Applicazioni Open Source per il rilievo 3D dei Beni Culturali (Atti della Giornata di Studio, S. Giovanni Valdarno 19 luglio 2013), G. Bigliardi, A. Bezzi, S. Cappelli (eds.), “Free and Open Source Software per i Beni Culturali”, 1, 2013.
Download PDF here: http://www.istitutoficlu.org/open-techne/open-techne-journal/foss4bc-1-2013/
Original Title
Applicazioni Open Source per il rilievo 3D dei Beni Culturali (Atti della Giornata di Studio, S. Giovanni Valdarno 19 luglio 2013)
Applicazioni Open Source per il rilievo 3D dei Beni Culturali (Atti della Giornata di Studio, S. Giovanni Valdarno 19 luglio 2013), G. Bigliardi, A. Bezzi, S. Cappelli (eds.), “Free and Open Source Software per i Beni Culturali”, 1, 2013.
Download PDF here: http://www.istitutoficlu.org/open-techne/open-techne-journal/foss4bc-1-2013/
Applicazioni Open Source per il rilievo 3D dei Beni Culturali (Atti della Giornata di Studio, S. Giovanni Valdarno 19 luglio 2013), G. Bigliardi, A. Bezzi, S. Cappelli (eds.), “Free and Open Source Software per i Beni Culturali”, 1, 2013.
Download PDF here: http://www.istitutoficlu.org/open-techne/open-techne-journal/foss4bc-1-2013/
FREE AND OPEN SOURCE SOFTWARE PER I BENI CULTURALI, 1
Quaderni del Master in Tecnologie Open Source per i Beni Culturali
Applicazioni Open Source per il Rilievo 3D dei Beni Culturali Atti del l a Gi ornata di Studi o San Gi ovanni Val darno, 19 l ugl i o 2013 a cura di Gi ul i o Bi gl i ardi , Al essandro Bezzi , Sara Cappel l i APPLICAZIONI OPEN SOURCE PER IL RILIEVO 3D DEI BENI CULTURALI Atti della Giornata di Studio San Giovanni Valdarno, 19 luglio 2013 a cura di GIULIO BIGLIARDI, ALESSANDRO BEZZI, SARA CAPPELLI testi di G. CICCONE, A. CRUCCAS, C. GIANCRISTOFARO, F. LEMMI, S. MENCONERO, S. MINTO, M. C. NAVARRA, R. PELUSO, A. ROSANOVA, V. ROSSETTI, S. SABBATINI, A. SCARPELLI, M. TERRANOVA, M. TRINGALI, V. ZORI FREE AND OPEN SOURCE SOFTARE PER I BENI CULTURALI, ! Quaderni del Master in Tecnl!ie O"en Surce "er i Beni Culturali "#!$ Quest'opera stata rilasciata con licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale. Per leggere una copia della licenza visita il sito eb !ttp"##creativecommons.org#licenses#b$-nc-nd#4.0#. INDICE Premessa, di G. Bigliardi, A. Bezzi, S. Cappelli C. Giancristofaro Tecniche di Image-Based Modeling per il rilievo 3D di opere scultoree e architettoniche. Casi studio: il Leone marmoreo di F. acca e la Chiesa di !. "iovanni Battista a Campi Bisen#io S. Menconero Dalle $otogra$ie alla mesh te%turi##ata& sperimenta#ioni S. Minto Il rilievo della vera da po##o in Campo !an Marcuola a ene#ia V. Rossetti Computer ision e Image-Based Modeling per la documenta#ione dei Beni Culturali: modelli policromi G. Ciccone 'pplica#ioni di Image-Based Modeling nella campagna (omana: attuali poten#ialit)& limiti e prospettive M. Terranova Image-Based Modeling tra architettura e scultura F. Lemmi Il rilievo 3D della Torre di !. Matteo a Montopoli in al d*'rno. Primi risultati e poten#ialit) V. ori Image-Based-Modeling e archeologia: ricerca& tutela e valori##a#ione. Il caso del po##o sacro Is Pirois +illaput#u& C', M. Tringali Tecniche di Image-Based Modeling per la salvaguardia e la $rui#ione delle opere d*arte: il caso dell-ariete del Castello Maniace R. !el"so #l rilievo 3D della Chiesa di !anta Maria della !tella A. Scarpelli (ilievo 3D architettonico della $acciata dello !pedale di !anta Maria della !cala di !iena M. C. $avarra Il rilievo 3D per i Beni Culturali. Il caso studio della Chiesa rurale della Madonna delle "ra#ie& .I sec. +Bari, S. Sa%%atini 'nalisi e con$ronto di rilievi 3D a partire da immagini ac/uisite con di$$erenti dispositivi A. Cr"ccas L*Image-Based Modeling e il restauro architettonico A. Rosanova Il rilevo 3D della statua di 0lisse Dini a Pisa & && &' () *' +& +' ,& ,' ,' -, -) '* .* .' PREMESSA La Giornata di Studio Applicazioni Open Source per il rilievo 3D dei Beni Culturali, organizzata nell'ambito del progetto Open !c"ne con la collaborazione dell'#$tituto di %ormazione e &icerca della %ederazione #taliana Club e Centri '()SCO *%#CL'+ e del Centro di Geoecnologie *CG+ dell''niver$it, degli Studi di Siena, $i - $volta il ./ luglio 01.3 a S2 Giovanni 3aldarno *A&+, pre$$o la $ede dell'#$tituto %#CL'2 #n occa$ione dell'Open Da4 01.3 del 5a$ter in ecnologie Open Source per i Beni Culturali *5a$ter Open !c"ne+, la Direzione del 5a$ter "a promo$$o l'organizzazione di 6ue$to evento, durante il 6uale gli $tudenti dell'edizione 01.3 del 5a$ter Open !c"ne "anno pre$entato i ri$ultati dei pro7ect 8or9 elaborati per l'e$ame :inale del cor$o di &ilievo 3D per i Beni Culturali con $o:t8are Open Source; 6ue$to volume raccoglie gli Atti della giornata2 &ingraziamo gli $tudenti c"e con i loro progetti "anno re$o po$$ibile la realizzazione del convegno e la pubblicazione di 6ue$to volume2 Giulio Bigliardi, Sara Cappelli Universit degli Studi di Siena Coordinatori 5a$ter Open !c"ne Alessandro Bezzi Arc-Team srl Docente del cor$o &ilievo 3D per i Beni Culturali con $o:t8are Open Source TECNICHE DI IMAGE-BASED MODELING PER IL RILIEVO 3D DI OPERE SCULTOREE E ARCHITETTONICHE. CASI STUDIO: IL LEONE MARMOREO DI F. VACCA E LA CHIESA DI S. GIOVANNI BATTISTA A CAMPI BISENZIO Cristina Giancristofaro c.giancristofaro@gmail.com ABSTRACT Nelle attivit !i "iliev# $%e$$# le &#'!i(i#'i !i lav#"# i)%#'*#'# &+e il te)%# !e!i&at# alle ,a$i !i a&-.i$i(i#'e e! ela/#"a(i#'e !ei !ati $ia'# /"evi: %e" -.e$t#0 !a #")ai !ive"$i a''i0 le '.#ve te&'#l#*ie !i*itali $i $#'# $#$tit.ite alle )et#!#l#*ie t"a!i(i#'ali0 #,,"e'!# la %#$$i/ilit !i #tte'e"e '.#vi %"#!#tti %#te'(iati 'elle &a%a&it !i "a%%"e$e'ta(i#'e0 !e$&"i(i#'e )et"i&a e vi$.ali((a(i#'e0 )#lt# .tili a'&+e a $.%%#"t# !elle attivit !i "i&#$t".(i#'e e "e$ta."#. G"a' %a"te !i -.e$te te&'#l#*ie $#'# %e"1 !i$%#'i/ili i' &#))e"&i# &#' $#,t2a"e e $t".)e'ta(i#'i $%e$$# &#$t#$e e &#)%le$$e0 %e" -.e$t# '#' $e)%"e a&&e$$i/ili a t.tti. Il %"e$e'te lav#"# 3 i'&e't"at# $.ll4i)%ie*# !i te&'i&+e !i I)a*e-/a$e! M#!eli'* &+e0 i'te*"ate a $#,t2a"e li/e"# e #%e' $#."&e0 %#$$#'# &#$tit.i"e .'a vali!a alte"'ativa0 a /a$$# &#$t# e &+e 'e&e$$ita !i $e)%li&i e "i!#tte $t".)e'ta(i#'i0 %e" il "iliev# t"i!i)e'$i#'ale !i #%e"e $&.lt#"ee e a"&+itett#'i&+e. C#)e &a$i !i $t.!i# ve""a''# e,,ett.ati i "ilievi 3D !i .' Le#'e $&.lt#"e# "eali((at# !a Fla)i'i# Va&&a e !ella C+ie$a !i S.Gi#va''i Batti$ta 5Ca)%i Bi$e'(i#0 Fi"e'(e6. Le '.v#le !i %.'ti $a"a''# #tte'.te )e!ia'te il $#,t2a"e P7t+#' P+#t#*"a))et"7 T##l/#8. Le #%e"a(i#'i !i %#$t-%"#&e$$i'* $a"a''# e$e*.ite &#' l4i)%ie*# !i Me$+la/ e Cl#.!C#)%a"e. 9e72#"!$ Computer Vision, Image-Based Modeling, Structure- from-Motion, Rilievo 3, !"t#on !#otogrammetr" $ool%o&, Mes#la%, CloudCompare, soft'are open source, C#iesa dell()utostrada del Sole, *eone +laminio Vacca :. I't"#!.(i#'e Il presente ela%orato #a come oggetto di studio l(impiego delle moderne tecnic#e di Image-Based Modeling ,IBM- per il rilievo metrico tridimensionale ,3- di manufatti artistici di natura sia scultorea c#e arc#itettonica. $ale progetto di ela%ora.ione grafica si inserisce all(interno di /uella c#e ormai 0 comunemente nota come Computer Vision, cio0 /uell(insieme di 1processi che mirano a creare un modello approssimato della realt (3D) che ci circonda a partire da immagini bidimensionali (2D)2 ,GIR3**I 4556, +)V)**I et al. 4574, 89*3C8) 4577-. In particolare nelle moderne tecnic#e di Image-Based Modeling ,IBM- la ricostru.ione tridimensionale viene eseguita %asandosi 1sull(analisi dello spostamento di un oggetto nel tempo2. $ali soft'are consentono di ricostruire una nuvola di punti a %assa densit:, dalla cui ela%ora.ione grafica 0 possi%ile estrarre un modello 3 dell(oggetto indagato ,R3M9;I;9, 3*-<)8IM 455=, >3S$9B? et al. 4574-. *e linee guida con cui il progetto di rilievo 0 stato portato avanti si sono evolute in corso d(opera, in fun.ione delle pro%lematic#e e delle eviden.e tecnic#e c#e successivamente si sono riscontrate durante le diverse fasi di lavoro. $ale pro%lematic#e sono dovute alle particolari caratteristic#e logistic#e e di conforma.ione delle opere scelte come casi di studio. Il primo oggetto del rilievo 0 stato il *eone scultoreo in marmo reali..ato dallo scultore +laminio Vacca ,Roma 7@3A B Roma 7=5@-. !roveniente da Villa Medici a Roma, venne portato a +iren.e nel 76A6 e fu posto alla sommit: sinistra della gradinata d(ingresso della *oggia della Signoria, dove 0 attualmente collocato ,$CR;3R 7DD=, M)9;;) 7DD3-. Come struttura arc#itettonica 0 stata scelta la c#iesa di San Giovanni Battista, situata nel comune di Campi Bisen.io, nella fra.ione di *imite, alle porte di +iren.e. Euesta c#iesa viene anc#e c#iamata 1c#iesa dell()utostrada del Sole2, per la sua colloca.ione all(incrocio fra l()utostrada del Sole e la )77 +iren.e- Mare, ma soprattutto perc#F voluta dalla Societ: )utostrade in ricordo degli operai caduti sul lavoro nella reali..a.ione dell()utostrada del Sole ,Autostrade 7D=G, !I3R)$$9;I 4553, !9R$9G<3SI 7D=G--. 3( stata edificata tra il 7D=5 ed il 7D=G, su progetto dellHarc#itetto Giovanni Mic#elucci ,C9;+9R$I 455=, B3**CIII, C9;+9R$I 7DD5- e si sviluppa su una superficie coperta di 3@55 metri /uadri, raggiungendo un(alte..a massima di 4= metri ,9$$)VI C)VI;) 7D=A-. ) renderla caratteristica FREE AND OPEN SOURCE SOFTWARE PER I BENI CULTURALI VOL. 1, 2013, pp. 1-10 1 vi sono un impianto planimetrico e volumetrico estremamente articolato, connotato all(esterno da piJ livelli. Il primo livello 0 costituito da un %asamento dal contorno sinuoso in %o..e di pietra rosa di San Giuliano, nel /uale si aprono gli accessi alla c#iesa e piccole finestre e feritoie, evidente ric#iamo alla luce delle c#iese romanic#e. Il secondo livello, in parte in pietra e in parte in cemento faccia vista, conduce sino alla superficie corrugata della copertura, rivestita in lastre di rame. *Hedificio #a pianta asimmetrica e totalmente svincolata dallHandamento della grande copertura 1a vela2. I materiali usati per la costru.ione sono la pietra per i muri perimetraliK il cemento %ianco di Sardegna per le strutture a vistaK il rame per la copertura del tetto ,V3;$CRI 7DA5-. ;. O/iettivi opo aver compreso da precedenti studi ,3*-<)8IM S)BR? et al. 4556, 83RS$3;, *I;S$)3$ 4574, 3 R3C et al. 4573- le poten.ialit: delle tecnic#e di IBM per il rilievo tridimensionale di manufatti, o%iettivo del presente lavoro era /uello di anali..are le pro%lematic#e riscontra%ili durante le fasi di ac/uisi.ione ed ela%ora.ione dei dati, in fun.ione di diversi fattori operativi ,strumenta.ione, #ard'are, tipologia e caratteristic#e dell(oggetto rilevato, ecc.-. !onendo a confronto le procedure di analisi e i risultati ottenuti nel rilievo di una scultura con /uelli di una complessa struttura arc#itettonica, sare%%e stato inoltre possi%ile valutare la diversit: di approccio necessaria per affrontare lo studio di oggetti di dimensioni cosL differenti. 3. Met#!# e $t".)e'ti 3.: A&-.i$i(i#'e !ei !ati *(ac/uisi.ione dei dati 0 avvenuta, per entram%i i soggetti scelti, mediante la raccolta di un set di fotografie digitali scattate ruotando intorno all(oggetto, in modo da eseguire una completa ricostru.ione a 3=5M dell(elemento, da diversi punti di vista. Il dispositivo utili..ato per l(ac/uisi.ione delle immagini 0 stata una fotocamera refle& digitale ,S*R- Canon 39S@55, caratteri..ata da un sensore CM9S, )!S-C da 7@.3 megapi&el, CC 44.3 & 7G.D mm, con una risolu.ione delle immagini G6@4 & 37=A p&. *e riprese sono state eseguite effettuando uno scatto ogni 7@ gradi, in modo c#e ogni elemento campionato fosse presente in almeno tre immagini. Il numero di foto totali ac/uisite sono state =3 per la statua del *eone, 3AG foto per la C#iesa di San Giovanni Battista. !er la documenta.ione fotografica in situ le riprese sono state volutamente eseguite al mattino presto, in una giornata nuvolosa, in modo da riscontrare delle %uone condi.ioni di luce, caratteri..ate da un(ottima uniformit: di illumina.ione per tutte le angola.ioni di ripresa. !er il *eone le pro%lematic#e piJ rilevanti si sono riscontrate a causa delle difficolt: logistic#e e di posi.ione del manufatto, e piJ precisamente a causa della particolare posi.ione alla sommit: della scala principale della *oggia dei *an.i. $ale posi.ione infatti #a permesso di fotografare con facilit: il retro della statua ,+ig. 7-, ma non la parte frontale, in /uanto impossi%ile da riprendere ad una distan.a ravvicinata, nF /uella superiore. Inoltre la presen.a ravvicinata di una colonna #a reso possi%ile un campionamento solo laterale e non frontale della por.ione marmorea piJ adiacente alla colonna stessa. !er ovviare a tali difficolt: sono state eseguite piJ prove di ripresa, individuando delle posta.ioni sulle scale e nella sottostante pia..a c#e consentissero una %uona in/uadratura della parte frontale. *e immagini riportate in +ig. 4 mostrano la posi.ione Fig. 1. Leone di Flaminio Vacca situato alla sommit della gradinata d'ingresso della Loggia dei Lani (Firene). Fig. 2. !osiione delle camere di ripresa. FREE AND OPEN SOURCE SOFTWARE PER I BENI CULTURALI VOL. 1, 2013, pp. 1-10 2 delle camere rispetto al manufattoN 0 evidente la rota.ione a 3=5M e la varia.ione altimetrica delle in/uadrature in fun.ione della presen.a delle scale. Cna struttura arc#itettonica complessa come la C#iesa di San Giovanni Battista #a ric#iesto invece una diversa modalit: di ripresa, volta, per /uanto possi%ile, a eseguire un corretto e completo set fotografico, c#e permettesse di ridurre al massimo possi%ili vuoti o mancan.e strutturali nella mes# finale. *e difficolt: maggiori si sono riscontrate a causa delle particolari caratteristic#e am%ientali della struttura, inserita in un lotto verde, con un elevato numero di piante ,ulivi in particolare- c#e circondano tutta la c#iesa ,+ig. 3- e impediscono riprese ravvicinate delle diverse facciate dell(edificio. $ale pro%lematica, unita all(elevata alte..a della struttura ,la copertura raggiunge un(alte..a massima di 4= m- #a reso necessario un aumento della distan.a di ripresa e insieme un incremento del numero di in/uadrature laterali, cosL da ottimi..are al meglio il campionamento delle aree di muratura coperte dalla presen.a della vegeta.ione nelle in/uadrature frontali. 3.; Ela/#"a(i#'e !ei !ati *(ela%ora.ione dei dati 0 avvenuta tramite diverse fasi di lavoro c#e #anno permesso di ottenere una ricostru.ione grafica 3 dei manufatti a partire dal set fotografico raccolto. ;ella prima fase di ela%ora.ione 0 stato impiegato !"t#on !#otogrammetr" $ool%o& ,!!$-, un soft'are capace di determinare i parametri della camera di ripresa ,posi.ione e orientamento del punto di scatto- e di ricostruire una nuvola di punti a %assa densit: partendo dal solo set di immagini importate. Il processamento in !!$ 0 avvenuto utili..ando un note%ooO )SCS +38 series, con processore )M $urion =G P4 ,dual-core- $*@A, R)M 4 G%, sistema operativo >indo's Vista ,34 %it-. !!$ si %asa su script di !"t#on c#e consentono di automati..are il processo di ricostru.ione 3, riducendolo a due opera.ioni principaliN la cali%ra.ione ,eseguita tramite Bundler- e la ricostru.ione della nuvola di punti ,tramite CMVSQ!MVS-. *(operatore puR par.ialmente controllare il risultato finale tramite la scelta di due parametri ini.ialiN la risolu.ione a cui Bundler riscala le immagini e il feature detector ,in genere V*+eat, c#e include una versione riscritta e ottimi..ata dell(algoritmo SI+$, Scale Invariant +eature $ransform-. Bundler esegue il processo a partire da un set di immagini e da alcuni parametri caratteristici della macc#ina fotografica impiegata per le riprese, e piJ precisamente il valore focale ,c#e estrae automaticamente dai dati .Spg- e la dimensione del sensore CC ,in mm-, c#e puR essere gi: presente nel data%ase S/lite associato o essere introdotto dall(operatore. Basandosi sul principio per cui gli oggetti vicini al punto di osserva.ione si spostano nello spa.io piJ velocemente rispetto agli elementi lontani, Bundler riconosce i punti comuni delle foto, traccia lo spostamento di corrisponden.e tra una foto e l(altra e ricostruisce la nuvola di punti. *a conversione dei dati dal formato Bundler a CMSVQ!MVS viene effettuata tramite Bundle4!MVS e RadialCndistort. opo la prima fase, c#e impiega come input le immagini ac/uisite e le pose della camera per riconoscere le corrisponden.e tra le foto ,matc#-, !MVS ,!atc# MultiVie' Stereo- espande localmente le regioni ,e&pand-, e infine si applica un filtro di corre.ione c#e rimuove le eventuali corrisponden.e errate riscontrate ,filter- ,M9C*9;, B3III 4574-. *e presta.ioni e i risultati ottenuti dall(impiego di !!$ sono /uindi connesse a molteplici parametri /ualiN le propriet: delle immagini ac/uisite, la risolu.ione, il numero di immagini e le presta.ioni del !C impiegato. !er valutare come l(insieme di /ueste varia%ili puR influire sulla /ualit: della nuvola di punti finale si 0 deciso di procedere per tentativi, a partire dal set fotografico reali..ato sulla scultura del *eone. *a prima prova 0 avvenuta ela%orando l(intero set fotografico ,=3 foto- ad una risolu.ione di 7455 pi&els ,di default per riscalare le immagini in !!$- e feature detector V*+eat. Il secondo passaggio CMVSQ!MVS 0 stato eseguito ela%orando le foto a cluster di 75. *a seconda prova 0 avvenuta provando ad aumentare la risolu.ione ed ela%orando /uindi l(intero set fotografico ,=3 foto- ad una risolu.ione di 7A55 pi&els. ;ella ter.a prova, considerati i lung#i tempi di ela%ora.ione riscontrati per processare =3 foto, si 0 scelto di operare una sele.ione ,47 foto- e di lanciare il processo di Bundler a 4555 pi&els. *e successive prove sono state eseguite in modo molto rapido ,importando una sola foto- per testare le poten.ialit: del !C e determinare la risolu.ione massima con cui poter ela%orare i dati. Il valore limite individuato 0 stato pari a 4=64 pi&elsN inserendo valori maggiori il processo si %locca dando un errore associato allo SI+$ ,Scale Invariant +eature $ransform-. Impostando la risolu.ione a 4=64 pi&els le immagini sono state riscalate da Bundler a 4=64 & 76A7 pi&els e durante il processo il monitoraggio di sistema #a mostrato un impiego /uasi sempre costante delle C!C, Fig. 3. !articolare dell'area "erde che circonda la #hiesa di $an %io"anni &attista. FREE AND OPEN SOURCE SOFTWARE PER I BENI CULTURALI VOL. 1, 2013, pp. 1-10 3 pari a circa il =5T ,con nessun(altra applica.ione aperta-. ;ell(ela%ora.ione delle =3 fotografie del *eone alla risolu.ione di 4=64 pi&els i tempi di processamento sono apparsi troppo lung#i, /uindi si 0 deciso di dividere le foto in G gruppi, ognuno relativo ad una particolare in/uadratura della scultura ,anteriore, posteriore, laterali-, e mantenendo le necessarie sovrapposi.ioni. !er l(ela%ora.ione delle immagini della C#iesa, in %ase ai precedenti test, si 0 scelto di impostare la risolu.ione di Bundler direttamente a 4=64 pi&els. *a complessit: delle forme e l(estensione del manufatto arc#itettonico non #anno consentito di effettuare una sele.ione di immagini ,3AG foto- e le foto sono state /uindi divise e processate in 35 gruppi distinti a seconda dell(angola.ione di ripresa. 3( stato necessario processare insieme solo gruppi di foto con alta sovrapposi.ione, perc#F viste le ampie dimensioni dell(edificio, in una prima prova reali..ata con foto disposte casualmente il soft'are non 0 risultato in grado di estrarre informa.ioni significative. ;ell(ela%ora.ione dei 35 gruppi di foto non sono mancati fallimenti del processo di !!$, a causa di errori di devia.ione. In tali casi sono state risele.ionate le immagini ,in genere diminuite nel numero o scalate nella risolu.ione- e il processo 0 stato ripetuto, portando a risultati migliori. *e aree piJ soggette a /uesto pro%lema sono state le parti della c#iesa riprese piJ da vicino e con particolari arc#itettonici complessi ad esempio l(ampia vetrata ,riprocessata 3 volte per ottenere una %uona nuvola finale- e la struttura a s%al.o con le tre campane. *e aree riprese piJ da lontano e con ampie in/uadrature ,ad esempio il lungo prospetto posteriore e la copertura- #anno dato invece ottimi risultati. *e nuvole di punti ottenute con !!$ sono state in seguito ela%orate mediante opportune opera.ioni di post- processing eseguite con un note%ooO MacBooO!ro D.7 ,Intel i6, Ram GG%-. *(uso del soft'are CloudCompare #a permesso le opera.ioni di pulitura ,data cleaning- dei punti non appartenenti all(oggetto, allineamento ,unione delle diverse superfici- e fusione di tutte le nuvole. ) seguire Mes#*a% v.7.3.4, soft'are di mes# processing e mes# editing, #a consentito la ricostru.ione vera e propria delle superfici continue dei manufatti, tramite la genera.ione ed ela%ora.ione di mes# ottenute con opportuni algoritmi di calcolo ,CIG;9;I et al. 455A, 8)I<); et al. 455=-. <. Ri$.ltati *e nuvole di punti ottenute dall(ela%ora.ione in !!$ delle immagini ac/uisite per la scultura del *eone sono riportate in +ig. G. *e diverse metodologie di processamento del set fotografico, per intero ,avvenuto a 7455 e 7A55 pi&els- e per gruppi di foto ,avvenuto a 4=64 pi&els-, #anno prodotto risultati molto simili, pro%a%ilmente gra.ie alle numerose sovrapposi.ioni mantenute tra i gruppi adiacenti. )ll(aumentare della risolu.ione, tuttavia, si osserva un incremento del numero di punti ,rispettivamente di 7GA.D34, 3@5.D64 e 63G.D63 vertices alle risolu.ioni di 7455, 7A55 e 4=64 pi&els- a cui 0 possi%ile associare un corrispondente aumento di dettaglio dei modelli finali. !er la c#iesa di S.Giovanni Battista le immagini in +ig. @ mostrano la nuvola di punti finale estrapolata a partire a % c Fig. '. (u"ole di punti estratte da !!) per la scultura del Leone alla risoluione di 12** (a)+ 1,** (b)+ 2-.2 pi/els (c). FREE AND OPEN SOURCE SOFTWARE PER I BENI CULTURALI VOL. 1, 2013, pp. 1-10 4 Fig. 0. (u"ola di punti estratta da !!) per la chiesa di $.%io"anni &attista (risoluione 2-.2 pi/els). FREE AND OPEN SOURCE SOFTWARE PER I BENI CULTURALI VOL. 1, 2013, pp. 1-10 5 dai 35 singoli processi di ela%ora.ione in !!$. Come prima opera.ione tutte le nuvole di punti #anno ric#iesto una pulitura piuttosto complessa a causa della presen.a di numerosi punti estranei ,punti piJ scuri associa%ili pro%a%ilmente a distur%i eQo errori sfuggiti al filtering di !MVS4- c#e ricoprivano gran parte delle superfici dei manufatti ,+ig. = a, %-. !er la statua del *eone a 4=64 pi&els e per l(intera C#iesa 0 stato in seguito necessario eseguire anc#e l(allinemento e poi la fusione delle nuvole, in /uanto ottenute dal processamento in !!$ di gruppi di foto separati. *(allineamento in CloudCompare 0 avvenuto con la sele.ione di almeno tre punti di riferimento comuni a due nuvole adiacenti ,+ig. = c, d-. *e nuvole di punti sono state successivamente importate in Mes#la%, dove applicando l(algoritmo matematico di 1!oisson surface reconstruction2 0 stato possi%ile ricostruire le superfici tridimensionali ,+igg. 6, Aa-. *a fase finale dell(ela%ora.ione #a previsto l(assegna.ione dei colori alla mes# tramite il trasferimento dei colori dalla nuvola di punti ai vertici della superficie creata. $ale opera.ione 0 stata eseguita mediante il comando 1Verte& attri%ute transfer2 c#e consente di trasferire alla superficie non solo il colore ma anc#e altre propriet: dei punti come la geometria, la /ualit:, ecc. ,+ig. A%-. *e mes# finali sono state pulite nuovamente con CloudCompare, per rimuovere alcune delle facce non corrispondenti alla reale conforma.ione dei manufatti. !er il modello del *eone si 0 scelto di rimuovere la parte superiore mantenendo visi%ile il vuoto dovuto alla Fig. -. 1peraioni di pulitura (a+ b) e allineamento (c+ d) delle nu"ole di punti mediante il so2t3are #loud #ompare. Fig. .. !oisson sur2ace reconstruction applicata sulla nu"ola di punti del Leone (risoluione 12** pi/els). a % d c FREE AND OPEN SOURCE SOFTWARE PER I BENI CULTURALI VOL. 1, 2013, pp. 1-10 6 mancan.a di documenta.ione fotografica dall(alto. *e superfici create sui vuoti della %ase marmorea e del profilo del *eone ,sul retro e sulla .ampa posteriore sinistra- sono state invece mantenute, in /uanto conformi alla realt: del manufatto. !er la mes# della C#iesa di S.Giovanni sono state mantenute tutte le superfici c#e #anno integrato le mancan.e c#e erano presenti sui muri in pietra a causa della presen.a della vegeta.ione ,al%eri nelle in/uadrature frontali e cespugli adiacenti le murature-. *a parte della copertura 0 stata ripulita in modo da sem%rare il piJ simile possi%ile alla struttura arc#itettonica reale. I modelli 3 finali ottenuti per la statua del *eone alle tre risolu.ioni di 7455, 7A55 e 4=64 pi&els sono riportati in +ig. D. *e nuvole di punti con maggiore densit: #anno prodotto una mes# c#e eviden.ia in modo piJ marcato i dettagli e i diversi andamenti delle superfici lavorate. 9ttimo elemento per appre..are /uesta varia.ione 0 la scritta presente sulla parte marmorea frontale %assaN appena percetti%ile sul modello a 7455 pi&els, %en visi%ile a 7A55, di ottima leggi%ilit: a 4=64 pi&els. Il Fig. 4. 5odelli 3D 2inali della statua del Leone alle risoluioni di 12** (a)+ 1,** (b) e 2-.2 pi/els (c). Fig. ,. !oisson sur2ace reconstruction (a) e Verte/ attribute trans2er (b) applicati alle nu"ola di punti della chiesa di $.%io"anni &attista. % a Fig. 1*. Vista 2rontale+ laterale e posteriore del modello 3D 2inale della statua del Leone (risoluione di 2-.2 pi/els). FREE AND OPEN SOURCE SOFTWARE PER I BENI CULTURALI VOL. 1, 2013, pp. 1-10 7 Fig. 11. 5odello 3D 2inale della chiesa di $.%io"anni &attista. FREE AND OPEN SOURCE SOFTWARE PER I BENI CULTURALI VOL. 1, 2013, pp. 1-10 8 modello finale ottenuto alla massima risolu.ione per il *eone marmoreo appare come un risultato del tutto soddisfacente, considerate le ini.iali difficolt: di ac/uisi.ione delle immagini e la complessit: degli andamenti delle superfici scolpite. *(algoritmo di !oisson #a permesso di colmare alcune delle lacune presenti nella nuvola di punti ini.iale e il verte& attri%ute transfer #a conferito al modello una colora.ione molto omogenea e simile al naturale aspetto del marmo venato ,+ig. 75-. Il risultato finale del modello 3 ottenuto per la C#iesa risulta anc#(esso soddisfacente, vista la complessit: arc#itettonica dell(edificio, la difficolt: operativa nell(ac/uisi.ione delle immagini e la lunga ela%ora.ione di 35 nuvole di punti ini.iali ,+ig. 77-. )l termine del lavoro tutti i modelli sono stati correttamente scalati metricamente utili..ando misure di riferimento ac/uisite in situ e l(apposito strumento 1$ransform scale2 presente in Mes#la%. =. C#'&l.$i#'i )l termine del presente lavoro 0 possi%ile trarre diverse conclusioni importanti per la valuta.ione delle poten.ialit: delle tecnic#e di Image-Based Modeling per il rilievo tridimensionale di opere d(arte. I casi di studio anali..ati #anno eviden.iato come il rilievo 3 ric#ieda una diversit: di approccio sperimentale, sia nella fase di ac/uisi.ione c#e in /uella di ela%ora.ione dei dati, a seconda delle caratteristic#e e delle dimensioni dei manufatti da rappresentare. *a fase di ac/uisi.ione dei dati deve essere affrontata tenendo in considera.ione la risolu.ione delle immagini da ac/uisire, le condi.ioni am%ientali e di luce, la conforma.ione dell(oggetto da rilevare. Se particolari distur%i am%ientali ,al%eri, vegeta.ione- o elementi strutturali ,come ad esempio le scale e la colonna sul retro del *eone- interferiscono sulle riprese in situ 0 necessario incrementare il numero di in/uadrature laterali eQo la distan.a di ripresa dell(oggetto. ;ella fase di ela%ora.ione in !!$ lo studio preliminare sulle poten.ialit: del soft'are #a permesso di osservare c#e lavorando ad una %assa risolu.ione di scala 0 possi%ile ela%orare numerose fotografie ,nel presente caso fino a =3 immagini- in un singolo processo, mentre ad alta risolu.ione 0 necessario processare poc#e foto alla volta ,ad esempio gruppi di 45 foto per il *eone-. ;el caso di una struttura complessa come la c#iesa 0 stato necessario ridurre ulteriormente il numero di immagini per processo, con foto relative ad aree ristrette dell(edificio e mantenendo sempre le dovute sovrapposi.ioni. I risultati ottenuti in !!$ mostrano c#e all(aumentare della risolu.ione aumenta la densit: delle nuvole di punti ,e di conseguen.a il grado di dettaglio del modello 3 finale-. !er la scultura del *eone le riprese laterali #anno consentito un(ottima rappresenta.ione della parte posteriore c#e, a causa della presen.a ravvicinata della colonna, sem%rava ini.ialmente di piJ complessa ricostru.ione. ;el caso della C#iesa le immagini con in/uadrature da lontano #anno permesso di ottenere un(ottima /uantit: di informa.ioni per la ricostru.ione della copertura, considerata l(alte..a ,4= metri- e la mancan.a di foto aeree. *a presen.a degli al%eri #a influito sulle nuvole ottenute ,vuoti lungo le murature piJ %asse- ma considerato il numero di piante, il distur%o 0 stato minore rispetto a /uanto ini.ialmente previsto. !ro%a%ilmente !!$ 0 riuscito ad estrarre parte delle informa.ioni dalle in/uadrature laterali. !urtroppo tutte le nuvole finali #anno fatto registrare numerosi punti estranei ,associa%ili a distur%i ed errori sfuggiti al filtering di !MVS4- c#e ricoprivano gran parte delle superfici dei manufatti e c#e /uindi #anno ric#iesto una prolungata opera.ione di pulitura nella successiva fase di ela%ora.ione dati. *(ela%ora.ione in CloudCompare dei modelli del *eone #a eviden.iato come processare in un unico passaggio l(intero set fotografico, ottenendo cosL un(unica nuvola, o processare gruppi separati di foto, ottenendo piJ nuvole da allineare e unire, porti a risultati simili. U perR fondamentale processare i gruppi mantenendo ampie sovrapposi.ioni tra nuvole relative ad aree adiacenti del manufatto. ;ella fase di post-processing Mes#*a% #a dato ottimi risultati nell(applica.ione dell(algoritmo di !oisson e nel Verte& )ttri%ute $ransfer, integrando le mancan.e presenti sia sul *eone ,nel retro a causa della presen.a della colonna, e sulla %ase a causa della mancan.a di in/uadrature dall(alto- sia sulla C#iesa ,sui muri in pietra coperti dalla vegeta.ione e nella copertura-. )ll(aumentare della densit: delle nuvole ini.iali le relative mes# incrementano di dettaglio e risolu.ione, %en evidenti gra.ie alla complessit: degli andamenti delle superfici lavorate. 9%iettivo futuro per poter considerare completa una tipologia di rilievo 3 portata avanti con le metodologie illustrate nel presente lavoro sar: l(integra.ione dei dati fotografici da terra con riprese aeree, in modo da poter completare il rilievo delle parti superiori dei manufattiQedifici. ) parte tale pro%lematica, puramente operativa, le tecnic#e di Image-Based Modeling integrate con l(impiego di soft'are open source si rivelano come una valida alternativa ,%asso costo, utili..o di semplici e ridotte strumenta.ioni- rispetto alle note solu.ioni disponi%ili in commercio per la rappresenta.ione 3, c#e spesso risultano di difficile impiego e utili..o per gli elevati costi e le complesse strumenta.ioni ric#ieste. >. Bi/li#*"a,ia Autostrade Sp) 7DDG, La chiesa dell6autostrada del sole $.%io"anni &attista a #ampi &isenio+ Roma. B3**CIII )., C9;+9R$I C. 7DD5, %io"anni 5ichelucci. #atalogo delle opere, Milano. CIG;9;I !., C)**I3RI M., C9RSI;I M., 3**3!I);3 M., FREE AND OPEN SOURCE SOFTWARE PER I BENI CULTURALI VOL. 1, 2013, pp. 1-10 9 G);9V3**I +., R);ICG*I) G., 455A, 5eshLab7 an open8source mesh processing tool+ in SC)R);9 V., 3 C<I)R) R., 3RR) C. ,eds.-, 9% :t 2**, 8 9urographics :talian #hapter #on2erence. !roceedings ,Salerno, Ital", Vul" 4-G, 455A-, pp. 74D-73=. C9;+9R$I C., 455= La storia di un tormentato capola"oro+ %io"anni 5ichelucci e la chiesa dell6Autostrada, WCasa%ellaW, 6GA, pp. =-76, 777-3. 3 R3C V., !*3$S G., V3R<93V3; G., B)$S M., C<3RR3$$X B., 3 M)3?3R >., 3 SM3$ !., 3C9;?;C8 V., <3RR3M);S ., *)*99 !., V); M3IRV3;;3 M., 3 C*3RCE >. 4573, )o3ards a three8dimensional cost8e22ecti"e registration o2 the archaeological heritage+ 1Vournal of )rca#eological Science2, G5 ,4-, pp. 775A-7747. 3*-<)8IM S)BR? +., R3M9;I;9 +., G9;I9 *., V9*$9*I;I +. 455A, 922ecti"e high resolution 3D geometric reconstruction o2 heritage and archaeological sites 2rom images+ in !9S*CSC<;? )., *)MB3RS 8., <3RI9G I. ,eds.-, La;ers o2 !erception, ,!roceedings of t#e 3@t# International Conference on Computer )pplications and Euantitative Met#ods in )rc#aeolog" ,C))-, Berlin, German", )pril 4B=, 4556-, Bonn, pp. G3-@5. +)V)**I M., +9R;)CI)I )., IS9*) ). V., $)RECI;I S., ;);;I!I3RI *., 4574, 5ulti"ie3 3D reconstruction in geosciences, 1Computers Y Geosciences2, GG, pp. 7=AB76=. GIR3**I V. ). 4556, )ecniche digitali per il rilie"o+ la modellaione tridimensionale e la rappresentaione nel campo dei beni culturali, $esi di dottorato Scien.e geodetic#e e topografic#e, )lma Mater Studiorum B Cniversit: di Bologna. 8)I<); M., B9*I$<9 M., <9!!3 <. 455=, !oisson sur2ace reconstruction+ in !roceedings o2 the 2ourth 9urographics $;mposium on %eometr; !rocessing, pp. =7-654. 83RS$3;, $.!., *I;S$)3$ M. 4574, :mage8&ased Lo3 #ost $;stems 2or Automatic 3D <ecording and 5odelling o2 Archaeological Finds and 1b=ects+ in I9);;I3S, M., +RI$SC<, ., *3ISS;3R, V., )VI3S, R., R3M9;I;9, +., C)++9, R. ,eds.-, !rogress in #ultural >eritage !reser"ation. ' )h :nternational #on2erence 9uro5ed 2*12 (*imassol, C"prus, 9cto%er 4D B ;ovem%er 3, 4574-, *ecture ;otes in Computer Science, 6=7=, <eidel%erg, pp. 7-75. 89*3C8) ;., 4577, !hoto8based 3d scanning "s. laser scanning ? competiti"e data ac@uisition methods 2or digital terrain modelling o2 steep mountain slopes+ 1International )rc#ives of t#e !#otogrammetr", Remote Sensing and Spatial Information Sciences2, 35 ,GQ>7D-, pp. 453-45A. M)9;;) M.*. 7DD3, <oma di $isto V. Le arti e la cultura, Roma . M9C*9; !., B3III ). 4574, !;thon !hotogrammetr; )oolbo/7 A 2ree solution 2or )hree8Dimensional Documentation, in C);$9;3 +. ,ed.-, A<#>91F1$$. 1pen $ource+ Free $o2t3are e 1pen Format nei processi di ricerca archeologica. Atti del V: AorBshop ,;apoli, D-75 Giugno-, !o..uoli, pp. 7@3-765. 9$$)VI C)VI;) ). 7D=A, Chiesa dell6autostrada del $ole+ $. %io"anni &attista+ WIl Resto del CarlinoW, Bologna. !I3R)$$9;I 3. 4553, #hiesa dell6autostrada del $ole C$an %io"anni &attistaD+ appunti+ ricordi e storia+ Campi Bisen.io. !9R$9G<3SI !. 7D=G, La chiesa dell'Autostrada del $ole+ W*()rc#itettura, cronac#e e storiaW, 757. R3M9;I;9 +., 3*-<)8IM S. 455=, :mage8based 3D modelling7 a re"ie3+ 1$#e !#otogrammetric Record2, 47 ,77@-, pp. 4=D- 4D7. $CR;3R V. 7DD=, )he dictionar; o2 art, 37, ;e' ?orO, Grove. V3;$CRI R . 7DA5, #omplessit e contraddiione in architettura, Bari, p. 44. >3S$9B? M. V., BR)SI;G$9; V., G*)SS3R,;. +., <)MBR3? M. V., R3?;9*S V. M . 4574, '$tructure82rom85otion' photogrammetr;7 A lo38cost+ e22ecti"e tool 2or geoscience applications+ 1Geomorfolog"2, 76D, pp. 355-37G. FREE AND OPEN SOURCE SOFTWARE PER I BENI CULTURALI VOL. 1, 2013, pp. 1-10 10 DALLE FOTOGRAFIE ALLA MESH TEXTURIZZATA, SPERIMENTAZIONI Sofia Menconero sofia.menconero @gmail.com ABSTRACT Nell'ambito el !ilie"o #D ei Be$i C%lt%!ali, St!%&t%!e'(!om'Motio$ e Ima)e'ba*e Moeli$) *o$o l'alte!$ati"a alle +i, &om%$i te&$i&-e i la*e! *&a$$i$) e (oto)!ammet!ia. Al +o*to i *t!%me$ta/io$e i$)omb!a$te, &o*to*a o )e*tibile &o$ %$a +!e+a!a/io$e te&$i&a *+e&iali//ata, o((!o$o %$ metoo +i, i$t%iti"o )!a/ie all'%tili//o i att!e//at%!a &om%$eme$te i((%*a a$&-e t!a %te$ti $o$ e*+e!ti, 0%ale (oto&ame!a e &om+%te!. L'a!ti&olo !i+o!ta te$tati"i e *+e!ime$ta/io$i *% %$'%!$a et!%*&a, i$t!a+!e*i %!a$te il +!imo a++!o&&io a 0%e*ta metoolo)ia, $e&e**a!i +e! i$a)a!e e &om+!e$e!$e le +ote$/ialit1 e i limiti. 2e34o!* Structure-from-Motion, Image-based Modeling, Rilievo 3D, Beni Culturali, Beni Arceologici, Museo Arceologico di !erugia, "rna etrusca, Thania Vipinei, !#ton !otogrammetr# $oolbo%, CloudCom&are, Mes'ab 5. I$t!o%/io$e (ra ce il Software libero e Open Source si sta affermando ance in Italia e sem&re &i) &rofessionisti si avvicinano a *uesta filosofia, do&o aver su&erato un+ini,iale diffiden,a com&ortata dalla natura s&esso tro&&o tecnico-informatica dei contenuti, - arrivato il momento di valutare alternative Open Source &er il rilievo 3D dei Beni Culturali. Molte sono le disci&line ce ne trarrebbero vantaggio. l+arcitettura, l+arceologia, il restauro, la diagnostica, la storia dell+arte. Basti &ensare a *uei casi caratteri,,ati da &roblematice di ti&o logistico, come missioni all+estero, in *uanto l+ard/are necessario - comodamente tras&ortabile in un bagaglio a mano0 o come i siti arceologici ce anno bisogno di essere documentati in tem&i brevi tra una fase di scavo e l+altra0 o nelle situa,ioni di emergen,a *uando si riscia di &erdere l+oggetto ce si vuol rilevare0 o ancora in ambienti estremi come i rilievi subac*uei e aerei. Il vantaggio di avere *uasi sem&re a &ortata di mano una maccina fotografica rende la Structure-from-Motion 1d+ora in &oi abbreviato SfM2 estremamente versatile. Altro ®io, ris&etto al costoso strumento laser ce come ogni altro dis&ositivo subisce un invecciamento tecnologico *uasi annuale, deriva dal fatto ce - un metodo &rinci&almente basato su software, tutti Open Source e facilmente aggiornabili, e non su hardware. Sen,a contare ce, se si - in &ossesso di veccie fotografie di un bene scom&arso, - &ossibile ottenere un rilievo 3D a &osteriori. 'a SfM e l+Image-based Modeling 1d+ora in &oi abbreviato IbM2 sono due fasi del &rocesso basato su soft/are libero e (&en Source ce &ermette di creare una nuvola di &unti da un set di fotografie. 'a &rima consente di determinare i &arametri della fotocamera e di ricostruire una nuvola di &unti a bassa risolu,ione, mentre con la seconda - &ossibile ottenere la stessa scena ad alta risolu,ione. Il workflow generale 1B344I et al. 56762 &revede innan,itutto la raccolta dei dati con una cam&agna fotografica. sono sufficienti fotografie dell+oggetto ri&reso da diversi &unti di vista, seguendo l+accorte,,a di cogliere lo stesso elemento in almeno 3 scatti &er far s8 ce risulti nella nuvola finale e, nel caso di una ricostru,ione a 396:, - necessaria una foto ogni 7;: circa, *uindi almeno 5< immagini. Buona norma - scattare *uante &i) fotografie &ossibili e rimandare la sele,ione ad una fase successiva. "na volta definito il re&ertorio di immagini da utili,,are, comincia la fase di &ost &rodu,ione. Il &rimo &assaggio, effettuato con l+a&&lica,ione Bundler, consiste nel riconoscimento dei &unti in comune tra le diverse immagini 1features detection2. =ra,ie a *uesta o&era,ione automatica e al tracciamento dello s&ostamento delle corris&onden,e tra una fotografia e l+altra, basandosi sul sem&lice &rinci&io &er cui gli oggetti &i) vicini al &unto di ri&resa si s&ostano nello s&a,io &i) velocemente ris&etto agli elementi lontani, il software crea una nuvola di &unti &oco densa e memori,,a i &arametri della fotocamera. Il secondo &assaggio &revede il trasferimento di *uesti valori da Bundler all+a&&lica,ione !M>S5, la *uale all+ini,io esegue automaticamente il riconoscimento delle corris&onden,e tra le foto 1match2, &oi anali,,ando le aree &rossime ai &unti individuati nella &rima fase esegue un &rocesso di es&ansione delle corris&onden,e 1expand2, e come ultima fase a&&lica un filtro di corre,ione &er rimuovere eventuali errori 1filter2. "na volta creata la nuvola di &unti la si im&orta in un soft/are di mesh processing e mesh editing dove - &ossibile ri&ulire ulteriormente i dati dai disturbi e dagli FREE AND OPEN SOURCE SOFTWARE PER I BENI CULTURALI VOL. 1, 2013, pp. 11-16 11 errori sfuggiti al filtering di !M>S5, reali,,are una su&erficie tridimensionale gra,ie a diversi algoritmi, come il Poisson econstruction e il !all Pi"oting, e unire, scalare, allineare su&erfici diverse. Avendo come strumento di ac*uisi,ione una fotocamera, e non un laser, il limite di *uesta tecnica - di non restituire una nuvola di &unti direttamente scalata. Il &roblema si risolve dimensionando l+oggetto in &ost &rodu,ione. !er *uesto - o&&ortuno &redis&orre, al momento della cam&agna fotografica, dei target georeferen,iati, nel caso di arcitetture, o un sistema di coordinate cartesiane, nel caso di oggetti di dimensioni ridotte. "n altro limite riguarda la difficile valuta,ione degli errori, sia locali ce di deforma,ione globale del modello. 'a &resente ricerca, ce risale ad a&rile 5673 1M3?C(?3R( 56732, nasce *uindi dalla volont@ di indagare i limiti e le &oten,ialit@ di *uesta tecnica, in rela,ione alla strumenta,ione hardware a dis&osi,ione, &iuttosto modesta, e &rediligendo la *ualit@ dei dettagli &iuttosto ce l+estensione del rilievo. 6. O))etto el !ilie"o '+oggetto della ricerca - l+urna etrusca di Thania Vipinei 1fig. 72, formata da una cassa in alabastro e un co&ercio in travertino, databile al II secolo a.C. e &roveniente dal territorio di Ciusi. '+urna fa &arte della colle,ione del Museo Arceologico di !erugia ed - catalogata col n: A7 dell+Inventario Bellucci 1si ringra,ia la So&rintenden,a &er i Beni Arceologici dell+"mbria &er la dis&onibilit@2. Il manufatto a dimensioni di circa 96 % <6 centimetri di base e &resenta, nella &arte frontale, un bassorilievo con figure antro&omorfe e animali, molto degradate ma riconoscibili, il *uale illustra il mito del cingiale calidonio. In &articolare sono riconoscibili dei cacciatori armati e il cingiale. Il mito racconta ce Meleagro, figlio del re di Calidone, uccide con uno s&iedo il feroce cingiale ce Artemide a scatenato contro la citt@. Alla caccia &arteci&a ance Atalanta, al centro, armata di scure. A lei, della *uale - segretamente innamorato, egli doner@ la &reda, dando ini,io alla catena di tragici eventi ce lo &ortB alla morte. 'a &arte frontale del co&ercio reca la scritta. #ania "ipinei tutnasa, ce significa C$ania >i&inei, moglie di $utnaC. #. Ha!4a!e e *o(t4a!e =li strumenti hardware a dis&osi,ione, economicamente e tecnicamente alla &ortata di tutti, sono stati. una fotocamera Canon 3(S ;66D da 7;,3 mega&i%el con ottica Canon 3D-S ;6 mm fE7.< "SM ce a &rodotto foto di <A;5 % 379F &i%el di dimensione0 e un notebook Son# >aio Intel Core 5 Duo C!" $F766 @5.76 =G, con 3 =B di RAM, la sceda video A$I Mobilit# Radeon H5366, e due sistemi o&erativi. Iindo/s >ista a 35-bit e =?"E'inu% 5.9.35 con Arce(S <. I software utili,,ati sono stati. !#ton !otogrammetr# $oolbo% 1d+ora in &oi abbreviato !!$2 1M("'(?, B344I 56752 v. 6.7 in Arce(S, una sem&lice interfaccia &er eseguire Bundler e !M>S50 CloudCom&are v. 5.< in Iindo/s e, sem&re in Iindo/s, Mes'ab v. 7.3.5, ce sono invece &rogrammi di mesh processing e mesh editing. 7. Obietti"i !er a&&rendere i limiti e le &oten,ialit@ della SfM e dell+IbM l+obiettivo &rinci&ale - stato *uello di riuscire a &rodurre una nuvola di &unti com&leta e &i) dettagliata &ossibile con l+hardware a dis&osi,ione. '+obiettivo successivo - stato *uello di dimensionare metricamente la nuvola &ulita, creare una su&erficie e, infine, attribuire la texture. 8. Metoo e !i*%ltati 3seguendo la cam&agna fotografica in una giornata luminosa ma nuvolosa, e as&ettando l+orario in cui l+oggetto non veniva col&ito direttamente dal sole, si - riusciti ad avere una buona luce ambientale diffusa e non si - avuto bisogno dell+ausilio di un tre&&iede, nJ di un flas. Invece, a causa della colloca,ione nel ciostro del museo, a ridosso di un muro, non - stato &ossibile fotografare il soggetto &er intero, mancando la &arte &osteriore 1fig. 52. ?on avendo &adronan,a della tecnica di rilievo fotografico, si sono eseguiti diversi ti&i di ri&rese &er $ig. %. &' urna etrusca di $ania >i&inei. $ig. (. Il chiostro del Museo )rcheologico *a+ionale dell',mbria do"e - conser"ata l'urna. FREE AND OPEN SOURCE SOFTWARE PER I BENI CULTURALI VOL. 1, 2013, pp. 11-16 12 avere &i) scelta e decidere in fase di elabora,ione *uale fosse il migliore set di foto. Il &rimo gru&&o di 57 immagini - stato scattato da lontano, facendo in modo di in*uadrare tutto l+oggetto e s&ostandosi in semicercio da un lato all+altro, fin dove era &ossibile arrivare. Il secondo gru&&o di foto, 5; scatti, sono stati &resi &i) ravvicinati, in*uadrando &ar,ialmente l+oggetto e &untando su una maggiore defini,ione dei dettagli. '+ultimo gru&&o di 55 foto - stato scattato molto ravvicinato ed esclusivamente verso la &arte frontale, &er catturare i &articolari del bassorilievo. In totale sono state scattate 9F fotografie e la scelta di effettuare diversi ti&i di ri&resa si - rivelata utile &ercJ si - sco&erto ce il miglior risultato si - ottenuto &rendendo foto da &i) gru&&i 1fig. 32. 'a fase di &ost &rodu,ione - cominciata con !!$. Il metodo ce si - seguito &er raggiungere l+obiettivo &osto &revedeva di ca&ire, ini,ialmente, a ce risolu,ione massima fosse &ossibile &rocessare le fotografie, in seguito ca&ire *uale fosse il migliore set di foto &er &rodurre la nuvola di &unti &i) densa a &arit@ di risolu,ione, infine verificare se il software avesse dimostrato migliori &resta,ioni in ambiente 'inu% o Iindo/s. Si - deciso di cominciare in 'inu% 1fig. <2. Il &rimo tentativo di Bundler - stato eseguito con 5; foto, tutte &rovenienti dal secondo gru&&o 1ravvicinate2, ad una risolu,ione di 3.;66 &i%el. 'a nuvola di &unti &rodotta era com&osta da 96.<7K elementi, un buon risultato, ma una delle foto non - stata &rocessata. Si - deciso, come tentativo successivo, di abbassare la risolu,ione fino a 3.666 &i%el, mantenendo lo stesso set di foto. In *uesto caso la nuvola &resentava 97.5FF vertici. Luindi il &asso successivo - stato *uello di ca&ire a *uale risolu,ione massima, com&resa tra 3.666 e 3.;66, il software riuscisse a &rocessare tutte le foto. Il ter,o tentativo con lo stesso set di foto - stato fatto a 3.<66 &i%el e in effetti *uesta - risultata essere la risolu,ione massima desiderata, &roducendo 9F.353 &unti. Il risultato non era ancora soddisfacente &ercJ il modello &resentava delle mancan,e in corris&onden,a degli s&igoli inferiori dei lati corti dell+urna. ?el *uarto tentativo si - deciso di cambiare set di foto e si sono utili,,ate le 57 a&&artenenti al &rimo gru&&o, *uelle scattate da lontano. In *uesto caso il modello - venuto com&leto ma la nuvola ne a risentito in defini,ione 199.AFF vertici2. ?el *uinto tentativo si - deciso di &rovare ad elaborare tutte le foto di tutti i gru&&i, 9F in totale. Il &rocesso a avuto una durata ben su&eriore alle due ore delle &recedenti fasi, ma la nuvola elaborata &resentava 5A7.75K vertici, *uattro volte su&eriori ris&etto ai vecci modelli. ?on &otendo raggiungere risultati migliori in $ig. .. I set di fotografie utili++ate per il rilie"o. $ig. /. Tabella di confronto tra le differenti elabora+ini reali++ate in fase di post produ+ione. FREE AND OPEN SOURCE SOFTWARE PER I BENI CULTURALI VOL. 1, 2013, pp. 11-16 13 =?"E'inu%, si - &assati alla s&erimenta,ione degli stessi dati in ambiente Iindo/s. Si - subito a&&urato ce !!$ in Iindo/s, con il notebook a dis&osi,ione, non lavorava ad una risolu,ione maggiore di 5.9K6 &i%el, *uindi, se&&ur con lo stesso set di foto, si - ottenuta una nuvola di &unti meno definita, com&osta da 53;.393 elementi. Si - cos8 deciso di tornare in =?"E'inu% &er continuare con la successiva fase del &rocesso di !!$, ottimisticamente credendo di aver trovato il dataset definitivo. 'a fase !M>S5 con il set da 9F foto, scegliendo un cluster &ari a 76, do&o *uattro giorni di elabora,ione non aveva ancora &rodotto il &rimo cluster, *uindi - stato necessario ritornare a Bundler e diminuire il numero di foto. ?e sono state scelte 5<, dal &rimo e secondo gru&&o, cercando di ottenere il giusto e*uilibrio tra le foto da lontano e *uelle da vicino. 'a nuvola ottenuta aveva F5.5<F &unti. Il successivo &rocesso !M>S5 non a dato &roblemi e a &rodotto una nuvola ad alta risolu,ione da F7A.F<K &unti. Si - deciso di fare un ultimo tentativo in Bundler, aumentando il numero di immagini e &rendendone <9, sem&re dal &rimo e dal secondo gru&&o. 'a nuvola di &unti &rodotta aveva 7;6.;3A vertici e la successiva nuvola di !M>S5 ben 3.6K7.;FF. Il risultato del &rocesso di SfM e IbM - stato infine accettato e si - considerato raggiunto il &rimo obiettivo 1fig. ;2. Il secondo software utili,,ato - stato CloudCom&are. '+obiettivo era riuscire a dimensionare metricamente la nuvola &ulita 1fig. 92 &er &oi creare la mesh. Il metodo ce si - seguito - stato *uello di &ulire manualmente la nuvola di &unti da tutte le &arti estranee all+urna, tramite il comando Segment. Do&o *uesta o&era,ione il modello - &assato da 3.6K5.;FF a 5.A57.A<< &unti. Infine con il plugin .0 Poisson Mesh econstruction, settando il valore di Octree a 76, si - ottenuta una mesh con 7.K63.575 facce 1fig. A2. Sono state eseguite e ri&ulite le su&erfici sia della nuvola nella &osi,ione originale ce di *uella scalata, &er &rovare successivamente la te%turi,,a,ione sia automatica ce manuale. !urtro&&o non - &ossibile utili,,are lo strumento di texture automatica se la mesh - stata scalata e s&ostata dalla &osi,ione originale di Bundler, in *uanto il soft/are non - &i) in grado di associare le varie immagini al loro &unto di ri&resa. Infine, - stato utili,,ato il soft/are Mes'ab allo sco&o di creare la su&erficie &oligonale 1fig. 12, confrontandola con *uella elaborata in CloudCom&are, e di te%turi,,are il modello. !oicJ il notebook a dis&osi,ione riusciva a lavorare con il comando Surface econstruction2 Poisson al massimo valore di Octree 0epth e Sol"er 0i"ide &ari a A, tro&&o basso &er ottenere un buon $ig. 3. *u"ola di punti risultata dal processo di SfM e IbM. $ig. 4. Mesh ottenuta con 5loud5ompare. $ig. 6. iferimenti metrici utili++ati per dimensionare metricamente la nu"ola di punti. $ig. 1. Mesh ottenuta con Meshlab. FREE AND OPEN SOURCE SOFTWARE PER I BENI CULTURALI VOL. 1, 2013, pp. 11-16 14 risultato, - stato necessario ricorrere al su&&orto di un altro notebook con le seguenti caratteristice. Acer Intel Core i;-5<;6M @5.; =G, con $urbo Boost fino a 3.7 =G,, < =B di RAM, sceda video ?>IDIA =eDorce =$ 936M con 7 =B di RAM dedicata, e Iindo/s A a 9<-bit. In *uesto modo - stato &ossibile lavorare con il settaggio di tali valori &ari a 76 e ottenere un risultato accettabile. Confrontando la mesh di CloudCom&are con *uella di Mes'ab, si &erce&isce a vista la migliore *ualit@ della &rima ris&etto alla seconda, confermata ance dalla differen,a del numero delle facce 17.K63.575 contro 7.<5A.5652. Si - *uindi deciso di utili,,are la su&erficie di CloudCom&are &er &roseguire le s&erimenta,ioni. Sem&re in Mes'ab - stata &rovata l+attribu,ione del colore tramite due comandi. Vertex attribute transfer e Pro7ect acti"e raster color to current mesh, con buoni risultati in entrambi i casi 1fig. K2. Come ultimo lavoro - stata creata la texture &er me,,o del comando Parameteri+ation 8 texturing from registered raster, con texture si+e a 7F66 &i%el, valore massimo accettato dall+hardware. Il risultato - buono. la *ualit@ di defini,ione ce si - riusciti ad ottenere - elevata 1fig.762. 9. Co$&l%*io$i Come - &ossibile vedere dalle immagini allegate gli obiettivi &osti all+ini,io della ricerca sono stati raggiunti con successo. il modello 3D reali,,ato a un notevole dettaglio nonostante la strumenta,ione a dis&osi,ione non fosse delle &i) avan,ate. In merito alla tecnica di rilievo utili,,ata la conclusione a cui si - giunti - ce &uB essere una valida alternativa al costoso laser scanner nel cam&o dell+arcitettura, e meglio ancora in *uello dell+arceologia, *uando non si necessita di una &recisione millimetrica. Ad ogni modo la scelta della ti&ologia di rilievo va fatta anali,,ando caso &er caso, do&o averne valutato le finalit@, le tem&istice, il budget, la logistica. Di seguito alcune considera,ioni tratte dalle s&erimenta,ioni, ce si s&era &ossano essere utili a ci decider@ di cimentarsi in *uesta tecnica di rilievo 3d. foto &i) distan,iate &roducono nuvole di &unti meno dense ris&etto a foto &i) ravvicinate0 foto tro&&o ravvicinate e in numero ridotto &roducono nuvole di &unti incom&lete0 - &referibile avere un set di foto com&osto da alcuni scatti da lontano ce in*uadrino tutto l+oggetto e alcuni scatti da vicino ce &ermettano &i) defini,ione dei dettagli0 - im&ortante ricordare ce un elemento &er essere generato deve com&arire in almeno 3 immagini0 le foto devono essere a fuoco e non mosse0 - &referibile abbassare la risolu,ione di Bundler e aumentare il numero di foto &iuttosto ce il $ig. 9. &a mesh dopo l'attribu+ione del colore. $ig. %:. Il modello finale texturi++ato. FREE AND OPEN SOURCE SOFTWARE PER I BENI CULTURALI VOL. 1, 2013, pp. 11-16 15 contrario. :. Biblio)!a(ia B344I A., B344I '., B3?MAMI? D. 5677, 5omputer Vision e Structure from Motion; nuo"e metodologie per la documenta+ione archeologica tridimensionale2 un approccio a&erto, in D3 D3'IC3 =., SIBI'A?( M. =. 1eds.2, )5<=O$OSS. Open Source; $ree Software e Open $ormat nei processi di ricerca archeologica 1Atti del > IorNso&, Doggia ;-9 Maggio 56762, Bari. M3?C(?3R( S. 5673, 0alle fotografie alla mesh texturi++ata; sperimenta+ioni, url. tt&.EE///.slidesare.netEso&#sticaEdalle-fotografie- alla- mes-te%turi,,ata-s&erimenta,ioni. M("'(? !., B344I A. 5675, P>thon Photogrammetr> Toolbox2 ) free solution for Three-0imensional 0ocumentation, in CA?$(?3 D. 1ed.2, )5<=O$OSS. Open Source; $ree Software e Open $ormat nei processi di ricerca archeologica. )tti del VI ?orkshop 1?a&oli, K-76 =iugno2, !o,,uoli, &&. 7;3-7A6. FREE AND OPEN SOURCE SOFTWARE PER I BENI CULTURALI VOL. 1, 2013, pp. 11-16 16 IL RILIEVO DELLA VERA DA POZZO IN CAMPO SAN MARCUOLA A VENEZIA Simone Minto simminto@gmail.com ABSTRACT Il presente articolo illustra i risultati di un esperiena s!olta all"interno del Master Open T#c$ne % Tecnolo&ie Open Source per i Beni Culturali 'a(a( )*+),)*+-.( Scopo di tale esperiena era la realiaione di un /odello -D ad alta risoluione partendo da una colleione di i//a&ini di&itali e utiliando l"approccio dell"I/a&e%Based Modelin& e so0t1are open source( Co/e so&&etto per speri/entare 2ueste soluioni si 3 scelto un piccolo ele/ento arc$itettonico4 la !era da poo in Ca/po San Marcuola Veneia( 5e61ords Image-Based Modeling, Open Source, Python Photogrammetry Toolbox, Meshab, !loud!ompare, point cloud, mesh, texture, modello "#, $era da po%%o +( Introduione &uesta esperien%a ' stata l(occasione per con)rontare le tecniche di rilie$o usate sin d*ora nella mia pro)essione, cio' rilie$o topogra)ico con sta%ione totale e laser scanner, con +uelle apprese durante il corso di ,-ilie$o )otogrammetrico "# per i Beni !ulturali. /all*interno del Master Open T0chne - Tecnologie Open Source per i Beni !ulturali1, durante il +uale ' stato sperimentato l*uso di tecnche di Image-Based Modeling e di so)t2are open source per ottenere modelli "# da colle%ioni, anche non ordinate, di immagini digitali. 3ella pratica operati$a ,in campagna. ho comun+ue utili%%ato +uesta tecnica inno$ati$a integrata con le tecniche pi4 classiche del -ilie$o. Per moti$i geogra)ici e a))etti$i ho scelto il mio soggetto a 5ene%ia, nessuna architettura importante, ma una delle tante $ere da po%%o presenti nei campi $ene%iani che spesso passano inosser$ati anche ai turisti pi4 attenti. In particolare ho scelto il po%%o sito in campo San Marcuola, nel sestiere di !annaregio /6ig. 71, a pochi minuti dalla sta%ione )erro$iaria. &uesto campo ' particolare perch0 ' rial%ato rispetto alla +uota solita di 5ene%ia proprio in $irt4 della presen%a del po%%o. Il campo si a))accia sul !anal 8rande di )ronte al 6ontego dei Turchi. 3onostante l(attracco della gondola e dei $aporetti il campo ' tran+uillo e poco )re+uentato da turisti. a $era da po%%o risale al 797" e si ha noti%ia che l(ac+ua raccolta nella cisterna sottostante )osse riser$ata ai po$eri della %ona. a $era si presenta con un rigon)iamento centrale e la super)icie ' mo$imentata da +uattro protomi leonine )iancheggiate da $olute laterale e raccordate alla parte in)eriore da %ampe sempre a )orma leonina. 5erso la chiesa presenta tre scudi accartocciati: a destra +uello 6oscari, al centro +uello 8ritti e a sinistra uno scudo non identi)icato. o scudo 8ritti, di maggiori propor%ioni rispetto agli altri due, ' sormontato da una testa umana e nella parte in)eriore da un cartiglio sagomato con scritto: N.H. MISSIER AGUSTIN GRITTI FU DE MISSIER ALESSANDRO PROVEDITOR DE COMUN E CASSIER ANNO 1713. )( O7ietti!i *obbietti$o del progetto era +uello di ottenere un modello tridimensionale ad alta risolu%ione texturi%%ato, metricamente corretto e geore)eren%iato rispetto ad un sistema di ri)erimento. -( Metodo e stru/enti 5olendo con)rontare +uesta nuo$a tecnica con +uelle che gi; conosco, mi sono pre)issato sin dall(ini%io di ottenere un risultato metrico e possibilmente geore)eren%iato con un sistema di coordinate globale o comun+ue con il pi4 usuale 8auss-Boaga. 3on a$endo modo di utili%%are n' un 8PS n' una sta%ione totale, ho o$$iato con tecniche pi4 classiche. 6ortunatamente negli ultimi anni 5ene%ia si ' dotata di una )itta rete di caposaldi e, dal sito internet della gestione del territorio di 5ene%ia, in prossimit; del Fig.1. Campo San Mar!o"a# in primo piano "a $%ra &a po''o. FREE AND OPEN SOURCE SOFTWARE PER I BENI CULTURALI VOL. 1, 2013, pp. 17-21 17 po%%o ne ho indi$iduati due /!3<==, !3<=>1. &uindi, utili%%ando rudimentali tecniche di trilatera%ione e li$ella%ione ho raggiunto il mio obietti$o. -(+ Ac2uisiione dati e opera%ioni di ,campagna. si sono distinte in due )asi: l(ac+uisi%ione dei dati metrici e di +uelli )otogra)ici. 3.1.1 A(!i)i'ion% &%i &a*i M%*rii a prima opera%ione ' stata +uella di $eri)icare in "oo che i caposaldi !3<== e !3<=> )ossero ancora presenti. Su di un eidotipo /6igg. ",?1 ho riportato una planimetria dell(area con i caposaldi, il po%%o e gli edi)ici circostanti. #opo di che ho posi%ionato mar@er adesi$i sul po%%o /6ig. <1: due alla base /TA7, TA<1 per ottenere la geore)eren%ia%ione planimetrica e tre /A?, A=,A>1 a determinare un piano ori%%ontale ad una certa +uota rispetto al $alore del caposaldo /!3<==1. !on una serie di trilatera%ioni ho collegato i caposaldi ai mar@er TA7- TA<. 3ote /8auss-Boaga1: CN)88: Bst C <"77ADE.??, 3ord C =A"=>7=.E<F CN)89: Bst C <"777<".79, 3ord C =A"=>=<.E>. -ica$iamo: T*+: Bst C <"77AD7.7?, 3ord C =A"=><".7EF T*): Bst C <"77AD7.?9, 3ord C =A"=><=.79. Per ottenere un piano ori%%ontale ho utili%%ato un comune tubo per li$ella%ione ad ac+ua, e))ettuando +uattro tratte A?-A=, A=-A>, A>-A? /per $eri)ica1, A>-!3<==. 3el caposaldo ho misurato anche la di))eren%a di +uota, che sommata alla +uota assoluta di !3<== ci consente di ottenere la +uota del piano ori%%ontale passante per A?, A=, A>. Per la +uota assoluta di !3<== non ho utili%%ato la 8auss-Boaga /8eno$a 7D?<1, in +uanto a 5ene%ia per le +uote si utili%%a un sistema locale ri)erito al medio mare di Punta della #ogana e +uesto risulta pi4 alto del sistema na%ionale di <" cm: &uota del piano passante per A?-A=-A>F &uota !3<== G <"cm G H C 7.">GA.<"G7.ADC<.>E. I $alori ottenuti /post-processing1 li ho utili%%ati in seguito per la geore)eren%ia%ione del rilie$o e per dare un corretto $alore metrico all*oggetto. 3.1.+ A(!i)i'ion% &a*i Fo*ogra,ii Per l(ac+uisi%ione dei dati )otogra)ici ho utili%%ato una )otocamera digitale !anon BOS ==A# con obietti$o %oom Tamron 7A-<?mm, utili%%ando sempre la )ocale a <?mm. (ac+uisi%ione ' stata age$ole perch0 per il campo transita$ano poche persone, l(unica di))icolt; erano le condi%ioni di luce che $aria$ano ogni $olta che le nu$ole o))usca$ano il sole. Bssendo un piccolo oggetto posto al centro di un grande spa%io ' risultato logico ac+uisire le immagini girandoci attorno /6ig. =1, sono stati cosI eseguiti pi4 passaggi mediamente di 7<-7> scatti ciascuno: Passaggio 7: generale a =m 7> )oto Passaggio <: generale a =m 7> )oto Passaggio ": parte bassa a "m 7? )oto Passaggio ?: basamento a "m 7> )oto Passaggio =: cornice a <m 7> )oto Passaggio >: parte alta a "m 7< )oto Passaggio 9: coperchio a <m 7< )oto Totale 7A< )oto Fig. 3. Ei&o*ipo &%""a ar%a p%r "a g%or%,%r%n'ia'ion% p"anim%*ria. Fig.+. Po)i'ionam%n*o &%i mar-%r a&%)i$i p%r "a g%or%,%r%n'ia'ion% p"anim%*ria % a"*im%*ria. Fig. .. Ei&o*ipo &%g"i a"'a*i p%r "a g%or%,%r%n'ia'ion% a"*im%*ria. FREE AND OPEN SOURCE SOFTWARE PER I BENI CULTURALI VOL. 1, 2013, pp. 17-21 18 3ell(ac+uisi%ione )otogra)ica non ci sono state di))icolt; dettate da )attori esterni, ma l(unica di))icolt; ' stata l(ac+uisi%ione della parte superiore del po%%o: si sarebbe ri$elato utile l(utili%%o di una scala o montare la )otocamera sopra un asta e )otogra)are in remoto. Purtroppo le condi%ioni meteo non hanno consentito di e))ettuare ulteriori riprese. 3ell(elabora%ione delle nu$ole di punti di )atto la parte superiore non ' stata restituita. -() Ela7oraione dati (elabora%ione dati, come l(ac+uisi%ione, si ' di$isa in due )asi: la prima che pre$ede$a la restitu%ione dei dati geometrici, ossia le coordinate assolute dei mar@er posi%ionati sull(oggettoF la seconda che ha riguardato l(elabora%ione delle immagini al )ine di ottenere una restitu%ione tridimensionale dell(oggetto. Si sono utili%%ati due personal computer: un noteboo@ per l(elabora%ione delle coordinate, ricostru%ioni !J#, opera%ioni di puli%ia delle nu$ole di punti e mesh e la stesura di rela%ioni e presenta%ioni: -Kp Pa$illion d$ D=E=elF -Processore Intel !ore < #uo T9"AA da < 8h%F -? 8B di memoria ##-<F -35I#IJ 8e6orce E>AAM. un P! des@top per le elabora%ioni ,pesanti.: elabora%ione )oto con Python Photogrammetry Toolbox, 5isualS6M, PhotoScan, elabora%ione mesh con !loud!ompare e Meshlab, texturi%%a%ione: -#es@top Jsus PEL>E #BMNBO8B3"F -!PM Intel !ore i9-<>AAP ".?A8K%F --am 7>8B ##-" <7""MK%F -3$idia &uadro <AAA 78B 8##-=. Per l(elabora%ione delle immagini ho $oluto testare di))erenti so)t2are: uno open source /Python Photogrammetry Toolbox - PPT1, uno )ree2are /5isualS6M1 ed uno proprietario /Jgiso)t PhotoScan1. PPT e 5isualS6M si e+ui$algono come risultati, e seppure 5isualS6M risulta pi4 user-)riendly, ho comun+ue pre)erito usare PPT /BBLLI %*. a". <A77F BBLLI, MOMO3 <A7<1 perch0 era il so)t2are utili%%ato durante il corso e perch0 presenta$a una nu$ola di punti pi4 pulita. PhotoScan ha dato risultati migliori soprattutto nella parte superiore del po%%o, do$e PPT non riusci$a a generare punti. !on PPT ho s$olto $ari esperimenti. Jlcuni in ambiente 83MOinux /JrcheOS1 che garanti$a, nella prima elabora%ione BM3#B-, di impostare una maggiore risolu%ione in pixel alle immaginiF altri in ambiente Qindo2s /Qindo2s 91 do$e in$ece si do$e$a assegnare alle immagini risolu%ioni pi4 basse. Arc$eos -) 7it -isolu%ione Bundler "=AAF < gruppi di )otoF Problemi di memoria con !M5SOPM5S. :indo1s ; 9< 7it -isolu%ione Bundler <>DDF Tutte le )otoF 3essun problema !M5SOPM5S. Jlla )ine ho scelto di utili%%are Qindo2s perch0, nonostante processasse le )oto a risolu%ione in)eriore, riusci$a a completare i passaggi con tutte le )oto contemporaneamente: Bundler4 elaborate 7"7 immagini a <>DD in Dh <AminF CMVS,PMVS4 elabora%ione in un unico !luster /7"71 in ">min. a nu$ola ottenuta ' stata molto soddis)acente soprattutto per la parte in pietra del po%%o, mentre la parte metallica di color nero ha restituito pochi punti in corrisponden%a delle discontinuit; della super)icie. a puli%ia della nu$ola ' stata eseguita in !loud!ompare, togliendo il contesto del campo e alcuni punti di ,sporco. in prossimit; della nu$ola. -(- =eore0ereniaione nu!ole (idea ini%iale del progetto era +uello di riuscire a geore)eren%iare l(oggetto in un sistema di ri)erimento assoluto. Per prima cosa, utili%%ando !loud!ompare ho determinato le coordinate dei mar@er /6ig. >1 nel sistema interno generato da PPT. Esportaione coordinate locali /ar>er TA7: -7.A<?"DA, -A.>7AADA, -=.E?79=AF TA<: A.>?7<D", -A.=7><>A, -=.9E9A<AF A?: -A.E>=?DE, A.=>7777, -9.<A<?>AF A=: A.<9?9D>, A.>=<E"E, -9.""D9DAF A>: -A."79?EE, A.""<AD<, ->.A=A>7A. #a +ueste coordinate, con le seguenti opera%ioni, sono giunto ai $alori assoluti ri)eriti in 8auss-Boaga e medio mare Punta della #ogana: 7. rota%ioni al )ine di ottenere che le coordinate L di A?-A=- A> sia su di un piano ori%%ontaleF <. traslar%ione dei punti ponendo TA7 pari alla coordinate planimetriche di !3<==F ". rota%ione dei punti in modo che TA< giaccia nella congiungente !3<==-!3<=>F ?. saclatura del sistema in modo che TA< coincida con !3<=>F =. trasla%ione del sistema in modo che le coordinate L di A?- A=-A> siano pari a <.>E. Fig. /. S0%ma &%""% pr%)% ,o*ogra,i0%. FREE AND OPEN SOURCE SOFTWARE PER I BENI CULTURALI VOL. 1, 2013, pp. 17-21 19 Coordinate in =auss%Boa&a e /edio /are Veneia4 TA7: NC<"77AD7.7? RC=A"=><".7E LC7.>9F TA<: NC<"77AD7.?9 RC=A"=><=.79 LC7.>DF A?: NC<"77AED.<E RC=A"=><=.AD LC<.>EF A=: NC<"77AED.<9 RC=A"=><".>D LC<.>EF A>: NC<"77ADA.9E RC=A"=><?.7= LC<.>E. So)t2are come Meshlab e !loud!ompare, ma di )atto tutti i so)t2are di gestione di nu$ole di punti, non gestiscono $alori cosi alti di coordinate, +uindi si ' pensato di utili%%are un so)t2are 8IS, in +uesto caso la )un%ione p"1.r%*i,1 di 8-JSS 9 /6ig. 91. Il so)t2are crea in automatico un )ile r%*i,1 gra%ie ad un )ile di coordinate da interno ad assoluto, ma da un errore nell(importa%ione +uando si tenta di aprirlo in Meshlab. !osi per poter utili%%are le poten%ialit; di Meshlab ho pre)erito utili%%are un sistema di ri)erimento locale. Ko traslato l(origine del sistema assoluto in TA7 solo per i $alori planimetrici N e R mentre per la +uota ho lasciato +uella locale di 5ene%ia: TA7: NC A,AAA RC A,AAA LC 7,>9<F TA<: NC A.""? RC 7.DD> LC 7.>D"F A?: NC-7.E>E RC A.=7E LC <.>EAF A=: NC-7.E=E RC 7.D7= LC <.>EAF A>: NC-A.">" RC A.D9D LC <.>EA. a rototrasla%ione e scalatura della nu$ola di punti del po%%o ' stata reali%%ata in !loud!ompare. <( Risultati Per generare la mesh ed ottenere cosI il modello "# ho utili%%ato Meshlab s)ruttando l(algoritmo di Poisson. #opo $ari tentati$i la mesh ' stata generata settando +uesti $alori: Octree #epthC7< Sol$er #i$ideC7< . !on $alori pi4 alti il so)t2are riusci$a ugualmente a generare una mesh, ma poi non riusci$a a creare la relati$a texture. Mna $olta generata la mesh ci si ' reso conto che la densit; dei punti nel coperchio del po%%o non erano su))icienti e si cosi deciso di tornare alla nu$ola e di elimiare totalmente +uella parteF successi$amente si ' nuo$amente generata la mesh con gli stessi $alori. Il risultato ' stato: numero di $ertici 7"<E<A"F numero di )acce <>=7A<A. Il passaggio successi$o ' stata la crea%ione della texture: non potendo s)ruttare il sistema automatico del so)t2are /essendo la nu$ola rototraslata rispetto alla genera%ione in PPT1 l*unica solu%ione era procedere con l(allineamento manuale di E immagini, generando una texture +uadrata di dimensione ?AD>x?AD> pixel /6ig. E1. Il passo successi$o ' stato +uello di colmare le lacune del modello "#, cio' la copertura metallica, utili%%ando Blender, un so)t2are di modella%ione open source /6ig. D1. Fig. 2. E)por*a'ion% &%""% oor&ina*% "oa"i &%i mar-%r. 6ig.9: 8eore)eren%ia%ione in 8rass con la )un%ione ply- recti)y. Fig. 3. A"!n% $i)*% &%""a m%)0 *%4*!ri''a*a. Fig. 5. Mo&%""a'ion% &%g"i %"%m%n*i manan*i in 6"%n&%r. FREE AND OPEN SOURCE SOFTWARE PER I BENI CULTURALI VOL. 1, 2013, pp. 17-21 20 8( Conclusioni Il risultato ottenuto con +uesta metodologia lo2-cost ' da$$ero ottimo considerando la $elocit; delle opera%ioni in campagna e i processi +uasi del tutto automati%%ati per l*elabora%ione del modello "# texturi%%ato. *Image-Based Modeling ' un*ottima tecnica per ottenere nu$ole di punti e modelli "# in bre$e tempo. J))iancato ad un sistema di geore)eren%ia%ione /sta%ione totale o gps1 ' particolarmente indicato per rile$i non troppo complessi e con condi%ioni operati$e di))icoltose, do$e altri strumenti sarebbero inutili%%abili. Per e))ettuare le ac+uisi%ioni )otogra)iche ci possiamo a$$alere di di))erenti sistemi, come ad esempio gli MJ5, ancora di))icilmente utili%%abili con altre tecniche di rilie$o /laser scanner1. !on l*e$ol$ersi della sperimenta%ione l*Image-Based Modeling potrebbe sostituirsi all*utili%%o di strumenti laser scanner anche nella reda%ione di rilie$i complessi. I so)t2are proprietari hanno ancora un buon margine in +ualit; dei risultati e )acilit; di utili%%o rispetto ai so)t2are open surce, almeno per +uelli utili%%ati in +uesta esperien%a /Jgiso)t Photoscan1, ma de$o dire che con piccoli accorgimenti si possono ottenere dei risultati comun+ue soddis)acenti. Ottenere cosi )acilmente modelli "# di oggetti, nell*ambito dei Beni !ulturali apre ad interessanti possibilit;. #alla )rui%ione multimediale /siti 2eb, ambienti $irtuali, realt; aumentata1 alla stampa "# per ottenere delle copie che possono essere usate sia per l*esposi%ione, sia che per e$entuali studi, +uando l*utili%%o dell*originale ' sconsigliato. 9( Bi7lio&ra0ia BBLLI J., BBLLI ., BB3SJMI3 #. <A77, Comp!*%r Vi)ion % S*r!*!r% ,rom Mo*ion# n!o$% m%*o&o"ogi% p%r "a &o!m%n*a'ion% ar0%o"ogia *ri&im%n)iona"%7 !n approio aperto, in #B 6BI!B 8., SIBIJ3O M. 8. /eds.1, ARCHEOFOSS. Op%n So!r%# Fr%% So,*8ar% % Op%n Forma* n%i pro%))i &i ri%ra ar0%o"ogia. A**i &%" V 9or-)0op /6oggia, =-> Maggio <A7A1, Bari. MOMO3 P., BBLLI J. <A7<, P1*0on P0o*ogramm%*r1 Too":o47 A ,r%% )o"!*ion ,or T0r%%;Dim%n)iona" Do!m%n*a*ion, in !J3TO3B 6. /ed.1, ARCHEOFOSS. Op%n So!r%# Fr%% So,*8ar% % Op%n Forma* n%i pro%))i &i ri%ra ar0%o"ogia. A**i &%" VI 9or-)0op /3apoli, D-7A 8iugno1, Po%%uoli, pp. 7="-79A. FREE AND OPEN SOURCE SOFTWARE PER I BENI CULTURALI VOL. 1, 2013, pp. 17-21 21 COMPUTER VISION E IMAGE-BASED MODELING PER LA DOCUMENTAZIONE DEI BENI CULTURALI: MODELLI POLICROMI Valentina Rossetti valentina88.rossetti@gmail.com ABSTRACT Si scelto di spei!e"t#e le possi$ilit% o&&ete d#ll# tec"ic# di #c'(isi)io"e *D di I!#+e-$#sed-Modeli"+ e St(ct(e-&o!-Motio", esplo#"do"e li!iti e -#"t#++i, pe pose+(ie ("# icec# peso"#le: #"#li))#e il !odo i" c(i !(t# e si e-ol-e l.espeie")# #tistic# dell.(te"te "ell.epoc# dell# s(# ipod(ci$ilit% tec"ic#, co" l.o$$ietti-o di #i-#e #d ("# &#sci# '(#"to pi/ #!pi# di (te"ti # c(i 0 desti"#t# '(ell# 11es(e)io"e del p#ss#to22 c3e l.o$$ietti-o pi!#io de+li espeti i" c#!po di T(tel#, Co"se-#)io"e e V#loi))#)io"e dei Be"i C(lt(#li4 L# pese"te icec#, #tt#-eso l.#"#lisi di te c#si- st(dio, !ost# i is(lt#ti otte"(ti d#ll.#pplic#)io"e di ("# !etodolo+i# Ope" So(ce, Lo5 Cost e 6i+ pecisio" c3e pe!ette di otte"ee (" !odello tidi!e"sio"#le # p#tie d# (" set di i!!#+i"i $idi!e"sio"#li e co"se"te di pe"s#e # "(o-i !etodi e !odelli di &(i$ilit%4 7e85ods Computer Vision, Image-Based Modeling, open source, Structure-from-Motion 94 I"tod()io"e Dinani alla sempre pi! fre"uente esigena di realiare rilievi tridimensionali accurati e affida#ili in situaioni disagevoli, posta in essere dalle molteplici pro#lematic$e politic$e ed economic$e c$e sempre meno consentono di investire su strumentaioni dispendiose, % nata la volont& di sperimentare nuovi approcci di lavoro al passo coi tempi, c$e rispondano alle caratteristic$e di porta#ilit&, rapidit& d'esecuione, facilit& d'uso e #assi costi. ( sorto cos) l'interesse verso una tecnica di rilievo interamente open source c$e si compone di due fasi principali, Image-#ased-Modeling *I#M+ e Structure-from-Motion *SfM+, al fine di generare un modello tridimensionale di un soggetto o di una scena a partire da un set di immagini #idimensionali. ,uesta tecnologia sia avvale di applicaioni $ard-are lo- cost e applicaioni soft-are con codice sorgente aperto, dun"ue facilmente aggiorna#ile, c$e la "ualificano come metodica di rilievo agevole e versatile. .er tali motivi si % scelto di sperimentare le possi#ilit& offerte da "uesta tecnica, esplorandone limiti e vantaggi, per proseguire una ricerca personale/ analiare il modo in cui muta e si evolve l'esperiena artistica dell'utente nell'epoca della sua riproduci#ilit& tecnica, la stessa epoca in cui nuove sfide vanno affrontate per rilanciare "uel patrimonio artistico tanto millantato ma scarsamente considerato e valoriato, alla ricerca di nuovi metodi e modelli di frui#ilit&. 0on poc$i sono in tal senso i vantaggi offerti dalla ricostruione digitale, c$e permette la documentaione in dettaglio delle opere d'arte contri#uendo ad ampliare "uell'offerta culturale in cui la tecnologia, disciplina del nuovo millennio, governa e media l'e"uili#rio fra arte e sciena. :4 O$ietti-i Il lavoro "ui presentato si % posto l'o##iettivo di ricreare virtualmente le opere d'arte oggetto dello studio, ricostruendole sia nel loro aspetto materiale *fisico e materico+, metricamente corrette e ad alta risoluione, c$e nel loro aspetto immateriale *"uello relativo alla perceione dell'opera d'arte+. .er "uesto si % scelto di sfruttare le potenialit& della tecnica I#M1SfM su opere policrome. *4 C#si st(dio I rilievi tridimensionali sono stati eseguiti su tre diversi soggetti/ un affresco, una scultura policroma ed una terracotta invetriata. Si tratta di tre opere molto diverse sia dal punto di vista materico c$e compositivo, accomunate da "uell'iconografia cristiana c$e contraddistingue gran parte della produione artistica italica fra il 2IV e il 2VII secolo. Il primo oggetto di studio, l'3nnunciaione di Spinello 3retino c$e si conserva sulla facciata della Santissima 3nnuniata ad 3reo *45..56M30 7899+, % un dipinto #idimensionale c$e non mostra accenno alle tre dimensione neanc$e illusionisticamente/ siamo ancora lontani dalle prime sperimentaioni prospettic$e c$e seducono l'occ$io umano verso una profondit& spaiale. Ben diverso % l'impatto tridimensionale con la Cappella Spadari, realiata all'interno della medesima c$iesa aretina da 3gnolo di .olo *03RDI0:CC;I 7899+, dove la FREE AND OPEN SOURCE SOFTWARE PER I BENI CULTURALI VOL. 1, 2013, pp. 23-27 23 struttura a nicc$ia arricc$ita da lesene e #assorilievi accoglie le tre grandi statue in terracotta della Madonna con #am#ino, San <rancesco e San Rocco, i cui volumi sono sapientemente gestiti dall'artista nello spaio tangi#ile c$e le circonda. 6a volumetria dell'ultimo oggetto preso in esame, la lunetta in terracotta invetriata di 6. della Ro##ia con la rappresentaione della Madonna c$e dona la cintola a S. =ommaso, conservata sul portale centrale della #asilica di Maria SS. Delle >raie in San >iovanni Valdarno, appena accennata dall'artista, % definita nello spaio circostante dai #rillanti smalti c$e la compongono *>50=I6I0I ET AL. 788?+. ;4 St(!e"t#)io"i 6a strumentaione utiliata per il rilievo si compone, come accennato in precedena, di una parte $ard-are e di una parte soft-are. ;49 6#d5#e 6'ac"uisiione dati % stata effettuata con diverse fotocamere digitali, rispettivamente una refle@, una #ridge ed una compatta/ Canon 5:S A88D, risoluione 9A,B mp, sensore ottico 77,B @ 9C,? mmD 0iEon Coolpi@ 6898, risoluione 9F mp, sensore ottico 917.BG CCDD .anasonic 6umi@ DMC 62B, risoluione 98 mp, sensore ottico 919.FBG CCD. ,uesto perc$H la fotocamera di cui si disponeva, la 0iEon modello #ridge sopra citata, non $a sempre restituito #uoni risultati/ l'impossi#ilit& di settare le impostaioni della camera manualmente, opione non prevista in "uesto tipo di macc$ina i#rida, $a causato pro#lemi di ac"uisiione soprattutto l) dove non vi erano #uone condiioni di luce e si mostrava necessario impostare i parametri #ase della camera *iso, diaframma, esposiione, otturatore+. 6e foto prodotte in talune condiioni sono risultate pertanto poco nitide e molto rumoroseD conseguena immediata % stato il malfunionamento del soft-are, c$e per produrre risultati efficaci deve riconoscere lo stesso punto in almeno tre immagini diverse. Dun"ue la scelta di utiliare le altre due fotocamere % dipesa soltanto da una "uestione di disponi#ilit& di apparecc$iature al momento del rilievo/ con la macc$ina refle@ sono state rilevate le due opere site all'esterno dell'edificio, mentre con la macc$ina compatta % stata ac"uisita la cappella sita all'interno della #asilica. I dati risultanti sono stati poi ela#orati su un note#ooE di modeste prestaioni/ .C V3I:, FC #it, C>B, 7core, doppia partiione *4indo-sI16inu@ De#ian+, IntelJ ;D >rap$ics. ;4: So&t5#e Si % utiliata una strumentaione di image processing interamente open source. In particolare/ .Kt$on .$otogrammetrK =ool#o@ V.89, ovvero un'interfaccia grafica multipiattaforma scritta in linguaggio pKt$onD Mes$la# V. 9.B.7, soft-are di mes$ processing and editingD Cloud Compare V. 7.C, soft-are di mes$ processing and editing. <4 =o>&lo5 Il flusso di lavoro del rilievo si % articolato in "uattro fasi principali/ data collection, data processing, mesh processing, post processing. <49 D#t# Collectio" 0ella prima fase, "uella della raccolta dati sul campo, % risultata fondamentale la posiione della camera rispetto al soggetto/ non potendo effettuare un giro di BF8L intorno all'elemento, come di norma, % #astato muoversi in oriontale davanti all'oggetto con scatto continuo. .er non incalare in eventuali e possi#ili errori di ela#oraione, si % scelto poi di ac"uisire svariati dataset di immagini con in"uadratura sia a tutto tondo c$e ravvicinata, esaminate e seleionate in un secondo momento. 6e difficolt& incontrare sul campo sono state molteplici e diverse per ogni elemento rilevatoD nel dettaglio/ 6'affresco, sito in una lunetta posta sulla facciata della #asilica, % rivestito di una rete metallica protettiva *<ig. 9+ c$e ne oscura la vista, oltre ad essere collocato a circa 7.A8 m di altea, rendendo difficoltosa l'ac"uisiione della parte inferiore di esso *l'elemento % in rientrato rispetto alla facciata+/ % stato pertanto necessario procedere ad un set di riprese dall'alto, reso possi#ile graie alla gentilea dei condomini del palao parallelo. Fig. 1. Rete protettiva, Spinello Aretino, Annunciazione, 137. FREE AND OPEN SOURCE SOFTWARE PER I BENI CULTURALI VOL. 1, 2013, pp. 23-27 24 6a Cappella Spadari, posta all'interno della C$iesa, % invece regolata da un sistema di illuminaione a intermittena c$e $a ritardato notevolmente l'ac"uisiione del dato, la cui "ualit& risultante % direttamente proporionale a "uella della luce. In ultimo, la terracotta del Della Ro##ia % situata sul portale del santuario della C$iesa, sopra al "uale si articola l'edificio stesso/ l'altea, la ona d'om#ra perenne e lo spaio ridotto nel "uale si % stati costretti ad operare, $anno reso anc$e in "uesto caso complicata l'ac"uisiione. <4: D#t# pocessi"+ 6e foto ac"uisite sono state poi seleionate in la#oratorio ed ela#orate mediante il soft-are .Kt$on .$otogrammetrK =ool#o@, c$e $a restituito in due passaggi rispettivamente una nuvola di punti a #assa densit& *Image #ased modeling+ ed una nuvola di punti ad alta densit& *Struture from motion+. 3i fini di testare il comportamento del soft-are rispetto alla risoluione di input e al sistema operativo utiliato, sono state fatte per ognuno dei soggetti rilevati diverse prove ad alta e #assa risoluione *non sempre una maggiore risoluione garantisce il risultato desideratoM+ su sistemi operativi 4indo-s e 6inu@/ tutti i risultati ottenuti dall'ela#oraione su :S 6inu@-De#ian non sono risultati soddisfacenti a causa di errori d'installaione del soft-are, indi per cui si % scelto di operare su :S 4indo-sI con una risoluione delle immagini in input pari a 7A?8mp, tale "uella massima supportata contro i BA88mp di 6inu@. 0ello specifico/ 3nnunciaione. Il dataset scelto per l'ela#oraione si compone di 8? foto totali *BC scatti con in"uadratura dal #asso e i restanti AA con in"uadratura dall'alto+, processato ad una risoluione di 9788 mp e 7A?8 mp *<ig. 7+. Rispettivamente la prima ela#oraione *9788mp+ $a restituito una nuvola di punti a #assa densit& pari a ?88C8 vertici *#undle+, e una nuvola di punti ad alta densit& pari a IC788I vertici *pmvs+, mentre la seconda ela#oraione *7A?8mp+ $a restituito nella prima fase CAIA9I punti *#undle+ contro i C?I8IBB della seconda fase *pmvs+. 6'elevato livello di dettaglio offerto da "uest'ultima nuvola di punti % stato tale da restituire persino la rete protettiva, elemento di distur#o per la comprensione dell'opera. =ale motivo $a portato a scegliere per la fase di lavoro successiva il dataset processato a #assa risoluione *9788mp+, c$e seppur risultante molto dettagliato anc$e nella resa della rete metallica, l'inferiore numero di punti $a permesso una puliia accurata della nuvola c$e altrimenti sare##e stato impossi#ile. Cappella Spadari. 6a complessit& dell'opera, ricca di dettagli ed elementi angolari, $a orientato la seleione verso un dataset molto corposo, costituito da 9BC scatti totali e processati all'unica risoluione di 7B?8 *la massima supportata da :S 4indo-s nel caso specifico+. 6a nuvola di punti risultante dal primo passaggio *#undle+, pari a 9F779A vertici, si % nettamente definita nel secondo passaggio *pmvs+, restituendo #en B8?A7FC vertici *<ig.B+. =erracotta invetriata. Meno consistente % risultato il dataset scelto per l'ultimo oggetto di Fig. !. "uvole di punti estratte da ##T alla risoluzione rispettivamente di 1! mp $A% e !&' mp $(%) Spinello Aretino, Annunciazione, 137. FREE AND OPEN SOURCE SOFTWARE PER I BENI CULTURALI VOL. 1, 2013, pp. 23-27 25 studio, F8 scatti processati sia a #assissima risoluione *888 mp+, con B8.AF9 punti nella prima fase *#undle+ e 9CB.CI8 punti nella seconda fase *pmvs+, c$e a media risoluione *7A?8mp+, con 7??.AF8 vertici risultanti dalla fase iniiale *#undle+ e #en 9.IAC.FBF nella fase finale *pmvs+. 0on essendoci in "uesto caso particolari elementi di distur#o, si % preferito utiliare la nuvola di punti con una pi! alta risoluione. <4* Mes3 pocessi"+ Definite le nuvole di punti, la fase di lavoro % proseguita con la trasformaione delle stesse in Mes$ col soft-are Mes$la#. Ntiliando l'algoritmo poisson reconstruction, con valori :ctree Dept$ 97 e Solver Divide 97 per la nuvola dell'3nnunciaione, mentre 98198 sono stati i valori massimi supportati per le nuvole degli altri due soggetti, % stato possi#ile ottenere il modello tridimensionale. 6'utilio di Cloud Compare $a permesso una puliia pratica e veloce dei poligoni in eccesso, nonc$H di restituire le misure metric$e ai tre modelli/ durante le campagne fotografic$e infatti, in assena di una strumentaione idonea per la georefereniaione degli stessi, sono state eseguite delle misuraioni per meo di un flessometro, riportate poi su sistema di riferimento cartesiano *<ig.C+. <4; Post pocessi"+ 6a fase finale $a infine permesso di restituire i colori originali alle mes$. 6'operaione, eseguita in Mes$la#, % iniiata col trasferimento dei colori *Verte@ 3ttri#ute =ransfer+ a partire dalla nuvola di punti, per poi concludersi con la te@ture di 78C8 *trasferimento dei colori a partire dalle fotografie+ per tutti e tre i modelli. 0el caso dell'3nnunciaione, la resa non ottimale della mensola della lunetta, elemento d'appoggio per il dipinto, $a portato all'eliminaione della stessa. 0onostante si sia proceduto con le riprese dall'alto della mensola, realiata in cemento, il soft-are non deve avervi rintracciato punti in comune per cui non % stato in grado di ricomporla in maniera verosimile. 6'operaione pi! sensata ai fini di un'esatta ricostruione digitale dell'opera % sem#rata dun"ue "uella di sostituire il piano ac"uisito con un piano modellato e@ novo, con stesse misure e caratteristic$e, servendosi del soft-are di modellaione open source Blender. ?4 Co"cl(sio"i >li o##iettivi prefissatosi all'iniio della ricerca risultano parialmente raggiunti. Due dei tre modelli oggetto dello studio, ovvero l'3nnunciaione di Spinello 3retino e la terracotta invetriata del della Ro##ia, sono stati ricostruiti virtualmente e scalati nelle dimensioni reali con un #uon livello di definiione, mentre la "ualit& della mes$ della Cappella Spadari risulta nettamente Fig. 3. "uvola di punti estratta da ##T alla risoluzione di !3') Agnolo di #olo, *appella Spadari, 1&!+. Fig. ,. Restituzione misure metriche sulla nuvola di punti estratta da ##T alla risoluzione di !&' mp) -. della Ro..ia, /adonna che dona la cintola a S.Tommaso, 1&101&. FREE AND OPEN SOURCE SOFTWARE PER I BENI CULTURALI VOL. 1, 2013, pp. 23-27 26 inferiore a "uella degli altri due soggetti/ #isogna tenere in consideraione le condiioni d'illuminaione dell'elemento ed il fatto c$e l'ac"uisiione sia stata eseguita sena l'ausilio di un cavalletto, fondamentale per l'ac"uisiione di interni, contri#uendo considerevolmente alla perdita di informaioni nella parte alta del modello, dove sono visi#ili poligoni mancanti *<ig. F+. 3l livello di definiione delle tre opere % legato l'esito del secondo o##iettivo prepostosi/ alla ricostruione materiale dei soggetti *fisica, materica e coloristica+ corrisponde la perceione c$e si $a di essi. 6'utente c$e si trova di fronte ad un modello poco definito, con luce innaturale e parti mancanti, come risulta "uello della Cappella Spadari, si accorge di essere di fronte ad un Ofalso tecnologicoG/ in "uesto caso il rilievo puP essere parialmente utiliato come documento storico "ualora l'opera reale dovesse andar lesa o perduta, ma rimane il fatto c$e non % un rilievo soddisfacente. Si osservi invece la definiione ottenuta nelle altre due ricostruioni/ l'arcangelo >a#riele dell'3retino sem#ra annunciare il sacro concepimento in nostra presena, ma il risultato davvero sorprendente si % perP ottenuto con la terracotta invetriata del della Ro##ia *<ig. I+. Il soggetto pittorico rappresentato % la /adonna della cintola/ Maria consegna la sua cintura, sacra reli"uia oggi custodita nel Duomo di .rato, all'apostolo =ommaso prima dell' 3ssunione in cielo. Il della Ro##ia rappresenta la scena secondo l'iconografia consueta in cui la Vergine entro una gloria di angeli sporge il #raccio e lascia cadere la cintola all'apostolo, affiancato in "uesta rappresentaione dai Santi 6oreno e >iovanni Battista protettori di San >iovanni Valdarno, e lo fa con la maestria c$e % propria degli artisti della sua famiglia/ siamo dinani ad una vera e propria pittura tridimensionale. 6'utente c$e si trova dinani a "uesta ricostruione non puP non entrare direttamente in contatto con l'opera, apprearne la #rillantea cromatica, la graia compositiva e soprattutto la vi#rante emoione c$e si coglie dal complice sguardo dei protagonisti. Nn tripudio di emoioni custodite come un preioso tesoro in un modello BD, in una semplice ricostruione fotorealistica frui#ile in ogni parte del mondo in "ualsiasi momento/ % Fig. &. /esh con Te1ture $A% con mensola realizzata in (lender $(%, Spinello Aretino, Annunciazione, 137. Fig. +. /esh con te1ture, Agnolo di #olo, *appella Spadari. FREE AND OPEN SOURCE SOFTWARE PER I BENI CULTURALI VOL. 1, 2013, pp. 23-27 27 "uesto il potere della tecnologia, annullare i limiti temporali e spaiali. 5ssa permette di raggiungere una fascia di utenti sempre maggiore a cui H destinata "uella QQresurreione del passatoRR c$e % l'o##iettivo primario degli esperti in campo di =utela, Conservaione e Valoriaione dei Beni Culturali cos) da rievocare "uella c$e nell'2I canto del .urgatorio Dante c$iama la Oseconda lingua degli italianiG, "uella lingua fatta di figure, c$iese, strade e palai Odalle stesse persone colte considerata come un .ell2ornamento, un sovrappi3, un 4inaletto, un colophon, un cul0de0lampe di una in4ormazione elegante5 1 . @4 Bi$lio+#&i# 33.VV, 6 della Ro..ia e l7arte nuova della scultura invetriata. *atalogo della mostra, <irene 9??8. CI>0:0I .., C366I5RI M., C:RSI0I M., D5665.I305 M., >30:V566I <., R30SN>6I3 >., 7888, /eshLa.8 an open0source mesh processing tool, in SC3R30: V., D5 C;I3R3 R., 5RR3 N. *eds.+, #roceedings o4 Si1th Eurographics 6talian *hapter *on4erence *5g It 7888, Salerno, ItalK, TulK 7-C, 7888+. B5SSI 3., B5SSI 6., B50T3MI0 D. 7899, *omputer 9ision e Structure 4rom /otion, nuove metodologie per la documentazione archeologica tridimensionale8 un approccio aperto, in D5 <56IC5 >., SIBI630: M. >. *eds.+, AR*:E;F;SS. ;pen Source, Free So4t<are e ;pen Format nei processi di ricerca archeologica *3tti del V 4orEs$op, <oggia A-F Maggio 7898+, Bari. D5665.I305 M., SC:.I>0: R. 7897, Teaching 3= ac>uisition 4or *ultural :eritage8 a theor? and practice approach, in >366: >., S:NS3 S30=:S B., Eurographics!1!. <3V366I M., <:R03CI3I 3., IS:63 3. T., =3R,NI0I S., 0300I.I5RI 6., 7897, /ultivie< 3= reconstruction in geosciences, OComputers U >eosciencesG, CC, pp. 9F8V9IF. >50=I6I0I >., <:R03S3RI 6 *eds.+ 788?, 6 =ella Ro..ia. 6l dialogo tra le Arti del Rinascimento, Milano. >IR566I V. 3. 788I, Tecniche digitali per il rilievo, la modellazione tridimensionale e la rappresentazione nel campo dei .eni culturali, =esi di dottorato Sciene geodetic$e e topografic$e, 3lma Mater Studiorum V Nniversit& di Bologna. W3S;D30 M., B:6I=;: M., ;:..5 ;. 788F, #oisson sur4ace reconstruction, in #roceedings o4 the 4ourth Eurographics S?mposium on -eometr? #rocessing, pp. F9-I87. W:65CW3 0., 7899, #hoto0.ased 3d scanning vs. laser scanning @ competitive data ac>uisition methods 4or digital terrain modelling o4 steep mountain slopes, OInternational 3rc$ives of t$e .$otogrammetrK, Remote Sensing and Spatial Information SciencesG B8*C149?+, pp. 78B-788. 6:R50SI 6. 9??8, Agnolo di #olo8 scultura in terracotta dipinta nella Firenze di 4ine Auattrocento, <errara. M:N6:0 .., B5SSI 3. 7897, #?thon #hotogrammetr? Tool.o18 A 4ree solution 4or Three0=imensional =ocumentation, in C30=:05 <. *ed.+, AR*:E;F;SS. ;pen Source, Free So4t<are e ;pen Format nei processi di ricerca archeologica. Atti del 96 BorCshop *0apoli, ?-98 >iugno+, .ouoli, pp. 9AB-9I8. 03RDI0:CC;I 5. *ed.+ 7899, >uida al Museo ;orne, <irene. R:SS5==I V. 789B, Computer Vision e Image #ased modeling 9 Da una lettera del 9?CC di Ro#erto 6ong$i al suo allievo >iuliano Briganti. per la documentaione dei Beni Culturali. Modelli policromi, url/$ttp/11---.slides$are.net1vale98rufus1computer-vision- image#ased-modeling-per-la-documentaione-dei-#eni- culturali-modelli-policromi 45..56M30 S. 7899, Spinello 3retino e la pittura del =recento in =oscana, <irene. 45S=:BX, M.T., BR3SI0>=:0, T.,>63SS5R, 0. <., ;3MBR5X, M. T., R5X0:6DS, T. M. 7897, Structure04rom0/otion7 photogrammetr?8 A lo<0cost, e44ective tool 4or geosciences applications, O>eomorp$ologKG 9I? *Decem#er 7897+, pp. B88-B9C. FREE AND OPEN SOURCE SOFTWARE PER I BENI CULTURALI VOL. 1, 2013, pp. 23-27 28 APPLICAZIONI DI IMAGE-BASED MODELING NELLA CAMPAGNA ROMANA: ATTUALI POTENZIALIT, LIMITI E PROSPETTIVE Gabriele Ciccone cicconegabriele@gmail.com ABSTRACT Analisi degli eleen!i in ele"a!# di d$e insediaen!i del edi#e"# %en!&ale, si!$a!i nella Ca'agna R#ana, edian!e il &ile"# !&idiensi#nale, %#n l(in!en!# di &i%a"a&e n$#"e in)#&a*i#ni s$lle s!&$!!$&e anali**a!e e "al$!a&e la &eale '#!en*iali!+ ed e))i%a%ia delle !e%ni%,e di Image-based Modeling %#n s#)!-a&e open source. /e0-#&ds Image-based Modeling, Campagna Romana, Torre medioevale, Stirpa Cappe, Tor Maggiore 1. In!&#d$*i#ne L'analisi qui descritta si posta il !ine di costruire un rilievo tridimensionale, mediante tecnic"e di Image- based modeling #Ibm$ #%&R'T&(, LI()'T*&)T +,-+$, delle strutture murarie ancora in elevato presenti in due di!!erenti siti della Campagna Romana. il castrum di Stirpa Cappe e il casale di Tor Maggiore. Il castrum di Stirpa Cappe !a parte di una numerosa serie di castra c"e tra la !ine del /II e gli ini0i del /III secolo popolarono, per ini0iativa signorile, la Tuscia meridionale #T1MM*'&TTI -234--25,$. Il castrum di Stirpa Cappe spicca tra questi gra0ie ad una notevole serie di documenti c"e sono giunti !ino a noi. 'i tratta di una ventina circa di atti - , legati l'uno all'altro, aventi come tema centrale il possesso del castrum di Stirpa Cappe e la propriet6 delle terre del suo tenimentum #7&()ITT&LLI -252$ . L'elemento scelto per il modello una torre costruita in blocc"etti irregolari di tu!o, unico elemento sopravvissuto in buone condi0ioni del Castrum di Stirpa Cappe. La torre, oggi situata al con!ine tra il comune di Roma e il comune di Campagnano Romano, in prossimit6 dell'alveo prosciugato del lago di 'tracciacappe, presenta una !orma a pseudo- parallelepipedo rettangolo avente i lati corti di ca 8.-, m per una alte00a di ca -8.,, m nella parte meglio conservata. I paramenti murari sopravvivono in ottime condi0ioni nei tratti compresi tra -.8, m e -9.4, m da terra, mentre i tratti in!eriori e superiori risultano essere quelli maggiormente erosi. La torre si presenta quindi - I documenti sono conservati a Roma nell'*rc"ivio di 'tato #*'R$, nella se0ione dell'*rc"ivio dell'1spedale '. 'pirito in 'assia #*1'':$. idealmente suddivisa in tre blocc"i aventi !orme diverse, una leggermente cilindrica nella parte in!eriore, una quasi per!ettamente parallelepipeda nella parte centrale, ed una del tutto irregolare nella parte alta. )ei quattro spigoli della parte centrale della torre quelli di sud-ovest e di nord-ovest risultano irregolari perc"; leggermente erosi, mentre gli altri due sono per!ettamente integri. 'ono presenti oggi due aperture di entrata, al pian terreno e al primo piano del prospetto sud #sul versante del ripido declivio c"e portava al lago, quindi sul lato meno accessibile$, ma solo quella al primo piano, a cui si doveva accedere mediante una scala lignea, originaria della !ase costruttiva della torre< mentre quella ricavata al piano terra moderna. L'apertura al primo piano, leggermente danneggiata nel lato basso, misura ca +.4, m di alte00a per -.4, m di larg"e00a. Mentre l'apertura moderna "a dimensioni di ca -.3, m di larg"e00a per +.+, m di alte00a. L'intera torre suddivisa da allineamenti di buc"e pontaie c"e presentano una distan0a costante di -.8, m l'uno dall'altro, e presenta solo tre !eritoie rettangolari #,.-4 = ,.84 m ca$ situate nei lati nord, est ed ovest ad un alte00a di ca 9.>, m da terra. Il paramento nord, quello meno conservato, presenta una !rattura nell'opera muraria c"e scende dalla parte alta per terminare in una spaccatura #di ca ,.5, m di larg"e00a per quasi + m di alte00a$ posi0ionata sul lato destro a ca 3.4, m da terra. (ella parte alta del lato sud della torre visibile un'apertura circolare, leggermente spostata a sinistra rispetto all'asse delle aperture in!eriori, da interpretare probabilmente come elemento sopravvissuto di un sistema di caditoie #CICC1(& +,---+,-+$. Il secondo sito anali00ato, il casale di Tor Maggiore, si situa a sud di Roma all'alte00a del +-? @m dell'*rdeatina moderna, nell'attuale comune di :ome0ia. )el casale rimangono oggi i resti imponenti della torre, la quale, con i sui ca >9 m di alte00a tra le piA alte della Campagna Romana #)& R1''I -282$< i resti di un complesso recinto murario e quelli di un edi!icio situato nell'angolo nord-est del recinto. *l contrario del castrum di Stirpa Cappe le !onti scritte relative a Tor Maggiore giunte !ino a noi sono piuttosto scarse trattandosi esclusivamente di due documenti. il primo un atto del -+ agosto del --24, in cui il casale citato come elemento di con!ine dell'insediamento di interesse dell'atto, mentre il secondo si tratta di un atto di 'anta Maria in via Lata datato al ->>9, c"e ci testimonia FREE AND OPEN SOURCE SOFTWARE PER I BENI CULTURALI VOL. 1, 2013, pp. 29-36 29 c"e, in quella data, il casale apparteneva all'importante !amiglia romana dei 'avelli. Il complesso arc"itettonico relativo al sito del casale di Tor Maggiore costituito da tre corpi di !abbrica. la torre, il recinto e l'edi!icio rettangolare addossato all'angolo nord-ovest del recinto. La torre presenta !orma quadrata con lati di 3.-, m per un alte00a di ca. >9 m. Lo spessore dei muri di ca. -.4, m #presentando un rapporto di ca. -B+, con l'alte00a$. )all'esterno della torre risultano visibili i cinque piani principali, mentre all'interno sono individuabili tracce di piani intermedi. Il piano terra e l'ultimo piano presentano coperture costituite da robuste volte a crociera mentre i piani intermedi erano suddivisi da solai lignei di cui rimangono notevoli resti delle travi di supporto. La volta del piano superiore si imposta su quattro pilastri angolari c"e partendo dal primo piano raggiungono la sommit6 della torre. &ntrambe le volte presentano un'apertura quadrata situate sul lato occidentale, c"e servivano come passaggio tra il pian terreno e il primo piano, e tra l'ultimo piano e la piatta!orma superiore della torre (ella parte sommitale della torre, nel lato occidentale, rimangono i resti, in marmo di reimpiego, del ballatoio e delle piombatoie c"e dovevano situarsi in tutti e quattro i lati della torre. La torre presenta oggi due aperture. una al piano terra, di !orma abbastan0a irregolare, alta +.4, m e larga -.4,< ed una al primo piano, in asse con l'apertura nel piano sottostante, larga ,.2, m e alta +.,,, a cui si doveva accedere tramite una scala lignea. Come in altre torri della Campagna Romana, e in quella del castrum di Stirpa Cappe, l'apertura originale della torre era quella situata al primo piano, mentre quella al piano terra deve essere stata !atta in epoca successiva con la tecnica cd. Ca brecciaD. Il piano terra presenta all'interno, ad un alte00a di ca -.5, m, tre nicc"ie scavate nel muro, una in ognuno dei tre lati sen0a apertura. 'ul lato dell'apertura, tra essa e la volta, sono presenti alcuni !ori relativi ad una suddivisione del pianterreno in due semipiani. Il corpo di !abbrica della torre si presenta costruito in unica !ase con tecnica muraria cd. a Ctu!elliD in blocc"etti di tu!o di dimensioni irregolari a !ilari d'alte00a costante #di ca. 3 cm$ e corsi ori00ontali. Il legante utili00ato risulta essere una malta di calce di colore bianco, colma di inerti di diverso tipo #!rammenti di tu!o, lava leucitica e pietrisco$, c"e ricopre pro!ondamente i tu!elli irregolari per dare un unitariet6 all'intero paramento murario. Il nucleo interno, come visibile nelle parti piA rovinate, stato costruito con letti ori00ontali di malta di calce e pe00ame lapideo irregolare. Il secondo corpo di !abbrica il recinto. &sso sopravvive quasi per intero nei tratti nord ed est, a cui, come vedremo, addossato il ter0o corpo di !abbrica, mentre sopravvive in modo molto !rammentario nel tratto occidentale e risulta, ad oggi, del tutto scomparso nel tratto meridionale. Il recinto, a di!!eren0a della torre, "a subito numerosi restauri presentando il maggior numero di tecnic"e edili0ie di!!erenti nel singolo corpo di !abbrica. &sso presenta due aperture. la piA grande #+., m ca$, nel tratto nord, presenta un arco a tutto sesto, impostato su due pilastri interni in cui ancora sopravvivono le lastre marmoree dove si incastravano i battenti. La seconda apertura, piA piccola, si situa nel tratto orientale del recinto, misura ca ,.2, cm di larg"e00a e presenta un arco ribassato. 'ia nel tratto settentrionale del recinto c"e in quello orientale sono presenti !eritoie rettangolari e, oltre alle buc"e pontaie, anc"e dei !ori di dimensioni minori relativi alle travi c"e sostenevano i tavolati del camminamento di ronda. Tale !ori sono solo interni nel tratto settentrionale, mentre attraversano per intero il muro del tratto orientale del recinto. Le parti occidentali del recinto, oltre ad essere molto !rammentarie, sono par0ialmente coperte da una !itta vegeta0ione. )i tale settore rimangono due lacerti murari costruiti con due diverse tecnic"e murarie. Il lacerto piA a nord, lungo ca -+ m, costruito in blocc"etti di peperino di dimensioni #in media cm +, = -,$ e !orma irregolari con in!ramme00ati, in alcuni punti, poc"i mattoni in lateri0io. I blocc"etti sono disposti in !ilari di alte00a irregolare secondo corsi ori00ontali. Il legante utili00ato si presenta come una malta di calce poco !ine di colore grigio scuro, tenace, ricca di inerti di diversa tipologia #!rammenti di selce, peperino e tu!o$ e dimensioni. Il legante risulta molto piA consumato nel parte bassa del tratto murario dove emergono maggiormente le !orme irregolari dei blocc"etti di peperino. L'intero elemento murario comunque mal conservato e in buona parte coperto da un intensa vegeta0ione. *d oggi non risulta visibile nessun rapporto n; con il secondo !rammento del tratto orientale del recinto n; con il tratto nord del recinto murario c"e, seppur meglio conservato scomparso proprio nell'angolo nord orientale. Il secondo lacerto murario sopravvissuto del tratto occidentale del recinto un avan0o di muratura in scaglie di lava leucitica c"e misura in alte00a, nel punto piA alto, +.8, m, per una larg"e00a di ca -.4, m ed uno spessore massimo di -.4, m. Tale elemento si situa in linea con l'ingresso della torre e leggermente piA avanti rispetto al tratto murario situato piA a nord. Il lato orientale, il tratto meglio conservato, presenta principalmente due diverse !asi costruttive. La prima presenta un livello di !onda0ione, emergente per ca. ,.4, m nella parte piA settentrionale del tratto, caratteri00ato da pietre di diverse dimensioni, per !ilari irregolari, legate da una malta piuttosto grossolana colma di inerti di diverso tipo e dimensioni. 'opra il livello di !onda0ione si innesta un livello caratteri00ato da una tecnica muraria bicroma c"e alterna regolarmente !ilari di blocc"etti irregolari di tu!o e di lava leucitica. I !ilari presentano alte00a costante #di ca. 5 cm$ e corsi ori00ontali. Il legante utili00ato una malta abbastan0a !ine di calce, di colore grigio c"iaro con inerti di piccolissime dimensioni #di !rammenti di tu!o e selce$. FREE AND OPEN SOURCE SOFTWARE PER I BENI CULTURALI VOL. 1, 2013, pp. 29-36 30 La malta, come nel caso della torre, ricopre parte dei blocc"etti irregolari per dare unitariet6 al paramento esterno. (el paramento interno, la malta invece risparmiata solo nei giunti e, non !uoriuscendo a ricoprire i blocc"etti, permette di osservare meglio la loro !orma irregolare. La seconda !ase caratteri00ata dall'impiego esclusivo di blocc"etti irregolari di tu!o, con !ilari ad alte00a costante #ca 3 cm$ e corsi ori00ontali, visibile in un lungo tratto murario nella 0ona piA alta della parte destra del prospetto murario e nei merli innestati sopra il tratto murario della !ase precedente a sinistra nel prospetto. *nc"e in questo caso la malta stata utili00ata oltre c"e per legare il materiale anc"e a ricoprire in parte i blocc"etti per dare una maggiore unitariet6 e linearit6 al paramento esterno #come nella !ase precedente invece il paramento interno non presenta questa abbondan0a di malta, tranne c"e nei merli c"e ne sono ricoperti su tutti e quattro i lati$. (ella 0ona ad est del prospetto parte di tale malta non sopravvissuta lasciando scoperti gli elementi lapidei e permettendo un analisi piA accurata del legante. &sso, in questa !ase, si presenta come una malta di calce piA c"iara rispetto a quella utili00ata nella !ase precedente e con inerti di dimensione leggermente maggiore. * questa !ase costruttiva appartengono dei !rammenti di malta c"e si appoggiano sul paramento esterno, !ormando un allineamento all'alte00a delle buc"e relative ai pali di sostegno del camminamento, coprendo anc"e tratti murari della prima !ase. Il tratto nord del recinto murario presenta due diversi elementi murari. Euello piA ad est legato al tratto orientale del recinto ed stato, in un secondo momento, inglobato nel ter0o corpo di !abbrica del sito, esso presenta due tipologie costruttive di!!erenti essendo la parte legata al tratto orientale del recinto in opera bicroma con !ilari alternati in blocc"etti di tu!o e di lava leucitica , e la parte aggiunta principalmente in blocc"etti di tu!o. Il tratto occidentale si situa, invece, in posi0ione leggermente piA avan0ata rispetto a quello orientale. In quest'ultimo presente la grande apertura ad arco a tutto sesto individuabile gi6 dalle !otogra!ie aeree e satellitari. Tale por0ione del recinto murario presenta una muratura costruita interamente in blocc"etti di tu!o di dimensioni irregolari, secondo !ilari di alte00a di ca 5- -, cm e corsi ori00ontali. Il legante utili00ato una malta di calce molto grossolana, di colore grigio c"iaro, con inerti c"e in alcuni casi assumono dimensioni consistenti #molto maggiori c"e negli altri leganti utili00ati$. *nc"e in questo caso, nel paramento esterno si cerca un unitariet6 maggiore utili00ando la malta per ricoprire le irregolarit6 dei blocc"etti nel tentativo di rendere piA lineare l'intera opera, mentre nel paramento interno i blocc"etti irregolari sono lasciati completamente in vista. Il ter0o corpo di !abbrica un ambiente rettangolare avente dimensioni di -3.4, = 3.+, m ca. &sso si addossa nell'angolo nord-est al recinto s!ruttandone parte delle murature per il lato interno. L'analisi di tale corpo di !abbrica risulta par0ialmente ostruita dalla presen0a di alcuni grossi alberi di !ico, le cui !oglie d'estate ricoprono quasi per intero il paramento esterno, mentre il paramento interno ostruito tutto l'anno dai tronc"i e dai rami #CICC1(& +,---+,-+$. 2. O3ie!!i"i Le !inalit6 alla base della scelta di e!!ettuare un rilievo tridimensionale, tramite tecnic"e di Ibm, degli elevati presenti nei siti in questione sono state molteplici. innan0itutto veri!icare la possibilit6 di trarre ulteriori in!orma0ioni sulle strutture del sito, utili ad essere integrate con le in!orma0ioni tratte tramite i tradi0ionali metodi di rilievo bidimensionale per un'analisi complessiva c"e permettesse una prima valuta0ione arc"eologica dei siti in questione< la possibilit6 di creare, in modo loF-cost e in tempi rapidi, un modello >) metricamente attendibile c"e attesti lo stato di conserva0ione in cui versano le strutture in questione e c"e possa servire ad un eventuale progetto di restauro delle strutture< in!ine, veri!icare la reale e!!icacia e le poten0ialit6 di alcuni so!tFare open source #in particolare :Gt"on :"otogrammetrG Toolbo= + e MicMac > $ in rela0ione alle !inalit6 sopra descritte. 4. Me!#di e s!&$en!i :er il rilievo >) degli elevati presenti nei due siti di interesse sono stati utili00ati i seguenti strumenti. per le riprese !otogra!ic"e una re!le= 'onG H >>,, -,.+ mega pi=el #dimens. Ioto. +42+JKJ>53+$< mentre per l'elabora0ione del dataset !otogra!ico stato utili00ato un MacMini, 5 GL di R*M, +.9 GM0, Mac1' /, con un'installa0ione, su macc"ina virtuale #con + GL di R*M assegnatagli$, del sistema operativo *rc"e1', per l'utili00o del so!tFare :Gt"on :"otogrammetrG Toolbo= #::T$ presente di de!ault. Le riprese !otogra!ic"e sono state e!!ettuate in diversi periodi dell'anno e in di!!erenti condi0ioni di luce #in orari di!!erenti e giornate del tutto prive o no di nuvole$, + "ttp.BBFFF.arc-team."omelinu=.comBarcteamBppt.p"p > "ttp.BBlogiciels.ign.!rBN-Micmac,>- Fig. 1. Parte del dataset relativo alla torre di Stirpa Cappe. FREE AND OPEN SOURCE SOFTWARE PER I BENI CULTURALI VOL. 1, 2013, pp. 29-36 31 cosO da catalogare un nutrito set di !otogra!ie da sele0ionare in !ase di laboratorio per una migliore elabora0ione #Iig. -$. 'i pre!erito, quando possibile, girare intorno al singolo corpo di !abbrica #torre, recinto, etc.$ mantenendo costante la lung"e00a !ocale dell'obbiettivo, cercando al contempo di !are in modo c"e ogni !otogra!ia avesse una sovrapposi0ione del 3,- 5, P con la precedente. Le di!!icolt6 incontrate durante la ripresa !otogra!ica sono derivate principalmente, da un lato, dall'alte00a delle strutture inquadrate #in particolare per le torri$, dall'altro dalla presen0a di elementi di disturbo #alberi e vegeta0ione cespugliosa, recin0ioni agricole etc.$ c"e "anno limitato, in alcuni casi, una ripresa costante e completamente pulita delle strutture. (el primo caso si tentato di ovviare in parte al problema dell'alte00a delle strutture suddividendo il dataset per !asce di alte00a #aggiungendo ad esso un set di !otogra!ie in cui la struttura ripresa nella sua intere00a$. (el secondo caso si ovviato al problema e!!ettuando un nuovo set di !otogra!ie nel periodo invernale per diminuire l'inter!eren0a degli elementi vegetativi, ed e!!ettuare in oltre alcuni dataset di immagini a distan0a non costante dall'oggetto, e lung"e00a !ocale di!!eren0iata, per escludere il piA possibile gli elementi di disturbo. Il successivo step di lavora0ione, quello dell'elabora0ione dei dataset tramite il so!tFare ::T, stato !atto in un primo momento sen0a un ini0iale scrematura delle !otogra!ie, ossia elaborando insieme tutte le immagini di una singola struttura. Lo scopo principale di questo primo test stato quello di valutare le capacit6 del so!tFare con dataset di !otogra!ie poco coerenti #in particolare per le di!!erenti condi0ioni di luce$. Tale primo test servito anc"e a capire nel dettaglio quali problemi un dataset del genere generasse durante l'elabora0ione del so!tFare permettendo una successiva scrematura delle !otogra!ia piA mirata. * seguito di questo primo test si deciso quindi di e!!ettuare due distinti dataset per ogni struttura. il primo c"e riunisse tutte le !oto e!!ettuate durante giornate di sole #eliminando perQ le !otogra!ie in cui !ossero presenti elementi in ombra, in particolare per le torri< per tale motivo stato determinante e!!ettuare set di !otogra!ie in diversi orari del giorno$< il secondo c"e riunisse le !otogra!ie e!!ettuate in giornate nuvolose. Tali dataset sono stati poi suddivisi, generalmente, in base alle diverse !acciate delle strutture in modo da avere set di !oto piA coerenti da elaborare #in alcuni casi, come ad esempio per la torre di Stirpa Cappe, in un singolo dataset sono state raggruppate le !oto relative a due !acciate in quanto presentavano numerosi punti in comune e buoni overlap tra le !otogra!ie$, permettendo un piA rapido ed e!!icace riconoscimento dei punti in comune da parte del so!tFare. Gli stessi dataset sono stati utili00ati ini0ialmente anc"e per l'elabora0ione tramite il so!tFare MicMac, ma notando come tale so!tFare pre!erisse un minor numero di !otogra!ie con una maggiore sovrapposi0ione, si deciso di elaborare in questo caso un numero maggiore di dataset contenenti un minor numero di !oto. Il ter0o step di lavora0ione consistito nella !ase di post- processing delle nuvole di punti ricavate tramite i so!tFare ::T #M1RL1(, L&SSI +,-+$ e MicMac #:I&RR1T-)&'&ILLIG(T, CL&RT +,--< :I&RR1T- )&'&ILLIG(T, :*:*R1)ITI' +,,8 $. Tale !ase si svolta mediante l'utili00o dei due so!tFare open source Mes"lab e CloudCompare. Le diverse nuvole di punti ricavate, una per ogni singolo dataset, relative alla stessa struttura di interesse, sono state prima allineate in Mes"lab per !arle corrispondere. *lle nuvole spostate sono state legate le relative immagini secondo i parametri dello spostamento #tramite il !iltro Camera Transform the camera extrinsics$. Rna volta !atto questo le diverse nuvole di punti sono state unite per crearne una singola per ogni struttura di interesse. 1gni nuvola singola stata prima CripulitaD in CloudCompare eliminando i punti estranei alla struttura interessata e poi, riportata in Mes"lab, stata utili00ata per creare una mes" #Iig. +$ tramite il !iltro di ricostru0ione delle super!ici basato sull'algoritmo di :oisson #%M*S)*( et alii +,,8$ #tramite il !iltro surface reconstruction poisson, con valore -+ sia di 1ctree )ept" c"e di 'olver )ivide$. La ricostru0ione delle mes" non stata possibile per le nuvole di punti ricavate da MicMac, in quanto essendo esse estremamente dense #nell'ordine di milioni di punti, ca. +, volte piA dense delle relative nuvole ricavate con ::T$ necessitano di "ardFare piA potenti per poter essere elaborate com Mes"lab. Le !asi successive di elabora0ione descritte sono quindi relative solo alle nuvole ricavate con ::T. Rna volta ottenuta ogni singola mes", per ogni struttura relativa, il passo successivo stata la colora0ione. Ini0ialmente essa stata reali00ata tras!erendo il colore dai punti della nuvola #mediante il !iltro !ertex "ttribute Transfer$. Fig. #. $esh della torre di Stirpa Cappe. FREE AND OPEN SOURCE SOFTWARE PER I BENI CULTURALI VOL. 1, 2013, pp. 29-36 32 'i deciso poi di dare il colore alla mes" partendo dalle !otogra!ie #tramite il !iltro Camera U Pro%ect active raster colour to current mesh$. In questo caso il procedimento avvenuto per gradi nel tentativo di arrivare al risultato migliore. Il primo tentativo stato !atto utili00ando tutte le !oto presenti nel progetto #cio le !otogra!ie ricavate da tutti i dataset relativi alla singola struttura$, ma non risultando soddis!acente l'esito, a causa di una con!usionale sovrapposi0ione nelle numerose immagini, si deciso di utili00are il minor numero di !oto possibile #in generale una per ogni !acciata$ allineandole manualmente #Iig. >$ #mediante il !iltro Camera Image alignment mutual information$. L'ultimo step nella ricostru0ione dei modelli >) di ogni singola struttura stato quello di scalare le mes" per !ar sO c"e essi divenissero modelli metrici attendibili. :er !are ciQ si presa sul campo una misura relativa alla lung"e00a di ogni singola struttura #o di un elemento !acilmente riconoscibile nella relativa mes"$ e l'equivalente misura sull'asse = del corrispondente modello ricavandone il rapporto di ogni singola struttura con il quale si elaborata la tras!orma0ione di scala delle mes" #tramite il !iltro Trasform. scale$. 5. C#n%l$si#ni In conclusione si puQ sostenere c"e, considerando gli strumenti e gli "ardFare utili00ati, i modello tridimensionali ricavati risultano piuttosto soddis!acenti 9 . In tutti i casi si notato c"e i modelli ricavati dai dataset 9 I modelli !inali delle torri dei due siti sono reperibili alla seguente pagina Feb. "ttps.BBdrive.google.comB!oldervieFN idV,L=!uGR,%sr85LRSmcMS"R)"-R+MWuspVs"aring< sotto licen0a CC-LT-'* contenenti le !otogra!ie scattate in giornate nuvolose risultano migliori per la densit6 dei punti e colora0ione della mes". In particolare per la torre di Stirpa Cappe il modello si presenta poco nitido solo nel tratto piA alto della torre #di per s; la parte piA rovinata del monumento$ ma riesce comunque a testimoniare lo stato complessivo della struttura ben eviden0iando l'erosione c"e il monumento "a subito nella parte in!eriore e negli spigoli piA consumati di sud-ovest e nord-ovest, e la !rattura presente nel paramento murario nord #Iig. 9$. Inoltre, alcune misure di controllo prese sul modello una volta scalato "anno dato uno scarto massimo di due centimetri con le relative misure prese sul campo, dimostrando quindi un errore del tutto accettabile considerando le grandi dimensioni della struttura in esame. Rn tale accettabile margine di errore stato con!ermato anc"e nei modelli tridimensionali relativi alle strutture del casale di Tor Maggiore. :er questo dunque, per quanto riguarda il primo corpo di !abbrica, ossia la torre, il rilievo tridimensionale servito ad anali00are, con una maggiore esatte00a metrica, tutte le componenti c"e si trovano ai piani piA alti del manu!atto #Iig. 4$. 'i visto, ad esempio, c"e tutte le lastre marmoree c"e incorniciano le aperture situate ai piani alti della torre, presentano una misura costante di ,.2, m di lung"e00a per ca ,.-+ cm di alte00a, mentre le buc"e pontaie rimaste integre "anno dimensioni costanti di ,.+, = ,.+, m. 'i sono inoltre eviden0iati due !ori, posi0ionati sul lato basso dell'ingresso situato al primo piano del prospetto occidentale della torre, c"e erano ini0ialmente stati interpretati come semplici buc"e pontaie. L e misure #,.9, metri di alte00a per ,.>, di larg"e00a$ tratte dall'analisi tridimensionale ne "anno eviden0iato una !orma diversa dalla costante delle buc"e pontaie, elemento c"e testimonia una loro diversa natura, interpretabile probabilmente come alloggiamento di travi c"e dovevano sostenere una qualc"e !orma di scala d'accesso. Fig. &. Colora'ione della mesh dalle fotografie tramite il filtro Camera Image alignment mutual information( Tor $aggiore. Fig. ) $odello finale torre Stirpa Cappe FREE AND OPEN SOURCE SOFTWARE PER I BENI CULTURALI VOL. 1, 2013, pp. 29-36 33 Il rilevo tridimensionale "a inoltre permesso di avere una migliore conce0ione di quelle parti c"e proprio per le loro caratteristic"e so!!rono un appiattimento nel momento in cui sono rappresentate in un rilievo bidimensionale, come ad esempio le aperture, o le parti della struttura maggiormente rovinate. 'i eviden0iata ad esempio un nicc"ia di !orma rettangolare, c"e misura ,.8, m di larg"e00a per -.,, m di alte00a e una pro!ondit6 di ca ,.+4 m, situata a destra del lato basso dell'accesso del primo piano, la cui !un0ione resta di!!icile da comprendere, ma !orse legata anc"'essa alla scala di accesso. :er quanto riguarda il secondo corpo di !abbrica, ossia il recinto murario, il rilievo tridimensionale stato particolarmente rilevante nell'analisi del paramento interno del tratto orientale del recinto, dove "a eviden0iato una piccolo ripiano, situato ca. +, centimetri al di sotto dell'ini0io della merlatura, c"e non percepibile dal semplice rilievo bidimensionale. &' stato questo un caso importante per eviden0iare le principali Figura *. +sempi di misura'ioni sul modello della torre di Tor $aggiore. Fig. ,. Particolare del paramento interno del tratto orientale del recinto di Tor $aggiore. -all.alto verso il basso invisibilit/ del ripiano in determinate condi'ioni di luce0 visibilit/ del ripiano gra'ie alla diversa cromia dovuta al muschio che lo ricopre0 massima visibilit/ gi/ nella prima fase di ricostru'ione del modello &- FREE AND OPEN SOURCE SOFTWARE PER I BENI CULTURALI VOL. 1, 2013, pp. 29-36 34 poten0ialit6 di un rilievo tridimensionale rispetto al piA tradi0ionale rilievo a due dimensioni #Iig.8$. Considerando c"e in determinate condi0ioni di luce tale elemento strutturale risulta di!!icilmente visibile anc"e dall'osserva0ione sul campo interessante notare come se dalle !otogra!ie raddri00ate utili00ate nel rilievo bidimensionale il ripiano appare solo come una !ascia cromaticamente di!!erente al resto del paramento #a causa del musc"io depositatosi sopra$, nel rilievo tridimensionale esso risulta evidentissimo gi6 durante la prima !ase di elabora0ione e altrettanto evidente risulta il suo legame con i !ori circolari di piccole dimensioni c"e attraversano il tratto murario. 'empre per quanto riguarda il secondo corpo di !abbrica, il rilevo tridimensionale "a permesso una migliore analisi dei due pilastri di sostegno dell'arco di ingresso, situati all'interno del tratto settentrionale del recinto #Iig. 3$. (el rilevo tradi0ionale questi due pilastri risultano sc"iacciati e perdono la loro pro!ondit6, c"e al contrario risalta proprio nel modello tridimensionale. :er quanto riguarda invece l'edi!icio corrispondente al ter0o corpo di !abbrica, il rilievo tridimensionale "a permesso l'analisi del tratto murario situato nella parte alta del muro est eviden0iando come esso sia caratteri00ato da una muratura interamente in blocc"etti di peperino di !orma irregolare, disposti per !ilari ad alte00a costante di ca 5 cm e corsi ori00ontali. Il rilievo di tutti i resti murari evidenti nel sito di Tor Maggior "a assunto una valen0a maggiore a causa del grave stato di declino c"e il casale vive. X in!atti apparso subito evidente c"e un modello tridimensionale possa, con maggiore e!!icacia, rilevare lo stato di degrado di un monumento arc"eologico e monitorarne in modo migliore e piA diretto le condi0ioni nel tempo #eventualmente anc"e supportare con piA e!!icacia un eventuale restauro$, rispetto ad un rilievo bidimensionale #CICC1(& +,---+,-+$. In sintesi quindi i vantaggi delle metodologie di Image- based Modelling eviden0iati dall'analisi qui descritta riguardano la possibilit6 di avere, con strumenta0ione di media poten0a e un costo estremamente contenuto, un modello tridimensionale scalato #con un errore del tutto accettabile$ c"e ben eviden0ia il reale stato di conserva0ioneBdegrado dell'oggetto di interesse. In piA si eviden0iato come dal modello >) siano estraibili in!orma0ioni di!!icilmente recuperabili direttamente sul campo #ad esempio misure di elementi situati nelle 0one piA alte delle strutture$ ed altre, in alcuni casi, per nulla appre00abili sul campo o con il rilievo +). :er quanto riguarda i limiti riscontrati essi derivano principalmente dalle capacit6 della strumenta0ione utili00ata, ciQ !a supporre c"e con !otogra!ie ad una risolu0ione maggiore #e possibilmente con l'ausilio di un drone per !otogra!are le parti piA alte$ ed un "ardFare dalle presta0ioni migliori, si potrebbe !acilmente ricavare un modello molto piA de!inito, tale da poter esportare un prospetto in cui poter leggere con precisione le tecnic"e murarie #unico elemento in cui i rilevi >) prodotti in questo caso non "anno potuto eguagliare l corrispettivi rilievi bidimensionali$. Rn macc"ina piA per!ormante permetterebbe anc"e di poter completare l'elabora0ione delle nuvole di punti ricavate tramite MicMac, le quali, data l'estrema densit6 dei punti, determinerebbero modelli >) molto piA de!initi e precisi rispetto a quelli ricavati tramite ::T.
L'analisi !in qui descritta "a in!atti permesso di eviden0iare una netta superiorit6 nell'elabora0ione della nuvola di punti del so!tFare MicMac rispetto a ::T #Iig. 2--,$ #a parit6 di "ardFare MicMac elabora una nuvola di punti quasi +, volte piA densa, con un minor numero Fig. 1. Particolare del rilievo &- dell.arco di ingresso del recinto murario di Tor $aggiore. Fig. 2. Particolare del rilievo &- del paramento interno del tratto orientale del recinto di Tor $aggiore Fig. 3. +sempio di nuvola di punti ricavata con $ic$ac( torre di Stracciacappe. FREE AND OPEN SOURCE SOFTWARE PER I BENI CULTURALI VOL. 1, 2013, pp. 29-36 35 di !otogra!ie utili00ate ed in tempi minori$ a discapito perQ di un piA complesso utili00o del so!tFare allo stato attuale #il so!tFare in!atti ancora in !ase di sviluppo$. 6. Bi3li#g&a)ia CICC1(& G. +,---+,-+, 4n5indagine di 6evaluative archaeolog78 nella Campagna 9omana i casi di Stirpa Cappe e Tor $aggiore, Tesi di Laurea Magistra@e, Rniversit6 di Roma Tor 7ergata, Iacolt6 di Lettere e Iiloso!ia, "ttp.BBuniroma+.academia.eduBGabrieleCiccone )& R1''I G.M. -282, Torri e castelli medievali della Campagna 9omana, Roma. %*SM)*(, M., L1LITM1 M., M1::&, M, +,,8. Poisson surface reconstruction( in Proceedings of the +urographics S7mposium on :eometr7 Processing, +,,8, pp. 8--3+. %&R'T&(, T.:., LI()'T*&)T M. +,-+, Image-;ased <o= Cost S7stems for "utomatic &- 9ecording and $odelling of "rchaeological Finds and >b%ects( in I1*((I)&', M., IRIT'CM, )., L&I''(&R, Y., )*7I&', R., R&M1()I(1, I., C*II1, R. #eds.$, Progress in Cultural ?eritage Preservation. ) Th International Conference +uro$ed #@1# ALimassol, CGprus, 1ctober +2 Z (ovember >, +,-+$, Lecture (otes in Computer 'cience, 38-8, Meidelberg, ---,. M1RL1( :., L&SSI *. +,-+, P7thon Photogrammetr7 Toolbox " free solution for Three--imensional -ocumentation, in C*(T1(& I. #ed.$, "9C?+>F>SS. >pen Source( Free Soft=are e >pen Format nei processi di ricerca archeologica. "tti del !I BorCshop #(apoli, 2--, Giugno$, :o00uoli, pp. -4>--3,. :I&RR1T-)&'&ILLIG(T M., :*:*R1)ITI' (. +,,8, " multiresolution and optimi'ation-based image matching approach "n application to surface reconstruction from SP>T*-?9S stereo imager7( in International "rchives of Photogrammetr7( 9emote Sensing and Spatial Information Sciences. vol. >8 #:art -B[9-$, *n@ara. :I&RR1T-)&'&ILLIG(T M., CL&RT I. +,--, *pero( an open source bunfle ad%ustment soft=are for automatic calibration and orientation of set of images( in Proceedings of the ISP9S Commission ! S7mposium, Image +ngineering and !ision $etrolog7 #Trento, ItalG, +-9 Marc" +,--$. T1MM*'&TTI G. -234--25,, <a Campagna 9omana antica( medievale e moderna, nuova edi0ione a cura di C"iumenti L., Lilancia I., 3 voll. 7&()ITT&LLI M. -252, <a famiglia Curtabraca. Contributo alla storia della nobilt/ romana del -uecento, CM;langes de l'Xcole Irancaise de Rome, MoGen \geD -,-B-, pp. -43--39. Fig. 1@. -ifferen'a di densit/ delle nuvole di punti ricavate da PPT e $ic$ac. FREE AND OPEN SOURCE SOFTWARE PER I BENI CULTURALI VOL. 1, 2013, pp. 29-36 36 IMAGE-BASED MODELING TRA ARCHITETTURA E SCULTURA Marina Simonetta Terranova mari.terranova@hotmail.com ABSTRACT Le moderne tecniche di Structure-from-Motion e di Imae-Ba!ed Mode"in !ono !tate im#ieate #er i" ri"ie$o tridimen!iona"e di e"ementi !cu"torei e architettonici% a" fine di te!tarne "a $er!ati"it& in conte!ti di$er!i' Un !oft(are di mode""a)ione *D + !tato in !euito uti"i))ato #er "a rico!tru)ione fina"e de"",am-ienta)ione' I !oetti de" "a$oro !ono !tati un decoro architettonico e una !cu"tura moderna ne""a citt& di Mi"a))o' .e/(ord! Rilievo tridimensionale, decoro architettonico, scultura moderna, Python Photogrammetry Toolbox, CloudCompare, Meshlab, Blender, ricostruione contesto 0' Introdu)ione Structure!"rom!Motion e #mage!Based Modelling, tecniche apprese durante il corso di Rilievo fotogrammetrico 3D per i Beni Culturali all$interno del Master Open Tchne 2013, rappresentano una moderna ed economica alternativa per la realiaione di modelli tridimensionali a partire da una colleione di immagini ac%uisite mediante "otocamera digitale. &ueste sono state impiegate per il rilievo di elementi architettonici e scultorei, elementi con caratteristiche %uindi diverse, al "ine di testarne la versatilit'. (a un lato un decoro architettonico, che se pur nelle sue dimensioni ridotte, riassume un mondo di relaioni estetico "ormali di combinaione, proporionamento e modellaione di antica cultura e tradiione. (all$altro una scultura di epoca moderna che non presenta caratteriaioni monumentalistiche e retoriche. # due soggetti presentano materiali con resa cromatica di""erente, l$uno in pietra, l$altro in brono, cos) come diverse sono le dimensioni e la relativa contestualiaione* un corpo libero e isolato la scultura, elemento rigido e vincolato in %uanto parte di un complesso pi+ ampio l$ornamento. (a cui anche il diverso tipo di approccio nell$esecuione del rilievo, che nel caso della statua doveva renderne la dinamicit'. ,e dimensioni e le caratteristiche sono state valutate in "unione del tempo e della strumentaione a disposiione, determinanti anche nella scelta del tipo di lavoro a""rontato. -ntrambi i casi presi in esame si trovano all$interno di %uello che pu. essere considerato uno dei %uartieri di maggior %ualit' urbanistica della citt' di Milao. /lla testa dell$isolato si colloca la Chiesa di S. 0iacomo, con i due prospetti laterali rispettivamente sul lungomare di Ponente e su 1ia 0iacomo Medici, lungo la %uale troviamo anche diversi palai signorili. Tradiionalmente, la "ondaione della chiesa viene "atta risalire al 2343, %uale voto "atto sotto Re /l"onso 1 d$/ragona per aver %uesti liberato Milao da un assedio ad opera del re di 5apoli, ,uigi ### d$/ngi.. Sino al 2678, le "onti testimoniano che l$edi"icio avesse due sole porte incorniciate da semplici portali in pietra. ,$attuale portale del prospetto principale risale al 292: ed ; caratteriato da "orme semplici e schemi tradiionali, con due colonnine corinie su alti basamenti e un$edicola a sormontarlo in cui ; collocata la %uattrocentesca statua marmorea del santo. #l portale laterale prospiciente 1ia 0iacomo Medici ; invece legato ai lavori di restauro seguiti al ritrovamento nel 26:: della lapide a cartiglio dedicatoria in cui si legge la data di edi"icaione della chiesa <"ig. 2=. Figg 1 e 2 !ortale laterale e particolare "el #asamento ,e sue "orme sono pi+ elaborate e riconducibili al repertorio tardo!rinascimentale. # pilastrini sono segnati da trigli"i e gutte triangolari, mentre due a%uile scolpite entro un cartoccio caratteriano le basi, riproponendo in elaboraione seicentesca l$antico stemma civico <"ig. :=. FREE AND OPEN SOURCE SOFTWARE PER I BENI CULTURALI VOL. 1, 2013, pp. 37-40 37 Soggetto del primo rilievo ; proprio uno dei due basamenti in pietra del portale laterale. Sul "ronte opposto dell$isolato, all$interno dei giardini della Marina e in corrispondena della sede municipale, si erge il monumento a ,uigi Rio. 5el 286> lo scultore messinese /ntonio Bon"iglio realia una statua in brono ra""igurante l$ammiraglio, epico ?/""ondatore@ della prima guerra mondiale, due volte medaglia d$oro al valore militare, nell$atto di scrutare l$orionte <"ig. 4=. ,$opera, a cui lo stesso autore attribuisce un carattere volutamente popolare, ; posta al di sopra di un altissimo piedistallo in marmo sul %uale sono ra""igurate in bassorilievo le imprese navali dell$eroe. 1' Metodo e !trumenti ,e ac%uisiioni delle immagini di entrambi i soggetti sono state e""ettuate nell$arco di un$unica giornata utiliando una 5iAon (4777, una "otocamera re"lex con sensore /PS!C <2.>x= da 27.: megapixels <:4.6 x 2>.B mm=. #l rilievo del basamento del portale ; stato e""ettuato sena particolari di""icolt' sia per via della sua collocaione a ridosso della parete, l$assena di impedimenti o elementi di disturbo esterni, che per le condiioni di luce pressoch; ottimali. ,a ripresa ; avvenuta in"atti in condiioni di luce uni"ormemente di""usa, ci. ha "atto s) che sull$elemento non si venissero a creare one di "orte contrasto e particolarmente ombreggiate. Pur essendo di dimensioni limitate la complessit' delle "orme e la ricchea nei dettagli ha richiesto l$esecuione di pi+ serie di scatti, nello speci"ico sono state e""ettuate tre se%uene per la seione centrale e due rispettivamente per %uella in"eriore e superiore in aggetto, per un totale di >B "otogra"ie. ,a ripresa ; avvenuta pressoch; "rontalmente ed ad una distana media di circa un metro, con una se%uena di scatti pi+ ravvicinati in corrispondena dei punti pi+ critici <rientrane e one d$ombra= <"igg. 3, >=. #l rilievo del monumento al milite ha presentato invece di""icolt' maggiori, dovute principalmente alle dimensioni dell$opera e alla sua collocaione su un alto basamento. ,e "otogra"ie sono state ac%uisite s"ruttando il muretto che circonda il monumento delimitandone il perimetro e posto ad una distana di circa 6 metri nel punto pi+ lontanoC nello speci"ico ; stato eseguito un giro completo di 467D sia per la parte superiore che per %uella in"eriore <totale due giri completi=, pi+ alcune "otogra"ie di dettaglio a distana ravvicinata per il viso, per un totale di 2:7 <"igg. 6, 9=. Fig 3 Monumento a $uigi Ri%%o Fig & Basamento' !osi%ionamento "elle camere Fig ( Basamento' !arte "ella se)uen%a "i fotografie ac)uisite Fig * +tatua' !osi%ionamento "elle camere FREE AND OPEN SOURCE SOFTWARE PER I BENI CULTURALI VOL. 1, 2013, pp. 37-40 38 ,a ripresa ; avvenuta in momenti diversi della giornata. En primo tentativo di ac%uisiione ; stato e""ettuato nella mattinata, ma l$orientamento ad oriente della scultura ha causato una netta di""erena d$esposiione tra una "accia e l$altra <una molto illuminata, l$altra in ombra=, rendendo il dataset inutiliabile. 5el pomeriggio condiioni di luce pi+ "avorevoli hanno consentito un grado maggiore di uni"ormit' nella ripresa. # dati ac%uisiti sono stati elaborati utiliando un notebooA (ell FPS 2>, processore #ntel i9, Ram B 0b, CPE 3 e sistema operativo GindoHs 9. Tutte le immagini sono state processate all$interno del so"tHare Python Photogrammetry Toolbox <PPT=, impostando nella "ase di Bundle, una risoluione pari a :>77 pixel, con successiva elaboraione in 27 cluster nel passaggio di CM1SIPM1S <B-JJ# et al :722C B-JJ#, MKE,K5 :72:=. Per il basamento, tutte e >B le "oto sono state processate insieme. PM1S crea il "ile ?1is.data@ in cui ; possibile visionare per ogni "oto il totale di immagini con le %uali sono state trovate corrispondene e il numero delle immagini relative. Come si nota non tutte le "oto sono state utiliate nel processo, per 28 di esse il so"tHare non ha trovato corrispondene con altre immagini <"ig. B=. Considerato il numero elevato di ac%uisiioni, nel caso della statua si ; invece pre"erito suddividerle in due blocchi, rispettivamente di 9> e 3> "oto, al "ine di velociarne il processamento, ci. ha comportato l$elaboraione di due distinte nuvole di punti successivamente riallineate con CloudCompare. Con lo stesso so"tHare sono state anche pulite tutte le nuvole generate, al "ine di eliminare gli elementi estranei all$oggetto rilevato. *' Ri!u"tati /lcuni dati relativi l$elaboraione delle nuvole di punti* Ba!amento* nuvola densa originale* :.7B6.::B verticiC nuvola dopo la puliia in CloudCompare* :.778.736. Statua* nuvola densa originale* 2. 924.BB4C nuvola dopo l$unione e la puliia* 2.6:3.B88. Sia il basamento che la statua presentano un buon grado di completea e di dettaglio, con presena di lacune nelle parti superiori di entrambi i modelli e nel basamento della statua. ,a ricostruione ; proseguita in Meshlab con la generaione della mesh mediante l$utilio dell$algoritmo di Poisson settando i valori* Kctree (epth* 2:C Solver (ivide* 2:. con i seguenti risultati* Ba!amento* mesh* 2.B>6.234 verticiC 4.927.3B7 "acceC Statua* mesh* 2.34:.8B9 verticiC :.B6>.846 "acce. ,e mesh ulteriormente pulite sono state colorate mediante l$applicaione del ?1ertex /ttribute Trans"er@, il cui compito ; %uello di tras"erire il colore della nuvola di punti ai vertici della mesh <"igg. 8 e 27=. Figg , e 10 -ttri#u%ione "el colore ai vertici "elle mesh / partire dalle immagini raster impiegate per la creaione della nuvola ; stato inoltre possibile creare una texture %uadrata di dimensione :736x:736 pixel applicata poi alla mesh del basamento <"ig. 22 e 2:=. (a ultimo ; stata realiata la ricostruione del basamento in marmo della scultura a completamento del monumento nel suo assetto originario con l$ausilio del Fig . +tatua' parte "ella se)uen%a "i fotografie ac)uisite Fig / File 0is"ata con le corrispon"en%e tra le immagini FREE AND OPEN SOURCE SOFTWARE PER I BENI CULTURALI VOL. 1, 2013, pp. 37-40 39 so"tHare open source di modellaione 4( Blender, con il %uale sono state e""ettuate anche la scalatura del modello e la texturiaione del modello <"ig. 24=. Fig 13 Completamento e contestuali%%a%ione "el monumento 2' Conc"u!ioni /lla luce dei risultati ottenuti si ritiene tale metologia un ottimo ed utile strumento ai "ini della documentaione e successiva divulgaione dei Beni Culturali. #n tempi relativamente contenuti e sena particolari e costose attreature ; stato possibile ottenere modelli tridimensionali, a buona risoluione e con un buon grado di dettaglio, di soggetti che, se pur non particolarmente complessi, presentavano diversi aspetti critici, in particolare "orme elaborate da un lato, esposiione alla luce non uni"orme e altea dell$opera dall$altro. ,$integraione con un so"tHare di modellaione 4(, ha permesso poi il completamento del monumento e la sua contestualiaioneC tale operaione "ornisce interessanti spunti per l$applicaione della metologia in progetti di musealiaione delle opere, come pure la ricostruione virtuale della loro collocaione originaria. 3' Bi-"iorafia B-JJ# /., B-JJ# ,., B-5L/M#5 (. :722, Computer 0ision e +tructure from Motion1 nuove meto"ologie per la "ocumenta%ione archeologica tri"imensionale' un approccio aperto, in (- M-,#C- 0., S#B#,/5K M. 0. <eds.=, -RC23OFO++ Open +ource1 Free +oft4are e Open Format nei processi "i ricerca archeologica </tti del 1 GorAshop, Moggia >!6 Maggio :727=, Bari. MKE,K5 P., B-JJ# /. :72:, !5thon !hotogrammetr5 Tool#o6' - free solution for Three7Dimensional Documentation, in C/5TK5- M. <ed.=, -RC23OFO++ Open +ource1 Free +oft4are e Open Format nei processi "i ricerca archeologica -tti "el 08 9or:shop <5apoli, 8!27 0iugno=, Pouoli, pp. 2>4!297. Figg 11 e 12 Te6ture e applica%ione alla mesh "el #asamento FREE AND OPEN SOURCE SOFTWARE PER I BENI CULTURALI VOL. 1, 2013, pp. 37-40 40 IL RILIEVO 3D DELLA TORRE DI S. MATTEO A MONTOPOLI IN VAL DARNO. PRIMI RISULTATI E POTENZIALIT Francesca Lemmi, lemmifrancesca@gmail.com ABSTRACT L'articolo d!cri" l #rocd$r !%$it #r rali&&ar il rili"o 3D dlla torr di S. Matto a Mo'to#oli i' Val d'Ar'o (Pi!a)* $tili&&a'do tc'ic+ di Str$ct$r,-ro.,Motio' I.a%,/a!d Modli'% a//i'at ad a##lica&io'i li/r O#' So$rc. Il ri!$ltato 0 $' .odllo 3D dll'di-icio* rali!tico* #rci!o .trico* c+ di.o!tra l'--icacia dll'$!o di tali tc'ic+* #orta/ili lo1 co!t* i' ca.#o -oto%ra..trico. Il .odllo ott'$to !i #r!ta a di--r'ti !co#i* #ot'do !ia co'tri/$ir alla "alori&&a&io' dl trritorio .o'to#ol!* !ia i't%ra'r' l'o--rta .$!al* ral "irt$al* !ia o--rir $' '$o"o !tr$.'to di a'ali!i co'-ro'to #r l i'da%i'i .$rari .'!iocro'olo%ic+ 'l ca.#o dll'arc+olo%ia dll'arc+ittt$ra. 231ord! Montopoli in Val dArno, torre di S. Matteo, Open Source, Free Software, Structure-from-Motion, Image- ased Modeling, rilie!o "#, arc$eologia dell%arc$itettura, mensiocronologia 4. I'trod$&io' In &uesto articolo !err' descritto il progetto c$e c$i scri!e $a reali((ato come pro!a desame per il corso di )*ilie!o Fotogrammetrico "# per i +eni ,ulturali con Software Open Source- afferente al )Master in .ecnologie Open Source per i +eni ,ulturali / Open .0c$ne- s!olto presso l%Istituto di Forma(ione e *icerca della Federa(ione Italiana ,lu e ,entri 123S,O nella.a 45647456". Le metodologie apprese e sperimentate a le(ione e sul campo si asano su Structure-from-Motion e Image- ased Modeling, ossia tecnic$e della ,omputer Vision gra(ie alle &uali 8 possiile ottenere nu!ole di punti "# ad alta densit' semplicemente elaorando immagini digitali idimensionali. #a tali nu!ole di punti 8 possiile successi!amente elaorare una mes$, cio8 una superficie poligonale continua, c$e !iene infine te9turi((ata per ottenere un modello tridimensionale realistico. Il compito desame assegnato pre!ede!a la reali((a(ione di un rilie!o "# di un oggetto o di un edificio utili((ando i programmi e le procedure apprese a le(ione, partendo dallac&uisi(ione delle immagini digitali e percorrendo l%intero wor:flow fino alla fase finale di post-processing e finitura del modello tridimensionale. I principali aspetti positi!i dellutili((o di tali tecnic$e di rilie!o sono la portailit' e la relati!a economicit' delle componenti $ardware e software necessarie, la semplicit' e !elocit' di esecu(ione delle di!erse fasi di la!oro e la precisione e il realismo dei risultati ottenuti. .ali caratteristic$e rendono &ueste procedure particolarmente interessanti e allalte((a di un confronto con altre tecnic$e, &uali laser scanning e fotogrammetria tradi(ionale, sen(altro pi; collaudate, ma spesso meno accessiili per il mondo del liero professionismo e meno portaili in alcuni contesti di cantiere. 5. L'o%%tto dl rili"o6 /r" i'7$adra.'to !torico,%o%ra-ico a'ali!i !tr$tt$ral L%oggetto del rilie!o 8 un edificio c$e si tro!a nel centro storico di Montopoli in Val d%Arno, un comune appartenente alla pro!incia di <isa situato nel cuore del asso Valdarno =fig. 6>. Si tratta di un territorio storicamente cruciale per gli interessi di <isa e Firen(e sull%entroterra toscano e per &uesto a lungo conteso, fino alla !olontaria sottomissione dei cittadini montopolesi alla poten(a fiorentina, c$e mantenne la sua egemonia sul territorio fino alla met' del ?I? secolo. @i' !erso la fine dell%?I secolo Montopoli 8 attestata nelle fonti come centro incastellato, sorto proailmente per !olont' degli aristocratici del luogo ma presto passata sotto l%influen(a del !esco!o lucc$ese =+AL#ASSA**I 4565>. Oltre ai resti del primo complesso fortificato, concentrati sul <oggio di *occa, ormai perfettamente integrate nel tessuto cittadino si conser!ano di!erse arc$itetture ci!ili testimoni del suo passato medie!ale, tra le &uali si inserisce la torre di S. Matteo =fig. 4>. #i!enuta simolo del orgo montopolese, 8 stata scelta per il progetto di rilie!o in &uanto en conser!ata dal punto di !ista strutturale e en !isiile, seppure la sua colloca(ione all%estremit' di una pia((ola ai margini FREE AND OPEN SOURCE SOFTWARE PER I BENI CULTURALI VOL. 1, 2013, pp. 41-46 41 della strada centrale del paese $a reso prolematica la ripresa di un lato dell%edificio, come si illustrer' a re!e. Le fonti storic$e ci informano c$e la torre di S. Matteo fu costruita nel 6A"6 per !olont' della *epulica Fiorentina attra!erso il suo in!iato 2eri ,apponi, allo scopo di raffor(are la parte occidentale del castello. .utta!ia, in ase alla stratigrafia muraria ancora leggiile sui prospetti e in ase allo studio mensiocronologico dei lateri(i, si puB ipoti((are c$e egli aia rimaneggiato un edificio preesistente, proailmente trecentesco. L%originaria struttura do!e!a prestarsi per una fun(ione eminentemente difensi!aC originariamente merlata, era un corpo di farica unico, c$iuso su tre lati e aperto solo sul lato 2ord-O!est ri!olto !erso l%interno del orgo medie!ale, ed era inoltre en difesa da una cinta muraria c$e si appoggia!a su due lati della torre stessa. In una fase successi!a l%edificio suD di!erse modific$e, proailmente per adattarlo a una nuo!a fun(ione di tipo residen(iale, ingloando i merli in una nuo!o rial(amento adatto a sostenere un tetto a doppia falda, e tamponando l%apertura sul lato del orgo, oltre ad alcune porte-finestre di origine pi; tarda =+AL#ASSA**I 4565>. In et' moderna $a suito numerose trasforma(ioniC tra &ueste un importante inter!ento di restauro nel 455E per garantirne la conser!a(ione strutturale e per renderla accessiile al pulico. Oggi 8 uno dei poli centrali del Sistema Museale Montopolese. 3. O/itti"i di #art'&a L oietti!o ini(iale c$e ci si era prefissati era di ottenere un modello tridimensionale della torre utili((ando le solu(ioni Open Source7Free Software =OS7FS> apprese durante il corso, attra!erso il seguente wor:folwC reali((are una copertura fotografica completa delledificioC processare le fotografie reali((ate per ottenere una nu!ola di punti "#F pulire e raddri((are la nu!ola di puntiF creare la mes$ dalla nu!ola di puntiF te9turi((are la mes$ usando le fotografie scattate. ,ome oietti!o aggiunti!o si !ole!a anc$e rendere metrico il modello finale delledificio, scalandolo in ase alle misure prese sul campo. <er un corpo di farica di &uesto tipo, dotato di una complessa stratigrafia muraria ancora leggiile e per il &uale sono ancora in fase di studio le trasforma(ioni c$e lo $anno interessato nel corso dei secoli, puB essere interessante a!ere a disposi(ione un modello tridimensionale dotato di caratteristic$e metric$e affidaili e di una te9ture di &ualit' per tentare una rilettura della stratifica(ione dei prospetti, sopratutto per le parti pi; alte e &uindi meno raggiungiili a un esame autoptico. .ale rilettura potree essere ainata ad una misura dei lateri(i delle di!erse 1SM direttamente sul modello, per ottenere un campione mensiocronologico ampio e datare le di!erse atti!it' e gruppi di atti!it' c$e $anno modificato la struttura dell%edificio, dalla sua costru(ione in et' medie!ale al restauro contemporaneo. Forse un progetto troppo ami(ioso per un primo approccio con &ueste tecnic$e di rilie!o, ma aastan(a interessante da !oler fare un tentati!o. 8. Str$.'ti $tili&&ati <er ottenere un efficace rilie!o secondo tali metodologie non 8 necessario disporre di una strumenta(ione $ardware specialistica, ma 8 sufficiente &uella c$e rientra ormai nell%attre((atura comune per un &ualsiasi professionista dei +eni ,ulturali, e non soloC una macc$ina fotografica con i suoi accessoriF un computer su cui installare i programmi necessariF gli strumenti per perfe(ionare il rile!amento delle caratteristic$e metric$e dell%oggetto da rile!are =indelle, metro a stecca, ecc.>. ,$iaramente la &ualit' del modello tridimensionale c$e si riuscir' ad ottenere sar' strettamente legato alle caratteristic$e &ualitati!e =risolu(ione, poten(a, capacit' di processamento> degli $ardware sopra indicati. Fig. 1. Localizzazione geografica di Montopoli. Fig. 2. La Torre di S. Matteo. FREE AND OPEN SOURCE SOFTWARE PER I BENI CULTURALI VOL. 1, 2013, pp. 41-46 42 La componente software necessaria risulta facilmente accessiile, in &uanto consiste in programmi esclusi!amente OS7FS lieramente scaricaili dalla rete, fun(ionanti sui pi; comuni sistemi operati!i in circola(ione e di utili((o relati!amente semplice 1n !alore aggiunto dei software OS7FS 8 rappresentato anc$e dalla disponiilit' di una serie di risorse in rete come tutorial, coo:oo: e forum informati!i fre&uentati da s!iluppatori e altri users, utili per apprenderne il fun(ionamento e perfe(ionarne luso. I software utili((ati sono statiC <Gt$on <$otogrammetrG .oolo9 =!. 5.6> per lelaora(ione delle fotografie e la crea(ione della nu!ola di punti "# =MO1LO2, +3HHI 4564>F ,loud ,ompare =!. 4.A>, per la gestione della nu!ola di punti =puli(ia, fusione, raddri((amento, ecc.>F Mes$La =!. 6.".4> per la crea(ione della mes$ e la sua te9turi((a(ione =,I@2O2I 455I>. Mentre l%$ardware c$e si a!e!a a disposi(ione eraC una macc$ina fotografica digitale compatta, modello Joda: 3asGS$are ,K6", dotata di una risolu(ione di K.4 M<, un sensore ,,# di taglia 67 4.L in. in grado di reali((are foto in .Mpg con la risolu(ione massima di "L5A94N"4 pi9elF uno strumento &uindi non potentissimo ma c$e 8 riuscito a s!olgere il suo ruolo garantendo una copertura fotografica completa dell%edificio, seppur non ad una altissima risolu(ioneF un 2oteoo: Acer 39tensa L445 con processore Intel ,eleron M L"5 =6.E" @O(, 6M+ cac$e L4, FS+ L"" MO( >, sc$eda !ideo Intel @rap$ics Media Accelerator =@MA> KL5 , *AM da L64 M+ ##*4, $ard dis: da I5 @+, dotato di 4 parti(ioniC una con installato Pindows ?< e l%altra con installato Arc$eOS, un sistema operati!o asato su @217Linu9 #eian c$e 8 stato usato per l%elaora(ione delle fotografie e la crea(ione delle nu!ole di puntiF un 2oteoo: modello O< <a!ilion d!N, con processore Intel=*> ,ore=.M> con A cpu =4.NE @$(, 4.NE @$(, M AI5>, sc$eda !ideo A.I MoilitG *adeon O# NLL5, *AM da I,55 @+ e $ard dis: da E55 @+ con installato il sistema operati!o Pindows E Oome <remium c$e, per la sua maggiore poten(a e la migliore sc$eda !ideo, 8 stato usato per la reali((a(ione e te9turi((a(ione della mes$. Inoltre, sul campo sono state utili((ate delle indelle e un metro a stecca per prendere alcune misure sull%edificio, c$e saranno indispensaili per scalare correttamente il modello tridimensionale al termine del wor:flow. 9. Il rili"o !$l ca.#o La torre di S.Matteo 8 un edificio a ase &uadrangolare s!iluppato pre!alentemente in alte((a, costruito completamente in lateri(i e caratteri((ato da forme pressoc$8 s&uadrate e lineariC 8 apparentemente il candidato ideale per un proggetto di rilie!o di &uesto tipo. .utta!ia, la sua colloca(ione nell%angolo estremo di una pia((etta, in posi(ione affacciata su un punto panoramico e affiancata da aita(ioni di alte((a ele!ata, $a creato alcune difficolt' logistic$e nella ripresa fotografica e nell%illumina(ione dei prospetti. Mentre per i prospetti Sud-3st e 2ord-3st 8 stato possiile effettuare una ripresa fotografica integrale, riuscendo a comprenderli per intero in un%unica fotografia, per i prospetti 2ord-O!est e Sud-O!est 8 stata reali((ata una copertura fotografica per fasce e da punti di ripresa ra!!icinati e diagonali rispetto ai prospetti stessi. In fase di processamento ciB $a portato all%esclusione di alcune foto, per le &uali il software non 8 stato in grado di operare correttamente, creando cosD una nu!ola di punti meno densa rispetto agli altri prospetti, soprattutto per la parti superiore e asale della torre =fig. ">. Al prolema si 8 riusciti in parte a porre rimedio inserendo i risultati di una seconda ripresa fotografica c$e 8 stata effettuata per fasce continue girando attorno all%edificio da una distan(a ra!!icinata, per cercare di cogliere alcuni particolari della stratigrafia muraria e i profili interni degli arc$etti ogi!ali posti nella parte superiore della torre. Il prolema della differente illumina(ione dei prospetti $a interessato tutta la por(ione 2ord dell%edificio, costantemente in omra, con l%aggra!ante del punto di ripresa fotografica in controluce. A tale difficolt' si 8 in parte riusciti a sopperire scattando le foto dei prospetti 2ord-O!est e 2ord-3st da di!erse angola(ioni ed eseguendo due sessioni di ripresa fotografica in fasce orarie differenti =prima mattina e tardo pomeriggio>. In fase di elaora(ione le nu!ole di punti ottenute sono tutta!ia risultate pi; scure, soprattutto sul prospetto 2ord-3st. L%ultimo incon!eniente 8 stata l%impossiilit' di Fig. 3. Alcuni delle immagini utilizzate per il rilievo. FREE AND OPEN SOURCE SOFTWARE PER I BENI CULTURALI VOL. 1, 2013, pp. 41-46 43 fotografare la parte sommitale dell%edificio, a causa della sua alte((a e della sua locali((a(ione, distante da colline e punti di !ista ottimali o accessiili. <er poter riprendere fotograficamente tale por(ione di muratura e il tetto a doppia falda saree stato necessario poter scattare le fotografie da una posi(ione sopraele!ata come un carrello ele!atore per la potatura delle piante, o poter disporre di un drone o di un altro $ardware collegato a una macc$ina fotografica in grado di riprenderlo dall%alto in una modalit' a !olo. :. Dalla '$"ola di #$'ti alla .!+ <rima di a!!iare il processamento in <Gt$on <$otogrammetrG .oolo9 delle 45" fotografie scattate, si 8 deciso di sele(ionare le foto e di!iderle in gruppi, ordinandole in modo da creare una se&uen(a come se si girasse intorno all%edificio, partendo dal prospetto Sud- 3st e procedendo in senso antiorario. I gruppi di foto cosD reali((ati =i &uattro prospetti e le estremit' inferiore e superiore della torre> sono stati &uindi processati indi!idualmente, scalando le immagini ad una risolu(ione di "555 pi9el di larg$e((a per ottimi((are l%elaora(ione. A!endo processato le immagini in sei gruppi, 8 stato necessario caricare in ,loud,ompare le di!erse nu!ole di punti "# ottenute. 1na !olta ripulite dai punti non facenti parte della torre, sono state successi!amente importate in Mes$La per reali((are la mes$ di ciascuna, ossia per creare la superficie poligonale di ciascun prospetto =figg. A, L>. Le mes$ sono state successi!amente colorate trasferendo i colori dei !ertici della nu!ola di punti "# e in seguito sono state nuo!amente importate in ,loud,ompare per un%ulteriore ripulitura dalle superfici in eccesso create da Mes$La per riempire i )!uoti- e le aree con minor densit' di punti =per esempio sono state eliminate le superfici aggiunti!e create dal programma in corrisponden(a del tetto, escluso dalle riprese fotografic$e e &uindi non compreso nella nu!ola di punti>. ;. T'tati"i di t<t$ri&&a&io' A &uesto punto, per concludere il wor:flow, manca!a la reali((a(ione della te9ture. Innan(itutto, in Mes$La si 8 deciso di pro!are ad utili((are il sistema automaticoC le di!erse mes$ sono state automaticamente so!rapposte alle immagini dalle &uali sono state ottenute =caricando il file undle.out prodotto da <Gt$on <$otogrammetrG .oolo9 e nel &uale sono conser!ate le informa(ioni relati!e alle geometria di presa delle immagini> e, infine, sono state reali((ate le te9ture di ciascuna mes$. .ali mes$ te9turi((ate sono state allineate tra loro. .utta!ia, il risultato non $a soddisfatto le aspettati!e in &uanto le di!erse te9ture presenta!ano tonalit' molto differenti tra loro, dando alla superficie del modello finale un aspetto eccessi!amente disomogeneo, risultando &uindi inutili per l%analisi stratigrafica c$e ci si era prefissati, oltre ad essere poco grade!oli a li!ello estetico. In aggiunta, l%opera(ione finale di fusione delle singole mes$ in una unica $a peggiorato ulteriormente l%aspetto della mes$ finale te9turi((ata, c$e risulta!a inutili((aile per &ualsiasi scopo =fig. N>. Si 8 deciso &uindi di tentare un%altra strada per ottenere una te9ture pi; omogenea, esteticamente grade!ole e sopratutto realistica, eseguendo in Mes$La la procedura di te9turi((a(ione manuale. Le di!erse nu!ole di punti sono state preliminarmente allineate tra loro e fuse insieme suito dopo la prima puli(ia con ,loud,ompare in modo da disporre di Fig. 4. La nuvola di punti finale. Fig. 5. Particolare della nuvola di punti finale. Fig. . !i"ultato della te#turizzazione automatica. FREE AND OPEN SOURCE SOFTWARE PER I BENI CULTURALI VOL. 1, 2013, pp. 41-46 44 un%unica nu!ola di punti molto densa dalla &uale ottenere un%unica mes$ con Mes$La. La mes$ totale dell%edificio 8 stata scalata in ase alle misura(ioni fatte in fase di rilie!o in modo da rendere metricamente corretto e corrispondente alla realt' il modello. In seguito sono state importate alcune immagini c$e ritrae!ano i di!ersi prospetti della torre e, una !olta allineate manualmente le immagini alla corrispondente pro(ione della mes$ scalata, 8 stata cosD ottenuta la te9ture dell%intero edificio, &uesta !olta omogenea e en leggiile =fig. I>. =. Ri!$ltati Il risultato finale delle opera(ioni di <ost-<rocessing 8 una mes$ te9turi((ata e scalata metricamente, sulla &uale 8 possiile indi!iduare le di!erse 1SM e effettuare misura(ioni precise sui prospetti e sugli elementi costrutti!i e arc$itettonici c$e la compongono, almeno per &uanto riguarda la parte inferiore e centrale dell%edificio =fig. K>. Infatti, la nu!ola di punti della parte sommitale, la &uale non 8 stata oggetto di una ripresa fotografica frontale ma solo di riprese da in&uadrature diagonali effettuate dalla ase della torre, 8 risultata meno densa e di conseguen(a la mes$ 8 risultata meno definita. Inoltre, il prolema della differente illumina(ione dei prospetti si 8 riflesso anc$e nella fase di te9turi((a(ione, causando un aspetto cromatico disomogeneo, con due prospetti c$iari e en illuminati e i restanti pi; scuri e in omra, esattamente come appari!a nelle fotografie. <er ottenere un modello cromaticamente pi; omogeneo saree necessario tornare sul sito e rieffettuare la ripresa fotografica dell%edificio in condi(ioni di luce uniformi, scegliendo &uindi una giornata con il cielo coperto per a!ere una situa(ione di omra su tutti i prospetti. Inoltre, la ripresa della parte sommitale dell%edificio puB essere migliorata, come 8 stato gi' esposto precedentemente, con l%ausilio di altri strumenti per effettuare le fotografie alla giusta alte((a, ottenendo una &uindi mes$ pi; definita e utili((aile per gli scopi prefissi anc$e per tale por(ione della torre. >. Co'cl$!io'i #ot'&ialit? <er concludere, si puB ritenere il modello ottenuto aastan(a soddisfacente per gli oietti!i c$e ci si era prefissati, in &uanto 8 stato possiile s!olgere interamente il wor:flow operati!o e soprattutto perc$8 esso dimostra l%efficacia dell%applica(ione delle tecnic$e di Structure-from-Motion e Image-ased Modeling e dei software OS7FS sperimentati per reali((are un efficace rilie!o tridimensionale di edifici arc$itettonici complessi e per il loro studio dal punto di !ista dell%arc$eologia dell%arc$itettura, in particolare per fare misura(ioni mensiocronologic$e e riflessioni nell%amito dello studio degli ele!ati. <otendo infatti disporre un arc$i!io di modelli "# scalati e morfologicamente corretti per determinati territori, si potree dare un interessante incenti!o allo studio mensiocronologico degli edifici. Lo studio potree essere fatto direttamente sui modelli, sen(a do!ersi recare sul posto per effettuare le misura(ioni e l%esame autoptico, &uindi !eloci((ando le procedure e fa!orendo i confronti tra di!ersi periodi cronologici e comprensori territoriali. ,ome proposta operati!a, per uno s!iluppo successi!o di &uesto primo esperimento di rilie!o "# nel contesto urano montopolese, saree interessante reali((are il rilie!o tridimensionale anc$e dell%interno della torre di S. Matteo. Saree cosD possiile creare un modello completo dell%edificio inseriile come proposta di !isita, Fig. $. Scalatura del modello alle dimen"ioni reali. Fig. %. Te#turizzazione tramite allineamento manuale delle immagini. Fig. &. Modello 3' finale. FREE AND OPEN SOURCE SOFTWARE PER I BENI CULTURALI VOL. 1, 2013, pp. 41-46 45 nuo!a e accatti!amente, all%interno dell%attuale offerta museale, col !alore aggiunto c$e permetteree di esplorare l%interno della struttura anc$e ai disaili, per i &uali la torre risulta ancora inaccessiile a causa delle sue caratteristic$e arc$itettonic$e. Inoltre, in !ista della prossima reali((a(ione del Pe@IS della rete museale del Valdarno di Sotto, di cui il Sistema Museale Montopolese e &uindi la torre fanno parte, potree essere interessante inserire tale rilie!o "#, ma anc$e altri c$e potreero essere reali((ati, all%interno della mappa turistica interatti!a per permettere ai !isitatori di !isuali((arli on line, catturando l%atten(ione degli utenti e offrendogli un%esperien(a di !isita !irtuale e inno!ati!a per appre((are maggiormente le elle((e del orgo !aldarnese e della !alle c$e lo accoglie. 4@. Bi/lio%ra-ia di ri-ri.'to +AL#ASSA**I M. 4565, (l mu"eo di Montopoli in )aldarno. *uida alle e"po"izioni e alle attivit+, <acini 3ditore, <isa. ,I@2O2I <., ,ALLI3*I M., ,O*SI2I M., #3LL3<IA23 M., @A2OV3LLI F., *A2H1@LIA @., 455I, Me",La-. an open/"ource me", proce""ing tool0 in S,A*A2O V., #3 ,OIA*A *., 3**A 1. =eds.>, 1* (t 222% / 1urograp,ic" (talian 3,apter 3onference. Proceeding" =Salerno, ItalG, QulG 4-A, 455I>, pp. 64K-6"N. MO1LO2 <., +3HHI A. 4564, P4t,on P,otogrammetr4 Tool-o#. A free "olution for T,ree/'imen"ional 'ocumentation, in ,A2.O23 F. =ed.>, A!3516F6SS. 6pen Source0 Free Soft7are e 6pen Format nei proce""i di ricerca arc,eologica. Atti del )( 8or9",op =2apoli, K-65 @iugno>, <o((uoli, pp. 6L"-6E5. FREE AND OPEN SOURCE SOFTWARE PER I BENI CULTURALI VOL. 1, 2013, pp. 41-46 46 IMAGE-BASED MODELING E ARCHEOLOGIA: RICERCA, TUTELA E VALORIZZAZIONE. IL CASO DEL POZZO SACRO IS PIROIS (VILLAPUTZU, CA) V. Zori veronica.zori@alice.it ABSTRACT Il segue!e "#!$%&l& 'es%#$(e $l l"(&#& '$ #$l$e(& !#$'$)es$&"le 'el *&++& s"%#& ,Is P$#&$s-, #e"l$++"!& )e'$"!e software open source, %.e %&se!e '$ #es!$!u$#e u(&le '$ *u!$ '" u se! '$ $))"g$$ "%/u$s$!e %& %")e#e 0&!&g#"0$%.e. I ")1$!& "#%.e&l&g$%& l" !e%$%" 'ell2Image-Based Modeling *u3 '"#e u %&!#$1u!& "!!$(& ell" 0"se $!e#*#e!"!$(", ell" %&se#("+$&e e "#%.$($"+$&e 'e$ '"!$ e ell" ("l&#$++"+$&e 'el 1ee, s&*#"!!u!!& $ u )&)e!& $ %u$ 4 e%ess"#$& u!$l$++"#e 0&#)e '$ #eg$s!#"+$&e e "#%.$($"+$&e '$g$!"le. 5e67&#'s Image-Based Modeling, Open Source, rilievo, archeologia, pozzo sacro, ricerca, tutela, valorizzazione 8. I!#&'u+$&e Il pozzo sacro Is Pirois si trova nel territorio del comune di Villaputzu (Cagliari) e venne scoperto ortuitamente all!inizio degli "nni #$%. &egli "nni '$% u oggetto di due campagne di scavo archeologico sotto la supervisione della (ott.ssa )aria *uisa +errarese Ceruti. +u ediicato in et, &uragica, durante l!et, del -ronzo )edio, e la ceramica ritrovata mostra una continuit, di vita anche in et, storica. *a struttura, che venne ediicata su un pendio a cui si adatta, creando un dislivello, . composta da/ un atrio in antis, determinato da due paramenti murari impostati sul ronte dell!ingresso, (orientato a &&0) che all!esterno sono composti da 1locchi di granito poliedrici e 2uadrangolari non s2uadrati, disposti secondo ilari murari irregolari3 2uesti sviluppandosi, si allargano costituendo, come di consueto in 2ueste strutture, una pianta trapezoidale (+ig. 4). I paramenti interni sono composti da lastrine in scisto disposte con regolarit, e accuratezza (+ig. 5, 6). (a 2ui si accede alla pseudo7cupola o tholos con atrio architravato (il cui architrave si distingue per lo scisto di diverso colore). "ll!interno vi . il pozzo a cui si scende tramite otto gradini di accurata attura, coperti da una serie di architravi digradanti che riprendono la scala rovesciata verso l!alto3 2ui . ancora presente l!ac2ua che copre anche i gradini pi8 alti (+ig. 9). Inine, un am1iente sovrastante ricopre e prosegue la struttura estendendosi in altezza. Privo di ingressi dall!esterno e con il pavimento ricoperto da lastrine di pietra, presenta un oro circolare in corrispondenza della chiave di volta della tholos esterna. *a camera risulta smantellata nelle strutture murarie superiori, mentre il pavimento . in 1uone condizioni di conservazione (+ig. :). *!interpretazione di 2uest!ultima risulta diicile, ma . stata ipotizzata, in 1ase anche alla nicchia tra il pavimento e il muro, una unzione di ripostiglio di eventuali materiali legati al culto (;"*VI 5$$$a). Fig. 1: Pianta e sezione del pozzo "Is Pirois" (S!"I #$$$a%. In ;ardegna i pozzi sacri, risalenti all%et, del -ronzo, in pieno periodo nuragico, urono ediicati attorno alle sorgenti in cui veniva venerata la sacralit, dell%ac2ua. *e onti storiche paiono conermare tale ipotesi. In particolare <aio <iulio ;olino (prima met,7ine III d.C.) nella &ollectanea rerum memora'ilium( capitolo I) scrive che vi erano onti e 1agni che sanavano ogni sorta di mali, saldavano le ossa rotte e curavano dal veleno e dalle inermit, degli occhi. " proposito della vista, rierisce che vi erano due onti/ una contro gli spergiuri, nella 2uale coloro che avevano giurato si lavavano e, se avevano dichiarato il also, diventavano immediatamente ciechi, mentre se avevano detto il vero i loro occhi diventavano limpidi3 un!altra onte era contro i ladri, inatti coloro che negavano il urto ed erano rei, 1agnandosi gli occhi alla presenza del FREE AND OPEN SOURCE SOFTWARE PER I BENI CULTURALI VOL. 1, 2013, pp. 47-50 47 deru1ato diventavano ciechi, mentre se non avevano commesso il reato la vista rimaneva intatta. Fig. #. "ista *rontale. Fig. +. "ista laterale. Fig. ,. &amera so-rastante la tholos. ;i suppone che in determinati periodi dell!anno le comunit, si radunassero in 2uesti luoghi e adorassero l%ac2ua tramite cerimonie, oerte e sacriici, testimoniate dai 1ronzetti rinvenuti in prossimit, del vesti1oli dei pozzi oppure nei 1anconi laterali addossati ai muri perimetrali dei recinti. Come mostrano dierenti esempi, 2uali in particolare ;anta Vittoria di ;erri e ;anta Cristina di Paulilatino, sono presenti, in diversi casi, resti dei villaggi e di altre strutture che testimoniano la permanenza nei dintorni delle comunit,. "nche a Is Pirois vi sono evidenze che potre11ero essere pertinenti a capanne di dierenti dimensioni (;"*VI 5$$$a). Fig. .. Particolare dell/ingresso. 9. O1$e!!$($ -eni Culturali costituiscono una risorsa strategica per lo sviluppo sociale ed economico del nostro paese ma, a causa dei tagli alla cultura e alla ricerca, le pro1lematiche della tutela, della conservazione e della valorizzazione di 2ueste risorse sono preponderanti. Il rilievo archeologico 2ui presentato si inserisce perettamente in 2uesto contesto/ si . inatti inteso 2uesto progetto non come una semplice riproduzione o illustrazione della realt, e delle orme dell%oggetto archeologico in esame, ma come un metodo per documentare, conoscere e comparare. =n -ene Culturale . protetto solo se rilevato, documentato e continuamente monitorato. Purtroppo spesso scompaiono ad una velocit, superiore a 2uella con cui si riescono a documentare e non sono sempre inseriti in contesti tali da catalizzare l%interesse del grande pu11lico e garantirne eicienti strumenti di tutela. >! proprio in 2uesti casi che si evidenzia la necessit, di una documentazione completa, possi1ilmente lo0-cost e al contempo di 2ualit, tale da promuovere la conoscenza e la sensi1ilizzazione al 1ene stesso, per poter eettuare interventi di salvaguardia, di promozione, di tutela e di gestione. (ata la diicile raggiungi1ilit,, per motivi morologici, politici e talvolta economici del 1ene, la tecnica 2ui esposta ac2uisisce particolare valore, poich? . FREE AND OPEN SOURCE SOFTWARE PER I BENI CULTURALI VOL. 1, 2013, pp. 47-50 48 realizza1ile con strumentazione leggera, 2uali una semplice macchina otograica, un computer portatile e so*t0are open source3 al contempo . in grado di produrre modelli tridimensionali accessi1ili e adatta1ili a diversi tipi di esigenze turistiche, didattiche, di conservazione o di restauro. Particolare attenzione va posta su come la visualizzazione interattiva dei modelli digitali possa portare alla produzione di modelli progettuali completi (architettura7hard0are7so*t0are) per la realizzazione di nuove orme di comunicazione per i 1eni architettonici e archeologici. ;oluzioni che si potre11ero rivelare particolarmente adatte ad installazioni di tipo museale per sviluppare linguaggi innovativi che possano garantire un orte impatto comunicativo per sensi1ilizzare il ruitore verso ci@ che osserva. *a comunicazione, inatti, ha un ruolo importantissimo nella promozione del patrimonio artistico e culturale e determina il modo in cui viene percepito, reso pienamente rui1ile e sentito come 1ene da salvaguardare. :. Me!&'$ e s!#u)e!$ Il rilievo . stato eseguito con la seguente strumentazione/ 1ard0are/ Aoshi1a ;atellite, Intel Core i9, B") :g13 macchina otograica &iCon (64$$ da 4:.5 megapiDel e il sensore di 56.4 D 49.: mm3 So*t0are open source/ P2thon Photogrammetr2 3ool'o4, Meshla', &loud&ompare ()0=*0&, ->ZZI 5$45). *a parte iniziale e ondamentale del rilievo . stata l!ac2uisizione delle otograie, scattate girando attorno al monumento, partendo dall!ingresso e mantenendo una distanza costante3 sono state realizzate circa 59$ otograie, successivamente selezionate per ridurne il numero (+ig. E). Fig. 5. Il set di *otogra*ie utilizzato per l/ela'orazione con PP3. Il processing delle immagini . stato eettuato con il sotFare P2thon Photogrammetr2 3ool'o4, (PPA) tramite cui sono state ottenute, a seguito di diverse ela1orazioni, due nuvole di punti distinte riguardanti/ una l%ingresso e i paramenti murali laterali e l%altra la parte posteriore del pozzo. ;ono state utilizzate in totale E# otograie scalate a 5:$$ piDel (+ig. #). Per il post-processing sono stati utilizzati i sotFare Meshla' e &loud&ompare. Aramite Meshla' . stato possi1ile unire le due nuvole tramite i punti di contatto individuati nella muratura3 successivamente, previa pulitura del modello, . stata ela1orata la mesh con il iltro Poisson a valore Octree 6epth uguale a 44. In seguito . stato traserito il colore dai vertici dalla nuvola di punti alla mesh. Il modello cosG ottenuto . stato scalato usando come rierimento la misura presa dalla 1ase dell!ingresso con l!architrave compreso. Inine, con CloudCompare si . eettuata la pulizia della mesh (+igg. ', H). Fig. 7. !a nu-ola di punti. Fig. 8: Mesh: *iltro Poisson( -alore Octree 6epth 11. Fig. 9. Mesh: -eduta laterale del modello. ;. R$sul!"!$ I risultati del rilievo sono stati soddisacenti nonostante la diicolt, nell!esecuzione delle otograie/ inatti la struttura muraria della camera sovrastante la tholos era diicile da riprendere dall!alto senza l!ausilio di altra strumentazione, ad esempio di un drone, perci@ la nuvola di punti . risultata carente nella rappresentazione di tale parte. Con la mesh . stato ottenuto un 1uon risultato a ottima FREE AND OPEN SOURCE SOFTWARE PER I BENI CULTURALI VOL. 1, 2013, pp. 47-50 49 risoluzione, nonostante, a causa della pesantezza della nuvola e delle limitate capacit, dell!hard0are a disposizione, sia stato impossi1ile ela1orare la te4ture (+ig. 4$). ;i potre11e migliorare ulteriormente la 2ualit, potendo utilizzare, in mancanza di altra strumentazione, delle marche per segnalare i punti di contatto tra la muratura ineriore e 2uella superiore e acendo un giro di riprese per 2uella speciica zona. <. C&%lus$&$ In conclusione 2uesta tecnica comporta vantaggi evidenti nella strumentazione economica, maneggevole e acilmente trasporta1ile che consente una veloce ac2uisizione delle immagini e una semplice ela1orazione, capace di restituire modelli leggeri e acili da visualizzare. *a tecnica . indipendente dalle dimensioni dell%oggetto e si riesce ad eettuare il rilievo anche in condizioni operative diicoltose arrivando ad ottenere degli ottimi risultati. *o svantaggio sottolineato dal mio rilievo . la possi1ile mancanza di parti del modello architettonico in assenza di altri strumenti, in particolare per le parti in elevato (+ig. 44). Fig. 11. Il modello -isto dall/alto. =. B$1l$&g#"0$" )0=*0& P., ->ZZI ". 5$45, P2thon Photogrammetr2 3ool'o4: *ree solution *or 3hree-6imensional 6ocumentation, in C"&A0&> +. (ed.), :&1;OFOSS. Open Source( Free So*t0are e Open Format nei processi di ricerca archeologica. tti del "I <or=shop (&apoli, H74$ <iugno), Pozzuoli, pp. 49674#$. ;"*VI (. 5$$$a, Il popolamento antico del Sarra'us: Is Pirois e San Priamo, in "".VV., !a ci-ilt> nuragica. ?uo-e ac@uisizioni( #( tti del &ongresso (;enor1G 4:74E dicem1re 5$$$)( Iuartu ;. >lena 5$$$, pp. :$97:4E. Fig. 1$. eduta *rontale: con*ronto tra *otogra*ia (% e modello *inale (B%. FREE AND OPEN SOURCE SOFTWARE PER I BENI CULTURALI VOL. 1, 2013, pp. 47-50 50 TECNICHE DIMAGE-BASED MODELING PER LA FRUIZIONE E LA SALVAGURDIA DELLE OPERE DARTE: IL CASO DELLARIETE DEL CASTELLO MANIACE Marta Tringali martatringali@hotmail.it ABSTRACT In questo !t"#o$o s" %!esentno $e &s" '" $(o!o s(o$te ne$$ !e$")))"one '" un !"$"e(o t!"'"*ens"on$e '" un s#u$tu! "n +!on)o, L te#n"# ut"$"))t - que$$ 'e$$I*.e-Bse' Mo'e$"n./ #0e/ *e'"nte $1ut"$"))o '" "**."n" '"."t$"/ %e!*ette '" .ene!!e un *o'e$$o t!"'"*ens"on$e te2tu!"))to "n un te*%o !"'otto e #on un !%%o!to ott"*$e t! ##u!te)) e &#"$"t3 '"*%"e.o, Lo+"ett"(o 'e$$o stu'"o %!esentto - que$$o '" n$"))!e $1%%$"#)"one '" quest te#n"# *e'"nte so&t4!e $"+e!o e O%en Sou!#e/ #on $"ntento '" (e!"&"#!ne $&&"'+"$"t3 e #o*%!en'e!ne $e %!o#e'u!e o%e!t"(e, 5e64o!'s Rilievo 3d, Beni Culturali, Image-Based Modeling, Ariete dOrtigia, Fruiione, !aloriaione 7, Int!o'u)"one Il rilevamento dei Beni Culturali " un settore #he, $i% di altri, si $resta ad un a$$ro##io #om$lementare e integrato di te#ni#he e te#nologie diverse. &a s#elta delle te#ni#he da utiliare non " sem$re s#ontata, in 'uanto le $ossi(ilit) sono tante, sia $er 'uanto riguarda la#'uisiione del dato, sia $er le $ro#edure di ela(oraione, sia $er i $rodotti *inali otteni(ili. Inoltre, ogni situaione #ostituis#e un #aso a s+ stante, #on $ro$rie #aratteristi#he, $ro(lemati#he e s$e#i*i#it), e s$esso si " #ostretti a ri#orrere a soluioni nuove, a((andonando s#hemi ed a$$ro##i tradiionali. ,el settore dei Beni Culturali le risorse e#onomi#he a dis$osiione sono s$esso limitate, motivo $er #ui diventa indis$ensa(ile svilu$$are soluioni te#nologi#he a (asso #osto e di sem$li#e utilio. A tal $ro$osito, il rilievo attraverso la te#ni#a dellImage-(ased Modeling -CA&&I.RI ET AL. /0112 a$$are una soluione in grado di #oniugare 'uesti as$etti, $oi#h+ $ermette di realiare rilievi tridimensionali in modo relativamente ra$ido e utiliando soluioni hard3are e so*t3are low cost, sena tuttavia rinun#iare ad a##uratea e 'ualit) del risultato. 8, O+"ett"(" &o(iettivo del $rogetto era la realiaione di un rilievo tridimensionale di una s#ultura in (rono utiliando un set dimmagini digitali (idimensionali, tramite lutilio della te#ni#a Image-Based Modeling e so*t3are li(ero e O$en 4our#e. 9, O..etto 'e$ !"$"e(o &oggetto del rilievo " il #osiddetto 5Ariete del Castello Mania#e6, la *edele #o$ia di una s#ultura in (rono ra$$resentante un ariete a##ova##iato, #ollo#ata in una sala allinterno del Castello Mania#e di 4ira#usa -7R.CO 18892 -Fig. 12. &a $er*etta ri$roduione (ronea dello$era " stata realiata dalla Fonderia 4tori#a Chiurai di ,a$oli, oggi A.I.:.A, graie allesistena di una #ontro*orma dellariete, eseguita nel ;I; se#olo, rinvenuta $resso la #al#ote#a della Fonderia. &o$era originale, #ustodita nella sala dei (roni allinterno del Museo Ar#heologi#o A. 4alinas di <alermo -MARCO,I 18302, " stata realiata #on la te#ni#a della *usione a #era $ersa eseguita in $arti se$arate e $oi saldate, $ro#edimento la(orioso e ra**inato della metallurgia anti#a, utiliato an#he $er la realiaione della #o$ia, nel $ieno ris$etto delle anti#he Fig. 1. Palermo, Museo Archeologico A.Salinas. L'ariete in brono !ro"eniente #al $astello Maniace #i Siracusa. FREE AND OPEN SOURCE SOFTWARE PER I BENI CULTURALI VOL. 1, 2013, pp. 51-55 51 te#ni#he di lavoraione e delle #aratteristi#he delloriginale museale. &a s#ultura misura 1.3= m di lunghea $er 0.=0 m in altea e ri$rodu#e a grandea 'uasi naturale un ariete re#um(ente #on testa volta a sinistra. &a am$a anteriore destra, in $arte man#ante, " ri$iegata sotto il #or$o, mentre la sinistra " $roiettata allesterno, $ronta a s#attare. &a maestria dellartista si mani*esta nella #ostruione dello$era e so$rattutto nel realisti#o rendimento dei dettagli anatomi#i, in $arti#olare, del vello dell>animale e delle #orna eseguiti #on meti#olosa #ura e attenione -RO&&.? 18=32. &a #ronologia dellariete rimane #ontroversa@ in assena di #ontesto di s#avo, essa si (asa su #riteri strettamente stilisti#i. 7li studiosi tendono a ri#ondurre la s#ultura alla #er#hia dello s#ultore &isi$$o e $ertanto la datano ai $rimi de#enni del III se#olo a.#. .ssa " #onsiderata un unicum in 4i#ilia, in 'uanto raro esem$lare della (ronisti#a gre#a di et) ellenisti#a -!I&&A 188A2. :, Cenn" sto!"#" Indis#uti(ile #a$olavoro della s#ultura anti#a, la statua originale dellariete $roveniva da 4ira#usa, dove a((elliva, insieme #on un esem$lare gemello e s$e#ulare, la *a##iata del Castello Mania#e -A7,.&&O 1839, 188B2 -Fig. /2. .sso venne eretto tra il 1/33 e il 1/B0, su volere di Federi#o II di 4vevia, sulla estrema $unta sud dell> Isola dOrtigia . Il $rogetto del #astello, realiato dallar#hitetto Ri##ardo da &entini, $revedeva $er la *a##iata un am$io $ortale goti#o, ai #ui lati erano $osiionate due alte mensole sulle 'uali erano #ollo#ati i due arieti in (rono rinvenuti, in 'uegli stessi anni, in s#avi o##asionali nella #itt) di 4ira#usa -CA44ATARO, RCBI,O /00/2 -Fig. 32. &>as$ortaione dal #astello Mania#e dei due arieti si deve alla regina Maria, moglie di Al*onso ! dAragona, la 'uale, nel 1BB3, ne *e#e dono al mar#hese 7iovanni !entimiglia, $er la sua $rova di *edelt) verso la #orona, egli, in*atti, aveva tru#idato venti no(ili a##usati di aver *omentato la rivolta dei sira#usani #ontro i governatori s$agnoli. 7li arieti *urono 'uindi tras$ortati a Castel(uono, la #ittadina delle Madonie di #ui l>aristo#rati#o era signore e *urono da$$rima #ollo#ati sul $ros$etto del suo #astello e su##essivamente alla sua morte, *urono $osti ad ornamento della sua tom(a. ,el ;!I se#olo, i due (roni, #on*is#ati ai suoi eredi, *urono a#'uisiti allerario regio e tras*eriti a <alermo $rima al <alao dello 4teri e in un se#ondo momento al <alao Reale. :urante i moti insurreionali del 1=B=, uno dei due (roni *u distrutto da un #ol$o di #annone e laltro danneggiato, *u donato dal re !ittorio .manuele II al Museo Ar#heologi#o di <alermo, dove an#ora oggi si trova -CA44ATARO /00=2. ,el /009 la s#ultura " stata oggetto di restauro in 'uanto mina##iata dalla #orrosione $er lumidit) atmos*eri#a. ,el #orso del restauro " stata s*ruttata la matri#e di stam$o realiata dalla Fonderia 4tori#a Chiurai
di ,a$oli, an#ora vergine, #on la 'uale si sono $otute ri$rodurre due #o$ie *edeli all>originale es$osto. &e #o$ie *edeli sono state #ondotte, do$o oltre #in'ue se#oli, nella loro anti#a #ollo#aione al Castello Mania#e ed es$oste in uno degli am(ienti del maniero, in attesa di essere $osiionate sulle mensole della *a##iata. ;, Meto'o e st!u*ent" &e o$eraioni di rilievo della s#ultura sono state arti#olate in tre *asi $rin#i$ali. &a $rima *ase, ovvero l>a#'uisiione delle immagini da ela(orare, " #onsistita nellese#uione di due set di ri$rese *otogra*i#he del soggetto, $er un totale di un #entinaio di *otogra*ie -Fig. B2. 4i " utiliata una re*leD digitale Canon .O4 1100:, #on sensore dimmagine CMO4 da //,/ D 1B,E mm e #on una risoluione 1/,/ mega$iDel. Fig. %. Set #i ri!rese &otogra&iche #el soggetto. Fig. '. ( #ue arieti ra&&igurati #a )ouel *+o,age !ittores-ue #es isles #e Sicile, #e Malta et li!ari, 1./.0. Fig. 1.Am!io !ortale gotico #el $astello Maniace #i Siracusa. FREE AND OPEN SOURCE SOFTWARE PER I BENI CULTURALI VOL. 1, 2013, pp. 51-55 52 &a s#ultura si trova $osiionata su un alto (asamento al #entro di una $i##ola sala del #astello. &e *otogra*ie sono state s#attate eseguendo tre giri #om$leti attorno alla s#ultura, #er#ando di mantenere sem$re la stessa distana da essa. &e #ondiioni di lu#e della sala non erano ottimali@ la s#ultura non era illuminata da al#una lu#e arti*i#iale, ma solo da 'uella naturale #he entrava da due *inestre, $oste ris$ettivamente davanti e dietro di essa, e di #onseguena l>illuminaione generale non era omogenea -Figg. 9, A2. Inoltre, a #ausa della man#ana di un su$$orto $er $oter e**ettuare le ri$rese dallalto, " stato im$ossi(ile *otogra*are in modo #om$leto la $arte su$eriore dello$era, in $arti#olare la ona relativa alla testa dellariete. &e *otogra*ie sono state $ro#essate tramite <Fthon <hotogrammetrF Tool(oD, uninter*a##ia gra*i#a multi$iatta*orma s#ritta in linguaggio <Fthon. .ssa #om$rende due a$$li#aioni@ Bundler, $er la #ali(raione della ma##hina *otogra*i#a e lorientamento delle immagini, e <M!4/ -Patch2base# Multi2"iew Stereo2 $er lela(oraione della nuvola di $unti tridimensionale ad alta densit). G stato #osH $ossi(ile estrarre dal set *otogra*i#o, attraverso due sem$li#i $assaggi, la nuvola di $unti tridimensionale della s#ultura -MOC&O,, B.III /01/2. 4ono state e**ettuate diverse ela(oraioni delle immagini, testando di volta in volta l>ela(oraione di un di**erente numero di immagini e il settaggio di di**erenti risoluioni. &a $rima ela(oraione " stata realiata utiliando solo A0 *otogra*ie, seleionate tra le 100 s#attate, s#alate ad una risoluione di 1.=00 $iDel $er ottimiare il $ro#esso in (ase alla $otena di #al#olo del <C. Il risultato " una nuvola di $unti 3: in#om$leta e $o#o densa@ al#une $arti della s#ultura sono #om$letamente $rive di $unti, #ome ad esem$io la $arte anteriore del #or$o, le am$e $osteriori e la s#hiena dellanimale -Figg. E, =2. ,ella se#onda ela(oraione " stato ridotto il numero delle *oto a 90 ed " stata aumentata la risoluione a /.A88 $iDel. Il risultato ottenuto " stato migliore del $re#edente@ la nuvola di $unti " su**i#ientemente densa su tutta la s#ultura, tranne nella $arte su$eriore del #a$o, dove la man#ana di $unti " dovuta allassena di *otogra*ie in 'uella ona -Fig. 82. Fig. 3. +ista &rontale #ella co!ia #ell'ariete #i brono al $astello Maniace #i Siracusa. Fig. 4. +ista !osteriore #ella co!ia #ell'ariete #i brono al $astello Maniace #i Siracusa. Fig. /. 5isultato #ella !rima elaboraione #elle immagini . Fig. .. 5isultato #ella !rima elaboraione #elle immgini. Fig. 6. 5isultato #ella secon#a elaboraione #elle immagini. FREE AND OPEN SOURCE SOFTWARE PER I BENI CULTURALI VOL. 1, 2013, pp. 51-55 53 ,ellultima ela(oraione, sono state im$iegate nuovamente 90 *oto, ma #on una risoluione di 3.000 $iDel. Il risultato non " stato 'uello s$erato@ la nuvola " risultata a((astana densa nella $arte $osteriore della s#ultura, mentre nella $arte anteriore am$ie one erano #om$letamente $rive di $unti. &a tera e ultima *ase di lavoro ha riguardato l>ela(oraione della modello 3: a $artire dalla nuvola di $unti. Tra le tre nuvola di $unti ela(orate la s#elta " ri#aduta su 'uella ottenuta dalla se#onda ele(oraione -90 immagini a /.A88 $iDel2, la migliore sotto tutti i $unti di vista. &>ela(oraione " stata realiata utiliando CloudCom$are -Fig. 102 e Mesh&a(, due a$$li#aioni $rogettate $ro$rio $er il trattamento di dati tridimensionali. Il $rimo so*t3are " stato utiliato $er visualiare e ri$ulire la nuvola di $unti da tutte le $arti estranee alla s#ultura, utiliando il #omando 54egment6, mentre il se#ondo " stato utiliato $er le su##essive o$eraioni. In $rimo luogo " stata #reata una mesh tramite il #omando 5<oisson 4ur*a#e Re#onstru#tion6, #on i valori di O#tree :e$th e 4olver :ivide $ari a 10 -Fig. 112. In un se#ondo momento " stato eseguito il tras*erimento di #olore dalla nuvola di $unti alla mesh s*ruttando il #omando 5!erteD Attri(ute Tras*er6. In*ine, " stata #reata la teDture del modello a 1.=00 $iDel utiliando le immagini gi) im$iegate nell>ela(oraione della nuvola di $unti -Fig. 1/2. <, R"su$tt" Il risultato *inale del lavoro $uJ dirsi soddis*a#ente -Figg. 13, 1B2. Il grado di dettaglio del rilievo 3: risulta (uono@ in $arti#olare, in al#une $arti della s#ultura " $ossi(ile notare le #orna ri#urve in#ise #on ondulate sol#ature trasversali e il vello #ostituito da singole #io##he disomogenee. Altri $arti#olari sono, inve#e, $o#o evidenti e a$$rossimativi, so$rattutto nella ona relativa al muso e alla $arte su$eriore del #a$o. In generale " $ossi(ile a**ermare #he la te#ni#a e i so*t3are utiliati $er il rilievo dimostrano (uone $otenialit). &Image-Based Modeling risulta essere una te#ni#a $arti#olarmente vantaggiosa sotto diversi $unti di vista@ $ossi(ilit) di rilevare oggetti di 'ualsiasi *orma e dimensione, utilio di attreature di *a#ile im$iego, e#onomi#amente alla $ortata di tutti e agevolmente tras$orta(ili, #ome una ma##hina *otogra*i#a digitale e un $# $ortatile, ela(oraione $iuttosto ra$ida #on lim$iego di so*t3are li(ero e o$en sour#e, #he hanno il $regio di non avere #osti di li#ena e di essere *a#ilmente utilia(ili an#he da #hi non ha $arti#olari #om$etene di modellaione e gra*i#a 3:. &uso di 'uesta te#ni#a ha messo in evidena, an#he, al#uni suoi limiti #he in#idono nella 'ualit) *inale del lavoro. Cna #ondiione di *ondamentale im$ortana " la luminosit) dellam(iente nel 'uale si realiano i vari set *otogra*i#i. ,el #aso s$e#i*i#o, la s#ultura (ronea dellariete era #ollo#ata in una sala del #astello #on unilluminaione non omogenea, 'uindi non ottimale, e #iJ ha in*luito, #ome $re#edentemente evideniato, nel grado di dettaglio del modello *inale. Cn altro *attore rilevante da tenere in #onsideraione " la 'ualit) del <C utiliato $er lela(oraione delle immaginie@ le #aratteristi#he te#ni#he $ossono Fig. 17. Elaboraione #ella nu"ola #i !unti tramite $lou#$om!are. Fig. 11. $reaione #i una mesh #alla nu"ola #i !unti tramite MeshLab. Fig. 1'. $reaione #ella te8ture alla mesh. FREE AND OPEN SOURCE SOFTWARE PER I BENI CULTURALI VOL. 1, 2013, pp. 51-55 54 #ondiionare tutta la *ase del $ro#essing e del $ost- $ro#essing, e in de*initiva la (uona rius#ita del rilievo. =, Con#$us"on": " %oss"+"$" us" 'e" !"$"e(" 9D ne$ #*%o 'e" Ben" Cu$tu!$", I rilievi tridimensionali ra$$resentano oggi un valido strumento di *ruiione delle o$ere darte. Il rilievo delle $i% im$ortanti o$ere #ustodite nei musei realiato #on le te#ni#he e i so*t3are 'ui es$osti $uJ dare luogo alla realiaione di ar#hivi in*ormati#i tridimensionali, #he sostituis#ano o integrino le tradiionali immagini /: o le des#riioni testuali, a *avore di una $i% #om$leta #onos#ena e des#riione del (ene. I modelli 3: divengono in 'uesto modo e##eionali strumenti di divulgaione e $romoione, *unionali ad una migliore #onos#ena del (ene stesso. 4ono inoltre un meo di salvaguardia delle o$ere darteK $artendo dal modello digitale 3: " $ossi(ile, in*atti, realiare *edeli #o$ie di o$ere darte. In Italia ai sensi dell>art. 10E, #omma /, del Codi#e dei Beni Culturali e del <aesaggio, " di regola vietata la ri$roduione di (eni #ulturali #he #onsista nel trarre #al#hi $er #ontatto dagli originali dalle o$ere di s#ultura e da o$ere a rilievo, in genere , di 'ualun'ue materiale tali (eni siano *atti. 4ono inve#e #onsentiti, $revia autoriaione del 4o$rintendente, i #al#hi da #o$ie degli originali gi) esistenti non#h+ 'uelli ottenuti #on te#ni#he #he es#ludono il #ontatto diretto #on l>originale. A tal riguardo, #i viene in#ontro il modello digitale, #reato #on te#nologia non distruttiva e $riva di dis$ositivi a #ontatto #on il manu*atto, #he evita dun'ue 'ualsiasi $oteniale $eri#olo $er la #onservaione delloriginale. 7li im$ieghi delle #o$ie delle o$ere darte sono molte$li#i, $osso essere utiliate $er la musealiaione o la sostituione degli originali $er motivi di si#urea o #onservaione, $er attivit) $romoionali e didatti#he ed in*ine, #ome nel #aso dellariete del #astello Mania#e, $er la ri#ollo#aione della #o$ia nellanti#a e originaria sede. B"+$"o.!&" A7,.&&O 7. 1839, L'Architettura s"e"a in Sicilia, Roma, $$. 9E-98. A7,.&&O 7. 188B, (l castello Maniace #i Siracusa9 &unione e simbologia, in 7. !.,TIMI7&IA :IMO,T.FORT. -eds.2, (l Treno Fe#ericiano, Roma, $$. 31-33. CA&&I.RI M., :.&&>C,TO ,., :.&&.<IA,. M., 4CO<I7,O R, 4O:.RB.R7 B., &AR44O, &. /011, :ocumentation an# (nter!retation o& an Archeological E8ca"ation9 an E8!erience with :ense Stereo 5econstruction Tools,in ,ICCO&CCCI F., :.&&.<IA,. M., <.LA 4.R,A 4., RC4MM.I.R M. .., !A, 7OO& &. N. -eds.2, !AST112 The 1'th (nternational S,m!osium on +irtual 5ealit,, Archaeolog, an# (ntelligent $ultural )eritage, $$. 33-B0. CA44ATARO &., RCBI,O &. /00/, Siracusa S"e"a. ;ui#a ai monumenti #ella citt< e #ella !ro"incia, 4ira#usa. CA44ATARO &. /00=, Siracusa sulle tracce #el !assato, 4ira#usa. 7R.CO C. 1889, L=ariete #i brono #i Siracusa, in :I 4T.FA,O C. A., CA:.I A., A,:A&ORO M. -eds.2, Fe#erico e la Sicilia9 #alla terra alla corona, vol. 1, $$. B18-B/1. MARCO,I <. 1830, >ote sull'ariete #el Museo #i Palermo, OBollettino d>ArteO, ;, $$. 13=-1B/. MOC&O, <., B.III A. /01/, P,thon Photogrammetr, Toolbo89 A &ree solution &or Three2:imensional :ocumentation, in CA,TO,. F. -ed.2, A5$)E?F?SS. ?!en Source, Free So&tware e ?!en Format nei !rocessi #i ricerca archeologica. Atti #el +( @orAsho! -,a$oli, 8-10 7iugno2, <ouoli, $$. 193-1E0. RO&&.? C. 18=3, Les brones grecs, Fri(ourg, $$ BA-B=. !I&&A A. 188A, in ( ;reci in ?cci#ente, Milano, $. EB/, n. 393. Fig. 11. 5isultato &inale #el rilie"o 1:. Fig. 1%.5isultato &inale #el rilie"o 1:. FREE AND OPEN SOURCE SOFTWARE PER I BENI CULTURALI VOL. 1, 2013, pp. 51-55 55 IL RILIEVO 3D DELLA CHIESA DI SANTA MARIA DELLA STELLA Raffaele Peluso r.peluso84 @gmail.com ABSTRACT Nel presente elaborato si espone un esempio di rilieo tridimensionale ese!uito "on so#t$are open sour"e% L&obbiettio era 'uello di ese!uire una ri"ostru(ione 3D di una struttura ar")itettoni"a "omplessa "omprendente sia l*esterno dell*edi#i"io ")e l*interno+ elaborando le s"ansioni "on due pro"essi separati per unire su""essiamente i due modelli dando ad entrambi le "orrette dimensioni metri")e% ,e-$ords Image-based Modeling, Santa Maria della Stella, Structure-from-Motion, open source, free sofwtare .% Introdu(ione Oggetto del presente laoro ! la "#iesa di Santa Maria della Stella edificata sul finire del $uattrocento nel punto pi% alto di "astrolibero &'ig. (), sulle roine dell*antico borgo medieale raso al suolo da re 'erdinando d*+ragona nel (48,. -ssa risente dell*influsso dell*arc#itettura florense dell*abate .ioacc#ino e rammenta la presen/a dei monaci cistercensi nel territorio in 0uestione. 1a un punto di ista arc#itettonico la c#iesa afferisce ai canoni dello stile romanico e in seguito al terremoto del (,82 essa fu 0uasi del tutto ricostruita. 3 caratteri//ata da una struttura in opus incertum e tufo scuro e presenta una facciata in cui spicca il bellissimo portale ad arco ogiale riccamente decorato. Proprio a conferma dell*influsso cistercense e florense, la facciata della c#iesa presenta un ampio rosone &'ig. 4) nel 0uale appaiono (4 pilastrini diisori disposti a raggiera. Il terremoto dell5 8 settembre (678 distrusse la c#iesae nel (648 l5allora parroco 1on "armine 1e Rango pro9 a restaurarla, ma i poc#i fondi disponibili permisero di rifare solo la facciata. /% Strumenta(ione utili((ata Per l*ac0uisi/ione e l*elabora/ione dati #o utili//ato la strumenta/ione c#e segue: P" portatile: Modello: +cer +spire 8,88g Processore: Intel "ore i8-4487M 4.8 .;/ R+M: 4 .< 11R2 Sc#eda ideo: =>I1I+ .e'orce .? @27M wit# (.< 1edicated >R+M Fig. 1. Chiesa di Santa Maria della Stella. Fig. 2. Rosone. FREE AND OPEN SOURCE SOFTWARE PER I BENI CULTURALI VOL. 1, 2013, pp. 57-63 57 ;ard1isA: 877.< ;11 Macc#ina fotografica: Modello: =iAon 187 ?ipo prodotto: 'otocamera digitale B SCR Risolu/ione: (7.4 MegapiDel ?ipo sensore ottico: ""1 PiDel totali: (7.,87.777 piDel 1imensioni sensore ottico: (8.8 D 42.@mm 'attore di ridu/ione isuale: (.8 SensibilitE ottica: ISO (77-(@77 ?empo maD di ottura/ione: (F4777 sec ?empo min di ottura/ione: 27 sec 3% Analisi della struttura e problemi lo!isti"i C*oggetto del mio elaborato, come isto in preceden/a, ! una piccola c#iesa di forma rettangolare con una facciata importante, la cui forma, sebbene nel complesso semplice, presenta diersi dettagli arc#itettonici molto interessanti: in particolare il rosone centrale, il portone elaborato e una scalinata di accesso al portone &'ig. 2). C*interno della struttura si presenta molto spoglia con poc#e finestre e una parte del muro &dietro l*abside) e tutto il tetto crollato &'ig. 4).
"ome detto in preceden/a l*obbiettio prefissato era 0uello di reali//are un modello 21 sia dell*esterno c#e dell*interno, per poi unire le due nuole di punti dando nel contempo le giuste dimensioni all*oggetto anali//ato. Ce problematic#e logistic#e da me riscontrate sono state: per la parte esterna, un lato dell*edificio ! inglobato in una costru/ione adiacente alla c#iesa, il secondo lato ! coperto completamente da una fila di alberi c#e ne impediscono la ista, in fine il retro della c#iesa si affaccia su un piccolo strapiombo di circa sette metriG per la parte interna, occorrea troare un metodo di ripresa c#e permettesse di ricostruire l*interno della struttura con un unico processamento di fotoG elaborare un metodo c#e permettesse di unire le due nuole di punti e dare nel contempo le giuste dimensioni alla struttura. 0% Risolu(ione ai problemi lo!isti"i e metodo di ripresa Per la struttura esterna, purtroppo, ! stato impossibile effettuare la ripresa su tutti e 0uattro i lati, cosH ci si ! concentrato sulla facciata principale ritenendo c#e, per l*obbiettio prefissato, potesse bastare. Ce riprese della facciata sono state effettuate muoendosi da sinistra erso destra e iceersa con un andamento a semicerc#io &'ig. 8). Per la parte interna la problematica di ripresa ! stata risolta eseguendo le fotografie con le spalle alla parete e scattando le fotografie erso l*angolo opposto e spostandosi per la fotografia successia di un paio di passi lungo la stessa parete e nel contempo spostare la /ona fotografata in sincronia con il moimento &'ig. @). =el complesso le foto effettuate sono state 28 per la facciata esterna e @@ per l*interno della c#iesa. Per aere il modello metrico in modo tale da unire le due nuole di punti e aere nel contempo le giuste dimensioni dell*edificio, come prima cosa sono state Fig. 3. La facciata della chiesa. Fig. 4. L'interno della chiesa. FREE AND OPEN SOURCE SOFTWARE PER I BENI CULTURALI VOL. 1, 2013, pp. 57-63 58 posi/ionate e misurate 0uattro marc#e di riferimento alla porta c#e dE all*esterno dell*edificio &'ig. ,). Ca stessa opera/ione ! stata ripetuta per la parte interna della porta, aendo cura di sistemare le marc#e negli stessi punti in cui si troaano le marc#e all*esterno. Infine, ! stato misurato lo spessore della porta &'ig. 8). 1% Elabora(ione in 22T 3 2-t)on 2)oto!rammetr- Toolbo4 Per l*elabora/ione in PP? &MOICO=, <-JJI 47(4) sono stati eseguiti due processi distinti: il primo per la facciata esterna, il secondo per l*intera struttura interna. In un primo momento i processi sono stati eseguiti sul sistema operatio .=IFCinuD B +rc#eos, impostando, per il primo passaggio in <undler, una risolu/ione di 2877 piDel per le 28 foto della facciata esterna e le @@ della struttura interna. Purtroppo ! stato riscontrato un grosso problema, forse douto al fatto c#e CinuD-+rc#eos non ! in grado di rileare l*intero comparto #ardware del P": le foto processate, infatti, dopo il primo passaggio sono minori di 0uelle da me inserite, di conseguen/a le nuole risultanti presentano dierse parti mancanti o buc#i nella struttura. Per oiare al problema ! stato installato PP? sul sistema operatio Kindows, ed il processamento delle foto ! stato aiato ad una risolu/ione di 4@67 piDel &risolu/ione massima c#e PP? riesce a reggere su Kindows). In 0uesto modo sono riuscito a ricaare una nuola di punti molto pi% completa. 5% 2ost32ro"essin! Ottenuta la nuola di punti #o ini/iato con il post- processing. Per prima cosa #o eseguito una puli/ia delle due nuole eliminando tutti i punti in eccesso e c#e non faceano parte della struttura. Passando da delle nuole di 0uesto tipo &'igg. 6, (7): Fig. 5. La nuola di punti 3! della facciata" ogni punto colorato rappresenta uno scatto fotografico. Fig. #. La nuola di punti dell'interno" ogni punto colorato rappresenta uno scatto fotografico. Fig. $. Le marche di riferimento posi%ionate sulla porta esterna. Fig. &. Le marche di riferimento posi%ionate sulla porta interna. FREE AND OPEN SOURCE SOFTWARE PER I BENI CULTURALI VOL. 1, 2013, pp. 57-63 59 si ! arriati a nuole correttamente ripulite &'igg. ((, (4). +rriato a 0uesto punto ci si ! ritroati con due nuole perfettamente ripulite, ma ancora separate e con dimensioni differenti. In "loud"ompare sono state allineate le nuole inserendo le misure delle distan/e delle marc#e di riferimento prese, assegnando le coordinate 7,7,7 alla marca in basso a sinistra della porta della facciata e dando alle altre le rispettie coordinate cartesiane &'ig. (2). Mi ritroo cosH con la facciata raddri//ata e con dimensioni reali ma l*interno della c#iesa ! ancora staccato dalla struttura. "osH ripeto l*opera/ione di prima ma 0uesta olta inserendo il alore 7,L,7 alla marca in basso a destra e per dare il giusto spessore alle pareti aggiungo anc#e il alore L misurato dallo spessore della porta. &'ig.(4). Fig. '. (uli%ia della nuola di punti della facciata. Fig. 1). (uli%ia della nuola di punti dell'interno. Fig. 11. *uola di punti ripulita della facciata. Fig. 12. *uola di punti ripulita dell'interno. Fig.13. +nserimento delle coordinate delle marche di riferimento poste all'esterno della porta. Fig. 14. Settaggio coordinate marche interno porta. FREE AND OPEN SOURCE SOFTWARE PER I BENI CULTURALI VOL. 1, 2013, pp. 57-63 60 Il risultato ottenuto e l*unione delle nuole di punti aente il giusto spessore dei muri e le giuste dimensioni. &'ig.(8). + 0uesto punto mi ritroo con due nuole distinte ma aenti le giuste coordinate. Il fatto di aere due nuole di punti mi torna utile nel momento in cui deo eseguire le mes# in 0uanto, dopo aer proato una mes# globale, 0uesta ! risultata di scarsissima 0ualitE andando anc#e a distruggere parte della struttura stessa. Ca mes# Poisson eseguita sulla facciata #a auto alori (2 B (2 mentre la mes# sulla parte interna della c#iesa #a auto alori (( B ((. &'igg.(@, (,). + 0uesto punto #o ini/iato la puli/ia delle Mes# dalle parti superflue &'igg. (8, (6). 1ecido a 0uesto punto di eseguire la teDturi//a/ione delle due Mes#. Oiamente dato il raddri//amento delle nuole e di conseguen/a lo spostamento delle stesse deo eseguire la teDturi//a/ione manualmente. Ini/io con la facciata alla 0uale applico 4 foto &'ig. 47). Fig. 15. ,nione delle nuole di punti corrette etricamente. Fig. 1#. Mesh della facciata. Fig. 1$. Mesh dell'esterno. Fig. 1&. Mesh della facciata ripulita. Fig. 1'. Mesh dell'interno ripulita. FREE AND OPEN SOURCE SOFTWARE PER I BENI CULTURALI VOL. 1, 2013, pp. 57-63 61 1opo diersi allineamenti ottengo un discreto risultato &'ig. 47). Per la parte interna della c#iesa #o eseguito lo stesso procedimento ma con , foto &'ig. 4(). Purtroppo dopo diersi tentatii con foto e settaggi diersi e dopo altrettanti cras# da parte di Mes#Cab #o rinunciato alla teDturi//a/ione della parte interna della c#iesa. "omun0ue dopo aer riunito le due mes# 0uesto ! il risultato finale &'igg. 44, 42, 44). Si pu9 notare la distan/a fra i due muri c#e ! il giusto spessore della parete originale. Fig. 2). -e.turi%%a%ione della facciata. Fig.21. -e.ture finale della facciata. Fig.22. -e.turi%%a%ione dell'interno. Fig. 23. Chiesa completa ista dall'alto. Fig. 22. Chiesa completa ista esterna. Fig. 24. Chiesa completa ista dall'alto. FREE AND OPEN SOURCE SOFTWARE PER I BENI CULTURALI VOL. 1, 2013, pp. 57-63 62 Si noti la giusta distan/a tra le due marc#e &'ig. 42). 6% Con"lusioni =el complesso posso ritenermi soddisfatto del risultato ottenuto, nonostante le difficoltE incontrate. Sono riuscito a raggiungere 0uasi tutti gli obbiettii prefissati all*ini/io del progetto. In buona sostan/a posso ritenermi capace di poter raddri//are, seppure con 0ualc#e risera sulla precisione assoluta, una struttura di discrete dimensioni, comprendente sia l*interno c#e l*esterno, anc#e sen/a l*ausilio di una sta/ione totale. 7% Biblio!ra#ia MOICO= P., <-JJI +. 47(4, (/thon (hotogrammetr/ -ool0o." 1 free solution for -hree2!imensional !ocumentation, in "+=?O=- '. &ed.), 1RC345F5SS. 5pen Source6 Free Soft7are e 5pen Format nei processi di ricerca archeologica. 1tti del 8+ 9or:shop &=apoli, 6-(7 .iugno), Po//uoli, pp. (82-(,7. Fig. 25. (articolare della corretta distan%a tra le marche. FREE AND OPEN SOURCE SOFTWARE PER I BENI CULTURALI VOL. 1, 2013, pp. 57-63 63 RILIEVO 3D ARCHITETTONICO DELLA FACCIATA DELLO SPEDALE DI SANTA MARIA DELLA SCALA DI SIENA A. Scarpelli alice.scarpelli@gmail.com ABSTRACT In questo articolo trattereo !ei risultati ottenuti a""inan!o so#t$are li"eri e o%en source& c'e i%leentano tecnic'e !i Structure(#ro(Motion e Ia)e("ase! Mo!elin)& al rilie*o !i un anu#atto arc'itettonico+ Si es%orranno le eto!olo)ie e le caratteristic'e !e)li struenti i%ie)ati %er e)lio co%ren!ere i risultati e le %oten,ialit- !i tali eto!i in correla,ione a)li o"ietti*i %re%osti in questo caso s%eci#ico& cercan!o inoltre !i %roiettarli all.interno !i un contesto %i/ a%io c'e ri)uar!a olti !e)li as%etti !ella conser*a,ione& *alori,,a,ione& tutela e %roo,ione !el %atrionio storico(artistico+ 0e1$or!s Structure-from-Motion, Image-Based Modeling, Python Photogrammetry Toolbo, !ilie"o #$, Mesh%ab, Santa Maria della Scala 2+ Intro!u,ione Il presente contributo costituisce il risultato delle sperimenta&ioni effettuate in occasione della reali&&a&ione di un rilie"o tridimensionale con soft'are open source, nell(ambito del progetto s"iluppato all(interno del corso di )!ile"o fotogrammetrico #$ per i Beni *ulturali+ ,Master in Tecnologie -pen Source per i Beni *ulturali.. %(oggetto preso in esame / la facciata dello Spedale di Santa Maria della Scala a Siena, un manufatto architettonico di note"oli dimensioni, scelto come oggetto di indagine per testare le poten&ialit0 ed i limiti di tecniche di rilie"o 1uali Structure-from-Motion e Image-Based Modeling, maggiormente legate, rispetto alle tecnologie tradi&ionali, sia all(hard'are utili&&ato che alla 1ualit0 delle immagini ac1uisite. -ltre ad un in1uadramento storico del complesso edili&io "erranno presentate la metodologia e gli strumenti di la"oro impiegati per l(ac1uisi&ione dei dati e la loro elabora&ione a cui faranno seguito l(esposi&ione e l(analisi dei risultati ottenuti. Sorto sul tracciato della "ia 2rancigena, lo Spedale di Santa Maria della Scala "enne istituito dai canonici del $uomo nel I3 secolo e costituisce uno dei primi esempi di xenodochium ed ospedale europei ,MA**4I s.d., 5PST5I6 789:.. Alla sua particolare posi&ione di fronte alla gradinata della *attedrale cittadina de"e l(appellati"o )della Scala+, simbolo che ritro"iamo rappresentato nello stemma dello Spedale. -ltre a s"olgere fun&ioni di assisten&a ai malati e di rico"ero per i po"eri, S. Maria della Scala ebbe un ruolo molto importante come luogo di accoglien&a dei pellegrini e in tali mansioni "enne sostenuto dal go"erno cittadino che nel ;uattrocento ne ac1uis< il controllo diretto. %o Spedale crebbe durante tutto il medioe"o tramite ac1uisi&ioni, inglobando anche strutture difensi"e preesistenti e arri"ando a occupare #=>.>>> metri cubi di estensione, di cui 7#.>>> metri 1uadri oggi sono aperti al pubblico. In 1uesta sede si "uole porre l(atten&ione sugli aspetti che costituiscono le "arie fasi di reali&&a&ione della facciata, per dare un(idea dei passaggi pi? significati"i che hanno reso il prospetto dello Spedale cos< come lo percepiamo ancora oggi. Il corpo della facciata si concreti&&a in tre fasi che "anno dal 3III al 3@, mentre il primo brano murario, caratteri&&ato dall(alternarsi di filari in tra"ertino e mattoni, / ascri"ibile al 3II secolo. 2ra il 7#>> ed il 7#=> "iene soprele"ata di un piano la parte destra dell(edificio e si costruiscono le cin1ue aperture ogi"ali, mentre fra il 7A:B ed il 7AB7 si amplia la parte di sinistra, caratteri&&ata dall(apertura di dieci finestroni rinascimentali ,CABB!I5%%I 7887D PA!56TI 7887, T-!!ITI E>>>.. 3+ O"ietti*i %(obietti"o preposto / la ricostru&ione e la "isuali&&a&ione al computer di architetture come strumento di studio e di di"ulga&ione attra"erso l(ausilio di tecnologie lo' cost, che mirano ad abbattere i costi di produ&ione mantenendo ele"ata la 1ualit0 del prodotto finale. %e tecniche di Structure-from-Motion ,SfM. e Image- Based Modeling, ,IBM. basandosi su soft'are open source e su un hard'are accessibile, soprattutto se paragonato alle canoniche tecniche di rilie"o, permettono di eseguire rilie"i accurati di 1ualit0, che tramite alcuni semplici procedimenti possono essere georeferen&iati, con risultati paragonabili in certi casi a 1uelli ottenibili con tecnologie decisamente meno FREE AND OPEN SOURCE SOFTWARE PER I BENI CULTURALI VOL. 1, 2013, pp. 65-67 65 accessibili ,$5 !5F et al. E>7#D M-F%-6, B5GGI E>7E. 6el presente la"oro si parte dall(assunto che la conser"a&ione del bene culturale / strettamente "incolata ad una serie di a&ioni che ne permettono non solo lo studio e l(analisi, ma anche la successi"a "alori&&a&ione e di"ulga&ione. Appare subito e"idente 1uindi come opera&ioni di rilie"o metrico e di documenta&ione del manufatto risultino indispensabili. *i preme soprattutto e"iden&iare come il prodotto finale dell(elabora&ione ottenuto tramite la SfM si presti non solo al suo utili&&o in ambito accademico, bens< come si possa inoltre considerare un prodotto a li"ello comunicati"o note"ole, caratteri&&ato da un forte impatto emo&ionale, ma soprattutto da un poten&iale "alore didattico di considere"ole importan&a. 3+ Meto!o e struenti Il rilie"o / stato reali&&ato tramite una fotocamera Panasonic $M*-CE da 7#,7 megapiel con dimensioni del sensore d(immagini di 7B,# 7# mm e un obbietti"o 7A-AE mm. %e fotografie sono state ac1uisite percorrendo il perimetro dell(edificio da sinistra "erso destra, alla distan&a massima raggiungibile dal complesso architettonico per a"ere una "isuale il pi? completa possibile, scelta 1uesta in parte ostacolata dalla presen&a del corpo di fabbrica della *attedrale posta di fronte all(oggetto del rilie"o. $ato che la 1ualit0 del risultato del modello #$ ottenuto tramite SfM dipende principalmente dalle caratteristiche delle immagini di parten&a, dopo "ari tentati"i / stato scelto di scattare le foto alle B e #> del mattino, per e"itare per 1uanto possibile il contrasto fra le &one d(ombra e le aree fortemente esposte ai raggi solari e, soprattutto, la cospicua presen&a di persone che caratteri&&a il sito durante il giorno. Sono state ac1uisite circa 7>> immagini ad una risolu&ione di E>A97=#: piel con un tempo di esposi&ione di 7HE>> sec e una focale di E>.> mm. Per poter scalare il modello #$ e renderlo metrico sono stati misurati 1uattro punti, prendendo come riferimento i "ertici dello stemma marmoreo dello Spedale ,2ig. A., facilmente riconoscibile per la sua ubica&ione e per la differen&a di materiale impiegato. Fna "olta scelte le immagini, circa 8>, 1ueste sono state processate con il soft'are open source Python Photogrammetry Toolbo, programma reali&&ato in python script, che unisce Bundler a PM@SE e *M@S ,M-F%-6, B5GGI E>7E.. *ondi&ione necessaria affinchI un elemento "enga rile"ato / che 1uesto compaia in almeno tre immaginiD una "olta riconosciuti i punti in comune nelle di"erse immagini "iene tracciato lo spostamento delle correla&ioni e ricostruiti i parametri della camera. ;uesta prima fase produce una nu"ola di punti a bassa densit0 mentre il passaggio in PM@SE permette in"ece di ottenere un insieme di punti orientati decisamente pi? denso. %(hard'are utili&&ato in 1uesta fase del progetto consiste in un MacBooJPro con processore E.A Ch& Intel *ore i= e ACB ram. %e specifiche della strumenta&ione impiegata sia per 1uanto concerne la fotocamera che il pc, dimostrano 1uanto anticipato precedentemente, collocando 1ueste metodologie all(interno dei processi lo' cost, intendendo e"iden&iare con 1uesta espressione prima di tutto l(efficien&a che sottintende 1uesto metodo coadiu"ato da un costo accessibile. Fna "olta ottenuta la nu"ola di punti ,2igg. 7, E., 1uesta / stata ripulita e scalata con *loud*ompare, mentre in Mesh%ab / stata reali&&ata la mesh tramite l(algoritmo Poisson. Sempre con 1uest(ultimo programma si / pro""eduto infine ad applicare il colore alla mesh e a creare la teture. 4+ Risultati I risultati ottenuti attra"erso i "ari procedimenti impiegati consistono in cin1ue nu"ole di punti che, una "olta ripulite e unite fra di loro, hanno prodotto una nu"ola raffigurante l(intera facciata dello Spedale composta da B8=.9=# "ertici. Si / scelto di processare le immagini in pi? gruppi per non so"raccaricare troppo l(hard'are e per mantenere una risolu&ione medio-alta. Altri tentati"i hanno comun1ue mostrato che abbassando la risolu&ione in PPT / possibile ottenere un buon risultato processando tutte le immagini contemporaneamente. %a mesh ottenuta con un fattore 7E di Poisson, unita ai molti "ertici della nu"ola, hanno contribuito alla buona riuscita del modello finale teturi&&ato ,2ig. #.. 5+ Conclusioni $urante lo s"iluppo di 1uesto progetto si / potuto Figura 1. Nuvola di punti della facciata di Santa Maria della Scala. Figura 2. Nuvola di punti della facciata ripulita. FREE AND OPEN SOURCE SOFTWARE PER I BENI CULTURALI VOL. 1, 2013, pp. 65-67 66 nuo"amente constatare come 1ueste metodologie permettano non solo di rile"are il manufatto e di restituirne un modello fotorealistico sen&a entrare in contatto fisico con l(oggetto, ma come possano inoltre costituire la base dalla 1uale partire per la reali&&a&ione di contenuti multimediali di "ario tipo per la di"ulga&ione culturale. %(utilit0 e la necessit0 dell(applica&ione "engono ben esplicate se si considera che con lo stesso procedimento si ottengono modelli #$ che con semplici passaggi "engono resi metrici, e gra&ie ai 1uali non solo / possibile studiare i manufatti da parte di pi? figure professionali abbattendo i temi di la"oro - si pensi allo studio della mensiocronologia in archeologia dell(architettura come alla pianifica&ione al computer di opera&ioni di restauro o ancora alle colle&ioni digitali - ma si puK utili&&are lo stesso modello per meglio "alori&&are il bene da un punto di "ista comunicati"o. Il sempre maggiore disinteresse per la cultura de"e essere arginato anche mediante una di"ulga&ione del bene maggiormente in sintonia con i media che caratteri&&ano 1uesto tempo sen&a perK snaturare i contenuti di ciK che "iene rappresentato. L proprio in 1uest(ottica che dobbiamo pensare alle installa&ioni multimediali interatti"e e immersi"e nei musei, ed / ancora pi? importante che alla reali&&a&ione di 1uesti media si approccino esperti del settore storico-artistico perchI / da 1ueste figure professionali che dipende il messaggio che si decide di trasmettere, di conseguen&a, il futuro del patrimonio che cerchiamo di tutelare. 6+ Bi"lio)ra#ia $5 !5F M., P%5TS C., @5!4-5@56 C., BATS M., *45!!5TT5N B., $5 MA5O5! P., $5 SM5$T P., $5*-6O6*Q M., 45!!5MA6S $., %A%-- P., @A6 M5I!@5665 M., $5 *%5!*; P. E>7#, Towards a three-dimensional cost-effective registration of the archaeological heritage, )Mournal of Archaeological Science+ A>,E. ,2ebruary E>7#., pp. 77>9-77E7. 5PST5I6 S. !. 789:, Alle origini della fattoria toscana l!ospedale della Scala di Siena e le sue terre "met# !2$$ - met# !%$$&, 2iren&e. CABB!I5%%I 2. 7887, 'sserva(ioni di cronotipologia sulle aperture a sesto acuto della facciata dello Spedale in Santa Maria della Scala, in B-%$!I6I 5. PA!56TI !. ,eds.., Archeologia e edili(ia sulla pia((a dello Spedale, 2iren&e, pp. 7#9-7:>. MA**4I C., 'rigine dello Spedale di Santa Maria della Scala di Siena, A.S.S., $-77#, fine del sec. 3@II-primi decenni del sec. 3@III M-F%-6 P., B5GGI A. E>7E, )*thon )hotogrammetr* Tool+ox A free solution for Three-,imensional ,ocumentation, in *A6T-65 2. ,ed.., A-./0'F'SS. 'pen Source1 Free Software e 'pen Format nei processi di ricerca archeologica. Atti del 23 4or5shop ,6apoli, 8-7> Ciugno., Po&&uoli, pp. 7=#-7B>. PA!56TI !. 7887, Santa Maria della Scala Archeologia ed edili(ia sulla pia((a dello Spedale, 2iren&e. T-!!ITI P. E>>>, Tutta Siena. .ontrada per contrada, 2iren&e. Fig. 6. )articolare della texture ottenuta. Fig. %. -ilievo dello stemma dello Spedale. FREE AND OPEN SOURCE SOFTWARE PER I BENI CULTURALI VOL. 1, 2013, pp. 65-67 67 IL RILIEVO 3D PER I BENI CULTURALI. IL CASO STUDIO DELLA CHIESA RURALE DELLA MADONNA DELLE GRAZIE, XVI SEC. (BARI) Maria Cristina Navarra navarra.cristina@gmail.com ABSTRACT Il caso s!"#o o$$%o "# &!%so a'#colo %s%()l#*#ca l% *as# "%l '#l#%+o "# !,a s'!!'a a'c-#%o,#ca % la s!cc%ss#+a '%s#!.#o,% "%l (o"%llo '#"#(%,s#o,al% #, scala % %/!'#..ao, %s%$!#o )%' (%..o "# so*0a'% o)%, so!'c% % co, %c,#c-% "# S'!c!'%1*'o(1Mo#o, (S*M) % I(a$%1Bas%" Mo"%ll#,$ (IBM). 2%30o'"s Structure-from-Motion, Software Open Source, Madonna delle Grazie, rilievo architettonico, uglia 4. I,'o"!.#o,% !l gravoso stato d"a##andono in cui verte la Chiesa della Madonna delle Grazie, di indu##io valore storico- artistico, ha spinto a documentarne le condizioni attuali attraverso la creazione di un modello tridimensionale che possa rivelarsi utile ai fini di recupero, tutela e valorizzazione. !l contesto geografico in cui si trova la struttura $ l"hinterland #arese% essa $ u#icata & 'm a sud del centro ur#ano, in una zona ancora prevalentemente agricola ()ig. *+. ,a collocazione periur#ana con la conseguente assenza di "contaminazione antropica", assieme alla scarsit- di vegetazione circostante, ne ha consentito una rapida ac.uisizione fotografica a /&01. ,a struttura, sorta molto pro#a#ilmente nel corso del 23! sec., si presume sia diventata di pertinenza dell"adiacente masseria Scanzano a partire dal 23!!! sec. 4all"analisi stilistica $ possi#ile notare come il prospetto frontale intonacato e scandito da decorazione mistilinea e coronamento curvilineo, attri#ui#ile al 23!!-23!!! sec., si sia inserito tra le semplici murature laterali, i cui conci regolari e di dimensioni consistenti erano usuali nel 23 sec. ()ig. 5+. !noltre, indicativo $ il campaniletto a vela, in uso fino al 23! sec. ()ig. /+.
!l vano interno presenta una particolare struttura infossata, circa due metri al di sotto del piano di Fig. 5. Altare con portelle e lastra affrescata. Fig. 2. Veduta esterna, fronte. Fig. 3. Veduta esterna, retro. Fig. 1: Collocazione geografica (Google Maps 2!13 Google". Fig. #. Accesso al $ano interno. FREE AND OPEN SOURCE SOFTWARE PER I BENI CULTURALI VOL. 1, 2013, pp. 69-71 69 calpestio esterno, la cui realizzazione $ stata sicuramente agevolata dalla natura carsica del sottosuolo, testimoniata dalle numerose grotte ed ipogei presenti in zona. !nternamente il corpo centrale $ sormontato da volta a crociera e pareti con lacerti intonacati di rosso in discreto stato di conservazione ()ig. 6+ . ,"altare, completamente depauperato, $ diviso dalla zona a#sidale da un parapetto con due portelle laterali con decorazione mistilinea a stucco ()ig. 7+. 8l centro una lastra affrescata da pittore di area locale del 23!!! sec. raffigura la Madonna con 9am#ino. 5. O6#%#+# !l lavoro si $ posto l"o#iettivo di sperimentare l"uso di software open source che implementano algoritmi propri della Computer 3ision (Structure-from-Motion e !mage- 9ased Modeling+ per il rilievo dell"edificio e la restituzione in forma di nuvole di punti e di mesh tridimensionali. 3. M%o"o % s'!(%,# 3.4 Ac&!#s#.#o,% "aas% ,a macchina fotografica utilizzata per l"ac.uisizione $ stata una Ni'on 47*00 con sensore CMOS 5/,& : *7,& mm, *&,5 milioni di pi:el totali e lunghezza focale di 5; mm. ,e riprese fotografiche sono state eseguite compiendo un giro di /&01 attorno alla struttura, ad una distanza costante di circa cin.ue metri. Gli scatti, effettuati ogni 70 cm e senza alcun supporto, sono stati in totale &< ()ig. ;+ e di .uesti solo cin.ue sono stati scartati a causa della vegetazione davanti all"o##iettivo. er evitare riprese controsole ed om#re lunghe si $ scelta la fascia oraria compresa tra le *5 e le *6. !n generale il territorio non ha mostrato pro#lematiche interferenze, trattandosi di un luogo non ur#ano e poco antropizzato. ,a semplicit- delle forme prettamente s.uadrate e l"omogeneit- strutturale, assieme alle moderate dimensioni dell"oggetto, hanno consentito un"adeguata ripresa in accordo con le prestazioni della strumentazione. 7. P'oc%ss#,$ ,"hardware utilizzato per l"ela#orazione delle immagini $ stato un 8C=> 8S!>= 7;77G con sistema operativo ?indows@ ; Aome remium a &6 #it e processore !ntel@ CoreB i7-5670 m con numero di core 6, con capacit- di disco rigido pari a 700 G9 e 6 G9 di memoria S4>8M 44>/. Scheda grafica tipo N3!4!8 Ge)orce GC &/0M con *G9 dedicata tipo 3>8M, e risoluzione pari a */&&:;&D pi:el. !l software impiegato $ Ethon hotogrammetrE Cool#o: (C+ (9=FF! %&. A'. 50**G 9=FF!, MOH,ON 50*5+, che, corredato di comoda interfaccia grafica, permette di ela#orare il dataset di immagini in due differenti passaggi% la prima fase utilizza 9undler (SN83=,I %& A'. 500;+ per individuare ed eseguire il (atc)ing tra tie point (punti omologhi+ in diverse immagini con successivo *undle ad+ust(ent, cio$ un affinamento dell"errore in relazione ai parametri di cali#razione interna ed orientamento esterno della camera ed alle possi#ili distorsioni radialiG il risultato finale $ una /4 sparse points cloud. Nella seconda fase di ela#orazione C utilizza M3S (atch-9ased Multi-3iew Stereo Software+()H>HJ8?8, ONC= 50*0+, che prevede dapprima la clusterizzazione dei set di immagini con numerosi tie point e poi il patc)ing e la ricostruzione di una /4 dense points cloud. 8. Pos1)'oc%ss#,$ ,e fasi di ela#orazione e pulitura della mesh sono state eseguite con i software CloudCompare 5./ (CC+ e Meshla# *./.5. !l file ".plE" presente nella cartella "osm-#undler K pmvs K models" creato da C $ stato caricato in CC, ripulito dei punti in eccesso e successivamente allineato ad un sistema cartesiano, costruito in #ase alle misure di riferimento prese in situ. ,a nuvola di punti cosL ripulita e correttamente scalata $ stata caricata in Meshla# per eseguire diversi comandi di calcolo per la ricostruzione delle superfici e lMattri#uzione del colore. !nizialmente $ stata applicata la ricostruzione delle superfici con il filtro "oisson" e successivamente $ stato trasferito il colore della nuvola di punti alla mesh. 8 .uesto punto $ stato necessario pulire nuovamente la mesh eliminando le superfici create in eccesso ()ig. D+. Come ultimo passaggio le immagini utilizzate per il rilievo sono state caricate in Meshla# contemporaneamente alla mesh e, dopo aver allineato manualmente le immagini al modello /4, sono stati settati i parametri per la ricostruzione della te:ture ()ig.<+. Fig. ,. -osizioni delle ca(ere (punti fluorescenti". FREE AND OPEN SOURCE SOFTWARE PER I BENI CULTURALI VOL. 1, 2013, pp. 69-71 70 9. R#s!la# ,e elevate prestazioni e la velocit- di calcolo dell"hardware impiegato hanno permesso di processare &6 foto ad una risoluzione di 57<0 pi:el in un tempo inferiore alle 56 ore. !l processamento con C ha prodotto una 3. dense points cloud composta da ;<;.*50 vertici, diminuiti a ;77./55 dopo la pulizia con CC. ,a mesh $ stata ottenuta incrementando i fattori NOctree 4ephtO e NSolver 4ivideO fino ad un valore massimo di */, con un risultato di /.;<&.5D< facce. ,a te:ture $ stata realizzata ad una risoluzione di 506D pi:el ()ig.*0+. :. Co,cl!s#o,# !l modello realizzato risulta soddisfacente sia nella geometria che nella risoluzione grafica. ,a strumentazione molto maneggevole e poco dispendiosa, assieme ai ridimensionati tempi d"ac.uisizione ed ela#orazione, hanno rappresentano un grosso vantaggio per lo svolgimento del lavoro. Nel prosieguo del lavoro ci si propone di ac.uisire anche la parte interna ed allineare i due modelli ai fini di una ricostruzione completa della struttura. ;. B#6l#o$'a*#a 9=FF! 8., 9=FF! ,., 9=NP8M!N 4. 50**, Co(puter Vision e /tructure fro( Motion, nuo$e (etodologie per la docu(entazione arc)eologica tridi(ensionale: un approccio aperto, in 4= )=,!C= G., S!9!,8NO M. G. (eds.+, A0C1%2F2//. 2pen /ource, Free /oft3are e 2pen For(at nei processi di ricerca arc)eologica (8tti del 3 ?or'shop, )oggia 7-& Maggio 50*0+, 9ari. )H>HJ8?8 I., ONC= P. 50*0, Accurate, .ense, and 0o*ust Multi4Vie3 /tereopsis, in 5%%% &ransactions on -attern Anal6sis and Mac)ine 5ntelligence, 3olume /5, n. D, pp. */&5- */;&. MOH,ON ., 9=FF! 8. 50*5, -6t)on -)otogra((etr6 &ool*o7: A free solution for &)ree4.i(ensional .ocu(entation, in C8NCON= ). (ed.+, A0C1%2F2//. 2pen /ource, Free /oft3are e 2pen For(at nei processi di ricerca arc)eologica. Atti del V5 8or9s)op (Napoli, <-*0 Giugno+, ozzuoli, pp. *7/-*;0. SN83=,I N., S=!CF S. M., SF=,!SJ! >. 500;, Modeling t)e 8orld fro( 5nternet -)oto Collections, Q!nternational Pournal of Computer 3isionQ, D0, !ssue 5, pp. *D<-5*0. Fig. :. Mes) scalata e pulita delle facce in eccesso. Fig. ;. /ettaggio dei para(etri per la te7ture Fig. 1!. Modello finale scalato e te7turizzato, fronte. FREE AND OPEN SOURCE SOFTWARE PER I BENI CULTURALI VOL. 1, 2013, pp. 69-71 71 ANALISI E CONFRONTO DI RILIEVI 3D A PARTIRE DA IMMAGINI ACQUISITE CON DIFFERENTI DISPOSITIVI S. Sabbatini sabbatini.simone@gmail.com ABSTRACT Le attuali tecnologie e!"ettono #i ottene!e !ico$t!u%ioni 3D #i un oggetto in "o#o lo&'co$t( utili%%an#o $o)t&a!e li*e!o e Oen Sou!ce+ In a!ticola!e( t!a"ite tecnic,e #i I"age'Ba$e# Mo#eling - o$$i*ile ottene!e una nu.ola #i unti 3D utili%%an#o $e"lici i""agini #igitali+ Lo $coo #i /ue$to a!ticolo - co"!en#e!e /uali $ono i )atto!i #ell0ac/ui$i%ione e #ell0ela*o!a%ione #elle i""agini c,e inci#ono $ul !i$ultato )inale+ Pe! !aggiunge!e tale o*ietti.o $ono $tati e))ettuati #ue te$t1 nel !i"o .engono utili%%ati #i))e!enti #i$o$iti.i( nel $econ#o te$t .iene utili%%ato lo $te$$o #i$o$iti.o "a con !i$olu%ioni #i))e!enti+ Tali te$t #i"o$t!ano co"e la !i$olu%ione $ia i"o!tante e! un *uon !i$ultato )inale( "a c,e in ce!ti ca$i $i o$$ono ottene!e *uoni !i$ultati anc,e con un $e"lice $"a!t,one+ 2e3&o!#$ Computer Vision, Structure-from-Motion, Image-Based Modelling, ricostruzioni 3D, pen Source, smartp!one
4+ Int!o#u%ione "a ricostruzione 3D di un oggetto o di un edificio !a molti campi di applicazione nel settore dei Beni Culturali, da #uello arc!eologico a #uello arc!itettonico. I tipici strumenti di rile$amento tridimensionale, pur essendo poco in$asi$i, sono generalmente molto costosi% basti pensare al costo di un laser scanner o a #uello della strumentazione per la fotogrammetria tradizionale. &utta$ia, sono oggi disponibili alternati$e lo'-cost grazie all(e$oluzione di tecnologie basate su algoritmi di Image Modeling. )sistono soft'are liberi e pen Source c!e implementato tecnic!e di Computer Vision in grado di ottenere modelli 3D a partire da semplici immagini digitali *M+",, B)--I ./0., 1)S&B2 AT AL. ./0.3. 5+ O*ietti.i "o scopo del la$oro #ui esposto 4 #uello di comprendere #uali sono gli aspetti fondamentali c!e le immagini de$ono a$ere per ottenere un risultato soddisfacente e, in particolare, in c!e modo la risoluzione iniziale delle immagini incide sul risultato finale. 5er comprendere ci6, sono stati effettuati due test su due soggetti di$ersi. &ale analisi 4 stata effettuata sia in fase di realizzazione della nu$ola di punti 3D c!e nella fase di post- processing, o$$ero di ricostruzione della superficie e di te7turizzazione e colorazione della superficie ricostruita. Sono stati effettuati due test% &est 0% sono stati utilizzati di$ersi dispositi$i, o$$ero uno smartp!one, una macc!ina fotografica digitale di fascia medio-bassa e una macc!ina fotografica refle78 &est .% 4 stata utilizzata una macc!ina fotografica digitale di fascia medio-bassa scattando una prima $olta le fotografie a risoluzione massima e una seconda $olta a risoluzione minima. 3+ 6o!7)lo& 5er entrambi i test si 4 seguito il seguente 'or9flo'% indi$iduazione dell(oggetto e delle migliori condizioni di ripresa8 ac#uisizione delle immagini8 ricostruzione della nu$ola di punti 3D tramite l(utilizzo del soft'are 5:t!on 5!otogrammetr: &oolbo78 ricostruzione della mes!8 colorazione della superficie ottenuta tramite trasferimento di colore dalla nu$ola di punti8 colorazione della superficie ottenuta a partire dalle immagini8 creazione della te7ture. Di seguito $engono illustrati gli strumenti e la metodologia applicata ad ogni test e $engono presentati i risultati ottenuti. 8+ Te$t 4 8+4 Meto#o e $t!u"enti 4.1.1 Il soggetto Il primo test 4 stato effetttuato su uno stemma araldico posizionato sulla facciata del 5alazzo d(;rnolfo di San <io$anni Valdarno *;=3. &ale palazzo 4 stato sede del Vicariato del Valdarno Superiore e la sua facciata contiene ancora oggi oltre .>/ blasoni, c!e rappresentano gli stemmi di tutti i $icariati della citt?. FREE AND OPEN SOURCE SOFTWARE PER I BENI CULTURALI VOL. 1, 2013, pp. 73-81 73 "o stemma utilizzato come soggetto del la$oro *@ig. 03 appartiene al $icario "utozzo di Aacopo di "utozzo ,asi, $icario di San <io$anni Valdarno dal 30 Marzo 0BBB al .C settembre 0BBB *B=<I; 0CDE3. 4.1.2 Dispositivi per acquisizione immagini 5er #uesto test sono stati ac#uisiti tre set di immagini, utilizzando tre dispositi$i differenti. Il primo set di immagini 4 stato ac#uisito utilizzando uno smartp!one ;pple i5!one > e sono state ac#uisite .E immagini con una risoluzione di D M5 *3.EB7.BBD p73. Il secondo set 4 stato ac#uisito utilizzando una macc!ina digitale di fascia medio-bassa Canon 5o'erS!ot SF03/ IS, con sensore CCD di tipo 0G.,3, ac#uisendo 3/ immagini con risoluzione 0. M5. 5er il terzo set 4 stato utilizzata una macc!ina refle7 Canon )S >//D ac#uisendo .C immagini ad una risoluzione di 0>.3 M5, *BD>3730CD p73. 4.1.3 Condizioni di acquisizione delle immagini ,on 4 stato particolarmente complicato ac#uisire immagini dellHoggetto descritto, in #uanto posizionato sulla facciata di un edificio e #uindi senza la presenza di elementi di disturbo. Sono stati ac#uisiti tre set di fotografie dello stesso oggetto, scattate in due giorni differenti e in orari di$ersi. I primi due set di immagini sono state ac#uisiti nel tardo pomeriggio e in mancanza di luce naturale% era presente un faretto c!e illumina$a la parete dellHedificio, la cui luce era incentrata soprattutto nella zona dello stemma. Il terzo set di immagini 4 stato ac#uisito in un giorno differente, in un orario della giornata in cui 4 stato possibile sfruttare solamente la luce naturale, senza #uindi c!e la lucentezza dellHoggetto $enisse alterata con lHutilizzo di una fonte luminosa esterna come nei primi due set. 4.1.4 Elaorazione immagini con so!t"are ##T &utte le immagini sono state processate utilizzando il soft'are 5:t!on 5!otogrammetr: &oolbo7-55& e un noteboo9 con le seguenti specific!e tecnic!e% Modello% Dell F5S8 5rocessore% Intel iI8 =am% D<b8 S% 1indo's I. 5er #uanto riguarda le elaborazioni delle foto tramite il soft'are 55&, il primo processo =unBundle 4 stato eseguito impostando a tutte le foto una risoluzione di .>// pi7el di larg!ezza, mentre il secondo passaggio =unCMVS 4 stato eseguito elaborando le foto a cluster di 0/. 4.1.$ #ost%processing 5er ogni nu$ola di punti ottenuta sono state eseguite le stesse operazioni di post-processing in modo da analizzare le differenze tra i $ari risultati. "e operazioni di post-processing sono state effettuate utilizzando un noteboo9 con le seguenti specific!e tecnic!e% Modello% Mac Boo95ro8 5rocessore% Intel i>8 =am% B<b8 S% Mountain "ion. Di seguito $engono illustrati i risultati delle $arie operazioni, con gli e$entuali problemi riscontrati. 8+5 Ri$ultati ottenuti 4.2.1 &uvola di punti "e nu$ole ottenute da immagini con piJ alta risoluzione risultano essere piJ dense. In particolare, le nu$ole di punti ottenute con la macc!ina fotografica refle7 Canon )S >//D *@ig. B3 risulta piJ densa della nu$ola ottenuta dalle altre immagini *@ig. . e @ig. 33. 4.2.2 #oisson sur!ace reconstruction "a prima operazione eseguita 4 stata #uella di ricostruire la superficie dellHoggetto tramite lHalgoritmo di 5oisson. &utte le mes! sono state realizzate impostando i $alori ctree Dept! K 03 e Sol$er Di$ide K 03. I risultati ottenuti e$idenziano una note$ole differenza di risoluzione dei dettagli sulla superficie ricostruita. In particolare, le nu$ole di punti con maggiore densit? *@ig. I3 !anno prodotto una mes! c!e e$idenzia in modo piJ marcato i dettagli della superficie stessa *@ig. > e E3. 4.2.3 'erte( Attriute Trans!er Il passo successi$o 4 stato #uello di colorare la mes! trasferendo i colori dai $ertici della nu$ola di punti alla superficie creata. *@ig. D ,C, 0/3. )ig. 1. *temma araldico. FREE AND OPEN SOURCE SOFTWARE PER I BENI CULTURALI VOL. 1, 2013, pp. 73-81 74 Te$t 4 ' Nu.ole #i unti 4.2.4 Colorazione da raster Il successi$o step 4 stato a pro$are a colorare tutte e tre le mes! utilizzando le rispetti$e immagini raster, per $edere se la differenza della #ualit? del risultato finale *@ig. 00, 0., 033. 4.2.$ Te(ture e parametrizzazione da raster Il passo finale 4 stato applicare una parametrizzazione ed una te7ture alle mes! a partire dalle rispetti$e immagini raster rispetti$e. &utte le te7ture sono state realizzate con una dimensione pari a ./BD pi7el. Il primo tentati$o di te7turizzazione 4 stato effettuato utilizzando tutte #uante le immagini raster a disposizione *per ogni mes!3, ma il risultato ottenuto non 4 stato soddisfacente. In particolare, nellHinsieme di tutte le immagini erano presenti alcune foto di di$ersa tonalit? di colore. &ale differenza !a influito nella creazione della te7ture. Infatti, come si pu6 $edere dai risultati ottenuti *@ig. 0B, 0E, 0D3 con tutte le immagini, ci sono parti dellHoggetto c!e !anno una tonalit? di colore differente tra loro. 5er cercare di risol$ere #uesto problema, sono state selezionate solamente alcune foto tra tutte le immagini, cercando di scegliere solamente #uelle c!e a$e$ano la stessa tonalit?. In #uesto modo il risultato finale 4 stato piJ soddisfacente. In #uesto caso, selezionando solamente B foto con la stessa tonalit?, la te7ture non 4 riuscita a coprire le parti laterali dello stemma *@ig. ./3. ;llora si 4 cercato di selezionare altre foto per cercare di coprire anc!e i lati rimasti scoperti, arri$ando a E foto selezionate, ma senza risucire a tro$are foto con le stesse tonalit? di colore. Infatti, come si pu6 notare dallHultimo risultato ottenuto *@ig. 0C3, la te7ture ottenuta con E foto riesce a coprire i lati della mes!, ma comun#ue il resto $iene colorato con tonalit? differenti *anc!e se la superficie interessata 4 minore rispetto al primo tentati$o3. Te$t 4 ' Poi$$on Recon$t!uction )ig. 4. Canon E+* $,,D. )ig. 3. Canon #o"er*-ot *. 13, I*. )ig. / % Canon E+* $,,D. )ig. 2. i#-one. )ig. 0. Canon #o"er*-ot *. 13, I*. )ig. $. i#-one. FREE AND OPEN SOURCE SOFTWARE PER I BENI CULTURALI VOL. 1, 2013, pp. 73-81 75 Te$t 4 ' Ve!te9 Att!i*ute T!an$)e! Te$t 4 : Colo!a%ione #a !a$te! Te$t 4 : Te9tu!e e a!a"et!i%%a%ione #a !a$te! )ig. 14. i#-one % ottenuta utilizzando tutte le immagini. )ig. 1$. i#-one % ottenuta utilizzando 0 immagini. )ig. 13. Canon E+* $,,D. )ig. 1. #-one. )ig. 2. Canon #o"er*-ot *. 13, I*. )ig. 1,. Canon E+* $,,D. )ig. 12. Canon #o"er*-ot *. 13, I*. )ig. 11. i#-one. FREE AND OPEN SOURCE SOFTWARE PER I BENI CULTURALI VOL. 1, 2013, pp. 73-81 76 ;+ Te$t 5 ;+4 Meto#o e $t!u"enti $.1.1 Il soggetto Il soggetto preso in studio per il secondo test 4 un antico pozzo romano *@ig. .03 situato allHinterno di 5alazzo Caetani, in Cisterna di "atina *"&3. Il 5alazzo Caetani fu costruito nel 0>E/ per $olont? di Bonifacio Caetani e $enne ultimato nel 0>IB. Il palazzo, i cui la$ori furono diretti dall(arc!itetto @rancesco da Volterra, fu fatto erigere sulle ro$ine dell(antica rocca dei @rangipane, di cui !a inglobato una torre #uadrata in pietra, l(unico edificio sfuggito alle de$astazioni precedenti. Il palazzo non !a una pianta completamente regolare, in #uanto, inglobando l(antica torre, !a do$uto seguire la conformazione ondulata del terreno. "(edificio comprende due torri e un cortile #uadrato interno, nel #uale 4 posizionato il pozzo romano, pa$imentato a selci. )ig. 2,. Canon E+* $,,D % ottenuta utilizzando 4 immagini. )ig. 1/. Canon #o"er*-ot *. 13, I* % ottenuta utilizzando 0 immagini. )ig. 12. Canon E+* $,,D % ottenuta utilizzando 0 immagini. )ig. 10. Canon #o"er*-ot *. 13, I* % ottenuta utilizzando tutte le immagini. )ig. 21. Il pozzo romano. )ig. 11. Canon E+* $,,D % ottenuta utilizzando tutte le immagini. FREE AND OPEN SOURCE SOFTWARE PER I BENI CULTURALI VOL. 1, 2013, pp. 73-81 77 $.1.2 Dispositivi per acquisizione immagini 5er il seguente test 4 stata utilizzata una macc!ina digitale di fascia medio-bassa Canon 5o'erS!ot SF03/ IS. Sono stati ac#uisiti due set di immagini% il primo composto da .B fotografie e ottenuto impostando la macc!ina fotografica con la risoluzione massima *B///73/// pi7el3, il secondo composto da 0E fotografie ottenute impostando la risoluzione minima *EB/7BD/ pi7el3. $.1.3 Condizioni di acquisizione delle immagini ;nc!e in #uesto caso non 4 stato particolarmente complicato ac#uisire immagini dellHoggetto scelto. ,on erano, infatti, presenti elementi di disturbo #uali turisti o $egetazione e lHunico elemento c!e pote$a disturbare lHimmagine era la presenza di un colonnato sullo sfondo. "e fotografie sono state scattate tutte nella stessa giornata e con la stessa condizione di luce, compiendo un giro completo attorno al pozzo. $.1.4 Elaorazione immagini con so!t"are ##T &utte le immagini sono state processate utilizzando il soft'are 5:t!on 5!otogrammetr: &oolbo7-55&, utilizzando un noteboo9 con le seguenti specific!e tecnic!e% Modello% ;sus8 5rocessore% Intel i38 =am% B<b8 S% ;rc!eS. 5er #uanto riguarda le elaborazioni delle foto tramite il soft'are 55&, il primo processo di Bundle 4 stato eseguito impostando a tutte le foto una risoluzione di .>// pi7el di larg!ezza, mentre il secondo passaggio 4 stato eseguito elaborando le foto a cluster di 0/. $.1.$ #ost%processing 5er ogni nu$ola di punti ottenuta sono state eseguite le stesse operazioni di post-processing in modo da analizzare le differenze tra i $ari risultati ottenuti. "e operazioni di post-processing sono state effettuate utilizzando un noteboo9 con le seguenti specific!e tecnic!e% Modello% Mac Boo95ro8 5rocessore% Intel i>8 =am% B<b8 S% Mountain "ion. Di seguito $engono illustrati i risultati delle $arie operazioni, con gli e$entuali problemi riscontrati. ;+5 Ri$ultati ottenuti $.2.1 &uvola di punti "a nu$ola dei punti ottenuta con fotografie scattate a risoluzione minima *@ig. ..3 !a prodotto una nu$ola di minore densit? rispetto a #uella ottenuta con fotografie a risoluzione massima. Inoltre, come 4 possibile $edere dal risultato finale, nella nu$ola con foto a massima risoluzione sono ben $isibili gli arc!i del colonnato c!e circonda$ano il pozzo *@ig. .33. )ig. 22. &uvola di punti ottenuta dalle immagini a risoluzione minima. FREE AND OPEN SOURCE SOFTWARE PER I BENI CULTURALI VOL. 1, 2013, pp. 73-81 78 $.2.2 #oisson sur!ace reconstruction "a prima operazione eseguita 4 stata #uella di ricostruire la superficie dellHoggetto tramite lHalgoritmo di 5oisson. &utte le mes! sono state realizzate impostando i $alori ctree Dept! K 03 e Sol$er Di$ide K 03. $.2.3 'erte( Attriute Trans!er Il passo successi$o 4 stato #uello di colorare la mes! trasferendo i colori dalla nu$ola di punti ai $ertici della superficie creata. $.2.4 Colorazione da raster Il successi$o step 4 stato a pro$are a colorare le mes! utilizzando le rispetti$e immagini raster, per $edere la differenza della #ualit? del risultato finale. )ig. 23. &uvola di punti ottenuta dalle immagini a risoluzione massima3 con I dettagli del colonnato. )ig. 24. 4es- ottenuta dalla nuvola a risoluzione massima. )ig. 20. 5'erte( attriute trans!er5 della mes- con risoluzione massima. )ig. 2$. 4es- ottenuta dalla nuvola a risoluzione minima. FREE AND OPEN SOURCE SOFTWARE PER I BENI CULTURALI VOL. 1, 2013, pp. 73-81 79 $.2.$ Te(ture e parametrizzazione da raster Il passo finale 4 stato applicare una parametrizzazione ed una te7ture alle mes! a partire dalle immagini raster. "e te7ture sono state realizzate con una dimensionae pari a ./BD pi7el. Con l(!ard'are a dispozione, lHoperazione di creazione della te7ture e parametrizzazione da raster 4 andata a buon fine solamente per le foto scattate con risoluzione minima *@ig. 3/3. Durante il processo di realizzazione della te7ture con le foto con massima risoluzione, il soft'are Mes!lab inizialmente da$a errore, per poi andare in cras!. ;+3 P!o*le"i !i$cont!ati 5oic!L lHoggetto fotografato 4 simmetrico, il soft'are 55&, durante lHelaborazione delle foto, !a prodotto una nu$ola di punti raffigurante solamente met? dellHoggetto. Muesto 4 certamente un problema do$uto alla sua simmetricit?% il soft'are !a riconosciuto entrambe le met? come lo stesso oggetto, senza riuscire a comprendere c!e fossero due met? differenti lHuna dallHaltra. "a soluzione al problema 4 stata #uella di processare le due met? dellHoggetto in modo separato. 5er prima cosa le immagini di partenza sono state di$ise in due set, ognuno rappresentante una met? del pozzo. ; #uesto punto ogni set 4 stato elaborato separatamente, utilizzando il soft'are 55& con le stesse impostazioni utilizzate in precedenza. I risultati di #uesto test sono andati a buon fine, in #uanto !anno effetti$amente prodotto due nu$ole di punti differenti *@ig. 30 e 3.3, ognuna delle #uali rappresenta una differente met? dellHoggetto. ; #uesto punto le due nu$ole di punti prodotte sono state scalate ed unite utilizzando il soft'are CloudCompare, ottenendo cosN una nu$ola di punti unica *@ig. 333 c!e rappresenta l(intero soggetto. )ig.31. &uvola di punti ottenuta elaorando il primo seti di immagini )ig. 3,. Te(ture con la mes- a risoluzione minima )ig. 22. Colorazione da raster della mes- con risoluzione minima )ig. 21. Colorazione da raster della mes- con risoluzione massima )ig. 2/. 5'erte( attriute trans!er5 della mes- con risoluzione minima FREE AND OPEN SOURCE SOFTWARE PER I BENI CULTURALI VOL. 1, 2013, pp. 73-81 80 <+ Conclu$ioni In seguito ai test effettuati, 4 emerso c!e per ottenere buoni risultati 4 molto importante la fase di ac#uisizione delle immagini. In particolare la risoluzione iniziale delle fotografie c!e si utilizzano per realizzare il rilie$o dellHoggetto incide note$olmente sulla #ualit? del risultato finale, come 4 $isibile dai risultati ottenuti dal secondo test. ;nc!e le condizioni di luce con le #uali $engono scattate le fotografie sono molto importanti, poic!L incidono molto sulla #ualit? dellHoggetto finale. ;$ere una fonte di luce c!e illumina lHoggetto rappresentato in modo uniforme, migliora note$olmente il risultato finale. Il primo test inoltre !a mostrato come anc!e dispositi$i #uali smartp!one offrono dei risultati molto soddisfacenti, il c!e potrebbe rappresentare un ottimo $antaggio per la loro facilit? di trasporto e diffusione di utilizzo. Si potrebbero incontrare dei problemi se si $uole rappresentare un oggetto c!e !a una sua simmetria. In #uesto caso infatti i soft'are potrebbero non riconoscere lHoggetto nella sua interezza, riproducendo cosN solamente met? o parte di esso. In #uesti casi una soluzione 4 #uella di elaborare le due met? dellHoggetto in modo separato e distinto, per poi scalare ed unire le due nu$ole di punti utilizzando soft'are di post- processing #uali Mes!lab o CloudCompare. =+ Bi*liog!a)ia B=<I; ". 0CDE, 6li stemmi del #alazzo d7Arnol!o di *an 6iovanni 'aldarno, @irenze. M+", 5., B)--I ;. ./0., #8t-on #-otogrammetr8 Toolo(9 A !ree solution !or T-ree%Dimensional Documentation, in C;,&,) @. *ed.3, A:C;E+)+**. +pen *ource3 )ree *o!t"are e +pen )ormat nei processi di ricerca arc-eologica. Atti del 'I <or=s-op *,apoli, C-0/ <iugno3, 5ozzuoli, pp. 0>3-0I/. 1)S&B2, M.A., B=;SI,<&,, A.,<";SS)=, ,. @., O;MB=)2, M.A., =)2,"DS, A . M. ./0., *tructure%!rom%4otion7 p-otogrammetr89 A lo"%cost3 e!!ective tool !or geoscience applications3 P<eomorp!olog:Q, 0IC, *December ./0.3, pp. 3//-30B. )ig. 33. &uvole di punti allineate e unite )ig.32. &uvola di punti ottenuta elaorando il secondo seti di immagini )ig. 34. &uvola di punti intera vista dall7alto FREE AND OPEN SOURCE SOFTWARE PER I BENI CULTURALI VOL. 1, 2013, pp. 73-81 81 L'IMAGE-BASED MODELING E IL RESTAURO ARCHITETTONICO A. Cruccas albertocruccas@yahoo.it ABSTRACT La tecnica di Image-Based-Modeling consente di ottenee ilie!i "D da immagini digitali e #$% essee $tilmente a##licata nel cam#o del esta$o ac&itettonico' Si tatta di $na sol$(ione a#ida ed economica #e eseg$ie ilie!i e estit$(ioni ga)ic&e di #aticolai ac&itettonici e di man$)atti* is#etto ai ilie!i tadi(ionali o a +$elli eseg$iti con $n lase scanne' ,e-.ods Image-Based-Modeling, restauro architettonico, scultura /' Intod$(ione Il presente progetto volto all'analisi della possibile applicaione della tecnica di Image-Based-Modeling !IBM" nel campo del restauro architettonico. In particolare ho scelto di elaborare una delle statue pi# conosciute del Cimitero Monumentale di Bonaria, situato nella citt$ di Cagliari. %uesta decisione nata dalla volont$ di tentare un con&ronto con un precedente lavoro di rilievo e&&ettuato dall''niversit$ di Cagliari, per capire le potenialit$ di applicaione della tecnica IBM al restauro. (o e&&ettuato, in&ine, altri test su particolari architettonici con lo scopo, in &uturo, di inserirli in un modello )* realiato tramite tecniche tradiionali. Il lavoro svolto al Cimitero con l''niversit$ aveva previsto il rilievo metrico delle statue, il disegno computeriato dei manu&atti su CA*, la realiaione di mappe dei materiali e del degrado e, in&ine, la realiaione di mappe di rischio di degrado attraverso il metodo +itner, tale metodo prevede la mappatura dell'intensit$ e della &re-uena del degrado e, attraverso una matrice, la creaione di mappe che illustrano lo stato di conservaione del monumento. I modelli )* realiati porteranno allo studio della eventuale possibilit$ di realiare la mappatura del degrado in modo semi-automatico, possibilmente associando ad ogni gamma di valori ./B del modello un di&&erente tipo di degrado. Inoltre, vi la possibilit$ di salvare la mesh in &ormato .dae nel so&t0are )* /oogle 12etchup, attraverso il -uale possibile esportare il modello su /oogle 3arth, geore&ereniarlo e pubblicarlo online. Al termine del lavoro, risultata evidente l'utilit$ di applicaione del metodo a oggetti, statue, particolari architettonici, che sarebbero complessi da rilevare con le tecniche tradiionali e il cui rilievo mediante laser scanner risulterebbe economicamente molto oneroso !.3M45*I54, 36-(A7IM 899:, 7463C7A 89;;, <31=4BI ET AL. 89;8". 0' La tecnica >er -uanto riguarda l'hard0are, ho utiliato un >C portatile Asus ?@)1 con le seguenti caratteristicheA C>'A Intel Core i@ 8B@9M. 8,@/(, .AMA :/B, 41A <indo0s C D Archeos. 6a macchina &otogra&ica utiliata stata una 5i2on *);99 da;B.8 megapiEel e sensore di 8).;E;@.B mm. I so&t0are per la creaione della nuvola di punti utiliati sono stati >ython >hotogrammetry =oolboE - >>= !sia su Archeos che su <indo0s C" !M4'645, B3FFI 89;8", un so&t0are open source, e Gisual1+M, un so&t0are &ree0are. *ai risultati &inali si deduce che Gisual1+M pi# veloce nell'elaboraione e pi# attraente dal punti di vista gra&ico !si vede la nuvola di punti mentre il so&t0are la ricostruisce", ma non riesce ad ottenere una nuvola densa -uanto -uella ottenuta da >>=, pur utiliando il primo le immagini alla massima risoluione e il secondo immagini ridimensionate. "' Oggetto del ilie!o =ra le tante statue presenti nel cimitero, ho &ocaliato l'attenione sulla seione bambini, in -uanto le statue sono piccole e si possono &otogra&are completamente sena l'ausilio di scale o di altra strumentaione. 6a cosiddetta 1tatua di Mariuccia una delle pi# &amose di -uesta parte del cimitero !&ig. ;". %uesta opera scultorea stata realiata da /iuseppe 1artorio !Boccioleto, ;H@B I Mar =irreno, 89 settembre ;J88" nella seconda met$ dellK4ttocento, il -uale ha realiato le pi# importanti statue dell'aerea sepolcrale. 6a statua in marmo di Carrara e il basamento in >ietra di 1errentiA una =rachi-andesite di colore grigio cinerino con elevata componente silice che gli con&erisce inalterabilit$ agli angeti atmos&erici e chimici, pertanto ottima curabilit$. 'n'altra statua molto importante -uella dedicata alla signora /iuseppina =odde, &orse la pi# rappresentativa del complesso. FREE AND OPEN SOURCE SOFTWARE PER I BENI CULTURALI VOL. 1, 2013, pp. 83-85 83 Il cimitero monumentale di Bonaria una grande galleria d'arte all'aperto che raccoglie le sculture di artisti sardi e della penisola !+adda, 1artorio, 1arrocchi, /alavoni" operanti a Cagliari dalla seconda met$ dell'4ttocento ai primi decenni del 5ovecento. 1i annovera una singolare variet$ di stiliA neoclassicismo, realismo, simbolismo, 6iberty. 6'area era stata precedendemente utiliata come necropoli gi$ nella &ase punico-romana e paleocristiana. Ad appena trent'anni dall'inauguraione, il cimitero era gi$ insu&&iciente perciL si diede il mandato all'architetto /aetano Cima di progettare un primo ampliamento, cui seguirono altri ancora che portarono l'area a raggiungere la cima del colle. *iverse statue sono attualmente in &ase di restauro o sono gi$ state oggetto di interventi recenti. *itte private e la +acolt$ di Architettura dellK'niversit$ di Cagliari si stanno occupando dei restauri, anche se vi purtroppo una cronica carena di &ondi. 1i hanno pochi rilievi delle statue e nessun modello )*, e la tecnica IBM risulta -uindi ideale in -uesto contesto. 6a &orma della statua non eccessivamente complessaA prevalgono &orme arrotondate nel viso e ondulate nei capelli, la veste presenta dei panneggi, il marmo si presenta in buone condiioni, mentre il degrado si concentra sulla parte alta della testa, con un deposito super&iciale che tende alla crosta nera. *urante il rilievo le condiioni di luce erano ideali e non vi erano troppi ostacoli che impedivano di realiare un giro completo attorno al monumento. 'nico ostacolo era la statua presente sulla sinistra del monumento. 6a giornata velata ha consentito di scattare le &oto in unKunica sessione, sena problemi legati al controluce. 1' Esec$(ione delle )oto 6e &oto sono state scattate e&&ettuando un giro a ):9M attorno alla statua e cercando di mantenere una distana costante. 1ono stati e&&ettuati tre giri completi, di cui uno speci&ico per la testa e uno per il basamento, per un totale di JH &otogra&ie !&ig. 8". 2' Ela3oa(ione delle )oto (o e&&ettuato diverse elaboraioniA tramite Gisual1+M con JH &oto e risoluione massima !B9J: piEel". tramite >>=A JH &oto, :99 piEel, JH &oto, ;899 piEel, BH &oto, 8BJJ piEel. Fig. 1. La cosiddetta Statua di Mariuccia. Fig. 3. Nuvola di punti ottenuta con VisualSFM. Fig. 4. Nuvola di punti ottenuta con PPT con 9 i!!agini a "## pi$el di risolu%ione. Fig. &. La Statua di !ariuccia e ' punti di presa delle (otogra(ie. FREE AND OPEN SOURCE SOFTWARE PER I BENI CULTURALI VOL. 1, 2013, pp. 83-85 84 4' Ela3oa(ione I risultati dell'elaboraione ottenuti sono stati i seguentiA Gisual1+MA processing molto veloce, ma nuvola poco densa !&ig. )", >>=A risultato discreto con JH &oto a :99 piEel, ma nuvola non particolarmente densa !&ig. B", >>=A elaboraione &allita con JH &oto a ;899 piEel, >>=A risultato ottimo con BH &oto a 8BJJ piEel !&ig. @", >>=A elaboraione &allita con BH &oto oltre i 8BJJ piEel. 5' 6ost-#ocessing (o proseguito con il post-processing con il so&t0are open source Mesh6ab !CI/545I ET AL. 899H" usando solo le nuvole realiate con >>= a :99 piEel e a 8BJJ piEel, in -uanto erano le uniche ad aver dato dei risultati interessanti, ovvero nuvole su&&icientemente dense. 'tiliando l'algoritmo Poisson sur(ace reconstruction e applicando il tras&erimento del colore dai punti della nuvola alla super&icie ho ottenendo buoni risultati. .isultati migliori e pi# realistici li ho ottenuti su altre statue elaborando la teEture &otogra&ica !&igg. C, H". 7' Bi3lioga)ia CI/545I >., CA66I3.I M., C4.1I5I M., *3663>IA53 M., /A54G366I +., .A5F'/6IA /. 899H, Mes)La*+ an open,source !es) processing tool, in 1CA.A54 G., *3 C(IA.A .., 3..A '. !eds.", E- 't &## , Eurograp)ics 'talian .)apter .on(erence. Proceedings !1alerno, 8-B Nuly 899H", pp. ;8J I ;):. 7463C7A 5., 89;;, P)oto,*ased 3d scanning vs. laser scanning / co!petitive data ac0uisition !et)ods (or digital terrain !odelling o( steep !ountain slopes, OInternational Archives o& the >hotogrammetry, .emote 1ensing and 1patial In&ormation 1ciencesP )9 !BD<;J", pp. 89)-89H. M4'645 >., B3FFI A. 89;8, P1t)on P)otogra!!etr1 Tool*o$+ A (ree solution (or T)ree,2i!ensional 2ocu!entation, in CA5=453 +. !ed.", A3.4E5F5SS. 5pen Source6 Free So(t7are e 5pen For!at nei processi di ricerca arc)eologica. Atti del V' 8or9s)op !5apoli, J-;9 /iugno", >ouoli, pp. ;@)-;C9. .3M45*I54 +., 36-(A7IM 1., 899:, '!age,*ased 32 !odelling+ a revie7, O=he >hotogrammetric .ecordP 8; !;;@", pp. 8:J-8J;. <31=4BQ M. N., B.A1I5/=45 N., /6A113.,5. +., (AMB.3Q M. N., .3Q546*1 N.M. 89;8, 'Structure,(ro!,Motion: p)otogra!!etr1+ A lo7,cost6 e((ective tool (or geoscience applications6 O/eomorphologyP, ;CJ, pp. )99-);B. Fig. ;.Nuvola di punti ottenuta con PPT con 9 i!!agini a &499 pi$el di risolu%ione. Fig. ". 'l post,processing in Mes)La*+ dalla nuvola di punti6 alla !es)6 alla te$ture. Fig. . Altri ese!pi di !odelli te$turi%%ati. Fig. <. Altri ese!pi di !odelli te$turi%%ati. FREE AND OPEN SOURCE SOFTWARE PER I BENI CULTURALI VOL. 1, 2013, pp. 83-85 85 IL RILIEVO 3D DELLA STATUA DI ULISSE DINI A PISA Antonella Rosanova antonellarosanova@gmail.com ABSTRACT L'obiettivo del lavoro qui esosto era la reali!!a!io"e di u" rilievo 3D della Statua di Ulisse Di"i di Pisa utili!!a"do es#lusiva$e"te so%t&are libero e oe" sour#e' P(t)o" P)oto*ra$$etr( Toolbo+, CloudCo$are e -es)Lab. /e(&ords Structure-from-Motion, MeshLab, CloudCompare, Rilievo 3, !isa, "lisse ini 0. I"trodu!io"e #l presente lavoro deriva dal project work reali$$ato per l%esame del corso di &Rilievo 'otogrammetrico 3( del Master in )ecnologie *pen Source per i +eni Culturali ,Master *pen )-chne. a.a. /01/-/013. *ggetto di studio ed elabora$ione di 2uesto progetto 3 stata la statua di "lisse ini situata a !isa in !ia$$a dei Cavalieri. "lisse ini nac2ue a !isa il 14 *ttobre 1546 e mor7 nella stessa citt8 il /5 9ovembre 1:15. 're2uent; la Scuola 9ormale Superiore e nel 15<4 si laure; in matematica presso l%"niversit8 di !isa. al 1:00 e fino all%anno della sua morte, avvenuta nel 1:15, fu direttore delle Scuola 9ormale Superiore di !isa. ini fu uno dei maggiori matematici dell%#talia post-unitaria. 1. Obiettivi *biettivo del lavoro 3 stato 2uello di ottenere mediante pi= processi di elabora$ione una modello 3 del soggetto scelto ,M*"L*9, +>??# /01/.. 3. -etodo e stru$e"ti !er la reali$$a$ione di 2uesto progetto 3 stato utili$$ato un computer Asus S400, con processore i6 e 4@+ di Ram. !er la reali$$a$ione delle fotografie 3 stata utili$$ata una fotocamera digitale Canon !oAer Shot A<40 a 10 M!. #l lavoro 3 ini$iato con la reali$$a$ione di due serie di foto effettuate entrambe girando attorno alla statua, ma in modi differenti per numero di scatti e in2uadrature della statua. La prima serie 3 risultata poco utile in 2uanto il numero di foto era insufficiente e alcune parti della statua non erano presenti nelle in2uadratureB in certi casi mancavano parti di statua perch3 coperte da volatili. La seconda serie, composta da circa una trentina di scatti, 3 risultata sufficiente per la reali$$a$ione del rilievo. Le foto cos7 ottenute sono state elaborate tutte insieme con il softAare open source !Cthon !hotogrammetrC )oolboD ,!!). impostando una risolu$ione di /4:: piDel. Euesto processo ha prodotto in breve tempo e in maniera automatica una nuvola di punti. Successivamente la nuvola di punti 3 stata ripulita con il softAare open source CloudCompare, eliminando il pi= possibile i punti non pertinenti alla statua. )erminato il processo di pulitura su CloudCompare, 3 stata elaborata la mesh del soggetto con MeshLab. La mesh 3 stata di nuovo elaborata con CloudCompare effettuando un%ulteriore ripulitura. Come ultima fase del lavoro si 3 proceduto alla applica$ione della teDture ,che 3 avvenuta sen$a difficolt8 nonostante il numero esiguo di foto scattate. 2. Risultati #l risultato finale del lavoro 3 stato un rilievo 3 della statua di "lisse ini che, dopo tre fasi di elabora$ione della mesh, era composta da una nuvola di F0.055 punti, 13:.440 facce e alla 2uale era stata applicata una teDture con una risolu$ione e 10/4D10/4 piDel. 3. Co"#lusio"i 9onostante la forma poco complessa della statua, ci sono Fig. 1. La nuvola di punti al termine della pulizia. FREE AND OPEN SOURCE SOFTWARE PER I BENI CULTURALI VOL. 1, 2013, pp. 87-88 87 stati alcuni problemi durante la fase di reali$$a$ione del progetto. #l problema principale 3 stato riscontrato mentre venivano scattate le foto. Accanto al braccio della statua, che poggia sul muretto, sono posi$ionati degli oggetti, un libro e un calamaioG 2uesti sono poco visibili nell%immagine finale dell%elabora$ione perch3 essendo troppo alti non 3 stato possibile fotografarli a causa della mancan$a di altri supporti da utili$$are per una migliore riuscita delle foto e 2uindi per un miglior risultato finale del progetto. Stesso problema si 3 posto anche per la statuaG non 3 stato possibile effettuare foto dall%alto. "n secondo problema, che per; ha influito in maniera minore non ha influito tantissimo sul risultato finale del progetto, 3 stato 2uello della luce. La statua, purtroppo, 3 coperta sul lato destro da un muro laterale della chiesa di Santo Stefano in !ia$$a dei Cavalieri, sul lato sinistro dal muro di un pala$$o e da dietro da un grosso albero. 4. Biblio*ra%ia M*"L*9 !., +>??# A. /01/, Python Photogrammetry Toolbox: !ree "olution !or Three#$imen"ional $ocumentation, in CA9)*9> '. ,ed.., %&'()F)**. )pen *ource+ Free *o!tware e )pen Format nei proce""i di ricerca archeologica. tti del ,- .ork"hop ,9apoli, :-10 @iugno., !o$$uoli, pp. 163-1F0. Fig. /. -l ri"ultato !inale. FREE AND OPEN SOURCE SOFTWARE PER I BENI CULTURALI VOL. 1, 2013, pp. 87-88 88
Il Rilievo Tridimensionale in Archeologia: Computer Vision e Laser Scanning A Confronto. Il Caso Studio Del Settore 3 Del Sito Archeologico Di Adulis (Eritrea)
Alpes, Id Est Claustra Italiae: La Trasformazione Dei Complessi Fortificati Romani Dell'arco Alpino Centro-Orientale Tra L'età Tardo-Repubblicana e L'età Tardo-Antica