Antonio Brucculeri Louis Hautecur e la storia del Louvre: ricerche intorno
allexemplumdel ciclo classico dellarchitettura francese (1924-28) des chartes. La concezione dellopera quale pro- seguimento dei tomi di Robert de Lasteyrie sul- larchitettura romanica e gotica in Francia, pub- blicati dallo stesso editore, ne testimonianza 4 . Non casuale il fatto che proprio al congresso per il centenario della fondazione della Socit Franaise dArchologie, nel 1934, Hautecur illustri il recente rinnovamento degli studi sul- larchitettura del XVI I e XVI I I secolo 5 . Daltra parte si tratta di un disegno storico che anche rifondazione di una tradizione nazionale. Dopo il primo conflitto mondiale, nel clima di smarri- mento intellettuale che ne consegue, Hautecur definisce un progetto culturale, costruito con lintento di avvicinare la storia al contemporaneo. La volont di riaffermare origini e continuit della cultura architettonica francese esprime le- redit del quadro degli studi storici emergente alla fine del XI X secolo, in cui la progressiva ria- bilitazione della storia dellAncien Rgime ha inteso legittimare il nuovo contesto politico della Terza Repubblica 6 . I l concetto di classicocostitui- sce il mezzo per riproporre quei valori di razio- nalit che sono ritenuti patrimonio di un approc- cio metodologico tutto francese. Categoria di analisi storica, ma anche di interpretazione meta- storica, esso consente di mettere in evidenza le costanti del fare architettura in Francia, attraverso e oltre la storia. Lattenzione di Hautecur per l architettura classica , che pure vuole essere loggetto di unindagine rigorosa, partecipa dun- que di un disegno culturale complesso, assumen- do un significato pedagogico rispetto al dibattito architettonico francese tra le due guerre. I n que- sta prospettiva, la storia del Louvre illustra il per- corso dellarchitettura francese dellet moderna in termini di ciclo storico, indicandone la conti- nuit con la precedente stagione gotica e instau- rando al tempo stesso un dialogo a distanza con larchitettura del presente. Una storia dalleorigini ai giorni nostri La successione editoriale dei diversi contributi che Hautecur dedica al Louvre mette gi in evidenza come egli affianchi a una ricerca anali- tica, circoscritta a un momento preciso della sto- ria della fabbrica, uno sguardo di sintesi sulla vicenda complessiva delledificio sino allepoca contemporanea, con lobiettivo di ripercorrere in particolare le fasi della storia del palazzo , a 1. Harcourt, Louis Hautecur, ritratto, 1955 (Archivioprivato, per gentile autorizzazionedi M.meMarguerite Milliez Hautecur). La ricerca che fin dalla prima met degli anni Venti assorbe lo storico dellarte Louis Hau- tecur (1884-1973), impegnato nella compren- sione delle varie fasi costruttive di un palinsesto quale la fabbrica del Louvre, assume un peso rile- vante nelleconomia dei suoi studi sulla storia dellarchitettura francese tra XVI e XI X secolo (ill. 1). Non pu passare inosservata la concomi- tanza di tale interesse con un itinerario profes- sionale che lo introduce al museo del Louvre fin dal 1920 1 . Ma lo studio delledificio attesta in particolare il suo ruolo di cartina di tornasole rispetto allintero progetto storiografico elabora- to da Hautecur gi quello stesso anno, che si concretizzer a partire dal 1943 nella pubblica- zione dei sette tomi della Histoiredelarchitecture classiqueen France 2 . Questopera ambiziosa espri- me uno sforzo inedito di erudizione e al tempo stesso di sintesi generale, mai pi tentato nella storiografia del XX secolo dedicata allarchitettu- ra francese 3 . Essa allarga allet moderna il con- solidato interesse per la storia dellarchitettura medievale, coltivato dagli archeologi dellcole
13|2001 Annali di architettura Rivista del Centro internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio di Vicenza www.cisapalladio.org partire dal XVI secolo. Fin dal febbraio 1923, Hautecur si mpegna con l edi tore Al bert Moranc per la realizzazione di un contributo monografico, sia pure contenuto, sul cantiere aperto dopo gli anni della Fronda 7 . Ma egli gi intento, di l a poco, a scrivere la prefazione e a rivedere i testi della riedizione, da parte dello stesso Moranc, di una raccolta di tavole com- mentate, pubblicata a cura delleditore nel 1906, strumento per una conoscenza generale della storia delle fabbriche del Louvre e delle Tuile- ries 8 . Dopo la pubblicazione di questo volume, nel 1924, lautore riprende lidea di un progetto editoriale pi specifico, delimitando lambito cronologico alla seconda met del XVI I secolo, e firma un contratto, il 20 febbraio 1926, con leditore Grard Van Oest, per la pubblicazione (1927) di un libro su LeLouvreet lesTuileriessous LouisXIV 9 . Eppure, pochi mesi dopo, un accor- do con la casa editrice LIllustration definisce i termini delledizione di un saggio ulteriore molto pi denso, dato alle stampe nel 1928, destinato a illustrare lintera storia delledificio, dalle sue origini alla fine del XI I secolo fino allepoca contemporanea 10 . Laccento posto sulla lunga durata tradisce la valorizzazione della continuit della cultura non solo architettoni- ca francese, dalla storia al presente. La teoria di episodi progettuali che si estende dal proget- to del 1546 di Pierre Lescot sino agli interventi di Hector Lefuel nella seconda met del XI X secolo, le successive stratificazioni che caratte- rizzano la costruzione delledificio, diventano in tal senso esemplificative, come conferma la volont dellautore di pubblicare comunque un 168 volume succinto che le riunisca in una lettura dinsieme. Questo si inserisce in una sequenza di saggi dedicati alla storia della fabbrica, dalla Description historiqueet graphiquedu Louvreet des Tuileriesdel Comte de Clarac (1826-28) ai lavo- ri dellultimo quarto del XI X secolo, a opera di Lemaitre, Bauchal, Babeau 11 , sino ai testi pi recenti di Henri Verne (1923), o di Marius Vachon (1926), dove ci che ancora manca, secondo Hautecur, lo spoglio degli archivi con un metodo rigoroso e al tempo stesso la capacit di articolare i risultati delle ricerche 12 . I l volume che Henry Lemonnier dedica nel 1921 alla storia del palaisdelInstitut, dal XVI I secolo allepoca contemporanea, rappresenta un prece- dente importante rispetto al progetto concepito da Hautecur 13 . Ma soprattutto i diversi studi pubblicati fin dal 1898 da Pierre de Nolhac sul palazzo di Versailles, costituiscono il modello di riferimento pi probabile per un lavoro com- plessivo che integra la ricerca monografica pun- tuale il Louvre di Luigi XI V come la reggia di Versailles di Luigi XV e la sintesi conclusiva 14 . La storia ab originedella fabbrica in quanto epi- sodio emergente della storia urbana di Parigi elemento ereditato, daltra parte, dallapproccio di Marcel Pote. Questultimo, ancora nel 1916, propone in seno alla Commission du Vieux- Paris un excursussu lesabordsdu Louvreet desTui- leries, in cui la storia delledificio ripercorsa dalla definizione dellimpianto cinquecentesco sino al 1830 e dove la presentazione in parallelo di due immagini, la pianta del Louvre nel XVI I I secolo e il rilievo contemporaneo delledificio, introduce la sua comunicazione 15 . Lanalisi delle 2. G.F. Blondel-Gabriel deSaint-Aubin, Achvement dune des faades de la cour du Vieux Louvre, en fvrier 1755 et dmolition des btiments contenus dans son enceinte (Paris, MuseCarnavalet - Photothquedes Musesdela VilledeParis/clich: Andrani).
13|2001 Annali di architettura Rivista del Centro internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio di Vicenza www.cisapalladio.org Ed , a maggior ragione, davanti a un uditorio di architetti professionisti che lo stesso Hautecur, durante una conferenza su LeLouvredu XII e au XX e sicletenuta allcole des beaux-arts di Pari- gi il 21 giugno 1926, in occasione del congresso annuale della Socit Centrale des Architectes, pone laccento sul parallelismo tra la storia di questa fabbrica e la storia culturale della nazio- ne e in particolare ne illustra il ruolo di campio- ne esemplare rispetto all evoluzione dellar- chitettura francese in et moderna: Les murs du Louvre voquent pour nous prs de 800 ans dhistoire nationale et artistique. Depuis le temps o la main rude dun Philippe-Auguste ramassait les lambeaux de notre territoire et o naissait larchitecture gothique, jusquaux jours, peine abolis, o la Rpublique succdait lEmpire et o larchitecture classique avait puis sa force de production, il nest gure de souverain qui nait pris au Louvre quelque importante dcision, il nest pas de style qui nait apport ce monument ses prmices dans leur plus verte nouveaut. [] Lhistoire du Louvre commence donc et finit avec lhistoire de notre architecture classique. A ce titre nul palais nest plus riche en enseignements et ne peut mieux nous renseigner sur lart franais des quatre derniers sicles 21 . La volont di mettere in relazione il corso di tale ciclo storico con il contemporaneo appare evidente nellaggiorna- mento ulteriore che l histoire du muse des origines nos jours subisce con la riedizione del 1942, quando da poco pubblicata la prima sintesi di Hautecur sullArchitecture franaise dela Renaissance nosjours 22 . 169 trasformazioni del palazzo attraverso liconogra- fia seicentesca e settecentesca (ill. 2), allorch nella seconda met degli anni Venti lincisione e la stampa sono rinnovato oggetto di ricerche, non estranea alla lettura delle fonti iconografi- che quale strumento di restituzione del sito urbano, gi inaugurata dallo stesso Pote 16 . Se gli studi di Adolphe Berty sulla topografia parigina (1866-68) rappresentano un punto di riferimento essenziale per la storia delledificio in epoca medievale 17 , Hautecur ne affronta la storia in et moderna e contemporanea attin- gendo direttamente ai documenti. I n questam- bito si situano le sue ricerche, soltanto evocate a proposito del Louvre di Visconti e Lefuel, per il quale egli rinvia alla possibilit di scrivere una histoire dtaille attraverso il cospicuo fondo di documenti dellagence del Louvre 18 (ill. 3), oppure gi sviluppate, riguardo alla storia del- ledificio durante il terzo quarto del XVI I seco- lo, nel volume monografico pubblicato lanno precedente. Nella recensione dedicata al saggio del 1928, Pierre Schommer pu affermare che son vrita- ble titre pourrait tre lHistoire de France raconte par le Louvre 19 . Hautecur conclude il suo volume alludendo al lungo corso della sto- ria di una fabbrica che vive e cresce , dalla for- tezza di Filippo Augusto al museo concepito nel XVI I I secolo e completato durante il secolo suc- cessivo: Les races diverses de nos rois, les rgi- mes multiples quil plut notre pays de se don- ner, les rvolutions mme qui secourent les tr- nes ont prouv avecquellecontinuitsait oprer une nation quon prtend inconstante[corsivo nostro] 20 . 3. E. Baldus, La costruzione dei guichets dei padiglioni La Trmoillee desEtats, opera di Hector Lefuel (Paris, Archives Nationales- Atelier dePhotographie64 AJ 286, 28, nn. 20-24).
13|2001 Annali di architettura Rivista del Centro internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio di Vicenza www.cisapalladio.org Il Louvredi Luigi XIV: ricerca storica ed esem- plarit della storia La riflessione di Hautecur a una scala di dettaglio nonch il suo ingresso nel dibattito storiografico sul Louvre si legano, fin dal 1923, ad alcuni nodi rilevanti della sua monografia su LeLouvreet lesTuileriesdeLouisXIV: le rinnova- te ipotesi relative al progetto della colonnadedel Louvre, la sua restituzione degli appartamenti di Anna dAustria e di Luigi XI V o ancora lanalisi inedita del corpusdi disegni proposti da Franois Mansart a Colbert per il rinnovamento della fabbrica 23 . Tuttavia nel 1927, alla vigilia dellu- scita del suo contributo monografico, Hau- tecur pubblica un articolo dedicato alla que- stione, dibattuta dallinizio degli anni Dieci, del- lorigine e della datazione del grand dessein del Louvre. A partire dalle pi recenti posizioni di Franois Gebelin, volte a confutare la ricostru- zione della vicenda del quadruplicamento della cour carreeffettuata nel 1910 da Louis Batiffol 24 , egli affronta in particolare la lettura di un docu- mento inedito, la pianta del XVI secolo del Recueil du Louvre(vol. I , f. 22), di cui sta stu- diando i disegni per il suo testo in preparazione sulla fabbrica seicentesca, e lo identifica con il progetto primitivo per Francesco I 25 (ill. 4). La sua argomentazione consente gi di misurare la maturit del metodo storiografico e la plausibi- lit di unipotesi attributiva destinata ad avere seguito presso la storiografia contemporanea 26 . Ma si tratta al tempo stesso di una testimonian- za non casuale dellinteresse sul lungo percorso 170 per quel grand dessein quil tait rserv Napolon I I I de conduire sa perfection 27 , nel- lambito del quale si colloca lo studio circostan- ziato. Di pi, lo stesso registro della ricerca filo- logica non esclude la manifestazione anche esplicita degli orientamenti dello storico rispet- to a un dibattito culturale al di l della storia. Le ricerche che dnno corpo al volume del 1927 lasciano emergere tale duplicit. I l saggio di Hautecur sul Louvre e sulle Tuileries di Luigi XI V non pu prescindere dal clima di rinnovato interesse per la storia france- se del XVI I secolo, a pi livelli culturale, poli- tico, artistico, economico, urbano , che proprio nel 1927 trova ancora uneco importante nella mostra che la Bibliothque Nationale dedica a Lpoque de Louis XIV. Allestita nelle sale della Galerie Mazarine, essa raccoglie libri, stampe, disegni, manoscritti, medaglie, tra cui alcuni documenti centrali nella ricerca condotta da Hautecur, dalla pianta di Parigi di Jacques Gomboust (1652) al testo originale dei Mmoires di M lle de Montpensier 28 . Ma la storia del Louvre del 1927 legata soprattutto agli studi sulla defi- nizione dei caratteri dell architettura classica in Francia durante il XVI I secolo, che Hau- tecur intraprende fin dallanno accademico 1919-20, quando affronta, alla Facolt di lettere delluniversit di Caen, linsegnamento della sto- ria dellarchitettura francese dellet moderna; ancor pi a partire dal 1922, anno in cui ripren- de in qualit di supplente di Andr Prat, nuovo conservatore del museo di Versailles, i corsi ivi tenuti da Pierre de Nolhac gi dal 1910, e tratta in modo monografico il periodo compreso tra il 1640 e il 1710 29 . Nos recherches sur lart classi- que ammette nous amenrent prciser cer- taines dates et nous comprmes quune histoire de larchitecture aux XVI I e et XVI I I e sicles devait tre prcde dune srie de travaux pra- lables sur quelques-uns des plus clbres palais ou chteaux de notre pays 30 . lo stesso de Nolhac, introducendo il volume in questione, a mettere in evidenza la continuit delle ricerche di Hautecur 31 . Nel contesto storiografico dei primi anni Venti uno studio rigoroso sulle tra- sformazioni del Louvre e delle Tuileries dopo il 1652, quando Luigi XI V e Anna dAustria rien- trano a Parigi, simpone come un lavoro senza precedenti. Proprio allinizio di quel decennio gli scavi effettuati per la realizzazione della linea 7 della metropolitana portano alla luce le preesi- stenze dellhtel del Petit Bourbon, demolito per consentire, fin dal 1659, il prolungamento della- la meridionale del Louvre, nonch la costruzio- ne del corpo di fabbrica orientale della cour carre 32 . Si tratta di uno stimolo importante, che spinge Hautecur a studiare in modo sistemati- co la trasformazione del palazzo a partire da que- gli anni sino al suo abbandono da parte del re, 4. Anonimo[attribuitoda Hautecur a PierreLescot], Pianta di edificio articolato intorno a una cour carre(Paris, Cabinet desArtsGraphiquesdu Louvre- Photo RMN - M. Bellot, Recueil du Louvre, vol. I, f. 22).
13|2001 Annali di architettura Rivista del Centro internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio di Vicenza www.cisapalladio.org nel 1677, per la nuova residenza di Versailles 33 . La volont di fondare scientificamente lana- lisi dei progetti, sulla base di documenti, grafici e scritti, per lo pi inediti, dichiarata. Nellin- troduzione del volume Hautecur stesso d ragione delle fonti documentarie che gli hanno consentito di ricostruire i passaggi cruciali della storia delledificio, mettendo laccento sui con- tratti notarili ritrovati nel fondo degli Archivi Nazionali, si riche eppure plutt entrevu quexploit sino ad allora: il nous fut trs faci- le de retrouver le notaire du Roi lpoque de la minorit de Louis XI V, plus facile encore de tra- vailler dans le minutier de M e Michel de Beau- vais, grce lextrme obligeance de son lointain successeur, M e Delestre 34 . Se questa costituisce la scoperta archivistica originale di Hautecur, egli interroga ulteriormente fonti gi note, quali i Comptes des Btiments du Roi, redatti a partire dal 1664 35 , e il toisdelle fabbriche del Louvre e delle Tuileries per gli anni 1664-68. Lattenzio- ne pure rivolta ai documenti grafici. Hau- tecur si dedica allo studio dei disegni del Recueil du Louvre, di cui procede per la prima volta allattribuzione sistematica 36 , sviluppando le sue analisi tra lettura e interpretazione di documenti scritti e disegni di progetto, e verifi- che puntuali sulledificio esistente. Un caso di studio: gli appartamenti di Anna dAustria La ricostruzione della distribuzione degli appar- tamenti, invernale e estivo, della regina madre, Anna dAustria, esemplare a tal proposito. Non solo due appendici di documenti alla fine del volume attestano le ricerche archivistiche svolte dallautore 37 , ma pure una restituzione grafica della pianta dellappartamento dinverno raffi- gurante le diverse fasi della trasformazione, effettuata dallo stesso Hautecur e ripresa nel saggio del 1928 (ill. 5), illustra lassetto realizza- to per questa parte del palazzo 38 . Descrivendo lantichambreattraverso la quale si accede allappartamento dinverno, Hautecur mostra, in particolare, la capacit di mettere in relazione la lettura dei documenti grafici con la stessa architettura: La forme irrgulire de cette dernire pice se comprend, si lon compare le plan grav par du Cerceau ceux du XVI I e sicle: le massif qui se dressait au droit du ressaut du pavillon avait t aras et le petit escalier tournant repouss dans le passage, il y est demeur et sert aujourdhui la conservation 39 . Lattenzione rivolta alla lettura dellarchitettura costruita, al di l del caso specifico considerato, confermata dal riferimento, a pi riprese, allispezione delle coperture (ill. 6) e soprattutto dei sotterranei dei corpi di fabbrica del Vieux-Louvre, la cui docu- mentazione fotografica richiesta da Pote fin dal 1912 40 . Se Hautecur aveva verificato nel 1926 la sua sovrapposizione dei rilievi di Edmond Guil- laume della Grande Salle con la pianta del Recueil du Louvre(vol. I , f. 22) da lui studiata, andando a rilevare egli stesso, con Marquet de Vasselot e Marcel Aubert, le sostruzioni delloriginario corpo di scala centrale, disegnato nel f. 22 41 , egli mette ora in relazione la realizzazione iniziale del progetto di Le Vau per la facciata orientale con i resti delle fondazioni ancora leggibili negli scan- tinati dellala est della cour carre 42 . 171 5. Pianta degli appartamenti della regina madre (L. Hautecur, Histoire du Louvre: le chteau, le palais, le muse des origines nos jours (1200-1928), Paris1928, fig. 52 - BibliothquedArt et dArchologieJ acquesDoucet, Paris).
13|2001 Annali di architettura Rivista del Centro internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio di Vicenza www.cisapalladio.org La lettura del manufatto architettonico si fonda, daltra parte, in modo determinante sul suo inquadramento storico, talvolta quasi aned- dotico. Hautecur d importanza alla ripropo- sizione di testi dellepoca che descrivono gli spazi in questione, ben oltre le sue dichiarazioni dintenti di unanalisi prioritaria del documento grafico 43 . Lavvenimento della morte della regi- na (1666) pu diventare pretesto per identifica- re alcuni ambienti dellappartamento dinverno, come nel caso del garde-robe. Alla restituzione fisica, in assenza di documenti grafici probanti, subentra levocazione delluso degli spazi: ad esempio le dimensioni della chambredeparade, sconosciute, taient assez vastes , scrive Hau- tecur, pour que la Reine y pt, le 17 avril 1655, recevoir en grande pompe le nonce du pape et le 9 janvier 1656 gratifier le duc de Modne du di verti ssement de l a comdi e franaise o taient Leurs Majests, Monsieur le duc dYork, Son Eminence et quantit de sei- gneurs et dames 44 . Gi introducendo la sua opera, Hautecur mette laccento su tale capa- cit evocativa che segna profondamente la sua concezione della storia dellarchitettura: Le rle de lhistorien nest pas seulement de tenter par une Nekuia de rappeler la vie les ombres du pass, mais aussi de restituer leurs gestes, leurs attitudes, les costumes, les objets, le dcor ncessaire, sans lequel ils resteraient dinconsi- stants fantmes. Nest-il pas singulier que les grands hommes agissent le plus souvent en notre esprit comme de nobles entits ? Nous les concevons, sans l es i magi ner. Nous avons essay, simple machiniste, modeste accessoiri- ste, de relever le dcor o scoula la jeunesse de Louis XI V, o se passrent tant dvnements glorieux de notre histoire nationale 45 . I n tal senso Hautecur d risalto, attraverso un inte- ro capitolo del suo volume, allevocazione, nel- 172 larco temporale tra 1652 e 1664, di rceptions, fianailles et mariages, ballets, comdies, caval- cades et carrousel s, crmoni es rel i gi euses, deuils, conseils royaux 46 , assecondando una tra- dizione storiografica radicata nellultimo quarto del XI X secolo, che lega il fatto o il personaggio storico alla ripresa di elementi di dettaglio e di contesto in grado di farlo rivivere e renderlo intelligibile al presente 47 . I n realt la ricostruzione del manufatto architettonico cos concepita non esente da giudizi di valore che tradiscono in qualche misu- ra lengagement culturale dello storico. a pro- posito della decorazione dellappartamento de- state di Anna dAustria, che lanalisi di Hau- tecur di venta ri vel atri ce, al l a l uce di un approccio che insiste sulla definizione del carat- tere originale dellarte francese. Alludendo in particolare allopera di Giovanni Francesco Romanelli, egli sottolinea come linsieme della decorazione degli ambienti rappresenti la- poge du style italianisant , ma al tempo stesso coglie loccasione per marcare tutta la distanza che separa anche gli episodi pi esuberanti della decorazione francese dai presunti modelli italia- ni. Se lo stile di Pietro da Cortona non poi lon- tano dallo stile, comunque modifi la franai- se , di cui lhtel Lambert espressione gi negli anni 1640, per Hautecur un parallelo tra la decorazione del palazzo del Louvre e quella di contemporanei esempi italiani, quali palazzo Barberini, non proponibile. A Paris , scrive gi nel 1926, pas de ces trompe-lil, comme chez le cardinal Antonio, pas de ces personnages peints qui passent devant les corniches. Les tableaux sont plus calmes. On y retrouve le sou- venir du premier matre de Romanelli, de Dominiquin, et de ladmirateur de Zampieri dont Romanelli subit aussi linfluence, et quil avait pu connatre Rome, le Poussin 48 . Allo stesso modo gli stucchi di Michel Anguier, dove il carattere di equilibrio e sobriet gli appare dominante, non hanno rapporto con le coeve esperienze italiane. Les divinits sont en mou- vement, mais ne gesticulent pas; les satyres dan- sent, mais ne trpignent pas. Les Renommes gardent en leur corps cet lancement des figures de Jean Goujon qui leur confre une aristocratie de race. La leon que le vieux matre continuait de donner la faade du Louvre avait t com- prise par Michel Anguier 49 . Il dibattitosui progetti per la facciata orientale La restituzione delle fasi di definizione del pro- getto della facciata orientale del Louvre, contri- buto storiografico di maggior impatto nelleco- nomia del volume, rappresenta il momento pi significativo di unanalisi orientata dellaffer- mazione della cultura artistica nazionale. Si tratta di un saggio ulteriore della capacit di 6. J . Boldo, La doppia copertura del corpo di fabbrica meridionale della cour carredel Louvre (L. Hautecur, Le Louvre et les Tuileries de Louis XI V, Paris1927, tav. XLIV - BibliothquedArt et dArchologieJ acquesDoucet, Paris).
13|2001 Annali di architettura Rivista del Centro internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio di Vicenza www.cisapalladio.org gni per la facciata proposti da Franois Le Vau e da Lonor Houdin, al fine di mostrare la cir- colazione di alcuni partiti e elementi formali che si ritrovano nel progetto realizzato, come limpiego delle colonne binate da parte del primo o lorganizzazione dellintera facciata da parte del secondo 53 ; e ancora, attira lattenzione su una memoria anonima, ritrovata presso gli Archivi Nazionali, che esprime lidea di una colonnadee che egli data al 1665. una prima verifica dellipotesi della collaborazione di Le Vau, Le Brun e Perrault, menzionata dalle fonti scritte, da Charles Perrault a Piganiol de la Force. Labilit di fare interagire i diversi stru- menti della ricerca non meno evidente: Hau- tecur attribuisce la pianta del f. 13 (vol. I ) del Recueil du Louvre a dOrbay, ricorrendo a un esame del ductus 54 , mentre riscrive la storia della definizione della facciata attraverso il con- fronto a pi riprese con le fonti darchivio. La consultazione del toisdel Louvre, ad esempio, fornisce indicazioni molto precise sulle dimen- sioni del corpo di fabbrica dellala orientale in costruzione durante il 1667 55 . Se Hautecur giunge cos a ricostruire lesistenza di un pro- getto di Le Vau, ridisegnato da dOrbay, di cui stata intrapresa la realizzazione, egli arriva pure, sempre sostenuto dai documenti e da verifiche in situ, a mostrarne labbandono. I l progetto realizzato per la facciata orientale (ill. 7), senza rifiutare nettamente lattribuzione a Perrault, definito comunque come rectificatif a un progetto gi concepito ed elaborato a pi voci, ma proprio qui che scatta la sovrapposi- zione tra analisi storica e lettura critica. La que- relleprovocata da Pierre Francastel nel 1928 sulle pagine del Journal des Dbats sintomatica a 173 Hautecur di leggere larchitettura, di studiare i documenti, fino alla formulazione di ipotesi inedite. Eppure essa denuncia, non ultima, la definizione di criteri di lettura volti a sottoli- neare i caratteri distinti della cultura architetto- nica francese, sospesi tra storia e presente nel dibattito storiografico e architettonico di quegli anni, del quale Hautecur partecipe allo stes- so tempo. La ricostruzione proposta a proposi- to delle origini della colonnade nota e rimane un punto di partenza largamente accettato dalla storiografia francese successiva 50 : en avril 1667 le Roi renonce dfinitivement au projet du Ber- nin. Le Vau, Le Brun et Perrault se mettent ensemble au travail et, profitant des plans sou- mis par leurs confrres, proposent deux dessins. Louis XI V choisit le type colonnade. Le Vau tablit les plans avec le concours de son dessi- nateur dOrbay et Le Brun et Perrault y appor- tent des modifications. Le Vau dirige en 1667 les travaux excuts daprs ces plans, mais il est appel Versailles au moment o ldifice atteint le premier tage 51 . A Perrault attri- buita la modifica, a partire dal 1668, del pro- getto in costruzione, in particolare il raddoppio dellala sud e il rimaneggiamento della facciata orientale. Fin dallarticolo pubblicato da Hau- tecur sul l a Gazette des Beaux-Arts nel 1924, lipotesi dellattribuzione della colonnadea Perrault, ancora sostenuta da Lemonnier in LArt franaisau tempsdeLouisXIV, riveduta sostanzialmente, sulla base di documenti inedi- ti e piante che scrive Hautecur vont nous apporter sinon une certitude, du moins des pro- babilits 52 . La preoccupazione di uno studio filologico costante. Hautecur affronta lanalisi dei dise- 7. S. Leclerc, Reprsentation des machines qui ont servi eslever les deux grandes pierres qui couvrent le fronton et la principale entre du Louvre (Paris, MuseCarnavalet - PhotothquedesMusesdela Villede Paris/clich: Briant).
13|2001 Annali di architettura Rivista del Centro internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio di Vicenza www.cisapalladio.org tal proposito. Rifacendosi alla recente pubblica- zione dellarticolo dello storico dellarte Ragnar Josephson, riguardante alcuni disegni di Perrault ritrovati a Stoccolma 56 , Francastel spinge sino al limite estremo le ipotesi di Hautecur, afferman- do che il sest fait lalli de Boileau contre Per- rault et [] il lui conteste la paternit de la Colonnade illustre 57 . Allo stesso Josephson egli oppone di aver condiviso le conclusioni tratte da Hautecur, avendo attribuito a dOrbay uno di questi disegni raffiguranti una pianta del Louvre e assegnato a Perrault come autografe soltanto le correzioni aggiunte a matita. Hautecur ribatte, forte dei dati documentari che lhanno condotto alla sua ricostruzione. Nous navons jamais refu- s Perrault du got et des connaissances. Nous avons, au contraire, formellement dclar que le dessin de la deuxime colonnade, de la colonnade actuelle, tait luvre de Claude Perrault, que les procds de construction avaient t imagins par lui, mais aussi que les travaux de la colonnade avaient t conduits par dOrbay, qui resta jusqu sa mort, la fin du sicle, larchitecte ordinaire du Louvre 58 . Tuttavia la definizione del progetto realizzato in termini di assenza di logica, a parti- re dalle critiche gi formulate da Viollet-le-Duc, de Baudot, Courajod al sistema costruttivo adot- tato 59 , potrebbe essere interpretata come la spia di un partito preso, in maniera pi o meno consape- vole, nella querelletra anciense modernes. I n realt ci che la stessa critica contemporanea coglie come essenziale nella storia del progetto della colonnade, documentata e ricostruita da Hau- tecur, lidea della continuit della tradizione architettonica francese Le Vau come Perrault , se non addirittura dellespressione di un patrimo- nio genetico. I l semble que le monument , scri- ve Paul Fierens nel 1927, se soit construit mal- gr les hommes, malgr leurs hsitations et leurs erreurs, comme si le gnie de la race [corsivo nostro] avait tenu sexprimer ici plus haut que la personnalit des artistes qui lui demeurrent sou- mis, qui obirent ses impratifs. Le bruit des querelles, des rivalits soublie 60 . Certamente le vicende di questo progetto attestano lobiettivo di definire allepoca unarchitettura capace di espri- mere un caratterenazionale. Ma riprese e studiate nel contesto culturale francese della seconda met degli anni Venti, esse entrano in cortocir- cuito con la rinnovata istanza di affermazione, nel quadro dellarchitettura contemporanea, di quel carattere nazionale. Hautecur testimone e interprete, fin dallimmediato dopoguerra, di tale approccio. I n questa prospettiva si rivela ancor pi interessante la sua analisi dei progetti degli architetti francesi e italiani, presentati per il con- corso del 1664 relativo alla facciata orientale 61 . Egli cerca di mostrare loriginalit e il carattere autoctono di certi elementi del linguaggio architettonico in primo luogo lordine gigante, di cui rivendica la matrice francese nellopera di Le Vau 62 , mentre evidenzia in particolare lina- deguatezza dei progetti berniniani rispetto alla cultura architettonica francese (ill. 8), quasi riprendendo a sua volta le critiche allora solleva- te 63 . Eppure Josephson ridiscute negli stessi anni, sia pure con nuovi documenti, la lettura dei pro- getti del Bernini, rimettendo in discussione, a proposito dei disegni della versione definitiva da lui ritrovati a Stoccolma, le ragioni che avevano potuto causare labbandono dellultimo progetto. Le correzioni apportate ai disegni riprodotti da Marot possono provare quon nopposa pas au Bernin la rsistance esthtique dont on a parl et quen tous cas, elle naurait pas eu pour motifs ceux quon a donns par la suite 64 . Di pi, Josephson afferma che per tale ragione Le Vau et Perrault dans leur cration ont pu tre si vive- ment stimuls par le projet du Bernin 65 . I l fatto che Hautecur assuma la propria difesa contro le accuse di nazionalismo degli sto- rici dellarte italiani nel suo stesso volume, tradi- sce il peso non soltanto storiografico di una let- tura storica che risponde a un impegno culturale pi ampio. Ugo Ojetti, in un articolo pubblicato nel medesimo periodo sul Corriere della Sera , dedicato allopera di Hautecur, pone laccento sul contrasto tra ci che egli non definisce pi come larte, ma addirittura come l intelligenza italiana e francese 66 . A suo avviso, in LeLouvreet les Tuileries de Louis XIV, tale contrasto va ad assumere un senso anche pi alto e durevole . Cos egli avvicina Hautecur a Colbert, uniti da un condiviso disprezzo per il primo progetto presentato dal Bernini 67 . Le conclusioni di Hau- tecur sui progetti berniniani accantonati non sono meno categoriche nellaffermare i caratteri di equilibrio e di logica dellarchitettura francese. I l y avait antinomie entre les conceptions ita- lienne et franaise de larchitecture. Le voyage du Bernin, bien loin de marquer lavnement de la mode ultra-montaine chez nous, fut, sans aucun doute, une des causes de la raction. Le rationalismeacadmiquefranaissopposera la fan- taisie pittoresque des dcorateurs italiens [corsivo nostro] 68 . Se questaffermazione citata testual- mente nella recensione del volume pubblicata nella rivista della Socit Centrale des Architec- tes, LArchitecture , gli applausi che interrom- pono Hautecur su questa stessa considerazio- ne, durante la sua conferenza sul Louvre del 1926, sono ancor pi significativi, rivelando un consenso che va al di l delloggettivit della nar- razione storica 69 . La sua sintonia con il dibattito architettonico contemporaneo manifesta. Il valorepedagogicodella storia Se l8 giugno 1925 Hautecur era gi intervenu- to di fronte alla stessa assemblea degli architetti della Socit Centrale sul tema dell Evolution 174
13|2001 Annali di architettura Rivista del Centro internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio di Vicenza www.cisapalladio.org de lArchitecture moderne , nel marzo del 1927, in concomitanza con luscita del volume sul Lou- vre e sulle Tuileries, egli pubblica un lungo arti- colo in cui esprime le sue rflexions sur larchi- tecture daujourdhui 70 . Larchitettura contem- poranea diventa oggetto dattenzione, rispetto al quale la stessa attitudine dello storico pu assu- mere un valore strumentale. Les historiens tu- dient les phnomnes, cherchent lorigine des formes, les causes des transformations, lencha- nement des faits. I ls sefforcent de dgager ce qui, dans les uvres, est la part de la tradition, des ncessits physiques et conomiques et ce qui est d simplement des modes phmres, des snobismes artificiels. Et cest pourquoi il ne sera pas inutile de rechercher en historien, devant des architectes, quelles sont les origines de lart con- temporain annuncia nel 1925 allassemblea dei membri della Socit Centrale 71 . La lezione che la storia dellarchitettura pu fornire, illustrando la costante oscillazione tra condizioni permanen- ti e transeunti dellarchitettura, tra dogmatismo e relativismo dei canoni estetici, chiaramente enunciata nellarticolo del 1927: Franois Blon- del e Claude Perrault sono qui assurti a campio- ne di due atteggiamenti dialettici ricorrenti, allinterno di un percorso evolutivo che larchi- tettura compie naturalmente in tutte le sue mani- festazioni distribuzione, costruzione e decora- zione tra passato e presente 72 . Lallusione allar- chitettura francese contemporanea si iscrive in questo disegno: certains architectes se conten- tent de copier les styles de jadis; dautres sver- tuent l es oubl i er ; eppure quel ques-uns essaient de concilier les leons du pass et les ncessits du prsent 73 . Hautecur oppone alle banche e ai palazzi dei boulevards parigini, dove ancora riproposto testualmente il vocabolario classico dellarchitettura, gli htelsparticuliersrea- lizzati nei quartieri di Montsouris e di Passy, des cubes, des paralllpipdes et autres volumes gomtriques la cui evocazione rinvia, nei ter- mini, alla polemica aperta in quegli anni tra Per- ret e Le Corbusier intorno alluso del cornicione e della finestra in altezza 74 . I l riferimento indiret- to allarchitettura perretiana quale modello di leggibilit delle condizioni permanenti dellar- chitettura sino al presente riemerge a pi livelli, che si tratti del petit htel, dellgliseo del thtre 75 . Denunciate le posizioni estreme dei sosteni- tori dell art traditionnel e di quelli dell art moderne , Hautecur guarda a una cultura arti- stica che privilegia in termini neokantiani la continuit dello spirito dellarchitettura al di l del l e sue forme, qual i esse si ano, desti nate comunque a mutare nel tempo. I l est exact que chez certains cet esprit signifie un aveugle atta- chement aux formes du pass, mais chez beau- coup il a pour origine la constatation de lois ternelles et dequalitsinhrentes la race[corsi- vo nostro] 76 . I l ruolo che la storia dellarchitet- tura assume per la comprensione di queste leggi si rivela fondamentale. Hautecur affer- ma fin dal 1925 lanalogia di due cicli storici al loro esordio, il periodo rinascimentale dellar- chitettura francese e le sue vicissitudini attuali, dove la trasformazione sostanziale del contesto sociale ed economico, ma soprattutto il muta- mento radicale dei sistemi di costruzione costi- tuiscono gli elementi di cesura tra le due epoche. L evoluzione del ruolo e delle competenze, tra et moderna e contemporanea, della figura del- larchitetto si colloca al centro dellinteresse di Hautecur per il dibattito contemporaneo nello stesso momento in cui si riapre, nellambito del LI Congresso degli architetti francesi organizza- 175 8. Gian LorenzoBernini, Primo progetto per la facciata orientale del Louvre (Paris, Cabinet desArtsGraphiquesdu Louvre- PhotoRMN - M. Bellot, Recueil du Louvre, vol. I, f. 4).
13|2001 Annali di architettura Rivista del Centro internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio di Vicenza www.cisapalladio.org mettere in rilievo sino al presente le fasi evolu- tive della cultura architettonica francese. La lezione che la storia del Louvre, saggio per eccellenza della storia dell architettura classi- ca , pu offrire a tal proposito allarchitetto contemporaneo evidente dal principio per Hautecur. Egli stesso accoglie nella rivista darchitettura della Socit Centrale, di cui diventa caporedattore nel gennaio 1922 80 , i con- tributi dei protagonisti del dibattito storiografi- co in corso sulledificio dallinizio degli anni Venti, dai testi pi divulgativi di Verne agli studi puntuali di Gebelin, che proprio sulle pagine de LArchi tecture ri apre nel l ugl i o 1923 l a discussione sulle origini del grand dessein 81 . Due mesi prima, daltra parte, sulla stessa rivista Albert Louvet, architetto membro della Socit, presentando i progetti esposti alla sezione di architettura del Salon des artistes franais di quellanno, si diffonde sui disegni, che gli sem- brano quasi non datare, elaborati da Victor Bla- vette per il progetto del completamento dello scalone Daru (ill. 9): tudi de main de ma- tre, lgant, solide et trs pondr; [] il sa- dapte de la meilleure faon larchitecture du Palais du Louvre 82 . I n termini analoghi, consi- derando la storia delledificio degli ultimi quat- tro secoli, Hautecur, nella prefazione del volu- me riedito da Moranc lanno seguente, non esita ad affermare che un tel livre ntait pas moins utile aux architectes qui il montrait comment leurs prdcesseurs avaient d adapter les styles nouveaux un difice ancien et le con- tinuer sans disparate ni servilit 83 . 176 to dalla Socit Centrale nel luglio 1927, la discussione gi avviata dallinizio del decennio con la proposta di legge Liouville sulla defini- zione di uno statuto professionale dellarchitet- to 77 . Ma soprattutto il valore pedagogico della storia nella formazione di questultimo, che Hautecur sostiene, agli inizi della sua stessa esperienza didattica presso la sezione di archi- tettura dellcole des beaux-arts, superando la rilettura eclettica del repertorio formale degli edifici storici. I l sagirait , scrive nel 1927, non pas dinfliger aux lves des noms et des dates et de vouloir les transformer en archolo- gues, mais de leur montrer les efforts accomplis par leurs prdcesseurs pour sadapter sans cesse aux ncessits du moment ou du lieu. [] Lhi- stoire de larchitecture, avant la pratique des chantiers, runira les membra disjecta et ressu- scitera la vie des difices, elle leur prouvera que le pass fut une perptuelle volution 78 . I n que- sto contesto interpretativo la storia del Louvre pu rivelarsi esempio illuminante. Levocazione delle trasformazioni nel corso del Seicento della tipologia distributiva dellappartamento, in una prospettiva che si sviluppa sino alla definizione contemporanea del living-room, la assume quale riferimento importante. Au Louvre, Henri I V disposait de deux pices; il en faudra quatre Louis XI V; Louis XV aura tout un appartement Versailles 79 . La ricerca scientifica non esclude la tendenza a ricostruire un corpus in funzione del discorso sul progetto contemporaneo. I due piani si intersecano. I l lavoro rigoroso dello sto- rico si misura con una lettura di sintesi volta a 9. V. Blavette, Palais du Louvre. Achvement de lescalier Daru, coupe AB , disegnodatato12 novembre1918 (Paris, ArchivesNationales- Atelier dePhotographie285 AP 13, d1, p. 1079).
13|2001 Annali di architettura Rivista del Centro internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio di Vicenza www.cisapalladio.org 177 1. Cfr. il decreto del 9 giugno 1920 che nomina Hautecur nelle funzioni di con- servateur-adjoint desMusesNationaux e la lettera del 3 settembre 1923 del diretto- re dei Musei Nazionali, Marquet de Vas- selot, al ministro dellI struzione pubblica e delle Belle Arti, seguita dal decreto ulteriore del 18 settembre 1923, in base al quale Hautecur definitivamente conservateur-adjoint au Dpartement dela Peinture, Dessinset dela Chalcographiedu Louvre(Archives des Muses Nationaux, dora in poi AMN, Dossier Hautecur, 0- 30-370). 2. Cfr. L. Hautecur, Histoiredelarchi- tecture classique en France, Paris 1943- 1957, 7 t. Vedi gi la lettera di Georges Batault a Hautecur, datata 22 febbraio 1920 (Bibliothque de lI nstitut de Fran- ce, dora in poi BI F, PapiersL. Hautecur, ms. 6921, f. 36), dalla quale si apprende che leditore Payot, messo in contatto con Hautecur da Maurice Besnier, pro- fessore di archeologia alluniversit di Caen, gli propone di realizzare un testo di centosessanta pagine sulla storia del- larchitettura francese da Enrico I V a Napoleone I . Pochi anni dopo un nuovo progetto editoriale concordato con le- ditore Van Oest, per la redazione di un libro sullarchitettura francese tra XVI I e XI X secolo. Vedi il contratto dedizione datato 15 luglio 1924, BI F, ibid., f. 73. 3. Jean-Marie Prouse de Montclos pu ancora scrivere nellintroduzione della sua Histoiredelarchitecturefranaisedela Renaissance la Rvolution (Paris 1989, p. 9) che il suo intento moins de mettre jour le monument drudition de L. Hautecur que de le doubler dun expo- s synthtique et didactique . 4. Cfr. il testo del contratto originario con Auguste Picard, allegato alla lettera delleditore a Hautecur, datata 28 giu- gno 1928, BI F, PapiersL. Hautecur, ms. 6927, ff. 6-7. Cfr. R. de Lasteyrie, Lar- chitecture religieuse en France lpoque romane: ses origines, son dveloppement, Paris 1912; seconda edizione a cura di M. Aubert, Paris 1929; I d., Larchitecturereli- gieuse lpoque gothique, a cura di M. Aubert, Paris 1926-1927, 2 voll. 5. Cfr. L. Hautecur, Etudessur lpoque classiqueen France, in Congrs archologi- que de France, XCVI I sessione, 1934, Paris, I I , pp. 273-284. 6. A tal proposito vedi E. Lavisse (a cura di), HistoiredeFrancedesoriginesjusqu la Rvolution, Paris 1901-1911, 9 t. Sul ruolo attribuito da Lavisse a questo pro- getto editoriale vedi in particolare P. Nora, LHistoiredeFrancedeLavisse. Pie- tas erga patriam, in I d. (a cura di), Les lieux de mmoire, t. I I , La Nation, Paris 1986, pp. 317-375. 7. Cfr. la lettera dattiloscritta di Moranc a Hautecur, datata 1 febbraio 1923, BI F, Papiers L. Hautecur, ms. 6921, f. 63. Si tratta di uno scritto dedicato a Le Louvre de Le Vau, 1655-1665 , che pre- vede quaranta pagine di testo e quaranta tavole. 8. Cfr. L. Hautecur, Le Louvre et les Tuileries, Paris 1924. Vedi la lettera delle Editions Albert Moranc a Hautecur, datata 21 luglio 1923, BI F, Papiers L. Hautecur, ms. 6921, f. 66. Ulteriori let- tere, tra il 25 settembre 1923 e il 15 luglio 1924, attestano le fasi successive dellelaborazione dellopera. Cfr. ibid., f. 65 e ff. 67-68. 9. Cfr. il testo dattiloscritto del contratto (BI F, Papiers L. Hautecur, ms. 6922, f. 4), in cui sono gi definite le dimensioni consistenti del volume (circa trecento pagi ne con quarantotto tavol e fuori testo). 10. Una lettera delleditore attesta, il 26 dicembre 1926, laccordo raggiunto con Hautecur per la pubblicazione di un volume di environ 120 pages de texte et gravures et une reproduction en cou- leurs (BI F, Papiers L. Hautecur, ms. 6923, f. 1). 11. Cfr. Ch.-O. Comte de Cl arac, Description historiqueet graphiquedu Lou- vre et des Tuileries. Prcde dune notice biographique sur lauteur, par M. Alfred Maury, publiedansson musedesculpture, de1826 1828, Paris 1853. Vedi anche A. Lemaitre, Le Louvre, monument et muse, Paris 1877; Ch. Bauchal, LeLou- vreet lesTuileries, Paris 1882; A. Babeau, LeLouvreet son histoire, Paris 1895. 12. Cfr. L. Hautecur, Histoiredu Lou- vre. Lechteau, lepalais, lemusedesorigi- nes nos jours (1200-1928), Paris 1928, pp. I I I -I V. Vedi H. Verne, Le Palais du Louvre, Paris 1923, 2 voll., e M. Vachon, Le Louvre et les Tuileries: histoire monu- mentale nouvelle, Le Grand Dessein de PierreLescot, Lyon 1926. 13. Al saggio di Lemonnier (cfr. H. Lemonnier, LeCollgeMazarin et lepalais de lInstitut (XVII e -XIX e sicle), Pari s 1921), professore di storia dellarte alla Sorbona e direttore della sua tesi di dot- torato su Romeet la Renaissancedelanti- quitau XVIII e sicle, discussa e pubblica- ta nel 1912, Hautecur dedi ca una recensione: cfr. L. Hautecur, LeCollge Mazarin et lePalaisdelInstitut, in LAr- chitecture , XXXV, 4, 25 febbraio 1922, p. 34. Su Lemonnier cfr. C. Charle, Les professeurs dela facultdelettres deParis. Dictionnaire biographique 1809-1908, Paris 1985, 1, pp. 121-122, e L. Ther- rien, Lhistoire de lart en France. Gense dune discipline universitaire, Paris 1998, pp. 314-332. Lemonnier il primo stu- dioso a pubblicare fin dallinizio degli anni Dieci un saggio dinsieme sullarte allepoca di Luigi XI V. Cfr. H. Lemon- nier, Lart franaisau tempsdeLouisXIV (1661-1690), Paris 1911. 14. Conservatore del museo di Versailles a partire dal 1892, Pierre de Nolhac affronta fin dallultimo decennio del XI X secolo una lettura sistematica della crea- zione e delle trasformazioni subite dal palazzo (cfr. in particolare P. de Nolhac, La cration deVersailles, daprslessources indites; tudesur lesorigineset lespremi- restransformationsdu chteau et desjardins, Versailles 1901), incentrando la propria analisi sugli anni del regno di Luigi XV e situandola attraverso contributi specifici nel quadro della storia culturale e politi- ca dellepoca (cfr. gi I d., Lechteau de VersaillessousLouisXV: recherchessur lhi- stoiredela cour et sur lestravaux desbti- ments du roi, Paris 1898, e le successive tudessur la cour deFrancetra il 1900 e il 1904, dedicate ai rapporti tra Luigi XV e Maria Leczinska o Madame Pompa- dour). Egli pubblica ancora, nella secon- da met degli anni Venti, ulteriori saggi di sintesi (cfr. ad esempio I d., Versailleset la cour deFrance. Versaillesau XVIII e sicle, Paris 1926). La ricostruzione della storia di Versailles precedente alla Rivoluzione risponde al disegno di rileggere in una prospettiva scientifica una traccia impor- tante della storia dell architettura classi- ca francese tra XVI I e XVI I I secolo. Sulle implicazioni culturali e politiche cfr. K.L. Justus, Louis XV and Versailles: selective patrimony in the French Third Republic, PierredeNolhac and theforma- tion of a scholarlytradition, PhD, Faculty of the Department of Art, University of Arizona, 1991, pp. 39-88. 15. Cfr. Procs-verbaux dela Commission du Vieux-Paris, sancedu samedi 14 octobre 1916 Examen avecprojections, desdossiers du Casier archologiqueet artistique. Abords du Louvreet desTuileries, Paris 1917, pp. 162-163. La prospettiva storica delle tra- sformazioni del contesto urbano di Pari- gi gi elemento portante di alcuni testi pubblicati da Pote alla fine del primo decennio del secolo. Cfr. M. Pote, Len- fancedeParis. Formation et croissancedune ville, desoriginesjusquau tempsdePhilip- pe-Auguste, Paris 1908; I d., Formation et volution de Paris, Paris 1910. Per una bibliografia dettagliata cfr. D. Calabi, Parigi anni venti. Marcel Poteeleorigini della storia urbana, Venezia 1997, pp. 133-139. da notare come nella seconda met degl i anni Trenta Hautecur affronti specificamente la lettura del Louvre come oggetto di studio alla scala urbana. Cfr. L. Hautecur, Du Louvre aux Tuileries, in Paris1937, Paris 1937 e il testo dattiloscritto originario, intitola- to LeQuartier du Louvreet des Tuileries (BI F, PapiersL. Hautecur, ms. 6909, ff. 271-276). 16. Si allude per esempio al corpusdi inci- sioni che gi illustrano il catalogo della mostra che Pote realizza dal 25 maggio al 2 ottobre 1911 alla Bibliothque des Travaux historiques de la Ville de Paris. Cfr. Paris, durant la GrandepoqueClas- sique(XVII sicle), Paris 1911. Lutilizza- zione delle fonti iconografiche da parte di Hautecur nel volume del 1928 tal- volta parallela a ricerche in corso. il caso della stampa dal disegno di Geor- ges-Franoi s Bl ondel del l Achvement dunedesfaadesdela cour du Vieux Louvre, en Fvrier 1755 et Dmolition desbtiments contenusdansson enceinte, o delle incisioni di Gabriel de Saint-Aubin raffiguranti La faadeoccidentaledu Louvreet sesbaraques oppure LePort Saint-Nicolaset la galerie du Louvreen 1775, documenti inediti (cfr. Hautecur, Histoire du Louvre. Le ch- teau, le palais, le muse, cit. [cfr. nota 12], figg. 95-96 e 99), laddove J. Lejeaux pubblica quellanno un articolo su Lu- vregravdesBlondel (cfr. LAmateur dE- stampes , ottobre 1928, p. 145) e lanno successivo E. Dacier d alle stampe il primo dei due volumi che egli dedica allopera completa di Gabriel de Saint- Aubin (Paris 1929-31, 2 voll.). 17. Cfr. A. Berty, Topographiehistoriquede Paris. Rgion du Louvre et des Tuileries, Paris 1866-1868, 2 t. 18. Cfr. Hautecur, Histoiredu Louvre. Lechteau, lepalais, lemuse, cit. [cfr. nota 12], p. I V. I l fondo in questione versato alle Archives Nationales nella serie F21. Hautecur accede in partico- lare, per la prima volta, al fondo foto- grafico di Edouard Baldus, quale docu- mentazione delle fasi del cantiere del Louvre di Lefuel. Cfr. in particolare la fotografia del dicembre 1865 (Archives Nationales, dora in poi AN, 64AJ/286), pubblicata in ibid., fig.124, p. 103, e riprodotta in G. Bresc e F. Heilbrun (a cura di), Le photographe et larchitecte. Edouard Baldus, Hector-Martin Lefuel et le chantier du nouveau Louvre de Napolon III, Paris 1995, p. 67. 19. P. Schommer, Unenouvellehistoiredu Louvre, in Le Figaro. Supplment arti- stique , VI , 213, 27 dicembre 1928, p. 189. 20. Hautecur, Histoire du Louvre. Le chteau, lepalais, lemuse, cit. [cfr. nota 12], p. 109. 21. L. Hautecur, LeLouvredu XII e au XX e sicle. Confrencefaitelelundi 21 juin 1926 lcole nationale suprieure des Beaux-Arts loccasion du 50eCongrsdes architectes franais, in LArchitecture , XXXI X, 15, 10 settembre 1926, pp. 201 e 208. Hautecur pone laccento su questo carattere della storia del Louvre fin dalla prefazione al volume del 1924, con unattenzione spiccata per la conti- nuit del linguaggio architettonico: les lments fournis par Lescot ont servi orner les quatre faces de la cour carre. Les fentres quil avait dessines pour le pavillon du Roi, disparu au XVI I e sicle, se retrouvaient dans la faade mridio- nale de Le Vau qui, son tour, les impo- sa son successeur Perrault. Lordre colossal de la grande galerie, supprim par Lefuel, a dict Percier et Fontaine lornementation de laile qui sattache au pavillon de Marsan. Mais il y a plus: les l ments cl assi ques se sont transmi s troi s si cl es durant; l es casques, l es trophes, les sphinx, les amours, les dieux et les desses sont les mots dun di cti onnai re empl oy de Lescot Lefuel. La morphologie et la syntaxe ont vari; le vocabulaire est rest identique (Hautecur, LeLouvreet lesTuileries, cit. [cfr. nota 8], p. 7). 22. Cfr. L. Hautecur, LArchitecture franaisedela Renaissance nosjours, Paris 1941. I l volume di Hautecur sul Lou- vre sar ancora riedito nel secondo dopo- guerra (1948). 23. Nella seconda met del 1923 si regi- strano le prime pubblicazioni in proposi- to. Cfr. L. Hautecur, Au Louvre. Les appartements privs deLouis XIV, in Le Figaro , LXI X, 234, 22 agosto 1923, pp. 1-2; I d., Dessins de Franois Mansart, in LArchi tecture , XXXVI , 22, 25 novembre 1923, pp. 367-370. Nel 1924 Hautecur presenta uno studio sul pro- getto della facciata orientale del Louvre, mentre, due anni dopo, pubblica un lungo articolo dedicato alla sistemazione degli appartamenti di Anna dAustria. Cfr. I d., LAuteur dela colonnadedu Lou- vre, i n Gazette des Beaux-Arts , LXXVI , marzo 1924, pp. 151-168; I d., AnnedAutricheau chteau du Louvre, in Revue des Deux Mondes , XCVI , 15 marzo 1926, pp. 400-425. Daltra parte
13|2001 Annali di architettura Rivista del Centro internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio di Vicenza www.cisapalladio.org 178 fin dal 7 dicembre 1923 Hautecur i ntervi ene, a questo proposi to, al l a Socit dHistoire de lart franais, con una conferenza su Lappartement desbains dAnnedAutriche, au Louvre. Vedi il pro- gramma delle comunicazioni trasmesso dalla Socit a Hautecur, BI F, Papiers L. Hautecur, ms. 6908, f. 276. 24. Cfr. F. Gebelin, Le Louvre de la Renaissance. Lesoriginesdu Grand Dessein La part deJ ean Goujon, in LArchitec- ture , XXXVI , 13, 10 luglio 1923, pp. 191-197. Gebelin affronta negli stessi anni la storia del Louvre durante il XVI secolo in un ambito pi vasto. Cfr. I d., Leschteaux dela Renaissance, Paris 1927, pp. 131-141. Sulle precedenti ipotesi di Batiffol, che per la prima volta richiama lattenzione sulle due piante dinsieme del Louvre e delle Tuileries del codice Destailleur del Cabinet des Estampes della Bibliothque Nationale, identifi- candovi la restituzione grafica di un pri- mi ti vo progetto (1549) comprensi vo dellingrandimento del palazzo del Lou- vre e del collegamento di questultimo con il palazzo delle Tuileries, vedi L. Batiffol, LeLouvreet lesplansdeLescot, in Gazette des Beaux-Arts , LI I , aprile 1910, pp. 273-298. Ulteriori precisazio- ni in merito sono presentate in I d., Les travaux du LouvresousHenri IV, daprsde nouveaux documents, i vi , LI V, marzo 1912, pp. 173-190 e maggio 1912, pp. 417-435. Batiffol interviene ancora nel 1930: I d., Les premires constructions de Pierre Lescot au Louvre, daprs de nou- veaux documents, ivi, LXXXI I , novembre 1930, pp. 276-303. Per un bi l anci o aggiornato cfr. J.-P. Babelon, Lestravaux deHenri IV au Louvreet aux Tuileries, in Paris et lI le-de-France. Mmoires , XXI X, 1978, pp. 55-130. 25. Cfr. L. Hautecur, LeLouvredePier- re Lescot, in Gazette des Beaux-Arts , LXI X, aprile 1927, pp. 199-218. A que- sto tema egli ha gi dedicato una comu- nicazione, il 5 novembre 1926, presso la Socit dHistoire de lart franais. Cfr. Bulletin de la Socit dHistoire de lart franais , 1926, pp. 165-166. 26. Lattenzione degli studiosi sembra soprattutto essersi concentrata nel secon- do dopoguerra sullaggiornamento sem- pre pi esaustivo del corpus dei contratti di cantiere. Vedi gi C. Aulanier, Lepalais du Louvreau XVI e sicle. Documentsindits, in Bulletin de la Socit dHistoire de lart franais , 1951, pp. 85-105 e in par- ticolare C. Grodecki, Lesmarchsdecon- struction pour laile Henri II du Louvre (1546-1558), i n Archi ves de l art franais , XXVI , 1984, pp. 19-38. Soltan- to recentemente lipotesi di Hautecur stata rimessa in discussione, richiamando lattenzione sul disegno del Recueil. Cfr. R. Gargiani, Idea ecostruzionedel Louvre, Firenze 1998, p. 13, n. 7. 27. Hautecur, LeLouvredePierreLescot, cit. [cfr. nota 25], p. 200. 28. Cfr. P.R. Roland-Marcel, Prface, in Bibliothque Nationale. Le Sicle de Louis XIV, catalogue de lexposition fvrier-avril 1927, Paris 1927, p. 17. Per i due docu- menti citati vedi rispettivamente i nn. 327 (ibid., p. 93) e 23 (ibid., p. 26) del catal ogo. Cfr. anche G. Deschamps, Lexposition du sicle de Louis XIV la Bibliothque Nationale, i n Revue des Deux Mondes , XCVI I , 1 marzo 1927, pp. 164-182; J. Vallery-Radot, La Galerie Mazarineet lExposition du sicledeLouis XIV, in Gazette des Beaux-Arts , LXI X, marzo 1927, pp. 129-147. Una serie di conferenze che inquadrano da diversi punti di vista il tema della mostra sono organizzate in parallelo alla Bibliothque Nationale a cura di G. Lacour-Gayet, professore allcole polytechnique. Tra i relatori questultimo (Lauroredun grand rgne, 26 febbraio; La socitet ltat co- nomique, 19 marzo; La fin duneapothose, 9 aprile), G. Dupont-Ferret, docente allcole des chartes (Colbert, 3 marzo), L. Hourticq, professore allcole des beaux-arts (Poussin et les origines du style LouisXIV, 16 marzo), J. Bruhnes, profes- sore al Collge de France (Les routes de Franceet lesmoyensdetransport lpoque de Louis XIV, 30 marzo), P. de Nolhac (Versailles miroir du Grand Sicle, 23 marzo) e M. Pote (ParissousLouisXIV, 2 aprile). Cfr. Bibliothque Nationale. Le SicledeLouisXIV, cit., s.p. 29. Per i programmi dei suoi corsi vedi UniversitdeCaen. Annuaire. Programmes des Cours de lUniversit, a.a. 1919-20, 1920-21, 1921-22 e 1922-23, ibid., fasc.I , p. 31; I I , p. 33; I I I , p. 42 e I V, p. 40. Per i programmi del corso dhistoiredelart franais aux XVII e et XVIII e sicles, che Hautecur tiene dal 1920 al 1924 al castello di Versailles, vedi la lista pubbli- cata in Therrien, Lhistoire de lart en France...., cit. [cfr. nota 13], annexe 4, pp. 489-490. 30. L. Hautecur, LeLouvreet lesTuile- riesdeLouisXIV, Paris 1927, p. 2. 31. Cfr. P. de Nolhac, Prface, in Hau- tecur, LeLouvreet lesTuileriesdeLouis XIV, cit. [cfr. nota 30], pp. V-VI . 32. Cfr. Procs-verbaux dela Commission du Vieux Paris, sancedu samedi 29 octobre 1921 Rapport prsentpar M. ledocteur Capitan et par M. Grimault, inspecteur des fouilles archologiques, sur les substructions anciennesmisesau jour par lestravaux dela ligne mtropolitaine n 7, entre la rue du Louvreet la ruedesBarres, Paris 1922, pp. 165-166. 33. Marguerite Milliez Hautecur ci ha segnalato linteresse di Hautecur per questi scavi a proposito delle sue ricer- che sulla storia del Louvre nel XVI I secolo. La sua attenzione in generale per le testimonianze dellarchitettura di quel periodo, riportate alla luce nella prima met degli anni Venti, da lui stesso attestata a proposito del rinvenimento di tracce del sagrato della chiesa dellAs- somption, di Errard, nota attraverso le incisioni di Jean Marot. Cfr. L. Hau- tecur, LeDgagement delAssomption, in LArchi tecture , XXXVI , 21, 10 novembre 1923, p. 355. 34. Hautecur, LeLouvreet lesTuileries deLouisXIV, cit. [cfr. nota 30], p. 2. 35. Cfr. J. Guiffrey, Comptesdesbtiments du Roi sous le rgne de Louis XIV, Paris 1881-1901, 5 t., I , Colbert. 1664-1680, gi tra le fonti, insieme al tomo I I , del volume del 1911 di Lemonnier e del saggio pub- blicato lo stesso anno da de Nolhac (Ver- saillessousLouisXIV, Paris 1911). 36. Hautecur afferma che in preceden- za il Recueil era stato soltanto segnalato da Lemonnier in Lart franaisau tempsde LouisXIV. Cfr. Hautecur, LeLouvreet les Tuileries de Louis XIV, cit. [cfr. nota 30], p. 3. 37. La prima raccoglie il riferimento a una serie di dieci piante, chiamate a dare ragio- ne del progetto per la sistemazione del- lappartamento dinverno e delle sue modifiche ulteriori risalenti al XVI I I seco- lo. Tra queste Hautecur introduce tre disegni del Recueil du Louvre(I , ff.5, 12 e 30), in cui individua lo stato di fatto e il progetto di Le Vau e una pianta ridisegna- ta da dOrbay, conservata nel fondo della- gencedu Louvrealle Archives Nationales. I noltre egli rinvia a ben quattro piante, provenienti dalle stesse Archives (cfr. AN, O I 16694, 1666 4 , 1662 3 ), che riguardano trasformazioni datate al 1721-22 e al 1747. La seconda appendice contiene il testo del contratto (22 giugno 1658) pour la dco- ration du salon (salle de Mcne) et de la Rotonde (de Mars) dans lappartement de la Reine-Mre , proveniente dallo studio Beauvais-Delestre. 38. Un disegno di dOrbay illustra, invece, il progetto per lappartamento destate. Cfr. Hautecur, LeLouvreet lesTuileriesde LouisXIV, cit. [cfr. nota 30], pp. 26 e 38. 39. Ibid., p. 26. 40. Cfr. Procs-verbaux dela Commission du Vieux-Paris, samedi 3 fvrier 1912 Photographie des vestiges souterrains du vieux Louvre, Paris 1913, p. 24. 41. Cfr. Hautecur, LeLouvredePierre Lescot, cit. [cfr nota 25], p. 216. Hau- tecur conosce nel dettaglio le vicende degli scavi compiuti nel 1882-83 dallal- l ora architecte en chef del Louvre, Edmond Guillaume. Cfr. ibid, pp. 215- 216. Lo stesso Aubert recensisce entram- bi i volumi sul Louvre del 1927 e del 1928, a testimonianza del riconoscimen- to del valore archeologico attribuito alle ricerche di Hautecur. Vedi M. Aubert, LeLouvreet lesTuileriesdeLouis XIV, par Louis Hautecur, in Bulletin Monumental , 1927, fasc. 3-4, pp. 417- 418 (ritaglio di stampa, BI F, Papiers L. Hautecur, ms. 6922, f. 16), e I d., Hau- tecur (Louis). Histoiredu Louvre. Lech- teau, lepalais, lemuse, des origines nos jours, 1200-1928, ivi, 1929, fasc. 3-4 (ritaglio di stampa, BI F, PapiersL. Hau- tecur, ms. 6923, f. 67). 42. La colonnade dcide par Franois Dorbay reposait sur des fondations qui exi stent encore aujourdhui dans l es sous-sols de la colonnade. I l ny a qu sy promener pour voir que la colonnade de Levau-Dorbay fut bi en commence (Hautecur, LeLouvredu XII e au XX e si- cle, cit. [cfr. nota 21], p. 206). 43. Les rares descri pti ons , scri ve comunque Hautecur, sont malheureu- sement dune grandiloquence sans prci- sion. Les marchs et les plans permettent de retrouver la distribution et dimaginer la dcoration (Hautecur, LeLouvreet lesTuileriesdeLouisXIV, cit. [cfr. nota 30], p. 26). 44. Ibid., p. 28. Hautecur, a questo pro- posito, rinvia daltra parte a fonti precise ( Gazette de France , 27 gennaio 1655, p. 128; 18 febbraio 1656, p. 140; 28 mag- gio 1663, p. 417; 9 gennaio 1656, p. 59; 17 agosto 1655, p. 424). 45. Ibid., p. 6. 46. Vedi il capitolo I I I di Hautecur, Le Louvre et les Tuileries de Louis XIV, cit. [cfr. nota 30], pp. 73-96. 47. Ci riferiamo a quel ruolo epico della storia che lo stesso Charles Sei- gnobos, di cui Hautecur segue le con- ferenze durante i suoi anni di studio allcole normale suprieure di Parigi (1905-08), pur affermandone il caratte- re letterario, ritiene essenziale per il lavoro dello storico. A questo proposito cfr. Y. Morel, CharlesSeignobosdevant ses contradicteurs. Analyse de la controverse intellectuelle franaise du dbut du XX me sicle sur lHistoire, tesi di dottorato in Storia (EHESS), Paris 1997, 4 voll., I , pp. 100-101. 48. Hautecur, AnnedAutricheau ch- teau du Louvre, cit. [cfr. nota 23], p. 424. 49. Ibid. 50. A tal proposito cfr. A. Picon, Claude Perrault ou la curiositdun classique, Paris 1988, pp. 157-196. 51. Hautecur, LeLouvreet lesTuileries deLouisXIV, cit. [cfr. nota 30], p. 173. 52. La stessa testi moni anza dei Dix livresdarchitecturedeVitruvetradotti da Perrault (1673), chiamata in causa da Lemonnier per metterne in evidenza la presentazi one, nel frontespi zi o, del l e vedute del l a colonnade e del l arco di tri onfo, ri presa da Hautecur, seguendo J.-F. Blondel, per sottolineare lassenza nel testo di ogni riferimento o dichiarazione di paternit dei progetti per il Louvre. Cfr. Lemonnier, LArt franais au temps deLouis XIV, cit. [cfr. nota 13], pp. 262-263, e Hautecur, LAuteur de la colonnade du Louvre, cit. [cfr. nota 23], p. 156. 53. Cfr. Hautecur, LAuteur dela colon- nadedu Louvre, cit. [cfr. nota 23], p. 156. 54. Cfr. ibid., p. 162. I l testo ripreso in Hautecur, Le Louvre et les Tuileries de LouisXIV, cit. [cfr. nota 30], pp. 169-170. 55. Durant lanne 1667, la faade occi- dentale de cette aile orientale fut monte 4 mtres sur une longueur de 74 mtres environ. Comme la cour est profonde de 120 mtres, les deux tiers de laile taient dj sortis de terre (Hautecur, LeLou- vreet les Tuileries deLouis XIV, cit. [cfr. nota 30], p. 171). 56. Cfr. R. Josephson, Quelquesdessinsde ClaudePerrault sur leLouvre, in Gazette des Beaux-Arts , LXI X, settembre-otto- bre 1927, pp. 171-192. 57. P. Francastel, Apologie pour les Per- rault, in Journal des Dbats , 4 gennaio 1928 (ritaglio di stampa, BI F, PapiersL. Hautecur, ms. 6922, f. 28). 58. L. Hautecur, lettera datata I l Cairo, 2 febbraio 1928 , pubblicata in Journal des Dbats , 20 febbraio 1928
13|2001 Annali di architettura Rivista del Centro internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio di Vicenza www.cisapalladio.org 179 (ritaglio di stampa, BI F, PapiersL. Hau- tecur, ms. 6922, f. 29). 59. Cfr. Hautecur, LeLouvreet lesTui- leriesdeLouisXIV, cit. [cfr. nota 30], in particolare pp. 176-177. 60. P. Fierens, Causerieartistique. LeLou- vreet lesTuileriesdeLouisXIV, in Feuil- leton du Journal des Dbats , 20 dicem- bre 1927 (ritaglio di stampa, BI F, Papiers L. Hautecur, ms. 6922, f. 22). 61. Cfr. Hautecur, LeLouvreet lesTui- leriesdeLouisXIV, cit. [cfr. nota 30], pp. 145-164. 62. Lordre colossal , scrive Hautecur, tait de nouveau la mode depuis 1635 et Le Vau en avait frquemment us [...]. On en trouverait des exemples lhtel Lambert, Meudon, au chteau de Saint-Spulchre. Cest pourquoi il est inutile dinvoquer, comme la fait M. Marcel Reymond, lexemple de Pietro da Cortona et de Santa Maria in via Lata (1658), qui est postrieur ces difices (Hautecur, LeLouvreet les Tuileries de LouisXIV, cit. [cfr. nota 30], p. 167). 63. Ctait le dessin dun artiste plein dimagination, mais non pas le projet dun architecte soucieux des ralits (ibid., p. 155), commenta Hautecur a proposito del progetto di Bernini inviato da Roma nel giugno 1664. 64. R. Josephson, Lesmaquettesdu Bernin pour le Louvre, in Gazette des Beaux- Arts , LXX, febbraio 1928, p. 91. 65. Ibid. 66. Ojetti contrappone i rispettivi patri- moni culturali dei due paesi in quel periodo storico. Da una parte Malher- be, Corneille, e anche Larochefoucauld . Dallaltra il Marino e il Testi e il Chia- brera e il Bartoli e gli spettacoli e il melo- dramma e la risorta musica . Cfr. U. Ojetti, Architetti italiani in Francia, in Corriere della Sera , 6 marzo 1928 (ritaglio di stampa al quale allegato un biglietto da visita dove si legge Avec les hommages de Ugo Ojetti, mars 1928, I l Salviatino, Firenze , BI F, PapiersL. Hau- tecur, ms. 6922, f. 30). Per una sintesi biografica e bibliografica su Ojetti cfr. C. Ceccuti e M. Vannucci, Immagini nelle parole: UgoOjetti, Milano 1978, pp. 177- 183. Sulla sua formazione cfr. I . Nardi, Il primo passo: note sulla formazione di un giornalista letterato, Ugo Ojetti, Napoli 1990. Per un inquadramento del suo ruolo nel dibattito artistico e architetto- nico tra le due guerre in I talia vedi anche: P. Barocchi, Storia moderna del- larte in Italia, III/1. Dal Novecento ai dibattiti sulla figura e sul monumentale, 1925-1945, Torino 1990. 67. Cfr. Ojetti, Architetti italiani in Fran- cia, cit. [cfr. nota 66]. 68. Hautecur, LeLouvreet lesTuileries deLouisXIV, cit. [cfr. nota 30], p. 164. 69. Laffermazione di Hautecur ripre- sa in P. Lafollye, Lhistoiredeschteaux du Louvreet des Tuileries, in LArchitectu- re , XL, 10, 15 ottobre 1927, p. 368. I l y avait l , afferma gi Hautecur nella sua conferenza del 1926 a proposito dei disegni di Bernini, toute lopposition entre la conception architecturale des I taliens, qui soccupent des faades avant de songer la distribution et la vieille tradition franaise, faite de bon sens et de rationalisme, et quexprimait Colbert, lorsquil exigeait un beau plan, avant de dci der l a faade (Applaudissements) (Hautecur, LeLouvredu XII e au XX e si- cle, cit. [cfr. nota 21], p. 206. 70. Cfr. L. Hautecur, Rflexionssur lar- chitecture daujourdhui, in Revue de Paris , XXXI V, 8, 15 aprile 1927, pp. 919-942. I l testo sar integralmente rie- dito due anni dopo, allinterno di un volume che raccoglie i contributi dellau- tore su architettura, pittura e arte deco- rati va contemporanee apparsi sul l a Revue de Paris nel 1927. Cfr. I d., Con- sidrations sur lart daujourdhui, Paris 1929, pp. 9-43. Sulleco dellintervento di Hautecur nellambito professionale degli architetti gi allindomani della sua pubblicazione vedi L.S., Rflexions sur larchitecturedaujourdhui, in Btiments & Travaux Publics , XXI I I , 41, 22 mag- gio 1927 (ritaglio di stampa, BI F, Papiers L. Hautecur, ms. 6908, f. 316). 71. L. Hautecur, Communication sur lEvolution delArchitecturemoderne, le8 juin 1925 au XLIX e Congrsdesarchitectes, in LArchitecture , XXXVI I I , 16, 25 agosto 1925, p. 239. 72. Cfr. Hautecur, Rflexionssur larchi- tecture daujourdhui, cit. [cfr. nota 70], pp. 921-924. 73. Ibid., p. 920. 74. Cfr. ibid., p. 919. Sulla polemica cita- ta vedi B. Reichlin, Fr und wider das Langfenster. Die Kontroverse Perret-Le Corbusier, in Daidalos , 13, 15 settem- bre 1984, pp. 65-77, e G. Fanelli e R. Gargiani, Perret eLeCorbusier. Confronti, Bari-Roma 1990, pp. 137-160. 75. Sulla poetica architettonica che Per- ret definisce gi tra la seconda met degli anni Venti e linizio degli anni Trenta vedi R. Gargiani, Auguste Perret. 1874- 1954, Milano 1993, pp. 33-215. 76. Hautecur, Communication sur lEvo- lution delArchitecturemoderne, cit. [cfr. nota 71], p. 239. Per un inquadramento del dibattito architettonico in Francia tra le due guerre vedi J.-Cl. Vigato, Lejeu des modles, lesmodlesen jeu. Doctrinesarchi- tecturales dans lentre-deux-guerres, Vil- lers-ls-Nancy 1980. 77. Cfr. Quatrime journe Mercredi 6 juillet. La rglementation du titredarchi- tecte par M. Georges Guiard, Architecte S.C., in LArchitecture , XL, 9, 15 set- tembre 1927, pp. 269-278. I l dibattito si conclude soltanto allinizio degli anni Quaranta quando, anche sotto limpulso dello stesso Hautecur, neodirettore delle Belle Arti, un decreto del 31 dicem- bre 1940 stabilisce la creazione di un ordine professionale, gi oggetto di un progetto di legge presentato alla Camera dei deputati il 17 marzo 1938. 78. Hautecur, Rflexionssur larchitectu- redaujourdhui, cit. [cfr. nota 70], p. 934. A questo proposito vedi A. Brucculeri, Un historien chez lesarchitectes: lenseigne- ment de Louis Hautecur lcole des beaux-arts, 1925-1940, in Les cahiers de la recherche architecturale et urbaine , 4, aprile 2000, pp. 95-106. Sulla defini- zione disciplinare della storia dellarchi- tettura e sul suo rapporto con la teoria progettuale a partire dalla seconda met del XI X secolo cfr. S. Talenti, Lhistoirede larchitecture en France: mergence dune discipline, 1863-1914, Paris 2000. 79. Hautecur, Rflexionssur larchitectu- redaujourdhui, cit. [cfr. nota 70], p. 925. 80. Cfr. Runion du Conseil du mercredi 11 janvier 1922, PrsidencedeM. Ch. Girault, membredelInstitut, prsident, in Bulletin mensuel publi par la Socit Centrale des Architectes. Supplment rserv aux membres de la Socit , XXVI I I , 1, gen- naio 1922, p. 39. Vedi gi la bozza mano- scritta datata 1922 [inizi di gennaio] della lettera in cui Hautecur propone al pre- sidente della Socit Centrale la propria candidatura per la direzione della reda- zione della rivista (BI F, Papiers L. Hau- tecur, ms. 6898, ff. 173-174). Hau- tecur mantiene lincarico di rdacteur en chef di LArchitecture sino alla fine del 1939. 81. Vedi in particolare H. Verne, Larchi- tecte du Louvre, i n LArchi tecture , XXXV, 11, 10 giugno 1922, pp. 159-171, e Gebelin, LeLouvredela Renaissance, cit. [cfr. nota 24]. 82. A. Louvet, Le Salon de 1923. Section dArchitecture, in LArchitecture , XXXVI , 11, 10 giugno 1923, pp. 146-147. Blavet- te a quellepoca architectehonorairedes Palais Nationaux e professore di teoria del l archi tettura al l col e des beaux- arts. Cfr. I d., Victor Blavette(1850-1933), in LArchitecture , XLVI I I , 3, 15 marzo 1934, pp. 33-34. 83. Hautecur, LeLouvreet lesTuileries, cit. [cfr. nota 8], p. 7.
13|2001 Annali di architettura Rivista del Centro internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio di Vicenza www.cisapalladio.org
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