ma addirittura alla vista di Solvay quando ha comprato la fabbrica. Si sta parlando di colline
vecchie o nuove
Vecchie e pi recenti. Sarcasticamente ho scritto pi volte che potevano essere usate per lo sci, quando
nevica a cielo sereno. Quelle che costeggiano la ferrovia Torino-Piacenza si possono osservare dal treno. La
collina, anzi la montagna che stanno innalzando ora: si vede benissimo dal castello di Marengo (e sul nostro
Blog). Tutti sapevano, tutti sanno.
Una certezza storica. Di quelle discariche che tutti vedono e sanno: si sospettavano i contenuti percolanti
in falda
Per sapere esattamente i contenuti, qualitativi e quantitativi, erano necessari carotaggi e indagini
idrogeologiche. E quanto abbiamo rivendicato ossessivamente da almeno trentanni (19/12/84) come
Medicina democratica e associazioni ambientaliste, tramite la proposta di Osservatorio ambientale della
Fraschetta, e prima ancora [ Z ] con due esposti denuncia (1988) a Magistratura, Ministero dell'Ambiente,
Regione,Prefetto, Comune, USSL, sindacato, e prima ancora con la Piattaforma aziendale del Consiglio di
fabbrica Montedison.
Cosa contenevano gli esposti. Leggiamo.
[ Z ] 6/11/88 Esposti denuncia in Magistratura, Ministero dellAmbiente, Regione, Prefettura, Comune e USSL.
Entrambi si riferiscono al dilavamento in falda di intere aree di impianti dismessi non bonificate, alla
presenza di bidoni con sostanze tossiche e nocive che mettono in pericolo le falde acquifere, nonch alla
attivazione di impianti non autorizzati e con limmissione nellatmosfera di fluorocarburi inquinanti cento
volte i limiti ammissibili. Tutte le autorit pubbliche sono poste sotto accusa
Almeno uno dei 9 contenuti qualificanti della proposta rivendicata e mai attuata di Osservatorio,
riguardava in pieno loggetto di questo processo. Leggiamolo.
[ G ] Sempre garantendo la massima pubblicit e trasparenza dei dati raccolti, anche tramite sistemi di
trasmissione telematica, fondamentale il monitoraggio di tutte le emissioni degli scarichi idrici e gassosi
alle fonti e tramite stazioni di campionamento esterne, specificandone natura, processo, effetti sulluomo e
lambiente, lEnte preposto e lattendibilit dei sistemi, i punti di prelievo, la periodicit eccetera. Essenziale
il censimento e la mappa dei depositi, delle discariche e delle lavorazioni dei rifiuti tossici, nocivi, speciali e
urbani, accompagnati da indagini idrogeologiche sui rilasci alle falde acquifere e alle pubbliche fognature
Se i politici avessero realizzato ( 1984, proposta organica1988) la nostra proposta non saremmo piombati
nellemergenza attuale. Non mai stato realizzato lOsservatorio: i politici hanno dato questo nome ad un
innocuo Sportello, senza alcuno dei contenuti della proposta.
Enti locali, Ausimont e Solvay conoscevano queste rivendicazioni (che peraltro riguardavano anche
linquinamento atmosferico e le indagini epidemiologiche). Limitiamoci allacqua
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Negli anni, ne ho scritto per un volume alto come un dizionario. Gli enti locali vero che venivano ingannati
ma non si sono troppo sforzati di sapere cosa cera sotto e attorno allo stabilimento. Ausimont e Solvay
sapevano ma si guardavano bene dal dirlo e nascondevano. Se i politici, invece di buttare via soldi pubblici
buttando fumo negli occhi col progetto Linfa (qui citato) [ R ] , se i politici avessero realizzato lOsservatorio
ambientale della Fraschetta, si sarebbe provveduto in tempo, non saremmo arrivati nel 2008 allo scandalo
pubblico della bomba ecologica.
Scandalo pubblico?
Ci sono responsabilit penali di Ausimont e Solvay ma anche responsabilit politiche, che abbiamo
continuamente denunciato con tanto di dossier. Gi quello del 1989 (6/3/89) al Ministero del lavoro (Z) era
composto da 213 pagine di incidenti, infortuni sul lavoro, emergenze, attentati alla salute delluomo e
dellambiente.
Limitiamoci alle responsabilit penali. Scoppiata la bomba 2008, non sono stati risolti da Solvay i
problemi di inquinamento
N vecchi n recenti n attuali.
Prendiamo ad esempio gli Algofreni, che tornano spesso alla cronaca anche nei giorni nostri.
Gli Algofreni sono sempre stati il reparto critico, impregnato di veleni e a rischio di sprofondamento (gli
sono state fatte iniezioni di cemento per sorreggerlo, si spesso parlato di spostarlo o chiuderlo [ 20 ]) . Era
gi famoso a livello nazionale quando fu oggetto di una clamorosa manifestazione: con Greenpeace (1992,
foto) [ S scalando le ciminiere con striscioni che chiedevano leliminazione dei CFC, i clorofluorocarburi che
procuravano il buco dellozono (oltre a colare materie prime e intermedi in falda!).I CFC furono cos eliminati
salvando il pianeta Terra, ma nei terreni e nelle falde di Spinetta ormai cerano le conseguenze. Quante volte
dovemmo protestare come Consiglio di fabbrica per i solventi buttati nottetempo direttamente nel
terreno.
La manifestazione con Greenpeace contribu a determinare il licenziamento (fallito) da parte di Carlo
Cogliati, presidente prima di Ausimont e poi di Solvay.
Sempre restando nellattuale ciclo dei clorofluoroderivati che ha sostituito il ciclo pigmenti , quello del
cocktail dellaltra ventina di inquinanti riscontrati in falda oltre al cromo esavalente, lAlgoflon il gruppo
impiantistico pi pericoloso. Ha fatto anche vittime
Tante. Anche morti e condanne penali: ricordiamo Giampiero Massa che non si salv a differenza degli altri
2 operai in fin di vita (1962), o il povero Erio Terroni (9/11/1980) [ Z ] protagonista suo malgrado di un
processo sconcertante con i sindacati che arrivarono a ritirare la parte civile dietro indennizzo. C da dire
che oggi i sistemi di controllo sono diventati assai pi sofisticati rispetto ai tempi del canarino (i lavoratori
tenevano gabbiette con canarini e verdoni: quando le bestiole accennavano a reclinare il capo era il segnale
per darsela a gambe). Anche ora non c da stare tranquilli: sono bastate poche parti per milione di residui
di tetrafluoroetilene per morire, si pensi perci al rischio di catastrofe industriale per Spinetta e Alessandria:
un killer inodore insapore incolore che annienta la vita senza intaccare gli edifici, una vera bomba pulita.
Per questi reparti, la sequenza di incidenti e inquinamenti impressionante, anche di recente (il capo
reparto Maurizio Gastaldi ricoverato al centro grandi ustionati di Torino) (57) per non risalire al citato
dossier. [ Z ] Nell88 (27/5/88) [ Z ] il sindaco annuncia la chiusura dello stabilimento quando il CRIAP
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(Comitato regionale contro linquinamento) aveva notificato che gli impianti Algoflon, Teflon, Algofreni,
Fomblin, Bisfenolo ecc., gi in marcia da almeno due anni e senza autorizzazione, sono inquinanti fino a
decine di volte i limiti consentiti. Poi il sindaco ritratta.
Questi reparti (attualmente in funzione) sono dunque i responsabili delle sostanze che inquinano la falda,
in aggiunta al cromo esavalente. Sono storicamente, da decenni, stati individuate. Leggiamole in una
denuncia ambientalista gi nel '90 a seguito di ripetute enormi ondate di schiuma tossica per le quali il
direttore fu rinviato a giudizio
18/2/90 [ C ] ...le sostanze si sono infiltrate nei terreni e nelle falde acquifere per defluire lungo il bacino del
Bormida...le analisi dell'USSL con un ritardo di dieci giorni rivelano: fluoruri, tetracloroetano,
idrossifeniletanone, alchilbenzene, trielina, cloroformio, tetracloruro di carbonio, tricloroetano ecc. Tutte
sostanze infatti rinvenute dal Pubblico ministero ed elencate nel capo di imputazione.
Il PFOA (acido perfluorottanoico) non era cercato nelle analisi dell'ASL, ma c'era e c' stato fino a pochi
mesi fa, come ha dichiarato qui il direttore Stefano Bigini. Solvay per nega che il PFOA sia tossico,
cancerogeno, mutageno, teratogeno, come aveva denunciato Medicina democratica anche con esposto
alla Procura. [ H ]
( 58 ) Solvay non dice la verit, come abbiamo documentato con l'esposto alla Procura della Repubblica
(31/8/09) . [H ] Il PFOA (acido perfluorottanoico) stato scaricato in falda e in Bormida, nonch si
depositato nel sangue dei lavoratori. Ci avvenuto per decenni. Ma la sua presenza non veniva cercata
nelle analisi delle acque. Quando stata finalmente cercata: stata trovata dallArpa nelle falde
dellacquedotto di Alessandria. Ma anche, dal CNR, alla foce del Po, in concentrazioni enormi. Un ecocidio.
Daltronde il PFOA indegradabile, e nel contempo bioaccumulabile nei tessuti viventi. E tossico,
mutageno, cancerogeno, teratogeno, se respirato o bevuto o mangiato nella catena alimentare. In
particolare attacca il sistema riproduttivo e immunitario (tiroide). Lavevano accertato copiose risultanze del
mondo scientifico internazionale. Codacons aveva chiesto il sequestro delle pentole antiaderenti. Ora si
apprende che pericoloso anche quando indossato. Greenpeace parla perfino di contaminazione della
neve in alta montagna e addirittura di pericoli per la massaia che fa il bucato. Du Pont, in Usa, ha pagato
milioni di dollari di risarcimento. [ 58 ]
Nella sua costituzione di parte civile quale lavoratore e cittadino, Balza ha affermato il fine di collaborare
con la Giustizia nella ricerca della verit nonch delle condanne al risarcimento dei danni tutti
(biologico, morale, esistenziale e patrimoniale), comprendendo dunque in tali danni : il cancro alla
tiroide, le possibili gravi recidive, il rischio di sviluppare nel tempo anche ulteriori patologie professionali
con prognosi infauste, nonch una prevedibile e comprensibile prostrazione interiore ansia, stress
psicofisico- rilevante anche sotto il profilo del danno morale e del danno esistenziale.
Attualmente si modificato il quadro patologico descritto?
Umanamente difficile essere tranquilli.
Per quanto riguarda il tumore, purtroppo le ultime analisi ed ecografie hanno segnalato un allarme ai
linfonodi [ ] .
Nemmeno sono diminuite le preoccupazioni che, a causa dellavvelenamento doloso delle acque e della
dolosa omessa bonifica, provengono dal polo chimico e in prospettiva.
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Gli inquinamenti idrici sono continuati, incidenti e fughe di gas continuano[ 80 ][86 ], e continuano
(denuncia lassessore allAmbiente) ad essere falsificati i dati ambientali [57 ], dunque la manutenzione
carente [ 80 ].
Nel 2008 i pozzi sono stati chiusi compresi quelli della Paglieri che faceva profumi e della cascina Pederbona
che faceva latte per la Centrale del latte. Ma linquinamento si sta espandendo a monte e a valle dello
stabilimento (ns. consulenti e Ispra) [ 62 ]. Un altro pozzo dellacquedotto (Bolla) stato recentemente
chiuso [ 60 ].
La neve a cielo sereno continua [ * ] a cadere, causa i metalli pesanti come denunciammo gi dal 90. [ B ]
Il Ministero dellAmbiente, mentre stima un acconto di 51 milioni di danno ambientale, dunque miliardi a
consuntivo, dubita perfino sulla possibilit di una bonifica [ 77 ] [ 63 ]. Appunto, soprattutto preoccupa
lassenza di un vero piano di bonifica, dunque non una provvisoria e discutibile messa in sicurezza, bens una
bonifica definitiva, asportazione ed eliminazione del milione di metri cubi di veleni. Non convincono
assolutamente le innaffiature di ditionito di sodio sul cromo esavalente, la fallimentare pratica delle
cosiddette barriere idrauliche, le sciacquature delle acque contaminate dal cocktail degli altri 21 veleni, le
erbette che dovrebbero eliminare i metalli pesanti, le discariche bonificate coprendole con effimeri teloni.
[ 60 ]
Lo stabilimento pur sempre classificato ad alto rischio chimico e di catastrofe industriale per la
popolazione di Spinetta e Alessandria stessa, con un Piano di sicurezza, emergenza e soccorso che abbiamo
pi volte denunciato essere inadeguato (e occultato).
La CGIL (vedi suo blog [ ]) ha appena allarmato la presenza attuale di PFOA nel sangue dei lavoratori, [ 48 ]
mentre lAsl non effettua monitoraggi sui fluoruri nel sangue di lavoratori e cittadini [ 58 ].
Il mio cancro sempre stato una preoccupazione, lavorando in quella fabbrica. La mortalit di cancro
generale era invece una certezza che esplicitavo da sempre. Tant che nel 2000 polemizzavo su La Stampa
con lonorevole Rossi : Hai scoperto lacqua calda? Da anni Alessandria ha il record di tumori [ ].
Purtroppo [ ]unaltra recente indagine epidemiologica sulla mortalit in Fraschetta (1996-2012) registra
una impennata di tumori fino al 127% sulla media regionale. Per capire le preoccupazioni che mi derivano
da questa indagine, vorrei leggerne alcune pagine..oppure consegnarle alla Corte
Insomma il quadro patologico, come dite voi in gergo, peggiorato. In parole povere sono molto
preoccupato, per me, per i miei famigliari, per i cittadini, per i lavoratori di uno stabilimento in vendita [ 46 ]
e che rischiano il posto di lavoro.
Lino Balza

Le lettere e i numeri evidenziati tra parentesi quadra si riferiscono a documentazioni disponibili per
eventuali visioni e deposito.



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