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E s a m e d i S t a t o a n n o s c o l .

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T T r r a a i i n n g g a a n n n n o o e e d d e e s s s s e e n n z z a a

M a r c o D e T o f f o l
C l a s s e 5 A S
M M a a r r c c o o D D e e T T o o f f f f o o l l
C l a s s e 5 A S
T T r r a a i i n n g g a a n n n n o o e e d d e e s s s s e e n n z z a a
L LL L L LL L A AA A A AA A P PP P P PP P P PP P P PP P A AA A A AA A R RR R R RR R E EE E E EE E N NN N N NN N Z ZZ Z Z ZZ Z A AA A A AA A
M M O O T T I I V V A A Z Z I I O O N N I I D D E E L L L L A A S S C C E E L L T T A A
Da quando iniziata la storia della filosofia luomo si sempre interrogato sulla
natura di ci che lo circonda: realt o inganno ci che percepiamo tuttintorno?
Il dubbio circa quanto sia reale il mondo che vediamo ha portato a domandarsi
cosa sia vero e cosa sia falso in senso lato (tra la ricerca della verit oltre
linganno sensibile o il riconoscere come vera proprio la realt che ci circonda),
fino a mettere in dubbio luomo stesso e le sue relazioni, portando a chiedersi:
chi sono io?
Dopo la denuncia della tradizione operata da Nietzsche, le reazioni a questo
interrogativo sono state le pi disparate: da Pirandello a Wilde le risposte sono
sempre state estremamente soggettive, e nemmeno nella societ odierna il
dilemma stato ancora risolto, una societ che sembra far dellapparenza la
propria essenza.
Sar pi vero ci che o ci che appare?
Questo vuole essere un viaggio, da Schopenhauer a Matrix, nel costituente del
reale, uno strano equilibrio tra Essere ed Apparire.
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M M A A T T E E R R I I E E C C O O I I N N V V O O L L T T E E
Fi l osof i a
A. Schopenhauer Il velo di Maya, copertura dellessenza del reale
F. Nietzsche La critica alla tradizione, inganno secolare
M. Heidegger Vita autentica e vita inautentica: lessere e lapparire
dellesistenza umana
I t al i ano
L. Pirandello Centomila identit: gli innumerevoli volti delluomo
I ngl ese
O. Wilde Lapparenza estetica ne Il ritratto di Dorian Gray
Appr of ondi ment o
Alcuni spunti di riflessione offerti dal film:
The Matrix, regia di ANDY e LARRY WACHOWSKI, azione/fantascienza, USA 1999, 131
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P P E E R R C C O O R R S S O O
Il tema dellapparenza sar affrontato sotto molteplici punti di vista:
- Lapparenza come realt ingannevole, lessenza da ricercare oltre questa realt;
- Lapparenza come cultura portatrice di valori ipocriti, lessenza il dionisiaco dimenticato;
- Lapparenza come le identit che ci appartengono, ununica vera essenza non esiste;
- Lapparenza come estetica, lessenza la stessa apparenza;
- Lapparenza come la vita inautentica delluomo, lessenza la vita autentica e consapevole;
- Lapparenza e lessenza in The Matrix: pi vera la Matrice o il mondo reale?
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I IL L V VE EL LO O D DI I M MA AY YA A , , C CO OP PE ER RT TU UR RA A D DE EL LL L E ES SS SE EN NZ ZA A D DE EL L R RE EA AL LE E
Un primo riferimento al tema dellapparenza possiamo farlo trattando la concezione del reale di
Schopenhauer. Il filosofo sostiene che la realt che ci circonda sia da considerarsi vera solo in
quanto fenomeno percepito dai sensi e indagabile dalla scienza, ma non corrisponde allessenza
della realt.
Tutto ci che ci circonda altro non che unillusione, il modo personale di percepire la realt,
una mia rappresentazione. Il reale viene dunque a configurarsi solo come un velo (il velo di Maya
appunto), ci che copre lEssere. Qual lessenza del reale, allora?
Schopenhauer individua questessenza in un carattere fondamentale che permea il mondo: la
Volont, forza cieca ed irrefrenabile, il noumeno coperto dal velo di Maya.
Tutto in natura esplicazione di questa volont, e lesperienza personale ci che ce lo fa capire
meglio: possediamo un corpo che ci mostra i nostri desideri. Tutte le nostre azioni si effettuano
grazie al desiderio, lo scopo della nostra vita lappagamento degli stessi, che produce
soddisfazioni momentanee ed illusorie sensazioni di felicit solo appagamento, per lappunto
per poi subire subito la noia, quello stato tra il soddisfacimento di un desiderio e la nascita di
uno nuovo, in un circolo infinito.
La nostra vita si divide tra dolore e noia, e non vi via di scampo.
La Volont lessenza di tutte le cose, non si pu eliminare, al limite si pu tentare di liberarsi
dal suo giogo, seguendo vie di liberazione che lo stesso Schopenhauer lascia con un punto
interrogativo: ci si pu davvero liberare dai propri desideri?
L LA A C CR RI IT TI IC CA A A AL LL LA A T TR RA AD DI IZ ZI IO ON NE E, , I IN NG GA AN NN NO O S SE EC CO OL LA AR RE E
Lapparenza si pu considerare da molteplici punti di vista: Nietzsche il nichilista per eccellenza,
quindi per lui tutto (o quasi) risulta illusorio, apparente, falso.
Nietzsche colui il quale ha messo in crisi la cultura occidentale in tutte le sue forme: attacca la
metafisica, la religione, la scienza, la storia in tutte queste discipline ritrova unipocrisia di fondo
che fa riferimento al presunto dominio della ragione sui sensi, dellapollineo sul dionisiaco:
persino nella tragedia greca, egli dimostra, il dionisiaco era fondamentale, come parte integrante
e non eliminabile delluomo.
Un mondo carico di pregiudizi ed inutili moralismi (basta ricordare che il periodo era quello
vittoriano), unapparente verit: bisogna ricostruire tutto, su basi nuove, su di un uomo che
fonda la propria azione sulla volont di potenza, la capacit di poter fare, un uomo che va oltre la
tradizione, libero da pregiudizi e padrone di s stesso: lo bermesch.
Nietzsche mette in crisi il mondo occidentale che deve chiedersi quali siano le proprie basi: la
filosofia sinterroga su s stessa, come larte, la letteratura e via dicendo.
Si perdono le obiettive certezze del positivismo: ora nulla pi sicuro, tutto discutibile, nulla
sar pi un punto fermo.
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C CE EN NT TO OM MI IL LA A I ID DE EN NT TI IT T : : G GL LI I I IN NN NU UM ME ER RE EV VO OL LI I V VO OL LT TI I D DE EL LL L U UO OM MO O
La crisi si fa sentire anche in letteratura. Pascoli ricerca nuove forme classiche, i simbolisti
riscoprono la natura non pi come forza universale, ma come una foresta di simboli
(Baudelaire) che lautore utilizza per esprimere la propria intimit, lestetismo si carica del
dionisiaco nicciano, richiamando la vera e profonda realt delluomo.
Pirandello si chiede chi siamo noi veramente, quale sia la nostra identit: in uno, nessuno,
centomila non vi sar ununica risposta: siamo come ci vediamo noi, come ci vedono gli altri, ma
ununica vera identit non sar possibile trovarla.
Vitangelo Moscarda, usurajo di Richieri, un uomo che si disinteressa del proprio mestiere,
lasciando il lavoro in mano ai proprio soci, Quartorzo e Firbo. Il libro inizia con unosservazione
della moglie (il tuo naso pende a destra) e da quel momento Vitangelo scopre che lui si vede
in un modo (non aveva mai notato quella sua caratteristica) e gli altri lo vedono in un altro,
sempre diverso.
Ecco che esistono centomila Moscarda, e nessuna e tutte son vere.
Messo in crisi da questa scoperta, cercher di distruggere le immagini del Moscarda che
solitamente gli altri vedono, fa di tutto per levarsi di dosso limmagine dusuraio, vende la
banca e costruisce, con il ricavato, un ospizio dove andr a vivere, attimo per attimo, il suo
essere nessuno.
Lapparenza un dire che tutto relativo: ci che per me una cosa, per qualcun altro
lopposto. Una cosa che conosco oggi sar diversa domani da ieri. Ci che gli altri giudicano
pazzo lo solo per alcuni, non per altri.
soprattutto su questo che si basa il dramma (anche teatrale) pirandelliano: ci che a prima
vista assurdo in realt assolutamente sensato. Dov il limite allora?
L L A AP PP PA AR RE EN NZ ZA A E ES ST TE ET TI IC CA A N NE E I IL L R RI IT TR RA AT TT TO O D DI I D DO OR RI IA AN N G GR RA AY Y
Altro modo ancora di concepire lapparenza: contrapporre lapparenza estetica allessenza
delluomo. Distinguere ci che solo finzione esteriore da ci che essenza interiore. In The
Picture of Dorian Gray la bellezza estetica fondamentale perch obbliga a chiedersi se davvero
ci che appare sia finzione. Dorian appare bello mentre la sua anima torbida, ma fa della
bellezza estetica la sua vita. Lestetica la sua essenza. Davvero lapparenza tale? Non nel
modo in cui la concepiscono Lord Wotton e Dorian: essa puro dionisiaco, la pi vera e profonda
realt delluomo. Non sono i modi ipocriti dellInghilterra vittoriana: unanalisi del proprio io,
libero da pregiudizi di ogni sorta. la Verit. Ma nessuno dice se sia giusta o sbagliata. Forse
per questo che, dopotutto, Dorian muore cos, atrocemente. Nessun giudizio morale, solo una
forma di espressione della vita, in questo caso tragica.
Dorians aesteticism is not something just connected to appearance: his aesteticism, his
interest in beauty, perfection, the research of a deep knowledge are key points in order to live
a not-hypocrit life. Art for arts sake he claims, its time to free ourselves from the victorian
values and open our mind to the Dionysian, to the importance of the senses, the importance to
live every experience. Its not for a moral reason that Dorian dies, its not true that its
impossible to live a real life: Wilde wants to escape from morality.
T T r r a a i i n n g g a a n n n n o o e e d d e e s s s s e e n n z z a a
L LL L L LL L A AA A A AA A P PP P P PP P P PP P P PP P A AA A A AA A R RR R R RR R E EE E E EE E N NN N N NN N Z ZZ Z Z ZZ Z A AA A A AA A
V VI IT TA A A AU UT TE EN NT TI IC CA A E E V VI IT TA A I IN NA AU UT TE EN NT TI IC CA A: : L L E ES SS SE ER RE E E E L L A AP PP PA AR RI IR RE E
D DE EL LL L E ES SI IS ST TE EN NZ ZA A U UM MA AN NA A
Ci che accomuna il Novecento lassoluta mancanza di certezze. Oramai il fatto che unassoluta
verit non esista assodato. Luomo si deve comportare di conseguenza. E se non sa chi , non
sa pi come vivere. Mancano lassoluta certezza della religione, la fede totale nella scienza.
Luomo che non sa chi non sa nemmeno come accollarsi il peso della propria esistenza. Qual il
senso della vita?
in questo clima che Heidegger cerca di dare una risposta.
La figura delloltreuomo colui che va oltre il mondo che lo circonda. Heidegger spiega solo come
sia possibile fare questo passo: il fulcro nella scelta. Ora luomo non ha pi la strada segnata,
ma un orizzonte di possibilit. in questapertura, questa condizione di vita in cui luomo si trova
ad operare. Ecco che luomo deve scegliere: vivere conformandosi alla massa, seguendo quello
che gli altri fanno perch tutti fanno cos o scegliere di vivere consapevolmente ogni bivio che si
presenta dinnanzi.
Vivere una vita autentica che, attenzione, non una vita ben definita: si possono scegliere strade
opposte ed essere ugualmente giuste, perch le scelte sono state consapevoli. Luomo ha solo
una possibilit certa, quella finale: la morte. Per dare un senso alla propria esistenza non resta
che scegliere sotto la luce di questa consapevolezza.
L LA A M MA AT TR RI IC CE E A AP PP PA AR RE EN NZ ZA A? ?
Un film che ha generato un dibattito mondiale su temi filosofici ha come base proprio
lapparenza: sar vero tutto ci che ci circonda? La risposta no: siamo vittime di una
simulazione virtuale che tiene a bada le nostre menti, mentre in realt i nostri corpi vivono in
capsule e generano bioelettricit che permette la sopravvivenza delle macchine.
Il film, che ovviamente ha innumerevoli tematiche, dalla discussione sulla scienza al problema
della scelta, passando per lalienazione marxiana, fino al mito della caverna platonico, propone
due letture per il tema dellapparenza:
1 possiamo essere sicuri, noi, che la nostra realt non sia davvero come ce la descrivono i
fratelli Wachowski? Non possibile n determinare una n laltra tesi. Mancano le certezze. E
non le avremo mai.
2 anche se cos fosse, cosa sarebbe pi vero? Un mondo fittizio ma quasi reale? Che
determina una cosa reale? Sempre di impulsi elettrici inviati al nostro cervello si tratta. Diventa
impossibile definire uno o laltro in termini di verit.
Che cosa vuol dire reale? Dammi una definizione di reale! Se ti riferisci a quello
che percepiamo, a quello che possiamo odorare, toccare e vedere, quel reale
sono semplici segnali elettrici interpretati dal cervello. (Morpheus)
So che questa bistecca non esiste. So che quando la infiler in bocca Matrix
suggerir al mio cervello che succosa e deliziosa. Dopo otto anni, sa cosa ho
capito? Che lignoranza un bene.
Io ritengo che Matrix sia pi reale di questo mondo.
davvero cos? Cos pi reale, ci che o ci che appare? Linterrogativo manca di risposta
T T r r a a i i n n g g a a n n n n o o e e d d e e s s s s e e n n z z a a
L LL L L LL L A AA A A AA A P PP P P PP P P PP P P PP P A AA A A AA A R RR R R RR R E EE E E EE E N NN N N NN N Z ZZ Z Z ZZ Z A AA A A AA A
B B I I B B L L I I O O G G R R A A F F I I A A
D. MASSARO, La comunicazione filosofica, il manuale, vol. 3 A-B, Paravia, 2002
S. GUGLIELMINO, H. GROSSER, Il sistema letterario, vol. 2-3, Principato, 1996
G. PERRUCCHINI, A. PAJALICH, Moments in literature, Principato, 2002
F. NIETZSCHE, LAnticristo, Mursia, 1982
O. WILDE, Il ritratto di Dorian Gray, De Agostini, 1982
L. PIRANDELLO, Uno, nessuno, centomila, Arnoldo Mondadori, 1973

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