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Interventi sugli edifici esistenti

Roma, 16 luglio 2009


Corso di formazione superiore
Costruzioni di muratura
Domenico Liberatore
Universit di Roma La Sapienza
Dipartimento di Ingegneria Strutturale e Geotecnica
Scuola di Dottorato in Ingegneria Civile e Architettura
Dottorato di Ricerca in Ingegneria delle Strutture
INTERVENTI
Gerarchia delle modalit di collasso
1. Disgregazione della tessitura muraria
2. Collasso della parete al di fuori del piano
3. Collasso della parete nel piano
Disgregazione della tessitura muraria
INTERVENTI
Iniezioni di miscele leganti
Paretine in c.a.
Diatoni armati
CAM
Iniezioni di miscele leganti
Pratici
Poich lefficacia dellintervento legata alla possibilit della malta
iniettata di permeare linterno della massa muraria, lintervento
praticabile solo se nella tessitura sono presenti significative soluzioni di
continuit ed dunque possibile riempire uniformemente, con una miscela
legante, gli interstizi presenti allinterno della muratura.
Presupposti e scopi delle
Iniezioni di malta
Teorici
Se il danno e/o il degrado della muratura sono da addebitare al solo
legante (malta), mentre gli inerti (naturali o artificiali) presentano
soddisfacenti caratteristiche di resistenza e tessitura, si pu utilizzare la
tecnica delle iniezioni di miscele leganti (in pressione o per colo) cos da
ripristinare o migliorare le caratteristiche meccaniche della muratura, senza
modificare il primitivo schema strutturale.
Rinforzo, sostituzione o ricostruzione di parte degli elementi
Iniezioni
di malta
Linee guida:
L'adozione di iniezioni di miscele leganti mira al miglioramento delle
caratteristiche meccaniche della muratura da consolidare. A tale
tecnica non pu essere affidato il compito di realizzare efficaci
ammorsature tra le pareti murarie. Tale intervento risulta inefficace se
impiegato su tipologie murarie che per loro natura siano scarsamente
iniettabili (scarsa presenza di vuoti e/o vuoti non collegati tra loro).
Rinforzo, sostituzione o ricostruzione di parte degli elementi
Iniezioni
di malta
Linee guida:
Particolare attenzione va posta nella scelta della pressione di immissione
della miscela, per evitare linsorgere di dilatazioni trasversali prodotte dalla
miscela in pressione. Particolare cura dovr essere rivolta alla scelta della
miscela da iniettare, curandone la compatibilit chimico-fisico-meccanica
con la tipologia muraria oggetto dellintervento.
Rinforzo, sostituzione o ricostruzione di parte degli elementi
Iniezioni
di malta
DIRETTIVE TECNICHE Regione Molise, sisma del 31/10/2002
Si consiglia di ricorrere a tale tecnica soltanto nei casi in cui ci siano
sufficienti strumenti per verificarne la buona riuscita e di assicurare
lefficacia dellintervento attraverso luso di miscele a ritiro
compensato e lesecuzione di controlli sistematici per accertare
lavvenuto riempimento dei vuoti.
DIRETTIVE TECNICHE Regioni Basilicata, Calabria e Campania, sisma del 9/9/1998
[] Iniezione di miscele: assicurare l'efficacia dell'intervento attra-
verso luso di miscele a ritiro compensato e lesecuzione di controlli
sistematici per accertare l'avvenuto riempimento dei vuoti; []
Paretine in c.a.
Pratici
Per realizzare due lastre di calcestruzzo armato con rete elettrosaldata
sulle due facce della parete, adeguatamente ancorate tra loro e alla
muratura esistente mediante ferri passanti (moiette), indispensabile
laccessibilit e la possibilit di intervenire su entrambe le facce delle
strutture verticali.
Presupposti e scopi delle
Paretine in c.a.
Teorici
Se la muratura presenta un quadro fessurativo talmente articolato da far
ritenere inefficaci o inapplicabili le iniezioni in pressione o per colo e
talmente esteso da rendere inapplicabile la sostruzione, si pu ricorrere
allimpacchettamento con lastre in c.a.
Lintervento ha lo scopo di migliorare:
a) le caratteristiche di resistenza sia per lincremento di sezione resistente,
sia per il confinamento esercitato sulla muratura;
b) la duttilit dellelemento resistente, sia nel funzionamento a piastra che
in quello a lastra.
Rinforzo, sostituzione o ricostruzione di parte degli elementi
Paretine in c.a.
Linee guida:
Il placcaggio delle murature con intonaco armato costituisce un
intervento invasivo e non coerente con i principi della conservazione;
inoltre, lefficacia garantita solo in presenza di una perfetta
realizzazione, con intonaco armato su entrambi i paramenti e posa in
opera delle necessarie barre trasversali di collegamento. Dal punto di
vista sismico, opportuno considerare che lelevata rigidezza a taglio
dei pannelli murari cos rinforzati altera profondamente il
comportamento originario della costruzione, non sempre in modo
favorevole.
Rinforzo, sostituzione o ricostruzione di parte degli elementi
Paretine in c.a.
Linee guida:
Tale tecnica pu essere presa in considerazione solo nel caso di
murature gravemente danneggiate e incoerenti, sulle quali non sia
possibile intervenire altrimenti, o in porzioni limitate di muratura,
pesantemente gravate da carichi verticali. In questi casi unalternativa
pu essere anche la demolizione e ricostruzione della porzione
muraria.
Rinforzo, sostituzione o ricostruzione di parte degli elementi
Paretine in c.a.
DIRETTIVE TECNICHE Regione Molise, sisma del 31/10/2002
Questo tipo di intervento va eseguito solo se strettamente
necessario, in quanto ha diverse possibili controindicazioni
(invasivit, ridotta compatibilit con modifiche di impianti, possibili
problemi di comfort legati ad umidit, etc.). Qualora lo si eseguisse
occorre estenderlo ad entrambe le facce della parete, curando i
collegamenti fra i paramenti (almeno 4 collegamenti/mq con
adeguati risvolti sulle due facce, ben ancorati ai nodi delle reti) e le
sovrapposizioni fra le reti.
Rinforzo, sostituzione o ricostruzione di parte degli elementi
Paretine in c.a.
DIRETTIVE TECNICHE Regione Molise, sisma del 31/10/2002
Occorre inoltre curare i collegamenti tra le pareti ortogonali ed i
solai, assicurare unadeguata protezione delle armature o adottare
materiali non soggetti a corrosione o ad altri processi di
decadimento delle caratteristiche meccaniche. Nella verifica relativa
al progetto occorrer tener conto della variazione di rigidezza
prodotta dallintervento sui maschi rinforzati per la corretta
valutazione del comportamento globale della struttura e per le
verifiche delle pareti trattate ma anche di quelle non trattate con
questa tecnologia.
DIRETTIVE TECNICHE Regioni Basilicata, Calabria e Campania, sisma del 9/9/1998
[] Intonaco armato: curare i collegamenti fra i paramenti (almeno
4 collegamenti /mq con adeguati risvolti sulle due facce ben
ancorati ai nodi delle reti) e le sovrapposizioni fra le reti, evitare, di
norma, l'applicazione su una sola faccia, tener conto della
variazione di rigidezza prodotta dallintervento sui maschi rinforzati
ai fini del comportamento globale della struttura e delle variazioni
prodotte sui maschi non trattati con questa tecnologia; []
Paretine in c.a.
Onna, 06/04/2009
Controlli sulle
Paretine in c.a.
In fase preliminare consigliabile effettuare prove per mezzo di carote
prelevate e/o attraverso martinetti piatti, in modo da procurare una serie di
dati con i quali confrontare i risultati finali. Un intervento basato su lastre
cementizie dello spessore di 5 cm applicate a murature in pietrame
dovrebbe condurre, se ben eseguito, ad incrementi di resistenza a
compressione dellordine del 100-120%.
Prima del getto della miscela legante consigliabile verificare il
posizionamento dei ferri trasversali, che devono essere passanti e ben
vincolati alle reti.
Dopo lintervento necessario controllare che lo spessore delle lastre sia
pari a quello previsto da progetto per mezzo di saggi puntuali.
Diatoni armati
Diatoni armati
Linee guida:
Va tenuto presente che si tratta di un intervento che pu assumere
carattere invasivo e quindi irreversibile, anche in relazione
allestensione necessaria per la sua efficacia, e per tale ragione va
applicato solo ove effettivamente necessario.
CAM
Cucitura Attiva della Muratura
Dolce e Marnetto, 2000
CAM
Cucitura Attiva della Muratura
Linee guida:
I sistemi di tirantature diffuse nelle tre direzioni ortogonali, in
particolare anche nella direzione trasversale, pur se mirate a
migliorare la monoliticit ed il comportamento meccanico del corpo
murario, hanno un forte impatto sulla conservazione della materia
storica.
Si osserva tuttavia che limpatto di tale sistema limitato alle
perforazioni trasversali, mediamente una su 0.72 m
2
.
CAM
Cucitura Attiva della Muratura
DIRETTIVE TECNICHE Regione Molise, sisma del 31/10/2002
Le tirantature orizzontali e verticali costituiscono un intervento
efficace a condizione di conciliare accuratamente lentit della
pretensione in relazione alle caratteristiche di resistenza della
muratura. Inoltre, gli ancoraggi dovranno essere in grado di
trasmettere lo sforzo di precompressione al muro senza
danneggiarlo, garantendo anche nel tempo lo stato di coazione.
Occorre, infine, assicurare unadeguata protezione dei tiranti dalla
corrosione o da altri processi di decadimento delle caratteristiche
meccaniche oppure si devono adottare materiali non soggetti a tali
fenomeni.
Collasso della parete al di fuori del piano
1 modo di deformazione della cella muraria: estensione
Collasso della parete al di fuori del piano
1 modo di deformazione della cella muraria: estensione
Inserimento di catene
Pratici
Applicare a ridosso delle pareti barre post-tese in acciaio, vincolate alle
estremit sulle pareti ad esse ortogonali per mezzo di appositi organi,
richiede:
a) zone di ancoraggio di buone caratteristiche meccaniche;
b) lunghezza dincatenamento inferiore ai 20 m;
c) catene operanti per tratti rettilinei.
Presupposti e scopi delle
Catene
Teorici
In assenza di collegamenti tra pareti ortogonali o in presenza di vincoli
unilateri tra pareti e solai si ricorre a catene, il cui scopo :
a) Realizzare un efficace collegamento tra le strutture portanti delledificio
in muratura in corrispondenza dei solai.
b) Assorbire la componente orizzontale della sollecitazione nelle pareti per
sopperire alla scarsa resistenza a trazione.
Collasso della parete al di fuori del piano
1 modo di deformazione della cella muraria: estensione
Inserimento di catene
Linee guida:
Linserimento di tiranti, metallici o di altri materiali, disposti nelle
due direzioni principali del fabbricato, a livello dei solai ed in
corrispondenza delle pareti portanti, ancorati alle murature
mediante capochiave (a paletto o a piastra), pu favorire il
comportamento dassieme del fabbricato, in quanto conferisce
un elevato grado di connessione tra le murature ortogonali e
fornisce un efficace vincolo contro il ribaltamento fuori piano dei
pannelli murari. Inoltre, linserimento di tiranti migliora il
comportamento nel piano di pareti forate, in quanto consente la
formazione del meccanismo tirante-puntone nelle fasce murarie
sopra porta e sotto finestra.
Catene
Onna, 06/04/2009
Collasso della parete al di fuori del piano
1 modo di deformazione della cella muraria: estensione
DIRETTIVE TECNICHE Regione Molise, sisma del 31/10/2002
Interventi volti a ridurre le carenze di collegamenti
Assicurare lefficacia delle catene fin dai livelli di deformazione
iniziali prevedendo opportune coazioni, controllare le azioni
localizzate indotte dai capichiave sulla muratura, dimensionare le
sezioni in proporzione alle azioni attese, tenendo presente lazione
di vincolo e di cucitura delle pareti, usare materiali dotati di
sufficiente duttilit e rigidezza.
Collasso della parete al di fuori del piano
2 modo di deformazione della cella muraria: flessione
Collasso della parete al di fuori del piano
3 modo di deformazione della cella muraria: scorrimento
Collasso della parete al di fuori del piano
3 modo di deformazione della cella muraria: scorrimento
Vantaggio del modo di scorrimento rispetto alla soluzione a
solaio rigido:
Rimane inalterata la ripartizione delle forze sismiche tra
le diverse pareti; in particolare, non si creano effetti
torsionali globali.
DIRETTIVE TECNICHE Regioni Basilicata, Calabria e Campania, sisma del 9/9/1998
In ogni caso si dovr garantire che gli interventi progettati non
aggravino la situazione degli edifici adiacenti n quella delle
porzioni di edificio nelle quali non si eseguono interventi strutturali.
DIRETTIVE TECNICHE Regione Molise, sisma del 31/10/2002
Dovr essere assicurato che gli interventi previsti in progetto non
arrechino pregiudizio ai fabbricati contigui.
Collasso della parete al di fuori del piano
3 modo di deformazione della cella muraria: scorrimento
Linee guida:
Linserimento di cordoli in c.a. nello spessore della muratura ai livelli
intermedi produce conseguenze negative sul funzionamento
strutturale della parete, oltre che essere un intervento non
compatibile con i criteri della conservazione.
Eventualmente, nel caso di pareti molto deformabili flessionalmente,
possono risultare utili i cordoli in acciaio, realizzati con piatti o profili
sui due paramenti, collegati tra loro tramite barre passanti. Essi
forniscono una certa rigidezza flessionale fuori dal piano della parete
e ostacolano lo sviluppo di meccanismi di rottura delle fasce sopra
porta e sotto finestra. Nel caso di pareti perimetrali, pu essere
valutata la possibilit di eseguire il cordolo con un solo profilo
allinterno, ancorato al paramento murario esterno attraverso
ancoraggi passivi diffusi.
Collasso della parete al di fuori del piano
3 modo di deformazione della cella muraria: scorrimento
DIRETTIVE TECNICHE Regioni Basilicata, Calabria e Campania, sisma del 9/9/1998
Cordoli in c.a.: verificare preliminarmente la fattibilit e l'efficenza di
interventi meno invasivi rispetto ai cordoli in breccia (p.es. cordoli
esterni in c.a. o profili in acciaio collegati al solaio ed alle murature
e resi continui agli angoli).
Nel caso di muratura a doppio paramento (con o senza
riempimento a sacco) leventuale esecuzione di cordoli in breccia
dovr essere oggetto di attenta valutazione, al fine di evitare
lulteriore separazione dei due paramenti e lapplicazione di
sovraccarichi concentrati su uno solo di essi. Qualora non fosse
possibile adottare altre forme di collegamento (p. es. cordoli esterni
alla muratura con ancoraggio dei travetti e delle caldane alla
muratura) si dovr provvedere ad adottare procedimenti costruttivi
che disturbino il meno possibile il regime statico preesistente e
migliorino il collegamento fra i paramenti.
Problemi legati allinserimento di un nuovo solaio latero-cementizio e
relativo cordolo in breccia
Collasso della parete al di fuori del piano
3 modo di deformazione della cella muraria: scorrimento
DIRETTIVE TECNICHE Regione Molise, sisma del 31/10/2002
Nel caso di muratura a doppio paramento (con o senza
riempimento a sacco), leventuale esecuzione di cordoli in breccia
dovr essere oggetto di attenta valutazione, al fine di evitare
lulteriore separazione dei due paramenti e lapplicazione di
sovraccarichi concentrati su uno solo di essi.
Qualora non fosse possibile adottare altre forme di collegamento
(per esempio, cordoli esterni alla muratura con ancoraggio dei
travetti e della caldana alla muratura), si dovr provvedere ad
adottare procedimenti costruttivi che disturbino il meno possibile il
regime statico preesistente e migliorino il collegamento fra i
paramenti.
Collasso della parete al di fuori del piano
3 modo di deformazione della cella muraria: scorrimento
DIRETTIVE TECNICHE Regione Molise, sisma del 31/10/2002
Verificare preliminarmente la fattibilit e lefficienza di interventi
meno invasivi rispetto ai cordoli in breccia (p.es. cordoli esterni in
c.a. o elementi in acciaio collegati al solaio ed alle murature e resi
continui agli angoli), curare la sovrapposizione e gli ancoraggi delle
barre di armatura per assolvere la funzione di tirante, curare il
corretto posizionamento del cordolo rispetto ad entrambi i parametri
in muratura, usare calcestruzzo a ritiro compensato.
Collasso della parete al di fuori del piano
3 modo di deformazione della cella muraria: scorrimento
Intervento: inserimento di travi reticolari in spessore di solaio
Collasso della parete al di fuori del piano
3 modo di deformazione della cella muraria: scorrimento
Intervento: inserimento di travi reticolari in spessore di solaio
Collasso della parete al di fuori del piano
3 modo di deformazione della cella muraria: scorrimento
Intervento: inserimento di travi reticolari in spessore di solaio
Collasso della parete al di fuori del piano
3 modo di deformazione della cella muraria: scorrimento
Intervento: inserimento
di cavi in acciaio
Sistema di tirantatura
Capochiave di ritegno
Cavo
Nodo di
ritegno
Nodo d'angolo
(B)
Capochiave d'ancoraggio
Barra di collegamento
Profilato in acciaio
Azione sismica
Nodo d'angolo
(A)
Collasso della parete al di fuori del piano
3 modo di deformazione della cella muraria: scorrimento
Sperimentazione sul sitema cavi-redance-tenditori
0
20
40
60
80
100
120
-10 0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100
spostamento [mm]
f
o
r
z
a

[
K
N
]
28t2a-f25
28t2a-f250
28t2a-f2_5
28t2a-f25-70
28t2a-f250-70
28t2a-f25-100r
29t2a-f25-70
29t2a-f250-70
29t2a-f2_5-70
29t2a-f25-100r
30t2a-f25-70
30t2a-f250-70
30t2a-f250-100r
configurazione cavo con redance e morsetti
tipo cavo TREFOLO CON ANIMA METALLICA
diametro 12mm
Valore atteso
Collasso della parete al di fuori del piano
3 modo di deformazione della cella muraria: scorrimento
ch
ies
a
Bagno mq 3,51
Soggiorno- Pranzo mq24,40 Cucina mq15,95
Letto Matrimoniale mq11,09
Bagno mq2,85
Cucina mq 11,60 Soggiorno- Pranzo mq 21,26
Soggiorno/pranzo 9,54mq
Angolocottura 4,85 mq
Bagno 3,85mq
Rip. 2,65 mq
Letto mq 9,03
Letto Matrimoniale mq8,46
Bagno mq2,67
Bagno 2,60mq
LettoMatrimoniale 9,80mq
mq 2,21
mq 1.45
quota cavi =480cm
quota cavi =455cm
quota cavi =445 cm
quota cavi =445 cm(ESTRADOSSATI)
quota cavi =400 cm(ESTRADOSSATI)
quota cavi =350 cm(ESTRAD.)
quota cavi =400 cm
quota cavi =350cm
quota cavi =330cm
2.94
2.67
1.39
1.79
2.63
5.8
8.4
2.37 1.85 2.46
1.92 1.99 1.92
69.3
25.7
68.6
5.3 6.7
7.5
4.00
1.30 3.10 3.78 3.18
(E)-Parete 1
(F)-Parete 2
(G)-Parete 3
(D)_Testata dx-vic II 2
(L)-Testata sx-vic II 1
(I)-Testata sx-vic II 2
4.03 1.47 2.27 1.65
3. 80
2. 5 7
4.48
(M)-Testata sx-vic III 2
67.9 65.4
2.6
(Q)-Parete 1
(P)-Parete 2
(O)-Parete 3 (N)-Parete 4
2.30 2.60
1.26 1.74 3.77
3.61
2.07
1.63 2.08 1.65
7.3
67.2 59.0
32.7
26.7
64.2
7.2
20.8
80.8 58.5 72.5
22.0
21.2
(C)-Testata dx-vic II 1
88.8
89.9
22.3
78.2
64.8
19.2
19.1
2.76 1.93 1.55
70.1
19.0
61.4
32.0
16.6
2.4
(H)-Parete 4
64.3
18.3 2.4
7.5
22.0
27.5
27.6
(S)-Testata dx-vic III 1
3.94 1.86 1.83
74.8
13.4
6.0
(R)-Testata dx-vic III 2
(A
)-T
estata dx-parete sx
(B
)-T
esta
ta
d
x-parete centrale
3. 6 3
1.60
2.00
1.41
67.0
66.4
22.1
2 1.7
quota cavi =660cm
quota cavi =500cm
(T)-Testata sx-vic II 3
2.16 2.17
75.1
72.1
16.7 15.8
2.13
1.80
3.0
81.6
83.8
11.9
2.7
(U)-Testata sx-vic III 3
PIANTA PIANO TERRA vico III alla Giudecca
vico II alla Giudecca
v
ia

A
la
g
o
n
a
Caso studio: Ortigia, Quartiere della Giudecca
Collasso della parete nel piano
Collasso per taglio
Collasso della parete nel piano
Collasso per flessione
Linee guida
Strategie dintervento
Rinforzo di parte o di tutti gli elementi resistenti, al fine di aumentarne
selettivamente la resistenza, la rigidezza, la duttilit o una combinazione
di esse (ponendo sempre estrema attenzione alle modifiche
indotte allo schema strutturale);
Inserimento di nuovi elementi, compatibili con quelli esistenti, al fine di
eliminare la vulnerabilit locale di alcune parti della costruzione e
migliorare il funzionamento complessivo in termini di resistenza o
duttilit;
Introduzione di una protezione passiva mediante strutture di controvento
dissipative e/o isolamento alla base (considerando accuratamente tutte
le possibili ricadute sulla conservazione, ed in particolare la presenza di
substrati archeologici);
Linee guida
Strategie dintervento
Riduzione delle masse (con le dovute precauzioni);
Limitazione o cambiamento della destinazione duso delledificio (in
questo caso sar obbligatoria una verifica di compatibilit alle
trasformazioni urbanistiche previste nei piani attuativi e nei cambi di
destinazione duso degli edifici).
Rinforzo, sostituzione o ricostruzione di parte degli elementi
Iniezioni
di malta
Rinforzo, sostituzione o ricostruzione di parte degli elementi
Lastre
cementizie
Rinforzo, sostituzione o ricostruzione di parte degli elementi
Sostruzione
muraria
(cuci-scuci)
Pratici
La sostruzione produce un momentaneo indebolimento della struttura
muraria ed una ridistribuzione delle tensioni tra i diversi elementi resistenti.
Si pu, dunque, ricorrere ad essa soltanto su zone limitate della muratura,
sostituendo, per sottocantieri alternati, la zona di muratura danneggiata
e/o fatiscente con una muratura di nuova costruzione capace di
conseguire le caratteristiche prefissate.
Presupposti e scopi della
Sostruzione muraria
Teorici
Se il degrado e/o il dissesto della muratura interessa sia gli inerti (naturali o
artificiali), sia la malta, per ripristinare le caratteristiche strutturali delle
pareti e restituire ad esse le caratteristiche meccaniche originarie nei
confronti sia delle azioni verticali, sia delle azioni orizzontali, si pu
ricorrere alla sostruzione muraria, cio al rifacimento della muratura.
Rinforzo, sostituzione o ricostruzione di parte degli elementi
Ricostruzione
di pareti
DIRETTIVE TECNICHE Regioni Basilicata, Calabria e
Campania, sisma del 9/9/1998
[] Ricostruzione di muri: curare la messa
in forza ed il corretto inserimento dei nuovi
elementi, limitare le variazioni di rigidezza
rispetto ai materiali ed alle tessiture
originali, curare l'ammorsatura alle strutture
preesistenti []
Riquadratura
aperture
Modifica dellorganismo strutturale
con aggiunta di nuovi elementi strutturali
Riquadratura
aperture
DIRETTIVE TECNICHE Regione Molise, sisma del 31/10/2002
Inserire architravi o cornici in acciaio o calcestruzzo di adeguata
rigidezza e resistenza, curando il perfetto contatto o la messa in
forza con la muratura esistente.
Modifica dellorganismo strutturale
con aggiunta di nuovi elementi strutturali
Modifica dellorganismo strutturale
con aggiunta di nuovi elementi strutturali
Pareti di
controvento
in acciaio o
c.a.
Modifica dellorganismo strutturale
con aggiunta di nuovi elementi strutturali
Incatenamenti di volte o di strutture spingenti
DIRETTIVE TECNICHE Regione Molise, sisma del 31/10/2002
Accertare preliminarmente la necessit di catene o altri dispositivi di
eliminazione della spinta in assenza di idonei contrafforti o
insufficienza della muratura.
Progettare la catena in modo che non sia troppo deformabile
rispetto alla struttura spingente e/o ai muri che la sostengono.
Collocare le catene alle reni o allimposta e, solo qualora ci non
sia possibile, verificare la possibilit di posizioni alternative (ad
esempio pi in alto), verificando in ogni caso che si costituisca un
sistema strutturale in grado di chiudere le spinte.
Usare di norma ancoraggi esterni con capochiave. Quando ci non
sia possibile, analizzare lopportunit di realizzare un ancoraggio
allinterno della muratura, adeguatamente rinforzata.
Modifica dellorganismo strutturale
con aggiunta di nuovi elementi resistenti
Incatenamenti di volte o di strutture spingenti
Modifica dellorganismo strutturale
con aggiunta di nuovi elementi resistenti
Incatenamenti di volte o di strutture spingenti
Linee guida:
Gli interventi sulle strutture ad arco o a volta possono essere realizzati con il
ricorso alla tradizionale tecnica delle catene, che compensino le spinte indotte
sulle murature di appoggio e ne impediscano l'allontanamento reciproco. Le
catene andranno poste di norma alle reni di archi e volte.
Qualora non sia possibile questa disposizione, si potranno collocare le catene a
livelli diversi purch ne sia dimostrata l'efficacia nel contenimento della spinta e
siano verificate le sollecitazioni taglianti e flessionali che si producono nella
parete.
Le catene devono essere poste in opera con unadeguata presollecitazione, in
modo da assorbire parte dellazione spingente valutata tramite il calcolo (valori
eccessivi del tiro potrebbero indurre danneggiamenti localizzati).
Modifica dellorganismo strutturale
con aggiunta di nuovi elementi resistenti
Volte o strutture spingenti
Linee guida:
Per assorbire le spinte di volte ed archi deve essere anche considerata la
possibilit di realizzare contrafforti o ringrossi murari. Questi presentano,
peraltro, un certo impatto visivo sulla costruzione e la loro efficacia subordinata
alla creazione di un buon ammorsamento con la parete esistente, da eseguirsi
tramite connessioni discrete con elementi lapidei o in laterizio, ed alla possibilit
di realizzare una fondazione adeguata.
La realizzazione allestradosso di controvolte in calcestruzzo, armate o no,
da evitarsi, per la riduzione dello stato di compressione nella volta in muratura e
laumento delle masse sismiche, oltre che per limpoverimento che induce, in
termini di valori culturali e testimoniali, nel manufatto storico.
Modifica dellorganismo strutturale
con aggiunta di nuovi elementi resistenti
Volte o strutture spingenti
Linee guida:
Per eliminare le spinte anche possibile intervenire riducendo i carichi
allestradosso (riempimenti alleggeriti, frenelli, etc.), ponendo attenzione al fatto
che ci altera loriginale curva delle pressioni ed un minor carico permanente
rende la volta maggiormente sensibile ai carichi accidentali.
Modifica dellorganismo strutturale
Realizzazione e/o ampliamento di giunti tra corpi di fabbrica
Martellamento tra corpi di fabbrica contigui
Modifica dellorganismo strutturale
Realizzazione e/o ampliamento di giunti tra corpi di fabbrica
Correzione di irregolarit planimetriche
Modifica dellorganismo strutturale
Eliminazione di eventuali
elementi e/o piani deboli
Modifica dellorganismo strutturale
Irrigidimento dei solai
Irrigidimento dei solai
Linee guida:
Un limitato irrigidimento dei solai, nel caso dei solai lignei, pu essere
conseguito operando allestradosso sul tavolato. Una possibilit fissare un
secondo tavolato su quello esistente, disposto con andamento ortogonale o
inclinato, ponendo particolare attenzione ai collegamenti con i muri laterali;
in alternativa, o in aggiunta, si possono usare rinforzi con bandelle
metalliche, o di materiali compositi, fissate al tavolato con andamento
incrociato. Un analogo beneficio pu essere conseguito attraverso
controventature realizzate con tiranti metallici. Nel caso di solai a semplice
orditura, dovr essere curato il collegamento con le pareti parallele alle travi,
realizzandolo, ad esempio, con bandelle fissate al tavolato ed ancorate nella
muratura.
Modifica dellorganismo strutturale
Irrigidimento dei solai
Linee guida:
Solo in casi particolari risulta invece necessario un irrigidimento
significativo dei solai nel proprio piano, con lobiettivo di ripartire lazione
sismica tra le diverse pareti; nella maggior parte dei casi questa ripartizione
porta a concentrare le forze sugli elementi pi rigidi, anticipandone la
rottura, e sugli elementi perimetrali, nel caso dirregolarit planimetriche con
accentuazione degli effetti torsionali.
Modifica dellorganismo strutturale
Irrigidimento dei solai
Linee guida:
Nei casi in cui risulti necessario un consolidamento statico del solaio per le
azioni flessionali, possibile, con le tecniche legno-legno, limitare la
deformabilit flessionale ed aumentare la resistenza con un secondo
tavolato, utilizzando, ortogonalmente rispetto al tavolato esistente, dei nuovi
tavoloni continui, resi collaboranti alle travi mediante perni anche di legno.
Anche mediante la tecnica di rinforzo con soletta collaborante in
calcestruzzo, eventualmente alleggerito, si pu realizzare un irrigidimento
nel piano del solaio e flessionale; gli effetti di tale intervento vanno valutati in
relazione alle specifiche esigenze di conservazione.
Nel caso in cui gli elementi lignei non siano adeguatamente collegati alle
murature, pu risultare necessario collegare la soletta alle pareti, tramite
elementi puntuali analoghi a quelli gi indicati.
Modifica dellorganismo strutturale
Modifica dellorganismo strutturale
Introduzione di un sistema strutturale aggiuntivo in grado di
resistere per intero allazione sismica di progetto
Trasformazione di elementi non strutturali in elementi
strutturali
Introduzione di una protezione passiva
Controventi dissipativi Isolamento alla base
CONTROVENTI CON CONTROVENTI CON
LAMELLE IN ACCIAIO LAMELLE IN ACCIAIO
UNITA DISSIPATIVA
CONTROVENTI CON LEGHE A
MEMORIA DI FORMA
m1, k1
m2, k2
dissipatori
diaframma
rigido
cordolo
in c.a.
direzione del
terremoto
L2
L1
dissipatori
Introduzione di una protezione passiva
Linee guida:
Nel caso di introduzione di una protezione passiva mediante strutture di
controvento dissipative e/o isolamento alla base vanno considerate
accuratamente tutte le possibili ricadute sulla conservazione, ed in
particolare la presenza di substrati archeologici.
Tecniche antisismiche avanzate
DIRETTIVE TECNICHE Regione Molise, sisma del 31/10/2002
Nei casi in cui gli obiettivi di sicurezza non siano perseguibili con
tecniche di intervento convenzionali, pu essere valutata la
possibilit di utilizzare tecniche avanzate. Ladozione di tali
tecniche, da esaminare caso per caso, deve trovare giustificazione
in una valutazione economica oppure nella particolare prestazione
richiesta alla struttura.
Qualora si adottino interventi di isolamento sismico alla base,
occorre valutare se le indagini di microzonazione indichino
particolari fenomeni di amplificazione locale nel campo dei periodi
elevati caratteristico di tali sistemi (oltre 1.5 secondi).

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