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Guai a voi, dottori della Legge, che avete portato via la chiave
della conoscenza; voi non siete entrati, e a quelli che volevano
entrare voi lavete impedito.
Lc. 11,52
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PRESENTAZIONE

Essendo, come il testo chiarir, ormai maturo luomo per ac-
cogliere determinati insegnamenti, dato che le risposte che
le attuali scienza e religione gli sanno dare non gli bastano
pi, assistiamo alla nascita di un ....mercato (inteso in senso
positivo, ma anche negativo) che si affretta a riempire il
vuoto che quella insoddisfazione provoca. In realt, la reli-
gione non pu pi avere lautorit che le sempre apparte-
nuta, perch luomo vuole oggi conoscere anzich obbedire,
e la scienza che si attarda sempre pi nel particolare non sa
rispondere allansia di infinito che sgorga dallanimo umano.
Sorgono allora innumerevoli pratiche ed associazioni spiri-
tuali, fra le quali ben difficile discriminare quelle che inten-
dono il suddetto mercato nel senso positivo o in senso nega-
tivo. Vorremmo per riuscire a porre lattenzione sopra una
considerazione: i due termini associazione e spirituale
sono in realt antitetici. Per associazione dobbiamo intende-
re infatti una struttura ben definita, con regole e procedure
stabilite, una cosa cio che ha una forma; ma la forma non
altro che lombra dello spirito, non pu mai essere lo spiri-
to. Il quale quella forza che produce la forma e la disinte-
gra, che la abita e che la dirige, ma che altro da essa.
Lidea fa nascere la forma, ma non pu identificarsi con es-
sa. Qualora lo si facesse, lidea degenererebbe: lo scopo di-
verrebbe quello di salvaguardare la forma, a prescindere e
anche a scapito dellidea.
sempre rischioso perci creare una associazione spirituale;
lo si visto in tutte quelle finora note: quando lanimatore, il
fondatore non c pi, il loro destino sembra essere la cri-
stallizzazione nella forma. Ci si accapiglia per conservare lo
spirito originario, senza accorgersi che facendo diventare le
idee del fondatore come pietre inamovibili si ottiene esatta-
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mente lopposto. Manca lo spirito che animava quelle idee;
resta solo unidea, che priva dello spirito comincia a diventa-
re ideologia, cio cosa morta.
Come facciamo allora noi a discriminare, a intravedere se
dietro ad un insegnamento, ad un pensiero, vi o non vi la
vita, lo spirito che cerchiamo?
Dobbiamo, per riuscire in questo intento, fare una distinzio-
ne preliminare. Di solito, di fronte ad un testo (specialmente
in simili argomenti) non discriminiamo fra due termini che,
invece, andrebbero separatamente considerati:
la fonte,
lautorit.
Se veramente lo spirito che ci anima quello di conoscere,
non possiamo non ricorrere ad una fonte di insegnamento.
Essa pu essere, come detto, la scienza o la religione, oppu-
re qualcosa che le superi e integri, qualora esse non ci siano
sufficienti. Comunque, sarebbe inevitabile una fonte esterna
a noi alla quale dare ascolto. Non possibile evitare questo:
lunica cosa ammettere che in questa fase necessaria
una certa fede, ma non cieca. Si presta fede, in attesa di
poter verificare la verit di quanto comunicatoci. Questo pe-
r lo potremo fare quando, grazie allinsegnamento ricevuto,
avremo raggiunto un livello di conoscenza e coscienza supe-
riori a quelle attuali. In altri termini, la fede cos intesa uno
strumento per riuscire, domani, a farne a meno. Come dice
S. Paolo: tre cose durano attualmente: la fede, la speranza
e lamore; ma la sola che durer in eterno lamore.
Lerrore che comunemente si commette, infatti, quello di
abbinare alla fonte lautorit, unautorit che deve essere
perci degna di fede. Un tale atteggiamento, in realt, si tra-
sforma in un pregiudizio, che non pu che chiuderci la via
verso strade di possibile arricchimento. Lanelito che sentia-
mo verso la conoscenza o verso la devozione viene dalla no-
stra interiorit; da qui che siamo in grado di stabilire la ve-
rit di quanto ci si propone: soltanto lassetato pu stabilire
quanto una bevanda stata in grado di dissetarlo. Facciamo
dunque decidere a lui! Solo a lui possiamo legittimamente ri-
conoscere lautorit per farlo.
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Lautorit a cui fare appello, dunque, non potr trovarsi che
dentro ciascuno di noi, e il giudizio si baser sulla capacit
degli insegnamenti contenuti in quello che leggeremo di ap-
pagare la nostra sete, e di avviarci verso una autonoma via
spirituale. Li riconoscerete dai loro frutti!
Riguardo alla fonte, necessaria qualche precisazione. Il te-
sto che segue si vuole considerare Cristianesimo Interio-
re; cosa intendiamo con questa definizione? Certamente in
nessun modo attinente ad associazioni o chiese portanti lo
stesso nome. Il termine Cristianesimo ha per noi il valore di
unidea, di un archetipo, al quale nel corso dellevoluzione
umana hanno fatto riferimento (magari chiamandolo con
nomi diversi) quegli Spiriti che vedevano una ben definita
necessit nelluomo: quella di superare tutte le divisioni in-
terne ed esterne attraverso lAmore, grazie allazione del
Salvatore Cristo Ges in collaborazione con lazione coscien-
te dello Spirito delluomo, tese al raggiungimento della pace
interiore e della fratellanza universale.
Tutto questo rappresenta il Cristianesimo Esoterico nella sua
accezione pi pura ed elevata, e sono gli insegnamenti di
quei grandi Spiriti a rappresentare la fonte (sicuramente ri-
dimensionata da quanto lautore riuscito a capire degli
stessi) del testo che segue.
Da parte sua, lautore una persona anche troppo normale,
che ha il solo merito di avere studiato quelle fonti, di avervi
trovato linsegnamento cui anelava, e di sentire perci come
suo dovere il cercare di comunicarlo anche ad altri, che aspi-
rano alla stessa ricerca. Questo testo, perci, non vuole es-
sere un libro iniziatico, e non promette nessun particolare
potere a chi lo legger. Chi fosse attirato in maniera premi-
nente dal cosiddetto fascino del mistero, probabilmente a-
vrebbe sbagliato testo, dato che qui ci proponiamo di cercare
di risolvere i misteri, e non di alimentarli.
E a chi cercasse qualche esperienza straordinaria da un al-
trettanto straordinario maestro, sarebbe da chiedergli: cosa
cambia, per te, se chi ti parla possiede o meno doti partico-
lari? Dovresti comunque credergli sulla fiducia, sottoporlo
continuamente a prove, e a te non verrebbe niente in pi.
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Non questo limportante; limportante sta solo in ci che sa
far nascere, con le sue parole, in te. Se ti sa dissetare.
Daltra parte, altre interpretazioni degli insegnamenti cristia-
ni sostengono che la salvezza dipende esclusivamente
dallazione divina, e che luomo ne solo il destinatario, ma
non un attore. Se cos fosse, non servirebbero insegnamenti,
ma semmai ammaestramenti tesi solo a farci accettare
quanto altrove gi deciso. No, noi rifiutiamo questa posizio-
ne: luomo fa ora parte delle Gerarchie Creatrici, con la re-
sponsabilit che ne consegue.
C solo una cosa da fare: mettersi allopera. Chi prende
questa decisione, ha gi iniziato il suo cammino spirituale.

A questo punto, ahim, un altro problema pu sorgere, quel-
lo del vagabondaggio spirituale.
difficile dire al ricercatore che per avanzare nella sua ricer-
ca deve fermarsi. Lo si pu fare forse usando unimmagine.
Chi vuole indagare spesso salta di ramo in ramo, passando
da una scuola o unassociazione o un maestro o insegnante
ad un altro; in questo modo, per, non approfondisce mai
nulla, e lunico risultato che otterr, sar quello di sentire i-
dee le pi diverse, ma nessuna lo toccher mai davvero oltre
lentusiasmo iniziale. Si pu dirgli che oltre alla dimensione
da lui perseguita: quella orizzontale che spazia superfi-
cialmente, esiste anche quella verticale da lui trascurata.
Come un albero deve prima affondare le proprie radici nel-
la terra, cos anche il ricercatore deve approfondire la sua
ricerca fermandosi ad una scuola da lui scelta, dopo che i
suoi insegnamenti ne hanno ispirato lintuizione. Una volta
saldo nelle radici, allora come lalbero potr protendere i
propri rami anche lungo la direzione orizzontale. Sapr allora
comprendere e valutare le differenze fra le varie scuole.




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INTRODUZIONE

Iniziamo dal titolo. Con Cristianesimo Interiore intendiamo
lesperienza e lo studio dellaspetto pi autenticamente spiri-
tuale ed esoterico del Cristianesimo. Le ricerche esteriori di
ordine storico-culturale sono da rispettare sinceramente, ma
rischiano di credere e far credere di rappresentarne tutto il
possibile messaggio. Quando, entrando in una pinacoteca,
ammiriamo i capolavori della pittura, se ascoltiamo un critico
darte o sfogliamo una rivista del settore, troviamo ci che la
cultura, la didattica ci dice: i mezzi che il pittore ha usato,
legati alla sua scuola, al suo stile, alla sua epoca, ecc. Limi-
tandoci a questo, per, non realizziamo che escludiamo la
cosa pi importante, la sola che probabilmente interessava
allartista: il messaggio che tramite la sua opera voleva co-
municarci; egli ha semplicemente usato gli strumenti che la
sua scuola e la sua epoca gli consentivano, ma lo scopo era
quello di comunicare qualcosa, ed questo laspetto princi-
pale, che va colto. Sono stati versati fiumi di inchiostro sulla
vita e le opere del fondatore del Cristianesimo; ma Egli non
ci ha lasciato una sola parola scritta. Ci siamo mai chiesti il
perch? La buona novella non qualcosa da studiare sui li-
bri, ma da vivere dentro noi stessi, che viene dal di fuori, o
dal di l, dello spazio e del tempo; il Cristo sceso nella sto-
ria, ma per aiutarci a uscire dalla storia. Il Cristianesimo e-
steriore rappresenta soltanto la veste con cui quel messag-
gio si mostrato; la veste avrebbe anche potuto essere leg-
germente o totalmente diversa: il messaggio sarebbe co-
munque sempre stato identico. questo Messaggio e questo
atteggiamento, che illuminano il cammino che stiamo intra-
prendendo.

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Dire che dovremmo evolutivamente giungere ad essere Dei
(come ci esorta a fare S. Paolo), non presunzione, ma
semmai renderci responsabili di quello che ci aspetta. Non
presunzione, ma responsabilit. presunzione pretendere
di avere come diritto di nascita la capacit di essere liberi e,
in nome di questa libert, di poter pensare, parlare, deside-
rare ed agire come si vuole senza interessarci di come ci
possa influenzare il mondo circostante. Dobbiamo invece
sapere chi siamo, e che ogni nostro pensiero produce un
effetto di cui ci rendiamo responsabili e di cui sopporteremo
le conseguenze. Per questo non considerarlo non porta alla
libert, ma alla schiavit. La libert deve essere conquistata:
non un diritto acquisito alla nascita. Libert significa re-
sponsabilit, e non il contrario.
La responsabilit quindi deve guidarci nello stabilire quali so-
no le motivazioni che ci spingono verso questo studio ed es-
sa ci dice che dobbiamo farlo essenzialmente per motivi al-
truistici e di rispetto delle libert altrui. Tutto ci che non
rientra in queste due motivazioni, si trasforma in azione che
va in direzione opposta a quella della nostra evoluzione e
che quindi col tempo ci far retrocedere anzich progredire.

Luomo ha due vie per avanzare lungo questo progresso. In
ogni uomo albergano due anime, per cos dire:
a) una anela ad alzarsi e a contemplare il cielo e lopera di-
vina; sente il bisogno di regole ed autorit (Maestri) da se-
guire fedelmente e che le indichino la via. Invidia chi pu
rinchiudersi in un eremo e condurre una vita di purezza, soli-
tudine e preghiera, senza dare importanza alla vita fisica.
Sente ci che bene e ci che male, e questo tutto
quanto di cui ha bisogno per decidere come agire. Rappre-
senta la fase discendente della curva evolutiva, quando non
avendo ancora sviluppato pienamente lautocoscienza, il de-
siderio era di tornare alla Fonte da cui si proveniva, per pro-
vare ancora lannullamento di se stessi nella sua onniscien-
za. Essa guarda quindi allalba della sua nascita, allOriente,
ed rappresentata biblicamente da Abele e da suo fratello
Set. Essa spinta dalla FEDE.
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b) laltra si affanna, con spirito di iniziativa, a lavorare per
migliorare la vita terrena. insofferente a qualsiasi imposi-
zione esterna, e pretende di scegliere da sola la via da se-
guire e le decisioni da prendere. Detesta qualsiasi atteggia-
mento pio, che giudica esteriore se non ipocrita, non essen-
do in grado di comprenderlo. Lunica cosa di cui si fida il
proprio ragionamento, e tutto ci che non spiegabile scien-
tificamente o logicamente per lei solo superstizione. Rap-
presenta la difficile fase di risalita della curva evolutiva, dove
grazie allesperienza fisica luomo ha conquistato lauto-
coscienza. Essa guarda avanti, verso il futuro, allOccidente,
ed rappresentata biblicamente da Caino, figlio di Eva e Lu-
cifero, e perci semidivino e creatore. Essa non spinta che
dalla RAGIONE.

Forse possibile ottenere lapprovazione di entrambe, ren-
dendosi conto che la responsabilit di aspirare ad essere
Dei rappresenta la volont di Dio, e che la via verso l'inte-
riorit non porta all'individualismo, ma pu farsi canale per
l'universale.
La scienza odierna preferisce non risolvere il problema della
causa prima dei fenomeni, e ipotizza soluzioni improbabili,
seppure sottilmente argute, sulla contemporaneit degli e-
venti, ad esempio tra psiche e soma, oppure tra moto stella-
re e avvenimenti terrestri. Forse cos soddisfa il suo bisogno
di auto ingannarsi, ma certamente non ricerca la verit. Eli-
minare la causa per concentrarsi solo sugli effetti non potr
far conoscere lintera realt; come non pu farlo il confonde-
re entrambi.
Il Cristianesimo Interiore si prefigge di fondere queste due
anime, equilibrandole. Rappresenta tuttavia la filosofia eso-
terica occidentale e come tale si dirige particolarmente a co-
loro che per credere hanno bisogno di capire. Ecco il motivo
di queste pagine: le spiegazioni perci non sono fondate sul-
la fede, ma sulla logica.
La scienza moderna (di indole occidentale) avanza per mez-
zo del cosiddetto modello sperimentale, caratterizzato dalla
obiettivit e dalla ripetitivit dei vari esperimenti, tesi a di-
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mostrare lattendibilit, secondo il suo punto di vista, delle
varie teorie. Ma con questo sistema raramente nascono le
teorie stesse: anzi, le pi importanti sono certamente dovute
ad intuizioni che non sono caratterizzate da nientaltro che
dallopposto sia di obiettivit che di ripetitivit.
Gli insegnamenti del Cristianesimo Interiore non sono basati
su teorie, ma sulla esperienza di chi ce li trasmette. Resta il
problema di poterle accettare da parte di chi ha bisogno di
capire per credere. Esse perci non chiedono fede cieca, ma
si appellano alla ragione e allintuizione, e danno una spiega-
zione logica e razionale del mondo e delluomo, che supera
tutte le teorie finora formulate. Il ricercatore che si rende
conto, daltra parte, della contraddizione sopra richiamata
insita nella scienza stessa, comprender come non ci vuole
meno fede a seguire il metodo chiamato scientifico, di quella
necessaria ad accettare provvisoriamente le spiegazioni eso-
teriche in quanto intellettualmente soddisfacenti, e coglierle
in attesa di poterle gradatamente egli stesso sperimentare,
vivendole (il che rappresenta la vera conoscenza).

Lo studio che intraprendiamo devessere inteso in maniera
tale da non renderci orgogliosi di quello che impariamo, ma
anzi sempre pi umili, man mano che proseguiremo. E que-
sto non tanto perch pi conosciamo pi ci rendiamo conto
di quanto ancora non conosciamo, ci sarebbe ancora una
forma di conoscenza fine a se stessa; ma perch questa
forma di conoscenza risveglia in noi quellaltra forma, che
non appartiene pi alla mente, ma al cuore che di regola
viene zittito dalla mente, il quale ancora allalba del suo ri-
sveglio e si sente partecipe del tutto.
Come dice San Paolo: La conoscenza gonfia, ma lamore e-
difica.

Cominceremo cos il nostro cammino sul sentiero.
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Parte I
UOMO FERMATI, E CONOSCI TE STESSO!
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AVVERTENZA: Nella lettura del testo si troveranno ricorrere
due termini, sui quali vale la pena spendere una precisazio-
ne. Il primo : esoterico e il secondo occulto. Nel loro si-
gnificato letterale, "esoterico" e "occulto" significano rispetti-
vamente "riservato ad una cerchia interna", in qualche modo
elitaria, e "nascosto". Applicati ai nostri argomenti hanno
sempre significato un insegnamento da non divulgare, cosa
che potrebbe mostrarsi incoerente quando questi facciano
parte di un libro, che va per sua natura divulgato. nostra
intenzione usare questi termini unicamente per mostrarne
l'origine, appartenendo a materie a suo tempo riservate e
nascoste, ma che oggi devono essere divulgate in quanto
non sono pi valide le motivazioni per le quali erano tenute
nascoste.
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LINVISIBILE

1. La vita.

Limpresa ora quella di parlare della vita, mistero sondato
ma incompreso anzi, incomprensibile - dalla scienza mo-
derna, e per farlo dobbiamo rivolgerci ai mondi invisibili. Allo
scopo di evitare per quanto possibile fraintendimenti, e nel
contempo rendere quanto esposto accessibile a tutti,
lintenzione quindi di parlare della composizione invisibile,
la cosiddetta costituzione occulta, delluomo, partendo
dallinizio.
Voler rendere comprensibile a tutti quanto riportato, oltre a
costituire un dovere di carattere etico per chiunque voglia
comunicare qualcosa, non rappresenta una presunzione o un
desiderio ....di cassetta (che non esiste), ma unesigenza le-
gata al tipo di messaggio. Purtroppo non tutti, attualmente,
sono propensi a convertire il modo consueto di condurre la
propria esistenza secondo la coerenza (non lobbligo o la co-
ercizione) richiesta da quanto verr qui detto. Chi lo rap-
presenta il vero tesoro su cui vogliamo investire, e questo
non dipende dalle diversit esteriori, e meno che mai dalla
ricchezza o cultura. Ecco che quindi questo lui o questa lei,
chiunque sia, deve essere in grado di comprendere detto
messaggio, per farlo proprio. Chi sta scrivendo queste pagi-
ne ha fatto altrettanto, non potendo nel modo pi assoluto
attribuirsene la paternit.
Raramente il ricercatore interiore una persona che si avvi-
cina per la prima volta a questi studi: di solito egli deve con-
tinuare un lavoro interrotto nelle sue esistenze precedenti.
Per poter far questo, per, egli deve tenere ben aperta la
mente, per vagliare, soppesare, scegliere; ma nel contempo
deve anche saper ascoltare il suo cuore, quando gli dicesse
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che una via la via ritrovata. Deve saper tenere aperte en-
trambe le porte della conoscenza: quella della ragione (men-
te), legata alla presente esistenza, e quella dellintuizione
(cuore), pi in contatto con la parte sommersa della nostra
coscienza, in modo che non alzino steccati fra di loro, ma al
contrario che si integrino a vicenda. Ed di capitale impor-
tanza non farsi condizionare dalleducazione o dalle consue-
tudini, nemiche non tanto della verit, quanto soprattutto
dello sviluppo dellemancipazione interiore. Latteggiamento
del ricercatore perci dovrebbe essere il pi possibile libero
da qualsiasi pregiudizio: dovrebbe essere cio spregiudicato
come lo sono i bambini (ai quali appartiene il Regno dei Cie-
li).

Cosa significa partire dallinizio? Significa partire da ci che
gi sappiamo per esperienza diretta, e allargare mano a ma-
no il nostro orizzonte, con luso della ragione, fino a com-
prendere aspetti via via sempre pi profondi ed esaurienti.
Per noi occidentali, infatti, di capitale importanza capire
quello che ci viene detto, usando la ragione e lesperienza.
La civilt occidentale odierna, stata lunica in tutta la storia
dellumanit che ha cercato di eliminare ad un livello che
possiamo definire di massa laspetto spirituale-divino dalla
concezione della vita, e questo perch la nostra consapevo-
lezza strettamente legata alla materia.
nato qui, infatti, il Materialismo. di esperienza comune
dire: io credo solo a ci che vedo!

Figlia di questo atteggiamento sempre stata la scienza
moderna, la quale grazie a questo modo di procedere ha
raggiunto vette di sviluppo altrimenti impensabili. Ma proprio
questo sviluppo arrivato al limite in cui tale atteggiamento
mentale non pu pi essere sostenuto. Ora la scienza psi-
cologica stessa che chiama chi crede solo a ci che vede un
realista ingenuo! Perch si resa conto che la percezione
un fatto interiore e che ci che percepiamo non la realt
esterna, bens una sorta di elaborazione interiore di impulsi
che dallesterno ci giungono. In altre parole, ha spostato il
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confine fra loggettivo ed il soggettivo. Come pure la
scienza fisica, laddove ci si sta rendendo conto che
lobiettivit dellesperimento non pi cos certa come
appariva esserlo una volta, dato che non pi trascurabile
linterazione fra lesperimento stesso e lo sperimentatore o lo
strumento che sta usando.
Certi campi di ricerca della fisica e della psicologia hanno
raggiunto livelli di esperienza e di uso di energie tanto sottili
da avvicinarsi (per chi li conosce) agli insegnamenti del Cri-
stianesimo Interiore intorno allesistenza dei cosiddetti piani
invisibili.
Tutto ci, per, non significa affatto che sia scontata la fine
del materialismo e il riavvicinarsi della Scienza alla Religio-
ne; si rischia invece un nuovo tipo di materialismo, perch
non ci si rende ancora bene conto che queste energie non
sono un prodotto del corpo o della materia, ma semmai
esattamente il contrario.
SUPERARE LA MATERIA, CIO, NON SIGNIFICA SUPERARE
IL MATERIALISMO COME FILOSOFIA DI VITA, LA QUALE
CONTINUA A REGNARE ANCORA.

Nelle filosofie antiche, daltro canto, la concezione del mondo
risultava rovesciata rispetto a quella che noi abbiamo ora. Ed
plausibile dedurne che quando queste filosofie nacquero
anche la consapevolezza del mondo fosse rovesciata nella
coscienza delluomo antico rispetto a quella di noi moderni.
La dottrina indiana antica, infatti, chiama quella che noi de-
finiamo realt (derivandola dal termine latino Res = cosa;
perci quanto di pi tangibile ci sia) col termine di Maya,
che significa illusione.
Vediamo perci esistere due correnti di pensiero:
In Oriente illusione la materia,
In Occidente illusione tutto ci che materia non .

I nostri insegnamenti, peraltro, rappresentano la scuola oc-
cidentale per eccellenza. Per questo motivo essi si presenta-
no sotto forma razionale e dialettica (non potrebbe farsi co-
munque diversamente), tendendo a soddisfare il nostro tipo
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di mentalit e consapevolezza. La Chiesa esteriore dice: La
fede un dono; e chi non possiede questo dono, chiediamo
noi? A loro, che poi sono i pi caratteristici della nostra cul-
tura, vengono dati questi insegnamenti. Il fatto di puntare
esclusivamente sulla fede proietta l'uomo fuori di s, nell'og-
getto della fede, dove egli non pu trovare Dio, che rag-
giungibile solo da dentro, ma nient'altro che un idolo.
Quale delle due precedenti correnti di pensiero corretta?
Noi diciamo che entrambe non sono totalmente vere, ma che
entrambe hanno un fondo di verit.

* * *

Quando ci accingiamo ad approfondire la conoscenza del
mondo, delluomo e delluniverso, ci imbattiamo subito in un
mistero, la cui soluzione ci porta a quelle diverse concezioni
di cui si parlava pi sopra: questo mistero la vita.
Infatti, mentre per loccidentale materialista la vita non al-
tro che un prodotto del corpo (o della materia), per
lorientale spiritualista essa la matrice, lenergia, che forma
la materia, preesistente ad essa.
Prima di tutto, sembra importante chiarire i concetti di forza
ed energia, perch se vero, da un lato, che essi sono intui-
tivamente subito comprensibili, anche vero che il loro esat-
to significato riguarda oggi ci che la scienza fisica vuole e-
sprimere quando li usa come termini.
In fisica, la forza calcolata dalla seguente formula:

F = m a ,

cio la forza concepita come la causa di una qualsiasi va-
riazione di velocit (a) della materia (m) di un corpo.
Che cosa ci dice in realt la sua formula? Essa ci fa capire
come trovandoci davanti ad un fenomeno, il suo aspetto per
noi pi evidente, cio la variazione di moto, nasconde qual-
cosa che non possiamo vedere, ma che la vera causa del
fenomeno stesso: una forza, senza la quale il fenomeno non
esisterebbe. La vera conoscenza della materia visibile non
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pu prescindere dalla sua connessione con lo spirito invisibi-
le.
La causa, allora, non in quello che si muove, ma in qual-
cosaltro che agisce in o su di esso, causandone il movimen-
to. Questo vale sia per la natura cosiddetta inerte, che per
quella animata. La differenza sta nel fatto che questa forza
agisce dallesterno nella natura inanimata, mentre quella a-
nimata possiede in s questa capacit; vedremo come que-
sto sia dovuto ad un diverso grado di evoluzione.
Pu sembrare un paradosso, ma siamo in grado di capire
meglio la vita se osserviamo ....la morte. difficile infatti
discriminare fra ci che vive e ci che non vive limitandoci
ad un esame esteriore, o basandoci su certi comportamenti
(reattivit - crescita - movimento, ecc.), perch possono
spesso appartenere sia agli uni che agli altri fenomeni.
Siamo per certi che, di fronte a qualcosa che muore, pos-
siamo affermare che prima era vivente.

Cosa avviene dunque alla morte? Noi vediamo che appena
una forma vivente muore, inizia un processo, pi o meno
lungo ma inesorabile, che chiamiamo decomposizione.
Se guardiamo spregiudicatamente a questo processo, non
possiamo non ammettere che esso la conseguenza di una
forza che inizia ad agire quando unaltra forza (la vita) cessa
la sua azione. E pi precisamente esso il risultato di forze
di tipo terrestre, inerenti la materia, che possono agire sol-
tanto quando altre forze ....se ne sono andate. Infatti il risul-
tato della decomposizione lomologazione della materia che
prima appariva distinta e separata, a tutta quellaltra mate-
ria formante la terra.
In altre parole, una forza che si opponeva a quella terrestre,
teneva in un certo modo insieme un corpo, che risultava di-
stinto dal resto del mondo unicamente grazie a questa forza,
dato che quando lazione di questa cessata, la forza terre-
stre lo ha distrutto. chiaro perci che la forza che formava
il corpo una forza che si oppone a quella terrestre, una
forza che non strettamente fisica, dato che pu vince-
re la materia.
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Il secondo principio della termodinamica dimostra come nella
materia dell'universo aumenti sempre pi, col trascorrere del
tempo, l'entropia, cio il disordine, lomologazione. Consta-
tiamo invece che la materia animata come tale procede nel
verso opposto. Ora abbiamo visto come l'energia che orga-
nizza la materia vitalizzandola non appartiene al piano fisico
ordinario, la cui energia agisce soltanto quando quella non
opera pi, provocando allora la decomposizione, ossia l'azio-
ne che aumenta l'entropia.
Questa forza antagonista dellentropia, capace di creare or-
dine, in occultismo viene detta Eterea.
Qualsiasi corpo perci vivente se pervaso da questa so-
stanza super-fisica (non chimica), detta Eterea. Ci pu
spiegare una moltitudine di fenomenologie, come ad esem-
pio la pranoterapia, lagopuntura (meridiani), la dinamizza-
zione dei preparati omeopatici, ecc., e in genere tutte le co-
siddette terapie energetiche che spesso la scienza materiale,
non potendole comprendere e misurare con i propri stru-
menti, nega (anche se dovrebbe andarlo a dire allammalato
che ne ha invece sperimentato il successo!).
Come agisce quindi questa forza vitale quando allinterno
di un corpo materiale? Essa si esprime lungo linee di forza
definite, facendolo crescere, permettendo la riproduzione e
lalimentazione (assimilazione ed eliminazione dei cibi). Una
volta che lenergia vitale comincia ad organizzare la materia,
la sua tendenza si esprime attraverso la ripetizione continua
della forza prodotta, senza variazioni o interruzioni, fintanto-
ch dura linflusso energetico.

Secondo gli insegnamenti esoterici ogni organismo vivente
tale in quanto oltre a possedere un corpo fisico, possiede
anche un corpo vitale (formato di etere) che il campo di
quelle forze che afferrano e organizzano la materia per for-
mare quel corpo fisico che noi ordinariamente osserviamo.
Useremo spesso questo termine: corpo; esso il campo
dazione di sostanza/energia il cui centro appartiene a chi si
manifesta attraverso di esso, e lo usa, per cui pu anche es-
sere chiamato veicolo.
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Vi una grande confusione al giorno doggi e una grande
discussione intorno al concetto di morte, dovuta al fatto
che non si sa distinguere fra il corpo, la forma, e il vitale. Dai
tempi pi remoti la morte sempre stata identificata con il
momento dellarresto cardiaco, ma da quando la medicina
tecnologica moderna riesce, tramite la circolazione extracor-
porea, a mantenere artificialmente la circolazione attiva, si
deciso di identificare la morte con la morte cerebrale irrever-
sibile. Ci provoca moltissime conseguenze negative dal
punto di vista spirituale, poich si instaura cos sia
laccanimento terapeutico quando lo spirito volesse andar-
sene, sia, dal lato opposto, lespianto degli organi vitali,
cuore compreso mentre lo spirito abita ancora quel corpo.
Una soluzione al problema pu darla solo una scienza spiri-
tuale, la quale distingue fra:
limpossibilit delle attivit (coscienza, consapevolezza) della
vita di manifestarsi in un corpo, e ci avviene con la morte
cerebrale;
labbandono del corpo da parte della vita, e ci avviene con
larresto del cuore.
Prova di ci il fatto che la decomposizione non ha luogo
dopo la morte cerebrale, ma solo dopo che il cuore ha cessa-
to di battere. Sono perci le leggi della natura stesse a ga-
rantirsi, per prime, che nulla si compia contro la vita.

Il corpo vitale, o semplicemente il vitale, stato fotografato,
per mezzo della nota camera Kirlian, e pesato. Infatti, espe-
rimenti effettuati sul letto di morte hanno dimostrato che
nellattimo del trapasso il peso scende improvvisamente di
una certa quantit, che nelluomo si aggira sui 21 grammi.
Esperimenti successivi hanno chiarito che ad ogni specie a-
nimale corrisponde un proprio peso specifico. Questi risultati
scientifici purtroppo non vengono spesso ripetuti, e nemme-
no divulgati, e viene il sospetto che ci sia dovuto ad un cer-
to imbarazzo interpretativo.
Il vitale ha stretta attinenza con il Sole e la sua energia:
allequatore, infatti, le specie viventi sono pi floride ed ab-
bondanti, contrariamente a quanto avviene, invece, ai poli.
20
Diciamo allora, e per il momento ci basti, che esso appartie-
ne alla sfera Solare.
Lesistenza di una forza di questo tipo, per, se pu spiegare
la vita come energia ed espressione, non detto che sia suf-
ficiente a spiegare anche altri fenomeni, che i nostri inse-
gnamenti distinguono da essa. Infatti, la vita esiste dal re-
gno vegetale in su: piante, animali e uomini, ma gli ultimi
due hanno qualcosa in pi che li distingue dalle piante.
Esotericamente, il regno vegetale considerato privo di co-
scienza, o meglio ha un tipo di coscienza molto ottusa, defi-
nita sonno.
Come spiegare allora la coscienza oltre alla vita?


2. La coscienza.

Come per capire la vita siamo partiti da una situazione che
ne era priva (la morte), per cercare di approfondire la cono-
scenza della coscienza
1
immaginiamo di trovarci in uno stato
di assenza di questa, in uno stato cio di torpore. E immagi-
niamo di essere, in questo stato, immersi totalmente in un
liquido (fingiamo di non avere problemi di respirazione) che
sia esattamente della stessa temperatura del nostro corpo.
In una situazione del genere, certamente non ci sveglie-
remmo dal nostro torpore, ma rimarremmo immersi, direi
beatamente, in esso. Se invece per un cambiamento della
temperatura, non importa ora stabilire se interna od esterna
a noi stessi, si instaurasse una differenza, allora comince-
remmo a sentire (il caldo o il freddo), nascerebbe cio una
sensazione, e cominceremmo a provare il piacere ed il dolo-
re, con il conseguente impulso a muoverci nella direzione
del piacere, perch pi propizia alla nostra esistenza, spinti
cio dallinteresse che ci fa scegliere fra due situazioni anta-
goniste.

1
Col termine "coscienza" qui si intende il suo significato psicologico
di capacit di esperienza.
21
In questo esempio avremmo sperimentato una ulteriore for-
za che, opponendosi a quella eterea che fluisce incessan-
temente e senza soluzione di continuit, ci permette di svi-
luppare la nostra coscienza su questo piano fisico.

Questaltra forza, diversa, perch pu opporvisi, dalla forza
vitale, viene detta in occultismo forza astrale ed presente
negli animali e nell'uomo. Si passa cos da una fase univoca
(sfera solare a crescita continua) ad una fase alterna (sfe-
ra Lunare: lotta fra diversit). vero perci che la nostra
coscienza il prodotto della lotta fra il nostro vitale e
lastrale (o, come viene detto, corpo emozionale). Mentre
il vitale si rinforza ed agisce con continuit, cio con la ripe-
tizione, lemozionale si rinforza e manifesta con lalternanza
di situazioni antagoniste.
Questa caratteristica di alternanza propria di tutto quello che
lunare (ciclico), la troviamo anche nellinterno del corpo
emozionale stesso, il quale composto da due tipi fonda-
mentali di correnti:
la corrente centripeta che governa le passioni (il bas-
so), corrente distruttiva;
la corrente centrifuga che governa le aspirazioni
(lelevato), corrente costruttiva che irradia.

La forza astrale, quindi, arresta lo sviluppo fisico indotto dal-
le forze eteriche, indurendo la materia organica che va pla-
smicamente organizzandosi.


3. La consapevolezza.

Abbiamo fin qui scoperto che luomo un essere pi com-
plesso di quanto non si pensi comunemente. Esso dotato
infatti di vari corpi, o campi di forze diverse: oltre del corpo
fisico che possiamo vedere, anche di un corpo vitale e di un
corpo emozionale invisibili alla nostra percezione ordinaria,
ma della cui azione possiamo vedere gli effetti sul piano fisi-
co.
22

Poniamoci ora una ulteriore domanda: che rapporti abbiamo
noi con questi corpi? Come li riferiamo a noi stessi? Noi di-
ciamo il mio corpo, il mio corpo fisico, o vitale, ecc. e-
sattamente allo stesso modo con cui diciamo: la mia auto-
mobile, o la mia casa, le quali sono riconosciute senza
dubbio come estranee ed esterne a noi. Cosa pu significare
questo? Significa che intuitivamente noi sappiamo benissimo
che i suddetti corpi non rappresentano la nostra vera e pi
profonda entit (o essenza), ma sono soltanto un qualcosa
che le appartiene. Altrimenti, se ci identificassimo perfet-
tamente con il nostro corpo, non diremmo il mio corpo, ma
semplicemente, riferendoci ad esso, io.
Quando diciamo io, allora, evidentemente intendiamo
qualcosa daltro, che non concerne i corpi sopra riportati.
Luso di un io con questultimo significato sarebbe in realt
sintomo di un malessere, sarebbe cio, letteralmente, alie-
nante.
Ma cosa intendiamo, allora, dicendo io?
Intendiamo proprio la nostra essenza, nella quale possiamo
pienamente identificarci, che non quei corpi, ma che chia-
miamo lo spirito, al quale perci quei corpi appartengono,
del quale sono veicoli di esperienza. Solo lo spirito in
grado di concepire lio.
Questi veicoli rappresentano la parte transitoria e peritu-
ra, mentre quella che noi definiamo io rappresenta la porta
verso la parte permanente ed eterna. Ricordiamo che la
nostra innata aspettativa di non morire!
Il principio che inconsciamente intendiamo dicendo io, il
principio della mente, la quale rappresenta proprio la porta
attraverso cui lo spirito entra in possesso dei suoi cor-
pi o veicoli, esprimendosi nel mondo fisico attraverso
essi. Ci fra laltro ci d una prima spiegazione del motivo
per cui noi chiamiamo interiore questo insegnamento: esso
legato, sia pure riflesso, come vedremo, alla nostra parte
eterna, allo spirito. Che l'io non appartenga alla sfera fisica
dimostrato dal fatto che dal punto di vista neuro scientifico
non esiste una sede ad esso preposta nel cervello: l'io si tro-
23
va altrove. Chi consideri il cervello come l'essenza della per-
sona, si troverebbe nella stessa situazione del primitivo che,
davanti ad un apparecchio radio, crede che le persone che
sente parare si trovino al suo interno.
C un momento nella crescita del bambino in cui questo io
si attiva. In quel momento (quando il bambino comincia a di-
re io, oltre che no!) la coscienza dellindividuo diventa
individuale, cio comprende pienamente la differenza fra s
e il resto del mondo, ci che caratterizza la coscienza o-
biettiva di veglia, definita anche consapevolezza
2
.
Infatti il corpo emozionale ci d solo un abbozzo di co-
scienza, che pi interiorizzata, ad immagini, o di sogno,
mentre proprio la mente a darci la cosiddetta coscienza di
veglia.
In realt, il sonno non esattamente descritto come perdita
di coscienza. Non esiste alcuna perdita di coscienza, n con il
sonno, n con la morte, n con qualsiasi altro mezzo: una
volta divenuta consapevole la coscienza non pu pi andare
perduta. Ci che viene a mancare il ricordo delle espe-
rienze vissute in piani diversi da quello fisico-chimico carat-
terizzato dallo spazio-tempo come lo conosciamo, perch la
nostra ragione (come chiariremo meglio pi avanti) vi esi-
liata, e noi in stato di veglia abbiamo accesso soltanto al de-
posito dei ricordi di quanto ha sperimentato labbinamento
fra ragione e veglia (che si potrebbe definire attenzione),
detto memoria consapevole.
Cionondimeno, esiste una memoria inconsapevole che re-
gistra tutto, compreso ci che sfuggito alla nostra atten-
zione; solo se riusciamo in qualche modo ad innalzare la
mente oltre il piano fisico-chimico potremo avere accesso a
questaltra memoria. Noi siamo talmente abituati a doverci
sforzare per riuscire a ricordare le cose che appena superano
la dose che ci serve per la sopravvivenza quotidiana, che
siamo convinti che non possa essere che cos. Gli insegna-
menti esoterici dicono che questo imputabile alla nostra

2
"Consapevolezza" deve essere intesa come capacit individuale di
"sapere di essere".
24
limitata consapevolezza: esiste una memoria che non dimen-
tica nulla, ma registra, naturalmente, sia pure ancora incon-
sapevolmente, tutto.
Siamo ora in grado di aggiungere anche la mente ai veicoli
descritti in precedenza, costruendo il seguente schema:

Personalit: MENTE Pensiero
CORPO EMOZIONALE Impulso
CORPO VITALE Energia Vita
CORPO FISICO Forma

Questi rappresentano la personalit, ossia la parte peritura
che ci compone.
importante notare che ogni veicolo condiziona e adatta a
se stesso anche gli altri; per questo il corpo fisico delluomo
diverso da quello degli altri regni della natura (eretto).
I processi mentali, come detto, sono interiori; mentre il cer-
vello solo il supporto fisico che permette loro di esprimersi
nel mondo esterno.
Se seguiamo senza alcun tipo di supervisione i suggerimenti
istintivi, che non provengono dall'"io", ne consegue un gua-
sto, una decadenza nel fisico (e anche nella mente), a ripro-
va del fatto che i veicoli o corpi sono fatti come strumenti
dello spirito, e solo cos essi adempiono alla loro corretta
funzione, rimanendo quindi sani.

Possiamo perci concludere quanto detto fin qui affermando
che nella dimensione solo fisica non c' vita, ma questa na-
sce con l'inserimento della dimensione eterica nella fisica
(Sole); nella dimensione eterica non c' coscienza, ma que-
sta nasce con l'inserimento della dimensione astrale in quella
fisico-eterica (Luna); nella dimensione astrale non c' con-
sapevolezza, ma questa nasce con l'inserimento della dimen-
sione mentale in quella fisico-eterico-astrale (Terra). Ci va-
le per l'uomo e la sua evoluzione.



25

4. La percezione.

Ricapitolando, l'interazione fra lemozionale e il vitale
delluomo produce la coscienza, che messa a fuoco sul
mondo esterno dalla mente, ottenendone la consapevolezza.
La consapevolezza pu svilupparsi perch la coscienza una
dote insita nello spirito; se cos non fosse, dalla lotta fra vi-
tale ed astrale avremo solo un prevalere di una delle due
forze, e conseguenti spinte in una direzione anzich in
unaltra, ma senza alcuna iniziativa o implicazione interiore.
Luomo pertanto sta sperimentando una duplice espressione
di coscienza, le cui componenti attualmente egli non sa inte-
grare. Da un lato egli contiene in s loriginaria coscienza
spirituale, che si sforza di dirigerne lesistenza secondo le
leggi che le sono proprie, che sono quelle dellarmonia co-
smica, attinte dove essa esiste con le sue leggi, superiori alle
limitazioni dello spazio e del tempo; dallaltro sviluppa du-
rante lesistenza fisica la dote dellauto-coscienza e
dellemancipazione dagli aiuti esterni. A scapito, per, come
sar pi chiaro quando affronteremo levoluzione delluomo,
della coscienza originaria.

Entrambe queste forme sono tuttavia presenti, in diversa
misura, nella sua interiorit, e sono riscontrabili anche ad
una semplice osservazione, purch si sappia dove dirigere
lattenzione.
Ricorriamo ad un esempio per provare a dare conto di ci.
Per non correre alcun tipo di rischio restiamo sul sicuro, fe-
deli alla consegna di cominciare ....dallinizio; parleremo
dunque della cosiddetta realt. Cosa pi tangibile, pi sicu-
ro, della realt? Ciascuno di noi vede le cose che lo circon-
dano, ed sicuro quindi che esse esistono, che rappresenta-
no qualcosa su cui fare affidamento. Qualsiasi argomenta-
zione basata su di esse pu a buon diritto essere descritta
come dotata di solide basi.
26
Esemplifichiamo dunque questa realt attraverso una situa-
zione di rapporto fra soggetto osservatore e oggetto osser-
vato, nel seguente modo:

dove i due dischetti disegnati rappresentano rispettivamente
il soggetto e loggetto. Essi sono separati fra loro, cos come
la realt che osserviamo separata da noi. Non vogliamo in-
fatti fare confusione: la realt tutto ci che ci circonda.
Facciamo a questo punto alcune considerazioni, osservando
la figura. Chiediamoci: come avviene questa percezione che
ci permette di conoscere detta realt? Noi siamo in grado di
vedere gli oggetti (facciamo il caso della vista, ma quello che
diremo potr tranquillamente estendersi a qualsiasi forma di
percezione) perch i raggi luminosi li mettono in comunica-
zione con i nostri occhi. La retta della figura potrebbe quindi
raffigurare i raggi luminosi che uniscono la superficie
delloggetto osservato con la retina del soggetto osservatore.
Quando noi vogliamo descrivere la realt che ci circonda, pe-
r, normalmente omettiamo lesistenza di questo qualcosa
che ci unisce ad essa. Pu sembrare paradossale, ma da un
certo punto di vista questo qualcosa potrebbe invece assur-
gere ad unimportanza maggiore rispetto alloggetto stesso
che osservo: se non ci fosse la luce che mi mette in comuni-
cazione con esso, infatti, per me non esisterebbe n essa, n
loggetto. Anche quando osservo le stelle, cos belle ma cos
lontane, non considero che i miei occhi sono in contatto con
le stesse, attraverso i raggi luminosi che hanno toccato (mi-
gliaia di anni fa) la loro superficie, e che ora mi mettono in
comunicazione con esse, toccando i miei occhi.
Usualmente pertanto non rendo consapevole lesistenza del
mezzo che mi permette di vedere, e ci rappresenta un pri-
mo elemento di dubbio circa quello che fino a pochi istanti fa
consideravo una base tanto solida da fare da discriminante
27
per una spiegazione capace di rappresentare fedelmente la
realt. La distanza delle stelle, inoltre, fa s che il luogo dove
le vedo ora sia ingannevole, perch nel frattempo (le mi-
gliaia di anni) esse si sono naturalmente spostate: altro ele-
mento di infedelt.
Se adesso ci chiediamo perch i raggi luminosi che colpisco-
no locchio permettono di vedere gli oggetti, ci verranno im-
mediatamente in mente le spiegazioni che, fin dalle elemen-
tari, abbiamo compreso benissimo: la luce che mi mette in
comunicazione con gli oggetti colpisce la retina dellocchio, si
trasforma in un impulso elettrico che, attraverso il nervo ot-
tico, va a sua volta a colpire la parte di corteccia cerebrale
preposta alla vista. In questo modo vedo gli oggetti. Resta
pur sempre da spiegare perch una corrente elettrica si tra-
sforma in immagini.
Se abbiamo ben capito, fuori di noi esistono raggi luminosi,
che in verit creano una realt senza soluzione di continuit,
nel senso che la separazione fra noi e ci che ci circonda
dovuto unicamente al fatto che ignoro gli stessi, e che quan-
do giungono al cervello vedo soltanto che cosa li ha generati
o riflessi.

Devo a questo punto dubitare ancora di una cosa: oltre al
fatto di non vedere quello che c (i raggi luminosi), quello
che vedo, c? Le immagini infatti nascono nel cervello, e
non sono che una elaborazione di questultimo a seguito di
impulsi di tipo elettrico. Se ci fosse un qualche punto debole
in questa catena percettiva (oggetto - raggi luminosi - occhio
- nervo ottico - corteccia cerebrale) la percezione potrebbe
risentirne, come nel caso del cieco. Facciamo lesempio dei
colori: fin da piccolo, una certa frequenza dello spettro lumi-
noso che viene elaborata dal mio cervello dandomi una de-
terminata sensazione visiva, mi stato insegnato di chia-
marla, ad esempio, giallo. Poniamo che unaltra persona ela-
bori in forma leggermente diversa quello stesso segnale elet-
trico: essa vedrebbe in modo diverso da me, probabilmente
vedrebbe un altro colore, ma lo chiamerebbe comunque co-
me le stato insegnato di chiamarlo: giallo. Vedremmo di-
28
versamente, ma senza saperlo; anzi essendo convinti del
contrario. Solo se fosse possibile entrare nellaltro ce ne ac-
corgeremmo.
La percezione, infatti, interiore, e le immagini (allo stesso
modo dei suoni, ecc.) nascono dentro di noi a rappresenta-
zione della realt; ma non dobbiamo confonderle con essa!
Fra le tante dimostrazioni possibili, ricordiamo ancora quanto
avviene se osserviamo la proiezione di una pellicola cinema-
tografica: le immagini, staccate e a scatti (i singoli foto-
grammi), diventano per losservatore un movimento fluido e
continuo. Ebbene, questa non pu essere altrimenti definita
se non illusione ottica. Esiste un limite alla capacit percetti-
va, noto alla scienza psicofisica, che per in qualche modo
noi integriamo, non restandovi succubi, per interpretare la
realt.
Ci sta a significare che c qualcosa dentro di noi che ci fa
entrare in contatto con la realt, al di sopra o nonostante i
limiti dei sensi. E questo ci permette di sollevarci un pochino
il morale: dopo aver imparato a dubitare di questi ultimi, co-
sa che ci aveva messo in apprensione ....levandoci la terra
da sotto i piedi, venire a conoscenza che siamo invece in
grado di percepire tanto sottilmente da rispondere a segnali
che sfuggono persino ai sensi pi efficienti, superando in
qualche modo i loro limiti funzionali, non pu che farci torna-
re la sicurezza in noi stessi. Ma ci toglie comunque lultimo
residuo di fiducia che avevamo nei sensi medesimi.
Ci deve essere pertanto qualcosa dentro di noi che li supera,
garantendoci un contatto con la realt molto pi fedele e si-
curo, nonostante comunemente ne ignoriamo le dinamiche.
Perch le ignoriamo? Lassunto iniziale che abbiamo poi, nel
corso dellesposizione, demolito, era quello di considerare la
realt altra cosa rispetto a noi, cio ponendola fuori di noi
stessi, dicendo che ci circonda.
Dobbiamo, allora, a questo punto apportare alcune modifi-
che alla figura iniziale, nella quale vediamo chiaramente
quanto percepiamo in ogni momento di veglia: un soggetto e
un oggetto separati da spazio e da tempo. la percezione
dovuta ai sensi, cio alla consapevolezza ottenuta dalla men-
29
te inserita nella materia, che noi definiamo percezione me-
diata dai sensi. Il suo prodotto la mente speculativa logi-
co-razionale tipica delluomo moderno, che pone lio al
centro, e in contrapposizione, rispetto a tutto il resto del
mondo circostante. Luomo che vuole toccare per credere (i-
gnorando che in ci sta lillusione).

Per avere accesso ad una diversa forma di conoscenza, ca-
pace di non essere condizionata dalle limitazioni sensoriali,
riportiamo qui sotto la stessa figura, visualizzando ora per
anche lo spazio-tempo che intendiamo superare; cio, per
noi, il foglio in cui sono disegnati i dischetti, come vedessimo
il tutto in prospettiva:


Superare la dimensione ordinaria su cui si basa la nostra
percezione sensoriale, significa trovare uno spazio diverso
che metta in comunicazione il soggetto con loggetto. Co-
struiamo dunque questo spazio extra-foglio:











30
La forma torica (che attraversa il foglio da sopra a sotto)
rappresenta quindi per noi questa diversa possibilit di co-
municazione fra i due. Osservandola attentamente, ci ren-
diamo conto che soggetto ed oggetto (i due dischetti) qui
non sono entit separate, ma perdono in qualche modo la lo-
ro distinzione e si trasformano in sezioni del toro formate u-
nicamente dallintersezione con il foglio, ispirandoci la dedu-
zione che in quellaltro spazio non esiste separativit fra di
essi, e che questa dovuta, nel nostro spazio, soltanto ai li-
miti dei sensi con cui percepiamo nello spazio/tempo ordina-
rio. Quando, cio, osserviamo dallo spazio/tempo fenomeni
che questo nostro sguardo, in un certo senso, deforma.


Possiamo a questo punto dire con San Paolo: "Ora conosco
in modo imperfetto, ma allora conoscer perfettamente, co-
me anch'io sono conosciuto": non ci sar pi differenza fra
conoscere ed essere conosciuto; sar un'unica azione.
Questaltra percezione, libera dai sensi, la definiamo im-
mediata, cio diretta, non mediata dagli stessi. Essa produ-
ce la mente analogico-intuitiva delluomo, spesso ostacolata
dalla ragione, che gli permetterebbe di superare la consueta
comunicazione con il mondo esterno, per entrare pi inti-
mamente in comunione con lo stesso.
Lampliamento della memoria consapevole e lo sviluppo della
percezione im-mediata, si potranno avere solo con lo svilup-
po del cuore
3
al fianco di quello della mente, permettendo
alluomo di far fiorire le sue reali potenzialit.

3
Questo aspetto verr meglio chiarito pi avanti.
31
Che luomo non sia unentit solo terrestre pu mostrarsi an-
che considerando come, ancora rispetto al sonno, egli non
possa generalmente restare sveglio per pi di 84 ore conse-
cutive: egli deve, in altre parole, trasferirsi per rigenerare le
componenti della sua personalit negli altri piani, dato che la
lotta fra il vitale e lemozionale distrugge il fisico, che soltan-
to cos si pu rinforzare. Al risveglio solo lesistenza di una
memoria ancora inconsapevole non permette il ricordo di
questi viaggi extra-terrestri.


5. Lindividualit e la personalit.

Abbiamo dunque visto che oltre al piano fisico che tutti co-
nosciamo, esistono altri piani di esistenza non visibili, ma
che svolgono la loro azione fin gi al piano fisico.
Completiamo quindi cos lo schema che abbiamo iniziato:

MENTE Piano Mentale Uomo Veglia
C. EMOZIONALE Piano Astrale Animali Sogno
CORPO VITALE Piano Etereo Vegetali Sonno
CORPO FISICO Piano Chimico Minerali Morte

Non possiamo per conoscere appieno luomo se lo conside-
riamo solo nei suoi veicoli (n tantomeno solo nel suo corpo
fisico). di moda ai nostri tempi parlare di uomo totale,
ma dobbiamo stare attenti a cosa intendiamo: pu intendersi
semplicemente lestensione della sua conoscenza al piano
etereo, o a quello astrale, o pi raramente anche a quello
mentale, ma tutto ci parziale e fuorviante, se non lo con-
sideriamo nel suo fondamentale rapporto col mondo dello
spirito, che quello delle cause, mentre gli altri rappre-
sentano soltanto il mondo degli effetti.

infatti lo spirito che si riflette nei piani di manifesta-
zione, usando per il proprio sviluppo i veicoli della personali-
t. Vogliamo ancora una volta tornare al nostro schema, ag-
giungendovi la tripartizione dellEntit Spirituale cos come
32
viene insegnata nelle scuole esoteriche. In realt, lo Spirito
indivisibile; questo viene fatto per motivi didattici:

Individualit
(parte imperitu-
ra):
SPIRITO della VOLONT
SPIRITO d. SAGGEZZA
SPIRITO dellATTIVIT

Personalit
(parte peritura):
MENTE
CORPO EMOZIONALE
CORPO VITALE
CORPO FISICO

Possiamo dire adesso che, sia pure in modo molto schemati-
co ed elementare, abbiamo unidea comunque completa
delluomo totale, nei suoi due aspetti, della personalit, lio
e dellindividualit, il S o essenza spirituale.
Ci sono alcune persone che non riescono ad accettare una
concezione spirituale delluomo, n lidea della rinascita, cio
la distinzione fra personalit ed individualit, e questo so-
prattutto per un malinteso timore di perdita della propria i-
dentit. Che idea hanno queste persone dellidentit? Di
una unione psico-fisica, sempre identica a se stessa, che ca-
ratterizzerebbe la consapevolezza che abbiamo di noi stessi.
Se esaminiamo per un attimo questa idea, per, troviamo
subito qualcosa che dovrebbe farci riflettere: le cellule del
nostro corpo hanno una vita molto limitata; le uniche che
durano sono quelle cerebrali, ma allinterno di ogni cellula, a
livello atomico, al massimo ogni sette anni la materia si rin-
nova, viene sostituita da altra. Quindi non pu essere la ma-
teria, neppure quella che forma il cervello, a fare da base
per quella supposta unit. Inoltre, anche un esame esteriore
sul comportamento umano ci indica quanta grande differen-
za ci sia fra un bambino e un adulto, o un anziano: vera-
mente, nelladulto o nellanziano non esiste praticamente pi
nulla della mentalit, delle idee del bambino. A volte la reci-
proca incomprensione, se non intolleranza, enorme, tanto
da farci chiedere: ma quelladulto mai stato, a suo tempo,
anche lui un bambino?
33
Dunque, n a livello fisico, n a livello psichico riscontriamo
quella identit che nellidea dell'unica esistenza si vorrebbe
salvaguardare. Se ci fermiamo a questi livelli, se tutto si ri-
ducesse ad essi, allora s che dovremmo dubitare di poter
avere una vera consapevolezza di noi stessi, come unit e
identit individuali; quindi vero il contrario: soltanto con
una concezione spirituale della vita possiamo capire perch
noi ci sentiamo sempre lo stesso individuo. Altrimenti sareb-
be come considerare che una scala a pioli fosse composta
soltanto dai gradini, e ci dimenticassimo dei corrimano late-
rali che quelli unisce e sostiene: cosa sarebbero i primi senza
questi ultimi? La scala non potrebbe esistere, non sarebbe
certamente una scala! Allo stesso modo, luomo un indivi-
duo proprio perch non composto unicamente dai corpi che
uniti formano la sua personalit, che sono perituri e soggetti
a mutamenti continui, ma perch dietro ad essi esiste un
qualcosa che li unisce, anzi che li produce per il proprio a-
vanzamento, e questo qualcosa, eterno, imperituro, per-
tanto ci che possiamo e dobbiamo considerare il vero uo-
mo. Questo qualcosa lo spirito, e in esso noi concepiamo
lauto-coscienza, essendo la coscienza una sua caratteristica.

La prima dote dello spirito in effetti l'Essenza. L'uomo pu
dire "Io sono" e avere il senso di identit perch nella sua
natura pi profonda pu collegarsi con l'Essenza Universale,
che la natura divina dalla quale - all'atto della Creazione -
discendono la Coscienza e la Vita. per questo che l'univer-
so non un semplice meccanismo composto di sezioni che
interagiscono fra loro: tutte le singole componenti cos come
ci appaiono sono dovute alla nostra soggettiva percezione.
L'universo, in ultima analisi, oggettivo, ma la sola oggetti-
vit che realmente esiste quella di Dio; oggettivit che si
manifesta negli esseri soggettivamente. Come leggiamo: "In
Dio siamo, ci muoviamo e abbiamo la nostra essenza".

Secondo la psicologia accademica, il centro dell'individuo
l'"io", la parte auto-cosciente o consapevole, posto tra due
parti inconsce: l'"es" da un lato, sede degli istinti e degli im-
34
pulsi vitali, e il "super-io" dall'altro, sede dei condizionamenti
quali deposito delle regole morali che mirano a controllare gli
impulsi dell'es. In questo senso il super-io diventa quel de-
posito dei divieti, dei "Non fare" propri dei Comandamenti
delle religioni, che incontreremo pi avanti in questo lavoro.
Non il super-io, quindi, ci interessa, ma l'azione di quello che
chiameremo il "S", in quanto espressione dello spirito
nell'uomo. Il comportamento di un animale in una determi-
nata situazione pu essere preso come esempio del compor-
tamento della sua specie, da cui il termine corretto per defi-
nirlo : "esemplare". Lo stesso non si pu dire per l'uomo:
ogni singolo forma una specie a s, e il comportamento che
segue dipende solo da lui. la personalit che agisce, ma
dobbiamo tenere conto che essa dura una sola vita (dal lati-
no "persona" = maschera, cio apparenza esteriore), mentre
il vero uomo lo spirito, che interiore e perci: "individua-
le", come il termine "individuo" suggerisce essere unico e in-
divisibile. Per sintetizzare.
- "es" = istinto = esemplare animale;
- "io" = ragione = uomo come persona;
- "S" = intuizione (lo "Spirito di Verit" di cui parla l'evan-
gelista Giovanni) = uomo come individuo, di cui la persona
il riflesso. Ricordiamo e sottoscriviamo la seguente frase di
Albert Einstein: "La mente intuitiva un dono sacro, la men-
te razionale un fedele servo ... Noi abbiamo creato una so-
ciet che onora il servo e ha dimenticato il dono".

La scienza spirituale ha questa visione diversa, e pone al
centro la coscienza in quanto dote dello spirito che man ma-
no si deve sviluppare nell'individuo accrescendone la consa-
pevolezza, che viene acquisita grazie all'esperienza. Le rego-
le in questo modo non sono provenienti dall'esterno in quan-
to convenzioni da rispettare e far rispettare, ma rappresen-
tano quella parte di legge cosmica che viene via via interio-
rizzata: la consapevolezza che si avvicina cos alla conquista
della Coscienza Cosmica.
In questo processo l'uomo risente del fatto che la propria
consapevolezza stata ottenuta, come si visto, per mezzo
35
della distinzione fra se stesso e il resto del mondo, facendosi
mezzo della percezione mediata; egli dovr capire che accre-
scere davvero la propria coscienza non dovr significare im-
porla agli altri, ma dirigersi verso l'unit di comunione che
caratterizza la vera coscienza cosmica spirituale.

Non dobbiamo tuttavia cadere nel trabocchetto di confonde-
re la coscienza con l'intellettualismo. L'intellettualismo una
degenerazione, un'involuzione del pensiero speculativo, che
continua a girare sempre attorno a se stesso ponendosi con-
tinuamente domande, alle quali non chiede risposte se non
in apparenza. Se, per disgrazia, si imbattesse in una, subito
la seppellirebbe sotto altre domande. il pensiero mediato
che confonde se stesso col processo nel quale decaduto,
impedendo il lavoro di trasmutazione. la luce riflessa che
ripudia la propria origine radiante, perdendo cos la sua reale
intrinseca identit.

Quanto fin qui detto tuttavia, per quanto possa sembrare
complesso, non ancora tutto, manca ancora un aspetto da
approfondire: dobbiamo avere unidea dinamica di tutto
questo. Luomo, infatti, come tutto ci che esiste nellUni-
verso, un essere in evoluzione.
Anche restando solo al suo corpo fisico, alcuni organi un
tempo svolgevano un compito diverso dallattuale, e uno di-
verso ancora svolgeranno in futuro.
Lepfisi, ad esempio, ghiandola endocrina situata nella testa,
nellantichit dellevoluzione umana era un organo di perce-
zione. Ora quasi dormiente. In futuro, essa rappresenta
proprio quello che dobbiamo sviluppare a livello fisico per
comprovare a noi stessi quanto qui stiamo ancora soltanto
leggendo e dialetticamente apprendendo.
Infatti i nostri insegnamenti non sono teorie, ma risultati
di indagini chiaroveggenti svolte proprio tramite lo svilup-
po di questorgano (vista spirituale).
Luomo antico (lo vedremo meglio pi avanti) possedeva una
chiaroveggenza passiva, indotta, legata al sistema ner-
voso involontario.
36
Esistono ancora oggi chiaroveggenti di questo tipo, legati al
passato evolutivo (appartengono alla classe mistica o o-
rientale), che per non hanno il controllo di quello che vedo-
no. Si sviluppano attraverso il plesso solare
4
, e sono i cosid-
detti medium passivi.
Lo sviluppo delluomo per deve portarlo ad espandere co-
scientemente i propri poteri, perch solo cos diventeranno lo
strumento dello spirito e gli permetteranno di avanzare
nellevoluzione, sviluppando la chiaroveggenza volonta-
ria attraverso lepifisi e la vicina ipfisi, facendo nascere la
vista spirituale.
In questo modo (col quale comunque possibile accedere a
piani inaccessibili al metodo precedente) si riuscir ad inda-
gare nellinteriorit delluomo, scoprendo le diverse dimen-
sioni e quindi i diversi veicoli che lo compongono e che ab-
biamo descritto, e nel contempo a vedere il passato, riviven-
do la storia dellevoluzione umana.

Quanto abbiamo fin qui letto e quanto leggeremo non che
un accenno della conoscenza che la vista spirituale pu ren-
dere accessibile. Essa presuppone, contrariamente al metodo
legato al passato, una condotta di vita spirituale.
Il primo passo lo sviluppo del corpo vitale. Oggi tutto
tende alla soddisfazione dellemozionale. Esso per sua
natura instabile e fuggevole e non possibile appagarlo
del tutto. Appena soddisfatto un desiderio ne affiora un altro.
Esso ci tiene schiavi.
Soltanto con lo sviluppo del corpo vitale possiamo avviare
quel tirocinio esoterico spirituale che ci dar una evolu-
zione positiva, e che ci aprir la possibilit di sviluppare i no-
stri poteri latenti. Ne risulter anche il dono della pace inte-
riore, che vince lansia di chi non sa dare una regola agli im-
pulsi dellemozionale.
Per fare ci, per, dobbiamo sviluppare il lato del cuore, e
non possiamo farlo, da occidentali, se prima non abbiamo

4
Vedi il capitolo dedicato ai centri di forza.
37
soddisfatto in questa direzione la mente. Ecco lo scopo di
queste pagine.

Quando riuscissimo a fare nostro questo approccio multidi-
mensionale alluomo e al mondo in cui egli inserito, si
schiuderebbero per noi delle porte capaci di condurre ad una
comprensione fino a prima forse nemmeno sospettata. Fa-
cendo il confronto con la precedente concezione,
questultima apparirebbe subito nella sua totale insufficienza
e incapacit di dare un senso allesistenza e una spiegazione
a quello che nella stessa avviene. Il mondo cos considerato
appare estremamente limitato e appiattito nellunica dimen-
sione spazio-temporale contemplata, priva di possibili spinte
o aspirazioni ad andare oltre.
Esiste invece un oltre quotidiano, che in ogni istante pre-
sente, vicino a noi e a quanto stiamo facendo, pensando,
desiderando. attingendo a questo oltre che possiamo posi-
tivamente operare per migliorarci, facendo scendere le sue
leggi anche nel qui ed ora. Le aspirazioni che questo nuovo
approccio fanno sorgere sono quelle suggerite dal cuore, che
ci fanno dimenticare di noi stessi (ossia della nostra separa-
tivit), permettendoci di inoltrarci nel sentiero previsto per il
futuro, quello di sentirsi uno con tutto e con tutti, fuori
dallillusione egocentrica della percezione mediata. In ogni
istante il presente contiene in s, come un segreto,
unapertura verso questo al-di-l: siamo solo noi, nella no-
stra mente razionalmente ristretta, che impediamo a noi
stessi laccesso verso questo mondo salvifico. Ovviamente
non dobbiamo intendere questo presente come una parte
del tempo ordinario, altrimenti il solo risultato sarebbe il
menefreghismo, il chi vuol esser lieto sia, col rischio di
ottenere il grado di barbone! implicito nella ricerca del
presente uno scatto di coscienza. probabile che spesso su-
scitiamo la disperazione degli abitanti di quel mondo, che di
certo fanno di tutto per portarci a vedere la luce, che di certo
ci vedono in pi occasioni ad un passo da questa realizzazio-
ne, e che quasi sempre finiamo per negarci. inutile allun-
gare la mano verso qualcuno, se questi a sua volta non pro-
38
tende poi anche la sua. il concentrare la nostra attenzione
sulla percezione e propriocezione mediate dai sensi, che ci
impedisce di accedere consapevolmente alla percezione im-
mediata che tutto comprende. Eppure necessario fare uno
sforzo e spendere energia per restare in quella percezione.

La nostra tendenza sarebbe quella di alzarci da terra, e di e-
levarci... lo vediamo quando andiamo via col sonno, cio
quando le energie spese per la veglia si esauriscono, e la ve-
glia un po alla volta scema. Riuscire a non rimanere distolti
dalla coscienza di veglia pur restando consapevoli, ci per-
metterebbe di seguire la nostra coscienza quando abbando-
na il fisico, facendoci accedere agli stessi piani vitali.
Esiste per questo un esercizio, chiamato esercizio rivelato-
re, che ci pu aiutare in tal senso. Consiste nel riuscire a
concentrare la mente in un unico pensiero-oggetto ed con-
sigliabile effettuarlo la mattina, appena svegli. Senza aprire
gli occhi, restare totalmente rilassati, e richiamare alla men-
te loggetto su cui concentrarsi. La scelta delloggetto libe-
ra, e dipende dallindole di ciascuno. Tuttavia devessere di
natura semplice ed essenziale: non loggetto il protagoni-
sta dellesercizio, ma lesercizio in se stesso. Eliminare quindi
dalla mente qualsiasi altro pensiero che non abbia attinenza
con loggetto: tutta la mente deve essere occupata da esso,
ma senza sforzo fisico; non stringere le labbra, strabuzzare
gli occhi, chiudere i pugni o mordersi la lingua. Lo sforzo
nel pensiero. Esaminare loggetto da molteplici punti di vista,
e tenerlo in mente per almeno cinque minuti. Quando sare-
mo abili abbastanza ad ottenere questo risultato, possiamo
provare, alla fine del periodo, a rilasciare lattenzione, ma
senza riempire il vuoto con altri pensieri: saranno essi a pre-
sentarsi alla nostra attenzione, che rimarr tranquilla.

Possiamo immaginare le epoche passate durante le quali e-
ravamo diretti dall'esterno, come la nostra interiorit fosse
riempita da pensieri non nostri, che in qualche modo ci ordi-
navano quali dovevano essere i nostri comportamenti: la no-
stra natura ci portava allora ad obbedire, ed inutile na-
39
sconderci che in ci pu prefigurarsi un sentimento di sicu-
rezza, ora percepito maggiormente dalla corrente umana pi
incline al carattere mistico. Quando divenimmo sordi a
quest'ascolto, in seguito alla decadenza del pensiero di co-
munione in quello di comunicazione, si cre un vuoto. Que-
sto vuoto, ricordo inconscio di quella perdita, quasi ci spa-
venta, e sentiamo il bisogno di riempirlo: lo riempiamo allora
con pensieri che sono, s, nostri, ma non possono svolgere
l'identica funzione di quelli perduti. Si trasformano allora in
condizionamenti, in fissazioni, in disagi mentali che ci tengo-
no schiavi. FARE SILENZIO la medicina; ma silenzio inte-
riore, capace perci di riaprirsi - ora in chiave consapevole -
all'ascolto, in percezione im-mediata, dei suggerimenti del
S. Occorrerebbe non badare ai nostri gusti, idee, ecc., per
focalizzarsi sull'oggetto o essere che ci parla.
Non certamente facile arrivare a questo, perch la mente,
come apprenderemo nello studio della Genesi, lultimo vei-
colo che abbiamo sviluppato, ed tuttora poco pi che un
abbozzo. Lesercizio ha proprio lo scopo di permettere al S
di iniziare a parlare al nostro io, dirigendone, finalmente,
lesistenza, e al pari stesso di accelerare lo sviluppo del vei-
colo mentale. Dire, come faremo pi avanti, che concepire
pensieri equivale a concepire figli, in una diversa dimensio-
ne, letteralmente vero: ogni pensiero che noi emettiamo
costruisce una sua forma nel piano mentale, che ne risulta
attiva ed operante, dotata della qualit che noi le abbiamo
dato e della lunghezza di vita corrispondente alla forza con
cui labbiamo concepita. Essa interagisce con altre forme-
pensiero, venendo attratta da quelle simili ed accrescendo
cos la sua importanza. Ecco un altro importantissimo motivo
per cui iniziare fin da ora a controllare il pensiero non risulte-
r essere mai troppo presto. Siamo responsabili nei pensieri
che facciamo, e ci che noi stessi siamo dipende dai pensieri
che usualmente emettiamo o attiriamo, dando loro il potere
necessario allazione.
Abbiamo cos visto come le quattro correnti evolutive che si
stanno sviluppando sul nostro pianeta si differenziano fra lo-
ro:
40

il regno minerale, che possiede solo il corpo fisico;
il regno vegetale, che possiede corpo fisico e corpo vitale;
il regno animale, che possiede, oltre al corpo fisico e a
quello vitale, anche il corpo emozionale;
luomo, che oltre ai tre corpi precedenti possiede anche la
mente.

La croce il simbolo delle tre correnti viventi:
il braccio inferiore rappresenta il regno vegetale, che cre-
sce dalla terra e si innalza verso il cielo; esso diretto
dallo spirito-gruppo vegetale lungo correnti che partono
dal centro della Terra e si dirigono verso lesterno del
pianeta, scorrendo lungo il tronco o gli steli delle piante;
il braccio orizzontale rappresenta il regno animale, il cui
spirito-gruppo circola circondando la Terra, e controlla gli
animali scorrendo lungo la loro colonna vertebrale, che
perci orizzontale. Il braccio orizzontale diviso in due
parti, a simbolizzare la divisione sessuale, che non esi-
steva allo stato vegetale;
il braccio superiore rappresenta lumanit che, con
lacquisizione della mente, si innalza verso i regni supe-
riori.





Una tabella ci aiuter a visualizzare le cosiddette attivit psi-
chiche nella situazione attuale del nostro sviluppo, metten-
dole in relazione con quanto abbiamo fin qui appreso sulla
composizione sottile delluomo. Da qui prenderemo lo spunto
per la prosecuzione del nostro studio.

MENTE MENTE CRITICA
SPECULATIVA C. EMOZIONALE
SENSAZIONI
CORPO VITALE ATTIVIT
BIOLOGICHE

CORPO FISICO
41





MORTE E RINASCITA

Tutti noi vediamo, praticamente tutti i giorni, la vita che
scorre davanti ai nostri occhi: nascita e morte ci si presenta-
no, con tutto il loro carico di mistero.
Da dove veniamo? Perch viviamo? Dove andiamo dopo la
morte? Da quando luomo tale, da quando cio ha raggiun-
to la forma di coscienza detta obiettiva di veglia, ha cercato
di rispondere a queste inevitabili domande.
Le risposte che si dato sono state diverse, e di diversa por-
tata. Tutte sono, comunque, riconducibili a tre teorie di ba-
se, che chiameremo:
la Teoria Materialistica,
la Teoria Unicistica,
la Teoria della Rinascita.
Esaminiamole allora un po da vicino.


1. La Teoria Materialistica.

La Teoria Materialistica afferma che tutto ci che esiste ri-
conducibile alla materia (visione monistica del mondo). La
vita, la coscienza, la consapevolezza sono soltanto un pro-
dotto del corpo, e terminano alla morte. Essa pu essere
rappresentata con un segmento:

|___________________|

Tutto quello che abbiamo fino a questo punto detto pu es-
sere usato per confutare tale teoria. Concentriamo la nostra
attenzione piuttosto sulle persone che la sostengono. Posso-
no distinguersi in due grandi categorie:

42
lagnostico,
lo scettico.

Lagnostico possiamo trovarlo fra quelli che dicono, come
gi abbiamo visto: Io credo a quello che vedo. Dicemmo
che ora neppure la scienza pensa pi in questo modo, defi-
nendo realista ingenuo chi lo facesse. Lagnostico convinto
che non possibile indagare sui misteri della vita e della
morte, per cui non cerca. Chi si avvicinasse con spirito
spregiudicato a questi argomenti, invece, in breve tempo si
convincerebbe del contrario; basterebbe sfogliare alcuni dei
molti libri che al giorno doggi si trovano sullargomento. Ef-
fettivamente, sembra piuttosto che lunico modo per esse-
re certi che non si pu indagare sullal di l, astener-
si dal farlo.
Lo scettico, da parte sua, supera lagnostico, dato che si
potrebbe descriverlo dicendo che colui che dice: Io non
credo neanche se vedo. Sarebbe superfluo commentare un
simile atteggiamento, e quanto esso sia irragionevole, anche
se di solito lo scettico uno che abusa di ....argomenti ra-
zionali. importante per notare che molto spesso lo scetti-
co adulto viene cos preparato da una certa educazione avu-
ta fin dallinfanzia. I bambini, infatti, fino a sette anni circa,
sono naturalmente in contatto con forze (ed esseri) pi sotti-
li, e non raro che raccontino di giocare con amici invisibi-
li. proprio costringendoli a negare questa, che per loro
una realt, qualificandoli per bugiardi, dimostrandoci non
soltanto increduli, ma anche deridendoli, o minacciandoli,
che cominciamo a formare lo scettico di domani.
Un approccio spregiudicato a questi temi, invece, pu aiutare
a formarsi la convinzione che tutto ci non pu essere
spiegato solo materialisticamente. Il punto di vista spiri-
tuale, cio, la ricerca, deve essere coltivata, se vogliamo
che produca frutto. In fondo, dire non credo, o dire credo
significa esattamente la stessa cosa: non so! E di conse-
guenza la cosa pi ragionevole da fare cominciare a lavo-
rare per saperne di pi, a ricercare.
43
Il giardino dellagnostico, non coltivato e trascurato, si riem-
pie di erbacce inutili; quello dello scettico, da parte sua, di-
venta un arido deserto.

Resta comunque il fatto che la Teoria Materialistica insuffi-
ciente a spiegare i misteri della vita e della morte. Tanto che
costretta ad attribuirli al caso, cosa assolutamente inaccet-
tabile dalla ragione.


2. La Teoria Unicistica.

Passiamo allora alla Teoria Unicistica, cio dellunica esisten-
za: essa non pi monistica, dato che afferma esistere sia
un mondo materiale (la terra), che uno spirituale (i cieli, lal
di l). Possiamo rappresentarla con una semiretta:

|___________________ . . . . . . . . . .

perch afferma che alla nascita proveniamo, da zero, diret-
tamente da Dio, e dopo una breve esistenza, in cui siamo
messi nelle condizioni pi disparate e disuguali, subiremo
per leternit le conseguenze del nostro comportamento nel-
la vita. Possiamo prima di tutto considerare che qualcosa che
ha avuto un inizio e non abbia poi anche una fine (la semi-
retta) in natura una aberrazione, non possedendo in s la
potenzialit per farlo.
Questa teoria assurda per almeno due motivi:
1. lingiustizia palese (differenti condizioni iniziali),
2. lattribuzione di un sentimento vendicativo a Dio. Molti di
noi, sicuramente meno buoni di Lui, non si sentirebbero di
infliggere certe ....punizioni!

Senza contare che una strettamente ortodossa interpreta-
zione delle sacre scritture farebbe secondo alcuni ammonta-
re a solo 144.000 il numero di uomini salvati.
Le religioni di questo tipo sono nate quando, evolutivamente,
luomo doveva concentrarsi tutto sulla vita materiale (per
44
sviluppare la coscienza obiettiva di veglia). Allumanit pi
progredita furono cos assegnate le grandi religioni mono-
teiste, che predicano lesistenza di una sola vita sulla Terra.
Sono quindi religioni parzialmente materiali: il materialismo
non che una loro degenerazione. Ma questo un argomen-
to che affronteremo pi avanti.
Esse, tuttavia, danno una parziale risposta alle domande
delluomo, ma hanno una visione statica delluniverso: la
natura, luomo, Dio, restano al loro posto per leternit.
Noi ricordiamo per le parole del Cristo, che disse: Voi stes-
si farete le cose che io ho fatto, e anche di maggiori, e quel-
le di S. Paolo: Non sapete voi che siete Dei?.
La scienza, da parte sua, ha dimostrato che tutto si evolve.

Linsegnamento pubblico che danno queste religioni, in effet-
ti, soltanto il loro ASPETTO ESTERIORE. Per i motivi evolu-
tivi gi ricordati fu tenuto nascosto il pi profondo significa-
to, che ora lumanit pronta a ricevere: LASPETTO ESO-
TERICO o interiore. Facciamo notare con forza il fatto che se
lumanit pronta per questo messaggio, significa che ne ha
assoluto bisogno, e chiunque lo ostacoli, in buona o cattiva
fede che sia, si mette automaticamente nella posizione delle
forze ostacolatrici dellevoluzione delluomo, che sono le for-
ze negative e del male.

Se vogliamo affrontare la conoscenza dellaspetto esoterico
delle religioni, dobbiamo abbandonare la Teoria Unicistica e
rivolgerci a quella che abbiamo definita la Teoria della Rina-
scita. In realt, improprio definirla una teoria, dato che
non frutto di speculazioni mentali, ma di esperienza viva,
insegnamenti offerti da parte chi in grado di verificarne
lautenticit.

Approfittiamo di questasserzione, per sottolineare ancora
una volta che tutto quanto viene in queste pagine esposto
non deve essere accettato o considerato come una verit as-
soluta, dogmatica, valida una volta per tutte. Essa appunto
soltanto il risultato di indagini eseguite da chiaroveggenti
45
positivi, che come tali hanno la possibilit di accedere alla
memoria perenne della natura. Essi pure, per, sono sogget-
ti ad errore: il fatto di poter indagare nei piani sottili e di
possedere la vista spirituale non sufficiente di per s a
comprendere tutto quanto viene cos esaminato, cos come il
fatto di possedere la vista fisica non ci mette in grado per il
solo fatto di vedere, di conoscere esattamente il mondo fisi-
co e il suo funzionamento. I dogmi restano validi soltanto
per chi ha una mentalit con caratteristiche infantili; noi
siamo qui tutti in ricerca della conoscenza, e la vera cono-
scenza non pu essere scritta in nessun libro, ma pu essere
solo frutto di sforzi e conquiste personali, integrando le due
fonti di conoscenza di cui siamo dotati: la mente ed il cuore.
Altrimenti, ricadiamo nella domanda rimasta priva di risposta
di Ponzio Pilato: Che cos la verit?.


3. La Teoria della Rinascita.

Non ci resta perci che indirizzarci alla terza teoria: la Teoria
della Rinascita, che possiamo raffigurarci con una retta:

. . . . . _______________________ . . . . .


in armonia con quanto vediamo in natura, dove non c nulla
che inizia o finisce improvvisamente, ma dove tutto si tra-
sforma lentamente e progressivamente, per sempre. Ges
disse: In verit, in verit, io ti dico, se uno non nato di
nuovo, non pu vedere il regno di Dio. In verit, in verit, io
ti dico, se uno non nasce da acqua e da spirito, non pu en-
trare nel regno di Dio. Quello che nato dalla carne carne;
e quello che nato dallo spirito spirito... Nessuno mai
salito al cielo, fuorch il Figlio delluomo che disceso dal
cielo. Il Figlio delluomo lo spirito, il S. L'idea di un Dio
superiore alla divisione manichea tra bene e male, viene
considerato un approccio monistico in senso spirituale. Ma
sfugge il fatto che in tale concezione rimane sempre la di-
46
stinzione fra Dio creatore e le creature: diventa una sorta di
dualismo verticale. Il vero monismo spirituale risiede nell'i-
dea del Dio interiore, dove l'uomo stesso trova nella sua es-
senza pi intima l'unione con Dio, che non significa affatto -
come mostriamo altrove - annullamento in Lui. inutile che
la Chiesa si scagli contro il panteismo e il paganesimo; in
fondo i veri panteismo e paganesimo sono di chi cerca Dio
fuori di s. "Fuori" Dio tace: oggi Egli vuole incontrarci "den-
tro".
Questa teoria ha una visione dinamica, e riesce a risponde-
re in modo soddisfacente alle domande che luomo si pone.
Cominciamo dunque ad esaminarla.
Per meglio capirla, trascriviamo lo schema visto in preceden-
za relativo ai veicoli delluomo e ai corrispondenti piani di e-
sistenza, ponendo per in risalto la differenziazione esistente
allinterno del corpo emozionale:

S
Spirito della Volont
Spirito della Saggezza
Spirito dellAttivit
MENTE Piano Mentale
CORPO EMOZIONALE SUPERIORE Piano Astrale Superiore
CORPO EMOZIONALE INFERIORE Piano Astrale Inferiore
CORPO VITALE Piano Etereo
CORPO FISICO Piano Chimico

Lantico aforisma ermetico Come in alto, cos in basso, o
legge di analogia, sempre stata la guida migliore per af-
frontare questi temi. Da essa traiamo due aspetti, che ter-
remo a mente:
1. qualsiasi forma di vita che troviamo sulla Terra nasce da
un seme; questa stessa regola vale anche per i corpi sottili,
oltre che per quello fisico, latomo-seme del quale si trova
nello spermatozoo fecondatore. Il seme racchiude allo stato
potenziale linsieme delle forze necessarie allo sviluppo di un
corpo: quando le condizioni esterne sono favorevoli, queste
forze entrano in azione trasformandosi in forze dinamiche
47
capaci di costruire, secondo le proprie linee, quel particolare
corpo;
2. come il corpo fisico alla nascita unito alla madre dal cor-
done ombelicale, anche gli altri veicoli sono tenuti insieme
da cordoni di sostanza uguale a quella dei rispettivi corpi.

Muniti di queste considerazioni, seguiamo ora il cammino
che per lo spirito delluomo evolventesi va da una esistenza
allaltra sulla Terra, cos come ci viene descritto da chi lo pu
osservare grazie allo sviluppo della pi alta forma di chiaro-
veggenza positiva.

Dobbiamo pertanto prendere il via da quellappuntamento
che tutti ci attende, e che molti paventano, cio dalla mor-
te. Dal punto di vista esoterico, la morte come viene ordina-
riamente intesa non esiste. Essa piuttosto un passaggio,
un trapasso, della nostra coscienza da un piano ad un altro.
In altri termini, la morte in un piano contemporaneamente
anche una nascita in un piano diverso (e viceversa).
La morte per noi, pertanto, avviene quando i veicoli pi sot-
tili lasciano il corpo fisico. Il vitale unito al fisico dal cordo-
ne argenteo, che parte dal cuore dove, durante lesistenza
fisica, ha sede latomo-seme del corpo fisico stesso. Questo
atomo fu quello che, dopo la fecondazione, diede il via alla
moltiplicazione della catena genetica, rimanendo infine nel
cuore.
In questo atomo-seme sono impresse tutte le esperienze re-
gistrate della vita. Il vitale, infatti, il deposito della memo-
ria inconsapevole, quella cio che registra tutto quanto
avviene nel corso della vita (anche quello che sfuggito alla
nostra attenzione, o che abbiamo rimosso). La memoria in-
consapevole non dipende dallefficienza dei sensi; non di-
pende nemmeno dai sensi stessi. Essa si produce attraverso
la respirazione: le energie eteree presenti nellatmosfera che
ci circonda, sono impregnate delle immagini, suoni, colori,
odori, sensazioni, ecc., che stanno dentro e fuori di noi in
ogni istante. Ogni volta che inspiriamo ed inaliamo laria, es-
sa porta con s tutte queste informazioni che, attraverso la
48
piccola circolazione sanguigna, passano dai polmoni al cuore,
ed ivi si imprimono nellatomo-seme del corpo fisico.
Il distacco dellatomo-seme dal cuore causa larresto cardia-
co. I veicoli pi sottili lasciano cos, con un movimento a spi-
rale, il corpo fisico.

Che cosa avviene in questo momento cos particolarmente
importante? Testimonianze sono state riferite da parte di chi
stato in procinto di annegare, o caduto, salvandosi, da
una grande altezza: molti di questi affermano di aver vedu-
to, come in un film, i passaggi salienti della loro vita scorrere
davanti agli occhi in un attimo. Ci conforta quanto dicono
gli insegnamenti esoterici basati sullindagine chiaroveggen-
te.
come se nel corso dellesistenza una specie di bobina si
avvolgesse al nostro interno, registrandone tutti gli avveni-
menti. Alla morte, quando cio il vitale si ritrae, questa bo-
bina si svolge velocemente seguendo lallontanarsi dei veicoli
superiori ai quali rimane legata, e noi vediamo a ritroso le
scene della vita trascorsa davanti alla nostra coscienza. Que-
sto dura per un periodo massimo di 84 ore, ed di grande
importanza, come vedremo, restare concentrati su questo
panorama. Solo se la nostra coscienza osserva attentamente
queste immagini, infatti, esse possono trasmettersi al corpo
emozionale, e fare da insegnamento per lo spirito. impor-
tantissimo, perci, non disturbare la persona appena tra-
passata durante i primi tre giorni e mezzo dopo larresto del
battito cardiaco.
umano e comprensibile il dolore di chi ha perduto una per-
sona cara, e sembra troppo duro chiedergli, in quei momen-
ti, qualcosa che pu assomigliare ad un ulteriore sacrificio,
cio non esprimere in forma drammatica questo suo dolore.
Tuttavia, pu essere vissuta come un sollievo la consapevo-
lezza che pu fare ancora qualcosa per la persona amata, in
contrapposizione con il dolore gravato da un pesante senso
di impotenza di chi non ha queste conoscenze. Il sollievo
maggiore, tuttavia, lo prova chi, grazie ad esse, riesce ad
avere quella visione della vita che non la limita al suo appa-
49
rire puramente esteriore, ma che sa ampliarla fino a com-
prendere la continuit di unesistenza e di un rapporto solo
provvisoriamente sospesi, come preparazione e presagio di
un passo in avanti nellevoluzione e nella luce. Il dolore e la
sua espressione, ne risulteranno allora addolciti, lasciando
libero il trapassato di non volgersi pi di tanto indietro, e di
guardare al nuovo destino che ora lo aspetta.

Una volta trascorsi questi tre giorni e mezzo, egli lascia an-
che il piano etereo e abbandona il corpo vitale, cos come
prima aveva abbandonato quello fisico. Lo spirito entra allora
nel piano astrale con la mente, il corpo emozionale e gli a-
tomi-seme dei corpi vitale e fisico. Abbiamo gi accennato
alla divisione in due correnti dellemozionale, che abbiamo
chiamato centrifuga e centripeta. Non appena entriamo nelle
regioni inferiori del piano astrale, si anima, per cos dire, la
forza centripeta, pi legata alla Terra. Questa regione nota
come il Purgatorio. Qui le scene dellesistenza trascorsa
scorrono ancora una volta davanti alla nostra coscienza, ma
questa volta non vi assistiamo impassibili (non sarebbe pos-
sibile in questo piano, che quello della sensazione e del
sentimento). Ogni volta che troveremo un fatto in cui sare-
mo stati causa di sofferenza per qualcuno, si attiver la forza
centripeta, per cui questa sofferenza si ripercuoter
dentro di noi, e sentiremo cos sulla nostra pelle il male che
abbiamo causato.
A riprova di quanto antica sia la scienza che ora definiamo
occulta, vediamo che nellantico Egitto era costume scrivere
vicino alla mummia alcune formule che avevano lo scopo di
indurre il cuore (la memoria inconsapevole) a non testimo-
niare contro il defunto nella cerimonia della pesatura (giudi-
zio).
Contemporaneamente alla suddetta visione e alle conse-
guenze per la nostra coscienza, i vizi che avevamo in vita
non si sono miracolosamente estinti con la morte: la morte
non pu mai risolvere da sola alcun problema. Noi ri-
maniamo gli stessi, soltanto che ci manca il fisico, necessario
50
alla loro soddisfazione. Cos saremo costretti a lottare per
vincerli.
Si noter che in questo procedimento non c alcun tentativo
di rivalsa; non un Dio vendicativo che ci castiga. Saranno
le conseguenze delle nostre stesse azioni che ci faranno da
maestre. Per questo la morte dipinta con la falce e la cles-
sidra: ci che semini a suo tempo raccoglierai.

Le scene della vita scorrono circa tre volte pi veloci di come
si sono realmente verificate sulla Terra, ma in ogni modo la
nostra permanenza in Purgatorio legata al tempo necessa-
rio a superare i nostri difetti. Fintantoch daremo nutrimento
alla corrente centripeta, saremo attirati nella regione inferio-
re e non potremo innalzarci a quella superiore. Esistono enti-
t che praticamente non ne escono mai, se non dopo un pe-
riodo lunghissimo, rimanendo troppo legate alla Terra. Cer-
cheranno allora di trovare un corpo fisico che permetta loro
di rivivere quel tipo di emozioni; le sedute spiritiche rappre-
sentano per esse delle ottime occasioni per farlo, magari
spacciandosi per qualche personaggio famoso che possa sti-
molare lorgoglio e agevolare lobbedienza del medium.
Quando unesperienza richiede un atteggiamento negativo
(come questo tipo di sedute), sempre bene evitarla, per-
ch ci pu permettere ad un altro spirito di impossessarsi
del nostro corpo; e una volta che ne ha la chiave pu ren-
derci facilmente schiavi.

Quando infine superiamo le prove necessarie e ci siamo al-
leggeriti della zavorra, ecco mettersi in moto la forza centri-
fuga, che ci permette di entrare nella regione superiore del
piano astrale: il Primo Cielo.
Ancora una volta rivediamo la vita trascorsa, ma questa vol-
ta sono le gioie date agli altri a vibrare nella nostra inte-
riorit. Saremo in grado di capire allora quanto bene pos-
sibile fare in questo mondo fisico.
Queste esperienze del Purgatorio e del Primo Cielo si impri-
mono nellatomo-seme del corpo emozionale, e nelle succes-
sive rinascite fungeranno da voce della coscienza, che ci
51
parla dal cuore come parte della memoria inconsapevole.
Quando ci ritroveremo in situazioni analoghe a quelle tra-
scorse, con la possibilit di rifare il male o il bene, ricorde-
remo, anche senza esserne pienamente consapevoli, le e-
sperienze passate nel Purgatorio o nel Primo Cielo, e saremo
spinti ad agire pi correttamente.
la grande saggezza delle divine Leggi di Natura che ci fa
dimenticare le esperienze delle vite precedenti: quanti di noi
potrebbero condurre una vita proficua, se appesantiti da ri-
morsi e ricordi spiacevoli, se non tragici? Ecco un insegna-
mento anche per lesistenza quotidiana: il cosiddetto rimor-
so in s non affatto una cosa positiva; pu essere tempo-
raneamente utile, ma una vita passata alla sua ombra non
giover alla povera anima che vi soccombe. molto pi utile
riconoscere i propri torti, porre rimedio nei limiti che ci sono
consentiti, imparare la lezione, ma poi continuare a vivere,
magari mettendo a frutto linsegnamento cosi ricavato. Pi
avanti descriveremo un esercizio che potr essere molto uti-
le in questa direzione.
Ecco il motivo per cui veramente importante permettere al
trapassato di osservare il panorama della sua vita subito do-
po la morte: le esperienze fatte faranno cos da base per un
effettivo avanzamento evolutivo e spirituale. Dovremo, per
quanto possa sembrare strano, pregare non perch non si
debba soffrire dopo la morte nel Purgatorio, come sembra
insegnare la Chiesa, ma invece perch questa sofferenza sia
pi acuta, se necessaria, in modo che si imprima indelebil-
mente nella memoria inconsapevole ed eviti maggiori soffe-
renze in futuro. Lo scopo dellesistenza fisica
lapprendimento: le lezioni che impareremo con il processo
descritto avranno sempre bisogno di essere esperimentate
sulla Terra, almeno finch non avremo mostrato di averle
superate sul campo.

Si lascia quindi, a questo punto, anche il piano astrale, e con
la mente e gli atomi-seme dei corpi emozionale, vitale e fisi-
co si entra nel superiore piano mentale. Come analizzeremo
in altra parte di questo lavoro, solo gli Iniziati possono scor-
52
gere quanto avviene in questo piano. Spesso persone che
hanno sviluppato la chiaroveggenza positiva, ma che non
sono state iniziate, raccontano le loro osservazioni sui piani
invisibili in modo non corrispondente al nostro racconto che
segue, mentre quello finora narrato corrisponde perfetta-
mente. Ci dovuto proprio al fatto che esse non possono
inoltrarsi oltre, e vedono alcune entit che, dopo la morte,
rimangono per un certo periodo nei piani del mondo astrale,
e poi tornano, attraverso una rinascita, sulla terra, ed altre
che invece spariscono dalla loro visuale. Queste sono quelle
che, pi regolarmente, proseguono nel loro viaggio in piani
ancora pi sottili.

Nel piano mentale cessa la manifestazione attiva, dato
che in questo piano tempo e spazio si annullano. In occulti-
smo questa fase viene chiamata il Grande Silenzio. Dopodi-
ch lo spirito sente finalmente di essere ritornato, dopo un
lungo pellegrinaggio come figliolo prodigo, alla Casa del
Padre, che la sua vera patria. Qui "si rientra in s", e ces-
sa qualsiasi relazione con la personalit: lo spirito rimane
nudo. L'iniziato solo non sospende la continuit di coscienza,
non conoscendo "la seconda morte" come Giovanni l'ha
chiamata nell'Apocalisse; egli infatti si identifica con lo spiri-
to, l'eterno "Io sono". In Esodo 3:14 Mos chiede a Dio: "Chi
devo dire che sei?". La risposta : "Io sono Colui che c', che
sono sempre con te"; alla domanda di Mos Dio risponde: se
mi vuoi conoscere, non mi devi chiedere come mi chiamo,
come io fossi altro da te. Io sono sempre con te: il solo mo-
do per conoscermi guardare dentro te stesso; in te stesso
mi troverai, non fuori, nello spazio/tempo!

* * * * *

Sospendiamo ora per un attimo il nostro racconto, per fare
alcune considerazioni.
La molla che spinge attualmente luomo ad agire dal suo
corpo emozionale linteresse: senza di esso egli non di-
sposto a vincere la forza dinerzia dominante sul piano fisico.
53
Abbiamo anche detto che alluomo moderno sono finora date
le due Teorie: quella Materialistica e quella Unicistica. Ve-
diamo quindi ora come esse si sposano con linteresse. Es-
sendo questultimo la molla che fa agire, lo scopo dellazione
non pu che essere il tentativo di raggiungere un appaga-
mento; chiamiamolo felicit.
Per il materialista, che concentra tutto sul piano fisico, al
punto da rifiutare lesistenza anche solo teorica di altri piani
di esistenza, la felicit pu essere solo fisica; cio il materia-
lista rinuncia alle gioie dellanima per il piacere dei sensi.
Chi non aspira a questo non vero materialista, magari a di-
spetto di quanto egli stesso afferma e sostiene. La nostra
concentrazione solo sulla dimensione fisica ci induce a non
saper cogliere le differenze esistenti fra il piacere, la gioia e
la felicit. Unicamente il piacere inerente alla dimensione
fisica, mentre la gioia riguarda quella dell'anima e la felicit
quella dello spirito. Questi sentimenti possiamo considerarli
come il prodotto, il risultato dell'azione corretta nelle dimen-
sioni corrispondenti. Il piacere il premio per il corretto uso
delle forze fisiche, e il suo abuso o trascuratezza ne provoca
la mancanza e il sentimento opposto: il dolore. La tristezza
conseguenza della mancata attenzione verso la dimensione
animica; depressione, pessimismo, si vincono coltivando la
dimensione animica. L'infelicit infine il risultato della non
apertura al nostro vero S, la nostra dimensione spirituale.
Siccome il piacere non pu appagare lanimo, ad ogni piace-
re soddisfatto si sostituisce ben presto un altro, nella conti-
nua ricerca di qualcosa che ....manca: Il fatto che lo si ri-
cerca dove non pu essere. facile per il materialista in
questa sua continua sete di piacere arrivare ad abusare delle
leggi di natura. Le leggi di natura dovranno pertanto, prima
o poi, ripristinare lequilibrio rotto.
Il fedele, da parte sua, cio colui che segue invece la Teoria
Unicistica, nella sua visione parzialmente materialistica divi-
de la vita terrena da quella celeste, confinando cos la felicit
spirituale oltre la vita. Egli appartiene alla classe che non ha
ancora sviluppato appieno lauto-coscienza, necessitando an-
cora di una guida esterna, di una legge che regoli la sua esi-
54
stenza. Conquister la felicit (il Paradiso), soltanto se ob-
bedir ai comandamenti, cio alla legge, appunto. Siccome,
per, spinto anchegli dallinteresse, tender a giustificar-
si di fronte ad essa. Non gli interesser molto fare qualcosa
di positivo, ma piuttosto di obbedire alla lettera, pedisse-
quamente, ai divieti della legge. I comandamenti, infatti, di-
cono di non fare.
Entrambe queste categorie sono perci soggette alla leg-
ge, e affidano ad essa, pi o meno consapevolmente, il
compito di condurli.

* * * * *

Vediamo allora, proseguendo il nostro racconto su quanto
avviene fra una nascita sulla Terra e unaltra, come funziona
questa legge.
In genere, dopo secoli di permanenza nei piani spirituali,
lentit evolvente sente il desiderio di fare un passo avanti
nel suo sviluppo, e si prepara di conseguenza ad una nuova
rinascita. Aiutata da altre entit spirituali pi avanzate, e
comunque dotata di una visione globale delle proprie neces-
sit evolutive, concorre a scegliere il destino della vita
futura, a grandi linee, sulla base dei debiti e dei crediti ac-
cumulati in precedenza, e secondo quanto avanzamento vie-
ne deciso di investire in questa tappa. La sua visione per
compiere questa scelta pu paragonarsi a colui che sta esa-
minando dallalto un panorama: questi non si attarda davan-
ti ai piccoli particolari, non si concentra nei dettagli, ma ab-
braccia con lo sguardo dinsieme tutto quanto il suo occhio
riesce a percepire, fino allorizzonte, e pu in questo modo
accogliere nel suo animo larmonia generale di quello che sta
cos osservando, cosa impossibile da farsi da parte di chi sta
invece passeggiando in una delle stradine che si vedono
dallalto.
In questo modo decide il suo futuro per la prossima vita, e si
incarna, cio ridiscende, scegliendo la famiglia e lambiente
pi consoni allo scopo.
Lungo questo percorso in discesa che attraversa di nuovo
tutti i piani, ogni atomo-seme viene attivato e attirer se-
55
condo le proprie linee di forza dalla sostanza corrispondente
il materiale che former cos i nuovi veicoli della esistenza in
preparazione. Il tipo di materiale scelto, cio i tratti caratte-
riali e somatici della futura personalit, dipender perci dal-
la qualit degli atomi-seme, e dunque dal livello evolutivo
raggiunto in base alle esperienze acquisite nelle esistenze
precedenti, e raffinate nel processo post-mortem.
Possiamo ragionevolmente affermare, sulla base di quanto
esposto, che il corpo fisico e gli altri veicoli rappresentano il
nostro passato e nello stesso tempo lo strumento che ab-
biamo in mano per superarlo, se sappiamo ascoltare la voce
della coscienza, che dal cuore ci parla. Il destino di ciascuno
di noi, allora, dipende dal suo trascorso, cos come il futuro
dipende dal presente. Un uomo tanto pi legato dal desti-
no, quanti pi debiti ha da pagare in base ai suoi comporta-
menti precedenti. Come gi abbiamo avuto modo di dire, gli
insegnamenti che riceviamo durante lesistenza post-mortem
debbono essere messi in pratica in una vita inserita nello
stesso piano che li ha causati, cio sulla Terra. Luomo cos
non affatto libero per diritto di nascita: la libert un di-
ritto che occorre conquistarsi e meritarsi. Quanto pi siamo
evoluti, tanto pi saremo liberi.

Il determinismo, secondo cui tutto scritto senza lasciare
margine alla libert dell'uomo, che diventa cos solo una illu-
sione, porta a concludere che l'universo non altro che una
macchina, della quale ciascuno solo un ingranaggio dal
movimento obbligato, che non pu uscire dal suo "destino"
senza alterarne o bloccarne il funzionamento. L'unico Dio
possibile in una tale situazione il dio panteistico che risul-
terebbe privo di amore e di volont, anch'esso prigioniero
del meccanismo che ha messo in moto. E averci dotati di in-
telligenza e di libert risulterebbe, a questo punto, una inuti-
le crudelt, ammesso che un creatore possa inserire nella
sua creatura doti che egli stesso non possiede.
Alla concezione suddetta anche legata la casualit, perch
manca in s di finalit prorogandosi indefinitamente. Un Dio
diventa allora superfluo come superflua diventa la causa e la
56
finalit. Pu risultare estremamente comodo affermare da
una parte che Dio non esiste, e dall'altra che tutto prede-
terminato dalla catena di cause-effetto meccanicistiche, per
cui noi non abbiamo alcuna responsabilit non essendo liberi
veramente di scegliere. Ma ci contraddittorio se viene so-
spinto dall'idea di sfuggire al senso di responsabilit (che pe-
r esiste, e come mai?), che ognuno nutre in s. Da dove
deriva la sensazione di colpa che l'uomo trova in se stesso?
Se tutto deriva da cause incontrovertibili, anche la mente
dell'uomo ne sarebbe un risultato, e non potrebbe covare i-
dee contrarie alle leggi universali, prodotto delle medesime
cause. Per di pi quelle sensazioni dell'uomo non sono cause
accidentali o straordinarie, ma universali e comuni a tutti gli
esseri umani. Ecco che sufficiente guardare dentro noi
stessi per escludere l'idea stessa del determinismo, idea e-
stranea alle leggi universali, ma che l'uomo pu produrre
proprio perch la sua libert gli consente di concepire libe-
ramente, cosa che sarebbe impossibile in caso contrario.

Per liberarci, non dovremo limitarci allosservanza delle leg-
gi, ma dovremo essere evoluti al punto di diventare noi
stessi la legge, condividendola cio profondamente. Non
obbedire solo per paura del castigo, ma perch giusto
quel comportamento. Avremo allora superato la fase in cui
agiremo unicamente spinti dallinteresse, e saremo entrati in
quella che ci fa spontaneamente agire per dovere, o per
amore.
Se di fronte ad unoffesa noi reagiremo offendendo a nostra
volta (occhio per occhio, dente per dente), anche se saremo
in regola con la legge esterna non supereremo il tipo di le-
game che abbiamo con la persona che ci ha offeso. Esso do-
vr durare in modo sempre pi acuto, finch non imparere-
mo che la violenza e loffesa possono produrre soltanto vio-
lenza ed offesa.
Il Cristo ci dice: Ama il tuo nemico, e Porgi laltra guan-
cia; quanto incomprese sono sempre state queste parole!
Esse sono rivolte non ai deboli, ma ai veri forti, a coloro
57
cio che in questo modo riescono a liberarsi veramente, u-
sando lunica arma possibile a tale scopo: lAmore.
Ecco quindi che la conoscenza della Teoria della Rinascita
pu aiutarci a vivere meglio, e a sviluppare in modo pi effi-
cace la nostra evoluzione spirituale, che lo scopo per cui
viviamo su questa Terra, nasciamo, soffriamo e moriamo.
Solo questa visione della vita pu rispondere appieno e in
maniera soddisfacente alle inevitabili domande che luomo si
pone.

Nell'Apocalisse Giovanni scrive (Ap. 2,11): "Il vincitore non
sar colpito dalla seconda morte". Che cosa questa secon-
da morte? La morte l'abbandono di uno stato, di una forma
di coscienza; fino a che noi ci identifichiamo con la personali-
t, perdiamo la coscienza della nostra vera essenza: lo spiri-
to. Alla morte del corpo fisico (prima morte) non corrisponde
un istantaneo abbandono della coscienza legata alla perso-
nalit: tutto il processo che ne segue, legato al riesame delle
esperienze fatte attraverso i veicoli di quella stessa persona-
lit, ovviamente ancora legato ad essa. Solo col "cessare
della manifestazione attiva" nel nostro percorso interiore do-
po la morte, questa coscienza sar abbandonata definitiva-
mente, e se l'individuo non avr sviluppato la coscienza a-
datta, sperimenter per forza ancora una volta una forma di
morte, per risorgere poi come puro spirito: "la prima resur-
rezione" (Ap. 20,6).
Per chiarire meglio questo importante concetto facciamo uno
schema con i due percorsi:
- il percorso attraverso le varie rinascite compiuto dallo spiri-
to:
- il percorso di una personalit, cio di una vita:







Piani spirituali
Piani materiali
Prima morte
Seconda morte
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Lo "stagno di fuoco", cio i piani materiali (e di sofferenza)
spetta nuovamente a coloro che "non saranno vincitori", cio
a chi avr ancora necessit di tornare a incarnarsi. Scopo di
Giovanni di mostrare la via della Liberazione da questa ne-
cessit, che lo scopo del vero Cristianesimo, con la conqui-
sta della coscienza della "vita eterna", come esamineremo
pi dettagliatamente in seguito.


4. Nascita e Crescita.

Avanzando nel nostro studio, troveremo sempre di pi
lapplicazione della Legge di Ricapitolazione, che si sviluppa
sotto regole ferree che prevedono, allinterno di ogni ripeti-
zione, la medesima sequenza dettata dallAnalogia.
Vedremo nella seconda parte che i diversi corpi nacquero
evolutivamente in periodi diversi: la stessa sequenza si evi-
denzia nella nascita di ciascun individuo. Quella che abbiamo
chiamato, e che ordinariamente chiamiamo nascita, in realt
si riferisce esclusivamente a quanto la nostra consapevolez-
za formatrice del linguaggio che usiamo in grado di co-
gliere, cio la nascita del corpo fisico. In quel momento per
gli altri veicoli individuali sono ancora in gestazione, e matu-
reranno via via durante la crescita.
Abbiamo cos:
anni 0: nascita del corpo fisico
anni 7: nascita del corpo vitale
anni 14: nascita del corpo emozionale
anni 21 nascita della mente.
Dobbiamo tenere presente che prima della maturazione di
ciascun corpo, le sue funzioni negative sono svolte dalle e-
nergie del corrispondente piano, e che non dobbiamo consi-
derare lanno indicato come fosse una scadenza assoluta:
molto dipende anche dal livello evolutivo generale e indivi-
duale.
Da quanto detto, possiamo trarre alcune importanti indica-
zioni per crescere ed educare i nostri figli.
59
Anni 0-7. Corpo fisico maturo, sviluppo del vitale, corpo
della memoria. Il bambino assorbe come una spugna tutto
ci che vede intorno a s, ma non ha ancora sviluppato una
mente critica. perci inutile insegnargli le cose, ma sar
decisivo lesempio.
Per il bambino sar perci importante sviluppare limitazione,
e una sana educazione non dovrebbe trascurare il rispetto
per le cose sacre (che non sono necessariamente quelle reli-
giose), ma grazie al comportamento che vede attorno a lui.
Anni 7-14. Corpo vitale maturo, sviluppo dellemozionale,
ma ancora con la mente in abbozzo, senza perci una sicura
guida interiore. Sar importante lautorit, ma senza le pu-
nizioni fisiche, che risvegliano la natura passionale. In que-
sto periodo sar importante lesempio dato nel settennio
precedente.
Il ragazzo dovr qui sviluppare lobbedienza, e molto dipen-
der dallidea di sacro con cui sar stato educato.
Anni 14-21. Corpo emozionale maturo, sviluppo della men-
te. Ladolescente deve imparare a guidarsi da solo; lautorit
deve perci lasciare il posto ad una relazione paritaria: al
consiglio.
Sar la libert, la prova che ladolescente deve imparare a
superare. Le pi recenti scoperte mediche hanno mostrato
come fino a 20 anni circa di et le connessioni neurali del
cervello sono ancora modificabili e non definite, cosa che
conferma gli insegnamenti qui riportati.
La mente sta al cervello come la vita sta alla biologia: ecco
una chiave per comprendere realmente i fenomeni psicofisi-
ci. Coscienza e Vita sono facolt inerenti lo spirito, che si
manifestano in forme e tempi diversi durante levoluzione.
60
Un possibile saluto al nascituro

(dai genitori assieme)

Caro/a figlio/a, (.) sar il tuo nome.
Ti diamo il benvenuto/a (..) in questa famiglia,
che ti sta aspettando con amore e gioia.
Impareremo a conoscerci, a rispettarci e ad amarci, recipro-
camente.
Ti ringraziamo di entrare a far parte del nostro destino, e ti
promettiamo di impegnarci per fare in modo che il tuo desti-
no sia il migliore possibile, accompagnandoti e affiancandoti
fino all'et matura.
Vieni quindi senza timori a questa nuova avventura del tuo
spirito.
Vieni al mondo.

(dalla mamma)

Caro/a (..), affrontiamo insieme quel momento gio-
ioso in cui, dopo essere stati intimamente uniti, potremo fi-
nalmente vederci gli occhi negli occhi, e io potr teneramen-
te abbracciarti: la tua nascita.

(dai genitori assieme)

Tua mamma e tuo pap ti aspettano.
Amen, cos
61





LA MALATTIA E LA GUARIGIONE


1. Origine e classificazione delle malattie.

Cerchiamo a questo punto di portare sul piano dellappli-
cazione pratica gli importanti insegnamenti che abbiamo fin
qui esaminato.
Una certa malintesa idea di spiritualit ha per molto tempo
portato chi sentiva dentro di s il richiamo verso il cielo a
trascurare, anzi a castigare il corpo, considerato avversario
dello spirito. Da quello che abbiamo visto, e che vedremo
meglio quando esamineremo levoluzione come raccontata
nella Genesi, i veicoli sono unemanazione dello spirito, sono
i suoi strumenti, senza i quali egli stesso non potrebbe ac-
quisire quellesperienza che lo scopo per cui nasciamo e vi-
viamo in questo mondo. Particolarmente il corpo fisico ,
come vedremo nella seconda parte, lo strumento pi perfe-
zionato che esso pu usare. Mantenerlo sano perci opera
sacra, e tale nellantichit veniva considerata.

Se vogliamo chiederci quali istruzioni il Cristo diede a chi vo-
leva essere suo discepolo, possiamo racchiuderle nei due no-
ti mandati:

Predicate il Vangelo,
Guarite gli ammalati.

Lapproccio agli insegnamenti del Maestro da un punto di vi-
sta esoterico, rappresenta il solo modo di comprenderne ap-
pieno il significato: nei Vangeli in pi di unoccasione trovia-
mo confermato questo modo di insegnare che distingue fra
ci che viene detto a tutti e quanto viene invece successi-
62
vamente spiegato in una cerchia ristretta, ma non ancora
da divulgare. Ora i tempi sono maturi per questa divulgazio-
ne, e se cerchiamo il vero significato delle parole che pro-
nunci il Cristo durante la sua incarnazione sulla Terra, dob-
biamo quindi saperle interpretare, superando la veste este-
riore. Se noi riassumiamo il suo mandato in questi due co-
mandamenti, non significa che essi sono alcuni comanda-
menti, ma invece che rappresentano i comandamenti. In
qualche modo, predicare il Vangelo (traducibile in: cono-
scenza) e guarire gli ammalati (cio interessarsi della salu-
te), debbono compendiare tutto il resto, devono cio essere
esaustivi.
E questo un aspetto; ne esiste poi un altro che consegue al
primo: se sono esaustivi, essi devono anche essere per cos
dire collegati fra loro. Se non sono due presi a caso o soltan-
to in rappresentanza degli altri, ma rappresentano invece i
due, devono in qualche modo influenzarsi fra loro, per otte-
nere linsieme, la totalit che rappresentano.
Infatti, quando noi ci sforziamo (come ordinariamente fac-
ciamo) di tenerli separati, non riusciamo a fare perfettamen-
te, e neppure soddisfacentemente, n luno, n laltro.
Se, invece, li consideriamo come le due facce della stessa
medaglia, ecco che possiamo ricavarne la chiave per inter-
venire.

Abbiamo gi avuto modo di vedere come il destino di una e-
sistenza lo costruiamo con le nostre mani, portandoci dietro i
debiti e i crediti che noi stessi abbiamo accumulato nelle vite
precedenti. Abbiamo detto infatti che lo scopo di questa vita
non il raggiungimento della felicit o della giustizia (cose
impossibili ad ottenersi in questo mondo, perch quando si
realizzassero lo scopo della sua esistenza sarebbe raggiunto,
e noi potremmo andare oltre, in quella che Ges ha chiama-
to "la vita eterna"), ma laccumulo di esperienza, gli inse-
gnamenti che i nostri atti compiuti nella dimensione fisica-
oggettiva ci portano nella fase soggettiva che arriva dopo la
morte, e le nuove situazioni ad essi legate che le esistenze
successive ci presentano come conseguenza. Il fatto per di
63
non poter qui raggiungere la felicit e la giustizia, non deve
farci "abbandonare la partita", perch proprio l'aspirazione
a raggiungerle che ci trasforma, rendendoci atti ad edificare
quell'altro mondo, dove morte e dolore non hanno pi alcun
motivo per esistere.
Ora morte e dolore esistono, e c' una parola capace di rias-
sumere tutto questo: la Legge. La legge legata alla cono-
scenza (allaccumulo di esperienza); andare contro la legge
ci causa una lezione vitale, ed questa che spesso si tra-
duce in una malattia. La malattia pertanto legata ad una
inosservanza della legge compiuta, per ignoranza, in prece-
denza. Ecco che abbiamo cos collegato la conoscenza con la
salute.
Quando il Cristo dice: Predicate il Vangelo (cio diffondete
la conoscenza) e guarite gli ammalati, intende dire proprio
questo: la malattia pu curarsi soltanto con la conoscenza
della causa che lha originata, e con la conseguente conver-
sione di comportamento. La malattia diventa allora un
fatto di coscienza.
Il piccolo io delluomo conseguente alla coscienza di veglia,
giunto allattuale consapevolezza grazie al suo distinguersi e
separarsi dal resto delluniverso; in fondo, io non altro
che un pensiero, un atteggiamento, una particolare conce-
zione di relazione con lesterno, dovuta alla mente speculati-
va razionale-obiettiva, che esclude la visione dinsieme del
toro che abbiamo descritto allinizio. Egli si vede al centro
del mondo, in alterit con lo stesso, che egli percepisce me-
diatamente. LIo spirituale, il S che vede invece il mondo
per mezzo della percezione im-mediata, in comunione con
tutto e senza senso di separativit, viene escluso dalla men-
te razionale, e lintuizione che le propria ne risulta soffoca-
ta, impedendo laccesso consapevole alle direttive del cuore.
Anzich integrare il cuore con la mente, luomo diventa cos
un soggetto dis-integrato, privo della guida interiore che sa-
rebbe capace di condurlo, attraverso la legge, oltre la legge.
Egli ne diventa in questo modo invece sempre pi sottomes-
so. Chi non soggiace allegoismo dellio, e non si comporta
guidato solo dalla paura di non avere abbastanza, allora la
64
vita stessa gli dar tutto quello che gli occorre, e anche di
pi. Chiunque lo abbia esperimentato pu testimoniarlo.
Sembra la cosa pi facile del mondo, ma ci vuole un corag-
gio eroico, quasi sovrumano per applicarla.

Larte terapeutica sempre stata concepita, nelle civilt pre-
cedenti la nostra, come un modo e unopportunit di trattare
con la divinit. Se consideriamo ora come viene invece quo-
tidianamente considerata la malattia, sia dai malati che dai
medici, troviamo esattamente latteggiamento opposto ad un
risveglio di coscienza: essa viene comunemente attribuita a
qualcosa di esterno, di estraneo a noi, che ha la colpa del
suo insorgere, e la guarigione viene affidata ad altri (il medi-
co - lesperto), qualificando i malati come pazienti (termine
che suggerisce opportunamente un atteggiamento di passivi-
t)! La Chiesa, da parte sua, ha disatteso i mandati del Mae-
stro, arrogandosi il primo (Predicate il Vangelo), e dele-
gando il secondo (Guarite gli ammalati) ad altri. La vera
guarigione, invece, si pu ottenere solo se consideriamo la
malattia nella sua reale funzione: richiamare ad un diverso
comportamento; essa un fatto del tutto spirituale.
Negli ultimi tempi stiamo assistendo ad un graduale sposta-
mento dellindagine medica dal piano strettamente fisico,
sempre pi verso quello psicologico. infatti abbastanza re-
cente la diffusione dellattribuzione a cause psico-somatiche
delle malattie. Queste possono in effetti essere ora conside-
rate sotto tre diversi punti di vista:

1. quello fisico, che considera il male dovuto unicamente a
guasti di tipo chimico, e lo cura chimicamente;
2. quello psico-somatico, che considera ineluttabile e indi-
stinguibile il legame fra corpo e mente, tanto che il male di
uno si ripercuote sullaltro. La cura dovr perci essere ca-
pace di considerare entrambe queste componenti;
3. quello psicogeno, che attribuisce alla psiche (comunque
venga considerata) il potere di guastare, se essa in condi-
zioni di disagio, il corpo, onde trasmettere un messaggio del-
65
la sua malattia. Per guarire, quindi, non servir tanto curare
laspetto fisico, ma occorrer intervenire su quello psichico.

Superfluo dire che lo studioso di esoterismo accetta pi vo-
lentieri questultimo aspetto, in quanto d al mondo psichico
la preminenza su quello fisico, cio risale al mondo delle
cause, considerando il piano terrestre il mondo degli effetti.
Tutti e tre questi aspetti, per, sono adatti solo per curare,
e non per guarire. Dobbiamo infatti distinguere questi due
termini tra di loro: curare vuol dire prendersi cura del sin-
tomo, leggendone il dolore, sia esso fisico o psichico, allon-
tanandolo per un tempo pi o meno lungo. logico che
quanto pi agiremo in profondit (verso il livello psichico),
tanto pi durevole sar il risultato; guarire, invece, significa
eliminare la causa prima del male, in modo da renderne im-
possibile il ritorno o il pieno manifestarsi.

Ma perch abbiamo detto che la medicina moderna, nei tre
aspetti descritti, pi adatta a curare che a guarire? Proprio
per quello che in precedenza abbiamo visto: perch in defini-
tiva cerca fuori di noi la causa della malattia.
Per la medicina fisica essa sar dovuta a virus o microbi pre-
senti nellaria, oppure a situazioni ambientali ostili; oppure
ancora a cause definite ereditarie, cio ereditate da altre
persone. Dal punto di vista esoterico per, lereditariet ri-
guarda soltanto il corpo fisico, e non la sfera psichica, che
appartiene interamente alla nostra personalit; entrambi,
tuttavia, ricadono sotto la legge del destino, legata ai nostri
comportamenti trascorsi. Per quanto riguarda microbi o virus
contagiosi, il vitale, quando in salute, a rappresentare il
pi potente ed efficiente antibiotico esistente, perch sono le
sue forze radianti che impediscono laccesso dei microbi o
quantaltro di indesiderato nel nostro organismo. Ci pu
spiegare la predisposizione, per la quale alcuni soggetti
sono attaccati dalla malattia e altri ne risultano immuni. La
medicina pi avanzata alla continua ricerca, inoltre, degli
agenti chimici di tutto, compresi i sentimenti e gli impulsi
dellanima; effettivamente talvolta un enzima o una qualsiasi
66
sostanza endocrina appare come legata ad essi, come la
scienza esoterica conosce da tanto tempo. Se si vuole otte-
nere un risultato fino al piano fisico, infatti, bisogna adopera-
re uno strumento fisico, ed quanto lo spirito fa attraverso
queste sostanze. Lerrore credere che siano queste la cau-
sa del sentimento che stiamo studiando, mentre non sono
altro che i mezzi che permettono a questultimo di manife-
starsi al livello fisico.
Per le medicine psicologiche, invece, si indagher sul passato
del malato, cercando situazioni ambientali di rifiuto, scate-
nanti la sintomatologia. Il problema, per, perch vengono
rifiutate determinate situazioni. La concezione classica mate-
rialistica pone lessere umano, alla sua nascita, in una situa-
zione di tabula rasa, cosicch le cause pi remote vengono
ricercate nellinfanzia, e, visto che evidentemente qualche
volta ci si dimostra insufficiente, perfino nel periodo pre-
natale. Come vedremo, questo non scorretto dal punto di
vista occulto, il problema che le cause non sono le condi-
zioni ambientali in se stesse, altrimenti a situazioni identiche
corrisponderebbero reazioni sempre identiche; esse sono in-
vece rappresentate dalleredit del passato di quella indivi-
dualit che si incarnata nella personalit di questa partico-
lare esistenza, che necessita per la propria evoluzione di fare
determinate esperienze, in relazione con determinate perso-
ne. Lo scopo non deve essere quello di eliminare le cause,
ma quello di trarne la lezione utile. Soltanto cos si rag-
giunger la guarigione.
Relazione e religione sono, etimologicamente, la stessa pa-
rola, la prima rappresentando un rapporto di tipo esteriore
(con gli altri), la seconda di tipo interiore (con noi stessi).
Luomo moderno instaura un rapporto dialettico, cio di tipo
mediato, non solo con gli altri, ma anche con se stesso. Per
guarire, deve ricostruire un rapporto autentico (comunione)
in entrambe le direzioni: i problemi relativi al rapporto con
gli altri celano problemi di rapporto con noi stessi, e vicever-
sa.

67
Puntare sulla responsabilit del malato rispetto alla sua ma-
lattia, non significa per colpevolizzarlo, ma chiarire le
cause prime di ci che lo fa soffrire, con il duplice risultato di
poterlo meglio accettare e meglio vincere.
Non dobbiamo quindi rifiutare laiuto esterno per superare la
malattia, costringendoci allisolamento per diventare pi re-
sponsabili. Il momento della sofferenza assai delicato, e
spesso chi soffre ha bisogno di aiuto; limportante non far-
gli credere di essere dipendente da altri nella guarigione
(anche la medicina moderna ha scoperto il ruolo attivo del
malato), e soprattutto di essere estraneo alla sua malattia.
Una volta chiarito questo, necessario aiutarlo, anche con
le medicine chimiche se necessario. Sotto questottica, medi-
cina ufficiale e medicine alternative, o complementari, non
fanno la differenza: non il tipo di medicina che risolve, ma
il modo di concepire la malattia!

* * * * *

Vogliamo ora, dopo avere esaminato la malattia in rapporto
alla concezione che ne ha la scienza materiale, fare una clas-
sificazione dal punto di vista occulto. Le indagini chiaroveg-
genti sembrano comprovare che la maggior parte delle ma-
lattie, e in genere dei dolori di cui soffre lumanit, sono im-
putabili allabuso della forza creatrice, sia a livello fisico (ses-
sualit) che a livello spirituale (potere mentale), essendo
queste le due polarit attraverso cui essa si esprime. infat-
ti la creativit mentale e la capacit di disobbedire alla legge,
a caratterizzare luomo in natura, ed proprio tutto questo
che lo pone sotto la legge di conseguenza (destino), che
spesso si esprime con la malattia.
Possiamo esaminarne alcuni casi, non senza aver prima av-
vertito che sono casi ....classici, e che ogni caso singolo poi
colorato da una serie infinita di variazioni assai difficili da co-
gliere. Questi casi, insomma, ci serviranno solo da guida, e
non come giudizio sul prossimo che sta soffrendo. Teniamo
presente che generalizzare, in queste cose, rappresenta il
68
modo pi sicuro di sbagliare. Il solo uso consentito di ap-
plicarle nella conoscenza di noi stessi.
Labuso della sessualit, e quindi della cupidigia a livello
astrale, si ripercuote sullatomo-seme del corpo fisico (che
ne ha subito le conseguenze), e quando questo attirer ma-
teriale per la formazione del cervello e della laringe (il polo
opposto della medesima energia creatrice) nel processo di
rinascita, avr difficolt a radunarlo nel modo corretto.
Labuso di una polarit della forza creatrice, quindi, far con-
seguire una deficienza mentale o delluso della parola.
Labuso del potere mentale, cio il suo uso a scapito di al-
tri e della verit, porta come conseguenza una incapacit a
vedere obiettivamente nei piani spirituali durante il processo
di rinascita, e ci provocher una costruzione del veicolo fisi-
co difforme dalla norma, con conseguenze di deficit a livel-
lo muscolare o nervoso.
Ecco che allora la conformazione psicofisica che abbiamo alla
nascita non dobbiamo considerarla un premio o un castigo (a
seconda dei casi) rispetto al nostro comportamento pregres-
so. Essa altro non ne che la conseguenza rispetto all'appli-
cazione delle leggi naturali: il risultato delle energie che
noi stessi abbiamo messo in moto.

Ecco una preghiera che potrebbe aiutare:

Padre, aiutami a volere la Tua Volont,
Figlio, aiutami a sentire il Tuo Amore,
Spirito, aiutami a vivere la Tua Purezza.
Cos da risvegliare ci che in realt Io sono,
e ristabilire l'armonia in me,
ripristinando la salute al mio corpo,
la sensibilit alla mia vita,
l'aspirazione alle mie emozioni,
e la serenit alla mia mente.

Amen. Cos .

69
Unaltra patologia che si manifesta a livello psichico, quella
derivante da una cosiddetta fissazione mentale. Gli eventi
nel piano fisico hanno per scopo linsegnamento di determi-
nate lezioni: non tanto importante levento in s, quanto
linsegnamento che ne possiamo trarre, e ci ci suggerisce
lunicit di ogni istante di vita e limportanza conseguente di
viverlo nel modo pi completo e consapevole. La memoria
consapevole lo strumento che serve a questo scopo. Tal-
volta invece accade che la dinamica di acquisizione di espe-
rienza da un evento subisce una compromissione, come se
quel particolare evento rimanesse, per cos dire, impigliato
nello spazio-tempo, anzich abbandonarlo una volta impara-
ta la lezione. Questo fatto ci costringe a rimanere legati
allevento, e ci impedisce di trarne la lezione che sola lo giu-
stificava. Vivere il presente la ricetta e la pratica necessa-
ria per riuscire a superare questo scoglio: il presente
lunica realt che nelle nostre mani, e che possiamo mano-
vrare per modificarla. Torturarci, ad esempio, con i sensi di
colpa (riprendiamo lidea gi espressa del rimorso) un pec-
cato contro gli altri e contro noi stessi, perch non risolve
nessun tipo di problema; limportante lesperienza che ci
ha lasciato, e che metteremo a frutto in futuro, diventando
cos migliori di quanto eravamo prima. Lesercizio riparatore
che esamineremo fra poco ci pu essere molto utile anche
da questo punto di vista, insegnandoci veramente a vivere il
presente, sapendone ricavare tutto linsegnamento possibile.

Esiste poi una categoria di malattie che pu essere indotta
da un caso particolare, che bene conoscere perch a volte
possibile evitarlo. importante notare che la salute a livel-
lo psichico possibile solo se tutti i veicoli componenti la
personalit sono fra loro connessi perfettamente. Ci sono
dei punti (organi sottili) di collegamento fra di essi, che de-
vono combaciare nei vari piani, in modo da permettere di
comunicare fra loro in modo adeguato. Sono delle specie di
canali che consentono il passaggio dellenergia da un piano
allaltro attraverso questi punti comuni a due o pi corpi. Per
inciso, ricordiamo che proprio questo tipo di connessione
70
che viene interferita dallio, quando prende il sopravvento
in maniera non ortodossa sullo spirito e sullIo superiore, o
S. quanto vedremo nella Seconda Parte parlando del lato
nascosto della malattia.
Il caso particolare che esaminiamo, dovuto ad una forma
di rottura che accade nel processo di rinascita spiegato nel
capitolo precedente.
Quando come individualit ci troviamo nei piani spirituali e ci
prepariamo alla rinascita, scegliamo, in base ai debiti e ai
crediti accumulati, i fatti salienti che formeranno il destino
della nuova esistenza. In quei piani, ci che spinge lo spirito
alla scelta il desiderio di evolvere e migliorare. Comincia
allora la costruzione dei vari veicoli fino al vitale. Essi, man
mano che scendono attraverso i vari piani, si dispongono a
campana, e in tal modo giungono infine a posizionarsi attor-
no allutero della futura madre, fino a quando entra in azio-
ne, col concepimento, anche latomo-seme del corpo fisico
posto nello spermatozoo fecondatore. Circa 18 giorni dopo il
concepimento, la campana si chiude alla base, e
lindividualit incarnantesi non pu pi uscirne (se non con la
morte). In quel momento, essa rivede il panorama della vita
che lattende e che aveva scelto, ma ora accecata
dallesistenza terrena, e non ha pi la saggezza che dai piani
spirituali le aveva permesso di fare determinate scelte. Pu
accadere allora che tenti di sottrarsi al proprio destino, ritra-
endosi dal corpo fisico in formazione, in quest'ultimo cau-
sando una rottura fra i punti del fisico e i corrispondenti del
vitale. In tal caso, alla nascita, manifester un disturbo psi-
chico come conseguenza della accennata sconnessione.
Entit spirituali pi evolute sorvegliano che questi fatti non
accadano; tuttavia essi non sono cos infrequenti come si po-
trebbe supporre. Un ambiente sereno e una attesa felice del-
la nuova famiglia, lamore per la musica classica, possono
rappresentare perci prima della nascita un incoraggiamento
al nuovo venuto, che pu aiutarlo ad evitare questo proble-
ma.

71
Sarebbe importante, quindi, affiancare alle cure post-
mortem gi auspicate in precedenza (silenzio e rispetto del
trapassato), anche adeguate cure pre-nascita. La cono-
scenza esoterica ancora una volta pu darcene le indicazioni.


2. Lequilibrio con lambiente.

Vivere sulla Terra significa avere uno scambio con lambiente
nel quale siamo inseriti. Possedendo un corpo fatto di terra,
non potremmo abitarlo senza questo scambio.
Esistono diversi livelli di scambio, che potremmo classificare
seguendo la principale suddivisione del piano fisico, nel mo-
do seguente:

solidi scambio per mezzo del cibo
liquidi scambio per mezzo delle bevande
gas scambio per mezzo della respirazione.

Senza cibo potremmo vivere non pi di un certo numero di
giorni; il numero dipende da molteplici fattori. comunque
questione di giorni.
Senza acqua, possiamo dire che questione di ore.
Senza aria questione di (pochi) minuti.

Ci di cui abbiamo pi bisogno, quindi, proprio daria. No-
tiamo che laria rappresenta la parte pi sottile del piano
chimico, quella pi vicina, per sua natura, ai mondi invisibili.
Ne possiamo liberamente dedurre che la vita, essendo in s
immateriale, pu esprimersi nel materiale solo a condizione
di avere un continuo scambio con ci che pi le sta prossima
in quel piano: laria, capace di condurre pi facilmente con
s la vibrazione eterea, con la quale confina.
La respirazione quindi si palesa come di importanza estrema,
non solo per una mera sopravvivenza, ma anche, se effet-
tuata in modo consapevole, per lavanzamento spirituale.
Proponiamo qui un esercizio di respirazione consapevole
adatto ai corpi pi sensibili dei popoli occidentali. Preghiamo
72
di non eseguire in via assoluta gli esercizi adottati dai popoli
orientali, perch per noi sono troppo violenti e rischiosi, sia
dal punto di vista fisico che mentale. Questo esercizio lo rac-
comandiamo anche come preparazione per tutti gli altri e-
sercizi spirituali. Col tempo e la pratica diventer sempre pi
facile da eseguire, anche in altri momenti.

Si inizia rilassandoci completamente da ogni stress, sia di ti-
po muscolare e nervoso, che di tipo mentale: le preoccupa-
zioni, gli impegni, ecc., riguardano il passato e il futuro, ieri
e domani, non sono attuali: immergiamoci nel presente.
Una volta rilassati, inspiriamo con calma laria, cominciando
col gonfiare dapprima laddome e poi il petto. Nel fare que-
sto, contiamo fino a 3, seguendo il ritmo del battito cardiaco.
Una volta inspirato, iniziamo lespirazione, sgonfiando dap-
prima laddome e successivamente il petto. Contiamo ancora
silenziosamente i 3 battiti cardiaci. Linspirazione va fatta
con la bocca chiusa, lespirazione con la bocca aperta.
Proseguiamo in questo modo, fino a che il tutto non ci venga
praticamente naturale.
A questo punto, un po per volta, cominciamo a passare dal
conteggio di 3 battiti cardiaci a 4. Allunghiamo cio di un
battito sia il periodo di inspirazione che quello di espirazione.
Col tempo anche questo ritmo ci diventer facile e potremo
eseguirlo a volont, oltre che come esercizio introduttivo agli
altri descritti in questo testo. Non dimentichiamo mai che
per tutti gli esercizi (ma particolarmente per questo) im-
portante adattarli alla nostra capacit attuale.

importantissimo inoltre tenere presente che nellaria che
respiriamo contenuta anche una certa percentuale di etere,
che entra in circolazione nel sangue e si deposita nel cuore.
qui che avviene principalmente lo scambio con laria di cui
si parlava pi sopra (oltre al deposito di immagini che forma
la memoria inconsapevole).
Dal punto di vista nutritivo, tuttavia, importante, per
luomo attuale, la quantit di etere solare altrimenti defini-
73
to prana che entra nel corpo attraverso la controparte
eterea della milza e rafforza tutto il corpo etereo.
Si tratta di una respirazione eterea, che richiede una certa
esposizione allaria aperta e al sole, appena le condizioni cli-
matiche lo consentano.

Altro aspetto importantissimo legato alla salute, anche dal
punto di vista dello sviluppo spirituale, quello
dellalimentazione. Tutti i veicoli che formano la personalit
umana risentono di quanto accade anche in uno solo di essi:
il trattamento che riserviamo al nostro fisico rimarchevole
anche per gli altri corpi pi sottili. Una alimentazione sana ed
equilibrata perci importante, non solo per la salute fisica.
regola (lo vedremo sempre pi) che dirige lo sviluppo
dell'universo, che si debba passare da una fase nella quale
l'impulso evolutivo viene indotto dall'esterno, ad un'altra in
cui questo stesso influsso venga elaborato, e una terza in
cui, grazie al lavoro svolto in questa elaborazione interiore,
l'influsso, resosi consapevole, si diriga dall'interno all'ester-
no, trasformando l'essere da soggetto passivo a protagonista
attivo (e responsabile) delle proprie azioni, ecc. In fondo,
questo medesimo processo lo troviamo anche - come in
qualsiasi cosa osserviamo - nell'alimentazione: ne l'essen-
za. Il cibo entra, viene lavorato; l'energia ne viene ricavata
ed diretta verso l'esterno, cos come accade anche per la
parte residua di scarto.
Vorremmo in questa sede accennare alla carne e al vino.
Nei periodi della sua infanzia evolutiva, lumanit necessita-
va di sviluppare i veicoli della personalit, in quanto possia-
mo ben dire che la religione di allora la aiutava ad isolarsi
dagli influssi esterni di natura sottile, per scoprire la propria
personalit e materialit; possiamo far risalire a quei tempi
la nascita dellesoterismo, come cassetta di sicurezza ove
conservare quei tesori di conoscenza per il momento in cui,
grazie allinvoluzione e alla consapevolezza sviluppatasi at-
traverso il suddetto isolamento, i tempi sarebbero stati ma-
turi per una nuova e pi elevata diffusione degli stessi. An-
che lalimentazione ebbe un ruolo in questo processo.
74

Dal punto di vista spirituale, la carne ha leffetto di vincolare
alla terrestrit la coscienza, stimolando la parte istintiva e la
cupidigia. La decisione di mangiare carne significa di solito la
inconsapevole rinuncia alle gioie dellanima e il desiderio di
restare immersi nel mondo reale.
Dobbiamo considerare che le cellule degli animali sono com-
penetrate di sostanza astrale, che il veicolo della separati-
vit e della coscienza degli animali stessi: il nostro organi-
smo non pu assimilare nei piani sottili queste cellule, se
prima non ha assoggettato la forza astrale alla propria vibra-
zione, assimilandola cos nel pi grande corpo emozionale
individuale di chi se ne cibato. Questa operazione richiede
il dispendio di molta energia, perch lanimale a differenza
dei vegetali gi abbastanza individualizzato, e la prova
appare evidente se guardiamo i grandi animali carnivori, in-
dolenti e pigri, in confronto con la vitalit e lenergia che i-
spirano gli scattanti erbivori. Anche chi si ciba di animali,
sceglie animali erbivori, perch quanto detto andrebbe mol-
tiplicato se mangiassimo animali a loro volta carnivori: sa-
rebbe quasi impossibile assimilarne lenergia, e avremmo
sempre fame.
Il punto centrale, comunque, rimane quello della innocuit
che deve caratterizzare una esistenza diretta dallamore e
dalla compassione, come deve essere quella ispirata da un
cuore sensibile ai suggerimenti spirituali del S per lepoca
attuale. Di solito passare da un regime carneo ad uno vege-
tariano (anche qui, non ci interessa quale regime vegetaria-
no, purch sia tale), richiede uno sforzo. Ricordiamo che il
nostro corpo rappresenta il passato: per trasformarlo in fun-
zione del bisogno futuro dobbiamo pertanto, in un certo sen-
so, ricodificarlo, accettando anche un iniziale senso di disa-
gio (purch fatto con una conoscenza di eventuali rischi, as-
solutamente da evitare, come sono da evitare correzioni im-
provvise e traumatiche).
Leffetto materializzante e di inerzia della carne, daltronde,
ha bisogno di uno spirito stimolante che permetta comunque
il progresso. Per questo motivo, accanto alla carne, fu inseri-
75
to nella dieta umana il consumo dellalcol. Il racconto biblico
di No ne rappresenta il momento evolutivo. Lalcol il pro-
dotto di una fermentazione esterna allorganismo, che vibra
ad una intensit cos elevata che il nostro corpo non riesce
ad armonizzarlo e assimilarlo. Anzich assoggettarlo, quindi,
e metabolizzarlo, esso ad accelerare dallesterno il nostro
tasso vibratorio, prendendo il sopravvento su di noi. uno
spirito esterno che ci controlla, e ormai noi sappiamo come
questo sia il contrario del cammino che dobbiamo adesso
percorrere. Se non ci liberiamo dellalcol, ci risulter impos-
sibile accedere alla nostra parte spirituale.
Una obiezione diffusa verso chi cerca di diffondere questo in-
segnamento allinterno del mondo cristiano, riguarda il noto
miracolo della trasformazione da parte di Ges dellacqua in
vino alle nozze di Cana. Una attenta lettura dellepisodio, pe-
r, pu procurarci qualche sorpresa. Nel modo in cui viene
solitamente interpretato, lordine dato da Maria ai servi di
portare lacqua sembra essere in contraddizione con la rispo-
sta che Ges aveva dato alla sua richiesta. Vediamo nel det-
taglio:

Nel frattempo, venuto a mancare il vino, la madre di Ges
gli disse: Non hanno pi vino. E Ges rispose: Che ho da
fare con te, o donna? Non ancora giunta la mia ora. La
madre dice ai servi: Fate quello che vi dir.

La madre di Ges, in realt, non viene qui descritta come
avesse disobbedito, o in qualche modo costretto Ges al mi-
racolo: questa non che una interpretazione. Lordine di Ma-
ria ai servi appare piuttosto come un seguito logico a quanto
Ges le aveva risposto. Dove pu nascondersi questa logica?
Non pu essere che in: Non ancora giunta la mia ora. Il
miracolo di Cana, infatti, il primo miracolo di Ges, effet-
tuato prima che fosse giunto il suo tempo, e perci si localiz-
za nella religione precedente al suo avvento. Proprio questo
riferimento al suo tempo, invece, suggerisce che quando
esso sar giunto non dovr pi esservi spirito esterno
alluomo, poich Egli ci ha portato la possibilit, come ve-
76
dremo pi avanti, di abbattere la barriera che impediva,
prima di Lui, laccesso dello spirito direttamente nella co-
scienza umana. Lepisodio raccontato da Giovanni, perci,
non contraddice, ma appoggia gli argomenti di chi decide di
non assumere alcolici.

A proposito di miracoli, sembra veramente strana lidea che
qualcuno ha di essi, come rappresentassero qualcosa che va
contro le leggi di natura. Talvolta uomini di scienza dicono di
non poter credere ai miracoli, o al soprannaturale, perch,
se cos facessero, il loro lavoro di scienziati perderebbe signi-
ficato, considerando possibile qualcosa in grado di alterare le
leggi naturali, oggetto del loro studio. In realt, il miracolo
cos inteso rappresenterebbe lidea di un Dio che va contro le
sue stesse leggi; che, dopo averle create, si divertisse a di-
sobbedirsi, considerandole (e confessandole) inadatte a ri-
solvere la particolare situazione alla quale si trovasse di
fronte; questa una assurdit. Quello che viene comune-
mente definito miracolo, in realt, altro non pu essere che
applicazione di leggi ben definite, anche se a noi ancora i-
gnote. Luomo di scienza non pu, invece, escludere Dio: e-
gli studia la natura, mette tutto il suo impegno e il suo acu-
me nella scoperta delle leggi che la regolano; ebbene, dove
scopriamo una legge, abbiamo anche scoperto, contempora-
neamente, unaltra cosa: un Legislatore. Il Legislatore delle
leggi naturali ci che noi chiamiamo Dio. A questo possia-
mo aggiungere l'aspetto etico, sempre pi d'attualit; la bel-
lezza e l'etica non sono categorie nate nella mente umana.
Sono "scoperte" dell'uomo (fatte pi con il cuore che con la
mente), di un principio gi insito nella natura. Escludere l'a-
spetto etico vuol dire non conoscere appieno, totalmente, il
fenomeno che si sta affrontando, che con quell'aspetto
dev'essere integrato se vogliamo vederlo compiutamente.





77
3. Lesercizio riparatore.

Per terminare questo capitolo, proponiamo qualcosa che sia
capace di ....lasciare il segno di quanto abbiamo finora detto.
Gli insegnamenti del Cristianesimo Interiore infatti non pos-
sono essere accolti soltanto con un atteggiamento di sempli-
ce curiosit. In esoterismo consideriamo che il caso non esi-
ste, e se abbiamo avuto accesso a questa lettura significa
che, come abbiamo gi avuto modo di dire, stiamo iniziando
una ricerca per curare il nostro giardino spirituale.
possibile per noi fin da ora, grazie alle poche cose gi e-
spresse, cominciare ad applicarle in un modo ben definito al-
la nostra esistenza.
Questi insegnamenti infatti hanno il potere di cambiare la
nostra vita, e la scelta di metterci allopera ormai una re-
sponsabilit che abbiamo. Solo in questo senso essi non
sono gratuiti! Proponiamo allora un semplice esercizio: il
primo che viene raccomandato lungo il sentiero spirituale.

Una differenza fondamentale fra le antiche religioni rivolte
ad Oriente ed il Cristianesimo Interiore concerne latteg-
giamento verso la legge o destino (karma).
Il Cristo dice di essere venuto non per abolire la legge,
ma per migliorarla. Cio, Egli ha aggiunto alla legge,
lamore. In pratica, cosa pu significare ci?
Con la legge, lunica via duscita lespiazione dei pecca-
ti;
con lamore aggiungiamo a questo il perdono dei peccati.
Linsegnamento esoterico cristiano non si limita cio alla
comprensione del dolore come conseguenza di errori com-
piuti, ma si chiede anche che scopo ha questo dolore.
Labbiamo ampiamente visto, e possiamo rispondere dicen-
do: lo scopo di insegnarci dove abbiamo sbagliato, per in-
durci a non farlo ancora in futuro. Lo scopo, cio, rice-
vere una lezione, un insegnamento.
Consideriamo ora due aspetti:
se quello lo scopo, ne consegue che se mostreremo di aver
compreso la lezione prima che si tramuti in dolore, essa non
78
avr pi motivo di fungere da insegnamento nei modi con-
sueti attraverso il destino;
esiste inoltre uno stato particolare di coscienza, che anche la
scienza moderna ha ora scoperto chiamandolo ipnagogico,
che si trova a met strada fra quello di veglia e quello di
sonno: listante del risveglio e delladdormentamento,
quando i nostri veicoli sottili non sono completamente con-
nessi con quello fisico, ma nel contempo siamo ancora (o
gi) coscienti. In questi momenti si eseguono gli esercizi e-
soterici, in modo di potere col tempo prolungare la durata di
questo particolare stato, ottenendone cos un primo barlume
di accesso consapevole allaltro mondo.
Proprio sopra questi due aspetti si basa lesercizio che stia-
mo per suggerire, oltre che sulla conoscenza anche da noi
ora posseduta di ci che avviene dopo la morte. Infatti
proprio durante la fase purgatoriale che impariamo le lezioni
che ci servono.

Ecco quindi come si deve effettuare questo esercizio, che
chiameremo esercizio riparatore:
alla sera, prima di addormentarci, rilassiamoci completa-
mente, chiudiamo gli occhi, regoliamo il respiro secondo la
respirazione consapevole e cominciamo a visualizzare, in
senso inverso, i fatti della giornata trascorsa.
Sforziamoci di sentire nella nostra interiorit le reazioni ai
nostri comportamenti nella interiorit di coloro che sono ve-
nuti in contatto con noi durante la giornata.
Quando questi hanno sofferto per conseguenza del nostro
comportamento, cerchiamo di far ripercuotere pienamente in
noi questa sofferenza, come fosse la nostra.
Quando questi hanno gioito grazie al nostro comportamento,
cerchiamo di far vibrare pienamente in noi questa gioia,
condividendola come fosse la nostra.
Rimproveriamoci severamente del dolore causato attraverso
il nostro comportamento, fino a bruciare in esso, e lodiamoci
sentitamente delle gioie elargite, facendoci dalle stesse sol-
levare.

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In pratica, il segreto nascosto in questo esercizio la morte
quotidiana, e la quotidiana rinascita. Esso ha una serie infini-
ta di benefici, aiutandoci ad oggettivizzare i fatti che ci acca-
dono, facendoci superare i sensi di colpa, di persecuzione e
di superiorit, ma soprattutto accelerando la nostra evo-
luzione. Se compiuto bene e costantemente (cosa comun-
que non facile, che richiede un certo tirocinio), pu addirittu-
ra contribuire a cambiare il nostro destino: mettiamo cio in
moto forze e principi che generalmente sono riservati al la-
voro da fare dopo la morte.
Amplieremo cos enormemente quello spazio di libert che
abbiamo gi approfondito, non limitandoci pi a sopravvi-
vere, come fa la maggioranza degli uomini, ma cominciando
finalmente a inaugurare larte di vivere!
La libert una costituente integrante dell'universo, perch
la sola che ci consente di raggiungere l'obiettivo dell'evolu-
zione. Dio ci spinge perci ad essere liberi e responsabili; se
avesse creato il mondo per il gusto di esercitare la propria
autorit, avrebbe bisogno di un analista, non vi pare?

La coscienza intesa come la voce interiore che dirige il com-
portamento pu essere per definizione solo, appunto, inte-
riore, e si fa sentire sempre pi forte man mano che le le-
zioni delle esistenze che si susseguono ne accrescono la ca-
pacit di farsi ascoltare. Ergersi allora a difensori della co-
scienza e contemporaneamente voler dettare quali siano le
regole che la contraddistinguono come fanno in genere le
Chiese e le ideologie si trasforma di conseguenza in incoe-
renza e contraddizione.
Chi voglia davvero difendere e promuovere la coscienza, de-
ve prima di tutto rispettare la coscienza degli altri, anche
quando questa sia diversa dalla propria; proprio in nome
della libert di coscienza che egli propugna: libert e co-
scienza non possono essere disgiunte.
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Mantra di Guarigione

Io Sono spirito, e in quanto tale nel Tutto, nella realt uni-
versale io vivo,
Per fare esperienza utilizzo strumenti che mi danno l'illusione
della separazione,
In questa illusione commetto degli errori e produco dei gua-
sti che alterano l'equilibrio universale,
Ma dietro all'illusione sempre la realt vitale universale agi-
sce per ripristinare l'equilibrio.
Io Sono spirito, e in questa forza vitale universale ora mi i-
dentifico, e ordino alla mia mente di assecondarla;
Io fui all'origine del disordine che la forza vitale deve riequi-
librare,
Io perci ho il diritto e il dovere di collaborare con essa nella
sua azione riparatrice;
Se collaboro con la forza equilibratrice, essa non avr pi
motivo n scopo di farmi ammalare.
Io Sono spirito, e la mia mente e tutti gli altri corpi mi sono
soggetti:
Perci ordino loro di assecondare le leggi della forza vitale
equilibratrice,
E ordino alla malattia di allontanarsi, perch non ha pi mo-
tivo di presentarsi avendone io compreso lo scopo.
La mia mente, consapevole e inconsapevole, obbedir a
questo mio ordine, agendo in questa direzione in ogni mo-
mento d'ora in poi, anche quando io star pensando ad altro.
Io Sono spirito, e non temo la malattia, perch se anche
causasse la morte del mio corpo fisico, io continuerei co-
munque ad esistere:
Solo chi vive immerso nell'illusione di essere un corpo teme
il dolore, la malattia e la morte;
Chi invece conosce la realt di se stesso non le teme, e an-
che se si presentassero avrebbe la forza di affrontarle,
Sapendo che nulla possono davanti alla vera essenza: allo
spirito quale in verit Io Sono.

Amen. Cos .
81
Gli esercizi di veglia

Accanto agli esercizi ipnagogici e a quello preparatorio, ci
piace proporre anche i seguenti 7 esercizi di veglia.
Questi esercizi rappresentano un percorso, un atteggiamento
nei confronti della vita, di noi stessi e degli altri, che mano a
mano apportano il potere di modificare in modo spirituale la
nostra pratica di vita.
Distacco:
Eseguire un'azione al giorno priva di qualsiasi interesse per-
sonale.
Equanimit:
Non lasciarsi esaltare o abbattere dagli eventi.
Compassione:
Non giudicare fatti o persone, ma cercare di comprenderne
impersonalmente il vero scopo e ragione.
Spregiudicatezza:
Accettare con mente aperta chi esprime idee o vive in modo
che non comprendiamo o non condividiamo.
Ottimismo:
Sforzarsi di vedere sempre il lato buono e positivo in ogni
cosa, credendo fermamente che esista.
Disponibilit:
Davanti a qualcosa che deve essere fatto, sia pure umile o
scomodo, non sottrarsi, ma proporsi di farlo personalmente.
Presenza:
Cercare di "sentire" sempre il proprio corpo, anche quando
un interesse esterno "proietta" al di fuori la nostra attenzio-
ne.

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83





Parte II
LA BIBBIA RACCONTA
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IN PRINCIPIO ....: LA GENESI


1. Noi e la Bibbia.

Nella I
a
parte del testo abbiamo esaminato la costituzione
occulta delluomo in rapporto al suo destino, affrontandone
le cause e gli effetti. Abbiamo cos potuto rispondere a quelle
che abbiamo definite le inevitabili domande intorno ai misteri
della vita e della morte.
Sembra tuttavia essere proprio una legge a stabilire che ad
ogni domanda alla quale troviamo risposta, corrisponda un
altro interrogativo che la precedente soluzione porta con s.
forse proprio per questo che in esoterismo si dice non esi-
stere una verit svelata una volta per sempre: la ricerca,
come il miglioramento, sono infiniti.
Abbiamo trovato infatti che luomo composto di due grandi
principi, chiamati personalit ed individualit, delle quali
siamo entrati nel dettaglio definendo i vari veicoli che egli
usa nella sua vita sulla Terra. Questi sono composti di so-
stanze e densit diverse fra loro, formanti i vari piani di esi-
stenza.
Abbiamo quindi affrontato il destino, esaminando come i
suddetti veicoli vengano uno dopo laltro abbandonati dopo
la morte, per essere sostituiti da altri alla rinascita. Il tutto a
beneficio dellindividualit spirituale imperitura, che di quei
veicoli perituri si serve per il proprio progresso.
Ma se vero che ora siamo in grado di rispondere alle do-
mande riguardanti il come la nostra evoluzione segue il suo
corso, ci sfugge ancora parzialmente la risposta alla doman-
da sul perch. Non era possibile evitare che tutto questo fos-
se guadagnato solo a costo del dolore e del rischio, per
luomo?
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Per rispondere a ci non pi sufficiente seguire il cammino
che conduce da una incarnazione allaltra, ma occorre saper
risalire a tutta levoluzione umana.
ovvio che questo un compito assai arduo, che soltanto i
pi grandi iniziati possono affrontare. Si ricorder, per con-
tro, che abbiamo detto che le Grandi Religioni Monoteiste fu-
rono date allumanit pi evoluta, e che nascondevano, die-
tro lapparenza letterale exoterica, un insegnamento interio-
re esoterico.
Dobbiamo dunque poter raffrontare gli insegnamenti esoteri-
ci velati nelle maggiori religioni, con quanto i grandi iniziati
riescono a scorgere della storia dellevoluzione umana. In
questo modo potremo rispondere alla domanda che ci siamo
questa volta posti.

Tutte le religioni basano i loro insegnamenti su uno o pi te-
sti sacri. Il testo sacro dellOccidente rappresentato dalla
Bibbia.
Ricordiamo quello che pi volte abbiamo detto: le nostre non
sono teorie, ma frutto di esperienze vissute, e come tali rife-
rite. Ci significa che ciascuno di noi, col tempo, sar in gra-
do di verificarle in prima persona. ben vero, inutile negar-
lo, che ci vuole del tempo, anzi moltissimo tempo e costanza
per persone normali quali noi siamo, per ottenere un simile
risultato; forse vite intere! Nel frattempo, allora, studiare un
testo sacro come la Bibbia pu aiutarci anche da questo pun-
to di vista. Riscoprire infatti nella Bibbia correttamente inter-
pretata le stesse cose che formano gli insegnamenti occulti,
pu permettere alla nostra mentalit razionale di accettare
sia luna che gli altri come possibilmente veritieri.
Infatti, linterpretazione che siamo in grado di dare alla Bib-
bia grazie agli insegnamenti del Cristianesimo Interiore non
potrebbe essere ricavata da una semplice lettura della stes-
sa, se non avessimo quelli come guida; e daltronde la coin-
cidenza ideale che se ne ricava tale, che non pu essere
assolutamente considerata una forzatura del significato del
testo biblico.
87
In altre parole, la Bibbia e gli insegnamenti si sostengono a
vicenda, acquisendo entrambi, ai nostri occhi, maggiore cre-
dibilit, pur con il beneficio di inventario che sempre
dobbligo davanti ad una comunicazione indiretta (o ester-
na), anzich una presa diretta, tramite la percezione im-
mediata, di coscienza.

Ma perch la Bibbia il testo sacro dellOccidente? Che rap-
porto abbiamo noi europei con la Bibbia?
Per capire questo, dobbiamo anticipare per un attimo una
materia che affronteremo pi avanti, parlando delle cosid-
dette religioni etniche e delle epoche evolutive. Nellanti-
chit, come ben sappiamo, ogni popolo, ogni civilt, aveva le
sue divinit, che spesso venivano sollecitate ad aiutare il po-
polo che era sotto la loro tutela contro popoli (e divinit) di-
versi. Queste popolazioni erano cos condotte per un tratto
evolutivo da esseri spirituali, che avevano ancora il potere di
fungere da guida collettiva per lumanit di allora. Attual-
mente ci troviamo nellepoca Ariana, e il popolo-base da cui
nata lattuale popolazione occidentale fu il pi importante
dellepoca precedente: il popolo Semita originario. Gli at-
tuali Ebrei discendono da quella parte dellantico popolo Se-
mita che la loro tradizione racconta che and perduta. Come
spesso accade, essi sono ora i pi strenui sostenitori delle
tradizioni semite.
La cultura precedente a quella greca, e alla quale dobbiamo
riconoscere la prima concezione del tempo come lo inten-
diamo in occidente, quella Ebraica. Se leggiamo la Bibbia
troviamo proprio questa differenza rispetto alle civilt ante-
riori: parte dalla creazione del mondo, prosegue con i Pa-
triarchi e con la storia del popolo di Israele. Israele stato il
fulcro, il mezzo di trasmissione di questa concezione in tutto
il mondo occidentale. Esistono due possibilit per diffondere
una cultura per: da conquistatori o da conquistati. La mis-
sione di Israele era quella di effettuarla da conquistati, in
modo da non creare reazioni e opposizioni ad essa. Purtrop-
po c' ancora oggi fra gli eredi di quello stesso popolo chi
come ai tempi di Ges aspetta il Messia conquistatore. Eppu-
88
re la loro stessa storia parla chiaro; hanno contattato prima
la civilt Egizia all'epoca dell'"Esodo", poi quella Assira con la
"cattivit Assira", che incorporava nei propri territori con de-
portazioni imponenti i popoli conquistati, per proseguire con
la "cattivit Babilonese", che deportava solo la classe diri-
gente, per ripetersi ancora con la "diaspora" dal 70 d.C.,
quando i Romani conquistarono Gerusalemme, distruggen-
dola assieme al Tempio di Salomone.
Chi sa esaminare dal punto di vista occulto il cammino evo-
lutivo umano, impara ben presto che non ammesso arre-
starsi. Fermarsi equivale a retrocedere, giacch nel frattem-
po tutti gli altri avanzano. La stessa cosa avvenuta in que-
sto caso: lattaccamento alla razza ebraica impedisce agli
Ebrei doggi di continuare il loro cammino superando le for-
me attualmente abitate, vedendosi nel frattempo sopravan-
zare da quelli che lo iniziarono con loro, e che sono gli attuali
popoli occidentali. La Bibbia il testo sacro dei Semiti origi-
nari, pertanto il testo sacro che compete alla nostra
civilt. Sul popolo di Palestina, erede diretto dei Semiti ori-
ginari, cadde l'onere di fondere tutte le esperienze occiden-
tali. Questo grande compito non fu realizzato a mezzo di
conquiste, che avrebbero annullato l'una o l'altra, ma attra-
verso i noti e dolorosi contatti (esodo, due cattivit e diaspo-
ra) con le altre civilt: gli Egizi prima, gli Assiri e i Babilonesi
poi, e il mondo Greco e Romano pi tardi; contatti depositati
nella Bibbia attraverso la voce dei Profeti.
Questo testo, come gi abbiamo visto, nasconde un tesoro
dal punto di vista esoterico, la cui scoperta non pu che sve-
lare un messaggio rivolto a noi.
Tutti noi occidentali portiamo dentro le parole che vi si tro-
vano e le immagini che suscitano nel nostro intimo: fanno
parte della nostra cultura. Non questione di essere o non
essere credenti; la nostra formazione culturale impregnata
di esse. Ma, attenzione, non solo la nostra formazione indivi-
duale, leducazione che fin da piccoli ci stata data, fa as-
sumere grande importanza al testo biblico. Vi qualcosa di
pi, che ha un valore molto maggiore della cultura: sono mi-
gliaia e migliaia di anni che quelle parole ci accompagnano.
89
Hanno accompagnato la vita nostra, quella dei nostri genito-
ri, dei progenitori, su su fino ai nostri antenati. Si pu pro-
prio dire che nel testo biblico possiamo ri-trovare il nostro
passato, che labbiamo, si dice cos, nel sangue.
Questultima affermazione, per, molto pi vera di quanto
non possa apparire inizialmente. Quando noi diciamo: i no-
stri progenitori, i nostri antenati, infatti, intendiamo qualco-
sa che lordinaria consapevolezza non pu pienamente affer-
rare. Nel 5 capitolo della Genesi si parla della discendenza
da Adamo a No: i famosi Patriarchi, fra i quali soprattutto
noto Matusalemme, quello che ha, per cos dire, battuto il
record di longevit. Troviamo scritto che vissero centinaia e
centinaia di anni; che cosa pu significare? Se interpretato
esotericamente, il 5 capitolo parla della coscienza e del suo
sviluppo: i Patriarchi vissero tutto quel tempo, non tanto in-
dividualmente, ma nella memoria dei loro successori, cio
nella loro coscienza. Ciascun individuo, cio, portava allora
con s nel corpo vitale (ricordate? il corpo della memoria), e
nel prodotto fisico del vitale, il sangue, le esperienze dei
predecessori, il cui sangue scorreva nel suo corpo, i quali,
pertanto, non erano, dal punto di vista della coscienza, affat-
to morti. Non ingannevole quindi dire che Matusalemme (la
sua coscienza, la sua esperienza, il suo ricordo) visse per
969 anni, e che quando la sua memoria scem, mor. In re-
alt, la sua memoria cosciente continu in quella dei succes-
sori per tutto quel tempo!
Da allora, luomo andato sempre individualizzandosi, ed
anche il suo sangue ormai completamente individuale, tan-
to che sembra non pi sufficiente suddividerlo in gruppi e
sottogruppi per trovare quello compatibile col nostro, e sem-
pre pi viene consigliata, in caso di necessit, lauto-
trasfusione, cosa che non avviene tra gli animali. Tuttavia, il
principio di quanto affermato rimane: quando noi diciamo: i
nostri progenitori, non intendiamo, come intenderebbe una
mentalit materiale, altri rispetto a noi che ci hanno prece-
duto nel tempo; noi intendiamo letteralmente noi stessi,
come S. Noi stessi siamo giunti allattuale grado evolutivo
90
proprio perch abbiamo, in passato, fatto esperienza e pro-
gredito in altri corpi, in incarnazioni precedenti.
La scappatoia scientifica davanti a questa trasmissione di da-
ti da una generazione all'altra, lereditariet genetica: gli
insegnamenti esoterici sostengono che essa valida soltanto
per le qualit inerenti il corpo fisico, effettivamente ereditato
dai genitori. Le doti morali e spirituali sono invece stretta-
mente individuali, e appartengono allindividualit che abita
quel corpo. Se cos non fosse, il figlio di un genio dovrebbe a
sua volta essere un genio uguale o superiore ai genitori, ma
lesperienza quotidiana ci mostra chiaramente che ci non .
Certo, una determinata legge karmica permette che indivi-
dualit pi evolute siano attratte da famiglie formate da in-
dividualit a loro volta evolute e affini, e viceversa, ma non
esiste quella continuit di doti genetiche (semplici strumenti
fisici in mano allo spirito per ottenere i suoi scopi), che sola
potrebbe supportare lidea di quella scappatoia.
In realt, ciascuno di noi, individualmente, stato nelle ul-
time migliaia di anni della sua evoluzione (le pi importanti
forse), educato dagli insegnamenti che possiamo trovare ri-
specchiati nella Bibbia, se la osserviamo da un punto di vista
esoterico.
Le grandi individualit capaci di leggere questo antichissimo
passato, lo fanno avendo accesso alla memoria perenne,
che registra tutta la nostra evoluzione. Mentre la memoria
consapevole e quella inconsapevole riguardano larco di una
vita (una personalit) e la dimensione della sfera terrestre,
la memoria perenne relativa allindividualit spirituale, e
pertanto registra tutta la sua evoluzione.
Forse ora possiamo comprendere pi profondamente quanto
importante sia lo studio della Bibbia, e perch esso ci affa-
scini in tal modo: veramente abbiamo loccasione di fare un
viaggio dentro noi stessi, nella nostra pi grande profondit,
instaurando quella integrazione, dal valore non soltanto te-
rapeutico in senso stretto, con la nostra parte spirituale, che
in fondo il vero significato della parola: Religione.

91
Dovremo allora esaminarne il testo, relativamente a quanto
in questa sede ci interessa. A questo riguardo, tuttavia, ci
sono alcune considerazioni preliminari da fare:
Prima di tutto, esso era scritto in ebraico antico, il che si-
gnifica che, oltre a non apparirvi le vocali (si scrivevano sol-
tanto le consonanti), anche le parole non erano tra loro se-
parate. Cos, sostituendo le vocali e cambiando la lunghezza
delle parole, una frase poteva leggersi con pi significati di-
versi. Lantichit del testo stesso, inoltre, ha portato col
tempo ad aggiunte o perdite: gi 2000 anni fa si discuteva
su quali fossero, in taluni passaggi, le parti originali e quelle
apocrife. Senza contare le peripezie e le imposizioni che si
sono succedute per le varie traduzioni che, data limportanza
della Bibbia, erano soggette a infiniti condizionamenti.
Per i predetti due aspetti, assai arduo risalire per intero al-
la grandezza del testo originale, ma vedremo quanto quello
che abbiamo, per quanto impoverito, sia sufficiente per darci
unidea della sua profondit.
Prima di cominciare con il racconto del I libro (quello che
qui ci interessa), detto Genesi, leggiamo per una nota che
appare nelle edizioni ufficiali della Chiesa, stilata dalla C.E.I.
(Conferenza Episcopale Italiana), riguardo al valore del testo
biblico:
La prima parte riferisce in un linguaggio semplice e figurato,
adatto allintelligenza di una umanit meno sviluppata, le ve-
rit fondamentali che sono i presupposti della storia della
salvezza, con criteri storici che non corrispondono a quelli
moderni.
Qualsiasi commento rimandato alla valutazione di ciascuno
di noi, al termine di questa parte, riguardo a quanto chi ha
scritto questa nota sia in grado di comprendere sul vero si-
gnificato celato sotto la veste esteriore del racconto biblico.
Di contraltare la consapevolezza che la Bibbia che possedia-
mo oggi non fedele all'originale provoca tentativi di ritra-
duzioni che talvolta ne sconvolgono il senso comune. A noi
non servono ri-traduzioni. Pur riconoscendo la povert del
testo attuale rispetto all'originale, e anche la sicura intromis-
sione di interessi non propriamente spirituali, ci sarebbe co-
92
munque sempre l'esigenza di "credere" che la nuova tradu-
zione sia quella corretta, per il cui giudizio in genere man-
chiamo di competenza, e davanti alle molte imprese (fra loro
tutte diverse) che oggi si cimentano in questo esercizio, sa-
remmo portati a scegliere quella che pi si conf semplice-
mente ai nostri desideri. Sarebbe comunque solo un lavoro
superficiale, di maquillage, perch ci che conta non tanto
la forma, ma quello che c' sotto, o dietro, la superficie.
No, noi ci temiamo, in linea di massima e per quanto possi-
bile, il testo attuale, perch il vero profondo insegnamento
esoterico in grado di poter scorgere, anche davanti ad alte-
razioni o mancanze, quella Luce originaria che ispir il testo,
e che perci celata dentro di esso.


2. La Genesi e il big-bang.

Abbiamo gi avuto modo di dire che nei veicoli della perso-
nalit si riflette lindividualit spirituale. Frutto di detta
....riflessione anche la nostra mente, essendo essa, proprio
per questo motivo, non diretta, o non im-mediata: ne deriva
il tipo di razionalit speculativa, conseguenza del non-
contatto diretto con la realt, ma di un rapporto mediato, at-
traverso i veicoli della personalit, con essa.
Se ci mettiamo a spiegare, per fare un esempio, la forza di
gravit, lo facciamo dicendo che si tratta di una forza che
attira i corpi verso il centro della Terra, e ci sembra cos di
avere esaurito la spiegazione. Se ci mettessimo un attimo a
pensare, per, dovremmo renderci conto che quella frase
equivale esattamente a dire che ....la forza di gravit la
forza di gravit! Darle un nome, misurarla ed eventual-
mente anche sfruttarla ci d limpressione di conoscerla,
ma in realt non affatto cos. la nostra mente speculativa
che ragiona (o che riflette) in questo modo. Dovremmo inve-
ce chiederci chi c dietro la forza di gravit, di chi e-
spressione, di quale volont e quale scopo si prefigga!
Un ragionamento analogo lo possiamo fare sul funzionamen-
to del corpo umano: chi digerisce il cibo? Chi regola il batti-
93
to del cuore, la circolazione del sangue, e quantaltro? Sono
io? Posso io fare positivamente qualcosa che non so come
funziona, o che non posso regolare, o che funziona indipen-
dentemente dalla mia volont e conoscenza? Evidentemente
no: luomo scopre le leggi di natura, ma non arriva a chie-
dersi chi c dietro la legge, quella forza che studia, chi
il Legislatore in questione.
Da un punto di vista esoterico, non pu esservi movimento
(fenomeno), se non c una volont e una saggezza (nou-
meno) che lo dirigono. Questa veramente logica, ma al tem-
po stesso rivoluzionaria visione della natura, porta con s
delle conseguenze: tutto quello che accade dovuto ad una
volont, o a collaborazione o anche scontri fra volont diver-
se e di diversa potenzialit; tutto quello che c campo di
vita e di evoluzione, che si prefigge finalisticamente uno
scopo.
Torniamo al nostro corpo: esso formato da cellule, le quali
crescono, si riproducono ....vivono. Facciamo ora unipotesi:
queste cellule, nuclei di vita in evoluzione, hanno cominciato
il loro sviluppo che potr portarle in un lontano futuro ad ot-
tenere quello che oggi ancora non hanno: una consapevolez-
za ed una individualit. Fantascienza? pu darsi, ma ammet-
tiamolo, per il momento, come teoricamente possibile. Po-
niamo che decidano, in quel lontano contesto, di raccontare
la storia della loro evoluzione; ci sar allora qualcuna di que-
ste individualit che sar talmente progredita da saper risali-
re con la memoria perenne fino allattuale loro iniziale mo-
mento evolutivo. Cosa dovr raccontare allora, per spiegar-
lo? Dovr necessariamente riferire del loro rapporto con
noi, esseri pi evoluti, che in quel lontano periodo saremo
alla stregua, per loro, di Dei. Se non facesse questo, il rac-
conto non sarebbe completo.

Veniamo ora a noi: siamo noi umani, adesso, che vogliamo
raccontare la nostra storia, in modo che tutti possano cono-
scerla. Non dovremmo forse fare altrettanto?
proprio quello che il narratore biblico ha fatto; e giusta-
mente lo ha fatto allinizio del suo racconto. Gli studiosi ca-
94
balisti della Bibbia, che la interpretano esotericamente, han-
no saputo trovare verit tanto profonde e precise in essa,
che alcuni sostengono che il fatto che la prima lettera (come
vedremo fra poco) sia una B (seconda lettera dellalfabeto)
nasconde anchesso un significato, che potrebbe essere sia
che il testo a noi noto parziale e mutilato di una parte pre-
cedente, sia che la nostra storia attuale altro non che la
continuazione di una storia precedente: che linizio non il
primo inizio, ma solo un nuovo inizio.

Come inizia infatti la Genesi (I libro della Bibbia)?

Bereshit bar Elohim, et Hashamaim veet Haaretz
(Gen.1,1)

Esaminiamo allora questo ....principio:

Bereshit = In principio

Dunque, ci fu un principio! Come vogliamo chiamarlo: big-
bang? Dal punto di vista esoterico va benissimo, perch gi
presuppone uno sviluppo (unespandersi) ulteriore.
Luniverso cio non qualcosa di statico e costante nel tem-
po, ma, come la scienza ha appurato, in continuo movi-
mento e mutamento. Tutto ci sottinteso nel Bereshit i-
niziale.

Dobbiamo tenere presente che lancestrale linguaggio della
Bibbia era rivolto non solo alla mente degli antichi lettori, ma
anche allinteriorit di chi ascoltava quei suoni, quelle parole,
le quali suscitavano per il loro stesso risuonare i sentimenti
pi adatti in relazione a quanto volevano descrivere. Nella
nostra mentalit speculativa non sembra nemmeno concepi-
bile tutto questo, ma in quei tempi luomo era dotato, pur
deficitando di consapevolezza in rapporto a noi, di una capa-
cit di relazione con la natura e le sue forze che lo ponevano
in uno stato di percezione im-mediata tale da cogliere nei
95
suoni quei messaggi (quelle informazioni) che al giorno
doggi a noi sfuggono del tutto.
La seconda parola, infatti:

bar = creare - generare

non si pu comprendere appieno se la traduciamo solo lette-
ralmente. Essa suscitava un sentimento che voleva significa-
re: evocare - ri-evocare dalla propria interiorit. Questo
termine, quindi, non vuole intendere che quella fu la prima
creazione, poich il rievocare porta con s anche un signifi-
cato di ricordo. Non fu quindi la creazione dal nulla della
teologia, ma una ripresa del cammino che si era preceden-
temente interrotto.
Allinizio, allora, tutto cominci per mezzo di un evocare in-
teriore, un far emergere da se stesso; ma chi il soggetto di
questa azione?

Elohim

La traduzione ci dice semplicemente = Dio. Ma anche qui
approfondiamo un po': la radice Elo-; -h rappresenta
una desinenza, e pi precisamente una desinenza femmi-
nile: volendo designare una entit femminile, si dovrebbe
dire: Eloh. A questa, per, segue unaltra desinenza plura-
le. La desinenza plurale femminile -oth; quindi volendo
esprimere una serie di entit femminili, si sarebbe dovuto di-
re: Elooth; qui, invece, abbiamo -im, che la desinenza
plurale maschile. Elohim, pertanto, non pu significare
altro che una serie di entit maschili-femminili, cio an-
drogine. Quelle che in esoterismo vengono chiamate le Ge-
rarchie creatrici.
Ecco quindi le entit della cui pi bassa espressione noi allo-
ra formavamo le cellule, delle quali noi costituivamo il veico-
lo inferiore.
Ma che cosa creavano gli Elohim? quello che viene spiega-
to nella seconda parte della frase:

96
et Hashamaim veet Haaretz = i Cieli e la Terra.

Esaminiamo bene anche questo passaggio: furono create, o
meglio emanate dallinteriorit degli Elohim, due cose: sono
le prime, cio quelle sulle quali si basa tutta la successiva
creazione. Possono essere tradotte in molti modi:
loggettivit e la soggettivit, lattivit e la passivit, cio le
due polarit che sono presenti in tutto ci che esiste. Caba-
listicamente, avviene in quel primo atto di manifestazione
la separazione, dallAssoluto, delle due polarit-base che
rappresentano laspetto soggettivo delluniverso (i Cieli) e
quello oggettivo (la Terra): la divisione dallo 0 dell1 e
del 2, del maschile e del femminile, o yang e yin in termini
orientali.
Ecco quindi la traduzione della prima frase della Genesi:

In principio crearono gli Dei la soggettivit e loggettivit

ma solo il testo originario ci pu dare quelle possibilit inter-
pretative che la traduzione fatalmente perde.

Forse arditamente, ma probabilmente non troppo, potrebbe
tentarsi un parallelo con quanto la scienza moderna propone
sullorigine delluniverso. Il primo, misterioso momento della
creazione, che sfugge alle leggi che vigeranno poi, il cosid-
detto big-bang, nel quale compresso tutto ci che esiste, o
esisteva, o esister. In altri termini, non c alcunch di og-
gettivo, tutto ancora uno con la forza che produrr
lespansione, linflazione, dalla quale luniverso oggettivo na-
scer.
Cio, dallo 0, lAssoluto, nascer la dualit, 1 - 2, che ca-
ratterizza tutto quanto esiste. Loggettivit dovuta alla re-
lazione fra le due polarit: tutto ci che c duale, ha due
poli opposti, e questa la caratteristica prima per esistere, o
meglio, dal punto di vista occulto, per manifestarsi.
Tutto, dunque, al livello della manifestazione, duale, non
assoluto, ma relativo allunit assoluta, e tende perci, per
arrivare (o tornare) alla perfezione, a completarsi: forse
97
proprio questo lo stimolo-base che spinge tutto quanto evol-
ve a vivere, a esistere; a superare linsoddisfazione della di-
visione, della relativit, e a tendere allunit perduta. Forse
proprio questo larchetipo dellAmore: la tendenza ad unire
gli opposti, per ottenere lunione. Dal livello pi basso e in-
cosciente, di tipo sub-atomico, a quello di tipo sessuale, fino
al pi elevato e spirituale: lUnione con lAssoluto, con Dio,
dal Quale fummo, per acquisire esperienza, separati allalba
della Sua manifestazione. Questa manifestazione perci
una limitazione del Creatore, e porta con s fatalmente la
nostalgia e il disagio della separazione. Per amore nostro Egli
si limit, per permetterci di entrare nellarengo della vita:
lamore il motore primo di tutto quanto esiste. Come lo
espresse Dante: "L'amor che muove il sole e l'altre stelle".


3. l'idea di Dio

L'uomo moderno, in effetti, si trova davanti ad una contrad-
dizione: da una parte se segue la logica si rende conto della
necessit dell'assoluto (essere), dall'altra la sua percezione
avverte solo ci che appare come relativo (divenire).
Che ci debba essere un Creatore, un Legislatore, lo abbiamo
gi visto. Se nel tentativo di conoscerlo identifichiamo Dio
con l'Assoluto, qualsiasi descrizione umana sarebbe destina-
ta a cadere per sua natura nello spazio e nel tempo, ossia
nella relativit, la quale l'opposto dell'assoluto. Eppure, se
l'Assoluto esiste, non pu prescindere da tutto quanto esi-
ste: spazio e tempo compresi, altrimenti non sarebbe pi
l'Assoluto. Questa incongruenza diventa per apparente se ci
rendiamo conto che la relativit non una descrizione della
realt, se non nei limiti della nostra illusoria capacit limitata
di comprensione e percezione. il mistero descritto da Gio-
vanni nel suo Vangelo: "In principio", quando cio nacque il
tempo e perci la creazione, "era il Verbo", e il Verbo "era
presso Dio", ma contemporaneamente "il Verbo era Dio".
Per noi impossibile concepire l'Assoluto, nonostante logi-
camente Esso ci concepisca; definiamo "Dio" l'Uno, il primo
98
Essere generato, che Giovanni chiama il "Verbo", l'Essere
che legifera, che regge l'universo reale che per noi, nella
nostra visione dialettica conseguente alla percezione media-
ta, percepiamo e concepiamo illusoriamente. L'unica realt
dell'universo Dio, il Quale " Colui che ", ma noi scam-
biamo l'illusorio che comprendiamo con il reale che non
comprendiamo, e gli attribuiamo i valori assoluti che invece
non possiede, pur essendo Egli l'Onnisfera che comprende
tutte le altre sfere.
Lo Spirito Universale l'idea che possiamo farci dell'Assolu-
to. In quanto Assoluto sempre stato e sempre sar, fuori
dal tempo e dallo spazio. Quando si manifesta la creazione,
lo possiamo concepire dalla parte della creazione sotto forma
di due polarit che agiscono simultaneamente l'una sull'al-
tra: la polarit positiva, che chiamiamo col sacro nome di
Dio, e la polarit negativa, che composta dall'insieme degli
atomi indistinti che compongono lo spazio, e che chiamiamo
sostanza-radice. Dio e la sostanza-radice precedono la crea-
zione e la provocano, messa in moto dalle facolt divine di
Volont, Saggezza e Attivit. La scienza materialista si sta
arrovellando nella ricerca della particella ultima, ma non po-
tr trovarla nella direzione della sua ricerca, se non si rivol-
ger alle dimensioni superfisiche, poich la "particella ulti-
ma" quella che fa da base della sostanza-radice, che altro
non che la sostanza del periodo di Saturno.
Vita e Coscienza sono attributi di Dio, il Moto senza il quale
la sostanza non si manifesta il primo attributo della so-
stanza-radice a partire dal Fiat creatore emesso da Dio su di
essa. Il differente tasso vibratorio che caratterizza questo
moto d origine ai diversi piani di manifestazione, dando
forma alla sostanza mentale, alla sostanza astrale, alla so-
stanza eterea e infine alla sostanza fisica: la materia, con un
graduale rallentamento del tasso vibratorio stesso. Ma tutto
nasce dalla prima distinzione dell'Assoluto nelle due polarit:
dallo 0 all'1-2. L'1 - 2 che aspira al ritorno allo 0. Non
quindi la somma tra 1 e 2 che pu ricondurre a Dio, e nep-
pure la loro sottrazione: queste operazioni rimangono fatal-
mente nella sfera quantitativa della manifestazione, dell'illu-
99
soriet; ma piuttosto il loro annullamento nella dimensione
ad essi superiore da cui provengono (e che gi contengono
in s).

Usando un linguaggio teologico, possiamo dire che mentre di
Dio si possono discutere tutte le qualit in positivo (metodo
"cataftico") parlando dell'Assoluto possibile solo discuter-
ne su ci che non (metodo "apoftico"). Possiamo solo
pensare che l'Assoluto comprenda in S tutto quanto esiste e
non esiste - non pu essere diversamente - e che noi distin-
guiamo, illusoriamente, l'esistenza dalla non esistenza, il
Creatore dalla creazione, l'1-2 dallo 0. In questo esercizio
noi, esseri spazio-temporali, vediamo lo svolgersi del tempo,
e osserviamo il suo scorrere tra passato e futuro. In Dio, pe-
r, esiste solo il presente, e passato e futuro - il nostro tem-
po - sono solo le illusioni che noi scambiamo per realt. Il
fatto che, pi o meno, tutti percepiamo illusoriamente la
stessa impressione, non contraddice tale affermazione, per-
ch ci identifichiamo dapprima di tutto nell'ondata di vita e
nei piani ed esperienza collettivamente attraversati, e solo
dopo in noi stessi individualmente. Uno sviluppo avanzato
dal punto di vista spirituale potr farci avvicinare all'idea e
alla natura di Dio, e quando recupereremo i piani pi elevati
anche le illusioni del tempo e dello spazio cominceranno a
perdere la loro presa sulla nostra consapevolezza, e ci identi-
ficheremo sempre pi con l'eternit di Dio.
Lo scopo dello spazio-tempo, e perci dei diversi piani e delle
diverse ondate di vita, quello di risvegliare la nostra con-
sapevolezza in modo da trasformarci da creature a creatori.
Ma noi gi siamo, in nuce, creatori, perch siamo in Dio, solo
che non lo sappiamo. "Dio nessuno l'ha mai visto: proprio il
Figlio unigenito, che nel seno del Padre, lui lo ha rivelato",
dice ancora Giovanni; ecco che allora noi dobbiamo far cre-
scere il Cristo interiore, il Figlio dell'uomo, se vogliamo innal-
zarci fino alla dimensione spirituale e accedere alla rivela-
zione.

100
Un'immagine che ci possiamo fare di Dio quella del conta-
dino, che ha con s diversi semi di diversa natura. Prima di
poterli seminare, egli deve trovare il terreno adatto, e poi
deve lavorarlo. Ogni seme ha bisogno di una lavorazione di-
versa, di un clima diverso, di un terreno diverso: per esposi-
zione, composizione, temperatura, umidit, ecc.; e ogni se-
me ha una sua differente stagione di semina. Finalmente,
quando i terreni sono pronti, il contadino provvede a semi-
nare i semi, e a curarne la crescita, fino alla fine dell'anno
agrario. Da ogni nuovo raccolto nuovi semi sono prodotti,
che il contadino trattiene con s fino all'anno agrario succes-
sivo.
Allo stesso modo, Dio/contadino, l'Architetto dell'Universo,
ha in S i semi (gli atomi-seme), e quando ha preparato la
sostanza-radice/terreno pu immetterli nell'evoluzione, cia-
scuno secondo la propria natura e le proprie esigenze e fa-
colt; dagli Elohim pi elevati all'ondata di vita che ora abita
il regno minerale.

Il Dio che crea la natura e l'uomo al di fuori di S, ed di-
stinto da essa, perci solo quel Dio delle religioni che viene
presentato a menti non ancora spiritualmente mature. Solo
superando questa concezione sar possibile ristabilire e ri-
conciliare l'uomo moderno con l'idea di Dio, e perci in defi-
nitiva con se stesso. Predicare un Dio esterno che agisce
condannando o premiando il modo migliore per far cresce-
re l'ateismo; in realt noi siamo "in" Dio, la cui Volont-
forza, la cui Saggezza-amore e il cui Movimento-vita manife-
stano, regolano e sostengono l'universo. Come troviamo
scritto in Atti 17, 28, "in Dio viviamo, ci muoviamo, e sia-
mo".

101





LA CREAZIONE DELLA FORMA,
O LINVOLUZIONE

1. I giorni della creazione.

Dal secondo versetto si entra subito nel vivo del processo di
creazione:

2.- La Terra era informe e vuota, e le tenebre ricoprivano
labisso, e gli spiriti degli Dei aleggiavano sopra labisso (o
sopra le acque).

informe e vuota

Leggendo linizio di questo secondo versetto, dovrebbe sor-
gere spontanea una domanda: pu veramente esistere qual-
cosa caratterizzato da mancanza sia di forma (informe)
che di contenuto (vuota)? La Terra era stata creata, ma
non aveva n forma n contenuto; in altri termini, era stata
creata, ma non esisteva!
Come risolvere questa contraddizione? Possiamo farlo se ri-
corriamo allinsegnamento esoterico, che suddivide il proces-
so di creazione in grandi fasi, o periodi. Essendo il primo, il
periodo di cui ora parliamo simbolicamente chiamato con il
nome del pianeta del sistema solare che ne rappresenta, se-
condo la scienza astrologica, il confine esterno; detto quin-
di periodo di Saturno, e si riferisce allapparire dellaspet-
to oggettivo della creazione, ossia la Terra della Genesi,
dove lunica oggettivit esistente era il calore, ossia un mo-
vimento di particelle. Nullaltro esisteva se non il calore, che
tuttavia gi era una manifestazione: la prima cosa creata.
Per questo la Terra era informe e vuota, ed anche oscura:

102
e le tenebre ricoprivano labisso.

rachef = ....aleggiavano....

Gli spiriti degli Dei aleggiavano: anche qui necessario co-
noscere quale sentimento questa parola suscitava, con la
sua pronuncia, nellanima delle antiche popolazioni. Pi che
aleggiare, termine che non ispira un intervento diretto in
ci che viene sorvolato, potrebbe tradursi con coprire o,
meglio, covare (il che anche collegato col calore).

....le acque (o labisso)....

Gli Elohim, dunque, agendo dallesterno, covavano le acque,
o labisso. Acque ed abisso sono termini per noi non impa-
rentati, tanto che non ci facile comprendere come possano
sostituirsi a vicenda; la migliore traduzione forse espan-
sione. Essi sottendono cio un qualcosa che tende a con-
centrarsi, a solidificarsi, a rapprendersi: proprio la Terra in
formazione.

Vediamo dunque di tradurre tutto il versetto:

La Terra, la parte cio oggettiva della creazione come risul-
tava dal primo versetto, non aveva n forma n contenuto,
essendo composta unicamente dal prodotto del primo movi-
mento sub-atomico, ossia dal calore, prodotto, per cos dire,
dallazione esterna degli Dei su di essa, che la covavano por-
tando a maturazione il suo contenuto, e facendola maggior-
mente rapprendersi e solidificarsi nella sua sostanza.

Se ci rivolgiamo allinsegnamento occulto, esso ci dice che
nel periodo di Saturno ci venne dato l'atomo-seme di quello
che divent molto pi avanti il principio della forma
nelluomo. Contemporaneamente, lazione degli Elohim ri-
svegli quella parte del nostro spirito che poi rimasta pi
strettamente a contatto con loro, cio la componente pi e-
levata spiritualmente della nostra individualit. Gli Elohim
103
impegnati in queste attivit creatrici sono note
nellesoterismo cristiano con il nome di Troni. Essi diedero
latomo-seme del corpo fisico al principio dellantico Saturno,
e risvegliarono lo spirito della volont nelluomo alla fine del-
lo stesso periodo, perch fosse collegato con il corpo fisico in
formazione. Schematizziamo tutto questo come segue:

Periodo di Saturno
SPIRITO DELLA VOLONT
SPIRITO DELLA SAGGEZZA
SPIRITO DELLATTIVIT
MENTE
CORPO EMOZIONALE
CORPO VITALE
CORPO FISICO

Si noter la grande distanza fra questi due principi: in effetti,
si pu dire che non ci fosse quasi relazione fra di essi. pro-
prio questo che caratterizza la fase minerale che stavamo
allora sperimentando: la forte ed esclusiva influenza esterna,
essendo quella interna troppo lontana per intervenire nella
sua controparte fisica.
Gli Elohim che agiscono in questa che noi chiameremo sfera
saturnia, contengono in s anche quelle entit che in evolu-
zioni precedenti furono esiliate in quel confine, perch ave-
vano abusato del loro potere. Essi perdurano a tutt'oggi ad
ostacolare il ritorno alle sfere spirituali della coscienza uma-
na, che essi condizionano dal piano mentale dove risiedono.
Saturno contiene nel nome la stessa radice dell'Ostacolatore:
Satana, il nemico dello spirito, che ci d l'illusione della e-
saustivit della dimensione materiale. il primo impedimen-
to alla comunione, che ci tenta a restare relegati nella falsit
della comunicazione dialettica, priva di anelito al ritorno e
allamore.

Esaminiamo ora i successivi tre versetti:


104
3. E gli Dei dissero: Sia la luce! E la luce fu.
4. E videro che la luce era cosa buona, e separarono la luce
dalle tenebre.
5. E chiamarono la luce giorno e le tenebre notte, e fu sera
e fu mattina: primo giorno.

Di nuovo balza subito agli occhi una contraddizione: noi pos-
siamo distinguere il giorno dalla notte grazie allazione del
Sole. Ebbene, il Sole, in questo racconto, fu creato pi tardi,
e precisamente nel quarto giorno. Evidentemente anche qui
si nasconde qualcosa da scoprire. Per trovarlo, dobbiamo ri-
cordare quanto gi detto, e cio che con la parola Terra
non si vuole intendere nel racconto biblico il pianeta attuale,
ma la parte oggettiva, tutta la parte oggettiva, di quei primi
momenti di vita delluniverso. Possiamo definirlo come la
massa centrale che racchiudeva in s tutto quanto stato
poi suddiviso e spezzettato per permettere levoluzione di
una serie infinita di entit diverse, e con diverse esigenze.
Allora, per, tutto questo era ancora unito, indistinto, ed
ci che viene chiamato Terra.
Nel versetto precedente, questa massa era oscura (tenebre),
e la sola cosa che la distingueva dallo spazio esterno era il
calore. Qui, la Bibbia ci dice che in un determinato momento
divenne luminosa: fu creata la luce. Recenti ipotesi scientifi-
che concordano sul fatto che solo in un secondo momento
lattrito causato da ci che nacque col big-bang (che produs-
se il calore) diede inizio alla luce. Ecco che ancora una volta
il testo biblico viene rivalutato: nel secondo periodo, il globo,
la massa centrale, divenne luminoso. Tutto quello che lo
componeva, dobbiamo supporre, divenne luminoso, perch
non cera ancora alcuna suddivisione al suo interno. Quindi
anche i nostri corpi in formazione erano, allora, luminosi.
La sostanza di cui il globo centrale era formato in preceden-
za (il calore), si addens un po di pi, dando inizio ad una
nuova sostanza, che lesoterismo chiama aria (era il princi-
pio dellaria), che permise il diffondersi della luminosit. Gra-
zie ad essa, questo globo si poteva distinguere dal resto del-
lo spazio, e ci reso con:
105

separarono la luce dalle tenebre

La Terra non era pi informe: era distinguibile.
Il quinto versetto ci dice poi che venne una sera, alla fine di
questo periodo, seguita da una mattina; questa frase verr
ripetuta per sei volte, al termine di ogni giorno creativo, in
perfetto accordo con gli insegnamenti esoterici, i quali, oltre
a suddividere levoluzione in periodi di manifestazione attiva,
dicono anche che fra un periodo e laltro si inserisce una fase
soggettiva, di riassorbimento di quello che avvenuto nella
fase oggettiva, per permettere di raccoglierne le esperienze
in modo di inaugurare nuove condizioni pi avanzate nella
fase oggettiva che segue. quello che loccultismo chiama
la Notte cosmica, con un perfetto parallelismo anche con il
linguaggio biblico: certamente lo stesore della Genesi era un
Alto Iniziato alla Scuola dei Misteri.
Notiamo per inciso che le parole ebraiche per sera e mat-
tina erano:

erev = (sera), che significava confusione, o caos: fa-
se soggettiva, o di riassorbimento;
boker = (mattina), che significava ordine, o armonia:
fase oggettiva, o di ridistribuzione.

In esoterismo, questo secondo, luminoso periodo chiamato
periodo del Sole, durante il quale ci venne dato l'atomo-
seme che arricch la personalit delluomo in formazione col
principio della vitalit. Gli Elohim coinvolti furono le Do-
minazioni, che dopo la ricapitolazione del lavoro di Saturno
diedero alluomo anche latomo-seme del corpo vitale, e ver-
so la fine dello stesso periodo i Cherubini, che risvegliarono
lo spirito della saggezza per collegarlo col corpo vitale in co-
struzione.


Schematizzando ancora quindi:

106
Periodo del Sole
SPIRITO DELLA VOLONT
SPIRITO DELLA SAGGEZZA
SPIRITO DELLATTIVIT
MENTE
CORPO EMOZIONALE
CORPO VITALE
CORPO FISICO

La parte della personalit comincia ad avvicinarsi di pi allo
spirituale, originando una coscienza di tipo vegetale (inco-
scienza di sonno).
Abbiamo ora una spiegazione pi profonda del perch in eso-
terismo il corpo vitale appartenga alla sfera solare, e il
corpo fisico alla sfera saturnia.

Ancora tre versetti:

6. Gli Dei dissero: Sia lespansione in mezzo alle acque per
separare le acque dalle acque.
7. Gli Dei fecero unespansione, e separarono le acque infe-
riori dalle superiori. E cos avvenne.
8. E chiamarono lespansione Cielo.

Abbiamo appena detto che non cera, nel periodo del Sole,
alcuna divisione allinterno della massa centrale. La divisione
nasce ora! Che cosa ci riferisce lAlto Iniziato che riesce a
spingere la sua indagine fino a questi lontanissimi eventi
nellevoluzione delluniverso?
Egli pu notare come la massa centrale ormai incandescen-
te, a contatto con lo spazio freddo esterno, causa una con-
densazione producendo vapore. Quando questo vapore veni-
va a contatto con la parte fredda esterna si condensava, e
precipitava verso linterno, dove, a causa del calore, si tra-
sformava nuovamente in vapore e riprendeva la salita verso
lesterno. In questo modo presero inizio delle correnti cicli-
che, ed ebbe inizio il periodo liquido.
107
Mentre nel periodo del Sole si effettu una prima distinzione
fra la luce interna e le tenebre esterne, qui avvenne la prima
separazione interna del globo centrale. Si aggiunse allora
al calore e allaria, il principio dellacqua.
Nel testo biblico il termine che abbiamo tradotto con espan-
sione era tradotto in latino con firmamentum; alcune tra-
duzioni italiane usano la parola firmamento; altre pi re-
centi la parola distesa. La parola originale ebraica era:

rakia = espansione

ed indica leffetto di una separazione fra due linee di forza:
proprio in accordo con la narrazione occulta.
Il principio liquido perci legato ai cicli alterni, che prima
del periodo in questione non esistevano: facile farci venire
alla mente, oltre alle maree, il ciclo femminile, e la loro coin-
cidenza e relazione con il ciclo lunare. In esoterismo infatti
questo periodo chiamato il periodo della Luna, e fu allora
che fu dato allumanit evolvente l'atomo-seme del corpo
che racchiude in s le due correnti descritte: il corpo emo-
zionale, che ricorderete assegnato alla sfera lunare. gra-
zie allazione contrastante delle correnti, infatti, e alla prima
capacit di relazione e reazione con lesterno delle medesi-
me, che luomo comincia a sentire nascere in s un primo
abbozzo di coscienza, cosa che caratterizza appunto il cor-
po emozionale. Contemporaneamente fu risvegliato dalle no-
stre Guide spirituali il principio pi lontano da loro della no-
stra individualit spirituale: lo spirito dellattivit.
Latomo-seme del corpo emozionale fu dato dagli Elohim noti
come le Potest (sempre dopo che fu terminato il lavoro di
ricapitolazione dei periodi precedenti), e lo spirito della divi-
nit fu risvegliato dalla Gerarchia dei Serafini.

Vediamo ancora una volta tutto questo aggiornando il nostro
schema:



108
Periodo della Luna
SPIRITO DELLA VOLONT
SPIRITO DELLA SAGGEZZA
SPIRITO DELLATTIVIT
MENTE
CORPO EMOZIONALE
CORPO VITALE
CORPO FISICO

Possiamo notare come lindividualit spirituale ora abba-
stanza vicina ai veicoli della personalit, causando cos quel
primo barlume cosciente. Nel periodo della Luna, infatti,
lumanit di allora giunse alla coscienza di tipo animale,
cio di sogno. Era, purtuttavia, una coscienza esterna, in
quanto lindividualit non abitava ancora, internamente, i
propri veicoli.


2. Il periodo della Terra.

Prima di continuare nella nostra traduzione, dobbiamo a
questo punto fare una considerazione. Se qualcuno ci chie-
desse di narrargli in poco tempo la storia della nostra vita,
come lo faremmo? Per riportare gli anni dellinfanzia narre-
remmo i fatti salienti, raggruppando certamente parecchi di
quegli anni; ad esempio ho frequentato la scuola materna,
o le elementari. Poi, passando ad epoche pi recenti, po-
tremmo cominciare a dire di ciascun anno cosa abbiamo fat-
to; arrivando allanno scorso, poi, si comincer a dividerlo in
mesi, o stagioni, e cos via. Se dovessimo raccontare la no-
stra giornata odierna, ecco che la suddivisione sarebbe anco-
ra minore, ed entreremmo pi nel dettaglio con il nostro rac-
conto.
Bene, la stessa logica procedura stata usata da chi ha
scritto la Bibbia. Gli insegnamenti esoterici infatti dividono,
come detto, tutta levoluzione del mondo e delluomo in
grandi periodi; a loro volta, poi, ciascun periodo viene diviso
ulteriormente, ed ogni suddivisione subisce a sua volta anco-
109
ra una divisione, e cos via. Lesoterismo ci insegna che i pe-
riodi sono in tutto sette, e ciascuno diviso in sette rivolu-
zioni, le quali a loro volta sono suddivise in sette globi, e cia-
scun globo composto di sette epoche. Questa scala infini-
ta, tanto verso il grande che verso il piccolo, e la possiamo
rintracciare anche nei settennali periodi di vita delluomo.
Ciascuna di queste suddivisioni, tuttavia, regolata dalla
legge di analogia, per cui ciascuna prima fase allinterno di
ognuna legata al limite e alla forma (Saturno), ciascuna
seconda alla vitalit (Sole), ciascuna terza alla coscienza
(Luna). Questo modo di procedere dellevoluzione chiama-
to di ricapitolazione.

Essendo dunque giunto, nella sua narrazione, alla fine del
periodo precedente a quello in cui stiamo attualmente evol-
vendo, lautore della Genesi riprende il racconto tenendo
conto anche delle ricapitolazioni, essendo esso il periodo che
ci interessa pi da vicino, trascurate invece, perch non es-
senziali, nel racconto dei periodi precedenti di Saturno, del
Sole e della Luna.
Esaminiamo infatti i seguenti versetti:

9. Gli Dei dissero: Le acque che sono sotto il cielo si raccol-
gano in un solo luogo e appaia lasciutto. E cos avvenne.
10. Gli Dei chiamarono lasciutto terra e la massa delle ac-
que mare. E videro che era cosa buona.

Questa la narrazione della prima epoca del periodo della
Terra, che succedette al periodo della Luna, detta epoca
Polare, perch lumanit di allora, che ricapitolava la sua fa-
se minerale, aveva cristallizzato (se cos si pu dire nel globo
ancora tutto fluente di allora) una parte della massa infuoca-
ta che abitava. La convivenza con altre entit pi evolute,
infatti, non le avrebbe permesso di condividere le altissime
vibrazioni dei loro veicoli senza andarne distrutte. Questa
massa pi densa si form ad un polo del globo, dove la velo-
cit di rotazione era minore. Appare quindi qui per la prima
110
volta nel periodo della Terra il principio solido, o ci che
viene detto in esoterismo terra.
Questepoca vede anche linizio dellondata vitale che forma
ora il regno minerale. Finora, infatti, per comodit e sem-
plicit di narrazione, abbiamo considerato solo levoluzione
delluomo, o ondata di vita umana, che ha passato la sua fa-
se minerale, come gi sappiamo, nel periodo di Saturno,
quella vegetale nel periodo di Sole, e quella animale nel pe-
riodo della Luna. Ma ciascun periodo inaugura anche una
nuova ondata di entit spirituali, che segue un sentiero di-
verso, ma in definitiva parallelo, a quello del genere umano.
Nellepoca Polare del periodo della Terra, dunque, inizi la
sua evoluzione quellondata di entit che formano ci che
chiamiamo il regno minerale.
Luomo di quellepoca aveva, allesame chiaroveggente, la
forma di un grande sacco dal quale fuoriusciva superiormen-
te un organo che era sensibile al calore. Questorgano gli
permetteva di sfuggire dai luoghi troppo infuocati e di evita-
re di inoltrarsi nelle distruttive (per lui) vibrazioni che cir-
condavano la terra polare. E nellattuale corpo umano ne
troviamo come organo erede che da quello si sviluppato:
lepfisi. Era praticamente il primo abbozzo di quello che pi
avanti sarebbe diventato il senso del tatto a noi noto; allora
era una percezione localizzata, la prima di tipo mediato, che
ora si estesa in tutta la superficie del corpo. Ad analogo
sviluppo sono destinati tutti i sensi delluomo.

11. E gli Dei dissero: La terra produca germogli, erbe che
producono seme e alberi da frutta, che facciano sulla Terra
frutto con il seme, ciascuno secondo la sua specie.

Ecco lepoca successiva, detta Iperborea, ricapitolazione del
periodo del Sole, nella quale luomo ricapitol il livello evolu-
tivo vegetale.
Qui riprende il suo cammino anche quellondata di entit che
inizi la sua evoluzione nel precedente periodo della Luna, e
che ora forma il regno vegetale. La frase:
111

secondo la sua specie

sta ad indicare che il regno vegetale nellepoca Iperborea
non era rappresentato dalle singole piante, cos come siamo
abituati a vederle ora. Non erano ancora giunte ad un tale
grado di individualizzazione, per cui si manifestava quello
che esotericamente viene definito lo Spirito-gruppo, cio
linsieme di entit spirituali che raggruppano ciascuna specie
vegetale. In altri termini, la distanza dello Spirito dai propri
veicoli gli impedisce di abitarli singolarmente: essi vengono
condotti dallesterno da un insieme di entit affini.
Lepoca Iperborea viene descritta fino al versetto 19, nar-
randoci la creazione delle

luci del firmamento.

Infatti, in questepoca la Terra viene espulsa dalla massa
centrale: la cristallizzazione polare, resasi pi indipendente
dal resto del globo, interagisce con lo stesso provocando una
forza dinerzia che la fa scendere girando attorno al globo e
acquisendo velocit, fino a venirne espulsa dallaltezza
dellequatore ad una certa distanza, direttamente proporzio-
nale alla diversit di vibrazione rispetto al globo centrale. In
questo modo, la distanza da esso corrisponde al bisogno
evolutivo dei corpi che la abitano e che vibrano della sua
medesima frequenza.

Si tratta dellorigine di tutti i pianeti. Talvolta uomini della
attuale scienza materiale sostengono che la vita, in tutto
luniverso, possibile solo a determinate condizioni, le quali
sono presenti, a quanto se ne sa, ad una certa distanza da
una stella di una certa grandezza e tipo; questi dati per,
guarda caso, coincidono con le caratteristiche della Terra,
dellorbita terrestre e del Sole. Sembra proprio, a volte, che
quanto pi voglia essere materialista lo scienziato moderno,
tanto pi sia costretto a credere ai miracoli! In realt, la vita
compenetra tutto luniverso; ovvio che se cerchiamo la
112
forma che il vitale abita sulla Terra, possiamo trovarla solo
su di essa. Comunque, non certo un caso che la distanza
della Terra dal Sole sia quella dovuta: la scienza occulta ce
lo dimostra esemplarmente.

Da questo momento dellepoca Iperborea, dunque, la Terra
viene espulsa dal globo centrale, che da allora diviene il Sole
come siamo soliti considerarlo: una fonte esterna di energia
fisica e spirituale. Come nucleo centrale, il pianeta conserva
nel suo centro una sorgente solare attiva, figlia del globo
centrale, che, quando i tempi saranno maturi, inizier ad a-
gire dallinterno. Ma questo un insegnamento che per il
punto in cui siamo non pu essere ancora perfettamente
compreso.
Nel corpo delluomo si formano i primi rudimenti di quello
che oggi chiamiamo il sistema neuro-vegetativo. Quel siste-
ma nervoso, cio, che dipende dalle condizioni esteriori per il
suo funzionamento, e che reagisce ad esse a prescindere
dalla volont e consapevolezza delluomo. Da allora, con la
percezione mediata, siamo colpiti dalla luce, che perci di-
venta riflessa, che forma dentro di noi le immagini del mon-
do esterno. Domani dovremo recuperare la luce interiore; al-
lora diventeremo radianti, e dal ponte di luce che costruire-
mo nella testa fra le ghiandole spirituali note col nome di i-
pofisi ed epifisi, emetteremo la luce che ci far vedere diret-
tamente gli oggetti, attraverso la percezione im-mediata.
Non vedremo pi le immagini degli oggetti che si formano
dentro di noi, ma gli oggetti stessi appariranno nella loro ve-
ra essenza, non nascondendoci pi n lesterno n linterno
degli stessi, con i quali saremo cos in comunione (Ora co-
nosco in parte, in maniera confusa, ma allora conoscer di-
rettamente, come anchio sono conosciuto).

I versetti successivi, dal 20 al 23, vedono lapparire sulla
Terra del regno animale, che aveva cominciato la sua evo-
luzione nel periodo del Sole, e si riferiscono a quella che eso-
tericamente viene detta lepoca Lemuriana, nella quale
luomo ricapitol lo stadio di coscienza animale. Lepoca Le-
113
muriana, infatti, vide la ricapitolazione del periodo della Lu-
na, e nel suo corso una parte della Terra ne venne espulsa,
dando appunto origine alla Luna attuale.
Come lespulsione della Terra dal Sole fu causata dalla diffe-
renza di solidificazione, ma non port come conseguenza
leliminazione della vibrazione solare per gli abitanti della
parte espulsa, ma solo un suo allontanamento, in modo da
renderla ad essi accettabile e utile, cos il processo di indu-
rimento continu sulla Terra fino ad un punto tale da diveni-
re in certe localit incompatibile con le vibrazioni solari. Que-
sti luoghi erano abitati da una parte di popolazione che era
rimasta talmente indietro nella propria evoluzione da non
poter pi sperare di continuare a progredire in questo ordine
di manifestazione, e fu quindi espulsa dalla Terra per non
pregiudicare lulteriore progresso degli altri abitanti. La Luna
ci fa giungere ora, dallesterno, un influsso cristallizzante che
permette di bilanciare e alternare quello vivificante del Sole.
Entrambe queste influenze sono oggi indispensabili alluomo
per poter continuare a vivere nellattuale Terra.
Non dobbiamo stupirci di quello che abbiamo appena letto:
levoluzione possibile solo se i soggetti che devono appli-
carla non si cristallizzano in forme che devono ad un certo
momento essere abbandonate, per permettere il passo suc-
cessivo. Ladattabilit la parola-chiave per riuscire in ma-
niera indolore in questo. Coloro che non riescono non ven-
gono tuttavia abbandonati; SIAMO TUTTI PARTE DEL TUTTO,
cellule degli Elohim, ed essi stessi vedrebbero messa a ri-
schio la loro evoluzione se una parte di queste cellule andas-
se perduta. Vengono messi in atto tutti i tentativi per recu-
perare quelli che, per scarsa adattabilit, sono rimasti indie-
tro rispetto ad altri. Quando parleremo dellopera di Salva-
zione del genere umano avremo un esempio luminoso di ci.
Per ora teniamo a mente che il processo di terrestrizzazio-
ne coinvolge le Gerarchie attive durante il periodo di Satur-
no, dove nacque lelemento terra.

114
Anche per quanto riguarda londata vitale formante ora il re-
gno animale, la versione biblica ripete: secondo la sua spe-
cie, con lo stesso significato precedente.

Nellepoca Lemuriana luomo aggiunse allabbozzo del siste-
ma neuro-vegetativo anche una prima organizzazione del si-
stema volontario, dato che la coscienza interna comincia qui
lentamente ad affacciarsi, e di conseguenza il corpo fisico
deve rispondere anche a suoi desideri, instillati dal corpo
emozionale.


3. A immagine e somiglianza....

Dal versetto 24 inizia la descrizione dellepoca Atlantidea,
nel corso della quale compare finalmente luomo, cio
londata vitale formata dal genere umano giunge al livello
evolutivo che permette lo sviluppo della consapevolezza. Nel
racconto infatti troviamo una distinzione netta fra gli ultimi
animali ad essere creati, i mammiferi, per i quali viene ripe-
tuta ancora la frase secondo la loro specie, e luomo, per il
quale la frase viene sostituita da FACCIAMO LUOMO A NO-
STRA IMMAGINE E SOMIGLIANZA. In altre parole, luomo
tale in quanto ha aggiunto ai veicoli della personalit l'ato-
mo-seme della mente, quale porta attraverso cui lindivi-
dualit spirituale pu entrare ed abitare i propri veicoli. Con-
siste precipuamente in questo la differenza fra luomo e gli
altri regni naturali: egli il pi individualizzato in quanto si
guida interiormente con lo spirito, limmagine, il riflesso
dello spirito individuale. Le popolazioni occidentali sono le
pi avanzate con i benefici, ma anche i provvisori problemi
che questo comporta in questo processo. Processo che
comunque si gi esteso a quasi tutto il resto dell'umanit.
Le Virt sono gli Elohim pi attivi nel periodo della Terra, che
collaborarono con i Principati per dare alluomo latomo-
seme della mente.


115
Si quindi chiuso il processo iniziato nel periodo di Saturno,
ed avvenuto il completo riavvicinamento dello Spirito alla
personalit e la sua incarnazione, con il conseguente svi-
luppo della coscienza di veglia. Dal punto di vista del Cristia-
nesimo Interiore non del tutto condivisibile latteggiamento
di alcuni interpreti pi o meno inseriti nella Chiesa, i quali
per avvicinarsi ad una visione moderna, sia essa scientifica o
sociologica, parlano malvolentieri della dimensione spirituale,
e preferiscono porre laccento sulla carnalit, la materia, la
fisicit. Il loro scopo quello di sfuggire ad una teologia tut-
ta astratta, lontana dallesperienza reale della gente, e in ci
sono nel vero, ma se ne consegue la rimozione di tutto
quanto non materiale cadono nelleccesso opposto. Luomo
ha bisogno di rendere cosciente lo spirito, non di escluderlo.
assolutamente vero ed essenziale che per noi umani sono
le azioni che compiamo di qua a farci evolvere verso
laldil; ma dobbiamo avere la prospettiva dellaldil, altri-
menti il di qua da solo non giustifica nulla. Il di qua non
che un mezzo, essenziale finch vogliamo, ma non il fine.
Per scoprire questo fine dobbiamo elevarci sopra la dimen-
sione terrena, non per abolirla o denigrarla, ma per poterle
dare il grande valore che merita e riconoscerle la funzione
che riveste.

Potremmo, a questo punto, rifare lo schema che abbiamo
seguito nella descrizione dei periodi esaminati in precedenza,
adattandoli dapprima alle fasi di ricapitolazione, e quindi alla
fase finale dellepoca Atlantidea, che inaugura il vero nuovo
lavoro del periodo della Terra. Il processo identico, ma
dobbiamo tener presente che si svolge in piani (sfere) diver-
si:







116
PERIODO DELLA TERRA

Epoca
Polare
Epoca
Iperborea
Epoca
Lemuriana
Epoca
Atlantidea
Spirito della
VOLONT
Spirito della
VOLONT
Spirito della
VOLONT
Spirito della
VOLONT

Spirito della
SAGGEZZA
Spirito della
SAGGEZZA
Spirito della
SAGGEZZA

Spirito
dellATTIVIT
Spirito
dellATTIVIT
MENTE

Corpo
EMOZIONALE
Corpo
EMOZIONALE

Corpo
VITALE
Corpo VITALE Corpo VITALE
Corpo FISICO
Corpo
FISICO
Corpo FISICO Corpo FISICO

fase
minerale
fase vegetale fase animale Uomo


importante notare che la parola tradotta con uomo, :

Adm = Adamo.

Cabalisticamente, noto come ogni lettera dellalfabeto e-
braico possieda anche un valore numerico. Per ADM ab-
biamo: 1 + 4 + 40 = 45 = (4 + 5) = 9, che, sempre cabali-
sticamente, rappresenta lintera umanit. Adamo perci si-
gnifica lumanit.

Facciamo attenzione ora al versetto 27, nel quale troviamo:

....maschio e femmina li cre.

davvero un bel mistero questo passo, se ci limitiamo ad
una lettura ortodossa, dato che la donna (Eva), verr creata
117
pi tardi. Cosa pu significare allora? Ancora una volta la
Bibbia in pieno accordo con i nostri insegnamenti, se cor-
rettamente interpretata: Adamo non significa maschio, ma
uomo, umano, e fu creato maschio-femmina. Cio
lumanit originaria, quando era ancora nel paradiso terre-
stre, era androgina. Lumanit formata dagli Elohim era
androgina.
In termini molto semplici, cosa vuol dire questo? Un essere
vivente tale in quanto porta in s lelemento vivente, che
ha la caratteristica di propagare. Le due polarit che sono al-
la base della manifestazione rimangono continuamente atti-
ve, a tutti i livelli in cui la manifestazione stessa si esprime.

Abbiamo cos terminato di raccontare, con gli occhi della
Bibbia e alla luce dellesoterismo, tutto il cammino discen-
dente dello Spirito. Diciamo discendente sia perch
lindividualit spirituale si avvicina ai propri veicoli inferiori in
formazione, sia perch i veicoli stessi della personalit sono
formati, con il trascorrere dei periodi e delle epoche, di so-
stanza appartenente dapprima ai piani pi sottili, e successi-
vamente sempre pi densi, fino al piano chimico. Questo
rappresenta solo la prima met del processo evolutivo, che
noi chiamiamo di involuzione. Dal punto di vista spirituale,
infatti, lindividualit subisce un processo involutivo, durante
il quale, scendendo sempre pi nella materia, perde parzial-
mente alcune sue caratteristiche.

Una domanda legittima che sorge spontanea a questo punto,
riguarda il confronto fra le epoche descritte dalla scienza e-
soterica e quelle della scienza materiale basata sui reperti
fossili. Questa ultima parola stessa chiarisce come le possibi-
lit della scienza sono ristrette ad un pianeta prima di tutto
gi espulso dal sole, e poi gi almeno in parte solidificato.
Anche perch la misura temporale e lo scandire stesso del
nostro tempo deriva dalla rotazione della Terra attorno al
Sole.
Risulta pertanto impossibile alla scienza rintracciare oltre
naturalmente ai Periodi precedenti quello della Terra, com-
118
pletamente al di fuori dellindagine accessibile - lepoca Pola-
re, perch allora la Terra era ancora unita al Sole, e la prima
parte dellepoca Iperborea fino allespulsione del nostro pia-
neta. Le ultime ricerche scientifiche datano linizio
delluniverso a 15 miliardi di anni fa, linizio della Via Lattea
a 5 miliardi di anni fa e la nascita della Terra a 4,5 miliardi di
anni fa. Tutto questo tempo la scienza lo chiama Eone Pri-
scoano, al cui termine inizia lEone Arcaico, a circa met
del quale possiamo far risalire lepoca Iperborea, fino a circa
570 milioni di anni fa, con la fine anche dellEone Protero-
zoico.
Nello schema che segue diamo alcune possibili indicazioni
sulla corrispondenza relativa alle epoche che seguirono:

Eone Fanerozoico
Epoca Lemuriana
570
milioni
di anni
fa
Era
Paleozoica
(o Primiario)
Cambrico
Ordovinico
Sigg. Venere e di
Mercurio
Atomo-seme della
mente
250
milioni
di anni
fa
Era
Mesozoica
(o Seconda-
rio)
Triassico
Cenozoico
Espulsione della
Luna
Differenziazione in
sessi
60 mi-
lioni di
anni fa
Terziario
Eocenico
Perfezionamento e
solidificazione del
corpo umano
Oligocenico
Miocenico
Pliocenico
Epoca Atlantidea
1,8
milioni
di anni
fa Quaternario
Razze atlantidee
Homo sapiens
neandertalensis
Semiti originari
11.500
anni fa
Affondamento
di Atlantide
Diluvio universale
Inizio dellEpoca
Ariana

119
Siamo in grado ora di fare il punto della situazione, comple-
tando il quadro dei veicoli della personalit e dellin-
dividualit che compongono e contraddistinguono luomo di
oggi, cio ciascuno di noi. Lo spirito delluomo penetrato
nei propri veicoli attraverso la mente, trasformando il corpo
nel tempio dello spirito; il luogo cio che dobbiamo imparare
a considerare da questo punto di vista come il pi sacro che
calca la Terra.
Esaminiamolo insieme:

Piano di vita Veicolo delluomo
Spirito della Volont
S Individualit Spirito della Saggezza
Spirito dellAttivit
Piano del Pensiero Corpo mentale
Personalit
Piano Astrale Corpo emozionale
Piano Fisico-Etereo Corpo vitale
Piano Fisico-Chimico Corpo fisico

Un altro esercizio molto utile che potremmo fare tutti,
quello di rileggere i passi biblici distogliendo lattenzione che
siamo portati a dare al contesto storico e ai personaggi nar-
rati, e di trovarne una applicazione pratica e una spiegazione
attuale rispetto alla quotidianit che stiamo vivendo. Cos fa-
cendo, quei passi assumeranno un valore pi pregnante per
noi, e saremo in grado di svelarne il vero messaggio, che a
noi diretto. Forse quanto ha fatto il sommo poeta
allinizio del suo capolavoro, pensando a quello che abbiamo
ora detto rispetto alla met involutiva dellevoluzione umana,
con i seguenti versi:

Nel mezzo del cammin di nostra vita,
mi ritrovai in una selva oscura,
che la diritta via era smarrita.

A met del suo cammino evolutivo, dunque, lindividualit
spirituale che si incarna per acquisire esperienza e autono-
mia smarrisce, in parte, se stessa. In realt, originariamente
120
ci non era previsto fino a questo punto, ma il processo di
evoluzione , ad un certo momento, scappato di mano, se
cos si pu dire, agli Elohim, e luomo ha perso di vista la sua
vera identit spirituale. Nelluniverso ogni avvenimento
una opportunit per migliorare, e questo viene ottenuto gra-
zie al SERVIZIO verso gli altri di entit elevate, che agiscono
non gi per necessit, ma per amore disinteressato, trasfor-
mando il male in bene maggiore. Un nuovo, pi glorioso pia-
no per luomo fu dunque inaugurato per consentirci di recu-
perare le dimensioni perdute. quanto esamineremo nel
prossimo capitolo, cercando di trovare risposta alla domanda
iniziale: Perch esiste nel mondo il dolore e la morte?

Il simbolo della stella a sei punte rappresenta le due fasi
evolutive: quella discendente che chiamiamo di involuzione,
nel triangolo con la punta rivolta verso il basso; e quella a-
scendente di evoluzione, nel triangolo con la punta verso
l'alto. Nel suo insieme, perci, "la stella ci indica il cammino"
che abbiamo gi percorso, e ci prefigura il sentiero che sia-
mo chiamati a calcare.








121





IL FRUTTO PROIBITO


1. Il settimo giorno.

Il primo capitolo della Genesi ci ha raccontato lo svolgersi
della prima met dellevoluzione umana, da noi definita di
involuzione, e questo racconto abbiamo appena terminato di
approfondire.
Siamo cos giunti allepoca Atlantidea del periodo della Terra,
nella quale fece la sua comparsa luomo quale noi lo conside-
riamo, cio quellessere provvisto dei veicoli della personalit
collegati tramite la mente allindividualit spirituale.
Dobbiamo ora esaminare il secondo capitolo, il quale na-
sconde degli insegnamenti di capitale importanza.

I suoi primi versetti, dall1 al 4, narrano dellepoca evolutiva
che fece seguito a quella Atlantidea, e nella quale la nostra
esistenza tuttora si sta svolgendo: lepoca Ariana. Siamo
arrivati ai giorni nostri.
Qui, infatti, ci viene detto che

Gli Dei si riposarono,

ad indicare il fatto che luomo era compiuto, e pi precisa-
mente che, avendo egli ottenuto la mente, avrebbe dovuto
imparare a guidarsi da solo, dallinterno, senza lassistenza
degli esseri a lui superiori. Tutto il processo di avvicinamento
dello spirito alla personalit giunto al termine.

Ricorderete che abbiamo detto che ciascuna prima ricapito-
lazione sottendeva un lavoro che aveva a che fare con la
forma e il limite, e ciascuna seconda con la vita e il vitale.
122
Ebbene, si ha proprio limpressione che anche lautore della
Genesi applicasse questa legge, al punto di averla utilizzata
per analogia nella sua stesura.
Il primo capitolo, infatti, narra la creazione delluniverso, dei
minerali, dei vegetali, degli animali, e infine delluomo.
Luomo lultimo ad apparire in questo racconto. Dal punto
di vista della forma esteriore, infatti, luomo apparve solo al-
la fine dellepoca Atlantidea, dopo aver trascorso le sue fasi
minerale, vegetale ed animale rispettivamente nei periodi di
Saturno, del Sole e della Luna. Dapprima vi fu un minerale,
dopo un vegetale, quindi un animale e, infine, apparve
luomo.
Se questo vero dal punto di vista esteriore, cio di un ipo-
tetico osservatore di tutto questo processo, che veda scorre-
re davanti al suo sguardo le rispettive ondate di vita (egli si
accorgerebbe delluomo evidentemente quando questi assu-
messe la sua apparenza umana), proprio quanto abbiamo
appena detto ci indica per che non affatto cos dal punto
di vista spirituale. La vita che nel periodo della Terra di-
ventata uomo esisteva anche prima, sia pure in fasi evoluti-
ve e di coscienza diverse, fin dal periodo di Saturno. Dei
quattro regni naturali esistenti sulla Terra, anzi, luomo
lessere che inizi per primo la sua evoluzione, seguito
dallattuale regno animale che la inizi nel periodo del Sole,
dallattuale regno vegetale che la inizi del periodo della Lu-
na, e dal regno minerale che lha iniziata nellattuale periodo
della Terra.
Se esaminiamo ora il secondo capitolo della Genesi, vi tro-
viamo unaltra storia della creazione, nella quale, a differen-
za della precedente, vediamo che il primo essere creato di-
venta invece proprio luomo. Questo capitolo, infatti, narra la
storia della creazione dal punto di vista della vita; si pu dire
perci che rappresenta la fase di ricapitolazione del Sole ri-
guardo alla narrazione.

Si sempre molto discusso invero su chi fosse lautore di
questo secondo capitolo.
123
Un certo tipo di formazione scolastica e il riconoscimento di
quanto unicamente la percezione mediata ci mostra, e alla
forma culturale che ne consegue, possono indurci a indagare
sulla bibliografia, sulle date di origine, sulla biografia del o
degli autori, eccetera. Reperti e documenti, secondo que-
sta ottica, sembrano essere le uniche fonti del sapere in te-
ma storico. Disseppellire i morti, per, non pu ridare loro la
vita! Anche chi convinto di attenersi scrupolosamente a
dette fonti, non si accorge che esse sono cose morte, e che
la vita di cui egli le vede animate non che la sua, che con
la sua passione, con la sua intuizione e formazione, infonde
loro. Per quale motivo ci interessa sapere se realmente gli
autori dei due capitoli della Genesi sono la stessa persona?
Se anche il secondo trovasse origine in altre culture, non
dobbiamo dimenticare che la Bibbia ha un ruolo da svolgere
nella nostra formazione, e che quindi non pu essere un te-
sto composto per qualche capriccio storico.
pi importante renderci consapevoli dellintuizione interio-
re, capace di animare i morti documenti e reperti, che non
trovare migliaia di testimonianze esteriori, che non potreb-
bero farci fare un solo passo in avanti, distogliendoci anzi,
con ogni probabilit, dal prestare attenzione a quanto
lintuizione ci vuole comunicare. questa la vera educazione
e la vera cultura, che la scuola dovrebbe iniziare a coltivare
nei nostri tempi. Comunque sia, se noi accettiamo del testo
biblico solo quello che collima con le nostre conoscenze e
convinzioni personali, esso fatalmente perder il suo scopo
di insegnamento. Lesoterismo ammette volentieri che molte
parti siano aggiunte, e altre mancanti, ma con un metro di
paragone diverso, che quello della conoscenza diretta do-
vuta alla percezione im-mediata consapevole: se due passi
che sembrano ad un esame superficiale contraddittori risul-
tano invece, alla luce dellesoterismo, non solo compatibili,
ma anche complementari, significa che lautore ha voluto co-
s celare, dietro il velo dellapparenza, un significato tanto
importante da poter essere trasmesso solo a chi abbia gi
appreso a vedere oltre questo velo.

124
2. Il frutto proibito.

La parte celata dietro il velo di questo secondo capitolo non
si riferisce solo alla citata differenza di narrazione, ma anche
ad unaltra, ancora pi importante. Se leggiamo una qualsia-
si traduzione, troviamo che la parola che era dapprima tra-
dotta con Dio, qui subisce una piccola modifica.
Ricordiamo che gli antichi traduttori avevano lobbligo di evi-
tare di cozzare contro le convinzioni e convenzioni vigenti
(sulle quali erano basate anche lautorit e il potere), e tro-
varono quindi questo modo per rendere impercettibile quella
scomoda differenza. La quale, in realt, era molto pi consi-
stente.
Il testo biblico infatti, qui sostituisce la parola:

Elohim = tradotto con Dio, con:
Jahv = tradotto con il Signore Dio (dal versetto 4b).

Cambia addirittura il nome dato a Dio! Ancora una volta pos-
siamo risolvere lenigma se ci rifacciamo agli insegnamenti
del Cristianesimo Interiore. Abbiamo detto, ricorderete, che
il termine Elohim assomma tutta una serie di Gerarchie
creatrici, che tutte insieme, ciascuna secondo la propria
....specializzazione, collaborarono al lavoro che era necessa-
rio svolgere.
Jahv era, ed , uno degli Elohim, e precisamente il Capo di
quella Gerarchia che sovrintende alla formazione dei veicoli
fisici tramite latto di generazione. grazie allopera di Jahv
che il vitale entr nelluomo. , in altre parole, il Signore che
d la vita. Il versetto 7 infatti ci dice che luomo ottenne il
suo corpo fisico, e che Jahv soffi nelle sue narici un alito
di vita, facendolo diventare un essere vivente. Alcune tra-
duzioni riportano che Dio soffi nelluomo lanima, facendo
sottendere che egli era un essere diverso da altre forme di
vita, non dotate di anima. In realt, il termine qui usato :

Nephesh,

125
lo stesso che incontrammo nel versetto 24 del primo capito-
lo, e che si riferiva alle specie viventi che popolavano la
Terra. La vita, quindi, la stessa: le diversit fra i regni
della natura vanno ricercate altrove (cio nella diversa ac-
quisizione dei vari veicoli).

Vediamo ora il seguito della storia: Jahv, dunque, fece il
giardino dellEden, e vi pose luomo. Sappiamo gi che la
narrazione si riferisce alla creazione della Terra, quindi il
giardino dellEden era la Terra di allora.
Luomo ricevette lordine di non mangiare il frutto
dellalbero della conoscenza, sotto pena di morte. sempre
stato arduo comprendere il significato che si cela dietro que-
sto innocente simbolismo; noi ricorriamo perci ancora una
volta agli insegnamenti esoterici, che ci dicono che, essendo
Jahv, il datore di quellordine, a sovrintendere soprattutto
alla funzione procreatrice, il frutto dellalbero della conoscen-
za rappresenta latto di propagazione. Se luomo lo a-
vesse mangiato, sarebbe morto; in altre parole, sulla
Terra di allora la morte non esisteva, e non esisteva nep-
pure latto sessuale. Abbiamo visto infatti (primo capitolo,
versetto 27), che luomo di allora era androgino. Il compito
di Jahv era proprio quello di formare la sessualit (cresce-
te e moltiplicatevi! sar una delle sue frasi preferite).
Pur essendo la Terra di allora (il giardino dellEden) molto
meno densa di quanto non lo sia oggi, essa era tuttavia
sempre pi pesante rispetto ai piani nei quali luomo si era
sviluppato precedentemente. Il periodo della Terra quello a
maggiore densit di esistenza rispetto ai periodi precedenti
(dal calore, allaria, allacqua e infine alla terra). In un tale
ambiente risulta impossibile mantenere nello stesso livello il
concepire nella forma (procreazione) e nei pensieri (crea-
tivit); per questi ultimi diventa necessaria la formazione di
un organo che funga da intermediario, da mediatore, fra la
vita fisica e quella spirituale, riflettendo le idee.
Questorgano , evidentemente, il cervello, diventato indi-
spensabile con lacquisizione della mente e con le condizioni
nelle quali ci avvenne.
126
Prima di giungere al livello evolutivo umano, luomo in for-
mazione si moltiplicava grazie allazione delle due polarit
creatrici di cui disponeva (e di cui dispone ogni essere viven-
te). Tutta lenergia creatrice era usata a tale scopo.
Quando lindividualit spirituale si prepar ad entrare nei
propri veicoli per condurli dallinterno, si rese per necessa-
ria la costruzione del cervello, quale ....ponte di comando da
cui essa avrebbe potuto dirigerli. Per questo scopo, fu pre-
levata la met della forza creatrice.
esattamente quanto la Genesi ci racconta, dicendo che da
Adamo (luomo androgino di allora) fu prelevato un lato
(traduzione pi verosimile di costola), con cui fu formato il
primo essere sessuato: Eva. "Sesso" in effetti significa
sezionato, diviso, scisso. Fu la donna perci ad essere
creata per prima; il primo organo sessuale formato fu quello
femminile!
Compito di Jahv era quello di dirigere, secondo il suo piano,
questa operazione.
Proviamo a rappresentare graficamente la cosiddetta opera-
zione ....della costola. Luomo androgino, usava entrambe le
polarit dellenergia creatrice a scopo di propagazione:




piani sottili



piano materiale


androgino fisico

Per permettere la costruzione del cervello, viene utilizzata
una delle polarit, capace di concepire spiritualmente (pen-
sare):

127



cervello

col. vertebrale

organo sessuale


femmina maschio


Ogni essere sessuato risulta cos deficitario di una polarit a
livello fisico, e dovr ricorrere, per la procreazione, allessere
complementare esteriormente a lui.
Anche a livello mentale si pu usare una sola polarit, risul-
tandone incompleta la potenzialit relativa. Ci causa la per-
cezione mediata legata al sistema nervoso, la consapevolez-
za di veglia oggettiva, che considera il mondo circostante
come esterno.
Entrambe le funzioni risultano incomplete, ma in questo mo-
do possibile usarle tutte due. Esamineremo nel prossimo
capitolo il completamento e il perfezionamento di questo
processo. Per il momento lesistenza delluomo sulla Terra
legata alla equilibrata relazione fra le forze antagoniste:
cristallizzante, di origine lunare, e vivificante, che provie-
ne direttamente dal Sole, che si esprimono nei corpi fisico e
vitale. Queste forze si esprimono diversamente nelluomo e
nella donna, a causa delle diverse polarit usate nei due pia-
ni:

nelluomo: corpo fisico positivo - corpo vitale negativo;
nella donna: corpo fisico negativo - corpo vitale positivo.

Quando, nellepoca Lemuriana, con lespulsione della Luna
dalla Terra, fu formata Eva, cio quando lumanit divenne
sessuata, la coscienza era ancora incentrata nei piani non-
128
fisici. Il corpo fisico, in effetti, era stata lultima conquista, e
luomo di allora aveva ancora quella coscienza crepuscolare
non individuale, dovuta alla guida esterna dello spirito. Sol-
tanto durante il rapporto sessuale iniziava a scorgere un
lampo di conoscenza del piano fisico, dovuta al contatto fisi-
co con laltro. Nel linguaggio biblico, come noto, la parola
conoscenza collegata al rapporto sessuale: Eva conobbe
Adamo, e partor Set, Come far a partorire un figlio, se
non conosco uomo?
Ecco quindi che inizia qui una lenta conquista della consape-
volezza, che riesce ad esprimersi nel piano fisico. Ne conse-
guir la coscienza di veglia simile a quella che possediamo
ora: nella Bibbia troviamo che luomo parla soltanto dopo la
separazione dei sessi. La consapevolezza perci un prodot-
to dellalterit, impossibile ad effettuarsi fino a quando le e-
sperienze erano soltanto interiori. Si passa cio da un perio-
do evolutivo in cui vivevamo nel ...mondo dei sogni, e a trat-
ti ci vedevamo immersi in quello fisico, fino allattuale perio-
do in cui viviamo (dal punto di vista della consapevolezza)
nel mondo fisico, e solo a tratti andiamo in quello dei sogni,
che generalmente negato come reale, nonostante sia indi-
spensabile ad una nostra sopravvivenza in quello fisico. In
ebraico il verbo l-daat significa tanto la conoscenza intel-
lettuale che latto sessuale: oggi dobbiamo andare oltre,
ampliando la conoscenza dellaltro da un punto di vista
meramente fisico, ad una conoscenza pi profonda,
dellanima, recuperando a livello consapevole quella cono-
scenza allora crepuscolare delle forze interiori.
Un neuropsichiatra nordico, nel tentativo di studiare le cause
dellinsonnia di alcuni suoi pazienti, ha recentemente formu-
lato lipotesi che il sonno nacque, nel corso dellevoluzione,
dalla necessit di cibo in periodi di carestia: si superavano
questi periodi dormendo. questo un classico esempio di
quanto la nostra consapevolezza pu riuscire nel suo intento
di alterare le intuizioni. Infatti, questa teoria perfettamente
in accordo con le indagini chiaroveggenti, basta soltanto
....capovolgerla! Non il sonno, in effetti, che ha fatto ad un
certo punto la sua comparsa, bens proprio la veglia, che an-
129
d crescendo sempre pi la propria importanza fino ad oggi,
tanto da farci considerare unica realt solo quanto in questa
forma di coscienza riusciamo a percepire.
Probabilmente la difficolt a tornare nei piani astrali la cau-
sa vera dellinsonnia, dovuta ad un eccessivo concentrarsi
sui problemi considerati solo di questo mondo.

* * * * *

A questo punto, e potremmo dire per conseguenza, inizia il
terzo capitolo della Genesi, dove troviamo lingresso nella
nostra storia di un nuovo protagonista: il serpente tenta-
tore. Chi rappresenta questo famigerato serpente?
Possiamo comprenderlo se riflettiamo un istante su quanto
segue.
Abbiamo parlato dellevoluzione umana dividendola in perio-
di, ciascuno dei quali ha rappresentato una tappa del suo
sviluppo.
Abbiamo poi rintracciato in questo schema i periodi nei quali
si sono evolute le entit spirituali che abitano attualmente i
regni naturali, che hanno iniziato dopo londata vitale del ge-
nere umano la loro evoluzione.
Possiamo ora chiederci: Come esistono ondate di entit spiri-
tuali che hanno seguito quella umana, ne esistono altre che
lhanno preceduta? La ovvia risposta s!. Esistono altre
ondate di vita che hanno raggiunto il livello evolutivo che noi
definiamo umano nel periodo della Luna, e che quindi ora ci
sopravanzano di un grado; altre ancora che erano umani nel
periodo del Sole, e che ora ci sopravanzano di due gradi; e
altre che erano umane gi nel periodo di Saturno, quando
luomo era ancora a livello minerale, e che ci sopravanzano
quindi di tre gradi evolutivi. I nomi con cui queste Gerarchie
sono note sono i seguenti:

Umanit del periodo di Saturno PRINCIPATI
Umanit del periodo del Sole ARCANGELI
Umanit del periodo della Luna ANGELI
Umanit del periodo della Terra GENERE UMANO
130
Per altra via, abbiamo nuovamente rintracciato gli spiriti de-
gli Elohim.
Ora, quella che ci interessa per adesso londata di vita de-
gli Angeli, che raggiunse, come visto, il livello umano nel pe-
riodo della Luna. Ricorderete quanto abbiamo detto delle
condizioni di quel periodo, della lotta fra gli elementi che vi
si scaten, delle correnti alternativamente secche e umide
che si muovevano nella sua atmosfera.
Bene, forse inevitabilmente fra gli Angeli si cre una divisio-
ne: come tutte le forme viventi sulla terra attuale si suddivi-
dono a seconda che gradiscano maggiormente uno dei quat-
tro elementi qui presenti: lumido o il secco, il caldo o il
freddo, alcuni Angeli preferivano lambiente del fuoco, e altri
quello dellacqua. Purtuttavia, la caratteristica saliente del
globo del periodo della Luna era lumidit, che era la sua pe-
culiarit, come la solidit la peculiarit del periodo della
Terra.
Ognuna delle quattro Gerarchie suddette guidata da un
Grande Essere, noto come il suo Maggior Iniziato. Il capo, il
rettore della sfera lunare, il Maggior Iniziato degli Angeli
Jahv; Egli guidava gli Angeli attraverso il principio
dellacqua, e il sentiero evolutivo loro destinato era quello
che contemplava ladattamento al principio dellacqua. Gli
spiriti che non avevano preso dimestichezza con questo nuo-
vo elemento si trovarono cos, ad un certo punto, esclusi
dallevoluzione regolare della loro ondata di vita, e fra questi
vi era anche lentit che era seconda, per avanzamento, solo
a Jahv. questa lorigine di Lucifero, come fu pi tardi
chiamato, e degli Angeli che condivisero il suo destino: gli
Spiriti Luciferini. Una battaglia cosmica dalle proporzioni e
conseguenze cosmiche ne segu, fra gli spiriti alleati a Lucife-
ro e gli Angeli fedeli guidati da Michele. Michele prevalse, e i
Luciferini vennero esiliati nelloscurit: i pianeti mutarono la
loro posizione; la situazione edenica nella quale il Sole ruo-
tava in unorbita che gli permetteva di essere sempre diretto
sullequatore, stagioni, giorni e notti di uguale lunghezza,
con un eterno plenilunio, mut a causa della nuova inclina-
zione dellasse terrestre verso lalternanza delle stagioni. Dal
131
Sole Michele e gli Angeli ci inviarono (e ci inviano) luce e vi-
ta, mentre i Luciferini ebbero bisogno di un ambiente origi-
nariamente non previsto.
Furono essi a tentare Eva. significativo, a questo riguar-
do, che proprio nei versetti del primo capitolo che riferiscono
del periodo della Luna, lautore della Genesi non riporta la
frase E gli Elohim videro che la loro azione produsse una
cosa buona, frase presente, invece, in tutti gli altri passaggi
creativi.

Sotto il regime di Jahv, lumanit doveva avanzare lenta-
mente, obbedendogli docilmente, effettuando lunione ses-
suale in alcuni periodi dellanno, sotto il controllo degli Ange-
li. In questo modo, non avrebbe conosciuto n la malattia,
n la morte, e la Terra sarebbe rimasta lEden che gi era.
Ma Lucifero disse ad Eva, riguardo il frutto dell'albero della
conoscenza:

3,5. - Dio sa che, quando voi ne mangiaste, si aprirebbero i
vostri occhi e diventereste come Dio, conoscendo il bene e il
male.

Lucifero non ingann la nostra progenitrice: ci che disse era
la verit. Egli, che era rimasto indietro nella sua evoluzione a
causa della sua posizione irregolare, si trovava a met stra-
da fra il piano di vita delluomo e quello degli Angeli. Pur non
possedendo un corpo fisico come il nostro, non previsto nella
sua evoluzione, aveva tuttavia bisogno di usare un cervello
per continuare ad evolvere. Per questo penetr in quello
umano, ed questo il motivo (egoistico, quindi) che lo spin-
se ad agire. Tuttavia, le predizioni che fece ad Eva erano ve-
ritiere: Egli istig luomo a compiere latto sessuale al di fuori
di ogni controllo, concependo in periodi non propizi, con la
conseguenza che i corpi che ne risultarono furono pi densi
di prima: nel corpo emozionale aument enormemente la
parte della passionalit, o cupidigia, con la sua azione indu-
rente nei confronti del corpo fisico. In questo modo, luomo
132
concentr di pi la sua attenzione sul lato materiale (si ac-
corse che era nudo), ed ebbe bisogno di un ambiente fisico
pi solido (fu cacciato dal paradiso terrestre).
L'albero della vita, laltro albero edenico descritto nella Ge-
nesi, la colonna spinale, lungo la quale scorre la forza
creatrice. Vita e coscienza sono nate in momenti diversi - fra
loro disarmonici. Noi non abbiamo coscienza della vita.
Perci moriamo. Se conquistassimo la vita con questa co-
scienza rimarremmo esiliati nel mondo materiale; dobbiamo
invece tornare alla vita, e l portare la nostra coscienza.
Dice la Bibbia che due Cherubini furono messi a guardia
dell'Eden, per impedirci di tornarvi e accedere all'albero della
vita. La spada che i Cherubini tenevano in mano pu rappre-
sentare l'energia creatrice che partendo dal plesso solare
(l'elsa della spada) si dirige con il suo fuoco verso gli organi
generativi, in basso. la via che ci impedisce il ritorno all'E-
den e all'Albero della Vita, fino al momento in cui potremo
tornarvi senza pericolo per la nostra evoluzione.

Alla fine dellepoca Atlantidea, latmosfera fino ad allora for-
mata da una specie di nebbia infuocata cominci a rischia-
rarsi, e il Sole inizi a brillare debolmente attraverso di essa.
Finch luomo viveva nel globo centrale luminoso, e ne face-
va parte, egli era, per cos dire, immerso in esso ed impre-
gnato della sua luce. Dal momento in cui la Terra si stacc
dal Sole, si present la necessit di creare un organo capace
di percepire la luce, perch essa non era pi una costituente
del corpo, ma qualcosa di esterno. Fino allepoca Atlantidea,
in realt, la coscienza delluomo non era concentrata sul lato
fisico, ma sui piani pi sottili. Quando, invece, in seguito
allobbedienza a Lucifero, la coscienza si concentr di pi
sullaspetto materiale, si resero necessari gli occhi.
Lucifero significa portatore di luce, ma di luce riflessa. E-
timologicamente, il termine luce ha proprio questo signifi-
cato di luce riflessa, mentre la parola che vuole significare la
luce diretta, radiante, quella che ha dato la radice alla pa-
rola Dio, derivante da un'antica radice sanscrita: "dyu",
che significa appunto "luce".
133
Immaginiamo per un momento che tutto ci che esiste,
qualsiasi cosa, sia trasparente, cio non ostacoli il passaggio
della luce. Che cosa vedrebbero i nostri occhi in tali condi-
zioni? In realt, non riuscirebbero a distinguere nulla. Tutto
luce, i nostri occhi funzionano, ma noi siamo come ciechi! I
nostri occhi, infatti, non sono fatti per vedere la luce, ma per
vederne il riflesso: ci vuole qualcosa che ostacoli il cammi-
no della luce, che getti unombra, che la rifranga, allora ve-
dremo. Noi non sopportiamo la vista diretta del Sole. il no-
stro modo di vedere in seguito alla concentrazione
dellattenzione sul piano fisico, la percezione mediata anzi-
ch diretta, ed questo che Lucifero intendeva dicendo: si
aprirebbero i vostri occhi.
Jahv aveva detto: Se mangerete il frutto, morirete. Era
vero, perch con la consapevolezza incentrata sul piano fisi-
co si sarebbe persa la percezione della continuit
dellesistenza. Lucifero disse: Non vero che morrete. An-
che questo era vero, perch con latto sessuale si sarebbe
comunque potuto provvedere ad un nuovo corpo.
Ma la promessa pi importante Lucifero la fece dicendo: Di-
venterete come Dio, conoscendo il bene e il male. Cio, non
sarete pi sottomessi allautorit di Jahv, ma acquisterete
capacit di discernimento e di scelta, e ne subirete quindi le
conseguenze: il bene e il male; due termini indivisibili per
noi. Jahv stesso lo ricorda, quando, nel versetto 22, dir:

Luomo divenuto come uno di noi (plurale!), conoscen-
do il bene e il male.

Anche noi, da allora, siamo entrati, sia pure al livello pi
basso, nelle schiere degli Elohim. Il tipo di conoscenza otte-
nibile grazie allintervento luciferino, per, di tipo riflesso,
perch legato alla cerebralit.
Da un punto di vista mentale, luomo cos passato dalla
guida dellistinto, dovuto ad un contatto diretto, ma indotto
e non consapevole, con la realt, ad un contatto mediato dal
cervello, che d origine a ci che chiamiamo la ragione. At-
traverso listinto, lessere evolvente si sente compartecipe
134
delle energie cosmiche che fluiscono in lui, e vi si immede-
sima, trovando in esse la coscienza globale che lo caratteriz-
za (listinto cieco, ma anche infallibile); con la ragione, in-
vece, luomo si pone davanti a tutto ci che proviene da fuo-
ri, considerandolo estraneo, mettendo proprio in questa con-
trapposizione dialettica la concezione di s, dellio di cui si ha
cos consapevolezza.

In natura, soltanto luomo soggetto a produrre errori. No-
nostante le apparenze, questo dovuto proprio al fatto di
essere il pi avanzato: mentre gli appartenenti agli altri re-
gni agiscono non direttamente, ma per istinto, cio per mez-
zo di una conoscenza indotta (guida esterna), luomo inizia
ad agire da solo, emancipandosi da tale guida. Dapprima,
com ovvio, commetter degli errori, ma imparer dagli
stessi, in modo di non ripeterli: quanto abbiamo visto nella
prima parte del testo.
Sia listinto che la ragione, comunque, per motivi diversi, so-
no imperfetti; in futuro luomo dovr estendere quella che
ora la ragione a quel tipo di mentalit che parzialmente gi
usa, contraddistinta da un contatto diretto, ma inconsapevo-
le, che attiene al cuore oltre che alla mente, con il mondo.
quello che chiamiamo lintuizione, grazie alla quale
lindividualit a dirigere i propri veicoli direttamente, attra-
verso la percezione im-mediata.
Jahv, dunque, predisse subito quali sarebbero state le con-
seguenze della disobbedienza, dicendo alla donna che a-
vrebbe moltiplicato i dolori del parto. Queste sono note come
le maledizioni di Dio, ma in realt esse non sono altro che un
semplice elenco dei risultati della maggiore concentrazione
sullaspetto fisico della vita, causati da quella disobbedienza
e dalluso della sessualit al di fuori dei periodi propizi.
In questo consiste il peccato originale. La parola "peccato"
vuol dire "mettere il piede in fallo, deviare dalla via", mentre
per "originale" possiamo intendere "ci che sta all'origine, al-
la base"; il peccato originale quella condizione che caratte-
rizza l'uomo dal momento della scissione dell'energia creatri-
ce, facendolo esprimere a livello sessuale nella polarit rima-
135
sta per concepire figli sotto lo stimolo della passionalit, e al
livello dialettico nella polarit che si esprime per concepire
pensieri.

3. I figli di Set e i figli di Caino.

Il quarto capitolo della Genesi narra dellepisodio dramma-
ticamente noto in cui Caino uccide Abele, specificando che il
motivo di odio era il maggiore gradimento presso Jahv dei
sacrifici a Lui offerti dal fratello.
Subito dopo lintervento luciferino, si impose una divisione
fra gli uomini, e nel quarto e quinto capitolo troviamo due
diverse genealogie. La prima racconta quella di Caino, e
termina con Tubalkain; la seconda quella di Set, fratello di
Abele, e termina con No.
Dal sesto capitolo in poi, per, si continua a narrare la storia
che fa seguito a No, trascurando laltra. Perch questo?
Perch la Bibbia la versione Jehovitica (ossia di Jahv), che
segue la storia dal punto di vista dei cosiddetti figli di Set,
suoi fedeli seguaci.
Abele era un passivo pastore, e offriva i primogeniti dei suoi
greggi in sacrificio. Caino, invece, era agricoltore, e offriva i
prodotti dovuti al suo lavoro, alla sua intraprendenza e ini-
ziativa; ma Jahv non li gradiva. I suoi discendenti sono noti
come i figli di Caino.


* * * * *

Vediamo ora, un po in dettaglio, il racconto della cosiddetta
leggenda massonica, che narra laltra versione della storia
umana, quella che sta dalla parte dei figli di Caino.
Secondo questa versione, Caino figlio dellunione fra Eva e
lo spirito luciferino Samuele (il serpente tentatore), rappre-
sentante sulla Terra degli spiriti suoi simili. Dopo essersi uni-
to ad Eva - come ricordato in Genesi 6:1,2 - Samuele la
abbandon, e per questo motivo i massoni sono chiamati fi-
gli della vedova.
136
Contrariamente ad Abele, quindi, che interamente umano,
sottomesso ed obbediente al suo creatore, Caino risulta se-
midivino, e porta con s il germe dellindipendenza,
delliniziativa e dellorgoglio. Abele infatti, pastore, si limita a
pascolare le greggi donategli da Jahv, mentre Caino, agri-
coltore, non si accontenta di quanto ha ricevuto, ed esprime
la sua innata creativit facendo crescere due fili derba lad-
dove ne esisteva uno solo. Attribuire ad una gelosia della Di-
vinit il rifiuto delle offerte fatte da Caino, non pu per e-
saurire l'argomento. Passare dall'accettazione passiva dei
doni di Dio a voler far crescere due fili d'erba laddove ce n'e-
ra uno solo significa anche mettersi al di fuori della provvi-
denza, della dipendenza/fiducia in Dio, volendo "coltivare"
qualcosa di proprio escludendone gli altri: l'inizio del "Mors
tua vita mea" e perci della visione dialettica. Ed da ci
che discende anche la nostra attuale economia, antitetica
all'ecologia, che vorrebbe invece vedere l'armonia dell'insie-
me.

Vi sempre stata inimicizia fra le due discendenze, luna
rappresentando lo spirito laico-progressista, che opera po-
sitivamente ed insofferente allautorit; laltra costituendo
lo spirito sacerdotale-conservatore, che ha bisogno
dellautorit e delle sue leggi. Entrambe sono necessarie, ma
da sole insufficienti, e levoluzione ad un certo punto si arre-
ster se esse non impareranno ad integrarsi ed unificarsi.
Furono fatti molti tentativi a questo fine, finora per senza
successo.
Ci dice la leggenda che il luogo emblematico dove ci doveva
verificarsi era il grande Tempio di Salomone. Jahv, infatti,
incaric il suo Gran Sacerdote e Re Salomone di fare da in-
termediario per la sua costruzione. Salomone per, figlio di
Set, non possedeva le capacit artistico-tecniche proprie dei
figli di Caino per costruire materialmente il suo progetto, e si
rivolse allora al pi grande Maestro dArte: Hiram Abiff, di-
scendente da Tubalkain. Ma il piano fall per linsubordi-
nazione di alcuni operai di Hiram Abiff (difetto tipico dei figli
137
di Caino), e per una congiura di alcuni sacerdoti di Salomone
(difetto tipico dei figli di Set).
In realt, dentro ognuno di noi albergano entrambe le ten-
denze, e lanima umana dilaniata dalla lotta interiore. Uc-
cidere Abele, per, non risolve i problemi di Caino.
In alcuni prevale il temperamento del cuore, laddove il
calore dellintuizione riesce a far tacere la mente; in altri
prevale il temperamento della mente, dove la luce della
ragione vuole espandersi sopra tutto prima di acconsentire. I
primi, per, sentono senza agire, e i secondi agiscono
senza sentire, e questo provoca disagi interiori e interiori
tormenti, che possono condurre gli uni a castigarsi e lacerar-
si la carne, gli altri a smarrirsi nei dedali della contorsione e
speculazione mentali.
Tutti noi, sicuramente, conosciamo persone di entrambi i tipi
descritti. questa la vera base per iniziare una approfondita
conoscenza dellanimo umano.

Come si vede, noi non facciamo accademia, ma ci spingiamo
arditamente verso le cause prime che hanno portato luomo
a divenire quello che ora, perch soltanto in questo modo,
con questa conoscenza, possibile aiutarlo ed aiutare noi
stessi.
Siamo partiti dai primi istanti di vita delluniverso e altrettan-
to abbiamo fatto per luomo, ma non siamo andati troppo
lontano: come se ci trovassimo dentro un labirinto dalle
pareti alte e minacciose, che ci nascondono la via duscita;
cos risulta talvolta la nostra vita. Gli insegnamenti del Cri-
stianesimo Interiore ci permettono di innalzarci, e di osser-
vare il labirinto dallalto: da quella posizione, ecco che trova-
re la strada liberatrice molto pi facile ed agevole.
In seguito alla caduta (cio allobbedienza alle istigazioni lu-
ciferine), luomo si trova ora nel labirinto della degenera-
zione, in quanto ha travisato lo scopo della generazione.
Come si vedr nel prossimo capitolo, Jahv lo conduce per
mano, per portarlo verso la salvezza. Ma luomo non in ge-
nere docile, e non si lascia guidare facilmente. Per questo,
ha bisogno di un aiuto superiore a quello jehovitico, capace
138
di guidare solo esternamente, che gli permetta di abbando-
nare la strada pericolosa dellinvoluzione, e di prendere quel-
la dellevoluzione spirituale, e della rigenerazione, tenendo
nel giusto conto la ormai acquisita capacit di scegliere e la
libert di agire, che tanto gli sono costate.
A questo aspetto individuale, va affiancata una conseguenza
di carattere collettivo. Gli spiriti Luciferini, sfruttando il vitale
delluomo, lo privano di forza, in modo che la vitalit stessa
col tempo tende a diminuire. Questo a lungo andare causa
un decadimento energetico del pianeta, che rischia di non
riuscire pi a coltivare in s la vita.
Daltra parte, antichi spiriti della sfera saturnia, gli spiriti del-
le Tenebre, che con lavanzare dellevoluzione si vedrebbero
disciolti nel Caos a causa del loro karma, tengono nella te-
naglia del materialismo luomo, avvolgendone la mente.
Gli spiriti Luciferini, spiriti dellazione istigata dalla cupidigia,
e gli spiriti delle Tenebre, spiriti della negazione, ostacolano
il nostro avanzamento brandendo come unarma i due poli
della forza creatrice: la sessualit che diviene dominio di
perversione e degenerazione, e la mente che diviene pura e
astratta speculazione, attorcigliata in se stessa e privata del-
la luce dellintuizione. Luce che tuttavia allorigine di en-
trambe, e che quindi noi abbiamo il compito di tornare a far
risplendere nelle nostre vite, non lasciandoci deviare dagli
Ostacolatori.

per bene comprendere correttamente qual il ruolo degli
ostacolatori nell'universo dove l'Amore alla fine predomina,
anzich limitarci a "demonizzarli". Facciamolo con questo e-
sempio: se ci spingiamo su per una salita, l'ostacolo rap-
presentato dal terreno scosceso, che ci oppone resistenza e
per sua natura ci spinge verso il basso. Contemporaneamen-
te, per, per salire dobbiamo poggiare i piedi proprio sopra
quello stesso terreno, senza il quale la salita non solo sareb-
be impossibile, ma non avrebbe neanche senso.
Al tempo stesso, perci, l'ostacolo diventa anche il necessa-
rio strumento che usiamo per superarlo, e continuare a sali-
re.
139

4. L'evoluzione individuale

Sar capitato a molti di mettere un vaso di rose in terrazza e
accorgersi, dopo un po' di tempo, che non tutte si sono svi-
luppate in modo uguale; per una serie di fattori (esposizione,
umidit, terriccio, ecc.) alcune cresceranno di pi e meglio di
altre. Se questo vale per il regno vegetale, che non ha alcu-
na capacit di scelta n di muoversi, pensiamo a quante dif-
ferenze si possono trovare fra gli uomini, dotati di libero ar-
bitrio. certo che un singolo uomo unico, e non trova u-
guali a se stesso. Il percorso dell'evoluzione , nelle sue li-
nee generali, uguale per tutti, ma ogni individuo lo attraver-
sa seguendo una sua strada personale, che lo fa accelerare o
rallentare a seconda delle libere deliberazione che egli, di
volta in volta, prende.
Queste differenze fra gli uomini possiamo tentare di catalo-
garle, non con lo scopo di dare un giudizio su questa o quella
persona (chi pi "indietro" di noi oggi, magari grazie agli
stimoli che questo suo stato gli procura per legge di conse-
guenza, domani potr sopravanzare noi se nel frattempo ci
siamo trastullati nella nostra "superiorit"), ma per saperci
meglio orientare nell'osservazione del mondo e soprattutto
nella conoscenza di noi stessi.
Un primo tentativo di classificazione lo abbiamo fatto fin
dal'inizio di questo lavoro, parlando delle indole che classifi-
cammo come di carattere orientale, o Figli di Set, pi pro-
pense ad ascoltare il cuore, e di carattere occidentale, o Figli
di Caino, pi disponibili ad accettare le sanzioni della mente.
Ma detta classificazione distingue solo in senso orizzontale,
come differenze di base che si possono alternare da una vita
all'altra, non entra cio nel merito dell'avanzamento pro-
gressivo - nel corso del tempo e delle rinascite - dell'indivi-
dualit incarnata. Questa classificazione in senso verticale, la
possiamo fare se consideriamo l'evoluzione individuale. L'ac-
crescimento animico, basato sulle lezioni via via apprese in
ripetute esistenze sulla terra, porta cio ad un progressivo
140
affinamento della personalit, i cui passi principali possiamo
tentare di descrivere nel modo che segue.

Il primo passo riguarda le cosiddette anime giovani, quelle
anime cio che non avendo attraversato molte rinascite non
sono ancora che all'inizio dell'apprendimento nella scuola
della vita, e sono quindi pi soggette a impulsi che potrem-
mo definire "primitivi". Hanno una natura passiona-
le/istintiva, e sono perci persone rozze e brutali, sospinte
da qualit degenerate dei loro veicoli:
- il corpo emozionale risponde solo agli stimoli "marziani"
dell'eros, unica forma di relazione affettiva che essi possono
concepire;
- la mente ancora preda dell'istinto, forma "lunare" che
sottoposta all'istinto, manifestato dall'es.
In queste persone prevale la legge di conservazione, e "gli
altri" sono solo oggetti di cui cercano di servirsi come rispo-
sta a quella legge. Le fasi di passionalit o di istinto preval-
gono a seconda che appartengano alle classificazioni orienta-
le o occidentale, rispettivamente. Ma in termini generali rap-
presentano un livello legato ormai al passato, che quasi tutti
gli uomini odierni hanno superato o sono sulla vita di supera-
re.

Il secondo passo ha una natura sentimentale/intellet-
tuale, secondo la classificazione prevalente, e sono gi un
enorme passo avanti rispetto al precedente. Rappresentano,
possiamo dire, la media dell'uomo di oggi, legato alla cultura
e ai rapporti superficiali, ma emotivamente coinvolgenti,
magari per abbandonarli poco tempo dopo. I loro veicoli so-
no formati di sostanza pi sottile rispetto alla classe prece-
dente:
- il corpo emozionale ha trasformato l'influenza marziana in
quella "venusiana", con la ricerca dell'armonia, rispondendo
all'amore come "amore fraterno", philia. Si trova nel territo-
rio di confine fra le correnti centripeta e centrifuga del mon-
do astrale.
141
- la mente ha trasformato l'influenza psichica lunare in quel-
la "mercuriana", dove prevale la ragione sotto la guida dell'i-
o.
Queste persone sono spesso disposte anche a sacrificarsi per
gli altri, purch per questi appartengano alla loro cerchia
familiare o affettiva: "mia moglie o mio marito, mio figlio, la
mia famiglia, la mia patria", ecc. Il servizio concepito, ma
si tratta pur sempre in un servizio interessato.

Il terzo passo riguarda una tipologia di individui oggi molto
rara, poich rappresenta l'umanit rigenerata futura. La sua
natura la possiamo definire altruista/intuitiva, i cui veicoli
sono:
- il corpo emozionale evoluto fino a coltivare in s l'amore
universale riportato nei Vangeli: l'agape, trasformando l'a-
more personale di Venere nell'amore impersonale "urania-
no";
- il corpo mentale ha trasmutato Mercurio nel divino "Nettu-
no", sotto la guida dell'intuizione e l'apertura al S.
La fratellanza universale sar il prodotto di una societ al cui
interno ci siano individui come quelli descritti.

Saranno questi ultimi a formare il nocciolo del passaggio alla
"Nuova Gerusalemme", veri "uomini nuovi" precursori della
Nuova Era. Ciascuno di noi potr esserne protagonista, poi-
ch il solo modo per arrivarvi quello di lavorare, ognuno
nella propria interiorit, nel miglioramento di s.


142
143





IL LATO NASCOSTO DELLA MALATTIA
E DELLA GUARIGIONE


1. La Malattia Evolutiva

Siamo ora in grado di aggiungere nuove nozioni al grande
tema della malattia, gi introdotto nella I Parte (v/ a pagina
61). La domanda fondamentale : che cos in fondo la ma-
lattia? Esiste una causa prima, una origine comune dalla
quale discende ogni genere di malattia? Per rispondere a
questa domanda dobbiamo riferirci alluomo come prototi-
po, che sarebbe luomo sano, il quale avrebbe subito in se-
guito qualche guasto. Sotto questo punto di vista, dobbia-
mo distinguere fra le cosiddette malattie che colpiscono i re-
gni animale e vegetale, da considerare pi come processi di
carattere evolutivo se escludiamo le malattie in qualche
modo apportate dalluomo a causa della sua azione in quei
regni e le malattie, le patologie che colpiscono il singolo
essere umano. Ma anche luomo soffre di quel tipo di malat-
tia che possiamo definire evolutivo.

Lorigine di questo guasto, la prima malattia, possiamo di-
re, la troviamo nella Genesi biblica, quando Jahv dice ad
Eva: Con dolore partorirai i figli (Gen. 3:16), e ad Adamo:
Con dolore ne trarrai il cibo (Gen. 3:17) e Polvere tu sei e
in polvere ritornerai (Gen. 3:19). Ne ricaviamo che
nellEden non esistevano n la malattia e il dolore, n la
morte.
La causa prima della malattia, di conseguenza, deriva dalla
Caduta, cio dallintervento luciferino nellevoluzione umana.
Possiamo dedurne che, in realt, siamo tutti malati, per il
fatto stesso di appartenere allattuale fase evolutiva che at-
144
Lalleanza
del corpo
emozionale
con la
mente die-
de origine
allio per-
sonale.
traversiamo come genere umano. Che cosa provoc
nelluomo questo intervento, e come diede inizio alla malat-
tia e alla morte?


Mente

io personale


Corpo emozionale

intelligenza cellulare (Angeli)

Corpo vitale

Lintervento luciferino caus una crescita dimportanza del
corpo emozionale rispetto agli altri veicoli, in modo che esso
interfer con lazione legittima degli stessi alterando la sua
stessa natura e funzione.
Si alle cos con la mente e ne divenne il padrone, dando o-
rigine allio personale che ritiene reale solo quanto ricade
sotto la sua percezione sensoria limitata al piano fisico, e-
scludendo il S, lo spirito, che attraverso la mente avrebbe
dovuto gradualmente dirigere lazione delluomo. Lio cos si
arroga il diritto di intervenire nei processi vitali e mentali, e
ne altera le funzioni perch non ne concepisce le cause invi-
sibili. Da qui linizio delle malattie.

Lattuale coscienza delluomo di conseguenza incentrata
sullio. Lio vuole interferire allora nei processi vitali, come ad
esempio nella digestione, nel battito cardiaco, nei ritmi cor-
porei, ecc., provocando patologie di tipo fisico. La nostra at-
tuale coscienza fisica infatti pu manifestarsi grazie alla lotta
fra il vitale da una parte, tendente a modellare, e lemo-
zionale dallaltra, che tende ad indurire, a condizione che il
corpo si trovi allinterno di determinate temperature corpo-
ree, come conseguenza dellazione dei marziani Spiriti Luci-
ferini. La malattia che deriva da questa interferenza viene
facilmente assoggettata da entit angeliche buone attra-
145
verso quellazione che di solito viene chiamata intelligenza
delle cellule provocando laumento della temperatura cor-
porea, ed espellendo cos lio/coscienza interferente. La feb-
bre, che causa infatti il delirio, ossia la carenza di coscienza,
perci lazione curativa che tenta di allontanare lintruso
(lio) per lasciare posto allazione legittima e guaritrice, ripri-
stinando lequilibrio alterato.

Linterferenza nei processi mentali, daltra parte, conse-
guenza dellallontanamento dello spirito, e pu essere af-
frontata solo da un punto di partenza interiore, perch trova
la sua radice nella coscienza stessa legata alla dimensione
materiale. Lintervento luciferino ha aperto la via ad unaltra
classe di spiriti ritardatari, appartenenti originariamente ai
Principati (lumanit del Periodo di Saturno), che producono
unazione saturnina e raggelante, bloccando la mente
delluomo nella dimensione materiale e promuovendo il Ma-
terialismo. lintervento satanico che San Paolo definisce dei
Signori delle Tenebre. Non per nulla le malattie psichiche
rappresentano le nuove malattie, dovute allaumento di
importanza della mente materiale, rispetto alle vecchie
malattie fisiche, che caratterizzavano pi le passate genera-
zioni e che si presentavano con situazioni febbrili. Qui gli An-
geli non possono nulla: luomo stesso che deve trovare in
s la via verso la guarigione, e il solo aiuto che gli si pu for-
nire quello di aiutarlo ad aiutarsi da s.

Linterferenza dellio nei processi che dovrebbero essere an-
cora legittimamente guidati dallesterno dagli Angeli nei pro-
cessi vitali, e nellesclusione del S dalla direzione dei pro-
cessi mentali, possiamo ritenerla essere la causa prima che
accomuna tutti i tipi di malattia (fisica e psichica) che colpi-
scono luomo doggi.





146
2. La Malattia Patologica

La malattia propriamente detta, legata alla responsabilit
diretta e individuale del malato in tutte le sue funzioni di
pensiero, emozione ed azione, e deve perci essere affronta-
ta tenendo conto dellintera composizione delluomo: del
corpo ma anche dello spirito. Vediamo quindi che la vera
guarigione pu realizzarsi solo ripristinando lautorit dello
spirito, del S: ma questo altro non che il cammino spiri-
tuale, che si pu fare solo tramite una crescita di coscienza.
linterferenza nei processi vitali stata in passato tenuta a
freno dalla Legge (Jahv e Religioni Etniche) tramite i Co-
mandamenti, il peccato e relativo castigo, riservati ad una
umanit ancora mentalmente immatura. Linterferenza sata-
nica richiede unapertura interiore dellio verso il S, e le ma-
lattie moderne e psichiche hanno bisogno di una guarigione
di tipo spirituale.

Tipica malattia moderna la depressione. Finch luomo
preso con la necessit vitale di soddisfare i bisogni primari,
non pu pensare ad altro che al corpo. Ma appena questi
cominciano ad essere appagati, al posto della soddisfazione
che ci si aspettava altri bisogni cominciano a farsi sentire. E
sono bisogni ancora pi forti (nonostante chi ancora alle
prese con i precedenti non possa comprenderli), perch pos-
sono spingere anche, se non si trova loro risposta, ad annul-
lare la vitalit, se non la vita. Sono i bisogni della parte spiri-
tuale delluomo, che chiedono ora di essere ascoltati; quasi
come fosse questo il vero obiettivo, e la fase precedente di
carenza dei bisogni primari fosse funzionale a questo risulta-
to.
La medicina accademica per, tutta basata sulla risoluzione
dei problemi precedenti e sulla concezione solo fisica
delluomo, non pu riconoscere questi nuovi bisogni, e si
trova disarmata di fronte ad essi; per questo lunica risposta
che essa sa dare a livello chimico, addormentando le per-
sone e la loro coscienza, il cui risveglio era invece il motivo
causante lo star male.
147
La conseguenza che alla richiesta dello spirito di venire ac-
colto e ascoltato si risponde allontanandolo e facendolo tace-
re. La depressione ne la conseguenza, e la sola vera medi-
cina utile consiste nel riconoscere la spiritualit nelluomo, la
ricerca di quali sono le sue istanze e la conseguente riforma
del nostro comportamento e atteggiamento verso la vita. Al-
trimenti si finisce in un circolo vizioso senza uscita, nel quale
il danno maggiore non lo subisce la parte fisica delluomo,
che dura brevemente, ma soprattutto la parte spirituale, che
eterna. Allorigine c sempre la dimensione spirituale; la
gente pensa che sar felice quando finalmente otterr que-
sta o quella cosa, invece viene prima la felicit, e le altre co-
se verranno di conseguenza. Pensa prima al Regno di Dio, e
tutto il resto ti sar dato in sovrappi.

Dare una spiegazione al dolore la misura del valore di una
religione: la forma religiosa che non sappia fare questo non
molto utile alluomo.
In genere vogliamo tutti stare bene, senza chiederci perch
abbiamo il dolore, ma il solo modo per stare meglio parte
dalla risposta a questa domanda.
Il dolore lo strumento del nostro progresso, e senza di es-
so non vi sarebbe futuro. Davanti al dolore perci, impor-
tante reagire, perch questo il suo scopo, il mezzo usato
perch impariamo le lezioni di cui abbiamo bisogno. Non ac-
cettare il dolore quindi latteggiamento giusto, e il dolore
congegnato in modo tale da non consentirci di accettarlo
passivamente. La via spirituale consente di attraversare
questo stesso percorso in modo consapevole, ed quindi la
sola che pu attraverso lapplicazione dei suoi insegna-
menti superare la necessit del dolore.
La conoscenza da sola non trasforma; il dolore s: per questo
utile.

Quando ci capita di dovere affrontare il dolore, se non ab-
biamo una formazione spirituale radicata e una conoscenza
di qual il suo scopo, ci viene di attribuirlo alla Divinit, of-
fendendola come il dolore fosse una specie di Sua rivincita, o
148
vendetta, nei nostri confronti. Ci pu essere allora ribellione,
o si pu chiedere a Dio di liberarci dal dolore, come fosse Lui
la causa di quellevento incomprensibile che ci capitato.
Ma la causa siamo noi, e solo noi possiamo mettere in moto
altre cause che riequilibrino lo squilibrio che abbiamo provo-
cato.
Dio per non lontano e indifferente: il Suo modo per aiu-
tarci quello pi amorevole e disinteressato possibile: non
pu evitarci il dolore, ma soffre con noi. Noi possiamo
sempre chiedere il Suo sostegno, che non ci mancher. Dob-
biamo sempre ricordare che lo scopo della vita non la feli-
cit, ma linsegnamento.
Dobbiamo tenere a mente che Dio Amore: qualsiasi male
ci possa colpire, in ultima analisi esso UN BENE IN DIVE-
NIRE, come abbiamo cercato di mostrare fin dalla prima pa-
gina di questo lavoro.


3. Una Medicina degna delluomo.

Considerato che soffriamo tutti della malattia della Caduta,
o Evolutiva, come labbiamo chiamata, la strada che si apre
davanti a noi duplice: o ci inoltriamo ancora di pi in dire-
zione della Caduta, o cerchiamo di risalire verso lo spirito. E
questultima la via della guarigione, sia alla fine di quella
evolutiva, che di quella delle malattie che ne sono conse-
guenza, le quali ci interessano in questa sede, perch su
queste ultime che possiamo intervenire e che riguardano pi
strettamente il campo della Medicina, il cui significato si
pu estendere fino ad uno stato di mediatrice fra il corpo e
la mente (v/ meditare) da una parte, e lo spirito dallaltra.
Etimologicamente, la parola guarire ha lo stesso significato
del termine sacro, ossia: da tenere lontano, che non si
pu toccare. evidente lidea che guarire ha a che vedere
con il sacro, con lo spirito. la Medicina perci dovrebbe esse-
re una scienza sacra e sacri dovrebbero essere il suo ambito
e la sua azione.
149
Quando ci avviciniamo ad un essere umano per aiutarlo a
guarire, dovremmo prima di tutto vedere lo spirito che
dentro di lui, e servirne (da cui la parola terapia) lo spirito.

Nel Periodo del Sole nacque il nostro corpo vitale, con lo
scopo di vitalizzare il corpo fisico (che era gi nato nel pre-
cedente Periodo di Saturno). Il suo scopo cio quello di
rendere la vita capace di manifestarsi in maniera efficace nel
piano fisico, ma in se stessa la vita increata, perch par-
te dello spirito e si manifesta in ogni piano. Dal Sole conti-
nua a provenire questa vita, il fluido solare per vitalizzare il
nostro corpo.
In un organismo in buona salute, questo fluido scorre in ogni
luogo del corpo, ma quando questa corrente viene interrotta
lorganismo sperimenta una sorta di squilibrio che provoca la
malattia.
Che cosa pu interrompere la corrente del fluido e come ri-
pristinarla? La differenza tra un piano, un mondo e laltro
data dal tasso vibratorio, poich TUTTO VIBRAZIONE. In
realt noi siamo energia, e la percezione che abbiamo del
mondo in definitiva una elaborazione conseguente al tipo
di segnale vibratorio proveniente dallambiente che i nostri
organi di senso elaborano dentro di noi a rappresentazione
della realt.
I nostri sensi e il nostro corpo in generale dipendono per il
loro buon funzionamento dallo scambio vibratorio con
lambiente (interno ed esterno). Linterferenza di cui abbia-
mo parlato ci che produce la disarmonia, derivando dal
differente tasso vibratorio dei diversi veicoli.
Perch il Cristo poteva guarire tutte le malattie? Perch Egli
lo Spirito Solare, e in quanto tale contiene in S tutte le
note armoniche del sistema solare, e poteva ripristinare
quelle interrotte. Perch ha chiesto ai Suoi discepoli di fare
altrettanto? Perch il cammino spirituale deve condurre ad
armonizzare via via tutte le disarmonie interiori, cosa che si
ripercuote nellambiente e si trasmette a coloro con i quali
entriamo in relazione.

150

4. Il ruolo dellAstrologia.

Definizione dellAstrologia: La vera Astrologia non la pre-
dizione della fortuna; essa la chiave scientifica del caratte-
re, e carattere destino.

Ci vuol dire che ad ogni rinascita, noi ci ripresentiamo con i
debiti/crediti accumulati nelle vite precedenti, e questi debi-
ti/crediti sono scritti nei nostri veicoli, tanto in quello fisico
che in quelli invisibili. I corpi delluomo perci rappresentano
il suo passato, con il quale deve fare i conti: questo impre-
scindibile. Il futuro dipende dal presente, e il presente di-
pende dalla nostra Volont, ma la volont deve fare i conti
con il passato.
Gli atomi-seme costruiscono i diversi veicoli secondo linee di
forza conseguenti alle qualit dei veicoli stessi nellultima vi-
ta, pi la crescita animica sviluppata nel periodo post-
mortem. Le condizioni ambientali, le relazioni e gli eventi
principali sono dettati da linee di forza che rispondono a leg-
gi analoghe, provenienti per da sfere di vibrazione in riso-
nanza con i diversi veicoli. Questa attivit studiata e regi-
strata dalla scienza astrologica, che determina perci
lambiente e le esperienze di questa vita, in base alla nostra
situazione patrimoniale di destino. In fondo si tratta dello
stesso principio della malattia: far fare lesperienza meritata
al fine di acquisire nuova esperienza che consenta di non ri-
petere gli errori (e di accrescere le azioni corrette). Anche in
questo caso pertanto diventa importante la coscienza di
queste energie, ed perci che il Cristianesimo Interiore
considera sacra la scienza astrologica, e la insegna. Deve
per essere insegnata sotto questo punto di vista, altrimenti
svolge la stessa funzione della medicina convenzionale, che
non sa risalire alle cause e rischia di provocare ulteriori dan-
ni invece di eliminarli.

Abbiamo qui un ulteriore prova del fatto che non giusto
latteggiamento di chi dice: Non colpa mia quello che mi
151
succede; sono sfortunato. Oppure: Sono fatto cos, non
posso farci niente (invece lui il solo che pu farci qualco-
sa). O ancora: Sono cresciuto in un ambiente difficile, che
mi ha rovinato, e ora sono irrecuperabile e non sono respon-
sabile di quello che faccio. Chi si rivolge allAstrologia in
questottica chiede: Quando star meglio?; la sola risposta
possibile : Non lo sappiamo, perch lAstrologia non pre-
dice gli avvenimenti, dice quali sono i nostri punti deboli e
quali quelli da usare per contrastarli, cio i punti forti, e il
momento migliore per usarli, ma la volont e luso che ne
facciamo dipende solo da noi. La volont non appartiene alla
personalit, ma allo spirito. Il dolore ha senso solo se inseri-
to in un ambito di libert.
Lambiente, gli influssi astrali sotto cui nasciamo, sono il ri-
sultato delle nostre scelte passate. Il futuro dipende dalle
nostre scelte di adesso.
152
Un possibile saluto ad un essere amato dopo il suo
trapasso:

Caro/a . . . . . . . . . . . . .,
io so che anche se hai passato il velo che divide il piano di
esistenza fisica dai piani sottili, tu sei ancora qui e mi vedi e
mi ascolti.
Perci voglio salutarti un'ultima volta, e abbracciandoti - an-
che se non posso pi farlo fisicamente - augurarti buon vi-
aggio nella nuova e importante avventura che ora ti attende.
Nella vita che ci ha visti vicini molte cose sono successe, e
come sempre avviene non tutte sono state concluse. Da qui
riprenderemo un giorno insieme il nostro viaggio comune.

(spazio per qualche eventuale ricordo personale)

Io so che l'Amore una forza che attraversa tutti i piani di
esistenza, perci questo dolce legame che ancora sento e
che ci unisce non potr essere tagliato anche se ora ci tro-
viamo, provvisoriamente, separati fisicamente. Esso conti-
nua a vivere dentro noi stessi, ed certo che un giorno far
s che potremo ancora incontrarci e vederci.
Non devi preoccuparti per me: so riconoscere l'utilit anche
di questa esperienza, che certamente nella sua durezza mi
render migliore di prima.
Come so che io sar sempre con te, cos sappi che tu sarai
sempre con me, e in onore tuo mi sforzer ancora di pi di
vivere questa vita, d'ora in poi, in maniera pi degna e pie-
na.
Ora va, raccogli il bene da tutte le tue esperienze, in modo
che quando ci ritroveremo entrambi saremo migliori, pi ma-
turi spiritualmente e pi felici.
La Luce ti aspetta: va!

Addio, e Arrivederci.
153





LA NUOVA ALLEANZA


1. la conquista dellanima.

Se volessimo trovare una chiave che dia la possibilit di rias-
sumere quanto abbiamo fin qui detto, la potremmo trovare
nello sviluppo della coscienza. Prima di iniziare tutto il pro-
cesso evolutivo come ondata vitale, il genere umano si tro-
vava, per cos dire, in grembo allo spirito, del quale parteci-
pava le doti; era quindi anche onnisciente.
Lonniscienza, per, senza la consapevolezza, cio il sapere
di essere, risulta inutile e sterile. Potremmo raffigurarci una
grande luce (spirituale) che circondava, ma anche accecava
luomo, impedendogli di accorgersi di se stesso. Per superare
questo, fu oscurato da involucri via via sempre pi pesanti e
spessi, fu cio immerso nella materia, fino a quando questo
schermo gli offusc la luce esteriore. Allora cominci ad os-
servarsi, accorgendosi della sua separativit e individualit.
questa lacquisizione dellautocoscienza.
Tutto questo procedimento quello che abbiamo chiamato di
involuzione, e ha per scopo la costruzione dei suddetti in-
volucri, cio dei vari corpi, o veicoli, che gi conosciamo.
quindi in questo contesto questa la cosa pi importante, e
che va maggiormente difesa; la legge che domina in questa
fase, pertanto, quella del pi forte, cio la legge di con-
servazione della specie e di selezione naturale, dove solo
chi sa adeguare i propri veicoli alle condizioni esterne, a pre-
scindere da ogni altra considerazione, ha la possibilit di
continuare il suo sviluppo. In questa fase, quindi, prevale
linteresse come molla ad agire.
La consapevolezza, o autocoscienza, per, ottenuta a scapito
dellonniscienza e della visione dei piani spirituali per i motivi
154
accennati, ha subito una accelerazione a seguito dellinter-
vento nel processo evolutivo degli Spiriti Luciferini, che han-
no causato lincentrarsi della nostra attenzione unicamente
sul piano fisico-chimico.
Tuttavia, se solo ci guardiamo intorno, vediamo che proprio
l dove questo processo pi avanzato, cio nel mondo oc-
cidentale, maggiore la sensibilit raggiunta per salvaguar-
dare il pi debole, cosa che smentisce clamorosamente la
legge di selezione naturale. limpulso Cristico, che ci porta
ora a dare pi importanza alle qualit interiori rispetto a
quelle esteriori. LAnima, e la sua costruzione, soppianter
cio in futuro la costruzione dei corpi, man mano che essi
matureranno pienamente il loro sviluppo. Il dovere soppian-
ter cos linteresse.
Questa grande, e oltre un certo limite ancora irraggiungibile
conquista, il sentiero delliniziazione. Ma anche la dire-
zione verso cui ciascuno di noi deve gi fin dora rivolgersi,
se vuole stare dalla parte del vero progresso.
Per ben comprendere il concetto di anima, possiamo utilizza-
re una volta di pi la legge di analogia, e soffermarci sopra
un fatto della nostra vita quotidiana, tanto abituale quanto
necessario: latto di alimentarsi. Lalimentazione consiste
nellingerire il cibo, nel tentativo di assimilazione, e infine
nellacquisizione dellenergia che ci ha fornito, che dopo tutto
il suo vero fine.
Le relazioni da fare sono le seguenti:
corpo spirito
cibo esperienza
energia anima.
Come lalimentazione avviene solo durante le ore di veglia
della nostra giornata, cos la crescita animica pu realizzarsi
solo nel corso della vita nel corpo, mentre tutta lesistenza
dopo-morte serve per incorporarne lesperienza. Il cibo pu
proprio essere rappresentato dallesperienza, cio da tutti gli
avvenimenti che costellano la vita; questa esperienza
quindi elaborata nella nostra coscienza, cos come il cibo in-
gerito viene lavorato allinterno del corpo e, come
lesperienza, proviene dal mondo circostante.
155
Che cosa ricaviamo dal cibo? Se buono e ci fa bene, ne
ricaviamo lenergia che ci consente di mantenere in vita il
corpo e di agire creativamente verso lesterno; anche le e-
sperienze che facciamo, quando sono buone, nutrono in un
certo senso il nostro spirito, che senza di esse non potrebbe
manifestare le sue facolt creatrici.
Vediamo nel corpo lenergia che esso riceve attraverso il ci-
bo? No, ci invisibile, cos come il concetto di anima comu-
nemente sfugge e non si sa darne una spiegazione diversa
da quello di spirito. Eppure senza lenergia derivante dal cibo
il corpo non potrebbe sopravvivere, al pari dello spirito, che
senza lesperienza incamerata nellanima non sarebbe in
grado si esprimersi compiutamente. Senza cibo il corpo
muore; senza esperienza lo spirito non si risveglia.
Dove si accumula lenergia portata dal cibo? Non possiamo
definire ci con precisione, ma dobbiamo dire che, attraverso
il sangue, circola per tutto lorganismo. Allo stesso modo, se
ci chiediamo dove lesperienza si accumula nello spirito, pos-
siamo rispondere che essa, attraverso lanima, diventa parte
integrante dello spirito.
Le immagini della memoria inconscia si registrano
nellatomo-seme del corpo fisico, ma esso non pu di per s
essere considerato lanima, come il sistema digerente non
pu essere considerato lenergia che dal suo lavoro discende.
La costruzione dellanima il compito delluomo oggi, che
serve a dare nutrimento allo spirito, ed ecco il procedimento
con cui si effettua. Nellattuale situazione, lio si trova nel
punto pi basso del percorso evolutivo, e vede tutto quanto
lo circonda in concorrenza con s. La relazione con laltro si
trasforma in Critica, ossia la nostra verit si difende di fron-
te a quella degli altri. Neghiamo le verit diverse dalla no-
stra. Con lesperienza purgatoriale e col tempo, impariamo a
relazionarci diversamente e ad agire correttamente, poich
lazione lespressione del corpo fisico. Lesperienza del be-
ne attraverso la retta azione nel corpo fisico forma lanima
cognitiva, della quale si nutre lo Spirito della Volont. La
mutata relazione modifica col tempo la critica in Compas-
sione; anche davanti al criminale non possiamo fare a meno
156
di risentire noi stessi della sua storia personale, e compren-
dere il percorso interiore che lo ha condotto nella condizione
in cui ora si trova. Superiamo cos la difficolt (psicologica)
di accettare verit diverse dalla nostra, perch riusciamo
meglio a comprenderle.
Lesperienza del vero attraverso la giusta percezione nel cor-
po vitale forma lanima intellettiva, della quale si nutre lo
Spirito della Saggezza. Cos la verit? disse Ponzio Pilato
durante il processo a Ges; e non sospettando nemmeno
che fosse possibile rispondere a questa domanda, lasci la
sala dove si trovava. In realt, la verit vera una, ma sotto
la spinta del corpo emozionale diventa una idea personale,
che nemmeno la compassione pu superare. un riferimen-
to destinato al futuro laffermazione che quando avremo su-
perato la relazione mediata, innalzando la coscienza dellio
lungo i tre veicoli fino alla mente, per entrare allora in con-
tatto diretto e in percezione im-mediata, la vera Conoscen-
za della verit fluir in noi, poich saremo entrati nella sfera
che sta oltre le divisioni.
La conoscenza vera obiettiva, come al giorno doggi lo ,
per noi, solo laritmetica. Essa si estender a tutto, e anche
il bello, oggi cos personale, mostrer le sue leggi universali.
Lesperienza del bello attraverso lelevata aspirazione nel
corpo emozionale forma lanima emotiva, della quale si nu-
tre lo Spirito dellAttivit.

Proponiamo uno schema esemplificativo della costruzione
dellanima e dei veicoli impegnati in tale edificazione:

veicolo
anima
corrispondente
aspetto spirituale
alimentato
Corpo emozionale
Aspirazione
Anima emotiva
(bello)
Spirito
dellAttivit
Corpo vitale
Giusta percezione
Anima intellettiva
(vero)
Spirito
della Saggezza
Corpo fisico
Retta azione
Anima cognitiva
(bene)
Spirito
della Volont
157
La sensazione (corpo emozionale) oggi fuggevole. Per di-
ventare saggezza risulta necessario fermarla nel tempo
(memoria, cio corpo vitale) producendo conoscenza, e
nello spazio (corpo fisico) producendo coscienza.
A questo punto a disposizione della mente per poter essere
utilizzata.
Lanima e la mente cos costituiscono quellinsieme di doti
che non si tramandano attraverso lereditariet genetico-
fisica, ma che appartengono allindividualit, quale eredit
spirituale, destinata a soppiantare lesigenza dei corpi quan-
do avranno raggiunto il loro scopo finale.
Quando, nella nostra condotta quotidiana, invece di cadere
in una sorta di rifiuto verso persone o avvenimenti, ci sfor-
ziamo di trovare in essi il lato buono, convinti che in fondo ci
debba essere, almeno come insegnamento; quando rifug-
giamo da un atteggiamento di comodo, in favore della ricer-
ca della verit e nella relazione con gli altri facciamo silenzio
interiore per "saper ascoltare"; quando mettiamo tutto il no-
stro entusiasmo nelle cose che facciamo, cercando la bellez-
za l anche dove non appare a prima vista; quando facciamo
tutte queste cose, allora stiamo sviluppando la nostra anima.

Durante levoluzione propriamente detta, dunque, verranno
progressivamente trasferite le qualit, la quintessenza dei
vari veicoli allanima ad essi collegata e, analogamente a
quello che avviene dopo la morte, i veicoli medesimi verran-
no abbandonati, questa volta definitivamente. Infatti, come
linvoluzione vedeva una discesa attraverso i piani di esi-
stenza via via sempre pi densi, cos levoluzione consiste in
una risalita attraverso gli stessi piani e il conseguente ab-
bandono dei veicoli che servono per lespressione e
lesperienza dellindividualit in quegli stessi piani. il gi
noto processo della morte, che si svolge ad un'ottava supe-
riore.
Ecco che in questa fase non prevale pi la legge legata alla
salvaguardia dei corpi, ma deve prendere il sopravvento
quella legata allo spirito. Lo spirito, eterno, dura, mentre i
veicoli, perituri, cessano uno alla volta la loro funzione. Qui
158
non regna pi linteresse, perci, ma il dovere, e non pi la
legge di conservazione della specie, ma quella spirituale del
sacrificio, cio del vedere chi fuori di noi non come un an-
tagonista, ma come nostro fratello, non per sangue, ma per-
ch siamo uno con lui, e i suoi bisogni diventano anche i no-
stri.
Sacerdote e sacrificio hanno etimologicamente il significato
analogo di: trattare con il sacro, ossia con ci che non si pu
toccare, che invisibile. Per noi, la differenza dei due termini
consiste nel fatto che intendiamo il sacerdote come un in-
termediario fra luomo e la Divinit, per una umanit quindi
che necessita di una guida esterna, non essendo abilitata ad
un contatto diretto, mentre per sacrificio (fare-sacro) vo-
gliamo intendere la capacit unita alla volont interiore di
trascendere i bisogni fisici, in favore di quelli spirituali.
Il punto di svolta fu segnato dalla morte di Ges sulla croce:
dal punto di vista materiale, vinsero ancora i poteri forti del
mondo e dellepoca, ma la Resurrezione mostr come i tempi
si erano voltati, e da quel momento cambiavano anche le
regole del gioco a favore dellanima. Proprio la morte del
corpo (e delle sue leggi) fu il segno che da allora la vita
dellanima (e delle sue leggi) era quella che cominciava a
prevalere. Per quanto assurdo possa apparire, fu proprio
quella morte a segnare la vittoria della vita, non essendo la
morte che una superstizione appartenente al regno della
materia.

Vediamo in uno schema il destino dei vari veicoli formanti la
personalit, nel corso dei sette periodi in cui la manifestazio-
ne viene dai nostri insegnamenti suddivisa; ciascuno si svi-
luppa pienamente in quattro fasi, al termine dellultima delle
quali si trasferisce in quintessenza nellanima corrisponden-
te. Se esaminiamo in particolare il significato che nella figura
che segue acquista la freccia orizzontale posta alla base,
possiamo affermare che il lato da dove essa appare proveni-
re rappresenta per l'uomo la direzione degli influssi esterni
che in esso - e negli altri regni naturali - comprendono, cia-
159
scuno al livello del piano di provenienza, tutte le indicazioni
che lo guidano dall'esterno.
La freccia poi transita attraverso il piano fisico del periodo
della Terra, e questo passaggio produce un cambiamento, se
vero che nella fase successiva, al ritorno nella stessa di-
mensione d'origine, l'influsso esterno si trasformato (con-
vertito) in capacit interiore di direzione.
Tutto ci rappresentato dalla continuit della freccia: non
si tratta - e l'evoluzione non lo vuole - di un ritorno indie-
tro, ma di un recupero dei piani gi a suo tempo abbando-
nati, pi l'eredit di quanto conquistato grazie all'esperienza
terrestre.
Per questo la linea della freccia prosegue, senza interruzioni
o capovolgimenti, il suo percorso (che il nostro) lungo lo
stesso verso.

I sette giorni di Manifestazione
1. Periodo di Saturno 7. Periodo di Vulcano
CORPO FISICO (I) MENTE (IV)
Anima Emotiva

2. Periodo del Sole 6. Periodo di Venere
CORPO VITALE (I) MENTE (III)
CORPO FISICO (II) CORPO EMOZIONALE (IV)
Anima Intellettiva

3. Periodo della Luna 5. Periodo di Giove
CORPO EMOZIONALE(I) MENTE (II)
CORPO VITALE (II) CORPO EMOZIONALE(III)
CORPO FISICO (III) CORPO VITALE (IV)
Anima Cognitiva
4. Periodo della Terra
MENTE (I)
CORPO EMOZIONALE (II)
CORPO VITALE (III)
CORPO FISICO (IV)

Involuzione Rivoluzione Evoluzione

160
questo il senso pi profondo, come esamineremo meglio
pi avanti, dell'insegnamento Cristiano.
Pi di una volta abbiamo parlato dei rischi che questo pro-
cesso comporta. In che cosa consistono? Essi risiedono nel
fatto che levoluzione non pu iniziarsi, se non apprendiamo
a sentire e seguire i suggerimenti della nostra parte spiritua-
le, o se si nega questultima considerando unica realt il
mondo fisico.
E non pu iniziarsi nemmeno se non sviluppata appieno la
consapevolezza.
Questi sono i rischi che corrono le due correnti in cui si trova
divisa lumanit. Il Cristo ci disse:
Chi vorr salvare la propria vita, la perder; chi sacrificher
la propria vita, la salver.;
ed anche: Prima che Abramo fosse, Io sono.

La prima frase rivolta a chi considera se stesso come solo il
corpo fisico-chimico: in questo modo, non curando il giardino
spirituale, finir per perdere la vita e il corpo, contrariamen-
te a chi non si preoccuper principalmente del fisico, ma del-
lo spirito, e salver cos la vita. Questo, ovviamente, indi-
pendentemente dal fatto di sanzionare razionalmente le no-
stre convinzioni o intendimenti; ricordiamo infatti ancora le
parole del Cristo: Non chi dice Signore, Signore, entrer nel
Regno dei Cieli, ma chi fa la volont del Padre mio.

La seconda frase si riferisce ad Abramo come al capostipite
della razza, o di qualsivoglia categoria, divisione, chiesa, do-
vuta alla forma, e intende che solo quando avremo trovato
lo spirito individuale avremo superato la fase a guida ester-
na, e potremo cominciare il nostro sviluppo.
Ogni tanto si incontra qualcuno che dice: io non mi sento
di appartenere a questo mondo con tutti i suoi difetti e in-
giustizie non vedo l'ora che arrivi qualcuno - sia questi un
angelo o un extraterrestre (qui le versioni differiscono) a ra-
pirmi e portarmi via, con s, in un mondo pi giusto.
Ebbene, a chi dice cos bisognerebbe ribadire che, se davve-
ro disprezziamo e detestiamo cos tanto il mondo e vogliamo
161
trovare il modo di abbandonarlo, la prima cosa da farsi
quella di appartenervi completamente. Solo quando si su-
perata, attraversata, questa fase, sar possibile trascenderla
e andare oltre. Ma forse, allora, non lo si detester pi, per-
ch avremo imparato a conoscerlo intimamente.

I periodi evolutivi sono dunque sette: ai periodi della disce-
sa gi esaminati seguiranno i periodi di risalita. Il primo
e il prossimo chiamato periodo di Giove, che si svolger
negli stessi piani eterei del passato periodo della Luna; se-
guiranno il periodo detto di Venere, corrispondente ai piani
astrali del passato periodo del Sole e il periodo finale di Vul-
cano, corrispondente ai piani mentali del passato periodo di
Saturno. Il periodo di Giove si svolger perci nella sfera lu-
nare, il periodo di Venere nella sfera solare e il periodo di
Vulcano nella sfera saturnia.
Lanima cognitiva, come quintessenza delle esperienza nel
corpo fisico, sar assorbita dallo spirito della Volont alla fine
del periodo di Giove; lanima intellettiva, come quintessenza
della saggezza acquisita dal corpo vitale, sar assorbita dallo
spirito della Saggezza verso la fine del periodo di Venere;
lanima emotiva, come quintessenza della coscienza assorbi-
ta dal corpo emozionale, sar assorbita dallo spirito della Vo-
lont nel periodo di Vulcano.
La mente sar assorbita dal S alla fine del periodo di Vulca-
no.

importante rendersi conto che solo gli insegnamenti esote-
rici che costituiscono il Cristianesimo Interiore danno una vi-
sione chiara del prospetto dei sette periodi come sopra ripor-
tato, in quanto esso prevede una discesa, alla fine della qua-
le per si ottiene la consapevolezza, che provoca come ab-
biamo detto un radicale cambiamento di condizioni, una ri-
voluzione, per cui la risalita consister in qualcosa di diverso
rispetto alle condizioni della prima met: luomo spirituale
amplier i propri poteri e le proprie facolt.
Le dottrine di tipo orientale, sorte quando il genere umano
non aveva ancora sviluppato appieno lautocoscienza, (non
162
aveva ancora toccato il fondo), vedono la risalita come un
ritorno alle origini, ad oriente, anzich una continuazione;
cosa che toglie scopo a tutto il processo evolutivo, e soprat-
tutto alla fatica che costa percorrerlo. La massima aspirazio-
ne per il fedele dal temperamento del cuore, infatti, quella
di ritrovare la beatitudine del ritorno a Dio (la cui eco non si
ancora spenta in lui), e annullarsi nella Sua immensit.
Non pu essere che cos, dal suo punto di vista, in quanto il
ritorno ripristinerebbe la stessa situazione esistente prima
della manifestazione attiva.
Se gli rivolgiamo la domanda: Perch continuiamo a fare la
fatica di vivere?, e: Che scopo aveva Dio nel crearci?, la
sola risposta che ci pu dare : Alluomo non dato indaga-
re sul mistero delle intenzioni divine. La Bibbia, per, ci ri-
corda che siamo ad immagine e somiglianza di Lui!


2. Il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo.

Si sar notato che per parlare dellevoluzione in senso stret-
to, abbiamo dovuto riferirci a citazioni prese dai Vangeli, pi
che dallAntico Testamento (o Bibbia propriamente detta).
ovvio che sia cos, dal momento che la Bibbia, come abbia-
mo ricordato, si riferisce agli insegnamenti destinati ai nostri
progenitori, la cui fonte era Jahv, rivelati a Mos. I Vangeli,
invece, riguardano proprio la fase che segue. La rivelazione
attraversa infatti pi fasi, che accompagnano levoluzione
delluomo. Sarebbe stato inutile predicare amore disinteres-
sato e perdono a uomini primitivi, rudi sia fisicamente che
mentalmente; senza considerare che la loro fase era quella
involutiva, con il conseguente prevalere del valore della for-
ma su quello della spiritualit.
Se vogliamo avere una idea chiara delle religioni, infatti, non
possiamo prescindere dalle fasi che attraversano; non la
storia delluomo che ad un certo punto le ha fatte nascere,
ma semmai, sorgendo esse dallinteriorit della coscienza,
esattamente il contrario. Per poterle meglio comprendere,
cerchiamo prima di tutto di chiarire brevemente quanto
163
lesoterismo riporta riguardo alle Grandi Entit note come il
Padre, il Figlio e lo Spirito Santo.

Si ricorder che abbiamo gi visto lo schema dei periodi nei
quali le ondate vitali che hanno preceduto la nostra hanno
raggiunto il grado evolutivo che definiamo umano. Inseriamo
dunque in questo schema i vari piani esistenziali.
C una legge che regola levoluzione, che limita allinterno
dei confini della sfera evolutiva in cui si inseriti il massimo
di avanzamento possibile. Per sfera evolutiva intendiamo
linsieme dei quattro piani nei quali si svolge tutto il processo
di involuzione prima e di evoluzione poi (essendo sette i pia-
ni: 3 in discesa + 1 al giro di volta + 3 in risalita = 7).

Piani di
vita
Sfere
evolutive
Ondate di vita
Maggiori
Iniziati
Piano di Dio
Tutte insieme
[ (Gerarchie
senza nome)

_
Piano dello Spirito puro
} (Serafini)
C (Cherubini)
p (Troni)
Sp. della
Volont
sfera del
Padre
] (Dominazioni) PADRE
Sp. della
Saggezza
sfera del
Figlio
- (Potest) CRISTO
Sp. della
Attivit
sfera dello
Sp. Santo
] (Virt) JAHV
Mentale
sfera
saturnia
PRINCIPATI
Astrale
sfera
solare
_ ARCANGELI
Etereo
sfera
lunare
ANGELI
Chimico
sfera
Terrestre
) UMANIT

164
Questo sta a significare che allinterno di ogni ondata di vita
un'entit pu progredire di ben quattro periodi oltre a quello
di evoluzione ordinaria: proprio questo maggiore avanza-
mento che d significato al termine INIZIAZIONE. Esso non
significa altro che raggiungere in anticipo il grado riservato
al resto dellumanit ordinaria alla fine del proprio processo
evolutivo.
Lo schema ci indica quelle ondate vitali della nostra Manife-
stazione che, avendo superato il livello evolutivo umano,
hanno gi promosso il relativo Maggior Iniziato; vediamo
quindi che:
a) nella sfera lunare lAngelo che ha raggiunto la Massima
Iniziazione Jahv, chiamato lo Spirito Santo;
b) nella sfera solare lArcangelo che ha raggiunto la sua
Massima Iniziazione il Cristo, chiamato il Figlio;
c) nella sfera saturnia il Principato che ha raggiunto la
Massima Iniziazione il Padre.

Ciascuna di queste Grandi Entit Spirituali lavora con luomo
per la sua evoluzione a diversi gradi, e luomo stesso, grazie
a loro, avanza progressivamente nel suo cammino. Le reli-
gioni pertanto, come detto, passano diverse fasi, ciascuna
posta sotto la giurisdizione di uno dei Grandi Esseri suddetti,
secondo la progressione che segue:

1. La prima fase quella delle religioni etniche, che go-
vernano la divisione, conducendo dallesterno luomo, fa-
cendolo gradatamente progredire fino a quando non sia
pronto per il passo successivo. In questa fase, spinto
dallinteresse, egli impara ad obbedire per timore di Dio, e
fare sacrifici per propiziarsene il favore. Essendo ancora gui-
dato esternamente, latto esteriore, il rito, rappresenta il
bene e il comportamento fedele; in esso luomo trova giu-
stificazione.
Questa fase detta anche dello Spirito Santo, e sviluppa
lanima emotiva che nutre laspetto spirituale dellAttivit,
collegato con il corpo emozionale.
165
Jahv conduce in questa fase lumanit, dirigendola dai pia-
neti che hanno satelliti, nei quali Egli trova dimora, rifletten-
do la luce solare. Gli fa da contraltare Lucifero, che dal pia-
neta Marte, dove risiede, emancipa per mezzo della cupidigia
luomo dal controllo degli Angeli di Jahv. Questi si oppone
allazione luciferina, che col tempo condannerebbe luomo al-
la degenerazione e al ritardo evolutivo, con lunico mezzo
che la sua missione gli consente: la legge, la cui disobbe-
dienza causa il peccato, con il relativo castigo. La virt
delluomo posto sotto il regime jehovitico, allora, risponde
alle seguenti parole-chiave: INNOCENZA/OBBEDIENZA, e so-
lo in questo modo egli potr salvarsi. Lazione luciferina, pe-
r, impedisce alluomo di superare la coscienza di veglia ed
accedere alla propria natura divina, immettendolo in un vico-
lo cieco, e impedendogli di passare dallinvoluzione allevolu-
zione. Gli Spiriti Luciferini trovano giovamento da questo,
perch possono continuare ad usare il cervello delluomo per
i loro scopi.
La guida esterna da un lato, non pi sufficiente essendosi
luomo emancipato divenendo simile agli Dei, e listigazione
luciferina dallaltro, che gli impedisce di trovare una via
duscita dalla dimensione fisico-chimica in cui si impanta-
nato, condannerebbero il genere umano. La Terra stessa,
portatrice del karma collettivo, si appesantita ad un punto
tale da non poter mantenere lorbita prevista attorno al Sole:
i corpi emozionali del genere umano vedono crescere la par-
te inferiore a scapito di quella superiore, facendone risentire
leffetto a tutta latmosfera astrale del pianeta.
La Legge stata data da Jahv a Mos (lautore della Gene-
si), conduttore della parte dellumanit che riuscita a pas-
sare le acque atlantidee, e che preparata a vivere in una
atmosfera pi asciutta, ossia nellattuale epoca Ariana (
questo il senso del racconto della fuga dallEgitto, attraverso
le acque, fino alla Terra Promessa, che la Terra attuale).
Lumanit per si divide, e una parte si ribella alle leggi je-
hovitiche e allautorit. Salomone, grande Re semitico, ten-
ta inutilmente di riunire le due correnti del genere umano,
come abbiamo gi visto.
166
Per tutti questi motivi, non essendo pi sufficiente lAntica
Alleanza fra Jahv e il suo popolo attraverso Mos, un nuo-
vo aiuto viene in soccorso dellumanit. ovviamente un ti-
po diverso di aiuto, che tiene conto della situazione in cui ora
luomo si trova, ma anche della sua nuova dignit di libero,
emancipato, anche se limitato, creatore. Questo nuovo aiuto
rappresentato dalla seconda fase delle religioni.

2 La seconda fase o di religione universale, che tende
allunit di tutti gli uomini. Ogni uomo, Tempio dello Spirito
che lo guida internamente, impara ad agire non per paura
del castigo, ma per scelta, perch giusto comportarsi
bene.
Sicuramente per il lettore la legge Non rubare risulta del
tutto superflua. Al livello evolutivo raggiunto, essa stata in-
teriorizzata: noi non rubiamo perch sappiamo che male
farlo, non perch c una legge che lo proibisce. Chi non ru-
ba solo perch c il carabiniere che lo osserva, dal punto di
vista spirituale un ladro, e ha ancora bisogno di una legge
che regoli la sua vita. Non importante tanto latteggia-
mento esteriore, quindi, e i relativi, superficiali giudizi (che
sono sempre dei pre-giudizi), ma quello interiore. Luomo
impara, col tempo e con lesperienza, ad agire spinto dal
dovere, perch uno con la legge. Ora un vero cristiano
esotericamente inteso. la "legge nuova" di San Tommaso
D'Aquino. Questa fase viene detta anche del Figlio, e svilup-
pa lAnima intellettiva che nutre laspetto spirituale unifican-
te della Saggezza, collegato con il corpo vitale.
il Maggior Iniziato della sfera solare, il Cristo, che comincia
a far affiorare nelluomo lo spirito di fratellanza, rendendolo
piano piano capace di elevarsi fino a ritrovare la propria fon-
te spirituale, fino a permettergli di sopportare la vista diretta
della luce del Sole, dove Egli dimora. Quando la Terra fu e-
spulsa dal globo centrale, conserv nel suo nucleo un centro
di fuoco spirituale, che tuttora in comunione con il Sole; gli
arcangeli perci, abitanti della nostra stella, hanno, attraver-
so il Cristo, il compito di ricondurre lumanit alla riunifica-
zione con lastro solare, quando i tempi saranno maturi. Per
167
giungere a questo, Il Cristo ha inaugurato un nuovo tipo di
approccio con luomo, non pi calato dallalto (cio esterna-
mente), ma da pari a pari. Ecco perch la nostra lepoca
dei falsi profeti: ora tutti i profeti sono falsi, perch luomo
deve smettere di guardare in alto o un altro, e deve comin-
ciare a guardare in se stesso, ri-trovandovi lindividualit spi-
rituale.
Il Cristo, Spirito Solare, che per evoluzione poteva, in quanto
Arcangelo, agire direttamente fino al piano astrale, ha usato
i corpi fisico e vitale di colui che sar probabilmente il Mag-
gior Iniziato del genere umano: Ges di Nazareth, per pre-
sentarsi a noi come nostro simile. Il Suo spirito penetr nei
veicoli fisico e vitale di Ges, nuova personalit assunta
dallindividualit che gi abit quella di Salomone, allatto del
battesimo
5
compiuto da Giovanni il Battista, a sua volta rina-
scita di Mos, e rimase in essi per tre anni (anche se non
continuativamente, in quanto doveva lasciar riposare ogni
tanto gli atomi di quei veicoli che, sia pure molto evoluti, ap-
partenevano comunque alla sfera terrestre, e a fatica soste-
nevano le sue vibrazioni solari).
Parlando del Cristo, il Battista disse: Ecco Colui che venu-
to dopo di me (sulla Terra), ma che mi ha superato, perch
era prima di me (sul Sole). E disse anche: Io devo diminui-
re, ed Egli crescere. Se pensiamo a Giovanni il Battista co-
ma la rinascita di Mos, queste ultime parole assumono un
valore per noi particolare: Mos, il legislatore dellAntico Te-
stamento, colui che compose la Genesi, deve ora ritirarsi,
per far avanzare il fautore del Nuovo Testamento, che dovr
sostituirlo. E lo fa volontariamente, perch fin dallinizio ave-
va un compito da svolgere, che doveva portare a questo tra-
guardo: al quale ha pertanto anchegli collaborato. La Legge
contiene gi in s il seme dellAmore.

5
Ricerche critiche da parte di studiosi moderni, sembrano avvalo-
rare l'ipotesi che nel testo di Marco che descrive il battesimo di Ge-
s, non fosse originariamente scritto che la colomba si pos su di
Lui, ma che entr in Lui.
168
Tutto ci ci ricorda un passo di Geremia, che nellAntico Te-
stamento prefigura gi ci che dovr portare a maturazione
nel Nuovo (31-33,34):

Porr la mia legge nel loro animo, la scriver sul loro cuore.
Allora io sar il loro Dio ed essi il mio popolo. Non dovranno
pi istruirsi gli uni gli altri dicendo: Riconoscete il Signore,
perch tutti mi conosceranno.

Ges era lunico essere umano in grado di sopportare con i
propri purificati veicoli le tremende vibrazioni del Cristo. So-
no state dette molte cose sulla sua vita e sulle sue opere, e
storicamente lo si continuato a ricercare e rintracciare: ci
che conta per noi non sono tanto i fatti esteriori, ma risalire
alla missione che doveva compiere, e alla simbologia sulla
Sua nascita e vita, che sono linsegnamento esoterico che ne
dobbiamo trarre. Dobbiamo sempre, tuttavia, distinguere fra
Ges e il Cristo, e vedere le cose nella prospettiva spirituale,
al di fuori, o meglio al di sopra della storia culturale, per en-
trare nella vera storia dellevoluzione interiore spirituale.
Il riposo a cui i veicoli fisico ed etereo di Ges dovevano di
tanto in tanto essere sottoposti a causa delle tremende vi-
brazioni solari del Cristo che li abitava, lasciavano periodi di
tempo nei quali non erano disponibili per il Cristo. Con ogni
probabilit Ges stesso sostituiva lo Spirito Solare in quei
frangenti, materializzando sostanza chimica con la forza di
volont e apparendo cos in un veicolo fisico. Questo veicolo,
tuttavia, era fittizio e non era dotato di atomo-seme, per cui
al venir meno della volont che lo manteneva unito si di-
sgregava istantaneamente. Forse alcuni passi dei racconti
evangelici possono essere spiegati tenendo conto di ci lad-
dove sorgono alcune incongruenze, come ad esempio in quei
casi in cui Ges non viene riconosciuto, cosa che altrimenti
appare incredibile, o quando vi sono testimonianze di com-
portamenti fuori dal solito, o quando egli sparisce improvvi-
samente davanti ad una folla minacciosa.
Anche dopo la crocifissione, Ges continu ad apparire utiliz-
zando un corpo fatto nello stesso modo. Egli ha infatti conti-
169
nuato ad operare con lumanit per aiutarla nel suo avanza-
mento, e tuttora continua a farlo, particolarmente con chi
opera nei settori pi avanzati e spirituali quale il nostro
ispirando le menti e i cuori di coloro che sono pronti a rice-
verne il messaggio interiore.
Emblematicamente, Ges nacque in una oscura grotta, al
freddo, povero e nudo, a rappresentare che da allora dob-
biamo noi stessi coltivare, allevare, il nostro spirito, il Cristo
Bambino, lottando per la sua sopravvivenza e crescita, par-
tendo da una situazione di povert e oscurit spirituali: Dio
non si manifesta pi nella Gloria dei Cieli, ma deve nascere
alla coscienza lindividualit spirituale che giace dormiente in
noi.

Nei Vangeli la descrizione della nascita di Ges nasconde un
significato interiore molto profondo. Maria e Giuseppe rap-
presentano i due poli di conoscenza di ciascun uomo: il cuore
- con l'intuizione, e la mente - con la ragione.
Come detto, la realizzazione spirituale inizia con la nascita
del Cristo Bambino in noi; questa nascita avviene, per,
nell'intuizione propria del cuore nel suo rapporto con lo spiri-
to, mentre la ragione ancora estranea a questa concezio-
ne. Maria, infatti, fecondata, nel racconto, non da Giusep-
pe, ma dallo Spirito Santo, cio lo spirito nell'uomo.
Cosa deve fare la mente per consentire lo sviluppo spiritua-
le? Quello che ha fatto Giuseppe: accettare la situazione.
da notare che Maria ha il contatto diretto con i piani spiritua-
li: l'annunciazione dell'angelo, mentre Giuseppe, dalla con-
sapevolezza di veglia che gli propria, come rappresentante
della ragione, lo pu avere solo in sogno.
Una volta che la mente ha accettato, sar a sua volta la sal-
vatrice della Sacra Famiglia nel mondo, portando in salvo
Maria e Ges Bambino dall'attacco dei nemici dello spirito,
tramite la fuga in Egitto.
L'immacolata concezione, l'unione fra la mente e il cuore,
avverr quando, con la crescita del corpo radioso, il Cristo
Interiore sar il vero Maestro nella nostra vita.
170

Presentandosi dunque come uomo fra gli uomini, il Cristo
non ci ha costretti, ma ci ha dato lesempio, mostrando cio
come potremo salvarci da soli. Contemporaneamente, per,
date le condizioni dellatmosfera astrale della Terra, il Suo
corpo emozionale si diffuse, allatto della crocifissione sul
Golgotha, in tutto il pianeta, che ne risult purificato in un
attimo dallinterno (fu questo il bagliore che accec descrit-
to dai Vangeli). Cos Egli entr nella Terra, e ne regge, da al-
lora, lorbita, permettendoci di continuare a vivere, aumen-
tando con le Sue proprie vibrazioni quelle astrali planetarie
da noi rallentate; in altri termini, dando la Sua vita per
noi. In questa missione, fu essenziale la cooperazione di Ge-
s anche sul Golgotha: il suo sangue, purificato e energizza-
to dal Cristo, penetrando la Terra partecip al processo di
salvezza. In fondo, anche un essere umano funge da canale
della responsabilit di tutta la nostra ondata di vita. Luomo
ha cos la possibilit di avanzare nella sua evoluzione, e di
purificare a sua volta il proprio emozionale, attingendo so-
stanza pi pura dallastrale planetario. Tutto questo un e-
norme sacrificio e una grande limitazione per uno Spirito cos
grande. Questo il vero sacrificio del Golgotha, non tanto il
non unico atto nella storia, sia pure di grande crudelt e do-
lore, di morire sulla croce.
In realt, ogni anno il Cristo muore sulla Croce (quando a
Natale nasce sulla Terra, cio vi ritorna col proprio spirito),
rappresentata dal nostro pianeta e dai nostri debiti karmici.
Egli lo disse chiaramente: Sar con voi fino alla fine dei
tempi. Natale cos diventa una festa, ma non una ricorren-
za: il periodo nel quale veramente abbiamo la possibilit di
attingere alleffusione dellinflusso cristico; un periodo che
rappresenta unoccasione da cogliere. Come quando finiamo
la benzina dobbiamo arrestarci per fare il pieno, cos a Nata-
le le attivit fisiche si fermano, perch stiamo facendo il pie-
no grazie allinflusso dellenergia cosmica che utilizzeremo
poi durante lanno. Fino al prossimo pieno, al prossimo Nata-
le.
171
Larrivo annuale dello Spirito Cristico penetra la Terra a Na-
tale, e torna al Padre a Pasqua, quando Tutto compiu-
to.

La Sua azione consente inoltre al pianeta di rimanere nell'or-
bita attuale, trasmutando le vibrazioni astrali dovute alla
bassa cupidigia. cos che a Natale, sotto la neve, si infonde
la vita capace di risvegliare e di far germogliare, appena le
condizioni esterne lo consentono, i semi sopiti.
Le Sue parole ci testimoniano in che cosa consiste il Suo sa-
crificio, quando, prendendo i frutti della Terra, ci disse:
Questo il mio corpo, e questo il mio sangue. I frutti
della Terra sono letteralmente il Suo corpo e il Suo sangue, il
prodotto che possiamo continuare a raccogliere grazie al Suo
sacrificio.
Lazione di Jahv fece nascere un sentimento di apparte-
nenza, alla famiglia, alla trib, alla nazione, che ha contra-
stato, per mezzo del sacrificio ad esse dedicato, legoismo i-
stigato da Lucifero; causando per, daltra parte, le divisioni
fra i diversi gruppi. Ora, questo che rappresenta lessenza
delle religioni etniche, deve essere superato fino ad arrivare
a sentire la fratellanza universale, che supera i limiti e i
legami del sangue: Va, vendi tutto, lascia la famiglia, e se-
guimi. Sotto Jahv, luomo non aveva ancora piena autoco-
scienza, e si identificava col gruppo pi che con se stesso,
sacrificandosi per esso fino alla morte, perch per lui il grup-
po era sentito pi importante di se stesso; ora, con
linfluenza cristica, luomo completamente autocosciente e
consapevole deve imparare a vedere un fratello in ciascun
uomo, indipendentemente dal gruppo di appartenenza o dal
grado di parentela. Il Cristo disse: Non sono venuto ad abo-
lire la legge, ma a superarla, cio, ora la legge non serve
pi, ora dobbiamo interiorizzarla e agire per Amore.
Gli Spiriti Luciferini hanno impresso unaccelerazione
dellautocoscienza nella consapevolezza delluomo. Grazie ad
essi luomo ha imparato a dire io. Abbiamo gi visto, per,
che la capacit di dire io una prerogativa dello spirito. Il
problema che listigazione luciferina impedisce di guardare
172
oltre il fisico, trasformando lio in egoismo. questa la
causa dei mali che stanno colpendo il genere umano. In real-
t, allio dovr seguire, come logica conseguenza, della
quale esso la base necessaria, lapprendimento del tu.
Soltanto sapendo di costituire unindividualit distinta da te,
io posso veramente, disinteressatamente, amarti, sacrifican-
do anche me stesso a questo scopo, e dando significato a
questo sacrificio. Inizia cos la costruzione del "noi". Questo
venuto ad insegnarci con lesempio il Cristo: laltruismo,
che il mezzo che ci permetter, nella Nuova Alleanza, di
salvarci. Le parole-chiave jehovitiche devono ora essere su-
perate: la virt dellAntica Alleanza non ha pi valore. Esse
devono essere sostituite da altre, in grado di rappresentare il
nostro stato attuale e lattuale strada verso levoluzione: LI-
BERT/RESPONSABILIT. Esse sono legate fra loro, perch
la mancanza di una impedisce lesistenza anche dellaltra.
Nella Bibbia troviamo scritto che le Tavole della Legge date a
Mos sul monte Sinai, erano scolpite in entrambi i lati. fa-
cile per noi comprendere come ci veli il significato duale
della legge: della prima fase di legge esterna, e della secon-
da di legge interiorizzata. Ma vi di pi: se alla parola ebrai-
ca tradotta con scolpito nellantico testo, sostituiamo la vo-
cale a con e nella lettura (le vocali non venivano scritte,
lo ricordiamo), il termine scolpito diventa libert. Ecco
che balza agli occhi tramite la lettura esoterica come la
libert altro non possa essere che il risultato dellinterioriz-
zazione della legge, e come questo fosse previsto fin
dallinizio!
Il tema della libert merita un ulteriore approfondimento:
assai delicato e importante, e ci si potrebbe chiedere come
sia possibile prevedere i periodi futuri, o addirittura afferma-
re che con liniziazione individualit avanzate hanno gi so-
pravanzato lumanit ordinaria anticipando il futuro destinato
a tutti, e conciliare tutto ci con la libert, cio salvaguar-
dando la libera scelta di ognuno riguardo il futuro medesimo.
Forse una semplice immagine pu aiutarci. Quando osser-
viamo un bambino, possiamo affermare di conoscere, nelle
linee generali e principali, quale sar il suo futuro: sar quel-
173
lo di una persona adulta, e quasi possiamo arrivare, guar-
dandolo bene, ad avere una visione che si avvicina al suo
probabile futuro aspetto. Quello per che non possiamo co-
noscere, come lui arriver a realizzare tutto questo.
Questo dipende solo da lui, dalla sua gestione della libert,
cio dalle sue scelte. Potrebbe addirittura, in casi minoritari,
non arrivarci affatto.
Lo stesso avviene nel grande: le linee sono tracciate, ma
ognuno libero di seguirle (il bene) o meno (il male), crean-
do e superando ostacoli. Lindividualit spirituale spinge
nella direzione di quelle linee, perch cos essa pu realizzar-
si pienamente. Ricordiamo anche che la lotta fra tendenze
opposte importante e funzionale ad uno sviluppo spirituale
pi maturo, qualora la scelta definitiva sia nella direzione vo-
luta dallo spirito.

3. La terza e ultima fase la cosiddetta religione finale, o
religione del Padre, Al Quale dovr rimettere il mio Re-
gno.
Quando, cio, tutta lumanit sar finalmente riunita, sotto il
Regno del Cristo (ossia con il Suo aiuto), la manifestazione
attiva comincer a ritirarsi, e tutto ritorner allUno. Le espe-
rienze, per, rappresenteranno un bagaglio incancellabile,
perch si saranno trasferite nel corso dellevoluzione, dap-
prima dai corpi alla rispettiva anima, e quindi al corrispon-
dente aspetto dello spirito. Anche lAnima cognitiva insieme
alla mente si unir allo spirito, al S completamente risve-
gliato, in attesa di unaltra grande Manifestazione, dove e-
sprimeremo le conoscenze maturate. Ciascuno, inoltre, potr
attingere alla conoscenza di tutti gli altri, dato che con la co-
scienza si parteciper ad una grande e onnicomprensiva co-
munione con tutto e con tutti. Forse se proviamo a immagi-
narci questo traguardo, al quale siamo diretti, possiamo farci
unidea del significato da attribuire alla parola Dio. La meta
finale l'Unione, ma raggiungibile per noi solo attraverso
la relazione nella quale siamo ora inseriti.
Ciascuno di noi, quale individualit spirituale in evoluzione, si
trova ad un determinato punto del cammino fin qui tracciato.
174
Ci dovrebbe indurci ad evitare di considerare vere alcune
religioni, e false altre: ognuno sta vivendo la sua esperien-
za, e come colui che osserva dallalto un panorama non pu,
se vuole ammirarlo completamente, trascurare o nasconder-
sene una parte, cos i nostri insegnamenti ci permettono di
accettare tutte le diversit, perch facenti parte di un unico
disegno complessivo. E ci invitano anche a rispettare chi non
la pensa come noi, perch entrambi stiamo percorrendo lo
stesso (anche se apparentemente distinto) cammino evoluti-
vo, che dovr alla fine portarci tutti allUnione col Padre.


3. Il Padre Nostro.

Il far prevalere linteriorit sullesteriorit formale, indica che
il vero senso della Nuova Alleanza non pu essere rintraccia-
to nel conformismo, come adeguamento a regole (leggi)
esteriori che non sgorghino dallanimo; e neppure nellanti-
conformismo, che una specie di conformismo alla rove-
scia appartenente alla stessa categoria del primo. Luomo o-
dierno, abitato dallindividualit spirituale, ha bisogno di agi-
re e sentire in risposta ad uno stimolo autenticamente inte-
riore; obbligarlo per educazione, convenzione o altro,
allobbedienza, come a non ascoltare i suggerimenti intuitivi
che gli provengono dal profondo, pu causargli seri danni.
Il rifugio nellanticonformismo o nel conformismo rappresen-
ta un ritorno al passato, e non pu quindi risolvere i proble-
mi di origine spirituale: tutto quello che rappresenta un ri-
torno, un deposito, un automatismo, una forma effimera di
sicurezza dovuta al mero consolidamento e a una visione di
tipo meccanicistico della vita, legato alla legge, e di fatto
tarpa le ali alla vera libert, che quella che spiritualmente
si sforza di esprimersi nella nostra era. Come sempre soste-
niamo, la vita non pu essere legata alla forma, perch
questultima pu rappresentarne solo uno strumento contin-
gente, ma fuggevole: se noi ci aggrappiamo alla forma, irri-
mediabilmente perdiamo la vita, che sempre in movimen-
to, che vivente!
175
Ma come fare, in pratica, a sviluppare lintuizione, ad afferra-
re la vita anzich la forma, ad integrare il cuore con la men-
te? Fin dalla prima parte di questo testo abbiamo detto che
lattivit di ciascun veicolo delluomo si ripercuote in tutti gli
altri: nel corpo fisico possiamo infatti rintracciare lespres-
sione dellattivit degli altri corpi, come segue:

lattivit del corpo vitale rintracciabile nel sangue,
nel quale si esprime lindividualit;
lattivit del corpo emozionale inferiore rintracciabile
nel sistema nervoso volontario (nervi - muscoli), soggio-
gato dagli Spiriti Luciferini;
lattivit del corpo emozionale superiore rintracciabi-
le nel sistema nervoso involontario, nel quale agiscono
gli Angeli di Jahv;
lattivit della mente rintracciabile nei sensi, attual-
mente collegati con la personalit. Qui opera luomo, e
quindi nasce la consapevolezza.

I muscoli del sistema nervoso volontario hanno caratteristi-
che striature, che li distinguono da quelli del sistema invo-
lontario, che sono invece lisci. Tutti, meno uno: il cuore. Il
cuore, che regola lafflusso sanguigno, appartiene al sistema
involontario, ma dotato delle striature tipiche di quello vo-
lontario. Esso sta cambiando sistema, ossia sta diventan-
do volontario.
Lattivit del Cristo nelluomo rintracciabile nel cuore. Il
sangue, infatti, essendo legato al vitale, trova anche un le-
game con il piano spirituale della Saggezza, sede ordinaria
dello Spirito Solare Cristo: il cuore perci che ci trasmette
le intuizioni provenienti da quel piano e dallaspetto spiritua-
le della Saggezza nelluomo quel piano che appartiene alla
sfera solare, cio alla dimensione che non conosce separati-
vit al suo interno. il cuore lorgano di conoscenza che
compensa laltro organo dalla medesima funzione, ma a ca-
rattere fisico: il cervello. Grazie allinflusso cristico la funzio-
ne intuitiva sta iniziando a diventare autonoma e volontaria,
ampliando la nostra consapevolezza.
176
L'aiuto dello Spirito Cristo si manifesta nel processo di illu-
minazione interiore noto come Pentecoste.
Nel momento in cui lo spirito entra ed inizia ad abitare i pro-
pri veicoli, dovrebbe cominciare a dirigerli - come sappiamo
- dall'interno e a portare gradatamente all'uomo la saggezza
e il potere che gli sono propri. Nella sua discesa, esso inizia
dalla testa, dove per subito trova l'ostacolo della mente
speculativa e del pensiero mediato dai sensi, conseguente
all'intervento luciferino. Per by-passare questo ostacolo, il
Cristo ha trovato sede, nell'uomo, nel cuore, da dove pu
accedere, tramite il sangue e il nervo vago, nell'interiorit.
possibile cos aggirare la barriera del pensiero riflesso,
chiuso e involuto nel suo continuo e sterile dialettismo, ed
illuminare di saggezza vera l'uomo, ponendolo in comunione
con tutto ci che non ristretto allio. Cuore e mente si
mettono cos in relazione: il cuore riscalda la mente e la
mente d chiarezza al cuore: l'inizio del pensiero im-
mediato.
l'esperienza che gli apostoli hanno vissuto quando il Cristo
ha risvegliato il Cristo interiore nel giorno di Pentecoste.




Spirito della Saggezza (il Cristo)

Spirito dell'Attivit (Jahv)


Cervello (pensiero mediato)








177

Ma come avviene, in noi, tutto questo nella nostra vita quo-
tidiana? Comunemente, attraverso la respirazione, inaliamo
aria, ma anche etere; le immagini esterne si imprimono cos
nell'atomo-seme del cuore attraverso il sangue. Il cuore in
contatto con lo Spirito della Saggezza, dal quale, im-
mediatamente per via eterea, trova la direzione e le rispo-
ste, che attraverso il nervo vago giungono al cervello, atti-
vando l'intuizione. La mente e l'emozionale, per, comin-
ciano a riflettere, frustrando la risposta dello spirito, in quan-
to succubi di Lucifero.
L'individualit cerca di riappropriarsi del corpo emozionale e
del sistema volontario: essa, dal piano spirituale della Sag-
gezza ha accesso al cuore, che appartiene al sistema invo-
lontario, posto sotto la giurisdizione di detto piano. Attraver-
so il sangue, che ne l'organo fisico particolare, l'individuali-
t prende sempre pi controllo del cuore, trasformandolo pi-
ano piano in muscolo volontario (striato).
Col tempo, il cuore, spinto dall'individualit, potr irrorare di
sangue la parte destra del cervello, quella che non stata
direttamente presidiata da Lucifero. Il cuore, spinto da que-
sta azione, si sta gi spostando a destra.
21 giorni dopo il concepimento tutto il processo di incarna-
zione ha praticamente termine e il corpo vitale del nascituro
entra nel feto attraverso la testa in formazione, dando origi-
ne al battito cardiaco. Agire sulla respirazione consapevole,
che inserisce la nostra volont nel ritmo del sistema nervoso
involontario (fra simpatico e parasimpatico) dal quale oggi
esclusa, un mezzo per avvicinare sempre pi il controllo
sulle emozioni oggi connesse alla consapevolezza, non su-
bendo pi il dominio marziano ancora predominante nel si-
stema nervoso volontario.

Ecco allora cosa dovremmo apprendere ad ascoltare e a svi-
luppare, in luogo di reprimere forzatamente i nostri impulsi:
quello che il cuore ci dice; e per riuscire a farlo, dovremmo
coltivare la corrente dellaspirazione nel nostro emozionale,
ed il mezzo la devozione.
178
Il Cristo, che ci ha preceduto dandoci lesempio, ci ha anche
insegnato una preghiera, il Padre nostro, che se compresa
profondamente d la capacit di usare la devozione, facendo
avvicinare il cuore alla mente. Vediamola allora insieme, ora
che abbiamo gli strumenti per poterla capire:

Il Padre nostro si divide in due sezioni: la prima riguardan-
te lo sviluppo della nostra parte eterna, e la seconda concer-
nente i bisogni dei veicoli della nostra personalit in linea
con il loro vero scopo: essere mezzo di esperienza per lo spi-
rito. Il tutto si compone di sette preghiere.

Padre nostro che sei nei Cieli: la presentazione della
prima sezione, e ci aiuta ad innalzare la nostra coscienza ai
piani spirituali:
1. Sia santificato il Tuo Nome: lo Spirito dellAttivit si ri-
volge a Jahv, lodandoLo. necessario superare le divisioni
etniche, e trovare lunit in Jahv, che tutte sovrintende;
2. Venga il Tuo Regno: lo Spirito della Saggezza auspica la
comunione spirituale fra tutti gli uomini, come prodotto
dellavvento del Cristo;
3. Sia fatta la Tua Volont: lo Spirito della Volont opera
in sintonia con il Padre, affinch si realizzi il Suo Volere ri-
guardo lo scopo dellevoluzione.
Come in Cielo, cos in Terra: questa la presentazione
della seconda sezione, in cui si chiede allindividualit spiri-
tuale cos risvegliata di sostenere luomo nel suo lavoro ter-
reno:
4. Dacci oggi il nostro pane quotidiano: la preghiera
per il corpo fisico, perch vengano soddisfatte le sue neces-
sit, e si possa ricavare dalla retta azione il nutrimento per
lAnima cognitiva;
5. Rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo
ai nostri debitori: abbiamo visto che il corpo vitale quello
in cui si accumula la memoria, che sta alla base dei debi-
ti/crediti karmici. In questa preghiera ci rendiamo responsa-
bili: In quale misura misurerete, sarete misurati. La giusta
percezione d nutrimento allAnima intellettiva;
179
6. Non lasciarci in tentazione: la preghiera per il corpo
emozionale. La vittoria delle aspirazioni elevate sulla passio-
ne forma il nutrimento per lAnima emotiva;
7. Liberaci dal male: La conoscenza, nonch la scelta fra il
bene e il male la prerogativa che ci rende uomini. Questa
pertanto la preghiera per la mente.
Siamo cos giunti al termine di questa seconda parte.
Lavevamo iniziata proponendoci di rispondere allinter-
rogativo riguardante il perch dellesistenza del dolore nella
nostra vita. Crediamo che quello che abbiamo fin qui detto
possa costituire non solo una risposta, che di per s sarebbe
insufficiente, ma dare anche una speranza.
Nella prima parte abbiamo visto che per guarire necessario
assumere le nostre responsabilit inerenti la malattia: non
il virus la vera causa del male, ma la nostra predisposizione
interna, che nasce dal nostro comportamento pregresso.
Abbiamo anche riconosciuto lesperienza come lo scopo
dellesistenza. Un esempio preso dalla quotidianit pu chia-
rire quanto intendiamo: forse miglior genitore chi tiene
sotto la sua tutela e condizionamento i figli, per evitare di
esporli al pericolo, oppure chi, con dolore, li tempra per pre-
pararli ad affrontare le prove, permettendo loro lemancipa-
zione da s, e poi li lascia andare?
N il diavolo n Dio sono dunque i responsabili delle nostre
pene. Giovanni lapostolo, nellApocalisse, descrivendo la
Bestia come la causa dei mali che affliggono il genere uma-
no, le diede un numero: 666. La Cabala ci insegna: 6+6+6
= 18 = 1+8 = 9: ancora una volta lintera umanit.
Nel preludio del Faust, vediamo come Goethe fa chiedere a
Dio da parte di Mefistofele il permesso di tentare il dottor
Faust. Dio glielo accorda, perch sa che, alla fine, ne sareb-
be risultato un bene maggiore.

Lintervento luciferino nellevoluzione umana caus divisioni:
una maggiore divisione fisica, legata alla sessualit;
una divisione mentale, fra i temperamenti del cuore e
della mente.

180
Le divisioni, per, sono solo transitorie, e foriere di un mag-
giore progresso. vero, senza di esse lumanit sarebbe sta-
ta beata, sotto il dominio jehovitico; ma sarebbe stata pi
felice? Pu esistere felicit senza consapevolezza?
Lazione cristica ci sta aiutando a superare queste divisioni, e
il risultato sar a vantaggio del progresso spirituale, che
quello che conta: i dolori sono i nostri pi preziosi maestri in
questa strada; dipende da noi trarne al pi presto le lezioni
che nascondono, in modo da abbreviarne la durata. Col tem-
po matureremo una sensibilit capace anche di evitarne le
pene. Di una cosa, comunque, non possiamo dubitare: c
una legge karmica che non consente venga assegnato un
dolore maggiore di quanto non possa essere sopportato. Sa-
rebbe, fra laltro, anche inutile!
A volte il fardello pesante da portare, ma i nostri insegna-
menti danno unarma per farlo: la speranza, con la quale
tutto diviene pi accettabile. E sappiamo inoltre di non esse-
re soli di fronte a questo macigno che a volte ci opprime: il
Cristo ci ha fatto una promessa: Venite a me, voi che siete
afflitti e stanchi, e Io vi dar consolazione!.

Quando davanti a comportamenti negativi o dannosi com-
messi da qualcuno ci mettiamo ad analizzarli per tentare di
trovare una correzione, la ricerca delle cause porta alla ine-
vitabile domanda: Di chi la colpa?; la responsabilit di
quellindividuo, oppure dellambiente (la societ) in cui in-
serito, nel quale stato educato, cresciuto, ecc.?
Non pu trovarsi una risposta esauriente alla domanda se
non siamo in grado di inserire lepisodio e lindividuo anche
stavolta nel processo evolutivo che, assieme a tutti gli altri,
egli sta attraversando. Estremizzando per semplificare, pos-
siamo affermare che la societ umana ha attraversato una
fase nella quale era il gruppo ad avere la predominanza nella
coscienza dei singoli di cui si componeva, del quale essi non
erano che delle cellule di quel corpo collettivo. chiaro che
questa concezione porta a difendersi dallestraneo, da chi
escluso dal gruppo in questione e perci viene percepito co-
me una minaccia. una visione esclusiva. Da quel tipo di
181
collettivit ci stiamo oggi dirigendo verso una concezione che
ne lesatto opposto: la coscienza collettiva, o di gruppo, si
trasferita in ciascun individuo, le cellule hanno preso co-
scienza di s e si considerano ora separate le une dalle altre.
il cammino necessario per passare dalla visione esclusiva a
quella inclusiva, o di accoglienza, per sviluppare la Fratellan-
za Universale, poich ora non regge pi la differenza di san-
gue, o di razza, ciascun individuo essendo diverso (unico)
da ogni altro. Il cambiamento dallo stato di coscienza prece-
dente al nuovo, per, non certo improvviso: c bisogno di
una transizione pi o meno lenta, che come tutti i periodi di
transizione porta con s rischi e incertezze. Si perdono i va-
lori precedenti che sembravano inalterabili, e ai quali alcu-
ni continuano ad attaccarsi in buona fede in difesa della loro
concezione di bene ma non si ancora maturi per una au-
todeterminazione del tutto responsabile e consapevole. la
crisi che indirizza verso la ricerca, alla quale si cerca di ri-
spondere secondo il proprio temperamento.
Come in tutte le crisi, c chi vuole approfittarsene riempien-
do la mente, svuotata delle vecchie idee e non ancora fonda-
ta nelle nuove, e quindi alla ricerca di una luce e di un orien-
tamento, proponendosi come la soluzione che assomiglia di
pi alla vecchia maniera gi nota: Seguite me, e vi far un
popolo, o sarete al sicuro. Ma questa influenza ormai
dannosa, e non pu venire da chi rappresenta un risposta
corretta alle esigenze delluomo doggi. La storia recente
piena di figure che hanno in questo modo tenuto in servag-
gio migliaia, e talvolta milioni, di persone, producendo alla
fine disastri collettivi e individuali.
La sola via duscita quella di lavorare per risvegliare in cia-
scuno quella Luce capace di connettersi a livello dello spirito,
lunica attesa unione auspicabile, alla quale la separazione
individuale funzionale e transitoriamente necessaria.
Abbandonare lio per, lasciarsi trasportare dalle sensazioni
e dalle emozioni, pericoloso e pregiudizievole per chi si av-
via sul sentiero spirituale. necessario che il passaggio at-
traverso lo sviluppo della mente venga svolto pienamente;
non basta accontentarsi delle sensazioni: dobbiamo struttu-
182
rare le nostre convinzioni in modo razionale, prima di poter
attingere allintuizione. Il passaggio deve avvenire corretta-
mente, da istintivo a razionale dapprima, e solo poi da razio-
nale a intuitivo.
Il contatto con lo spirito, lunione fra mente e cuore, pu
realizzarsi a condizione che sia lio sono interiore ad averlo
realizzato, e ci possibile quando il pensiero che fa da tra-
mite sia il nostro. Il rischio quello di frustrare lazione del
Cristo evitando di passare attraverso il filtro del pensiero,
cosa che pu aprire il varco a volont diverse, che trovano
terreno fertile e facilmente modellabile in quanto non strut-
turato e pronto a valutare criticamente. Cos facendo, rima-
niamo a livello emozionale, e non di io, pronti ad essere
sballottati in tutte le direzioni. Rimaniamo al livello istintivo,
cio guidati da una fonte esterna, ma ora in modo patologi-
co, supponendo invece di guidarci e scegliere da noi stessi.
Il Cristiano Interiore un individuo maturo, che ha fatto un
lavoro dentro di s, valutato e soppesato criticamente e ra-
zionalmente, ed perci pronto a compiere il passo ulterio-
re, verso cui si avvia con lintenzione di proseguire un cam-
mino che considera gi iniziato, con la consapevolezza che
sta per aprirsi davanti a lui un mondo nuovo ed inesplorato,
ma che non contraddice i principi che gi ha imparato a co-
noscere.

Gli esercizi qui proposti hanno lo scopo di accelerare l'evolu-
zione spirituale, anticipando il lavoro riservato comunemente
al post-mortem e iniziando l'edificazione animica gi durante
la vita fisica, agendo come segue:
- gli esercizi di veglia agiscono sul corpo fisico e rafforzano
l'anima cognitiva;
- l'esercizio di respirazione consapevole agisce sul corpo vi-
tale e sull'anima intellettiva;
- l'esercizio riparatore agisce sul corpo emozionale e sull'a-
nima emotiva;
- l'esercizio rivelatore agisce sulla mente aprendola all'intui-
zione del cuore.
183
Mantra di Consapevolezza

Nella massima profondit di me stesso, Io Sono!
Seppure non ancora raggiunto dalla mia consapevolezza.
Di l osservo me stesso, la mia personalit e il mondo,
e ricevo impressioni e trasmetto idee alla mente.
Alla mente della mia personalit:
rimani libera e trasparente, se vuoi nitidamente trasmettere
le mie idee e le mie intuizioni, per far s di guidare con la
volont i desideri del corpo emozionale.
Al corpo emozionale della mia personalit:
dammi l'impulso nella giusta direzione, arrenditi alla purezza
cristallina della mia mente, per illuminare la via con
l'aspirazione verso l'amore impersonale.
Al corpo vitale della mia personalit:
recupera la forza edenica primigenia, facendo fiorire in me
l'albero della vita, e trasformando il corpo grezzo nel
diamante incorruttibile.
Al corpo fisico della mia personalit:
strumento insostituibile dell'azione, dove solo giace per ora
la mia consapevolezza, trasmettimi finalmente tutte le
tue esperienze.
Perch siano pagine del libro della mia vita.
Perch si imprima in me indelebile l'insegnamento.
Perch la malattia non abbia pi motivo di presentarsi.
Perch l'azione della mia personalit si allinei alla
mia volont, che Una con la Volont del Padre.

Amen. Cos .
184
185





Parte III
IN CAMMINO SUL SENTIERO
186
187





IL LABORATORIO INTERIORE


1. La colonna vertebrale.

In questa terza parte, dopo avere riconosciuto luomo quale
ora partendo dallosservazione di quanto accade intorno a
noi, e dopo averlo considerato in rapporto al suo passato
prendendo per base le Sacre Scritture e in parte le cono-
scenze scientifiche, laddove il materialismo non ha intaccato
le potenti intuizioni di cui i grandi uomini sanno dare prova,
dovremo affrontare il suo futuro; questa volta, per, le basi
di quanto esporremo non potranno trovare fondamento che
sugli insegnamenti esoterici. Dovremo allora parlare
delliniziazione, quale via pi stretta, ma molto pi veloce,
capace di dare una saggezza e un potere tali da poter colla-
borare nella Grande Opera che le forze delluniverso stanno
mettendo in atto a favore del genere umano.

Nella Bibbia, gli spiriti luciferini che tentarono luomo sono
descritti come serpenti: fu il serpente a indurre Eva a man-
giare il frutto che Jahv aveva proibito. Questo frutto rap-
presenta latto generatore compiuto al di fuori del controllo
degli Angeli, che allora sovrintendevano questa funzione; in-
fatti, anche Adamo ne mangi.
Ma perch gli spiriti luciferini vengono descritti come serpen-
ti? Si ricorder che nellepoca evolutiva in cui si svolgono i
fatti narrati, luomo non aveva ancora sviluppato una co-
scienza obiettiva di veglia come quella di cui attualmente
dotato. Pur trovandosi gi a vivere nel periodo della Terra,
egli stava ancora ricapitolando le fasi precedenti, e la sua
coscienza era pi concentrata nei piani sottili che in quello
materiale: non aveva ancora aperto gli occhi. La parte invo-
188
lutiva del processo di evoluzione non era ancora terminata,
per cui le forze celesti andavano formandogli il corpo fisico.
In qualche modo egli le percepiva, e perci si sentiva parte
integrante delluniverso e della natura; soltanto pi tardi,
quando perse questo contatto, si ritrov solo, ad errare,
sia nel senso di sbagliare, sia nel senso di vagare, nel deser-
to del mondo.

Gli insegnamenti dello Yoga (termine che, come la parola
religione significa unione) sono di tipo orientale, e risalgo-
no appunto ai tempi di ultima involuzione del genere umano.
A chi si rivolgeva a questo insegnamento, veniva allora ri-
chiesto di visualizzare alcuni organi interni del corpo, ad e-
sempio il cuore o linsieme bile-cistifellea. Oggid questo in-
segnamento viene distorto e materializzato, per cui si chiede
allaspirante di visualizzare il cuore, ed egli intende il musco-
lo cardiaco, o un complesso di carne chiamato cistifellea. Il
risultato, se risultato vero pu esserci, non deve davvero es-
sere un bello spettacolo! Ci che nellantichit si voleva otte-
nere, concentrando la propria attenzione su quegli organi,
era invece il risalire al contatto con le forze formatrici celesti
che li stavano forgiando.
Il moderno uomo di scienza afferma che luomo e la Terra
stessa sono formati da sostanza cosmica, cio un insieme di
particelle invisibili che viaggiano per tutto luniverso, che lo
invadono in ogni suo settore, e che bombardano continua-
mente il nostro pianeta. Quando dice questo, egli per non si
accorge che sta confermando due concetti che lesoterismo
da sempre sostiene, e che fino a pochi anni fa causavano
lincredulit, se non la derisione degli stessi scienziati.
Il primo concetto quello dello spazio pieno: dal punto
di vista dellesoterismo non pu esistere spazio vuoto, che
sarebbe sinonimo di inutilit e casualit. Luniverso pieno
di particelle, luce e linee di energia, le quali vengono per cos
dire catturate da Grandi Entit per formare i sistemi solari e
planetari che noi osserviamo;
il secondo concetto quello della relazione astrologica
fra i corpi celesti e luomo e tutto ci che vive. Sappiamo be-
189
ne come i due corpi celesti pi vicini, per distanza spaziale
ed energia, cio la Luna e il Sole, agiscano nella nostra vita;
ebbene, lo stesso possiamo affermare, a livelli pi sottili, per
tutti i corpi celesti, o meglio, per tutti i tipi di energie che
viaggiano nel cosmo, e che possono far capo ai corpi che le
emanano. Noi dunque siamo prodotti da quelle stesse ener-
gie, ed erano queste che lo Yoga ci insegnava ad afferrare
con la nostra coscienza di allora.

Essendo tutto luniverso cos collegato, tenuto insieme dalle
stesse leggi, collegarsi coscientemente con quelle forze si-
gnificava conoscere meglio se stessi. In fondo, quello che
facciamo con la scienza di oggi, quando ricerchiamo lorigine
delluniverso (e di noi stessi) nel pi lontano e profondo spa-
zio-tempo. Il fatto che alcune affermazioni proprie
dellesoterismo siano per molti anni considerate per lo meno
stravaganti dalla scienza, fino a quando essa stessa non ne
scopra, per altre vie, la veridicit, dovrebbe farci riflettere:
un atteggiamento pi umile ed aperto da entrambe le parti
potrebbe forse essere pi propizio alla conoscenza. Le di-
mostrazioni che lo scienziato chiede allesoterista non pos-
sono essergli fornite, perch essi usano diversi mezzi di co-
noscenza: esteriore luno ed interiore laltro, e finiscono ine-
vitabilmente per parlare due linguaggi differenti, magari
....dicendo le stesse cose, anche se non fra loro intelligibili. Il
movimento dei pianeti e delle stelle rappresentano il movi-
mento evolutivo, perch entrambi rispondono alle stesse
leggi universali, cos come le lancette dellorologio rappre-
sentano il trascorrere delle ore, pur non essendo esse le ore,
che esistono incuranti della loro presenza o meno.

Visualizzare il cuore, quindi, voleva portare ad un contatto
con la divinit che stava immettendo un certo tipo di forze
allinterno delluomo: questo era lo scopo dellinsegnamento
Yoga.
In un modo analogo, quando lo spirito luciferino entr nella
coscienza di Eva, lo fece penetrando nel canale in formazio-
ne che univa lorgano sessuale con il cervello, ed essa lo
190
percep esattamente in quella forma. Cosa d il suo aspetto
al serpente? In fondo, esso non altro, dal punto di vista fi-
sico, che un corpo privo di arti, cio caratterizzato solo dalla
colonna vertebrale; Eva visualizz la propria colonna verte-
brale, e vide il serpente!

Se gli spiriti luciferini pensarono di penetrare nella colonna
vertebrale umana per agire in essa, avevano sicuramente i
loro buoni motivi. Abbiamo pi volte ricordato che essa uni-
sce i due organi creatori delluomo: lorgano con cui egli con-
cepisce i propri figli, e lorgano con cui concepisce i propri
pensieri (cio i figli spirituali): la colonna vertebrale, perci,
il campo, il laboratorio in cui avviene la generazione, in
cui luomo caduto finendo nella degenerazione, e in cui
dovr risollevarsi, per mezzo della rigenerazione.
Dal punto di vista esoterico, dunque, la colonna vertebrale
nella direzione di discesa delle energie il vero albero della
conoscenza, il tramite di collegamento fra i due organi ge-
neratori: il primo pi propriamente legato alla corrente in-
dotta, cio esterna, che persegue la procreazione di altri
corpi fisici; il secondo pi propriamente legato alla corrente
autonoma, interna, che permette allindividualit di espri-
mersi nel mondo esterno.

Anche uno sguardo allo sviluppo del feto umano (che sap-
piamo essere una ricapitolazione dello sviluppo evolutivo) ci
mostra come i due organi generatori siano tra loro collegati.
La posizione stessa del feto li mostra come adiacenti.
Poi i due organi si ....separano, fino a trovarsi agli antipodi
nel corpo eretto dopo la nascita. Ricordiamo fra laltro la pa-
rentela esistente fra gola-laringe e organi genitali (ad esem-
pio il cambiamento di voce nel maschio alla pubert).
Se esaminiamo anatomicamente la colonna vertebrale, tro-
viamo che in essa scorrono tre canali. Essi altro non sono
che la sede delle forze che hanno costruito il corpo umano
quale ci appare ora, e che continuano tuttora a farlo.
Lunico modo di effettuare una indagine fisiologica di un or-
ganismo vivente anzich di un cadavere, lesame chiaro-
191
veggente. Quando si pu accedere a tale visione, nei suddet-
ti canali troviamo i diversi tipi di forze, cos esotericamente
distinte:
la forza edenica che dapprima costru il cervello come in-
termediario fra Jahv e gli Angeli da una parte, e luomo in
evoluzione dallaltra. questa la sede della forza indotta,
che da un punto di vista mentale avrebbe dovuto forgiare
luomo come essere docile e obbediente ai comandamenti.
Essa regola i nervi simpatici, retti quindi da forze lunari (gli
Angeli);
nellaltro, opposto canale, troviamo invece la forza egoica,
che si oppone alla prima, e che per mezzo dellinflusso luci-
ferino permette alluomo di affrancarsi dal regime jehovitico,
con il risultato per di restare schiavo della dimensione fisica
della vita. Detta forza regola i nervi motori, retti da forze
marziane (gli Spiriti Luciferini). Con il prevalere di
questultima forza inizi la degenerazione delluomo.

Sembra, tuttavia, che non tutti gli appartenenti al genere
umano siano a suo tempo stati succubi dellistigazione lucife-
rina: non tutti gli uomini, cio, furono espulsi dal Sole cen-
trale quando si form il pianeta Terra nellepoca Iperborea.
Alcuni erano gi pi evoluti di quanto noi stessi non lo fossi-
mo, per cui restarono pi a lungo nel grande globo infuocato
e furono espulsi solo successivamente, abitando unorbita
pi vicina al Sole: essi sono noti nel Cristianesimo Interiore
con i nomi di signori di Venere e signori di Mercurio, e
accorsero in nostro aiuto in quelle fasi critiche della nostra
evoluzione.
Possiamo vedere qui come gli insegnamenti esoterici posso-
no farci meglio comprendere e dare la giusta luce anche ad
argomenti apparentemente ad essi non legati in modo diret-
to: gli abitanti di altri pianeti, gli extraterrestri, possono ve-
ramente venire considerati nella loro vera veste. Luniverso,
come gi detto, pieno di vita; solo la nostra attuale con-
sapevolezza a non essere ancora in grado di coglierla attra-
verso i nostri sensi.
192
Troviamo pertanto anche qui sia entit regolari, che ci spin-
gono e aiutano ad evolvere, che entit ritardatarie, che han-
no bisogno di sfruttarci per poter proseguire nella loro evolu-
zione irregolare.
Con unulteriore immagine, potremmo affermare che gli spi-
riti regolari cavalcano i raggi di energia e luminosi nella loro
direzione dalla sorgente verso la creazione, cooperando
quindi positivamente con essa. quella luce che noi non
sappiamo, come genere umano, ancora cogliere, o sopporta-
re (la vista diretta del Sole).
Gli spiriti irregolari, invece, tentano di opporsi alla direzione
regolare della luce creatrice, e formano come una specie di
ombra, una barriera che la riflette. La nostra percezione me-
diata vede questo tipo di luce, e da essa deriva la conoscen-
za propria dellemisfero sinistro del nostro cervello.

La perdita del contatto con i piani spirituali e la sottomissio-
ne agli influssi di entit ritardatarie quali sono i marziani spi-
riti luciferini (ritardatari degli Angeli) e i saturnini spiriti delle
Tenebre (ritardatari dei Principati), indussero luomo ad una
vita materiale e a una condotta selvaggia. Fu grazie al lavoro
dei signori di Venere e di Mercurio che la civilt cambi il suo
corso. Essi furono le guide della prima umanit, e ci influen-
zano oggi attraverso lemisfero cerebrale destro, che come
sappiamo pi incline al pensiero intuitivo, analogico e sin-
tetico, in contrapposizione con quello razionale, logico e ana-
litico dellemisfero sinistro, dominato dagli spiriti marziani.


2. Il cuore, strumento di rigenerazione.

Ripetiamo, perch essenziale, il concetto gi espresso par-
lando dellintervento cristico nella Terra. Nella nostra esi-
stenza quotidiana, accanto alla percezione mediata dai sensi
che d origine al pensiero razionale, le immagini del mon-
do esterno entrano nei polmoni attraverso la respirazione e
passano tramite il sangue nel cuore, dove si imprimono
193
nellatomo-seme del corpo fisico. la fonte della gi ricorda-
ta memoria inconsapevole e della percezione im-mediata.
Il cuore in comunione con lo spirito della Saggezza, dal
quale per via eterea riceve im-mediatamente la corrispon-
dente percezione che, lungo il nervo vago, giunge al cervel-
lo. Qui trova di conseguenza origine il pensiero intuitivo.
Essendo per la mente e il corpo emozionale succubi
dellistigazione luciferina, prendono ordinariamente il so-
pravvento sullintuizione, frustrandone i suggerimenti a van-
taggio degli elementi razionali mediati. In questo modo,
lindividualit non riesce a far breccia per dirigere quelli che
dovrebbero essere i suoi veicoli di espressione ed esperien-
za, e a reggere nel sistema nervoso i nervi motori restano gli
influssi degli spiriti luciferini, che lo esercitano per mezzo del
controllo dellemisfero sinistro del cervello.

Col tempo il cuore, spinto dallIndividualit, potr decidere di
irrorare di sangue in misura maggiore allemisfero destro
del cervello, quello che non viene direttamente presidiato
dagli influssi luciferini. Il cuore stesso, in effetti, si va lenta-
mente spostando a destra. Recenti scoperte scientifiche
hanno mostrato (con notevole sorpresa da parte dei ricerca-
tori) che nel cuore presente una cellula finora sconosciuta,
capace di sintetizzare e liberare un tipo di elementi chimici
considerato prima di pertinenza esclusiva del cervello, che
ha la facolt di interagire con campi elettromagnetici. Una
cellula magnetica dello stesso tipo si trova nel cervello, il che
ha fatto concludere che vi siano collegamenti elettromagne-
tici fra cuore e cervello. Ancora una volta lesoterismo ha an-
ticipato la scienza esteriore; non solo, ma conoscendo anche
il motivo di quello che viene da questultima scoperto.

Grazie allo sforzo che luomo compie per agire sotto la guida
del cuore, per servire gli altri, e quindi per lo sviluppo del
corpo vitale, la forza passionale non trova pi nutrimento,
agendo luomo non gi per legoistica soddisfazione dei sen-
si, ma per puro amore altruistico. Attraverso il terzo canale
della colonna vertebrale, il canale rachideo, inizia allora a ri-
194
salire la corrente spirituale creatrice non utilizzata sessual-
mente. questa la fecondante energia che in esoterismo
viene chiamata Fuoco del Padre, capace di riconquistare
lemisfero cerebrale sinistro, attualmente preda della passio-
nale gerarchia marziana.
Questo lavoro stato gi completamente realizzato soltanto
dalle pi avanzate individualit del genere umano, che inizia-
rono con noi levoluzione sulla Terra fin dalla sua espulsione
dal Sole centrale. Sono esse che ora hanno assunto il compi-
to di aiutare i loro fratelli a ripercorrere lo stesso cammino
da loro inaugurato. Avendo nel modo descritto sviluppato
positivamente entrambi gli emisferi cerebrali, essi hanno la
facolt di chiudere il cerchio della generazione, abbandonan-
do la degenerazione e praticando la rigenerazione come enti-
t creatrici complete.

Possiamo pertanto completare lo schema che avevamo la-
sciato nella parte precedente dellopera, con il passaggio dal-
la fase sessuata:





cervello

col. vertebrale

organo sessuale


femmina maschio

195
a quella di androgino spirituale:




piani sottili




piano materiale



La conquista di questo stato apporta un perfetto equilibrio
interiore, capace di superare tutte le differenze che attual-
mente ci costringono a fare determinate esperienze e ce ne
precludono altre, e conseguentemente ad annullare tutti i
condizionamenti, rendendo chi lo raggiungesse veramente
padrone del proprio destino, artefice in prima persona
dellinstaurarsi sulla Terra della fratellanza universale, che
la meta del vero Cristiano interiore.
Ma laiuto decisivo, capace di darci una spinta vincente in
questa Grande Opera, come gi sappiamo quello a cui pos-
siamo noi stessi attingere, grazie allintervento nella nostra
storia, come vedremo fra poco sotto veste nuova, dello Spi-
rito del Cristo. Leggiamo in Marco 10: " lecito ad un marito
ripudiare la propria moglie?", fu chiesto al Cristo. "Che cosa
vi ha ordinato Mos?". Risposero: "Mos ha permesso di
scrivere un atto di ripudio e di rimandarla". "Per la durezza
del vostro cuore [presente] egli scrisse per voi questa nor-
ma, ma all'inizio della creazione Dio li cre [passato] ma-
schio e femmina; per questo l'uomo lascer [futuro] suo pa-
dre e sua madre e i due saranno una carne sola". Con que-
ste citazioni da Genesi 1,27 e 2,24, il Cristo intese che la se-
parazione fra uomo e donna, lo stato sessuato, non era pre-
visto all'inizio, e dovr cessare in futuro, quando di conse-
guenza non ci saranno n padre n madre, perch ci sar la
196
"vita eterna" e le due polarit saranno ancora riunite "in una
carne sola", tornando allo stato androgino. Lo stato sessuato
perdurer fintantoch perdurer la durezza di cuore, ossia
l'odierno stato di pensiero dialettico dell'umanit.

Un avvertimento urge a questo punto: il sacrificio
dellenergia espressa sessualmente per utilizzarla a livello
spirituale devessere fatto con intelligenza: senza
laspirazione suggerita dal cuore e rafforzata dalla devozione
pu diventare perfino pericolosa. Per spegnere il fuoco della
passione necessario sostituirlo con un altro fuoco: quello
dellaspirazione, miccia per accendere il Fuoco del Padre.


3. La Nuova Gerusalemme.

Delle Grandi Religioni diffuse sulla Terra, soltanto quella cri-
stiana non afferma di aspettare un Dio che deve venire, ma
uno che deve ritornare. Egli infatti si gi incarnato, ha vis-
suto nel nostro corpo di morte, morto fisicamente ed sa-
lito nel Regno dei Cieli, da dove dovr tornare per instaurare
definitivamente il Suo Regno sulla Terra.
Questo quello che la Chiesa afferma, e corrisponde effetti-
vamente agli insegnamenti del Cristianesimo Interiore.

In Isaia 14 troviamo lastro del giorno, rappresentante Luci-
fero, che cade dal cielo, perdendo il suo trono su Babilonia
(Babel-on = porta del sole). La citt di Babilonia, assisa so-
pra sette colline e dominante il mondo, simbolizza lemisfero
cerebrale sinistro. Essa viene dunque descritta come desti-
nata a cadere e a perdere il suo regno, il suo dominio
sulluomo.
Troviamo poi unaltra luce, che sorger dopo la caduta di
Babilonia e regner per sempre in Gerusalemme (Jer-u-
salem = terra di pace). Essa discende dal cielo, ha dodici
porte sempre aperte ed dotata di luce propria (perci inte-
riore, non riflessa), e rappresenta lemisfero cerebrale de-
stro.
197
Babilonia possiamo collegarla, con le sue sette colline o posti
di osservazione, ai sette posti di osservazione presenti nel
capo, cio ai sensi: due occhi, due orecchi, due narici e una
bocca. In altre parole, alla percezione mediata e alla comu-
nicazione.
Le dodici porte della conoscenza interiore di cui dotata Ge-
rusalemme, citt illuminata internamente, possiamo colle-
garle ai dodici nervi cranici, che ci viene annunciato saranno
sempre aperti e consapevoli. Facolt questa, come abbiamo
visto, che non pu essere esercitata restando nel piano chi-
mico, con la conseguente necessit di alternanza fra sonno e
veglia.

Abbiamo gi visto che quando, per aver mangiato il frutto
dellalbero della conoscenza, i nostri progenitori furono cac-
ciati dallEden, vi mont a guardia un Cherubino, dotato di
spada fiammeggiante, a difesa dellaltro albero che vi si tro-
vava: lalbero della vita. Luomo infatti, da quando erra nel
deserto del mondo, deve poter morire per continuare la sua
evoluzione; se egli avesse mangiato anche il frutto
dellalbero della vita, imparando come far vivere il suo corpo
senza passare attraverso la porta della morte, il suo pro-
gresso sarebbe stato pregiudicato.
Tutto ci dobbiamo considerarlo come riservato ad un futu-
ro? Ancora una volta, ricordiamo che in esoterismo la lettura
va fatta calandola nel presente. Leternit non riguarda un
tempo calcolato come siamo abituati a fare noi: non sarebbe
una cosa accessibile, n corretta. Laccesso alleternit, in
verit, sempre presente, purch cessiamo di guardare fuo-
ri, con la percezione mediata e la ragione speculativa; dob-
biamo imparare a guardare dentro, usando la percezione im-
mediata. Come gi sottolineato, questultima supera lo spa-
zio-tempo proprio della ragione, e ci fa approdare nei piani
spirituali, dove, di conseguenza, lo spazio-tempo superato
dalleterno presente: Prima che Abramo fosse, Io sono.
Nello spazio-tempo lenergia si consuma, sfrutta risorse e
produce scorie: siamo costretti a lottare per il pane quello
che mangi tu lo sottrai a me; nei piani spirituali accade esat-
198
tamente il contrario, abbiamo la moltiplicazione dei pani. Pi
condivido, pi ho. L tutto di tutti, e tutti possono sempre
accedervi; togliere significherebbe precipitare nello spazio-
tempo. Ecco la base della legge del servizio e del donare se
stessi.

I templi sono luoghi dove i popoli trovano collettivamente il
contatto con la divinit per mezzo di intermediari noti come
sacerdoti. Essi pertanto appartengono alla fase delle religioni
etniche, a guida esterna. Arte, religione e scienza costituiva-
no allora una unica disciplina della conoscenza, dettata dalla
Divinit agli uomini per tramite dei suddetti intermediari.
Anche larchitettura di quegli edifici nasconde perci grandi
insegnamenti, ed essi sono fonte di continue meraviglie e
scoperte da parte di chi li esamina da questo punto di vista,
consapevole della loro origine. Erano divisi in vari settori, a
rappresentazione di altrettanti passaggi iniziatici nel cammi-
no verso la conoscenza. Essenzialmente possiamo rappre-
sentarceli nel seguente modo:

Latrio era il luogo dove aveva accesso la moltitudine, e
il suo arredo consisteva in un altare dei sacrifici, a simboliz-
zare la giustificazione e lobbedienza quali modi pubblici per
accedere al resto del tempio, al quale faceva seguito la va-
sca di purificazione, dove, sempre pubblicamente, avveniva
il rito del lavaggio da parte dei sacerdoti, a simbolizzare il
passo successivo allobbedienza, necessario per entrare nel
tempio vero e proprio, cio la consacrazione dellesistenza ai
dettami divini.
Il propiziatorio, dove entravano i sacerdoti, che era ar-
redato dallaltare dellincenso, simbolo della fragranza pro-
dotta dal servizio ai fratelli, dalla cesta delle offerte del lavo-
ro effettuato nel mondo, e dal candelabro che lo illuminava.
Il santuario, al quale era ammesso solo il massimo sa-
cerdote una volta allanno, per entrare in comunione diret-
tamente con la Divinit. Questa camera non era illuminata, a
simbolizzare la facolt da parte di chi vi entrava di aver su-
perato la necessit di una fonte esterna di illuminazione, per
199
averla sviluppata interiormente. Questa camera era divisa
dalla precedente da un velo, ad impedire a chiunque altro di
entrare.
Nel mitico tempio di Re Salomone, ritroviamo raffigurati due
Cherubini, ma al posto della spada fiammeggiante portano in
grembo un fiore. Questo simbolo, il fiore, ha un significato
molto profondo da scoprire: appartiene al regno vegetale, e
spesso in esoterismo luomo viene considerato come pianta
rovesciata. Se confrontiamo luomo alla pianta, infatti, ve-
diamo che il primo assume il nutrimento dallalto e lo fa
scendere in basso nella circolazione del sangue, mentre la
pianta lo assimila dalle radici e la linfa sale lungo il tronco;
luomo inspira il benefico ossigeno, lo brucia ed esala la mor-
tale anidride carbonica, mentre la pianta introduce anidride
carbonica ed emette ossigeno; la pianta mostra la sua parte
pi bella, cio lorgano generatore, il fiore, alla luce del sole,
mentre luomo non pu certo fare altrettanto, e lo nasconde
verso il basso. Il fiore appare spesso a raffigurazione della
pianta che lo produce, mentre luomo a rappresentazione di
se stesso (ad esempio nei documenti di identificazione) uti-
lizza unaltra parte del corpo: quella opposta, il capo.
Il fiore nelle mani dei Cherubini rappresenta perci la purez-
za, e vuole indicare che essa la chiave per entrare nel
tempio interiore. Esso sostituisce la spada fiammeggiante
che scendeva verso il basso, e indica la via per il ritorno alla
riconquista dellalbero della vita: la colonna vertebrale illu-
minata dal Fuoco del Padre.

Una volta entrati nel Tempio Interiore, troviamo laltare dei
sacrifici dove dobbiamo sacrificare la carne e lavare la nostra
anima nel lavacro, per poter quindi cercare lingresso del
tempio, e la luce della preghiera con le offerte del nostro la-
voro per gli altri improvvisamente ci mostreranno il cammi-
no. Qui sperimenteremo il servizio, dedicandoci agli altri di-
sinteressatamente. Sar proprio questo lavoro che ci per-
metter di far salire poco per volta il Fuoco del Padre, e a
preparare lo sviluppo positivo di entrambi gli emisferi cere-
brali: potremo allora celebrare le nozze interiori, poich sa-
200
remo dotati del veicolo della rigenerazione, frutto dello svi-
luppo della parte pi elevata del corpo vitale, slegata dal fisi-
co: il luminoso corpo radioso. Entreremo allora nel santua-
rio, giacch non avremo pi bisogno di una luce esteriore
che ci illumini il cammino, avendo sviluppato la percezione
interiore, la luce diretta rappresentata dalla Nuova Gerusa-
lemme, che avr soppiantato quella riflessa.
Il corpo radioso stato anche definito pietra filosofale, e
nella tradizione esoterica rappresentato come un diamante
o un rubino, secondo il carattere occultistico o mistico di chi
lo ottiene, con la facolt di trasformare il piombo del corpo
materiale nelloro che lo contraddistingue.






Il primo essere umano a completare il corpo radioso nella vi-
ta terrena fu Ges, dopo avere ceduto il vitale e il fisico al
Cristo.
Il corpo fisico venne disintegrato dalle potenti vibrazioni so-
lari del Cristo, tre giorni dopo il sacrificio della croce. Risulta-
to fu limmagine di energia radiante impressasi sul lenzuolo
che lo avvolgeva: la sindone. Recenti indagini hanno verifi-
cato come questa immagine, oltre ad essere stata impressa
come una radiazione nel lenzuolo con un procedimento che
nemmeno la scienza pi progredita saprebbe riprodurre, si
mostra come unimmagine in altorilievo nella raffigurazione
della parte frontale del corpo, e un bassorilievo nella parte
posteriore; proprio come la stessa fosse stata impressa da
una radiazione proveniente dalla sezione mediana del corpo
che lha causata. per noi una ulteriore verifica
dellautenticit della sua attribuzione al corpo di Ges, disin-
tegratosi nel momento in cui fu lasciato allazione della natu-
ra sotto le immani vibrazioni solari del Cristo, quando questi
ha abbandonato il corpo inanimato di Ges.
201
Il vitale pi legato al piano chimico che ha come scopo il
mantenimento del corpo fisico deve essere conservato per
il ritorno, come abbiamo detto, del Cristo.
Il vitale superiore form, nei tre anni in cui fu a contatto e
abitato dal Cristo stesso, il corpo radioso, apparso in tutto il
suo splendore nel fenomeno della Trasfigurazione. Detto
veicolo fu restituito allentit di Ges.
Quando anche un numero sufficiente di esseri umani avr
raggiunto lo sviluppo del corpo radioso, allora il piano fisico e
la morte e il dolore che ne sono conseguenza, comincer ad
essere abbandonato, e noi potremo continuare la nostra e-
sperienza nel piano etereo, laddove, quindi, potremo vedere
il Cristo, che sar pertanto ritornato per incontrarci, come
dice il Vangelo, fra le nubi. Sar questa la Nuova Gerusa-
lemme.

Gli ostacolatori del progresso regolare tramano perch que-
sto avvenimento ineluttabile sia sempre pi ritardato, e uti-
lizzano lusinghe (gli Spiriti Luciferini) e paure (gli Spiriti Te-
nebrosi) per i loro scopi, aumentando a dismisura i dolori
dellumanit. Utilizzano tutti i mezzi che si mostrino atti allo
scopo, e al giorno doggi qualsiasi azione, pi o meno mani-
festa, che tenti di impedire il libero, autonomo e incondizio-
nato pensiero delluomo sintomo di questo loro agire, del
quale dobbiamo a tutti i costi liberarci. E possiamo farlo solo
individualmente, pensando con la nostra testa e liberando-
ci cos da qualsiasi condizionamento, anche quando si trave-
stisse, come spesso fa, da portatore di libert.
202
Mantra propiziatore al concepimento
(preghiera a Jahv)

Jahv, noi ci rivolgiamo a te, supremo Signore degli Angeli,
e a te Gabriele, suo fedele messaggero fra gli uomini,
per chiedere assistenza e protezione
nell'atto di unione che stiamo per compiere.

Voi che avete assistito e accompagnato l'incarnazione
di tutti i grandi esseri che ci hanno aiutato nella nostra evo-
luzione,
compiacetevi di guardare anche a noi, molto inferiori rispetto
ad essi,
ma ugualmente desiderosi di accogliere uno spirito che vuole
nascere sul piano fisico.

Concedeteci di concepire con spirito di preghiera,
in modo di attirare col nostro amore un'entit che vuole ve-
nire al mondo,
per scambiare l'esperienza e l'affetto reciproci
unendo il suo destino al nostro.

L'Amore, forza creatrice che diede e d continuamente forma
al mondo,
la forza che ci fa unire in questo momento.
La gioia dell'unione si possa trasformare dando frutto
sotto la vostra benedizione.

Amen. Cos
203





FISIOLOGIA OCCULTA


1. I principali centri di forza.

Prima di esaminare il significato che assumono per
linteriorit di ciascuno le esperienze del Grande Spirito che
noi chiamiamo il Cristo, ossia il racconto evangelico, faccia-
mo brevemente la conoscenza degli strumenti sottili che ci
permettono di percepire ed esprimerci ad un livello superiore
a quello semplicemente fisico. Ricorderemo che il diverso
numero e la diversa qualit dei veicoli di cui come uomini
siamo dotati (e che andiamo sviluppando nellevoluzione)
quanto ci distingue dagli animali e dalle altre ondate di vita.
Questi veicoli sottili sono pi semplici, perch meno svilup-
pati, avendo iniziato pi tardi la loro evoluzione, rispetto al
fisico. Tuttavia essi pure sono dotati di organi, cio di parti-
colari funzioni localizzate, che consentono loro di agire posi-
tivamente, a seconda della natura che esprimono.
Non ci sorprender apprendere che il corpo vitale molto pi
organizzato rispetto a quello emozionale, avendo il primo i-
niziato la sua evoluzione nel periodo del Sole, mentre il se-
condo la inizi nel pi recente periodo della Luna. La mente
per il momento solo un insieme di sostanza del piano men-
tale specializzata per un singolo individuo, ma quasi comple-
tamente disorganizzata; gli esercizi qui proposti hanno fra
laltro anche lo scopo di aiutare questo importantissimo vei-
colo ad accelerare il suo sviluppo.

Linsieme dei veicoli sottili ci che in esoterismo viene de-
nominato come laura. Appena si comincia a sviluppare una
certa percezione interiore, le immagini del piano etereo si
presentano allosservazione; in base a quanto abbiamo detto
204
fino a questo punto, risulter chiaro che queste immagini
non sono che un primo abbozzo della vera chiaroveggenza, e
se queste non sono accompagnate da un minimo di cono-
scenza, possono indurre in inganno il loro sperimentatore.
Come non pu essere sufficiente a conoscere bene il piano
fisico il semplice fatto di percepirlo, lo stesso dicasi per i pia-
ni sottili, dove, anzi, la mobilit e la velocit sono infinita-
mente pi rapide, e dove quindi pi facilmente siamo sog-
getti a cattive interpretazioni. Inoltre, percepire qualcosa in
una dimensione, non significa che non ci siano altre cose che
ancora non arriviamo a vedere. Ecco un altro motivo che
giustifica, in questi tempi in cui la sensibilit verso queste
percezioni si va affinando, il diffondersi dei nostri insegna-
menti.
Si pu proprio dire che luomo spirituale, lindividualit, abiti
il corpo fisico nella colonna vertebrale. Da essa infatti si di-
partono i suoi organi sottili, o centri di forza (detti anche
chakra) che stiamo esaminando; il loro compito quello di
permettere la comunicazione fra i vari veicoli, consentendo,
ad esempio, al fisico, di ricevere la vitalit dal vitale, e cos
via. Se potessimo vedere come il chiaroveggente una sezio-
ne in profilo delluomo, vedremmo che dalla colonna verte-
brale, albero della vita, si dipartono come diversi rami di dif-
ferenti energie, che terminano alla superficie del vitale a-
prendosi come tanti fiori verso lesterno. Questi fiori sono i
centri di forza, roteano pi o meno vorticosamente e appaio-
no diversamente luminosi e colorati e diversamente svilup-
pati, a seconda della natura che rappresentano e dello svi-
luppo dellindividuo, che quindi li caratterizza e del quale
possono indicare il livello di evoluzione.

Se esaminiamo un vortice, e ne seguiamo il percorso par-
tendo dall'esterno verso l'interno, e supponiamo che quello
che stiamo guardando giri in senso orario, come il seguente,




205









dopodich guardiamo lo stesso da dietro (ad esempio, in tra-
sparenza di questo foglio), troveremo che le frecce seguono
ora il percorso in senso opposto, nel nostro esempio quello
antiorario. D'altra parte, se ne seguiamo il senso antiorario
dall'esterno all'interno, per poi risalire dal centro, cio
dall'interno all'esterno, ci ritroviamo in un senso orario.
Avremo cos schematicamente trovato un modo per illustrare
la differenza fra un polo positivo (quello orario) e uno nega-
tivo (l'antiorario). Il polo negativo riceve dall'esterno, ve-
nendone influenzato, quello positivo emette all'esterno, in-
fluenzando.
I centri di forza dell'uomo che si trovano sotto il diaframma
sono di natura negativa. Se osserviamo gli abiti che indos-
siamo a contatto con la pelle, in corrispondenza di detti cen-
tri troveremo facilmente dei filamenti di abiti esterni, attirati
all'interno; oppure nell'ombelico stesso troviamo altri fila-
menti di cotone, avvolti a spirale, provenienti dalla bianche-
ria con cui in contatto.
La direzione evolutiva quella di superare la fase passi-
va/indotta, per conquistare sempre pi la fase atti-
va/positiva. Quindi dovremo trasferire le energie indotte
proprie dei centri sotto il diaframma, in quelli superiori, e
trasformarle in energie autonome, cio ottenute grazie ad
uno sforzo autonomo, individuale e consapevole. In queste
ultime cio il centro di gravit non pi quello planetario o
macrocosmico (che ci prende dallesterno), ma divenuto
quello interiore, o microcosmico.

206
Non dobbiamo quindi raffigurarci laura e i suoi centri di for-
za come unidea vaga, ma come una realt con effettivo po-
tere ed obbediente a leggi ben precise. Quando, per fare un
esempio, esaminiamo una mappa astrologica, e diciamo che
una determinata persona ha sviluppato una certa capacit, o
ostacolata in qualche rapporto, queste cose rappresentano
le linee di forza effettivamente presenti nella sua aura, e vi-
sibili ad una percezione interiore. Se ci sentiamo attratti da
unaltra persona, o respinti, queste emozioni possono veder-
si nella nostra aura, come un reale movimento che la avvici-
na o allontana rispetto allaura di quella persona.
Abbiamo, daltra parte, visto come il sistema nervoso costi-
tuisca linsieme dei canali delle forze formatrici del nostro
organismo, provenienti da Gerarchie di diverso grado. Esiste
unaltra classe di organi, che hanno il compito di regolatori
nella distribuzione di quelle stesse forze: le ghiandole en-
docrine, che sono perci importantissime dal punto di vista
dello sviluppo spirituale, perch sono gli strumenti che
lindividualit e le Gerarchie usano per promuovere anche il
nostro futuro sviluppo. Queste ghiandole non sono altro che i
punti nel nostro corpo, collegati coi centri di forza, dove le
singole Gerarchie hanno incentrato il loro lavoro, dai quali le
forze che compongono l'aura si dipartono, essendo l'aura il
risultato dellazione di quelle correnti, specializzate nella no-
stra sfera individuale dazione. Erano queste correnti che gli
yogi cercavano di contattare, e consigliavano di visualizzare.

Esaminiamo nello schema che segue questi centri di forza e
la loro relazione con le ghiandole endocrine, e con il piano di
vita corrispondente che gli stessi canalizzano:








207
Centro
di forza
Ghiandola
corrispondente
Posizione
nella
colonna
vertebrale
Piano di
connessione
del vortice
Coronale Epifisi Cranio Sp. Volont
Frontale Ipofisi I cervicale Sp. Saggezza
Laringeo Tiroide III cervicale Sp. Attivit
Cardiaco Timo VIII cervicale Mentale
Solare Milza VIII toracica Astrale sup.
Sacrale Gonadi IV sacrale Astrale infer.
Radicale Surrenali I lombare Etereo

Il progresso nel cammino dello sviluppo, porta poco per volta
ad un risveglio dei centri superiori, che solitamente sono,
nelluomo ordinario, quasi inattivi. Mentre i due centri pi
bassi, il radicale e il sacrale, sono legati alla vita materiale e
ai processi fisiologici, i due centri pi elevati, il coronale e il
frontale, rappresentano la meta da raggiungere: la loro at-
tivazione che d la potenzialit necessaria alliniziazione e
allacquisizione delle facolt spirituali nelluomo. Essi corri-
spondono allo sviluppo gi esaminato dei due emisferi cere-
brali, e in alcuni templi antichi sono rappresentati nel santu-
ario con una divisione in senso verticale dello stesso, che
mostra cos una camera destra e una camera sinistra. I tre
rimanenti centri, il laringeo, il cardiaco e il solare, sono legati
alla personalit e alla vita dellanima.

Posto quindi che il cervello, da strumento dello spirito di-
ventato succube della personalit, il cuore, grazie allazione
del Cristo, sta destandosi allimpulso spirituale. Quando esso
si desti, le energie dei tre centri di forza ad esso inferiori
cominciano a risalire e, purificati dallo sperpero che ordina-
riamente subiscono, portano la loro attivit a ricongiungersi
con i centri superiori, ai quali sono evolutivamente connessi.
di moda oggi parlare di chakra, e quasi sempre viene de-
scritto come un bene il raggiungimento dellequilibrio (aper-
tura) di tutti e sette questi centri principali. Ma non si pu
disgiungere questa analisi da una conoscenza dellevoluzione
208
passata e, soprattutto, futura delluomo. Certo, piuttosto che
unattivit di tipo animalesco, nella quale i centri inferiori
annichiliscono del tutto quelli superiori, preferibile una mo-
desta, ma equilibrata azione di tutti, secondo lidea che la
virt, come si dice, si trovi nel mezzo. In realt ci si pu
forse meglio definire come una mediocrit.
Dobbiamo coltivare una tensione, spinta dallaspirazione,
che, superato il mediocre equilibrio, ci apra le porte verso il
futuro che ci destinato, attraverso il risveglio dei centri su-
periori, porta verso la Nuova Gerusalemme.

Se guardiamo con la vista spirituale il corpo emozionale, no-
tiamo in esso dei vortici ben localizzati. Il corpo emozionale
non , come abbiamo visto, cos organizzato al suo interno
come lo il fisico e il vitale (assomiglia ad un ovoide che cir-
conda tutto il fisico), e la sostanza che lo forma si sposta in
continuazione da un capo allaltro dellovoide medesimo.
Questi vortici rimangono tuttavia sempre nello stesso punto,
in corrispondenza a determinati luoghi del corpo fisico.
Nelle persone che non hanno una particolare attivit spiri-
tuale, questi vortici sono quasi fermi ed esprimono ben poca
energia. In chi invece ha iniziato a risvegliarli, essi assumono
una dimensione e una velocit anche ragguardevoli. Tuttavi-
a, possono vorticare in due diverse direzioni: nellindividuo
che si sviluppa per mezzo di correnti indotte, delle quali non
padrone, ma anzi spesso schiavo, girano in senso anti-
orario, seguendo il pianeta nel quale viviamo, ad indicarne la
negativit di sviluppo e la prevalenza delle correnti centripe-
te. Nel Cristiano Interiore, invece, le correnti girano in senso
centrifugo, caratterizzato proprio dalla positivit che discen-
de da uno sviluppo della propria spiritualit, dellin-
dividualit che agisce nei propri veicoli, i vortici del corpo
emozionale girano in senso orario.
Tutti i veicoli sottili sono a loro volta connessi al corpo fisico
attraverso quello vitale, che unito ad esso in alcuni punti
precisi, i pi importanti dei quali sono la testa, le palme delle
mani e i piedi, a raffigurare quella simbologia che per questo
motivo mostra luomo spirituale come una stella luminosa.
209


2. Il Fuoco del Padre.

Quella che viene volgarmente chiamata la costola di Adamo,
la possiamo trovare nel cervello umano, frutto della divisione
dellenergia creatrice avvenuta nellepoca atlantidea.
Allinterno del cervello, infatti, in una posizione ancora pi
protetta e inaccessibile del cuore stesso, esistono due minu-
scole ghiandole endocrine, la cui forma ricorda vagamente
due organi sessuali, uno maschile e uno femminile. Anchessi
sono il risultato della separazione dellenergia, e la loro sepa-
razione rese impossibile il contatto con i piani invisibili.
Questi due organi sono lepfisi e lipfisi. Ripristinare il
contatto energetico fra queste due ghiandole il lavoro che
liniziato si propone per celebrare quello che viene definito il
matrimonio interiore.
Poter esaminare il funzionamento del corpo umano con lo
sguardo chiaroveggente, lunico modo per riuscire a veder-
lo in funzione, e talvolta ci pu causare alcune sorprese. Co-
loro che hanno la possibilit di farlo infatti, dicono che il san-
gue, nella sua pi profonda circolazione allinterno del corpo,
in prossimit della colonna vertebrale, non affatto un liqui-
do, ma un fluido molto prossimo alletere. Appena viene a
contatto con lesterno esso si condensa, e perci a noi appa-
re sempre liquido e con la percezione dei sensi ci risulta im-
possibile vederne la consistenza nellinterno dellorganismo;
esso in realt in essenza un gas.
Una vita pura in tutti i sensi, compresa lalimentazione e il
controllo dellenergia creatrice effettuato grazie ad una pro-
fonda aspirazione spirituale, rende pi eterea quella sostan-
za che scorre lungo il canale vertebrale e di una luminosit
di colori impossibili da descrivere con termini materiali. Que-
sta sostanza sale fino alla testa al bulbo rachideo e soprat-
tutto nei momenti di meditazione la sua parte pi sottile e
luminosa si vede salire al IV ventricolo, dove diviene incan-
descente ed assorbita dallepfisi, che subisce anche una
metamorfosi fisica, aumentando di volume e prolungandosi
210
verso lipfisi. Questo gas purissimo e luminosissimo si lancia
allora come un ponte verso lipfisi, e ripristina il collega-
mento edenico, ponendo in vibrazione le due ghiandole e ot-
tenendone il potere spirituale tanto sperato. lalbero della
vita riconquistato!

Avvertimento per il ricercatore: abbandonare lio, lasciarsi
trasportare dalle sensazioni e dalle emozioni, pericoloso e
pregiudizievole per chi si avvia sul sentiero spirituale. ne-
cessario che il passaggio attraverso lo sviluppo della mente
venga svolto pienamente; non basta accontentarsi delle sen-
sazioni: dobbiamo strutturare le nostre convinzioni in modo
razionale, prima di poter attingere allintuizione. Il passaggio
deve avvenire correttamente, da istintivo a razionale dap-
prima, e solo poi da razionale a intuitivo.
Il contatto con lo spirito, lunione fra mente e cuore, pu
realizzarsi a condizione che sia lio sono interiore ad averlo
realizzato, e ci possibile quando il pensiero che fa da tra-
mite sia il nostro. Il rischio quello di frustrare lazione del
Cristo evitando di passare attraverso il filtro del pensiero,
cosa che pu aprire il varco a volont diverse, che trovano
terreno fertile e facilmente modellabile in quanto non strut-
turato e pronto a valutare criticamente. Cos facendo, rima-
niamo a livello emozionale, e non di io, pronti ad essere
sballottati in tutte le direzioni. Rimaniamo al livello istintivo,
cio guidati da una fonte esterna, ma ora in modo patologi-
co, supponendo invece di guidarci e scegliere da noi stessi.
Il Cristiano Interiore un individuo maturo, che ha fatto un
lavoro dentro di s, valutato e soppesato criticamente e ra-
zionalmente, ed perci pronto a compiere il passo ulterio-
re, verso cui si avvia con lintenzione di proseguire un cam-
mino che considera gi iniziato, con la consapevolezza che
sta per aprirsi davanti a lui un mondo nuovo ed inesplorato,
ma che non contraddice i principi che gi ha imparato a co-
noscere.

211




LA VIA DELLASCESI


1. Condizioni particolari

Prima o poi arriva il momento in cui, dopo aver vissuto gli
insegnamenti del Cristianesimo Interiore, dopo aver condot-
to unesistenza di servizio al prossimo ed essersi sensibiliz-
zati alle energie pi sottili, una spinta interiore inizia a farci
sentire sempre pi nitidamente la sua voce. Abbiamo accu-
mulato energia spirituale, e ora questa chiede di essere uti-
lizzata, per ampliare ulteriormente la portata e la qualit del
servizio.
Non ci basta pi quello che abbiamo fatto e dato finora; sen-
tiamo una insoddisfazione che esige imperiosamente di tro-
vare una risposta. Allinizio di questo testo abbiamo detto
che da esso non potremo mai ricavare facolt o poteri stra-
ordinari, e che anzi se questo era il nostro obiettivo, allora
era meglio che abbandonassimo la lettura. vero, allinizio
non possiamo chiedere accesso a facolt interiori, perch se
lo facessimo significherebbe attingere dallesterno anzich
sviluppare dentro di noi lenergia necessaria. Quando questa
inizia a crescere, allora giunge il momento di lavorare allo
sviluppo interiore, a cominciare a costruire il tempio senza
colpo di martello.
Facendo un esame retrospettivo, vediamo come siamo arri-
vati fino a questo punto e quale lavoro abbiamo svolto in
questa direzione. Abbiamo compreso prima di tutto che ora
inutile continuare a cercare fuori la soddisfazione, sia per le
cose mondane che per quelle spirituali. C qualcosa di gran-
de dentro di noi, ed l che dobbiamo imparare ad andare,
cercare e trovare.

212
Tutto questo esige, e ne la conseguenza, un elemento: la
LIBERT. importante osservarci in questo momento: con
tutto quello che abbiamo imparato, la nostra fame non di-
minuita, ma semmai cresciuta sia pure un tipo di fame
diversa da quella che avevamo allinizio e ci sono molte al-
lettanti offerte in giro. Impariamo a discriminare quelle
scuole che danno linsegnamento in maniera libera: solo chi
d liberamente a sua volta libero! Dare un insegnamento
rispettando la libert di chi lo riceve significa non dipendere
da esso, e non farne cos dipendere gli altri. In altre parole,
gratuitamente. Ma quando si parla di un insegnamento di ca-
rattere spirituale, la gratuit pu assumere due valori diffe-
renti.
Il primo, e pi elementare, la gratuit materiale; non chie-
dere soldi. In fondo, la materia prima su cui si lavora la for-
nisce lallievo e anche il lavoro lo deve svolgere lui. Non far
perci dipendere lallievo dal denaro per accedervi, e neppu-
re vi deve dipendere chi lo distribuisce. In entrambi i casi, se
non vi gratuit anche la libert ne sar prima o poi intac-
cata.
C per anche un altro tipo di gratuit, ancora pi importan-
te: quella spirituale. Neppure da questo punto di vista, e a
maggior ragione, vi deve essere dipendenza. Una scuola non
pu chiamarsi Cristiana se fa dipendere da essa i progressi
di chi la segue, pi che dal lavoro interiore; se crea un con-
dizionamento che esclude liniziativa; se d insegnamenti
chiedendo lesclusiva della vita individuale, sociale e morale;
in altre parole, se trattiene lanima ai propri aderenti. Anche
chi dirige quella scuola, a sua volta, finisce nella logica dello
sfruttamento, ed esce da quella, opposta, autenticamente
Cristiana. Si sa che le banche concedono prestiti solo a chi
gi ricco, e tanto pi uno non ha bisogno di soldi, tanto pi
volentieri glie ne prestano, privando cos la parola prestito
del suo aspetto morale. La nostra logica deve essere quella
opposta: servizio altruistico e disinteressato, che lesempio
di libert del Cristo.
Altra via suggerita da qualcuno, consiglia di intraprendere
ci che potremmo definire il cammino della saziet: per
213
uscire dalla presa delle passioni dobbiamo prima di tutto ci-
barcene a saziet, fino a farle venire a nausea. Allora potre-
mo iniziare a liberarcene senza sforzo. In realt, questo
cammino assai pericoloso e soprattutto illusorio, poich il
fuoco delle passioni non si spegne aspettando che finisca la
legna da ardere. Si trover sempre qualcosa da gettare tra
le fiamme per rinvigorirle, dapprima di qualit pi scarsa, poi
sempre peggiore; fino a buttarci dentro qualsiasi cosa, anche
se puzzolente. Purch bruci. inevitabile che succeda que-
sto, perch in questi casi manca quellelemento indispensa-
bile che abbiamo definito come aspirazione. Un fuoco pu
essere abbandonato a se stesso fino a quando si spegner
da solo, solo se lo sostituiamo con un altro fuoco. Il primo
fuoco rischia anche di consumare la parte buona; il secondo
pu aiutarci a far diventare buona la nostra parte peggiore.
La lezione da imparare che non si deve partire dal basso,
cosa che impedirebbe gli slanci verso lalto, appiattendo tut-
to ad un livello di mediocrit, incapace di tentare vie che
portano oltre. Se non ci proponiamo davvero e sincera-
mente di migliorarci, pur con la fatica e le cadute (che fanno
parte di questo percorso) che ci comporta, non estinguere-
mo mai il primo fuoco. Dobbiamo man mano sforzarci di mi-
gliorare in noi tutto ci che non in accordo con il secondo
fuoco.


2. Il ciclo per annum

Una indicazione di massima pu qui essere data, quale istru-
zione per chi volesse davvero avviarsi sinceramente lungo il
Sentiero.
Dopo la pubert, ogni essere umano produce dentro di s un
seme sacro, formato di sostanza creatrice divina del proprio
cervello, durante il ciclo mensile della Luna di ventotto gior-
ni. Questa creazione viene completata ogni mese, nel mo-
mento in cui la Luna entra nel segno zodiacale che il Sole oc-
cupava al momento della nascita di ogni persona. Lo chia-
miamo seme Lunare.
214
Analogamente, ogni essere umano forma una vera e propria
fonte di luce interiore, il seme Solare, nella ghiandola epifisi,
quale retaggio della sua origine divina. Questo seme dor-
miente nella maggior parte delle persone, e da quando
lumano fu scisso in maschi e femmine la rigenerazione ri-
mane in attesa muta.
Se un aspirante inizia il suo percorso di santit, ad un certo
momento il seme Solare si risveglia e ogni anno, subito dopo
il solstizio destate, esso inizia un ciclo allinterno del corpo,
analogo a quello che seguono Sole e Luna nel sistema sola-
re. La prima tappa di questo ciclo vede raggiungere il seme
Solare, allequinozio dautunno, il centro cardiaco, e la se-
conda tappa, al solstizio dinverno, il centro solare. Il ciclo
prosegue quindi con lequinozio di primavera, che vede il
seme Solare tornare al centro cardiaco, per ricongiungersi
finalmente, di nuovo al solstizio destate, nellepifisi.
Contemporaneamente, come detto, ogni mese si forma un
nuovo seme Lunare nella ghiandola ipofisi. Al tempo della
Luna Piena questo seme raggiunge le gonadi; qui viene di
solito dissipato, ma se laspirante conduce una vita di purez-
za esso viene conservato e riprende a salire verso lipofisi,
che sar raggiunta al tempo della Luna Nuova.
questo il processo che, col tempo, riunir le due ghiandole,
epifisi ed ipofisi, con un ponte luminoso attraverso il IV ven-
tricolo, facendo nascere il Cristo Interiore e risplendere il
corpo radioso: la rigenerazione compiuta!


Dobbiamo quindi imparare ad inserire la spina capace di col-
legarci con lenergia che abbiamo autonomamente accumu-
lato, e ad accendere la lampadina. Teniamo per presente
che fino a che la ricerca spirituale ha solo la spinta dell'ac-
quisizione di poteri e facolt, finch cio fondamentalmen-
te egoistica, restiamo concentrati su noi stessi, nella perso-
nalit, e quelle acquisizioni, che riguardano invece la nostra
dimensione eterna, non potranno arrivare.
215





IL VANGELO INTERIORE


1. Limmacolata concezione.

Il Vangelo la buona novella (tale il significato della paro-
la) che annuncia un progetto di salvezza e damore rivolto a
ciascuno di noi.
Ci sono due modi di coglierlo: continuare a delegare al Cristo
cosmico lopera di trasmutazione delle energie prodotte dalle
nostre azioni, cosa che ci rende ancora sottomessi alla legge
di conseguenza, oppure prendere in mano il nostro destino
e, col Suo aiuto, iniziare a percorrere il sentiero della rigene-
razione. Questo il vero risultato che il suo intervento at-
tende: Egli ha bisogno di noi per completare la sua opera. In
altre parole, questo progetto lo possiamo definire una
scommessa: lo Spirito del Cristo si inserito nella nostra
storia, la sta sorreggendo, ma nella nostra autonomia siamo
liberi di accelerarne o rallentarne il tempo necessario. Egli
non pu cessare le sue sofferenze, il dono che ci offre, se noi
non gli andiamo incontro, facendo la nostra parte.

Nelle religioni antiche, della Antica Alleanza, Dio si presenta-
va dallalto, dallesterno, nella Gloria dei Cieli, dando prova
del suo potere per mezzo di segni straordinari e miracolosi,
obbligando allobbedienza.
Nel Vangelo, invece, abbiamo visto il bambino nascere pove-
ro, al freddo e in una grotta buia, dopo che i suoi genitori
avevano invano chiesto asilo per la notte. Questo racconto,
come gi sappiamo, nasconde un profondo insegnamento: la
vita e le opere del protagonista non sono soltanto un reso-
conto storico (pi o meno fedele ai fatti), ma piuttosto un
formulario iniziatico, ossia un elenco e una spiegazione dei
216
passaggi evolutivi che ciascuno di noi, dopo lavvento del
Cristo nella storia umana, pu percorrere, se si incammina
sulla strada dello sviluppo spirituale.

La nostra mentalit razionale a questo punto insorger, di-
cendo: Ma allora, se non che un programma iniziatico, il
racconto in s non reale, ma simbolico, volendo solo indi-
care, per analogia, questo percorso. Il pensiero razionale
frutto dellinserimento della sostanza mentale nel piano fisi-
co-chimico, e ci che conosce pertanto legato allo spazio-
tempo e ai suoi limiti; questo il motivo per cui si esprime
nel modo suddetto: esso non sa concepire qualcosa di diver-
so da quanto in quella dimensione si pu percepire. Nella re-
alt, quando dicemmo che la legge deve venire interiorizza-
ta, tanto da identificarci con essa, ci nascondeva il fatto che
noi ci saremmo espressi, ciascuno al proprio livello, attraver-
so la legge.
La vita del Cristo, pertanto, non possiamo limitarci a vederla
come lesistenza di una singola persona, ma, proprio per la
Sua altezza, come lincarnazione, la resa visibile, del cammi-
no secondo la legge, non pi succube della stessa, ma uno
con essa. Il Cristo si muove con la legge, perch Egli la
Legge.

Apparir ancora pi chiaro questo concetto se esaminiamo
limmacolata concezione con una lente astronomica.
Lavvento cristico salv lumanit permettendole di continua-
re ad abitare un pianeta che gira alla giusta distanza dal So-
le, evitandole cio una notte cosmica senza la speranza di
unalba futura. Non che prima di questo avvento il proble-
ma non ci fosse: i Salvatori sono ricorrenti, e con caratteri-
stiche analoghe, nella nostra evoluzione. La novit consiste
nel fatto che avendo rifiutato il supporto jehovitico, questa
volta iniziato un lavoro che, in prospettiva, contempla la
nostra attiva partecipazione, con laspettativa di vedere
lumanit capace di sostituire il raggio cristico (che sostiene
finora la conseguenza di quel rifiuto) ed emanciparsi da es-
so, prendendo, come giusto, sulle proprie spalle il pianeta
217
che abita. Pi in piccolo, ogni anno, dinverno, quando il Sole
cessa di allontanarsi (non gi fisicamente, ma nei suoi effetti
benefici - che ci che conta - per i popoli dellemisfero
nord) dalla Terra, nel periodo pi freddo dellanno, avendo
esso cominciato ad elevarsi verso lequatore, troviamo il se-
gno zodiacale della Vergine a oriente, cio nel grado di na-
scita, che in astrologia si definisce Ascendente.
Pertanto il Sole, il Salvatore dellumanit, nasce dalla Vergi-
ne nella notte fra il 24 e il 25 dicembre.

La nascita di un Salvatore dalla Vergine, quindi, non un
fatto unico o isolato, ma risponde ad una legge cosmica, e le
grandi entit che hanno saputo identificarsi con la legge se-
guono lo stesso percorso narrato nei Vangeli per la nascita
del Cristo.
Possiamo interiorizzare questo insegnamento. La verginit,
in realt, non ha tanto valore come un particolare stato fisi-
co; dal punto di vista spirituale ci che conta la qualit
dellanima: una verginit morale che concepisce in purezza.
Di una persona (sia uomo che donna) vergine fisicamente,
ma con pensieri e desideri amorali, lo Spirito non pu farse-
ne nulla.
Quando, prima di iniziare il processo della nascita, la nostra
individualit accetta il destino della sua futura esistenza, ac-
cetta anche i genitori. Questa accettazione diretta da de-
terminate leggi, che tendono ad unire individualit che sono
ad un livello analogo di evoluzione, in modo di permettere a
tutte di esprimersi anche fisicamente nel modo adeguato.
Per questo, la nascita dei Salvatori dellumanit da una Ver-
gine e da un Costruttore rappresenta un fatto reale, ricor-
rente nella storia delluomo. Giuseppe, infatti, non era un
semplice falegname, ma un tekton, cio un Costruttore nel
senso iniziatico, cio collaboratore dellopera divina.

Raramente chi intraprende un cammino spirituale di questo
livello ai suoi primi passi sul sentiero: egli sta riprendendo
un percorso gi iniziato, e anche la sua nascita contempla il
tipo di esperienza adatto.
218
Il simbolo della grotta tuttavia indica che la nascita del Cri-
sto interiore deve avvenire in seguito ad un lavoro che
dobbiamo intraprendere, partendo dalla situazione di igno-
ranza, povert e oscurit della nostra anima, per far piano
piano crescere il bambino spirituale che in noi innalzando
le energie verso i tre centri di forza superiori. Allora, anche
gli Angeli canteranno il loro Osanna ad un altro uomo di
buona volont.
Lidea della salvezza o della dannazione risale alla concezio-
ne propria delle religioni etniche: Jahv portava a termine i
suoi disegni, con la forza se necessario. Chi era da ostacolo
veniva abbattuto o distrutto. In altre parole, si salva solo chi
obbedisce e si mette in sintonia col volere divino. Il Cristo,
per contro, venuto per tutti, per salvare proprio chi si era
allontanato, la pecorella smarrita, perci Egli non pu dare
un termine alla Sua missione: il termine dipende dalluomo,
e scadr quando lultimo avr fatto il passo necessario. Per
questo lidea del Giudizio e della condanna non Cristiana;
che parla dellInferno dimostra, cos dicendo, di non essere
Cristiano.
Abbiamo gi accennato al significato simbolico di Giuseppe
(la ragione) e di Maria (l'intuizione). Maria viene spesso di-
pinta con una sfera, o la Luna, posta ai suoi piedi mentre sta
schiacciando un serpente: ci rappresenta l'anima/intuizione
che, sottoponendo le pulsioni degenerative del corpo tene-
broso (vitale + emozionale inferiore), acquista il dominio
sull'impulso sessuale permettendo l'elevazione della forza
creatrice lungo la colonna vertebrale-albero della vita, primo
passo verso la nascita del Cristo interiore con lo sviluppo del
corpo radioso.


2. I gradini sul sentiero.

Il battesimo sempre stato il simbolo della discesa dello
spirito. Dal punto di vista evolutivo-collettivo lumanit ha ri-
cevuto il suo battesimo nellepoca Atlantidea, quando, con la
nascita della mente, lo spirito entrato in ciascun individuo,
219
nei propri veicoli, abitandoli e iniziando a dirigerli interior-
mente. Esso perci sempre stato legato allinizio di una
carriera spirituale.
Nel cammino iniziatico il battesimo corrisponde ad una ben
precisa esperienza di discesa dello spirito, che dona la facol-
t di una consapevolezza cosmica, che rende partecipe chi la
sperimenta di una partecipazione, di una comprensione glo-
bale e totale, sentendosi in sintonia (e perci risentendo di
quello che vi avviene) con tutto luniverso. Nel nostro lin-
guaggio, rendendosi sensibile alla percezione im-mediata ed
entrando, quindi, in comunione con tutto quanto lo circonda,
o meglio, in cui immerso. La sua coscienza abbraccia tutto
e tutti. Non avr bisogno di spiegazioni teoriche e ragiona-
menti, perch intuitivamente il cuore sapr come stanno le
cose.
Nella discesa dello spirito per abitare i suoi veicoli, esso ini-
zia dalla testa: la situazione attuale, nella quale la consa-
pevolezza solo razionale; dovr quindi successivamente
proseguire verso il cuore, che diventer allora strumento di
conoscenza consapevole. Finalmente, giunto al livello dell'i-
stinto, avremo conquistato il potere, divenendo consapevoli
delle leggi di natura, che saranno sottomesse alla nostra vo-
lont. Tutto questo, se il percorso evolutivo sar diretto fino
all'ultima fase nella direzione armonica con le Leggi Cosmi-
che.
Nelliniziazione antica il battesimo era simbolizzato con il la-
vacro del tempio. Lacqua infatti, elemento lunare jehovitico,
il mezzo che le Chiese usano per tenere insieme i propri
fedeli.
Nelliniziazione cristiana il vero battesimo quello di spirito,
quando lindividualit accede alla consapevolezza delluomo,
donandogli quel sentimento cosmico che troviamo sopra de-
scritto. Il Sole allora entrato in lui, ed egli sentir ardente il
desiderio di alleviare le sofferenze di chiunque, senza alcuna
considerazione di tipo discriminatorio. Il fuoco dellaspirazio-
ne comincer a bruciare in lui. Diventer cos un collaborato-
re nellopera del Cristo per la salvezza del genere umano e
degli altri abitanti della Terra.
220
Certamente, tutto questo non pu avvenire dalloggi al do-
mani! Lepoca Ariana anche nota come lera dellarcoba-
leno, perch appena si dissolse la nebbia dellAtlantide, e
larca tocc la terra, comparve larcobaleno, come simbolo
dellatmosfera asciutta e inizio di un periodo di alternanza;
allo stesso modo noi siamo ora in bala delle emozioni e ri-
sentiamo dellincostante andamento del pendolo. inevitabi-
le che, nelle esperienze spirituali, passiamo da momenti di
grande esaltazione ed impegno, ad altri di scoramento e de-
lusione, nei quali ci sembra di aver perso tutto quello che,
cos prezioso, avevamo conquistato. Quando la mente pren-
der il sopravvento sul cuore, allora chieder spietatamente
le risposte logiche, senza le quali ci sentiremo smarriti, e
quello che prima appariva fuori discussione, ora crolla come
un castello di carte. Non cos, e per quanto emotivamente
ci possa apparire vero, dobbiamo convincerci che il punto
pi in basso altro non che la rincorsa che il pendolo effet-
tua per lanciarsi di nuovo verso lalto.
talmente sublime ci che prova il ricercatore nei momenti
di comunione col tutto, che gli pu sembrare anche troppo
forte per lui, quasi insostenibile, e comunque impossibile a
viverlo nella solita routine quotidiana: allora che pu ten-
dere ad allontanarsi, a isolarsi per andare nel deserto. Per
quanto gli riguarda, egli non sente il bisogno di nulla di ma-
teriale. Anche se fosse soggetto alle tentazioni, risultereb-
bero inutili e sterili, perch non troverebbero nessun deside-
rio disposto a soddisfarle.
Anzi, il sentimento di comunione con gli altri induce a non
considerare nemmeno lidea di agire per egoismo, ma sug-
gerisce di agire esclusivamente per nutrire la moltitudine,
come era simbolizzato dalla cesta del propiziatorio nellantico
tempio.
Quando infine, pi avanti, avremo imparato ad equilibrare il
cuore con la mente, come liniziazione cristiana si propone,
allora anche lalternanza scomparir, e nuovi poteri spirituali
si svilupperanno: potremo anche tramutare le pietre in oro,
o vegetali in cibo, ma non lo faremo mai per salvare, arric-
chire o nutrire noi stessi.
221
proprio la vittoria conseguita sulle tentazioni a permettere
la crescita di un potere prodigioso, che si traduce nel ripristi-
no delle correnti energetiche precedenti alla caduta nella
materia. Lo spirito che abita il corpo aumenta la sua capacit
espressiva sullo stesso; cos come possiamo notare esami-
nando anche solo esteriormente i veicoli fisici delle diverse
popolazioni etniche, una loro evoluzione e un progressivo af-
finamento di sensibilit ha luogo, e un ulteriore progresso ri-
serva, come ovvio, il futuro. La carne soggiace allora allo
spirito, e ne viene modellata e alterata. Il corpo si va facen-
do sempre pi delicato, fino a divenire quasi trasparente.
Quando il corpo radioso sar sufficientemente sviluppato,
esso illuminer il fisico e trasparir in esso. La trasfigura-
zione pi volte ricorsa nei grandi uomini noti dalla storia
della spiritualit, come nel volto di Mos, nel corpo del Bud-
dha e nei veicoli di Ges, trasfigurati dalla potenza del Cri-
sto. La differenza rispetto ai precedenti, risiede nel fatto che
Ges inizi la parte pi importante della sua missione dopo
l'evento Taborico, mentre per loro fu il risultato finale.
quanto anche noi dovremo fare, sviluppando il Cristo Interio-
re: allora il Fuoco del Padre sar salito lungo la colonna ver-
tebrale, fino a raggiungere gli emisferi cerebrali e a connet-
tere epfisi ed ipfisi. A seconda del temperamento, questo
Fuoco salir di preferenza lungo la parte del midollo spinale
governata da Jahv, se apparteniamo al temperamento del
cuore, oppure lungo la parte opposta nel caso apparteniamo
al temperamento della mente. In ogni caso il corpo si tra-
sforma nella pietra vivente ricordata dalla Bibbia, le cui fa-
colt saranno al servizio dellumanit intera. Non sar pi
possibile a questo punto lisolamento, tanto i sentimenti di
amore e compassione spingeranno con forza a servire il
prossimo, chiunque egli sia, e tanto una simile presenza atti-
rer chi ne sente il bisogno verso questa sorgente di vita e-
terna. Quando, allapice dellascesa, avviene il completamen-
to del processo di rigenerazione, gli estremi si toccano e si
fondono, motivo per cui non ci sar pi distinzione di tempe-
ramento, e raggiungeremo il perfetto equilibrio e il massimo
potere e conoscenza.
222

Man mano che avanziamo sul sentiero, realizziamo una cre-
scente consapevolezza di quanto ci circonda e in cui siamo
inseriti, ampliandone anche i confini.
Nella esistenza ordinaria noi ci cibiamo dei veicoli apparte-
nenti alle ondate di vita inferiori alla nostra. un segno della
degenerazione che, attualmente, ci impossibile eliminare
completamente: non solo per quanto riguarda il cibo, ma per
tutte le nostre attivit, compresa quella che in questo mo-
mento il lettore e chi scrive stiamo facendo: pensare. Anche
il pensiero infatti concorre ad uccidere cellule.
Questo tipo di attivit quella che brucia e consuma ener-
gie, produce scorie e ci fa esalare la mortale anidride carbo-
nica, il tutto concorrendo alla nostra quotidiana vita impron-
tata allegoistico utilitarismo. Nellantico tempio ci veniva
simbolizzato dallaltare dei sacrifici, perch per progredire ci
vediamo costretti a sacrificare alla nostra altre vite (legge di
selezione naturale).
Se iniziamo a fare degli sforzi per ridurre al minimo questa
attivit distruttiva, seguendo quella pi evoluta consapevo-
lezza sopra richiamata, arriviamo al punto in cui detta situa-
zione comincia a CAPOVOLGERSI, facendoci uscire da quella
situazione di consapevolezza mediata che viene anche chia-
mata peccato originale. Iniziamo allora a sacrificare (cio a
rendere sacri) noi stessi per gli altri, a porgere laltra guan-
cia, ad amare il nostro nemico, a non farci irretire da un giu-
dizio o condizionamento, donando, con unaltra parola, tutto
quello che possiamo; donando anche noi stessi, spinti da
quellimpulso di comunione che viene dal cuore e che non
conosce alcuna distinzione (legge del sacrificio, o auto-
sacrificio). A livello individuale dovremo agire non pi per in-
teresse, ma per senso interiore di dovere (ad un livello so-
ciale, fin da ora troviamo un primo diffondersi di attivit co-
siddette non-profit, in contrapposizione allutilitaristico
mercato). L'interesse che deve cedere il passo al dovere,
raccontato nei Vangeli con la frase: "Non la mia volont, ma
la tua sia fatta". Questa frase pronunciata da Ges nel giar-
dino di Getzemani, nasconde un significato interiore: la con-
223
sapevolezza dell'io di dover seguire non i desideri egoistici,
ma la Volont del S, con il quale giunto a identificarsi.
Troviamo qui evidente come i Vangeli non trattino di crona-
ca, ossia di un resoconto di testimoni che assisterono a dei
fatti, ma di un insegnamento interiore, risultato incontrover-
tibilmente sia dai racconti, pressoch identici, di Matteo e
Marco, e anche da quello di Luca, dell'insistenza nel dire che
mentre pronunciava quelle parole, Ges era solo: non vi po-
tevano essere testimoni che avrebbero potuto poi riportare
l'accaduto, perch tutti "dormivano".
Con lo sviluppo di amore che ne conseguir, ci ricorderemo
allora dei nostri fratelli che abbiamo sacrificato per arrivare a
quel punto, e anzich crescere in orgoglio per i progressi fat-
ti, si former pi forte in noi lumilt, tanto da spingerci a
lavare loro i piedi, passaggio corrispondente alla comunio-
ne universale dell'evento di Pentecoste, riconoscendo il lo-
ro concorso nel nostro avanzamento, in modo di correggere
cos lultima cena di quel tipo, ossia del modo ordinario con
cui ci siamo fin qui cibati.

Laltare maleodorante dei sacrifici sar cos abbandonato,
ed, entrati nel propiziatorio, sar laltare dei profumi ora ad
essere attivato dal servizio, che ci indicher con la sua fra-
granza che siamo sulla buona strada. Quella strada che por-
ta non pi ad essere individui che producono morte, ma che
permetter di trasformare noi stessi nella pietra vivente che
dona se stessa, cio che dona vita. Saremo anche noi allora
dei Salvatori.
Quando saremo totalmente impregnati da questa fonte di
amore disinteressato, guardando gli altri non potremo che
sentire la nostra solitudine, perch il pi grande desiderio
quello di donarci, di adoperarci per la felicit di tutti, ma ci
non viene compreso, se non, talvolta, a parole, con la men-
te, invece che con il cuore. Il dolore di tutti allora sar il no-
stro dolore, e ci sentiremo impotenti ad annullarlo. Anzi, il
nostro strano comportamento potr destare sospetti in chi
suole misurare il mondo con il proprio metro, e per non ve-
dere in esso il riflesso del suo comportamento, pronto a
224
gridare: Crocifiggilo!. Ma noi chiederemo il perdono, per-
ch ...non sanno quello che fanno.
Saremo talmente compresi in questo sentire, che tutto il no-
stro essere si tramuter in compassione, non ci cureremo
del giudizio del mondo e ci volgeremo allora al cielo, per
chiedere laiuto ad ottenere quello che, soli, non riusciamo a
realizzare, annullando le nostre individuali necessit, tanto
da dire: Non la mia volont sia fatta, ma la Tua. Questo
il momento della realizzazione. Come il Massimo Sacerdote
usciva dal Santuario dopo il suo incontro con Jahv, cos an-
che il Cristiano Interiore sviluppato non rester in quel su-
blime stato, perch il suo amore per il prossimo lo spinger
ad uscire in soccorso dei suoi fratelli; soccorso che ora sar
in grado di offrire loro.

Nonostante quello che comunemente si pensa, non sono ra-
rissimi i casi di persone, donne e uomini, la cui esperienza
religiosa ha portato allo sviluppo delle stimmate. Quando
nella loro evoluzione, essi sono arrivati al punto in cui lo svi-
luppo del corpo radioso compiuto, questo li libera da quello
fisico, e possono lasciarlo a volont, avendo trasferito la loro
consapevolezza nei piani sottili.
Se tale sviluppo stato effettuato da un individuo che non
ha seguito una scuola come quella del Cristianesimo Interio-
re, ci pu manifestarsi spontaneamente; egli per non ha
appreso come effettuarlo nel modo corretto e il distacco av-
viene traumaticamente. Per questo, nei punti in cui il corpo
vitale ancorato a quello fisico si effettua una rottura, che
lascia traccia fino al fisico in quei punti di connessione che
sono cos saltati: la testa, le palme delle mani e i piedi.
Chi invece stato preparato ad effettuare questo passo, lo
esegue in maniera incruenta, e lascia il corpo fisico attraver-
so la testa come avviene alla morte, senza per che si rom-
pa il cordone argenteo che lo unisce ad esso. Anchegli, co-
munque, risente del passaggio, particolarmente nella testa.
In realt, appena prendiamo consapevolezza nei corpi sottili
e impariamo a lasciare a volont quello fisico, questultimo ci
si presenta come la vera croce, dove siamo crocifissi du-
225
rante lesistenza fisica. La corrente energetica che ordina-
riamente viene consumata a livello sessuale, se utilizzata per
la rigenerazione anzich per la degenerazione, sale lungo il
canale rachideo come Fuoco del Padre, mette in vibrazione
ipfisi ed epfisi, facendo nascere la vista spirituale. Ecco al-
lora il terzo occhio, da secoli addormentato, che riprende vi-
ta vedendo dentro le cose e causando inizialmente dolore al-
la fronte, un dolore che ricorda una corona di spine. Si bru-
cia cos il legame con il corpo fisico, che si allenta anche ne-
gli altri punti della stella formata dalle stimmate. Il corpo ra-
dioso irradia allora tutta la sua potenza, espellendo dal cen-
tro principale del corpo emozionale in corrispondenza del fe-
gato lenergia marziana contenutavi. Esso allora pu abban-
donare la croce e uscire dalla testa (il Golgotha), portatore di
energia rigeneratrice, e il Cristiano Interiore pu perci e-
mettere il grido liberatorio: CONSUMMATUM EST.

Come nell'Antica Dispensazione, anche oggi abbiamo il Tem-
pio da percorrere; non si tratta per del Tempio esteriore,
ma di quello che abbiamo chiamato il Tempio Interiore.
Nel nostro corpo esiste questo percorso, che attraversa le tre
camere del Tempio. Possiamo ora rivisitarle:
1. l'Atrio, coincidente con laddome (la parte del tronco po-
sta sotto il diaframma): qui troviamo l'altare dei sacrifici, che
facciamo corrispondere al centro radicale, e il lavacro. Nasce
qui, infatti il Fuoco del Padre che, se risparmiato all'uso pro-
creativo pu iniziare il suo percorso rigeneratore ascendente,
che passer attraverso il lavacro, corrispondente al centro
sacrale. Quando non ci accontenteremo pi di essere giusti-
ficati, ma avremo fatta nostra la Legge, saremo ammessi al
battesimo dello spirito, o potremo superare il primo velo,
quello che separa lAtrio dal Propiziatorio.
2. Il Propiziatorio, dove, attraverso il candelabro, l'Altare dei
profumi e la Tavola dei pani, il Fuoco del Padre percorre i tre
centri solare, cardiaco e laringeo, situati nel torace (la parte
del tronco posta sopra il diaframma). Il servizio la molla
che, messa in moto dallaspirazione, ci consente di consa-
crare le nostra vita. Con la vittoria sulle tentazioni ci avvici-
226
neremo allora al secondo velo, quello che separa il Propizia-
torio dal Santuario.
3. Il Santuario, dove, finalmente, otteniamo la realizzazione
raggiungendo ipfisi ed epifisi, poste nella testa.
Con il risveglio dei centri corrispondenti, il centro frontale e il
centro coronale, sperimenteremo cos la trasfigurazione.

Questo schema mostra le relazioni descritte:

Centro Arredo
Sezione del
Tempio
Nel
corpo
Livello
spirituale
Coronale
Verga di
Aronne
Santuario Testa Realizzazione
Frontale
Tavole d.
Legge
Laringeo
Tavola
dei pani
Propiziatorio Torace Consacrazione
Cardiaco
Altare dei
profumi
Solare Candelabro
Sacrale
Lavacro o
Altare
bronzeo Atrio Addome Giustificazione
Radicale
Altare dei
sacrifici

Il percorso interiore visibile nella morfologia delluomo,
che reca in s il destino a cui votato nel suo sviluppo. Pos-
siamo notarlo nel disegno seguente, dove sono localizzati i
centri di forza, la loro relazione con le ghiandole endocrine e
con gli arredi del tempio. Il tutto forma una croce: quella
croce dalla quale dovremo liberarci, utilizzando questi stru-
menti, per incontrare il Cristo fra le nubi:

227

Per tornare al Faust di Goethe, quando Mefistofele si rec
dal dottor Faust, nell'entrare nella sua stanza super un
simbolo disegnato sul pavimento: una stella a cinque punte,
con la punta superiore posta verso il centro della stanza
stessa. Al termine del colloquio, per, quello stesso simbolo
lo blocc, impedendogli di uscire dalla porta, nella derisione
del dottor Faust. Vediamo cosa rappresenta questo episodio:
228
una legge occulta dice che qualsiasi spirito per abbandonare
un luogo deve passare attraverso lo stesso percorso che gli
aveva consentito di entrare. Cos per lo spirito dell'uomo,
che entra per la testa nel fisico in formazione, e attraverso di
essa, dopo aver percorso il nervo vago, lo abbandona con
l'atomo-seme alla morte, o (senza l'atomo-seme) quando si
addormenta o si sdoppia. La stella rappresenta l'uomo, e
Mefistofele, spirito luciferino, entr in essa dalla parte infe-
riore, corrispondente agli organi generatori e ai centri di for-
za inferiori, pi direttamente posti sotto la sua giurisdizione.
Non poteva perci uscire che attraverso di essi, e non gli era
consentito passare dalla testa, cio la punta superiore della
stella che ora si trovava, nelluscire, davanti.
Anche il Cristo, quando penetr nella Terra, lo fece tramite il
sangue di Ges sul Golgotha, abitandone i corpi fisico e vita-
le. Egli continua annualmente, come spiegato, a ritornare a
reggere il nostro pianeta, poich da quando noi uomini ab-
biamo acquisito la consapevolezza interiore abbiamo eredita-
to anche la responsabilit relativa, e se il pianeta era retto in
precedenza da Jahv mentre questi ci guidava dall'esterno,
dopo ci non fu pi possibile. quindi il Cristo ora a mante-
nerci nell'orbita intorno al Sole, impedendoci di andare diritti
verso la distruzione.

Il corpo vitale di Ges dovr essere lo strumento che per-
metter al Cristo di abbandonare la Terra per la stessa stra-
da che ne ha consentito l'accesso interiore, quando un nu-
mero sufficiente di uomini avr realizzato l'Opera e sar in
grado di incontrarLo nella Gerusalemme Celeste. Egli stesso
ha annunciato di non conoscerne la data: essa dipende inte-
ramente da noi.
Entrambi questi Grandi Esseri dunque continuano a fare un
grande sacrificio:
Ges perch, cedendo i suoi veicoli fisico e vitale, si
impedito qualsiasi ulteriore esperienza evolutiva della quale
essi sono lo strumento. Non potr cio pi incarnarsi fino al
Secondo Avvento del Cristo;
229
il Cristo, perch non potr liberarsi da questo sacrificio
che quando noi stessi potremo soppiantarLo, permettendoGli
di restituire a Ges il suo corpo vitale.

PREGHIAMO E LAVORIAMO dunque per affrettare il Giorno
della Liberazione, nel quale finalmente il Piano di Salvezza
avr ottenuto il suo scopo e raggiunto il suo obiettivo.
Non dimentichiamo mai di rendere GRAZIE al Cristo e a Ge-
s per darci un cos luminoso esempio dell'AMORE, coltivan-
do il quale un giorno ci uniremo a loro nel Regno dei Cieli.


3. I Sacramenti: le iniziazioni rituali.

Vi nella vita del fedele una serie di appuntamenti pi con
se stessi che con la societ comunemente scandita da ri-
tuali che la Chiesa chiama sacramenti. Essi hanno un valo-
re collettivo, perch rappresentano una specie di annuncio
pubblico sulle varie tappe di maturazione dellindividuo, e sul
tipo di contributo che egli pu di conseguenza apportare alla
collettivit. Ma hanno anche un valore intimo, individuale,
che rischia di andare perduto, perch essi non sono altro che
una rappresentazione del montare dellenergia creatrice (ve-
ro significato originario del termine) lungo la colonna verte-
brale, il lavoro che ciascuno chiamato a svolgere, pi o
meno consapevolmente, sulla Terra. evidente che a noi in-
teressa particolarmente questo valore intimo, che possiamo
definire religioso nel significato che gli attribuiamo.
Possiamo raggruppare questi sacramenti in due grandi cate-
gorie, la prima riguardando lo sviluppo dei corpi delluomo, e
quindi legata al passato e alla fase involutiva, la seconda allo
sviluppo dellanima. Eccone lo schema:
230

sacramenti legati al passato, scanditi da tempi stabiliti
Battesimo relazione col corpo fisico
Eucaristia relazione col corpo vitale
Confermazione relazione col corpo emozionale
Matrimonio relazione con la mente
sacramenti riguardanti il futuro, con tempi individuali e liberi
Penitenza relazione con lanima emotiva
(quintessenza del corpo emozionale)
Ordinazione relazione con lanima intellettiva
(quintessenza del corpo vitale)
Estrema
Unzione
relazione con lanima cognitiva
(quintessenza del corpo fisico)

Essi sono perci delle vere e proprie iniziazioni, i primi con
valenza sociale, i secondi, se vissuti con la necessaria consa-
pevolezza spirituale, con valenza spirituale. Prendiamoli in
esame uno alla volta.

Ad anni 0, alla nascita dellindividuo nel piano fisico, si cele-
bra il Battesimo, che perci in relazione con il centro di
forza radicale ed propizio allo sviluppo del corpo fisico e al
suo prodotto dal punto di vista dello spirito: lEsperienza. Il
Cristo ha definito questo rito come il Battesimo dacqua. Il
Battesimo sul Giordano di Ges fu un rito affine, perch
scand il momento in cui lo spirito del Cristo nacque sulla
Terra, entrando nel corpo di Ges di Nazareth.

A 7 anni nasce e comincia il suo sviluppo il corpo vitale, in
concomitanza con il quale si celebra lEucaristia, in relazio-
ne con il centro di forza sacrale e propizio ad un uso corretto
della forza creatrice. Nellostia rappresentato un simboli-
smo molto potente: il Sole, che raffigura il Cristo, viene in-
gerito, come immagine del Cristo bambino che si deve svi-
luppare a partire dallinteriorit. Fa parte della Missione del
Cristo il mantenimento del nostro pianeta nella sua orbita,
permettendo alla vita di continuare a svolgersi in esso; ogni
volta che ci cibiamo, realmente, mangiamo del corpo e del
231
sangue del Cristo, che il nostro Salvatore. La Purezza il
suggerimento per laspirante che si trova in questa fase.

Il passo successivo dello sviluppo avviene a 14 anni, quando
la vita subisce limpatto violento col piano astrale. Davanti
alle sfide che ci comporta, il rito della Confermazione in
relazione con il centro solare propizio alle scelte indirizzate
nella direzione voluta dallo spirito. Il corpo emozionale il
veicolo della coscienza, e solo lautostima che deriva dalluso
corretto della Affermazione di s sapr evitare in futuro una
concezione misera di se stessi, anticipatrice di un nichilismo
distruttivo.

Finalmente, a 21 anni, con la nascita della mente, lindividuo
nella pienezza delle sue facolt. Luso maturo di esse lo
dovr portare ad irradiare armonicamente la propria perso-
nalit, abbinando al pensiero dialettico anche lintuizione ca-
pace di superare le divisione e indirizzarsi verso lunit. Pri-
ma di una unione con laltro, il Matrimonio celebra
lavvenuta conciliazione con s, ed esso non riguarda solo la
sfera fisica, ma anche e soprattutto quella superiore.
LAmore connesso con il centro attivato, il centro cardiaco.
Sappiamo che la finalit dei vari corpi quella di dare nutri-
mento ed edificare lanima: ciascun veicolo nel corrisponden-
te aspetto animico. I sacramenti superiori si riferiscono
proprio a promuovere questa finalit, e sono riservati ad
unet pi avanzata, conseguente allazione nel mondo di
una personalit completa e matura.

Per quanto i riti dei primi sacramenti fossero propizi a dare
una direzione spirituale allesistenza, certamente non tutte le
sfide della vita sono state sempre vinte: le sconfitte, lo sap-
piamo bene, fanno parte dellapprendimento. Riconoscere i
nostri errori rappresenta gi il primo passo per continuare
lavanzamento animico, di sicuro molto pi utile degli sterili
sensi di colpa. La Penitenza, che sarebbe meglio chiamare
il sacramento del Perdono, vuole rendere consapevoli i passi
falsi e, una volta identificati, consentirci di proseguire oltre.
232
Essa in relazione con il centro di forza laringeo, forza di
espressione che rappresenta lapriti sesamo, il superamen-
to del velo che prelude allingresso nel Santuario della testa.
in relazione con lAnima Emotiva, edificata dallesperienza
compiuta nel corpo emozionale.

La sublimazione e scopo finale del corpo vitale costruisce
lAnima Intellettiva, il cui prodotto la sacralit di vita nel
quotidiano, tramite una visione che comprenda tutti gli a-
spetti della vita, con prevalenza di quello causale dello spiri-
to. Una volta compreso questo, il Cristo interiore inizia a di-
rigere lesistenza, e a Lui tutta la vita viene dedicata: ci
rappresentato dal sacramento della Ordinazione, in relazio-
ne con il centro frontale. quel rito che una tantum d una
svolta definitiva e decisiva alla vita, corroborata da una ac-
cresciuta e illuminante intuizione interiore.

Con il Battesimo viene celebrato lingresso dellesperienza
dello spirito nel piano fisico-chimico, la nascita nel mondo; al
termine di questo viaggio avviene una nuova nascita, rap-
presentata dallabbandono del mondo e dallingresso nei pia-
ni spirituali. Ma questa unesperienza che non per forza
di cose riservata alla morte del corpo fisico: in effetti, ogni
notte noi lo abbandoniamo inconsapevolmente quando so-
praggiunge il sonno. Questa per non di per s
unesperienza capace di accelerare il nostro progresso spiri-
tuale, fintantoch non viene, un po per volta, resa consape-
vole: il cosiddetto volo animico, cio labbandono del
corpo fisico volontario e consapevole che consente
allindividuo di lavorare nei piani sottili fuori dal corpo. una
meta evolutiva che il Cristo ha definito Battesimo di spiri-
to: la nascita nei mondi spirituali. questo laspetto interio-
re del sacramento dellEstrema Unzione, conseguente alla
massima espressione del corpo fisico e della funzione della
consapevolezza che lo stesso promuove: lAnima Cognitiva.
Corrisponde al centro di forza attraverso cui si lascia il corpo
fisico: il centro coronale.

233
Possiamo schematizzare nel modo seguente tutto quanto fin
qui detto sullargomento:

sacramento
centro
di forza
corrispondente
esperienza
Cristica
corrispondente:
relazione
con:
Estrema
Unzione
Coronale Resurrezione
Anima
cognitiva
Ordinazione Frontale Crocifissione
Anima
intellettiva
Penitenza Laringeo Trasfigurazione
Anima
emotiva
Matrimonio Cardiaco Pentecoste
et 21:
mente
Confermazione Solare Tentazione
et 14:
emozionale
Eucaristia Sacrale Battesimo
et 7:
vitale
Battesimo Radicale
Immacolata
concezione
et 0:
fisico

Possiamo trovare un riepilogo anche nei passi salienti della
vita di Ges, i 4 passi iniziatici che tutti dovremo attraversa-
re:

1. l'Immacolata Concezione, ottenuta attraverso il con-
trollo del corpo emozionale e lo sviluppo dell'anima emotiva;
si adempiono le necessit lunari;
2. la Pentecoste, ottenuta attraverso il controllo del corpo
vitale e lo sviluppo dell'anima intellettiva; si adempiono le
necessit solari;
3. la Trasfigurazione, ottenuta tramite il controllo del corpo
fisico e lo sviluppo dell'anima cognitiva; si adempiono le ne-
cessit saturnie;
4. la Resurrezione, ottenuta attraverso il controllo della
mente, che pone fine alla catena della necessit di rinascite;
si conquistano le condizioni gioviane.

234
Molteplici sono le suddivisioni con cui sono state descritte
tradizionalmente le iniziazioni. La maggior parte sono state
velate in modo di comunicare la verit solo a chi in posses-
so della chiave per interpretarla. Ma in essenza la seguente
la descrizione del lavoro che l'iniziando deve svolgere in es-
se:

gra
do
Corrispondenze stati di coscienza
Misteri Minori, o Misteri Antichi
1 Coscienza della V Rivoluzione del periodo della Terra,
visione nella memoria perenne delle prime tre Rivoluzioni
e delle Epoche Polare, Iperborea e Lemuriana
2
3
4 Coscienza della VI Rivoluzione del periodo della Terra,
visione nella memoria perenne della quarta Rivoluzione
(prima met) e delle Epoche Atlantidea e Ariana
5
6
7 Coscienza della VII Rivoluzione del periodo della Terra,
visione negli archetipi delle ultime tre Rivoluzioni e della
Sesta Epoca
8
9
Misteri Maggiori, o Misteri Cristiani
1 Adepto - Coscienza finale periodo della Terra
2 Coscienza finale periodo di Giove
3 Coscienza finale periodo di Venere
4 Coscienza finale periodo di Vulcano

Tutto ci sta a dimostrare che l'iniziazione presentata da va-
rie cosiddette scuole pseudo-occulte come mere cerimonie
esteriori con rituali pi o meno appariscenti e affascinanti,
nulla hanno a che fare con le vere iniziazioni spirituali, che
sono e possono solo essere processi interiori di coscien-
za.
Possiamo tentare una relazione coi sacramenti mettendo in
evidenza i tre giorni e mezzo che tutte le tradizioni traman-
dano in cui l'iniziando "muore", o cade in trance (corrispon-
denti anche alle tre Rivoluzioni e mezzo della parte trascorsa
del periodo della Terra), che precedono la "resurrezione"
come "uomo nuovo".
235
Il battesimo e l'eucaristia corrispondono al primo giorno, la
confermazione e il matrimonio al secondo, la penitenza e
l'ordinazione al terzo e l'estrema unzione precede la resurre-
zione che fa nascere l'Iniziato.

Nei templi antichi si leggeva, sul portone d'ingresso, la frase
che potrebbe essere il motto del Cristianesimo Interiore:

"Conosci te stesso e conoscerai l'universo",

a significare che varcare quella soglia voleva dire passare
dalla dimensione illusoria esteriore (fuori dal tempio) a quel-
la veritiera interiore (dentro il tempio).
Nell'Epoca Cristiana tutti dovremo varcare quella stessa so-
glia per giungere, chi prima chi poi, alla Nuova Gerusalem-
me, non pi con le gambe come nell'antichit precristiana,
ma con le ali della coscienza finalmente librata dagli influssi
ostacolatori.

236

237

238
239





IL NOSTRO MANIFESTO

Non quello che facciamo dentro unorganizzazione
che ci interessa,
Ma quello che, grazie ai suoi insegnamenti,
ciascuno fa fuori, nel mondo.
240
241
UN POSSIBILE "CREDO"

- Io credo nell'Assoluto, immanifestato, immutabile e inco-
noscibile, e in Dio che per Amore limita Se stesso nella Crea-
zione, passando dalla Perfezione all'imperfezione, onde con-
sentire il risveglio della consapevolezza negli atomi dell'uni-
verso, infondendo loro la spinta alla riunificazione finale in
Se stesso, base della Legge dell'Amore.
- Io credo che l'esistenza, la vita e la coscienza trovino la lo-
ro origine rispettivamente nell'Essenza Oggettiva, nella Vita
Eterna e nella Coscienza Universale di Dio.
- Io credo nel Padre, prima persona della Trinit, Colui che
, il quale dal piano dello Spirito della Volont attende la fu-
sione finale di tutte le separazioni per riunirci nell'Essenza
dell'Amore Divino.
- Io credo nel Figlio, seconda persona della Trinit, Salvatore
e Rettore del mondo, che dal piano dello Spirito della Sag-
gezza emana l'Amore per stabilire il Regno di Vita Eterna del
Cristo, via verso l'unione col Padre.
- Io credo nello Spirito Santo, terza persona della Trinit,
che il Signore e d la vita, il quale dal piano dello Spirito
dell'Attivit opera per mantenere le forme fino al risveglio
dello spirito Cristico interiore, portatore della Coscienza Uni-
versale.
- Io credo nella Legge di Conseguenza, che sotto la guida
dello Spirito Santo e tramite lo strumento dell'Interesse ri-
stabilisce l'equilibrio che il comportamento dell'uomo conti-
nuamente altera.
- Io credo nel Perdono, che grazie al Piano di Salvezza del
Figlio incarnatosi come il Cristo nel corpo di Ges e tramite
l'interiorizzazione del Dovere, aggiunge l'amore e la consa-
pevolezza alla Legge di Conseguenza.
- Io credo nell'Unica Vita oggettiva, che il Padre, che ci at-
tende alla fine del percorso di evoluzione e che ci ispira ed
accelera per mezzo dell'Iniziazione, affinch gli scopi della
manifestazione compiano la Sua Volont e si esaurisca la ne-
cessit della ruota delle rinascite.
242
- Io credo nello spirito dell'uomo, sede del S, vero uomo e
vera individualit, della quale la personalit solo il riflesso,
che alla fine erediter tutte le esperienze delle varie esisten-
ze terrene.
- Io credo nella Legge del Libero Arbitrio, fondata nello spiri-
to del vero uomo, che ha la capacit di manifestarsi tanto
pi quanto pi lo spirito dell'uomo si affranca dalla Legge di
Conseguenza grazie alla retta azione della personalit.
- Io credo nella Legge di Rinascita, strumento che consente
al S di avanzare lungo il sentiero dell'evoluzione per nutrire
se stesso attraverso le esperienze delle esistenze terrene,
legata alla Legge di Conseguenza e del Libero Arbitrio.
- Io credo che la personalit dell'uomo non sia che la sua
parte peritura e il riflesso del vero uomo, e che pertanto la
nascita e la morte siano eventi sacri dell'esistenza dello spiri-
to, entrambi meravigliosi ed auspicabili nell'epoca attuale,
costituendo le modalit attraverso le quali possibile avan-
zare nell'acquisizione della Perfezione e dell'unione col S.
- Io credo che al termine del sentiero dell'evoluzione, il S
sar riunito in Dio con tutti i S, Monadi increate, nella Reli-
gione finale del Padre, pur mantenendo la propria individua-
lit e consapevolezza.
- Io credo che fra la Santa Trinit, lo spirito dell'uomo e i
corpi della sua personalit, vi sia una relazione basata della
Legge di Analogia.
- Io credo che dire "io credo" sia solo una necessit contin-
gente e passeggera, che ha per scopo principale quello di
portarmi progressivamente a trasformare tutti gli "io credo"
in altrettanti "io so".
243
I PRINCIPI CHE CI ISPIRANO (le Motivazioni):

1. il nostro un Insegnamento che non pretende una fe-
de cieca e non si rifugia nel mistero davanti alle grandi
domande poste dalla vita, quali il senso dell'esistenza, il
perch del dolore, la vita dopo la morte, la morte dei
bambini, ecc., ma che sa dare loro una risposta logica ed
esauriente, rischiarandole di nuova luce e incoraggiando
la ricerca.
2. Un Insegnamento che non chiede obbedienza minac-
ciando castighi e promettendo premi, ma che fa dell'amo-
re e della libert le uniche armi capaci di costruire un ve-
ro progresso.
3. Un Insegnamento che non costringe ad estraniarsi dal
mondo, fuggendone i problemi, ma che vince il mondo
vivendo pienamente in esso questa vita.
4. Un Insegnamento che non castiga il corpo consideran-
dolo un ostacolo al progresso spirituale, ma che lo ritiene
il pi importante e perfetto strumento, da curare e salva-
guardare, per realizzare ci che mente e cuore si propon-
gono.
5. Un Insegnamento che non si accontenta del caso, ma
che riesce a risalire alla vera causa degli avvenimenti,
dando la possibilit di cominciare ad agire sapendo accet-
tare il destino presente e preparando quello futuro.
6. Un Insegnamento che non si basa su reperti o teorie,
ma unicamente su esperienze vissute, e si prefigge di far
vivere quelle stesse esperienze, trasformando con meto-
do naturale in dinamiche le facolt che ciascuno abbiamo
latenti.
7. Un Insegnamento che non si impone come l'unica ve-
rit, ma che aiuta ad accettare e comprendere anche chi
la pensa diversamente, e non chiede nessuna abiura e
nessun giuramento.
8. Questo Insegnamento il Cristianesimo Interiore, co-
me riportato nell'opera base: 'Cristianesimo Interiore'.
244
LA NOSTRA COMUNIT (gli Intenti):

1. Una Comunit dove il nucleo dal quale partire e al
quale fare riferimento sia l'individuo.
2. Una Comunit dove non esiste alcuna scala gerarchi-
ca, ma vengono rispettate, accettate e valorizzate tutte le
differenze.
3. Una Comunit dove la regola d'oro sia l'innocuit, ap-
plicata a tutti i campi della vita: dalla ricerca, all'alimen-
tazione, alla giustizia, ecc.
4. Una Comunit dove la polarit del cuore sia sempre
coniugata con quella intellettuale, superando la competi-
zione con la solidariet e la condivisione.
5. Una Comunit dove la ricerca scientifica sia vissuta
come un avvicinamento al sacro; dove scienza il pensa-
re, religione il sentire e larte il fare, siano contempo-
raneamente presenti nelle attivit pratiche e negli studi
accademici.
6. Una Comunit dove non si entri chiedendosi "cosa
posso ricevere", bens "cosa posso dare".
7. Una Comunit che non vuole distinguersi esteriormen-
te con divise o abitudini particolari, ma che si ritiene inse-
rita e integrata in qualsiasi societ.
8. Una Comunit che non fa proselitismo e non vuole
convincere nessuno contro la sua volont o tramite le pa-
role, ma che usa l'esempio come migliore via di convin-
zione e diffusione delle proprie idee.



245
GLOSSARIO

voce significato
Abuso del potere
mentale
In genere causa un deficit a livello musco-
lare o nervoso nella vita successiva
Abuso della sessuali-
t
In genere causa un deficit fisico-motorio
nella vita successiva
Adamo Nome dato alla prima umanit androgina
Alimentazione Deve essere improntata alla massima inno-
cuit possibile
Amore In definitiva lanelito che spinge tutta la
creazione al ritorno alla unificazione con
lAssoluto, essendo tutto quanto esiste una
separazione dallo stesso, cio caratterizza-
to dalla relativit
Androgino Capacit creatrice completa, che assomma
in s le due polarit maschile e femminile
Androgino fisico Luomo ancestrale aveva la possibilit di
generare un altro corpo senza avere biso-
gno della collaborazione di un altro indivi-
duo
Androgino spirituale In futuro, tramite il Matrimonio Mistico,
ogni uomo sar una unit creatrice com-
pleta, potendo creare sia a livello fisico (al-
tri corpi) sia a livello spirituale
Anima Nuovo scopo che nella fase ascendente
dellevoluzione soppianter quella della co-
struzione dei corpi; somma di tutte le e-
sperienze apprese in ciascun corpo.
Ad ogni corpo corrisponde perci una quali-
t animica sviluppata:
anima emotiva, dal corpo emozionale per
lalimentazione dello Spirito dellAttivit;
anima intellettiva, dal corpo vitale per
lalimentazione dello Spirito della Saggez-
za;
anima cognitiva, dal corpo fisico per
lalimentazione dello Spirito della Volont
Assoluto La Causa Prima immanifestata
Astrale Sostanza componente il piano astrale e il
corpo emozionale. Si divide in piano Astra-
le inferiore e piano Astrale superiore
246
Bibbia il testo sacro per lOccidente
Centri di forza Organi sottili detti anche chakra, consen-
tono la comunicazione fra il corpo fisico e
tutti i diversi corpi invisibili. Una volta ri-
svegliati, iniziano a ruotare in senso orario
Centro cardiaco Centro di forza posto allaltezza dellVIII
vertebra cervicale, corrispondente con la
ghiandola timo e mette in comunicazione
con il piano Mentale
Centro coronale Centro di forza posto nel cranio, corri-
spondente con lepifisi e mette in comuni-
cazione con lo Spirito della Volont
Centro frontale Centro di forza posto allaltezza della I ver-
tebra cervicale, corrispondente con
lipofisi e mette in comunicazione con lo
Spirito della Saggezza
Centro laringeo Centro di forza posto allaltezza della III
vertebra cervicale, corrispondente con la
tiroide e mette in comunicazione con lo
Spirito dellAttivit
Centro radicale Centro di forza posto allaltezza della I ver-
tebra lombare, corrispondente con le
ghiandole surrenali e mette in comunica-
zione con il piano Fisico-etereo
Centro sacrale Centro di forza posto allaltezza della IV
vertebra sacrale, corrispondente con le
gonadi e mette in comunicazione con il pi-
ano Astrale inferiore
Centro solare Centro di forza posto allaltezza della VIII
vertebra toracica, corrispondente con la
milza e mette in comunicazione con il pia-
no Astrale superiore
Chiaroveggenza Capacit di indagare nei piani invisibili. Pu
essere passiva e indotta, se legata alla fase
discendente dellevoluzione, ora superata,
o volontaria, attraverso lepifisi e lipofisi,
come anticipazione di una facolt che in un
futuro sar conquistata da tutta lumanit
Comunicazione Partecipazione agli altri delle conclusioni
dettate dalla percezione mediata
Comunione Unione intima con il mondo nella sua totali-
t
247
Consapevolezza Forza interiore che consente alluomo di
considerarsi un individuo. Pu anche esse-
re definita coma la coscienza obiettiva di
veglia
Corpo emozionale Campo dazione della forza astrale indivi-
dualizzata. D al corpo fisico limpulso a
muoversi. Appartiene alla sfera lunare
Corpo fisico la parte a noi visibile delluomo e degli
altri regni naturali. Appartiene alla sfera
saturnia
Corpo vitale Campo dazione delle forze eteree indivi-
dualizzate. D la vita al corpo fisico. Appar-
tiene alla sfera solare
Corrente centrifuga
del corpo emoziona-
le
Parte costruttiva del corpo emozionale, che
governa le aspirazioni ed ha sede
nellAstrale superiore
Corrente centripeta
del corpo emoziona-
le
Parte distruttiva del corpo emozionale, che
soggiace alle passioni ed ha sede
nellAstrale inferiore
Coscienza Forza interiore che d le sensazioni e
limpulso a muoversi nella direzione del
piacere. una facolt dello spirito e trova
origine nella manifestazione di Dio
Cristianesimo Inte-
riore
I principi del Cristianesimo come matura-
zione interiore e non appoggiati esclusiva-
mente su autorit esterna o su reperti e ri-
cerche storiche
Croce il simbolo delle tre correnti viventi nei
regni naturali della Terra
Curare Curare vuol dire prendersi cura del sinto-
mo, allontanandolo per un periodo pi o
meno lungo
Degenerazione Caduta della facolt generativa a livello pu-
ramente fisico, con la conseguente perdita
di contatto con i piani spirituali
Destino La parte dei debiti/crediti derivati dal com-
portamento nelle vite precedenti, che si
devono pagare/riscuotere nella vita pre-
sente
Dovere In ambito spirituale ladeguamento spon-
taneo alle leggi evolutive, senza alcun ri-
guardo allinteresse personale
248
Elohim Nome dato alle Gerarchie Creatrici
Epoche Suddivisioni dei periodi evolutivi.
Il periodo della Terra viene suddiviso in:
epoca Polare
epoca Iperborea
epoca Lemuriana
epoca Atlantidea
epoca Ariana (attuale).
La prossima sar la penultima epoca, de-
nominata Sesta epoca, o Nuova Gerusa-
lemme
Ereditariet La trasmissione della qualit di natura fisi-
ca, che avviene dai genitori ai figli. ri-
stretta allambito delle qualit fisiche
Esercizio riparatore Esercizio serale, propizio ad ottenere il
perdono dei peccati
Esercizio rivelatore Concentrazione da effettuarsi di preferenza
il mattino, appena svegli
Esoterismo Disciplina riservata ad una cerchia pi a-
vanzata
Essenza Prima qualit di Dio
Etere Sostanza la cui azione la forza antagoni-
sta dellentropia. Sostanza componente il
corpo vitale e il piano Fisico-Etereo.
Nelluomo negativo, nella donna positi-
vo
Eva Il primo essere umano sessuato, formato
dallandrogino Adamo
Evoluzione La fase ascendente propriamente detta,
che inizia dalla seconda met del periodo
della Terra e si protrarr nei futuri periodi
di Giove, di Venere e di Vulcano.
Scopo dellevoluzione la costruzione
dellanima quale alimento per lo spirito.
Fasi della Religione Lo sviluppo della Religione pu suddividersi
in tre fasi:
- prima fase o religioni etniche, che condu-
cono dallesterno luomo tramite la Legge
fino alla maturazione della seconda fase.
Jahv conduce questa fase dellumanit;
- seconda fase o religione universale, che
porta man mano luomo allo sviluppo
249
dellAmore e della fratellanza universale. Il
Cristo cosmico fa nascere dentro lindividuo
il Cristo bambino, inizio dello sviluppo inte-
riore;
- terza fase o religione finale, quando tutta
lumanit sar ri-unita nel Padre
Fede Si presta fede, provvisoriamente, in attesa
di poter stabilire direttamente la verit
Fenomeno Qualsiasi movimento o effetto che avviene
Figli di Caino La parte progressista dellumanit, spinta
dalla Ragione
Figli di Set La parte conservatrice dellumanit, spinta
dalla Fede
Figlio Maggior Iniziato degli Arcangeli e della sfe-
ra solare; in quanto tale ha raggiunto il pi-
ano di Dio
Fonte Origine esterna di un insegnamento
Forza edenica Risiede nella colonna vertebrale del'uomo
ed lo strumento degli Angeli e di Jehovah
per forgiarlo e renderlo docile alla Legge.
Regola i nervi simpatici
Forza egoica Risiede nella colonna vertebrale e, oppo-
nendosi alla forza edenica, permette
allinflusso luciferico di affrancarsi dal re-
gime jehovitico. Regola i nervi motori
Fuoco del Padre Risiede nella colonna vertebrale, ed la
forza che permette, tramite la rigenerazio-
ne, a risalire verso la testa e utilizzare
lenergia creatrice in entrambe le polarit,
soppiantando la forza egoica e unendosi
alla forza edenica
Generazione Facolt di generare altri corpi
Genio lo sviluppo delle qualit individuali svi-
luppate durante tutte le vite precedenti.
Riguarda lindividuo e non deriva dai geni-
tori
Gerarchie creatrici Le ondate di vita che hanno preceduto
quella umana dal punto di vista evolutivo.
Le pi prossime sono:
gli Angeli, gli Arcangeli e i Principati
Ges di Nazareth Maggior Iniziato del genere umano e della
sfera terrestre. Ha dato i suoi corpi fisico e
250
vitale al Cristo per consentirgli la Sua Mis-
sione fra gli uomini
Guarire Eliminare la causa prima del male, il ri-
sultato della guarigione. Si pu ottenere
solo considerando la questione di coscienza
implicita nella malattia
Idea Fa nascere le forme e le emozioni, ma non
si deve confonderla con essa
Immacolata conce-
zione
Lunione fra la polarit maschile e quella
femminile, la ragione e lintuizione, che
produce nascita del Cristo bambino.
Questa unione definita anche il Matrimo-
nio Mistico, ed la rigenerazione che pone
fine alla fase sessuata dellevoluzione indi-
viduale
Individualit La parte imperitura delluomo, identificabile
con il S. composto dello spirito della Vo-
lont, dello spirito della Saggezza e dello
spirito dellAttivit
Iniziazione Via evolutiva pi difficile, ma molto pi ve-
loce, destinata agli uomini pi avanzati. Si
conquista esclusivamente con il proprio
comportamento
Interesse la legge fondamentale del piano Astrale
Intuizione Proviene dal S, dal piano dello Spirito del-
la Saggezza, e se sviluppata ha facolt in-
teriore di guida al comportamento e fun-
zione conoscitiva superiore alla logica, non
ricadendo nelle limitazioni spazio/temporali
Involuzione La fase discendente evolutiva lungo i pe-
riodi di Saturno, del Sole, della Luna e la
prima met dellattuale periodo della Terra.
Scopo dellinvoluzione la formazione dei
vari corpi
Ipnagogico Stato che si trova a met fra quello di son-
no e quello di veglia. il momento migliore
per eseguire gli esercizi spirituali
Istinto Guida indotta al comportamento, svolta
dallo Spirito-gruppo. Chi guidato
dallistinto non ha facolt di scelta, e quindi
neppure responsabilit
Jahv Maggior Iniziato degli Angeli. Sovrintende
251
alla conservazione della specie
Legge Si intende di solito la Legge di causa-
effetto (karma). v/ la parola Destino
Lucifero Era il secondo pi avanzato fra gli Angeli,
dopo Jahv. Si ribell allautorit di
questultimo perch non riusc ad adattarsi
alle nuove condizioni del periodo della Luna
Maestro Chi chiedesse solo di credere alle sue paro-
le, un maestro esterno e non fa crescere
lallievo
Malattia Conseguenza di una inosservanza della
legge compiuta, per ignoranza, in prece-
denza
Malattia evolutiva Guasto originario causato dallandamento
evolutivo
Malattia patologica Guasto dovuto alla responsabilit indivi-
duale
Malattia fisiologica Dovuta allinterferenza dellio alleato con il
corpo emozionale col campo legittimo del
corpo vitale
Malattia psicologica Dovuta allinterferenza dellio alleato con il
corpo emozionale col campo legittimo della
mente
Memoria consapevo-
le
La memoria consapevole la registrazione
degli avvenimenti di una vita, alla quale la
mente razionale ha accesso e dei quali
stata consapevole
Memoria inconsape-
vole
Registrazione di tutto quanto ci ha circon-
dato nel corso della vita, anche se a noi in-
consapevole
Memoria perenne Registra tutta la nostra evoluzione
Mente Campo dazione della forza del pensiero in-
dividualizzata
Miracoli Applicazione di leggi superiori a quelle sot-
to le quali siamo soliti vivere e conoscere
Morte Abbandono da parte della Vita del corpo.
Prevalgono allora le forze terrestri che cau-
sano la decomposizione. Il momento della
morte larresto cardiaco
Noumeno La Volont e la Saggezza che stanno dietro
a qualsiasi Fenomeno
Occultismo Insegnamento nascosto, perch adatto a
252
menti mature
Padre Maggior Iniziato dei Principati e della sfera
saturnia; in quanto tale ha raggiunto il pi-
ano di Dio
Pensiero Sostanza componente il piano del pensiero
e la mente
Percezione im-
mediata
Forma di conoscenza libera dai sensi, diret-
ta, in comunione con tutto ci che esiste
Percezione mediata Forma di conoscenza del mondo derivante
dalla mediazione dei sensi e dal cervello.
limitata allo spazio-tempo
Perdono dei peccati Non in contrasto con la legge di causa-
effetto, perch lo scopo di questa
linsegnamento; se dimostriamo di avere
imparato la lezione anche la legge di cau-
sa-effetto non servir pi, cio saremo
perdonati
Periodi Suddivisione principali delle fasi evolutive.
I periodi sono:
periodo di Saturno
periodo del Sole
periodo della Luna
periodo della Terra (attuale)
periodo di Giove
periodo di Venere
periodo di Vulcano
Personalit La parte delluomo che peritura, in quan-
to dura una sola vita. composta dal corpo
fisico, dal corpo vitale, dal corpo emoziona-
le e dalla mente
Presente Se inteso come il superamento dello spa-
zio-tempo ordinario, la porta che pu
farci accedere allal-di-l
Primo Cielo Esperienza post-mortem nella quale si ri-
vedono i fatti della vita trascorsa, gioendo
del bene elargito agli altri nel corso della
precedente vita. Avviene nel piano Astrale
superiore
Principio del fuoco Ebbe inizio del periodo di Saturno
Principio dellacqua Ebbe inizio nel periodo della Luna
Principio dellaria Ebbe inizio del periodo del Sole
Principio solido Inizi nellattuale periodo della Terra
253
Purgatorio Esperienza post-mortem nella quale si ri-
vedono i fatti della vita trascorsa, soffren-
do dei dolori causati agli altri nel corso del-
la precedente vita. Avviene nel piano A-
strale inferiore
Ragione Capacit conoscitiva derivata da un contat-
to mediato dal cervello con la realt circo-
stante. la fonte della logica e del pensie-
ro speculativo
Regno animale composto del corpo fisico, del corpo ete-
reo e del corpo emozionale
Regno minerale composto del solo corpo fisico
Regno umano composto del corpo fisico, del corpo ete-
reo, del corpo emozionale e della mente
Regno vegetale composto del corpo fisico e del corpo e-
tereo
Religione Lo sviluppo della religione va di pari passo
con la sensibilit delle persone alle quali si
rivolge. Per il Cristianesimo Interiore rap-
presenta la relazione con se stessi attra-
verso un rapporto non dialettico, ma di
comunione.
Respirazione consa-
pevole
Esercizio spirituale da effettuarsi prima de-
gli altri esercizi
Rigenerazione Recupero della facolt creatrice spirituale,
tramite la trasmutazione delle forze comu-
nemente impiegate solo a livello della ge-
nerazione sessuale
Sacramenti Appuntamenti rituali che scandiscono, dal
punto di vista interiore, il cammino di svi-
luppo interiore, con valenza sia collettiva
che individuale.
Satana Classe ritardataria fra i Principati
S La parte pi elevata delle componenti
delluomo, coincidente con le tre ripartizio-
ni dello spirito
Semiti originari Popolazione antica dalla quale sono discesi
i popoli occidentali
Sessualit Fase provvisoria durante la quale le polari-
t dellenergia creatrice nelluomo stata
scissa, per consentirgli di creare parzial-
mente sia a livello fisico (tramite gli organi
254
generatori) che a livello psichico (tramite il
cervello)
Spirito Lessenza che ci d la facolt di dire io
Spirito dellAttivit La terza ripartizione dello spirito. Sede
dellAstrazione, piano di Jehovah
Spirito della Saggez-
za
La seconda partizione dello spirito. Sede
dellIntuizione, piano del Cristo
Spirito della Volont La partizione pi elevata dello spirito. Sede
della Coscienza Universale, piano del Padre
Spirito Santo Maggior Iniziato degli Angeli e della sfera
lunare; in quanto tale ha raggiunto il piano
di Dio
Spirito-gruppo Insieme di entit spirituali che dirigono una
specie a loro inferiore, guidandola
dallesterno
Tempio interiore Il corpo delluomo, abitato interiormente
dal S reso consapevole, diventa il vero
tempio abitato dalla Divinit interiore.
Ledificazione di questo tempio, attraverso
tutte le tappe, loggetto del lavoro inizia-
tico
Teoria della Rinasci-
ta
Afferma che la vita eterna e che luomo
rinasce in corpi via via prefezionantisi, allo
scopo di trasformare in attive le facolt di-
vine in lui latenti
Teoria Materialistica Afferma che tutto ci che esiste ricondu-
cibile alla materia, e che la vita inizia con
la nascita di un corpo e termina con la
morte
Teoria Unicistica Afferma lesistenza dellanima oltre che del
corpo, ma che la vita inizia (con lanima)
alla nascita, e che alla morte lanima conti-
nua poi indefinitamente
Vagabondaggio spi-
rituale
un vagabondo spirituale chi cambia con-
tinuamente loggetto della sua ricerca,
senza mai approfondire nulla
Vita Forza non fisica, che vince la tendenza en-
tropica della materia costruendo il corpo
fisico, veicolo della sua manifestazione nel
piano fisico-chimico. Trova origina nella
manifestazione di Dio
255
SOMMARIO

PRESENTAZIONE 3
INTRODUZIONE 7

Parte I UOMO FERMATI, E CONOSCI TE STESSO!
LINVISIBILE
1. La vita 13
2. La coscienza 20
3. La consapevolezza 21
4. La percezione 25
5. Lindividualit e la personalit 31
MORTE E RINASCITA
1. La Teoria Materialistica 41
2. La Teoria Unicistica 43
3. La Teoria della Rinascita 45
4. Nascita e Crescita 58
Un possibile saluto al nascituro 60
LA MALATTIA E LA GUARIGIONE
1. Origine e classificazione delle malattie 61
2. Lequilibrio con lambiente 71
3. Lesercizio riparatore 77
Mantra di Guarigione 80
Gli esercizi di veglia 81

Parte II LA BIBBIA RACCONTA
IN PRINCIPIO: LA GENESI
1. Noi e la Bibbia 85
2. La Genesi e il big-bang 92
3. L'idea di Dio 97
LA CREAZIONE DELLA FORMA, O LINVOLUZIONE
1. I giorni della creazione 101
2. Il periodo della Terra 108
3. A immagine e somiglianza 114
IL FRUTTO PROIBITO
1. Il settimo giorno 121
2. Il frutto proibito 124
3. I figli di Set e i figli di Caino 135
4. L'evoluzione individuale 139
256

IL LATO NASCOSTO DELLA MALATTIA E DELLA
GUARIGIONE
1. La Malattia Evolutiva 143
2. La Malattia Patologica 146
3. Una Medicina degna delluomo 148
4. Il ruolo dellAstrologia 150
Un possibile saluto ad un essere amato
dopo il suo trapasso 152
LA NUOVA ALLEANZA
1. La conquista dellanima 153
2. Il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo 162
3. il Padre Nostro 174
Mantra di Consapevolezza 183

Parte III IN CAMMINO SUL SENTIERO
IL LABORATORIO INTERIORE
1. La colonna vertebrale 187
2. Il cuore, strumento di rigenerazione 192
3. La Nuova Gerusalemme 196
Mantra propiziatore al concepimento 202
FISIOLOGIA OCCULTA
1. I principali centri di forza 203
2. Il Fuoco del Padre 209
LA VIA DELLASCESI
1. Condizioni particolari 211
2. Il ciclo per annum 213
IL VANGELO INTERIORE
1. Limmacolata concezione 215
2. I gradini sul sentiero 218
3. I Sacramenti: le iniziazioni rituali 229

IL NOSTRO MANIFESTO
Un possibile "Credo" 239
I Principi 241
La Comunit 242

GLOSSARIO 243
257

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