You are on page 1of 51

Universit degli Studi di Roma La Sapienza

Facolt di Ingegneria Civile ed Industriale


Dipartimento di Meccanica ed Aeronautica


Corso di Laurea Magistrale in
Ingegneria Meccanica


Esercitazioni di
Misure Meccaniche e Termiche


A.A. 2011/12


Docente Studente
Prof. Roberto Steindler Daniele Cortis

2 Esercitazioni di Misure Meccaniche e Termiche


Esercitazioni di Misure Meccaniche e Termiche 3
Indice

Esercitazione n.1 (Fattori di ragguaglio) ............................................................................................................ 5
Esercitazione n.2 (Sensibilit) .......................................................................................................................... 11
Esercitazione n.3 (Determinazioni statistiche) ................................................................................................ 17
Esercitazione n.4 (Termocoppia) ..................................................................................................................... 20
Esercitazione n.5 (Lamina incastrata) .............................................................................................................. 25
Esercitazione n.6 (Circuito RC e CR) ................................................................................................................ 30
Esercitazione n.7 (Sensore LVDT e Potenziometro angolare) ......................................................................... 36
Esercitazione n.8 (Estensimetri) ...................................................................................................................... 42
Esercitazione n.9 (Accelerometri) ................................................................................................................... 45
Esercitazione n.10 (Termometri elettrici) ....................................................................................................... 49


4 Esercitazioni di Misure Meccaniche e Termiche

Esercitazioni di Misure Meccaniche e Termiche 5
Esercitazione n.1 (Fattori di ragguaglio)

1) Determinare i seguenti fattori di ragguaglio:
grandezza vecchia unit nuova unit (SI)
velocit lineare km/h m/s
velocit angolare giri/min rad/s
massa volumica g/cm
3
kg/m
3
pressione kgf/cm
2
Pa
pressione mm H2O Pa
energia kWh J
coeff. trasmissione Cal/(cm
2
h) W/m
2
costante universale gas l atm/(molK) J/(molK)



2) Calcolare la velocit di propagazione delle onde elastiche longitudinali nellacciaio al carbonio,
facendo riferimento ai valori del modulo di Young e della massa volumica; si faccia riferimento
alla:
= /
ove E il modulo elastico e la massa volumica.



3) Calcolare la velocit di propagazione del suono nellaria in condizioni normali di temperatura e
pressione; si faccia riferimento alla:
=
ove il rapporto dei calori specifici a pressione e volume costante, R la costante dellaria e T
la temperatura termodinamica.


6 Esercitazioni di Misure Meccaniche e Termiche
Svolgimento Esercitazione n.1

Introduzione
Il fattore di ragguaglio un numero adimensionale che permette di porre in relazione grandezze
omogenee espresse attraverso unit di misura differenti.
La misura di una grandezza si esprime come rapporto tra la grandezza stessa e una
grandezza della stessa classe scelta come grandezza campione o unit:
=


Se si sceglie una nuova unit di misura , omogenea con la grandezza , il nuovo numero che
esprime la misura sar dato da:


Per passare da ad sufficiente seguire la regola:

=
Per le grandezze fondamentali il calcolo del fattore di ragguaglio immediato, mentre per quelle
derivate si pu ricavare attraverso il seguente algoritmo.
Una qualunque grandezza viene espressa mediante un equazione dimensionale in funzione delle
grandezze fondamentali
1
,
2
, ,

rispetto alle quali essa ha dimensioni


1
,
2
, ,

:
[] = [
1
]

1
[
2
]

2
[


Essendo lunit di misura della grandezza pari a:
=
1

1

2


La nuova unit di misura sar:
=


Pertanto il fattore di ragguaglio , essendo definito come = /, sar dato da:
=
1

1

2


ovvero dato dal prodotto dei fattori di ragguaglio delle singole unit fondamentali ciascuno
elevato allesponente che compare nellequazione dimensionale della grandezza .


Esercitazioni di Misure Meccaniche e Termiche 7
1) Calcolo dei fattori di ragguaglio

grandezza vecchia unit nuova unit (SI)
velocit lineare km/h m/s

=
1
1
=
1000
1
= 10
3

=
1
1
=
3600
1
= 3,6 10
3

=

)
1
= 10
3
(3,6 10
3
)
1
= 3,6
1
=
1
3,6


grandezza vecchia unit nuova unit (SI)
velocit angolare giri/min rad/s

=
1
1
=
2
1
= 2

=
1
1
=
60
1
= 60
=

)
1
= 2 (60)
1
=
2
60


grandezza vecchia unit nuova unit (SI)
massa volumica g/cm
3
kg/m
3

=
1
1
=
0,001
1
= 10
3

=
1
1
=
0,01
1
= 10
2

=

)
3
= 10
3
(10
2
)
3
= 10
3
10
6
= 10
3


8 Esercitazioni di Misure Meccaniche e Termiche
grandezza vecchia unit nuova unit (SI)
pressione kgf/cm
2
Pa = N/m
2

=
1

1
=
9,81
1
= 9,81

=
1
1
=
0,01
1
= 10
2

=

)
2
= 9,81 (10
2
)
2
= 9,81 10
4


grandezza vecchia unit nuova unit (SI)
pressione mm H2O Pa
La pressione definita da: =
= 1 = 0,001 = 10
3

= 9,81 /
2

= 10
3
/
3

= = 10
3
9,81 10
3
= 9,81

grandezza vecchia unit nuova unit (SI)
energia kWh J
= 10
3
= 10
3

3600 = 10
3
3600
=

=
1
1
= 1

=
1
1
= 1
=

(10
3
3600) = 1 1 (10
3
3600) = 3,6 10
6


Esercitazioni di Misure Meccaniche e Termiche 9
grandezza vecchia unit nuova unit (SI)
coefficiente trasmissione Cal/(cm
2
h) W/m
2

=
4186,8

2
=

=
1
1
=
0,01
1
= 10
2

=
1
1
=
3600
1
= 3600

=
1
1
= 1
= 4186,8

)
2
(

)
1
= 4186,8 1 (10
2
)
2
(3600)
1
= 1,163 10
4


grandezza vecchia unit nuova unit (SI)
costante universale gas l atm/(molK) J/(molK)


=
1
3
101325

=
10
3

3
101325

2
= 10
3
101325

=
1
1
= 1

=
1
1
= 1

=
1
1
= 1

=
1
1
= 1
=

)
1
(

)
1
101,325 = 101,325


10 Esercitazioni di Misure Meccaniche e Termiche
2) Velocit di propagazione delle onde elastiche longitudinali dellacciaio al carbonio
= 200 10
9

= 7,86 10
3
/
3

=


=

200 10
9
7,86 10
3
= 5044,33 /

3) Velocit di propagazione del suono nellaria in condizioni normali di temperatura e pressione
=

= 1,4
= 273,15
=

=
8,314
0,029
= 286,69



( = 0,029

)
= = 1,4 273,15 286,69 = 331,11 /

Esercitazioni di Misure Meccaniche e Termiche 11
Esercitazione n.2 (Sensibilit)

1) Determinare la sensibilit di un termometro a mercurio (termometro a bulbo), nel caso di
volume del bulbo pari a 110 mm
3
, sezione del capillare pari a 0,02 mm
2
; per il mercurio si
assuma un coefficiente di dilatazione cubica pari a 0,1810
-3
C
-1
. Verificare che un incremento
della sensibilit va a scapito delle altre propriet metrologiche.

2) Un tubo di Pitot con acqua come liquido manometrico viene utilizzato per misurare la velocit
dellaria. Determinarne la sensibilit a velocit di 1 m/s, di 5 m/s di 10 m/s. Si ricorda che per un
Pitot risulta: =
1
2

2


3) Un termometro a semiconduttore (termistore) ha resistenza di 1000 O a 0 C e di 100 O a
100C; determinarne la sensibilit a 0 C e a 100 C. Si ricorda che nel termistore:
=
0

(
1

0
)



4) Uno strumento digitale, con display tarato in unit di tensione, rileva oscillazioni tra 34,678 e
34,692 V; qual lerrore di lettura?

5) Un dinamometro a molla (campo 1000N), affetto da un errore di lettura di 10N, da un errore
di isteresi di 15N, da un errore di taratura di 10N. Qual lerrore che si commette con lo
strumento? Qual la sua classe di precisione?

6) Due blocchi di una catena di misura elettrica sono cos caratterizzati: il blocco a monte ha
unimpedenza duscita di 100 kO, quello a valle ha unimpedenza di ingresso di 20 MO.
Calcolare lerrore di inserzione.

7) Un manometro misura la pressione di un gas contenuto in una bombola di 20 l di volume; qual
lerrore di inserzione se lelemento sensibile del manometro ha un volume di 40 mm
3
?

12 Esercitazioni di Misure Meccaniche e Termiche
Svolgimento Esercitazione n.2

1) Sensibilit di un termometro a mercurio
Dati

0
= 110
3

= 0,02
2

= 0,18 10
3

1


{
=
0

=

=
0

=

0


=

=
110 0,18 10
3
0,02
= 0,99


La sensibilit costante in tutto il campo di misura, lo strumento presenta una curva di
graduazione lineare. E possibile aumentare la sensibilit dello strumento, modificando i seguenti
fattori: aumentando il valore di
0
ed , o diminuendo il valore di . La modifica di questi
parametri produce per degli effetti negativi sulle altre propriet metrologiche:
1) Un aumento del volume del bulbo
0
, produce un
aumento dellerrore di inserzione dello strumento
(ci dipende dallestensione delloggetto proprio della
la misurazione).

2) Un aumento del volume del bulbo
0
, aumenta
linerzia termica dello strumento e quindi influenza
direttamente la sua rapidit.
3) Un aumento del coefficiente di dilatazione ,
presuppone un cambiamento del liquido
termometrico, che comporta di conseguente una variazione del campo di misura, poich non tutti
i liquidi si comportano linearmente come il mercurio.
4) Una diminuzione della sezione del capillare, pu produrre problemi di capillarit dovuti alla
viscosit del fluido, e quindi dei possibili errori di lettura.
Termometro


h
T
Esercitazioni di Misure Meccaniche e Termiche 13
2) Sensibilit di un tubo di Pitot
Dati
() = 1,2 /
3

1
= 1 /

2
= 5 /

3
= 10 /

=
1
2

2

=

=
Il tubo di Pitot presenta unalta sensibilit per alte velocit dellaria, ed una bassa sensibilit per
basse velocit dellaria. Lo strumento presenta una curva di graduazione parabolica.


In base ai differenti valori della velocit si ha:

1
=
1
= 1,2 1 = 1,2

2
=
2
= 1,2 5 = 6,0

3
=
3
= 1,2 10 = 12,0

/


Tubo di Pitot


p
v
14 Esercitazioni di Misure Meccaniche e Termiche
3) Sensibilit di un termometro a semiconduttore (Termistore)
Dati

0
= 1000 (
0
= 0)
= 100 ( = 100)

Legge non lineare al variare di T:
=
0

(
1

0
)

e
0
sono espressi in Kelvin :

0
= 273,15
= 373,15
Ricavare :

0
= (
1

0
)
=

0
1

0
=

100
1000
1
373,15

1
273,15
=
2,303
0,001
= 2346,93
Le dimensioni di sono quelle di una temperatura.
Sensibilit:
=

= (
1

2
)
0

(
1

0
)

( = 273,15 ) = 31,46 /K
( = 373,15 ) = 1,67 /K
Il termistore presenta unalta sensibilit per le basse
temperature, ed una bassa sensibilit per alte. Lo
strumento presenta una curva di graduazione
iperbolica. La sensibilit negativa perch la curva
di graduazione decrescente.



Termistore


R
T
Esercitazioni di Misure Meccaniche e Termiche 15
4) Errore di lettura strumento digitale
Dati

1
= 34,678

2
= 34,692

=

2
2
=
34,678 34,692
2
= 0,007
Lo strumento digitale, con display tarato in unit di tensione, ha un errore di lettura pari a 0,007 .
Limprecisa rilevazione pu essere dovuta alla presenza di rumori di fondo.

5) Errore totale dinamometro a molla e classe di precisione
Dati
Campo di misura: = 1000
Errore di lettura:

= 10
Errore di isteresi:

= 15
Errore di taratura:

= 10
Errore totale dovuto alluso dello strumento:

2
=

10
2
+15 +10
2
= 425 = 20,62
Il rapporto percentuale tra lerrore totale

ed il campo di misura dello strumento fornisce la


classe di precisione dello strumento:

% =
20,62
1000
% = 0,021 % 2


16 Esercitazioni di Misure Meccaniche e Termiche
6) Errore di inserzione di una catena di misura elettrica
Dati
Impedenza uscita:

= 100
Impedenza ingresso:

= 20





=


Lerrore di inserzione dato da:

= 1

= 1

=
100 10
3
100 10
3
+20 10
6
= 0,005
Lerrore di inserzione tanto pi piccolo quanto pi

elevata rispetto ad

.

7) Errore di inserzione di un manometro
Dati
= 20

= 40
3

Per un gas perfetto:
=
|| = ||
|

| = |

|
Lerrore di inserzione dato da:

=
40
3
20
=
4010
9

3
2010
3

3
=
40
2010
6
= 2 10
6


Ri
Ru
I
E
Esercitazioni di Misure Meccaniche e Termiche 17
Esercitazione n.3 (Determinazioni statistiche)

36 misure del diametro di un tondo forniscono i seguenti valori:
1 volta

2 volte

3 volte

6 volte

38,0 mm

39,0 mm

39,5 mm

39,6 mm
38,2 mm

39,3 mm

39,8 mm

38,6 mm

39,4 mm

40,2 mm

38,8 mm

39,7 mm

39,2 mm

39,9 mm

40,6 mm

40,0 mm

40,8 mm

40,2 mm


1) Che misura si assume per il diametro ?

2) Qual la probabilit che la trentasettesima misura sia:
compresa nellintervallo 39,0 40,2 mm ?
< 39,0 mm ?
< 38,4 mm ?
> 41,4 mm ?

3) Che intervallo si deve assumere perch lerrore sul diametro considerato sia:
< 5% ?
< 0,3% ?

4) Che errore percentuale va assunto per la sezione del tondo?


18 Esercitazioni di Misure Meccaniche e Termiche
Svolgimento Esercitazione n.3

1) Misura assunta per il diametro
Per la misura del diametro si assume il valore pi probabile, cio il valor medio:
= =

= 39,6

2) Probabilit che la trentasettesima misura sia:
a) compresa nellintervallo 39,0 40,2 mm ?
=

1
=

)
1
= 0,585 0,6
Lintervallo [ ; +] corrisponde allintervallo [39,0 ; 40,2] quindi la probabilit che la
trentasettesima misura cada in tale intervallo del 68%.

b) 39,0 mm ?
In questo caso, stiamo considerando gli intervalli esterni a [ ; +] della curva di
distribuzione gaussiana. Quindi la probabilit che la trentasettesima misura sia 39,0 mm del:
( 39,0) =
100 68
2
= 16 %

c) 38,4 mm ?
In questo caso, stiamo considerando gli intervalli esterni a [ 2 ; +2] della curva di
distribuzione gaussiana. Quindi la probabilit che la trentasettesima misura sia 38,4 mm del:
( 38,4) =
100 95
2
= 2,5 %

d) 41,4 mm ?
In questo caso, stiamo considerando gli intervalli esterni a [ 3 ; +3] della curva di
distribuzione gaussiana. Quindi la probabilit che la trentasettesima misura sia 41,4 mm del:
( 41,4) =
100 99,7
2
= 0,15 %
Esercitazioni di Misure Meccaniche e Termiche 19
3) Intervallo si deve assumere perch lerrore sul diametro considerato sia:
a)

5 % ?
Utilizzando i dati relativi alla distribuzione gaussiana per

, 2

, si ha:

=
0,6
36
= 0,1

5 % [ 2

; +2

] = [39,4 ; 39,8]

b)

0,3 % ?
Utilizzando i dati relativi alla distribuzione gaussiana per

, 2

, si ha:

=
0,6
36
= 0,1

0,3 % [ 3

; +3

] = [39,3 ; 39,9]

4) Errore percentuale per la sezione del tondo:
Si considera il massimo intervallo 3

%
() =
3

=
0,3
39,6
= 0,76 %

%
() = 2
3

= 2
0,3
39,6
= 1,5%

20 Esercitazioni di Misure Meccaniche e Termiche
Esercitazione n.4 (Termocoppia)

E data una catena di misura formata da:
a) una termocoppia Cromel-Alumel di sensibilit pari a 41V/C (sensore);
b) un amplificatore di tensione a guadagno variabile (elaboratore);
c) un oscilloscopio digitale, con possibilit di trasferire i dati memorizzati su floppy disk.

1) Determinare la costante di tempo della termocoppia imponendo in ingresso un gradino di
temperatura AT = Tf Ti ; (Tf: temperatura finale, Ti: temperatura iniziale). La temperatura
istantanea dellelemento sensibile del termometro data da:
T(t) = Tf (Tf-Ti)e
-[(hA/mc)t]
; h il coefficiente di scambio termico dellelemento sensibile, A la
superficie di scambio, m la massa, c il calore specifico; posto = mc/hA (costante di tempo),
si pu scrivere T(t) = T
f
(T
f
- T
i
)e
-t/
; pu essere determinato sperimentalmente come
sottotangente della curva di risposta.

2) Se si determinato con Ti > Tf , si ripeta la determinazione con Ti < Tf.

3) Si determinino i valori da attribuire a nei due casi; si confrontino i due risultati e si
giustifichino eventuali differenze.

4) Sempre con riferimento al caso Ti > Tf , (gradino caldo freddo), si calcoli il tempo di
risposta nellipotesi di un errore dinamico del 5%, del 10 %, del 30%; si determini la banda
passante (in termini di frequenza), nellipotesi di un errore dinamico del 5%, del 10%, del
30%.

Acqua calda
Acqua fredda
amplificatore oscilloscopio
Giunto
caldo
Giunto
freddo
Floppy disk
Esercitazioni di Misure Meccaniche e Termiche 21
Svolgimento Esercitazione n.4

1) Determinazione della costante di tempo ( Ti > Tf )
Per la determinazione della costante di tempo si procede sperimentalmente tramite il calcolo
della sottotangente della curva di risposta nel caso di Ti > Tf (gradino caldo freddo). La parte del
grafico presa in considerazione per il calcolo di la seconda, poich il primo tratto della curva
influenzato dal passaggio in aria della termocoppia.
In totale sono state eseguite cinque misurazioni.
Di seguito si riporta a titolo di esempio uno dei grafici relativi alla curva di risposta.

Per le cinque curve di risposta analizzate si sono ottenuti sperimentalmente i seguenti valori :
Costante di tempo ( Ti > Tf )
1 121 ms
2 154 ms
3 131 ms
4 119 ms
5 125 ms
m 130 ms
o 14 ms

22 Esercitazioni di Misure Meccaniche e Termiche
2) Determinazione della costante di tempo ( Ti < Tf )
Per la determinazione della costante di tempo si procede sperimentalmente tramite il calcolo
della sottotangente della curva di risposta nel caso di Ti < Tf (gradino freddo caldo).
In totale sono state eseguite cinque misurazioni.
Di seguito si riporta a titolo di esempio uno dei grafici relativi alla curva di risposta.

Per le cinque curve di risposta analizzate si sono ottenuti sperimentalmente i seguenti valori di :
Costante di tempo ( Ti < Tf )
1 118 ms
2 125 ms
3 114 ms
4 135 ms
5 136 ms
m 126 ms
o 10 ms


Esercitazioni di Misure Meccaniche e Termiche 23
3) Analisi dei valori di determinati sperimentalmente
Dallanalisi dei dati sperimentali si evince come i valori di nei due casi, gradino caldo freddo,
e freddo caldo, siano di poco differenti tra loro.
Tali misurazioni risentono sicuramente di una approssimazione grafica nel tracciamento delle
tangenti alle curve per la determinazione del fattore , e di vari disturbi come il rumore di fondo
presente allatto della rilevazione del segnale.
Il fatto che il valore di nel caso di gradino caldo freddo venga pi elevato che nel caso di
gradino freddo caldo per fisicamente confermato dalla dipendenza dalla temperatura del
coefficiente di scambio termico h=f(T): risulta quindi maggiore per lacqua calda rispetto a quello
dellacqua fredda.

4) Calcolo del tempo di risposta e della banda passante nel caso Ti > Tf (gradino caldo freddo).
Nellipotesi di un errore dinamico del 5%, del 10 % e del 30% si determina il tempo di risposta tr
cio il tempo necessario ad avere per la () uno scostamento minore di fissato.
Di seguito si riporta a titolo di esempio uno dei grafici relativi alla curva di risposta, in cui nel caso
di gradino caldo freddo, sono stati eliminati i punti relativi al passaggio in aria della termocoppia
che non interessano la nostra analisi.



24 Esercitazioni di Misure Meccaniche e Termiche
Stabilito un certo errore dinamico possibile calcolare il tempo di risposta come segue:
=
0

= (

) ; = 130

(ms)
5% 0,05 390
10% 0,10 300
30% 0,30 157

Per il calcolo della banda passante (in termini di frequenza), nellipotesi di un errore dinamico del
5%, del 10% e del 30%, si procede come segue:
- attraverso la relazione:
=
1
1 +
2

2
=


dove varia a seconda dellerrore dinamico (: 5% = 1 0,95), e il valore calcolato
sperimentalmente nel caso di gradino caldo freddo.
- si converte il valore di in termini di frequenza:
=

2

- si ottiene la banda passante.

(rad/s) (s
-1
) Banda passante
5% 0,95 2,53 0,4 [0 0,4 Hz]
10% 0,90 3,73 0,6 [0 0,6 Hz]
30% 0,70 7,85 1,3 [0 1,3 Hz]

Esercitazioni di Misure Meccaniche e Termiche 25
Esercitazione n.5 (Lamina incastrata)


E data una catena di misura formata da:
a) un estensimetro elettrico a resistenza (sensore) applicato su una lamina incastrata in acciaio al
carbonio di lunghezza l=300mm, larghezza b=30mm, spessore h=4mm.
b) un ponte di Wheatstone con amplificatore (condizionatore o elaboratore di segnale)
c) un oscilloscopio digitale (strumento terminale)

1) Applicando allestremo libero della lamina masse di 1kg, 2kg, 5kg, si determinino sperimentalmente i
parametri caratteristici del dispositivo del 2 ordine massa-molla (fn e ). Si effettui la determinazione
anche nel caso di lamina scarica.
2) Si confronti nel caso di m=2kg (media dei risultati dei singoli componenti la squadra), il valore
sperimentale della frequenza di risonanza (fn=n/2) con quello teorico
3
/ 3
2
1
/
2
1
ml EI m k f
n
t t
= = e si giustifichino gli eventuali scostamenti.
3) Si valuti, sempre in questo caso la precisione dei risultati trovati.
4) Con riferimento a due masse m1 e m2 diverse, si verifichi la
1
2
2
1
m
m
f
f
= ; si osservi che la stessa
relazione pu essere utilizzata per trovare la massa m0 che, a lamina scarica, pu essere considerata
concentrata allestremit della lamina per caratterizzarla da un punto di vista dinamico; si confronti
pertanto m0 con la massa della lamina.
Si ricorda che f0 e si determinano sperimentalmente a partire dalla:
y(t) = yo e
-nt
[cosot + (n/o)senot]
2
0
1 =
n
f f
;
2
1 1
2 ln

t o

= =
+ n
n
A
A

5) Nel caso di m=2kg, trascurando lo smorzamento, si determini la banda passante ammettendo un
errore dinamico del 5%, 10%, del 30%.

26 Esercitazioni di Misure Meccaniche e Termiche
Svolgimento Esercitazione n.5

1) Determinazione dei parametri caratteristici del dispositivo (

e )
Per determinare sperimentalmente

e si procede come segue:


- attraverso il grafico delle oscillazioni smorzate si rileva il periodo T0=2/0

- sempre attraverso il grafico delle oscillazioni smorzate si determina lampiezza di due
oscillazioni successive, ed attraverso il decremento logaritmico si ricava :
= (

+1
) =
2
1
2
=

+


- una volta noti ed 0 possibile risalire alle pulsazioni delle oscillazioni non smorzate n e
quindi alla frequenza

0
1
2
;

=
2



Massa T
0
(s)
0
(rad/s) f
0
(1/s)
n
(rad/s) f
n
(1/s)
0 kg 0,029 216,552 34,483 0,154 0,043 216,756 34,515
1 kg 0,115 54,609 8,696 0,123 0,035 54,642 8,701
2 kg 0,159 39,497 6,289 0,070 0,020 39,505 6,291
5 kg 0,247 25,425 4,049 0,058 0,016 25,429 4,049


Dai risultati si evince che la frequenza delle oscillazioni non smorzate pari a quella delle
oscillazioni smorzate, e ci dovuto al basso valore assunto dal coefficiente di smorzamento che
pu essere considerato trascurabile anche nel calcolo del decremento logaritmico.
Il basso valore del coefficiente di smorzamento (dellordine dei centesimi) dovuto al fatto che il
dispositivo di misura privo di uno smorzatore fisico e lunico smorzamento presente quello
dovuto allattrito interno della lamina metallica. In particolare si nota che allaumentare della
massa presente sulla lamina, il coefficiente di smorzamento diminuisce.
In particolare nel caso di m=5kg le oscillazioni della lamina tendono ad essere permanenti, quindi
non smorzate.
Esercitazioni di Misure Meccaniche e Termiche 27
Di seguito si riporta a titolo di esempio il grafico delle oscillazioni per la lamina scarica:



2) e 3) Confronto della frequenza di risonanza

con il valore teorico nel caso di m=2kg


Si confronta ora il valore della frequenza di risonanza sperimentale

con quello del caso teorico


calcolato attraverso la seguente formulazione:

=
1
2

=
1
2

3

Per la massa si considerato il caso di 2kg e per il calcolo del momento dinerzia i seguenti valori:
= 300 = 0,3
= 30 = 0,03
= 4 = 0,004
=
1
12

3
= 1,6 10
10

4

Per il modulo di Young stato preso quello standard dellacciaio: = 200 10
9


28 Esercitazioni di Misure Meccaniche e Termiche
Dal precedente calcolo si ottenuto:
Massa f
n
(sper.) f
n
(teor.) f
n
2 kg 6,291 6,711 0,420

Il leggero scostamento verificatosi tra le due situazioni, sperimentale e teorico, dovuto in parte
allapprossimazione del calcolo grafico per la determinazione del periodo T0 e del decremento
logaritmico sulle curve di risposta dello strumento, ed alla presenza del rumore di fondo
presente allatto della rilevazione del segnale.

4) Calcolo della massa m0 a lamina scarica
Come primo passaggio, con riferimento a due masse m1 ed m2, si verifica la seguente relazione:
=

=
1
2


Considerando:

1
= 2
1
= 6,291
1

2
= 5
2
= 4,049
1


Si ottiene dalla precedente relazione:

2
=
6,291
4,049
= 1,554

1
=


5
2
= 1,581
Tale relazione pu essere utilizzata per calcolare la massa m0 che, a lamina scarica, pu essere
considerata allestremit della lamina.

2
=

2
+
0

0

0
=

2

2
2

0
2

2
2
=
5 4,049
2
34,515
2
4,049
2
= 0,070


Esercitazioni di Misure Meccaniche e Termiche 29
5) Calcolo della banda passante per m=2kg (trascurando lo smorzamento) con un errore
dinamico del 5%, del 10% e del 30%
Per il calcolo della banda passante (trascurando lo smorzamento), nellipotesi di un errore
dinamico del 5%, del 10% e del 30%, si procede come segue:
- attraverso la relazione:
=
1
(1
2
)
2
+(2)
2
=

; =


dove varia a seconda dellerrore dinamico (: 5% = 1,05)

- si ricava il valore di e di conseguenza il valore di :
=

; =

; 2

= 39,505 /

- quindi si ottiene la banda passante:

(rad/s) (s
-1
)
Banda
passante
5% 1,05 0,218 8,612 1,371 [0 1,4 Hz]
10% 1,10 0,302 11,931 1,899 [0 1,9 Hz]
30% 1,30 0,480 18,962 3,018 [0 3,0 Hz]



30 Esercitazioni di Misure Meccaniche e Termiche
Esercitazione n.6 (Circuito RC e CR)

Sono dati un circuito RC e un circuito CR costituiti dagli stessi componenti.




Utilizzando due canali di un oscilloscopio digitale, si studino i comportamenti dei circuiti RC e CR.

Allo scopo si colleghino i due circuiti a un generatore di segnali che mette a disposizione Vi(t) di forma,
ampiezza e frequenza variabili; si visualizzino sullo schermo delloscilloscopio la Vi(t) e la Vu(t).

1) Si determinano nei due casi, sulla base dei rilevamenti dei singoli componenti della squadra, la
frequenza caratteristica fc = 1/2tRC e la relativa precisione.

2) In che campo di frequenze il circuito RC funziona da passa basso (PB), e in che campo pu
funzionare da integratore? Si visualizzi un caso di funzionamento da integratore con segnale non
sinusoidale.

3) In che campo di frequenze il circuito CR funziona da passa alto (PA) e in che campo pu funzionare
da derivatore? Si visualizzi un caso di funzionamento da derivatore con segnale non sinusoidale.

4) Quali sono i limiti alla frequenza di un segnale a gradini perch il circuito RC funzioni da passa
basso? (si considerino per il segnale la fondamentale, la III armonica, la V armonica)

5) Quali sono i limiti alla frequenza di un segnale a gradini perch il circuito CR funzioni da passa alto?
(si considerino per il segnale la fondamentale, la III armonica, la V armonica)

6) Quali sono i limiti alla frequenza di un segnale a gradini perch il circuito RC funzioni da
integratore? (si considerino per il segnale la fondamentale, la III armonica, la V armonica)

7) Quali sono i limiti alla frequenza di un segnale a gradini perch il circuito CR funzioni da derivatore?
(si considerino per il segnale la fondamentale, la III armonica, la V armonica)
R
C
Vi Vu
R
C
Vu
Vi
Esercitazioni di Misure Meccaniche e Termiche 31
Svolgimento Esercitazione n.6

1) Frequenza caratteristica fc
Il circuito RC e CR sono dispositivi del 1 ordine con costante di tempo =RC, sono valide quindi le
seguenti relazioni:

Circuito RC
=

=
1
1 +
2

2
; = ()

Circuito CR
=

1 +
2

2
; = (
1

)

In entrambi i casi vengono determinati sperimentalmente attraverso i grafici ottenuti il periodo T0
e il rapporto tra le ampiezze del segnale in uscita e del segnale in ingresso A:




-1,50E+00
-1,00E+00
-5,00E-01
0,00E+00
5,00E-01
1,00E+00
1,50E+00
0
1
,
0
0
E
-
0
2
2
,
0
0
E
-
0
2
3
,
0
0
E
-
0
2
4
,
0
0
E
-
0
2
5
,
0
0
E
-
0
2
6
,
0
0
E
-
0
2
7
,
0
0
E
-
0
2
8
,
0
0
E
-
0
2
9
,
0
0
E
-
0
2
1
,
0
0
E
-
0
1
CH2
CH3
Circuito RC - Filtro passa basso
V
t
32 Esercitazioni di Misure Meccaniche e Termiche

Per il circuito RC abbiamo:
=
2

0
=
2
0,98 10
2
= 641 / ; = 0,70
=

1
2

2
= 0,0016 1,6 ; = () = 0,79 46
Quindi la frequenza caratteristica pari a:

=
1
2
= 100

Per il circuito CR abbiamo:
=
2

0
=
2
0,10 10
2
= 613 / ; = 0,68
=

2
(
2
1)
= 0,0015 1,5 ; = (
1

) = 0,82 47
Quindi la frequenza caratteristica pari a:

=
1
2
= 105,2

Paragonando i risultati alla frequenza teorica di 100 Hz, lerrore commesso nella determinazione
della

al massimo del 5%, dovuto allapprossimazione grafica nel calcolo di T0 ed A.


-1,50E+00
-1,00E+00
-5,00E-01
0,00E+00
5,00E-01
1,00E+00
1,50E+00
0
0
,
0
0
5
0
,
0
1
0
,
0
1
5
0
,
0
2
0
,
0
2
5
0
,
0
3
0
,
0
3
5
0
,
0
4
0
,
0
4
5
0
,
0
5
CH2
CH3
Circuito CR - Filtro passa alto (PA)
V
t
Esercitazioni di Misure Meccaniche e Termiche 33
2) Circuito RC - Funzionamento da passa basso (PB)
In corrispondenza della frequenza critica

, ovvero alla pulsazione = 1/, si ha:


= 0,7 ; = /4
Per pulsazioni minori lattenuazione e lo sfasamento sono pi bassi, in particolare per 0 si ha:
1 ; 0
Pertanto il circuito RC pu considerarsi un filtro passo basso (PB) con frequenza di taglio pari
proprio ad

.
Con una pulsazione 1/, si ha = 1/
Ed il circuito si comporta come un integratore, cio il segnale di uscita proporzionale allintegrale
del segnale in ingresso.
Di seguito si riporta un caso di funzionamento da integratore con segnale non sinusoidale.




-1,50E+00
-1,00E+00
-5,00E-01
0,00E+00
5,00E-01
1,00E+00
1,50E+00
0
,
0
0
E
+
0
0
5
,
0
0
E
-
0
4
1
,
0
0
E
-
0
3
1
,
5
0
E
-
0
3
2
,
0
0
E
-
0
3
2
,
5
0
E
-
0
3
3
,
0
0
E
-
0
3
3
,
5
0
E
-
0
3
4
,
0
0
E
-
0
3
4
,
5
0
E
-
0
3
5
,
0
0
E
-
0
3
CH2
CH3
RC - filtro passa basso (PB)
Funzionamento da integratore con onda quadra V
t
34 Esercitazioni di Misure Meccaniche e Termiche
3) Circuito CR - Funzionamento da passa alto (PA)
In corrispondenza della frequenza critica

, ovvero alla pulsazione = 1/, si ha:


= 0,7 ; = /4
Per pulsazioni maggiori lattenuazione e lo sfasamento sono pi bassi, in particolare per si
ha:
1 ; 0
Pertanto il circuito CR pu considerarsi un filtro passo alto (PA) con frequenza di taglio pari proprio
ad

.
Con una pulsazione 1/, si ha =
ed il circuito si comporta come un derivatore, cio il segnale di uscita proporzionale alla derivata
del segnale in ingresso.
Di seguito si riporta un caso di funzionamento da derivatore con segnale non sinusoidale.







-2,00E+00
-1,50E+00
-1,00E+00
-5,00E-01
0,00E+00
5,00E-01
1,00E+00
1,50E+00
2,00E+00
2,50E+00
0
0
,
0
5
0
,
1
0
,
1
5
0
,
2
0
,
2
5
0
,
3
0
,
3
5
0
,
4
0
,
4
5
0
,
5
CH2
CH3
CR - filtro passa alto (PA)
Funzionamento da derivatore con onda quadra
V
t
Esercitazioni di Misure Meccaniche e Termiche 35
4) Limiti di frequenza di un segnale a gradini per cui il circuito RC funzioni da PB
Affinch il circuito RC funzioni da passa basso per un segnale a gradini, in base alla considerazioni
dei punti precedenti i limiti di frequenza sono:

100




5) Limiti di frequenza di un segnale a gradini per cui il circuito CR funzioni da PA
Affinch il circuito RC funzioni da passa basso per un segnale a gradini, in base alla considerazioni
dei punti precedenti i limiti di frequenza sono:

100





6) Limiti di frequenza di un segnale a gradini per cui il circuito RC funzioni da integratore
Affinch il circuito RC funzioni da integratore per un segnale a gradini, in base alla considerazioni
dei punti precedenti i limiti di frequenza sono:

10

=
10

= 6250 /

2
1
7) Limiti di frequenza di un segnale a gradini per cui il circuito CR funzioni da derivatore
Affinch il circuito CR funzioni da derivatore per un segnale a gradini, in base alla considerazioni
dei punti precedenti i limiti di frequenza sono:

0,1

=
0,1

= 66,6 /

2
10
0,00
0,25
0,50
0,75
1,00
1,25
0 1 2 3 4 5 6
u
0,00
0,25
0,50
0,75
1,00
1,25
0 1 2 3 4 5 6
Vu/Vi
u
36 Esercitazioni di Misure Meccaniche e Termiche
Esercitazione n.7 (Sensore LVDT e Potenziometro angolare)

1) Determinare a intervalli di 1 mm, la curva di taratura di un LVDT; utilizzare allo scopo un
dispositivo tipo palmer. Unapposita centralina (elaboratore), provvede ad alimentare il primario e
a raddrizzare e ad amplificare luscita del secondario, inviandola a un voltmetro digitale
(terminale).
Determinare il campo di misura del sensore facendo riferimento al tratto lineare della curva
rilevata; calcolare in corrispondenza la sensibilit del dispositivo.

2) Determinare a intervalli di 20, la curva di taratura di un sensore angolare di tipo
potenziometrico; utilizzare allo scopo un settore circolare graduato. Alimentare il circuito con un
alimentatore stabilizzato (10 V), e utilizzare un voltmetro digitale per rilevare il segnale uscente.
Determinare la sensibilit del sensore, con riferimento alla retta interpolante, e valutare
lattendibilit dellinterpolazione stessa (Pearson).


Esercitazioni di Misure Meccaniche e Termiche 37
Svolgimento Esercitazione n.7

1) Sensore induttivo LVDT
Al fine di tarare il sensore induttivo LVDT si procede assegnando
ciclicamente degli spostamenti noti attraverso un palmer centesimale
collegato allelemento mobile del sensore e rilevando la differenza di
potenziale in uscita attraverso un voltmetro digitale.
Iniziando il procedimento di taratura dallo zero del palmer
centesimale, a cui corrisponde una certa tensione sul voltmetro, si
registrano le tensioni corrispondenti in uscita al sensore LVDT in
relazione a ciascun avanzamento di 1 mm, fino ad arrivare sul palmer
ad un massimo di 20 mm.
I risultati vengono riportati nella seguente tabella ed attraverso il seguente grafico:
As (mm) tensione (V)
0 10,834
1 10,170
2 9,380
3 8,477
4 7,494
5 6,447
6 5,557
7 4,237
8 3,100
9 1,944
10 0,792
11 -0,362
12 -1,510
13 -2,647
14 -3,763
15 -4,851
16 -5,907
17 -6,923
18 -7,885
19 -8,762
20 -9,551

Per determinare il campo di misura del sensore facendo riferimento al tratto lineare della curva
rilevata, si procede come segue:
- si eliminano i tratti non lineari della curva ottenuta, in particolare il tratto iniziale (primi 5
punti) ed il tratto finale (ultimi 3 punti)

Tensione V in funzione dello spostamento s
V

s
38 Esercitazioni di Misure Meccaniche e Termiche
- si calcola il coefficiente di correlazione al fine di verificare lipotesi di linearit ( = 1) tra
le due variabili in considerazione (V e As)

Di seguito si riporta il grafico della curva senza i tratti non lineari.











Per quanto riguarda il calcolo del coefficiente di correlazione si ha:
=

= 0,99 1 ( )
dove

sono rispettivamente la deviazione standard di V e As, mentre

la loro
covarianza:
Si conclude quindi che il campo lineare di misura del sensore LVDT compreso nellintervallo
[6 ; 17] mm ed il campo di misura si estende quindi per 11 mm.
Si procede ora attraverso il metodo dei minimi quadrati allindividuazione della retta che meglio
interpola il tratto lineare considerato.
Avendo posto:
= + =

2
=
Si ottiene:
= 1,07 +11,5
Tensione V in funzione dello spostamento s V
s
Esercitazioni di Misure Meccaniche e Termiche 39
Infine per il calcolo della sensibilit dello strumento in corrispondenza del tratto lineare si fa
riferimento alla retta interpolatrice determinata con il metodo dei minimi quadrati, ed in
particolare al suo coefficiente angolare :
=

= 1,07 /

2) Potenziometro angolare
Per determinare la curva di taratura di un sensore angolare di tipo
potenziometrico, si procede dividendo il settore circolare del
potenziometro in intervalli di 20 ciascuno. Successivamente per ogni
intervallo viene effettuata una misurazione, per un totale di 18 misure
comprese tra
0 e 360.
Ruotando lindicatore sul settore circolare viene a variare la lunghezza
del tratto resistivo, variando di conseguenza la tensione in uscita. In
questo caso la variazione di resistenza proporzionale alla posizione
angolare.
Durante le misurazioni il sensore potenziometrico stato alimentato con una tensione fissa e nota
di 10V. I dati sperimentali vengono riportati nella seguente tabella ed attraverso il grafico:
alimentazione : 10V
angolo () tensione (V)
0 7,627
20 7,074
40 6,492
60 5,916
80 5,350
100 4,782
120 4,213
140 3,638
160 3,071
180 2,504
200 1,927
220 1,353
240 0,774
260 0,210
280 9,911
300 9,356
320 8,773
340 8,202
360 7,638

40 Esercitazioni di Misure Meccaniche e Termiche

Dallandamento del grafico si nota una discontinuit, la quale dovuta allinterruzione del ramo
resistivo del settore circolare. Al fine di procedere al calcolo della sensibilit attraverso la retta
interpolante i dati sono stati traslati i punti ottenuti successivi alla discontinuit compresi tra i 280
ed i 360.

0
2
4
6
8
10
12
0 20 40 60 80 100 120 140 160 180 200 220 240 260 280 300 320 340 360 380
Tensione V in funzione dello spostamento angolare
0
2
4
6
8
10
12
0 20 40 60 80 100 120 140 160 180 200 220 240 260 280 300 320 340
Tensione V in funzione dello spostamento angolare
V
gradi
V
gradi
Esercitazioni di Misure Meccaniche e Termiche 41
Si procede ora attraverso il metodo dei minimi quadrati allindividuazione della retta che meglio
interpola il tratto lineare considerato.
Avendo posto:
= + =

2
=
dove

sono rispettivamente la deviazione standard di V e della variazione angolare in gradi,


mentre

la loro covarianza:
Si ottiene quindi:
= 0,029 +9,92
Infine per il calcolo della sensibilit dello strumento si fa riferimento alla retta interpolatrice
determinata con il metodo dei minimi quadrati, ed in particolare al suo coefficiente angolare :
=

= 0,029 / = 1,66 /
Per quanto riguarda lattendibilit dellinterpolazione si procede al calcolo del coefficiente di
correlazione:
=

= 0,99 1 ( )

42 Esercitazioni di Misure Meccaniche e Termiche
Esercitazione n.8 (Estensimetri)

Su una lamina incastrata (sez.: 30x4 mm
2
), a 200 mm dall'estremo libero sono applicati, sulle facce
opposte, due estensimetri identici. I due estensimetri hanno resistenza di base
R1 = R2 = 120 O e fattore di taratura F=2.
Mediante una centralina estensimetrica si completi il ponte con resistenze R3 = R4 = 350 O, lo si
alimenti con tensione non superiore a 2 V, lo si bilanci a lamina scarica. Collegata la centralina a un
voltmetro digitale, si effettui la calibrazione della catena di misura inserendo in parallelo a R3 o R4
una resistenza di calibrazione Rcal= 175 kO. Determinata la

=
1

3
+


(A il fattore di ponte), si vari il guadagno dellamplificatore in modo che risulti 1 mV = 1 m/m.
Si applichino allestremit della lamina masse crescenti (1kg, 2kg, 5kg), si determinino le
deformazioni sperimentali

e, note le sollecitazioni teoriche o=Mf/W, si calcoli il modulo di


Young E = o/c.
Si verifichi che il valore trovato sia compreso nel campo E = 200 10 GPa; si discutano eventuali
scostamenti dal valore teorico.


Esercitazioni di Misure Meccaniche e Termiche 43
Svolgimento Esercitazione n.8

Per rilevare le deformazioni della lamina
incastrata vengono applicano due estensimetri
identici sulle facce opposte della lamina (Fattore
di ponte A=2), con lo scopo di compensare
eventuali effetti dovuti a variazioni di
temperatura e ad eventuali forze normali.
Il tutto collegato ad una centralina
estensimetrica che completa il ponte di Wheastone, con le opportune resistenze a formare i
quattro rami. Il ponte viene alimentato a 2 V e bilanciato a lamina scarica.
La successiva operazione la calibrazione della catena di misura, inserendo in parallelo ad R3 una
resistenza di calibrazione, tale da provocare una deformazione fittizia di calibrazione:

=
1

3
+

=
1
2 2

350
350 +175 10
3
= 500 m/m
Infine si varia il guadagno dellamplificatore sulla centralina estensimetrica al fine che risulti
1 mV = 1 m/m, in modo tale da visualizzare sul display del voltmetro digitale direttamente il
valore della deformazione ottenuta.
Applicando allestremit della lamina le masse crescenti (1kg, 2kg, 5kg), si determinino le
deformazioni sperimentali

riportate nella seguente tabella:


Massa (kg) Deformazione

(/)
0 0
1 128
2 257
5 649

Le sollecitazione teoriche sono date da o=Mf/W:
Massa (kg) Forza Peso (N) Momento Flettente (Nm) Sollecitazione o (MPa)
0 0,00 0,00 0,00
1 9,81 1,96 24,53
2 19,62 3,92 49,05
5 49,05 9,81 122,63

Dove:
=
1
6

2
= 8 10
8

3
;

=
= 0,03 ; = 0,004 ; = 0,2

44 Esercitazioni di Misure Meccaniche e Termiche
Si procede ora attraverso il metodo dei minimi quadrati allindividuazione della retta che meglio
interpola il tratto considerato (sollecitazione - deformazione):

Avendo posto:
= + =

2
=
dove

sono rispettivamente la deviazione standard della sollecitazione della deformazione,


mentre

la loro covarianza:
Si ottiene quindi:
= 0,190 +0,049 ( = 0,190

; = 0,049 )
Il coefficiente angolare della retta interpolatrice pari al modulo di Young E e risulta essere pari a:
= 190
Per quanto riguarda la differenza tra in valore del modulo di Young determinato e quello teorico di
un acciaio (200 GPa), imputabile ad errori effettuati durante il processo di misura,
principalmente quello di isteresi meccanica applicando allestremit della lamina le masse via via
crescenti, in ogni caso il valore calcolato rientra nel campo E = 200 10 GPa.
Per quanto riguarda lattendibilit dellinterpolazione si procede al calcolo del coefficiente di
correlazione:
=

= 0,99 1 ( )

Esercitazioni di Misure Meccaniche e Termiche 45
Esercitazione n.9 (Accelerometri)



Ad una lamina incastrata viene imposta, mediante un eccitatore, unoscillazione di caratteristiche
note; allo scopo, un generatore di segnali collegato a un amplificatore di potenza che alimenta
leccitatore.
Sulla lamina sono posti due accelerometri, uno sullincastro, laltro sullestremo libero; le
sensibilit sono pari a 1,008 pC/(ms
-2
), e 0,314 pC/(ms
-2
); gli accelerometri sono collegati a due
amplificatori di carica (assemblati in ununica centralina), che amplificano i segnali entranti e sono
in grado di integrarli due volte; i segnali uscenti dagli amplificatori di carica sono visualizzati da un
oscilloscopio digitale, sia in funzione del tempo, sia in modalit X,Y.
Si invii alleccitatore un segnale sinusoidale; se ne faccia variare la frequenza; si confrontino i
segnali degli accelerometri, dopo doppia integrazione; si determinino la frequenza di risonanza
della lamina (sfasamento pari a /2), e il coefficiente di smorzamento.
Si invii alleccitatore unonda quadra e se ne valutino gli effetti; si spieghi, in particolare, perch si
osserva una diminuzione del valore della frequenza (o delle frequenze!), di risonanza nel passaggio
da onda sinusoidale a onda quadra; si ricorda, al riguardo che unonda quadra, sviluppata in serie
di Fourier, d luogo soltanto ad armoniche dispari (fondamentale di frequenza f, successive
armoniche di frequenza 3f, 5f, ecc.)

46 Esercitazioni di Misure Meccaniche e Termiche
Svolgimento Esercitazione n.9

ONDA SINUSOIDALE
Attraverso il generatore di segnali viene inviata alleccitatore un
onda sinusoidale. Leccitatore direttamente a contatto con il
primo laccelerometro A1 posizionato allincastro della lamina.
Il segnale sinusoidale propagandosi attraverso la lamina
raggiunger il secondo accelerometro A2 posizionato in
prossimit dellestremo libero.
Entrambi gli accelerometri sono collegati a degli amplificatori
che inviano i segnali ad un oscilloscopio digitale.
Vengono ora confrontati i segnali dei due accelerometri facendo variare la frequenza dellonda
sinusoidale inviata alleccitatore, al fine di individuare la frequenza di risonanza.

(Confronto tra i due segnali)
Partendo da una frequenza iniziale di circa 4 Hz, ed aumentandola fino ad arrivare ad una
frequenza di 8 Hz, si nota analizzando gli andamenti dei segnali sulloscilloscopio che, a parte una
unamplificazione, i segnali risultano ancora in fase. Aumentando ancora la frequenza si nota che i
segnali incominciano a sfasarsi, fino ad arrivare ad uno sfasamento 90 ad una frequenza di circa
8,6 Hz: si giunti quindi alla frequenza di risonanza. Aumentando ancora la frequenza si nota che
lamplificazione del segnale diminuisce (tipico andamento degli strumenti del 2 ordine).
Per determinare il coefficiente di smorzamento della lamina si imposta loscilloscopio in modalit
X,Y. In tale modalit alla frequenza di risonanza sullo schermo viene visualizzato un ellisse con gli
assi principali coincidenti con gli assi principali dello schermo dello oscilloscopio (cio dovuto alla
composizione dei due segnali sinusoidali).
Per determinare il coefficiente di smorzamento della lamina bisogna calcolare la lunghezza degli
assi dellellisse.
y (t)
t
Esercitazioni di Misure Meccaniche e Termiche 47
Per fare ci si procede empiricamente calcolando la lunghezza degli assi attraverso le divisioni
presenti sullo schermo dello oscilloscopio:
- segnale in uscita: scala di 0,5 V per divisione, lasse lungo circa 3 divisioni 1,5 V = 1500 mV
- segnale in entrata: scala di 20 mV per divisione, lasse lungo circa 1,5 divisioni 30 mV
La distorsione in ampiezza quindi pari a:
=
1500
30
= 50
Il coefficiente di smorzamento in prossimit della risonanza invece pari a:
=
1
2
=
1
2 50
= 0,01

Come ultima operazione si determina lampiezza dello spostamento allestremo libero della
lamina sempre in condizioni di risonanza.
Per fare ci sufficiente conoscere la scala di amplificazione della centralina. Successivamente
facendo il rapporto con la lunghezza dellasse dellellisse corrispondente al segnale in uscita
(estremo libero) possibile determinare lampiezza dello spostamento:
- scala centralina: 100 V/m = 100 mV/mm
- segnale in uscita: scala di 0,5 V per divisione, lasse lungo circa 3 divisioni 1,5 V = 1500 mV
Lampiezza dello spostamento allestremo libero pari a:
=
1500
100

= 15


48 Esercitazioni di Misure Meccaniche e Termiche
ONDA QUADRA
Attraverso il generatore di segnali viene inviata alleccitatore un onda quadra. Anche in questo
caso vengono confrontati i segnali dei due accelerometri facendo variare la frequenza dellonda
quadra inviata alleccitatore, al fine di individuare la frequenza di risonanza.

(Onda quadra)
Si osserva in tale circostanza che gi ad una frequenza di 3 Hz si ha un notevole sfasamento tra i
due segnali in ingresso ed in uscita, con una conseguente riduzione della frequenza di risonanza
rispetto al caso di segnale sinusoidale.
Tale risultato dovuto al fatto che unonda quadra, sviluppata in serie di Fourier, d luogo
soltanto ad armoniche dispari e gi con la terza armonica a 3 Hz, abbiamo una frequenza in realt
di 9 Hz (terza armonica 3f).

(Fondamentale: blu, terza armonica: rosso, quinta armonica: giallo, composizione: celeste)
In conclusione quindi un onda quadra risulta pi pericolosa di un onda sinusoidale perch capace
di mandare il sistema in risonanza ad una frequenza pi bassa.
-1,5
-1
-0,5
0
0,5
1
1,5
0 3 6 9 12 15 18 21
-1,5
-1
-0,5
0
0,5
1
1,5
0 3 6 9 12 15 18 21
Esercitazioni di Misure Meccaniche e Termiche 49
Esercitazione n.10 (Termometri elettrici)

Sono disponibili due riferimenti termici a 0C (ghiaccio fondente) e 100C (acqua bollente). Sono
disponibili tre termometri elettrici (TRP, termistore, coppia Cromel-Alumel).
1) Si verifichino con il TRP e con il termometro a termocoppia i valori delle temperature di
riferimento spiegando gli eventuali scostamenti.
2) Si spieghi perch, nel caso in esame, si utilizza per il TRP un circuito voltamperometrico per la
conversione resistenza-tensione.
3) di graduazione del termistore e si calcoli
la sensibilit del termistore stesso a 0C e a 100C. Si ricorda che la curva di graduazione data da:
RT=Roe
-1/To)
, con le temperature misurate in kelvin.
4) Si misuri la temperatura dellacqua contenuta in un recipiente con il TRP, con il termometro a
termocoppia e con il termistore. Si valuti la precisione dei diversi dispositivi.

50 Esercitazioni di Misure Meccaniche e Termiche
Svolgimento Esercitazione n.10

1) Vengono predisposti due riferimenti termici, il primo a 0 C (ghiaccio fondente) ed il secondo a
100 C (acqua in ebollizione).
Attraverso il termometro TPR (Termometro a Resistenza di Platino) e la termocoppia (Cromel-
Alumen) vengono verificati i due riferimenti termici.
Per quanto riguarda la termocoppia viene utilizzata la tabella di riferimento e si nota che nella
misura dei due riferimenti termici ci sono delle lievi variazioni rispetto ai valori tabellati. Anche per
quanto riguarda il TPR viene utilizzata la tavella di riferimento e si nota anche in questo caso la
stessa situazione della termocoppia.
Gli scostamenti dai valori tabellati sono imputabili alla non perfetta realizzazione del giunto freddo
a ghiaccio fondente.

2) Nel caso in esame viene utilizzato un circuito voltamperometrico per il TPR perch ci troviamo
in presenza di elevate variazioni di temperatura (nel caso di piccole variazioni di temperatura si
preferisce utilizzare un collegamento al ponte di Wheastone) e si deve optare per un collegamento
a 4 fili, due per lalimentazione in corrente e due per il rilievo della tensione, in moda da escludere
il contributo della variazione di resistenza dei fili di collegamento.

3) Nei termometri nei quali lelemento sensibile un semiconduttore (termistori) si ha una
diminuzione della resistenza allaumentare della temperatura . Se con
0
si indica la resistenza
alla temperatura di riferimento, si avr:
=
0

(
1

0
)
( )
Per determinare il coefficiente si procede come segue:

0
= 22,8 (
0
= 273,15 = 0)
= 0,6 ( = 373,15 = 100 )
Ricavare :

0
= (
1

0
)
=

0
1

0
=

0,6
22,8
1
373,15

1
273,15
=
3,638
0,001
= 3637,59

Le dimensioni di sono quelle di una temperatura.
Esercitazioni di Misure Meccaniche e Termiche 51
Sensibilit:
=

= (
1

2
)
0

(
1

0
)

( = 273,15 ) = 1111,59 /K
( = 373,15 ) = 16,79 /K
Il termistore presenta unalta sensibilit per le basse temperature, ed una bassa sensibilit per
alte: presenta una curva di graduazione iperbolica.

4) Viene ora misurata dellacqua a temperatura ambiente contenuta in un recipiente sia con la
termocoppia, sia con il termistore.
Per quanto riguarda la termocoppia in base ai valori tabellati abbiamo un uscita di 0,89 mV quindi
una temperatura di circa 22 C, mentre per quanto riguarda il termistore in base ai dati del punto
precedente si ha:
=
0

(
1

0
)
= 8
Da cui si ricava la temperatura :
= (

+
1

0
)
1
= 296,47 = 23,3
Il termistore presenta una modesta precisione e viene utilizzato di solito come indicatore piuttosto
che come vero e proprio termometro. Per quanto riguarda la termocoppia la precisione dipende
essenzialmente dalla fedelt che la temperatura del sensore sia la stessa delloggetto da misurare
e non ci siano differenze sensibili.


Termistore

You might also like